Pure and half di Vincy95 (/viewuser.php?uid=131797)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 (Epilogo) ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Puro e Metà
Capitolo 1
-
Sei…Sei…Sei un COGLIONE… Ecco che sei Ronald Weasley.-
Hermione calcò molto il Ronald.
- Ma,
Herm è stata lei! Io non ho fatto nulla.- si cercò di discolpare Ron
-
Infatti si vede, non hai fatto niente per toglierti da dosso quella puttana.-
Erano
nella stanza comune di Grifondoro. Hermione, con addosso la sua vestaglia rosa,
fissava Ron, che era seduto sul divanetto rosso bordato d’oro, con accanto
Lilian, una ragazza del sesto anno. Lilian era diventata tutta rossa:
- Ti ho
già detto che è stata lei a baciarmi, così di sorpresa, altrimenti se lo sapevo
non credo che gliel’avrei permesso.- disse Ron
- E
allora tu mi vorresti dire che non ti sarebbe piaciuto?-
Ron
capì che aveva perso. Lilian fuggì nella sua stanza:
- Ecco,
vai a nasconderti.- le urlò dietro Hermione
- Bé… a
questo punto vado anche io… Sai si è fatto tardi, è l’ora che dovrei andare a
letto…- e Ron cercò di defilarsi, ma Hermione lo prese per il colletto della
camicia e lo ributtò sul divano.
- Ho
sopportanto troppo a lungo questo tuo fare con le ragazze… Non è che ora che
sei il Salvatore del Mondo puoi fare come ti pare… Ora hai una ragazza.- disse
Hermione, e uscì dalla sala comune, innervosita.
- Herm…
Aspetta!- disse Ron, ma era troppo tardi. La riccia era già uscita.
Hermione
corse giù per le scale, e uscì all’aria aperta, nel cortile di trasfigurazione.
Si appoggiò all’albero e cominciò a piangere silenziosamente.
Nel
frattempo, in un’altra ala del castello
- Basta
Daphne, mi sono rotto il cazzo di questa storia. È finita.- disse Draco, mentre
accendava con la bacchetta il fuoco nel camino nero nella sala comune dei
Serpeverde.
Daphne,
che era seduta su una poltrona nera rifinita in argento, scoppiò in lacrime.
Gli occhi si gonfiarono e divennero tutti rossi. Se ne corse dentro la sua
stanza a piangere:
- Non
sarai stato troppo duro con lei?- disse Blaise
- Lo
so, ma vedila così: avrei sempre dovuto rompere con lei, quindi meglio farlo
direttamente che con dei giri di parole. Tanto le passerà.- disse Draco, con un
velo di indifferenza sul volto.
- Sai
che ti dico? Vado a fare un giretto fuori.- disse infine il biondo.
- Non
hai paura che ti becchino i professori?- intervenne Theo, che era rimasto in
disparte fino a quel momento, osservando la scena di Draco e Daphne alquanto
divertito.
- Non
me ne importa un cazzo. A dopo.- disse ed uscì dalla sala.
- Non
può continuare a fare quello che gli pare. Qualcuno dovrebbe farglielo capire.-
disse Theo
- Ci
pensi tu?- disse Blaise, mentre si stava alzando per ravvivare il fuoco.
Draco
camminò per il castello per un bel po’, quando capitò nel cortile di
trasfigurazione. Non sapeva nemmeno come aveva fatto ad arrivarci, dato che era
sovrappensiero:
“Guarda
guarda chi c’è. La Mezzosangue è venuta a piangere nel cortile.”
Il
biondo si avvicinò. Hermione alzò la testa, gli occhi rossi per il pianto:
- Che
vuoi Malfoy? Vuoi infierire? Fallo pure. Non mi interessa più niente.- disse, e
si rimise a testa bassa.
-
Sempre a pensare male è?- disse, e si sedette accanto a lei.
“Ma che
sto facendo? Mi sono seduto accanto a lei?”
-
Vattene. VATTENE!- urlò lei.
- Shh!
Se non farci beccare e farci fare un cazziatone abbassa quella voce.- disse
Draco con voce decisa.
- Ti ho
già detto che con me ne importa niente Malfoy.-
- Va
bene, allora me ne andrò se non sono gradito.- fece per alzarsi, ma qualcosa o
qualcuno lo teneva per la manica. Si voltò e vide che un filo della camicia si
era impigliato in un piccolo ramoscello dell’albero. Lo strappò, e si alzò. Ma
qualcosa lo teneva per i pantaloni:
- Di
nuovo quel cazzo di albero!- si lagnò
Ma
quando si voltò vide che non era l’albero, ma la Mezzosangue che lo teneva:
- Non
te ne andare, ho bisogno di qualcuno con cui parlare.-
- E
dove sono lo Sfregiato e Lenticchia?-
Hermione
a sentire Lenticchia riscoppiò a piangere, ma questa volta più forte:
- Susu,
non piangere, altrimenti ci beccheranno.- e le mise una mano intorno alle
spalle.
“Perché
sta facendo questo?” pensò Hermione
“Perché
sto facendo questo? Ora dovrò bruciare i vestiti!” pensò Draco.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
- Allora? Cosa è succes…- Draco su
interrotto dall’arrivo di Harry
- Herm, ho appena saputo… Malfoy?-
disse incredulo Harry
- Non è come credi, Sfregiato. È lei
che non mi fa andare via.- cercò di discolparsi il biondo
- Ma Malfoy sta andando via.- disse
Hermione e diede un leggero colpetto a Draco, che si alzò.
- A non rivederci Sfregiato.- e
sottolineò quella parola quando passò vicino a Harry e rientrò nel castello.
- Perché era qui?- chiese Harry quando
Malfoy si fu allontanato
- Non lo so. Deve avermi visto qui e…-
si era dimenticata di chiedergli perché era lì
- Comunque cosa è successo con Ron?-
disse il moro, sistemandosi gli occhiali
- Mi ha tradito, un'altra volta. Ora
con quella sgualdrina, Lilian. Non ne posso più di questi suoi
comportamenti del cazzo.- e si appoggiò sulla spalla dell’amico.
- Sai come è fatto Ron, la gloria gli
da alla testa e crede di poter fare tutto quello che vuole.- concluse Harry,
asciugando le lacrime di Hermione.
- E allora cosa dovrei fare? Perdonarlo
per l’ennesima volta?- disse Hermione alzando la voce.
- Prova a non parlargli. Forse capirà
che tiene molto e te e che non deve avere questi atteggiamenti con ogni ragazza
del castello.-
-Grazie Harry. Sai sempre come tirarmi
su.- esclamò Hermione mentre le labbra si dischiusero in un piccolo sorriso.
- Ora torniamo al dormitorio, si è
fatto tardi.- disse Harry, e si incamminarono verso il castello.
-Già di ritorno?- disse Zabini ironico.
- Non fare lo spiritoso.- disse Malfoy
serio.
- Ti sei schiarito le idee?- disse,
cercando di non far litigare i due, Theo.
- Abbastanza. Ho incontrato la
Mezzosangue che piangeva perché Lenticchia l’ha tradita.- e inizio a ridere di
gusto, mentre si sedeva su una poltrona davanti al fuoco.
Zabini riattizzò il fuoco con un
incantesimo, prese un puff e si sedette davanti a Draco:
- E allora? Cosa è successo?- chiese
- Niente, poi è arrivato Potter e sono
dovuto andare via.-
In quel momento Daphne uscì dalla porta
del dormitorio femminile e si diresse verso l’uscita della sala comune. Dopo un
po’ uscì Pansy, che si fermò davanti al biondo:
- Sei senza cuore. Ora quella povera
ragazza piangerà per i prossimi 3 giorni.- disse con la sua voe acuta.
- Per prima cosa abbassa la voce, che
mi sta trapanando i timpani, e secondo ecco dei fazzoletti, le potrebbero
servire.- disse mentre tirava fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di
fazzoletti e lo dava alla ragazza davanti a lui – Ora se vuoi spostarti…-
Pansy prese il pacchetto, guardò Draco
con uno sguardo malefico e se ne andò dalla sala comune, seguendo Daphne:
- Non sarai troppo duro con loro,
Draco?- disse Theo
- Loro non sono alla mia altezza,
quindi le tratto da inferiori.- replicò Malfoy
Zabini si avvicicò al tavolino d’ebano
nero che era in mezzo alla stanza, prese una mela e, sopo averla addentata
disse:
- E allora chi è l’unica alla tua
altezza? La Mezzosangue?-
Malfoy si alzò di scatto e puntò la
bacchetta al collo di Zabini, che fece cadere la mela:
- Non insinuare mai più una cosa del
genere. La Mezzosangue è sotto a tutti.-
Theo prese Malfoy per le braccia e lo
tirò indietro. Zabini prese la mela e si diresse verso il dormitorio:
- Cosa ti prende oggi Draco?- chiese Theo
- Mi sento strano Theo… Molto strano.
Credo che andrò a letto. Buonanotte.- e anche lui entrò nei dormitori.-
“Spero solo che non sia quello che
penso.” Pensò Theo, mentre spegneva il fuoco, e una fumata bianca invase la
stanza.
Il giorno dopo
- Buongiorno Hermione. Come va? Ieri
non ti ho visto quando sei rientrata.- disse Ginny, con la voce ancora
assonnata.
Hermione era seduta sul suo letto, e
Ginny si era appena svegliata. La luce del solo filtrava dalle piccole
finestrelle della torre:
- Non molto bene Ginny, ho litigato un’altra
volta con Ron. Lilian lo ha baciato.- disse con un velo di ira.
Gli occhi di Ginny divennero due
fessure:
- Ora ci penso io a lui.- disse
arrabiata
- Non ti preoccupare, so già cosa
fare.-
- Non vorrai lasciarlo? Gli spezzeresti
il cuore, lo sai che ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo.-
Non aveva pensato a questa evenienza.
Salutò Ginny, si vestì di fretta senza nemmeno truccarsi e si diresse verso il
dormitorio dei ragazzi e bussò. Le aprì Harry:
- Oh, Hermione…- disse Harry
- Sai dov’è Ron?- gli chiese la ragazza
- Ehmmm... È uscito da circa 5 minuti.
Se corri puoi raggiungerlo, era diretto verso la Serra.-
- Ok, grazie Harry.- lo baciò sulla
guancia e si incamminò verso la Serra.
Arrivata, rimase sbalordita, mentre le
lacrime scendevano velocemente lungo le guance rosee, e corse via, il più
lontano possibile da quella scena.
-Io vado, non mi disturbate.- disse
Draco, ed uscì dalla sala comune. Aveva di nuovo quasi ucciso Zabini. Insinuava
che si era preso una cotta per la Mezzosangue.
“Che sciocchezza. Come fa a pensare a
queste cose…” e mentre era immerso nei suoi pensieri fu travolta da una
persona:
- Di nuovo tu?- disse Draco
Hermione, alzò un attimo sguardo, si
rialzò e ricorse via per il castello.
- Aspetta, ASPETTA!- urlò Draco, e si
mise a rincorrere la ragazza.
Hermione si sedette sempre il solito
albero del cortile di Trasfigurazione. Draco le si sedette vicino, come la
scorsa notte:
- Cosa ti è successo?- disse dolcemente
- Ron… Ron… Di nuovo…- e si appoggio
sul braccio del biondo a piangere.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo
3
-Ron… Ron… L’ha
fatto di nuovo… Non ci posso credere…- singhiozzava Hermione
- Ti ha tradito di
nuovo?- disse Draco
- Si, quello
stronzo.- continuava a singhiozzare la ragazza.
“Bah, ma perché sto
ancora qui… Ora dovrò sentire la storia della sua vita…”
- E con qui questa
volta?- chiese
- Con Daphne…-
Draco al sentire quel nome si scosse, come fosse stato colpito da una scarica
elettrica.
- Sei sicura che fosse
Daphne?-
- Certo che ne sono
sicura!- esclamò Hermione, e si appoggio di nuovo al braccio del biondo
continuando a piangere.
“Perché Daphne è
scesa così in basso?” si chiese.
