Pure and half

di Vincy95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 (Epilogo) ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Puro e Metà

Capitolo 1

 

- Sei…Sei…Sei un COGLIONE… Ecco che sei Ronald Weasley.- Hermione calcò molto il Ronald.

- Ma, Herm è stata lei! Io non ho fatto nulla.- si cercò di discolpare Ron

- Infatti si vede, non hai fatto niente per toglierti da dosso quella puttana.-

Erano nella stanza comune di Grifondoro. Hermione, con addosso la sua vestaglia rosa, fissava Ron, che era seduto sul divanetto rosso bordato d’oro, con accanto Lilian, una ragazza del sesto anno. Lilian era diventata tutta rossa:

- Ti ho già detto che è stata lei a baciarmi, così di sorpresa, altrimenti se lo sapevo non credo che gliel’avrei permesso.- disse Ron

- E allora tu mi vorresti dire che non ti sarebbe piaciuto?-

Ron capì che aveva perso. Lilian fuggì nella sua stanza:

- Ecco, vai a nasconderti.- le urlò dietro Hermione

- Bé… a questo punto vado anche io… Sai si è fatto tardi, è l’ora che dovrei andare a letto…- e Ron cercò di defilarsi, ma Hermione lo prese per il colletto della camicia e lo ributtò sul divano.

- Ho sopportanto troppo a lungo questo tuo fare con le ragazze… Non è che ora che sei il Salvatore del Mondo puoi fare come ti pare… Ora hai una ragazza.- disse Hermione, e uscì dalla sala comune, innervosita.

- Herm… Aspetta!- disse Ron, ma era troppo tardi. La riccia era già uscita.

Hermione corse giù per le scale, e uscì all’aria aperta, nel cortile di trasfigurazione. Si appoggiò all’albero e cominciò a piangere silenziosamente.

 

Nel frattempo, in un’altra ala del castello

- Basta Daphne, mi sono rotto il cazzo di questa storia. È finita.- disse Draco, mentre accendava con la bacchetta il fuoco nel camino nero nella sala comune dei Serpeverde.

Daphne, che era seduta su una poltrona nera rifinita in argento, scoppiò in lacrime. Gli occhi si gonfiarono e divennero tutti rossi. Se ne corse dentro la sua stanza a piangere:

- Non sarai stato troppo duro con lei?- disse Blaise

- Lo so, ma vedila così: avrei sempre dovuto rompere con lei, quindi meglio farlo direttamente che con dei giri di parole. Tanto le passerà.- disse Draco, con un velo di indifferenza sul volto.

- Sai che ti dico? Vado a fare un giretto fuori.- disse infine il biondo.

- Non hai paura che ti becchino i professori?- intervenne Theo, che era rimasto in disparte fino a quel momento, osservando la scena di Draco e Daphne alquanto divertito.

- Non me ne importa un cazzo. A dopo.- disse ed uscì dalla sala.

- Non può continuare a fare quello che gli pare. Qualcuno dovrebbe farglielo capire.- disse Theo

- Ci pensi tu?- disse Blaise, mentre si stava alzando per ravvivare il fuoco.

 

Draco camminò per il castello per un bel po’, quando capitò nel cortile di trasfigurazione. Non sapeva nemmeno come aveva fatto ad arrivarci, dato che era sovrappensiero:

“Guarda guarda chi c’è. La Mezzosangue è venuta a piangere nel cortile.”

Il biondo si avvicinò. Hermione alzò la testa, gli occhi rossi per il pianto:

- Che vuoi Malfoy? Vuoi infierire? Fallo pure. Non mi interessa più niente.- disse, e si rimise a testa bassa.

- Sempre a pensare male è?- disse, e si sedette accanto a lei.

“Ma che sto facendo? Mi sono seduto accanto a lei?”

- Vattene. VATTENE!- urlò lei.

- Shh! Se non farci beccare e farci fare un cazziatone abbassa quella voce.- disse Draco con voce decisa.

- Ti ho già detto che con me ne importa niente Malfoy.-

- Va bene, allora me ne andrò se non sono gradito.- fece per alzarsi, ma qualcosa o qualcuno lo teneva per la manica. Si voltò e vide che un filo della camicia si era impigliato in un piccolo ramoscello dell’albero. Lo strappò, e si alzò. Ma qualcosa lo teneva per i pantaloni:

- Di nuovo quel cazzo di albero!- si lagnò

Ma quando si voltò vide che non era l’albero, ma la Mezzosangue che lo teneva:

- Non te ne andare, ho bisogno di qualcuno con cui parlare.-

- E dove sono lo Sfregiato e Lenticchia?-

Hermione a sentire Lenticchia riscoppiò a piangere, ma questa volta più forte:

- Susu, non piangere, altrimenti ci beccheranno.- e le mise una mano intorno alle spalle.

“Perché sta facendo questo?” pensò Hermione

“Perché sto facendo questo? Ora dovrò bruciare i vestiti!” pensò Draco.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

- Allora? Cosa è succes…- Draco su interrotto dall’arrivo di Harry

- Herm, ho appena saputo… Malfoy?- disse incredulo Harry

- Non è come credi, Sfregiato. È lei che non mi fa andare via.- cercò di discolparsi il biondo

- Ma Malfoy sta andando via.- disse Hermione e diede un leggero colpetto a Draco, che si alzò.

- A non rivederci Sfregiato.- e sottolineò quella parola quando passò vicino a Harry e rientrò nel castello.

- Perché era qui?- chiese Harry quando Malfoy si fu allontanato

- Non lo so. Deve avermi visto qui e…- si era dimenticata di chiedergli perché era lì

- Comunque cosa è successo con Ron?- disse il moro, sistemandosi gli occhiali

- Mi ha tradito, un'altra volta. Ora con quella sgualdrina, Lilian. Non ne posso più di questi suoi comportamenti del cazzo.- e si appoggiò sulla spalla dell’amico.

- Sai come è fatto Ron, la gloria gli da alla testa e crede di poter fare tutto quello che vuole.- concluse Harry, asciugando le lacrime di Hermione.

- E allora cosa dovrei fare? Perdonarlo per l’ennesima volta?- disse Hermione alzando la voce.

- Prova a non parlargli. Forse capirà che tiene molto e te e che non deve avere questi atteggiamenti con ogni ragazza del castello.-

-Grazie Harry. Sai sempre come tirarmi su.- esclamò Hermione mentre le labbra si dischiusero in un piccolo sorriso.

- Ora torniamo al dormitorio, si è fatto tardi.- disse Harry, e si incamminarono verso il castello.

 

-Già di ritorno?- disse Zabini ironico.

- Non fare lo spiritoso.- disse Malfoy serio.

- Ti sei schiarito le idee?- disse, cercando di non far litigare i due, Theo.

- Abbastanza. Ho incontrato la Mezzosangue che piangeva perché Lenticchia l’ha tradita.- e inizio a ridere di gusto, mentre si sedeva su una poltrona davanti al fuoco.

Zabini riattizzò il fuoco con un incantesimo, prese un puff e si sedette davanti a Draco:

- E allora? Cosa è successo?- chiese

- Niente, poi è arrivato Potter e sono dovuto andare via.-

In quel momento Daphne uscì dalla porta del dormitorio femminile e si diresse verso l’uscita della sala comune. Dopo un po’ uscì Pansy, che si fermò davanti al biondo:

- Sei senza cuore. Ora quella povera ragazza piangerà per i prossimi 3 giorni.- disse con la sua voe acuta.

- Per prima cosa abbassa la voce, che mi sta trapanando i timpani, e secondo ecco dei fazzoletti, le potrebbero servire.- disse mentre tirava fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di fazzoletti e lo dava alla ragazza davanti a lui – Ora se vuoi spostarti…-

Pansy prese il pacchetto, guardò Draco con uno sguardo malefico e se ne andò dalla sala comune, seguendo Daphne:

- Non sarai troppo duro con loro, Draco?- disse Theo

- Loro non sono alla mia altezza, quindi le tratto da inferiori.- replicò Malfoy

Zabini si avvicicò al tavolino d’ebano nero che era in mezzo alla stanza, prese una mela e, sopo averla addentata disse:

- E allora chi è l’unica alla tua altezza? La Mezzosangue?-

Malfoy si alzò di scatto e puntò la bacchetta al collo di Zabini, che fece cadere la mela:

- Non insinuare mai più una cosa del genere. La Mezzosangue è sotto a tutti.-

Theo prese Malfoy per le braccia e lo tirò indietro. Zabini prese la mela e si diresse verso il dormitorio:

- Cosa ti prende oggi Draco?- chiese Theo

- Mi sento strano Theo… Molto strano. Credo che andrò a letto. Buonanotte.- e anche lui entrò nei dormitori.-

“Spero solo che non sia quello che penso.” Pensò Theo, mentre spegneva il fuoco, e una fumata bianca invase la stanza.

 

Il giorno dopo

 

- Buongiorno Hermione. Come va? Ieri non ti ho visto quando sei rientrata.- disse Ginny, con la voce ancora assonnata.

Hermione era seduta sul suo letto, e Ginny si era appena svegliata. La luce del solo filtrava dalle piccole finestrelle della torre:

- Non molto bene Ginny, ho litigato un’altra volta con Ron. Lilian lo ha baciato.- disse con un velo di ira.

Gli occhi di Ginny divennero due fessure:

- Ora ci penso io a lui.- disse arrabiata

- Non ti preoccupare, so già cosa fare.-

- Non vorrai lasciarlo? Gli spezzeresti il cuore, lo sai che ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo.-

Non aveva pensato a questa evenienza. Salutò Ginny, si vestì di fretta senza nemmeno truccarsi e si diresse verso il dormitorio dei ragazzi e bussò. Le aprì Harry:

- Oh, Hermione…- disse Harry

- Sai dov’è Ron?- gli chiese la ragazza

- Ehmmm... È uscito da circa 5 minuti. Se corri puoi raggiungerlo, era diretto verso la Serra.-

- Ok, grazie Harry.- lo baciò sulla guancia e si incamminò verso la Serra.

Arrivata, rimase sbalordita, mentre le lacrime scendevano velocemente lungo le guance rosee, e corse via, il più lontano possibile da quella scena.

 

-Io vado, non mi disturbate.- disse Draco, ed uscì dalla sala comune. Aveva di nuovo quasi ucciso Zabini. Insinuava che si era preso una cotta per la Mezzosangue.

“Che sciocchezza. Come fa a pensare a queste cose…” e mentre era immerso nei suoi pensieri fu travolta da una persona:

- Di nuovo tu?- disse Draco

Hermione, alzò un attimo sguardo, si rialzò e ricorse via per il castello.

- Aspetta, ASPETTA!- urlò Draco, e si mise a rincorrere la ragazza.

Hermione si sedette sempre il solito albero del cortile di Trasfigurazione. Draco le si sedette vicino, come la scorsa notte:

- Cosa ti è successo?- disse dolcemente

- Ron… Ron… Di nuovo…- e si appoggio sul braccio del biondo a piangere.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

-Ron… Ron… L’ha fatto di nuovo… Non ci posso credere…- singhiozzava Hermione

- Ti ha tradito di nuovo?- disse Draco

- Si, quello stronzo.- continuava a singhiozzare la ragazza.

“Bah, ma perché sto ancora qui… Ora dovrò sentire la storia della sua vita…”

- E con qui questa volta?- chiese

- Con Daphne…- Draco al sentire quel nome si scosse, come fosse stato colpito da una scarica elettrica.

- Sei sicura che fosse Daphne?-

- Certo che ne sono sicura!- esclamò Hermione, e si appoggio di nuovo al braccio del biondo continuando a piangere.

“Perché Daphne è scesa così in basso?” si chiese.

Strinse Hermione in un forte abbraccio:

- Se posso fare qualcosa…-

- Ti prego, vacci a parlare tu…- disse mentre si asciugava le lacrime con il dorso della mano.

