E' cambiato tutto

di xkidrauhlsmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incredibile ***
Capitolo 2: *** Oh,dimenticavo. Mi chiamo Elena. ***
Capitolo 3: *** Una giornata molto lunga. ***
Capitolo 4: *** E poi mi ritrovai per terra. ***
Capitolo 5: *** Ero messa piuttosto male. ***
Capitolo 6: *** Buona permanenza Bieber. Buona permanenza. ***
Capitolo 7: *** Thank you God. Esisti. ***
Capitolo 8: *** Incubo ***
Capitolo 9: *** Ero al sicuro,ora. ***
Capitolo 10: *** Bella merda,eh? ***
Capitolo 11: *** Pattatine o no? ***
Capitolo 12: *** Infermieraaaa!! ***
Capitolo 13: *** Damn! ***
Capitolo 14: *** Girati cazzo! ***
Capitolo 15: *** La mia ragazza preferita. ***
Capitolo 16: *** Una ragazza che cerca il suo posto. ***
Capitolo 17: *** Oh,sempre la solita! ***
Capitolo 18: *** A cena con la famiglia. ***
Capitolo 19: *** E' sparito. ***
Capitolo 20: *** Avon Theatre ***
Capitolo 21: *** Per sempr. ***
Capitolo 22: *** Che Dio sia con me. ***
Capitolo 23: *** Ancora incubi. ***
Capitolo 24: *** Di nuovo a scuola. ***
Capitolo 25: *** Fanculo al mestiere. ***
Capitolo 26: *** Che roba. ***
Capitolo 27: *** E vissero tutti felici e contenti. ***



Capitolo 1
*** Incredibile ***


Era strano..non avevo mai visto una cosa così strana in nessuno dei miei concerti. Una ragazza viene al mio concerto,in prima fila e rimane seduta tutto il tempo a scrivere messaggi. Non è una cosa normale.

 

Due mesi dopo:

Ho di nuovo visto la ragazza del concerto a Londra. Ancora stessa situazione. Era seduta in prima fila a scrivere col Iphone. . Accanto a lei c'era una bambina. Avrà 10 anni ed era,a quanto pare,sua sorella visto che sono sempre insieme. E' una fan scatenata. Non la smetteva di cantare nemmeno per un secondo. Era carina.

 

 

Caro diario,

oggi ho dovuto sopportare un altro dei concerti di quel Biberon o come diavolo si chiama. Lo odio. Canta,ride e balla come un deficiente. E mia sorella va pazza per lui. Odio anche lei. Odio anche mia madre,mio padrigno e odio la mia vita. Non c'è una cosa che vada bene in questa casa,in questo paese,in questo cavolo di un pianeta. O magari c'è ne una che va bene,che va benissimo. Una cosa bellissima. Lei,Federica. Il mio tutto. Senza di lei sarei già andata fuori testa. Lei c'è sempre. E' come una sorella per me. Ma cosa sto dicendo. Lei è di più. E' la mia prima vera amica. La prima e l'unica amica. Lei c'era quando,il primo giorno di scuola qui in Canada ho dovuto sopportare tutti qui sguardi che dicevano cose del tipo:”Ma guarda che sfigata. Arrivata giusto in tempo per il carnevale. Sarà la nostra reginetta. Vedrete”.

Sono passati ormai quattro mesi da quando sono qui. A Stratford. Si,a Stratford. So che avrai pensato subito a Mr.Bieber. Ma non l'ho mai visto. Fortunato lui. Lo avrei preso a sberle.

Ora basta perché se nomino un'altra volta il suo nome svengo. E' anche molto tardi quindi ti lascio. Domani ti scrivo di nuovo. Promesso.

Bacio...

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Capitolo 2
*** Oh,dimenticavo. Mi chiamo Elena. ***


E' successo tutto troppo in fretta. Troppe cose in cosi poco tempo. Ci sono delle volte in cui,anche ora,dopo tutti questi anni,non capisco niente. E' una cosa strana. E' incredibile come in poco tempo possano cambiare cosi tante cose. Ora mi spiego meglio.

 

 

Sono passati ormai ben cinque mesi da quando atterrai sulle piste del aeroporto di Atalanta. Solo cinque mesi da quando la mia vita cambio completamente. Cinque mesi da quando odio perfino me stessa.

Primo giorno del secondo quadrimestre nella Stratford Northwestern Public School. Il primo quadrimestre è stato un inferno. C'erano tante di quelle persone,così insopportabili da far venire il vomito solo al pensiero di dovergli pensare. C'erano molti gruppi in quella scuola. Secchioni,ragazzi sportivi,le cheerleader,i musicisti,i pittori e tanti,tanti altri.

Il mio problema più grande? Le cheerleader...Non so che diavolo hanno in quella cavolo di testa. Per me una volta,da piccole,mentre stavano facendo la lampada gli si è bruciata la matteria grigia. Bah. Anche io una volta ero una cheerleader ma non ero così. O almeno lo credo. Spero di essere stata diversa perché altrimenti... Dio Perdonami. Di solito ci tenevo alle persone e ero abbastanza amata nella mia vecchia scuola ma ora che diavolo hanno tutti qui? Per quello che sapevo ero abbastanza normale come ragazza. Niente aspetti alieni. Capelli castani,ricci...Bellissimi. Mi piacevano tantissimo anche se a volte,tante volte li piastravo. Avevo una cassetta piena di trucchi e alla fine l'unica cosa che usavo erano la matita nera,ombretto,mascara,cipria e fondo tinta. Occhi azzurri come il cielo non passavano di certo inosservati e credo sia questa la cosa che da più fastidio alla mia sorellastra. Ah già. Mio padre è morto quando avevo dieci anni. Da quel momento mia madre era diventata più insopportabile di quello che era di solito. E' cambiata completamente. Non la riconosco più e ammetterlo mi fa parecchio male. Una volta era la mia migliore amica. Ora invece la vedo due volte al giorno. La mattina mentre esce di casa quando io sto scendendo in cucina e la sera quando torna mentre io sto andando a dormire. Da quando ci siamo trasferiti qui in Canada continua a lavorare con Luis,il suo nuovo marito. Il cosi detto padrigno. E' un tipo molto ma molto ricco. Non so cosa diavolo ci fa in una cittadina come Stratford. Potrebbe permettersi una vita da re anche a New York,LA o da qualsiasi altra parte del pianeta. Ha una figlia,Vanessa. Una cheerleader. Ma non una qualsiasi. Il capitano delle cheerleader. Una come tutte le altre senza-cervello. E come P.S.va pazza per Biberon. Ah,a proposito. Mi chiamo Elena.


-Spazio per l'autore-
Si,lo so..è corto ma i prossimi saranno più lunghi. Lo prometto.

Un bacio. :)

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Capitolo 3
*** Una giornata molto lunga. ***


“I never let you go...”

 

Oh,mamma...Bieber,Bieber..dove? Bieber.

Menomale,è solo la sveglia di mia sorella. Mi guardai attorno. Era tutto rosa. Camera di mia sorella. Cosa ci facevo io li? Ci pensai un momento e poi mi ricordai.

La sera prima sono tornata a casa tardi,molto tardi. Federica ed io siamo andate a fare shopping,tanto shopping. Da quando sono arrivata qui non avevo ancora rinnovato il mio guardaroba,così siamo andate nel centro commerciale più grande do Toronto e ci abbiamo passato quasi dodici ore. Ho comprato tante di quelle cose che ho dovuto caricare un taxi e mandarlo all'indirizzo che gli avevo dato e poi prenderne un altro per andarcene a casa. Arrivate a casa siamo andate in camera mia ma sul mio letto stava dormendo mia sorella così ce ne andammo in camera sua e ci addormentammo lì.

Ma ora,Federica dov'è?

Mi alzai e andai di sotto. Guardai in tutte le stanze ma non c'era nessuno. L'unica rimasta era cucina. Più mi avvicinavo più sentivo l'odore dei pancake e della spremuta. Aprì la porta e la vidi che stava cucinando. Era girata di schiena e non mi sentì.

“Woow. Ma cosa stai combinando?” La vidi girarsi di scatto. Credo di averla un po' spaventata. O magari un po' tanto. Lasciò cadere l'arancia che stava usando per fare un altro bicchiere di spremuta e mi guardò.

