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Ciao
a tutti. Ecco qui un’altra fanfiction, farina del mio sacco.
(Comunico
che aggiornerò anche le altre, ma yu yu mi piace un sacco e avevo da un po’
l’idea di scriverne una sui suoi personaggi)
Non
ha un inizio ben preciso, ma sicuramente alla fine del manga.
Ha
come protagonisti principali Hiei e Yukina, ma anche gli altri avranno largo
spazio.
(Ci
sarà anche un nuovo personaggio che renderà la storia un po’ più allegra, ma
non vi dico altro solo che ci vorrà qualche capitolo prima che possiate conoscerlo)
Spero
possa piacervi, recensite, mi darete un’idea sulla continuazione della ff.
Baci
Hiei
Il
legame tra fratello e sorella, che cos’è?
Una corda invisibile che collega i loro cuori, li tiene
uniti e lo farà sempre qualunque sia il luogo e la situazione.
Ma
se tutto questo fosse nascosto a uno dei due, vale lo stesso?
Forse
si, forse no: come possiamo saperlo, capirlo…
Solo
i due interessati lo sanno.
Questo
legame diventa più forte quando la sola famiglia di uno è l’altra e
viceversa…solo loro due.
Lei
cerca suo fratello e non sa che si trova proprio di fianco a lei, forse però lo
crede, perché sa che per quel demone prova un bene dell’anima, come…
come…fraterno.
Pensa,
anzi spera, che la sua unica famiglia sia come lui, perché?
Non lo sa con certezza sa solo che lo
vorrebbe.
Punto. Per questo non serve una spiegazione
razionale, perché non si può decidere a chi voler bene, oppure no…Giusto?
Lui,
dice che non ha bisogno di rivelargli tutto, perché gli basta così, il poter
ammirare il suo sorriso, il proteggerla di nascosto, tutte le volte.
In
realtà vorrebbe aprirsi con lei, poterla abbracciare e augurargli la buona
notte con un bacio sulla fronte… e quello che fino ad ora non ha mai dato e
ricevuto: l’affetto.
Ma
l’orgoglio e la promessa fatta al chirurgo del mondo dei demoni gli impediscono
di essere felice.
Ma
quello sono un po’ delle scuse, perché in realtà quello che lo blocca è la
paura di non essere accettati da lei, come potrebbe voler bene ad un demone
perfido, spietato e arrogante come lui!?
Non
sa che se si vuole bene veramente ad una persone nessuna barriera può
impedirgli di volergliene.
Ecco a voi la il prologo. Sono sicura che avete intuito
di chi parlavo, anzi certa.
Ogni
settimana aggiungerò un capitolo spero di essere costante.
E’ una notte buia, scura, tenebrosa, c’è una leggiera brezza che, come
al solito nel Makai, odora di sangue e, stramente anche
Ciao
a tutti. Eccomi di ritorno con il primo capitolo appena sfornato.
Ringrazio
chi ha commentato sperando che piaccia anche questo, o possa incrinare i
commenti in positivo di altri…(Non obbligo nessuno a farselo piacere)
-..-
parlato
“…”
pensato
Vi
lascio alla storia
2° Capitolo
Quella era una notte buia, scura, tenebrosa nel Makai.
Spira una leggiera brezza che, come al solito in quei
luoghi, odora di sangue.
Ma da qualche giorno quell’odore acre di morte è
accompagnato da una situazione di incertezza e paura, la paura di fare un
passo, anche solo di respirare e, in una condizione di stallo assoluto, tutti
attendono la mossa azzardata di qualcuno, di chi? Nessuno lo sa, almeno per
ora…
******
Hiei è tornato nel mondo dei demoni, “per riposarsi un po’”,
così ha detto lui ai suoi amici che, come al solito, hanno fatto finta di
credere alle sue parole.
Sapevano che l’amico, anche se non lo dava a vedere, era un
po’ timido e bisognoso dell’affetto che non aveva mai ricevuto da nessuno e la
vicinanza con la sua sorellina, alla quale, in cuor suo sapeva, voleva un mare
di bene, metteva a repentaglio le sue difese da duro. Ma era comprensibile
dopotutto, Yukina era proprio un tesoro, una ragazza davvero fantastica,
carina, intelligente, con il sorriso sempre sulle labbra, pronta ogni volta a
consolare qualcuno.
E poi, novità assolute, è brava anche a cucinare. (Insomma
la moglie perfetta nda)
FLASH BACK
Infatti, l’ultima cena è stata preparata da lei e tutti
hanno mangiato così tanto e bene che hanno dormito come dei sassi fino a
mezzogiorno del giorno successivo.
Però il nostro (anzi il mio nda) demone preferito se ne
stava, solo soletto, seduto sulla ringhiera del balcone, in meditazione, a
godersi la leggera brezza che scuoteva i suoi capelli, socchiudendo gli occhi e
perdendosi in quella sensazione di pace assoluta che, cullando i suoi sensi,
come un dolce ninnananna, lo fece assopire, portando la sua anima sulla soglia
del mondo dei sogni, nei quali i suoi amici e sua sorella vi erano sempre. Su
quest’ultima i sogni erano molto dolci e fraterni e proprio su questi voleva
ora “concentrarsi”.
Era già quasi profondamente addormentato che non si accorse
dell’arrivo della donna dei ghiacci.
Yuk(Yukina)-Signor Hiei lei non dorme?- chiese con molta
gentilezza
Lui aprì gli occhi di scatto e si mise in posizione di
attacco sorpreso e spaventato di non aver sentito arrivare la presenza… Quando
si accorse che era solo sua sorella, ripose la spada e rispose non molto
garbatamente:
Hi-Ah, sei tu! Comunque io non ho bisogno di dormire Yukina.
E tu, non hai sonno?-
Yuk – No, questa sera l’ho sognato di nuovo lo sa?-
Hi – Chi ?!-
Yuk – Mio fratello .-
Al demone arrivò la mascella al pavimento, credeva che lei
avesse scoperto tutto. Ma non poteva essere, allora cercò di riprendere le sua
solita espressione e, ancora abbastanza sorpreso, si informò sulla questione.
Hi – Ah, si! E com’era?-
Yuk – Non ho potuto vederlo, era avvolto nel fuoco. Ma ho
potuto udire alcune delle sue parole prima di svegliarmi…-
Hi – Cioè – la cosa si faceva interessante era sicuramente
un sogno rivelatore
Yuk – Le sue parole erano [sorella mia… non ti abbattere,
sono sempre vicino a te e non ti abbandonerò mai. Io non posso dirti chi sono
ma tu puoi scoprirlo. Devi farlo per te per noi….] poi il sogno è terminato-
Lui era sconvolto. Come si faceva a non capire quello che
intendeva il sogno era fin troppo chiaro… sua sorella aveva la capacità dei
sogni rivelatori, era più potente di quello che sembrava.
