CIO' CHE AVREI VOLUTO LEGGERE

di redspecial
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** UN NUOVO PRESIDE AD HOGWARTS ***
Capitolo 2: *** VIVO ***
Capitolo 3: *** LE SORPRESE NON SONO FINITE ***
Capitolo 4: *** CENA E DOPO CENA ***
Capitolo 5: *** SPIEGAZIONI ***
Capitolo 6: *** LA RESA DEI CONTI ***
Capitolo 7: *** GOODBYE...OR NOT? ***
Capitolo 8: *** UN NUOVO COLLEGA ***
Capitolo 9: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** UN NUOVO PRESIDE AD HOGWARTS ***


UN NUOVO PRESIDE AD HOGWARTS



Severus Piton dopo la battaglia finale, ed i suoi positivi esiti, era stato processato e assolto grazie alla testimonianza del trio dei miracoli e dell’intero Ordine. Inoltre, se l’era cavata con un mese al San Mungo e continue sedute per rimuovere fino all’ultima goccia il veleno di Nagini. Poteva tutto sommato, ritenersi abbastanza fortunato per come erano andate le cose.
Azkaban era così vicino e così lontano… per la seconda volta si ritrovò a pensare mentre aspettava Kingsley Shacklebolt all’ingresso del castello. Il Ministro della Magia in carica, nonché tutt’ora membro dell’Ordine aveva insistito per incontrarlo.
Bravo Severus, hai affidato i tuoi ricordi ad un ragazzino che li ha sbandierati ai quattro venti. Pensavi che la tua ora fosse arrivata e non volevi essere ricordato come un traditore, ma ora sei coperto di ridicolo! Maledetto Potter! Pensò tra sé l’uomo chiedendosi cosa doveva aver commesso nella sua precedente esistenza e più che convinto che quel cognome avrebbe continuato a perseguitarlo.
“Severus, sempre puntuale. Nonostante tutto ti trovo bene” fece Shacklebolt in tono confidenziale sfoderando la sua innata cordialità.
“Ministro l’aspettavo. Mi segua, prego” rispose impassibile saltando tutti i convenevoli, sapeva benissimo che quell’incontro era qualcosa di formale. Si diresse verso i sotterranei in quello che fino ad un paio di anni prima era stato il suo ufficio, un posto più che tranquillo, ora che non c’erano studenti per via delle vacanze estive.
“Severus penso che il posto più adatto alla nostra conversazione sia l’ufficio del Preside”; Piton squadrò rapido il suo interlocutore rimandandogli un cenno d’assenso, seppur forzato. In cima alla scala a chiocciola il gargoyle di pietra fissava i due uomini aprendo il varco per l’ufficio senza chiedere alcuna parola d’ordine.
“Dopo la notte della battaglia e con la carica di preside ancora vacante la statua non ritiene così opportuna l’identificazione, del resto ci sono ancora incantesimi di protezione che si spingono al limitare della foresta proibita, gli insegnanti ed…io, marcando il vuoto di qualche secondo alla fine della frase. Rivedere quella stanza lo aveva fatto sussultare per un attimo, era rimasta tale e quale a quando l’aveva vista 2 mesi orsono e ovviamente al suo predecessore. Non si era mai sentito particolarmente a suo agio nell’occuparla, forse un giorno, sotto le direttive di Albus.
“Severus accomodiamoci” disse molto garbatamente il Ministro, poggiandosi su di un sofà dall’aria, e consistenza, molto mobida. “Non immagini perché sono qui?”
“Ministro suppongo che volesse ispezionare il castello e vedere da vicino la ricostruzione. Minerva si è data un gran da fare ed alla sua età dimostra ancora di essere una strega molto caparbia e in gamba, ma si rifiuta di ricoprire il ruolo di preside”
“Severus non immagini proprio? Sei un uomo intelligente e perspicace oltre che un mago brillante.” L’ultima volta che qualcuno ha parlato di me in questi termini ha cercato di uccidermi a sangue freddo e senza tanti complimenti… “E’ stata proprio Minerva a chiedermi di parlarti, dice che appena ti sarai rimesso del tutto abbandonerai il castello. Questo è ciò che nessuno di noi vuole.”
“Ministro la mia casa babbana a Spinner’s End è stata messa a ferro e fuoco dopo la mia presunta dipartita, avrei potuto alloggiare al Paiolo Magico ma ho preferito rimanere qui affidandomi alle mani di Madama Chips e alle mie ovviamente” disse con quel tono mellifluo tanto familiare.
“Mio caro professore” a quelle parole Piton trasse un lungo sospiro professore…ero un professore. Quelle teste di legno dei miei studenti saranno al settimo cielo quando scopriranno che la mia carriera d’insegnante è giunta al termine; ovviamente la cosa è reciproca.
“So che l’unica persona di cui tu ti sia mai fidato e affidato è stato Albus Silente. Questo castello è la tua casa e nessuno di noi ti caccerebbe via, oltretutto dopo i fatti emersi al processo. Severus ognuno di noi ti è grato, prendilo come un punto per ricominciare” Kingsley colpì nel segno e ne ebbe la conferma quando il volto del pozionista mutò in una delle sue tante smorfie di contrarietà che avevano terrorizzato più di una generazione di studenti.
“Ministro non vedo come poteri rimanere qui una volta che cominceranno nuovamente le lezioni, la cattedra di Pozioni è attualmente occupata dal professor Lumacorno e per quanto riguarda la cattedra di Difesa contro le arti oscure il professor Vitious sta ricevendo parecchi gufi. Come vede la mia presenza non è necessaria” disse con voce ancora più scura rimarcando il concetto con un’elegante gesto della mano. “Dimentichi che anche la carica di preside è vacante, la mettiamo su questo piano allora…” Piton scrutò intensamente il suo interlocutore possibile…? Dopo tutto questo mi chiede di tornare alla presidenza? Potter accidenti a te! La proposta era di certo allettante ma Piton rimase comunque basito.


NOTE:

E' la mia prima fiction su Harry Potter e ho voluto immaginare come sarebbero andate le cose se zia Row avesse fatto sopravvivere Severus (che neanche a farlo apposta è il mio personaggio preferito fin dal primo libro). Gli avvenimenti si intrecceranno con quelli della storia orignale, l'unico dettaglio cambiato è ovviamente la morte di Severus e il suo salvataggio.
Questo è ciò che avrei voluto leggere come postilla all'epilogo, detto questo buona lettura! spero che mi facciate sapere il vostro pensiero in merito! Grazie a tutti in anticipo! Un bacio

A proposito, spero di essere rimasta il più IC possibile, è una cosa a cui tengo molto! sappiatemi dare il vostro parere!