“Santo...mi hai fatto prendere un colpo.”

“Scusa,non volevo. Ma mi spieghi cosa stai facendo? Perché tutta questa confusone?”

“Buongiorno anche a te! Non vedi? Sto preparando la colazione”

“Buongiorno! Vedo che stai preparando colazione ma perché? Avrebbe dovuto prepararla mia madre”

“Stamattina mi sono svegliata e non ho sentito nessuno e visto che non avevo sonno ho deciso di fare qualcosa. Ora però sbrigati perché dobbiamo finire di mangiare. La scuola non aspetta.”

“Si,arrivo. Vado di sopra a vedere dov'è Bonnie. Di quella oca di Vanessa puoi occupartene te,vero?”

“Si,appena finito. Tanto farà tardi lo stesso.”

“Ok,fai quello che vuoi” Andai da lei e le diedi un abbraccio forte forte.

“Grazie tesoro. Grazie di tutto.”

“Di niente. Ora vai a chiamare Bonnie. Sai che le serve un ora solo per svegliarsi.”

“Vado.” Corsi su per le scale. In fondo al corridoio c'era la mia camera. Grande con delle mura color pesca. C'era un letto enorme. Marrone con le lenzuola e tutto il resto ancora color pesca. Su una parete c'era la porta della cabina armadio e quella del bagno. Poi su quella di fronte c'era la scrivania e una mini biblioteca. Accanto alla scrivania c'era un comodino con su le casse del Ipod e con tanti ma tanti CD.

Entrai in camera e vidi mia sorella che dormiva girata al contrario sul mio letto. Aveva su il suo pigiama preferito e teneva abbracciato un peluche enorme. Era tenera ma tante di quelle volte avrei voluto spaccarle la faccia.

Andai da lei e la svegliai così tutte e due scesimo di sotto. Dopo aver mangiato tornammo di sopra e ci lavammo e ci vestimmo. Erano le 7,45 quando sentimmo il pullman che suonava. Abbiamo fatto una corsa di quelle che dopo due secondi ti fanno rimanere senza fiato. Arrivate a scuola eravamo piuttosto in ritardo. Presi per mano Federica e entrammo in classe. Le prime due ore erano come tutte le altre ma la terza segno che quella giornata sarebbe stata lunga. Molto ma molto lunga.

-Spazio per l'autore-

Bene,ho messo anche il terzo capitolo. Oh...solo che...non recensiona nessuno... :(  Mi farebbe davvero piacere sapere che vi piace e che non lo leggete tanto per fare.
Un bacio,
#SheLovesBieber

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Capitolo 4
*** E poi mi ritrovai per terra. ***


Suonò la campana. Guardai Federica mentre mi diceva:" Mi uccidi te o mi suiccidio? Io,un'altra ora di questo qui non la sopporto."

"Fai pure,la mia maglietta è già abbastanza rossa."

"Grazie mille nè.! "

"Di niente. Ora zitta perché non ho voglia di sentirmelo sclerare addosso”

“Ai comandi capo” E sorrise.

Il profe tornò in classe con il suo solito sorriso da imbecille. Si sedette e cominciò a parlare.

“Ragazzi,oggi nella nostra scuola verrà una persona molto importante. Un ragazzo che,qualche anno fa era uno di voi ma ora ha trovato la sua strada e a quanto apre è molto felice. Intanto io gli auguro tutto il meglio e spero che un giorno possa diventare qualcuno.”

Alle mie spalle cominciavo a sentire i miei compagni di classe che balbettavano, scommettevano su chi fosse il ragazzo ma io lo sapevo già e l'idea non mi piaceva per niente. Nessuno di loro non se ne rendeva conto. Erano tutti di Stratford e nessuno aveva la minima idea di quello che stava per succedere. Sono l'unica che l'ha capito? Se era quello che pensavo era meglio inventarsi qualcosa perché non volevo assistere ad uno spettacolo del genere.

Alla fine del ora stavo morendo,non respiravo più. Avevo un mal di testa pazzesco. Presi per mano Federica e la guidai per i corridoi. Arrivammo vicino alle scale per andare al secondo piano e ci sedemmo sopra.

“Perché tutta questa fretta?”

“Zitta e ascoltami. Ma non cominciare a strillare come un'oca quando te lo dico.”

“Promesso,ora parla però,che non voglio fare tardi al ora di chimica. Sai che mi piace una cifra.”

“Si,lo so ma per oggi dovrai saltarla. Ora si va fuori dalla scuola.”

“Cosa stai dicendo poi??”

“Sto dicendo che noi ora ce ne andiamo via.”

“Ma perché poi?”

“Perché in questa scuola sta per venire Justin Bieberon e io ho non ho intenzione di sopportarlo un'altra volta. Mi sono bastati i due concerti.”

“Ma starai scherzando spero. Lui è il mio idolo e questo è la situazione ideale per conoscerlo.”

“Stai scherzando,vero?”

“No,non sto affatto scherzando!”

“Vengo solo se me lo fai conoscere di persona. Un'occasione non me la puoi togliere.”

“Va bene,va bene. Ora però vieni”

“Vado in bagno. Aspettami qui. Arrivo subito.”

“Ok,ma sbrigati cavolo”

“Arrivo.”

La vidi andare dietro l'angolo e decisi di andare al mio armadietto per rimettere la mia roba. Dovevo sbrigarmi e cominciai a correre. Mi sentivo un'intrusa,una delinquente,una criminale. L'adrenalina saliva solo al pensiero di essere beccata. Correvo come mai.

Poi mi ritrovai per terra.

-Spazio del autore-
Ebbene si,ho messo un altro capitolo. 4 in un giorno! Ragazzi... Ok,vi svelo il segreto.

avevo già finito la storia e ora la metto qui. Oh,poi ne ho un altra ancora. :)
Beh,oggi niente più capitoli ma domani altri 4... (:

recesionate per favore!!! xD
Un bacio,#SheLovesBieber

 

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Capitolo 5
*** Ero messa piuttosto male. ***


Eccomi qui con il prossimo capitolo. Si insomma,potevate già intuirlo da soli ma dettagli.
Vediamo,per prima cosa volevo dire grazie a tutti per le recensioni. Sono davvero contenta.
Seconda cosa? Beh,visto che le recensioni erano a dir poco poche (?) ho deciso che metterò un capitolo ogni due recensioni al precendente.
Terza cosa?
BUONA LETTURA...

                                                                 Ero messa piuttosto male.
                               
L'unica cosa che riusci a capire in quei due istanti era che stavo volando per terra. Giù per le scale dalle quali sono un secondo prima stavo correndo per portare la mia roba nel armadietto. Mi sentivo volare. Infatti,stavo volando. Poi sentì che il mio corpo cadde e picchiò contro qualcosa, Qualcosa di duro,molto duro. Poi ancora,ancora e ancora. Senti quel dolore trafiggermi per una trentina di volte e poi un silenzio. Silenzio totale. Non sentivo niente. Zero assoluto. Non sentivo nessuno attorno a me. Non sentivo nemmeno il rumore dei miei respiri. Avevo male dappertutto e avevo persino paura di aprire gli occhi. Non ci riuscivo. Ma volevo. Non capivo più niente. Con gli occhi chiusi posai una mano sulla fronte,la dove faceva più male. Acqua. O forse no. Forse era semplicemente sangue.

Poi mi persi del tutto.

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Dio..!

Cercai di spostarmi ma non ci riuscì. Ero inchiodata a qualcosa che sembrava un letto. Si,era proprio un letto. Ma cosa ci facevo io su un letto? Dove diavolo mi trovavo? Mi faceva male ogni osso,ogni cellula,ogni organo. Tutto. Non sentivo più le gambe. Piano,cercai di aprire gli occhi ma una luce bianca mi abbagliò. Paradiso? Boh. Dovevo aprire gli occhi. Dovevo capire dov'ero, cosa avevo,cos'era successo. Dovevo sapere il perché di tutto quel male.

Aspettai qualche secondo e poi tentai di nuovo di aprire gli occhi. Stavolta però ci riuscì.