Strinse Hermione in
un forte abbraccio:
- Se posso fare
qualcosa…-
- Ti prego, vacci a
parlare tu…- disse mentre si asciugava le lacrime con il dorso della mano.
- Non può andarci
Potter? È il suo migliore amico del resto.-
- No, non posso
mandare Harry per una cosa del genere. Devi andare tu e dirgli che è tutto
finito. Anzi andrò io e gli dirò anche che…- gli occhi della ragazza s’illuminarono
di una strana luce maligna, cosa che Draco non aveva mai visto nella
Mezzosangue.
- Gli dirai che…-
chiese
- Gli dirò che è
finita, e che ora sto con te.-
- Cosa cosa cosa?
Tu sei matta... Noi non stiamo insieme. -
- Lo so. È per
fargliela pagare. Devo vederlo che si rode di gelosia, e che piange come me.
Voglio vederlo soffrire ecco. - disse infine
“Però, la ragazza
ha una mente acuta. Degna di una vere Serpeverde. E poi a me non cambia niente,
devo solo far finta in pubblico di stare con la Mezzosangue. E l’importante e
far soffrire Lenticchia e Potter.”
- Ok ci sto, ma che
la cosa non si sappia in giro… Sai, ho una reputazione da Purosangue da
mantenere alta…-
- Non ti
preoccupare, penserò a tutto io…- disse la ragazza, gli diede un bacio sulla
guancia e se andò sollevata.
Draco si toccò la
guancia e fece una faccia schifata. Si alzò e si diresse verso la sala comune
dei Serpeverde.
Il giorno dopo
- Draco, ma che ti
prende? E da ieri che non tocchi cibo!- disse Blaise preoccupato.
- Oh… Niente Theo…
Niente…- disse con lo sguardo perso
Zabini gli passò la
mano davanti agli occhi, e Draco parve svegliarsi da un lungo sonno.
- Scusatemi, ma
ieri non ho dormito quasi per niente.- si scusò Draco con i suoi amici.
- Ora devo andare…
A dopo. Ci vediamo a Pozioni.- e, dicendo questo, si alzò.
Aveva ricevuto un
biglietto da Hermione la notte scorsa che diceva di incontrarsi prima della
prima ora nel cortile di Trasfigurazione. Arrivato lì, Draco vide una folta
chioma di capelli ricci che spuntava da dietro l’albero. Draco si affiancò alla
ragazza:
- O ciao Amore!-
disse Hermione, baciando Draco sulle labbra.
- Buongiorno.-
rispose Draco
- Vedete? E voi che
non ci credevate.- disse la ragazza ai due ragazzi di fronte a lei.
Ron e Harry si
scambiarono due sguardi sconvolti:
- Stai scherzando
vero? STAI SCHERZANDO?- disse Ron
- No, Ronald…
Io e Draco stiamo insieme da ieri sera. Cioè da quando tu e Daphne vi siete
baciati nella Serra.-
- Io… Cosa? Ma cosa
dici?- esclamò Ron
- Ti ho visto, ieri
sera nella Serra con Daphne Greengrass. Vi stavate baciando… E non negarlo, brutto
stronzo.- disse Hermione, mentre abbracciava Draco.
“Ti prego falla
finire qui… Ti prego!” pensò Draco
-Come hai fatto a
vedermi? Eravamo nascosti!- ammise infine Ron
- Vi ho visto e
basta. Almeno spiegami perché lo hai fatto.- disse Hermione con le lacrime agli
occhi. Draco le cinse le spalle con un braccio.
- Mi sono rotto di
stare con te, ecco… Ma non avevo il coraggio di dirtelo, non volevo ferire i
tuoi sentimenti.- cercò di discolparsi Ron
- E allora avresti
fatto meglio a dirmelo, Ronald… Così avrei sicuramento sofferto di meno.
Sei uno stronzo.- e corse via piangendo.
- Che c’è? Non vai
a consolare la tua ragazza, Malfoy?- disse Ron, geloso.
- Ora vado
Lenticchia, vado.- disse Draco, e scomparì nel castello, inseguendo Hermione.
- Herm, Herm…
aspetta!- disse il biondo.
- Sono qui, Draco.-
disse una voce da dietro una statua.
- Perché piangi?
Non ti devi preoccupare di quello che dice. È solo geloso di me.-
- Non piango per
quello. Piango per quello che ha detto. Mi ha ferito. E anche molto.- disse
singhiozzando
- Non ti
preoccupare. Ci penso io a vendicarti.- disse Draco, e nei suoi occhi Hermione
poté vedere, per la prima volta, un po’ di altruismo.
Angolo
autore
Per evitare altri
inconvenienti, si, sono un maschio xD comunque grazie a Hortense e _TeMe_ per
le recensioni… grazie anche a tutte le persone che preferiscono (1), ricordano
(1) e seguono (12) la mia storia. Al prossimo capitolo!
Vincy
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo
4
- Malfoy, che mi vuole
aiutare?- Hermione toccò la fronte del biondo.
- Non è che hai la
febbre?- chiese Hermione al ragazzo
- No, non ho la
febbre, fidati. Anzi, è un modo per far soffrire quei due.- mentiva.
Aveva capito che ormai
Hermione per lui non era più la Sporca Mezzosangue che stava sempre sui libri
in biblioteca e con i suoi due amici sfigati. Anzi, gli cominciava a piacere.
Però non doveva darlo a vedere. Pensa che vergogna se un Malfoy si fosse
innamorato di una Nata Babbana. Suo padre lo avrebbe ucciso.
- Sei sicuro di non
stare male?- gli chiese di nuovo Hermione
- Se continui a fare
domande te la faccio pagare a te, invece che a quei due.- disse per chiudere la
conversazione Draco.
- Vabbè…- disse
Hermione sospettosa, e andò verso la torre di Grifondoro.
- A dopo?- disse la
ragazza
- Forse…- disse Draco,
e si diresse verso i Sotterranei.
Entrò nella sala
comune dei Serpeverde e si sedette sulla sua solita poltrona davanti al fuoco.
Zabini e Blaise uscirono dalla stanza del dormitorio parlottando tra loro:
- Cosa avete da
chiacchierare tanto voi due?- chiese Malfoy.
I due ragazzi si
sedettero sul divanetto, ignorando il ragazzo:
- Ma sei sicuro?-
chiese Theo
- Sicuro. Stavano nel
cortile di Trasfigurazione.- confermò Zabini
- E veramente è
successo?-
- Si, davanti a quei
due.-
- Si può sapere di
cosa state parlando?- chiese Draco ai due
Theo si voltò verso
Draco e chiese:
- Davvero stai con la
Mezzosangue?-
- Io? Con la
Mezzosangue? Neanche morto.- affermò Draco
- E allora perché la
stavi baciando davanti ai suoi due amici nel cortile di trasfigurazione?-
domandò Zabini.
- È una lunga storia…-
- E allora racconta.
Abbiamo tutta la sera.-
- In poche parole
stiamo insieme per finta, solo per far ingelosire il rosso.-
Zabini e Theo si
guardavano scioccati. Zabini si mise a ridere fragorosamente:
- E vorresti farmi
credere che non ti piace. Ma su! Si vede lontano un miglio che ti piace.- disse
tra le risate
- Stupeficioum!-
urlò Malfoy, estraendo la bacchetta dalla tasca.
Zabini fu schiantato
contro il muro, e cadde a terra, privo di sensi. Theo si avvicinò all’amico a
terra:
- È solamente svenuto.
Bisogna portarlo in infermeria.-
- Ci penserò io signor
Nott. E tu, Malfoy, in punizione. Ci vediamo nell’aula di pozioni da 30 minuti.-
intervenne Piton, che era comparso sulla porta della sala comune. Prese in
braccio Zabini e sparì dietro la porta.
- Ma sei impazzito?
Schiantare un tuo compagno di casa. E per giunta nella sala comune.- disse Theo
- Stai zitto, se non
vuoi fare la sua fine. E non osate più fare supposizioni del genere, perché il
prossimo non sarà uno Schiantesimo…- disse e, uscito dalla sala comune, si
diresse verso l’ufficio di Piton.
- Davvero stai con
Malfoy?- chiese Ginny ad Hermione.
Erano nel loro dormitorio.
Ginny era seduta ai piedi del baldacchino di Hermione, mentre la ragazza si
stava lavando nel bagno.
- Fammi finire e poi
rispondo a tutte le tue domande.-
- Ok.-
Dopo 5 minuti Hermione
uscì dal bagno, con addosso il pigiama e si sedette accanto a Ginny:
- Allora, cosa volevi
sapere?- chiese alla rossa
- Davvero stai con
Malfoy?-
- Si, ho da poco
scoperto le sue qualità. Sotto sotto è dolce…- mentiva
- Stai mentendo.
Perché stai con Malfoy?-
- Ok, mi hai scoperto.
Non sono capace a mentirti. Sto con lui per far ingelosire tuo fratello. Almeno
così capirò se tiene davvero a me. Bè, ora buonanotte. Domani sarà una giornata
davverò stancante.- e si mise sotto le coperte.
- Buonanotte.- e Ginny
si infilò nel suo letto.
- Buonasera, signor
Malfoy.- disse Piton
- Buonasera signor
Piton. Cosa devo fare per andarmene? Ho da fare.-
- Non sia frettoloso,
Malfoy. Deve ripulire tutta l’aula. Niente di che. Ma, senza magia. Sennò che
punizione sarebbe?-
- Ok, quando devo
iniziare?-
- Diciamo… Subito! E
si sbrighi.-
Draco iniziò a pulire
l’aula.
“Bah, guarda che deve
fare il Principe di Serpeverde.” Pensò mentre puliva.
Passò così un’ora. E
aveva finito.
“Non pensavo fosse
così faticoso pulire senza magia.”
- Vedo che ha finito,
Malfoy. Ora se ne vada. Non provi mai più a schiantare un Serpeverde,
altrimenti la punizione sarà più dura.- disse Piton, e spinse Draco fuori
dall’aula, chiudendo la porta dietro al ragazzo.
Mentre stava
camminando verso la sala dei Serpeverde, qualcosa lo colpì, e svenne.
Angolo
autore
Ringrazio Superlilla,
_Ery99_ e _Grace per aver recensito i capitoli precedenti. Ringrazio anche le
persone che preferiscono, ricordano e seguono questa storia. Al prossimo
capitolo.
Vincy
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo
5
Draco si risvegliò.
Era ancora intontito per il colpo ricevuto. Si accorse di avere le mani e i
piedi legati da una corda. Era sdraiato per terra, con il capo rivolto verso
l’alto. La luce della Luna illuminava l’ingresso della Foresta Proibita.
“Cosa diamine è
successo? Ricordo solo di essere svenuto nel castello. Che dolore alla
schiena.” Pensò.
Un uomo gli si mise
sopra, ma non poté riconoscere il viso, perché era controluce. L’uomo gli sputò
in faccia e gli mollò un pugno sullo zigomo:
- Cosa gli hai
fatto eh? Parla!- e giù un altro pugno, ma sul naso questa volta.
- Non so di cosa tu
stia parlando.- e detto questo Draco gli sputò a sua volta in faccia.
- Non fare il finto
tonto. Che incantesimo hai usato per metterti con Hermione? La vera Hermione
non si sarebbe mai messa insieme a un verme come te.- disse l’uomo, e gli diede
un colpo alla bocca dello stomaco.
Draco rimase senza
fiato e con gli occhi fuori dalle orbite. L’uomo gli diede un altro pugno sul
viso, spaccandogli un labbro, e un calcio sul fianco, per poi scappare verso il
castello. Draco sentì delle voci offuscate:
- Venite, l’ho
trovato.-
“È la voce di
Piton.” Pensò e non vece in tempo a vedere le luci delle bacchette che svenne
di nuovo.
Il giorno dopo
Draco si risvegliò
su un letto dell’infermeria. Madama Chips gli stava accanto, insieme ad
Hermione:
- Oh, finalmente si
è svegliato, Malfoy. Bè, vi lascio un po’ da soli.- disse Madama Chips.
