Sbagliando si ama

di Ely 91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 -prima parte- ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 14 -seconda parte- ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


Esco dal negozio di cd e mi appresto a raggiungere la macchina nera di Marti

CAPITOLO 1

Esco dal negozio di cd e mi appresto a raggiungere la macchina nera di Marti. Ma dove cavolo sarà andata a parcheggiare quella?! Finalmente la vedo! Si è proprio la sua c’è seduto qualcuno a posto della guida. Per un pelo ho sfiorato la tragedia di rimanere sola tra le strade di Londra! Attraverso la strada velocemente e mi infilo subito in auto. Quando mi rigiro verso il suo lato accanto a me non c’è la mia amica Marti, ma un ragazzo che riusciva a trattenere le risate a stento! Non riesco a dire nulla so solo che rimango a dir proprio pietrificata!!! Lo guardo meglio, ha gli occhi di un bel marrone quanto quei suoi capelli riccioluti che sembrano voler ribellarsi.

- credo che tu abbia sbagliato macchina- mi dice in tono dubbioso

- si è solo che non riesco a trovare quella cret…ehm la mia amica- subito dopo mi pento di quelle parole. Probabilmente mi risponderà “ scusa ma a me che importa di quale sia il tuo problema?” , invece no, la sua reazione fu decisamente diversa da quella che mi aspettavo.

- se vuoi ti aiuto a cercarla tra i parcheggi tanto la mia ragazza in questo momento starà facendo una sfilata nel camerino e passerà mezz’ora prima che si decida a comprare qualcosa!- disse queste ultime parole sfoggiando quel bel sorriso che si ritrova ma mi diede l’impressione di essere un po’ scocciato a sopportare la fidanzata decisamente indecisa. Io ricambiai il sorriso mentre uno strano dubbio percorreva la mia mente. Assomigliava in modo incredibile a quell’attore, Orlando Bloom, ma sarebbe stato difficile riconoscerlo, nei suoi film è sempre travestito! Di certo non potevo chiederglielo, se non era lui sai che figuraccia.

- allora andiamo- mi disse prendendomi per mano. Al suo tocco ebbi come un brivido, di certo aveva delle belle mani!

Percorremmo qualche metro quando finalmente la vidi: era lì in macchina tranquilla che sfogliava un giornale.

- eccola- dissi rivolta al mio accompagnatore. Non rispose nulla ma mi parve di scorgere un po’ di delusione  sul suo viso. Forse voleva restare più tempo con me? Ma che vado a pensare! Certo sono proprio brava ad illudermi!!! Sicuramente stava pensando alla sua fidanzata che non si apprestava a scegliere!

-  allora ci si vede in giro…- dissi allungando la mano.

- Orlando- rispose stringendo la mia.

- ehm… quel Orlando?-

- Dipende cosa intendi tu per “quel Orlando”-

-non so. Se tra le tue esperienze c’è stata anche quella di essere trasformato in elfo, allora sei “quel Orlando”!-

-si!-

Ormai a corto di parole lo salutai e corsi verso la macchina ,ma un fischio attirò la mia attenzione. Mi girai sorpresa, era lui!

-non mi hai detto il tuo nome!- gridò.

- Ely- gridai di risposta.

-Allora ciao Ely!-

-ciao!- e volgendogli un ultimo sguardo salii in auto.

-Marti ti prego non chiedermi perché ci ho messo tanto!-

L’amica girò la chiave per partire,poi rispose:

-guarda che lo so perché hai perso tempo-

-come lo sai!?- sul viso di Ely si disegnò un espressione decisamente sorpresa.

- ti ho vista quando sei uscita dal negozio che ti guadavi intorno smarrita…-

-e perché non hai cercato di farti vedere?-

-ecco io…- Marti riusciva a trattenere le risate a stento-io ho visto che guardavi l’auto di quel tizio scambiandola per la mia e essendo lui un RAGAZZO e tu una RAGAZZA ho preferito godermi lo spettacolo-

-ma guarda che stronza!- le guance di Ely diventarono paonazze dalla rabbia.

-allora non mi dici come si chiama?-

-neanche sotto tortura!!!-

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

Ely era appena tornata a casa. Questa volta Marti aveva proprio esagerato. Cioè le aveva fatto fare un vera e propria figura di m***a non con un tizio qualsiasi, ma con una star internazionale!!! Accese la televisione decidendo di non pensarci più su,tanto non l’avrebbe più rivisto! Però aveva come la sensazione di essersi scordata qualcosa ma non riusciva a capire cosa. Presa dal sonno le si stavano chiudendo gli occhi ma il suono del campanello la fece sobbalzare spaventata.

-uff e adesso chi è che rompe?-

Andando verso la porta incontrò la sua immagine allo specchio: i capelli erano tutti alzati da far mettere paura. Ma non diede molta importanza a ciò,tanto mica era Orlando Bloom!

Aprì la porta e sulla soglia vi trovò proprio il bel attore! Lanciò un grido e sbattè la porta. “questa si che è una figuraccia, con questi capelli che ho avrà rischiato l’infarto poverino!”. Una voce ,la sua voce,la riportò alla realtà.

-Scusami so che la mia faccia non piace proprio a tutte ma dovrei ridarti una cosa!-

Ely corse in bagno, si diede una sistemata veloce e corse ad aprirgli la porta.

-prego,entra- disse facendogli cenno di seguirla dentro l’appartamento.

-finalmente ti sei decisa,credevo avrei dovuto fare la nottata davanti la porta e magari cantarti pure una serenata!-

Lei rise poi si scusò.

-perdonami ma mi sono spaventata-

- guarda non l’avevo proprio notato- esclamò sarcastico lui.

-mica di te e tanto per cambiare l’imbarazzante discorso cosa sei venuto a darmi?-

- Ah, certo, quasi me ne dimenticavo ,la tua borsa…- le rispose porgendole l’accessorio di bel aspetto.

La ragazza rimase pensierosa alcuni istanti mentre ripercorreva mentalmente i suoi movimenti di quella mattina. Poi ricordò. Quando era entrata nell’auto di Orlando scambiandola per quella di Marti aveva gettato la sua borsa sui sedili di dietro.

-grazie- si decise finalmente a rispondere,poi aggiunse- dai siediti,vuoi che ti offra qualcosa?-

-no grazie,ma mi siedo volentieri!-

-allora- disse lei interrompendo l’imbarazzante silenzio-quanto tempo ci ha messo alla fine la tua ragazza a scegliere il vestito adatto?-

-credimi è stata una tortura aspettare tutto quel tempo, per fortuna che la tua figuraccia mi ha fatto passare dei bei cinque minuti!-

Lei arrossì “ dunque non gli è dispiaciuto” poi sentendosi terribilmente sciocca tentò di togliersi quei stupidi pensieri dalla testa. Quando si girò dalla parte di Orlando l vide tenere in mano una fotografia poggiata su un mobile lì vicino. Era lei al mare col suo Mirko.

-quindi sei fidanzata? –le chiese dal tono un po’ deluso.

-ero-

-vi siete lasciati?-

-è morto in un incidente stradale- Prese un po’ di fiato,ma era più forte di lei e scoppiò in un pianto che fu colmato da Orlando che l’aveva abbracciata stringendola forte a se,come faceva una volta con Kate,prima che si creassero delle barriere.

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

Rimasero alcuni secondi in silenzio,ancora uniti da quel abbraccio. Ely aveva finalmente smesso di piangere,ora le uscivano solo dei singhiozzi che non si apprestavano a finire. Orlando si staccò bruscamente e portandosi la mano al petto esclamò senza fiato:

-credo di non sentirmi bene- e sveni ai piedi della ragazza che subito si abbassòo su di lui scuotendolo.

-ti prego Orlando svegliati!!-

Dopo neanche qualche secondo il ragazzo aprì gli occhi ridendo.

-cosa hai da ridere mi hai spaventato! Ma ti succede spesso?-

La risata di Orlando si fece più forte.

-guarda che era tutta un finta per spaventarti,allora ti è passato il singhiozzo?- chiese alzandosi,ma il piede di Ely lo fece ricadere giù.

-quindi mi hai preso in giro,eh?! Allora meriti una vera e propria punizione!- la ragazza si portò il dito sul mento pensando poi si girò sul mobile lì vicino e prese un vaso con dentro delle bellissime rose.

-perdonatemi piccole,ma mi serve la vostra acqua!- le levò dal vaso colmo d’acqua e volgendo un sorriso malizioso ad Orlando che aveva intuito le sue intenzioni,lo bagnò dalla testa ai piedi. Lei si alzò soddisfatta e lo stesso fece il ragazzo.

- mia cara Ely,se credi di essertela scampata così facilmente sbagli!-

Detto questo la prese con tutta la forza sulle spalle mentre lei si dimenava scalciando e ridendo come una matta. Lui girovagò per tutte le stanze e quando trovò il bagno vi entròo dentro. La buttò sotto la doccia e aprì l’acqua bagnandola tutta.

-sai Orlando credo che ti offenderesti se non ti invitassi a fare la doccia,sei un ospite e gli ospiti si trattano bene!- detto questo Ely lo trascinò sotto l’acqua finendo l’opera cominciata prima col vaso di fiori.

Mezz’ora dopo lei era avvolta da un accappatoio,ormai la doccia l’aveva cominciata quindi perché non finirla? Entrò in salone frizionandosi i capelli con un morbido asciugamano. Trovò Orlando che girovagava per la stanza,ancora bagnato.

-io ho finito vai a farti una doccia-

-posso?-

-si certo te l’ho appena detto!-

eeo appena detto!  colpa mia se sei bagnatissimo eto.

o asciugamano un ospite e gli ospiti si trattano benei piedi.

Era passata ormai un ora. Orlando finita la doccia si era fatto prestare dei vestiti del fratello di Ely e se ne era andato promettendole di rivedersi ancora. Ely era seduta sul divano davanti una tazza fumante di camomilla con cui tentava di rilassarsi. Guardò l’orologio. Erano quasi le sette,ma stranamente ancora non aveva fame. L’emozione che aveva provato quel pomeriggio le dava una strana sensazione allo stomaco. All’improvviso qualcuno suonò il campanello. Corse alla porta stranamente emozionata e quando aprì vi trovò il figlio del fioraio lì vicino con in mano un bellissimo mazzo di rose di tanti colori: rosse,rosa pallido,rosa acceso,bianche,arancione,giallo pallido e anche qualcuna blu. Ringraziò il ragazzo e rientrò nell’appartamento sognante, notò che su una di quelle splendide rose spuntava un biglietto. Lo staccò mettendoselo in tasca e riponendo i fiori in quel vaso che aveva adoperato per bagnare Orlando. Si sedette comoda sul divano ed emozionata aprì il biglietto:

Grazie per il bel pomeriggio,

credo proprio di doverti delle rose,

spero che non faranno la fine di

quelle di oggi per colpa di un cretino

da bagnare!

Con affetto

              Orlando.

 

Ely sospirò felice a quelle parole,era da tanto che il cuore non le batteva così forte!

Ripose il biglietto e ormai più serena chiuse gli occhi sognanti.

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

CAPITOLO 4

Mattina. Un nuovo giorno è ormai arrivato. Marti e Ely si trovano al loro bar preferito che divorano due abbondanti cornetti al cioccolato.

