all loves - amori inaspettati

di lady Hinata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** La festa di benvenuto ***
Capitolo 3: *** La mostra d'arte ***
Capitolo 4: *** vacanze estive ***
Capitolo 5: *** Il campeggio ***
Capitolo 6: *** Lotta contro il tempo ***



Capitolo 1
*** un nuovo inizio ***


 

Era un giorno come tanti, o forse il migliore fino ad allora. Più il tempo passava e più le cose miglioravano. Il villaggio era quasi completamente ricostruito, grazie ai valorosi ninja e ai tanti abitanti che contribuivano, ma soprattutto grazie alla loro infinita forza di volontà. Dopo la Quarta Guerra Mondiale Ninja i Paesi avevano stretto un’alleanza solida e l’Organizzazione Alba era stata finalmente sconfitta del tutto, compreso Madara Uchiha, il più temuto; ora tutto sembrava finalmente  regnare nella pace assoluta…
 


“Naruto!” urlò Sakura mentre bussava alla porta della casa di Naruto, infuriata. Il ragazzo aprì e dopo aver sbadigliato, rispose con aria assonnata: “ Ehi Sakura, cosa c’è di così importante a quest’ora del mattino?” “ Sei il solito idiota, ma sai che ore sono?” “ Perché?” “ E’ quasi mezzogiorno, e mentre tu dormi come un ghiro, in giro c’è gente che lavora per ricostruire il nostro villaggio!” disse arrabbiata. “ Giusto, ora che mi ci fai pensare questa mattina dovevamo incontrarci con il capitano Yamato per aiutarlo nella costruzione…Beh, ci vado ora!” fece svegliandosi di colpo “ Naruto!” gridò “Hai intenzione di andarci in mutande?!” Il ragazzo, imbarazzato corse dentro e si vestì.

Dopo poco raggiunsero il Capitano Yamato e altri ninja “ Salve ragazzi!” dissero; Yamato, che stava sistemando una casa grazie alla sua abilità innata dell’arte del legno, vedendo i due ragazzi arrivare, chiese bruscamente “ Naruto, ti sembra questo il momento di arrivare?”  “Mi scusi tanto capitano, ma rimedierò subito!”. Effettivamente si diede da fare in quell’ occasione, e si impegnò molto fino ad essere esausto; per lui era molto importante che il villaggio tornasse all’armonia che aveva un tempo, e voleva impiegare tutte le sue energie per riuscirci. Sarebbe stato bello cancellare quanto era successo, ma purtroppo non era possibile, e questo lo sapeva bene. “ Venite, andiamo a mangiare una bella ciotola di ramen, offro io!” propose felice Yamato “ Ma lei non ne ha mai mangiato neanche un po’!” disse Naruto, guardandolo perplesso “ Beh, ve lo siete proprio meritato, e poi vale la pena provare no?”.  Gli occhi del ragazzo sembravano illuminati, e a gran voce aggiunse: “ Allora se le cose stanno così…forza, si mangia!”

Si recarono tutti e tre da Ichiraku, e come al solito Naruto incominciò a mangiare tantissime porzioni di ramen “ Non cambierai mai…” gli disse Sakura, rassegnata, poi però il suo volto assunse un’espressione più dolce, felice. Infondo non lo vedeva così da tanto, da quando Sasuke se ne era andato dal villaggio era diventato più spento, anche se forse non si notava a prima vista, pensava sempre a salvare il suo amico e a riportarlo indietro, e anche se non ci riusciva non si arrendeva mai, tuttavia dentro di sé era incredibilmente triste, e lei non ce la faceva a vederlo così, ma ora che finalmente Sasuke era ritornato, Naruto era divenuto il ragazzo di un tempo, sempre spensierato e pieno di sè, e questo le faceva piacere.  “Sakura, dove si trova ora Sasuke?” le chiese Naruto, come se avesse capito a cosa stesse pensando “ Beh, ora è dalla signorina Tzunade per gli ultimi chiarimenti…” “Ragazzi, perché non organizzate una serata tra amici per festeggiare il suo ritorno?” domandò Yamato “ Beh, veramente…” rispose Sakura, incerta, ma Naruto subito la interruppe dopo aver ingoiato di colpo il boccone“ La trovo un’idea fantastica!” “ Ma Naruto, lo sai che Sasuke è contrario a queste cose, non so se gli farà piacere…” “Ma sì, dai, sono sicuro che infondo sarà contento del vostro gesto” intervenne Yamato. Sakura, si fece convincere , non era sicura che quest’idea funzionasse, ma dentro di sé sapeva che era una cosa buona, anche per ripristinare i rapporti con gli altri“ E va bene, allora io chiamo tutti i ragazzi e organizzo la festa, magari da me, che ne dite? I miei genitori sono da mia nonna, e ho casa libera”. “Allora è deciso!” rispose contento Naruto, che quasi “scoppiava” per aver mangiato troppo. Usciti dalla locanda ognuno si recò a casa propria, e Sakura ai apprestò a organizzare tutto, e con una scusa riuscì a far venire anche Sasuke. Non vedeva l’ora che cominciasse la festa.

