Ehi Lily-Lils!

di Loony Evans
(/viewuser.php?uid=120226)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei rossa Lily-Lils ***
Capitolo 2: *** Comoda Lily-Lils? ***
Capitolo 3: *** Sono un genio Lily-Lils! ***
Capitolo 4: *** Gelosa Lily-Lils? ***
Capitolo 5: *** Sei mitica Lily-Lils! ***
Capitolo 6: *** Andy ***
Capitolo 7: *** Ti unisci a noi Lily-Lils? ***
Capitolo 8: *** La mia Lily-Lils ***
Capitolo 9: *** Picchi bene Lily-Lils ***
Capitolo 10: *** Originale Lily-Lils ***
Capitolo 11: *** Io lo so Lily-Lils ***
Capitolo 12: *** Stai male Lily-Lils? ***
Capitolo 13: *** Tu sai perché sono arrabbiato Lily-Lils. ***
Capitolo 14: *** Lily-Lils> le origini del mito ***
Capitolo 15: *** Dalla Svezia con amore ***
Capitolo 16: *** Keep calm because Hugo is here and Vicky's name will change ***
Capitolo 17: *** A parte te Lily-Lils ***
Capitolo 18: *** Tu sei Lily-Lils ***
Capitolo 19: *** Lucy ***
Capitolo 20: *** Christmas ***
Capitolo 21: *** Ti amo Lily-Lils ***
Capitolo 22: *** Wedding ***
Capitolo 23: *** Io rivoglio Lily-Lils! ***
Capitolo 24: *** Fammi gli auguri Lily-Lils ***
Capitolo 25: *** Mi concedi questo ballo Lily-Lils? ***
Capitolo 26: *** Andiamo Lily-Lils ***
Capitolo 27: *** Ci vediamo Lily ***
Capitolo 28: *** Ti ricordi Lily-Lils? ***
Capitolo 29: *** Corrispondenza ***
Capitolo 30: *** Non rompere Lily-Lils ***
Capitolo 31: *** Cos'hai visto Lily-Lils? ***
Capitolo 32: *** Ci hanno battuto Lily-Lils ***
Capitolo 33: *** Ci vediamo dopo Lily-Lils? ***
Capitolo 34: *** Andrà tutto bene Lily-Lils ***



Capitolo 1
*** Sei rossa Lily-Lils ***


Lily Luna Potter aveva 14 anni ed era una Grifondoro; i suoi migliori amici erano le cugine Roxanne e Lucy della sua stessa età.
Lily aveva i capelli rosso scuro della nonna paterna e gli occhi marrone cioccolato, la pelle rosea e il naso formato quasi interamente da lentiggini.
Era abbastanza energica e irruente, era la beniamina di sua cugina Victioire che era una scavezzacollo quasi come zio George.
Quel giorno avrebbe cominciato il suo quarto anno ad Hogwarts e non vedeva l’ora di staccarsi dalla nevrosi da sesto anno di Albus e la gioia da quasi fine della scuola di James; come se non bastasse, suo padre e suo zio Ron erano stati assenti per tutto giugno a causa di un gruppo di ex Mangiamorte che dovevano debellare, per cui al ritorno si erano sentiti in colpa verso i loro figli e, dato che Al era in Francia con zio Bill e zia Fleur insieme a Louis, Victoire e Teddy, e James era un po’ troppo grande, tutte le attenzioni di Harry si erano concentrate sulla figlia minore che era arrivata anche a rifugiarsi da Lucy per staccarsi un po’, anche se questo aveva significato sopportare zio Percy e le sue migliaia di scartoffie; però aveva anche significato poter curiosare nel negozio di zia Audrey dove si trovava ogni genere di oggetto antico essendo la donna un’antiquaria magica.
Per questo aveva agognato il 1 settembre per tutta l’estate ed ora stritolava Roxanne che, oltre ad essere sua cugina nonché sua migliore amica, era la sua compagna di stanza insieme a Lucy.
- Lily, mi soffochi…- gemette la ragazza.
- Scusa ma mi sei mancata: come è saltato in mente a zia Angie di portare te e Fred addirittura in Danimarca!- esclamò la rossa.
- Voleva vedere Copenaghen. E poi lì ci abita Lee Jordan, un vecchio amico di papà-
Lily scosse la testa: dopo aver passato l’estate a vedere le teste rosse e lisce di Molly e Lucy, non vedeva l’ora di rivedere quella, rossa certo, ma riccia di Roxanne.
- Ehi mi offendi!- protestò Lucy – Ti sei annoiata con me?-
- Certo che no, ma ho dovuto sentire Molly che continuava a lamentarsi del fatto che uno di due anni più grande di lei non le fa il filo.-
Le tre cugine scoppiarono a ridere ma vennero interrotte dall’urlo di Louis che segnalava l’arrivo dei suoi migliori amici: i gemelli Scamandro
Lorcan e Lysander Scamandro non si potevano definire brutti, anzi: erano biondi e alti con occhi verde prato e il fatto che avessero ereditato l’aria perennemente sognante della madre, anche se in minor misura, non guastava affatto.
Avevano un anno in più delle tre ragazze e, mentre Roxanne li trovava affascinanti e molto simpatici, per Lily e Lucy erano semplicemente fastidiosi, se non indifferenti.
Le superarono senza una parola, fecero un piccolo cenno verso la riccia e finalmente riuscirono a raggiungere Louis che, per quanto ne sapeva Lily, non li aveva visti per tutta l’estate.
- Si può sapere perché salutano solo te?- chiese Lucy che odiava essere ignorata.
- Beh, te non lo so, ma Lily ha espressamente vietato a Lysander di parlarle no?- rispose Roxanne.
- Per forza! Quando parla con me usa sempre quell’orribile soprannome!-
- Ma dai! Non è così brutto.- obiettò Lucy.
- Lily!- si intromise Harry appena arrivato – perdete il treno.-
- Oh porco Troll è vero! Grazie zio.- esclamò Roxanne usando una delle espressioni di cui suo padre andava tanto fiero.
Si catapultarono sul treno appena in tempo e vennero accolte dalle risate di Louis e degli Scamandro.
- Sei rossa come i tuoi capelli Lily-Lils- esclamò Lysander che poi dovette però abbassarsi di scatto per evitare la fattura lanciatogli dalla sopracitata.
- In tutta la mia vita ti ho chiesto solo una cosa Scamandro: Non. Chiamarmi. Mai. In. Quel. Modo. -
- Dai Lily, a me piace.-
- Zitto Louis, tu non c’entri.- ringhiò Lily.
- Che succede? Stai già scatenando una rissa Potter?- si intromise Scorpius Malfoy, Prefetto di Serpeverde e grande amico di Albus.
- Cosa vuoi Malfoy?-
- Lo sai Potter.-
- Non uscirò con te.- sentenziò Lily.
- Andiamo Lily, non perdere tempo con lui.- le disse Lucy tirandola per un braccio; lei annuì e seguì le due cugine.
Il viaggio passò in allegria, allietato anche dalle visite di James e Fred che scappavano dalle vittime dei loro scherzi e le loro sorelle erano felicissime di ospitarli, specialmente Lily che aveva una predilezione per il maggiore ed era triste del fatto che dall’anno successivo in poi, non l’avrebbe più visto ogni giorno.
Quando furono sicuri di potersene andare, uscirono dallo scompartimento e Lucy sospirò: - Uffa! Lo voglio anch’io un fratello!-
- Perché?- chiese Roxanne.
- Perché l’unica pseudo-sorella che ho non si degna neanche di salutarmi quando ci incrociamo per i corridoi!- rispose lei.
- Beh, Molly è una Corvonero. Quelli sono solo dei presuntuosi: guarda Lorcan!- esclamò Lily.
- Grazie mille.- rispose una voce monotona dal corridoio.
Lorcan Scamandro le stava fissando impassibile dalla porta mentre suo fratello e Louis, alle sue spalle, si sbellicava dalle risate.
- Ops, scusa Lorcan. Era solo un esempio.- si giustificò Lily.
- Certo. Sono venuto a portarvi delle cose che mi ha dato mia madre.-
Gli consegnò delle lettere di strani colori e si defilò insieme agli altri due.
Dopo aver letto le lettere, a Roxanne venne la ridarella, Lucy scosse la testa e Lily guardò il foglio con tenerezza.
- Anche sul vostro c’è scritto: “non fidatevi dei Nargilli”?- chiese Roxanne ricomponendosi.
- Ovvio. Zia Luna non si smentisce mai.- rispose Lily che era molto legata alla donna.
- Ehi! Ci siamo!- si intromise Lucy.
- Non vedo l’ora di vedere lo Smistamento di Frank e Alice, chissà come sarà vedere il proprio padre ogni giorno e la madre durante ogni gita a Hogsmeade.-
- Già, poverini: zia Hannah potrà controllare i loro voti ogni giorno. Fortunata Claire.-
- Vero: zio Dean lavora a Diagon Alley.-
Arrivarono nella Sala Grande e si sedettero ai loro soliti posti ad attendere lo Smistamento.
Incrociarono le dita quando Neville, con una certa emozione nella voce, chiamò: “Paciock Alice May!” e si unirono agli applausi quando il Cappello Parlante disse: “Grifondoro!”e la ragazzina corse a sedersi al loro tavolo, finendo vicino a James e Fred; Claire la raggiunse poco dopo.
“Paciock Frank!” andò invece a sedersi a quello di Tassorosso, accanto a Hugo; Alice dichiarò che la madre avrebbe fatto i salti di gioia quando l’avrebbe saputo.
- Come sarà?- chiese la ragazzina rivolta a Lily mentre si alzavano per andare nel loro dormitorio.
- Fantastico.- rispose la rossa accarezzando la chioma marrone cioccolato di Alice.
- Lucy! Lily!- esclamò Roxanne arrivando di corsa – Non indovinereste mai chi è il nuovo Prefetto di Grifondoro!-
- James?- provò Lily e rise al solo pensiero.
- Ti piacerebbe Lily-Lils.-
Lily si girò lentamente pronta a lanciare un altro incantesimo contro il ragazzo, ma si bloccò vedendo il distintivo con la P sulla sua divisa.
- Tu?!-
- Già. La parola d’ordine è Fave arrosto se volete saperlo, il preside ha molta fantasia. Primo anno! Da questa parte! Vieni Alice. Ciao Roxi.- salutò il ragazzo accompagnando la ragazzina dagli altri primini.
Le ragazze si unirono alla folla e Lucy le costrinse ad avanzare per avvicinarsi al ragazzo che le piaceva ormai da anni: Chester Finnigan e che non la degnava di uno sguardo.
- Oh Lu! Lo sai che è tempo sprecato! Si può sapere perché ti ostini ancora ad andargli dietro?- sospirò Roxanne buttandosi sul letto.
- Ma è così bello!- rispose Lucy.
- Chi?- si intromise Sasha Baston entrando in quel momento, seguita da Andrea Finnigan.
- Il solito.- rispose Lily.
- Mio fratello?- chiese Andrea con un’espressione sconsolata – santo cielo Lucy! Lo vuoi capire che è solo un’opportunista che avrebbe potuto benissimo diventare Serpeverde se non avesse avuto quel minimo grammo di coraggio che gli ha permesso di diventare un grifone!-
- Tu gli vuoi tanto bene vero Andy?- le chiese Roxanne
Scoppiarono a ridere e fecero il loro solito rituale di inizio anno: presero le bacchette e le puntarono verso il cielo creando un arcobaleno dei loro colori preferiti.
Il quarto anno era cominciato.

Angolo autrice
Buongiorno a tutti. Mi sono improvvisamente accorta che non ho ancora scritto praticamente nulla sul mio personaggio preferito della nuova generazione (insieme a James), quindi ho deciso di provarci.
Questa storia è anche dedicata alla mia coppia della N.G. preferita ma non vi dirò qual è, ma forse si può intuire.
Se vi interessa, i colori preferiti delle ragazze sono questi:
Lily: verde
Lucy: rosso
Roxanne: blu
Sasha: lilla
Andrea: giallo
Inoltre il secondo nome di Alice, ovviamente figlia di Neville e Hannah, è il nome della madre di Hannah, morta durante la Seconda Guerra Magica.
Un grazie a chi avrà la pietà di recensire.
Irishgirl


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Comoda Lily-Lils? ***


- Come diavolo hai fatto ad arrivare tardi Lily? Ti sei svegliata prima di noi!- sussurrò Lucy rivolta alla cugina che era appena arrivata; era passata una settimana dall’inizio della scuola.
- Lo sai che Pozioni non è la mia materia preferita. Quindi ho preferito…-
- Vuole condurre lei la lezione signorina Potter?- si intromise Lumacorno.
- No grazie professore.-
- Allora potrebbe cortesemente fare silenzio?-
Se Lily fosse stata James avrebbe risposto per le rime, anche prendendo in giro il vecchio tricheco; ma dato che non era suo fratello si limitò ad annuire: non voleva avere guai.
- Buongiorno Lily, Lucy. – le salutò Roxanne quando si incamminarono insieme verso la capanna di Hagrid per la lezione di Cura delle Creature Magiche.
- Ehi Roxi!- rispose allegramente Lily – Com’è andata ad Artimanzia?-
- Beh, direi che a Natale ucciderò zia Hermione per aver suggerito a mamma di dirmi di frequentare queste noiose e complicatissime lezioni su qualcosa di cui non mi importa nulla.-
- Già, non serve Artimanzia per entrare a far parte dei Montrose Magpies no?- le disse Lucy che conosceva bene il desiderio della cugina di entrare a far parte della sua squadra del cuore.
- Dillo a mia madre.- ribatté Roxanne.
- Andare contro zia Angelina?!- si intromise Lily – Meglio la morte!-
Arrivarono alla lezione ridendo e scherzando così tanto che contagiarono anche Hagrid che tra i figli di Harry aveva una predilezione per la femmina.
- Ehm, bene. Ragazzi oggi vedremo gli Ippogrifi. Aspettatemi qui.- disse Hagrid ricomponendosi.
Si allontanò un attimo e poi tornò con cinque cavalli con ali e testa d’aquila, uno nocciola, tre marroni e uno grigio chiaro.
- Allora ragazzi, ricordatevi che gli Ippogrifi sono una specie molto educata e non sopportano le offese. Per avvicinarvi a loro, dovete fare un inchino fissandoli sempre negli occhi. Allora, chi comincia?-
Le tre ragazze si guardarono, annuirono, fecero un passo e spinsero avanti Lily.
Lei le guardò con odio e si voltò verso Hagrid che la guardava con un enorme sorriso.
- Lily, benissimo! Prego scegline uno!-
La ragazza fece un timido sorrisino e si avvicinò all’Ippogrifo grigio.
- Molto bene, lui è Fier- cioè Alisecco. Fissalo bene negli occhi e non distogliere lo sguardo mentre ti inchini.-
Lily annuì e fissò l’enorme animale dritto nelle pupille, fece un breve inchino e tirò un sospiro di sollievo quando l’animale si inchinò a sua volta e le si avvicinò facendosi accarezzare.
Poi Hagrid la sollevò e la mise sulla schiena dell’Ippogrifo avvisandola di tenersi forte, poi Fier-, cioè Alisecco, si sollevò in volo.
Dal basso si sentì un urlo che fece gelare il sangue agli studenti, ma Hagrid sorrise e li rassicurò: - Oh su! State tranquilli: si sta divertendo da matti!-
Era vero: Lily Luna Potter non era mai stata né così eccitata, né così felice in tutta la sua vita.
Volare su quell’animale era molto meglio che stare su una scopa o su qualunque altra cosa, aggrapparsi al suo collo era gratificante, sentire la comodità delle piume meraviglioso e il movimento delle sue ali la rilassava.
Improvvisamente Alis- cioè Fier- ops! Dicevamo, Alisecco virò verso il basso e tornò al recinto ignorando il lamento della rossa che voleva volare ancora un po’.
- Lily! Com’è stato?- le chiesero all’unisono Lucy e Roxanne.
- Meraviglioso!- rispose lei entusiasta.
- Visto? Purtroppo però è meglio fare un volo alla volta.- disse Hagrid tutto contento per la riuscita della sua lezione.
Fu con delusione che i ragazzi si avviarono verso il castello per affrontare l’ultima lezione della mattinata: Incantesimi.
- Beata te Lily che adori ‘sta materia- commentò Roxanne entrando in aula.
- Bene ragazzi.- li accolse il professor Vitious – Oggi proveremo l’incantesimo Aguamenti, riempite la vostra bottiglia con l’incantesimo.-
I ragazzi cominciarono e in men che non si dica, la lezione finì e gli unici che erano riusciti a far apparire acqua erano stati Lily, Andrea e Greg Corner, uno di Corvonero.
- Ma come fai?!- si lamentò Roxanne uscendo dall’aula – Io non ho capito nulla!-
- Questo perché la mia sorellina è un genio.- si intromise James affiancandosi a loro per andare in la Sala Grande.
- E piantala Jamie!- borbottò Lily che in realtà adorava gli elogi che le riservava il fratello maggiore: era cresciuta nelle attenzioni del padre e dei fratelli, e se ora quelli del genitore le risultavano fastidiose, quelle di James e Albus le adorava, anche se il secondo ormai passava tutto il suo tempo con Scorpius Malfoy, James continuava a dichiarare che Serpeverde l’aveva rovinato.
- Ehi non fare resistenza! È l’ultimo anno in cui posso strapazzarti quando voglio!-
Lily fece un sorriso triste a quel pensiero, poi il fratello si allontanò verso la su ragazza, Sheila Canon, e rimasero da sole.
- Com’è crescere con uno, no, due fratelli che si preoccupano per te?- sospirò Roxanne
- Mia sorella mi sta per caso insultando?- chiese Fred che passava in quel momento.
- Cos’è, oggi tutti i fratelli del mondo hanno un radar?- chiese Lily.
- Solo per il cibo. Ho sentito che oggi c’è il tacchino. – rispose il cugino leccandosi i baffi.
- Cosa?! Non vale sono allergica!- protestò Lucy seguita a ruota dalle altre due che non ne sopportavano il sapore.
- Bah, incompetenti.- commentò Fred sedendosi vicino a loro.
Alla fine del pasto, lo stomaco brontolava a tutte e tre, quindi Lily propose di andare nelle cucine a sgraffignare qualcosa.
- Ma Lily!-obiettò Lucy – Lo sai che dopo il disastro che hanno fatto James e Fred gli insegnanti hanno promesso pene capitali a chi osa avvicinarsi alle cucine.-
L’anno prima, i due avevano spaventato a morte gli elfi domestici mettendogli sotto il naso una trentina di calzini e dicendo che il preside li aveva incaricati di liberarli tutti; il bacon aveva avuto un sapore di acido per un mese alla tavola di Serpeverde, i ragazzi avevano infatti involontariamente fatto capire agli elfi di essere di quella casa.
- Oh, andiamo! Ho promesso a Victoire che avrei combinato qualcosa di grosso quest’anno!- le spronò Lily.
Loro scossero la testa e si diressero verso il lago, ma Lily non si arrese.
Si diresse verso le cucine, solleticò la pera ed entrò; gli elfi la accolsero con un sorriso.
- Padrona! Era da tanto che nessuno veniva qui!- la accolse un elfo sorridente.
- Di niente! Potrei avere dei dolcetti?- chiese la ragazza.
Avendo il pomeriggio libero, si rilassò su una poltrona che degli studenti avevano sistemato lì, e iniziò a mangiare ringraziando chiunque le avesse regalato la sua corporatura minuta che non la faceva ingrassare di un grammo.
- Comoda Lily-Lils?-
- Certo.- rispose lei prima di rendersi conto che c’era una sola persona che usava quel soprannome e che non era l’individuo migliore che si potesse incontrare mentre s’infrangeva una regola.
Si girò lentamente con un sorriso terrorizzato: - Lysander! Come stai carissimo?-
- Primo, per te sono Scamandro, secondo che ci fai qui?- rispose lui freddamente.
- Ehm…e tu?-
- Io sono stato mandato, in quanto Prefetto, a fare un giro di sorveglianza qui come ogni giorno. La tua scusa?-
- Fame?-
- Abbiamo mangiato solo un’ora fa.-
- Non mi piace il tacchino.-
- C’erano altre cose.-
- Non hai lezione?-
- Sei disperata eh?-
- Che c’entra?-
- No, ho l’ora libera. Tu non dovresti usare il pomeriggio per studiare?-
- Questo in teoria.-
- Vallo a dire ai professori.-
- Tu come sai che ho libero il pomeriggio?-
- Ho visto Roxanne e Lucy al lago, già lì mi sono insospettito.-
- Lucy ha cantato.-
- Ovvio.-
- Cosa mi farai?-
Lysander rifletté per qualche istante, poi disse: - Per stavolta nulla, ma se lo rifai avviserò il preside.-
Lily annuì e se ne andò; quanto odiava Lysander Scamandro.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sono un genio Lily-Lils! ***


- Lily Luna Potter, ti avviso che se non muovi il culo e ci fai arrivare tardi alla partita, Sasha e Roxanne ci uccideranno.- dichiarò Lucy Weasley alla cugina.
- James no?- chiese Andrea.
- No, James ci adora troppo.- rispose Lucy.
- Ci?- chiese l’amica curiosa.
- È iperprotettivo con tutte le cugine femmine, anche se Lily è la sua preferita.-
Prima che Lily potessero ribattere, Lucy guardò l’orologio e corse verso il campo trascinandosi dietro le altre due.
- Eeeee si comincia!- annunciò Louis dal microfono – Grifondoro contro Tassorosso! Partita emozionante! Ecco la formazione di Grifondoro: Potter, Weasley, Weasley, Baston, Finnigan, Canon, Davies. Per Tassorosso abbiamo invece: Macmillan, Smith, Finch-Fletchley, Samuels, Belby, Charmichael, Montague! La partita comincia!-
- FORZA GRIFONDORO!- urlarono in coro le tre amiche.
- Sono partiti! Finnigan prende la Pluffa e la passa a Davies che oooh brutto colpo di Bolide da Smith! E la Pluffa va a Montague e…ATTENZIONE AL BOLIDE!- aggiunse Louis rivolto agli spettatori perché Fred aveva mirato male al pallone e la palla stava finendo sugli spettatori.
Tutti urlarono e si abbassarono di scatto, fortunatamente, Roxannne era lì vicino, quindi riuscì a deviare il Bolide un secondo prima che colpisse una piccola Serpeverde.
- Credo che Fred farà più attenzione d’ora in poi. – commentò Louis – Comunque si riparte! Montague tira e…splendida parata di Baston!-
Continuò così per mezz’ora tra parate spettacolari e giravolte in aria; poi Louis annunciò: - Ehi, direi che Potter ha visto qualcosa!-
Infatti James aveva notato un bagliore accanto al pubblico, più precisamente davanti ai Grifondoro, e ora si dirigeva lì in picchiata.
Si fermò di botto trovandosi faccia a faccia con Andrea che arrossì tantissimo: aveva una gigantesca cotta per James.
Il ragazzo si allontanò tenendo la mano alzata, trionfante tra il boato di gioia di Grifondoro, e i fischi di Serpeverde e i lamenti dei Tassorosso, erano troppo gentili.
- Grandissimi!-li salutò Lily appena uscirono dagli spogliatoi abbracciando il fratello.
- Come sempre!- rispose lui con un sorriso trionfante.
- Già, ehm…scusate per il Bolide.- si intromise Fred.
- Oh, non devi parlare con noi: vai da Al, il Bolide è passato solo dai loro spalti.- gli rispose Lucy.
Fred annuì e corse dal cugino; James, invece, si rivolse ad Andrea e le disse: - Ehi Andy, scusa se ti ho fatto venire un colpo.-
- Oh, f-figurati.-
- C’è qualcosa che non va? Sei rossissima.- commentò Robert Canon uscendo in quel momento.
- Ehm…- cominciò Andrea ma venne interrotta dall’arrivo di Harold Davies, il migliore amico di James insieme a Fred, che si allontanarono a cercare.
Andrea tirò un sospiro di sollievo.
- Ma quanto ti piace?- chiese Roxanne, sempre divertita dall’imbarazzo dell’amica di fronte al cugino.
- Non sono affari tuoi Ro. – rispose lei brusca.
- Chi parlava di cotte stupide per fratelli idioti?- gongolò Lucy.
- Non è tuo fratello, non hai voce in capitolo.- ribatté Andrea.
- Andiamo a pranzo?- si intromise Sasha corsa in soccorso dell’amica.
- Certo! - sorrise Lily.
Si diressero verso la Sala Comune, dove si svolgevano tutti i pranzi dopo le vittorie; fu un sollievo entrare nel caldo della castello, sottraendosi al vento gelido di ottobre.
- Viva Grifondoro! – esclamò Lily entrando nella Sala.
- Ben detto Lily!- approvò Sheila avvinghiata a James per la gioia di Andrea.
Mentre Lucy e Roxanne si imboscarono da qualche parte, Andrea si mise in un punto studiato per osservare James e Sasha andava a cercare da mangiare; Lily cercò di arrivare alle scale per salire in camera: si era dimenticata il suo album sul letto e aveva paura che qualcuno lo vedesse.
Stava per arrivare alla stanza quando sentì dietro di sé: - Ce l’ho fatta!- la cosa inquietante era che la voce era maschile.
- Ma che diavolo…- mormorò Lily girandosi.
- Oh…ciao. – mormorò il ragazzo arrossendo.
- Come hai fatto ad arrivare qui?- lo aggredì lei.
- Sono un genio Lily-Lils!- esclamò Lysander con un sorriso radioso.
- Rispondi.- ribatté lei bruscamente.
- Ho trovato un modo!-
- Quale?-
- Questo è un segreto.- sogghignò lui – A proposito, ho trovato questo davanti alla tua porta, sai di chi è?- chiese Lysander mostrando l’album di Lily.
Lily sgranò gli occhi e tese la mano ma, prima che potesse prenderlo, al ragazzo scappò di mano e si aprì rivelando un mare di disegni.
La ragazza si catapultò a raccoglierli rifiutando l’aiuto del ragazzo che spinse contro il muro, poi mise i fogli nella cartelletta che chiuse ermeticamente guardando in cagnesco il biondo.
- Non ho fatto niente.- rispose Lysander allo sguardo della rossa.
- Vai via.-
Lysander se ne andò, offeso e da sopra Lily sentì il boato che segnalava che tutti l’avevano visto scendere dal dormitorio delle femmine; quando scese, infatti, era attorniato dai compagni che continuavano a fargli domande.
- Ehi, che hai? Sei pallida.- osservò Sasha guardandola.
- Scamandro ha visto il mio album.- rispose lei con un filo di voce.
- Cosa?! Anche il ritratto di…-
- No, quello no. -
- Per fortuna…- commentò Sasha – vieni a festeggiare?-
Lily annuì e si lasciò trascinare dall’amica nei festeggiamenti che durarono per tutto il giorno fino all’ora di cena, durante la quale i grifoni furono costretti a calmarsi.
- Mmmh…pasticcio di carne e rognone…mi ricorda Kreacher…- mormorò Lily godendosi il pranzo.
- Bleah Lily! Non mi ricordare il tuo orrendo Elfo!- obiettò Lucy.
- Ma dai! È gentile!-
- Solo con te.- commentò Roxanne.
- Beh? Voi avete offeso Regulus!-
- Era una Mangiamorte!-
- Pentito: ha cercato di fare qualcosa di buono per uccidere Voldemort e c’è riuscito, senza il suo aiuto mio padre avrebbe avuto molte difficoltà in più.-
Le due cugine scossero la testa: l’affetto che Lily provava per quel mostriciattolo non sarebbe mai diminuito.
- Ecco il trio rosso.- le accolse Dominique quando uscirono dalla Sala Grande.
- Che vuoi Domi?- le chiese Lucy.
- Calma Lu, sto solo aspettando mio fratello.-
- Louis? Guarda che se n’è già andato. Dal tavolo di Serpeverde non si gode di una vista su quello di Corvonero?- la informò Roxanne.
- Davvero? Non l’ho notato. Sarà con gli Scamandro.- rifletté Dominique
- Non è esatto.- le rispose Lysander uscendo - E’ con mio fratello e io li sto per raggiungere. Vieni anche tu?-
- Certo.- sorrise Dominique, poi lo seguì salutando le cugine.
- Lily? Che hai?-
Lily spiegò ciò che era successo alle altre tre che si preoccuparono tanto quanto Sasha: in quei fogli era custodito il più grande segreto della ragazza.
- Tu sei certissima che non abbia visto quel ritratto?- le chiese Lucy ansiosa.
- Non lo so! Qualcuna di voi ha preso la mia cartellina?-
Tutte scossero la testa e a Lily venne un tic dal nervosismo; questi venne sostituito da terrore glaciale quando Sheila le passò accanto e le disse: - Oh, Lily. Volevo dirti che disegni molto bene. Specialmente i ritratti.-
Ora, Lily non aveva nulla contro la ragazza di suo fratello, anche se trovava che i corti capelli lisci e scuri sembrassero sardine stecchite, e gli occhi mogano le ricordavano quelli di una mucca, ma ora si trovò a pensare a vari modi per ucciderla, possibilmente senza che James lo sapesse o se ne curasse.
- Come faccio a capire se Sheila l’ha visto?- chiese Lily dopo un attimo di silenzio tra il gruppo.
- Chiediglielo.- rispose Sasha, poi ritirò subito la risposta vedendo l’occhiata di avvertimento di Andrea e quelle sconcertate delle tre cugine.
- Sì, certo. Così va a dirlo a James.-
- Aspetta,- si intromise Andrea – è James che ti preoccupa?-
- Ovvio, anche Albus ma lui non è così geloso. Devo trovare un modo perché Sheila non vada a raccontarlo a Jamie.-
Rimasero per qualche istante ferme a pensare, poi decisero di non pensarci, sperando così di avere un’illuminazione.
Questa arrivò a Roxanne che, guardando in giro, notò che James non prestava molta attenzione alla conversazione che si teneva tra Sheila e Rose che comunque includeva domande rivolte a lui; il suo sguardo vagava nella Sala, e si fermava ritmicamente in un punto.
Roxanne seguì la traiettoria dei suoi occhi e vide che nel punto che osservava c’erano solo tre persone: Lorcan, entrato in qualche modo, Maria McDougal e Andrea.
Dato che a suo cugino di Maria non importava nulla, e Lorcan lo vedeva quasi ogni giorno d’estate, suppose che quando gli occhi gli brillavano non era per loro due; quindi suppose che il cugino fosse interessato alla terza.
Si mise a riflettere: James aveva conosciuto Andrea quando aveva appena sette anni, quindi lei ne aveva quattro e le aveva visto passare tutti gli stadi dell’infanzia; perciò gli era sempre sembrata una specie di cugina acquisita.
Questa cosa era stato un flagello per lei, dato che appena era entrata a Hogwarts, aveva decisamente mutato i suoi sentimenti verso il ragazzo.
La situazione andava avanti ormai da quattro anni, senza mai cambiare; ma ora…
Andrea era bellissima quella sera: i lunghi boccoli castano ramato erano sparsi sulle spalle, appena liberati dalla coda, mentre gli occhi mogano sembravano brillare di luce propria mentre rideva ad una battuta di Maria, che aveva un anno in meno di loro, insieme a Lorcan.
Roxanne fece un sorriso maligno e chiamò Lily, facendole notare la situazione.
Lei sorrise allo stesso modo e concluse: - Direi che la piccola Andy ha fatto strada. È un’idea geniale Roxi. -

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Gelosa Lily-Lils? ***


 - Come scusa? Che dovrei fare?-
- Distrarre James.-
- E come?-
- Diventando la sua ragazza.-
- Sì, certo. E a chi chiediamo aiuto? Ad Albus Silente?-
- Scema. Dobbiamo solo valorizzarti.-
- Come se non ci provassi da quattro anni!-
- Ma non ci hai mai chiesto di aiutarti!-
- E secondo voi perché?-
- Senti: vuoi metterti con mio fratello o no?-
- Certo che lo voglio! Ma ci sono un po’ di cose che vi sfuggono: primo sta con Sheila, secondo non gli piaccio, terzo sono troppo orribile!-
- Ma non essere stupida! Per mollare Sheila dammi tre giorni. Per fare in modo che tu gli piaccia…due.-
- Lily, in che razza di mondo vivi?-
- Oh, per favore Andy! Quando James ti inviterà al ballo di Halloween, saprai che siamo delle amiche magnifiche. Ok?-
- Ci sto.-
Si erano accampate nel dormitorio appena erano finite le lezioni e si erano interrotte solo quando Rose era entrata portando cibo perché non le aveva viste a cena.
Il ballo di Halloween era un evento che capitava ogni tre anni ed era solo per i ragazzi dal quarto anno in su.
Aspettavano quel momento dal primo anno e ognuna di loro aveva tenuto in serbo un abito speciale per il quale erano a dieta rigorosa da quando avevano dodici anni.
Perfino quel maschiaccio di Roxanne aveva un meraviglioso vestito blu cobalto regalatole dalla madre, nell’armadio.
- Dai, se vuoi ti presto perfino il mio vestito! Ti sta d’incanto il verde smeraldo.- le propose Lily.
Andrea la guardò con tenerezza: Lily adorava quel vestito verde che le arrivava appena sopra le ginocchia e che era appartenuto alla sua nonna paterna. Inoltre, il ballo era proprio il giorno del compleanno dell’amica che per questo motivo, ci teneva molto più di tutte loro.
- Piantala Lil, lo so che lo fai solo perché vuoi salvare la pelle.- la prese in giro Andy.
Lei le mostrò la lingua ma poi ammise che in fondo era vero. Passarono tutto il resto della serata tra le risate generali.
- Signorina Baston, sarebbe così cortese da condividere con noi il motivo della sua grande ilarità?- chiese il professor Silente il giorno dopo.
- Niente professore, ehm, solo una barzelletta che Andy mi ha detto ieri sera. – sorrise Sasha di rimando. Era da sempre la cocca dei professori, ma ad Aberforth Silente proprio non piaceva.
- Può ridere quando vuole signorina, ma non mentre io sto spiegando. Tutto questo è importante anche se Voldemort se ne è andato.- dichiarò l’uomo.
Al suono di quel nome, i tre quarti della classe avevano sobbalzato ma alcuni, come Lucy, Lily e Roxanne abituate a sentirlo, erano rimasti impassibili.
- Oh no! Non mi dite che devo fare una lezione anche sull’imparare a sopportare il nome di Voldemort! Sono passati più di vent’anni! Io l’ho visto in faccia e lo chiamo col suo nome. –
Nessuno fiatò.
- Bene. Allora vi prego di uscire. Forza! Vi lascio pure mezz’ora di anticipo. Via.-
Uscirono perplessi e un po’ sconcertati.
- Ehm…che cosa è successo?- chiese Roxanne appena uscirono.
- Credo, credo, che Aberforth si sia leggermente irritato.- disse Andrea.
- Ma no? Ah sì, Sasha?- chiamò Lucy.
- Dimmi.-
- Voldemort, Voldemort, Voldemort, Voldemort. – la canzonò.
- Smettila!- le ingiunse una voce proveniente da dietro di loro.
- Lorcan!- esclamò Roxanne – Credevo che non t’importasse.-
- Non è questo il punto! Non importa che lo si chiami col suo nome, ma tu stai canzonando la Guerra Lucy. – spiegò il ragazzo.
- Ma che dici?-
- Se manchi di rispetto a quell’essere, manchi di rispetto ai morti.- disse Lorcan. – Piuttosto…Roxanne, posso parlare con te?-
- Ehm…certo…- rispose la ragazza interdetta.
La trascinò un po’ lontana dalle amiche e le ragazze videro che il viso di Lorcan ormai faceva concorrenza ai capelli della ragazza.
Dopo un po’, anche Roxanne cominciò ad arrossire vistosamente sotto la pelle leggermente scura. Poi annuì e Lorcan si illuminò.
- Che ti ha detto?- chiese Lucy quando la cugina tornò da loro rossa e sorridente.
- N-Nulla tranquille.- rispose la riccia evasiva.
La guardarono stranite, poi si avviarono in Sala Grande; lì trovarono Louis e Lysander che ridacchiavano.
- Ehi Rox!- la salutò Louis – Lorcan te l’ha chiesto?-
- Voi l-lo sapevate?-
- Ma certo! Stiamo parlando del mio gemello!- obiettò Lysander.
- Ma che ti ha chiesto?- si intromise Sasha.
- È…personale ecco.- disse Roxanne.
Detto questo decise che aveva fame e voglia di tacchino, perciò filò al tavolo. Le amiche la seguirono, tutte tranne Lily.
- Louis.- disse.
- Sì?-
- Chi inviti al ballo?-
- Cuginetta mi lusinghi, ma siamo parenti e poi ho già invitato Alice.- rispose lui.
- Come? Alice? Alice Paciock del primo anno?-
- Be’? Che male c’è? Dopotutto non sarebbe potuta venire, se no. –
- Quindi l’hai fatto per pura generosità?- replicò Lily maliziosa.
- Per quello, e perché trovo che Alice sia molto bella. Posso andare a mangiare ora?-
- Tu sì, lui no. – dichiarò Lily indicando Lysander.
- Vuoi sapere con chi vado?-
- Già.-
- Perché? Sei gelosa Lily-Lils?- la provocò con un sorriso malizioso.
Si chinò in fretta per schivare la Fattura Gambemolli della ragazza, poi si mise davanti a lei per nasconderla alla vista di Herbert Goyle a cui era arrivato l’incantesimo.
- Grazie.- disse la ragazza quando il pericolo fu passato.
- Perché non la pianti di lanciarmi incantesimi addosso? Vorrei arrivare ai G.U.F.O. tutto intero se non ti spiace.-
- Tu pianta con la tua mania e io la pianterò con la mia. Adesso potresti rispondermi? Ho fame. -
- Sei incredibile.- commentò Lysander – Comunque, non ho invitato nessuna ragazza. Devo ancora trovare il coraggio di invitarla.-
- Non ci credo: il grande e forte Lysander che teme il giudizio di una ragazza?- lo schernì Lily.
- Ehi! A mia discolpa, siete tremende.-
- Hai ragione. Siamo le migliori.- sorrise lei di rimando.
- Non avevi fame?- chiese Lysander con uno strano sorrisetto.
- Eh? Oh, sì. - disse Lily dopo un attimo di smarrimento – Ciao. – concluse avviandosi verso il suo tavolo.
Lì, trovò Lucy che come al solito aveva un sorriso ebete e fissava Chester. Roxanne e Sasha probabilmente avevano rinunciato a parlarle e chiacchieravano tra loro. Andy non si vedeva.
- Dov’è Andy?- chiese sedendosi.
- Boh. - rispose Sasha guardandosi intorno.
- Oh. Mio. Dio. – esclamò Roxanne guardando un punto dietro alle altre due.
Andrea stava entrando seguita a ruota da Albus che le stava dicendo qualcosa, dietro di lui, Scorpius si avvicinava al loro tavolo.
- No, ti prego.- si lamentò Lily, poi sospirò di sollievo quando il ragazzo andò da Rose.
- Ha scelto lei per quest’anno?- chiese Roxanne fissando Malfoy.
Infatti, ogni anno Malfoy sceglieva tra lei e la cugina quella da corteggiare. Ma se Lily lo odiava almeno quanto suo padre e lo zio Ron, Rose era molto lusingata dalle attenzioni del ragazzo.
- Vieni con me?- lo sentirono chiedere.
- Certo.- sorrise Rose.
Sasha sospirò e scosse la testa: - Non capisco tutta questa frenesia per un semplice ballo.-
- Guarda che è importante. Almeno tu hai già quattordici anni. – si lagnò Lily.
- Lily Potter che si lamenta per un problema di ragazzi? Oh mamma, ora pioveranno koala dal cielo!- ridacchiò Sheila Canon sedendosi davanti a loro.
James si accomodò di fianco a lei lanciandole uno sguardo lussurioso. Lily si domandò come avesse fatto a rimanere con suo fratello più di una settimana.
- Comunque Lu, credo che sia perché c’è fra meno di due settimane.- spiegò Roxanne.
- Già, e indovinate?- si intromise James – Al sta chiedendo ad Andrea di andare con lui.
- Non credo stia andando bene.- commentò Sheila.
- Che ne sai tu?- sussurrò Lily.
Però dovette ammettere che aveva ragione: Andy aveva una faccia imbarazzata e triste mentre scuoteva la testa.
Albus però stava anche peggio quando annuì e trascinò Scorpius lontano da Rose, alla tavola di Serpeverde accanto a Dominique.
- Ciao. – disse Andrea nervosa quando arrivò al tavolo, poi vide James e si allontanò.
- Ma si può sapere che ha? È da quando è venuta a scuola che mi evita!- si lamentò lui.
- Lascia perdere Jamie.- gli consigliò la sorella, poi si alzò dato che aveva finito.
Andando alla porta, notò che Lysander la fissava. Distolse lo sguardo e andò al faggio che stava davanti al Lago Nero.
- Non fa un po’ troppo freddo per stare qui?- chiese una voce maschile.
- È caldo per essere ottobre.- commentò lei freddamente.
- Hai ragione. Sarà un compleanno insolito per te. Di solito lo festeggiamo con addosso almeno un piumino.-
- Bah. Posso chiederti una cosa?-
- Prego.-
- Tu…hai guardato in quella cartellina? Quella che hai trovato fuori dalla mia porta?-
Lysander Scamandro la fissò per un attimo: Lily era molto bella con i capelli sciolti scossi dal vento tiepido e le guance rosse.
La fronte era appoggiata sulle ginocchia. Era la prima volta da molto tempo che non parlavano così civilmente. Da quando aveva cominciato a chiamarla Lily-Lils…ma non avrebbe mai smesso di chiamarla così. Quel soprannome era troppo importante per lui.
- Ly?- chiamò la ragazza fissandolo.
- No. Non ho guardato lì dentro.-
- Hai visto qualcuno lì intorno?-
- Perché?-
- Affari miei.-
- Tu dimmi il tuo segreto e io ti dico il mio.- dichiarò lui con un sorriso perfido. I sorrisi erano la specialità di Lysander.
Lily lo fissò male e rifletté per un attimo: ma sì, tanto lui che poteva fare? Non frequentava abitualmente né James, né tantomeno Albus.
- Lì dentro c’è…un ritratto.-
- Dunque? È così imbarazzante?-
- Non ho mai detto a nessuno chi c’è sopra.-
- Be’, è ora di cominciare no?-
Ora sulla faccia aveva un sorriso divertito, lo stesso che aveva quando…oh, al diavolo! Tanto valeva dirlo.
Però era imbarazzante! Non glielo poteva dire!
All’improvviso se lo ritrovò ad un millimetro dal suo naso.
- Lily-Lils?- disse. Per una volta, forse a causa dell’imbarazzo, non si accorse dell’odioso soprannome e rispose di getto.
- Be’, io ho ritratto…te. –

