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di _helianthus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prolugue - I miss you? ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Di cuscini e finestre [fornito da Ninjagirl] ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Delle sigarette di Claude e della quarta generazione [fornito da Mamma e dall'autrice] ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Di castelli di carte e tristi tramonti [fornito da me ùwù Per una volta non mi faccio aiutare °A°] ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Di viaggi in aereo e cartelle cliniche [Made in Kya (?) ùwù] ***



Capitolo 1
*** Prolugue - I miss you? ***


1
Weeeeeeee bella genteeeeeeeeeeeeee :D
*rotolano palle di fieno spinte dal vento*
Ehi, si vede che vi sono mancat...*le arriva una porta addosso*
Eddai, almeno un po' D:
Non scrivo da duemila anni D:
*qualcuno di sottofondo*: Per fortuna...!
*me lancia una scarpa*
^_______________^
Duuuuuuuunque, dicevamo ^_____________________________^
Ebbene sì! Sono tornata!
Sono tornata meno rompiballe di prima!
Anche perchè mi fa un male cane il ginocchio!
E non ho scritto per un sacco di tempo anche per colpa sua!
E se me lo amputassi sarebbe meglio!
E sto dando di matto!
Giudicando che sono le 3:08 direi che posso farlo ^_________________^
O forse no, dipende anche da come giudicate la ciofeca che ho scritto ^____________^
Ehi, ehi, adesso che sono le 3:10 mi sento molto più potente *^*
E' la prima volta che faccio una cazzata simile *^*
Ma non la farò mai più, forse solo tra ventimila anni, quando sarò ottantenne...
Aspetta...
Ma se passano ventimila anni io non sarò ottantenne...?
Ah, chissenefrega!
Allora, eccoci finalmente!
Ho postato il primo capitolo della fiction "No Title" ^_______________________________________^
E devo dire che sono felice, l'altro giorno ho fatto un paio di conti... più di duemila visite totale ò.ò'''''
Accidenti xDD
Dunque, sulla trama non vi dico niente... Solo una cosa...
1) Si svolge 10-15 anni dopo il FFI
2) Ci sono anche i ragazzi di IE Go!
3) Non mi ricordo
4) Fa schifo
5) In realtà sono quattro, anzi, adesso cinque.
.....
Bene, anzi male.
Vi lascio, ordunque, all'agognato capitolo che per lungo tempo fu tanto richiesto dall'omino di zenzero D:
-Kya; ore 3:17

P.S.: Il primo capitolo è molto corto D:
_____________________________________________________________
I want someone to love me

For who I am
I want someone to need me
Is that so bad?
I wanna break all the madness
But it's all I have
I want someone to love me
For who I am

-Claude, spegni quella cazzo di radio-

Nothing makes sense, nothing makes sense anymore
Nothing is right, nothing is right when your gone.
I'm losing my breath, I'm losing my right to be wrong
I'm frightened to death, I'm frightened that I won't be strong

-
Non è tanto male come canzone-

I want someone to love me
For who I am
I want someone to need me
Is that so bad?
I wanna break all the madness
But it's all I have
I want someone to love me
For who I am

-
La pinzatrice che tra poco ti arriverà in faccia farà molto male- 

I'm shaking it off, I'm shaking off all of the pain.
You're breaking my heart, breaking my heart once again


-Ti ci metti anche tu, Byron?-

I want someone to love me
For who I am
I want someone to need me
Is that so bad?
I wanna break all the madness
But it's all I have
I want someone to love me
For who I am

-Dopo non venire a lamentarti se non riesci a toglierti i punti dalla fronte-

I want someone to love me
For who I am
I want someone to need me
Is that so bad?
I wanna break all the madness
But it's all I have
I want someone to love me
For who I am

-Spegni quella cazzo di radio, Claude. Mi sto innervosendo-

Yeah, who I...

Ma la canzone non finì, Bryce Withingale fece volare la radio dalla finestra prima.
-Ma Bryce! E' già la terza questa settimana!-
-Se ascolti musica noiosa e mielosa non è colpa mia-
-E non è colpa mia se a te non va bene niente!-
Era una normalissima giornata autunnale nella villa W
ithingale.
Vi stupite? Era più che normale vedere radio volare dalle finestre.
Con un gesto veloce, la pinzatrice volò in fronte ad un tulipano urlante, che, a causa del colpo, cadde di peso all'indietro.
-Ahiaaaaaaaaaa-

Si alzò e corse via, seguito da un biondo Byron che sbuffava al pensiero di sentirlo lamentare per i successivi venti minuti.
Appoggiò la tazza di caffè sulla scrivania, scuotendo la testa.
Si alzò sospirando e andò verso la porta, chiudendola.
A chiave, questa volta.
Si sedette alla scrivania, ma dopo pochi minuti si accorse che la radio, anche se finita su un albero del giardino, continuava a trasmette musica.

I thought I lost you, when you ran away to try to find me...
I thought I'd never see your sweet face again.
I turned around and you were gone and on and on the days went...
But I kept the moments that we were in
'cause I hoped in my heart you'd come back to me, my friend
And now I got you, but I thought I lost you!