Note dell'autrice.   E' la mia prima fanfiction. La continuo spesso con nuovi capitoli che spero vi piacciano, fatemi sapere ^^

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Capitolo 2
*** La festa di benvenuto ***


C’erano tutti i compagni di squadra di Sakura e Naruto, i loro amici, le persone di cui si fidavano di più ( il team 8, 9, 10, Temari e Kankuro); non era una casa molto grande, ma abbastanza per accogliere tutti. L’unica persona che doveva ancora arrivare era Naruto, ma era tardi, e Sasuke era ormai sotto casa, dovevano assolutamente fargli la sorpresa. Sakura lo accolse alla porta, e quando egli aprì, tutti in coro gli dissero: “ Bentornato, bentornato! “ lui rimase perplesso e immobile, non se l’aspettava proprio, tuttavia sul suo volto si scorse un sorriso accennato, e  Sakura glielo fece notare, ma lui negò come se si vergognasse.
Intanto tutti parlavano tra loro e “sgranocchiavano” qualcosa da mangiare, quando suonò qualcuno alla porta. Era Naruto, che come al solito era in ritardo:” Sei proprio scemo, Narutooo!” lo sgridò Sakura appena lo vide entrare “ Scusa, ma ho confuso l’orario….Ehi ciao Sasuke! Ciao a tutti! “ fece ridacchiando, ma con un pizzico di imbarazzo. Sakura scosse la testa, rassegnata al suo comportamento, poi si diresse da Temari, che si trovava vicino alla tavola: “ Ehi, ma come mai Gaara non è venuto?”  “ Che ci puoi fare, purtroppo lui è il kazekage, e ha molto lavoro da sbrigare” . “ E quindi neanche i kage possono divertirsi?” chiese Shikamaru, che si diresse verso di loro e si intromise nel discorso” Purtroppo oggi non poteva, e poi non credo che a lui piacciano queste occasioni speciali” gli rispose Temari, poi continuò “ e a dire la verità neanche a me, ma sono contenta che Sasuke sia tornato, infondo siete molto legati a lui, no? “ “ Sì, è un nostro compagno, e anche io sono felice che sia tornato, però le feste sono una seccatura…ti va se andiamo fuori?” propose Shikamaru, che intanto guardava con disgusto Choji, che stava praticamente divorando tutti gli snack e le patatine presenti senza contegno, come suo solito. Temari d’accordo annuì, e così uscirono dalla casa e si diressero nel giardino. Li seguì anche Choji, che voleva fare uno scherzetto al suo migliore amico.

Era un evento particolare, ma fu anche un modo per conoscersi meglio:Tenten, amante delle armi, scoprì che Neji possedeva un’antica spada a casa sua, e di questo ne rimase affascinata ,gli chiedeva continuamente particolari, su quando fosse stata forgiata, chi l’avesse fatta, ecc… Ino rimase letteralmente affascinata dai disegni che Sai faceva ininterrottamente e che “animava” per fare qualche scherzetto ai presenti. Shino, che di solito è un tipo solitario, iniziò a parlare con Kankuro e a discutere con lui sulle marionette e sugli insetti, su quanto fossero importanti le une o gli altri nella loro vita, e ognuno di loro scopriva qualcosa di nuovo su questi due “mondi”. Kiba invece chiacchierava ogni tanto con Hinata, e la invitava ad assaggiare i cibi presenti sulla tavola, quando improvvisamente Naruto, che aveva salutato tutti uno ad uno, piombò da lei e le disse di volerle parlare. La ragazza non riusciva a capirne il motivo, e divenne tutta rossa, tuttavia decise di seguirlo fuori nel giardino, dove intanto anche Temari, Shikamaru e Choji stavano parlando, ma più lontano da loro. Era una serata piacevole, il cielo era pieno di stelle e in alto splendeva una pallida luna piena: una bellissima sera che dava inizio alla stagione estiva. Naruto esordì in modo rilassato, tranquillo: “Scusa se non ho avuto occasione di parlarti fino ad ora, ma ho avuto molto da fare, comunque ti volevo semplicemente ringraziare per quello che hai fatto per me durante lo scontro con Pain, tutto qui”. Hinata non si aspettava che proprio quel giorno lui la ringraziasse “ Ah, beh…n-non ti preoccupare…” era visibilmente molto imbarazzata, e non sapeva cosa dire, poi Naruto le propose di tornare dentro, e lei annuì. Entrati, il ragazzo si unì a Sakura e Sasuke, i quali intanto avevano parlato del più e del meno, ma si sa, Sasuke è  di poche parole, e poi ci sarebbe voluto un po’ di tempo prima che si abituasse alla vita di prima.
Passarono tutti una bella serata, e rimasero d’accordo che avrebbero organizzato qualcos’altro per incontrarsi nuovamente e stare ancora insieme.
 

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Capitolo 3
*** La mostra d'arte ***


