Impresa Impossibile. di Fifteen (/viewuser.php?uid=135654)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Arrivo alla Tana. ***
Capitolo 3: *** Reazioni. ***
Capitolo 4: *** Leggimi. ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Impresa
impossibile.
Prologo
Lei era più bella di qualsiasi altra ragazza.
Lo era da sempre, per lui.
Da prima che gli altri ragazzi se ne accorgessero
e iniziassero a tormentarla.
Ma lei li rifiutava tutti,
sempre con un sorriso e una parola gentile.
Procedeva aggrazziata per i corridoi,
rivolgendo un cenno del capo a chiunque.
Lei che era così dannatamente gentile con tutti,
fuorché con lui.
Costui sapeva che se si fosse fatto conoscere
avrebbe ricevuto lo stesso trattamento.
Ma non aveva potuto, destinato a rimanere confinato nell'ombra.
Fino a quella sera, perlomeno.
Quando decise di mandare tutti al diavolo
e seguire il suo istinto.
Prese il bagaglio che aveva appena finito di preparare
e dopo un veloce bacio sulla guancia di sua madre appisolata in salotto
si era smaterializzato.
Davanti alla Tana.
Davanti a quello che voleva sperare,
diventasse il suo futuro.
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Capitolo 2 *** Arrivo alla Tana. ***
Impresa Impossibile.
Arrivo
alla tana.
Si rigirò una
sigaretta tra le labbra, indeciso se bussare o meno.
Da dentro l'abitazione
provenivano diversi rumori.
Risate, chiacchere,
discussioni.
Si sentiva a disagio,
non voleva contaminare il clima famigliare di quella casa.
La sua mente tornò alla prima volta che l'aveva vista.
Una piccola bambina con
il viso grazioso, gli occhi accessi d'intelligenza e i capelli ricci
entra nel mio scompartimento. Mi perdo qualche secondo a guardarla,
mentre Tiger e Goyle rispondono ad una sua domanda. Lei si accorge del
mio sguardo e mi sorride dolcemente. Ringrazia gli altri ragazzi seduti
nel mio scompartimento e poi esce con passo sicuro.
Sento la voce della McGranitt chiamare una certa Hermione Granger.
Dev'essere una nata babbana, penso. Poi vedo quella dolce ragazzina
avanzare verso il Cappello Parlante con la stessa sicurezza ostentata
qualche ora prima. - Grifondoro! - grida questo. Io sospiro
pesantemente ricordando le parole che mio padre ha sostituito
all'abbraccio che mi aspettavo alla stazione. - Ricorda Draco, i
Mezzosangue e i Nati Babbani sono inferiori e cattivi. Devi odiarli! E
mi raccomando, disprezza tutti i Grifondoro e non pensare nemmeno di
fartene amico uno, sono stato stato esauriente? - Io annui, un po'
spaventato dal disprezzo che ha usato nel pronunciare quelle parole.
Come può una bambina con un viso così dolce
essere cattiva?
Sentì una risata, la sua, provenire
dall'interno della Tana.
Si decise ad entrare, pronto ad
affrontare quella che sperò fosse la sua nuova vita.
Le parole di Silente
riecheggiavano nella sua mente.
Dandogli fiducia, e trasmettendogli una sorta di affetto paterno che
gli aveva scaldato il cuore.
Spense la sigaretta e andò alla porta.
Suonò il campanello ed attese.
Sull'uscio appena aperto apparve lei.
Hermione.
- Malfoy? - chiese la ragazza.
Lui si perse un attimo a guardarla.
Anche con la canottiera bianca ed i pantaloni di tuta blu che
probabilmente usava come tuta la trovava bellissima.
- In carne ed ossa - rispose il ragazzo, mantenendo l'atteggiamento
distaccato che aveva avuto per anni.
- Che ci fai qui? - continuò lei, con un'espressione stupita
che al ragazzo sembrò infinitamente tenera.
- Devo parlare con un membro dell'Ordine - disse lui, pacato.
La ragazza si mordicchiò il labbro inferiore, indecisa sul
da farsi. Era sicuro farlo entrare alla Tana?