- Non può andarci Potter? È il suo migliore amico del resto.-

- No, non posso mandare Harry per una cosa del genere. Devi andare tu e dirgli che è tutto finito. Anzi andrò io e gli dirò anche che…- gli occhi della ragazza s’illuminarono di una strana luce maligna, cosa che Draco non aveva mai visto nella Mezzosangue.

- Gli dirai che…- chiese

- Gli dirò che è finita, e che ora sto con te.-

- Cosa cosa cosa? Tu sei matta... Noi non stiamo insieme. -

- Lo so. È per fargliela pagare. Devo vederlo che si rode di gelosia, e che piange come me. Voglio vederlo soffrire ecco. - disse infine

“Però, la ragazza ha una mente acuta. Degna di una vere Serpeverde. E poi a me non cambia niente, devo solo far finta in pubblico di stare con la Mezzosangue. E l’importante e far soffrire Lenticchia e Potter.”

- Ok ci sto, ma che la cosa non si sappia in giro… Sai, ho una reputazione da Purosangue da mantenere alta…-

- Non ti preoccupare, penserò a tutto io…- disse la ragazza, gli diede un bacio sulla guancia e se andò sollevata.

Draco si toccò la guancia e fece una faccia schifata. Si alzò e si diresse verso la sala comune dei Serpeverde.

 

Il giorno dopo

 

- Draco, ma che ti prende? E da ieri che non tocchi cibo!- disse Blaise preoccupato.

- Oh… Niente Theo… Niente…- disse con lo sguardo perso

Zabini gli passò la mano davanti agli occhi, e Draco parve svegliarsi da un lungo sonno.

- Scusatemi, ma ieri non ho dormito quasi per niente.- si scusò Draco con i suoi amici.

- Ora devo andare… A dopo. Ci vediamo a Pozioni.- e, dicendo questo, si alzò.

Aveva ricevuto un biglietto da Hermione la notte scorsa che diceva di incontrarsi prima della prima ora nel cortile di Trasfigurazione. Arrivato lì, Draco vide una folta chioma di capelli ricci che spuntava da dietro l’albero. Draco si affiancò alla ragazza:

- O ciao Amore!- disse Hermione, baciando Draco sulle labbra.

- Buongiorno.- rispose Draco

- Vedete? E voi che non ci credevate.- disse la ragazza ai due ragazzi di fronte a lei.

Ron e Harry si scambiarono due sguardi sconvolti:

- Stai scherzando vero? STAI SCHERZANDO?- disse Ron

- No, Ronald… Io e Draco stiamo insieme da ieri sera. Cioè da quando tu e Daphne vi siete baciati nella Serra.-

- Io… Cosa? Ma cosa dici?- esclamò Ron

- Ti ho visto, ieri sera nella Serra con Daphne Greengrass. Vi stavate baciando… E non negarlo, brutto stronzo.- disse Hermione, mentre abbracciava Draco.

“Ti prego falla finire qui… Ti prego!” pensò Draco

-Come hai fatto a vedermi? Eravamo nascosti!- ammise infine Ron

- Vi ho visto e basta. Almeno spiegami perché lo hai fatto.- disse Hermione con le lacrime agli occhi. Draco le cinse le spalle con un braccio.

- Mi sono rotto di stare con te, ecco… Ma non avevo il coraggio di dirtelo, non volevo ferire i tuoi sentimenti.- cercò di discolparsi Ron

- E allora avresti fatto meglio a dirmelo, Ronald… Così avrei sicuramento sofferto di meno. Sei uno stronzo.- e corse via piangendo.

- Che c’è? Non vai a consolare la tua ragazza, Malfoy?- disse Ron, geloso.

- Ora vado Lenticchia, vado.- disse Draco, e scomparì nel castello, inseguendo Hermione.

- Herm, Herm… aspetta!- disse il biondo.

- Sono qui, Draco.- disse una voce da dietro una statua.

- Perché piangi? Non ti devi preoccupare di quello che dice. È solo geloso di me.-

- Non piango per quello. Piango per quello che ha detto. Mi ha ferito. E anche molto.- disse singhiozzando

- Non ti preoccupare. Ci penso io a vendicarti.- disse Draco, e nei suoi occhi Hermione poté vedere, per la prima volta, un po’ di altruismo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore

Per evitare altri inconvenienti, si, sono un maschio xD comunque grazie a Hortense e _TeMe_ per le recensioni… grazie anche a tutte le persone che preferiscono (1), ricordano (1) e seguono (12) la mia storia. Al prossimo capitolo!

 

Vincy

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

- Malfoy, che mi vuole aiutare?- Hermione toccò la fronte del biondo.

- Non è che hai la febbre?- chiese Hermione al ragazzo

- No, non ho la febbre, fidati. Anzi, è un modo per far soffrire quei due.- mentiva.

Aveva capito che ormai Hermione per lui non era più la Sporca Mezzosangue che stava sempre sui libri in biblioteca e con i suoi due amici sfigati. Anzi, gli cominciava a piacere. Però non doveva darlo a vedere. Pensa che vergogna se un Malfoy si fosse innamorato di una Nata Babbana. Suo padre lo avrebbe ucciso.

- Sei sicuro di non stare male?- gli chiese di nuovo Hermione

- Se continui a fare domande te la faccio pagare a te, invece che a quei due.- disse per chiudere la conversazione Draco.

- Vabbè…- disse Hermione sospettosa, e andò verso la torre di Grifondoro.

- A dopo?- disse la ragazza

- Forse…- disse Draco, e si diresse verso i Sotterranei.

Entrò nella sala comune dei Serpeverde e si sedette sulla sua solita poltrona davanti al fuoco. Zabini e Blaise uscirono dalla stanza del dormitorio parlottando tra loro:

- Cosa avete da chiacchierare tanto voi due?- chiese Malfoy.

I due ragazzi si sedettero sul divanetto, ignorando il ragazzo:

- Ma sei sicuro?- chiese Theo

- Sicuro. Stavano nel cortile di Trasfigurazione.- confermò Zabini

- E veramente è successo?-

- Si, davanti a quei due.-

- Si può sapere di cosa state parlando?- chiese Draco ai due

Theo si voltò verso Draco e chiese:

- Davvero stai con la Mezzosangue?-

- Io? Con la Mezzosangue? Neanche morto.- affermò Draco

- E allora perché la stavi baciando davanti ai suoi due amici nel cortile di trasfigurazione?- domandò Zabini.

- È una lunga storia…-

- E allora racconta. Abbiamo tutta la sera.-

- In poche parole stiamo insieme per finta, solo per far ingelosire il rosso.-

Zabini e Theo si guardavano scioccati. Zabini si mise a ridere fragorosamente:

- E vorresti farmi credere che non ti piace. Ma su! Si vede lontano un miglio che ti piace.- disse tra le risate

- Stupeficioum!- urlò Malfoy, estraendo la bacchetta dalla tasca.

Zabini fu schiantato contro il muro, e cadde a terra, privo di sensi. Theo si avvicinò all’amico a terra:

- È solamente svenuto. Bisogna portarlo in infermeria.-

- Ci penserò io signor Nott. E tu, Malfoy, in punizione. Ci vediamo nell’aula di pozioni da 30 minuti.- intervenne Piton, che era comparso sulla porta della sala comune. Prese in braccio Zabini e sparì dietro la porta.

- Ma sei impazzito? Schiantare un tuo compagno di casa. E per giunta nella sala comune.- disse Theo

- Stai zitto, se non vuoi fare la sua fine. E non osate più fare supposizioni del genere, perché il prossimo non sarà uno Schiantesimo…- disse e, uscito dalla sala comune, si diresse verso l’ufficio di Piton.

 

- Davvero stai con Malfoy?- chiese Ginny ad Hermione.

Erano nel loro dormitorio. Ginny era seduta ai piedi del baldacchino di Hermione, mentre la ragazza si stava lavando nel bagno.

- Fammi finire e poi rispondo a tutte le tue domande.-

- Ok.-

Dopo 5 minuti Hermione uscì dal bagno, con addosso il pigiama e si sedette accanto a Ginny:

- Allora, cosa volevi sapere?- chiese alla rossa

- Davvero stai con Malfoy?-

- Si, ho da poco scoperto le sue qualità. Sotto sotto è dolce…- mentiva

- Stai mentendo. Perché stai con Malfoy?-

- Ok, mi hai scoperto. Non sono capace a mentirti. Sto con lui per far ingelosire tuo fratello. Almeno così capirò se tiene davvero a me. Bè, ora buonanotte. Domani sarà una giornata davverò stancante.- e si mise sotto le coperte.

- Buonanotte.- e Ginny si infilò nel suo letto.

 

- Buonasera, signor Malfoy.- disse Piton

- Buonasera signor Piton. Cosa devo fare per andarmene? Ho da fare.-

- Non sia frettoloso, Malfoy. Deve ripulire tutta l’aula. Niente di che. Ma, senza magia. Sennò che punizione sarebbe?-

- Ok, quando devo iniziare?-

- Diciamo… Subito! E si sbrighi.-

Draco iniziò a pulire l’aula.

“Bah, guarda che deve fare il Principe di Serpeverde.” Pensò mentre puliva.

Passò così un’ora. E aveva finito.

“Non pensavo fosse così faticoso pulire senza magia.”

- Vedo che ha finito, Malfoy. Ora se ne vada. Non provi mai più a schiantare un Serpeverde, altrimenti la punizione sarà più dura.- disse Piton, e spinse Draco fuori dall’aula, chiudendo la porta dietro al ragazzo.

Mentre stava camminando verso la sala dei Serpeverde, qualcosa lo colpì, e svenne.

 

 

Angolo autore

Ringrazio Superlilla, _Ery99_ e _Grace per aver recensito i capitoli precedenti. Ringrazio anche le persone che preferiscono, ricordano e seguono questa storia. Al prossimo capitolo.

Vincy

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

Draco si risvegliò. Era ancora intontito per il colpo ricevuto. Si accorse di avere le mani e i piedi legati da una corda. Era sdraiato per terra, con il capo rivolto verso l’alto. La luce della Luna illuminava l’ingresso della Foresta Proibita.

“Cosa diamine è successo? Ricordo solo di essere svenuto nel castello. Che dolore alla schiena.” Pensò.

Un uomo gli si mise sopra, ma non poté riconoscere il viso, perché era controluce. L’uomo gli sputò in faccia e gli mollò un pugno sullo zigomo:

- Cosa gli hai fatto eh? Parla!- e giù un altro pugno, ma sul naso questa volta.

- Non so di cosa tu stia parlando.- e detto questo Draco gli sputò a sua volta in faccia.

- Non fare il finto tonto. Che incantesimo hai usato per metterti con Hermione? La vera Hermione non si sarebbe mai messa insieme a un verme come te.- disse l’uomo, e gli diede un colpo alla bocca dello stomaco.

Draco rimase senza fiato e con gli occhi fuori dalle orbite. L’uomo gli diede un altro pugno sul viso, spaccandogli un labbro, e un calcio sul fianco, per poi scappare verso il castello. Draco sentì delle voci offuscate:

- Venite, l’ho trovato.-

“È la voce di Piton.” Pensò e non vece in tempo a vedere le luci delle bacchette che svenne di nuovo.

 

Il giorno dopo

 

Draco si risvegliò su un letto dell’infermeria. Madama Chips gli stava accanto, insieme ad Hermione:

- Oh, finalmente si è svegliato, Malfoy. Bè, vi lascio un po’ da soli.- disse Madama Chips.

Draco fece per parlare ma Hermione gli diede un colpetto al braccio:

- Si, grazie signora.-

Quando l’infermiera si fu allontanata, Hermione iniziò a parlare:

- Non hai capito che la finzione deve essere perfetta? Dobbiamo far credere a tutti che stiamo veramente insieme.-

- Ok, scusami. Ho un mal di testa infernale.- disse Draco

- Tieni questo.- e gli diede un cucchiaio di una medicina.

