Pain

di White Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parto ***
Capitolo 2: *** Fratelli ***
Capitolo 3: *** Connessione ***



Capitolo 1
*** Parto ***


Parto

"Laguna!"
Quel che avrebbe voluto fosse un urlo, le esce in un rantolo dalle labbra fine.
"Laguna!"
La voce le si inciampa nella gola e ricade indietro, in un rantolo disperato ed impotente.
"Laguna!"
Per quanto lei continui a chiamarlo, l'uomo non risponderà, né si farà vedere.
"Laguna!"
L'ultimo, straziante, richiamo non ottiene risposta. La bambina a fianco a lei le stringe la mano al posto del marito.
"Verrà, Raine, vedrai che arriverà."
Le sussurra, stringendo più forte. Raine scuote la testa.
"Squall..."
Mormora infine, dando il nome al neonato che piange tra le sue braccia, pronto a ricambiare il dramma della morte con la speranza di una nuova vita.
"Squall."
Ribadisce con l'ultimo filo di voce; l'ultima sua parola é il nome di un altro uomo, ignaro lascito vivente del fatto che lui non ci sia stato.

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Capitolo 2
*** Fratelli ***


Fratelli

"Sorella", quante volte in passato aveva usato quella parola per riferirsi a lei? Quante volte l'aveva considerata l'unica famiglia che aveva, rinchiuso tra le grigie mura dell'orfanotrofio "La Casa di Pietra"?
Per quanto tempo aveva fatto di lei un membro della sua famiglia, pur non sapendo?
E lei invece, lei sapeva e non gliel'aveva mai detto. Lei era l'unica persona a conoscenza del loro passato e del dramma che si era consumato sul candido letto dell'ospedale di Winhill. Lei l'aveva vissuto, per poi nasconderlo dietro a due braccia protettive da sorella maggiore e due malinconici occhi color nocciola.
"Squall... Dovresti parlare con Laguna."
Gli aveva detto Ellione, arrotolandosi nervosamente una ciocca dei suoi capelli neri tra le dita fine. Lui l'aveva guardata, in silenzio, attendendo il seguito, pur sicuro di non volerlo sapere.
"Lui é tuo padre."
Aveva ceduto lei, scrutando i suoi occhi azzurri, così uguali a quelli di Raine, con la voce impastata dall'imbarazzo della colpevolezza di non aver mai parlato.

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Capitolo 3
*** Connessione ***


Connessione

La mano fredda della madre adottiva era immobile tra le sue fragili mani di bambina. Raine aveva smesso di respirare da più di un'ora ormai, ma lei non voleva credere alla morte, non di nuovo, non ora che aveva appena trovato una nuova famiglia.
"Raine..."
Mormorò, le parole rotte dal pianto che le arrossava gli occhi castani.
"Raine, svegliati!"
La voce era ferita dalla consapevolezza del dramma che si era appena consumato.
La donna con il camice bianco le appoggiò una mano sulla nuca e le prese la manina, staccandola dal corpo bianco di Raine.
"Laguna dov'è?"
La domanda di Ellione rompe la delicatezza del medico, che la trascina bruscamente fuori, stringendole il polso.
"Non nominare quel dannato forestiero! E' solo colpa sua se Raine é morta!"
Ellione l'aveva odiato in quel momento, aveva addirittura sperato che morisse.

Laguna aprì gli occhi, ridestatosi dalla "connessione". Sospiró, appoggiandosi una mano sulla fronte.
"Potrete mai perdonarmi, Elli?"
Si accorse che la sua voce suonava orribilmente come una supplica.
La ragazza si avvicinò a lui, appoggiando il volto sulla camicia verde acqua del padre adottivo.
"Io l'ho fatto da tempo."
Rispose, abbracciandolo.
"Ti voglio bene, zio Laguna."
Concluse lei, ed egli spostò la mano a carezzarle i capelli neri. Non sapeva se la moglie e il figlio avrebbero mai potuto perdonare il suo errore, ma per il momento gli bastava avere a fianco la sua "bambina".
"Grazie, Elli, anch'io ti voglio bene."
Sussurrò, ricambiando il suo abbraccio.
 

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