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Capitolo 2
*** VIVO ***


VIVO



Passarono alcuni giorni dalla conversazione avuta con Shacklebolt e Piton si limitò a trascorrere il tempo tra la biblioteca e quello che per tanti anni era stato il suo ufficio. I sotterranei avevano sempre lo stesso aspetto: lugubri, male illuminati da piccole finestre con inferiate poste qua e là, quasi a casaccio; insomma il tipico sotterraneo di un castello medioevale in cui lui aveva imparato a distinguere le luci prima e le ombre di studenti che si aggiravano incauti dopo il coprifuoco poi. Non aveva più pensato al colloquio dei giorni precedenti, anche se le ferite fisiche si stavano rimarginando quelle dell’anima avrebbero necessitato di più tempo per cicatrizzarsi e in quel momento ogni pensiero diverso da un interesse puramente accademico verso i suoi preziosi tomi era scacciato in maniera violenta.
Non avrebbe dovuto essere lì in quel momento…vivo.
Vivo… rimuginava su quelle due semplici sillabe che avevano continuato a confonderlo, il suo destino gli era sembrato fin troppo chiaro quando fu convocato dall’ Oscuro Signore nella stamberga strillante nelle fasi cruciali della battaglia. Il suo istinto non gli aveva mentito, la sua dipartita dal mondo dei vivi sarebbe stata oramai prossima e scegliere di consegnare alcuni dei ricordi più intimi al ragazzo, non solo lo avrebbe aiutato, ma lo avrebbe scagionato definitivamente evitando così gli sguardi pieni di compassione che gli altezzosi Grifondoro gli avrebbero rivolto, evitando quegli occhi verdi un tempo carichi di disprezzo che ora erano pieni di domande.

Con non curanza voltò la pagina del pregiato volume che reggeva in grembo, il volto impassibile scrutava le antiche pagine ingiallite cariche di formule e illustrazioni. Quell’estate era decisamente clemente, le serate erano calde e l’aria non troppo intrisa della consueta umidità; serate perfette per lunghe passeggiate nel vasto parco del castello. Le sue riflessioni vennero interrotte dallo svolazzare nervoso di un pennuto che dalla goffaggine doveva sicuramente appartenere alla famiglia Weasley. Lentamente slegò il fiocco scarlatto appeso alla zampa del gufo ritrovandosi per le mani un pacchetto di medie dimensioni con allegato un rotolo di pergamena; scartò il pacchetto con una smorfia di disappunto, quel piccolo pennuto aveva disturbato la sua quiete. Rimase sorpreso nel trovarsi davanti un album di foto magiche: erano lui e la sua Lily alla fine del primo anno. Con gli occhi umidi lesse il foglio di pergamena che accompagnava quello strano dono.


Al Professor S. Piton
Sotterraneo della Casa Serpeverde, Hogwarts
Ufficio, poltrona accanto alla libreria



 

Professore come sta? Spero che il pacchetto le sia arrivato integro e che le sia gradito. Harry ha setacciato tutti gli archivi nella speranza di trovare foto magiche di sua madre e di…lei. Ha messo a soqquadro gli album personali dei membri dell’Ordine ma tutto ciò che è emerso lo può trovare al suo interno, le pagine bianche sono ancora molte ma potrebbe riempirle lei con delle nuove istantanee.

Saluti

Hermione Jean Granger (signorina-so-tutto-io)

Ps: Anche io e Ron abbiamo partecipato a questa “caccia al tesoro”. L’album è pronto da settimane ma Harry non avrebbe mai avuto il coraggio di inviarglielo.

 

Il pozionista trasse un profondo respiro, continuando ad osservare le foto che ripetevano gli stessi meccanici movimenti. Non si era mai sentito così solo.





NOTE

Ecco a voi il secondo capitolo, ora si entrerà un pò di più nel vivo della narrazione e compariranno altri personaggi a cui sono molto legata. Questo è ciò che io ho immaginato potesse accadere se Severus avesse scampato la morte nella stamberga ma tutti gli altri personaggi che sono morti in battaglia o prima rimangono tali, sia da una parte che dall'altra.
Non vi ho sentito nel primo capitolo, spero che la storia sia riucita ad attirare le vostra attenzione! Detto questo vi lascio proseguire con il nuovo capitolo!
Baci

ps: grazie comunque ai lettori silenziosi che hanno speso un pò del loro tempo fermandosi a leggere! spero di avere un vostro parere, grazie mille a tutti!

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Capitolo 3
*** LE SORPRESE NON SONO FINITE ***


LE SORPRESE NON SONO FINITE

 

Sfogliò prepotentemente le poche pagine occupate dell’album. Perché mai Potter aveva deciso di fargli questo regalo? Aveva visto i suoi ricordi, l’amicizia e l’amore che lo aveva legato per tutta la sua esistenza a Lily e di come si era impegnato a proteggerlo nell’ombra cercando di farsi odiare, ogni volta che incontrava il verde dei suoi occhi si tuffava in una spirale di dolore. Il ragazzo era sopravvissuto per la seconda volta, il nemico annientato e lui era salvo. Il mondo magico non avrebbe potuto sperare di meglio ma lui era in perenne tormento.
Lesse nuovamente le poche righe della Granger, la sua scrittura minuta e precisa – proprio come lei – lo aveva in parte rassicurato; il ragazzo non lo odiava, nonostante il suo passato.
Severus decise di coricarsi, quella sera il collo gli aveva dato parecchie fitte che fino all’arrivo del maldestro pennuto aveva sopportato con dignità e com’era consono per una persona come lui: riservato, schivo, sarcastico e in certi casi brutale. Il prezzo da pagare per essere ancora nel mondo dei vivi si disse continuando a crogiolarsi nel pensiero del suo salvataggio in extremis da parte di Hagrid e Thor dopo la vittoria.
A spezzare di nuovo la catena di pensieri cupi del pozionista fu una nuova missiva: il piccolo gufo di casa Weasley aveva fatto ritorno nel suo ufficio portando con sé un altro messaggio.