Si alzò e andò alla finestra, come se guardare con il suo sguardo inceneritore la radio l'avrebbe spenta o l'avrebbe fatta cadere, rompendola completamente.
Bevve un altro sorso di caffè, finendo il contenuto della tazza.
E poi dalla finestra volò una tazzina, con piattino annesso.
***
Scese dall'aereo con il cappuccio calato, non doveva assolutamente farsi riconoscere.
Si avviò verso la casa di sua sorella.
Da solo.
In effetti, al suo fianco avrebbe dovuto esserci Paolo Bianchi.
Peccato che una folla di ragazzine urlanti non l'abbia permesso.
Passò davanti all'ospedale, chissà come stava in quel momento suo padre...
No, non gliene fregava niente, voleva solo andare a casa e dormire.
Si guardò in giro, ricordando la sua città e il suo passato.
E i suoi amici.
Pensò alla Raimon.
Chissà come stavano Endou, Kazemaru, Kidou...
Pensò alle squadre che avevano sconfitto.
Chissà come stavano Ichinose, Aphrodi...
Pensò alla Alius.
Chissà come stavano Midorikawa, Hiroto, Claude...
Bryce.
Quel nome fece fermare Axel per qualche secondo.
Poi riprese a camminare.
Chissà se stava bene.
Chissà se era morta.
Chissà se era stata divorata dall'odio e dalla freddezza.
Rise un po'.
No, era impossibile, Bryce sarebbe resistita a tutto pur di dimostrare la sua superiorità.
E se fosse cambiata?
Vide una tazzina volare fuori dalla finestra di una villa.
E rise un altro po'.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Di cuscini e finestre [fornito da Ninjagirl] ***


1 °u°
Eccomi! °u° *tutti si lanciano dai tetti e dalle finestre*
D: Cattivi D:
Però... Quante recensioni solo per il primo capitolo °u°
E io deficente che non rispondo D:
Perdonatemi, domani ho i risultati per la risonanza al ginocchio e morirò in fretta D:
Comunque, ecco un capitolo nuovo di zecca °u°
Axel e Bryce si incontreranno tra non molto, per questo capitolo le coppie sono AfuroHera e HiroMido xD
Io vado, non ci sarò fino a lunedì D:
*fuggeH imprecando contro il secchiello di Hello Kitty*
______________________________________________________________
Si svegliò di soprassalto, sudando.

Si alzò tremando, e si appoggiò alla finestra.
Sentivi ancora i suoi baci sulla pelle.
Gemendo, gli dicevi di continuare.
Lo odiavi perchè faceva sempre quello che voleva, ma alla fine tu eri sempre d'accordo.
Ti spingeva sulle lenzuola, baciando ogni lembo della tua pelle.
Gemevi sempre di più.
Adoravi tutto di lui, il suo aspetto, il suo fisico, i suoi occhi...
I suoi bellissimi occhi verdi.
Che quando ti fissavano sembravano scioglierti.
Come quel giorno, in cui lo hai salutato.
Per l'ultima volta.
Si passò una mano sugli occhi, poi rivolgesti lo sguardo alla luna.
Chiuse gli occhi, ripensando al suo passato
Sentivi ancora le sue mani sulla pelle.
Gemendo, gli dicevi di continuare.
Ormai non sareste più tornati indietro, e tu eri d'accordo.
Ormai, coperti dalle lenzuola, nessuno avrebbe più potuto interrompervi
Gemevi sempre di più.
Adoravi tutto di lui, il suo carattere, il suo orgoglio, la sua simpatia...
Il suo orgoglio che non permetteva di mostrare le sue debolezze.
Che tu odiavi quando non eravate soli.
Come quel giorno, in cui lo hai salutato.
Per l'ultima volta.
Si passò una mano sul viso.
Sentivi ancora il sangue scorrere sul viso.
Piangendo, ti avvicinasti al tuo ragazzo.
Lui alzò una mano e ti accarezzò il viso.
Ti guardò un'ultima volta, prima di perdere i sensi.
Piangevi sempre di più-
Adoravi tutto di lui, ma non in quel momento.
Non in quel momento.
In quel momento, la tua vita era stata soffiata via per la seconda volta.
Come in quel giorno, in cui lo hai salutato.
Per l'ultima volta.
Sbattè i pugni contro il vetro, forse nell'intento di sfogarsi.
O semplicemente di spaccarlo per tagliarsi le mani e morire dissanguato.
Gridò dal dolore.
Lo aveva spaccato, il vetro.
Le scheggie taglienti caddero sui suoi piedi e si conficcarono nelle sue mani.
-Jordan!-
Sopiha entrò nella sua stanza in camicia da notte, probabilmente l'aveva svegliata.
Jordan si piegò in due dal dolore, tenendosi le mani sanguinanti.
La ragazza gli si avvicinò preoccupata.
-Cosa accidenti fai?! Lo sai che ti puoi fare seriamente male?-
L'altro alzò lo sguardo piangendo.
-Jordan Greenway è già morto tanto, tanto tempo fa...-
Disse con voce flebile.
***
Hiroto afferrò il telefono allungando la mano verso il comodino.
