Alle origini: James e Lily

di Lily_Evans_60
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts Express ***
Capitolo 2: *** Nuove prospettive ***
Capitolo 3: *** Inaspettato ***
Capitolo 4: *** Riflessioni ***
Capitolo 5: *** Non posso star con te ***
Capitolo 6: *** Pozioni e Serpeverde ***



Capitolo 1
*** Hogwarts Express ***


Capitolo 1: Hogwarts Express


Settembre 1977. Stazione di King Cross’s, Londra.
Uno stormo di ragazzi in piena adolescenza accompagnati dai genitori attorniava un treno fumante, evidentemente in partenza. L’aria era satura di fumo. Era una bella mattina di settembre e il sole splendeva nel cielo, illuminando l’insegna rossa e nera dell’Hogwarts Express che attendeva i passeggeri a bordo. Gli ultimi ragazzi salivano a bordo faticando a caricare sul treno i bauli pieni e le grosse gabbie abitate da gufi e civette. Una ragazza dai capelli rossi sventolava la mano in direzione dei genitori e della sorella e faceva grossi sorrisi di incoraggiamento alla madre che come tutti gli anni aveva le lacrime agli occhi.
“Scrivimi presto Lily e mi raccomando stai attenta!” singhiozzò la madre alla figlia, tamponandosi gli occhi con un fazzoletto azzurro.
“Mamma stai tranquilla, ci vediamo a Natale” le risponse Lily sorridente

Il treno iniziò a muoversi e quando girò l’angolo la ragazza vide un’ultima immagine di suo padre che consola sua madre e lo sguardo imbronciato di sua sorella. Si girò verso l’interno del suo scompartimento e iniziò a parlare con le sue amiche Alice e Mary. Amiche da sempre loro tre... Inseparabili a Hogwarts. Lily provò un senso di libertà a trovarsi di nuovo su quel treno delle meraviglie, che presto la avrebbe portata alla sua vera casa, al posto che per tutta l’estate aveva sognato, ben consapevole che per lei questo sarebbe stato l’ultimo anno.
“Ehi Lily raccontaci della tua estate. Ti ha scritto il tuo spasimante?” Mary scoppiò a ridere alla battuta di Alice.
“Certo che si, ma non è il caso di ricordarmelo. Mi sono arrivati stormi di gufi e alla fine ogni lettera era per chiedermi se voglio passare il primo finesettimana a Hogsmeade con lui. Che pallone gonfiato, spero di incontrarlo il più tardi possibile” sbuffò Lily.
“Si, si, dicono tutte così” Ridacchiò Alice.
“Piuttosto raccontaci di Frank, mi è arrivata voce che uscite da un po’” Le disse maliziosa Lily.

James Potter non le diede neanche il tempo di cambiare discorso che si presentò nello scompartimento accompagnato dagli altri malandrini. Lily alzò gli occhi verdi al cielo e salutò Remus ignorando quel’arrogante di Potter.
“Ehi Evans come va? Allora hai deciso per il fine settimana? Devo dirti che sei più bella di sempre.” Le disse Potter scompigliandosi i capelli come al solito con fare arrogante.
“Potter non uscirei con te neanche se fossi l’ultimo ragazzo rimasto sulla terra. Preferirei ingoiare una caccabomba.” Lo freddò Lily.
“ Amico mi sa che le cose non sono cambiate: non hai speranza.” Gli disse Black fingendosi melodrammatico.
“Dai Evans come puoi resistere a una bellezza così? A un tale talento? Giuro che la prossima vittoria la dedico a te”
Lily lo fulminò con lo sguardo, Alice e Mary erano piegate in due dalle risate e già si pregustavano una serata a prendere il giro la povera amica.
“Dai Ramoso andiamo, tanto è tempo perso” rise Black “Ho visto una ragazza niente male dei Corvonero e..” Gli lanciò un’occhiata eloquente.
“Ciao Evans, ci vediamo presto” Potter le fece l’occhiolino, ma non aveva il solito sguardo spavaldo di sempre dopo uno degli ennesimi rifiuti della ragazza: era stranamente triste, come se questo suo rifiuto lo avesse particolarmente turbato.

James Potter aveva iniziato a tormentare Lily Evans al terzo anno. Non esisteva un giorno che non le chiedesse di uscire con lui e non esisteva giorno che non ottenesse un rifiuto. Lily aveva sempre odiato James, da quando aveva iniziato a tormentare Severus, il suo migliore amico... No, non doveva pensarci. Per colpa di Potter, lei e Severus non si rivolgevano la parola da quel maledetto giorno del quinto anno: non poteva perdonarlo, non poteva uscire con lui.

Il cielo fuori era buio e il paesaggio si era fatto selvaggio, chiari segni del fatto che erano quasi arrivati, così Lily, Mary e Alice indossarono l’uniforme. Quando il treno si fermò scesero e videro le carrozze portate dai thestral e si incamminarono in quella direzione parlando di cos’era successo tra Alice e Paciock. Entrarono nella prima carrozza, ma Lily si accorse di aver fatto un errore madornale: capelli lunghi e neri incorniciavano il viso pallido di un ragazzo del settimo anno di Serpeverde. Severus Piton sbiancò alla vista di Lily, ma dopo essersi interrotto un istante continuò a conversare con il compagno di dormitorio, Avery. Mary si accorse della situazione e iniziò a chiedersi ad alta voce chi fosse il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure, cercando di coinvolgere Lily in una conversazione per distrarla.