Però lo sentiva, stava per cedere, stava per dirle la
verità… no, non poteva cedere, non ora, doveva andarsene, ma dove. Si, il
Makai. Avrebbe accettato la vecchia proposta di “lavoro” di Mokuro, così se ne
sarebbe stato tranquillo lontano dalle tentazioni.
Yuk – Che ha Hiei, oh è colpa mia, mi scusi se l’ho
disturbata –
Hi – No, Yukina. Non è colpa tua. Scusa ora devo andare. –
Yuk – Ma dove va?! Non se ne vada, avverta gli altri almeno-
Le disse la Koorime prendendo delicatamente la mano al
ragazzo
Hi “Oh, no. Aiuto!”
–No, avverti te gli altri per piacere. Digli che vado nel mondo dei demoni per
riposarmi un po’ e che non so se tornerò-
E così lasciò la ragazza sorpresa, guardandolo saltare di
albero in albero verso il portale dimensionale.
Capitolo 3 *** il luogo magico e il ritorno a casa ***
Eccomi tornata con un nuovo capitolo
Eccomi
tornata con un nuovo capitolo.
Ringrazio
per i commenti kiba91, 1992 e dicembre.
Dicembre
= Scusa per i numerosi errori, ma ti assicuro che è colpa della fretta. D’ora
in poi prometto che starò più attenta. Spero che tu mi avverta nel caso trovassi
altri errori della frettolosa che sono.
1992=
Sai che mi hai dato uno spunto per i prox capitoli, grazie mille. Nel caso
avessi altri suggerimenti invia pure un’ e-mail a francyam@hotmail.it , thanks.
Kiba92=
Cavolo che bel nik che hai, sono contenta che stimoli la tua curiosità. Scusa
anche a te per gli errori.
Capitolo
n° 2.
Stava
ormai correndo da una buona mezz’ora, il varco era parecchio distante dai
possedimenti della maestra Genkai, nei quali avevano appena cenato.
Per
un demone come lui di certo correre al massimo per mezz’ora era una cosa da
niente, poteva continuare a correre ancora per parecchio tempo, ma non aveva
per niente voglia di sprecare energie, quindi rallentò poco per volta la sua corsa
fino a fermarsi del tutto.
Forse
è stata una cosa scortese staccarsi con forza da Yukina e allontanarsi,
lasciandola lì da sola, ma sentiva che ancora un istante e non avrebbe
resistito al desiderio di abbracciarla e rivelargli la sua vera identità.
Chiuse
gli occhi come a cercare di sfuggire all’immagine tridimensionale che si era
creata davanti ai suoi occhi raffigurante la dama. Sapeva che ormai non era più
possibile allontanarla dal suo cuore, dai suoi pensieri, ma poteva e doveva,
riuscire a riporre il suo ricordo nel cassetto più nascosto della sua anima.
Si,
doveva farlo per la sua fama di demone: che cosa ne sarebbe stata se si venisse
a scoprire la sua debolezza, sua sorella e che le voleva anche molto bene…
Sentimenti: che schifo!!!!!
Decise
di dar retta alla sua testa, sarebbe andato da Mokuro, ma non subito, voleva
rilassarsi in quel luogo così tranquillo che non assomigliava per niente alla
sua anima tormentata.
Non
sapeva esattamente il luogo nel quale riposava ora, ma era convinto che esso
sarebbe diventato il suo posto “segreto”, dove trascorrere il tempo in pace,
sfuggendo agli interrogatori di Kurama…
Hi
– Quel baka di kitsune, sa sempre come mettermi spalle al muro – tsk –
Assunse
poi un’espressione rilassata e si soffermò a guardare quel punto, cosa aveva
intorno a se.
Sopra
di se il cielo, era ancora sul blu scuro ealcune stelle erano ancora visibili. Ma guardando verso est assumeva
striature davvero fantastiche, dl rosa all’arancione, dal giallo al rosso: che
meraviglia!
Era
steso su un manto erboso molto morbido e fresco, di un verde brillante
chiazzato qua e là di una moltitudine di fiori, tutti diversi e colorati.
Esso
era contornato di alberi, faggi, abeti, qualche quercia e dei bellissimi
ciliegi in fiore.
Rimase
incantato da uno di essi, certamente il più grande e anziano…era come se lo
chiamasse…
Pian
piano tornò in posizione eretta e cominciò ad avvicinarsi alla pianta, solleva
la sua mano strette dalle fasce, la destra, fino a toccarne la corteccia. Era
ruvida ma…calda…come un essere vivente sembrava quasi che respirasse, voleva
trasmettere un messaggio, parlargli.
Ina
quel momento una lucciola si posò sul suo naso, guardandolo incuriosita.
Hi
– Ma va!! Sono diventato matto, colpa di questi dannati ningen!-
L’animaletto
fuggì spaventato nel folto degli alberi.
E
così si rimise in viaggio verso il varco, tra qualche minuto sarebbe tornato di
nuovo a “casa”.
Davanti
alla porte che lo separava dal Makai arresto il suo cammino, rivolgendo un
ultimo sguardo in direzione di quel posto magico appena scoperto… Sarebbe
tornato, ne era certo, ma non lo avrebbe fatto fino al momento in cui sarebbe
riuscito a tornare il freddo demone di un tempo.
Hi
– Arrivederci baka e anche a te Yukina spero che tu possa essere felice anche
senza tuo fratello…Ma che cavolo dico-
Con
questo ultimo pensiero rivolto a sua sorella mise un piede nel portele seguito
immediatamente dall’altro e sparì dalla vista proprio quando il sole stava
annunciando il nuovo giorno.
Era
da parecchio tempo che non ci faceva ritorno, dalla fine del torneo organizzato
da quel testone di Yusuke Urameshi, quel ragazzo foglio di demone e di
un’umana: prima sarebbe inorridito all’idea, ora la trova una cosa quasi
“normale”.
Raizen,
suo padre, gli ha trasmesso anche la forza, la testardaggine e come unico
divertimento, la voglia di combattere.
Anche
lui aveva provato qualcosa del genere scontrandosi con lui qualche tempo fa,
anche se aveva perso ha provato un senso di appagamento totale…che strano
ragazzo.
Lei stava lì, con lo sguardo rivolto al punto dal
quale era scomparso dalla sua vista il demone. Era sorpresa…
Yuk “ Ma perché?! ” si chiese stranita la ragazza
“perché se ne è andato, ho fatto qualcosa di male?” allungò il braccio in
direzione di quel punto come a volerlo raggiungere con il pensiero e per un
momento fu così, fino a quando qualcuno non la interruppe…
Kurama – Ehi, cosa ci fai qui tutta sola? – chiese
gentilmente Kurama
Yuk – Oh Kurama. Veramente con me‚ c’era il
Signor Hiei , ma improvvisamente se ne è andato dicendo che tornava nel makai
per riposarsi. Ho paura di aver detto qualcosa che lo ha fatto arrabbiare –
conclusa la ragazza abbassando triste lo sguardo.
