Orgoglio e pregiudizio

di hiei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Sogno rivelatore ***
Capitolo 3: *** il luogo magico e il ritorno a casa ***
Capitolo 4: *** perchè sei scappato ***
Capitolo 5: *** La barriera ***
Capitolo 6: *** Rispondi: chi sei? ***
Capitolo 7: *** 7. L'amicizia tra Yukina e Botan ***
Capitolo 8: *** Forse Yukina è in pericolo!!! ***
Capitolo 9: *** In un'altra dimensione. ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti. Ecco qui un’altra fanfiction, farina del mio sacco.

(Comunico che aggiornerò anche le altre, ma yu yu mi piace un sacco e avevo da un po’ l’idea di scriverne una sui suoi personaggi)

 

 

Non ha un inizio ben preciso, ma sicuramente alla fine del manga.

 

Ha come protagonisti principali Hiei e Yukina, ma anche gli altri avranno largo spazio.

 

(Ci sarà anche un nuovo personaggio che renderà la storia un po’ più allegra, ma non vi dico altro solo che ci vorrà qualche capitolo prima che possiate conoscerlo)

 

Spero possa piacervi, recensite, mi darete un’idea sulla continuazione della ff.

 

Baci

 

Hiei

 

 

Il legame tra fratello e sorella, che cos’è?

Una corda invisibile che collega i loro cuori, li tiene uniti e lo farà sempre qualunque sia il luogo e la situazione.

 

 

Ma se tutto questo fosse nascosto a uno dei due, vale lo stesso?

Forse si, forse no: come possiamo saperlo, capirlo…

Solo i due interessati lo sanno.

 

 

Questo legame diventa più forte quando la sola famiglia di uno è l’altra e viceversa…solo loro due.

Lei cerca suo fratello e non sa che si trova proprio di fianco a lei, forse però lo crede, perché sa che per quel demone prova un bene dell’anima, come… come…fraterno.

Pensa, anzi spera, che la sua unica famiglia sia come lui, perché?

 Non lo sa con certezza sa solo che lo vorrebbe.

 Punto. Per questo non serve una spiegazione razionale, perché non si può decidere a chi voler bene, oppure no…Giusto?

 

 

Lui, dice che non ha bisogno di rivelargli tutto, perché gli basta così, il poter ammirare il suo sorriso, il proteggerla di nascosto, tutte le volte.

In realtà vorrebbe aprirsi con lei, poterla abbracciare e augurargli la buona notte con un bacio sulla fronte… e quello che fino ad ora non ha mai dato e ricevuto: l’affetto.

Ma l’orgoglio e la promessa fatta al chirurgo del mondo dei demoni gli impediscono di essere felice.

Ma quello sono un po’ delle scuse, perché in realtà quello che lo blocca è la paura di non essere accettati da lei, come potrebbe voler bene ad un demone perfido, spietato e arrogante come lui!?

 

Non sa che se si vuole bene veramente ad una persone nessuna barriera può impedirgli di volergliene.

 

 

Ecco a voi la il prologo. Sono sicura che avete intuito di chi parlavo, anzi certa.

Ogni settimana aggiungerò un capitolo spero di essere costante.

Grazie

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Capitolo 2
*** Sogno rivelatore ***


E’ una notte buia, scura, tenebrosa, c’è una leggiera brezza che, come al solito nel Makai, odora di sangue e, stramente anche

 

Ciao a tutti. Eccomi di ritorno con il primo capitolo appena sfornato.

Ringrazio chi ha commentato sperando che piaccia anche questo, o possa incrinare i commenti in positivo di altri…(Non obbligo nessuno a farselo piacere)

 

-..- parlato

“…” pensato

Vi lascio alla storia

 

 

2° Capitolo

 

Quella era una notte buia, scura, tenebrosa nel Makai.

Spira una leggiera brezza che, come al solito in quei luoghi, odora di sangue.

Ma da qualche giorno quell’odore acre di morte è accompagnato da una situazione di incertezza e paura, la paura di fare un passo, anche solo di respirare e, in una condizione di stallo assoluto, tutti attendono la mossa azzardata di qualcuno, di chi? Nessuno lo sa, almeno per ora…

 

******

 

Hiei è tornato nel mondo dei demoni, “per riposarsi un po’”, così ha detto lui ai suoi amici che, come al solito, hanno fatto finta di credere alle sue parole.

Sapevano che l’amico, anche se non lo dava a vedere, era un po’ timido e bisognoso dell’affetto che non aveva mai ricevuto da nessuno e la vicinanza con la sua sorellina, alla quale, in cuor suo sapeva, voleva un mare di bene, metteva a repentaglio le sue difese da duro. Ma era comprensibile dopotutto, Yukina era proprio un tesoro, una ragazza davvero fantastica, carina, intelligente, con il sorriso sempre sulle labbra, pronta ogni volta a consolare qualcuno.

E poi, novità assolute, è brava anche a cucinare. (Insomma la moglie perfetta nda)

 

FLASH BACK

 

Infatti, l’ultima cena è stata preparata da lei e tutti hanno mangiato così tanto e bene che hanno dormito come dei sassi fino a mezzogiorno del giorno successivo.

Però il nostro (anzi il mio nda) demone preferito se ne stava, solo soletto, seduto sulla ringhiera del balcone, in meditazione, a godersi la leggera brezza che scuoteva i suoi capelli, socchiudendo gli occhi e perdendosi in quella sensazione di pace assoluta che, cullando i suoi sensi, come un dolce ninnananna, lo fece assopire, portando la sua anima sulla soglia del mondo dei sogni, nei quali i suoi amici e sua sorella vi erano sempre. Su quest’ultima i sogni erano molto dolci e fraterni e proprio su questi voleva ora “concentrarsi”.

Era già quasi profondamente addormentato che non si accorse dell’arrivo della donna dei ghiacci.

 

Yuk(Yukina)-Signor Hiei lei non dorme?- chiese con molta gentilezza

Lui aprì gli occhi di scatto e si mise in posizione di attacco sorpreso e spaventato di non aver sentito arrivare la presenza… Quando si accorse che era solo sua sorella, ripose la spada e rispose non molto garbatamente:

Hi-Ah, sei tu! Comunque io non ho bisogno di dormire Yukina. E tu, non hai sonno?-

Yuk – No, questa sera l’ho sognato di nuovo lo sa?-

Hi – Chi ?!-

Yuk – Mio fratello .-

Al demone arrivò la mascella al pavimento, credeva che lei avesse scoperto tutto. Ma non poteva essere, allora cercò di riprendere le sua solita espressione e, ancora abbastanza sorpreso, si informò sulla questione.