La ragazza guardava fuori dal finestrino, ogni tanto sorridendo e annuendo all’amica. Pensava a James e a Severus. A come Potter le era sembrato diverso, eppure lo stesso Potter di sempre. A come aveva perso l’amicizia di Severus e alla terribile fama che aveva acquistato negli ultimi tempi. Chissà se fosse vero che Severus era quasi un mangiamorte...

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Capitolo 2
*** Nuove prospettive ***


Capitolo 2: Nuove prospettive


 Lily Evans attraversò la porta della sala d’ingresso con i battiti del cuore accelerati. In quel momento non le importava di quell’idiota di Potter o di Severus: era tornata a Hogwarts. Si girò verso le sue amiche e rivolse loro un sorriso radioso: fu lieta di vedere che era stampato anche sui loro visi e si incamminò verso la Sala Grande.

Dal soffitto si poteva vedere come sempre il cielo di fuori: era una serata meravigliosa, eco della giornata di sole appena finita. Davanti aveva i tavoli delle quattro case: si indirizzò verso quello di Grifondoro e si sedette al suo solito posto con Mary e Alice accanto. Davanti a loro si sedette Frank Paciock, il ragazzo di Alice, che la stava guardando come incantato dalla sua bellezza. Lily era pensierosa: squadrava la Sala Grande affollata di ragazzi e non ci mise molto a individuare Severus Piton al tavolo di Serpeverde. Cavolo se era cambiato durante l’estate: era più magro, come se fosse più adulto di sempre, come se avesse nuovi pesi da sopportare nella sua giovane vita... Lily non potè fare a meno di preoccuparsi istintivamente per lui: era il suo amico, lo conosceva da prima di entrare a Hogwarts. Ancora non poteva immaginare un Severus mangiamorte... Il bambino con quegli abiti troppo grandi che le aveva detto di essere una strega, che aveva disprezzato Petunia per essere una babbana, che aveva dato a lei, Lily, della mezzosangue quel giorno di due anni prima sotto il grande faggio...

I pensieri di Lily furono interrotti dal quanto mai rumoroso arrivo di Potter, Black, Remus e Minus. Con enorme fastidio della ragazza si erano seduti esattamente di fronte a loro. Black stava squadrando le ragzze e ogni tanto mandava qualche strizzatina d’occhio o qualche sorriso secondo lui ammaliante. Potter, tanto per cambiare, non aveva occhi che per lei.

“Potter, smetti di fissarmi. Mi dai sui nervi.” Lo fulminò Lily.

“Su Evans, smetti di resistermi. Ci vediamo dopo cena?” Le chiese con una strizzatina d’occhio.

“Nei tuoi sogni, pallone gonfiato”

Silente interruppe la discussione con il suo solito discorso di inizio anno: era appena finito lo smistamento e con l’ultima parola del preside , i piatti si riempirono davanti ai loro occhi e iniziò la cena.

Potter iniziò a mangiare e a parlare con Black animatamente. James Potter... Forse non era davvero cambiato, forse quello sguardo era solo la sua immaginazione. Eppure Lily si accorse che era diverso anche fisicamente: il viso era più magro, gli zigomi più pronunciati, più virili, e anche il fisico era più evidente, le spalle più larghe... Lily si rimproverò per quello che stava pensando. Per quale motivo stava pensando in quel modo all’arrogante? Perché stava pensando che James Potter era decisamente più bello del solito? No, non poteva neanche lontanamente pensare che fosse carino... Figurarsi che potesse mai iniziare a piacerle. Sapeva che innamorarsi di lui voleva dire assolutamente andare in contro al tradimento. Potter non era assolutamente il tipo fedele e dedito a una ragazza. Chissà quante ne aveva baciate, chissà quante ne aveva portate a letto...

“Lily guarda i dolci! Quest’anno sono fantastici!” Le urlò Mary svegliandola dai suoi pensieri.

“Si, ho visto.” Lily non aveva più fame. Era improvvisamente infastidita, come se...

“Evans, vorrei parlarti.” Potter aveva rivolto le sue attenzioni su di lei.

“E di cosa?” Le disse lei fingendosi disinteressata, eppure immaginandosi uno dei suoi soliti discorsi.

“Voglio dirti una cosa. Va bene se ci troviamo alle undici al settimo piano, nell’ala destra?” le chiese Potter. Era quasi serio: non era da lui.

La ragazza aveva uno sguardo ebete di fronte a quella situazione strana: cercò di ricomporsi in fretta. Cosa gli avrebbe risposto?

“Ok, va bene. Basta che non sia uno dei tuoi soliti scherzi” le rispose seria.

“Grazie Evans”.

Lily era nel dormitorio e stava impalata davanti allo specchio. Mary e Alice stavano parlando ma si interruppero alla vista dell’amica.

“Lily che cos’hai stasera? Abbiamo visto Potter che ti parlava, ma non abbiamo sentito.”

“Mmm no, non mi ha detto niente di che” mentì Lily. Non sapeva perché era così sconvolta, non sapeva perché era impalata davanti allo specchio. Guardò l’orologio: erano le 10.30. Decise che l’uniforme andava più che bene per andare da Potter: in fondo le avrebbe chiesto soltanto qualcosa sulle lezioni, oppure il solito invito a uscire fuori...

