Camminando nel Rosso insieme a te.

di MikuHinasaki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vorrei vederti sorridere. ***
Capitolo 2: *** Tu e i sogni. ***
Capitolo 3: *** Il mondo della solitudine è un mondo senza amici. ***
Capitolo 4: *** Vorrei sparire. ***
Capitolo 5: *** Il Rosso vince sul Bianco. ***
Capitolo 6: *** Ricordi. ***
Capitolo 7: *** Amore senza pregiudizi. ***
Capitolo 8: *** Il mio cuore schizzinoso. ***
Capitolo 9: *** Vorrei che.. ***
Capitolo 10: *** Tuoni e fulmini. ***
Capitolo 11: *** La verità nei pensieri. ***
Capitolo 12: *** Nel lago senza fondo della mia mente impenetrabile. ***
Capitolo 13: *** L'amore che non riesco a donarti. ***
Capitolo 14: *** La paura è ovunque. ***
Capitolo 15: *** Forgive me. ***
Capitolo 16: *** La vita è un'illusione. ***
Capitolo 17: *** Regole. ***
Capitolo 18: *** Il cervello e il cuore. ***
Capitolo 19: *** La verità soppressa. ***
Capitolo 20: *** Tienimi con te. ***
Capitolo 21: *** Lì con te. ***
Capitolo 22: *** Fingendo felicità. ***



Capitolo 1
*** Vorrei vederti sorridere. ***


Eccomi qui, di fronte a questo foglio bianco a scrivere alcune righe, ma non sono semplici righe.
Sono righe che parlano di te, del Rosso, della nostra storia.
Non avrei mai immaginato di scrivere qualcosa di sentimentale, non sono capace di fare discorsi seri, ma l’amore è una cosa seria e devo metterci tutta me stessa.
Molti penseranno che questo amore è malato e sbagliato. Ma per me no. È tutta la mia vita.
Perché l’amore omosessuale è considerato una malattia?
L’amore non è una malattia, l’amore è un sentimento che provano tutti gli esseri umani, anche gli omosessuali.
Il mondo è infestato dall’omofobia.
Io scrivo queste righe non solo per parlare di noi, ma anche per far capire alle persone che leggeranno che l’amore omosessuale non è poi tanto diverso da quello eterosessuale.
Nessuno è diverso, siamo tutti della stessa specie.
Tu dici di aver paura di farmi soffrire, ma ti rendi conto di quello che stiamo facendo INSIEME?
Noi stiamo facendo uno “strappo alla regola”, noi ci amiamo da nove mesi pur sapendo che le persone ci giudicano male.
Ma lo stiamo facendo insieme.
Con te la sofferenza non esiste, tu mi hai curata, da Grigia mi hai fatta diventare Rossa.
Se sto con te, io non ho paura di niente, se sto con te, i giudizi degli altri nemmeno mi sfiorano.
A me basta amarti, tutto qua.
Io ho solo paura di una cosa: di perderti.
Non sono ancora riuscita a dichiararmi ai miei genitori, ma non perché non ti amo, ma perché ho paura di perderti per sempre.
L’ho detto a tutti, mancano solo loro all’appello.
Tu dici di aver paura, ma hai visto? Tu sei stata più coraggiosa di me, tu l’hai detto ai tuoi senza timore, io invece ho paura di tutto, anche dell’impossibile.
Io non voglio che tu abbia paura, io voglio solo vederti sorridere, senza preoccupazioni.
Perché è così che deve essere.
Non devi farti tanti problemi per me, sono passati nove mesi da quando stiamo insieme, eppure io sono ancora qui, viva e ancora innamorata di te.
Non c’è da stupirsi, io non smetterò mai di amarti.
E sono sicura che questo amore continuerà, finché morte non ci separi.
Vorrei incontrarti, ma sembra che facciano di tutto affinché ciò non accada.
Io piango nel vedere le possibilità di incontrarti svanire nel nulla.
Io piango nel non vederti sorridere e farti problemi per me.
Io piango nel vederti sofferente a causa mia.
Io piango nel non averti qui, adesso.
Ho bisogno di te, ho bisogno del tuo sorriso stampato sul viso, solo allora sarò in pace con me stessa.
Ora ti prego, fammi scattare questa foto e fa che venga la foto più bella di sempre.
Sorridi.
 

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Capitolo 2
*** Tu e i sogni. ***


È mattina e mi sono appena svegliata dal lungo sonno.
Non ricordo bene che cosa ho sognato e neanche me ne importa a dire la verità.
Mi siedo e comincio ad osservare il cielo.
Mi stavo chiedendo: ci incontreremo mai?
Tu dici di osservare le persone che camminano per strada cercando me, ma dicevi di illuderti e basta.
E se un giorno in mezzo a tutte quelle persone mi trovassi sul serio?
In fondo siamo ancora adolescenti, abbiamo tutta una vita davanti per incontrarci.
Ti ricordi il mio sogno?
Sì, è quello di diventare una scrittrice.
Ma..ti ricordi chi c’era affianco a me in quel sogno?
TU.
I sogni si fanno per essere realizzati.
Se un giorno dovessi diventare una scrittrice, tu dovrai essere affianco a me, perché sennò non sarebbe il mio sogno, ma il sogno di qualcun altro.
La mia fantasia è vasta.
Si sa, quando si è giovani, si immagina il futuro come un futuro bello e gioioso, ma io so che non sarà sempre felice e contento.
Bisogna guadagnarselo un futuro così ed è molto dura.
Ma sono sicura che insieme ce la faremo, abbiamo sopportato tutto, non possiamo mollare proprio ora, perché io voglio vivere con te.
A dire la verità il mio sogno non è proprio quello di diventare una scrittrice, ma è quello di stare con te, per sempre.
Il per sempre non esiste, ma io farò in modo che esista, perché non voglio mai separarmi da te.
In questo momento vorrei essere lì, accanto a te impaurita e triste, ti abbraccerei forte forte e ti terrei stretta e sicura, sussurrandoti “Stai tranquilla, va tutto bene”.
Vorrei essere lì fisicamente, non voglio più rassicurarti in lontananza, non lo sopporto, non lo sopporto!
Non mi vergogno di dirlo al mondo, urlerei a tutti “Io amo questa ragazza!”, andrei in cima ad una montagna e lo urlerei ai quattro venti, andrei anche sotto il mare per urlarlo ai pesci che neanche capiscono la nostra lingua, andrei nei posti dimenticati da Dio a urlarlo agli abitanti primitivi, andrei ovunque per farlo sapere ad ogni essere vivente.
Per far sapere che io ti amo davvero anche se sei del mio stesso sesso, perché non esistono differenze, l’amore è lo stesso, l’amore non cambia, l’amore è un sentimento reciproco anche se si è dello stesso sesso, l’amore è imprevedibile, l’amore fa fare pazzie, l’amore fa girar la testa, l’amore è Rosso e il Rosso sei tu.
Tu non hai mai sbagliato, le tue azioni sono soltanto una successione della prima: aver scelto di amarmi.
E non c’è cosa più giusta nell’amare qualcuno.
 
Continuerò a sognarti.
Così da raggiungerti.
Così da stare con te.
Così da lasciare i problemi alle spalle.
Così da amarti a distanza ravvicinata.
Il mondo dei sogni è un mondo senza omofobia.
Il mondo dei sogni è un mondo senza crudeltà.
Ma non m’importa di sognarti tutte le notti, perché tu sei il sogno divenuto realtà.
Sei il sogno più bello che uno possa desiderare.

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Capitolo 3
*** Il mondo della solitudine è un mondo senza amici. ***


“Il mondo della solitudine è un mondo senza amici”.
E io sto vivendo in questo mondo, proprio ora.
Una volta avevo un migliore amico, si chiamava Matteo, ed era un ragazzo semplice, come tanti altri.
Eravamo molto amici, abbiamo frequentato l’asilo, l’elementari e le scuole medie insieme, senza mai separarci.
Era come un fratello per me, stavamo sempre insieme, non mi staccavo mai da lui, eravamo legati da una corda resistente che pensavo non si sarebbe mai spezzata.
Il mio primo ed unico migliore amico, avrei dato la vita per lui, come lui l’avrebbe fatto per me, pensavo addirittura che fosse un fratello nascosto!
Io lo guardavo con gli occhi di un amico, lui mi guardava con occhi diversi.
Siamo cresciuti insieme, buona parte della mia vita l’ho vissuta con lui, così protettivo e fedele, che non smetteva mai di guardarmi con quello sguardo strano.
Sguardo da innamorato.
Io ero ancora troppo confusa per capire che ero lesbica.
Ma quando lui me lo chiese, io non potei mentire.
A me attiravano le ragazze e non i ragazzi, era inevitabile, io invece di osservare i ragazzi guadavo solo ed unicamente le ragazze.
Provai a spiegarglielo, ma lui era troppo deluso per ascoltarmi.
Mi voltò le spalle e se ne andò, senza mai più rivedermi.
Da quel giorno, io ho sempre avuto paura di far innamorare le persone, perché io non voglio far soffrire più la gente, tutti hanno dei sentimenti.
Anche i maschi, ho scoperto.
Ho sempre avuto paura di sbagliare, ho sempre avuto paura di frequentare maschi, ho sempre avuto paura dei pregiudizi delle persone se avessero scoperto la verità sul mio conto.
Pochi giorni fa io e il mio ex migliore amico ci siamo rivisti, dopo 3 anni dallo spiacevole episodio.
Sembrava teso, guardava ovunque per non guardarmi dritto negli occhi.
Era venuto a casa mia per fare ripetizioni di Matematica con mio padre e dato che lui doveva un secondo uscire mi ha chiesto se rimanevo un po’ con lui.
Mi vergognavo troppo all’idea di stare con lui, da soli e per di più a casa mia.
Soli, in quella casa che una volta era il nostro parco giochi.
Soli.
Non riuscivo a far uscire le parole, ero bloccata.
Piangevo dentro, non riuscivo neanche a guardarlo.
Il tempo non sembrava passare mai, mi vennero in mente così tanti ricordi che non riuscivo a trattenere le lacrime.
Per fortuna mio padre arrivò e io corsi in camera mia, a piangere come una disperata.
Io non voglio più deludere nessuno, voglio che tutti sappiano che amo solo te e non devono innamorarsi di me.
Ma più cerco di convincerli e più si innamorano.
Ho perso tutte le amicizie che avevo, tranne due: una mia cara amica e mia cugina.
Per il resto gli altri mi hanno voltato le spalle, come il mio ex migliore amico.
L’ho fatto per te, per noi, per la nostra storia.
La perdita di un amico provoca dolore, ma tu l’hai alleviato subito. Non ho più bisogno di loro, ora ho te.
Ma promettimi che, se un giorno decidessi di lasciarmi per qualsiasi motivo, non ti fidanzerai con un’altra, perché io farò così.
Preferisco restare single a vita che vederti in una persona che non sei tu.
Ma se così fosse, non realizzerei il mio sogno e mi toccherebbe averne un altro.
E a me sinceramente non va proprio.
Tu non semini distruzione, tu non hai colpa, tu fai solo delle scelte, è il tuo cuore che sceglie, non devi farti condizionare dagli altri, devi fare ciò che è giusto per TE.
Non devi fare ciò che è giusto per gli altri, altrimenti non staremmo insieme, come ora.
Molti amici mi hanno abbandonata, ma io ora sto molto meglio di prima, perché finalmente ho te.
Sei mia, solo mia.
Degli altri non me ne importa, finché ho te, il mondo che mi circonda non mi appartiene.
Tu sei il mio mondo.