- Bleah. Ma è amarissima.-

- Ti fa bene. Serve per la costola rotta. Chiunque ti ha colpito l’ha fatto con l’intenzione di farti male. Ricordi qualcosa?- disse la ragazza.

- Comunque non ricordo bene chi era, anche perché il suo viso era controluce. Però era qualcuno che voleva sapere perché ti sei messa con me.-

- Uhmmmmm…- Hermione iniziò a pensare

- Non ci vuole tanto a capire che è stato Lenticchia.-

- Ma chi? Ron?- Hermione scoppiò in una fragorosa risata.

- Perché non lui?- chiese Draco

- Lui non farebbe mai una cosa simile. È troppo mite e buono. Sei proprio stupido.- e gli fece la linguaccia.

- Tu sarai stupida.- e fece il finto offeso, girandosi dall’altra parte.

- Eddaiiii!!- disse Hermione cercando di girargli il volto.

- No. Mi sono offeso.- continuò Draco

- Bene, allora me ne vado.-

- No, non andare, altrimenti non saprei chi prendere in giro.-

- Ah, bravo. Dopo questa me ne vado sul serio.-

- Eddaiiii!!- piagnucolò Draco

- Va bene, rimango.- disse Hermione infine.

- Mi spieghi una cosa? Cosa ho?-

- Allora: rottura del setto nasale, un taglio al labbro superiore e la fratture di una costola. Dovrai stare per un bel po’ a letto.-

- Che casino.-

- Scusa ma devo andare. Tra un po’ ho lezione.-

- Passerai dopo?- chiese Draco

- Forse.- rispose la ragazza, ed uscì dalla stanza.

“Cosa ti succede Draco? Ti stai innamorando della Mezzosangue?”

“No, non è possibile. Un Malfoy non può innamorarsi di una Mezzosangue.”

“Però è quello che ti sta succedendo.”

“Non è vero. NON È VERO!” si continuava a ripetere Draco.

“Oddio, ma Draco è proprio carino.”

“Non ti starai innamorando di quell’egoista e presuntuoso di un Malfoy, vero?”

“Non ho detto che me ne sono innamorata. Ho detto solo che è carino”

“Di la verità. Ti piace.”

“Non è vero. NON È VERO!” continuava a ripetere Hermione dentro la sua testa.

 

La mattinata trascorse veloce. Draco si era appena addormentato quando entrò Hermione:

- Stavi dormendo?-

- No, no.- rispose assonnato –Stavo solo riposando gli occhi.-

- Se vuoi passo più tardi. Ricorda che ti ci vuole tanto riposo.-

- No, non te ne andare. Non c’è nessuno con cui parlare.-

- Nessuno dei tuoi amici è venuto a farti visita?- chiese la ragazza

- Un Malfoy non ha bisogno di amici che vengono a vedere come sta.- disse Malfoy

Mentiva. Non aveva mai avuto un amico perché riteneva tutti inferiori a lui. Nessuno tranne lei. Hermione era l’unica che riusciva a tenergli testa. Non si lasciava intimidire dal suo fare il duro. Forse è per questo che gli cominciava a piacere.

- Draco, Draco!- disse la ragazza

- Oh, si scusa. Mi ero un attimo perso nei miei pensieri.-

- Stavo dicendo: Theo e Zabini non sono venuti a trovarti?-

- No, saranno impegnati.-

- Oh, povero Draco. Tutto solo questa mattina.- Hermione l’abbracciò.

Draco si inebriò del suo profumo. Dopo un po’ Hermione lasciò la presa e Draco ricadde sul letto:

- Ti ho fatto male?-

- Oh no…- disse Draco

- Ora devo andare. Ci vediamo più tardi.- e si allontanò

“Non lo ammetterai mai, ma ti piace.”

“Quante volte devo ripetere che non è vero?” si disse Draco

“Ti piace. Ammettilo.”

“Forse un pochino si. Ma rimane sempre il solito egoista e presuntuoso.” si disse Hermione.

 

 Angolo autore

Ribadisco il concetto: SONO UN MASCHIO! Si, sembra strano ma sono un maschio che scrive storie su Harry Potter xD Comunque per tornare alla storia: ho eliminato Blaise e inserito Theo, anche perché Blaise e Zabini sono la stessa persona. Ringrazio Perla e tutti gli altri per le recensioni, ringrazio la gente che preferisce, ricorda e segue la storia. Al prossimo capitolo.

 

Vincy

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

Passarono due settimana, e Madama Chips, anche se riluttante, permise che Draco ritornasse a seguire le lezioni:

- Bentornato Draco.- fece Theo.

- Grazie Theo.- Draco si guardò in giro - Dov’è Zabini?-

- È uscito. Dovrebbe essere a lezione.-

- Allora andiamo pure noi. Non vorrei di nuovo stare in punizione.-

A prima ora avevano Divinazione, con i Grifondoro:

- Di nuovo con quei pezzenti.- affermò Theo

- Già… Già…- rispose Draco vago.

Arrivarono nella torre. Si sedettero al posto che Zabini aveva occupato per loro, vicino alla finestra. Dopo poco entrarono Hermione, Ron e Harry. La ragazza si avvicinò a Draco e gli diede un bacetto sulla guancia. Ron era rosso di gelosia. Harry gli mise una mano sulla spalla e gli disse qualcosa all’orecchio. Hermione si sedette accanto a Draco:

- Buongiorno, Draco.- gli disse

Draco guardò Theo e Zabini: il primo guardava altrove e il secondo rideva sotto i baffi. Theo disse qualcosa a Zabini nell’orecchio:

- Bè, vi lasciamo da soli. A dopo Draco.- disse Theo, dopodiché si alzarono e si spostarono in un altro tavolo.

Hermione prese la mano di Draco tra le sue e le strinse. Poi gli si avvicinò all’orecchio e sussurrò:

- Lo so, neanche a me piace tanto, ma dobbiamo farlo.-

“Ti prego, fa che non la smetta mai!” pensò Draco estasiato

- Ok.- disse fingendo di essere scocciato.

- Sicuro che non ti sta piacendo che ti tengo la mano?- chiese Hermione.

- Ma cosa stai dicendo? Tzè!-

- Vabbè…-

Entrò la professoressa Cooman, e la lezione passò tra occhiatacce di Ron e risate di Zabini, che guardavano i due ragazzi, ancora mano nella mano. Finita la lezione si fermarono un attimo fuori dall’aula:

- Fino a quando deve andare avanti questa messinscena? Mi sono stancato di essere preso in giro.- disse Draco, mentendo

- Te lo dico io quando finirà. Oh, fai finta di dirmi qualcosa di divertente, sta passando Ron.-

Draco le sussurò qualcosa all’orecchio, e lei iniziò a ridere come una pazza. Poi l’abbracciò, gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Poco dopo uscirono Zabini e Theo:

- Bè? Che avete da guardare?- chiese Draco

- Ahahahahahah!- Zabini iniziò a ridere di nuovo. Theo guardava Draco allibito:

- Cosa ti è successo? Ti sei innamorato veramente della Mezzosangue?-

- Ti ho già detto che è per far ingelosire Lenticchia.-

- Ah, si? Va bene, ti crederò, ma non posso fare meno di ridere.- disse Zabini, e ridendo, scese le scale insieme a Theo, lasciando Draco da solo nella torre.

“Bah, stupidi che non sono altro. Possibile che non mi crede nessuno?”

“Certo che nessuno ti crede. Si vede troppo che ti piace.”

“Non è vero.”

“Sicuro?”

“Forse un po’ è vero. Ma solo un po’.” Ammise Draco.

“Sicuro che non ti inizia a piacere?”

“Forse un po’ mi piace. Ma solo un po’!” Ammise infine Hermione.

 

La giornata passò in fretta. Era arrivato il momento della cena. Tutti gli studenti si sedettero nella Sala Grande. Draco si era seduto da solo, in un angolo del tavolo. Non voleva che nessuno gli dava fastidio. Hermione entrò nella sala e si sedette accanto a lui:

- Allora? Come mai non stai con i tuoi amici?- chiese la ragazza

- E tu? Perché non stai con i tuoi?- chiese il biondo

- Bè, ti dovevo dire una cosa. Dobbiamo finirla con questa storia. Devo capire cosa farà Ron se ci lasciamo. Dobbiamo far finta di litigare e poi mi dovrai lasciare. Fai finta che ti ho tradito.-

- Finalmente questa messinscena è finita. Non ne potevo più.- stava mentendo, ma fortunatamente Hermione non lo stava guardando, altrimenti avrebbe capito che gli piaceva.

- Eccolo è entrato. Sei pronto?-

- Si.- disse

- Non è stata colpa mia. È lui che mi ha baciata!- iniziò a urlare Hermione

- Ma sta di fatto che non hai fatto niente per scollartelo di dosso. Forse ti piaceva…- disse di rimando il biondo

- Forse si, dato che non mi dai nessuna attenzione. Sono sempre io che ti devo venire a cercare. Mai una volta che ti facessi sentire.-

- Io sono un tipo impegnato. E poi un Malfoy non va appresso alle ragazza, solo le ragazza che vengono da me.-

- Ah, è così?-

- Si… Se non ti sta bene, addio.-

Hermione girò i tacchi e corse via attraverso la Sala Grande. Ron si sedette e iniziò a parlare con Harry. Ginny corse dietro all’amica. Draco iniziò a mangiare e quando ebbe finito, andò a dormire. Lo svegliò Dobby:

- Signorino Malfoy, la signorina Hermione la vuole vedere al solito posto.-

- Bene. Ora sparisci.-

Draco si vestì e si diresse verso il piccolo cortile. Hermione era appoggiata al solito albero, con la testa tra le mani. Stava piangendo, ma piano piano, così piano che Draco non la sentì se non quando si sedette accanto a lei:

- Cosa è successo?- chiese lui

- Ron… Non ne vuole sapere di me.-

- Non sa cosa si perde allora.-

- Dici sul serio?- disse con la voce un po’ più sollevata.

- Si. Ora che ti ho conosciuta sei la ragazza più fantastica e intelligente che io abbia mai conosciuto. Sei la migliore.-

- Dici sul serio Draco?-

- Si, sono serissimo. Lo so sembra strano, ma ti sto facendo dei complimenti.-

- Infatti.- e iniziarono a ridere.

- Sai Draco, non credevo che fossi un po’ dolce.-

- Si scoprono molte cose quando inizi a parlare con una persona.-

- Già.- disse la ragazza.

La luna illuminava il piccolo cortile e le facce dei due. Draco osservò Hermione: i suoi capelli, i suoi occhi, era stupenda:

- Hermione, ti devo dire una cosa…-

- Dimmi Draco.-

- Bè, vedi io…-

 

 

Angolo autore

 

Rieccomi qui con il 6° capitolo. Ringrazio Roxy95 e tutti gli altri per le recensioni. Ringrazio anche la gente che preferisce, ricorda e segue questa storia. Ricordate che le vostre recensioni mi aiutano a capire cosa sbaglio e a migliorare ;-) al prossimo capitolo. Avviso: da domani non avrò al connessione Internet a portata di mano, quindi non vi assicuro la pubblicazione dei prossimi capitoli. Li scriverò e quando riavrò la connessione li pubblicherò.

 

Vincy

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 

- Cosa mi devi dire Draco?- chiese Hermione, curiosa.

“Che mi piaci. Ecco finalmente l’ho ammesso, mi piaci. Sei la ragazza giusta per me. Sei l’unica che mi sa tenere testa. Questo ti devo dire.” Pensò Draco.