Ora l'unico problema era capire dove mi trovavo. Era facile. Ospedale. Cos'era successo? Perché ero lì? Ancora da scoprire. Pian piano girai la testa. Vedi una marea di apparecchi che non sapevo nemmeno a cosa servissero. Poi vidi una tenda. Bianca. Dietro vedevo che qualcuno si muoveva. Saranno di sicuro i medici o le infermiere. Poi,con uno sforzo sopranaturale mi girai dall'altra parte e vidi una faccia sconosciuta. Chi diavolo era? Era un uomo,circa 30-35 anni,magro,alto. Occhi marroni e con un po' di barba. Non sembrava poi tanto preoccupato. Mi guardò come per dire:”finalmente”,poi si alzò e uscì dalla stanza nella quale entrò una donna,35 anni circa,bionda,occhi marroni. Mamma. Era la prima volta che ero così felice di vederla. L'unica cosa che riuscì fare è dire,a voce bassa:”Ma..mamma”. Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e poi scoppiò. Una lacrima dopo l'altra ma non mi si avvicinava. Era rimasta sempre lì,vicino alla porta,con una mano appoggiata sul muro. Non diceva niente. Piangeva e basta. Cominciò a preoccuparmi. Quando vide che stavo,pian piano cambiando espressione venne vicino al letto e si sedette sulla sedia vicino al letto. Mise le mani tra i capelli e sospirò.

“Piccola,sai bene?”

“Insomma.” Cercai di darle una risposta più lunga,più sensata ma quella era l'unica che riuscì a pronunciare.

“Mi dispiace. Mi dispiace per tutti questi mesi,per tutti questi giorni. Mi dispiace per ogni secondo che avrei dovuto passare con te e invece non c'ero nemmeno nel raggio di un chilometro. Mi dispiace per ogni volta che hai avuto bisogno di me e io non c'ero. Mi dispiace”

“Mamma...basta” Mi faceva male vederla così,davvero male,ma in fondo aveva ragione. Non c'era mai stata negli ultimi 5 mesi. Mi è mancata. Ma me la sono cavata lo stesso. Non ci avevo pensato tanto ma era vero.

Nei momenti in cui pensavo queste cose gliele dicevo anche senza rendermene conto. Un'altra lacrima le cadde e le bagnò il viso. Ma doveva pure piangere. Speravo che questo momento arrivasse prima,molto prima,ma non lo ha fatto. Non si era resa conto di quanto male mi stava facendo.

“Sai mamma...forse non ci hai mai pensato ma con tempo mi stavi perdendo sempre di più. Ogni minuto,ogni ora,ogni giorno ero più lontana da te. E ora..” feci una pausa per riprendere fiato e per bagnarmi la gola secca e poi ricominciai:”ora che ti sei resa conto di quello che hai fatto vieni qui a piangere. Ma ormai non importa. Ho imparato che la vita non è sempre rose e fiori e che a volte le cose non vanno proprio come volevi. Ho imparato che non potevo contare sempre sugli altri e che gli altri,non sempre ti erano amici. Ho imparato tante cose,sai?...tante. E tutto questo senza di te. E ora,non credo di aver bisogno di te nemmeno ora.”

Ora non ce la facevo più nemmeno io. Mi venne in mente papà. Mi mancava. Cazzo se mi mancava.

Mi mancavano tutte le cazzate che facevamo insieme. Mi mancavano tutte le gite fatte insieme,solo noi due.

Una lacrima scappò via e senti come se mi avesse fatto male. Bruciava. Guardai mamma.

“Se è questo che vuoi.” Si alzo e se ne andò. Tirai su una mano per asciugare quella lacrima che bruciava come fuoco. Richiusi gli occhi cercai di non pensarci più. Le ho semplicemente detto quello che pensavo,quello che avevo da dirle e basta. Provai ad addormentarmi ma sentì la porta aprirsi. Sapevo che era di nuovo lei e così non mi sforzai di aprirli. Ma sentì una voce diversa dalla sua che mi chiamava. Non avevo voglia di aprire gli occhi ma quella voce. La conoscevo io. E la odiavo. Dio Santo!

“Bieber! Che cazzo ci fai qui!”Senti una risata patetica.

“Veramente non sono Bieber. Lui è nel letto accanto al tuo,quello dietro la tenda”.

La tenda.

Aprì gli occhi e guardai. Era Luis.

“E tu? Cosa ci fai qui?”

“Al ospedale o qui nella stanza?”

“Stessa cosa. Basta che mi dica cosa ci fai qui.”

“Vediamo. C'è figlia di mia moglie che è al ospedale. Da due giorni non si sveglia e io cosa vengo a fare al ospedale? A raccogliere le patate?”

“Guarda che non faceva mica ridere.”

“Infatti. Non doveva.”

“Ah davvero? Cosa allora? Doveva farmi piangere? Se era questo la tua intenzione guarda che non funziona.”

“Ti credi divertente? Beh,dopo quello che stai per sentire non credo che continuerai ad avere quel atteggiamento.”

“Dirmi cosa?”

“Dirti che tua madre ha deciso di comprarti un appartamento dopo quello che le hai detto. Crede sia meglio che ti dia lo spazio di cui ha bisogno. “

“Davvero?” Speriamo sia vero,speriamo sia vero,speriamo sia vero. Sotto le lenzuola incrociai le dita.

“Si,è vero”

“Davvero,davvero” Cercai di dargli un attimo di soddisfazione facendo la faccia triste ma poi scoppiai a ridere. Nonostante tutto il male ridevo,ridevo come una pazza.

“Luis,io ti amo!” E continuai a ridere.


*ancora io! Recensite,recensionate,commentate,mandatemi messaggi,fate quel che volete ma scrivetemi :)

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Capitolo 6
*** Buona permanenza Bieber. Buona permanenza. ***


Beh,la faccio corta e dico solo BUONA LETTURA!

                                                                                                         Buona permanenza Bieber. Buona permanenza.

Ci volle un momento prima che mi rendessi conto di non essere sola nella stanza. Sentì qualcuno che rideva e mi girai di scatto verso la tenda. Era una donna di circa 30 anni forse qualcosina in più. Era bellissima. Capelli castani,occhi marroni, viso da ragazza. Era seduta sul letto dietro la tenda e aveva allungato una mano verso qualcosa nella parte superiore del letto. Probabilmente teneva per mano la persona che era lì sul letto. Aveva il viso bagnato e gli occhi ancora pieni di lacrime quando mi disse “Ciao”.

“Ciao” dissi con la voce bassa. Dovevo pure abbassarla se non volevo svegliare il mio compagno di stanza. Compagno di stanza?! Solo allora mi venne in mente la frase di Luis.

“Veramente non sono Bieber. Lui è nel letto accanto al tuo,quello dietro la tenda”.

B.I.E.B.E.R.!!

“Bieber?” Dissi con la voce un tantino preoccupata. La donna mi guardò e disse:”Lo conosci?”

“Si,per sfortuna si”

“Perché per sfortuna?”

“Perché di sì. Non lo sopporto. Si crede chi sa chi solo perché ha milioni di ragazzine che gli gironzolano attorno. E' patetico!E poi,che diavolo ci fa lui qui?”

“Hm,vediamo. Non ti ricordi niente?”

“Ricordare cosa?” E solo dopo aver pronunciato quella frase,mi venne in mente tutto. Il mio volo per le scale,la testa bagnata. Posai una mano sulla testa. Era tutta fasciata. Poi mi guardai la mano,non so nemmeno il perché. Forse perché,per istinto,volevo controllare se era ancora bagnata,ricoperta di sangue. Ma niente. Per fortuna. Sarei svenuta solo a vederne una goccia.

La donna mi spiegò tutto e confermò i miei ricordi.

“Ma..mamma?” Il ragazzo dietro la tenda parlò.

“Un momento. Ha detto MAMMA?” Santo Dio!

“Si,perché?”

“Perché,vede...mi dispiace per quello che le ho detto prima.”

“Non ti preoccupare. Ci sono abituata.”

