Listen to your Heart

di The_Fucking_Sisters
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. -Primo giorno di scuola- ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 -il diario di Violet- ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. -Il diario di Emily- ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. -La Spiaggia- ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. -Ricordi- ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. -La Festa- ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. -Il diario di Emily- ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. -Unite come prima- ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. -L'inverno- ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. -La scoperta di Violet- ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. -Divise per la prima volta- ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. -Il chiarimento- ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. -il diario di Violet- ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. -Il ballo- ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. -Il diario di Emily- ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16. This Hurricane's chasing us all underground.- ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16. -The love we had, We had to let it go- ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 - Your little piece of heaven turns too dark ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. -Primo giorno di scuola- ***


Listen to your heart
when he's calling for you.
Listen to your heart
there's nothing else you can do.
I don't know where you're going
and I don't know why,
but listen to your heart
before you tell him goodbye.





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Quella mattina fu Natalie a svegliarmi, abbaiando a non so cosa.
"Natalie stai zitta!!!", urlai irritata alzandomi dal letto.
Erano le 7 del mattino ed ero in ritardo per andare a scuola.
Corsi in bagno, mi feci la doccia e cercai di mettere qualcosa di decente.
"Emily la colazione!" urlò mia madre dal piano di sotto.
"Vai a svegliare Violet!"
Violet era la mia sorella gemella, eravamo completamente identiche ma completamente diverse.
I nostri capelli erano di un rosso che dava sull'arancio, e gli occhi verdi.
Saremmo identiche fisicamente se mia sorella non si fosse tinta i capelli di un biondo platino.
"Violet alza il culo dal letto!" sbraitai spalancando la finestra della sua camera.
"ancora 5 minuti Emily!"
"No, siamo in ritardo,ed è il primo giorno di scuola, MUOVITI!"
Ci eravamo appena trasferite in California, perchè nostra madre aveva ottenuto una promozione.
Mi precipitai giù per le scale e trangugiai la colazione in un secondo, presi la merenda e corsi fuori di casa.
"Idiota aspettami!!" sentì mia sorella correre dietro di me.
Salimmo sulla nostra Chevelle rossa (cabriolet giusto per vantarsene) e sfrecciammo verso la scuola.
"Benvenuti alla Carmichael High School!" disse il preside Charles parlando al microfono.
"Troverete gli orari delle lezioni in segreteria. Buon lavoro!"
Abbandonammo l' aula magna dirigendoci verso i nostri armadietti.
"Tu in che aula sei alla prima ora?" chiesi nervosa a mia sorella. "313, Inglese. Guarda che abbiamo gli stessi corsi."
L'unica cosa che mi consolava.
La giornata passò molto lentamente e non mi sembrò vero di essere finalmente a casa.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 -il diario di Violet- ***


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{Caro diario,
Lo so, è un eternità che non ti scrivo. Ma tra il trasloco e tutto il resto non ho avuto un attimo di tempo.
Ieri siamo arrivate nella nuova casa: è molto grande e finalmente ho una camera tutta mia.
Inutile dirti che colore ho usato per verniciare i muri.
Emily non era molto entusiasta all'idea delle camere separate, ma ormai siamo grandi, non possiamo condividere la camera in eterno.
E poi almeno posso attaccare tutti i miei poster senza dover discutere con lei. è così strano, siamo gemelle ma abbiamo gusti completamente diversi.
L'unico lato negativo e che litighiamo sempre per chi debba tenere Natalie nella propria camera.
Ma forse ora abbiamo trovato un compromesso, una sera a testa.
Cos'altro devo raccontarti?? Ah si...Oggi è iniziata la scuola ed è stata molto stressante.
Non mi ricordavo fosse così stancante. Non mi sembra vero di essere a casa.
Mentre andavo a lezione di chimica ho visto appeso in segreteria l'annuncio delle cheerleader, fanno le selezioni ma non sono sicura di voler partecipare.
Vorrei chiedere anche a Emily ma conoscendola non accetterebbe mai.
Comunque sono fiduciosa per la nostra nuova vita, la California mi piace molto e anche la nuova scuola.
E poi la mamma guadagnerà più soldi con il nuovo lavoro e alla nostra famiglia serve più denaro.
Oh, aspetta un momento...Natalie sta rosicchiando la mia ciabatta!!!!
Eccomi di nuovo, gliel'ho tolta dalla bocca. Non imparerà mai quella cagnolina!
Cosa stavo dicendo? ah si, della nuova vita. Sono certa che mi abituerò alla California. Non siamo ancora state al mare ma ci andremo presto.
Ora ti devo lasciare, la mamma urla che è pronta la cena.}


Chiusi il mio diaro e lo ritirai insieme alla penna nel comodino.
Pensavo davvero ciò che avevo scritto nel diario, la California cominciava a piacermi.
E con un pò di fortuna, forse avrei dimenticato i fantasmi del mio passato.
Si, con un pò di fortuna ci sarei riuscita...



 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. -Il diario di Emily- ***


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{Caro diario,
Oggi sono particolarmente malinconica.
Per fortuna è sabato e abbiamo fatto solo due ore di scuola.
Violet ed io andremo finalmente in spiaggia domani,
non vedo l' ora di buttarmi in acqua!
Non sono sicura che mi piaccia questa nuova vita,
mi mancano i miei vecchi amici e la vecchia casa.
Per quanto riguarda Violet vuole impormi di partecipare alle selezioni delle cheerlader con lei,
come se non sapesse quanto odio stare al centro dell'attenzione.
Io non sono come lei, preferirei leggere un buon libro DA SOLA invece di fare stupidi balletti mezza nuda davanti a tutta la scuola.
Scusa, Natalie abbaia, devo portarla fuori. A presto!}

 

