I can fly

di ginnina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** il primo vero incontro ***
Capitolo 3: *** lacrime e segreti ***
Capitolo 4: *** Come cielo e terra ***
Capitolo 5: *** La lettera ***
Capitolo 6: *** Un brutta notizia in arrivo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO

PROLOGO

 

 

 

L'ora di Trasfigurazione era appena finita e il trio si avviava verso l'uscita  silenzioso.

- Hermione?-

- Si Ron?-

- Che lezione hai ora?-

- Ho Antiche rune, voi?-

- Pozioni, due noiosissime ore di pozioni!-

- Eddai Harry! Non è poi così tragico come credi!-

- Ah no?! Chissà quanti punti ci toglierà oggi Piton! Sono quasi curioso!-

- Basta che non lo stuzzicate!-

- Hai detto niente!-

- Bhè io devo andare da questa parte. Ciao ragazzi! Ci  vediamo a pranzo! Ciao Ron!-e Hermione gli schioccò un bacio sulla guancia.

Era il quinto anno e Hermione e Ron si erano fidanzati l'estate precedente mettendo da parte quello stupido orgoglio che li separava. Erano una bella coppia e finalmente dopo anni di battibecchi, si sono dichiarati.

Hermione, però, in questo ultimo periodo,era cambiata.  Non passava più molto tempo con il suo ragazzo. La scusa era la maggior parte delle volte la scuola difficile e i compiti…e Harry se ne era accorto. Troppe bugie. Ron non aveva notato niente forse perché troppo accecato dalla felicità.

 La scuola era sempre la stessa. Silente, la Mcgranit, Piton. Tutto come sempre. Nessuno era cambiato.

Neanche lui. Malfoy. Draco Malfoy.

 Almeno è questo quello che Hermione credeva.

Si avviò verso la classe, quando incontrò, davanti ai bagni in un buio e vuoto corridoio, una persona. Un ragazzo che non avrebbe voluto incontrare.La guardava con le braccia conserte e serio in faccia. Lei passò senza degnarlo di uno sguardo, ma lui non era della sua stessa opinione e, con uno scatto veloce, la bloccò alla parete,trattenendola ai polsi con forza. Hermione sentiva la parete fredda dietro di se e, tuttavia, non osava ribellarsi.

-Malfoy! Quale onore! Cosa ti porta nei pressi di una comune sudicia mezzosangue?- disse ironica.

-Non scherzare. Mi manchi e tu lo sai Hermione.-

-Non posso farci niente!-lo fulminò con lo sguardo- e ora lasciami sta..-

Aveva stretto sui polsi e la ragazza cominciava a sentire un forte dolore.

-Ah ah ah non mi sembrava dicessi così l'anno scorso!-

-Era diverso! IO  sono diversa...e tu non sei cambiato affatto. Non capisci  che ho bisogno di certezze?-

- E te le darebbe Wesley?- rispose ridendo e allentando la presa.

- Questi sono fatti miei!Ma almeno lui mi ama!- si guardarono per qualche secondo e lui non fece in tempo a controbattere che dei passi si avvicinarono. Era la professoressa Mcgranit che sgridò entrambi per non essere ancora nelle proprie aule.

 Hermione si allontanò velocemente. Malfoy la seguì con gli occhi. Con quegli occhi grigi striati d'azzurro che tutte le ragazze avevano tanto ammaliato.

-Ricorda che io ottengo sempre quello che voglio!- le urlò da lontano.

 Lei lo sentì e un brivido le percorse il corpo in una frazione di secondo. Ma non ci badò e si concentrò sulla strada per la sua classe di Antiche Rune.

 La lezione passò velocemente. Hermione neanche se ne accorse che era già ora di pranzo. Non era intervenuta durante la lezione di Antiche Rune. Non un'alzata di mano, né una risposta fulimea. E questo fece rimanere i suoi compagni alquanto perplessi.

Hermione entrò in sala grande con passo lento e testa bassa. Pensava e,intanto, sentiva su di se quegli occhi che la seguivano per ogni suo movimento. Amava quegli occhi e non voleva ammetterlo. Quella loro capacità di far trasparire emozioni a loro piacimento.A volte li sentivi freddi e distanti, altre volte ti avvolgevano con la loro dolcezza e calore. Draco la guardava e ripensava a lei, a loro l'anno precedente. Intanto Ron raggiungeva la sua ragazza facendosi odiare dal proprietario di quegli stessi occhi.

-Draco cosa c'è?-domandò Blaise vedendo l'amico triste e arrabbiato.

-Niente Blaise. Poco appetito. Tutto qui. -aveva abbassato gli occhi rinunciando a quella scena che solo al pensiero lo faceva star male.

-Ancora la Granger?Amico devi fartene una ragione! Quella sta con lenticchia ora! E noi abbiamo sicuramente cose più importanti a cui pensare al momento! Tuo padre vuole che ci marchino due giorni prima la fine della scuola! Dobbiamo rimandare quel giorno il più possibile!-

- no Blaise! io non voglio diventare un mangiamorte!-

-SSSHHHH! Ma sei pazzo? vuoi farti uccidere? Siamo al tavolo di Serpeverde!Sediamo accanto ai figli dei più spietati mangiamorte! comunque ho capito cosa vuoi fare e sono con te amico!-

-Grazie Blaise!-

-Figurati! però tu prometti di stare lontano a quella Granger!-

-Non posso!- e si alzò.