Il biondo era rimasto a bocca aperta, bloccato. Non sapeva come dirglielo. Non l’aveva mai fatto:

- Bè… Io…- iniziò

- Tu cosa?-

- Bè… Io… Io…- e si bloccò

- Draco, cosa cerchi di dirmi?- chiese Hermione, inziando a spazientirsi

- Semipoteviaiutareconicompiti!- disse tutto d’un fiato

- Cerrto che ti posso aiutare. Domani alle 3 in Biblioteca. A domani!- gli diede un bacio sulla guancia e scomparve nel castello.

Perché non c’era riuscito? Cosa lo bloccava? Era la prima volta che gli succedeva di essere innamorato di una ragazza. Non gli era mai successo. Di solito erano le ragazza che gli dicevano qualcosa, non il contrario.

“Dannato Malfoy. Non sei buono nemmeno a dire a una ragazza che ti piace.”

“Non so che mi è successo. Sono rimasto bloccato. E alla fine mi è uscita quella frase. Tutta di un colpo.” Stava maledicendo se stesso per non averglielo detto.

“Ora dovrò dirglielo domani in biblioteca. Davanti a tutta la gente che ci sarà. Spero di riuscirci. Non credo di riuscire a convivere con questo peso. Devo dirglielo!” si convinse il ragazzo, e andò nel dormitorio.

 

Il giorno dopo

 

- Ciao Draco!- disse Hermione, salutandolo.

- Oh, ciao Hermione.- la salutò Draco

- Bè, su che compiti ti devo aiutare?-

- Eh? Ah già, per quello che ti ho detto ieri sera. Su Storia della Magia. Devo fare un tema di 80 righe per domani.-

- Dai, prima ci mettiamo sotto, prima finiamo.- e iniziarono a fare il tema.

Dopo un po’ che scriveva Draco disse:

- Con Ron? Come va?-

- Male. Non ci parliamo quasi più ormai. Ma non mi va di parlarne ora. Forse dopo. Finiamo il tema.-

- E saresti pronta ad avere un’altra storia?- chiese Draco

- Dovrei vedere con chi… Se è un ragazzo che mi riempie di attenzioni e mi coccola forse si.-

- Ah, ok…-

- Come mai queste domande Draco?- chiese la ragazza curiosa

- Oh, bè…-

- Dai Draco. Non ti fare pregare!-

- Bè… Mi piaci. Ecco, l’ho detto. Mi piaci. Mi piace il tuo viso, il tuo modo di fare, mi piace tutto di te. E so che forse non sono contraccambiato.- disse Draco

Hermione rimase un attimo di stucco.

“Piaccio a Draco Malfoy? E ora che gli devo dire?”

“Ehi, stupida, piace anche a te. Quindi diglielo! Muoviti!” pensò Hermione

- Draco, anche io ti devo dire una cosa. Ora che ho cominciato a conoscerti, mi stai iniziando a piacere anche tu.- gli occhi di Draco brillarono

- Davvero?- chiese il ragazzo

- Davvero…- disse la ragazza

Draco avvicinò il suo volto al quello della ragazza, appoggiò le sue labbra a quelle di Hermione e si baciarono. Quel bacio durò per 5 minuti, tanto che per Hermione parve di stare in apnea. Draco si staccò dalla ragazza, e gli disse:

- Ci vediamo dopo, devo andare…- le diede un altro bacio e sparì dietro ad uno scaffale.

Hermione si toccò le labbra.

“ Wow. Non pensavo baciasse così bene.” Pensò Hermione.

“ È fantastico. La prima ragazza che ho che mi piace.” Pensò Draco.

 

- Ti sei messo con la Mezzosangue? È per davvero questa volta?- chiese Zabini

- Prima di tutto si chiama Hermione, e secondo si, questa volta sul serio.- disse Draco

Zabini scoppiò a ridere. Draco non ci fece caso.

- Ahahahahah! Un Malfoy che sta con una Mezzosangue! Ahahahahah!-

- Chiamala un’altra volta Mezzosangue e te la faccio pagare.-

- Stai con una Mezzosangue!- lo prendeva in giro Zabini

- Basta Zabini. Si sta arrabbiando.- lo ammonì Theo

- Ma sta con una Mezzosangue, Theo! Non posso non prenderlo in gi…- un lampo di luce verde illuminò la stanza, e Zabini si accasciò a terra.

Draco stava con la bacchetta puntata verso Zabini. Theo inorridì, perché aveva capito ciò che era successo. Piton comparve sulla porta della sala comune:

- Signor Malfoy, nell’ufficio del preside, si muova! E lei signor Nott non stia impalato, corra a chiamare qualcuno. Spero solo che non sia quello che penso signor Malfoy, altrimenti…-

Draco uscì dalla stanza, ma Piton lo fermò:

- La bacchetta, signor Malfoy.- e Draco diede la bacchetta al professore, e si incamminò verso l’ufficio della McGranitt.

 

Angolo autore

 

Rieccomi con il secondo capitolo di oggi. Mi sento ispirato. Ringrazio EarthquakeMG e gli altri per le recensioni. Ringrazio come al solito tutte le persone che seguono, ricordano e preferiscono questa storia. Al prossimo capitolo.

 

Vincy

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

 

-Si sieda, signor Malfoy.- disse la McGranitt.

Malfoy si sedette sulla sedia davanti alla scrivania della preside:

- Sa cosa ha fatto?-

- Si che lo so. Ho colpito con un incantesimo un mio compagno di scuola.-

- Già questo è vietato. Ma sa almeno con che incantesimo lo ha colpito?-

- Ehmm… No. L’ho lanciato senza pensare.-

- Sa che potrebbe essere stata una Maledizione Senza Perdono?-

Draco non aveva pensato a questa evenienza. Se aveva scagliato un Avada Kedavra contro Zabini sarebbe stato rinchiuso ad Azkaban. E non ne sarebbe uscito vivo. In quel momento entrò Piton:

- Signora preside, ho eseguito il Prior Incantatem sulla bacchetta del signor Malfoy.-

- E allora?- chiese la preside

- L’ultimo incantesimo fatto, è stato uno schiantesimo.- Draco tirò un respiro di sollievo

- Questo cambia le cose Malfoy.- disse la preside

- Sarai in punizione con il professor Piton fino alle 23 di questa sera. Arrivederci.- Draco e Piton uscirono dall’ufficio della preside, e si diressero verso l’aula di Pozioni.

Draco passò un'altra sera a pulire l’aula di Pozioni e ad aiutare Piton a sistemare le cose per la lezione del giorno dopo. Quando ebbe finito andò a dormire, distrutto.

 

- Draco ha schiantato Zabini perché mi ha chiamato Mezzosangue?- disse Hermione esterrefatta

- Si.- confermò Ginny

- Zabini è stato tutta la notte in Infermeria. E non è la prima volta che lo fa. L’ha già schiantato un'altra volta sempre per lo stesso motivo.- continuò Ginny

Ma Hermione non l’ascoltava più: era la prima volta, più o meno, che qualcuno colpiva qualcuno che la chiamava Mezzosangue. C’era già stato un altro precedente con Ron, ma l’incantesimo gli si era ritorto contro:

- Scusa Ginny, ma devo andare.- disse Hermione, e si incamminò verso i sotterranei, dove incontrò Theodore

- Theo, sai dov’è Draco?-

- In Sala Comune, si sta riposando.-

- Lo potresti far uscire un attimo?- chiese la ragazza

- Vedo. Se dorme non lo sveglio.-

- Grazie!-

Theodore entrò nella sala comune. Draco era seduto sulla poltrona davanti al fuoco, con un bicchiere in mano, che conteneva un liquido ambrato:

- Draco? Draco!- disse Theo

- Oh, si… Dimmi Theo.-

- C’è Hermione qua fuori. Ti deve parlare.-

- Digli che sto uscendo.- disse, e bevve tutto d’un fiato il contenuto del bicchiere, mentre Theo usciva dalla sala.

- Sta uscendo.- e sparì nei sotterennai

- Grazie…- disse Hermione, sperando che lo potesse sentire.

Dopo 2-3 minuti uscì Draco. Aveva un aspetto orribile: il volto stanco, con delle occhiaie nere sotto gli occhi, non riusciva a reggersi in piedi.

- Draco, cosa hai?-

- No niente. Sono solo un po’ stanco. Sai, ieri per punizione ho dovuto ripulire tutta l’aula di pozioni.-

- E perché?-

- Ho schiantato Zabini, un'altra volta.-

- E perché l’hai schiantato?- chiese Hermione, sperando che gli dicesse la verità

- Perché ti ha chiamata… Hai capito no? Mi da fastidio che ora qualcuno ti chiami in quel modo.-

- Draco, sai… Stai cambiando. Stai diventando sempre più… Più… non so come descriverti. Però è stato molto dolce da parte tua.- e gli diede un bacio.

“Il nostro secondo bacio.” Pensarono tutti e due.

- Che dici? Andiamo a lezione?- disse Draco

- Si. Tu che hai?- chiese Hermione

- Pozioni, tu?-

- Pure.- sorrise Hermione

- Allora ci mettiamo vicini.- sorrise a sua volta Draco, prendendo per mano Hermione.

Si diressero verso l’aula di Pozioni, ed entrarono nell’aula mano nella mano. Erano già tutti presenti. Piton si voltò verso di loro:

- Bene bene… Guarda chi abbiamo qui. La nuova coppia. Dato che volete stare insieme, passerete il pomeriggio in punizione con me. E 20 punti in meno alle vostre case. Ora, ai vostri posti.- e continuò la lezione.

Ron, che era seduto in prima fila, divenne rosso in volto. Era geloso. Ed anche tanto:

- Credo che stasera farò di nuovo una visitina al caro Malfoy questa notte.- disse all’orecchio di Harry.

- Non ti è bastato mandarlo in Infermeria per due settimane?- disse Harry

- No, non può stare con Hermione. Hermione è solo mia.- disse Ron

- No. Non è più tua. Hai avuto la tua occasione e l’hai sprecata. Mi dispiace, ma non ti aiuterò come l’altra volta. Lo porterai da solo fuori dal castello.- disse Harry, e il discorso finì lì.

Draco e Hermione ridevano sotto i baffi:

- È la prima volta che ti tolgono dei punti vero?- chiese Draco

- Si. Non è una sensazione tanto spiacevole.- e gli sorrise

- Però ci toccherà pulire quest’aula. E senza magia.-

- Non ti preoccupare. Siamo in due. Finiremo prima e passeremo un po’ di tempo insieme.- disse la ragazza, e gli diede un bacio sulla guancia.

- Niente effusioni in pubblico, signorina Granger.- la rimproverò Piton.

Ron si rodeva di gelosia.

 

Angolo autore

Bene, dopo il 3 capitolo in un giorno sono abbastanza stanco. Ringrazio LadyNick e gli altri per le recensioni, e anche tutti quelli che seguono, ricordano e preferiscono questa storia. Al prossimo capitolo. :D

 

Vincy

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

 

La punizione passò in fretta, tra risate e carezze, e i due ragazzi, dopo essersi salutati, si diressero ognuno verso i propri dormitori. Mentre Hermione salive le scale, incontrò Ron:

- Oh, ciao Ron.- disse Hermione sorridente

- Ciao, Hermione…- disse Ron, e fece per andarsene

- Ehi, dove vai? Resta un po’ qui. Ti devo parlare.- disse la ragazza, prendendo Ron per un braccio.

- Vai, spara. Ho poco tempo.-

- Volevo solo chiederti se te la sei presa se mi sono messa con Draco.-

- E da quando in qua lo chiami Draco?- chiese Ron

- Da quanto ti sei baciato con Daphne nella Serra. Cioè da quando ho capito che a me non ci tieni per niente.-

- Non è vero, io ci tenevo e ci tengo ancora a te.-

- E allora perché non me l’hai mai dimostrato?- gli chiese Hermione, che tratteneva a stento le lacrime

- … - Ron rimase senza parole

- Forse perché eri troppo occupato a sedurre le altre ragazze?-

- … -

- Allora? Perché non rispondi? Non ho forse ragione?- disse Hermione. Ora le lacrime gli rigavano il bel viso, gli occhi stavano diventando rossi, non tanto per il pianto ma per l’arrabbiatura .

