E se non fosse stato amore... di Lady Eloise (/viewuser.php?uid=138394)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un regalo speciale ***
Capitolo 2: *** Gone with the wind, again ***
Capitolo 3: *** Chiarezza ***
Capitolo 4: *** Ciao Elena... ***
Capitolo 5: *** Solo una notte ***
Capitolo 6: *** Necessità ***
Capitolo 7: *** E' un piacere rivederti ***
Capitolo 8: *** L'accordo ***
Capitolo 9: *** Primo giorno: Di nuovo insieme ***
Capitolo 10: *** Il piano ***
Capitolo 11: *** Il rumore di un cuore che si frantuma ***
Capitolo 12: *** Una notte per raccogliere i cocci ***
Capitolo 13: *** Una nuova vita ***
Capitolo 14: *** Seconda occasione ***
Capitolo 15: *** Fottuti sentimenti ***
Capitolo 16: *** Notizie ***
Capitolo 17: *** Ricerche ***
Capitolo 18: *** Non so se sopravviverò ***
Capitolo 19: *** Soluzione ***
Capitolo 20: *** Richmond ***
Capitolo 21: *** Perdere il controllo ***
Capitolo 22: *** Rebekah ***
Capitolo 23: *** Ti prego non morire ***
Capitolo 24: *** Un nuovo potere ***
Capitolo 25: *** Il rito ***
Capitolo 26: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 27: *** L'ultimo saluto ***
Capitolo 28: *** Che strana storia è la vita ***
Capitolo 29: *** Scontro tra fratelli ***
Capitolo 30: *** Ricominciare insieme ***
Capitolo 31: *** Un amore Originario ***
Capitolo 32: *** Epilogo L'eternità non è abbastanza ***
Capitolo 1 *** Un regalo speciale ***
CAp.1 Un regalo speciale
E SE NON FOSSE
STATO AMORE….
CAP.1 Un regalo
speciale
Caro diario,
da troppo ormai non scrivo
più…non so come mai il bisogno che avevo prima di
confidarmi ora non mi
attanaglia più.
Dopo quella notte tutto è
cambiato, il sacrificio mi ha cambiata, la morte di Jenna e John, lo zio John che
credevo di odiare e
che mi ha sorpresa con quella lettera così dolce e piena di
affetto, e poi la
partenza di Stefan tutto è diverso ora.
Penso spesso alla notte in cui
Klaus ha spezzato la maledizione, ma non penso a quello che
è accaduto, che
ormai cerco di nascondere nell’angolo più buio
della mia anima per non soffrire
più, ma ripenso a quello che mi ha detto Stefan poche ore
prima del rito, Damon
mi aveva appena fatto bere il suo sangue e io ero sconvolta, ma
perché poi…così
sarei potuta restare con lui per l’eternità, in
fondo dovevo essere contenta e
invece ero terrorizzata dall’idea che la mia vita non sarebbe
più mutata e che
quello che avevo in quel momento sarebbe stato quello che avrei avuto
per
l’eternità…Stefan.
Erano
passati ormai due mesi da quando Stefan era partito con Klaus e
aveva riabbracciato il suo lato oscuro, mancavano pochi giorni al mio
diciottesimo compleanno, sarei dovuta essere felice stavo per diventare
un’adulta e non mi sarei più dovuta preoccupare di
avere un tutore legale che
si prendesse cura di me e Jeremy, invece ero nel mio momento
più triste non
riuscivo a dimenticare Stefan e purtroppo nessuno di noi sapeva dove
avrebbe
potuto essere.
Damon
mi è stato vicino in questi mesi, legati da un dolore che ci
unisce e distrugge, come al solito lui fa lo sbruffone ma io so che
soffre, mi
sembra che sia un libro aperto per me, dopo la notte in cui
l’ho baciato sul
letto di morte tutto tra noi è cambiato, si è
instaurata una fiducia e un
affetto che trascendono l’amicizia ma non sconfinano
nell’amore, siamo in un
limbo che corrode le nostre anime.
Per
fortuna questa sera posso non pensare a cose tristi, devo solo
pensare a farmi carina e a festeggiare il mio compleanno,
chiuderò in cassetto
tutto il dolore.
All’improvviso
qualcuno bussò alla porta della mia camera da letto, senza
aspettare la mia risposta Bonnie entrò in camera spalancando
la porta,
risvegliandomi da tutti i miei pensieri.
<< Elena
siamo in ritardo per la festa al Grill!!!Devi sbrigarti avevamo
detto alle otto! >> disse Bonnie con
enfasi, <<
Perdonami Bonnie non mi
ero resa conto dell’ora sai che ultimante non ci sto con la
testa >>
risposi sentendomi in
colpa per il
ritardo.
Bonnie
capiva perfettamente, sapeva cosa stavo
passando in fondo era la mia migliore amica
ci conoscevamo da una vita e poteva capirmi con un solo sguardo, quindi
non
rincarò la dose e disse
<<
Non ti preoccupare, in fondo sei tu la festeggiata e se non se in
ritardo che
ingresso da festeggiata è, ricordati però che
dovrai affrontare l’ira di Damon
per il ritardo, ha preparato tutto in maniera così perfetta
che non sta più
nella pelle, anche se non vuole ammetterlo >> .
A
quelle parole sussultai, ultimante quando sentivo parlare di Damon mi
sentivo strana, a maggior ragione ora che sapevo che aveva organizzato
la festa
e mi stava aspettando, in pochi minuti finii di prepararmi, mi raccolsi
i
capelli presi la borsa e uscii con Bonnie.
La
strada in auto fino al Grill era breve, dieci minuti o poco
più, ma
mi sembrarono un’eternità.
Appena
arrivati davanti all’ingresso mi resi conto che tutto era
stato
organizzato alla perfezione, sentivo all’interno un band che
suonava dal vivo e
le voci dei mie amici che ridevano, la vera sorpresa però
era all’interno.
Appena
aperta la porta d’ingresso mi trovai davanti un locale tutto
nuovo, non c’erano più i vecchi tavoli scheggiati,
ma bei tavoli coperti da
tovaglie porpora con centrotavola illuminati da candele bianche che
diffondevano un buon profumo di vaniglia, e poi
all’improvviso tra tutta la
folla incrociai proprio gli occhi di Damon che aspettavano bramosi un
mio cenno
di gradimento.
In
un batter d’occhio Damon mi fu accanto e disse avvicinandosi
al mio
orecchio <<
Allora è di tuo gradimento il nuovo arredamento ? Sai ho
dovuto
dare fondo a tutta la mia pazienza per organizzare questa festa con
Caroline,
adesso però ho scoperto
che la mia
pazienza ha un nuovo limite >>
.
Cercavo
faticosamente di trattenere una risata, l’umorismo tagliente
di
Damon mi metteva sempre di buon umore , così lo ringraziai e
lo ripagai con la
sua stessa moneta << Grazie
mille…adoro il
nuovo arredamento e adoro anche che tu abbia scoperto un nuovo limite
per la
tua pazienza, credo che tutti gli abitanti di questa città
saranno grati a
Caroline per quello che ha fatto! >> .
Ci
guardammo un attimo negli occhi e sentii di potermi perdere in
quegli occhi duri come il ghiaccio che per me si accendono e diventano
un fuoco
che brucia l’anima, poi scoppiammo a ridere
all’unisono.
Durante
la serata mi soffermai spesso a pensare a ciò che avevo
provato
poco prima per Damon, non capivo cosa mi stava succedendo, è
vero lui mi è
stato vicino in questi mesi e mi ha consolata, ma io amo Stefan
c’è posto solo
per Stefan nel mio cuore, non potevo provare niente per il tenebroso
Damon, ne
ero sicura.
La
serata proseguiva tranquilla, dopo aver mangiato la torta finalmente
arrivò il momento di aprire i regali,
Bonnie
eccitata mi
gridò <<
Devi aprire il mio per primo non aspettare sono curiosa di vedere la
tua faccia
quando la aprirai >> Jeremy le fece
eco << Per favore aprilo
perché è una
settimana che non fa altro che ripetermi che ti piacerà da
morire, ma non vuole
dirmi cos’è, e sono troppo curioso ora!
>> .
Afferai
il regalo di Bonnie e in attimo era scartato, dentro c’era un
bel portachiavi dove avrei potuto mettere le chiavi della casa che un
tempo era
stata dei mie genitori, poi di zia Jenna e ora mia.
La
ringraziai con tutto il cuore, scartai altri regali tra cui jeans,
maglioni e tante altre cose, quando pensavo di aver aperto tutto mi si
avvicina
Damon con un pacchetto <<
Spero ti piaccia, è un oggetto
della mia famiglia, in particolare era di mia madre, lo portava sempre
non lo
toglieva mai, me lo ha dato appena prima di morire >>
con mani
tremati afferro il pacchetto e lo apro << Damon
non posso accettarlo è davvero troppo e
poi era di tua madre >>
all’interno c’era un meraviglioso
bracciale d’oro con un piccolo ciondolo con incastonato uno
zaffiro .
In
un attimo senza rendermene conto Damon me lo mette al polso <<
Devi tenerlo
è un mio regalo per te non
puoi rifiutarlo >> senza pensarci lo
abbraccio e lo bacio sulla
guancia, lo sento prima irrigidirsi e poi sciogliersi sotto la stretta
del mio
abbraccio e sotto le mie labbra.
Ormai
la serata è al termine tutti tornano a casa e anche io cerco
un
passaggio, si perché mi ha portata Bonnie ma ora se ne va
con mio fratello e mi
lasciano qui.
Non
mi è servito molto tempo per trovare un passaggio, Damon
c’è sempre
se ho bisogno di aiuto.
Ci
avviamo alla sua macchina e da bravo cavaliere mi apre la portiera e
mi fa accomodare, una volta a bordo cominciamo a chiacchierare come al
solito.
<<
Allora la serata
è stata di tuo gradimento?
>>
<< Si grazie
l’ho adorata avevo proprio bisogno di un po’ di
svago,
non so come ringraziarti per il tuo regalo è molto bello,
forse troppo >>
<< Un modo
per ringraziarmi ci sarebbe… >>
A
quelle parole nelle mia mente scoppiò il panico sapevo cosa
provava
per me e sapevo cosa mi avrebbe chiesto come ringraziamento.
<<
…il tuo rispetto e la tua fiducia >>
Ancora
una volta mi aveva stupita, sia perché non mi aveva chiesto
quello che mi aspettavo ma soprattutto perché pensava di non
avere nessuno dei
due.
<< Damon io
già mi fido di te e ti rispetto più di ogni altra
persona, non posso dimenticare che stavi per morire nel tentativo di
salvarmi,
che hai cercato di prendere il posto di Jenna, e che quando ero morta
ai piedi
di Klaus tu hai pensato a me, a portarmi al sicuro >>.
Forse
avevo detto troppo perché non ci siamo più
parlati fino a quando
non siamo arrivati davanti alla mia porta di casa.
<< Beh
allora buona notte Elena, ho fatto il mio dovere sei sana
e salva a casa >>
<< Grazie
per la serata, buona notte anche a te >>
Non
so perché ma dopo quella frase il seguito è
uscito dalla mia bocca
come se il cervello non ne avesse controllo << Vuoi entrare? Sono sola
potresti farmi compagnia, guardiamo un film se ti va? >>
colto
alla sprovvista da
quella domanda Damon
accettò l’invito, entrò e si chiuse la
porta alle spalle.
Nessuno
avrebbe potuto immaginare che qualcuno li stava spiando e
quello che sarebbe successo da li a pochi giorni.
CONTINUA…
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Capitolo 2 *** Gone with the wind, again ***
CAp.2 Un regalo speciale
CAP.2 Gone with the wind, again
<< Ehi, non
serve che ti
dica di accomodarti sul divano, vero Damon? Ormai è come se
fosse anche casa
tua… >> gli dissi mentre
mi dirigevo verso la cucina per
preparare qualcosa da mangiare durante il film.
Stavo
frugando nel frigorifero quando all’improvviso sentii la voce
di
Damon alle mie spalle <<
Allora che film vogliamo vedere?
>>, appena mi voltai mi resi conto di
essere così vicina a lui da
poter sentire il suo respiro posarsi leggero sul mio viso.
Feci
praticamente un balzo all’indietro fingendo di essermi
spaventata,
ma in realtà non era così, l’unica
paura che avevo era quella di ammettere che
provavo qualcosa.
Cercando
di ricompormi faccio finta di pensare a un film da vedere <<
Non saprei Damon non c’è un film in particolare
che vorrei vedere, stupiscimi!
>>, << Ok Elena allora scelgo io,
però poi non ti lamentare se non
ti piace, e sbrigati con quei pop corn altrimenti dovrò
fermarmi tutta la notte
per finire di vedere il film >>.
Devo
dire che all’affermazione di Damon di fermarsi per la notte
avevo
sorriso senza rendermene nemmeno conto, comunque mi diedi da fare e
preparai i
pop corn per me e per Damon portai una sacca di sangue che tenevo nel
frigorifero per le emergenze, appena varcai la soglia del salotto lui
mi fu
accanto e prese il vassoi con le vivande << Da quando tieni del sangue nel
frigorifero? >>, rimasi quasi di
sasso, già da quando tenevo il
sangue nel frigorifero, se dovevo essere sincera avevo cominciato a
tenerlo da
quando Stefan se n’era andato e Damon aveva cominciato a
frequentare molto
spesso casa mia, ma non potevo dirglielo o lui avrebbe capito cosa
nascondevo
ogni volta che incontravo il suo sguardo e distoglievo immediatamente
il mio,
così mentii <<
Da sempre, in fondo non sei il primo vampiro che frequenta
casa mia.. >>.
Speravo che mi avesse creduto,
ma Damon era furbo e non era semplice ingannarlo, comunque si sedette
sul
divano e mi disse <<
Allora lo vediamo o no questo film? >> <<
Certo ma
cosa hai scelto? Sono curiosa… >> non
mi rispose e premette play
sul telecomando, dopo pochi secondi mi resi conto del film che stavo
per vedere
<<
Ma hai scelto Via col vento, non credi che sia un po’
vecchiotto e poi.. >>
singhiozzai e a fatica trattenni le lacrime << …sai cosa mi ricorda!
>> quasi gli gridai in faccia, con
calma si girò verso di me e mi
disse <<
Mi dispiace come al solito non ho pensato, e ho fatto il
cretino, è solo che tu sai cosa ricorda a me questo film e
non faccio altro che
vederlo e rivederlo,
scordandomi che a
te ricorda solo la partenza di Stefan, perdonami…
>> in quel
momento la mia bocca si stava muovendo senza che io potessi
controllarla e gli
gridai in faccia con tutta
la rabbia che
avevo <<
Nooo!!!mi ricorda che tu stavi per morire e che stavo per
perderti per sempre!!! >>.
Mi
resi conto solo dopo di cosa avevo fatto, avevo dato voce a quei
sentimenti rinchiusi nel più profondo della mia anima, Damon
mi stava guardando
pietrificato come se il tempo si fosse fermato; ormai il danno era
fatto lui
sapeva, lo capivo dal suo sguardo incredulo che si spostava dai miei
occhi alla
televisione in cerca di qualcosa da dire, cosa strana perché
Damon non restava
mai senza parole, dopo qualche istante di silenzio finalmente riuscii a
riprendere il controllo e a smettere di tremare.
Damon
mi stava guardando, poi all’improvviso con la sua
velocità mi fu
davanti vicinissimo a me, continuava a fissarmi negli occhi, poi il suo
sguardo
si posò sulle mie labbra, quasi chiedendomi il permesso di
baciarmi, decisi di
annullare la distanza tra le nostre labbra e in un istante mi trovai
tra le sue
braccia, mi stringeva così dolcemente e continuava ad
accarezzarmi i capelli
mentre le nostre labbra si muovevano in un bacio casto e delicato pieno
di
dolcezza, molto simile a quello che gli avevo dato sul suo letto la
notte in
cui pensavo che sarebbe morto, ma quella sera il senso di disperazione
che
avevo provato in precedenza era stato soppiantato da un senso di pace e
sicurezza.
Non
appena ci allontanammo mi resi conto che avrei voluto che non
smettesse mai di baciarmi, ma come era possibile, avevo rischiato la
vita per
suo fratello e ora a poca distanza dalla partenza
di Stefan non facevo altro che pensare a
Damon, poteva essere che mi fossi sbagliata o che avessi scelto Stefan
solo
perché ritenevo sbagliato poter amare Damon così
oscuro e all’apparenza
sbagliato per me.
Non
mi lasciò il tempo di dire nulla e guardandomi negli occhi
mi disse
<<
Se preferisci me ne vado? >>,
non
sapevo cosa dire ci pensai un momento e poi andando contro tutto
quello che il mio corpo voleva seguii il cervello << Credo che dovresti,
forse è meglio, buonanotte >>.
Damon
si diresse verso la porta, prese la sua giacca di pelle, e
uscì
salutandomi <<
Buonanotte, ci vediamo domani da me, Alaric deve parlarci
>>.
Appena
chiusa la porta rimasi a pensare di cosa dovesse parlarci
Alaric, forse aveva scoperto dove si trovava Stefan, lo speravo
ardentemente,
forse con il suo ritorno quello che provavo per Damon sarebbe sparito.
Ormai
era tardi, salendo le scale mi ritrovai a pensare ancora a quello
che era appena successo, non riuscivo proprio a togliermelo dalla
testa,
arrivata nella camera che un tempo era stata di zia jenna e ora era
mia, mi
tolsi le scarpe e quasi le feci volare per la stanza, mi diressi verso
il bagno
e decisi di farmi una doccia per rilassarmi, mentre stavo in piedi con
gli
occhi chiusi sotto la doccia, mi scoprii di nuovo a pensare a lui e ad
immaginare le sue mani scorrere lungo il mio corpo, chiusi
l’acqua di scatto e
uscii dalla doccia mettendomi un asciugamano rosa intorno al corpo.
Mi
diressi verso la mia camera con l’idea di distendermi e
rilassarmi
un po’, ma appena entrai mi trovai davanti Damon, non mi
disse niente, mi venne
solo incontro mi prese tra le braccia e mi baciò con una
passione che mi
travolse, mi trovai inerme tra le sue braccia, potevo solo assecondarlo
e
seguirlo perché il mio corpo voleva solo lui e la mia testa
non cercava neppure
di opporsi.
Cominciò
ad accarezzarmi dolcemente la schiena e i capelli, io gli
tolsi la giacca e la gettai sul pavimento, la seguì quasi
subito la maglietta,
e a quel punto vidi il suo corpo perfetto, muscoloso e scattante
fremere sotto
le mie carezze, lo spinsi verso il letto continuando a baciarlo, era
così
dolce, non credevo potesse esserne capace, lo avevo sempre immaginato
rude e
privo di attenzioni, ed invece mi coccolava con una dolcezza che mi
aveva
lasciata spiazzata.
Mi
allontanai un momento dalle sue labbra e lo guardai negli occhi, in
quel momento mi sembrava di essere persa in un mare in tempesta e
l’unico modo
per calmarlo era lasciarmi travolgere << Resta con me…
>> e
poi aggiunsi timidamente <<
…ho bisogno di te >>,
riprendemmo a baciarci, poi all’improvviso quando ormai ero
pronta ad
abbandonarmi a lui del tutto, Damon mi allontanò di scatto << Qualcuno
ci osserva…
>> sia alzò dal letto e mi
fece segno di restare li, appena si
avvicinò alla finestra il suo sguardo cambiò, mi
sembrò quasi di leggerci della
paura, prese le sue cose rivestendosi velocemente e saltando
giù dalla finestra
mi disse <<
Devo andare, resta in casa, tra poco Caroline sarà da te!
>>.
Corsi
alla finestra per vedere che cosa lo avesse fatto andare via
così, ma non vidi nessuno neppure Damon.
Un
istante dopo suonò il campanello, corsi di sotto, era
Caroline,
infuriata le dissi <<
Mi dovete una spiegazione, Damon è saltato fuori da una
finestra ed è corso via e ha mandato qui te, cosa succede?!
>>…..
CONTINUA….
|
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Capitolo 3 *** Chiarezza ***
CAp.3 Chiarezza
Bene eccomi qui
con un nuovo capitolo...siamo solo all'inizio ma la situazione inizia a
farsi difficile spero vi piaccia...Kiss kiss
CAP.3 Chiarezza
Camminavo
febbrilmente avanti e indietro nel
mio
salotto, avevo cercato di estorcere a Caroline qualche notizia a
proposito di
quello che stava succedendo, ma
niente
lei non si era sbottonata, cosa strana visto che solitamente bastava
poco per
farla crollare, doveva essere una cosa davvero seria.
Ormai
era
davvero tardi e Caroline quella sera non avrebbe detto nulla,
perciò decisi di
andarmene a letto.
Dormii
profondamente fino al mattino quando Caroline mi venne a svegliare con
una
bella tazza di caffè <<
allora Elena ti è passata
l’arrabbiatura? >> disse
Caroline cercando di apparire il più
dispiaciuta possibile e poi mi fece la domanda che mi sarei aspettata
la sera
precedente <<
cosa ci faceva Damon a tarda notte da te? >>,
mi
ero già preparata una risposta credibile così con
calma le dissi <<
Mi
ha accompagnata a casa dopo la festa dato che Jeremy e Bonnie sono
andati via
insieme e poi visto che ero sola si è fermato per un film,
il resto già lo sai >>,
non ero sicura che ci avrebbe creduto, in effetti
era strano che Damon
si fosse trovato a tarda notte a casa mia, ma in fondo eravamo amici e
poteva
essere credibile, nessuno doveva sapere quello che era accaduto la
notte
precedente prima che io e Damon potessimo chiarirci.
Mi
ero
praticamente dimenticata della presenza di Caroline e quando tornai
alla realtà
me la trovai davanti decisamente spazientita mentre batteva la punta di
un
piede sul pavimento <<
allora vuoi smetterla di pensare a Damon, perché lo so che
pensi a lui, ti conosco da tutta una vita , vuoi che non sappia quando
mi
racconti bugie, e deciditi a vestirti perché Alaric ci
aspetta! >>
colta alla sprovvista non sapevo proprio cosa risponderle,
però era proprio
vero mi conosceva bene, così decisi di non ribattere e mi
preparai.
Dopo
poco
più di venti minuti eravamo in viaggio verso casa Salvatore
a bordo dell’auto
di Caroline, il viaggio era piuttosto lungo dato che la
proprietà era fuori
città, e l’attesa mi stava facendo impazzire,
volevo sapere cosa stava
succedendo, finalmente arrivammo nel vialetto d’ingresso,
parcheggiammo e ci
dirigemmo a piedi verso la porta, dopo aver bussato restammo qualche
istante in
attesa di qualcuno che ci aprisse, già pregustavo
l’incontro con gli occhi di
Damon non appena avesse aperto la porta, ma con mia grande sorpresa fu
Jeremy
ad aprici e farci accomodare.
Appena
arrivate salutammo tutti, soffermai la mia attenzione su Kathrine, era
preoccupata e tesa,
cosa strana perché
lei non era mai tesa a meno che non ci fosse di mezzo Klaus, poi feci
due più
due, dov’era Damon non era in casa così mi feci
coraggio e parlai <<
dov’è
Damon? >> fissavo Kathrine
insistentemente, sapevo che lei sapeva
qualcosa, poi notai la giacca strappata e le scarpe sporche di fango << eri tu ieri sera sotto la mia
finestra.. >> le gridai in preda a
una furia incontrollabile << ..cosa
gli hai fatto,
l’hai attirato in una trappola per klaus? >>
ormai ero fuori di
me, ma Kathrine era imperturbabile, poi mi guardò negli
occhi e mi parlò con
una decisione che mi lasciò di stucco << vi ho salvato la vita, se vi
avesse
visti nella tua camera sareste morti entrambi, non è
più quello che conoscevi
prim,a adesso non controlla più i suoi istinti ed
è tornato per te, ti riavrà
con se qualsiasi sia il prezzo da pagare per te o per chi ti sta
intorno, e non
so dove sia Damon, quando sono rinvenuta dopo che Stefan mi aveva
atterrata lui
non c’era più >>.
Questo
significava che sapevano del ritorno di Stefan già da un
po’ altrimenti
Kathrine non avrebbe avuto motivo di starsene appostata
sotto la finestra della mia camera a
controllarmi, perché però nessuno me ne aveva
parlato e mi avevano tenuto
all’oscuro, poi proprio mentre ero assorta nei miei pensieri
un rumore alle mie
spalle mi scosse, mi accorsi che la porta di ingresso era spalancata e
che
tutti erano corsi da quella parte, sentii il mio cuore stringersi e una
paura
terribile impossessarsi di me, corsi anch’io verso la porta e
mi trovai di
fronte ad una scena che mai avrei creduto di vedere, Damon era disteso
sul
pavimento sanguinante con la camicia strappata e sporca di terra e
vicino al
cuore aveva conficcato un paletto, mi gettai accanto a lui, non sapevo
cosa
fare ero agitata e spaventata praticamente nel panico.
Alaric
prese
in mano al situazione e gridò alcuni ordini << Jeremy, Tayler aiutatemi
a portarlo in camera, Caroline prendi delle sacche di sangue in
cantina,
parecchie, Kathrine resta con Elena e cerca di calmarla e tu Bonnie
devi trovare
un incantesimo per tenere Stefan fuori da questa casa,
così almeno questo sarà un posto
sicuro! >>.
Controvoglia
mi diressi verso la cucina con Kat, ero sicura che in questo momento
anche lei
era sconvolta come me, vedere Damon indifeso e ferito, per mano poi di
Stefan
che fino a pochi mesi prima non avrebbe mai potuto farlo, era una cosa
terribile.
All’improvviso
lo sentii gridare dal piano di sopra e controllata da una forza
sovrumana
spinsi Kathrine contro il frigorifero, lei non fece neppure in tempo ad
opporsi, attraversai il salotto e salii le scale come una furia, in un
istante
fui in camera di Damon, Alaric aveva appena estratto il paletto e la
ferita
sanguinava copiosamente, Kat mi raggiunse e cercando di riportarmi di
sotto mi
disse <<
Elena è meglio che tu non stia qui, non è un
posto per te >>
mi voltai verso di lei e le ringhiai << dovunque ci sia lui è
il mio posto >>,
non provò nemmeno a ribattere vedendo la mia tenacia.
Mi
avvicinai
al letto e lo vidi contorcersi per il dolore, in
quell’istante Caroline entrò
in camera allarmata <<
non ci sono più sacche di sangue, qualcuno deve averle
rubate >>, a
quelle parole sapevo cosa avrei dovuto fare, mi feci
spazio vicino al letto presi la mano di Damon e la strinsi forti, lo
sentii
ricambiare la stretta nonostante il dolore, mi avvicinai al suo
orecchio e gli
dissi <<
vorrei che prendessi il mio sangue, ti aiuterà a riprenderti
quel tanto che basta per attendere il ritorno di Kathrine con delle
nuove
sacche >> non attesi neppure che mi
desse un segno di qualche
genere e dissi <<
uscite tutti, lasciateci soli, Kat vai a recuperare del sangue
all’ospedale, sbrigati, non c’è tempo da
perdere >>, alle mie
parole così risolute tutti uscirono.
Rimasti
soli
mi sdraiai vicino e lui e gli ripetei la frase di prima, questa volta
Damon
rispose un flebile <<
No.. >>, provai ad insistere ma
sembrava non voler
cedere, ormai non avevo più tempo, poi decisi che
l’unico modo per convincerlo
era dirgli la verità su quello che provavo per lui,
così cominciai a parlare a
cuore aperto <<
Damon, devi prendere il mio sangue non hai altra scelta , se
non lo fai morirai, sei ferito troppo gravemente, e io non posso
permettere che
tu muoia, non saprei come fare senza di te, sei fondamentale per me,
ieri sera
dopo che te ne sei andato sono rimasta a pensare a quello che sarebbe
potuto
succedere e non sono riuscita a trovare un solo motivo per pentirmi di
quello
che avevo fatto, ero sempre più sicura di aver preso la
decisione giusta, non
puoi morire proprio adesso che so quello che voglio e che provo per
te…Damon ti
amo e sono disposta a rischiare la mia stessa vita per salvare la tua
oggi >>.
Per
un
attimo ci fu un silenzio quasi spettrale, poi con tutte le sue forse
Damon si
sollevò sui gomiti e si avvicinò a me <<
anch’io ti amo >> mi
baciò delicatamente sulle labbra per poi spostarsi
lentamente verso il mio
collo, non appena fu nel punto giusto sentii le sue labbra appoggiarsi
alla mia
pelle e i suoi canini inciderla…
CONTINUA
Spazio autrice:
Allora
per prima cosa vorrei ringraziare tutti quelli che commentano e vorrei
a spronare chi non lo fa a decidersi a scrivere qualcosa,
perchè per me sono molto importanti mi piace sapere cosa ne
pensate sia in bene che in male perciò lasciate un
commentino anche piccolo...Beh allora al prossimo capitolo...Kiss kiss
|
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Capitolo 4 *** Ciao Elena... ***
CAp.4 Ciao Elena...
Buonasera a tutti quelli che mi seguono, ecco qua un nuovo
capitolo, spero sia di vostro gradimento....kiss kiss
CAP.4
Ciao Elena…
Ero
pronta a
sentire un dolore lancinante come quando ero stata morsa da Stefan e
poi da
Klaus, invece la sensazione che provai fu un piacere intenso e senza
freni, in
quel momento mi sentivo parte di Damon e in pace con me stessa, sentivo
Damon
riprendere forza al contrario di me che mi indebolivo sempre di
più, poi
all’improvviso svenni.
Quando
finalmente ripresi conoscenza mi accorsi di essere distesa sul letto di
Damon,
mi servirono alcuni minuti per rendermi conto che quello che era
successo poco
prima non era stato un sogno, quando tornai alla realtà mi
accorsi che nel
bagno scorreva l’acqua nella doccia, mi alzai e mi diressi
verso il bagno, ero
quasi arrivata quando l’acqua venne spenta e la porta della
doccia si aprì, in
un attimo Damon era nella camera da letto davanti a me con solo l’asciugamano
intorno alla vita, mi resi
subito conto che stava meglio ma la ferita sul petto non era del tutto
guarita <<
sei
ancora ferito il mio sangue non ti è bastato, dovevi
prenderne di più >>
a quelle parole mi rispose in un modo che non mi sarei mai aspettata
dopo
quello che era successo <<
non fare finta che ti interessi, so
che le cose che mi hai detto non contavano nulla, la tua era solo
compassione,
sapevi che l’unico modo per convincermi a bere il tuo sangue
era dirmi quelle
cose >> si voltò e non mi
disse più nulla, si vestì in fretta e
usci dalla camera.
Appena rimasi sola cominciai a
piangere disperata,
come poteva avermi detto quelle cose, dopo che ero stata disposta a
dare la mia
vita per la sua, tra i singhiozzi mi resi conto che qualcuno bussava
alla porta
<< avanti >>
dissi tra le lacrime,
mi trovai di fronte l’ultima persona che mi sarei aspettata
di vedere <<
ti
ho sentita piangere, ne vuoi parlare, posso darti buoni consigli
conosco Damon
da più di una vita >>
disse Kathrine in modo quasi materno, << sai Kat credevo di essere stata
chiara con lui prima, ma evidentemente non è così
>>
non mi ero mai resa conto di come potesse confortami parlare
con lei,
cominciavo a vederla sotto una luce diversa,
<< vedi Elena, secondo me sta
cercando di proteggerti, hai visto cosa è successo ieri sera
e Stefan neppure
sapeva cosa stava accadendo in camera tua, se dovesse scoprirvi
ucciderebbe
anche te senza esitare e Damon non vuole che accada e l’unico
modo per tenerti
al sicuro è tenerti lontana da lui fino a che non
riuscirà a trovare un modo
per far tornare suo fratello in se >> la guardai sbalordita e senza pensarci
su la abbracciai <<
grazie,
credo che gli parlerò voglio sentire queste cose da lui e
poi mi sentirò più
tranquilla >>.
Uscii
dalla
stanza e corsi di sotto in salotto pensando di trovarlo li, ma al mio
arrivo
non vidi nessuno, allora mi diressi nel seminterrato dove trovai Alaric
intento
a riordinare le sacche di sangue nel frigorifero << Ciao, hai visto Damon?
>>
gli domandai, <<
Ah ciao ti sei svegliata finalmente, credo che Damon sia al
Grill, ha detto che aveva bisogno di bere da solo, lo troverai di
sicuro li >>
<< Grazie, ci vediamo più tardi
>> dissi allegramente.
Risalii
di
corsa le scale, presi le chiavi della Camaro azzurra di Damon e uscii
di corsa
dalla porta, appena fuori mi resi conto che ormai era sera, avevo
dormito per
parecchie ore.
Salita in macchina mi diressi verso il
Grill,
durante il tragitto non riuscivo a riordinare le idee per cercare di
mettere
insieme un discorso da fare, così abbandonai il progetto e
decisi che mi sarei
fatta trasportare dal momento.
Finalmente
arrivai a destinazione, parcheggiai l’auto e mi diressi verso
l’ingresso,
appena dentro i miei occhi vagarono alla ricerca di lui, lo vidi seduto
al
bancone con un bicchiere di whisky in mano, gli arrivai alle spalle ma
non si
voltò, così gli appoggiai una mano sulla spalla << Ciao,
lo sai che non si
beve da soli... >> e sfoderai il
sorriso più credibile che riuscii
a fare <<
che diavolo vuoi, pensavo di essere stato chiaro, non voglio la
tua compassione! >> quasi me lo
gridò in faccia, mi resi conto che
fece fatica a trattenersi, <<
voglio parlare, e tu devi
permettermelo! >> non mi disse nulla
perciò continuai il mio
discorso <<
so che non pensi quello che hai detto, ti conosco troppo bene,
e sai anche che quello che ti ho detto non è altro che la
pura e semplice
verità, io non ti mentirei mai e non ti ferirei mai
facendoti credere a delle
bugie, mi rendo conto che il ritorno di Stefan ti possa spaventare
visto che
non è più lui, ma ti prego non chiudermi fuori
lascia che ti aiuti non voglio
che affronti tutto questo da solo, in fondo lui è tornato
per me, insieme
troveremo un modo per farlo ragionare, vedrai
capirà… >> in
una
frazione di secondo si voltò verso di me e a denti stretti
mi disse <<
tu
non capisci, è diventato un mostro è peggio di
quello che ero io prima di
conoscere te, non è rimasto nulla dello Stefan che
conoscevamo, mi ha lasciato
vivere solo perché tu potessi vedere che cosa sarebbe
disposto a fare pur di
averti con lui, se non potrai essere sua non sarai di nessun altro, ti
ucciderà
piuttosto che vederti innamorata di qualcuno che non sia lui,
perciò devi
starmi lontana chiaro?! >> lo guardai
dritto negli occhi e con
tutta la fermezza che avevo gli dissi una cosa che non avrei mai
pensato di
dire <<
sei
tu che non capisci, sono disposta a morire pur di passare anche solo un
minuto
della mia vita con te! >>
rimase talmente colpito dalla mia affermazione che non
disse nulla,
afferrò le chiavi della macchina che avevo appoggiato sul
bancone, mi prese per
mano e ci dirigemmo verso l’auto nel parcheggio.
Purtroppo
la mia frase non
aveva sortito l’effetto
sperato, era difficile da convincere, in fondo lo amavo anche per
quello, aprì
lo sportello dell’auto e mi disse << vattene a casa, credo che tu non
abbia le idee chiare, buonanotte Elena >>
con quelle parole chiuse
lo sportello e si voltò per andarsene, ma rimase come
pietrificato.
<< Ciao
Fratello >> avrei
riconosciuto quella voce ovunque era Stefan, << Ciao anche a te Elena,
è
un piacere vederti spero sia lo stesso per te, sarebbe carino se
scendessi
dall’auto così possiamo fare quattro chiacchiere
visto che non ci vediamo da un
po’, vedo che Damon si è ripreso piuttosto bene,
merito del tuo sangue vero
Elena… >>, scesi tremante
dall’auto, spaventata soprattutto dal
terrore sul volto di Damon, dovevo dargli ragione Stefan era totalmente
diverso, sia nel modo di parlare che nel modo di vestire, somigliava in
modo
spaventoso a Klaus.
<< Vedo
che in mia assenza vi siete dati da fare e non avete perso tempo, in
fondo
morto un Papa se ne fa un altro, vero Elena >>
disse Stefan con un
ghigno che mi terrorizzò a tal punto da non permettermi
neppure di rispondere,
così rimasi li immobile accanto a Damon come una statua, non
vedendo nessuna
reazione Stefan continuò con il suo discorso << vi tranquillizzo
dicendovi che questa sera non sono venuto per uccidere nessuno, ma solo
per
avvisare Elena che non appena io e Klaus avremmo concluso i nostri
affari in
città lei verrà via con me, in fondo mi ha
cercato così tanto che non mi sembra
carino lasciarla qui da sola senza di me, buonanotte amore mio
>>
si avvicinò lentamente a me e mi baciò sulle
labbra, sentii Damon ringhiare
sommessamente, sapevo che sarebbe bastato un mio rifiuto e lui sarebbe
intervenuto, così rimasi immobile, non potevo permette che
Stefan gli facesse
nuovamente del male.
In
un
battito di ciglia rimasi sola con Damon, ci fissammo per un istante che
mi
sembrò un’eternità, poi Damon si
diresse verso il posto di guida dell’auto e
io feci lo stesso con quello del passeggero, nessuno di noi disse una
parola
per tutto il viaggio di ritorno, finalmente parcheggiammo nel vialetto
di casa
Salvatore, ma il muro di silenzio che si era innalzato tra di noi dopo
l’apparizione di Stefan non ne voleva sapere di sparire,
così appena entrata in
casa mi diressi verso il salotto presi un bicchiere e lo riempii con
qualsiasi
cosa di alcolico ci fosse nelle bottiglie sul tavolino dei liquori, lo
bevvi
tutto in un sorso, tornai verso l’ingresso dove Damon ancora
stava in piedi e gli
dissi <<
Buona notte, credo di essere stata maltrattata a sufficienza
sia da te che da tuo fratello per questa sera, ora me ne vado a letto!
>>
mi voltai salii le scale e entrai nella stanza che un tempo
era di Stefan.
Appena
chiusa la porta cominciai a gridare e a piangere, sapevo che Damon mi
sentiva,
ma non mi importava, forse se avesse sentito cosa
provavo, avrebbe capito il senso delle parole che gli avevo detto
poco prima al Grill.
Dopo
essermi
sfogata, mi lavai il viso e mi misi il pigiama, sapevo che quella notte
nessuno
dei due avrebbe dormito, mi sdraiai comunque sul letto e chiusi gli
occhi,
pregando che prima o poi Damon capisse…
CONTINUA
Spazio autrice
Per prima cosa vorrei ringraziare davvero di cuore tutti
quelli che mi seguono sia in silenzio sia commentando la mia storia,
siete davvero troppo buoni, per seconda cosa volevo informarvi che dato
che ormai l'estate sta finendo pubblicherò con
più costanza e ho deciso di adibire il mercoledi al giorno
del nuovo capitolo, perciò da oggi in poi
pubblicherò ogni mercoledi, salvo imprevisti che nel caso vi
comunicherò di volta in volta.
Ora una piccola cominicazione diciamo di servizio, questa sera parto
per qualche giorno (rientrerò lunedi) periò molto
probabilmente non potro rispondere ai vostri commenti fino a lunedi,
quindi non offendetevi se non rispondo subito, appena
arriverò lunedi mi metterò di impegno per
rispondere a tutti....kiss kiss
|
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Capitolo 5 *** Solo una notte ***
Cap.5 Solo una notte
Ciao
a tutti, eccoci ancora qui con un nuovo capitolo...decisamente
romantico, è sicuramente il mio preferito tra quelli che ho
scritto (e sono già parecchi) forse perchè sono
una Delena sfegatata e poter finalmente scrivere di loro insieme mi fa
sentire al settimo cielo.
Adesso
vi lascio al prossimo capitolo...kiss kiss
Cap.5
Solo una notte
Nonostante
tutti i miei sforzi non riuscivo a prendere sonno, non facevo altro che
girarmi
e rigirami nel letto, in quel letto che un tempo era stato un nido
d'amore e che oggi era solo la prigione della mia anima,
così
alla fine decisi di alzarmi e di andare di sotto in
salotto, non appena i miei piedi toccaro il pavimento di legno un
brivido
mi percose e mi sentii di nuovo libera, non più prigioniera
di
quel letto che ormai odiavo, con passo leggero mi diressi verso la
porta, uscii dalla mia camera e percorsi il corridoio, mi sembrava
più lungo del solito e più silenzioso che mai,
quando
arrivai vicino alla camera di Damon in automatico mi
fermai e mi resi conto che nonostante l’ora tarda
doveva essere ancora sveglio perché vedevo filtrare dallo
spiraglio sotto la porta una flebile luce come quella di una candela,
così comandata da una forza che non riuscivo a controllare
misi
la mano sulla
maniglia e cercando di fare il minor rumore possibile la abbassai
aprendo la
porta, controllai dallo spiraglio se Damon fosse li ma non lo vidi da
nessuna
parte, così presi coraggio e sgattaiolai all'interno nella
speranza di poter stare un pò tranquilla nella sua camera a
godermi il suo profumo sulle lenzuola.
Non
appena
all'interno mi tornaro alla mente le immagini delle volte in cui ero
stata in quella camera e ogni volta qualcuno stava soffrendo, prima
Rose per il morso di un licantropo e poi Damon sempre il morso di un
licantropo e poi per le ferite procurategli da Stefan, come era
possibile che una camera che per me era un miraggio di
felicità
potesse attirare tanto dolore, persa nei miei pensieri continuai
cercare Damon, ma niente di lui non c’era traccia,
così mi
resi conto della finestra aperta che dava sulla terrazza e allora
pensai che
fosse andato a caccia, sicura di essere sola uscii all’aria
aperta, ero in piedi al centro di quella meravigliosa terrazza dalla
quale si poteva vedere un panorama mozzafiato quando un brivido
mi percorse la schiena, faceva più freddo di quanto
pensassi, ma non volevo rientrare mi faceva sentire in pace con me
stessa la visione di quella luna enorme e perfetta così
candida
e pura, in un attimo
sentii il tessuto di una camicia sfiorami le spalle e appoggiarvisi, << prenderai
freddo a quest’ora con solo il pigiama >>
mi
voltai e me lo trovai
davanti così vicino da poter sentire il suo respiro sfiorare
la
mia pelle, bello come un dio, mi fissava con quegli occhi color del
ghiaccio che mi mozzavano il respiro ogni volta che si scontravano con
i miei, era
diverso da prima, la rabbia che avevo visto al Grill era sparita, ora
c’era solo
dolcezza, quella dolcezza che riservava solo a me, << grazie, ma non sarei
dovuta entrare, ero solo preoccupata, volevo essere sicura che fosse
tutto a posto, me ne vado subito >> prese
una mia mano tra le sue e la strinse così forte che pensai
che me l’avrebbe rotta << dimmi
solo che vuoi davvero me e io non gli permetterò di portarti
via a costo della
mia vita >>
mi guardava così intensamente che avrebbe potuto leggermi
l'anima se solo avesse voluto, così non avrei dovuto
mentirgli
perchè avrei voluto restare con lui ma non potevo lasciare
che si sacrificasse per me così gli dissi << dammi solo una notte per essere
felice e poi andrò con Stefan, sapere che mi ami mi
basterà per sentirmi viva
quando sarò con lui >> quanto
erano false quelle paole, non sareri più stata viva senza di
lui, ma non potevo lasciare che facesse qualche cosa di avventato,
rimasi a guardarlo un tempo che mi parve infinito poi si
avvicinò
a me così lentamente che mi
sembrò un’eternità, finalmente mi
accarezzò il viso
con due dita e mi disse
<<
sacrificheresti
tutto per me? >> risoluta gli
risposi <<
morirei per te >>
vidi una lacrima solitaria sgorgare da quelle iridi
meravigliore
che mi stregavano ogni volta e scivolare sulla sua bellissima guancia,
mi
avvicinai e la asciugai con un dito, vederlo piangere mi fece capire
quanto mi
amasse, e quanto gli costasse anche solo pensare che io potessi andare
via con Stefan proprio ora che mi aveva trovata, sapevo che non avrei
avuto un’altra occasione per poter essere felice
così decisi che avrei marchiato a fuoco nella mia memoria
quella
notte che
avrei passato con lui.
Ormai
piangevamo entrambi, tra una lacrima e l’altra ci scambiavamo
baci dolcissimi e
pieni di disperazione, poi lentamente cominciò a farsi
spazio la
passione,
quella passione che ti brucia l’anima, che ti rende
impossibile
controllare le
tue azioni e che ti spinge a non averne mai abbastanza
dell’altro, i baci
diventarono sempre più appassionati e le carezze sempre
più sensuali, le mani
mi tremavano e facevo fatica a slacciare i bottoni della sua camicia,
al
contrario Damon era sicuro di se e sapeva esattamente cosa fare per
farmi sospirare
di piacere, finalmente riuscii a togliergli la camicia e mi resi conto
di
quanto fosse perfetto e meraviglioso, con un gesto sicuro mi tolse la
maglietta
del pigiama e rimasi con il reggiseno, lo sentii sospirare, come se
finalmente
fosse riuscito a liberarsi di un peso enorme, doveva essere
così
doloroso per lui avermi per poi essere costretto a lasciarmi andare,
una tortura alla quale non avrei mai voluto sottoporlo, prima o poi
avrebbe capito, ne ero sicura.
Lentamente
mi spinse verso il letto, ci sdraiammo e lui era sopra di me, sapevo
che mi
voleva sentivo la sua virilità premere contro di me, ogni
sua
carezza era come
se lasciasse una scia bruciante sulla mia pelle, era decisamente
più sicuro e più esperto di me, ogni suo gesto
trasudava
sicurezza, al contrario io ero talmente nervosa da essere quasi in
preda
al panico, avevo quasi perso completamente il controllo e non avrei
resistito ancora a
lungo alle sue carezze, sicuramente Damon si rendeva conto della mia
impazienza, così mi sfilò anche i pantaloncini
del
pigiama lasciandomi in
biancheria intima.
Imitando
i
suoi gesti gli sfilai i pantaloni e anche lui rimase in biancheria
intima,
continuava a baciarmi come se fossi l’unica cosa che lo
tenesse in vita come se
fossi la sua aria, l’unico suo bisogno, poi si
fermò un istante mi fissò negli
occhi intensamente e mi chiese <<
sei sicura? >> l’unica
risposta che potevo dargli
a quella domanda era un bacio nel quale racchiusi tutto
l’amore e la passione
che provavo per lui.
Quel
gesto
fu più significativo di qualsiasi parola, con dolcezza mi
tolse prima il
reggiseno e poi le mutandine, io feci lo stesso con lui e poi
finalmente dopo
tanta attesa ero completamente sua, i nostri corpi si muovevano con una
sintonia che mi faceva pensare che non ci fosse niente di
più perfetto, non mi
ero mai sentita così prima, non per il piacere che sapeva
darmi, ma per la
sensazione di completezza che mi dava lo stare con lui, adesso sarebbe
potuta
succedere qualsiasi cosa, sapevo che sarei stata indissolubilmente ed
eternamente sua.
Raggiungemmo
il piacere nello stesso momento e Damon stremato si sdraiò
accanto a me, gli
accarezzavo i capelli dolcemente, avrei voluto che quella notte non
terminasse
mai, era stata una notte meravigliosa, sentire Damon ripetermi
all’infinito che
mi amava era la cosa più bella che le mie orecchie potessero
sperare di
sentire, non avrei mai creduto che potesse essere un amante dolce e
premuroso avevo sempre pensato che Damon fosse rude e violento che
pensasse solo al suo piacere, invece quella notte si era dedicato
completamente a me e a rendermi felice.
Sfiniti
ma
felici ci addormentammo abbracciati, sapevo che sarebbe stata una sola
notte e
ne avrei goduto fino all’ultimo minuto.
Le
prime
luci filtravano attraverso le pesanti tende di velluto blu della camera
di
Damon, mi svegliai e allungai la mano verso la sua parte del letto, ma
come
promesso lui non c’era, trovai solo il letto sfatto e il suo
profumo che ancora aleggiava nella stanza riportandomi alla mente le
immagini della notte trascorsa con lui, era stata la mia unica
notte…
CONTINUA
Spazio
autrice
Vorrei
cominciare con il ringraziare tutti sia chi mi segue e commenta i miei
capitoli, sia chi mi segue in silenzio, vorrei però spronare
questi ultimi a lasciare un piccolo commento anche una parola...per
capire cosa ne pensate e sapere se la trama vi piace..s
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto..so che
è piuttosto insolito che Damon pianga ma ho pensato che
potesse lasciarsi andare per una volta in modo differente (senza
uccidere nessuno o distruggere qualcosa) e dimostrare che il suo cuore
batte ancora..
Buona settimana a tutti ci vediamo mercoledi prossimo...kiss kiss
|
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Capitolo 6 *** Necessità ***
Cap.6 Necessità
Eccomi
qua con un nuovo capitolo, postato senza preavviso un giorno prima,
purtroppo domani ho un impegno imprevisto, così ho preferito
anticipare piuttosto che posticipare, settimana prossima tutto
tornerà regolare.
Adesso
godetevi il capitolo...
Cap.6
Necessità
Controvoglia
mi alzai da quel letto che la notte prima era stato come
un’isola
in mezzo a un
mare in tempesta, raccolsi le mie cose e lentamente mi infilai i
vestiti, non volevo andarmene perchè voleva dire tornare
alla
realtà fatta di sofferenza e di decisioni difficili, dopo
diversi minuti presi il coraggio a due mani, mi voltai
un’ultima
volta a
guardare la camera prima di mettere la mano sulla maniglia, uscire e
chiudermela alle spalle per sempre.
Mi
diressi
verso la mia camera decisa a farmi una doccia, percosi il corridoio che
la sera precedente mi aveva portato in paradiso e sentivo un senso di
oppressione schiacciarmi e i pensieri mi vorticavano in
testa, come avrei fatto a guardare Damon e a fare finta di niente, come
avrei
potuto vivere sapendo che sarei dovuta partire con un uomo che non
volevo,
ormai ero praticamente in preda alla disperazione, forse avevo fatto a
Damon
una promessa che non potevo mantenere, ora che ero stata con lui non
volevo più
lasciarlo, ero un'egoista sapevo che la mia scelta era quella giusta,
dovevo comportarmi da adulta e lasciarlo libero, era l'unico modo per
tenerlo al sicuro.
Sapevo
che
se fossi rimasta avrei segnato la condanna dell’uomo che
amavo, così mi feci
forza e mi ripetei che nonostante tutto sarei partita.
Finalmente
raggiunsi la mia camera, entrai e mi chiusi la porta alle spalle
appoggiandovi
la schiena contro, sentivo come se le mie gambe non potessero
più reggere il
peso del mio corpo, come se in quel momento dovessi reggere
il
peso del mondo sulle mie deboli spalle, così mi accasciai
tra i
singhiozzi e le lacrime, se l'amore era sofferenza allora ero
follememente innamorata di Damon perchè sentivo il petto
squarciarsi per dolore.
Impiegai
parecchio tempo a tornare in me e a ricompormi, ma alla fine ci riuscii
e mi
diressi verso il bagno, mi spogliai lentamente e prima di infilarmi
sotto il getto dell'acqua mi diressi verso lo specchio e mi guardai per
qualche istante come se non mi riconoscessi in quell'immagine pallida e
con il volto rigato dalla lascrime dopo di che entrai nella doccia
e rimasi sotto l’acqua un tempo che mi
sembrò
infinito,
appena uscita però mi resi conto che quella doccia mi aveva
fatto bene, ora ero
più tranquilla e mi sentivo pronta ad affrontare ogni sfida.
Rimasi
più
di dieci minuti imbambolata davanti all’armadio, cosa che non
era
da me in genere ero piuttosto sbrigativa nella scelta
dell'abbigliamento, quando un luccichio nella
pietra del bracciale che mi aveva regalato Damon attirò la
mia
attenzione, era
troppo strano per essere naturale, sembrava quasi che fosse uno dei
trucchetti
di Bonnie, così decisi che avrei chiesto spiegazioni a
Damon, in
fondo se fosse
stato qualcosa di sovrannaturale non mi sarei stupita.