"Mark Evans"
Fu tentato di non rispondere, poi però premette il pulsantino verde.
-P-pronto?-
Disse piano, poi si interrompe tossendo raucamente.
-Hiroto? Sei tu?-
Dall'altra parte della cornetta, la voce di Mark sembrò sollevare Hiroto.
-Sì, sì... Come mai mi hai chiamato?-
Il rosso di distese di nuovo nel letto, sospirando.
-Avrei un favore da chiederti...-
Hiroto ascoltò con attenzione le parole dell'amico.
-...E questo è tutto, pensi di potercela fare?-
Hiroto sospirò, trattenendo lo lacrime.
Non rispose, facendo passare qualche interminabile secondo.
Poi allontanò il telefono dal suo orecchio, sussurrando un "No, mi dispiace...".
Chiuse la telefonata e fece cadere le sue lacrime.
Poi tornò a distendersi e si coprì con la coperta piangendo e singhiozzando.
Hitomiko lo guardò tristemente: Dov'era finito suo fratello?
***
Afferrò il telecomando e premette un tasto a caso, lanciandolo poi sul divano.
Hera andò in cucina e prese due bicchieri, versandoci dentro un po' di aranciata fresca.
Poi si diresse verso la sala, dove Byron si era appropriato del divano cambiando velocemente canale sbuffando.
-Morto, morto, incidente, feriti, esplosione, guerra, morto, ferito grave, soffocato, assassinato, ferito, attentato! Ma sbaglio o moriremo tutti un giorno??-
Afuro continuava a premere i tasti sul telecomando, mentre Hera gli si avvicinava con i due bicchieri.
-Uffaaaaaaaaaa!-
Lanciò il telecomando da qualche parte, affondando il viso nel cuscino.
-Ma perchè sono tutti che si deprimono? Perchè non esiste una vita piena d'amore e cuoricini?-
Hera gli si avvicinò ridendo leggermente.
-Tipo la tua?-
Disse sarcastico, sedendosi al suo fianco e offrendogli il bicchiere.
-Tipo la nostra!-
Gli afferrò la maglietta e lo tirò a sè, baciandolo e ridendo nello stesso tempo.
Hera mise i bicchieri sul tavolino e strinse a se Afuro, salendogli sopra.
-Mi stai provocando?-
Chiese poi, in tono malizioso.
Afuro stava per rispondere in maniera innocente.
-Chi, io? Ma che dic...-
Hera gli tappò la bocca con le labbra, soffocando le sue ultime parole.
Il biondo gli circondò il collo con le braccia, attirandolo ancora di più a se.
Hera fu preso nuovamente alla sprovvista e gli cadde pesantemente addosso.
-Pervertito! Ma che fai!-
Gli gridò ridendo Afuro, quando capì che Hera stava cominciando a mordegli il collo.
Il compagno non disse niente, ma quando ricevette una cuscinata in faccia si fermò e ridendo afferrò un cuscino, cominciando una lotta con il suo ragazzo.
Volarono un po' di piume, poi la loro "lotta" fu interrotta da qualcuno.
-Tsk, e poi dici a me che sono un bambino, eh, Afuro?-
Un tulipano umano si appoggiò allo stipite, squadrando il casino che si era formato nella sala.
-Pregate perchè Bryce non venga qua in questo momento...-
Disse con tono di rimprovero guardando la stanza, poi il suo sguardo si fermò sui due bicchieri sul tavolino.
-Che c'era lì dentro?-
Continuò indicando i bicchieri con il mento.
Hera lo guardò ridendo e si alzò scrollandosi i capelli per togliere le piume.
Quando smise di ridere, alzò Afuro abbracciandolo e baciandogli dolcemente la fronte.
-Oh, Claude, quando ti metti fai davvero ridere...-
Il tulipano sorrise beffardo, mentre Hera soffiò via una piuma dai capelli di Afuro.
-Ok, ma fate meno casino, io e Maki stiamo cercando di riposare, se i due divini soggetti qua presenti permettono.-
Afuro soffocò una risatina, mentre Hera gli mise una mano sul fianco.
Claude se ne andò, gridando sarcasticamente.
-Almeno andate in camera, non fatelo sul divano!-
Il biondo scoppiò a ridere, tenendosi la pancia, mentre il compagno avvampò leggermente e distolse lo sguardo.
Afuro si sedette sul divano e prese il suo bicchiere, bevendo tutto d'un sorso il suo contenuto.
Hera gli si sedette accanto, cominciando a brontolare qualcosa sul fatto che fosse stanco.
-Posso berla io la tua aranciata?-
Chiese il biondo, vedendo che il suo compagno si stava preparando a sdraiarsi nel suo grembo.
-Mmmhh... Sì, però... un sorso... lo bevo anche... io...-
Cadde addormentato senza finire la frase.
Afuro sospirò e trattenne una risatina, poi appoggiò l'altro bicchiere, svuotato per circa metà, sul tavolino, poggiò un bacio sulla fronte dell'altro ragazzo e si lasciò cadere nel sonno assieme al suo ragazzo.
***
Strinse la penna nella sua mano destra.