-da quando fai uso di allucinogeni,Ely?-

-cosa stai insinuando?!-

-dico semplicemente la verità! È difficile credere ciò che mi hai appena detto!-

-perché cosa c’è da credere?-

-tutto!tu stai dicendo che il tipo con cui hai fatto la tua bella figura ieri mattina non era un ragazzo qualunque,ma niente di meno che il famoso Orlando Bloom! E non ti sei fermata qui! Hai pure detto che è venuto a casa tua per restituirti la tua borsa e che,tanto per divertirvi un po’,avete giocato con l’acqua e che ti ha anche portato un bel mazzo di rose! Cioè cose dell’altro mondo!!!-

-ma è la verità e poi cosa c’è di così assurdo in quello che ti ho detto?-

-oh niente! Anche a me è successo che Brad Pitt si è presentato a casa e che poi mi ha portato anche dei fiori,preferendomi alla Aniston e alla Jolie!-

-senti visto che non vuoi proprio crederci la prossima volta che lo vedo te lo presento!-

Marti a quelle parole scoppiò in una risata bloccata solo dal tossire a causa del cornetto andato di traverso.

-si,come no! E io ti presento Tom Cruise!-

-no grazie preferisco Brad Pitt!-

Le due scoppiarono in una rumorosa risata. All’improvviso qualcuno diede un colpettino sulla spalla di Ely. Prima di rigirarsi a vedere chi fosse, la ragazza notò che la sua amica Marti aveva un espressione a dir poco sbalordita,tipica di chi vede un fantasma. Finalmente si girò. Anche lei rimase meravigliata quando vide Orlando davanti a lei col quel sorriso da togliere il fiato.

-Orlando buongiorno!-esclamò apparendo più disinvolta possibile.

-ciao Ely!- poi il ragazzo notò l’espressione dell’altra ragazza.

-Cavolo- disse -ma faccio sempre questo effetto!? Tu ieri hai sbattuto la porta gridando e ora la tua amica è rimasta pietrificata!-

Ely rise poi si decise a presentare i due lanciando prima uno sguardo minaccioso a Marti che non smetteva di fissarlo insistentemente.

-Orlando ti presento Marti!- i due si strinsero la mano amichevolmente. Quel tocco bastò alla ragazza per dare un senso di realismo alla situazione e in pochi secondi riacquistò la sua naturale disinvoltura e sicurezza.

-scusate- disse Marti –ma io devo proprio andare! Orlando è stato un vero piacere conoscerti!-

-anche per me-

-allora ciao a tutti!- Prima di allontanarsi la ragazza fece l’occhiolino ad Ely guadagnandosi un'altra occhiataccia.

-che programmi hai per la mattinata?-chiese il ragazzo.

-non credo ti piaceranno molto-

-perché?-

-shopping,ecco cosa ho da fare-

-no,lo shopping no!-

-invece vieni con me! Se mi hai chiesto che programmi avevo vuol dire che avevi intenzione di venire con me!-

-si però a causa di Kate per me la parola shopping risuona come una minaccia!-

-sai cosa non hai ancora capito dello shopping?-

-cosa?-

-ogni persona ha modi diversi per farlo! Kate lo fa in un modo ed io in un altro,e quindi c’è la remota possibilità che tu cominci ad apprezzarlo!-

-ok mi hai convinto!- esclamò rassegnato Orlando.

-evviva!- esultò Ely.

 

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

Erano arrivati al negozio più in del quartiere. Orlando durante il tragitto in macchina non aveva fatto altro che scongiurare Ely di non fargli subire quella tortura,anche se la ragazza non mollava:aveva deciso che Orlando avrebbe apprezzato lo shopping e così sarebbe stato!

Entrarono a fatica visto che la ragazza lo stava a dir poco trascinando!

-su,non fare il bambino,visto che è la prima volta sarò buona!-

-si,le prime volte non sono molto passionali come quelle in seguito!- l’affermazione del ragazzo fu accompagnata da un sorriso malizioso che lasciava intendere molto.

-Signor Bloom,siamo sicuri che stiamo parlando della stessa cosa?- chiese sorridendo Ely.

-non so prova ad immaginare!-

La discussione aperta a molte ipotesi fu interrotta da una commessa che premurosa li accolse e chiese loro se avessero bisogno di aiuto.

-si,avrei bisogno di sapere dov’è l’angolo NEONATI- chiese Ely volgendo uno sguardo a Orlando.

-oh che bello essere genitori! Infatti da come vi vedo sembrate una coppia perfetta- dedusse con quella voce da ochetta- comunque è lì in fondo a destra- concluse indicando la direzione.

-dai caro andiamo a vedere se c’è qualcosa di bello!-esclamò trascinando un Orlando divertito. Erano andati veramente all’angolo neonati!

-dai vedi qualcosa che ti piace e provalo-

-e se mi piaci tu quale tecnica vuoi che provi?-esclamò in modo decisamente attraente. Ely arrossì mentre il battito del suo cuore aumentava. “Non può essere, lui ha Kate,sta semplicemente scherzando,si ne sono sicura” pensò cercando di convincere se stessa. Poi decise di cambiare discorso.

-allora hai visto qualcosa che ti piace che non sia una ragazza?-

-no MAMMA mi sento abbastanza grande per andare al reparto uomini!- scherzò lui mentre la trascinava dalla direzione opposta.

-ehi! Sono troppo grande per fare la mamma!-

-preferivi fare la moglie?-

-si,anche se come marito lasci a desiderare!-esclamò con un falso tono di lamentela.

Ormai si trovavano al reparto uomini. Orlando si trovava un po’ impacciato e mentre Ely lo aiutava e lo consigliava si sentì stranamente bene.

-forza vai in camerino a provarli!-

-perché non vieni con me!- chiese con un tono maledettamente seducente.

-no grazie in due si sta stretti!- Dopo quasi mezz’ora si recarono al reparto donna. Ely faceva gli accostamenti più bizzarri,entrava e usciva dal camerino e,come in una sfilata,lui le consigliava e giudicava. La cosa più bizzarra è che se la stava spassando un mondo,cosa che con Kate non era mai accaduta quando faceva shopping. Si limitava a fare il fattorino. In tarda mattinata il loro giro di spese era finalmente concluso. Erano su una panchina che affamati mangiavano un panino.

-sai- disse Ely rompendo il silenzio- il tuo modo di vestire mi ricorda quello di un mio caro amico e anche qualche lato del tuo carattere!-

-perché com’è lui?- chiese incuriosito Orlando.

-si chiama Giacomo. E’ sempre stato un figo di prima categoria piaceva a tutte le ragazze che prendevano l’autobus con lui,anche a me! Vestiva in modo così particolare!le cinte tutte strane,le maglie rosa e i pantaloni li portava decisamente come te! E poi il carattere! Sapeva come stuzzicarti e allora tutti gli altri ragazzi messi in ombra da noi per sminuirlo gli davano del gay fino a quando anche noi lo sfottevamo per stuzzicarlo. Alla fine ci pure sembrava!- sorrise ripensando ai bei momenti della sua adolescenza.

-e se io ci assomiglio vuol dire che per te potrei anche essere dell’altra sponda?-chiese perplesso lui.

-non lo so può darsi!- decise di stuzzicarlo un po’.

-come può darsi?! Non lo sono! E sai che ti dico?-

-immagino,la solita frase “ringrazia che sono fidanzato altrimenti ti avrei dimostrato se sono gay o no”- disse facendo il verso e ridendo.

-sbagli le dimostrazioni le do anche da non singol…- sussurrò avvicinandosi alla faccia di Ely facendo quel sorriso che ti lasciava comprendere molti dei suoi pensieri.

-ma fai meno il playboy- esclamò lei spingendolo. E continuarono a giocare senza capire che qualcosa nei loro cuori e pensieri stava avvenendo. E soprattutto ignorando il fatto che qualcuno li stava spiando.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

Il pomeriggio trascorse per entrambi molto velocemente e senza neanche accorgersene i loro pensieri erano rivolti l’uno all’altro. Ely ripensava continuamente ai suoi sguardi e sorrisi,ma soprattutto a quelle affermazioni che l’avevano lasciata un po’ perplessa. Orlando non riusciva a pensare ad altro se non a lei. E ogni momento con Kate gli sembrava sprecato perché avrebbe potuto passarlo con Ely. Ogni volta che incontrava lo sguardo della sua ragazza si sentiva in colpa per ciò che pensava. “Forse mi sono inn…” scacciò quel pensiero ricordandosi che lui aveva Kate e nessun altra.

Splendeva già il sole nel cielo quando Orlando si svègliò. Ma Kate non era lì vicino a lui. “Sicuramente sarà andata a comprare Gossip” pensò ritornando a chiudere gli occhi tranquillo. Gossip era il giornale di pettegolezzi e scoop più comprato a Londra. Kate adorava leggere tutte quelle cose sui suoi colleghi e amici. Ma quella mattina non avrebbe letto qualcosa su un suo amico ma su…-Orlando!- gridò davanti al giornalaio perplesso mentre in copertina vedeva il suo ragazzo con un'altra.

-Signorina tutto bene?- le chiese il giornalaio vedendola sbiancare improvvisamente.

-si,non si preoccupi,devo solo spaccare la faccia al mio ex ragazzo-. Corse verso la loro casa mentre come una pazza leggeva l’articolo che parlava di Orlando in giro per Londra con una nuova fiamma. “La faccia di questa puttanella neanche si vede” pensò vedendo Ely solo di spalle. Entrò come una pazza nella loro camera da letto. Scosse violentemente Orlando buttandogli in faccia il giornale.

-questo cosa significa eh? Me lo spieghi? Chi è quella?- gridò impazzita. Orlando volse uno sguardo all’articolo. Come poteva spiegare a Kate che Ely è solo un’amica?

-guarda che siamo solo amici non c’è niente tra di noi-affermò in tono decisamente calmo.

-senti brutto bastardo non prendermi in giro!!!-Kate non riusciva a calmarsi e inoltre non gli avrebbe mai creduto. E così passarono più di qualche ora a parlare convincendola che fosse solo un amica.

-va bene ti credo-

-se vuoi per sentirti più sicura te la presento- propose lui.

-no non preoccuparti,c’è solo una cosa che potresti fare per confermarmi che quella è solo un amica e nulla di più-

-cosa?-chiese incuriosito.

-non devi mai più vederla e se la incontri in giro neanche salutarla!-

Orlando rimase sbalordito. Non parlarle più? Perdere un amica come Ely? Non salutarla ferendola in modo incredibile e guadagnandosi il suo odio? No,non avrebbe mai accettato,si sarebbe rifiutato,eppure l’uniche parole che sentì uscire dalla sua bocca furono –va bene Kate-.

 

 

 

Ringrazio di cuore Niniel82 ,Uriko e Ilenia91dorough che leggono e recensiscono e anche tutti coloro che leggono senza recensire. 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

Come tutte le mattine Orlando si recò a fare colazione all’abituale bar,dove il giorno prima aveva incontrato Ely. Da una parte avrebbe voluto rivedere il suo sorriso splendente,il suo modo di fare buffo ma allo stesso tempo elegante. Ma dall’altra sapeva che come uno sciocco aveva promesso a Kate una cosa sbagliata. Ma perché lui le ha mai vietato di vedere i suoi amici? No di certo! Ma Kate è Kate,e lui è lui.

Si sedette tutto tranquillo al tavolino vicino al bancone,ordinando il solito caffè con tanto di cornetto. Non passò molto quando si girò sentendosi una mano dargli una pacca leggera sulla schiena. E vide proprio Ely che gli sorrideva ignara del terribile ordine di Kate.

-Buongiorno Orly-

-B..buongiorno- balbettò lui abbastanza preoccupato che Kate potesse spuntare da un momento all’altro con l’intenzione di ucciderlo. Decise di alzarsi e di mettere una scusa per andarsene,anche se a malincuore.

-perdonami,ma devo proprio andare-

-impegni di attore?-

-no,di cantante- sarebbe sembrata una battuta se non l’avesse presentata in modo così freddo,quasi scocciato dalla domanda di lei. Ely se ne accorse e si allontanò prima che lo facesse lui.

-scusa non volevo disturbarti-.

