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Parte 1: "Sei pronto per qualcosa di
più!"
Girando su se stesso osservò
attentamente le mura gialle e il legno scuro del pavimento. Quelle
stanze erano molto accoglienti e dalle finestre si vedeva la città
che piano piano si scuriva. Le luci in lontananza lasciavano
intravedere i quartieri babbani. Tutta Londra pareva tranquilla è
accogliente in quell'angolo d'abitazione.
La guida si muoveva con stanchezza,
sollevava con la bacchetta alcune carta sulla stabilità
dell'edificio e le magie obbligatorie da rispettare per non rendere
visibile l'appartamento ai “non maghi”.
Harry ritornò dal bagno con un grande
sorriso soddisfatto.
-Le stanze sono fantastiche, è
un'affarone.. Credimi!-
Rispondendo al sorriso dell'amico anche
Ron riconobbe la bellezza di quel posto. Il mago, che fino all'ora
era stato zitto limitandosi a far volteggiare pergamene e carte
varie, adesso annuiva vigorosamente. La mano grassoccia si posò sul
marmo del camino e aargì vgorose pacche all'oggetto.
-Oh ma senza dubbio, senza dubbio.. La
zona poi è divina. A mio avviso lei e il suo compagno non potevate
scegliere posto migliore.-
L'ultima frase prese alla sprovvista i
due amici che, interdetti, si voltarono a guardarsi un po' dubbiosi.
Fu Harry che parlò per primo.
-Io credo che abbia capito male, noi
non siamo..-
Con ampi gesti il tizio dai capelli
radi e bianchi gli sorrise.
-Va tutto bene, la “Home's solution”
crea solo nidi d'amore, non giudica.-
Le voci dei due amici si sovrapposero
ma poi risuonò più forte quella di Ron.
-Noi veramente non stiamo assieme,
s-siamo entrambi fidanzati.. Con delle ragazze. Insomma non so se si
può definire fidanzamento perché in effetti si definiscono solo
“amici” ma, ma è ovvio che si vogliono bene.. sono entrambi noti
quindi magari Harry non so, si sente insicuro. Nel senso per lei dopo
quanto si può dire “ok.. è il momento sei pronto per qualcosa di
più”. Pronto poi la trovo veramente una parola bizzarra. Insomma
la torta e pronta ma una persona, beh la persona non è pronta o
immatura. Sia chiaro molte volte mi hanno definito immaturo,
soprattutto..-
Harry tirò l'amico per un braccio e
sorrise al mago che li guardava terrorizzato.
-Non penso voglia saper la nostra vita,
Ron. Tu firma l'acquisto e lui se ne andrà, vero?-
Con gli occhi ancora spalancati e scuri
il signore balbettò terrorizzato.
-Mi creda non desidero altro in questo
momento..-
Gli occhi chiari esaminavano la stanza
con attenzione. Le piccole manine stringevano con forza il peluche
regalatogli da Ginny di ritorno dal Belgio. Con dolcezza Harry lo
prese in braccio e subito il bambino ridacchiò divertito. Lo fece
volteggiare un po' per la piccola casetta che aveva comprato con
George e Ron. Teddy si divertiva particolarmente e i suoi capelli
assomigliavano a un arcobaleno. Dall'ingresso comparvela snella
figura di Hermione. Non parve tanto divertita nel vedere il bambino
per aria.
-Certe volte mi sembra di avere un
bambino di tre anni come amico, sai?-
Harry riprese al volo il figlioccio
alzando le spalle.
-Ci divertiamo.-
Incrociando le braccia Hermione fissò
con severità Harry.
-è un bambino, farlo volteggiare non
penso possa fargli bene.-
George e Ron, fino ad allora intenti a
trafficare in cucina, sbucarono ridacchiando. Da quando avevano
aperto una nuova sede a York gli affari stavano diventando veramente
vantaggiosi.
-Hey.. -
Ron si avvicinò al divano proprio
mentre Harry, facendo saltellare Taddy, domandò con ironia.
-Perchè?-
La risposta la fornì Teddy stesso. Il
bambino parve improvvisamente serio e poi il piccolo visino si
spalancò sporcando completamente Harry. I due ragazzi alle sue
spalle non riuscirono a trattenere il tono disgustato e Hermione
sciolse le braccia conpiaciuta.
-Perchè poi si sentono male e
rigurgitano tutta la cena.-
Harry lasciò che gli abiti cadessero
sul pavimento mentre entrava nella doccia. Si passo più volte il
bagnoschiuma facendo ruotare la bacchetta. Hermione aveva sempre
ragione, persino quando si trattava di bambini, sorprendente a
pensarci.
Sentì alla porta qualcuno che bussava.
George era uscito quindi si trattava sicuramente di Ron.
-Qualche secondo ed esco, amico-
La porta si aprì con un piccolo
schioppettio e una tesa fulva fece capolino nella stanza, ma non si
trattava dell'amico.
-Se vuoi entro io..-
Paonazzo Harry sbucò dalla doccia.
-Ginny! Che cosa..-
-Zia Muriel ha dato “accidentalmente”
fuoco al suo cappello. Mi ricordavo che George usciva con Jordan e
Ron con Herm', quindi ho pensato di farti una sorpresina..-
-Accio- Hary chiamò l'asciugamano a se
ed uscì dalla doccia.
Con malizia Ginny incrociò le braccia.
-Oh per favore da quando devi fare il
pudico con me?-
Harry fece per parlare ma la voce
ovattata di Ron lo interruppe.
-Dov'è la sacca con le cose di Teddy?-
Ginny avvampò guardando terrorizzata
la porta bianca e, ora aveva notato, troppo socchiusa e per nulla
chiusa come doveva essere.
Harry, schiarendosi la voce, cercò di
far mene locale ma non ricordava nulla.
-La sacca?-
-Sì. Sacca, borsa, zaino.. Dovrà pur
avere un qualcosa quando viene a dormire da noi, no?-
-Sì, certamente ma ora proprio..-
-Ah lascia stare, l'ho trovata..-
Ginny spintonò con forza il ragazzo e
con un sibilo indicò la porta.
-Come mai è qui?-
-Stavo per dirtelo. Andromeda ha
ricevuto l'invito per, per il teatro dei maghi.. Ora il nome preciso
non lo ricordo.-
-Il maghiatro.. Poco lontano dal
negozio dei miei fratelli a Diaon Alley. Ho presente.-
-Beh ho pensato di tenere io mio
nipote, dopotutto tu nemmeno mi avevi avvisato che saresti passata..-
-Sì ma cosa ci fanno qua anche Ron ed
Hermione?-
-Beh diciamo che ho fatto un po' di
casini e mi stanno dando una mano.-
Con la stessa espressione che in
precedenza aveva assunto Hermione la ragazza incrociò e braccia e
gli intimò con voce bassa.
-Non l'avrai nuovamente fatto
lievitare?-
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