Un lungo suono alla porta interruppe quello strano silenzio in casa Hyuga. appena lo sentì Hanabi si affrettò ad aprire: era Tenten, che era venuta a vedere la “famosa” spada di cui le aveva parlato Neji, e con un sorriso dolcissimo domandò: “ C’è Neji?”  “Certo, ora te lo chiamo” le rispose la piccola.
Il ragazzo dalla lunga chioma di capelli color ebano che ondeggiavano nell’aria si affettò ad arrivare e, dopo averla salutata le fece cenno di entrare.  Si recarono entrambi nel salone: “Che bella casa! Caspita, deve essere davvero bello vivere qui, non ci ero mai venuta…” disse meravigliata, non credendo ai suoi occhi.
In effetti casa Hyuga faceva invidia a molti: mobili di antica manifattura, mensole ricche di oggetti d’epoca , e in alto al centro della sala,  un bellissimo lampadario con gocce di cristallo, proprio come quelli che si vedono nelle fiabe. Neji era felice del suo apprezzamento, e contento le disse scherzando: “ Se vuoi dopo ti faccio vedere tutta la residenza!” e la ragazza annuì divertita.
Hinata, che passava di lì, li vide e ripensò alla sera prima e a quello che le aveva detto Naruto. Durante la battaglia contro Pain gli aveva confessato i suoi sentimenti, ma lui l’aveva ringraziata solamente per il suo intervento e per l’aiuto che gli aveva dato, non aveva fatto nessun riferimento alla dichiarazione.
Era giunta all’amara conclusione che forse il ragazzo che aveva sempre ammirato e del quale era sempre stata innamorata in realtà non l’amava neanche un po’, e nonostante questo lei non voleva pensarci, ma senza che se ne accorgesse, inaspettatamente, una tiepida lacrima scese lentamente sul suo viso cereo e delicato: non sapeva più cosa fare.
I suoi pensieri furono interrotti dallo squillo del telefono;  scosse la testa come per riprendersi e si diresse verso di esso: era Kiba, che l’aveva chiamata per invitarla ad andare alla mostra di pittura di Sai: “ Ti va? Sai me lo ha chiesto personalmente, ci teneva molto che venissimo anche noi”. Hinata, che intanto si stava asciugando le lacrime, si sforzò di fare una voce convincente, senza segni di indecisione, e si limitò a dirgli semplicemente di sì. “Ok, allora ci vediamo alle 17.00 nel piazzale davanti al campo di addestramento” concluse felice Kiba.
 
Arrivata lì, trovò il ragazzo che la stava aspettando appoggiato ad un albero, lei, che  invece stava correndo vero si lui alzò un braccio per salutarlo, dato che era esausta: “Sei in ritardo!” le disse, poi le lasciò il tempo per riprendere fiato e aspettò la risposta “ Scusami, ma papà voleva assolutamente che gli preparassi una tazza di thè, non potevo dirgli di no, ho fatto il possibile per fare presto”. Kiba la guardò come divertito, poi con un sorriso affettuoso concluse: “ non ti preoccupare, forza andiamo” .
Si incamminarono, e il ragazzo si accorse che nella sua amica c’era qualcosa che non andava: “ Cos’hai?” le chiese. Hinata, che aveva lo sguardo perso nel vuoto, improvvisamente tornò in sé : “ N- niente perché?” “ Mi sembri triste…centra Naruto vero?” lei si sentì una stretta in petto, e mostrò inconsciamente un viso agitato, ma non voleva farlo preoccupare, così gli disse una bugia, cercando si sorridere : “ Ma no… cosa vai a pensare…”

Arrivati al palazzo della mostra, i due entrarono, e incominciarono ad osservare i tanti quadri ai lati delle pareti dell’enorme sala, piena di gente. Dopo poco incontrarono Ino, che era in compagnia di Sakura : “ Ciao! Avete visto che bella mostra?” “ Sì, è magnifica, ci sono quadri favolosi” rispose Hinata, affascinata. Sai, che vide i suoi amici, li raggiunse “ Sono contento che vi piacciano!” fece con il suo solito sorriso e con gli occhi socchiusi. I ragazzi si rivolsero verso di lui e lo salutarono, poi Ino aggiunse: “Complimenti Sai, fai davvero dei bei disegni” e gli altri d’accordo annuirono “ E’ la mia prima mostra, ho chiesto il permesso a Shizune, speriamo che vada bene” “C’è molta gente, vedrai che sarà un successone!” commentò Kiba, che gli diede una pacca sulla spalla, ma per poco Sai non cadeva, e tutti risero divertiti.
Ora che aveva più tempo libero, il ragazzo poteva finalmente dedicarsi alla sua passione: il disegno. Fin da quando era piccolo teneva sempre con sé un book e un pennello, ma lo utilizzava soprattutto per l’arte ninja, ora invece restava i pomeriggi interi a casa per dipingere su vere e proprie tele.

Passarono tutti un bel pomeriggio, e al ritorno Kiba accompagnò Hinata a casa. Quando entrò ormai Tenten non c’era più, ma era felice che Neji stesse stringendo un’amicizia più profonda con i suoi compagni di quadra; infondo era sempre stato un tipo molto riservato, ma forse qualcosa in  lui stava cambiando, le appariva più gentile, e di questo ne era entusiasta.

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Capitolo 4
*** vacanze estive ***


Ormai Konoha era un luogo tranquillo, i bambini potevano giocare felici e i ninja dovevano compiere solo missioni di routine, niente di particolare. Per le strade si respirava aria di serenità, e la maggior parte dei negozi aveva ripreso la regolare attività. Quasi tutto era ritornato come prima, così Tsunade diede il permesso alla maggior parte dei ninja ( tranne pochi jonin ) di prendersi un periodo di vacanza in attesa di nuove missioni, per farli riposare e ringraziarli della loro costanza nell’ impegno per la ricostruzione.
Ino decise di sfruttare l’occasione e così pensò di fare un campeggio di pochi giorni fuori dal villaggio. Infondo pensava che avrebbe fatto bene a tutti, così contattò i suoi amici, i quali accettarono la sua proposta molto felici.