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Capitolo 4
*** Vorrei sparire. ***


Sto piangendo da un’ora ormai, non riesco a smettere è più forte di me.
Sto vedendo il mio sogno sparire nel nulla.
Non avrei mai dovuto dirlo, ma non ce la facevo più.
 
I miei genitori sono omofobi.
 
Ero convinta del contrario, pensavo fossero contro l’omofobia e difendessero i gay.
Invece non è così, ho sbagliato tutto.
Parlavamo degli omosessuali, della loro vita sociale, dei loro gusti e via discorrendo.
Io ne parlavo bene, mia madre ne è uscita dicendo: GLI OMOSESSUALI NON SONO NORMALI.
Lì mi crollò il mondo addosso, vedevo noi due che scrivevamo il nostro libro, sì come nel sogno che avevo fatto, ma vedevo che tu..sparivi.
Mia madre mi chiese: “Ma per caso tu sei lesbica?”. Con quel tono di voce per dire: “Ti prego dimmi di no.”
Non risposi.
Guardavo nel vuoto.
I miei genitori l’hanno capito dal mio silenzio.
Il silenzio gli ha rivelato tutto, ora sanno tutto.
Vorrei sparire, così sparirebbero tutti i problemi.
Vorrei sparire, così non avrebbero più la figlia uscita male.
Vorrei sparire, così non avrebbero più la lesbica in famiglia.
Vorrei sparire, così non soffrirei più.
Vorrei sparire, in un mondo senza di loro.
Vorrei sparire e nascere in una famiglia senza omofobia.
Vorrei sparire, così da non rovinare più l’esistenza alle persone.
Vorrei sparire e creare un mondo tutto mio, senza omofobi.
Vorrei sparire.
Sento il Bianco che penetra dentro me.
Sono tornata come un tempo, sola e non ascoltata.
Urlo per farmi sentire, ma dalla mia bocca escono parole già morte.
Mi hanno voltato tutti le spalle, anche loro, i miei genitori, coloro che dovrebbero starmi vicina, ma mi danno solo della “malata mentale”.
Come sempre, d’altronde.
Sento i loro giudizi che mi uccidono, come tanti coltelli che colpiscono le mie fragili spalle.
Sto viaggiando in questo Bianco infinito.
Non vedo nessuno, solo me stessa proprio di fonte a me.
Sembra quasi la mia parte cattiva, la parte razionale, quella che dice sempre: “Te l’avevo detto”.
Continua a ripetermi che non dovevo farlo, che ora mi abbandoneranno tutti, anche lei stessa.
Resterò solo io, la parte irrazionale, incapace di fare le cose fatte per bene.
Ho soltanto un cuore.
Posso soltanto amare.
Non posso più pensare, ogni volta che ci provo vedo Bianco.
La parte razionale è sparita per sempre.
Dove vado ora? Continuo a camminare.
Ora vedo i miei genitori con uno sguardo minaccioso che mi dicono: “Tu non sei normale.”
Scappo via, piangendo.
Non riesco neanche a piangere, ho finito tutte le lacrime, non scende niente dai miei occhi.
Ora vedo coloro che mi hanno voltato le spalle che sghignazzano.
Io li guardo e con lo sguardo li imploro di smetterla.
Ma loro continuano senza sosta.
Scappo di nuovo.
In lontananza vedo una figura familiare.
Questa volta sento il cuore battere forte, sento che non soffro più.
Mi avvicino e la figura diventa più nitida e chiara.
Quella sei tu.
Ora sanno tutto, mi hanno voltato le spalle, mi sento morta.
Tu che farai?
Mi volterai le spalle?
Farai come tutti gli altri?
Non riesco ad interpretare il tuo sguardo, ti prego, dimmi che non mi lascerai mai sola, che mi amerai per sempre.
Perché io..
Ho bisogno di te..

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Capitolo 5
*** Il Rosso vince sul Bianco. ***


Pareti bianche.
Foglio bianco.
Vita bianca.
L’unico colore che ho in corpo ora è il Bianco, il temuto Bianco.
Il silenzio, ma soprattutto.. la paura.
Ora ho veramente paura, ma non una paura che dopo un po’ svanisce.
Questa è una paura seria..
Ho paura di perderti.
Ora che sanno tutto, mi sei rimasta solo tu.
Tu, che ora dovrai sopportare la mia disperazione, Tu, il mio unico appoggio, Tu, colei che potrebbe salvarmi da questo baratro Bianco.
Se tu dovessi sparire dalla mia vita, io morirei.
Perché tu sei quella che mi tiene ancora in vita, tu SEI la mia vita.
È come se tu fossi un albero e io una foglia: mi doni vita e sono sempre verde, una foglia che mai cadrà.
Se tu dovessi smettere di donarmi vita cadrei come una foglia in Autunno: Mi stacco dall’albero, cado a terra e lentamente mi secco, per poi sgretolarmi e farmi portare via dal vento..
Non voglio che ciò accada.
Solo che il mondo è crudele, Celeste e Grigio.
Tu dicevi che possiamo lottare e cambiarlo, ma no, io non ci credo più ora.
Il mondo è fatto apposta per essere crudele, noi non possiamo combatterlo.
Io ingenuamente pensavo di cambiarlo con queste storielle, pensavo che avrebbero fatto riflettere le persone.
Continuo a sbagliare.
Ogni cosa che faccio è sbagliata.
O forse, sono io quella sbagliata.
Tu mi ami ancora,ma ti senti in colpa perché mi hai tirata dentro questa storia.
A dire la verità, io sono contenta.
Perché non c’è cosa più bella di amare qualcuno e finalmente posso dire che io ti amo davvero.
Ora lo sanno tutti, non ho più bisogno di nasconderlo, ora posso dirlo al mondo senza vergogna.
Ma ho paura di perderti, perché i miei lo sanno e faranno di tutto per impedirci di incontrarci.
Mi chiuderanno dentro casa, faranno di tutto per cambiare idea, lavaggio del cervello, tutto.
Ma io resisterò, per te, possono dirmi tutto e farmi di tutto, ma io non smetterò mai di amarti.
Continuerò per questa strada, non farò finta di essere ciò che non sono, voglio essere me stessa o almeno, la parte rimasta di me stessa.
Mi derideranno, non me ne importa.
Mi insulteranno, non me ne importa.
Mi giudicheranno, non me ne importa.
Mi volteranno le spalle, non me ne importa.
Mi sputeranno, non me ne importa.
Mi importa solo di amarti ed è questo ciò che conta per me ora.
L’amore, il Rosso, tu.
Tu, quella che non mi abbandonerà, quella che mi starà sempre vicina.
Tu il Rosso, color sangue.
Tu, il mio sangue.
Tu, la mia vita.

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Capitolo 6
*** Ricordi. ***


 
Ricordi.
In questo momento così buio non posso far a meno di tirare fuori  i ricordi.
I ricordi placano il mio dolore interiore.
Ora ne ho capito il motivo.
Tutti i miei ricordi ti tengono vicina.
Mi immagino che tu sia qui, vicina a me.
Tutti i ricordi ti tengono vicina.
In silenziosi sussurri e silenziose lacrime.
Ricordi.
Ora tutto è cambiato.
Tutto è diverso da come è cominciato.
Vorrei tornare indietro, dove di preoccupazioni non ce n’erano.
Vorrei tornare indietro, dove potevamo amarci senza timore.
Vorrei provare a ritrovare la via per ritornare a questa vita.
Nella vita di adesso vedo dolore, dolore e solo dolore.
Ricordi.
Una volta nessuno ci metteva i bastoni fra le ruote, eravamo libere come farfalle che volano in un cielo limpido e senza nuvole.
Ora siamo prigioniere, ora non possiamo più amarci liberamente.
Il giudizio uccide.
Una volta nessuno ci giudicava, ero felice, così come lo eri anche tu.
Ricordi.
Io piango, la vita non mi regala niente.
Piango, perché una volta non lo facevo, sfogo tutte le mie lacrime ora, davanti a questo foglio bianco a scrivere di noi.
Non sono una che piange, sono una che alle fine continua a vivere come se niente fosse.
Ma in questo caso è impossibile, non reggo i giudizi, sono come massi che ora mi stanno schiacciando senza farmi respirare.
Prima respiravo aria pura.
Ricordi.
In questo mondo hai provato a non lasciami indietro da sola.
Camminavi al mio fianco, senza perdermi di vista.
Vedo che tu corri, troppo veloce, io ho questo masso enorme da portarmi dietro la schiena.
Ti prego, aspettami, non correre.
Ho bisogno di aiuto, ho bisogno che tu sia qui a sorreggere questo grande masso con me.
È troppo pesante, morirei schiacciata.
Ricordi.
Ci amavamo come non mai, libere da tutto e da tutti.
Insieme a tutti questi ricordi vedo il tuo sorriso.
Tutti questi ricordi me li terrò stretti per sempre.
Cara, magari un giorno smetterai di amarmi.
Ma sappi che io ti amerò..
Fino alla fine dei tempi.

