California

di EleninaFF
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


-Mamma che succede?- qualcosa non quadra, mia madre sembra senza parole. Sono preoccupata. Ho paura che possa dirlo. Che dia voce ai miei timori e alle mie ansie di questi giorni. Tutto per un stupido litigio avuto ad una stupida festa. Come potevo fargli capire che volevo, voglio, fare l'amore con lui? Ma non era quello il momento e il posto adatto. Ho cercato di parlargli, anche il giorno del funerale di Fran, ma non ci sono riuscita. Avevo paura. E lui non ha fatto nessun passo verso di me. -Jess se ne è andato-


-Dov'è andato?- chiedo. Ha sicuramente parlato con Luke. -Non lo so, Luke lo sa, ma non ha voluto dirmelo. Mi dispiace tesoro-. Mia madre, se non ci fosse dovrei inventarla. -Ok. Vado a studiare-. Dio che nervoso. Cosa posso fare? Non adesso che manca poco più di un mese agli esami e al diploma. Sono in camera. Dovrei studiare, ma chi ci riesce? Sono resistita, almeno finché ero davanti a lei. Non posso farmi vedere così fragile. Per lui. Per Jess. Scoppio in lacrime.

-Luke...- sono agitata. -Rory...-, mi saluta. Credo sia più nervoso di me, è qualche giorno che effettivamente evitavo di entrare nel locale. -Come va?-, domanda sbagliata Luke, cavolo. -Devi dirmelo Luke- volevo essere ferma e decisa. Sembrava quasi una supplica. Mi viene quasi da imprecare, poi non sarei più la tenera e ingenua Rory. Oh chissene importa? “Cazzo”. Oddio la mia prima parolaccia. -Cosa vuoi sapere?-. Dov'è andato Jess?-

Dio mio. Pur di scapparmi lontano ha preso un bus e se ne è andato in California? Fortuna che Luke ha parlato. Lo amo. Accidenti. Cioè Jess amo, no Luke. Mi ha spezzato il cuore e mi ha delusa. Deve saperlo. Deve sapere che lo amo e che mi ha delusa. Anche se mi ha mollata qui. Senza neanche un “ciao”. Voglio andare da lui. Devo cambiare la tabella di marcia. Ho bisogno di una settimana. Posso sempre studiare andando la no? Se mamma sapesse del mio piano in anticipo mi chiude in casa e butta la chiave. Ma questa volta non riuscirà a fermarmi. Ho già preso i biglietti dell'autobus e preparato un borsone. Luke mi ha dato un nome e un indirizzo. Devo trovare un certo Jimmy Mariano a Santa Monica. Sono disposta a chiedere a tutti. Ho 18 anni e voglio vivere la mia vita fino in fondo. Mamma è appena rientrata. -Mamma?- la chiamo. -Si tesoro?-, mi guarda strana. Sembra abbia già intuito qualcosa. -Vai da lui eh?- mi guarda preoccupata. -Si- la guardo. Sul mio viso credo ci siano un mix di emozioni. -Lo ami, vero?-, perché mi conosce così bene? -Si-.

Mia madre è mia madre. Abbiamo avuto un piccolo scambio di idee. Le ho detto che questa volta non sarebbe riuscita a fermarmi. Si è convinta. Mi ha messo addirittura in valigia una crema solare. “Non lo sai? In California il sole è caldo e scotta”. Quanto la amo. Ottimo sono appena scesa dal bus e non ho idea da che parte cominciare. Intanto raggiungo la spiaggia. Fortuna che anche a Stars Hollow fa caldo così sono partita con un abbigliamento estivo. Questo circa ieri mattina, quando sono partita.

Sulla spiaggia ci sono un sacco di persone e tante bancherelle che vendono parecchie cianfrusaglie. Ne trovo un paio piene zeppe di libri. Mi metto a sfogliarne un paio. -Ehi ragazzina. Tu non sei di qui vero?- mi prende un mezzo colpo. Mi giro e vedo una signora sulla sessantina. Parla con me. -Chi io? No. Vengo dal Connecticut. Sono appena arrivata.- questa signora mi sorride. Credo sia la proprietari della bancarella. -Dal Connecticut? E che ci fai qui, cerchi qualcuno?- ma sono così banale? -Si cerco una persona-. -Un bel ragazzo eh?- mi dice ammiccante. Mi piace questa signora. È simpatica e magari può essermi utile nella mia ricerca. -Si un bel ragazzo- sorrido.