“Ino!” la chiamò suo padre, che si era alzato dal divano del salone per andare ad aprire la porta d’ingresso; La ragazza era in camera sua a scrivere “ Cosa c’è papà?” “E’ arrivata Sakura, vieni!”. Ino si affrettò a chiudere il quaderno e, alzatosi di scatto si precipitò alla porta, i tantissimi capelli biondi sciolti. “Sakura, ciao!” le disse guardandola sorpresa, poiché non si aspettava una sua visita “ Ciao! Ti va se facciamo due passi?” le rispose sorridendo, continuando a guardarla stupita dal fatto che la sua migliore amica non avesse i capelli legati; Ino se ne accorse e passò una mano tra la lucente chioma“ Non sei abituata a vedermi così,giusto?” Sakura scosse la testa, un pò imbarazzata, ma Ino cambiò subito argomento e diventò più seria: “ Dimmi una cosa….a te piace ancora Sasuke, ho indovinato? “ fece una pausa, poi continuò “ Sai, ormai è da tanto tempo che  non penso più a lui,  diciamo che ci avevo rinunciato per lasciare campo libero a te, ce ne è voluto di tempo, ma alla fine ho capito che quasi certamente tu sei la persona più adatta a stare con lui”. Sakura la guardò meravigliata, poi si fermò e alzò lo sguardo al cielo rossastro per il tramonto, il sole che ormai era basso all’orizzonte “ A dire la verità sì…e ora che è tornato al villaggio vorrei riportare le cose come erano prima…devo assolutamente riuscirci, e devo farlo, devo aiutarlo ”
Ino si accorse che i suoi occhi erano cambiati, ora aveva un’espressione più decisa, ma che improvvisamente cambiò, e si rivolse a lei con fare da furbetta“ Tu piuttosto….ho notato che hai una certa intesa con Sai eh?” la ragazza bionda si irritò a tal punto che si poteva intravedere il fumo uscirle dalle orecchie “ Ma che dici! Cosa ti salta in mente? Sì, è una persona fantastica, ma non fa per me!”  ma Sakura guardò avanti a sé “ Rock Lee, ciao!”. Il ragazzo era pochi metri avanti a loro e si era fermato per sistemarsi il coprifronte, quando le vide “ Ciao ragazze!” fece sorridente come sempre; Anche Ino si accorse di lui, e smaltì l’irritazione di prima “Ciao! Come va?” “  tutto bene ragazze, grazie!” poi proseguì “ ti va di venire con noi tutti in campeggio, la settimana prossima?” “ Mi piacerebbe moltissimo, ma devo assolutamente ripartire con il maestro Gai per un nuovo super-allenamento!!” “Ma come, sei appena tornato!” “Si lo so, ma devo esercitarmi continuamente per rimanere in forma!” come al solito si era montato la testa e le due ragazze lo guardarono di traverso, ma rassegnate all’idea che non sarebbe mai cambiato, anzi, più stava a contatto con Gai e peggio diventava, ma era fatto così e non potevano farci niente.
 Sakura si rivolse ad Ino cambiando argomento “ A proposito, chi viene al campeggio?” l’amica  portò il dito sul mento, per pensare “ Dunque…Beh purtroppo non tutti…Sasuke viene, puoi stare tranquilla, anche Naruto, Sai, Neji, Hinata e Tenten. Purtroppo Temari, Gaara e Kankuro devono fare una riunione per il loro villaggio, a Shikamaru non andava di venire ( come al solito non vuole mai fare niente quello) Shino non mi ha voluto dire il perché ( credo sia partito per una missione, boh) e Choji come sai è partito con i suoi genitori”.
Sakura le sorrise “ Sono sicura che ci divertiremo, vedrai! “.

Rock Lee augurò loro buone vacanze, poi  i tre si salutarono e le due amiche continuarono la loro passeggiata.

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Capitolo 5
*** Il campeggio ***


“Neji!” urlò Hiashi, che si era fermato nel corridoio principale della casa, con il bastone che porta sempre con sé puntato a terra “Cosa c’è?” rispose suo nipote arrivando di corsa dalla camera, preoccupato dal tono di voce dello zio “ A questo campeggio dovete partecipare sia tu che Hinata?” “Sì, perché?” fece il ragazzo, mentre lo guardava perplesso, ma Hiashi assunse un’aria seccata e da rimprovero “ Secondo me è una perdita di tempo, dovreste allenarvi…Tuttavia cerca di sorvegliare tua cugina, non vorrei che commettesse qualche sciocchezza…”. Neji sorrise e lo rassicurò senza  aspettare che finisse la frase:”Non ti devi preoccupare, ormai sa badare a se stessa, comunque se dovesse succederle qualcosa la difenderò io”.
Hiashi può sembrare un uomo dai modi bruschi e all’antica,  in parte è così, è vero,  ma infondo Neji e tutta la famiglia Hyuga sapevano benissimo che ha sempre tenuto a loro, in particolare alle sue due figlie, e anche se inizialmente non gli importava molto di Hinata, ora stava cominciando ad apprezzarla per quello che era, una ragazza dolce ma a volte anche troppo buona, per questo di preoccupava per lei. Al contrario, Hanabi aveva sempre avuto un carattere molto forte e deciso, ripreso forse dal padre, il quale forse si rispecchiava più in lei.
 
Intanto nel villaggio i ragazzi stavano preparando gli zaini, le borse e tutto l’occorrente per partire; secondo le previsioni del meteo il tempo sarebbe stato favorevole e il cielo soleggiato, le temperature sarebbero salite di molto.
 