Angolo autrice
Ehilà! Vi ricordate di me? Scusate ma ero in vacanza (sorride imbarazzata).
Ora, prima di tutto ringrazio Patta 97 che mi ha dato il permesso di usare la sua idea: fare ammettere ad Hogwarts tutti i ragazzi nati fino alla fine di ottobre. Così faccio compiere a Lily gli anni in grande stile.
Posso chiedervi una cosa? Dovrei mettere delle immagini ma sul sito non mi appaiono. Come faccio?
Grazie.
Irishgirl



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sei mitica Lily-Lils! ***


- C-Come hai detto?- chiese il ragazzo interdetto.
- Ti ricordi di quell’estate in cui siamo andati tutti da zio Bill e zia Fleur?-
- Sì. Ci avevate invitato perché era il compleanno mio e di Lorcan no?-
- Esatto. Quel giorno voi stavate per andare a Hogwarts e io ero un po’ triste.-
- Davvero?- la stava fissando con occhi teneri, pieni di una strana speranza che la confuse.
- Sì, perché eri mio amico. Poi hai cominciato a chiamarmi Lily-Lils. -
- Oh andiamo! Te l’ho detto perché lo faccio.-
Lily lo guardò con uno sguardo truce e fece per alzarsi ma lui la prese per la divisa e la trattene. Così facendo, però, la fece sbilanciare e gli cadde addosso.
- Scusa!-
- Cretino.- borbottò Lily alzandosi da terra e sedendosi sui suoi piedi.
- Ahia!- protestò Lysander.
- Te lo meriti.- ribatté la ragazza.
- Ok, ok. Ora puoi continuare?-
- Va bene. Allora, quel giorno mi ricordo che Louis, Victoire e Fred avevano buttato Lorcan in acqua, poi si erano tuffati tutti. Io no perché stavo un po’ male e mamma mi aveva proibito di entrare in acqua. Non eri entrato neanche tu. Perché poi?- aggiunse curiosa.
- Mamma diceva che c’erano molti Plimpi Ghiottoni in acqua e mi aveva detto che io li attiravo molto perché avevo addosso l’odore dei trifogli che ci sono davanti a casa nostra. Perciò mi aveva chiesto di rimanere fuori e io l’ho accontentata.-
- In effetti profumi di trifoglio tu. – dichiarò Lily. – Comunque, dov’eravamo? Ah sì. Stavi ridendo perché James e Fred avevano legato Albus ad un albero dato che era andato a Serpeverde. Eri…alt! Non fraintendere ciò che ti sto per dire, chiaro? Riporto solo i fatti.- disse fissandolo negli occhi.
- Ora che ti sei levata dai miei piedi posso anche acconsentire. – rispose il ragazzo con aria seria – Ma ti consiglio di sbrigarti: l’unico insegnante a cui non importa nulla di chi arriva tardi alle lezioni è Rüf e quello ce l’ho io. -
- Già, io ho Luma e lui non mi ama molto.- ammise Lily ridendo – Allora facciamo in fretta: avevi i capelli al vento, ti brillavano gli occhi, io non sapevo cosa fare e avevo un blocco e una matita vicino.- tagliò corto la ragazza.
Lysander scoppiò a ridere così tanto che crollò a terra e presto contagiò anche Lily.
- Oh, sei mitica Lily-Lils!-
- Questo mi sembra ovvio.-
Sempre ridendo la abbracciò facendole sgranare gli occhi.
- Sei fuori?- gli chiese inorridita.
- No, ti voglio bene.- rispose lui confuso.
Lei annuì e si sedette di nuovo nella posizione di prima, con la fronte appoggiata sulle ginocchia, la posizione perfetta...
- Aaaaaaaaaaaaaaaaah! Maledetto! Ahahahahahah! Ti odiooooo ahahahahahahahaha!-
Lysander infatti le aveva arpionato i fiamchi, dove lei soffriva un terribile solletico.
Alla fine erano tutti e due col viso rosso e i capelli pieni di erba. Gli occhi cioccolato della ragazza guardarono l’orologio e cacciò un urletto alzandosi in piedi di scatto.
- Per tutti i Troll con il cervello mangiato da un Avvincino! Sono in ritardo!-
- Da dove ti vengono certe espressioni? – chiese Lysander fissandola divertito.
Lei gli fece la linguaccia e disse: - Roxi le inventa, Lucy le snobba e io le perfeziono.-
Lysander la vide correre verso il castello, poi fermarsi, voltarsi e chiedergli: - L’hai invitata quella benedetta ragazza?-
- Non ancora.-
- La conosco?-
- Molto bene.-
- È Sasha?-
- No. -
- Andrea?-
- Lumacorno.-
- Vuoi invitare Lumacorno?!-
- No idiota. Ti stavo solo ricordando Lumacorno.-
- Ah già! Ehi ultimo tentativo: sono io. – disse scherzando.
- Forse.-
- Eh?!-
- No idiota! -
- Ok. Ciao!-
La vide correre verso il castello, i capelli rossi fluttuanti e, alzandosi per andare a Storia della Magia, sussurrò: - O forse sì…-
Non si può descrivere lo sguardo di Lumacorno quando Lily entrò nell’aula con mezz’ora di ritardo e i capelli e la divisa pieni di erba e terra.
- Ha fortuna signorina Potter, perché oggi sono per le punizioni originali. Perciò ora ci dirà che cosa c’è in quel calderone.-
E indicò un liquido madreperla.
Lily si avvicinò e annusò.
- Un profumo stravagante?-
- Come mai?-
- Be’, ha tanti odori!-
- Ce li dica.-
- Scusi?- chiese Lily vedendo che le mie amiche cercavano di farle capire qualcosa ma proprio non riusciva ad afferrare di cosa si trattasse.
- Lo faccia prego.- le disse Lumacorno freddamente.
- Ehm…ok. Dunque; direi...torta di miele come quella della nonna, un manico di scopa e quello che credo sia trifoglio.- concludo vedendo che tutta la classe sta ridendo.
- Bene, ora sappiamo ciò che la signorina Potter sente nell’Amortentia.-
Lily sbiancò: davvero aveva detto a tutta la classe ciò che la attraeva di più? E tutto per colpa di quella sottospecie di tricheco imbalsamato…
- Io lo ammazzo.- dichiarò.
- Dopo. Piuttosto, hai visto Andy?- le chiese Sasha.
- Perché? Non lo sai tu?- replicò Lily sconcertata: Sasha e Andy erano amiche da prima di Hogwarts e di solito erano inseparabili.
La ragazza scosse la testa.
- Strano.-
Andrea non si vide né per il resto delle due ore di Pozioni del venerdì, né a cena. Riapparve solo alle nove in Sala Comune. Rossa e scarmigliata e accompagnata da Neville che era il nuovo Direttore di Grifondoro.
- E la prossima volta che vuoi appartarti con il tuo ragazzo, Andrea, fallo in un luogo appartato.- Neville aveva l’abitudine di dare a tutti i suoi studenti del tu e a chiamarli con i loro nomi.
- Veramente non è il mio ragazzo.- borbottò Andy rossissima.
- Peccato, tu e James stareste bene insieme. Hai capito la tua punizione.-
Lei annuì e Neville se ne andò. Tutta questa conversazione si era svolta sottoforma di sussurri e le ragazze erano riuscite ad ascoltarla solo perché i due si erano messi davanti alle poltrone e loro si erano nascoste sotto di esse.
- James? Che cosa hai fatto a mio fratello?- chiese la testa impolverata di Lily Potter.
- Io nulla. – rispose lei con la faccia scura.
- Ma che dici?- ribatté Roxanne – Perché hai quella faccia?-
James entrò in quel momento altrettanto rosso e quando vide Andy le si avvicinò e le disse: - Ehm Andy, io…-
Lei si alzò e se ne andò senza una parola lasciando il ragazzo deluso e le amiche stupefatte.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Andy ***


Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic


- Andy va tutto bene?-
- Sì James, perché?-
- Sei pallida.-
- In effetti non mi sento bene…-
- Ma se hai appena detto che è tutto ok!-
- Sheila, tu che c’entri?-
Si trovavano davanti alle porte della Sala Grande e James aveva appena fermato Andrea.
- Andy!- esclamò il ragazzo.
- Che ti ho fatto?- chiese Sheila sconcertata.
Andrea alzò gli occhi al cielo e disse: - Scusate. Ora ho Lumacorno.-
- Aspetta un attimo, posso chiederti una cosa?- la fermò James prendendole un braccio.
- Dimmi.-
- Sai che io ti voglio un bene dell’anima, che sei una cugina e…-
- Che vuoi Jamie?-
- Dunque, io e Sheila abbiamo fatto una scommessa.- cominciò James.
- Sì. Io l’ho persa quindi non andiamo al ballo di Halloween insieme.- si intromise Sheila.
Andy li fissò sbalordita e chiese: - Ma che razza di coppia siete voi due?-
- Molto aperta.-
- Ma perché lo dite a me? –
- Ehm…- cominciò James – La scommessa prevedeva che ciascuno scegliesse l’accompagnatore dell’altro.-
- E…-
- E stiamo scegliendo la mia.- concluse James.
- Sasha è libera?- chiese Sheila.
- No, va con Fred, Sheila. Te l’ho detto. L’ha invitata ieri sera- si intromise il ragazzo.
- Roxanne?-
- Suppongo Lorcan.-
- Cavolo ma non c’è nessuno?- si lamentò James.
- Aspetta! Quella piccola, come si chiama…Alice!- esclamò Sheila.
- Va con Louis. – dissero in coro gli altri due.
- Ok, tutti contro di me! Bah, io vado. James, devo dire a Silente che sei in’Infermeria?-
- Sì, grazie.-
Si allontanò e Andrea chiese: - Perché se n’è andata?-
- Ehm, credo che sia perché ha fiutato la tempesta.- il ragazzo stava arrossendo velocemente.
- Come?-
- Ok, in realtà io la scommessa non l’ho ancora vinta.-
- Scusa Jamie, - disse Andy sospettosa – in cosa consiste questa scommessa?-
James si guardò in giro e la portò in un’aula vuota lì accanto.
- Hai mai notato quante aule vuote ci siano a Hogwarts?- chiese James – Bah, comunque. Secondo Sheila, io ti piaccio. Strano eh?-
Andy lo fissò a metà tra il ridere e lo stare seria. E, lentamente, il volto di James si macchiò di imbarazzo.
- Oh. – disse il ragazzo.
- Oh, cosa?- replicò Andrea.
- È vero.-
- No! Tu, tu non mi piaci affatto!-
- Andy…sai cosa faceva mia madre i primi tempi quando vedeva mio padre?-
- Cosa faceva?-
- Stava zitta e arrossiva.- spiegò lui.
- Io, io non sono come Ginny!-
- Di aspetto forse no, ma il carattere…-
- Insomma che vuoi?!-
- Un bacio.-
Ci fu un attimo di silenzio in cui Andrea lottò con se stessa: per metà, voleva con tutta la sua anima dare un bacio a James. D’altra parte, immaginava che ci fosse qualcosa sotto perché era strano che dopo quattro anni di indifferenza, improvvisamente il ragazzo la volesse baciare.
- Perché?- chiese rigida.
- È questa la scommessa.- ammise James.
Andrea annuì nervosamente: - Uao. -
- Allora?-
- No. -
- Dai Andy! Se non lo fai sarò costretto a ballare appiccicato a lei tutta la sera…-
James stava usando la sua abilità di seduttore ereditata dal nonno. In quel momento, utilizzava la carta della gelosia ed era dannatamente bravo.
- D-Dunque?- tentò di dire Andrea.
- Be’, dopo dovrò passare tutta la notte con lei, e dico tutta.-
- N-Non importa.-
- Ok. Allora…ti fa piacere?- chiese il ragazzo ghignando malizioso.
- C-Certo: è molto carina.-
- Già, peccato per i capelli…- mormorò il ragazzo.
- Come?-
- Be’, sai, i Potter amano le rosse e Sheila è mora. Tu sei castano-ramata giusto?-
- P-Più ramata in realtà-
Ormai si trovava a un centimetro dal suo naso. Non ce la faceva più.
Perciò non si oppose quando le labbra del ragazzo si modellarono dolcemente sulle sue. Affondò le mani nei suoi capelli spettinati e sentì quelle del ragazzo che accarezzavano la sua schiena.
- Mmm…James…- mugugnò Andy.
Il ragazzo la guardò con un enorme sorriso e la abbracciò.- Grazie Andy, sei la migliore!-
Lei sorrise timidamente, ancora totalmente rossa.
- Ma perché non vuoi andare con lei al ballo?-
Lui fece una smorfia disperata: - Non la sopporto più! Non mi piace stare con una ragazza per più di una settimana!-
- E perché non la lasci?- obiettò Andy.
- Perché mi fa paura!- gemette il ragazzo.
Andrea scoppiò a ridere dimenticandosi per un attimo chi c’era con lei.
- Oh, Jamie! Sei magnifico.-
- Lo so. -
James stava ridacchiando quando venne folgorato da un’idea: in fondo la ragazza era bella, molto bella. E poi non era neanche una sua parente…
- Ci vieni tu con me?-
- Come?-
- Al ballo.-
- Ehm…veramente, cioè, per essere libera, sono libera. Però non vorrei dare un dispiacere ad Al. -
- Albus mio fratello?-
- Sì ecco, lui mi ha invitata ma gli ho detto che andavo con un altro.- spiegò Andrea stringendosi nelle spalle.
- Guarda, guarda.- commentò James – La piccola Andy cresce e si fa desiderare.-
Lei alzò le spalle e in quel momento entrò Sheila.
- Ehi. Silente non crede che tu sia in Infermeria. Mi serve un garante.-
Andy non l’aveva mai odiata così tanto ma si sforzò di mantenere un tono tranquillo: - Non contare su di me: io dovrei essere a Pozioni. Però…guarda: c’è Louis.-
- Louis! Cugino adorato!- esclamò James attirando l’attenzione del rosso.
- Che vuoi?-
- Mi fai da garante?-
- Uffa Jamie!-
- Tu fallo e io farò in modo che Neville non ti veda ballare con sua figlia.-
Louis rifletté un attimo poi acconsentì e seguì Sheila.
- Ecco, vado che se no Luma…-
- Aspetta, prima mia rispondi e poi mancano due minuti alla fine delle lezioni.-
- E perché Silente a chiesto adesso un garante?-
- Non sta a me capire i patemi mentali di Aberforth Silente.-
- Già.-
All’improvviso, James la appiattì contro il muro tenendo d’occhio la porta, la situazione fu chiara quando si sentì il vocio degli studenti che andavano a cena. Fece per unirsi a loro, ma il ragazzo la fermò.
Lei lo fissò stranita: - James cosa?-
La baciò per la seconda volta in due ore. Si sentì una voce: - Bastardo!- e dei passi allontanarsi velocemente.
James si staccò, guardò fuori ed esultò.
- Che ti prende?!- chiese Andy con un brutto presentimento.
- Tu mi odierai.-
- Parla.-
- Verrai lo stesso con me al ballo?-
- Scusa?-
- Andy…-
- Ok, ok. Che hai fatto? -
- Dunque, io voglio che Sheila mi molli no? E l’unico modo per farlo è tradirla.-
Andrea spalancò la bocca con rabbia: - Mi hai usata per mollare la tua ragazza?!-
- Più o meno.-
- Ma tu fai schifo! Potevi almeno dirlo!-
- Dai Andy! Non avresti mai accettato!-
Lei uscì come una furia dall’aula e corse verso la Torre di Grifondoro; a metà dell’ultima rampa di scale, però, il ragazzo la afferrò per un braccio e la voltò.
- Perdonami, hai ragione. Dovevo dirtelo.-
- Sì. Dovevi.-
- Ma non capisco perché ti arrabbi tanto! Era solo un bacio.-
- Mi arrabbio perché tu, tu…hai capito che mi piaci e comunque mi hai, mi hai…io ti odio!-
La baciò di nuovo ma questa volta con dolcezza, abbracciandola.
- Ehi!- la voce sembrava lontanissima per la ragazza, impegnata a contemplare la felicità pura.
- James!- neanche lui ascoltò la voce. Le labbra di Andrea sapevano di ciliegia.
- Ragazzi per questo c’è la punizione.-
Si staccarono e videro Neville Paciock che li fissava imbarazzato.
- Professore, ehm, salve.-
- Punizione ragazzi.-
- Per cosa scusi?-
- Lo chiamerei…oltraggio al pudore.-
- Oh. –
- James, tu hai il solito. Domani sera. Andrea, vieni con me. -
La condusse nella Sala dei Trofei lasciando solo James che la fissò disperato. Non si voltò neanche a guardarlo.

Angolo autrice
Ehi! Oggi ero in buona e mi sono detta: “regaliamo qualcosa alle mie care lettrici” quindi ecco le immagini di Andy, Sheila e James!


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ti unisci a noi Lily-Lils? ***


Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic

- Ma poverina!- commentò Sasha il mattino dopo, quando Andrea spiegò tutto alle amiche.
- Ora vado da mio fratello e lo pesto a morte.- esclamò Lily stringendo i pugni.
- Io ti aiuto.- dichiarò Roxanne.
- E io lo tengo fermo. – si intromise Lucy.
Andrea le abbracciò e disse: - Grazie mille, ma penso di potermela cavare da sola ok?-
Loro annuirono e si concentrarono sul fatto che Sasha andasse al ballo con Fred. Non sopportando i pettegolezzi, Lily e Roxanne aumentarono il passo e entrarono in Sala Grande per la colazione.
- Cosa abbiamo alla prima ora?- chiese Lily prendendo del bacon.
- Incantesimi. Pronta a dimostrare tutta la tua bravura e ad umiliarci?-
- Ovvio!- rise Lily. – Ma che diavolo? Edvige!- aggiunse poi.
La civetta bianca di suo padre era atterrata davanti a lei tendendole la zampa.
- Grazie.-
Edvige fece un versetto di apprezzamento e ripartì alla volta di Londra.
- Che c’è scritto?- chiese Roxanne prendendo del succo di zucca. – Oh, no! Si sono offese!- aggiunse drammatica perché le altre tre si erano sedute lontane.
Lily ridacchiò e aprì la lettera.
- Oh, wow. Quest’anno mamma e papà vanno in Croazia con zio Ron e zia Mione. Quindi non torniamo a Grimmauld Place ma andiamo direttamente alla Tana. -
- Beata te! Io devo tornare a casa per due settimane!- sospirò Roxanne.
- Ma scusa, tu puoi scendere e fregare qualche scherzo no?-
- Già, hai ragione.- ammise la riccia.
- Ehi, Lily. – chiamò Lorcan.
- Dimmi.-
- Vitious ti vuole. –
- Ah. Grazie.-
Roxanne osservò la cugina avvicinarsi al piccolo professore, dire qualcosa e sgranare gli occhi poi annuire scioccata e abbracciare Vitious che diventò rosso.
Tornò di corsa al tavolo e disse eccitata: - Roxi! Vitious mi ha mandato avanti di un anno!-
- Come?-chiese Roxanne interdetta.
- In Incantesimi! Ha detto che sono così brava che frequenterò le lezioni con quelli del quinto anno!-
- Wow, Lil! Forte! Ma cosa farai mentre noi siamo a Incantesimi?-
- Avrò un’ora buca. – spiegò Lily sorridente.
Uscirono eccitate da sole perché le altre tre erano offese.
- Già che ci sei, perché non fai anche i miei compiti?- chiese Roxanne facendo gli occhioni da cucciolo.
- Perché, cara la mia Xanne, i miei li ho fatti ieri, mentre eri in punizione. – rispose Lily.
Roxanne sbuffò e andò alla volta di Incantesimi mentre Lily andava verso la Sala Comune.
Era presente solo Rose.
- Ciao Rosie. – salutò.
- Ehi Lily! Come mai qui?-
- Vitious mi ha mandato avanti di un anno! Faccio Incantesimi con quelli del quinto.- annunciò lei orgogliosa.
- Ma Lily, è fantastico! Sono felice per te. – disse Rose abbracciandola.
- Grazie Ro. -
- Però, come farai? Nel senso, perderai delle lezioni mentre sarai a Incantesimi!-
- Nah, abbandono Babbanologia e Divinazione, tanto non mi piacciono. Così sono a posto. Ho già sistemato tutto con Vitious.-
- Complimenti, hai sistemato tutto. Quand’è la prima ora?-
- La prossima. Ah! La Cooman non potrà più schiavizzarmi dicendo che mio padre creperà da un momento all’altro e io lo seguirò.-
Passarono l’ora a parlare dei pro e i contro di Incantesimi; poi Rose corse ad Antiche Rune e Lily andò verso l’aula di Incantesimi.
- Bah, almeno non dovrò sorbirmi la Cooman. – si disse.
Il professore si affacciò sul corridoio e disse: - Potter! Vieni, vieni.-
Lily entrò nell’aula e cercò di non badare agli sguardi curiosi dei Tassorosso e dei Grifondoro quindicenni presenti.
- Allora ragazzi, oggi abbiamo una novità. Questa è Lily Potter ed è venuta…beh, per stare qui.-
- Perché professore?- chiese una ragazza di Tassorosso.
- Dovete sapere che la signorina Potter è molto brava in incantesimi e fatture.-
- Non lo dica a me. – si intromise Lysander scatenando le risate di alcuni suoi amici lì vicino.
- Dopo ci racconterai Scamandro. Ora dobbiamo concludere il discorso. Dunque, in breve la signorina Potter è molto brava nella mia materia. Più di alcuni di voi in realtà. – aggiunse scatenando una serie di divertite proteste. – In conclusione, frequenterà le lezioni di Incantesimi insieme a voi.-
- E i G.U.F.O? Li farà con noi?- si intromise un ragazzo con i capelli chiari.
- Vedremo Anderson, vedremo.- rispose Vitious – ora Potter vada a sedersi.-
Lily si guardò intorno, cercando un posto vuoto.
- Oh, sì. – disse il professore vedendo il suo smarrimento – Vada vicino a Scamandro.-
Lei si sedette nell’ultimo banco vicino alla finestra, accanto a Lysander. Lui la fissava divertita.
- Ti unisci a noi Lily-Lils?- le sussurrò.
- Non mi chiamare così. -
- Sì, sì. La solita solfa.- sbuffò l’altro.
- Allora ragazzi, oggi proveremo l’incantesimo di Ostacolo. La formula è “Impedimenta” . provatelo sui rospi davanti a voi.-
A fine lezione, solo tre ragazzi erano riusciti a bloccare totalmente i rospi.
- Comunque sei stata brava.- commentò Lysander guardando il rospo a cui la ragazza aveva rallentato i movimenti.
- Grazie.- sbuffò lei.
- Che c’è? Cosa ho detto per far imbestialire la divina Lily Potter? Qual è la colpa di questo umile e stolto mortale?- si lamentò lui teatralmente.
In risposta, la ragazza si mise a ridere e lo abbracciò per ringraziarlo. Poi si staccò.
- Lysander, ehm…tu sai di trifoglio?-
- Sì, te l’ho già detto. È per il campo di trifogli di mia madre. – rispose il ragazzo stranito.
Lily annuì e si allontanò in fretta, alla volta di Cura delle Creature Magiche e di Roxanne.
Perché in fin dei conti, Lucy stava volentieri con tutti i cugini; in particolar modo adorava Hugo e poi ora che erano arrivati anche Frank e Alice, stava tutto il tempo con loro.
Roxanne, invece, era proprio la sua migliore amica; sopra Andy e Sasha che erano migliori amiche tra di loro, e anche a Lucy.
Parlavano di tutto, e la capiva in tutto. Forse era perché erano entrambe dei mezzi maschiacci.
- Roxanne!-
- Cosa? Che? – era appena uscita dai tepori dell’aula della Cooman.
- Ti ricordi quando Lumacorno mi ha fatto dire ciò che sentivo nell’amortentia?-
- Sì, è stato memorabile. Ahia!- la cugina le aveva tirato uno schiaffo.
- Sottorazza di mezzo Troll, ascoltami! Io ho sentito…trifoglio!-
- Dunque?- chiese Roxanne annoiata.
- È l’odore di Lysander.- spiegò lei nervosa.
La riccia la fissò un attimo poi sorrise ed esultò.
- Cosa?- chiese Lily ma vennero interrotte da Hagrid che teneva una lezione sulle Salamandre.
Tornarono sull’argomento a pranzo.
- Oh dai! Sono ancora arrabbiate?-
- Sì, Sasha non mi ha parlato per tutta Divinazione.- rispose Roxanne.
- Ehi. Ciao Roxi. Lorcan è emozionatissimo.- disse Lysander sedendosi davanti a loro.
- Peé?- si intromise Lily con la bocca piena di arrosto.
- Mi ha…invitata al ballo. – rivelò Roxanne dopo un attimo di esitazione.
- E oe ai on me hai eto?-
- Mi vergognavo un po’.-
- Come ti vergognavi! Mio fratello ci ha messo un mese ad invitarti!- protestò Lysander.
- Un mese? Wow. È proprio Corvonero. Niente coraggio.- commentò Lily scuotendo la testa.
- Che c’entra? Magari qualche Grifondoro non ha invitato la ragazza che gli piace!- obiettò Lysander.
- È un codardo.- ribatté Lily.
- Forse teme che la ragazza lo cruci!-
- O forse è un fifone! Un Grifondoro infiltrato!-
- Allora io sono infiltrato?-
- Forse.-
- Vieni al ballo con me?!-
- Sì!-
- Oh!- dissero in coro e Lysander andò da suo fratello e da Louis. Lily si rimise tranquilla a mangiare.
Roxanne li guardò spaesata e chiese: - Che cavolo è successo?-

Angolo autrice
Allora, l’idea di mandare avanti Lily l’ho presa da una mia precedente drabble e modificando il suggerimento di dandindola che ringrazio anche se non recensisce quasi mai.
Le foto in alto sono nell’ordina: Lily, Lysander e Roxanne. Ormai mi mancano solo Sasha, Lorcan e Alice.
Purtroppo non sono riuscita a trovare ragazze rosse abbronzate quindi accontentatevi 


Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La mia Lily-Lils ***


Image and video hosting by TinyPic Lorcan
Image and video hosting by TinyPic Alice
Image and video hosting by TinyPic Louis

- Tre urrà per il preside e la sua idea di fare una settimana di vacanza per Halloween!- disse Alice Paciock rivolta alla sua amica Chanel Kirke.
- Hai ragione Allie. – ammise l’altra. – Beata te ce puoi andare al ballo addirittura con Louis Weasley!-
- Be’? Cosa c’è di tanto straordinario?- obiettò l’altra.
- C’è che è un ottavo Veela. Il primo maschio per un ottavo Veela! Ed è così bello.- sospirò Chanel.
Alice scoppiò a ridere: aveva sempre trovato Louis molto bello, come tutte le altre ragazze ovvio, ma non le era importato.
- Alice!-
- Ehi Frank.- disse la ragazza al gemello.
- Lily ti cercava. Devi andare nella Sala d’Ingresso.-
- Lily? Perché?-
- E che ne so io? Sei tu la grifona.- ribatté Frank e tornò dai suoi amici.
Alice scosse la testa e disse: - Bah, meglio che vada. Lily non è paziente.-
Salutò Chanel e si avviò verso la Sala d’Ingresso e la ragazza che considerava una cugina acquisita.
- Lil! Ciao!- salutò.
- Ehi Allie. Ti devo chiedere un favore.-
- Vai subito al sodo eh? Che c’è?-
Lily sorrise e accarezzò la chioma ricciuta di Alice, adorava quella bimba.
- Ho un problema Allie. Con…Lysander.-
- Ly? Che ha fatto?-
- Lui niente, non ancora almeno. È che…sai cos’è l’amortentia Allie?-
- Sì. La pozione dell’amore.-
- In quella pozione ho sentito, cioè annusato, insomma.-
- Lily!-
- Ok, ho sentito l’odore di Ly nella pozione!- esclamò attirando l’attenzione di due Serpeverde che passavano di lì.
Alice sgranò gli occhi e le disse: - Ehm, wow. Perché lo dici a me? Credevo che Roxanne fosse la tua confidente.-
- Be’, in generale sì. Ma la sua cotta per Lorcan la conosciamo da anni. Tu e Louis invece…-
Alice arrossì e protestò: - Non esiste un “tu e Louis”!-
- Evvai! Sei come me! Aiutami.- esultò Lily.
- Cosa dovrei fare scusa?!-
- Come faccio a capire se lui mi piace o no? Come faccio a sapere se a lui piaccio? Ah, sto diventando peggio di Molly! E lei va in giro solo in minigonna! Sotto la divisa!-
La mora si trattenne dal ridere al vedere l’evidente disperazione dell’altra, ma poi si impose di diventare seria e le mise un braccio sulle spalle.
- Dai Lily, come si dice…se son rose fioriranno.- tentò Alice.
- In questo momento preferirei degli Asfodeli.- commentò la rossa.
- Eh no! Niente Distillato della Morte Vivente. Non sei capace di farlo.- ribatté l’altra.
In risposta, scoppiarono entrambe a ridere e si accasciarono sul pavimento.
Si misero a parlare dei difetti dei ragazzi di Molly e delle varie peripezie della ragazza; così facendo non si accorsero di due teste, una bionda e una rossa, che le guardavano da dietro una colonna e ridacchiavano.
- Che dici, ci avviciniamo?- chiese il biondo.
- No. Aspetta un attimo.- rispose Louis.
- Dai. Se arriva Molls? Le affattura.- ribatté Lysander.
- Tranquillo, non rovinerà la tua preziosa Lily. -
- Non è la mia Lily!-
Louis lo fissò e Lysander aggiunse: - È la mia Lily-Lils. –
- Ah già.-
Dal corridoio spuntò una testa rossa che arrivava a malapena alle spalle dei due.
- Ho sentito l’orrido soprannome. – disse Lily.
- A me piace.- dissero in coro Alice e Louis. Poi arrossirono ed evitarono con decisione di guardarsi.
- Che fate? Spiate?- chiese la rossa sorridendo.
- E se fosse?- rispose il cugino.
- Be’, - disse Lily fingendo di riflettere – potrei chiamare Dominique per esempio…-
- No, Domi no!- implorò Louis.
Gli altri due ridevano osservando i cugini che litigavano, poi i due si girarono verso di loro e fecero una linguaccia.
- Che avete da ridere voi due? E come mai non c’è Lorcan?- chiese Lily.
- Suppongo che sia da qualche parte a pomiciare con Roxanne…- disse Lysander grattandosi la testa.
Alice scosse la testa, come per scacciare un pensiero, poi disse: - Adesso vado. Chanel, Theresa e Brian mi aspettano.-
- Theresa?- chiese Lily.
- Brian?- aggiunse Louis con una punta di fastidio.
- Sì, Theresa Smith e Brian Zabini.- spiegò Alice, poi voltò le spalle a Louis con evidente soddisfazione e se ne andò.
Louis la seguì dopo poco, scuro in volto lasciando dietro di sé Lily e Lysander che sghignazzavano per la sua gelosia evidente.
- Lou è il migliore!- esclamò Lysander.
- Hai ragione.- disse l’altra.
Il ragazzo le sorrise e lei si rese improvvisamente conto di essere rimasta sola con lui.
Improvvisamente, il ragazzo le appoggiò le labbra sulla fronte e lei si scostò in fretta.
- Ma sei fuori?-
- Eri rossa,- rispose lui sorridendo allusivo – volevo vedere se avevi la febbre.-
- Sì, certo. La febbre.- borbottò Lily – Piuttosto, di che colore è il tuo vestito?-
- Come?- chiese il ragazzo interdetto.
- Per il ballo. Il colore del vestito.-
- Ehm, nero.-
- Wow. Credevo che Luna ti avesse appioppato uno smoking giallo.-
- Ci ha provato, ma papà ha infilato dei vestiti neri nei bauli mio e di Lorcan.- spiegò lui fiero.
- Rolf è bravo.- annuì Lily Luna.
Si stavano guardando negli occhi e forse sarebbe accaduto qualcosa, peccato che quel guastafeste di Albus scelse proprio quel momento per passare di lì, insieme all’inseparabile Scorpius.
- Lily! Lysander! Ciao. – disse con un sorriso falsissimo il giovane Potter – Lontano, lontano da mia sorella.- mormorò poi senza farsi sentire.
- Ciao Al. Come va?- chiese Lily a denti stretti.
- Bene. Papà mi ha mandato una lettera.-
- In cui ti diceva di prendere il suo posto?-
- Scusa?-
- Come mio controllore, quello che mi impedisce di avere una vita. -
- A quattordici anni non si ha ancora una vita. –
Scorpius e Lysander osservavano con divertimento la scena, poi Malfoy chiese all’altro: - Ma tu sei innamorato di Lily?-
- Perché dovrei dirlo a te?- ribatté Lysander.
- Sì. Ti piace. Ti devo avvisare, però, che la Potter è un territorio occupato.-
Lysander rise con scherno: - Lily non è di nessuno. Tantomeno tua.- aggiunse con disprezzo.
Scorpius storse la bocca e gli indirizzò un nomignolo che non oso ripetere.
Quelle parole ebbero l’unico effetto di aggiungere irritazione a quella già presente nel giovane a causa del corteggiamento alterno che Malfoy faceva alla ragazza.
Volò un pugno.
- Scorpius! Lysander!- urlò Albus.
- Lysander!- aggiunse Lily.


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Picchi bene Lily-Lils ***


Albus, Lily, Lysander e Scorpius erano tutti riuniti nell’ufficio del Preside Herbert Lux, fratello di Dedalus.
Il primo era nervoso, ma illeso. Gli altri tre esibivano: la prima un occhio nero e si tastava nervosamente l’orecchio sinistro, coperto di sangue; il secondo aveva il naso con un’angolazione strana ma che gli conferiva uno strano fascino e con entrambi gli occhi gonfi; infine Scorpius aveva il braccio sinistro rotto e le guance quasi viola.
La ragazza si era intromessa quando lei e il fratello erano riusciti a separarli, e Malfoy le aveva indirizzato un brutto soprannome.
Lei aveva preso a picchiarlo e Lysander si era unito a lei.
- Allora, dopo aver sentito il vostro emozionante racconto, - disse il Preside – ho deciso di revocare la minaccia iniziale, quindi potrete andare al ballo. Ringraziate il signor Potter. Comunque, lei, Malfoy, dovrà pulire tutta la Guferia sotto la supervisione di Mastro Gazza. Scamandro e Potter pulirete le gabbie dei Ricciocorni Schiattosi. Lei, Scamandro, dovrebbe conoscerli bene: è grazie a sua madre che li abbiamo trovati.- concluse.
- Ma Preside!- protestò Lily – i Ricciocorni sono gli esseri più sporchi del pianeta!-
- A differenza di mio fratello, signorina Potter, non nutro una venerazione per suo padre. Quindi nessun favoritismo. Andate.-
- Aspetti. Quando?- chiese Scorpius.
- Sabato prossimo. Arrivederci.- li congedò il Preside.
Loro uscirono, ringraziarono Albus e poi si divisero; due andarono al sotterraneo di Serpeverde e gli altri due si avviarono verso la torre di Grifondoro.
- Ti fa ancora male il naso?- chiese Lily.
- Non molto. L’orecchio?-
- A posto.-
- Picchi bene Lily-Lils. – le disse Lysander sorridendo.
- Non ti affatturo solo perché sono stanca e mi fa male il braccio se lo alzo. Dobbiamo andare dalla Chips?-
- Lux ha detto di no. –
- Allora…ci vediamo domani sera?- chiese la ragazza arrossendo.
- Sera?-
- Sasha e Lucy mi prendono in ostaggio.- rivelò lei.
Il ragazzo cominciò a ridere ma una fitta alla pancia provocata da un precedente pugno di Lily, lo costrinse a fermarsi e lei lo sorresse fino al ritratto della Signora Grassa.
Poi entrarono e andarono nei rispettivi dormitori.
Quando entrò, venne accolta da un coro di: - Lily! Che hai fatto?-
L’unica differenza fra questi era che il tono di Roxanne era eccitato.
- Ho picchiato Malfoy e Lysander. Adesso vado a mettermi la pomata se no domani non posso neanche uscire dalla torre.- disse lei sbrigativa.
Quando uscì dal bagno, trovò tutte le ragazze sedute sui loro letti nei pigiami ad aspettarla.
Ma lei no le degnò di attenzione e si mise nel suo letto dandogli le spalle.
Non avrebbe dovuto sorprendersi quando Sasha e Lucy saltarono sul suo materasso e cominciarono a tartassarla di domande, a cui lei non diede risposta.
Il mattino dopo, nel dormitorio c’era solo Sasha quando Lily si svegliò. Lucy era andata da Dominique perché la aiutasse a smacchiare il suo vestito.
Roxanne e Andy, invece, erano in Sala Comune a litigare.
- Ti faccio i capelli?- chiese la ragazza.
- E tu?- obiettò Lily.
- Io? Io uso il vantaggio dei ricci: li lascio sciolti e vanno bene.-
- Beata te. – commentò la Potter.
Sasha cominciò ad arricciarle leggermente i capelli, in modo da renderli solo mossi.
- Attenta con quella bacchetta.- la ammonì Lily.
- Tranquilla. Mamma mi ha insegnato bene. – la tranquillizzò Sasha.
- Dopo li fai anche agli altri?-
- Certo. Per Lucy dovrò fare un lavoro triplo: vuole rendere ricci quella sottospecie di spaghetti. –
- Hahaha!- esclamò Lily.
Rimasero in camera e mandarono Roxanne e Lily a prendere da mangiare in cucina. Le due accettarono solo perché in teoria non avrebbero potuto entrarci, e poi perché Sasha gli aveva intimato di non far vedere le loro acconciature, quindi dovettero utilizzare tutti i passaggi segreti che conoscevano. Con loro grande soddisfazione.
- Abbiamo tutto ciò che non provoca brufoli.- annunciò Roxanne entrando da sotto il letto di Lucy, dove c’era un passaggio che portava davanti all’Infermeria.
- Oooh! Io vi adoro!- esclamò Andy addentando una barretta di zucca. Ci teneva a non avere neanche un capello fuori posto: alla fine aveva deciso di andarci con Albus e voleva far vedere a James cosa si era perso.
- Allora, tutte pronte? Siete a posto?- chiese Sasha.
- Sì, - rispose Luc y guardandola dubbiosa – ma tu?-
- Io mi preparo adesso.-
Si misero i vestiti e cominciarono a truccarsi, ci misero un po’ di più per stanare Lily e Roxanne che non ne avevano la minima voglia.
Alla fine erano pronte e uscirono, pronte a sfidare tutto il mondo.