“Davvero,mi dispiace. Non avrei mai pensato neanche per sogno di dirle tutte queste cose così in faccia se solo mi avesse detto che era madre di... di Bieber.” Mi guardava con una faccia perplessa ma poi mi guardò e disse:”Non importa. Tranquilla. La cosa importante è che vi siate svegliati tutti e due.” Già,tutti e due. Anche Justin era finito con la testa sul pavimento quando sono caduta. O in verità è finito un po' peggio di me. Lui,non solo aveva picchiato contro le scale ma anche contro la ringhiera. Non lo vedevo. Volevo dirgli grazie per avermi ridotto in questo stato ma forse era meglio farlo quando saremmo rimasti da soli. Se fossimo rimasti da soli.

“A proposito,sono Pattie. Piacere. Anche se ci conosciamo in queste condizioni.”

“Elena,piacere.”

“Justin,vado a dire al dottore che ti sei svegliato”

“O..OK mamma”

Poi Pattie uscì. Era l'occasione perfetta per dirgli Grazie ma non lo feci. E un motivo c'era. Ed era anche importante. Appena Justin spostò la tenda lo vidi fasciato,ingessato da capo a piedi. La testa era tutta ingessata a parte il naso,la bocca e gli occhi. Poi la gamba desta e la mano sinistra. E anche il torace era fasciato. Santo! Ero preoccupata. Poi guardai anche me. La testa era fasciata come la sua. Sotto le coperte non volevo nemmeno guardare. Ma dovevo farlo. Spostai pian piano le coperte e vidi le mie gambe ovvero quello che dovevano essere le mie gambe. Adesso,al loro posto vedevo soltanto gesso,gesso e ancora gesso. Chi sa quanto tempo ci avrei impiegato per rimettermi apposto. Chissà se sarei più riuscita a camminare. Allora come allora le gambe non le sentivo e avevo paura. Rimasi lì a guardare quel mucchio di gesso fino a quando una lacrima mi bagnò il viso.

“Non piangere. Vedrai che andrà tutto bene” Era Bieber.

“Vedo che non ti preoccupi di quello che ti potrebbe capitare. Sei il compagno di stanza di una delle peggiori anti-Bieber e dopo quello che hai fatto mi parli anche”

“Io avrei fatto cosa?”

“Ci hai distrutti entrambi!Ecco cos'hai fatto.”

“Io avrei distrutto chi? Ma mi hai visto? Hai presente che dovrò fare pausa di non so quanti mesi solo perchè una ragazzina correva su per le scale?”

“Ah,ecco qui che arriva il vero Bieber?”

“Quale vero Bieber?”

“Quello arrogante,quello che le cosi dette Beliebers non vedono"

"Ah,parla lei!"Dopo di questa mi girai dicendogli solo:"Buona permanenza Bieber. Buona permanenza!"


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Capitolo 7
*** Thank you God. Esisti. ***


Eccomi di nuovo. Beh,il secondo capitolo in .. 10 minuti? Beh,almeno un grazie dai..susu... :)  Ok,ora andrò a fare un po' di compiti e vi lascio con questo. Se torno e vedo delle recensioni a questo e al precedente metto anche il prossimo.  *si,guardate che non ho dimenticato di aver detto che li postavo ogni due recensioni ma so che in estate poi non si hanno tante robe da fare e quindi....beh,leggete :)

Ok,Buona letturaa! :)

                                                                                           Thank you God. Esisti.

Mi svegliai tutta sudata. Ero spaventata,terrorizzata,stavo morendo.Avete presente quando fate quei sogni alla fine dei quali sembra che tutto il mondo scompaia o che qualcuno a cui tieni scompare nel cielo,sotto terra o da qualsiasi altra parte? Ecco,avevo appena fatto uno di quei sogni e mi svegliai di colpo tirandomi su dal letto strappando qualche tubo che avevo attaccato su. Non so se era necessario per la sopravvivenza ma visto che sono sopravvissuta anche senza direi che non lo era. Comunque,appena alzata mi guardai intorno. Era tutto buio e l'unica cosa chiara nella stanza era la lampada sul comodino di Bieber. Emetteva una luce viola chiaro,quasi bianco però. Ero felice di vederla perché mi fece rendere conto di non essere sola e di non dover avere paura. O almeno lo credevo perché non sapevo cosa gli avrebbe saltato in mente a quel pazzo.

Passando a noi,avevo ancora molto sonno ma non riuscì ad addormentarmi. Gli occhi era come se non volessero più chiudersi. Così riamasi per non so quanto tempo a pensare e ripensare alla mia vita e al mondo che mi circondava. Pensai alla mia vita prima di finire all'ospedale,quella che avrei vissuto dopo che uscirò da qui. Vivrò in una casa da sola!

Fui svegliata da un rumore che oltrepasso la stanza. Una forte luce fu indirizzata verso il mio letto così,per spavento o per colpa dei riflessi,aprì gli occhi. Era l'infermiera che spostava le tende. Proprio fine però. Mi stirai piano piano visto che avevo ancora male dappertutto. Le gambe non le sentivo ancora e mentre le stavo osservando per l'ennesima mi venne un idea. Presi il mio Iphone dal comodino e mi girai verso Bieber che stava dormendo come un orso disteso sulle lenzuola bianche e azzurre. (Non vale però. Le mie sono tutte bianche. Anche agli ospedali cominciano a fare le preferenze!) Mi misi in posizione per poterlo vedere bene e aprì la fotocamera del mio Iphone. Cominciai a fargli il video ma poi,per sbaglio,schiacciai il bottone sbagliato e gli feci la foto ma visto che allo stesso tempo partirono anche il flash e anche il click. Vidi Justin girarsi di scatto e guardarmi stra male. Poi cercando di capire cosa diavolo stava succedendo si mise in una posizione comoda e mi guardò.

“Ma cosa diavolo stavi facendo?”

“io? Niente! Cosa dovrei aver fatto poi a uno così patetico come te.?”

“Non lo so. L'unica cosa che so è che non ti credo e voglio che tu mi dia il tuo Iphone adesso altrimenti vengo lì e..”

“Dici di venir qui? Ok,ti aspetto ma vedi di fare presto perché ti ricordo che con il gesso su entrambe le gambe ci impiegherai un po' di tempo a venirmi a prendere,a picchiare o a farmi quello che hai intenzione di fare.”

“Kenny!!!” Urlò come un bambino di due anni credendo che quel pezzo di carne zero ossa potesse salvarlo e intanto si era dimenticato che nella stanza gli ospiti non erano previsti.

“Kenny,dai Kenny...vieni ad aiutarmi. C'è una ragazzina di 16 anni che mi vuole picchiare. Hahaha.”(Ancora più patetico di quello che pensavo).

“Così sarei io il bambino. Wow. Ragazza ragazza. Stando in questa stanza imparerai tante cose sulla vita che nemmeno sognavi,”

“Hahah...Bieber Bieber. A quanto pare qui l'unico bambino sei tu. Tu che credi di essere qualcuno solo perchè hai persone che ti dicono -Bravo bravo,continua così- e non sanno niente di te. Proprio zero assoluto”

“Si,sarà anche vero ma allora,non credo che nemmeno tu mi conosca”

“E allora? Questo cosa c'entra?”

“C'entra eccome. Nemmeno tu mi conosci e mi giudichi.”

“Si ma questo è una cosa ben diversa. Io ti giudico perchè NON mi piaci e basta e non perchè mi piaci,o come direbbero le tue fan,perchè ti AMO!”

“Lo so ma tanto viene sempre la stessa cosa quindi..Non ha senso discutere”

“Invece sì. Non voglio che ti monti la testa con idee strane”

“Quali idee poi?”

“Del tipo che..non so...che mi piaci”

“Ah,oddio. Una come te? Nah,non sei il mio tipo.”

“Oh,thank you God! Esisti! Mi hai salvato la vita!”



P.S. Qualcuno mi spiega perché una pagina di Word esce così corta qui? O.o

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Capitolo 8
*** Incubo ***


Buooooongiorno bella gente! :D Eccomi qui,a postarvi il prossimo capitolo e nonostante le poche recensioni (1 .-.) ho deciso di pubblicarlo e di abbollire la regola delle 2 recensioni perché tanto so di non arrivarci mai.
Detto questo,beh...è mezza notte e mezza quindi at voilà (si,non ho mai visto la copertina di un libro di francese,figuriamoci averlo studiato)...

