Lilian Potter

di ALEXIANDRAisMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Buon Compleanno Lily ***
Capitolo 2: *** 2 Sul Treno per Hogwarts ***
Capitolo 3: *** 3 Il Cappello Taciturno ***
Capitolo 4: *** 4 Dolce strillettera (o quasi) ***



Capitolo 1
*** 1 Buon Compleanno Lily ***


1 Buon compleanno Lily
 

Notte prima dell’8 agosto

Sono tre anni che aspetto.
A otto anni ho visto partire per la prima volta James diretto dalla stazione 9 e ¾a Hogwarts.
A nove anni ho accompagnato Albus alla stessa stazione diretto allo stesso fantastico e magico luogo.
“Domani compirò anche io 11 anni e a settembre salirò anch’io su quel treno!”mi addormentai con questo pensiero.
 
Il mattino dopo mi svegliai presto a causa di un forte rumore proveniente dal piano di sotto.
Assonnata scesi e mi ritrovai davanti ai Weasley al completo.
Vicino al camino c’erano il nonno Arthur e la nonna Molly, con un sacchettino grazioso a rivestire non so cosa.
Al centro della sala George, il mio zio preferito e anche quello più divertente con un grosso pacco di regali (provenienti probabilmente da Tiri Vispi Weasley, il negozio più bello di Diagon Alley) accanto a lui la zia Angelina con Fred Jr. e Roxanne. Insieme c’era anche lo zio Percy e zia Audrey con Molly Jr., il primo aveva un pacchetto molto semplice e spesso (probabilmente un librò che non leggerò mai). E infine lo zio Charlie con un pacco enorme rettangolare.
Poi, vicino ad un vaso-passaporta, c’erano lo zio Bill e la zia Fleur con Victoire, Domenique e Louis al seguito e un pacchettino ben decorato nella mano della primogenita.
Infine, accanto ai miei genitori, intenti ancora nell’abbracciarli, c’erano lo zio Ronron, la zia Hermy e i miei cugini più cari (senza offesa nei confronti degli altri) Rose (coetanea di Albus) e Hugo (mio coetaneo), quest’ultimo che cercava di sorreggere un enorme e voluminoso pacco regalo.
Sorrisi alla vista di tutta la famiglia riunita nel salotto di casa Potter.
James e Albus scesero giù, anche loro un po’ assonnati e a fatica riuscirono a salutare tutti.
Io feci lo stesso, ringraziando chi mi augurava un buon compleanno.
La mamma, la nonna e zia Hermione si affaccendarono subito nei preparativi per la festa.
I miei fratelli e gli zii aiutarono papà a portare i regali nella mia camera.
Dopo aver chiacchierato a lungo con i miei cugini decidemmo di andare in cucina a sgranocchiare qualcosa per colazione.
Mentre davo un morso ad una ciocco rana offertami da Hugo, due gufi e una civetta entrarono dalla finestra atterrandomi davanti.
Presi per prima la lettera della civetta marrone che riconobbi come quella della mia madrina Luna Lovegood e lessi:
 
Cara Lily,
mi spiace di non poter essere lì con te per i tuoi 11 anni, ma io e Neville siamo molto occupati nell’aiutare Hagrid nell’addestrare i nuovi piccoli di Testral.
Tanti auguri, anche da Neville, Hagrid e Grop.
 

 

Ps: è incredibile come parla bene l’inglese ora!
Luna Lovegood
Neville Paciock
Hagrid il Guardiacaccia

 
Un po’ triste ma allo stesso tempo felice e divertita richiusi la lettera.
Mi accinsi ad aprire quella del gufo nero, era indirizzata alla:
 
 

 

Signorina L. L. Potter,
Cucina di casa Potter, Godric’s Hollow.

 
Questa veniva dalla scuola! Non persi tempo:
 

 

SCUOLA di MAGIA E STREGONERIA di HOGWARTS
Direttrice Minerva McGranitt

 
Cara signorina Potter,
siamo lieti di informarla che lei ha diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 agosto p.v.

 

Con ossequi
Minerva McGranitt
Direttrice

 

Ps: Cordiali saluti ai miei ormai ex alunni e a quelli nuovi.
E tanti auguri di buon compleanno a te Piccola Lilian Potter.

