With You I'm Born Again

di AurelioGleeKlaine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'I love you' ***
Capitolo 2: *** Whit You I'll Be Born Again ***



Capitolo 1
*** 'I love you' ***


Kurt
- La lezione da molto iniziata sembrava non finire mai. Bussarono alla porta. Sentii solo: ‘Kurt!’ poi mi si mozzò il fiato.
_

Blaine
- Come ogni sera leggevo il mio vecchio libro, che non riuscivo più a finire, nel mio stretto dormitorio della Dalton. Aspettavo Kurt impazientemente e, come accadeva da quel giorno, non riuscivo ad aspettare di rivederlo. Finalmente sentii i pugni battere contro la porta! Corsi ad aprire.
Vidi il viso di Kurt solcato da lacrime di veleno. Riuscii solo ad aprire la bocca ed emettere un esile gemito di dolore. Poi si accasciò vicino i miei piedi!
Lo portai dentro.
Sussurrò con voce tremula: ‘Anche lui no!’ .
Rabbrividii.
Capì che Kurt, il ragazzo che mi face innamorare di lui, non sarebbe più rinato. Non ebbi il coraggio di chiedergli come. Mi avvicinai. Mi chiese di abbracciarlo.
L’ombra calò sui suoi occhi e cadde nel sonno.
Io rimasi lì, impietrito! Non chiusi occhio quella notte e rimasi tutto il tempo a fissarlo!
-
Dalle piccolissime fessure della finestra della mia stanza quella mattina non filtrò la luce.
Kurt aveva dormito per tutta la notte. Non cambiò posizione. Mi alzai.
Sentii squillare il telefono di Kurt: era il suo fratellastro.
Finn!’ risposi. Lo tranquillizzai: ‘Kurt è qui con me’. Mi spostai nella penombra della mia stanza con ancora il telefono in mano. ‘Perché?’ chiesi. Non riuscivo a sentire tutto quello che disse, capii soltanto: ‘[…] questa volta non c’è stato niente da fare … il cuore ha cessato di battere […]
Emisi un brevissimo respiro di dolore. Sussurrai incredulo ‘Burt’.
Salutai Finn e chiusi il telefono. Questa volta non bastava neppure una canzone per risollevarlo.
Dormiva.
Ancora.
Mi riavvicinai a lui. Gli accarezzai il viso. Lo feci dolcemente, ma lui si sveglio.
Mi fissò senza distogliere lo sguardo.
Gli chiesi: ‘Come stai?’. Non mi rispose. Si alzò di scatto come se volesse fuggire. Poi si fermò davanti alla finestra. La aprì: ‘Il buio mi mette paura!’, poi scoppiò in lacrime nascondendosi: ‘Non voglio che mi vedi così’. ‘Non preoccuparti, io sono qui e lo sarò per sempre’, replicai.Quel per sempre fece apparire un sorriso effimero sulle sue labbra.
Scomparve.
_

9 anni dopo non c’era più suo padre a sostenerlo.
Kurt stava in silenzio. Il viso rivolto verso il basso. Io ero vicino. E con me c’era sua zia Mildred, era impassibile.
Kurt si alzò.
Non fece molti passi. Schivò il gruppo di persone che si erano poste intorno alla bara. Carole lo chiamò piangendo: ‘Kurt!’. Lui fece finta di non sentirla.
Si avvicinò ad una lapide. La lapide della madre.
Si inginocchiò.
Poggiò il capo sul terreno e rimase li a piangere finché tutti non se ne andarono.
Rimanemmo soli. Io e lui. Mi avvicinai, gli porsi la mano.
Si alzò.
Era debole, riusciva solo a camminare. Le due lapidi erano vicinissime ma non si fermò a quella del padre.
Si girò, di scatto, verso di me. Fissava i miei occhi.
Fissai i suoi.
Ti amo’, dissi.
Ti amo’.

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Capitolo 2
*** Whit You I'll Be Born Again ***


Blaine
Quella sera tornammo a casa sua; durante tutto il viaggio non disse una parola Kurt, rimase in silenzio: seduto sul sedile posteriore della macchina di Finn. Io ero accanto a lui.
La macchina si fermò davanti casa: tutto era buio intorno e, anche se Novembre, non c’era un alito di vento. Solo un tappeto di foglie bagnate che brillavano alla luce di una luna spenta.
Quella sera decisi di rimanere con Kurt.
Entrammo nella casa, tutto rimase immutato, tutto era come sempre. Solo l’aria che respiravamo era diversa. Kurt non si guardò intorno, tirò dritto fino in cucina, bevve dell’acqua poi disse che sarebbe salito in camera.
_

La luce in quella casa era poca.
Le scale, le salii. Entrai in camera di Kurt, non c’era. La porta del bagno era aperta. Sapevo che Kurt era nella camera dei genitori.
Mi diressi verso la stanza ma non mi avvicinai, solo tanto da poter  vederlo nel buio della camera.
Era lì, seduto sull’angolo del letto, il volto verso il basso: guardava una foto. La foto dei genitori.
Sentivo solo il mio respiro, e il suo. Vidi una lacrima cadere sul vetro della foto.  Kurt con il dito la asciugò seguendo la scia. Mi vide. ‘Solo che…che non doveva andare così, ora sono ancora più solo, qui senza di loro. Qui senza il calore che riusciva a darmi mio padre, e l’amore che mia madre mi riusciva a trasmettermi ogni giorno: ogni giorno fino ad ora.’  Disse piangendo Kurt dopo che mi misi vicino a lui. Il suo dolore mi bloccò: non riuscivo a rispondergli. 
Mi alzai, gli tesi la mano. La afferrò: era ghiacciata.
La strinse, forte. Riuscii a trasmettergli quello che avrei dovuto rispondergli. Iniziai a camminare diretto verso la sua camera; lui mi seguiva tenendo serrata la mano.
_

Si accorse che non parlai quella sera, non dissi niente. ‘Mi dispiace’ disse Kurt fissandomi.
- ‘Perché dovresti essere dispiaciuto? Perché proprio con me? Vederti così mi distrugge. Vederti piangere mi disintegra. Sentirti dire quelle cose mi rovina. ’
Non sentivo più niente ora. Kurt pianse. ‘No’ dissi. Lo abbracciai.
Ci ritrovammo distesi sul letto. Le mani che si stringevano.
Chiusi gli occhi, Kurt si avvicinò così tanto sa sentire i suoi battiti: With you I’ll be born again.
Sorrisi. 
 
  

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