 


Severus Piton
Sotterraneo della Casa Serpeverde, Hogwarts
Ufficio, poltrona accanto alla libreria



 

Severus come va?
Scusami per la tarda ora ma conoscendoti so che sarai intento a leggere nel tuo studio. Molly ed io saremo felici di averti a cena domani sera, dopo che sei stato dimesso dal San Mungo non abbiamo più avuto tue notizie. Nella speranza che tu possa accettare il nostro invito ti auguro una buona notte.

A presto, saluti

Arthur Weasley



Questa è proprio la serata delle sorprese! pensò stizzito. Il suo più grande terrore si stava concretizzando: tutti a stargli addosso neanche fosse il salvatore del mondo magico! Dopo tante fatiche chiedeva di poter essere lasciato nell’ombra come aveva sempre vissuto, non avrebbe potuto sopportare tutti quegli sguardi compassionevoli dovuti ai suoi tormenti interiori.
Seccato e un po’ frastornato da quella strana catena di eventi decise di prepararsi per la notte prima di ricevere altre sorprese e, lanciando un ultimo sguardo alla distesa di pergamene e oggetti posizionati sulla sua scrivania, si ritirò in camera da letto.




NOTE

Spero che siate arrivati alle fine e che anche questo capitolo possa essere stato di vostro gradimento. La storia è quanto meno conclusa sul mio pc, per cui aggiornerò in tempi abbastanza rapidi. Grazie per essere arrivati fin qui! Spero di aver mantenuto i personaggi (non solo Severus, che è quello che mi preme maggiormente) IC. La mia intenzione è proprio questa e auspico di averla rispettata!
Baci, a presto!

Ps: grazie a chi ha commentato e anche alla schiera dei lettori silenziosi, grazie davvero!




 

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Capitolo 4
*** CENA E DOPO CENA ***


CENA E DOPO CENA
 

Il suono aggraziato di una campanella indicava che il pranzo era oramai pronto. I tavoli delle case avevano lasciato spazio ad uno unico, più lungo, in centro alla Sala Grande a cui prendevano posto gli insegnanti rimasti, Hagrid, Gazza, Madama Pince, Madama Chips e alcuni degli auror che stavano aiutando il personale di Hogwarts a ricostruire il castello.
Severus avanzò per la sala con andatura lenta ed elegante prendendo il solito posto accanto alla McGrannit che giorno dopo giorno, sembrava sempre più soddisfatta della riedificazione della scuola – e probabilmente delle loro vite-. Severus terminò con velocità e si alzò da tavola diretto in biblioteca. Minerva sembrò intuire le intenzioni del mago posandogli una mano sulla spalla. “Severus non hai detto una parola, hai qualche preoccupazione in particolare?” “Non sono più taciturno del solito, grazie per l’interessamento Minerva” rispose quasi scavalcando la donna, percependo che quella domanda avrebbe fatto capo a molte altre giungendo quasi ad un “interrogatorio”.
“I tuoi amati libri possono sopportare ancora per un po’ la tua assenza, rimani seduto con noi”
“Ti ringrazio nuovamente ma la conversazione si è ristretta ai soli insegnanti ed io…ho da fare in biblioteca” aggiunse con tono incolore riuscendo così a congedarsi.
Per Merlino! Ma che hanno da starmi sempre tutti addosso?! Hanno finalmente avuto l’agognata vittoria, il mondo magico è salvo e tutti non fanno altro che pensare a me! rimuginò irritato mentre in uno svolazzare di mantello raggiunse l’angolo della biblioteca più nascosto. “Almeno qui posso starmene in pace” sibilò a denti stretti mentre sceglieva un prezioso tomo dal dorso oro e verde.
Il pomeriggio passò in un batter di ciglia e ad una certa ora il castello parve svuotato; Piton si destò dalla sua posizione strategica, attraversando i corridoi che lo separavano dal suo ufficio senza incontrare anima viva. Si fece un bagno ristoratore prima di prepararsi in vista della cena. Alla fine aveva accolto l’invito dei Weasley, non seppe nemmeno lui per quale motivo. Rivedere alcuni dei suoi studenti e il gemello superstite senza un orecchio – a causa sua – non lo facevano trepidare di gioia, ma per un motivo apparentemente inspiegabile – anche a se stesso – aveva accettato preparandosi di tutto punto: pantaloni neri in tessuto leggero, dal taglio classico, camicia immacolata di fresco lino e immancabile casacca nera con colletto alla coreana che nascondeva ogni traccia di bianco dalla sua figura; a completare il tutto vi era il classico mantello scuro e svolazzante, quasi un marchio di fabbrica. Un’ultima aggiustata alla casacca e si smaterializzò con un sonoro pop per materializzarsi poco dopo nell’accogliente cucina della Tana. Arthur e Molly lo accolsero calorosamente, nonostante lui facesse di tutto per sembrare indifferente; subito Molly gli ficcò in mano un calice di vino elfico quasi a tradimento e non potè fare altro che tuffarvisi dentro ignorando così le domande a mitragliatrice della donna. Quasi scappando dalle grinfie benevole della signora Weasley si diresse in salotto per posare il mantello, notando sui pochi mobili che adornavano la stanza le foto magiche della famiglia. Sospirò soffermandosi su una in particolare: l’Ordine della Fenice originario al gran completo, due file di giovani maghi e streghe – in cui spiccavano una massa di capelli rosso scuro e due occhi di smeraldo - sorridenti al servizio del bene con alle spalle un Albus Silente a braccia aperte come se fossero stati tutti suoi figli e con quel gesto, avesse voluto abbracciare singolarmente ognuno di loro. Cercò di ricomporsi in fretta ma una mano sulla spalla lo fece trasalire: Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, il salvatore del mondo magico gli stava davanti in tutta la sua statura. Nessuno dei due aveva ancora interagito con l’altro, facendo calare un silenzio quasi imbarazzante; soltanto l’irruenza di Ron ruppe il contesto. “Buonasera professore” strascicando le ultime sillabe e capendo di essere arrivato in un momento assolutamente non opportuno, vista la fosca alzata di sopracciglio del pozionista.
L’imbarazzo fu definitivamente sciolto da Arthur che con fare garbato fece strada a Severus per poi farlo accomodare. I peggiori timori di Piton divennero realtà non appena vide la lunga tavolata e soprattutto i commensali già ai loro posti: Kingsley Shacklebolt, Hermione Granger, Harry Potter, Minerva McGrannit e come ciliegina sulla torta Andromeda Black in Tonks con il piccolo Teddy Lupin. Era proprio andato a finire nella tana del lupo… anzi del grifone.
Si accomodò mantenendo la sua aria distaccata e fredda, accanto a lui presero posto Arthur e Andromeda con il nipotino. Di bene in meglio! Ora sono anche vicino a questo moccioso che non solo cambierà colore di capelli ogni cinque minuti ma non farà altro che strillare!Per fortuna sono ancora un bravo occlumante… A distoglierlo dai suoi nefasti pensieri fu proprio Hermione chiedendogli un consiglio per i M.A.G.O, visto che ora come ora sembrava l’unica del trio ad aver deciso di tornare a scuola. La cena trascorse in modo sereno e si dovette ricredere rispetto alla reticenza mostrata in precedenza; la famiglia Weasley emanava un forte calore tuttavia rimase sempre un pò distante per non restarne scottato.
Con il suo bicchiere di Whisky Incendiario ancora pieno lasciò la stanza dirigendosi in soggiorno per osservare ancora una volta la foto dell’Ordine. Circa vent’anni prima tutte quelle persone erano vive e pronte a combattere per un’ideale e lui dov’era? A Farsi marchiare e credere di aver finalmente dato una svolta alla sua patetica vita. Patetico.
Alle sue spalle, seduto sul divano, vi era Harry intento ad osservare tutta la scena. Era sgattaiolato fuori dalla cucina curioso di intraprendere una qualche conversazione con il suo ex professore ma quando vide la scena decise di rispettare in religioso silenzio le riflessioni del mago. “Potter che ci fai qui?” tuonò l’uomo come se si trovasse in un buio corridoio per una ronda notturna. “Signore... ecco… come sta?” quelle furono le uniche ed imbarazzate parole che riuscirono ad uscire dalla sua bocca.
“Meglio se voi tutti non continuaste a chiederlo, te lo assicuro.”
“La sua ferita al collo…la professoressa McGrannit dice che una volta che si sarà rimesso completamente lascerà la scuola, è vero?”
“Questo non è affar tuo Potter” cadenzando ogni sillaba e comportandosi come un professore nei confronti del suo allievo.
“Professore io so, non deve più fingere. Quella notte mi ha consegnato i suoi ricordi e ha scelto di farmi vedere anche il grande sentimento che lo ha sempre legato a mia madre. Se fosse così freddo come vorrebbe far credere mi avrebbe permesso di venire a conoscenza di tutto questo? Mi risponda!”
Colpito e affondato.