Ku “Hiei, perché la fai soffrire…” – Non devi
preoccuparti Yukina – disse il demone mettendole una mano sulla spalla sinistra
– è solo timido, al contrario di quello che vuole far trasparire agli altri, ma
tu, con la tua dolcezza, metti a serio rischio le barriere costruite intorno al
suo cuore fin da quando era piccolo… e per questo cerca di allontanarti.
Credimi, lui ti vuole bene ne sono sicuro. –
Yuk – Bè, io spero sia così perché con lui, non so,
mi sento…a casa – rivelò al demone al suo fianco con il viso stupito dalle
parole uscite spontaneamente dalla sua bocca.
Ku “E’ fortunato ad avere una sorella così, sul
serio. Potrebbe essere davvero felice se smettesse di fare il cocciuto” – Che
ne dico se ora torniamo a dormire, qui fa freddino…- constatò sfregando le mani
sulle sue braccia.
Yukina ricevette ilsecondo senso della frase, anche perché aveva vissuto per tutta la sua
infanzia in un’isola di ghiaccio e il freddo per lei non era di alcun impiccio,
che voleva dirle che riposarsi le avrebbe fatto bene, di non preoccuparsi
troppo per quello stupido, prima o poi sarebbe tornato e lei lo avrebbe
aspettato.
Yuk – Si ora ritorno dentro, non si preoccupi,
cominci ad avviarsi, vorrei stare ad ammirare le stelle ancora un po’. –
rispose sorridendo
Lui ricevette il messaggio e tornò in casa pensando
a quei due, che si volevano così bene, anche senza sapere tutta la verità, oh
si, c’era un’altra verità, sapeva che il demone del fuoco non le avrebbe mai
rivelato niente, ma sentiva che qualcun altro lo avrebbe aiutato.
Così la ragazza tornò a fissare il paesaggio intorno
a se. Mozzafiato.
Il cielo era di un blu scuro
punteggiato ancora dalle stelle e da una luna quasi piena, che sfumava lungo il
suo percorso e diventava di mille colori romantici che tanto voleva ammirare
insieme al suo adorato fratello.
Gli alberi ondeggiavano, cullati
dalla brezza che spirava indomabile, ma leggera come se avesse paura di rompere
qualcosa.
Lentamente gli abitanti della
foresta che dimorava di fronte a se, si stava lentamente risvegliando,
aspettando con impazienza il sorgere del sole.
Yuk – Eh, si. – sospirò la dama –
questo luogo è davvero bellissimo, si gode di una pace immensa. – e con questo
rientra in casa per dormire almeno un paio d’ore.
???? – Non ti preoccupare, sarete
tutti e due felici, come è scritto nelle stelle. Io vi aiuterò, lo meritate,
soprattutto te donna dei ghiacci –
Un tunnel nero come la notte avvolgeva il suo corpo
Un tunnel nero come la notte avvolgeva il suo corpo.
L’aria era gelida, ma silenziosa, quasi come se avesse vita propria. Non si
riusciva a vedere a un centimetro del proprio naso…Quindi chiuse gli occhi.
Hi – “Tanto non c’è nulla da vedere.”
Dopo un paio di minuti ecco che l’atmosfera cambia fino a quando la luce
torna a regnare…
Hi – “Finalmente a casa”-respirò a pieni polmoni l’aria
circostante – “Mi è mancato questo posto!”
Osservo
quello che dominava davanti a lui…niente era cambiato.
Alla
mattina presto non c’era mai stata molta confusione, infatti, il posto era
molto tranquillo.
Il
sole fa capolino tra le montagne, la brezza leggera muove la chioma degli
alberi provocando una dolce melodia.
In
questo periodo del giorno il Makai non sembra un luogo pieno di sanguinari
demoni, ma un luogo sereno, abitato da esseri pacifici e colloquiali. (Si,
certo!! Ma cosa diavolo scrivo!!! Nda)
Rivolse
lo sguardo verso est: eccolo là, il castello di Mokuro, al di la della foresta.
Sinceramente
non aveva molta voglia di rivedere la demone. Riusciva a guardarlo dentro nei
momenti più impensati: era sempre un po’ a disagio.
Ma
aveva deciso, sarebbe rimasto al suo servizio, si, non avrebbe rifiutato di
“assumerlo”.
Riportare
gli umani dall’altra parte del varco non è un lavoro entusiasmante, ma avrebbe
tenuto occupato la sua mente.
Hi
– “Speriamo!”
Si
mise in viaggio, camminando lentamente, non aveva alcuna fretta, a quella
velocità in massimo tre ore sarebbe giunto a destinazione: una bella
passeggiata
Lungo
il cammino si perse nelle sensazioni che quel luogo a volte sapeva donargli.
Anche se abitato da demoni, non vuol affermare che deve essere un posto simile
ad un tugurio, sempre a buio, con aria viziata, urla di dolore… (non divaghiamo
nda), anzi quando faceva bel tempo era molto sereno e sprizzante di vitalità.
Sapeva
donargli pace…soprattutto quando non c’era odore di sangue nell’aria.
Ad
un certo punto percepì la presenza di una barriera ad un palmo dal suo naso.
Hi
– “Accidenti se è potente questa barriera” si ritrovò a pensare “comunque non
ho voglio di allungare il giro per evitarla, quindi la toglierò di mezzo con le
maniere forti!”
Mise
la mano sull’elsa della sua katana per poi estrarla dal fodero scuro.
Si
preparò ad attaccare, la spada si mosse prima del corpo per poi fiondarsi,
veloce come un fulmine, addosso a quel dannato muro invisibile.
Si
aspettava un urto violentissimo, visto il suo alto livello…mancavano ancora 10
centimetri, ci mise tutta la forza ora disponibile…ecco…stava per
toccarla…3…2…1…ma proprio quando la punta dalla spada stava per toccarla si
dissolse, stranamente riuscì a passarle attraverso, per poi richiudersi alle
sue spalle…
Hi
– Ma che diavolo…- si chiese stupito il demone.
Al
di fuori di lei vide un demone di classe D uscire dal folto degli alberi e
avvicinarsi…
Demone
– Ehi tu…nanerottolo…si può sapere come hai fatto?- chiese sgarbatamente il
demone
Lui
non rispose, era ancora sorpreso: come mai una barriera antidemone, per altro
molto potente, ha acconsentito di lasciare passare proprio uno di quelli che è
portata a non accettare????
