Let's Be Furious!!!
-2-
Lasciate ogni speranza,
voi ch'entrate...
I vetri delle finestre
luccicavano alla luce mattutina, rendendo l'alto edificio come un gigantesco
specchio. Sembrava un fuoco incandescente pronto a bruciare tutto ciò che vi era
attorno al grattacielo...
"AAAAHHHHH! I MIEI OCCHI!
NON CI VEDO PIÙ! MI HANNO BRUCIATO LE PUPILLE!"
"Baka! Ti ci è finito il
cappello, ecco perchè non ci vedi!" esclamò la brunetta accanto
alla ragazza che poco prima aveva urlato, attirando l'attenzione di tutti verso
di lei.
"Come al solito... le nostre
figuracce..." mormorò una ragazza castana portandosi un dito alla tempia.
"Quando usciamo con Usagi
abbiamo l'85% delle probabilità di fare una figuraccia..." disse un'altra
ragazza (azzurrina?), mentre esaminava i dati sullo schermino del suo
minicomputer.
"A-Ami-chan... ora stai
esagerando... non trovi anche tu, Minako-chan?" disse la ragazza castana,
voltandosi verso dove avrebbe dovuto trovarsi la biondina. "Minako-chan?"
Cercandola intorno con lo
sguardo, la ritrovarono davanti ad un paio di ragazzi, e dall'espressione di lei
(abbastanza civettuola) era più che chiaro che stesse chiedendo loro un
appuntamento a tre.
"La probabilità che Minako,
nelle nostre uscite, trovi ragazzi da rimorchiare è del 72%" continuò seria Ami.
"Oh Ami! Non mi dire che fra
un po' saprai dirmi quante volte litiga Rei con Usagi ogni volta che usciamo!"
esclamò la ragazza castana, esasperata.
"La probabilità che Rei
perda le staffe con Usagi ogni volta che stanno insieme è del 94%" continuò,
mentre batteva i tasti del suo microcomputer.
"Possibile che qui l'unica
persona normale sia io???" esclamò la ragazza castana, ormai al limite della
sopportazione "Meno male che riesco a salvare le vostre situazioni imbarazzanti
da ulteriori peggioramenti e... e..."
"Mako-chan?" chiese
preoccupata Ami vedendo l'espressione, persa nel vuoto, di Makoto.
"Quel tipo... somiglia
incredibilmente al ragazzo con il quale stavo insieme..." mormorò, mentre
arrossiva copiosamente.
"Mako-chan?" ripetè Ami.
"Alla faccia della persona
normale... sarà meglio allontanarci da qui, prima di dare ulteriore spettacolo!"
esclamò Rei.
"Senza contare che neanche
ci pagano... però... non sarebbe una malvagia idea!" asserì Usagi, con l'aria di
chi ha una lampadina accesa in testa.
"Diventerò IO malvagia, se
non entriamo immediatamente in quel grattacielo del cazzo!" esclamò Rei,
alquanto irritata.
Chibiusa, che era lì da
tempo ma che non aveva ancora proferito parola, cominciò ad osservare in lungo e
in largo tutta l'altezza del grattacielo. Le altre ragazze non si spiegavano il
motivo della sua attenzione, quasi volesse scrutare qualche insignificante
dettaglio nell'edificio inondato dalla luce del forte sole estivo.
"Chibiusa... che stai
guardando?" chiese Usagi, dopo un momento di smarrimento.
"Non ricordavo che
l'Istituto Mugen avesse una forma a... beh, sapete cosa..." disse lei con
naturalezza.
...silenzio...
"Da quando in qua sai com'è
fatto un..." cominciò Usagi, per poi venir bruscamente interrotta dalle altre.
"NON VOGLIAMO SAPERLO!"
esclamarono in coro, prendendo le due ragazze per la collottola e trascinandole
verso l'edificio in vetro e acciaio.
"Muoviamoci, non ho alcuna
intenzione di fare altre figuracce!" disse Rei, mentre prendeva per orecchio
Usagi.
"Ahia... il solo camminare
in mezzo alla strada con te, Rei-chan, è una figuraccia... brutta e zitellona
come sei..." replicò Usagi.