“Lily non ci inganni: tu stasera hai qualcosa. Perché non metti il pigiama?” le chiese Alice.

“Ehm... No. Stasera devo fare le ispezioni al terzo piano.” Disse esitante.

“Sicura? Vai con l’altro caposcuola? A proposito... Non ci hai detto chi è”

“Oh si viene anche Remus. Ci troviamo nella sala comune alle 10.50. Mi sa che devo andare...” Le sorrise esitante. Aveva un’aria colpevole inconfondibile. Lily Evans non sapeva mentire e le sue amiche avevano capito benissimo che nascondeva qualcosa.

 

 

Nota dell'autrice: Salve a tutti, lettori e lettrici. In questo nuovo capitolo ho deciso di cambiare qualcosa nel mio modo di scrivere, seguendo i consigli dei miei recensori, che ringrazio. Non esitate a criticarmi e spero che questo nuovo capitolo vi piaccia più del primo. Avrete notato che qualcosa è cambiato, ma nel prossimo avrete delle sorprese.

Aggionerò presto la storia. Un bacio :)

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Capitolo 3
*** Inaspettato ***


Capitolo 3: Inaspettato


La ragazza attraversò il ritratto della Signora Grassa e iniziò a salire le scale dirigendosi verso il settimo piano. In testa aveva il caos: perché era in quelle condizioni? Potter le era sempre rimasto indifferente in quel senso: al massimo la aveva infastidita fino a farla esplodere. E ora si ritrovava quasi a tremare mentre camminava e si rendeva conto di essere rossa in viso. Non poteva essere vero: Potter le piaceva. L’arrogante, l’insopportabile, il vanitoso, il pallone gonfiato... Il campione di Quidditch, il genio di trasfigurazione... Lo vedeva in un’altra ottica: era innegabile.

Fece l’ultima rampa di scale e girò l’angolo. James era già lì, appoggiato al muro con la schiena. Appena vide la ragazza gli si stampò in viso un sorriso abbagliante e la mano gli volò a scompigliargli i capelli. Lily si fermò davanti a lui: per qualche strana ragione sentiva il cuore che voleva uscirle dal petto.

“Sei venuta Evans” sorrise Potter

“Si, ma non farmi pentire. Che devi dirmi?”

Lily tirò fuori quelle parole con tutto l’orgoglio che aveva in corpo. Non poteva assolutamente far trasparire quelle sensazioni nuove che provava. Ma quegli occhi, quello sguardo acceso... Quanto avrebbe resistito? James sembrava ardere mentre la guardava. E sembrava ancora più bello di prima...

“Volevo farti una domanda Evans”

Potter la guardò con uno sguardo penetrante che Lily non aveva mai visto. Sembrava voler entrare dentro la sua testa per capire cosa stava pensando. Sembrava voler sapere se le farfalle che Lily aveva nello stomaco in quel momento esistessero davvero. Lily esitò prima di rispondere: doveva sfuggire a quello sguardo, altrimenti avrebbe ceduto. Doveva pensare a Severus, a tutto ciò che James aveva distrutto... Non era giusto che loro due stessero così vicini... Non era giusto.

“Sono qui per ascoltarti Potter” gli disse seria.

“Ecco io volevo chiederti... Volevo chiederti cosa pensi di me.”

Lily si sarebbe aspettata tutto tranne quella domanda. Cosa doveva rispondergli? Cavolo. Erano da soli con i visi a venti centimetri l’uno dall’altro e lei, che aveva visto il mondo rovesciarsi in una sera, non sapeva cosa fare.

“Beh Potter tu sei un arrogante. Il più grosso pallone gonfiato che io abbia conosciuto in tutta la mia vita. Hai ottimi voti a scuola e sei un genio del Quidditch, e secondo la tua testa vuota questo ti dà motivo di vantarti con gli altri e fare il Don Giovanni con le ragazze. Prendi in giro chiunque ti capiti a tiro e non rispetti le regole. Maltratti i Serpeverde in modo assolutamente ingiusto e sei un insopportabile. Penso che sei un immaturo, ecco cosa penso di te.”

James la guardò impassibile. Per qualche minuto regnò il silenzio. Lily era confusa: lo aveva offeso? Perché ora aveva quella faccia? No, James, non essere triste...

“Mi dispiace che tu pensi questo di me. Tu mi piaci Evans... Mi piaci in un modo che non so descrivere. Ti ho pensata tutta l’estate: eri il mio pensiero fisso. Scusami se faccio l’idiota e se l’unica cosa che faccio per attirare la tua attenzione è prendere in giro Mocciosus oppure chiederti in modo stupido di venire con me a Hogsmeade. Scusami se sono così.”

A Lily sembrava di non avere più i piedi per terra. Non sapeva che espressione aveva e non sapeva se sarebbe mai più riuscita a parlare. Sapeva solo che tremava e che in quel momento aveva un sacco di pensieri in testa, non sapendo quale focalizzare.

Il vorticare della testa della ragazza fu interrotto da un rumore. Proveniva dall’altra ala del settimo piano e sembrava come se fosse caduto qualcosa di metallico.

“Potter hai sentito anche tu?” Gli chiese allarmata. L’ultima cosa che desiderava era che qualcuno la trovasse a fare discorsi di quel tipo con James Potter.

