Eileen&Fred. Tra risate e colori.

di Keira Pym
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo. ***


Quella mattina i capelli di Eileen Gray erano di un leggero color turchese mentre, impalata di fronte all’entrata della biblioteca, cercava di ricordare quale fosse la strada più breve per raggiungere l’aula di Incantesimi. Frequentava ormai il quinto anno ad Hogwarts, ma continuava a perdersi come se fosse al primo giorno. “Sai” disse una voce alle sue spalle “Ci siamo sempre chiesti come sia possibile che una testa bacata come te, sia potuta finire in Corvonero.” Si girò, i gemelli Weasley la osservavano ridendo.”Ti sei persa di nuovo?” chiese Fred. “Se vuoi possiamo indicarti la strada.” Continuò George con un sorriso malizioso stampato in faccia. “No, grazie.” Replicò lei. “L’ultima volta che mi avete dato indicazioni mi sono ritrovata nei sotterranei… E dovevo raggiungere la Torre di Astronomia. Ora devo andare.” Disse tentando di allontanarsi, ma Fred le si schierò davanti, bloccandole il passaggio. “Sicura di non volere una mano?” chiese avvicinandosi. Eileen arrossì , e anche i suoi capelli cominciarono a tingersi di rosso; le succedeva tutte le volte che era in imbarazzo. Conosceva i gemelli da tanto tempo ed era molto affezionata a entrambi, ma per Fred aveva sempre provato qualcosa di più, e adesso lui le era di fronte che insisteva per accompagnarla in classe. Con un enorme sforzo si costrinse a distogliere lo sguardo dal gemello “Ma voi non dovete andare a lezione?” chiese tentando di concentrarsi su qualcosa che non fosse Fred. George fece una smorfia. “Abbiamo Difesa contro le Arti Oscure con quel rospo della Umbridge.” Eileen portò le mani ai fianchi e assunse un tono autoritario “Allora dovete sbrigarvi o farete tardi. Quella professoressa già vi odia e non dovreste darle un motivo in più per punirvi.” Sapeva quali fossero i metodi di punizione della Umbridge, e non voleva che Fred e George si cacciassero nei guai proprio ora che erano all’ultimo anno. “Avete i M.A.G.O quest’anno, per una volta potreste mettere da parte l’orgoglio e…” “Eileen, smettila di comportarti come nostra madre perfavore.” La interruppe Fred. “Ci basta sopportarla quando siamo a casa.” “E comunque non preoccuparti per noi” continuò George “Abbiamo in mente qualcosa di speciale per lei.” Disse con gli occhi illuminati. Ecco, adesso sono certa di potermi preoccupare pensò Eileen, ma non poté fare a meno di sorridere. Anche Fred sorrise. “Bene, noi andiamo. Non vorremmo privare quel rospo della nostra compagnia, giusto George?” “Giusto Fred.” Eileen li guardò, le piaceva quando uno completava la frase dell’altro. Faceva trasparire quel legame forte, magico dal quale i gemelli erano uniti. Un legame che niente sarebbe stato in grado di spezzare. “Ci vediamo” li salutò, mentre finalmente si incamminava in cerca dell’aula di Incantesimi. Fred le fece l’occhiolino “Puoi contarci!” disse. Eileen avvampò di nuovo, era davvero innamorata. Per quanto tempo ancora sarebbe riuscita a nascondere ciò che provava per lui?

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo. ***


Senza sapere come, Eileen era riuscita ad arrivare all’aula di Incantesimi, così tirò un sospiro di sollievo e dopo essere entrata andò a sedersi vicino a Luna. “Ciao Eileen! Hai incontrato Fred vero?” le chiese lei sorridendo. “Come fai a saperlo?” Luna aveva la capacità di riuscire sempre a sorprenderla. “Oh, dai tuoi capelli. Diventano sempre rossi quando l’incontri” Eileen si concentrò e chiuse gli occhi. In un attimo i capelli le tornarono del color turchese di prima. “Credo che dovresti dirglielo” continuò Luna, ma Eileen non era dello stesso parere. “Farei solo la figura della stupida” disse scuotendo la testa. “E poi lui non è interessato a me.” Aggiunse, pensando ad Angelina. Non sapeva bene cosa ci fosse tra i due, ma Fred l’anno precedente l’aveva invitata al Ballo del Ceppo. Inoltre trascorrevano molto tempo insieme anche per gli allenamenti di Quidditch, e Eileen temeva che Fred ne fosse innamorato. Scacciò quel pensiero dalla mente. “Sai, dopo pranzo ci sono gli allenamenti della squadra di Grifondoro” disse Luna con disinvoltura “Potresti andare a vederli.” Eileen ci pensò su, quel pomeriggio avrebbe dovuto scrivere un tema per Pozioni, ma se si fosse sbrigata avrebbe potuto vedere almeno la fine degli allenamenti,  e soprattutto avrebbe potuto vedere Fred. Dopo pranzo perciò, si affrettò a raggiungere il dormitorio dove scrisse frettolosamente il tema che doveva consegnare il giorno dopo a Pozioni. Lo rilesse un paio di volte, non aveva fatto un bel lavoro e sapeva che Piton non avrebbe apprezzato, ma del resto non apprezzava mai i suoi temi quindi infilò una giacca e scese per andare al campo di Quidditch. Aveva appena superato la capanna di Hagrid, quando vide Fred e George venirle incontro sorreggendo una ragazza. Quando si avvicinarono riuscì a riconoscere Katie Bell, la cacciatrice di Grinfondoro, ricoperta di sangue. “Cosa le è successo?!” chiese Eileen mentre porgeva un fazzoletto alla ragazza “Ron l’ha colpita in faccia con la Pluffa” rispose Fred sbuffando per lo sforzo “ Bé, poi noi…Volevamo aiutarla sai, ma credo di essermi confuso e averle dato delle Vescicole Sanguinolente e la situazione è peggiorata… ” Continuò visibilmente imbarazzato. Eileen gli diede una mano a trasportare Katie “Vi sentirete soddisfatti quando sarete riusciti ad ammazzare qualcuno?” chiese ironica. “Non inferire.” Disse George imbronciato. Quando raggiunsero l’ infermeria, lasciarono Katie alle cure di Madama Chips e si sedettero su un letto lì vicino ad aspettare che si riprendesse. Angelina entrò sbattendo la porta e andò a sedersi in mezzo ai gemelli guardando Kate che stava riacquistando colore. Eileen provò un’improvvisa fitta allo stomaco e incapace di intrattenersi, sbuffò e la guardò torva, gesto che però non sfuggì a George. “Vi saluto” disse e uscì cosciente di non poter resistere un minuto di più nella stessa stanza con Angelina. Aveva fatto appena qualche passo quando sorpresa si rese conto che George la stava seguendo. “Allora” disse lui col tono di chi la sa lunga“Ti piace il mio fratellino, giusto?” chiese divertito “Cosa ti salta in mente?!” Urlò lei, ma si rese conto che ormai era troppo tardi, George aveva capito tutto. “Quindi è così” concluse lui trionfante. “Ti sbagli” incalzò lei “Come potrei mai innamorarmi di Fred?” “Bè in effetti mi sorprende che non ti sia innamorata di me, infondo sono sempre io quello più bello. Però, dal momento che Fred mi assomiglia… Potrei anche capirti” “ Oh, grazie mille.” Disse lei sconsolata. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era che George sbandierasse al vento della sua cotta per Fred. Lui parve notare la sua espressione “Non ti sarai mica arrabbiata?” chiese incapace di restar serio, Eileen si arrese “Non dirglielo, ti prego” Ma George rise “Non farei mai una cosa del genere a una persona a cui voglio così bene” Eileen tirò un sospirò di sollievo  “Grazie George, davvero” “Non ti ci abituare” replicò lui, ma sorrideva.  Eileen non si era mai sentita grata come in quel momento di avere un amico così speciale, di cui potersi fidare. “George puoi farmi un ultimo favore?” chiese timidamente,  lui la guardò interrogativo “Potresti accompagnarmi alla Torre del dormitorio? Credo di aver dimenticato la strada e non vorrei perdermi di nuovo” disse ridendo “Sei proprio un testa bacata” commentò lui e le prese la mano “forza, andiamo.”