Hi – Ah, si! E com’era?-

Yuk – Non ho potuto vederlo, era avvolto nel fuoco. Ma ho potuto udire alcune delle sue parole prima di svegliarmi…-

Hi – Cioè – la cosa si faceva interessante era sicuramente un sogno rivelatore

Yuk – Le sue parole erano [sorella mia… non ti abbattere, sono sempre vicino a te e non ti abbandonerò mai. Io non posso dirti chi sono ma tu puoi scoprirlo. Devi farlo per te per noi….] poi il sogno è terminato-

Lui era sconvolto. Come si faceva a non capire quello che intendeva il sogno era fin troppo chiaro… sua sorella aveva la capacità dei sogni rivelatori, era più potente di quello che sembrava.

Però lo sentiva, stava per cedere, stava per dirle la verità… no, non poteva cedere, non ora, doveva andarsene, ma dove. Si, il Makai. Avrebbe accettato la vecchia proposta di “lavoro” di Mokuro, così se ne sarebbe stato tranquillo lontano dalle tentazioni.

Yuk – Che ha Hiei, oh è colpa mia, mi scusi se l’ho disturbata –

Hi – No, Yukina. Non è colpa tua. Scusa ora devo andare. –

Yuk – Ma dove va?! Non se ne vada, avverta gli altri almeno-

Le disse la Koorime prendendo delicatamente la mano al ragazzo

Hi “Oh, no. Aiuto!” –No, avverti te gli altri per piacere. Digli che vado nel mondo dei demoni per riposarmi un po’ e che non so se tornerò-

E così lasciò la ragazza sorpresa, guardandolo saltare di albero in albero verso il portale dimensionale.

 

Fine 1° cap

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Capitolo 3
*** il luogo magico e il ritorno a casa ***


Eccomi tornata con un nuovo capitolo

 

Eccomi tornata con un nuovo capitolo.

Ringrazio per i commenti kiba91, 1992 e dicembre.

 

Dicembre = Scusa per i numerosi errori, ma ti assicuro che è colpa della fretta. D’ora in poi prometto che starò più attenta. Spero che tu mi avverta nel caso trovassi altri errori della frettolosa che sono.

 

1992= Sai che mi hai dato uno spunto per i prox capitoli, grazie mille. Nel caso avessi altri suggerimenti invia pure un’ e-mail a francyam@hotmail.it , thanks.

 

Kiba92= Cavolo che bel nik che hai, sono contenta che stimoli la tua curiosità. Scusa anche a te per gli errori.

 

 

 

Capitolo n° 2.

 

 

Stava ormai correndo da una buona mezz’ora, il varco era parecchio distante dai possedimenti della maestra Genkai, nei quali avevano appena cenato.

 

Per un demone come lui di certo correre al massimo per mezz’ora era una cosa da niente, poteva continuare a correre ancora per parecchio tempo, ma non aveva per niente voglia di sprecare energie, quindi rallentò poco per volta la sua corsa fino a fermarsi del tutto.

Forse è stata una cosa scortese staccarsi con forza da Yukina e allontanarsi, lasciandola lì da sola, ma sentiva che ancora un istante e non avrebbe resistito al desiderio di abbracciarla e rivelargli la sua vera identità.

 

Chiuse gli occhi come a cercare di sfuggire all’immagine tridimensionale che si era creata davanti ai suoi occhi raffigurante la dama. Sapeva che ormai non era più possibile allontanarla dal suo cuore, dai suoi pensieri, ma poteva e doveva, riuscire a riporre il suo ricordo nel cassetto più nascosto della sua anima.

Si, doveva farlo per la sua fama di demone: che cosa ne sarebbe stata se si venisse a scoprire la sua debolezza, sua sorella e che le voleva anche molto bene… Sentimenti: che schifo!!!!!

Decise di dar retta alla sua testa, sarebbe andato da Mokuro, ma non subito, voleva rilassarsi in quel luogo così tranquillo che non assomigliava per niente alla sua anima tormentata.

 

 

 

 

 

 

Non sapeva esattamente il luogo nel quale riposava ora, ma era convinto che esso sarebbe diventato il suo posto “segreto”, dove trascorrere il tempo in pace, sfuggendo agli interrogatori di Kurama…

 

 

Hi – Quel baka di kitsune, sa sempre come mettermi spalle al muro – tsk –

Assunse poi un’espressione rilassata e si soffermò a guardare quel punto, cosa aveva intorno a se.

 

 

 

Sopra di se il cielo, era ancora sul blu scuro e  alcune stelle erano ancora visibili. Ma guardando verso est assumeva striature davvero fantastiche, dl rosa all’arancione, dal giallo al rosso: che meraviglia!

Era steso su un manto erboso molto morbido e fresco, di un verde brillante chiazzato qua e là di una moltitudine di fiori, tutti diversi e colorati.

Esso era contornato di alberi, faggi, abeti, qualche quercia e dei bellissimi ciliegi in fiore.

Rimase incantato da uno di essi, certamente il più grande e anziano…era come se lo chiamasse…

Pian piano tornò in posizione eretta e cominciò ad avvicinarsi alla pianta, solleva la sua mano strette dalle fasce, la destra, fino a toccarne la corteccia. Era ruvida ma…calda…come un essere vivente sembrava quasi che respirasse, voleva trasmettere un messaggio, parlargli.

Ina quel momento una lucciola si posò sul suo naso, guardandolo incuriosita.

 

Hi – Ma va!! Sono diventato matto, colpa di questi dannati ningen!-

L’animaletto fuggì spaventato nel folto degli alberi.

E così si rimise in viaggio verso il varco, tra qualche minuto sarebbe tornato di nuovo a “casa”.

 

 

Davanti alla porte che lo separava dal Makai arresto il suo cammino, rivolgendo un ultimo sguardo in direzione di quel posto magico appena scoperto… Sarebbe tornato, ne era certo, ma non lo avrebbe fatto fino al momento in cui sarebbe riuscito a tornare il freddo demone di un tempo.

 

Hi – Arrivederci baka e anche a te Yukina spero che tu possa essere felice anche senza tuo fratello…Ma che cavolo dico-

 

Con questo ultimo pensiero rivolto a sua sorella mise un piede nel portele seguito immediatamente dall’altro e sparì dalla vista proprio quando il sole stava annunciando il nuovo giorno.

 

Era da parecchio tempo che non ci faceva ritorno, dalla fine del torneo organizzato da quel testone di Yusuke Urameshi, quel ragazzo foglio di demone e di un’umana: prima sarebbe inorridito all’idea, ora la trova una cosa quasi “normale”.

 

Raizen, suo padre, gli ha trasmesso anche la forza, la testardaggine e come unico divertimento, la voglia di combattere.

 

Anche lui aveva provato qualcosa del genere scontrandosi con lui qualche tempo fa, anche se aveva perso ha provato un senso di appagamento totale…che strano ragazzo.

 

 Ciao. Al prox capitolo.