Il giorno della partenza, nel tardo pomeriggio si incontrarono tutti all’uscita di Konoha, davanti al maestoso portone verde, ma come al solito mancava Naruto.Tuttavia non aspettarono molto “Eccolo lì” dissero, e Sakura andò su tutte le furie, appoggiata anche dagli altri d’accordo con lei “Narutooo!” urlò “ Eh eh, scusate!” fece con una risatina,  ma i presenti gli lanciarono occhiate di sdegno, mentre scuotevano la testa “ Bene, ora possiamo partire” fece Sasuke con tono indifferente.
Ci vollero più di tre ore di cammino, poi finalmente arrivarono.
 Era un posto bellissimo vicino al mare e circondato da boschi. Era simile ad una radura, in cui ci si poteva accampare e stare tranquilli, immersi nella natura e nell’aria fresca e pulita, a pochi metri dalla spiaggia.
Era ormai sera e dopo essersi sistemati e aver aperto le due tende ( una per le ragazze e una per i ragazzi) decisero di accendere un fuoco lì nel campo, per avere più luce e cucinare qualcosa. “ Ma sei proprio imbranato!” disse Ino con tono spazientito rivolgendosi a Naruto, il quale non riusciva ad accendere il falò, anche se ci stava provando con tutto se stesso “Beh, allora fallo tu!” , rispose indispettito. Alla fine intervenne Sai e ci pensò lui, avendo già fatto molta esperienza con la squadra Ambu; capitava spesso che dovessero effettuare missioni di vitale importanza fuori dal villaggio, e tra loro era uno dei pochi che era capace.
La calda serata passò in fretta e i ragazzi erano stanchi ma felici di stare insieme; Naruto prese in giro Ino e Sai, ma quest’ultimo non sembrava arrabbiato, al contrario di Ino, che era su tutte le furie. “Io vado a dormire” disse, e tutti gli altri lo seguirono, a parte Sasuke, che fu fermato da Naruto, ancora seduto vicino al fuoco, quasi spento. Si rivolse a lui ma senza guardarlo “ Sono contento che tu sia tornato…” Sasuke faceva finta di non aver sentito, tuttavia sul suo viso si dipinse un leggero sorriso, ma  poi si diresse nella tenda.
Durante la notte si sentivano ululati e rumori di animali “ Ragazze, io ho un po’ di paura..” fece Ino, che non riusciva a dormire per il terrore, ma Sakura subito la rassicurò “ Lo sai che siamo nei pressi di un bosco, è normale sentire certi rumori” e  anche Hinata era d’accordo con lei, mentre Tenten non aveva sentito la discussione perché già si era assopita, persa nei suoi sogni.
La mattina presto, Sai si svegliò e cautamente uscì dalla tenda. Recatosi sulla spiaggia, si sedette su un muricciolo non molto distante con il suo book, e incominciò a disegnare qualcosa. Anche Ino si svegliò, e vedendolo si recò da lui “ Buongiorno” disse, Sai volse lo sguardo su di lei e ricambiò il saluto, poi continuò “ Ti va di fare uno scherzo agli altri?” “ Cioè?” “ Vieni, seguimi”. Sai prese la mano di Ino e la strinse forte, e trascinò con sé la ragazza, che lo fissava confusa.
“Aiutooo!” Un topo! Un topo!” urlò Sakura, che si affrettò ad uscire dalla tenda insieme a Tenten ed Hinata, anche loro spaventate.
“Ma che diavolo è? Un serpente?” Kiba e Neji si alzarono e uscirono di corsa, mentre Sasuke si affrettò ad uscire, e uccise l’essere con un colpo secco: aveva capito che era tutta opera di Sai e del suo inchiostro.
Naruto invece non si accorse di nulla perché dormiva come un ghiro.
“Ehi voi due, vi ho beccato” disse il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, ma subito Ino si difese indicando Sai, ancora con il rotolo e il pennello nelle mani “ Ehm... veramente è stata colpa sua!” ma il ragazzo sorrise socchiudendo gli occhi “ E’ solo un piccolo scherzetto”. Sakura sentì tutto e infuriata li rincorse per tutta la spiaggia, furiosa :“ Io vi uccidoo!”.
“ Ragazzi che ne dite, ci facciamo un bagno?” propose Kiba per cambiare discorso, mentre guardava i due ragazzi scappare a tutta velocità da una Sakura senza pietà “ Ma sì, dai! Però tu sveglia Naruto, mi raccomando” rispose Tenten.
Si misero tutti il costume e si recarono sulla riva; intanto li avevano raggiunti anche Sakura, Ino e Sai, stremati per la corsa.
Hinata era rimasta un po’ in disparte, poco lontano da loro, che invece stavano facendo il bagno. “ Ehi Hinata vieni anche tu, l’acqua è favolosa!” le disse Naruto, che si stava agitando nel mare, contento. “N-Naruto…ehm…veramente io….”
“ Non sa nuotare” la interrupe Kiba, ma con tono gentile, senza volerla offendere “ Allora vieni, te lo insegno io” le disse “M-ma, N-naruto, non…” il ragazzo uscì dall’acqua, afferrò Hinata per un braccio e la trascinò dentro. Gli altri intanto si divertivano a schizzarsi a vicenda. “Bravissima, così…” la stava aiutando passo dopo passo, ma la ragazza era così imbarazzata che non riusciva a muoversi, non sapeva come comportarsi, infondo non le era mai capitata una situazione simile, soprattutto con Naruto.
Improvvisamente si sentì urlare “Palla, palla!” era Ino, alla quale era sfuggito il pallone che si stava dirigendo proprio vero i due ragazzi; loro non si accorsero di nulla, così il pallone colpì Hinata sulla schiena, che perse l’equilibrio e cadde addosso a Naruto, all’altezza del petto. Alzò lo sguardo e incrociò quello di Naruto: i due si fissarono per pochi istanti, nei quali Hinata divenne più rossa che mai. Non ci pensò due volte e scappò via, più forte che poteva. Naruto inizialmente rimase impietrito, soprattutto dalla sua reazione, ma poi decise di raggiungere gli altri amici, che intanto avevano assistito alla scena e guardavano il ragazzo attoniti. Poi intervenne Ino:”Mi sa che ho combinato un casino”, ma Tenten la tranquillizzò, poi aggiunse “Vado da Hinata, non vi dovete preoccupare, continuate a fare quello che stavate facendo prima”.
La ragazza, che portava come sempre gli chignon, si recò dall’amica, che intanto era tornata alla tenda e sedeva accovacciata, guardando a terra. “ Ehi, come stai, tutto ok?” domandò; Hinata alzò lo sguardo verso di lei, cercò di farle un sorriso, ma si vedeva fin troppo che era falso, così Tenten capì che doveva fare qualcosa, e si sedette accanto all’amica “ Non ti devi preoccupare per quello che è successo…” “ S-sì, ma…” “ Ti piace Naruto, vero?”. Hinata era diventata tutta rossa e non poteva nascondere la sua timidezza, tuttavia era ancora triste  “Ecco…s-sì”. “Sai, me ne ero accorta quella volta contro Pain, quando io, Neji e Rock lee ti vedemmo a terra in fin di vita. Avevo capito che lo avevi fatto per lui”. Hinata la continuava a guardare triste e avvilita “ Ma a lui non piaccio, è per questo che prima mi sono sentita in imbarazzo, è tutto inutile…” Tenten le appoggiò una mano sulla spalla per rassicurarla, e le sussurrò dolcemente, con un grande sorriso sul volto “ Invece no, vai avanti e non arrenderti…” poi  si alzò in piedi e proseguì:” Vieni, oggi è una bellissima giornata, andiamo dagli altri”.
