Un estate fuori dal normale...

di AmyDuDy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che bell'estate!!! (con tono sarcastico) ***
Capitolo 2: *** 1° giorno: incontri ***
Capitolo 3: *** Ancora 1° giorno: il sogno/incubo ***



Capitolo 1
*** Che bell'estate!!! (con tono sarcastico) ***


 << Quanto tempo ci vuole per preparare questa cavolo di valigia?! >>.
Non ce la faccio più, sono allo stremo delle forze: ci ho messo più di 8 ore per preparare questa maledetta valigia. Finalmente però parto per le vacanze che tanto attendo: due settimane di completo relax sull’isola di Maiorca, in Spagna. Sole, mare, spiaggia… Peccato però che quello scemo del  mio ragazzo è dovuto andare in vacanza sulle Alpi con la sua famiglia e mi ha lasciata qui da sola da quasi un mese. Quando torna, lo strangolo! Avevamo così tanto progettato questa vacanza per stare un po’ da soli perché ormai tra il lavoro e i suoi impegni per aiutare a casa dei genitori, non riusciamo mai a stare veramente soli neanche un attimo…
<< Finalmente ho finito >>.
Soddisfatta di aver finalmente chiuso la mia enorme valigia mi siedo un attimo sul letto sfinita, ma neanche il tempo di respirare che mi accorgo di essere in ritardassimo secondo l’orario del mio arrivo dato all’albergo. Con fatica mi rialzo e prendo la valigia, lo zaino e le chiavi, esco dalla porta, chiudo e mi smaterializzo davanti alla porta dell’albergo.
<< Buongiorno, ho prenotato una stanza per due settimane… Sono un po’ in ritardo ma ho avuto un contrattempo >>.
<< Non fa niente… il suo nome? >> chiese gentilmente l’uomo dietro la reception.
<< Granger >>
<< Si, Hermione Jean Granger… ecco le chiavi della sua stanza… Buon soggiorno! >>
<< Grazie… Buona giornata >>. Prendo le chiavi e mi dirigo verso il fattorino che mi sta già venendo incontro per prendermi la valigia e mostrarmi la mia stanza.
L’albergo è molto carino, attorniato dal verde e con una grande piscina. Sembra anche molto pieno: ci sono moltissimi bimbi che giocano nell’acqua e molte signore sdraiate sui lettini a leggere e a dare ogni tanto un’occhiata al proprio figlio. Molti uomini invece sono al bar a bere cocktail e a chiacchierare con altri su notizie sportive e non.
“Sembra un posto piacevole in cui stare… Almeno mi passerò bene le vacanze anche senza Ron”.
Neanche il tempo di comporre questo pensiero che arriviamo al sentiero che porta alle stanze.
<< Questa è la sua stanza miss Granger >> mi dice con fare allegro il fattorino. Adesso che lo guardo bene sembra un tipo simpatico: deve avere più o meno la mia età… ed è anche carino!
“Hermione! Pensa a Ron, pensa a Ron!”
<< Sì, hai ragione! >> mi rispondo da sola.
<< Ha detto qualcosa? >> chiede gentilmente il fattorino.
<< Oh, no nulla… Mi capita di parlare da sola >>. Lui mi guarda come se fossi pazza e poi si mette a ridere. All’inizio non capisco il perché, poi ripenso alla frase che ho appena pronunciato e anch’io non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
<< Sa, di solito non lo dico ai clienti, ma lei è proprio una tipa strana! >> mi dice lui mentre che continua a ridere.
Io mi faccio seria un attimo e dico: << Ah grazie! Vuol dire che ne farò parola col suo superiore! >>.
Il fattorino smette di ridere e mi guarda con una faccia spaventata e buffa allo stesso tempo, che mi fa di nuovo venir da ridere.
<< Cosa c’è da… >>
<< Era uno scherzo, non lo farei mai, ma avrebbe dovuto vedere la sua faccia >> gli dico senza smettere di ridere.
A quel punto anche a lui scappa un sorriso.
<< Che burlona! >>. Poi ancora sorridendo gira i tacchi per tornare alla reception.
Io con un lampo di genio (e un languorino nello stomaco) gli grido dietro:<< A che ora si cena? >>.
<< Alle 19 e 30 >> risponde senza neanche girarsi.
Dopo quella piccola scenetta piuttosto buffa, torno alla vita reale e entro in camera: è a dir poco stupenda! È una stanza con i colori sull’azzurro-blu: i muri sono azzurro scuro, il letto matrimoniale è blu con una miriade di cuscini, la TV a schermo piatto è appesa al muro sopra la scrivania in legno. Ai due lati del letto ci sono due comodini con sopra a uno la solita teiera per il te. Il bagno è grandissimo: ha i mobili celesti, il lavandino ha uno stile direi a dir poco strano e la doccia con vasca idromassaggio è fantastica!
“Ci voleva proprio una vasca così per un bagno rilassante!”.
Nell’attimo in cui esco dal bagno sento picchiettare contro la porta finestra. Vado a vedere chi è e mi trovo un barbagianni che cerca di attirare la mia attenzione. Apro la finestra e questo mi porge la zampetta a cui c’era attaccato un messaggio. Lo prendo e l’uccello vola via. Chiudo la porta e mi sdraio sul letto. Apro la busta e leggo:
 