La signora Weasley arrivò prontamente alle spalle della
riccia, che era sparita da ben cinque minuti.
- Malfoy? - stessa domanda, fatta però con una punta di
disprezzo.
- Devo parlare con un membro dell'Ordine - ripeté lui,
leggermente spazientito.
I suoi modi non sarebbero mai cambiati, forse un giorno, grazie a lei.
- Entra - disse quella acida, spostandosi dall'ingresso.
Lui entrò, e a stento represse un'occhiata perplessa alla
vista dell'arredamento caotico della stanza in cui si trovava, che
fungeva da cucina, sala da pranzo e salotto. Quando giunse dove era
raccolto un gruppo di persone, si trovò quattro bacchette
puntate contro.
- Devo parlare con un membro dell'Ordine - ripeté per la
terza volta. - Ho una lettera scritta da Silente stesso - aggiunse.
Harry Potter diventò rosso di rabbia. - Come osi pronunciare
il suo nome dopo che hai.. hai.. - sibilò.
Draco proruppe in una risata amara, che non fece altro che aumentare la
tensione nell'aria, che poteva tranquillamente essere tagliata con un
coltello. Si voltò verso gli altri, tutti rossi. C'era il
signor Weasley, il figlio Ronald e la piccolina, Ginny.
- Voglio essere breve. Sono scappato da casa mia, dai miei genitori e
da Voldemort - mormorò.
Le facce rabbiose della combriccola cambiarono espressione, tramutando
l'ira in stupore.
- Perché avresti dovuto farlo? - continuò Harry.
- Non sbandiererò le mie ragioni davanti a tutti. Vi chiedo
quindi un incontro con un membro dell'Ordine. - disse il biondo.
- Al momento non possiamo chiamare nessuno, vista l'ora. Scegli uno di
noi. - si intromise Arthur Weasley.
- Scelgo Potter. - disse l'altro semplicemente.
- Bene, andiamo a parlare nell'altra stanza. Posa qui la tua bacchetta.
- sibilò.
Lui fece come gli era stato detto e poi seguì Potter in una
stanza adiacente a quella principale.
Uno sgabuzzino, dedusse, visto il poco spazio.
- Che sei venuto a fare? - domandò Harry, cogliendolo di
sorpresa.
- Mi sembra scontato che io sia passato dalla vostra parte. Ma
è normale che abbiate dei dubbi, li avrei anche io. -
rispose quello.
- Quindi? - continuò il Sopravvissuto.
- Quindi ti do il permesso di usare la Legimanzia su di me - disse.
L'altro non se lo fece ripetere due volte e puntandogli contro
bacchetta disse 'Legilimens'.
Una ragazzina era
assieme ai suoi migliori amici, Harry Potter e Ronald Weasley mentre si
dirigevano verso il campo da Quidditch con tutta la squadra di
Grifondoro. Un gruppo di Serpeverde fece subito la sua comparsa,
dicendo che il campo era occupato. Vide gli occhi della bambina, la sua
amica Hermione, riempirsi di lacrime quando il dodicenne biondo di
fronte a lei aveva sibilato 'sporca mezzosangue'. Notò solo
in quel momento però di come anche gli occhi del ragazzino
si erano velati di tristezza nel vedere la ragazza in quello stato.
Un ragazzo era nell'ufficio di Severus Piton, intento a farsi curare il
naso rotto.
- E' stata la signorina Granger, Draco? - gli chiese.
- Si professor Piton - rispose lui.
- Non hai reagito? - continuò l'altro sorpreso.
- No - disse.
- Perché mai? - domandò l'insegnante.
- Perché la amo dal primo momento in cui l'ho vista. - disse
l'altro semplicemente.
La faccia di Severus Piton diventò, se possibile,
più pallida del solito.
- Che intendi fare? - domandò dopo cinque minuti buoni,
nella quale il naso era tornato a posto.
- Assolutamente niente - rispose.
- Perché? - continuò Piton.
- Perché per me e lei non potrebbe mai esserci un futuro. -
ammise l'altro tristemente, chinando il capo.
Si trovava nell'ufficio di Silente, mentre quest'ultimo era intento a
sistemare della scartoffie.
