Il primo amore di Keyanna.

di Sheena95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione. ***
Capitolo 2: *** Un semplice "ciao". ***
Capitolo 3: *** Il ragazzo ubriaco. ***



Capitolo 1
*** Presentazione. ***


Il primo amore di Keyanna.



Tutto tace.

Di tanto in tanto si ode il rumore di qualche macchina passare sotto la finestra di casa di Keyanna, che giace sul letto immobile con gli occhi aperti.

Sono le 3,00 di notte, e Key non riesce a prendere sonno. 'Key', è così che la chiamano tutti, visto che lei non sopporta assolutamente il suo nome.

Una calda notte d'Agosto stà sfrecciando via, inesorabile, insieme a quella che doveva essere la sua estate.

Key era una ragazza alquanto strana, a cominciare dall'aspetto : si era fatta tingere il ciuffo dei capelli di viola, tutti gli altri li aveva di un colore biondo "sole", se così si puo' dire. A molta gente non piaceva per niente l'effetto, anche ai genitori stessi di Key, che si erano dimostrati contrari fin dall'inizio, ma a lei sì. Le facevano impazzire. I suoi occhi erano scuri come la pece, come dell'inchiostro rovesciato su un foglio bianco.  Era una ragazzina pallida e magra, troppo magra, forse leggermente sottopeso, da un po' di tempo aveva perso l'appetito. 15 anni e tanto caos nella testa, il vagare senza una meta la uccideva.

Si alzò dal letto di scatto.
Andò vicino la scrivania e prese in mano il suo Mp3. Cliccò il pulsante centrale.
Lo schermo si illuminò, illuminandole anche il volto, dapprima mimetizzato nell'oscurità della stanza e della notte. Selezionò la sua canzone preferita, si mise gli auricolari e si risdraiò sul letto.

Il suo gruppo preferito erano gli Evanescence, adorava Amy Lee e i suoi vestiti goth, e le canzoni del gruppo le lasciavano qualcosa, un'emozione.

Chiuse gli occhi dolcemente e si addormentò sulle note di 'Bring me to life'.

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Capitolo 2
*** Un semplice "ciao". ***


Un solo semplice "ciao".


La mattina dopo, Key si risvegliò alle 13,00. La sera stava al pc fino a tardi, e la mattina, di conseguenza, si svegliava sempre verso l'ora di pranzo.

Di solito le mattine d'estate gli abitanti della piccola città di mare di Key andavano, appunto, al mare. Ma a Key il mare non piaceva per niente.

Odiava andarci. Non le piaceva affatto mettersi in mostra in costume, con la sua prima di seno e il suo colorito cadaverico, odiava il sale sulla pelle e la sabbia nel costume. Preferiva dormire fino a tardi, che svegliarsi presto e andare incontro a tutto questo casino.

La madre, Lina, odiava tutto questo. Avrebbe voluto una figlia allegra e vitale, e Key era l'esatto contrario, era pigra e svogliata. Lina era una donna di chiesa, fedelissima al marito e si preoccupava della sua unica figlia, Key appunto, riversando su di lei tutte le sue attenzioni. Si lamentava sempre con Key del fatto che lei fosse troppo disordinata, che mangiasse troppo poco e che vestisse male. Ma ormai era quasi sul punto di arrendersi.

Quel pomeriggio, Key scese di casa alle 18.30, come al solito.

Si vestì meglio che potè, si truccò e si fece bella per recarsi alla sua solita sfida quotidiana : salutare il ragazzo che le piace. Sì, Key era innamorata, così follemente innamorata da far sì che il centro della sua vita sia basato su un semplice saluto.

Aveva conosciuto per la prima volta Andrew, tramite una sua amica. Si erano presentati stringendosi la mano e poi niente più, ma Key se ne innamorò subito.

Scoprì dove lavora, ad un parrucchiere, e da quel giorno, tutti i giorni, passa per la strada vicino al parrucchiere dove lavora il "suo" Andrew, cercando di salutarlo.

Andrew, un ragazzo alternativo, dai capelli blu tinti e la battuta pronta, è molto corteggiato. Fumatore incallito e amante per eccellenza, due enormi occhi neri inespressivi da bambino, anche se ormai ha toccato la soglia dei 17 anni. Bocciato due volte a scuola, l'ha lasciata appena compì i 16 anni. E così si ritrovò per strada, e si mise a lavorare nel parrucchiere di suo zio, seguendo la sua passione per l'hair stylist. Bisessuale, trasgressivo e privo di qualsivoglia etica morale, ragazzo sfrontato e senza Dio, amante del death metal, del tutto ignaro dell'esistenza di Key.

Sì ok, si erano presentati e stretti la mano, ma aveva la memoria troppo corta, e poi, uno che frequenta più di 20 ragazze contemporaneamente come puo' ricordarsi di una ragazzina come Key?
Semplice, non puo'.

Key però è convinta che lui la conosca, e continua imperterrita, ogni santo giorno, a passare per la stessa strada, cercando di riuscire a salutarlo. Passo dopo passo, man mano che si avvicina al parrucchiere, il suo cuore impazzisce e comincia a battere fortissimo. E così, proprio mentre riesce a scorgere la figura di Andrew sulla soglia della porta del salone, intento a fumare una sigaretta, prova a salutarlo passando, ma non ci riesce.

Non ci riesce mai.

Ed è così che ogni giorno ci riprova, ogni giorno la stessa storia. Ma niente.
Quelle labbra non riescono a pronunciare la parola "ciao". Sarebbe così importante per lei riuscirci, ma non riesce a farlo.