Posò
lo sguardo su quell’essere che gli aveva rivolto la parola…si stava preparando
a colpirla, chissà cosa sarebbe successo.
Il
demone possedeva un’ascia molto grande, che dava l’idea di essere molto
pesante, costruita sicuramente con ossa di demone. Aveva il bastone ornato con
molti denti appuntiti, ed emanava una strana luce verdastra.
Lo
Youkai era ricoperto da una pelle squamosa e molto resistente appartenuta ad un
demone coccodrillo (che fantasia nda), in parte verde scuro e dall’altra
marrone, circondata da un’armatura molto spessa, che ricopriva petto, gambe,
braccia e testa: sembrava un cavaliere.
Si
lanciò all’attacco, con un canto di battaglia, però proprio quando l’ascia la
colpì, una fortissima scarica elettrica da milioni di volt, flagellò il suo
aggressore, che cadde morto folgorato al suolo. Il suo urlo di dolore
riecheggiò per parecchi chilometri.
Lo
Youkai del fuoco fissò attentamente la scena…sbalordito.
Perché
quel confine abbia concesso il suo passaggio mentre lo abbia negato a quello
scemo.
Alla
sua entrata in quel territorio ha avuto la sensazione che si aprisse una porta
per lasciarlo passare, come se fosse stato invitato ad entrare…
Aveva
percorso quel sentiero decine di volte ma ora gli dava una sensazione diversa,
di pace e tranquillità nell’anima.
Con
queste nuove sensazioni si rimise in cammino, sperando di trovare l’artefice di
quelle meravigliose emozioni.
1992 – modestamente sono la migliore….scherzo,
sono contenta che il cap ti sia piaciuto.
Kiba 91 – Hai visto, appena efp è finalmente
ritornato ho aggiornato subito. Non vedevo l’ora di sapere cosa ne pensavi di quel
cap. Però dimmi qualcosa anche su questo OK??
Ormai era passata più di un’ora da quando vi
era entrato e da quel momento non aveva mai smesso di camminare.
Qualcosa attanaglia la sua anima e,
sospirando, pose una mano sul cuore, stringendo la veste.
Intorno a lui regnava una pace quasi
impossibile…uccellini che cinguettano e vento profumato che fa oscillare le
foglie.
Che aspetto potrebbe avere un essere in grado
di rilassarlo in quel modo?
Intanto a
qualche decina di metri più lontano una persona con un lungo mantello nero
provvisto di cappuccio anch’esso nero era intenta a rimuginare un episodio
successo qualche giorno fa, tra il dolore e il sagnue….
INIZIO FLASHBACK
Una ragazza correva, anzi rincorreva, degli
strani esseri sguainando la scintillante spada posta sul fianco destro. Si,
destro, perché lei era mancina e quindi combatteva con la sua arma impugnata
con la mano sinistra.
Era bionda, un biondo quasi bianco, capelli
lunghi fino quasi al fondo schiena, erano sciolti e, a ogni movimento,
oscillavano senza sosta.
Il suo viso, tenero, aveva una bella pelle
senza imperfezioni. Ma la cosa che colpiva di più erano i suoi occhi azzurri
come il mare, limpidi, che in questo momento, invece, erano colmi d’odio e di
tristezza. Cosa mai poteva esserle successo?
Aveva sicuramente 15 anni circa, ciò
nonostante padroneggiava tecniche, sia di arti marziali che con la katana, da
vera professionista ed esperta in arte del combattimento.
Uccideva quegli essere uno dopo l’altro; ad
alcuni tagliava la teste, ad altri trafiggeva il ventre, oppure li flagellava
con pugni e calci. Sangue. Sangue dappertutto. Ora c’era solo quel liquido
rosso intenso dei suoi avversari.
Sgocciolava dai capelli, che ne erano zuppi,
fino ad arrivarle sul viso e sugli occhi, che sembravano felici di ciò che
aveva compiuto in quel momento, quasi orgogliosa di avere allungato la sua
lista di morti per mano sua.
Quella sostanza porpora sottolineava il suo
fisico longilineo e perfetto. Anche se il suo corpo era ancora giovane
possedeva forme perfette da ogni punto e nei panni da guerriera si poteva
notare quante battagli aveva combattuto, visto le innumerevoli cicatrici che
solcavano il suo corpo femminile.
Poco distante da quella carneficina, altri
due esseri osservavano la ragazza entusiasta del suo lavoro, scambiandosi
sguardi allarmati e preoccupati.
Guadando meglio erano una bimba sui 2 anni e
uno strano animaletto che volteggiava sospeso in aria. Per descriverlo si
potrebbe dire un coniglietto giallo - arancione, con delle piccole e candide
ali piumate sulla schiena, due orecchie lunghe e affusolate, due occhietti
dolci ora punteggiati dalla preoccupazione di un rosa brillante: che
tenero!!!!!
La bambina invece aveva i capelli sul biondo
scuro che arrivavano fin sotto le spalle con sistemati tra essi dei fiori molto
graziosi, bianchi. Aveva un viso molto somigliante a quello della ragazza che
combatteva ma i suoi grandi occhi erano molto più sul blu scuro.
Prese poi parola la bimba
***- Moon, la mamma sta supelando il limite,
bisogna sveglialla. – era piccola ma già molto intelligente
Moon – Si Miiko, hai ragione, meglio fare
presto. –
Miiko – Già, vado io… - prese così ad
avvicinarsi a quella che ormai abbiamo capito essere la sua mamma, cercando di
non inciampare tra i cadaveri.
Arrivatale vicino si appese ad una sua gamba,
stringendola dolcemente.
Miiko – Mamy, ora puoi torlale nolmale, non
siamo più in pericolo. –
Dopo aver pronunciato queste parole un’aura
avvolse le figura materna; i suoi vestiti cambiarono, da veste da combattimento
a un lungo e maestoso vestito candido, con una profonda scollatura a “U” e
delle maniche che finivano allargandosi leggermente. Anche la sua espressione
mutò, ora era più dolce mentre abbracciava teneramente sua figlia….
Miiko – Oh Mamy. Stavi
pel peldele il contlollo: così mi fai pleoccupale..-
FINE FLASHBACK
???? – Già, stavo per perdere il controllo di
me stessa, sta diventando sempre più difficile farlo quando uso il mio potere
demoniaco, per fortuna posso contare anche sull’altro, altrimenti un giorno di
questi potrei fare del male a mia figlia…non me lo perdonerei –
Hiei si guardava in giro, da qualche minuto
poteva finalmente sentire la presenza di qualcun altro oltre a lui, forse
proprio la persona che stava cercando.
Camminò ancora per 10 minuti per poi giungere
nel luogo nel quale si trovava il creatore della barriera.
Era una radura non molto vasta, nel centro di
essa c’era ciò che rimaneva di un albero tagliato orizzontalmente, sul quale
era seduto un essere incappucciato.
