I felt this way before: so insicure.

di pecks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Era finita. ***
Capitolo 2: *** Occhi negli occhi ***
Capitolo 3: *** STOP. ***
Capitolo 4: *** Maledetta punizione. ***
Capitolo 5: *** Curiosità scomode ***
Capitolo 6: *** Stomaco, occhi e cuore. ***
Capitolo 7: *** Grazie a te! ***



Capitolo 1
*** Era finita. ***


Era finita. Finita di nuovo.
D'altro canto, si sa, Serpeverde e Grifondoro non sono fatti per stare insieme. E lei era una Serpeverde. E lui era un Grifondoro.
Non c'era storia, quella storia non poteva esserci.
Lui era Colin: dolce e affettuoso, amante della fotografia, ma era troppo...Colin.
E così Andie vedeva un'altra amicizia trasformarsi in tentativo di relazione per poi sfociare in un disastro.
All'inizio dell'anno aveva pensato che le attenzioni particolari riservatele dal giovane mago potessero essere l'inizio di qualcosa, ma ancora una volta, il cuore di lei si era opposto, rifiutando in modo deciso quell'idea azzardata.
Lui l'aveva presa bene, pur dispiacendosi del fatto che quell'esperienza era già giunta al termine. Lo accettava.
Lei era sicura, ma soffriva per quella malinconia crescente dalle viscere che le opprimeva il respiro.
Poi c'era chi era rimasto a guardare in silenzio: Andie confusa durante le lezioni, Andie raggiante, mentre raccontava la "novità" alle sue amiche, Andie e Colin, vicini e complici nella Sala Grande, Andie assente e preoccupata nella Sala Comune dei Serpeverde. Ed ora, Andie triste e silenziosa.
Draco Malfoy non avrebbe voluto notare tutto questo. Non era affar suo e non lo toccava minimamente.
Se pur membri della stessa Casa da più di tre anni, non si erano mai rivolti la parola e conoscevano a malapena il nome l'una dell'altro. Lui per caso. Lei per fama: la Serpe, il figlio di Lucius Malfoy, il Raccomandato, il Viziato, l'Amico del Signore Oscuro.
E poi erano talmente diversi che qualsiasi contatto fra loro era da escludere.
Rimane il fatto che Draco si era reso conto dello stato di Andie, senza sapere alcunchè di lei.

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Capitolo 2
*** Occhi negli occhi ***


Niente più Colin. Niente più mamma e papà entusiasti. Niente più amiche tutti gridolini e allusioni.
E ora?
Una gomitata di Evangeline Smith la riportò alla lezione di Pozioni che stava involontariamente ignorando e si ritrovò faccia a faccia con il Professor Piton, solito sguardo carico di disprezzo verso tutto e tutti e, in quell'esatto momento, verso di lei.
"Quando deciderà di tornare fra di noi si faccia donare qualche punto dalle sue compari nuvolette: due punti in meno a Serpeverde, signorina Carlier."
Borbottii di disapprovazione si levarono dai suoi compagni di Casa sparsi per l'aula. Arrossì e fissò lo sguardo alla lavagna vuota.
"Bella mossa."
Andie si voltò alla sua sinistra per capire da dove provenisse quel commento palesemente sarcastico.
Per la prima volta i suoi occhi color smeraldo incontrarono quelli di ghiaccio di Draco Malfoy.
Fu come una scarica elettrica che le percorse tutto il corpo, fremendo fino alla nuca. Se prima era arrossita, ora andava a fuoco mentre contemplava il ragazzo che la fissava ostile.
Capelli di un biondo esageratamente pallido sparsi ordinatamente sul capo, incontravano armoniosamente l'ovale appuntito sul mento di un viso diafano dai lineamenti marcati, ma eleganti.
"Altri cinque punti se voi due non la piantate di amoreggiare!" sbraitò Piton furioso. "Anzi, meglio. Carlier, Malfoy. Sabato mattina. Nel mio ufficio. Nove in punto." concluse ghignando soddisfatto.
Quando finalmente quella pietosa ora di lezione giunse al termine, Andie raccolse frettolosamente le sue cose e si accinse ad uscire dall'aula. Ma arrivata sulla soglia quella voce la raggiunse nuovamente, ancora più irritata.
"Grazie mille, rimbambita"
Insulti gratuiti? Assolutamente no. Andie si girò di scatto, furiosa si imbattè di nuovo in quegli occhi spettacolari.
"Senti, che vuoi? Sei stato tu a provocarmi!"
"Tu sei rimasta imbambolata a fissarmi!" ribattè facendo un passo verso di lei. Di nuovo quel brivido.
"Bhè, tu...tu..." balbettò insicura.
"Oh, al diavolo, Carlier!"
Silenzio imbarazzante.
"Conosci il mio nome?"
Una scintilla indecifrabile guizzò nello sguardo del giovane Serpeverde che, una volta alzate le sopracciglia dorate, scansò violentemente Andie proseguendo per la sua strada.
Evangeline aspettava l'amica accanto alla porta.
"Quanto ti invidio!" esordì "Punizione con Draco Malfoy!" e roteò gli occhi con fare sognante.
"Sì, avrò il tempo di affrontarlo esattamente come merita, quel figlio di papà..."
"Andie, non vorrei rovinare i tuoi propositi diabolici, ma...sabato...è domani."
"Cavolo! Di già?!" disse Andie battendosi il palmo della mano sulla fronte. Violentemente. Le ci voleva, dopo essersi cacciata in una situazione simile.

