Je ne Regrette Rien

di virgily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Risveglio ***
Capitolo 2: *** the night ***
Capitolo 3: *** the game ***
Capitolo 4: *** the bed ***
Capitolo 5: *** crazy night with Strify ***
Capitolo 6: *** sweet night with Kiro ***
Capitolo 7: *** work in progress ***
Capitolo 8: *** the call ***
Capitolo 9: *** silent scream ***



Capitolo 1
*** Il Risveglio ***


je ne regrette rien 

 

 

Al mattino  a risvegliarmi fu un raggio di sole che s’intravedeva dalla finestra, sgranai bene gli occhi e scrutai la stanza. Beh di certo quella non era la mia camera, e di sicuro doveva esserci un motivo se mi trovavo in una camera d’albergo:

-si ma quale?-  mi voltai nuovamente dal lato opposto al letto e trovai un vassoio sul comodino. Mi avvicinai e vi trovai la colazione servita con sopra una rosa rossa e un biglietto. Afferrai allora la bustina bianca satinata e ne tirai fuori una piccola lettera, la quale emanava fortemente un profumo maschile, con su scritto:

 “ Buon giorno bimba! Mi dispiace che non sia potuto rimanere ma ho avuto problemi con il lavoro… Stanotte e' stata una delle  piu’ belle della mia vita. Certo’ e’ vero che non abbiamo fatto niente… Ed e’ proprio in quel niente che mi sono sentito per una volta “normale” e non il classico  chitarrista/puttaniere del gruppo. Sai, credo proprio che ci risentiremo… E forse anche prima di quanto tu possa pensare.

Kisses Yu.”

 

-Yu... Yu...?- cercai di fare mente locale, stupendomi del fatto che non ricordassi quasi nulla della notte scorsa. Afferrai allora il succo d’arancia poggiato sul vassoio e cominciai a bere. Il gelo e l’acidita’ della bevanda poi improvvisamente mi fecero tornare in mente brevi e intensi momenti passati, facendomeli rivivere come un sogno. Un brivido si arrampico’ per tutta la mia colonna vertebrale e osservandomi appena riconobbi la canottiera nera e aderente che mi fasciava il corpo e che per quella notta mi aveva fatto da pigiama:

-oh Cazzo...- sussurrai accarezzandola, portandone un lembo al viso per poterne gustare il profumo. Un sorriso si dipinse automaticamente sulle mie labbra, e una risatina mi sveglio del tutto, facendomi ricordare “perfettamente” ogni dettaglio di quella notte passata, quella FOLLE notte passata.

 

-Angolino di Virgy-

Tornata alla riscossa con una delle fan fiction piu' vecchie (e oscene) che abbia potuto scrivere XD

Ovviamente sto cercando di apportarne qualche modifica e spero vi piaccia!

Lasciate qualche commento, non mi dispiacerebbe sapere se vi piace o se fa schifo (cosa molto probabile visto che l'ho scritta quando ancora non sapevo scrivere XD )

PS: Spero che anche il banner vi piaccia (quando mi annoio e non ho l'ispirazione mi cimento nella creazione di copertine XD)

Un Bacio

-V-

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Capitolo 2
*** the night ***


La sera prima

Ore 24:30, Alpheus Roma.

 -wow! Che forza i CB! Non mi ero divertita cosi’ da una vita!- esulto’ Elle con una strana luce nei suoi occhi blu mare, beh, onestamente era tanto tempo che non la vedevo ridere cosi’, e non pensavo che una band tedesca potesse farle questo “miracoloso” effetto

-gia’, basta noi tre d’ora in avanti ci facciamo tutti I loro concerti! Li seguiremo fino in capo al mondo se serve!- affermo’ con grandissima convinzione Jo, Alias la mia seconda coinquilina PAZZA, mentre chiudeva lo sportello della mia macchina. Fortunatamente ero riuscita a trovare parcheggio non troppo distante dal locale dove i Cinema Bizarre, l’unica band musicale che piacesse a tutte e tre, tenevano il loro concerto

-ehehe adesso non esageriamo… tutti non possiamo, sapete la mia macchina non e’ in grado di arrivare fino in Germania o chissa’ dove- sospirai mentre mettevo in moto. Oh e qui venne il bello: il  problema, che mi tenne impegnata per un buon quarto d’ora, era che il quadro non si accendeva… e la macchian non partiva.

-ma che diavolo?!- imprecai accendendola piu’ volte, insomma, sapevo che i miei avendo il braccino corto mi avevano affibbiato la macchina della nonna che non guida piu’ da anni, ma non pensavo che fosse scrausa fino a questo punto!

Alla fine il quadro emetteva lucine colorate come se fosse impazzito prima di spegnersi completamente… Facendo calare un’asfissiante silenzio per tutto l’abitacolo

-Valy? Che cazzo e’ successo alla macchina?- domando’ Elle preoccupata…

-hem… credo che la batteria sia andata- dissi facendo un sorriso frenetico e irritato, il classico sorriso da “omicida”

-merda! Non mi dire che dobbiamo metterci a spingerla!- impreco’ Jo scocciata. Cinque minuti dopo ci ritrovammo tutte e tre a spingere l’auto alla ricerca di un posto dove posteggiarla, arrivate a circa due metri di distanza dal punto incui ci trovavamo ci fermammo… eravamo stanchissime! E’ gia’ trascinare una macchina e’ un lavoro da uomini.

 Continuammo a spingere l’auto quando notammo un fulgoncino bianco dai vetri oscurati posteggiare dietro di noi, un omone palestrato e vestito con giacca e cravatta scese e si diresse verso di noi, e quella figura prestante ci apparve per un micro secondo come il nostro “eroe” della situazione

-serve una mano?- domando’ con voce rauca e fredda,

-magari… la batteria e’ morta!- spiegai. Lo strano signore ci suggeri’ di provare la partenza con spinta, e mentre noi tre spingevamo lui girava la chiave, ma di farla partire non c’era verso…

-mi dispiace ragazze… ma non so’ come aiutarvi- disse dispiaciuto, beh, almeno ci avevamo provato!

-non si preoccupi… male che va’ facciamo l’autostop- suggerii Jo mentre un lieve venticello aveva cominciato a scompigliarle i capelli biondi. Pochi minuti e quella soffice brezza ci investi’ completamente, e per come ci eravamo conciate non patire il freddo era impossibile: Elle portava una magliettina senza maniche leggerissima con I jeans, e lei era quella messa meglio! Jo portava un copetto rosso con paiettes nere tutto intrecciato davanti con dei pantaloni di raso e I tacchi; io invece: tacchi; calze a rete; shorts in jeans; e una canotta… insomma punto primo: non ci aspettavamo che facesse cosi’ freddo a settembre e punto secondo: l’opzione autostop era da scartare; chiunque ci avrebbe potute scambiare per prostitute piuttosto che per “brave ragazze appena uscite da un concerto”

- bene allora… buona fortuna ragazze- disse lo strano signore mentre si dirigeva verso il suo fulgoncino. Neanche il tempo di accendere che scese nuovamente, lasciandoci interdette

- ragazze? Diciamo che I miei passeggeri si offrono di accompagnarvi a casa- disse sollevando gli angoli delle labbra, quasi godendo delle nostre espressioni buffamente rallegrate: non avevamo la piu’ pallida idea di chi potevano essere quelle persone, ma di certo in quel momento non potevamo che essergli infinitamente grate. Con un grande sorriso allora ci diriggemmo verso l’omonimo fulgoncino; afferrai con forza la maniglia e aprii lo sportellone posteriore, rimanendo letteralmente imbambolata come una stupida quando vidi ciqnue ragazzi seduti all’interno che ci guardavano con I loro occhi chiarissimi sorridendoci a 32 denti;

-hem…-

-hem…- ripete’ Elle con gli occhi fuori dale orbite,

- hem…- sussurro’ Jo schiarendosi la gola,

-hem… volete entrare o rimanere al freddo e al gelo?- domando’ il biondino con gli occhi azzurri sorridendoci dolcemente, chiamatosi anche Strify, ovvero il cantante dei CB;

-mah… non c’e’ posto!- notai abbassando di colpo lo sguardo : “okay Vale, questa e’ soltanto un’allucinazione dovuta ai fumi della benzina che hai inalato dal fulgone”

-vi mettete in braccio no?- domando’ il moro dalle ciocche rosse allungando le braccia in avanti per aiutarmi a salire. Con il cuore in gola allora mi avvicinai lasciando che le sue braccia mi strinsero portandomi a se, petto contro petto e i miei occhi letteralmente immersi nei suoi. Pochi  minuti e anche le altre fecero lo stesso, cosi’ da ritrovarci:  Elle seduta tutta rannicchiata su Kiro tenedo le braccia attorno al suo collo, mentre lui la teneva stretta hai fianchi; Jo seduta su Strify con le gambe accavallate mentre io, visto che ero la piu’ alta, ero semi sdraiata con il busto stretto fra le braccia di Yu e le gambe disteste su quelle di Shin e Romeo.

