[Everytime]

di SimpleGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Era una nioissima domenica di Agosto. Faceva un grande caldo nonostante la pioggia picchiettasse sulle finestre. Ero in camera mia a Milano, nella casa di me e delle mie due amiche. Mi appoggiai a braccia conserte sul davanzale... che palle pensai. Dalla noia, cominciai a contare le gocce sul vetro della finestra. 1....2... Lui. Perchè ci eravamo lasciati?! Ecco che ritornava nella mia mente.. Lui, Alessandro. Il mio ex ragazzo che non sapevo come riuscirlo a dimenticare. Eravamo stati insieme tantissimo tempo, tanto e troppo tempo. Finchè un giorno un messaggio rovina la nostra storia. Tanti giorni passati a coccolarci ed a baciarci svaniscono nel nulla solo per uno stupidissimo messaggio. Mi aveva tradita. Il messaggio era di una mia amica. La mia migliore amica. La mie vecchia migliore amica.. Immagini di quel giorno affollarono la mia mente..
-Ehi Ale ti è arrivato un messaggio!- dissi chiamandolo. Nessuna risposta. Era sotto la doccia. Mi guardai attorno per vedere se fosse lì nei paraggi, ma il rumore della doccia faceva intuire che non poteva venire. Presi il suo cellulare e guardai sul display. "Un nuovo messaggio da Lucia". Lucia?? Bah chissà che voleva. Magari era importante perchè mi stava cercando!! Cisì premetti sul tasto Leggi e purtroppo lessi. ciao amore! se ne è andata? quando ci vediamo? io sono libera ora.. ti amo.. by lucy Il Ti amo risuonò nella mia mente come un campana nel silenzio di una campagna sperduta.. Mi aveva anzi mi stava tradendo. Lui arrivò con l'asciugamano avvolto in vita. -Eccomi..- lo guardai pieno di rabbia. Quegli occhi azzurri che avevo amato così tanto, avevano guardato un'altra. Quella bocca perfetta aveva baciato un'altra donna... Una donna che era non altro che la mia migliore amica. -C.come hai potuto?- Lui mi guardò confuso. -Potuto che cosa?- mi alzai e gli tirai uno schiaffo -POTUTO COSA??? IO TI AMAVO ALESSANDRO!! HAI CAPITO?? AMAVO!!! - Mi fermò le mani -Che vuoi dire??- Possibile che faceva pure il finto tonto. Non potevo sopportare quella situazione così presi il mio giubbotto e scesi le scale. Però mi voltai guardandolo negli occhi per l'ultima volta. Era sulla porta. -Sai la cosa che mi dispiace Alessandro?? E' che sei andato con quella troia della mia migliore amica...- e me ne andai. Chiudendo il portone di casa sua, chiudendo la storia e chiudendo un'amicizia. Era tempo di iniziare un nuovo capitolo del libro della mia vita.
-Frankie?- mi voltai tornando al presente. Era la mia amica Carlotta. io, lei e l'altra mia amica Giulia vivevamo insieme da un bel po'. Eravamo sempre state molto amiche fra di noi alle medie, ma poi alle superiori avevo trovato Lucia. Avevo 17 anni quasi 18 e mi mancava un po' per finire del tutto la scuola. Non ne potevo più di vedere Alessandro e Lucia ogni giorno, e tentare di sopportare tutto quel dolore che si ribellava ancora dentro. Ma ora abitavo con le due amiche più speciali che potevo avere mai incontrato.
-Si? Entra pure..- lei chiuse la porta dietro di sè. Si sedette vicino a me sul divanetto attaccato al davanzale. Aveva in mano un pacchetto di biscotti.
-Beh come va?- disse sgranocchiando un biscotto. Io li guardai. E poi ritornai alla finestra.
-Bene.. anche se mi annoio...-
-Già pure io.. vuoi un biscotto?- mi porse la scatola.. Io li guardai e poi scossi la testa svogliatamente. -Frankie ma che hai? Di solito sei così energica..- Che ho. Bah bella domanda. Molto strana, io sono strana quindi.. A partire dal mio nome. Sarebbe Francesca, ma a me piace di più Frankie. E' più feshion diceva Alessandro. E io ridevo come una matta baciandolo sulla fronte. Dio, quanto mi mancava.
-Non ho niente..- le dissi gurdandola negli occhi. Lei alzò le sopracciglia. -Uff okey..- presi un biscotto.. -
-Beh il fatto è che domani non voglio andare a scuola.. -
-Perchè?-
-Per il semplice motivo che non voglio vederli ancora..-
-Frankie ma tutto questo è successo due mesi fa, perchè ci pensi ancora??-
-Beh non lo so.. sono scema.. - scoppiammo a ridere e poi calò un silenzio di tomba.