"Andiamo cucciola!", esclamai mettendole il guinzaglio.
[Violet quando esce con Natalie sembra che debba fare una sfilata di moda. Io è già tanto se ho i pantaloni addosso]
Misi gli auricolari e mi persi nella musica.
Quando uscii di casa c'era un sole quasi accecante, e un'afa insopportabile.
Ad un tratto il guinzaglio mi scappò di mano, permettendo a Natalie di scappare dietro a un altro cane.
"Natalie vieni subito qui!", urlai in preda al panico.
Corsi verso di lei, e non mi accorsi di essermi buttata in mezzo alla strada.
"Hey ma che cazzo fai?!" urlò un ragazzo sconvolto dall'auto che stava per investirmi.
"S-scusa.." sussurrai ricominciando a correre in cerca di Natalie.
[Che idiota, come ho potuto distrarmi così?] Pensai scuotendo la testa.
Con mia sorpresa, Natalie era poco lontana da me, che giocava con un altro cane.
"Stupida! Non scappare più!" le dissi, prendendola in braccio e accarezzandola.
Tornai in fretta a casa, ancora un pò spaventata.
"Che è successo?" chiese Violet notando Natalie in braccio a me.
"è una lunga storia..." dissi sospirando.
Violet mi fissò in attesa che le raccontassi tutto, mi conosce troppo bene.


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Capitolo 4
*** Capitolo 4. -La Spiaggia- ***


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"Spiaggia! Spiaggia! Si va in spiaggia!"
urlò Emily entrando in camera mia come un uragano.
Mi alzai di scatto dal letto imprecando contro di lei.
"Ti aspetto in soggiorno, se entro cinque minuti non sei pronta me ne vado senza di te!"
Sbuffai e cercai di prepararmi il più in fretta possibile.
Quando arrivammo alla spiaggia ero ancora assonnata e il caldo non faceva altro che far aumentare la mia irritazione.
La spiaggia era bellissima e la sabbia bollente faceva venire voglia di tuffarsi in acqua.
Ci togliemmo le canottiere e i pantaloncini appoggiandoli sulle asciugamani.
Emily iniziò a correre verso il mare quasi subito e io la seguii.
L'acqua fu come una ventata di aria fresca,
il caldo soffocante cominciava a svanire.
Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dalla dolce carezza delle onde.
Ad un tratto mi ritrovai sott'acqua,
riemersi velocemente e guardai Emily infuriata.
"mi stavo rilassando!",esclamai irritata mentre mia sorella rideva divertita.
Sbuffai e cercai di tornare allo stato di pace che ero riuscita a raggiungere.
Chiusi di nuovo gli occhi, concentrandomi solo sul rumore delle onde, che si infrangevano sugli scogli.
Ma le urla dei bambini e gli altri rumori non mi permettevano di rilassarmi.
Decisi così, di uscire dall'acqua per prendere un pò di sole.
"io torno in spiaggia",annunciai lanciando un occhiataccia ad Emily.
Non rispose continuando a sguizzare nel mare sorridente.
Tornai alle asciugamani e mi ci stesi sopra,
misi le cuffiette nelle orecchie e iniziai a leggere un libro.
Con la musica e con la lettura dimenticai il mondo attorno a me e riuscii finalmente a rilassarmi.
Ad un tratto vidi la pagina del mio libro diventare sporca.
Ma...un momento...quello era gelato!
Mi tolsi le cuffie e mi voltai infuriata verso l'idiota che aveva sporcato di gelato il mio libro preferito.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. -Ricordi- ***


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Finsi di non sentire quando Violet disse che sarebbe tornata in spiaggia.
Mi stavo divertendo troppo per seguirla,
anche se sapevo che l'avrebbe voluto.
Presi un lungo respiro e andai sott'acqua, sentendomi finalmente libera.
Purtroppo io e Violet non andiamo sempre d'accordo,
lei preferisce prendere il sole, invece di rimanere tutto il giorno nell'acqua.
Quando riemersi, ci misi un pò a riconoscere le urla di mia sorella.
Preoccupata cercai di capire cosa fosse successo.
"Hai visto che hai fatto? Sei un'idiota!".
Esclamò rivolta ad un ragazzo mortificato di fronte a lei.
"S-scusa, non l'ho fatto apposta..". rispose. 
"Mi sono distratto, se vuoi te lo pago.."
"Non mi servono i tuoi soldi, imbecille!".
Violet era furiosa, e capii subito il motivo della sua rabbia.
Quello che teneva fra le mani non era un libro qualsiasi, ma
quel libro.
Ci teneva moltissimo.
Quando arrivai alle asciugamani, non riuscii a vedere il viso del ragazzo, dato che corse via in preda al panico, scusandosi un ultima volta.
"Hai visto che ha fatto quel demente?!"
urlò mia sorella con le lacrime agli occhi.
"è il libro di papà, vero?".
Si limitò ad annuire.
Quella era l'unica cosa che nostro padre ci regalò,
quando decise di lasciare mamma.
Era l'unica cosa che ci rimaneva di lui.
Arrivate a casa ordinai una pizza, l'unica cosa che ci avrebbe fatto dimenticare, almeno per un pò, quel brutto episodio.
"Quando torna la mamma?" chiese Violet.
"Penso che stia dai nonni fino a domani sera."
"Sai cosa significa questo?!".
No. No. No. Avevo sentito quella domanda fin troppe volte.
"Non daremo una festa di nascosto!" risposi un pò alterata.
"Eddai sister..Siamo nuove e non ci conosce nessuno! Se vogliamo far parte delle cheerlader.."
"Ma noi non vogliamo far parte delle cheerlader, tu lo vuoi!"
esclamai interrompendola.
Inutile dirvi come andò a finire.
Mia sorella era molto convincente quando voleva.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. -La Festa- ***