“Bah sarà il solito Pix...” le rispose James con noncuranza. Lily pensò che probabilmente aveva ragione e che lei era decisamente paranoica. E tornò a guardarlo.

“Lily...”

Per la prima volta, Potter aveva pronunciato il suo nome. Sembrava che pronunciasse una poesia. Come se passando per le sue labbra, quella parola gli avesse lasciato in bocca una dolcezza inaspettata. Aveva uno sguardo terribilmente attratto dalla ragazza che aveva davanti che sembrava non avesse mai visto niente di così bello in vita sua. Lily tremava sempre di più e i suoi battiti erano sempre più accelerati. Inghiottì e sentì il calore del sangue che le arrossava le guance.

“Lily... Posso baciarti?” le sussurrò James.

‘Cosa devo rispondergli?’ pensò Lily ‘Non posso, non voglio, allontanarmi...’

James fece un passo in avanti e le posò una mano sulla guancia. La ragazza si sentì avvampare e sentì il petto scoppiare. Non aveva mai pensato di poter impazzire così.

Il ragazzo si avvicinò al suo viso, chiuse gli occhi e inclinò il volto. Istintivamente anche Lily lo fece e James posò le sue labbra su quelle della ragazza. James le accarezzò con la lingua il labbro inferiore e iniziò a baciarla come se fosse stato così da sempre, come se le loro labbra combaciassero perfettamente da una vita. Lily sentiva il suo sapore in bocca e ne era estasiata. Mai avrebbe immaginato una cosa del genere proprio da lui...

Improvvisamente si sentì il rumore di un vaso infranto. Entrambi si staccarono di scatto e si girarono a guardare in quella direzione. Un ragazzo li stava guardando in modo feroce. Come se fosse il peggior giorno della sua vita, come se non provasse altro che odio per i due che aveva davanti.

Severus Piton lanciò loro solo un ultimo sguardo accecato dal dolore prima di scappare di corsa. Lily Evans aveva le lacrime agli occhi: cosa aveva fatto? Guardò James e vide nei suoi occhi una sorta di sguardo soddisfatto.

Non poteva crederci.

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Capitolo 4
*** Riflessioni ***


Cari lettori e care lettrici, mi scuso per l’interruzione di questa mia prima storia. Spero che continuerete a seguirla nonostante tutto. Vi lascio una nota in fondo. Buona lettura!

 

Capitolo 4: Spiegazioni

 

“Lily svegliati! Avanti dobbiamo andare a lezione! Vuoi che la McGranitt ti trasformi in un procione?”

Lily aprì gli occhi. Le sembrava di dormire da cinque minuti e la voce di Alice era come un rombo di tamburi. Si alzò lentamente e si mise a sedere sul letto strofinandosi gli occhi.

“Lily hai un aspetto orribile.” Mary la stava guardando dal riflesso dello specchio mentre si pettinava i lunghi capelli. “Che ti è successo stanotte? Nessun problema suppongo.”

“Tutto bene” rispose sfilandosi la camicia da notte. “I soliti problemi... Gazza vagava nei corridoi urlando in cerca di Pix.”

Le ragazze si sbellicarono dalle risate al pensiero e Lily si piazzò davanti allo specchio infilandosi la divisa. Aveva davvero un aspetto terribile: il viso era pallido e gli occhi verdi erano cerchiati di nero. Aveva preso sonno solo qualche ora prima dell’alba, già si intravedevano le prime luci del mattino.

“Lily hai bisogno di una sistemata direi. Qualche problema a casa durante le vacanze?” Mary era seriamente preoccupata.

“Lo sai, la solita Petunia. Ormai non me ne preoccupo neanche più. È stata tutta l’estate fuori con un ragazzo orribile. Del resto chi la sopporta? Mi ha a stento rivolto la parola. Forse è stato meglio averla tra i piedi per poco tempo.”

“Dai Lily, conosci tua sorella. Ti vuole bene ma è gelosa marcia. Non hai visto come ti ha guardato ieri a King’s Cross?” Sentenziò Alice. “È gelosa. Tu sei in gamba, più bella di lei, più intelligente di lei e per di più sei una strega.”

“Già.”

Lily era pronta. Aveva raccolto i capelli in una crocchia ma ne aveva lasciato qualche ciuffo davanti a nascondere parte del viso. Il cuore le batteva forte. Cosa avrebbe fatto James? E Severus? Pregò che ognuno dei due la ignorasse a colazione in Sala Grande. La prima lezione della giornata era trasfigurazione con i Tassorosso: avrebbe evitato Severus, ma era impossibile evitare James. Seguiva quasi tutte le lezioni di Lily.

Eppure non sapeva che cosa pensare. Forse James aveva attirato Severus al settimo piano con una scusa? Strano ma probabile. Chiunque avrebbe pensato che ne sarebbe stato capace. Ma come avrebbe potuto sapere che lei avrebbe ceduto? In fondo non aveva risposto a nessuno dei suoi gufi durante l’estate e fino a giugno non lo aveva degnato di uno sguardo...

E Sev che ci faceva? Come sapeva che Lily e James si sarebbero incontrati a quell’ora? La infastidiva che la avesse trovata in un momento così intimo. In fondo non aveva nessun diritto di arrabbiarsi: lui aveva scelto la sua strada e lei la sua. Lily non avrebbe voluto avere nulla a che fare con un Mangiamorte, e Severus aveva fatto la sua scelta quando la aveva chiamata Mezzosangue, spezzando così il legame tra loro. Ma l’odio nel suo sguardo faceva avvampare Lily di vergogna... Lei sapeva che un tempo lui provava qualcosa per lei, lei lo sapeva. Ma i sentimenti non cambiano le situazioni, e lei non avrebbe potuto stare con lui. Non dopo quello che era successo.