Mi guardai intorno, la mia mensola era piena di cd. Soprattutto di loro. i Simple PLan. LI adoravo da tantissimo. Tutti e 6 (contando anche Pat xD). Ma dovevo ammetterlo. David era il mio preferito. Non solo adoravo il suo comportamento, ma lui era carino dolce e simpatico.!. Non l'avevo mai conosciuto ma sapevo che lui era proprio così.. Poi c'erano i My Chemical Romance, Green Day eccetera. Tutti gruppi che molta gente "giusta" (che terminexD) ascoltava. Ma i Simple Plan erano unici. La mia camera era piena dei loro poster e foto di me e delle mie amiche.
-Lo sai che avremo dei vicini nuovi?- Strano. Di solito non veniva mai nessuno lì. Avevamo la casa in un quartiere sperduto di Milano che nessuno conosceva. I nostri vicini in media erano 70enni pervertiti che non perdevano l'occasione di sbavare quando io e Carli ci mettevamo le minigonne. Nessun pazzo di mente avrebbe preso un appartamento lì da noi!
-Ah si? E quando arrivano?-
-Penso domani... speriamo che siano meglio dei vecchietti.. - disse lei ridendo, io risi e poi mi alzai stiracchiandomi.
-Sai, vado a farmi una passeggiata sono un po' stufa di stare in casa..- Lei annuì e guardò la finestra. Mi misi la felpa della Role Model e il mio Ipod Rosa (*-*) nella mano. -Ciao Carli torno fra un po'- Uscii dalla camera e incontrai Giulia.
-Hey Frankie! ciao dove vai?-
-Fuori.. mi sono rotta di stare qua..-
-Ah allora dopo cena ce lo vediamo un film?? Tu prendi la pizza e il film ok?- Ma si dai tanto fa bene divertirsi.
-Ok.. vado ciao..- Uscii dall'appartamento e dal palazzo. Fuori c'era una pioggerellina piacevole, di quelle fastidiose ma carine. Misi il cappuccio e delicatamente accessi l'Ipod. vediamo.. che posso sentire? Pensai. Poi optai per "Welcome to My Life". Okey che ormai troppe ragazzine arrapate di Pierre o David la cantavano, ma rimaneva sempre una canzone stupenda...
Mi incamminai velocemente verso la pizzeria al taglio. Entrai spingendo la porta del negozio. Le suole delle mie AllStar nere si riempirono di segatura sparsa per il pavimento. Che schifo. Ma la gente può essere così demente da spargere sta schifezza per terra? meglio l'acqua che sta robina attaccata ai piedi!! Un profumo di pizza pronta invase le mie narici facendomi venire una grande fame, mi voltai verso il bancone dove un uomo sui 50anni mi guardava sorridendo. Aveva una faccia simpatica e gentile.. -Salve..-
-Salve!! Allora che cosa desidera??- Beh vorrei un uomo che mi ami veramente e un buon lavoro, avere una vita lunga e basta. Fosse così facile chiedere queste cose!
-3 pizze margherite..- L'uomo andò in cucina a preparare le pizze. Chissà come doveva essere la vita di un pizzaiolo. Arrivare a casa e mangiarsi una pizza, dopo averne preparate 5200 per tutto il giorno. Che minchiate assurde.. La porta tintinnò. Sentii la voce di due ragazzi. Una coppia. Non li vedevo ma li sentivo. Finchè dalla curiosità mi voltai per guardare chi fosse entrato vidi quello che avevo detestato per due lunghi mesi. E' vero quando le persone dicono: quanto è piccolo il mondo! E solo degli stupidi potrebbero dire che Milano è una città grande, perchè quel giorno incontrai le persone che non avrei voluto mai vedere. Alessandro e Lucia.
To be hurt, to feel lost To be left out in the dark Si, Pierre, mi sento proprio così. Ferita e persa.


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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Erano davanti a me. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da loro. Erano spaventati perché si aspettavano una chissà quale reazione da me. Ma io non volevo dare loro importanza, però li osservavo. Mi stava venendo su una rabbia che era indescrivibile..
-Signorina?- Mi voltai. Era il signore. Presi le pizze dentro le scatole. Poi mi venne un’idea geniale.