Hi “Finalmente l’ho trovato” – Rispondi: chi
Sei? –
Finito. E’ un po’ corto, ma spero possa ugualmente
piacere.
Note dell’autrice.
Ho un disegno di quella specie di “coniglietto”
che ho descritto prima. Non è colorato, ma rendo di sicuro l’idea, se lo volete
chiedetemelo a francyam@hotmail.it ,
d’accordo!!!!
Capitolo 7 *** 7. L'amicizia tra Yukina e Botan ***
Ciao a tutti eccomi tornata con un nuovo capitolo
Ciao a tutti eccomi
tornata con un nuovo capitolo.
Ringrazio 1992 per
gran parte del testo, ma anche Kiba91 per la recensione e per avermi inviato la
mail.
Ho pensato che ora
potesse stare bene un capitolo del genere… ditemi che ne pensate…
L’amicizia tra Yukina e Botan
Yukina era
ancora affacciata alla finestra, guardava l’orizzonte nella direzionedove ,poche ore prima, era “scappato” Hiei….
Era convinta che il demone fuoco fosse suo fratello ma non capiva perché
continuasse a scappare. Forse non gli voleva bene…
Yuk “Perché continui a sfuggirmi Hiei, perché
non mi vuoi bene? Perché non vuoi ammettere di essere mio fratello? Ti vergogni
di avere una sorella come me?Perché
non vuoi starmi vicino?”
Nel frattempo Botan si era avvicinata alla
dama dei ghiacci e gli posò una mano sulla spalla, la ragazza si voltò verso
Botan e notò il suo sorriso, un sorriso dolce e sincero, un sorriso che solo
lei poteva donarle un sorriso che donava solo a lei….
B:- non è ancora
tornato?- chiese con delicatezza…. Yukina scosse leggermente la testa in segno
di negazione….
Botan si rattristò
molto a vederla in quello stato, era l’unica che riusciva a capire la dama dei
ghiacci, era l’unica che riusciva a penetrare la barriera che si era costruita
attorno,era l’unica che comprendeva a pieno la sua tristezza come se la
sentisse quasi propria, era l’unica che conosceva la sofferenza di quella
ragazza tanto dolce e gentile con tutti e dannatamente diversa dal fratello
(sia fisicamente che caratterialmente).
Era l’unica che
provasse per lei l’amore che provava per una sorella minore, una sorella che
aveva bisogno d’aiuto,una sorella a cui voleva veramente molto bene una sorella
che non aveva mai avuto ….
Yukina osservò
Botan per qualche istante, le voleva bene,molto bene, troppo bene; era l’unica
che la capisse era l’unica che riusciva a vedere sotto il suo cuore spezzato,
era l’unica cheaveva capito il suo
carattere, era l’unica ad essersi accorta che la vita di Botan si celava dietro
una maschera, era l’unica che era riuscita a togliere la maschera checopriva il suo splendido volto, era l’unica
che aveva visto che il viso della bella ragazza era triste e solitario, era
l’unica ad avere capito che la ragazza voleva solo un po’ di affetto ma gli era
sempre stato negato fin dalla nascita, quando i suoi genitori morirono in
seguito ad un incidentee lei fu
trovata dal suo principe che l’aveva aiutata a crescere ma che gli aveva sempre
negato l’affetto di cui aveva bisogno; la povera ragazza era sempre stata sola
nella sua infanzia e si era attaccata molto a Yusuke quando notò che egli gli
offriva la sua amicizia considerandolo il suo migliore amico finendo per
conoscere tutto il gruppo che si era formato : il team Urameshi, Shizuro,
Yukina,Keiko, la maestra Genkay e la madre di Yusuke (mi sono dimenticata il
suo nome!) considerandola una grande famiglia, e questa famiglia era salda e
unita anche grazie a lei che era riuscita a tenere più volte il gruppo unito
risolvendo vari problemi.
B:- Yukina non
preoccuparti ,tornerà presto, lo sai come è fatto no? È il solito testardo, si
sarà allontanato per riacquistare il comportamento da duro, non preoccuparti-
concluse avvicinandola un po’ più verso di se e stringendola dolcemente, a quel
contatto Yukina non resistette più e scoppio a piangere, Botan aveva il potere
di farla sentire a casa sua, riusciva a farla sfogare tranquillamente, a
piangere e liberarsi dai suoi brutti pensieri….. in men che non si dica il
letto di Yukina era ricoperto di diamanti e, mentre Yukina piangeva, Botan le
accarezzava la testa e la consolava…..
Dopo un
pianto liberatore Yukina cadde addormentata, stancata da tutte quella emozioni
che l’avevano colpita durante la giornata, Botan la coprì delicatamente con una
coperta li vicino, sussurrandole dolcemente un buon riposo.
L'amore disse all'amicizia:" tu
a che servi? ? " e l'amicizia rispose :"ad asciugare le lacrime che
tu fai versare!!"
"Eccomi tornata a
rompervi le scatole. Sono tornata da qualche giorno dall'Inghilterra e mi sono
messa subito a scrivere un nuovo capitolo. Spero compensi il
precedente."
Buona
lettura.
^_^
Hiei si guardava in giro, da
qualche minuto poteva finalmente sentire la presenza di qualcun altro oltre a
lui, forse proprio la persona che stava cercando.
Camminò ancora per 10 minuti
per poi giungere nel luogo nel quale si trovava il creatore della
barriera.
Era una radura non molto vasta,
nel centro di essa c’era ciò che rimaneva di un albero tagliato orizzontalmente,
sul quale era seduto un essere incappucciato.
Hi "Finalmente l'ho trovato " - Rispondi: chi sei? -
??- Vuoi davvero sapere chi sono? – si capiva che stava
cercando di camuffare la voce e la cosa gli riusciva molto bene
Hi – Certo che lo voglio sapere!!! E poi perché camuffi
la voce, hai per caso paura di me? –
??- Figurati se ho paura di te demone di fuoco di nome
Hiei! Comunque il mio nome lo saprai presto, questa era solo una visita di
cortesia e volevo anche avvertirti di tenere d’occhio tua sorella…-
Hi – Sorella? Io non ho una sorella! –
?? – Non mentirmi. Si chiama Yukina e in questo momento
si trova nel mondo degli umani. Ma non preoccuparti, chi ha intenzione di farle
del male non sono io ma un altro essere e solo io ti posso aiutare. -
Hi - Come posso essere certo che non mi stai
dicendo solo un sacco di bugie? Questa è la prima volta che ti vedo e non so
neppure il tuo nome o il tuo aspetto. –
?? – So che non ti fidi e non ti chiedo di fidarti
per ora. Ma presto scoprirai che avevo ragione e chiederai il mio aiuto. –
Hi – Non mi servirà il tuo aiuto! Se davvero Yukina è in
pericolo come dici, sarò io soltanto a salvarla. –
?? – Presto ti ricrederai Hiei, presto molto presto. Ci
si vede! –
Hi – No, aspetta dove vai? – si spinse in avanti per
cercare di prendere quell’essere, ma scomparì prima che le sue dita potessero
anche solo sfiorarlo.