Alla
fine mi
infilai un paio di jeans e una maglietta, mentre mi allacciavo le
scarpe sentii
bussare <<
avanti >> dissi, non mi sarei mai
aspettata di
vedere Damon alla porta <<
hai lasciato questa in camera mia >>
mi disse, mi resi conto che in mano teneva il mio ciondolo
con la verbena,
in effetti lo avevo tolto la sera precedente quando ero stata con lui e
non
avendolo trovato poco prima in camera sua avevo
creduto di averlo lasciato nella mia << quel ciondolo ti riporta
sempre da me >> dissi sorridendogli,
in un attimo mi fu alle
spalle e mi spostò i capelli per mettermi la collana, al suo
tocco sentii il
mio corpo accendersi, avrei voluto essere di nuovo sua, mi voltai gli
presi le
mani e lo attirai a me.
Rimanemmo
a
fissarci per molto tempo, quegli occhi color del ghiaccio mi
ipnotizzavano, in
un’ istante mi avvicinai e lo baciai, dapprima non rispose al
bacio e rimase
impassibile, mi rendevo conto che stava facendo uno sforzo incredibile
per
resistermi così mi allontanai e gli dissi << non resistermi, so che ti avevo
detto una sola notte, ma non riesco a starti lontano, sei la mia
necessità
primaria ancora più dell’aria, mi sembra di essere
morta se non sei con me, non
voglio andare con Stefan, voglio restare con te >>
a quelle parole
non seppe più resistere e mi baciò.
<< Ehi
ragazzi comportatevi bene, credete che nessuno vi veda >>
Bonnie
era sulla soglia della mia camera e stava ridendo divertita, ci
allontanammo
controvoglia e ci voltammo verso Bonnie senza sapere cosa dire,
così ovviò lei
al problema <<
era ora! Sembravate due fantasmi, sempre depressi a struggersi
per amore…quando avete finito di tubare venite in salotto ci
sono novità, forse
ho trovato un incantesimo per annullare l’invito di Stefan in
questa casa >>
si voltò e sparì nel corridoio, << va
bene, arriviamo subito >>
disse Damon risoluto, con le parole di Bonnie mi ricordai del
bracciale e
decisi di domandare a Damon <<
sai se sul bracciale che mi hai
regalato per il mio compleanno è stato lanciato un qualche
tipo di incantesimo,
perché prima ho visto una strana luce nella pietra?
>> mi guardò
per un istante e poi mi rispose <<
in effetti si, mia madre lo portava
perché poteva proteggerla da chiunque volesse farle del
male, a differenza di
mio padre lei credeva nel sovrannaturale e sapeva
dell’esistenza di alcune
creature maligne, così in gioventù aveva chiesto
a una strega di incantare il
bracciale con un sortilegio per proteggersi >>
ero incredula,
aveva pensato a me , donandomi il bracciale di sua madre sapeva di
avermi messo
al sicuro da Stefan, gli saltai al collo e lo ringraziai con un bacio << ora
andiamo di sotto, sono curiosa di sapere le novità da Bonnie
>>,
uscimmo dalla mia camera mano nella mano e scendemmo in salotto.
Bonnie
era
seduta alla grande scrivania in un angolo del salotto e stava chiudendo
in un
sacchetto alcuni rametti di verbena e una ciocca di capelli che supposi
fossero
di Sfefan, appena ci sedemmo sul divano Bonnie iniziò il suo
discorso <<
cominciamo
con il dire che spero che funzioni, dato che in genere è
difficile che venga
ritirato l’invito a un vampiro, non ci sono molte prove che
possa funzionare… >>
prese in mano in sacchetto e lo portò sopra la testa,
pronunciò alcune parole
incomprensibili che supposi servissero ad incantare il sacchetto, poi
riportò
le braccia davanti al torace e disse << fatto, ora dobbiamo solo aspettare
e
vedere se funziona! >>.
Terminato
il
rito ognuno riprese le sue mansioni e il salotto si svuotò
lasciando me e Damon
soli, così lui colse l’occasione per riprendere il
discorso cominciato in
camera mia <<
sai che non sarà semplice, Stefan non si
arrenderà ad un tuo
rifiuto ad andare con lui, moriranno delle persone per difenderti, come
è stato
con Klaus, ma questa volta sarà ancora più
difficile perché stiamo combattendo
contro qualcuno che in fondo amiamo e che non vorremmo ferire, non
tutti
potrebbero volere il male di Stefan per salvarti >>
mi parlò in
tono così serio e deciso che mi fece sentire in colpa per la
mia decisione di
voler restare con lui, così un po’ risentita gli
risposi pungente <<
preferiresti
che andassi con lui? >>, non mi
rispose neppure, mi prese in
braccio e con la sua velocità in un attimo fummo in camera
sua, chiuse la porta
alle sue spalle, mi fece scendere, mi abbracciò e mi
baciò, sapevo che in quel
bacio c’era la risposta alla mia domanda…
CONTINUA
Spazio
autrice
Vorrei
cominciare con il ringraziare tutti quelli che mi seguono in silenzio
oppure commentando, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, non
succede nulla di particolare diciamo che è un capitolo di
passaggio che ci porterà nella vera azione con il prossimo
capitolo.
Ho notato che le visite sono diminuite di capitolo in
capitolo, se c'è qualcosa che non vi piace nella storia o
nello stile di scrittura o altro fatemelo notare, cercherò
di migliorare, in fondo le critiche vanno sempre bene se sono
costruttive e si può imparare qualcosa.
Passate una buona settimana e divertitevi nell week end, ci vediamo
mercoledi prossimo...kiss kiss
|
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Capitolo 7 *** E' un piacere rivederti ***
Cap. 7 e
Ciao
a tutti eccomi qua con un nuovo capitolo...spero vi piaccia....kiss kiss
Cap.7 E’ un piacere rivederti
In
quel
bacio così dolce e disperato sentivo tutto l’amore
e la determinazione di
Damon, avrebbe fatto qualsiasi cosa per me, in fondo lui era uno che
non
mollava mai e me lo aveva dimostrato in molti modi.
Fece
fatica
ad allontanarsi da me, sentivo il bisogno che aveva di me e mi rendevo
conto
dello sforzo che stava facendo per controllarsi, improvvisamente mi
ricordai
che le sue ferite non erano del tutto guarite, perciò aveva
assolutamente
bisogno di nutrirsi e mi accorsi che parte dello sforzo era per
allontanarsi
dal mio sangue, così dolcemente gli dissi << Dovresti nutrirti è
parecchio che
non lo fai, mi sono accorta che sei teso quando sei con me, devi
controllarti
per la sete, vero? >> alzò
lo sguardo e mi fissò negli occhi e
sottovoce mi rispose <<
si, ma non voglio lasciarti sola è
pericoloso Stefan potrebbe presentarsi in qualsiasi momento e non
voglio che ti
succeda nulla >> dopo quelle parole
la porta della camera di Damon
si spalancò e Caroline, Bonnie e Kathrine entrarono come un
ciclone e Kat disse
<<
Questa
sera andiamo tutte al Grill, così tu potrai nutrirti in pace
e riposare, ed
Elena sarà al sicuro con due vampiri e una strega, in fondo
abbiamo bisogno di
rilassarci un po’ >>, Damon
era scettico, lo capivo dal suo
sguardo ma alla fine acconsentì messo alle corde da quattro
ragazze <<
va
bene…ma fate attenzione e se ci sono problemi chiamatemi,
magari potreste
portarvi anche Rick, Jeremy e Tayler, Elena sarebbe ancora
più protetta, farò il
prima possibile >> , lo baciai e gli
dissi dolcemente <<
grazie…ah
una cosa non uccidere nessuno…mi raccomando….a
più tardi >>,<< non ti
preoccupare io mi so controllare a differenza di qualcuno!
>> si
voltò e di corsa saltò giù dalla
finestra.
<< Allora
ragazze sono quasi le sei di sera prima dell’uscita credo che
potrebbe essere
carino farci manicure, pedicure e capelli a vicenda >>
disse
Caroline, <<
assolutamente si !! >> rispondemmo
in coro.
Uscite
dalla
camera di Damon ci dirigemmo nella mia, il resto del pomeriggio
passò
tranquillamente tra cure di bellezza e chiacchiere tra ragazze, ormai
erano le
otto passate , Bonnie e Caroline erano già in salotto con i
loro accompagnatori
Jeremy e Tayler,
mentre io ero ancora
imbambolata davanti all’armadio quando entrò
Kathrine <<
Non ti prepari?Gli altri
sono già tutti di sotto, ti stiamo aspettando…
>>, mi voltai verso
di lei e con gli occhi pieni di lacrime le gridai << ho paura, non ne ho mai
avuta così tanta, Kat cosa devo fare? >> ,
singhiozzavo in preda a
quella che a tutti gli effetti era una crisi isterica, in un primo
momento
Kathrine rimase immobile forse stupita della mia reazione, poi in un
istante mi
fu vicino, mi fece sedere su letto e mi disse << non ti preoccupare,
nessuno di noi permetterà che ti accada nulla, Damon
saprà tenerti al sicuro,
sai Damon è davvero pazzo e impulsivo, ma quando ama
qualcuno no si risparmia,
credo di saperlo bene, fidati di lui >> ,
la guardai con gli occhi
ancora pieni di lacrime <<
non è per me che ho paura, ma per
lui, so che si farebbe uccidere pur di salvarmi, sai rimpiango solo una
cosa ed
è di non essermi accorta prima di amarlo, forse tutto questo
non sarebbe
accaduto, ma lui era così sbagliato all’apparenza
e invece non mi rendevo conto
che era proprio lui quello giusto, quando sono con lui esce il meglio
mi me,
sono più coraggiosa, più determinata e
più forte, lui mi cambia in
meglio >> alle mie parole Kathrine
non seppe trattenere una
lacrima, la vidi scivolare lenta sul profilo del suo viso, mi feci
forza e
continuai il mio discorso <<
immagino che tu mi capisca, so che
ami Stefan come io amo Damon è inutile che cerchi di
nascondermelo, per questo
mi devi aiutare, devi fare in modo che Stefan sappia che questa sera
sono al
Grill e che mi voglio consegnare a lui >>,
Kathrine mi fissava
seria e senza battere ciglio mi rispose << Lo
farò >> si voltò
uscì dalla mia camera, scese in salotto e la sentii
chiudere la porta di casa dopo essere uscita, sapevo che Damon avrebbe
sofferto
ma era meglio così, preferivo farlo soffrire piuttosto che
farlo uccidere.
Dopo
quella
conversazione con Kat finii di vestirmi,
poi mi sedetti alla scrivania, presi carta e penna e
cominciai a
scrivere…
Caro Damon,
so che ti sarà difficile capire il mio
gesto, ma è meglio per tutti quanti e soprattutto per te,
non potevo restare a
Mystic Falls e sapere che forse ti avrei fatto uccidere da tuo fratello.
Non credere che non ti ami, questa è
stata
la decisione più difficile della mia vita, ho solo un
rimpianto ed è quello di
averti amato consapevolmente per troppo poco, si perché in
fondo al mio cuore
sapevo di amarti da sempre, anche quando professavo amore solo per
Stefan, non
pensavo di poter essere una così formidabile bugiarda tanto
da poter nascondere
così bene e così a lungo la verità
anche a me.
Non essere arrabbiato e non odiarmi per non
averti dato la possibilità di decidere di sacrificarti per
me, questa è la mia
decisione, la decisione che non mi hai permesso di prendere per il
sacrificio
con Klaus salvandomi la vita e sacrificando quella di altre persone,
adesso
scelgo di sacrificare la mia vita e la mia felicità per
salvare la tua e quella
dei nostri amici.
Il tempo lenirà la ferita, vedrai che
prima
o poi non soffrirai più per me, so che rimarrete uniti e che
vi farete forza
l’un l’altro.
Ti amo con tutta me stessa cuore, corpo e
anima.
Elena
Piegai
il
foglio a metà e lo misi in una bella busta dove scrissi
“Damon”, mi alzai e mi
diressi verso la camera di Damon.
Appena
aprii
la porta fui investita dai ricordi di quella notte passata insieme a
lui,
rimasi come paralizzata sulla soglia in preda alla confusione, sapevo
che la
mia scelta era quella giusta ma non volevo lasciarlo, finalmente presi
coraggio, entrai e depositai la busta sulla scrivania, mi voltai e corsi di sotto in
salotto.
Erano
tutti
pronti mancavo solo io, e ovviamente Kat, appena arrivai in salotto
Alaric
disse <<
allora ci siamo tutti, Kat ci raggiunge al Grill aveva da fare,
quindi possiamo andare >>.
Uscimmo
di
casa e ci dividemmo tra l’auto di Alaric e quella di Tayler,
finalmente
partimmo alla volta del Grill.
In
poco tempo
arrivammo nel parcheggio, lasciammo le
auto e entrammo, il locale era davvero pieno, Matt ci venne incontro e
ci fece
sedere ad un tavolo in un posto tranquillo, quella sera c’era
la musica così
noi ragazze ci buttammo in pista mentre gli uomini rimasero al tavolo a
parlare, suppongo di un piano per salvarmi.
La
serata
trascorse allegramente, poi con la coda dell’occhio notai Kat
vicino alla porta
d’ingresso, sapevo cosa significava così misi in
scena il mio piano <<
credo di aver
lasciato il telefono nell’auto di
Alaric, vado a controllare, non vorrei che Damon chiamasse e si
preoccupasse >> dissi cercando di
risultare credibile, Bonnie si
avvicinò e mi disse <<
vai ti aspettiamo qui in pista, non vogliamo che a Damon prenda
un colpo >> , le sorrisi sapendo che
quasi sicuramente non l’avrei
più rivista poi mi voltai e corsi fuori dal locale seguita
da Kat.
Appena
fuori
Kathrine mi prese per un braccio << sicura di volerlo fare?puoi ancora
cambiare idea >> la fissai negli
occhi e dura come
la roccia le dissi <<
più che sicura, mi
raccomando stai vicino a Damon non fargli fare cose stupide, mi fido di
te >> per un istante ci guardammo,
sapevo che la mia fiducia
l’aveva toccata nel profondo e che sarebbe stata leale con me
mantenendo la
promessa di vegliare su Damon.
Sentii
dei
passi alle mie spalle, sapevo che era Stefan, poi la sua voce mi fece
sussultare e mentre mi voltavo mi disse << ciao Elena è un piacere
rivederti,
non avrei mai sperato così presto, se vuoi seguirmi possiamo
andare >>
feci un cenno a Kat e mi diressi verso di lui, non appena gli fui
davanti mi
cinse la vita con le mani
e mi avvicinò
a se <<
mi
sei mancata così tanto, ora resterai per sempre con me
>> e mi
baciò con una violenza e una rabbia che mi lasciarono di
sasso, non riuscivo
neppure a muovermi, aspettavo solo che smettesse e si allontanasse da
me,
finalmente lo fece e mi resi conto che il suo viso era mutato, i canini
si
erano allungati e i suoi bellissimi occhi verdi ora erano neri come la
notte.
Mi
afferrò
per un braccio e mi trascinò verso la sua auto
scaraventandomi contro lo
sportello, frastornata da quella
botta
mi accasciai a terra, mentre aspettavo che si avvicinasse per infierire
ancora
sentii un rumore di
passi provenire da
dietro Stefan, non poteva essere Damon, non doveva essere Damon, poi lo
vidi
procedere a passo sicuro verso di noi, potevo sentire la sua rabbia,
aveva
sicuramente letto la mia lettera.
Ormai
era a
pochi passi da noi e continuava a fissare Stefan che ora si era voltato
per
vedere chi lo stava sfidando, alla vista di Damon era comparso un
ghigno demoniaco
sulle sue labbra e spavaldo disse << Ciao fratello chi non muore si
rivede >> rimasero a fissarsi per
un’eternità poi in una frazione
di secondo con un balzo Damon gli fu addosso buttandolo a terra e
ringhiando
gli disse <<
non la porterai via, dovrai uccidermi prima >> .
Potevo
leggerglielo in faccia, Stefan non era assolutamente
intimorito dalla rabbia del fratello e
infatti in un istante si rialzò afferrando Damon per il
collo per poi lanciarlo
e farlo sbattere contro un muro, in un attimo gli fu accanto di nuovo,
lo
sollevò estrasse un paletto e glielo conficcò
nello stomaco, Damon cadde a
terra contorcendosi per il dolore.
Ero
disperata e non sapevo cosa fare, non volevo che lo uccidesse
così corsi verso
Damon per cercare di difenderlo, poi ebbi un’idea, potevamo
fare un’accordo…
CONTINUA
Spazio
autrice
Allora eccoci qua con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto, Elena
ha fatto un gesto molto stupido e molto pericoloso nel tentativo di
proteggere tutti, come al solito e come al solito Damon si fa rompere
il c**o da qualcuno per salvarla!!
Questo gesto di Elena porterà a delle conseguenze
molto serie e lo potremo vedere nei prossimi capitoli.
Ormai siamo decisamente nel pieno della storia, e le cose si
faranno sempre più difficili per i nostri amici, presto
rivedremo qualcuno che sarebbe stato meglio non avesse saputo che la
piccola Elena era viva e rivedremo anche qualcuno che è in
debito con il nostro gruppo di amici.
Adesso però basta spoiler altrementi vi racconto
tutto...un'ulitma cosa..fate il conto alla rovescia per giovedi notte e
godetevi la 3x01...kiss kiss
|
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Capitolo 8 *** L'accordo ***
Cap.8 L'accordo
Ciao
a tutti quelli che mi seguono, perdonatemi se ieri non ho pubblicato
come previsto e non vi ho avvisati ma la mia "fantastica" connessione a
internet mi ha letteralmente lasciata a piedi, sono riuscita a
ripristinarla solo oggi...ora vi lascio al capitolo...kiss kiss
Cap.8
L’accordo
<< Ti
prego non ucciderlo,
ti ho promesso che
verrò con te ma non ucciderlo, tu vuoi restare con me per
sempre vero?Bene
allora se lo lascerai andare io mi farò trasformare da te
così staremo insieme
per sempre! >> gridai con tutto il
fiato che mi era rimasto nei
polmoni, in quell’istante incrociai lo sguardo di Damon, mi
stava fissando
sbalordito e disperato, sapevo che stava soffrendo per le mie parole ma
dovevo
assolutamente provare a salvarlo.
Passarono
alcuni minuti in cui Stefan continuava a fissare Damon come se fosse in
preda
all’indecisione poi si voltò verso di me e mi
disse <<
Credo proprio che abbiamo
un accordo… >> sospirai di
sollievo <<
…ti do tre giorni poi
verrò a prenderti >> terminata
la frase in un istante sparì.
Ormai
tutto
il resto del gruppo era nel parcheggio e incredulo osservava la scena,
corsi
verso Damon che nel frattempo aveva estratto il paletto dal suo
stomaco, ma non
appena gli fui accanto mi gridò contro << Perché?Mi avevi detto che volevi stare con
me…mi hai scritto quella
stupida lettera pensando che avresti risolto il problema…e
adesso vuoi
addirittura farti trasformare da lui quando pochi mesi fa eri terrorizzata che potessi trasformarti
dopo
aver bevuto il mio sangue prima del sacrificio!Mi hai mentito e preso
in
giro! >> non mi permise neppure di
ribattere si alzò barcollante e
si diresse verso l’uscita del parcheggio, Alaric lo
inseguì, gli mise una mano
intorno alla vita e gridò << Lo riporto a casa…ci
vediamo li >>
salirono in macchina e rimasi immobile come in trans a guardare i fari
dell’auto che si allontanava.
<< Ma
cosa diavolo credevate di fare tu e Kat? Siete impazzite!
>>
Bonnie mi gridava contro in preda a una furia che faticava a
controllare,
infatti il tempo stava mutando e si era alzato un forte vento,
così cercai di
calmarla << E'
stata una mia idea, Kathrine non c’entra, cercava di
aiutarmi… >> mi fermai un
attimo per cercare di prendere fiato << …Bonnie
è l’unica soluzione, devo andare via con lui, non
posso permettere che vi
facciate uccidere tutti per salvarmi! >>
dalla sua espressione
sapevo che mi capiva ma non approvava, all’improvviso
intervenne Caroline <<
Forza
torniamo a casa, dobbiamo andare a vedere come sta Damon!
>> .
Per
tutto il
viaggio in macchina nessuno disse nulla, quando arrivammo davanti a
casa
Salvatore Alaric era seduto sulla soglia con la testa tra le mani,
appena lo
vidi gli corsi incontro terrorizzata pensando al peggio e gli dissi <<
Dov’è?cosa
è successo? >> per un
istante rimase immobile poi alzò
la testa e mi rispose <<
Sta
bene fisicamente, però in questo momento è fuori
di se, fossi in te non
entrerei, potrebbe farti del male, metà del salotto
è distrutto e credo che
presto lo sarà anche l’altra metà
>> non lo ascoltai nemmeno e mi
diressi verso la porta e la aprii.
Una
volta
entrata in casa mi trovai di fronte a una scena apocalittica, sembrava
quasi
che ci fosse stato un tornado, i mobili del salotto erano tutti
distrutti per
non parlare delle finestre, poi la mia attenzione si spostò
al centro del
salotto davanti al caminetto accesso, Damon era in piedi e mi dava le
spalle ma
sapeva di sicuro che ero nella stanza, di scatto si voltò e
in un istante mi fu
di fronte, quasi non mi resi conto di quello che stava succedendo, mi
afferrò per
le spalle e mi bloccò contro il muro, poi ringhiando mi
disse <<
Non
mi sarei dovuto fidare di te, sei tale e quale a Kathrine mi hai preso
in giro
e usato come lei, alla fine scegliete tutte Stefan, non importa se
è buono o
cattivo! >> quelle parole mi
ferirono profondamente, ma sapevo che
qualunque cosa gli avessi detto quella sera non mi avrebbe creduto,
così cercai
di calmarlo e di farlo ragionare, lo fissavo negli occhi cercando di
riordinare
le idee, poi finalmente le parole uscirono come un fiume in piena <<
Perché
mai avrei dovuto mentirti, non c’è una ragione e
tu lo sai, se avessi voluto
ancora Stefan non sarei mai venuta da te e tu
sai anche questo, non potrei mai fare il doppio gioco come Kathrine,
quello che provo per te è autentico, quello di questa sera
è stato un disperato
tentativo di salvarti, se non gli avessi proposto
quell’accordo ora saresti
morto e io sarei disperata! >> vidi
la sua rabbia scemare
lentamente, alla fine mi lasciò andare, si voltò
e salì le scale, mentre se ne
andava gli gridai <<
Ti prego abbiamo solo tre giorni, non sprechiamoli! >> sapevo
che non mi stava neppure ascoltando così decisi che per
quella sera sarebbe
finita così.
Mi
diressi
verso la porta la aprii e uscii sulla soglia dove tutti
erano in attesa <<
Grazie di tutto, non
preoccupatevi sta bene è solo sconvolto >>
dissi senza guardare
nessuno in faccia, Bonnie però non perse
l’occasione di farmi notare di nuovo
quanto ero stata stupida e mi disse << Ti rendi conto che lo hai
distrutto
di nuovo, non si fiderà mai più di nessuno, forse
dovresti riflettere su quello
che hai fatto >> non provai neppure a
risponderle, così vedendomi
titubante disse <<
Buonanotte, forza andiamo! >>, nessuno
mi salutò,
restai sulla soglia finché non sparirono dal vialetto a
bordo delle auto, così
mi voltai, entrai in casa e mi chiusi la porta alle spalle.
Mi
resi
conto di essere sola in casa con Damon e che avrei voluto essere con
lui, ma
decisi che sarebbe stato meglio cercare di riordinare il disastro che
c’era in
salotto, così cominciai piano piano
a
raccogliere i cocci sul pavimento, finché sotto un bicchiere
su un tavolino
trovai la lettera che avevo scritto a Damon, la rilessi poi la
appallottolai e
la gettai nel fuoco gridando di rabbia.
Ero
sfinita
così decisi di andare a letto, salii le scale e mi diressi
verso la mia camera
da letto, sapevo che quando sarei arrivata davanti alla camera di Damon
mi
sarei sentita attratta come da una calamita e infatti fu
così, mi fermai
davanti alla sua porta, ma questa volta non entrai e proseguii verso la
mia
camera.
Una
volta
entrata mi lavai il viso, mi misi il pigiama e mi sdraiai a letto,
sapevo che
non avrei dormito, ma non potevo andare da lui era troppo arrabbiato
non mi
avrebbe voluta, così rimasi a letto nel vano tentativo di prendere sonno.
Pregavo
che
l’indomani Damon fosse più ragionevole e meno
arrabbiato e che mi ascoltasse,
dopotutto avevamo tre giorni per stare insieme perché
sprecarli cosi, cullata
da questi pensieri finalmente presi sonno, ma un attimo prima di
addormentarmi
sentii come se qualcuno si fosse steso accanto a me nel letto, ma ero
troppo
stanca e non ci feci caso, stavo di sicuro sognando, così mi
abbandonai del
tutto alla stanchezza e mi addormentai…
CONTINUA
Spazio
autrice
Bene bene le cose stanno davvero prendendo una
brutta piega per i nostri amici, Elena ha fatto una stupidaggine ancora
peggiore e ha deciso di consegnarsi a Stefan, ora Damon è
furioso, deciderà di stare con lei per i prossimi tre giorni
oppure se ne starà in disparte a rimuginare...chi
vivrà vedrà...
Spero vi sia piaciuto, perchè ho notato che sono diminuiti i
commenti e anche le visite, se la storia non dovesse piacervi
più fatemelo sapere perchè vorrei cercare di
migliorarla..grazie a tutti come al solito e buona visione di Tvd
questa notte...kiss kiss
|
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Capitolo 9 *** Primo giorno: Di nuovo insieme ***
Cap.9 Primo giorno: Di nuovo insieme
Cap.9
Primo giorno: Di nuovo insieme
Erano
la
prime luci dell’alba e dalle tende filtrava una luce flebile
e delicata che mi
illuminava mentre mi risvegliavo da una notte di sonno
tutt’altro che
tranquilla.
Non
appena
fui del tutto sveglia mi resi conto che accanto a me era sdraiato
qualcuno, mi
voltai ed eccolo li, bello come un dio greco Damon dormiva accanto a
me, il suo
viso era rilassato e tranquillo, era ancora vestito come la sera
precedente e
aveva la camicia strappata dove Stefan lo aveva impalettato.
Decisi
da
alzarmi cercando di fare il minor rumore possibile, sapevo che il suo
incredibile udito si sarebbe subito reso conto se avessi fatto rumore,
così
scesi dal letto in punta di piedi e mi diressi verso il corridoio,
Damon doveva
essere davvero distrutto perché non si accorse della mia
piccola fuga, così raggiunsi
indisturbata la cucina.
Preparai
il
caffè con calma e ne deposi due tazze fumanti su un bel
vassoio, poi mi diressi
di nuovo verso la mia camera sempre cercando di non fare rumore o
almeno di
farne il meno possibile, quando arrivai sulla soglia mi stupii di
trovare Damon
ancora addormentato, così entrai, appoggiai il vassoio con
il caffè sulla
scrivania e mi avvicinai con calma al letto.
Rimasi
a
guardarlo come rapita dalla sua perfezione, come poteva esserci
così tanta
rabbia e sofferenza in un essere così celestiale, ancora non
mi capacitavo di
tutto quello che era successo dalla partenza di Stefan e quel momento
di
solitudine mi dava la possibilità di ripensare a tutto
l’accaduto.
All’improvviso
Damon si mosse e come risvegliata dal mio torpore mi avvicinai al letto
e
dolcemente gli sussurrai <<
Buongiorno, amore mio >> poi
mi avvicinai alla sua fronte e la baciai, scesi ancora e gli baciai la
punta
del naso, poi finalmente arrivai alle labbra, quelle labbra perfette e
morbide
che per me si dischiudevano in un sorriso dolcissimo e infatti come mi
aspettavo eccolo li per me, solo per me, il suo splendido sorriso.
Aveva
ancora
gli occhi chiusi ma era indiscutibilmente sveglio, allungò
una mano verso di me
e sempre tenendo gli occhi chiusi cominciò ad accarezzarmi i
capelli, le spalle
e il collo.
Preoccupata
dal fatto che continuasse a tenere gli occhi chiusi mi feci coraggio e
gli
dissi <<
Perché non mi guardi? >>,
fece un leggero sorriso
e poi mi rispose <<
Ho paura di stare sognando e se aprirò gli occhi il sogno
svanirà >> lo guardai con
dolcezza e poi gli sussurrai <<
Ti
prometto che non svanirò, potrai continuare a sognare anche
ad occhi
aperti >> a quelle parole Damon
aprì gli occhi e mi abbracciò.
Rimanemmo
abbracciati per un tempo che mi sembrò lunghissimo, poi
Damon mi allontanò
leggermente da lui e mi guardò negli occhi, non serviva che
ci dicessimo nulla
sapevamo entrambi cosa stavamo provando, potevo leggerglielo negli
occhi, occhi
che solitamente erano azzurri e duri come il ghiaccio, oggi invece
erano di un
blu scurissimo come il mare in tempesta, sapevo che i suoi occhi
rispecchiavano
il tumulto che in quel momento c’era nella sua anima.
Gli
accarezzai i capelli dolcemente per cercare di calmarlo, mi avvicinai
lentamente e lo baciai, cercando di fargli capire quanto lo amassi e
quanto lo
desiderassi, non solo fisicamente ma anche con l’anima.
Sapevo
che
sarebbe bastato a riportare la pace nel suo cuore, noi due eravamo
l’unica cosa
importante, l’unica cosa che poteva renderci felici era
essere l’uno parte
dell’altro.
Lentamente
i
nostri baci diventarono sempre più profondi e appassionati e
i gesti sempre più
frenetici e passionali, gli tolsi delicatamente la camicia e notai che
la
ferita provocata da Stefan la sera prima non era del tutto guarita,
rimasi un
istante ad ammiralo, poi inizia a baciarlo, prima gli addominali
scolpiti, poi
i pettorali perfetti e infine il suo meraviglioso collo.
In
una
frazione di secondo mi afferrò e mi tolse con un solo gesto
sicuro la maglietta
del pigiama, così cominciò a baciarmi anche lui,
dovunque mi toccasse sentivo
la pelle bruciare, era una dolcissima tortura, sapeva esattamente cosa
fare per
rendermi questa tortura ancora più dolce.
Lentamente
e
un po’ impacciata gli slacciai i pantaloni e glieli sfilai
lasciandolo con la
biancheria intima, anche Damon non perse tempo e fece lo stesso con me,
ci
guardammo per un attimo, come se fosse la prima volta che avessimo la
possibilità di vedere i nostri corpi privati di ogni
indumento e invece ci
rendemmo conto che quella era la prima volta in cui potevamo amarci
senza freni
e regole.
In
un attimo
fummo entrambi nudi e Damon era sopra di me, finalmente come la volta
precedente ero sua e mi sentivo in pace, eppure mi resi conto che
mancava
qualcosa perché fossimo davvero uniti in tutti in modi,
così lo guardai negli
occhi e risoluta gli dissi <<
Mordimi!Voglio essere tua in tutti i
modi possibili, so cosa significa per te mordermi, voglio che tu lo
faccia >>,
Damon rimase come paralizzato dalla mia richiesta poi mi rispose <<
Assolutamente
no!potrei non essere in grado di fermarmi e ucciderti >> sempre
ferma sulla mia posizione continuai a perorare la mia causa << Hai
saputo fermarti quando eri gravemente ferito, so che lo farai anche
questa
volta, mi fido di te >> a quelle
parole Damon perse tutta la sua
fermezza e anche l’ultimo baluardo di resistenza cadde.
Mi
avvicinai
a lui e lo baciai, poi lentamente scostai i capelli dalla spalla per
dargli la
possibilità di arrivare al mio collo, lentamente Damon si
avvicinava, quando
sentii le sue labbra appoggiarsi al mio collo ebbi un fremito di
piacere,
finalmente affondò i suoi canini nella mia pelle e fui
percorsa in tutto il
corpo da una scossa elettrica, mi aggrappai alle sue spalle gemendo il
suo
nome, mentre lui mi sosteneva la schiena con una mano.
Quel
momento
durò troppo poco, Damon si stava già allontanando
da me profondamente appagato
da quell’atto, lo vidi distendersi rilassato, così
mi sdraiai prendendo posto
tra le sue braccia.
<< Ti
amo, Damon >> era l’unica
cosa che potevo dirgli, Damon rimase in
silenzio poi si voltò verso di me e mi rispose << Ti amo
anch’io >>
rimanemmo a letto per molto tempo, non saprei nemmeno dire per quanto,
poi
all’improvviso il mio telefono suonò.
Mi
alzai di
corsa per vedere chi fosse e mi accorsi che era un messaggio di Bonnie:
“Abbiamo un piano per fermare Stefan ci vediamo da voi nel
pomeriggio”.
Corsi
sul
letto e feci leggere il messaggio a Damon che sarcastico disse << Speriamo
che sia meglio di quello per tirare fuori Kathrine dalla cripta!
>>
lo guardai facendo finta di essere arrabbiata e gli dissi << Abbi un
po’ di
fiducia >> e scoppiai a ridere.
Solo
allora
mi ricordai di aver portato il caffè che ormai era
sicuramente freddo, così
corsi in cucina a farne dell’altro e in poco tempo tornai con
del caffè appena
fatto.
Mi
sedetti
sul letto e ne porsi una tazza fumante a Damon che la prese e la
trangugiò in
un istante, lo guardavo così attentamente da poter vedere
ogni sfumatura di
colore nei suoi capelli corvini, mi appoggiai a lui e gli dissi << Forse
troveremo una soluzione e potrò restare con te
>> Damon non
rispose e rimanemmo a crogiolarci nel nostro abbraccio…
CONTINUA
Spazio autrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo
come ogni mercoledi, si spera per lungo tempo o per lo meno
finchè qualcuno continuerà a farmi
l'onore di leggere questa storia.
Ho pensato di mettere in stand by per un capitolo praticamente tutto e
lasciare spazio ai nostri protagonisti perchè potessero
approfondire il loro legame e dimostrarsi che si amano davvero e sono
disposti a tutto, spero che questa mia idea via sia piaciuta, credo che
per Elena sia davvero il massimo dell'amore concedere il proprio sangue
spontaneamente a Damon e senza che sia in pericolo, ha voluto
dimostrargli che per lui è disposta a fare cose che prima
erano impensabili per lei.
Non preoccpatevi dal prossimo capitolo ricomincia l'azione, non posso
anticiparvi di più.
Ringrazio davvero tutti quelli che mi seguono sia commentando che in
silenzio, però vorrei spronare questo ultimi a farsi sentire
perchè mi piacerebbe sapere cosa ne pensano.
Come al solito buona visione per la puntata di domani notte di Tvd,
speriamo di vedere un pò di Delena anche in
televisione...Kiss kiss
|
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Capitolo 10 *** Il piano ***
Cap.10 Il piano (ancora primo giorno)
Cap.
10 Il piano
Ormai
era pomeriggio inoltrato e di Bonnie e il resto del gruppo nessuna
traccia, nel frattempo Damon si era addormentato nuovamente, al
contrario io ero troppo agitata per starmene a letto così
decisi di alzarmi e di scendere in salotto, mi ero
dimenticata del disastro che aveva fatto Damon la sera prima,
così appena entrai nella stanza rimasi sorpresa
nel trovare tutto in disordine, poi lentamente mi tornarono alla mente
le immagini della sera precedente.
Il pensiero di rimettere in ordine quel disastro mi faceva
impazzire, mi ci sarebbe voluto tutto il resto del pomeriggio,
perché dovevo sempre farlo arrabbiare e perché
lui doveva sempre distruggere tutto quando era arrabbiato.
Quando l'orologio a pendolo del salotto
suonò i suoi rintocchi mi resi conto che erano le sei di
sera e Bonnie non si era ancora fatta viva, non riuscii a finire quel
pensiero che sentii bussare alla porta, mi voltai e corsi ad aprire, mi
trovai davanti Bonnie con in braccio il suo grimorio e alle sue spalle
c'erano Caroline, Tayler, Jeremy e Rick, li feci entrare e abbozzai
timidamente un sorriso, sapevo che erano infuriati con me per il mio
piano della sera precedente, ma che nonostante tutto mi avrebbero
aiutata ancora una volta.
Alla fine presi coraggio e cominciai a parlare <<
Bonnie, nel messaggio mi hai scritto di avere un piano che potrebbe
funzionare, sono pronta a fare qualsiasi cosa, mi dispiace
per ieri, ma credevo davvero di fare la cosa giusta, solo quando sono
tornata a casa ho avuto l'occasione di ripensare a quello che avevo
fatto e mi sono resa conto di aver sbagliato, vi avrei fatto soffrire
tutti inutilmente >> a quelle parole Bonnie
non mi rispose, si limitò ad annuirmi, sapevo che mi aveva
perdonata, non servivano parole per confermarmelo.
<<
Sono molto curioso di sentire questo incredibile piano >>
esclamò Damon mentre scendeva la scalinata che portava al
salotto, lo guardavo affascinata, ero inequivocabilmente innamorata
persa di lui, ogni fibra del mio corpo era calamitata dalla sua
presenza, non riuscivo a prestare attenzione a nulla se non ai suoi
movimenti, ero come pianeta che ruota intorno al suo sole.
Rick si avvicinò a lui e dandogli una
pacca sulla spalla gli disse <<
Sono felice che ti sia ripreso, ieri sera era un tantino fuori di
testa! >> poi scoppiò a ridere
coinvolgendo tutti nella sua risata.
<<
Adesso torniamo alle cose serie, Bonnie spiegaci in cosa consiste
questo piano >> disse risoluto Damon.
Bonnie rimase un attimo in silenzio, poi prese
fiato e iniziò a parlare <<
Prima di spiegare in cosa consiste il piano vorrei dire che lo
metteremo in pratica solo se Elena sarà d'accordo
>>, Damon non sembrava contento di quella
premessa ma prima di esprimersi lasciò che Bonnie finisse <<
Elena dovrà consegnarsi a Stefan come da accordi e fingere
di
partire con lui, non ti preoccupare non ti lasceremo priva di difese,
so che il bracciale che ti ha regalato Damon è incantato,
potenzierò quell'incantesimo, né Stefan
né nessun altro
potrà farti del male, se cercherà di farlo
verrà
respinto da un campo di forza, dovremo fare in modo che tutto si svolga
nei pressi della cripta della vecchia chiesa, così non
appena
Stefan crederà di aver ottenuto quello che voleva e
abbasserà la guardia lo potremo rinchiudere, a questo
penseranno
Damon e Caroline, tutti gli altri resteranno nei dintorni pronti ad
intervenire >> Damon saltò in
piedi e cominciò a gridare come un pazzo <<
Ma che razza di piano è, questa è follia pura,
neppure io sono così pazzo da potermi inventare
una cosa del genere...mi rifiuto di consegnare Elena nelle mani di
Stefan...questo piano non ha senso! >> restammo
tutti qualche istante ammutoliti, poi finalmente Bonnie
riprese coraggio e continuò a parlare <<
Damon calmati, purtroppo non abbiamo altra alternativa, non possiamo
mica scappare, dobbiamo far credere a Stefan di aver
vinto...così abbasserà le difese e
sarà più facile prenderci gioco di lui
>>
, Bonnie aveva assolutamente ragione non c'era un altro modo, tutto a
un tratto però mi ricordai che Kathrine era sparita dalla
sera
precedente e che anche il suo aiuto sarebbe stato fondamentale
così dissi <<
Dovremmo coinvolgere anche Kathrine, potrebbe esserci d'aiuto, se per
voi va bene la chiamo...>> attesi
qualche secondo ma nessuno disse nulla, così presi quel
silenzio come un assenso e presi il cellulare.
Damon non voleva sentire ragioni e in preda alla
furia corse in giardino sbattendo la pesante porta d'ingresso, mi
voltai verso Bonnie e dolcemente le dissi <<
Va bene lo farò, non ti preoccupare a Damon ci penso io, lo
convincerò, ho solo un dubbio, se non riuscissimo a
disintossicare Stefan dal sangue umano, ricordi come è stato
difficile quando ha bevuto quella piccola quantità da me ora
chissà quanto ne ha bevuto, cosa faremo? >>
Bonnie si voltò verso di me e sicura
mi disse <<
Se Damon mi avesse fatto parlare ora saprebbe anche il piano B!
>> si voltò nuovamente verso il
caminetto, prese il grimorio ed andò a sedersi sul divano.
Sospirai leggermente sapevo che Bonnie era
arrabbiata, in fondo anche
lei teneva a me e di sicuro non era contenta di mettermi in pericolo,
così decisi di andare a parlare con Damon per convincerlo a
cambiare idea e ad aiutarci, mi diressi verso la porta d'ingresso e
mentre camminavo decisi di comporre il numero di Kathrine per renderla
partecipe del nostro piano, quando varcai la soglia mi trovai davanti
una scena che mai mi sarei aspettata, Stefan stava sbattendo
violentemente Damon contro un albero e poco lontano Klaus lo osservava
divertito.
La mia apparizione bloccò per un'istante
la lotta, come se
fosse stata messa in pausa, Damon era visibilmente in
difficoltà, ferito e malconcio, ero talmente scioccata da
quella
scena inaspettata che rimasi congelata per un'istante lasciando cadere
il telefono che si schiantò al suolo con un tonfo sordo,
quando
finalmente mi ripresi cominciai a gridare convulsamente <<
No!! Ti prego Stefan lascialo andare, avevamo un accordo, cosa
è successo? >> , Stefan non
accennava a lasciare la presa sul collo di Damon, alle mie grida
però il resto del gruppo corse in giardino, erano poco
lontani da me e guardavano la scena sconvolti, nessuno di loro sembrava
intenzionato a reagire come se anche loro fossero congelati nelle loro
posizioni.
Non appena mi voltai di nuovo verso Damon mi trovai davanti
a pochi centimetri Klaus che mi osservava con il suo solito ghigno
stampato in faccia
<< Buonasera dolcezza, è parecchio che non ti
vedo, se non fosse stato per il tuo Stefan ti avrei creduta morta e
invece lui mi ha raccontato tutto, così siamo tornati per
te, nessuno può prendersi gioco di me, devi pagare per
questo, Stefan ha deciso la pena, devi venire con noi e diventare una
di noi, sarai una splendida vampira, lui però è
ancora troppo buono e ti ha dato ben tre giorni per divertirti con il
tuo nuovo fidanzatino, perciò ho pensato che se lo faccio
fuori non dovrò più aspettare tre giorni, non ci
saranno più motivi perché tu voglia rimanere
>> sostenevo
il suo sguardo senza nessun timore ormai ero dura come la roccia, non
potevo credere che Stefan gli avesse raccontato il piano per salvarmi
dal sacrificio e la presa in giro che avevamo riservato a Klaus, non mi
sarei lasciata ferire ancora e non avrei più permesso che
gli
altri soffrissero per me di nuovo, così decisi che avrei
tentato
il tutto per tutto...
CONTINUA
Spazio
autrice
Eccomi qua con un nuovo capitolo, come promesso le cose si
sono complicate e finalmente possiamo vedere chi davvero sta manovrando
tutto, come al solito Klaus è il grande cattivo, ora cosa
succederà, Damon è in pericolo, Elena
è disperata e il resto del gruppo non è pronto a
combattere Klaus così all'improvviso...sarà dura
e succederanno delle cose dolorose per tutti!
Spero vi sia piaciuto il capitolo, ringrazio tutti quelli che mi
seguono e recensiscono, come al solito ringrazio anche chi non lo fa e
li sprono a farlo, lo so lo so, sono noiosa e ripetitiva ma vorrei che
trovaste un minuto per farmi sapere cosa ne pensate anche se sono
critiche, infondo dalle critiche si può imparare e grazie ad
esse si può migliorare...alla prossima settimana...kiss kiss
|
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Capitolo 11 *** Il rumore di un cuore che si frantuma ***
Cap.11 Il rumore di n cuore che si spezza
Cap.11
Il rumore di un cuore che si frantuma
Non sapevo se sarei stata capace di seguire i
miei
propositi, ma dovevo tentare solo così avrei potuto salvare
Damon, così ferma e sicura fissando Klaus negli occhi lo
sfidai
dicendo <<
Non so di cosa tu stia parlando, tra me è lui non
c'è
nulla è solo un divertente passatempo per ingannare la noia,
nell'attesa che Stefan tornasse per me, lo aspettavo sapevo che non mi
avrebbe lasciata sola >> , non osai
guardare Damon ma
sapevo che stava soffrendo nel sentirmi pronunciare quelle parole, ma
ero sicura che sapesse che il mio era un tentativo disperato di
salvarlo, Klaus non l'avrebbe ucciso se fosse stato convinto che non mi
importava di lui, in fondo sapevo che Klaus voleva uccidere
Damon
solo per far soffrire me, dovevo assolutamente convincerlo di non
provare nulla per lui.
Mentre stavo
pensando a come proseguire la mia messa in scena mi
resi conto dell'arrivo di Kathrine che allarmata sostava sul vialetto
d'ingresso della villa, ora non so per quale motivo ma mi sentivo
più forte, forse perché sapevo che Kat mi capiva
profondamente e che nonostante le nostre divergenze passate lei poteva
sostenermi, così presi tutto il coraggio che avevo e aggirai
Klaus dirigendomi verso Stefan che ancora teneva Damon contro
l'albero, gli posai la mano sulla spalla e dolcemente gli sussurrai
all'orecchio <<
Non serve che tu lo uccida per avermi, sono sempre stata tua,
sprecheresti solo tempo prezioso con lui che non vale nemmeno la
metà di te >> stavo
dicendo delle parole in
cui non vi era un barlume di verità e a cui neppure credevo,
ma
speravo che almeno Stefan e Klaus vi avessero creduto, non so neppure
quanto rimasi in attesa di una reazione da uno dei due, finalmente
sentii Stefan allentare la presa e vidi Damon cadere a terra con un
rumore sordo, mi resi conto che i suoi occhi di solito di un
meraviglioso azzurro erano spenti, come vitrei, non mi guardava e
teneva la testa bassa guardando il terreno talmente insistentemente che
avrebbe potuto scavarvi una voragine.
Le mie parole
avevano sicuramente sortito l'effetto sperato almeno
in uno dei due vampiri a cui erano indirizzate, adesso dovevo solo
convincerli a partire senza cercare di uccidere nessun altro, e la cosa
non sarebbe stata semplice perché nessuno dei miei amici mi
avrebbe lasciata partire con loro senza opporsi, facendosi
anche
uccidere se fosse stato necessario, ora il mio piano cominciava a fare
acqua da tutte le parti, le cose si stavano davvero complicando per
tutti non solo per me.
Presi la mano
di Stefan e la strinsi forte cercando di infondere in
quella stretta un briciolo di amore, sapevo che non sarebbe stato
facile ma dovevo provarci, poi presi coraggio e parlai decisa <<
Se siamo pronti possiamo andare, non voglio restare un minuto di
più >> guardai
dritta negli occhi Klaus sperando che acconsentisse, mi resi conto
però che le mie speranze sarebbero state vane, Klaus mi
fissava con il suo solito ghigno stampato in faccia, poi
improvvisamente iniziò a parlare
<< Mia cara Elena, sei così ingenua, credi
veramente che
me andrei lasciando vivere tutte queste persone che si sono prese gioco
di me, devono morire tutti, e il primo sarà lui!
>> con
un movimento rapidissimo Klaus si era spostato di fronte a Damon che
ancora giaceva seduto ai piedi dell'albero e lo aveva afferrato
sollevandolo da terra, poi con un movimento fluido e rapido come quello
di un cobra lo aveva trafitto con un paletto appena sotto il cuore
lasciandolo letteralmente crocefisso contro l'albero dato che il
paletto lo aveva trapassato da parte a parte.
Ero
terrorizzata, le sue grida di dolore mi stavano facendo
impazzire, avevo perso il controllo della situazione e di me stessa,
adesso eravamo davvero nei guai, Damon sarebbe morto e io sarei morta
con lui, non potevo pensare di vivere senza di lui, dovevo
trovare un modo per fermare Klaus.
Mentre cercavo
disperatamente di riordinare le idee e di calmarmi mi
resi conto che Bonnie stava recitando una qualche formula di cui non
capivo le parole e mi accorsi che Damon non gridava più,
doveva
aver usato qualche formula per togliergli il dolore, probabilmente
cercava di rendergli la morte meno dolorosa come gesto caritatevole,
nel
frattempo Klaus si era avvicinato a Stefan e insieme guardavano la
scena di sofferenza del povero Damon.
Colsi
l'occasione della loro lontananza per avvicinarmi di
qualche passo a Damon e ai miei amici, sapevo di non poter parlare con
loro e neppure con Damon, così facendo avrei mandato
all'aria
il mio piano di far credere a Klaus che non mi importava di loro, ma
speravo almeno di potermi assicurare che Damon stesse bene
avvicinandomi un pò.
Era
terribilmente sofferente e pallido, mi sarei buttata su di lui
per aiutarlo se solo avessi potuto, invece rimasi a guardalo soffrire
senza poter fare nulla, sapevo che Bonnie gli aveva tolto il dolore ma
quello che mi preoccupava ora era sapere se il suo cuore era ancora
intatto o se le mie parole di prima lo avessero frantumato in mille
pezzi.
Damon non osava
alzare lo sguardo su di me, eppure ero sicura che
sapesse che lo stavo guardando, anche se sofferente i suoi sensi erano
comunque sempre allerta, rimasi a fissarlo per un tempo indefinito,
potevano essere passati minuti come ore, poi con un gesto che mi colse
alla sprovvista Klaus si scagliò contro Caroline che si
trovava
vicino a Damon nel tentativo di aiutarlo, la scaraventò per
terra sovrastandola con tutto il peso del suo corpo, continuava a
sbatterla contro il terreno provocando dei rumori sordi di ossa rotte
che mi fecero rabbrividire.
Come una furia
mi lanciai contro di lui, se solo Stefan non mi
avesse trattenuta per un braccio ora sarei sicuramente morta e questa
storia sarebbe finita, sentendo il mio braccio imprigionato nella
stretta della sua mano mi voltai verso di lui e rabbiosa gli dissi <<
Come puoi lasciargli fare questo, noi siamo i tuoi amici e Damon
è tuo fratello!! >>.
Stefan non mi
rispose così cercai in tutti i modi di
liberarmi dalla sua presa, ma era troppo forte per me, non avevo
speranze, così rivolsi nuovamente la mia attenzione alla
scena
raccapricciante che si stava svolgendo alle mi spalle, Caroline ormai
era priva di sensi e Klaus aveva spezzato un ramo dalla quercia su cui
era crocefisso Damon per usarlo come paletto con Caroline, a quella
visione persi totalmente il controllo della mie capacità
cognitive e cominciai a gridare in preda ad una furia che non credevo
di poter raggiungere <<
Uccidi me! Dopo che avrò bevuto il sangue di Stefan per
trasformarmi potrai uccidermi, così saremo pari, io
sarò
morta, tu avrai la tua vendetta e Stefan la sua compagna per
l'eternità! >> , dopo un
istante di silenzio
Klaus si voltò verso di me e con il suo solito ghigno
diabolico
diede il suo assenso alla mia proposta, rivolsi il mio sguardo ai miei
amici orgogliosa di averli salvati con la mia proposta, poi presi
coraggio ed esposi a Klaus l'unica condizione che avevo <<
Dovrai lasciare in pace tutti i miei amici, ora te ne andrai e domani
mattina tornerete a prendermi, nessuno si opporrà alla mia
partenza, è una promessa >> protesi
la mano
destra verso Klaus e rimasi in attesa che l'afferrasse per suggellare
definitivamente il nostro patto, la stretta non tardò ad
arrivare, ma con essa anche una minaccia <<
Non prenderti gioco di me piccola Elena, perché se
così
fosse la mia vendetta si abbatterà su tutte le persone che
conosci e che ami >> , in un istante si
voltò e sparì con Stefan.