-dove vi portiamo ragazze?- domando’ l’autista,

-verso la periferia grazie- rispondemmo in coro,

-allora… sbaglio oppure voi siete le tre ragazze che stavano in prima fila al concerto?- domando’ Romeo sporgedosi per potermi guardare…

-hem… si- risposi timidamente,

- e vi e’ piaciuto?- domando’ Strify curioso

-moltissimo!- esultammo in coro…

-ragazze una cosa… ma chi di voi ha le chiavi?- domando’ Elle spezzando il silenzio che si era creato,

- io pensavo che le avessi prese tu!- dissi sporgendomi appena, poggiando la testa sul sedile dove il bassista e la mia amica stavano seduti

-anche io!- rispose Jo, facendo brillare quasi irati le sue grandi iridi verdi

- no… non ditemi che siamo pure senza chiavi…- affermai disperata sbuffando lasciandomi andare all’indietro, e senza neanche accorgermene mi ritrovai appiccicata piu’ del previsto al chitarrista, che sorridendomi appena mi folgoro’ con i suoi grandi occhi

-sc-scusa- sussurrai appena

-niente- rispose stringendomi appena piu’ forte facendomi palpitare

-ma porca troia!- impreco’ Elle scalciando bruscamente beccando in pieno la gamba di Kiro,

-ahhhh la gamba! La gamba!-

-oddio! Oddio scusami!- disse mortificata,

-dai… non preoccuparti tanto ne ha due!- ridacchio’ Strify,

-ah certo! Tanto tu non ti sei preso una taccata sullo stinco- bofocchio’ il biondino riemergendo dalla chioma corvina della mia compagna

-no dai apparte gli scherzi adesso che facciamo?- domando’ Jo preoccupata cercando gli occhi blu di Elle e i miei, che a fatica si staccarono da quelli del bel moretto

-beh… potreste sempre passare la notte con noi- ridacchio’ Yu. Rimasi letteralmente stranita e terrorizzata allo stesso tempo: che voleva intendere, o meglio sottointendere con “potreste sempre passare la notte con noi?”

- scusate … Yu si esprime sempre male… intendevamo che potete venire con noi in albergo- lo corresse Shin,

-ecco… io non saprei…- cominciai un po’ titubante quando Jo e Elle esultarono,

-okey!- cosi’ che alla fine non potei rinunciare. Quale folle lo avrebbe fatto?!

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Capitolo 3
*** the game ***


Una volta arrivati nel loro “stranamente discreto” hotel, ci rintanammo dentro la camera di Strify, perche’ la diva dei Cinema Bizarre non poteva dormire in una camera normale, ma bensi’ nella piu’ grande che l’albergo avesse a disposizione

-Allora! Conosciamoci meglio! Quindi… chi si presenta per prima?- domando quest’ultimo sorridendoci, al che io e le altre ci fissammo, chi cominciava?

-allora… ciao sono Elle e ho 17 anni… e vivo con loro- disse la moretta dopo aver preso un bel respiro,

-io mi chiamo Valy e ho 18 anni- risposi sorridendo,

- chiamatemi Jo! E ho 19 anni- ridacchio’ confermando il fatto che al momento eravamo delle troppo intimidite per poter parlare normalmente

-piacere ragazze!- esultarono in coro

-beh… che vogliamo fare? Voi siete stanche?- domando’ Kiro col suo faccino coccoloso che si ritrovava

-no no- rispose Elle arrossendo quando I loro sguardi si incrociarono,

-allora potremmo… che ne so’ giochiamo a qualcosa?- suggerii Shin sorridendo allegramente,

-e a cosa?!- esulto’ Strify saltellando,

-non che ho la piu’ pallida idea- Shin si spense subito, e Strify con lui…

-vediamo… possiamo giocarea 'mbre, 'mbro, 'mbrizio!- dissi cercando lo sguardo delle altre che annuirono,

-a che?- domandarono I ragazzi all’unisono,

-mbre, mbro, mbrizio! O comunemente detto obbligo, verita’, giudizio- rispose ovvia Jo con un tono di voce pacatamente malizioso

-ahhh si si mi piace mi piace!- esultarono Shin, Strify e Kiro con la vocina da bimbo mentre gli altri due si limitarono ad annuire.

Successivamente ci disponemmo in cerchio e Strify, emozionato piu’ che mai, comincio’ il giro:

-Jo obbligo verita’ o giudizio?-

-hem… ma proprio da me devi cominciare?!- domando’ facendosi colorare le guance di porpora

-eddai!-

-okey! Allora… verita’-

-benebenebene… allora… sei fidanzata?-

-ma che cazz… no comunque… Io sono per il free love- rispose cercando di essere seria, anche se sapeva benissimo che dopo un’affermazione del genere a stento saremmo riusciti a trattenere una risata

-hmm affascinante... Romy?-

- obbligo-

-muah… allora facci l’imitazione il piu’ verosimile di Kiro- allora Romeo si alzo’ in piedi per poi inginocchiarsi (alludendo al fatto che Kiro era il piu’ basso) cominciando ad imitarlo mentre suona il basso tirando fuori la lingua cominciando a scuotere la sua folta chioma. Piu’ che somigliare al suo caro bassista sembrava l’imitazione grottesca di un bassista metal durante un headbeghin. Tuttavia tutti, Kiro compreso, cominciammo a ridere a crepapelle

-okey okey… allora Shin?-

- obbligo-

-okey… vediamo… vabe’ dai un bacio sulla guancia a Valy- rispose con viso scocciato, probabilmente non era riuscito a trovare un obbligo convincente,

-ah ma questo e’ facile!- ridacchio’ abbracciandomi prima di baciarmi la guancia teneramente

-hehe grazie!- ridacchiai a mia volta tornando a posto, cercando di non fare caso allo sguardo che in quel preciso momento si era posato su di me: Yu, e i suoi occhi ancora una volta mi scrutarono

-Kiro?-

-eh?- domando’ tornando dal mondo dei sogni, sbaglio o stava osservando morbosamente Elle mentre giocavamo?

-Kiro tocca a te ma dove hai la testa?!- lo rimporvero’ il cantante

-ah scusate… verita’-

- bene… con quale delle ragazze ti piacerebbe condividere la camera stasera?- e alla domanda sfacciata di Strify tutte e tre rimanemmo a bocca aperta, mentre Kiro era sbiancato come un lenzuolo,

-tu mi vuoi male stasera- sussurro’ il biondino a denti stretti,

-rispondi? Sono mooolto curioso- rispose Strify ignorando l’affermazione del biondino fissandolo maliziosamente…

- con… Elle…- sussurro’ pianissimo, la moretta allora divenne rossa per la notizia, e quando il suo sguardo’ incrocio’ quello di Kiro non riusci’ a non farsi sfuggire un sorriso,

-okey… Elle?-

-giudizio-

-giudica Kiro- rispose velocissimo Strify… non so come ma mi sembrava quasi che stesse architettando qualcosa…

-pro-proprio Kiro?- domando’ la moretta imbarazzata tartagliando,

-si…- rispose ridacchiando, ancora non si era ripresa dalla notizia!