- Forse è meglio che vada.-

- No Ron. Fai sempre così. Davanti alle difficoltà ti sei sempre tirato indietro. Sei un vigliacco, ecco che sei. Un vigliacco.- continuò Hermione

- Non sono un vigliacco.- disse Ron a bassa voce.

- Invece è quello che sei. Un vigliacco.-

Ron tese il braccio e fece per tirare uno schiaffo ad Hermione. La ragazza si era già preparata all’impatto, ma la mano aperta si fermò a pochi centimetri dal volto della ragazza. Ron alzò lo sguardo. Stava piangendo. Si voltò e iniziò a correre a perdifiato. Corse, corse, finché non si trovò all’aria aperta. Si sedette nell’erba del cortile dell’orologio, piangendo. Hermione lo raggiunse, e si sedette accanto al rosso:

- Almeno dammi una spiegazione. Perché mi tradivi?-

- Vuoi una spiegazione? Bene te la darò. Mi sono stufato di te, ecco. L’ho detto. Sei appicciocosa, sempre a studiare chiusa in biblioteca. Non pensavo che fossi così.- aveva smesso di piangere ed era diventato serio.

Hermione però aveva iniziato a piangere dalla rabbia:

- E allora perché non me l’hai detto subito, invece di farmi soffrire così tanto? Spiegami anche questo.-

- Perché avevo paura della tua reazione e non volevo rovinare la nostra amicizia.-

Hermione aprì la mano e gli diede uno schiaffo in faccia. Piano piano la guancia di Ron iniziò a diventare rossa, con le dita della mano bene in evidenza:

- Sei un cretino, Ron Weasley.- e detto questo corse fino alla Torre di Grifondoro, entrò nel dormitorio e si mise a piangere nel suo letto.

 

- Come va con Hermione, Draco?- disse Theo mentre mangiava una mela

- Bene, ma non posso fermarmi tanto, ragazzi. Sono uno straccio. Devo dormire.- disse il biondo dirigendosi verso il dormitorio.

- Non così in fretta Draco.- disse Zabini

- Che vuoi Zabini? Vuoi essere schiantato un'altra volta?- rise Draco

- No, questa volta sono io che ti farò male, per le due volte che mi hai schiantato. Crucio!- urlò il ragazzo.

Dracò si librò a mezz’aria, e cominciò a gridare come un matto.

- Zabini, fermati!- urlò Theo, cercando di fermare il ragazzo

- Lasciami stare Theo, se non vuoi finire come a lui.- e indicò Draco

A un certo punto la bacchetta di Zabini volò via dalla sua mano, e Draco ricadde a terra con un tonfo. Theo bloccò Zabini che stava cercando di scappare:

- Signor Zabini, dal preside con me. Invece lei, signor Nott, porti il signor Draco in Infermeria da Madama Chips, e chiami la signorina Granger, che sicuramente vorrà stare con Malfoy.-

Theo prese in braccio Draco, che era svenuto e lo portò in Infermeria. Lo lasciò a Madama Chips, e andò davanti alla porta della Sala Comune di Grifondoro. Bussò.

- Chi è?- rispose la voce della Signora Grassa

- Sono Theodore Nott, cerco Hermione Granger.-

- Un attimo, che te la faccio chiamare.- e sparì dal quadro.

Dopo 5 minuti comparve Hermione:

- Cosa è successo?- chiese

- Zabini ha usato la maledizione Cruciatus su Draco. Ora è in infermeria.-

Hermione rimase scioccata:

- Theo, mi puoi dare una mano ad arrivare in Infermeria?-

- Oh, si… Certo.- e l’accompagnò in Infermeria.

Hermione appena vide Draco sdraiato su quel lettino, iniziò a piangere, e corse verso di lui. Madama Chips le disse che era vivo, ma aveva bisogno di riposarsi. A quella notizia Hermione si sentì un po’ sollevata. Rimase tutta la notte vicino a quel lettino, tenendo la mano del ragazzo tra le sue.

 

- Signor Zabini, come ha osato usare una Maledizione Senza Perdono su un ragazzo della scuola?-

- Mi ha schiantato due volte.-

- Non è una motivazione valida. Lei è espulso da Hogwarts fino a tempo indeterminato. Ringrazi che non la faccia punire dal Ministero. Deve andarsene entro domani mattina.-

- Ok, signora preside.- Zabini uscì dall’ufficio della preside.

Tornò nel dormitorio, dove lo aspettava Theo:

- Mi spieghi come ti è venuto in mente? Come hai potuto Cruciare Draco?-

- Lui non ha avuto scrupoli prima di schiantarmi, perché io avrei dovuto averne prima di Cruciarlo?-

- Schiantare una persona e diverso dal Cruciarla. Con Stupeficium al massimo lo puoi far svenire, con Crucio puoi uccidere. C’è una bella differenza.-

- … - Zabini era rimasto senza parole, e rientrò nel dormitorio, dove iniziò a preparare le valigie per tornare a casa.

 

Tre giorni dopo

 

- Draco, Draco, ti prego svegliati! Draco!- disse Hermione

- Herm, Herm…- sussurrò Draco

- Draco sei sveglio. Finalmente. Dormi da tre giorni.-

- Lo sento. Sto morendo di fame.-

- Tieni, ti ho preparato una minestrina.- e gli infilò un cucchiaio di quella brodaglia in bocca

- Mmmh… Proprio buona… Grazie Herm…-

“Puah! Che schifo…” pensò

- Oh, ben svegliato, signor Malfoy. Dovrebbe ringraziare la signorina Granger, è stata qui sveglia accanto a lei da quando lo ha portato il signor Nott. È lei che vegliava su di lei.- disse Madama Chips

- Davvero?- chiese Draco

Hermione arrossì:

- Non è vero signora. Senza di lei Draco non si sarebbe mai ripreso.-

- Certe volte un po’ d’amore guarisce tutti i mali.- disse l’infermiera, sparendo dalla vista dei due ragazzi.

- Herm, avvicinati un attimo. Ti devo dire una cosa.-

Hermione si avvicinò al ragazzo, che la baciò. Fu un bacio lungo e appassionato, come il loro primo. Restarono attaccati per 5 minuti, dopo i quali Hermione si staccò da Draco:

- Devo andare mi dispiace. Sono 2 giorni che non vado a lezione per stare qui accanto a te. Ah, poi ti devo dire una cosa.-

- Allora ti aspetterò qui. A dopo.- disse Draco

Hermione gli diede un altro bacio e sparì dalla vista di Draco, che si riaddormentò subito dopo.

 

- Ed è per questo motivo che il signor Zabini è espulso dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.- finì la McGranitt

Tutti si misero a parlare del perché Zabini avesse Cruciato Malfoy, ma nessuno riusciva a capire perché. Zabini, che era in piedi accanto alla preside, fu accompagnato da Gazza all’uscita del castello, dove lo aspettavano i genitori:

- Brutto deficiente, che hai fatto?- e il padre gli mollò uno schiaffo in faccia.

- Muoviti! Smaterializzati a casa, e non fiatare. Altrimenti assaggerai la mia cintura.- continuò, e la famiglia sparì dall’ingresso.

 

 

Angolo autore

Rieccomi con un nuovo capitolo. Ringrazio tutta la gente che recensisce, preferisce, ricorda e segue questa storia. Al prossimo capitolo.

 

Vincy

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

 

Il giorno dopo, Draco fu svegliato da Hermione:

- Buongiorno!- disse lei sorridente

- Buongiorno…- rispose lui ancora assonnato

- Bè, pronto per sapere cosa ti dovevo dire ieri?-

- Ah già… Bè cos’è?-

- L’altro ieri ho incontrato Ron per le scale, ci siamo fermati a parlare, dopodiché mi ha detto perché mi tradiva.-

- Perché ti tradiva?-

- Perché si era stufato di me. E non aveva il coraggio di dirmelo. Quel vigliacco.- una lacrima scivolò attraverso la guancia della ragazza.

- E perché non te l’ha detto subito, invece di farti soffrire così tanto?-

- È quello che gli ho chiesto anche io. Ma non mi ha risposto. E me ne sono andata.-

- Su, vieni qui.- disse Draco, e sforzandosi si mise a sedere e abbracciò Hermione, a cui nel frattempo avevano iniziato ad uscire le lacrime.

Restarono così per un tempo indeterminato, fino a quando non comparve Madama Chips:

- Signor Malfoy, deve riposare non ha capito? Altrimenti non guarirà mai.- disse con tono severo.

- Mi scusi, signora. È stata colpa mia. Dovevo  dirgli una cosa molto urgente.-

- Allora se ha detto questa cosa vada via. Malfoy ha bisogno di riposare.-

- Passo più tardi.- gli sussurrò Hermione all’orecchio, e si allontano.

Draco si addormentò senza nemmeno accorgesene.

 

Il biondo fu dimesso dopo tre settimane, ma ancora non stava tanto bene: non riusciva a muovere il braccio sinistro. Per precauzione gli misero un gesso al braccio, per evitare che lo sforzasse troppo:

- Sono tornato!- urlò mentre entrò nella sala comune, quasi vuota.

- Bentornato, Draco.- lo accolse sorridente Theo

- Zabini dov’è?- chiese

- Non lo sai? Lo hanno espulso. Non si possono usare Maledizioni Senza Perdono, tantomeno a Hogwarts.-

- Se l’è meritato. Quel cane.- finì Draco

- Come va con Hermione?- chiese Theo

- Abbastanza bene. Tu invece? Trovato qualcuna?-

- Bè, si.- disse,sorridendo

- Ah si? E chi è la fortunata?- chiese Draco curioso

- Daphne.-

- Complimenti. La migliore tra le Serpeverdi.-

- Non sei geloso?-

- E perché dovrei essere geloso? Ora ho Hermione.- sorrise, e si sedette sulla sua poltrona.

- Dobby!- disse.

L’elfo si materializzò subito:

- Mi dica signorino.- disse il piccolo elfo

- Mi porteresti un bicchiere di Cognac?- Theo spalancò gli occhi

- Certo signorino.- Dobby fece schioccare le dita e un bicchiere pieno di un liquido ambrato comparì tra le dita di Draco.

- Grazie Dobby. Puoi andare.- e l’elfo scomparì.

Theo era ancora a occhi aperti:

- Da quando tratti bene gli elfi domestici?-

- Da quando ho capito che anche loro hanno un anima e dei sentimenti. Sono esseri viventi come noi.- disse, e sorseggiò il liquore.

- E chi ti ha detto queste cose?-

- Hermione.- sorrise il biondo.

 

- Lo sta totalmente cambiando.- disse Theo

- Non mi interessa niente di lui, hai capito?- rispose Daphne

- Secondo me ti piace ancora. Anzi, sei gelosa della Mezzosangue.-

- Non è vero. Se mi piaceva ancora non mi sarei mai messa con te, no?-

- O forse ti sei messa con me per dimenticarlo?-

- … - Daphne rimase senza parole

- Allora ho ragione. Bè, che dirti… Addio.-

- Non puoi lasciarmi, Theo. Non puoi lasciare Daphne Greengrass.- disse la ragazza alzando la voce.

- Io l’ho appena fatto.- ed entrò nel suo dormitorio.

“Dannato Theo. E ora cosa faccio? Devo trovare un modo per far ingelosire Draco, così che torni da me. Devo riuscirci!”