- Draco, ti aspettavo - mormorò l'anziano preside.
- Professor Silente, non giriamoci troppo intorno. Ho bisogno del suo
aiuto. - rispose Draco, ormai sedicenne.
- Lo so Draco, come so che ti è stato ordinato di uccidermi
- disse l'uomo.
- Io non voglio farlo - sussurrò Draco.
- So anche questo. Ed è una via di fuga quella che voglio
proporti. - cercò di rassicurarlo il vecchio. - La sera
dello scontro, dovrai abbassare la bacchetta e fare in modo che sia
qualcun altro a prendere il mio posto. Io ormai sto morendo, mi restano
pochi mesi. Non voglio comunque che tu macchi la tua anima commettendo
un omicidio. Dopo, consegna questa lettera a Harry Potter,
così che ti permetta di seguirlo nella ricerca che gli ho
affidato. - continuò. Partì una lunga spiegazione
sugli Horcrux e sul loro significato. Draco annuì
semplicemente.
Si trovò davanti alla scena della battaglia di Hogwarts.
Tutto si ripeté come lui l'aveva visto. Tranne la lacrima
che notò fuggire dagli occhi grigi di Draco quando l'anziano
preside esalò l'ultimo respiro. Lacrima che lui, affetto
dalla rabbia, non aveva notato.
E poi ancora.
Hermione che camminava lungo i corridoi.
Hermione che leggeva.
Hermione che rispondeva ad una domanda.
Hermione che si tirava dietro le orecchie un ciuffo ribelle di capelli
mentre studiava in biblioteca.
Hermione che abbracciava lui o Ron e Draco che stringeva i pugni, la
gelosia stampata in faccia.
- Credo che tu abbia visto abbastanza - la voce di Draco
Malfoy lo fece tornare al presente.
Harry per tutta risposta uscì dallo sgabuzzino, facendogli
cenno di seguirlo.
- Partirà con noi - disse una volta giunto di fronte agli
altri, ormai al completo.
Quelle parole stupirono l'intera famiglia Weasley, Hermione e Draco
stesso.
- Ma Harry.. è Malfoy! - fece Ron, che venne zittito da
un'occhiataccia del suo migliore amico.
- Mi fido di lui - rispose tranquillo il ragazzo con la cicatrice a
forma di saetta.
Hermione lo guardò per un'istante, mute domande negli occhi.
Poi sospirò - Sono con te - disse, riempendo di gioia il
cuore arido di Draco.
- Solo, perché? - continuò, non riuscendo
più a nascondere la curiosità. - Se
vorrà, un giorno, te lo dirà lui - rispose
all'amica. Lei annuì con un gesto del capo, sillabando poi
qualcosa a Draco. - Benvenuto nella squadra - dicevano le sue labbra,
che Draco sognava ogni notte da sempre. Lui le sorrise. Non un ghigno
sarcastico che le aveva rivolto troppe volte. Un vero sorrise. Il cuore
della ragazza iniziò a battere più velocemente.
La signora Weasley, come un tornado, prese Draco per un braccio,
trascinandolo all'enorme tavolata. - Dio, ragazzo, quanto sei magro! -
Lui le sorrise, sorpreso dal calore con cui la donna l'aveva accolto
solo dopo le poche parole di Harry. Un calore che non aveva mai
sperimentato, ma che sperava di godersi a lungo. Con la coda
dell'occhio guardò Hermione per tutta la sera, che
rispondeva al suo sguardo con tante domande mal celate negli occhi.
Mangiava, e la donna sembrava non voler smettere di riempirgli il
piatto. - Sono pieno Signora Weasley - disse ad un certo punto, dopo
l'ennesima dose di pollo fritto che gli era stata servita. La donna gli
aveva sorriso e poi gli aveva detto - Chiamami Molly! Ora vieni,
dobbiamo vedere dove sistemarti per dormire. - Lui la seguì,
sotto le occhiataccie, ormai le uniche, di Ron.
**************************************
Ci tengo a ringraziare le 5 persone che hanno messe la storia fra le
seguite.
Spero vivamente di non deludervi.
E spero anche in qualche recensione, per capire cosa ne pensate della
storia.