- beh… Kiro lo trovo… tenero, ha dei bei lineamenti del viso, e poi e’ troppo coccoloso insomma guardatelo e’ il piu’ bassino e con quella faccetta sembra un bimbo cazzo!- disse Elle cominciando a parlare veloccissima mentre sorrideva in continuazione. Al giudizio della moretta Kiro divenne paonazzo,

-interessante… bene… Valy?-

-verita’-

-qual’e’ il tuo stereotipo di ragazzo?- okay era ufficiale: Strify STAVA architettando qualcosa, ma ancora non riuscivo ad inquadrare COSA

-beh… sono un po’ complicata lo ammetto, perche’ il mio ragazzo deve essere dolce e romantico, con quell tocco di sensibilita’ che ti scioglie, ma contemporaneamente deve essere forte e passionale… non deve farsi mettere i piedi in testa da me che tendo a comandare un po. Insomma deve avere polso fermo-

-uh hu doppiamente interessante!- ridacchio’ Strify prima di fissare Yu,

-tocca a te baby-

-obbligo-

- convinci Vale a farla dormire nella tua stanza secondo il suo stereotipo di ragazzo ideale… quindi…- si avviccino’ all’orecchio del moro per sussurrargli qualcosa,

-okey… - rispose Yu voltandosi per guardarmi fissa, I suoi occhi azzurri cosi’ penetranti mi catturavano, facendomi letteralmente salire i brividi

-oi…- sussurro’ avvicinandomisi,

-c-ciao- risposi intimidita, non volevo ammetterlo ma mentre lentamente mi si avvicinava sentivo il sangue ribollirmi nelle vene

-senti… posso chiederti di dormire nella mia camera o sono troppo sfacciato?- alla sua domanda cercai la risposta nello sguardo di Jo che mi faceva cenno di accettare,

-assolutamente…- risposi,

 -allora… ti va’ di dormire con me?- domando’ sorridendomi mentre I suoi occhi non si staccavano dai miei, facendo aumentare di colpo tutte le mie pulsazioni

-o-okey- sussurrai nel mondo delle favole prima che Strify diede un colpo di tosse, facendomi tornare alla realta’

-bene… oddio ma e’ tardissimo! Allora apparte che Valy dorme in stanza con Yu, voi due ragazze dove dormite?-

-non lo so… chi ci ospita gentilmente?- domando’ Jo,

-se vuoi puoi rimanere qui, dubito che con quei tacchi arrivi lontano- ridacchio’ Strify indicando i suoi stivali,

-okey… sempre se non disturbo- affermo’ la mia coinquilina bionda abbassando di qualche tono la voce rendendola maliziosamente biricchina

-figurati!- rispose il cantante dipingendosi un riso beffardo sulla labbra

-E-Elle?- la moretta si seniti chiamare da una voce dolcissima,

-si?-

-senti… dormi da me?- domando’ Kiro timidamente…

-o-okey…- rispose sorridendogli. Era folle pensarlo ancora, ma quella che adesso ci attendeva era una notte con i nostri idoli. Saremmo sopravvissute? Chissa’...

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Capitolo 4
*** the bed ***


Salutai gli altri e con Yu mi diressi verso la sua camera… il che ammetto mi spaventava un po’; insomma tutti oramai sapevano della fama di Yu, e di certo io non volevo essere una delle tante che si portava a letto!

-okey… non fare caso al disordine- ridacchio’ aprendo la porta della stanza, lasciandomi entrare per prima: la valigia disordinata a terra, mozziconi di sigaretta spenti sul posa cenere, lenzuola disfatte insomma sembrava che un uragano fosse passato “cuasualmente” li’. Tuttavia ero troppo stanca per farglielo notare, tanto che neanche gli diedi retta che mi spalmai, come nutella sul pane, sul letto senza levarmi ne i tacchi ne i vestiti

-wow! Gia’ per noi un concerto e’ stancante… ma per voi fan sembra peggio!- ridacchio’ nuovamente mentre si sedeva accanto a me, sfiorandomi appena, probabilmente involontariamente, i capelli, provocandomi un lieve sussulto che peri’ soffocato nella mia gola

-ohh, neanche immagini quanto puo’ essere stancante fare la fan!- sussurrai socchiudendo gli occhi, non facendo caso al fatto che una dolce risata era sgusciata fiori dalla bocca del bel chitarrista. Cinque  minuti, il tempo ri riprendermi un secondino dal mio stato aggravato di catalessi e Yu era sparito… ma dove caspiterina era finito?!

-Yu?- lo chiamai alzandomi dal letto guardandomi intorno. Il rumore dell’acqua aperta mi fece trasalire, cosi’ con passo molto lento e quasi “spaventato” mi diressi verso il bagno, sentendo il cuore battermi a mille neanche mi trovassi in un film horror

-Y-Yu?- domandai mentre aprivo con cautela. Divenni rossa quando mi accorsi che il bel moretto in questione, dopo essers fatto la doccia, era completamente svestito; hem… grazie a dio portava I boxer,  con il suo fisico prestante, la sua pelle bianchissima e perfetta messa in bella mostra. Rimasi li’ impalata a fissarlo per svariati secondi… Mancava solo che mi mettessi a sbavare  ma il ragazzo trovo’ la scena buffa ugualmente

 “Vale?! Che cazzo stai facendo?! Su’ fai qualcosa!” pensai, ma venni preceduta da lui

-oh… ti serve qualcosa?- domando’ facendomi un tenero sorriso, accennando anche una breve risatina,

-eh? Io? No veramente non ti vedevo piu’…- cominciai facendo la vaga,

-e niente mi stavo… preoccupando…- l’ultima parola la sussussurai appena sembrando una bambina, gia’ una poppante che ha la paura del buio, del mostro sotto il letto e cazzatine varie, che sicuramente, non mi metteva sotto una buona luce, anzi! Abbassai violentemente lo sguarto, in preda alla vergogna. Le sue dita umide e morbide mi sfiorarono appe la guancia, aggiustando una ciocca di capelli, che mi  copriva il viso, dietro l’orecchio. Ci fissammo brevemente ma con un’occhiata veramente intensa sebbene fosse soltanto uno sguardo fugace

- che carina! Ti sei preoccupata! Stavo facendo la doccia tranquilla… su andiamo a dormire- disse riponendo l’asciugamano con cui si stava asciugando I capelli nel lavandino, per poi accompagnarmi a letto.

 Traduzione: afferrarmi per le spalle e spingermi lentamente fino a davanti il giaciglio che ci avrebbe accolto per una intera notte

-m-ma tu dormi cosi’?- domandai vedendolo che si infilava nel letto, con addosso i boxer e nient’altro…

-certo! E tu hai intenzione di dormire con le calze a rete, il pantaloncino e la canotta?- domando’ scrutandomi

-beh… perche’ no?-

-perche’ Tesoro mio crepi dal caldo!- ridacchio’ dirigendosi verso la sua valigia, dopo dieci minuti di ricerca venne verso di me con una sua canotta nera

-tieni… questa e’ molto piu’ fresca- disse porgendomela. Velocemente mi diressi in bagno chiudendomi a chiave. Mi sfilai tutti I vestiti di dosso e infilai la sua canotta, che non solo per quanto mi stava grande mi faceva una scollatura enorme, ma era anche alquanto aderente.

“Okay Vale, le opzioni sono due: o ti stupra, e tu sei consenziente o ti stupra ugualmente... Ma vuoi vedere che lo ha fatto apposta?!”

 Uscii dal bagno e me lo ritrovai dentro il letto che mi aspettava, squadrandomi dal basso verso l’alto come se fossi un piatto succulento…

-beh? Che hai da guardare? Ah no no gia’ ti ho capito! Percio’ prova soltanto a toccarmi e finisci dritto dritto per terra a dormire! Chiaro?- dissi fintamente severa mentre con cautela mi infilavo nel letto, cercando di mantenermi ad una distanza di sicurezza

-sissignora!- ridacchio’ sdraiandosi accanto a me spengendo la luce.

Per non so’ quanto tempo rimasi immobile a guardare nel buio… non so’ come ma il cuore mi batteva a mille: proprio a pochi centimetri da me il chitarrista piu’ sexy e provocante della terra, non che il piu’ spericolato, dormiva beatamente… sempre se dormiva. Chissa’ se si era gia’ addormentato, chissa’ che stava pensando

-Yu?-

-si?-

-sei sveglio?-

-mmm beh ti ho risposto quindi penso di si…- ridacchio’ silenziosamente,

-ah… vero…- dissi cercando di calmarmi… evvai prima figura del cavolo

-che c’e’? non riesci a dormire?- domando’ con una voce insolitamente tenera e vellutata,

-n-no…- sussurrai appena, oddio che mocciosa che sono! Si Vale sei una mocciosa!

-aspetta… dove sei?- domando’ andando a tastoni sul letto, beccandomi in pieno viso,

-ahhh!- gridai per la botta che, purtroppo, non era dolce come il suo tono di voce

-uhh eccola! Scusami!- sussurro’ venendomi sempre piu’ vicino… molto piu’ vicino,

-che c’e’?- domando’ sentendo la mia pelle fremere al contatto delle sue mani. Gli davo spalle ma sentire le sue dita sulle mie braccia e il suo respiro caldo sulla guancia e il collo di certo non mi aiutavano a rimanere tranquilla

-n-niente…- “si, col cacchio!”

