Fragile Dreams

di Poisoned_Tear
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter I ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 ***
Capitolo 12: *** Chapter 11 ***
Capitolo 13: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 


Non posso credere di essermi fatta convincere.

Di fronte a me c'è l'ennesimo appuntamento al buio combinato da Cloe, la mia migliore amica,

Ma da mezz'ora ho deciso che non lo è più.

In realtà, è la terza volta in un mese che lo decido. Il fatto è che si è fissata a volermi accoppiare con qualcuno, perché lei è felicemente impegnata in una relazione soddisfacente.

E così vuole sistemare anche me. C'è solo un piccolo problema: io e lei abbiamo gusti diametralmente opposti. In realtà non so nemmeno quali siano i miei gusti.

Sarà colpa di tutti i personaggi maschili del libro di turno, di cui mi sono innamorata. Avrò perso il senso della realtà talmente tanto, da credere che l'uomo perfetto non esiste.

 

Il tizio di fronte a me – di cui non ricordo il nome – è a quanto pare un pierre molto quotato nella City di Londra. Ho spento l'audio due minuti dopo, quando ha cominciato a parlare di cifre.

Mentre io ho buttato giù almeno tre Martini, lui non si è disturbato a chiedermi qualcosa di me.

 

Sono le dieci e trenta quando mi decido a simulare un relativamente credibile mal di testa, tanto che la cameriera che stava portando il drink numero sei, mi si avvicina seriamente preoccupata e mi chiede come sto. Alla fine non mi resta che continuare la pantomima.

Il risultato è che Mr pierre rimane lì come uno stronzo, seduto al tavolo con il conto da pagare e la cameriera mi chiama un taxi dopo avermi accompagnata.

 

Rimango realmente spiazzata quando mi strizza l'occhio e mi apre la portiera.

Ok non sono una buona attrice. Ma le sono veramente grata e le sorrido.

 

Una volta arrivata a casa, fuggo in camera per evitare un possibile placcaggio da parte di Cloe.

Mi accascio sul letto. Di colpo la coltre alcolica che mi offuscava la mente si dirada, e sento un senso di angoscia.

 

Una domanda si fa spazio dentro di me.

Io Rebecca Wickham, troverò mai l'amore?

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.



 

Note dell'autrice
 

Ora...So di avere in piedi un'altra fan fiction. Ma non preoccupatevi, non mollerò Infinity. Anzi il capitolo 14 è in arrivo. Sono a metà.
Ma questa è un'altra storia. Allora, avrete notato il tono molto più leggero, infatti ho messo come genere Commedia, Romantico. Proprio perché questa fan fiction sarà leggera.
Parlerà d'amore. Non in maniera pesante, struggente. A volte l'amore può essere divertente, leggero ma profondo allo stesso tempo. Ebbene, spero di farvi divertire. Vi avverto, Rebecca è una pasticciona. Non è una femme fatale come Sophie!XD So che potrà sembrare molto distante magari dal mondo degli HIM, di Ville Valo, ma spero vi piacerà lo stesso, a presto!;)

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Capitolo 2
*** Chapter I ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

Sono le otto quando la sveglia squilla come una tromba.

Il martellio che mi rimbomba nel cervello credo sia una gentile concessione dei troppi Martini di ieri sera. Mi stropiccio gli occhi e mi guardo intorno. Sono nella stessa posizione, porto ancora il tubino inguinale in cui mi sono strizzata almeno dodici ore fa. Fatica sprecata!

 

Mi spoglio e mi infilo nel bagno privato che ho in camera mia.

Il bello di questo prezioso appartamentino ad affitto bloccato è che ha il bagno in entrambe le camere da letto. Ok non è enorme. Per la verità è minuscolo, però è molto comodo, e posso starci tutto il tempo che voglio.

Apro l'acqua e il getto della doccia comincia riversare sulla mia testa fiumi d'acqua gelata.

Proprio quello che mi ci voleva.

 

Ho la mente ancora offuscata, non riesco a raccogliere le idee.

Ricordo che ieri sera sono uscita con quel tipo appioppatomi da Cloe e che sono andata via.

Ma è come se mi sfuggisse qualcosa.

 

Non riesco a ricordare cosa. E se spremo le meningi credo che la testa sia pronta a implodere su se stessa.

Scrollo le spalle, non sarà niente di importante.

E' così che si dice in questi casi: “se è importante ti verrà in mente”.

Esco dal bagno avvolta dal mio nuovissimo accappatoio e mi stiracchio.

Già mi sento meglio. Il senso di benessere dura poco, perché ricevo un'illuminazione.

 

Cazzo!” strillo.

Devo. Andare. In. Redazione.

Mi asciugo i capelli come capita e li tiro su con un paio di forcine di legno. Mi infilo un abitino color panna di lana e un paio di stivali di pelle. Può andare, chi se ne frega!

 

Tanto saremo due gatti, e di solito il Sabato non è necessario che io mi infiocchetti per apparire almeno vagamente professionale. Per la verità potrei andarci in pigiama e nessuno lo noterebbe.

Fare la stagista il più delle volte consiste semplicemente nel raccogliere il moccio di chicchessia senza che nessuno ti noti. In realtà ti notano solo quando ti chiedono un caffè o una fotocopia. Soltanto che questo non rientrerebbe esattamente nelle mie mansioni.

Tant'è. E' dura la vita di chi cerca di farsi spazio nel mondo del lavoro. E così mi tocca fare orari impossibili e ridurre il week-end a un giorno.

 

 

Afferro il trench e la borsa e faccio una corsa rocambolesca fino al piano terra.

Mi fiondo sulla mia fidata utilitaria e prego con tutte le mie forze che non ci sia troppo traffico.

Beh, è una mera utopia. Il risvolto positivo di quando c'è traffico, è che puoi farti il make-up che non hai il tempo di fare a casa.

 

Appena la fila si sfoltisce, accelero a tavoletta.

Se faccio tardi anche oggi, sono fritta!

Sono quasi arrivata, ma non faccio altro che guardare ossessivamente l'orologio quando...Vedo qualcuno pararsi davanti a me ; così sono costretta a sterzare vigorosamente affinché non si faccia male ed ovviamente che io rischi la prigione.

Credo d'aver perso dieci anni di vita.

Apro lo sportello e corro verso il tizio.

Ehi stai bene? Scusami tanto, è colpa mia!”dico davvero mortificata. Ci mancava anche che facessi secco qualcuno oggi.

 

Faccio per prendergli la mano per aiutarlo ad alzarsi quando lui la scosta bruscamente e si alza in piedi. Beh, accidenti, volevo solo aiutarlo.

Sei impazzita? Dico ma che cazzo guardi mentre guidi quella scatoletta di tonno!”

Il suo tono è inviperito. Non ha tutti i torti, ma dopotutto gli ho chiesto scusa!

Punta sul vivo per aver offeso la mia auto, porto le mani ai fianchi.

E tu cosa guardi mentre attraversi?! Non c'erano nemmeno le strisce!”

Borbotto a mia volta per poi tornare alla mia auto.

 

Ma prima mi volto e mi lascio andare a un gesto decisamente maturo: gli faccio una sonora linguaccia e risalgo in auto tutta trionfante.

Non ne sono sicura, ma dallo specchietto retrovisore mi è sembrato di vederlo quasi accennare un sorriso. Se non altro era carino.

 

Poco male. Il mio obiettivo è di arrivare in tempo.

Così accantonato l'incidente con lo spilungone tatuato, sfreccio in ufficio.

 

Arrivo all'ascensore quasi stravolta e schiaccio sul pulsante ormai priva di energia.

Attendo di arrivare al mio piano e vado dritta nel reparto fotografia, dove trovo Neil forse l'unico che mostra un po' di interesse per me, e che mi chiama con il mio nome.

Rebecca, sei in ritardo”dice tranquillo senza alzare nemmeno la testa.

Sì sì lo so, ma ho una buona giustificazione” alzo le mani e mi avvicino al tavolo dove sta selezionando degli scatti.

Se è una lunga storia, potrai raccontarmela a pranzo!”

Mi sorride e poggia la lente sul bancone .

Oggi pomeriggio abbiamo un servizio, e tu mi assisterai”

Davvero?!” gli chiedo stupidamente. Intanto mi si apre un sorriso a trentasei denti. Non ho mai assistito finora a un photo shoot.

Diciamo che qualsiasi cosa non comprenda fotocopiare migliaia di menabò, mi esalta.

 

Sono ormai le tre quando Neil si materializza davanti alla mia scrivania e senza dire nemmeno una parola, spengo il computer e lo seguo con un sorrisone deficiente stampato in volto.

Sono sempre stata affascinata dai servizi fotografici. Quand'ero bambina fingevo di essere una fotografa professionista che viaggiava in lungo e in largo. Era uno dei miei giochi preferiti.

 

Cammino letteralmente sulle nuvole fino alla saletta degli attrezzi e non mi pesa sistemare tutta l'attrezzatura. Ci metto tutta l'attenzione e seguo ogni indicazione che Neil mi dà mentre prepara la sua macchina. Quella non lascia che la tocchi nessuno.

 

Quando ho finito di sistemare le luci, mi tocca spingere di peso una poltroncina.

Ho pregato Neil di dirmi con chi realizzeremo il servizio– ok tecnicamente sarà lui a farlo – ma non ha voluto dirmelo. Così mi sono divertita a fantasticare sulle rock star più disparate.

 

Finisco di sistemare la poltroncina al centro dello scenario, quando vedo una specie di zombie dall'aria familiare con un bel po' di matita calcata sotto gli occhi. Reprimo un urlo premendo la mano sulle labbra.

La lampadina mi si accende.

Auto. Incidente. E' il tipo che ho quasi investito stamattina!

 

Mi sento avvampare immediatamente per due ragioni: primo ho capito che il tizio è Ville Valo e sebbene non sia una fan accanita degli HIM, è pur sempre una star e questo mi mette abbastanza soggezione; secondo – mi sto pentendo della linguaccia infantile con cui mi sono regalmente congedata.

 

A volte mi chiedo come faccia a fare delle figuracce così pessime.

Neil fa per dirmi qualcosa, ma io già ho abbandonato lo scenario per starmene in sordina – o meglio nascondermi- nella speranza che non mi riconosca. Anche se in questo potrei peccare di presunzione.

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.