Draco fece per
parlare ma Hermione gli diede un colpetto al braccio:
- Si, grazie
signora.-
Quando l’infermiera
si fu allontanata, Hermione iniziò a parlare:
- Non hai capito
che la finzione deve essere perfetta? Dobbiamo far credere a tutti che stiamo
veramente insieme.-
- Ok, scusami. Ho
un mal di testa infernale.- disse Draco
- Tieni questo.- e
gli diede un cucchiaio di una medicina.
- Bleah. Ma è
amarissima.-
- Ti fa bene. Serve
per la costola rotta. Chiunque ti ha colpito l’ha fatto con l’intenzione di
farti male. Ricordi qualcosa?- disse la ragazza.
- Comunque non
ricordo bene chi era, anche perché il suo viso era controluce. Però era
qualcuno che voleva sapere perché ti sei messa con me.-
- Uhmmmmm…-
Hermione iniziò a pensare
- Non ci vuole
tanto a capire che è stato Lenticchia.-
- Ma chi? Ron?-
Hermione scoppiò in una fragorosa risata.
- Perché non lui?-
chiese Draco
- Lui non farebbe
mai una cosa simile. È troppo mite e buono. Sei proprio stupido.- e gli fece la
linguaccia.
- Tu sarai
stupida.- e fece il finto offeso, girandosi dall’altra parte.
- Eddaiiii!!- disse
Hermione cercando di girargli il volto.
- No. Mi sono
offeso.- continuò Draco
- Bene, allora me
ne vado.-
- No, non andare,
altrimenti non saprei chi prendere in giro.-
- Ah, bravo. Dopo
questa me ne vado sul serio.-
- Eddaiiii!!-
piagnucolò Draco
- Va bene, rimango.-
disse Hermione infine.
- Mi spieghi una
cosa? Cosa ho?-
- Allora: rottura
del setto nasale, un taglio al labbro superiore e la fratture di una costola.
Dovrai stare per un bel po’ a letto.-
- Che casino.-
- Scusa ma devo
andare. Tra un po’ ho lezione.-
- Passerai dopo?-
chiese Draco
- Forse.- rispose
la ragazza, ed uscì dalla stanza.
“Cosa ti succede
Draco? Ti stai innamorando della Mezzosangue?”
“No, non è
possibile. Un Malfoy non può innamorarsi di una Mezzosangue.”
“Però è quello che
ti sta succedendo.”
“Non è vero. NON
È VERO!” si continuava a ripetere
Draco.
“Oddio, ma Draco è
proprio carino.”
“Non ti starai
innamorando di quell’egoista e presuntuoso di un Malfoy, vero?”
“Non ho detto che
me ne sono innamorata. Ho detto solo che è carino”
“Di la verità.
Ti piace.”
“Non è vero. NON È
VERO!” continuava a ripetere Hermione dentro la sua testa.
La mattinata
trascorse veloce. Draco si era appena addormentato quando entrò Hermione:
- Stavi dormendo?-
- No, no.- rispose
assonnato –Stavo solo riposando gli occhi.-
- Se vuoi passo più
tardi. Ricorda che ti ci vuole tanto riposo.-
- No, non te ne
andare. Non c’è nessuno con cui parlare.-
- Nessuno dei tuoi
amici è venuto a farti visita?- chiese la ragazza
- Un Malfoy non ha
bisogno di amici che vengono a vedere come sta.- disse Malfoy
Mentiva. Non aveva
mai avuto un amico perché riteneva tutti inferiori a lui. Nessuno tranne lei.
Hermione era l’unica che riusciva a tenergli testa. Non si lasciava intimidire
dal suo fare il duro. Forse è per questo che gli cominciava a piacere.
- Draco, Draco!-
disse la ragazza
- Oh, si scusa. Mi
ero un attimo perso nei miei pensieri.-
- Stavo dicendo: Theo
e Zabini non sono venuti a trovarti?-
- No, saranno
impegnati.-
- Oh, povero Draco.
Tutto solo questa mattina.- Hermione l’abbracciò.
Draco si inebriò
del suo profumo. Dopo un po’ Hermione lasciò la presa e Draco ricadde sul
letto:
- Ti ho fatto
male?-
- Oh no…- disse
Draco
- Ora devo andare.
Ci vediamo più tardi.- e si allontanò
“Non lo ammetterai
mai, ma ti piace.”
“Quante volte
devo ripetere che non è vero?” si
disse Draco
“Ti piace.
Ammettilo.”
“Forse un pochino
si. Ma rimane sempre il solito egoista e presuntuoso.” si disse Hermione.
Angolo autore
Ribadisco il
concetto: SONO UN MASCHIO! Si, sembra strano ma sono un maschio che scrive
storie su Harry Potter xD Comunque per tornare alla storia: ho eliminato Blaise
e inserito Theo, anche perché Blaise e Zabini sono la stessa persona. Ringrazio
Perla e tutti gli altri per le recensioni, ringrazio la gente che preferisce,
ricorda e segue la storia. Al prossimo capitolo.
Vincy
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo
6
Passarono due
settimana, e Madama Chips, anche se riluttante, permise che Draco ritornasse a
seguire le lezioni:
- Bentornato Draco.-
fece Theo.
- Grazie Theo.- Draco
si guardò in giro - Dov’è Zabini?-
- È uscito. Dovrebbe
essere a lezione.-
- Allora andiamo pure
noi. Non vorrei di nuovo stare in punizione.-
A prima ora avevano Divinazione,
con i Grifondoro:
- Di nuovo con quei
pezzenti.- affermò Theo
- Già… Già…- rispose
Draco vago.
Arrivarono nella
torre. Si sedettero al posto che Zabini aveva occupato per loro, vicino alla
finestra. Dopo poco entrarono Hermione, Ron e Harry. La ragazza si avvicinò a
Draco e gli diede un bacetto sulla guancia. Ron era rosso di gelosia. Harry gli
mise una mano sulla spalla e gli disse qualcosa all’orecchio. Hermione si
sedette accanto a Draco:
- Buongiorno, Draco.-
gli disse
Draco guardò Theo e
Zabini: il primo guardava altrove e il secondo rideva sotto i baffi. Theo disse
qualcosa a Zabini nell’orecchio:
- Bè, vi lasciamo da
soli. A dopo Draco.- disse Theo, dopodiché si alzarono e si spostarono in un
altro tavolo.
Hermione prese la mano
di Draco tra le sue e le strinse. Poi gli si avvicinò all’orecchio e sussurrò:
- Lo so, neanche a me
piace tanto, ma dobbiamo farlo.-
“Ti prego, fa che non
la smetta mai!” pensò Draco estasiato
- Ok.- disse fingendo
di essere scocciato.
- Sicuro che non ti
sta piacendo che ti tengo la mano?- chiese Hermione.
- Ma cosa stai
dicendo? Tzè!-
- Vabbè…-
Entrò la professoressa
Cooman, e la lezione passò tra occhiatacce di Ron e risate di Zabini, che
guardavano i due ragazzi, ancora mano nella mano. Finita la lezione si
fermarono un attimo fuori dall’aula:
- Fino a quando deve
andare avanti questa messinscena? Mi sono stancato di essere preso in giro.-
disse Draco, mentendo
- Te lo dico io quando
finirà. Oh, fai finta di dirmi qualcosa di divertente, sta passando Ron.-
Draco le sussurò
qualcosa all’orecchio, e lei iniziò a ridere come una pazza. Poi l’abbracciò,
gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Poco dopo uscirono Zabini e Theo:
- Bè? Che avete da
guardare?- chiese Draco
- Ahahahahahah!-
Zabini iniziò a ridere di nuovo. Theo guardava Draco allibito:
- Cosa ti è successo?
Ti sei innamorato veramente della Mezzosangue?-
- Ti ho già detto che
è per far ingelosire Lenticchia.-
- Ah, si? Va bene, ti
crederò, ma non posso fare meno di ridere.- disse Zabini, e ridendo, scese le
scale insieme a Theo, lasciando Draco da solo nella torre.
“Bah, stupidi che
non sono altro. Possibile che non mi crede nessuno?”
“Certo che nessuno ti
crede. Si vede troppo che ti piace.”
“Non è vero.”
“Sicuro?”
“Forse un po’ è
vero. Ma solo un po’.” Ammise Draco.
“Sicuro che non ti
inizia a piacere?”
“Forse un po’ mi
piace. Ma solo un po’!” Ammise infine Hermione.
La giornata passò in
fretta. Era arrivato il momento della cena. Tutti gli studenti si sedettero
nella Sala Grande. Draco si era seduto da solo, in un angolo del tavolo. Non
voleva che nessuno gli dava fastidio. Hermione entrò nella sala e si sedette
accanto a lui:
- Allora? Come mai non
stai con i tuoi amici?- chiese la ragazza
- E tu? Perché non
stai con i tuoi?- chiese il biondo
- Bè, ti dovevo dire
una cosa. Dobbiamo finirla con questa storia. Devo capire cosa farà Ron se ci
lasciamo. Dobbiamo far finta di litigare e poi mi dovrai lasciare. Fai finta
che ti ho tradito.-
- Finalmente questa
messinscena è finita. Non ne potevo più.- stava mentendo, ma fortunatamente
Hermione non lo stava guardando, altrimenti avrebbe capito che gli piaceva.
- Eccolo è entrato.
Sei pronto?-
- Si.- disse
- Non è stata colpa
mia. È lui che mi ha baciata!- iniziò a urlare Hermione
- Ma sta di fatto che
non hai fatto niente per scollartelo di dosso. Forse ti piaceva…- disse di
rimando il biondo
- Forse si, dato che
non mi dai nessuna attenzione. Sono sempre io che ti devo venire a cercare. Mai
una volta che ti facessi sentire.-
- Io sono un tipo
impegnato. E poi un Malfoy non va appresso alle ragazza, solo le ragazza che
vengono da me.-
- Ah, è così?-
- Si… Se non ti sta
bene, addio.-
Hermione girò i tacchi
e corse via attraverso la Sala Grande. Ron si sedette e iniziò a parlare con
Harry. Ginny corse dietro all’amica. Draco iniziò a mangiare e quando ebbe
finito, andò a dormire. Lo svegliò Dobby:
- Signorino Malfoy, la
signorina Hermione la vuole vedere al solito posto.-
- Bene. Ora sparisci.-
Draco si vestì e si
diresse verso il piccolo cortile. Hermione era appoggiata al solito albero, con
la testa tra le mani. Stava piangendo, ma piano piano, così piano che Draco non
la sentì se non quando si sedette accanto a lei:
- Cosa è successo?-
chiese lui
- Ron… Non ne vuole
sapere di me.-
- Non sa cosa si perde
allora.-
- Dici sul serio?-
disse con la voce un po’ più sollevata.
- Si. Ora che ti ho
conosciuta sei la ragazza più fantastica e intelligente che io abbia mai
conosciuto. Sei la migliore.-
- Dici sul serio
Draco?-
- Si, sono serissimo.
Lo so sembra strano, ma ti sto facendo dei complimenti.-
- Infatti.- e
iniziarono a ridere.
- Sai Draco, non
credevo che fossi un po’ dolce.-
- Si scoprono molte
cose quando inizi a parlare con una persona.-
- Già.- disse la
ragazza.
La luna illuminava il
piccolo cortile e le facce dei due. Draco osservò Hermione: i suoi capelli, i
suoi occhi, era stupenda:
- Hermione, ti devo
dire una cosa…-
- Dimmi Draco.-
- Bè, vedi io…-
Angolo
autore
Rieccomi qui con il
6° capitolo. Ringrazio Roxy95 e tutti gli altri per le recensioni. Ringrazio
anche la gente che preferisce, ricorda e segue questa storia. Ricordate che le
vostre recensioni mi aiutano a capire cosa sbaglio e a migliorare ;-) al
prossimo capitolo. Avviso: da domani non avrò al connessione Internet a portata
di mano, quindi non vi assicuro la pubblicazione dei prossimi capitoli. Li
scriverò e quando riavrò la connessione li pubblicherò.
Vincy
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo
7
- Cosa mi devi dire
Draco?- chiese Hermione, curiosa.
“Che mi piaci. Ecco
finalmente l’ho ammesso, mi piaci. Sei la ragazza giusta per me. Sei l’unica
che mi sa tenere testa. Questo ti devo dire.” Pensò Draco.