Hinata sembrava più sollevata ora che si era liberata di tutto ciò che  portava dentro ormai da tempo, così provò a sorridere e si alzò, insieme tornarono sulla spiaggia.
All’ora di pranzo i ragazzi si diedero da fare e procurarono del cibo alle ragazze, le quali si impegnarono moltissimo a cucinarlo; non era molto, ma c’era tutto ciò di cui avevano bisogno.
 Si sedettero tutti quanti vicino alle tende, in cerchio “Mmm! Ma è squisito, chi lo ha fatto l’involtino?” fece Naruto mentre gustava il buon cibo. Tenten rispose subito “ Quello lo ha fatto Hinata!” il ragazzo guardò quest’ultima mente ne mangiava uno dopo l’altro ,senza sosta e disse contento  “Hinata, sei una cuoca eccezionale, come sempre!” lei non riuscì a guardarlo negli occhi, tuttavia arrossì.
Dopo aver mangiato, Kiba, Naruto e Neji sì addormentarono dentro la loro tenda, mentre le ragazze chiacchieravano sedute sotto un albero che faceva ombra, vicino alla sabbia bollente della spiaggia che copriva tutto il paesaggio circostante. Sakura invece propose a Sasuke di fare una passeggiata lì intorno, e lui sempre con tono indifferente accettò.
Erano circondati da un grande silenzio, poiché si erano allontanati abbastanza dagli altri, e faceva molto caldo, ma Sakura non ci pensava, voleva assolutamente chiarire definitivamente con Sasuke, che camminava accanto a lei, apatico come sempre, lo sguardo avanti a sé “ Oggi fa molto caldo eh?” cominciò la ragazza dai corti capelli rosa, che volteggiavano lievemente al poco venticello tiepido che soffiava “ Già” rispose lui, come se stesse pensando ad altro. Improvvisamente si fermò e si fece più seria “ Vedi…lo so che per te è molto difficile, ma ora che sei al villaggio, vorrei che tutto  tornasse come prima, ma soprattutto vorrei tornare a sorridere come prima, insieme a te…se c’è qualcosa che non va, io….” “ Non sono affari tuoi” le rispose bruscamente Sasuke, senza lasciarle finire la frase. Era turbato in volto, come se in realtà questo  sogno di Sakura fosse anche il suo, ma a causa di qualcosa non poteva realizzarlo, probabilmente era colpa del suo orgoglio. Lei tuttavia non si aspettava affatto una risposta del genere,  per questo ci rimase molto male; infondo era abituata a quel suo comportamento distaccato e scontroso, ma questa volta avrebbe voluto che le rispondesse in modo più gentile, come per convincersi che qualcosa dentro di lui era finalmente cambiato.
Si voltò e tornò indietro, a passo veloce, verso le altre ragazze; anche Sasuke si voltò, ma camminava a passo più lento, e a differenza di lei si  recò alla tenda.
Sakura, c’è qualcosa che non va?” chiese Ino, che si accorse che la sua migliore amica era come scura in volto, avvilita “No no, va tutto bene, tranquilla…” le rispose, con un sorriso appena accennato, forzato: non voleva che le altre si preoccupassero, infondo doveva dare a Sasuke ancora un po’ di tempo, forse avrebbe capito.
Decise di sedersi e parlare con loro, e senza accorgersene passò tutto il pomeriggio, ed era arivata l’ora di andare a cercare qualcosa per la cena “ Ehi ma i ragazzi stanno ancora dormendo?” chiese Tenten, che posò lo sguardo sull’orologio “ No, Naruto si è svegliato cinque minuti fa, l’ho visto passare, gli altri non so…” rispose Ino “Bene, allora la cena la cerchiamo io e lui” affermò Sakura, che se ne andò correndo verso la tenda, le altre che la guardavano perplesse allontanandosi improvvisamente da loro.
Naruto era lì nei dintorni che camminava con le braccia incrociate dietro alla nuca, come a godersi la fresca brezza che dava inizio alla sera; Sakura si diresse da lui e lo afferrò per un braccio, trascinandolo via verso il bosco “ Ehi Sakura, mi fai male!”. La ragazza in effetti non si era accorta che stava stringendo troppo, forse perché soprappensiero, e quando sentì la voce del biondino si fermò “ Scusami Naruto, ma vedi…” “C’è qualcosa che non va?” fece serio, guardandola dritto  negli occhi “ … sì tratta di Sasuke. Da quando è tornato al villaggio sembra molto triste, è come se non fosse contento di stare con noi…” ma Naruto le mise le mani sulle spalle, sorridendo “Vedrai che tutto si sistemerà, lo sai come è fatto,no?”. Anche questa volta era stato lui a tranquillizzarla, sicuro di sé e  ottimista, come aveva fatto sempre, del resto. Sakura sembrava più serena dopo quelle parole che l’avevano rassicurata, e gli sorrise. All’improvviso Naruto, che si era messo a cercare qualcosa lì intorno, la chiamò “Sakura, guarda!” aveva trovato qualcosa tra l’erba e voleva raccoglierla, ma il suo corpo si sbilanciò troppo e cadde addosso a lei, toccando le labbra con le sue; Hinata, che era venuta a chiamare i ragazzi, stava per pronunciare qualcosa che però le si bloccò in gola. Assistette ad una scena che non avrebbe mai voluto vedere; ebbe la sensazione di un grande colpo al cuore, rimase lì impietrita,  (loro non l’avevano vista) le gambe le tremavano e le lacrime scendevano silenziosamente dagli occhi spalancati e increduli, rigando il suo viso pallido. In quel momento non sapeva cosa pensare, l’unica cosa certa è che il suo corpo iniziò a muoversi, e le sue gambe, anche se deboli, correvano senza sosta nel bosco ormai buio.
 Improvvisamente si fermò: vide un’ombra davanti a lei: era qualcuno che si avvicinava; non riusciva a distinguerla chiaramente, ma essa continuava ad avvicinarsi sempre di più. Hinata rimase ferma, come paralizzata, e con un rapido e impercettibile  movimento l’ombra le sferrò un forte colpo sulla nuca che la fece cadere a terra, priva di sensi.
Intanto Sakura e Naruto, anche se confusi da quel bacio rimasero in silenzio e presero comunque l’occorrente per la cena, poi tornarono dagli altri, che nel frattempo si erano sistemati seduti intorno al fuoco appena acceso. Videro subito Neji, seduto anche lui, che con sguardo indagatore  domandò “Sakura,Naruto…ma Hinata non è con voi?” “Perché dovrebbe essere con noi?” rispose Naruto con aria confusa, mentre sistemava quello che aveva raccolto “ Era venuta a chiamarvi, se non l’avete incontrata deve esserle successo qualcosa!” disse con tono agitato. Si alzò di scatto da dove era seduto e gridò a tutti “ Presto, andiamo a cercarla!” ma appena finì di pronunciare questa frase un kunai velocissimo con attaccato un bigliettino si conficcò in un albero a pochi metri da loro “Cos’è stato?” si chiedevano. Sasuke si diresse in quella direzione e raccolse il kunai, poi tolse il pezzo di carta: i suoi occhi si dilatarono “ Qui c’è scritto che se vogliamo rivedere Hinata viva dobbiamo consegnare il Rotolo Proibito del nostro villaggio tra un’ora a pochi metri da qui, vicino la riva.”