Non appena mi
resi conto che i due vampiri erano spariti corsi verso
Damon e Caroline più veloce che potevo, non appena arrivai
trovai Caroline seduta a terra, un pò malconcia ma tutto
sommato
in buone condizioni, l'abbracciai forte e le dissi <<
Non devi più farmi prendere uno spavento così,
credevo che saresti morta >>, con il suo
solito fare spensierato Caroline mi rispose <<
Per gli amici darei la vita e Damon è un amico, meritava di
essere aiutato >> con
quella frase mi resi conto che non avevo più davanti la
solita
Caroline egoista ed egocentrica, ma avevo davanti una persona nuova
più matura e più adulta pronta a sacrificarsi per
un
amico.
Poi la mia
attenzione si spostò verso la quercia dove Damon
ancora era impalato e vidi Jeremy ed Alaric intenti a liberarlo, senza
però ottenere risultati, così mi avvicinai e
cerai di
aiutarli ma il paletto era conficcato troppo a fondo nel tronco della
quercia, così i due ragazzi decisero di entrare in casa per
cercare degli attrezzi che potessero aiutarli, lasciando me e Damon
soli.
Mi inginocchiai
davanti a lui nel tentativo di obbligarlo ad alzare
lo sguardo così da poterlo guardare negli occhi, ma Damon
non si
mosse, non aveva nessuna intenzione di guardarmi, potevo sentire la sua
rabbia diffondersi intorno a lui e rendere l'atmosfera gelida
come in una notte invernale, Damon era sempre stato imprevedibile e
impulsivo e quando la rabbia prendeva il controllo della sua mente
poteva essere in grado di fare qualsiasi cosa, così un
pò
intimorita mi allontanai leggermente da lui.
Il mio gesto non doveva essere passato inosservato, perché
in un
momento sfilò il paletto dal suo sterno liberandosi
dall'albero,
si alzò in piedi e mi fissò negli occhi, in quel
momento
ebbi davvero paura, non c'era amore né compassione, solo
dolore
e rabbia, Damon aveva smarrito di nuovo la sua anima, ed era stata solo
colpa mia, come un fulmine a ciel sereno mi resi conto che il rumore
che avevo sentito quando Stefan aveva liberato Damon dalla sua presa
lasciandolo cadere a terra altro non era che il rumore di un cuore che
si frantuma, il cuore di Damon...
CONTINUA
Spazio
autrice
Bene bene...come promesso le cose si stanno scaldando,
abbiamo finalmente incontrato il burattinaio che tira i fili del povero
Stefan, il nostro amato e allo stesso tempo odiato Klaus, spero vi sia
piacuto il modo in cui ho cercato di farlo apparire terribilemte
spaventoso ma allo stesso tempo un gentleman con un'educazione di altri
tempi.
Voglio rassicurarvi dicendovi che è solo l'inizio la
situazione si farà sempre più difficile,
sopratutto per la nostra povera Elena che dovrà affrontare
situazioni che la segneranno per sempre.
Come al solito ringrazio tutti quelli che hanno inserito la storia
nelle preferite/seguite/ricordate, ringrazio tutti quelli che mi
seguono commentando e anche quelli che mi seeguono in silenzio, per
questi ultimi però come sempre spero che prima o poi si
facciane sentire con commentino...
Grazie a tutti ci vediamo mercoledi prossimo e buona visione per la
nuova puntata di TVD di domani notte...kiss kiss
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Capitolo 12 *** Una notte per raccogliere i cocci ***
Cap.12 Una notte per raccolgliere i cocci
Cap.12
Una notte per raccogliere i cocci
Rimanemmo a fissarci
per un tempo che mi sembrò
un'eternità, senza dire niente, immobili come paralizzati,
poi
all'improvviso Damon esplose gridandomi in faccia con rabbia <<
Come hai potuto farmi questo, ti sei presa gioco di me, mi avevi
promesso che avremmo trovato una soluzione e invece ti sei arresa senza
combattere! >> ancora non credevo alle sue
parole, come
poteva pensare che mi fossi arresa, il mio era stato un tentativo
disperato di salvarlo, di salvarli tutti, in preda alla furia gridai
ancora più forte di lui
<<
Non mi sono arresa, ho solo cercato di evitare che tu morissi, che
tutti voi moriste questa sera, non c'erano altre alternative se non
avessi proposto a Klaus il mio accordo, ora le cose sarebbero state
diverse! >> per un attimo mi
sembrò che Damon si
fosse calmato, ma mi resi presto conto che la calma era solo esteriore,
dentro di lui bruciava l'inferno, non tardò ad arrivare la
sua
risposta tagliente come al solito che mi lasciò decisamente
spiazzata
<<
Se questo non è arrendersi, dovresti essere pronta a
sacrificare
tutto per salvare te stessa e invece vuoi fare la martire, non mi
stupisce che tu preferisca Stefan siete identici, volete sempre fare
gli eroi! >> ero fuori di me, non era
possibile che
mi stesse dicendo quelle cose, se mi conosceva come diceva non poteva
pensare che avrei sacrificato lui e i miei amici per la mia salvezza,
io non ero Kathrine.
In un attimo le mie
guance furono rigate da un fiume in piena di
lacrime che bruciavano la mia pelle più del fuoco, ero
davvero
disperata, come avevo potuto credere alla sue parole, Damon non mi
amava altrimenti non mi avrebbe detto quelle cose, così
sempre
più in preda alla rabbia decisi di infierire <<
Sentiamo se sono io quella che si arresa perché tu non ti
sei
difeso e non hai fatto nulla, avresti potuto combattere!
>>, ormai
non mi controllavo più e tramavo come una foglia per la
rabbia
che si era impossessata totalmente di me, stavo per voltarmi per
dirigermi verso la villa quando Damon mi afferrò per un
braccio e
fissandomi tristemente negli occhi mi disse << Ho combattuto,
ma Stefan è più forte di me, ora >>, non riuscivo a capire, Stefan
beveva sangue umano, ma anche lui quindi gli chiesi spiegazioni <<
Perché cos'ha di diverso da te ora? >>
mi rispose
di getto senza pensare <<
E' più forte perché lui beve sangue umano e io
no...da
quando è partito con Klaus ho cominciato la "dieta Stefan" e
ho
smesso di bere sangue umano, fatta eccezione per le due volte in cui
ho bevuto il tuo...l'ho fatto per te, ho pensato che così
forse
non mi avresti più visto come un mostro e avresti potuto
amarmi >> ero decisamente sconvolta, non
potevo
credere a quello che avevo appena sentito, Damon aveva smesso di bere
sangue umano per me, e per questo aveva rischiato la vita, tutte le
volte che lo avevo visto uscire per andare a caccia allora andava nel
bosco e non alla ricerca di qualche bella ragazza da
circuire,
questo non era da lui aveva sempre preso in giro suo fratello per la
sua insolita dieta e ora la seguiva anche lui, così mi
preparai
a dirgliene quattro ma appena prima che potessi aprire bocca Damon era
già sparito.
Ero sola e guardavo
verso la foresta, nella direzione in cui pensavo
fosse andato Damon, quando mi resi conto che Kathrine era al mio fianco
erano passati alcuni minuti, eravamo una accanto all'altra e non
osavamo parlare, sapevo che anche lei era distrutta come me, la vista
di Damon sofferente e di Stefan così cambiato ci avevano
profondamente segnate, all'improvviso Kat mi mise una mano sulla spalla
e mi disse <<
Tornerà presto non ti preoccupare, quando avrà
sbollito la rabbia sarà di nuovo al tuo fianco, non
può
starti lontano >> purtroppo avevo poco tempo e
prima dell'alba avrei voluto chiarire con lui, non potevo partire e
lasciarlo cosi, sospirai profondamente e voltandomi verso Kathrine le
dissi <<
Lo so >>,
mi voltai e mi diressi verso casa seguita da Kat.
Una volta all'interno
mi resi conto che regnava il caos più
totale, Caroline Bonnie e Tayler discutevano animatamente sul da farsi
per non consegnarmi a Klaus, Jeremy e Alaric stavano comparendo dalla
scala che porta al seminterrato con dei pesanti attrezzi per liberare
Damon, ignari che lui fosse già sparito, così mi
avvicinai lentamente a loro e gli dissi << Non credo che
serviranno, Damon si è già liberato ed
è andato via >> nessuno dei due mi
rispose, si limitarono a girarsi e a riportare gli attrezzi nella
cantina.
Mi diressi
verso il divano nel salotto e mi sedetti rimanendo in
attesa della ricomparsa di Jeremy ed Alaric dalla cantina, non appena
arrivarono presi coraggio e attirai l'attenzione di tutti schiarendomi
la voce, quando fui sicura che tutti mi stessero guardando dissi <<
Quando torneranno per portarmi via nessuno di voi farà
niente,
sono pronta è il mio momento, ho già un piano che
comprende un Originario che è in debito con noi
>>
sapevo di averli lasciati di stucco potevo leggerlo sui loro visi,
infatti Bonnie si avvicinò e mi chiese <<
Spiegaci il tuo piano siamo pronti a tutto >>
sapevo che era la verità, ma non potevo dir loro il mio
piano,
perché per ora il mio piano contemplava solo la fase uno,
ovvero
andare con Stefan e Klaus, così per non allarmarli dissi <<
Non preoccupatevi vi farò sapere cosa dovrete fare non
appena
sarò partita e avrò dato il via al piano,
fidatevi di me
>> , non erano assolutamente
convinti e non si
fidavano di me, in fondo avevo fatto parecchie cose per le quali tutti
i torti a non fidarsi non li avevano, nessuno però disse
nulla
così decisi di andarmi a sdraiare in camera di Damon per
riposare un pò e riordinare le idee, salutai tutti e mi
diressi
verso le scale, salii al primo piano e mi diressi verso la camera di
Damon.
Non appena aprii la
porta sperai che fosse li, ma non lo vidi da
nessuna parte, così decisi di farmi una doccia bollente, di
sicuro mi avrebbe rilassata, e così fu, non appena entrai
nella
doccia il getto bollente risvegliò ogni mio muscolo, mi
sentivo
come nuova, ora potevo affrontare una nuova sfida, lentamente uscii
dalla doccia e mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo e mi diressi
verso la camera, dove aprii l'armadio di Damon per prendere una sua
camicia e indossarla.
Avevo ancora i capelli
bagnati ed ero ancora accaldata per la doccia
così uscii sulla terrazza per prendere un pò
d'aria e
godermi il panorama, visto che non mancava molto all'alba, posai le
mani sul freddo cornicione di marmo e sentii una piacevole sensazione,
come se quel contatto avesse riacceso tutti i miei sensi, rendendoli
più vigili e attenti, mentre ancora godevo di quella
sensazione
mi resi conto che qualcuno mi osservava dal giardino sottostante,
così cercai di aguzzare la vista, finalmente lo riconobbi,
Damon.
Non mi fermai neppure
un'istante a pensare a cosa fare, presi la
rincorsa e saltai oltre la balaustra della terrazza, non potevo perdere
tempo e scendere dalle scale, altrimenti se ne sarebbe andato, ne ero
sicura, i miei piedi non toccarono mai il suolo, mi
ritrovai tra
le sue braccia possenti, sicura e protetta, sapevo che non mi avrebbe
lasciata schiantare al suolo.
Fece toccare
delicatamente il suolo ai miei piedi scalzi e fissandomi negli occhi
accigliato mi disse <<
Sei impazzita, se non ti avessi presa! >> era impossibile, non mi avrebbe
lasciata cadere così gli dissi dolcemente <<
Mi fido di te, sapevo che non mi avresti lasciata cadere, anche se sei
in collera con me >>, la sua espressione si
rilassò improvvisamente e con molta dolcezza mi disse <<
Non sono in collera con te, vorrei solo che non ti arrendessi e
continuassi a combattere, ti voglio qui con me e viva, non
chissà dove con Stefan e Klaus e per di più
trasformata
in un vampiro >> aveva decisamente ragione, mi
ero
arresa, avevo avuto un buon motivo, non volevo vederlo morto, ma mi ero
comunque arresa, così decisi di informarlo del mio piano <<
Ho un piano, domani mi lascerete partire con Klaus e Stefan e io vi
farò sapere cosa fare di volta in volta, avrai mie notizie
presto, promesso >> Damon mi fissava sconcertato e
incredulo, sapevo che il mio piano era campato in aria, ma se un
Originario di mia conoscenza mi avrebbe concesso il suo aiuto, forse
poteva funzionare.
Ero stanca morta e
volevo riposare, così lo abbracciai e gli sussurrai <<
Andiamo a dormire domani sarà una giornata difficile e
abbiamo solo poche ore di sonno >>
appena terminai la frase Damon mi strinse forte e con un salto fummo
sulla sua terrazza, entrammo in camera per mano e andammo a
sdraiarci a letto, appoggiai la testa sul suo petto e mi lasciai
circondare dalle sue braccia, in quella posizione mi sentivo al sicuro
e tranquilla, non avrei mai voluto lasciarlo, ma se il mio piano avesse
funzionato forse ci saremmo liberati del problema Klaus per sempre e
avremmo salvato Stefan.
Stavo quasi per cadere
tra le braccia di Morfeo cullata da Damon quando
in un sospiro mi disse <<
Anche io mi fido di te, ma non farmene
pentire >> mi strinsi ancora di
più a lui e gli baciai il
collo, poi mi abbandonai finalmente ad un sonno che speravo sarebbe
stato infinito...
CONTINUA
Spazio autrice
Eccoci qui con un nuovo capitolo, come ogni mercoledi,
spero vi sia piaciuto.
Damon è davvero sconvolto e dice delle cose che feriscono
Elena, purtoppo però le pene per questi due piccioncini non
sono finite, se sarà possibile perggioreranno.
Sto valutando più avanti se inserire anche un Pov di Kath,
dato che in capitolo sarà fondamentale, se la cosa dovesse
funzionare potrei metterne qualche altro, magari per spiegare qualche
cambiamento di rotta nelle questioni amorose (più avanti
capirete cosa intendo), fatemi sapere cosa ne pensate.
Detto questo, come al solito ringrazio tutti ma proprio tutti e vi
lascio con un solo monito: COMMENTATE !!!! Kiss Kiss
|
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Capitolo 13 *** Una nuova vita ***
Cap.13 Una nuova vita
Cap.13 Una nuova vita
Mi risvegliai dopo poco, forse
ero
troppo nervosa per dormire, così mi voltai dal lato del
letto
dove dormiva Damon ma mi resi subito conto che non c'era, mi alzai dal
letto piuttosto spaventata, per prima cosa mi diressi verso il bagno ma
non lo trovai neppure li, allora decisi di scendere in salotto, non
appena mi affacciai nella grande stanza notai che il camino era acceso
e
che Damon mi voltava le spalle tenendo le mani appoggiate alla mensola
di legno che sovrastava il camino, mi avvicinai lentamente ma lui non
si girò, quando gli fui abbastanza vicina gli cinsi la vita
con
entrambe le braccia e lo sentii sospirare.
Rimanemmo a lungo in
quella posizione, forse se fossimo rimasti
abbastanza a lungo in quella posizione anche tutto il resto si sarebbe
fermato, compreso il tempo.
Lasciandomi di stucco
Damon si sciolse dal mio abbraccio e si diresse
verso il mobile dei liquori, prese un bicchiere e lo riempì
con
del whisky che iniziò a sorseggiare lentamente mentre
guardava
fuori dalla finestra, poi con tono serio disse <<
E' quasi l'alba >> sapevo
cosa intendeva, il nostro tempo era quasi terminato, era terribile
dover restare in attesa senza sapere esattamente quando tutto sarebbe
finito, così presi coraggio e dolcemente gli dissi <<
Non è ancora arrivata, abbiamo ancora tempo >>
mentre
gli parlavo mi avvicinavo con calma e quando fui alle sue spalle gli
baciai la schiena, quel mio gesto accese in lui una scintilla che
credevo ormai spenta, si voltò verso di me con uno scatto e
mi
abbracciò forte, quasi togliendomi il fiato, mi resi conto
che
stavo piangendo solo quando Damon mi asciugò le
lacrime
che scorrevano impetuose sulle mie guance, ormai non mi trattenevo
più singhiozzavo come una bambina, eppure la scelta era
stata
mia, potevo lasciare che tutti si sacrificassero per me e scappare e
invece avevo scelto di sacrificarmi per tutti, la vera tortura era
lasciare lui il mio angelo travestito da demone che mi aveva amata e
protetta come solo lui sapeva fare, nel suo modo un pò folle
e
sconsiderato.
Cercavo in tutti i modi
di controllare le lacrime che ormai scorrevano
libere lasciando piccole macchie umide sulla camicia di Damon, il quale
cercava
di consolarmi in tutti i modi, ma ormai ero inconsolabile, la
consapevolezza che tutto stava per volgere al termine mi aveva travolta
come una tempesta che arriva all'improvviso e che lascia dietro di se
una scia di distruzione, in questo momento nella mia anima c'era
una tempesta, avrei voluto ritrattare l'accordo con Klaus,
decidere di rimanere a Mystic Falls, anche se sapevo che non vi erano
speranze continuavo comunque e inesorabilmente a riporre nella
speranza tutte le mie forze.
All'improvviso Damon
appoggiò le sue labbra sulle mie e mi
baciò dolcemente e disperatamente, come l'avevo baciato io
la
notte in cui stava per morire, lentamente scese verso il collo,
continuando a lasciare baci infuocati in ogni lembo di pelle dove
appoggiava le sue labbra, lentamente slacciò uno per uno i
bottoni della camicia che indossavo e me la sfilò
lasciandola
cadere a terra, svelando il mio corpo nudo, si lasciò
scappare
un sorriso e in un sospiro disse <<
Come farò senza di te >>,
come lo amavo quando era così dolce e disperato, potevo
vedere
l'uomo e non il vampiro, potevo vedere quanto fosse fulgida e lucente
la sua anima, ero davvero fortunata ad avere una persona come lui che
amava solo me ed era disposto a tutto.
Mi gettai tra le sue
braccia di nuovo e mentre gli baciavo il collo gli sussurrai <<
Mi amerai e aspetterai, come farò io, il momento per stare
insieme di nuovo >>,
non volevo più aspettare l'alba si avvicinava sempre di
più e con lei anche la mia partenza, così gli
slacciai la
camicia e tracciai con un dito il profilo dei suoi meravigliosi
pettorali e dei suoi addominali perfetti, gli baciai
nuovamente
il collo e poi scesi per baciare ogni angolo del suo corpo,
lo
sentivo fremere sotto i miei baci e le mie carezze, era notevolmente
eccitato, così gli slacciai i jeans neri che fasciavano
in
modo perfetto le sue bellissime gambe muscolose e lo lasciai in
biancheria intima.
Mi abbracciò
continuando a far scorrere le sue mani forti lungo
la mia schiena, provocandomi brividi che faticavo a controllare, lo
guardavo sorridere soddisfatto dell'effetto che le sue carezze avevano
su di me, lentamente mi spinse verso il tappeto che si trovava davanti
al camino, mi sdraiai e lui fu subito accanto a me, mi accarezzava
dolcemente il seno e scendeva con movimenti lenti fino all'ombelico per
poi tornate ad accarezzarmi il seno e il collo, ormai potevo
vedere in lontananza i primi timidi raggi sole alzarsi all'orizzonte,
così come se quella visione fosse accelerante versato su un
incendio presi il controllo, gli tolsi la biancheria intima e
invertii i ruoli posizionandomi sopra di lui.
Finalmente stavamo di
nuovo insieme e come le altre volte mi sembrava
di essere completa e in pace, potevo vedere lo stupore dipingersi sul
suo volto per quel mio gesto, per lui ero la dolce Elena, non certo
quella che teneva le redini del gioco, lo stupore lasciò
presto
spazio all'eccitazione e al piacere, ormai gemevamo entrambi ed eravamo
stanchi e sudati, in un'istante Damon si mise a sedere e
fummo
faccia a faccia, mentre io continuavo a muovermi ritmicamente sopra di
lui, tra un gemito e l'altro Damon disse <<
E' solo grazie a te se sono un uomo migliore, senza di te sarei ancora
all'Inferno, ti amo >>,
avrei voluto gridare a tutti quanto lo amassi, non mi importava di
essere giudicata o altro, così in preda all'eccitazione gli
sussurrai all'orecchio <<
E' solo merito tuo se sei un uomo migliore, io ho solo fatto scattare
in te il desiderio di esserlo, ti amo >>.
Sentivo il piacere
crescere spasmodicamente dentro di me, ormai non
riuscivo più a trattenere i gemiti e i sospiri, mi
contorcevo
sopra di lui in preda ad un piacere mai provato prima, Damon mi
seguì dopo poco gemendo piuttosto forte per poi lasciarsi
cadere pesantemente all'indietro sul tappeto, mi lasciai cadere
stremata sul suo petto, respirando il suo profumo a pieni polmoni per
portarne il più possibile nel mio viaggio.
Rimanemmo abbracciati a
lungo, finché il primo raggio di sole
attraversò la finestra, svegliandoci dal nostro sogno
d'amore,
fui la prima ad alzarmi, mi infilai la camicia e allacciai i
bottoni lentamente mentre Damon rimase disteso sul tappeto ad
osservarmi, sospirava pesantemente come se un macigno enorme gli
impedisse di respirare, in un istante me lo trovai davanti e
afferrandomi per un braccio mi attirò a se stringendomi
forte.
Improvvisamente mi
sciolse dal suo abbraccio e si diresse prima verso
la sua biancheria intima afferrandola e infilandosela, per fare lo
stesso con tutto il resto dei suoi indumenti e si incamminò
lentamente verso il bicchiere di whisky che aveva abbandonato sul
tavolino vicino alla finestra, probabilmente deciso a finirlo, sapevo
perfettamente il perché di quei gesti, dell'abbracciarmi e
poi
allontanarsi dandomi le spalle, sicuramente stava versando lacrime
amare e non voleva che io lo vedessi, non voleva che io vedessi la sua
debolezza.
Mi avvicinai lentamente
a lui, stavo quasi per toccarlo per cercare di
consolarlo, quando sentimmo bussare alla porta, Damon si
voltò
di scatto verso di me lasciandomi vedere il suo bellissimo viso rigato
da una sola terribile lacrima, si asciugò con un
movimento
brusco e guardandomi negli occhi mi disse con tono serio e deciso <<
Resta qui >>.
Rimasi
immobile in attesa come mi aveva detto Damon, che nel
frattempo si era diretto con passo sicuro verso la porta d'ingresso,
con un gesto deciso afferrò la maniglia e aprì la
porta, in un istante la sua espressione cambiò e da
seria e preoccupata si trasformò in rilassata e dolce, lo
vidi
farsi da parte e invitare ad entrare tutto il gruppo di amici che
lentamente sfilò nell'ingresso per raggiungermi in
salotto,
erano tutti li per me, per salutarmi e vedermi andare via.
Uno per uno mi
abbracciarono, per ultimo mi trovai davanti mio fratello
che mi guardava distrutto con gli occhi rossi e le occhiaie,
probabilmente aveva pianto, gli buttai le braccia al collo e lo strinsi
il più forte possibile per cercare di infondergli un
pò
di coraggio, rimanemmo abbracciati a lungo, quando lo lasciai ci
guardammo ancora una volta negli occhi e dolcemente gli dissi <<
Prenditi cura di tutti mentre non ci sono, ti prometto che
tornerò presto, ti voglio bene >>,
mi ricordai in quel momento che avevo ancora con me le chiavi della mia
vecchia casa e pensai che sarebbe stato giusto lasciarle ad Alaric che
si era preso cura di noi da quando Jenna non c'era più, in
fondo
era anche casa sua, così lasciai tutti di stucco e corsi
nella
camera di Damon dove c'era la mia borsa, frugai a lungo al suo interno
finché non trovai l'oggetto della mia ricerca, avere di
nuovo
tra le mani quelle chiavi mi fece ripensare alla sera del mio
compleanno quando Bonnie mi aveva regalato il portachiavi che ora
stringevo tra le mani, lentamente mi tornarono alla mente tutti i
ricordi e sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma si trattenni e mi
avviai verso il salotto scendendo le scale.
Non appena arrivai in
salotto mi diressi verso Alaric e porgendogli le chiavi gli dissi <<
Conservale tu per me fino al mio ritorno, non potrei affidare in mani
migliori la mia casa e la mia famiglia >> a quelle parole Rick si
commosse e per celare una lacrima che ormai sgorgava libera mi
abbracciò forte.
Improvvisamente Damon
si voltò verso la porta d'ingresso e
il suo sguardo si fece truce, poi si voltò verso di me e
disse <<
Sono arrivati, sei ancora in tempo se vuoi cambiare idea
>>
avrei davvero voluto farlo, tutti mi osservavano, molto probabilmente
aspettavano solo un mio cenno per iniziare la battaglia, con calma e
cercando di trasparire più sicurezza possibile dissi <<
Non ho nessuna intenzione di cambiare idea >>
li guardai tutti negli occhi uno per uno nella speranza di far capire
loro che non vi erano alternative, alla fine incrociai i suoi occhi
color del ghiaccio, sapevo cosa stava provando, era disperato come me,
ma sapevo che questa volta avrebbe rispettato la mia scelta.
Mi avvicinai alla porta
lentamente sempre fissando Damon negli occhi,
afferrai la maniglia e aprii la porta, fui investita dall'aria fresca
del mattino e per un istante mi sembrò che le cose potessero
andare diversamente, poi vidi Stefan e Klaus in piedi nel giardino
antistante l'ingresso e con tutto il coraggio che mi era rimasto gridai
<<
Sono pronta, possiamo andare >>.
Mi voltai
un'ultima volta per vedere i miei amici che mi
osservavano spauriti alle spalle di Damon, poi mi avvicinai a lui e
appoggiai la mia fronte contro la sua e gli sussurrai <<
Ti amo adesso e per sempre, tornerò è una
promessa >> vidi
i suoi occhi inumidirsi e mi resi conto dello sforzo che stava facendo
per trattenere le lacrime, poi prese coraggio e dolcemente mi rispose
<<
Ti amerò anch'io per sempre, qualsiasi cosa succeda ti
prometto che ti riporterò da me >> appoggiò le sue
labbra alle mie e mi baciò dolcemente.
Mi allontanai contro
voglia da lui e dalle sue labbra e mi voltai verso
i due vampiri che mi attendevano in giardino, vidi Klaus sorridere
beffardo, quella visione fece scaturire in me una sensazione di
frustrazione e dolore, come poteva sorridere del dolore altrui,
improvvisamente Klaus mi ridestò dai miei pensieri dicendo <<
Ma che bel quadretto, scommetto che eri disperata alla stesso modo
quando Stefan è partito con me >>
feci finta di non sentire le sue provocazioni e sperai che Damon alle
mie spalle facesse la stessa cosa, scesi lentamente i tre gradini che
mi separavano dal giardino, rimasi immobile a fissare i due vampiri
davanti a me per qualche istante, poi la mia attenzione si
spostò su una figura seminascosta nell'ombra poco lontana da
noi, non potevo credere ai miei occhi era Kathrine e potevo vedere il
suo viso rigato dalle lacrime contorto in una smorfia di sofferenza e
rabbia, piangeva per me, per Damon e per se stessa, le sorrisi
dolcemente e le mimai un "grazie", la vidi asciugarsi le lacrime e
sorridermi di rimando per poi sparire nel buio in un istante.
Niente mi tratteneva
più, così mi voltai un'ultima volta
verso i miei amici e li salutai con un gesto, poi volsi la mia
attenzione su Damon, e vidi che si stava asciugando una lacrima che era
riuscita furtivamente a scappare senza che lui potesse trattenerla,
sospirando per il dolore che quella visione mi aveva provocato mi
voltai e mi diressi verso Klaus e Stefan.
Non appena li
raggiunsi Stefan mi fece strada verso l'enorme suv
nero parcheggiato nel vialetto e mi aprì la portiera
facendomi
salire, mi sedetti sul sedile posteriore e Stefan chiuse la portiera
con un rumore metallico che mi fece trasalire, Klaus prese posto sul
sedile del passeggero e Stefan alla guida, partimmo sgommando e io mi
voltai a guardare la mia via vita e miei amici sparire
nell'oscurità finché non furono del tutto fuori
dalla mia
visuale.
Nella mia mente si
stava facendo strada una nuova consapevolezza, il
periodo che avrei trascorso con i due vampiri sarebbe stato il peggiore
della mia vita, ma io avevo una missione che mi avrebbe mantenuta viva
nonostante tutto, tornare dall'unico uomo che avessi mai amato, Damon;
così mi preparai ad affrontare una nuova avventura e una
nuova
vita, mentre il suv percorreva veloce le strade della mia
città
fino ad immettersi in autostrada diretto chissà dove, mi
lasciai
cullare dal rumore del suo motore e mi addormentai..
CONTINUA
Spazio
autrice
Eccoci qui con un nuovo capitolo, ho adorato scriverlo, le
cose dolci che si dicono fanno parte della mia anima romantica, spero
di avervi emozionate con questo capitolo, devo dire che io lo sono, un
pò per la dolcezza ma sopratutto perchè questo
capitolo è un pò un giro di boa per la storia,
d'ora in poi potremo vedere anche i pensieri di Damon in capitoli
scritti appositamente per lui.
Amo molto il modo di essere di Damon, sa essere impulsivo ma anche
dolce e premuroso, irascibile ma anche indifeso, è davvero
un personaggio complesso e spero di poterlo gestire al meglio.
Per parlare di Elena possiamo dire che "finalmente" ha preso il largo
con Stefan e Klaus e le cose per lei d'ora in poi andranno di male in
peggio, vi darò un piccolo spoiler per i prossimi capitoli,
Elena vivrà un'esperienza scioccante, descriverla
è stata molto difficile perchè non
volevo scadere nel volgare...
Beh vi lascio con la curiosità nella speranza che ci
sia...kiss kiss
|
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Capitolo 14 *** Seconda occasione ***
Cap.14 Seconda occasione
Cap.14
Seconda occasione
Quando finalmente mi svegliai mi resi conto
di non essere
più in auto e di stare osservando un soffitto sconosciuto,
così mi misi a sedere e mi guardai intorno, rimasi
sbalordita da
quello che vidi, ero seduta su un enorme letto a baldacchino di legno
scuro adornato con tende semitrasparenti che svolazzavano cullate dalla
brezza che entrava dalla finestra aperta, le pareti della stanza erano
ricoperte da una carta da parati beige con piccoli disegni marroni e il
copriletto sul quale ero seduta era estremamente morbido e vaporoso
decorato con fili dorati, scesi dal letto per terminare di esplorare la
stanza e mi diressi verso la finestra aperta, rimasi un istante sulla
soglia per poi uscire sulla terrazza, mi trovai di fronte un panorama
stupendo, potevo vedere il sole scendere all'orizzonte e una luce
aranciata espandersi su tutto il bosco che si estendeva ai piedi della
mia terrazza, ricordavo soltanto un altro panorama che mi aveva
lasciato a bocca aperta ed era quello che potevo ammirare dalla camera
da letto di Damon.
Mi stavo ancora crogiolando nel ricordo dei momenti passati con Damon
quando sentii una voce alle mie spalle
<<
Buongiorno, finalmente ti sei svegliata, sono due giorni che dormi, non
volevo partire senza prima averti salutata >>,
mi voltai e lo vidi, Stefan stava sulla soglia della finestra e mi
fissava insistentemente sorridendomi in modo arrogante come se
avesse qualcosa di terribile in mente.
In un istante si portò di fronte a me e mi
afferò
le spalle con forza avvicinandomi a lui, mi trascinò
all'interno
della camera da letto e scaraventandomi sul letto cominciò a
baciarmi con violenza, cercavo di respingerlo in ogni modo ma era
decisamente troppo forte per me, così mi abbandonai a lui e
non
potei fare altro che piangere nella speranza che non andasse fino in
fondo.
Purtroppo mi resi conto molto presto che non si sarebbe fermato, ero in
preda al panico non volevo in nessun modo stare con lui, non sapevo
più cosa fare, ormai ero rimasta in biancheria intima e
anche
Stefan si stava spogliando, con un movimento mi fu addosso e mi
schiacciò con tutto il suo peso contro il materasso, ormai
ero
pronta a soccombere quando una luce mi avvolse e vidi Stefan sbattere
violentemente contro il muro, mi resi conto che era merito del
bracciale che mi aveva regalato Damon se Stefan aveva fatto quella fine.
Stefan rimase a terra alcuni secondi poi si alzò con uno
scatto
e balzò sul letto accanto a me, mi
afferrò e cercò
di togliermi il bracciale che prontamente lo respinse una seconda volta
scaraventandolo contro l'armadio, Stefan non si perse d'animo e in un
attimo fu nuovamente in piedi e con rabbia mi gridò <<
Dovevo immaginarlo, mio fratello protegge sempre le sue
proprietà, ora non ho tempo da perdere, quando
tornerò
troverò il modo di togliertelo e allora sarai mia di nuovo
>> lo vidi uscire dalla camera con la sua
velocità lasciandomi sola sul letto.
Ero ancora sconvolta da quello che era successo, non era da Stefan,
come aveva potuto anche solo pensare di fare quelle cose a me, ora
però sapevo che sarebbe stato via e di sicuro sarebbe
partito
con Klaus, se ero furba potevo dare il via al mio piano,
così mi
rivestii e uscii dalla camera da letto, cominciai ad aggirarmi con
circospezione per i corridoi, mi resi conto subito che la casa era
enorme ed era anche vuota, era impossibile che mi avessero lasciata
sola, non erano degli sprovveduti, così mi diressi verso la
porta d'ingresso e la spalancai, osservai all'esterno se ci fosse
qualcuno di guardia, ma non notai nessuno, così presi
coraggio e
con passo deciso uscii, ma non appena fui sulla soglia andai a sbattere
contro qualcosa che mi impedì di uscire, doveva esserci un
incantesimo, così decisi di chiudere la porta e mi misi alla
ricerca della scala per scendere in cantina.
Non appena la trovai mi diressi nel seminterrato, stavo ancora pensando
all'incantesimo, e se non avessi potuto mettere in pratica il mio piano
perché nessuno poteva uscire, dato che non avevo altri piani
decisi di tentare comunque, la cantina era terribilmente buia e umida e
non riuscivo a vedere nulla, così continuavo a muovermi a
tentoni toccando ogni cosa, all'improvviso toccai qualcosa che poteva
assomigliare ad una leva, la tirai e di fronte a me si aprì
una
porta nel muro, potevo vedere una flebile luce provenire dalla stanza
oltre la porta, per un attimo temetti che ci potesse essere qualcuno,
rimasi in ascolto ma non sentii nessun rumore, così entrai.
Non avrei mai creduto che sarebbe stato così facile trovare
la
cripta dove Klaus teneva il resto della sua famiglia, pensavo che avrei
dovuto aspettare a lungo prima di poter attuare il mio piano e invece
era già alla prima fase, mi mossi silenziosa tra le bare
finché non trovai quella che cercavo, il nome del suo
proprietario svettava sul coperchio scritto in caratteri pieni di
fronzoli sopra una targhetta d'oro, ero quasi emozionata le mani mi
tremavano, presi coraggio e aprii il coperchio, ed eccolo davanti ai
miei occhi, Elijah.
Afferrai decisa il pugnale che sbucava dal suo petto e con un gesto
deciso lo estrassi, per qualche istante non accadde nulla il vampiro
nella bara rimase immobile, il panico prese possesso di me e mille
ipotesi invasero la mia mente, e se Klaus avesse trovato un modo per
porre definitivamente fine alla vita del fratello, a quel punto non
avrei avuto speranza, da soli non potevamo sconfiggere Klaus.
Ormai avevo perso le speranze quando Elijah scattò a sedere
e mi
fissò con gli occhi sbarrati, di sicuro non si aspettava di
tornare tanto presto, rimase per un pò seduto nella sua bara
guardandosi intorno spaesato, poi fissò il suo sguardo su di
me
e mi disse <<
Cosa è successo, l'ultima cosa che ricordo è mio
fratello che mi pugnala alle spalle >>
lo guardai negli occhi e sospirai, era venuto il momento di dargli
delle spiegazioni e metterlo al corrente del mio piano, così
con
voce ferma dissi <<
Tuo fratello ti ha tradito, come tu hai tradito noi, ti sto dando una
seconda occasione per redimerti...purtroppo sono prigioniera, Stefan e
Klaus mi hanno catturata e mi devi aiutare a scappare >>
speravo di essere stata abbastanza risoluta da convincerlo senza
ulteriori spiegazioni, purtroppo Elijah non si fece convincere
così facilmente e rimase in attesa di ulteriori spiegazioni,
così continuai il mio racconto <<
Dopo che Klaus ti ha ucciso prendendosi gioco di te, Stefan
è
partito con lui dato che Klaus gli aveva fornito la cura per il morso
di licantropo di Damon, purtroppo però Stefan e tornato a
cercarmi dopo alcuni mesi, completamente trasformato dalla vicinanza di
tuo fratello e dal continuo nutrirsi di sangue umano e mi ha rapita con
l'aiuto di Klaus, ora tu mi devi aiutare a scappare >>
lo
guardai in viso senza distogliere lo sguardo per fargli capire che non
aveva alternative, in tutta risposta Elijah scoppiò a ridere
fragorosamente come se gli avessi raccontato qualcosa di estremamente
divertente e con fare irriverente mi disse <<
E come pensi di obbligarmi ad aiutarti? >>.
Odiavo ricattare le persone, ma non avevo alternativa mi serviva il suo
aiuto e non c'era altro modo, così abbozzai un sorrisino
compiaciuto, cercando di assomigliare il più possibile a
Kathrine e gli dissi <<
Potrei rivelare a Klaus della tua fuga, e non faresti neppure in tempo
a nasconderti che lui ti avrebbe già trovato e poi se mi
aiuterai potresti avere la possibilità di vendicarti di
quello
che ti ha fatto >>, vidi la sua espressione
passare da
divertita e spavalda a spaventata e pensierosa, non sapevo se avrebbe
accettato la mia proposta ma ero sicura che adesso non fosse
più
così tanto convinto di avere una scelta.
Con un balzo saltò fuori dalla bara e si mise di fronte a ma
guardandomi negli occhi, rimase a lungo ad osservarmi, forse per capire
se gli stavo mentendo poi con un filo di voce, spezzata dalla rabbia mi
disse
<< Mi giuri che avrò la mia vendetta, costi
quel che costi? >>,
l'unico modo per convincerlo era dargli la possibilità di
vendicarsi di suo fratello, sapevo che avrebbe voluto occuparsene
Damon, ma in quel momento era necessario convincerlo e portarlo dalla
mia parte, così allungai la mano destra e attesi che lui la
stringesse, Elijah non tardò ad afferrarla e sempre
mantenendo lo
sguardo fisso nel mio mi disse <<
Dimmi cosa devo fare >>.
Presi fiato e con tono fermo e deciso gli raccontai il mio
piano <<
Dovrai andare da Damon e dirgli che sto bene, per essere sicura che tu
lo abbia rintracciato mi farai mandare un messaggio da Bonnie, non ti
preoccupare lei saprà come fare, poi dovrai aiutarli a
trovare
un modo per rendere Klaus inoffensivo, in fondo sei un Originario anche
tu e non posso credere che tu non conosca il modo di ucciderne uno
senza che possa tornare in vita, tutti conoscono i loro punti deboli,
quando avrete trovato un modo e solo allora potrai svelare loro dove mi
trovo altrimenti faranno dei gesti avventati a verrano senza un piano,
ci siamo capiti? >> rimasi in attesa di una
conferma da
parte dell'Originario che mi guardava perplesso, forse c'era qualcosa
di poco chiaro nel piano, perché non mi dava nessuna
conferma,
poi improvvisamente cominciò a parlare
<< Va bene, c'è solo un problema, non
c'è un modo
per uccidere un originario, questo già dovresti saperlo
>>
aveva dannatamente ragione, avevo davvero sperato che almeno lui
conoscesse un altro modo, avevo organizzato tutto il mio piano
basandomi
su questa convinzione e ora cosa potevo fare, così rimasi
qualche secondo a pensare e poi gli dissi <<
Sono sicura che con l'aiuto di Bonnie, Damon e degli altri troverete un
modo, adesso devi andare >>.
Non gli diedi il tempo di replicare e mi avviai alla scala
per
tornare al piano terra e accompagnarlo alla porta, Elijah mi seguiva in
silenzio con passo deciso, non appena fummo davanti alla porta afferrai
la maniglia e la aprii un pò titubante, rimasi sulla soglia
e
gli feci segno di andare con la testa, Elijah uscì e si
voltò verso di me, colsi l'occasione per dargli le ultime
direttive <<
Se entro un giorno non avrò notizie da Bonnie
svelerò la
tua fuga a Klaus, non perdere l'occasione di vendicarti >>
mi voltai e mi chiusi la porta alle spalle, tremavo come una foglia,
avevo paura, se non avessero trovato un modo di fermare Klaus non avrei
avuto via di scampo, sarei dovuta restare con loro e farmi trasformare.
Mi diressi verso le scale che portavano al secondo piano, le percorsi
con passo stanco, come se dovessi trasportare il peso del mondo sulle
mie spalle, finalmente arrivai alla porta della mia camera da letto,
entrai e mi buttai sul letto, misi il viso tra i cuscini e cominciai a
piangere, potevo sentire il tessuto delle lenzuola bagnarsi con le
lacrime che sgorgavano senza freno dai miei occhi, rimasi a lungo a
letto, quando finalmente riuscii a smettere di piangere, mi alzai e
uscii sulla terrazza, ormai era buio e il tramonto aveva lasciato il
posto a un manto estremamente fitto di stelle, cercai di farmi forza e
pensai che in fondo non ero così lontana da Damon
perché
di sicuro anche lui stava osservando le stesse stelle, sentivo la sua
mancanza più di ogni altra cosa, non sapevo se avrei
resistito
senza di lui, con questa consapevolezza mi diressi verso il letto, ero
davvero stanca, avevo avuto decisamente troppe emozioni,
così mi
sdraiai e mi lasciai cullare dai ricordi così che lentamente
potessi addormentarmi sognando le persone che amavo.
CONTINUA
Spazio
autrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo, come promesso le cose si
stanno mettendo male e la nostra povera Elena è in balia di
Stefan, purtroppo per lei questo non sarà il capitolo
peggiore che dovrà affrontare.ù
Finalmente il piano è nella fase uno, risvegliare Elijah,
vedremo presto che sarà fondamentale.
Spero vi sia piaciuto, a mercoledi prossimo...kiss kiss
|
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Capitolo 15 *** Fottuti sentimenti ***
Cap.15 Fottuti sentimenti
Cap.15
Fottuti sentimenti
Dio come mi odiavo, di sicuro non mi ero mai odiato
così
tanto in tutta la mia miserabile non vita e forse anche in tutta la mia
vita umana.
Ero stato così debole, non era da me, non avrei dovuto
accettare
le sue condizioni, ora forse sarei morto ma lei sarebbe stata salva,
non potevo perdonarmi in nessun modo e mi sarei sentito colpevole per
il resto della mia dannata eternità, non avrei
più avuto
il coraggio di guardarla negli occhi.
Ormai era partita da due giorni e tra poche ore sarebbero stati tre,
tre terribili giorni senza di lei, non avevo avuto ancora nessuna
notizia e chissà quanto ci sarebbe voluto prima che potessi
averne qualcuna, ero totalmente pervaso da una sensazione di impotenza
che mi faceva impazzire risvegliando in me gli istinti da predatore, da
quando era partita ero tornato ad essere il vampiro spietato di un
tempo, ero tornato ad uccidere, come se la mia umanità fosse
partita con lei.
Anche ora che stavo seduto sul divano davanti al camino nel mio
salotto, volevo uccidere e far soffrire, come se le sofferenze altrui
potessero lenire le mie.
Mi alzai con uno scatto dal divano e scagliai il bicchiere di whisky
che stavo sorseggiando poco prima dritto nel fuoco, che alimentato
dall'alcool aumentò le sue fiamme, anche se ero annebbiato
dalla
rabbia e dall'alcool i miei sensi super sviluppati percepirono una
presenza alle mie spalle così lentamente mi voltai e mi
trovai
davanti Alaric visibilmente preoccupato e affranto, non servivano
parole per capirci, potevamo sentire l'uno il dolore dell'altro, non
riuscivo ancora a capacitarmi di come un semplice umano come lui avesse
potuto abbattere le mie barriere e diventare così importante
per
me tanto da potermi fidare di lui e da potergli affidare il mio dolore
per cercare conforto e aiuto per lenirlo, eppure Rick ci era riuscito,
con il tempo avevamo costruito un rapporto molto simile all'amicizia,
fatto di rispetto, comprensione e perdono, doveva avere un cuore
davvero grande per avermi perdonato di aver trasformato Isobel, e ora
era davanti a me come sempre pronto a caricarsi il peso della mia
sofferenza per rendermela più sopportabile.
Restammo a guardarci per qualche secondo poi Rick disse <<
Ancora nessuna notizia ? >> non gli risposi,
mi limitai a fare cenno di no con il capo, così Alaric
proseguì <<
Forse dovresti uscire da qui, e non per dissanguare qualcuno ma per
farti una sana bevuta con me al Grill ? >>
lo guardai con gli occhi sbarrati, come diavolo faceva a saperlo, non
poteva avermi seguito e tenuto sotto controllo in questi giorni me ne
sarei accorto, così decisi di domandarglielo <<
Verrò con te al Grill solo se mi dici come fai a sapere
delle persone che ho ucciso ! >> rimasi in
attesa di una risposta a lungo, forse Rick stava coprendo qualcuno, poi
finalmente parlò <<
Kathrine ti tiene d'occhio e ha coperto le tue tracce dato che tu non
te ne sei preoccupato >> lo
fissai stupito e abbozzai un sorriso compiaciuto, dovevo ricordarmi
di ringraziare Kat, cosa che non avrei mai creduto di fare,
così dato che Rick aveva risposto alla mia domanda mantenni
la promessa, afferrai il giubbotto di pelle appoggiato sul divano e mi
diressi verso la porta
facendo cenno a Rick di andare, percorsi il vialetto seguito da Alaric
e salii al posto di guida della mia Camaro, rimasi in attesa che Alaric
salisse in auto e non appena fummo entrambi a bordo partii sgommando
alla volta del Grill.
Il viaggio mi sembrò più breve di quanto
ricordassi,
forse la sola presenza di qualcuno al mio fianco con cui condividere il
mio dolore mi faceva sentire meno solo, eppure ero abituato ad essere
solo, non riuscivo capire come era possibile che la sola presenza di
Rick potesse darmi conforto, forse era questo che significava essere
umani, trarre conforto dagli altri, era passato talmente tanto tempo da
quando lo ero anche io che non riuscivo a ricordare come fosse, di una
cosa ero sicuro, Alaric sarebbe stato un amico qualunque cosa sarebbe
successa in futuro.
Parcheggiammo davanti all'ingresso e ci dirigemmo all'interno del
locale, come al solito era tutto pieno e brulicante di ragazzi che si
divertivano tra di loro, prendemmo posto proprio al bancone dove il
barista ci servì senza perdere tempo un whisky a testa, lo
trangugiammo in un sorso e Rick rivolto al barista disse <<
Ehi Steve non ti fermare finché non stiamo più in
piedi,
abbiamo parecchi dispiaceri da dimenticare! >>
, non
facevamo in tempo a finire il drink nel bicchiere che già ne
avevamo un altro davanti, in poco tempo ne avevamo bevuti una decina a
testa ed eravamo decisamente ubriachi fradici, così
finalmente
Steve smise di servirci da bere.
Ormai straparlavamo entrambi, Rick mi raccontava di Jenna e di come la
sua morte lo avesse distrutto, aveva perso per la seconda volta la
donna che amava e forse non avrebbe più avuto il coraggio di
innamorarsi, aveva troppo paura di soffrire ancora, e io gli raccontavo
di come Elena fosse stata la mia salvezza e la mia luce.
L'orario di chiusura aveva messo fine alle nostre confessioni a cuore
aperto e ci aveva messo davanti al problema di come tornare a casa,
eravamo entrambi troppo ubriachi per guidare, così ci
sedemmo
sul cofano della mia auto in attesa di riacquistare un pò di
lucidità per poter far si che almeno uno dei due fosse
in
grado di guidare senza andare fuori strada o peggio.
Mentre aspettavamo mi resi conto che ci stavano venendo in contro
Bonnie e Jeremy, probabilmente avevano passato anche loro la serata al
Grill, ma avevano preferito restare in disparte per darmi la
possibilità di sfogarmi con Rick.
Bonnie ci fece un segno di saluto con la mano restando un pò
in
disparte in attesa che Jeremy tornasse da lei, al contrario il fratello
di Elena si era avvicinato e aveva dato una pacca sulla spalla a Rick e
ridendo aveva detto <<
Ragazzi siete proprio messi male, ne avrete da aspettare prima che
possiate tornare a casa...se ti va puoi tornare con me Rick
>>, il mio compagno di bevute non se lo fece
ripetere due volte e voltandosi verso di me mi disse <<
Non ti dispiace vero Damon, tanto non credo che resterai solo a lungo
>>, non riuscivo a capire cosa intendesse
dire, comunque gli feci cenno di andare e rimasi seduto da
solo, di nuovo.
Li guardavo allontanarsi mentre raggiungevano a piedi l'auto di Bonnie
parcheggiata poco lontano dalla mia, avevo la sensazione che
l'oscurità mi stesse risucchiando di nuovo cancellando anche
lo
spiraglio di luce che mi aveva lasciato la serata trascorsa con Alaric,
come avevo previsto i miei sensi si erano acutizzati e messi in
allerta, come se la sbornia fosse passata in un istante, il mio istinto
da predatore era ufficialmente alla ricerca di una preda senza che io
potessi controllarlo, mi resi conto di dirigermi spavaldo e sicuro
verso una ragazza che cercava le chiavi della sua auto all'interno
della borsa, era piuttosto carina anche se non era quello che mi
interessava, mi appoggiai con una mano al cofano della sua auto e la
guardai, sicuro che il mio aspetto la avrebbe attirata come una
calamita, dopotutto ero stato creato per la caccia e tutto di
me
doveva ammaliare la preda, anche questa volta non fallii e la ragazza
alzò il suo sguardo su di me rimanendo praticamente
imbambolata,
così non mi lasciai scappare l'occasione e mi scagliai
contro di
lei pronto a succhiarle tutta la vita, stavo per azzannarla al collo
quando qualcosa mi respinse e andai a sbattere violentemente contro il
muro del locale che era a diversi metri di distanza.
Mi alzai in un istante, ma della ragazza non c'era più
nessuna
traccia, in compenso fui atterrato di nuovo e quando mi resi conto di
quello che stava succedendo identificai il mio assalitore in Kathrine
che mi teneva a terra bloccandomi le spalle con le mani, mi guardava
con rabbia e delusione e mi sputò in faccia tutto il suo
disappunto <<
Che diavolo fai, sei diventato pazzo, non ho più intenzione
di
coprirti, va bene nutrirsi di sangue umano, ma ucciderli senza motivo
è un'altra cosa, l'ho imparato anche io, che diavolo ti
succede
? >>, non volevo rispondere alle sue
domande, dopotutto
non glielo dovevo, visto quello che mi aveva fatto in passato,
così la spinsi via e mi alzai, mi ripulii i vestiti
impolverati
dalla caduta e mi diressi verso l'auto deciso a tornarmene a casa,
senza voltarmi salii in macchina e sgommando mi diressi verso casa mia,
lasciando Kathrine nel parcheggio da sola.
Quando arrivai a casa salii direttamente in camera, mi tolsi la
camicia e mi diressi sulla terrazza, erano le tre del mattino passate
da un bel pò e il cielo era pieno di stelle, rimasi ad
osservarle a lungo nella speranza che potessero dirmi qualcosa, se
almeno
avessero potuto dirmi che stava bene, se almeno avessero potuto dirle
che la amavo da morire, e invece non avevo modo di comunicare con
Elena, questa situazione spingeva la mia frustrazione e la mia rabbia
a dei nuovi limiti, che non avrei mai pensato di raggiungere, quanto
meno non per una donna, Elena si era radicata così
profondamente
in me da cambiarmi e da spronarmi ad essere migliore solo per cercare
di essere degno di lei, non sempre ne ero stato capace ma lei mi aveva
sempre perdonato e capito, questa piccola e fragile umana era senza
dubbio l'altra metà della mela, la mia anima gemella, la
persona
con cui ero destinato a condividere la mia vita.