Un bacione grande, a domani.
Martina
Ora le risposte alle recensioni dello scorso capitolo.
Chihuahua:
Spero davvero di riuscire ad appassionarti cara! La reazione di
Hermione la vedremo soprattutto nel terzo capitolo. Ho postato il
secondo, comunque! Spero vivamente che ti piaccia.
soul_in the night:
Spero di riuscire a finire tra le tue preferite o ricordate. Sono
contenta che la mia fiction ti stia piacendo, oggi dovrebbe arrivare il
terzo capitolo. Però non ne sono sicura! Più o
meno so come si svolgerà la storia a grandi linee, non mi
resta che raccogliere tutte le idee e svilupparle pian piano. Abbiamo
una cosa in comune, anche io sono una patita di Dramioni! :)
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Capitolo 3 *** Reazioni. ***
Impresa Impossibile.
Reazioni.
Narcissa Black in Malfoy si
aggirava per tutto il Manor, con i capelli scompigliati e la gonna
storta.
Si era svegliata sulla poltrona dove si era appisolata la sera prima
con un brutto presentimento.
Era andata a svegliare Draco, ma non l'aveva trovato.
Aveva iniziato a controllare per tutto il maniero, nel parco adiacente,
nel campo da Quidditch lì vicino, ma niente.
Suo figlio sembrava essersi dissolto nel nulla.
Solo in quel momento si accorse di un piccolo foglietto che usciva
dalla tasca anteriore della sua veste verde.
Lo lesse con il cuore in gola.
Madre, mi spiace
recarvi questo dispiacere ma sono scappato.
Sono scappato da questa vita che ho sempre saputo non essere
la mia.
Ci ritroveremo,
sicuramente.
Vi voglio bene, non
piangete per me.
Draco.
Calde lacrime iniziarono a
scendere lungo le sue guance diafane, tipiche dei Black.
Andò nello
studio di suo marito, e si preparò a subire la sua furia.
Sapeva che avrebbe dato
la colpa a lei.
Bussò e
sentì un 'Avanti' sussurrato.
- Lucius, devo parlarti.
- disse guardandolo fisso negli occhi. Per fortuna si era asciugata le
lacrime prima di entrare. Suo marito non sopportava le dimostrazioni di
debolezza. - Dimmi Narcissa, cosa ti turba? - chiese. - Draco
è fuggito. - Il marito con un movimento del braccio fece
cadere tutte le pergamene e le piume dalla sua scrivania, per poi
rivolgersi nuovamente alla consorte. - E' con loro? -
continuò. - Temo di si - rispose la moglie con un groppo in
gola. - Vai pure Narcissa, provvederò io ad avvisare
l'Oscuro - e con queste parole la congedò. La moglie si
rifugiò nelle proprie camere e rimase lì fino
alle sette di sera saltando anche i pasti. Fino a quando sua sorella
Bellatrix non andò ad aprire la porta. - Narcissa, sono
Bellatrix, aprimi. - disse questa, con tono di voce piatto. - Arrivo -
disse l'altra. Con un colpo di bacchetta si
sistemò alla bell'e meglio e poi aprì la porta. -
Seguimi - disse la sorella senza nemmeno chiederle come stesse. La
portò al cospetto dell'Oscuro, dove si inginocchiarono. -
Narcissa, Narcissa, Narcissa. Tuo figlio mi ha profondamente deluso. -
disse Voldemort con tono divertito. - Lo so mio Signore - intervenne
Lucius, anch'esso in ginocchio. - Sapete che quando lo avrò
sotto mano lo dovrò uccidere vero? - chiese quello, giocando
con la bacchetta. - Si mio Signore, è la giusta punizione
per coloro che tradiscono la sua nobile causa - disse ancora l'uomo. -
Bene - rispose il signore Oscuro, contento di cotanta palesazione di
sottomissione. - So per certo che ci sarà un matrimonio
nella casa, se così si può definire, dei Weasley.
Penso che Draco sia andato lì. Agiremo quel giorno, tenetevi
pronti. - disse e poi sparì in un turbine nero.