Hi "Ma chi diavolo era? E tutto quello che mi ha detto è
la verità?" – Ora non pensiamoci, vado al cestello e ci penso con calma, con la
pancia piena. –
E così riprese il suo cammino verso la reggia di Mokuro.
Le parole di quell’individuo lo avevano lasciato un po’ perplesso.
Emanava una strana aura e aveva uno strano odore, per di
più era stato in grado di creare quella barriera che ha trasformato un pezzo del
mondo dei demoni in un angolo di paradiso. Proprio una cosa strana.
Hi " Ma la prossima volta che ci rincontreremo scoprirò
il tuo volto e mi dirai tutto di te!"
Ecco, già in lontananza si vedeva il castello.
La barriera finiva proprio davanti a esso e molti demoni
erano lì vicino per studiarlo attentamente.
Poi notò che anche la demone era presente e se ne chiese
il motivo.
Non era una che si interessava a queste cose,
soprattutto ora che dopo il torneo ne era uscita perdente.
O forse non la conosceva abbastanza.
Hi "E poi che me ne importa"
Arrivo fino all’estremità del campo di forza e appena
spuntato fuori dagli alberi tutti lo guardarono con un’aria stupita stampata
sulla faccia.
Hi – Che avete da fissarmi in quel modo! Chiudete quelle
bocche o ve le taglio con la spada! –
Demoni – Certo! – Anche se c’era il loro capo, Hiei
rimaneva comunque un demone molto forte, capace di ucciderli in pochi secondi.
Però il demone si fermò un secondo.
>Hi "Si potrà uscire nello stesso modo? Si certo che
domante mi faccio!!! – sguainò così la spada per ripetere le mosse che aveva
fatto per l’entrata e, in effetti, riuscirono alla perfezione.
Appena uscito, la barriera si dissolse dietro di lui, in
una scia di polvere trascinata lontano dal vento, scomparve…
Mukuro - Hiei, sei tornato finalmente - Mukuro decise di
avviare una conversazione a quanto pare
Hi - Si, il Ningekai è molto noioso per i miei gusti -
Mu - Vuol dire che accetti la mia proposta di lavoro? -
Hi - Perché no! Ma non rimarrò qui molto ho delle cose
importanti da fare - "e una persona da smascherare!"
Mu - D’accordo, sei sempre il benvenuto qui a casa mia.
Vieni, seguimi. Ti condurrò nella sala banchetti, darò una cena in onore del tuo
arrivo - disse facendo segno con la mano di seguirla.
Hiei non disse niente fece solo un piccolo cenno
d’assenso con la testa e seguì l'ex re nella sua reggia.
Era già sera sulla terra, il buio si affrettava a tingere il cielo di un blu
scuro e le prime stelle si affacciavano timide su quel lenzuolo d’immensa
bellezza.
Una ragazza era affacciata alla finestra, intenta a rimuginare continuamente
gli avvenimenti di qualche giorno prima.
Il suo volto era molto triste.
Indossava il suo solito kimono azzurro con un obi blu. Teneva i suoi capelli,
color acquamarina, legati con un nastro rosso, ma aveva sempre delle
ciocche che cadevano libere e le contornavano il viso.
Yu - Fratello mio, dove sei? -
TOC TOC Bussarono alla porta.
Yu - Avanti! - rispose sempre voltata
Bo - Ehi, Yukina. Come va? - Era Botan. Che dolce quella ragazza, si
preoccupa sempre per gli altri.
Yu - Bene. Grazie a te mi sento meglio -
Bo - Ne sono felice - disse prendendole le mani - ma ora mi devi fare una
promessa. - i suoi occhi si allargarono in attesa di una risposta
Yu - Va bene, te lo devo -
Bo - Non lo devi a me, io lo faccio con piacere. La promessa vale solo per te
stessa -
Yu - Per me stessa... - la dama dei ghiacci rimase un attimo in silenzio e
poi chiese all'altra ragazza di rivelargliela e lei l'avrebbe mantenuta.
Bo - Ora andiamo a cena. Mi devi promettere che non penserai più a niente che
ti faccia intristire per almeno due giorni. Ok? Non mi piace vederti triste,
soprattutto se è colpa di quel testone di tuo fratello. -
Yukina guardò la sua amica negli occhi.
Quello che diceva era in parte giusto, se voleva chiarire le cose con suo
fratello avrebbe dovuto parlarci faccia a faccia, quindi visto che al momento
non cera perchè pensarci?
Tutto si sarebbe risolto presto, se lo sentiva e sperava vivamente che il suo
sesto senso avesse ragione.
Yu - D’accordo Botan! Ora andiamo a mangiare che ho una fame -
Tutte e due scoppiarono in una fragorosa risata e a braccetto uscirono dalla
stanza dirette dai loro amici.
++ - Non mi impedirai di impadronirmi della ragazzina insulsa principessa -
disse una voce roca e scura di una figura nascosta nell'ombra mentre guardava
delle immagini in uno specchio magico. - vincerò io e mi impadronirò del mondo -
e scoppiò in una fragorosa risata che fece tremare il terreno...
Ecco terminato anche questo. Ricordate i
commenti...
Questo tipo di testo è un esperimento per me, visto che non
ho mai provato a scrivere un capitolo in questo
modo. Ha una stesura più coinvolgente dei primi e le vicende sono come raccontate da un narratore esterno
alla storia ma che si trova nel luogo dove
si svolge la vicenda. Se vi piace come è venuto proverò scriverne altri
in questo modo.
E' indicato soprattutto per le persone
molto fantasiose che riescono ad immaginare ad occhi aperti ciò che viene
raccontato qui sotto. Rileggendola però credo che il racconto perda un pò
di serietà: voi che dite?
Grazie e buona lettura.
Entriamo in una realtà completamente
diversa da quella che regna nel Makai. Ma dove ci troviamo?
No, non è il Ningekai...neanche il
Reikai.
L'aria che si respira è fresca e
profumata. Sa di natura...quasi fruttata...Vero?
Fluttuiamo leggeri nel cielo azzurro, in esplorazione
a questo posto fantastico....le nuvole sono come batuffoli di zucchero filato, fragili, che si
dividono al nostro passaggio.
Una rondine si avvicina a noi, non sembra avere paura, ci
guarda un attimo incuriosita, per poi andare giù, in picchiata diretta chissà dove, mentre noi
la perdiamo di vista...