Si sentiva tradita da James e sospettava di lui, ma non poteva dimenticare il battito accelerato del suo cuore quando lui le aveva sfiorato le labbra.

“Lily dobbiamo scendere a fare colazione” Alice la riscosse dai suoi pensieri e capì che era giunto il momento. Doveva affrontarli. Scese le scale del dormitorio seguendo Mary che parlava senza sosta di Black. Stava elogiando le sue qualità come studente e il modo elegante e raffinato con cui si muoveva. Il nobile pieno di soldi con una vita perfetta, bello e attraente, che attirava gli sguardi di quasi tutte le ragazze di Hogwarts. Si pavoneggiava in ogni angolo di Hogwarts grazie al talento che aveva come mago e al fascino che esercitava sulle persone. Lily non riusciva a capire cosa riuscisse a trovare Mary in lui, ma al momento aveva altri pensieri in testa. Attraverso il ritratto della Signora Grassa sovrappensiero e si diresse verso la Sala Grande fingendo di ascoltare cosa stavano dicendo Alice e Mary.

Quante cose erano cambiate in pochi giorni. Eppure Lily lo aveva pensato spesso durante l’estate. L’unica ragione per cui non aveva risposto ai suoi gufi era l’orgoglio. Se gli avesse risposto, lui avrebbe avuto campo libero e se era fastidioso, avrebbe iniziato a non darle pace.

Varcò le porte della Sala Grande e il suo sguardo corse al tavolo di Serpeverde. Severus non c’era: forse era già andato a lezione. Meglio così, non ce la faceva ad affrontare il suo sguardo. Quella mattina il cielo era limpido e prospettava essere una bella giornata, in netto contrasto con il suo umore. Si sedette al tavolo di Grifondoro il più lontano possibile da quella testa di capelli corvini scompigliati che non tardò ad individuare.

Mary mise il broncio quando una ragazzina del terzo anno le soffiò il posto accanto a Black, così seguì Lily di malumore.

Lily fece colazione sovrappensiero. Era distrutta dopo la notte precedente passata insonne e si riempì la tazza di caffè annuendo a una considerazione di Alice sul nuovo insegnante di Difesa.

“Dicono che abbia lavorato per anni al Ministero come Auror. Chissà quante cose ci insegnerà.” Sospirò Alice sognante. Era il suo sogno, lo era sempre stato, e i suoi ottimi voti dopo gli esami del G.U.F.O. le consentirono di accedere a tutti i corsi necessari.

“L’importante è che non faccia il simpaticone come Lumacorno” sbottò Mary “In tal caso avrebbe occhi solo per la nostra Lily” rise.

“Avanti, non iniziate. È solo un insegnante un po’ esaltato. Del resto, di pozioni sa il fatto suo.” Lily si impensierì. Pozioni era una delle lezioni che frequentava con Severus, ma era quella dove si trovavano più a contatto. Lumacorno non faceva altro che confrontarli ed era imbarazzante per entrambi. Per fortuna non lo avrebbe visto fino al giovedì.

Pochi minuti più tardi era seduta a uno dei banchi in fondo nell’aula della McGranitt. Lei entrò puntuale come sempre, slanciata nel suo abito a motivi scozzesi con il suo solito sguardo severo. Si sedette e iniziò la lezione sul primo argomento del settimo anno, la trasfigurazione sui mammiferi.

Stare attenti era impossibile. Un turbinio di immagini le girava in testa, lei da piccola, Severus che le diceva che era una strega, il viso di sua sorella quando faceva le prime magie, l’Hogwarts Express sei anni prima, James che diceva di voler andare a Grifondoro, il Cappello Parlante sopra la sua testa e lei che tremava...

Stava correndo in mezzo ai prati vicino alla sua casa. Il cielo era pieno di fulmini, stava arrivando un temporale e le prime gocce le bagnavano il vestito di lino candido. Correva verso casa quando le apparve James davanti. Le sussurrava parole d’amore ma lei non gli credeva, così iniziò a correre nella direzione opposta. Qualcuno le tirò il vestito.

“Mi hai tradita. Come hai potuto?” Severus stava piangendo. Era in ginocchio per terra e urlava.

“No! Non volevo! Ti prego!” Anche lei stava piangendo...

 

“Evans che diavolo stai facendo?” Gli occhi della McGranitt la stavano guardando fiammeggianti. Era furiosa.

 

Nota dell’autrice: La nostra storia continua. Lily si trova divisa in due dopo l’episodio dell’ultimo capitolo, ma la scuola è ricominciata e si trova costretta ad affrontarli. Cosa accadrà nel prossimo capitolo? James o Severus?

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Capitolo 5
*** Non posso star con te ***


Cari lettori e care lettrici, ho aggiornato presto e mi auguro che il capitolo precedente vi sia piaciuto nonostante le non molte recensioni. Scatenatevi pure, accetto qualsiasi critica.

 

 

Capitolo 5 - Non posso star con te

 

Lily alzò lo sguardo e si trovò sovrastata dall’alta figura di Minerva McGranitt che la guardava in preda all’ira.