Con questa consapevolezza mi diressi verso il mio enorme letto, troppo
vuoto senza di lei, e mi sdraiai lasciandomi cadere tra i cuscini, ero
davvero stremato, cosa insolita per un vampiro, ma la serata era stata
sentimentalmente impegnativa per me che non ero abituato a dare sfogo
ai miei sentimenti, se non a quelli negativi come la rabbia e la
sofferenza, se c'era qualcosa che non andava io distruggevo e ammazzavo
di certo non mi psicanalizzavo come questa sera, che diavolo mi era
successo, questi fottuti sentimenti mi avevano reso più
umano e
meno vampiro, più debole e meno coraggioso, più
vivo e meno
morto.
Lentamente mi addormentai cullato dalla consapevolezza che avevo fatto
un passo in più per avvicinarmi a lei, per essere
più
simile ad un uomo piuttosto che ad un mostro, un passo in
più
per essere l'uomo che lei voleva che io diventassi e l'unico modo per
esserlo era lasciarmi guidare dal mio cuore, lo stesso che lei aveva
fatto ricominciare a battere e che ora mi gridava di essere migliore
per lei ma anche per me stesso.
CONTINUA
Spazio
autrice
Ciao a tutti...spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento...
e spero di aver reso l'idea della sofferenza che sta spingendo Damon
sull'orlo del barato.
Ho deciso di inserire anche i Pov di Damon per dare più
spessore alla storia, in fondo Elena alla lunga può essere
noiosa, non solo da leggere ma anche da scrivere, con Damon posso
esplorare nuove sfaccettature caratteriali molto interessanti.
Comunque sproloqui da pazza a parte, spero di avervi soddisfatte..
A settimana prossima...kiss kiss
|
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Capitolo 16 *** Notizie ***
Cap.16 Notizie
Cap.16
Notizie
Quando mi svegliai avevo un terribile mal di testa e di
certo
questo maledetto sole che mi sferzava la pelle e gli occhi non mi
aiutava, così mi alzai per chiudere le tende, volevo solo
dormire e non pensare, volevo solo aspettare senza potermi rendere
conto del tempo che passava per soffrire un pò di meno,
afferai
la tenda e feci per chiuderla quando nel giardino notai una figura
così simile a lei e il mio cuore sobbalzò, per un
attimo
mi sembrò di sentirlo battere di nuovo, sforzai la mia vista
da
vampiro ancora infastidita dal sole e riconobbi le fattezze di Elena ma
non il suo profumo, era sicuramente Kathrine, così chiusi
deluso
le tende e mi diressi in salotto dove ero sicuro che Kat mi avrebbe
aspettato per farmi l'ennesima predica.
Non appena varcai la soglia del salotto notai Kathrine che sorseggiava
un bicchiere colmo di sangue guardando fuori dalla finestra, quanto
l'avevo amata e poi odiata con altrettanta forza e ora cosa provavo nei
suoi confronti di sicuro gratitudine, se lei non mi avesse usato e poi
trasformato ora non sarei qui e non potrei amare la mia anima gemella,
mi avvicinai lentamente al divano e mi sedetti senza fare rumore, si
era sicuramente resa conto che ero li ma non accennava a voltarsi o a
proferire parola.
Guardai l'orologio a pendolo del salotto e mi resi conto che erano le
cinque del pomeriggio, avevo dormito parecchio, non era decisamente da
me, all'improvviso Kathrine attirò la mia attenzione
sbuffando
rumorosamente, aveva sicuramente qualcosa da dirmi ma non trovava il
coraggio, così parlai per primo <<
Cosa devi dirmi ? >>, Kat si
voltò con uno scatto e con un balzo mi schiacciò
contro il divano e con rabbia mi gridò in faccia <<
Le ho fatto una promessa, lo capisci questo, devo tenerti d'occhio, ma
tu mi rendi le cose complicate, io non sono una baby sitter, si fida di
me e non posso deluderla >>, aveva fatto una
promessa ad
Elena, da quando erano così amiche e da quando Elena si
fidava
di lei, ero sconvolto, non potevo credere alle parole che avevo appena
sentito, Elena aveva affidato il compito di tenermi sotto controllo a
Kathrine e non a Caroline o Alaric, così cercai di
ricompormi e
sussurrai <<
Grazie >>
, io Damon Salvatore avevo appena detto grazie e lo avevo detto a
Kathrine Pierce, alzai lo sguardo e mi resi conto che sul viso di Kat
era scivolata silenziosa una lacrima, in 145 anni mai l'avevo vista
piangere e ora era davanti a me in lacrime più
vulnerabile
che mai, tutto per una persona che solo qualche mese prima aveva
cercato di uccidere senza ripensamenti, ora avevo la certezza che Elena
fosse davvero speciale, il suo potere non era una forza fuori dal
comune o una super velocità ma la capacità di
penetrare
nelle anime e nei cuori delle persone che incontra sul suo cammino e di
cambiarli e migliorali.
Le misi le mani sulle spalle e la spinsi delicatamente lontano da me
fino a farla sedere sul divano, mi accomodai accanto a lei, rimasi a
guardarla piangere silenziosamente per molto tempo, poi presi coraggio
e la abbracciai dolcemente, come si abbraccia un amico per dargli
conforto e le sussurrai all'orecchio <<
Andrà tutto bene la riporteremo a casa, te lo prometto
>>,
la allontanai leggermente da me e la guardai negli occhi risoluto, li
sul quel divano io e Kathrine non eravamo mai stati così
vicini
e così uniti, sapevo che mi avrebbe aiutato in qualunque
modo
pur di salvare Elena.
Molto lentamente si ricompose e smise di piangere, ora era la solita
Kathrine, prepotente e iraconda, mi scoccò un'occhiataccia e
mi
disse <<
Se
dici a qualcuno quello che è successo ti giuro che ti
strappo il
cuore con le mie mani e lo in pasto ai licantropi ! >>
la
guardai divertito, ora non poteva più minacciarmi
perchè
non le avrei più creduto, aveva oltrepassato un limite dal
quale
non si torna più indietro e io lo sapevo bene, finsi
comunque di
stare al gioco e fingendomi terrorizzato le dissi <<
Ti prego non farmi del male, ti prometto che non lo dirò a
nessuno >>
ci guardammo un istante e poi entrambi sorridemmo, Kat mi fece un cenno
di saluto con la mano e in una frazione di secondo ero di nuovo solo,
con quella traditrice della mia anima che mi stava facendo
letteralmente impazzire.
Grazie a Dio rimasi solo per poco, non so se sarei riuscito a
trattenere
il mio istinto da predatore a lungo, non riuscivo a ricordare da quando
mi piacesse stare in compagnia ero sempre stato un solitario, anche
quando ero umano, ero davvero diventato una persona nuova che mi era
totalmente sconosciuta, alzai lo sguardo e mi resi conto che erano
passate un paio d'ore da quando Kathrine era andata via e avevo passato
la maggior parte del tempo seduto sul divano con la testa tra le mani
nel tentativo di spegnere quei sentimenti che tanto mi facevano
soffrire, purtroppo fu tutto vano e stizzito mi alzai per dirigermi in
cantina a prendere una sacca di sangue, quando sentii bussare e mi
diressi verso la porta, la aprii e mi trovai davanti Caroline, come al
solito la salutai prendendola in giro <<
Ciao Barbie >>
vidi allargarsi un sorriso enorme sul suo viso, forse le piaceva quando
la salutavo così, non ci avevo mai pensato, dopotutto aveva
rischiato la sua vita per aiutarmi durante l'ultimo scontro con Klaus,
dovevo ammettere che l'avevo sottovalutata e di molto, fino a quel
giorno, aveva rischiato la sua vita per salvare quella di una persona
che l'aveva usata e maltratta, forse non era così stupida e
superficiale come avevo sempre creduto.
Le feci cenno con la testa di entrare e non se lo fece ripetere due
volte, si fiondò in salotto andando a sedersi sul divano, la
raggiunsi e mi sedetti accando a lei, solo allora notai che teneva un
pacchetto sulle ginocchia, iniziò delicatamente a scartarlo
e
dolcemente mi disse <<
So che non abbiamo bisogno di mangiare, ma questo mi aiuta quando sono
triste e depressa >>,
mi resi conto che teneva tra le mani una stecca di cioccolato fondente,
la spezzò in due con gesto deciso e me ne porse
metà, la
guardai un pò stupito e poi le dissi <<
E' da poppanti, io non lo mangio il cioccolato >>,
mi guardò divertita e mi disse <<
Sarà il nostro segreto, non dirò a nessuno che il
terribbile Damon Salvatore si è mangiato mezza tavoletta di
cioccolato perchè era depresso >>,
le sorrisi e
afferrai il cioccolato che teneva in mano, questa ragazza mi
sconvolgeva sempre di più, si era trasformata in tutti i
sensi,
non solo diventando un vampiro ma anche diventando una donna leale e
sicura di se, equilibrata e ironica, era diventata una persona speciale
e per una volta avevo contribuito anche io a creare qualcosa di buono,
mi sentivo quasi un genitore, in fondo il sangue che l'aveva
trasformata, anche se involontariamente era il mio.
Non l'avrei mai ammesso neppure sotto tortura, ma il cioccolato mi era
piaciuto parecchio e aveva anche risollevato il mio morale, anche se
probabilmente più che del cioccolato era stato merito della
simpatia di Caroline, mi faceva decisamente sorridere e mi sentivo
più leggero quando le stavo vicino, questa esperienza mi
stava
facendo scoprire persone che credevo mi odiassero e invece si
preoccupavano per me, era solo colpa mia che li avevo sempre tenuti
lontani e mi ero isolato, mi ero così tanto impegnato a
disprezzarli che non mi ero accorto che invece loro tenessero a me
sinceramente, nonostate tutto quello che avevo combinato.
Ormai erano le nove passate e Caroline doveva andarsene aveva
appuntamento con il suo lupo al Grill, così la accompagnai
alla
porta e con mia grande sorpresa quando la aprii mi trovai davanti
Alaric che sorridendo a Caroline le disse <<
Anche tu qui, oggi c'è stata una processione, so che
è passata anche Kathrine >>,
Caroline ricambiò il sorriso e mentre scendeva le scale per
andarsene disse <<
Già, sono parecchi quelli che si preoccupano per il nostro
vampiro triste >>,
restammo a guardarla scomparire dal vialetto, poi feci accomodare Rick
in salotto e gli versai un whisky, ma appena gli porsi il bicchiere lo
guardò disgustato e disse <<
Ehi amico non ti sono bastati quelli di ieri sera, devo ancora smaltire
la sbornia >>
sorrisi e in un sorso trangugiai il bicchiere che avevo in mano, come
risposta alla sua affermazione di prima, poi l'atmosfera si fece
silenziosa ed entrambi sapevamo il perchè, il nostro
pensiero
era rivolto a lei, chissà dov'era, se stava bene, se
l'avremmo
mai rivista.
Rick si alzò si diresse verso il camino appoggiando le mani
sulla mensola di legno che sovrastava la struttura di marmo del camino
e con un filo di voce mi disse <<
Ancora nulla ? >>,
questa volta non riuscii a trattenermi ed eplosi con un vulcano in
piena eruzione, lanciai con tutta la mia forza il bicchiere che avevo
in mano che si schiantò contro il muro diventando
praticamente
polvere e gridando in preda alla furia investii Rick con tutta la
rabbia che avevo represso fino a quel momento <<
No nessuna cazzo di notizia, non credo che ce ne saranno e non credo
che la rivedremo più, continuare a chiedere se ci sono
notizie
non le farà di certo arrivare e di certo non mi
farà
sentire meno colpevole, perchè lo sappiamo tutti che
è
per colpa mia se è partita, se lo ha fatto è
stato solo
per salvare me, ancora una volta è di nuovo colpa mia,
dovrei
uccidermi e farla finita forse la gente intorno a me la finirebbe di
soffrire ! >> respiravo affannosamente come
se quelle
parole che avevo appena gridato mi fossero costate uno sforzo fisico
terribile, avevo stretto talmente forte i pugni che dovevo essermi
ferito da solo perchè le mie mani stavano sanguinado
copiosamente, fortunatamente ero un vampiro e le ferite si
rimarginarono subito.
Alaric mi fissava sconvolto per la scena alla quale aveva appena
assistito, ero appena crollato davanti ai suoi occhi schiacciato dai
sensi di colpa, rimase immobile a guardarmi, forse spaventato dalla mia
reazione improvvisa e violenta, poi lentamente si avvicinò e
mettendomi una mano sulla spalla mi disse <<
Non è colpa tua, è partita per salvarci tutti,
siamo
sulla stessa barca, non devi portare questo peso da solo, condividilo
con noi, siamo i tuoi amici e ti vogliamo bene >>
mi
attirò a se con la mano che aveva appoggiato sulla mia
spalla e
mi abbracciò, era un' abbraccio fraterno, come quelli che ci
scambiavamo io e Stefan quando eravamo ancora umani, mi sentii
stranamente rincuorato da quella stretta e riacquistai un pò
di
calma, poi improvvisamente sentimmo bussare alla porta e ci voltammo
entrambi un pò preoccupati, ormai si era fatto tardi chi
poteva
essere a notte fonda.
Ci avvicinammo alla porta e Rick impugnò il paletto che
teneva
nella tasca della giacca, mi fece cenno di aprire, afferai la maniglia
e con un solo rapidissimo gesto aprii la porta, per un istante l'aria
smise di arrivare ai polmoni di entrambi.
Davanti a noi sulla soglia c'era Elijah che ci sorrideva beffardo, ero
pronto ad attaccarlo se solo avesse mosso un muscolo, ero decisamente
furioso, come poteva essere li dopo quello che aveva fatto, ci aveva
traditi, era solo colpa sua se Klaus era ancora vivo, così
gli
ringhiai con rabbia <<
Che diavolo ci fai qui ? >>, dal suo viso
sparì il sorriso beffardo che fino a poco prima mi aveva
irritato e gentilmente disse <<
Mi ha mandato Elena, sono qui per aiutarvi, dovete chiamare subito la
strega >>, mi voltai verso Rick, sapevo che
stavamo pensando la stessa cosa, mi spostai dall'ingresso e deciso gli
dissi <<
Entra >>.
Ci dirigemmo in salotto ed Elijah si accomodò sul divano,
nel
frattempo Alaric era andato a chiamare Bonnie, così ebbi
l'occasione di restare da solo con lui, continuavo a fissarlo e se solo
lo sguardo avevesse potuto uccidere credo proprio che Elijah sarebbe
morto sul colpo, mi persi mei pensieri mentre attendevamo il ritorno di
Alaric, ero così felice di sapere che almeno Elena era viva
e
che si stava adoperando per farsi salvare, ora mi sentivo un
pò
meno in colpa e potevo vedere la luce alla fine del tunnel.
Rick tornò in salotto e disse <<
Ho avvisato tutti, tra poco saranno qui >>,
nessuno disse niente, anche se eravamo curiosi di sapere il messaggio
che ci mandava Elena, avevamo deciso di aspettare l'arrivo del resto
del gruppo, così mi sedetti sulla poltrona vicino al camino
e mi
persi a guardare le fiamme che scoppittavano allegre e senza regole,
finchè non fui risvegliato dal mio torpore dal suono del
campanello, eravamo tutti nel salotto pronti a sentire il racconto del
vampiro Originario ed eravamo ancora più pronti per
organizzare
un piano di salvataggio.
CONTINUA
Spazio
autrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo, la storia sta ufficilamente entrando
nella fase centrale, nei prossimi capitoli assisteremo
all'organizzazione del salvataggio di Elena che sarà
tutt'altro che facile e senza problemi, comunque non posso anticiparvi
niente...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, non è accaduto
niente di fondamentale a parte l'arrivo di Elijah che porta notizie
della nostra piccola Elena.
Nel capitolo precedente abbiamo visto un Damon distrutto e in crisi, in
questo capitolo è ancora in crisi ma comincia a rendersi
conto di non essere solo, Alaric gli dice che i suoi amici gli vogliono
bene e Caroline e Kat si prodigano una per proteggerlo l'altra per
tirarlo su di morale.
Purtroppo questa settimana non posso augurarvi una buona visione per il
nostro telefilm preferito e allora vi auguro buona attesa per il
prossimo capitolo...kiss kiss
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Capitolo 17 *** Ricerche ***
Cap.17 Ricerche
Cap.17
Ricerche
Eravamo tutti riuniti nel salotto e aspettavamo con ansia di avere
delle spiegazioni dall'Originario, la tensione era altissima ed eravamo
tutti estremamente nervosi, sopratutto il sottoscritto, continuavo a
camminare nervosamente su e giù per tutta la lunghezza del
salotto, sembravo quasi posseduto da una forza che non mi permatteva di
stare fermo, dopo alcuni minuti che mi sembrarono interminabili Elijah
con voce ferma disse <<
Elena sta bene per il momento, non vuole che vi riveli dove si trova,
ma vuole che Bonnie le mandi un messaggio per dirle che sono con voi e
che andrà tutto bene, dovremo lavorare insieme per trovare
un
modo per sconfiggere Klaus, non sarà semplice ma con le mie
conoscenze sugli Originari e con le conoscenze di Bonnie sulla magia,
forse potremmo trovare un modo >> non era
quello che
volevo sentirmi dire, volevo sapere dove si trovava Elena e correre a
salvarla così mi avvicinai ad Elijah e afferandolo per il
colletto della camicia gli dissi <<
Devi dirmi dove si trova, la devo andare a prendere, non mi serve un
piano, ci penserò strada facendo >>
l'Originario non si scompose e con un sorrisetto beffardo stampato in
faccia mi disse <<
Elena me lo aveva detto è proprio per questo che non vuole
che
vi riveli dove si trova, non vuole che ti faccia uccidere, non
preoccuparti appena avremo un piano partiremo per salvarla
>> ormai ero furioso, facevo fatica a
trattenermi, così gli ringhiai a denti stretti <<
Bonnie farà un incantesimo di localizzazione e la
troverò senza il tuo aiuto >>,
Elijah quasi scoppiò a ridermi in faccia, nonstante ancora
lo
tenessi per la camicia e lo strattonassi abbastanza violentemente e mi
disse divertito <<
Sei proprio un novellino, mio fratello è furbo,
avrà
sicuramente fatto un incantesimo per evitare che li trovassimo, ma se
volete provare siete liberi di farlo, ora Bonnie ti pregherei di
mandare il messaggio alla tua amica e ritengo la discussione chiusa
>>, Bonnie non se lo fece ripetere e prese
un foglio su cui scrisse un messaggio per Elena
" Verremo a salvarti, non avere paura ", appallottolò il
foglio
e si sedette a gambe incrociate sul tappeto, cominciò a
pronuciare delle formule e in un istante la palla di carta
sparì
dalle sue mani.
Adesso era il momento di elaborare un piano, ma prima di tutto ci
serviva un modo per uccidere Klaus, cosa non semplice purtroppo,
così presi in mano la situazione e dissi <<
Dobbiamo metterci alla ricerca di notizie su come uccidere un ibrido,
credo che Bonnie dovrebbe andare a parlare con Emily, forse lei
può aiutarci, gli altri mi daranno una mano a controllare i
grimori che abbiamo preso al Dr. Martin, forse li troveremo qualcosa di
utile >>, nessuno osò
contraddirmi, tutti si
diressero alle loro occupazioni, Bonnie decise che appena fosse sorto
il sole sarebbe andata con Jeremy a chiedere aiuto ad Emily, solo
Elijah rimase immobile con lo sguardo rivolto alla finestra come se
fosse in trance, all'improvviso si voltò verso di me e disse
<<
Forse ho la soluzione, conosco una strega molto antica, forse
più antica di noi Originari, magari lei potrebbe aiutarci,
purtoppo però dovremo andare a Chicago >>
, ero pronto a partire anche subito quando Kat intervenne e disse <<
Vengo io con te, è meglio che Damon rimanga a Mystic Falls
>>
non mi opposi alla decisione di Kathrine e neppure Elijah lo fece,
così in una frazione di secondo sparirono alla volta della
città del vento.
Passammo il resto della nottata a sfogliare i grimori e a leggere
incantesimi inutili, così in preda alla frustrazione
scagliai il
libro che tenevo in mano contro il muro, ormai era mattina e il sole
era alto nel cielo da diverse ore, Bonnie era già
andata ad
interpellare Emily, ma non era ancora rientrata, così si
insinuò in me il terrore che Emily non volesse aiutarci
perchè aveva delle questioni irrisolte con me o che ancora
peggio non sapesse nulla di come uccidere un ibrido, ero davvero
nervoso, non sarei stato d'aiuto in questo momento, così
senza
dare spiegazioni a nessuno uscii e mi diressi nel bosco, forse li da
solo mi sarei calmato.
Camminai a lungo senza meta, finchè mi resi conto di essere
arrivato alla vecchia cava, dove tutto era cominciato, dove mio
fratello mi aveva obbligato a trasformarmi, dove avevo giurato di
odiarlo per l'eternità e di rendere la sua non vita
un'inferno,
sorrisi al solo pensiero di quante cose erano cambiate, di come alla
fine non l'avessi mai odiato veramente e avessi sempre cercato di
proteggerlo, ma ora le cose sarebbero state ancora così, non
sapevo se sarei riuscito ad aiutarlo e a salvarlo da se stesso un'altra
volta, la prima volta era stata Lexi a mostrargli la via per non essere
un mostro, ma questa volta non sarebbe stato così semplice,
il
mostro si era radicato così profondamente in lui tanto da
farmi
dubitare delle sue possibilità di redenzione.
Oggi a differenza del passato, la mia priorità è
proteggere la donna che amo e non so se sarei disposto ad anteporre la
salvezza di mio fratello alla sua sicurezza, lui ha sacrificato la sua
vita e la sua umanità per salvare la mia vita, ma ora che
sono
felice non posso non essere almeno un pò egoista, sono stato
solo per tutta la mia vita e anche dopo, non mi è mancata la
compagnia femminile, questo no di certo, ma nessuna di loro mi ha mai
amato, erano solo marionette per rendere la mia vita un pò
meno
vuota, ora che ho trovato una persona che mi ama non posso permettere
che nulla la ferisca o le faccia del male, anche se significa
combattere contro mio fratello, anche se lo amo immensamente.
Sapevo che non sarebbe stato facile, ma nulla è
più
importante di lei in questo momento, tutto il mio universo ruota
intorno alla mia Elena, dovevo fare una scelta, non avevo alternative,
dovevo sacrificare la salvezza di mio fratello per quella della donna
che amo, non avrei potuto salvarli entrambi senza conseguenze.
Ormai era pomeriggio inoltrato ed ero stato lontano parecchio,
sicuramente si stavano chiedendo che fine avessi fatto, così
decisi di tornare a casa, appena mi voltai mi resi conto di una
presenza dietro un albero, sapevo perfettamente chi fosse,
così
la salutai beffardo <<
Ciao Barbie, adesso mi segui >>,
la vidi uscire dal suo nascondiglio con un enorme sorriso stampato in
faccia, con un movimento fulmineo mi fu accanto e di slancio mi
gettò le braccia al collo abbracciandomi, rimanemmo in
quella
posizione per alcuni minuti, un pò perchè
Caroline non
accennava ad allontanarsi un pò perchè mi aveva
colto
alla sprovvista.
Quando finalmente si allontanò da me mi disse <<
Sapevo che ne avevi bisogno, gli abbracci fanno davvero bene
>> le sorrisi dolcemente e le dissi <<
Hai ragione ora mi sento meglio >>
era incredibile come questa bambolina bionda potesse irritarmi e
mettermi di buon umore nello stesso momento, vedeva il mondo sempre
rosa anche quando era tutto nero e sapeva contagiare gli altri, se
restavi nel suo campo gravitazionale abbastanza a lungo potevi vedere
qualche sfumatura di rosa anche tu, come succedeva a me che per
definizione vedevo tutto nero praticamente sempre.
Sapeva sempre quando mi serviva il suo modo di affrontare le cose e
anche ora era giunta in mio soccorso, si schiarì la voce e
mi
disse <<
So a cosa pensi, non ti preoccupare li salveremo entrambi, non dovrai
scegliere >>,
doveva avere delle doti speciali perchè avevo la sensazione
che
potesse leggermi nella mente, non le risposi e mi limitai ad abbozzare
un sorriso di ringraziamento e le feci cenno con la mano per farle
strada verso casa, speravo davvero che avesse ragione e che non fossi
obbligato a scegliere, altrementi sarebbe stata di sicuro una scelta
straziante per tutti.
Percorremmo il resto della strada in silenzio fianco a fianco, quando
arrivammo a casa trovammo il resto del gruppo in fermento, Bonnie era
rintrata e le voci concitate che si sovrapponevano ci fecero capire che
dovevano esserci novità, entrammo in salotto attirando
l'attenzione di tutti e Alaric agitato disse <<
Abbiamo delle novità, siamo sulla buona strada
>>,
cercai Bonnie con lo sguardo e le feci cenno di raccontare, era
visibilmente provata ma si fece forza e dopo aver inspirato
profondamente cominiciò a parlare <<
Emily ci ha confermato che non c'è un modo per uccidere un
ibrido come Klaus, l'unico modo per fermarlo
è trasformarlo
nuovamente in un essere umano e poi ucciderlo, ma è un
incantesimo molto antico e molto potente, non ne ho trovato traccia in
nessuno dei grimori che abbiamo qui, quindi è antecedente a
queste fonti, ho già avvisato Kat, ora dobbiamo solo sperare
che
la strega interpellata da Elijah sappia dirci qualcosa, altrementi
siamo in un vicolo cieco >>, ora mi sentivo
un pò
meno in colpa e un pò più tranquillo, un modo per
battere
Klaus esisteva, ora le nostre speranze erano riposte nella strega di
Elijah, se ci avesse dato qualche informazione più
dettagliata
avremmo potuto organizzare un piano che avesse un senso, ringraziai
Bonnie con un cenno della testa e mi avvicinai al tavolino dei liquori,
mi versai un whisky e cominciai a sorseggiarlo lentamente mentre
osservavo il tramonto, alle mie spalle sentivo le voci dei miei amici
ma non li ascoltavo più, ora pregustavo solo il momento in
cui
avrei avuto la mia rivincita su Klaus e avrei riabbracciato la donna
della mia vita.
CONTINUA
Spazio
autrice
Prima di tutti perdonatemi di non aver postato mercoledi, ma ho avuto
problemi al lavoro e ho fatto degli orari da sfruttamento.
Ora passiamo al capitolo, innanzitutto spero che vi sia piaciuto, anche
qui non è accaduto nulla di emozionante ma si comincia a
delineare una strategia per battere Klaus e cominciano a venire a galla
degli incantesimi per sconfiggere l'Originario.
Nei prossimi capitoli finalmente vedremo cosa faranno i nostri amici e
come svilupperanno il loro piano e ci sarà anche una nuova
coppia di innamorati decisamente inedita...kiss kiss
|
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Capitolo 18 *** Non so se sopravviverò ***
Cap.18 Non so se sopravviverò
Cap.18
Non so se sopravviverò
Avevo passato la giornata ad
aggirarmi pigramente per
le stanze di quella enorme villa, in fondo al mio cuore speravo che
Klaus si fosse dimenticato di me e mi avesse abbandonata li, sapevo che
non poteva essere vero, non mi averebbe mai liberata, ero il suo premio
e la sua rivincita, ero sicura che mi avrebbe fatta soffrire
immensamente per vendicarsi dell'affronto subito.
Mi avvicinai lentamente alla finestra che dava sull'enorme terrazza
della mia camera da letto e vidi in lontanaza tre figure che si
avvicinavano alla villa, cercai di metterle a fuoco al meglio, ma la
mia vista da umana non mi era d'aiuto, finalmente quando furono
abbastanza vicini mi resi conto che Stefan e Klaus, erano in
compagnia di una giovane donna molto attraente, aveva lunghi capelli
biondi lisci come la seta, la pelle era leggermente abbronzata, portava
dei jeans stretti, una maglietta nera leggermente morbida sui fianchi e
un paio di ballerine di vernice nera, sembrava quasi una modella visto
il modo aggrazziato e felino allo stesso tempo in cui si muoveva,
pensai che fosse la cena di uno dei due vampiri, dovevo ammettere che
avevo scelto proprio un pasto grazioso.
Decisi di rientrare in camera e di attendere il loro arrivo,
così mi accomodai sulla morbida poltrona di velluto beige
posizionata accanto alla finestra e con rassegnazione attesi che
qualcuno venisse a cercarmi, attesi a lungo ma nessuno si fece vivo,
eppure ero sicura che fossero entrati in casa dato che avevo sentito le
loro voci al piano di sotto, forse avevano preferito prima cenare e poi
venirmi a cercare, attesi ancora alcuni minuti poi stanca dell'attesa
decisi che mi sarei avventurata al piano di sotto per vedere che fine
avevano fatto, magari avrei potuto salvare quella povera
ragazza
dalle loro grinfie.
Stavo per aprire la porta quando qualcuno mi anticipò ed
entrò nella mia camera, mi trovai di fronte la stupenda
ragazza
che avevo visto rientrare poco prima con i due vampiri, da vicino era
ancora più bella, come se risplendesse di luce propria, mi
osservò per un'istante poi allungò la mano destra
verso
di me e con un dolcissimo sorriso sulle labbra mi disse <<
Ciao sono Scarlett, tu devi essere il mio incarico ? >>,
dapprima la guardai un poi esterrefatta, io ero il suo incarico, non
riuscivo a capire, chi era questa ragazza, poi notando che non era
intenzionata ad abbassara la mano la afferrai e un pò
titubante
mi presentai <<
Ciao sono Elena >>
mi guardava così intensamente negli occhi che credetti
volesse
leggermi nel pensiero, poi il suo sguardo si abbassò sulla
mia
mano che ancora teneva nella sua e disse <<
Davvero un bel lavoro, magia davvero potente, ma penso proprio che
sarà un gioco da ragazzi per me! >>,
con quelle parole mi resi conto di cosa stava parlando, strattonai la
mano allontanandola da quella della strega e un muto terrore
prese
possesso del mio corpo, come promesso Stefan aveva trovato una strega
in grado di togliermi il bracciale di Damon, senza quello non avrei
più avuto protezione e avrebbero potuto fare quello che
volevano
di me, tremavo come una foglia, ma sapevo che non avevo via di scampo,
non potevo fuggire, così cercai di convincere Scarlett a non
compiere l'incantesimo <<
Ti prego non farlo, senza questo bracciale sono perduta, non
potrò difendermi in nessun modo >>
ormai singhiozzavo convulsamente, e il mio viso era inondato dalle
lacrime, tutto ciò però non sembrò
scalfire
neppure un pò la mia interlocutrice che fredda mi disse <<
Non ho nulla contro di te, ma sono in debito con Klaus e non posso
sottrarmi a questa richiesta >>
con un gesto rapidissimo, più simile a quello di una
creatura
dell'oscurità che a quello di una giovane donna, mi
afferò il polso dove portavo il bracciale e me lo strinse
forte
per non farmi scappare, cominciò a pronunciare delle parole
in
una lingua decisamente troppo arcaica perchè potessi afferne
il
significato, ma non appena si interruppe vidi il bracciale slaccairsi e
cadere a terra, non appenà toccò il suolo mi resi
conto
che la pietra che prima emanava luccicchi sovrannaturali era diventata
grigia, come se fosse morta, mi gettai sul pavimento e afferrai il
bracciale incredula, alzai lo sguardo verso la strega e la vidi
voltarsi verso la porta, non appena la raggiunse si voltò
nuovamente verso di me e disse <<
Come promesso la ragazza è libera dall'incantesimo, il
nostro patto è sciolto >>,
la porta si aprì e Stefan varcò la soglia della
camera
rivolgendomi un sorriso che mi fece raggelare il sangue, cosa aveva in
mente, quel sorrisetto prospettava solo guai per me, poi si volto verso
Scarlett e disse <<
Il patto è sciolto puoi andartene >>,
la strega non se lo fece ripetere due volte e velocemente
sparì
dalla nostra vista chiudendosi la porta della camera alla spalle.
Ero sola con Stefan, non riuscivo a capire cosa potesse avere in mente,
sapevo che voleva traformarmi, ma sapevo anche che non lo avrebbe fatto
così presto, Klaus non glielo avrebbe permesso, sicuramente
prima avrei dovuto soffrire, poi mi resi conto di quali fossero i suoi
piani, Stefan mi voleva, voleva stare con me, aveva già
tentato
di avermi pochi giorni prima ma grazie al dono di Damon ero salva, ora
non c'era più nulla a proteggermi, ero in balia del suo
desiderio e non potevo fare nulla per fermarlo.
Rabbrividii al pensiero delle sue mani sulla mia pelle e come di
riflesso strinsi pù forte il bracciale che ancora tenevo in
mano, molto probabilemente Stefan si accorse della mia paura e
avvicinadosi con passo felino mi disse <<
Non dovresti avere paura, sei stata con me parecchie volte e questa non
sarà diversa >>,
il mio sguardo perlustrava rapidamente la stanza alla ricerca di una
via di fuga o di qualcosa con cui difendermi, non trovai nessuna delle
due allora cercai di farlo ragionare <<
Non sei questa persona, ti prego Stefan, tu sei dolce e gentile non
faresti mai una cosa del genere, ti prego non farlo >>,
ormai piangevo in preda al terrore, sapevo perfettamente di non avere
speranze, avevo avuto più volte la prova che del vecchio
Stefan
non era rimasto nulla, eppure speravo ancora di poter risvegliare il
suo lato gentile, per un istante mi osservò come combatutto
da
sentimenti contrastanti, poi riprese a venirmi incontro con quel
sorriso agghiacciante stampato in faccia, avevo fallito miseramente,
ora dovevo solo piegarmi al mio aguzzino.
Mi afferò per un braccio e sentii le ossa scricchiolare
sotto la
sua presa ferrea, soffocai un grido di dolore e mi lasciai trascinare
contro di lui, sentivo il suo corpo marmoreo premere contro il mio, mi
afferrò i capelli e tirandoli mi obbligò a
reclinare la
testa all'indietro, lasciando il collo alla sua mercè, ormai
ero
pronta, mi avrebbe morsa e forse anche anche uccisa, sentii le sue
labbra posarsi sulla delicata pelle del mio collo, ma invece di
mordermi cominciò a coprire ogni centimetro del mio collo di
baci, baci che non desideravo, dai quali però non potevo
sottrarmi, cercavo di pensare ad altro, cercai di immaginare che quelle
labbra fossero di Damon, ma ogni tentativo era vano, ogni movimento di
Stefan mi riportava alla realtà e infrangeva la bolla che mi
ero
costruita.
Non era più la persona che avevo conosciuto, in lui
albergavano
rabbia e risentimento, che in quel momento ero sicura che avrebbe
scaricato su di me, come previsto con un gesto secco e deciso mi
strappò la maglietta e i pantaloni lasciandomi in biancheria
intima, mi osservava come un animale privo di ogni morale, pronto a
dare sfogo ad ogni suo desiderio, anche il più perverso.
Mi diede una spinta e mi scaraventò sul letto, non feci
neppure
in tempo a rendermi conto di quello che stava accandendo che me lo
trovai addosso, mi teneva schiacciata contro il materasso con tutto il
suo peso in modo che non potessi fuggire, non riuscivo più
neppure a piangere, avevo pianto talmente tanto che avevo esaurito le
lacrime, l'unica cosa alla quale riuscivo a pensare era Damon, cosa gli
avrei detto quando sarei riuscita a rivederlo, se mai ci sarei riuscita.
Non c'era dolcezza nei suoi gesti, ma solo furia e desiderio,
così senza tanti preamboli mi strappò anche la
biancheria
intima e mi prese, con tutta la rabbia e la violenza che poteva
scaraventarmi addosso, ero soprafatta dal dolore e mi mancava il
respiro, ogni spinta era come una ferita nel mio cuore che non si
sarebbe mai più rimarginata.
Mi sembrava che il tempo si fosse fermato, potevo vedere ogni suo gesto
a rallentatore, potevo sentire ogni mio muscolo fremere per il dolore e
la sofferenza che mi stava provocando, finalmente raggiunse il piacere
e con un gesto brusco si allontanò da me, si
rivestì in
fretta e uscì dalla camera lasciandomi da sola con la mia
sofferenza.
Rimasi distesa sul letto a lungo rannicchiata in posizione fetale, non
avevo neppure il coraggio di alzarmi, come aveva potuto farmi questo,
fino a poco tempo prima aveva detto di amarmi e ora in cosa si era
trasformato, un mostro senza morale.
Finalmente riuscii a prendere coraggio e mi diressi verso il bagno per
farmi una doccia, nella speranza di lavare via le sensazioni terribili
provate poco prima, mi insaponai accuratamente e mi sciaquai con
altrettanta attenzione, ma nonostate la mia cura continuavo a sentirmi
sporca, non sarei più stata la stessa, la parte innocente di
me
era morta a causa della violenza che avevo subito da Stefan.
Uscii dalla doccia e guardandomi allo specchio mi resi conto degli
innumerevoli lividi che mi aveva lasciato Stefan, afferrai stizzita un
asciugamano e me lo avvolsi intorno, mi diressi verso la finestra della
camera e notai in un angolo un foglio accartociato, per un istante il
mio cuore sobbalzò e perse un battito, ero sicura che Elijah
avesse svolto il suo compito quel messaggio poteva essere solo dei miei
amici, lo afferrai e distesi velocemente il foglio, sospirando lessi il
messaggio " Verremo a salvarti, non avere paura ", mi accasciai al
suolo e diedi libero sfogo alla lacrime, un pò per il
sollievo
un pò perchè quando avrei rivisto Damon avrei
dovuto
affrontare quello che era successo con Stefan e non sapevo come
l'avrebbe presa.
Sperai con tutte le mie forze che arrivassero al più presto
a
salvarmi perchè non sarei sopravvissuta a lungo, ero sicura
che
quella casa sarebbe presto diventata la tomba della mia
umanità,
non avevo altro modo per sopravvivere se non spegnere ogni sentimento e
costruirmi una corazza inespugnabile.
CONTINUA
Spazio
autrice
Bene bene...eccoci qua con un nuovo capitolo...spero che vi sia
piaciuto.
Finora, a mio avviso, è il capitolo più crudo di
tutta la storia, non è stato facile descivere la violenza
subita da Elena senza scadere nel volgare ma cercando comunque di far
passare la rabbia e la violenza che Stefan usa.
Dal prossimo capitolo si torna a Mistic Falls e sapremo come il nostro
gruppetto sovrannaturale preferito deciderà di risolvere la
situazione con Klaus.
Buon week end e ci vediamo mercoledi prossimo...kiss kiss
|
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Capitolo 19 *** Soluzione ***
Cap.19 Soluzione
Cap.19
Soluzione
Ero sdraiato sul mio letto, al buio e in silenzio, dal
momento in
cui avevamo scoperto che era possibile sconfiggere Klaus ognuno era
tornato alle proprie case e io ero solo, il silenzio spettrale che mi
avvolgeva mi obbligava ad acuire ancora di più i miei sensi,
già tesi al massimo, per cercare di percepire anche il
più piccolo rumore per non sentirmi del tutto abbandonato.
Attraverso le spesse tende di velluto blu della mia camera potevo
scorgere una lama di luce che andava ad infrangersi sul pavimento di
legno antico e cosumato dal tempo, era sicuramente giorno inoltrato,
forse addirittura pomeriggio, avevo passato la giornata ad
autocommiserarmi e a deprimermi, quello non ero io, io ero combattivo e
determinato, forse un pò irresponsabile, ma non ero di certo
uno
che si abbatteva, se solo fossi più vecchio e di conseguenza
più forte forse potrei salvarla senza attendere la messa in
scena di un piano che forse non sarebbe neppure servito, ci stavamo
fidando di una strega morta più di centocinquanta anni fa,
che
come se non bastasse mi odia a morte e sono sicuro farebbe qualsiasi
cosa per trarmi in inganno.
Ero ancora immerso nei miei pensieri quando mi resi conto che dal piano
di sotto provenivano dei rumori, anche se molto tenui, potevo sentirli
chiaramente, potevano essere solo Kathrine ed Elijah, se fosse stato
qualche altro vampiro sarei stato nei guai, scesi lentamente le scale e
non appena arrivai sulla soglia del salotto vidi Kathrine che si
versava da bere, mossi un passo verso di lei ma bloccai immediatamente,
quello che vidi mi lasciò senza parole, Elijah si stava
avvicinando lentamente a Kath, non appena fu abbastanza vicino le
posò una mano sulla guancia e molto dolcemente la
accarezzò, decisi di farmi notare schiarendomi la voce, ma
Elijah non diede segno di voler modificare la sua posizione e mi disse <<
So che sei li da un pò, vieni fuori dobbiamo parlare
>>, non me lo feci ripetere due volte ed
entrai in salotto, non persi l'occasione per lanciare una frecciatina a
Kath <<
Spero che con lui starai più attenta, ricordati che suo
fratello
ti vuole morta e non credo che le tue doti seduttive gli farebbero
cambiare idea >>, Kathrine mi
scoccò un sorrisetto divertito e decise di ribattere <<
Niente più giochetti, finalmente ci siamo ritrovati, ho
passato
tanto tempo a scappare e a manipolare che pensavo di essermi
dimenticata di cosa volesse dire sentire la mancanza di qualcuno,
decisamente mi sbagliavo >>, le sorrisi di
rimando e spostai la mia attenzione sul vampiro originario <<
Allora cosa avete scoperto a Chicago, oltre al fatto che vi amate
nonstante abbiate cercato per secoli di uccidervi a vicenda
>>
per un istante gli occhi di Elijah fiammeggiarono, accesi dalla mia
ironia pungente, poi uno scambio di sguardi con Kath fece in
modo
che l'ira delll'originario si placasse, lo vidi prendere fiato per
cercare di calmare gli ultimi rimasugli di rabbia e scegliendo con cura
le parole disse <<
Purtroppo la strega che conoscevo di nome Elisabeth è morta,
così abbiamo dovuto cercare un'altra strega che conosco
sempre a
Chicago, Gloria, abbiamo scoperto che anche Klaus la conosce, molto
tempo fa erano amici, poi qualcosa è cambiato, ci ha detto
che
c'è una sola cosa che può far tornare umana una
creatura
dell'oscurità, ed è una pietra chiamata "Pietra
della
vita", putroppo pare che non ve ne siano in circolazione da molto
tempo, secondo Gloria ne esiste un solo esemplare, dato che la strega
che le ha create non esiste più si stanno esaurendo, siccome
una
volta utilizzate perdono ogni potere >> ero
sconvolto non potevo credere che ci fosse davvero un modo per far
tornare un demone umano, c'era però una cosa che non capivo
che
interesse doveva aver avuto Elisabeth a far tornare umani i vampiri,
così mi rivolsi ad Eliajh <<
C'è una cosa che non capisco, perchè Elisabeth
voleva far tornare umani i vampiri? >>
l'originario mi guardò un pò stupito e
sorridendo mi disse <<
Tu per quale motivo vorresti poter tornare ad essere umano ?
>>,
ci pensai qualche istante, poi come un fulmine a ciel sereno un
pensiero o meglio un viso attraversò la mia mente e sicuro
dissi <<
Per amore... >>,
spostai il mio sguardo su Elijah e attesi che mi raccontasse la storia
della strega, l'originario si spostò verso il caminetto
spento e
appoggiando le spalle contro la mensola di legno situata sopra il
caminetto cominciò il suo racconto <<
Più di mille anni fa Elisabeth si innamorò di un
vampiro,
Herman, purtoppo essendo una strega non poteva amare un vampiro andava
contro le leggi della natura, così decise di comune accordo
con
il suo amato che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo tornare umano e
poter vivere insieme un'esistenza normale, ci mise diversi secoli ma
alla fine forgiò un incantesimo che le permetteva di
instillare
nuovamente il soffio della via nei non morti, presto la voce si sparse
ed Elisabeth divenne un punto di riferimento per tutte le
coppie
che volevano vivere una vita umana >>, forse
avrei potuto
trovare una seconda pietra da usare su di me, finalmete avrei avuto
tutto ciò che volevo, avrei avuto l'amore e sarei tornato
umano,
avrei finalmente potuto sentire il calore del sole sulla pelle senza
temerlo, avrei poteuto avere una famiglia e non avrei dovuto condannare
Elena ad una vita che non voleva, fui scosso dai miei pensieri dalla
voce di Kathrine che dolcemente mi diceva <<
Telefono al resto del gruppo, dobbiamo metterci immediatamente alla
ricerca della pietra >>,
mi lasciai cadere pesantemente sul divano e sbuffai rumorosamente,
Elijah si voltò verso di me e con un mezzo sorriso
disse <<
So a cosa stai pensando, quando ci saremo liberati di Klaus e avremo
salvato Elena, se lo vorrete entrambi ti aiuterò a cercare
un'altra pietra, nella speranza che ve ne siano ancora >>.
L'attesa non durò a lungo e in pochi minuti il
resto
della brigata si riversò nel mio salotto occupando tutti
posti a
sedere rimasti, Elijah non attese oltre e raccontò agli
altri
quello che già avevo sentito in precedenza, durante la
narrazione osservavo attentamente i visi di tutte le persone che
affolavano la stanza e mi soffermai in modo particolare su quello di
Bonnie dove potevo notare un enorme sorriso, la vedevo contorcesi e
fremere sulla sua poltrona, come in preda ad una irrefrenabile
necessità di muoversi, finalmente l'originario
terminò il
suò discorso e vidi Bonnie saltare in piedi come una molla,
faceva fatica a controllare l'euforia, poi prese fiato per cercare di
calmarsi e disse <<
Ci serve il portachiavi che Elena ha dato a Rick, li c'è
incastonata la pietra che cerchiamo, era in possesso della mia
famiglia da più di un secolo, l'ho donata ad Elena
perchè
se la leggenda fosse stata vera avrebbe potuto usarla non appena
avremmo riportato Stefan a casa, ma sinceramente non ero mai riuscita a
trovare una prova della sua veridicità, così non
ho
raccontato nulla ad Elena per non illuderla >>.
Guardavamo Bonnie esterrefatti, la soluzione era sempre
stata
nelle nostre mani e noi non lo sapevamo, eravamo stati degli stolti e
superficiali, ora dovevamo solo cercare l'incantesimo da pronunciare
per usare il potere della pietra e sicuramente tra i libri che Bonnie
aveva portato dalla casa della nonna potevamo trovare qualcosa,
così tutti si misero silenziosamente alla ricerca, come se
fosse
stato ordinato loro di farlo, nessuno di noi si sarebbe fermato
finchè non avessimo trovato qualcosa.
Ormai era sera tardi ed avevamo quasi perso le speranze di trovare
qualcosa quando Jeremy cominciò a gridare come un pazzo,
Bonnie
gli strappò il libro dalle mani e la vidi leggere la formula
scritta sul grimorio, alzò lo sguardo e disse <<
Ci siamo, abbiamo la formula >>, eravamo
ufficialmente pronti, non stavo più nella perlle, sarei
partito subito se Elijah non fosse intervenuto dicendo <<
Ormai è tardi, tornate tutti a casa, riposatevi e preparate
le
armi per lo scontro, domani mattina all'alba partiremo, vi
condurrò dalla vostra amica >>,
vidi il gruppo allontanarsi verso la porta ed uscire, solo Rick rimase
e si avvicinò, mi porse la pietra e disse <<
Conservala tu, con te è più al sicuro, buonanotte
amico >>,
lo salutai con gesto del capo e abbassai lo sguardo verso la pietra che
stringevo tra le mani, era di un bel color ambra rotonda e liscia, per
un attimo avrei voluto utilizzarla per me, ma ripresi subito il
controllo e mi diedi dello stupido per averlo solo pensato, salutai
Kathrine ed Elijah che sedevano abbracciati sul divano del salotto e
salii in camera mia.
Appena entrai depositai la pietra sulla scrivania e mi diressi in bagno
per farmi una doccia, il getto caldo dell'acqua che si infrangeva sulla
mia pelle mi faceva sentire rilassato e al tempo stesso spossato, erano
giorni che non mi riposavo, dormivo male e il mio cervello non smetteva
mai un momento di lavorare per cercare una soluzione a questo casino,
forse finalmente questa notte, libero dal peso di dover trovare un modo
per salvare Elena, sarei riuscito a riposare e a rinvigorirmi per la
battaglia del giorno seguente.
Uscii parecchio tempo dopo dalla doccia, mi infilai velocemente i
vestiti, mi sciugai i capelli e mi diressi verso la scrivania dove
afferrai la pietra e cominciai a rigirarla tra le dita, nella speranza
di scorgere un segno, uno qualsiasi che mi desse la certezza che il
nostro piano avrebbe funzionato, purtroppo quella pietra sembrava una
pietra qualsiasi, nulla di lei sembrava straordinario così
cominciai a pensare che fosse solo un sasso qualsiasi, lo strinsi con
più forza e pensai intensamente ad Elena, quasi terrorizzato
dal
fatto che forse stavamo riponendo la nostra fiducia in una leggenda,
improvvisamente mi trovai in piedi in una camera da letto che non avevo
mai visto, l'imponente letto a baldacchino, la carta da parati beige
adornata con raffinati disegni marroni, la mia attenzione fu attirata
dal profumo che arrivò alle mie narici, era inconfondibile,
poteva essere solo lei, con la mia velocità raggiunsi in un
istante il letto e accocolata sotto il piumino la vidi, bella
come un angelo, doveva aver pianto appena prima di addormentarsi
perchè il suo meraviglioso viso era ancora rigato dalla
lacrime,
notai ai piedi del letto un mucchietto di stracci che ad una attenta
analisi riconobbi come gli abiti che indossava il giorno della
partenza, chissà in quale modo avevvano fatto quella misera
fine, allungai una mano per toccarla quando mi ritrovai di nuovo nella
mia
camera frastornato ma felice di sapere che tutto sommato stava bene,
ora ero sicuro che quella pietra sarebbe stata la nostra arma
più potente, ne avevo avuto la prova, adesso ero davvero
pronto
a tutto.
CONTINUA
Spazio autrice
Ciao a tutti, per prima cosa vorrei scusarmi per non aver postato la
scorsa settimana ma la mia beneamata connessione a internet ultimamente
fa i capricci.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, non succede niente di
particolarmente emozionante ma finalmente i nostri amici hanno scoperto
come fermare Klaus...Evviva!!
Spero di non aver creato un'insurrezione mettendo insieme
Kath e Elijah, li adoro assieme, so che Kath fin dall'inizio ha dato
l'idea di amare Stefan anche in alcune discussioni con Elena, ma
dopotutto non lo ha mai confermato e così eccoci
qui...fatemi sapere cosa ne pensate..
Comunicazione di servizio : Causa vacanze di Natale vi saluto e vi
faccio tanti auguri anche di Buon Anno e il prossimo capitolo lo
potrete leggere il 4 gennaio...kiss kiis
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Capitolo 20 *** Richmond ***
Cap.20 Richmond
Cap.20
Richmond
La notte trascorsa era stata un'inferno,
l'immagine di
Elena in lacrime in un letto sconosciuto mi aveva perseguitato, per
quale motivo aveva pianto, forse si sentiva sola o forse era successo
qualcosa che l'aveva sconvolta, non riuscivo a darmi pace e nella mia
mente si susseguivano una serie di ipotesi a volte pazzesche a volte
più realistiche, finchè finalmente non mi resi
conto che
dalle pesanti tende della mia camera filtrava una lama di luce rosata
che preannunciava la nascita di un nuovo giorno, il giorno in cui avrei
salvato Elena e avrei ucciso Klaus.