 
Lessi tutto d’un fiato e sorridendo richiusi con cura la lettera.
Felice presi la lettera dell’ultimo gufo e l’aprii.
Riconobbi la scrittura di Teddy Lupin dalle lettere che spesso inviava a mio padre per avvertirlo di una sua visita. Diceva:
 
Ciao Lily,
avverti Harry che non verròprima di stasera.
 
Ps: Auguri!!!

 

Teddy Lupin
 


Avvertì papà del messaggio da parte di Lupin e con lui scrivemmo la lettera di risposta alla Preside e la rispedimmo tramite il gufo nero.
Il resto del giorno trascorse sereno e felice.
Mi divertì un mondo con i miei cugini e con lo zio George che era rimasto un po’ bambino anche lui.
Mi raccontò molte storie dei suoi anni passati a Hogwarts e fuori insieme allo zio Fred. Lo zio che avrei tanto voluto conoscere.
La sera, poco prima dell’inizio della festa Ted fece il suo ingresso sotto lo sguardo preoccupato di papà.
Io intanto scartai i regali con entusiasmo e aspettative:
il regalo di zio Ronron e zia Hermy consisteva in un calderone nuovo di zecca (scelto sicuramente dalla zia);
zio Percy ovviamente un libro, con mio grande stupore però m’interessò, era il libro sulla storia di Hogwarts (sicuramente l’avrei letto);
la scatolina da parte di zio Bill e Fleur conteneva un nastrino per capelli di seta color giallo sabbia che a detta di zia Fleur si sposava benissimo con i riflessi chiari dei miei capelli rossi;
zio George ovviamente le più belle e innovative invenzioni direttamente dal suo negozio;
Il nonno e la nonna un sacchetto con galeoni e falci (dopo aver ringraziato feci la linguaccia a James e ad Albus);
scoprì infine che il pacco enorme e malridotto di zio Charlie nascondeva una gabbietta con una piccola e batuffolosa cagnolina che chiamai Klein (aggettivo che in tedesco vuol dire appunto “piccolo/a”).
Mamma e papà, invece, mi regalarono una civetta bianca, per comunicare dalla scuola, che chiamai Edvige in onore della coraggiosa civetta di papà.
James e Albus coordinati si occuparono di regalarmi una bella scorta di topi morti (bleah!) da dare da mangiare alla mia nuova civetta.
Poi, pochi attimi prima di tagliare la torta mi arrivò un altro gufo da parte di Harriet (la mia migliore amica) che diceva:
 
Lily!
Mi spiace di non essere venuta alla fine, ma non volevo crearti problemi con la tua famiglia...
Comunque Buon Compleanno Lily
 
Ps: ti voglio bene!

 

Harriet Riddle

 
Sorridendo tornai con la mente alla torta decorata a forma di luna con dei piccoli fuochi d’artificio che uscivano dalla fiammella leggera delle candeline.
“Lily, esprimi un desiderio!” dissero tutti in coro.
E soffiando desiderai di...
(no, questo non ve lo dico! Se no non si avvera!)

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Capitolo 2
*** 2 Sul Treno per Hogwarts ***


2 Sul Treno per Hogwarts

Giorno prima dell’1 settembre

Sono passate tre settimane dal giorno del mio compleanno.
Domani mi aspetta l’Espresso per Hogwarts.
Non sono nervosa, sono eccitatissima.
La stessa cosa non posso dirla per mamma.
È tutto il giorno che non fa che su e giù per la casa e per la mia stanza aiutandomi con il baule.
Papà ha addirittura fatto un commento decisamente avventato al riguardo “Gin, assomigli a tua madre quando fai così!” a cui mamma rispose con un’occhiataccia abbastanza eloquente.
Oggi Rose e Hugo insieme a zia Hermy e zio Ronron sono venuti a trovarci, abbiamo pranzato tutti insieme e nel pomeriggio io, Hugo, la zia e la mamma siamo andati a Diagon Alley per ultimare le modifiche finali alle nostre tuniche e comprare le cose che mancavano all’occorrente scolastico.
Passai tutto il tempo con Hugo e mentre zia e mamma si fermarono in biblioteca per aggiornare la biblioteca in miniatura di zia Hermy io e Hugo ne approfittammo per sgattaiolare in gelateria.
La sera poi se ne andarono salutandoci con un malinconico “A domani”
Andai a letto con il cuore pieno di gioia per quello che mi aspettava l’indomani.
Mi sentivo grande.
Alla prospettiva che domani sarei partita per Hogwarts sentivo finalmente di essermi ‘guadagnata’ i miei attesissimi 11 anni.
 