 

 

 

Angolo autore

Rieccomi con un nuovo capitolo. Ringrazio tutte le persone che recensiscono, seguono, preferiscono e ricordano questa storia. Al prossimo Capitolo.

 

Vincy

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

 

- Draco, Draco!- urlò Hermione

- Eccomi Herm, sono qui!- rispose Draco

- Draco, ho scoperto chi ti ha aggredito l’altra volta.-

- Chi è stato?-

- Ron…-

- Te l’avevo detto che era stato lui.-

- Scusami tanto per non averti creduto. Di solito lui è un bonaccione. Non arriverebbe mai a pestare la gente.-

- Quando c’è di mezzo la ragazza che gli piace, un ragazzo fa qualsiasi cosa.- affermò Draco

- Quindi lui ti ha pestato perché…-

- Si gli piaci. Anche se ti ha detto che non è vero. E credo anche tanto.-

- Non mi interessa. Per me rimane un vigliacco. Almeno sappiamo che se ti ritrovi di nuovo in fin di vita sappiamo chi è stato.-

- Già…-

“ Cavolo. Lenticchia riesce a fare queste cose. Pensa se si arrabbiasse di più. Mi potrebbe uccidere. Bah…” pensò Draco

- A cosa pensi?- gli chiese Hermione

- Ah, no. Niente. Anzi a una cosa si.-

- E a cosa?-

- A questo…- e la baciò.

Lei si staccò quasi subito:

- Non qui davanti a tutti. Ci metterebbero in punizione.- disse lei

- Non mi interessa. La passeremo insieme.-

- Già…- e allora lei prese l’iniziativa.

- Scusami, ma devo andare.- disse Draco, e corse via

- Ma…- disse la ragazza, e si avviò sconsolata verso la propria sala comune.

 

Draco arrivò correndo dentro la sua sala comune:

- Theo! Muoviti vieni qui.- disse Draco

- Dimmi Draco.- disse il ragazzo

- Dobbiamo andare a sistemare una persona.-

- Chi andiamo a pestare?-

- Lenticchia.- affermò Draco, con una piccola luce malvagia in fondo agli occhi.

 

La sera arrivò presto. Ron stava salendo le scale che lo avrebbero portato dritto alla Torre di Grifondoro, quando fu colpito alla testa, e cadde all’indietro. Fece in tempo a vedere un ciuffo biondo, e poi svenne.

Si risvegliò fuori dal castello. La luna illuminava il Cerchio di Pietra. Lui era a destra dell’uscita del ponte. Si alzò e si diresse verso il ponte, ma qualcosa lo bloccava:

- Bè, Weasley. Ci si rivede.-

- Malfoy…- disse il rosso

- Già, Draco. Quello che hai quasi ucciso a calci e a pugni.-

Ron stette zitto.

- Risolviamo questa faccenda da uomini. Un duello. Niente Maledizioni. Chi vince avrà Hermione. Ok?-

- Hermione non è un premio che possiamo giocarci, Malfoy. È una ragazza. La migliore che abbia mai conosciuto. E sono stato uno stupido a lasciarla andare, soprattutto per poi farla finire in mani come le tue.-

- Dai, te la lascerò se mi batterai.-

- Io non combatterò. Lo puoi scordare.-

- Ma io no. Questo è per il naso rotto. Sectumsempra.- l’incantesimo colpì Ron alla gamba e al braccio sinistro, provocandogli delle vistose ferite.

- Questo è per il taglio al labbro. Sectumsempra!- l’incantesimo provocò a Ron un taglio molto profondo al labbro inferiore, e cadde a terrà. Draco si avvicinò al ragazzo.

- Bè, ora chi ha il coltello dalla parte del manico?- disse, e gli sputò in faccia.

- Ti ucciderei volentieri, ma poi non saprei chi prendere in giro con Hermione. Ridiamo sempre alle tue spalla. Ieri per esempio stavamo parlando di quanto sei vigliacco.- e scoppiò in una fragorosa risata.

Sentito questo, Ron si alzò. Era rosso di rabbia. La giugulare gli pulsava nel collo:

- Che c’è Wasley? Ti stai arrabbiando?- disse Draco, prendendolo in giro.

Ron levò la bacchetta verso Malfoy ed urlò:

- Stupeficium!- un lamo di luce rossa scaturì dalla bacchetta del rosso.

- Protego!- disse Draco, sbadigliando.

- È tutto qui quello che sai fare, Lenticchia?-

Ron iniziò a sparare Stupeficium a raffica, e quando si fu stancato, cadde a terra.

- Bè, ci vediamo domani. Saluterò Hermione con un bacio da parte tua.- disse Draco, e rientrò nel castello.

- Stupeficium!- urlò il rosso, e il lampo di luce prese Draco di spalle, facendolo accasciare a faccia in terra.

Ron si avvicinò a Draco, e gli diede un colpo sulla nuca, facendogli affondare la testa ancor di più nella terra umida:

- Vediamo se riuscirai ad alzarti dopo questo.- disse il rosso

Tese la bacchetta verso la testa del biondo.

- Stupefi…- ma qualcosa lo colpì, e cadde a terra di sasso.

- Pietrificus Totalus!- urlò Theo da dietro un cespuglio.

Theo uscì dal suo nascondiglio, si inginocchiò accanto a Draco e gli sussurrò all’orecchio:

- Ringraziami, sennò eri morto.- prese il ragazzo in braccio e lo portò nel dormitorio, lasciando Ron pietrificato là a terra.

 

 

Angolo autore

Rieccomi dopo 15 giorni di assenza. Durante questo periodo ho scritto altri 3 capitoli. Questo è il 3 ed ultimo della giornata. Ringrazio come al solito le persone che recensiscono, preferiscono, ricordano e seguono questa storia. Al prossimo Capitolo.

Vincy

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

 

Erano le 10 del mattino,  e tutti gli studenti furono convocati in Sala Grande, perché la McGranitt doveva dire qualcosa. Subito gli studenti, pur di saltare le lezioni, si riversarono dentro alla Sala:

- Buongiorno ragazzi. Ho qualcosa da dirvi. Ieri notte è stato trovato dal signor Gazza nel cerchio di pietra…-

- Ehi Draco, ascolta.- disse Theo sottovoce al biondo, che era intento a parlare con Hermione.

- il signor Ronald Weasley, pietrificato. Era anche coperto di sangue e presentava vistose ferite agli arti sinistri e un profondo taglio al labbro. Chiunque sappia qualcosa, o chiunque abbia visto qualcosa è pregato di venircelo a dire. Grazie, potete tornare nelle vostre aule.-

Ginny, nel tavolo dei Grifondoro, aveva iniziato a piangere, mentre Harry la consolava.

- E tu?- chiese Draco a Hermione

- Ti ho già detto che non mi interessa più nulla di lui.- disse la ragazza

- Va bene.- e finì lì.

Tornata nella sala comune, Hermione vide Ginny buttata sul divano:

- Ginny, che hai fatto?- chiese un po’ stupita. Ginny non piangeva mai, se non per cose gravi.

- Ron, non hai sentito la McGranitt? Lo hanno trovato stanotte in fin di vita. Lo hanno subito portato in Infermeria.- disse tra le lacrime

Hermione fece finta di piangere insieme all’amica, solo per consolarla. Ma tra tante lacrime finte, qualcuna vera alla fine uscì.

 

- Sei sicuro che non ci beccheranno?-

- Sicurissimo, non ti preoccupare. Nessuno saprà mai che ho quasi ucciso Ron, il Salvatore del Mondo, il migliore amico di Harry Potter.- e iniziò a ridere.

“Ah, è così, caro Draco? Ora che so questa cosa so come ricattarti.”  Pensò Daphne, e si rintanò nel proprio dormitorio.

 

Il giorno dopo

 

- Buongiorno Draco. Senti, ti posso dire una cosa?- chiese Daphne al ragazzo biondo, che stava seduto sulla sua solita poltrona.

- Oh, si certo.-

- Allora vieni con me.-

- Allora puoi scordartelo.-

- So tutto riguardo all’altra notte. So chi è stato, e non ti farebbe piacere se la McGranitt lo venisse a sapere, non è vero?-

- Tu… Come hai fatto?- chiese arrabbiato

- Ho sentito una certa conversazione con Theo…- disse

- Cosa vuoi in cambio per non parlare?- chiese infine il biondo

- Mettiti con me. Lascia Hermione e mettiti con me.-

- E se non volessi?-

- Sarai cacciato da Hogwarts.-

- Mi hai incastrato, brutta strega. Va bene, hai vinto.-

- Ora vai dalla Mezzosangue e lasciala. Io verrò con te.-

Uscirono dalla sala comune e si diressero verso la Torre di Grifondoro. Draco fece uscire Hermione:

- Che mi dovevi dire?-

- Che mi dispiace e che non è colpa mia, poi ti spiegherò tutto, però non avercela con me, ti prego. Giurò che ti spiegherò tutto.- e detto questo baciò Daphne, che era accanto a lui.

Le lacrime cominciarono a scendere sempre più velocemente dagli occhi di Hermione. Draco sussurrò:

- Mi dispiace.-

- Sei un MOSTRO! Ed io che mi ero illusa che fossi cambiato. Sei sempre il solito Malfoy che giocà con i sentimenti della gente. Avrei dovuto capire subito che il tuo cambiamento era falso. Per te ero solo un gioco non è vero?-

- No Herm, ascoltami ti spiegherò tutto prima o poi, quando riuscirò a uscire da questa storia.-

- E dovrei crederci? Avevano ragione i miei amici, non bisogna avere a che fare con un tipo come te. Non voglio più vederti, sparisci!- disse la ragazza, e rientrò piangendo nella sala comune.

 

La riccia entrò correndo nel dormitorio e si buttò nel suo letto, premendo la testa contro il cuscino. Ginny le si avvicinò, e le mise una mano sulla spalla:

- Hey, Herm. Cosa è successo?- disse la rossa

- Draco…- disse Hermione, con la voce rotta dai singhiozzi

- Cosa ha fatto?-

- Mi, mi, mi ha tradita. Con Daphne.-

- Ora gli faccio vedere io.-

- No, non fare niente, ti prego. Peggioreresti solo la situazione. Ha detto che poi mi spiegherà.-

- Non ti spiegherà niente Herm. Lo vuoi capire? Ti ha ingannato con il suo cambiamento. Per lui sarai stata una delle tante. Su, vieni qui.- e Ginny la abbracciò, cercando di alleviare un po’ le sue pene.

 

- Hai fatto la cosa giusta, ora forse nessuno saprà quello che hai fatto.- sorrise Daphne

- Sei un mostro Daphne. Pur di raggiungere i tuoi scopi faresti del male a chiunque.- disse Draco alzando la voce

- Non alzare la voce con me, altrimenti…-

- Altrimenti cosa, lo dirai in giro? Sarò espulso da Hogwarts? Non mi interessa.-

- Sei sicuro? Pensa cosa direbbe tuo padre se gli dicessi che sei innamorato di una lurida mezzosangue…-

- Si chiama Hermione, per prima cosa. E poi non avresti il coraggio…-

- Dici?- disse con tono di sfida la ragazza.

Draco non tirò più di tanto la corda. Sapeva che Daphne lo avrebbe fatto:

- Ok. Hai vinto.-

“Un attimo… So come uscire da questa situazione. Ci dovrebbe essere un incantesimo… Quello per cancellare la memoria… Non me lo ricordo. Eccolo! Ci sono!” pensò Draco

- Oblivion!- urlò il biondo verso la ragazza, che rimase stordita.

“ E ora andiamo da Hermione. Devo spiegargli tutto.” E corse a perdifiato verso la Torre dei Grifondoro.

 

- Cosa ci fai tu qui?- disse Ginny, quando uscì dalla sala comune.