Ognuno di loro si era fermato per ascoltare con attenzione quelle parole: dovevano fare qualcosa.

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Capitolo 6
*** Lotta contro il tempo ***


I ragazzi rimasero scioccati da quell’annuncio che non si sarebbero di certo mai aspettati; ognuno di loro si era avvicinato a Sasuke, che teneva ancora il foglio in man. Si guardavano a vicenda, non sapendo cosa fare: “ Una cosa è certa: quel rotolo non lo avranno mai!” affermò deciso Naruto, i pugni stretti, poi continuò “ contiene tecniche proibite e molto pericolose, io ne so qualcosa, se dovesse cadere in mani sbagliate sarebbero guai…” “Allora vuoi abbandonare Hinata, non è così?” intervenne Kiba, che lo fissava con rabbia “ No, io non abbandono i miei compagni!”. L’atmosfera era divenuta in pochi istanti molto pesante, e tutti erano molto tesi; le ragazze erano molto tristi, e guardavano a terra, come per pensare ad una soluzione, Neji invece era il più preoccupato “ dobbiamo assolutamente riportare indietro Hinata sana e salva, escogitiamo qualcosa”. Tutti d’accordo si riunirono; qualcuno di loro sarebbe già partito alla ricerca della ragazza ( tipo Kiba, Naruto o Tenten) ma sapevano che non potevano farlo, dovevano prima trovare un piano per sottrarla ai nemici: di certo non avrebbero mai potuto portare il Rotolo.