Love me, love me, say that you love me.
Fool me, fool me, oh how you do me
Kiss me, kiss me, say that you miss me.
Tell me what I wanna hear, tell me you love me.

La strinse ancora di più, i suoi nervi stavano per esplodere.

Love me, love me, say that you love me.
Fool me, fool me, oh how you do me
Kiss me, kiss me, say that you miss me.
Tell me what I wanna hear, tell me you love me.

Poi, stranamente, l'I-Pad volò fuori dalla finestra.
"Altri Yen buttati dalla finestra"
Pensò.
"Era costato come il nuovo servizio da thè" Appoggiò la tazza di thè sulla scrivania, sospirando.
Di nuovo troppo zucchero.
Poi bussarono alla porta. 
-Endou Mamoru al telefono-
Claude entrò con un'aria arrabbiata, e lanciò il telefono a Bryce.
Dopo qualche minuto, appoggiò il telefono sulla scrivania.
E, ovviamente, volò una porta.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Delle sigarette di Claude e della quarta generazione [fornito da Mamma e dall'autrice] ***


-Idiota-
-Stupido-
-Cretino-
-Insolente-
-Maleducato-
-Scemo-
-Cretino-
-L'hai già detto-
-...-
-Bhè? Hai finito gli insul...-
-TURTWIG! No! Maledetti Bidoof!-
-Cambi anche generazione adesso?-
Un DSi volò, seguito da una cartuccia di Pokémon Platino.
-Tsk-
Fu la semplice risposta dell'albino.
Poi il ragazzo con la fascia al suo fianco si tappò le orecchie, pronto all'impatto con la snervante musichetta del Game Boy Color del suo semi-fidanzato.
Quando, dopo aver ovviamente ascoltato la sigla fischiettando il motivetto, Atsuishi cominciò a premere tasti a ripetizione e con una certa foga, Netsuha si liberò le orecchie.
-Muoviti, che siamo in ritardo-
-Massì, tanto è sempre Claude quello in ritardo-
Arrivarono all'enorme villa, e Netsuha premette almeno un paio di volte il campanello in maniera isterica.
-Ehi calm...-
Ma Atsuishi fu interrotto da un urlo maschile, probabilmente di Claude, e successivamente da un telecomando della Wii che volò dalla finestra del soggiorno, per poi finire sulla strada.
Poi un tornado a forma di tulipano, o un tulipano a forma di tornado, vedete voi, uscì con furia dall'entrata, sbattendo la porta con violenza.
-Buongiorno...-
Brontolò poi aggiustandosi la giacca e prendendo una sigaretta dalla tasca.
-Secondo me non dovresti fumare. Ti rende nervoso.-
Disse sottovoce Atsuishi, continuando a stringere gli occhi fissando il piccolo schermo del Game Boy Color.
-Io nervoso?-
Fece Claude tirando un calcio a una lattina.
-Sono la persona più calma del mond... Ma cazzo Nepper! Guarda dove metti i piedi ogni tanto!-
L'amico aveva inavvertitamente pestato i lacci delle scarpe, ovviamente slacciati, del tulipano, che stava per spappolarsi letteralmente a terra.
-Tu nervoso? Sei la persona più isterica dell'universo, stare in quel posto ti fa male-
Claude tirò un respiro profondo, buttando la sigaretta a terra e schiacciandola con un piede.
-Siete due rompiballe-
Disse solennemente, per poi cominciare a correre verso la loro destinazione.
-DAI MUOVETEVI CHE SIAMO IN RITARDO!-
Rise poi, schivando i passanti come un giocatore dribbla i suoi avversari.
Netsuha rise un po', poi prese per mano Atsuishi e cominciò a corrergli dietro.
Così.
Come se Claude non sapesse quello che sarebbe successo la sera stessa.
***
-Hei brutto barbone sei in casa??-
La voce di Claude spaventò i bambini che, da dentro l'orfanotrofio, fissavano spaventati i quattro ragazzi che, col fiatone, stavano cercando di entrare.
Poi dalla porta uscì una figura conosciuta.
-Saginuma! Dov'è il rosso?-
Il tulipano fece per entrare, ma il portiere, con aria severa, lo rispedì all'uscita, abbassando la voce.
-Mi spaventi i bambini, un po' di tatto, porca miseria. Se cercate Hiroto è finito all'ospedale e Hitomiko ha affidato a me l'orfanotrofio se vanno all'ospedale-
Claude strinse i pugni lungo i fianchi, prendendo una sigaretta e accendendola con rabbia.
-E che aveva 'sta volta?-
Saginuma squadrò con evidente disprezzo la sigaretta e con una mano mandò il fumo lontano dal suo volto.
-Sembra che non riuscisse a respirare, c'è un ragazzo dell'orfanotrofio che si comporta proprio come Jojo. Te lo ricordi, quando si nascondeva dietro lo scivolo o il muro? Ecco, e Hiroto non si è trattenuto dal correre allo stagno a piangere, quando Hitomiko lo ha seguito pochi secondi dopo, lo ha trovato in ginocchio e non riusciva a respirare-
La sigaretta finì ancora per terra, e questa volta Claude sembrò voler bucare la strada da tanta rabbia che dimostrava.
Poi salutò con un cenno della mano Saginuma e cominciò a correre verso l'ospedale.
***
Fissò ancora una volta il cielo, facendo un respiro profondo.
Calma.
Cosa voleva?
Calma
Solo calma.
Solamente poter scomparire nel vento, assieme alle foglie autunnali.
Dov'era?
Quella era la sua domanda.
Non si chiedeva quanto avrebbe vissuto, o come avesse vissuto.
No, dov'era.
Lui doveva trovarlo prima di morire.
Lui doveva parlargli.