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Capitolo 4
*** perchè sei scappato ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti. Sono tornata, felice del ritorno di efp e sono sicura che lo siete anche voi…

 

Ringrazio coloro che hanno commentato:

1992 (come farei senza di te)

inuyashalove (ti dico che non sono molto favorevole per quella coppia, comunque è una sorpresa. Spero ti piacerà lo stesso)

kiba91 (ribadisco: che bel nomeeeee)

 

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Lei stava lì, con lo sguardo rivolto al punto dal quale era scomparso dalla sua vista il demone. Era sorpresa…

Yuk “ Ma perché?! ” si chiese stranita la ragazza “perché se ne è andato, ho fatto qualcosa di male?” allungò il braccio in direzione di quel punto come a volerlo raggiungere con il pensiero e per un momento fu così, fino a quando qualcuno non la interruppe…

Kurama – Ehi, cosa ci fai qui tutta sola? – chiese gentilmente Kurama

Yuk – Oh Kurama. Veramente con me‚ c’era il Signor Hiei , ma improvvisamente se ne è andato dicendo che tornava nel makai per riposarsi. Ho paura di aver detto qualcosa che lo ha fatto arrabbiare – conclusa la ragazza abbassando triste lo sguardo.

Ku “Hiei, perché la fai soffrire…” – Non devi preoccuparti Yukina – disse il demone mettendole una mano sulla spalla sinistra – è solo timido, al contrario di quello che vuole far trasparire agli altri, ma tu, con la tua dolcezza, metti a serio rischio le barriere costruite intorno al suo cuore fin da quando era piccolo… e per questo cerca di allontanarti. Credimi, lui ti vuole bene ne sono sicuro. –

Yuk – Bè, io spero sia così perché con lui, non so, mi sento…a casa – rivelò al demone al suo fianco con il viso stupito dalle parole uscite spontaneamente dalla sua bocca.

Ku “E’ fortunato ad avere una sorella così, sul serio. Potrebbe essere davvero felice se smettesse di fare il cocciuto” – Che ne dico se ora torniamo a dormire, qui fa freddino…- constatò sfregando le mani sulle sue braccia.

Yukina ricevette il  secondo senso della frase, anche perché aveva vissuto per tutta la sua infanzia in un’isola di ghiaccio e il freddo per lei non era di alcun impiccio, che voleva dirle che riposarsi le avrebbe fatto bene, di non preoccuparsi troppo per quello stupido, prima o poi sarebbe tornato e lei lo avrebbe aspettato.

Yuk – Si ora ritorno dentro, non si preoccupi, cominci ad avviarsi, vorrei stare ad ammirare le stelle ancora un po’. – rispose sorridendo

Lui ricevette il messaggio e tornò in casa pensando a quei due, che si volevano così bene, anche senza sapere tutta la verità, oh si, c’era un’altra verità, sapeva che il demone del fuoco non le avrebbe mai rivelato niente, ma sentiva che qualcun altro lo avrebbe aiutato.

 

Così la ragazza tornò a fissare il paesaggio intorno a se. Mozzafiato.

Il cielo era di un blu scuro punteggiato ancora dalle stelle e da una luna quasi piena, che sfumava lungo il suo percorso e diventava di mille colori romantici che tanto voleva ammirare insieme al suo adorato fratello.

Gli alberi ondeggiavano, cullati dalla brezza che spirava indomabile, ma leggera come se avesse paura di rompere qualcosa.

Lentamente gli abitanti della foresta che dimorava di fronte a se, si stava lentamente risvegliando, aspettando con impazienza il sorgere del sole.

 

Yuk – Eh, si. – sospirò la dama – questo luogo è davvero bellissimo, si gode di una pace immensa. – e con questo rientra in casa per dormire almeno un paio d’ore.

 

???? – Non ti preoccupare, sarete tutti e due felici, come è scritto nelle stelle. Io vi aiuterò, lo meritate, soprattutto te donna dei ghiacci –

 

 

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Chi sarà questo nuovo personaggio????

Lo scoprirete presto. Scusate se il cap è un po’ corto, spero di rifarmi al prox.

 

Ciaooooo

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Capitolo 5
*** La barriera ***


Un tunnel nero come la notte avvolgeva il suo corpo

 

 

 

Un tunnel nero come la notte avvolgeva il suo corpo. L’aria era gelida, ma silenziosa, quasi come se avesse vita propria. Non si riusciva a vedere a un centimetro del proprio naso…Quindi chiuse gli occhi.

Hi – “Tanto non c’è nulla da vedere.”

Dopo un paio di minuti ecco che l’atmosfera cambia fino a quando la luce torna a regnare…

 

Hi – “Finalmente a casa”-respirò a pieni polmoni l’aria circostante – “Mi è mancato questo posto!”

Osservo quello che dominava davanti a lui…niente era cambiato.

Alla mattina presto non c’era mai stata molta confusione, infatti, il posto era molto tranquillo.

Il sole fa capolino tra le montagne, la brezza leggera muove la chioma degli alberi provocando una dolce melodia.

In questo periodo del giorno il Makai non sembra un luogo pieno di sanguinari demoni, ma un luogo sereno, abitato da esseri pacifici e colloquiali. (Si, certo!! Ma cosa diavolo scrivo!!! Nda)

Rivolse lo sguardo verso est: eccolo là, il castello di Mokuro, al di la della foresta.

Sinceramente non aveva molta voglia di rivedere la demone. Riusciva a guardarlo dentro nei momenti più impensati: era sempre un po’ a disagio.

Ma aveva deciso, sarebbe rimasto al suo servizio, si, non avrebbe rifiutato di “assumerlo”.

Riportare gli umani dall’altra parte del varco non è un lavoro entusiasmante, ma avrebbe tenuto occupato la sua mente.

Hi – “Speriamo!”

 

Si mise in viaggio, camminando lentamente, non aveva alcuna fretta, a quella velocità in massimo tre ore sarebbe giunto a destinazione: una bella passeggiata

 

Lungo il cammino si perse nelle sensazioni che quel luogo a volte sapeva donargli. Anche se abitato da demoni, non vuol affermare che deve essere un posto simile ad un tugurio, sempre a buio, con aria viziata, urla di dolore… (non divaghiamo nda), anzi quando faceva bel tempo era molto sereno e sprizzante di vitalità.

Sapeva donargli pace…soprattutto quando non c’era odore di sangue nell’aria.

 

Ad un certo punto percepì la presenza di una barriera ad un palmo dal suo naso.

Hi – “Accidenti se è potente questa barriera” si ritrovò a pensare “comunque non ho voglio di allungare il giro per evitarla, quindi la toglierò di mezzo con le maniere forti!”

Mise la mano sull’elsa della sua katana per poi estrarla dal fodero scuro.

Si preparò ad attaccare, la spada si mosse prima del corpo per poi fiondarsi, veloce come un fulmine, addosso a quel dannato muro invisibile.

Si aspettava un urto violentissimo, visto il suo alto livello…mancavano ancora 10 centimetri, ci mise tutta la forza ora disponibile…ecco…stava per toccarla…3…2…1…ma proprio quando la punta dalla spada stava per toccarla si dissolse, stranamente riuscì a passarle attraverso, per poi richiudersi alle sue spalle…

Hi – Ma che diavolo…- si chiese stupito il demone.