Angolo autrice
Perdonatemi se vi lascio con la curiosità ma oggi sono un po’ canaglia :P
Comunque, per farmi perdonare vi regalo Lucy, Albus e i vestiti delle ragazze.


Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic

Vestiti
 
Image and video hosting by TinyPic Lily
Image and video hosting by TinyPic Lucy
Image and video hosting by TinyPic Roxanne
Image and video hosting by TinyPic Sasha
 Image and video hosting by TinyPic Andy

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Originale Lily-Lils ***


- Possiamo andarcene ora?- chiese Roxanne a Lily mentre bevevano della Burrobirra.
- Chiedilo al tuo cavaliere. Io devo render conto a Lysander. Se me ne vado, mi affattura.- rispose lei bevendo del Whisky Incendiario pescato da chissà dove.
- Va bene ma dove sono? Abbiamo mangiato da un casino e non si sono visti.- borbottò Roxanne – Piuttosto, com’è possibile che Lucy volteggi da ore e non abbia ancora vomitato?-
Lucy infatti era appiccicata a Daniel Belby. Aveva cambiato almeno dieci partner quella sera, e per un certo senso era fortunata a non essere stata invitata.
- Io invece mi chiedo come faccia Andy a non strozzarsi con tutto il veleno che produce.- mormorò Lily a denti stretti.
Non le piaceva per niente come l’altra stava trattando i suoi fratelli. D’accordo, James si era comportato da vero stronzo e meritava una lezione, inoltre il metodo funzionava: si poteva intuire dalla faccia scura del ragazzo, ma che bisogno c’era di mettere in mezzo anche Albus?
Lui era così buono e non se lo meritava. No, proprio no.
La sua attenzione si spostò su Sasha che parlava allegramente con Fred; era incantevole nel suo vestito lilla. Probabilmente anche lui l’aveva notato perché la guardava adorante. Gli incanti Veela che le aveva insegnato Dominique funzionavano bene.
A proposito di Domi, la ragazza stava guardando con disgusto un piccolo Tassorosso amico di Hugo che cercava di invitarla a ballare.
Intanto, il cugino maschio preferito da Lily stava ballando con Grace Roberts, Serpeverde che lui aveva incantato con i suoi meravigliosi occhi cobalto, uguali a quelli di Rose.
La mora stava ballando in mezzo alla pista con Scorpius con un vestito oro che faceva risaltare i suoi ricci rossi.
Era felice e si vedeva. Un po’ perché lui le piaceva, un po’ per spirito di contraddizione verso suo padre. Come Molly che era ribelle per far infastidire Percy.
La ragazza volteggiava in pista cambiando cavaliere allo stesso ritmo della sorella. Passò accanto a Louis che faceva piroettare Alice davanti a sé, ignorando gli sguardi degli altri ragazzi c he probabilmente trovavano strano che uno del quinto anno invitasse una del primo.
- Hai fatto il censimento dei parenti?- chiese Roxanne sarcastica.
- Ovvio.-
Erano di malumore e non si facevano problemi a dimostrarlo.
All’improvviso, un biondino entrò all’improvviso trafelato e si fermò ansimando davanti alle due.
Lily lo salutò: - Ciao Lorcan.-
Lui salutò a sua volta e chiese un bicchiere d’acqua. Dopo che si fu ripreso trascinò Roxanne in pista, ma non prima di aver avvisato Lily che Lysander la aspettava fuori dalla Sala Grande per una ragione che non volle rivelarle.
Lei uscì svogliatamente ma non trovò l’altro gemello. Trovò invece una busta blu, dentro c’era scritto: “Lily,
vedi che sulla carta non ti chiamo Lily-Lils? Sono bravo?
Comunque, so che odi le romanticherie e cose varie ma stasera ne avevo voglia.
Mi spiace se Lorcan è arrivato in ritardo, ma mi stava aiutando.
In sintesi, vai alla Torre di Grifondoro. In fretta che fa freddo.
Ly.”

“Quel cretino.” pensò Lily “Che avrà in mente?”
Sorrise e si avviò verso la Torre, che però era un po’ lontana. Quindi lo maledì quando trovò un altro biglietto arancione.
“Ehi, ora mi odi vero? Sappi che mentre attacco sto sghignazzando pensando alla faccia che farai mentre lo leggi!
Comunque, perdonami per la scarpinata e preparati ad un ‘altra.
Fila davanti a Barnaba il Babbeo.
Lys."

Lily sospirò e scosse la testa. Però l’idea non era male. Era molto meglio di stare in Sala Grande a girare come trottole in mezzo a tutti.
Così andò verso il settimo piano e trovò l’ennesimo biglietto, stavolta verde, che diceva solo:
"Quello che desideri."
Ci pensò un attimo e poi capì. Passò tre volte davanti al muro e quando riaprì gli occhi, davanti a lei c’era una porta verde smeraldo.
La spalancò e davanti a lei si spalancò una stanza enorme piena di dolci, in un angolo c’era una fontana di cioccolato e c’erano Puffole Pigmee che camminavano davanti a lei e lupi che giravano negli angoli, i suoi animali preferiti.
E poi vide ciò che cercava. In fondo alla stanza, isolato da tutto, c’era lo Specchio delle Brame.
- Sei…originale Lily-Lils. – disse Lysander uscendo da dietro un armadio.
- Come cavolo?-
- Tu hai i tuoi segreti, io ho i miei.- disse lui.
- Oh, beh. Grazie mille Ly. – rispose la ragazza.
- Sei davvero inglese. Neanche un’emozione.- scosse la testa Lysander che da parte di padre era sloveno.
- Ehi, guarda che per me è un complimento.- lo punzecchiò Lily. – Piuttosto, posso guardare nello Specchio? Mi sono sempre chiesta dove fosse finito.-
- Prego.-
La ragazza si avvicinò lentamente allo specchio e lesse: Erouc li am otlov li ottelfir non.
Ci guardò dentro e vide se stessa, però era diversa…sorrideva ecco.
Ma non uno dei suoi soliti sorrisi sarcastici o canzonatori. Un sorriso vero, di quelli che si fanno col cuore. Che lei non era mai riuscita a fare.
Poi la Lily dello specchio tese la mano a qualcuno e apparve un ragazzo. E Lily capì: voleva solo innamorarsi. Tutto qui. Voleva sorridere ed essere felice.
Forse aveva preso troppe cose da sua nonna Molly: le aveva raccontato che da giovane sognava sempre l’uomo dei suoi sogni.
Si scostò velocemente da lì e inghiottì un pacchetto intero di Gelatine Tuttigusti + 1.
- Come cavolo hai fatto?- chiese Lysander – Io becco solo quelle tipo vomito o pepe. -
- Le ho beccate mi sa. – disse Lily verde.
Le allungò in fretta della Burrobirra e rifiutò di darle il Whisky Incendiario che chiedeva.
- Sei troppo piccola. Hai compiuto quattordici anni…ora.- disse guardando l’orologio.
- Bene. Allora aspetto l’altro regalo.- ribatté Lily.
- Ok. Cosa vuoi?-
- Sapere che vedi nello specchio.-
Lysander la guardò sconcertato ma poi annuì.
- Vedo…mio padre ecco. Lui è sempre via e mamma è sempre triste. Non la voglio più vedere così. Infatti la vedo felice. Poi c’è nonno Xenophilius. Credo che sia guarito dalla sua malattia perché la sua pelle è normale. E poi…ci sei tu. –
Lily sorrise e gli si avvicinò: - Mi concederesti un terzo regalo?- chiese.
- Certo. È la tua festa. Che devo fare?-
- Stare fermo direi.-
E lo baciò.


Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Io lo so Lily-Lils ***


Lily si svegliò nel suo letto con un fortissimo mal di testa da dopo sbornia. Le cose accadute il giorno prima erano solo un enorme buco nella sa memoria. Sapeva solo di essere andata al ballo e aver bevuto tantissimo Whisky Incendiario. Il resto era stato cancellato dall’alcool.
Perciò non riuscì proprio a capire cosa ci facesse Lorcan dormiente ai piedi del letto di Andy. Oltre a oro due, non c’era nessun altro.
- Lorcan…- mormorò Lily vedendo che il ragazzo apriva lentamente gli occhi.
- Mm?-
- Che fai qui?-
- Louis mi ha chiuso fuori dal dormitorio.- mugugnò lui.
- E…-
- Non ti ricordi?-
- Dato che suppongo di essere reduce da una sbronza colossale, gradirei che mi spiegassi.-
- Ma certo! Eri ubriaca! Questo spiega tutto!- esclamò Loran.
- Tutto cosa?-
Il ragazzo cominciò:

- Lily! Dove diavolo eri finita?- chiese Roxanne quando la cugina entrò in Sala Comune.
- A farmi i fatti miei.-
- Tutto bene?-
- Sì, sì.-
- Dove se andata? Non ti abbiamo visto tutta la sera.- si intromise Lucy.
- Ed è stato bellissimo.-
- Andy!- esclamò Sasha stupita: va bene che negli ultimi tempi le due ragazze non andavano d’accordo a causa del comportamento che Andy stava avendo nei confronti dei due maschi Potter , non credeva che la loro amicizia fosse così rovinata.
- Lasciala parlare. Almeno so che la sua lingua è lontana dai miei fratelli.-
La mano di Andrea volò verso la bacchetta ma Sasha fu più veloce: appellale bacchette di entrambe le ragazze e le costrinse a sedersi. Non per nulla voleva fare l’Auror.
- Calmatevi. Andy, non è giusto ciò che stai facendo ad Al,dovresti parlare con lui, e anche con James già che ci sei.- sentenziò Sasha con calma.
Andrea annuì e si alzò: dava sempre retta a Sasha.
Lily sprofondò nella poltrona e Roxanne ne approfittò per trascinarla a letto, dando la buona notte alle altre due.


- E tu in tutto questo tempo dov’eri?- ribatté Lily che cominciava a ricordare debolmente quel momento.
- Vicino alle vostre scale. Tu e Xanne mi avete trascinato su per lo scivolo.- spiegò Lorcan sbadigliando.
- Ah. Quindi resta solo da capire cosa ho fatto prima di entrare nella torre.-
- E perché indossi una divisa dei Tornados, che ti assicuro che fino a quando ti ho vista non avevi, anche se tifi per i Falcons.- aggiunse Lorcan.
Lily si osservò e notò che aveva ragione.
- Bah. A questo punto vado a cercare Lucy.- disse.
- Perché?-
- Perché è lei che tiene ai Tornados.-
- Io cerco Roxanne. Mi deve spiegare una cosa…-
Scese da solo perché prima Lily si dovette cambiare mettendo il suo maglione grigio con un’enorme testa di falco disegnata sopra firmata da Kevin Broadmoor, nel 2011
Avrebbe poi spiegato di dover disintossicarsi dai colori di un’altra squadra.
Corse in Sala Comune senza trovare Lucy, quindi andò nella Sala d’Ingresso, in Sala Grande, nelle cucine, nelle altre Sale Comuni e in Guferia.
Alla fine la trovò nella capanna di Hagrid.
- Ehi, Rubeus!- esclamò Lily entrando.
- Oh Lily. Ti ho detto di non chiamarmi così. Sono solo Hagrid.- disse lui sorridendo bonario.
Lily adorava Hagrid con tutto il cuore e si divertivano un mondo a stuzzicarsi.
- Dov’è Lucy? Devo chiederle una cosa.- chiese Lily.
- Sta curando gli Snasi. Sarà un’ottima professoressa della mia materia.-
- Come, vuoi mollare?-
- Oh, tranquilla. Non subito. Ma un giorno conto di andare a ritirarmi vicino a Dover. È il sogno di Olympe. E poi Maggie e Elie vivono lì vicino.-
Maggie e Elie erano due degli otto figli di Hagrid e Madame Maxime. I ragazzi avevano studiato a Beauxbatons ma l’avevano terminata anni prima, tutti tranne Bob e Alain che erano all’ultimo anno.
Così, dopo aver trascorso infanzia e adolescenza in Francia, i ragazzi avevano deciso di trasferirsi in Inghilterra seguiti a ruota dalla madre che aveva abbandonato la presidenza di Beauxbatons per andare dal marito.
Così, i due si erano trasferiti in una casetta a Dover che prima usavano solo per le vacanze.
- Comunque Lily,- le disse Hagrid – come stai? Ieri mi sembravi un po’ strana.-
- Avevo addosso una divisa dei Tornados?- chiese lei rizzandosi a sedere.
- No. Non mi pare.- rispose l’uomo.
- A che ora era?-
- Credo le undici. A proposito, non dovresti uscire dalla scuola così tardi.-
- Sì, sì. Ne parliamo dopo. Dunque, Lorcan mi ha detto che mi hanno portata a letto alle dieci circa, quindi devo essere scappata.-
- Be’, qualunque cosa tu abbia fatto, alle undici eri qui.-
- Raccontami Hagrid.- lo incitò Lily.

Lucy e Lily arrivarono alla capanna barcollando leggermente.
- Ragazze. Come mai siete qui?- le accolse Hagrid.
- Ci mancavi…- mormorò Lucy.
- Ma è tardi!-
- E dai Hag. Abbi pietà: facci entrare.- ribatté Lily ridacchiando.
- Va bene. Ma siete ubriache?- chiese Hagrid preoccupato.
- Solo Lily. È uscita dal dormitorio e l’ho trovata così davanti alla Stanza delle Necessità. Sai come si toglie la sbronza a qualcuno?-
- Ho un rimedio. Però funzionerà quando si metterà a dormire.-
- Va benissimo, grazie.-


- Te l’ho dato e ve ne siete andate.- concluse Hagrid.
Questo non spiega la divisa dei Tornados…- mormorò Lily.
- Posso spiegartelo io.- si intromise Lucy entrando piena di terra.
- Dimmelo allora!- la pregò la cugina.
- Semplice: non trovavi il tuo pigiama e hai preso la prima cosa che hai trovato.-
- Ok, quindi abbiamo spiegato la divisa. Ma che cosa diavolo ho fatto prima?!-
- Io lo so Lily-Lils.- disse Lysander entrando improvvisamente.

Angolo autrice
Ehi! Visto che ricevo pochissime recensioni ultimamente, ho pensato di proporvi qualcosa: al primo che recensisce svelerò il finale! Perché, credetemi, è sorprendente!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Stai male Lily-Lils? ***


- Lo sai? Oh grazie Ly! Ti adoro! Dimmi.- disse Lily abbracciandolo.
- Usciamo, è un po’ imbarazzante.- la avvertì Lysander sciogliendosi dalla presa della ragazza.
La condusse all’esterno ignorando l’occhiata d’intesa tra Lucy e Hagrid quando la prese per mano per portarla fuori.
Mentre uscivano, Lily ricordò qualcosa di confuso sulla Stanza delle Necessità…Lysander…lo Specchio delle Brame…Lysander…
- Oh Morgana!- disse bloccandosi subito fuori dalla porta.
- Che c’è?-
- Ti ho baciato per caso?!-
Lysander sgranò gli occhi e la sua faccia prese un colorito rosso bordeaux e scosse velocemente la testa.
- N-No! Noi non…come ti viene in mente? E voi piantatela!- aggiunse rivolto a Hagrid e Lucy che stavano origliando dalla finestra e si allontanarono imbronciati.
- Be’, mi ricordo qualcosa di simile.- rispose Lily arrossendo a sua volta.
Il ragazzo fece segno di no e poi aggiunse: - Meglio che ti racconti tutto.-

Lily uscì dalla Sala Grande barcollando leggermente. Lorcan era appena arrivato e le aveva detto che Lysander stava male e non poteva venire, ma le i non era certa di aver capito bene.
Roxanne le aveva consigliato di andare a stendersi perché le sembrava troppo ubriaca. In fondo aveva solo quattordici anni.
Lily grugnì e salì sulle scale però salì troppo e finì davanti alla Stanza delle Necessità. Si sedette vicino all’arazzo di Barnaba il Babbeo perché le era venuto un terribile mal di testa.
All’improvviso una figura salì dalle scale sfregandosi una mano sulla fronte e si bloccò quando la vide.
- Stai male Lily-Lils? Ehi!- aggiunse vedendo che la ragazza si accasciava.
- Ly! Ly…sei bello lo sai?- mormorò lei facendo un sorriso da ebete.
- Me lo dicono spesso.- ribatté lui sorreggendola mentre si alzava.
- Chiiii?-disse Lily.
- Le ragazze Lily-Lils. -
- Ma io…s-soono gellosa così. – era visibilmente ubriaca.
Lysander cercò di farla stare in piedi ma lei non riusciva a stare dritta, quindi fece un sospiro e la prese in braccio, fortunatamente Lily era leggera.
Continuava a sorridergli ora in modo più dolce e gli appoggiò la testa sul petto, il ragazzo tremò leggermente.
- Noon stavi male Ly?-
- Sono salito per prendere qualcosa per la testa dalla Stanza. Mi fa malissimo.-
- Ooh! Mi spiace!- mormorò Lily.
- Lily, ehm, posso farti una domanda già che sei ubriaca.-
- Sssì?-
- Perché si dice che ai Potter piacciano le rosse.-
- Mia madre è rossa, mia nonna era rossa, la mia bisnonna pure.- rispose Lily biascicando le parole.
- Oh. E per le Potter?-
- Duunque, credo gli occhi verdi peeerchééé la sorella di mio nonno e quella del mio bisnonno credo piacessero gli occhi verdi.-
- Verdi eh?-
- Sì. Come i tuoi.-
Erano arrivati alla Torre di Grifondoro. Lysander fece il gesto di lasciarla a terra, ma lei fece una faccia imbronciata e lo strinse più forte.
- Non ho voglia di scendere.- si lamentò.
- Ok, ma sei pesante Lily-Lils. -
- Che bello quel soprannome sì? sai che in realtà mi piace.-
- Allora perché ti lagni?-
- Perché così non mi lasci mai in pace. E stai sempre con me…-
Si stava lentamente addormentando e la sua testa ciondolava. Lysander deglutì colpito da quell’affermazione, poi disse la parola d’ordine alla Signora Grassa e la spinse nel passaggio.

- Oh, è questo che è successo.- disse Lily alzando gli occhi al cielo.
- Sì.-
- Ma, come mai sei qui?-
- Be’, Roxi mi ha detto che non ti ricordavi nulla di ieri sera, e poi mamma mi ha mandato…questo.-
Dalla tasca estrasse quello che sembrava un minuscolo cucciolo di volpe beige appallottolato, era così piccolo che occupava solo la mano di Lysander.
Aprì gli occhi enormi e azzurri e scosse la coda che davanti agli occhi di Lily divenne prima rossa, poi gialla, verde e continuò a cambiare colore.
Lily spalancò gli occhi: - Ma che cos’è? È bellissimo!-
Lysander sorrise e spiegò: - Mamma ha scoperto questa nuova specie in Thailandia. Ha mandato questo a me e Lorcan perché gli trovassimo un nome. Abbiamo scelto: “Folletti Cambiacolore” perché assomigliano ai folletti e…beh, hai capito.-
- Bel nome. – approvò Lily.
- Grazie. Lui si chiama Scrat. A Lorcan è venuta l’idea guardando un di quei fimm Babbani.-
- Lo volevi far vedere ad Hagrid?-
- Esatto. Mamma spera che lo inserisca nel programma di Hogwarts dato che a quanto pare si adatta ad ogni habitat.-
Si sentì un sospiro proveniente dalla capanna e Lucy si precipitò a prendere l’animaletto dalle mani del ragazzo.
- Lo prendo io, voi andate. Ah, Lily, è meglio che glielo dici.-
- Cosa?- ribatté l’altra.
- Quello.- disse Lucy allusiva.
- Quello cosa?-
Lucy scosse la testa con un sorrisetto; Lysander si voltò verso Lily con uno sguardo interrogativo e lei alzò le spalle.
Andarono verso il castello. Quello era l’ultimo giorno di vacanza per Halloween, il giorno dopo sarebbero ricominciate le lezioni.
- Ehi, a proposito di quello che ti ho detto…- cominciò Lily.
- Sì?- chiese Lysander guardandola speranzoso.
- Ero ubriaca vero?-
- Esatto.-
- Quindi non siamo entrati nella Stanza insieme?-
- Era solo un sogno Lily. –
La ragazza si bloccò e poco dopo si fermò anche lui: - Tutto bene?-
- Mi hai chiamata Lily. -
- Se non era vero che ti piaceva Lily-Lils…-
- No! A me piace!-
- E deciditi una volta buona!-
- Devi sempre rovinare tutto.-
Lysander respirava pesantemente tanto era arrabbiato e si piantò davanti a lei.
- Quindi tutto quello che mi hai detto ieri era una bugia? Oppure mentivi quando eri sobria?!-
- Non urlare!-
- Io urlo quanto mi pare chiaro?! Sei, sei una mitomane! Non ti sopporto più!-
Il ragazzo se ne andò lasciandola ferma in mezzo al parco con dietro Hagrid e Lucy che li avevano sentiti litigare ed erano accorsi.
Mentre lo guardava, o meglio guardava la sua schiena, allontanarsi, lacrime di rabbia e tristezza presero a scenderle lentamente sulle guance e la mano volò alla bacchetta.
Se Hagrid non l’avesse bloccata in tempo, probabilmente l’intera Foresta Proibita sarebbe stata rasa al suolo.

Angolo autrice
Vi ho sorpresi eh? Non vi aspettavate questo vero? Il bacio è stato tutta una fantasia della nostra cara rossa.
Delusi? Sorpresi? O che altro? Aspetto il vostro giudizio.
Irishgirl (Judy).

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Tu sai perché sono arrabbiato Lily-Lils. ***


- Scamandro, va tutto bene? Mi sembri pallido.- disse il professor Vitious durante la prima lezione di Incantesimi dopo le vacanze di Halloween.
- Ho avuto un po’di febbre professore.-
- Oh, capisco. Sai dov’è la signorina Potter?-
- Boh. Forse gliel’ho attaccata.-
- Ah. Allora puoi passare in Infermeria a darle i compiti?-
- Certo professore.- disse Lysander ma in realtà pensava: “Mi tocca vederla di nuovo.”
Erano passate due settima ne dalla litigata ma lui rimaneva fermo nella sua posizione e Lily non si vedeva dalla settimana prima.
Uscito dall’aula, passò a quella di Trasfigurazione ignorando i Serpeverde presenti;infine arrivò l’ora di Pozioni in cui poté stare con Louis e suo fratello.
- Cosa diavolo è una Pozione del Ghiaccio?- sussurrò Lorcan.
- E lo chiedi a me? Siete voi due i geni. - ribatté Lysander.
- Silenzio.- ordinò Lumacorno.
Stettero zitti per qualche minuto, poi Lysander chiese a Louis: - Senti ma tua cugina dov’è finita?-
Louis lo guardò sarcastico: - Hai la minima idea di quante cugine abbia?-
- Hai ragione, scusa. Intendevo Lily. -
- Lily?-
- Sì. Lily Luna Potter, figlia di Harry Potter e Ginny Weasley, sorella di James e Albus Potter. Nonché figlioccia di mia madre.-
- No, no. Ho capito. Intendevo dire come mai la chiami Lily. Sei ancora arrabbiato?-
- Non dovrei forse?- ringhiò Lysander in risposta.
- Lei ci sta male Ly. –
L’altro non rispose ma dovette andare a prendere altro veleno di Belladonna perché il suo gli era sfuggito di mano.
- Lys va tutto bene?-
- Sì Lor. Piuttosto dov’è Lily? Vitious mi ha dato dei compiti per lei.-
- No. Ma se la trovi le puoi dare questo pacco? Mia mamma le ha mandato un vestito che a Victoire non piace. Hanno le stesse misure.- gli rispose Louis.
- Ok. Dammelo dopo la lezione.-
Finita l’ora, Lysander andò a chiedere a Roxanne, Lucy, Hagrid, perfino a Scorpius Malfoy se avessero visto Lily; ma ottenne solo pacchi da portare o messaggi da dare.
Alla fine andò a chiedere ad James il quale, ne era certo, sapeva sicuramente dove fosse la sua adoratissima sorellina.
Infatti: - Sì che lo so: è in Infermeria perché si è presa una febbre tremenda. Chippie non vuole farla uscire. Se vai da lei, puoi dirle che papà dopodomani viene a scuola? Ci deve dire qualcosa.-
Lysander acconsentì e andò in Infermeria; lì, finalmente, trovò Lily.
Il suo primo pensiero fu che si era tagliata i capelli: la folta chioma che fino a due settimane prima le arrivava alla vita, ora era racchiusa in due corti codini che le arrivavano alle spalle. In quel momento era seduta chinata sul libro di Storia della Magia e sembrava molto concentrata.
- Ehm, ciao. – disse il ragazzo.
Lily si bloccò con la piuma in mano, poi alzò lo sguardo verso di lui stupita e rispose con voce roca: - Ciao Ly. Come mai sei qui?-
- Be’, in principio perché Vitious mi ha dato dei compiti da portarti. Poi si sono aggiunti pacchi e messaggi da un po’di gente. Tieni. –
Mise la pila di pacchi e biglietti ai piedi del letto, poi fece per andarsene quando gli venne in mente una domanda: - James mi ha detto che sei qui per la febbre. Chippie non te la può curare?-
Lily scosse la testa con un sorriso: - A quanto pare, quell’animaletto che mi hai portato aveva una specie di virus nella pelliccia. Chippie sta cercando una cura. -
- Virus? E Hagrid lo sa?-
- Certo. Ha rimandato il piccoletto in Thailandia da Luna che sta studiando il virus. Fino ad allora io sono confinata qui. Mi chiedo piuttosto come mai non l’abbia preso anche tu.- aggiunse pensierosa. – In compenso ho scoperto che, se non viene spiegata da Rüf, Storia della Magia è davvero interessante. I Goblin sono davvero sanguinari. Tu lo sapevi Lys? Ly? Lysander!-

Due giorni dopo
- Odio quel maledetto coso. – disse Lysander seduto sul letto vicino a quello di Lily.
- Sono totalmente d’accordo.- aggiunse Lucy nel letto di fronte a quello della cugina. Lorcan, sdraiato nel letto di fianco al fratello, annuì e Lily ridacchiò.
Chiunque avesse toccato il piccolo animale era finito in Infermeria, tutti a parte Hagrid la cui parte da Gigante aveva protetto dalla malattia.
- Che ore sono Lorc?- chiese Lucy.
- Le undici. Che dite, dormiamo?-
- Scherzi?! Roxanne mi ha promesso che ci avrebbe portato dei dolci.- ribatté Lily.
- E da dove li prenderebbe?- chiese Lysander sospettoso.
- Dalle Cucine.-
- E me lo dice pure!-
- Tanto lo so che sei tu la talpa che aiuta James e Fred a eludere Gazza e Pansy Parkinson, la sua assistente.-
Lysander arrossì, poi si rigirò nel letto e stette zitto. Poco dopo una figura con i capelli ricci entrò seguita da un’altra più alta e robusta.
- Ehi Roxi. Daniel?- li accolse Lucy.
Dietro la cugina stava infatti Daniel Belby, uno dei ragazzi che avevano ballato con Lucy ad Halloween. Sembrava molto imbarazzato.
- Dan si è offerto di aiutarmi.- spiegò Roxanne a bassa voce per non svegliare madama Chipster che dormiva nell’altra stanza.
- E come mai Dan ha deciso di aiutare?- chiese Lorcan velenoso.
- Io volevo uscire un po’.- rispose Belby alzando le spalle.
- Certo, certo.-
Roxanne lasciò i dolci, salutò le cugine e Lysander, diede un bacio sulla guancia a Lorcan e uscì seguita da Daniel.
Tutti fissarono Lorcan con dei sorrisi maligni dipinti in volto.
- Ma guarda il mio fratellino.- disse Lysander. – Prima fa il timido e poi fa strage eh? E bravo il mio gemellino.-
- Lys piantala.- lo avvertì Lorcan mentre le due ragazze ridevano sotto i baffi.
- Guarda che ti sto facendo un complimento!- ribatté il fratello. – Non ti facevo un casanov…-
- Zitto Lysander!- urlò Lorcan rosso come non mai svegliando madama Chipster.
- Che succede qui?- disse Chippie entrando nella sala. – Potter, sei guarita. Fuori. E anche tu Scamandro, Lysander intendo. Via!-
- Ma madama è quasi mezzanotte.-
- Che m’importa? Via di qui.-
Lily e Lysander la guardarono un po’ preoccupati poi si alzarono e uscirono.
- Ma che le è preso?- chiese la ragazza fuori.
- Non lo sai? È stata tutta la settimana ospite di sua sorella che ha un locale in cui si sente musica assordante a tutte le ore; una volta mio cugino Fergus mi ci ha portato una volta. Ora non sopporta più urli o cose varie.-
- Oh. Perché Lorcan ha urlato?-
- Lui è molto timido. Non dovrei prenderlo in giro, papà lo dice sempre.-
- Stai bene?- chiese Lily inaspettatamente.
- Perché?-
- Sembri a disagio.-
La guardò con uno sguardo scettico e affrettò il passo.
- Ly. – mormorò Lily avvicinandosi a lui.- Ti prego, scusami ma mica sapevo quello che dicevo! Non puoi colpevolizzarmi per questo!-
- Ti ricordi perché ti chiamo Lily-Lils?-
- Come potrei dimenticarlo?- ribatté lei.
Il ragazzo si fermò e si chinò su di lei perché era più bassa; prese il viso di Lily tra le mani e lo avvicinò al suo così tanto ce il suo naso a punta tocco quello piccolo e tondo dell’altra che prese rapidamente a diventare bordeaux partendo dalle orecchie.
- E allora tu sai perché sono arrabbiato Lily-Lils. -
Poi sfregò il suo naso contro quello di Lily andò verso la Torre di Grifondoro.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Lily-Lils> le origini del mito ***


Era il 1 settembre 2017 e alla Tana era in corso il solito raduno post-partenza.
Gli adulti erano dentro la casa a parlare del più e del meno, mentre i bambini erano sotto la grande quercia piantata il giorno della nascita di Victoire a cercare di far scendere Lily da un ramo ancora più alto della Tana dove la ragazzina si era arrampicata.
- Lily Luna vieni giù!-
- No Molly.-
- Dai Lil!-
- Inutile Hugo. -
- Lily scendi!-
- È fiato sprecato Roxanne.-
Improvvisamente dalla Tana uscirono Ron e Harry che si avvicinarono ai bambini per capire cosa stesse succedendo.
- Ci sono zio Ron e zio Harry. Zitti!- li avvertì Louis.
I ragazzini cominciarono a parlare tra di loro nascondendo Hugo che saliva lentamente verso la cugina: i genitori avevano severamente proibito ai ragazzi di salire sulla quercia.
Ovviamente, alcuni di loro (vedi Fred, James e Victoire) avevano cercato di eludere questa regola ma erano sempre stati fermati al massimo al terzo ramo.
Fleur, Ginny e Hermione poi erano le mamme più intransigenti su questo punto e scalare quel colosso per i loro figli, a parte Al e Rose, era diventata una questione di vita o di morte.
Quindi il fatto che Lily fosse riuscita ad arrivare così in alto era un evento eccezionale. Solo Molly era contraria essendo una Percy in miniatura.
- Bambini va tutto bene? Vi si sentiva urlare. Dove sono Lily e Hugo?- chiese Harry.
- Scusa zio Harry ma noi siamo ragazzini, non bambini.- precisò Molly e Ron sbuffò.
- Comunque dove sono cara la mia mini-Percy?- chiese Ron e la nipote fece una smorfia buffissima.
- Ehm, sono andati da…- cominciò Lucy.
- Da Luna!- esclamò Louis.
- Quindi sono andati dall’altra parte della collina.- disse Ron sarcastico.
- Sì. –
- Da soli.-
- Sì. -
- Lily e Hugo. -
- Sì. -
- Hugo. Da solo. Senza il permesso di sua madre.-
- Ehm…sì?-
Harry e Ron si guardarono sarcastici, poi il rosso andò sotto l’albero e guardò in alto.
- Miseriaccia Harry! Tua figlia è in alto!- esclamò con ammirazione.
Harry si avvicinò e sgranò gli occhi: - Morgana, è brava.- ammise lo sfregiato.
- Ok, per questa volta sorvoliamo ma se vi beccano le mamme noi non possiamo fare nulla.-
- Va bene grazie papà, grazie zio. – disse Hugo sorridente, poi riprese a salire.
I due uomini rientrarono nella Tana ridacchiando mentre Hugo continuava a salire.
- Miseriaccia, Lily: sei brava a scalare.- ansimò il ragazzo quando la raggiunse.
- Mi ha insegnato James. Il suo sogno è arrivare in cima a questo albero.-
- Be’, tu ci sei quasi. Ti mancano cinque rami. - commentò il bambino.
- Sarà.- commentò Lily malinconicamente.
Hugo la guardò con curiosità, poi disse: - Ti mancano? I tuoi fratelli intendo.-
- Tutti mi mancano. James, Al, Rosie…perfino Domi mi manca!-
- Ti manca Dominique?! Sei messa male!-
- In effetti…e poi l’anno prossimo se ne vanno Molly, Louis e i gemelli Scamandro!- esclamò Lily.
- A proposito stanno arrivando. Ma guarda c’è anche Luna. - disse Hugo guardando verso la collina dietro la Tana.
Infatti una donna con lunghi capelli biondo sporco stava vendendo verso la casa con un passo lento e sognante preceduta da due bambini biondi come lei che scivolavano su quelli che sembravano due slittini a forma di ape grassoccia.
Alla fine della discesa però si ribaltarono e rimasero stesi a terra per un po’; si rialzarono solo quando la madre gli passò accanto e le si aggrapparono alle mani.
- YUHUUUUUU!- ululò Louis quando vide arrivare i suoi più cari amici.
- Zia Ginny è arrivata Luna. – chiamò Molly.
La donna la sentì e uscì per accogliere l’amica di sempre. Lily e Hugo si nascosero più che poterono tra le foglie.
- Ciao Ginny. Rolf è andato in Australia per una pianta rara e Lorcan e Lysander si annoiavano. Così ho pensato di portarli qui.- disse Luna con il suo solito tono sognante.
- Ma certo Luna! Non c’è problema. Lo sai che i gemelli sono sempre i benvenuti.- rispose Ginny sorridente.
- Grazie mille. Lorcan, Lysander volete stare un po’ qui?- chiese Luna.
- Certo mamma.- rispose Lorcan.
- Posso salire sull’albero?- aggiunse Lysander.
- Te l’ho già detto: qualunque cosa ti senta di fare, falla.-
Lysander fece un sorriso larghissimo e si avvicinò all’albero. Ginny lo guardò perplessa ma poi scrollò le spalle ormai abituata alle stranezze di Luna. Poi portò l’amica in casa.
- Ciao. - disse Lysander appena arrivò al punto in cui erano i due cugini.
- Ciao Ly. Io scendo mi stanno venendo le vertigini.-
- Ciao Hugo. -
Il piccolo Weasley scese con cautela.
- Ciao Lily. - disse Lysander sorridendo con uno sguardo ebete.
- Lys. La pianti di guardarmi con quello sguardo? Te l’ho detto che non mi piaci.- replicò Lily guardando in basso.
- La speranza è l’ultima a morire.- ribatté Lysander sedendosi sul ramo.
- La tua poi…-
- Già. Non ti mancherò neanche un po’ l’anno prossimo?- chiese il ragazzino con uno sguardo da cucciolo bastonato avvicinandosi all’amica.
- Un pochino…-
- Mi basta.- disse Lysander contento e ricominciò a scalare l’albero.
- Dove vai?- chiese Lily.
- In cima. Vieni?-
Lily annuì e lo seguì in cima all’enorme albero. Quando furono sull’ultimo ramo erano almeno a dieci metri sopra la Tana.
I due sgranarono gli occhi e Lily gli sorrise radiosa scoccandogli un bacio sulla guancia con tanta malizia quanta ne può avere una bambina di nove anni.
Lysander si sedette sulla cima dell’albero e la guardò con un ghigno e le braccia conserte.
- Allora ti mancherò.- disse.
- Già. Lo ammetto. Tu e Lorcan mi mancherete. Tranquillo: soprattutto tu. – aggiunse ridendo vedendo la faccia del’altro.
- Ecco, brava.-
- Però sono triste. Sto perdendo tutti.-
- Oh. Allora facciamo in modo che tu non voglia andare troppo presto ad Hogwarts.- rifletté Lysander.
- E come?- chiese Lily interessata.
Il ragazzino ci pensò un po’, poi esclamò: - Ci sono! Ti chiamerò col soprannome che più odi. -
Lily lo fissò perplessa: - Sarebbe?-
- Lily-Lils!-
- Bleah! Come osi storpiare il mio nome Scamandro?!-
- Vedi, vedi?! Appena metterai piede a Hogwarts ti chiamerò così! –
- Allora non ci tengo tanto…- mormorò Lily.
- Dai…-
- D’accordo. Anzi farò di più: ti prometto solennemente che verrò nella tua stessa casa e a Hogwarts non ti mentirò mai e poi mai.-
- Sicura? Lo sai cosa mi ha insegnato mamma sulle promesse.-
- “Ogni promessa fatta è un patto sacro sigillato con amore. Se viene infranta, viene infranto anche il legame che si era creato tra le persone che l’avevano fatto. Se rompi una promessa perdi un amico.”- recitò Lily ubbidiente. – Tranquillo: so quello che faccio.-
- Ci conto.-
Rimasero per un po’ fino a quando non videro Hermione entrare nella Tana tenendo Hugo per un orecchio e Ginny andare verso l’albero trascinando Harry.
- Lily Luna Potter! Scendi subito! Sei nei guai!-
- Miseriaccia!-

1 settembre 2019
- GRIFONDORO!- urlò il Cappello Parlante e Lily corse verso il suo tavolo accolta da un trionfante James che fece un gesto eloquente ad Al dall’altra parte della Sala.
Lily si sedette tra Rose e Lysander il quale, dopo che la riccia fu distratta dallo smistamento di suo fratello, le disse: - Pronta alla tortura?-
- Non ci provare Scamandro.- lo avvertì lei portando la mano alla bacchetta.
Il dodicenne non si fece impressionare e disse con un sorriso maligno: - Però prima devi promettermi una cosa…-
- Sarebbe?-
- Non mentirmi mai. Come mi hai promesso sulla quercia.-
- Parola d’onore.-
- Allora…benvenuta Lily-Lils. –