-Ehi Frank, conosci un certo Jimmy Mariano?- chiede a un uomo che conosce. -No prova a chiedere a Jhon, sai che conosce tutta Los Angeles- -Ehi Jhon, mi manda Frank. Conosci un certo Jimmy Mariano?- chiede. -Si è quel tizio che ha da poco preso in mano il Dante's Inferno. Quello sulla spiaggia.- risponde il tizio. -Grazie tesoro- e gli manda un occhiolino. -Bene piccola Rory... prosegui dritto lungo la camminata in riva al mare e lo trovi qui avanti. Non puoi sbagliare- -Grazie, grazie, grazie mille infinite Rose-. La saluto e mi invio.

Eccolo. Dev'essere quello. “Dante's Inferno”. Oddio. Quel tizio è Jess fra circa vent'anni. Dev'essere il padre. Sono identici. Certo qualche anno in più e qualche capello in meno. Ma quello è decisamente il fascino dei Mariano. Decido di sedermi su una panchina poco lontano e stare ad osservare. Ma il mio stomaco non mi è amico e inizia a brontolare. “Che fame”. Ok, mi avvicino e prendo qualcosa da mangiare. -Salve-. Cavolo proprio lui doveva servirmi? -Salve. Prego-. -Mmm un hot dog con ketchup e mayonese, grazie- -Tu non sei di queste parti, vero?- mi guarda come se mi conoscesse. “Mi avrà mica riconosciuta, naa impossibile”. -Si vede così tanto? È già la terza persona che me lo domanda- -Si, hai un viso quasi familiare, ma sicuramente mi sbaglio. Ok sono stato abbastanza invadente. Il tuo panino arriva subito-. -Grazie- sorrido. Mi vado a risedere sulla panchina.

Quel hot dog è stato il migliore in assoluto. Quasi meglio di quello di New York. Certo. New York e Jess. Los Angeles e Jess. Sempre lui. Un giorno forse gli dirò grazie. Grazie a lui ho visto New York e LA. Entro in una libreria, sfoglio qualche libro. Ma la mia testa è da tutt'altra parte. Esco. Chiamo mamma e dico che sono arrivata e che tutto va bene. È molto apprensiva ma la assicuro che tutto è a posto. Una signora molto gentile mi ha aiutata a trovare il padre di Jess. Sembra quasi tranquilla fino a quando -RORY! QUANDO LO TROVI SPEZZAGLI LE GAMBE- Luke? -Luke...- scoppio a ridere. -Si e digli che è un favore che hai fatto a me-. Oddio. -Tesoro, non lo ascoltare...-. Ok -Ciao mamma-. Decido di tornare al “bar” se così si può chiamare. -Ancora tu! La ragazza misteriosa. Posso esserti utile?-. Ora capisco da chi ha preso il suo charme Jess. Sorrido. -Veramente ero venuta a svelare il mio mistero sulla mia identità-. Mi guarda strano. -Sto cercando Jess-. Rimane basito. -Rory! Ecco perché avevi una faccia conosciuta. Una volta ho visto una tua foto ma Jess me l'ha praticamente strappata di mano-. Mi metto a ridere. -Aspetta. Faccio una telefonata-. -Ok-. -La mia compagna dice che è al solito posto. Lo trovi qui avanti. Se prosegui dritto c'è una specie di parco giochi. Va sempre li a leggere-. Gli sorrido grata, ricambia. -Grazie mille, davvero. Ora capisco da chi ha preso il suo charme Jess-. E mi incammino.