Cara Hermione,
Come va? È un po’ che non ti scrivo perché non sapevo come dirti una cosa:
qui dove sono è bellissimo e i miei genitori hanno deciso di scappare un po’ da quell’Inghilterra che si è rovinata con la guerra.
Hanno deciso di comprare casa qui e vogliono che qualcuno dei suoi figli stia con loro perché stanno invecchiando:
Percy non ne vuole sapere perché è attaccato al Ministero,
Charlie ha il suo lavoro in Romania,
Bill deve rimanere con Fleur adesso che è incinta,
George sta mandando avanti il negozio di scherzi a Diagon Alley
e Ginny è negli Stati Uniti con Harry.
Rimango solo io: non posso lasciarli soli,
e non voglio che la tua carriera di Guaritrice venga rovinata per colpa mia.
Mi dispiace Hermione, ma non possiamo più stare insieme.
Col tempo mi capirai
Baci
Tuo per sempre Ron

 
Non riesco a credere a quello che ho appena letto: lui mi molla solo perché deve rimanere con i suoi?! Al diavolo la carriera da guaritrice, io voglio stare con lui! Giro la pergamena e gli rispondo con la prima penna che trovo in giro. Mi viene da piangere ma devo finire di scrivere.
 

Non me ne frega niente della mia carriera da Guaritrice se non posso stare con te!
Ron, che a te piaccia o meno, io verrò a vivere dove state voi.
Alla fine 4 mani sono meglio di 2.
Non posso stare senza di te.
Ti prego
Hermione

 
Prendo la mia borsa e tiro fuori la gabbia con Ronley, il gufo che mi ha regalato Ron (fantastico incantesimo quello dell’espansione invisibile), e lo spedisco con la mia lettera fino alla nuova casa Weasley.
Non posso lasciare che la depressione prenda il sopravvento, tanto alla fine andrà tutto bene. Decido che per rilassarmi un po’ necessito di un bagno in quella splendida vasca idromassaggio.
Dopo averla preparata mi ci immergo e mi lascio trasportare dal rilassamento che mi provoca il massaggio.
Quando ormai mi stavo assaporando da più di 30 minuti quella fantastica emozione, sento di nuovo picchiettare sulla porta-finestra. So già chi è, spero solo porti buone notizie. Avvolta in un accappatoio prendo la lettera dalla zampetta del mio gufo e lo ripongo nella sua gabbietta. Poi torno nella vasca e leggo la lettera:
 

Sei proprio testarda!
Vuoi sapere una cosa?!
La verità è che mi sono innamorato di un’altra molto più bella di te.
Quindi non provare a presentarti a casa mia.
Buone vacanze
Ron

 
Non posso più trattenere le lacrime, quando la prima sgorga poi non si fermano più. Quel deficiente mi dice una cosa del genere in tutta tranquillità, come se fosse una cosa normale?! Non la passerà liscia, prima o poi mi vendicherò… Ma ora sono in vacanza in un posto stupendo: devo anche soffrire per quel cretino?!
Anche dopo molte affermazioni come questa non riesco a smetter di piangere e ormai ho saltato la cena. Sono sdraiata sul mio letto nella stessa posizione da circa 1 ora aspettando che succeda qualcosa, ma niente, solo disperazione e rabbia.
Quando finalmente mi decido ad andare a dormire qualcuno bussa alla porta. Con passo pesante vado ad aprire. Mi si para davanti il postino di quel pomeriggio.
<< Scusi miss Granger per l’ora, ma devo comunicarle una cosa per… oddio, che è successo? Perché piange? >>.
“Dai Hermione, inventati qualcosa di decente”.
<< Ehm… ho sbattuto il mignolo del piede contro la porta e mi fa malissimo >>.
<< Sì, e io sono mago Merlino >>.
<< Senta, stavo andando a dormire; mi dica quello che mi deve dire e poi se ne vada! >>.
<< Ok, se non ha bisogno di aiuto… Comunque, domani mattina la colaz… >>. Lui si interrompe perché i miei singhiozzi stanno di nuovo crescendo, non riesco proprio a trattenerli. Ron è stato il mio primo ragazzo ed è stata una bellissima storia quella tra noi due, non posso non stare male.
Come un Legiliments nella mente mi dice:<< Allora le cose sono due: o è morto qualcuno, o il tuo ragazzo ti ha mollata >>. A sentire l’ultima parte di frase i singhiozzi continuano ancora più forti. << Ok, è la seconda >> disse lui semplicemente << Posso aiutarla in qualche modo? >>
<< L’unica cosa di cui avrei bisogno in questo momento sarebbe un abbraccio e la consolazione di un amico, ma non sono qua quindi… No, non può… >>. Non finisco la frase che lui mi si è già gettato addosso e mi abbraccia. Anche se è uno “sconosciuto”, in questo momento apprezzo moltissimo il gesto, ho proprio bisogno di un po’ di affetto. Così le lacrime smettono di scendere e dopo un po’ lui mi lascia.
<< Visto?! Ora ha smesso di piangere… Aveva solo bisogno d’aiuto >> mi dice sul sorridendo.
Quel suo sorriso stupendo fa sorridere anche me:<< Sì, in effetti va molto meglio. Grazie >>.
<< E di cosa?! Per aver abbracciato una ragazza bella come lei?! Dovrei ringraziarla io >>. Una risatina mi esce spontanea. È impossibile che riesca ad emanare tutta quella vivacità come niente.
Dopo qualche attimo di imbarazzato silenzio:<< Come ti chiami? >> gli chiedo io.
<< Alexander, per gli amici Alex… e lei? >>
<< Hermione >>
<< Piacere, Hermione >> dice porgendomi la mano << Sono felice di poter fare la tua conoscenza >>.
Ormai col sorriso stampato sulla faccia ma con un sonno pazzesco lo saluto e chiudo la porta. Mi metto il pigiama, mi sdraio sul letto cercando di prendere sonno. Niente da fare, i ricordi più brutti della giornata cercano di rivenire fuori in forma di lacrime, ma io devo resistere.
Dopo parecchio tempo a combattere contro le lacrime, il pensiero di Alex mi mette allegria. “Pensandoci bene, lui è venuto qui per dirmi qualcosa per domani mattina… Che scemo!” e grazie a quel pensiero riesco ad addormentarmi col sorriso.
 