Lui doveva toccarlo.
Doveva giocare con i suoi capelli.
Doveva guardarlo negli occhi.
Doveva sentirlo ridere, doveva ridere con lui, doveva poter guardarlo e dire che gli voleva bene.
Perchè non ci aveva pensato prima?
Perchè ti accorgi di avere alcune cose solo quando le perdi.
E lui lo aveva perso.
O forse no, forse non lo trovava, ma da qualche parte doveva essere per forza.
Magari in Italia, magari in America, magari sulla Luna, magari in un'altra galassia.
Conoscendolo, sarebbe anche andato a vivere al Polo per non vederlo.
-Stupido...-
Mormorò mettendosi seduto.
-Stupido. E io più di lui.-
Non lo aveva fermato.
E perchè?
Perchè, poi?
Forse perchè non avrebbe mai pensato che uno come lui potesse pensare a cose così superficiali.
O forse perchè non aveva avuto il coraggio di guardarlo in faccia in quelle condizioni.
-Stupido!-
Esplose poi, battendo i pugni contro il muro.
-Ma che cazzo! Fatemi passare! Sta male? Sei tu che tra poco starai male se non mi lasci passare! Io ti spezzo con un dito! Fammi passare, porca miseria!-
Poi la voce di Claude lo fece sorridere lievemente.
-Brutto imbecille, alzati in piedi!-
La porta volò, finendo addosso ad un'infermiera con dottore annesso.
Ma lui non rispose, continuò a guardare il soffitto bianco, sospirando leggermente.
Il ragazzo gli si avvicinò e lo afferrò per le spalle, strattonandolo leggermente.
-Bryce mi ha detto cosa voleva Endou, e tu sei anche scemo da non accettare?-
Il rosso alzò gli occhi di scatto, e Claude sorrise a vedere il suo sguardo tornare a risplendere di quella luce orgogliosa.
-Bene, domani andiamo da mister cioccolatino sciolto, oggi abbiamo una festa alla villa e siamo occupati.-
Hiroto lo vide uscire dalla stanza con uno strano sorriso, forse commosso, o forse vittorioso e beffardo.
Poi rimase a boccheggiare per alcuni secondi, cercando di assimilare e comprendere le ultime parole del tulipano.
Sorrise, e una lacrima gli scese lungo la guancia.
Si alzò dal letto, tremando leggermente, e si staccò l'ago dal braccio, tirando un respiro profondo e uscendo dalla stanza a testa alta.
***
Le asciugò una lacrima, fissandola tristemente.
-Ehi, calma, ora sono qua...-
Le sussurrò guardandola nei suoi occhi grigi.
Fece una pausa e rese la distanza tra i loro visi ancora minore, Bryce avrebbe potuto giurare di sentire la sua barba rasata male stuzzicarle il mento.
-... E non me ne andrò. Mai.-
Le sussurrò a fior di labbra, per poi unirle con le sue, questa volta però, dolcemente.
Le loro lingue si intecciavano lentamente, scambiandosi saliva ed emozioni.
Bryce si rilassò un po': quanto le era mancato il suo calore e il suo sapore?
Abbassò le spalle, smise di singhiozzare e, chiudendo gli occhi e lasciandosi trascinare dalle emozioni, si abbandonò al ragazzo.
Axel ne approfittò per spingerla dolcemente contro il muro, facendo aderire ancora di più i loro corpi.
Come ci era arrivata a quel punto?
Come era arrivata a farsi baciare da Axel contro il muro da una stupida festa?
Entrò nell'enorme sala, fissando gli ospiti dall'alto delle scale.
Fissò un po' i tavoli, un po' gli ospiti, un po' l'enorme lampadario di cristallo... Poi di nuovo i tavoli e gli ospiti.
Gli ospiti tutti rigorosamente in nero.
Solo una persona spiccava in completo bianco.
Dalle scarpe, ai pantaloni, al frac, fino ai capelli.
L'unica cosa che stonava in tutto quel bianco.
Quei suoi stramaledetti occhi di cioccolato.
E ora era lì.
Afuro, rovesciandogli del vino addosso, li aveva spediti entrambi a cercare una giacca pulita.
Ed ecco il risultato.
Gli passò una mano tra i capelli, abbracciandolo ancora per coprire il proprio corpo, ormai nudo.
In teoria al suo posto avrebbe dovuto esserci suo padre.
Ma non c'era, perchè aveva un impegno, e allora aveva mandato il suo dannatissimo figlio al suo posto, dato che comunque lui era un medico a tutti gli effetti.
Le sussurrò qualcosa nell'orecchio, per poi trascinarla sotto le coperte a ricordare cosa volesse dire amarsi.
________________________
~Angolino di Vincent depresso~
Perchè io non sono per nulla soddisfatta di 'sta robaccia ù.ù
Inanzitutto non ho tempo, quindi devo muovermi e l'ultima parte, quella che avrei dovuto scrivere meglio, fa schifo e non poco D:
E poi fa schifo in se D:
Lo so, non avete capito una stramazza di niente riguardo a Hiroto, nel prossimo capitolo vedrò di rimediare ù.ù
Sappiate solo che:
1) Axel e Byrce si sono ritrovati
2) Stanno facendo tante cose belle *le arriva una porta volante addosso*
3) Hiroto s'è ripreso *^*
4) Nel prossimo capitolo avremo di nuovo Diam tra noi, perchè lo amo e non potevo tagliarlo fuori D:
5) Fa schifo
Bene, ora me ne vado, avrete capito che Heat e Nepper erano i due ragazzi dell'inizio, che Claude è dipendente dal fumo, che il telecomando della Wii è stato lanciato proprio dal tulipano e che Hiroto è scemo :D
Ora vado, mia madre i uccide D:

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Di castelli di carte e tristi tramonti [fornito da me ùwù Per una volta non mi faccio aiutare °A°] ***


1 ________________________________________________________________________
Si svegliò, stropicciandosi gli occhi con noia.
Si guardò intorno, cercando di capire perchè quella non era la sua camera.
Poi le risposte vennero subito, quando vide una camicia per terra.
E anche dei pantaloni.
E un vestito da sera.
E due paia di scarpe.
Ma cominciò a preoccuparsi, quando il suo sguardo si fermò prima su un paio di boxer, e poi su un reggiseno.
Si portò una mano alla bocca, accorgendosi solo quando si alzò dal letto che era nuda.
Nuda, completamente nuda.
Prese le coperte, coprendosi come meglio poteva.
E nel farlo, lasciò scoperta l'altra persona, quella con cui aveva passato la notte.
Capelli bianchi, occhi chiusi, spalle larghe, addominali scolpiti.
E i suoi occhi non osarono andare più in giù.
Il ragazzo si mosse, aprendo leggermente gli occhi.
-Che è 'sto freddo di prima matt...-
I loro sguardi si incrociarono per vari secondi.
Silenzio.
Poi, ovviamente, grida e panico totale.
Strano, però.
Nessuna porta volò.
***
Afuro era in cucina, davanti a lui una tazza di latte e delle fette biscottate.
E dall'altra parte del tavolo un'altra tazza e della Nutella.
Giocava con delle carte, faceva un castello.
Otto piani, un record per lui.
Poi il rumore di una porta sbattuta e dei passi veloci.
Uno, due, tre.
E un Hera col fiatone piombò in cucina.
-Sei in perfetto orario, Tadashikun-
L'altro si avvicinò al tavolo e si sedette pesantemente sulla sedia di fronte al biondo.
-E mi sono ucciso per fare in fretta... Lo sai che abito con Demete, quando esce con Kirigakure torna quasi sempre ubriaco e prima che in casa ci sia silenzio arrivano almeno le tre... E la mattina svegliarsi è una cosa piuttosto seccante-
-Soprattutto per te, che sei pigro all'ennesima potenza-
Disse in un sospiro Afuro.
Hera sorrise e allungò la mano verso una fetta biscottata, cominciando a spalmarci sopra Nutella in gran quantità.
-Che è successo ieri sera, alla fine?-
Chiese poi, bevendo un sorso dalla tazza di latte.
Afuro prese la fetta biscottata e le diede un morso.
-Sono andati a cercare un'altra giacca per Axel... E puoi ben immaginare cosa sia successo-
Hera rise, quasi sputando il latte nella tazza.
-Così veloci?-
Obbiettò poi pulendosi la bocca con il braccio.
-Eh, se si amano si amano, non possiamo mica fermarli-
Afuro aggiunse un altro piano di carte, doveva alzarsi in piedi per continuare.
-Sì ma così, senza pensarci... Potrebbero avere problemi, lo sai bene-
Tadashi si alzò in piedi, avvicinandosi al suo ragazzo.
Poi lo guardò in viso e sorrise.
Era più alto, e questo lo compiaceva.
-L'importante ora è che siano di nuovo insieme-
Rise il biondino.
Hera lo guardò con amore, per poi pulirgli la bocca sporca di cioccolata.
A modo suo, però.
Terumi si lasciò abbracciare dal calore delle sue labbra, lasciando la carta che aveva in mano sul castello, facendolo crollare.
Quando Hera si staccò, a corto di ossigeno, mise una mano sul mucchio di carte, sospirando.
-Lo facciamo insieme, questo castello?-
Prese poi due carte, e le fissò con evidente sorpresa.
-Due carte raffiguranti entrambe il due di cuori... Evidentemente Axel e Bryce non sono gli unici ad aver bisogno d'aiuto-
Sorrise Afuro.
L'altro lo guardò alzando un sopracciglio.
-Se ti dico verde e rosso a cosa pensi?-
Non poterono continuare, dalla porta apparvero due figure, entrambe sconvolte.
-Buongiorno, Axel, Bryce-
Afuro fece un piccolo inchino, prendendo la sua tazza e quella di Tadashi e posandone altre due sul tavolo.
Axel si abbottonò la camicia aperta, sospirando.
-Buongiorno-
Bryce sbattè la testa sul tavolo, rimandendo in quella posizione per vari minuti, sotto gli occhi attenti degli altri tre.
-Che si fa?-
Disse in un sospiro l'albino.
La risposta di Bryce fu un brontolio sommesso, ma in esso si poteva distinguere un "Cosacazzovuoifaresiamonellamerda".
La villa rimase in un silenzio tombale per vari minuti, poi volò una teiera dalla finestra.
Lanciata da Afuro, però.
-Su, su! Non è mica la morte se avete fatto l'amore, o no? Dopotutto aspettavate entrambi questo momento da quindi anni!-
Axel sussultò, mentre Bryce arrossì violentemente e si mise a sbraitare contro il biondo.
Hera si era parato davanti al suo ragazzo, per proteggerlo da eventuali tazzine volanti.
Improvvisamente, però, lo sguardo di Bryce si fece serio, e lei se ne andò nel suo studio, lanciando una zuccheriera dietro di sè.
Axel rimase a fissarlo con gli occhi stanchi, mentre Afuro si aggrappava al petto di Hera, leggermente spaventato.
-Non aveva mai fatto così...-
Mormorò il biondo quasi piangendo.
Hera gli accarezzò la testa abbracciandolo.
-Su, su... Le passerà-
L'albino si alzò in piedi, prendendo la sua brioche e dirigendosi verso lo studio di Bryce.
Entrò senza bussare, e si avvicinò alla ragazza che stava in piedi davanti alla finestra.
-Non hai fatto nemmeno colazione, dai, non essere così arrabbiat...-
Ma non finì la frase.
La ragazza si aggrappò alla camicia di Axel, affondando il volto nel suo petto.
-S-sei un i-idiota...-
Balbettò singhiozzando.
Axel sorrise leggermente, stringendola a sè.
Poi lei si staccò asciugandosi le lacrime con il braccio e riprese a parlare, questa volta con più calma.
-Lo s-sai quali potrebbero essere le c-conseguenze di quello che abbiamo fatto ieri, v-vero?-
Il ragazzo si sedette sulla scrivania, scrollando le spalle.
-Massì, poi se ti metto incinta al massimo ti sposo-
Bryce arrossì violentemente, tentata dal picchiarlo con la matrioska.
Prima che potesse farlo, però, un grido la fece distrarre.
-Bryceeeeeee! Sono tornati!-
Afuro entrò nell'ufficio sbattendo la porta e sorridendo.
-Ok, allora cominciamo-
Disse con calma glaciale.
Axel la fissò per un momento, alla fine non era cambiata, non era cambiata per niente.
***
-Harmonics!-
Un pallone volò in porta.
-Gran bel tiro, Shindou!-
Il ragazzo fece un ok convinto al ragazzo dai capelli rosa, mentre il mister annunciava la fine dell'allenamento.
-Ok, ragazzi, per oggi basta! Ci vediamo domani, Tenma, dobbiamo perfezionare la tua tecnica, vedi di essere in forma!-
Il ragazzo si distese sull'erba, esausto.
-Seh, kantoku... Cinque secondi di pausa...-
Il castano rise e saltò sul motorino sorridendo.
-Ci vediamo domani ragazzi! E ricordate, sakka yarouze!-
Il capitano scosse la testa, mentre un ragazzo dai capelli blu notte gli si avvicinò prendendolo per mano.
-Andiamo?-
Gli chiese poi, portandosela sulle labbra.
Il castano arrossì impercettibilmente, poi si avviò con l'altro nello spogliatoio.
Il ragazzo dai capelli rosa si sedette vicino a Tenma, sospirando.
-Eh, che ci vuoi fare, Kirinosenpai...-
-Mi stai dicendo che a te non dispiace, Tenmakun?-
-Certo che mi dispiace, ma se lo hanno scelto loro non possiamo certo obbligarli a fare qualcosa di diverso da quello che vogliono.-
Il difensore lo guardò con uno sguardo strano.
-Ho detto una cosa troppo intelligente, vero?-
Scoppiò a ridere l'altro.
-Nah, solo che è strano... tu sei uno che se vuole una cosa in genere insiste fino a quando non la ottiene, mi sembra strano che tu lo lasci andare così-
Tenma arrossì lievemente.
-E a me sembra strano che nonostante tu lo ami dalle elementari non ti sei ancora dichiarato. E te lo sei fatto fregare da sotto il naso, un bravo difensore protegge quello a cui tiene.-
-Bha, sarà... Io ora vado, tu resti qua ad allenarti?-
-Penso di sì, se andassi a casa dovrei studiare... E non ne ho la minima voglia-
Il ragazzo dai capelli rosa si alzò in piedi sorridendo.
-Allora ci vediamo domani, e vedi di non stramazzarmi in mezzo al campo-
-Non ci conterei... Se fosse per me tornerei a casa strisciando. Comunque a domani, senpai!-
Con uno scatto si alzò in piedi e fece un lieve inchino, poi corse verso dei coni e cominciò a posizionarli sul campo, fischiettando.
Una folata di vento gli scompigliò i capelli, e si mise a fissare il tramonto, sospirando.
Ognuno è libero di fare quello che vuole, non è forse vero, Tsurugisenpai?
Certo, a patto che non ferisca altre persone...
Ma... sono davvero sicuro di voler lasciare le cose come stanno...?
_____________________________________________________________________
*Angolino di Vincent depresso*
*vola un porta*
Machecazz D:
Cominciamo bene D:
E babbè, sappiate che questo capitolo no me gusta u.u
Specialmente l'ultima parte, per cui varie persone mi mazzerebbero all'istante Dx
Ma è così, dai u.u
...
.....
*schiva servizio da thè*
D:
E va bhe, nel prossimo capitolo mi divertooooooooooo *^*
*me che pensa cose perverse*
Ahviuhbsuerhbfsdkjvdihub *muore*
*Yuuichi la porta via salutando con la manina*