Buona lettura e dai... recensite,recensionate o quel che è...
P.S. Sarà un capitolo corto ma si vede che ero a corto anche di ispirazione nel momento in cui lo scrivevo :D


           
                                                                                                                                  L'INCUBO

"Bieber?"dissi così,non sapendo più cosa fare. Ormai la vita dentro quella stanza era diventata monotona quanto le mie lenzuola COMPLETAMENTE bianche (riproponiamo il fatto che quelle di Bieber erano multi color)

"Si?"disse mentre cercava di girarsi verso di me,smettendo di guardare quel poco di cielo azzurro che si intravedeva dalla finestra.

"Ti amo!" Ok,qualcuno mi saprebbe spiegare cosa diavolo sto dicendo? Ero troppo fiera di me stessa. Insomma,una cosa del genere non la inventa una a corto di materia grigia come me.

"WTF?" Oh...hahahhhahha...amavo quella faccia. Era una cosa tra perplesso,spaventato,scioccato,divertito...un mix di tutto.

"Hahahahaha....poverino.Si era preso bene!"

"Haha...non era mica divertente!"

"Ah davvero? E cosa cazzo ridi allora?"

"Era una risata ironica se non hai capito!"

"Mah si si,dicono tutti così"

"Posso tornare a dormire?"

"Ma certo amore mio" E feci una risata sarcastica,patetica e dal profondo della mia anima.

"Grazie AMORE" Dise ridendo ancora peggio di me e tornò a dormire.

Erano passate due settimane da quando sono finita all'ospedale e me ne mancava un'altra e sarei uscita ma non riuscivo ancora a stare in piedi del tutto e per questo sarei dovuta tornarci ogni due giorni per fare una terapia. Justin invece doveva rimanere lì ancora per due settimane. Gli mancherò di sicuro ma cambiando argomento vi dico che negli ultimi giorni ci si sta davvero bene in quella stanza qui. Tiro per il culo Mr.Bieber talmente tanto che certe volte credo di non aver proprio voglia di andarmene. Mi mancherà ma sperò di non doverlo più rivedere. Tanto meno nelle circostanze simili.

Dopo avergli fatto prendere un colpo per chissà quale volta mi girai dall'altra parte del letto e stranamente mi addormentai. Feci un sogno stranissimo. Talmente strano che mi fece paura.

Ero sul tetto della scuola e volevo buttarmi giù. Sentivo il cuore un gola,i singhiozzi uscivano uno dopo l'altro e solo al pensiero di dover guardare sotto i miei piedi mi faceva paura. Ma sentivo di doverlo fare. Sentivo di dovermi buttare giù da quel tetto e di chiudere tutto,una volta per sempre. Mi avvicinavo al bordo sempre di più e ogni secondo sentivo il cuore battere più forte ma poi fini tutto. Feci un salto nel vuoto e dietro di me vidi Bieber che diceva:” I close my eyes and pray!” Aveva la faccia tutta fasciata e con una mano sembrava fare dei movimenti per spingere qualcosa ma davanti a lui non c'era niente. Solo aria. Poi,prima di vedere tutto nero capì. Mi aveva spinta giù lui. Ma perché?

Sobbalzai da sotto le coperte e solo dopo qualche attimo mi resi conto che stavo urlando. Come una pazza. Cercai di calmarmi ma no ci riuscì. Il cuore batteva mille volte al minuto e io tremavo come una foglia. Misi una mano tra i capelli sudati e cercai di stringerli più forte,fino a farmi male ma non aiutava. Una lacrima tirava l'altra mentre io mi sentivo morire. Proprio lì,su quel letto dove due settimane fa stavo per fare la stessa fine. Ma ora era diverso.

Tra una lacrima e un'altra,con la vista offuscata vidi un ombra che veniva verso il letto di Justin. Cercai di capire qualcosa ma non vidi niente. Solo un ombra. Non vedevo nemmeno da dove provenisse ne di chi fosse. Un'altra paura cominciò a sfondare e nonostante tutti i miei sforzi di rimanere calma mi aveva già sopraffatto e ora ero in condizioni molto ma molto peggiori di un minuto fa.

 


                                                         

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Capitolo 9
*** Ero al sicuro,ora. ***


Voi lo sapete che io ODIO scrivere le introduzioni quindi... Ciao introduzioni. Ogni tanto vi scriverò qualcosina ma non il solito papiro. :) Beh,ecco a voi il 9° capitolo ! :D

Buona lettura :)

                                                                                                                            Ero al sicuro, ora.

Tra una lacrima e un'altra,con la vista offuscata vidi un ombra che veniva verso il letto di Justin. Cercai di capire qualcosa ma non vidi niente. Solo un ombra. Non vedevo nemmeno da dove provenisse ne di chi fosse. Un'altra paura cominciò a sfondare e nonostante tutti i miei sforzi di rimanere calma mi aveva già sopraffatto e ora ero in condizioni molto ma molto peggiori di un minuto fa.

 

Era strano perché dopo le mie urla Bieber non si era ancora svegliato e ora ero li che guardavo quel ombra che gli si stava avvicinando e io non avevo voce per chiamarlo,per avvertirlo,per cacciar via il proprietario del ombra. Urlavo ma era inutile quanto cercare di sentire il silenzio. Sentivo un vento gelido soffiarmi indietro i capelli ma la finestra era chiusa,o almeno avrebbe dovuto esserlo fino a due minuti prima. Un altra paura stava nascendo nel mio profondo. Cercai di muovermi ma mi ritrovai legata sul letto con il sangue che usciva sotto le cinghie sulle mani. Il mio pigiamo era tutto strappato e avevo tutti i capelli in aria,come in un film. Paura,paura,paura. Non sapevo cosa fare e l'unica cosa che mi sembrava logica e possibile era continuare a urlare cercando di slegarmi ma ogni volta che toccavo quelle cinghie,la stratta si faceva sempre più forte. Già da qualche minuto non avevo badato a Bieber ma quando lo feci era troppo tardi. Il suo letto era rosso,rosso di sangue e la tenda bianca sembrava a puà. Urlai un altra volta e una lacrima,dopo parecchi minuti che una non aveva bagnato il mio viso,cadde e bagno anche le mie lenzuola ormai ricoperte di sangue anch'esse. Le bagno di rosso. Urlai una parola che fece fermare il tempo,urlai:”Justin!”.

Poi tutto finì e mi ritrovai tra le braccia di qualcuno,braccia calde e morbide. Tenendo gli occhi chiusi per la paura di ritrovarmi di nuovo davanti a uno spettacolo come quello di prima, mi aggrappai a qualcosa di caldo,qualcosa che sembrava il corpo umano,un corpo caldo,profumato e che mi fece sentire al sicuro. Sentivo il mio cuore picchiare contro il petto del salvatore mentre mi diceva parole più dolci del mondo,mentre mi diceva:”Piccola,stai calma...Ora va tutto bene. Ci sono qui io”.

Passai così qualche minuto,con gli occhi chiusi mentre tremavo e quel qualcuno mi stava cullando come una bambina di un anno. Avevo bisogno di qualcuno e mentre tutto il resto del mondo era lì fuori quel qualcuno era lì,con me,per me. Poi,aprì gli occhi e mi guardai in giro. Sembrava tutto normale a parte il fatto che Bieber era seduto sul mio letto e nonostante le gambe ingessate era riuscito a venire da me. Lo guardai con gli occhi pieni di lacrime ma poi mi staccai da lui così velocemente che non me ne resi nemmeno conto. Era rimasto l a guardarmi mentre diceva:”Scusa,non volevo. E' che..”

Non lo lasciai nemmeno finire la frase quando andai da lui e lo riabbracciai non sapendo nemmeno il perché.

“Grazie Bieber” E lo strinsi forte.

“Di niente Elena. Era il minimo che potevo fare.”

“Grazie davvero. Ma come hai fatto a venire fino a qui?”

“Ah,vorrei saperlo anche io.”

“Cosa vuoi dire con questo?”

“Voglio dirti che sono volato qui non so ne come ne perché. Sono venuto e basta. Ma ora non ha importanza. Piuttosto dimmi cos'hai sognato? Ora stai bene? Ti sei ripresa?”