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo. ***


I giorni seguenti trascorsero velocemente e ormai l’autunno era alle porte, ma a parte il tempo per Eileen non era cambiato un granché… Era ancora innamorata di Fred. Solo che adesso aveva anche altri pensieri per la testa: quest’anno avevano i G.U.F.O, e lei era preoccupata per Difesa contro le Arti Oscure. La Umbridge non permetteva loro di esercitarsi con gli incantesimi, e quelle che prima erano le sue lezioni preferite,divennero ben presto una vera e propria tortura. Non facevano altro che leggere Teoria della Magia Difensiva, e poi c’era qualcosa di sinistro in quella professoressa, ed era sicura di non essere l’unica ad averlo notato. “Sai, ti invidio.” Disse Padma distraendola dai suoi pensieri. Lei, Luna ed Eileen condividevano lo stesso dormitorio “Anch’io vorrei essere una metamorfomagus” Eileen si guardò allo specchio, quella mattina aveva optato per un caschetto biondo. “Effettivamente ha i suoi vantaggi” disse con un sorriso. Quando scesero nella Sala Grande per la colazione al tavolo dei Corvonero molti studenti parlavano del nuovo emendamento della Umbridge, in cui veniva nominata ‘Inquisitore Supremo’ “Dicono che farà anche delle ispezioni durante le lezioni” stava dicendo un ragazzo del quarto anno, ma Eileen non li ascoltava. Non riusciva a scorgere i gemelli da nessuna parte al tavolo dei Grifondoro. Forse avevano un’ora libera e ne avevano approfittato per dormire. Tornò a concentrasi sulla sua colazione, e notò che tutti quelli del suo anno avevano con sé i guanti di pelle di drago per Erbologia.Tutti tranne lei. “Accidenti” mormorò alzandosi dal tavolo. Padma la guardò “Dove..?” “Ho lasciato i miei guanti al dormitorio” spiegò mentre si dirigeva frettolosamente verso la porta. Attraversò di corsa il corridoio e diverse rampe di scale per poi fermarsi. Guardandosi intorno realizzò di non avere idea di dove si trovasse, e capì di essersi persa di nuovo. Magnifico pensò scoraggiata tentando di ricordare quale fosse la strada giusta, ma l’unico risultato fu che si ritrovò a girovagare per il Secondo Piano del castello. Si stava quasi per rassegnare all’idea di lanciare qualche incantesimo per farsi trovare da qualcuno, quando sentì una risata provenire da poco lontano; una risata viva, sincera, allegra, quella risata che le piaceva tanto. Si girò speranzosa in cerca di Fred e lo vide: lui e Angelina, che gli era salita sulle spalle, non la notaro mentre ridendo come bambini attraversavano il corridoio “Dai fammi scendere!” diceva Angelina, mentre si avvicinava sempre di più al volto di lui… Per Eileen fu come ricevere un pugno nello stomaco, corse via ricordano improvvisamente la strada per il dormitorio ma la sua mente era altrove. L’immagine di Fred e Angelina insieme era ancora vivida nella sua testa, ma lei non disse una parola, non versò una lacrima. Prese i guanti e andò a lezione come se non fosse accaduto niente, ma né pranzo né  a cena non mangiò, e tutte le volte che incrociò i gemelli con grande disappunto di quest’ultimi, li ignorò. Trascorse il resto della giornata nella sua stanza a mugugnare sul letto. Solo Luna si accorse che c’era qualcosa che non andava “Credo che tu stia sbagliando atteggiamento” le disse dopo che Eileen si fu confidata. “Tu non puoi capire”  Luna sorrise, un po’ triste “Forse è vero, ma credo che se Fred era felice come e dici, e tu affermi di volergli bene… Dovresti semplicemente essere felice anche tu.” Eileen la guardò. Pensò che forse Luna aveva ragione, che forse doveva semplicemente cercare di essere felice anche lei. “Bene, ci proverò” annunciò infine “Anche se sono convinta che non sarà facile” “Oh credimi” L’assicurò Luna mentre si alzava per andare a letto “essere felici è molto più facile di come sembra.”

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo. ***


Stava dormendo quando lo sentì. Uno strano rumore metallico, come un ticchettio, diventava sempre più forte e più vicino. Era assordante. Eileen si svegliò e cercò a tentoni la bacchetta, ma cadde dal letto. Con la coda dell’occhio vide che anche Padma era in piedi “Cosa succede?” biascicò all’amica, ma quella parve non sentirla. Eileen si guardò intorno cercando la fonte del rumore e la trovò: uno strano oggetto argenteo, munito di quelle che sembravano delle piccole gambe, correva e saltava per tutta la stanza. Padma decisa gli puntò la bacchetta contro“Reducto!” ci fu una piccola esplosione ma lo colpì in pieno, lo strano oggetto parve placarsi. “Mi chiedo chi sia così stupido da fare uno scherzo del genere!” sbottò Padma indignata, mentre si avvicinava per osservarlo meglio. Eileen non poté fare a meno di pensare a Fred e George, però non ricordava che avessero inventato niente del genere. Un dubbio improvviso le attraversò la mente. Si girò in cerca di Luna che, come aveva immaginato, dormiva tranquilla nel suo letto. Eileen provò a chiamarla “Luna, Luna… LUNA!!!” Ma quella, rapita da suoi sogni non si svegliò. “Aguamenti” sussurrò allora; un piccolo getto d’acqua colpì Luna in viso, e questa finalmente aprì gli occhi “Buongiorno, Eileen!” salutò tranquilla “Luna, quel ehm… coso è tuo?” chiese indicando l’oggetto che adesso giaceva a terra. “Oh, si tratta della mia Sveglia Urlante. Sai ho un sonno molto pesante, ma non credo che funzioni molto bene, avrebbe dovuto suonare già da un pezzo…” Eileen e Padma si guardarono divertite “Adesso sarà meglio prepararci, abbiamo Difesa contro le Arti Oscure dopo colazione.”

“Il prossimo finesettimana c’è una gita ad Hogsmeade” la informò Padma mentre mangiavano “Ottimo” commento Eileen “avevo proprio bisogno di comprare… Ahi!!” Qualcuno le aveva tirato i capelli. Si girò, e vide Fred e George porgerle un biglietto. Lo prese e questi se ne andarono senza dire una parola, Eileen scosse la testa e lo aprì. Fu delusa nel vedere che si trattava solo di poche parole: “Ti aspettiamo dopo pranzo alla guferia.”