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Erano le 20:00 ed Emily e Violet avevano già ultimato i preparativi per la festa.
C'era un intera tavolata di bibite e patatine.
Avevano spostato il divano per improvvisare una pista da ballo.
Ovviamente Violet era riuscita a convincere la sorella, come al solito.
"sarà una noia mortale!",si lamentò Emily sbuffando.
Violet sospirò e disse:
"è l'unico modo che abbiamo per farci degli amici.
dopo questa festa ci conosceranno tutti a scuola"
Emily si buttò sconfitta sul divano, era inutile cercare di parlare con Violet.
Sapeva già come sarebbe andata la serata: Violet avrebbe parlato con ogni persona alla festa, e lei si sarebbe annoiata a morte.
Dopotutto che divertimento ci poteva essere in una festa di adolescenti che ballano e si ubriacano?
Emily proprio non capiva il punto di vista di sua sorella,
 che era -entusiasta è dire poco- per quella stupida festa.
Quando avevano saputo che la madre non sarebbe tornata da Seattle prima del giorno dopo, Violet aveva esultato dicendo che era perfetto per dare una festa.
"ma mi spieghi perché la gente dovrebbe venire?
non ci conosce nessuno!",chiese Emily.
"Perché c'è da bere e da mangiare gratis, alla gente basterà.
Appena leggeranno il volantino si precipiteranno qui",
rispose Violet con un sorriso.
Riprese in mano i suoi trucchi e diede un ultimo tocco di ombretto ai suoi occhi.
"che fai, ti trucchi ancora?",chiese Emily scocciata.
"tra poco arriveranno gli invitati, devo essere pronta"
Emily non capiva proprio l'esigenza di truccarsi di sua sorella,
lei era già tanto se si metteva un pò di matita.
Il campanello suonò anche prima del previsto e Violet corse ad aprire la porta.
Etrarono quattro o cinque ragazzi che sorrisero a Violet quando li fece entrare.
Iniziò subito a chiacchierare con loro, sembrava che li conoscesse da sempre, non da un minuto.
Alla fine della festa Violet aveva conosciuto ogni persona presente nella casa, Emily solo qualcuna.
Uscì in giardino per prendere una boccata d'aria,
non sopportava più tutta quella gente.
Appoggiato al muro della veranda c'era un ragazzo che fumava,
Emily lo scrutò per un secondo finché non lo vide buttare la sigaretta nel prato come se niente fosse.
"ehy! potresti evitare di buttare le sigarette nel mio giardino?",
chiese alterata avvicinandosi al ragazzo.
"tu saresti la padrona di casa?"
"si e ti sarei grata se tirassi su quella sigaretta!"
"Tu sei la pazza che si è buttata in mezzo alla strada!"
disse avvicinandosi a lei per guardarla meglio.
"Non mi sono buttata, sei tu che non hai frenato!"
"Certo, come no..". Rispose tirando su la sigaretta.
Il ragazzo tornò in casa, sorridendo ad Emily.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. -Il diario di Emily- ***


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Martedì 21 settembre. Ore 06:05
{Caro Diario,
Stamattina sono un pò stanca ma non riesco più a dormire.
Ieri sera Violet mi ha costretta a fare una stupida festa a casa nostra,
e come al solito, mi sono annoiata tutto il tempo.
Non riesco proprio a capire che bisogno ha di cercare degli amici,
ci sono io, mi sembra abbastanza.
Ho passato la serata ad osservare stupidi ragazzi ballare stupide canzoni.
Chissà cosa ci trova di così divertente Violet.
Come può avere il mio stesso sangue? xD.
Quando sono uscita per prendere una boccata d'aria,
ho incontrato quel ragazzo idiota che sabato stava per ammazzarmi!
Stava inquinando il nostro giardino buttando una cicca di sigaretta per terra! Da non credere!
Alla fine mi ha dato della pazza dicendo che mi ero buttata sotto la sua macchina. Che imbecille!
Se non fosse così idiota sarebbe anche simpatico, credo.
Stasera torna la mamma,
e spero di aver messo in ordine la casa esattamente com'era prima,
perchè se capisce che Violet mi ha quasi costretta a dare una festa ci metterà in punizione in eterno.
Che palle tra un ora dobbiamo alzarci per andare a scuola,
e non ne ho nessuna voglia.}


Chiusi il diario di scatto perchè mi venne in mente un'idea davvero stupida,
e anche se la parte sana del mio cervello mi diceva di non farlo,
ormai avevo deciso. Che idiota.
Corsi in camera di Violet e spalancai le tende per svegliarla.
Inutile dire com'era conciata.
"Che cazzo vuoi, Emily!? Chiudi quelle tende!" esclamò.
"Manca ancora mezz'ora prima di alzarci per andare a scuola!"
"Ma noi non andiamo a scuola!" Risposi con un sorriso da ebete.
Violet conosceva fin troppo bene quel sorrisetto idiota.
E sapeva che non voleva dire niente di buono.
"Assolutamente  Emily!" urlò mettendosi a sedere.
"Non ho idea di cosa tu abbia in mente questa volta,
ma ti dico di no immediatamente!" continuò innervosendosi un pò.
"Eddai io ho partecipato alla tua stupida festa anche se mi faceva schifo! Potresti almeno appoggiarmi. no?" 

*faccina tenera attivata*
"Non fare quella faccia Emily, stavolta non attacca!"
"Va bene... se vuoi andare a scuola da sola fai pure..."
"E tu dove vorresti andare?!"
"In giro... a fare shopping per esempio.. e poi in spiaggia..
ma se tu preferisci farti otto ore di scuola fà pure!"
"E con quali soldi?!"
"Ricordi i soldi che mamma ci ha lasciato in caso di necessità?
Questa è una necessità!"
"Ti odio quando fai così!" disse alzandosi dal letto e dirigendosi all'armadio.
Sapevo che non era vero.  
"Veloce, facciamo colazione fuori!" esclamai eccitata.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. -Unite come prima- ***