Era ancora molto presto e la casa era silenziosa, come immersa in una
bolla di calma quasi surreale, allungai la mano verso il lato del letto
che un tempo aveva ospitato il corpo caldo e profumato di Elena, non
appena la mia mano toccò il lenzuolo freddo provai un dolore
terribile al petto come se il mio cuore ormai morto da tempo avesse
ricominciato a battere e poi fosse stato improvvisamente stroncato
dalla sofferenza, ero sicuro che se fossi stato ancora umano sarei
impazzito a causa di quella sofferenza, in quel momento decisi che
avrei spento le mie emozioni fino a quando Elena non fosse stata al
sicuro, non volevo che la mia nota impulsività rovinasse
tutto
solo per il desiderio di averla tra le braccia il prima possibile.
Attesi ancora qualche minuto disteso ad osservare le travi di legno
scuro a vista sul soffitto, improvvisamente sentii dei rumori dal piano
di sotto e sentii distintamente Caroline incitare Tayler a caricare la
macchina più infretta, non riuscii a trattenere un sorriso,
quella ragazza lo metteva sempre in riga, afferai velocemente la
camicia nera appoggiata sulla poltroncina vicino alla finestra e la
infilai mentre scendevo dalle scale.
Non appena varcai la soglia del salotto ebbi la senzasione di trovarmi
in un alveare pieno di api laboriose, c'era un via vai continuo di
persone, i mobili erano stati accantonati negli angoli della stanza e
il pavimento era cosparso di armi ordinatamente divise per tipo, da un
lato tutte le balestre, dall'altro tutti i paletti e in un angolo le
granate alla verbena, dovetti notare che era davvero un'organizzazione
perfetta, solo una persona era in grado di organizzare tutto
così bene, infatti la sentii in giardino mentre impartiva
ordini
su come caricare le auto, così mi diressi verso l'esterno e
appena fuori la vidi, i capelli biondi raccolti in una coda, un enorme
sorriso stampato in faccia e la solita euforia contagiosa,
così
mi avvicinai lentamente e colsi l'occasione per prenderla in giro come
al solito <<
Ehi Barbie, mi avete svegliato con questa confusione e poi non credi
di portarti un pò troppa roba per andare in vacanza, hai
schiavizzato tutti per farti caricare l'auto ! >>,
si voltò verso di me e si limitò a farmi una
linguaccia, per poi tornare in fretta al suo lavoro.
Sentii in lontananza il passo deciso di Elijah seguito da quello
leggero e seducente di Kathrine scendere dalle scale, così
non
persi tempo e li andai ad accogliere, non appena me li trovai davanti
rimasi sconvolto da quello che vidi, Kathrine indossava gli abiti di
Elena ad era pattinata come lei, per un attimo dovetti reprimere il
desiderio di correre ad abbracciarla, poi Elijah rivolgendosi a Kath
disse <<
Raduna tutti in salotto, dobbiamo organizzare nei minimi dettagli il
piano >>,
con queste parole la bella vampira sparì e
ritornò poco
dopo seguita dal resto del gruppo che ordinatamente si disponeva in
salotto dove trovava spazio.
Quando tutti fummo nel salotto Elijah con la sua solita
autorità prese la parola e ci spiegò il piano <<
Per prima cosa devo dirvi che Elena si trova poco fuori Richmond, Klaus
la tiene prigioniera in una villa, dobbiamo sbrigarci perchè
se
conosco mio fratello non resterà a lungo li, e non so dove
sia
diretto perciò Richmond è l'unica occasione che
abbiamo
di trovarli a colpo sicuro, detto ciò credo che il piano sia
piuttosto semplice, dobbiamo attirare Klaus e i suoi scagnozzi fuori
dalla villa in modo che Kathrine travestita da Elena possa scendere
nella cripta sotto la casa e liberare mia sorella Rebekah, lei
è
l'unica che può aiutarmi a tenere testa a Klaus dato che lo
odia
quanto me, quando anche mia sorella si sarà unita a noi
potremmo
mettere in atto il resto del piano, ovvero trasformare Klaus e
ucciderlo, poi potremo portare via Stefan ed Elena >>,
ero pronto come non mai a combattere, ero pronto a morire, se fosse
servito non avrei esitato a sacrificarmi, non potevo però
credere che potesse essere lo stesso per Kath, lei non aiutava gratis
se così si può dire, così la afferai
per un
braccio e la trascinai nell'ingresso sotto lo sguardo sgomento del
resto del gruppo.
Non appena fummo soli tagliente le dissi <<
Quale fregatura c'è sotto, tu non fai niente per niente !
>>,
ci guardammo per qualche secondo, poi Kathrine mi rispose
così
dolcemente che per un istante feci fatica a credere che fosse lei <<
Lo faccio per Elijah, farei qualsiasi cosa per lui >>,
rimasi di stucco, aveva passato cinquecento anni a scappare da lui e
lo aveva amato ogni istante, nonostante il suo compito fosse
quello di ucciderla, questo si che si poteva dire perseverare sempre e
comunque, le feci un sorriso, le accarezzai una spalla e mi diressi
velocemente in camera mia al piano di sopra.
Non appena entrai in camera afferai un borsone e ci buttai
dentro
un paio di jeans e una maglietta che Elena aveva lasciato nel mio
armadio, dato che da ciò che avevo potuto vedere dalla sera
precedente Elena di sicuro non aveva nulla da indossare per
la
fuga, così mi ripromisi di farglieli consegnare da Kath,
così avrebbe avuto il tempo di vestirsi, mi diressi verso la
scrivania, presi un foglio e vi scrissi un breve messaggio " Ti amo.
Damon", poi afferai la pietra, me la infilai velocemente in
tasca
e corsi di sotto per consegnare la borsa a Kathrine.
Vagai alla ricerca della vampira per un pò finchè
la
trovai nella cantina intenta a preparare le scorte di sangue, la
aggirai e mi posizionai davanti a lei e serio le dissi <<
Quando andrai a cercare la sorella di Elijah devi portare questa ad
Elena, questa notte ho avuto una specie di visione grazie alla pietra e
ho visto che non ha abiti per la fuga, ho visto quelli che indossava a
brandelli ai piedi del letto, non so cosa sia successo ma so che
avrà bisogno di questi >>, vidi
Kath irrigidirsi
per un istante, così pensai che non volesse farlo e mi
preparai
a pregarla, all'improvviso afferò la borsa dalla mia mano e
con
sorriso tirato disse <<
Lo farò >>,
sparì in una frazione di secondo come se il mio racconto
l'avesse sconvolta, così rimasi solo in cantina a terminare
di
raggrupare le scorte di sangue, la cosa mi occupò buona
parte
della mattina dato che praticamente avevamo svaligiato una banca del
sangue e stavamo cercando di caricarla tutta sulla mia auto,
così avrei dovuto viaggiare con non so neppure quanti litri
di
sangue tra il bagagliaio e i sedili posteriori, di sicuro non sarei
morto di sete.
Erano quasi le due del pomerioggio quando finalmente tutto era pronto
per la partenza, eravamo tutti radunati in salotto e attendevamo di
dare il via al piano, non appena Elijah comparve, tutto il brusio e il
fermento che fino a pochi istanti prima caratterizzavano la stanza
sparirono, come se tutti ci fossimo congelati in attesa di un segnale
da parte sua, segnale che non tardò ad arrivare, tutti si
diressero alle auto, non appena chiusi la porta della pensione Elijah
mi comparve davanti e con fare minaccioso mi disse <<
Non fare niente di impulsivo e non farti ammazzare ! >>
mi diede una pacca sulla spalle e andò a sedersi
al posto
di guida dell'auto di Kathrine, dove lo attendevano Bonnie, Jeremy e
Alaric, mentre Tayler, Caroline e Kathrine viaggiavano sull'auto di
Caroline, dato che la mia auto era carica anche nell'abitacolo
viaggiavo solo, non appena fummo tutti nelle rispettive auto finalmente
partimmo.
Il viaggio sarebbe durato al massimo un paio d'ore, saremmo arrivati
sicuramente prima dell'imbrunire, perciò avremmo dovuto
attendere nascosti che scendesse la sera, così sarebbe stato
più facile per Kathrine intrufolarsi in casa se ci fosse
stata
parecchia sorveglianza, ero troppo impaziente , il pensiero di dover
attendere ancora senza far nulla mi faceva impazzire, poi ripensai alla
mattina, quando avevo deciso di spegnere le emozioni per evitare questo
genere di cose, così afferai una sacca di sangue dal sedile
posteriore e mentre cominciavo a bere misi su off le emozioni, ormai
ero concentrato sulla strada e l'unica cosa a cui pensavo era
a
bere più sangue possibile per guadagnare sempre
più
forze, così quando finalmente arrivammo a Richmond e
parheggiammo al limitare di un bosco che confinava con la
proprietà dove Klaus teneva Elena, mi resi conto di aver
bevuo
più di sei sacche di sangue e l'unica cosa che sentivo era
il
desiderio di berne ancora e ancora, rimasi seduto in auto alcuni
istanti per cercare di riprendere il controllo e non appena fui padrone
di me stesso scesi dall'auto e andai raggiungere gli altri.
Mi sentivo tutti gli occhi addosso come se non facessero altro che
fissarmi, avevo la sensazione di essere stranamente irascibile e
nervoso, cercavo di controllare la rabbia e di mantenere la calma, ma
ormai era il sangue che controllava me, non ero più abituato
a
berne così tanto e sinceramente non ricordavo neppure come
fosse
quando non puoi farne a meno, volevo solo uccidere e in modo
particolare volevo uccidere Klaus, farlo soffrire, desideravo stringere
fra le mani il suo cuore ancora nel petto e vederlo implorare di
risparmiargli la vita, volevo avere in pugno la sua vita e volevo
decidere di togliergliela mentre lo guardavo negli occhi.
Elijah mi fissava insistentemente, come per cercare di capire se era
tutto a posto, gli feci un cenno con la testa per rassicuralo,
così spostò la sua attenzione sul resto del
gruppo e disse
<< Da qui poseguiamo a piedi, le auto fanno troppo
rumore,
caricatevi in spalla tutto il contenuto dei veicoli e incamminiamoci,
prima di sera dobbiamo arrivare vicino alla villa e nascondere le armi
>>, ognuno di noi si diresse verso
le auto e chi più chi meno eravamo tutti carichi come dei
muli.
Lungo il tragitto Caroline aveva più volte cercato di
parlami
per cercare di capire cosa mi era successo, ma avevo
accuratamente
evitato di farmi coinvolgere in un discorso, non dovevo lasciarmi
distrarre da nulla, non volevo lasciarmi convincere da nessuno a
riaccendere le mie emozioni, perchè sapevo che sarebbero
state
solo d'intralcio, in fondo non ero mai stato capace di gestirle,
neppure da umano, ora però avevo il vantaggio di poterle
annullare, ed essere un perfetto assassino senza rimorso, potevo essere
di nuovo il mostro di un tempo, per una sera potevo dare sfogo a tutta
la rabbia repressa senza preoccuparmi dei sensi di colpa, per poi
tornare ad essere il Damon con l'anima non appena fossi tornato a
Mystic Falls con Elena.
CONTINUA
Spazio
autrice
Bentornati a tutti...le vcanze sono finite e con loro anche la mia
pausa...spero che abbiate sentito la mia mancaza.
Per quanto riguarda il capitolo finalmente i nostri amici sono diretti
a salvare Elena, spero che non vi sia dispiaciuta la mia Kath un
pò sdolcinata...mi sono sempre immaginata una relazione
molto profonda con Elijah perciò non credo che Kath dovrebbe
avere paura di mostrare i propri sentimenti per lui.
Non è accaduto nulla di particolarmente emozionante in
questo capitolo, ma mi è servito per spiegare a grandi linee
il piano, sempre che tutto vada per il verso giusto ovviamente, come
tutti sappiamo con Damon in circolazione tutto potrebbe finire a gambe
all'aria in un attimo.
Finalmente posso dirlo e lo dico...buona lettura e rullo di
tamburi...buona visione per la puntata di Tvd di domani sera...alla
prossima settimana...commentate numerosissimi...kiss kiss
|
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Capitolo 21 *** Perdere il controllo ***
Cap.21 Perdere il controllo
Cap.21
Perdere il controllo
Camminavamo da più di due ore e per alcuni di
noi ero
sicuro che la fatica cominciasse a farsi sentire, così
rallentai
il passo e dopo aver affiancato Rick afferrai la sua borsa e senza dire
nulla me la caricai in spalla, riprendendo immediatamente a camminare
con passo marziale, non volevo che niente mi rallentasse, ogni passo mi
avvicinava sempre di più alla mia vendetta e non volevo
attendere un secondo di più inutilmente.
Raggiunsi Elijah in testa al gruppo e continuando a guardare davanti a
me, come se avessi puntato il mio obiettivo e solo il fatto di averlo
raggiunto mi potesse fermare, dissi <<
Li attiro io fuori dalla casa ! >>, senza
attendere nessuna risposta usai la mia velocità per
allontanarmi e raggiungere la villa il prima possibile.
Dopo pochi istanti ero già arrivato al limitare del giardino
della proprietà, alle mie spalle il bosco si stagliava
imponete
e oscuro, potevo sentire i passi pesanti del resto del gruppo che
ancora arrancava nel fitto della boscaglia, ero troppo impaziente,
volevo sfogare la mia rabbia, ma sapevo che dovevo attendere l'arrivo
degli altri e nel frattempo organizzare qualcosa per attirare
all'esterno tutti gli occupanti di
quell'enorme casa o
almeno la maggior parte .
Volsi la mia attenzione alla villa poco distante e mi resi conto di
trovarmi di fronte a una meravigliosa villa in stile coloniale, tipica
architettura del sud, forse dei primi dell'ottocento, era talmente
somigliante alla villa in cui vivevo con mio fratello prima della
trasformazione che per un istante sentii le gambe tremare come se non
potessero sopportare il peso dei ricordi che si affollavano nella mia
mente.
Le imponenti colonne bianche e il porticato mi riportarono alla mente i
momenti in cui ignaro dell'esistenza di qualunque cosa fosse
sovrannaturale, inseguivo mio fratello fra quelle colonne o sedevo
rilassato sui divani di vimini intrecciato posti nel porticato, spesso
in dolce compagnia e a volte anche da solo a bere e a pensare, quei
ricordi non fecero altro che aumentare la mia frustrazione e la mia
rabbia, non c'era più niente di quel ragazzo ingenuo e
spensierato e non solo per via della trasformazione ma sopratutto per
via di Kathrine che per più di un secolo si era fatta
desiderare, illudendomi e prendendosi gioco di me e dei miei
sentimenti,
se oggi sono quello che sono la colpa è solo sua, se il mio
cuore si è indurito e i miei modi sono freddi e sprezzanti e
solo perché non voglio essere ferito nuovamente, anche se
oggi
sono la scelta di Elena non posso comunque essere "l'uomo" che vorrei
essere per lei, per lei che se lo merita, per lei che ha rischiato
tutto scegliendo me, la paura di soffrire ancora mi frena, la paura che
lei si penta e si renda conto della scelta sbagliata che ha fatto non
mi permette di sciogliere il ghiaccio che si è formato
intorno
al mio cuore.
La rabbia ormai si è impossessata del tutto di me, sento
anche
gli ultimi spiragli di lucidità abbandonare la mia mente,
l'assassino ha definitivamente preso il posto del vampiro innamorato,
non riuscirò ad attendere ancora a lungo l'arrivo del resto
del
gruppo, dopotutto che senso ha aspettare ormai il sole sta tramontando
e mentre io mi diverto un pò a fare fuori qualche stupido
tirapiedi di Klaus, gli altri mi raggiungeranno e il caos che
avrò generato aiuterà Kath ad intrufolarsi in
casa.
Mi alzai e uscii dalla boscaglia, la villa distava alcune decine di
metri dal mio nascondiglio, mi presi tutto il tempo che mi occorreva
per
percorrere quel breve tratto e mi impegnai per concentrare i miei
pensieri su un'unica cosa, la mia missione era uccidere il maggior
numero di vampiri possibile, sentivo ogni muscolo del mio corpo
tendersi e rilassarsi ad ogni passo, mi sentivo una perfetta macchina
per uccidere, ogni mio senso era in massima allerta, anche il
più piccolo fruscio non sarebbe passato inosservato, ogni
minimo
movimento sarebbe stato captato dalla mia vista perfetta, era da tempo
che non ero più così terribilmente perfetto sotto
ogni
aspetto, ogni mia caratteristica sovrannaturale era al massimo della
forma, questa notte la mia furia si sarebbe scatenata senza controllo
su chiunque avesse incontrato il mio cammino.
Finalmente arrivai alla porta d'ingresso, attesi qualche secondo, poi
con un calcio poderoso la sfondai e attesi che i miei agnelli
sacrificali si presentassero ai miei occhi, ma nulla, nessuno osava
farsi vedere, così accennai un passo per varcare la soglia,
ma
non feci in tempo ad entrare che due energumeni alti il doppio di me mi
si pararono davanti, indossavano entrambi pantaloni di pelle nera e due
magliette senza maniche del medesimo colore che lasciavano scoperte due
enormi braccia piene di muscoli, uno dei due aveva i capelli biondi
quasi del tutto rasati e un sorrisino stampato in faccia che mi faceva
incazzare immensamente, mentre l'altro aveva dei capelli castani pieni
di gel fissati in un ciuffo enorme che lo faceva sembrare ancora
più alto, dal suo viso non traspariva nessuna emozione
sembrava
di ghiaccio.
Non mi lasciai spaventare e li guardai dritto negli occhi e con il mio
mezzo sorriso gli dissi <<
Pronti a morire >>,
afferrai il biondino per la maglietta e lo scaraventai in giardino,
seguito a ruota dal suo amico, non gli lasciai neppure il tempo di
rialzarsi che già gli ero addosso, tenevo fermo il vampiro
biondo con un ginocchio piantato proprio in mezzo allo stomaco, quando
il suo amico dal ciuffo enorme mi afferrò per la camicia e
mi
fece sbattere contro un albero, ero talmente infuriato che non mi
fermai neppure per notare che avevo la camicia strappata su un braccio
e un vistoso taglio faceva capolino dal tessuto leggero, mi rialzai in
una frazione di secondo e mi portai alle spalle del vampiro biondo, non
gli lasciai neppure il tempo di reagire, estrassi un paletto che avevo
incastrato nella cintura dei pantaloni e lo trafissi, il suo amico mi
saltò addosso decisamente infuriato, lottammo per un
pò,
in fondo mi stavo divertendo e non volevo che tutto finisse subito, lo
lasciai pensare di essere superiore per un pò, alla fine mi
stufai e mentre si rialzava dopo che lo avevo atterrato gli fui addosso
con un balzo e gli conficcai un paletto nel cuore, mentre lo osservavo
morire, potevo sentire l'assassino che era in me compiacersi del mio
operato.
Ero solo nel cortile antistante la casa, potevo sentire i passi del
resto del gruppo ormai giunto al limitare del giardino, vidi Elijah
sbucare dalla boscaglia seguito da Kathrine e mano a mano da tutti glia
altri, stavo per raggiungerli con calma quando mi resi conto che c'era
un altro vampiro, questa volta ben nascosto tra la boscaglia, sorrisi
tra me e me pronto per una nuova battaglia, convinto che il nuovo
venuto avrebbe tentato di vendicare i suoi amici cercando di uccidermi,
invece velocissimo sbucò dal suo nascondiglio e si
scagliò contro Kathrine, forse convinto che fosse Elena, in
un
attimo, non so neppure come sia stato possibile, mi frapposi
tra
il vampiro e Kathrine e con un gesto
deciso attraversai la
cassa toracica del vampiro con la mano fino ad afferrare il suo cuore e
lo estrassi, il vampiro cadde a terra morto e io rimasi a fissare il
cuore nella mia mano, potevo sentire gli sguardi di tutti
su di me, ma il mio unico pensiero era come fosse oliato il
mio
istinto di assassino e come fosse stato inebriante togliere la vita e
sentirsi senza colpa, libero di essere quello che la mia natura mi
imponeva di essere.
Improvvisamente mi resi conto che per gli altri dovevo essere una
visione terribile, ero coperto di sangue, che non era solo mio e me ne
stavo in piedi con un cuore in mano e un sorriso soddisfatto stampato
in faccia, a questo punto era ufficiale per tutti Damon era tornato lo
stronzo senz'anima né sentimenti che era prima di conoscere
Elena.
Gettai a terra il cuore in modo sprezzante e mi rivolsi a Kathrine <<
Credo sia arrivato il momento della tua parte del piano >>
la vampira mi osservò per un istante, potei notare nel suo
sguardo della preoccupazione, per cosa poi, questo era il vero Damon
Salvatore, non il ragazzo innamorato che avevano imparato a conoscere
negli ultimi tempi, ora si che mi sentivo di nuovo me stesso, non avrei
più dovuto provare rimorso per nulla, non avrei
più
dovuto soffrire, l'unica mia esigenza era uccidere, umani o creature
sovrannaturali non faceva differenza.
Osservai attentamente Kathrine mentre si allontanava diretta
all'ingresso della villa ormai apparentemente vuota, mi sorpresi a
pensare alla fragile Elena, da quando ero sceso dalla mia auto il suo
pensiero non mi aveva mai sfiorato, annebbiato com'ero dalla gran
quantità di sangue bevuto durante il viaggio, in
quell'istante
però mi resi conto del motivo per il quale mi ero nutrito
così, per lei, per portarla in salvo, per riaverla con me e
con
lei anche la mia umanità che avevo riguadagnato con tanta
fatica.
Elijah mi scosse dai miei pensieri afferrandomi bruscamente
per
un braccio e trascinandomi lontano dal resto del gruppo, quando
finalmente fummo soli non perse tempo e mi fece una bella paternale <<
Credo che dovresti farti da parte e lasciar fare a noi, non ci sei
d'aiuto ridotto così, sei solo una mina vagante
>>,
come poteva pensare di parlarmi così, non ero certo un
ragazzino
che poteva sgridare a suo piacimento, così decisi che mi
sarei
fatto valere, non poteva estromettermi dal piano <<
Io una mina vagante, forse non hai notato che se non fosse stato per me
ora Kathrine sarebbe cibo per vermi ! >>,
Elijah mi osservò immobile per alcuni istanti poi mi
afferrò per il collo e mi scaraventò contro un
albero
poco lontano che per il colpo si inclinò pericolosamente.
Ero ancora a terra quando l'Originario mi afferrò
per il
colletto della camicia e mi sollevò di fronte al suo viso,
potevo vedere la rabbia per l'affronto subito fiammeggiargli negli
occhi, se avesse potuto mi avrebbe ucciso li e in quel momento,
fortunatamente per me aveva stretto un accordo con Elena che di sicuro
comprendeva la mia protezione, attese qualche secondo poi mi
sputò in faccia tutta la sua rabbia e a denti stretti
ripeté <<
Credo che dovresti lasciar fare a noi, non farmelo ripetere una terza
volta o potresti pentirtene...se avrò bisogno di te lo
saprai,
resta nelle retrovie! >>, ero sicuro che le
sue parole
fossero vere, perciò non sfidai la sorte e gli feci cenno di
si
con il capo, dopodiché mi diressi nuovamente verso il resto
del
gruppo.
Appena arrivammo nella radura di fronte alla villa, ci rendemmo conto
entrambi che c'era qualcosa di strano, tutto il trambusto che avevo
causato poco prima doveva aver attirato all'esterno altri vampiri dato
che il resto del gruppo era decisamente in allerta, poi lo vidi, Klaus
scendeva con calma le scale che collegavano il porticato con il
giardino sottostante, il solito sorriso sprezzante stampato in faccia e
il suo squartatore al seguito, a quella visione non riuscii a
trattenere un righio che sembrava più animale che altro,
riuscii
a malapena a trattenermi dal saltargli addosso solo per via della
promessa fatta ad Elijah ma al contrario non riuscii proprio a
trattenermi dal minacciarlo, gridavo talmente forte che ero sicuro mi
avesse sentito anche Elena, anche se era prigioniera in casa <<
Dov'è, dove la tieni, se non me la consegni subito ti
strappo il
cuore con le mie mani e poi lo brucio ! >>,
la mia minaccia non sortì nessun effetto se non una risatina
di scherno da parte dell'ibrido.
Dietro di me Elijah era appena uscito dalla boscaglia e vidi il suo
sguardo incontrare quello del fratello, tremava dalla rabbia, ma sapeva
controllare perfettamente tutta la sua frustrazione al contrario di me
che facevo sempre più fatica a stare calmo, poi la vidi,
Klaus
aveva paura, la vista del fratello lo aveva spiazzato e terrrorizato
allo stesso tempo, ora avevamo il coltello dalla parte del manico.
La tensione era palpabile e un silenzio surreale avvolgeva il giardino,
nessuno osava proferire parola o attaccare, poi Klaus con il suo solito
modo di fare altezzoso disse <<
Quella ragazzina è davvero furba, me l'ha fatta sotto il
naso,
vorrà dire che per fargliela pagare Stefan sei autorizzato a
farle anche di peggio >>, cosa voleva dire
con quelle
parole, cosa le avevano già fatto e cosa volevano farle
ancora,
ero furioso, Stefan aveva osato farle del male, appena sarà
libera farò soffrire a quel bastardo di mio fratello le pene
dell'inferno, lo ripagherò con la stessa moneta ma cento
volte
peggiore.
Ormai ci fronteggiavamo da diversi minuti ma sembrava che nessuno
volesse fare la prima mossa, così decisi che avrei dato io
il
via ai giochi, afferrai alcuni dardi alla verbena e una granata sempre
alla verbena dallo zaino di Rick e la lanciai verso i nostri nemici,
almeno avrei creato scompiglio e forse sarei riuscito a liberarmi di
Stefan usando i dardi alla verbena.
Appena la granata esplose sia Stefan che Klaus si gettarono a terra per
proteggersi, così come se avessimo tutti un unico cervello
ci
muovemmo veloci verso Stefan, tutti tranne Elijah che si diresse verso
il fratello per ingaggiare battaglia.
Potevo sentire il vento sferzarmi il viso e sentivo la verbena che
ancora aleggiava nell'aria bruciarmi la pelle, ma non mi fermai, alle
mie spalle i miei amici mi seguivano veloci e silenziosi, pronti a
portare a termine la nostra missione, neutralizzare Stefan.
CONTINUA
Spazio
autrice
Ciao a tutti, spero che vi sia piaciuto il capitolo, non so se sono
riuscita a rendere l'idea di Damon in preda all'ira e senza controllo,
beh se non ci sono riuscita l'intento era quello.
Finalmente i nostri eroi sono arrivati al luogo dove Klaus tiene Elena,
d'ora in poi vedremo diversi momenti della battaglia, per il prossimo
capitolo ho una piccola sorpresina, ho decido di aggiungere i Pov di un
altro personaggio per spiegare meglio la storia, non so ancora se ce ne
saranno altri o sarà un caso isolato, dipende da come
reagirete.
Credo che non ci sia altro, buona visione per domani sera...kiss kiss
|
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Capitolo 22 *** Rebekah ***
Cap.22 Rebekah
Cap.22
Rebekah
Vagavo da diversi minuti alla ricerca della cripta,
potevo sentire il rumore della battaglia all'esterno e la voce di Klaus
che ironico schermiva Damon, poi improvvisamente mi ricordai che Elena
sapeva esattamente come trovare la cripta, così mi diressi
verso
il piano superiore alla ricerca della mia alter ego.
Dopo aver aperto diverse porte senza successo finalmente arrivai
davanti ad una enorme porta di legno scuro finemente
intarsiata,
doveva essere la camera da letto padronale, una volta all'interno potei
ammirare la maestosità degli arredamenti, al centro della
camera
faceva bella mostra un meraviglioso letto a baldacchino e le pareti
della stanza erano ricoperte da una elegante carta da parati
beige
con piccoli decori marroni, inspirai il profumo delicato che aleggiava
in camera e mi resi conto che nascosta dietro le tende di velluto,
decorate con un motivo molto simile a quello della carta da parati,
c'era la piccola Elena, si celava da me ma sopratutto da coloro che
affolavano il parco sottostante, il suo viso ere in parte nascosto da
delle tende leggere che le permettevano di spiare senza essere vista,
come previsto da Damon non aveva abiti per la fuga ed era avvolta da
una delle lenzuola del letto.
Era talmente concentrata su quello che stava accadendo sotto ai suoi
occhi che non si era neppure accorta della mia presenza, potevo vedere
il suo sguardo fisso su Damon mentre con rabbia si mordeva un
labbro fino a farlo sanguinare, cosa la poteva sconvolgere
così tanto,
alla fine presi coraggio e mi avvicinai alla finestra stando attenta a
non
spaventarla e una volta arrivata alle sue spalle la salutai <<
Ciao Elena >> la vidi voltarsi e per
un'istante il suo sguardo si accese di gioia, per poi tornare spento e
triste come se fosse vuoto.
Esitò qualche secondo poi mi rivolse un sorriso dolce e
amaro
allo stesso tempo, la sua felicità per la mia presenza era
resa
più amara da qualcosa che la turbava immensamente, la presi
dolcemente per mano e altrettanto dolcemente la tirai verso la porta,
inaspettatamente Elena oppose resistenza, non voleva venire con me,
così mi decisi a porle la fatidica domanda <<
Che problema c'è? >>
tutto mi sarei aspettata, ma non una reazione così violenta
dalla dolce Elena, afferò una sedia e la
scaraventò con
violenza contro il muro, poi fu il turno di alcuni bicchieri appoggiati
su di un tavolino, in pochi istanti si frantumarono uno dietro l'altro
contro l'armadio, infine fu il turno di Elena che sconvolta dalla sua
stessa reazione si inginocchiò a terra davanti a me
farfugliando
cose senza capo ne coda.
Mi inginocchiai davanti a lei e dolcemente la afferrai per le spalle
cercando di guardarla in faccia, ma non aveva alcuna intenzione di
collaborare, così decisi di passare alle maniera forti, la
sollevai di peso e brutalmente cercai di farla tornare in sé
<<
Non abbiamo tempo da perdere abbiamo un piano da portare a termine o
moriranno tutti quanti...qualsiasi cosa sia successa mettila da parte e
torna in te ! >>, se neppure questo metodo
avesse funzionato avrei dovuto caricarmela in spalla e portarla via di
peso.
Per mia fortuna le mie parole la risvegliarono, puntò i suoi
occhi nei miei e quasi in un sussuro mi rivelò il suo
segreto <<
Stefan mi ha violentata...non posso tornare, cosa dirò a
tutti quanti...cosa dirò a Damon >>,
non potevo credere alle mie orecchie, cos'era diventato, come aveva
potuto farle del male, proprio lui che poco prima era stato disposto a
morire per lei più di una volta, nonostate tutto
però non
era il momento di pensarci, avevamo un obiettivo e tutto il resto del
gruppo contava su di me, avremo avuto tempo in seguito per affrontare
le conseguenze del gesto di Stefan, perciò guardai Elena
negli
occhi e cercai di rassicurarla <<
Non potevi fare nulla e non puoi fare nulla ora, devi assolutamente
tornate in te e portarmi nella cripta >> sapevo
di essere stata un'insensibile ai suoi occhi, ma non potevamo
assolutamente permetterci di perdere un secondo per nessun motivo.
Elena continuava a fissarmi con gli occhi pieni di lacrime,
probabilmente sconvolta dalla mia reazione brusca, poi flebilmente
diede sfogo alla sua paura <<
Damon non mi vorrà più, sono un traditrice
>>,
non potevo permetterle di sentirsi in colpa, non ne aveva nessun
motivo, la colpa era solo di Stefan e del suo comportamento mostruoso,
così la afferai decisa per un braccio e la scossi con forza,
cercando di essere il più dolce possibile ma allo stesso
tempo
risoluta cercai di consolarla <<
Damon ti ama, hai visto cosa sta facendo per salvarti, credi che quello
che è accaduto con Stefan possa cambiare le cose, non l'hai
voluto, te lo ha imposto ! >>, come
risvegliata dalle mie
parole la dolce Elena si voltò verso la finestra e
osservò per un'istante la scena che si stava svolgendo in
giardino, la vidi osservare i nostri amici e poi Damon, non appena il
suo sguardo si posò su di lui un dolce sorriso si dipise sul
suo
volto facendola risplendere come un cristallo che attraversato dalla
luce solare riflette l'arcobaleno, Damon era il sole e lei cristallo.
Elena si voltò di scatto verso di me e mi venne
incontro
con passo deciso, mi passò davanti e si diresse verso la
porta,
non appena ebbe varcato la soglia si voltò verso di me e mi
fece
cenno di seguirla, così la raggiunsi in un istante la
trattenni
per un braccio e le porsi il borsone con i vestiti, non appena fu
pronta per portarmi nella cripta le consegnai un paletto di legno,
così
avrebbe potuto proteggersi se mi fosse successo qualcosa.
Scendemmo velocemente le scale, agevolate dal fatto che tutti vampiri
erano all'esterno impegnati a non farsi ammazzare da Damon, la scala
che portava in catina era buia e stretta, le pareti erano di roccia,
appena arrivammo alla fine della scale davanti a noi si aprì
un'enorme stanza altrettanto buia e umida, grazie alla mia vista potevo
vedere piuttosto bene, ma Elena si stava sicuramente muovendo a
tentoni, senza poter vedere nulla.
Improvvisamente la mia copia si arrestò davanti a me e in un
bisbilgio mi disse <<
Lungo questa parete da qualche parte ci deve essere una leva, con la
tua vista la troverai subito, la prima volta ci ho messo parecchio
tempo >>, non me lo feci ripetere due volte
e mi misi
subito alla ricerca, in pochissimo tempo trovai la leva e la tirai,
davnti a noi si aprì un porta e all'interno c'era la solo la
flebile e tremante luce di una candela, Elena mi passò
davanti
con passo sicuro e si fece strada all'interno della cripta.
Una volta all'interno iniziammo subito la ricerca della bara dov'era
conservata Rebekah, ci volle un pò prima di poterla trovare,
dato che era nella parte più profonda della cripta, poi
all'improvviso eccola li davanti a noi, sul coperchio era inciso con un
carattere molto raffinato il suo nome, afferrai il coperchio e lo feci
volare via, davanti ai nostri occhi c'era una ragazza bionda con i
capelli mossi, non aveva più di diciotto anni ed era
bellissima,
indossava abiti decisamente retrò, il che voleva dire che da
quando Klaus l'aveva uccisa dovevano essere passati diversi
anni.
Rebekah giaceva come addormentata all'interno della cassa, l'unica cosa
che rendeva la scena tremendamente macabra era il fatto che al centro
del petto aveva conficcato un enorme paletto di legno, senza troppe
remore Elena l'afferò e lo estrasse tirando con forza, per
alcuni istanti non accadde nulla, poi all'improvviso l'Originaria con
un salto uscì dalla bara e afferrò Elena per il
collo
sollevandola da terra, cercai in vano di liberare la ragazza ma Rebekah
purtroppo era troppo forte.
Avevo quasi perso le speranze quando Elena le sferrò un
colpo
alla spalla con il paletto che le aveva estratto da cuore, l'Originaria
la scaraventò a terra facendola prima sbattere contro muro,
corsi
subito da Elena che nel frattempo si era già rialzata anche
se
era ancora intontita.
Sfruttai il momento di smarrimento di Rebekah per raccontarle il motivo
del suo risveglio <<
Non vogliamo farti del male, ci manda Elijah, vuole fermare Klaus e ha
bisogno del tuo aiuto ! >>,
dopo le mie parole l'Originaria si addolcì e con gentilezza
prese Elena per un braccio, aiutandola a stare in piedi, ora sembrava
una ragazza dolce e gentile, non una vampira millenaria pronta a farci
fuori in un istante, l'aver sentito il nome di Elijah l'aveva indotta a
fidarsi di noi.
Percorremmo le scale verso l'uscita della cantina molto lentamente per
via di Elena che ancora malconcia faticava a tenersi in piedi, una
volta arrivati nell'ingresso della villa Rebekah si decise a parlare e
con voce argentina disse <<
Mi dispiace per la mia reazione di prima, ma non mi aspettavo di
risvegliarmi, comunque spiegatemi il piano >>,
non persi tempo e le raccontai della pietra della vita, e del piano per
trasformare Klaus e ucciderlo, Rebekah mi osservava e seguiva con
attenzione ogni mia parola come rapita dal mio racconto, purtoppo fummo
interrotte da alcuni vampiri che scappando dalla battaglia all'esterno
avevano deciso di rientrare il casa.
Rapidissima afferai l'appendiabiti di legno vicino alla porta e gridai
ad Elena
<< Scappa! >>,
attesi un istante per essere sicura che si fosse messa in salvo
al piano di sopra, poi con un movimento fluido e controllato colpii
quel maledetto in pieno petto trefiggendogli il cuore, lo vidi
accasciarsi ai miei piedi e morire in pochi secondi.
Alle mie spalle atrettanto velocemente Rebekah aveva afferto una
poltoncina imbottita e aveva rotto una gamba con la quale aveva ucciso
il suo rivale con una maestria tale da lasciarmi esterrefatta.
All'appello mancavano solo Elena e il terzo vampiro che di sicuro
l'aveva seguita al piano di sopra, così in silenzio salimmo
le
sale, appena arrivate al piano di sopra trovammo Elena in un angolo con
il
vampiro che la teneva per le spalle, non sapevo cosa fare, non avevamo
il tempo di fermalo se avesse cercato di mordela, così per
attirare la sua attenzione lo sbeffeggiai <<
Ehi tu te la prendi con le ragazzine non ti vergogni >>,
la mia frase riuscii a distrarre il vampiro il tempo necessario per far
fuggire Elena che molto velocemente scivolò sul corrimano
delle
scale diretta al piano inferiore, ma il vampiro fu più
veloce e
con un salto oltre la balaustra della scale si ritrovò al
piano
di sotto proprio al termine delle scale, a questo punto Elena
stupì tutti e invece di urlare terrorizzata si
lasciò
cadere addosso al vampiro e gli conficcò il paletto nella
schiena centrando il cuore, il vampiro cadde a terra e sia io
che
Rebekah corremmo al piano di sotto per essere sicuri che Elena stesse
bene.
Non potevo credere ai miei occhi era stata incredibile, aveva elaborato
un ottimo piano e si era salvata da sola, la abbracciai con trasporto e
le dissi <<
Mi hai fatto spaventare, sei stata davvero brava, qualche tempo fa ti
saresti nascosta in un angolo in attesa che qualcuno ti venisse a
salvare >>.
Finalmente avevo portato a termine il mio compito, potevamo tornare dal
resto del gruppo così presi Elena per mano e feci cenno a
Rebekah di seguirmi all'esterno, non appena varcammo la soglia mi resi
conto che ormai era notte e le stelle affolavano la volta celeste, era
passato diverso tempo da quando ero entrata in casa, cercai con lo
sguardo Elijah e mi resi conto che stava lottando con Klaus poco
lontano dall'ingresso della villa, feci cenno ad Elena e Rebekah di
rimanere in disparte e mi diressi verso la battaglia.
Ormai ero a pochi passi da Elijah quando Klaus si voltò
verso il
porticato e puntò il suo sguardo sulla sorella, sul suo viso
comparve un sorriso amaro, poi in un istante sparì nella
foresta
seguito da Elijah.
Ero ancora di spalle quando sentii un grido e un tonfo proprio dietro
di me, mi voltai di scatto e vidi Stefan che sovrastava Damon mentre lo
teneva schiacciato a terra con una mano conficcata nel petto del
fratello, probabilmememente nel tentativo di strappargli il cuore.
Spostai immediatamente la mia attenzione verso Elena che gridava
sconvolta, Rebekah la tratteneva senza sforzo per un braccio, mi
avventai su Stefan nel tentativo di liberare Damon ma venni spinta
lontano senza difficoltà, era troppo forte anche per me,
l'essere tornato "lo squartatore" lo aveva reso molto più
forte
della sua età.
Dopo essermi rialzata cercai con lo sguardo il resto del gruppo che
impietrito seguiva la scena, nessuno di noi sapeva cosa fare, Rick mi
fece capire di non avere più verbena, l'unico dardo era
nella
mano di Damon, perciò al momento era impossibile da
raggiungere.
Quello che successe in seguito lasciò tutti di stucco,
Rebekah
si diresse con passo deciso verso Stefan portando Elena con se, una
volta raggiunto il vampiro con voce vellutata lo chiamò <<
Stefan >>,
lo chiamava come se si conoscessero da sempre, come se fossero intimi,
Stefan alzò lo sguardo sull'Originaria e rimase
come
impietrito da quella vista, pur tenendo ancora la mano nel petto del
fratello doveva aver allentato la presa sul cuore
perchè
Damon non emetteva più rantoli strozzati di sofferenza ma si
limitava a gemere debolmente.
Rebekah si inginocchiò accanto a Stefan e gli
accarezzò dolcemente il viso <<
Non sei cambiato per niente, sei il solito ragazzino prepotente di
novant'anni fa...solo che almeno novant'anni fa avevi rispetto per tuo
fratello! >>, come ridestato da quelle
parole Stefan sfoderò un sorriso strafottente e tagliente
rispose
<< Neppure tu sei cambiata, sei sempre la solita
ragazzina
capricciosa, per quale motivo pensi di potermi fare la predica, mio
fratello, come lo chiami tu mi ha rubato la donna, mentre ero via con
tuo fratello per salvargli il culo ! >>,
adesso eravamo
sicuri che si conoscessero da tempo, parlavano di eventi che li avevano
fatti scontrare in passato e avano fatto allontanare le loro strade, ma
era nell'aria il fatto che tra di loro ci fosse stato e fosse ancora
presente un legame molto forte.
Rebekah sorrise dolcemente e accarezzò il viso di
Stefan,
i suoi movimenti dolci e pieni di attenzioni celavano una decisione e
una forza che la rendeva impossibile da contraddire, così
senza
perdere tempo afferrò Stefan per una spalla e cogliendo al
volo
il fatto che Stefan avesse allentato la presa sul cuore di Damon lo
inchiodò contro il muro della villa tenedolo fermo con una
mano
contro il collo, entrambi sorridevano come se la situazione fosse
divertente, poi Rebekah abbracciò Stefan e gli disse <<
Mi sei mancato >>, Stefan non rispose ma la
strinse più forte, per farle capire che la cosa era
reciproca.
Nel frattempo Elena si era gettata sul corpo martoriato di Damon
cercando di scuoterlo per farlo rinvenire, senza però
ottenere
risultati, ormai eravamo tutti rassegnati al peggio quando Damon
tossì rumorosamente, Elena si voltò verso di me e
come se
le avessi letto nel pensiero mi diressi nel bosco verso le
scorte
di sangue stipate nell'auto di Damon.
CONTINUA
Spazio
autrice
Buongiorno a tutti, per prima cosa vorrei
autopublicizzarmi, ieri sera ho postato una shot intitolata "Alba"
sempre sul Delena e mi piacerebbe che chi segue la mia long desse un
occhiata e i facesse sapere cosa ne pensa, vorrei ringraziare Aria che
mi ha già dato un parere.
Ora parliamo del capitolo, come promesso ho inserito i Pov di un nuovo
personaggio, la nostra amata/odiata Kathrine, spero di non aver
scontentato nessuno, dopotutto Kat è un personaggio
controverso e non tutti la amano, purtroppo o perfortuna era necessario
inserire il suo Pov per lo svolgimento della storia altrementi ci
sarebbe stato un buco troppo grosso e non avrei potuto raccontare la
liberazione di Rebekah.
Beh fatem sapere cosa ne pensate, se Kat vi è
piaciuta forse potrei pensare di inserire qualche altro Pov.
Come al solito vi auguro buona visione per la puntata 3x12 di domani
sera..prima di andare non dimeticate di lasciarmi un commento anche
piccolo, sono sempre molto importanti per migliorare la storia e
renderla più piacevole da leggere...kiss kiss
|
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Capitolo 23 *** Ti prego non morire ***
Cap.23 Ti prego non morire
Cap.23
Ti prego non morire
Non potevo credere ai miei occhi, Damon era disteso a
terra con
un profondo squarcio nel petto, il suo sangue era sparso ovunque, ero
totalmente fuori di me, era come se potessi vedere tutto ciò
che
stava accadendo a rallentatore, mi gettai sul suo corpo e lo afferrai
per le spalle squotentolo violentemente, così in preda al
panico
e non sapendo cos'altro fare avvicinai il viso al suo e gli sussurrai
dolcemente <<
Ti prego non morire >> attesi invano alcuni
minuti sperando che la mia supplica fosse ascoltata, ma ancora nessun
segno .
Le mie mani e i miei abiti erano imbrattati dal sangue del vampiro che
non dava segni di riprendersi nonostante i miei tentativi,
così
scoppiai a piangere disperata in preda ai singhiozzi, non poteva finire
così, non poteva essere morto dopo tutto quello che avevamo
passato insieme, era andato vicino alla morte così tante
volte
ma era sempre tornato, doveva essere così anche questa volta.
Caroline mi afferò delicatamente per le spalle cercando di
farmi
alzare e allontanarmi dal corpo di Damon, cercai di resistere il
più possibile ma alla fine la vampira riuscì a
farmi
alzare e voltare verso di lei, quando i nostri occhi si incontrarono
Caroline sussultò alla vista del mio viso coperto di sangue
e
lacrime, sentivo montare in me una rabbia mai provata prima, qualcosa
di così primordiale e violento da farmi uscire di senno, mi
voltai lentamente verso Stefan e con passi lenti e misurati mi diressi
verso di lui.
Quando fui a diversi passi da lui inspirai profondamente per cercare di
rimanere lucida e lo investii con tutta la rabbia che avevo <<
Tu maledetto bastardo, dopo tutto quello che ti ho dato, potevo
accettare tutto, anche quello che mi hai fatto, ma non questo, come hai
potuto era tuo fratello, sangue del tuo sangue, ha rischiato la vita
tante volte per aiutarti, non c'è più niente nel
tuo
cuore, sei un mostro! >> sentivo gli occhi
di tutti
puntati su di me, sapevo perfettamente che ogni mia mossa era
controllata da molti occhi viglili, ma in quel momento era la rabbia a
guidarmi, la rabbia per aver perso l'unico compagno che avrei mai
amato, l'unico per il quale sarei stata disposta a mettere fine alla
mia vita mortale per cominciarne una nuova ed eterna con lui,
così con tutta la rapidità che poteva
caratterizzare una
creatura umana afferai il paletto abbandonato vicino ai miei piedi e mi
lanciai verso Stefan.
Colto alla sprovvista dal mio gesto il vampiro non si mosse e mi
permise di arrivare tanto vicino da potergli puntare il paletto al
cuore, i miei occhi fiammeggianti di rabbia erano fissi nei suoi,
rimasi in attesa di una sua qualsiasi reazione che non
arrivò,
così non persi l'occassione e affondai il paletto nella
carne,
avevo già ucciso altri vampiri ma questo era diverso, potevo
provare un piacere perverso nel sentire i suoi lamenti, desideravo
vederlo soffrire e supplicare pietà per la sua miserabile
vita.
Ormai ero pronta a dargli il colpo di grazia quando una mano decisa ma
delicata mi afferò per una spalla e mi trascinò
lontano da Stefan,
cercai con tutte le mie forze di divincolarmi ma la presa era
troppo salda e non feci altro che farmi male, così mi
lasciai
allontanare e aspettai di potermi voltare per vedere in faccia che mi
aveva allontanato dalla mia vittima.
Quando finalmente la presa sulla mia spalla si fece più
debole e
riuscii a voltarmi con mia grande sorpresa mi trovai davanti Rebekah
che
mi osservava con sguardo severo, non poteva averlo fatto, come aveva
potuto togliermi forse l'unica possibiltà di vendicarmi, di
vendicare Damon.
Ero pronta a rispondere anche a lei per le rime e anche ad ucciderla se
fosse stato necessario, quando sentii alle mie spalle Damon tossire e
lamentarsi, ogni cosa nella mia mente perse di significato, l'unica
cosa alla quale riescii a pensare era che Damon era ancora
vivo.
Improvvisamente Rabekah mi afferò per un braccio e
squotendomi delicatamente disse <<
E' molto debole, ha bisogno di sangue, non sopravviverà fino
all'arrivo di Kathrine >>,
non persi tempo e corsi verso il mio vampiro, non appena lo raggiunsi
mi inginocchiai e gli accarezzai il viso nel tentativo di farlo
rinvenire, ma non ebbi nessuna risposta, così lo scossi
delicatamente afferandolo per il colletto della camicia, ancora niente,
non avevo altra scelta, alzai la testa e con lo sguardo cercai Rick,
appena lo vidi notai che era decisamente sconvolto, la camicia sporca
di sangue e le mani tremanti, con voce decisa gli intimai <<
Dammi il tuo coltello ! >>,
occhi negli occhi ci osservammo per una frazione di secondo, poi Rick
mi fece cenno di no con il capo, a quel gesto mi alzai di
scatto
e come una furia mi diressi verso di lui, appena fummo abbastanza
vicini con voce bassa come se fosse un ringhio ripetei <<
Dammi il tuo coltello !! >>,
dal tono era chiaro che non fosse una domanda, ma Rick non dava segno
di voler obbedire, così lo afferai per la camicia beige
coperta
di macchie si sangue e lo strattonai violentemente sotto gli occhi
esterrefatti di tutti e gridai
<< Avresti fatto qualsiasi cosa per salvare Jenna, la
stessa cosa
vale per me con Damon, ora dammi quel maledetto coltello, se non vuoi
che ti faccia del male >>, ero stata davvero
dura, ma la mia priorità era salvare Damon ed ero disposta a
tutto.
Le mie parole fecero l'effetto sperato perchè Rick
sfilò
il suo coltello da caccia dal fodero di pelle e me lo porse, prima di
afferarlo lo guardai neglio occhi e vi lessi comprensione e dolcezza,
sapeva quello che stavo provando e che ero disposta a tutto pur di
salvarlo.
Tornai velocemente verso Damon e mi inginocchiai di nuovo accanto a
lui, strinsi più forte l'impugnatura del coltello e lo
appoggiai
sulla pelle bianca e delicata del mio polso, inspirai profondamente e
praticai un taglio piuttosto profondo dal quale sgorgava impetuoso un
fiotto di sangue rosso come rubino, avvicinai il polso alla bocca di
Damon nella speranza che almeno l'odore del sangue lo potesse
risvegliare, attesi alcuni istanti senza nessuna reazione da parte del
vampiro.
Improvvisamente Damon afferrò il mio polso e se lo
portò alla bocca
affondandovi i canini senza tanti convenevoli, provocandomi anche un
gemito di dolore, era così debole che faceva fatica a bere,
così gli accarezzai dolcemente i capelli come per
incoraggiarlo
a a bere, non se lo fece ripetere e cominciò a cibarsi dal
mio
polso con una violenza e un'ingordigia che non aveva mai usato con me,
ero un pò spaventata, in questo momento quello che avevo
davanti
non era il mio dolce e tormentato Damon ma un vampiro affamato che si
ciba di una preda.
Cominciavo a sentirmi sempre più debole, cercai inutilmente
di
allontanare Damon dal mio polso, ma nonostante tutti i miei sforzi il
vampiro non accennava a lasciare la presa, lentamente ma
inesorabilmente le forze mi vennero meno e cominciai ad avere la vista
annebbiata, stavo per perdere i sensi quando sentii uno strattone al
braccio e un tonfo non molto lontano da me, aprii gli occhi e vidi
Damon schiacciato a terra da Rebekah, l'Originaria quasi faticava a
trattenerlo tanto Damon si agitava nel tentativo di attaccarmi
nuovamente.
Lentamente mi alzai, le gambe mi reggevano a stento ma cercai comunque
di avvicinarmi a Damon e Rebekah, mi ci vollero alcuni minuti per
percorrere la breve distanza che ci separava, quando finalmente arrivai
a pochi passi da loro rimasi sconvolta da quello che vidi, Damon era
tutt'altro che sotto controllo, i suoi occhi erano iniettati di sangue
e aveva della vistose vene sul visto, i canini erano lunghi e affilati,
non lo avevo mai visto così e per un istante raggelai al
pensiero di quello che avrebbe potuto farmi se si fosse liberato dalla
presa dell'Originaria.
Presi a due mani tutto il coraggio che avevo e mi inginocchiai accanto
a lui e dolcemente gli dissi <<
Damon calmati, sono io, sono Elena >> il
vampiro si immobilizzò come in trance, poi improvvisamente
il suo aspetto tornò normale.