 

Al di fuori di lei vide un demone di classe D uscire dal folto degli alberi e avvicinarsi…

Demone – Ehi tu…nanerottolo…si può sapere come hai fatto?- chiese sgarbatamente il demone

 

Lui non rispose, era ancora sorpreso: come mai una barriera antidemone, per altro molto potente, ha acconsentito di lasciare passare proprio uno di quelli che è portata a non accettare????

 

Posò lo sguardo su quell’essere che gli aveva rivolto la parola…si stava preparando a colpirla, chissà cosa sarebbe successo.

Il demone possedeva un’ascia molto grande, che dava l’idea di essere molto pesante, costruita sicuramente con ossa di demone. Aveva il bastone ornato con molti denti appuntiti, ed emanava una strana luce verdastra.

Lo Youkai era ricoperto da una pelle squamosa e molto resistente appartenuta ad un demone coccodrillo (che fantasia nda), in parte verde scuro e dall’altra marrone, circondata da un’armatura molto spessa, che ricopriva petto, gambe, braccia e testa: sembrava un cavaliere.

 

Si lanciò all’attacco, con un canto di battaglia, però proprio quando l’ascia la colpì, una fortissima scarica elettrica da milioni di volt, flagellò il suo aggressore, che cadde morto folgorato al suolo. Il suo urlo di dolore riecheggiò per parecchi chilometri.

Lo Youkai del fuoco fissò attentamente la scena…sbalordito.

Perché quel confine abbia concesso il suo passaggio mentre lo abbia negato a quello scemo.

 

Alla sua entrata in quel territorio ha avuto la sensazione che si aprisse una porta per lasciarlo passare, come se fosse stato invitato ad entrare…

Aveva percorso quel sentiero decine di volte ma ora gli dava una sensazione diversa, di pace e tranquillità nell’anima.

Con queste nuove sensazioni si rimise in cammino, sperando di trovare l’artefice di quelle meravigliose emozioni.

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Capitolo 6
*** Rispondi: chi sei? ***


Eccomi ritornata: prima i ringraziamenti

Eccomi ritornata: prima i ringraziamenti.

 

1992 – modestamente sono la migliore….scherzo, sono contenta che il cap ti sia piaciuto.

Kiba 91 – Hai visto, appena efp è finalmente ritornato ho aggiornato subito. Non vedevo l’ora di sapere cosa ne pensavi di quel cap. Però dimmi qualcosa anche su questo OK??

 

 

 

 

 

 

Ormai era passata più di un’ora da quando vi era entrato e da quel momento non aveva mai smesso di camminare.

Qualcosa attanaglia la sua anima e, sospirando, pose una mano sul cuore, stringendo la veste.

Intorno a lui regnava una pace quasi impossibile…uccellini che cinguettano e vento profumato che fa oscillare le foglie.

Che aspetto potrebbe avere un essere in grado di rilassarlo in quel modo?

 

Intanto a qualche decina di metri più lontano una persona con un lungo mantello nero provvisto di cappuccio anch’esso nero era intenta a rimuginare un episodio successo qualche giorno fa, tra il dolore e il sagnue….

 

INIZIO FLASHBACK

 

Una ragazza correva, anzi rincorreva, degli strani esseri sguainando la scintillante spada posta sul fianco destro. Si, destro, perché lei era mancina e quindi combatteva con la sua arma impugnata con la mano sinistra.

Era bionda, un biondo quasi bianco, capelli lunghi fino quasi al fondo schiena, erano sciolti e, a ogni movimento, oscillavano senza sosta.

Il suo viso, tenero, aveva una bella pelle senza imperfezioni. Ma la cosa che colpiva di più erano i suoi occhi azzurri come il mare, limpidi, che in questo momento, invece, erano colmi d’odio e di tristezza. Cosa mai poteva esserle successo?

Aveva sicuramente 15 anni circa, ciò nonostante padroneggiava tecniche, sia di arti marziali che con la katana, da vera professionista ed esperta in arte del combattimento.

Uccideva quegli essere uno dopo l’altro; ad alcuni tagliava la teste, ad altri trafiggeva il ventre, oppure li flagellava con pugni e calci. Sangue. Sangue dappertutto. Ora c’era solo quel liquido rosso intenso dei suoi avversari.

Sgocciolava dai capelli, che ne erano zuppi, fino ad arrivarle sul viso e sugli occhi, che sembravano felici di ciò che aveva compiuto in quel momento, quasi orgogliosa di avere allungato la sua lista di morti per mano sua.

Quella sostanza porpora sottolineava il suo fisico longilineo e perfetto. Anche se il suo corpo era ancora giovane possedeva forme perfette da ogni punto e nei panni da guerriera si poteva notare quante battagli aveva combattuto, visto le innumerevoli cicatrici che solcavano il suo corpo femminile.

 

Poco distante da quella carneficina, altri due esseri osservavano la ragazza entusiasta del suo lavoro, scambiandosi sguardi allarmati e preoccupati.

Guadando meglio erano una bimba sui 2 anni e uno strano animaletto che volteggiava sospeso in aria. Per descriverlo si potrebbe dire un coniglietto giallo - arancione, con delle piccole e candide ali piumate sulla schiena, due orecchie lunghe e affusolate, due occhietti dolci ora punteggiati dalla preoccupazione di un rosa brillante: che tenero!!!!!

La bambina invece aveva i capelli sul biondo scuro che arrivavano fin sotto le spalle con sistemati tra essi dei fiori molto graziosi, bianchi. Aveva un viso molto somigliante a quello della ragazza che combatteva ma i suoi grandi occhi erano molto più sul blu scuro.

Prese poi parola la bimba

***- Moon, la mamma sta supelando il limite, bisogna sveglialla. – era piccola ma già molto intelligente

Moon – Si Miiko, hai ragione, meglio fare presto. –

Miiko – Già, vado io… - prese così ad avvicinarsi a quella che ormai abbiamo capito essere la sua mamma, cercando di non inciampare tra i cadaveri.

Arrivatale vicino si appese ad una sua gamba, stringendola dolcemente.

Miiko – Mamy, ora puoi torlale nolmale, non siamo più in pericolo. –

Dopo aver pronunciato queste parole un’aura avvolse le figura materna; i suoi vestiti cambiarono, da veste da combattimento a un lungo e maestoso vestito candido, con una profonda scollatura a “U” e delle maniche che finivano allargandosi leggermente. Anche la sua espressione mutò, ora era più dolce mentre abbracciava teneramente sua figlia….

 

Miiko – Oh Mamy. Stavi pel peldele il contlollo: così mi fai pleoccupale..-

 

FINE FLASHBACK

 

???? – Già, stavo per perdere il controllo di me stessa, sta diventando sempre più difficile farlo quando uso il mio potere demoniaco, per fortuna posso contare anche sull’altro, altrimenti un giorno di questi potrei fare del male a mia figlia…non me lo perdonerei –

 

Hiei si guardava in giro, da qualche minuto poteva finalmente sentire la presenza di qualcun altro oltre a lui, forse proprio la persona che stava cercando.