Angolo Autrice
Salve. Non sono qui per dirvi qualcosa sul capitolo tranne che mi sono divertita molto a scriverlo. Volevo solo sapere come mai su 34 che mi seguono, solo una o due recensiscono i miei capitoli perché questa cosa mi sta scocciando.
Detto questo, grazie per aver letto.
Irishgirl (Judy)

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Dalla Svezia con amore ***


- Nonna stai bene?-
- Sì Lorcan caro.-
- Io sono Lysander.-
- Oh, perdonami tesoro.-
- Ma figurati. Io vado fuori con Lorcan, sono in giardino se ti serve.-
- Tranquillo, nel caso chiederò a Sole.-
- La mamma si chiama Luna nonna.-
- Oh, è vero.-
- Io vado.-
Uscì sospirando: Tallia Scamandro non aveva mai sopportato la nuora, anche se Rolf era l’unico tra i suoi tre figli ad averle dato dei nipoti.
La zia Jane aveva dieci anni più di suo padre e non si era mai sposata; l’altro figlio, Kevin, non era molto…attratto dalle donne.
Eppure, per qualche strano motivo che la nonna non aveva alcuna intenzione di rivelare, Luna non poteva avvicinarsi alla casa natia del marito in Svezia senza correre il rischio di essere criticata in ogni momento dalla suocera.
Luna però non ci badava: la guardava con i suoi grandi occhi grigi e taceva, poi si allontanava con calma verso il giardino e si metteva a curare le piante.
Questo irritava moltissimo i due fratelli, soprattutto perché quando accadeva, Rolf non era mai presente quando accadeva perché la nonna sceglieva apposta i momenti in cui il figlio era in giro per il villaggio.
- Ehi Lorc. - salutò il ragazzo uscendo. – Mamma?-
- È al piano di sopra. La chiamava zio Kevin.-
- Oh. Almeno è fuori dalle grinfie della nonna.-
- Vecchia megera…- dissero in coro i gemelli, poi scoppiarono a ridere.
- Non dovreste parlare così di vostra nonna ragazzi. Dopotutto è anche grazie a lei che siete qui.- li sgridò Rolf Scamandro uscendo dalla casa. – La nonna mi ha detto che le hai risposto male Lysander.
- Ma per favore! Lo sappiamo tutti che odia noi e la mamma. Non la ritiene degna di te. - obiettò Lorcan.
- Smettetela.-
Lorcan si allontanò sbuffando: i due fratelli vedevano pochissimo il padre a causa del suo lavoro per cui stava sempre all’estero.
Ma questo era comunque un vantaggio perché dopo poche ore che Rolf e Lorcan stavano a contatto cominciavano entrambi a dare in escandescenze.
Infatti, se l’irritazione di Lysander verso il padre era eclissato dall’affetto smisurato che nutriva per Luna, Lorcan si arrabbiava solo a vederlo.
Il perché era semplice: quando erano piccoli, i genitori non erano sposati perché Rolf non si sentiva pronto e, in fondo, alla madre non importava.
Però lui non c’era mai e quando i bambini avevano circa tre anni, il padre aveva lasciato Luna che non aveva sorriso per mesi, fino a quando non aveva deciso di andare a parlare con l’ex fidanzato per cercare almeno di fargli vedere i bambini.
In quel periodo li aveva lasciati alla Tana dove allora transitavano anche Vic, Domi e Louis ed era allora che i due gemelli si erano legati al piccolo mezzo Delacour in maniera quasi fraterna.
Quando Luna era tonata, aveva portato con sé anche Rolf che si era ricongiunto ai figli e si era sposato con la donna.
Questo, anche se in quel momento il ricongiungimento dei genitori li aveva resi molto felici, questo bruciava ancora moltissimo ai due Scamandro che erano arrivati a mettere del Veritaserum sottratto a Harry, nella colazione del padre; così avevano appurato che lui amava davvero loro e Luna ma non avevano voluto sapere perché li aveva lasciati.
- Ciao Lorcan.- lo salutò zia Jane.
Il ragazzo era arrivato dall’altra parte del villaggio, davanti alla casa della zia.
- ‘Giorno Jane. Come va?-
- Tutto a posto. Però è da sempre che ti dico di chiamarmi zia. -
- Ed è più o meno dallo stesso tempo che io ti dico che chiamarti zia mi sembra offensivo.-
- Idea tua o di Luna?-
- Mia e di Lysander.-
- Capisco. Vuoi della Snaps?-
- No Jane, quella piace a Lys. Io bevo solo Burrobirra.-
- Sei troppo inglese nipote mio.-
- Be’, io vivo in Inghilterra.-
- Hai ragione.-
Jane era la zia che più amava: al contrario della nonna, lei trovava Luna molto simpatica e si era arrabbiata moltissimo con il fratello minore quando aveva abbandonato la famiglia. Era a conoscenza dei problemi che i nipoti avevano con la nonna e non ci metteva mai bocca.
- Ti mancano i tuoi amici?-
- Già. Scusa ma preferisco l’Inghilterra per il Natale. Da quando abbiamo compiuto undici anni, io e Ly possiamo andare alla Tana da soli e lì ci sono tutti: Louis, James, Lily, Domi, Roxanne…-
- Roxanne eh? La tua ragazza?-
- No, no. Roxi mi aiuta: il mio obiettivo è un altro.-
- Il vecchio trucco della gelosia?-
- Esattamente.-
Lorcan si sedette sotto il portico della casa, su un dondolo accanto a Jane.
- Jane. -
- Dimmi.-
- Mi sono sempre chiesto una cosa: se voi siete svedesi puri, perché avete nomi inglesi?-
- Perché tuo nonno, mio padre, era inglese. Per questo Rolf è andato a vivere là. -
- Aah! Ora ho capito!-
- Lorcan! Lorcan, dove sei?- all’improvviso si sentì la voce di Luna che chiamava il figlio a gran voce.
- Sono qui mamma.-
- Eccoti. Oh, ciao Jane. -
- Buongiorno Luna. Vista qualche nuova specie animale oggi?-
- No, purtroppo no. Tesoro, Lysander ti cerca disperatamente. Non dovresti lasciarlo solo: qui sono tutti più grandi e tua nonna continua a insultarmi. Credo che non le piaccia il fatto che io abbia dodici anni meno di tuo padre…-
Luna si allontanò verso il prato oltre la fine del villaggio scuotendo la testa con la sua solita aria distratta e sognante.
- Luna è stupefacente.- commentò Jane.
- Mamma è unica.- confermò Lorcan.
Tornò di malavoglia verso la casa della nonna, la quale gli disse che il fratello lo aspettava nella camera che i due condividevano quando erano in Svezia.
Era la vecchia camera di Kevin e le pareti erano di un nauseante viola prugna ma ormai i ragazzi non ci badavano più.
Lysander era chino sulla scrivania a scrivere una lettera.
-A chi scrivi?- chiese Lorcan.
- All’Inghilterra.- rispose il fratello concentrato sulla pergamena.
- Esattamente?-
- Alla Tana. -
- A Louis no?-
- Per questo ti ho chiamato. Quella la scriviamo insieme.-
- Ok. E quella?- insistette Lorcan indicando una busta vicino al fratello. – “Grimmauld Place numero dodici.”- lesse.
- Sì, è per Lily-Lils. -
- Oh. Avete fatto pace?-
- Già. Tieni: tu scrivi la prima parte, io la seconda. – disse Lysander porgendogli una pergamena e una piuma.
- Metà pergamena per uno? Va bene.-
Lorcan cominciò a scrivere, poi corresse gli errori che il fratello aveva fatto nella propria metà. Poi andò a prendere il Lonny, il gufo dei due.
Senza che Lysander lo vedesse, diede una sbirciatina alla lettera che aveva scritto per Lily.
Sorrise perché sopra la firma, il gemello aveva scritto: “Dalla Svezia, con amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Keep calm because Hugo is here and Vicky's name will change ***


- Lily, vieni. C’è un problema.-
- Non ho voglia Roxi. Ho sonno.- rispose Lily cacciando la testa sotto le coperte.
- È da quando sei qui che non esci dalla tua stanza. Per favore smettila.-
- Vattene Roxanne!- 
Lily le mandò addosso un cuscino e la ragazza uscì velocemente dalla camera. Era da giorni che la cugina non usciva dalla sua stanza. Nessuno riusciva a capirne il motivo. Neanche Roxanne che da quattro anni era la sua indiscussa migliore amica.
Da quattro anni…
- Hugo!-
Il ragazzo rimase interdetto: era più o meno da tre anni che i suoi rapporti con le cugine femmine si erano raggelati, complice il fatto di essere l’unico Weasley Tassorosso, ma mantenne la calma e alzando lo sguardo dalla scacchiera con cui stava giocando con Louis (E lo stava battendo! Tassorosso al potere! n.d.I.), e rispose : - Che c’è Xanne?-
- Credi di poter fare uscire Lily dalla sua camera?-
- E perché dovrei riuscirci io scusa?-
- Perché siete stati inseparabili per undici anni cuginetto. Non è colpa mia se poi sei dovuto andare in quella stupida casa?-
- Ehi! Tassorosso non è stupida! È la casa degli amici leali! (Vai Hugo, Tassi per la vita! n.d.I.).-
- Sì, scusa. Vai da Lily?-
- Grifondoro! Solo stupidi ammassi di muscoli.- mormorò Hugo. Roxanne digrignò i denti, ma Louis annuì energicamente. – D’accordo, ma prendi il mio posto. Se perdo sei morta.-
- E come mi uccideresti?- lo schernì Roxanne.
- Potrei dire a Rose che tu hai confidato a papà che sta uscendo con Scorpius Malfoy…- 
Roxanne sbiancò e esclamò: - Louis io ti distruggerò!-
Hugo salì le scale fino alla soffitta dove Lily aveva sistemato le sue cose dopo che il demone della soffitta era morto.
- Lilù?- chiamò Hugo usando il vecchio soprannome cha usavano da piccoli.
- Ti ha mandato Xanne?-
- Esatto.-
- Nessun altro motivo?-
- Dovrebbero esistere altri motivi?-
- Non so, vedere la tua cara cuginetta?-
- Non sei più la mia cara cuginetta da tre anni Lily. Hai deciso tu di non esserlo più.- replicò Hugo freddo.
- Se dobbiamo litigare, vattene e lasciami dormire.- 
Hugo la guardò interrogativo e ribatté: - E tu saresti Lily Luna Potter? La stessa che alle tre del mattino si teneva in equilibrio su un ramo dell’albero che collega le nostre camere e mi svegliava a forza di cuscinate?-
- Si cresce Hug. -
- Tu sei cresciuta troppo Lilù.- 
- Che vuoi?-
- Che tu mi spieghi perché non sei di sotto a vedermi stracciare Louis a scacchi.-
- Non mi pare che tu sia giù adesso.-
- Sciocca.-
Hugo andò alla scrivania della cugina e aprì il carillon quadrato decorato con gigli che le aveva regalato Hermione per il suo undicesimo compleanno.
Subito si sprigionarono le note della primavera di Beethoven, la canzone preferita della zia.
- Mmmm… mamma è un genio in fatto di musica…- mormorò Hugo che amava molto la musica classica.
- Hai ragione.- ammise Lily che condivideva la stessa passione.
Ascoltarono in silenzio concedendosi un momento di pace. I due cugini erano gli unici in famiglia a cui piaceva quel genere di musica e poche volte gli era concesso di ascoltarla.
Per quanto riguardava Hugo, Rose studiava in ogni momento della giornata e aveva quasi distrutto la radio del fratello per stare in silenzio.
Hermione aveva dovuto separarli a forza di fatture perché i ragazzi se le erano date di santa ragione e avevano atterrato anche Ron, giunto a separarli.
Con Al, Lily aveva lo stesso problema di Hugo; James non aveva alcun problema, solo che ad un certo punto si era messo a gareggiare con la sorella a chi teneva il volume della radio più alto e per giorni in casa Potter non si era sentito altro che un buffo miscuglio di musica classica e hip hop, almeno fino a quando Harry, stufo, aveva appellato e distrutto le sue radio, insensibile alle proteste dei figli mentre Al e Ginny esultavano silenziosamente.
Da allora gli unici momenti in cui potevano godersi quella calma e armonica musica, era alla Tana, nella stanza di Lily grazie al carillon. Però non lo facevano da almeno quattro anni.
- Ah! Pace nell’animo e goduria per le orecchie! Siamo sicuri che questo Beethoven non fosse un mago? Le sue melodie sono celestiali…-
- No Hug. Abbiamo controllato dappertutto. Era solo un eccezionale Babbano.- rispose Lily.
- Peccato.-
Rimasero così fino a quando nonna Molly venne a chiamarli.
- Ragazzi, c’è la cena. – disse sorridendo.
- Possiamo mangiarla qui nonna? È da anni che non sentiamo un po’ di musica.- la implorò Hugo.
- Ma certo cari, vi mando subito su la cena. - acconsentì la nonna felice. Era da tempo che non vedeva i due da soli in una stanza.
- Perché sei qui Lilù?- chiese Hugo appena il pasticcio di rognone arrivò volando nella stanza.
- Sono depressa Hug. – gli confidò.
- Posso sapere perché? Ti manca il nostro caro Ly?-
Lily si rizzò in piedi rischiando di rovesciare la cena ed esclamò: - Come lo sai?-
- Ma per favore! Si vede lontano un miglio. Ormai scommettiamo su quando vi metterete insieme! A proposito, ho vinto?-
- Quando hai scommesso?-
- Ho detto che vi sareste messi insieme prima delle vacanze di Natale e non ce l’avreste detto. Cinque galeoni.-
- Vinti.- 
- Evviva! Ti voglio bene Lily! Ora potrò prendermi una scopa nuova!- esultò Hugo abbracciandola.
Lei, d’istinto, fece quello che facevano da bambini: lo afferrò per la maglietta e lo gettò sul letto, lui reagì e cominciò a farle il solletico.
La lotta finì solo quando un gufo picchiettò sul vetro della finestra.
Lily si precipitò ad aprirgli mentre Hugo si sedette sul letto.
- Che gufo è?-
- Quello dei gemelli! Allora: questa è per Louis e questa è mia…-
La aprì permettendo a Hugo di vedere cosa c’era scritto sopra; ma lui arrossì e si allontanò.
Poi scesero in cucina dove trovarono Roxanne ancora impegnata a giocare a scacchi contro Louis.
- Bah, fatti da parte: ti faccio vedere io come si fa. - disse Hugo altezzoso scansando la cugina che si avvicinò a Lily.
- Come va?-
- Oh di nuovo il mio migliore amico.-
- Sono gelosa…-
- Ehi Xanne! Tu sapevi dall’inizio che era Hug il mio amicone!-
- Hai ragione, mi sa che mi devo accontentare di Lucy…-
I cugini presenti scoppiarono a ridere; l’ilarità aumentò quando Hugo diede un sacrosanto scacco matto a Louis che fino a quel momento era stato l’imbattuto campione di scacchi della famiglia.
- Bravo Hug! Ora la pianterà di vantarsi!- esclamò Victoire entrando in cucina. Teddy, accanto a lei, annuì.
- Finalmente i piccioncini si degnano di farsi vedere.- disse Ros. – Com’è andato il viaggio in Venezuela?-
- Perfettamente.- rispose Teddy.
- Oh, molto di più…- aggiunse Vic maliziosa facendo tingere i capelli e la faccia del ragazzo di rosso acceso.
- Vic!- esclamò Ted tornando al consueto blu notte.
- Cosa?- replicò lei innocentemente facendo letteralmente sbellicare James e Fred.
- Seriamente come è andata?- 
- Abbiamo visto tante cose…- cominciò Teddy ma Victoire lo interruppe un’altra volta: - In realtà non siamo quasi usciti dalla stanza.-
James e Fred erano crollati a terra per il troppo ridere e a loro si unirono tutti gli altri a parte Dominique e Rose che erano la prima un pezzo di ghiaccio, la seconda era molto educata.
- Piantala!-
- Su Teddy Bear, non essere così timido: dopotutto hai ventiquattro anni. Piuttosto, diglielo.-
- Perché non glielo dici tu?-
- Dici sempre che non ho un minimo di tatto. –
- Tu sai di essere incredibilmente malvagia vero Vicky?-
- Ovviamente.-
- E dire che eri Tassorosso…ok, lo dirò io. Dunque, mentre eravamo in spiag…a mang…oh e va bene! Eravamo in camera!- 
- E che stavate facendo?- chiese Louis.
- No Vic! Sono minorenni!- esclamò Ted vedendo che la ragazza si apprestava a rispondere al fratello.
- Io e James no!- ribatté Fred.
- Hai ragione Freddie. Venite qui.- disse Victoire e sussurrò qualcosa all’orecchio dei due cugini che prima arrossirono, poi diedero delle pacche a Teddy complimentandosi.
- Victoire!-
- Cosa? Ho anche omesso particolari che prima dei vent’anni non dovrebbero essere saputi.- replicò Victoire. – Ora diglielo.- 
- Va bene. Io e Vic…-
- Vi sposate?!- esclamò Lily e i due scioccati annuirono. – Yuhuu!- esultò.
- Finalmente Teddy! Credevamo che non ti saresti mai deciso!- disse Louis.- Roxi, dieci falci prego.- aggiunse.
Roxanne tirò fuori dalla tasca una piccola busta, ci infilò la mano che affondò fino al gomito.
- Ma come?- chiese Hugo mentre l’altra tirava fuori le monete e le porgeva a Louis.
- Incantesimo di Estensione Irriconoscibile. Merito di zia Hermione. – spiegò lei.
- Scommettevate su di noi?- chiese Vic.
- Ci annoiavamo…-
- Che succede?-
- Oh, ciao nonna. Teddy mi ha chiesto di diventare una signora.-
- Vi sposate?! Ma è meraviglioso! Avete già scelto i fiori? E il luogo? La musica? E, e…-
- Uoh, calma nonna.- fece Victoire mettendo le mani davanti a sé. – Con calma. Già ci sarà mamma!-
Scoppiarono tutti a ridere, solo Hugo si distrasse vedendo che Lily sgattaiolava fuori dalla stanza con una pergamena in mano.
Sorrise e uscì dalla stanza.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** A parte te Lily-Lils ***


- LYYY!-
- Oh, no! Ci risiamo!-
- Non ricominciate!-
- Ho appena mangiato!-
- È mia sorella!-
- La piantate?-
- Poi si staccano per respirare?-
- Io dico di no. -
Nonostante i parenti, Lily continuò imperterrita a baciare il suo fidanzato sempre con più passione, ignorando il rossore che si estendeva sulla faccia dell’altro.
- Ok, basta. Arriva Harry.- li avvisò Hugo. Lily si staccò istantaneamente e Lysander ne approfittò per riprendere fiato.
- Ciao ragazzi.- li salutò.
- Ehi papà. Sei qui per il predicozzo?- chiese Lily. A ogni ritorno dalle vacanze, infatti, uno degli adulti veniva scelto per fare le raccomandazioni di circostanza a ciascuno dei nipoti.
- Già. Quest’anno tocca a me. Dunque: James e Fred, non fate troppi scherzi.-
- Certo zio Harry, contaci.- rispose Fred. Poi lui e James corsero sul treno.
- Dominique, tratta bene tuo fratello.-
- Come sempre zio. Ciao. -
- Molly, non essere troppo…Percy.-
- Ci proverò.-
- Albus, questa è di Ron, non stare troppo con Scorpius. Ah, vale anche per te Rose. -
- Papà è sempre il solito.- sospirò Rose. – Andiamo Al. -
- Lucy, non uscire con dei ragazzi.-
- Mamma è troppo protettiva…-
- Roxanne, tuo padre mi ha detto di dirti che ha capito il tuo “piano” con Lorcan.-
- Come ha fatto?!- sussurrò la ragazza a Lorcan salendo sul treno.
- Chi manca? Dunque, Louis, lascia stare Alice.-
Il ragazzo salì sul treno rabbuiato.
- Hugo, questa è mia, bada a Lily. E da tua madre, studia, studia e studia.-
- Va bene. Lily, vi aspetto su. -
- E per ultima, Lily Luna. -
- Dimmi papà. –
- Cerca di passare Incantesimi.-
- Va bene, ciao. –
- Alt! Quest’anno ce n’è anche per Lysander!- disse Harry ignorando l’occhiata omicida di sua figlia.
- Ehm, cosa c’è Harry?-
- Tieni. Giù. Le. Mani. Da. Mia. Figlia!-
Lysander tolse immediatamente il braccio dalle mani della ragazza che però glielo rimise su a forza guardando truce il padre. Poi lo prese per mano e lo trascinò a forza sul treno che stava per partire.
Il giovane Scamandro però fece in tempo ad affacciarsi ad un finestrino e chiedere ad Harry: - Anche con Ginny è così?-
- No, è molto peggio.-
- Cosa è peggio?- chiese Ginny.
- Niente amore…-
Lysander rise mentre il treno si allontanava. Non appena furono fuori dalla portata visiva dei genitori, Lily lo afferrò per il cappotto e lo scaraventò a forza sul sedile. Poi gli si mise in braccio e riprese a baciarlo, tanto che Lorcan, Roxanne, Hugo e Louis, che erano nel loro stesso scompartimento, presero a fingere di vomitare.
- Lily, fallo respirare!-
- Ma dai!-
- Oh che schifo?-
- Ci siamo perse qualcosa?- fece Sasha entrando seguita da Andy e Lucy.
Lily le ignorò e continuò a baciare il suo ragazzo che stava diventando blu.
- Lily lo soffochi!- protestò Lorcan. – Mi serve il mio gemello! Non posso chiedere a nessun altro di farmi da testimone!-
- Credevo che sarei stata io!- replicò Roxanne.
Tutti si girarono perplessi verso di lei, compresi Lily e Lysander che si erano staccati, mentre Lorcan le rivolse un’occhiata omicida.
- Veramente ti immaginavo in un altro ruolo Rox. - disse Sasha esitante.
- Anche io…- ringhiò Lorcan.
- Ok, basta. Diglielo!- esclamò Roxanne. – Sono stufa!-
- E di che?-
- Che io non sono la ragazza di Lorcan!-
- COSA?- chiesero in coro.
Il ragazzo arrossì e incrociò le braccia rannicchiandosi sul sedile.
- Che state dicendo?- chiese Louis.
Roxanne esitò guardando Lorcan, poi sospirò e disse: - Diglielo.-
Lorcan la guardò truce e rimase in silenzio; a quel punto la ragazza sospirò di nuovo e disse: - Io e Lorc abbiamo fatto un patto. A lui piace una ragazza e mi ha proposto… mi ha proposto di far finta di essere la sua ragazza per un po’. In cambio mi ha promesso una cosa che non posso e non voglio dirvi.-
- Ma che ti prende Lorcan? Pensavo che fossi più, più…- disse Lysander.
- Più cosa eh?!-
- Calmati,non intendevo…-
- Ma stai un po’zitto!- e se ne andò.
- Lorcan…- mormorò Lysander.
- Chi va?-
- Vado io. Dopotutto non c’entro nulla. Parlerà.- disse Sasha uscendo.
Lily appoggiò la testa sulla spalla del suo fidanzato che la abbracciò e le diede un bacio sulla nuca.
- Perché Ro?- chiese Hugo.
- Ti ho detto…-
- Siamo tra parenti Roxanne.-
- Solo a Lucy. -
- Perfetto.-
Le si avvicinò e le sussurrò qualcosa che la fece arrossire e ridacchiare nervosamente.
- Ci siamo!- fece Lily dopo qualche ora con il naso incollato al finestrino.
- È bellissima…- mormorò Hugo.
- Meravigliosa.- si unì Lucy.
- Mi è mancata.- disse Andy.
- Non esiste niente di più bello.- mormorò Lysander. – A parte te Lily-Lils, chiaro.- aggiunse vedendo l’occhiata della ragazza e tutti scoppiarono a ridere.
- Seriamente,- cominciò Andrea. – come mai io e Sasha non ne sapevamo niente?-
- Perché è solo grazie a Hugo che lo abbiamo scoperto anche noi.-
In Sala Grande, Hugo si diresse al tavolo di Tassorosso, Louis e Lorcan, ancora arrabbiato con Roxanne, andarono a quello di Corvonero e gli altri andarono a Grifondoro.
- Ti manca Hug?- chiese Sasha alla piccola Potter.
- Un pochino. Ma tranquilla: non te lo rubo.-
- Che stai dicendo? A me Hugo non piace.- replicò l’altra.
- E poi Lily-Lils è mia.- aggiunse Lysander.
- Ne sono certa. Ehi, c’è Alice!- disse Lucy.
- Ciao ragazzi. Indovinate? Ho un fidanzato!- annunciò allegramente la piccola facendo sputare a Andy il succo di zucca.
- A undici anni?! Hai il ragazzo a undici anni?! Non vale!- protestò.
Alice alzò le spalle e disse: - Che ci vuoi fare? Brian me l’ha chiesto e non ho rifiutato. Ora vado da lui. Ciao. -
La guardarono allontanarsi, increduli. Louis non l’avrebbe presa bene…

*

- Ma come fai ad arrivare sempre in ritardo?- le sussurrò Lysander.
- Mi sveglio tardi e Andy ci mette anni a prepararsi perché non si ricorda mai che non le piace più James.- spiegò Lily.
- E questo non vuol dire che le piace ancora scusa?-
- È complicato. Te lo spiego dopo.-
Quando uscirono dall’aula di Incantesimi, il ragazzo le disse: - Ora è dopo.-
- Ovviamente a Andy piace ancora mio fratello, ma lui è tornato alle sue conquiste del momento, e lei si è auto convinta che non le lui importa più.-
- Ma si piacciono.-
- Certo, anzi: credo che James sia innamorato di lei anche se non se ne rende conto; e Andrea ha aspettato troppo per poter credere di piacergli.-
- Morale della favola?-
- Sono cretini entrambi.-
- Giusto. Ci vediamo a pranzo.-
- Ciao amore.-
Lily entrò nella classe di Difesa Contro le Arti Oscure ma la trovò deserta.
- Oggi tutte ore buche. Non chiedermi perché.-
- E se te lo chiedessi?-
- Non saprei risponderti. Stamattina alle serre Paciock è entrato e ci ha detto che abbiamo la giornata libera.-
- Forte! Dove si va?-
- In Sala Grande. I tuoi fratelli danno spettacolo.-
- Oh, no! Ancora?-
Da qualche anno, esattamente due anni dopo l’arrivo di Victoire ad Hogwarts, la Sala Grande tra i pasti era trasformata in una specie di sala da the, era un modo perché gli studenti di varie case si ritrovassero insieme.
Nella Sala c’erano i due Potter, Malfoy, Rose e qualche Corvonero.
James e Albus stavano litigando furiosamente.
- Che ti importa?! È mia.- diceva James.
- Ma per favore! Tu ne hai a decine! Perché ti dovrebbe interessare?-
- Non sono affari tuoi!-
- Sì che lo sono!-
- E perché?-
- Andy vero?- sussurrò Lily a Sasha.
- Già.- rispose l’altra.
Uscirono dalla Sala Grande decise a trovare Andrea per portarla dai due; la trovarono in Sala Comune che scriveva.
- Ciao ragazze.- le salutò sorridendo.
- Andy, James e Al litigano di nuovo.-
- Oh. Mi dispiace. Dunque?-
- Dunque?! Dunque devi andare in Sala Grande e farli smettere!-
- Io?-
- E chi se no?! È per te che litigano.-
- Ma io gli ho già parlato.- replicò Andy.
- Cosa?-
- Ho chiamato tutti e due e gli ho detto che non volevo litigassero a causa mia. Mi hanno chiesto chi dei due preferivo e io ho detto James.- Lily la guardò male. – Tranquilla, ho usato tutto il tatto che conosco.- Lily la guardò di nuovo male. – Ehi! Almeno ci ho provato!-
- E allora perché litigano?-
Andy alzò le spalle: - Albus mi ha detto che non gli importava, che l’aveva fatto solo per infastidire Jam. -
- Ragionevole.- ammise Lily.
- E mi ha detto che gli piace un’altra. Quindi non me lo spiego.-
- Non è che...James sta fingendo per infastidire Al?- chiese Sasha.
- No. Non è il suo stile. La porterebbe a letto e glielo direbbe.- disse Lily.
- Non finché vivo!- esclamò Andy uscendo a passo di marcia.
Sasha e Lily rimasero nella Sala Comune, quest’ultima con un sorrisetto sulle labbra; dopo qualche minuto di silenzio, Sasha chiese: - Era tutto un piano per farle ammettere che le piace ancora James vero? Ad Albus ha smesso di piacere dopo il ballo di Halloween e voi tre avete architettato tutto.-
- Non siamo geniali?-


Angolo autrice
Salve! Oggi vi proporrò un quiz. Chi è la ragazza che piace a Lorcan? Ad Al piace davvero qualcuno? E se sì, chi?
Ma la domanda più importante è…perché mi sono accorta solo ora di non aver messo foto di Sasha?

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Tu sei Lily-Lils ***


Nota: prima di cominciare, vorrei ringraziare la Disney; non avrei mai scritto questa storia e, soprattutto, questo capitolo, senza l’ispirazione che mi danno le sue bellissime canzoni. (in questa storia ci sono alcune citazioni, senza scopo di lucro ovviamente)
P.S. vi sfido a trovare tutti i titoli delle canzoni.


Lily ballava. La stanza era piena di specchi e finestre, la luce era sovrana. Lily ballava. Lysander la guardava. Lily faceva mulinare i corti capelli rossi. Lily Luna era viva. Lysander Scamandro era incantato.
Se qualcuno fosse entrato, anche senza conoscerli, avrebbe capito benissimo che lui la amava. Sul serio.
Lo sguardo con cui la fissava, era di pura adorazione. Non staccava gli occhi un attimo dal corpo sottile e aggraziato della ragazza, dai suoi dolci e setosi capelli, dal luccichio del sole che si specchiava negli occhi di quel giglio lunare. Solo ora capiva quanto quel nome fosse giusto per lei.
Lily non ballava mai se qualcuno la guardava. A meno che quel qualcuno fosse Lysander, oppure Hugo.
Aveva imparato il balletto classico da piccola, sotto pressione di zia Fleur e zia Audrey: Lily era di gran lunga la più esile e aggraziata delle sue cugine; perciò la più adatta a quel tipo di balletto. Inoltre, da piccola era molto più ingenua di quanto fosse adesso, e le due zie sapevano benissimo che lei era più facile da convincere della brusca Victoire oppure della rigida Molly.
Ma, in fondo, Lily doveva ammettere che la calma e la delicatezza di quella danza le piacevano: faceva una pausa dal suo carattere solitamente forte e duro.
Lysander amava quelle pause.
La musica finì e la Stanza delle Necessità rimase silenziosa. Il ragazzo si alzò piano per non turbare la calma di quel momento e le si avvicinò.
Lily si mise sulle punte e gli diede un leggero bacio sulle labbra non riuscendo ancora a capacitarsi di quanto fosse alto rispetto a lei.
Il ragazzo sorrise quando le loro labbra si toccarono.
Lui la trattenne prendendola in braccio per i fianchi. Lily sentì i suoi piedi sollevarsi almeno di cinque centimetri da terra.
Gli si aggrappò addosso cingendogli i fianchi con le gambe baciandolo più intensamente, Lysander ricambiò senza problemi reggendola e accarezzandola nello stesso momento.
Lily si staccò all’improvviso, scese a terra e lo fissò seria.
- Come sta?- chiese a bruciapelo.
- Meglio di prima.- rispose Lysander sorridendo.
- Fra quanto nasce?-
- Ad agosto.- il sorriso del ragazzo era aumentato ancora di più.
Lily lo abbracciò e disse: - Rolf è ancora in paranoia per il nome?-
- No. Si è deciso che se sarà femmina si chiamerà Rikki. Se sarà un maschio, Luke. –
- E se è una femmina, come la gestirete?-
- Ecco, non lo so. La verità è che vorrei una sorellina, ma…mi aiuti? Tu sei una femmina.- la supplicò.
- Va bene: non fare il fratello geloso, coccolala e falle qualche scherzo, ma non troppi. Ecco la lezione.- disse.
- Tutto qui?-
- Il resto verrà da solo. Fai solo in modo da darle…un mondo da amare ecco.- aggiunse.
Lysander si inchinò e disse con tono solenne: - Grazie grande maestra delle sorelle minori.-
- Figurati umile plebeo. La mia missione è istruire ignoranti come te. -
Lysander rise di gusto, poi la afferrò per i fianchi e le baciò la nuca.
- Sei carina con i capelli sciolti…- mormorò accarezzandole la schiena.
- Anche se mi nascondono la faccia quando giro come uno Spioscopio impazzito?- replicò Lily con le mani sui fianchi.
- Aaaaaah! Ma perché non puoi rimanere la Lily dolce per più di due minuti?!- esclamò Lysander allontanandosi con una falsa smorfia.
- Perché, ti vada o no, tu mi ami. -
- Già…ti vada o no. –
- Che c’è?- chiese Lily.
Il biondo si era infatti avvicinato ad una delle finestre e il sole mandava dei riflessi dorati sui suoi capelli già brillanti per natura. All’improvviso, Lysander sentì un verso simile a quello di un’aquila. Ma non c’erano aquile lì vicino. Tranne, quella ovviamente.
- Devo andare.- esclamò con un’espressione di colpo seria catapultandosi fuori.
- Lys…- mormorò Lily ma il ragazzo era già sparito.
Rimase ferma ancora per un po’, interdetta. Poi si avviò a passo deciso verso la porta.
Roxanne, Lucy e Sasha erano a Hogsmeade; ma Andy, James, Louis e Hugo erano nel parco approfittando del caldo sole del primo giorno di primavera: era il 20 marzo.
Lily ignorò i primi due che si sbaciucchiavano in un angolo e si diresse invece verso i cugini che erano impegnati in una partita a scacchi.
- Cavallo in A-4- si limitò a dire la ragazza sedendosi sull’erba accanto al cugino.
- Noooo! Lily perché?!- esclamò Louis mentre Hugo gli faceva allegramente scacco matto.
- Perché ho lo stress da G.U.F.O. di Incantesimi.- disse con voce sfinita.
- Davvero?! Ti hanno ammesso!- gridò Andy staccandosi da James e saltandole addosso per la felicità.
- Sì, giusto ieri!- rispose Lily abbracciandola di rimando.
- Ehm, Andrea, meglio se non la spiaccichi prima che ci arrivi…- fece notare Hugo.
- Già! Pensa sorellina: facciamo gli esami lo stesso anno! Finalmente qualcosa tra fratelli senza Al!- esclamò James sfregandole la nuca.
- Credevo che essere entrambi Grifondoro contasse.- obiettò Lily Luna.
- Ma questo comporta ORE di nevrosi collettiva. Sarà qualcosa di più intimo.- le rispose James Sirius.
Scoppiarono a ridere finché Louis non urlò: - Guardate!-
Un falco e un’aquila volavano a bassa quota sfiorando le guglie del castello. Un piccolo undicenne si sporse dalla Guferia e il falco gli si avvicino sfiorandolo con un’ala.
Lily di colpo notò che era il falco a guidare, l’aquila lo stava…inseguendo forse?
La seconda sembrava infatti molto arrabbiata con il primo: quando lo raggiunse, cominciò a gridare e il falco la seguì riluttante lontano.
- Ma stavano parlando o sbaglio? E quello non è Frank?- chiese James dopo un po’.
- Primo: non ne ho idea, ma sembrava proprio così. Secondo: hai ragione.- rispose Louis. – Ma è impossibile: le aquile e i falchi di solito non volano insieme, e comunque i falchi non sono socievoli con gli esseri umani.- aggiunse da bravo Corvonero.
- Per una volta non potresti accettare le cose come sono?- lo schernì Andy spingendolo scherzosamente.
- No, Andy, ha ragione. È strano.- intervenne James ignorando Lily che gli sillabava “NON contraddire Andy!”
Andrea divenne rossa in viso e cominciò a tremare. Lily, Hugo e Louis avevano già sperimentato la sua collera e arretrarono in fretta.
La ragazza si alzò di scatto facendo sbilanciare James, dato che prima era seduta sulle sue gambe, che la fissò curioso.
Se ne andò senza guardarsi indietro.
- Ahia!- gemette James quando sua sorella gli diede un ceffone sulla testa.
- Ma sei scemo?!- lo aggredì il cugino.
- Perché?-
- Ti farà qualcosa. Questo è certo.- spiegò Lily. – Quando ti sei messo con lei, non hai saputo della regola massima?-
- Regola che?-
- Mai. Contraddire. Andrea Finnigan.- recitarono in coro i tre cugini, seguiti dagli altri che erano appena tornati.
- Ehilà! James, corri a farti perdonare. Louis, Alice si è innamorata di un ragazzo che non sei tu, mi spiace. Hugo, ti ho portato dei dolci da Mielandia. Lily, hai idea di dove sia Lorcan?- disse Roxanne tutto d’un fiato.
- No. –
Si alzò capendo che la pace era finita definitivamente.
Andò accanto al Lago Nero e non si sorprese quando Hugo le si sedette accanto.
- Problemi Lil?-
- Guardami. Non ho un, un…riflesso. A volte sono la Lily dura. A volte sono la piccola Lils che balla. Chi sono io?-
- Tu sei Lily-Lils. -
- Divertente Hug. - commentò.
- No, dico sul serio. Tu sei Lily-Lils. Lysander non ti ha dato quel soprannome per caso. Chiedi a Lorcan.- spiegò Hugo.
Lily gli appoggiò la testa sulla spalla e sospirò.
- Che altro c’è?-
- Lysander. Ogni mese sparisce.-
- L’aquila e il falco vero?- chiese Hugo. Lily annuì: - Ogni mese si sente un’aquila o un falco che urla, e Lysander sparisce.- sospirò.
- Vedrai: prima o poi lo scopriremo.-
- Speriamo-


Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Lucy ***


http://tinypic.com?ref=igyu1j" target="_blank">http://i39.tinypic.com/igyu1j.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic">     d  qfe          
Lucy
http://tinypic.com?ref=vqppg8" target="_blank">http://i44.tinypic.com/vqppg8.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic">  Sasha
http://tinypic.com?ref=30jiphk" target="_blank">http://i39.tinypic.com/30jiphk.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic">    f
Lorcan                                                

- Io sono sicura di averlo visto vi dico.-
- Ma, no, è impossibile! È un ragazzo super fedele!-
- Io dico che è così: dopotutto lei è solo una ragazzina.-
- Ma a un anno meno di noi! Non è tanto.-
- È comunque piccola.-
- Di che parlate?- chiesi.
- Te lo diciamo dopo Lu, arriva Luma.-
Corse al banco accanto a Krista, la sua migliore amica. Fece segno a Lily e Roxanne dietro di lei, ma loro, impegnate a confabulare qualcosa di strano, non la notarono; sbuffò e tornò a guardare la professoressa che spiegava qualche cosa di dannatamente astruso.
- Hai sentito di Lorcan e Sasha?- le sussurrò Krista.
- No. – rispose annoiata.
- A quanto pare ora stanno insieme! La sorella minore di Drew Now mi ha detto di aver visto un biondo e una riccia bionda anche lei che si baciavano!-
- Hai notato che esistono delle ragazze ricce e bionde oltre a Sasha?-
- Sul serio? Non l’avevo notato. Comunque io li ho visti insieme a Hogsmeade, si tenevano per mano!-
- Davvero?- chiese avvertendo una fastidiosa stretta dalle parti dello stomaco.
- Te lo giuro Lulù. –
- Silenzio.-
Stranamente, obbedì al professore per la prima volta in vita sua sotto lo sguardo stranito della sua amica.
Continuava a pensare a quello che aveva detto Krista, e si sentivo strana. Sul serio.
“Lorcan. Lorcan. Lorcan.”
- Lorcan!- l’urlo di Sasha la distolse dai suoi pensieri.
- Ciao ragazze.- il ragazzo sorrise. Sentì un tuffo al cuore. Aveva un sorriso davvero bello.
- Come va?-
- Al solito. Tutto bene Lulù? Sei pallida.- chiese Roxanne.
- N-Non mi sento bene in effetti…-
- Vuoi che ti accompagniamo in Infermeria?- chiese Lily.
- No, tranquille. Vado un attimo in camera.-
Si incamminò verso la torre, ma inciampò nel piede di Roxanne e Lorcan la afferrò al volo un secondo prima che cadesse e sentì di nuovo una fitta allo stomaco, ma molto più gradevole della precedente.
- Grazie Lorcan.- disse. E corse via.
Arrivata in camera, si buttò a pancia in su nel letto respirando profondamente.
“Allora, ragioniamo.” pensò “Che cavolo mi prende?”
Continuava a pensare a Lorcan, al fatto che avesse odiato Sasha, anche se solo per un attimo e si schiaffò un cuscino in faccia.
- Lucy ci sei?- chiese la voce dolce di Sasha.
- Mmm. - rispose lei.
- Posso stare qui a studiare? Lily e Rox hanno fatto esplodere qualcosa in Sala Comune che preferisco non conoscere, e ho visto James e Fred dirigersi verso la Biblioteca; per cui…-
- Mmm. - ripeté Lucy.
- Lo prendo per un sì. –
Sasha si sedette a studiare sulla scrivania comune. Lucy borbottò tra sé e si addormentò improvvisamente.
Si risvegliò di cattivo umore, si mise la vestaglia e uscì; non si accorse che era almeno l’una di notte e che tutte le sue compagne di stanza stavano ronfando della grossa.
Finì per arrivare davanti alla Sala Grande prima di accorgersi di che ora fosse e impallidì perché sentì dei passi avvicinarsi di corsa.
Si appiattì contro una parete e vide una scena che la turbò.
Lorcan stava arrivando, era sicuramente lui perché era illuminato dalla bacchetta, e di fianco a lui stava niente meno che Sasha.
Ridendo, i due si appiattirono contro una colonna vicina a Lucy che si schiacciò sempre di più contro il muro.
Si accorse di stare piangendo solo quando le lacrime le toccarono le guance, ma non riuscì a muoversi mentre guardava la ragazza e Lorcan abbracciarsi e ridere complici.
Se ne andarono dopo quelle che le sembrarono ore, ma che non potevano essere più di una decina di minuti.
- Lulù? Sei tu?- chiese Sasha vedendola seduta su un divanetto della Sala Comune.
- Bella rima. - rispose semplicemente l’altra trattenendo un tremito nella voce. – Come mai eri fuori?-
- Dovevo parlare con Lorcan.-
- Parlare?-
- Sì, cose importanti.-
- Importanti.- ormai la voce della ragazza era ridotta ad un ghigno.
- Sì. è diventato quasi noioso parlare con Lorc ultimamente: è un vero Corvonero.-
- Me che stai dicendo! Se fino a un minuto fa stavate fuori a scambiarvi bacini e altro!- la aggredì Lucy.
- Come?-
- Vi ho visto! Quello come lo chiameresti? Non credo steste parlando di come allevare gli Avvincini!-
- Ma che ti prende?-
- Non fare la finta tonta!- urlò Lucy e uscì di corsa dalla stanza andando a sbattere contro Chester Finnigan.
- Ciao, ehm…Lucy giusto?-
La ragazza guardò colui che aveva abitato i suoi sogni e lo trovò semplicemente insignificante.
I suoi capelli nocciola e gli occhi azzurri gli sembravano insignificanti rispetto ad un’altra figura che non riusciva a visualizzare nella mente.
Ma comunque il ragazzo dei suoi sogni, si rese conto solo in quel momento, era molto diverso da Chester, soprattutto più alto e magro.
Si accorse improvvisamente che i tipi di altezza media e muscolosi non facevano per lei.
- Scusa, hai visto mia sorella?-
- È in Biblioteca con James. Non disturbarli che è meglio.- gli consigliò Lucy.
- Va bene. Posso dire a te allora?-
- Certo.-
- I nostri genitori mi hanno detto che per l’estate dobbiamo essere ospitati dalla famiglia di Sasha. Glielo dici tu?-
- Sì. Ciao. -
- Aspetta, ti va di uscire con me?- esclamò improvvisamente Chester.
- Come? Ma se fino ad un momento fa non ti ricordavi il mio nome!-
- Be’, ma io non sono un tipo di molte parole…- ribatté maliziosamente il ragazzo afferrandola per un braccio e tirandola verso di sé.
Lucy rimase qualche secondo a osservare i lineamenti del ragazzo per poi scostarsi bruscamente e andare verso il parco.
E chi incontrò lì se non il nostro Lorcan? (ok, è scontato ma devo pur scrivere qualcosa! N.d.I)
- Ciao Lulù! Come va?-
- Lorcan stai con Sasha?- gli chiese freddamente: Lucy Weasley era famosa per la sua totale ignoranza in fatto di giri di parole.
- Prego?-
- Ieri sera, vi ho visti.-
- Ieri? Ieri ero con lei e Louis a fare una cosa di cui è meglio non parlare ora.- rispose Lorcan stranito.
- Ah. –
- Perché me lo chiedi, c’è qualcosa che non…mmmm!- non riuscì a completare la frase perché Lucy, beh, l’aveva baciato di getto. Furba eh?