NOTE 


Come promesso ho postato un altro capitolo!
Vi ringrazio per aver espresso il vostro parere, è sempre molto gradito sapere i vostri pensieri in merito. Se siete giunti fin qui significa che avete trovato qualcosa che vi incuriosisce. Come potete notare il capitolo risulta un pò più lungo rispetto ai precedenti, anche perchè si sta entrando nel cuore della narrazione: il primo dialogo tra Harry e Severus dopo la battaglia e dopo che lui è venuto a conoscenza di tutto. Ho provato ad immaginare i sentimenti e le parole, spero di essere riuscita nel mio intento e di aver mantenuto i personaggi IC. Se ci dovessero essere scivolate in questo senso fatemelo sapere! :-)
Grazie infinite a tutti e un ringraziamento speciale va a DRAIAS, MATTIADANDREA E KETTY!
A presto, baci

ps: mi raccomando sappaitemi dire!

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Capitolo 5
*** SPIEGAZIONI ***


SPIEGAZIONI
 

Harry aveva colpito nel segno, Piton non si mosse fissandolo come se stesse pensando alla giusta punizione da infliggere ad uno studente alquanto indisciplinato, ciò che effettivamente era fino all’anno precedente. Fece svolazzare il mantello scuro cercando di rendere la sua figura più inquietante ma ciò che vide sul volto del ragazzo fu soltanto una smorfia, quasi divertita. Possibile che mi sia rammollito a tal punto? Un mese di San Mungo e i miei ricordi esibiti hanno mandato all’aria la mia fama di professore più temuto?!
“Professore vorrei ringraziarla per tutto ciò che ha fatto in questi anni, se lei fosse qui farebbe esattamente lo stesso. Eravate amici e mi basta sapere che lei sia sempre stato dalla parte di Silente, anche quando l’intero mondo magico le ha voltato le spalle. Grazie professore.”
Piton rimase stupito dalle parole del ragazzo, non avrebbe mai pensato di poterle udire, per giunta uscire dalla bocca di un Potter. Ma ne fu felice, sentì una strana sensazione, quasi come se quelle poche parole gli avessero scaldato l’anima. Il figlio di Lily che non lo guardava con malcelato disprezzo ma lo ringraziava.

“Potter avevo tracciato la mia strada, sono stato io a rivelare al Signore Oscuro la prima parte della profezia. Mi ringrazi per averti reso orfano?" Avrebbe voluto sorridere alle parole del ragazzo, lo avevano confortato ma probabilmente la sua parte sgradevole era tutto ciò che gli rimaneva.
“Professore avrà questa colpa ma non è stato lei a tradirli, ma bensì qualcuno in cui avevano riposto la loro fiducia. Questo fa riflettere sulla persona che è diventato. Ha sacrificato la sua vita per redimere le colpe dei suoi vent’anni, ha ucciso un amico su suo preciso ordine e ha continuato a proteggermi, dimostrando sempre il contrario. Credo che se fosse qui anche mio padre la ringrazierebbe e probabilmente le farebbe le sue scuse.”

“Potter non amo le sviolinate, non sono più un tuo professore, non sentirti in dovere di farmene.”
“Professore…” e con un semplicissimo gesto lo abbracciò. L’altro rimase immobile ma la sensazione di calore che lo aveva pervaso poco prima ritornò e ancora più dirompente. Con un gesto secco staccò Harry da sé, gli occhi si incontrarono fissandosi per alcuni secondi: gratitudine da una parte e tranquillità dall’altra. Lo sguardo di Severus non era carico di biasimo ma di accettazione.
Tutti gli ospiti avevano oramai abbandonato la cucina per dirigersi verso il salotto ma nessuno ebbe la forza di interrompere quel momento, così rimasero accoccolati agli stipiti godendosi la scena. Minerva aveva gli occhi lucidi e così Hermione. Né Harry né Severus si accorsero di avere una platea di spettatori, impegnati a comunicare con lo sguardo tutto ciò che non riuscivano ad esprimere verbalmente.
“Potter, ho sfogliato l’album. Le foto non sono molte ma di buon gusto.”
“Professore…ma…”
“Lo so Potter. Grazie” e si smaterializzò lasciando Harry quasi inebetito.