Immediatamente Narcissa riprese a respirare e scappò nelle
sue stanze in lacrime. Non poteva permettere che il suo bambino venisse
ucciso, non dopo che si era sacrificato per lei facendosi marchiare.
Per lei, la madre che le aveva dimostrato poco affetto a causa del
padre, che come lui non credeva in quella causa assurda. Decise di
mandargli una lettera, ma siccome la sua posta sarebbe stata
controllata sicuramente dall'Oscuro e dalla sua stessa sorella, decise
di chiamare un elfo domestico. - Roy, puoi trovare Draco e dirmi con
chi è? - chiese all'elfo. - Subito padrona - rispose quello
e si smaterializzò. Alla Tana non lo videro, così
lui tornò subito dalla signora per portarle notizie. - Il
signorino Draco è nella dimora dei Weasley - disse dopo
essersi opportunamente inchinato. Narcissa, nel mentre, aveva scritto
una breve lettera al figlio. La consegnò all'elfo e gli
disse di consegnarla a Draco e soltanto a lui.
****
Draco si svegliò, nei letti affianco a lui Harry Potter che
sembrava stesse avendo un incubo e Ronald Weasley che russava
tranquillo. Si avvicinò al letto di Harry e prese a
scuoterlo, finché questo non si svegliò e lo
ringraziò con lo sguardo. - Potter, che hai visto? - chiese.
- Voldemort. E' arrabbiato. - Draco ci pensò un secondo, e
poi si ricordò della lettera sul suo cuscino che aveva
infilato nella tasca del pigiama. - Temo di sapere il perché
- disse. Si sedette sul letto del suo ormai ex nemico e la
tirò fuori. Sulla busta spiccava il sigillo dei Black. La
aprì e la lessero insieme.
Caro Draco,
non posso biasimare la tua scelta.
Fossi più coraggiosa, probabilmente avrei fatto lo stesso.
So per certo che sei dai Weasley, ringrazia la signora Weasley da parte
mia per l'ospitalità.
So che vogliono attaccarvi il giorno di un matrimonio, quindi state
pronti.
Ora mi farò un Oblivion in modo che l'Oscuro non possa
sapere niente.
Ti voglio bene,
Tua Madre Narcissa.
Si
guardarono, e dopo aver svegliato Ronald si catapultarono nella stanza
che Hermione condivideva con Ginny. Draco ebbe un colpo al cuore quando
vide Hermione, la sua
Hermione, dormire placidamente. In posizione fetale, abbracciandosi da
sola, il viso sereno e i capelli sparsi a ventaglio sul cuscino e sul
volto l'ombra di un piccolo sorriso. Harry si buttò nel suo
letto e prese a scuoterla. La ragazza aprì gli occhi subito,
e iniziò a sbraitare - Harry, perché cazzo mi hai
svegliato! - disse, con tono incazzato ma a toni bassi per non
svegliare l'amica. Harry la prese e la trascinò per le
scale, fino a giungere al ripostiglio dove aveva parlato con Draco la
sera prima. Ora che erano in quattro si stava decisamente stretti e
Draco fece in modo di finire casualmente
di fronte ad Hermione, che sfiorava il suo petto con il seno. Lei era
accanto a Weasley. Harry passò loro la lettera e la lessero
tutta d'un fiato. - Ora sappiamo che non menti - disse Ron, porgendo la
mano a Draco che, felice, gliela strinse anche troppo vivacemente. -
Benvenuto in squadra - aggiunse. Draco gli sorrise e poi fecero per
uscire. Sulla porta lui ed Hermione si ritrovarono incastrati, indecisi
se passare per primi. - Prima le signore - disse Draco, stupendo non
poco Hermione. Lei gli sorrise mentre le sue guance avvampavano e si
apprestò a raggiungere gli altri a tavola. Durante la
colazione confabularono in un angolo, venendo interrotti ogni cinque
secondi circa dalla signora Weasley che non voleva saperne di far
mangiare a Draco solo sei uova e quattro pezzi di bacon. Alla fine
della colazione Hermione si alzò per andare in camera sua e
disse - Ci penso io, saremo pronti. - Sorrise a tutti, Draco compreso
ed entrò nella sua camera. Prese una borsetta di perline e
applicò un incantesimo di estensione, iniziando a riempirla
di tutte le cose che sarebbero potute venir loro utili. Vestiti,
pozioni curative, libri con incantesimi di soppravvivenza attacco e
difesa. Mancavano due giorni al matrimonio, ma lei sentiva che
sarebbero riusciti a scappare.