Blaise sapeva tutta la storia.

I due si erano conosciuti sul treno per Hogwarts il loro primo anno e si odiavano letteralmente. Il loro odio reciproco, però, era momentaneamente sparito all'inizio del quarto anno quando....

 

 

  CIAO A TUTTI! vi ringrazio in generale! quelli che mi hanno lasciato 2 righe e..anche gli altri dai! cmq vi devo chiedere una cosa IMPORTANTISSIMA: TOM FELTON E EMMA WATSON STANNO ASSIEME? chiunque sappia darmi 1 risposta m può mandare 1 e-mail o m può fare i segnali d fumo?! io DEVO sapere! GRAZIE!!!

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Capitolo 2
*** il primo vero incontro ***


IL PRIMO VERO INCONTRO

IL PRIMO VERO INCONTRO

 

 

Malfoy camminava con passo sicuro verso la guferia.

Aspettava una lettera importante dal padre che avrebbe condizionato il suo futuro. Era preoccupato sì,lo doveva ammettere. Suo padre sapeva cosa sarebbe cambiato nel mondo magico quell' anno e voleva che il suo unico figlio ne facesse parte.

 Il problema è che l'unica cosa che non sapeva era quello che voleva suo figlio.

La guferia era uguale,buia, come sempre. Ma al contrario di quello che sperava Draco non era vuota.

Dei singhiozzi provenivano da un angolo.Il ragazzo non sapeva distinguerne il proprietario.

Non si sente qualcuno piangere tutti i giorni.

-Ehi c'è nessuno?-aveva domandato al buio della stanza.

-No!- rispose una voce femminile rotta dal pianto.

-Che cosa ti è successo?-

-Non sono fatti tuoi!-

-Scusami tanto! Sembri solo disperata!-

-No hai ragione sono stata scontrosa!Solo che non ho proprio voglia di parlarne...-

-Come vuoi.-

 Malfoy cercava il suo gufo. Eppure sapeva che suo padre gli avrebbe scritto quella sera.

E infatti ecco arrivare, come dal nulla, un bellissimo gufo nero con in bocca un' elegante lettera dai riflessi dorati. Draco tolte la busta dalla bocca dell'uccello, cominciò a leggere tra se:

 

 

Caro Draco,

manca pochissimo al risveglio del nostro Signore.

Non devi avere paura!La paura è dei deboli! Fra solo un anno tu,figlio mio, farai parte della SUA cerchia più ristretta di fedeli. Dovrai superare una piccola prova ma io so che ce la farai perché sei mio figlio:un purosangue!

Sono fiero di te.

                                                                                                                        L.M.

 

Draco,finita la lettera,sbuffò. Non era d'accordo con suo padre e aveva solo un anno per ribellarsi.

-Brutte notizie!-

-Già-

-Mi spiace!-

-Non dispiacerti non è colpa tua, ma mia. Per essere nato in questa famiglia.-

-Vuoi parlarne?-disse lei

Lui rimase un pò sorpreso da questa domanda. Ma poi,sicuro e un pò triste, rispose

-Vorrei, ma non posso!-

E così se ne andò, senza sapere a chi appartenesse quella voce così calda che per prima gli aveva offerto un aiuto.

Ma Draco non poteva parlare di quella lettera, della sua vita con nessuno. Era la sua maledizione. Ma lo sarebbe stata ancora per poco. Qualcuno aveva appena fatto capolino nella sua vita. Qualcuno di importante.

Andò a letto, era tardi. Ma non si addormentò subito. Ripensò a lei, alla voce. Forse l'aveva trattata troppo bene? Non voleva che la sua fama di cattivo precipitasse, ma in fondo lui non sapeva chi era lei, e lei chi era lui. Era fuori pericolo. E giustificò la sua bontà per paura delle notizie nella lettera. Lui non voleva essere così. Ma era costretto a nascondere la sua "vera identità" di fronte al padre per paura.

Pura e semplice paura di morire.

 

 

Ringrazio tutti x avermi lasciato un commentino!grazie anke a quelli ke hanno solo letto!scusatemi se questo capitolo è corto…ma lo dovevo scrivere così! smack smack smack!! alla prox....

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Capitolo 3
*** lacrime e segreti ***


Hermione, dopo essersi asciugata bene le lacrime che le rigavano il volto,era tornata dai suoi amici che la aspettavano sulle

                    LACRIME E SEGRETI

 

 

 

 

Hermione, dopo essersi asciugata bene le lacrime che le rigavano il volto,era tornata dai suoi amici che la aspettavano sulle poltrone della sala comune dei Grifondoro.

Harry era depresso per Cho Chang,la bella Corvonero, e per il torneo e Ron, bhè era solamente Ron!

Appena era entrata dal buco del ritratto, il rosso si era catapultato su di lei chiedendole dove era stata fino ad ora. Hermione riuscì a defilarsi in camera sua cercando di evitare più domande possibili. Erano amici. Erano un trio, ma Hermione non riusciva a confidarsi davvero con Harry e Ron. Non aveva amiche del suo anno e così scaricava tutta la sua rabbia e le sue emozioni da sola, da qualche parte nel castello. Ma quella sera qualcuno gli aveva donato un aiuto che, però, lei aveva ingenuamente rifiutato.

La sera dopo era successa la stessa storia.