Ma chi ha visto Lucy quella notte? E chi ha visto Krista a Hogsmeade? Lo scopriremo nel prossimo capitolo! (o capitoli chi lo sa?)



Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Christmas ***


Nota: buongiorno! Oggi sento aria natalizia, forse perché abbiamo appena fatto l’albero, quindi vi do un piccolo scorcio di un Natale mooolto speciale. Premetto solo che Lily ha quattro anni e quindi Lys ne ha cinque.

24 dicembre 2012
A casa Potter si respirava un’atmosfera natalizia. Nella grande cucina di Grimmauld Place l’albero addobbato minuziosamente in rosso ora da Lily e James svettava maestoso. Harry ancora non si capacitava dell’incredibile unione fra quei due.
“Merito dei nomi.” gli ripeteva continuamente Ginny.
Era arrivato il giorno della vigilia di Natale e come al solito sarebbero andati alla Tana a pranzo.
Harry si era alzato alle nove e mezzo, approfittando delle vacanze per recuperare i sonni perduti a causa dei suoi assurdi orari da Auror.
Avrebbe dormito anche di più, ma Al e James avevano avuto la geniale idea di venire a litigare proprio nella camera dei genitori.
Lily per l’occasione aveva accettato di farsi raccogliere i capelli in una treccia dalla madre. Si guardò i capelli sbuffando: era da tempo che li voleva corti, ma Ginny non glielo avrebbe mai permesso.
Scrollò le spalle e si preparò a divertirsi perché, nella beatitudine dei suoi quattro anni, i problemi o i crucci sparivano in meno di tre secondi.
Prese il giubbotto e scese per farsi allacciare le scarpe da suo padre.
Alla fine, erano tutti pronti; mancava solo Albus impegnato come al solito a cercare di lisciarsi i capelli. Ovviamente senza risultati.
- Sbrigati Al!- urlò James.
- Un attimo!- rispose il fratello.
- Che stai facendo ancora? Ti stai mettendo il trucco?!- si intromise Lily.
- Sorellina ti adoro.- dichiarò James scompigliandole i capelli.
- Anch’io ti voglio bene Jamie.-
- Ragazzi siete pronti? I nonni ci aspettano!- esclamò Ginny.
- Noi siamo pronti mammina, ma Albus ci mette ore!-
Il ragazzino scese in quel momento e diede un pugno a James, buscandosi un ceffone da Ginny.
- Non picchiare tuo fratello!-
- Ma mamma! Ha detto che mi truccavo!-
- L’ho detto io veramente.- obiettò Lily.
Ginny stava per dirle qualcosa quando Harry entrò nella stanza.
- Potreste sbrigarvi? È tardi.-
- Per questa volta te la cavi, ma la prossima volta non la passi liscia.- disse Ginny rivolta a Lily Luna.
Quando arrivarono alla Tana, furono accolti da almeno dodici esclamazioni di sollievo, perché a quanto pareva, avevano tutti una gran fame; specialmente Charlie che trascinò tutti e cinque a tavola.
Albus guardò con invidia Dominique, James e Fred che, avendo compiuto sette anni, si erano guadagnati un posto nel tavolo tra i cugini più grandi, fino ad allora occupato solo da Victoire e Teddy.
- Tranquillo, il prossimo anno ci andiamo anche noi.- gli sorrise Rose.
- Lo so Rosie, lo so. Ma perché nonna non porta da mangiare? Sono arrivati anche gli zii Paciock.- rispose Al.
- E come chiedere perché ci sono due sedie in più. Che ne sappiamo noi?- rispose Hugo.
Passarono altri dieci minuti durante i quali il Trio, Ginny e Neville continuarono a guardare fuori dalla finestra e Charlie sbuffava.
- Che dicono? Tu li senti Ro?- ripeté Albus per la quarta volta.
- Mamma posso uscire a giocare?- chiese Hugo.
- Certo, ma copriti bene.-
- Sì. Andiamo?-
- Veniamo anche noi!- si intromise Victoire alzandosi e trascinando Teddy con sé.
Prima che riuscissero ad arrivare alla porta, però, questa si aprì rivelando una donna con dei lunghi capelli biondi che sorrideva trasognata.
- Luna!- esclamarono tutti i grandi.
- Ciao a tutti.- disse lei ed entrò ignorando le espressioni stupite dei bambini, che però non sfuggirono a nonna Molly.
- Bimbi, lei è Luna, un’amica di scuola dei vostri genitori e tua madrina Lily. Oggi mangerà anche lei con noi; e anche i suoi bambini. Siate gentili.-
- I suoi figli? E dove sono?- replicò Molly guardandosi in giro mentre Luna andava a sedersi a tavola seguita da un uomo con i capelli scuri che venne presentato come Rolf.
- Ragazzi non fate storie.- disse Rolf fermandosi vicino al tavolo.
Due bambini biondi quanto la madre e con la stessa aria sognante guastata però da una leggera aria corrucciata fecero il loro ingresso guardandosi intorno con un’aria sospettosa e si appiccicarono al muro.
- Mamma mia quanto sono cresciuti! Hanno cinque anni vero?- chiese Hannah sgranando gli occhi.
- Qual è il mio?- chiese Neville che era il padrino di uno dei due; Ginny era quella dell’altro, quello con le lentiggini.
- Quello più grande.- spiegò Luna.
- Non è vero! Sono nato prima io!- protestò quello con le lentiggini mentre il gemello sogghignava leggermente.
- Intendevo alto.-
Dopo le prime presentazioni, i bambini tornarono ai tavoli compresi i due gemelli che, avendo cinque anni, andarono al tavolo dei bambini rimanendo fermi nella loro aria sospettosa.
Quando la cena fu finita, tutti i bimbi uscirono in giardino rinunciando a parlare con i due piccoli gemelli, tutti tranne Louis.
Perciò si sorpresero quando sentirono due risate identiche venire da sotto l’alberello di Vicky e quando videro Louis con la testa completamente bianca di neve spiaccicare un’enorme palla di neve sulla faccia di uno dei gemelli, che reagì subito mancando però il piccolo Weasley e centrando suo fratello.
In breve Victoire si unì a loro incitata dal fratellino trascinando con sé il solito Teddy; James e Fred, quest’ultimo seguito da Roxanne, si unirono a loro poco dopo.
Alla fine, le uniche a rimanere lontane furono Dominique, che non voleva sporcarsi, e Lily che trovava i gemelli antipatici anche se sia Hugo, sia Roxanne sembravano trovarli simpatici.
Uno dei due uscì all’improvviso dalla mischia e si diresse verso le due.
- Perché non giocate?- gli chiese.
- Non voglio sporcarmi.- rispose Dominique.
- Tua sorella va già ad Hogwarts?-
- Sì è al secondo anno. Ora vado dentro, fa freddissimo. -
- Ciao. -
Lily rimase a guardare mentre il ragazzino rimaneva qualche istante folgorato dal gene Veela della cugina.
- Bella.- mormorò.
- È per 1/8 Veela.- spiegò Lily.
Il bambino si accorse di lei e la fissò folgorato lasciando l’altra allibita: o l’incantesimo di Dominique aveva una durata più lunga di quanto sapesse, oppure quel ragazzo aveva seri problemi.
- Va…tutto bene?- gli chiese stranita.
- S-Sei bella. Davvero.-
- Mi confondi con Domi.- replicò Lily sorridendo.
- No. Tu sei più bella.-
- Sul serio: è l’incanto Veela di Dominique.-
- Non so chi sia Dominique. Non conosco nessuno di voi; a parte Louis.-
- Oh, Domi è la bionda che è andata via. Io mi chiamo Lily Luna. - si presentò.
- Sei la figlioccia di mia mamma? Io sono il figlioccio della tua.-
- Già. Hai cinque anni vero?-
- Esatto. Mi chiamo Lysander e mio fratello è Lorcan.-
- Che nomi strani…-
- Il tuo è bellissimo.- replicò Lysander.
- Grazie Lys. - disse Lily con un sorriso che al bimbo sembrò molto più che adorabile.
Lysander annuì voltandosi verso il campo dove stavano gli altri. Si stavano dividendo in due squadre: una formata da James, Vicky e Fred; l’altra da Lucy, Roxanne, Lorcan, Louis e Molly. Teddy e Albus erano gli arbitri neutrali.
- Li aiutiamo? Gli mancano giusto due persone.- le sorrise il bambino di nome Lysander.
- Ok. Adoro fare a palle di neve!-



Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Ti amo Lily-Lils ***


- Ciao tesoro.- disse la zia scrutandola dolcemente con i suoi grandi occhi blu notte.
- Ciao zia Audrey. È bello rivederti.- rispose sinceramente Lily. Non si poteva non adorare Audrey Wright in Weasley, era la dolcezza in persona.
Erano adorabili i suoi tondi occhi blu e i suoi lunghi capelli ondulati e nocciola. Era adorabile il fatto che fosse alta poco più delle sue figlie. Era adorabile il fatto che, nonostante il suo aspetto indifeso, riuscisse a tiranneggiare il marito e terrorizzare perfino l’enorme Charlie; e che riuscisse comunque ad essere meravigliosa con le figlie e i nipoti.
Anche quell’estate la non-più-piccola Lily era andata a casa dello zio Percy.
Il G.U.F.O di Incantesimi era andato benissimo, così gli esami di Louis, Molly, dei gemelli. Allo stesso modo erano andati i M.A.G.O. di James, Fred e Dominique.
Lily avrebbe fatto una sosta di due settimane a casa di Lucy, e poi loro due e Molly avrebbero raggiunto gli altri cugini a Dover, per il matrimonio di Teddy e Victoire dove avrebbero trascorso il resto dell’estate.
- Molly e zio Percy?- chiese Lily.
- Molls voleva vedere il Ministero. Sai, sogna di diventare Ministro.- rispose Lucy con voce sarcastica.
- Tale e quale a suo padre.- commentò Audrey sospirando con lo stesso tono della ragazza. A volte quelle due si assomigliavano troppo per essere madre e figlia.
Lily ridacchiò e si lasciò cadere sul divano accanto alla cugina e poco dopo qualcuno che si rivelarono essere Roxanne e Sasha, bussò alla porta; anche loro passavano lì le due settimane mentre Andrea aveva deciso di andare subito a Dover per raggiungere James.
- Che facciam…-
- I RISULTATI!- urlò Lily aprendo di corsa la finestra al gufo che stava arrivando.
- Allora? Allora?!-
- HO PRESO E! HO PRESO E! SONO PASSATAAAAAA!- continuò la ragazza abbracciando chiunque le capitasse a tiro, compresi Percy e Molly che erano appena tornati.
- Complimenti Lily!-
- Questo vuol dire che non farai l’esame di Incantesimi di quest’anno?-
- Continuerai a fare lezioni avanzate?-
- Sono orgogliosa di te cugina!-
Le voci si sommavano fra loro aumentando la gioia di Lily, la cui mente prese a vagare verso il giugno appena trascorso…

- AAAAAAAAH! Manca un giorno all’esame e io non so nullaaaaaaaaa!- gridò Molly.
- Anche io!- aggiunse Dominique. – E io ho i M.A.G.O.!-
- Si può sapere perché ti devi vantare anche nei momenti di crisi?!- esclamò Fred.
- Ho p-p-p-aura.- balbettò James.
- Anche io…- mormorò Louis.
- Mi aggiungo!- si intromise Lorcan.
- Come mio fratello.- aggiunse Lysander.
- Zitti! Sto cercando di studiare!- strillò Lily.
- Beata te che hai solo Incantesimi.- commentò Fred mentre i cugini annuivano.
- D’accordo, ma ho quattordici anni. Dovrei pensare agli esami normali; invece devo sopportarli entrambi.-
- Non ti lagnare Lily. - le disse James.
La ragazzina sbuffò e tornò ai libri. Aveva appena finito gli esami normali e ora studiava all’impazzata per superare quello di Incantesimi che si sarebbe tenuto il giorno dopo.
La nevrosi da esame aveva contagiato tutti i Weasley-Potter-Scamandro in età di M.A.G.O. o G.U.F.O., esasperando tutti gli altri che li avevano costretti a ritirarsi nella Stanza delle Necessità fino a che non si fossero calmati; pena: la distruzione totale dei libri.
- Non ce la faccio più! Fra quanto ci fanno uscire?- implorò James.
- Appena finiamo tutti.- rispose Lorcan distratto esercitandosi nell’incantesimo di Levitazione con Dominique.
- METTIMI GIÙ LORCAN!- urlò questa perché ciò con cui si stava esercitando il ragazzo era, beh…lei.
Alla fine, uscirono giusto un secondo prima di cena dato che tutti avevano finito di studiare e Dominique era stata tirata giù.
Si lasciarono cadere sulle panche, esausti.
- Oh, per carità! Non fate le vittime: domani finite tutti.- disse Andy esasperata.
- Dai Andy! Non consoli l’uomo della tua vita?- protestò James.
- Uomo? Quale uomo?- protestò la ragazza guardandosi intorno e scatenando le risate degli altri.
- Divertente. Tu sai che se mi promuovono avrò tre anni di libertà?-
- Sì. Tu provaci.- rispose distratta Andrea.
- Ma perché sto con te?!-
- Lo sai solo tu. -
- Hai ragione. Vuoi che te lo dica?-
- Rivelami questo mistero di vita. - sospirò Andy apparentemente disinteressata.
Giocare ad ignorarsi era il loro passatempo preferito quando avevano qualcuno vicino.
James parlava e Andy lo ignorava aggiungendo qualche sporadica presa in giro al discorso.
Ma tutti sapevano, anche grazie a Al e Lily, che quando erano soli erano così mielosi da cariare i denti; anche se James si tratteneva perché, come diceva sempre, Andy dimostrava dodici anni e visto che sembrava un pedofilo anche solo baciandola, preferiva non andare oltre.
Di questo lo ringraziavano Seamus, il padre di Andy, Calì, sua madre, Chester e soprattutto Ginny che provava un enorme attaccamento verso i figli maschi.
- Siete ridicoli: lo sappiamo che siete appiccicosi fino allo stremo.- sospirò Lysander.
- Uhm, Lys…vuoi che dica a Jamie cosa fai tu con sua sorella?- replicò Andy con aria da cospiratore mentre il ragazzo impallidiva e Lily sputava il suo succo di zucca in faccia a Roxanne per il colpo.
- Perché quelle reazioni?- si intromise Al che passava dal loro tavolo.
Lily arrossì perché, anche se non erano ancora arrivati a quel punto, facevano cose che credeva, anzi ne era certa, non sarebbero state gradite ai suoi iperprotettivi fratelli maggiori e a suo padre.
Lei e Lysander sapevano benissimo di rischiare perché i fratelli giravano sempre in Sala Comune o comunque erano nei paraggi; ma Lily adorava il rischio e così facendo coinvolgeva anche il suo ragazzo che era molto felice di accontentarla pur di stare con lei.
Diverso era il caso di Lucy e Lorcan.
Vedete, dopo quel bacio dato d’impulso, non avevano più parlato e quando Lorcan cercava di rivolgerle la parola, lei arrossiva e scappava via.
Gli unici a sapere dell’accaduto erano Lysander, Lily e Hugo.
- Non voglio tornare a studiare! Lasciami dormire!-
- Lily oggi hai l’esame! Devi alzarti!- esclamò Sasha.
- Esame?! AAAAAAAAAHHHHHHH!-
Lily schizzò giù dal letto, si lavò e si vestì in meno di dieci minuti e poi si catapultò fuori dalla stanza seguita dalle risate delle compagne che la videro correre giù dalle scale e finire addosso a Alice che scendeva in quel momento.
Si scusò in fretta e schizzò nel corridoio travolgendo Lorcan che arrivava in quel momento a prendere lei e Lysander insieme a Molly.
Il gemello uscì in quel momento seguito dalle ragazze e da James e Fred.
A quel punto l’unica che non rideva era Lucy vedendo come sia Roxanne, sia Molly guardavano il suo Lorcan.
- Vi piace Lorcan?- chiese sussurrando alla sorella e alla cugina.
- Come? Be’, diciamo che il ragazzo non è male.- bisbigliò Molly mentre Roxanne annuiva. – Ma dire che mi piace è esagerare. Perché?-
- Niente. Auguri per l’esame a tutti!- esclamò poi con aria sollevata.
Si misero in coda davanti alla Sala Grande mentre i più grandi si dirigevano al tendone allestito nel parco, James e Fred per l’esame di Cura delle Creature Magiche, Dominique a quello di Artimanzia; a Molly, Louis e Lorcan mancava quello di Trasfiguarzione, a Lily e Lysander Incantesimi,
- Ho paura Lys. - mormorò Lily.
- Ci credo, stai tremando.-
- E se sbaglio? Dopotutto io non dovrei essere qui. Ho solo quattordici anni!-
- Dai, pensa che l’anno prossimo ne hai uno in meno.-
- Sì, ma mi toccherà sopportare Andy che si dispera per la mancanza di Jamie. Già rompeva prima che si mettessero insieme; pensa adesso!-
- Già. Lily…-
- Mi abbracci?-
Ma prima che potesse farlo, un uomo uscì dalla Sala Grande e chiamò: -Parker, Parkinson, Penn. Poi si preparino Potter, Pryce, Royce.-
Lily si girò verso Lysander con uno sguardo così implorante che il ragazzo sussurrò d’impulso: - Ti amo Lily-Lils. –
- Cosa?-
- Ti amo da quel Natale del 2012, quando ci siamo conosciuti.-
- Quando hai sperimentato l’incanto Veela di Domi?- replicò Lily scettica.
- No! Cioè, sì ma solo per un attimo; poi ho visto te. Ho visto i tuoi occhi al cioccolato fondente, ho visto i tuoi capelli rossi come rose rosse, quanto quelli di tua nonna paterna mi hai detto, ho visto il tuo naso tondo e le tue lentiggini uguali alle mie, solo molto più numerose. Ti amo Lily-Lils. –
Lily lo fissò con una curiosa espressione per qualche istante e poi lo baciò come non aveva mai fatto, preferendo rispondere con i fatti più che con le parole.
- Ehm, Potter. Potter? Potter!-
- M-Mi scusi professor Silente. Arrivo subito.- rispose la ragazza ad un Aberforth leggermente imbarazzato. Un secondo prima di andarsene, si avvicinò all’orecchio di Lysander e gli sussurrò: - Ti amo anch’io Lys. -



Angolo Autrice
Yeeeh! 21 capitoli e siamo ancora lontani dalla fine! È una cosa fantastica! Vi prego, festeggiate con me lasciando qualche piiiiiccola recensione *faccina da cucciolo*…

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Wedding ***


- Forza Victoire. Fai vedere a tutti la Veela che è in te. - si disse.
Era splendida. Non c’era altro modo di definire Victoire quel giorno.
Si guardò allo specchio e sorrise alla versione rossa di sua madre, sua nonna e sua zia Gabrielle. Le veniva da piangere ma non voleva rovinare il trucco per cui la sorella aveva faticato per tre ore filate.
Il vestito aveva delle spalline corte di tulle e una gonna che le arrivava ai piedi. Victoire non amava gli strascichi.
Sospirò pensando che per quel giorno Toto la goffa, Vivi l’insicura e Vic il maschiaccio, tutti nomignoli datogli da Teddy, sarebbero state sostituite prima da Victoire con la nonna francese, e poi da Vicky Lupin.
Era da tantissimo tempo che sognava quel nome e finalmente sarebbe stato suo. Avrebbe visto il suo Metamorfomagus tutte le ore del giorno, questa volta con l’approvazione di Bill però.
Si passò una mano tra i capelli lasciati sciolti ma acconciati in morbide onde. Tremò di gioia pensando a Teddy.
- Victoire? Sei pronta?- chiese Domi entrando, incantevole nel suo completo azzurro da damigella. Avevano scelto l’azzurro per loro perché il matrimonio si sarebbe tenuto davanti al mare di Dover, accanto alla futura casa dei due. La sorella era l’unica damigella.
- Sì Dom. mandami papà. -
Bill entrò emozionatissimo e le diede uno sguardo nostalgico che poi trasferì su Dominique che sorrise con un’aria insolitamente calorosa e lo rassicurò: - Tranquillo papi: non me ne vado tanto presto. Ho ancora bisogno dei consigli di maman.-
Poi la bionda disse qualcosa in francese che fece ridere la maggiore e borbottare Bill di fastidio dato che l’uomo non aveva mai voluto imparare il francese.
- Êtes vou prêt ? Il est trop tard. (sei pronta ? è tardi. Ma non assicuro la traduzione. N.d.I.) – fece Louis entrando.
- Oui Louis.- rispose Victoire.
I due fratelli uscirono seguiti da padre e figlia.
Finalmente cominciarono a percorrere la navata. Victoire riconobbe le teste fulve di suo fratello e della maggior parte dei suoi cugini ; le teste brune e bionde dei gemelli Paciock e Scamandro quelle bionde dei Delacour.
Le due chiome nere dei Potter erano vicino all’officiante. Erano i testimoni di Teddy.
La zazzera del ragazzo era di un azzurro più acceso del solito, segno che il ragazzo era più felice del solito.
Quando arrivarono alla fine, Bill la cedette a Teddy con un sorriso triste e si diresse verso Fleur.

*

- Perché non balli?- chiese Sasha a Louis appoggiato al tavolo del buffet.
- Diciamo che la mia dama è impegnata.- rispose lui fissando la piccola Alice che volteggiava in pista.
- Almeno tu c’e l’hai un compagno, anche se non ti ricambia.-
- Già…-
- Ho saputo che Alice ha fatto strage.-
- Ti riferisci a Hugo? Lo sapevo.-
- E quindi ?-
- Quindi niente Sasha. Hugo è leale, come solo un Tassorosso può essere. Non farà nulla. E tu?-
- Io?- replicò Sasha.
- Ti piace qualcuno?-
- Ma Louis! Q-Questi non sono affari tuoi !- ribatté la ragazza arrossendo e allontanandosi verso Harry, Angelina e Oliver e Katie Baston, i suoi genitori, che ridevano probabilmente ricordando i passati allenamenti di Quidditch. La ragazza aveva deciso di lasciare la squadra perché in fondo a lei il Quidditch non era mai interessato.
Louis girò un po’ lo sguardo e vide Sheila Canon e suo fratello Magono Charles, invitati perché Dennis era un vecchio amico di famiglia.
Sheila guardava con odio Andy che girava in pista con James, che non la cedeva a nessuno. Aveva fatto crescere i capelli e ora stava molto meglio. Il fratello non era niente di speciale, a parte due sconvolgenti occhi azzuro cobalto incastaonati in un viso insignificante e duro, sotto unti capelli castani.
Louis scosse la testa e inarcò le sopracciglia annoiato vedendo Sasha che tornava verso di lui con aria abbattuta.
Presero qualcosa da mangiare e si sedettero ad un tavolo a conversare fra loro.

*

- Lucy tu non ti muovi di qui. –
- Senti, Lorcan, ho tante cose da fare e…-
- L’unica cosa che devi fare ora è parlare con me.-
- E’ il matrimonio di mia cugina, devo stare con i miei parenti.-
Lorcan sorrise malizioso in risposta e la spinse sul retro di casa Lupin avvicinando il suo viso a quello della ragazza.
- Che stai facendo?- chiese Lucy.
- Rispondimi e ti lascio andare.-
- Fammi la domanda almeno.-
- Perché mi hai baciato?-
- Uhm…pazzia infantile ?-
- Lucy sono serio.-
- Ok, forse tu mi ehm…piaci un pochino?-
- E’ una domanda un’affermazione ?-
- La seconda. Posso andare?-
- Mi pare di no.-
- Perché?-
- Be’, secondo te?-
- Ehm, senti: mio padre mi cerca quindi andrei…-
Non era una bugia: Percy la stava chiamando a gran voce. La ragazza cercò di sgusciare via ma venne fermata dal bacio del ragazzo.
- Lucy!-
- Oh, c-ciao papà.-
- Buongiorno signor Weasley…- mormorò Lorcan.
- Metti. Giù. Le. Mani. Da. Mia. Figlia!- esclamò Percy
- Ma papà!-
Lucy protestò inutilmente mentre il padre la portava via a forza ignorandola.

*

- Finalmente! Non ce la facevo più a volteggiare. Stavo per vomitare.-
- Sei sempre così dolce Jamie.-
- Uno non può essere sincero?-
- La tua sincerità è disgustosa. Te lo dico col cuore.-
Andy e James erano appena usciti dalla pista, ed erano esausti.
La ragazza vide qualcosa e improvvisamente si strinse di più a lui. James vide ciò che l’aveva disturbata e sorrise baciandole il capo.
- Tranquilla: nessuno mi porta via da te.- la rassicurò stringendola.
- Ma se adesso sto per due anni lontano da te.- replicò Andrea.
- Meno di nove mesi all’anno. Se vieni a casa tutte le vacanze…-
- Prometto.-
- Ciao ragazzi.- fece Sheila arrivando sempre accompaganta dal fratello.
- Sheila.-
- Conoscete mio fratello Charles?-
- Ehm…-
- Il Magono.- disse scorbutico il ragazzo.
- Ah.-
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante e poi Andy disse rivolta a Charles: - Hai, uhm, hai dei begli occhi.-
- Già.- asserì James.
- Grazie. Me lo dicono tutti. Solo che poi aggiungono che sono rovinati dal viso. Possiamo andare Sheila?-
- Vai pure.-
Il ragazzo si allontanò e sua sorella si affrettò a spiegare: - Perdonatelo, non ha mai accettato di essere un Magono. Credo che quando avrà diciotto anni se ne andrà tra i Babbani e non lo rivedremo più. Forse se suo figlio avrà poteri magici…- sospirò. – Bene. Ero venuta a parlare con Andrea.-
- Dimmi.-
- Da sole.- precisò Sheila.
- Te lo scordi.- replicò James. Era molto protettivo nei confronti della ragazza.
- Allora credo che parleremo un’altra volta. Ciao.-
- Il moi Jamie geloso…- mormorò Andy abbracciandolo dopo che si fu allontanata.
James non rispose e la strinse accarezzandole la schiena e riflettendo. Nessuno gliel’avrebbe tolta. Mai.

*

- Guardi il nostro Jamie che cresce?- chiese Harry alla moglie.
- E tu hai visto Lily?- replicò Ginny.
- Cerco di non guardare per affetto di Luna. Non vorrei uccidere suo figlio.-
- Capisco.-
- Visto che non sono l’unico geloso?- si intromise Ron trionfante seguito da Hermione.
- Almeno Harry non minaccia Lily in un corridoio buio.- ribatté Ginny. – Hugo, dove corri?- aggiunse vedendo il nipote venire in fretta verso di loro.
- Scappo.-
- Da chi?-
- Alice.-
Corse via di nuovo e poco dopo passò di lì Alice che lo stava presumibilmente inseguendo.
- Mi manca essere adolescente.-
- A volte manca anche a me. Ehi! Che ci fa Malfoy con le manacce su mia figlia?!- esclamò Ron.

*

- Tuo padre mi ucciderà.- disse Scorpius.
- Credevo che l’avesse già fatto il tuo.- replicò Rose.
- No, gli piaci. Mamma l’ha sedato. –
- Tanto sa che l’anno prossimo torni da Lily quindi è calmo. Giusto?-
- Sbagliato. Io rimango con te.-
- Come?-
- Sì, Lily è piccola e tu mi piaci molto di più.-
- E non c’entra il fatto che abbia un ragazzo che ti può spaccare la faccia se ci provi?- chiese Rose sospettosa.
- Prego, io gli spacco al naso al massimo. Il ragazzino ha un anno in meno di me se non sbaglio.-
- Guarda che conosco la storia. L’ultima volta ti ha massacrato.- disse Rose mentre il ritmo della musica cambiava e diventava lenta.
- Solo perché mi ha preso di sprovvista!- replicò Scorpius stringendola.
- Certo. Come vuoi. Che combina Hug?- rispose Rose.

*

- Hugo Viktor Weasley dove sei?!-
- Tutto bene Alice?-
- Sì Lily. Sto solo cercando di scovare tuo cugino l’hai visto?-
- Dietro quel tavolo.-
- Grazie.-
La ragazzina si avvicinò al tavolo e poco dopo Hugo uscì da dietro quello scappando sempre inseguito dalla piccola Paciock.
- Che carini. Mi sa che Alice ha una cotta per lui.- commentò Lysander.
- Questo è ovvio. Perchè sparisci una volta al mese?- aggiunse Lily.
- E’ da mesi che me lo chiedi ed è da mesi che ti ripeto che sono affari miei Lily-Lils.-
- Dimmelo dai! Sto seriamente cominciando a innervosirmi per questa storia!-
- Perché? Sei gelosa?-
- Sì. Molto.-
- Quindi non ti fidi.-
- Mi fido ma vorrei sapere dove vai ogni stramaledetto mese!- replicò Lily quasi urlando.
Lysander la guardò con disinteresse e rimase in silenzio.
- Lys ti prego!-
- No.-
- Lysander dimmelo.-
- Non c’è nessuna legge c he mi obblighi a dirti tutto.-
- Scusa?-
- Non posso e non voglio dirtelo Lily-Lils.-
- Allora abbiamo un problema.-
- Bene. Dunque?-
- Non ti importa Lysander?-
- No.-
- Perché?-
- Perché so che ti fidi di me.-
- Potrei cambiare idea.-
- Io non posso dirtelo.-
- E a chi l’hai detto?-
- Senti, è una questione tra me e moi fratello chiaro?!-

*

- HUGO!- urlò Alice scatenando il pianto di una bimba di fianco a lei. – Oh scusa zia Luna. Lei è la piccola Selene vero?- aggiunse.
- Sì.- rispose Luna.
- La piccola nata con un mese di anticipo. Che bella che è.-
- Lo so. Rolf e i gemelli dicono che non mi somiglia, quindi hanno deciso di chiamarla Selene che è un altro modo per dire Luna. Dicono che così si saprà che è mia figlia. Secondo me non importa che la gente sappia che siamo parenti. Neanche io assomigliavo a mia madre ma io sapevo che ero sua figlia e questo bastava. Tanto dopo un po’ non hanno più dovuto chiedere.-
- Oh, Luna io…HUGO FERMATI!-