“sono proprio uno stupido” pensò sapendo che l’aveva trattata uno schifo. E poi per chi? Per una Kate ingiusta,ecco per chi! Invece fosse stato per lui sarebbe rimasto a parlare per ore.

Ely tornò a casa correndo come una matta. Entrata nell’appartamento si gettò sul divano stringendo il suo cuscino rosso e diede libero sfogo alle lacrime che fino ad allora aveva trattenuto. Le sembrava di essere tornata bambina,quando piangeva perché si era fatta male o aveva litigato con l’amichetta del cuore. E mentre era assorta dai suoi pensieri qualcuno suonò il campanello.

-guarda che è accostato puoi entrare- gridò.

In salotto comparve Marti.

-e se era un maniaco?-

-a questa ora vieni solo tu,i maniaci girano di sera o nel tardo pomeriggio- cercò di rispondere nascondendo la voce smielata portata dal pianto. Anche se inutilmente.

-ma che è successo? Perchè stai piangendo?-. e così incoraggiata allo sfogarsi tornò a versar lacrime peggio di prima,tra le braccia dell’amica che tentava di consolarla. Quando si sentì meglio le raccontò del comportamento freddo e distaccato di Orlando.

-ma guarda che bastardo!- fu il commento dell’amica.

-io- singhiozzò Ely –non ho fatto nulla per farlo arrabbiare perché si è comportato così,perché?-

“Perché l’ho trattata in modo così orrendo!?”. Orlando durante tutto il tragitto verso casa non aveva fatto altro che tormentarsi e quasi senza accorgersene era davanti la porta della sua abitazione. Entrò e vide Kate che stava davanti allo specchio intenta a truccarsi. Se avesse guardato in faccia il fidanzato,cosa che non le riusciva spesso,avrebbe notato il suo stato d’animo triste e confuso.

-dove vai?- le chiese.

-all’aeroporto a prendere mio cugino. Sta da noi una settimana,non ti dispiace vero?-

-no affatto!ti aspetto qui,non ho voglia di uscire-

-fai come vuoi- e dandogli un bel bacio uscì di corsa.

Finalmente Ely era riuscita a calmarsi e ormai più serena propose all’amica di andare a fare colazione al bar.

-ma se c’è lui?- le chiese l’altra preoccupata.

-e che mi frega! Tanto il locale è un luogo pubblico e se lui non sopporta la mia presenza se ne dovrà andare perché di certo io non lo farò!-esclamò decisa riprendendo la borsa lanciata sul tappeto. La stessa borsa che aveva lanciato nella SUA macchina,la stessa che lui le aveva gentilmente riportato. Decise di non pensarci su e con uno dei suoi sorrisi migliori trascinò l’amica fuori la porta. Arrivate si accomodarono al loro posto preferito da dove potevano osservare tutto il locale e notarono che una tipa alta e bionda si stava sedendo davanti a loro con un tipo niente male:biondo anche lui e occhi di un verde chiarissimo da far girare la testa almeno quanto il sorriso di Orlando.

-Jack- disse Kate - non vedo l’ora che tu conosca Orlando! Ti assicuro che questa volta è quello giusto!-

-chissà perché questa frase non mi risuona nuova- le rispose ironicamente,inarcando il sopracciglio in segno di scetticismo.

-dai questa volta ne sono sicura al 101%!!!- affermò convinta lei ignorando lo sguardo del cugino ancora poco convinto.

-Kate vado ad ordinare,qui non arriva nessuno!- disse alzandosi.

-ma devi avere pazienza oggi qui è pieno!-

-comunque ci provo lo stesso!-

E fece bene! Infatti dopo qualche minuto era di ritorno con due belle tazze fumanti di caffé e un paio di ciambelle zuccherate.

-io vado a vedere a che punto sono le ordinazioni,perché mi pare che tutti stanno mangiando tranne noi- esclamò Ely stufa di aspettare.

-si,io tanto ero impegnata a fissare quel tipo di prima da sogno…anche se si è alzato e non è più tornato-

-forse se ne è andato-

-non dirlo più che porti sfiga-

-se lo dici tu…-.

Non fece in tempo a fare un passo che urtò proprio il ragazzo dagli occhi verdi,rovesciandosi tutto il caffé sulla camicetta bianca col collo a V.  Ed era pure una delle sue preferite!

-scusa- disse il ragazzo-non ti avevo vista-

-no, è colpa mia non ti preoccupare- affermò Ely arrossendo, notando che la maggior parte degli sguardi del locale erano fissi su di lei. E l’unica soluzione che le venne in mente fu quella di fuggire in bagno noncurante dell’attenzione verso di lei. Tentò di strofinare con un fazzoletto bagnato ma l’unico risultato fu quello di espandere la macchia marroncina. Tornò dentro dall’amica e le disse che sarebbe corsa a casa a cambiarsi e che sarebbe tornata presto.

-ok,tanto ormai ci hai preso l’abitudine a fuggire da qui!-. Ely non poté fare a meno di sorridere al commento ironico dell’amica. Quando fu in strada qualcuno le si fece davanti bloccandola,ma soprattutto spaventandola.

-signorina,sono Jack il tipo che le ha versato il caffé sulla camicetta,ricorda?-

-e chi se lo scorda?!-rispose sorridendo.

-volevo chiederle se per caso volesse essere risarcita del danno-. Non era il metodo migliore per attaccare bottone,ma l’unico che gli fosse venuto in mente sul momento.

-ma no,si figuri! Per una sciocchezza del genere dovrebbe risarcirmi?-

-sicura?-

-si certo,ora torni dalla sua ragazza che la starà aspettando!-

-è mia cugina-

-si,ma fidanzata o cugina che sia,la starà comunque aspettando!-

-bene allora ciao - disse porgendole la mano.

-ciao - rispose lei stringendogliela.

Kate e Jack fecero ritorno a casa ridendo divertiti.

-Ehi,che è successo? Perché ridete?- chiese Orlando uscendo dalla cucina.

-Orly ti presento Jack-. I due si strinsero la mano.

-allora perché ridavate?-chiese di nuovo.

-perché Jack neanche il tempo di arrivare a casa che ne ha fatta una delle sue!Stavamo al bar qui all’angolo e lui ha versato il caffè addosso una ragazza e puf,Cupido ha scagliato la sua freccia contro il cuore del mio povero cuginetto-

Orlando sorrise divertito immaginando la scena.

-e ci credo che mi piace! Mora,non molto alta ma comunque con un bel fisico! Per me è perfetta!- ribattè Jack. Orlando rimase un attimo perplesso. Quella descrizione gli ricordava… “no non può essere,sicuramente è qualcuna che le somiglia” eppure non riusciva a convincersene.

-ehi Jack -propose- domani torniamo al bar e vediamo se c’è,così me la fai pure vedere,che ne dici?-

-certo! Con Kate non avrei le carte giuste per conquistarla!-

-ehi! Stai dicendo che sono di impiccio?- esclamò con falso tono offeso la ragazza.

-ma no!-.

E continuarono a ridere divertiti,anche se uno di loro impaziente di sapere la verità.

 

 

Ringrazio felicissima Uriko che legge e recensisce e come sempre anche quelli che leggono senza recensire… ciao ciao e al prossimo capitolo!!!

                                                                                                   ELY

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

Orlando più confuso che mai decise di uscire a fare quattro passi per le vie di Londra,la sua città da quando aveva sedici anni,da quando aveva lasciato sua madre Sonia e sua sorella Samantha per coltivare la passione per il teatro frequentando una delle scuole più note. E poi come se il destino volesse punirlo,i suoi profondi pensieri non riuscirono ad evitargli di vedere Ely dall’altro lato della strada che camminava tranquilla e felice facendo sorridere persino lui con tutta quella serenità che riusciva a trasmettere senza volerlo.

Lei percorreva veloce la via trasportata da una nuova emozione:fra pochi minti avrebbe saputo se era riuscita ad ottenere quel lavoro tanto atteso,entrare a far parte di uno dei studi legali più prestigiosi di Londra. Il cuore le batteva a mille,ma perse un colpo quando si trovò di fronte Orlando,che probabilmente aveva mandato a quel paese Kate e il suo stupido ordine.

-Ciao- le disse sorridendo come se quella mattina non fosse accaduto nulla.

-ciao,scusa,ma vado di fretta- disse lei cercando di superarlo. Non fu abbastanza veloce perché lui riuscì a fermarla per un braccio bloccandole la via.

-lasciami!- esclamò lei tentando di liberarsi.

-prima dobbiamo parlare!-

- l’unico posto dove potrei parlare con te in questo momento è su un ring!!- urlò quasi e finalmente riuscì a liberarsi dalla presa fulminandolo con uno sguardo omicida. La ragazza si allontanò odiando se stessa e il suo stupido orgoglio,ma di certo non poteva dargliela vinta!

 

***

 

Quando Ely uscì da quello studio cercava di contenere tutta la sua allegria:ce l’aveva fatta! Ora era un avvocato di successo!!!! Non poteva crederci! Voleva saltare come una matta e urlare,ma l’avrebbero rinchiusa in un manicomio se l’avesse fatto e prima di cominciare a lavorare. Il suono del telefonino la fece sussultare. Lo cercò scuotendo la borsa e spostando cose. Era così piccola ma conteneva talmente tanti oggetti che qualcuno avrebbe potuto scambiarla per la borsa di Mary Poppins! Finalmente lo trovò.

-Pronto?-

-ehi finalmente! Allora non mi racconti come è andata?-

-bene Marti,comincio dopodomani,ancora non posso crederci!!!-

-oh che bello.. ehm.. senti per parlarne meglio non è che potresti raggiungermi in palestra?-

-quale?-

-la “Sport Center”…-

-ah,si ho capito dov’è. Ok,il tempo di prendere la sacca e arrivo,dove ti trovo?-

-al solito,a fare la boxe-

-ma tu non fai boxe?!-

-si,ma tu la pratichi e ho deciso di provare!-

-va bene,ci vediamo lì allora,ciao-.

Neanche mezz’ora e già si trovava davanti l’insegna illuminata della “Sport Center”. Entrò chiedendo informazioni alla donna davanti il bancone e raggiunse la sala per il pugilato senza molte difficoltà. Ma quando arrivò,a sua sorpresa,vi trovò Orlando già pronto per combattere,sul ring,che faceva riscaldamento.

-Tu che ci fai qui?-gli chiese in modo decisamente scortese.

-mi pare che questo sia un luogo pubblico no?-fu la sua risposta calma e decisa.

-ok,scusami,su questo non posso darti torto,è solo che io e Marti dovevamo incontrarci qui,invece non la vedo da nessuna parte!-

-perchè lei non è venuta e neanche verrà-

-come scusa?!-

-in realtà era un modo per incontrarci,Marti mi ha semplicemente aiutato-

-cosa?!no,questa me la paga!-

-non prendertela con lei glielo chiesto io-

-e perché dovremmo incontrarci proprio qui?-

-lo hai detto tu che l’unico posto dove avresti potuto parlare con me è su un ring,giusto?-

-va bene,colpita e affondata di nuovo,il tempo di prepararmi e ti farò rimpiangere di essere nato!-esclamò lei recandosi negli spogliatoi. Orlando sorrise divertito a quella affermazione,ma soprattutto pensando al suo corpo che dopo l’incontro rischiava di essere tutto dolore se non si fosse fatto valere. Non passò molto quando Ely tornò in tuta e con i guantoni alle mani. Salì sul ring mostrando un sorriso beffardo al suo avversario che la fissava e le sorrideva come se avesse già vinto. Orlando non potè fare a meno di notare che quell’abbigliamento sportivo le risaltava il fisico che poteva essere oggetto di distrazione nel round.

-allora si comincia?-chiese lei.