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 Dopo aver fatto colazione in un bar,
salirono sulla Chevelle e sfrecciarono in giro per la città.
"Dove andiamo?" Chiese Violet con impazienza.
"Lo vedrai.."  Le rispose una sorridente Emily.
Poco dopo si trovarono davanti ad un negozio di vestiti, non molto caro.
"Non riesco a credere che lo stiamo facendo!"
disse Violet con un pò di disappunto.
"Hey V, non preoccuparti, saremo a casa entro stasera"
Violet aveva sentito così poche volte quel soprannome da stupirsi ogni volta che sua sorella lo usasse.
Entrate al negozio provarono un sacco di vestiti, costumi, canottiere e scarpe, e finirono col comprare molte cose.
La mattinata passò in fretta e presto si ritrovarono con molte buste in macchina.
"Che ne dici di andare in spiaggia?" chiese Emily col suo solito sorriso.
"Abbiamo altra scelta?" le fu risposto.
Emily conosceva fin troppo sua sorella,
e anche se la vedeva infastidita, sapeva che si stava divertendo.
Arrivate in spiaggia la prima cosa che fecero fu buttarsi in mare.
Anche se era settembre faceva ancora molto caldo,
e dovevano sfruttare quelle giornate prima che arrivasse l'inverno.
Nuotarono per gran parte del tempo finchè non decisero di fare ancora compere.
"Scusa se ti ho urlato contro stamattina E. Mi sto davvero divertendo!"  
Era da tanto che non usavano i soprannomi inventati da piccole,
un giorno, quando avevano otto anni,
decisero che avrebbero dovuto chiamarsi con l'iniziale dei propri nomi.
Erano passati nove anni da quel giorno,
e capitava raramente che una delle due usasse il soprannome dell'altra.
Fino ad oggi.
"Perdonata" rispose Emily abbracciando la sorellina,
più piccola di lei di solo 4 minuti.
"Ti voglio bene" dissero in coro.
Ma questo momento felice durò poco...
"Dove siete state?!"
urlò la madre appena le vide entrare in casa con tutte quelle buste.
"M-mamma non dovevi tornare stasera?" chiese un' Emily scioccata.
"Volevo farvi una sorpresa, e a quanto pare voi l'avete fatta a me!
Pensavate davvero che non sarei venuta a sapere della vostra assenza di oggi?!"
"Si!" Disse Violet abbassando subito gli occhi.
"Mi ha chiamato il preside! E siccome non potevo credere che le mie bambine avessero fatto una cosa simile sono tornata prima!"
Alle gemelle sembrò che passassero ore prima che la madre finisse di sgridarle.
La discussione finì con il sequestro delle cose comprate e una punizione di tre settimane.
 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. -L'inverno- ***


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Settembre passò in fretta, e altrettanto in fretta ottobre.
L'inverno ormai era arrivato e il freddo insieme a lui.
Le gemelle avevano finalmente trovato degli amici,
e, anche se è strano, erano proprio quei due ragazzi con cui avevano discusso.
Emily e Violet si divertivano nel giardino tirandosi palle di neve come due bambine.
"Sai già da cosa vestirti per il ballo della scuola?" 
Chiese V, eccitata.
"Assolutamente no?" Le rispose un' innervosita Emily.
"Potremmo vestirci da creature della natura!"
"Perchè?!"
"Beh, perchè il tema è la natura!"
"E come lo sai?"
"Ho sentito le cheerlader parlarne.."
"Tu con chi ci vai?" chiese Emily prendendola in giro.
"Perchè tu?"
"L'ho chiesto prima io!"
"B-bè.. me l'ha chiesto Robert.."
"Uuuuh!"  esclamò Emily prendendola in giro.
"è inutile che fai i versi, tu con chi ci andrai?"
"Con Jared, naturalmente!"
"Potremmo andarci insieme!" disse V, eccitata.
"Perchè?"
"Perchè io non ho mai visto Jared e tu non sai com'è Robert!"
"Credo di poter sopravvivere senza vederlo."
"Dai che ti costa? usciamo tutti insieme la sera del ballo!"
"Beh, ma tu non hai gusti proprio eccezionali.."
"Non è vero! sei tu che ti scegli i ragazzi più stupidi!
E comunque vedremo quale dei due ragazzi sarà il migliore!"
Disse Violet lanciando una specie di sfida.
Lo faceva fin troppo spesso.
Ma Emily sapeva che quella discussione sarebbe potuta continuare per secoli, così annuì un pò titubante.
"Aia!" urlò Violet.
"Che hai?!"  
"M-mi sono tagliata!"
"Come hai fatto?!"
"N-non ne ho idea!"
Uno dei difetti delle sorelle era che anche quando si facevano male ridevano come due scimmie impazzite,
anche se erano preoccupatissime.
"Ci vuole una foto!" urlò Emily ridendo.
"M-mamma! Corri! Prendi la macchina fotografica sul mio comodino!"
Ovviamente la giornata finì con una foto da Oscar,
di cui sicuramente Emily avrebbe fatto un ingrandimento.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. -La scoperta di Violet- ***


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Erano passati giorni, e la neve continuava a cadere.
Me ne stavo sdraiata sul mio letto a messaggiare con Robert,
erano due settimane ormai che ci frequentavamo e cominciava a piacermi davvero.
Per il libro che mi aveva macchiato aveva cercato di rimediare in ogni modo, ma purtroppo senza alcun risultato.
Lo avevo perdonato senza alcuna fatica,
quando ci eravamo ri-incontrati dopo giorni e mi aveva chiesto scusa.
Dopotutto,
anche se era l'unica cosa che mio padre mi aveva lasciato,
non l'avrei trattenuto con me attraverso quel libro.
Mio padre ci aveva abbandonate, non sarebbe più tornato.
Quindi, perché struggersi per un suo regalo?
Sospirai e risposi al messaggio di Robert.
Aveva scritto che gli mancavo.
Con un sorriso gli risposi che era lo stesso per me.
Quando stavo con Robert mi sentivo felice, in pace.
Si, forse era quella la parola giusta per esprimere il mio stato d'animo quando ero con lui. In pace.
C'erano anche delle incomprensioni, certo,
ma in quali rapporti non ci sono?
Il mio cellulare vibrò ancora una volta,
ma un rumore attirò la mia attenzione.
Era sicuramente il rumore dell'auto della mamma che tornava dal lavoro.
Chissà cosa aveva comprato per cena, stavo morendo di fame.
Poggiai il cellulare sul letto, avrei risposto dopo a Robert.
Mi alzai sorridendo e mi sporsi dalla finestra aspettandomi di incontrare il viso di mia madre.
Ma il sorriso mi morì sulle labbra, quella non era mia madre.
Non era mia madre con le solite buste della spesa.
Rimasi lì, a fissarlo dalla finestra, incapace di muovere un muscolo.
Che cosa ci faceva qui? Cosa ci faceva davanti al vialetto di casa mia?
Il mio cuore ebbe un sussulto alla scena che mi si parò davanti.
Era incappucciato ma io riconobbi subito la sua felpa. Quella felpa.
Le lacrime iniziarono a scivolare lente sulle mie guance bagnandomi il viso.
< Sperai di svegliarmi da quell'incubo da un momento all'altro, ma non accadde.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. -Divise per la prima volta- ***