Hermione si trovava nella stanza delle necessità. Aveva fatto apparire la sua camera nella sua casa fuori Hogwats. Lì si era sempre sentita protetta fin da quando era nata. Ma dopo l’arrivo di quella terribile lettera qualcosa era cambiato.

Stava seduta sopra il letto al buio più scuro, ripensando ai bei tempi di quando ancora era all’oscuro di un altro mondo:il mondo magico,quando sentì la serratura della porta scattare.

Qualcuno stava entrando.

-         Chi è entrato?- chiese al silenzio della stanza.

-         Scusami! Non ti volevo disturbare! Me ne vado!- rispose Draco, pensando tra sé di aver già sentito quella voce.

-         No no!- lo fermò lei. In fondo era bello stare in compagnia qualche volta!-rimani pure! Questa stanza è grande!-

-         Grazie!-lui entrò e si sedette su una poltrona alla quale era andato a sbattere con il ginocchio.

Silenzio.

L’ unico rumore era il ticchettio della sveglia di fianco al letto.

Fu lei a parlare per prima.

-         scusa la domanda impertinente, ma eri tu ieri sera alla guferia?-

-         effettivamente ieri sera sono andato alla guferia. Infatti la tua voce non mi era nuova! Quindi tu eri la ragazza disperata?- chiese Draco un po’ rudemente.

-         Sì. Sono proprio io.- fece lei con un sorriso triste sulle labbra.

-         Che coincidenza, vero?-

-         Già! Bhè come mai ti trovo sempre da sola? Non che io sia in compagnia, ma una ragazza con una bella voce come la tua non può stare da sola tutte le sere!- ecco qui. Malfoy neanche conosceva quella ragazza e le faceva già dei complimenti! Tipico dei Malfoy essere così galanti! Ma è un pregio, no?

Lei arrossì al buio e sorrise.

-         grazie. Oddio non penserai che non ho amici. No! Solo che a volte per pensare è meglio stare da soli.-

-         sono d’accordo!-

-         tu come mai invece?- chiese curiosa lei.

-         Forse per il tuo stesso motivo. Solo che io devo staccare da amici superficiali, viziati e non resisto a stare sempre con loro!-

-         Capito.-

-         Vuoi dirmi perché ieri piangevi?-

-         Non è una storia molto felice.-

-         Non ti preoccupare. Sono abituato alle storie tristi, puoi credermi!-

-         Bhe vedi….ecco….i miei genitori…loro…- Hermione scoppiò a piangere- scusami. Sono una stupida! Loro sono stati uccisi qualche sera fa, dai Mangiamorte con l’ Avada Kedavra.-

Mentre la ragazza piangeva scusandosi continuamente, qualcosa si ruppe in Draco. Quella persona a pochi passi da lui, piangeva tutte le sere   perché i mangiamorte, come suo padre, le avevano portato via la sua famiglia a soli quattordici anni. Sapeva benissimo cosa facevano i mangiamorte in giro per il mondo alla gente, ma in quel momento capì  che lui non voleva far soffrire così le persone, capì che non sarebbe voluto diventare mangiamorte. Non ne era capace. Doveva aiutare quella persona  davanti a lui, provare a farle passare il dolore per quanto possibile gli poteva essere. Però subito si rese conto che lui era Draco Malfoy. Nessuno avrebbe voluto aiuto da lui.

     - mi dispiace davvero!.- disse il ragazzo.

     - non devi! Non è colpa tua!-disse sicura Hermione. Quelle parole trafissero il cuore di Draco. Se fra un anno sarebbe diventato un servitore di Voldemort, quella  poteva ritenersi anche colpa sua.

La stanza era tornata silenziosa.

-         Sai come è successo?-

-         Non di preciso. Silente mi ha consegnato una lettera con la notizia quatto giorni fa, ma finora non ne ho parlato con nessuno. Tu saresti il primo.-

-         Perché non lo hai detto hai tuoi amici?-

-         Non lo so. Forse perché sarei sommersa di attenzioni e ne ho già troppe!-

-         Ma piangi tutte le sere! Devi fare qualcosa.-

-         Lo sto facendo ora. Sto parlando con te.-

-         Non mi conosci nemmeno.-

-         Appunto.- fece decisa lei.

-         Vuoi raccontarmi come mai hai sbuffato ieri alla guferia?-

-         Scusa, ma adesso devo proprio andare-

-         Ah ok.-

-         Ci vediamo da qualche parte-

-         Si, certo. Aspetta-

-         Dimmi.-

-         Come ti chiami?-

-         Credimi non lo vorresti sapere.- prese la porta e se ne andò

Draco non poteva dire niente della lettera del padre a nessuno.

Soprattutto a quella ragazza, l’unica  che lui abbia mai sentito amica, che stava soffrendo così tanto forse per colpa di suo padre. Non era da Malfoy preoccuparsi per gli altri, ma questa volta era diverso. Non sapeva il perché….era così.

Mentre quei pensieri gli balenavano per la mente, si avviò verso la Sala grande e incrociò il trio. Potter lo fulminò con lo sguardo, lenticchia  fece la faccia da duro e la  Granger- notò Draco – aveva tutti gli occhi rossi. Malfoy voleva sorpassarli senza discutere, ma Harry non era della sua stessa idea, così disse:

- Cos’è? Nessuna stupida frecciatina,  Malfoy?- pronunciò questa ultima parola con tutto il disprezzo che aveva in corpo.