-certo!-

Fecero dei ripetuti balzi allontanandosi e riavvicinandosi come se si stessero studiando. La prima a colpire fu Ely con un il destro,ma Orlando riuscì a schivarla di poco sorridendole come se sapeva già che sarebbe stato un tiro a vuoto. Lui sapeva benissimo che non poteva colpirla:era una donna e la sua educazione da gentilman gli impedivano di reagire. Questa volta lei approfittando della distrazione di lui riuscì a colpirlo non molto forte col sinistro,facendolo indietreggiare di qualche passo.

-prima che tu mi uccida volevo scusarmi per il comportamento di oggi-

-e allora dimmi perché l’hai fatto!-

-ecco…Kate ha saputo che siamo amici e che quindi ci incontriamo spesso e…

-e ha fatto una scenata di gelosia, vero?-concluse la frase lei per niente sorpresa.

-già e mi ha vietato di vederti e di salutarti…-

-e tu hai accettato per paura di perderla-

-si…-

-e allora perché sei qui adesso?-

-perché ho ragionato e ho deciso che Kate non può vietarmi di vedere un’amica-

-oh,finalmente dimostri di avere le palle qualche volta-

-come qualche volta? Sempre!- ribattè lui fingendosi offeso.

-allora riprendiamo l’incontro?-chiese.

-sicuro!- rispose Ely.

E tra pugni volati al vuoto Orlando riesce a prenderla da sotto mandandola in aria come un trofeo.

-e questo che c’entra con la boxe?- urlò lei temendo di cadere dalla presa riuscita un po’ male del ragazzo.

-niente,ma non voglio colpirti rischiando di rovinare il tuo bel faccino- rispose posandola sul suolo e facendosi sopra in modo di evitarle la fuga.

-ti ho bloccata,e adesso come fai mia cara?-. Orlando le sfoggiò un sorriso malizioso con l’intento di irritarla,anche se invano.

-attenzione Signor Bloom,una ginocchiata al suo gioiellino di famiglia e tu Kate avrete qualche problema su come passare la notte- gli rispose facendosi scappare un sorriso che rese meno realistica l’affermazione.

-oh risuona come una minaccia o sbaglio?-

-non sbagliate-

-ma a me pare che qui io sia l’unico a poter dettare ordini nella posizione in cui mi trovo-

-mmm…sbaglio o risuona come una frase a doppio senso?-

-può darsi,usate la fantasia qualche volta-.  Rimasero alcuni secondi a fissarsi prima che Orlando si avvicinò pericolosamente alle sue labbra che sospiravano indecise nell’accogliere quel bacio. Ely lo desiderava più di quanto credesse,ma lui e Kate? Decise che quello non era il momento e così si ritrasse prima che quel contatto potesse avvenire. “Sono proprio una stupida ma non sopporterei la delusione di continuare a vederlo insieme a Kate anche dopo un bacio” pensò mentre in silenzio si recò negli spogliatoi. Orlando fece lo steso decidendo che l’avrebbe aspettata fuori.

 

***

Il freddo della sera le punzecchiava un po’ il viso mentre si recava verso l’auto in compagnia di Orlando.

-senti-le disse Orly- ma tu…- fece una pausa indeciso nel chiederle se era lei la tipa dei sogni di Jack.

-domani vieni al bar?- decise di non dirle niente temendo che fosse lei. Forse era proprio uno sciocco,ma sapere che anche Ely prima o poi si sarebbe fatta una vita con un ragazzo lo faceva stare male.

-si,allora ci vediamo lì?-

-certo e stavolta mi comporterò bene!-le disse strizzandole l’occhio.

-lo spero perché la prossima volta sul ring non avrò pietà!-.

E prima che lei possa salire sull’auto le da un morbido bacio sulle guance fredde. Ely si sistema sul sedile infilando la chiave per partire ma non può fare a meno di notare attraverso lo specchietto laterale di essere diventata rosso fuoco e che sorride senza volerlo,incapace di controllare la felicità che la sta assalendo. Ma la blocca sul nascere ricordandosi che l’unico ostacolo è l’unico impossibile da superare:Kate.

 

Grazie 1000 ad Uriko che con i suoi commenti positivi mi spinge a fare il meglio per questa mia prima storia… e cmq povero Orly veramente ,quando scoprirà che i suoi dubbi non erano infondati!!!

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9

Un grazie di cuore ad Uriko, ilenia91dorough, Francy, Neith, Simona, che leggono e recensiscono. Non mi resta che augurarvi buona lettura mentre io torno a studiare geografia(uffa!)

                                                                                                Ely 91

P.S.:perdonatemi per il capitolo un po’ corto!

CAPITOLO 9

-Allora è arrivata?- chiese Orlando sorseggiando il suo caffé e volgendo un occhiata disinteressata alla prima pagina del quotidiano.

-no accidenti!secondo te verrà?- Jack si guardava intorno disperato cercandola con gli occhi. Ma nel bar non c’era nessuna traccia di lei.

-spero di si,ma tu smettila di agitarti!-

Non passò molto quando Jack diede una spallata a Orly e mostrandogli un bel sorriso a trentadue denti gli indicò una ragazza mora ,insieme ad una biondina, appena entrata nel locale.

-è la biondina? Vero?- chiese Orly temendo una risposta negativa. Ma fu proprio quella che ricevette.

-ma no è quella vicino,te l’ho pure detto un miliardo di volte che è mora!-.

Ely vide Orly e facendo segno all’amica di seguirla si diresse verso il tavolino del bel attore.

-Ciao Orly- esclamò la ragazza avvicinandosi un po’ timorosa di ricevere lo stesso trattamento della mattina prima.

-ciao Ely,ciao Marti- rispose il ragazzo allungandosi un po’ per vedere la figura di Marti nascosta dietro le spalle dell’amica. Jack rimase sorpreso scoprendo che l’amico le conosceva e pure bene! Decise che era il momento di far notare la sua presenza.

-salve signorina,sono Jack il tipo che ieri le ha versato il caffé addosso- tentò nella speranza che lei non avesse già rimosso quel ricordo.

-si certo,non dimenticherò mai il volto del tipo che ha “ucciso” la mia camicetta!- gli rispose con quel bel sorriso che aveva il potere di incantarti. Orlando rimase a fissarlo quel sorriso che lei gli aveva sempre donato fin dalla prima volta che si erano visti, e ora lo stava offrendo di nuovo,ma non a lui,ad un altro. E gli venne come la voglia di gridare: “ridatemi quel sorriso,è mio!”,ma l’unica cosa che fece fu una smorfia che si sapeva di gelosia.

-comunque mi chiami Ely,invece lei è la mia amica Marti-.

La bella bionda strinse la mano estasiata a Jack,ma presto si accorse che,anche se aveva lei di fronte,non faceva altro che fissare la sua amica. Non potè fare a meno di incontrare lo sguardo di Orlando, anche lui scocciato dalla stessa situazione.

-perché non fate colazione con noi?-chiese Jack sperando di sentire uscire un bel “si” dalle sue labbra ben delineate.

-ma si,perché no?- rispose Marti precedendo l’amica nel rispondere e sedendosi vicino a Jack. Quest’ultimo rimase un po’ deluso che ora la sua lei si dovesse sedere vicino all’amico. Parlarono del più e del meno per una buona ora,ma Orlando si limitava semplicemente ad annuire,emarginandosi da quella conversazione. Ely non sopportò a lungo quel atteggiamento a dir poco irritante e così sotto gli occhi sorpresi degl’altri due,lo trascinò per un braccio fuori dal locale.

-si può sapere che cavolo hai?-

-io?-si indicò fingendosi sorpreso-niente!-aggiunse.

-non prendermi in giro! Si vede lontano un miglio che c’è qualcosa che non va!-

-anche se fosse,dei miei problemi non ne parlo di certo con te!-. fu la prima risposta che gli venne in mente per non dirle la verità,ma anche la meno idonea. Infatti l’espressione del viso della ragazza si era trasformata da irritata a ferita da quelle pungenti parole. Si senti gli occhi lucidi sul punto di sfociare in un pianto,ma lei doveva essere forte,non doveva dargli la soddisfazione di farsi vedere piangere a causa sua. Tentava di trattenerle con tutto il cuore quelle lacrime,ma la vide scendere una ribelle sul suo viso. E poi due. E tre e tutte le altre di seguito. Orlando si avvicinò per abbracciarla,per porre rimedio al danno fatto,ma la reazione di lei fu inaspettata. Respinse il suo abbraccio spingendolo con rabbia e gridandogli le due parole più dure che conosceva:-ti odio!!!-.

Orlando rimase sbigottito mentre lei lo fissava svuotata da qualunque sentimento positivo e prima di scoppiare in un nuovo pianto rientrò nel bar asciugandosi gli occhi arrossati. Confusa,triste,ferita e questo solo perché è innamorata del tipo impossibile.

E quando ormai fu troppo lontana per sentire, Orlando riuscì a sussurrare quelle due parole così difficili da dire: “Ti amo”.

 

 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


CAPITOLO 10

CAPITOLO 10

-Dimmi perché mi hai mentito?!-gridò Jack sulla via di casa facendo voltare alcuni passanti incuriositi.

-io non ti ho mentito!- ribatté Orlando accendendosi una sigaretta nella speranza di apparire meno colpevole possibile.

-e allora “mister-risposta-pronta” perché non mi hai detto che la conoscevi?-continuò il ragazzo facendogli le mosse.

-perché non ne ho avuto il tempo!-

-e allora dimmi…come l’hai conosciuta?- Jack volse uno sguardo socchiudendo un occhio e guardandolo di traverso,come se volesse leggerglielo nella mente quel primo incontro.

Orlando sbuffò poi si decise a rispondergli non sopportando più quello sguardo insistente.

-un giorno mentre aspettavo Kate in macchina una ragazza mora mi si infilò in auto scambiandola per quella della sua amica. Dopo qualche parola ci siamo presentati e salutati. Poi però quando sono tornato in macchina ho visto la sua borsa poggiata sui sedili di dietro…-il ragazzo narrava quel giorno come una cantilena scocciato da quella specie di interrogatorio.

-e come c’era finita?-chiese l’altro interrompendolo.

-probabilmente appena entrata in automobile deve averla buttata sui sedili posteriori come sua abitudine…insomma che ne so!-esclamò Orly esasperato da quella domanda difficile.

-continuando ho cercato nella sua borsa il suo indirizzo e sono andata a casa sua per restituirgliela e da allora siamo diventati amici…-.

-e non è mai successo nulla tra di voi?-azzardò Jack.

-abbiamo fatto la doccia insieme…-mentì l’altro mentre si calava al meglio nei panni dell’attore. Naturalmente gli avrebbe detto la verità prima di arrivare a casa altrimenti sai la litigata con Kate se prendeva per vera quella bugia!?

-cosa?!- probabilmente Jack stava per tirargli un pugno se la frase”stavo scherzando” non l’avesse fermato. Dall’altra parte della città un grido risuona in un appartamento.

-tu sei malata! Pazza! Folle! Sei indescrivibile!!!-Ely rigirava nel salotto agitando le mani nervosa.

-me l’ha proposto Jack quando sei andata fuori con Orlando e ho accettato-. Marti sedeva tranquilla con del cioccolato tra le mani.

-ti rendi conto che inferno dovrò sopportare! Un weekend in campagna con te e Jack che farete sicuramente coppia e Orlando e Kate che staranno appiccicati dalla mattina alla sera senza tregua!!! Ed io a fare il quinto incomodo!!!! Sai che fine settimana!!!-

-senti ormai abbiamo accettato…-

-abbiamo,tu hai accettato per tutte due!-

-ok ho accettato e anche per te di stare tutti insieme per soli due giorni.. non sarà mica la fine del mondo!-

-non è la fine del mondo amore?-chiese Kate regalando un sorriso al suo fidanzato.