- Devo vedere Hermione, ti prego. È urgente!- disse Draco

- Non può uscire, è ancora su che piange. Per colpa tua. Credeva che fossi cambiato, ma invece si sbagliava.-

- Sono stato costretto te lo giuro. Tengo a lei più di ogni altra cosa al mondo.-

- L’ultimo ragazzo che mi ha detto così mi ha tradita.- disse Hermione malinconica.

Aveva gli occhi ancora rossi per il pianto, ma si era calmata quel poco che le bastava per parlare senza singhiozzare.

- Herm, allora io vado.- disse Ginny, e rientrò nella sala comune

- Cosa mi dovevi dire? Avanti, sentiamo come puoi discolparti.- chiese ironica la ragazza

- Herm, mi stava ricattando.-

- E perché?-

- Perché non riusciva a vedermi con te, dato che mi voleva per lei.-

- Forse potrei crederti. In che modo ti stava riccatando?-

“E ora che gli dico? Di Ron? No, non posso. È sempre un suo amico, e lo potrebbe andare a raccontare in giro, troppo pericoloso. Ci sono!”

- Avrebbe detto a mio padre che sono stato con te.- disse il biondo

- E allora?-

- E allora?- spalancò gli occhi Draco – Mio padre è un ex Mangiamorte. Uno dei più ferrati sulla purezza del sangue. Pensa se sapesse che suo figlio sta con una… Hai capito no?-

- Va bene. Ti credo. Anche se rimango un po’ sospettosa.-

Draco si sentì leggermente sollevato. Hermione aveva cambiato espressione: da arrabbiata era diventata leggermente felice.

- Ora però ho capito che tieni a me davvero tanto. Anche se prima o poi dovrai dirlo a tuo padre.- disse lei

- Poi ci penseremo. Per ora l’importante è che abbiamo chiarito.-

- Signor Malfoy, che ci fa quassù?- chiese la professoressa McGranitt al biondo

- Io… Stavo tornando nella mia sala comune.-

- Bene, allora vada. E lei signorina Granger, torni nel suo dormitorio.

Hermione e Draco si guardarono negli occhi, e Draco si diresse verso la propria sala comune.

 

 

 

Angolo autore

Rieccomi con un nuovo capitolo. Ringrazio tutta la gente che recensisce, preferisce, ricorda e segue questa storia. Al prossimo capitolo.

 

Vincy

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

 

A terza ora Draco aveva Divinazione.

“Non esiste una materia più inutile di questa.” Pensò il ragazzo, mentre saliva gli interminabili gradini, che portavano alla torre della professoressa Cooman. Hermione lo teneva per mano:

- Odio questi gradini. Non finiscono mai.- disse la riccia

- Già.- confermò Draco, cercando di vedere la cima della torre.

- Dai, siamo quasi arrivati. Vedo la cima.- disse il biondo poco dopo.

- Dai. Facciamo una gara. Chi perde paga pegno. Siamo anche in ritardo.- gli sorrise Hermione e iniziò a correre.

- Ehi! Non hai dato il via!- urlò Draco, e si mise a rincorrere la ragazza.

- Sei lento Draco!- disse Hermione.

- Ne sei sicura?- la sfidò Draco, e iniziò a correre più forte che poté.

Quando arrivò accanto alla ragazza, gli fece la linguaccia e si fermò al pianerottolo, dove c’era la porta che dava all’aula. Hermione si era fermata a pochi gradini dal pianerottolo. Draco andò accanto a lei, ma quando questo le si avvicinò, lei corse fino al pianerottolo:

- Ho vinto!- disse la ragazza

- Ehi non è vero. Sono arrivato prima io!- disse Draco

- No, ho vinto io.- e gli fece la linguaccia.

Draco arrivò sul pianerottolo:

- Ok. Cosa devo fare.-

- Niente.- disse lei, e lo baciò.

Restarono attaccati per qualche minuto, fino a quando non comparve la professoressa Cooman:

- Signorina Granger, signor Malfoy. Vi sembra il luogo dove baciarsi, entrate in classe.-

Hermione e Draco iniziarono a ridere.

La lezione del giorno era su come usare le sfere di cristallo. Ogni tavolo da due persone aveva una sfera. Draco e Hermione si misero allo stesso tavolo. La professoressa iniziò a parlare, e se Hermione non dava qualche volta dei pizzicotti a Draco, il ragazzo si sarebbe addormentato da un pezzo:

- Bene ora tocca voi. Sapete come usarla. Provate a vedere cosa succederà a vedere nel vostro futuro. Signor Malfoy, vada lei, che oggi sembra molto attento.- sorrise la Cooman.

“Dannazione.” Pensò il ragazzo.

- Ehmmm…- rispose il biondo.

- Avanti è facile. Basta che passa la mano sopra alla sfera.-

Draco passò la mano sopra la sfera come aveva detto la professoressa. Vedeva se stesso, però da adulto. Era davanti a una tomba, dove era inciso, in lettere dorate, un nome. Draco sussultò quando lesse quel nome. Il Draco adulto pensò che quella persona non sarebbe morta se non si fosse innamorata di lui. Si malediceva per questo. Gli vennerò alla mente i momenti passati insieme: il primo bacio, il matrimonio, la nascita del figlio…

- Bè? Signor Malfoy? È ancora con noi?- la voce della professoressa lo risvegliò.

- Si eccomi.-

- Bè? Cosa ha visto?-

- Ho visto… Ho visto che sarei diventato un imprenditore molto ricco.- mentiva

- Bene… Ora potete andare. Alla prossima lezione cari.- disse la professoressa e la classe si svuotò

- Signora, una domanda.- disse Draco, quando tutti se ne furono andati.

- Dimmi Draco.-

- Si può cambiare il futuro?-

- Il futuro che vedi nella sfera non è altro che una continuazione della situazione di oggi. Cambia per ognuno di noi.- disse la professoressa

- Ah, ok. Grazie.- e uscì dall’aula.

Hermione lo aspettava sul pianerottolo e gli diede un bacio:

- Cos’hai che non va?- chiese la ragazza sospettosa.

- Niente…- disse Draco

- Ok… Cos’hai?- richiese la ragazza

- Ti ho detto niente!- le urlò Draco.

Hermione lo guardava stranita.

- Ok, scusami, ho esagerato. Mi ha lasciato perplesso la visione nella sfera.-

- E cosa hai visto.-

- Niente di importante.-

- Draco…-

- Ok. Ho visto che ci sposavamo ma poi tu... tu…- e iniziò a piangere

- Draco non capisco. Cosa mi succedeva?-

- Morivi, ecco cosa succederà se staremo insieme. Morirai. E non posso sopportare di vivere una vita senza di te.-

- Draco, sai che le visioni della sfera non sono attendibili al 100%...- disse per consolarlo la ragazza.

- Lo so. Ma mi è rimasta impresso il modo in cui morivi.-

- Su su… Non pensarci, vieni ti accompagno al dormitorio. Una dormita ti farà bene.- e la ragazza accompagnò Draco fino ai sotterranei, lo fece entrare nella sala comune, lo baciò e si diresse verso l’uscita dei sotterranei. Draco si asciugò gli occhi: il Principe di Serpeverde non poteva piangere. Si diresse verso il dormitorio, ma Theo lo fermò:

- Ehi, Draco. Vieni qui. Ti devo dire una cosa importante.-

- Oh, ciao Theo, non ti avevo visto.- rispose Draco

Draco si diresse verso il fuoco e si sedette alla sua poltrona. Theo gli diede un bicchiere di Cognac, che Draco iniziò a sorseggiare:

- Bè? Cosa dovevi dirmi?- chiese Draco

- Bè… Mi sono fidanzato…- disse imbarazzato Theo

- Oh, ma è fantastico. E chi è la fortunata questa volta?-

- Bè… Non è della nostra casa. È dei Grifondoro.-

- Ah… E chi è?-

- Ginny Weasley.-

Draco sputò il Cognac che aveva in bocca:

- Ti sei messo con la Weasley?- disse spalancando gli occhi

- Si, è una cosa reciproca. È nato tutto quando è stata lasciata da Potter, ci siamo frequentati un po’ ed è scoccata la scintilla.-

- Ma è una Weasley!- disse Draco

- Almeno è una purosangue.-

Draco si innervosì, ma poi si calmò:-

- Per me va bene. Ahahahahah! Ti stavo prendendo in giro.- e sorrise

- Quindi non hai problemi vero?-

- E perché dovrei averne? La vita è tua, non mia.- e detto questo, trangugiò il contenuto del bicchiere in un sorso, lo posò sul tavolino davanti a se e si diresse al dormitorio.

Cercò di dormire, ma non ce la faceva. Ripensava sempre a quello che aveva visto nella sfera. Non sapeva che fare ma qualcosa doveva pur farla.

 

 

 

Angolo autore

Rieccomi con un nuovo capitolo. Siamo quasi alla fine. Ho in mente due finali ma non so quale usare. Fatemi sapere se volete un lieto fine o un finale un po’ più triste per i nostri protagonisti. Ringrazio sempre la gente che recensisce preferisce ricorda e segue questa storia.

 

Vincy

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

 

“Le possibilità sono due.” Pensò Draco. Ormai il buio aveva circondato il castello. L’unica fonte di luce nella stanza di Draco era le candele appese al lampadario al centro della stanza. I bordi argentati del baldacchino risplendevano grazie a quella luce. La stanza era arredata con mobili tutti d’ebano nero, lucidi come degli specchi. C’erano una libreria, una scrivania e una poltrona in pelle, anch’essa nera, con davanti un piccolo tavolinetto. L’unico arredamento di colore diverso era il tappeto, che era rosso, in netto contrasto con il pavimento nero. Draco si alzò dal letto e sprofondò nella poltrona, e schioccò le dita. Apparve Dobby:

- Dica signorino.- chiese l’elfo

- Portami una bottiglia di cognac, un bicchiere e tanto ghiaccio, per favore Dobby. Sarà una lunga notte.-

- Certo signorino.- l’elfo schioccò le dita e comparve in un vassoio sopra la scrivania, tutto ciò che Draco aveva chiesto.

- Grazie tante. Puoi andare.- disse il biondo, e l’elfo, dopo aver risposto prego, sparì in una nuvoletta di fumo.

Draco mise il ghiaccio nel bicchiere, e lo riempì fino all’orlo di cognac. Ne prese un lungo sorso, e si rimise a riflettere:

“Potrei Obliarla. Per fargli dimenticare tutto.” Iniziò a pensare “No. Non posso. Dovrei Obliare mezza scuola.” Concluse infine “E mi basta Daphne da aver Obliato. Potrei non fare niente, e vedere come fa a finire. In tutti e due i casi la perderei, ma almeno nella seconda ipotesi staremo insieme per anni. Poi al momento dell’incidente cercherei di salvarla. Speriamo in bene.” E il ragazzo si convinse. Decise di aspettare. Di vedere come andrà a finire, e di sperare che non succeda niente. Osservò la bottiglia di liquore. Era ancora mezza piena. La prese e la mise in un cassetto

Guardò l’orologio sopra la scrivania. Indicò le 9 di sera.

“ Sono ancora in tempo per mangiare. Meglio andare.” E si diresse verso la Sala Grande.

Era quasi vuota, fatta eccezione per qualche ragazzo del primo anno che stava ancora mangiando. Si sedette al suo posto nella tavolata di Serpeverde e iniziò a mangiare. Qualcuno gli misele mani sugli occhi:

- Chi sono?- chiese una voce femminile

- Hermione?- disse il biondo

- Uffaa! Non puoi indovinare sempre.- disse, facendo finta di essere arrabbiata.

- Ti ho visto quando sei entrata, scema. È per questo che c’ho azzeccato.- sorrise lui

Lei gli diede un bacio e disse:

- Vado a letto. Sono passata solo per salutarti.-

Draco si alzò e disse:

- Ora vieni con me.- le prese la mano e corse fuori dal castello.

