L'inizio di tutto.

di Lily_Cams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una bellezza nascosta. Harry ***
Capitolo 2: *** Finalmente. Hermione ***
Capitolo 3: *** Se proprio dovete. Ron ***
Capitolo 4: *** Il primo bacio. Ginny ***



Capitolo 1
*** Una bellezza nascosta. Harry ***


“è sempre stata come una sorella per me.”
“Una persona con la quale divido una tenda o con la quale mi siedo allo stesso tavolo appena sveglio ancora in pigiama e assonnato, senza farmi problemi sul mio look.”
“Ok io non ho mai avuto sorelle e non posso sapere cosa si provi realmente ad averne una, ma è sempre stata mia convinzione che Ginny fosse come una sorella.”
“E allora perchè ora non voglio più che si stacchi da quest’abbraccio? Perché provo un sensazione di ebrezza mentre sento il profumo che emana? Il suo dolce profumo… ricco di odori piacevoli, come l’odore del muschio o dei dolci preparati in casa Weasly.”
 
Era una tiepida sera di luglio e Harry era appena arrivato alla Tana accompagnato da Silente.
 Insieme erano andati a trovare il professor Lumacorno, per provare a convincerlo a diventare il prossimo insegnante di Pozioni.
Silente aveva poi scortato Harry a casa dei Weasly dove avrebbe aspettato il primo settembre, cioè l’inizio del suo sesto anno ad Hogwarts.
Lì aveva potuto rincontrare i suoi vecchi amici Hermione e Ron. E anche Ginny,
Ginny, quella Ginny che aveva visto crescere, ma non si era accorto, fino a quel momento, quanto in realtà fosse bella.
Era vestita semplicemente, con vestiti comodi e da casa, ma i suoi occhi, il suo sorriso lo lasciarono per un secondo senza fiato. Come era possibile che non si fosse mai accorto di quanto fosse splendida, nemmeno il mese prima, l’ultima volta che l’aveva vista? In effetti non era passato poi molto, ma qualcosa era cambiato… di questo ne era certo.

E poi quando l’abbracciò sentì uno stato di benessere e tranquillità e l’irrefrenabile voglia di non lasciarla più andare.
Questa “dimensione” quasi soprannaturale non svanì quando lei si sciolse delicatamente da quell’abbraccio,  e lo guardò negli occhi per qualche secondo, rivolgendogli un sorriso candido come la neve, facendolo leggermente avvampare.
Ci pensò Hermione a distruggere l’atmosfera creata, correndo a salutare l’amico.
Solo in quel momento Harry si rese conto che tutto ciò che era successo era durato solo pochi attimi e si chiese se si era sognato tutta quella complicità creata tra loro…
Forse era stanco e aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, soprattutto da quando il suo padrino era morto, e forse Ginny lo aveva semplicemente accolto calorosamente, come si fa con un fratello o forseproprio per Sirius provava compassione per lui. Perché ci teneva a lui, come si prova affetto per i fratelli.Nulla di più.
E per un attimo si vergognò dei pensieri che li erano passati per la mente e cercò di allontanarli.

Ma mentre veniva stretto dall’amica Hermione in un nuovo caloroso abbraccio, come attratto da una calamita, posò nuovamente lo sguardo sul volto raggiante di Ginny, intenta ad accarezzare Edvige.
Possibile che non si fosse mai accorto di lei?

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Capitolo 2
*** Finalmente. Hermione ***


Anche se Harry cercava in tutti i modi di nascondere i suoi sentimenti, ciò non voleva dire che erano invisibili, o meglio erano visibili per l’amica attenta Hermione che aveva scoperto più di una volta Harry in atteggiamenti sospetti.
Per esempio quando era sulla scopa e giocavano a Quidditch ogni tanto lo sguardo di Harry si perdeva e inseguiva la chioma rossa che sfrecciava per il giardino.
E una volta avrebbe addirittura giurato di averlo visto arrossire quando Ginny gli aveva fatto un complimento per come volava.
Naturalmente da buona amica qual era aveva preferito non parlare con nessuno, voleva che le cose seguissero il loro corso, come era giusto che fosse.
Naturalmente per Ron, lo sciocco Ron, tutto ciò era invisibile, ma non per Hermione che sorrideva soddisfatta sapendo che di lì a poco le cose sarebbero cambiate… finalmente cambiate!
Era sempre stata convinta che dire a Ginny di vivere la propria vita fosse stato un ottimo consiglio. E così era stato. Non solo l’aveva resa più interessante agli occhi di molti ragazzi, ma soprattutto aveva fatto breccia nel cuore del ragazzo che aveva sempre sognato.
Sapeva di essere in gamba, si ci vedeva lungo. E con un sorriso beffardo tornò ad osservare la pergamena con il tema per il professor Ruf.

Però dopo tutto questo tempo non riusciva ancora a crederci: Ginny era riuscita a far perdere la testa al Ragazzo-che-è-sopravvissuto. 