NOTE

Eccomi di nuovo con un altro capitolo, spero che possiate gradirlo. Personalmente mi sono divertita a scriverlo e anche a immaginare questa scena (certo a zia Row sarebbe venuto tutto molto meglio ma che ci possiamo fare...? Di necessità virtù! :-) ).
Grazie infinite per i vostri commenti e recensioni, grazie davvero! Mi fa piacere vedere che seguite la storia con interesse e soprattutto che c siano tante persone che, come me, hanno a cuore il personaggio di Severus. 
Grazie in particolar modo a :

MATTIADANDREA
 : ti ringrazio tantissimo! come non esser d'accordo con te? per fortuna le virgole sono a posto! ;-)

BLANKETTE_GIRL: l'idea di un album con foto magiche di Lily e Severus ragazzini piace molto anche a me! grazie mille per aver lasciato un commento!

Inoltre ringrazio i miei cari lettori silenziosi! A presto e buona lettura! baci

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Capitolo 6
*** LA RESA DEI CONTI ***


LA RESA DEI CONTI
 

 Harry continuò a fissare il punto in cui poco prima il mago si era smaterializzato. Stupefatto era la parola adatta. Solo allora incrociò lo sguardo di Ginny con accanto Hermione che gli fece un piccolo cenno; era stata lei a recapitare a Piton quel dono sicura che lui non glielo avrebbe dato, non nel prossimo futuro almeno.
Poteva ritenersi soddisfatto, si erano parlati, forse ognuno aveva messo da parte qualcosa di sé. Piton era sempre schivo e riservato, contrario al manifestarsi delle emozioni ma, quella sera, aveva letto in lui segnali contrastanti; non più battute sprezzanti e odio nei suoi confronti ma un’umanità che non era mai riuscito a scorgere nei suoi atteggiamenti.
Si, poteva ritenersi soddisfatto.


 




Severus si stava preparando per la notte pensando alle situazioni in cui si era trovato quella sera. Dopotutto forse non aveva sbagliato ad affidare tutti i ricordi al ragazzo; certo non aveva pensato di sopravvivere all’attacco infertogli da Nagini e non voleva essere ricordato come un traditore, ma non gli interessava nemmeno ricoprire il ruolo dell’eroe. Forse voleva manifestare la sua umanità nel provare amore e dei sentimenti di amicizia e lealtà, forse voleva ammettere di essere un uomo come tutti gli altri sciogliendo per una volta quella maschera di odio e impenetrabilità che negli anni si era cucito così bene addosso.
Potter non illuderti che ti abbraccerò come un padre o ti consolerò, ti basti che mi sia lasciato andare stasera. Oltretutto questa dannata ferita fa un male d’inferno! Dovrò suggerire a Madama Chips un decotto più potente, oppure rimarrò qui fino all’inizio delle lezioni e addio pace, la scuola inizierà tra poco più di un mese ed io non voglio farmi trovare qui da quelle teste di legno. Per fortuna Shacklebolt non ha preteso una risposta stasera, anche se tutti saranno a conoscenza della nostra conversazione. Maledetti grifondoro! Mai nessuno che si faccia gli affari propri! In quel turbinio di pensieri alzò istintivamente lo sguardo sulla parete di fronte alla libreria notando una cornice che fino all’ora di cena non era presente. La mise a fuoco meglio: era l’esatta copia di quella in cui riposava Silente nello studio del Preside. Era vuota, per cui doveva essere la gemella che Albus usava per spostarsi di continuo per la scuola. Ma chi l’aveva fatta mettere lì?
“Buonasera Severus” fece l’anziano mago comparendo all’improvviso “Silente, che ci fai qui a quest’ora? E chi ha fatto portare la gemella della tua cornice?”
“Buonasera anche a te ragazzo, vedo che come al solito non ti sfugge niente” “Anche un cieco l’avrebbe rilevato” disse stizzito Piton.
“Ragazzo mio, noto con piacere che hai accettato l’invito dei Weasley e spero tu vorrai assumere l’incarico proposto da Kingsley, saresti perfettamente in grado di portare a termine tutti tuoi compiti nonostante la tua giovane età.”
“Silente io non voglio accettare. Dimentichi forse che fino a qualche mese fa ero io al tuo posto?”
“Voldemort ti aveva imposto per avere Hogwarts sotto il suo diretto controllo e tu nel tuo mandato hai cercato di fare il bene degli studenti. Hai agito per il meglio e la vittoria che ne è conseguita è anche merito delle tue azioni”
“Hai forse trascurato le punizioni dei Carrow? Albus un giorno forse, sotto le tue direttive” disse secco il pozionista. Sarebbe stato usurpare il suo posto, dell’unica persona che aveva sempre riposto la sua fiducia in lui e che probabilmente aveva amato come un padre.
“Per quanto tu ti senta inadeguato non lo sei Severus, hai avuto compiti ben più difficili nella tua esistenza. E’ ora di andare avanti e scrivere un’altra storia” e si dileguò lasciando Piton di sasso, quasi stranito da quello scambio di battute.




NOTE

Visto che il capitolo precedente era un pò smilzo ho deciso di postare anche questo! Non c'è molto da dire in merito, questa chiaccherata è abbastanza chiarificatrice per il nostro professore... Come andrà a finire?
Spero di essere riuscita a mantenere tutti i personaggi IC, come ribadisco mi preme molto. Grazie per essere giunti fin qui e per i vostri commenti! Grazie a tutti! Buona lettura e spero di sentire il vostro parere!
A presto, baci

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Capitolo 7
*** GOODBYE...OR NOT? ***


GOODBYE…OR NOT?