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Capitolo 3
*** STOP. ***


Lettoriiiii =)

Ciao a tutti, ho altri capitoli belli e pronti da pubblicare, ma prima di continuare con la storia mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate! Tanto per capire cosa si può migliorare, cosa cambiare e soprattutto se vale la pena continuare con questo racconto...

Kisses
Pecks

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Capitolo 4
*** Maledetta punizione. ***


-Forse se non apro gli occhi...non sarà mai mattina-
pensò Andie, ma si rese subito conto di quanto stupida e infantile fosse quella considerazione.
E così, svogliatamente, si preparò e scese a colazione, ma non mangiò granchè. Invece Draco, all'altro lato del lungo tavolo, pareva del suo solito umore e sghignazzava beato fra i suoi presunti amici e quella sanguisuga della Parkinson, sempre incollata al suo fianco.
"Ti distruggerà." affermò Evangeline.
"Cosa? Ma chi?"
Proprio in quel momento Draco sussurrò qualcosa a Pansy, facendo un cenno con il capo nella sua direzione. La ragazza sventagliò il suo caschetto corvino e, giratasi di scatto, le scoccò uno sguardo pietrificante, il viso livido di rabbia.
"Pansy, ovviamente!" ridacchiò la sua compagna.

Andie si avviò, trascinando i piedi, verso l'ufficio di Piton e nell'attraversare il chiostro che dava sul giardino interno rallentò per osservare il cielo: nubi plumbee incombevano sulle svettanti torri di Hogwarts, un blu profondo che di certo minacciava pioggia.
Se non altro non sarebbe stata una mattinata completamente sprecata, visto che non vi era comunque possibilità di uscire all'aperto.
Qualcosa di piccolo e duro le urtò la nuca.
"Ehi!"
"Rimbambita, è il caso che muovi le chiappe"
Malfoy era placidamente appoggiato ad una colonna e se ne stava lì soddisfatto con un paio di ghiande in mano.
"Non ci posso credere" sussurrò Andie a se stessa mentre la serpe la superava fischiettando.
Lo seguì e, biascicando maledizioni su maledizioni, arrivò nella stanza invasa dalla penombra e dall'odore acre di chissà quale pozione, subito dopo di lui.
"In ritardo, Carlier." sentenziò l'insegnante.
Stavolta rimase a bocca aperta.
"Già. Buongiorno, professore! Che cos'ha preparato di bello per noi?" domandò quasi angelico Draco. Incredibile.
"Non c'è bisogno di strisciare così signor Malfoy. Semplicemente voglio che fra due ore quei calderoni" e indicò una catasta di pentole di varie misure che si innalzava in un angolo dell'ufficio "brillino come fossero trasparenti." Gettò ai loro piedi spugne e spazzole. "Buon lavoro" sibilò ed uscì.
Silenzio. I due ragazzi si guardarono in cagnesco e, afferrato un calderone a testa, si misero all'opera a due lati estremi della stanza.