“Si,sto meglio ma del sogno non vorrei parlarne. O almeno non per ora. Voglio dimenticare questa notte,questi sogni,tutte queste ore passate a piangere. Voglio vivere la mia vita come Dio comanda e non come gli altri comandano. Voglio vivere perché lo voglio io e non perché me lo dicono gli altri. Da oggi la mia vita sarà diversa. O almeno dovrebbe esserlo.”

“Ehi,prendi fiato ragazza. Non vorrai soffocare ora che tutto è finito”

“Ehi Bieber, non starai mica pensando di prendermi in giro essendo consapevole delle possibili conseguenze?”

“Yeah man!”

“Ed eccolo qui... BIEBER” E gli tirai dietro il cuscino tutto bagnato dalle mie lacrime.

“Fu così che cominciò una delle mitiche battaglie con i cuscini di Bieber e Elena.” e mi tirò un altro cuscino.


Le cosa stanno cambiando? E chi lo sa... :) Restate con noi. (?)

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Capitolo 10
*** Bella merda,eh? ***


Ehi belli,sono le 2 del mattino e domani ho la sveglia presto. Poi,per sabato e domenica non so se ci sarò quindi vi pubblico due capitoli direttamente. O forse anche tre. Ma commentate però,scrivetemi... Ok? Dai,una bacio :)

                                                                                                                                    Bella merda,eh?

Pomeriggio dopo la mitica battaglia con i cuscini tra me e Bieber vennero,per la prima volta, a trovarmi mia sorella e Federica. Mi era mancata. Cazzo se mi erano mancate. Volevo chiedergli perché non sono venute prima non volevo creare problemi. Intanto erano li con me e tutto era perfetto. O quasi perfetto visto che Federica passò metà visita a sbirciare dietro la tenda insieme a mia sorella che, qualche volta, tanto per fare la dura andava a dirne quattro a Vanessa che strillava come un'oca davanti alla porta della mia stanza dove. L'unica cosa a salvarmi erano i medici che le avevano impedito di entrare visto che poteva fare del male a Bieber e perché avevo detto di non volerla nella stanza. Intanto che Federica stava cercando si mettersi in contatto con Bieber, che faceva finta di dormire solo per evitare le sue domande, chiamai mia sorella a sedersi vicino a me. La abbracciai come mai prima di allora stringendola a me con tutta la forza che avevo, e che in quel istante era decisamente poca.

“Ciao amore. Come stai? Cosa mi racconti? A casa tutto bene? Come va la scuola? Non ti sono mancata, vero?” e un'altra serie di domande che dissi senza avere più ne fiato ne voce e che quindi non si sentirono molto bene,o meglio, per niente.

“We, Elena. Rallenta!” e sorrise chiudendo gli occhi, proprio come faceva papà.

“Ok,ok... è solo che mi sei mancata tantissimo!”

“Lo so. Anche tu mi sei mancata tantissimo e ora una domanda per una!”

“Ok. Vediamo... La prima domanda:Come stai?”

“Io bene. Tu? Ti fa ancora molto male?”

“No,no tranquilla... ora sto molto meglio. Sai,fra una settimana vengo a casa?” Fu questo il mio primo sbaglio. La vidi mettersi a piangere mentre guardava quel pavimento così dannatamente bianco da far venire i brividi. Misi una mano sul suo viso e lo alzai. Era piccola ma intelligente. Sapevo già cos'era successo.

“Bonnie...Cosa c'è?”

“Ma.. Dimmi la verità! E' vero che cambi casa? E' vero che non vivrai più con noi? E' vero?” Stava cominciando ad urlare così cercai di farle abbassare la voce.

“Bonnie... Senti, io e mamma non andiamo molto d'accordo. E non vado d'accordo nemmeno con Vanessa e Luis quindi credo sia meglio che io gli lasci lo spazio di cui hanno bisogno e che loro mi diano lo spazio di cui io ho bisogno.”

“Si. So che ho solo 10 anni che che probabilmente dirai che sono ancora piccola per dire certe cosa ma... Ma non hai pensato a me? Non ti sei mai chiesta se io avessi bisogno di te? Non te ne ha mai importato un accidente di quello che mi succede! E ora... ora te ne vai come se niente fosse dimenticandoti la promessa che hai fatto a papà. Dimenticandoti quel giorno in cui gli hai detto che non mi averesti mai lasciata sola, che mi saresti sempre stata vicina.” un altra lacrima le bagnò il viso mentre io stavo soffocando, mente stavo cercando di nascondere i singhiozzi.

“Bonnie... Bonnie ascoltami. Non ti sto abbandonando. Vivrò in quella casa viola nella nostra via,vicino al parco giochi. Potrai venire ogni volta che vorrai,tutte le volte che vorrai!”

“Lo so ma niente sarà più lo stesso. Chi credi che si metterà dalla mia parte quando la mamma metterà al primo posto Vanessa e Luis? Chi credi che mi aiuterà a fare i compiti mentre la mamma è al lavoro? Chi credi che mi sveglierà ogni mattina e mi preparerà colazione? Chi cedi che mi leggerà le storie prima di andare a dormire? Chi Elena,chi?” e corse via come un fulmine. La guardai sbattere la porta e andarsene mentre si asciugava le lacrime. Mi girai e vidi Federica e Bieber fissarmi. Federica cercò di venirmi incontro ma l'unica cosa che riusci fare in quel momento era:”No Federica! Va da lei! Dille che mi dispiace. Dille che non la abbandonerò mai e poi mai!”

“Ok,ma tu..calmati. Andrà tutto bene!”

“Ok,ma ora vai via. Corri!”

Prima che potessi finire la frase la porta si era gia chiusa e Bieber era ancora lì, sul letto,appoggiato sul gomito destro,quello che qualche giorno fa è stato liberato dal gesso insieme alle gambe che,a differenza delle mie erano ancora ingessate.

“Mi dispiace Elena. Andrà tutto bene.”

“Cosa ne vuoi sapere tu?”

“Ne so molto,credimi!”

“No! Non sai niente. Non sai come mi stia sentendo ora. Non sai cosa darei per staccarmi da questo cazzo di un letto di merda. Non sai cosa darei per andare dietro a mia sorella solo per parlarle. Solo per guardarla negli occhi. Non sai cosa darei per avere qui mio padre. Non sai cosa darei per cambiare la mia vita. Non sai cosa darei per avere una vita come la tua!!!”

. . . Ci fu una pausa ma poi mi resi conto che Bieber aveva lo sguardo abbassato e che aveva gli occhi pieni di lacrime. Wow. Anche i famosi piangono. Questa mi era sfuggita!

“Bieber,tutto Ok?” Alzo lo sguardo facendo finta di sorridere. Ma i suoi occhi dicevano tutto. Stava soffrendo più di quanto io possa immaginare. Stava piangendo e io non potevo dirgli niente visto che. . .visto che non sapevo cosa dirgli. L'unica cosa che in quel momento,quel poco di fiato mi permise di dire era:”Scusa per tutte le cose che ho fatto. Scusa davvero.”

Mi guardò con quegli occhi dannatamente perfetti e sorrise un'altra volta solo che questa volta il suo sorriso sembrava vero. Sembrava sincero.

 

 


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Capitolo 11
*** Pattatine o no? ***


Beh,ecco il secondo di stasera. :D  Buona lettura. xD Si,è tutto troppo dialogato ma per ora non sono capace di mettermi a descrivere più in dettaglio. Quando lo faccio esagero e beh...

Un bacio...

                                                               Pattatine o no?

"E' innutile che mi guardi con quegli occhi da cane bastonato" gli dissi dopo che,da circa dieci minuti Bieber andava avanti a supplicarmi di mandare qualcuno a prendere delle patatine fritte"tanto non chiamerò nessuno!"

"Eddai...fallo per il tuo compagno di stanza. Sono stato bravo negli ultimi giorni"

"Ah,wow. Rovesciarmi addosso una bottiglia intera di acqua è proprio il massimo del comportamento"

"Ma ti ho già detto centinaia di volte che è stato tutto un incidente!Credimi!"