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Io rivoglio Lily-Lils! ***


- Aaaah! Non posso credere di essere di nuovo qui!- esclamò Roxanne buttandosi sul letto rosso-oro.
- Neanche io! E quest’anno abbiamo pure i G.U.F.O.!- aggiunse Sasha.
- Saranno terribili!- commentò Lucy. – Vero Lily?- aggiunse.
- Eeeh! Non ve lo dico!- rispose Lily ghignando.
Le altre le si avventarono addosso prendendola a cuscinate.
- AH! Qui non c’è il tuo ragazzo che ti protegge!- esultò Lucy. Non notò la strana espressione che fece la cugina dopo questa frase, così come non la notarono le altre. A parte Sasha.
- Tutto bene Lil?- le chiese.
- Sì. Perché? -
- Hai una faccia strana…-
- Non ho nulla, sul serio. Arcobaleno?- chiese.
- Certo!- risposero in coro.
Alla luce multicolore dell’arcobaleno magico, si scorse una figura in ombra che attirò l’attenzione di Sasha, soprattutto quando questa figura cominciò a volare verso la finestra e arrivò di fronte a lei rivelandosi Lorcan.
- Che ci fai qui?!- gli sussurrò.
- Chiamami Lucy. Subito!- le disse.
- Lucy ti vuole Lorcan!-
- Chi?-
Lucy andò alla finestra sconcertata, e fissò il ragazzo con un’espressione che passò da stupita a dolce mentre lui faceva un lungo monologo che commosse anche la dura Roxanne:
- Senti Lucy, so che sei abbastanza spaventata da tutto quello che ti ho detto, che ti amo e tutto il resto, ma è la verità; non ti mentirei mai.
Io sono innamorato di te Lulù. Non chiedermi quando è successo, perché non me lo ricordo; non chiedermi come mai, perché non lo so; non chiedermi come l’ho capito, perché non saprei risponderti.
So solo che è successo ed è stata…è stata la cosa più bella che mi sia capitata negli ultimi tempi. Io ti sogno Lucy. Sogno i tuoi capelli rossi con sfumature castane, i tuoi occhi blu e la tua pelle continuamente abbronzata.
Sono sogni confusi, ma sono sempre bellissimi. Ormai Louis non mi sopporta più perché dice che quando parlo nel sonno faccio solo il tuo nome.
Non so quello che provi tu, e sono stato troppo presuntuoso a metterti in bocca parole che non avevi mai detto e fatti che non avevi mai compiuto. Ma quando mi hai baciato ho provato una sensazione fortissima. Più forte di quella che sento quando abbraccio mia madre, e tu sai quanto la ami. Quando ero piccolo lei era la mia unica luce nella notte più scura, ora ne ho addirittura tre: lei, mia sorella e anche tu. Se ti chiedi dove sia Lysander in tutta questa metafora, lui è me, e io sono lui.
Ti amo Lucy Weasley. Da quando vi ho conosciuto desidero diventare vostro parente, e ora ho l’opportunità di realizzare il mio sogno aggiungendo a questo un altro ancora più grande e bello: stare sempre con te, con la mia Lucy.
Non so cosa mi risponderai o cosa mi farai, ma io prima o poi te lo dovevo dire.- finì con un sospiro.
Ci fu qualche momento di pausa durante il quale le altre ragazze o andarono in bagno, come Sasha, o finsero di dormire, come Andy, oppure si sedettero sul letto più vicino, quello di Lily, e ascoltarono spudoratamente, come Lily e Roxanne.
Lucy e Lorcan si guardarono fissi negli occhi e poi la faccia della ragazza venne illuminata da un radioso sorriso che si interruppe solo quando lei si sporse dalla finestra per coinvolgerlo in un lungo bacio.
Poi la ragazza si arrampicò sulla scopa dell’altro e prima che si allontanassero Lorcan disse: - Ah, dimenticavo. Credo che Louis si sia preso una cotta per Sasha. Ciao. -
La suddetta uscì di corsa dal bagno con la faccia rossa, ma prima che potesse chiedere informazioni a Lorcan, questo era sparito insieme a Lucy.
- Ahahahahah! O Sasha! Dovresti vedere la tua faccia!- sghignazzò Roxanne mentre Andy e Lily ridevano di gusto.
- M-Ma a Lorcan, a Lorcan p-piaceva Alice!- protestò la bionda.
- Non l’hai saputo?- chiese Roxanne rizzandosi a sedere. – È venuto fuori che la piccoletta aveva una bella cotta per Hug, e lui ricambiava. Non l’aveva detto solo per non ferire Louis. Ma lui l’ha capito e ha deciso di cedere, perciò si sono messi insieme col benestare di Neville. Lo sai che Hugo gli è sempre piaciuto più di Louis. Quindi ora il ragazzo è libero come i Plimpi. Anche se non credo che a zia Fleur piacerebbe perdere il suo bambino…- aggiunse meditabonda.
Sasha arrossì come un pomodoro maturo e si catapultò nel suo letto, sotto le coperte.
Andy si coricò a sua volta stringendo un drago di peluche che le aveva regalato James; poco dopo Lily la seguì borbottando qualcosa sui biondi e poi anche Roxanne si unì al gruppo.
Non si mise a dormire però. Rimase a rimuginare guardando il soffitto.
“Lucy e Lorcan hanno un amore dolce. Li migliorerà nell’animo.
Andy e James hanno un amore fedele. Non vacillerà mai.
Sasha e Louis hanno un amore timido. Sboccerà con calma.
Lily e Lysander hanno un amore incondizionato. Durerà negli anni.
Rose e Scorpius hanno un amore proibito. Uno dei più forti.
Alice e Hugo hanno un amore litigarello. Che è il più bello.
E Roxanne che cos’ha? Oh, ma che mi prende?! Io non sono un tipo romantico! Da quando penso a queste cose?!”
Si diede della stupida per aver pensato a quelle cose e cercò di prendere il sonno che però non veniva.
Si alzò e andò in Sala Comune pensando che una camminata le avrebbe fatto bene.
Fu sorpresa di trovarvi Lysander che fissava in silenzio il camino con un’espressione truce.
- Stai bene Lys?- gli chiese delicatamente.
- No Xanne. Sono incasinato.-
- Con Lily?-
- Sì. E allora?-
- Sono tua amica. Voglio aiutarti.-
- Allora lasciami in pace. – sbottò lui lanciando un cuscino nel camino spento. – Incendio.- borbottò e le fiamme si accesero istantaneamente.
- Starai meglio.-
- Io vorrei solo Lily! È tutto quello che chiedo, non mi sembra molto! O sbaglio?!- quasi gridò l’altro.
- Se mi dici il problema forse posso aiutarti.- mormorò la riccia.
- Lei mi chiede una cosa che non posso assolutamente dargli.-
- Cioè?-
- Non posso dirlo neanche a te. – replicò Lysander con un sorriso.
- Va bene. Ma vi siete lasciati?-
- No questo mai!- esclamò il ragazzo. – Il problema è che, che…è diventata scostante, fredda. Non mi permette neanche di baciarla ormai.-
- Mi dispiace.-
- Io rivorrei solo Lily-Lils!-
- E se ti dovessi accontentare di Lily?- replicò Roxanne.
Lysander la guardò con un’espressione così furente da farla spaventare: - Io la amo Roxanne! Amo Lily, amo Lil, amo Lils! Perché credi che abbia inventato quel soprannome?! Rispondi!-
- Per, ehm, farla innervosire?- tentò la ragazza con una vocina lieve che fece intenerire Lysander. I due ragazzi si consideravano reciprocamente cugini.
- No, Xanne. Hai voglia di sentire una storia molto lunga?-
- Lys, al secondo anno sono stata sveglia tutta la notte perché Lily si era messa in testa di vedere le Acromantule nella Foresta Proibita. Non le abbiamo viste, ma non ci hanno beccate.-
- Allora credo sopporterai. Dunque, tutto è iniziato quel Natale in cui ci siamo conosciuti. Domi aveva messo in atto il suo incanto Veela su di me, e ci era riuscita. Stavo per seguirla come un cagnolino, ma poi ho visto Lily. Ho visto i suoi capelli bordeaux, i suoi occhi al cioccolato, le sue lentiggini. Hai presente l’amore a prima vista? Posso dire che esiste grazie a lei. Posso dire tante cose grazie a lei. Chiamami pedofilo se vuoi, ma la amo da quando ha quattro anni. -
- E te ne sei accorto subito scusa?-
- Ma no! Ero piccolo, la trovavo solo eccessivamente carina!-
- E allora quando l’hai capito?-
- Già non è una storia corta, la vuoi anche allungare?- protestò scherzosamente Lysander.
- Lo sai che sono una perfezionista!-
- E allora…in realtà non lo so. So solo che con gli anni da eccessivamente carina è diventata troppo bella per essere vera. Capisci?-
- Be’, io posso capire, ma nei limiti di qualcuno che non si è mai innamorato sul serio. Ti posso dire però che mezz’ora fa Lorcan è volato fino alla nostra finestra per dichiararsi a Lucy, e le sue parole sono state quasi uguali alle tue, solo dirette ad una persona diversa. È grazie a questo che so per certo che tu ami mia cugina, che diventerai mio parente. E ti ringrazio perché ora potrò capire appieno il dolore di mio padre per la perdita del suo gemello: ho visto quanto voi due siate unjiti, anche se involontariamente. Cosa faresti se Lorcan…ecco…-
- Tenterei di uccidermi credo.- rispose semplicemente Lysander come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma con la voce rotta.
- Ti ho già visto piangere Lys. - mormorò la ragazza.
Lysander cominciò a tremare e poi si abbandonò ad un pianto liberatorio sulla spalla dell’amica mormorando “io la amo, la amo”.
Quando si fu calmato, il ragazzo salì in camera non dopo aver ringraziato Roxanne.
La ragazza si avviò anch’essa nella sua stanza, ma la visione di Lily seduta tremante sulle scale la bloccò.
- Allora?- chiese sospirando sedendosi vicino a lei.
- C-Cosa?- replicò Lily sul punto di piangere.
- A quanto pare oggi devo fare la consolatrice, quindi parla. Che hai fatto al mio cuginetto acquisito?-
- Nulla. È che ho l’impressione che non si fidi di me. Quel suo stupido segreto…-
- Se non te lo vuole dire, significa che per lui non è stupido. L’hai mai pensato?-
Lily la guardò con un sorriso e commentò: - E tu hai mai preso in considerazione l’idea di diventare una Guaritrice della mente? (è l’equivalente magico degli psicologi)-
- Non cambiare discorso Lily Luna. Forse non ami più Lysander.-
- No!- esclamò Lily. – Cioè, io lo amo! È che, insomma, tu credi che non si fidi di me?- ormai stava supplicando.
- Lilù, per quanto ho potuto capire, è un segreto tra Lorcan e Lysander. I patti tra gemelli sono i più duraturi.-
Lily sospirò e appoggiò la testa alla spalla della cugina.
Mentre tornavano in camera, Roxanne chiese: - Davvero dici che potrei fare la Guaritrice della mente?-

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Fammi gli auguri Lily-Lils ***


Avvisiamo gli studenti che mercoledì 21 ottobre si terrà una festa nella Sala Grande per festeggiare l’arrivo degli studenti di scambio da Durmstrang, e per salutare gli studenti di Hogwarts che si recheranno nella loro scuola.
Il preside Herbert Lux.

Questo era l’avviso comparso in ogni Sala Comune, Roxanne lo sapeva con certezza grazie alle sue fonti, vedi: Hugo per Tassorosso, Shari MacLaggen per Serpeverde e Louis per Corvonero.
- Qualcuno che conosciamo va a Durmstrang?- chiese Roxanne.
- Scorpius, Rose e Al. Possono andare solo quelli di diciassette anni. - rispose Lily mentre addentava un uovo sodo.
- Beati loro.- commentò la riccia.
- Ho saputo che ci va anche Daniel Belby.- commentò Andy annoiata.
- Davvero? Non è al sesto anno?- replicò Roxanne.
- Sì, ma è nato in dicembre; quindi ha un anno più di quelli del suo.- spiegò Sasha.
- E quanto stanno via?-
- Per tutto l’anno. -
- Ah. –
Poco dopo, Neville passò tra i ragazzi che avevano fatto i G.U.F.O. per decidere delle loro materie.
Era il 2 settembre e non l’aveva fatto il giorno prima perché era rimasto un giorno in più a Diagon Alley per il funerale di nonna Augusta.
Ognuno dei sedicenni scelse, ma da Lysander fu una vera sorpresa: quando disse: - Vorrei diventare un giornalista alla Gazzetta del Profeta.-, sia Lily che Roxanne rischiarono di strozzarsi con il cibo.
- Molto bene. Allora credo che dovresti frequentare queste materie. Ecco il tuo orario.- disse Neville.
- Da quando vuoi fare il giornalista?- gli chiese Lily.
- Da quando ho parlato con Ginny. Ho scoperto che amo il giornalismo, forse ho preso dal nonno.-
- Vuoi diventare anche tu il capo reporter della Gazzetta del Profeta nello sport?- replicò Lily sarcastica.
- Magari. Quest’anno provo ad entrare nella squadra di Grifondoro. Ti ho mai detto che il Quidditch è la mia passione?-
- Sì. Si poteva anche intuire dal fatto che durante l’ultima partita mi hai quasi cavato un occhio mentre saltavi di gioia perché Grifondoro aveva fatto punto.- commentò la ragazza facendolo ridere.
- Ahahahah! Lo sai che ti adoro?-
- Lo immaginavo. Se no non staresti con me credo.-
- Già, hai ragione amor mio.-
- Meno smancerie e alzate le chiappe. Si va a lezione.- li interruppe Lucy.
- Sempre così carina. Ci vediamo a pranzo e poi andiamo a lezione insieme. Giusto Lys?- disse Lily.
- Men naturligtvis min kärlek.*- rispose lui.
- Ti odio quando parli in svedese.-
- Ahahah! Hej**. - disse Lysander andandosene.
Corsero verso le serre di Erbologia e, come al solito, Lily si estraniò dal mondo.
Pensò a Vicky che era rimasta incinta un mese dopo il matrimonio. Pensò allo zio Bill che voleva uccidere Teddy, e alla zia Fleur che l’aveva fatto ragionare.
Pensò a Lucy che si era messa con Lorcan e a Louis che continuava a guardare Sasha e che le parlava sempre con dolcezza. Pensò anche a Sasha che aveva paura di queste attenzioni ma si sentiva comunque attratta dal bellissimo rosso.
Pensò a Roxanne che sentiva molto pesante la sua condizione di single e che ora faticava a sopportare la presenza di Hugo, anche se era il suo cugino maschio preferito, perché averlo vicino significava avere intorno anche Alice.
Pensò anche a Alice che doveva sopportare le occhiate ansiose di suo padre e di Frank quando baciava il giovane Weasley.
Pensò a Luna e Rolf che avevano messo da parte il loro lavoro per qualche tempo per badare alla nuova figlia e al fatto che la bambina fosse così adorabile da togliere il fiato.
Pensò a Lorcan e al fatto di non averlo mai visto così radioso e ringraziò mentalmente Lucy perché considerava il ragazzo alla stregua di un fratello.
E infine pensò al suo di ragazzo che amava alla follia, più di se stessa, che Ginny adorava, che andava d’accordissimo con Harry e per tutti era parte della famiglia e con il quale aveva tanti problemi. E tutti causati da un segreto così, così…
- Stupido.- esclamò con voce troppo alta. Così alta che Neville la sentì e tolse dieci punti a Grifondoro credendo che si riferisse alla sua spiegazione.
- Direi che questo non è un buon inizio per entrare a far parte della squadra Lil. - commentò poi Andy.
- Zitta Finnigan! Lo sai che non voglio che si sappia!- esclamò l’amica.
- Tu vuoi solo approfittare del fatto che James se ne sia andato per diventare Cercatrice!-
- E certo! È da quando sono qui che aspetto!-
Una settimana dopo, Lily andò ai provini accompagnata da Roxanne che doveva fare da assistente al nuovo Capitano.
I primi furono i Cercatori e la piccola Potter ottenne il ruolo. Quando poi toccò ai Battitori, la ragazza ebbe una bella sorpresa.
- Lys? Che ci fai qui?- chiese stupita.
- Il Battitore no? Fammi gli auguri Lily-Lils. Poi ti spiego.-
Anche lui riuscì ad entrare in squadra e subito dopo si unì alle due cugine che tornavano al castello.
- Quando l’hai deciso?-
- Sai che ho passato l’ultima estate a casa tua, no? Harry ha acceso il mio interesse attivo per questo sport. Prima, da spettatore, ero passivo.-
- E proprio il Battitore devi fare?- intervenne Roxanne. – Freghi il posto a Fred così. -
- Veramente è stato lui a dirmi di farlo. Dice che con me e Rox ai Bolidi, e Lily-Lils come Cercatrice, è sicuro che la squadra vincerà di certo.-
- Freddie è sempre lo stesso…-
- Perché non me l’hai detto?- gli chiese Lily.
- Volevo farti una sorpresa, non si può?-
- Tu sei il signore delle sorprese. Diventi un Battitore, vuoi fare il giornalista…c’è altro?-
- Dimmi tu. -
- Ah, sì! La sorpresa di dirmi finalmente che cavolo fai ogni mese. -
- Mmm… sono un Lupo Mannaro!-
- Idiota.-
- Perché non potrei scusa?-
- Be’, prima di tutto esci di giorno e torni prima di sera. Poi non hai nessuna cicatrice. Inoltre, odi la carne. Se non mangiassi carne di maiale saresti vegetariano.-
- Ragionevole. Xanne, lì c’è Belby. Vuoi andare da lui?- rispose Lysander.
- Belby?- fece Lily stupita.
- Ti avevo detto di non dirglielo!- esclamò la riccia.
- L’hai detto a Lorcan. Andiamo Lily-Lils. -
Cercò di portarla via tirandola, ma lei rimase ferma e curiosa; allora la prese per le gambe e se la mise sulla spalla ignorando i suoi lamenti.
- Mollami Scamandro.-
- Sì, sì. -
Roxanne rise mentre si allontanavano e si voltò a guardare Belby. Non era nulla di che, capelli castani, occhi neri, altezza media, né grasso, né magro. Abbastanza simpatico.
Ma c’era qualcosa di particolare in lui; non sapeva cosa ma avrebbe capito il motivo per cui lui…le piaceva ecco.
- Ciao Belby.- salutò.
- Ciao Roxanne. Come stai?- un altro punto a suo favore: si ricordava il suo nome anche se si parlavano sì e no una volta all’anno.
- Bene, grazie. Sei molto gentile.-
- F-Figurati…- altro punto. Ogni volta che qualcuno gli faceva un complimento, arrossiva.
- Ho saputo che vai anche tu a Durmstrang.-
- Già, sono uno dei cinque Tassorosso ammessi.-
- Non ti mancherà la scuola?-
- No, tanto l’anno prossimo torno al contrario degli altri.-
- Ah è vero! Che stupida!-
- Non sei stupida.- e con questo facevano tre punti.
- Sei troppo gentile Belby.-
- Daniel, se non ti dispiace. Belby si chiamano i miei genitori e mio fratello.-
- Ma Belby è carino. Tu non sei un Daniel: è troppo serioso.-
- Oh. Allora puoi chiamarmi Danny come fa mia madre.-
- Danny è da neonato.-
- Dan?-
- Comune, non originale.-
- E quale ti piacerebbe?-
- Non so…Belby.-
- Eddai Roxanne!-
- Sei l’unico che mi chiama Roxanne sai? I miei amici dicono che è troppo lungo.-
- Vuoi che ti chiami Xanne, Rox, Roxi…-
- No, ognuno di loro ha il suo.-
- Ti piace Rocky?-
- Bleah! Meglio Roxanne. Proprio non ti piace Belby?-
- Se piace a te. – replicò lui alzando le spalle. – Come mai sei venuta a parlare con me? Non siamo amici.-
- Molto gentile da parte tua. Volevo solo salutarti.-
- Non parto prima del 22 ottobre!- le fece notare il ragazzo.
- Ma forse non avrò altre occasioni.-
- Stai bene?-
- Perché? Non posso parlare con un conoscente?-
- Non dico questo, io…-
- Se non ti sto simpatica dimmelo. Io voglio sapere cosa pensa la gente di me. Cosa pensi?-
- Che parli troppo Roxanne.- disse Daniel, e se ne andò annullando il suo punteggio precedente e lasciando la ragazza di stucco.

 

*


- Tu dici che parlo troppo?- chiese Roxanne agli amici quella sera.
- Con chi parli?- ribatté Lucy.
- Con tutti. Parlo troppo ragazzi?-
Lucy distolse lo sguardo, Lysander cominciò subito a bere succo di zucca, Andy prese a leggere una lettera che le aveva spedito sua madre, Sasha e Lily si misero a parlare tra loro.
- Capisco.-
- Ti piace Daniel Roxi?- chiese gentilmente Sasha.
- No, vorrei solo sapere se sono chiacchierona!-
- Xanne, l’altro ieri hai parlato per venti minuti, e quella ragazza ti aveva chiesto solo l’ora.-
- Ah è vero. Che sta facendo Lucy?-


Angolo autrice
Vi disturbo solo per spiegarvi il significato delle due frasi (ho usato Google Traduttore quindi se c’è qualche svedese non mi uccida.)
*Ma certo amore mio
**Ciao

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Mi concedi questo ballo Lily-Lils? ***


Alla fine, il preside aveva voluto essere originale e al posto di un noioso ballo aveva optato per una festa in maschera.
Così ora la Sala Grande era popolata da fate, streghe Babbane, e tanti altri.
Nel caso dei nostri protagonisti, una rossa ninfa con una corona di foglie stava appoggiata al tavolo del buffet insieme ad un rosso…pastore?.
- Non hai freddo hai piedi?- chiese Hugo.
- No. E poi fa parte del costume: le ninfe mica avevano le scarpe.- replicò Lily. – Neanche tu dovresti averle.- osservò poi.
- Sì, e dovrei anche avere piedi di capra. Ho preferito evitare.-
- Ma così sembri un pastore! Neanche l’autrice ha capito che sei un satiro!-
- E allora sarò un pastore.-
- Hug a volte sei incomprensibile!- sbuffò Lily chiedendosi che fine avesse fatto Lysander con le bibite.
Il ragazzo arrivò poco dopo con tre Burrobirre. Lui si era mascherato da Cappellaio Matto, infatti Alice nel Paese delle Meraviglie era una favola Babbana molto in voga anche tra i piccoli maghi.
- Carino Lys. Come ti è venuto?-
- Prego, io sono Lorcan.- puntualizzò lui. – Lui è Lysander.- aggiunse indicando un altro Cappellaio che apparve in quel momento.
I due Cappellai fecero un sogghigno: era da tanto tempo che non giocavano a “Chi è Lysander? Chi è Lorcan?”, dato che i loro amici più stretti li riconoscevano sempre.
- Non vale con il trucco!- protestò Hugo (Nota: i gemelli hanno il cerone bianco sulla faccia, come il Cappellaio di Alice in Wonderland).
- E chi lo dice?- replicò Lysander/Lorcan. Poi si misero uno a fianco all’altro e scambiandosi continuamente di posto esclamarono: - Chi è Lorcan? Chi è Lysander? Un premio speciale per chi saprà indovinare! Ma se nessuno ci riuscirà, una punizione al primo che ha tentato toccherà!-
Tutti gli si fecero intorno curiosi, ma nessuno riuscì ad indovinare.
- Dunque…tu essere Lysander, ja?- provò uno studente di Durmstrang. I gemelli scossero la testa con un ghigno.
- Qvello a sinistra essere Lorcan.- tentò una studentessa bulgara. Di nuovo i gemelli negarono e si mischiarono.
- È impossibile!- protestò una ragazza di Hogwarts.
I Potter-Weasley-Paciock e vari erano rimasti in disparte. Però ad una principessa che identificheremo in Alice venne un’idea.
- Ciao. - disse ad uno studente bulgaro.
- Buonciorno.- rispose lui.
- Mi chiamo Alice Paciock.-
- Io sono Boris Krum. -
- Mi faresti un favore? Vedi quella ninfa…?-
Boris si avvicinò a Lily, impegnata a parlare di Quidditch con Louis e le mise una mano sulla spalla.
- Ciao. Tu essere molto karina, sì?- disse il ragazzo.
- Ehm…grazie.-
- Tu fuoi ballare?-
- Non credo che sia il caso sai? Mi spiace.-
- Ho capito!- esclamò Alice.- Quello a sinistra è Lysander!-
I gemelli impallidirono e annuirono lentamente.
- Come hai fatto?- le chiese la fata Babbana Rose.
- Ho chiesto a Boris di invitare Lily e, quando li ha visti, Lys si è irrigidito. – spiegò la ragazzina. – Sapete che è geloso.-
Lysander Cappellaio le fece la linguaccia e poi Lorcan Cappellaio disse: - Ora puoi scegliere un altro travestimento per uno di noi. Quello che vuoi.-
Alice ci pensò su e poi sussurrò qualcosa a Lorcan che scoppiò a ridere.
- Non si può dire che tu non abbia immaginazione Allie! Vado.-
Tornò poco dopo vestito da Stregatto, completo di sogghigno perpetuo.
- Balli?- chiese a Lucy.
- Non credo che la mia gonna sarebbe d’accordo.- mormorò lei guardando l’ampia crinolina del suo abito settecentesco.
- Mi concedi questo ballo Lily-Lils?- chiese Lysander.
- Certo. Spero solo che non mi pestino i piedi.- rispose la ragazza.
- Tranquilla: ti proteggo io. -
Lysander sentì lo sguardo del bulgaro per tutto il ballo.
- Tutto ok?- gli chiese Lily mentre ballavano.
- Sì, perché?-
- Be’, tu odi ballare, eppure mi hai trascinata qui…-
- Dunque?-
- O hai un’improvvisa passione per la danza, o la tua gelosia è riaffiorata.-
- Senti, quel bulgaro ti guarda come…come…-
- Perché mi dovrebbe interessare?- replicò Lily. – A me piaci tu. -
- Sì, ma lui…-
- Lui non è biondo, è basso, credo che non abbia fratelli gemelli e, soprattutto, non ha gli occhi verdi.-
- Bella la mia Lily-Lils. – disse Lysander stringendola.
- Grazie amore.-
Quando si fermarono erano ormai le due passate. Subito, la vicepreside Sinistra si affrettò a far rientrare tutti nei loro dormitori, ma tutti gli Hogwartiani volevano salutare i loro amici che se ne andavano e non c’era modo di dissuaderli. Quindi i festeggiamenti continuarono fino alle quattro con grande soddisfazione dell’Hermione/Rose, dell’Harry Potter/Albus, del vampiro/Scorpius e Albus Silente/Belby, e dagli altri che se ne andavano.
I bulgari invece, un gruppetto di dieci studenti, se ne stavano in disparte vicino al loro preside Viktor Krum, padre di Boris.
Finalmente ognuno andò nel suo dormitorio.
- Sbrigatevi! Domani ci dobbiamo svegliare presto!- le pregò Sasha tirando Roxanne e Lily per il colletto.
- Ciao! Ci vediamo domani!-

Il mattino dopo…
- Aaah! La testa!- si lamentò Rose.
- Ma non ve ne eravate andati?- chiese Andrea.
- Questo pomeriggio. Non posso credere che sia il mio ultimo giorno ad Hogwarts…-
- Non tornate per i diplomi?-
- E certo, ma fra il viaggio, il fuso orario e tutto il resto capiremo a malapena che siamo in Inghilterra.-
- Povera Rosie.- fece Lily sarcastica.
- Che, vuoi andarci tu in Bulgaria?-
- Ma neanche morta!-
- Perché?-
- In primo luogo, non capirei un’acca. -
- Mai sentito parlare di magia?- replicò Lysander.
- Secondo, farebbe freddo.-
- Conosci il fuoco?-
- Terzo, la scuola sarebbe diversa.-
- Si chiama spirito di adattamento Lily-Lils. -
- Ma dopotutto c’è un vantaggio.- aggiunse Lily.
- Sarebbe?- chiese Andy imburrando una fetta di pane.
- Mi libererei dell’essere al mio fianco.- rispose indicando il biondo al suo fianco e scatenando le risate della compagnia.
I ragazzi partirono alle tre di pomeriggio e tutta Hogwarts, o quasi, si riunì al Lago Nero per salutarli. Poco prima di salire sulla nave di Durmstrang, Al prese Lysander da parte e gli sussurrò qualcosa prima di andare ad abbracciare la sorella.
- Che ti ha detto?- gli chiese Lily dopo che il veliero si fu inabissato.
- Te lo dico dopo. Dov’è quel maledetto Krum?-
- Aah!- si lamentò Lily. - Sei maledettamente geloso!-
- Ho un buon motivo per esserlo…-

Angolo autrice
Ok, è corto e fa schifo. Lo ammetto: non ho uno straccio di ispirazione ma un capitolo dovevo pur darvelo no? Perdonatemi!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Andiamo Lily-Lils ***


- Buonciorno Lily, come fa?-
- Oh, ciao Boris. Tutto bene grazie. E tu?-
- Io sto…-
- Ciao Krum…-
- Oh, Lysander. Tutto ok? Sei pallito.-
- Mai stato meglio. Sibilò il ragazzo in risposta.- Andiamo Lily-Lils?-
- Oh, certo.- replicò l’altra perplessa.
- Allora ci fediamo.- li salutò Boris.
Lysander lo seguì con lo sguardo, e, quando ebbe voltato l’angolo, sibilò: - Ma anche no…-
- Si può sapere perché lo tratti così male?- ribatté Lily indispettita.
- Ti sta sempre attorno!-
- Ma per favore! Non essere ridicolo. Piuttosto, cos’hai ora?-
- Pozioni. Tu?-
- Difesa, e sono in ritardo. È la volta buona che Aberforth mi trasforma in uno Spioscopio…-
- No, non gli piacciono quei cosi. Dice che sbagliano sempre.-
- Comunque sia devo andare. Ciao Lys!- lo salutò baciandolo.
- Ciao!-
Il ragazzo corse nei sotterranei. Fortunatamente, Lumacorno era in ritardo come al solito, quindi si sistemò tranquillamente tra Lorcan e Louis e tirò fuori il suo materiale di Pozioni.
Dopo dieci minuti entrò Gazza per avvisarli scorbuticamente che Lumacorno non sarebbe venuto, quindi avrebbero avuto il resto dell’ora libero.
- Evvai! Dopo avevo un’ora buca!- esultò Lysander.
- Serio? Beato te. - lo avvertì Louis.- Che facciamo?-
- Il parco gelato di novembre, le cucine in cui non posso entrare perché al contrario vostro, non mi hanno cacciato dai Prefetti, oppure la Biblioteca?- propose Lorcan. Lysander e Louis si guardarono scettici e il Weasley propose: - E se girassimo un po’?-
- Ci sto!-
Passarono i restanti quaranta minuti andando in giro per Hogwarts, poi i due Corvonero dovettero correre a Erbologia e quindi rimase solo.
- E ora?- sbuffò pensando a cosa fare. All’improvviso notò una porta che prima non aveva visto e lo incuriosiva molto.
Era una sensazione strana, quasi ipnotica, la porta lo…attraeva a dir poco.
Si mosse lentamente verso la porta e la aprì. Dentro c’era uno specchio uguale allo Specchio delle Brame. Lo stesso che aveva visto l’anno prima con Lily. Ma l’iscrizione era diversa. Diceva: “Ardacca ehc oic ortsom oi”.
Si avvicinò sempre di più e scorse se stesso, poco più grande, al massimo di un anno e al suo fianco stava Lily, anche lei cresciuta quanto lui.
Lo salutarono e gli sorrisero. Poi gli indicarono qualcosa ai suoi piedi e lui vide una piccola volpe che si rotolava contenta.
Stava per succedere qualcosa, quando una voce dietro di lui disse: - Bello vero?-
Lysander si voltò e davanti a sé vide Albus Silente, versione quadro, che lo guardava con un sorrisetto.
- Quello è lo Specchio dell’Avvenire. Mostra ciò che nel nostro futuro ci cambierà totalmente. La prima volta che l’ho visto avevo tredici anni. È orribile non potere più vederci nulla…-
- Immagino professore. Ma perché una volpe dovrebbe segnare la mia vita?-
- Be’, mio caro ragazzo, come si suol dire: come diavolo faccio a saperlo?-
- Ahahah! Ha ragione professore. Però non riesco proprio a capire…-
- Dovrai aspettare e vedere direi.- disse il quadro.
- Ha ragione, sa? Dice che posso guardare ancora?-
- Potresti, ma io ti consiglio di aspettare.-
- Perché?-
- Che gusto c’è a vivere la vita sapendo già come finirà ogni cosa?- spiegò Silente.
- In effetti…- ammise Lysander.- Oh per Agrippa! Devo correre a Trasfigurazione o il professore mi uccide! Grazie mille professor Silente!- esclamò guardando l’orologio.
- Figurati ragazzo mio.-
Lysander corse e addosso a chi finì se non al nostro amico Krum?
- Oh, Krum…- mormorò con una punta di fastidio.
- Skamantro. Posso farti tomanda?- gli chiese con un ghigno malevolo stampato in faccia.
- Certo…-
- Quanto ti decidi a kapire ke ora che io essere qva, pella Potter difentare mia?-
Lysander ci mise qualche secondo a capire bene le parole dell’altro, ma quando le ebbe comprese cominciò a tremare di rabbia. Ma controllò la voce e replicò: - E come mai questa cosa dovrebbe succedere scusa?-
- Be’, io essere straniero, cioè nuofo, più pello di te di certo e inoltre pikkola Lily ti trofa uno poco appiccicoso, ho sentito che ticeva qvesto a sua amica Antrea.-
- Non dire queste cose di lei…- ringhiò il biondo al culmine della sopportazione.
- Ah, ciusto dimenticafo: qvel soprannome che tu tai lei…Lily-Lis è daffero…stupito.- concluse Boris con un sorriso a dir poco malvagio.
Quello era troppo. Lysander tirò fuori la bacchetta di slancio e gli lanciò contro uno Schiantesimo che l’altro parò e rispose.
Alla fine cominciò una sorta di duello con gli studenti come tifo.
All’improvviso furono separati con un lampo argenteo.
- Cosa vi prende eh?! Subito dal preside!- tuonò Aberforth che era arrivato di corsa, allertato da uno studente.
- Aberf…- disse Lysander prima di essere colpito da una fattura lanciata dal bulgaro all’ultimo momento.
Si risvegliò tre ore dopo in Infermeria, con accanto Lorcan, Louis e Roxanne.
- Ehi fratellino. Come va?- gli chiese il gemello.
- Meglio…cos’è successo?-
- Krum ti ha mandato addosso un Reducto. Per fortuna ti ha beccato di striscio.-
- Urrà!- esclamò il malato debolmente poi si guardò intorno.
- Lily è rimasta in Sala Comune. È arrabbiata con te. - spiegò Roxanne dispiaciuta.
- Cosa?!- replicò Lysander rizzandosi a sedere con un gemito.
- Non chiedermi perché, non ne ho idea. Fatto sta che è incacchiata nera.-
Lysander si buttò di nuovo sul letto e si sbatté il cuscino in faccia. Poi chiese agli altri di andarsene e loro eseguirono.
Da fuori, poterono sentire l’urlo esasperato del ragazzo, si voltarono e videro le porte dell’Infermeria spalancarsi e Lysander correre fuori seguito da madama Chipster.
Quando li superò, loro si guardarono e gli corsero dietro. Non era da tutti i giorni vedere un ragazzo in pigiama che correva come un forsennato.
- Lily!- ansimò quando entrò nella Sala Comune. La ragazza si voltò e sgranò gli occhi: - Ma che hai fatto?!- chiese lei.
- Tu e io dobbiamo parlare! Ora!- ansimò lui.
Lei annuì perplessa e lo seguì su per le scale nel dormitorio maschile.
- Carina però…- commentò Lorcan.
- Cosa?- replicò Roxanne.
- La Sala Comune dei Grifondoro. È calda. Però la nostra è più bella.- spiegò Louis che aveva capito al volo l’amico.
- Voi siete…bah. Lasciamo perdere. Piuttosto, andatevene! Non dovreste essere qui.-
- E allora? Che male c’è?-
- Andiamo a cena, dai.- propose Roxanne.
- Ma io voglio vedere dove sta il mio fratellino!- si lamentò Lorcan.
- Anche io!- aggiunse Louis.
In quel momento, dal buco del ritratto spuntò Sasha carica di libri. Barcollò fino alle scale del dormitorio e cominciò a trascinarsi di sopra.
Louis fece per aiutarla, ma Roxanne lo fermò: - È il rituale doposcuola di Sasha. Fra poco torna.-
Infatti tornò con i riccioli biondi scompigliati e sbuffando, poi li vide e chiese: - Che fate voi qui?-
- Visita turistica.- disse Lorcan mentre Louis annuiva.
- Davvero? Curioso. Ma adesso sarà meglio andare a cena. Come sta Lysander?-
- Ehm…-
- COSA AVREI FATTO IO?- si sentì urlare la voce di Lily dal dormitorio.
- Andiamo.- disse Roxanne spingendoli fuori.
Mangiarono in silenzio, fino a quando Lucy e Andy apparvero pallide e scioccate.
- Tutto bene?- chiese Sasha.
- No. Non avete idea di quanto stiano urlando Lily e Lys lì dentro.- disse Andy con un filo di voce.
- Oh Morgana! Ma avete capito perché?-
- Purtroppo no. -
Sasha si sporse oltre di loro e fece segno a Hugo, Louis e Lorcan che arrivarono subito.
- Cosa?- chiese Hugo.
- Voi sapete perché Lily e Lysander litigano?- fece Lucy.
- Non è per quello che gli ha detto Xanne?- ipotizzò Lorcan.
- Alt! A me l’ha detto un’altra persona e poi comunque avevano già un po’ di problemi.-
- Ma non si possono lasciare! Io voglio essere imparentato con Louis.- sbuffò Lorcan. Lucy tossicchiò infastidita per attirare la sua attenzione e lui si scusò con la ragazza, imbarazzato.
- Scusami Lulù. Ma stare con te è così ovvio e naturale…-
- Ovvio?!-
- Ehm…cioè…non era quello che…-
- Lascia stare: lo so che sei imbranato con queste cose. -
- Grazie mio cuore!- disse Lorcan teatralmente beccandosi un pizzicotto sulla guancia.
- Dove passiamo la serata? Non ho voglia di rientrare nella torre per sentire quei due che urlano. Carl Dawson mi ha detto che sono usciti tutti perché non la finivano di urlare.- disse Sasha.
Lucy propose di andare in Biblioteca, ma furono interrotti dall’arrivo furioso di Lily e Lysander (che per fortuna si era cambiato e non era più in pigiama).
La ragazza agguantò Krum e lo trascinò fuori, sempre con l’altro al seguito. Quasi tutta la scuola si diresse verso di loro.
- Credi davvero che non ne sia capace?!- esclamò Lily guardando l’altro truce.
- Non so, forse ho sopravvalutato le tue capacità mentali e lo farai!- sibilò Lysander in risposta.
- A quanto pare l’hai fatto perché lo faccio.-
- Fallo allora. Le conseguenze poi sono affar tuo!-
Boris intanto li guardava spaesato.
Poi, d’improvviso, Lily si voltò verso di lui e appoggiò le sue labbra su quelle del ragazzo.
L’urlo di rabbi a di Lysander sarebbe stato ricordato da tutti i presenti per molto, molto tempo.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Ci vediamo Lily ***