 

Note dell'autrice

Eccomi con il nuovo capitolo. Spero vi piacerà. Grazie a tutte per aver commentato anche questa storia, me felice!
Che dire, svelato il mistero di come i due protagonisti si incontrano. In maniera poco ortodossa certo, ma l'ho immaginata così. Rebecca è talmente fuori dal mondo - per come ho imbastito nella mia mente il suo carattere - che solo in una maniera bizzarra poteva incontrare Mr Valo XD
Fatemi sapere che ne pensate! Un bacio, a presto :)

Fra-

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 


Mentre sfoglio il book che ho afferrato a casaccio, faccio capolino per vedere com'è la situazione.

E' stupido, lo so bene.

Dovrei essere professionale e ostentare una sana faccia tosta.

In fondo lo fanno tutti, perché non dovrei riuscirci anche io?!

Semplice. Sono una fifona!

Ma il gioco del nascondino dura poco, quando sento Neil afferrarmi vigorosamente per il polso.

Ma...Si può sapere che diavolo fai?!”

Nonostante stia sibilando la sua voce riesce a raggiungere le ottave degne di un soprano lirico.

Quasi mi spacca un timpano. Notevole.

Neil...Senti...”

Temporeggio per cercare una scusa che sostituisca la verità che consiste nel fatto che sono tremendamente in imbarazzo.

Rebecca...Alza le chiappe e sistema il faretto!”

E questo è un ordine.

 

Mi alzo in piedi. Mi sistemo la gonna e mi dirigo con decisione sul set.

Bene.

Sono Rebecca Wickham. Una dannata professionista.

Ho talento. Ce la posso fare.

 

Ok...Forse no.

Cammino sicura fino a che davanti a me si presenta una scena a dir poco apocalittica.

Il mio piede si incaglia nel filo della corrente dei faretti ed io mi aggrappo alla cosa più vicina che ho, ovvero il telo dello sfondo.

Tutto accade in pochi secondi.

Vedo Neil che si porta una mano alla bocca, e fagocita un urlo.

Mentre io finisco di peso su Mr Valo.

 

Ma porca...”

Lotta letteralmente con il telo, per liberarsene e mi si scrolla di dosso.

Mi guarda a dir poco furente. “Ma...Sei un disastro!!”

Poi cambia espressione. La furia lascia spazio alla costernazione.

 

Oh cazzo.

Tu sei la tizia che stava per investirmi?” mi domanda retorico.

Neil emette un gemito. Credo stia per scoppiare a piangere. O forse a ridere.

Beh...Io non la metterei proprio così” dico in mia difesa mentre fingo di sistemarmi la gonna.

In realtà sto cercando di individuare il punto di fuga più vicino.

Si alza in piedi e punta il dito contro Neil.

Io con quella non ci lavoro, chiaro? E' un pericolo pubblico!”

Il suo tono è a dir poco acido. Ma posso biasimarlo?!

So solo che mi sento davvero, davvero, a disagio. Ma non vedo perché debba prendersela così tanto. Può capitare a tutti di essere un tantino maldestri, che diamine!

 

Mentre Neil le sta provando tutte a convincere Mr Valo a calmarsi e rimandare il servizio fotografico, io decido che è meglio levare le tende all'istante.

 

E tanti cari saluti alla mia sfolgorante carriera di fotografa!

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Beh, io v'avevo avvisate! Rebecca è una calamità naturale! E non è finita qua, ma non preoccupatevi non ci saranno solo momenti di questo genere. Il romanticismo prenderà spazio poco a poco! Che dire, grazie come sempre alle vostre recensioni che mi fanno divertire molto, spero abbiate voglia di farmi sapere che ne pensate anche di questo capitolo. Un bacio grande a tutte, con il cuore...

Fra-

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 


A grandi passi, torno agli uffici e raggiungo la mia postazione.

Sento le guance in fiamme per la vergogna. Come minimo sarò bordeaux.

Prendo una scatola di cartone e comincio a buttarci le mie cose come capita, quando “Ma che fai?” sento la voce di Neil. Scrollo le spalle e stringo forte i bordi della scatola.

Sgombero la scrivania no?!”gli dico ovviamente retorica.

Neil aggrotta la fronte.

Cosa ti ha fatto credere anche solo per un istante che fossi licenziata?”

Il suo tono è morbido e le sue labbra si distendono in un sorriso.

Pensavo...”

Non pensare nulla, zuccona! Capita a tutti una giornata storta”

Fa il giro della scrivania e mi abbraccia.

Quindi....Non lo dirai al capo?”

Non è necessario che lo sappia”

Mi strizza l'occhio e mi prende sottobraccio “Dovrei raccontarti com'è andato il mio primo servizio fotografico – dice ridendo – Anche se la tua performance verrà ricordata negli annali”

Scoppiamo a ridere entrambi. Se c'è una cosa che adoro del mio lavoro è Neil.

Se non fosse che a entrambi piacciono gli uomini, ti bacerei!”

Beh, non otterresti l'effetto sperato, so che mi muori dietro!”

Ridiamo ancora e scendiamo di sotto al bar.

 

Dopo una bella merenda a base di cioccolata calda e muffin, il mio umore è decisamente migliorato. Neil mi ha avvisato che è riuscito a spostare il servizio fotografico a Lunedì.

Ma la vera notizia è che, no, non sono stata bandita per sempre dal set,

Anzi, ho avuto una seconda chance. Di sicuro non fallirò.

Ero molto nervosa, e Mr – yogurt scaduto – Valo di certo non ha fatto molto per mettermi a mio agio. Diciamo pure che la colpa non è del tutto mia.

 

Ma va bene così.

Neil farà il possibile per cercare di contenere i danni, nel caso mi prenda ancora qualche attimo di imbranatura momentanea.

Quando arrivo a casa, sento un profumino provenire dalla cucina e i Fields of Nephilim che stuzzicano le casse dello stereo, diffondendo delle piacevoli note.

Sono tornata!”urlo a gran voce mentre chiudo il portone.

In cucinaaaaaaa!”mi urla Cloe di rimando.

La raggiungo e annuso l'aria “Che cucini?”

Chili con carne, ti piacerà!”

Mi sorride speranzosa. Io lo sono un po' meno.

Dovete sapere che Cloe ha la bruttissima abitudine di non seguire le ricette alla lettera.

Molto spesso il risultato è stato alquanto deludente. Ancora più spesso abbiamo rimediato un mal di stomaco colossale.

Non guardarmi così!”mi punta la paletta di legno contro “Vai a lavarti le mani, devi raccontarmi com'è andata ieri sera!”

Le sorrido sorniona. “Io credo che tu sarai più interessata a sapere com'è andata oggi”

Mi racconterai tutto!”

 

Il suo tono non ammette repliche. Come sempre.

Scuoto la testa sorridendo e vado a lavarmi le mani.

 

Dopo dieci minuti, siamo già a tavola in procinto di assaggiare il gustoso manicaretto preparato da Cloe. Mi guarda impaziente, in attesa di un giudizio.

Assaggio una cucchiaiata e sento letteralmente un incendio che parte dalla punta della lingua fino alla gola, credo di essermi bruciata anche lo stomaco!

Avverto le lacrime rigarmi le guance, credo di non aver mai pianto così tanto!

Nemmeno le rispondo. Non perché non voglia, ma perché credo di essermi giocata tutto l'apparato digerente e respiratorio.

E' così tremendo!?”

Cloe assaggia una cucchiaiata e l'effetto è pressappoco lo stesso.

Alla fine cominciamo a ridere entrambe e decidiamo che il Chili Killer debba finire dritto nella spazzatura. Rimediamo una cena veloce a base di baguette con burro e prosciutto.

Siamo ormai sul divano a chiacchierare del più e del meno.

Più precisamente della pessima serata trascorsa ieri sera – con somma delusione da parte di Cloe, che sperava d'aver fatto centro anche stavolta. Nonostante mi abbia assicurato che non proverà più ad accoppiarmi con chicchessia, so che come minimo avrà già pensato a un'altra rosa di possibili papabili a diventare il futuro Mr Wickham!

Poi le racconto della surreale quanto pessima giornata di oggi.

Il risultato è che è rossa dalle risate – più rossa di quanto fosse diventata dopo aver assaggiato il Chili Killer.

Le pianto un cuscino sulla testa e incrocio le braccia.

Non c'è niente da ridere!”

Cloe si asciuga gli occhi, espira profondamente e mi guarda.

Scusa scusa...Hai ragione!”

Pochi secondi di silenzio e torna spudoratamente a ridermi in faccia. Alla fine comincio a ridere anche io, di cuore. Se prima ero preoccupata di come potranno andare le cose lunedì, adesso non me ne frega niente!

La serata scorre tra risate e pettegolezzi. E' proprio quello che mi ci voleva!

 

Una Domenica all'insegna della pigrizia precede un Lunedì mattina dal brusco risveglio.

Puntuale alle sette, la sveglia mi avvisa che è ora di alzarsi.

Oggi tutto dev'essere perfetto. Ho dormito otto ore, e ho già preparato cosa indossare.

Faccio una bella doccia, e dopo la colazione torno in camera ad indossare un bel tubino blu con tanto di cardigan e plateau abbinati. Lego i capelli in una coda alta e sono pronta ad andare.

 

Per fortuna stamane non ci sono stati intoppi di alcun genere.

Salgo in ascensore e faccio un respiro profondo. Ma la pacchia dura poco, perché decide di evitare le scale anche Mr Spilungone Tatuato.

Ci guardiamo negli occhi. Sembra quasi indeciso se salire o meno.

Alla fine entra definitivamente.

Probabilmente la prospettiva di farsi cinque piani a piedi, gli fa più schifo che stare con me in un luogo ristretto. Cosa credeva, che facessi crollare l'abitacolo?!

 

Ma dopotutto io sono una persona educata e lo saluto cortesemente.

Ciao”

Non riesco a usare un tono meno sommesso di così. In fin dei conti a nessuno farebbe piacere essere placcato. Cionondimeno...Non si può dire sia stato un gentleman.

Senti...Scusa per l'altro ieri, insomma per tutto quanto...Era una giornataccia e...Beh insomma...Ho combinato un disastro” dico impacciata.

Lo guardo di sottecchi e mi sembra di scorgere nella sua espressione, qualcosa che si avvicini all'empatia. Si limita a scrollare le spalle, e alla fine si decide a proferire parola.

Scuse accettate. Anche io non ero al massimo della forma, e per questo ho sbraitato...”lascia in sospeso la frase.

Scuse accettate anche a te”gli sorrido sollevata.

Un momento – alza una mano – Io non ti stavo chiedendo scusa” precisa.

Il sorriso mi muore in viso. A questo punto sono costernata.

Cosa?”

E perché dovrei?”