Mi fissò per qualche secondo come se non credesse ai suoi
occhi,
poi allungò una mano e mi spostò i capelli dietro
un
orecchio, com'era solito fare quando voleva guardarmi negli occhi, per
un istante vidi i suoi occhi inumidirsi di lacrime che prontamente
ricacciò indietro, mi sussurò <<
Ti prego perdonami >>, non seppi resistere e
mi lasciai scappare un sorriso mentre gli facevo segno di si con il
capo.
Nonostante fossi al settimo cielo, c'era sempre quella tremenda
sensazione di tradimento che mi faceva sentire a disagio,
così
mentre Damon si sporgeva per darmi un bacio sulle labbra mi scansai e
lo feci deviare sulla fronte, notai subito che la cosa lo
spiazzò, in fondo erano parecchi giorni che non ci vedevamo
e di
sicuro si aspettava una reazione diversa da quella che aveva ricevuto.
Nessuno dei due disse nulla e ci fu un momento di imbarazzo al quale
solo l'arrivo di Kathrine pose fine, la vampira arrivò di
corsa
nella radura di fronte alla villa colonica portando con se un borsone
con alcune sacche di sangue, lo depose accanto a Damon che non se lo
fece ripetere due volte e dopo averlo aperto afferrò alcune
sacche di sangue e le bevve avidamente in pochi secondi.
Dopo assersi nutrito a sufficienza, Damon era di nuovo in forze e
pronto a combattere così rivolto a Kath disse <<
Devi condurci da Elijah, sono sicuro che prima di portarmi il sangue li
hai seguiti per essere sicura che Elijah stesse bene >>
la vampira non rispose neppure e si incamminò veloce nel
bosco seguita da tutti noi.
Camminavamo da alcuni minuti quando Damon mi afficancò e
schietto mi disse <<
Cosa c'è che non va? >>,
con tutte le domande che poteva farmi, doveva farmi proprio questa,
dovevo ammettere che mi conosceva proprio bene, così presi
fiato
e cercando di simulare un sorriso convincente dissi <<
Nulla, sono solo nervosa per quello che sta succedendo >>
Damon mi scrutò con attenzione per un istante e poi
replicò <<
Balle, dimmi la verità >>
rallentai il passo fino a fermarmi, attesi che il resto del gruppo
fosse abbastanza lontano e senza guardarlo in faccia dissi bisbigliando
<<
Stefan mi ha violentata >>, non attesi una
sua reazione e non gli diedi la possibilità di dire nulla
perchè aggiunsi quasi pregandolo <<
Promettimi che non darai fuori di matto, io sto bene e sappiamo
entrambi che Stefan in questo momento non è in se, in
seguito
potresti pentirtene >>, Damon non rispose si
limitò
ad abbracciarmi, sentivo il suo corpo marmoreo fremere per la rabbia,
potevo solo immaginare lo sforzo che stava facendo per
controllarsi per esaudire la mia richiesta, così
alzai il
viso e lo guardai negli occhi, vidi una tempesta nelle sue meravigliose
iridi color del ghiaccio, dentro di lui si stava agitando una furia che
faceva fatica a controllare, così gli presi il viso tra le
mani
e lo obbligai dolcemente a guardarmi negli occhi, quando finalmente i
nostri occhi si scontrarono gli dissi <<
Adesso non pensare a nulla, baciami e basta >>
non se lo fece ripetere e delicatamente posò le sue labbra
sulle
mie, finalmente avevo trovato la mia oasi nel deserto, come un assetato
non vorrebbe mai smettere di bere così io non volevo
smettere di
baciarlo e di amarlo con tutta me stessa, lo abbracciai più
forte finchè per attirami ancora più a se Damon
mi
sollevò da terra, rimanemmo in questa posizione alcuni
minuti,
quando Damon mi fece appoggiare i piedi a terra di nuovo era
decisamente più calmo, così lo presi per mano e
riprendemmo a camminare in silenzio.
Raggiungemmo il gruppo in pochi minuti, e Kath ci fece segno di restare
nascosti, la vampira sparì nella boscaglia per tornare poco
dopo
e informarci che Klaus ed Elijah stavano combattendo nella radura poco
più avanti, così ci rimettemmo in cammino.
Dopo diversi minuti finalmente arrivammo al limitare della radura, i
segni della battaglia erano evidenti, alberi sradicati e rocce
frantumate, uno per volta sbuccammo nella radura e ci trovammo di
fronte Elijah che fronteggiava Klaus.
Purtroppo Elijah era in difficoltà e piuttosto malconcio,
aveva
diverse ferite e i vestiti erano strappati e coperti di sangue, a
quella vista Kath si gettò nella battaglia per aiutare il
suo
compagno.
Klaus di certo non si aspettava di vederci e per un istante rimase
imbambolato a guardarci poi sul suo viso tornò il solito
ghigno
sbeffeggiatore, non si lasciò scappare l'occasione di
prendersi
gioco di noi e disse <<
Fratello è arrivata la cavalleria !! >>,
Damon intervenne e gridò <<
Sei morto amico! >>, in un attimo tutti si
gettarono in battaglia nel tantativo di fermare Klaus.
CONTINUA
Spazio
autrice
Ciao a tutti, per prima cosa vorrei sccusarmi di non aver
postato il capitolo la scorsa settimana ma purtroppo mi sono presa una
gastroenterite che mi ha praticamente distrutta.
Per quanto riguarda il capitolo non c'è molto da dire, non
è particolarmente cruciale le due cose principali sono Elene
che svela la violenza che ha subito da Stefan e l'arrivo nella radura
dove si svolge la battaglia.
Per il momento Damon non ha cercato di uccidere Stefan, come richiesto
da Elena, ma come sappiamo bene il nostro bel vampiro è uno
che la vendetta la serve fredda, perciò aspettatevi risvolti
su questo argomento nei prossimi capitoli.
Dal prossimo capitolo si aprirà la parte finale della storia
con il combattimento vero e proprio e alcuni colpi di scena, si
articolerà in alcuni capitoli fino a giungere all'epilogo,
non ho ancora deciso se lasciare un finale aperto o mettere la parola
fine in maniera definitiva, questo dipenderà da quello che
mi direte voi, se vorrete leggere un seguito oppure no.
Ok mi sono dilungata anche troppo, dopotutto la storia non è
ancora finita, è solo che non vorrei finisse mai e
già mi dispiace di dover mettere la parola fine.
Allora come al solito spero che via sia piaciuto il capitolo e
ringrazio chi mi segue sia commentando che in silenzio, colgo
l'occasione per spronare questi ultimi a lascarmi un commento anche se
piccolo, è importante sapere cosa ne pensate per migliorare
la stesura della storia e rendervela più piacevole alla
lettura.
Buona visione per la puntata di Tvd di domani sera...kiss kiss
|
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Capitolo 24 *** Un nuovo potere ***
Cap.24 Un nuovo potere
Cap.24
Un nuovo potere
Non potevo nascondermi e non volevo farlo, dovevo assolutamente essere
d'aiuto in qualche modo, ma come, ero una semplice umana e non potevo
di certo contrastare Klaus usando la forza, dovevo usare la testa.
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando vidi Damon schiantarsi
contro un albero e rialzarsi immediatamente, combatteva come un leone,
sapevo che era disposto a tutto, lo vidi schivare diversi colpi mentre
gli altri cercavano di fermare Klaus per dare il via al rito,
improvvisamente Klaus riuscì a liberarsi e a sparire
nuovamente
nella foresta, Damon ed Elijah si lanciarono subito all'inseguimento
lasciandoci da soli.
Alaric si caricò immediatamente il borsone pieno di armi e
si
incamminò nel bosco seguito da Tayler, Rebekah, Bonnie e
Stefan,
così rimasi con Caroline, Kathrine e Jeremy, la vampira
bionda si
avvicinò e posandomi una mano sulla spalla mi disse <<
Forse dovresti restare in disparte insieme a Jeremy, così
saremo
più tranquilli e potremo pensare solo a Klaus
>>
rimasi senza parole, come poteva chiederemelo, là fuori
c'erano
i miei amici, le persone che amavo, come avrei potuto restarmene da
parte e aspettare di vederli tornare oppure di piangere la loro morte,
così cercai di mantenere la calma, dopotutto lo faceva per
protteggermi e le dissi <<
No! voglio venire anch'io, non posso restarmene in disparte, come puoi
anche solo pensarlo >>
non le diedi neppure il tempo di rispondere e mi incamminai nella
foresta seguita da Jeremy, senza però non notare le
occhiatacce
che si scambiarono Kathrine e Caroline.
Vagammo un pò nel bosco alla ricerca del combattimento, di
sicuro le due vampire sapevano esattamente dove fosse, ma cercavano di
tenermi lontana in tutti i modi, così mentre erano distratte
probabilmente dai rumori della battaglia che potevano sentire grazie al
loro udito, mi allontanai dal gruppo alla ricerca di Damon e Klaus.
Naturalmente senza alcuna capacità particolare vagai senza
meta,
ormai ero senza speranze quando in lontananza sentii un grido di
dolore, non avevo dubbi era Damon, così cominciai a correre
nella direzione in cui avevo sentito il grido.
Non badavo a nulla, alle spine dei cespugli di rovi che mi strappavano
i
pantaloni e mi ferivano le gambe, ai rami degli arbusti che mi
sferzavano violentemente tutto il corpo mentre correvo a perdifiato nel
bosco, correvo da diversi minuti quando inciampai una radice di
un albero, caddi rovinosamente e mi strappai i pantaloni, il dolore era
lancinante pensavo di esseremi rotta una gamba, quando finalmente dopo
diversi minuti riuscii a rialzarmi zoppicavo vistosamente e di sicuro
non sarei riuscita a correre, così cominciai a camminare
appoggiandomi ai tronchi degli alberi per sostenermi.
Camminai faticosamente alcuni minuti, quando notai che intorno a me il
paesaggio stava cambiando, c'erano alberi spezzati o addirittura
sradicati da terra e lanciati lontano dalle loro posizioni originarie,
così mi fermai e cercai un'arma per difendermi, anche se in
queste condizioni non mi sarei potuta difendere poi molto.
Non lontano dai miei piedi trovai un ramo spezzato che poteva fungere
da paletto, così lo afferrai e ripresi a camminare.
Avevo trovato diversi segni di lotta, ma dei miei amici nessuna
traccia, ero davvero preoccupata, prima quel grido e poi più
nulla, e dove erano finite Kath e Caroline, possibile che non mi
avessero ancora trovata, non potevano essere tutti morti, non potevo
crederci, ma al momento non avevo altra alternativa che continuare a
cercare, mossi un passo e mi resi conto di aver inciampato in qualcosa
o meglio in qualcuno, esitai un istante poi abbassai lo sguardo e la
vidi, Bonnie era distesa a terra con un vistoso taglio su un
sopracciglio e un rivolo di sangue le sporcava il viso, molto
probabilemente aveva battuto la testa da qualche parte, così
mi
inginocchiai e la scossi leggermente per cercare di svegliarla, dovetti
tentare una seconda volta per avere un risultato, lentamente la mia
amica aprì gli occhi e mi sorrise debolmente, con una grande
sforzo cercò di parlare e con un filo di voce disse <<
Prendi tu la pietra, sei la nostra unica speranza, non so dove siano
gli altri ma devi trovare Klaus e usarla su di lui >>
non
poteva dare a me questo compito, io non ero una strega e non sapevo
fare incantesimi, doveva essere lei a farlo, così in preda
al
panico le dissi <<
Bonnie non sono in grado, non sono una strega, devi farlo tu, ti prego
devi alzarti >>,
la strega non mi rispose si limitò ad appoggiarmi una mano
su
una spalla e a bisbigliare qualcosa, all'improvviso sentii un brivdo
percorre tutto il mio corpo e un potere incredibile si fece strada
dentro di me, più io diventavo forte più Bonnie
si
spegneva, quando sfinita lasciò cadere a terrra il
braccio che teneva sulla mia spalla con un sorriso dolcissimo e con
l'ultimo respiro disse <<
Ora sei pronta, non lasciare che sia morta in vano >>
una lacrima solitaria scivolò lungo la sua guancia bangnando
la
mia mano che le sorreggeva la testa, rimasi in ginocchio ad
abbracciarla alcuni minuti, ero come congelata in un luogo dove
tutto si era fermato, il tempo e lo spazio non esistevano
più,
c'eravamo solo io e Bonnie, fino alla fine insieme, il suo potere era
dentro di me, come se ora fossimo una cosa sola, il suo sacrificio per
la nostra salvezza.
Mi alzai lentamente e asciugai l'unica lacrima che avevo versato,
animata da una nuova forza ripresi il mio cammino alla ricerca di
Klaus, passarono diversi minuti in cui il mio unico compagno era il
silenzio della foresta, potevo sentire l'energia della natura fluire
dentro di me e darmi forza guarendo le mie ferite, ogni secondo che
passavo nella foresta ero sempre più forte,
all'improvviso
da dietro un albero comparve una figura conosciuta, quei capelli biondi
e quelle movenze così poco umane, come se fosse impalpabile
non
produceva alcun rumore mentre si muoveva nella boscaglia, quando
Scarlett mi fu abbastanza vicino abbozzò un sorriso
malizioso e
mi fecce cenno di tornare indietro, ovviamente non lo feci e
in
un istante mi trovai inchiodata ad un albero senza che avesse neppure
mosso un dito.
Era decisamente una brutta situazione, ma per lei anche se non lo
sapeva, Bonnie mi aveva donato i suoi poteri, i poteri della
strega più potente mai esistita, e io sapevo esattamente
come usarli come
se fossi nata per questo, mi bastò pensare a Scarlett che
veniva
scaraventata contro un albero per vederlo avverarsi, approfittai del
momento di sgomento della strega per estorcerle delle notizie, dato che
era chiaro che lavorasse per Klaus.
Forte dei miei poteri mi avvicinai sempre tenendola sollevata da terra
e schiacciata contro un albero, ora ero sicura che avrei potuto
estorcerle delle notizie sui miei amici, così forte della
mia
nuova condizione cominciai l'interrogatorio, presi fiato e decisa dissi
<<
Dimmi dov'è Klaus e dove sono i miei amici e ti
risparmierò la vita >>, Scarlett
mi fissava con un'aria di
sfida che mi fece decisamente innervosire così decisi di
darle
prova delle mie intenzioni e le provocai dei dolori terribili alla
testa, la strega di fronte a me non dava segno di cedimento nonostante
si contorcesse per il dolore, così decisi di continuare
nella
mia torura nella speranza che prima o poi cedesse.
Finalmente
dopo diversi tentativi Scarlett si decise a cedere e mi
rivelò tutto
ciò che sapeva, così venni a sapere che il resto
dei miei amici era
rinchiuso in una grotta da un incantesimo che impediva loro di uscire e
che Damon e Klaus stavano combattendo poco lontano dalla cava,
così
senza degnare la strega di uno sgurdo mi voltai e feci per incamminarmi
verso la cava quando Scarlett disse con un filo di voce <<
Il sacrificio della tua amica streghetta è stato inutile,
non
fermerai Klaus e farai la sua stessa fine ! >>,
mi voltai così velocemente che ne rimasi stupita, non era da
me essere
così coordinata, con passo marziale mi diressi verso
Scarlett e mi
fermai a pochi passi da lei, con lo sguardo fisso nei suoi occhi e un
sorrisetto di chi sapeva di aver già vinto le dissi <<
Molto probabilmente morirò come la mia amica, e il mondo
finirà per
mano di Klaus, ma tu sarai ancora qui nella foresta in questo punto
esatto e morirai da sola senza la possibilità di scappare
>>
interruppi il contatto visivo e alzai un braccio in aria mimando il
disegno di un cerchio, improvvisamente il terreno ricoperto di foglie
intorno ai piedi di Scarlett prese fuoco, non appena le fiamme si
spensero sul terreno rimasero l'erba e le foglie bruciate a formare un
cerchio dal quale la strega non sarebbe mai più uscita.
Non attesi
neppure che si rendesse conto di quello che le avevo fatto, tanto
appena avrebbe tentato di spezzare l'incantesimo si sarebbe accorta di
non avere più i suoi poteri, poteri che naturalmente ora
erano miei,
così le voltai le spalle e mentre me ne andavo la sentivo
gridare come
una furia parole nei miei confronti davvero irripetibili, sul mio viso
si aprì un sorriso di soddisfazione e di fierezza, ora ero
pronta a
combaterre come una leonessa, non ero più indifesa come un
gattino.
Aiutata dalla foresta che mi parlava come un confidente trovai
piuttosto in fretta Klaus, rimasi qualche minuto nascosta nella
boscaglia per studiarlo, intanto la battaglia con Damon proseguiva e
purtoppo Damon era decisamente in svantaggio, il suo bel viso era
imbrattato di sangue proveniente da un profondo taglio proprio sopra ad
un sopracciglio e i suoi abiti sempre perfetti ora erano sporchi e
strappati, ma la cosa peggiore era vederlo appoggiarsi alla parete di
roccia per reggersi in piedi, non avrebbe mollato, non era da lui, ma
presto Klaus lo avrebbe ucciso ormai non era più in grado di
contrastarlo, al contrario l'Originario sembrava appena uscito da un
salone di bellezza, capelli perfetti e vestiti perfetti, solo un
piccolo strappo su una manica della camica lasciava intendere
che
fosse nel bel mezzo di una battaglia e non nel salotto di
casa
sua a sorseggiare il the delle cinque.
La mia attenzione fu attratta da un mucchio di stracci ai piedi di un
albero, aguzzai la vista al massimo dato che erano piuttosto lontani e
con sgomento riconobbi Tayler che giaceva senza vita riverso a terra.
Per un istante rimasi come paralizzata, il mio pensiero volò
immediatamente a Caroline ne sarebbe stata annientata senza alcun
dubbio, un tonfo sordo mi risvegliò dal mio trance e potei
vedere Damon atterrare con la schiena contro una roccia frantumandola,
era il momento di agire o Damon avrebbe avuto la peggio,
così mi
alzai lentamente e uscii dal mio nascondiglio, Damon fu il primo a
notare la mia presenza e ancora prima che Klaus potesse vedermi mi fece
segno di allontanarmi, ma al contrario mi avvicinai ancora di
più al centro della radura finchè anche
l'Originario si
accorse della mia presenza, per un istante mi sentii intimorita dal suo
sorriso beffardo e dal suo portamento fiero ed indietreggiai, Damon si
frappose subito tra me e Klaus per proteggermi, l'Originario
non
accennava a fermarsi, era evidente che Damon non lo intimoriva neanche
un pò, quando fu abbastanza vicino estrasse da dietro la
schiena
un paletto, che probabilmente teneva incastrato nella cintura dei
pantaloni e sferrò un colpo in direzione del cuore di Damon,
in
un primo momento Damon cercò di difendersi ma ormai era
stremato e
stava letamente soccombendo all'Orignario decisamente più
forte
di lui.
Quando ormai tutto sembrava perduto decisi di entrare in azione, mi ero
odiata a morte non era da me mettere in pericolo le persone che amo ma
l'effetto sorpresa era fondamentale per prendere Klaus alla sprovvista,
così mi concentrai con tutte le forze sul paletto che Klaus
tenava puntato sul cuore di Damon e lentamente il legno
cominciò
a sgretolarsi e a trasformarsi in polvere sotto gli occhi sconcertati
dei due vampiri.
Non appena la mano dell'Originario fu priva dell'arma aiutai Damon ad
alzarsi senza mai smettere di fissare Klaus negli occhi in segno di
sfida, l'Originario rimase qualche istante come congelato, forse
cercava di capie cosa fosse potuto succedere, poi non appena si riprese
fece un passo verso di me e disse <<
Non puoi essere stata tu,
sei una ragazzina qualunque ! >>,
la voce del vampiro tremava
come se la rabbia fosse mista alla paura e all'incredulità,
ero
così felice di averlo sconvolto che a fatica trattenni un
grido
di gioia, mi voltai verso Damon per sincerarmi delle sue condizioni e
mi resi conto che i suoi occhi mi scrutavano nello stesso modo di
quelli di Klaus increduli e spaventati, così gli sorrisi
dolcemente e per tranquillizzarlo gli dissi <<
E' stata Bonnie, prima di morire mi ha dato i suoi poteri, e nella
strada per venire qui ne ho presi altri da una strega al servizio di
Klaus >> , non feci in tempo e terminare la
frase che
Damon saltò in piedi nel tentativo di fermare Kluas che ci
stava
attaccando, ma era troppo debole, così mi voltai anch'io il
più velocemente possibile e con un gesto del braccio lo feci
schiatare contro il tronco di un albero, l'Originario si
accasciò ai piedi dell'albero visibilmente stordito dal
colpo,
non gli diedi il tempo di risprendersi, lo sollevai usando i
miei
poteri e lo inchiodai contro l'albero, nel frattempo sia io che Damon
ci eravamo avvicinati, quando fui abbastanza vicino a denti stretti
dissi <<
Siamo alla resa dei conti finalmente pagherai per quello che hai fatto
>>,
prima di mettere in atto il rito dovevo liberare il resto del gruppo,
il loro apporto era fondamentale per la riuscita del rito,
così
ordinai al terreno di far crescere degli arbusti di verbena e
strozzalupo che
imprigionassero Klaus fino al mio ritorno, lentamente dal terreno
nacquero dei sottili rami verdi con all'estremità
bellissimi fiori viola che avvolsero l'Originario imprigionandolo, mi
voltai verso Damon e dissi <<
Devo liberare gli altri mi serve il
loro aiuto per l'incantesimo, resta con Klaus controllalo, la verbena
e lo strozzalupo non lo lascieranno scappare >>,
mi avvicinai al mio vampiro
probabilmete ancora sconvolto per quello che stava succedendo e gli
posai un leggero bacio sulle labbra, poi sparii nella foresta alla
ricerca della grotta di cui mi aveva parlato Scarlett.
CONTINUA
Spazio
autrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo che ci avvicina sempre di
più alla fine.
Bonnie è morta ma prima di morire riesce a dare i suoi
poteri ad Elena, che li usa subito per dare una bella lezione a
quell'antipatica di Scarlett e come ciliegina sulla torte le frega pure
i poteri.
Nel frattempo Damon è decisamente in difficoltà,
per una volta è la nostra Elena, perennemente in pericolo a
salvare la situazione e ad imprigionare Klaus, evviva le donne con le
palle!!
Nel prossimo capitolo vedremo come si svolgerà il rito e la
parte avventurosa della storia sarà conclusa, dopo di che i
sarà il rientro a casa e vedremo come si evolveranno le cose
per i nostri amici ora che alcuni di loro non ci sono più e
altri sono cambiati radicalmente.
A questo punto non mi resta che lasciarvi con i soliti ringraziamenti a
tutti e vorrei dire a chi mi legge in silenzio di lasciarmi un
commentino visto che siamo in dirittura d'arrivo per farmi sapere se
è stato piacevole trascorrere questo tempo insieme e se vi
è piaciuta la storia.
In fine vi auguro buona visione per domani sera, speriamo che le
"Dangerous liasones" non siano solo nel titolo della puntata, insomma
ce lo vogliono far vedere o no un pò di pepe, a parte il mio
commento vi auguro buon week end e ci vediamo la prossima
settimana...kiss kiss
|
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Capitolo 25 *** Il rito ***
Cap.25 Il rito
Cap.25
Il rito
La foresta diventava sempre più fitta e la luce
del sole
faceva fatica a filtrare ma nonostante le condizioni avverse mi muovevo
come se conoscessi quei sentieri da sempre, mi risultò
piuttosto
semplice trovare la grotta, la natura mi parlava come una confidente e
mi guidava sicura verso i miei amici, dopo alcuni minuti di cammino
vidi in lontanza una fessura nel fianco di una parete di roccia, mi
avvicinai in silenzio, una volta nelle vicinanze vidi mio fratello
seduto vicino all'entrata con la testa fra le gambre, sembrava
disperato, allungai il passo e appena arrivai davanti all'ingresso mi
inginocchiai alla sua altezza e dissi <<
Ehi che ci fate qui, Damon sta combattendo e voi vi riposate ?
>>
come delle furie si lanciarono contro l'ingresso della grotta cercando
di uscire per abbracciarmi, purtroppo furono respinti da un muro
invisibile che li sbalzò tutti a terra.
Dopo averli fatti allontanare dall'ingresso tracciai alcuni simboli
runici sull'ingresso della grotta, improvvisamente si alzò
un
forte vento e le foglie cominciarono a vorticare furiosamente, nuvole
nere si adensarono nella zona di cielo sopra la grotta e il silenzio fu
riempito dal fragore dei tuoni, poi come tutto era cominciato
finì, il vento si placò e tornò il
sereno, feci
cenno ai miei amici di uscire e uno ad uno si portarono all'esterno
della grotta.
Sapevo che erano sconvolti dall'accaduto, potevo leggerlo sui loro
visi, ero consapevole che avrei dovuto raccontare loro tutto
l'accaduto, compresa la morte di Bonnie e Tayler, così presi
fiato e con
voce tremante raccontai loro tutta la storia, nessuno osò
dire
nulla e restammo a lungo a guardarci senza sapere cosa dire, poi
Kathrine prese in mano la situazione e disse <<
Andremo io e Caroline a cercare il corpo di Bonnie e la riporteremo
alla macchina mentre tu tornerai da Damon con gli altri e vi occuperete
del rito e di Tayler>> mi
limitai a farle un cenno di assenso, ora sapevo che avrei dovuto
affrontare la situazione di Caroline così volsi la mia
attenzione alla vampira che fino a quel momento era rimasta in silenzio
come congelata dalle notizie appena ricevute, in un giorno aveva perso
un'amica e il ragazzo che amava, mi avvicinai lentamente e l'abbracciai
stringendola il più forte possibile, compatibilemente con la
mia
natura umana, in quell'abbraccio volevo infondere tutto l'affetto che
provavo per lei e farle capire che ci sarei sempre stata, dopo alcuni
istanti si allontanò da me e con la voce ridotta ad un
soffio
disse <<
Come sono morti ? >>, purtoppo non le sapevo
rispondere così le feci solo un cenno con il capo sconsolata
e poi le dissi <<
Damon saprà dircelo era con loro >>,
Caroline si limitò a farmi un cenno affermativo con il capo,
si
asciugò le lacrime con un gesto brusco e mi fece segno di
tornare da Damon per il rito.
Sempre guidata dai miei poteri raggiunsi in un pochi minuti il luogo
dove
avevo lasciato Damon e Klaus, appena sbucammo nella radura trovai Damon
seduto a terra con la schiena appoggiata contro una rocccia,
nell'istan in cui si rese conto della nostra presenza si
alzò in
piedi e ci
venne in contro molto faticosamente, quando fu abbastanza vicino ci
regalò uno dei sorrisi più belli e dolci che
avessi mai
visto, era sinceramente contento di vederci e di sapere che stavamo
bene, poi il suo viso tornò serio e mi fece capire
che era
il momento di cominiciare il rito, così inspirai
profondamente e
mi avvicinai a Klaus.
L'Origianario continuava a fissarmi con il suo solito sorrisetto
beffardo, nonostante fossi sicura di me la sua spavalderia mi irritava
enormemente così appoggiai una mano sul tronco al quale era
legato con gli arbusti e mi avvicinai al suo viso, poi lentamente gli
appoggiai il dito indice sulla fronte e gli provocai delle
allucinazioni nelle quali aveva la sensazione di bruciare vivo, Klaus
gridava in preda al dolore, non appena ritenni che fosse abbastanza mi
allontanai e gli dissi <<
Ora forse smetterai di ridere >>.
Feci alcuni passi indietro e decisi che era venuto il momento di dare
il via al rito, così puntai il dito verso la terra e
tracciai un
cerchio immaginario che si disegnò perfettamente nella terra
come lo avevo tracciato con la mano, mi inginocchiai proprio al centro
e feci cenno a Damon e Jeremy di fare lo stesso uno alla mia destra e
l'altro alla mia sinistra.
Estrassi la pietra dalla tasca dei jeans e la deposi a terra proprio
davanti a me, poi mi voltai verso Damon e gli porsi la mano attendendo
che anche lui facesse lo stesso, non appena ebbi la mano del vampiro
tra le mie estrassi dal fodero il coltello di Rick che avevo portato
con me e feci un taglio sul palmo della mano di Damon, lasciai fluire
il sangue sulla pietra e recitai con voce ferma la prima parte del rito
<<
Con il sangue del dannato pago pegno per i miei peccati >>,
mi voltai verso Jeremy e gli porsi la mano per ripetere il rito, anche
questa volta lasciai fluire il sangue sulla pietra e recitai la seconda
parte del rito <<
Con il sangue del santo che io possa essere purificato >>,
chiusi gli occhi e afferrai le mani di entrambi, mi concentrai e
finalmente la pietra iniziò ad illuminarsi come se
all'interno
ci fossero mille luci.
Era arrivato il momento di completare il rito così afferai
la
pietra e mi diressi verso Klaus, appena fui abbastanza vicina gli
appoggiai la pietra sul petto proprio dove dovrebbe esserci un cuore
vivo, improvvisamente sia io che l'Originario venimmo avvolti dalla
luce della pietra, sentii i miei amici che gridavano per il terrore e
Damon cercò di afferrarmi per allontanarmi ma accecato dalla
luce mancò il mio braccio e afferrò solo l'aria,
da
questo momento in poi fummo solo io e Klauus come sospesi in
un
limbo dove c'era solo la luce accecante emanata dalla pietra,
l'Originario cercò di divincolarsi ma inutilemente, dopo un
tempo che sembrò interminabile la luce svanì e
tutto
diventò buio.
L'unico motivo per il quale ero sicura di essere ancora viva era
perchè sentivo il battito del mio cuore e poi all'improvviso
eccone un secondo, flebile e veloce come il battito delle ali di un
colibrì, lentamente si aprì uno sprazzo di luce e
mi
apparve davanti agli occhi una scena di vita quotidiana di una
famiglia, riconobbi immediatamente Rebekah con la sua sfolgorante
bellezza, poi notai in un angolo un ragazzo poco più grande
di
lei, leggeva un libro seduto su una poltrona davanti al camino, il
sorriso sulla labbra e lo sguardo sereno, Klaus.
Immediatamente mi resi conto di essere in un ricordo della vita umana
di Klaus, di quando probilmente era solo un ragazzo, quando la vita
ancora non lo aveva tradito e indurito.
Venni catapultata di nuovo nell'oscurità e quando finalmente
riuscii a trovare un altro ricordo in cui immergermi, mi pentii subito
di averlo fatto, la scena che mi trovai davanti agli occhi fu
terribile, Klaus stringeva fra le braccia la madre e tra le mani aveva
il suo cuore, l'espressione felice e dolce del ricordo precedente era
sparita ora era il mostro che conoscevo e odiavo, poi di nuovo il buio.
Perchè era arrivato a compiere un gesto così
terribile
come uccidere la madre, perchè era arrivato ad odiarla
così tanto profondamente, cercai di concentrarmi, dovevo
assolutamente trovare il ricordo giusto, quello che mi potesse dare la
risposta.
Finalmente riuscii a trovare un altro spiraglio di luce e vi entrai,
ero esterrefatta, Klaus era in compagnia di una ragazza identica a me,
pensai subito che fosse Kathrine, ma quando lo sentii
pronunciare
il nome Charlotte capii subito che si trattatava della doppleganger
originale, stavano discutendo e Klaus la strattonava, Charlotte gli
disse che non poteva amarlo per via di quello che era, un mostro
senz'anima, poi si allontanò lasciandolo solo, Klaus si
diresse
verso casa e non appena varcò la soglia capii di aver
trovato il
ricordo giusto, la madre di Klaus teneva tra le braccia il corpo inerme
di Charlotte e spiagava al figlio che la sua maledizione di ibrido era
stata legata al sangue di Charlotte e di tutte le sue discendenti e
finchè non fosse riuscito a farsi accettare da una di loro
sarebbe rimasto un mostro, solo l'amore di una discendente di Charlotte
poteva redimerlo, Klaus si avventò sulla madre e la uccise,
ora
sapevo perchè era diventato quello che è, per
amore, era
stato rifiutato e aveva punito la colpevole, la madre lo aveva prima
concepito con un licantropo, poi trasformato in un vampiro e in seguito
condannato alla solitudine, a causa
della madre era doppiamente mostruoso, la diperazione e
l'incapacità di farsi amare lo avevano trasformato in nel
mostro che oggi tenevamo, poi improvvisamente fu tutto
buio di nuovo ma questa volta non ci furono nuovi ricordi da visitare
fui solo assallita da una stanchezza incredibile così mi
lasciai
cullare dall'oscurità e dal silenzio addormentandomi.
Quando finalmente riaprii gli occhi la prima cosa che vidi furono due
pozze di un azzurro così intenso da fare male, preoccupate
dannatamente preoccupate, sorrisi dolcemente e mi misi seduta, il mio
sguardo vagava alla ricerca di Klaus, lo individuai ai piedi
dell'albero sdraiato a terra e sul viso il sorriso dolce che avevo
visto in uno dei suoi ricordi.
Cercai di alzarmi ma ero così debole che Damon mi dovette
sollevare di peso, alzai lo sguardo e incrociando i suoi occhi mi
sentii finalmente protetta e capii cosa doveva aver provato Klaus
quando era stato rifiutato, mi sentii in colpa per aver fatto la stessa
cosa per tanto tempo con Damon denigrandolo e maltrattandolo, riuscii a
comprendere i motivi che lo avevano spinto a trasformarsi in un mostro,
forse gli stessi che avevano spinto anche Damon a spegnere le sue
emozioni per tanto tempo, il desiderio di smettere di soffrire era
così grande da diventare più importate di
qualsiasi altro
sentimento.
Dopo avermi fatto appoggiare delicatamente i piedi a terra Damon si
diresse verso Klaus, si inginocchiò vicino a lui e
restò
qualche secondo in ascolto, poi si alzò e voltandosi verso
di me
impassibile disse <<
Ha funzionato, ora facciamolo fuori così saremo liberi
>>
non ci lasciò neppure il tempo di replicare che
afferrò
un paletto e si avventò su Klaus, un istante prima che Damon
mettesse a segno il colpo gridai con tutta la voce che avevo <<
Fermati, lui è come te ! >> vidi
Damon fermarsi e voltarsi verso di me e con sguardo interrogativo disse
<<
Cosa vorresti dire che sono un mostro anch'io ? >>,
sorrisi consapevole del fatto che il mio vampiro era proprio uno
stupido insicuro e mi decisi a dare delle spiegazioni esaurienti a
tutti così iniziai il mio racconto <<
Certo che no, volevo solo dire che Klaus ha spento le sue emozioni come
te a causa di una donna o meglio a causa di una mia antenata Charlotte
Petrova la doppleganger originale, Charlotte lo ha rifiutato
per
via di quello che è, così lui ha punito la madre
per
averlo concepito con un licantropo, poi per averlo trasformato in un
vampiro e condannato alla solitudine, forse potremmo dargli un'altra
possibilità per essere
felice, dopotutto tutti hanno diritto a una seconda chance
>> Elijah e Rebekah mi guardavano annuendo
nella speranza che anche gli altri fossero d'accordo con come.
Come previsto Damon si oppose fermamente, mentre gli altri non
sollevarono particolari dubbi, posero però una sola
clausula, se
al suo risveglio Klaus fosse stato ancora il bastardo di prima, ovvio
senza nessun potere particolare ma pur sempre un bastardo, avremmo
posto fine alla sua miserabile esistenza, con questa clausula anche
Damon si convinse anche se non del tutto.
Finalmente era tutto finito ora potevano tornare a casa, forse anche
Klaus ora avrebbe avuto la sua occassione per essere felice, in fondo
non si smette mai di saper amare.
CONTINUA
Spazio
autrice
Per prima cosa mi scuso per non aver postato mercoledi, ma sono
afflitta da una congiuntivite che non mi permette di stare davanti al
computer, così con grande fatica sono riuscita a postare
solo oggi.
Questo il capitolo conclusivo per quanto riguarda la parte
"avventurosa" abbiamo visto la conclusione del rito e la spiegazione
delle motivazioni per il quale Klaus è diventato quello che,
anche lui ha sofferto per amore e come sappiamo l'amore ci cambia e non
sempre in meglio.
Una volta tornati a casa i nostri amici dovranno fare i conti con la
realtà delle perdite dei loro cari e tutto questo li
farà crescere e alcuni di loro faranno delle cose che
davvero saranno troppo anche per un Santo.
Sto valutando l'idea di inserire un capitolo per ogni personaggio per
mostrare come sono andate le cose dopo il rientro a casa e cosa
è successo con i problemi che si sono portati a casa, e poi
ovviamente ci sarà l'epilogo che non so ancora se
sarà conclusivo o se lo lascerò "aperto" per un
eventuale seguito, sempre se lo vorrete, vi chiedo di farmi sapere cose
ne pensate di queste due idee perchè una o l'altra
cambierebbero lo svolgimento degli ultimi capitoli.
Beh vi lascio...alla prossima settima kiss..
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Capitolo 26 *** Ritorno a casa ***
Cap.26 Ritorno a casa
Cap.26
Ritorno a casa
A questo punto niente ormai poteva tenerci lontani da
casa,
così felici per la vittoria ma allo stesso tempo distrutti
per
la perdita di alcuni nostri amici decidemmo di dirigerci verso le auto
che avevamo lasciato al limitare della foresta vicino alla villa dove
Klaus mi teneva prigioniera.
Damon si avvicinò lentamente a Klaus che giaceva ancora a
terra
svenuto e se lo caricò senza tanti convenevoli in spalla,
nonostante avesse acconsentito all'accordo non aveva nessuna voglia di
portarsi a casa un piantagrane come Klaus.
Nel frattempo Rebekah si
avvicinò al corpo di
Tayler che con l'aiuto di Jeremy avevo deposto vicino ad un masso al
centro della radura, lentamente si inginocchiò accanto al
corpo
e con fare materno gli accarezzò i capelli, poi volse la sua
attenzione verso Stefan e gli fece cenno con la mano di avvicinarsi, il
vampiro no se lo fece ripetere e avendo compreso le intenzioni
dell'Originaria si caricò Tayler in spalla senza fiatare e
attese disposizioni sul da farsi.
Lentamente defluimmo nella foresta, in silenzio ci muovevamo tra la
boscaglia, nessuno osava parlare, ogni cosa sembrava troppo stupida o
superficiale per essere detta, eravamo tutti consapevoli del fatto che
appena avremmo fatto ritorno a Mystic Falls la morte dei nostri amici
sarebbe stata reale e ci avrebbe schiacciati inesorabilmente
lasciandoci senza fiato, ma ora potevamo ancora sperare che fosse un
sogno, un brutto sogno dal quale ci saremmo svegliati la mattina
seguente e del quale avremmo riso.
Un silenzio spettrale avvolse tutto il viaggio di ritorno verso le
auto, di tanto in tanto davo un occhiata a Damon e ogni volta mi
appariva sempre più cupo, finalmente arrivammo alle auto e
quando mi resi conto che Kathrine e Caroline ci attendevano con il
corpo di Bonnie adagiato ai loro piedi mi bloccai, i miei piedi
divennero improvvisamente pesanti come il piombo e il mio corpo non
rispondeva più agli stimoli che il mio cervello gli inviava
disperatamente, ogni cosa mi appariva surreale, come quando si guarda
il mondo attraverso una lente che lo rende sfocato e indefinito,
così mi appariva tutto quello che stava accadendo in quel
momento.
Damon scaricò Klaus senza tanti complimenti sul sedile
posteriore della sua auto e rimase ad osservare suo fratello che
lentamente si avvicinò all'auto di Caroline e una volta
aperto
il portabagagli vi depose il corpo di Tayler, la vampira in un attimo
fu accanto al suo licantropo e mentre piangeva gli accarezzava il viso,
la sentivo singhiozzare senza controllo in preda al dolore, poi come un
soffio di vento fu di fronte a Damon e lui capì cosa tutti
noi
volevamo sapere, così sospirò e con un filo di
voce
visibilmente distrutto disse <<
Li ha uccisi entrambi la strega di Klaus mentre cercavano di aiutarmi
>>
poi depose una mano sulla spalla di Caroline e la attirò a
se
abbracciandola, sapevo quanto avessero legato nell'ultimo periodo ed
ero certa che Damon fosse distrutto nel vedere Caroline così
sconvolta.
In seguito fu il turno di Bonnie che Kathrine depose nel portabagagli
dell'auto di Damon, ancora non mi capacitavo di quello che i miei occhi
stavano vedendo, il mio cervello non era ancora stato in grado di
elaborare la situazione che mi sembrava tuttaltro che reale, ero li che
guardavo la mia amica che giaceva senza vita nell'auto di Damon e non
riscivo a muovere un muscolo neppure uno anche se avrei voluto con
tutta me stessa stringerla e urlare.
Feci violenza su me stessa e ripresi il controllo delle mie
facoltà mentali ormai ridotte all'osso e mi diressi verso
Bonnie, quando fui abbastanza vicina la mia attenzione venne attirata
dall'espressione rilassata e felice che aveva in volto, come se nel
momento della morte tutte le sofferenze e il dolore che la vita ci
aveva obbligate ad affrontare l'avessero abbandonata lasciandole solo i
momenti belli di cui bearsi nei suoi ultimi istanti.
Ormai era tutto così maledettamente reale e non appena
seremmo
giunti a casa avremmo dovuto fare i conti con tutti coloro che li
amavano quanto noi e li avevano persi come noi, con questa nuova
consapevolezza salimmo sulle auto e ci dirigemmo verso casa.
Il viaggio in auto non fu molto lungo, Klaus dormì per tutto
il
viaggio, forse fu meglio così perchè Damon non
era di
certo dell'umore giusto per iniziare una discussione con l'ex vampiro,
di certo Damon non era dell'umore giusto per iniziare nessuna
conversazione in questo momento, così decisi di attendere
per
parlargli di Stefan e del fatto che non volevo che lo uccidesse per
quello che mi aveva fatto, ma come se mi avesse letto nel pensiero mi
colpì come un fulmine a ciel sereno e disse <<
La prima cosa che farò appena arrivati a casa
sarà
strappare il cuore a Stefan per quello che ti ha fatto, ti avevo
promesso che avrei aspettato, ora ho aspettato ma sono comunque ancora
incazzato e la voglia di ammazzarlo non mi è passata !
>> mi voltai verso di lui di
scatto, posai la mia mano sulla sua che stava sul cambio e
dolcemente gli dissi <<
Se sono in grado io di trovare la forza per perdonarlo sono sicura che
sarai in grado di trovarla anche tu, è pur sempre tuo
fratello e
nell'ultimo periodo non era del tutto in sé, sono sicura che
prima o poi te ne pentiresti, magari non oggi né tra un anno
ma tra
cinquanta o più lo perdonerai e ti pentirai di averlo
ucciso,
hai tutta l'eternità per trovare la forza e la voglia di
perdonarlo, sii migliore di quanto lo è stato lui
>>, lo vidi squotere la testa e sorridere
con il suo sorriso sornione che adoravo, poi si voltò verso
di me e mi disse <<
Non posso credere che nonostate tutti gli anni che ho vissuto una
ragazza di diciotto anni possa fare discorsi più sensati e
saggi
dei miei, non posso prometterti che sarò mai in grado di
perdonarlo, ti prometto che cercherò di non uciderlo e
sottolineo cercherò, lascia però che gli dia
almeno una
bella lezione, non può passarla liscia così !
>> gli feci cenno di si con la testa e poi
ridendo gli dissi <<
E' proprio perchè sono saggia e so tenere a bada il tuo
brutto carattere che mi ami ! >> Damon rise
sotto i baffi e schiacciò il piede sull'acceleratore, anche
lui non vedeva l'ora di tornare a casa.
"Benvenuti a Mystic Falls", non avevo mai amato così tanto
quel
cartello come oggi, ed ero sicura che anche per gli altri era
così, anche se avremmo dovuto affrontare la morte dei nostri
amici ora che eravamo a casa tutto sarebbe stato più
semplice,
avremmo avuto vicino ancora più persone che ci amavano e che
ci
avrebbero sostenuto, e il fatto di riprendere la nostra vita normale di
certo ci avrebbe aiutati a superare la perdita di due persone che
amavamo immensamente.
Ci dirigemmo verso Casa Salvatore, non appena raggiungemmo il vialetto
d'ingresso parcheggiammo le auto e scesi di corsa diretta verso la
porta d'ingresso, la spalacai e fui investita dal profumo di tutte le
cose che amavo, il legno antico della mobilia, la legna bruciata nel
caminetto in salotto e la pelle dei divani che avevano ospitato molte
della serate trascorse con i miei amici.
Lentamente il resto del gruppo riempì il salotto e
cominciammo a
organizzarci per riconsegnare i corpi dei nostri amici alle famiglie,
Caroline si offrì di riportare il corpo di Tayler alla madre
e mio fratello
volle a tutti i costi prendesi il gravoso compito di riconsegnare il
corpo di Bonnie al padre, anche se non stavano più insieme
da
diverso tempo era comunque rimasto molto legato a lei tanto da sentirsi
in dovere di dirlo alla sua famiglia.
Elijah e Rebekah portarono Stefan nello scantinato e lo chiusero nella
cella dove già era stato rinchiuso per disintossicarsi dal
sangue umano, mentre Damon sempre controvoglia chiuse Klaus in un'altra
cella accanto a quella di Stefan, se fosse stato per Damon lo avrebbe
ucciso senza pensarci su ma come spesso accadeva metteva da parte i
suoi desideri per soddifare i miei anche se andavano contro le sue idee.
Caroline e Jeremy accompagnato da Alaric si diresso rispettivamente
verso le case di Tayler e Bonnie, mentre Rebekah decise di rimanere
accanto a Stefan nella cantina almeno per un pò,
così io
e Damon rimanemmo soli con Kathrine ed Elijah, mi avvicinai al divano e
mi lasciai cadere tra i morbidi cuscini che lo affolavano, appoggiai i
piedi sul tavolino davanti al divano e chiusi gli occhi, finalmente ero
a casa, avevo atteso quel momento a lungo e ora non mi sembrava vero,
alle mie spalle sentivo Damon ed Elijah discutere ma non me ne curai,
decisi che in quel momento mi sarei solo goduta la mia casa, la mia
vita e la mia felicità finalmente ritrovata.
Ero ancora immersa nei miei pensieri quando sentii qualcuno sedersi
delicatamente accanto a me, aprii gli occhi e vidi Kath che mi
scrutava, le sorrisi e attesi che mi dicesse ciò che aveva
da
dire, ormai la conoscevo piuttosto bene e sapevo esattamente che ogni
qualvolta avesse una richiesta diventava dolce e indifesa come una
gattina, nascondendo egregiamente il suo carattere tutt'altro che dolce
e malleabile, diciamo che l'avrei paragonata più a una tigre
che
a una gattina, Kathrine si schiarì la voce e mi disse <<
Forse ora che è tutto finito io ed Elijah potremmo restare
qui
con voi, non abbiamo un altro posto dove andare >>
non
potevo credere alle mie orecchie mi stava chiedendo di rimanere a
vivere a Casa Salvatore, di sicuro Damon non avrebbe mai accettato, la
sua autostima con un Originario in giro per casa ne avrebbe risentito,
invece ancora una volta mi stupì, lo vidi avvicinarsi al
divano
dove ero seduta con Kathrine seguito da Elijah, si sedette sul
bracciolo del divano e con un meraviglioso sorriso sganciò
la
sua bomba
<< Perchè no, sempre se ad Elena fa piacere
>>,
non capii la sua affermazione, era casa mia ma ci avrebbe vissuto lui
con Kathrine ed Elijah, perciò io cosa centravo, comunque
ero
felice che avessero deciso di fermarsi così abbracciai
Kathrine
e le feci cenno di si con la testa.
Ormai il tramonto dipingeva di arancio tutto il salotto e presto
sarebbe scesa la sera, l'ultimo periodo era stato piutto stressante e
nessuno di noi aveva voglia di stare in compagnia, soprattutto
perchè sapevamo che come ci aveva comunicato Caroline il
giorno
seguente saremmo dovuti andare al funerale dei nostri amici,
così stremati ci dirigemmo nelle rispettive camere.
Elijah e Kathrine presero possesso della camera da letto dei genitori
di Damon che si trovava proprio in fondo al corridoio a pochi metri
dalla nostra, mentre Rebekah decise di dormire nella stanza di Stefan.
Quando finalmente aprii la porta della camera di Damon, rimasi come
congelata sulla soglia, i ricordi mi investirono come un fiume in piena
e travolta dalla loro potenza scoppiai a piangere, in un attimo due
braccia forti mi abbracciarono e mi strinsero cercando di consolarmi,
come sempre Damon era così dolce e protettivo con me, si
prodigava sempre per soddisfare ogni mio desiderio, ma questa volta non
avevo bisogno di essere consolata, le mie lascrime erano zampillli di
pura gioia, finalmente ero di nuovo al suo fianco e non lo avrei
più lasciato.
Lo strinsi più forte che potevo, come per cercare di
fondermi
con lui, per essere sicura che non si sarebbe più allonatato
da
me, lo sentii sorridere mentre mi baciava i capelli, alzai il viso e
incontrai quei meravigliosi zaffiri che mi avevano stregata, potevo
leggere un amore sconfinato in quei meravigliosi occhi così
dolci e tristi, avrei dedicato ogni minuto della mia esistenza ad
amarlo e a renderlo felice, non meritava altro che questo da me.
Mi alzai in punta di piedi e finalmente sentii le nostre labbra
scontrarsi, prima in una bacio casto e delicato che ben presto si
trasformò in uno scontro di passioni impossibili da
contenere,
le sue mani vagavano sul mio corpo e mi stringevano convulsamente, come
se avesse paura che da un momento all'altro potessi sparire, le sue
labbra lasciavano su di me segni indelebili marchiati a fuoco nella mia
anima, niente era più perfetto di quel momento, la camera
era
inondata dal nostro amore e c'era spazio solo per i nostri corpi che si
stringevano in un abbraccio indissolubile.
Quando finalmente fui sua ogni fibra del mio corpo rispose
perfettamente ad ogni suo movimento come se fossimo due corpi
ma una sola
mente, fui invasa da una sensazione di completezza e pace che solo
l'appartenere a lui sapeva darmi.
Ormai stremati giacevamo distesi sul letto, baciati dalla luce della
luna che illuminava i nostri corpi ancora abbracciati, dolcemente
accarezavo il suo petto e mi beavo della sua perfezione, mentre lui mi
accarezzava i capelli, più lo guardavo più in me
si
faceva strada una paura che era sempre stata sopita in un angolo della
mia mente e alla quale non avrei mai voluto dare voce, prima o poi io
sarei invecchiata e lui sarebbe rimasto giovane e bello per
l'eternità, prima non avrei mai pensato di poter diventare
un
vampiro ma ora non sapevo più nulla e il solo pensiero di
perderlo mi faceva uscire di senno.
Ormai soprafatta dalla stanchezza mi addormentai abbracciata a lui,
stretta nel suo abbraccio la notte passò tranquilla, quando
al
mattino il sole che filtrava dalle tende mi svegliò mi resi
subito conto che Damon non era più con me, così
mi alzai
e andai in bagno per prepararmi, tra poche ore saremmo andati al
funerale di Bonnie e Tayler.
CONTINUA
Spazio
autrice
Buonasera a tutti, eccoci qua con un nuovo capitolo, i nostri amici
hanno fatto ritorno a casa e dovranno affrontare le conseguenze della
morte dei lori amici.
Da qui in avanti vedremo come affronteranno il rientro a casa e potrete
leggere alcuni Pov come quelli di Caroline alla quale non ho mai dato
voce fino ad ora ma che ritenevo giusto lasciar parlare per chiudere il
suo arco narrativo con un finale inaspettato.
Vedremo alcuni chiarimenti e vedremo il futuro di Rebekah e Stefan e
ultimo ma non ultimo scopriremo il futuro di Elena e Damon.
Non ho ancora deciso se lasciare spazio anche ad altri personaggi come
Elijah, Kathrine, Jeremy e Alaric.