Draco era davvero troppo giù per arrabbiarsi, così riprese a camminare con quella sua camminata morbida ed elegante tipica della sua famiglia.

Ma il suo” nemico” non si fermò:

-         Per caso la Parkinson ti ha dato buca?-

Ron rise. Hermione no. Era seria. Sembrava spaventata. Ma da cosa?

-         Harry smettila!- sussurrò la ragazza.

Quella voce. Draco si rese conto di averla appena sentita. Occhi rossi dal pianto, voce simile; Draco fece due più due:era lei. Era la Granger alla guferia e nella stanza delle necessità pochi minuti prima. Il  trio se ne andò verso la Sala comune  e Draco fece in tempo a sentire”certo che quel Malfoy è strano” prima di mettersi a correre verso camera sua. Ora capiva perché da qualche giorno lo evitava, sviava il suo sguardo e nei suoi occhi leggeva la paura: sapeva che suo padre era mangiamorte e ne aveva paura e, come uno specchio, temeva anche lui. Lo credeva un assassino.

 

 

                                 RINGRAZIAMENTI:

ringrazio tt quelli ke hanno letto qst capitolo e do 1bacione GRANDSSIMO a tt coloro ke mi lasceranno 1commentino!!!

 

THE PRInCESS: grazie x avermi scritto!! Lo apprezzo molto….(ora mi sto commuovendo!)

 

GEMELLINA: ci ho messo 1 po’ ad aggiornare!! Chiedo veniaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!

 

KATIUZ: cercherò di allungarli….te lo prometto!!

 

 

Inizialmente nn volevo neanche andare avanti dopo il primo capitolo…ma c siete voi e so ke nn mi abbandonerete(anche se la ff è 1emerita schifezza!)

Alla prossima!!!!

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Capitolo 4
*** Come cielo e terra ***


COME CIELO E TERRA

                          COME CIELO E TERRA

 

 

 

Per i giorni seguenti, Draco provò a dimenticare quella storia e a concentrarsi sulla scuola. Ma il solo pensiero che i ragazzi della sua età potessero ritenerlo un assassino non gli dava pace. Certo non si era mai dimostrato un simpaticone nei confronti delle altre case, ma l’orgoglio è una cosa, essere mangiamorte un’altra! E poi lui era un Serpeverde e doveva comportarsi come tale.

Così, durante i giorni seguenti, cercò la Granger alla Guferia e nella stanza delle necessità per poter chiarire questa faccenda, ma purtroppo con scarsi risultati. Sembrava proprio che la ragazzo lo evitasse, studiasse nella sua sala comune, alle lezioni venisse accompagnata dal resto del trio, come ai pranzi. Non c’era nessun momento in cui Hermione Granger era da sola.

Perse le speranze.

Solo il destino sapeva quando loro due si sarebbero incontrati di nuovo da soli. E sembrava proprio che il destino avesse voglia di giocare con loro.

 

Era una limpida sera di gennaio. Malfoy era appoggiato ad un albero sulla riva del lago nero. Da quel punto vedeva l’immensa libertà. Libertà che, forse, non avrà mai. Era questo quello che pensava quando degli strani movimenti dietro di lui attirarono la sua attenzione. Tutti quegli allenamenti fatti con suo padre erano riusciti ad affinagli tutti i sensi. E questo era certamente un vantaggio.

Non si girò. Non si mosse. Aspettava. Neanche lui sapeva bene cosa.

Potevano essere due ragazzi in cerca di un momento da soli, o un semplice uccellino che aveva perso la strada di casa.

Improvvisamente, una voce.

-         Malfoy! Buonasera. Non vorrei disturbarti. Me ne torno al castello.-

La sua voce non era sarcastica. Tanto meno allegra. Lasciava trasparire un’immensa tristezza e tanta malinconia.

Quella stessa voce tormentava i pensieri di Draco da molto tempo. Poteva riconoscerla dappertutto.

La ragazza stava per rimettersi a camminare quando lui la fermò e le propose di sedersi accanto a lui. Hermione si stupì. Questo non era affatto un comportamento da Draco Lucius Malfoy.

La ragazza si chiese seriamente se la persona davanti a lei non fosse sotto qualche maledizione.

Vedendo che lei non si decideva, Draco la esortò ad accomodarsi con molta gentilezza. La ragazza si sedette e si mise ad ammirare lo spettacolo nell’orizzonte davanti a lei.

La luna si rifletteva nel buio del lago e una coperta di stelle le faceva compagnia, silenziosa.

Draco prese la parola:

-         Come mai lontana da Potty e Lenticchia?-

Sempre il solito Malfoy. Doveva sempre stuzzicare. Ma Hermione non ci badò e rispose esattamente come qualche settimana prima, in una strana stanza del castello.

-         A volte per pensare è meglio stare soli.-

In quel momento però la paura la pervase.

Si rese conto di trovarsi sola con un -lei credeva- mangiamorte.

Voleva scappare, ma non riusciva a muovere nessun muscolo.

Calò di nuovo il silenzio e fu sempre lui a romperlo.

-         Ero io alla Guferia e alla stanza delle necessità.-

Disse tutto d’un fiato il giovane Malfoy.

Era facile percepire la paura e lo stupore nel corpo di Hermione.