Arrivarono al cerchio di pietra, e si sedettero sotto a una di esse. Draco gli mise un braccio sopra le spalle e la strinse a se. Iniziarono a parlare. Del più e del meno. Draco non le disse niente di quello che aveva pensato. Parlarono di Theo e Ginny, sparlarono di Ron come al solito e via dicendo. Guardarono la luna alzarsi nel cielo. Quando arrivò al suo culmine, i ragazzi si diressero verso il castello. Si salutarono e ognuno andò nei propri dormitori.

“ Mi mancheranno un giorno queste serate. Speriamo che arriverà più tardi possibile.” Pensò, e si sdraiò sul letto. Cadendo in un sonno profondo.

Sognò tutta la notte la visione della sfera, quando la macchina colpì Hermione si svegliò, madido di sudore. Si prese la testa tra le mani e stette un po’ così. Quel poco sole che entrò dalla finestrella della stanza lo svegliò del tutto. Si lavò e si vestì. Uscì con Theo dalla sala comune e andarono a fare colazione. Ginny arrivò tutta trafelata:

- Draco presto vieni!- prese il biondo per un braccio e lo trascinò nella Torre dei Grifondoro. Ron e Hermione stavano discutendo:

- … ripeto che sei un vigliacco. Come ho potuto venire appresso a uno come te? Ancora me lo sto chiedendo.-

Ron alzò la mano e diede uno schiaffo alla ragazza, lo schiocco lo sentì pure Theo, che era ancora fuori dalla Sala. Draco, preso dall’ira, corse verso il rosso e lo placcò facendolo cadere a terra, gli si sedette sulla pancia e iniziò a menare pugni a destra a manca, colpendolo più e più volte sul viso. Hermione aveva iniziato a piangere, e Ginny la prese e la portò via dalla sala comune, portandola fuori dal castello. Harry, appena sceso dal dormitorio, vedendo la scena, non capì cosa stava succedendo, ma si buttò contro Malfoy, togliendolo da sopra Ron, che era ancora scosso per la velocità con cui Draco lo aveva preso. Il biondo sbatté la schiena contro il tavolo, e Harry si alzò in piedi, aiutando Ron ad alzarsi. Draco si alzò, toccandosi la zona dove aveva sbattuto. Ron si lanciò contro di lui:

- Brutto stronzo!- urlò, mentre lo buttava per terra, e cercava di colpirlo.

Theo si avventò contro il rosso, dandogli un pugno sullo zigomo e lasciandolo stordito per un po’. Draco lo buttò a terra e si rialzò, pulendosi la divisa scolastica:

- È tutto qui quello che sai fare, Weasley?- lo schernì Draco

Ron in faccia divenne rosso come i suoi capelli per l’ira. Si avventò di nuovo contro il biondo, ma questi all’ultimo momento si spostò, e il rosso finì per cadere per terra. Draco e Theo si diressero verso l’uscita della sala, quando Harry, estratta fuori dalla tasca la bacchetta urlò:

- Pietrificus Totalus!- Draco cadde a terra pietrificato. Theo lo prese e lo portò in infermeria, dove grazie a Madama Chips riacquistò la mobilità.

La prima cosa che Draco disse fu:

- Hermione! Sai dov’è?- chiese a Theo

- Con Ginny nel cortile di trasfigurazione. Andiamo, ti do una mano.- disse il ragazzo, e tutti e due iniziarono a scendere le scale.

- Comunque grazie. Se non fosse stato per te a quest’ora sarei ancora lassù a prendere le botte da quei due.- disse il biondo

- Ed è la seconda volta che ti salvo la vita.- disse sorridente Theo.

Quando uscirono dal castello, trovarono subito Hermione e Ginny. La prima stava ancora piangendo, mentre Ginny cercava di consolarla. Quando vide i due ragazzi Ginny corse verso di loro e disse:

- Ha bisogno di te Draco. E invece tu mi racconti quello che è successo dopo.- e prese Theo sotto braccio, portandolo via. Draco si sedette accanto a Hermione, e l’abbracciò. La ragazza sussultò un po’, ma poi si fece avvolgere da quel caldo abbracciò. Le preoccupazioni scivolavano via grazie a Draco. E in quel momento non pensò a niente, solamente a lui:

- C’ho pensato io a lui. Non ti preoccupare.- disse sorridendo

- In che senso?- chiese la ragazza, mentre si asciugava le lacrime.

- Gli ho dato un pugno. Credo che non ti toccherà mai più. Anche perché se lo rifà non sarò così clemente.-

Hermione lo baciò. Era il bacio più lungo che si furono dati, e anche il più passionale:

- Non ci dobbiamo preoccupare più di lui. Non ci darà più fastidio. Promesso.- disse Draco, e si alzarono.

Tornarono nel castello mano nella mano.

 

 

Tre anni dopo

 

- …ed è così che vi dichiaro marito e moglie.-

Il ragazzo alzò il velo della sposa e la baciò. Gli venne in mente il primo bacio, in biblioteca, quando gli aveva detto che gli piaceva. In prima fila si vedevano i parenti degli sposi. Un signore con i capelli lunghi ma ormai bianchi stringeva la mano al padre della ragazza, mentre la moglie osservava con piacere i due ragazzi all’altare.

Il ragazzo, biondo e con gli occhi grigi, prese in braccio la sua neo-sposa, facendogli cadere il velo, e mostrando i capelli ricci. Corsero fuori e si tuffarono in una macchina nuova nuova, regalo di tutti e quattro i testimoni, una Ferrari nuova fiammante. Il ragazzo premette sull’acceleratore e partirono, salutando tutta la gente che si era riversata fuori dalla chiesa:

- Draco rallenta per favore.- disse la ragazza

- Herm non fare la so tutto.- disse sorridendo il biondo.

- Hai visto che bello? Tuo padre che stringeva la mano a mio padre. Era molto felice.-

- Già, non pensavo avrebbe reagito così. Deve aver capito che siamo tutti uguali.-

- Pronto per questa Luna di Miele allora?-

- Certo. Andiamo!-

La ragazza baciò di nuovo Draco, e si diressero verso l’orizzonte:

- Ma dove dobbiamo andare?- chiese Hermione

- Non si sa. Dove ci porta la macchina.- e sorrise, mentre accendeva la radio a tutto volume.

 

Fine

 

 

Angolo autore

 

Eccomi con l’ultimo capitolo. Mi scuso con i lettori per il ritardo ma ho avuto da fare questi giorni e per varie cause non sono riuscito a connettermi. Ringrazio tutta la gente che ha recensito, preferito, ricordato e seguito questa storia.

 

Vincy

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 (Epilogo) ***


Capitolo 15 (Epilogo)

 

Iniziò a piovere. Era comune durante le notti di novembre. Si strinse nel suo impermeabile nero come la notte che lo circondava. Nascose il piccolo fiore rosa che teneva tra le mani sotto al giaccone pesante, avendo cura che non si rovinasse. Attraversò la strada e si rifugiò sotto a una tettoia. Si scrollò di dosso un po’ d’acqua e si passo la mano tra i capelli biondi, facendo cadere l’acqua. Si strinse il colletto del impermeabile si rituffò in strada, in mezzo alla gente che correva in cerca di un riparo, al contrario di lui, che camminava normalmente. Arrivato davanti a un cancello, tirò fuori dalla tasca una bacchetta, e senza parlare aprì la porta, che era chiusa con un lucchetto enorme, il quale cadde in una pozza, facendo un tonfo sordo. L’uomo passò decine di tombe e arrivato di fronte a una lapide tirò fuori la piccola rosa e la poggiò sulla tomba. Il volto della ragazza nella foto sorrideva: l’aveva fatta lui subito dopo il matrimonio. Lei però non era cambiata per niente, sempre con quel sorriso radioso, che ti rincuorava subito. Una piccola lacrima scese giù per la guancia, e piano piano ne seguirono altre, ma subito si riprese. Si passò il dorso della mano sugli occhi grigi, asciugandole. I ricordi gli riaffioravano in mente velocemente: il primo bacio, i pugni presi da Ron perché non voleva che stesse con lei, i pomeriggi in punizione a pulire l’aula di pozioni, il Crucio di Zabini perché l’aveva schiantato due volte, dato che la continuava a chiamare Mezzosangue, il ricatto di Daphne, la scazzottata con Ron perché aveva dato uno schiaffo a lei, la sua ragazza. All’inizio non amava quel termine, ma piano piano iniziò a piacergli, dopotutto era la prima ragazza che amava veramente. Finita la scuola si erano sposati, poi lei era diventata un Auror, e lui un imprenditore. E da lì capì che tutto si sarebbe avverato. Come aveva visto nella sfera di cristallo tanti anni prima. Gli aveva promesso che avrebbe cambiato quel futuro, che ci sarebbe riuscito. Era risultato tutto vano.

 

Come tutti i giorni, lei dopo aver salutato il marito e la bimba, che era nata due anni dopo il matrimonio. Aveva i capelli del padre, ma gli occhi della madre.  E anche il cervello.  Una piccola So-Tutto-Io. Ora aveva 3 anni. Dopo averli salutati, uscì di casa. Abitavano al centro di Londra al primo piano di un palazzone, così che lei non dovesse svegliarsi troppo presto per andare al lavoro. Uscì dal portone di casa che non erano nemmeno le sette e mezza. Si fermò sul ciglio del marciapiede. Aspettò che il semaforo divenne verde e iniziò ad attraversare la strada.

- Mamma, mamma!- disse la piccola dal balcone, mentre era in braccio al padre.

La donna si girò, e fece ciao con la manina, e mandò un bacio ai due. Ci fu un gran botto. La faccia di Draco diventò di sasso. Subito lasciò la bambina alla vicina e corse in strada. Una macchina l’aveva presa in pieno. Il corpo era volato qualche metro dietro all’auto. Il conducente della macchina aveva del sangue che gli colava dalla tempia, il parabrezza rotto. Draco si avvicinò alla donna, e le si inginocchio accanto:

- Chiamate un ambulanza, presto!- urlò. Un tizio prese il telefono e chiamò il numero delle emergenze.

- Draco…- sussurava lei

- Herm, Herm… resisti. L’ambulanza sta arrivando.-

- Non riuscirò a sopravvivere, lo sai. Lo avevi visto.-

- Farò tutto quello che posso, lo stesso. La professoressa aveva detto che il futuro si può cambiare.-

- Non ti affannare. Sai che non si può.- tossì.

Lui la strinse forte a se, piangendo. Pianse anche lei.

- Sii forte, soprattutto per Rose. Vi guarderò da lassù. Ti amo.- disse lei

- Herm, Herm… ti prego non mi lasciare. Non riuscirò a resistere senza di te. Ti prego!- disse lui, piangendo. Lei gli diede un ultimo bacio e spirò. Lui le chiuse gli occhi e la strinse a se, come se fosse ancora viva.

 

Iniziò di nuovo a piangere silenziosamente. Cercava di non ricordarla per come era morta, ma soprattutto per come era vissuta.

Guardò l’orologio. Si era fatto tardi. Pulì la fotografia con la manica, e anche le lettere d’oro del nome. Si asciugò le ultime lacrime e si voltò:

- Tornerò domani, non ti preoccupare. Riposa in pace amore mio.- disse lui, e si incamminò verso l’uscita del cimitero a passo veloce.

La rosa si scolorì, diventando bianca, e il colore coprì la tomba di Hermione.

 

 

 

Angolo Autore

Ecco l’ultimissimo capitolo, l’epilogo. Ringrazio tutta la gente che in tutto il corso della storia ha recensito, preferito, ricordato e seguito questa storia. Spero che la storia vi sia piaciuta e che non vi abbia annoiato. Ricordate che le recensioni servono a migliorare, quindi se vedete qualcosa che non va fatemelo sapere. Alla prossima FF.

 

Vincy

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