Ecco il
nuovo 'attesissimo' (se se..) capitolo!
Spero di non avervi deluso, ma volevo concentrarmi su Narcissa.
Mi piace quella donna, mi sta simpatica. Non so il perché.
Il prossimo forse domani.
Marti.
Grazie ai 4 che hanno messo la mia storia nei preferiti.
Grazie ai 22 che la seguono.
E ora le risposte alle recensioni.
Ben 6! :D
chihuahua: hai ragione, era proprio
quello l'intento. Spero che anche l'accettazione di Ronald non ti
dispiaccia. Ma devono condividere un viaggio, meglio tenerle per dopo
le liti. Finalmente ho postato questo capitolo che è stato
più un parto con 10 ore di travaglio! Spero ti piaccia.
Jessie Loneliness:
Anche io avrei voluto andasse così, sai? Sono contenta che
ti piaccia come scrivi, cercherò di non deluderti ^^
Sectusempra:
Sono contenta che la storia ti stia piacendo, e anche io adoro Draco
quando è dolce *--* Spero di non averti deluso con questo
capitolo. Sono una fan sfegata del pairing Draco/Hermione, e mi cimento
solo con loro. Cambierò alcune cose per renderlo
'indispensabile' diciamo! Sempre cercando di mantenere il filo degli
avvenimenti. Penso che Narcissa sarà utile più
avanti. Io la adoro <3
IvanaeSilvia:
Ecco a voi il terzo capitolo, che spero non sia del tutto deludente,
sebbene peggiore dei due precedenti. Contenta che ti piaccia e che tu
abbia deciso di seguirmi! Un bacio gigante.
Midnight92:
Ho cambiato il mio nick in Fifteen. Le tue parole non possono che
rendermi felicissima ^^ Dico sul serio, come vedi Ron gli ha offerto la
sua 'amicizia', anche se per parlare d'amicizia è presto..
Si sono odiati per anni! Comunque anche io, se non l'avesse smessa,
l'avrei CRUCIATO di brutto. Amo Draco <3. Che dici, due Crucio
contemporaneamente sono dolorosi? :D
Fanfictiongirl:
Draco dolce lo adoro *-* Grazie mille per le belle parole. Che ne pensi
del capitolo?
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Capitolo 4 *** Leggimi. ***
Impresa
Impossibile.
Leggimi.
Erano passati due giorni
alla Tana, i due prima del matrimonio.
Si erano dati tutti da
fare per aiutare la signora Weasley, anche Draco, che ci teneva a
rendere felice quella donna così calorosa che l'aveva subito
accolto come uno di famiglia. Si sentiva in debito anche con
Potter, grazie a lui avrebbe una possibilità di dimostrare
il suo valore e di stare un po' di tempo con lei. Il giorno fatidico era
arrivato, il giorno dei sì, e lui si sentiva agitato.
Indossò il completo che aveva comprato a Diagon Alley
mascherato con la Polisucco. Visto che di denaro ne aveva portato in
quantità aveva deciso di regalare un completo anche a tutta
la famiglia Weasley, per cercare di sdebitarsi in qualche modo
dell'ospitalità. Ma l'affetto non è una cosa che
si ripaga con i soldi, e questo lui lo sapeva bene.
Suo padre gli aveva sempre dato tanti soldi, ma a partire dai sei anni
neanche un abbraccio o una carezza. E lui stava male per questo. In
quei giorni si era trovato bene con la famiglia Weasley, ma soprattutto
con Hermione. Parlavano per ore, fino a notte tarda di libri e altre
cose. Hermione era colpita dal ragazzo, non l'avrebbe mai detto
così colto. Con Ronald giocava agli scacchi magici, e
riusciva persino a vincere. Con Potter parlava più che altro
della missione. Si erano scoperti simili, per certi aspetti. Solitari,
impulsivi. Anche con Ginny aveva instaurato un buon rapporto, sebbene
lei all'inizio fosse un poco diffidente per via del diario che suo
padre le aveva dato al secondo anno. Quel giorno Draco, aveva
però un brutto presentimento. Mentre annodava perfettamente
la cravatta, prese una decisione. Doveva dirle tutto, sapeva che i
Mangiamorte ci andavano giù pesante, e che per i traditori
erano particolarmente incalzati a fare strage. Lei doveva sapere
ciò che lui provava, prima di una sua possibile morte.
