Rachel.

di Zombie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il principio ***
Capitolo 2: *** Un giorno di pioggia ***



Capitolo 1
*** Il principio ***


Il principio

Emarginata,
Terribilmente triste, angosciamente sola emotivamente,
mente suicida, corpo esile così facilmente spezzabile,
arrabbiata con il mondo, schifata dalla società,
sola con il pensiero, inutile nei suoi scopi,
odio verso se stessa, odio profondo,
spaventosamente disperata per i suoi sogni
illusa continuamente dalle sue motivazioni, pasticca dipendente
odio verso la normalità e la quotidianità banale della gente,
vomito contro le persone che fanno parte e si integrano completamente in questa generazione di merda, la monotonia della gente la fa stare male quanto i giudizi, imprigionata in un mondo che la soffoca
le contorce le sue ali non riesce a volare via,
inutile, inferma per la società inconsolabile essere malato che non verrà mai guarito da nessuno, ecco la definizione di se stessa, la felicità non gli appartiene di diritto, la sua più grande prigione è se stessa, ansiosa e fottutamente malinconica,
Questa è la storia di una ragazza disadatta, chiamata comunemente Rachel.


Alzarsi la mattina alle 6.3O precise, sentire la sveglia che grida con gli stessi tempi della propria madre che già di prima mattina -non so con quale voglia- urla e insulta me medesima perchè non mi sono alzata abbastanza in tempo, ora alzarsi due minuti dopo è reato?
Mi alzo, mi lavo e mi vesto, mangio una cosa al volo, e andare a scuola, ecco qua, questa è la mia stupida ruotine quotidiana;
arrivo a scuola, sono stanca e assonnata nemmeno ho tempo di pensare, mi infilo dentro il giardino, dove ci radunano sempre ogni mattina per fare una preghiera, sono atea sin da quando feci la comunione ma rispetto moltissimo chi ci crede veramente, diciamo che sono loro che non rispettano me chiamandomi ignorante, i miei genitori mi costringono a rimanere in questa scuola privata cattolica perchè pensano vivamente che sia una scuola con un alto livello didattico, sinceramente l'unica cosa che cambia sono i soldi che devi dare alla fine del mese, sono tutti così felici di mattina, mi chiedo dove la trovino questa felicità, l'ho cercata anche dentro gli ovetti kinder, ma nulla, sono quattordici anni che aspetto. Nulla, vuoto, come la mia anima, NIENTE.
Nel mio cuore non è rimasto niente, mi si è prosciugato tutto, come mille sanguisuge su di me, nulla è rimasto lo giuro;
Mi inserisco in fila. alcune mie compagne di scuola cercano il discorso con me, mi abbracciano mi baciano, come fossi un peluche, non c'è bisogno cazzo, non sono un pupazzo, lasciatemi stare, quando fanno così il mio stomaco si contorce e si ricontorce, facendo avanti e indietro, su e giù come se stesse imitando un ballo di una canzone di Lady Gaga, i vostri discorsi mi fanno schifo fino al vomito; la mia migliore amica della scuola, pensavo che mi capisse, ora fa fatica anche lei, si sforza ogni giorno di comprendere la mia rabbia, ma non ci riesce, fa niente, non porto rancore verso lei, lo fa perchè mi vuole bene, mi fa piacere. Quando le mie compagne mi inseriscono nei loro discorsi e incominciano a parlare di quanto sia figo l'ultimo arrivato a scuola, o di come sia romantico il loro ragazzo (che le riempe di corna magari) mi sento stupida, mi sento sempre e continuamente sola; ma alla fine va bene così, sono l'odiosa io che silenziosamente annuisce e sorride per finta, non da' fastidio a nessuno, anche perchè non mi interessa di quello che dite fottutissime oche, non mi interessa delle vostre unghie, dei vostri ultimi vestiti firmati prada e le vostre borse della guess, non me ne frega un cazzo di ciò che dite, siete vuote, vuote e stupide, cazzo quanto vi odio. Eppure... odio di più me stessa, perchè non ve lo dico mai. Mi domando quanto può andare avanti questa falsa, questa finta Rachel che sorride per finta e che tutti "amano" , vorrei proprio vedere, se incominciassi a parlare mi stareste lontani cento metri dal culo.
La scuola e i suoi insegnamenti mi fanno ridere, credi davvero che un 3 in pagella sia una mancanza di intelligenza? Credi davvero che se avrai un fottuto 8 sarai realmente inserito in questa società? Dove c'è scritto che se vai bene a scuola andrai bene anche nella vita? La scuola è differente dalla vita cazzo, la scuola è un edificio che ti fa dimenticare quanto profumi la libertà, quanto sia bello amare e fare le cose senza le regole, la scuola non ti da' diritto di pensare soprattutto la mia, ti toglie ogni diritto, ma come al solito nessuno se ne accorge, lo critico tanto questo edificio eppure ancora non sono scappata via, provo in continuazione un grande dolore emotivo, vorrei vomitarmi fuori tutto il rancore che ho, se solo sapessi come si fa, sono una disadattata probabilmente, si lo sono sicuramente.