"COSA?" urlò Rei
nell'orecchio di Usagi, con un'intensità tale che sicuramente, dopo tale
trattamento, la nostra eroina (e pure maria, qua si fumano di tutto) avrebbe
avuto
bisogno di un apparecchietto Amplifon.
"Suvvia, ora non litigate!"
esclamò Makoto, cercando di staccare le dita di Rei dall'orecchio della
biondina, ormai diventato come una pizza napoletana con tanta di quella salsa da
far nausea (considerazioni personali dell'autrice...).
"Le probabilità che Rei e
Usagi smettano di litigare sono dello 0,0000000000006%" disse Ami, consultando
il suo microcomputer.
"Ma in questa situazione o
in questa vita?" chiese Chibiusa, che intanto aveva smesso di fissare
l'edificio.
"Veramente la probabilità è
riferita a questa vita e a tutte le cento possibili successive..." rispose seria
Ami.
"Che dato rincuorante..."
disse Makoto sarcastica.
"Vogliamo smetterla ed
entrare nell'Istituto Mugen?" esclamò Rei, ormai al limite della pazienza.
"Sì ma prima dobbiamo
staccare Minako da quei tizi... non sarà impresa semplice..." asserì Usagi,
puntando il dito verso l'altra biondina.
"La probabilità che Minako
telefoni a quei ragazzi dopo questo incontro è dello
0,000000000000001%"
***
Finalmente entrati (senza
poche difficoltà) nell'ex Istituto Mugen, le sei ragazze si guardarono intorno
per cercare un guardiano o comunque qualcuno che potesse indirizzarli. Usagi
scorse una guardia vicino al bancone del bar della hall principale e si accostò
all'uomo, che intanto stava sorseggiando una tazza di caffé.
"Buongiorno!" esclamò
Usagi spuntando all'improvviso, facendo andare di traverso il caffé all'uomo,
che ora sputacchiava come un cammello impazzito per riprendere fiato.
"Ma cosa... chi diavolo è
lei?" esclamò l'uomo, mentre fissava Usagi con sguardo truce. Era un ammasso
di 115 Kg di muscoli e per nulla amichevole... Usagi lo squadrò a lungo, ma non
sembrava spaventata dagli atteggiamenti della montagna umana...
"Sei per caso un lottatore
di wrestling in incognito?" chiese poi a bruciapelo.
L'uomo la fissò stupito per
alcuni secondi, per poi riprendere la sua espressione truce e urlare: "NO! CHE
CAZZO VUOI?"
"Ma come siamo gentili... di
questo passo non troverai mai una ragazza!" esclamò Usagi, provocando ancora di
più, senza saperlo, le ire del pover uomo, che a causa del suo lavoro notturno
aveva perso la ragazza, interessata a ben altri tipi di attività notturne...
"NON SONO AFFARI TUOI!"
esclamò l'uomo ormai al limite dell'irritazione.
"Ehi! Io non mi chiamo Pupo,
anche se abbiamo la stessa altezza!" esclamò Usagi, puntando un dito verso
l'uomo.
L'uomo vedeva sempre di più
l'immagine della ragazza sfocare, per fare posto ad un sacco da boxe.
"Cosa... vuoi..." mormorò,
mentre stringeva i pugni.
"Volevo solo sapere come si
fa ad arrivare agli studios al quattordicesimo piano..." chiese Usagi.
"Lì... c'è...
l'ascensore..." disse, puntando il dito verso una cabina al centro della sala,
con un grande cartello luminoso affisso sopra: 'AI PIANI SUPERIORI'.
"Ah... allora grazie... e si
ricordi di essere più gentile con le persone!" disse infine, allontanandosi.
L'uomo ebbe il suo scatto d'ira finale, prese uno sgabello del bar e cominciò a
fare a pezzi il locale, frantumando tutto ciò che trovava mentre altra gente
provava a fermarlo. Quando riuscirono a fermarlo lo portarono su
un'autoambulanza con una camicia di forza...
"I casi sono due: o Mamoru è
un santo, oppure ha fatto un corso di meditazione zen!" esclamò Makoto, dopo
aver contemplato insieme alle altre la scena profilatasi (AN: che è, l'enzima
che produce preservativi? Scusate, piccole pazzie dovute all'esame di biochimica
imminente...).