-Che dici se mi siedo e ci guardiamo le scarpe insieme?-. Trattengo il respiro. Lui si blocca con la mano a mezz'aria. Non si volta. Mi ha riconosciuta vero? Bhe certo, come potrebbe non averlo fatto? -Rory?-. Sembra sorpreso. Sicuramente non si aspettava questo. Non si aspettava di vedermi qua. Dall'altra parte dell'America. Nemmeno io fino a dieci giorni fa veramente. -Che ci fai qui?- sorpreso. Piacevolmente sorpreso? -Ciao anche a te-. Continua a stare zitto e io inizio ad innervosirmi sul serio. -Te ne sei andato così, senza dirmi ne A ne ciao. Nessuna parola. E nessun “ciao”. Sai le ho pensate tutte. Soprattutto quella “Jess non mi vuole più perché non ho fatto sesso con lui”-. -Non è colpa tua. Sono io il disastro. Lo sapevi. Sapevi che non ero come Dean- -Già non sei Dean, sei Jess. È con te che sto. Che stavo. Ed è per te che ho preso un autobus e ho attraversato l'America. Per vedere te. Non Dean-. È silenzioso. -Mi hanno bocciato. Non mi hanno fatto prendere il diploma. E non potevo portarti al ballo. Per questo me ne sono andato. Non perché non hai fatto sesso con me. Sono un fallimento. Su tutta la linea-. -Non è vero. Con me non sei stato un fallimento. Con la scuola si, ma si può sempre rimediare. E poi Luke sarebbe ben felice di poterti aiutare-. -Luke non mi vuole più-. È triste, glielo leggo negli occhi. Non resisto. Lo abbraccio -Luke capirebbe. Ti vuole bene. E ti riprenderebbe con lui subito. Basta volerlo e impegnarsi-. -E tu?-. -Io cosa?-. Non capisco. -Mi rivuoi anche tu?-. Dio. Me lo sussurra così, all'orecchio. -Torna a Stars Hollow con me-.

Ed eccoci su questo autobus direzione Connecticut. -Rory, che stai facendo?-. Perchè mi guarda così? -Lo so che quest'anno non è un tuo problema, ma tra due settimane ho gli esami-, mi fulmina con lo sguardo. Ok pessima battuta, ma inizio ad essere agitata. -Che fai dopo il diploma?-. -Bè ho in programma un tour dell'Europa con mamma, però...- -Però?-. Ok inizio a prendere fuoco, vero? -Uhm.. che dici se festeggiamo insieme, prima che io parta?-. Mi guarda ridacchiando, con un sopracciglio alzato. -Però il posto lo scelgo io- mi dice. Ho già paura. Ridacchio. -L'importante è che non sia alla prossima festa-. Mi metto a ridere. Mi arriva un pizzico sulla coscia. Me lo sono meritata. Ride. Amo la sua risata. -Ti amo-. -Ti amo anch'io, piccola secchiona-.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Eccolo. Il giorno del diploma. Mio Dio. Sono molto agitata. Inoltre, sapere che tutte le persone che amo sono qui per me, non aiuta di certo a restare più calma. Ci fanno sedere. Li vedo. Mamma e i nonni. Sookie e Jackson. Luke e Jess. Certo Jess. Dopo il suo, il nostro, ritorno è stata dura all'inizio. Mamma si fidava poco o niente. Ancora adesso fa un po' fatica. Ma ha visto che ci amiamo e quanto io sono felice. Luke come immaginavo, invece, l'ha accolto a braccia aperte. Certo ha messo le cose ben in chiaro. Scuola e aiuto al locale. Niente lavoretti extra, come al Wallmart. Ha accettato senza dire niente. Ed eccolo li, sorridente, nel suo quasi completo scuro.

Nelle due settimane dopo il nostro ritorno mi ha aiutato molto nello studio. Così sarà più preparato l'anno prossimo. Non mi interessa se l'anno prossimo quando io sarò al primo anno di College, lui sarà all'ultimo di liceo. Lo amo. Mi basta questo. E poi saremo vicini. Chissà, magari gli viene pure voglia di iscriversi all'Università? Bene, è il mio momento. Il momento del mio discorso.

“Preside Charleston, professori, compagni di scuola, famiglia e amici, benvenuti. Questo giorno non arrivava mai. Abbiamo pregato perché arrivasse in fretta, segnando i giorni sul calendario, contando ore, minuti e secondi e adesso è arrivato, e mi dispiace perché lascerò gli amici che mi hanno ispirata e gli insegnanti che sono stati i miei mentori, tante persone che hanno formato la mia vita e quella dei miei compagni per sempre. Io abito in due mondi. Uno è quello dei libri. Sono vissuta nel Faulkner Yoknapatawpha country, ho dato la caccia alla balena bianca sul Pequod, ho combattuto con Napoleone, ho navigato in zattera con Huck e Jim, ho commesso cose assurde con Ignatius J. Reilly, ho viaggiato in treno con Anna Karenina, sono stata nella strada di Swann. È un mondo gratificante, ma il mio secondo mondo è più gratificante. E’ pieno di personaggi meno eccentrici però molto più veri, fatti di carne e di ossa, pieni di amore, e sono le vere ispirazioni per tutto il resto. Richard ed Emily Gilmore sono persone affidabili, brave e generose. Sono i miei due pilastri, senza di loro non potrei stare in piedi. Sono fiera di essere la loro nipote. Ma l’ispirazione maggiore arriva dalla mia migliore amica, la meravigliosa donna che mi ha dato il nome e il sangue che mi scorre nelle vene, Lorelai Gilmore. Mia madre non mi ha mai fatto pensare che non avrei potuto fare quello che volevo o non diventare ciò che volevo essere. Ha riempito la casa di amore, divertimento, libri e musica, costantemente attenta a darmi dei modelli di vita, da Jane Austen a Eudora Welty a Patti Smith. E mi ha guidata attraverso questi incredibili diciotto anni, non so se si è mai accorta che la persona alla quale vorrei assomigliare è lei. Grazie, mamma. Sei il mio punto di riferimento per tutto.”