Camminò ancora per 10 minuti per poi giungere nel luogo nel quale si trovava il creatore della barriera.

Era una radura non molto vasta, nel centro di essa c’era ciò che rimaneva di un albero tagliato orizzontalmente, sul quale era seduto un essere incappucciato.

Hi “Finalmente l’ho trovato” – Rispondi: chi Sei? –

 

 

 

Finito. E’ un po’ corto, ma spero possa ugualmente piacere.

 

Note dell’autrice.

Ho un disegno di quella specie di “coniglietto” che ho descritto prima. Non è colorato, ma rendo di sicuro l’idea, se lo volete chiedetemelo a francyam@hotmail.it , d’accordo!!!!

 

Bye Bye

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Capitolo 7
*** 7. L'amicizia tra Yukina e Botan ***


Ciao a tutti eccomi tornata con un nuovo capitolo

 

 

 

Ciao a tutti eccomi tornata con un nuovo capitolo.

Ringrazio 1992 per gran parte del testo, ma anche Kiba91 per la recensione e per avermi inviato la mail.

Ho pensato che ora potesse stare bene un capitolo del genere… ditemi che ne pensate…

 

 

 

L’amicizia tra Yukina e Botan

 

 

 

 

Yukina era ancora affacciata alla finestra, guardava l’orizzonte nella direzione  dove ,poche ore prima, era “scappato” Hiei…. Era convinta che il demone fuoco fosse suo fratello ma non capiva perché continuasse a scappare. Forse non gli voleva bene…

 

Yuk “Perché continui a sfuggirmi Hiei, perché non mi vuoi bene? Perché non vuoi ammettere di essere mio fratello? Ti vergogni di avere una sorella come me?  Perché non vuoi starmi vicino?”

 

Nel frattempo Botan si era avvicinata alla dama dei ghiacci e gli posò una mano sulla spalla, la ragazza si voltò verso Botan e notò il suo sorriso, un sorriso dolce e sincero, un sorriso che solo lei poteva donarle un sorriso che donava solo a lei….

 

B:- non è ancora tornato?- chiese con delicatezza…. Yukina scosse leggermente la testa in segno di negazione….

Botan si rattristò molto a vederla in quello stato, era l’unica che riusciva a capire la dama dei ghiacci, era l’unica che riusciva a penetrare la barriera che si era costruita attorno,era l’unica che comprendeva a pieno la sua tristezza come se la sentisse quasi propria, era l’unica che conosceva la sofferenza di quella ragazza tanto dolce e gentile con tutti e dannatamente diversa dal fratello (sia fisicamente che caratterialmente).

Era l’unica che provasse per lei l’amore che provava per una sorella minore, una sorella che aveva bisogno d’aiuto,una sorella a cui voleva veramente molto bene una sorella che non aveva mai avuto ….

Yukina osservò Botan per qualche istante, le voleva bene,molto bene, troppo bene; era l’unica che la capisse era l’unica che riusciva a vedere sotto il suo cuore spezzato, era l’unica che  aveva capito il suo carattere, era l’unica ad essersi accorta che la vita di Botan si celava dietro una maschera, era l’unica che era riuscita a togliere la maschera che  copriva il suo splendido volto, era l’unica che aveva visto che il viso della bella ragazza era triste e solitario, era l’unica ad avere capito che la ragazza voleva solo un po’ di affetto ma gli era sempre stato negato fin dalla nascita, quando i suoi genitori morirono in seguito ad un incidente  e lei fu trovata dal suo principe che l’aveva aiutata a crescere ma che gli aveva sempre negato l’affetto di cui aveva bisogno; la povera ragazza era sempre stata sola nella sua infanzia e si era attaccata molto a Yusuke quando notò che egli gli offriva la sua amicizia considerandolo il suo migliore amico finendo per conoscere tutto il gruppo che si era formato : il team Urameshi, Shizuro, Yukina,Keiko, la maestra Genkay e la madre di Yusuke (mi sono dimenticata il suo nome!) considerandola una grande famiglia, e questa famiglia era salda e unita anche grazie a lei che era riuscita a tenere più volte il gruppo unito risolvendo vari problemi.

 

B:- Yukina non preoccuparti ,tornerà presto, lo sai come è fatto no? È il solito testardo, si sarà allontanato per riacquistare il comportamento da duro, non preoccuparti- concluse avvicinandola un po’ più verso di se e stringendola dolcemente, a quel contatto Yukina non resistette più e scoppio a piangere, Botan aveva il potere di farla sentire a casa sua, riusciva a farla sfogare tranquillamente, a piangere e liberarsi dai suoi brutti pensieri….. in men che non si dica il letto di Yukina era ricoperto di diamanti e, mentre Yukina piangeva, Botan le accarezzava la testa e la consolava…..

Dopo un pianto liberatore Yukina cadde addormentata, stancata da tutte quella emozioni che l’avevano colpita durante la giornata, Botan la coprì delicatamente con una coperta li vicino, sussurrandole dolcemente un buon riposo.

 

 

L'amore disse all'amicizia:" tu a che servi? ? " e l'amicizia rispose :"ad asciugare le lacrime che tu fai versare!!"

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Forse Yukina è in pericolo!!! ***


 

"Eccomi tornata a rompervi le scatole. Sono tornata da qualche giorno dall'Inghilterra e mi sono messa subito a scrivere un nuovo capitolo. Spero compensi il precedente."

Buona lettura.

^_^

 

 

Hiei si guardava in giro, da qualche minuto poteva finalmente sentire la presenza di qualcun altro oltre a lui, forse proprio la persona che stava cercando.

Camminò ancora per 10 minuti per poi giungere nel luogo nel quale si trovava il creatore della barriera.

Era una radura non molto vasta, nel centro di essa c’era ciò che rimaneva di un albero tagliato orizzontalmente, sul quale era seduto un essere incappucciato.

 

Hi "Finalmente l'ho trovato " - Rispondi: chi sei? -

 

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??- Vuoi davvero sapere chi sono? – si capiva che stava cercando di camuffare la voce e la cosa gli riusciva molto bene

Hi – Certo che lo voglio sapere!!! E poi perché camuffi la voce, hai per caso paura di me? –

??- Figurati se ho paura di te demone di fuoco di nome Hiei! Comunque il mio nome lo saprai presto, questa era solo una visita di cortesia e volevo anche avvertirti di tenere d’occhio tua sorella…-

Hi – Sorella? Io non ho una sorella! –

?? – Non mentirmi. Si chiama Yukina e in questo momento si trova nel mondo degli umani. Ma non preoccuparti, chi ha intenzione di farle del male non sono io ma un altro essere e solo io ti posso aiutare. -

Hi - Come posso essere certo che non mi stai dicendo solo un sacco di bugie? Questa è la prima volta che ti vedo e non so neppure il tuo nome o il tuo aspetto. –

?? – So che non ti fidi e non ti chiedo di fidarti per ora. Ma presto scoprirai che avevo ragione e chiederai il mio aiuto. –

Hi – Non mi servirà il tuo aiuto! Se davvero Yukina è in pericolo come dici, sarò io soltanto a salvarla. –

?? – Presto ti ricrederai Hiei, presto molto presto. Ci si vede! –

Hi – No, aspetta dove vai? – si spinse in avanti per cercare di prendere quell’essere, ma scomparì prima che le sue dita potessero anche solo sfiorarlo.