Perché?? Sei stato a dir poco cafone, sia in strada dove peraltro eri tu a ciondolare lontano dalle strisce, e poi mi hai letteralmente umiliata sul set!”

Beh mi hai quasi ammazzato, che dovevo fare ringraziarti?! Spero che quel Neil segua il mio consiglio e ti tenga lontana anni luce dal set, sia mai volessi attentare di nuovo alla mia vita”

Il suo tono sarcastico è la goccia che fa traboccare il vaso. Adesso sono davvero incazzata!

Senti – comincio puntandogli il dito contro – Voi star credete che tutto vi sia dovuto, ma sai una cosa? Qui non sei tu che decidi, le foto servono più a te per farti pubblicità che alla rivista di vendere. Che ti piaccia o no, io sarò sul set, e te lo farai andare bene!”

Non credo d'aver mai usato un tono così duro, ma non sopporto che mi trattino da stupida.

La porta dell'ascensore si apre e io vado sul set. Farò bene il mio lavoro, e gliela farò vedere!

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Allora...Non ho potuto aspettare a postare questa volta. Contrariamente a come faccio di solito, intendo. Non amo aggiornare così in fretta però stamattina praticamente non riuscivo a dormire, erano le otto e alla fine mi sono immaginata questo capitolo. Il risultato è che stasera ho avuto finalmente il tempo di scriverlo di getto. Spero non ci siano troppi errori di battitura e/o grammaticali. Ad ogni modo ricontrollerò domani con calma e correggerò nel caso ce ne sia bisogno XD Andando al nocciolo. Rebecca comincia a maturare istinti omicidi nei confronti del Valo, mica si nota?!XD
Scherzi a parte, credo sia ormai chiaro che il Ville di questa storia non è - inizialmente- il massimo della gentilezza. Ma in fondo la regola - più son bastardi più ci piacciono funziona quasi sempre :P Come sempre voglio precisare che non conoscendo di persona il protagonista maschile di questa storia, diciamo che ovviamente plasmare il suo carattere per me mi crea un po' di difficoltà, più che altro perché in una storia lo descrivo sì come credo sia nella realtà, ma in buona parte anche in maniera da far sì che il suo carattere si plasmi ai fini della storia. Ciò detto, spero che questo capitolo vi piaccia.
Mi fa sempre piacere leggere cosa ne sapete, quindi se avete opinioni sulla storia, sparate pure, as always!
Un bacio a tutte  e grazie per le recensioni carinissime che mi lasciate.

Fra-

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 


Raggiungo Neil pestando i piedi sul parquet del set, tanto che tutti si voltano a guardarmi, come se fosse entrato un elefante rosa piuttosto.

Ma stavolta sono più concentrata ad avercela con quell'idiota per curarmi di cosa pensano gli altri.
Neil è l'unico a non scomporsi. E' concentrato a sistemare la sua preziosissima attrezzatura.

Ciao Becky” distoglie lo sguardo da quello che stava facendo e mi sorride.
“Deduco che hai avuto un incontro ravvicinato con il nostro ospite” Il suo tono è divertito, ma io lo sono molto meno.

Già!” osservo il nostro 'ospite' in tralice e sbuffo.

Scommetto che riesco a farti sorridere”

Ah non credo” borbotto come una bambina alla quale hanno rubato il lecca lecca.

Neil schiocca la lingua e mi fa penzolare davanti una macchina fotografica e me la mette tra le mani.
“Vai a fare qualche scatto di prova alla nostra star!”

Sgrano gli occhi e sì, mi si apre un enorme sorriso.

Davvero posso?”

Puoi...A meno che tu non la distrugga. In quel caso ti caccio io a calci!”

Scoppiamo a ridere entrambi.
Non me lo faccio ripetere due volte e mi avvicino Mr Acidità .

Ce la posso fare. Non farò casini stavolta!

 

Osservo un po' l'ambiente e sospiro soddisfatta, prima di abbassarmi a fare qualche foto in primo piano.
Ville si schiarisce la gola e di tanto in tanto mi guarda con la coda dell'occhio.

Avrà paura che attenti di nuovo alla sua vita!

Però il suo sguardo non sembra scocciato, piuttosto imbarazzato.

Come se fosse la prima volta che gli fanno delle foto.

Fa per dire qualcosa ma io lo ignoro. Sono troppo presa a scattare all'impazzata,

Sono nel mio elemento e quando ho in mano uno di questi gioiellini riesco a essere me stessa, a rilassarmi e divertirmi.

 

Quando ho finito, raggiungo Neil e gli restituisco la macchina tutta contenta.

Osserva gli scatti sul computer per sistemare meglio le luci e aggrotta la fronte.

Sei davvero brava, sai? Non è che mi farai le scarpe?”

Gli do una leggera spallata e sorrido con una punta d'orgoglio.

Dici davvero?”

No, per finta!”

Mi restituisce la spallata, ma poi lo lascio al suo lavoro.

Mi metto a guardare gli scatti sul computer che mano a mano compaiono.
Le foto di Neil sono davvero meravigliose ma mi costa ammetterlo, anche il soggetto rende. Anche se... Avrei voglia di appenderlo per i piedi!

 

A servizio fotografico finto, a me l'ingrato compito di risistemare tutto e mettere in ordine.

Sposto la poltrona, metto da parte le aste con i faretti e poi metto il resto in una scatola.
E' il momento di andare via quando sento dei rumori provenire dal camerino. Pensavo fossero andati via tutti ormai.
Apro la porta con cautela e trovo Ville che borbotta qualcosa in finlandese mentre si sfrega la faccia con un fazzoletto.

Reprimo una risata e mi schiarisco la voce.

Che fai ancora qua?”

Questo make up di merda non va via!” esclama in preda alla disperazione.

Hai mai sentito parlare di latte detergente?”dico ovvia “Aspetta”

Poso la scatola e lo invito a sedersi. Frugo nella mia borsa e prendo le salviettine struccanti dall'astuccio con i trucchi che porto sempre con me.

Comincio a passargli una salvietta sul viso e sento il suo sguardo su di me.

Nonostante il modo in cui ti ho trattata, mi aiuti?”

E' più incredulo che altro. Mica sono tutti delle checche isteriche come lui.

Beh non sono una stronza...Io, Visto, nessun disastro” dico risentita. Me la son legata al dito, che crede!

E' vero- dice - E... Scusa. In realtà te le dovevo. Ero solo nervoso, non amo i servizi fotrografici” ammette infine e scrolla le spalle.
Allora è umano!

Lo guardo scettica per un po', ma poi abbasso la guardia.

Beh io so di essere un disastro spesso e volentieri”

M'hai spezzato la schiena, altroché!” stavolta il suo tono è divertito.

E finalmente riesco a riderci sopra.

 

Quando ho finito emette un sospiro di sollievo.

Finalmente, sembravo un fantasma!” si alza per poi infilarsi la sua giacca.

Grazie”dice infine prima di uscire dalla stanza.

Non ho nemmeno il tempo di salutarlo che si volatilizza. Certo è un tipo strano!


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Bene, chiedo venia per tutto il tempo che c'ho messo ad aggiornare. Ma ho avuto dei problemi di salute, quindi come si dice prima la salute poi il resto XD Ho dovuto passare una settimana fuori dal mondo, letteralmente. Quanto mi mancava scrivere! Questo capitolo è breve, ma come sempre amo prendermela comoda in tutte le cose che faccio, dunque che fretta c'è?!XD Comunque vi ringrazio per i commenti che mi avete lasciato, sono contenta di leggerli e spero non vi siate dimenticate di questa storia e che non vi scocci XD Per il resto spero di poter aggiornare più spesso, ho varie idee per questa storia. Rebecca è anche un po' la mia eroina per certi versi. Vi mando un abbraccio, a presto!

Fra-

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 


 

 

Quando ormai sono sola, mi accorgo che nella fretta Ville ha lasciato il suo cellulare sul mobiletto della specchiera. Potrei lasciarlo là, farmi i fatti miei e andarmene.

 

E invece lo afferro e lo metto in tasca. Non ci sto molto a pensare.

Alla fine lascio il set e torno alle mie mansioni di povera stagista. Dopo aver consumato i polpastrelli a furia di fotocopiare bozze e ustionarmi con non so quanti caffè, finalmente decido che oggi ne ho abbastanza.

 

Sono ormai nel parcheggio, quando istintivamente metto la mano in tasca e stringo il cellulare.

Adesso mi sento molto stupida. Insomma...

Potrebbe essere tornato indietro a riprenderlo. Potrebbe pensare che glielo abbiano rubato, sa che sono l'ultima ad essere uscita. Penserà che io sia una ladra, o peggio un'opportunista.

 

Ok va bene. Adesso sto esagerando.

 

Quando rientro a casa sono tutta presa a ponderare il da farsi.

Punto primo. Perché non mi faccio gli affari miei?

Punto secondo. Cosa credevo di fare prendendolo? E' chiaro che devo restituirglielo. Anzi voglio farlo.

Punto terzo. La verità è che la morale non c'entra un tubo. Per qualche strana, fastidiosa e alquanto improbabile ragione, ho voglia di vederlo.

 

Mi accorgo di essere rimasta imbambolata nel bel mezzo dell'ingresso, quando Cloe mi sventola una mano davanti agli occhi.

Terra chiama Becky! Che hai combinato stavolta?”

 

Le rivolgo uno sguardo a dir poco truce e sbuffo incrociando le braccia.

Devo per forza aver combinato qualcosa?”

Cloe ride sotto i baffi e mi studia.

Conoscendoti, c'è sempre un casino in agguato”

Oggi è andato tutto bene” ribatto offesissima.

Ho litigato con Mr Spilungone, però è andata bene. Poi però gli ho preso il cellulare”

Cloe sgrana gli occhi e “Cosa??”

L'ha dimenticato lì sul set! - mi difendo – volevo restituirglielo! Ma poi non ho calcolato che non so come farglielo avere”

 

Cloe alza gli occhi al cielo e allunga la mano verso di me.

Dà qua!”

Cosa?”

Il cellulare. Dammelo”

Prendo il telefono dalla tasca e glielo consegno con riluttanza.

Non avrai intenzione di ficcanasare tra le sue cose!”

Non venirmi a dire che hai un problema morale a farti i fatti di un fascinoso cantante!”

Sì!”

Beh. Mettila così: in questo modo puoi ridargli il cellulare e hai una scusa per rivederlo”

Non mi serve una scusa”

 

Adesso è lei a guardarmi male.