 
Spazio dell’autrice:
Salve lettori/rici, come va? È diciamo la mia prima/seconda ff (non chiedetemi che fine abbia fatto la prima/prima perché non ne ho idea XD). Questo capitolo è l’inizio di una luuuuunga ff che spero vi piacerà… se avete qualcosa da ridere o da far notare recensite… so non avete niente da ridire, recensite lo stesso!!!!!!
Non vedo l’ora di sapere quello che pensate…
Kiskiss, AmyDuDY
 
PS: io parto giovedì e tornerò mercoledì prossimo quindi dovrete aspettare al massimo due settimane per il nuovo capitolo… mi disp
 
 

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Capitolo 2
*** 1° giorno: incontri ***


Stamattina mi sveglio rintronata come non ero mai stata. Per svegliarmi faccio una doccia bella fredda e poi vado a fare colazione.
Dopo la colazione vado in piscina per prendere un po’ di sole, rilassarmi e nuotare un po’. Oggi c’è un sole che spacca le pietre. A metà mattina, dopo una nuotatina, vado a prendermi un cocktail al bar nel centro della piscina. Il posto è molto carino: è una specie di capanna di legno con dei tavoli e al fondo un bancone con dietro miriadi di bottiglie. Mi dirigo verso il bancone per placare questa enorme sete di Coca Cola che ho da tutta la mattina.
<< Salve, mi potrebbe dare una Coca Cola? >> chiedo gentilmente al barista.
<< Sì, arriva subito sign… Hermione! >> mi dice Alex, che ora fa anche il barista.
<< Hei, non eri il fattorino? >>
<< Faccio il fattorino solo perché, come dice il mio capo, sono giovane e forte… e perché devo arrotondare lo stipendio da barista >> dice con il sorriso stampato sul viso << Allora… una Coca per Miss Hermione in arrivo! >> e mi consegna la mia bevanda.
Io bevo e mi degusto sorso a sorso quella Coca con ghiaccio che tanto adoro.
<< Allora, vedo che va molto meglio in confronto a ieri sera >>
<< Sì… >> dico con tono un po’ triste.
<< Hei, non fare quella faccia! Oggi per farti divertire sarò io a farti da animatore… Ti va? >>
<< Volentieri… Ma non devi lavorare qui al bar? >>
<< Oggi pomeriggio mi sostituisce un altro ragazzo del personale, quindi posso fare qualsiasi cosa per te! >>
<< Ok, allora… Ci sto! >>
<< Attenta però, passerai il pomeriggio più divertente della tua vita! >>
<< Correrò il rischio >> e tutti e due scoppiamo a ridere. Non so il perché, ma mi trovo inspiegabilmente bene con Alex, anche se lo conosco da solo un giorno.
<< Oh, c’è un cliente… Lo servo e torno subito da te >> e si dirige verso un uomo che si sta sedendo dall’altra parte del bancone. Ha un aria piuttosto trasandata e i biondi capelli tutti scompigliati. Invece noto Alex che con il suo solito sorriso da bimbo lo serve. È un ragazzo estremamente simpatico e anche piuttosto carino ora che finalmente non ho più il problema di pensare a Ron: è moro, alto, occhi verdi, muscoloso ma non troppo… insomma, decisamente attraente! E la prospettiva del mio pomeriggio è di divertirmi con lui, senza pensare a nulla, come ormai è anche quella dell’intera vacanza: spassarmela, godermi il sole e le nuove conoscenze, perché so che quando tornerò a casa saranno tutti li a farmi domande e mi tornerà addosso la depressione. Senza accorgermene sto fissando Alex come una bimba appena nata che fissa i genitori. Distolgo lo sguardo, finisco la mia Coca e aspetto che torni da me per sapere il programma che ha in mente per il pomeriggio. E non devo attendere molto: << Rieccomi… vuoi altro? >> dice prendendo il mio bicchiere vuoto.
<< Si, vorrei sapere che programma hai per il pomeriggio >>
<< Veramente non ne ho idea! Deciderò sul momento… sicuramente ti porto al mare… vedrai ti piacerà >>
<< Ok, mi fido… >>
<< Barista, un altro bicchiere per favore>>. Questa voce, mi sembra familiare... Mi giro di scatto per vedere chi è e quella chioma che prima non mi ricordava niente ora mi ricorda una persona che non avrei mai più voluto vedere. Mi avvicino piano e cerco di scorgere il suo viso in modo da assicurarmi che non sia quello che penso, ma con tutti quei capelli scompigliati non riesco a vederlo bene.
“Devo trovare un modo per farlo voltare… Ho trovato!”
Mi alzo e mi avvio verso Alex che nel frattempo è andato a servire quell’uomo:<< Mi sono dimenticata di aver lasciato una cosa importante in camera… torno dopo così poi mi dici l’orario per oggi pomeriggio >>. Niente da fare. Forse non riconosce la mia voce…
<< Ok Hermione, ci vediamo dopo >>. A sentire il mio nome il signore biondo si gira… ed è proprio quello che pensavo! Ci guardiamo per qualche attimo negli occhi, tutti e due stupiti di vedere l’altro. È proprio trasandato: ha la camicia tutta stropicciata, i capelli scompigliati davanti alla faccia e il suo sguardo è triste, come se qualcosa nella sua vita lo avesse segnato per sempre. Sì, di cavolate ne ha fatte parecchie, da arruolarsi con Lord Voldemort, fino a scappare nel bel mezzo della battaglia finale, ma nulla di questo si legge in lui; è solo una malinconia infinita. Neanche il tempo di parlare che lui si rigira sulla sedia e si riattacca al collo della bottiglia di birra. Niente insulti, niente beffe, niente di niente. È proprio strano.
Torno in piscina a fare un bagno per levarmi i pensieri che mi tormentano.
Dopo una buona mezz’ora passata nella vasca idromassaggio in compagnia di un buon libro, è ora di cambiarmi e di andare a fare pranzo. Solo finito pranzo mi ricordo che dopo il bagno dovevo tornare al bar per sapere l’orario di Alex.
“Va boh, verrà a cercarmi lui, sa dov’è la mia stanza, quindi…”
Mi dirigo verso la mia camera cercando di non pensare a niente ma un frastuono mi fa spaventare: in una delle camere al piano superiore qualcosa di vetro si è frantumato.
“Chissà cos’è successo”
Non ci penso più di tanto e passo avanti per arrivare alla mia stanza. Entro, mi cambio e riesco subito. Sto morendo di fame e ho proprio bisogno di mettere qualcosa sotto i denti. Durante il pranzo inizio a guardarmi intorno in cerca di qualcuno che mi ispiri per fare nuove conoscenze, ma la maggior parte sono famiglie con figli piccoli e anziani in pensione.
Finalmente sazia, torno in camera mia per un piccolissimo sonnellino pomeridiano visto quanto ho dormito la notte scorsa. Arrivata alla mia porta, ci trovo davanti un biglietto:
 