-ma perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose?-

-dai OB un bel weekend tutti e cinque,mi farò delle amiche,Jack non sarà più singol perché ha deciso di provarci alla grande con la mora,dov’è il problema?-

Orlando si arrampicò sugli specchi con la prima cosa che gli venne in mente da dire.

-ma preoccupo solo per Marti che non sarà in coppia con nessuno…tutto qui.-

-ma io ho parlato di un weekend tra amici non tra fidanzatini!-

-va bene va bene mi hai convinto ma non abituarti al pensiero di farmi cambiare idea sempre!-

-si!!!!!!!!!!-esultò Kate lanciando un occhiata al cugino soddisfatto per il tanto tempo che avrebbe passato con Ely.

Il venerdì pomeriggio(il momento della partenza) arrivò subito come se le ore in quei tre giorni fossero passate più velocemente del normale. In accordo con Jack tutti si ritrovarono sotto casa di una non entusiasta Ely. Le ragazze,che si erano appena conosciute,stavano parlando di fatti comuni anche se Ely non partecipava molto attivamente alla conversazione.

“Non è giusto” pensava “Kate non mi ha fatto niente perché odiarla?” e così finalmente un piccolo sorriso le si stampò sulla faccia per apparire meno scontrosa possibile. Ultimato di sistemare le valigie in auto tutti presero posto sul veicolo. Alla guida c’era Ely(troppo gelosa della sua auto per farla guidare da altri) e accanto a lei Orlando che stranamente non aveva suscitato la gelosia della fidanzata,ma solo quella di Jack che stava traendo qualche conclusione dal comportamento dell’attore. La guidatrice  scattò con rabbia premendo l’acceleratore e meritandosi ,in questo modo, gli odiosi complimenti di Kate.

-mi piace come guidi non sei come quelle che se superano i quaranta e vanno nel panico!-.

La ragazza non le rispose indecisa su come dirle perciò si limitò a farle un “amichevole” sorriso. Era passata un oretta e Kate,Marti e Jack si erano addormentati l’uno sulle spalle degli altri.

-senti per ieri…-cominciò Orlando abbassando gli occhi come quando un bambino ha paura di parlare. Ed infatti lui aveva paura di sbagliare,di dirle qualcosa che potesse inclinare ancora peggio i loro rapporti.

-scusami tu! Non dovevo impicciarmi dei tuoi affari-concluse lei senza guardarlo nemmeno una volta anche se la tentazione era forte.

-ora sei tu a sbagliare- disse lui sorprendendola con quella voce delicata,dolce,come non lo era mai stata,ma soprattutto prendendole la mano che aveva mollato dal volante e lasciandola così senza fiato. Nonostante avesse voluto saltargli addosso in quel preciso istante,lei decise di resistere al suo eccitante tocco non distogliendo mai il suo sguardo dalla via.

-tu- continuò lui -per me sei molto importante,senza di te le mie giornate,anche se colme di impegni,sarebbero monotone,senza svolti piacevoli ed imprevedibili,io tengo molto a te e…- ma se fino a quel momento a fare da sfondo a questa scena da sogno c’era stata una musica romantica ora,se fosse stato un film,si sarebbe udita una nota stonata che avrebbe interrotto la melodia,una nota stonata di nome Jack.

-allora che stavate dicendo?-chiese lui mettendo la testa tra i due sedili rompendo definitivamente quel magico momento. La ragazza accortasi di avere ancora la mano di Orlando tra la sua la staccò violentemente in preda al panico e senza proferire parola continuò a guidare indifferente. Finalmente,verso l’ora di cena,arrivarono nel villino di campagna dei coniugi Roberts.

 

 

1000 e ancora 1000 grazie per coloro che leggono e recensiscono,ovvero: Neith, Lally, Uriko, ilenia91dorough, silvy@ e Simona ma naturalmente anche a coloro che leggono senza recensire. Un grazie anche a Bellatrix Lestrange  che mi ha criticato alla grande! Comunque riguardo ai miei drammatici errori cercherò di porre rimedio . So benissimo che le cose che ho sbagliato si imparano alle elementari ma purtroppo la grammatica è il mio punto debole. Quindi mi scuso non solo con te ma anche con tutte le lettrici e spero che mi perdonino questi sviste. Riguardo al contenuto del secondo capitolo ho rispecchiato il dolore che può provare una persona quando il tempo non cura tutte le ferite e credo che questo spesso succeda anche nella vita reale. In conclusione(un altro po’ è più lungo il mio commento che il capitolo) ti ringrazio per aver detto la tua e offesa non posso essere perché ciò che scrivo non può mica piacere a tutti(magari fosse così)….

Al prossimo capitolo!!! Ciao ciao! Ely91

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


CAPITOLO 11

CAPITOLO 11

Vi sembrerà stupida come cosa,ma durante la cena si scoprì parte del carattere di ognuno. Kate si era rivelata essere quello che già sembrava,ovvero un tipo perfettino. Ma anche Marti,da come si comportava,cioè in modo troppo uniforme persino per lei che pignola già c’era, rivelava un carattere da diva. Solo Ely,già scioccata dalla presenza dell’attrice e ora dallo strano comportamento dell’amica,si comportava normalmente,ovvero continuava a mangiare senza sosta. Marti le diede una gomitata.

-che c’è?!-le sussurrò Ely.

-smettila di ingozzarti,ti ricordo che siamo a tavola con due attori e con un tipo dagli occhi da sogno!-sussurrò velocemente di risposta.

-me ne sbatto delle persone presenti a questa tavola,ho fame e perciò mangio! Tu continua pure a fare la superdiva se vuoi,io mi escludo dal club!-.

-ehi si può sapere cosa state bisbigliando?-chiese Kate attirando l’attenzione sulle due.

-Niente- rispose prontamente Marti arrossendo.

-lo vuoi proprio sapere?-chiese Ely sorprendendo l’amica.

-si,mica stavate spettegolando!- con questa frase Kate sperava di fare una battuta,ma nessuno se la rise e quindi preferì starsene zitta aspettando la risposta.

-la mia cara amica Marti,facilmente influenzabile,mi stava rimproverando per il mio modo di ingozzarmi sconveniente davanti a delle persone di importanza mondiale e io le ho semplicemente risposto che me ne sb…-ma Ely non potè concludere la frase che l’amica le tappò la bocca e la terminò lei a modo suo.

-ha risposto che si sbalordisce del fatto che per la prima volta non sono me stessa-.

Ely sorrise soddisfatta annuendo,aveva fatto fare una figuraccia all’amica e questo forse l’avrebbe fatta tornare con i piedi per terra.

La serata continuò dopo cena in salotto al buio,con il caminetto che emanava abbastanza luce da guardarsi in faccia.

-al buoi così,con appena poca luce mi ricorda il tempo del college-disse Jack che era seduto vicino ad Ely.

-già anche a me,ricordo che ci raccontavamo storie paurose e poi la notte ogni tanto qualcuno si svegliava e chiamava gli altri per vedere se stesse tutto a posto…-continuò Orlando che era seduto anche lui vicino alla mora,al lato opposto di Jack. La padrona di casa,la signora Roberts,sopraggiunse all’improvviso spaventandoli,ma nessuno lo diede a vedere. Tranne Ely che istintivamente aveva stretto la mano di Orly per poi lasciargliela subito accorgendosi dell’inutile spavento.

-vi serve qualcosa? Perché io vado a dormire…-chiese cortesemente la signora.

-non,non si preoccupi- rispose prontamente Kate.

-no aspetti-disse Ely attirando tutti gli sguardi su di se- volevo chiederle una cosa se non le dispiace-

-no si figuri! Chieda pure…-

-volevo sapere chi è la donna del quadro,porta il vostro cognome se non sbaglio…-. La donna rimase qualche secondo in silenzio e prese posto sulla poltrona libera,poi si decise a rispondere con una voce quasi malinconica.

-ve lo dico,ma è una storia lunga da narrare…-

-starò ad ascoltare-rispose prontamente Ely.

-La donna del quadro- cominciò -è un’antenata di mio marito vissuta nell’ottocento,inizio novecento. Il suo nome era Katherine Roberts. Vi avverto che quando George mi ha raccontato ciò che sto per dirvi ci credevo a stento,ma poi,purtroppo, ho avuto le prove che non era una storia di fantasia-.

Quel “purtroppo” preoccupò un po’ tutti che si lanciarono degli sguardi perplessi.

-Katherine- continuò- era una contessa di bell’aspetto e un tipo che sapeva divertirsi. Frequentava tutti i ricevimenti più importanti di Londra e aveva molte amiche,insomma un tipo abbastanza socievole. La donna aveva due pretendenti,ma fortunatamente sapeva già chi scegliere,ma la volontà del padre la costrinse a sposare colui che non desiderava. La contessa lo sposò talmente a malincuore che tempo dopo si uccise impiccandosi nella sua stanza. L’altro pretendente,saputa la notizia della sua morte decise di raggiungerla seguendo la sua stessa sorte- l’anziana signora Roberts fece una pausa. Tutti i presenti non avevano più quella espressione così felice,ma la malinconia li aveva coinvolti tutti.

-mi scusi signora-chiese Kate- lei aveva detto che stentava a crederci a questa storia,ma non ha detto nulla di anormale-

-il racconto non finisce con la morte dei due-

-e come?- chiese Marti.

-prima di dirvelo promettetemi di non dire a mio marito che vi ho raccontato queste cose!-

- d’accordo,ma perché?-domandò Orly.

-non vuole che i clienti si spaventino,anche perché la stanza dove è morta la contessa è usata-

- dov’è il problema? Tanto non c’è mica il suo fantasma?!-chiese Jack,ma poi vedendo la faccia della signora si pose il dubbio-o si?-.

-da allora molti dissero di aver visto la contessa aggirarsi in questo villino chiamando il nome di colui che amava...-

Un brivido lungo la schiena percorse un pò tutti.

-il luogo dove l’hanno vista più spesso è la stanza dove è morta,la 55-

Ely si sentì rabbrividire ancora di più quando sentì quel numero.

-m…mi scusi- balbettò- ma quello è proprio il numero della mia stanza-.

-ragazza mia è l’unica disponibile,il villino nei weekend è pieno di turisti,non posso proprio cambiartela se è questo quello che volevi chiedermi-

-e già era proprio questo-.

Il suono dell’orologio che segnava le undici interruppe quella conversazione. Ormai era tardi perciò ognuno si recò nella propria stanza,anche se qualcuno di loro un po’ timoroso. Prima di entrare Ely guardò gli altri entrare tranquilli nelle proprie camere. E mentre girava la maniglia qualcuno la toccò da dietro. Avrebbe lanciato un grido se la voce di Orlando non l’avesse rassicurata.

-ehi calmati!-

-scusa,è che il racconto mi ha un po’ suggestionata-

-l’ho notato! Comunque se hai bisogno di qualcosa io e Kate siamo nella stanza accanto-

-grazie,ma non sono più una bambina che si rifugia nel lettone di mamma e papà!-.

-come vuoi,buonanotte allora-

-buonanotte-.

I loro sguardi,prima di entrare nelle proprie camere,si rincontrarono ancora una volta. Quei pochi secondi fecero riscaldare il cuore di Ely,ma perse il suo calore quando entrò. La stanza era decisamente normale,eppure il suo stato d’animo era diventato immediatamente triste.

Era quasi mezzanotte e continuava a rigirarsi nel letto senza sosta e ogni tanto si guardava attorno con la paura di trovarsi di fronte il fantasma di una contessa.

“Sono proprio una stupida” pensò “non esistono i fantasmi quella donna voleva solo spaventarci,tutto qui”. Non resistette più di tanto e in attesa del sonno che non veniva decise di andare a mangiare qualcosa nella cucina, a fare lo “spuntino di mezzanotte”.