Tesoro, non mi freghi! E' tutto il weekend che non fai altro che blaterare di questo Ville”

Certo! E' uno stronzo” cerco di difendermi in ogni modo.

Sarà anche uno stronzo, ma hai fatto di tutto per dimostrargli quanto vali. In fondo non gli dovevi nulla...”

 

A questo punto non so cosa rispondere. Scrollo le spalle e sbuffo sonoramente.

Procedi” Cloe non se lo fa ripetere due volte e dopo un po' mi mette il cellulare davanti.

C'è un sms con l'indirizzo del Plaza.

Caspita”

Si trattano bene queste star - esclama Cloe divertita – Su vaglielo a portare”

 

Mezz'ora dopo sono davanti allo specchio a sistemarmi la camicetta dentro i jeans.

Non so come mi sono fatta convincere da Cloe. Certo è che sono riuscita ad evitare di indossare il vestitino che mi ha lasciato sul letto! Mica vado là per rimorchiare. Sono tentata di spedirglielo e basta. In fondo tutti farebbero così.

Prima che la mia improvvisata fashion trainer torni a darmi il tormento, afferro giacca e borsa e scappo via. Altri cinque minuti e mi avrebbe convinta a indossare i tacchi a spillo.

 

Una volta sull'auto guido fino al Plaza on the River.

Di certo non è un posto in cui sono abituata ad andare.

Insomma duecento sterline a notte non è certo qualcosa che noi comuni mortali ci possiamo permettere.

Una volta a destinazione, mi faccio coraggio ed entro ostentando nonchalance.

In fondo perché no, potrei essere benissimo una cliente!

 

Arrivo nella hall e mi avvicino al maestoso bancone della reception.

Questo posto è un sogno!

Desidera?” la voce della receptionist riecheggia nelle mie orecchie e mi volto verso di lei, ebbra di eccitazione per tutto il glamour del posto.

Sono Rebecca Wickham. Devo vedere il signor Valo. Ville Valo”

Il sorriso della receptionist è tirato e mi guarda con condiscendenza.

Signorina, non è la prima a provarci. Non posso farla passare”

Guardi che lo conosco, non sono una sua fan!”

Certamente. Lo dicono tutti”

 

Sospiro esasperata ed alzo lo sguardo al cielo. Alla fine mi arrendo.

Senta – estraggo il cellulare dalla tasca – Questo è suo. Gli dica che sono venuta a portarglielo. Se dirà che non è suo, me lo riprendo”

In fondo chissenefrega di vederlo! Voglio solo fargli riavere il cellulare.

A questo punto non vedo l'ora di liberarmene e così posso andarmene.

Appoggio il cellulare sul bancone e attendo che Miss Sotuttoio, faccia il suo dovere.

Ha ragione. Il cellulare appartiene al signor Valo”

Bene. E' questo qui, arriv...”

E ha detto di farla salire. Stanza 1245”

 

Bene”

La guardo trionfante e afferro il cellulare.

Uno a zero per me, stronza!

Vado verso gli ascensori ed entro appena se ne apre uno.

Quando arrivo al piano sono assolutamente strabiliata. La moquette è soffice e il mobilio toglie il fiato. E siamo solo ai corridoi. Niente a che vedere con le pensioni dove io e Cloe dormiamo quando siamo in vacanza!

Mi incammino alla ricerca della 1245 e alla fine ci arrivo.

Faccio per bussare, quando la porta si apre. Rimango con il pugno sospeso in aria quando vedo Ville con l'espressione distesa e un sorriso smagliante. Sembra un altro.

Ed io...Rimango a dir poco folgorata. Non avevo notato quanto potesse essere carino, così al naturale, senza quell'espressione imbronciata e il trucco pesante.

 

Rebecca. Entra pure”

Il suo tono è gentile, rilassato. Mi guardo circospetta e la stanza beh, è un sogno!

Tutto è arredato nei minimi dettagli, l'unico che stona sembra essere Ville, così semplice. Non sembra essere uno che ama il lusso o ci fa caso. Oltretutto stonano anche le varie cianfrusaglie che devono essere esplose dal suo borsone per tutta la stanza. C'è un caos!

Scusa il casino. Sono abituato a buttare tutto dove capita!”

Notavo”

Annuisco e noto il suo gesto imbarazzato. Si passa una mano dietro il collo.

Mi fa quasi tenerezza! Gli sorrido e scuoto la testa.

Volevo dire... Notavo il casino, ma non devi preoccuparti. Io sono anche peggio!”

Insomma sei una casinista in tutto e per tutto!”

Già!”

Scoppiamo a ridere entrambi e mi guarda.

Allora...”

Allora? Ah sì” frugo nella tasca e gli consegno il cellulare.

L'avevi dimenticato e senza pensarci, l'ho messo in tasca per ridartelo, ma dopo ho pensato che forse era meglio se te lo spedivo o non so...Qualcosa del genere”

A dirlo ad alta voce mi rendo conto che era una scusa bella e buona.

Forse Cloe ha ragione!

 

Ville prende il cellulare e lo appoggia sul comodino.

Figurati. Non m'ero nemmeno reso conto d'avercelo lasciato. Non lo uso quasi mai se non è strettamente necessario”

Scrolla le spalle, mi fa cenno di sedermi sul divano e così faccio.

Ma ti ringrazio di avermelo portato, non dovevi disturbarti”

Nessun problema”

 

Rimaniamo in silenzio per almeno un minuto.

Alla fine decido di rompere io gli indugi e mi alzo “Beh allora...Io andrei”

Già vai via?”

Sembra quasi deluso. Si alza e si mette le mani in tasca.

Beh pensavo, potremmo fare un giro. Ti va?”

Certo”

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Vabbeh ormai avete capito che sono una bastarda. Adoro falciare i capitoli improvvisamente e lasciarvi cuocere a fuoco lento!XD
Insomma cosa succederà dopo questo momento relativamente innocuo e civile? Insomma, finora Rebecca ha asserito di detestarlo, ma voi che siete donne sapete quanto me che più una dice di odiare un uomo più significa che in fondo piaciucchia! Ma chissà se Mr Valo altresì detto Mr Spilungone rimarrà così docile?! Mah, stiamo a vedere! Certo è che lo scoprirete al prossimo capitolo XD Grazie alle nuove e vecchie lettrici per le recensioni che mi lasciate. Vi ringrazio sempre perché ci tengo. E spero continuiate a farlo. A quanto pare Neil è molto apprezzato! Peccato che in questo capitolo non se ne sente parlare XD  Prima di congedarmi vi lascio l'indirizzo del mio nuovo BLOG dove penso di pubblicare spoiler vari e robine inedite qualora non riescano a trovare una pubblicazione e sono ancora in forse. Sempre scritti a tema HIM of course ;)

Fra-

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 


 

 

 

Bene. Quando Ville mi ha proposto di fare un 'giro' non avevo esattamente in mente questo.

La mia convinzione che sia strano si fa sempre più concreta.

Da mezz'ora stiamo camminando lungo la riva del Tamigi. Il che sarebbe molto, molto e dico molto romantico se lui non avesse delle pertiche – passatemi il termine – al posto delle gambe.

 

Che diamine, stargli dietro si sta facendo alquanto faticoso.

Oltretutto quest'attività alquanto salubre la stiamo facendo nel silenzio più assoluto.

Ecco ci sono alcune cose che si scontrano con la mia personalità.

 

Prima di tutto sono pigra. Se posso evitare di camminare lo faccio.

Adoro la mia auto, gli ascensori e tutto ciò che possa ridurre al minimo la fatica.

Secondo, le mie capacità di rimanere in silenzio per più di cinque minuti sono pressoché nulle.

 

Spezzerei il silenzio se solo sapessi di cosa parlare.

C'è qualcosa in Ville che mi mette in soggezione. Non so cosa sia, ma mi intimidisce.

 

Deve averlo capito, perché un quarto d'ora dopo mi guarda con la coda dell'occhio e rallenta.

Ti stai annoiando vero?”

Beh - dico madida di sudore – sì!”

Sei sempre sincera e diretta eh?!”

 

Scoppia in una risata a singhiozzo.

Scrollo le spalle. “Non dovrei?”

Devi! - esclama – Cosa ti piace fare?”

 

Mi guardo intorno e localizzo un chioschetto dove fanno crepe.

Mangiare!” dico decisa. Il fatto è che sono digiuna da oggi a pranzo e dopo la maratona del secolo sto decisamente morendo di fame!

 

Mi rivolge uno sguardo stranito e scuote la testa divertito.

Sei buffa”

E tu sei strano”

 

Dopo esserci complimentati a vicenda finalmente ho una ragione che mi spinge a camminare!

Prendiamo una crepe alla nutella e ci sediamo su una panchina che dà sul fiume.

Londra è una città stupenda” osserva Ville con lo sguardo perso nel panorama che la città offre.

Annuisco e sorrido. “E' vero”

Sei mai stata a Helsinki?”

No. Ma mi piacerebbe visitarla”

Dovresti”

Raccontami com'è”

 

***

 

Finalmente il ghiaccio si rompe e Ville mi racconta della sua città come il posto più bello del mondo. Lo fa con un entusiasmo tale, sembra quasi che parli di una donna di cui è pazzamente innamorato. Non posso fare a meno di sorridere, notando il suo sguardo luminoso.

Quando si apre, si rivela talmente diverso da come mi è sembrato l'altro giorno.

E' brillante e simpatico.

 

Alla fine si volta verso di me e mi guarda.

Rebecca...”

Sì?”

Sento letteralmente il cuore in gola, quando si avvicina lentamente con il viso al mio.

Ecco, in questi frangenti non so mai come comportarmi. Il suo naso è ormai a pochissimi centimetri dal mio.

Quindi chiudo gli occhi, e quello che accadrà accadrà.

Ma non succede nulla.

 

Hai della nutella sul mento”

Apro un occhio e vedo Ville che mi pulisce con un fazzoletto di carta ed io mi sento avvampare.

Bene, la tecnica migliore è sempre dissimulare. Dis-si-mu-la-re.

Non è successo nulla.

Mi schiarisco la voce e fingo naturalezza ma tutto ciò che riesco a fare è farfugliare in modo confuso. “Ah sì, ok...Grazie. Mi capita sempre!”

Ok questo potevo evitare di dirlo.

Ville trattiene una risata e si passa una mano sul viso per contenere le risa.

Credevi volessi baciarti?”

Ok...Dissimulare!

Cosa???” la mia voce si alza di qualche ottava “No!”

Mi affretto a negare immediatamente.

Altroché!” incalza lui e ormai mi ride in faccia.