"Secondo me si è fatto
asportare chirurgicamente la parte più selvaggia e ancestrale del suo
cervello..." mormorò Ami.
"Noooo... se così fosse,
Mamoru sarebbe un pezzo di ghiaccio, mentre invece, da quanto mi racconta Usagi,
è capace di creare veri e propri fuochi artificiali..." esclamò Minako, con una
leggera punta d'invidia...
...silenzio...
"COSA?" esclamarono tutte
in coro tranne Minako e Usagi.
"Mina-chan! Ti avevo detto
di non parlare alle altre delle nostre prodezze notturne!" esclamò Usagi,
prendendo Minako per un braccio.
"Ma non c'è nulla di
strano!" esclamò Minako, mentre Usagi tentava di zittirla.
"Però... quando stavo
insieme a Mamoru era tutto tranne che una fabbrica di fuochi artificiali..."
asserì Rei.
"Forse perchè la miccia non
era ancora ben intrecciata..." ridacchio Minako, mentre ad Usagi cominciò ad
uscire vapore dalle orecchie.
"VOGLIAMO SMETTERLA DI FARE
QUESTE BATTUTE? Che peraltro sono anche volgari e che, nota cara Mina-chan,
NON FANNO RIDERE!" esclamò d'un fiato Usagi.
"Non fanno ridere te, ma a
me sì!"
"Comicità volgare e
ridicola!"
"Ma senti chi parla! Quella
del self condom!"
"Volete smetterla per
favore...?" sospirarono le altre esasperate, mentre cercavano di coprirsi la
faccia per non rendersi partecipi alla grandissima figura di merda alla quale
erano (ovviamente) condannate...
***
"Siamo sicuri che questo è
il piano degli studios?"
"Quattordicesimo piano, se
ho digitato bene il tasto..."
"Ecco, è di questo che mi
preoccupo, mia cara Usagi..."
"Vuoi dire che non so
contare?" esclamò la biondina affrontando con lo sguardo la mora.
"È già tanto se sai fare
2+2!" replicò Rei.
"La volete finire?"
esclamò disperata Makoto, mentre divideva le due "Ora dobbiamo trovare l'ufficio
del programma Camera Candita!"
"Chiediamo a qualcuno?"
propose Usagi.
"NO!" fu la secca
risposta delle altre cinque.
"E come facciamo allora?"
"Ci dividiamo e cerchiamo!"
propose Rei "Allora, facciamo Minako e Makoto, io con Ami e Chibiusa con Usagi.
D'accordo?"
"D'accordo!" dissero le altre
in coro, Usagi esclusa.
"Ehi! Io non voglio andare
con la poppante!" esclamò, indicando Chibiusa.
"NON SONO UNA POPPANTE!"
esclamò Chibiusa, con il volto che trapelava irritazione e offesa.
"Cosa? Scommetto che dormi
ancora con il peluche!" esclamò Usagi.
"Se consideri un ragazzo che
è un gran bel figazzo come un peluche, allora sì!"
...silenzio...
"Le generazioni odierne sono
davvero diverse dalle nostre... io a sedici anni dormivo ancora con il
peluche..." asserì Minako.
"Del tipo di Chibiusa?"
chiese Rei.
"No, del tipo Teddy Bear..."
asserì Minako.
"Ma chi, quel Winnie the
Pooh del terzo anno di superiori?" azzardò Makoto.
"Mako-chan... stiamo
parlando di peluche veri, non di persone..." disse Minako.
"Perché, era una persona?"
cominciò Makoto, perplessa.
"Ok, lasciamo perdere...
dividiamoci e cerchiamo questo cavolo di ufficio!" esclamò Usagi, che voleva
assolutamente veder chiuso questo argomento... non è da tutti scoprire che tua
figlia a sedici anni avrà un ragazzo ancor prima che nasca...
***
"Usagi, sei sicura che non
ci siamo perse?" cominciò a protestare Chibiusa, mentre camminavano nei lunghi e
intricati corridoi del piano.
"Ma no... ho un ottimo senso
dell'orientamento!" esclamò Usagi alzando due dita in segno di trionfo.
"Sarà... ma io sono convinta
che stiamo girando in tondo..." disse Chibiusa.
"AH-AH!" esclamò
improvvisamente la biondina puntando un dito verso una porta "Eccolo qui!
