Diario dei rimpianti

di Genio95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Venerdì 22 luglio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

 

Genio95 è tornata con una nuova storia questa volta in toni più tristi e melodrammatici, perché questa non è una storia qualsiasi. È la mia vita degli ultimi tre mesi: tre mesi d’inferno.

Ma facciamo un passo indietro per aiutarvi a capire.

 

Mi chiamo Ilaria, ho 16 anni e la mia passione più grande è andare a cavallo. Condivido questa passione con cinque amiche speciali: Maria, Annamaria, Francesca e Floriana e insieme siamo le M.A.F.F.I.

A settembre dell’anno scorso alla nostra scuola di equitazione è arrivato un nuovo istruttore, Fabio, che all’inizio sembrava manna dal cielo ma con il tempo è venuta fuori la sua natura non proprio angelica: imbroglione, bugiardo, inaffidabile, bambinone, testardo e potrei continuare all’infinito.

Fatto sta che ci ha portato a fare una sacco di gare e finché si saliva di categoria e si andava tutti insieme andava tutto alla grande.

Il problema è sorto alla fine di maggio quando alla fine dell’ultima gara lui si è sbarazzato di Diamondd uno dei cavalli di punta della scuderia.

Il nostro obbiettivo successivo erano i campionati regionali di salto ostacoli e un po’ perché la scuderia non aveva cavalli, un po’ perché noi siamo troppo vecchie per gareggiare con i pony, ci siamo trovate senza ronzini per gareggiare.

O meglio io e Francesca avevamo la partecipazione assicurata, e i genitori non volendo mandare in fumo i nostri sogni di gloria hanno messo un surplus per affittare dei cavalli. Uno di questi era Diamondd e anche Maria è salita sul carro dei partecipanti, Annamaria avrebbe usato un cavallo affittato all’ultimo minuto, ma per Floriana Fabio non è riuscito a trovare nessun cavallo.

E così quel fantomatico venerdì ci siamo riunite al centro per apprendere l’amara notizia: Floriana non poteva venire e noi dovevamo decidere cosa fare. Appellandosi alla politica tutte o nessuno le mie college si sono tirate indietro una alla volta. Rimasta solo io a dover prendere una decisone ho tradito il gruppo scegliendo di andarci, spinta dalla curiosità, dalla voglia di provare e di ripicca nei loro confronti. In un primo momento ho sperato che mi avrebbero seguito, come succede sempre: io mi lancio in un’impresa paradossale, loro si tirano indietro ma poi alla fine una alla volta si convincono e mi seguono. Ma stavolta avevo fatto male e i conti: di solito l’elemento che trascina il gruppo dopo che io ho fatto la follia è Floriana, ma lei era tagliata fuori a prescindere  e quindi non avevo nessuna possibilità di convincere il gruppo.

Per aggiungere la beffa al danno hanno litigato a morte con l’istruttore e la proprietaria del centro. Dopo la sfuriata si sono chiuse nello spogliatoio, io sulla soglia le ho guardate, mi sono girata e sono andata a fare lezione, mentre loro hanno chiamato i genitori e si sono fatte venire a prendere. È stato quello il momento in cui qualcosa tra di noi si è rotto, quello il momento in cui le ho tradite.

In seguito, dopo i campionati Maria è tornata al centro, mentre le altre tre ancora rimurginanano su come sia meglio uccidere Fabio.

In più una settimana dopo i campionati Fabio e la proprietaria del centro hanno litigato e lui se ne è andato per sempre.

Ora siamo senza istruttore, senza M.A.F.F.I. e senza futuro, e in questa nefanda situazione io ho due missioni: ricompattare il gruppo, che è rimasto dilaniato da questa esperienza e far tornare Fabio. Ci riuscirò?

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Venerdì 22 luglio ***


Venerdì 22 luglio 2011

 

Siamo a metà  delle vacanze estive e i giorni cominciano a confondersi tra di loro. Se qualcuno mi fermasse per la strade e mi chiedesse che giorno è io non saprei rispondergli. Il tempo sembra essersi fermato, così come il mio orologio che necessita di una nuova batteria.

L’ultimo giorno importante, che aveva senso, è stato quel freddo venerdì di maggio; quando Fabio ci ha detto che Floriana non poteva venire ai campionati. Da quel giorno la mia vita ha preso una piega troppo strana anche solo per essere raccontata.

I giorni mi scivolano tra le mani, riempiti di attività inutili e ore passate al computer a guardare vecchie foto, foto di quando eravamo insieme ed era ancora tutto apposto.

Mi trascino da una parte all’altra come un fantasma, come l’ombra di ciò che è stato.

Credo che non dimenticherò mai quel venerdì, quando il vento soffiava talmente forte da far venire i brividi lungo la schiena. Quel giorno io ho fatto una scelta: ho scelto tra le mie amiche e la mia carriera. Al momento scegliere la carriera mi era sembrata la scelta più giusta: certo le altre si sarebbero potute arrabbiare con me, ma lì per lì non ho calcolato i reali rischi a cui andavo in contro, credendo di poter porre rimedio a tutto con un mi dispiace. Con il senno del poi avrei dovuto rifletterci più attentamente, e non partire in quarta come mio solito.

Ma vedendo le altre tirarsi indietro mano a mano che le difficoltà aumentavano, qualcosa in me è scattato: forse la voglia di rivincita e di riscatto, o forse solo il voleri dimostrare che io ero diversa, che non avevo paura.

Ma quello che i miei genitori, Fabio, Adriana e anche io consideravamo coraggio altro non era che incoscienza, dettata dall’orgoglio e dalla presunzione di avere qualcosa in più delle altre. Mentre di diverso ho solo una totale non curanza del pericolo e della conseguenze.

Lanciandomi in questa folle impresa volevo semplicemente dimostrare a tutti coloro che dicevano “non ce la può fare” “è un suicidio”, che si sbagliavano; e invece gli ho dato un motivo in più per farli gongolare dicendo “ io te l’avevo detto che sarebbe stato inutile, e poi potevi farti male”.

In questa storia l’unica cosa che mi fa male è il mio cuore: prima dilaniato dalla scelta, ora immerso nel rimpianto.

Il tempo quel venerdì si è congelato e riprenderà a scorrere solo quando le M.A.F.F.I. torneranno a essere quelle di prima.

Da allora tutto ciò che è successo non ha importanza. Anche i campionati ai quali tanto tenevo e per i quali tanto ho combattuto, mi sono passati davanti senza fermarsi, senza darmi il tempo di godermeli e gustarmeli a pieno.

Vorrei essere come Harry Potter, avere una bacchetta o qualche strano incantesimo in una lingua inventata per poter rimediare allo sbaglio che ho fatto: se adesso mi chiedessero di scegliere tra l’amicizia e qualsiasi altra cosa, io sceglierei l’amicizia, ma solo se è quella delle M.A.F.F.I.

Degli altri non  mi importa niente: se ci sono loro, non esiste nient’altro.

Solo noi cinque per sempre, o almeno spero!

 

 

 

 

 

Queste sono le pagine del mio diario dei rimpianti, di tutto ciò che rimpiango di aver o non aver fatto. Le conseguenze della mia scelta li sto pagando adesso con i miei sensi di colpa.

Spero di non avervi annoiato/depresso troppo e che leggiate e recensiate in tanti.

A presto

Genio95

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