Un pugno. Due pugni. Tre pugni.
La Stanza delle Necessità era diventata una specie di enorme campo per la boxe.
Lorcan era seduto per terra appoggiato al muro e fissava il fratello che si stava sfogando, accanto a lui c’era Louis.
Erano lì da qualche ora, ma lui non si era stancato.
Finalmente, si fermò, ansante e tremante di rabbia accucciandosi a terra. I due amici gli si avvicinarono con cautela.
- Fratellino?- provò Lorcan.
- Cosa c’è?- ringhiò l’altro in risposta.
- Vuoi qualcosa?- gli propose Louis.
- Sì: la morte di Boris Krum e di Lily Luna Potter. È possibile?-
- T-Temo di no…- mormorò Louis.
- Allora tornare a casa. Questo posso farlo?-
- N-Neanche questo.-
- E ALLORA MI DITE COME CAZZO FACCIO A STARE MEGLIO?!- gli urlò contro.
- Lys calmati! Non te la prendere con noi!- protestò Louis.
- Con qualcuno me la dovrò pur prendere.- mormorò Lysander abbassando la testa.
- Certo che quando sei così deficiente riesco a capire perché Lily ti abbia mollato!- sbottò Lorcan senza pensarci.
Si ritrovò in un attimo alzato da terra con Lysander che lo teneva per il colletto della camicia.
- Ripeti…ripeti se hai coraggio.- gli sussurrò il fratello. Lorcan lo guardò con aria di sfida, ma, fortunatamente, Louis intervenne e li separò con un colpo di bacchetta.
- Piantatela e usciamo da qui. Abbiamo tutti bisogno di un buon pasto e lo sappiamo tutti che il pranzo di sabato è il migliore. Quindi Lys, calmati perché così non risolvi nulla.- consigliò il rosso.
I gemelli annuirono e si diressero in Sala Grande, Lysander aggiunse qualcosa. Purtroppo, Lysander
Si trovò a dover stare da solo al suo tavolo.
- Ciao Lysander! Come è andata stamattina? Non ti ho visto.- lo accolse Roxanne sorridendo.
Lui alzò le spalle: - Ero nella Stanza delle Necessità.-
- Per tutta la mattina?- replicò Andrea.
- Sì. -
- E che avete fatto?- interloquì Lucy.
- Palestra per lo più.-
- Divertente?- chiese Sasha.
- Appagante direi.-
In quel momento arrivarono Hugo e Lily parlottando fitto, fitto. Poi si salutarono a la ragazza venne verso di loro. Quando vide Lysander, il sorriso si tramutò in un’espressione triste.
Si sedette davanti a lui, che la salutò con un cenno educato, e deglutì, poi disse: - L-Lysander io…-
Lui inarcò un sopracciglio e la fissò curioso. Manteneva una calma ammirevole.
- Ecco…volevo scusarmi.- disse tutto d’un fiato. Poco manco che ai presenti venisse un colpo: mai in tutta la sua vita, Lily Luna Potter si era scusata o aveva ammesso di essersi sbagliata! - Insomma, sono stata davvero precipitosa. Tu…insomma…mi perdoneresti?-
Lysander masticò con calma un pezzo di arrosto prima di rispondere, cosa che lo fece odiare da mezzo tavolo.
Alla fine, si decise a parlare e disse semplicemente: - No. -
Lily sgranò gli occhi e chiese: - Come scusa?-
- Ho detto no. Non voglio perdonarti.- ripeté il ragazzo con l’aria più innocente del mondo.
- Ma perché?-
- Perché? Be’, non ti fidi di me, baci altri ragazzi davanti a me, mi menti e…basta. Non c’è altro.-
Tutti gli altri erano ammutoliti; non per il discorso in sé, ma piuttosto perché mentre parlava il ragazzo aveva mantenuto un perfetto stile Luna Lovegood: ogni parola sembrava sgorgargli direttamente dal cuore. Sembrava la personificazione della verità.
Lily deglutì e annuì rigidamente.
- Q-Quindi basta?- chiese infine.
- Basta?- replicò Lysander non capendo.
- Cioè, non stiamo più insieme?-
- Guarda, io ero rimasto che mi avevi mollato ieri quindi direi di sì. - concluse lui alzandosi. - Allora ci vediamo Lily. - salutò. L’aveva chiamata Lily. Semplicemente Lily.
Si allontanò tranquillamente, ignorando il fatto che tutti i Grifondoro, i Tassorosso e qualche Corvonero, lo fissassero a occhi sgranati. L’unico di cui sembrò accorgersi fu Boris a cui fece un piccolo cenno, come a dire “Adesso puoi andare”; come se, insomma, gli stesse dando il via libera per Lily.
Purtroppo proprio quel giorno Lily aveva due ore di Incantesimi.
- Ciao Lysander.- lo salutò sedendosi. Lui, che aveva gli occhi chiusi, accennò un saluto con il capo.
- Senti, non è che potremmo parlare?- propose la ragazza. Lui aprì un occhio.
- Buongiorno ragazzi!- esordì il professor Vitious e Lily liquidò il discorso a dopo la lezione.
In realtà alla fine dell’ora, il ragazzo scappò senza darle la possibilità di rivolgergli la parola e continuò ad evitarla per tutto novembre e oltre.
Arrivò dicembre insieme alle vacanze natalizie e ancora non era riuscita a cavargli una parola di bocca.
- Ma non è possibile che sia riuscito ad evitarti per tutto questo tempo!- esclamò Andy.
- E invece ce l’ha fatta. Ma non ha fatto lo stesso con voi credo.-
- Già. Non è cambiato niente con noi.- ammise Sasha. Poi aggiunse: - Oh, non posso credere di essere l’unica che non passa il Natale alla Tana! Anche Andy ci va!-
- Ma lei ha la scusa di James. Tu invece non vuoi che si sappia di Louis…- mormorò Lucy scoppiando poi a ridere insieme alle altre davanti al viso paonazzo della ragazza.
- Che c’è di tanto divertente?- chiese la voce di Lorcan da dentro uno scompartimento in cui erano già sistemati lui, Louis e Hugo. Le ragazze si accomodarono con loro all’interno.
- E Lys?- chiese Roxanne guardandosi intorno. Louis alzò gli occhi dal libro che stava leggendo e indicò una massa informe di mantelli da cui sbucava un piccolo ciuffo biondo.
- Non stupitevi. Una volta si è addormentato durante una festa estiva. In mare. - disse Lily guardando il fagotto, rivolta ad Andrea e Sasha.
- Davvero? Che festa?- chiese la prima.
- Gli otto anni di Louis.- annunciarono tutti gli altri in coro.
- Ehi scusate!- protestò Andy fingendosi offesa mentre tutto lo scompartimento rideva a crepapelle. Il fagotto/Lysander ebbe un sussulto.
- Ahi! Fate piano: non è consigliabile svegliarlo.- suggerì Lorcan.
- Vero: diventa peggio di un Troll.- confermò Lily.
Tutti si voltarono a guardarla stupiti e divertiti e la ragazza ci mise un attimo a capire che cosa li aveva turbati.
- Oh no! No, no, no, no, no! No!- farfugliò.- Non è come credete! Una volta ci siamo fermati in dormitorio e lui si è addormentato. Solo che poi è finito l’intervallo e ho dovuto svegliarlo. Uno spettacolo che non ripeterei!- spiegò.
- Come ti capisco…- sussurrò Lorcan pallido.
Il fagotto si mosse di nuovo e nello scompartimento si fece silenzio.
“Non farò nulla che possa far capire la mia rabbia.” Aveva assicurato Lysander e la cosa spaventava molto Lorcan. Suo fratello era sempre stato un tipo estroverso che non si faceva alcun problema a mostrare ciò che provava a chiunque e in qualunque momento.
Quella nuova remissività lo spaventava terribilmente, ma sperava che un inverno in compagnia della madre gli avrebbe giovato.
Trattenne un sospiro e si voltò a guardare il panorama: le montagne stavano lasciando il posto a qualche piccola casa che spuntava sporadicamente. Presto sarebbero stati a Londra e le vacanze li avrebbero accolti a braccia aperte. Vacanze con l’aspetto e l’eccentricità di Luna e Rolf Scamandro, più la piccolina.
Sorrise al pensiero e si guardò intorno. Lily era incredibilmente silenziosa, Roxanne guardava delle foto insieme a Andy, Louis sorrideva a Sasha che, essendosi accorta di lui, era arrossita moltissimo e si era rifugiata nella lettura di un libro, Hugo giocava a carte magiche con Lucy.
Era bella Lucy. Erano belli i suoi capelli che erano rossi, ma con venature castane. Erano belli i suoi occhi azzurri come quelli di suo padre. Era bello il fatto che, al contrario della sorella, avesse qualche chiletto di troppo che però non la rendeva meno bella.
Ma in fondo Lorcan trovava tutto bello in quella ragazza. Non riusciva a trovare il minimo difetto in lei. Gli piaceva perfino che fosse abbastanza vanitosa. Lo trovava interessante.
Moriva dalla voglia di baciarla, anche davanti a tutti i loro amici, ma lei era molto reticente su questo argomento. Non sapeva perché, ma si vergognava.
- Londra!- gridò ad un certo punto Andrea. Troppo forte…
- CHE DIAVOLO SUCCEDE?!- urlò Lysander svegliandosi di scatto. Rimasero immobili.
- I-Io…- si arrischiò a dire Andy. Il ragazzo le si avvicinò e mormorò con un tono inquietante: - Riprovaci mia cara…riprova a svegliarmi e allora vedrai. Infesterò i tuoi incubi e anche i tuoi sogni, farò marcire il tuo cibo e le tue bevande. Sai che lo farò…-
La ragazza rimase paralizzata perché lui parlava con una voce bassa e inquietante. Lorcan l’avrebbe poi avvertita che, fortunatamente, il gemello era in buona. Quindi aveva avuto una reazione lieve.
- Ciao gemelli.- sorrise Luna spalancando le braccia per accogliere i suoi due figli. I gemelli la abbracciarono forte e poi si diressero dal padre che reggeva l’ultima nata in braccio.
- Mia bellissima omonima, come stai?- chiese Luna alla rossa che si era avvicinata a lei senza guardarla però.
- Stavo meglio prima, Luna. Sai dove sono i miei?- le rispose. La donna la fissò con i suoi grandi occhi grigi e Lily ebbe la sensazione che Luna sapesse tutto, ogni cosa. Ciò la spaventò molto.
- Loro non ci sono. Ma c’è il più grande.- rispose la bionda indicando James che stava entrando in stazione sorridente.
- JAMIE!- urlò Lily correndo a gettarsi tra le braccia del fratello. Lui la accolse con una risata e strinse forte la sorellina sollevandola in aria. Poi la lasciò per stringere anche Andrea che, intanto, si era avvicinata.
- Ehi Jam!- fece Hugo dando un cinque al cugino.- Sai dove sono i genitori?-
- Come non lo sapete?- replicò l’altro sorpreso.- Quest’anno gli adulti sono tutti in vacanza in Scozia! Siamo soli con i nonni alla Tana!-
- Davvero?- chiese Roxanne a occhi sgranati.
- Certo. Credevo ve l’avessero detto…- rifletté James; poi scrollò le spalle e annunciò che avrebbero preso il Nottetempo perché, semplicemente, “Io non porto sei ragazzini con la Materializzazione da solo.”
Anche gli Scamandro presero il magico autobus. Luna mandò Lorcan vicino a Lucy, Lysander accanto a Rolf e Selene; lei prese posto vicino a Lily.
- Come va?- le domandò.
- Lysander ti ha detto ciò che è successo.- replicò Lily. Non era una domanda.
- Ti sei già data la risposta.-
- Cosa faccio Luna?! Sono stata una stupida!-
- Potrei darti mille consigli mia cara, ma sarebbero inutili. Non ho mai passato una situazione del genere. Ma credo che parlarne sarebbe meglio.-
- Ok, credo che tutto sia cominciato dal fatto che lui ha un segreto che non mi vuole rivelare. Io mi sono sentita come se non si fidasse di me, Lys ha creduto che non mi fidassi di lui. E poi è arrivato quel Krum che ha cominciato a corteggiarmi. Non mi interessava allora e neanche ora mi importa di lui, ma Lysander è gelosissimo e ha cominciato ad essere davvero possessivo. Da lì in poi la cosa è degenerata e ora è lui a non voler stare con me. Mi ha anche chiamata Lily!-
Luna rimase in silenzio per qualche istante e fece correre lo sguardo per tutto il pullman.
Poi parlò.
- Lysander è molto orgoglioso. Non si arrenderà facilmente. Ma se tutto è partito da quel segreto, posso dirtelo io. -
- Davvero?-
- Certo. Semplicemente,Lorcan e Lysander sono…-
BUM!

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Ti ricordi Lily-Lils? ***


Il Nottetempo aveva frenato all’improvviso per far salire un vecchio mago acciaccato. Lorcan non se ne era accorto ed era caduto, trascinando con sé Lucy, Hugo e Lysander.
La prima era finita distesa sopra il cugino. Lysander invece si era ribaltato in avanti e aveva travolto Lily, seduta davanti a lui. Luna si era spostata in tempo.
- Ahia! Levati Hugo!- esclamò Lorcan con la gamba dell’altro sulla schiena.
- Appena Lucy si leva!- replicò l’altro.
- Aspettate, vi do una mano. -
- NO JAMES!- urlarono in coro mentre l’autobus frenava nuovamente e il ragazzo perdeva l’equilibrio e finiva sopra di loro.
- Dammi la mano Lorcan.- gli disse Rolf. Il figlio la prese e venne fatto rialzare. A sua volta, tese la mano a James che poi tirò su Hugo e Lucy.
Alla fine, gli unici a terra erano Lily e Lysander.
- Tiratevi su. - gli intimò Andy.
- Fosse facile! C’è qualcosa che blocca!- replicò Lily che provava a tirarsi su inutilmente mentre Lysander, sotto di lei, cercava di fare lo stesso.
Rolf scoccò uno sguardo a Luna che, noncurante, reggeva la bacchetta nascosta sotto la veste. Sorrise e scosse la testa tornando a concentrare la sua attenzione sulla figlia e facendo segno a Lorcan di fare lo stesso.
Il ragazzo ci mise un momento a capire, poi ridacchiò e preferì rivolgersi a Lucy, Hugo e Andy, distraendoli dalla situazione comica ma privata.
Dopo un attimo di esitazione, James si unì a loro.
- Mamma mi dai una mano?- provò Lysander tendendo la mano verso Luna. Lei gliela prese e lo tirò su, dimenticando però che sopra di lui stava Lily. Così facendo, infatti, Lysander tornò in piedi ma Lily cadde di nuovo.
- Ma così non vale!- si lamentò. Luna aiutò anche lei e la fece sedere al suo posto. Lei si diresse da Rolf, dato che gli altri se ne erano andati ed erano tornati ai loro posti.
- Sì, ma io dove…?- mormorò il ragazzo. Poi si guardò intorno e maledisse la saggezza di sua madre: l’ultima cosa di cui aveva voglia era parlare con Lily, ma purtroppo l’intento dell’altra sembrava essere proprio quello.
- Ehi Lys…- esordì.
- Cosa?-
Lily cominciò a parlare, ma l’altro rispondeva solo a monosillabi. Finalmente arrivarono alla Tana e lasciarono gli Scamandro sull’autobus. Hugo dovette sollevare Lily di peso per farla spostare dal luogo dove il Nottetempo era partito.
- Dai che le vacanze passano in fretta.- la rincuorò Roxanne mentre si sistemavano nella loro camera.
- Non so se è una cosa buona o cattiva.- replicò Lily.
- Dipende dal punto di vista.- spiegò Lucy. - Per me e Sasha è un vantaggio, per Andy una sfortuna, per Hugo e Xanne è lo stesso, per Louis…diciamo che sta sognando Hogwarts.-
- D’accordo, ma per me? Se penso che Lys è appena dietro quella collina mi viene voglia di correre da lui, e contemporaneamente di mandarlo al diavolo. Che faccio?-
- Entrambe le cose: corri a mandarlo al diavolo.- suggerì Roxanne.
Lily le lanciò uno sguardo scettico, ma in realtà il suo cervello stava lavorando velocemente.
Quella notte, mentre tutti dormivano, prese una scopa e volò verso casa Scamandro. Sapeva bene che i gemelli non avevano orari per dormire e di solito amavano stare svegli finché non crollavano, dovunque si trovassero.
Fu nel campo di trifoglio che trovò Lysander, disteso nell’erba sorridendo alla mezza luna che stava fiera in cielo.
Non si scompose quando Lily atterrò nel prato e gli si sedette accanto.
- Vai al diavolo Lys. - gli disse semplicemente.
- Perché?-
- Perché mi hai lasciato senza possibilità di repliche, perché non mi parli da settimane, perché mi manchi, perché non hai almeno provato a fingere di essermi ancora amico come fanno tutti gli ex, perché non sei più mio.- quasi urlò Lily.
- Stai bene ora?- le chiese reggendosi sui gomiti.
- Più o meno. Torniamo amici Lys?- gli chiese quasi supplicando.
- Dammi un buon motivo.-
- Mi manchi da morire.- ammise la ragazza.
- E credi che facendo finta di stare bene come amici non soffrirai più?-
- No. Credo solo che sarebbe più semplice.-
- Posso mostrarti una cosa per farti capire che sarebbe un’idea davvero stupida?-
- Certo.-
Si mise a sedere, attese un attimo per permetterle di cambiare idea; poi, con l’espressione più innocente del mondo, le prese il capo tra le mani e la baciò.
Lily sapeva che era un bacio puramente dimostrativo ma non riuscì a resistere.
Gli mise le mani attorno al collo e dischiuse le labbra in contemporanea con Lysander. Fu uno dei baci più belli e lunghi che si sarebbero dati, e anche uno dei più sofferti.
Da lui perché temeva di non riuscire più a fingere che lei non le interessasse, da lei perché aveva una paura folle che fosse l’ultimo bacio che avrebbe potuto dargli.
Quando si furono separati, Lily non resse più e scoppiò a piangere affondando la testa nel maglione del ragazzo che rimase paralizzato dalla sorpresa: mai l’aveva vista piangere.
Alla fine si concesse di accarezzarle la testa con calma. Poi le chiese: - Hai capito?-
Lei annuì, poi inspirò e si mise a ridere. Il ragazzo la guardò come se fosse diventata pazza.
- Che c’è?-
- Ma quanto ti piacciono i trifogli Lys?- esclamò lei sempre ridendo. Rise così tanto che cadde distesa per terra a pancia in su.
Lui la guardò scettico e poi scrollò le spalle sdraiandosi accanto a lei, guardando le stelle.
- Ti ricordi Lily-Lils?-
- Cosa?-
- A sette anni, proprio qui. Le stelle.-
- Oh. Ahah!-

- Mi raccomando, noi siamo alla Tana se ti serve qualcosa ok?- raccomandò loro Ginny.
- Tranquilla mamma! C’è anche Louis!- sbuffò Lily.
- Va bene. Ciao Luna. - salutò infine la madre decidendosi ad andarsene.
Ginny si smaterializzò e subito la bambina corse dallo zio Rolf. Lui sapeva tutto sulle stelle e lei le adorava.
- Zio, zio! Mi fai vedere qualche costellazione nuova?- esclamò entrando nello studio dell’uomo.
- Mi spiace piccolina: sono impegnato.- si scusò lui. Poi vide la faccina delusa della bambina e aggiunse: - Però puoi chiedere a Lysander. Anche a lui piace l’astronomia e gli ho insegnato molte cose. -
- A Lys sto antipatica, non lo farà mai.- protestò Lily facendo un’espressione imbronciata.
- Ma che dici? Se ti adora! Non fa altro che parlare di te, credimi.-
- D’accordo. Ma lo faccio solo per te. -
- Grazie allora!-
Lily andò arrabbiata verso il prato di trifogli, sapeva benissimo che il bambino stava sempre lì quando non era con il suo gemello o con Louis.
Si trovava lì infatti.
- Ciao Lily. -
- Ciao. Tuo padre ha detto che tu puoi insegnarmi qualcosa sulle stelle.-
Lui la guardò scettico e le fece notare che, essendoci ancora il Sole, era impossibile.
Lei, umiliata, se ne andò a passo di carica. Dalla casa sbucarono Lorcan e Louis che andò a sbattere contro la cugina, che non si fermò.
- Come fai a farla sempre arrabbiare scusa?- chiese Lorcan al gemello.
- Temo sia una dote naturale.-
- Temi? Allora…ti piace mia cugina!- esclamò Louis con un ghigno.
- NO!- protestò Lysander, ma ormai erano lanciati.
- Lys è innamorato! Ly, ly é incastrato! Lily lo ha stregato!- lo canzonarono.
- SMETTETELA!!!!!!!!!!!- urlò Lysander.
- Ragazzi che avete? Sto cercando di lavorare!- urlò allora Rolf dalla casa.
- Scusa.-
Dopo ciò i ragazzi cominciarono a giocare senza dire più nulla, anche se a volte Louis e Lorcan si scambiavano sguardi eloquenti facendo arrossire l’altro.
Dopo cena, Louis fu richiamato a casa dalla madre che gli aveva concesso di stare lì solo fino alle otto e mezzo, Lily invece rimase poiché sua madre le aveva concesso si rimanere fino a mezzanotte.
Sgattaiolò fuori dalla casa, corse nel prato e si mise a guardare estasiata l’immenso universo.
- Quello è Orione.- le annunciò Lysander da dietro.
- Oh. E quello là?-
- Costellazione dello Scorpione.-
- Quella a croce?-
- Cigno.-
- Wow. -
Era così il loro rapporto: come le montagne, alto e basso. Loro sembravano non notarlo e si comportavano come se nulla fosse.
- Ma la mia stella preferita è quella.- aggiunse il ragazzino indicando una piccola stella accanto all’Orsa Maggiore.
- Oh, come si chiama?- chiese Lily.
- Non lo so. Io la chiamo Falco.-
- Perché?-
- Così; quella alla sua destra la chiamo Aquila.-
- Che bello.-


- Adesso mi dirai perché chiami così quelle stelle?- chiese Lily.
- Non posso, mi spiace.-
- Scommettiamo.- propose all’improvviso lei.
- Scusa?-
- Scommettiamo. Tu non ti vuoi rimettere con me perché dici che non mi fido, giusto?-
- E perché non ti fai mai gli affari tuoi.-
- Esatto. Ma il problema è partito dal tuo segreto.-
- Dunque?-
- Se io lo indovino, tu ti rimetti con me. - gli propose la ragazza avvicinandosi fino ad arrivare ad un centimetro dal naso dell’altro, che arrossì.
- È una proposta?-
- È un ordine.-

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Corrispondenza ***


Cara Lily,
qui l’atmosfera è proprio diversa dalla nostra Hogwarts.
Per motivi di segretezza, non posso svelarti il luogo dove si trova (neanche io ne sono sicuro); però posso dirti che c’è un parco, ma è completamente ricoperto di neve. Io credevo che fosse perché siamo in febbraio, ma uno di qui, Ivan Pettersen, mi ha detto che il ghiaccio resiste fino a maggio e oltre. Incredibile vero?
Comunque, Roxanne mi ha scritto che ultimamente passi tutto il tuo tempo in Biblioteca. Hai preso qualche malattia strana o hai uno scopo? Spero il secondo.
Nel caso in cui tu abbia un obiettivo in mente ti chiedo di dirmelo: i tuoi fini di solito sono molto…illegali ecco.
Se non lo è, ti chiedo di dirmelo comunque perché sono davvero curioso. Vorrei anche sapere com’è andata a finire con Lysander. Sono certo che a te piaccia ancora e che lui ti ricambi. Il problema è che siete dei maledetti orgogliosi come ogni Grifondoro che si rispetti. (Sono certo che in questo momento vorresti prendermi a pugni per questa mia “eresia da Serpeverde”).
Rispondimi presto mi raccomando.
Albus.

P.S.
Qui le lezioni sono dure il doppio di quelle di Hogwarts quindi non ti lamentare. Ciao!


Caro Hugo,
come stai? Ti manco? Spero di sì (per te). Ma, dopotutto, come potrebbe non mancarti la tua adorata Rosie? Impossibile.
Ma non è per questo che ti ho scritto. Prima di tutto risponderò alle tue domande.
1 Durmstrang è bellissima, anche se in confronto a Hogwarts è piccola.
2 Tranquillo: continuo a preferire l’Inghilterra.
3 Contrariamente a quanto tu pensi Scorpius è un vero gentiluomo e non ci ha provato con nessun altra. Non sono poi così stupida come dici.
Ora tocca a me fare le domande: come va con la piccola Alice? Neville ti minaccia o sei tranquillo?
Tu non ti arrendere e continua a lottare! Ne vale la pena!
Ah, come vorrei essere lì per darti consigli e scompigliarti i capelli. Mi manchi tanto fratellino lo sai? Qui non c’è nessuno con i capelli rossi a parte me, ti rendi conto?! Sono tutti biondi, biondi! L’Inghilterra è molto meglio.
Sappi che scriverò anche a Lily perché Sasha mi ha scritto che non sta molto bene; è vero che passa ORE in Biblioteca? Se è vero credo che mi verrà un attacco di cuore; non so se di gioia o di paura.
Tu, mi raccomando, continua a studiare (per mamma), a divertirti (per papà) e a sorridere (per me).
Ciao, ciao!


Cara Andrea,
come stai? Tu mi manchi ma dopotutto è già una fortuna che io mi sia diplomato quindi non ci tengo a tornare a scuola, per quanto Hogwarts sia fantastica.
Mi hai scritto che hai una paura folle dei G.U.F.O., mi uccidi se ti dico che hai ragione? Non sono al livello terrorizzante dei M.A.G.O., ma ci vanno molto vicini.
Stai calma però: tu prendi voti migliori di quelli che prendevo io, quindi almeno sei G.U.F.O. li otterrai.
Mi raccomando: se c’è qualche ragazzo che ti rompe dimmelo; abbandonerò subito la squadra e correrò lì ad affatturarlo chiaro?
Scusa la presunzione ma ciò che è di James Sirius Potter, è di James Sirius Potter senza discussioni.
Perciò se per caso hai qualche ammiratore che si prepari a severe ritorsioni, sai che ne sono capace.
Comunque, non studiare troppo che poi ti deprimi ok? E se ti deprimi poi cominci ad insinuare che non sei più bella (orribile bugia!)
Però studia perché non possiamo permettere che tu sia bocciata e debba passare un altro anno lontana da me, vero?
Ti amo tanto Andy, te lo ripeterò per tutta la tua vita.
James.


Caro Lorcan,
so che è strano che sia proprio io a scriverti. Non l’ho mai fatto e non sono sicuro che lo rifarò.
Se sei sorpreso, quindi, ti capisco.
Volevo solo dirti che secondo me sei un ragazzo d’oro e che credo di essermi finalmente affezionato a te.
Sei anche uno studioso Corvonero quindi non potrei chiedere di meglio.
Poi ho chiesto anche a Rolf, come sai un mio vecchio amico, e mi ha parlato tanto bene di te (indipendentemente dal fatto che sia tuo padre).
Sì: so che questa sembra la lettera di qualcuno che sta accettando una richiesta di lavoro, ma io sono fatto così e spero che ti ci dovrai abituare.
Spero perché tengo molto al fatto che tu e Lucy non roviniate il vostro rapporto.
Mi dispiace molto per il modo in cui ti ho trattato negli ultimi tempi.
Non te lo meritavi affatto.
Molti saluti,
Percy


Angolo autrice
In effetti è un po’ corto, ma mi pareva originale. Dopotutto dovranno pur ricevere lettere no?
Spero di ricevere più recensioni di quelle dello scorso capitolo (Quindi ne basterebbe anche una sola, sigh).
Ciao, Ciao!
Luna

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Non rompere Lily-Lils ***


- Lorcan la smetti di fissare Lucy?- lo pregò Louis.
- Perché? È una bellissima vista.-
- Lo capisco ma sei un po’ troppo insistente e sai che a Lucy questo non piace.-
- Ma io…-
- Smettila, sul serio.-
Lorcan sbuffò e si accasciò sul tavolo della Biblioteca. Odiava quella situazione: perché diavolo Lucy si rifiutava di stare con lui? Non le piaceva forse? E allora perché diavolo aveva dovuto farlo illudere per tutta l’estate?
Sospirò e si decise a tornare al tema di Antiche Rune che avrebbe dovuto finire per il giorno dopo. In quel momento arrivò Lily Luna.
- Ciao Lorcan…- cominciò.
- Quando la smetterai con questa caccia alla risposta Lily? Non te lo dirò, lo sai. -
- La speranza è l’ultima a morire.-
- Ma prima o poi muore.-
- Va bene, va bene. Ah, dovevo dirti una cosa. -
- Sarebbe?-
- Ehm, Lucy…- Lorcan drizzò le orecchie.- Tu la devi smettere.-
- Di fare che scusa?-
- Di insistere. Lucy non…non è capace di gestire questa cosa. Non si è mai innamorata prima e non riesce a capire se ora lo è di te. Lei ha tanto bisogno di riordinare le idee. -
- E dovrei starle lontano per questo?!-
- Lo so che è una cosa stupida, e io trovo che dovrebbe parlarne con te. Ma Lucy è Lucy: non c’è verso di farle cambiare idea. -
- È come te. - replicò Lorcan.
- Già, ma al contrario suo ho un buon motivo. Non ho intenzione di lasciar perdere tuo fratello!-
- Senti Lily, questo è un s-e-g-r-e-t-o della mia famiglia chiaro?-
- Certo, e se lo scopro entrerò anche io a far parte della famiglia; quindi ne ho tutti i diritti. Ciao. -
Dopo aver lasciato i due, Lily si diresse nel terzo corridoio a sinistra della Biblioteca: la sezione “Mutaforma”.
Aveva letto libri e libri su Lupi Mannari, Gremlins, Kelpie, Vampiri, ma non aveva trovato nulla. Esaurite le Creature Magiche era passata alla trasformazione umana.
Scorse i titoli e notò un grosso libro nero con su scritto: Animali rari e i loro rapporti con i maghi.
Lo prese e si sedette su un tavolo vicino, era così presa dalla lettura che le venne un colpo quando Roxanne si sedette davanti a lei e sbatté sul tavolo Teoria di Trasfigurazione, e Sasha Gli animali fantastici: dove trovarli, due libri su cui dovevano studiare per sostenere i G.U.F.O.
- Che c’è?- chiese Lily.
- Non puoi studiare solo su quei libri Lilù, se lo fai passerai solo Difesa e Incantesimi, l’ultimo perché lo hai già fatto.- esordì Sasha.
- Sentite…-
- Non puoi ridurti così; capisco che Lys ti manchi ma…- aggiunse Roxanne.
- Ascoltatemi voi!- replicò Lily sottovoce ma con una rabbia tangibile. - Non accetto consigli da una che non ha avuto il coraggio di dire ad un ragazzo che le piace, e da un’altra che è troppo timida per accettare di diventare la ragazza di qualcuno che, comunque, ama. E lo stesso vale per Lucy. L’unica da cui forse potrei accettare un consiglio è Andy! Perché nessuna di voi può capire quanto Lysander mi manchi e quanto sia grande il mio terrore di non poter più stare con lui. Credetemi: sto studiando, ma lo faccio in altri momenti. So che è gennaio, so che mancano solo sei mesi agli esami; ma devo farcela.-
Sasha e Roxanne si diedero un’occhiata veloce, poi la prima sorrise inaspettatamente e disse: - Sono d’accordo con te Lily, anzi: se posso vorrei stare qui a studiare un po’. Posso?-
- M-Ma certo…-
- E io pure.- aggiunse l’altra.- Ma ti dovrei chiedere un favore: vorrei che mi aiutassi a scrivere una lettera a Daniel. Puoi?-
- Mi spiace Xanne, non ho assolutamente tempo. Però credo che potresti chiedere a Andy…-
- Che scherzi? Non voglio bacini e cuoricini.-
- Allora ti aiuterò io, ti basto?- intervenne Sasha.
- Ma certo, grazie biondina mia!-
- Ora silenzio prima che madama Brown ci linci.- consigliò Lily.
Le ragazze la ascoltarono e si misero in silenzio a leggere i propri libri. Ad un certo punto la Potter emise un sonoro sbuffo, rimise il libro al suo posto e si dedicò al tema di Difesa per il giorno dopo.
- Ma come fai a farli così in fretta Sasha?- gemette Roxanne vedendo che la bionda aveva già finito il compito di Artimanzia.
- Amore per i numeri e il latino.- sorrise l’altra.
- Ciao ragazze. Non hai ancora rinunciato?- esordì Lysander arrivando all’improvviso.
- Ma cos…- sussurrò Roxanne allungandosi e scoprendo il libro sul trasformismo nascosto sotto la pergamena. Lily non si scompose e replicò al ragazzo: - Lo voglio sapere Lys. -
- “La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza”- recitò Lysander.
- Silente?- provò Roxanne.
- Albert Einstein.- ribatté il ragazzo meditabondo.
Lily e Sasha si misero sommessamente a ridere, Lysander alzò un sopracciglio e poi scrollò le spalle guardandosi intorno.
- Lys non mi puoi dare un indizio?- lo implorò Lily cogliendolo di sorpresa.
- Come? Ah, d’accordo. È una cosa ereditaria. Nel mio caso l’ho preso dal bisnonno Newt. -
Lily sospirò e si rimise a leggere, Sasha invece ebbe un sussulto e sussurrò qualcosa all’orecchio del biondo che impallidì.
- C-Come l’hai…-
- Mi piace leggere. Ma non credevo di conoscerne uno…- replicò Sasha.
- Non lo dirai vero?-
- Tranquillo.-
Questo scambio era avvenuto con sussurri e nessuno l’aveva notato. Poco dopo Lysander andò da Louis, Lorcan e Hugo, e le ragazze si unirono a Andy e Lucy per andare a cena.
- Cari ragazzi…- esordì il preside.- Vorrei augurarvi buon San Valentino, dato che cade domani. Come ben sapete non ci saranno lezioni, quindi spero che potrete festeggiare liberamente a Hogsmead e anche a scuola. Detto questo, buona cena!-
- San Valentino? Me ne ero dimenticata…- mormorò Andy.
- Spero che Jamie se ne sia ricordato, altrimenti passerà un bruttissimo guaio.- scherzò Sasha passando un braccio attorno alle spalle dell’amica.
- Già: non vorrei che mio fratello morisse giovane.- aggiunse Lily allegra.
- E da quando sei così pimpante tu?-
- Da quando so che domani scoprirò il tuo segreto mio caro Lyly. - sorrise la ragazza.
- Scusa?-
- Ho i miei metodi…-
Il giorno dopo era tutto a cuori rossi e rosa. Il tutto era leggermente…vomitevole, per dirla con le parole di Roxanne.
Nello stesso istante in cui scesero all’ingresso, comparve Louis reggendo un enorme pacco lillà che porse a Sasha. La ragazza impallidì e arrossì nello stesso istante creando un buffo effetto rosato sul suo viso.
- C-Che c’è Louis?- disse con il fiato corto la ragazza.
- È un regalo.- osservò lui.
- Per…per S-San…-
Louis annuì ignorando la palese timidezza della ragazza mentre era costretta ad aprirlo davanti a mezza Hogwarts.
La ragazza, tremante, aprì il pacco e spalancò gli occhi sorridendo radiosa. Rivolse a Lorcan un bellissimo sorriso, poi prese il pacco e lo portò fuori: non avrebbe mai avuto il coraggio di fare vedere a tutti il contenuto.
- Ehi cuginetto, ci puoi dire cosa c’è dentro? Perché non ho voglia di torchiarla dopo per saperlo.- lo pregò Roxanne.
Louis, indeciso, guardò prima verso di loro e poi verso la porta da dove era uscita Sasha, e continuò a farlo in rapida sequenza.
In suo aiuto venne James che entrò a sorpresa dalla porta principale seguito da Teddy.
- Però, non me la ricordavo così cuoriciosa.- commentò il Metamorfomagus.
- Siamo sotto San Valentino Ted. - gli fece notare James prima di essere travolto dall’abbraccio di Andrea che gli si era gettata addosso.- Ehi calma piccolina! Sono appena arrivato!-
- Cosa…cosa fai qui?- esclamò entusiasta la ragazza.
- Teddy aveva nostalgia del castello. In più Vicky è al mese e quindi è insopportabile.- rispose James.
- Che carino: tutto questo per salvare Ted. - commentò Lily.
- Silenziati sorella.-
Ma non era mica finita: - All’improvviso si materializzò Hugo che si inchinò alla piccola Alice e le porse un astuccio bianco al cui interno si celava un ciondolo con raffigurata una farfalla, gli animali preferiti dalla ragazza.
Lei rise di piacere e gli diede un piccolo bacio.
Come se non bastasse, ecco entrare i gemelli Scamandro. Erano vestiti totalmente uguali e se Lorcan non avesse avuto i capelli meno ricci dell’altro non si sarebbe potuto distinguerli.
- Buongiorno Lucy bella!- esclamò Lorcan.- Ho un regalino per te!-
- Ehm…ok…-
Il ragazzo le porse un pacchetto rosso con un sorriso fiducioso. Lei, dubbiosa, lo aprì e sbatté ripetutamente le palpebre, come se non riuscisse a credere a ciò che vedeva.
- Ma dove l’hai trovato?- sussurrò infine.
- Incantesimo di Appello.-
- Oh Lorcan, grazie!- disse abbracciandolo di slancio. Il ragazzo la strinse a sua volta con un sorriso.
Lysander fece segno alle due ragazze rimaste di andarsene, era una cosa privata.
- E tu Xanne? Non hai fatto nulla?- chiese Lysander.
- Ho spedito una lettera al caro Belby, se non risponde affari suoi.- rispose la riccia allegramente.- Adesso vado al villaggio: devo comprare un po’ di roba da Mielandia.-
Si allontanò canticchiando e lasciò i due soli.
- Si può sapere cosa hanno regalato Lorcan e Louis?- chiese Lily.
- Non ne ho idea: hanno mantenuto il segreto fino all’ultimo.-
- Uffa, dovremo torchiare Lu e Sasha! Sai che scocciatura?-
- Immagino.- ridacchiò Lysander.- Allora, hai scoperto cosa sono?- aggiunse dopo un secondo.
- Sì, credo di sì ma non ho ancora delle prove.-
- Quindi non me lo dirai?-
- No, non ancora. Voglio esserne certa.-
- Peccato…ah! Mi dimenticavo: questo è per te. - disse porgendole un pacchettino.
Lei lo prese e tirò fuori da quello un medaglione. Nel medaglione c’erano due spazi per due foto. In una c’era già una foto della famiglia Potter al completo, l’altra era vuota.
- E questa scusa?-
- Della famiglia che formerai tu.-
- Oh, che tenero. Mi vengono le carie.-
- Non rompere Lily-Lils. Quello è il mio regalo.-
- Ma io non sono la tua ragazza. Non dovresti farmi un regalo.-
- Ma per favore! Sai benissimo quello che provo per te, anche se non i bacio.-
Lily sorrise e lo abbracciò lasciando che il ragazzo la sollevasse.
Quando fu all’altezza del suo orecchio gli sussurrò: - So cosa sei Lysander Scamandro.-

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Cos'hai visto Lily-Lils? ***