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Capitolo 7
*** Amore senza pregiudizi. ***


Sono giorni che mi ritrovo davanti a questo foglio, ma ora non so più cosa scrivere.
Scrivo solo cose senza senso e io mi sono stancata.
I miei genitori continuano a farmi soffrire, a farmi cambiare idea, a dimenticare tutto e a farmi tornare alle vecchie abitudini.
A farmi tornare nella vita precedente.
In questa vita le persone non mi capiscono o non mi vogliono capire. Non lo so di preciso. So solo che non si sforzeranno mai di comprendermi a fondo.
Magari i miei genitori lo stanno facendo per il mio bene, forse vogliono farmi tornare alla vecchia vita, dove non avevo buon cuore per nessuno e vivevo isolata, senza conoscere l’amore e la sofferenza.
Solo che loro non sanno che la sofferenza è nascosta in ogni angolo.
È proprio grazie all’amore che ora soffro di meno, solo che l’amore è breve, dimenticare è lungo.
Ma questa volta non è detto che io debba per forza dimenticare.
 
Odio le persone che fanno di tutto per convincerti a fare qualcosa.
Odio chi mi dice: “Lasciala perdere, ci sono altre persone che ti fanno la corte, segui quelle.”
Odio chi mi dice: “Tu non fai mai niente per dimostrare affetto, mentre gli altri fanno di tutto.”
Odio chi mi dice che sono fredda. Io posso essere fredda solo da morta. E penso che per ora non posso esserlo.
Alcuni mi dicono che sono troppo gentile, altri mi dicono che sono troppo fredda.
Alcuni mi dicono che sono troppo altruista, altri mi dicono che sono una brutta egoista.
Sono in totale confusione, non capisco a chi dare retta, non capisco chi sono diventata.
So solo che se una persona mi viene a dire: “Tu non sai amare”, potrei fulminarla con lo sguardo.
Purtroppo lo so, l’amore al giorno d’oggi è cambiato, ma io di certo non seguirò la moda di quest’anno.
Io amo chi e come voglio, non ho bisogno di altre persone che mi facciano tornare sulla retta via.
Se io sono innamorata di una determinata persona, non capisco perché debba essere sbagliato.
Provo sempre amore, tutti hanno il diritto di essere amati.
Non m’importa se è bella o brutta, grassa o magra, antipatica o simpatica.
No, io sento quel qualcosa dentro e nessun giudizio può eliminare quella sensazione.
Se mi sono innamorata di te, ci sarà un motivo.
Se mi piace tutto di te, ci sarà un motivo.
L’amore non vede i difetti, anzi, sembra che tu non ne abbia proprio.
Forse sono diventata cieca, ma mi piace.
Vorrei rimanere cieca per sempre, così da non vedere più persone che giudicano e vedere un mondo..perfetto.
Anche se gli altri mi diranno di lasciarti, io ti amerò, anzi, ti amerò ancora di più.
Mi piace la tua complicità, il tuo modo di parlare, il tuo modo di esprimerti..
Mi piaci.

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Capitolo 8
*** Il mio cuore schizzinoso. ***


Sono le due di notte e sto passeggiando per le strade di Ancona.
Il vento mi scompiglia i capelli e la nebbia mi oscura il cammino, come sempre.
Mentre cammino noto per terra una foglia secca, che cerca disperatamente di tornare alla vita, ma che sa già qual è la sua terribile sorte.
La schiaccio, così da frantumarla completamente.
La guardo volare via con il vento, ogni singolo pezzo di quella foglia viene risucchiato da quel vortice impetuoso, senza lasciare via di scampo.
Poi ci penso.
Ma quella foglia sono io.
Quella foglia morta sono proprio io.
 
Eccoci qua, siamo giunti alla fine del lungo viaggio dell’amore.
Un amore che speravo non finisse mai, anche perché i miei sogni non mentono.
Quella vicino a me eri tu, proprio tu! Ne sono certa, non posso sbagliarmi.
Eppure? È questa la mia tragica fine?
 
Sai, il mio cuore è sempre stato un tipo schizzinoso, molto schizzinoso.
Non accetta molte persone, le detesta e fa di tutto per impedirmi di legare con qualcuno.
Solo che con te.. non è successa la stessa cosa.
Il mio cuore ti adora.
Pensavo che avrebbe fatto lo schizzinoso anche con te, ma invece lo sentivo battere come non mai, sempre più forte, e da lì capii che lui era innamorato di te, come impazzito.
Io do retta a lui, non al cervello.
Il cervello non fa altro che complicare le cose, se una persona pensa troppo alla fine non agisce, è per questo che io preferisco fare le cose d’impulso, bisogna cogliere l’attimo per essere davvero vincenti.
Ho sempre impostato la mia vita con trecentomila rimorsi.. ma zero rimpianti.
Ho sempre cercato in tutti i modi di fare qualcosa, a volte con successi e a volte con fallimenti.
È così che si cresce e si matura.
La cosa che desideravo di più al mondo era vederti, anche solo per un minuto, l’avrei fatto durare all’infinito..
Ma ora ciò non potrà mai accadere, anche se convincessi i miei genitori a portarmi da te, di sicuro non mi vorresti mai più vedere.
Penso che alla fine sia giusto così..
Ho fallito, ma questo è stato un grosso fallimento.
Non avrei mai pensato di fallire proprio in questo: amare.
Pensavo fosse la cosa che mi riuscisse meglio, invece penso sia la cosa peggiore che io sappia fare.
In questi nove mesi, non ho solo amato:
Ho lottato per te.
Ho odiato per te.
Ho preso schiaffi per te.
Ho fatto di tutto affinché mi portassero da te.
Ho sofferto la lontananza dei miei amici per te.
E ora che tu non ci sei più, non ho più nessuno.
Vedo che ti allontani e non ritorni più indietro, neanche ti volti.. Come se ti stessi prendendo gioco di me. Del mio cuore. Della mia vita. Perché la mia vita eri tu e io.. ora sono morta, come quella foglia.
 
Ora devi fare la scelta più importante della tua vita: o mi riprendi nella tua vita o non mi vedrai mai più.
Anzi no, io so che non ti piace scegliere.
Allora sparirò io, in un mondo solitario, dove c’è soltanto vento e nebbia, pieno di foglie secche che aspettano solo di essere portate via in un posto migliore.
Sparirò, così non dovrai scegliere, così potrai amare qualcun altro e.. quel qualcun altro sarà la persona più fortunata al mondo, perché avrà te..
 
Immagino che ora questa storia si debba chiamare “Camminando nei ricordi” e non più “Camminando nel Rosso insieme a te”, non più ora.
Non ti costringerò a leggere i miei capitoli, io continuerò a scrivere questa storia perché quando si scrive una storia si scrive la propria vita.
E la mia vita è cominciata conoscendoti e finita vedendoti andare via da me.. per sempre.
 
Ora tutto sparisce, si ritorna al punto di partenza.
Come se non ci fossimo mai conosciute.

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Capitolo 9
*** Vorrei che.. ***


È passato tanto tempo da quando abbiamo cominciato a scrivere il nostro libro.
Sì, quello sui colori, lo abbiamo scritto insieme..
Lo so, volevi farmi una sorpresa, ma sappi che anche se non ci sei riuscita, l’apprezzo molto, perché l’importante è il pensiero, e poi.. non avrei di certo ricambiato con la stessa moneta, era una cosa troppo grande e significativa quella che volevi fare.
Solo che ora non ha più importanza, non ha più importanza se verrò presto dato che li ho convinti, non vorrai più vedermi anche se io lo desidererei tanto.. forse troppo.
Piango, continuo a piangere, senza sosta, perché non sono riuscita a fare mai niente per te, NIENTE.
Posso solo dirti i miei sentimenti scrivendo, ma vorrei che questi si trasformassero in qualcosa di più grande..
Vorrei non aver mai fallito in questa vita, vorrei non averti mai fatta soffrire in questi 9 mesi, vorrei che tu ora sorridessi e trasferissi a me tutto il tuo dolore..
Tu non lo meriti.
Vorrei che tu parlassi di nuovo con i tuoi amici, forse avevano ragione sul fatto che io non avevo fatto niente per conquistarti.
Avevano già previsto il crollo..
Se è per questo, io neanche ci credevo, mi ci arrabbiavo e sfogavo tutta la mia rabbia su chi?
Me stessa.
Hai già sofferto troppo in questa vita, non meriti di soffrire ancora.
Io sono arrivata ormai al capolinea e il limite di sofferenza l’ho sorpassato.
Passami tutto il tuo dolore e sii felice.
Ora puoi essere felice, senza me, una ragazza che ti illudeva e basta, la ragazza sbagliata..
Quella che ti avrebbe dato la vita, ma non ne aveva la possibilità..
 
Scendono lacrime di sangue dai miei occhi, non riesco più a piangere, esce sangue come una grossa ferita subita al cuore, purtroppo  incurabile.
Ora non vuoi che io ti parli, perché ti faccio del male.
Solo che.. mi fa brutto vedere che prima parlavamo così liberamente, mentre ora sembriamo perfette sconosciute.
Ma stai attenta, potrei innamorarmi di nuovo.
 
Allora è proprio vero che i sogni sono cose da stupidi.
Come potevo sognare una cosa simile? Io.. che scrivo queste righe tanto per, non avendo un briciolo di buon senso nel scriverle..
 
Tu quel sogno lo raggiungerai.
 
Allora ti chiedo un ultimo favore..
 
Diventa una scrittrice.
Ma fallo anche da parte mia.
 
Almeno potrò finalmente dire: Ho realizzato il mio più grande sogno, non ho fallito.
Potrò essere finalmente fiera di me stessa e non dovrò più nascondermi.
 
Così potrò lasciarti in pace per sempre..