Mentre entrava nell’ aula di Difesa contro le Arti Oscure si chiese cosa potessero volere i gemelli, quando si rese conto che la Umbridge la stava osservando, le labbra incurvate nel solito sorriso malvagio. “Venti punti in meno per Corvonero, signorina Gray.” Annunciò non appena Eileen si fu seduta. “Che cosa?! Che ho fatto?!” “Le sembra forse questo il modo di presentarsi in classe, cara?” Eileen impiegò qualche momento a capire che si riferiva ai suoi capelli, colorati di rosa. Nessun professore le aveva mai tolto punti per questo motivo “Ma professoressa…” “Ora prendete  i vostri libri e leggete il capitolo quindici. Non ci sarà bisogno di parlare.”

Dopo pranzo, mentre si dirigeva alla guferia, Eileen era ancora furiosa. Entrò sbattendo la porta e si rivolse ai gemelli “Cosa volete?” “Oh-oh qualcuno è di cattivo umore!” disse uno “Forse dovremmo scappare finché siamo in tempo…” Ma si interruppe allo sguardo torvo di Eileen “Cos’è success..?” “IO-ODIO-QUEL-ROSPO-DELLA-UMBRIDGE!” disse lei tutto d’un fiato “Ha tolto venti punti alla mia casa perché avevo i capelli rosa! Ma si è vista come va vestita in giro quella?!” Fred e George sorrisero compiaciuti “Bene, allora abbiamo ragione di credere che quel che abbiamo da dirti ti interesserà parecchio.”

Eileen stava tornando al castello ed era di ottimo umore, l’idea che gli avevano proposto i gemelli era semplicemente geniale: lezioni segrete di Difesa contro le Arti Oscure tenute da Harry Potter in persona! Le avevano chiesto di reclutare qualcuno di fidato ( aveva pensato subito a Padma e Luna) e di incontrarsi poi alla Testa di Porco nel finesettimana ad Hogsmeade. Non vedeva l’ora che arrivasse quel giorno, ma era contenta anche per un altro motivo. Si era resa conto di non essere più arrabbiata con Fred, di non esserlo mai stata davvero. Luna aveva ragione, era davvero facile essere felici, e riuscire a essere felice con Fred nonostante tutto, era la cosa che amava di più al mondo.

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo. ***


Eileen adorava Hogsmeade, l’aveva sempre trovata familiare e accogliente, e così ricoperta di neve ricordava tanto uno di quei paesini sulle cartoline d’auguri natalizie. Era appena stata da Zonko con i gemelli, e adesso si stavano dirigendo alla Testa di Porco. Lungo la strada incontrarono gli altri ragazzi che sarebbero dovuti venire all’appuntamento, Eileen si stupì di vedere che erano almeno una ventina. L’idea aveva avuto davvero successo. “Non vedo l’ora di conoscere Harry Potter!” commentò emozionata mentre raggiungevano gli altri studenti“Perché sei così interessata a conoscere Harry Potter?” le chiese Fred, sembrava irritato.
"E' sfuggito quattro volte a Tu-Sai-Chi! Non è affascinante?" disse lei sognante.
"Affascinante?" ripeté lui con una smorfia
"E poi la cicatrice..."
"E allora? Io ho un mare di cicatrici!"
"Ma non sono a forma di saetta" gli fece notare lei.
 George li osservava divertito mentre continuavano a battibeccare. “La piccola Eileen si è forse innamorata di Harry Potter? ” la canzonò Fred  “Oh, sta un po’zitto tu!” rispose lei sulla difensiva “O forse dobbiamo parlare di Angelina?” aggiunse beffarda. Quest’ultima affermazione però, aveva richiesto tutti i suoi sforzi. Fred si fermò “Cosa centra Angelina?” chiese in tutt’altro tono. “Bè..” cominciò Eileen, non sapeva che dire. “Pensavo ti piacesse” concluse in fretta “Allora pensavi male” ribatté lui superandola. Questa volta fu lei a fermarsi, incredula. Fu come se il suo stomaco avesse fatto una capriola all’indietro, ma dopotutto era una sensazione piacevole. Corse raggiungendo i gemelli, ma prima che potesse dire qualunque cosa si rese conto che erano arrivati a destinazione. Un’insegna penzolante indicava quella che era la Testa di Porco. Vide alcuni ragazzi esitare prima di entrare, ma George le fece l’occhiolino e entrò seguito da Fred, Lee e gli altri studenti di Grifondoro, così si fece coraggio ed entrò anche lei. La prima impressione fu quella di trovarsi in un vecchio locale abbandonato, era tutto buio e sporco e c’era una forte puzza di capra. Osservandosi intorno invece, notò che c’erano alcuni clienti seduti al bancone, che li osservavano incuriositi. Fred contò rapidamente quanti ragazzi ci fossero prima di rivolgersi al barista “Venticinque Burrobirre per favore.” Questi gli scoccò un’occhiata torva, ma senza una parola cominciò a prendere le bottiglie da sotto il bancone. Intanto i ragazzi si erano raggruppati intorno ad Harry e i suoi amici. Incominciarono a discutere dello scopo delle future lezioni, imparare a difendersi, e dissero che c’era bisogno di trovare un luogo in cui esercitarsi e un nome per essere più compatti. Infine firmarono tutti una pergamena, ma Eileen era stata distratta tutto il tempo. Ora che sapeva che a Fred non piaceva Angelina era come se le si fosse aperto un nuovo mondo e non riusciva a pensare ad altro. Quando furono usciti prese sottobraccio i gemelli “Dove andiamo adesso?” chiese allegra, incapace di non ridere “Vedo che sei di buon umore” Osservò Fred sorridendo “E’ vero, sono felice” confermò lei lanciando uno sguardo a George che sorrise anche lui. “Sai, credo dovresti sbrigarti con il mio fratellino” le sussurrò senza farsi sentire dal gemello “Cosa intendi dire?” chiese lei, ma era difficile parlare senza farsi scoprire da Fred, che infatti si girò “Che state dicendo voi due?” “Tu non farmi domande ed io non mentirò” tagliò corto George rivoltò a entrambi “Che ne dite di andare ai Tre Manici di Scopa” continuò come se niente fosse “Vorrei una Burrobirra decente, quella che abbiamo preso alla Testa di Porco aveva un sapore strano…” “Non dirmi che l’hai bevuta!” disse Eileen con uno strillo “Quel luogo era rancido! Non oso immaginare da dove possa venire la Burrobirra che ci ha servito…” Ma George non l’ascolatava ed entrò nella locanda zeppa di studenti. “Ci credo che aveva un sapore strano” sghignazzò Fred non appena il fratello fu lontano “Mentre era girato ho messo nel suo boccale una gelatina Tuttigusti+1 al gusto di cavoletti di Bruxelles!” Entrambi scoppiarono a ridere e presero a camminare lungo uno dei sentieri del paese, tra poco sarebbero dovuti tornare ad Hogwarts ma a Eileen non importava. Quella era stata la migliore gita ad Hogsmeade che avesse mai fatto in assoluto.