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Violet non poteva credere a quello che aveva visto.
Perché? Perché le aveva fatto questo?
Continuava a chiederselo tra un singhiozzo e l'altro.
Credeva che le volesse bene,
credeva che si fosse affezzionato a lei almeno un pò.
Ma quello che aveva visto non lasciava spazio ad alcun dubbio, Robert aveva baciato Emily.
L'aveva baciata proprio sotto casa sua,
ed era proprio questo il punto.
Credeva che Robert non fosse tanto stupido da tradirla sotto il palmo del suo naso, e per giunta con sua sorella!
Si, Emily, sua sorella gemella.
Quella che l'aveva pugnalata alle spalle baciando il suo ragazzo.
Come poteva Emily aver fatto una cosa simile a Violet?!.
Emily non era quel tipo di ragazza, pensò.



"Come hai potuto?!".  Urlò Violet appena mi vide rientrare in casa.
"C-cosa?"
"Come avete potuto farmi questo?!
Io mi fidavo di te! E tu che fai? Baci il mio ragazzo! Ti odio!"
Non capivo a cosa si riferisse Violet, io non avevo mai visto Robert.
"V, che stai dicendo? Il tuo ragazzo?! Quello era il mio ragazzo!" urlai sconvolta davanti ad una porta chiusa.
"Vattene via! Non voglio più vederti, mi fai schifo!"
Quelle parole mi ferirono.
Sapevo che non lo pensava davvero, ma ci rimasi male lo stesso.
"Cos'è questa storia? Mia sorella crede che tu sia Robert,
il suo ragazzo!"
dissi sconvolta parlando al telefono con un Jared sorpreso.
"Che cosa?! R-robert è mio fratello, io sono Jared!"
"Allora perchè dice che ho baciato lui al posto tuo?!"
Ci fu un attimo di esitazione. Che mi sembrò interminabile.
"N-non capisco Emily.."
"Mi stai dicendo che tuo fratello esce con mia sorella e noi siamo le uniche a non saperlo?"
"Io lo so da poco, l'ho scoperto soltanto ieri.."
"Ok raggiungeteci al più presto, io cerco di calmare Violet."

Riattaccai e mi precipitai in camera di mia sorella per spiegarle tutto, ma quando cercai di parlarle non mi ascoltò.
Come può non credermi? Sono sua sorella!
Non potrei mai farle una cosa del genere, dovrebbe saperlo.
Sconsolata tornai al piano di sotto, in attesa di Jay e Rob, sperando di poter risolvere al più presto questo casino.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. -Il chiarimento- ***


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Emily era seduta sul divano quando il campanello suonò.
Non ricordava quanto tempo rimase seduta lì, ad aspettare.
Ma le sembrarono anni.
"Oh finalmente!" Esclamò aprendo la porta.
Quello che vide la lasciò un pò sorpresa. I due fratelli erano simili, ma completamente diversi, proprio come lei e sua sorella.
"Tutto apposto?" le chiese un Jared sorpreso a sua volta.
Emily decise di ignorare la domanda.
"Potete spiegarmi come mia sorella abbia potuto credere che stessi baciando lui al posto tuo?!"  disse indicando Robert.
"Tutto è iniziato quando Jay mi ha chiesto di prestargli questa felpa.."
Per la prima volta fu Robert a parlare, la sua voce era profonda, diversa da quella di Jared.
"Che ha di così speciale la tua felpa?" chiese Emily un pò titubante.
"M-me l'ha regalata Violet.
E avevo espressamente vietato a Jay di metterla."
"Ma io non l'ho ascoltato." Lo interruppe Jared.
"Quindi V ci ha visto dalla finestra mentre ci baciavamo e tu eri incappucciato.."
"E ha pensato che fossi io, dato che la felpa sarebbe MIA." esclamò Rob sottolineando l'ultima parola e guardando storto il fratello.
Ora era tutto chiaro. Bisognava solo spiegarlo a Violet.
Quello sarebbe stato più difficile.
"Dov'è Violet?" chiese Rob impaziente.
"In camera sua ma.."  Emily non ebbe il tempo di finire,
che Robert stava già salendo le scale.
Cinque minuti dopo li vide invadere il soggiorno,
come se niente fosse.
"Che c'è per cena?" Chiese Violet fingendo indifferenza.
"Non hai nient'altro da dire?" 
Le fu chiesto con tono rimproveratorio.
"Uff.. scusa E se ti ho detto quelle brutte parole e non ti ho creduto.."
"Scuse accettate. Ordiniamo una pizza? Sto morendo di fame!"
Passarono la serata a ridere, scherzare e mangiare.
"Ci siamo divertiti molto, ma credo sia ora di andare,
domani c'è scuola."
Le gemelle salutarono i rispettivi ragazzi sghignazzando un pò.
"Che avete da ridere?" Chiese Jared ridendo a sua volta.
"N-niente.."
"Voi non me la raccontate giusta, vi tengo d'occhio capito?"
"Certo, come no!" disse Emily chiudendo loro la porta in faccia.
Quando si misero il pigiama sapevano che nessuna delle due si sarebbe addormentata subito.
"Emily? Lo so che sei sveglia, posso venire nel letto con te?"
Succedeva sempre così quando la mamma era fuori città per lavoro. Non dormivano mai da sole se lei non c'era.
Emily fece posto alla sorellina.
Passarono circa due ore prima che si addormentassero,
finiva sempre così.
Cominciavano a parlare e non la smettevano più,
poi decidevano di accendere la TV o di giocare a carte.
E ogni volta che la madre non c'era, andavano a dormire tardi.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. -il diario di Violet- ***