Era calata ormai la notte, i ragazzi si avviarono cautamente ma con tantissimo nervosismo e preoccupazione in corpo verso il luogo dell’appuntamento, al punto d’incontro. Si fermarono. Videro avvicinarsi una figura femminile alta e vestita con un lungo abito color crema, ben decorato, i capelli biondi raccolti sulla nuca; non sembrava un ninja, ma emanava un’aurea di potenza che faceva venire i brividi. “Bene” disse con voce calma “ Dov’è il Rotolo?” “Prima vogliamo vedere Hinata” ribattè Neji deciso, mentre la fissava, arrabbiato. Ella sorrise “ La vostra amica sta bene, ora datemi il Rotolo, poi la rivedrete”, Sasuke, che aveva in mano l’oggetto si fece avanti e lo pose non molto lontano da lei, su una piccola pietra; la donna si avvicinò e lo prese, poi fece cenno ad un uomo basso e robusto (che si era nascosto) di farsi avanti: portava in braccio la povera Hinata, priva di sensi. “ Restituiscici subito la nostra amica!” disse Kiba con tono alterato, come se stesse per scoppiare      “ Prima devo controllare” gli rispose la donna, la quale prese il rotolo e lo aprì.
A questo gesto quest’ultimo scomparve in uno sbuffo di fumo e divenne Naruto ( aveva applicato la tecnica della trasformazione) e il volto della donna si riempì di stupore “ Cosa?” “Forza ragazzi, all’attacco!” ordinò gridando Neji, e a cominciare da Naruto ( che si scagliò su di lei) tutti cercarono di attaccarla, ma quest’ultima riuscì comunque a difendersi grazie alle sue speciali abilità nelle arti magiche, anche se sembrava i difficoltà “Chobo, portala via e uccidila!” disse mentre schivava i loro colpi.
L’uomo le obbedì e si dileguò nel bosco di fretta. Kiba lo vide e non ci pensò due volte a seguirlo; purtroppo non aveva portato con sé Akamaru, perché voleva farlo riposare un po’ e fargli fare qualche visita di controllo, tuttavia era sicuro di riuscire ad inseguire Chobo anche da solo. Anche Naruto lo seguì, e con lui  Sai, che pedinava l’uomo velocissimo con l’aiuto dell’ultraillustrazione animale, che poteva effettivamente risultare utile in questa situazione. Correvano tra gli alberi, ma stettero a debita distanza per non farsi scoprire e per osservare i suoi movimenti, non lo perdevano mai di vista.
Dopo poco si fermò davanti all’ingresso di una grotta. Era deciso ad affrontarli tutti e tre insieme. Appoggiò Hinata a terra e fece alcuni gesti magici con le mani “ Tecnica della pioggia di aculei!” disse, e improvvisamente dall’alto caddero contemporaneamente centinaia di aghi appuntiti “ Ultraillustrazione animale!” Sai coprì se stesso e i suoi amici con un ombrello gigante, ma poi intervenne Naruto con la tecnica della moltiplicazione del corpo per creare un rasengan e colpire così Chobo, ma lui prese Hinata e la strinse a sé: “ Se mi attaccherai userò lei come scudo” affermò con un ghigno crudele sul volto, mentre guardava Naruto, che intanto si era fermato, arrabbiato. “ Accidenti, e ora cosa facciamo?” disse Kiba preoccupato.

Intanto la donna sembrava avere dei seri problemi nello scontro con i ragazzi, ma era immune alla tecnica del capovolgimento spirituale che Ino provò più volte, senza successo “ Accidenti, non ci riesco…Si può sapere chi sei?” tutti si fermarono per attendere una risposta “ Chi sono io?” sorrise beffardamente, poi continuò “ Mi chiamo Lady Mizuna, e il mio scopo è possedere tutte le tecniche proibite, per questo mi serve quel Rotolo, e se non volete darmelo voi, me lo riprenderò da sola!”. Improvvisamente dal terreno emersero decine di piante selvatiche giganti, alte come un albero. Una di queste prese Sakura e la avvolse stringendola forte “ Non riuscirete mai a sconfiggermi!”  disse Lady Mizuna con sguardo truce e sgranando gli occhi, mentre fissava i ragazzi in modo malefico. “Sakura!” Sasuke preoccupato ma deciso lanciò il Mille Falchi contro la pianta, che però assorbì il colpo e non si mosse. Purtroppo i problemi non erano finiti: quest’ultime continuavano a crescere, e sembrava non ci fosse modo per annientarle.
Intanto Chobo teneva stretta Hinata a sé, inerme; “Ma certo!” urlò Sai, il quale scaraventò uno dei suoi animali illustrati contro i due “ Cosa stai facendo, Sai! Ma che ti salta in mente?” Naruto non capiva affatto la reazione del suo amico, che sembrava però sicuro di sé. All’attacco Chobo e Hinata scomparvero in una nube: erano copie. Kiba e Naruto erano davvero sorpresi e increduli “ Presto, non c’è tempo da perdere, dobbiamo cercare quelli veri, non possono essere lontani!” affermò certo Sai.

I tre procedettero alla ricerca senza pensarci due volte.

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