-sicura?- “no!”

-certo!-

-non sembra- “ma va’? cosa te lo fa’ pensare il fatto che sto’ tremando alla tua presenza e mi scoppia il cuore o cosa?”

-pensa quello che ti pare…- risposi fredda cercando di distaccarmi da lui, cercando di trovare aria, perche’ la sua sola vicinanza cominciava a togliermi il fiato

-hey hey scusa! Dai… tranquilla…- sussurro’ stringendomi ancora piu’ forte, sentii chiaramente il fiato mozzarmisi quando le sue labbra si poggiarono sul mio orecchio. Cazzo… adesso si’ che non riusciro’ a dormire…

-ti sto’ vicino cosi’ puoi fare sogni tranquilli…- ridacchio’ facendo scorrere le sue grandi mani tiepide sui miei fianchi, facendomi voltare con grazia e abilita’ sotto le lenzuola. Mi ritrovai cosi’ faccia a faccia con lui, anche se non ci vedevo bene sentivo che mi stava fissando,percepivo la presenza delle sue iridi chiare penetrarmi

-buona notte bimba- sussurro’ baciandomi lievemente la guancia. Per tutto il tempo rimasi in quella posizione, rannicchiata fra le sue braccia che ogni tanto mi coccolavano dolcemente, accarezzandomi la spalla, il braccio, la schiena, o i capelli, mandandomi in una specie di trance per tutta la notte.

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Capitolo 5
*** crazy night with Strify ***


Crazy night with Strify

JO P.O.V

Sentivo il latte alle ginocchia, I piedi oramai avevano divorziato dal resto del mio corpo e I miei polpacci non davano piu’ segni di vita: mettermi gli stivali con I tacchi non era stata una buona idea!

-allora noi andiamo- disse Valy avviandosi assieme a Yu verso la porta, seguita a ruota da tutti gli altri,

- okey… a domani more!- risposi sorridendole,

-notte Jo!- ridacchio’ Elle,

-notte!- e finalmente sparirono dalla stanza. Avevo proprio bisogno di una dormita ma il problema principale era: come cacchio ci arrivo al letto se mi fanno cosi’ male le gambe che non riesco ad alzarmi da terra?

-sembri stanca- fece notare il biondo che intanto stava cominciando a struccarsi davanti allo specchio,

-si infatti…- sbadigliai coprendomi le labbra con la mano,

- sdraiati sul letto no?- domando’ senza distogliere la sua attenzione da quello che stava facendo,

-eh boom! Bella per te! Tu non porti I tacchi da questo pomeriggio alle sei!- oops forse avevo usato un tono troppo aggressivo visto che adesso il cantante dei Cinema Bizarre mi fissava divertito

- capito… vieni ti do’ una mano- ridacchio’ venendomi vicino, aferrandomi per I fianchi mentre io mi ero legata al suo collo. Ci ritrovammo cosi’ in piedi stretti l’uno con l’altra in un abbraccio pericolosamente tenero

-okey… un passo per volta: uno… due… tre… quattroAhhhhhhhh- mentre camminavamo a passo di lumaca, non si sa’ come eravamo riusciti ad’inciampare contro un asciugamano, e voi ditemi cosa caspiterina ci faceva l’asciugamano di Shin in camera nostra! Riuscimmo a finire dritti dritti sul letto con lui che mi stava sopra: per lo spavento lo avevo stretto ancora di piu’ a me e il suo viso era affondato nella mia clavicola. Quando alzo’ il viso e I nostril sguardi s’incrociarono sentii come una forte scarica elettrica percorrermi tutta la colonna vertebrale, I suoi occhi azzurri e penetranti, le sue labbra perfette decorate dal percing; mi sentii quasi mancare

-hem… allora io vado a cambiarmi in bagno…- sussurro’ timidamente staccandosi da me, notai anche del leggero rossore sulle sue guance, un dolcissimo rossore

-o-okey…- risposi sfilandomi gli stivali, massaggiandomi dolcemente I piedi. Mi sfilai il ciropetto, rimanendo soltanto con l’intimo addosso; decisi allora di “prendere in prestito” una maglietta di Strify, tanto ti pare che gli sarebbe dispiaciuto? Mi chiesi mentre cominciavo a spulciare nella valigia del cantante, trovandoci un intero mondo: occhiali, guanti, camice, jeans e addirittura un boa piumato! Afferrai un felpa  grigia a maniche lunghe e la infilai velocemente. Mentre finivo di sistemarmela addosso improvvisamente mi sentii osservata, quando mi voltai vidi Strify appoggiato allo stipite della porta del bagno che mi osservava: addoso portava soltanto un paio di pataloni stropicciati di color grigio scuro, e il suo torso nudo.... Beh inutile dire che stentavo a non fissarlo con la bava alla bocca

-ti dispiace?- domandai indicandomi il suo maglione. Mi osservo’ prima le gambe nude, le cosce eppena coperte dal suo maglione, il seno che s’intravedeva dalla scollatura a V e infine mi fisso’ dritta negli occhi con uno sguardo puramente malizioso e peccaminoso

-assolutamente- rispose sorridendomi prima di dirigersi verso il letto. Pochi secondi e ci ritrovammo l’uno accanto all’altra sotto le coperte, il che mi dava uno strano effetto; insomma non avevo mai condiviso il letto con un cantante!

-come ti e’ sembrato il concerto?- domando’ girandosi verso di me, poggiando il viso sulla mano; mi voltai a mia volta verso di lui e comnciai a fissarlo prima di rispondergli

-non mi sono mai divertita tanto- sussurrai sorridendogli,

-mi fa piacere. Ora che siamo solo io e te, posso dirti una cosa?- domando’ successivamente facendosi sempre piu’ vicino, facendomi palpitare

-c-certo- risposi respirando faticosamente, era cosi’ vicino che il suo fiato mi accarezzava le guance,

-balli divinamente- affermo’ seriamente. Probabilmente alludendo al fatto che io e le altre, a differenza delle ragazze che erano li, piuttosto che strillare come una gallinella impazzita preferivamo muoverci e divertirci. Strusciandoci appena l’una contro l’altra... prendendoci in giro e ridendo come matte

-davvero?!- domandai esaltata alla sua affermazione,

-si, moltissimo… non ti nascondo che era particolarmente difficile per me non guardarti: I tuoi occhi brillavano sotto la luce della scena…- comincio’ il biondo sfiorandomi lentamente il viso con la punta delle dita,

-e poi quel corpetto ti delineava benissimo I fianchi che agraziatamente e sensualmente muovevi a ritmo della nostra musica…- quando sentii la sua mano sul mio fianco capii che probabilmente avrei fatto la stessa fine di una delle tante, si e’ vero che quello era Yu, ma che ne potevo sapere io se anche Strify in realta’ non lo fosse? Che in realta’ volesse solo giocare e approfittarsi della succulenta situazione?

-non giocare a fare lo stronzo con me… perche’ io sono pericolosa- sussurrai maliziosamente staccandogli la mano dal mio fianco,

-interessante, da tempo aspettavo una ragazza che mi desse filo da torcere- rispose ridacchiando,

-buona notte- ridacchiai girandomi velocemente dal lato apposto al suo dandogli le spalle 

-oh anche a te- rise a sua volta spengendo la luce.

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Capitolo 6
*** sweet night with Kiro ***


SWEET NIGHT WITH KIRO

ELLE P.O.V

 Era appena l’1:35 di notte ma Yu insisteva per andare a dormire. Chissa’ forse perche’ la mia amica Vale aveva acconsentito a dormire in camera con lui. Ancora ero scioccata da quello che era appena successo: stavamo in compagnia dei Cinema Bizzarre! Come cavolo ci eravamo riuscite? Kiro aveva lo sguardo fermo sul pavimento. La frangetta bionda gli copriva quegli occhi meravigliosi, i capelli lunghi scendevano morbidi sulle sue spalle rigide. Aveva le ginocchia al petto e sembrava assorto nei suoi pensieri. Romeo lo fissava come se si stesse aspettando qualcosa, d’un tratto esclamò impaziente

 -allora?- chiese a Kiro, il ragazzo sobbalzò perché scagliato via dai suoi pensieri troppo bruscamente

-c-cosa?- divenne immediatamente rosso in viso come se sapesse che Romeo aveva intuito a cosa stesse pensando. Il moro gli diede una bottarella al fianco con il gomito e gli sussurrò qualcosa di incomprensibile in tedesco. Kiro ribatté nella sua lingua madre e i cinque ragazzi cominciarono una piccola discussione  che noi ragazze non riuscimmo a capire. Yu sembrava divertito e Strify spazientito. Shin parve incoraggiarlo e Romeo non smetteva un secondo di parlare.  