La giovane strega si alzò di scatto in piedi, guardò per un attimo gli occhi del ragazzo e si rese conto di non riuscire più a sviarne lo sguardo.

Erano come incatenati. Il marrone cioccolato di lei nuotava nel mare grigio di lui.

Come cielo e terra.

Lei voleva scappare, ma i suoi piedi non rispondevano ai comandi.

Lui non voleva che lei se ne andasse, così cercò di rassicurarla:

-         Hermione io voglio che tu sappia che io non sono mio padre.-

Disse questo con voce calma, pacata. E abbassò lo sguardo.

Hermione si riprese e corse via.

 

 

 

Ora passiamo ai ringraziamenti:

lilyblack90:grazie del tuo commento! Cmq a me piacciono cm coppia e nn solo nei libri e spero ke qll ke hai letto tu(nn del giornale di 2anni fa,l’altro) sia vero! Baci!

Alessandra:bhè allora speriamo ke la ragazza ke hanno visto i giornalisti sia sua sorella o sua cugina! Cmq grazie x la tua recensione! Baci!

Andromeda89: sn molto felice ke ti piaccia!! Continua a seguirla!! Baci!

Debby87: spero di nn averci messo troppo! A presto! Baci!

Avlin: scusa se c ho messo troppo ad aggiornare (Sorry!)! Ho 1mucchio di compiti da fare!baci!

Katiuz: qst Chap forse è 1pò corto! Scuuuuuuuusa! Baci!

                                             

 

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Capitolo 5
*** La lettera ***


Nei giorni seguenti la ragazza ripensò spesso a lui e alla loro piccola conversazione in riva al lago

                              LA LETTERA

 

 

 

 

Nei giorni seguenti la ragazza ripensò spesso a lui e alla loro piccola conversazione in riva al lago. Perché le aveva detto quell’ultima frase? Non era per caso un Mangiamorte?! Impossibile.

Insomma era Draco Malfoy. Lo stesso ragazzo che per circa quattro anni l’aveva fatta soffrire terribilmente facendola sentire una persona diversa da lui. Lo stesso ragazzo arrogante di Serpeverde cresciuto dal famoso Mangiamorte Lucius Malfoy.

Non poteva NON essere un Mangiamorte! E allora perché una piccola vocina dentro di lei diceva che quel ragazzo incontrato alla Guferia e alla Stanza delle necessità era sincero?

Chi era davvero Draco Malfoy?

Domanda molto difficile. Anche per una secchiona come Hermione Granger, forse l’unica che si sia mai posta questo quesito seriamente.

 

 

Era una delle tante sere di dicembre. Il silenzio regnava sovrano nella stanza del prefetto Hermione Granger. Il letto vuoto al centro della camera, i vestiti piegati in ordine nell’armadio, la finestra spalancata nell’immensità della notte. La ragazza era seduta alla scrivania, una tazza di the al limone bollente in mano, una camicia da notte troppo grande e troppo colorata e un foglio bianco.

Sì un semplice foglio bianco, perché lei aveva deciso che doveva e voleva conoscere il vero Draco Malfoy. Forse si sbagliava, ma il suo intuito, che fin ora non l’aveva mai tradita, diceva che quella era la cosa giusta da fare.

 

Così la giovane strega violò la purezza di quella pagina con semplici parole:

 

Ho bisogno di chiarimenti.

Incontriamoci  questa notte alla torre di astronomia alle 24.

                                  H.G.

 

La sua scrittura era semplice e chiara. E gli aveva chiesto proprio un appuntamento. Preparò la lettera, con il destinatario e si mise a letto, tranquilla e senza nessun pensiero.

Passò una notte senza sogni e la mattina si svegliò presto per poter trovare la Guferia vuota.

 

 

All’ora di colazione un timido e pallido sole dicembrino spuntava sul magico soffitto della Sala Grande, solleticando le guance di molti studenti, troppo assonnati per cominciare le lezioni.

Una ragazza era più sveglia e nervosa del solito. Era sicura di quello che aveva fatto e allora cos’era quella morsa fastidiosa che le attanagliava lo stomaco impedendole di mandar giù qualsiasi cosa??

Era davvero pallida e il suo migliore amico se ne era accorto:

-         Herm cosa ti succede? Ti senti male? Non hai toccato cibo!- disse tra uno sbadiglio e l’altro un assonnato Ronald Weasley.

-         No Ron sto bene! Sono solo un po’ preoccupata per l’interrogazione di Piton..- Com’era brava a mentire. Non so. Chiamatelo talento naturale.

-         Non è che per caso la nostra cara Hermione si sarà presa una piccola cottarella per qualcuno, vero??- Ginny entrò nella conversazione con un sorrisetto malizioso.

-         Ma cosa diavolo dici Ginny!! Hermione non si è presa nessuna cottarella! È solo preoccupata!- Le rispose suo fratello, molto irritato.

-         Scusa Ron,ma tu che ne sai se mi sono innamorata di qualcuno o no?! E poi questi non sono affari vostri! Di nessuno di voi tre!- disse indicando una sorridente Ginny, un arrabbiato Ron e un silenzioso Harry.  

E per il resto della colazione più nessuno aprì bocca.

Ecco. Era arrivato il momento.

Ormai la Sala grande era piena di ragazzi che tra una chicchera e l’altra mangiavano felici la loro colazione. Intanto un gruppo di gufi sorvolava curioso sopra le teste dei ragazzi e ogni tanto lasciava cadere qualche timida lettera in mano al proprietario.