Ma...come ti permetti?!” dico sinceramente scandalizzata e gli mollo una sberla sonora sulla spalla. Poi mi alzo e afferro la borsa “Sei un cretino!” gli dico prima di allontanarmi a grandi passi, mortalmente imbarazzata, mentre lui ancora ride con una smorfia tra l'addolorato e il divertito.

Ma dove vai?!”

Mi volto e si becca la seconda linguaccia. Altro gesto molto maturo e regale.

La verità è che adesso vorrei sprofondare!

Non ci metto molto a fermare un taxi e tornarmene a casa. Di certo sa come far sentire a suo agio una persona, non c'è che dire.

 

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Sì voglio dire, in una situazione del genere ce li vedrei. Oltretutto ho 'ideato' un Valo deficiente, quindi ho pensato massì continuiamo su questa scia. Rebecca beh, è di un altro pianeta, lo dico sempre. Vive sulle nuvole rosa se è questo che vi chiedevate xD Non so, in questo periodo non sono un tipo da note vado sempre troppo di fretta T_T Che dire, vi ringrazio per i commenti che mi scrivete, davvero non sapete che care che siete! Vi mando un bacio grandissimo! 

Fra-

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 


 

 

 

So di essere molto immatura e forse anche troppo lunatica.

Ma sono quello che sono; mentre Ville Valo è un imbecille patentato!

Voglio dire. In altri casi non me la sarei presa, ma lui ha la capacità di farmi scattare come una molla.
Ormai sono in auto da pochi minuti e mi sono calmata.

Domani sarà sicuramente materiale succulento per Cloe, che come sempre ci riderà sopra, e troverà il modo di far ridere anche me.

Ma in questo momento se solo avessi una torta alla panna gliela spiaccicherei in faccia.

***

Quando il taxi accosta, pago la corsa e muovo pochi passi.

Perché in effetti mi sento afferrare per il braccio.
Immediatamente, stritolo la borsa e mi divincolo credendo sia un malintenzionato pronto a derubarmi. E spero con tutta me stessa che mi rubi solo i soldi e non la mia preziosa Louis Vuitton, comprata dopo aver risparmiato per mesi e mesi.
Sarebbe davvero la degna conclusione di una serata surreale.

Rebecca!”

Poi mi accorgo che è solo Ville. Ok forse era meglio il rapinatore?!

Scusa tu come fai ad essere qua?” gli domando sinceramente sconvolta. O forse stupita?!

Sai non c'è un solo taxi a Londra – esordisce con quell'espressione da idiota che temo assuma spesso a questo punto – Ti ho seguita. Volevo scusarmi”

Lo guardo scettica. Le ultime parole famose.
"E tu avresti fatto tutta questa strada per scusarti?" 

Il suo sguardo cambia, e posso quasi cogliere della tenerezza quando mi sorride.

“Ebbene sì”ribadisce e si avvicina.

Stavolta non ci casco. Scrollo le spalle e mi metto le mani in tasca.

Ok sei scusato – taglio corto – Ora buona notte. Stammi bene e buon ritorno ad Helsinki”

***

Sono ormai vicina al portone quando mi mette una mano sulla spalla.

Chi ti dice che non volessi comunque baciarti?”

Ah ah ah. Molto divertente”

Ma stavolta lui non ride, e mi ingabbia praticamente contro il portone.

Mi afferra le mani e li stringe saldamente, senza farmi male.

Nel caso dovessi mollarmi un altro ceffone, e non ti dovesse essere chiaro” dice con un tono che non ammette repliche.
Poi mi bacia.

E questa volta lo fa sul serio. Solo che per quanto il mio orgoglio stia suggerendo di allontanarmi e fargli del male fisico, il mio cervello non risponde. Mentre il mio corpo risponde al suo.

 

Si stacca solo dopo un bel lasso di tempo. Ed io sono totalmente frastornata. Inutile negarlo.

Diciamo che non avevo mai provato una cosa del genere. Voglio dire: se è così che baciano in Finlandia, potrebbero depositare un marchio che etichetta una pratica del genere come 'bacio alla finlandese'.

Ci sorridiamo reciprocamente. Questa volta senza imbarazzo, né ilarità da parte sua.

Poi Ville allunga la mano verso di me.

“Penna”

Cosa?”

Dammi una penna”

Mi metto a frugare nella borsa e pesco una penna, per poi consegnargliela, cercando di capire cosa voglia fare.
L'afferra e un secondo dopo con l'altra mano, afferra la mia e scrive un numero sul mio palmo.

Chiamami domani sera, Sarò già a casa” mi informa.

Io mi limito ad annuire.

“E' stato interessante consocerti, Rebecca Wickham” dice divertito e si allontana a grandi passi.

Mentre io rimango ferma a cercare di metabolizzare quello che è appena successo.

So solo che è quello che volevo.

 

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Ebbene, questi due sono da ricovero, lo so bene. Voglio dire, un minuto prima si dicono di tutto, l'attimo dopo guarda un po' che succede. Ora la domanda in teoria dovrebbe essere se e quando si rivedranno. In che occasione e così via, così discorrendo. Insomma certo è che ormai è palese quanto a Rebecca, Ville piaccia. Forse perché è proprio così? Come leggevo da alcuni commenti, credo che il Ville di questa storia si possa riassumere in 'stronzetto'. Parola quato mai azzeccatissima. Per quel che riguarda proprio le recensioni, voglio ringraziarvi ancora e ancora. Sarà ovvio, noioso e superfluo ma voglio farlo. Perché perdete un minuto forse, ma non sapete quanto possa far piacere sapere cosa pensate della storia, del capitolo, dello stile. In sostanza, grazie e spero continuiate! Mi veniva da sorridere a un altro commento all'altra storia, in quanto quella è iperdeprimente e questa è alquanto demenziale. Ne sono cosciente, la verità è che io sono un po' come il giorno e la notte XD Spero solo con risultati decenti!

A presto. 

Fra-

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

Giusto interessante, definirei io la sua conoscenza. Certo, come no.

Salgo a casa, ancora stordita. Voglio dire, conosci un tipo da due giorni, ti bacia quasi facendoti una gastroscopia o chessò io. Non sono cose che capitano spesso.

Nonostante tutto, mi deve ancora una torta da spiaccicargli in faccia, che crede?!

Oltretutto non voglio farmi illusioni, magari quando lo chiamerò si sarà già dimenticato come mi chiamo. Strano che abbia imparato il mio cognome, tra l'altro.

 

Entro in casa, facendo molta, moltissima attenzione a non far scattare l'allarme Cloe.

E' capace di sentire il click della serratura, anche dall'altra parte della città. Ne sono sempre più convinta. La mia tesi va ad avvalorarsi quando, concentrata a brancolare nel buio alla seguendo coordinate mentali, si accendono improvvisamente le luci.

Strillo come una matta, quando vedo la sua faccia totalmente viola!

 

Ma che cazzo urli!” si lamenta lei, mentre io sono concentrata a stringermi il cuore che mi sta esplodendo nel petto.

Ma che cazzo hai fatto tu!? - sbarro gli occhi - Maschera al cadavere?”

Ah ah ah...Al mirtillo”

Ora spiegatemi per quale ragione una persona dovrebbe spalmarsi del mirtillo sulla faccia. Voglio dire sembra Violet de La Fabbrica Di Cioccolato.

Bene. Se è tutto...”azzardo e poi mi avvio in camera mia, credendo d'averla scampata.

Ma sento afferrarmi per la collottola della giacca. Cos'hanno tutti stasera?!

Sarà la serata 'placca Rebecca' e non lo sapevo?

No che non è tutto” intanto incalza Cloe “Com'è andato il piano suicida?”

Interessante”

Adoro essere ermetica, solo per vedere la sua espressione frustrata. Anche stavolta non vengo delusa e sorrido sorniona appena la sento sbuffare.

E dai, racconta!”

Si infila in camera e si appropria del mio letto, senza tanti complimenti.

Mi segue con lo sguardo mentre mi strucco, mi metto il pigiama e mi stendo accanto a lei.

E per tutto questo tempo le racconto l'andamento della serata e il finale decisamente a sorpresa.

Ovviamente non mi risparmia i suoi urletti eccitati. Io lo sono un po' meno, perché credo mi abbia stordito i timpani. Altrettanto ovvio sono le sue risate convulse quando le racconto della mia pessima figura in pieno stile Rebecca Wickham.

 

Alla fine, ci ritroviamo a chiacchierare di tutto, come siamo solite fare.

La maggior parte del tempo però, la occupiamo a divorare caramelle al mou davanti a Harry ti presento Sally. Degna conclusione di una serata, decisamente interessante.

Sì, è la parola del giorno pare!

 

Il mattino dopo, il risveglio è tutt'altro che perfetto.

Cloe mi piomba addosso e comincia a scuotermi.

Sveglia raggio di sole!”canticchia allegra. Ecco, in questi momenti per quanto la adori, vorrei seppellirla sotto terra!

Volatilizzati Cloe!” grugnisco di rimando.

Dai guastafeste, c'è una consegna per te!”

Afferro sì e no, due parole. Ho davvero troppo sonno.

Ma sono costretta ad aprire gli occhi quando mi pianta una rosa bianca in faccia, tanto che quasi mi si conficca uno spina sul naso.

Ma che...”

A quanto pare hai fatto colpo ieri sera!”

Cloe ammicca ed io afferro il bigliettino che ha tra le dita.

Inutile chiederti se hai letto il biglietto”

Già! Apri!”

 

Eseguo l'ordine e comincio a leggere a bassa voce:

 

Ho pensato che potessi farti qualche paranoia.

Quindi tanto per ribadire il concetto: sei pregata di usare il numero che ti ho lasciato. A qualsiasi ora.

Baci,

V.”

 

Accidenti, che romanticismo! Voglio dire, questo qui scrive canzoni che parlano d'amore?!

Da annotare:  torte da spiaccicare – 2.

La cosa che più mi sconvolge però, è che abbia capito di me, molto più di quanto credessi.

E non so se questo sia un bene o un male.

 

 

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Allora, first of all, grazie a tutte per i commenti. Sì, roba trita e ritrita ma è doveroso farlo. Senza i vostri commenti non avrebbe senso continuare, non mi divertirei a scriverla! Che dire...Il Valo è un po' bastardello, ormai credo si sia notato, ma magari è come un Kinder Bueno: croccante fuori e morbido dentro XD Sì metafora elegante e profondissima lo so! La verità è che sono in astinenza da cioccolata, dunque capitemi xD Mentre Rebecca in realtà ha due anni, e credo si sia capito anche questo XD Non so, fatemi sapere che pensate del capitolo, e soprattutto amo leggere le vostre congetture XD Ma tanto per spoilerare qualcosina, sì, ci sarà una trasferta finlandese! Non aggiungo altro, me muta come un pesce!