Mi svegliai presto, ero impaziente.
Sebbene avessimo già preparato tutto la sera prima mia madre non fece altro che chiedermi una lista infinita di ciò che avevo e non avevo già messo in valigia.
Tra un “La felpa pesante l’hai già presa? Farà freddo l’inverno!” e un “Non ci siamo dimenticati qualcosa vero?!” passai la durata della mia colazione composta da cereali senza latte il cui contenitore ‘viaggiò’ con me da una stanza all’altra, come se fosse un pacchetto di patatine.
Mio padre non si fece vedere per tutta la mattina finché verso le 10 si fece vivo per dirigerci così alla stazione di King’s Cross a Londra.
Ci mettemmo una buona mezz’ora ad arrivarci e dirigendoci verso il muro che divideva il binario 9 dal 10, stando attenti a non farci vedere da nessun babbano gli corremmo incontro per sbucare poi alla fermata del binario 9 e ¾.
Mancava poco meno di mezz’ora alla partenza del treno e tutto intorno a noi era invaso da genitori e studenti con bauli, gabbie ecc... madri che piangevano commosse e un po’ tristi, padri che davano pacche sulla spalla del proprio/a figlio/a. Ma soprattutto genitori orgogliosi e figli entusiasti. Forse alcuni un po’ meno pensando al fatto che l’estate era - finalmente - finita.
Le prime persone famigliari che avvistammo furono zia Hermione e zio Ron. Appena ci videro Rose corse da mio fratello Albus e Hugo da me.
James ci precedette. Poi noi lo seguimmo poco dopo sul treno lasciando giù mamma, papà e gli zii che ci salutarono con un ampio sorriso.
Fortunatamente trovammo subito un posto a sedere ed io e Hugo davanti al finestrino salutammo per l’ultima volta i nostri genitori.
Mamma e zia Hermione ci urlarono “Dateci notizie appena sarete smistati”
“Certo” rispondemmo il coro io e Hugo, ma scambiandoci uno sguardo sottecchi ridemmo. Entrambi sapevamo già dove volevamo finire e dove potevamo finire.
Il cappello parlante non avrebbe avuto dubbi.
Presto saremmo diventati dei grifondoro a tutti gli effetti.
 
Appena il treno parti, chiesi a Hugo di aspettarmi un attimo.
Andai nel vagone dove sapevo erano radunati gli ‘aspiranti’ serpeverde.
Qui v’incontrai Scorpius Malfoy che mi salutò con aria strafottente “Ciao eh, Potter!”
Lo ignorai semplicemente con un “Si, si... ciao Malfoy” e scansandolo mi diressi in un punto preciso del vagone.
Mettendomi davanti a lei feci un gran sorriso, lei accorgendosi della mia presenza ricambiò.
Non ci saremmo abbracciate urlando come delle oche, non era da noi. Continuammo a sorridere e basta, per noi quella valeva più di un semplice abbraccio.
La prima a rompere il silenzio fu lei dicendomi “Ti avevo vista ma eri impegnata con i tuoi genitori e parenti. Sarei venuta più tardi.”
“Bè sono venuta io! Non fa niente, l’importante è esserci viste!”
“Hai ragione”
“Mmmm... allora sei sicura di ciò che sarai una volta a scuola?”
“Bè la cosa è alquanto ovvia per te quanto per me”
“Hai ragione”
Dopodiché continuammo a parlare per un po’ quando infine mi ricordai di aver lasciato Hugo ad aspettarmi.
“Accidenti!” esclamai.
“Cos’è successo?” mi chiese preoccupata.
“Niente... ora devo andare scusa” dissi mentre già mi alzavo dirigendomi fuori dal vagone.
“Tranquilla, ci vediamo Lily”
Un attimo prima d’imboccare la strada verso il vagone dove stavo con Hugo mi voltai e con una linguaccia dissi “Certo, ci vediamo Harriet”
Così corsi verso il mio scompartimento dove trovai Hugo ancora intento nell’aspettarmi con una scacchiera dei maghi pronta da non so quanto tempo.
“Scusa, ho perso la nozione del tempo” mi scusai.
“Non ti preoccupare! Vuoi ancora imparare a giocare?” mi chiese ridestandosi dallo stato di ‘noia’ in cui l’avevo trovato.
“Certo!” detto questo iniziammo la lezione di scacchi. Ovviamente ero una frana. Persi il conto di quante volte Hugo mi aveva già battuta.
Alla fine, dopo l’ennesima sconfitta subita, arrivò il momento di prepararsi.
Ci cambiammo mettendoci l’uniforme e la tunica e attendemmo l’arrivo a destinazione.
 