Poi però ti incontrai, e mi cambiasti la vita completamente, non potrò mai scordare quella data benedetta per me
8\04\2011

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Capitolo 2
*** Un giorno di pioggia ***


Un giorno di pioggia


Non ho mai pensato in grande, non ci ho mai fatto caso alle mie esigenze, i miei genitori hanno sempre voluto tutto ciò che volevano loro quando erano bambini, e io gliel'ho lasciato fare, sono una persona abbastanza limitata, non so da quanto è che sono diventata così negativa, lo sono e basta, è inutile guardare indietro nel passato; ci sono vari cambiamenti nella vita, dei cambiamenti che potrebbero arrivare e mutare completamente il proprio essere, io li ho fatti arrivare troppo in fretta, diciamo che li ho presi in tempo per trasformarmi completamente in questo essere che sono e dimenticarmi della bimba con le guanciotte rosse e la sua ingenuità che faceva sciogliere. Ora sono diventata così, è come una prigione, imprigionata dalla propria persona, dal proprio essere, e mi sono persa la chiave nel percorso per uscire da questo cambiamento imminente accaduto anni fa.

Era un giorno freddo e piovoso, eppure eravamo in primavera, vidi a terra delle pozzanghere aumentare di densità e profondità, il freddo mi penetrò nell ossa completamente, così ingoiai due pasticche calmanti, per rilassarmi quanto dovuto. Una felicità che dopo ore di smarrimento mentale finisce, senza pensare a niente, ma solo alle piccole cose, così da non guardare in faccia la realtà per almeno un paio di ore, eppure sono una persona abbastanza realista.
Eri fissa nel guardare la pioggia scendere sulle abitazioni e schiantarsi con delicatezza sul terreno mentre si univa alle altre goccie formando le pozzanghere, sembrava come se fosse il suo unico obbiettivo, come delle persone che vengono mandate sulla terra separate nel nascere ma poi si scontrano e si uniscono tutte quante. La pioggia è solo un presagio, tutti quanti ritroveremo la propria goccia che abbiamo perso anni fa o forse anche secoli, o forse è solo una banalità per sperare in qualcosa, beh arrivata come sono adesso ne ho davvero bisogno di un po' di speranza, ma il mio realismo mentale appende una campanella dorata sul mio cervello e la fa scuotere come se gridasse "Ei Rach smettila di sparare 'ste cazzate e svegliati, non sei nel paese delle meraviglie, ma nella cruda realtà"
Fottutamente e crudamente vero.

Ero così assorta nel contemplare la pioggia che cadeva e scivolava con grazia, che presi un palo, si esattamente, uno di quei pali inutili enormi e grigi, dritto in faccia, caddi a terra come se fossi scivolata su una buccia di banana come nei cartoni, sbattei la nuca forte, mi sentivo la testa che palpitava da dentro; spero solo che nessuno mi abbia visto, cerco di recuperare tutta la roba che mi è scivolata insieme a me, ma come non detto, una mano bianca pallida mi si pone di fronte, lo sapevo, ho fatto un altra figura di merda delle mie, ma perchè non cerco mai di stare attenta?
Afferro la mano tremando dalla vergogna, un sorriso perfetto si porse davanti ai miei occhi e dei capelli biondi bagnati dalla pioggia che gli cadevano sulle spalle vidi. Rimasi impietrita, stupita da tutto ciò che mi si era presentato di fronte
Mi fece rialzare e ci guardammo negli occhi, aveva dei occhi azzurri, che con questo maltempo sembravano ancora più chiari, un angelo. Stava per parlare siccome aprì la bocca con un mezzo sorriso, io trem
ai.

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