 

Era passato quasi un mese dalla cena alla Tana e Severus aveva ricevuto gufi sia da Harry che da Hermione, entrambi per i motivi più disparati. L’unico a cui non sembrava interessare la sua vita era Ron. Per fortuna Weasley si è dimostrato più intelligente di quanto non osassi sperare, ma che avrà la Granger da corrergli dietro con tanto affanno? Nonostante tutto - non l’avrebbe mai ammesso nemmeno sotto cruciatus – quelle occasionali lettere dei suoi ex allievi gli avevano procurato un po’ di serenità. Ora che la sua ferita si stava finalmente rimarginando poteva stare di più in laboratorio e mettere in pratica alcune delle nozioni oggetto del suo assiduo studio. Era quasi giunto il momento della sua partenza, con dispiacere da parte della McGrannit e di Hagrid, che da una settimana a quella parte non faceva altro che estrarre una specie di tovaglia a scacchi rossi e bianchi e soffiarsi rumorosamente il naso ad ogni suo passaggio. Anche lui però cercava di non pensare a quel giorno. Hogwarts era stata la sua casa per 17 anni – non contando altrettanti 7 come studente – e lasciarla gli avrebbe procurato un dolore nonostante fosse convinto della sua scelta.
Passeggiava lentamente nel parco del castello, la brezza gli scompigliava i capelli corvini, il suo mantello scuro ondeggiava facendolo godere di un meraviglioso tramonto di fine estate. Tra una settimana la quiete finirà, torneranno tutti quei mocciosi per cui studiare è una delle ultime priorità, chissà quale sarà la loro reazione alla mia partenza? Quasi quasi ne sarei curioso… Smettila di pensare queste sciocchezze! Quale vuoi che sia la loro reazione?! Felicità allo stato puro! Si sono finalmente sbarazzati dell’insegnate più sgradevole che Hogwarts ricordi da almeno cinquant’anni a questa parte! E dì la verità… Tutto sommato ti divertivi anche a spedirli in punizione oppure togliere punti agli odiosi Grifondoro favorendo un po’ le tue Serpi… Bastardo come sempre…
“Severus…Severus!” quella voce di donna lo fece tornare alla realtà ricordandogli che il tramonto era passato da un pezzo.
“Minerva, mi cercavi?”
“Severus ascolta” disse la donna affannata per il passo affrettato “So che tra un paio di giorni partirai, ecco, gli altri insegnanti ed io abbiamo pensato che ti potrebbe fare comodo” esibendo uno splendido mantello da viaggio in raso nero con all’interno una finissima fodera di seta del medesimo colore. Minerva aveva gli occhi lucidi e quegli stessi occhi stavano studiando l’espressione alquanto stupita di Piton.
“Minerva…”
“Lo so, non preoccuparti. Spero che ti possa essere utile. A proposito, visto che la tua decisione è irremovibile recati a Diagon Alley, hanno bisogno di un abile pozionista” cominciando ad incamminarsi verso l’entrata del castello. “Minerva… grazie” non riuscì a pronunciare altre parole ma, a giudicare dal volto della strega, furono quelle più sentite e sincere, e questo le bastava. La donna tornò indietro e con fare materno gli mise una mano sulla spalla sospirando profondamente. Le sarebbe mancato quell’uomo scorbutico e schivo, talmente riservato e impassibile da non far trapelare nulla dei suoi più intimi pensieri; a forza di sostenere i suoi macigni doveva avere le spalle parecchio robuste, visto anche l’anno appena trascorso.
Sei più coraggioso e leale di ciò che pensi professor Piton, aveva ragione Albus, lo smistamento avviene troppo presto…



NOTE

Eccomi tornata con il nuovo capitolo! Si avvicina il giorno della partenza del nostro pozionista...come andrà a finire?
Spero che possiate gradire anche questo e che la storia nel complesso vi abbia "catturato"! Grazie mille a tutti per esservi fermati a leggere la mia storia, grazie davvero!
E in particolare a:

EDEN GARDEN: grazie per aver lasciato un tuo commento e soprattutto per quanto riguarda l'IC. Severus mi piace così com'è e trovo bello scrivere di lui così com'è...non disdegno storie più romantiche in cui va un pò fuori dal binario ma lo preferisco come l'ha creato zia Row. Poi scrivere di un personaggio così può anche essere divertente! :-)

AURORA_CULLEN: ti ringrazio per aver trovato interessante la fic e che tu la possa reputare "veritiera", nel senso che quello che ho descritto possa sembrare davvero credibile e perchè no una parte di romanzo (lungi da me il paragone con la Row!). Severus mi è sempre piaciuto e mi ha sempre affascinato. Nonostante nella vita sfugga come la peste i personaggi ambigui, nei libri sono quelli che mi attraggono maggiormente e lui ha esercitato un notevole fascino su di me... Sono sempre stata con lui, anche quando non sapevo il perchè di quel gesto, ho macchinato le più incredibili congetture per scagionarlo e alla fine si è dimostrato un grand'uomo! bravo Sev! grazie mille per averla inserita tra i preferiti!  :-)

Grazie anche a tutti i lettori silenziosi, penso che sia bello e doveroso ringraziare i "commentatori" ma anche bello e doveroso ringraziare anche chi da una fugace occhiata oppure segue nell'ombra! grazie a tutti!
A presto, baci


 


 

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Capitolo 8
*** UN NUOVO COLLEGA ***


UN NUOVO COLLEGA


 

Quella mattina Minerva si svegliò molto presto, anche per i suoi standard. Raccolse la sua lunga chioma scura con venature argentate in un severo chignon guardandosi attentamente allo specchio: la battaglia finale e la conseguente ricostruzione delle loro vite avevano lasciato profondi segni, ma le ferite dell’animo erano ancora lontane dall’essersi assorbite. Con calma si preparò per scendere a colazione; un’altra lunga giornata l’aspettava e in più quello sarebbe stato il giorno della partenza di Severus.