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Capitolo 5
*** Curiosità scomode ***


I giovani Serpeverde si lanciavano occhiate truci di tanto in tanto, ma nessuno dei due osava parlare, finchè Draco non esordì:
"Allora, come sta il nostro Colin?" disse con finta e maligna indifferenza.
Fitta allo stomaco, ma Andie rimase muta continuando imperterrita la sua attività.
"Ehi, rimbambita. Dico a te." tornò all'attacco lui.
"Tu che ne sai?"
"Beh, chi non sa della vostra storiellina finita male?"
Lei lo fissò.
Lui ricambiò lo sguardo inespressivo.
Poi l'ufficio ripiombò nel silenzio.
"Poi era evidente. Non poteva funzionare! Avessi visto la tua faccia negli ultimi tempi..."
"Tu l'hai vista?"
Malfoy si sentì improvvisamente vulnerabile, come se i suoi sguardi volontari non fossero più un suo segreto ben custodito.
"E'...è un modo di dire."
In quel momento Piton irruppe nella stanza. Per fortuna il lavoro era praticamente finito: il professore passò in rassegna i calderoni senza commenti o suoni di alcun genere.
"Bene, bene. Abbiamo due stakanovisti qui. Fuori." ringhiò.
Andie e Draco attraversarono la soglia, si lanciarono un'ultima occhiata e si allontanarono nelle due direzioni opposte.
A pranzo, Andie mordicchiò solamente il dolce, una poltiglia scura e indefinita.


Quando venne l'ora di cena la ragazza non aveva fame, anzi avvertiva un vago senso di nausea.
Ma doveva scendere, o qualcuno si sarebbe incuriosito, avrebbe fatto domande e a lei non andava di parlare con nessuno.
Il breve discorso svoltosi in mattinata la tormentava. Non capiva dove Malfoy volesse arrivare con quelle insinuazioni e questo la stizziva.
Scese così nella Sala Grande e si sedette pensierosa, per poi cercare involontariamente lui con lo sguardo. Gli occhi che incontrò non erano i suoi.
Erano quelli di Pansy: era seduta qualche posto più in là rispetto al biondino che rideva e scherzava com'era di norma con i suoi compagni. Erano occhi rossi e gonfi, lacrime fresche e la guardavano con un odio così profondo che Andie sussultò tornando a fissare il suo piatto pieno di leccornie.

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Capitolo 6
*** Stomaco, occhi e cuore. ***


Conato di vomito.

Si guardò intorno: i suoi cmpagni si rimpinzavano indistintamente di ogni pietanza, parevano beleve intente a spolpare, succhiare, divorare una carcassa. Spettacolo disgustoso che non aveva mai notato.

Altro conato.

Poi ci si tuffò. Si gettò in quegli occhi infiniti quanto un triste oceano gelido. Draco la osservava con aria interrogativa e questo la turbava più di qualsiasi ragazzina furiosa o ragazzino famelico. Cosa voleva questa volta?

Ennesimo conato. Forte, impossibile da ignorare.

Si alzò in tutta fretta.
"Ehi, che ti prende?" esclamò Evangeline.
"Devo vomitare." bofonchiò semplicemente e si fiondò verso il corridoio, letteralmente di corsa. Non fece caso al buio e al silenzio degli anfratti del castello, aveva solo una cosa in mente: il bisogno di raggiungere il bagno delle ragazze che ospitava il fantasma di Mirtilla Malcontenta. Lì nessuno avrebbe potuto disturbarla, permettendole di svuotare stomaco, occhi e cuore.
Finalmente lo raggiunse e si accovacciò accanto ad un lavandino, la fronte appoggiata alla porcellana liscia e fresca dava sollievo anche alle viscere in sobbuglio.
Fece alcuni respiri profondi e si sentì meglio.
"Carlier?"
Lui era lì ovviamente, in piedi sulla soglia, più bello che mai nella penombra. La pelle diafana che assumeva una sfumatura celeste, incredibile, dove la pallida luce della luna si rifletteva. E il blu del cielo notturno si mescolava ai capelli biondi per poi specchiarsi nel suo sguardo perplesso.
Era troppo. Andie si rialzò di colpo ed entrò in uno dei gabinetti. Sperò di avere rimesso anche l'anima.