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Di viaggi in aereo e cartelle cliniche [Made in Kya (?) ùwù] ***


NT Tumore.
In patologia, un tumore è, nella definizione dell'oncologo R.A. Willis, «una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso e in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo»
Mh.
Che schifo.
Morirò davvero per questa cosa?
Fissava con sguardo affranto il dektop, aperto nella pagina "Tumore" su Wikipedia.
-Non sei ancora andato a dormire...?-
Un Axel piuttosto stanco entrò nella sua stanza, strofinandosi gli occhi.
-Sì, sì, ora... Volevo controllare una cosa...-
Chiuse in velocità il portatile di Bryce, per poi sedersi sul letto e fissare con una sorta di dubbio l'albino.
-Ehi, Axel. Tu che sei esperto di medicina, cosa vuol dire cancro, cancro terminale?-
Il ragazzo lo squadrò.
-E' una malattia, delle peggiori. Il cancro è un tumore maligno, ti uccide. Come te lo posso spiegare?-
L'altro rabbrividì e andò alla finestra, fissando la luna quasi piena.
-Tranquillo, ti sei spiegato...-
Axel sospirò scuotendo la testa.
-Lo so, l'ho letta la tua cartella clinica. Sono anche il tuo medico, cosa credi?-
L'altro si girò e sorrise flebilmente.
-Non lo dirai a nessuno, vero?-
-No-
L'albino fece per uscire dalla sua stanza, ma si girò un'ultima volta.
-Anche perchè gli otto anni sono scaduti. E mi dispiace, mi dispiace davvero.-
***
Si girò un'altra volta nel letto, lanciando via le coperte.

 Aprì gli occhi, fissando il soffitto bianco, gli occhi traballavano.
Voltò lo sguardo verso il letto al suo fianco.
I ciuffi rossi si vedevano a malapena, coperti dalle bende.

Che ore erano? Mezzanotte in punto.
Che ore erano là? Otto del mattino, circa...
E perchè era sveglio a quell'ora?
I suoi occhi si posarono infine sul telefono che vibrava silenziosamente sul comodino.

Si alzò con uno scatto dal letto, avvicinandosi al suo compagno.
Accarezzò il suo candido viso, sussurrando il suo nome.
-Sta bene, non si preoccupi. Ha solo preso una bella botta.-

Si svegliò da quello stato di trance, afferrando il cellulare e premendo con una certa foga il pulsante verde, dopo aver visto chi era a chiamare.
-Che vuoi! Ti ho detto di non chiamarmi a queste ore!-
Sbraitò contro l'altro ragazzo infilandosi una felpa e uscendo dalla finestra, dirigendosi verso la spiaggia.

Il suo sguardo si fermò poi sulle cartelline che il medico teneva strette nella mano sinistra.
-Sono le cartelle cliniche?-
Le sue parole erano più che altro un sordo sussurro, quasi non volesse farsi sentire.

-Non gridare! Fai piano, per fortuna ho avuto un attimo per stare da solo... Ti parlo dai bagni dell'aeroporto di
 Tokio, stanno venendo a prenderti-
-C-cosa?-
Si paralizzò con il telefono in mano, che cadde lentamente sulla sabbia.

-Sì-
Sorrise l'altro.
-Se vuole ci può dare un'occhiata, purtroppo quella del tuo compagno non posso fartela vedere-

La chiamata si chiuse nell'esatto momento in cui il telefono cadde a terra.
Il ragazzo scivolò lentamente sulla sabbia, portandosi la testa sulla mano e facendo cadere le prime lacrime.
All'improvviso alzò il capo verso il cielo e gridò, gridò come mai aveva fatto in vita sua.

Si avvicinò lentamente, prendendo la cartellina.
La sfogliò, mentre guardava con occhi vacui la sua mano che spostava fogli su fogli: modificazioni genetiche, incongruenze sanguigne...
E la ferita sul polso si rimarginava, si rimarginava in fretta, troppo in fretta.