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo. ***


I capelli viola le ricadevano morbidi fino alla vita, quel pomeriggio era davvero bella. Teneva la bacchetta puntata di fronte a sé, su Fred, ed era pronta a colpirlo senza pietà. Solo che lui fu più veloce “Expelliarmus!” per l’ennesima volta la bacchetta le volò via di mano, e lei impotente poté solamente osservare Fred mentre l’afferrava al volo divertito. “Per oggi va bene così!” annunciò Harry dal centro della Sala “Avete fatto tutti un ottimo lavoro!” I ragazzi si sparpagliarono e uscirono dalla Stanza delle Necessità chiacchierando, erano tutti entusiasti della prima riunione dell’ ES. Eileen invece si stava lamentando con Fred “Imbrogliavi” disse fingendosi offesa mentre imboccavano il corridoio del settimo piano; George intanto discuteva con Lee della prossima partita di Quidditch “Non è vero!” replicò lui, il solito sorriso malizioso stampato in faccia “È solo che tu, non accetti che io sia più bravo di te” concluse in tono solenne. Eileen sbuffò“Ma voi Grifoni sapete solo vantarvi?” chiese scuotendo la testa, ma sorrideva “Alla prossima riunione..” Ma improvvisamente Fred le tappò la bocca “Hem,hem” quella tosse li fece raggelare tutti, c’era la Umbridge nei dintorni, e sembrava si stesse avvicinando. “Dobbiamo dividerci” disse subito George “se ci trova tutti insieme ci scoprirà. Avete letto l’ultimo decreto? Sospetta già qualcosa…” Fred afferrò la mano di Eileen “Seguimi” disse trascinandola con sé, stavano tornando indietro “Si può sapere dove…” Poi capì, Fred voleva andare di nuovo alla Stanza delle Necessità. Passarono tre volte davanti alla parete vuota e subito si materializzò una piccola porta di legno che si affrettarono ad aprire. Quando entrarono tuttavia Eileen fu sorpresa, invece dell’ampia sala in cui si erano esercitati prima, si trovavano in un piccolo sgabuzzino per le scope. Era strettissimo, Eileen e Fred erano molto vicini, tanto riusciva a sentire il suo respiro sulla pelle… Arrossì come al solito ma Fred non se ne accorse “Mi nascondevo sempre qui con George quando…”  si girò e guardò Eileen negli occhi; parve rendersi solo in quel momento della situazione in cui si trovava e qualcosa cambiò in lui. Sembrava come rapito dallo sguardo di Eileen, dai suoi occhi grigi. Sorrise, ormai aveva deciso “Come mai sei così imbarazzata?” le chiese “Io non sono imb…” ma si interruppe, s’interruppe perché Fred le aveva preso il viso fra le mani, l’aveva avvicinato con dolcezza al suo e adesso le loro labbra si sfioravano, fino a toccarsi… “Mi piaci” sussurrò “da sempre… ” Improvvisamente la porta si spalancò “Hem, hem” I due si staccarono a disagio prima di rendersi conto che quello sulla soglia era George “Tu!” strillò Eileen indignata “Per un attimo ho creduto che fosse quella vecchia gargoyle!” “Sei un idiota” bofonchiò Fred tirando un sospiro di sollievo. George tratteneva a stento le risate “Scusatemi” disse in tono innocente “volevo solo avvisarvi che il rospo se ne è andato, ma adesso vi lascio continuare tranquillamente le vostre… attività extrascolastiche” concluse andando via divertito. Eileen era rossa dalla vergogna ma felice, strinse la mano a Fred “Ti amo” disse semplicemente “lo so” rispose lui dandole un bacio sulla guancia, poi uscirono fuori dallo sgabuzzino, che scomparve silenzioso “Pensavo… se domani ti va di venire a Hogsmeade con me. L’ultima volta ci siamo divertiti” “Ma domani non c’è nessuna gita a Hogsmeade” osservò Eileen mentre si dirigevano alla Sala Grande, Fred rise “Chi ha mai parlato di gita?”

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo. ***


Avevano trascorso una giornata stupenda, erano stati da Mielandia, ai Tre Manici di Scopa e avevano giocato nella neve. Fred le aveva anche regalato una spilla a forma di civetta, che adesso portava attaccata alla sciarpa. Ora stavano attraversando il tunnel che li avrebbe riportati alla statua della Strega Orba “Non riesco a credere che ci fosse un passaggio segreto qui dietro!” esclamò mentre rientravano nel castello “Avevo paura di questa statua quando ero al primo anno, sentivo sempre delle voci quando ci passavo vicino…” “Probabilmente eravamo io e George” disse Fred ridendo  “Piuttosto, oggi verrai a vedere la partita?” Quel pomeriggio c’era la prima partita di Quidditch e, ovviamente, era tra Grifondoro e Serpeverde. “Certo che vengo, vedere i Serpeverde che perdono mi diverte!” Mentre camminavano per il corridoio incontrarono la Umbridge, quel giorno indossava un cardigan verde che la faceva assomigliare ancora di più a un rospo. Quando li vide sorrise mielosa e se ne andò via, la lavagnetta prendi-appunti stretta tra le mani. Eileen aspettò che si fosse allontanata prima di rivolgersi a Fred “Credi che quella strega rimarrà ad Hogwart ancora per molto?” “No” rispose lui sicuro “Il posto di Difesa contro le Arti Oscure è maledetto, ricordi? Nessuno dura più di un anno. E se questo non dovesse bastare, ci penseremo io e George a farle prendere una meritata vacanza…” “Ancora questa storia!” lo interruppe Eileen “Ti ho già detto che quella professoressa ce l’ha con voi e che non esiterebbe ad espellervi!” Fred fece una smorfia “Ma che cavolo…” mise una mano in tasca e ne cacciò fuori un galeone “La prossima settimana c’è una riunione dell’ES” annunciò osservando la moneta d’oro “E devo ricordarmi di dire a Hermione che l’incantesimo che ha utilizzato per i galeoni è troppo potente, guarda! Era talmente caldo che mi ha bucato il pantalone!” Eileen rise “Non fa niente, tanto quei pantaloni erano orribili!” Si affacciò a una delle tante finestre e osservò il Lago Nero, era un panorama stupendo. Ricordò solo in quel momento dell’appuntamento che aveva quel pomeriggio, lei e Padma dovevano studiare insieme Trasfigurazione “Oh no!” esclamò portandosi le mani alla testa, immaginava già la scenata che l’amica le avrebbe fatto per l’ennesimo ritardo “Che succede?” “Ci vediamo dopo alla partita, ora devo scappare in biblioteca Padma mi sta aspettando!” disse correndo via e lasciando Fred da solo nel corridoio che la osservava. Qualche attimo dopo però,tornò indietro sorridente, si avvicinò diede un bacio sulla guancia a Fred “Buona fortuna”

Come aveva immaginato, Padma era di pessimo umore “Ti prego, scusami!” la implorò mentre scendevano verso il campo di Quidditch ma era inutile, Padma si ostinava a non parlarle. Eileen lasciò perdere, conosceva carattere dell’amica e sapeva che ci sarebbero volute almeno un paio d’ore prima che si calmasse. Quando arrivarono al campo videro che Luna aveva già preso posto e che per l’occasione, indossava uno strano copricapo a forma di leone che sembrava in precario equilibrio sulla sua testa. Dopo cinque anni trascorsi insieme, ormai Eileen era abituata alle stranezze di Luna, ma dovette ammettere che questa volta aveva superato se stessa. Il leone, con timore di chi stava intorno, riusciva addirittura a ruggire. Si accomodò affianco all’amica e attese il fischio di inizio. I Serpeverde come al solito cominciarono intonare dei cori stonati, ma la partita durò poco: il boato di trionfo proveniente dal pubblico fece capire a Eileen che i Grifondoro avevano vinto. Osservò i giocatori atterrare alla ricerca di Fred, ma quello che vide le fece stringere lo stomaco. Harry Potter e uno dei gemelli, si lanciarono su Malfoy cominciando a prendere a pugni ogni parte visibile del suo corpo. Da lontano non riuscì a distinguere chi dei due fosse, ma era quasi certa si trattasse di George, mentre quello che doveva essere Fred era trattenuto dalle ragazze. Vide la McGranitt scendere in campo, sbraitare per stabilire l’ordine e farsi seguire da entrambi nel suo ufficio, sembrava davvero arrabbiata. Eileen invece guardava Fred, si era seduto a terra e teneva la testa basta. Non lo aveva mai visto così. Lui e George si erano mai preoccupati di Malfoy, cosa poteva aver detto questa volta da indurli a fare una cosa del genere?