Percorse velocemente gli ampi corridoi anche se la paura di perdersi la spaventava,ma fortunatamente raggiunse la cucina senza problemi. A sua sorpresa,quando aprì la porta,una luce la accecò.

Quando i suoi occhi stati al buio sotto le coperte si riabituarono al bagliore,notò che Orlando era seduto con una tazza di camomilla tra le mani.

-ehi ciao,che ci fai qui?- le chiese continuando a sorseggiare beatamente.

-non riesco a dormire-rispose mentre frugava nel frigorifero,trovando finalmente ciò che poteva saziarla:una bel yogurt alla fragola.

Prese un cucchiaino e si sedette vicino al ragazzo.

-un po’ scossa dalla storia della contessa?-.

-già,mi rende così triste pensare che la causa della sua rovina è stato un bel sentimento come l’amore…-.

Orlando sospirò come per annuire e rimase alcuni secondi pensieroso.

-purtroppo l’amore non sempre rende felici…-affermò con aria velata di tristezza.

-io credo che da questa triste vicenda si può imparare molto- disse Ely fissando un punto indefinito visto che stava parlando di amore con il tipo che le pure piace. Orlando la fissò interrogativo e allora lei si decise a continuare il suo ragionamento.

-questo ci fa capire che per non soffrire,anche se al momento può sembrarci lo sbaglio più grande del mondo,dobbiamo riuscire a regalare quel “ti amo” alla persona che ci fa battere il cuore-.

Orlando la fissò come incantato da quelle parole che risuonavano così dolci,così profonde. Anche Ely rimase stupita di se stessa scoprendo che la soluzione al suo problema era a portata di mano. Avrebbe dovuto metterla in atto?

 

 

Ciao!!! Allora cosa ne pensate? Lo so,Jack è proprio un rompiscatole,ma fortunatamente in questo capitolo non ha dato tanti guai,ma dal prossimo ricomincia! Purtroppo dovrete sopportarlo ancora un po’!

Cmq ringrazio Uriko, Neith e ilenia91dorough che leggono e recensiscono e un grazie anche a quelli che leggono senza recensire! Un bacione a tutte………………

                                                                Ely91

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


CAPITOLO 12

CAPITOLO 12

Quella domanda le ronzava nella testa senza fine e anche la risposta non le dava pace. Poggiò il cucchiaino e lo yogurt mettendo da parte la sua fame notturna. Alzò lo sguardo incontrando gli occhi di lui che non smettevano di fissarla. Anche lui aveva lasciato perdere la sua bevanda. Si stavano avvicinando senza accorgersene con entrambi la stessa intenzione.

no orlando non farlo,non sono pronta o forse lo sono,ma non posso!”

TUM TUM…il cuore le batteva forte tra un pensiero e l’altro. Una parte di lei le gridava a squarciagola di farlo e chi se ne frega della Kate,ma la parte “buona” le diceva che era sbagliato rovinare il suo rapporto con la sua ragazza…uffa! A chi dare retta?

Come una lampadina le si accese nella testa: “Fuggi!” le gridavano ora entrambi le parti. E così quasi senza accorgersene,con un movimento veloce,si alzò e corse fuori dal villino senza una meta,mentre una leggera pioggia le accarezzava il viso dai dolci lineamenti. E quando ormai stanca e bagnata si fermò,trovò Orlando dietro di lei che l’aveva seguita.  Si fissarono per alcuni secondi che sembravano interminabili mentre lui avanzava lentamente verso di lei fino a raggiungerla. E senza pensarci due volte,scostandole una ciocca di capelli ricaduta ribelle sul viso,la tirò a se con un gesto così dolce che le distrusse ogni dubbio,ogni barriera,fino ad avvicinarsi alle sue labbra e ad unirle con le proprie in un romantico bacio.

“Tante volte nei miei pensieri ho immaginato questo momento…qual era la canzone che avrebbe dovuto fare da sfondo a ciò? A si! “You’re Beautiful”… “tu sei bellissimo” e non posso negarlo!”

Un gridare rumoroso,fu proprio quello che la svegliò la mattina seguente,mentre si rigirava nel letto. Cercò di sentire meglio…ma erano le voci di Orlando e Kate!

-Mi lasci?! Dopo tutto quello che ho fatto per te mi lasci?!-gridò lei gettando alcuni oggetti a caso per terra,con rabbia,decisamente con molta rabbia.

-se intendi dire che ti lascio dopo avermi regalato dei bei momenti,bè si,sono proprio uno stronzo! Ma oltre questo non mi hai dato altro!-

-come non ti ho dato altro! La fama,il privilegio di finire con me sulle riviste di gossip,questo non è darti qualcosa?!-

L’espressione di Orlando ora era proprio furiosa…gossip? fama? Ma chi se ne frega di queste cose! Sono altri i valori che gli interessano!

-fama? Gossip? Ma stì cazzi di queste cose senza valore! Io sono diventato famoso non per il nostro sbaciucchiarci in pubblico,ma per le mie qualità di attore,per la fortuna che ho avuto di entrare a far parte di cast decisamente eccezionali!-

-avanti,dimmi,chi è la puttana in questione? Quella che era finita già una volta con te sul giornale?-

-quella che è finita con me sul giornale è quella ragazza che dorme nella stanza accanto!-

Kate si zittì improvvisamente. Ely….

-ed è lei che ti ha allontanato da me?

-si,ma noi ci eravamo già allontanati….-

Kate uscì come una furia dalla stanza ed entrò in quella di Ely senza bussare. Quest’ultima sapeva benissimo che non sarebbe finita bene e perciò cercò di calmarla,inutilmente.

-A! questa è proprio bella! Tu che dici a me di stare calma! Sei una grandissima puttana!!!- gridò scaraventandosi addosso come una pazza contro Ely che finì per terra con sopra Kate che le riempiva la faccia di pugni. Ora basta! Alla fine devo passare io per troia quando è stata anche una scelta di Orlando! Ed allora reagì tirandole una ginocchiata,che la fece indietreggiare liberandola da quella presa. In quel momento entrò Orlando seguito da Marti e Jack. Quest’ultimo precedette Orlando nel soccorrere Ely,aiutandola ad alzarsi. Ma se credeva che avrebbe ricevuto qualche bel premio era proprio fuori strada,infatti la ragazza si staccò da lui gelidamente e uscì dalla stanza sussurrando quasi a se stessa un grido d’aiuto:

-mi sono rotta di tutto questo-

Orlando non aveva neanche rivolto uno sguardo a Kate:fino ad allora si era sentito in colpa,ma quando aveva capito che per lei il loro stare insieme era finire sui giornali,non provava più alcun sentimento nei suoi confronti.

E mentre fece per uscire per andare da Ely,Jack lo fermò per un braccio e gli sussurrò con un tono apparentemente calmo:

-se credi che ora che hai lasciato mia cugina avrai campo libero con Ely sei proprio fuori strada…-

Orly si svincolò da quella presa volgendo una smorfia impertinente all’altro:di certo non si sarebbe lasciato intimorire da quell’ebete.!

La trovò in camera di Marti sdraiata sul letto che guardava il soffitto pensierosa.

-di certo sul soffitto non ci sono le risposte che cerchi!- le disse sarcastico.

Lei sorrise anche se un po’ gelida. Lui naturalmente se ne accorse.

-lo so che per te è difficile trovarti in questa situazione,ma…-

Lei si portò l’indice davanti la bocca alzandosi e avvicinandosi verso di lui, e una volta superato prima di uscire riuscì solo a dire:

-scusa-.

-per cosa?- chiese girandosi sorpreso,troppo tardi,lei era già sparita.

Quando Ely tornò nella propria stanza vi trovò solo Marti che sistemava le poche cose cadute per terra dopo il terremoto Kate.

-ehi finalmente!-

-ciao…-

-questo è un record Ely! Non sono neanche le dieci e hai fatto a botte con un’attrice per avergli svegliato il ragazzo-

-già, credo che ho proprio mandato il weekend a puttane-

-Kate è d’accordissimo con te riguardo questo punto!-

-spiritosa! Parlando seriamente tu che ne pensi?-

-scusa ripeti?non ci posso credere Ely che cerca conferme!?-

-dai rispondi…-

-hai fatto bene!Finalmente hai svegliato Orlando che era stato incastrato dalla strega Kate!-

-seriamente?-

-si!-

-e non lo dici solo perché sei mia amica?-

-mai detto di essere amica tua in vita mia!-

Le due scoppiarono in una vivace risata.

Dieci minuti dopo e tutti erano riuniti in cucina a fare colazione. Ma nessuno spiccicava parola,un gelido silenzio regnava tra loro.

All’improvviso entrò la padrona di casa e guardando Kate le disse:

-il suo taxi è arrivato signorina-

-benissimo,mi porti la valigia giù- rispose bevendo l’ultimo sorso del suo caffé e alzandosi frettolosamente.

-non è mio compito farle da fattorino,quindi se la prenda lei!-esclamò alterata la donna uscendo dalla stanza.

In men che non si dica e Kate era già pronta per salire sull’auto. Salutò il cugino con un abbraccio mentre questo gli sussurrò qualcosa che la fece ridere,ma più che una risata,parve un ghigno di vendetta. Dopo con un debole ciao si congedò a tutti e mentre apriva lo sportello del taxi canticchiava un allegro motivetto,come se da quel secondo in poi lei e la felicità erano un'unica cosa.

Mentre Marti rientrava nell’abitazione portando Jack con se con una banale motivazione,Orly ed Ely rimasero lì fuori lanciandosi dei timidi sguardi. Il primo che ruppe il silenzio fu lui.

-mia cara signorina Ely- esclamò divertito come se avesse dimenticato tutti gli avvenimenti accaduti quella mattina- mi pare che lei ed io abbiamo lasciato un discorso in sospeso ieri notte,se lo ricorda?-

Ely decise di prendere esempio da lui:ricominciare dalla notte prima e non dalla mattina.

-si,non sbagliate signor Bloom,era un discorso interessantissimo,ci terrei molto a continuarlo- Sui visi di entrambi si disegnò un sorriso malizioso.

-ora siete voi,signorina,che state facendo un discorso aperto a molte ipotesi…-

-esatto e adesso siete voi che dovete usare la fantasia…-

Si unirono in un bacio travolgente,desiderato ancora di più del primo,appassionato,incantato,da lasciarti trasportare in un mondo fatto solo di amore e cose belle…

 

Avete presente quando all’alba,dalla finestra,si incomincia a intravedere uno spiraglio di luce? Ecco,l’amore è così. L’amore ti illumina il cuore di una luce immensa,che però rimarrà accesa e non si spegnerà mai…

 

Mille grazie a Uriko,ilenia91dorough e Silvia92(benvenuta!) che leggono e recensiscono e anche a quelli che leggono senza recensire.

Allora cosa ne pensate del nuovo capitolo? Spero che vi piaccia! A presto…            Ely91

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


CAPITOLO 13

CAPITOLO 13

La domenica pomeriggio Ely, Jack, Orly e Marti si prepararono per il viaggio di ritorno. Quando Ely scese,giù nello spiazzale dietro il villino dove l’attendevano gli altri,notò che il posto di guida della sua macchina non era vuoto,ma Orlando vi era seduto e tamburellava il volante con le mani. Ely rimase stupefatta:la sua macchina,che non è mai stata guidata da nessuno oltre a lei,ora era in mano ad un uomo?! Una cosa assolutamente inconcepibile,anche se il tipo in questione è un attore e anche il suo ragazzo. Si avvicinò a grandi passi verso lo sportello dalla parte di Orlando e lo aprì mettendosi le mani sui fianchi e rimanendolo a fissare.

-che c’è?-chiese lui dopo qualche secondo.