'Canditi'. Sarà sicuramente questo!"
"Ma non era 'Camera
Candita?'" domandò perplessa la ragazza dai capelli rosa.
"Sottigliezze!" protestò
Usagi, con aria noncurante.
"Sì... come self control e
self condom... sottigliezze..." commentò sarcastica Chibiusa.
"Appunto... sottigliezze..."
asserì Usagi, mentre si avviava verso lo studio.
***
"Bene care telespettatrici,
dopo aver aggiunto un albume d'uovo montato a neve al nostro impasto..." disse il
conduttore del programma mentre versava il contenuto di una ciotola in un'altra,
per poi fermarsi e fissare un punto non precisato dello studio, decisamente
incredulo.
"Ma sei proprio sicura che
questo è lo studio?"
"Ma sì, fidati! Andiamo lì,
quel tipo deve essere l'organizzatore!"
Il cuoco fissò stralunato le
due ragazze con i codini che si avvicinavano a lui con naturalezza e
disinvoltura.
"Buon giorno, mister! Siamo
qui per partecipare al suo programma!" esclamò Usagi, con un sorriso stampato
sul volto.
"Ah... siete per caso due
fuori programma?" chiese sempre più stupito l'uomo che poco prima armeggiava con
gli attrezzi da cucina.
***
In un punto imprecisato del
piano 14...
"MA QUELLE CHI DIAVOLO
SONO?"
"Ma che ne sappiamo, sono
entrate nello studio senza preavviso... eppure c'era l'ON AIR illuminato sopra
la porta d'ingresso!"
"Qualcuno le levi da lì,
siamo in diretta e ci stanno ROVINANDO IL PROGRAMMA!"
***
"Fuori programma? No! Stiamo
chiedendo di partecipare al vostro show..." disse Usagi.
"Come? Ma il nostro
programma non prevede ospiti..." affermò l'uomo, sempre più stupito.
"Ma chi sta parlando di
ospiti! Io devo partecipare attivamente a questa cosa!" esclamò la ragazza,
piuttosto irritata.
"Attivamente? Ma che sta
dicendo signorina? Noi non facciamo partecipare attivamente i nostri
telespettatori!" asserì l'uomo, confuso.
"COSA? Allora voi mentite
sulla pubblicità che fate sui giornali! Siete degli imbroglioni!"
"Ma noi non facciamo
pubblicità al nostro programma sui giornali!" esclamò l'uomo, ancora più
esasperato.
"Come no! Volete farmi
credere che fate gli scherzi all'insaputa dei telespettatori?"
"Cosa?"
"Ma sì! Ora ho capito!
Producete queste torte da dare in faccia ai telespettatori che vengono qui a
chiedere di partecipare al vostro programma, vero?" esclamò la ragazza con
veemenza.
"Ma quali torte in faccia!
Questo è un programma di cucina d'alto livello!" esclamò il cuoco.
"Ah ah, ma tanto non ci
casco!" urlò Usagi, prendendo la ciotola con l'impasto "completerò questa torta
prima che lei possa spalmarmela in faccia!"
"U-Usagi... forse abbiamo
sbagliato studio..." balbettò Chibiusa, mentre tentava di tirare indietro la
biondina.
"Sta zitta poppante!
Ora ti insegno io come si fa una torta da sbattere in faccia, Mr. Imbroglione!"
***
Da un pianeta lontanissimo
sperduto nell'universo (che sappiamo essere Kimnoku)...
"Seiya, che stai facendo
davanti alla TV?" domandò un ragazzo dai capelli bianchi e un codino così lungo
che l'avevano proclamato primo spazzino reale di Kimnoku.
"Stavo vedendo un programma
di cucina trasmesso sulla Terra... ad un certo punto è piombata Odango... ma che
ci fa lì?"
"Già! È la principessa! Ma
che ci fa lì in quel programma di cucina proprio lei che non sa fare neanche un
uovo al tegamino? (AN: come mia sorella...)" esclamò il secondo spazzino reale,
dai capelli castani e incredibilmente alto.
Il terzo spazzino reale, un
po' meno effeminato degli altri due, dai capelli neri sempre
estremamente lunghi, cercò invano di dare una risposta agli altri.
"Boh, forse c'è qualche
nemico..."