Scendemmo dal treno e ci dirigemmo alle carrozze trainate dal nulla. Nulla che aveva il nome di Testral. Cercai di accarezzarne uno prima di salire, ma non riuscendo a vederlo era alquanto difficile.
Alla fine mi arresi e salì sulla carrozza diretta al castello.
Imbronciata e con Hugo, Rose, Albus e James che ridevano sotto i baffi. 

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Capitolo 3
*** 3 Il Cappello Taciturno ***


3 Il Cappello Taciturno
 
Arrivammo al castello e abbandonammo i bauli al pianterreno vicino alle scale.
Guidati dai capoclasse e controllati dai prefetti gli studenti più grandi, compresi Rose, Albus e James furono scortati nella sala grande.
Mentre noi fummo scortati dalla McGranitt che nonostante fosse già diventata da parecchio tempo preside sembrava non voler rinunciare ai suoi compiti da ex vice-preside.
Durante il tragitto intanto ci spiegò tutto il regolamento che vigilava su Hogwarts.
In sala comune poi, attendemmo in una composta fila davanti allo sgabello su cui ognuno di noi si sarebbe seduto per poi indossare il logoro cappello parlante ed essere così smistato/a.
Prima di ciò, una volta che fu portato in sala, esso iniziò a narrare la storia di una guerra e le sue conseguenze. Infine concluse:
 

Di 21 anni
Questa è la vigilia,
in cui i più grandi maghi
an combattuto una sfida.
 
Tutti uniti
Grifoni, Corvi e Tassi,
in una guerra
che ha portato disastri.
 

 

Ora la pace
è giunta a noi
E do il benvenuto
ai futuri Eroi.
 
Figli di maghi, streghe e defunti:
al completo son qui
e il mio compito è di accoglierli
e smistarli.
 
Or su dunque
fatevi avanti,
perché dei nuovi maghi
siete i pilastri.
 
Io a voi
darò la direzione
per dar adito
alla Nuova Generazione.


 