“Vi ha espulsi dal Quidditch a vita?!” Eileen era sconvolta, George era appena tornato e stava raccontando della punizione inflitta dalla Umbridge “Anche Fred che non ha fatto niente!” continuò furibonda “E la McGranitt non glielo ha impedito?” “Non ha potuto” spiegò George “Quel rospo si è presentato con un nuovo emendamento appena spedito dal Ministro con cui ha l’autorità di infliggere castighi, o una cosa del genere…” concluse cupo “Stai certo che ce la pagherà, fratellino” disse Fred a denti stretti “Ho già in mente qualcosa che potrebbe darle del filo da torcere...” Questa volta Eileen non ribatté. La Umbridge aveva esagerato e doveva essere fermata… A qualunque costo.

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo. ***


“Concentratevi su un ricordo felice, qualcosa di speciale…” La voce di Harry riecheggiava in tutta la stanza. Eileen chiuse gli occhi e cercò di focalizzare il ricordo più felice che aveva, quel pomeriggio avrebbero provato ad evocare un Patronus ed era decisa a riuscirci. Si concentrò su Fred, e con la mente tornò a quando erano stati a Hosmeade di nascosto e lui l’aveva abbracciata forte… “A cosa pensi?” la domanda la fece sobbalzare. Stupidamente si girò alla ricerca di Fred, ma a parlare era stato qualcun altro. “Mi dispiace” si scusò un ragazzo biondo “Non volevo spaventarti” “Non mi hai spaventata” mentì lei osservandolo. Era quasi certa che quel ragazzo con gli occhi grigi si chiamasse Zacharias Smith “Prima c’ero quasi riuscito, sai ad evocare un Patronus, credo che fosse…” Ma Eileen gli voltò le spalle e provò a concentrarsi di nuovo, cercando di ignorarlo mentre quello continuava a blaterare. Questa volta però non chiuse gli occhi ma guardò Fred che era poco distante, e le labbra le si incurvarono in un sorriso “Expecto Patronum!” Si lasciò sfuggire un grido di sorpresa quando vide l’animale argenteo prendere forma e volare luminoso nella stanza  “È bellissima!” esclamò Padma osservando l’aquila volare sempre più in alto. Ci fu un susseguirsi di “Oooh!” tra gli studenti mentre il Patronus compiva un’ultima giravolta e si dissolveva nell’aria “Cos’è? Un gabbiano?” chiese Zacharias con un ghigno, Eileen gli lanciò un’occhiataccia, credeva forse di essere simpatico? Ogni secondo che passava trovava quel ragazzo sempre più irritante. Si allontanò da lui per andare vicino a Fred che era intento a osservare lo sbuffo di fumo proveniente dalla sua bacchetta “Devi concentrarti su un ricordo veramente felice” lo ammonì osservando la nuvoletta “Sono solo un po’distratto” si giustificò lui “Piuttosto… Davvero carino il tuo gabbiano” disse abbassando la bacchetta “Non ti ci mettere anche tu adesso!” ringhiò Eileen “Quel tizio è insopportabile” “Già, non piace neanche a noi” commentò George osservandolo da lontano “Credo che potremmo testare su di lui il Torrone Sanguinolento, che ne dici Fred?” “Dico che è un’ottima idea. Se riuscissimo a nasconderglielo nel…” Ma Eileen e George non lo ascoltavano, entrambi erano girati verso il centro della Stanza dove era appena comparso un Elfo Domestico. Harry si rivolse ai ragazzi “Ci hanno scoperto, la Umbridge sta venendo qui… CHE COSA ASPETTATE?” urlò “SCAPPATE!” Si lanciarono tutti insieme verso l’uscita, accalcandosi l’uno sull’altro per poi allontanarsi di corsa lungo il corridoio. Eileen corse in direzione del suo dormitorio, ma Fred l’afferro per un braccio “In biblioteca” spiegò “E’più vicina, andiamo!” Quando arrivarono videro che anche altri membri dell’ ES si erano rifugiati lì, avevano tutti il fiatone. Presero dei libri e finsero di leggere a un tavolo, Seamus arrivò poco dopo e si sedette con loro “C’è la Squadra d’Inquisizione in giro, conviene rimanere qui finché non si calmano le acque” annunciò “Accidenti” mormorò George “Proprio oggi che dovevamo perfezionare la Palude Portatile” “E’questo che avete in mente contro la Umbridge? Una Palude Portatile?” Seamus parve deluso “No” lo rassicurò Fred con uno strano bagliore negli occhi “Per lei abbiamo in mente qualcosa di più… caldo

Le vacanze natalizie passarono velocemente e i G.U.F.O sembravano avvicinarsi sempre di più. Eileen era sommersa dai compiti, e il tempo da trascorrere con Fred era sempre di meno. Quel pomeriggio però si sarebbero incontrati, e adesso lo stava aspettando all’entrata della Sala Grande “Ehi, Gray!” Eileen riconobbe subito la voce che la chiamava, ma finse di non sentire. Zacharias Smith era l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare in quel momento. Ma quello si avvicinò comunque “Ciao” disse con un ghigno “Ciao” rispose lei piatta, vedendo con orrore che era accompagnato da alcuni amici “Devo dirti una cosa, Gray” “Ehm… Adesso ho un impegno” disse cercando di allontanarsi, ma Zacharias l’afferrò per un braccio. Eileen si guardò intorno, di Fred neanche l’ombra “Lasciami” disse a denti stretti, ma quello non lo fece “Lasciami” ripeté mentre si faceva più vicino, ma era troppo tardi. Si ritrovò con le spalle al muro e con Zacharias che la baciava. Lo spinse via con tutte le sue forze “Che ti salta in mente?!” urlò, ma lui si limitò a sghignazzare. Eileen tremava dalla rabbia, mentre gli altri ragazzi ormai fischiavano e  ridevano senza contegno. Si girò, tra di loro c’era qualcuno che invece era serio, livido dalla rabbia che la guardava con disgusto… Fred. Fred aveva visto tutta la scena, e adesso nei suoi occhi Eileen riusciva a vedere solo odio “Fred!” ma lui scosse la testa e andò via. Eileen gli corse dietro seguita dalle urla dei ragazzi, doveva fermarlo. Doveva fermarlo e spiegargli tutto. Spiegargli che Zacharias le era saltato addosso, e che lei amava solo lui, Fred. Così avrebbe riso come al solito del malinteso e l’avrebbe abbracciata forte, come le piaceva tanto. Come se niente fosse.“Fred, fermati! Fred!” “VATTENE” urlò lui, Eileen si fermò. Sentì le lacrime salirgli agli occhi, ma resistette all’impulso di piangere “Vai via.” Disse di nuovo senza guardarla, ma lei rimase lì immobile. Non lo voleva perdere, doveva spiegare, doveva aggiustare tutto… “Bene. Allora me ne vado io.” Annunciò. Scese le scale li di fronte e se ne andò senza voltarsi indietro, senza guardarla. La lasciò sola. Eileen si appoggiò al muro e si sedette a terra, erano successe troppe cose quel giorno. Qualcuno le si sedette accanto e l’abbracciò. Eileen non aveva bisogno di guardare per sapere chi fosse “George” disse “Non ho fatto niente, davvero” “Lo so” rispose lui comprensivo “E ti assicuro che lo faremo capire anche a Fred.”