Voleva conoscere la sua reazione. Scese giù, senza aver
ancora cambiato i capelli e ultimato il travestimento. La vide che
parlottava con Ginny, particolarmente rossa in faccia, e rideva.
Indossava un abito che la faceva sembrare ancora più bella.
Rosso, come il rossetto appena accentuato. Alcune ciocche erano
raccolte delicatamente dietro la testa con un fermacapelli. Le bretelle
non troppo fini, e la gonna svolazzante, che accentuavano il fisico
senza renderla volgare in alcun modo. Le scarpe, sempre rosse, non
eccessivamente alte. A completare il tutto una borsetta rossa di
perline e un trucco leggero, apposito a risaltare lo sguardo. Scese
verso di loro sorridendo, e le sussurrò in un orecchio -
Posso parlarti? - Lei annuì e prese la mano che gentilmente
le stava offrendo. La trascinò nello sgabuzzino che era
ormai diventato un confessionale e prima che lei potesse dire qualunque
cosa la baciò. Non con irruenza o voracità, ma
con dolcezza immensa. La ragazza si abbandonò tra le sue
braccia, rispondendo a quel bacio che si era scoperta il giorno prima
desiderare. Perché quella nuova versione di Malfoy era, se
possibile, più affascinante della precedente. Si staccarono
qualche minuto dopo, e lei lo guardò a occhi sgranati. -
Perché? - chiese con un filo di voce. - Leggimi - rispose
lui. Lei tirò fuori la bacchetta dalla borsetta e
sussurrò 'Legilimens'.
Venne catapultata nei ricordi di lui. O almeno in un parte.
In tutte le immagini, che rapide scorrevano davanti ai suoi occhi,
c'era sempre lei.
Rivide quelli che aveva visto Harry.
Poi la scena cambiò e vide lei ed Harry che parlavano dopo
la prima partita di Quidditch, quando era corsa piangendo dopo aver
visto Ron baciare Lavanda. Non rivisse le emozioni provate all'epoca,
ma quelle sentite da Malfoy. Impotenza,
rabbia, gelosia.. Quando loro se ne andarono, dopo la
scena degli uccellini, lo vide prendere a pugni la colonna dietro la
quale era nascosto.
- Ora capisci? - chiese lui riportandola alla realtà. Lei
annuì e poi fece la cosa che lui meno si aspettava, gli
buttò le braccia al collo e lo baciò ancora. Lui
rispose con entusiasmo, finché sentirono qualcuno bussare
alla porta. Si staccarono ansimanti e lei ripulì le tracce
di rossetto dal viso di lui. - Draco devi prendere la polisucco. - era
Harry. Draco lo maledisse mentalmente, così anche anche
Hermione. Uscirono prima l'uno poi l'altra, e mentre Draco andava a
prendere la Polisucco con Harry, lei si avvicinò a Ginny e
Ron. Stritolò in un abbraccio l'amica, consapevole che dopo
quel giorno non l'avrebbe più vista per un bel po'. Si
congedò rapidamente, e dopo essersi rimessa il rossetto di
cui ormai non c'era più traccia entrò nella
stanza dei ragazzi, dove raccattò le loro cose e le pose
nella borsetta. Una volta che tutto fu pronto scese in giardino, che
nemmeno sembrava quello della Tana visti gli addobbi, e prese posto
accanto ad Harry e Draco. Sorrise a quest'ultimo fino all'ingresso
della sposa. Come ogni ragazza scoppiò come una fontana al
momento del sì dei due sposi. Era una ragazza razionale e
pratica, ma anche estremamente romantica. Draco, che sfoggiava dei
perfetti capelli rossi in perfetto stile Weasley, le porse un
fazzoletto che lei prese mormorando un ringraziamento. Mangiarono
tranquilli, poi arrivò il momento dei balli, e proprio
quando Draco le porse la mano scoppiò il finimondo. Venti
figure vestite di nero si smaterializzarono dentro la pista, iniziando
ad incenerire tutto. Tirarono fuori le bacchette all'unisono, mentre
molti invitati si smaterializzarono terrorizzati. '' Come biasimarli?