Hi "Ma chi diavolo era? E tutto quello che mi ha detto è la verità?" – Ora non pensiamoci, vado al cestello e ci penso con calma, con la pancia piena. –

E così riprese il suo cammino verso la reggia di Mokuro. Le parole di quell’individuo lo avevano lasciato un po’ perplesso.

Emanava una strana aura e aveva uno strano odore, per di più era stato in grado di creare quella barriera che ha trasformato un pezzo del mondo dei demoni in un angolo di paradiso. Proprio una cosa strana.

Hi " Ma la prossima volta che ci rincontreremo scoprirò il tuo volto e mi dirai tutto di te!"

Ecco, già in lontananza si vedeva il castello.

La barriera finiva proprio davanti a esso e molti demoni erano lì vicino per studiarlo attentamente.

Poi notò che anche la demone era presente e se ne chiese il motivo.

Non era una che si interessava a queste cose, soprattutto ora che dopo il torneo ne era uscita perdente.

O forse non la conosceva abbastanza.

Hi "E poi che me ne importa"

Arrivo fino all’estremità del campo di forza e appena spuntato fuori dagli alberi tutti lo guardarono con un’aria stupita stampata sulla faccia.

Hi – Che avete da fissarmi in quel modo! Chiudete quelle bocche o ve le taglio con la spada! –

Demoni – Certo! – Anche se c’era il loro capo, Hiei rimaneva comunque un demone molto forte, capace di ucciderli in pochi secondi.

Però il demone si fermò un secondo.

>Hi "Si potrà uscire nello stesso modo? Si certo che domante mi faccio!!! – sguainò così la spada per ripetere le mosse che aveva fatto per l’entrata e, in effetti, riuscirono alla perfezione.

Appena uscito, la barriera si dissolse dietro di lui, in una scia di polvere trascinata lontano dal vento, scomparve…

Mukuro - Hiei, sei tornato finalmente - Mukuro decise di avviare una conversazione a quanto pare

Hi - Si, il Ningekai è molto noioso per i miei gusti -

Mu - Vuol dire che accetti la mia proposta di lavoro? -

Hi - Perché no! Ma non rimarrò qui molto ho delle cose importanti da fare - "e una persona da smascherare!"

Mu - D’accordo, sei sempre il benvenuto qui a casa mia. Vieni, seguimi. Ti condurrò nella sala banchetti, darò una cena in onore del tuo arrivo - disse facendo segno con la mano di seguirla.

Hiei non disse niente fece solo un piccolo cenno d’assenso con la testa e seguì l'ex re nella sua reggia.

 

*************************************************************************************

 

Intanto nel Ningekai.

Era già sera sulla terra, il buio si affrettava a tingere il cielo di un blu scuro e le prime stelle si affacciavano timide su quel lenzuolo d’immensa bellezza.

Una ragazza era affacciata alla finestra, intenta a rimuginare continuamente gli avvenimenti di qualche giorno prima.

Il suo volto era molto triste.

Indossava il suo solito kimono azzurro con un obi blu. Teneva i suoi capelli, color acquamarina, legati con un nastro rosso, ma aveva sempre delle ciocche che cadevano libere e le contornavano il viso.

Yu - Fratello mio, dove sei? -

TOC TOC Bussarono alla porta.

Yu - Avanti! - rispose sempre voltata

Bo - Ehi, Yukina. Come va? - Era Botan. Che dolce quella ragazza, si preoccupa sempre per gli altri.

Yu - Bene. Grazie a te mi sento meglio -

Bo - Ne sono felice - disse prendendole le mani - ma ora mi devi fare una promessa. - i suoi occhi si allargarono in attesa di una risposta

Yu - Va bene, te lo devo -

Bo - Non lo devi a me, io lo faccio con piacere. La promessa vale solo per te stessa -

Yu - Per me stessa... - la dama dei ghiacci rimase un attimo in silenzio e poi chiese all'altra ragazza di rivelargliela e lei l'avrebbe mantenuta.

Bo - Ora andiamo a cena. Mi devi promettere che non penserai più a niente che ti faccia intristire per almeno due giorni. Ok? Non mi piace vederti triste, soprattutto se è colpa di quel testone di tuo fratello. -

Yukina guardò la sua amica negli occhi.

Quello che diceva era in parte giusto, se voleva chiarire le cose con suo fratello avrebbe dovuto parlarci faccia a faccia, quindi visto che al momento non cera perchè pensarci?

Tutto si sarebbe risolto presto, se lo sentiva e sperava vivamente che il suo sesto senso avesse ragione.

Yu - D’accordo Botan! Ora andiamo a mangiare che ho una fame -

Tutte e due scoppiarono in una fragorosa risata e a braccetto uscirono dalla stanza dirette dai loro amici.

 

*************************************************************************************

 

?? - Cara Yukina, ci incontreremo presto-

Mi - Mamy, ora andiamo a nanna? - chiese la bambina mentre si stropicciava gli occhi assonnati

?? - Certo piccola, ora corri a mettere il pigiamino che la mamma prende un bicchiere d'acqua e ti raggiunge. - rispose accarezzandole una guancia

Mi - Ok. Ti aspetto di la. Andiamo Moon! -

Mo - Arrivo Miiko! -

 

**************************************************************************************

 

++ - Non mi impedirai di impadronirmi della ragazzina insulsa principessa - disse una voce roca e scura di una figura nascosta nell'ombra mentre guardava delle immagini in uno specchio magico. - vincerò io e mi impadronirò del mondo - e scoppiò in una fragorosa risata che fece tremare il terreno...

 

Ecco terminato anche questo. Ricordate i commenti...

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Capitolo 9
*** In un'altra dimensione. ***


9. capitolo

 

Ciao a tutti.

Volevo dire una cosa prima di iniziare.

Questo tipo di testo è un esperimento per me, visto che non ho mai provato a scrivere un capitolo in questo modo. Ha una stesura più coinvolgente dei primi e le vicende sono come raccontate da un narratore esterno alla storia ma che si trova nel luogo dove si svolge la vicenda. Se vi piace come è venuto proverò  scriverne altri in questo modo.

E' indicato soprattutto per le persone molto fantasiose che riescono ad immaginare ad occhi aperti ciò che viene raccontato qui sotto. Rileggendola però credo che il racconto perda un pò di serietà: voi che dite?

 

Grazie e buona lettura.

 

 

Entriamo in una realtà completamente diversa da quella che regna nel Makai. Ma dove ci troviamo?

No, non è il Ningekai...neanche il Reikai.