"Fidati. Ti credo eccome"

"Quindi manderai qualcuno a prendere delle pattatine?" Era diventato felice,contento ma poi gli feci sparire quel sorriso da imbecille.

"No!" E mi misi a ridere.

“Lo sai che sei cattiva?”

“Si, e allora?”

“Allora ti farò pagare ogni secondo di tortura che mi hai fatto vivere!”

“Ah davvero?E come intendi farlo se sei li su quel letto?”

“Ti ricordo che io non ho il gesso e che, a differenza da te, posso camminare quasi senza problemi”

“Questo sarebbe una minaccia?”

“Se la vuoi prendere così” Cominciava a darmi sui nervi e gli tirai dietro il cuscino tutto pulito che fini per terra.

“Non solo vuoi fare la dura, ma hai anche una mira di merda”

“Aoo! Bieber,moderiamo i termini.”

“Dici a me?”

“No,a quello dietro di te”

Mi guardò e alzo una mano come per salutare qualcuno,poi si girò e disse:”Salve amico. Come butta?”

Ok,ora lo sapevo. Avevo delle prove. Quel ragazzo non era mica tanto sano e mi sa che dovrò dire all'infermiera di dargli qualcosa oppure di fargli la psicanalisi. Si vedrà.

“Hai visto che carino il mio amico?” E mi fece la linguetta.

“Sisi... molto simpatico. Qualche giorno fa, mi aveva chiesto se lo aiutavo a metterti un cuscino spora la testa mentre dormivi che così ti toglieva fuori dalle palle e poteva parlarmi senza ostacoli in mezzo”

“Ragazza! Moderiamo i termini”

“Senti senti...” (Parla proprio lui).

“Si,parlo proprio io” Ops,l'avevo detto con la voce un po' alta.

“E saresti?”

“Justin Drew Bieber”

“Chi scusa?”

“Justin Drew Bieber”

“Ah.. Certo. Biberon”

“Va in quel paese ragazza!”

“No dai..oggi non ne ho proprio voglia. Se vuoi, puoi andarci tu al mio posto!”

“Ma anche no!”

“Se lo dici tu. Ma se dovesse venirti voglia di andarci, dato che Mr.Bieber può camminare, dimmelo che ti do gratis un biglietto di sola andata”

“Ci terremo in contatto” e mi tirò il mio cuscino.

"Ah bene. Adesso vorresti anche tenerti in contatto con me!"

"Perché no?"

"Perché di no! Io con te non voglio avere a che fare dal momento in cui metterò il piede fuori da questa stanza”

“Sicura?”

“Si,più che sicura”

“Non si direbbe?”

“Prego??”

“Si,non si direbbe che ti vuoi sbarazzare di me”

“Cosa stai contando su Bieber?”

“Sto dicendo che in fondo, anche se non vuoi ammetterlo, non hai più la stessa idea su di me. So che un po',almeno un po' è cambiata. Me la sento”

“Beh,allora senti sbagliato”

“Non direi Puoi dire tutto quello che vuoi ma io lo so”

“Invece non lo sai”

“Lo so”

“No,non lo sai”. Avrei continuato così per tre ore se l'infermiera non fosse entrata nella stanza.

“Ragazzi,buone notizie.”Bieber mi guardo e si mise a sedere.

“Del tipo?” disse tutto impaziente.

“Calmo calmo. In poche parole,dopo le analisi che avete fatto ieri il medico ha detto che fra quattro giorni uscite dal ospedale.”

“Starai scherzando?” Dissi,non volendo. Guardai Bieber che mi sorrise e mi fece l'occhiolino. Io,tanto per cambiare feci una faccia come per dire:”Cosa vuoi tu?”

“No,no. Non sto scherzando.”

“Ah,bene. Povera ragazza non potrà più stare con me”

“Sai quanto mi importi di te?”

“Tanto?”

“No”

“Mah si dai. Dicono tutti così”

“Già. Dicono tutti così”E mi girai dall'altra parte.

“Adesso fa anche l'offesa”Disse all'infermiera.

“Dai,ragazzi. Vi lascio litigare. Sapete come dicono:”Tra i due che litigano c'è sempre qualcosa”

“What?” Guardai Bieber e mi guardò anche lui,poi entrambi guardammo l'infermiera e scoppiammo a riderle in faccia.

“Ok,meglio che me ne vada” E usci lasciano la porta leggermente aperta.

“La porta!!!” Urlammo Bieber ed io insieme poi scoppiammo a ridere un'altra volta.

“Stavamo dicendo?”

“Che io ho fame!”

“Quindi prendi patatine fritte?”

“No.”

“E cosa mangi?”

“Se non la smetti mi mangio te!”

“Guarda che sono acido!”

“E ci metterò lo zucchero.”

“Ok,buon appetito”

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Capitolo 12
*** Infermieraaaa!! ***


Ok,RECENSITE!! Ok,si,avrete capito che nessuno mi scrive più? .-. e se io non scrivessi più a voi,non gliene fregherebbe niente a nessuno. Mah,vediamo. Ora metto il capitolo 12,e poi,domani anche il 13 !! :D ** Sono buona! :)


Ok,mancano solo tre giorni alla mia uscita dal ospedale e non sono pronta. Non me la sento. Dovrò usare le stampelle ancora per un po' di giorni e non me la sento. Bieber mi mancherà. Mi mancherà, lo ammetto per la prima volta e non me ne frega niente di quello che dirà la gente. Queste settimane mi hanno permesso di crescere,di capire come stanno le cose. Mi sono resa conto di quello che la gente potrebbe nascondere dentro di sé anche quando meno te lo aspetti. Mi sono resa conto che non sempre la gente è quello che sembra e che in ognuno di noi c'è un qualcuno che aspetta di uscire, aspetta il giorno in cui si farà avanti facendo capire a tutti che non siamo chi loro pensavano.

In queste settimane ho conosciuto Bieber talmente tanto che ora mi pento di tutte quelle cose dette,fatte,pensate. Me ne pento amaramente. Ieri sera,dopo cena ho parlato con Bieber di lui,di me, di noi. Gli ho chiesto 'scusa' e mi ha detto di non preoccuparmi. Poi ha detto che si è divertito un mondo in questi giorni e mi ha abbracciata. Mi ha fatta sentire importante al sicuro. Poi si è allontanato ed è tornato sul suo letto infilandosi sotto le coperte. Prima di chiudere gli occhi mi aveva guardata per circa un minuto e poi aveva sorriso. Stavo per morire. Non mi ero mai resa conto di quanto bello fosse. E ora eccomi qui, che solo a pensare a lui mi manca respiro, quasi volo.

E' una sensazione fantastica e unica, mai provata fino ad ora. Mi sento benissimo.

Bieber ha vinto ancora. Solo che stavolta la posta in gioco era più alta, ben diversa da tutte le altre. Stavolta la posta in gioco era il mio cuore e per un bel pezzo l'ha già vinto. E sono contenta. Solo che vorrei sapere anche quello che prova lui, quello che nemmeno guardandolo negli occhi non riesco a intuire. Vorrei saperlo ma ho paura della risposta. Vabbè, lasciamo perdere che è meglio.

Forse, con tempo tutti si sistemerà. Ora meglio che vada a chiamare l'infermiera perché altrimenti muoio dissetata.

“Infermieraaaaaaaaaaaaaaa!!! “ Urlai come una deficiente. La vidi venire di corsa e con il fiatone disse:”Si,tutto ok? Cosa c'è?”

“Ho sete. Potresti portarmi un bicchiere d'acqua?”

“Ma ti si è fuso il cervello?”

“Perché? Se continuo ad aspettare l'acqua fonderà di sicuro.”

“Lo sai che mi hai fatto prendere un colpo? Credevo ti fosse successo chissà cosa...”

“Scusa. Ora mi porti dell'acqua?”

“No” e se ne andò. Bieber stava crepando dal ridere.

“Hai visto? Tutto quello che fai ti torna indietro?”

“Cosa stai dicendo?”

“Ti ricordi quando ieri non volevi prendermi le patatine?”
“Si, e cosa c'entra?”

“E' la stessa cosa. Solo che io per non farti morire di sete ti darò la mia acqua.”

“Bere la tua acqua?Mai,never!!”