Visto che non riesco a trovarti da nessuna parte,
ti scrivo che, per il pomeriggio, ti passo a prendere io in camera tua,
alle 14 in punto.
E non cercare di scappare perché ti troverò…
Alex
 
Leggendo il messaggio mi spunta un sorriso nel pensare in quale genere di personaggio io sia incappata, ma alla fine forse è meglio così, mi aiuterà a rilassarmi. Controllo l’orologio e mi decido a entrare in camera e riposarmi per i venti minuti che mancano alle due. Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi per cercare di appisolarmi almeno, ma è nei momenti di pausa come questo che tutti i pensieri e gli avvenimenti più brutti ti tornano alla mente. Nel mio caso non mi ci è voluto molto che mi tornasse il ricordo delle lettere di Ron della sera prima. Pensavo di averlo dimenticato, ma in così poco tempo è difficile scordare una storia durata così tanto e finita così in fretta e in malo modo. Senza accorgermene le lacrime iniziano a riaffiorarmi dagli occhi come una reazione automatica del mio corpo al solo pensiero del mio ormai ex fidanzato. Mi torna in mente quando ci siamo conosciuti, quando lui stava con Lavanda Brown, e a quel tempo avevo sofferto, ma non così tanto come in questo momento. Ripenso al nostro primo bacio, in quella situazione piuttosto strana ma felice, con solo al piano di sopra uno scontro sanguinario entrato nella storia. Ripensando alla scuola un altro pensiero mi torna in mente: l’atteggiamento di stamattina di quel ragazzo che una volta non aspettava un attimo per prendermi in giro e che ora, trasandato come non mai, non mi rivolge neanche una smorfia. Sarà cambiato? Non lo so, ma la sua vita sicuramente, perchè quella tristezza ai tempi della scuola non esisteva, neanche quando stava dalla parte di Voldemort.
Avvolta nei miei pensieri non mi accorgo che qualcuno sta bussando alla porta. Lo capisco solo quando la voce di Alex mi chiama dall’altra parte della porta. Con gli occhi ancora rossi per le lacrime, mi alzo e vado ad aprirgli.
<< Hei Hermione, allora, sei pronta? >> mi chiede lui sorridendo.
Io annuisco e rientro per prendere la mia borsa. Poi riesco e gli dico:<< Possiamo andare >>.
<< Non finchè non mi dici perché hai pianto di nuovo >> mi risponde lui con fare serio.
<< Si vede così tanto? >>. Lo vedo annuire e continuo:<< Ma neinte, è sempre la stessa cosa che mi torna alla mente… Possiamo andare?! Voglio smettere di pensare… >>
<< Ok, ma la prossima volta che ti viene di nuovo da piangere vieni subito da me, qualsiasi ora sia, vienimi a cercare e io ti aiuterò, ok? >>
Annuisco dicendogli:<< Grazie >>
<< E per cosa?! >>
<< Perché mi stai aiutando a superare questa cosa, con la tua felicità mi fai stare meglio >>
<< Gli amici non si aiutano così di solito? Anche se ti conosco solo da un giorno sono comunque un tuo amico e come tale ho il diritto di aiutarti… ora andiamo >>