L'aria che si respira è fresca e profumata. Sa di natura...quasi fruttata...Vero?

Fluttuiamo leggeri nel cielo azzurro, in esplorazione a questo posto fantastico....le nuvole sono come batuffoli di zucchero filato, fragili, che si dividono al nostro passaggio.

Una rondine si avvicina a noi, non sembra avere paura, ci guarda un attimo incuriosita, per poi andare giù, in picchiata diretta chissà dove, mentre noi la perdiamo di vista... 

Il sole è alto nel cielo e i suoi raggi riscaldano la terra e le case. Case umili nel loro genere, con colori tenui ma variopinti: rosa, gialle, azzurre...in un allegro arcobaleno. Non sono molto grandi, massimo due piani; sono tenute bene, molto pulite. Hanno dei bei terrazzi, grandi, con qualche pianta e qualche fiore ad abbellirli, che danno o sul cortile o sulle vie ciottolate davanti a casa...

Sorvoliamo in questo momento una piazzola. C'è un mercato. Gli abitanti girano allegri tra le bancarelle...guarda...hanno tutti visi sorridenti o rilassati. Alcuni ridono, altri discutono con un fruttivendolo. Chissà di cosa parlano! Ci sono persone con sembianze tutto sommato umane ed altri no e sembra che l'aspetto non dia alcun problema dal punto di vista sociale: meglio cosi, vero?

Dei bambini giocano allegri, si rincorrono. Giocano anche con una palla. Uno di loro, accidentalmente sbatte contro la bancarella del fruttivendolo di prima...cadono delle mele. Il colpevole rimane un'attimo a guardare il suo piccolo "disastro", per poi mettersi a ridere...una risata cristallina...continua a ridere mentre riprende la sua corsa con i suoi compagni...amata gioventù. Il propietario non è molto arrabbiato, almeno sembra, resta lì con la mano alzata a guardare i ragazzini allontanarsi. Mha!!!

Il paese è abbastanza grande, modesto. Dalla posizione in cui siamo si possono vedere, alcune case più grandi, forse di quelli più ricchi, alcuni strani monumenti, assomigliano vagamente ai tipici templi giapponesi. Ma dove diavolo siamo capitati?

E' ancora possibile notare un campo sulla sinistra, ci sono delle porte: giocheranno a calcio? Chissà!

Il paesino è circondato dalla vegetazione, verde e rigogliosa...ma la cosa che risalta di più è...guardate davanti a noi, oltre la piazza, prendendo la via che porta a nord...uao!!!

Davanti a noi uno splendido palazzo reale, gigantesco...rimaniamo a bocca aperta davanti a questo splendore dell'architettura di questo mondo...per saperne di più dirigiamoci ad esplorare la costruzione, vi va?

Sempre galleggiando in aria imbocchiamo la via che porta nella sua direzione...non ci vuole molto che arriviamo nei pressi del suo cancello. Spalancate gli occhi dallo stupore!!!! Il cancello è d'argento, maestoso ed è decorato con dei disegni...sembrano ali, ali d'angelo, alcune sono ricavate dall'oro...meraviglioso...

Guardando dentro si scorge il giardino principale ai lati della strada sterrata che continua il suo corso...ma noi diamo un'occhiata alla vegetazione.

Per i primi dieci metri c'è un'erbetta verde e fresca, corta e senza fiori...più avanti...sia sulla destra che sulla sinistra ci sono due piccole fontane in marmo bianco. L'acqua sgorga da vasi retti da fate che si guardano negli occhi. Occhi con degli smeraldi al posto della pupille e sulla schiena delle graziose ali di marmo rosa.

Proseguendo si notano dei favolosi ciliegi in fiore...un alito di vento fa staccare alcuni petali che, lasciandosi trasportare, formano una scia che si perde nel cielo...notiamo che al di sotto degli alberi ci sono delle panchine, in legno e ferro con un motivo a spirale.

Il resto è pieno di fiori di tutti i tipi. Quali sono i più belli?

Rose.

Gligli.

Tulipani.

Margherite.

Ortensie.

Calendule.

Primule.

Bocche di leone.

Di tutti i colori.

Sulla destra scorgiamo un labirinto, con una strana forma. Le sue pareti sono formate da una siepe verde, rigogliosa e forte, con qualche fiorellino bianco che spunta qua e la.

Ci sono anche altri alberi. Ognuno di voi adocchi il suo preferito...

Quercie.

Castagni.

Salici.

Faggi.

Ulivi.

Noci.

Faggi.

Aceri.

Finalmente raggiungiamo il porticato molto alto, spazioso e illuminato, colonne e capitelli sono scolpiti a regola d'arte, da fare invidia ai più grandi maestri greci...

Ehi, guardate li, a destra...quella ragazza, non vi ricorda qualcuno.

Posiamo i piedi per terra dopo esserci rifugiati dietro ad una colonna, mentre spiamo quella ragazza... Un flashback colpisce la nostra memoria.

INIZIO FLASHBACK

Una ragazza correva, anzi rincorreva, degli strani esseri sguainando la scintillante spada posta sul fianco destro. Si, destro, perché lei era mancina e quindi combatteva con la sua arma impugnata con la mano sinistra.

Era bionda, un biondo quasi bianco, capelli lunghi fino quasi al fondo schiena, erano sciolti e, a ogni movimento, oscillavano senza sosta.

Il suo viso, tenero, aveva una bella pelle senza imperfezioni. Ma la cosa che colpiva di più erano i suoi occhi azzurri come il mare, limpidi, che in questo momento, invece, erano colmi d’odio e di tristezza. Cosa mai poteva esserle successo?

Aveva sicuramente 15 anni circa, ciò nonostante padroneggiava tecniche, sia di arti marziali che con la katana, da vera professionista ed esperta in arte del combattimento.

Uccideva quegli esseri uno dopo l’altro; ad alcuni tagliava la teste, ad altri trafiggeva il ventre, oppure li flagellava con pugni e calci. Sangue. Sangue dappertutto. Ora c’era solo quel liquido rosso intenso dei suoi avversari.

Sgocciolava dai capelli, che ne erano zuppi, fino ad arrivarle sul viso e sugli occhi, che sembravano felici di ciò che aveva compiuto in quel momento, quasi orgogliosa di avere allungato la sua lista di morti per mano sua.

Quella sostanza porpora sottolineava il suo fisico longilineo e perfetto. Anche se il suo corpo era ancora giovane possedeva forme perfette da ogni punto e nei panni da guerriera si poteva notare quante battaglie aveva combattuto, visto le innumerevoli cicatrici che solcavano il suo corpo femminile.

Poco distante da quella carneficina, altri due esseri osservavano la ragazza entusiasta del suo lavoro, scambiandosi sguardi allarmati e preoccupati.

Guadando meglio erano una bimba sui 2 anni e uno strano animaletto che volteggiava sospeso in aria. Per descriverlo si potrebbe dire un coniglietto giallo - arancione, con delle piccole e candide ali piumate sulla schiena, due orecchie lunghe e affusolate, due occhietti dolci ora punteggiati dalla preoccupazione di un rosa brillante: che tenero!!!!!

