Chapter
Two- La purezza
del tuo sorriso è crudele.
Zero’s
View.
Rabbia,
stupore, incredulità.
Erano
le uniche sensazioni di quei giorni passati a meditare su, sulla cima
delle
montagne.
Ma
più di tutti c’era la furia, insieme al dolore.
Sì,
perché la furia e il dolore sono una cosa sola che si
amalgama e fa soffrire.
Guardai
per ore la mia Bloody Rose, pensando a quando avrebbe traforato il
petto di
Kuran Kaname facendolo dissolvere in mille pezzettini, portandolo alla
non
esistenza.
Poi
pensai al momento in cui avrei dovuto uccidere anche Yuki.
La
mia Yuki.
NO!
Non era la mia Yuki. Era di Kaname.
La
mia Yuki era Yuki Cross, sempre pronta a sorridere e a donare sorrisi.
Anche
quando moriva dentro, sorrideva.
Era
un gesto così stupido, eppure non riuscivo a resisterle.
Perché
era perfetto. Puro.
Come il
suo sangue, mi
costrinsi a pensare.
Dovevo
togliermi dalla testa l’idea della Yuki che conoscevo e che
amavo, perché adesso
era diventata Yuki Kuran, la Principessa Sangue Puro del casato Kuran.
Yuki
Cross.
Yuki
Kuran.
Due
nomi così simili eppure così diversi.
Mi
ricordai di come aveva cercato di consolarmi quando il direttore, Kaien
Cross,
mi aveva portato a casa. Ero distrutto, consapevole di cosa mi sarebbe
successo
di lì a pochi anni. E già riuscivo quasi a
sentire l’odore del sangue di Yuki.
Così dolce…
E
il punto in cui Shizuka mi aveva morso prudeva… tanto.
Così iniziai a grattare.
E sanguinò.
Lei
se ne accorse, e venne ad abbracciarmi.
Non
urlò.
Non
scappò.
Cercò
solo di consolarmi come solo lei poteva fare.
Lei,
Yuki Cross.
Non
Yuki Kuran.
“Zero
Kiryu!” squillò una voce. I miei sensi si misero
in allerta, tutti pronti ad
attaccare.
Vampiro!
Vampiro! Urlava
a squarciagola la mia mente mentre il mio corpo
si preparava all’impatto con l’ennesimo cane del
Consiglio.
Feci
una torsione a novanta gradi e mi ritrovai faccia a faccia con una
giovane
ragazza dagli occhi turchesi e con corti capelli corvini. La mia Bloody
Rose
era già sul suo cuore.
“Non
premerai il grilletto” sussurrò lei avvicinandosi
a me e mordendomi
delicatamente un orecchio. Rimasi paralizzato. Era un modo alquanto
strano di
presentarsi per uno dei cani del Consiglio.
“Sai
che sei più carino di quello che avevo pensato?”
si spostò con un gesto
repentino e mi osservò da più lontano.
“Uhm-mh… Spalle larghe, fisico scolpito.
Sei davvero, davvero niente male!” mi mandò un
bacio volante.
Impugnai
con più forza la Bloody Rose.
Non
importava che fosse un cane del consiglio o altro: era un vampiro e
andava
eliminato.
“Ah-ah-ah!
Io non sparerei se fossi in te” risi sonoramente, vedendo
quella vampira
prepotente in difficoltà.
“Dammi
almeno tre buoni motivi per non farlo” ghignai mentre stavo
per premere il
grilletto.
“Okay…
Se la metti sotto questo punto di vista… Primo: hai finito
le munizioni.
Secondo: mi chiamo Kairi Utemara e sono l’ideatrice della
Bloody. Terzo: so
come non farti scendere al livello E”.
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