A presto. 

Fra-

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

Aveva detto a qualsiasi ora.

Sono le ventidue, e sono ben due ore che mi rigiro il bigliettino sul quale ho riscritto il suo numero, per questioni di igiene.

Voglio dire, potrei passare anche tutta la notte a dibattermi se chiamarlo o meno, ma non lavarmi la mano per un giorno intero, non sarebbe una mossa molto...salubre.

 

Dopo un lasso di tempo ragionevole, decido di smetterla di essere in modalità adolescente insicura, e provare per una volta tanto a indossare i panni di una donna matura, sicura di sé.

Sono confortevoli se sei quel genere di persona.

 

Ma io non mi ci sento proprio a mio agio.

Compongo il famoso numero e al decimo squillo finalmente sento una voce tombale all'altro capo della comunicazione.

 

Pronto?”

Ville, sono Rebecca”

Ah, alla fine ti sei decisa! Pensavo che il gatto t'avesse mangiato il cellulare”

Non ho un gatto”

Non si sa mai!”

Piuttosto è la tua calligrafia a fare schifo. Credevo di dover chiamare un esperto in geroglifici!”

O sei tu che sei orba”

Non credo proprio! Senti ma invece di rompere le scatole non dovresti chiedermi come sto? Sai tanto per essere cortese”

Tanto per essere cortese – dovresti ringraziarmi per i fiori, o chiedermi com'è andato il viaggio”

Oh ma scusa...Com'è andato il viaggio? Ah, grazie per i fiori! Molto galante da parte tua!”

Sai...Non sei molto credibile”

L'hai voluto tu. Sul serio, grazie. Ora raccontami com'è andato il viaggio”

Dimmi prima tu, come stai”

 

***

 

Quando riaggancio il telefono, è mezzanotte passata e trovo Cloe appoggiata allo stipite della porta che mi fissa quasi avesse visto un fantasma.

Che ci fai là?”le domando mettendomi il cellulare in tasca.

Si limita a sorridere “Niente” dice con un tono di chi la sa lunga.

Non dire niente con quel tono!” mi alzo e la raggiungo “Dai che c'è?”

Si stringe nelle spalle e assume la solita espressione di quando sta per sparare una perla di saggezza o una grandissima stronzata.

Non ti ho mai vista sorridere così. Ti piace”

Che stronzata!” esclamo subito.

Inarca le sopracciglia e mi fissa. Alla fine mi arrendo e alzo le mani.

Okay lo ammetto, Mr Spilungone ovvero Ville Valo, mi piace, e pure tanto!”

 

Alla fine ci concediamo una tazza di the prima di andare a letto, e le racconto di cosa abbiamo parlato. Quando vado a letto, non posso fare a meno di sorridere.

Il mattino dopo, il risveglio non è migliore del giorno prima. E' Cloe che irrompe nella mia stanza, con la solita delicatezza di un elefante. Apre il tendone, lasciando al sole l'ingrato compito di farmi riemergere dalle tenebre.

Un altro regalo dallo spilungone, questo si chiama corteggiamento!” dice quasi orgogliosa della sua conclusione logica. Poi mi lancia un gatto di peluche.

L'unica firma che trovo sul biglietto è solo una V.

Non mi serve altro per capire da chi provenga, né a cosa si riferisca.

 

***

 

La cosa va avanti per una settimana.

Regali al mattino, lunghe telefonate prima di andare a letto.

Cioccolatini, fiori, peluche. Di certo non gli serve sforzarsi di capire cosa mi piace.

Sospetto di essere abbastanza banale se non prevedibile nei gusti. O forse siamo noi donne che siamo molto più semplici di quanto vogliamo apparire. Basta riempirci di regali e non capiamo più nulla. E' nella nostra natura forse.

 

Solo che rimango sconvolta, quando Domenica mattina suona alla porta un pony express che mi consegna una busta di carta. Quando la apro trovo un biglietto aereo open andata e ritorno per Helsinki. La prima cosa che penso immediatamente è che ormai sono convinta che abbia preso in prestito un elfo da Babbo Natale per potermi portare tutta questa roba.

 

Poi mi arriva un suo sms.

Voglio dirti che mi piaci di persona, quindi spero che userai questo biglietto il prima possibile. Fammi sapere quando arrivi. V”

 

 

 

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

Sì, ok sono secoli che non aggiorno. Vi chiedo umilmente perdono. La cosa è questa: sono in un periodo di 'scazzo' ovvero in uno di quei periodi in cui tutto ti dà fastidio. Quindi non ero in condizioni di produrre qualcosa di accettabile, contando che non sono convinta nemmeno di questo capitolo, ma l'ho pensata proprio così. Spero solo di essere riuscita a rendere l'idea. Insomma, tra un po' Rebecca andrà a far danno a Helsinki. La metterà a ferro e fuoco?XD
Per il resto, Shattered la aggiornerò presto, è una fan fiction molto diversa da questa (chi ha letto il prologo avrà notato il tono un po' più serio, ma sicuramente meno deprimente di Looking For a Way...per fortuna!) ma posso farcela. In realtà il mio cervello è diviso in diversi compartimenti stagni: la parte demente, la parte semi-seria, e la parte assurdamente deprimente XD Non so quale sia degna d'attenzione ma vabè XD
Dopo questa piccola digressione sulla mia sanità mentale, vi saluto e spero che non vi siate dimenticate di questa storia. Ps- al solito vi domando perdono per la punteggiatura, refusi e cose del genere. Anzi se qualcuno volesse farsi avanti e farmi da beta reader, è bene accetta! Fatemelo sapere!
A presto. 

Fra-

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Capitolo 11
*** Chapter 10 ***



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Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

 

Vuole vedermi di persona per dirmi che gli piaccio?

Okay questo qui è anche più fuori di me. E' del tutto ufficiale. Vi risparmio la penosa nenia che Cloe ha allestito. E' più colpita di me. Il che è ridicolo.

Ovviamente dopo avermi strappato il biglietto dalle mani, si è precipitata nello sgabuzzino a prendere il trolley. Quello grande. Prima di tutto, non so ancora se voglio andarci. Insomma, andiamo. Non lo conosco neanche! Se fosse un serial killer? Vabè, ci ho parlato quanto basta per affermare che mi piace. Ormai ho vuotato il sacco. Secondo, quanto tempo pensa dovrei rimanere? Insomma, un giorno? Voglio dire, mi dice che gli piaccio e mi rispedisce indietro? No, improbabile. Sarebbe scortese.

Immediatamente mi ricordo che stiamo parlando di colui che mi è esploso a ridere in faccia perché pensavo mi volesse baciare. Insomma, in mia difesa posso dire che tutti avrebbero potuto travisare quella situazione!

E se fosse tutta una scusa per portarmi a letto e scaricarmi? Okay, improbabile anche quello. Troppa fatica! Potrebbe trovarsi una con le gambe da fenicottero a Helsinki. E' notorio che le donne scandinave siano alte e bellissime. Alla luce di ciò mi risulta difficile capire cosa ci trovi in me.

Oh, al diavolo! Mi sta esplodendo il cervello!

La smetti di torturarti?!” Cloe interrompe i miei pensieri, facendomi sussultare. Mi conosce bene e sa quanto lontano possono arrivare le mie paranoie. Odio quando si infiltra nei miei pensieri – è un suo talento naturale- ma allo stesso tempo gliene sono grata.

Dici che dovrei andare?”

Mi mordicchio il labbro e Cloe sospira e si accascia sul mio letto con fare drammatico.

Ci risiamo – esclama esasparata – Certo che devi andare! La smetti di essere sempre così insicura!”

La fai facile!” protesto io. Non sono come lei. Non so essere sicura di me. A volte la invidio.

Davvero Becky, non hai nulla di cui preoccuparti. Insomma pensaci. Ti ha mandato regalini, vi siete sentiti spesso. Avrebbe potuto lasciar perdere se non gli piacessi no?”

Il suo ragionamento non fa una piega.


 

***


 

Alla fine Cloe è riuscita a convincermi dopo avermi minacciata di prendermi a schiaffi. E va bene, dopo l'ennesima paranoia avrei voluto prendermi a schiaffi io stessa! In fondo ha ragione lei. Gli piaccio, me l'ha anche scritto. E' per questo che vuole vedermi no? Almeno credo.

E così ho deciso di partire in serata. Il volo è stato abbastanza drammatico. Accanto a me c'era una signora anziana che per tutto il tempo mi ha raccontato la storia della sua vita. Credo stesse parlando della sua vita. Il fatto è che parlava in finlandese, e io non conosco affatto quella lingua. A un certo punto ho pensato di essere la vittima di una candid camera, del tipo: quanto tempo resisterà prima che schiaffeggi la vecchia signora? Alla fine ho finto di addormentarmi. In realtà avrei tanto voluto ascoltare della musica, ma poi mi avrebbe scoperta. Sì, sono una pappamolle!

Quando il volo atterra, io sono stremata. Non sono riuscita ad addormentarmi e sono piuttosto affamata. Come se non bastasse, dopo essere scesa dall'aereo vengo assalita da un freddo a dir poco polare. Mi stringo forte nel mio cappotto in tweed e cerco di recuperare il mio bagaglio che ovviamente è l'ultimo a passare sulla striscia. Alla fine ho dovuto portare il trolley enorme, visto che Cloe ha insistito a mettermi in valigia un certo numero di gonne, per non parlare di un paio di completi intimi alquanto imbarazzanti. Insomma, non sono mica venuta qui per andare a letto con lui! Faccio una fatica non indifferente a recuperare il trolley. Sono madida di sudore, ho le guance in fiamme visto lo sbalzo di temperatura tra esterno e interno, quando intravedo una figura a me familiare ormai. E' Ville, che si gode la scena da lontano di me che faccio fatica a trasportare il bagaglio. Tanto che quando mi avvicino a lui, mi guarda con il solito sorrisetto divertito.

Per caso c'è un cadavere là dentro?”

Ah. Ah. Ah. No, c'è il mio guardaroba!”

Accidenti, non pensavo volessi trasferirti!”

Molto divertente. E poi non dovresti offrirti di portarmi il bagaglio? Fai il gentleman!”

Avete lottato così tanto per la parità dei sessi. E adesso dovrei portarti la valigia?!”