 




Severus Piton stava terminando i bagagli dando, di tanto in tanto, un’occhiata in giro per non dimenticare nulla. Stava estirpando 17 anni della sua vita. Tornò mentalmente al giorno della conversazione avuta con Kingsley un mese e mezzo orsono ripetendosi di aver preso la decisione più sensata.
Sentì bussare in modo insistente e stizzito diede il permesso al “disturbatore” di entrare. “Professore”
“Si Potter, nonostante l’età l’educazione non è proprio il tuo forte vedo, chissà di chi sono i geni…” lasciando sfumare la frase in attesa della risposta.
“Professore sono venuto a salutarla, sa… mi mancherà”
“Che stupidaggini Potter. Cosa ci fai qui? gli studenti arriveranno tra qualche giorno”
“Professore volevo informarla prima che lei partisse, in accordo con la Professoressa McGrannit e il Ministro della Magia terrò il corso di Difesa contro le Arti Oscure. Alla fine dell’anno farò gli esami come tutti gli studenti per ottenere i M.A.G.O., speravo che lei rimanesse oppure potesse supervisionare le prove degli studenti nel corso dell’anno”
Per Merlino…Un fulmine a ciel sereno! Ho chiesto quella benedetta cattedra per quindici anni consecutivi e mi è stata concessa soltanto alla sedicesima richiesta e il moccioso viene qui a chiedermi di supervisionare i suoi – miei – studenti durante l’anno scolastico?! I pensieri furenti del pozionista furono interrotti dall’inaspettato ingresso di Hermione che spostava continuamente il suo sguardo tra i due interlocutori.
“Professore ho pensato di salutarla prima della sua partenza… ma che succede?” alludendo al clima gelido creatosi nell’ufficio.
Salazar aiutami tu, non farmi scoprire che anche lei, senza aver ottenuto il diploma, sarà un’insegnante!
“Granger, anche tu qui?”
“Ho accompagnato Harry prima della ripresa delle lezioni, ha saputo la novità?”
Non fece in tempo a rispondere che un altro ospite inatteso varcò la soglia: Ron stava cercando Harry ed Hermione, così aveva imboccato il corridoio. “Professore non è ancora partito? Quando dovrebbe andarsene esattam…ahi!” non riuscì a finire la frase visto il sonoro calcio sugli stinchi indirizzatogli dalla ragazza.
Ci mancava solo lui! Ora il trio è ricomposto…quale gioia…Weasley è sempre più imbranato! Ma veramente che ci troverà in lui la Granger?
“Signor Weasley, mancava solo lei a questa serafica riunione. Ora se non vi dispiace vorrei terminare i bagagli, DA SOLO!” rimarcando per bene il concetto affinchè quegli scocciatori invadenti tornassero da dove erano venuti.
“Professore, ci pensi. Questa è la sua casa… ed è anche la mia. Arrivederci” facendo dietro front accompagnato dai suoi amici.



Note

La fiction è del tutto completata sul mio pc (già da qualche giorno) per cui sto postando abbastanza velocemente. Mi piace aggiornare in tempi brevi, appunto perchè è già tutto pronto e a volte è un pò brigoso stare ad aspettare il seguito. Mi trovo d'accordo con Unbreakable_Vow sulla lunghezza dei capitoli, altra ragion per cui tengo aggiornata la storia di continuo. Mi spaice lasciarvi a bocca asciutta! :-) Scherzi a parte ringrazio tutti per i vostri commenti e per quanto riguarda il capitolo precedente:  

UNBREAKABLE_VOW: grazie mille per la recensione che hai lasciato. Mi fa piacere che la storia ti piaccia e che ti prenda! Non preoccuparti per aver recensito solo a questo punto, non c'è problema; e poi è giusto fare le cose quando si è del tutto convinti, no? ;-)
Mi fa piacere il fatto che tu possa trovare la storia come un'evolversi naturale delle cose se Severus fosse riuscito ad essere salvato, infatti è proprio questo che mi ha spinto ad analizzare il tutto dal mio punto di vista. Sono felice per quanto riguarda l'IC perchè ci tengo molto (penso di averlo scritto anche fin troppe volte...) e mi trovo d'accordo sul fatto che Severus è meraviglioso quando si lascia andare ma penso anche che nei suoi modi di fare (magari freddi e scostanti) lui riesca a far emergere il suo lato più umano. E' un personaggio complesso e la sua psicologia è piuttosto articolata: nel voler far trasparire alcuni dei suoi lati più sgradevoli riesce a far emergere qualcosa che va al di là di questi; almeno io la vedo così. A proposito di psicologia dei personaggi, Minerva è un altro che mi sta a cuore; è severa ma secondo me nasconde un cuore grande. Io la vedo come un'ottima educatrice e una gran donna che sa essere rigorosa e determinata ma anche materna (forse perchè non è sposata e non ha figli) e amorevole.
Anche io amo la coppia Severus/Harry, anche se la preferisco intesa come professore/allievo, tutore/figlio adottivo e perchè no conoscenti che possono avere un complicato rapporto d'amicizia (questo ovviamente dopo la guerra); adulti insomma che cercano di capirsi ed instaurare un rapporto soltanto basato sulle loro individualità e non su pregiudizi che li hanno sempre allontanati.
Lo so che i miei capitoli sono brevi ma (un pò mi devo ancora bituare al fatto dell'editor che modifica le misure dei margini...)preferisco scriverli così perchè non amo le sbrodolature! In altre long che ho scritto spesso perdevo un pò il senso della storia e il tutto sembrava messo lì un pò a casaccio. Per cui preferisco mantenermi su una misura più corta ma con pensieripiù ordianti e la direzione in cui voglio dirigere il tutto.Spero che tu sia ancora sveglia dopo questo lunghissimo ringraziamento...!
Spero anche che tu possa gradire anche questo capitolo, grazie!

Grazie come sempre anche ai lettori silenziosi! siamo quasi alla fine e spero di avervi regalato qualche emozione con la mia storia senza pretese! grazie davvero, a presto per il botto finale! :-) baci


  

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Capitolo 9
*** EPILOGO ***


EPILOGO


 