La bambina invece aveva i capelli sul biondo scuro che arrivavano fin sotto le spalle con sistemati tra essi dei fiori molto graziosi, bianchi. Aveva un viso molto somigliante a quello della ragazza che combatteva ma i suoi grandi occhi erano molto più sul blu scuro.

Prese poi parola la bimba

***- Moon, la mamma sta supelando il limite, bisogna sveglialla. – era piccola ma già molto intelligente

Moon – Si Miiko, hai ragione, meglio fare presto. –

Miiko – Già, vado io… - prese così ad avvicinarsi a quella che ormai abbiamo capito essere la sua mamma, cercando di non inciampare tra i cadaveri.

Arrivatale vicino si appese ad una sua gamba, stringendola dolcemente.

Miiko – Mamy, ora puoi torlale nolmale, non siamo più in pericolo. –

Dopo aver pronunciato queste parole un’aura avvolse le figura materna; i suoi vestiti cambiarono, da veste da combattimento a un lungo e maestoso vestito candido, con una profonda scollatura a “U” e delle maniche che finivano allargandosi leggermente. Anche la sua espressione mutò, ora era più dolce mentre abbracciava teneramente sua figlia….

 Miiko - Oh Mamy. Stavi pel peldele il contlollo: così mi fai pleoccupale...- (sembra Shampoo di Ranma 1/2)

FINE FLASHBACK

'Avete capito di chi parlo? Ricordate? Ora la stessa ragazza si stava dirigendo...verso di noi? Vuoi dire che ci ha visti, no, non è possibile...però sta venendo di qua...

Per fortuna non si è accorta di noi, mentre entra dentro il portone principale, di un bel legno massiccio. Che dite: la seguiamo?'

L'interno è molto suggestivo. Alcune finetre molto ampie permettono un illuminazione molto vasta di giorno.

La prima stanza a destra mi sa che è una specie di guardaroba...uh! Qualcuno si stà avvicinando alla nostra sospetta. Origliamo...

Omino - Bentornata principessa! - esclama inchinandosi profondamente.

Principessa? Eh?

Principessa - Grazie Sutzu. - molto cordiale ed educata risponde con un sorriso al "bentornata" di Sutzu, mentre lui l'aiuta a sfilarsi la giacchetta riponendola nel guardaroba.

Principessa - Sutzu dov'è mia figlia? - figlia? Ah si. Miiko giusto?

Su - Miiko si trova nel giardino delle farfalle maestà -

Pr - Grazie - riprese a camminare percorrendo il lungo corridoio davanti a se. Noi la seguiamo verso questo "giardino delle farfalle".

Dopo un groviglio di corridoi e di porte da aprire giungiamo in questo fantomatico cortile...

@__@ Ora capirete il motivo del suo nome!!!

Intorno a noi volteggiano tantissime farfalle di tutti i colori. Alcune arancioni, azzurre e mille altri... Stratosferico!!!

Eccola la in fondo la piccola con un retino in mano mentre insegue alcuni esemplari che non vogliono proprio farsi catturare...Anche se il suo bottino è magro sembra divertirsi un sacco, sorridendo felice, zampettando tra le aiuole.

Pr - Miiko. Sono tornata - che voce dolce rivolge a sua figlia

Mii - Mamma!!! - esclama mentre butta a terra ciò che aveva in mano per saltare tra le braccia della donna.

Pr - Come va piccola? -

Mii - Molto bene mamy. E tu, per oggi hai finito? -

Pr - Si per oggi si. -

Mii - Vuol dile che limani con me pel tutto il giolno? -

Pr - Si tesoro. Contenta? -

Mii - Tantissimo - un sorriso meraviglioso appare prima sul viso della bambina e poi su quello della madre.

Mii - Mamy! Mi aiuti a prendere qualche farfalla? - un altro sorriso innocente risalta i suoi occhi bluette (si scrive così?)

Pr - Certo - impugna il retino - quale vuoi? -

Mii - quella la! Quella lilla, la vedi? -

Pr - Ah si, eccola - veloce come il vento si muove nella sua direzione e dopo qualche secondo è già di ritorno con il suo bottino - ecco qui, è questa? -

Mii -Si che bella . Mamma sei fortissima!!!! -

La principessa risponde con una linguaccia scherzosa, mentre tra le due inizia una lotta di solletici.

Noi siamo rimaste a far da spettatori/ici a questo tenero incontro. Che carine che sono!!!! ? ^_^

 

___________________________________________________________________________________________________

Per ora torniamo al Makai, più precisamente da Hiei che si sta sbaffando una bella bistecca ai ferri, con qualche coscia di pollo. Sta venendo fame anche a noi...non sbavate sul compiuter mi raccomando...XD.

 A quella tavola imbandita c'erano solo il demone, più Mokuro che lo guardava con un sorrisetto sulle labbra. Hiei si accorse di essere osservato e senza staccare gli occhi dal piatto esclama stizzito:

Hi - La smetti di fissarmi con qul sorrisetto! -

Mo - Ti da fastidio -

Lui la guarda con una faccia del tipo "non prendermi per i fondelli non fare domande di cui sai già la risposta"...

E così riprende a ingozzarsi con tutto quel ben di dio davanti al naso.

Noi intanto, guardandoci attorno, possiamo distintamente notare che questo palazzo e l'altro nello strano mondo sono proprio di due generi diversi. Ma anche i padroni sono di gusti deversi. Per esempio questa stanza è molto buia se non fosse per quel enorme lampadario sul soffito e per qualche piccola finestrella.  Qui c'è anche un'aria abbastanza vissuta con qualche ragnatela sul soffitto (che constatiamo trovandocela attaccata ai capelli) e qualche crepa sul soffito e sui muri. Mentre l'altro palazzo è pulitissimo e l'aria che si resprira è fresca e profumata. E di tanto in tanto su qualche tavolo vengono messi dei vasetti con qualche fiore profumato all'interno.

Facciamo una faccia sognante al ricordo di quel palazzo dei sogni, questo in confronto è un tugurio più che la residenza di un re...bha!!! Valla a capire Mokuro....

Mentre Hiei, sbaffa ciò che gli viene servito in una dimensione oscura parallela alla nostra (intendo 2006) qualcuno osserva interessato il suo prezioso specchio magico.

++ - Bene, tutto procede secondo i miei piani - una voce bassa e roca eccheggia in quel luogo buio - nessuno riuscirà a fermarmi, nel quell'insulsa della principessa, ne quel buffone di un demone. La koorime sarà mia e non disturberà i miei piani... - una risata, maligna e forte...ma chi sarà mai? E che vuole da Yukina?

 

 

Finita!!!! Spero vi sia piaciuta. Che ve ne sembra?

GRAZIE DI AVER LETTO QUESTO CAPITOLO.

Kissoni.

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