Il biondo era rimasto
a bocca aperta, bloccato. Non sapeva come dirglielo. Non l’aveva mai fatto:
- Bè… Io…- iniziò
- Tu cosa?-
- Bè… Io… Io…- e si
bloccò
- Draco, cosa cerchi
di dirmi?- chiese Hermione, inziando a spazientirsi
-
Semipoteviaiutareconicompiti!- disse tutto d’un fiato
- Cerrto che ti posso
aiutare. Domani alle 3 in Biblioteca. A domani!- gli diede un bacio sulla
guancia e scomparve nel castello.
Perché non c’era
riuscito? Cosa lo bloccava? Era la prima volta che gli succedeva di essere
innamorato di una ragazza. Non gli era mai successo. Di solito erano le ragazza
che gli dicevano qualcosa, non il contrario.
“Dannato Malfoy. Non
sei buono nemmeno a dire a una ragazza che ti piace.”
“Non so che mi è
successo. Sono rimasto bloccato. E alla fine mi è uscita quella frase. Tutta di
un colpo.” Stava maledicendo
se stesso per non averglielo detto.
“Ora dovrò dirglielo
domani in biblioteca. Davanti a tutta la gente che ci sarà. Spero di riuscirci.
Non credo di riuscire a convivere con questo peso. Devo dirglielo!” si convinse
il ragazzo, e andò nel dormitorio.
Il giorno dopo
- Ciao Draco!- disse
Hermione, salutandolo.
- Oh, ciao Hermione.-
la salutò Draco
- Bè, su che compiti
ti devo aiutare?-
- Eh? Ah già, per
quello che ti ho detto ieri sera. Su Storia della Magia. Devo fare un tema di
80 righe per domani.-
- Dai, prima ci
mettiamo sotto, prima finiamo.- e iniziarono a fare il tema.
Dopo un po’ che
scriveva Draco disse:
- Con Ron? Come va?-
- Male. Non ci
parliamo quasi più ormai. Ma non mi va di parlarne ora. Forse dopo. Finiamo il
tema.-
- E saresti pronta ad
avere un’altra storia?- chiese Draco
- Dovrei vedere con
chi… Se è un ragazzo che mi riempie di attenzioni e mi coccola forse si.-
- Ah, ok…-
- Come mai queste
domande Draco?- chiese la ragazza curiosa
- Oh, bè…-
- Dai Draco. Non ti
fare pregare!-
- Bè… Mi piaci. Ecco,
l’ho detto. Mi piaci. Mi piace il tuo viso, il tuo modo di fare, mi piace tutto
di te. E so che forse non sono contraccambiato.- disse Draco
Hermione rimase un
attimo di stucco.
“Piaccio a Draco
Malfoy? E ora che gli devo dire?”
“Ehi, stupida,
piace anche a te. Quindi diglielo! Muoviti!” pensò Hermione
- Draco, anche io ti
devo dire una cosa. Ora che ho cominciato a conoscerti, mi stai iniziando a
piacere anche tu.- gli occhi di Draco brillarono
- Davvero?- chiese il
ragazzo
- Davvero…- disse la
ragazza
Draco avvicinò il suo
volto al quello della ragazza, appoggiò le sue labbra a quelle di Hermione e si
baciarono. Quel bacio durò per 5 minuti, tanto che per Hermione parve di stare
in apnea. Draco si staccò dalla ragazza, e gli disse:
- Ci vediamo dopo,
devo andare…- le diede un altro bacio e sparì dietro ad uno scaffale.
Hermione si toccò le
labbra.
“ Wow. Non pensavo
baciasse così bene.” Pensò Hermione.
“ È fantastico. La
prima ragazza che ho che mi piace.” Pensò Draco.
- Ti sei messo con la
Mezzosangue? È per davvero questa volta?- chiese Zabini
- Prima di tutto si
chiama Hermione, e secondo si, questa volta sul serio.- disse Draco
Zabini scoppiò a
ridere. Draco non ci fece caso.
- Ahahahahah! Un
Malfoy che sta con una Mezzosangue! Ahahahahah!-
- Chiamala un’altra
volta Mezzosangue e te la faccio pagare.-
- Stai con una Mezzosangue!-
lo prendeva in giro Zabini
- Basta Zabini. Si sta
arrabbiando.- lo ammonì Theo
- Ma sta con una Mezzosangue,
Theo! Non posso non prenderlo in gi…- un lampo di luce verde illuminò la stanza,
e Zabini si accasciò a terra.
Draco stava con la
bacchetta puntata verso Zabini. Theo inorridì, perché aveva capito ciò che era
successo. Piton comparve sulla porta della sala comune:
- Signor Malfoy, nell’ufficio
del preside, si muova! E lei signor Nott non stia impalato, corra a chiamare
qualcuno. Spero solo che non sia quello che penso signor Malfoy, altrimenti…-
Draco uscì dalla
stanza, ma Piton lo fermò:
- La bacchetta, signor
Malfoy.- e Draco diede la bacchetta al professore, e si incamminò verso l’ufficio
della McGranitt.
Angolo
autore
Rieccomi con il
secondo capitolo di oggi. Mi sento ispirato. Ringrazio EarthquakeMG e gli altri
per le recensioni. Ringrazio come al solito tutte le persone che seguono,
ricordano e preferiscono questa storia. Al prossimo capitolo.
Vincy
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo
8
-Si sieda, signor Malfoy.- disse la
McGranitt.
Malfoy si sedette sulla sedia davanti
alla scrivania della preside:
- Sa cosa ha fatto?-
- Si che lo so. Ho colpito con un
incantesimo un mio compagno di scuola.-
- Già questo è vietato. Ma sa almeno
con che incantesimo lo ha colpito?-
- Ehmm… No. L’ho lanciato senza
pensare.-
- Sa che potrebbe essere stata una
Maledizione Senza Perdono?-
Draco non aveva pensato a questa evenienza.
Se aveva scagliato un Avada Kedavra contro Zabini sarebbe stato rinchiuso ad
Azkaban. E non ne sarebbe uscito vivo. In quel momento entrò Piton:
- Signora preside, ho eseguito il
Prior Incantatem sulla bacchetta del signor Malfoy.-
- E allora?- chiese la preside
- L’ultimo incantesimo fatto, è stato
uno schiantesimo.- Draco tirò un respiro di sollievo
- Questo cambia le cose Malfoy.-
disse la preside
- Sarai in punizione con il professor
Piton fino alle 23 di questa sera. Arrivederci.- Draco e Piton uscirono dall’ufficio
della preside, e si diressero verso l’aula di Pozioni.
Draco passò un'altra sera a pulire l’aula
di Pozioni e ad aiutare Piton a sistemare le cose per la lezione del giorno
dopo. Quando ebbe finito andò a dormire, distrutto.
- Draco ha schiantato Zabini perché mi
ha chiamato Mezzosangue?- disse Hermione esterrefatta
- Si.- confermò Ginny
- Zabini è stato tutta la notte in
Infermeria. E non è la prima volta che lo fa. L’ha già schiantato un'altra volta
sempre per lo stesso motivo.- continuò Ginny
Ma Hermione non l’ascoltava più: era
la prima volta, più o meno, che qualcuno colpiva qualcuno che la chiamava
Mezzosangue. C’era già stato un altro precedente con Ron, ma l’incantesimo gli
si era ritorto contro:
- Scusa Ginny, ma devo andare.- disse
Hermione, e si incamminò verso i sotterranei, dove incontrò Theodore
- Theo, sai dov’è Draco?-
- In Sala Comune, si sta riposando.-
- Lo potresti far uscire un attimo?-
chiese la ragazza
- Vedo. Se dorme non lo sveglio.-
- Grazie!-
Theodore entrò nella sala comune.
Draco era seduto sulla poltrona davanti al fuoco, con un bicchiere in mano, che
conteneva un liquido ambrato:
- Draco? Draco!- disse Theo
- Oh, si… Dimmi Theo.-
- C’è Hermione qua fuori. Ti deve
parlare.-
- Digli che sto uscendo.- disse, e
bevve tutto d’un fiato il contenuto del bicchiere, mentre Theo usciva dalla
sala.
- Sta uscendo.- e sparì nei
sotterennai
- Grazie…- disse Hermione, sperando
che lo potesse sentire.
Dopo 2-3 minuti uscì Draco. Aveva un
aspetto orribile: il volto stanco, con delle occhiaie nere sotto gli occhi, non
riusciva a reggersi in piedi.
- Draco, cosa hai?-
- No niente. Sono solo un po’ stanco.
Sai, ieri per punizione ho dovuto ripulire tutta l’aula di pozioni.-
- E perché?-
- Ho schiantato Zabini, un'altra volta.-
- E perché l’hai schiantato?- chiese
Hermione, sperando che gli dicesse la verità
- Perché ti ha chiamata… Hai capito
no? Mi da fastidio che ora qualcuno ti chiami in quel modo.-
- Draco, sai… Stai cambiando. Stai diventando
sempre più… Più… non so come descriverti. Però è stato molto dolce da parte
tua.- e gli diede un bacio.
“Il nostro secondo bacio.” Pensarono tutti
e due.
- Che dici? Andiamo a lezione?- disse
Draco
- Si. Tu che hai?- chiese Hermione
- Pozioni, tu?-
- Pure.- sorrise Hermione
- Allora ci mettiamo vicini.- sorrise
a sua volta Draco, prendendo per mano Hermione.
Si diressero verso l’aula di Pozioni,
ed entrarono nell’aula mano nella mano. Erano già tutti presenti. Piton si
voltò verso di loro:
- Bene bene… Guarda chi abbiamo qui.
La nuova coppia. Dato che volete stare insieme, passerete il pomeriggio in
punizione con me. E 20 punti in meno alle vostre case. Ora, ai vostri posti.- e
continuò la lezione.
Ron, che era seduto in prima fila,
divenne rosso in volto. Era geloso. Ed anche tanto:
- Credo che stasera farò di nuovo una
visitina al caro Malfoy questa notte.- disse all’orecchio di Harry.
- Non ti è bastato mandarlo in
Infermeria per due settimane?- disse Harry
- No, non può stare con Hermione.
Hermione è solo mia.- disse Ron
- No. Non è più tua. Hai avuto la tua
occasione e l’hai sprecata. Mi dispiace, ma non ti aiuterò come l’altra volta.
Lo porterai da solo fuori dal castello.- disse Harry, e il discorso finì lì.
Draco e Hermione ridevano sotto i
baffi:
- È la prima volta che ti tolgono dei
punti vero?- chiese Draco
- Si. Non è una sensazione tanto
spiacevole.- e gli sorrise
- Però ci toccherà pulire quest’aula.
E senza magia.-
- Non ti preoccupare. Siamo in due.
Finiremo prima e passeremo un po’ di tempo insieme.- disse la ragazza, e gli
diede un bacio sulla guancia.
- Niente effusioni in pubblico,
signorina Granger.- la rimproverò Piton.
Ron si rodeva di gelosia.
Angolo
autore
Bene, dopo il 3 capitolo in un giorno
sono abbastanza stanco. Ringrazio LadyNick e gli altri per le recensioni, e
anche tutti quelli che seguono, ricordano e preferiscono questa storia. Al
prossimo capitolo. :D
Vincy
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo
9
La punizione passò in
fretta, tra risate e carezze, e i due ragazzi, dopo essersi salutati, si
diressero ognuno verso i propri dormitori. Mentre Hermione salive le scale,
incontrò Ron:
- Oh, ciao Ron.- disse
Hermione sorridente
- Ciao, Hermione…-
disse Ron, e fece per andarsene
- Ehi, dove vai? Resta
un po’ qui. Ti devo parlare.- disse la ragazza, prendendo Ron per un braccio.