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{Caro diario,
Lo so, è tanto che non ti scrivo, ma non ho avuto molto tempo.
Devo raccontarti assolutamente una cosa che mi è successa.
Se ci penso rido, ma non è stato affatto divertente.
Ieri me ne stavo tranquillamente seduta sul letto in camera mia
a messaggiare con Robert.
Ad un tratto ho sentito un rumore d'auto e credevo fosse la mamma,
ma quando sono andata alla finestra ho visto Robert che baciava Emily!
O almeno credevo di aver visto Robert baciare Emily.
Dopo aver odiato e insultato mia sorella, ho scoperto che non era Robert, ma Jared.
Jared è il fratello di Robert e aveva preso la fepa di Rob anche se quest'ultimo gli aveva detto di no.
Quella felpa gliel'ho regalata io, capisci?! è stato orribile!
Sono stata tanto stupida da credere che mia sorella mi avesse tradita!
Comunque ora si è sistemato tutto, per fortuna.
è una storia parechio assurda ma mi è successo davvero!
Oggi è domenica e ovviamente non c'è scuola,
usciremo con Jared e Robert.
Abbiamo pensato di fare un uscita a quattro e l'idea mi piace.
Insomma...dopotutto siamo due sorelle e siamo fidanzate con due fratelli, perché non uscire insieme?!
Domani a scuola avrò un test di matematica e sono già nel panico.
Credo che non sprecherò nemmeno il tempo per studiare,
tanto so già di prendere un brutto voto.
Sono sempre stata negata in matematica, fin dalle elementari
e sono sempre stata promossa per il rotto della cuffia.
Ma ora sono al liceo, sarà molto più difficile essere promossa.
Adesso devo andare, ci sentiamo presto!}


"allora, sei pronta?!",mi chiese Emily impaziente.
Chiusi il diario e lo ritirai al solito posto nel comodino.
"si, arrivo",risposi prendendo la borsa dall'appendi-abiti.
Chiusi la porta della mia camera e raggiunsi Emily nel soggiorno.
Jared e Robert erano già lì.
"ciao",mi disse Robert con un sorriso radioso.
"ciao",sussurrai dandogli un bacio titubante.
Salutai anche Jared e uscimmo di casa.
Non sapevamo dove ci avrebbero portato,
ma ci bastava essere con loro.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. -Il ballo- ***


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"Dai muoviti V!"  Disse Emily impaziente.
"Mi prometti che non mi prenderai in giro?"
"Promesso!"
Quando Violet uscì dal camerino del negozio vestita da "ghiaccio"  Emily non riuscì a trattenere un ghigno.
"Avevi promesso, E!"
"Ma infatti non sto ridendo,
ti ricordo che il mio costume è molto simile al tuo!"
"Si ma a te sta meglio.."  Disse Violet abbassando gli occhi.
"Violet siamo gemelle, come può starmi meglio una cosa?!"
"E perchè devo vestirmi io da acqua? Voglio fare il fuoco!"
"Ma tu non hai i capelli rossi!"
"Non ho altra scelta, vero?"
"A meno che tu non voglia fare il cespuglio..."
"Mi chiedo chi sia stato il genio che ha inventato il tema del ballo quest'anno."
Dieci minuti dopo erano fuori dal negozio,
un po' titubanti per i costumi.
"Non riesco a credere che Jay e Rob si vestiranno da 'Aria'
e 'Terra'!" disse Violet entrando in auto.
"Non avevano molta scelta direi..."
Il tempo passò in fretta,
e poco dopo si ritrovarono entrambe nella stanza di Emily, indaffarate coi trucchi e vestiti.

"Ok...Ok Violet. Respira...",
si disse mentre percorreva il corridoio fuori dalla propria stanza.
"Devi solo scendere le scale, non è così difficile."
Cercò di convincersi e poggiò il piede sul primo scalino.
Rivolse un occhiata di panico a Emily che ricambiò altrettanto spaventata.
Il trucco sugli occhi le pizzicava, peggiorando la situazione.
"Possiamo farcela", sussurrò Emily oltrepassandola.
Violet la seguì un po' titubante sugli altri scalini.
Ci pensò Emily a smorzare la tensione scivolando sul gradino per merito dei tacchi.
Si sentì una risata, e quando guardarono di fronte a loro si resero conto di avere di fronte Jared e Robert.
Erano così buffi vestiti da terra ed aria!
Violet oltrepassò l'ultimo scalino e baciò Robert facendolo arrossire.
Emily intanto si era alzata ed era accanto a Jared.
Quando videro la madre sbucare dalla cucina con una macchina fotografica e un sorriso a trentasei denti sgranarono entrambe gli occhi.
"Oh...andiamo mamma! non vorrai sul serio.." Esclamò Emily.
"Devo fotografarvi, è il vostro primo ballo!",
la interruppe la mamma entusiasta.
Le gemelle si lanciarono un'occhiata esasperata e sorrisero.
Passarono entrambe un braccio attorno al proprio compagno e si misero in posa.
"Sorridete!",
disse la mamma con un grande sorriso stampato in faccia.
Sorrisero sinceramente,
preparandosi a quella che sarebbe stata una notte indimenticabile.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. -Il diario di Emily- ***