Per quanto riguarda Elijah e Kathrine sarei propensa a scrivere
qualcosa, dopotutto sono stati estremamente presenti e importanti nello
svolgimento della storia, invece per quanto riguarda Jeremy ed
Alaric non saprei sono stati solo due personaggi di secondo
piano che ho lasciato entrare nella storia solo al momento del bisogno
perciò farei fatica a concludere una storyline che non
è davvero mai iniziata, comunque deciderò nel
corso della stesura degli altri capitoli, magari fatemi sapere se vi
piacerebbe leggere qualcosa anche su di loro così
saprò regolarmi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, non c'era azione ma lo ritengo
comunque molto intenso, ora che sono a casa sarà dura
affrontare queste due perdite e per alcuni lo sarà
più di altri.
Come al solito ringrazio tutti quelli che mi seguono sia in silenzio
che commentando, vorrei esortare però chi mi segue in
silenzio a lasciarmi un commento almeno ora che stiamo giungendo al
termine della storia per farmi sapere come l'avete trovata.
Per ultima cosa vorrei fare un pò di pubblicità
personale, se avete tempo andatevi a leggere due One-Shot che ho
scritto, una ovviamente Delena intitolata "Alba", mentre l'altra
celebra il rapporto speciale che c'è tra i fratelli
Salvatore e si intitola "Condanna", fatemi sapere cosa ne pensate
lasciandomi un commento.
Grazie a tutti e buon week-end ci vediamo la prossima settimana...kiss
kiss
|
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Capitolo 27 *** L'ultimo saluto ***
Cap.27 L'ultimo saluto
Cap.27
L'ultimo saluto
Passai
più di un'ora chiusa in bagno, non perchè volessi
farmi bella ma perchè
uscire di li ed indossare il mio vestito nero mi avrebbe sbattuto in
faccia la realtà, stavo per uscire per andare all'ennesimo
funerale
della mia vita, ero decisamente troppo giovane per avere
così tanti
ricordi legati al cimitero di Mystic Fall, gran parte delle persone che
amavo erano sepolte li e spesso facevo loro visita ma questo era
davvero troppo, il mio cuore non avrebbe retto altra sofferenza e altre
perdite, c'è un limite a quanto dolore un essere umano
è in grado di
sopportare e io avevo sicuramente oltrepassato il mio.
Quando
finalmente riuscii a prendere coraggio e mi decisi ad uscire dal bagno
trovai Damon ad aspettarmi seduto sul letto e già pronto per
uscire,
mi rivolse un sorriso e mi porse il vestito che era deposto sul letto
accanto a lui, lo afferai e lentamente lo indossai, la prima spallina e
poi la seconda, quando lo ebbi indossato Damon mi raggiunse e
delicatamente fece scorrere la cerniera dell'abito chiudendola, mi
depose un bacio su di una spalla e si diresse verso la porta della
camera, prima di uscire si voltò un'ultima volta e mi
sorrise di nuovo,
poi scomparve diretto al piano di sotto.
L'enorme specchio della
camera di Damon rifletteva la mia immagine vestita di nero ma quella
che vedevo non ero io, delle profonde occhiaie facevano bella mostra
sul mio viso e tutto il mio corpo era attraversato da un leggero
tremito che mi era impossibile sedare, cominciai a pettinarmi i capelli
per raccoglierli in una coda ma ogni colpo di spazzola era come lo
sferzare di una frusta che inesorabile lacerava la mia anima, mi
ritrovai ben presto accovacciata a terra in preda ai singhiozzi, le
lacrime mi inondavano il viso come un fiume in piena, in preda all'ira
scagliai la spazzola che tenevo in mano contro lo specchio che
finì in
mille pezzi spargendosi per la stanza, cercai di alzarmi ma mi ferii
una mano con delle schegge, rimasi ad osservare il sangue che defluiva
dalla ferita andare a sporcare il pavimento come ipnotizzata.
Probabilmente
allarmata dal rumore fece capolino dalla porta Kathrine, rimase qualche
secondo sulla soglia poi vedendomi a terra mi corse incontro,
gentilmente mi fece alzare e mi aiutò a sedermi sul letto,
afferò la
mano che mi ero ferita e cominciò a bendarla, purtoppo la
sua presenza
non riuscì a placare i miei songhiozzi e ben presto ripresi
a piangere
senza controllo.
La vampira mi abbracciò con fare materno e mi
accarezzò i capelli finchè i miei singhiozzi si
placarono, ormai ero
talmente stremata che non avevo nemmeno più la forza di
piangere, avevo
versato così tante lacrime negli ultimi anni che forse non
me ne erano
rimaste altre da versare.
Finalmente dopo molto più del tempo
necessario ero pronta per scendere in salotto, lasciai che Kathrine mi
precedesse, mi presi ancora qualche secondo, feci un respiro profondo e
indossai il mio miglior sorriso per dimostrare a tutti che nonostante i
drammi e le sofferenze ero pronta a rialzarmi e ad andare avanti,
afferrai la maniglia della porta e in un attimo ero in corridoio,
arrivai in cima alle scale e cominciai a scendere, il primo
gradino fu
il più difficile di tutti, quando i miei occhi incontrarono
quelli di
Damon che mi attendeva in fondo alle scale tutto mi sembrò
facile come
respirare e quella scalinata non mi sembrò più
una discesa negli Inferi
ma solo un altro sentiero da percorrere per riunirmi all'unico uomo
della mia vita.
La sua mano era pronta ad accogliere la mia e a stringerla per
infondermi coraggio, come al solito la sua vicinanza era la panacea per
tutti i miei mali, ebbi immediatamente la sensazione di essere
più forte e di poter affrontare qualunque cosa, incrociai
gli
sguardi di tutti i miei amici e in ognuno di loro lessi la stessa
tristezza e dolore che sicuramente loro avevano visto in me.
Come una cosa sola ci dirigemmo verso le auto parcheggiate nel vialetto
e una volta a bordo delle rispettive auto partimmo verso il
cimitero.
Durante tutto il viaggio nessuno ebbe il coraggio di parlare, spesso mi
scambiavo sguardi attraverso lo specchietto retrovisore con Kathrine
che era seduta dietro a Damon, ma niente di più, il silenzio
la
faceva da padrone.
Quando arrivammo al cimitero molte delle persone che conoscevano i
nostri amici erano già li e il prete era in piedi vicino
alla
due lapidi con i nomi dei nostri amici, ci avvicinammo lentamente e tra
la folla riuscii a riconoscere la madre di Tayler e il padre di Bonnie
che stringevano mani e accettavano le condoglianze da chiunque le
porgesse.
Niente fu più straziante del momento in cui dovetti
avvicinarmi
a loro, cercai di mantenere un contegno, abbracciai la signora Lockwood
e strinsi la mano al signor Bennet, poi mi diressi da Caroline e la
presi per mano cercando di infonderle coraggio e dimostrarle che ci
sarei stata se avesse avuto bisogno di me.
Non appena il prete prese la parola il brusio che aveva caratterizzato
il cimitero fino a quel momento si arrestò e tutti volsero
la lo
attenzione all'uomo di Chiesa che ci snocciolava tutte le incedibili
qualità di queste due meravigliose creature strappate troppo
presto alla vita.
La verità era che non li conosceva affatto, non sapeva
quanto
fosse testarda e difficile Bonnie e neppure quanto fosse iroso e
prepotente Tayler, ma dopotutto quanto si passa a miglior vita si
ricordano solo le qualità e non i difetti, senza contare
però che spesso quello che ci faceva amare queste persone
erano
proprio i loro difetti, che le rendevano speciali e uniche.
La cerimonia proseguì tranquilla e silenziosa, ogni tanto
sentivo Caroline seduta accanto a me sussultare per trattenere i
singhiozzi, così in silenzio le stringevo ancora
più
forte la mano cercando di consolarla, sapevo che sarebbe stato
difficile ma con l'aiuto di tutti ne sarebbe uscita e presto o tardi
avrebbe ricominciato a vedere i colori, a sentire i profumi insomma
avrebbe ricominciato a vivere.
Quando qualcuno di amato ci lascia, sopratutto prima del tempo, ci
sentiamo impotenti e tutto quello che ci circonda ce li ricorda, ogni
luogo, ogni suono, perfino un'auto uguale a quella della persona
che ci ha lasciati, questi ricordi possono ridare la libertà
ad
un dolore che faticosamente avevamo nascosto nel profondo del nostro
cuore, non avrei permesso che questo accadesse alla mia amica, le sarei
stata vicino e le avrei insegnato e imparato con lei a fare tesoro di
quei ricordi e a non rinchiuderli in un angolo ma a viverli a pieno per
sentirci ancora con loro.
Ormai la funzione stava volgendo al termine e le bare erano
state
calate nelle rispettive fosse e ricoperte, ora eravamo davvero arrivati
alla fine, tutto quello che avevo cercato disperatamente di evitare si
era avverato e niente poteva essere più terribile di questo
momento, cercai Damon con lo sguardo tra la folla per ottenere il suo
sostegno, ma non lo trovai, così mi avvicinai lentamente
tenendo
tra le mani due rose biache, simbolo di purezza e grazia, mi
inginocchia prima accanto alla tomba di Tayler e vi deposi una delle
due rose, osservai per qualche istante la lapide e dovetti impormi di
non piangere perchè sentivo già gli occhi
pizzicare e la
vista si stava annebbiando, dovevo essere forte non per me ma per chi
contava su di me, presi il coraggio a due mani e mi alzai per
avvicinarmi alla tomba di Bonnie, anche qui deposi una rosa, accarezzai
la lapide, poi investita da un'ondata di dolore decisi di allontarmi
per fare una passeggiata, avrei colto l'occasione per restare un
pò da sola con i miei pensieri e per lavorare sul mio dolore.
La sfortuna di avere molta familiarità con il cimitero di
Mystic
Falls era che sapevo esattamente dove stavo andando e che sicuramente
mi sarei fatta ancora più del male, come previsto in pochi
minuti arrivai davanti alla tomba della mia famiglia, quattro lapidi
una accanto all'altra, due più vecchie , ormai coperte di
polvere e rampicanti, come il mio dolore vecchio e arruginito ma non
per questo meno vivo e terribilie e due più nuove ancora
pulite
e perfette, mi avvicinai alla lapide di Jenna e vi appoggiai la mano,
in un istante spuntò dalla terra una rampicante che la
avvolse e
la inondò di meravigliosi fiori viola, poi mi avvicinai alla
lapide di John e ripetei la stessa cosa, forse era ora che il dolore e
la sofferenza potessero entrare a far parte del passato, un passato dal
quale avrei attinto solo i momenti belli trascorsi con le persone che
oggi non erano più con me, forse l'unico modo per
andare avanti
era chiudersi una porta alle spalle e guardare avanti senza mai
voltarsi.
Mi voltai per tornare verso l'ingresso del cimitero, quando la mia
attenzione venne attirata da una figura nella parte vecchia del
cimitero, per il mio incredibile senso di avventura decisi di
controllare, chi poteva avere dei parenti in quella parte di cimitero
erano troppo vecchie quelle lapidi perchè qualcuno potesse
ricordarsi di loro, affrettai il passo e in pochi minuti varcai il
cacelletto che introduceva al vecchio cimitero, la figura che mi dava
le spalle non accennava a muoversi, quando fui abbastanza vicina mi
resi conto che la figura non era altro che Damon, solo lui poteva
essere
li in quella parte del cimitero, lentamente gli arrivai alle spalle e
intrecciai la mia mano con la sua, il mio vampiro si voltò e
mi
sorrise, poi tornò a guardare la lapide talmente intesamente
che
avrebbe potuto frantumarla con lo sguargo se avesse voluto.
Diressi la mia attenzione ai caratteri scolpiti sulla lapide ma era
troppo coperta di rampicati e usurata dal tempo
perchè
potessi capire cosa ci fosse scritto, così sciolsi
l'intreccio
con la mano di Damon e mi avvicinai alla lapide, la sfiorai con un dito
e tutte le erbacce e le sterpaglie lasciarono libero il marmo di vedere
di nuovo il sole, quello che vidi mi lasciò di stucco,
l'incisione era chiaramente molto vecchia ma quello che mi
stupì
davvero fu il nome che vidi, Evelyn Salvatore, Damon non mi aveva mai
parlato di sua madre ma ero certa che quella fosse la sua tomba, non
sapevo che si chiamasse Evelyne non l'aveva mai chiamata per nome ma
non c'era nessun'altra ragione per la quale Damon potesse essere li.
Lentamente tornai da lui e intrecciai nuovamente la mia mano alla sua,
restammo fissare la lapide per molto tempo, Damon sembrava fatto dello
stesso marmo, poi il sole si andò a nascondere dietro
all'orizzonte e cominciai a sentire freddo, non appena il mio corpo fu
attraversato dal primo brivido Damon si svegliò dal suo
trance e
sempre tendomi per mano in silenzio si diresse verso l'uscita del
cimitero.
Il viaggio in auto fu davvero silenzioso, data l'ora tarda erano
già andati via tutti così in auto ero da sola con
Damon,
avrei voluto chiedergli di sua madre, ma mi mancò il
coraggio,
sapevo che era un argomento spinoso così vista la giornata
pesante decisi di rimandare la chiaccherata ad un'alrta volta
perchè era certo avrei voluto sapere di più su di
lei ora
che sapevo che era importante per Damon.
Arrivammo alla pensione e da bravo cavaliere Damon mi aprì
lo
sportello della auto e mi aiutò ad uscire ma appena fui
fuori
puntò il suo sguardo nel mio e il mio mondo per un istante
smise
di girare, tutto era così vuoto e privo di significato, solo
lui
mi teneva ancorata alla realtà con la sua dolcezza, lo vidi
raccogliere il coraggio e poi parlare <<
Grazie >>, non capivo lui
ringraziava me, sarebbe dovuto essere il contrario, così
decisi di chiedergli delucidazioni <<
Per cosa ? >>, non mi lasciò ad
aspettare a lungo e sospirando disse <<
Per non aver detto niete al cimitero e per essere rimasta con me, erano
molti anni che non tornavo a trovare mia madre perché non
credevo di farcela e
invece ho scoperto che vivere così a lungo rende tutti i
ricordi
molto più dolci e meno dolorosi e anche la sofferenza piano
piano viene sepellita da montagne di altri sentimenti più
vividi
che presto o tardi prendono il posto di quelli che ti hanno
distrutto... >>, non potevo credere a quello
che le mie
orecchie stavano sentendo, mi avvicinai per abbracciarlo ma mi
fermò e riprese a parlare <<
...mentre tornavamo da Richmond mi hai detto che ti amo
perchè
sai tenere a bada il mio brutto carattere ed in parte è vero
ma ora
vorrei dirti io perchè ti amo, ti amo perchè tiri
fuori
la parte migliore di me, quando sono con te non so mai cosa
farò
stravolgi il mio mondo e le mie certezze ogni volta che ti parlo, sei
saggia e riflessiva tutto quello che non sono io ma sei anche essere
passionale e selvaggia, ho ucciso e ferito, per secoli sono stato un
mostro e niente e nessuno era riuscito a riportarmi sulla retta via,
ora so perchè, nessuna di loro era la persona giusta, ora so
che
tutto quello che ho fatto e subito era solo un percorso per permettermi
di arrivare a te, ti ringrazio di permettermi di assagiare un
pò
di quel calore e amore che ho cercato per secoli, ti amo come non ho
mai amato nessuno e non potrò mai più amare
nessuno come
amo te perchè senza di te non c'è amore
>>,
ero sconvolta non avevo mai ricevuto una dichiarazione d'amore
così dolce e sincera, non gli diedi il tempo di rendersene
conto
che già gli ero saltata al collo, non sapevo se piangere o
ridere, ero felice da morire, alla fine una giornata terribile si stava
chiudendo nel miglior modo possibile.
Mano nella mano ci dirigemmo verso l'ingresso del Pensionato e una
volta all'nterno mi avviai verso la scala che portava al secondo piano
quando Elijah fermò Damon che mi fece segno di andare pure
di
sopra, ovviamente non era da me andarme a letto, dovevo sapere di cosa
dovevano parlare a notte fonda, cosa poteva essere così
importante da non poter aspettare la mattina seguente, così
attesi che entrassero in salotto e senza far rumore mi accovacciai
sull'ultimo scalino prima dell'ingresso e nascosta dalle tenebre
aspettai di saperne di più.
Per prima cosa si versarono entrambi da bere e come dei gentiluomi
dell'ottocento si accomodarono sulle potrone davanti all'enorme camino
che come al solito ospitava un fuoco allegro e scoppittante, ormai ero
seduta in quella scomodissima posizione da più di mezz'ora
ma di
argomenti importanti neppure l'ombra, solo chiacchere da bar, forse
avevano sentito la mia presenza e non avrebbero parlato
finchè
fossi stata li, così scoraggiata decisi di andare a dormire
ma
appena feci per alzarmi le mie orecchie captarono alcune cose piuttosto
interessanti, Elijah stava promettendo a Damon di aiutarlo a cercare
un'altra Pietra della Vita da usare su di lui così avrebbe
potuto stare con me da umano e vivere una vita normale insieme, per
quello che ne sapevo non c'erano altre pietre in circolazione e non
volevo che Damon si imbarcasse in una ricerca estenuate di
qualcosa che non esisteva solo per vivere una vita normale, io amavo la
mia vita con lui proprio così com'era e non volevo che
cambiasse
niente di lui per me.
Avevo sentito abbastanza, sapevo che avrei dovuto affrontare
l'argomento prima o poi, ma non questa sera, ormai la stanchezza della
giornata cominciava a farsi sentire, così mi alzai sempre
senza
fare rumore e mi diressi in camera di Damon, appena arrivai in camera
presi la rincorsa e mi gettai sul letto affondando nel piumino come
avvolta da una nuvola, immaginando di volare mi lasciai catturare da
Morfeo nel sonno più riposante e tranquillo di tutta la
mia vita.
CONTINUA
Spazio
autrice
Ciao a tutti, per prima cosa mi devo scusare per non aver postato la
scorsa settimana ma purtroppo mio padre è stato ricoverato
in ospedale e ho avuto molte cose da fare.
Per quanto riguarda il capitolo non ci sono molte cose da dire,
è stato molto difficile scriverlo, ho perso da poco una
persona fondamentale nella mia vita e affrontare questo argomento mi ha
messa in difficoltà, alcune cose che ho scritto sono
sentimenti personali che ho elaborato con il passare del tempo e
affrontando il dolore.
Spero che vi sia piaciuto, nell'ultima parte ho inserito una
dichiarazione d'amore di Damon ad Elena secondo me molto bella, non
è farina del mio sacco ma sono più o meno le
parole che mi ha detto mio marito quando mi ha chiesto di sposarlo, a
parte dove parla di uccidere o ferire quello mio marito non me lo ha
detto, se me lo avesse detto molto probabilmente sarei scappata!
Ho cercato a lungo il nome della madre di Damon ma non avendo trovato
nulla e non ricordando se era mai stata citata nella serie ne ho scelto
uno che mi piaceva, se qualcuno di voi sa il vero nome me lo dica
così correggo l'imprecisione.
Questa volta non vi lascio spoiler poichè di fatto la storia
si è conclusa, nei prossimi capitoli vedremo solo cosa
accadrà nel periodo seguente al rientro a casa, nello
specifico il prossimo capitolo riguarderà Caroline.
Ora vorrei lasciarvi una nota di servizio, dato che mio padre
è ancora in ospedale e ne avrà per almeno due
settimane e io ovviamente non avrò il tempo di scrivere vi
comunico che ci rivedremo il 28 marzo con un nuovo capitolo,
mi dispiace molto ma davvero mi sarà impossibile
concentrarmi sulla storia.
Vorrei chiudere oltre che con i soliti saluti a chi mi segue con un
saluto speciale per una persona che ho amato immensamente e che adesso
mi legge da lassù...ciao Sam 21/6/1984 - 20/2/2012.
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Capitolo 28 *** Che strana storia è la vita ***
Cap.28 Che strana storia è la vita
Cap.28 Che strana storia
è la vita
POV CAROLINE
Il tempo era decisamente volato,
per molto tempo
tutto intorno a ma era rimasto fermo come congelato in un presente
senza fine, le mie giornate erano scandite al mattino dalle visite al
cimitero alla tomba di Tayler e alla sera dal bere tanto da non
ricordarmi più chi fossi al Grill, ero spesso sola e la
compagnia non faceva altro che aumentare il mio cattivo umore e
accendere la mia rabbia, ogni occasione era buona per distruggere
qualcosa, più di una volta Damon era venuto in mio soccorso
prima che riuscissi a distruggere anche me stessa.
Era stato difficile decidere di affrontare la causa di tutta la mia
rabbia ma una mattina presi il coraggio a due mani e decisi che era il
momento di guardare negli occhi la persona che mi aveva rovinato la
vita, così salii in macchina e mi diressi verso il
Pensionato
dei Salvatore.
Durante il viaggio pensai e ripensai a cosa gli avrei detto, gli avrei
urlato la mia rabbia o avrei cercato di analizzare l'accaduto senza
dare di matto, avrei cercato di ucciderlo o l'avrei compatito per la
sua miserabile esistenza, seguendo il filo dei miei pensieri il viaggio
sembrò essere ancora più breve e una volta
davanti
all'ingresso rimasi immobile con la mano sulla maniglia nell'attesa di
trovare la forza di entrare e scendere in quello scantinato.
La sofferenza per la perdita di Tayler era li rintanata in una angolo
del mio cuore e solo dopo un mese autodistruttivo ero riuscita a
rinchiuderla in un angolo per permettermi di continuare ad esistere
senza impazzire, mi bastava un attimo di distrazione ed eccola li che
si ripresentava subdola e viscida, senza il controllo della ragione mi
era impossibile mandare avanti la mia vita, così da un mese
a questa parte non avevo fatto altro che spegnere tutte le
emozioni concentrandomi solo ed escusiavamente sulla mia testa.
Davanti a quella porta però non era più
così
facile tenere sotto controllo tutte le emozioni che avevo tenuto in un
cassetto, lentamente ma inesorabilemente sentii montare una rabbia
così feroce da scuotermi tutto il corpo con dei tremiti,
rafforzai la presa sulla maniglia e la girai, per poco non strappai la
porta dai cardini nell'aprirla, entrai come una furia nel salotto e
feci altrettanto mentre scendevo le scale verso la cantina, passai
davanti alla cella di Stefan ma quando arrivai al mio obiettivo mi resi
conto che la cella era vuota, rimasi immobile con la bocca aperta
investita dalla sorpresa, poi corsi di nuovo di sopra in salotto e
rimasi in ascolto sperando di sentire la sua presenza da qualche parte.
Non potevo credere che fosse
scappato o peggio che lo avessero lasciato andare, non ora che avevo
trovato il coraggio per affrontarlo, poi sentii provenire dal giardino
delle risate, decisi di uscire e di andare a vedere chi fosse dato che
non riuscivo a riconoscere le voci, così uscii nel porticato
e
cominciai a seguire le voci, venni condotta nel giardino sul retro dove
mi nascosi dietro un muro e rimasi ad osservare una scena davvero
insolita, Klaus sedeva su una poltrona di vimini e leggeva un libro
mentre Rebekah sedeva a terra ai suoi piedi e rideva di gusto,
sembravano due fratelli qualsiasi che si godevano un pomeriggio di sole
in giardino, se non fosse stato per quello che mi aveva fatto Klaus
poteva
anche essere così.
Mi spostai leggermente per vedere meglio quando calpestai un rametto di
legno che si spezzò, Rebekah si accorse subito della mia
presenza e si congedò dal fratello lasciandolo solo.
Attesi ancora qualche secondo nascosta per osservare le mosse di Klaus,
ma contro ogni mia aspettativa rimase seduto a leggere, sembrava
tranquillo e sereno mentre scorreva le frasi scritte sul libro, per un
istante ebbi un moto di tenerezza nei suoi confronti, forse
dopotutto aveva ritrovato la pace interiore che aveva cercato per
secoli, forse ora era pronto per ricominciare a vivere.
Presi coraggio e uscii dal mio nascondiglio, non appena si rese conto
della mia presenza chiuse il libro con un colpo secco e si diresse
verso di me, appena fummo uno di fronte all'altro accennò un
inchino e mi fece cenno di accomodarmi sulla sua poltrona, non lo
degnai di una risposta e rimasi ad osservarlo sperando di intimorirlo e
indurlo a scusarsi per tutto ciò che aveva fatto, anche se
delle
sue scuse me ne sarei fatta poco vederlo umiliarsi mi avrebbe comunque
fatto sentire meglio perciò perseverai nel mio tentativo di
intimidazione.
Purtoppo non sortii nessun effetto e Klaus continuava a sorridermi in
maniera piuttosto irritante, ma non irritante perchè
beffarda ma
perchè vergognosamente felice, cosa difficile da accetare
visto
la mia attuale situazione così sbottai in maniera
decisamente
poco educata <<
Cosa cavolo hai da sorridere? >> cercai di
essere il più minacciosa possibile ma Klaus non smise di
sorridere e gentilmente disse <<
Perchè non dovrei, il sole splende e posso sentirne il
calore
sulla pelle, leggo un libro e ora sono anche in dolce compagnia
>>,
era pazzo o cosa, ora che era umano avrei potuto ucciderlo con un
dito per sedare il mio desiderio di vendetta e lui lo sapeva dato
che era a causa sua che Tayler era morto, ma c'era qualcosa in quella
sua serenità che contagiò anche me e mi rese
molto
più dispinibile nei suoi confronti così mi
addolcii e gli
domandai <<
Cosa staresti leggendo di così bello da farti sentire felice
? >>
continuai a guardarlo negli occhi e riuscii a leggervi solo dolcezza e
comprensione e un enorme e profondo dolore, nemmeno Klaus interruppe il
contatto visivo e disse <<
Twilight, me lo ha dato Rebekah dice che queste cose sui vampiri vanno
di moda ma ci sono scritte così tante inesattezze e
assurdità che più
che un romanzo d'amore sembra una commedia >>,
non potevo
credere ai miei occhi, stava leggendo un libro per adolescenti, lui che
molto probabilemente aveva letto o magari parlato con tutti gli
scrittori più famosi della storia, mi lasciai scappare una
risatina un pò isterica, e gli feci cenno di seguirmi, mi
sedetti sulla poltrona di vimini e lui si accomodò in una
vicino, aprì il libro e ricominciò a leggere a
voce alta
da dove si era interrotto prima del mio arrivo.
La sua voce era un velluto sul quale le parole scorrevano e creavano
immagini della storia che stava leggendo, non lo avrei mai interrotto
la
sua voce mi aveva stregata e annebbiata in maniera così
totale
da rendermi quasi un automa nelle sue mani, nonostante al mio arrivo
mancasse più di metà del libro rimasi
finchè non
terminò la lettura, con un colpo secco chiuse il libro e mi
ridestò dal mio limbo.
Ormai era sera e dovevo tornare a casa così mi alzai e
mentre mi allontanavo lo sentii dire <<
Dovremmo rifarlo, è stato bello >>
non mi voltai neppure per rispondere, come aveva potuto stregarmi fino
al punto da trattenermi l'intero pomeriggio a leggere un libro per
ragazzi e come poteva essere possibile che volessi tornare per
ascoltare ancora la sua voce, ero andata li per ucciderlo e
ora
non potevo più fare a meno di lui.
La notte passò costellata da incubi terribili e sensi si
colpa
che mi toglievano il respiro, potevo essere una persona così
terribile da aver già perdonato l'uomo che aveva ucciso il
mio
fidanzato e potevo già essere arrivata al punto da
apprezzarlo,
mi sentivo una traditrice, sporca come una prostituta e indegna come
una ladra, dovevo assolutamente parlarne con qualcuno che mi capisse,
così decisi che nel pomeriggio sarei passata da Elena per
parlare con lei.
Quando arrivai dai Salvatore la casa sembrava vuota, Damon ed Elijah
erano chissà dove e Kathrine era con Rebekah a fare
shopping,
così corsi subito al piano di sopra nella camera di Damon, e
trovai Elena seduta alla scrivania che scriveva come al solito sul suo
diario, appena mi vide lo chiuse e mi venne incontro, mi
abbracciò e mi fece cenno di seguirla al piano di sotto, ci
sedemmo sul divano davanti al camino e con un sorriso mi disse <<
So già perchè sei qui, me lo ha detto Rebekah,
ieri sei
stata tutto il pomeriggio con Klaus e ora ti senti in colpa
>>
ero sconvolta, quella pettegola di Originaria mi aveva spiata, di
sicuro mi sarei vendicata prima o poi, forse poi piuttosto che prima,
comunque Elena aveva centrato il bersaglio mi sentivo in colpa per
quello che stavo facendo, la mia amica sapeva sempre cosa mi passava
per la testa e non sbagliava mai, così le feci cenno di si
con
la testa ormai incapace anche di risponderle e la lasciai continuare <<
Non devi sentirti in colpa, non stai facendo niente di male, so che
è presto e che Tayler ci ha lasciati da poco, e che ti
sembra
terribile interessarti proprio alla persona che lo ha ucciso, ma devi
fidarti di te stessa se
hai visto delle qualità che ti hanno ammaliata devi
lasciarti
guidare dal tuo cuore, magari non è così
terribile come
credi, forse ha delle buone qualità, forse ora che ha la
possibilità di vivere come una persona normale potrebbe
essere
tutto diverso, dovresti dargli una chance, io l'ho fatto
>>, forse Elena aveva ragione, una
possibilità non si nega a nessuno, così
l'abbracciai e dissi <<
Mi ha chiesto di leggere con lui ancora ma io sono scappata, forse ora
non vorrà più farlo >>,
Elena mi guardò e mi fece cenno di guardare fuori dalla
finestra, così mi alzai e andai verso la finestra, appoggiai
la
fronte contro il vetro freddo e quello che vidi mi fece sorridere,
Klaus era seduto sulla poltrona di vimini e teneva il libro aperto
sulle ginocchia, con la mano destra teneva un mazzo di fiori e con la
sinistra si aggiustava convulsamente i capelli e la maglietta come se
fosse nervoso.
Corsi verso la porta e uscii, poi rallentai il passo e mi
diressi verso di lui, appena mi vide scattò in piedi facendo
cadere a terra il libro che teneva sulle ginocchia, si piegò
per
raccoglierò e gli cadde il mazzo di fiori, non fece in tempo
a
raccaglierlo perchè mi abbassai per aiutarlo e le nostre
mani si
scontrarono mentre raccoglievamo insieme il mazzo di fiori, in un primo
momento esitai a prolungare il contatto ma ben presto mi resi conto che
il contatto con la sua mano mi faceva stare bene così gli
permisi di tenermela mentre ci sedevamo e leggevamo insieme un altro
libro, attività che ci occupò la maggior parte
dei
pomeriggi della settimana e quando non leggevamo mi raccontava il suo
passato e tutto quello che aveva fatto cose belle e brutte
perchè voleva che di lui sapessi tutto e accettassi tutto,
il
bene e il male e di male ne aveva fatto e ricevuto tanto ma ora vedevo
solo amore e dolcezza e ogni giorno lo apprezzavo sempre di
più.
Poi una mattina aprii gli occhi e tutto era svanito, il dolore e la
rabbia erano solo un ricordo annebbiato e lontano, il mio cuore era
leggero come una piuma, tutto mi sembrava più colorato e
definito e il mondo mi sembrava un posto ricco di amore e
felicità.
In un angolo remoto sentivo ancora la presenza del senso di colpa ma il
desiderio di vederlo e di poter stare con lui mi dava la forza per
tenerlo ben nascosto in quell'angolo.
Ben presto mi ritrovai a passare tutti i pomeriggi con lui, a volte a
casa ma ultimamente andavamo in giro, mi portava a fare shopping o al
Grill a bere qualcosa, sembravamo quasi una coppia di fidanzati, con la
sola differenza che io non sapevo ancora cosa provavo per lui, di
sicuro amavo molto la sua compagnia ma non ero sicura che il sentimento
che ci univa fosse diverso dall'amicizia, con Matt e Tayler era stato
facile capire i miei sentimenti tutto era chiaro e definito ma con
Klaus ogni cosa era il contrario di se stessa e niente era bianco o
nero, e io ero terribilmente confusa, quando ero con lui non avrei mai
voluto lasciarlo e quando non era con me pensavo solo a lui, forse
sapevo perfettamente dove fosse il confine con l'amore ma non avevo il
coraggio di ammettere di averlo oltrepassato già da tempo.
Una pomeriggio come al solito lo andai a trovare ma quando arrivai di
lui non c'era traccia, lo cercai a lungo in casa ma niente,
così
uscii e mi diressi nel bosco, tutto era tremendamente silenzioso e
calmo, nessun rumore di passi o altro, cominciò a prendere
possesso di me la paura che potesse essere andato via così
cominciai a correre finchè non arrivai nei pressi della cava
e
la mia attenzione fu attirata da una figura che sedeva su una roccia,
mi avvicinai e riconobbi Klaus, stava osservando il tramonto che
dipingeva di arancio le acque della cava, sembrava assorto nei suoi
pensieri, così lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui,
appena
lo raggiunsi si voltò verso di me e mi sorrise, il suo viso
inondato dalla luce aranciata del tramonto sembrava ancora
più
perfetto e triste, così gli sorrisi e lui mi
accarezzò il
viso con la mano, poi sospirò profondamente e disse <<
Grazie, se non fosse per te la mia vita sarebbe miserabile come la via
non vita, mi hai insegnato che non importa quello che hai fatto tutti
hanno una seconda chance >> lentamente
avvicinò le
sue labbra alle mie e vi depose un bacio dolcissimo, non appena sentii
le sue labbra premere contro le mie mi irrigidii ma nel momento in cui
venni investita dal mare di emozioni che si stavano
scatenando in
me mi lasciai travolgere, portai le braccia attorno al suo collo e lo
attirai ancora più vicino.
Quando malgrado tutto Klaus si allontanò da me rimanemmo a
guardarci per qualche secondo poi gli sorrisi dolcemente e con un filo
di voce gli dissi <<
Sono io che devo ringraziare te mi hai insegnato che non bisogna
fermarsi alle apparenze e che spesso quello che c'è sotto la
superficie non è affatto quello che ci aspettavamo
>> mi avvicinai di nuovo a lui e lo baciai
ancora e ancora.
La sera ci sorprese ancora abbracciati, nel nostro angolo personale di
Paradiso dove niente e nessuno poteva distrurbarci, lentamente ci
alzammo e mano nella mano decidemmo che era venuto il momento di
tornare al mondo reale, arrivammo a casa Salvatore e lo
salutai
sulla porta con altri baci, poi mi diressi all'auto per tornare a casa.
Mentre mi dirigevo verso casa tutto mi fu chiaro, ancora non sapevo
come sarebbe andata a finire e se Kluas fosse la persona giusta per me
ma di sicuro sapevo che tutto quello che avevo passato era una prova
per dimostrarmi che spesso l'apparenza inganna, sorrisi tra me e me e
pensai "Che strana storia è la vita".
CONTINUA
Spazio
autrice
Eccomi qua con un nuovo capitolo, spero che questo Pov vi sia piaciuto,
ho voluto provare ad immedesimarmi anche in Caroline spero di non
essere stata troppo OOC.
Purtroppo siamo in dirittura d'arrivo e mancano davvero pochi capitoli
alla fine, quattro o al massimo cinque, non ho ancora deciso.
Allora analizzando il capitolo, so che la scelta di mettere Caroline in
coppia con Klaus è più che scontata, ma insieme
mi piacciono molto emanano un'elettricità e una tensione
emozionale che mi piace molto, si piacciono si desierano ma continuano
a punzecchiarsi.
Vi lascio con un piccolo spoiler, nel prossimo capitolo vedremo come
Damon chiuderà la storia della violenza da parte del
fratello alla sua piccola Elena.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono sia lasciando recensioni che in
silenzio, vorrei però esortare quesi ultimi a lasciarmi una
recensione per farmi sapere cosa ne pensano anche loro della storia,
soprattutto adesso che siamo alle battute finali...alla prossima
settimana...Kiss
|
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Capitolo 29 *** Scontro tra fratelli ***
Cap.29 Sontro tra fratelli
Cap.29
Scontro tra fratelli
POV DAMON
Il tempo era
volato e ormai erano passate alcune settimane dal
funerale e ovviamente non avevo ancora parlato con mio fratello, un
pò perché sapevo che lo avrei ucciso con le mie
mani e un
pò perché sapevo che me ne sarei pentito,
così
cercavo disperatamente un compromesso che facevo fatica a trovare, la
situazione era complicata, quello che aveva fatto alla mia Elena era
terribile ma non era in sé e che diritto avevo io di
giudicarlo se non
lo aveva fatto neppure Elena e lo aveva perdonato ormai da tempo.
Quando avevo aperto gli occhi questa mattina ero rimasto estasiato
dalla bellezza della ragazza che dormiva tranquilla al mio fianco,
ancora non riuscivo a credere che fosse tutto vero, ogni volta che la
guardavo riposare tranquilla, come questa mattina, montava in me una
rabbia primordiale che faticavo a controllare, come aveva potuto fare
una cosa del genere ad una creatura così dolce e gentile
come
lei, forse meritava di morire, che senso aveva continuare a vivere se
non riusciva a cogliere la bellezza del mondo che ci circondava e
l'unico fine era far soffrire gli altri.
Mi alzai di scatto dal letto e il mio gesto brusco fece svegliare Elena
si soprassalto, la vidi voltarsi verso di me e regalarmi un sorriso
meraviglioso, si avvicinò lentamente e appoggiò
le sue
labbra sulle mie, la sentii sorridere mentre mi baciava, cinsi la sua
vita con un braccio e la attirai a me, non appena cercai di
approfondire il bacio Elena si allontanò e sorridendomi mi
fece
cenno di no con la testa, in quel momento mi ricordai che aveva
promesso a Caroline di vedersi al Grill così la lasciai
andare e
la osservai mentre si dirigeva in bagno per prepararsi.
Era tutto così normale, se per noi c'era davvero qualcosa di
normale, da quando eravamo tornati, niente più nemici o
combattimenti, sembravamo quasi una coppia di normali fidanzati,
poterla avere vicino senza complicazioni era meraviglioso, finalmente
era il mio turno di essere felice.
Mentre Elena era sotto la doccia decisi di scendere in cantina per
prendere una sacca di sangue, così mi alzai e lentamente
scesi
in cantina, non avevo nessuna voglia di scendere dato che per prendere
il sangue dovevo passare davanti alla cella di Stefan ma questa mattina
eravamo soli io ed Elena e non potevo chiedere a nessuno di andarci al
mio posto, da quando eravamo rientrati a casa non ero mai andato in
cantina e spesso il sangue me lo portava Kathrine quando andava a
prenderne per sé.
Questa mattina non avevo scelta così feci leva sul mio
autocontrollo e mi diressi verso il frigorifero dove tenevo il sangue,
cercai in tutti i modi di non lasciare che la mia curiosità
prendesse il sopravvento, ma appena arrivai davanti alla cella di mio
fratello non riuscii a trattenermi dal rallentare il passo fino a
fermarmi, guardai attraverso le sbarre e lo vidi accovacciato in un
angolo con la testa tra le ginocchia, per un istante mi fece pena e mi
sentii un mostro per non essere andato da lui prima, ma appena
l'immagine del viso di Elena nel momento in cui mi aveva confessato la
violenza di mio fratello mi tornò alla mente ogni briciolo
di
compassione che avevo provato nei suoi confronti sparì.
Doveva essere molto debole perché non si era ancora accorto
della mia presenza nonostante non avessi fatto particolare attenzione a
non provocare rumore, rimasi ancora immobile ad osservarlo
finché molto probabilmente si rese conto della mia presenza
e
alzò lentamente la testa puntando i suoi occhi verdi nei
miei,
nessuno dei due parlò e ci guardammo per alcuni minuti poi
Stefan con non poco sforzo e appoggiandosi alle pareti di roccia della
cella si alzò e con un filo di voce disse <<
Sono pronto, ti stavo aspettando >>,
mi conosceva come le sue tasche, nonostante fossimo uno l'opposto
dell'altro sapeva perfettamente cosa mi era passato per la testa in
quei giorni e sapeva che ero li per ucciderlo, o meglio il Damon
irrazionale era li per ucciderlo mentre quello razionale e riflessivo
che stavo imparando a conoscere nell'ultimo periodo lottava per farsi
valere e per fare la cosa giusta, nel profondo sapevo che perdonarlo
era la cosa giusta da fare ma non era nel mio dna essere riflessivo,
nonostante mi sforzassi di esserlo per Elena, così lasciai
campo
libero alla mia rabbia e con un calcio poderoso sfondai la porta della
cella che andò a sbattere contro la parete dietro Stefan
accartocciandosi ed entrai come una furia, lo afferrai per la gola e lo
sollevai da terra, avvicinai il suo viso al mio e con un ringhio
animale gli vomitai addosso tutta la mia rabbia <<
Ora ti pentirai di quello che hai fatto, ti strapperò il
cuore e
lo darò in pasto ai lupi, ma prima ti farò
soffrire come
non hai mai sofferto in vita tua ! >> senza
dargli neppure
il tempo di ribattere lo scaraventai contro la parete opposta e rimasi
ad osservarlo mentre tentava faticosamente di rialzarsi, non appena fu
di nuovo in piedi lo colpii con un potente pugno allo stomaco facendolo
sbattere contro il muro alle sue spalle, lo vidi cadere sulle ginocchia
e mi lanciai di nuovo all'attacco colpendolo ancora e ancora,
nonostante i miei colpi Stefan non accennava a reagire e neppure a
difendersi, stavo cercando di ucciderlo e lui non faceva niente,
rimaneva
immobile ad incassare i colpi.
Ormai controllato completamente dalla rabbia afferrai una sedia che era
appoggiata al muro e ruppi una gamba procurandomi così un
paletto più che efficace per un vampiro ridotto male come
mio
fratello, mi diressi lentamente verso Stefan e appena fui abbastanza
vicino al suo corpo martoriato mi inginocchiai e lentamente appoggiai
il paletto nel punto esatto in cui c'era il suo cuore, lo guardai negli
occhi e cominciai a spingere il paletto per farlo penetrare nella
carne, volevo guardarlo negli occhi mentre moriva, volevo essere sicuro
che l'ultima cosa che avrebbe visto era il suo assassino.
Continuavo a far penetrare sempre più a fondo il paletto ma
Stefan non emetteva nessun suono, era pronto a morire consapevole di
tutte le sue colpe, consapevole che vivere così non era vita
e
io ne sapevo qualcosa, se non fosse stato per il legame che nonostante
tutto ci ha sempre tenuti uniti forse ora ci sarei io al suo posto,
dopotutto era partito con Klaus per salvarmi e il suo sacrificio mi
aveva dato una seconda chance, mi fermai e lo osservai ancora un
istante, ma Stefan con le ultime forze che gli erano rimaste
afferrò la mano che avevo stretta intorno al paletto e quasi
tra
le lacrime disse <<
Ti prego fallo, non posso vivere con questo senso di colpa che pende
sulla mia testa come una spada, è meglio morire che portare
questo peso >> per un istante la certezza di
voler
esaudire il suo desiderio si fece strada dentro di me alimentata
sopratutto dalla rabbia che ancora controllava i miei pensieri e i miei
gesti, poi quando riuscii a riprendere il controllo di me stesso mi
resi conto che esaudire il suo desiderio non sarebbe stato altro che un
regalo, un regalo che mio fratello non meritava, tutto quello che era
successo aveva avuto inizio con il morso di licantropo che avevo
ricevuto da Tayler, ma Stefan
aveva comunque una scelta, poteva scegliere di non sottostare alle
regole dell'Originario e seguire la sua coscienza, invece aveva scelto
di spegnere le sue emozioni e di diventare un burattino nelle mani di
un mostro che aveva trasformato ogni molecola del suo essere
riducendolo ad un involucro vuoto e senz'anima.
Lentamente mi alzai ed estrassi il paletto dalla carne di mio fratello,
lo osservai mentre quasi incredulo faceva saettare lo sguardo dal mio
viso al paletto sporco del suo sangue che tenevo in mano, il suo
sguardo sembrava pregarmi di ripensarci, di porre fine alla sua
miserabile vita e di dargli la pace eterna, indietreggiai alcuni passi
e rimasi immobile ad attendere che Stefan si rialzasse, quando
finalmente riuscì ad alzarsi mi avvicinai nuovamente a lui,
puntai i
miei occhi nei suoi e con una spinta lo bloccai contro il muro che
aveva alle spalle, non sapevo ancora cosa avrei fatto perché
il
desiderio di ucciderlo era ancora li vivo e prepotente, inspirai ed
espirai alcune volte nel tentativo di calmarmi poi sfruttando la mia
velocità sparii al piano di sopra lasciando Stefan libero di
uscire
dalla sua cella.
Mi
diressi in salotto verso il mobile dei liquori, presi una bottiglia di
bourbon e ne versai una generosa quantità in un bicchiere,
lo afferrai
e lo bevvi tutto d'un fiato, il mio udito sopraffino non
poté non
sentire il rumore di passi che proveniva dalle scale che portavano alla
cantina, Stefan stava sicuramente salendo dalle scale e presto sarebbe
comparso in salotto, trassi un respiro molto profondo per cercare di
calmarmi e attesi il suo arrivo, quando lo vidi comparire in salotto
non ebbe il coraggio di guardarmi in faccia e continuava a puntare lo
sguardo sul pavimento, se conoscevo mio fratello e lo conoscevo
piuttosto bene, doveva essere in difficoltà, non era mai
stato bravo ad
affrontare la mia rabbia, la maggior parte delle volte spariva ed
andava a nascondersi, ma questa volta non aveva scelta, non c'era
nessuno a difenderlo e non c'erano vie di scampo, in un modo o
nell'altro avrebbe pagato.
Mossi alcuni passi nella sua direzione e
mi fermai non appena alzò il viso e mi guardò
dritto negli occhi,
tremava come una foglia e soffriva terribilmente, non per le ferite che
gli avevo inflitto poco prima, ma per il dolore che provava ogni
qualvolta incrociava il mio sguardo, il senso di colpa e la vergogna
per tutto quello che aveva fatto lo stavano lacerando nel profondo
dell'anima, tanto da fargli desiderare la morte piuttosto che
continuare a vivere una vita a metà, lo vidi sospirare e
prendere
coraggio, poi come un soffio disse <<
Perché? >>,
nel tentativo di controllarmi ogni muscolo del mio corpo era teso e
contratto e vibravo come una corda di violino, strinsi i pugni
più
forte che potevo fino a ferirmi i palmi delle mani e cercando di
controllare il più possibile il tono di voce per mantenerlo
atono e
freddo dissi <<
Non meriti di morire,sarebbe un regalo troppo grande, la tua punizione
sarà vivere ed imparare a convivere con quello che hai
fatto, sarai
costretto a vedere le persone alle quali hai fatto del male e subire il
loro disprezzo con la consapevolezza che nessuno di loro ti
amerà mai
più, sarai solo per il resto dell'eternità, forse
un giorno riuscirò di
nuovo a guardarti senza provare disprezzo, forse un giorno la tua
presenza non mi disgusterà più, ma anche allora
niente potrà tornare
come prima, il perdono non fa parte dei miei piani per il futuro
>> mi voltai e velocemente mi diressi in
camera mia,
appena varcata la soglia vidi subito Elena che avvolta in un
asciugamano mi tendeva le braccia per accogliermi nel suo abbraccio, mi
avvicinai e la
strinsi, lentamente avvicinò le labbra al mio orecchio e
dolcemente
disse <<
Sappiamo entrambi che le cose che hai detto non sono vere e che in
fondo lo hai già perdonato, ma capisco che tu lo voglia
farlo sentire in
colpa, sarebbe troppo facile ricevere il perdono senza fare ammenda
>> non avevo idea di come avesse fatto a
sentire tutto, ma
aveva più che ragione, il mio orgoglio non mi aveva permesso
di
concedergli il perdono senza lasciarlo soffrire per fare ammenda,
strinsi ancora più forte le braccia intorno all'esile corpo
di Elena e
la sentii abbandonarsi completamente al mio abbraccio, poi lentamente
la liberai dalla mia stretta e mi sedetti sul letto mentre con lo
sguardo seguivo ogni suo movimento, finchè non fu pronta per
uscire e
si avvicinò lasciandomi un bacio sulla fronte, la
accompagnai alla
porta e attesi che lasciasse il vialetto con l'auto.
Da quel giorno
non incontrai Stefan per diverse settimane, nonostante abitassimo sotto
lo stesso tetto era una presenza sfuggente, si aggirava per la casa
come un'ombra e spariva non appena facevo il mio ingresso, mi era
capitato più volte di osservarlo mentre chiacchierava con
Elena, quando
era con lei si trasformava e tornava ad essere il vecchio Stefan, ma
appena restava solo tornava ad essere triste e scontroso, come se gli
mancasse qualcosa.
Con il passare del tempo le cose cominciarono a
tornare alla normalità anche se il rapporto tra noi non era
più lo
stesso e forse non lo sarebbe mai più stato, nonostante ci
impegnassimo
entrambi c'era sempre qualcosa che ci teneva lontani, come un
muro
invisibile che non mi permetteva di raggiungerlo, ogni giorno
desideravo sempre di più riavere accanto mio fratello,
probabilmente
non avrei mai del tutto dimenticato l'accaduto, ma il desiderio di
riavere la nostra complicità fraterna era più
forte di tutto e spinto
anche dall'insistenza di Elena una mattina lo attesi in salotto e come
tutte le mattine lo vidi arrivare con Rebekah, non appena l'Originaria
mi notò ci lasciò da soli, non sapevo esattamente
cosa gli avrei detto
ma in qualche modo dovevo pur cominciare, così mi
schiarii la voce e
dissi <<
Ti
perdono, mi sembra di impazzire, credevo di poter trascorrere
l'eternità odiandoti, ma evidentemente non mi è
possibile, innumerevoli
volte mi sono voltato dall'altra parte quando avevi bisogno di me,
questa volta non sarà così, perdonarti
è l'unica strada per liberati
dal senso di colpa, voglio che tu possa essere felice, sei la mia
famiglia e l'affetto che mi lega a te è a prescindere da
tutto >>
vidi il suo sguardo accendersi e un enorme sorriso comparve sul suo
viso, non lo vedevo sorridere da così tanto che mi
sembrò incredibile
che una cosa semplice come quella che avevo fatto potesse renderlo
così
felice, mi schiarii la voce di nuovo e dissi <<
Ora basta
smancerie, per colpa di Elena mi sto trasformando in te, per
festeggiare credo che potremmo andare al Grill ad ubriacarci, questo si
che è da me ! >> afferrammo
entrambi le giacche di pelle e
noncuranti del fatto che fosse mattina presto ci dirigemmo al Grill per
fare quello che sapevamo fare meglio, essere fratelli.
CONTINUA
Spazio
autrice
Innanzitutto vorrei dirvi che sono molto felice di essere tornata a
pubblicare dopo un periodo decisamente pesante, scrivere è
la mia valvola di sfogo e sinceramente nell'ultimo periodo ne avevo
davvero bisogno.
Ora passiamo al capitolo, nell'ultimo dialogo Damon secondo me
è decisamente OOC, ma ho immaginato che l'amore per suo
fratello potesse essere più forte di tutto e potesse per una
volta abbattere le sue barriere emozionali consentendogli per una volta
di esprimere i suoi sentimenti.
In questo capitolo traspare l'amore che c'è tra questi due
fratelli che nonostante il dramma che hanno subito e le cose terribili
che si sono fatti a vicenda sanno fare solo una cosa davero bene
;"essere fratelli", credo che quest'ultima frase riassuma il
senso di tutta la storia, a prescindere dall'amore e dai triangoli,
questa è una storia di fratellanza dove c'è
sacrificio e dolore, ma alla fine il rapporto tra questi due fratelli
anche se tormentato vince su tutto, Stefan sacrifica la sua vita e il
suo amore per salvare il fratello e Damon sacrifica il suo orgoglio per
concedere al fratello una seconda chance.
Spero che vi sia piaciuto, devo dire che è stato una dei
miei capitoli preferiti, spero sarà lo stesso per voi.
Piccolo spoiler per il prossimo capitolo, parleremo di un'Originaria un
pò capricciosa e di una amore di vecchia data, sta a voi
scoprire di chi si parlerà
Come al solito ringrazio tutto quelli che mi leggono sia in silenzio
sia lasciandomi i loro commenti.