-la mia macchina non è mai stata guidata da nessuno oltre a me,figuriamoci da un uomo!-

-allora? C’è sempre una prima volta!-le disse lui avvicinandosi al suo viso e dando un tono decisamente malizioso alla frase.

-e va bene,ma solo in questo caso -rispose lei con un mezzo sorriso.

Il viaggio di ritorno fu silenzioso,forse  a causa di Jack che interrompeva ogni dialogo sul nascere,specialmente se ad iniziarlo era Orlando! Ely osservava l’attore divertita,il suo modo di guidare le piaceva almeno quanto i suoi baci.

Tamburellava le mani sul volante,canticchiando e battendo un piede a ritmo di musica. Ma soprattutto se la faceva con comodo,a differenza di Ely che passava tutto il tempo tenendo premuto il piede sull’acceleratore:era fatta così,un tipo impaziente.

Arrivati in città accompagnarono prima Marti a casa e qualche isolato più in là salutarono Jack.

 

Dopo qualche Km giunsero sotto casa di Ely -eccoci arrivati,la tua macchina è lì e a quanto pare Kate ti ha risparmiato un attentato!-esclamò lei indicando l’auto del ragazzo.

Orlando rise,poi scese dall’auto e con tanto di inchino aprì lo sportello della ragazza.

-guarda che con me non servono tutte queste cavolate da nobildonna-

-davvero?allora posso chiederti se mi fai salire?-

Ely ebbe un attimo di terrore pensando al disordine che aveva lasciato prima di partire,ma non fece in tempo a rispondere che squillò un telefonino.

Orlando prese il nokia dalla tasca e premendo un tasto se lo portò all’orecchio.

-pronto?....senti Kate non ho voglia di parlare con te….ma stai piangendo?!....d’accordo ti raggiungo a casa,tanto devo prendere la mia roba…ciao- e riattaccò mostrando uno sguardo preoccupato ad Ely.

-che voleva?-chiese lei con voce tremante,il pensiero che si riappacificassero stava cominciando a tormentarla.

-non so,deve essere successo qualcosa,ha detto che vuole parlarmi-dopo qualche secondo di silenzio aggiunse ridendo –credo proprio che mi tocca rimandare la visita a casa tua!-

-già!-rispose lei sorridendo,ma non era affatto tranquilla. Orlando la baciò regalandole mille emozioni,era la terza volta,ma pareva sempre bella come la prima,e poi corse verso la sua auto,e prima di salire le fece l’occhiolino,rassicurandola di poco.

 

La ragazza salì velocemente le scale ed entrò nell’appartamento,ritrovando l’orrendo caos che aveva lasciato prima del weekend.

Buttò la borsa sotto una montagna di vestiti gettati sul divano e andò a farsi una doccia. Quando uscì in accappatoio dal bagno udì il suo telefonino squillare.

-dove diavolo l’ho messo??- urlò a se stessa mentre buttava per terra varia roba fino a quando non lo trovò nella borsa.

-finalmente!...Pronto?-

-ciao Ely sono la mamma!-

-ehi ciao mamma! Scusa se non ti ho più chiamato!-

-no,non ti perdono,non ci si scorda dei genitori!-disse in tono finto offeso.

Ely rise,poi disse:

-tutto bene da voi in Italia?-

-si…ecco,ti ho chiamato per darti una notizia- il tono di voce della donna era preoccupato e questo allarmò Ely.

-papà sta bene??-

-qui stiamo tutti bene è solo che tua sorella ha preso un aereo…-

-e allora?lo sai che le piace viaggiare!-

-si,ma non sta andando in un luogo qualsiasi…sta venendo da te…-

Ely si sentì svenire:sua sorella a Londra da lei!!!

-mamma! Perché non glielo hai impedito!!!lo sai che non la sopporto!-

-Ely non dire queste cose! Siete sorelle e quindi dovete volervi bene! E’ chiaro?-

-io le voglio bene…ma quando stiamo lontane! E….- ma non potè finire la frase che la madre la interruppe:

-non mi interessa lei viene da te e tu la ospiti!- e riagganciò.

 

Orlando era arrivato davanti la sua ex casa dove poco prima aveva lasciato Jack. Prese le chiavi dalla tasca e aprì la porta.

-Kate? Sono Orlando! Dove sei?-

-Sono in salotto-rispose una voce tremante. Il ragazzo la raggiunse e la trovò rannicchiata sul divano con il cuscino stretto a lei.

Orlando si sedette guardandola preoccupato:non l’aveva mai vista in quello stato!

-ecco Orlando…io ti ho chiamato perché è successa una cosa…-fece un profondo respiro poi continuò –da quando siamo andati in campagna mi sentivo strana…ti ricordi di averti detto di avere la nausea?-

-si,lo ricordo,ma perché mi dici tutto questo?-

-perché vedendomi in quello stato ho pensato…-rimase alcuni secondi in silenzio,poi continuò –ed allora ho fatto un test e risulto…incinta-

Orlando sbiancò.. lei aspetta un bambino…lui diventerà papà…sarebbe stata una cosa bellissima se fosse successo tempo prima …ma ora lui amava un’altra ragazza…ma potrebbe lasciare un figlio crescere senza padre? Certo che no!

-Kate- ora la voce tremante l’aveva lui –rimarrò qui-

Poi si alzò e fece per uscire dalla stanza.

-aspetta ed Ely?-chiese lei.

Orlando non rispose,ma le disse un’altra cosa:

-domani vai dal medico e fatti visitare- e salì le scale mentre sentiva i suoi sogni e desideri sfuggirgli via…mentre vedeva Ely lontana da lui.

 

 

Ciao!!! Scusate il ritardo! Ecco un nuovo capitolo…spero che vi piaccia! E preparatevi al finale perché il prossimo sarà l’ultimo!Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e Neith,Micia,Uriko ed Ilenia91dorough che recensiscono.

                                                                                   Un bacio!!!

                                                                                                       Ely 91

 

 

 

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 -prima parte- ***


CAPITOLO 14

Prima di cominciare ringrazio tantissimo Uriko,Valerie e Crazy_girl che hanno recensito il capitolo 13. Ora non mi resta che augurarvi buona lettura!  Ely 91

CAPITOLO 14

-PRIMA PARTE-

A tutti i passeggeri si avvisa che il volo….”

Ely si guardò in torno spaesata. Era la seconda volta che andava all’aeroporto da quando era arrivata a Londra,la prima volta si era persa,e ora? Con quell’imbranata di sua sorella dietro?? Sua sorella,Very,non era imbranata,ma la ragazza l’odiava a tal punto di definirla nei peggiori dei modi. L’antipatia verso Very era iniziata durante gli anni di superiori,quando Ely aveva diciassette anni e l’altra sedici. Ely era un tipo che aveva un giro di amicizie invidiabili,fino a quando la sorella cominciò a metterla in ombra dimostrandosi diversa da quello che era,e solo per il gusto di rubare la scena all’altra. La cosa degenerò quando Very si fidanzò con il ragazzo che piaceva da impazzire ad Ely,nonostante fosse a conoscenza dei sentimenti della sorella. Ely cominciò ad odiarla e appena finiti gli studi liceali,si laureò all’estero,per poi stabilirsi definitivamente a Londra.

 

Mentre era immersa nei suoi pensieri vide i passeggeri del volo partito dall’Italia disperdersi nel grande edificio. Tra quelli doveva esserci anche sua sorella ed ora più che mai la tentazione di lasciarla lì era fortissima.

Vide all’improvviso una tipa alta più o meno come lei,con occhi castani e capelli tinti di un colore tra il viola e il rosso,correrle incontro gridando il suo nome.

-sorella!!!-disse una volta vicina stringendola in un abbraccio.

-ciao Very- Ely si staccò bruscamente dalla stretta non nascondendo la scocciatura di averla di nuovo vicina.

-mamma mia che entusiasmo,eh?!-

-sono contenta di vederti,và meglio così?ora andiamo,seguimi e non perderti- rispose Ely scocciata volgendogli le spalle.

Una volta salite in auto calò il silenzio più totale,fino a quando non fu proprio Very a romperlo.

-bella Londra! Forse mi stabilisco qui così staremo sempre insieme,mi farai conoscere i tuoi amici…-

-e magari il mio ragazzo così me lo freghi e torna tutto come i vecchi tempi,eh?!-

-ancora questa storia e poi che vuoi a lui piacevo io quindi…

-quindi niente! Parla ancora o ti mando a piedi a dormire su una panchina in un parco!- dopo pochi secondi Ely aggiunse –cosa ci fai qui? Ti sei scocciata di rovinare la vita ad altri e adesso vuoi ricominciare il giro da capo?-

-smettila! Mi descrivi così malvagia,ma neanche mi conosci!- la voce di Very era strozzata da un pianto che stava per nascere.

-senti con me la recita non funziona e ora per favore chiudi quel becco da gallina e asciugati le tue lacrime da coccodrillo!-

Detto questo senza darle il tempo di replicare accese la radio e alzò il volume al massimo.

D’un tratto tra le note di una canzone dei Green Day si udirono dei suoni fuori tempo. In pochi secondi Ely realizzò che quella era la suoneria del suo telefonino e abbassando la musica rispose.

-pronto?-

-Ehi sono Orlando!-

-ciao!-

-Che fai di bello?-

-sono in macchina con quella cret…con mia sorella-

-non mi hai detto di avere una sorella-

-preferivo non averla infatti!non mi dici cosa voleva Kate?-

Orlando si zittì alla domanda. L’aveva chiamata per quello e ora perché non glielo diceva??

-ci sei ancora?-gli chiese.

-si… ecco devo dirti una cosa seria perciò ti prego di ascoltare senza parlare-

-v..va bene-balbettò lei ora seriamente preoccupata.

-Kate è…-seguì una pausa di alcuni secondi prima che si decise a continuare la frase -è incinta- chiuse gli occhi aspettando la sua reazione,ma si meravigliò di sentire dire una semplice frase:

-non la puoi abbandonare,hai fatto la scelta giusta- Ely aveva intuito benissimo cosa le voleva dire Orlando e lui,ormai senza nulla da dire,disse un debole “ciao” e riattaccò.

Orlando si buttò sul letto sospirando tristemente mentre delle immagini gli passavano davanti agli occhi. Momenti con lei:l’incontro in macchina,lo shopping,la boxe,il litigio,il weekend,il bacio.

 

-che bell’appartamento!-disse Very entrando e poggiando la valigia vicino l’ingresso.

-ho scelto un’ottima arredatrice-si limitò a rispondere Ely che con un gesto gettò per terra la borsa,sorprendendo la sorella che per sfuggire alla pesantezza della situazione disse:

-se non ti dispiace vado a fare una doccia-

-seconda porta a sinistra-

-grazie-

Appena sentì chiudere la porta e il rumore dell’acqua scorrere,Ely si gettò sul divano a peso morto. Delle lacrime cominciarono a solcare il suo viso e ben presto erano diventate come un fiume in piena. Nascose il volto nel cuscino bagnandolo ripetendo più volte un “perché?” senza risposta.

 

Quando Very uscì dal bagno e si recò in salotto,trovò la sorella in lacrime intenta a fissare il vuoto.

-mi hai chiesto perché sono venuta qua e non ti ho risposto-

-già- rispose Ely con una voce bassissima come se quegli fossero i suoi ultimi respiri di vita.

-ero venuta a dirti che mi sposo-

-auguri-

-ed ero anche venuta ad invitarti-

-verrò-

-se lo dici così stento a crederci-

-tanto se verrò non cambierà nulla,in famiglia sei stata sempre tu quella amata,io ero la sorella che ti faceva i torti-

-invece era tutto il contrario-

-ma non ci hanno mai creduto-

-scusa,era questo quello che volevo dirti appena arrivata-

Ely la guardò. E’ diversa e più matura,più donna di quanto l’aveva vista l’ultima volta. Ed allora fece una cosa che non succedeva dai tempi delle medie:si alzò e l’abbraccio e Very la strinse di più,se la mamma l’avesse viste sarebbe scoppiata in lacrime!