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Capitolo 3
*** Se proprio dovete. Ron ***


Per Ron era stata tutta una novità, non si era mai reso conto che tra i due fosse nato qualcosa.
Eppure ora eccoli lì: Harry, il suo migliore amico che si baciava con la sua sorellina Ginny!
Va bene, non era più tanto piccola, era da un po’ che se ne era reso conto, già da quando l’anno scorso aveva combattuto a loro fianco al Ministero.
Era coraggiosa e determinata e lui era fiero di essere suo fratello. Ma questo non glielo avrebbe mai detto, no.
E anche se lei era cresciuta, lui era suo fratello maggiore e la doveva difendere.
Non gli piaceva che in meno di un anno avesse cambiato ben tre ragazzi, o meglio non gli piaceva l’idea che dei ragazzi si interessassero a lei.
Anche lui era un maschio e sapeva cosa pensavano riguardo alle ragazze e a volte si vergognava di far parte di quella specie.
Ma ora c’era Harry. Come poteva non essere felice per lei? Lui era un ragazzo eccezionale, il ragazzo che lei aveva sempre amato sin da bambina, sapeva che non l’avrebbe mai tradita… e allora perché non riusciva ad essere contento al 100% per loro?
Beh i motivi erano molti.
Forse perché aveva paura che la loro relazione potesse allontanare Harry da lui, che passasse più tempo a sbaciucchiarsi con sua sorella che con il suo migliore amico.
Un po’ perché era stato l’ultimo a sapere di quella storia, mentre era gli sembrato che Hermione fosse bene informata… chissà chi glielo aveva detto se Ginny o Harry…
O un po’ perché era geloso, geloso della loro felicità, cosa che a lui mancava. Certo stava con Lavanda e le cose tra loro erano ok, ma tutti sapevano che non era fatta per lui. Lui voleva solo lei, la ragazza con i capelli crespi e disordinati che stava leggendo la gazzetta del profeta con uno sguardo attento seduta in sala comune. Quella serietà faceva quasi ridere Ron. Com’era bella!
Se solo lui avesse potuto provare la complicità che avevano Ginny ed Harry con la sua Hermione, se solo avesse potuto essere felice con lei almeno un quarto di quanto lo erano Ginny e Harry…

Però sapeva di non potere. Loro erano amici, lo erano sempre stati e a lei sembrava non interessare altro.
Non era il momento di pensare a Hermione quello!
Eccoli lì, quei due che si tenevano per mano davanti a lui ad aspettare la risposta alla domanda:
“ Abbiamo il tuo permesso?” Naturalmente era Harry che aveva insistito a chiedere il parere dell’amico subito dopo aver reso pubblica la loro relazione, poiché a Ginny non interessava minimamente ottenere il consenso del fratello.
E che altro poteva fare se non dare una possibilità alla nuova coppia?
“ Se proprio dovete…”
 

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Capitolo 4
*** Il primo bacio. Ginny ***


 
Com’era possibile? Harry, quell’Harry, il ragazzo per il quale aveva una cotta da sempre, il ragazzo davanti al quale balbettava e diventava rossa, adesso era innamorato di lei?
Ginny non riusciva quasi a crederci.
 
Era da un po’ che Ginny aveva notato qualche cambiamento.
Inizialmente non aveva dato importanza alle occhiate fugaci o ai sorrisi sempre più larghi che lui le rivolgeva.
Però poi quando lo aveva sorpreso a fissarla come un idiota mentre baciava Dean nel corridoio, aveva capito. Sembrava volesse strangolare il suo fidanzato con lo sguardo.
 Ma perché proprio adesso, adesso che le cose andavano finalmente bene, ora che aveva un ragazzo e non era più ossessionata da lui?
 
Dean le piaceva era sempre dolce e premuroso e l’amava. Certo le cose non andavano perfettamente, anzi ultimamente litigavano più frequentemente del solito, ma lei sentiva di esserci affezionata.
Ma lui non era Harry. Lui non aveva il suo coraggio, non volava come lui sulla scopa, non era sempre disponibile con tutti…
Non era lui punto. Non esisteva un altro Harry Potter sulla faccia della Terra e nessuno poteva eguagliarlo. E lei voleva lui, l’aveva sempre voluto.
Ma cosa avrebbe dovuto fare? Lasciare tutto quello che si era costruita per correre da lui?
Poi il “problema Dean” si era risolto da solo.
I due, infatti, avevano finito per litigare sempre più spesso. Forse proprio perché Ginny aveva la testa altrove.
Dean, quindi pensando fosse colpa di qualche mancanza da parte sua, aveva cercato di essere presente il più possibile, fino a risultare appiccicoso.
Ginny, che era uno spirito libero e autonomo come suggeriva il suo Patronus a forma di cavallo, non riusciva più a sostenere le attenzioni pressanti del fidanzato soprattutto adesso che aveva mille pensieri e insicurezze ed era meno tollerante.
Un giorno quando lui aveva addirittura cercato di aiutarla a passare attraverso il buco del ritratto, lei aveva alzato la voce con lui dicendo di smetterla di trattarla come una bambina.
E così si erano lasciati o meglio lei aveva lasciato lui, che era rimasto alquanto basito dall’esagerata reazione della ragazza e quando glielo aveva fatto notare lei si era infuriata ancor di più e l’aveva lasciato solo in Sala Comune mentre lei saliva di corsa le scale su per il dormitorio sbattendo la porta.
Si forse era una ragione un po’ stupida per averlo lasciato, ma era stufa e forse aveva bisogno di un pretesto.
Sentiva di aver perso un po’ della sua libertà, si era sentita come in gabbia negli ultimi giorni e in più sapere che adesso Harry forse provava qualcosa per lei aveva alimentato la voglia di lasciare Dean. Possibile che lui la trattasse come una bambina? Lei ormai aveva quindici anni, sapeva badare a se stessa.
Adesso aveva bisogno di riscoprire un po’ se stessa, di stare un po’ da sola, di ritrovare quella libertà che aveva perso.
 