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{Caro diario,
Ho un sacco di cose da raccontarti e non so da dove cominciare.
Ieri sera siamo state al ballo con Jay e Rob e ci siamo divertite, ma un ragazzo di quarta si è ubriacato e ha distrutto il tavolo dove c'era il punch quindi siamo andati via prima.
La scuola sta per finire, manca un mese ormai, e sono felicissima. Non vedo l'ora che arrivi l'estate!  *.*
Stamattina io e V ci siamo svegliate tardi perchè è domenica,
e appena abbiamo acceso la tv,
al telegiornale c'era una notizia sconvolgente!
Dicono che questa settimana ci sarà un tornado! D: 
sinceramente ho un bel po' di paura!
Mamma dice di non preoccuparci (certo, come no!)
e che faranno evacuare l'intero quartiere non so dove.
Con Jared va tutto bene, è sempre dolce con me
e insieme a lui mi sento protetta, e poi è così figo! XD
Mi diverto molto quando usciamo insieme a Violet e Robert perchè ridiamo come matti.
Stanotte, dopo il ballo, abbiamo fatto il bagno nel mare!
Ovviamente la calma e matura Violet ha rotto un po' elencandoci tutti i pericoli di questo "folle" gesto,
ma quando si è resa conto che eravamo entrati tutti tranne lei,
ha mandato a quel paese il buonsenso e si è tuffata.
è stato bellissimo, e l'acqua era stranamente calda.
Inutile dirti come ha reagito la mamma quando ci ha viste tornare
a casa bagnate fradicie e con le scarpe in mano perchè avevamo male ai piedi.
Punizione per una settimana. Per aver fatto il bagno!
Ma quella donna è fuori di testa! 
(non dirle che te l' ho detto! XD).
E indovina che ha detto V?!  
(testuali parole accompagnate da un tono di voce isterico) 
"è quello che ci meritiamo. è stata una follia fare il bagno in piena notte, e ora dobbiamo pagarne le conseguenze."
A volte mi chiedo se abbia davvero 17 anni  o__o ,
non mi bastava una madre, devo averne due. Un incubo.
Vabbè, vado a mangiare qualcosa, a presto!}


Ritirai il diario nel comodino e corsi giù in cucina a prendere un pacchetto di patatine.
"Emily sai che non devi mangiare quella roba ora, ti rovina l'appetito!"  Mi sentii dire dalla mamma.
"Quando è stata l'ultima volta che mi sono rovinata l'appetito?
Sai che mangio comunque.."
Finsi di non sentire ciò che mi urlò dalla cucina e mi diressi in camera di Violet.
"Ti va di vedere un film? Ho anche i popcorn!"  Esclamai entusiasta.
"Stronza non vale corrompermi con le patatine!" 
Ridemmo entrambe.
Cominciammo a guardare uno dei nostri film preferiti,
(Horror naturalmente)
E, proprio sul più bello, la porta della camera si aprì...
ma nessuno la stava aprendo!
Mi girai verso mia sorella e notai che anche lei era spaventata quanto me,
e ciò non era positivo dato che di solito mantiene sempre la calma.
Quando la porta si spalancò del tutto, urlammo,
in preda al panico più totale...
Mi nascosi sotto le coperte,
come quando ero piccola e facevo gli incubi, quando sentii qualcosa salire sul letto e...
...E mettere il muso nel pacchetto di patatine!
"NATALIEEEE!!!!" urlammo in coro, scoppiando a ridere come matte.
"Che cavolo succede?!" sbraitò nostra madre entrando.
"Niente!" rispondemmo di nuovo all'unisono,
nascondendo la cucciola sotto al letto.
Passammo la mattinata a guardare il film e coccolare Natalie, nonostante ci abbia fatto morire di paura!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16. This Hurricane's chasing us all underground.- ***





As days go by The night's on fire
Tell me would you kill to save a life?
Tell me would you kill to prove you’re right?
Crash, crash, burn, let it all burn
This hurricane’s chasing us all undergound...


₪ ø lll ·o.


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La pioggia batteva sui vetri delle finestre ormai da ore.

"Pensi che smetterà mai?"  Esclamò Emily annoiata.

"Speriamo di si"  Rispose Violet.

"Odio la pioggia, mi fa venire sonno."

"Qualsiasi cosa ti fa venire sonno, Emily!"
Risero in coro.
Le gemelle rimasero accucciate sotto le coperte tutto il giorno, perdendo la cognizione del tempo.
"Ragazze è pronta la cena!" urlò la madre dalla cucina.
"Che si mangia?" Chiese Emily incuriosita.
"Minestra."
"Bleeehh!" Fu la risposta di entrambe.
"Dato che fa brutto tempo e fa freddo..."
"Hai deciso di mettere fine alla nostra voglia di vivere propinandoci la minestra!" La interruppe Emily sarcastica.
"Vi fa molto bene, e lo sapete. Fine della discussione."
Le sorelle si limitarono a mangiare controvoglia, restando in silenzio durante quasi tutta la cena.
Quando finalmente andarono a letto, nessuna delle due riuscì a dormire, a causa dei tuoni.
"Posso dormire con te?" 
Emily sentì la voce di sua sorella, incombere nella stanza.
"Certo."

Un urlo, questo sentì Emily svegliandosi impaurita.
"Che cavolo succede?!"  Urlò accendendo la luce.
"La...la pioggia...non.. smette!" Esclamò Violet.
"Quella non è pioggia, è grandine!"
La madre entrò nella stanza, spaventata e confusa.
"Sta grandinando, e c'è un vento molto forte.
Restate calme ragazze. Mi ha chiamato lo sceriffo, dobbiamo andare a scuola, è stata attrezzata per l'uragano."
"Ma...ma l'uragano dovrebbe esserci fra 4 giorni!"
Urlò Emily in piena crisi.
"A quanto pare è arrivato prima!" La interruppe la madre.
"Prendete pochi vestiti, il meno possibile. Io prenderò il cibo." Disse, correndo al piano di sotto.
"Cazzo! E ora che facciamo Emily?!"
"Manteniamo la calma e facciamo quello che ci ha detto mamma!"
"Ma..ma..io ho.. paura!"
"Tutti ne abbiamo! Fai quello che dice la mamma, e muoviti!"
Le ragazze fecero esattamente come disse la madre, e 10 minuti dopo erano in macchina, con Natalie avvolta da una coperta, che si dirigevano verso la scuola.

"Muovetevi!" urlò lo sceriffo, che con l'aiuto di alcuni vigili del fuoco accompagnò l'intero quartiere nei sotterranei della scuola.
"Fantastico" Esclamò Emily col solito tono sarcastico.
"Emily non è il momento di fare battute.
Ci sono alcune brandine in quell'angolo. Tornate a dormire."
"Come se fosse facile" Pensò Violet.
"E tu che farai?" Esclamò poi.
"Darò una mano a chi ne ha bisogno."