    -Ehi Draco! Un gufo ti ha appena recapitato un lettera. Non dirmi che è un’altra patetica ragazzina innamorata di te perché comincio davvero ad ingelosirmi!- la voce squillante di Pansy riecheggiò in tutta la sala, fino ad arrivare alle orecchie della mittente.

Draco estrasse la lettera e ne lesse il contenuto. Alzò un attimo il viso verso il tavolo dei Grifondoro giusto per incrociare un altro paio di occhi, color cioccolato.

Stupito e molto felice di quello che trovò scritto all’interno si alzò di scatto dalla sedia senza parlare  e si diresse verso la sua classe.

Hermione, dal suo posto, aveva seguito tutti i movimenti del ragazzo e,un po’ meno preoccupata, finì la sua colazione insieme ai suoi amici.

 

La serata arrivò presto per entrambi.

Hermione, distesa sul suo letto, pensava a cosa sarebbe successo di lì a pochi minuti. Erano le 11.30 quando, sempre più impaziente, si avviava verso il luogo dell’appuntamento.

Draco, finita la cena,era rimasto un po’ in Sala Grande a chiacchierare con i suoi compagni di casa, tanto per non pensare a quello che lo aspettava dopo.

Quando la ragazza si presentò all’appuntamento, in anticipo, lui era già lì che la aspettava.

L’aula di astronomia.

Secondo lui la stanza migliore del castello.

Al posto del soffitto c’era una vetrata dove si potevano vedere la luna e tutte le sue stelle, e per terra tante candele quanti cuscino per creare l’atmosfera.

-         Ciao Malfoy. Vedo con piacere che sei venuto!-

Lui era concentrato a guardare il cielo e non la badò per qualche secondo.

-         Vedi quella?-indicò con il dito- è la costellazione dell’ariete!-

Lei si avvicinò più a lui, diede un occhio al cielo e disse:

-         e quella più in là è quella dei gemelli!-.

Lui si stupì e finalmente si voltò verso di lei.

-         Wow non sapevo che ti interessassero le costellazioni! Sai dirmi quella qual è?-

-         Certo. Quella è la costellazione di Draco.-

-         Sai quand’ero piccolo mia madre mi diceva sempre che io ero una piccola stella scesa dal cielo e che facevo parte di quella costellazione. Ed è per questo che mi chiamò così.- lei si sedette vicino a lui e fece un piccolo sorriso.

-         È un bel nome!-

-         Davvero?! Grazie! Ti sarebbe piaciuta mia madre. Aveva il carattere simile al tuo.-

-         Perché parli di tua mamma al passato? È successo qualcosa?-

-         Lei è morta più o meno 3 anni fa di depressione. Stava male da tempo perché mio padre le faceva del male e la lasciava sempre sola.-

-         Ehi mi dispiace davvero.-

-         Non preoccuparti.-

-         Ma come mai dici che abbiamo il carattere simile? Insomma, non mi conosci nemmeno!-

-         Non è vero. Io ti osservo spesso quando sei con i tuoi amici o in classe. Sei una ragazza forte, preparata, tenace e allegra e hai sempre la risposta pronta.-

-         Ti sbagli. Non sono forte. C’è stato un periodo in cui non la smettevo mai di piangere.-

-         No Hermione: essere forte vuol dire anche saper piangere qualche volta.-

-         Hai ragione.- disse lei. Le piaceva la persona che aveva davanti. Era diversa da quel Draco che aveva conosciuto durante quegli anni di scuola. Ne era completamente incantata.

-         Bhè allora volevi dei chiarimenti?- la riportò alla realtà lui.

-         Ah sì giusto.-

-         Chiedi pure.-

-         Chi sei tu? Insomma so che sei Draco Malfoy, ma sei diverso da come mi immaginavo tu fossi.-

-         Hai detto bene. La gente può solo immaginare come sia io. Molti sono superficiali e pensano io sia un bastardo mangiamorte senza scrupoli, altri vanno oltre la mia “maschera” e mi conoscono veramente.-

-         Ma perché questa maschera? Perché nascondersi dietro una persona che non sei?-

-         Una sola parola: mio padre. Ora che mia madre non c’è più e siccome non sono ancora maggiorenne devo comportarmi come vuole lui.-

-         Ma questo non ti lascia vivere!-

-         Lo so Hermione! Ma è lui la mia famiglia e senza di lui non ho assolutamente niente!-

-         Ma tu non vuoi diventare un mangiamorte vero?-

-         No non lo voglio, ma poco importa quello che voglio io. Non ce la farei mai ad uccidere persone innocenti senza nessun motivo.-

A Hermione scese una lacrima solitaria.

     - Scusa non volevo ricordarti i tuoi genitori.- si scusò lui, mortificato.

     - Non sto piangendo per loro.- fece un piccolo sorriso, avvicinò il suo viso a quello di lui e chiuse gli occhi.

Le loro labbra si sfiorarono. Draco, inizialmente stupito, ricambiò subito il bacio, che da tenero e dolce si fece sempre più passionale e impetuoso.

Si staccarono un attimo rimasti senza fiato e lui disse:

-         Per cosa ti è scesa una lacrima?-

-         Perché mi sono resa conto che non mi sbagliavo: sei un persona fantastica Draco.-

E ripresero a baciarsi e a coccolarsi per qualche ora.