Il sole è alto nel cielo e i suoi raggi riscaldano la terra e le
case. Case umili nel loro genere, con colori tenui ma variopinti: rosa, gialle,
azzurre...in un allegro arcobaleno. Non sono molto grandi, massimo due piani;
sono tenute bene, molto pulite. Hanno dei bei terrazzi, grandi, con qualche
pianta e qualche fiore ad abbellirli, che danno o sul cortile o sulle vie
ciottolate davanti a casa...
Sorvoliamo in questo momento
una piazzola. C'è un mercato. Gli abitanti girano allegri tra
le bancarelle...guarda...hanno tutti visi sorridenti o rilassati. Alcuni ridono,
altri discutono con un fruttivendolo. Chissà di cosa parlano! Ci sono persone
con sembianze tutto sommato umane ed altri no e sembra che l'aspetto non
dia alcun problema dal punto di vista sociale: meglio cosi, vero?
Dei bambini giocano allegri, si
rincorrono. Giocano anche con una palla. Uno di loro, accidentalmente sbatte
contro la bancarella del fruttivendolo di prima...cadono delle mele. Il
colpevole rimane un'attimo a guardare il suo piccolo "disastro", per poi mettersi
a ridere...una risata cristallina...continua a ridere mentre riprende la sua
corsa con i suoi compagni...amata gioventù. Il propietario non è molto
arrabbiato, almeno sembra, resta lì con la mano alzata a guardare i ragazzini
allontanarsi. Mha!!!
Il paese è abbastanza grande, modesto. Dalla
posizione in cui siamo si possono vedere, alcune case più grandi, forse di quelli
più ricchi, alcuni strani monumenti, assomigliano vagamente ai tipici templi
giapponesi. Ma dove diavolo siamo capitati?
E' ancora possibile notare un campo
sulla sinistra, ci sono delle porte: giocheranno a calcio? Chissà!
Il paesino è circondato dalla
vegetazione, verde e rigogliosa...ma la cosa che risalta di più è...guardate
davanti a noi, oltre la piazza, prendendo la via che porta a nord...uao!!!
Davanti a noi uno splendido palazzo
reale, gigantesco...rimaniamo a bocca aperta davanti a questo splendore
dell'architettura di questo mondo...per saperne di più dirigiamoci ad esplorare
la costruzione, vi va?
Sempre galleggiando in aria imbocchiamo
la via che porta nella sua direzione...non ci vuole molto che arriviamo
nei pressi del suo cancello. Spalancate gli occhi dallo stupore!!!! Il cancello è
d'argento, maestoso ed è decorato con dei disegni...sembrano ali, ali
d'angelo, alcune sono ricavate dall'oro...meraviglioso...
Guardando dentro si scorge il giardino
principale ai lati della strada sterrata che continua il suo corso...ma noi
diamo un'occhiata alla vegetazione.
Per i primi dieci metri c'è un'erbetta
verde e fresca, corta e senza fiori...più avanti...sia sulla destra che sulla
sinistra ci sono due piccole fontane in marmo bianco. L'acqua sgorga da vasi
retti da fate che si guardano negli occhi. Occhi con degli smeraldi al posto
della pupille e sulla schiena delle graziose ali di marmo rosa.
Proseguendo si notano dei favolosi
ciliegi in fiore...un alito di vento fa staccare alcuni petali che, lasciandosi
trasportare, formano una scia che si perde nel cielo...notiamo che al di sotto
degli alberi ci sono delle panchine, in legno e ferro con un motivo a
spirale.
Il resto è pieno di fiori di tutti i
tipi. Quali sono i più belli?
Rose.
Gligli.
Tulipani.
Margherite.
Ortensie.
Calendule.
Primule.
Bocche di
leone.
Di tutti i colori.
Sulla destra scorgiamo un labirinto, con una strana forma. Le sue pareti
sono formate da una siepe verde, rigogliosa e forte, con qualche fiorellino bianco che
spunta qua e la.
Ci sono anche altri alberi. Ognuno di
voi adocchi il suo preferito...
Quercie.
Castagni.
Salici.
Faggi.
Ulivi.
Noci.
Faggi.
Aceri.
Finalmente raggiungiamo il porticato
molto alto, spazioso e illuminato, colonne e capitelli sono scolpiti a regola
d'arte, da fare invidia ai più grandi maestri greci...
Ehi, guardate li, a destra...quella
ragazza, non vi ricorda qualcuno.
Posiamo i piedi per terra dopo esserci
rifugiati dietro ad una colonna, mentre spiamo quella ragazza... Un flashback
colpisce la nostra memoria.
INIZIO FLASHBACK
Una ragazza correva, anzi rincorreva, degli strani
esseri sguainando la scintillante spada posta sul fianco destro. Si, destro,
perché lei era mancina e quindi combatteva con la sua arma impugnata con la mano
sinistra.
Era bionda, un biondo quasi bianco, capelli lunghi
fino quasi al fondo schiena, erano sciolti e, a ogni movimento, oscillavano
senza sosta.
Il suo viso, tenero, aveva una bella pelle senza
imperfezioni. Ma la cosa che colpiva di più erano i suoi occhi azzurri come il
mare, limpidi, che in questo momento, invece, erano colmi d’odio e di tristezza.
Cosa mai poteva esserle successo?
Aveva sicuramente 15 anni circa, ciò nonostante
padroneggiava tecniche, sia di arti marziali che con la katana, da vera
professionista ed esperta in arte del
combattimento.
Uccideva quegli esseri uno dopo l’altro; ad alcuni
tagliava la teste, ad altri trafiggeva il ventre, oppure li flagellava con pugni
e calci. Sangue. Sangue dappertutto. Ora c’era solo quel liquido rosso intenso
dei suoi avversari.
Sgocciolava dai capelli, che ne erano zuppi, fino
ad arrivarle sul viso e sugli occhi, che sembravano felici di ciò che aveva
compiuto in quel momento, quasi orgogliosa di avere allungato la sua lista di
morti per mano sua.
Quella sostanza porpora sottolineava il suo fisico
longilineo e perfetto. Anche se il suo corpo era ancora giovane possedeva forme
perfette da ogni punto e nei panni da guerriera si poteva notare quante battaglie
aveva combattuto, visto le innumerevoli cicatrici che solcavano il suo corpo
femminile.
Poco distante da quella carneficina, altri due
esseri osservavano la ragazza entusiasta del suo lavoro, scambiandosi sguardi
allarmati e preoccupati.
Guadando meglio erano una bimba sui 2 anni e uno
strano animaletto che volteggiava sospeso in aria. Per descriverlo si potrebbe
dire un coniglietto giallo - arancione, con delle piccole e candide ali piumate
sulla schiena, due orecchie lunghe e affusolate, due occhietti dolci ora
punteggiati dalla preoccupazione di un rosa brillante: che
tenero!!!!!