E così si arrende apparentemente, e và a comprarsi qualcosa da mangiare.
Key non ha amiche. Key è sola. Completamente sola. E non c'è nessuno che la fà sorridere così come fà Andrew, solo con la sua esistenza.




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Capitolo 3
*** Il ragazzo ubriaco. ***


-Il ragazzo ubriaco.-
 

Il giorno dopo, Key riprese in mano la situazione. Come al solito si recò vicino al parrucchiere.

Quel giorno sentiva che ce l'avrebbe fatta, era motivata, l'avrebbe salutato.
E così, scese in fretta le scale del suo portone e prese una scorciatoia tra le piante correndo, risalì la salita, passò vicino la sua scuola e in poco tempo si ritrovò a pochi metri dal suo obbiettivo.

Si incamminò per avvicinarsi di più, quando vide ciò che bastava per far sì che la sua vita venisse distrutta in pochi attimi.

Andrew stavà baciando al muro la sua nuova ragazza. Una ragazzina dai capelli rossi, poco più bassa di Andrew con gli occhi chiusi e le mani intorno al collo di lui.

Key corse via con le lacrime agli occhi, facendo fatica a ricacciarle indietro, prese una stradina diroccata per non farsi vedere da nessuno, si sedette a terra con la faccia tra le mani e pianse. Pianse a lungo e in silenzio, ma abbastanza rumorosamente da farsi sentire da un ragazzo seduto a terra poco più in là, ubriaco.

"Perchè piangi?" Una voce scurita dal fumo giunse alle orecchie di Key.

La ragazzina alzò lo sguardo verso di lui e lo vide. Un ragazzo dai capelli biondi rasati ai lati che ora erano tutti scompigliati, due occhi azzurri come il mare, i vestiti sporchi e strappati e ricoperto di tatuaggi e piercing la guardava con aria interrogativa attendendo una risposta. Aveva una bottiglia di birra in mano, ed era infatti ubriaco.

"Niente." rispose Key dopo averlo osservato bene.

Poi il ragazzo si alzò barcollante dall'angoletto in cui era seduto e venne verso Key.

"Ok, un ubriaco stà venendo verso di me. Forse vuole stuprarmi, uccidermi, menarmi...ma in fondo ora cosa mi importa? Potrebbe perfettamente uccidermi, per quel che mi interessa di me ora." Pensò Key tra sè e sè.

Il ragazzo le si avvicinò di più, si sedette vicino a lei e la abbracciò.

Un odore misto ad alcool e fumo investì la ragazza, che rimase completamente immobile tra le braccia dell'ubriaco, e scoppiò a piangere come prima.

"Non ho niente da perderci." riflettè ancora Key.

Dopo un po' il ragazzo parlò.

"Come ti chiami?" disse poi appoggiando la testa al muro, sembrava stesse molto male.
"Key...e tu?" rispose la ragazza.
"Anthony.."
"Stai bene?" chiese Key.
"Piuomeno...ma perchè piangevi?" il ragazzo sembrava abbastanza lucido nel fare queste domande.
"Niente..cose poco importanti..."
"Beh, se piangevi significa che un po' importanti lo erano..." rispose lui poi guardando negli occhi la ragazza e sorridendo, pallido e sudato com'era.
"Un po' importanti lo erano...ma non mi và di annoiarti con i miei problemi."
"Tieni." il ragazzo porse la sua bottiglia di birra piena a metà a Key.
"Se vuoi puoi berla."  e poi con una mano accarezzò i capelli della ragazza.
"Ok." cosa passò per la testa di Key in quel momento rimase ancora un mistero. Afferrò la bottiglia e bevette.
"Scusami un attimo!" il ragazzo si alzò di scatto e andò a vomitare un po' più in là.
"Sei parecchio ubriaco,eh?" chiese lei appena Anthony fù di ritorno.
"Eh già..eheheh...hai proprio dei bei capelli ..." disse lui accarezzandole nuovamente i capelli.
"Grazie, ma lo dici solo perchè sei ubriaco." rispose voltando la testa Key.
"Forse."

I due si guardarono in faccia e risero.

Poi lo stomaco di Anthony brontolò.
"Oh cazzo ho una fame assurda." esclamò lui."Senti, se vuoi ti offro un pezzo di pizza." propose infine a Key. "Come sei magra..ma sei anoressica?" disse poi guardandola meglio.
"No..sono solo un po' sottopeso...e comunque non ti preoccupare per la pizza.." rispose Key.
"No no, ma che scherzi?? Ora tu mangierai la pizza!" disse insistendo Anthony
"Ahahah..no dai non ho fame.."
"Niente storie! Vieni con me!" si alzò barcollante e prese per un braccio Key.
"Andiamo alla pizzeria quì vicino!"
"Ahahah ok!" un sorriso si dipinse sul volto di Key, che lo seguì.

Quell'ubriaco la divertiva davvero tanto, era la prima volta che un ragazzo le parlava così e sopratutto era la prima volta che un maschio la abbracciava, come aveva fatto Anthony prima.

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"Ecco!" Anthony le porse il pezzo di pizza sorridente.
"Grazie mille..."
"Ma non vedi come sei piccola e magrolina?? Devi crescere tu!" Poi diede un morso alla sua pizza divorandola in pochi minuti.
"..." Key rimase senza parole.
"Allora? Sei lenta a mangiare tu!" disse Anthony parlando con la bocca piena.
"...Già... :)" disse Key sorridendo poi.




Angolo autrice :

Heyla! :) Nuovo capitolo pubblicato! Sinceramente non mi convince molto..l'ho scritto così di getto...ma se volete recensite!:) tra qualche giorno aggiornerò! Ciao ciao!

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