La stazione di King’s Cross era più che mai in subbuglio: ragazzini con carrelli pieni fino all’orlo sfrecciavano in ogni direzione seguiti dai loro genitori felici e pieni di orgoglio. Harry era accanto al suo secondogenito Albus Severus al suo primo anno ad Hogwarts, seguito da Ginny che teneva saldamente per mano una bambina più piccola dai vistosi capelli rosso scuro: Lily Luna.
In fondo vi era il primogenito James Sirius che oltre ai nomi dei malandrini aveva ereditato anche il loro talento per i guai.
Passarono attraverso la barriera per giungere al binario 9 e ¾ dove incontrarono Ron, Hermione e il loro secondogenito Hugo intenti a salutare la piccola Rose, anche lei al suo primo viaggio verso Hogwarts.
Albus Severus aveva un’espressione mista tra il corrucciato ed il preoccupato, i lineamenti del bambino erano abbastanza facili da leggere, rivelando così le sue inquietudini; Harry se ne accorse e lo abbracciò cercando di rincuorarlo.
“Mi scriverete vero?”
“Certo, anche tutte le settimane se vorrai, non dare retta a James, lui smentirà ma al suo primo anno gli abbiamo scritto tutte le settimane fino a Natale.” Ma l’espressione del bambino cambiò di poco. Altre cose gli frullavano ancora per la testa.
“Albus Severus tu porti il nome di due presidi di Hogwarts, uno di loro era un serpeverde e probabilmente l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto”
“Se verrò smistato tra i serpeverde…”
“Allora la casa Serpeverde avrà guadagnato un meraviglioso giovane mago. Il cappello parlante tiene conto della tua scelta, con me l’ha fatto”
“E il preside cosa dirà? Ci sarà anche lui allo smistamento…”
“Non preoccuparti, ti ha visto nascere e qualsiasi sia la scelta del cappello parlante anche lui sarà orgoglioso di te”
“Ok” e con un cenno salutò Harry, sentendo tutto il calore che il padre aveva cercato di infondergli.



 




Severus Piton fissava i cancelli della scuola, di lì a poco sarebbero arrivati gli studenti per un nuovo anno scolastico. La sua posizione strategica gli permetteva di avere una vasta visuale di tutto il territorio; adorava quell’angolo nascosto in cui si ritirava a pensare. In quei diciannove anni quasi nulla era cambiato, eccetto qualche insegnante e qualche regola da lui stesso rinnovata.
Alla fine aveva ceduto, da ben diciotto anni era il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e nonostante fosse temuto dagli studenti più scapestrati era comunque rispettato. Horace Lumacorno aveva mantenuto la sua cattedra di Pozioni e Minerva McGrannit, nonostante l’età e mantenendo un certo ardore, era la sua vice nonché capocasa dei Grifondoro e professoressa di Trafigurazione.
“Preside stanno arrivando gli studenti, mi segua”
“Paciock, ora che sei un’insegnante dovresti guardare dove metti i piedi” alludendo al goffo tentativo di Neville di non andare a sbattere contro una delle statue collocate vicino alle scale per scendere dalla torre.
Il solito sbadato! Per fortuna che il rendimento dei suoi studenti è buono, mi chiedo ancora come… Neville Paciock era l’insegnante di erbologia e nonostante collaborasse spesso con Piton aveva ancora una sorta di timore nei suoi confronti; ora lo terrorizzava un po’ meno anche se la soggezione era dura da vincere.
Si accomodarono tutti ai tavoli delle case in attesa dello smistamento. Severus notò subito quel combina guai del figlio di Potter che l’anno passato gli aveva dato parecchio filo da torcere. Spero che il fratello sia meno irrequieto e si applichi un po’ di più, oltretutto quello sciagurato del padre gli ha messo anche il mio nome!
Non lo avrebbe mai ammesso ma quest’anno lo smistamento gli stava particolarmente a cuore, la curiosità verso il bambino che portava il suo nome era palpabile; Minerva lo notò sorridendogli di rimando. I piccoli erano entrati, tutto era pronto. Severus si sentiva in fibrillazione, quasi toccasse ancora a lui, tuttavia cercò di mantenere l’atteggiamento distaccato che tanto gli era caro.
Incrociò per un attimo quegli occhi verdi che aveva amato per tutta la sua esistenza seguiti da un sorriso spontaneo del bambino. Il suo cuore si stava scaldando, proprio come quando Harry, con quelle poche parole, lo convinse a restare ed imbarcarsi nella sua nuova avventura. Nel corso del suo primo vero anno alla presidenza lo aveva seguito da insegnante e da studente, non lesinandogli comunque qualche meritata punizione e portandolo a conseguire i tanto agognati M.A.G.O. per intraprendere la carriera come auror. Successivamente era stato invitato alle sue nozze con Ginny ed era stato presente alla nascita di tutti e tre i suoi marmocchi; neanche a dirlo aveva quasi protestato quando i coniugi Potter decisero di dare il suo nome al loro piccolo, ma intimamente, quel gesto, li avrebbe legati ancora di più. Le loro vite si erano intrecciate in diverse occasioni: avevano forse trovato il modo per comunicare.
In tutti quegli anni il loro rapporto non aveva subito particolari modifiche dall’esterno ma, interiormente, era cambiato ogni cosa; Severus aveva continuato a seguire Harry come un’ombra silenziosa, cosa che lo stesso Harry approvava e per nessun motivo avrebbe disdegnato. Il rispetto era oramai reciproco e le lavate di capo da parte di Severus non più così frequenti; come un professore ed il suo allievo, come un padre ed un figlio, come una famiglia di cui probabilmente entrambi avevano sempre sentito il bisogno.
“Albus Severus Potter!” chiamò a gran voce la McGrannit. E’ arrivato il momento… pensò rendendosi conto che, effettivamente, quel cognome aveva continuato a perseguitarlo.



NOTE:

Eccoci giunti alla fine della storia, mi scuso per aver aggiornato così in ritardo rispetto all'andamento generale della fic. Scxusatemi ma pensavo di riuscire a far tutto in tempo, invece gli imprevisti capitano, eccome. Anyway, veniamo a noi, spero che questo capitolo vi piaccia e spero di non deludere le vostre apettative (sempre se ne avete!). Come potete leggere questo è un capitolo particolare, in quanto ho mischiato il vero epilogo del libro con gli avvenimenti che ho immaginato e quindi è uscito così. Il passaggio riguardante le ansie di Albus Severus l'ho preso direttamente dal libro ( e dal film se vogliamo) e un'altra frase di Harry penso direttamente solo dal film, dovrò rivedere la cosa.
Mi è piaciuto molto scrivere di Severus in generale e soprattutto delle sue sensazioni legate allo smistamento, infondo il bambino è quasi una parte di lui, come alla fine lo è diventato Harry e tutto ciò che rappresenta.
Ora veniamo ai ringraziamenti, sentiti e doverosi:  DRAIAS, SPECTER, KETTY, BLANKETTE_GIRL, EDEN GARDEN, AURORA_CULLEN, UNBREAKABLE_VOW, LECTER.......GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

gRazie davvero a tutti e anche a voi, miei lettori silenziosi, grazie per esservi fermati a leggeere!
Un bacio, alla prossima!

 

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