Spazio dell'autrice:
hei lettori come state? Come sono andate le vacanze? Spero bene... Allora che ne dite di questa ff? Vorrei sapere che ne pensate, sia in positivo che in negativo...
Leggete e rensite...
Grazie a tutti
kisskiss AmyDuDy

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Capitolo 3
*** Ancora 1° giorno: il sogno/incubo ***


Il pomeriggio che ho trascorso è stato uno dei più belli della mia vita da babbana. Siamo stati in spiaggia e abbiamo fatto balli di gruppo, giochi vari e un giro su una grossa banana gonfiabile trainata da un motoscafo. Abbiamo riso tanto e abbiamo fatto lunghi bagni. Ora finalmente ci stiamo godendo la calma del tardo pomeriggio sdraiati sui nostri asciugamani. Ma non siamo solo io ed Alex: con noi ci sono anche Allison e Mark, due ragazzi molto amici di Alexander, e ormai anche miei. Sono due tipi un po’ strani: lei all’inizio mi sembrava un’oca, ma conoscendola ho capito che mi sbagliavo, che è solo un po’, anzi parecchio strana, un po’ come la mia vecchia amica Luna; invece lui è bruttino e un po’ impacciato, come il mio vecchio amico Neville, ma, al contrario, lui sa come divertirsi e far divertire gli altri. Insomma, ho trovato dei nuovi amici con cui condividere la mia vacanza.
“Però, adesso che ci penso, quanto tempo è che non vedo Luna e Neville? Quando torno in Inghilterra devo andare a trovarli”.
Intanto mi sto godendo questo magnifico panorama che mi si para davanti, il tramonto sul mare più bello che io abbia mai visto… Forse l’unico che io abbia mai visto, ma sono solo dettagli; è comunque bellissimo!
<< Allora, ti sei divertita questo pomeriggio? >> mi chiede una voce che ormai ho imparato a conoscere. Durante il pomeriggio ho conosciuto meglio Alex, e ho capito che dietro quel sorrisetto da bambino si cela un’infanzia rovinata dai suoi genitori e un’adolescenza distrutta da storie talmente raccapriccianti che mi fa rabbia e sconforto solo pensarci. Naturalmente io non gli ho detto che anch’io ho avuto dei problemi in adolescenza per colpa di un folle mago sanguinario di nome Voldemort e di una guerra magica combattuta e vinta: mi avrebbe presa per matta!
<< Sì, è stato molto divertente. Ma mi manca una cosa >> dico alzandomi in piedi e guardandolo dall’alto al basso.
<< Mi dica >> mi risponde ironico.
<< Un bagno sotto il tramonto >>. Lo vedo alzarsi e annuire; così chiamo gli altri:<< Venite a fare il bagno? >>
<< Ora?! >> mi chiedono in coro. Io annuisco con la testa. Allison si è già messa una maglietta, probabilmente aveva freddo.
Si rivolgono uno sguardo tra di loro e poi tutti e due fanno di no con la testa. Faccio spallucce e raggiungo Alex sul bagnasciuga.
<< Sei sicura? L’acqua è freddina a quest’ora >>. Come risposta entro in acqua e mi immergo. Quando torno su lui è dietro di me che mi guarda sorpreso.
<< Che c’è?! >>
<< Niente, è solo che io soffro un po’ il freddo e quindi non ho mai fatto il bagno a quest’ora; mentre sembra che tu non senti nulla >>
<< No, un po’ ho freddo anch’io, ma un bagno sotto il tramonto volevo farlo >>. Mi giro verso il sole che si sta sempre i più immergendo nell’acqua:<< É stupendo! >>
<< Già, anch’io la prima volta che l’ho visto avevo una faccia tipo la tua in questo momento >>
<< Io non faccio nessuna faccia strana >>
<< Sì invece, hai l’espressione di un bimbo che scopre una cosa nuova >>
<< Non è vero >>
<< Dovresti vederti se non mi credi, sei così buffa >>
<< Io non sono buffa! >> dico schizzandogli addosso l’acqua. Lui fa la faccia sorpresa e poi inizia a spruzzare anche me. Dalla riva, secondo me, sembriamo due perone adulte che si divertono come dei bimbi. Continuiamo a giocare per almeno una mezz’oretta, finchè non decidiamo che l’acqua si è fatta troppo fredda e che è ora di tornare in albergo.
Tornata in stanza mi cambio per andare a cena e perché dopo voglio andare a fare un giro per la cittadina intorno all’albergo a vedere se trovo qualche locale carino, tanto  per la serata Alex non mi ha fatto pogrammi visto che lui è già impegnato con altra gente. Quindi, dopo aver mangiato come non so cosa, mi dirigo verso l’uscita. Chiedo alla Reception e mi consigliano di andare in una discoteca che si trova qui vicino. Così mi dirigo verso il posto indicatomi.
Lo so, io non sono una da discoteca, casino e ballo, ma ho bisogno di smettere di pensare, e questo mi porta all’alcol. Non sono una gran bevitrice, bevo il giusto, senza ubriacarmi.
Quando arrivo, mi accorgo subito del posto perché noto la grande insegna luminosa: “Disco-Alcohol”.