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Capitolo 10
*** Tuoni e fulmini. ***


Apro gli occhi.
Vedo tutto sfuocato, non riesco a riconoscere bene le luci e le ombre intorno a me.
Sento dei tuoni.
Alzo gli occhi al cielo e vedo delle nuvole nere colme di rabbia.
Ora vedo perfettamente, il mio mondo è totalmente distrutto.
Quello che una volta era un mondo felice, ora è tutto devastato dalla rabbia delle persone.
Sono sola, cammino per questo arido terreno grigio, come la mia anima.
Le nuvole diventano sempre più grosse, sempre più rabbiose scagliano fulmini in questo mondo ormai deserto.
Sì, sto viaggiando nel mio cervello.
La mia mente, una volta piena di spensieratezza, si è trasformata nel mio peggior incubo:
La solitudine.
Non so più di chi fidarmi, tutti si sentono così lontani da me e i pensieri tristi si infiltrano attraverso la confusione nel mio fragile cervello.
Ho cercato di non esplodere, ma ho fallito anche in questo.
In realtà non sono stati gli altri a rovinare il mio mondo..
Sono stata io.
Ero così stanca, non ho resistito e la mia rabbia mi ha distrutta completamente.
Ho provato a ritornare sui miei passi, ma i giudizi mi hanno incatenata in questo mondo pieno di tristezza e solitudine.
Ma.. prima di finire qui, ti ho donato tutta la mia fiducia, perché penso che in te posso davvero credere.
Penso che tu mi libererai da questa prigione confusionaria, perché i miei occhi sono verdi, distinguendosi da questo grigio così scuro.
Quando i miei occhi non vuol dire che sono felice, finalmente l’ho capito.
Quando sono verdi, vuol dire che io sto sperando in qualcosa e in questi ultimi tempi sto sperando troppo forse, perché i miei occhi sono più verdi del normale.
Mi sento così fredda e disperata, ma la mia speranza aumenta, la mia unica arma per sconfiggere il grigio.
Ma il fallimento è l’unica cosa che conosco, allora penso alla tristezza e mi lascio andare, sperando che qualcuno mi faccia tornare alla vita.
So già su chi contare.
Ti ho donato la cosa più difficile da donare: la fiducia.
Non sono mai riuscita a fidarmi di qualcuno, si mostravano così.. poco affidabili.
Tu sei diversa, me lo sento che sei diversa.
A volte ti sentirai confusa, triste, senza un pensiero deciso, ma sappi che io ti amerò lo stesso, qualsiasi cosa tu penserai.
Ho riposto in te la mia fiducia, l’unica rimasta.
Tutta quella che ho donato fino ad ora si è dispersa chissà dove.
Ne ho ancora un po’.
È tua ora.
Magari ti ho affidato il compito più difficile in assoluto.
 
Ma io credo in te.

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Capitolo 11
*** La verità nei pensieri. ***


Sono le cinque del mattino e non sono riuscita a dormire, come sempre in questi sette giorni.
Sì, ho passato sette notti insonni a pensare pensare e pensare.
Forse queste ore e ore di meditazione notturna mi sono servite, o forse no.
Continuo a pensare allo stesso modo, di giorno. Non è cambiato nulla.
Di giorno sono una, di notte sono un’altra. Come Mr. Hide.
Però un solo pensiero accomuna la me di giorno con quella di notte: TU.
Ti penso sempre, ogni minuto, secondo e decimo di secondo.
La mia mente si affatica, ma per certe cose potrebbe rimanere attiva all’infinito.
Molte persone ormai dicono: “Eh, ma tanto voi fidanzati dite sempre le stesse cose, non avete fantasia.”
Mi viene da ridere quando una persona se ne esce con un discorso così poco sensato.
Non vuol dire niente, se una persona dice una determinata cosa è perché la pensa davvero.
Sì, esistono i bugiardi, ma alla fine le bugie vengono scovate, ovunque si nascondino.
È per questo che io preferisco dire certe cose, perché non ho nulla da nascondere e le dico con tutta sincerità.
Non ho paura di dire la verità.
Se una cosa non mi piace, dico che non mi piace;
Se una cosa è brutta, dico che è brutta;
Se una persona mi sta antipatica, dico che è antipatica;
Se un giorno dovessi dirti “non ti amo più” non credermi.
Sarà la prima volta che dirò una menzogna.
 
Il ticchettio dell’orologio mi fa tornare alla realtà, senza farmi finire il mio filmino mentale da premio oscar.
Guardo quella lancetta fastidiosa con odio, fa sempre lo stesso giro e non si annoia mai.
La sua vita è monotona, come la mia.
Io la mia vita la posso cambiare, quella lancetta no.
Allora perché non agisco? Lascio correre tutto. Lascio le occasioni in pasto al tempo, alla lancetta.
Mentre io resto a digiuno.
 
Fuori piove.
Le gocce di pioggia sbattono violentemente sulla finestra, come se volessero entrare per mescolarsi alle mie lacrime, che in questo momento sto versando.
Non so di preciso perché le sto versando, forse perché mi manchi o forse perché penso troppo.
Sono confusa, ho tante cose che mi passano per la testa, così tante che alla fine per sfogo..escono dai miei occhi.
Forse è perché le persone ora mi fissano e pensano “quella fa schifo”, dato che sanno.
Mi urta. Mi irrita. Mi fa imbestialire.
Ma io che posso farci? Non posso fare nulla, la mia reputazione è cambiata: da cretina a schifosa.
 
La mia dote? Leggere le persone.
Riesco a capire il loro stato d’animo in brevissimo tempo. A volte ci sono cose che non vorrei mai leggere, ma sono così evidenti..
Dicono che sono una bugiarda, una ragazza odiosa e poco affidabile.
Forse hanno ragione. Ho sempre mentito.. a me stessa.
Ma agli altri no, non ancora. Non riuscirei mai a dire belle bugie perché dentro sentirei dolore.
E di dolore non voglio più sentirne parlare.
 
Ehi tu.
Sì, dico proprio a te cara. Lo so che stai leggendo.
Vuoi sapere una verità?
Ti amo.

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Capitolo 12
*** Nel lago senza fondo della mia mente impenetrabile. ***


“Riesci a capirmi?”
“Certo che riesco a capirti, più di quanto pensi.”
“Ma come fai, Sere?”
 
È così difficile comprendere le persone?
Eppure.. a me riesce così bene..
Solo che.. perché gli altri non comprendono me?
 
Per la gente è più facile giudicare che capire.
Prima ci legavano con le catene, ora ci legano con le parole.
 
Nessuno apprezza mai i miei sforzi,non sono perfetta, non voglio esserlo.
Sarei inesistente.
Magari mi vuoi perfetta, ma ameresti una cosa che non esiste.
Preferisci amare una persona che non c’è?
 
E intanto io ho il groppo in gola, lacrime agli occhi. Il cuore?
Ah, dimenticavo di averne uno anch’io.
 
Io dalla maggior parte delle persone vengo considerata “La stupida”.
Perché? Perché non mi mostro, preferisco mostrare il mio lato buffo.
Nessuno mi conosce, tutti pensano di sapere tutto di me.
Chi mi conosce davvero, sicuramente si sarà già immerso nel lago senza fondo della mia mente impenetrabile..
Non esiste un fondale, è tutto così buio e confuso.
Ecco perché nessuno mi comprende.
È come se io fossi di un altro pianeta, come se avessi un cervello diverso da quello umano.
 
Tutti si sentono così lontani da me..
 
E tu?
Riuscirai a comprendermi? Ti risulterà difficile?
A me ci vuole poco per capirti, ma la maggior parte delle volte faccio finta di niente.
Preferisco mostrarmi stupida, non vorrei rovinare la mia bellissima reputazione.
Resterai con me?
O andrai da qualcun altro con un cervello migliore del mio?
Tutti quelli che hanno vissuto parte della loro vita con me mi hanno abbandonata, sono strana.
Farai così anche tu?
Non posso costringerti a restare, non lo farò. Ognuno è libero di fare ciò che vuole.
Anche di smettere di  amare..
Io però non ci riesco. Sembra che dentro di me abbia un amore infinito.
È tutto per te, lo vuoi?
Non l’ho sparso ovunque, l’ho tenuto dentro di me attendendo una persona a cui donarlo.
Ma una persona di cui fidarsi davvero.
Io te lo donerei tutto.
Ma tu.. vuoi il mio amore vivo e caloroso?
Non preoccuparti, se rifiuterai lo donerò tutto a me stessa. Non penso di trovare una persona migliore di te.
 
Ma in fondo mille parole non lasciano un’impressione così profonda come un’azione.
Vuol dire che dovrò dimostrarti quanto ci tengo a te.
Ci ho provato, ma ho sempre fallito.
Questa volta non voglio fallire, devo riuscirci. Ormai non credi più in me..
Allora dovrò guadagnarmi la tua fiducia, come all’inizio. Dimenticando tutti i fallimenti e ricominciando da capo.
Li ho scritti nel libro della vita e non voglio cancellarli, perché sono stati già scritti e non si può riscrivere sopra.
Puoi dare ascolto a chi vuoi, ma io farò finta di niente e continuerò a lottare per guadagnarmi le tue grazie.
Non chiedo nulla di che in cambio.. solo amore.
È troppo?
Spero di no..
 
“È così che faccio.”
“Cavolo, sei formidabile. Ma Sere, sei una psicologa?”
“Potrei diventarlo.”
 

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Capitolo 13
*** L'amore che non riesco a donarti. ***


Ti prego, perdonami.
Ma penso che ora non ci sarò più per te..
Un giorno alzerai lo sguardo al cielo è ti chiederai: Non manca qualcosa?
 
Non piangerai per la mia assenza, lo so.
Mi hai dimenticata da molto tempo, sono così inutile?
A nessuno manco?
 
Se io fossi il sacrificio, non mi cercherai, non ora.
Anche se io morirei per sapere che tu mi ami, ma sarà tutto inutile.
Perché so già che mi odi alla follia.
Mentre io non riuscirò a smettere di amarti, nonostante tutto.
 
So già che piangerò, senza sosta.
Sapendo che a te non importa.
Se io dormirò, sarà solo per sognarti, ma non potrò mai svegliarmi con te al mio fianco.
Quando mi sveglierò, la prima cosa che vedrò sarà il bianco della parete, nient’altro.
 