La bambina invece aveva i capelli sul biondo scuro
che arrivavano fin sotto le spalle con sistemati tra essi dei fiori molto
graziosi, bianchi. Aveva un viso molto somigliante a quello della ragazza che
combatteva ma i suoi grandi occhi erano molto più sul blu
scuro.
Prese poi parola la
bimba
***- Moon, la mamma sta supelando il limite,
bisogna sveglialla. – era piccola ma già molto
intelligente
Moon – Si Miiko, hai ragione, meglio fare presto.
–
Miiko – Già, vado io… - prese così ad avvicinarsi
a quella che ormai abbiamo capito essere la sua mamma, cercando di non
inciampare tra i cadaveri.
Arrivatale vicino si appese ad una sua gamba,
stringendola dolcemente.
Miiko – Mamy, ora puoi torlale nolmale, non siamo
più in pericolo. –
Dopo aver pronunciato
queste parole un’aura avvolse le figura materna; i suoi vestiti cambiarono, da
veste da combattimento a un lungo e maestoso vestito candido, con una profonda
scollatura a “U” e delle maniche che finivano allargandosi leggermente. Anche la
sua espressione mutò, ora era più dolce mentre abbracciava teneramente sua
figlia….
Miiko - Oh Mamy.
Stavi pel peldele il contlollo: così mi fai pleoccupale...- (sembra Shampoo di
Ranma 1/2)
FINE
FLASHBACK
'Avete capito di chi parlo? Ricordate?
Ora la stessa ragazza si stava dirigendo...verso di noi? Vuoi dire che ci ha
visti, no, non è possibile...però sta venendo di qua...
Per fortuna non si è accorta di noi, mentre entra dentro il portone
principale, di un bel legno massiccio. Che dite: la seguiamo?'
L'interno è molto suggestivo. Alcune
finetre molto ampie permettono un illuminazione molto vasta di
giorno.
La prima stanza a destra mi sa che è
una specie di guardaroba...uh! Qualcuno si stà avvicinando alla nostra sospetta.
Origliamo...
Principessa - Grazie Sutzu. - molto
cordiale ed educata risponde con un sorriso al "bentornata" di Sutzu, mentre lui
l'aiuta a sfilarsi la giacchetta riponendola nel guardaroba.
Su - Miiko si trova nel giardino delle
farfalle maestà -
Pr - Grazie - riprese a camminare
percorrendo il lungo corridoio davanti a se. Noi la seguiamo verso questo
"giardino delle farfalle".
Dopo un groviglio di corridoi e di
porte da aprire giungiamo in questo fantomatico cortile...
@__@ Ora capirete il motivo del suo
nome!!!
Intorno a noi volteggiano tantissime
farfalle di tutti i colori. Alcune arancioni, azzurre e mille altri...
Stratosferico!!!
Eccola la in fondo la piccola con un
retino in mano mentre insegue alcuni esemplari che non vogliono proprio farsi
catturare...Anche se il suo bottino è magro sembra divertirsi un sacco,
sorridendo felice, zampettando tra le aiuole.
Pr - Miiko. Sono tornata - che voce
dolce rivolge a sua figlia
Mii - Mamma!!! - esclama mentre butta
a terra ciò che aveva in mano per saltare tra le braccia della donna.
Pr - Come va piccola? -
Mii - Molto bene mamy. E tu, per oggi
hai finito? -
Pr - Si per oggi si. -
Mii - Vuol dile che limani con me pel
tutto il giolno? -
Pr - Si tesoro. Contenta? -
Mii - Tantissimo - un sorriso
meraviglioso appare prima sul viso della bambina e poi su quello della
madre.
Mii - Mamy! Mi aiuti a prendere
qualche farfalla? - un altro sorriso innocente risalta i suoi occhi bluette
(si scrive così?)
Pr - Certo - impugna il retino - quale
vuoi? -
Mii - quella la! Quella lilla, la
vedi? -
Pr - Ah si, eccola - veloce come il
vento si muove nella sua direzione e dopo qualche secondo è già di ritorno con
il suo bottino - ecco qui, è questa? -
Mii -Si che bella . Mamma sei
fortissima!!!! -
La principessa risponde con una
linguaccia scherzosa, mentre tra le due inizia una lotta di
solletici.
Noi siamo rimaste a far da
spettatori/ici a questo tenero incontro. Che carine che sono!!!! ?
^_^
Per ora torniamo al
Makai, più precisamente da Hiei che si sta sbaffando una bella bistecca ai
ferri, con qualche coscia di pollo. Sta venendo fame anche a noi...non sbavate sul
compiuter mi raccomando...XD.
A quella tavola
imbandita c'erano solo il demone, più Mokuro che lo guardava con un sorrisetto
sulle labbra. Hiei si accorse di essere osservato e senza staccare gli occhi dal
piatto esclama stizzito:
Hi - La smetti di fissarmi con qul
sorrisetto! -
Mo - Ti da fastidio -
Lui la guarda con una faccia del tipo
"non prendermi per i fondelli non fare domande di cui sai già la
risposta"...
E così riprende a ingozzarsi con tutto
quel ben di dio davanti al naso.
Noi intanto, guardandoci attorno,
possiamo distintamente notare che questo palazzo e l'altro nello strano mondo
sono proprio di due generi diversi. Ma anche i padroni sono di gusti deversi.
Per esempio questa stanza è molto buia se non fosse per quel enorme lampadario
sul soffito e per qualche piccola finestrella. Qui c'è anche un'aria
abbastanza vissuta con qualche ragnatela sul soffitto (che constatiamo
trovandocela attaccata ai capelli) e qualche crepa sul soffito e sui muri.
Mentre l'altro palazzo è pulitissimo e l'aria che si resprira è fresca e
profumata. E di tanto in tanto su qualche tavolo vengono messi dei vasetti con
qualche fiore profumato all'interno.
Facciamo una faccia sognante al ricordo di quel palazzo dei
sogni, questo in confronto è un tugurio
più che la residenza di un re...bha!!! Valla a capire Mokuro....
Mentre Hiei, sbaffa ciò che gli viene
servito in una dimensione oscura parallela alla nostra (intendo 2006) qualcuno
osserva interessato il suo prezioso specchio magico.
++ - Bene, tutto procede secondo i
miei piani - una voce bassa e roca eccheggia in quel luogo buio - nessuno
riuscirà a fermarmi, nel quell'insulsa della principessa, ne quel buffone di un
demone. La koorime sarà mia e non disturberà i miei piani... - una risata,
maligna e forte...ma chi sarà mai? E che vuole da Yukina?
Finita!!!! Spero vi sia piaciuta. Che ve
ne sembra?