Intanto la stessa luna e le stesse stelle della sera al lago sbirciavano curiose l’amore che era appena nato sotto i loro occhi.

Un amore improbabile, impossibile e proprio per questo forse ancora più giusto.

 

RINGRAZIAMENTI:

X VALEMIONE: ciao bella!! Grazie x tt le notizie che mi hai dato su Tom e su Emma!!! Come ti sembra questo chap?? Rx presto!! Baci Ginnica

X PRETTY_PRINCESS: Anche secondo me sarebbero una splendida coppia!! Cmq sono felice ke ti piaccia la mia ff!  risp! Bacioni!

X ISY11: Come ti sembra come seguito???? Dimmi cosa ne pensi!!! Ciaooo!!!

X TUTT I QUELLI CHE NON SCRIVONO NIENTE: vi prego!!! Lasciatemi una piccola recensione!! Mi servono x migliorare il mio modo di scrivere!! Please!!!! Bacioni

                 

                                                                                                                         Ginnina

 

 

 

                                                                                 

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Capitolo 6
*** Un brutta notizia in arrivo ***


-…ed è così che cominciò la rivolta dei giganti nel 566 contro le ingiustizie dei folletti nei loro confronti

Una brutta notizia in arrivo

-…ed è così che cominciò la rivolta dei giganti nel 566 contro le ingiustizie dei folletti nei loro confronti. Qualche domanda?-

Un vecchio omino basso e calvo passeggiava tra i banchi della sua classe e parlava con voce monotona e calma.

Pochi studenti erano arrivati ad ascoltare questa sua ultima frase.

Il famoso Harry Potter annotava qualche data, qualche nome, su un piccolo blocco-appunti blu, senza particolare attenzione e entusiasmo.

Il suo vicino di banco, nonché miglior amico, Ronald Weasley, si faceva un pisolino appoggiato al comodo banco.

Hermione Granger, la secchiona più secchiona di Hogwarts, invece, era più attenta del solito e non si perdeva neanche un passaggio.

La lezione, noiosa per molti e interessante per pochi, terminò presto.

Fuori la tempesta infuriava, ma dentro al castello un dolce tepore avvolgeva gli studenti. La felicità per l’inizio delle vacanze natalizie era percepibile tra i ragazzi di ogni età. La sala grande, addobbata a festa con colori caldi e intensi, accoglieva da qualche giorno a questa parte, molti sorrisi.

La maggior parte di questi venivano da due persone che dentro di loro provavano, non solo felicità per le vacanze, bensì qualcosa di più profondo. Un sentimento li univa, un sentimento vero, puro, un sentimento avevano in comune: l’amore.

Quale emozione è meglio di questa? Scalda il cuore, ricopre il corpo di brividi, fa arrossire tante guance.

Questo stesso sentimento, però, non è mai stabile e fermo. Basta poco per far credere alle persone di non provarlo più. E ci fa odiare l’uomo o la donna amata, fa piangere calde lacrime, fa star male, fa morire. Sì perché non c’è malattia incurabile più bella dell’amore. Tutti la vogliono avere e tutti, prima o dopo, ce l’hanno. È la vita. Ma…torniamo alla storia.

Dicevamo….una stanza, un tempo una semplice aula forse un po’ più accogliente delle altre, quasi tutte le notti diventava la loro stanza. Dopo quella sera non smisero più di incontrarsi di nascosto dal mondo, da tutto e da tutti. Trascorrevano qualche ora in compagnia l’uno dell’altra e riuscivano a divertirsi e ad amarsi sotto gli occhi di poche stelle. Ogni volta era diversa e ogni notte, in un modo o nell’altro, li rendeva felici ed innamorati. E quando non erano assieme si guardavano, si sognavano, si pensavano.

Hermione era sempre la solita secchiona certo, ma non risultava più antipatica, rigida e fredda agli occhi di tutti i suoi compagni, bensì il contrario. Ma oltre a questo si rese conto di passare molto più tempo davanti allo specchio la mattina e all’armadio il sabato pomeriggio. Non era ancora arrivata ad assomigliare a Lavanda Brown o a Pansy Parkinson e di questo ne andava fiera. Era una bella ragazza, un po’ più secchiona delle altre, ma pur sempre una ragazza. E il suo lui se ne era accorto.

Cosa dire di Draco Malfoy? Era cotto. Di tempo davanti allo specchio ne passava abbastanza anche prima di Hermione, ma ora sapeva che si preparava per qualcuno in particolare e questo lo faceva sentire bene, facendogli dimenticare tutti i suoi problemi.

Sì, perché di problemi ne aveva tanti. La sua idea di non diventare come suo padre persisteva ancora e, anzi, era alimentata dalla voglia di non deludere la sua amata.

Era troppo innamorato, come mai nella sua vita.

No Draco Malfoy non aveva mai provato il vero amore e tutti quei sentimenti che provava erano nuovi per lui.

Le farfalle nello stomaco quando la guardava, i cedimenti quando pensava ai suoi baci, il battito accelerato ad ogni suo sorriso, ad ogni suo gesto. Sì,sì era amore. La sua Hermione era sempre nei suoi pensieri, non smetteva mai di osservarla. E gli dava fastidio il non poter stare assieme a lei sempre, alla luce del sole. Ma lui era Malfoy. Suo padre lo avrebbe ucciso se avesse saputo di chi si era innamorato il suo unico figlio!