Ma nonostante tutto, verrò lo stesso e porterò quello che dovevo darti.
Sarà inutile, ma voglio farmi del male. Voglio sperare che ti vedrò davanti a me mentre mi sorridi.
Vorrei abbracciarti, ma abbraccerei solo un ricordo.
Avrei voluto mantenere almeno una promessa, una sola.
Perché ho paura? Ho sempre fallito in tutto, ti ho fatto del male, ma credimi, non era mia intenzione.
Mi sono fatta più male io, forse.
Tutte le volte che fallivo non facevo altro che piangere e a farmi salire i nervi.
Per una volta, cerca di credere in me.
 
Forse era una cosa che avevi premeditato da tempo, forse in quel momento..
Ci eravamo promesse che non ci saremmo mai lasciate, qualunque cosa sia accaduta.
Io resterò con il tuo ricordo, mantenendo la mia promessa.
Farà male vederti con un’altra persona, farà male non parlarti..
E fa male sentirti dire “Ti odio”.
 
Forse gli altri hanno ragione, ti illudo e basta e forse fai bene ad odiarmi..
Io non voglio odiarti, io non so odiare una persona, non so odiare l’amore.
Ogni volta che fallivo, cercavo di alleviarti il dolore, ma invece te ne procuravo di più.
Perché combino solo guai?
Perché non so fare felice una persona?
Sicuramente ora hai aperto gli occhi e mi hai detto tutto ciò che volevi dirmi da tempo.
Ma ti prego, richiudili, aprili quando te lo dirò io.
Questa sarà l’ultima volta che tenterò di vederti, sarà l’ultimo tiro.
Devo azzardare tutto e devo vincere, sono nata per vincere.
Se vincerò tutti i fallimenti saranno soltanto erbacce da strappare e buttare nel cestino.
Io darò ascolto solo a me stessa, se gli altri mi giudicheranno male me ne infischierò.
Questa volta voglio davvero rischiare tutto, questa deve essere la volta buona, quella che purificherà ogni male che ti ho fatto.
Non posso fallire, è una cosa troppo importante. Devo mettere da parte la paura e farmi coraggio.
Ti prego smettila di odiarmi, mi fa male anche se ci sono abituata..
Sento male al cuore e allo stomaco, non ho più fame e mi viene da urlare e basta.
Urlare il tuo nome.
Sono una piagnucolona, piango sempre per tutto. Ma questa volta sono lacrime versate per una giusta causa..
Per una volta piango per una cosa in cui vale la pena versare lacrime.
Lacrime amare, lacrime in cui vedo il tuo ricordo, lacrime che cerco di asciugare, ma che continuano a cadere..
Ho pianto troppe volte, ho sempre pensato che gli altri mi odiassero, lo sapevo, IO LO SENTIVO.
Pensavo da un po’ che mi odiassi anche tu.
Allora non faccio proprio schifo, leggo davvero l’animo delle persone.
Ma quell’odio non l’avrei mai voluto leggere..
 
Scusa se ti terrò nei miei ricordi e ti scomoderò..
 
Ma non riesco a stare senza di te..

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Capitolo 14
*** La paura è ovunque. ***


Cuore e stomaco.
Li odio.
Oggi mi hanno fatto male per tutto il giorno, ma non solo per la litigata, ma anche perché penso di avere seri problemi.
Solo che quando dissi a mia madre “Mi fa male il cuore”, lei invece di aiutarmi mi ha mandata a quel paese.
Me la devo sempre cavare da sola, potevo morire e lei non se ne sarebbe accorta di certo.
Morire.. l’idea quasi quasi mi alletta.
Non l’avrei mai pensato, perché io vivevo grazie a te.
Ma ora che non ci sei più, chi mi terrà in vita?
Non riuscirei a vivere da sola, tu eri l’unica che mi dava una strana forza per andare avanti.
Anche se ho vissuto da sola per anni e anni attendendo la persona giusta, quella che mi avrebbe cambiato la vita.
O quella che mi avrebbe fatta tornare alla vita.
 
A fine Agosto verrò, ma ho paura, non voglio neanche partire.
Tu, che dopo illusioni alla fine sei esplosa e sei riuscita a dirmi quello che pensavi da tempo..
Ho paura di te, ora.
Ho paura di quello che mi dirai.
Avrò paura del tuo sguardo.
Avrò paura della tua esitazione quando mi guarderai e se mi  guarderai.
Ho sempre avuto paura, non riuscirò mai ad essere sicura di me..
Non vorrai vedermi mai più, lo so, ma almeno dirò: “Ehi, sono a Roma, finalmente a Roma”.
Mi ero promessa di andarci.. per te.
Una parte di promessa l’ho mantenuta, l’altra.. spetta a te decidere.
In qualche modo, devo darti quello che ho creato per te, anche se non lo vorrai, io te lo darò lo stesso.
Voglio che tu lo prenda, magari per ricordo..
Magari quando sarai più vecchia lo ritroverai e penserai “Cos’è questo?”.
E in quel momento viaggerai nel mondo dei ricordi e.. non so di preciso quale sarà la tua reazione.
Non voglio più leggere le persone, non voglio sapere più niente. Ogni volta quando leggo le persone mi faccio del male e ora sono gravemente ferita.
Non ne vale la pena.
 
Al giorno d’oggi le persone amano prendersi in giro a vicenda e chi ferisce di più “vince”.
Io non ho mai capito questo “gioco”, solo che il bersaglio sono sempre stata io.
Non ho mai imparato a giocare, non sono capace di prendere il giro.
Illudere? In un certo senso.
Fosse per me, sarebbe tutto perfetto, ma ci sono sempre quelli che rovinano tutto.
No, non voglio ricominciare il discorso del: “è colpa sua, colpa di quello”, tanto non mi credi e forse è meglio così.
Almeno quando manterrò la mia promessa, potrò cancellare quegli sbagli con grande gioia.
 
Io ti ho amata, ti amo, e ti amerò sempre.
Dei giudizi degli altri me ne importa poco.
Sai perché?
Perché do retta a me stessa, non delle parole al vento delle persone stupide.
Sì, le persone sono stupide e non vedono l’ora di rovinare le cose. Come i tuoi amici, sì, penso sia così.
Non dirmi nulla, non solo i tuoi cercano di rovinare tutto. Anche i miei.
Ma io non ascolto, mi entra da una parte ed esce dall’altra.
Non razionalizzare le cose, il cervello non aiuta.
Fin dall’inizio tu sai a chi hai dato retta? Al cuore.
Perché per innamorarsi serve un cuore, non un cervello.
 
Un giorno ti racconterò perché non bisogna dare retta alle persone. È una cosa che tengo dentro da tempo.
Le persone sono acide, godono nel vederti soffrire.
Ma io non godo nel vederti soffrire, MUOIO.
Muoio nel sentirti dire certe cose..
Muoio nel vederti lontana da me..
 
“Sere, ma sei totalmente pazza?”
“Sì, di Lei.”

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Capitolo 15
*** Forgive me. ***


È così freddo il pavimento.
Di certo non è più freddo del mio corpo in questo momento.
Sto in un angolo della mia camera, al buio a fissare il vuoto.
No, non piango, non ci riesco più. Mi sono anche stancata di piangere sempre, le lacrime le userò per le occasioni importanti.
Questi sono i tipici momenti dove tutto sembra impossibile, ti crolla il mondo addosso e non sai più cosa fare. Davvero non so più cosa fare.
Una volta c’eri tu, a volte quando ero triste ti parlavo come nulla fosse perché sapevo che mi avresti fatta sorridere. E ogni volta era così.
Ora ho dannatamente bisogno di te, ho bisogno che mi doni sorrisi perché le persone mi donano solo pianti infiniti.
Mi donano sguardi minacciosi, faccio schifo.
Sono andati via tutti davvero, ora posso solo fidarmi di me stessa.
Ora starò da sola, come mi hai detto tu, in questo angolino a pensare ai momenti passati con te, nella speranza che illuminino la stanza buia.
 
Mia mamma come sempre deve trattarmi come un cane bastonato, appena le ho detto che avevo la nausea (per arrabbiature varie) mi ha detto:
“Quando stai fuori casa stai come un Dio, appena entri in casa stai male. Chissà perché, ci deve essere qualcosa che ti disturba non lo so.”
Andandomene, sottovoce dissi: “Sì, tu.”
 
Ho sempre cercato di fregarmene delle delusioni, perché ne ho ricevute così tante che ormai il cuore non bada più a certe cose.
Eppure, ancora non riesco a guarire, soffro lo stesso, troppo.
Quando mi dicevi quelle cose mi sentivo morire, come se una persona mi stesse accoltellando alle spalle. Ogni parola, un’accoltellata sulla schiena.
Io sono fragile, troppo fragile per sopportare tutto questo dolore.
Cado a terra, sangue ovunque.
Non riesco a muovermi, solo la mente riesce ancora a vivere.
Per il resto, vedo tutto bianco.
Sono morta?
 
Tutte le mie azioni, le facevo per il tuo bene.
Per tanto tempo ho cercato di proteggerti dal mondo, non volevo che tu lo conoscessi a fondo come me.
Ora lo conosco come le mie tasche, so com’è fatto.
 
Non è il posto giusto per te.
 
Da quando te ne sei andata, ho smarrito la strada. Non vedo più. Cammino in questo bosco, sapendo che non troverò mai la luce.
Sapendo che non troverò mai te.
 
Scusa se ti ho ferita nel profondo.
Scusa se ti ho illusa fino a scoppiare.
Scusa se ti ho fatta arrabbiare.
Scusa se sono la persona peggiore per te, ora.
Scusa se non sono riuscita ad essere perfetta.
Scusa se ti rovino sempre le giornate.
Scusa se ti faccio sentire in colpa.
Scusa se ti tormento.
Scusa se ti tengo nei miei pensieri.
Scusa se ti faccio sanguinare.
Scusa se ti faccio piangere.
Scusa se ti ho delusa.
Scusa se ho bisogno di te.
 
Scusa se ti amo.
 

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Capitolo 16
*** La vita è un'illusione. ***


 
“È così brava questa ragazza, sa? Sempre gentile, educata le voglio tanto bene.”
 