Alla prossima settimana...kiss kiss
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Capitolo 30 *** Ricominciare insieme ***
Cap.30 Non si può smettere di amare
Cap.30
Ricominciare insieme POV STEFAN
Il ritorno alla mia vecchia città era stato tutt'altro che
piacevole, passavo le mie giornate rinchiuso in una cella con un
pensiero fisso che mi faceva impazzire, mi corrodeva il cervello e mi
rendeva instabile, il sangue.
Non c'era niente che desiderassi di più al mondo, solo il
pensiero del suo sapore e del suo calore sul palato scatenavano la mia
sete, ogni fibra del mio corpo era ormai distrutta dall'astinenza e mi
chiedeva insistentemente di abbandonarmi alla bramosia e al piacere che
solo il sangue sapeva darmi, che solo l'essere l'artefice della vita o
della morte poteva darmi.
Qualsiasi tentativo di redenzione cercavo di metter in pratica falliva
miseramente, facendomi ripiombare nell'oblio, solo come un cane.
I giorni e le notti si susseguivano tutti uguali e ormai potevano
essere passati giorni come anni, la mia prigionia sembrava durare in
eterno, senza via di scampo o di salvezza.
La sensazione di solitudine che ormai accompagnava le mie giornate mi
stava rendendo folle e i ricordi delle mie vittime non tardarono a
presentarsi sotto forma di allucinazioni che mi torturavano senza
lasciarmi tregua, rivivevo ancora e ancora tutte le uccisioni, le
sofferenze e la disperazione che avevo causato seguendo il mio istinto
da Squartatore.
Finchè un giorno, il giorno che avevo atteso da quando ero
tornato a Mystic falls, mio fratello mi fece visita e mise fine almeno
ad uno dei miei tormenti predonandomi per quello che avevo fatto ad
Elena, da quel momento in poi tutto mi sembrò più
facile,
anche se la strada sarebbe stata tutta in salita mi sentivo
più
forte e determinato, sapevo che ce l'avrei fatta, prima o poi avrei
ripreso il controllo della mia vita.
In tutto quello che ormai era solo caos si era fatta spazio, in
silenzioe e senza grandi gesti ma con una determinazione e una dolcezza
che ormai l'avevano resa il mio punto di riferimento, Rebekah.
La sua presenza era costante e ormai se non era accanto a me mi
chiedevo dove fosse, tanto ero abituato ad averla sempre con me.
Mi aveva spronato ad essere migliore di quello che ero diventato, il
fatto che ci conoscessimo da sempre l'aveva aiutata ad abbattere il
muro di indifferenza che mi ero costruito per difendermi dalla
sofferenza che si agitava nella mia anima.
Non sapevo se sarei mai più riuscito a tornare ad essere il
vecchio Stefan, ma con lei accanto di certo potevo sperare di lasciarmi
alle spalle almeno la Squartarore.
Quando finalmente dopo diverse settimane riuscii ad uscire dalla mia
prigione e a restare nella stessa stanza con degli esseri umani senza
provare il desiderio di farli a pezzi, Damon e Rebekah decisero che ero
pronto a tornare alla vita civile, in mezzo alle persone o per lo meno
potevo tornare nella mia stanza e abbandonare la cella nel semi
interrato.
Da quel giorno in poi riacquistai lentamente le mie abitubini e il
controllo sui miei istini, il sangue umano era ancora l'elemento
predominante della mia dieta, ma invece di attingere direttamente dal
collo di qualche malcapitato mi rifornivo dalle sacche di sangue che
mio fretello teneva stipate in un frigorifero in cantina, decisamente
un bel passo avanti secondo Rebekah, visti i miei precedenti con la
dipendenza da sangue umano.
La nostra relazione si faceva sempre più profonda e grazie
all'
amicizia che ci legava sopportare tutti i sensi di colpa e la
sofferenza emotiva mi risultava meno difficile, lei era sempre li ogni
volta che ne avevo bisogno e ormai eravamo assolutamente inseparabili.
Non ero ancora sicuro che quello che ci univa fosse qualcosa di
più dell' amicizia, ma di una cosa ero sicuro, eravamo
assolutamente indispensabili l'uno per l'altra, ogni momento libero lo
passavamo insieme, io la accompagnavo a fare shopping, per il quale
aveva praticamente un'ossessione e lei veniva con me quando andavo a
caccia di animali nel bosco, insomma sembravamo una coppia affiatata e
ben oliata.
Un giorno inesorabilmente ma inevitabilmente mi resi conto che Mystic
Falls cominciava a starmi stretta e che non c'era più niente
lì
per me, mio fratello era felice e non aveva più bisogno di
me e
nessun nemico si sarebbe presentato alla loro porta, così si
fece strada in me la consapevolezza che per diventare una persona nuova
e lasciarmi alle spalle tutto quello che ero stato e che avevo fatto
dovevo assolutamente costruirmi una nuova vita che a Mistic Falls non
avrei mai avuto, perciò dovevo andarmene e ricominciare da
capo
ogni cosa.
C'era soltanto una persona il cui solo pensiero metteva freno al mio
desiderio di scappare, Rebekah, come avrei potuto partire senza di lei,
lei che per me in questi mesi era diventata indispensabile e lo sarebbe
stata di sicuro anche nella mia nuova vita, ma come potevo chiederle di
abbandonare il fratello che aveva bisogno di lei quanto ne avevo io e
come avrei potuto chiederle di abbandonare una vita che ormai aveva
imparato a conoscere e ad amare per qualcosa di ignoto che di sicuro
non sarebbe stato perfetto, mi distrussi per settimane con questi
interrogativi e cercai diverse volte di parlarle, ma ogni volta che la
vedevo felice con suo fratello o con gli amici abbandonavo il progetto
sconsolato.
Una mattina qualcosa in me cambiò, aprii gli occhi nel mio
letto
e fissando il soffitto bianco della mia camera raggiunsi la
consapevolezza che se fossi rimasto tutto sarebbe andato a rotoli
comunque, nonostante la presenza di Rebekah, così mi alzai e
mi
diressi in salotto dove trovai l'Originaria seduta sul divano intenta a
leggere un libro, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei, non sapevo
da dove cominciare, di solito ero bravo con le parole ma questa volta
era difficile trovare quelle giuste, la osservai alcuni istanti
finché mi decisi a parlare e con un filo di voce dissi <<
Dobbiamo parlare, ho preso una decisione che cambierà la mia
vita, ho deciso di lasciare Mystic Falls, questo posto non fa
più per me, sono qui per salutarti >>,
l'Originaria si voltò e fissandomi intensamente negli occhi
mi disse <<
Perché mi saluti, non mi vuoi con te ? >>,
non mi aspettavo una risposta di questo tipo così
imbarazzato le dissi <<
Non pensavo che volessi...si insomma...che volessi venire con me, qui
hai molte persone che ti vogliono bene, qui sei felice >>,
Rebekah abbassò lo sguardo e lo puntò sulle sue
ginocchia, la osservavo mentre si torturava insistentemente le mai, poi
mi fissò nuovamente e disse <<
Qui sono felice perché tu sei qui, se andremo da un'altra
parte
sarò felice lì se tu sarai con me>>,
non le
risposi, mi avvicinai lentamente e la baciai con dolcezza, era la mia
risposta, ero pronto per condividere la mia nuova vita con lei.
Nei giorni seguenti mettemmo tutti al corrente della nostra decisione e
quando arrivò il momento della partenza tutti i nostri amici
erano lì per augurarci un futuro felice e radioso.
Forse un giorno saremmo tornati a casa ma ora era il momento di partire
e di seguire la nostra strada, per avere la possibilità di
ricominciare a vivere e per essere felici insieme.
Fu estremamente difficile salutare le uniche persone che nella mia
esistenza mi avevano amato nonostante tutto, ma il momento
più
straziante arrivò quando dovetti salutare mio fratello,
tratteni
le lacrime a fatica, ero sicuro che anche Damon fosse devastato dalla
mia partenza ma da bravo fratello maggiore che mi leggeva come un libro
aperto sapeva che era l'unica cosa giusta da fare per permettermi di
cominciare una nuova vita e lasciarmi alle spalle quella vecchia con
tutte le sue sofferenze.
Attesi che anche la mia compagna di viaggio salutasse i suoi fratelli e
tutti gli amici, poi afferrai gli ultimi bagagli e ci dirigemmo verso
l'auto, Rebekah si sedette al posto del passeggero mentre io caricavo
le ultime cose nel portabagagli, non appena ebbi finito mi diressi
verso il posto di guida e mi fermai un attimo ad osservare
ancora
una volta la casa che mi aveva visto nascere e poi morire, poi
nuovamente tornare alla vita, ripensai a tutti momenti che avevo
vissuto lì, i giochi con mio fratello, la prima volta che mi
ero
innamorato quando ero ancora umano, poi tutto era precipitato e il caos
aveva preso il sopravvento fino a schiacciarmi del tutto e come era
già capitato lasciavo la mia vita e la mia casa per cercare
di
rimettere insieme i pezzi di un puzzle che ormai avevo distrutto troppe
volte.
Ogni volta avevo trovato una compagna di viaggio che mi aveva ispirato
aiutandomi a controllare i miei istinti, riportando alla luce
un'umanità che spesso nel corso della mia non vita avevo
spento
e riacceso più volte fino a perderne il controllo, fino a
perdermi del tutto, fino a seppellirmi sotto mucchi di cadaveri e
atrocità, ogni volta era stato difficile e doloroso
riprendere
il controllo della mia mente e rinchiudere lo Squartatore nell' angolo
più buio della mia anima, ma ogni volta ero riuscito nel mio
intento, soffrendo e gridando, distruggendo me stesso e poi
ricostruendomi da capo, lavorando sulla mia anima come si lavora sulla
creta, smussando gli angoli e rendendola fluida e malleabile.
Venni ridestato dai miei pensieri dalla mano di Rebekah che bussava sul
vetro del finestrino, le sorrisi dolcemente e salii in macchina, per un
istante ci guardammo negli occhi, entrambi sapevamo quello che stava
pensando l'altro, non sarebbe stato facile e la tentazione di restare
si faceva sentire prepotente, appoggiai una mano sul volante e l'altra
sulle chiavi inserite nel quadro, le girai e misi in moto, ingranai la
marcia e partimmo, nessuno dei due si voltò a guardare la
nostra
vita che si allontanava, d'ora in poi avremmo guardato solo avanti, ad
una nuova vita, una vita da cominciare insieme.
Spazio
autrice
Eccoci qua con un nuovo capitolo, ormai la storia sta volgendo al
termine e mancano solo due capitoli alla conclusione.
Che dire di questo capitolo, Stefan è tornato tra la gente
ma è ancora distrutto da quello che ha fatto e sente la
necessità di ricominciare da capo, come d'altronde ha fatto
già diverse volte, questa volta al posto di Lexi con lui ci
sarà Rebekah che lo guiderà e lo
sosterrà.
Vi lascio con un piccolo spoiler sul prossimo capitolo, si
parlerà di Elijah e devo dire che è uno dei miei
capitoli preferiti, sperò piacerà anche a voi.
Ringrazio come al solito tutti quelli che mi seguono in silenzio o
lasciandomi un commento e spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla
prossima settimana...kiss kiss
|
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Capitolo 31 *** Un amore Originario ***
Cap.31 Un amore Originario
Cap.31
Un amore Originario
POV ELIJAH
Nel corso della mia esistenza ero
stato molte persone e avevo vissuto molte vite, nessuna delle quali mi
aveva reso felice, nessuna delle quali avevo scelto di mia spontanea
volontà, ogni mia esistenza era la somma di bugie e
tradimenti, di sofferenze e dolore, ma più di ogni altra
cosa erano state tutte legate da un filo conduttore, la solitudine.
Mille anni di solitudine erano decisamente al di sopra della soglia di
sopportazione di qualsiasi uomo, certo le donne non mi erano mancate ma
nessuna di loro mi aveva colpito come fece lei, lei che per i secoli
seguenti era stata la mia dolce ossessione, la mia sofferenza
preferita, lei che era stata l'unica donna che non avrei mai potuto e
dovuto amare, Katerina.
Ancora oggi se chiudo gli occhi le immagini della prima volta che l'ho
incontrata si ripresentano vivide nella mia mente, ricordo il suo
profumo, limone e zenzero che per l'epoca era assolutamente sfacciato e
sensuale, il suono che produceva il suo vestito di seta grigia ogni
qualvolta si inchinava per salutare qualcuno, ma la cosa di lei che
più mi aveva colpito era il suo sguardo, forte e fiero,
senza pudore o paura, sapevo che niente l'avrebbe piegata, nonostante
il suo aspetto delicato e docile dentro di lei si nascondeva una
leonessa e presto me ne avrebbe dato prova.
Passare i pomeriggi ad intrattenerla per conto di mio fratello Klaus
era una dolce tortura, mi beavo della sua presenza e marchiavo a fuoco
nella mia mente ogni immagine e ogni conversazione per poterle portare
con me anche quando lei non sarebbe più stata con me.
Nonostante i miei tentativi di dissuaderlo Klaus non cambiò
idea e portò avanti il suo piano, il dolore che provai nel
sapere che lei sarebbe morta non era paragonabile a niente che avevo
provato fino a quel momento, Katerina mi era entrata così
profondamente sotto pelle che non riuscivo ad immaginare un'esistenza
senza di lei, così presi la decisione più
difficile della mia lunga esistenza, tradire mio fratello, quando
finalmente trovai un modo per salvarla Klaus non volle sentire ragioni
e questo mi spezzo il cuore, come poteva mio fratello essere
così egoista da precludermi la felicità senza
pensarci su due volte.
Il giorno in cui Katerina scoprì il piano di mio fratello,
me lo ricordo come fosse ieri, il cielo era plumbeo e il vento sferzava
violentemente le piante, la vidi correre via attraverso la finestra
della mia camera, la osservai mentre spariva nel fitto della foresta e
capii ogni cosa, non persi tempo e la seguii, non ci misi molto a
trovarla, ma come mi aspettavo non voleva che mi avvicinassi, mi temeva
come se fossi un mostro, mi respingeva come se l'avessi sempre
maltrattata, all'improvviso un fulmine squarciò il cielo,
colsi l'occasione per avvicinarmi a lei e posarle le mani sulle spalle,
fissavo i suoi meravigliosi occhi, così belli e
così terrorizzati, la attirai a me e l'abbracciai, in
principio cercò di divincolarsi ma poi si rese conto che le
mie intenzioni non erano ostili, così si rilassò
e alzò il viso puntando i suoi occhi nei miei, da quel
momento in poi tutto successe in maniera così convulsa che a
volte non sono nemmeno sicuro di come siano andati i fatti, la vidi
avvicinarsi e appoggiare le sue labbra morbide e calde sulle mie, non
ebbi neppure il tempo di gioire per l'accaduto che sentii in lontananza
mio fratello e il suo gruppo che la cercavano, non persi tempo e le
deposi in mano un foglio con scritto il nome di una persona che
l'avrebbe aiutata, Trevor.
Rimasi ad osservarla mentre si allontanava di corsa, mentre
la pioggia cominciava a cadere copiosa guardavo la mia vita correre via
senza voltarsi, non sapevo se l'avrei mai più rivista, non
sapevo se si sarebbe salvata ma di una cosa ero certo, in quella
giornata di pioggia il mio cuore era morto definitivamente.
Per diversi secoli non seppi più niente di lei, intanto il
mondo intorno a me mutava e si trasformava stravolgendosi sempre di
più, tutto quello che avevo imparato a conoscere era
cambiato, solo una cosa era rimasta immutata nel tempo, la mia passione
e il mio amore per lei, poi un giorno, insieme all'arrivo dell'uomo
sulla luna il mio cuore riprese a battere per una breve parentesi,
passeggiavo per le vie di New York quando i miei occhi furono catturati
da una figura sinuosa che camminava sul marciapiede dal lato opposto
della strada, il mio cuore sussultò, era lei non mi sarei
mai sbagliato, l'avrei riconosciuta tra un milione di persone, non
persi tempo e attraversai la strada, la inseguii e appena fui
abbastanza vicino le afferrai la mano, quando si voltò i
suoi occhi si dilatarono per lo stupore e sul suo viso si
allargò un sorriso meraviglioso che mi lasciò
senza fiato, non mi disse niente l'unica cosa che fece fu posare le sue
labbra sulle mie, questa volta c'era passione e desiderio, ma
sopratutto c'era amore, anche lei mi aveva amato per tutti quei secoli,
quando si allontanò mi accarezzò la guancia, non
mi diede il tempo di dire nulla, in un soffio era già
sparita, tutto mi crollò addosso ancora una volta.
Per la seconda volta nella mia esistenza precipitai in un baratro che
mi risucchiò per molti degli anni successivi, uccidevo e mi
ubriacavo e poi uccidevo di nuovo, Katerina mi aveva reso suo schiavo a
tal punto da farmi uscire di senno, niente e nessuno riusciva a tenere
sotto controllo i miei istinti e presto divenni un mostro, un'ombra che
vagava sulla terra alla ricerca della donna che lo aveva reso tale.
Ancora una volta non seppi più niente di lei per molti anni,
nonostante continuassi a cercarla non riuscivo a scoprire dove fosse,
dovevo ammetterlo aveva una dote innata, nessuno sapeva nascondersi e
sparire dalla faccia della terra come lei, poi un giorno mio fratello
mi chiamò a colloquio e mentre sorseggiavo un bicchiere di
whisky trafisse il mio cuore con un pugnale, facendomi cadere in un
sonno di attesa e oblio che durò circa vent'anni,
finché una sera finalmente una ragazza estrasse il pugnale
dal mio cuore, Elena.
Quella sera credetti che Katerina fosse venuta a salvarmi, quando Elena
mi spiegò l'accaduto le mie speranze di poterla incontrare
nuovamente si frantumarono e svanirono in un istante, così
quella sera decisi che avrei avuto la mia rivincita su mio fratello,
finalmente avrebbe pagato il conto e sarebbe stato salato.
L'unica cosa che mi spiazzò più della somiglianza
di Elena con Katerina fu arrivare al pensionato dei Salvatore e
scoprire che Katerina era lì da parecchio tempo, i nostri
sguardi stupiti si incontrarono ed entrambi rimanemmo senza parole,
quando finalmente fui da solo nel salotto del pensionato lei mi
arrivò alle spalle e mi abbracciò facendo
scivolare le sue braccia intorno alla mia vita, per un istante
desiderai che fosse un sogno perché il pensiero di perderla
ancora mi avrebbe fatto impazzire definitivamente, lentamente
intrecciai le mie dita alle sue e rimanemmo ad osservare il fuoco
stretti in quell'abbraccio così familiare e ricco di
sentimento.
Tutto intorno a me da quella sera era cambiato, ora non ero
più
solo, ma sopratutto non sarei mai più stato così
codardo
da lasciare che il timore e la reverenza che provavo per mio fratello
ci allontanassero, avrei combattuto per lei senza risparmiarmi, morendo
per lei se sarebbe stato necessario.
Finalmente poteva essere mia, finalmente potevo sentire la sua pelle
morbida infuocarsi al contatto con le mie dita, potevo sentirla gemere
di piacere mentre la stringevo a me, mentre la rendevo mia, mentre
finalmente potevo inondarla con il mio amore.
Tutto quello per il quale avevo sofferto e mi ero distrutto adesso era
mio e non me lo sarei più lasciato portare via, ogni momento
della nostra vita eterna sarebbe stato dedicato ad amarci e a
recuperare i secoli perduti.
Svegliarmi accanto a lei dopo tutto quello che avevamo passato era la
cosa che più mi rendeva felice, poterla guardare mentre
Morfeo
ancora la abbracciava dolcemente cullandola mi faceva sentire l'uomo,
si l'uomo perché accanto a lei non ero altro che un uomo
innamorato, più felice del mondo, osservavo i suoi
meravigliosi
capelli sparsi sul cuscino e inspiravo il suo profumo che nel corso dei
secoli non era cambiato e mi beavo della sua bellezza che mi lasciava
ogni volta senza fiato.
Dopo tutto quello che era successo finalmente potevo avere la mia dose
di felicità e come un drogato il mio unico pensiero era
poterne
avere ancora e ancora, senza tregua, come se l'unica cosa che mi teneva
in vita fossero i suoi sospiri e i suoi gemiti, sentire il mio nome
pronunciato dalle sue labbra all' apice del piacere era estasi pura per
le mie orecchie e per il mio cuore.
Anche ora che la stavo osservando dormire, sentivo prepotente in me il
desiderio di lei, tutto quello che mi serviva per proseguire la mia
eternità era disteso in quel letto accanto a me, la osservai
mentre si voltava e il lenzuolo che la copriva scivolava fino a
lasciarle la schiena perfetta scoperta, delicatamente vi depositai un
bacio, poi due poi tre, la sentivo muoversi sotto le mie labbra e
sospirare sotto ogni mio tocco, ben presto la dolcezza
lasciò
posto ad una passione sfrenata impossibile da controllare, ogni tocco
era una cicatrice che sarebbe rimasta impressa nelle nostre anime per
l'eternità, ogni bacio era un sigillo d'amore eterno, i
nostri
corpi si muovevano in sincrono come se fossero una cosa sola, il
piacere non tardò ad arrivare per entrambi e stremati ci
abbracciammo scambiandoci dolci carezze.
Ogni volta che stavamo insieme era come se fosse la prima, come se le
nostre anime si incontrassero per la prima volta, sapevo esattamente
cosa desiderasse lei da me e lei sapeva esattamente quelli che erano i
miei desideri, così ogni volta era come se tutto il nostro
mondo
fosse quel letto, quello che provavo per lei
aveva superato innumerevoli prove, aveva superato la morte e il passare
dei secoli,
all' inizio feci fatica a capire ma in seguito tutto mi fu
più
chiaro, amavo Katerina con tutto me stesso, con il cuore, con l'anima e
con il corpo, perché amare davvero qualcuno è
desiderare
così ardentemente la sua felicità tanto da
bruciare
vivo, perché amare qualcuno davvero
è
sentirsi a casa anche in mezzo al deserto se sei con lei, ma sopratutto
amare qualcuno davvero vuol dire avere la forza di aspettare e di
sopportare sofferenze indicibili in attesa del momento in cui potrai
starai con lei, in attesa del momento giusto in cui finalmetne le anime
di due innamorati saranno pronte per diventare una.
Spazio
autrice
Ciao a tutti, eccomi qua con un nuovo capitolo, spero che vi sia
piaciuto leggerlo come a me è piaciuto scriverlo, non so se
Elijah risulterà OOC ma io me lo immagino così
mentre si strugge per Kathrine.
Devo dire che adoro questo vampiro, è così
sfuggente e difficile da comprendere senza tralasciare il fatto che non
è niente male.
Purtroppo questo è il penultimo capitolo, il prossimo
sarà l'epilogo dovre avremo due POV, quindi sarà
un pò più lungo del solito, non vi svelo niente
ma pensate solo a chi ancora non abbiamo visto e capirete di chi
saranno i POV.
Ora una comunicazione di servizio, mercoledi prossimo ovvero il 25
aprile non posterò il capitolo perchè non
sarò a casa perciò per l'Epilogo dovrete
aspettare per il 2 maggio.
Allora come al solito vi auguro buona visione per domani sera
(finalmente ci sarà un pò di azione Delena) e
come al solito ringrazio tutti quelli che mi seguono sia lasciandomi
una recensione sia in sielenzio, esorto questi ultimi a lasciarmi un
commentino almeno ora che siamo alla fine così
saprò se la storia vi è piaciuta...kiss
|
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Capitolo 32 *** Epilogo L'eternità non è abbastanza ***
Epilogo L'eternità non è abbastanza
Epilogo
L'eternità non è abbastanza
Pov Damon
Erano passate diverse settimane dal
termine della
battaglia con Klaus e tutto era tornato alla normalità, se
così si poteva dire, non c'era mai stato niente di normale
nel
nostro gruppo di amici e di sicuro non ci sarebbe mai stato.
Nell'ultimo periodo avevo fatto molte ricerche sulla Pietra della Vita
ma non avevo trovato nessuna fonte attendibile e neppure nessuna
notizia che potesse essere credibile, ormai avevo perso le speranze.
Ero ufficialmente intrappolato in una vita che ormai non mi apparteneva
più da tempo, anche Elijah aveva fatto molte ricerche e
aveva
trovato una vecchia strega che ne sapeva qualcosa ma erano solo
racconti, l'unica speranza che avevo era che fossero veri, ormai avevo
deciso, avrei parlato con Elena e sarei partito per Chicago
con
Elijah.
La mattina in cui decisi di parlare con Elena pioveva a dirotto e il
cielo era coperto da nuvole scure e minacciose; la attesi a lungo in
salotto, come al solito mi versai un bicchiere di Bourbon e lo
sorseggiai con calma nell'attesa, quando sentii i suoi passi
avvicinarsi alle scale e scenderle aumentai involontariamente la presa
sul bicchiere e lo ruppi, rimasi ad osservare i vetri sul tappeto
finché Elena non comparve in salotto preoccupata, mi voltai
lentamente e la osservai mentre si avvicinava e prendeva la mia mano
tra le sue in modo amorevole, puntò i suoi vivaci occhi
castani
nei miei e preoccupata disse <<
Va tutto bene ? >>,
le sorrisi debolmente e le feci cenno di si, ma Elena mi conosceva bene
e sapeva che c'era qualcosa che dovevo dirle, così sciolsi
l'intreccio delle nostre mani e mi avvicinai pensieroso al caminetto,
appoggiai entrambe le mani sulla mensola di legno che lo sovrastava e
sempre voltandole le spalle dissi <<
Domani parto con Elijah per Chicago, ho avuto delle notizie su una
seconda Pietra della Vita e voglio trovarla, non possiamo andare avanti
così >>, la sentii sospirare
rumorosamente e sistemarsi convulsamente i capelli, poi ogni rumore
cessò e dolcemente disse <<
Cosa non può continuare così, mi sembra che le
cose vadano piuttosto bene ? >>,
sulle mie labbra spuntò un sorriso amaro, ero già
passato
in questa situazione, con Kathrine era stata la stessa cosa, all'inizio
tutto andava bene ma in seguito mi ero reso conto che lei sarebbe
rimasta giovane e bella mentre io sarei invecchiato e lei
inevitabilmente si sarebbe stufata di me, è stato proprio
allora
che avevo desiderato restare con lei per sempre facendomi trasformare
segnando la mia condanna, non avrei mai voluto la stessa cosa per Elena.
Mi voltai con un movimento piuttosto
brusco e vidi
Elena sobbalzare, non me ne curai e lentamente la raggiunsi, le posai
entrambe le mani sulle spalle e dolcemente le dissi <<
Ancora non te ne rendi conto ma prima o poi le cose si complicheranno,
ci sono già passato, non può funzionare tra
un'umana e un
vampiro, almeno non a lungo termine, se invece anch'io fossi umano le
cose sarebbero più semplici, potremmo vivere una vita
normale
>>, la vidi sbattere le palpebre come se non
avesse capito
quello che le stavo dicendo, poi improvvisamente si fece seria e tutto
d'un fiato disse <<
Vuoi dire che prima o poi visto che io invecchierò ti
cercherai
una più giovane e mi pianterai in asso, e tu vorresti
ovviare al
problema diventando umano, beh se è questo quello che pensi
risparmiati la fatica, tanto non credo che arriveremo mai a quel punto,
e io che ti credevo cambiato ! >> la vidi
voltarmi le
spalle e allontanarsi.
Ero come paralizzato, non riuscivo neppure a
muovermi, come aveva potuto anche solo pensare che l'avrei lasciata per
un'altra dopo tutto quello che avevo fatto ed era successo, quando
finalmente mi ripresi Elena era quasi arrivata alla porta d'ingresso e
solo grazie alla mia velocità la raggiunsi prima che
riuscisse
ad uscire, la afferrai per un braccio e la feci voltare verso di me,
ero pronto a dirle in faccia tutto quello che pensavo ma quando
incrociai i suoi occhi e mi resi conto che erano pieni di lacrime
allentai la presa sul suo braccio e la lasciai andare, rimasi sulla
soglia ad osservarla mentre scappava da me sotto la pioggia.
Ero sconvolto come poteva aver preso quella piega una discussione che
doveva essere una cosa positiva, dopotutto stavo facendo il possibile
per permetterle di vivere una vita normale e rimanerle comunque
accanto, proprio non riuscivo a capacitarmi del baratro che si era
aperto sotto i miei piedi in pochi secondi.
Tornai in salotto, afferrai il telefono che avevo appoggiato sul mobile
dei liquori e composi velocemente il numero di Elena, uno...due...tre
squilli e nessuna risposta, riprovai ancora e ancora ma Elena non si
degnava di rispondermi, così frustrato mi sedetti sul divano
con
la testa tra le mani, rimasi alcuni minuti in quella posizione
finché un tuono che fece vibrare i vetri mi
risvegliò dal
mio torpore e mi convinse ad uscire alla ricerca di quella testona di
Elena, così afferrai la giacca di pelle e uscii diretto
chissà dove.
Non avevo la minima idea di dove potesse essere, così mi
diressi
nei posti dove sarei andato io, con il senno di poi non erano
decisamente quelli giusti, andai dritto al Grill, ma di lei nessuna
traccia, eppure io sarei andato subito lì, qual'è
il posto
migliore per sfogare la propria rabbia se non un posto dove si
può trovare alcool a volontà, ma evidentemente
non era
l'idea di Elena, così uscii dal Grill e la cercai prima a
casa
sua, ma Jeremy e Rick mi dissero di non averla vista, allora mi diressi
al cimitero, forse era andata dai suoi familiari, ma anche
lì non c'era
traccia della mia Elena.
Cominciavo a preoccuparmi e la preoccupazione si trasformò
presto in frustrazione che nel mio caso diventava rabbia cieca quando
si parlava di Elena, così mi trovai nel bel mezzo di un
cimitero
e per di più sotto la pioggia battente ad imprecare con
delle
parole assolutamente irripetibili, dove diavolo si era cacciata quella
stupida, possibile che ogni volta che discutevamo doveva scappare via e
magari fare qualcosa di stupido.
Afferrai nuovamente il telefono dalla tasca dei pantaloni e composi
ancora il numero di Elena e ovviamente ancora una volta nessuno
rispose, ora ero davvero incazzato, mi stava forse prendendo per il
culo, dovevo essere io quello offeso, mi aveva insultato con
quello che mi aveva detto eppure ero in giro sotto la pioggia a
cercarla e lei non si degnava di rispondere al quel maledetto telefono,
chi diavolo credeva di essere, va bene tutto, va bene che ero
innamorato ma non ero stupido, non si poteva permettere di trattarmi in
quel modo e poi non rispondere al telefono, avevo il diritto di replica
su quello che mi aveva detto.
Avevo un'ultima opzione prima di gettare la spugna e tornare a casa ad
aspettare che tornasse, sempre sotto una pioggia battente mi diressi
nell'unico posto che per me contava qualcosa, incurante della pioggia
abbandonai il cimitero e mi inoltrai nel bosco, i fulmini squarciavano
il cielo e il vento sferzava le chiome degli alberi che si piegavano
come fuscelli, quando finalmente il bosco cominciò a
diradarsi
trassi un sospiro di sollievo, finalmente l'avevo trovata, era andata
nell'unico posto in cui era sicura che l'avrei trovata, alla vecchia
cava.
CONTINUA
Pov Elena
Quando mi ero svegliata quella mattina avevo avuto uno
strano
presentimento e come ogni volta finiva per risultare vero, sapevo che
le cose con Damon erano state troppo belle per durare, non era da lui
avere una relazione duratura, me lo avevano detto tutti e oggi me lo
aveva confermato, in sostanza mi aveva fatto presente che prima o poi
si sarebbe stufato di me, come aveva potuto.
In genere non ero una che si disperava, ero piuttosto brava ad
affrontare le situazioni difficili ma questa volta mi aveva davvero
ferita, non sarebbe stato facile farsi perdonare.
Attraversai di corsa il vialetto di casa Salvatore senza curarmi della
pioggia che gelida mi entrava nelle ossa facendomi rabbrividire, non mi
voltai per vedere se Damon fosse ancora sulla soglia e aumentai la
velocità per allontanarmi il più velocemente
possibile da
lì.
Camminai a lungo sotto la pioggia, stranamente il freddo che avevo
sentito inizialmente aveva lasciato il posto ad una sensazione di
calore e protezione molto rassicuranti, così continuai la
mia
fuga sotto la pioggia finché giunsi in città, mi
diressi
verso il Grill, per una volta avrei provato il metodo alla Damon per
sfogare la mia rabbia, entrai nel locale decisa a bere tutto il
possibile prima di perdere conoscenza, ma appena mi sedetti al bancone
e ordinai il primo drink il mio telefono squillò, lo
estrassi
dalla tasca dei pantaloni e lessi il numero di Damon sul display,
frustrata appoggiai il telefono sul bancone e cominciai a bere, dopo
diversi drink e altrettante chiamate da parte del vampiro mi alzai e
uscii dal locale.
Se era possibile la tempesta infuriava ancora più di prima e
dei
tuoni terribili facevano impazzire gli allarmi delle automobili
parcheggiate lungo la strada, nonostante tutto io mi sentivo tranquilla
e al sicuro, come se quella tempesta potesse colpire tutti tranne me,
le persone intorno a me correvano per mettersi al riparo dalla furia
della tempesta, mentre io continuavo a passeggiare con calma sotto gli
sguardi esterrefatti di chi correva per mettersi al riparo.
Proseguii la mia strana passeggiata e giunsi davanti alla mia "vecchia"
casa, da quando eravamo tornati non avevo più rimesso piede
a
casa, ero stata troppo impegnata a prendermi cura di tutti tranne che
di me stessa, silenziosamente salii le scale che portavano al portico
ed entrai in casa, senza farmi sentire e sperando di non incontrare
nessuno mi diressi nella mia vecchia camera.
Una volta all''interno mi chiusi la porta alle spalle e mi lasciai
travolgere dai ricordi, ogni cosa bella o brutta era legata a quella
stanza, la prima volta che mio padre mi aveva messa in punizione era
stata perché avevo fatto entrare Matt dalla finestra, quando
mia
madre mi disse che stavo per avere un fratello ero seduta proprio su
quel letto, ricordo ancora le coperte rosa con gli orsetti, la prima
volta che avevo ammesso a me stessa di amare Damon ero proprio accanto
alla finestra.
Lentamente mi avvicinai alla scrivania e aprii il primo cassetto dove
trovai un libricino azzurro chiuso da una fibbia dorata, lo aprii e
lessi una pagina a caso...
10
settembre 2009
Oggi a scuola ho
incontrato un
ragazzo meraviglioso, si chiama Stefan Salvatore, c'è
qualcosa
di lui che mi attrae come una calamita, mi ha chiesto di uscire e io ho
accettato, sono così emozionata questo pomeriggio
passerò
a casa sua a trovarlo per parlare un pò...
...Sono appena rientrata
da un
pomeriggio meraviglioso, sono andata a trovare Stefan ma quando sono
arrivata lui non era in casa e mi ha aperto la porta suo fratello Damon,
sono
rimasta ipnotizzata dai suoi occhi, duri come il ghiaccio e profondi
come il mare, c'è però qualcosa che mi spaventa
in lui,
non faceva altro che fissarmi, quasi come se volesse mangiarmi, so che
non è possibile ma la mia impressione era quella...
Non seppi trattenermi e continuai sfogliare ancora il mio
diario
e ogni volta che leggevo qualcosa mi rendevo sempre più
conto di
quanto ci fosse di Damon in quel diario, fin dal primo giorno
in
cui l'avevo conosciuto mi era entrato dentro prepotentemente, continuai
a girare le pagine finché la mia attenzione fu attirata da
una
pagina strappata e in seguito rimessa al suo posto che non ricordavo di
aver scritto, quando cominciai a leggerla mi resi conto che
l'inchiostro della penna era sbavato dalle lacrime, lessi la data e
tutto mi fu chiaro, ma non mi sarei mai aspettata niente di quello che
c'era scritto...
12 maggio 2011
Ormai é tutto finito, Klaus ha avuto il suo
sacrificio,
per un attimo avevo sperato che le cose si sarebbero sistemate,
finché Stefan non mi ha detto che Damon è stato
morso da
Tayler, se solo penso che era venuto a trovarmi e a chiedermi il mio
perdono e io da insensibile l'ho cacciato.
Appena ho saputo quello che era successo sono corsa da lui, ho guidato
come una pazza senza rispettare nessun limite di velocità e
rischiando la vita troppo volte, poi tutto è precipitato,
l'ho
visto soffrire e gridare, l'ho ascoltato delirare e l'ho perdonato tra
le lacrime soffrendo con lui.
Per un attimo ho messo da parte ogni cosa e ho lasciato che il fiume in
piena di sentimenti che provo per lui rompesse gli argini, la paura di
perderlo per sempre mi ha dato la forza di lasciar defluire almeno una
piccola parte del sentimento che c'è nel mio cuore.
Non avrei mai creduto che potesse salvarsi ma per merito di Stefan ora
lui è qui con me e io mi sento in colpa, come ho potuto fare
questo a Stefan che si è sacrificato per salvare suo
fratello,
eppure non riesco a non pensare a Damon e a quello che si siamo detti.
Adesso sono qui a scrivere tra le lacrime sconvolta come non mai,
arrabbiata ma sopratutto terrorizzata per quello che provo e non
dovrei....
Chiusi il diario con un gesto secco e sorrisi delle mie
stesse
parole, forse se avessi letto prima quelle pagine non mi sarei sentita
in colpa per tanto tempo nei confronti di Stefan, forse mi sarei resa
conto molto prima che Damon era sempre stato l'unico a possedere il mio
cuore.
Sentii dei rumori provenire dal piano di sotto, molto probabilmente
Jeremy e Rick erano rientrati, così aprii la finestra dalla
mia
camera e facendo il più attenzione possibile mi calai dalla
grondaia fino a raggiungere il giardino sottostante, mi assicurai di
non essere stata notata e attraversai di corsa il giardino.
Ora vagavo di nuovo senza meta, anche se una meta in testa l'avevo,
così i miei piedi mi guidarono dalle persone che
più mi
mancavano in assoluto, i miei familiari, mentre camminavo verso il
cimitero il telefono squillò diverse volte ma come prima non
gli
diedi importanza.
Raggiunsi in breve tempo le lapidi dei miei genitori e di zia Jenna e
zio John, ero stata da loro talmente tante volte che non mi occorreva
neppure leggere i nomi sulle lapidi per essere sicura di essere nel
posto giusto, mi bastava appoggiare una mano sull'erba che ricopriva le
loro tombe per sentire la loro energia e il loro amore che defluivano
in me.
Ognuna delle persone che avevo amato mi aveva inesorabilmente lasciata
prima del tempo, tutto quello che desideravo era non essere
più
obbligata a perdere qualcuno che amavo, il fatto che Damon volesse
tornare umano mi esponeva a quella possibilità nuovamente,
se si
fosse presentato qualche altro nemico lui non si sarebbe tirato
indietro per proteggermi, ma senza le sue "qualità" sarebbe
stato inerme e senza possibilità di vincere.
Non potevo pensare neppure per un'istante di dover sopportare il dolore
di non poterlo più vedere o toccare, di non poter
più
condividere con lui le nostre litigate e il nostro modo di fare pace,
ma sapevo benissimo che quando Damon si metteva in testa qualcosa era
praticamente impossibile fargli cambiare idea, l'unica cosa che potevo
fare era aprirmi completamente con lui e sperare che capisse come mi
sentivo.
Come ogni volta in cui andavo a trovare le persone che amavo anche
questa volta mi avevano portato consiglio e mi avevano indirizzato
verso la strada giusta, la sincerità, non avevo niente da
nascondere a Damon e probabilmente venire a conoscenza di quanto lo
amavo gli avrebbe fatto cambiare idea o almeno lo avrebbe spinto a
rivedere la sua idea.
Il temporale infuriava impetuoso e non dava cenno di voler smettere,
c'era però un punto all'interno del bosco in cui sembravano
cadere la maggior parte dei fulmini, così per merito del mio
senso di autoconservazione molto poco sviluppato decisi di andare a
vedere per capirne il motivo, mi inoltrai lentamente nel bosco e
camminai per un pò con calma, all'inizio non capii dove mi
stava
portando la mia ricerca ma in seguito mi resi conto di aver abbandonato
il cimitero e di essere diretta alla vecchia cava.
Ero come attratta da una forza che non riuscivo a combattere, l'unica
alternativa era lasciarmi condurre da essa e vedere dove voleva
portarmi con esattezza.
Non dovetti attendere a lungo, dopo alcuni minuti di cammino la foresta
cominciò a diradarsi e in lontananza potevo vedere il bacino
d'acqua della cava.
Mi avvicinai alla riva e mi sedetti su un masso in parte sommerso
dall'acqua, osservai in silenzio lo spettacolo incredibile che si era
presentato ai miei occhi, centinaia di fulmini cadevano a ripetizione
nel lago illuminando le sue acque come un milione di lampadine.
Il vento mi accarezzava il viso dolcemente e la pioggia si confondeva
con le lacrime che numerose bagnavano il mio viso, poi come un sussurro
il vento cominciò a parlarmi, inizialmente non riuscivo a
distinguere quello che stava dicendo, ma ascoltandolo con
più
attenzione riconobbi in un sussurro il suo nome "Damon", non capivo
cosa stesse cercando di dirmi finché alle mie spalle non
sentii
la sua presenza, era arrivato ed era lì per me.
CONTINUA
Elena non si voltò, ma sapeva che Damon si stava
avvicinando,
poteva sentire l'energia che il suo corpo emanava avvolgerla come un
bozzolo protettivo, per scaldarla e difenderla dal temporale, la
ragazza sorrise dolcemente pensando a quanto amore il bel vampiro bruno
le dava senza tirarsi mai indietro.
Nonostante la loro litigata lui era lì per lei, pronto a
difenderla, pronto ad amarla come solo lui sapeva fare, nel suo
personalissimo modo, spesso disperato e al limite dell'ossessione ma
sempre incondizionato e senza limiti.
La brunetta si voltò lentamente verso il vampiro e con un
movimento fluido e aggraziato si spostò dal viso i capelli
che
il vento aveva scompigliato rendendoli selvaggi, si appoggiò
dal
masso sul quale era seduta e lentamente posò i piedi
sull'erba
bagnata dal temporale.
Il solo fragore dei tuoni spezzava il silenzio che si era creato tra
loro, come un muro invisibile li separava e non permetteva loro di
ritrovarsi, l'incomprensione li aveva travolti come un fiume in piena
rendendoli sordi l'uno alle parole dell'altro, impedendolo loro di
sentire i sussurri d'amore che si annidavano tra una parola e l'altra.
Nessuno dei due si mosse, entrambi accecati dall'orgoglio e dal
desiderio di prevaricare l'altro, come in una battaglia i loro occhi si
scontravano e combattevano all'ultimo sangue per non mostrare il
fianco, ma come accadeva in tutte le battaglie uno dei contendenti era
più forte o forse maggiormente motivato, così
Elena perse
presto tutta la sua determinazione e si lasciò ammaliare
dallo
sguardo di ghiaccio del suo vampiro.
La brunetta mosse qualche passo insicuro verso Damon, si aspettava che
il vampiro le andasse incontro e l'abbracciasse, ma non accadde nulla
di tutto ciò.
Damon strinse forte i pugni, mentre osservava statuario Elena
avvicinarsi, decise di combattere ogni istinto di abbracciarla, di
correre da lei, non poteva permettere ancora una volta che lei facesse
di lui la sua marionetta, non poteva lasciarla vincere così
facilmente, per lei aveva cambiato il suo essere, aveva sofferto ma
nonostante tutto aveva perseverato convito che prima o poi lei avrebbe
visto il vero Damon, quello che non si tira indietro, quello che quando
ama da tutto quello che ha, purtroppo tutto quello che gli aveva detto
oggi lo
avevano spinto nuovamente nel baratro, nessuno lo avrebbe mai visto
davvero.
Elena fece ancora qualche passo, conscia del fatto che Damon non si
sarebbe mosso a costo di diventare una statua, lo conosceva bene e
sapeva esattamente quanto fosse risentito per il suo comportamento, ma
in quel momento aveva creduto giusto comportarsi in quel modo, offesa
dalle parole che Damon le aveva rivolto, anche se sapeva perfettamente
che il vampiro non volesse assolutamente intendere ciò che
lei
aveva chiaramente lasciato ad un'interpretazione del tutto personale.
Improvvisamente il vento sferzò Elena che
rabbrividì per
il freddo stringendosi nelle spalle per ripararsi almeno un
pò
dal freddo che a differenza di prima le stava penetrando nelle ossa, si
rese conto di essere completamente fradicia e di avere tutti i capelli
bagnati.
Il vampiro notò immediatamente il gesto della ragazza e
senza
perdere tempo la abbracciò facendole scudo con il proprio
corpo,
proteggendola così dal vendo che la faceva rabbrividire,
cercò di resistere al desiderio di guardarla ma ben presto
si
lasciò vincere dalla passione che provava per lei e
spostò il suo sguardo fino a puntarlo negli occhi di lei,
l'unica cosa che vide fu tristezza e dolore, rammarico e sofferenza,
gli occhi della ragazza erano vuoti, come se senza di lui non fosse
capace di provare sentimenti.
Damon le accarezzò dolcemente il viso, la ragazza chiuse gli
occhi e si beò del contatto che aveva ottenuto e lo
prolungò appoggiando la sua mano su quella del vampiro per
trattenerla, Damon non oppose resistenza e continuò ad
accarezzarla senza sosta.
La brunetta sapeva che presto non sarebbero più bastate le
carezze per cancellare quello che era successo, prima o poi avrebbe
dovuto parlare con il vampiro e spiegare le sue ragioni, nessuna
ragione le sembrava più giusta, lei non voleva che Damon
tornasse umano, voleva diventare come lui per non abbandonarlo mai.
<<
Credo che dovremmo parlare di quello che ci siamo detti >>
disse con timore la ragazza.
<<
So che
non è facile credere che sia cambiato, ma ti assicuro che
è così, volevo darti una vita normale e magari
dei figli
>> disse Damon senza guardare la
ragazza in viso.
<<
Io non
voglio che diventi una persona diversa, voglio solo che mi ami e io
farò lo stesso, non voglio una vita normale e dei figli se
significa perderti un giorno >>
sospirò Elena.
<<
Non serve che tu me lo dica, ti amo già a dismisura, farei
qualsiasi cosa per te >> rispose serio Damon.
<<
Se sei
disposto a fare qualsiasi cosa per me, ti chiedo una cosa sola,
trasformami, non voglio una vita in cui avrò la certezza che
prima o poi non sarò più con te >> disse
la ragazza con le lacrime agli occhi, conscia che la risposta del
vampiro sarebbe stata negativa.
<<
Come puoi chiedermi questo, sai cosa comporta diventare un vampiro, non
posso condannarti ad un Inferno ! >>
gridò Damon in preda alla rabbia.
<<
Se sarò con te sarà il mio eterno e personale
Paradiso >> rispose Elena sorridendo
dolcemente mentre nella sua mente si formavano le immagini di
un'eternità con l'uomo che amava.
<<
Io...io..non...non posso, ti prego non farmelo fare, come potrei
ucciderti con le mie mani ? >> rispose il
vampiro sconvolto.
Le lacrime cominciarono a scendere impetuose sulle guance delle
ragazza, anche il temporale sembrò intensificarsi
nuovamente, i
fulmini ripresero ad illuminare il cielo e i tuoni squarciarono il
cielo con il loro fragore, il vampiro cercò inutilmente di
asciugare almeno in parte le lacrime che affollano il viso della
ragazza, ma ottenne solo il risultato opposto, facendo aumentare i
singhiozzi della ragazza.
Elena pianse in preda alla disperazione per alcuni minuti, poi raccolse
tutto il suo coraggio e la sua forza e puntò i suoi occhi
nocciola in quelli di ghiaccio del vampiro, doveva mostrargli la via,
non poteva permettere che ancora una volta si convincesse di essere
inferiore a lei, di essere un mostro, doveva capire che per lei era
perfetto ed era pronta a seguirlo per tutta l'eternità,
doveva
capire che per lei era fondamentale poter avere la forma dell'amore, la
sua.
<<
Non mi
importa di tutte le cose che vorresti darmi e che non puoi, mi basta
avere te, l'unica cosa che voglio è restare per sempre con
te,
permettimi di essere la cosa che più amo al mondo, te
>> disse la ragazza in un sussurro.
Il vampiro rimase pietrificato mentre Elena gli riversava addosso un
mare di parole stupende che mai avrebbe pensato di sentir dire su di
lui, come poteva dirle ancora di non volerla trasformare, dopotutto era
una bugia e lo sapeva bene, aveva pensato molte volte a come sarebbe
stata la sua vita quando Elena non sarebbe stata più al suo
fianco e non aveva visto altro che un groviglio di dolore e sofferenza
dove le sfumature di grigio regnavano sovrane, come avrebbe fatto a
vivere un'eternità senza poter più vedere i
colori che la
sua Elena le aveva insegnato ad amare.
Il vampiro appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle
della
ragazza e la strinse ancora più a sé, in quel
bacio era
racchiuso tutto quello che non si erano mai detti, tutto quello che era
stato e quello che doveva ancora venire.
Damon si allontanò lentamente dalle labbra della ragazza e
rimase qualche secondo ad osservare il meraviglioso sorriso che si
stava aprendo sul suo viso, poi alzò il viso verso il cielo
e
anche Elena fece lo stesso, entrambi rimasero estasiati dal
meraviglioso arcobaleno che svettava nel cielo.
<<
Non credevo di essere talmente importante da spingerti a creare una
tempesta quando litighiamo >> la
sbeffeggiò Damon cercando di allentare la tensione.
Elena sorrise dolcemente e accarezzò il viso del vampiro,
dopotutto non poteva essere in collera con lui, lo amava talmente tanto
da permettergli di fare di lei qualunque cosa volesse e anche questa
volta sarebbe stata la stessa cosa, sapeva che Damon non avrebbe
acconsentito a trasformala ma di certo lei non si sarebbe arresa,
avrebbe tentato ancora e ancora.
La ragazza sciolse l'abbraccio con il vampiro e intrecciò le
loro mani, poi cominciò a camminare in direzione del
Pensionato,
era ora di tornare a casa.
<<
Lo farò >> disse Damon in un
sospiro.
Elena si voltò stupita dall'affermazione del vampiro, le sue
parole dovevano averlo colpito nel profondo, si avvicinò
lentamente e lo baciò sulle labbra con dolcezza, cercando di
infondergli tutto l'amore che provava per lui.
<<
Quando sarai pronto, solo allora lo sarò anch'io
>> rispose la ragazza con dolcezza.
Il vampiro cinse le spalle di Elena e la strinse a sé mentre
il
sole tramontava pronto a lasciare spazio ad una notte stellata ed in
seguito ad una nuova alba, la loro.
FINE
Spazio
autrice
Ciao a tutti, purtroppo siamo arrivati al termine, se siete arrivati
fin qui vuol dire che almeno un pò la storia vi è
piaciuta.
Spero che questo capitolo, ma soprattutto la scelta che ho fatto per la
fine non vi abbia deluso, mi sembrava il modo più giusto per
concludere, Damon ha acconsentito ma Elena gli lascia la
possibilità di decidere quando sarà pronto a
farlo.
Che altro dire, come al solito ringrazio tutti quelli che mi hanno
seguita sia recensendo sia in silenzio, vorrei chiedere a questi ultimi
di lasciarmi un commento almeno ora che siamo arrivati alla fine per
sapere cosa ne pensate della storia.
Ci sono due persone in particolare che vorrei ringraziare per i loro
commenti sempre perspicaci e ricchi di significato Iansom e
Meiousetsuna, grazie siete state una fonte di ispirazione.
Spero di tornare al più presto con qualcosa di nuovo al
quale sto già lavorando.
Per chi volesse pubblicherò sicuramente delle shot da adesso
in poi, per poi tornare quest'autunno con una long, perciò
passate a dare un'occhiata ogni tanto.
A presto...kiss kiss
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