La luna era quasi piena, probabilmente in una notte o due sarebbe stata piena.
Piena, bella, luminosa.
Piena, piena di sè, spavalda al centro del cielo.

-Attenzione!-
L'altra cartellina sfuggì dalla mano dell'uomo con il camice bianco.
-L'aiuto a raccogliere i fogli, se vuo-
Fissò la prima pagina, la prima parola della prima pagina.
Un'orribile sensazione gli percorse lo stomaco, la mente e successivamente il petto.
-Come si esce da questo posto?-

E le stelle, nascoste dalle nuvole, tornavano pian piano a farsi vedere.
Stufe, stanche, spente.
Stufe, stufe di essere là, a brillare poco o nulla.
***
-Yeeeee! E segna un altro gooooal!-
Si buttò sull'erba, esausto.
...Anche se dopotutto stava giocando da solo.
Il coach sarebbe partito per un paio di giorni, ma perchè saltare l'allenamento per un motivo così stupido?
-Tenmaaaaaaa!-
Una figura conosciuta venne verso di lui correndo.
-Ho ricevuto una notizia fantastica, Tenma!-
Il piccoletto con la fascia azzurra si buttò per terra ridendo.
-Parteciperemo al Football Frontier International, Tenma, al
Football Frontier International! Non è un sogno che si avvera?-
Per tutta risposta l'altro afferrò il piccoletto per le braccia, facendolo roteare a mezz'aria, per poi lasciare la presa lanciandolo letteralmente in acqua.
Poi andò a ripescarlo in fretta e furia, ridendo con aria demente.
-Perchè lo ha detto a te e non a me?-
Disse poi, quasi deprimendosi con aria melodrammatica.
-...Non rispondevi al cellulare.-
E in quel momento Tenma si ricordò di aver lanciato la felpa della squadra nel fiume qualche ora prima.
E in quel momento Tenma si ricordò che il cellulare era nella tasca della felpa.
E in quel momento Tenma si accorse di aver fatto un'enorme cazzata.
-Shins'ke! Pronto per un'altra immersione?-
***
Guardò ancora una volta fuori dal finestrino, per poi passare lo sguardo sul tulipano che russava profondamente svaccato sul sedile davanti a lui, su Endou che dormiva con la testa appoggiata al finestrino e infine sul bellissimo ragazzo biondo che dormiva con aria serena attaccato al suo braccio.
Per quanto potesse essere silenzioso e tranquillo quel volo -orribili ricordo lo accompagnavano dai viaggi con la Neo Japan, qualcosa di assurdo-, non sopportava di non avere un letto decente per dormire.
Si alzò, avendo cura di non svegliare il biondino.
La sua direzione era il bagno, un po' di acqua forse lo avrebbe aiutato a riprendersi.
Dormivano tutti, nonostante fossero partiti di mattina.
I fusi orari facevano brutti scherzi, soprattutto ad un pigro e indolente come lui.
-Fa caldo-
Si disse, davanti allo specchio.
-Sì, qua dentro fa davvero un caldo invidiabile-
Un albino dai capelli a punta entrò dietro di lui.
-Non riesci a dormire nemmeno tu?-
L'altro scosse la testa.
-No, se poi Bryce si sveglia io non me ne accorgo e sinceramente quella donna mi fa paura se non la controllo-
Hera scoppiò a ridere.
-Perchè tu non conosci Afuro!-
L'albino sorrise di rimando.
-Secondo te come mai le persone si innamorano? Voglio dire, noi stiamo facendo tutto questo per far funzionare una storia d'amore... Ma, parlando da medico, non riesco a trovare una spiegazione logica-
Hera si portò una mano sotto al mento, pensando intensamente.
-Non ne ho idea, ma non penso che sia semplice attrazione... Forse ognuno ha qualcosa che all'altro manca...-
L'albino incrociò le braccia e si appoggiò al muro.
-Ad esempio? Cosa ha Afuro che tu non hai?-
Hera sorrise, avvicinandosi alla porta.
-Lui mi trascina, mi da un po' di vita... Altrimenti sarei inerme, dormirei e basta. E poi lui mi riempie le giornate, mi dona il sorr-
Axel lo interruppe, quasi bruscamente.
-E che hai tu, che lui non ha?-
Hera sembrò paralizzarsi un attimo prima di poggiare la mano sulla maniglia della porta.
Deglutì, non spaventato, ma sorpreso.
Perchè Axel glielo chiedeva?
Glielo chiedeva perchè aveva la risposta.
Doveva solo trovarla.
Passò qualche minuto, in cui Tadashi sudò freddo.
-...come pensavo.-
Axel abbassò lo sguardo, aprendo la porta e uscendo, sempre con quel sorriso inetto.
-Pensaci bene, Tadashikun, potresti modificare il tuo futuro, lo sai?-
______________________________________________________________________
*Angolino dell'autrice la cui madre scambia lo zucchero a velo per il lievito, provocando lo sconforto dell'autrice*
...che nome di merda ° AAA °
....
............
...................
Ma buonaseraaaaaaaaaaa :DDD *schiva una tazzina*
E' da un po' che non mi faccio sentire, eh Dx
E ritorno con sta schifezzuola, direte voi Dx
Ma avete ragione Dx
Non so, è ricominciata la scuola, ma sento che quest'anno è tutto diverso, nonostante non sia cambiato quasi nulla -w-
...qualcuno mi fucili -w- *arriva Hera con una carabina e si avvicina sogghignando*
....DDD:
Devo chiudere, mia madre mi sbrana -w-
Se volete recensite, se non volete non fatelo, a me basta sapere che lo abbiate letto ^ 3 ^
Alla prossima :DD *Hera si butta dall'aereo*
-Kya

P.S.: Per vostra informazione questo capitolo viaggia un po' nel tempo u.u'''

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