- Vai, spara. Ho poco
tempo.-
- Volevo solo
chiederti se te la sei presa se mi sono messa con Draco.-
- E da quando in qua
lo chiami Draco?- chiese Ron
- Da quanto ti sei
baciato con Daphne nella Serra. Cioè da quando ho capito che a me non ci tieni
per niente.-
- Non è vero, io ci
tenevo e ci tengo ancora a te.-
- E allora perché non
me l’hai mai dimostrato?- gli chiese Hermione, che tratteneva a stento le
lacrime
- … - Ron rimase senza
parole
- Forse perché eri
troppo occupato a sedurre le altre ragazze?-
- … -
- Allora? Perché non
rispondi? Non ho forse ragione?- disse Hermione. Ora le lacrime gli rigavano il
bel viso, gli occhi stavano diventando rossi, non tanto per il pianto ma per
l’arrabbiatura .
- Forse è meglio che
vada.-
- No Ron. Fai sempre
così. Davanti alle difficoltà ti sei sempre tirato indietro. Sei un vigliacco,
ecco che sei. Un vigliacco.- continuò Hermione
- Non sono un
vigliacco.- disse Ron a bassa voce.
- Invece è quello che
sei. Un vigliacco.-
Ron tese il braccio e
fece per tirare uno schiaffo ad Hermione. La ragazza si era già preparata
all’impatto, ma la mano aperta si fermò a pochi centimetri dal volto della
ragazza. Ron alzò lo sguardo. Stava piangendo. Si voltò e iniziò a correre a
perdifiato. Corse, corse, finché non si trovò all’aria aperta. Si sedette
nell’erba del cortile dell’orologio, piangendo. Hermione lo raggiunse, e si
sedette accanto al rosso:
- Almeno dammi una
spiegazione. Perché mi tradivi?-
- Vuoi una spiegazione?
Bene te la darò. Mi sono stufato di te, ecco. L’ho detto. Sei appicciocosa,
sempre a studiare chiusa in biblioteca. Non pensavo che fossi così.- aveva
smesso di piangere ed era diventato serio.
Hermione però aveva
iniziato a piangere dalla rabbia:
- E allora perché non
me l’hai detto subito, invece di farmi soffrire così tanto? Spiegami anche
questo.-
- Perché avevo paura
della tua reazione e non volevo rovinare la nostra amicizia.-
Hermione aprì la mano
e gli diede uno schiaffo in faccia. Piano piano la guancia di Ron iniziò a
diventare rossa, con le dita della mano bene in evidenza:
- Sei un cretino, Ron
Weasley.- e detto questo corse fino alla Torre di Grifondoro, entrò nel
dormitorio e si mise a piangere nel suo letto.
- Come va con
Hermione, Draco?- disse Theo mentre mangiava una mela
- Bene, ma non posso
fermarmi tanto, ragazzi. Sono uno straccio. Devo dormire.- disse il biondo
dirigendosi verso il dormitorio.
- Non così in fretta
Draco.- disse Zabini
- Che vuoi Zabini?
Vuoi essere schiantato un'altra volta?- rise Draco
- No, questa volta
sono io che ti farò male, per le due volte che mi hai schiantato. Crucio!-
urlò il ragazzo.
Dracò si librò a
mezz’aria, e cominciò a gridare come un matto.
- Zabini, fermati!-
urlò Theo, cercando di fermare il ragazzo
- Lasciami stare Theo,
se non vuoi finire come a lui.- e indicò Draco
A un certo punto la
bacchetta di Zabini volò via dalla sua mano, e Draco ricadde a terra con un
tonfo. Theo bloccò Zabini che stava cercando di scappare:
- Signor Zabini, dal
preside con me. Invece lei, signor Nott, porti il signor Draco in Infermeria da
Madama Chips, e chiami la signorina Granger, che sicuramente vorrà stare con
Malfoy.-
Theo prese in braccio
Draco, che era svenuto e lo portò in Infermeria. Lo lasciò a Madama Chips, e
andò davanti alla porta della Sala Comune di Grifondoro. Bussò.
- Chi è?- rispose la
voce della Signora Grassa
- Sono Theodore Nott,
cerco Hermione Granger.-
- Un attimo, che te la
faccio chiamare.- e sparì dal quadro.
Dopo 5 minuti comparve
Hermione:
- Cosa è successo?-
chiese
- Zabini ha usato la
maledizione Cruciatus su Draco. Ora è in infermeria.-
Hermione rimase
scioccata:
- Theo, mi puoi dare
una mano ad arrivare in Infermeria?-
- Oh, si… Certo.- e
l’accompagnò in Infermeria.
Hermione appena vide
Draco sdraiato su quel lettino, iniziò a piangere, e corse verso di lui. Madama
Chips le disse che era vivo, ma aveva bisogno di riposarsi. A quella notizia
Hermione si sentì un po’ sollevata. Rimase tutta la notte vicino a quel
lettino, tenendo la mano del ragazzo tra le sue.
- Signor Zabini, come
ha osato usare una Maledizione Senza Perdono su un ragazzo della scuola?-
- Mi ha schiantato due
volte.-
- Non è una motivazione
valida. Lei è espulso da Hogwarts fino a tempo indeterminato. Ringrazi che non
la faccia punire dal Ministero. Deve andarsene entro domani mattina.-
- Ok, signora
preside.- Zabini uscì dall’ufficio della preside.
Tornò nel dormitorio,
dove lo aspettava Theo:
- Mi spieghi come ti è
venuto in mente? Come hai potuto Cruciare Draco?-
- Lui non ha avuto
scrupoli prima di schiantarmi, perché io avrei dovuto averne prima di
Cruciarlo?-
- Schiantare una
persona e diverso dal Cruciarla. Con Stupeficium al massimo lo puoi far
svenire, con Crucio puoi uccidere. C’è una bella differenza.-
- … - Zabini era
rimasto senza parole, e rientrò nel dormitorio, dove iniziò a preparare le
valigie per tornare a casa.
Tre giorni dopo
- Draco, Draco, ti
prego svegliati! Draco!- disse Hermione
- Herm, Herm…-
sussurrò Draco
- Draco sei sveglio.
Finalmente. Dormi da tre giorni.-
- Lo sento. Sto
morendo di fame.-
- Tieni, ti ho
preparato una minestrina.- e gli infilò un cucchiaio di quella brodaglia in
bocca
- Mmmh… Proprio buona…
Grazie Herm…-
“Puah! Che schifo…”
pensò
- Oh, ben svegliato,
signor Malfoy. Dovrebbe ringraziare la signorina Granger, è stata qui sveglia
accanto a lei da quando lo ha portato il signor Nott. È lei che vegliava su di
lei.- disse Madama Chips
- Davvero?- chiese
Draco
Hermione arrossì:
- Non è vero signora.
Senza di lei Draco non si sarebbe mai ripreso.-
- Certe volte un po’
d’amore guarisce tutti i mali.- disse l’infermiera, sparendo dalla vista dei
due ragazzi.
- Herm, avvicinati un
attimo. Ti devo dire una cosa.-
Hermione si avvicinò
al ragazzo, che la baciò. Fu un bacio lungo e appassionato, come il loro primo.
Restarono attaccati per 5 minuti, dopo i quali Hermione si staccò da Draco:
- Devo andare mi
dispiace. Sono 2 giorni che non vado a lezione per stare qui accanto a te. Ah,
poi ti devo dire una cosa.-
- Allora ti aspetterò
qui. A dopo.- disse Draco
Hermione gli diede un
altro bacio e sparì dalla vista di Draco, che si riaddormentò subito dopo.
- Ed è per questo
motivo che il signor Zabini è espulso dalla Scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts.- finì la McGranitt
Tutti si misero a
parlare del perché Zabini avesse Cruciato Malfoy, ma nessuno riusciva a capire
perché. Zabini, che era in piedi accanto alla preside, fu accompagnato da Gazza
all’uscita del castello, dove lo aspettavano i genitori:
- Brutto deficiente,
che hai fatto?- e il padre gli mollò uno schiaffo in faccia.
- Muoviti!
Smaterializzati a casa, e non fiatare. Altrimenti assaggerai la mia cintura.-
continuò, e la famiglia sparì dall’ingresso.
Angolo
autore
Rieccomi con un nuovo
capitolo. Ringrazio tutta la gente che recensisce, preferisce, ricorda e segue
questa storia. Al prossimo capitolo.
Vincy
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10
Il giorno dopo, Draco
fu svegliato da Hermione:
- Buongiorno!- disse
lei sorridente
- Buongiorno…- rispose
lui ancora assonnato
- Bè, pronto per
sapere cosa ti dovevo dire ieri?-
- Ah già… Bè cos’è?-
- L’altro ieri ho
incontrato Ron per le scale, ci siamo fermati a parlare, dopodiché mi ha detto
perché mi tradiva.-
- Perché ti tradiva?-
- Perché si era
stufato di me. E non aveva il coraggio di dirmelo. Quel vigliacco.- una lacrima
scivolò attraverso la guancia della ragazza.
- E perché non te l’ha
detto subito, invece di farti soffrire così tanto?-
- È quello che gli ho
chiesto anche io. Ma non mi ha risposto. E me ne sono andata.-
- Su, vieni qui.-
disse Draco, e sforzandosi si mise a sedere e abbracciò Hermione, a cui nel
frattempo avevano iniziato ad uscire le lacrime.
Restarono così per un
tempo indeterminato, fino a quando non comparve Madama Chips:
- Signor Malfoy, deve
riposare non ha capito? Altrimenti non guarirà mai.- disse con tono severo.
- Mi scusi, signora. È
stata colpa mia. Dovevo dirgli una cosa molto urgente.-
- Allora se ha detto
questa cosa vada via. Malfoy ha bisogno di riposare.-
- Passo più tardi.-
gli sussurrò Hermione all’orecchio, e si allontano.
Draco si addormentò
senza nemmeno accorgesene.
Il biondo fu dimesso
dopo tre settimane, ma ancora non stava tanto bene: non riusciva a muovere il
braccio sinistro. Per precauzione gli misero un gesso al braccio, per evitare
che lo sforzasse troppo:
- Sono tornato!- urlò
mentre entrò nella sala comune, quasi vuota.
- Bentornato, Draco.-
lo accolse sorridente Theo
- Zabini dov’è?-
chiese
- Non lo sai? Lo hanno
espulso. Non si possono usare Maledizioni Senza Perdono, tantomeno a Hogwarts.-
- Se l’è meritato.
Quel cane.- finì Draco
- Come va con
Hermione?- chiese Theo
- Abbastanza bene. Tu
invece? Trovato qualcuna?-
- Bè, si.-
disse,sorridendo
- Ah si? E chi è la
fortunata?- chiese Draco curioso
- Daphne.-
- Complimenti. La
migliore tra le Serpeverdi.-
- Non sei geloso?-
- E perché dovrei
essere geloso? Ora ho Hermione.- sorrise, e si sedette sulla sua poltrona.
- Dobby!- disse.
L’elfo si materializzò
subito:
- Mi dica signorino.-
disse il piccolo elfo
- Mi porteresti un
bicchiere di Cognac?- Theo spalancò gli occhi
- Certo signorino.-
Dobby fece schioccare le dita e un bicchiere pieno di un liquido ambrato
comparì tra le dita di Draco.
- Grazie Dobby. Puoi
andare.- e l’elfo scomparì.
Theo era ancora a
occhi aperti:
- Da quando tratti
bene gli elfi domestici?-
- Da quando ho capito
che anche loro hanno un anima e dei sentimenti. Sono esseri viventi come noi.-
disse, e sorseggiò il liquore.
- E chi ti ha detto
queste cose?-
- Hermione.- sorrise
il biondo.
- Lo sta totalmente
cambiando.- disse Theo
- Non mi interessa
niente di lui, hai capito?- rispose Daphne
- Secondo me ti piace
ancora. Anzi, sei gelosa della Mezzosangue.-
- Non è vero. Se mi
piaceva ancora non mi sarei mai messa con te, no?-
- O forse ti sei messa
con me per dimenticarlo?-
- … - Daphne rimase
senza parole
- Allora ho ragione.
Bè, che dirti… Addio.-
- Non puoi lasciarmi,
Theo. Non puoi lasciare Daphne Greengrass.- disse la ragazza alzando la voce.
- Io l’ho appena
fatto.- ed entrò nel suo dormitorio.
“Dannato Theo. E ora
cosa faccio? Devo trovare un modo per far ingelosire Draco, così che torni da
me. Devo riuscirci!”