“Ok, è il posto perfetto” mi dico io con fare ironico.
Entro nel locale: musica a palla, ragazze più nude che vestite, drink dappertutto… insomma, una discoteca!
Mi dirigo direttamente al bancone e ordino da bere. Poi col mio bicchiere vado a sedermi su elle poltrone rosse piazzate tutte intorno alla pista in piccoli privè. Rimango lì, sola, a bere e a guardarmi in giro. Ad un certo punto il DJ piazza una canzone di qualche anno prima un po’ più lenta e la pista si dirada un po’ e la gente si dirige verso il bancone. Questa scena mi ricorda molto i balli a scuola, quando si decideva di rallentare un po’ tutti si levavano dalla pista per andare a bere. Naturalmente io non ballavo quasi mai se non per casi eccezionali, ma Ron cercava sempre di convincermi a fare il lento con lui, spesso invano. Ron…
“Hermione! Elimina questi pensieri dalla testa! Sei qui per divertirti!” mi dice la mia vocina interiore, che ha spesso ragione. Mando giù di botto tutto il mezzo bicchiere che mi è rimasto (pessima idea dato il bruciore alla gola) e mi rilasso. Mentre che mi guardo intorno il mio sguardo cade su una cosa che prima con la troppa folla non avevo notato, anzi più di una cosa è una persona. Almeno, credo sia lui, perché girato di schiena appoggiato al bancone non ne sono sicura. Ma quei capelli sono il suo segno distintivo, non può essere qualcun altro…
Come se mi avesse letto la mente, si gira sulla sedia girevole ancora con il bicchiere in mano, confermando i miei sospetti. Fa per bere, ma appena alza lo sguardo mi vede e inizia a fissarmi con fare incredulo, come faccio anch’io. Ci fissiamo per minuti interminabili finchè lui non si alza e se ne va da un’altra parte come niente. Solo ora noto che non è perfettino come gli piaceva tanto a scuola: i capelli un po’ lunghetti e scompigliati, la camicia un po’ trasandata e spiegazzata, e dei jeans babbani strappati dappertutto, ma non strappati apposta come li vendono di questi tempi, ma come lacerati da qualcosa. Come si sarà ridotto così?
Racchiusa nei miei pensieri non noto che la musica e cambiata e che qualcuno mi sta parlando.
<< Hei, ti va di ballare? >> sento appena i pensieri sfumano.
Guardo la persona che mi sta parlando e velocemente rispondo: << No, scusa, io non ballo >>.
<< Ma dai, vieni in discoteca e non balli?! >>. Non è un ragionamento così brutto. Ma se mi devo divertire devo farlo in modo completo.
<< Ok >> rispondo prendendo la sua mano e vedendolo sorridere.
Mi porta fino al centro della pista e si mette a ballare. All’inizio sono timida, poi decido di lasciarmi andare (credo che sia l’alcol che mi fa reagire, non lo reggo molto). Così iniziamo a ballare una canzone dietro l’altra.
Dopo una decina di pezzi, lui mi prende per la vita e mi avvicina a se continuando a ballare. All’inizio ci rimango un po’ basita, ma se non fa nient’altro non è un problema. Ragionamento sbagliato: la canzone dopo, vedendo che io lo assecondavo mi si avvicina sempre di più con il viso col fare di baciarmi, ma io piano piano mi allontano. Quando capisce che cosa sto facendo mi dice:<< Hei bella, che ho che non va?! >>.
<< Tu niente, ma io non sono una di quelle sgualdrine che si limonano chiunque >> e mi divincolo dalla sua presa sui miei fianchi.
<< Eppure vestita così lo sembri proprio! >> dice lui dandomi una pacca piuttosto forte sul sedere mentre me ne vado. A quel gesto una mano mi parte da sola lasciandogli un bel cinque stampato sulla guancia. Lui mi guarda ancora col sorriso sulla faccia. Mi riafferra di forza mentre io cerco di divincolarmi e mi stampa le sue labbra sulle mie.
<< Non è stato così male no?! >> mi dice lui spavaldo dopo essersi staccato. Ora ne aveva due di cinque sulle guance.
<< Hei, tipetta insistente! >> continua lui con fin troppa spavalderia. Continua a tenermi stretta e mi porta fino a uno dei privè a bordo pista. Mi butta su un divanetto, io cerco di scappare ma lui mi riafferra per un braccio.
“Perché sono così scema da andarmi a incastrare in faccende simili?!”.
Continuo a cercare di divincolarmi ma lui mi tira a sedere sulle sue gambe e riprende a baciarmi. Mi allontano e siamo a quindici dita. Quando si gira verso di me non sembra più tanto felice.
<< Ora mi hai stancato bella! >>. Mi prende di peso e mi porta verso l’uscita. Per quanto ci provi, lui è molto più forte di me e non riuscirò mai a liberarmi.
Una volta fuori si dirige verso un’auto parcheggiata lì vicino.
“Bel modo di iniziare una vacanza”.