"il solito spirito da crocerossina.
Non riesce a non mischiare il lavoro con la sua vita."
"è un bravo medico, e lo sai Emily.
Se qualcuno ha bisogno perchè non aiutare?"

Le ragazze rimasero nelle brandine in silenzio,
finchè non realizzarono che il giorno dopo non sarebbero andate a scuola a causa dell'uragano.
"Ma..è un miracolo! Perderò l'interrogazione di matematica!"
"Io non ci vedo niente di bello.."
La interruppe Violet un pò innervosita.

"Aspetta un attimo...Dove sono Jay e Rob?!"
Calò un silenzio che sembrò infinito.
Con la storia dell'uragano si erano dimenticate dei loro fidanzati. Come avevano potuto dimenticarli?
"Sono sicura che stanno bene entrambi." 
Disse Violet calma e ragionevole come sempre.
"Allora perchè Jared non risponde al cellulare?"
"Ma-magari non lo sente."
"Nemmeno Robert risponde!"

"Sceriffo manca una famiglia. Non si è presentata." 
Disse un vigile del fuoco.
"Dammi cognome e indirizzo, potrebbero essere in pericolo!"
"S-si chiamano Grey. Sunset Boulevard numero 30."
"Sceriffo, abbiamo chiuso le porte, ormai l'uragano è arrivato.
Non possiamo rischiare la vita."



Violet guardò la sorella che aveva sentito tutto.
"Emily! che succede?!"
"Jared e Robert...Sono in pericolo!!"

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Capitolo 17
*** Capitolo 16. -The love we had, We had to let it go- ***




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Erano ormai due ore che le gemelle, con lo sguardo perso nel vuoto, pensavano a dove potessero essere i loro ragazzi.
Emily aveva chiamato un sacco di volte Jared al telefono, ma da lui
nessuna risposta ed erano sempre più preoccupate.
Ad un tratto Emily si alzò di scatto dalla sua brandina.
"dobbiamo trovarli",disse determinata.
"ehm...non credo sia una buona idea. sai...c'è un uragano là fuori!!!",rispose Violet.
"lo so, lo so. ma non possiamo stare qui con le mani in mano in attesa di vederli entrare da quella porta!"
Violet si alzò dalla sua brandina e sospirando disse: "neanche io ho voglia di stare qui ad aspettare, ma non possiamo di certo uscire con l'uragano che incombe sulla città!"
"e allora cosa facciamo?",chiese Emily bisbigliando e avvicinandosi alla sorella con il timore di farsi sentire dalla madre.
Violet si passò una mano sulle tempie e provò a pensare a una soluzione.
Scavò nella sua mente alla ricerca di qualcosa, quando le venne un' illuminazione.
Robert e Jared avevano una cantina sotto casa loro, probabilmente si erano rifugiati lì!
Lo disse alla sorella, quella era l'unica soluzione plausibile.
Si risedettero sulle loro brandine, mentre la sensazione di impotenza le divorava.
"provo a richiamare Robert",annunciò Violet digitando il numero sul suo cellulare.
"Accidenti, non c'è campo!",disse subito dopo, irritata.
Quella situazione non era per niente bella.
Stare lì, nella scuola, in attesa che l'uragano finisse.
"ragazze, è ora di andare in mensa." disse ad un tratto la mamma
distogliendole dai loro pensieri.
"vedrete che presto l'uragano finirà",aggiunse sorridendo dolcemente alle due ragazze.
Con quel pensiero, Emily e Violet raggiunsero la mensa con la madre.
"L'uragano finirà presto e Robert e Jared stanno bene", si disse Emily per
il resto della serata.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 - Your little piece of heaven turns too dark ***


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Your little piece of heaven turns too dark.



 
Le gemelle erano in piedi davanti alle bare dei loro fidanzati.
Nessuna riusciva a dire una parola, con gli occhi colmi di lacrime guardavano in basso, sentendosi in colpa per non aver fatto niente.
 


"Emily!  Mi stai ascoltando?!"
Lo strattone della sorella la riportò alla realtà.
"Scusa, ero sovrappensiero; cosa dicevi?"
"La mamma è andata in bagno, ci ha detto di aspettarla in mensa.."
Emily abbassò gli occhi verso il pavimento, continuando a pensare a Jared, a Robert, alle persone del quartiere che ancora non erano arrivate.
"Si sistemerà tutto, sorellina" Disse Violet, abbracciandola dolcemente.
Emily rispose all abbraccio con altrettanto entusiasmo.
Come avrebbe fatto senza la razionalità e la calma di Violet, a superare i momenti difficili?
Non trovò una risposta.

"Dobbiamo andare a cercarli!"
Urlò quasi, alzandosi di scatto dalla brandina.
"Cosa?! Sei impazzita? Non possiamo! La mamma ci ha detto di aspettarla in mensa ed è quello che faremo! Non voglio trovarmi in mezzo all uragano!"
Emily, che quando prendeva una decisione non cambiava mai idea, rispose:
"Ci sono un sacco di persone là fuori! Dobbiamo aiutarle!"
"Invece no! Ci sono altri che devono farlo al posto nostro! Vengono pagate per farlo!"
"Vorrà dire che ci andrò da sola!"
"Ma sei fuori?! Emily NO! Ragiona! Non puoi uscire in mezzo all' uragano!"

Emily finse di non ascoltarla, prese il giubbotto e si incamminò verso l' uscita.
La sorella la seguì, nonostante avesse paura.
Uscirono di nascosto, e quando arrivarono davanti a casa di Jared e Robert rimasero paralizzate.
Davanti a loro c era l' uragano, che si avvicinava sempre di più, risucchiando tutto ciò che trovava per la strada.
Le gemelle bussarono alla porta, ma nessuno rispose.
Urlarono, ma nessuno le sentì.
Erano in trappola.





 

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