Angolo autore
Rieccomi con un nuovo
capitolo. Ringrazio tutte le persone che recensiscono, seguono, preferiscono e
ricordano questa storia. Al prossimo Capitolo.
Vincy
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11
- Draco, Draco!- urlò
Hermione
- Eccomi Herm, sono
qui!- rispose Draco
- Draco, ho scoperto
chi ti ha aggredito l’altra volta.-
- Chi è stato?-
- Ron…-
- Te l’avevo detto che
era stato lui.-
- Scusami tanto per
non averti creduto. Di solito lui è un bonaccione. Non arriverebbe mai a
pestare la gente.-
- Quando c’è di mezzo
la ragazza che gli piace, un ragazzo fa qualsiasi cosa.- affermò Draco
- Quindi lui ti ha
pestato perché…-
- Si gli piaci. Anche
se ti ha detto che non è vero. E credo anche tanto.-
- Non mi interessa.
Per me rimane un vigliacco. Almeno sappiamo che se ti ritrovi di nuovo in fin
di vita sappiamo chi è stato.-
- Già…-
“ Cavolo. Lenticchia
riesce a fare queste cose. Pensa se si arrabbiasse di più. Mi potrebbe
uccidere. Bah…” pensò Draco
- A cosa pensi?- gli
chiese Hermione
- Ah, no. Niente. Anzi
a una cosa si.-
- E a cosa?-
- A questo…- e la
baciò.
Lei si staccò quasi
subito:
- Non qui davanti a
tutti. Ci metterebbero in punizione.- disse lei
- Non mi interessa. La
passeremo insieme.-
- Già…- e allora lei
prese l’iniziativa.
- Scusami, ma devo
andare.- disse Draco, e corse via
- Ma…- disse la
ragazza, e si avviò sconsolata verso la propria sala comune.
Draco arrivò correndo
dentro la sua sala comune:
- Theo! Muoviti vieni
qui.- disse Draco
- Dimmi Draco.- disse
il ragazzo
- Dobbiamo andare a
sistemare una persona.-
- Chi andiamo a
pestare?-
- Lenticchia.- affermò
Draco, con una piccola luce malvagia in fondo agli occhi.
La sera arrivò presto.
Ron stava salendo le scale che lo avrebbero portato dritto alla Torre di
Grifondoro, quando fu colpito alla testa, e cadde all’indietro. Fece in tempo a
vedere un ciuffo biondo, e poi svenne.
Si risvegliò fuori dal
castello. La luna illuminava il Cerchio di Pietra. Lui era a destra dell’uscita
del ponte. Si alzò e si diresse verso il ponte, ma qualcosa lo bloccava:
- Bè, Weasley. Ci si
rivede.-
- Malfoy…- disse il
rosso
- Già, Draco. Quello
che hai quasi ucciso a calci e a pugni.-
Ron stette zitto.
- Risolviamo questa
faccenda da uomini. Un duello. Niente Maledizioni. Chi vince avrà Hermione.
Ok?-
- Hermione non è un
premio che possiamo giocarci, Malfoy. È una ragazza. La migliore che abbia mai
conosciuto. E sono stato uno stupido a lasciarla andare, soprattutto per poi
farla finire in mani come le tue.-
- Dai, te la lascerò
se mi batterai.-
- Io non combatterò.
Lo puoi scordare.-
- Ma io no. Questo è
per il naso rotto. Sectumsempra.- l’incantesimo colpì Ron alla gamba e
al braccio sinistro, provocandogli delle vistose ferite.
- Questo è per il
taglio al labbro. Sectumsempra!- l’incantesimo provocò a Ron un taglio
molto profondo al labbro inferiore, e cadde a terrà. Draco si avvicinò al
ragazzo.
- Bè, ora chi ha il
coltello dalla parte del manico?- disse, e gli sputò in faccia.
- Ti ucciderei volentieri,
ma poi non saprei chi prendere in giro con Hermione. Ridiamo sempre alle tue
spalla. Ieri per esempio stavamo parlando di quanto sei vigliacco.- e scoppiò
in una fragorosa risata.
Sentito questo, Ron si
alzò. Era rosso di rabbia. La giugulare gli pulsava nel collo:
- Che c’è Wasley? Ti
stai arrabbiando?- disse Draco, prendendolo in giro.
Ron levò la bacchetta
verso Malfoy ed urlò:
- Stupeficium!-
un lamo di luce rossa scaturì dalla bacchetta del rosso.
- Protego!-
disse Draco, sbadigliando.
- È tutto qui quello
che sai fare, Lenticchia?-
Ron iniziò a sparare
Stupeficium a raffica, e quando si fu stancato, cadde a terra.
- Bè, ci vediamo
domani. Saluterò Hermione con un bacio da parte tua.- disse Draco, e rientrò
nel castello.
- Stupeficium!-
urlò il rosso, e il lampo di luce prese Draco di spalle, facendolo accasciare a
faccia in terra.
Ron si avvicinò a
Draco, e gli diede un colpo sulla nuca, facendogli affondare la testa ancor di
più nella terra umida:
- Vediamo se riuscirai
ad alzarti dopo questo.- disse il rosso
Tese la bacchetta
verso la testa del biondo.
- Stupefi…- ma
qualcosa lo colpì, e cadde a terra di sasso.
- Pietrificus
Totalus!- urlò Theo da dietro un cespuglio.
Theo uscì dal suo
nascondiglio, si inginocchiò accanto a Draco e gli sussurrò all’orecchio:
- Ringraziami, sennò
eri morto.- prese il ragazzo in braccio e lo portò nel dormitorio, lasciando
Ron pietrificato là a terra.
Angolo
autore
Rieccomi dopo 15
giorni di assenza. Durante questo periodo ho scritto altri 3 capitoli. Questo è
il 3 ed ultimo della giornata. Ringrazio come al solito le persone che
recensiscono, preferiscono, ricordano e seguono questa storia. Al prossimo
Capitolo.
Vincy
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12
Erano le 10 del
mattino, e tutti gli studenti furono convocati in Sala Grande, perché la
McGranitt doveva dire qualcosa. Subito gli studenti, pur di saltare le lezioni,
si riversarono dentro alla Sala:
- Buongiorno ragazzi.
Ho qualcosa da dirvi. Ieri notte è stato trovato dal signor Gazza nel cerchio
di pietra…-
- Ehi Draco, ascolta.-
disse Theo sottovoce al biondo, che era intento a parlare con Hermione.
- il signor Ronald
Weasley, pietrificato. Era anche coperto di sangue e presentava vistose ferite
agli arti sinistri e un profondo taglio al labbro. Chiunque sappia qualcosa, o
chiunque abbia visto qualcosa è pregato di venircelo a dire. Grazie, potete
tornare nelle vostre aule.-
Ginny, nel tavolo dei
Grifondoro, aveva iniziato a piangere, mentre Harry la consolava.
- E tu?- chiese Draco
a Hermione
- Ti ho già detto che
non mi interessa più nulla di lui.- disse la ragazza
- Va bene.- e finì lì.
Tornata nella sala
comune, Hermione vide Ginny buttata sul divano:
- Ginny, che hai
fatto?- chiese un po’ stupita. Ginny non piangeva mai, se non per cose gravi.
- Ron, non hai sentito
la McGranitt? Lo hanno trovato stanotte in fin di vita. Lo hanno subito portato
in Infermeria.- disse tra le lacrime
Hermione fece finta di
piangere insieme all’amica, solo per consolarla. Ma tra tante lacrime finte,
qualcuna vera alla fine uscì.
- Sei sicuro che non
ci beccheranno?-
- Sicurissimo, non ti
preoccupare. Nessuno saprà mai che ho quasi ucciso Ron, il Salvatore del Mondo,
il migliore amico di Harry Potter.- e iniziò a ridere.
“Ah, è così, caro
Draco? Ora che so questa cosa so come ricattarti.” Pensò Daphne, e si rintanò
nel proprio dormitorio.
Il giorno dopo
- Buongiorno Draco.
Senti, ti posso dire una cosa?- chiese Daphne al ragazzo biondo, che stava
seduto sulla sua solita poltrona.
- Oh, si certo.-
- Allora vieni con
me.-
- Allora puoi
scordartelo.-
- So tutto riguardo
all’altra notte. So chi è stato, e non ti farebbe piacere se la McGranitt lo
venisse a sapere, non è vero?-
- Tu… Come hai fatto?-
chiese arrabbiato
- Ho sentito una certa
conversazione con Theo…- disse
- Cosa vuoi in cambio
per non parlare?- chiese infine il biondo
- Mettiti con me.
Lascia Hermione e mettiti con me.-
- E se non volessi?-
- Sarai cacciato da
Hogwarts.-
- Mi hai incastrato, brutta
strega. Va bene, hai vinto.-
- Ora vai dalla
Mezzosangue e lasciala. Io verrò con te.-
Uscirono dalla sala
comune e si diressero verso la Torre di Grifondoro. Draco fece uscire Hermione:
- Che mi dovevi dire?-
- Che mi dispiace e
che non è colpa mia, poi ti spiegherò tutto, però non avercela con me, ti
prego. Giurò che ti spiegherò tutto.- e detto questo baciò Daphne, che era
accanto a lui.
Le lacrime
cominciarono a scendere sempre più velocemente dagli occhi di Hermione. Draco
sussurrò:
- Mi dispiace.-
- Sei un MOSTRO! Ed io
che mi ero illusa che fossi cambiato. Sei sempre il solito Malfoy che giocà con
i sentimenti della gente. Avrei dovuto capire subito che il tuo cambiamento era
falso. Per te ero solo un gioco non è vero?-
- No Herm, ascoltami
ti spiegherò tutto prima o poi, quando riuscirò a uscire da questa storia.-
- E dovrei crederci?
Avevano ragione i miei amici, non bisogna avere a che fare con un tipo come te.
Non voglio più vederti, sparisci!- disse la ragazza, e rientrò piangendo nella
sala comune.
La riccia entrò
correndo nel dormitorio e si buttò nel suo letto, premendo la testa contro il
cuscino. Ginny le si avvicinò, e le mise una mano sulla spalla:
- Hey, Herm. Cosa è
successo?- disse la rossa
- Draco…- disse
Hermione, con la voce rotta dai singhiozzi
- Cosa ha fatto?-
- Mi, mi, mi ha
tradita. Con Daphne.-
- Ora gli faccio
vedere io.-
- No, non fare niente,
ti prego. Peggioreresti solo la situazione. Ha detto che poi mi spiegherà.-
- Non ti spiegherà
niente Herm. Lo vuoi capire? Ti ha ingannato con il suo cambiamento. Per lui
sarai stata una delle tante. Su, vieni qui.- e Ginny la abbracciò, cercando di
alleviare un po’ le sue pene.
- Hai fatto la cosa
giusta, ora forse nessuno saprà quello che hai fatto.- sorrise Daphne
- Sei un mostro
Daphne. Pur di raggiungere i tuoi scopi faresti del male a chiunque.- disse
Draco alzando la voce
- Non alzare la voce
con me, altrimenti…-
- Altrimenti cosa, lo
dirai in giro? Sarò espulso da Hogwarts? Non mi interessa.-
- Sei sicuro? Pensa
cosa direbbe tuo padre se gli dicessi che sei innamorato di una lurida
mezzosangue…-
- Si chiama Hermione,
per prima cosa. E poi non avresti il coraggio…-
- Dici?- disse con
tono di sfida la ragazza.
Draco non tirò più di
tanto la corda. Sapeva che Daphne lo avrebbe fatto:
- Ok. Hai vinto.-
“Un attimo… So come
uscire da questa situazione. Ci dovrebbe essere un incantesimo… Quello per
cancellare la memoria… Non me lo ricordo. Eccolo! Ci sono!” pensò Draco
- Oblivion!-
urlò il biondo verso la ragazza, che rimase stordita.
“ E ora andiamo da
Hermione. Devo spiegargli tutto.” E corse a perdifiato verso la Torre dei
Grifondoro.
- Cosa ci fai tu qui?-
disse Ginny, quando uscì dalla sala comune.