''pensò Draco. Iniziarono a combattere contro diversi
Mangiamorte, fino a quando vide una figura che dai movimenti riconobbe
come sua zia Bellatrix, prevalere sulla sua Hermione.
Schiantò i due Mangiamorte contro la quale combatteva e si
parò davanti a lei, evocando un sortilegio scudo. - Non
toccarla, cagna! - urlò iracondo. - Draco? Bene bene, ora te
la fai con le Mezzosangue? - chiese quella con una vocetta altamente
stridula. - Sta zitta Bellatrix - disse, e la schiantò prima
che lei potesse difendersi. La prese per mano e la portò
dove Harry e Ron combattevano schiena contro schiena. - Dobbiamo andare
- disse Hermione, che si era ripresa dallo shock. Li toccò e
sparirono dai Mangiamorte, che si abbatterono con i loro stessi
incantesimi. Arrivarono in un vicolo della Londra babbana. - Direi che
diamo nell'occhio vestiti così - fece Ron. Draco, i cui
capelli erano tornati biondissimi, diede il suo assenso con un cenno
del capo. Lei aprì la borsetta e tirò fuori degli
abiti comunissimi per tutti e quattro. Lei si girò di
schiena mentre i ragazzi si cambiavano tranquillamente. Draco, mentre
indossava dei jeans ed una felpa, notò che la ragazza non
portava il reggiseno, vedendo la schiena candida brillare con la luce
del lampione poco distante. Lei si infilò quello e poi un
paio di jeans chiari ed un maglione viola. Diede a tutti delle comode
sneakers e ripose il tutto nella borsetta di perline, che con un
incantesimo rimpicciolì ed infilò in una tasca
dopo aver estratto alcune banconote babbane. Lui continua a guardare
rapito i suoi movimenti, finché Harry gli disse all'orecchio
sorridendo - Chiudi la bocca che ti entrano le mosche - Lui gli rivolse
un'occhiataccia.
Questo capitolo non è
un granché, me ne rendo perfettamente conto.
Ma avevo bisogno di
farli fuggire, e di iniziare a descrivere la storia tra Draco ed
Hermione.
Sono scappati, come nel
libro all'incirca.
Non ricordo la parte e
non ho Harry Potter e i Doni della Morte sotto gli occhi, quindi ho
cercato di ricordare a grandi linee la storia.
Il vestito di Hermione
è rosso come quello del film perché trovo che
stia meglio alla ragazza per le descrizioni fatte su di lui.
Poi io, sarà
l'abitudine, la vedo uguale ad Emma Watson, e la immagino un po'
sbattuta con il lillà.
Il vestito che ho
pensato, ad ogni modo, è questo:
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=35323662&.locale=it
Spero che il capitolo vi
sia comunque piaciuto.
Ringrazio le 7 persone
che hanno la storia nei preferiti.
Le 26 che la seguono.
Ora la risposta alle
singole recensioni.
Fanfictiongirl: addirittura sublime? Così mi
fai diventare tutta rossa ^^ Grazie per i complimenti e sono contenta
che ti sia piaciuta. Ho sempre pensato che Narcissa abbia avuto poco
spazio. In generale sì, lo ripercorro anche se in modi un
po' diversi, vista la presenza di Draco. Eccoti il nuovo capitolo,
spero tanto che ti piaccia! Che ne dici? E' così penoso?
Midnight92:
sono felice io che tu recensisca, ma soprattutto del fatto che il
capitolo ti piaccia. Questo è brutto come penso io? :( Io ho
adorato la parte di Narcissa, è una figura che personalmente
adoro, non chiedermi il perché ^^
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