-E-Elle?- mi sentii chiamare da una voce dolcissima

-si?-

-senti… ti va… insomma- Kiro si schiarì la voce. Per un attimo la stanza fu inondata da un silenzio imbarazzante. Shin sospirò e con voce calma gli parlò in tedesco. Kiro mi fissò e per un breve secondo mi lasciai cullare dal suo sguardo così pieno di speranza e timore

-dormi da me?- domandò il ragazzo  timidamente.

-o-okay- fu l’unica cosa che riuscii  dire. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.

-Allora andiamo?- mi chiese impacciato Kiro. Annuii sorridendogli e mi alzai da terra insieme a Vale.

-Notte Jo- dissi

-Si Jo, notte…- Vale tralasciò la frase in sospeso, come per lasciar intendere qualcosa… che capii all’istante, come Jo la quale fece subito uno sguardo colpevole

-Che mi guardi così? Non ho fatto niente!-                

-non ancora…-                                          

-ohi!!! Ma guarda te che mi tocca sentire!- sbuffo' la bionda incrociando le braccia fintamente offesa

-se, se- scoppiai a ridere e mi girai verso i ragazzi che avevano degli sguardi vuoti, sembravano non capire cosa stesse succedendo

-oddio! Guarda le loro facce! Non capiscono niente di italiano!- e chi lo studia l’italiano apparte noi italiani? Romeo cominciò ad annuire ed esclamare assieme a Shin

-Oh si, si capisco, capisco…e te Shin?-

-Ma certo! Si, è per quello… quella cosa che…- okay ci stavano mandando un messaggio discreto per dirci “english please!”

-scusate!- disse Jo. Strify sogghignò maliziosamente

-Ok ragazzi che vogliamo fare?- chiese

-Andiamo!- esclamò Yu.

La stanza di Kiro era l’ultima del corridoio. Gli stavo dietro in silenzio aspettando di entrare in camera sua.

-prego- mi disse facendo un gesto con la mano. Rimasi per un istante sulla soglia della porta: la valigia era aperta, buttatta ad un’anglo della stanza. Da essa fuoriuscivano migliaia e migliaia di vestiti, ognuno diverso dall’altro, il basso era appoggiato al muro bianco. Si poteva intravedere che il letto candido era stato usato solo per meta’: sembrava vuoto. Metteva in evidenza il suo senso di solitudine, sembrava che quel vuoto rafforzasse il suo desiderio di non rimanere solo, era deciso a non arrendersi e di combattere questa sua restrizione. Ma quello non era il solo messaggio che riuscivo a percepire: forse la parte su cui non si era mai appoggiato stava li’ per ricordargli qualche spiacevole evento che lo aveva, e tutt’ora, lo stava turbando. Mi avviai con passo incerto dentro la stanza.

-che ne pensi?- mi domando’ Kiro chiudendosi la porta alle spalle

-be’ e’ abbastanza ordinata per essere la stanza di un ragazzo- gli risposi con un sorriso. Vidi i suoi occhioni brillare nonostante la stanza non fosse bene illuminata.

-allora che vuoi fare?- alzai le spalle

-non lo so…- risposi da ragazza indecisa quale ero. Kiro ridacchio’

-dai davvero-

-non lo so… e’ uguale- il biondino si avvicino’

-quanto sei indecisa!- allora risi

-certo, esiste la donna invisibile io sono quella indecisa- Kiro esplose in una risata acuta. Cercava di celarmi quel lato di insicurezza che si teneva dentro, ma io avevo capito che la sua era solo una risata nevrosterica. Non  potevamo continuare a sentirci cosi’ a disagio.

 -e’ difficile suonare il basso?- ma come cavolo me ne sono uscita?!

-be’ no, oramai sono abituato. Ci ho sempre messo tanto impegno quindi non ci pensavo tanto alla difficolta’- ridacchio’ fissandolo come se fosse il suo unico motivo di vita, il suo grande amore

-wow...- sussurrai appena, rimanendo imbambolata nel guardarlo mentre contemplava il suo strumento: i suoi occhi brillavano e sembravano celestialmente dolci. Ero rimasta talmente folgorata dalla bellezza infantile e angelica di quel ragazzo che neanche mi resi conto che le sue iridi, adesso, guardavano me

-cosa wow?- domando’ sorridendomi, come se stesse godendo del bollore che lacerava le mie guance

-eh? N-no niente- affermai arrossendo piu’ di pirma abbassando di colpo lo sguardo, rintanandomi dietro la frangia corvina che mi copriva il viso

-hmmm... Non ti credo! Percio’ ti conviene parlare- rispose sollevando un sopracciglio verso l’alto, avvicinandosi maliziosamente verso di me

-a-altrimenti?- domandai arretrando appena

-ti succedera’ qualcosa di molto brutto hihihi- ridacchio sadicamente biricchino sbattendo piu’ volte le ciglia. Okay non potevo negarli: avevo una paura fottuta. Veloce, piu’ di quanto pensassi, mi ritrovai stesa sul giaciglio. Non urlavo, ma bensi’ ridevo. Ridevo perche’ quando le sue mani mi afferrarono, scaraventandomi sul materasso, piuttosto che fare qualcosa di spaventosamente molesto, cosa che avevo pensato, mi diede una scarica violenta e funesta di : “SOLLETICO”... e io posso morire per il solletico!

-no! Ahaha basta! Bastaaaaa! Mi arrendo!- ridacchiai scompigliandogli la folta chioma, facendolo arrestare di colpo: sopra di me, con i capelli arruffati e lo sguardo fisso nel mio che mi penetrava intensamente curioso, voglioso di una mia confessione

-ho detto “wow” perche’ prima quando ti guardavo... t-ti trovavo, insomma...- cominciai impacciandomi subito dopo, sentendo che stavo tornando rossa

-buffo? Ridicolo?-

-bello- sussurrai fissandolo di colpo, lasciandolo interdetto... lasciandomi basita a mia volta.

Un sorriso si dipinse sulle sue labbra e lentamente si calo’ su di me, stringendomi al suo petto, lasciandomi di stucco. Sentii il suo calore, il suo odore coccolarmi e deliziarmi mentre percepivo le sue labbra poggiarsi sulla mia testa, baciandomi i capelli. Con il viso nascosto nel suo petto riuscivo a sentire il suo cuore, che come il mio, batteva forte.

-grazie...-

-non devi ringraziarmi Kiro. E’ quello che penso davvero...- sussurrai riemergendo dal mio caldo nascondiglio, lasciando che i miei occhi si perdessero in quelli del ragazzo altrettanto chiari e teneri

-per me tu sei bello, e non lo dico solo perche’ sono una tua fan nella tua camera da letto!- una lieve risatina fece sa sottofondo a quel piccolo istante mentre succube dei suoi occhi rimanevo a guardarlo seria

-scommetto che interiormente lo sei ancora di piu’. magari sei premuroso e voglioso di amare e essere amato... Chissa’, infondo non sono nessuno per dirlo- affermai sorridendo appena, abbassando lo sguardo, vergognandomi di quello che avevo detto. Si era zittito di colpo, e sentivo che mi stava guardando, ma non avevo il coraggio di ricambiare

-Elle?- mi chiamo’ dolcemente

-si?- sentii la sua mano poggiarsi delicata sul mio viso, afferrandomi per il mento. Voltandomi appena sentii la punta del suo nasino toccare il mio, mentre le sue labbra ci erano premute contro le mie. Impietrita sentii una scossa percorrermi la schiena seguita a ruota da un brivido che mi fece sciogliere tra le sue labbra

-o-oddio scusa... ma che... Oh cazzo scusami io non so e’ che... dio...- com’era bello mentre sclerava

-hey, hey Kiro... Tranquillo- ridacchiai stendendomi sul letto, fissando incantanta il soffito

-davvero? Non ti ha dato fastidio?-

-assolutamente... dai adesso dormiamo che ne dici?-

-si, forse e’ meglio...- rispose sollevando appena l’angolo sinistro delle labbra prima di stendersi al mio fianco. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, al buio. Sentivo l’adrenalina a mille e il cuore esplodermi nel petto. Cosa dovevo fare adesso? Come mi dovevo comportare? Oh cazzo come mi e’ piaciuto quel bacio! Pero’... se faccio troppo la euforica magari lui pensera’ che faccio questo solo perche’ lui e’ quel che e’. Cazzarola e adesso?