Mi guarda divertito e io lo guardo indignata. Bene, ci siamo salutati.

Scherzi a parte, prende il bagaglio e mi prende la mano, come se niente fosse. Ammetto di provare un brivido appena le nostre mani si intrecciano. Lui sembra non farci caso. Come se tutto fosse naturale per lui. Usciamo fuori e ci aspetta un taxi. Appena l'autista ci intercetta, aiuta Ville a caricare la borsa facendo anche lui una fatica mica da ridere. Okay, Cloe ha ufficialmente esagerato! Lo guardo mortificata, poi saliamo in auto.

C'è un hotel qui vicino?”

Non ti serve un hotel”

Dormirò sotto un ponte?”

No, dormi da me – mi guarda – Tranquilla non ti metto le mani addosso. A meno che tu non voglia” sghignazza a denti stretti e io gli mollo un pugno sul braccio. 
Dopodiché mi bacia.

 

 

 

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

 

Se l'altra volta avevo detto che erano passati secoli dall'ultimo aggiornamento, ora non so come definire il lasso di tempo che è passato dall'ultima volta che ho inserito il capitolo precedente. Oceani di tempo? Forse! Non sapete quanto mi è dispiaciuto abbandonare questa fan fiction (anche Shattered che avevo cominciato, ovviamente). Mi ero affezionata a Rebecca e non l'ho mai dimenticata. Non ho dimenticato nemmeno voi che mi avete letto e commentato. Quindi spinto a continuare. Mi chiedo se ci siete ancora, se mai leggerete questo capitolo, se mai avrete voglia di dirmi cosa ne pensate.

In mia “difesa” posso dire che il motivo che mi ha portata lontana da questo piccolo fantastico mondo, è davvero serio. Ho avuto davvero degli enormi problemi di salute. A un certo punto ho dovuto decidere se era il caso di finire di deteriorarmi la vista e scrivere quattro righe in croce tanto per fare oppure attendere tempi migliori e scrivere qualcosa nel mio solito stile – leggero, niente di impegnativo. Tanto per il piacere di scrivere.

Non vi allungo il brodo parlandovi dei miei problemi, ma vi dico solo che gli occhi erano il mio problema. Ho passato giornate difficili, lontana dalle mie più grandi passioni. E la scrittura come anche la lettura...Beh è stata dura rinunciarvi per così tanto tempo. Ho avuto modo di riposare, riflettere. Per me è stata un'eternità. Ho voluto provare a scrivere un nuovo capitolo, perché abbandonare questa fan fiction mi dispiaceva. Probabilmente a molti farà schifo, molti altri se ne saranno dimenticati. Io la lancio nell'etere, magari un giorno qualcuno la vedrà.

Spero stiate bene e vi ringrazio per tutto il supporto che mi avete dato almeno finché ho potuto aggiornare.

Fra-

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Capitolo 12
*** Chapter 11 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

 

 

Durante il tragitto non ho potuto fare a meno di osservare lo scenario a dir poco meraviglioso che la città offre.
Ville mi tiene ben salda tra le sue braccia e improvvisamente mi sembra tutto così assurdo. Ma anche stranamente e incredibilmente perfetto.

 

Voglio dire, la situazione è alquanto insolita. Questo va detto.

E lo diventa ancora di più quando, dopo essere scesi dal taxi e aver camminato nel buio più totale per un po', ci ritroviamo davanti a una specie di maniero scorticato da piante rampicanti.

Okay. Forse il taxi si è perso?

E' uno scherzo?!

Forse dobbiamo camminare ancora un bel pezzo e arriveremo a casa.

Peccato che, Ville estrae le chiavi e si appresta ad aprire proprio il portone di quella specie di torre. Insomma, non è una cosa che si vede tutti i giorni!

Che Ville fosse fuori di testa lo sospettavo da un pezzo.

Non so se essere stupefatta o inquietata.

Entro letteralmente sopraffatta, quando trovo il caos più totale a farla da padrone.

 

Ebbene, se io Rebecca Wickham sono disordinata, Mr Valo mi supera di dieci spanne!

Ma questo non mi scandalizza affatto, in qualche strano modo, mi consola.

Diciamo pure che non è perfettino come sembrava. O forse sono solo io che non ho capito assolutamente nulla di lui. Me ne convinco ogni minuto di più.

Mi guardo intorno mentre lui posa il mio bagaglio al centro del salotto.

Beh...Notevole” E' l'unica cosa che riesco a commentare.

Ma...Abiti davvero qua?”gli chiedo stupidamente e Ville mi guarda stranito.

Sì...Cosa credevi l'avessi affittata per torturarti nelle segrete?!”

Lo guardo in tralice ma poi sorrido “Sai...Non si sa mai!”

Scusa il casino, ma non sono famoso per essere ordinatissimo” dice vagamente imbarazzato, mentre si passa una mano dietro il collo.

Mi limito a scuotere la testa e mi avvicino a lui “Stà tranquillo. Non hai mai visto la mia stanza” lo rassicuro, e immediatamente gli si apre un bel sorriso.

Ed io...Comincio a chiedermi chi sia davvero Ville.

A volte sembra arrogante, rigido. E poi riesce a disarmarmi con il sorriso più dolce che io abbia mai visto.

 

Mi lascia il tempo di sistemare le mie cose nella stanza degli ospiti, che è piuttosto l'ennesimo luogo dove vedo strumenti, libri e quant'altro. Ma non mi dispiace.

L'unica cosa che mi rende un po' nervosa è l'inquietante collezione di bestie impagliate che ha sparse per casa. Ho già detto che non è normale?!

Dopo una doccia veloce, decido di mettere qualcosa d comodo per dormire. In fondo è tardi.

Scendo di sotto e quasi rischio di ruzzolare giù per la scala a chiocciola, ma è solo un dettaglio!

 

Ovviamente non passo inosservata, perché quando arrivo finalmente sana e salva di sotto, sento lo sguardo di Ville puntato su di me “Stai bene?” mi chiede trattenendo una risata.

E il numero di torte da spiaccicargli in faccia, aumenta!

Benissimo”dico indignata alzando il naso all'insù e vado a sedermi accanto a lui.

Pensavo volessi dormire. E' molto tardi”dice cambiando tono, mentre mi prende la mano intrecciando le nostre dita. Osservo il suo gesto e mi limito ad annuire.

Sì, ma volevo prima darti la buona notte”

Buona notte...”dice appoggiando le sue labbra sulle mie e mi bacia delicatamente. Poi ancora e ancora.

Il suo sapore è qualcosa di indescrivibile. Ed io, lasciatemelo dire, ho il cervello completamente appannato. Mi schiarisco la voce quando sento il suo respiro sul mio collo.

Tu non hai sonno?” gli domando con un filo di voce.

No. Per me è ancora presto” sorride dopo essersi scostato.

Ah...Quindi fammi capire, cosa saresti una specie di zombie notturno che vive in una torre abbandonata?!”

Nessuno mi aveva mai chiamato zombie, semmai vampiro!” esclama convinto ed io aggrotto la fronte decisamente molto meno convinta di lui.

Ti sopravvaluti, Valo”

Mi stiracchio e mi alzo, ma lui decide che prima di andare deve darmi il colpo di grazia.

Quindi mi tira verso di sé, accogliendomi tra le sue braccia, e mi dà l'ennesimo bacio da nebbia totale. Insomma, quello che io ho da poco battezzato come 'bacio alla finlandese'.

Alla fine mi stacco, totalmente galvanizzata e lui mi sorride.

Dormi bene, dolcezza. E non cadere dalle scale” mi augura candidamente.

Gli faccio una smorfia e poi vado di sopra. Non credo d'averci capito nulla. Al momento il mio cervello è in tilt.

Ma non è dato sapere se è la stanchezza o se Ville mi prende molto più di quanto io voglia ammettere.

 

Ma come si dice...

Domani è un altro giorno!

 

 

 

 

 


 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.

 

Note dell'autrice

 

Piano piano ci riprendo la mano, promesso! Ovviamente non perderò mai il vizio di centellinare le informazioni, altrimenti non ci troverei gusto a scaricarvi tutta la storia addosso. La perfidia è rimasta insita in me, lo so bene xD
In questa nota voglio semplicemente dire due cose. La prima è che non credevo che avreste ancora letto la mia storia e sono rimasta piacevolmente sorpresa se non colpita. E di questo vi ringrazio, soprattutto per i commenti calorosi che mi avete lasciato. Mi fa felice vedervi ancora interessate, ma soprattutto vedere dei vostri commenti, per sapere cosa ne pensate della storia, e soprattutto è bello leggere la vostra reazione. A volte mi fate davvero divertire, ovviamente in senso buonissimo! 
La seconda cosa riguarda la storia. Ovviamente qua, i due cominceranno a conoscersi davvero. Ville può sembrare arrogante. Ma forse c'è molto di più. A Rebecca tocca solo scoprirlo. E lei deve farsi conoscere per com'è, anche se lei è molto più aperta nonostante la sua insicurezza. Non so se la pensate come me, ma in quanto donne, molto spesso viviamo di pura paranoia in certi casi no?! Specie se una cosa ci appassiona particolarmente. Fatemi sapere cosa ne pensate a riguardo!
Ancora grazie per tutto, al prossimo aggiornamento! Vi abbraccio


Fra-
 

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Capitolo 13
*** Chapter 12 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

Quando apro gli occhi provo una strana sensazione.

Non so ben definire come mi sento. La prima cosa che riesco ad avvertire chiaramente sono le guance in fiamme. Sarà perché stanotte presa da una crisi di panico, ho intelligentemente deciso di arrotolarmi nel piumone....Letteralmente.

Provate voi a dormire in una stanza remota di una torre scricchiolante!

La seconda cosa che subito mi allarma è che mi sento osservata. E' presto detto.

Mi basta sentire un ghigno strozzato, e mi volto di scatto. Ovviamente è Ville che si gode lo spettacolo, appoggiato allo stipite della porta.

Ora...

Non per dire...Ma dev'esserci in una qualche carta dei diritti umani o chessò io, un qualcosa che vieti ca-te-go-ri-ca-men-te di violare la privacy! Tanto più se una è in pigiama di flanella, senza trucco, avvolta in dieci piani di morbidezza.

Stupidamente, avrei voluto lasciargli l'illusione che tutta la mole di stucco che mi spalmo, fosse un dono di natura.

Ma con Mr Valo, qualsiasi buon proposito va a farsi benedire.

Hai sognato di essere una larva?” mi domanda trattenendo una risata, mentre si avvicina lentamente.