Anche a Hermione non andava molto a genio questa situazione, ma pur di stare assieme a lui, tutto, anche incontrarlo, baciarlo, pensarlo, osservarlo di nascosto. Ma si erano mai dichiarati? No. Entrambi troppo orgogliosi per potersi dire le due parole più belle del mondo: ti amo.

Era una delle tante sere ad Hogwarts. Hermione se ne stava seduta nella sua sala comune, libro in mano, the caldo alla pesca nell’altra.

I suoi amici facevano i compiti per il giorno dopo con, però, scarsi risultati perché troppo stanchi per produrre qualcosa di decente. Ma lei non stava realmente leggendo.

Pensava a Draco e a loro due. Ma cos’erano insieme? Amanti? Amici? Non avevano ancora parlato della possibilità di essere una coppia.

E gli stessi pensieri attraversavano anche la mente di un cero ragazzo Serpeverde. Cercava di dormire, ma questi pensieri non gli davano pace.

Si alzò subito dal letto e, preso un foglio bianco e una penna, scrisse un biglietto:

Ho bisogno di vederti. Subito.

D.M.

Lo attaccò con un laccio alla zampetta del suo gufò e lo liberò fuori dalla finestra.

Un ticchettio proveniva dalla finestra. Hermione si avvicinò al gufo, lesse in fretta il biglietto e un sincero sorriso le si accese in viso. Era lui. Rispose:

Aula di astronomia. Ora.

Con una banale scusa si congedò dai suoi amici e scese nel freddo dei corridoi.

Neanche il tempo di leggere il foglietto che Draco già percorreva velocemente i corridoi bui della scuola.

Eccolo. Le era arrivata un po’ prima. Lo vedeva avvicinarsi con incedere elegante, ma svelto.

Draco si fermò a pochi centimetri da lei.

Silenzio.

- Draco dimmi. Cosa c’è di così urgente? È mezzanotte!-

Lui la zittì con uno sguardo e, fissandola negli occhi le chiese serio:

- Hermione Jane Granger vuoi essere la mia ragazza?-

Era pallido. Più pallido del solito. Aveva paura in una sua risposta negativa. Amava quella ragazza e non avrebbe voluto perderla per nulla al mondo. Ma improvvisamente l’espressione di Hermione da assonnata cambiò. Era felicissima. Sì lo voleva. Lui e lei una coppia.

Con uno slancio lo abbracciò strettissimo e gli sussurrò all’orecchio:

- Speravo me lo chiedessi!-

Le lacrime spingevano x uscire, decise. L’emozione e la gioia era palpabile tra le mura di quella stanza, spettatrice silenziosa.

Ma i nostri protagonisti presto si renderanno conto che la vita non sempre sorride e che spesso, quando meno te lo aspetti, ti colpisce alle spalle, cattiva, portando dolore e lacrime.

Wow! Dire che non aveva mai pensato a lei e a Draco come una coppia era dire poco!

Certo ancora non potevano uscire allo scoperto, tenersi per mano camminando per Hogsmade, fare colazione vicini, baciarsi e sussurrarsi paroline dolci sulla riva del lago, ma almeno insieme erano qualcosa. Insomma fidanzati!

Il primo ragazzo di Hermione: Draco Malfoy.

Lo stesso ragazzino impertinente e viziato dell’anno prima eppure, con un po’ di volontà anche lui era cambiato o forse era sempre stato così solo che lei, accecata da pregiudizi, non lo aveva mai notato. Incredibile!

I giorni scorrevano velocemente e i due ragazzi erano sempre più felici insieme.

Ma Draco, improvvisamente, ricevette una lettera non gradita da parte del padre.

Lo informava che finita la scuola avrebbe frequentato un corso per diventare Mangiamorte e qualche giorno dopo l’inizio della scuola sarebbe stato marchiato.

Non aveva scampo. Toccava a lui. Doveva scegliere: l’amore di una persona che sicuramente avrebbe perso dopo l’iniziazione o fama, potere, gloria e quindi sporcarsi le mani con il sangue di innocenti. Lui sapeva cosa voleva davvero.

 

 

Ringraziamenti:

Miss malfoy: Grazie 1000!! Spero che ti piaccia anche questo altro capitolo!

Darklily: anche a me dispiace, ma ho dovuto!! A presto spero! Baci!

Lunachan62: sono davvero contenta che ti piaccia il “mio Malfoy”! magari fosse davvero così!

Valemione: devo dire che anche a me piacciono molto le storie romantiche!! Felice che ti piaccia la mia storia! Baci!

Malfoy_Lover: grazie sia per le tue preziose notizie su Tom che per i complimenti! Baci!

Isy11: anche se 1pò in ritardo la sto continuando…….. cm t sembra questo capitolo?? Sappimi dire eh?? Baci!

Ora voglio fare 1appello a tutti quelli che leggono, ma sono così pigri che non riescono neanche a lasciare 2minuscole righe di commento!! Vi supplico!!! Lasciarmi una piccola recensione non vi costa nulla e a me fa tantissimo piacere riceverla, bella o brutta che sia! Quindi….fatemi 1regalino minuscolo! Ditemi cosa vi sembra della mia storia! Grazie grazie grazie!! Bacissimi!! Ginnina

 

 

 

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