Un applauso esplose nella grande sala da tutte le case.
La preside aspettò che si dissolvesse e con un delicato accenno di tosse portò poi definitivamente la sala al silenzio.
Dopo di che iniziò con l’appello.
Abbott... tassorosso!
Browm... grifondoro!
Bulstrode... serpeverde!
Chang... corvonero!
Corner... corvonero!
E così fino alla R. Appena la preside chiamò: “Harriet Riddle”, la sala iniziò a vociferare.
Il cappello parlante dopo un attimo di riflessione disse ormai deciso: Serpeverde!
Harriet semplicemente si diresse verso il tavolo a cui era stata destinata, non prima di farmi l’occhiolino però.
Poi, dopo un certo Robins: grifondoro, la Preside chiamò il mio nome: Lilian Potter.
Appena mi venne posato il cappello sulla testa, sia io che esso ci ammutolimmo.
Iniziavo ad essere nervosa, cosa rara per me.
Passarono parecchi minuti, non so quanti di preciso e dopo i primi attimi di silenzio l’unico rumore che si sentiva era il suo borbottare perplesso.
Nervosa feci per aprire la bocca e chiedere spiegazioni, ma il cappello mi anticipo ancora prima di proferire parola con un secco “Shh!”
Mi tappai la bocca.
Poi dopo un altro paio di minuti, ora decisamente irritata per l’impazienza la riaprì e prima che qualcuno o qualcosa mi zittissero esclamai “Scusa ma ci vuole ancora molto? Cosa c’è da pensare?!”
Il cappello sbottò “Forse è ovvio dove collocarti, considerando che quasi tutti i membri della tua famiglia sono grifondoro -anche se uno in particolare solo per scelta-! Ma nella tua testa c’è intelligenza unita a determinazione e forza. E con questo tuo caratterino brusco staresti bene tra i Serpeverde... mmm...” -a quell’affermazione sgranai gli occhi, non avevo mai pensato a quella possibilità- “Ma Potrei collocarti anche tra i grifondoro vista la dolcezza e la simpatia che sai avere e il coraggio che vi scorgo nel tuo cuore... mmm...” concluse per poi ammutolirsi nuovamente.
Ripresami, cercando di essere più gentile possibile dissi “Mi dispiace se la disturbo nuovamente, ma ci sono altri studenti dopo di me, inoltre sono sicura che molti a quest’ora hanno fame...”conclusi con aria di finta innocenza.
La McGranitt che aveva ascoltato tutto fece un sorrisetto scuotendo lentamente la testa.
“Piccola ragazzina! Queste sono cose importanti per il tuo futuro! Comunque va bene... la mia ultima parola è: Grifondoro! -esclamò con voce solenne- Contenta?! Ora vai su!”
Io scesi subito e corsi verso la tavola andando incontro a James e abbracciandolo.
“Grifondoro! Grifondoro! Ah-ah!” finito il mio ‘inno alla gioia’ era già il turno di Hugo.
Con lui il cappello non ebbe esitazioni “Grifondoro!” esclamò sicuro.
Hugo corse da noi e io e lui ci abbracciammo forte.
“Per un attimo avevo paura che mettesse anche te tra i serpeverde con tuo fratello!” sussurrò mentre la Preside aveva iniziato il discorso di inizio anno.
“Per me non sarebbe stato un gran problema, ma in effetti preferisco essere una Grifondoro!” risposi sempre sussurrando.
Alla fine del banchetto fummo scortati sai caposcuola al dormitorio: la nostra nuova casa, il nostro luogo di ritrovo.
Io e Hugo ci dividemmo con un ‘Notte tra uno sbadiglio e l’altro, io diretta al dormitorio femminile e lui a quello maschile.
Sistemai le mie cose e mi preparai per andare a letto, prima di mettermi sotto le coperte su di un foglietto di pergamena scrissi:

 
 

  Ich bin ein Gryffindor! Sono una grifondoro!
 
Ps: Credo di non essere molto simpatica al
Cappello Parlante! O meglio... Taciturno
 

 

Lily P.

 
Presi Edvige Jr. e dandole la lettera la feci uscire dalla finestra per farla portare a destinazione.
Mi addormentai sognando la reazione che avrebbero avuto di certo mamma e papà: felicità probabilmente.
Proprio come la mia... 

  

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Capitolo 4
*** 4 Dolce strillettera (o quasi) ***


4 Dolce Strillettera (o quasi)
 
Mi svegliai presto, scesi e feci colazione.
Intanto la professoressa Sprite e il professore Vitious girarono per le tavolate a distribuire gli orari delle lezioni.
1. Trasfigurazione
2. Incantesimi
3. Pozioni
Ecc...
Sembrava cominciare con lezioni abbastanza pesanti come primo giorno.
Mio fratello James venne poco dopo sfottendomi:
“Ah sei già sveglia! E mamma che si preoccupava che non ce l’avresti fatta...”
“Intanto mi sono alzata da quel caldo letto del dormitorio prima di te” ripensando alla comodità a cui di mattina presto avevo rinunciato me ne pentì subito.
“Non sarà così sempre!” mi disse facendomi una linguaccia per poi mimare un Dormigliona che venne soffocato da uno sbadiglio.
“Senti chi parla” mormorai tra me e me.
 