Dopo altri cinque minuti di complessi mentali presi coraggio. Era molto piu’ facile agire se lasciavo perdere i pensieri assurdi che la mia testolina buffa elaborava, cosi’ senza di nulla scivolai vicina al bassista, che incuriosendosi mi guardo’ appena, rimanendo in silenzio. Fu in quel momento che allungandomi appena stampai un casto bacio sulla sua guancia, sussultando appena quando le sue braccia mi strinsero, abbracciandomi ancora

-buona notte Kiro-

-dolce notte Elle- sussurro’ baciandomi la tempia prima di farmi predere posto sul suo petto, lasciando che divenisse lui il mio cuscino. Ora il vuoto che avevo intravisto nel suo letto e nella sua vita sembrava colmato… 

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Capitolo 7
*** work in progress ***


WORK IN PROGRESS

*angolino di Virgy*

I personaggi di questa fan fiction non mi appartengono e non ho alcuna intenzione di offendere

YU P.O.V

Ho lasciato l’albergo che erano circa le 7:45 e Vale ancora dormiva: rannicchiata in posizione fetale, le braccia vicine al petto e le labbra semi dischiuse… sembrava proprio una bambina. La notte scorsa sono stato davvero bene, si okey probabilmente speravo che succedesse di piu’… e invece abbiamo dormito vicini vicini come se nulla fosse, come se io non fossi un chitarrista famoso, come se non fossi il solito “dio del sesso”, come ai ragazzi piace chiamarmi, ma soltanto Yu, o meglio Dirk, anche se oamai tutti sembrano essersi dimenticati il mio vero nome, perfino il mio ego. Penso davvero le cose che le ho lasciato scritte sulla lettera, sopratutto che ci rivedremo presto, perche’ la strana sensazione che ho avuto con lei mi e’ piaciuta davvero tanto… e spero di riviverla al piu’ presto.  Stavo seduto sul divanetto della sala prove che avevamo allestito per la nostra breve permanenza in Italia. Con la chitarra tra le braccia, le mie dita strimpellavano a malapena qualcosa mentre la mia testa era altrove. Sentii il cellullare vibrarmi nella tasca, lo tirai fuori e lessi sullo schermo “Vanessa”  diavolo mi ero completamente scordato di chiamarla dopo il concerto! Ero troppo preso da Vale che mi sono scordato di lei!

-oi…- sussurrai, cercando di non farle notare che ero svogliato nel parlare con lei

-amore?! Ma perche’ ieri non mi hai chiamata?- domando’ con tono isterico

-perche’ il concerto e’ finito tardi e non volevo svegliarti- grazie a dio ho sempre la scusa pronta con lei, sebbeno ero sicuro che non ci sarebbe cascata

-sicuro? Con chi eri?- ecco appunto… incomincia il terzo grado:

-con i ragazzi… non ti ho tradita come pensi sempre-

-certo la fai facile! Tu ti fai tutte le sere un concerto con tutte quelle puttanelle che gridano quando ti vedono senza maglietta, magari ci fai anche una sveltina mentre io sto’ a casa a pensare a te!- odio quando mi urla contro, e’ da un certo periodo che fa’ la gelosa isterica e questo mi manda in bestia! Persino la sua voce mi da’ fastidio!

-finiscila con questa storia! Non ti ho tradita!- dovetti alzarle la voce contro sebbene sapesse benissimo che odio alzare la voce contro un ragazza

-passami Romeo…- sbuffai e passai il cell al tastierista che stava a pochi passi da me…

-pronto? Oi ciao Vane… tranquilla non e’ successo niente… ieri sono stato sempre con lui… figurati… si lo saluto io per te… ciao- rispose attacando, menomale che su di lui potevo sempre contare, lui si che non mi avrebbe mai tradito, e sopratutto delle mie piccole avventure

-grazie Romy…- risposi riprendendo il cellulare ficcandolo nella tasca dei jeans,

-figurati, pero’ ti confesso che io non la reggo piu’! Yu io al posto tuo…- non gli lasciai finire la frase…

-la lascero’ stasera- risposi tornando seduto con la mia amata chitarra. Vanessa non poteva farmi le scenate tutte le volte, insomma sono un musicista cosa pretendeva?!  E sopratutto perche’ cazzo non si fida di me? beh, certo non posso definirmi il “fidanzato perfetto” ma come minimo mi aspettavo un po di fiducia da parte sua no? Infondo questo e’ il mio sogno!

D’un tratto, quasi automaticamente, come se non potessi farne a meno, ripensai a quella bimba docile tenera stesa sotto le lenzuola, coricata tra le mie braccia, con le gambe intrecciate appena alle mie, con il fiato tiepido che mi accarezza il collo. Solo il ricordo mi provocava la tachicardia, il che, lo ammetto NON E’ DA ME.

Alzai lo sguardo fino all’orologio appenso alla parete bianca e fissai l’ora: 14:30, probabilmente a quest’ora le ragazze devono essere tornate a casa, pensai mentre afferravo il cellullare e scorrevo I nomi nella rubrica, ah mi sono scordato di dire che furtivamente ho memorizzato il suo numero di cellullare? beh adesso lo sapete! Feci un bel respiro e piggiai il suo nome per avviare la chimata.

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Capitolo 8
*** the call ***


THE CALL

VALE P.O.V

Grazie a dio riuscimmo a trovare il mazzo di chiavi di riserva che Elle aveva nascosto in uno dei vasi di fiori che abbellivano la veranda. Per prima cosa mi precipitai in camera a cambiarmi, infilandomi qualcosa di piu’ comodo; dopo aver infilato una vecchia tuta nera con due strisce rosse ai lati, cominciai a preparare il pranzo. Avanzai in cucina e aprii la dispensa: pennette? Hmm no; fusilli? No neanche quelli; spaghetti? Si ora si ragiona! Mentre apettavo che l’acqua bollisse in pentola aiutavo Elle e Jo ad apparecchiare la tavola e successivamente tornai agli spaghetti. Dopo otto minuti di cottura eccoli li… pronti per essere divorati da me! Okey okey sono affamata problemi? Tranquilli per Jo e Elle il cibo non manca! Comunque dicevo? Ah si: con il sottofondo musicale di Mtv cominciammo a mangiare, raccontandoci quello che era successo la notte scorsa

-oh io non so’ voi ma sono stata davvero bene!- esutlo’ Elle…

-si anche io… allora Valy… dimmi sono vere le voci che girano su Yu oppure sono soltanto leggende metropolitane?- domando’ Jo scrutandomi con sguardo malizioso,

-mi stai chidendo se davvero Yu e’ il dio del sesso?- domandai successivamente scocciata, da quando avevo scoperto il lato dolce di Yu tutte quelle voci cominciavano ad infastidirmi alquanto, non so’ il perche’ ma non riuscivo a fare a meno di storcere il naso in segno di disapprovazione

-esatto… allora? Io e Elle siamo molto curiose-

-hey non mi mettere in mezzo!- ribbatte’ subito la moretta

-non mi contraddire! Allora dicevi Valy?-

-ti dico solo che con Yu non ho fatto nulla- risposi mettendo in bocca un’altro boccone di spaghetti,

-cosa? Ma io dico: sei impazzita?! Lo avevi a due millimetri di distanza e non e’ successo niente?! Lui che e’ …-

- bello, sexy dai modi di fare sensuali e tantatori?- domandai prendendola in contropiede,

-esatto!- rispose fissandomi stranita incrociando le braccia,

-mi dispiace Jo, ma ieri sera ho conosciuto un’altro Yu… il vero Yu..- sussurrai con occhi sognanti,

-oh maro’! no non ci posso credere!- ridacchio Elle,

-credici invece… perche’ il vero Yu potrebbe essere il mio principe azzuro perfetto- risposi con un sorriso abbagliante,

-se vabbe’ principe azzurro! Adesso Vale stai proprio delirando! Non per fare la pessimista ragazze mah… loro sono : belli, famosi e soprattutto pieni di ragazze… insomma gia’  ci avranno dimenticate, anche se questa notte e’ stata la piu’ bella in assoluto… loro non sono come noi…- rispose jo abbassando lo sguardo.