-Bel discorso, è stato quasi divertente vedere tua madre e Luke piangere così- mi bacia. -Dai ci sono i nonni. Nonna ti vede ancora per quello che si è presentato a cena con un occhio nero- rido, mi piace stuzzicarlo. -Non sei divertente, potrei offendermi- dice attirandomi verso di lui -Per così poco?- -Ehi, non vorrai avere tutta l'attenzione, Jess Mariano?- ecco a voi l'unica donna capace di intromettersi quando non dovrebbe. Mia madre. Tra un paio di settimane partiamo. Ancora non mi sembra vero. Sto per partire per l'Europa, mi sono diplomata. E sono innamorata. -Rory, tesoro. Saluta i tuoi cari nonni. Lorelai, tu ce l'avrai per tutta l'estate- come sempre nessun riferimento a Jess. Ancora non l'ha digerita che sia tornata con lui. Le passerà. Quanto amo la mia famiglia, quanto? Tutti si complimentano con me. Tranne papà. Non c'era. Però c'è Luke. Che è un po' come un vice papà per me.

Quasi dimenticavo. Io e Jess abbiamo avuto il “nostro momento”. Non so proprio che dire. È stato un paio di giorni dopo il nostro ritorno. Non era previsto. Lui non ha scelto il posto e nessuno ha scelto il momento. È successo e basta. Mi piace pensare che sia stato il fato. Era passato “solo” a casa mia a portare una cosa. Mamma non c'era. Ci siamo spostati in camera mia perché voleva un CD. “-Si aprono queste?- chi l'ha dimeticato la prima volta che me lo disse? Sorrido al ricordo -Se hai intenzione di scappare di nuovo, ti seguirò. Fino al capo in mondo, Dodger- lo vedo sorridere, forse anche lui ha visto i miei stessi ricordi”. E da li era nato tutto. Un concentrato puro di dolcezza, amore e passione. Tanta passione. Soprattutto al bis.

-Mi mancherai- quanto mi riescono bene gli occhi da cucciolo. -Anche tu, ma così avrò tempo di buttarmi avanti con lo studio. Poi c'è quella ca...volo di scuola estiva. Diciamo che così mi terrò impegnato, ecco- -Che bravo studente-. Bacio. Un altro ancora. Non vorrei partire. Non in questo momento almeno. Ma non vedo l'ora di vedere il Big Bang, la Torre Eiffel, il Colosseo ecc.. Inoltre, voglio convincere mamma ad andare a vedere la città dell'amore, la città di Romeo e Giulietta. Verona, o qualcosa del genere.

È arrivato il giorno della partenza. Jess e Luke ci hanno accompagnate alla stazione dei bus. Ci hanno lasciati un po' in disparte. Un po' di privacy non fa male, no? -Dio, ma per quanto continueranno?- -Luke, sono innamorati- -Mi verrà il diabete-

Hanno chiamato la partenza del nostro bus. -Ciao- -Ciao-. Si, sono triste. Siamo tristi. Glielo leggo negli occhi. -Ci vediamo tra due mesi-. Occhi negli occhi. -Mi iscriverò all'università-. -Cosa?Come?- -Si l'anno prossimo, dopo il diploma. Letteratura. Qui in Connecticut. Certo non è Yale, però è vicina ed è comunque un buon College- -Ti amo. Non vedo l'ora di tornare- mio Dio. Sono così commossa. Non poteva darmi notizia più bella. -Ti amo anch'io-. Dobbiamo separarci.

-Pronta?- -Si- e lo sono davvero. Per il presente e per il futuro. So che Jess ci sarà. Finche lo vorremo, noi ci saremo.


The end

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