Ero la prima ad essere arrivata a lezione, questo perché non sono mai stata una persona molto puntuale perciò per il primo giorno ce la stavo mettendo tutta.
Lo stesso non potevo dirlo di Hugo che arrivò solo un secondo prima della professoressa McGranitt che lo guardò male mentre la oltrepassava per andarsi a sedere accanto a me.
Probabilmente, volendo essere buona, lasciò correre.
Trasfigurazione come le successive materie servivano come orientamento per noi del primo anno.
Cosa che non era stata per quelli più grandi.
Nel pomeriggio vidi James alle prese con una montagna di compiti e Rose, che finiti i suoi, anche se era al secondo anno e non al terzo, lo aiutava in Aritmanzia e a memorizzare alcune cose di Storia della Magia.
Io invece, mi stavo lamentando con Hugo del fatto che Edvige ancora non aveva portato la risposta al mio messaggio.
Rose ascoltando ciò di cui stavamo discutendo disse:
“Non ti preoccupare, se l’hai spedita ieri notte e se i tuoi risponderanno subito entro domani mattina dovrebbe arrivare!”
“Davvero? Lo credi sul serio?” chiesi.
“Certo! Devi solo dare tempo a quella piccola civetta di percorrere la strada di andata e ritorno!”
“Mmm... ok allora se è così aspetterò” annuì.
“Impaziente come al solito eh?!” mi prese in giro James.
“Tu pensa ai compiti!”
“Ci risiamo! Sei sempre gentile e dolce con tutti e invece con tuo fratello fai come uno Schipodo Sparacoda!” disse sbuffando.
“Se tu la smettessi di prendermi in giro sarei gentile anche con te!” detto questo gli feci la linguaccia e Klein in braccio salì su al dormitorio con Rose dietro che cercava di tranquillizzarmi e Hugo che scuoteva la testa guardando male James.
“Cos’hai da guardare Hugo! È lei!” sentì James dire a Hugo.
A quel punto Hugo sapeva che sarebbe stato lui a sopportarmi nella maggior parte delle lezioni l’indomani, essendo lui il mio compagno di banco nella maggior parte delle lezioni.
Al contrario delle sue previsioni io, però, non parlai del piccolo diverbio con mio fratello, questo solo perché quella mattina secondo il ragionamento di Rose, Edvige Jr. arrivò con la risposta e un piccolo pacchetto. La lettera era una strillettera con la voce dolce ed entusiasma di mamma che diceva:
 
Cara Lily,
io e papà siamo così felici!
Sei una grifondoro come tuo fratello James!
-a quel nome arricciai irritata il naso- Il pacchetto contiene una cosa che secondo me e tuo padre dovrebbe piacerti.
Comunque lascia perdere in cappello, devi capirlo ormai è vecchio!
Ciao!

 
Credevo che la lettera fosse finita, ma dopo pochi secondi la voce della mamma fu sostituita da quella di zia Hugo alquanto irritata:
 
Hugo Weasley!
Lily ha informato subito del verdetto del cappello! Perché tu non ti sei fatto sentire? Sei tale e quale a tuo padre! Ma appena torni vedrai!
Approposito Lily, sarai una bravissima Grifondoro! Ne sono sicura!
Ciao da zia Hermione e zio Ron.

 
Disse l’ultima frase e i saluti con una voce più dolce e materna rispetto a quella precedente.
Appena la lettera si richiuse piatta, scoppiai a ridere nel vedere la faccia sconvolta e terrorizzata di Hugo.
“Conviene che scrivo al più presto una lettera a mamma e papà...” concluse borbottando.
“Se vuoi ti presto Edvige” dissi continuando a ridere.
Poi aprì il pacchetto che conteneva un assortimento di caramelle che dividemmo io, Hugo e Rose sotto lo sguardo di un James a bocca asciutta.
Senza farmi vedere però, ne conservai un po’ anche per lui.
 
Quel giorno a fine lezione però, ero ancora arrabbiata con James. Soprattutto perché anche lui sembrava ancora arrabbiato con me, perciò dato che non volevo andare nella sala comune dei grifondoro, dopo aver salutato Albus impegnato in una conversazione con Scorpius Malfoy, aspettai Harriet e andammo insieme verso il bosco con Klein che scodinzolava dietro di noi.
Non ci entrammo, ma restammo fuori e ci stendemmo sul prato.
Chiacchierammo per un po’ mangiando un po’ dei dolciumi che avevo messo da parte anche per lei e quando le raccontai della strillettera e della faccia di Hugo scoppiammo entrambe a ridere.
Poi lei si rilassò chiudendo gli occhi e addormentandosi quasi, mentre io presi da dentro la borsa un libro e iniziai a leggere con Klein che mi osservava curiosa e birichina cercava di attirare la mia attenzione. 

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