In quel preciso momento…

 “that is you… my new religion is you… they said this love il blasphemy… it is blasphemy”

-cazzo dove ho messo il cellulare?- domandai mentre lo cercavo nei meandri di casa, improvvisamente eccolo li’ poggiato sul divano, lo afferrai e vidi un numero che non conoscevo, incuriosita allora risposi,

-pronto?-

-ciao bimba…- quella voce cosi’ calda e avvolgente, quel nomignolo stupido che tuttavia pronunciato da lui sembrava bellissimo, poteva essere soltanto una persona:

-Y-Yu?- domadai senza parole, e alla mia domanda vidi le altre cominciare a fissarmi,

-allora sei arrivata a casa sana e salva?-

-hem… si si, ah grazie per la colazione-

-figurati… hai letto il messaggio?- domando’ ridacchiando curioso

-si si… anche se non pensavo che ci saremmo risentiti cosi’ presto… insomma mi hai sorpresa!-

-he he menomale- ridacchio con voce fanciullesca,

-comunque… ho intenzione di farti un’altra sorpresa- continuo’ con voce piu’ seria,

-davvero?- Domandai sconvolta, “wow! Com’e’ che diceva Jo? Muahahah alla faccia sua!”

-si… comunque ci avete messo tanto per arrivare a casa?- “mmm? Ma che cacchio di domande sono?” mi domandai, tuttavia risposi

-ma nenache tanto…- cominciai spiegandogli in pratica la strada dall’albergo fino a casa nostra nei minimi dettagli. Gia’ nenache mi ero accorta delle vie e dei mezzi che stavo nominando, onestamente tutto cio’ non mi interessava, la cosa importanche era che ci folle LUI ad ascoltare dall’altro lato

-ahhh capisco… senti un’altra cosa, cosa fari stasera?-

“questa e’ gia’ una domanda piu’ interessante” pensai mentre mi mordicchiavo il labbro,

-io? Beh… credo niente… perche’?- domandai curiosa, gia’ pregustandomi una risposta del tipo “perche’ stasera ti prendo e andiamo a cena, solo io e te... e poi, chissa’”

-mah no niente cosi’… io invece stasera penso che vado a cena fuori con gli altri…- no okey mi sbagliavo alla grande

-ahhh, beh spero che ti divertirai- risposi abbozzando cercando di non far trapelare la delusione nella mia voce

-grazie… perdonami ma devo andare… ci sentiamo presto bimba- “ahhh inizio ad amare il modo incui mi chiama bimba!”

-okey… a presto Yu- sussurrai tra le nuvole mentre riattaccavo.

Non appena mi volta vidi quattro occhietti guardarmi spietatamente maliziosi

-guarda guarda la nostra Vale come si cimenta nella nobile arte del rimorchio per telefono- ridacchio’ spavalada la bionda mentre sollevandosi dalla sua sedia cominciava a sparecchiare

-ma che dici scema! Io non stavo rimorchiando!- risposi riponendo il cellulare sul divano, raggiungendo le altre cosi’ che potessimo finire di ripulire tutte insieme

-ma non farmi ridere. “ahhh, beh spero che ti divertirai”. Vale tu ci stavi flirtando come poche- ridacchio’ Jo imitandomi grottescamente: sporgendo le labbra all’infuori come se fossero state appena sfornate dal chirurgo plastico. Rimasi interdetta per qualche secondo, certo quando faceva cosi’ era insopportabile, ma era anche vero che non era male

-okay in primis io non parlo cosi’. E in secundis, dici dici ma te e Strify? Ehh?- domandai facendo calare di colpo il suo sorrisetto fastidiosamente saputello, facendola diventare rossa, quasi paonazza

-allora? Non fare la puritana amante del free love e confessa!- ridacchio’ Elle sbucando alle mie spalle

-non e’ successo nulla tra me e lui- rispose secca abbassando lo sguardo. Sia io che la moretta al mio fianco cci fissammo interdette: Jo, detta anche il “tornato biondo” si era contenuta con Strify nello stesso letto?

-non guardatemi cosi’ ragazze, non so neanche io perche’ ho fatto cosi’-

-ma e’ successo qualcosa?- domandai raggiungendola con ampie falcate, stringendola forte forte tra le braccia, lasciando che il suo visetto si nascondesse nella mia clavicola. Cazzarola quella non era la mia amica, o almeno doveva, per forza di cose, essergli successo qualcosa se Jo era ridotta cosi’

-apparte qualche carezza e qualche sguardo niente. L’ho respinto da “bella e stronza”, giocandoci un po. Pero’ confesso che ho avuto un nodo allo stomaco e mi tremavano le labbra mentre dormivamo, cioe’... Lui dormiva-

-cazzo, questa si che e’ una bella cotta Jo- affermo’ la moretta prelevandoci e trascinandoci sul divano, cosi’ che sia io che lei potessimo coccolare e rassicurare la biondina, che con occhi lucidi ci racconto’ di quanto bello fosse il suo cantante quando respirava, o mugugnava nel bel mezzo di un sogno. Rimasi incantata per qualche istante, il suo racconto mi fece ricordare un piccolo particolare della notte passata:

Ero ancora sveglia, ma forse Yu gia’ si era addormentato, perche’ aveva finito da cinque minuti buoni di coccolarmi i capelli. Avevo sollevato appena lo sguardo e lui era li, a un passo dal mio viso. E il suo fiato mi entrava nelle labbra, dissetandomi come fosse acqua purissima.

Un sorriso si dipinse leggere sulla mia bocca mentre tornavo con i piedi per terra e la mente sulla mia amica

-e’ stato cosi’ bello stare con lui, sentire il suo calore. Certo, e’ vero che rimarranno a Roma per un po. Ma dubito seriamente che lo rivedro’...- sussurro’ pessimisticamente abbassando lo sguardo

-Jo? Yu mi ha chiamato dieci minuti fa, che tra l’altro neanche so come ha fatto ha trovare il mio numero. Ti pare che Strify non si fara’ piu’ sentire?- affermai cercando di tirarla su di morale. Alla mia affermazione finalmente mi sorrise

-oh beh, se la puttana dei Cinema Bizarre e’ cosi’ premurosa come dici, allora posso aspettarmi di tutto dal loro cantante- sembrava aver riacquistato la sua forza, la sua grinta, e il fuoco sembrava ardere nei suoi grandi occhioni. Tuttavia non potevo nascondere il fastidio che provavo per la sua affermazione, non dopo quei brividi e quelle carezze provate con lui

-Yu non e’ la puttana del gruppo-

-ahahahah super-Vale alla riscossa per proteggere il suo amato- affermo’ facendomi una linguaccia. Pochi secondi e ci ritrovammo io e Jo ad azzuffarci come sceme, facendoci il solletico, tirandoci i cuscini del divano oramai semi distrutto; il tutto sotto gli occhi chiari di una Elle spenta e schiva, forse intristita o piu’ semplicemente pensierosa. Notata la sua assenza dal mondo umano io e la bionda stipulammo una breve tregua, concentrandoci sulla nostra bella moretta

-Elle? Tutto bene?-

Non rispose immediatamente. Si concese qualche istante per respirare profondamente, socchiudere gli occhi e lasciarsi rigare una guancia da una lacrima. Sia io che la mia compagna sbiancammo come un lenzuolo, ma cosa diavolo le era successo cosi’ all’improvviso?!

-Elle? Piccola sicura di stare bene?-

-Kiro mi ha baciata- sussurro’ predendoci in contropiede

-COSACCHECCOSA?!!?!?!?!- e per tutto il viale si sentirono le nostre voci propagarsi acute e basite.

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Capitolo 9
*** silent scream ***


The silent scream

**Strify P.D.V 

Shin aveva appena cominciato a provare la batteria con le sue nuove bacchette, e a giudicare dalla sua faccia dovevano piacergli molto. Ascoltavo con lo sguardo sperso nel vuoto la musica che proveniva dal suo strumento, ero incantato ma di certo non stavo pensando al gruppo. Occhi verdi e limpidi, labbra fine e rosse... A questo stavo pensando... A lei. Jo, due lettere che pronunciate insieme mi facevano rabbrividire. Che bello che era vederla dormire al mo fianco, con i boccoli biondi che giacevano sul mio cuscino, con il suo profumo che invadeva le mie lenzuola. Spontaneamente mi si sollevarono le labbra mentre la mia attenzione veniva catturata dal mio chitarrista che agitando un braccio tentava a tutti i costi di farsi passare carta e penna. Questi arrivarono subito dopo tra le mani di Romeo che incuriosito quanto me si mise ad osservare cosa diamine si era messo a fare. Yu era al telefono, ma ignoravo chi potesse esserci dall’altro lato. Annuiva e mugugnava mentre velocemente prendeva nota: numeri, vie... come se si stesse appuntando una strada da percorrere.