“Che cosa fai lì? Non fai mai niente. Che figlia disgraziata che ho dato al mondo!”
 
Due frasi dette da mia madre. Qual è quella vera secondo voi?
Non penso ci sia molto da scegliere.
La doppia faccia, la malattia che colpisce molte persone.
No, io non penso di avere la doppia faccia, perché io dico le cose come stanno.
Ma pensi che quando cercavo di venire da te e fallivo, non sentivo niente?
Pensi che ogni volta che gli altri mi dicono cose crudeli su di te, gli do retta? Ci sto male.
Pensi che io possa mai dire qualcosa di terribile su di te? No, non ne sento il bisogno.
Prisci, le illusioni fanno parte del gioco. La vita è un’illusione.
Non esistono azioni perfette, non esistono. Per quanto le persone si sforzino, ogni cosa verrà imperfetta.
Io sono giovane, non posso fare molto.. non ho il potere.
Tu non sai quanto vorrei dire di te ai miei, ogni volta sono in procinto di farlo, ma dalla mia bocca escono parole mute.
Paura.
I miei genitori li ho già letti: mia madre ci rimarrebbe male e.. il resto non voglio saperlo, mentre mio padre seguirebbe mia madre.
Finché non avrò diciotto anni, non potrò parlare di te.
Quando sarò maggiorenne, loro non potranno dirmi nulla e proibirmi nulla.
Quando sarò maggiorenne, finalmente potrò vivere la MIA vita.
Tu non sai quante volte sono stata illusa io. Ma gli altri non mi dicevano niente, lo dovevo scoprire da sola.
Io invece, preferivo dirtelo, perché credimi.. scoprirlo da se è la cosa peggiore.
Fa male, ma dovevo dirtelo.
Bisogna accettare la realtà, il mondo è crudele. Lo sai come siamo noi, no? Strane.
Se fossimo state normali, mi avrebbero mandata da te di corsa.
Odio fingere, ma devo farlo per il nostro bene.
Mi devo fingere interessata ai ragazzi, anche se mi fanno proprio schifo.
Mi devo fingere sorridente, anche se vorrei piangere sempre.
Mi devo fingere disponibile, anche se vorrei uccidere tutti.
Mi devo fingere buona, anche se dentro sono un animale.
Fingere. Fingere. Fingere.
Tu volevi essere cieca. Io invece muta.
Ogni volta che parlano male di te, vorrei spaccare il mondo. Non lo sopporto.
Come si permettono di giudicare?Non ti conoscono, non hanno il diritto.
E vorrei che i tuoi amici si facessero gli affari loro, perché lo so quanto ci godono ora.
Mi odiano, io lo sento. E quando io sento qualcosa è così.
No, non voglio che ora li proteggi e dici “è la verità, non toccarli trovi scuse.”
Io non vorrei mai dire cose cattive alle spalle, ma sento il bisogno di farlo.
Puoi anche far leggere quello che scrivo, tanto pensano la stessa cosa di me.
Non li conosco a fondo e in effetti non dovrei parlare. Ma io so che dimenticare una persona importante è dura. È per questo che mi odiano e io li comprendo.
Io non avrei mai voluto farti conoscere il dolore, ma il mondo continua a insegnartelo.
Forse non dovevi conoscermi, ti ho rovinata..
Pensavo di riuscire a fare qualcosa di buono, ma i soldi a me non servono. Dicono che i soldi fanno la felicità.
E se per una volta sbagliassero?
 
E se tu, per me, fossi la felicità?

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Capitolo 17
*** Regole. ***


 
È da un po’ che non scrivo, ora ho finalmente l’ispirazione per scrivere.
In realtà, più che ispirazione, sento cos’ho davvero nell’anima.
Prima ero confusa, non comprendevo niente e nessuno e tutti mi scivolavano via dalla vita.
Ora ho capito cosa voglio: te.
Ho capito che senza di te la mia vita è davvero vuota, l’esperienza me l’ha fatto capire.
Tu mi rendevi felici le giornate, anche se cominciavano con il piede sbagliato. Anche solo parlare con te mi rendeva felice.
E ora? Mi sento sola in questo mondo che non mi appartiene: persone che mi chiedono favori e io, zitta, obbedisco. Ma io mi chiedo: ci sarà mai qualcuno che farà qualcosa per me?
Non voglio immaginarmelo, perché so già che nessuno lo farebbe e io sono la stupida di turno che fa qualsiasi cosa per gli altri.
Più che stupidità, per me è guadagnarsi la fiducia. Come gli antichi.
Le persone pensano che la fiducia si conquisti in un batter d’occhio. Ma in che mondo vivono?
Ci ho messo anni per conquistare la fiducia di una mia amica, ANNI.
Mentre gli altri pensano che basta solo parlarci per avere la fiducia.
La fiducia è la cosa più difficile da avere, la cosa più preziosa.
E dato che è così preziosa, è molto più facile farsela scappare.
Sento che manca qualcosa in me, manca una parte di me.
Da quando non mi parli più, la mia faccia è diventata impassibile e le persone mi chiedono:”Che hai?”
Io vorrei rispondere con “Sto perdendo l’amore della mia vita”, ma rispondo con il solito “Niente”.
A volte preferisco tenermi le cose per me, così le persone non mi chiedono niente.
L’unica persona con cui riuscivo davvero a parlare eri tu. Degli altri non mi fido.
Ti ho confessato segreti inconfessabili, così come l’hai fatto anche tu. Siamo legate. Lo siamo sempre state, vuoi davvero dividerti?
Amare è un’azione, puoi sempre farlo. Io continuerò, anche perché il mio cuore non cessa di battere per te.
Il mio cuore vive di te.
Preferirei morire piuttosto che vederti con qualcun altro.
Preferirei morire piuttosto che sentirti dire “Ti odio”.
Preferirei morire piuttosto che sentirti dire “Ti amo” rivolto a qualcun altro.
Preferirei morire piuttosto che perderti.
MORIRE.
Non lo dico a tutti, sei la prima a cui dico “Preferirei morire”.
Non sono mai stata in grado di esprimere al meglio le mie emozioni e tu mi stai insegnando a farlo.
Il mio cuore poco a poco si scioglie e quel ghiaccio che era intorno a lui svanisce, lasciando posto ad un fuoco che non si spegnerà mai.
PER TE.
Nessuno ha mai detto che è il mondo è leale, è per questo che non bisogna mai fare un gioco pulito con lui.
Perché si sa per certo, che il mondo non giocherà pulito con noi.
Altre cose che so per certo?
So che ci sarà sempre..
Una “bugia” nel credere.
Un “limite” agli amori.
Una “fine” alle amicizie.
Un “noi” nella fiducia.
E un “se” nella vita..
Ma so anche che se tu sarai sempre con me, queste cose non mi passeranno minimamente per la testa.
E tu sarai quella che cambierà le regole in questa vita.
Una vita che passerà da “ingiusta” a “piena d’amore”.

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Capitolo 18
*** Il cervello e il cuore. ***


Ancora sono qui? Perché sono ancora qui a scrivere?
Eppure mi avevi detto tu di venire in questo sito a scrivere di noi, ma ora, che non esiste più un NOI, cosa scriverò?
Amavo scrivere di NOI, amavo la parola NOI, è un qualcosa che mi scalda, che mi dice “ci sarò sempre perché siamo NOI”.
Ora è un io. Un semplice io. Riuscirà a scaldarmi?
Non sono mai riuscita a scaldarmi, in verità. Ero sempre così fredda e per me l’amore era un qualcosa di sconosciuto e misterioso.
Ma ora che ho giocato con il fuoco e mi sono bruciata, riesco a comprendere perfettamente il significato dell’amore.
No, l’amore non è una gloria e neanche ti scalda. No, l’amore è tutto il contrario.
L’AMORE  UCCIDE.
Noi siamo masochisti, ci facciamo del male amando, solo oggi ho scoperto quanto possono essere crudeli le persone e quanto l’amore possa fare male.
Io ho resistito, ma un’altra persona non penso ce l’avrebbe fatta. Interiormente, in questi casi sono forte.
Mentre fuori c’è un’estate calorosa, dentro di me c’è, un inverno glaciale.
Lei era tutto, ho sofferto le pene dell’inferno per lei e ora, comincio a pensare cose odiose che neanche vorrei pensare, ma il cervello le lancia in automatico.
Il cuore no, non pensa e non batte. Se ne sta in disparte, come avrebbe dovuto fare dieci mesi fa.
“Hai visto cosa si prova, cuore?” Dice il cervello.
“Sì, ora ho capito.” Risponde.
“Non amarla mai più, sia chiaro.”
“No, non lo farò. Ma devo ammettere che amarla è stato il mio errore preferito.”
Il cervello non risponde, non sa cosa dire tranne un “Te l’avevo detto” secco e diretto.
Ma non dice neanche quello, sta muto a guardare il cuore mentre se ne ritorna al suo stato originale: di ghiaccio.
 
Questa mancanza di auto controllo non avrà mai fine, mi sta:
Consumando.
Confondendo.
Distraendo.
Reagendo.
Contro il mio volere sto accanto al mio riflesso, ma è così ossessionante come non riesca a sembrare uguale ad esso!
Mi sono persa, non ritrovo più me stessa, dov’è finita?
Sono un’altra persona, mi hai cambiata. Voglio ritrovare me stessa, non voglio restare così!
Voglio tornare fredda e ingenua. Dove a quel tempo non conoscevo l’amore, non conoscevo il dolore procurato da esso. Solo la solitudine.
Voglio stare sola, perché quando si è soli non si rischia di soffrire per qualcuno e poi.. la persona di cui bisogna fidarsi SEMPRE è: se stessi.
Ho sempre fatto tante cose per gli altri, ma loro non ricambiavano mai.
Io volevo solo che ricambiassi l’amore, ma la rabbia ti ha accecata.
Io non ho mai avuto nulla su un piatto d’argento, chi ti ha detto questa stronzata?
Mi sono guadagnata sempre tutto onestamente, chi sparla di me NON MI CONOSCE ABBASTANZA.
Dai retta a chi vuoi: agli amici, al cuore, al cervello.. sappi solo che una volta hai dato retta al cuore.
Non parlarmi, tu dici che farà bene ad entrambe? PARLA PER TE.
Se dici così, vuol dire che non hai MAI amata. Facevi finta? ALLORA LA PRIMA AD ILLUDERMI SEI STATA TU.
Io ci credevo, sai? Credevo al nostro sogno, ORA CREDERò AL NULLA.
Ho faticato per convincerli a venire da te. Quando scenderò dal treno guarderò ovunque, ogni persona, ogni cosa, sapendo..
Che non ti vedrò mai.