<< Lasciala. Stare! >> sento una voce maschile dietro di me. Spero con tutta me stessa che sia un poliziotto, Alex o Mark, uno buono di cuore… qualsiasi persona mi possa aiutare ad uscire da questo impiccio.
L’uomo che mi tiene si gira verso la voce e io curiosa guardo chi è ma… secondo me sto sognando, non può essere vero, è impossibile!
<< Hei ragazzo gira alla larga! >> dice con rabbia il tipo che mi tiene. Si rigira e continua il suo cammino.
<< Ho detto lasciala… stare! >>.
<< Sei insistente pivello! Credi di essere qualcuno solo perché mi guardi male o perché hai i capelli platinati da frocio?! >>. Ebbene sì, avete capito bene: Draco Malfoy sta lì, con il volto piuttosto arrabbiato che cerca di difendermi… Sto sognando, è l’unica deduzione logica!
<< E tu credi di essere tanto furbo solo perché hai dei muscoli?! Se non lo avessi capito i muscoli devono seguire il cervello, o nel tuo caso il criceto… >>. Il tipo che mi tiene inizia a tremare dalla rabbia. << …non con quella robina che ti ritrovi tra le gambe >>. Ha colpito nel segno. L’uomo trema sempre di più.
<< Ora basta! Mi hai stancato! >>. Si gira verso l’auto dove noto solo adesso esserci dentro un altro uomo della stessa stazza. Gli fa segno di venire. L’altro arriva e vengo affidata da tenere a lui:<< Tieni la sgualdrinella che mi diverto un po’ col biondino >>. Ridono insieme, una risata malefica, penetrante.
Il tipo si avvicina sempre di più a Malfoy con fare sicuro. << Ora te la faccio vedere io >>.
<< Oh, che paura che mi fai! >> risponde il biondo che sembra più cretino del previsto. Anche nei sogni riesce ad essere più scemo di quanto non sia in realtà.
Il mio aggressore e pronto a tirargli un pugno, ma io non voglio guardare: chiudo gli occhi e mi rigiro in me stessa. Sento colpi, gemiti di dolore e risate malefiche. Ho paura: ho paura per quello che può succedere a me, ho paura di quello che può succedere a Draco. Lo so che sto sognando che appena mi risveglierò sarà tutto finito, ma non riesco a frenare questo timore.
Dopo un po’ non sento più nulla, solo una risata agghiacciante. Apro gli occhi e vedo la scena: l’uomo sta in piedi, con un po’ di sangue sulla faccia e un taglio sul braccio; sta guardando per terra, verso il corpo ricoperto di sangue di Malfoy che cerca di rialzarsi per continuare. Non ce la faccio più ad assistere a questo obbrobrio.
<< Basta, basta vi prego! >> grido con le lacrime agli occhi proprio nel momento in cui l’uomo sta per tirare un pugno a Draco. << Odio le risse, quindi basta! Non vedi che è messo male?! Lascialo in pace, prendi me e facciamola finita! >> dico rivolta al cattivo. Non credevo alle mie parole: avevo protetto Malfoy piuttosto che essere libera dai pasticci in cui sono capitata.
<< Per me va bene! Tanto alla fine saresti sempre tu il mio premio >> dice venendomi vicino e prendendomi il mento tra due dita. << Portala in macchina! >> dice al complice. << Io finisco il lavoro >> riavvicinandosi a Draco.
<< No, ti prego! Lascialo in pace! Lui non c’entra niente! È me che vuoi! >>.
<< Non ti immischiare! Me la so cavare da solo! >> mi risponde Malfoy con tono di rimprovero prima di ricevere un altro pugno in pancia che lo fa riaccasciare a terra. Adesso ho finalmente capito che non è un sogno perché questo è il carattere del vero Draco Malfoy.
Non ce la faccio più ad assistere, devo rimediare. Decido di fare quello che non avevo pensato minimamente di provare perché troppo rimbambita dall’alcol: un bel calcio con tacco nelle parti intime di quello che mi sta tenendo. E funziona! Funzionano sempre i vecchi metodi alla fine…
Appena libera corro verso Draco accasciato a terra e lo copro con il mio corpo sperando che questo incivile non sia così maligno da picchiare una donna! Infatti (menomale) si ferma e mi guarda ridendo.
<< Scommetto che è il tuo ragazzo >> dice con ironia. Non abbasso la guarda e non gli rispondo. << Non sono così infimo da picchiare una donna >>. Gira i tacchi e mi grida: << Ci vediamo bella! >>. Sale in auto con il suo compare e se ne va.
Solo quando sono sicura che sia sparito mi tiro su dal biondo. Lui si tira su con me, mi guarda e fa per andarsene. Ma io lo fermo per un braccio e lo obbligo a guardarmi negli occhi. Delle smorfie di dolore compaiono sul suo viso. << Mi stai facendo male >> mi dice facendo segno del braccio. Io lo mollo e mi tiro su.
<< Grazie >> dico con voce flebile << Ero certa che sarebbe finita male per me stasera, ma il tuo aiuto mi ha salvata. Ti sono grata >>.
<< Sì, va bene. >> e inizia a incamminarsi per andare via.