- ARRIVANO GLI ESAMI! ARRIVANO GLI ESAMI! SVEGLIA DORMIGLIONE!- urlò Sasha.
- Ma sei impazzita?! Sono le SEI del mattino di DOMENICA 5 APRILE!- replicò Roxanne.
- Certo ma non è mai tardi per studiare, e poi Lily è già in piedi.-
- Certo: sta ancora cercando di capire un modo clamoroso per rimettersi con Lys. - mugugnò Lucy da sotto le coperte.
- Lasciaci stare.- borbottò Andy che però, ormai sveglia, si alzò e andò barcollando in bagno.
- Ma si può sapere almeno che diavolo è ‘sto segreto?- chiese Lucy.
- Non lo vuole dire a nessuno. Dice che non può tradire Lysander.-
Andrea uscì con la testa che ciondolava dal sonno e prese qualche vestito a caso. Poi scrollò la testa scompigliando i lunghi capelli e si svegliò.
- Scendiamo Sasha?- propose.
- Bravissima! Prendete esempio da Andrea ragazze!- esultò Sasha.
Alla fine, la bionda rimase di sopra a svegliare le dormienti, mentre l’altra scese per assaporare l’aria fresca di aprile.
Poco prima di arrivare al portone, però, notò una porta socchiusa che prima non aveva mai visto. Si affacciò e notò un ragazzo seduto davanti ad uno specchio.
- Lorcan? Sei tu?- chiese.
- Sono Lysander.- rispose quello distratto.
Andrea gli si avvicinò: - Che guardi?-
- Lo Specchio dell’Avvenire. Cerco di capire perché nel mio futuro c’è una volpe.-
- Certo.- fece la ragazza scettica.- Hai per caso visto Lily? Volevo chiederle se poteva aiutarmi a studiare Astronomia. È più brava di me. -
- Dovrei saperlo?-
- Ti cercava.-
Lysander alzò le spalle. Andrea rimase per qualche istante a guardarlo, poi lo tirò fuori dalla stanza dicendo che gli serviva un po’ di sole. In effetti, aveva il colorito di un fantasma imbarazzato.
Il ragazzo la seguì ciondolando, ancora perso nei suoi pensieri. Cercarono in Biblioteca, nella Stanza delle Necessità e in Sala Grande; poi il ragazzo propose di andare in giardino, sotto il faggio tanto amato dalla ragazza.
La trovarono proprio lì in compagnia di Hugo. Lei provava qualche incantesimo di difesa leggendo un libro di Cura delle Creature Magiche, l’altro studiava appunti di Astronomia e Pozioni insieme.
- Che state studiando?- chiese Andrea mentre Lysander si lasciava cadere a peso morto di fianco a Hugo.
- Tutto!- esclamò Lily. - Ho perso un sacco di tempo a causa dello zombie.- aggiunse accennando a Lysander.
- E tu Hug?-
- Un po’ l’aiuto, un po’ ripasso.- rispose il ragazzo alzando le spalle senza distogliere lo sguardo dagli appunti.
Si sentì un leggero russare e i ragazzi scoprirono che Lysander era crollato. Probabilmente, pensò Andrea, aveva passato la notte in quella stanza.
- Che diav…- mormorò Hugo.
- Credo che abbia passato la notte a guardare uno specchio, lo…lo…Specchio dell’Avvenire se non sbaglio.-
- E cosa sarebbe’- chiese Lily distratta fissando i suoi appunti.
- Non ne ho idea. - replicò Andy.
I due cugini scrollarono le spalle e tornarono agli appunti, con l’aggiunta di Andrea che si stava annoiando.
Poco dopo li raggiunsero Sasha e Roxanne, seguite poi da Lucy.
- Lorcan e Louis? È deprimente essere l’unico maschio!- si lamentò Hugo.
- Come l’unico?- replicò Roxanne.
- Be’, l’altro non è molto di compagnia.- osservò il ragazzo.
In quello stesso momento, con un sussulto Lysander riaprì gli occhi e sbadigliò.
- Quaaaanto tempo ho dooormito?- chiese il biondo sbadigliando.
- Due orette.- rispose Lily sfogliando i suoi appunti di Trasfigurazione.
- Uff…- sbuffò sgranchendosi.
- Non hai dormito Lys?- chiese Hugo.
- No. Avevo da fare. Mi cercavi Lily?- aggiunse.
- No. Sì. Non lo so. Forse dopo.- farfugliò la ragazza immersa negli appunti.
- Tutto bene Lily?- chiese gentilmente Sasha.
- No! E che cavolo ero venuta qua di prima mattina per studiare solo con Hugo e poi si aggiungono tutti! Posso sopportare Lysander e Andrea, uno dorme l’altra sta zitta, ma tutti no! Ciao. -
Si alzò e si avviò verso il castello. Sasha si voltò a guardare gli altri chiedendo: - Che le prende ultimamente?-
- Le manca Ly-Ly credo.- disse Roxanne.- A proposito, non è meglio che vai a dormire?- aggiunse rivolgendosi al biondo.
- Hai ragione. Vado.-
- Ciao. -
Si avviò verso il castello, ancora intontito dalla notte insonne, e la trovò ad aspettarlo di fianco al portone d’ingresso.
- Mi cercavi?- ripeté.
- Sì. -
- Dimmi.-
- Sto cercando un modo carino per dirti che forse ho capito chi sei. Qualche suggerimento?-
- Dimmelo così, bruscamente.-
- Davvero?-
- Credo sia il metodo migliore.-
Lily annuì pensierosa, poi lo prese e lo condusse a un’aula vuota. Prima di entrare Lysander lanciò un’occhiata piena di desiderio alla vicina porta dello specchio.
Sospirò, ma quando vide Lily che si era messa su un banco a gambe incrociate guardandolo con un sorriso curioso.
- Duuunque…- cominciò la ragazza.- Dopo mille milioni di ricerche che hanno messo a rischio i mie G.U.F.O., ho capito due cose: cosa sei, e poi la più importante.-
- Sarebbe?-
- Tu non vuoi che lo sappia. Non so perché; penso che sia una cosa bellissima, ma tu sei più importante. Perciò lascio. Mi arrendo.-
Lysander la guardò stranito per qualche secondo, poi capì che diceva sul serio e chiese: - Chi sei tu?-
- Lily Potter.-
- No. Lily Luna Potter se ne fregherebbe di quello che penso e mi sbatterebbe in faccia il fatto che ha vinto la scommessa e mi ha battuto.-
- In effetti…-
- Allora, mi vuoi dire cosa pensi che sia?-
- Sei sicuro?-
- Certo.-
- Ve bene. Studiando ho scoperto che fra gli Animagus c’è una piccola variante che…ma stai dormendo?-
- Scusa, scusa. È che sono stato sveglio tutta la notte.-
- Dopo mi dirai perché. Comunque, questa variante ha una particolarità: è una malattia e non si sceglie, si eredita. Le persone che sono affette da questo…morbo, diciamo, fin dalla nascita sono capaci di trasformarsi nell’animale a loro più affine. Possono cambiare forma quando e quanto vogliono, ma almeno una volta al mese, per tutto il giorno, sono costretti a trasformarsi contro la loro volontà. Sono chiamati Animagus di Nascita. Questa malattia è talmente rara che chi ne è affetto è registrato in un archivio al Ministero. Grazie alle mie conoscenze, vedi: Molly, me ne sono fatta mandare una copia. Nell’elenco c’è scritto che il defunto Newton Scamandro poteva trasformarsi in un pipistrello, e che lui l’ha…trasmesso ai suoi nipoti: Lorcan e Lysander. Tu sei il falco vero?-
Lysander la fissò impassibile per qualche istante, poi sospirò e si sedette accanto a lei con la testa china. La ragazza gli strinse la mano.
Rimasero in silenzio fino a quando Lysander esordì: - Mi hai scoperto direi. Allora?-
- Cosa?-
- Che ne pensi del fatto che il ragazzo che ti piace sia per metà umano e per metà animale?-
- Che sia una cosa fantastica! Se Vicky sta così bene con un mezzo lupo mannaro, pensa noi!-
- Sei incredibile Lily-Lils. -
- Lo so. È parte del mio fascino.-
Il ragazzo fece per dire qualcosa, poi sbuffò e scosse la testa: - Temo che non riuscirò mai a capirti.-
- E allora non farlo.-
- Ragionevole. Sul serio però: come hai preso questa cosa?-
- Bene, te l’ho detto! Ho sempre desiderato diventare un Animagus e adesso scopro che sono innamorata di un ragazzo che lo è dalla nascita! È una cosa fantastica secondo me. -
- Non riesco a capire cosa ci sia di bello nel fatto che una volta al mese io e Lorcan siamo costretti a rimanere piumati per tutto il giorno.-
- Tu puoi volare Lysander, e non su una scopa. Tu puoi assaporare l’ebbrezza di volare da solo, senza supporto! Come fa a non piacerti?!- Lily ormai era esaltata.
- Non so…-
- Facciamo così: io avrò il compito di farti piacere il tuo potere.-
- E come scusa?-
- Be’, poiché ho vinto la scommessa torno a essere la tua ragazza. Perciò avrò molte occasioni no?-
- La mia ragazza? Non saprei…- sogghignò il ragazzo avvicinandosi a lei lentamente.
- Spiacente: hai accettato, hai perso e ora ne paghi le conseguenze.- sorrise la ragazza.
Lui rise, poi fu colto da un pensiero improvviso e le propose, allontanandosi di scatto: - Ehi Lily-Lils, che ne dici di venire con me?-
Lei rimase incantata per un attimo, delusa, poi annuì perplessa. Lysander la prese per mano e la guidò fuori dalla stanza, conducendola in una più piccola e mortalmente buia.
- Come cavolo riesci a vederci?- mormorò Lily con gli occhi ridotti a due fessure per cercare di distinguere qualcosa nel buio.
- Credo che sia una caratteristica della mia “condizione”. I falchi ci vedono meglio.- ipotizzò l’altro.- Comunque sarà meglio accendere la luce. Incendio.- aggiunse rivolgendo la bacchetta verso quella che si rivelò essere una torcia appesa al muro.
- Forte.- commentò Lily. - Ehi…cos’è quella roba?-
- Uno specchio. Lo guarderesti per favore?-
Lei inarcò le sopracciglia, confusa, ed eseguì. Si avvicinò allo specchio e lo guardò attentamente, con un’espressione curiosa.
Probabilmente vide qualcosa di strano, perché si ritrasse di scatto come se si fosse scottata.
- Cos’è questo?!- strillò.
- Cosa? Che succede?- esclamò Lysander catapultandosi al suo fianco.
- Dimmi che cosa mostra questo…questo coso!-
- Ciò che nel futuro ci segnerà di più.- spiegò Lysander, scosso dalla reazione della ragazza.
- Perciò ciò che mostra accadrà di certo. Non c’è possibilità che si sbagli?- sussurrò Lily.
- No, ma si può sapere cosa ci hai visto?-
- No. Non può essere. No. -
- Lily, mi fai paura.- sussurrò il ragazzo prendendole le mani e cercando di guardarla negli occhi, ma lei rimaneva ferma a guardare lo specchio, con un’espressione a metà tra lo spaventato e lo sbalordito.
Cominciò a tremare e corse fuori dalla stanza, lasciando Lysander da solo.
- Non tutti riescono ad accettare immediatamente il loro destino.- commentò Silente dal quadro sulla parete.
Lysander annuì e si lanciò fuori a cercarla. La trovò seduta sul cornicione di una finestra al primo piano con una mano sul vetro e lo sguardo fisso sul giardino.
- Lily-Lils?- sussurrò.
- Abbracciami.-
Lui eseguì e la strinse forte, mentre Lily incrociò le braccia attorno al suo collo.
- Cos’hai visto, Lily-Lils?- bisbigliò il ragazzo.
- Una volpe.-

Angolo autrice
Sorpresi? Delusi? Vi sembra che il segreto sia banale? O no?
Se avete qualche pensiero non vi resta che recensire e dirmelo! Un bacio.
Luna

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Ci hanno battuto Lily-Lils ***


Nota: questo capitolo è per metà al presente, per metà al passato perché mi pareva più adatto alla situazione.
 
Maggio, ultima partita di Quidditch dell’anno. Grifondoro contro Tassorosso. La partita sta per cominciare, le due squadre si studiano.
Lily fissa Hugo, l’altro Cacciatore da quando Belby è andato via. Suo cugino, il suo migliore amico, il suo rivale del momento.
Sente gli occhi di Lysander fissi sulla sua schiena. Sa cosa passa per la testa del ragazzo. Si chiede perché non voglia stare con lui, perché lo evita; lui non ha visto quello che ha visto Lily.
La ragazza sospira e al segno di Madama Bumb sale sulla scopa; mentre aspetta il fischio dell’arbitro, i ricordi affollano la sua mente. Pensa al fatto che non può stare con Lysander per il momento, per colpa di ciò che ha visto.
Sospira e pensa a quanto lo ama e a quanto tema che lui si consoli con un’altra.
Ma questo non è il momento dei sentimentalismi, questo è il momento del Quidditch. Madama Bumb fischia e le squadre si alzano in volo, altro fischio e il Boccino viene liberato. La partita è iniziata.
Lily vola a confondersi tra i giocatori, questa partita è più difficile del solito. Hugo conosce tutte le sue mosse, la sua tecnica, i suoi pensieri. La cosa è reciproca, ma in questo momento Lily non ci pensa.
Vola tra i giocatori, all’improvviso un boato dei Grifondoro: Roxanne ha segnato! Louis urla qualcosa al microfono, Hugo ha la faccia imbronciata. Sa che tutti i suoi cugini tifano per la squadra a lui rivale; solo Dominique stava dalla sua, ma ora non c’è.
Lily esulta con gli altri e non si accorge del Bolide che sta per colpirla; fortunatamente, Lysander è lì, durante le partite è sempre nei dintorni della ragazza.
Lo fa inconsciamente perché sa che la tattica della ragazza e confondersi e non farsi vedere, cosa favorita dalla sua corporatura minuta.
Lily si allontana dopo avergli fatto un piccolo cenno di ringraziamento e vola in basso cercando il Boccino. Nulla, non c’è traccia della pallina dorata.
Si concede di guardare la partita per un momento e vede Roxanne con la Pluffa, che le viene però tolta da Claire Foster che corre alla porta e…parata fantastica di Davies!
Lily esultò di nuovo insieme alla squadra e risalì in fretta, verso il cielo, beandosi dell’aria che le arrivava prepotente in faccia.
Si fermò di botto vedendo un bagliore dorato accanto ad uno degli anelli, e volò lì, ma anche il cugino l’aveva visto.
Cominciò una specie di gara di velocità; ma Hugo è colpito alla gamba da un Bolide e Lily si ferma per afferrarlo al volo prima che precipiti.
Quando si stabilizzano, il Boccino è scomparso. Il cugino le sorride e torna a cercare la pallina mentre la folla si lamenta per la mancata presa del Boccino.
Riprese a cercare ma non trovò nulla, vide solo Stacy Smith che gli accarezzava la mano con un’occhiata eloquente e sentì un brivido di gelosia pura.
Scuote la testa e si costringe a pensare alla partita e al fatto che…e ora perché Hugo stava volando a quella velocità indiavolata?
Ha visto il Boccino! Lily si lancia per cercare di prenderlo prima di lui ma il ragazzo è troppo vicino, la sua mano si stringe intorno alla pallina d’oro e Tassorosso esulta mentre la squadra gialla si stringe intorno al suo Cercatore e lo porta in trionfo attorno agli spalti.
E in quel momento il mondo tornò a girare
Lily spalancò gli occhi e ristabilì il contatto con la realtà. Durante le partite di Quidditch si staccava dal mondo e si concentrava solo sul volo.
Come poteva aver vinto Tassorosso?! Quella squadra perdeva da anni, non si era neanche mai avvicinata alla Coppa.
Solo quell’anno aveva le stesse possibilità di Grifondoro e aveva vinto. Aveva vinto grazie a Hugo.
La squadra dei Grifoni scese tristemente a terra, mentre i Tassi erano ancora in aria e volavano accanto agli spalti della loro casa, piena di tifosi esultanti.
Lily si affiancò a Roxanne e tornarono insieme negli spogliatoi con il morale a terra.
- Calmatevi ragazzi, abbiamo sempre l’anno prossimo!- tentò di rincuorarli Courtney MacMillan, il capitano, ma inutilmente.
Nessuno la ascoltò, erano tutti impegnati a cercare di cambiarsi il più in fretta possibile e andarsene. Lily, Roxanne e Lysander furono gli ultimi.
La Cercatrice era tristissima, sentiva che la sconfitta era colpa sua, che se non fosse stato per lei, avrebbero vinto.
Roxanne tentava di consolarla e di smuovere l’atmosfera gelida che si era creata, ma né la rossa né il biondo parlavano.
- In fondo è stata una buona partita, però. Insomma, eravamo in vantaggio e Tassorosso ha vinto solo perché Hugo ha preso il Boccino.-
- Devi per forza ricordarmelo Roxanne?!- esclamò Lily con rabbia.- Devi per forza ricordarmi che, non fosse stato per me, avremmo vinto?!-
- Non fosse stato per Hugo. - la corresse la cugina.
- Per entrambi allora! Non posso credere di essermelo fatta scappare!-
- Abbiamo perso Lily-Lils. Accettalo.- mormorò Lysander.
- Non posso.-
- Perché?-
- Ultimamente sono una vera perdente, speravo di riscattarmi con la partita…- spiegò Lily.
- Se sei perdente per colpa tua non ti compatire.- replicò il ragazzo guardandola male.
- Eh no! Ora basta! Voi due adesso mi dite cosa mi succede, chiaro?!- sbottò Roxanne.- Non ci capisco nulla: è da due mesi che tu, Lily, eviti Lysander; non comprendo il motivo dato che probabilmente hai capito che segreto ha, quindi dovresti essere la sua ragazza! Ora mi dite che diavolo state combinando!-
- Chiedilo a lei!- esclamò Lysander.- Solo lei lo sa. -
- Ha ragione Xanne. Sono io che non voglio.- ammise Lily.
- E perché?-
- Perché…perché…non posso dirlo!- urlò la ragazza con le lacrime agli occhi.- Lo direi all’istante ma non posso! Perdonatemi.- aggiunse chinando il capo. - Comunque continuo ad amarti Lys. Su questo non si discute.-
- Be’, io vado…- disse Roxanne allontanandosi.
A quel punto Lysander la guardò freddo e non disse nulla, mentre Lily gli chiese: - Posso farti una domanda Lys?- lui annuì.- Stai per caso uscendo con Stacy?-
- No. - rispose lui.
- Ah, perché Alice ti ha visto con una ragazza e io pensavo che…-
- Sono uscito con Courtney.- rivelò lui tutto d’un fiato.
Lily fece un passo indietro, come se il colpo l’avesse fatta vacillare. Lo fissò terrorizzata e lo scrutò, come per assicurarsi che non stesse scherzando. Quando capì che era serio, cominciò a tremare di rabbia e disperazione, o forse di paura. Paura che quello che aveva visto nello specchio non si potesse più avverare. Perché lei amava e temeva quello che aveva visto, non sapeva se fosse una cosa buona o cattiva.
- Perché?- riuscì a dire infine.
- Me l’ha chiesto, e non me la sono sentito di rifiutare.-
- Perché?! Ti piace?- chiese disperata Lily.
- No, mi sta simpatica, ma non mi piace.-
- E allora perché?-
- Per distrarmi un po’. Courtney è una mia amica ed era da tanto tempo che non passavo un pomeriggio così tranquillo, senza complicazioni, senza obblighi.-
- Non ti faccio divertire io?-
- Certo che mi fai divertire, ma con te è tutto più complicato. Il giorno prima vuoi stare con me, il giorno dopo mi eviti. Se almeno mi spiegassi... -
- È meglio di no, credimi.-
Lysander scosse la testa e fece per andarsene, ma lei lo fermò e appoggiò la testa sulla sua schiena.
- Non sai quanto vorrei stare sempre con te Lysander. Vorrei baciarti e abbracciarti in ogni momento della giornata ma non posso, per il momento.-
- Per il momento?- replicò aspramente il ragazzo.
- Sì. Quello che ho visto nello specchio non deve succedere.-
- Si può sapere cosa hai visto? Che adottavi una volpe?!-
- No, no. Cioè, quasi.- spiegò Lily staccandosi da lui e mettendosi davanti a lui.
- Bah, tanto non me lo spiegherai, quindi…-
- Quindi temo che sia ora di tornare al castello e affrontare i tifosi scontenti.- sorrise la ragazza.
- Già.-
Si avviarono al castello guardandosi e sorridendo, ma quando entrarono al castello trovarono un’orda di Grifondoro furiosi.
- Che succede?- chiese Lysander ad Andrea.
- I Tassorosso hanno fatto capire che a cena non staranno zitti.- spiegò la ragazza.
- Be’, in fondo hanno ragione no? Non vincono mai.- disse Lily alzando, Andrea alzò le spalle e entrarono in Sala Grande.
Per un quarto d’ora circa, il tavolo dei tassi rimase vuoto, poi si sentì del rumore fuori dalla sala, e l’intera casa entrò urlando: - Weas-ley! Weas-ley!- Hugo era portato sulle spalle di due ragazzi robusti che lo misero al centro della tavola.
Serpeverde applaudì e lo fece anche Corvonero, ma solo perché non tenevano per nessuno in particolare. Grifondoro era silenzioso.
- Un po’ di contegno ragazzi!- esclamò uno dei Prefetti di Grifondoro.
- Perché? Una volta che vinciamo, lasciateci in pace!- replicò una Tassorosso.
- Lasciateli in pace, è la gioia dei perdenti.- sibilò un Grifondoro.
A quelle parole, Frank Paciock si alzò di scatto, seguito da altri tre Tassorosso.
- Che vorresti dire?- sbottò.
- Di godervela, perché un’occasione del genere non tornerà mai più.-
Frank e un altro fecero per saltargli addosso, ma Neville si mise di mezzo e rispedì il figlio al tavolo, poi si voltò verso i Grifondoro: - E voi vergognatevi! Non si può sempre vincere, ve lo dico per esperienza! Bisogna imparare a perdere.-
Poi se ne andò e tutti i Grifondoro tacquero ascoltando le urla di gioia dei Tassorosso che erano tornati all’ilarità iniziale. Pian piano, alcuni Grifoni si alzarono e andarono a sedersi fra i giallo-neri, venendo accolti con gioia dalla casa degli amici leali.
Lily si unì a loro accomodandosi accanto al cugino prediletto e abbracciandolo in segno di pace.
- Ce l’hai con me Lily Luna?- le chiese Hugo.
- Un po’, ma credo che sia più invidia che altro. Sei stato davvero bravo Hug. -
- Vero? Il capitano mi ha detto che l’anno prossimo, posso fare il Cercatore ufficiale, se Belby rinuncia.-
- Lo farà, lo farà. Sei stato bravissimo!- esclamò abbracciandolo di nuovo.
- Grazie, ma ora ti lascio: c’è Alice che mi chiama.-
- Ciao!- rise la ragazza facendogli l’occhiolino.
La ragazza era allegra, poi incontrò lo sguardo di Lysander che le fece segno di uscire. Lei annuì.
- Ci ho pensato sai, Lily-Lils? E sono giunto alla conclusione, che ciò che hai visto mi riguardi personalmente. Detto questo, ho anche capito che non vuoi che accada, non subito, ma, dato che la cosa mi riguarda, non dovrei avere voce in capitolo?- disse il ragazzo con calma.
- Te lo dirò, lo prometto, ma non ora. Va bene?-
- Lo accetto solo se stai con me. -
Lily ci pensò per un secondo, poi lo abbracciò, e questo bastò.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Ci vediamo dopo Lily-Lils? ***


- Al! Rose!- esclamò Hugo sbracciandosi.
- Ciao fratellino! Ciao cugini!- sorrise Rose.
- Com’è andata?- le chiese Lucy abbracciandola.
- Perfettamente, all’inizio mi sembravano tutti freddi come il ghiaccio, ma si sono dimostrati davvero gentili.- sorrise lei.
- Con Scorpius un po’ meno.- aggiunse Albus stringendo la spalla all’amico.
- Come mai?- chiese Louis.
- Erano tutti innamorati di Rose. - spiegò Al.
Scoppiarono a ridere, tutti tranne Scorpius che sbuffò, poi si avviarono verso il castello. Il giorno prima, avevano salutato i bulgari e ora stavano salutando quelli appena tornati alla stazione di Hogsmeade.
Lily appiccicata ad Albus. Roxanne, invece, era scomparsa. Lucy la intravide da lontano che correva tra la folla.
- Ciao Roxanne.- fece Daniel Belby arrossendo di sorpresa nel trovarsela davanti.
- ‘Giorno Belby, tutto bene?-
- Sì grazie. Il viaggio è stato un po’ lungo ma…-
- È bello lì?-
- Oh, sì! Un po’ freddo però.-
- Immagino. Ti va una Burrobirra?-
- C-Certo. Mi farebbe piacere.-
- Perfetto: oggi c’è la festa per il vostro ritorno e ci lasciano il giorno libero.-
- Va bene, mi fa…piacere.-
Roxanne lo trascinò via con i suoi soliti modi bruschi, ma lui non obiettò.
- Scusate ma…il vostro gruppo non è dimezzato?- osservò Scorpius.
- Sì, dovrebbero essere a Hogsmeade.-
- Allora andiamo lì anche noi no?- propose Rose con la sua solita allegria.- Vorrei rivedere Hogsmeade!-
- D’accordo.-
Lily si avviò con gli altri, ma Albus la trattenne: - Lily, come va con Lys?-
- Bene, cioè, sì: bene. Però…posso confidarti una cosa Al?- il ragazzo annuì.- Conosci lo Specchio dell’Avvenire?-
Poi gli sussurrò qualcosa che fece sbiancare il povero ragazzo che la bloccò e le chiese: - Tu non hai fatto niente. Vero?-
- No Al! Che credi?!- esclamò lei.
- Va bene, va bene. Andiamo?-
Trovarono Andy e Sasha da Mielandia che osservavano delle Api Frizzole, poiché la rossa voleva capire com’erano fatte. Li salutarono ma non si unirono a loro.
Lorcan, invece, era da Scrivenshaft alla caccia di certe pergamene colorate che voleva regalare a qualcuno, ma non disse a chi.
Rose e Scorpius si fermarono da Madama Piediburro per stare un po’ da soli e Lucy corse da Stratchy&Sons per vedere i nuovi vestiti, quindi rimasero solo Hugo, Lily e Al.
- Dove si va Potter?- chiese il rosso.
- Be’, Roxanne sarà ai Tre Manici di scopa con Belby, quindi proporrei Zonko.- rispose Lily.
- Ci sto!-
Entrarono nel negozio e si immersero nel paradiso degli scherzi.
- Ci vorrebbe Roxanne: da quando suo padre ha acquistato Zonko, riesce sempre a farsi fare un prezzo di favore.- osservò Lily.
- Io vado ai Tre Manici di Scopa ragazzi.- annunciò Hugo.
- Perché?-
- Mi aspettano degli amici di Tassorosso.-
- Permesso, permesso!- fece una voce dietro di loro. I due Potter si scostarono e apparve Lysander con in mano una scatola enorme.
- Cos’hai lì?- chiese Lily.
- Qualche Bacchetta Trabocchetto, e quelle pergamene che ti suggeriscono le risposte sbagliate. Ho un conto in sospeso con Lorcan.- sogghignò lui.- Oh ciao Albus! Com’è andata?-
- Bene, grazie. Tu come stai?-
- Più o meno, mi devo riabituare ad Hogwarts.-
Lysander sorrise e si avviò alla cassa, ma si fermò e si voltò verso Lily.
- Ci vediamo dopo Lily-Lils?-
- Certo. Dove?- sorrise la ragazza.
- Da Mondomago: devo fare rifornimento.-
- A dopo allora.-
Il ragazzo andò alla cassa e, quando uscì, Albus sussurrò alla sorella: - Stai attenta Lil. -
- Tranquillo: non permetterò che succeda…ora. -
- Mi fido di te. -
- A volte sei peggio di James sai?- scherzò lei.- Allora, cosa prendiamo?-
- Primo non paragonarmi a James, secondo prendi quel che vuoi, io sto a guardare.-
Alla fine Lily uscì con le tasche piene di Caccabombe, Bacchette Trabocchetto, Merendine Marinare e tanto altro.
- Come stai per i G.U.F.O., Lily?- le chiese Albus.
- Bene, bene. Incantesimi l’ho fatto l’anno scorso quindi ho un pensiero in meno.- sorrise la ragazza.- Ora vai al castello?-
- No, ma stai tranquilla: vado all’ufficio postale. Non interferirò.-
- Albus sei un angelo!- esclamò Lily ridendo e abbracciandolo. Poi lo salutò e corse da Mondomago.
Trovò il ragazzo che guardava alcuni Spioscopi in omaggio. Gli si avvicinò di soppiatto e gli esclamò nell’orecchio: - Non funzionano!-
Il ragazzo sobbalzò e si voltò di scatto verso di lei: - Che cavolo fai?!-
- Scusa Lys. - rise la ragazza, poi si mise sulle punte e gli diede un bacio.
- Ti sei alzata.- osservò lui notando che la ragazza non era più costretta a cercare di alzarsi in volo per arrivare alle labbra dell’altro.
- Vedi? Sono brava. Che cosa guardavi?-
- Qualcosa da regalare a Louis. Il suo compleanno è fra due settimane.-
- Per allora saremo in vacanza! Che gioia!-
- Pensa ai G.U.F.O. tu. - la rimbeccò l’altro.- Ecco, prendo questo.- aggiunse mostrandole una confezione di Scacchi Magici nuovi.- Si lamenta sempre perché i nostri scacchi lo insultano.-
Lily scoppiò a ridere e uscirono, ma a metà strada cominciò a piovere forte e poi a grandinare, e furono costretti a ripararsi nel primo negozio che trovarono.
Lysander non capì subito dove fossero, impegnato a cercare di togliersi i pezzi di ghiaccio dai capelli. Lo intuì quando sentì la ragazza sibilare a bassa voce: - No, non qui…-
Erano finiti nella sala da tè di Madama Piediburro, il luogo più odiato in assoluto da tutti i ragazzi di Hogwarts e un quarto della popolazione femminile. Fra queste c’era, ovviamente, Lily.
Cercarono di uscire, ma furono bloccati dal terribile temporale e da Madama Piediburro in persona che, sorridente, li scortò al loro tavolo ignorando le loro espressioni imbarazzate.
- Che facciamo ora?- sussurrò Lysander.
- Non lo so, ma nessuno ci deve vedere. Questo posto è maledetto.-
- Ok, ma intanto?-
- Sgattaioliamo via?-
- Perché non aspettiamo semplicemente che finisca la grandine?-
- D’accordo.- acconsentì lei di malavoglia.
Sorrisero forzatamente quando la donna arrivò con due tazze di tè fumanti.
- Devo ammettere che il tè è davvero buono.- ammise Lily.
- Già, anche se preferisco quello alle foglie di Aconito di mia madre.- ammise lui.
- Non è velenoso?-
- Non se bollito in infuso di Belladonna.-
- Velenoso anche quello.-
- Ovviamente. Mamma adora sperimentare.- rise il ragazzo.
Lily sorrise e lo guardò, le piacevano i suoi ricci biondissimi, i suoi occhi verde prato, le poche lentiggini che aveva vicino al naso a punta.
Per la prima volta, pensò che ciò che aveva visto in quello specchio non sarebbe stato poi così brutto. Spaventata da questo pensiero, sobbalzò.
- Tutto bene Lily-Lils?-
- Sì, sì. Possiamo andarcene ora? Ha smesso di grandinare.-
- Certo, come vuoi.-
In effetti, non grandinava, ma la pioggia non era certo cessata. Si ripararono in una piccola casa vuota, dove di solito gli studenti facevano, beh…avete capito.
Si sedettero sul pavimento e cominciarono a mangiare qualche dolce che avevano preso da Mielandia. Lily si appoggiò al petto del ragazzo, salendogli in braccio.
- Posso finalmente sapere cosa hai visto?- esclamò Lysander.
- No. -
- Perché?- sospirò lui.
- Ti conosco. Diventeresti paranoico.-
- Mettimi alla prova.-
- Sai che sei noioso?- sbuffò lei.
- Sai che sei ipocrita?- la canzonò lui.
Lei fece una smorfia e si rizzò a sedere; poi si voltò verso di lui e sbuffò un’altra volta facendo ridere il ragazzo.
- Stupido.- borbottò la ragazza rialzandosi e fece per andarsene, ma il vento la sbatté indietro e chiuse la porta. Si voltò preoccupata verso di lui e il patronus a fenice di Albus fece irruzione.
“Siamo tutti bloccati ai Tre Manici di Scopa, Roxanne, Daniel e Lucy sono da Stratchy&Sons. I professori hanno detto di restare dove si è fino alla fine della tempesta.” Detto questo, sparì.
- Sempre previdente, tuo fratello.- sorrise il ragazzo.
Era bello quando sorrideva, aveva sempre un’espressione ingenua, come sua madre, ma leggermente consapevole. Una specie di miscuglio tra i due.
Era irresistibile, in quei momenti chiunque poteva capire perché fosse corteggiato da quasi tutte le ragazze della scuola.
- Sai di essere bellissimo Lys?- gli disse. Lui arrossì e non rispose facendola ridere: - Che c’è?- fece lui offeso.
- Niente. È che sei così…Luna. - rise la ragazza.
- Dovrebbe essere un complimento?-
- Certo. Sai che adoro tua madre!-
- Anche lei ti vuole bene.-
Le sorrise dolcemente e si alzò per abbracciarla forte. Lei ricambiò immergendosi nel forte profumo di trifogli che emanava sempre. Un odore che all’inizio le dava fastidio, ma poi aveva scoperto essere dolcissimo, per lei.
- Ti amo tanto.- gli sussurrò quasi con le lacrime agli occhi.
- Anch’io, Lily-Lils ma cos’hai?-
- Niente. Sono confusa.-
- Non vuoi che quello che hai visto succeda?-
- Non lo so. Non ci capisco più nulla.-
- Se ti calmassi?-
- Come?-
- Tu lasciami fare.-
Lei annuì e Lysander le prese il viso con delicatezza, come se fosse di porcellana, e la baciò come non aveva mai fatto.
Lily si strinse al ragazzo assaporando il bacio e accarezzandogli i capelli.
Il resto è…privato.
 
Qualche settimana dopo
- Sbrigati Lily-Lils! Qui fa caldo!- esclamò Lysander.
- Arrivo, non mi mettere fretta! Sono già abbastanza agitata!-
Era luglio. La scuola era terminata e tutti avevano passato gli esami con dei buoni voti e si stavano godendo un po’ di vacanze alla Tana. I nostri due amici, però, erano chiusi nella stanza di Lysander, più precisamente lui camminava nervosamente nella camera e lei era nel bagno adiacente.
- Dai!-
- Arrivo! Ho finito!-
Uscì dal bagno reggendo un’ampollina piena di liquido bianco. Ora, mentre i due friggono per la curiosità, vi darò qualche spiegazione.
Come ho già detto, gli esami erano andati bene ma i due ragazzi non ci pensavano neanche: qualche giorno prima Lily aveva scoperto che qualcosa mancava. Sì, quello.
Allora lo aveva detto al ragazzo che, dopo essersi quasi strozzato con una fetta di torta, era corso dalla madre la pozione che serviva in quei casi, facendole giurare di mantenere il segreto.
- Posso guardare?- chiese Lysander con gli occhi chiusi.
- Ha cambiato colore, sì. - mormorò Lily.
- Dimmi che è trasparente…-
- Temo di no. È rosa.-
- Il che vuol dire…-
- Femmina.- sospirò lei.
- Dille che le volevo bene.- gemette l’altro.
- Perché?-
- Perché suo nonno e i suoi zii mi uccideranno prima che lei nasca. Molto prima.-
- Oh, Lys! Una bambina! A sedici anni!- esclamò Lily sedendosi afflitta sul letto.
Lui si mise accanto a lei e la abbracciò. Poi inarcò le sopracciglia e le chiese, sospettoso: - Dimmi, è questo che hai visto?-
Lily sorrise.
- Perché non me l’hai detto allora?!-
- Te l’ho detto: saresti diventato paranoico.-
Qualcuno bussò alla porta e l’uomo che era sopravvissuto si affacciò nella stanza. Sorrideva, fino a quando non vide la fiala.
- LYSANDER!-
 
Angolo di *Luna*
Ciaoooo! Perdonate l’immane ritardo e ringraziate la grandinata che mi ha bloccato da mia nonna e mi ha dato l’ispirazione.
Piaciuta la sorpresina? Forse era un po’ inaspettata ma dopotutto è una sorpresa. Povero Harry!
Ma non crediate di esservi liberati di me: manca ancora un capitolo. Uno solo (*si asciuga le lacrime*) sigh!
Luna non vi ha ancora abbandonato, cari miei, e ve la dovrete sorbire ancora un po’.
Au revoir!

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Andrà tutto bene Lily-Lils ***


Quell’anno l’estate era ancora nel pieno delle sue forze: c’era un caldo afoso e gli alberi esibivano delle chiome verde smeraldo.
La donna affrettò il passo per stare dietro al bambino che correva verso la stazione. Era molto agitato.
- Dai zia! Non voglio perderlo!-
- Tranquillo, John. Sono solo le dieci e quaranta.- 
- Ma se partisse prima?! Corri zia!-
Il bambino con i capelli neri e gli occhi azzurro cobalto corse verso la barriera e la attraversò senza badare ai Babbani che, comunque, non lo notarono.
La donna alzò gli occhi al cielo: il nipote non aveva mai veramente compreso l’importanza di tenere la magia segreta ai Babbani. Comunque lo seguì attraverso la barriera e ritrovò uno dei luoghi più significativi della sua giovinezza.
Il treno era rosso e brillante in quella mattinata di settembre. Lo sguardo del bambino corse su tutte le persone presenti, eccitatissimo, poi si posò su una famigliola di tre persone che stavano vicino a loro.
La donna aveva lunghi capelli lisci e rossi scuri e occhi cioccolato; l’uomo, invece, era biondo e riccio con occhi verdi. Erano molto giovani.
La bambina con loro aveva capelli ricci, rossi ed era voltata, John non riusciva a vederle la faccia. Sembrava che stessero litigando.
- Per l’ultima volta, Christine, no! Tu vai a Hogwarts!- disse la donna.
- Ma io voglio andare a Beauxbatons! Amélie e Dave ci andranno!- ribatté la bambina.
- No! Ti farai degli amici anche in Inghilterra. E poi non sai il francese!- replicò la donna.
- Ma mamma!-
- È un po’ troppo tardi, non ti pare? Avresti dovuto dircelo prima di questa mattina che Hogwarts non ti piaceva. Ormai sei in ballo e devi salire su quel treno.- s’intromise l’uomo con voce calma.
Le due si voltarono verso di lui, la donna con gratitudine, la bambina con rassegnazione e rabbia.
All’improvviso, la ragazzina si voltò verso di lui, sentendosi osservata e John sussultò: non aveva mai visto degli occhi così, così…erano neri e grandi, ma non spenti. Avevano qualcosa…era come una scintilla di vita.
- John! Eccoti finalmente!- esclamò sua zia arrivando di corsa.
- Sheila? Sei proprio tu?- s’intromise la donna rossa vedendoli e correndo incontro alla zia di John.
- Lily Luna! Lysander! Che ci fate qui?- urlò Sheila rispondendole.
- Accompagnavamo Christine. Tu?- rispose Lysander.
- Anch’io. Lui è John Runner. - rispose Sheila indicando il nipote. - Il figlio di mio fratello. Ha preso il cognome della madre: mio fratello cercava di distaccarlo dalla magia, ma non c’è riuscito. Con sua sorella invece sì. -
- Il Magonò? Charles ha avuto un figlio mago?- chiese Lily Luna.
- Già, strano vero? Ma John è molto dotato e…John!-
Il bambino stava giocando a Gobbiglie con un altro ragazzino castano e lentigginoso.
- Giocavo con Chester zia. - disse John.
- Io sono Chester Dunderr, buongiorno signora. Sali con me John?- disse il bambino castano.
- Certo! Arrivo subito, ciao zia. - salutò John salendo.
- Aspetta! Magari Christine può salire con voi, no Lily?- disse Sheila.
- Lily, io credo che sarebbe meglio non farla…- cominciò Lysander, ma l’altra non lo ascoltò e spinse la bambina, riluttante, sul treno.
- Ciao. Io sono Christine. Tu sei Nato Babbano?- gli chiese a bruciapelo. Aveva ereditato la schiettezza della nonna, anche se la sua era condita dalla rabbia, un tratto permanente del suo carattere. Era molto rissosa, anche senza una ragione precisa. In fondo, però, non era cattiva. Amava solamente rischiare.
- Sì, c’è qualcosa di male?- le rispose John con aria di sfida.
Lei alzò le spalle e rispose: - Nulla. Chiedevo.- 
- Fai la brava Christine!- le intimò la madre da fuori.
- Sì mamma.- sbuffò la bambina.
- Giovane, tua madre.- notò Chester.
- Che t’importa? Mi ha avuta a sedici anni. Va bene?- rispose la ragazzina rabbiosa.
- Ehi, calma. Non stavo insultando nessuno.- replicò Chester indietreggiando con le mani davanti a sé, come per proteggersi.
- Anche mio padre.- aggiunse John, ma la ragazza gli riservò uno sguardo di sufficienza.
Lily la guardò sospirando e si voltò verso Lysander e Sheila.
- Allora i vostri amici come stanno?- chiese quest’ultima.
- Be’, tutti bene. Insomma, di rilevante c’è solo che Louis e Sasha si sono trasferiti in Francia. Dicono che gli piace la lingua, solo che adesso Christine si è fissata col fatto che vuole andare a Beauxbatons perché la loro figlioletta, Amélie, andrà lì e lei le è molto attaccata. Solo che ha pensato bene di dirci questo suo desiderio solo questa mattina.- sbuffò Lily. - Però l’abbiamo quasi convinta, perché sa che zia Lucy insegna lì. -
- Mi spiace. Però…beati voi che avete una famiglia, io non ho trovato nessuno. Ormai l’unico che amo è John. È quasi un figlio.-
- Anch’io ti voglio bene zia. - disse il bimbo affacciandosi dal finestrino. - E, come te, andrò a Grifondoro, dove i coraggiosi nascono e Harry Potter ha vissuto!-
- Harry Potter?- chiese Lily ridacchiando. – Lo conosci?-
- Io so tutto di Harry Potter! Gli unici libri che ho letto sono su di lui e sulla magia!-
- Io so più di te su Harry Potter. È mio nonno.- s’intromise Christine.
- Cosa?!-
- Sì, dunque?-
- Ma è fortissimo! Mi racconti qualcosa?-
- Perché dovrei? Non sei mio amico.-
- Ehi, come osi?! Non puoi gettare la pietra e ritirare la mano. Se fai così, sei davvero una…-
- John va dentro. Fra poco si parte.- si affrettò ad avvertirlo Sheila.
- Dopo zia. Prima devo sbattere fuori questo…pomodoro!- esclamò rivolto a Christine.
- Scusa?!-
- Vai John!- lo incitò Chester mentre un altro bambino entrava. Aveva un’aria timida.
- Chi sei?- gli chiese John.
- Robert Dwight, piacere.-
- Io sono Chester Dunderr, lui è John Runner.-
- E tu?- chiese Robert rivolto alla ragazza.
- Christine Scamandro. Ma se sei amico loro, è meglio che te lo dimentichi. Ciao mamma, ciao papà. -
- Ehi, tu. - disse Lysander al moretto. - Non me la trattare male!-
- Tranquillo signor Scamandro. È solo una sfida. E poi ha dei begli occhi.- concluse entrando.
Lily sorrise e appoggiò la testa alla spalla di Lysander. Aveva solo ventisette anni e già sua figlia andava ad Hogwarts, era incredibile, anche perché era la prima dei suoi fratelli dato che la primogenita di James, Celeste, aveva solo tre anni e Al non si era neanche sposato.
Piano, piano, il treno cominciò a muoversi e la testa della bambina, che si era sporta per salutare, scomparve.
I due salutarono Sheila e si avviarono verso l’uscita.
- Sei triste?- chiese Lily.
- Mai quanto te. - replicò Lysander.
- In realtà la mia è ansia pura. Sai quanto ama rischiare, e se si trasformasse in volpe quando qualcuno può vederla?!-
- Stai tranquilla, non lo farà. Piuttosto, lei e quel ragazzino non ti ricordano qualcosa?-
- Non saprei.-
- Andrà tutto bene, Lily-Lils. - lei sorrise. Sarebbe andato tutto bene.
 
Angolo autrice
*Piange sommessamente*
Non posso crederci che l’ho conclusa! Temevo questo momento! Uaaaaaaaah!
Vabbè, c’è chi va, e c’è chi viene. Vi saluto e mi immergo nelle mie altre numerose storie, perché Luna non vi abbandonerà mai! (Muahahah!)
Ah, se volete sapere che fine hanno fatto gli altri, chiedete. Per quanto riguarda Lily e Lys, lei è la Cercatrice dei mitici Falcons, e lui scrive cronaca sportiva sulla Gazzetta del Profeta, sotto la paziente guida di Ginny!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=763091