Anthem

di glaenzendefrau
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cantante lirico ***
Capitolo 2: *** Ninna nanna ***
Capitolo 3: *** Violino scordato ***
Capitolo 4: *** Dissonanza ***



Capitolo 1
*** Cantante lirico ***


Hogwarts, Hogwarts del nostro cuore,

te ne preghiamo insegnaci bene

giovani, vecchi o del Pleistocene,

la nostra testa tu sola riempi

con tante cose interessanti.

Perché ora è vuota e piena di venti,

di mosche morte e idee deliranti.

Insegnaci dunque quel che è richiesto,

dalla memoria cancella l'oblio

fai del tuo meglio, a noi spetta il resto

finché al cervello daremo l'addio. 

(da "Harry Potter e la Pietra Filosofale")



Cantante lirico

Sorride, l'uomo.
Si perde meravigliato nell'ampio soffitto a volte della sala da pranzo, il grigio plumbeo delle nuvole reso luminoso dalle candele ancora lucide di sego. Le scale cantano al suono dei suoi passi, ridono mentre lo fanno perdere tra i corridoi dorati e labirintici. Sfiora il pomello di una delle tante porte, aspira il familiare profumo di pergamena intonsa.
Gira lentamente su sé stesso, come un bambino. L'edificio esplode in un tripudio di oro e pietra bianca, i quadri si confondono in un'unica tavolozza.
«Sarà perfetto» sussurra Godric Grifondoro, e la sua risata di gioia echeggia nella scuola scintillante.



 

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Capitolo 2
*** Ninna nanna ***


Ninna nanna


Chiude gli occhi.
Vecchi scampoli di lana si attorcigliano attorno alle braccia e raggiungono il gessetto che si sta sgretolando, stretto convulsamente tra le dite macchiate di inchiostro. L’odore di polvere si fonde con gli effluvi della tintura chimica, con l’acqua di colonia scadente della professoressa di matematica. Le lenti economiche, ancora macchiate di colla dello scotch, iniziano la loro calma discesa verso il basso.
Il Babbano deglutisce e arriccia il naso, mentre traccia con fatica strisce bianche sull’ampia superficie d’ardesia.
Il Mago si rannicchia più a fondo tra il velluto e il cotone del comodo letto a baldacchino.
Scaccia gli incubi con scintille dorate e tartarughe trasformate in teiere.




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Capitolo 3
*** Violino scordato ***


Violino scordato

 

L'uomo picchiò il palmo della mano sul tavolo traballante e sparpagliò le lettere che promettevano miracoli in poco tempo. Afferrò decine di fogli inutili e li strappò in minuscoli brandelli, lanciandoli nell'aria polverosa.
Si sedette, sconfortato, e lasciò che le farfalle beffarde si posassero sul pavimento, morte.
Se fosse stato fortunato, avrebbe potuto eliminare i ricordi e i rifiuti con un ampio gesto della mano.
Ma era stato un bambino senza abilità, un adulto ostile e un vecchio inutilmente speranzoso.
Il suo manico di legno e i suoi rametti di saggina non si sarebbero mai librati in aria per lui, avrebbero solo seguito docili i suoi movimenti lenti e stanchi.

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Capitolo 4
*** Dissonanza ***


Dissonanza

 

 

Sfreccia tra le loro teste e strilla, gli occhi spalancati e lucidi di follia.
Coglie un'istantanea dei loro volti -capelli che si rizzano sulla nuca, lentiggini sui volti pallidi, bocche spalancate- e ride del loro sconcerto, della loro paura di innocenti, piccoli, indifesi studenti.
Un'ondata di denso inchiostro si abbatte su di loro, e volute nere colano impietose dai ricci biondi, dalle cartelle, dalle mani che afferrano convulse le vesti.
Lui rotola e si attorciglia su sé stesso, lasciandosi inseguire da grida seccate che non ascolta.
«Scusate, non l'ho fatto apposta!»

Ormai nessuno crede più alle sue parole contrite.

 

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