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Capitolo 7
*** Grazie a te! ***


Poi rimase lì. Chissà per quanto tempo, la consolava pensare che probabilmente lui se n'era andato. Disgustato.
Invece lo trovò sempre là, dov'era prima adagiata lei, seduto davanti al lavandino con un'aria decisamente seria (e vagamente preoccupata?).
"Andiamo. Ti porto in infermeria." dichiarò. Di certo quel tono non ammetteva repliche.
Così Andie fu costretta a seguirlo, senza dire una parola.
E stavolta sì, notò tutta la soffocante desolazione dei corridoi a quell'ora.
Solo i passi di Draco rieccheggiavano sulla pietra gelida, i suoi e i battiti frenetici del suo cuore lanciato a mille.
Raggiunta l'infermeria, Malfoy rimase in un angolo buio vicino alla soglia, mentre Madama Chips decretava le condizioni della giovane Serpeverde: una cosa da poco, malessere dovuto probabilmente al dolce servito a pranzo. Pix il Poltergeist aveva fatto uno scherzo di cattivo gusto aggiungendo alla ricetta qualche sostanza strana. Non era stata l'unica a stare male.
Un cucchiaio di liquido ambrato non identificabile e via, verso il dormitorio.
Gazza li avrebbe pelati vivi se li avesse pescati a zonzo per la scuola in quel momento.
"Potresti fare più attenzione a ciò che mangi anzichè guardarti intorno stralunata" rallentò per aspettare Andie: si sentiva una pezza ed era ancora più confusa.
"Credo che Pansy tenterà di strozzarti." ghignò lui soddisfatto.
"Ma che diavolo ha?"
"Beh, hai passato più tempo tu da sola con me questa mattina che lei in tre anni!"
"Dì alla tua amichetta che non ha proprio niente da temere."
Nel frattempo avevano raggiunto la loro Sala Comune.
"Non è la mia amichetta." Draco si rabbuiò indignato.
"No, certo" ribattè ironica Andie sorridendo furba.
"No. Buonanotte rimbambita" sibilò lui e si diresse verso l'ala maschile. Cominciò a salire la scala a chiocciola.
"Ah, Malfoy!" lo fermò lei. Draco si arrestò e si voltò seccato. "Grazie..." sussurrò Andie arrossendo.
Accadde tutto così in fretta:
Malfoy ridiscese e si avvicino a passo lento ma sicuro a Andie, impalata al centro della stanza. Si fermò a pochi centimetri da lei e sorrise enigmatico mentre, sollevata una ciocca di lei, giocherellava delicatamente con un ricciolo.
"Tutto qui?" domandò malizioso.
"Io...non..sì? No, cioè..." Andie percepiva le sue gambe come fossero sul punto di squagliarsi come gelatina.
Draco fece scivolare la mano sulla sua guancia, la fissò intensamente negli occhi e si fece ancor più vicino. Il suo respiro caldocosì vicino al viso provocò ad Andie brividi ghiacciati attraverso tutta la spina dorsale.
"Sicura?"
Detto questo le sue labbra sfiorarono quelle di una giovane strega in preda al panico, tremante come una foglia d'autunno. Durò la frazione di un secondo, ma lasciò Andie sconvolta.
"Di nulla." bisbigliò Draco allntanandosi sorridente e ritornando sui suoi passi, per poi sparire nel buio della scala.
Andie non si mosse per alcuni minuti, poi, con un sorriso raggiante corse alla sua stanza.



LETTOOOOORIIIII! 
Ho ricevuto solo un paio di recensioni per questa storia, quindi non so se vi sia piaciuta oppure no. Certo è che se mi farete sapere cosa ne pensate potrò lavorare su un'altra, magari che continui un po' questa fanfiction che pare interrotta sul più bello! ^^
Ringrazio in ogni caso chi l'ha letta e la leggerà per l'interesse dimostrato verso il mio lavoro =*

Alla prossima!

Pecks

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