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Capitolo 19
*** La verità soppressa. ***


Viziata. Orgoglio. Cose che, sicuramente, non mi appartengono.
Mi dai della viziata pur conoscendo la mia situazione familiare.
Non mi hanno mai regalato niente, pur dicendomi “noi facciamo tanto per te”, mentre io devo sempre stare agli ordini degli altri, in silenzio e tormentata dal Bianco.
Giocattolo dici? Solo perché dicevo che i tuoi amici mi parlavano alle spalle e mi davano fastidio?
Non ti ho mica proibito di parlare con loro, anzi, quando loro parlavano con me, io dovevo fingere di non saper nulla di quello che mi dicevano alle spalle.
E, credimi, è stato più difficile di quanto pensassi.
Pensavo di scoppiare e dire tutto, ma io continuavo a trattenere e reprimere la rabbia. Ho fatto sempre così.
Io questa cosa la prevedevo fin da Aprile. Mi sono illusa da SOLA. Pensavo “No dai, sarà una delle giornate no.” Ma quanto durava questa giornata no?
È durata fino al 15 Agosto.
Ho dato via tutto, tranne due persone, quelle che mi sostenevano in parte. Non volevo raccontare tutto, altrimenti mi avrebbero tempestata di domande, e io volevo risolvermela da sola.
Una di queste persone mi diceva fin dall’inizio che non sarebbe durata per sempre, diceva che dovevo lasciar perdere e che io non ti meritavo. Non volevo darle retta, ma una parte di me lo faceva: il cervello.
L’altra parte, la più potente, opprimeva il cervello e mi faceva pensare “Dice un sacco di stronzate.”
Forse tu non sai cos’è davvero la schiavitù. Io, purtroppo, lo so benissimo.
Io che sono costretta a fare tutto per gli altri per guadagnarmi un briciolo di rispetto, ma alla fine vengo lo stesso denigrata. Ma io continuo lo stesso, sperando in qualcuno che non sia come gli altri.
Poi arrivi tu, lo vedevo fin dalla prima volta che ci siamo parlate che stava per succedere qualcosa.
Infatti poco dopo, ci dichiarammo reciprocamente il nostro amore.
Lo ammetto, io all’inizio non ci credevo davvero. Ma non perché non ti amavo, ma perché semplicemente mi sembrava strano che una persona potesse provare amore per me. PER ME.
Ma poi, con il passare del tempo, mi convinsi del contrario e cominciai ad amarti sul serio.
La mia amica mi diceva che mi stavo illudendo e che dovevo smettere, mentre mia cugina era felice per me.
E dato che anche io ero felice, eravamo due contro una.
Anche se io, in verità, non ho ancora capito la motivazione della “schiavitù” e “dell’immatura”.
Quando la mia amica lesse quello che avevi scritto su Facebook, ti diede subito della stronza e bastarda.
Io no, sono ancora convinta che ci sia qualcosa che non va e finché non lo scoprirò non mi metterò pace.
Forse ora te ne approfitti perché sono gentile e cara, non sono capace di fare la bastarda e non riuscirò mai a dirti “Vaffanculo crepa”.
In un primo momento il cervello lo pensava, quando avevi scritto quelle cose l’istinto era quello di scriverti vaffanculo.
Ma poi no, la parte buona di me ha preferito lasciar perdere.
Se io fossi stata davvero la stronza, ti avrei lasciata da Aprile. Ma io non l’avrei mai fatto, perché non volevo procurare dolore, anche se tu già da tempo non mi volevi più.
 
Penso che ora sia giunto il momento di raccontarti la storia, che mi ha fatta soffrire così tanto da non voler più nessun accanto.
Io avevo una migliore amica da piccola, più precisamente alle elementari.
Si chiamava Michela e noi eravamo inseparabili, ci vedevamo tutti i giorni a casa sua o di sua nonna.
Aveva anche una sorella, così siamo diventate un trio. Eravamo piccole e di certo non ci saremo mai lasciate.
“Resteremo amiche per sempre”, mi disse. Io ci credevo, la felicità mi oscurava qualsiasi pensiero contrario.
Passarono cinque anni e, alle medie, purtroppo non capitammo nella stessa classe.
Stavo in classe con il mio migliore amico, ma preferivo lei.
La prima media passò ed eravamo ancora amiche. Ma poi, all’oscuro di tutto, c’erano delle sue compagne che sparlavano di me. Dicevano cose orribili e volevano convincere Michela a lasciarmi andare e stare con loro.
Lei non ci credeva, mi voleva bene e si vedeva, speravo costantemente che non desse retta a quelle.
Solo che alla fine accadde il “delitto”. Passato un anno tormentato, alla fine decise di lasciarmi al mio destino per sempre e di non vedermi mai più.
Sai perché? Perché tutte quelle parole, essendo bugie, l’hanno convinta perché per quante volte le ripetessero sembravano vere. È stata condizionata.
Non voleva far accadere tutto ciò, ma lo sparlare delle persone le hanno oscurato i sentimenti.
Da quel fatto non ci sentimmo più e non l’ho più vista, penso che se dovessi vederla morirei sul posto.
Il cuore sanguinerebbe e io morirei dissanguata.
Così come con te, la tua amica diceva costantemente “Lei non ha fatto niente per conquistarti” e sinceramente queste parole mi resteranno in testa per sempre.
PERCHè SONO STRONZATE CREATE PER SEPARARCI E CI è RIUSCITA.
Ora provo ODIO, cosa strana vero?
La prima volta che provo odio per qualcuno, odio profondo che non svanirà mai.
C’è rancore e vendetta nel mio cuore. Dice che non deve finire così e che si deve far qualcosa.
Ma non si rende conto che mi sono bruciata e mi fa male, è una scottatura troppo grave per reagire.
Beh, io la odiavo già da un po’, ma era un odio diverso, non così potente.
Sai perché? Non dirmi che non l’hai notato.
Cioè si vede che è innamorata di te, quella. Il modo in cui copiava le nostre cose, il modo in cui condivideva i link, in cui voleva costantemente parlarti. E ha pure cambiato: prima le piacevano “uomini” ora “uomini e donne”. Cioè, questa cosa mi ha scioccata davvero.
Ma lasciavo perdere, ho avuto modo di conoscerla. E non voglio dire niente, assolutamente niente.
Forse un giorno le dirò tutto quello che provo per lei, ma non ora, ancora non è il momento.
E comunque, non ho mai detto di essere “inaffidabile”, ma “essere quella giusta”. Avevo paura di perderti.
Il modo in cui mi parlavi mi faceva imbestialire, ma io feci finta di niente.
Chiusi gli occhi per non vedere.
Tappai le orecchie per non sentire.
Misi una mano davanti alla bocca per non parlare.
Sarei voluta venire a fare l’università a Roma, era il mio desiderio più grande.
Ora non ne vedo il senso.
Quando il 22 verrò penserò “che cazzo ci faccio qui?” e in risposta “Ah sì, per vedere il Colosseo”.
La cosa che dovevo darti.. non penso abbia importanza ora, penso che la distruggerò per non ricordare il 15 Agosto.
Avevi detto che, se avessi dimostrato a tutti il contrario di quello che dicevano, potevamo stare insieme.
Questa è l’illusione che mi hai donato. Mi sono fatta in quattro per convincere mia madre a portarmi a Roma, anche in un posto per incontrarci più comodamente.
Tutto in fumo, fatica per l’anima del cazzo, come si dice.
Non ho mai detto che dovevi uccidere te stessa per stare con me, io non ho ucciso la mia me stessa.
Era in un posto nascosto, ma sono riuscita a ritrovarla e, senza di lei, non sarei riuscita a subire questo grande colpo. Ieri sera ho pensato dalle 21 alle 2 di notte. Piansi, perché senza me stessa non sarei mai riuscita a far niente e ora che è con me, sono felice.
Pensavo anche a quello che mi avevi detto, solo che la descrizione era tutta sballata.
Io non sono così.
Non lo sono mai stata e mai lo sarò.
Se le tue parole erano una scusa per lasciarmi, potevi dirmelo prima.
Prima di illudermi che qualcuno mi amasse.
Che qualcuno mi sopportasse.
Che qualcuno mi volesse davvero bene.
Che qualcuno sarebbe rimasto al mio fianco, in qualsiasi circostanza.