<< Aspetta! >> gli urlo da dietro << Ti ho visto oggi, in albergo. Potremmo fare la strada insieme, se ti va >>
<< Ok >> dice alzando le spalle.
Iniziamo a incamminarci.
<< Allora, che fine hai fatto dopo la fine della guerra? >> ero curiosa di sapere  che era successo, come mai era sempre trasandato e mal ridotto.
<< Sempre a fare domande, eh, Granger?! >> risponde con il suo solito ghigno sul viso. Io arrossisco un po’. Nessuno dei due parla finchè non arriviamo all’hotel.
<< Allora, grazie ancora per avermi “salvata” >>
<< Di niente >> dice facendo una smorfia di dolore. Cerco di guardarlo bene in faccia perché per tutto il tragitto aveva cercato di nascondersi sotto i capelli.
<< Ma sei pieno di lividi! >> dico sfiorandogli il viso. Un’altra smorfia e un piccolo gemito.
<< Non fa niente, guarisco in fretta >>.
In quell’istante mi viene un’idea:<< Senti, sono apprendista Guaritrice… vieni in camera mia: ti do una pozione e ti bendo così non avrai problemi >>.
<< No figurati, sto bene >>
<< Insisto! Non riesco a sopportare che dopo avermi difesa non ti fai curare >>
Lui ci pensa su un attimo poi accetta. Arrivati in camera lo faccio sedere sul mio letto e cerco le mie cose da Guaritrice. Trovate le bende mi avvicino a lui e gli chiedo dove ha grandi ferite. Lui me le indica e io gli faccio togliere la camicia e gliele fascio. Ogni tanto faceva qualche smorfia di dolore, ma niente di più. Guardando bene il suo corpo però aveva più muscoli di quanti ne avesse a scuola.
Arrivato il momento di curargli il viso lo guardai bene: aveva un occhio nero, il labbro tagliato e i lividi sugli zigomi. Prendo la pozione rigenerante e con del cotone gliela tampono sulle ferite. Non riesco a smettere però di guardare i suoi occhi tristi che osservano il pavimento. Quando si accorge che mi sono fermata per fissarlo mi guarda anche lui. Si capisce che deve aver passato dei brutti momenti perché i suoi occhi sono più malinconici di quanto non siano mai stati. Rimaniamo per un tempo indefinibile in quella posizione; poi un gemito di dolore esce dalle sue labbra: non mi ero accorta di aver tenuto la mano premuta su un suo livido sulla guancia per tutto il tempo. La levo subito e mentre torno in bagno per mettere a posto la mia roba, sento che lui si alza. Torno di là e lo trovo vicino alla porta.
<< Grazie per avermi curato… ehm… le ferite >> dice lui in imbarazzo.
<< Di niente, tu mi hai difesa da quel brutto ceffo, sono io ad essere in debito >>.
<< Beh, io torno nella mia camera >>. Io gli annuisco e lui esce dalla porta.
Quando finalmente sono sicura che la porta sia chiusa, mi butto a terra, stremata dalla giornata. É stata piuttosto divertente, a parte stasera. Ma anche gli eventi negativi hanno qualcosa di positivo, no?! Credo che in questo caso l’aspetto positivo sia l’aver rincontrato Draco, anche se, se avessi saputo che in quell’albergo c’era anche lui, avrei disdetto il tutto. Eppure stasera non mi ha trattata male, anzi mi ha difesa da quell’uomo che sicuramente mi avrebbe fatto rimpiangere di essere nata donna: mi ha difeso a parole, mi ha difeso anche sapendo che lo avrebbe conciato male, mi ha difeso con convinzione, con tutto se stesso. E quegl’occhi, chissà cos’ha passato dopo la guerra. La curiosità mi sta divorando.
Mi lavo, indosso il pigiama e mi infilo a letto. Sono talmente stanca che il sonno mi prende quasi subito, ma non riesco ad addormentarmi a causa del baccano al piano di sopra: ancora roba in frantumi, sbraiti, urla… Che persona disturbata!
Grazie alla pesantezza di quella giornata riesco ad addormentarmi lo stesso, col pensiero di rincontrare Malfoy il giorno dopo.





Spazio dell'autrice:
scusate per il ritardo, ho impiegato più tempo di quello che immaginavo... Poi a migliorare la situazione c'è il mio vecchio PC che si blocca mentre che sto scrivendo e mi tocca rifare tutto...
Parlando della storia avvengono dei seri oslpi di scnea: nuovo amici, cattivi, Malfoy... Il comportamento di Draco soprattutto non è proprio quello che ci si aspetta. beh, naturalmente non è un farabutto da ladciare una ragazza in preda di due brutti ceffi, ma neanche da menarsi per lei...
Come continuerà la storia fra di loro?!
Ringrazio vali_ly per aver recensito e spero che molti seguano il tuo esempio: qualsisi cosa abbiate da dire fate pure.
Ringrazio anche I can fly e vali_ly per aver aggiunto la ff alle seguite.
Arriverà presto il prossimo capitolo e... recensite!
Kisskiss
AmyDuDy

Ps: buon riinizio scuola e lavoro a tutti!

 
 

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