"Ehi, ma non vi ricorda
qualcosa?" asserì Taiki.
"Già, è come quella volta
che... come quella volta che..." balbettò Yaten, per poi fissarsi l'un l'altro
con gli occhi spalancati.
"TUTTI AL RIFUGIO
ANTIATOMICO!"
***
"Pedro, perchè mi hai
tradito?"
"Carmencita, non facciamo
più l'una per l'altra!"
"Ma Pedro, siamo sempre
stati così uniti, legati, appiccicati... come una cozza attaccata allo scoglio!"
"Finalmente ammetti di
essere una cozza..."
Makoto e Minako erano
rimaste imbambolate seguendo l'anteprima della loro telenovelas preferita,
'Cuori in ammollo', dimenticandosi completamente della loro... ehm...
'missione', se così possiamo dire...
"Oh no Pedro... non puoi
farle questo..." mormorò Minako mentre si asciugava le lacrime con un
fazzoletto.
"Perchè la offendi così?
Potevi almeno dirle che è un'ostrica!" singhiozzò Makoto, asciugandosi anche lei
le guance.
"Volete smetterla di
commentare? Stiamo girando!" esclamò sottovoce un cameraman.
"Non rompere!" esclamarono
le due con sguardo assatanato, rimettendo il cameraman al proprio posto.
***
"Ami-chan... sono due ore
che stai armeggiando con il tuo microcomputer... si può sapere dove mi stai
portando?"
"Sto valutando tutte le
possibili variabili, Rei-chan... quando finirò riusciremo con precisione
assoluta a giungere allo studio!"
"Con precisione assoluta ci
credo... è il quando che mi preoccupa..."
***
Un punto imprecisato del
piano 14...
"Dannazione... non riusciamo
a trovare qualcuno che sappia proporci uno scherzo decente!"
"Lo sappiamo Higuchi-san...
abbiamo cercato di selezionare le persone più interessanti... ma..."
"Lo so ragazzi... lo so che
il vostro staff lavora duro... ma qui dobbiamo trovare qualcosa di interessante,
altrimenti il nostro programma Camera Candita andrà a farsi friggere! (AN: se
non frigge prima il piano 14...)"
"E questo significa che non
avremo la tredicesima?" esclamarono i ragazzi dello staff.
"Andrete in cassa
integrazione e io con voi, se non ci diamo da fare!" esclamò l'uomo che
chiamavano Higuchi.
"Ma come facciamo? Come si
fa a trovare qualcosa di davvero adatto? Che canoni dovremmo usare? (AN: o
cannoni, vista la situazione...)" esclamò uno dei ragazzi.
"Accidenti! Abbiamo
bisogno di qualcuno di... sì, di qualcuno di davvero ESPLOSIVO!"
KAA-BLAAAAAMMMMMM!
***
Pianeta Kimnoku...
"Siamo tutti salvi?"
"A quanto pare siamo
riusciti ad evacuare tutta la popolazione prima che giungesse il cataclisma,
Seiya!"
"Ah, perché, il Berlusca ha
vinto di nuovo le elezioni?" disse Yaten con naturalezza.
"No stupido! Usagi ha
combinato uno dei suoi soliti disastri!" esclamò Taiki esasperato.
"Accidenti... si ammazza
quasi per salvare l'intero universo da Galaxia e poi in pochi secondi è capace
di radere al suolo un intero pianeta..." contemplò Seiya, osservando le (ormai)
rovine del suo mondo.
***
"Cosa è stata questa
esplosione?" esclamò Rei, mettendosi sull'attenti.
"Rei-chan! Non farti
distrarre dai rumori. Ricordati che dobbiamo essere concentrate al massimo per
adempire alla nostra missione!"
"Ma... quella era... era
un'esplosione..." asserì Rei stupita dall'atteggiamento dell'amica.
"In questo momento non è la
nostra priorità! Dobbiamo trovare lo studio!" esclamò Ami.
"Accidenti... ma prendi
sempre tutto così sul serio?"
"È importante avere degli
obiettivi fissi!"
"Vuoi dire che se il mondo
dovesse crollare da un giorno all'altro tu faresti comunque i compiti il
pomeriggio?"
"Esattamente!"
"..."
***
Studio dove giravano 'Cuori
in ammollo'...