Alzo gli occhi al cielo, esasperata e intanto cerco di districarmi dal bozzolo. No, di mattina proprio non ce la posso fare. Ovviamente finisco di essere umiliata, quando si decide in un impeto di galanteria ad aiutarmi più per il gusto di prendermi in giro che altro.

Grazie”dico fintamente risentita, ma poi gli mollo il cuscino in testa, che mi soddisfa quasi più che spiaccicargli una torta in faccia al momento!

Prego eh, a momenti mi staccavi il collo! - esclama massaggiandosi la nuca – Volevo solo avvisarti che la colazione è pronta. Ti do mezz'ora per diventare una farfalla”

Detto questo si alza e se ne va.

Il suo tono mi piace sempre meno, eppure non posso fare a meno di scuotere la testa e sorridere. Il suo modo di fare mi spiazza e allo stesso tempo mi attira sempre di più.

Mi prendo la mezz'ora che mi è stata gentilmente concessa investendola in una bella doccia, trucco, parrucco. Dopo aver fatto tutto, decido di legare i capelli in una coda alta e indossare jeans, stivali e un bel pullover rosso.

Quando scendo di sotto con la massima cautela per non ripetere il quasi capitombolo di ieri sera, mi accoglie un profumo di caffè davvero invitante.

Seguo la scia e rimango alquanto perplessa nel trovarlo in cucina, intento a ridere come un pazzo sulla striscia comica del quotidiano.

Ehm ehm...” mi schiarisco la gola per distoglierlo dall'edificante quanto intellettuale attività, ma a quanto pare il mio tentativo fallisce miseramente, visto che non distoglie lo sguardo dal giornale.

Siediti” dice meccanicamente. Ed io che ho perso pure tempo a farmi carina!

Sbuffo sonoramente e afferro una fetta di pane tostato, per addentarlo mestamente.

Ti preferivo in pigiama senza chili di make up” mi dice a bruciapelo, guardandomi con la coda dell'occhio.

Beh...Grazie suppongo, ma non posso uscire certo in pigiama!”esclamo ironica, anche se dentro di me sto saltellando di gioia. Che volete, sono pur sempre una donna!

Giusto, però puoi toglierti quella robaccia dal viso no?”mi fa notare, stavolta senza ironia, ma sfoderando un sorriso dolcissimo.

Il che mi fa sentire a dir poco disorientata. Non per il sorriso in sé, ma per il fatto che mi preferisca in quel modo. E' un po' inusuale per me, ma faccio come dice, oltretutto senza trucco mi sento anche molto meno a disagio.

Dopo aver finito di decidere lo stile che devo sfoggiare per le strade di Helsinki, finalmente usciamo.

La passeggiata è stata divertente per venti minuti. Le due ore a seguire, sono state una specie di tortura. Il fatto è che la sua falcata è al pari di quella di Naomi Campbell, mentre io al massimo posso aspirare a Puffetta. Come dire, non sono certo una vichinga dalle gambe lunghe come lui!

Il risultato è che ho il fiatone e sto morendo di caldo avvolta dalla mia nuovissima sciarpona comprata per l'occasione.

Di tanto in tanto Ville si è fermato, anche se sono state più le volte in cui mi ha intimato di essere una pigrona.

Al che mi sono impuntata e ho deciso di dimostrargli che potevo farcela benissimo.

Pessima mossa!

Alla fine si ferma e si siede su una panchina, con mio sommo gaudio.

Hai la testa dura eh?! - mi domanda non appena mi siedo accanto a lui – Mi piace”

Grazie eh”esclamo liberandomi dalla sciarpa, quasi sono tentata di buttarla nel secchio.

Allunga la sua mano e cerca la mia, me la stringe e si volta a guardarmi “Voglio che tu sia te stessa. Sempre”

Lo sono”

Lo so. Ma devi promettermelo”

Prometto solennemente!”alzo la mano destra e gli sorrido.
Non so perché me lo stia chiedendo, è come se avesse paura. Ma io forse, ne ho più di lui.

Ricambia il sorriso e mi abbraccia fortissimo, senza lasciarmi.
Una sensazione a dir poco stupenda.

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.



 

Note dell'autrice
 

E alla fine ho ceduto. Non sarà granché visto che ho perso il ritmo, ma volevo aggiornare. Spero vi piaccia, sì sono lenta, breve, ma preferisco così. So che di questo passo non la finirò mai, ma spero di essere più frequente negli aggiornamenti, anche se non ci metterei la mano sul fuoco XD
Allora, sì Rebecca ha la testa dura come il marmo e Ville deve sempre rompere le scatole, ma in fondo si vede che qualcosa sta cominciando a cambiare...
Che altro dire?! Vi ringrazio un mondo per le ultime recensioni che ho ricevuto, nonostante la mia assenza. Ps- vi chiedo scusa per qualche eventuale errore grammaticale etc.
Un bacio grande

Fra--

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***



Header realizzato da me (Poisoned_Tear). Do not steal.



Forse questo è il momento di chiarire chi sono io.

Io sono una donna, che è in cerca dell'amore, del vero amore.

Ridicolo, sconveniente... che ti consuma.

Del genere: non posso vivere senza di te, amore.*

 

 


 

 

Sono bastate poche ore perché Ville mi contagiasse il suo amore per Helsinki.
E' una città a dir poco meravigliosa, peccato che la lingua sia tutt'altro affare. Provate voi ad avere Mr Valo come guida turistica e poi tornate da me. Guida turistica. Parole grosse!

Si è semplicemente limitato a puntare il dito verso qualcosa e dire il nome in lingua madre, senza scomodarsi a tradurlo. Così: ho il cervello pieno di informazioni che mai saprò decriptare. E ancora una volta una certa persona ha trovato il modo di prendermi per i fondelli.

Ville, la smetti?” sbotto infine vedendolo ridacchiare sotto i baffi. Lo prenderei a sberle se non fosse che rispetto a lui sono una nana senza speranza.

Lui mi guarda con l'espressione più innocente che riesce a fare e alza le spalle.

Che c'è?”

C'è che mi sono rotta. Spiegami qualcosa in una lingua che non sembri un trattato di fisica quantistica!”

Magari ti stavo facendo un simposio e non te ne sei accorta”

Alzo gli occhi e sospiro rassegnata.

Sarà sempre così tra noi?”

Oh...Io spero di sì”

Mi guarda divertito. Dopotutto lo sono anche io, inutile negarlo.
Non ho mai avuto un rapporto di questo tipo con un uomo. Non ci sono proprio abituata. Il che è un grande passo avanti, visti gli esemplari che mi sono capitati in passato. E credetemi ho avuto storie da fare accapponare la pelle.

A che pensi? - mi domanda – Sei ammutolita”

Scuoto la testa e sorrido. “Niente. E' che...Sei il primo che non ha provato subito a portarmi a letto” ammetto sinceramente.

Non sono quel tipo di uomo. E tu non sei quel tipo di donna” dice sicuro. Poi mi prende la mano e continua a camminare guardando avanti.

E che tipo sarei? - gli domando curiosa – in fondo sappiamo così poco l'uno dell'altro”

La verità è che tutta questa situazione è atipica. Insomma, sono arrivata fino a Helsinki per conoscere uno che conosco da pochi giorni. Per non parlare del fatto che i primi due giorni avrei voluto polverizzarlo. Eppure, non ho mai potuto fare a meno di pensare a lui. Nel bene e nel male.
Vorrà dire pur qualcosa?!

Mi guarda con la coda dell'occhio e si schiarisce la gola.

Non abbiamo detto molto l'uno dell'altro è vero, ma non significa che io non abbia capito un po' come sei fatta e viceversa – comincia – Tu sei meravigliosamente insicura, testarda, combina guai. Tu sei...Tu. E per questo mi piaci molto Rebecca Wickham”

Lo dice senza guardarmi neanche un secondo e non posso fare a meno di avvertire il suo tono imbarazzato. Tutto avrei pensato di lui, tranne che fosse timido. A dimostrazione del fatto che forse mi ero fatta un'idea sbagliata di lui. Attenzione: ciò non significa che non abbia capito quanto potesse essere dolce. Solo che solo ora comprendo l'utilità della sua ironia. E' uno scudo. Come il mio è quello di intestardirmi sulle cose.

Inutile dire che rimango a dir poco galvanizzata dalle sue parole. Ammettiamolo, noi donne siamo talmente volubili che basta un libro rosa a rovinarci la vita sentimentale. Ci facciamo talmente tanti film mentali, che quando sbattiamo il muso contro la vita reale, cadiamo dal pero.

Ci aspetteremmo le parole più dolci e poetiche, il tutto ovviamente a lume di candela, contornate da trecento rose rosse e musica di violini, perché no, crepi l'avarizia!

Non certo in mezzo al freddo pungente, in piedi, in un giorno qualsiasi – la sottoscritta che è una spugna di sudore avvolta da uno sciarpone chilometrico. Eppure, per me adesso tutti i libri di Miss Austen possono andare a farsi benedire.

E io?” interrompe ancora i miei pensieri mentre continuiamo a camminare.

Parentesi: lui cammina come papà Gambalunga, io arranco e cerco di tenere il passo come posso!

Mh? Tu cosa?”

Dai non fare la finta tonta...Io...come sono?”

Prima di poter pensare anche solo di dirlo la mia bocca si apre da sola.

Rompiscatole. Ma adorabile”

Avrei aggiunto – e per questo mi sto innamorando di te. Ma quel piccolo neurone pigro rimasto in fondo alla scatola cranica, riesce a fermarmi prima che io possa precipitare le cose.

 

 


 

 

 

* Sex and the city – Carrie Bradshaw.



 

Note dell'autrice
 

Bene...In questo capitolo nessuno è precipitato, non si è rotto nessuno qualche osso XD Diciamo che è anche la parte centrale della storia, quindi concedetemelo un po' di zucchero è lecito suvvia. Grazie a chi ha commentato, siete rimaste in poche T_T Mi mancate T_T Tuttavia ho visto delle nuove lettrici e di questo sono felicissima, grazie per le bellissime parole. Aspetto un punto di vista anche per questo capitolo, non so anche per dirmi, fa schifo, cessa di scrivere xD Per il resto...Come pensate che evolverà la cosa? Adesso sto andando a rilento, ma non escludo che a breve ci sarà una sferzata e un cambio di ritmo. I toni deficienti purtroppo ve li dovrete sorbire sempre xD Ps: se notate errori e cose così, vi chiedo perdono!
Un bacio grande

Fra--

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