-grazie… perdonami ma devo andare… ci sentiamo presto bimba- “bimba? E adesso chi cazzo e’ questa bimba?!” mi domandai avvicinandomi ancora di piu’, fiancheggiando il mio tastierista, che divertito prese parola

-allora?- una risata sgenba fuoriusci’ dalle labbra del moretto mesciato che sventolandoci in faccia il suo foglietto esulto’

-chi e’ quel genio che ha scoperto dove abita Vale?-

-hai intenzione di andarla a trovare dopo le prove?- domandai sentendo una morza allo stomanco mentre la mia testa gia’ vagava alla ricerca di ricordi ancora freschi; Vale e Elle vivevano assieme a Jo, se lo ricordava molto bene. Alla mia domanda Yu mi scruto’ maliziosamente, e mi maledii perche’ sapevo che probabilmente aveva gia’ capito qual’era il mio desiderio

-ovviamente, e voi verrete con me-

-dove?- come caduto dalle nuvole Kiro, che stava sonnecchiando con il suo basso stretto al petto nell’attesa del suo turno da solista, si stropiccio’ gli occhi osservandoci incuriosito

-dalle ragazze- rispondemmo in coro

-quali ragazze?- chiese arricciando il naso

-Vale, Jo ed Elle scemo. Ma come non ricordi?- non appena Romeo gli specifico’ quali fossero le ragazze il visetto dolce e ingenuo del mo bassista si coloro’ di colpo

-oh, hem... Come mai?-

-ma che razza di domande fai?! Cazzarola mi sembra palese! Non e’ che magari ieri sera... Con Elle...- Yu si era avvicinato pericolosamente a lui, e lo stava letteralmente penetrando con i suoi occhioni chiari e indagatori

-c-cosa?- domando’ arretrando appena, intimorito da quello sguardo, e faceva bene

-dico, non e’ che ti e’ andata male con Elle?-

-ma che... Dio Yu ma come cazzo ti viene in mente... Dio non sono cazzi tuoi!- ringhio’ immediatamente il biondino facendomi rimanere a bocca aperta. Era raro vedere Kiro infuriato cosi’... Molto raro

-bene, allora piu’ tardi si parte!- esulto’ il mio bel chitarrista a mo’ di capitano di una nave pirata. Scoppiammo tutti a ridere, ma sebbene fossi divertito all’idea di noi cinque in giro per la grande Roma alla ricerca di tre fan con cui avevamo trascorso la notte, il mio pensiero era rivolto solo e soltanto a lei, gia’ pregustando il momento incui l’avrei rivista.

 

**Jo P.D.V**

 

Dopo la sua piccola crisi Elle si era calmata e Vale l’aveva portata in camera sua. Ovviamente spetto’ a me lavare i piatti, ma quello che mi dava piu’ fastidio era che c’erano le piante in veranda che avrei dovuto annaffiare sebbene non fosse il mio turno.

“Jo? Yu mi ha chiamato dieci minuti fa, che tra l’altro neanche so come ha fatto ha trovare il mio numero. Ti pare che Strify non si fara’ piu’ sentire?” la frase di Vale mi aveva per un attimo rassicurata, e c’era una piccola parte di me che sperava veramente di rivederlo, anche da lontano, solo per potermi tuffare ancora una volta nelle sue iridi profonde come l’oceano.

“Kiro mi ha baciata” un sorriso amaro si sollevo’ tristemente sulle mie labbra, mentre una lacrima, colatami sulla guancia, si verso’ nell’acqua sporca dei piatti. Solanto il vago pensiero di Strify a pochi centimetri da me, con il suo respiro che mi coccolava le guance, a un passo dal possedere le mie labbra, mi veniva un brivido congelato seguito da uno spietatissimo rimpianto. Lui mi desiderava, io forse piu’ di lui... Ma mi ero tirata indietro. Eppure era divertito dal mio atteggiamento spavaldo, ma chissa’ se lo fosse stato se avesse scoperto che in realta’ era la mia timidezza e la mia paura d’innamorarmi ad avermi bloccata?

-Jo?- la voce della mia coinquilina spilungona mi fece tremare per un attimo

-Oddio Vale mi hai spaventata...- affermai frettolosa asciugandomi impacciata le lacrime mentre rimettevo a posto gli ultimi piatti appena sciacquati

-ho messo Elle a letto. E’ meglio che si riposi. Io esco...- affermo’ afferrando la giacca di pelle che sostava appesa alla seggiola in salotto. Solo ora mi ero accorta che si era cambiata, adesso non indossava piu’ la tuta ma bensi’ un paio di leggins neri con una canottiera rossa piuttosto lunga

-hey bambolona a quale palo ti trovo stanotte?- domandai sollevando un sopracciglio quando mi accorsi che si era degnata perfino di truccarsi, percio’ la cosa erano due: o usciva con un ragazzo, o andava a battere i marciapiedi

-vado a prendere Mik e Bi, le avevamo promesso che stasera venivano a cena da noi. Ricordi?- alla sua affermazione immediatamente i miei occhi si spalancarono spaventati: erano mesi che avevamo organizzato una cena solo ragazze con Michela e Beatrice, e io me ne ero completamente dimenticata. Come se non bastasse Elle era allettata, la casa era un disastro e le piante in veranda, se non l’avessi annaffiate in fretta, avebbero fatto una brutta fine

-cazzo! Oddio e adesso?! Non ce la faro’ mai! Porca troia devo fare anche la spesa!-

-hey, hey Jo calmati. La spesa la facciamo noi, cosi’ hai tutto il tempo per mettere apposto tutto... okay?- annuii e quando la castana usci’ di casa mi precipitai in veranda armata di innaffiatore. Lo riempii tutto e canticchiando cominciai a dare l’acqua a quei poveri fiorellini, che se fosse stato per Elle sarebbero soltanto un’ammasso  incolto di erbaccia. Il cielo era limpido sebbene fossimo a fine settembre, ma infondo non mi potevo lamentare di quel piacevole calduccio.

-i don’t need no fakes around me, all i want is you to be with me...- non ero mai stata una cima nel canto, anzi! Dire che sono e sempre saro’ stonata come una campana e’ dire poco! Tuttavia in quel momento quelle parole, quella canzone mi sfiorava i piesieri, proprio come il suo viso... la sua voce

-here i am...- “ecco appunto! Jo smettila di fantasticare! Cazzo ti stai persino immaginando la sua voce!” pensai dando uno scossone alla testa, tornando a cncentrarmi sui fiori. Versai l’acqua in due o tre vasi, non ricordo con precione quanti fossero, perche’ proprio in quell’istante mi bloccai: con le mani attaccate alla ringhiera della veranda i suoi occhi sbucavano dalle margherite che stavo annaffiando, e sulle sue labbra un dolce sorriso si dipinse in risposta alla mia espressione totalmente incantata e incredula

-S-Strify?-

-i’m so numb can’t  you hear me? Here i am, there is something inside me that still want to feel...- tutto quello che ricevetti come risposta fu soltanto in’altra frase di quella canzone che avevo stonatamente cantato pensando a lui. Ci fissammo per qualche secondo prima che scoppiai a ridere, non riuscivo a crederci ma lui era li, proprio davanti a me... E solo ora mi accorgevo che non era solo, anche gli altri erano con lui ma non si erano avvicinati cosi’ tanto

-come hai fatto...?-

-ringrazia Yu- affermo’ ridendo a sua volta. “Ringrazia Yu”. Ci pensai qualche secondo prima di spalancare basita le labbra

-la telefonata!-

-esattamente! Allora bella giardiniera ci fai entrare o ci schizzi con l’innaffiatore?- domando’ il cantante facendomi sciogliere a quel nomigliolo grazioso, sebbene cio’ che mi fece realmente sciogliere fosse il tono malizioso con cui la frase gli era uscita di bocca

-hmm, beh dubito che dei fiorellini belli come voi hanno bisogno di altra acqua...- scoppiarono tutti a ridere mentre saltellando andai ad aprire il cancello.

“Promemoria: ringraziare Vale. Aveva ragione”

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