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Capitolo 9
*** Nono capitolo ***


Camminava veloce verso la Guferia, George le aveva detto che lo avrebbe trovato sicuramente lì. A quanto pare, vi trascorreva la maggior parte del tempo. Eileen aveva deciso: prima avrebbe parlato con Fred e lui, volente o nolente, l’avrebbe ascoltata. Poi se la sarebbe vista con Zacharias, ma con questi ancora non sapeva cosa fare, avrebbe improvvisato. Si fermò davanti alla porta e prese un lungo respiro, poi entrò. Fred era seduto a terra intento a maneggiare quelli che sembravano dei grossi razzi colorati, Eileen tossì per farsi notare. Lui la guardò e per un attimo parve volesse dire qualcosa, invece tornò a concentrarsi sugli oggetti colorati. Eileen non si scoraggiò, se lo aspettava e sapeva che sarebbe stata dura “Fred” cominciò, dove andare subito al sodo “ Quel verme mi è saltato addosso e non ho potuto fare niente per impedire che mi baciasse. Io non volevo, non ti avrei fatto mai una cosa del genere. Mai. Credimi.” Disse tutto d’un fiato. Fred si alzò e finalmente la guardò negli occhi. Eileen fu lieta che lo avesse fatto, adesso le sarebbe stato molto più facile parlargli “C’è dell’altro?” chiese lui monotono “Sì, ti amo” rispose lei senza pensare “Ma non vorrei sembrare troppo sdolcinata, sai sembra il genere di risposta che darebbe CelestinaWarbeck,e poi questo dovresti già saperlo” aggiunse arrossendo, e per un attimo le sembrò di vedere Fred sorridere. Sospirò e fece per uscire, ma inciampò in uno dei razzi e incominciarono a volare scintille dappertutto, colpendo gufi e civette che fischiarono indignati “Attenta!” Fred le andò incontro “Scusa” disse lei rossa dalla vergogna, prima di uscire di in tutta fretta.

Arrivò al castello poco dopo, aveva ancora l’affanno per la corsa. Decise di cercare Zacharias e di finirla una volta per tutte con questa storia. Ma dove poteva essere? Vide un paio di ragazzini di Tassorosso camminare per il corridoio “Ehi, voi due!” urlò puntandogli contro il dito “Sapete dov’è Zacharias Smith?”  I due esitarono “Nella Sala Grande” disse infine uno di loro.Bene pensò Eileen Spero proprio che ci siano tante persone, così il messaggio sarà chiaro a tutti. Mentre camminava vide la Umbridge con Gazza, il solito sorriso mieloso stampato in faccia, che ormai Eileen aveva imparato ad associare ad una tragedia imminente. Cercò di non pensare a cosa avesse in mente questa volta la Umbridge ed entrò nella Sala Grande. Zacharias, come aveva immaginato, era al tavolo dei Tassorosso. Gli si avvicinò decisa con le mani ai fianchi; quello ci impiegò un po’ ad accorgersi della presenza di Eileen “Ehi, Gray!” disse non appena la vide, molti studenti si voltarono a guardarli mentre Zacharias si alzava e le andava vicino “Che c’è?” chiese allungando una mano “Per caso hai cambiato idea… AHI!! MA SEI IMPAZZITA?!?!” Eileen aveva ancora il pugno teso in avanti dopo aver colpito Zacharias sul naso. Quello indietreggiò e si portò le mani al viso, mentre gli altri ragazzi cominciarono a ridere e ad applaudire “Accidenti” borbottò lei, non gli aveva fatto abbastanza male. Si preparò a sferrare un altro pugno ma qualcuno la fermò “Ah-ah” disse Fred “Questo non è il genere di cose che si addice a una ragazza… E poi, non vorrai togliermi la soddisfazione di occuparmi personalmente di questo pidocchio.” Concluse guardando Zacharias  “Non osare Weasley!” lo avvertì lui, ma Fred gli stava già avanzando contro, e lo colpì rapido con un pugno allo stomaco. Questa volta Zacharias cadde a terra. Cominciò a lagnarsi come un bambino “Non toccarla mai più con un dito” disse Fred sovrastando i suoi piagnistei, poi si rivolse ad Eileen “Andiamo?” lei lo stava ancora guardando ammirata dopo quel che aveva fatto“Certo” rispose tranquilla mentre lui le prendeva la mano e la portava fuori.

“Sei stata grandiosa!”le disse con lo sguardo pieno d’orgoglio “Come ti è venuto in mente di prenderlo a pugni?” “La magia dell’improvvisazione” rispose lei ridendo, era troppo contenta per essere seria “Che avevi intenzione di fare, eh?” “Bé, volevo fargli uscire almeno un po’ di sangue” disse massaggiandosi la mano “E da quando sei così agguerrita?” le chiese con un sorriso “Da quando ti frequento. Sai, tu e George avete una cattiva influenza su di me” Si fermò e gli prese il viso fra le mani, poi lo avvicinò al suo e lo guardo negli occhi. Dovette alzarsi in punta di piedi per farlo. Adesso erano così vicini che riusciva a vedere ogni singola lentiggine sul suo viso. Fred era di nuovo lì, con lei. Quel pensiero la fece sentire protetta, a suo agio, mentre lui l’abbracciava di nuovo “Mi chiedevo…” disse con un sussurro “Se mi hai perdonato per essere stato così stupido” Eileen sorrise e lo baciò lieta che lui glielo avesse chiesto “Tu che ne pensi?”

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo ***


PER ORDINE DEL MINISTRO DELLA MAGIA

Dolores Jane Umbridge (Inquisitore Supremo) sostituirà Albus Silente in qualità di preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Quanto sopra si sensi del Decreto Didattico Numero Ventotto. Firmato: Cornelius Oswald Caramell, Ministro della Magia.