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Capitolo 20
*** Tienimi con te. ***


Sono di nuovo qui, dopo mirabolanti vacanze e giocate ai videogiochi.
Mirabolanti vacanze? Beh, non proprio, ma non è di questo che voglio parlare.
Andrei fuori tema, questa storia parla di noi e.. parlerò di noi.
Ho già scritto 19 capitoli, ma non mi sono ancora stancata. Ci sono così tante cose da dire e così tanti fogli su cui scriverle.
Per la prima volta mi ritrovo davanti al solito foglio di Word non sapendo cosa scrivere, non ho le parole giuste.
Io, quella brava a parole, non riesco a scrivere il ventesimo capitolo sulla nostra storia.
Perché? Avrei bisogno di ricontrarti o di risentirti. Magari è perché mi ricordo ancora di quel giorno e non riesco a smettere di ripensarci.
Fa male rimembrare il giorno del nostro incontro, perché non potrò più rivederti fino all’estate prossima.
Fa male tutto, anche solo pensarti. Voglio che tu sia qui con me, ora e per sempre.
Il tempo non passa mai, sembra quasi che ci faccia apposta così da farmi innervosire.
Vorrei essere già nel bel mezzo dell’estate 2012, essere già da te su quella panchina, dove tutto accadde.
Quando penso a te sento il tuo profumo nella stanza, come se fossi proprio vicina a me.
La cosa strana è che lo sento ovunque e in qualsiasi momento.
Il desiderio di rivederti cresce sempre di più, come cresce il desiderio di dire tutto ufficialmente a mia madre e al resto della famiglia.
Non riesco a raggiungere la pace dei sensi, devo dirlo, ma non esce niente dalla mia bocca.
La paura cresce e io non posso farci nulla. Esiste questo tipo di fobia? No? Allora è una nuova scoperta.
Paura di perderti.
Mi sono affezionata molto a te, solitamente ci metto un po’, ma con te era diverso.
Dalla prima volta che ci siamo parlate, tu facevi già parte della mia vita. Avevi un non so che di familiare e non potevo di certo ignorarlo.
Amarmi ha fatto soffrire molte persone che tenevano e, ovviamente, tengono a te.
Amarti ha fatto soffrire me stessa e il cervello, mentre il cuore se ne sta in pace.
Non preoccuparti, è normale, è la legge dell’amore. Quando una persona si innamora è ovvio che alcune persone ci rimangano male e che dentro il cervello ci soffra.
L’amore è un rischio che ognuno di noi deve correre, altrimenti non impareremo mai ad usare i nostri sentimenti come si deve.
Quando si ama usiamo tutti i tipi di sentimenti: amore, odio, sofferenza, tristezza, felicità, affetto, paura, gioia, vergogna..
Con l’amore scopriamo noi stessi.
Ogni tanto mi guardo allo specchio, anche se non vorrei farlo. Sai perché?
Perché i miei occhi chiedono di te “Quando la rivediamo?” e odio quando mi fa queste domande.
Io non rispondo, non voglio rispondere perché non saprei cosa dire, come mentire, come placare la loro sete di sapere.
Ma loro mi capiscono al volo e iniziano a far uscire lacrime amare, senza dire niente. Da questo gesto capisco che loro vogliono vederti sempre, tutti i giorni, ogni minuto, ogni secondo.
Sempre.
E mentre piangono, vedo la nostra immagine riflessa.
I miei occhi sono come dei televisori che continuano a farmi vedere ogni momento romantico passato insieme, con un finale da film dell’orrore.
 
La notte me ne sto sdraiata sul letto, ma non dormo, anche perché dormire non servirebbe a nulla.
L’unica cosa che faccio è ascoltare il rumore delle auto che passano, dei clacson, della tv del vicino al massimo del volume, degli autobus che passano, dei cani che abbaiano.. tutte cose che appartengono alla mia città, ma che allo stesso tempo appartengono alla tua.
Fino a quando mi addormento nel dolce suono di una città attiva, ma allo stesso tempo spenta, perché non ci sei tu.
Mi distacco dal mio corpo e mi guardo, una ragazza così forte fuori, ma così debole dentro che non riesce a smettere di pensare a lei.
Ripercorro le strade della mia città e della tua, conosco la strada a memoria: le vie, le case, tutto ciò che mi può portare da te. Non mi perdo, la piantina ce l’ho stampata in testa e nel cuore.
Ecco, quella è casa tua. Entro dalla finestra e a seconda di dove la mia immaginazione ti vede, mi siedo accanto a te.
Ora stai dormendo e non avevi chiuso la televisione. Grazie a quella luce riesco a vedere il tuo viso, bianco e impassibile.
Ti guardo, non smetterei mai di guardarti. Così perfetta, così forte..
Mi alzo e ti osservo da lontano, starti vicina mi fa uno strano effetto. Continuo a guardare quel viso così dolce, così puro, così indolore.
Piango e mentre mi allontano lentamente mi giro e sussurro: “Pensami per un minuto, solo per un minuto. Mantienimi viva nei tuoi pensieri, ma soprattutto nel tuo cuore.”

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Capitolo 21
*** Lì con te. ***


Ventunesimo capitolo della nostra storia.
Sto già scrivendo così tanti capitoli su di noi, eppure siamo ancora giovani e non stiamo vivendo la nostra vita appieno come dovremmo.
Chissà quanti capitoli scriverò quando saremo più grandi, quando finalmente staremo insieme.
Per insieme intendo vicine fisicamente, mi sono stancata di questa stupida lontananza.
Tutti i miei tentativi di vederti sembrano vani, tutti i tentativi di incontrarti nei sogni sembrano far sanguinare la mia mente, ma soprattutto il cuore.
Non riesco più a pensarti, fa male e non riesco a sopportare il dolore.
Manca poco al nostro primo anniversario, il giorno più importante per una coppia. Eppure?
Non sarò lì con te quel giorno, me ne starò nella mia lurida città a passeggiare avanti e indietro come uno zombie, senza mai stancarmi.
Ti cercherò, ti chiamerò, urlerò a squarciagola il tuo nome, percorrerò tutta Ancona per trovarti, guarderò ogni singola persona per riconoscerti, visiterò ogni negozio o casa, angolo della città, piazza, strade che saranno deserte, cercherò anche sotto i massi, nei parchi, nei giochi per bambini, sulle panchine, nelle auto, sulle moto, sulle biciclette, in cima alle colline, sulle spiagge, nel mare.. ti cercherò ovunque.
Fino a quando ti troverò, seduta su quella panchina a testa bassa.
Piangerai e mi chiamerai, dirai: “Perché non sei qui?”.
Vedrò quelle lacrime scendere sulle tue guance per poi finire sulle tue mani. Continuerai a chiamarmi, ma io non risponderò. Continuerai a cercarmi, ma non mi troverai. Continuerai a vedermi, ma sarà solo un’illusione.
Mentre guarderò quella scena raccapricciante osserverò l’ambiente intorno a me.
 
Guardo il parco e ciò che un tempo era stato mio: il prato è cambiato, gli alberi ora inutili, l’aria ha un sapore diverso e il sole non scalda come l’ultima volta. Non è più il posto che ho amato, ora è solo un vecchio e lontano amico che mi guarda, ma ha paura di salutarmi, perché si ricorda poco di me ed ha paura di sbagliare persona.
Proprio quel posto che avevamo reso perfetto e nostro si è già scordato di me, di noi. È pronto ad accogliere nuove persone, ma non si ricorderà mai di noi.
Magari il primo Ottobre ti chiederai se mi manchi, certo che mi manchi, non faccio altro.
Respiro? No, mi manchi.  Dormo? No, mi manchi. Cammino e mi manchi, parlo, ma in realtà sto ripetendo una sfilza chilometrica di mi manchi. Quando rido in realtà mi manchi e quando saluto qualcuno per strada in realtà mi stai mancando. Quando abbraccio un amico mi manchi,  guardo negli occhi uno sconosciuto e so quanto mi manchi.
Sì, ci sono stati giorni in cui non mi sei mancata, ad esempio il 31 Febbraio.
 
Ti guarderò mentre piangi e mi chiami, ti guarderò sofferente, ti guarderò mentre invano cercherai di smettere di pensarmi e di piangere.
Vedrò i tuoi occhi pieni di lacrime, riuscirò a vedere la nostra immagine, sì quella del 24 Agosto, dove tutto era dannatamente perfetto.
Tu eri perfetta, il posto era perfetto, la tua voce era perfetta, i tuoi occhi erano perfetti, il tuo sguardo era perfetto, ogni singola parte di te era perfetta.
Poi riuscirò a vedere i miei stessi occhi dove vedrò noi due separate e piangenti: una sta in un occhio e l’altra sta nell’altro.
 Sarà proprio quel giorno.
Primo Ottobre: il giorno più bello, ma rovinato da una lontananza che sembra quasi infinita.
 
Perdonami se quel giorno non ci sarò.
 
Ma lo ricorderò e lo festeggerò con te, nella mia mente. Come se fossimo veramente lì.
 
Insieme.
 
Appoggerò le mie mani sulle tue spalle, ti guarderò e cercherò di togliere le lacrime che ti scenderanno copiose dagli occhi, ma sarà tutto inutile. Le mie dita trapasseranno il tuo volto, perché sarò lì solo mentalmente.
Ti abbraccerò, ma non te ne accorgerai.
Ti chiamerò, ma non mi sentirai.
Farò di tutto per farmi notare, ma non mi vedrai.
A quel punto mi scenderanno delle lacrime che finiranno sulla tua mano, ma tu non le vedrai.
Appoggerò la mia fronte sulla tua e ti sussurrerò:
 
“Smetti di versare lacrime, che poi le farai versare anche a me.”

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Capitolo 22
*** Fingendo felicità. ***


“Fingiamo di aspettarci, così ci sentiremo vicine”.
Fingere.
Non suona male come parola?
Fingere di essere amico.
Fingere di essere fedele.
Fingere di essere se stessi.
Fingere di fare qualcosa.
Quante volte  ho dovuto fingere di essere tua “amica” davanti agli altri, solo per proteggerti.
Fingeremo anche questa volta di essere vicine? No.
Questa volta no, non voglio procurarti altro male, perché so di essere il problema e la soluzione.
In questi casi, penso che dovrò trovare una soluzione da sola.
Sappi che farò di tutto per renderti felice, anche se so già cosa dovrei fare.
Non puoi nutrirti della felicità altrui, non puoi. Tutti meritano di essere felici, perché tu dovresti essere l’eccezione?
Perché devi sacrificarti per gli altri?
Hai già fatto abbastanza, ora basta soffrire, tu DEVI essere felice.
È così che deve essere, non voglio più vederti triste o depressa, hai già sofferto troppo ed è ora di cambiare regime.
Devo ammettere però che ora come ora non posso fare niente per aiutare la tua felicità.
Però sappi che stiamo condividendo lo stesso dolore, è come se avessimo diviso la sofferenza in due parti uguali. In fondo, è così che si fa in una coppia: dividere i dolori e raddoppiare la felicità.
Non posso prometterti che risolverò tutti i tuoi problemi, ma posso promettere che non li risolverai da sola.
Io e te soffriremo insieme per raggiungere la felicità.
Staremo insieme, proprio come nei nostri sogni.
 
Se avessi un genio della lampada e potessi esprimere tre desideri, esprimerei questi:
 
“Avere tanti soldi così andremo in Canada”.
 
“Vivere con te finché morte non ci separi”.
 
“Vedere il tuo sorriso stampato sul volto. Vederti felice, dopo lunghe e immeritate sofferenze”.

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