-Senta, mi può dire un trancio di quella pizza??- Lui annuì e mi diede due fette grosse in mano. Erano da mangiare con gli occhi da quanto erano profumate!! Mi avvicinai verso la porta e li guardai. Erano sporchi. Ma non intendo una sporcizia che si può vedere o sentire, ma una sporcizia dentro. Sapevano di persone false e stupide. Li guardai con disprezzo e poi presi le pizze ancora calde e profumate e le spiaccicai in faccia a Lucia e Alessandro. Povere pizze… Non le invidiavo…Alzai delicatamente il dito medio verso di loro e me ne corsi fuori sotto la pioggia sentendo Me Against The World. Ridevo fra me stessa per le facce che dovevano avere quei due stronzi. Andai veloce verso casa correndo sulle scale. Pensai a quante volte da piccola mia madre mi diceva di non correre sulle scale perché prima o poi mi sarei spaccata qualcosa. Io ridevo e salivo sempre di più. Come avrei voluto sentire di nuovo quella voce severa, ma protettiva. Ebbene si, mia madre era morta quando io avevo la tenera età di 13 anni. Un incidente stradale. Dannato a quell’ubriacone che aveva bevuto un po’ troppo quella sera troncando la mia felicità e quella di mio padre. E la sua. Mi era mancata tantissimo, papà era andato a vivere in California dopo che avevo compiuto 17 anni. Tra noi c’era stato un gran bel rapporto, ma dalla morte di mia madre era cambiato tutto. Lui non parlava e io neppure. La nostra grande casa sembrava inghiottirci nel silenzio e lasciarci trascinare in un mondo fatto di silenzi e pianti. Finchè capii che me ne dovevo fare una ragione e così ero andata ad abitare lì con le mie amiche. Entrai in casa. Giulia e Carli erano lì che mi andarono addosso per fottermi le pizze.
-Mia! Mia! Mia!- urlarono assieme
-Hey calme sembrate i piccioni di Nemo!-
-In verità sono gabbiani..-
-Eh vabbeh sempre uccelli sono!!- Loro risero e guardando se avessi preso le pizze giuste Giulia mi disse- Frankie ma il film?- Cazzo. Il Film. Mi diedi un colpo sulla testa –Merda, il film! Torno subito!- Mi fiondai subito fuori dalla porta e vidi che fuori dal condominio c’era un grandissimo pullman che si era fermato davanti al Blockbuster. Uscirono 5 ragazzi tutti incappucciati, io entrai. Salutai il commesso carino e poi andai al reparto dei film. Uffa, dovevo fare tutto di fretta e per di più ci stavano sti’ cinque ragazzi inglesi che parlavano di cazzate, Eh si, io conosco l’inglese. Sono per metà americana quindi so più l’inglese che l’italiano. Stavo cercando un film decente, quando un’illuminazione: La Sposa cadavere! Presi l’ultima copia rimasta quando un ragazzo con il cappuccio e gli occhiali da sole sbuffò. –Cazzo! Ecco e ora che vediamo?- esclamò a un altro che era girato di spalle e guardava la copertina di un film in cui c’erano delle donne nude..
-Ehm scusa, ti do’ 100 euro per quel film!!- mi chiese il tipo incappucciato. Dio, quanti soldi deve avere per spenderli così. –David ma che cazzo fai?? Tiè guardiamo sto qua!- disse mettendogli davanti il film che aveva in mano. No ripetiamo, come si chiama? David?. Uau bell nome!! Non poteva essere lui! Infatti non era lui punto e basta. Me la svignai pagando il film e correndo verso casa. Bah che tipi strani… Arrivai a casa che quelle affamate delle mie amiche avevano già sbranato tutto le due pizze. Io salvai subito la mia e misi il dvd nel lettore.
-Ladies and Gentlemant! The Corpse Bride!!- dissi buttandomi sul divano fra Giulia e Carli.
-La Corp che?- disse Carlotta che ovviamente non aveva capito niente di quello che avevo detto.. Tipico. –Oh ma sei ignorante eh! Per punizione lo guardiamo in inglese!!-
-Nooo!! – esclamarono..
-Okey sarò buona..-
-Lo metti in italiano??- mi chiese speranzosa Carli.
Infatti lei non era come me che sapeva l’americano, sapeva il francese però!
-No.. metto i sottotitoli in italiano!- Loro si misero le mani fra i capelli e cominciarono a guardare il film. Io addentai la mia amata pizza. Chissà ora che stavano facendo quei due stronzilli. Ma chissene importava! Eravamo a metà film quando sentii che della gente stava parlando nel corridoio davanti al mio.. Cazzo che rumore che facevano!!
-Uffi ma chi sono??- dissi buttando la scatola della pizza in cucina. Loro erano troppo prese dal film per rispondere. Dal balcone vidi che il balcone vicino al mio (xD) c’era un ragazzo con i capelli biondini ma era buio quindi non riuscivo a vederlo molto..
-Hey Ciao!- disse in uno stentato italiano. Chissà chi era quel ragazzo misterioso…

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