Eileen fissava il manifesto in silenzio, i capelli di un monotono color nero. Gli avvisi erano comparsi in tutta la scuola durante la notte, e anche se non rivelavano tutto l’accaduto della sera prima, gli studenti ne erano comunque a conoscenza. Silente era riuscito a sfuggire alla Umbridge, al Ministro della Magia e a due Auror facendo perdere ogni sua traccia. Sorrise compiaciuta all’idea di quel che i gemelli avevano in serbo per la nuova preside, sicura che il suo impero non sarebbe durato molto “Bé, dato che adesso Silente non c’è più” aveva detto George “Riteniamo che un po’ di confusione sia proprio quello che si merita la nostra cara Preside.” Era ora di pranzo e Eileen sapeva che a breve sarebbe incominciata quella che i gemelli avevano definito Fase Uno del loro piano. Avrebbe voluto stare con Fred e George, le piaceva guardarli mentre lavoravano alle loro invenzioni; ma sapeva che si sarebbe sentita solo di intralcio, così si ritrovò a girovagare distratta per il Castello. Mentre camminava notò che molti ragazzi si erano raggruppati ridendo entusiasti sotto il quadro di Sir Cadogan, che intanto dormiva tranquillo in groppa al suo pony. Vide gli studenti più bassi alzarsi in punta di piedi e allungare il collo per riuscire a vedere meglio; si fece largo tra folla e scoprì che l’oggetto della loro attenzione erano Fred e George, intenti a distribuire gli stessi razzi colorati che aveva visto alla Guferia “Mi raccomando” stava dicendo Fred “Utilizzateli solo dopo che avremmo finito noi…” “…E cercate di spargervi in aree diverse del Castello, per creare più confusione” concluse George porgendo anche l’ultimo razzo a un ragazzino biondo del primo anno “Vedo che vi state dando da fare” disse Eileen quando tutti gli studenti si furono allontanati “Ormai manca poco” annunciò George in tono solenne “Se fossi in te, per pranzo farei in modo di trovarmi  nella Sala Grande, così gli insegnanti non potranno accusarti di essere coinvolta. Soprattutto sta’ alla larga da Gazza” suggerì Fred “Perché mai dovrebbero credere che io sia coinvolta?” chiese lei, Fred la osservò imbarazzato “Insomma, credo che abbiano notato che passiamo molto tempo insieme perciò…”  arrossì leggermente “Fai come ti ho detto e basta” concluse in fretta, le diede un bacio sulla guancia e la salutò “A dopo” disse anche George prima di seguire il fratello. Eileen si diresse verso la Sala Grande, non vedeva l’ora che tutta quella situazione si fosse calmata così avrebbe potuto trascorrere un po’ di tempo con Fred prima degli esami, e prima della fine dell’anno scolastico. Si bloccò. Si era appena resa conto che quello era l’ultimo anno che i gemelli avrebbero frequentato a Hogwarst. L’ultimo che avrebbe passato con loro, l’ultimo che avrebbe passato con Fred. Durante tutto il tempo che erano stati insieme non ci aveva mai pensato, cosa sarebbe successo? Fred sicuramente avrebbe trovato un lavoro, e poi? Come avrebbero fatto per incontrarsi, sentirsi. Sarebbero rimasti insieme oppure… Eileen si maledì per non averci pensato prima, magari avrebbe trovato una soluzione “Signorina Gray!” si girò, Gazza la stava guardando con disprezzo “Non sono stata io” disse stupidamente pensando quel che le aveva detto Fred poco prima, ma si accorse subito di aver sbagliato. Il custode sorrise maligno “Coda di paglia, eh ragazzina? Il professor Vitious vuole vederti” ringhiò. Eileen tirò un sospiro di sollievo e lieta di avere una scusa per allontanarsi da Gazza, se ne andò più velocemente possibile. Vitious l’aveva fatta chiamare  per tenere il colloquio di Orientamento Professionale al quale erano sottoposti tutti gli studenti del quinto anno. Così, poco dopo, Eileen uscì dall’ufficio del professore di incantesimi con in mano due opuscoli, uno riguardante la carriera da Auror, l’altro per quella da insegnante. Erano le due professioni che la interessavano di più, anche se non aveva mai pensato seriamente a cosa fare una volta completati gli studi a Hogwarts. Camminava in direzione della Sala Grande chiedendosi se Fred e George avessero già dato inizio alla Fase Uno, ma la risposta le arrivò poco dopo.

BUM!

L’esplosione fu così forte che persino il pavimento tremò. Eileen dovette appoggiarsi al muro per non cadere, e poco dopo vide la Umbridge correre in direzione del rumore e Gazza arrancarle dietro con fatica. Li seguì al piano di sotto dove con piacere vide che regnava il caos. Proprio come le avevano detto Fred e George avevano dato fuoco a una cassa dei loro fuochi d’artificio personale (i Fuochi Forsennati Weasley) e adesso draghi, girandole e scintille si spargevano colorati per tutta la scuola. Il rumore era assordante, e invece di allontanarsi, gli studenti si facevano sempre più vicini per osservare lo spettacolo. Vide la Umbridge correre a destra e manca tentando di schiantarli e farli evanescere, ma quelli invece (se possibile) sembravano moltiplicarsi e ben presto la Umbridge si trovò schiacciata contro il muro. Eileen ormai con le lacrime agli occhi dalle risate, si allontanò in cerca dei gemelli. Li trovò poco dopo piegati in due dal ridere “Ancora meglio di quel che avevo immaginato!” urlò lei mentre anche altri ragazzi si avvicinavano per complimentasi “Quanto dureranno?” chiese qualcuno “Almeno tutta la giornata” rispose George allegro, mentre in lontananza si sentivano nuove esplosioni. Aveva ragione, per il resto di quel giorno draghi e razzi interrompevano le lezioni di continuo entrando nelle classe di colpo seguiti dagli applausi  e gli scamazzi degli studenti e a volte, anche dei professori. Il risultato fu che la Umbridge passò il suo primo giorno da Preside a correndo da una parte all’altra del Castello per rispondere alle richieste d’aiuto di allievi e insegnanti fino a sera inoltrata “Credi che sappia che siete stati voi?” chiese Eileen a Fred. Erano insieme nel corridoio del quarto piano, a osservare i fuochi rimasti che ancora scoppiettavano nel cielo buoi. Fred scrollò le spalle “Forse” rispose con disinvoltura mentre l’abbracciava “Solo non pensiamoci adesso, guarda che spettacolo” disse indicando fuori. Effettivamente era davvero molto bello. Eileen sorrise e decise di seguire il suo consiglio, chiuse gli occhi e si abbandonò al profumo di Fred. Dimenticò ogni preoccupazione, dei G.U.F.O imminenti e della paura di separarsi da Fred. Almeno per quella sera, era tutto perfetto.

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Capitolo 11
*** Undicesimo capitolo ***