E poi c’era Harry. Sì a lei piaceva Harry, le era sempre piaciuto. Ma poteva aspettare come lei aveva fatto per lui.
Infondo i primi anni che aveva passato a Hogwarts e anche l’anno prima di entrare in quella scuola li aveva passati pensando a lui. Faceva tutto per essere notata da lui, perché lui le sorridesse almeno una volta…
Aveva scoperto di poter vivere bene anche senza di lui soltanto da poco più di due anni e aveva capito di essere indipendente. Adesso si era sentita un po’ come prima, una bambina che si vergogna o che ha bisogno di aiuto. Così Dean la faceva sentire. No adesso doveva ritrovare la libertà perduta. Non stava dicendo che non sarebbe mai stata insieme a lui, dato che lei lo amava, era inutile nasconderlo, l’amava e l’aveva sempre amato, ma solo che aveva bisogno di un po’ di tempo per lei.
Sì,Harry doveva aspettare.
 
E così era passata una settimana e poco più da quando si era lasciata con Dean e Ginny si sentiva bene. Trascorreva il tempo tra i compiti, le amiche e gli allenamenti di Quiddicth, dove incontrava inevitabilmente Harry. Più volte però si era compiaciuta per il proprio autocontrollo. Infatti, non era mai arrossita ogni volta che lui le aveva proposto di riaccompagnarla dopo gli allenamenti o che le faceva un complimento per la sua agilità in volo.
Certo le sue attenzioni la lusingavano e le facevano nascere ogni volta un sorriso, ma non era ancora pronta per iniziare una nuova storia.
Eppure quando stava con lui non si sentiva mai soffocata dalle sue attenzioni o non doveva ridere forzatamente, lui la faceva divertire davvero.
Però era stato così anche con Dean all’inizio, quindi meglio aspettare ancora un po’.
Ma ogni volta che pensava che stesse facendo aspettare il ragazzo che aveva sempre desiderato, si mordicchiava il labbro, incerta se fosse o no la cosa giusta da fare.
 
 
 
Era il giorno della partita contro Corvonero e Ginny aveva speso tutte le sue energie per allenarsi ed era più carica che mai dato che giocava contro Cho: voleva batterla, non le era mai stata simpatica quella ragazza, non solo perchè aveva baciato Harry, anche se quel fattore contribuiva.
Non era un caso infatti che, nonostante Harry non fosse presente all’incontro perché a scontare la sua punizione con Piton, la squadra avesse vinto.
Certo aveva dovuto giocare con Dean, ma non era stato nemmeno molto imbarazzante poiché entrambi erano concentrati sul gioco.
Però, dopo che tutti si erano spostati nella Sala Comune per festeggiare, Dean aveva cercato di avvicinarla, ma lei aveva subito iniziato a chiacchierare con chiunque gli capitasse a tiro solo per evitarlo.
Ora era tornato a fissarla, con l’aria di uno che sta per farsi avanti, ma cerca il coraggio. Ginny iniziò allora a guardarsi intorno in cerca di qualcun altro con cui parlare, ma poi lo vide entrare dal ritratto, con i capelli neri arruffati e leggermente trafelato, forse perché aveva corso:Harry si stava dirigendo verso di lei con un largo sorriso e lei questa volta non l’avrebbe lasciato andare.
Forse per l’euforia della vittoria adesso non voleva pensare al futuro.
Harry era sempre stato il ragazzo che desiderava, perché perdere ancora del tempo? Perché voleva dimostrare che era indipendente? E a chi doveva dimostrarlo?
Aveva la possibilità di essere felice, felice davvero, non doveva sprecarla.
Stava per dirgli qualcosa, dirgli che lo amava, dirgli che voleva stare con lui anche lì davanti a tutti, non le importava, quando lui la precedette: avvicinatosi a lei la strinse a sé in un abbraccio e ancor prima che potesse aggiungere qualcosa la baciò.
Ecco quello sarebbe dovuto essere il suo primo bacio. Era così che l’aveva sempre sognato, e in effetti era un po’ come se lo fosse: era il primo bacio con Harry.



Nota dell'autrice
è un po' più lungo dei precedenti perchè a differenza di Harry, di Ginny non sappiamo nulla delle sue emozioni di ciò che ha provato... io mi immagino un cosa del genere... fatemi sapere se vi piace :) Grazie di avermi seguito al prossimo EFP :)

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