- Devo vedere
Hermione, ti prego. È urgente!- disse Draco
- Non può uscire, è
ancora su che piange. Per colpa tua. Credeva che fossi cambiato, ma invece si
sbagliava.-
- Sono stato costretto
te lo giuro. Tengo a lei più di ogni altra cosa al mondo.-
- L’ultimo ragazzo che
mi ha detto così mi ha tradita.- disse Hermione malinconica.
Aveva gli occhi ancora
rossi per il pianto, ma si era calmata quel poco che le bastava per parlare
senza singhiozzare.
- Herm, allora io
vado.- disse Ginny, e rientrò nella sala comune
- Cosa mi dovevi dire?
Avanti, sentiamo come puoi discolparti.- chiese ironica la ragazza
- Herm, mi stava
ricattando.-
- E perché?-
- Perché non riusciva
a vedermi con te, dato che mi voleva per lei.-
- Forse potrei
crederti. In che modo ti stava riccatando?-
“E ora che gli dico?
Di Ron? No, non posso. È sempre un suo amico, e lo potrebbe andare a raccontare
in giro, troppo pericoloso. Ci sono!”
- Avrebbe detto a mio
padre che sono stato con te.- disse il biondo
- E allora?-
- E allora?- spalancò
gli occhi Draco – Mio padre è un ex Mangiamorte. Uno dei più ferrati sulla
purezza del sangue. Pensa se sapesse che suo figlio sta con una… Hai capito no?-
- Va bene. Ti credo.
Anche se rimango un po’ sospettosa.-
Draco si sentì
leggermente sollevato. Hermione aveva cambiato espressione: da arrabbiata era
diventata leggermente felice.
- Ora però ho capito
che tieni a me davvero tanto. Anche se prima o poi dovrai dirlo a tuo padre.-
disse lei
- Poi ci penseremo.
Per ora l’importante è che abbiamo chiarito.-
- Signor Malfoy, che
ci fa quassù?- chiese la professoressa McGranitt al biondo
- Io… Stavo tornando
nella mia sala comune.-
- Bene, allora vada. E
lei signorina Granger, torni nel suo dormitorio.
Hermione e Draco si
guardarono negli occhi, e Draco si diresse verso la propria sala comune.
Angolo
autore
Rieccomi con un nuovo
capitolo. Ringrazio tutta la gente che recensisce, preferisce, ricorda e segue
questa storia. Al prossimo capitolo.
Vincy
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Capitolo 13
A terza ora Draco
aveva Divinazione.
“Non esiste una
materia più inutile di questa.” Pensò il ragazzo, mentre saliva gli
interminabili gradini, che portavano alla torre della professoressa Cooman.
Hermione lo teneva per mano:
- Odio questi gradini.
Non finiscono mai.- disse la riccia
- Già.- confermò
Draco, cercando di vedere la cima della torre.
- Dai, siamo quasi
arrivati. Vedo la cima.- disse il biondo poco dopo.
- Dai. Facciamo una
gara. Chi perde paga pegno. Siamo anche in ritardo.- gli sorrise Hermione e
iniziò a correre.
- Ehi! Non hai dato il
via!- urlò Draco, e si mise a rincorrere la ragazza.
- Sei lento Draco!-
disse Hermione.
- Ne sei sicura?- la
sfidò Draco, e iniziò a correre più forte che poté.
Quando arrivò accanto
alla ragazza, gli fece la linguaccia e si fermò al pianerottolo, dove c’era la
porta che dava all’aula. Hermione si era fermata a pochi gradini dal pianerottolo.
Draco andò accanto a lei, ma quando questo le si avvicinò, lei corse fino al
pianerottolo:
- Ho vinto!- disse la
ragazza
- Ehi non è vero. Sono
arrivato prima io!- disse Draco
- No, ho vinto io.- e
gli fece la linguaccia.
Draco arrivò sul
pianerottolo:
- Ok. Cosa devo fare.-
- Niente.- disse lei,
e lo baciò.
Restarono attaccati
per qualche minuto, fino a quando non comparve la professoressa Cooman:
- Signorina Granger,
signor Malfoy. Vi sembra il luogo dove baciarsi, entrate in classe.-
Hermione e Draco
iniziarono a ridere.
La lezione del giorno
era su come usare le sfere di cristallo. Ogni tavolo da due persone aveva una
sfera. Draco e Hermione si misero allo stesso tavolo. La professoressa iniziò a
parlare, e se Hermione non dava qualche volta dei pizzicotti a Draco, il ragazzo
si sarebbe addormentato da un pezzo:
- Bene ora tocca voi.
Sapete come usarla. Provate a vedere cosa succederà a vedere nel vostro futuro.
Signor Malfoy, vada lei, che oggi sembra molto attento.- sorrise la Cooman.
“Dannazione.” Pensò il
ragazzo.
- Ehmmm…- rispose il
biondo.
- Avanti è facile.
Basta che passa la mano sopra alla sfera.-
Draco passò la mano
sopra la sfera come aveva detto la professoressa. Vedeva se stesso, però da
adulto. Era davanti a una tomba, dove era inciso, in lettere dorate, un nome.
Draco sussultò quando lesse quel nome. Il Draco adulto pensò che quella persona
non sarebbe morta se non si fosse innamorata di lui. Si malediceva per questo.
Gli vennerò alla mente i momenti passati insieme: il primo bacio, il
matrimonio, la nascita del figlio…
- Bè? Signor Malfoy? È
ancora con noi?- la voce della professoressa lo risvegliò.
- Si eccomi.-
- Bè? Cosa ha visto?-
- Ho visto… Ho visto
che sarei diventato un imprenditore molto ricco.- mentiva
- Bene… Ora potete
andare. Alla prossima lezione cari.- disse la professoressa e la classe si
svuotò
- Signora, una domanda.-
disse Draco, quando tutti se ne furono andati.
- Dimmi Draco.-
- Si può cambiare il
futuro?-
- Il futuro che vedi
nella sfera non è altro che una continuazione della situazione di oggi. Cambia
per ognuno di noi.- disse la professoressa
- Ah, ok. Grazie.- e
uscì dall’aula.
Hermione lo aspettava
sul pianerottolo e gli diede un bacio:
- Cos’hai che non va?-
chiese la ragazza sospettosa.
- Niente…- disse Draco
- Ok… Cos’hai?-
richiese la ragazza
- Ti ho detto niente!-
le urlò Draco.
Hermione lo guardava
stranita.
- Ok, scusami, ho
esagerato. Mi ha lasciato perplesso la visione nella sfera.-
- E cosa hai visto.-
- Niente di importante.-
- Draco…-
- Ok. Ho visto che ci
sposavamo ma poi tu... tu…- e iniziò a piangere
- Draco non capisco.
Cosa mi succedeva?-
- Morivi, ecco cosa
succederà se staremo insieme. Morirai. E non posso sopportare di vivere una
vita senza di te.-
- Draco, sai che le
visioni della sfera non sono attendibili al 100%...- disse per consolarlo la
ragazza.
- Lo so. Ma mi è
rimasta impresso il modo in cui morivi.-
- Su su… Non pensarci,
vieni ti accompagno al dormitorio. Una dormita ti farà bene.- e la ragazza
accompagnò Draco fino ai sotterranei, lo fece entrare nella sala comune, lo
baciò e si diresse verso l’uscita dei sotterranei. Draco si asciugò gli occhi:
il Principe di Serpeverde non poteva piangere. Si diresse verso il dormitorio,
ma Theo lo fermò:
- Ehi, Draco. Vieni
qui. Ti devo dire una cosa importante.-
- Oh, ciao Theo, non
ti avevo visto.- rispose Draco
Draco si diresse verso
il fuoco e si sedette alla sua poltrona. Theo gli diede un bicchiere di Cognac,
che Draco iniziò a sorseggiare:
- Bè? Cosa dovevi
dirmi?- chiese Draco
- Bè… Mi sono
fidanzato…- disse imbarazzato Theo
- Oh, ma è fantastico.
E chi è la fortunata questa volta?-
- Bè… Non è della
nostra casa. È dei Grifondoro.-
- Ah… E chi è?-
- Ginny Weasley.-
Draco sputò il Cognac
che aveva in bocca:
- Ti sei messo con la
Weasley?- disse spalancando gli occhi
- Si, è una cosa
reciproca. È nato tutto quando è stata lasciata da Potter, ci siamo frequentati
un po’ ed è scoccata la scintilla.-
- Ma è una Weasley!-
disse Draco
- Almeno è una
purosangue.-
Draco si innervosì, ma
poi si calmò:-
- Per me va bene.
Ahahahahah! Ti stavo prendendo in giro.- e sorrise
- Quindi non hai
problemi vero?-
- E perché dovrei
averne? La vita è tua, non mia.- e detto questo, trangugiò il contenuto del
bicchiere in un sorso, lo posò sul tavolino davanti a se e si diresse al
dormitorio.
Cercò di dormire, ma
non ce la faceva. Ripensava sempre a quello che aveva visto nella sfera. Non
sapeva che fare ma qualcosa doveva pur farla.
Angolo
autore
Rieccomi con un nuovo
capitolo. Siamo quasi alla fine. Ho in mente due finali ma non so quale usare.
Fatemi sapere se volete un lieto fine o un finale un po’ più triste per i nostri
protagonisti. Ringrazio sempre la gente che recensisce preferisce ricorda e
segue questa storia.
Vincy
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Capitolo 14
“Le possibilità sono
due.” Pensò Draco. Ormai il buio aveva circondato il castello. L’unica fonte di
luce nella stanza di Draco era le candele appese al lampadario al centro della
stanza. I bordi argentati del baldacchino risplendevano grazie a quella luce.
La stanza era arredata con mobili tutti d’ebano nero, lucidi come degli
specchi. C’erano una libreria, una scrivania e una poltrona in pelle, anch’essa
nera, con davanti un piccolo tavolinetto. L’unico arredamento di colore diverso
era il tappeto, che era rosso, in netto contrasto con il pavimento nero. Draco
si alzò dal letto e sprofondò nella poltrona, e schioccò le dita. Apparve
Dobby:
- Dica signorino.-
chiese l’elfo
- Portami una
bottiglia di cognac, un bicchiere e tanto ghiaccio, per favore Dobby. Sarà una
lunga notte.-
- Certo signorino.-
l’elfo schioccò le dita e comparve in un vassoio sopra la scrivania, tutto ciò
che Draco aveva chiesto.
- Grazie tante. Puoi
andare.- disse il biondo, e l’elfo, dopo aver risposto prego, sparì in una nuvoletta
di fumo.
Draco mise il ghiaccio
nel bicchiere, e lo riempì fino all’orlo di cognac. Ne prese un lungo sorso, e
si rimise a riflettere:
“Potrei Obliarla. Per
fargli dimenticare tutto.” Iniziò a pensare “No. Non posso. Dovrei Obliare
mezza scuola.” Concluse infine “E mi basta Daphne da aver Obliato. Potrei non
fare niente, e vedere come fa a finire. In tutti e due i casi la perderei, ma
almeno nella seconda ipotesi staremo insieme per anni. Poi al momento
dell’incidente cercherei di salvarla. Speriamo in bene.” E il ragazzo si
convinse. Decise di aspettare. Di vedere come andrà a finire, e di sperare che
non succeda niente. Osservò la bottiglia di liquore. Era ancora mezza piena. La
prese e la mise in un cassetto
Guardò l’orologio
sopra la scrivania. Indicò le 9 di sera.
“ Sono ancora in tempo
per mangiare. Meglio andare.” E si diresse verso la Sala Grande.
Era quasi vuota, fatta
eccezione per qualche ragazzo del primo anno che stava ancora mangiando. Si
sedette al suo posto nella tavolata di Serpeverde e iniziò a mangiare. Qualcuno
gli misele mani sugli occhi:
- Chi sono?- chiese
una voce femminile
- Hermione?- disse il
biondo
- Uffaa! Non puoi
indovinare sempre.- disse, facendo finta di essere arrabbiata.
- Ti ho visto quando
sei entrata, scema. È per questo che c’ho azzeccato.- sorrise lui
Lei gli diede un bacio
e disse:
- Vado a letto. Sono
passata solo per salutarti.-
Draco si alzò e disse:
- Ora vieni con me.-
le prese la mano e corse fuori dal castello.