I giorni passarono veloci, e ben presto si ritrovarono in Primavera. Durante tutte le vacanze di Pasqua Fred e George erano rimasti stranamente tranquilli “Non abbiamo intenzione di rovinare le vacanze a nessuno” le spiegarono quando Eileen glielo fece notare; era l’ultima sera che avevano libera prima che riprendessero le lezioni “E mandare a rotoli i piani di ripasso di tutti gli studenti è l’ultima cosa che vogliamo… Però domani si torna al lavoro” concluse allegramente Fred “Dove intendete agire?” chiese lei interessata “Nel corridoio di Gregory il Viscido, verso le cinque” Eileen dovette ammettere che i gemelli erano stati davvero geniali. Quel corridoio, soprattutto di pomeriggio, era sempre pieno di studenti impegnati a leggere o a giocare partite di Gobbiglie e scacchi magici. Uno scherzo in un posto del genere avrebbe semplicemente scatenato l’inferno, sarebbe stato troppo anche per la Umbridge “Resterà nella storia di Hogwarts” stava dicendo George sognante “Credo che nessuno abbia mai fatto niente del genere” “Non avete paura che vi scopra?” Eileen non poteva fare a meno di preoccuparsi “Lo spero” rispose George divertito “Così non ci perderemo la faccia che farà quando monteremo sulle scope e ce ne andermo via… AHI!” nel tentativo di zittirlo, Fred gli aveva lanciato contro un libro, ma ormai Eileen aveva sentito “Volete lasciare Hogwarts?” chiese incredula, anche se dentro di sé conosceva già la risposta. Guardò Fred con aria di rimprovero, come aveva potuto non dirle una cosa così importante? Quindi quello era l’ultimo giorno che avrebbe trascorso insieme a loro “E dov’è che andrete di preciso?” chiese senza curarsi di fingersi tranquilla. Era livida di rabbia. George la guardò imbarazzato “Davvero non sai niente?” “Sei un idiota, George” lo interruppe Fred avvicinandosi, ma all’occhiata di Eileen tornò a sedersi in silenzio, lo sguardo rivolto verso il basso “Non sai niente del negozio?” continuò George sempre più a disagio. No, non so niente! avrebbe voluto urlargli contro Eileen, ma sapeva che non poteva prendersela con George. Guardò un’ ultima volta Fred e poi si allontanò in silenzio. Era furente. Sentì che lui la prendeva per mano “Eileen…” “Perché non me lo hai detto?” scoppiò lei, non aveva intenzione di mostrarsi comprensiva o ragionevole. Fred sospirò “Credevo che tu…” “Credevi cosa?” lo interruppe Eileen “Che ti avrei chiesto di non andare per rimanere con me? Sai che non ti metterei mai i bastoni tra le ruote” “Certo che no” disse Fred ridendo “Questo è comunque il nostro ultimo anno a Hogwarts, ricordi?” Certo che ricordo pensò tra sé e sé, e proprio in quel momento, seppe che era questo il problema. Il motivo della sua rabbia. Ma non poteva continuare così, doveva rassegnarsi e smettere di fare la stupida. Anche se comunque, non aveva poi tutti i torti. Fred le aveva pur sempre nascosto di un negozio e di una fuga imminente e quindi aveva ancora tutto il diritto di essere arrabbiata. O almeno, di fingere di esserlo. Ridusse gli occhi a due fessure e guardò ancora una volta Fred incrociando le braccia. Ormai conosceva il suo viso a memoria, ogni suo particolare, a partire da quella piccola cicatrice sul mento - Si ripromise di chiedergli come se l’era fatta – alle sue lentiggini, ogni singola lentiggine. Fred parve preoccupato da quello sguardo “Giuro che te lo avrei detto, volevo solo aspettare ancora un po’. Avevo paura che, non so, visto che non ci saremmo più visti tanto spesso, avresti potuto decidere di…” Lasciò la frase in sospeso ma lei aveva capito “Credevi che ti avrei lasciato?” gli chiese sorpresa, lui non rispose. Eileen rise “Mi sa che invece dovrai sopportarmi ancora per un po’” disse sorridendo “Mmh, credo di poter resistere” replicò lui più tranquillo. Le strinse la mano e presero a camminare insieme “Fred” disse Eileen a un certo punto “Mi parli di questa storia del negozio?” lui sorrise contento che gliel’avesse chiesto “Certo”

Anche quell’ultima sera sembrò volare via, e il giorno dopo le lezioni ricominciarono. Eileen non vide i gemelli né a colazione e né a pranzo. Evidentemente stavano completando gli ultimi preparativi. Erano quasi le cinque quando Eileen si avviò verso il corridoio di Gregory il Viscido; quel pomeriggio aveva i capelli rossi e ondulati e il viso coperto di lentiggini. Sarebbe potuta benissimo passare per un’altra Weasley. Mentre camminava sentì in lontananza gli inconfondibili rumori di uno scherzo ben congegnato. Urla e strilli echeggiavano da qualche parte sopra di lei, e tutt’intorno gli studenti si fermavano e alzavano timorosi lo sguardo al soffitto. Poco dopo vide la Umbridge schizzare verso il corridoio al piano superiore il più velocemente possibile. Eileen fece lo stesso. Quando arrivò tuttavia dovette fermarsi; l’intero corridoio era stato trasformato in una palude. Gli studenti, molti dei quali ricoperti di fango e Puzzalinfa, erano tutti in piedi lungo le pareti e Pix si librava sopra la calca facendo smorfie e cantando canzoni volgari. Al centro del corridoio - Eileen ebbe un tuffo al cuore – c’erano la Umbridge e i gemelli, con l’inconfondibile espressione di chi è appena stato incastrato. “Bene!” esultò la Preside “Allora, vi sembra divertente trasformare un corridoio in un palude, eh?” “Molto divertente, sì” rispose Fred, fissandola senza la minima traccia di paura. Senti qualcuno spingerla per farsi spazio, poi vide Gazza dirigersi quasi piangendo di gioia verso la Umbridge “Ho trovato il modulo, signora Preside!” gracchiò sventolando una vecchia pergamena giallastra “Ho il modulo e la frusta pronta… Mi permetta di procedere subito…” Eileen ebbe un tremito e portò la mano sulla bacchetta da sopra il mantello. Era pronta a sfoderarla nel caso quel mostro avesse solo provato a colpire Fred o George con la frusta che stringeva tra le mani “Benissimo Argus” riprese la Umbrideg “Voi due. Scoprirete molto presto che cosa succede a chi combina guai nella mia scuola” “Sa una cosa?” replicò Fred “Credo proprio di no” Si voltò verso il gemello “George” disse “Credo che abbiamo raggiunto l’età per interrompere la nostra carriera accademica” “Condivido in pieno la tua opinione” rispose disinvolto George “E’ arrivata l’ora di mettere alla prova il nostro talento nel mondo reale, non credi?” “Assolutamente” E prima che la Umbridge potesse dire una sola parola, levarono le bacchette e dissero all’unisolo “Accio scope!” Subito le scope, ancora con le catene attaccate ai manici, arrivarono e si fermarono davanti ai gemelli “A mai più rivederci” disse Fred salendo a cavallo della sua “Sì, non si disturbi a darci sue notizie” aggiunse George facendo lo stesso “FERMATELI!” strepitò la Umbridge, ma era troppo tardi. Fred e George si staccarono dal pavimento e volarono in alto, sotto gli sguardi ammirati di tutti “Falle vedere i sorci verdi anche per noi, Pix” urlò Fred rivolto al poltergeist che scattò sugli attenti, mentre tra gli applausi i gemelli volavano via. Eileen, che intanto sorrideva emozionata, si ricordò giusto in tempo del loro appuntamento. Si fece largò tra la folla e corse in direzione della torre di Astronomia. Quando arrivò i gemelli erano già lì “Sei in ritardo” l’ammonì George “Lo sai che non abbiamo tempo da perdere” “Scusate!” rispose lei, aveva ancora il fiatone, Fred le si avvicinò e le prese il viso fra le mano “Devi assolutamente venire a trovarci al negozio quest’estate. È grandioso” “Solo se promettete di farmi degli sconti ragionevoli” scherzò lei. Il fischio di una civetta la fece girare, era appollaiata lì vicino e si puliva le ali di un caldo color marrone “Ti piace?” chiese Fred “Io e George abbiamo pensato di farti un regalo” “Co… E’ per me? Davvero?” chiese Eileen contenta, mentre andava a osservare l’uccello da vicino “E’ molto intelligente, pensa che è arrivata qui da sola dall’Emporio del Gufo” disse George, Eileen lo abbracciò “Ragazzi grazie! È un regalo stupendo! Adesso vi scriverò migliaia di lettere!” disse ridendo, poi tornò da Fred “Dobbiamo andare” sussurrò lui con un po’ triste, poi la baciò dolcemente. Eileen sorrise e li salutò “A presto” disse, mentre quelli volavano lontani verso il tramonto radioso.

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