“Evans dove pensi di trovarti? Sei una studentessa del settimo anno, quest’anno dovrai affrontare il M.A.G.O. e ti addormenti durante il primo giorno di lezioni?” Le labbra le tremavano ed era fuori di se.

“Mi... Mi dispiace professoressa.” Sussurrò Lily.

“Stasera starai in punizione con il signor Gazza e lo aiuterai nelle sue mansioni. Mi sembra il minimo. Inoltre scriverai un saggio di un metro sulla classificazione dei metodi di trasfigurazione dei mammiferi, ovvero sulla mia lezione di oggi.” Concluse a labbra serrate.

A fine lezione fu raggiunta da Alice e Mary. Alice le gettò subito le braccia al collo, sapeva che non era il momento di parlarne.  Lily non ne sarebbe stata capace. Si avviarono verso l’aula di Difesa e occuparono gli ultimi posti in fondo all’aula. La ragazza non fece che pensare a cosa le stesse accadendo. Com’era possibile che la sua vita venisse sconvolta da un ragazzo? Da un ragazzo che conosceva da anni, eppure mai considerato. Stava sconvolgendo persino la sua carriera scolastica, oltre che i suoi pensieri più profondi. Aveva distrutto il precario equilibrio del rapporto tra lei e Severus.

Doveva parlare con Severus. Dopo due anni doveva chiarire la situazione con lui. Non avrebbe potuto continuare a ferirlo senza prima dirgli come stavano le cose. Lui avrebbe dovuto capire.

In Sala Grande, i quattro tavoli delle case erano sommersi di cibo e gli studenti si stavano godendo il pranzo prima di rientrare alle lezioni. Severus Piton era seduto a un’estremità del tavolo di Serpeverde, con la testa corvina china su un grosso libro. Lo sguardo era corrucciato e sembrava che stesse pensando ad altro. Lily gli si avvicinò con passo tremante e il cuore che le martellava in petto. Si fermò davanti a lui.

“Severus devo parlarti.” Lily parlò con voce decisa. Lui alzò lo sguardo di scatto.

“Mi spiace, non ho tempo.” Aveva una voce untuosa. “Suppongo che potrai parlare con qualcun altro.” Non gli interessava nascondere quello che sapeva.

“Devo dire alcune cose a te. Non accetterò un rifiuto. Dopo potrai anche ignorarmi per sempre. Sarà come se non fossi mai esistita per te.” Gli disse freddamente.

Severus abbassò lo sguardo sul libro e voltò la pagina. “Come vuoi. Al faggio di fronte al lago dopo l’ultima lezione.” Lily rabbrividì al ricordo di quel posto. Non lo aveva scelto casualmente.

Lily ritornò alla tavola di Grifondoro per mangiare qualcosa in fretta prima di affrontare le lezioni del pomeriggio. Vide James che si scompigliava i capelli mentre scorreva lo sguardo lungo il tavolo in cerca di qualcuno. Forse in cerca di lei. Del resto aveva visto la scena con la McGranitt e forse si sentiva in colpa. O forse no. Presto tutto sarebbe tornato come prima. Avrebbe chiarito con Severus. Avrebbe detto a Potter che era stato solo un malinteso. Avrebbe riavuto la sua vita.

Le lezioni del pomeriggio passarono in un lampo. Il momento si avvicinava. Lily disse a Mary e Alice che avrebbe incontrato Remus per programmare le uscite notturne. Si sarebbero riviste in sala comune prima di cena. Si incamminò vicino al lago. Le riaffiorarono nella mente delle immagini di Severus sospeso in aria a testa in giù...

Severus era già seduto sotto il faggio sempre immerso in quel libro. Alzò lo sguardo non appena la vide e lo chiuse di scatto. Lily si fermò davanti a lui e lo guardò negli occhi. Lui si alzò ma non sostenne il suo sguardo.

“Cosa ci facevi ieri sera al settimo piano?” gli chiese Lily

“Non posso girare nei corridoi? Sono altre le persone che non hanno il permesso, in quanto NON sono caposcuola.” Le rispose lentamente. “Le persone arroganti come quel tuo Potter.”

“Non sono venuta qua per parlare di Potter. Sono venuta qua per parlare di me. E di te.” Sbottò Lily.

“A quanto pare siete diventati intimi. Credevo che non ce l’avrebbe mai fatta. Mi sbagliavo. Sei cambiata Evans. Credevo che avessi la testa. Non credevo ti saresti lasciata abbindolare da certa gente.” Soppesò ogni parola.

“Attento a quello che dici Severus. Potter sarà un arrogante e un immaturo. Ma almeno non è un Mangiamorte. Non è nel giro di Tu-Sai-Chi. Non uccide le persone, non le tortura, non le obbliga a fare ciò che non vogliono. Non usa la magia oscura!” Terminò urlando. Aveva perso la calma.

“Cosa vorresti dire?” Sbottò Piton.

“Ne parlano tutti. Tu e quel tuo lurido amico Avery. Sanno tutti che siete dei Mangiamorte. Severus tu hai scelto la tua strada. Me lo hai fatto capire anni fa. Io ho scelto la mia. Non ho intenzione di avere a che fare con te, non ho intenzione di lasciarmi influenzare per il futuro. Non ho intenzione di averti intorno.” Sembrava che Lily avesse appena il colpo di grazia a Severus. Gli aveva detto l’unica cosa che non voleva sentirsi dire. Forse avrebbe potuto accettare di vederla accanto a Lui. Avrebbe sofferto come non mai, lo avrebbe odiato fino alla morte, ma avrebbe buttato giù il boccone amaro. Ma non ti poteva accettare di non poterla neanche guardare da lontano e scambiare con lei uno sguardo ogni tanto o una parola. Era una pugnalata nel cuore.