"Pedro, non puoi lasciarmi
così dopo tutto quello che abbiamo passato... e poi, ricordati... c'è ancora
Pablo, nostro figlio! E poveraccio, lo sai che è cieco, zoppo, sordo, muto,
cerebroleso, ed ha anche perso la memoria! Non puoi mollarlo così!!!"
"Carmencita... Pablo non è
nostro figlio... è mio nonno!"
"Ooooooooh!"
esclamarono Makoto e Minako con un sospiro, ovviamente inconsapevoli... ehm...
dell'esplosione...
***
"CAPO! COSA È SUCCESSO?"
Una parete tra due studios
era crollata, rivelando a Higuchi-san e al suo staff quello che DOVEVA essere lo
studio di registrazione del programma 'Canditi'...
"Ops... cos'è successo al
forno?" esclamò una testa bionda, facendosi strada tra quintali di una strana
massa biancastra e appiccicosa.
Il cuoco della trasmissione,
la cui faccia ormai somigliava più ad una torta bruciata, era letteralmente
incazzato nero.
"MA IO... IO TI
STROZZOOOOO!" esclamò, pronto a fiondarsi sul collo della biondina.
"Non lo faccia!"
Il cuoco, Usagi, lo staff di
Camera Candita e Chibiusa, che nel frattempo era riuscita a liberarsi dal
malefico impasto grazie al potere dei Piccoli Cuori Rosa, si voltarono verso
Higuchi-san.
"Tu biondina! Sei perfetta!
Sei la persona che cercavamo! Vuoi entrare a far parte del mio programma?"
chiese, speranzoso.
"Come? Io?" balbettò Usagi,
puntandosi.
"Sì tu! Sei davvero
perfetta!" esclamò l'uomo, congiungendo le mani a mò di preghiera.
"Mi dispiace... ma io devo
partecipare a questo programma..." cercò di spiegare lei.
"MA CHI TI HA INVITATA?"
esclamò furente il cuoco, che, poveraccio, aveva le coronarie messe a dura
prova.
"Questo è il programma degli
scherzi, e a me serve parteciparvi!" esclamò Usagi puntando il cuoco.
"NOOOOO! QUESTO È UN
PROGRAMMA DI CUCINA DI ALTO LIVELLO! AAAARGGGHHHH!" urlò infine con voce
strozzata, portandosi le mani al collo e stramazzando al suolo.
"Secondo me questo qui era
parente alla guardia del piano terra..." contemplò Usagi.
"Sì, sì perfetto! Sei
davvero fantastica, biondina! Saresti capace di far perdere la pazienza anche a
Gandhi! Sei davvero indicata per il mio programma!" asserì eccitato Higuchi,
mentre si strofinava le mani.
"Tranne al suo ragazzo..."
asserì Chibiusa mentre arrancava nell'impasto.
"Come?" chiese Higuchi.
"Beh, non riesce a far
perdere la pazienza al suo ragazzo..." asserì Chibiusa.
"Questo perchè lui dice di
possedere self condom!"
"Ehm... si dice self
control, Usagi..."
"Sottigliezze! Comunque ben
presto non si vanterà più di possedere self condom, dopo lo scherzo che quelli
di Camera Candita mi organizzeranno!" esclamò Usagi trionfante, puntando un
dito verso il cielo.
"Tu... tu hai intenzione di
fare uno scherzo... uno scherzo al tuo ragazzo?" esclamò Higuchi-san, mentre
gli brillavano gli occhi dall'eccitazione.
"Ehm... sì..."
Higuchi gli tese la mano
verso Usagi. "Sono Higuchi-san, direttore del programma Camera Candita! Sento
che questo sarà l'inizio di un lungo sodalizio tra noi due, mia cara!"
***
Ex Istituto Mugen... qualche
piano sottoterra...
"Cosa diamine era questa
esplosione? È... è forse il ritorno del grande signore Pharaon 90? Ohhh!
Devo prepararmi a riceverlo!" disse la creatura con un sorrisetto malvagio, per
poi assumere un espressione più pensosa. "Mmh... solo che non so... che colore
va di moda quest'anno? NON HO INTENZIONE DI FARE FIGURACCE!"
***
FINE SECONDO CAPITOLO
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