Arrivarono al cerchio
di pietra, e si sedettero sotto a una di esse. Draco gli mise un braccio sopra
le spalle e la strinse a se. Iniziarono a parlare. Del più e del meno. Draco
non le disse niente di quello che aveva pensato. Parlarono di Theo e Ginny,
sparlarono di Ron come al solito e via dicendo. Guardarono la luna alzarsi nel
cielo. Quando arrivò al suo culmine, i ragazzi si diressero verso il castello.
Si salutarono e ognuno andò nei propri dormitori.
“ Mi mancheranno un
giorno queste serate. Speriamo che arriverà più tardi possibile.” Pensò, e si
sdraiò sul letto. Cadendo in un sonno profondo.
Sognò tutta la notte
la visione della sfera, quando la macchina colpì Hermione si svegliò, madido di
sudore. Si prese la testa tra le mani e stette un po’ così. Quel poco sole che
entrò dalla finestrella della stanza lo svegliò del tutto. Si lavò e si vestì.
Uscì con Theo dalla sala comune e andarono a fare colazione. Ginny arrivò tutta
trafelata:
- Draco presto vieni!-
prese il biondo per un braccio e lo trascinò nella Torre dei Grifondoro. Ron e
Hermione stavano discutendo:
- … ripeto che sei un
vigliacco. Come ho potuto venire appresso a uno come te? Ancora me lo sto
chiedendo.-
Ron alzò la mano e
diede uno schiaffo alla ragazza, lo schiocco lo sentì pure Theo, che era ancora
fuori dalla Sala. Draco, preso dall’ira, corse verso il rosso e lo placcò
facendolo cadere a terra, gli si sedette sulla pancia e iniziò a menare pugni a
destra a manca, colpendolo più e più volte sul viso. Hermione aveva iniziato a
piangere, e Ginny la prese e la portò via dalla sala comune, portandola fuori
dal castello. Harry, appena sceso dal dormitorio, vedendo la scena, non capì
cosa stava succedendo, ma si buttò contro Malfoy, togliendolo da sopra Ron, che
era ancora scosso per la velocità con cui Draco lo aveva preso. Il biondo sbatté
la schiena contro il tavolo, e Harry si alzò in piedi, aiutando Ron ad alzarsi.
Draco si alzò, toccandosi la zona dove aveva sbattuto. Ron si lanciò contro di
lui:
- Brutto stronzo!- urlò,
mentre lo buttava per terra, e cercava di colpirlo.
Theo si avventò contro
il rosso, dandogli un pugno sullo zigomo e lasciandolo stordito per un po’.
Draco lo buttò a terra e si rialzò, pulendosi la divisa scolastica:
- È tutto qui quello
che sai fare, Weasley?- lo schernì Draco
Ron in faccia divenne
rosso come i suoi capelli per l’ira. Si avventò di nuovo contro il biondo, ma
questi all’ultimo momento si spostò, e il rosso finì per cadere per terra.
Draco e Theo si diressero verso l’uscita della sala, quando Harry, estratta
fuori dalla tasca la bacchetta urlò:
- Pietrificus
Totalus!- Draco cadde a terra pietrificato. Theo lo prese e lo portò in
infermeria, dove grazie a Madama Chips riacquistò la mobilità.
La prima cosa che
Draco disse fu:
- Hermione! Sai dov’è?-
chiese a Theo
- Con Ginny nel
cortile di trasfigurazione. Andiamo, ti do una mano.- disse il ragazzo, e tutti
e due iniziarono a scendere le scale.
- Comunque grazie. Se
non fosse stato per te a quest’ora sarei ancora lassù a prendere le botte da
quei due.- disse il biondo
- Ed è la seconda
volta che ti salvo la vita.- disse sorridente Theo.
Quando uscirono dal
castello, trovarono subito Hermione e Ginny. La prima stava ancora piangendo,
mentre Ginny cercava di consolarla. Quando vide i due ragazzi Ginny corse verso
di loro e disse:
- Ha bisogno di te
Draco. E invece tu mi racconti quello che è successo dopo.- e prese Theo sotto
braccio, portandolo via. Draco si sedette accanto a Hermione, e l’abbracciò. La
ragazza sussultò un po’, ma poi si fece avvolgere da quel caldo abbracciò. Le
preoccupazioni scivolavano via grazie a Draco. E in quel momento non pensò a
niente, solamente a lui:
- C’ho pensato io a
lui. Non ti preoccupare.- disse sorridendo
- In che senso?-
chiese la ragazza, mentre si asciugava le lacrime.
- Gli ho dato un
pugno. Credo che non ti toccherà mai più. Anche perché se lo rifà non sarò così
clemente.-
Hermione lo baciò. Era
il bacio più lungo che si furono dati, e anche il più passionale:
- Non ci dobbiamo
preoccupare più di lui. Non ci darà più fastidio. Promesso.- disse Draco, e si
alzarono.
Tornarono nel castello
mano nella mano.
Tre anni dopo
- …ed è così che vi
dichiaro marito e moglie.-
Il ragazzo alzò il
velo della sposa e la baciò. Gli venne in mente il primo bacio, in biblioteca,
quando gli aveva detto che gli piaceva. In prima fila si vedevano i parenti
degli sposi. Un signore con i capelli lunghi ma ormai bianchi stringeva la mano
al padre della ragazza, mentre la moglie osservava con piacere i due ragazzi
all’altare.
Il ragazzo, biondo e
con gli occhi grigi, prese in braccio la sua neo-sposa, facendogli cadere il velo,
e mostrando i capelli ricci. Corsero fuori e si tuffarono in una macchina nuova
nuova, regalo di tutti e quattro i testimoni, una Ferrari nuova fiammante. Il
ragazzo premette sull’acceleratore e partirono, salutando tutta la gente che si
era riversata fuori dalla chiesa:
- Draco rallenta per
favore.- disse la ragazza
- Herm non fare la so
tutto.- disse sorridendo il biondo.
- Hai visto che bello?
Tuo padre che stringeva la mano a mio padre. Era molto felice.-
- Già, non pensavo
avrebbe reagito così. Deve aver capito che siamo tutti uguali.-
- Pronto per questa
Luna di Miele allora?-
- Certo. Andiamo!-
La ragazza baciò di
nuovo Draco, e si diressero verso l’orizzonte:
- Ma dove dobbiamo
andare?- chiese Hermione
- Non si sa. Dove ci
porta la macchina.- e sorrise, mentre accendeva la radio a tutto volume.
Fine
Angolo
autore
Eccomi con l’ultimo
capitolo. Mi scuso con i lettori per il ritardo ma ho avuto da fare questi
giorni e per varie cause non sono riuscito a connettermi. Ringrazio tutta la
gente che ha recensito, preferito, ricordato e seguito questa storia.
Vincy
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 (Epilogo) ***
Capitolo 15 (Epilogo)
Iniziò a piovere. Era
comune durante le notti di novembre. Si strinse nel suo impermeabile nero come
la notte che lo circondava. Nascose il piccolo fiore rosa che teneva tra le
mani sotto al giaccone pesante, avendo cura che non si rovinasse. Attraversò la
strada e si rifugiò sotto a una tettoia. Si scrollò di dosso un po’ d’acqua e
si passo la mano tra i capelli biondi, facendo cadere l’acqua. Si strinse il
colletto del impermeabile si rituffò in strada, in mezzo alla gente che correva
in cerca di un riparo, al contrario di lui, che camminava normalmente. Arrivato
davanti a un cancello, tirò fuori dalla tasca una bacchetta, e senza parlare
aprì la porta, che era chiusa con un lucchetto enorme, il quale cadde in una
pozza, facendo un tonfo sordo. L’uomo passò decine di tombe e arrivato di
fronte a una lapide tirò fuori la piccola rosa e la poggiò sulla tomba. Il
volto della ragazza nella foto sorrideva: l’aveva fatta lui subito dopo il
matrimonio. Lei però non era cambiata per niente, sempre con quel sorriso
radioso, che ti rincuorava subito. Una piccola lacrima scese giù per la
guancia, e piano piano ne seguirono altre, ma subito si riprese. Si passò il
dorso della mano sugli occhi grigi, asciugandole. I ricordi gli riaffioravano
in mente velocemente: il primo bacio, i pugni presi da Ron perché non voleva
che stesse con lei, i pomeriggi in punizione a pulire l’aula di pozioni, il Crucio
di Zabini perché l’aveva schiantato due volte, dato che la continuava a
chiamare Mezzosangue, il ricatto di Daphne, la scazzottata con Ron perché aveva
dato uno schiaffo a lei, la sua ragazza. All’inizio non amava quel termine, ma
piano piano iniziò a piacergli, dopotutto era la prima ragazza che amava
veramente. Finita la scuola si erano sposati, poi lei era diventata un Auror, e
lui un imprenditore. E da lì capì che tutto si sarebbe avverato. Come aveva
visto nella sfera di cristallo tanti anni prima. Gli aveva promesso che avrebbe
cambiato quel futuro, che ci sarebbe riuscito. Era risultato tutto vano.
Come tutti i
giorni, lei dopo aver salutato il marito e la bimba, che era nata due anni dopo
il matrimonio. Aveva i capelli del padre, ma gli occhi della madre. E anche il
cervello. Una piccola So-Tutto-Io. Ora aveva 3 anni. Dopo averli salutati,
uscì di casa. Abitavano al centro di Londra al primo piano di un palazzone,
così che lei non dovesse svegliarsi troppo presto per andare al lavoro. Uscì
dal portone di casa che non erano nemmeno le sette e mezza. Si fermò sul ciglio
del marciapiede. Aspettò che il semaforo divenne verde e iniziò ad attraversare
la strada.
- Mamma, mamma!-
disse la piccola dal balcone, mentre era in braccio al padre.
La donna si girò, e
fece ciao con la manina, e mandò un bacio ai due. Ci fu un gran botto. La
faccia di Draco diventò di sasso. Subito lasciò la bambina alla vicina e corse
in strada. Una macchina l’aveva presa in pieno. Il corpo era volato qualche
metro dietro all’auto. Il conducente della macchina aveva del sangue che gli
colava dalla tempia, il parabrezza rotto. Draco si avvicinò alla donna, e le si
inginocchio accanto:
- Chiamate un
ambulanza, presto!- urlò. Un tizio prese il telefono e chiamò il numero delle
emergenze.
- Draco…- sussurava
lei
- Herm, Herm…
resisti. L’ambulanza sta arrivando.-
- Non riuscirò a
sopravvivere, lo sai. Lo avevi visto.-
- Farò tutto quello
che posso, lo stesso. La professoressa aveva detto che il futuro si può
cambiare.-
- Non ti affannare.
Sai che non si può.- tossì.
Lui la strinse
forte a se, piangendo. Pianse anche lei.
- Sii forte,
soprattutto per Rose. Vi guarderò da lassù. Ti amo.- disse lei
- Herm, Herm… ti
prego non mi lasciare. Non riuscirò a resistere senza di te. Ti prego!- disse
lui, piangendo. Lei gli diede un ultimo bacio e spirò. Lui le chiuse gli occhi
e la strinse a se, come se fosse ancora viva.
Iniziò di nuovo a
piangere silenziosamente. Cercava di non ricordarla per come era morta, ma
soprattutto per come era vissuta.
Guardò l’orologio. Si
era fatto tardi. Pulì la fotografia con la manica, e anche le lettere d’oro del
nome. Si asciugò le ultime lacrime e si voltò:
- Tornerò domani, non
ti preoccupare. Riposa in pace amore mio.- disse lui, e si incamminò verso
l’uscita del cimitero a passo veloce.
La rosa si scolorì,
diventando bianca, e il colore coprì la tomba di Hermione.
Angolo Autore
Ecco l’ultimissimo
capitolo, l’epilogo. Ringrazio tutta la gente che in tutto il corso della
storia ha recensito, preferito, ricordato e seguito questa storia. Spero che la
storia vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiato. Ricordate che le recensioni
servono a migliorare, quindi se vedete qualcosa che non va fatemelo sapere.
Alla prossima FF.
Vincy
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