“Evans io non sono... Io non faccio...”

“Risparmia le parole, ti prego. Io ti ho voluto bene, Sev. Eri il mio migliore amico. Sei tu che hai scelto di starmi lontano. Ti sei dimostrato il Serpeverde che sei, non posso accettare di avere accanto un seguace di... Voldemort.” Quasi sputò la parola, lui rabbrividì. Il suo sguardo era pieno di dolore.

“Lily ti prego. Io... Io ti amo.” Lo disse con uno sguardo implorante, come se fosse la più grande verità che usciva dalle sue labbra.

Una sola lacrima uscì da ciascuno degli occhi verdi di Lily. “Mi dispiace Severus.”

Gli voltò le spalle e si avviò a grandi passi verso il castello.  

                

Nota dell’autrice: La storia ha preso una svolta. Lily ha deciso di rifiutare Severus e anche James. Ha anche deciso di tagliare i ponti con il primo. Spero in tante recensioni, ci terrei molto. A presto! :)

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Capitolo 6
*** Pozioni e Serpeverde ***


Mi scuso immensamente con voi... Il blocco dello scrittore mi impedisce di scrivere con continuità! Spero che leggiate ugualmente questo nuovo capitolo... A presto! :)


Capitolo 6 - Pozioni e Serpeverde


Lo aveva fatto soffrire... In fondo non era detto che finisse nella cerchia più stretta di Voldemort. Era solo un ragazzo. Del resto non poteva star con lui. Non poteva. Severus e Lily si conoscevano da sempre. Lily sapeva della famiglia di lui, dell’infanzia terribile che aveva affrontato. Del resto il Cappello Parlante lo aveva spedito a Serpeverde non appena sfiorata la sua testa, e la ragazza era finita a Grifondoro. Certo, non si deve generalizzare, ma si sa che i Serpeverde hanno qualcosa di malvagio... Severus ora aveva a che fare con persone pericolose e Lily non lo avrebbe potuto accettare. Nonostante quello che lui provasse. E lei lo aveva sempre considerato un amico. Forse un fratello, visto la sorella che aveva. Niente più.


Era diverso quando le si accendeva il cuore, quando il rossore le invadeva il viso, quando avrebbe voluto sparire da davanti a lui, e girato l’angolo voler tornare. Era un lampo in un cielo sereno, due anime che si incontrano. E ridere, ridere ancora, poi piangere. Era desiderare di vedere il suo volto sorridente. Era sorridere quando lui la implorava di uscire con lui. Era ricordare il sapore delle sue labbra. E ora doveva fare a meno di lui. Doveva fare a meno di queste sensazioni, si sarebbe aggrappata al solo ricordo delle sue parole sussurrate. Avrebbe vissuto con la sua presenza assente. Sarebbe ritornata quella che era prima nonostante il cuore che le scoppiava nel petto. Lo avrebbe fatto per lei stessa. E per quel suo migliore amico che non poteva veder soffrire.


“Lily avanti svegliati, sono quasi le sette e mezza” disse una voce.

Lily aprì gli occhi e vide la sagoma di Alice Prewett già in divisa scolastica che si stava spazzolando i capelli scuri.

“Cossuscedd?” biascicò Lily, secondo i postumi di una notte insonne.

“Avanti dormigliona alzati. O non vorrai subire di nuovo la furia della McGranitt” la rimbeccò Mary.


Lily si mise le mani davanti agli occhi pesti. Avrebbe dovuto prendere una pozione che le assicurasse un sonno senza sogni, perché erano  quattro notti che stava fino alle prime ore del mattino con gli occhi spalancati. Si alzò lentamente e si diresse verso il bagno, che in quel momento era però occupato dall’altra compagna di stanza di Grifondoro, Dorcas Meadowes. Dorcas era una strega brillante, dai lunghi capelli color dell’oro e occhi di un blu splendente; indubbiamente una delle streghe più attraenti del loro anno, che non aveva mancato delle attenzioni di innumerevoli ragazzi. Però non si era mai pavoneggiata ed era rimasta con i piedi per terra, dedicandosi invece con motivazione allo studio.

 

“Ben svegliata Lily, credo che sia meglio che tu ti muova” le sorrise Dorcas aprendo la porta.

 

“Lily, io e Mary ti aspettiamo in Sala Grande” le gridò Alice dalla porta del dormitorio. La ragazza indossò la divisa in fretta e furia e raccolse i capelli rossi nel solito chignon basso, sapendo così di evitare le furie della vicepreside. Prese la borsa con i libri e vi depose “Pozioni Avanzate” con un sospiro: quel giorno avrebbe rivisto Severus. Non si era presentato all’ultima lezione di pozioni, e questo non era affatto da lui. Si rimproverò per quei pensieri: non erano affari suoi del resto.


Scese le scale giungendo nella Sala Comune di Grifondoro e attraversò il ritratto della Signora Grassa.