La mattina seguente Kate andò a farsi visitare come le aveva detto Orlando.

-Signorina Bosworth è il suo turno- disse una donna dietro la scrivania. Kate fece un sorriso di cordialità e prendendo la borsa aprì la porta dello studio della dottoressa Halliwell.

-Buongiorno- disse entrando e chiudendo la porta alle proprie spalle.

-Buongiorno,prego si accomodi-disse la dottoressa indicando la sedia di fronte la sua scrivania.

La ragazza prese posto e invitata dalla donna espose quello che poteva essere definito un problema.

-capisco,allora si sdrai sul lettino che la visito e poi le farò fare un test di gravidanza che le confermerà o negherà se è incinta,visto che i test che si comprano normalmente in farmacia nel 50% dei casi sbagliano-

Kate annuì e si lasciò visitare mentre tanti pensieri la preoccupavano.

Se è incinta diventerà mamma anche se non vuole,però intanto riavrà il “suo” Orlando,ma se non è incinta si libererà di un peso,però Orlando tornerà da quella.

La dottoressa finì di visitarla e subito dopo le diede il test e la invitò a farlo comodamente a casa.

-dalla visita che le ho fatto non mi sembra assolutamente incinta,però per esserne sicuri dovrà fare comunque questo test-

Kate ringraziò la donna per la disponibilità e uscì dalla stanza ora più confusa e preoccupata che mai. Il giorno stesso avrebbe saputo la verità e l’avrebbe saputa anche Orlando.

 

-Dlin Dlon- il suono del campanello riecheggiò per l’intero appartamento. Ely corse ad aprire mentre il battito del suo cuore aumentò improvvisamente,sarà lui? Quando aprì il suo cuore anche se colmo di felicità per la visita,rallentò.

-Marti!Jack!Che piacere vedervi!- disse salutando i due amici(anche se le sembrava strana la visita di Jack) ed invitandoli ad entrare e ad accomodarsi sul divano.

-volete che vi offra qualcosa?-

-no grazie,abbiamo già fatto colazione-

I tre cominciarono a parlare,passavano da un discorso ad un altro,pareva che non si vedessero da tempo,invece era passato un giorno.

Dopo vari argomenti Marty incrociò la propria mano con quella di Jack sorprendendo l’amica, e disse:

-io e Jack stiamo insieme-

Ely vide gli occhi di Marty illuminarsi di felicità e per un attimo nello sguardo dell’amica riconobbe il suo ed una nostalgia di se stessa la invase.

Ely fece gli auguri ad entrambi contenta che almeno per loro c’era stato un finale a buon fine poi spronata a raccontare cosa non le andava bene,parlò di Kate incinta e di Orlando che non poteva abbandonarla.

-mi dispiace- disse Marty abbracciando l’amica.

Poi Ely cullata per qualche minuto dall’abbraccio consolatorio della ragazza,parlò del ritorno della sorella che ancora dormiva,della loro riappacificazione e del matrimonio che si sarebbe celebrato tra un mese.

-ma non vi ho detto tutto -per un attimo la sua voce tornò triste poi continuò la frase-io ritorno a vivere in Italia,parto stasera-.

Marty e Jack si lanciarono un’occhiata scioccata,sconvolti dalla notizia. Dal viso di Marty cominciarono a scendere delle piccole lacrime.

-quindi te ne vai??-

-si-

Le due si abbracciarono una seconda volta quella mattina,ora nella stanza pareva tutto più triste e l’idea che forse non si sarebbero riviste mai più peggiorava la situazione.

 

 

 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 14 -seconda parte- ***


CAPITOLO 14

CAPITOLO 14

-SECONDA PARTE-

 

Erano all’incirca le sei. Il cielo di Londra cominciava già ad oscurarsi per far posto ad una sera priva di stelle e luna a causa della pioggia che cadeva incessantemente.

Ely guardava pensierosa dalla finestra le vie immerse nel traffico,mentre qualche lacrima solitaria le scendeva di tanto in tanto sul viso. Vedeva la gente correre sotto un ombrello che riparava ben poco,udiva lo strombazzare dei clacson eppure si sentiva sola,come non lo era mai stata. La valigia che ben presto avrebbe trascinato in una corsa all’interno dell’aeroporto giaceva ai suoi piedi.

D’un tratto udì dei passi avvicinarsi verso il salotto e sulla soglia comparve la sorella con in mano il suo borsone,che le sorrideva dolcemente intuendo la tristezza che la tormentava.

-Vogliamo andare?- chiese in tono pacato Very.

-si,sono pronta da tanto- le rispose l’altra.

Ely afferrò il suo bagaglio e volgendo uno sguardo di addio all’appartamento chiuse la porta e tutti i suoi ricordi alle proprie spalle.

Prima di andare a prendere l’aereo sarebbero passate a salutare Marti e Jack che si trovavano entrambi a casa di lei.

Suonarono il campanello ed in una manciata di secondi la porta si aprì.

-sei venuta a salutarci?- chiese Marti all’amica come se sperasse inutilmente ad un ripensamento.

-si- sussurrò Ely di risposta abbassando lo sguardo.

-speravo che cambiassi idea- le confessò l’altra come se si vergognasse di quel pensiero così ingenuo. Ma la risposta che le fu data la spiazzò.

-anch’io-fu quello che sentì uscire dalle labbra della mora che ora stava lottando contro le lacrime.

Marti l’abbracciò e si strinsero in quello che pareva l’ultimo abbraccio dell’ultimo incontro.

Very che aveva salutato già Jack si apprestò a salutare Marti per tornare poi in macchina facendo segno alla sorella di sbrigarsi se non volevano perdere il volo.

-E’ tutta colpa sua?- chiese Jack ad Ely riferendosi ad Orlando.

-anche- rispose lei.

-cosa ha detto per la tua partenza?-

-non l’ho avvisato-

Jack la guardò per nulla sorpreso per poi dirle:

-vuoi che lo faccia io?-

-si grazie-ci fu una pausa di alcuni secondi-ora vado,spero che sarete felici tu e Marti come lo siete adesso- detto questo abbracciò l’amico e corse verso l’auto cercando di bagnarsi meno possibile dalla pioggia.

 

Kate guardò più volte il risultato che le aveva dato il test,doveva piangere o ridere? Questo in quel momento non lo sapeva neanche lei,ma di una cosa era sicura: sperava con tutto il cuore che Ely scomparisse dalla faccia della terra o almeno da Londra e senza immaginarlo minimamente era quello che stava succedendo veramente.

Mentre era immersa nei suoi pensieri udì la porta di casa chiudersi,sicuramente era Orlando. Corse giù per le scale velocemente con il risultato del test tra le mani e dandogli un morbido bacio sulla guancia lo invitò a sedersi per ascoltare ciò che aveva da dirgli.

Era nervosa,ma le sue qualità di attrice le permettevano di risultare perfettamente calma.

-Tra le mani ho il risultato del test e non può essere assolutamente sbagliato- prese un attimo fiato per accumulare una buona dose di coraggio che le avrebbe permesso di concludere la frase –io….- lo faccia del ragazzo era terribilmente ansiosa di sapere la verità –io non sono incinta- concluse velocemente abbassando lo sguardo.

Orlando rimase per pochi secondi senza parole,si alzò e prendendola per mano le disse:

-Kate non sorprenderti di quello che sto per dirti- la ragazza alzò gli occhi guardandolo –tu sai che l’unica cosa che ci univa era questa presunta gravidanza-

-si lo so- sussurrò lei.

-e allora sai quello che farò adesso?-

-seguirai il tuo cuore e tornerai da Ely- disse lei sottovoce.

Orlando annuì e a salvarlo da quell’addio che non si apprestava a finire fu il suono del suo telefonino. Orlando lo prese dalla tasca e portandoselo all’orecchio rispose.

-pronto?-

-ciao sono Jack-

Rimase sorpreso di udire la voce del ragazzo e per di più di sentirla amica.

-mia cugina come sta?-

-all’apparenza bene-

-non intendevo il suo stato d’animo,è incinta si o no?-

-no-

-e allora se fossi in te comincerei a correre-

-come scusa?-

-Ely sta andando in  aeroporto con sua sorella…torna a vivere in Italia!-

-Cosa???!!-

Jack stava per continuare a parlare ma ormai nessuno lo ascoltava più: Orlando aveva riattaccato e prendendo la sua giacca era corso fuori dalla porta come impazzito.

 

-Ho preso i biglietti,tra dieci minuti arriva l’aereo- disse Very sedendosi su un divanetto accanto alla sorella.

-partiamo anche con questo tempo?-chiese Ely.

-a quanto pare si-

-allora spero di arrivarci a casa-

 

-Cavolo,perché non si danno una mossa questi imbecilli!- esclamò furioso Orlando suonando per l’ennesima volta il clacson,come se fosse servito a qualcosa.

Era bloccato nello stesso punto da cinque minuti e se continuava così non l’avrebbe mai raggiunta in tempo.

Guardò nervoso l’orologio e vedendo che in fondo era ad una trentina di metri dall’aeroporto decise di scendere e di correre,anche se non aveva con se un ombrello. E così abbandonò la macchina nello spazio più vicino dove avrebbe potuto parcheggiare e fregandosene che probabilmente un vigile avrebbe fatto portar via l’auto.

Correva mentre le gocce di pioggia cadevano senza sosta e quando riuscì ad arrivare nell’edificio sembrava un pulcino bagnato.

A tutti i passeggeri si avvisa che il volo diretto a Roma partirà tra meno di due minuti ripeto a tutti………………………..”

Orlando si sentì svenire,quello era il suo volo!

Cominciò un'altra corsa disperata che si concluse quando la vide in fila per prendere quel maledettissimo aereo.

Ely” la chiamò più volte,ma lei pareva non sentirlo. Finalmente al quarto richiamo si girò. La sua espressione cambiò da silenziosa e taciturna ad una meravigliata. Dimenticò tutti e tutto e mentre gli occhi color nocciola le si riempivano di felicità gli corse incontro,il suo cuore batteva all’impazzata,gli sguardi degli altri passeggeri erano diretti a quella scena da film,ma lei vedeva solo lui andarle incontro e notò che Orlando aveva gli occhi lucidissimi,tratteneva un pianto,ma non un pianto qualsiasi,un pianto di gioia.

Quando furono a pochi centimetri di distanza lei gli saltò addosso facendogli quasi perdere l’equilibrio,mentre da un abbraccio erano passati ad un bacio passionale che pareva non finire mai.

Very stava per andarsene,volse uno ultimo sguardo alla sorella e scomparve sorridente dalla loro vista. Non si preoccupò minimamente di salutarla,l’avrebbe rivista al suo matrimonio e non l’avrebbe rivista da sola.

-e Kate?-gli chiese Ely tra labbra troppo vicine.

-non è incinta,e poi lascia stare Kate,adesso siamo solo io e te-le rispose Orlando.

-già solo io e te- sussurrò lei prima che si unissero in un altro bacio.

 

E’ strano,passi una vita inseguendo un sogno e ti accorgi che la tua isola felice era a un passo da te,che bastava allungare appena una mano per sentire l’onda che sfiora la riva e il tuo cuore che dice………..siamo arrivati……..

 

Ed eccoci alla fine di questa mia prima storia….ke ne pensate di come è finita? 

Devo dire che sono felice che sia piaciuta abbastanza e ringrazio di cuore tutti quelli che hanno commentato dandomi la forza di continuare a scrivere……………Grazie a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!

                                                                                                                                 Ely 91

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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