 

“Sei in ritardo” la rimbeccò. Ignorandola, Lily si avviò verso la Sala Grande da cui proveniva il solito calore con un gran vociare di studenti intenti ad affrontare la giornata di lezioni. Dietro a una colonna con un gargoyle vide Alice impegnata con Frank Paciock in una conversazione decisamente non verbale, e questo la fece sorridere e distogliere il pensiero dalle sue preoccupazioni. Alice aveva un viso tondo e un sorriso allegro che la rendevano la persona più solare che Lily conoscesse. I suoi capelli erano castani e mossi ed era nota per la sua goffaggine, che faceva sorridere praticamente tutta la scuola. Aveva ottimi voti ed aveva uno spiccato talento per Difesa contro le Arti Oscure... Un talento che le sarebbe risultato utile di quei tempi, purtroppo.

 

Con un sospiro, varcò le porte della Sala Grande, individuando la chioma castana di Mary Macdonald e raggiungendola con un sorriso.

“Ce l’hai fatta a venire” le disse, porgendole un bicchiere di succo di zucca. “Dai trangugia qualcosa che dobbiamo essere nell’aula di Trasfigurazione tra dieci minuti”

Controvoglia, Lily addentò una fetta di pane tostato, facendo vagare il suo sguardo per i tavoli della Sala Grande mentre i suoi pensieri vagavano su...

“Buongiorno Evans, come stai oggi?” Una sagoma familiare le si sedette di fronte, facendola sussultare.

 

Ignorando spudoratamente quella mano che saliva a scompigliare i capelli e il suo possessore, Lily fece cenno a Mary di alzarsi e insieme si avviarono verso le porte della Sala Grande. In fondo, James Potter e la sua arroganza non erano cambiati di una virgola: dopo quella scena al settimo piano non la aveva mai cercata, mai le aveva chiesto scusa e mai aveva cercato un chiarimento. Si era comportato come se quel... Bacio non fosse mai avvenuto e Lily si disse che era meglio così. Se si fosse pavoneggiato con quel Black gridando a destra e a manca quello che era successo, sarebbe stato certo peggiore. Con un brivido, trovarono una Alice alquanto scompigliata e altrettanto sorridente davanti alla porta dell’aula della McGranitt.

“Dove eri finita?” Le chiese Mary “Hai saltato la colazione... Che diavolo stavi facendo?”

“Ehm.. Io stavo...”

L’arrivo della McGranitt le risparmiò l’onere di rispondere. Entrarono diligentemente nell’aula e si sedettero ai soliti posti. Black e Potter erano in fondo all’aula, nel loro solito posto. Mary e Dorcas si sedettero vicine, e Lily prese posto accanto a Alice. La lezione scorse velocemente, animata dal caos dei loro tentativi di trasformare la testa del compagno in una testa di squalo.

“Quando mai ci servirà saper fare una roba del genere?” Si chiese esasperata Lily. “Quando dovremo affrontare il mondo reale, certo non ci salverà diventare degli squali.”

 

Dopo trasfigurazione, Lily e Alice si recarono a Pozioni e Dorcas e Mary andarono a Aritmanzia.

“Allora Alice, ho visto che la relazione con Frank va a gonfie vele” Le sorrise malandrina la rossa.

“Non credevo che qualcuno ci avesse visti” rispose imbarazzata. “Comunque Frank è così dolce, un ragazzo da sposare”.

Lily scoppiò a ridere mentre scendevano nei sotterranei “Non ti allargare troppo!”

 

Entrarono nella familiare aula piena di calderoni e fumi colorati, tanto cara a Lily. Una figura incurvata dai capelli neri fino alle spalle era già seduta al proprio posto in cima all’aula, e il professor Lumacorno distribuiva dei fogli lungo le file di banchi da lavoro.

“Buongiorno signorine, il vostro compito di oggi è preparare una squisita Amortentia in due ore. Prego signorina Evans, siediti accanto a Severus, voglio vedere cosa sono in grado di fare i miei studenti migliori se lavorano insieme.”

Severus tirò su la testa e Lily rabbrividì ma si trascinò fino al primo banco dove si lasciò cadere sulla sedia. Ignorando deliberatamente il ragazzo accanto a lui, sfogliò Pozioni avanzate fino alla pagina desiderata e iniziò ad accumulare gli ingredienti sul tavolo.

 

Il ragazzo ogni tanto le lanciava delle occhiate sbieche ma scribacchiava distratto sul suo volume del libro. Quando proprio non poté farne a meno, Lily gli chiese quanti grammi di bile di armadillo dovevano aggiungere. Severus rispose con voce atona ma guardandola intensamente negli occhi, costringendola a distogliere lo sguardo. La lezione proseguì con i tentativi sempre più disperati di Lily di ignorare il suo compagno fino a che, al suono della campanella, la ragazza prese la sua borsa e se ne andò in fretta e furia, lasciando, senza accorgersene, Severus Piton che aveva appena aperto la bocca per dirle qualcosa.

 

 

 


Nota dell'autrice: Lily cerca di andare avanti ignorando i suoi problemi ma si ritrova ogni giorno davanti un quanto mai arrogante James Potter e un apparentemente impassibile Severus Piton. Chissà cosa voleva dirle il nostro buon Serpeverde? Alla prossima!

P.S. Spero che abbiate notato quel familiare "Cossuscedd?" e un certo riferimento all'utilità di possedere la testa di uno squalo...

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