“Beh,se proprio non vuoi..”

“Okok,passami qua questa cazzo di una bottiglia”

Mi lanciò la bottiglia ad una velocità supersonica. La lanciò talmente velocemente che mi prese dritto in testa.

“Ahiaaa! Imbecille!!”

“Scusa, non l'ho fatto apposta. Hahaha”

“Crepa Bieber”

“Grazie,ora vado”

“Dove?”

“A crepare”

“Fanculo”

“Ti rimando una bottiglietta d'acqua solo se dici che ci tieni a me.”

“Che ci tieni a me. Ecco fatto. Ora acqua.”

“Dicevo sul serio. Dai dimmi che ci tieni”

Avrei voluto dirgli tante cose ma non potevo. Almeno non per ora.

“No,non ci tengo a te! Non me ne importa un accidente di te!” Abbassai lo sguardo e poi lo guardai. Mi stava guardando con quegli occhi magnifici,color nocciola che brillava.

“Dai,su con la vita. Lo so che hai dei problemi. Non ti preoccupare. Non volevo farteli venire in mente. Scusa.”

(Se solo avesse capito che in quella stanza,stra quelle quattro mura, lui era l'unico problema, la cosa più bella.)

“Non importa. Tanto ci sono già abituata.”

Venne da me e prese il mio viso tra le sue mani e soltanto un attimo dopo eravamo li che. . .




                                                                      
RECENSITE!!!  
 


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Capitolo 13
*** Damn! ***


E come sempre non ho mantenuto la promessa e vi sto mettendo il prossimo capitolo. Ma tanto,quando saranno finiti aspetterete un po' prima di vederli.
Beh, RECENSITE!!

. . . Eravamo li che i nostri visi si stavano sfiorando e sentivo la sua pelle morbida scorrere sulla mia. Sentire il suo respiro sulla mia pelle mi fece venire un brivido lungo la schiena. Un brivido bellissimo che mi fece sentire bene,a mio agio.

Lo guardai negli occhi pieni di luce,occhi che sembravano sorridere e poi rimasi li,immobile mentre lui stava appoggiando la sua fronte sulla mia e proprio al momento in cui credevo sarebbe tutto finito spostò la sua testa un po' più in alto e mi diede un bacio sulla fronte.

"Si risolverà tutto. Vedrai"

"Magari fosse così facile"

"Vedrai. Ci sono passato pure io e credimi, mi sono sentito molto peggio. Ho avuto soltanto due anni"

"Beh,mi dispiace ma non so se finirà bene"

"Tranquilla. Se mai avrai bisogno di qualcuno io ci sarò"

"Si,dove? Quanti km dovrò fare per raggiungerti? Lasciamo perdere"

"Ehi,se sarà urgente prenderò il primo aereo e verrò da te anche a costo di cancellare un concerto"

"No,non lo faresti mai"

“Non lo so. Forse ho detto una stupidaggine ma non importa perché, forse non cancellerei il mio concerto ma ti chiamerei, cercherei di mettermi in contatto con te in un modo o nell'altro.”

“In un modo o nell'altro”

“Si, e credimi. . Lo farei davvero”

“Grazie Bieber”

“Di niente. Sei speciale sai?”

Ohmiodio. Ha appena detto che sono speciale? Nah,sono le allucinazioni.

“Sei speciale ragazza. Davvero. Non so perché ma sei speciale. Non te l'ho mai detto ma in questi giorni ho cominciato a tenere a te. Oh,questa non te l'ho ancora chiesta. Tipo 5 o 6 mesi fa sei venuta a due dei miei concerti e eri lì con tua sorella?”

“Io? No no. Perché?”

“Dai,ti ho vista. Eri in prima fila e continuavi a messagiare.”

“Wow. Bieber mi ha notata. Non ci credo,oddio,oddio...adesso svengo!”

“Haha..dai,scema. Dico sul serio. Ci tengo a te. “

“Beh,posso dirti una cosa?”

“Certo,tutto quello che vuoi.”

Ero li,sul punto di dirglielo quando qualcuno aprì la porta. Una luce bianca mi abbagliò gli occhi e poi sentì la porta sbattersi facendo un rumore incredibile.

“Kenny,un paparazzo!”

Kenny entrò nella stanza a 3000 al ora e con il fiatone cominciò a balbettare.

“Dove? Dove?”

“E' appena corso via. Corri. Ha fatto una foto che non dovrebbe aver fatto.”

“Che foto?”

“Non importa. Una foto.”

Già,aveva la nostra foto. Una foto che poteva distruggergli la carriera. O almeno creare dei danni. Non ci voleva proprio.

Bieber mi guardò e abbassò lo sguardo.

"Mi dispiace. Non volevo che succedesse."

"Non fa niente. E' colpa mia. Non avrei dovuto fare la stupida. Avrei dovuto dirti delle cose un po' di tempo fa ma come una stupida decido di farlo nel momento meno opportuno rovinando tutto. Mi dispiace. Se quella foto viene messa in giro sei nella così detta 'merda' Bieber"

“Quali cose? E comunque,se vado nella merda io tu non ci vai quindi non ti preoccupare.”

“Ma che cazzo vuoi che me ne freghi me della mia vita. Tanto più schifo di così non può andare. E' di te che mi preoccupo. E' a te che tengo”

Mi guardò, sorrise e mi abbracciò.

“Stai tranquilla. Andrà tutto bene,vedrai. Kenny lo prenderà quel tizio anche se dovesse rincorrerlo per tutto il Canada.”

“Se lo dici tu. Mi dispiace ancora.”

“Tranquilla piccola”

Ha detto piccola? Ha detto piccola? 'hadettopiccola'. Feci un sorriso a 64 denti e lo guardai negli occhi.

“Si,ho detto piccola. Perché? Non dovevo? Scusami”

“No,tranquillo. E' che. . Beh. . .sai. . .” e non avevo più parole.

“Haha...guardami. Guardami ragazza.” Lo guardai e mi sorrise. Poi prese il mio viso tra le sue mani morbide e mi fece volare. Avvicinò il suo viso al mio e appoggiò le labbra sul collo. Un leggero ma stupendo brivido mi passo lungo la schiena e mi fece chiudere gli occhi. In pochi secondi mi passo davanti agli occhi tutta la vita. Pensai alla prima volta che sentì parlare di Bieber,la prima volta che lo vidi dal vivo...Poi la seconda volta. E poi la terza,qui all'ospedale. Mi passarono davanti tutte le volte in cui lo prendevo in giro,in cui gli scleravo addosso,in cui l'ho visto piangere,in cui l'ho visto ridere. Mi passarono davanti tutti i nostri litigi, tutte le volte che,quando mi incazzavo, lui veniva li e mi faceva calmare. Mi passarono davanti tutte le volte in cui,mentre piangevo, era venuto da me e mi aveva abbracciata. Mi passarono davanti tutti i momenti passati insieme.

Era passato poco tempo ma in quel poco tempo avevo visto troppe cose. Troppo tante. Talmente tante che mi misi a piangere. Una lacrima sola però. Era una ma bastò per cogliere l'attenzione di Bieber. Sentì la sua mano che passava sotto i miei occhi e asciugava quella lacrima.

“Guardami ragazza. Guardami dannazione!Smettila di piangere. Sono qui e ti amo come nessun'altra. Come non amerò mai nessuna. Guardami per favore.”

Mentre parlava sentivo il suo respiro su una guancia. Apri gli occhi e.. . .

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Capitolo 14
*** Girati cazzo! ***


Buongiornoooo!!! Come state? Ok,sono felice. Dio,ho avuto 3 recensiooni  al ultimo capitolo. Grazie,grazie davvero. Beh,spero di averne tante anche qui. E quindi...buona lettura. :)

                                                                                                                                           Girati cazzo!

Aprì gli occhi e me lo trovai a distanza di 0,00001 centimetro.

Mi guardava con quegli occhi così dannatamente belli,dannatamente perfetti che non ero più in grado nemmeno di chiudere gli occhi. Rimasi li a fissarlo per qualche secondo e poi mi girai. Non ce la facevo. Se lo guardavo ancora una volta morivo.

“Lo sapevo” disse sotto voce e cercò di andarsene.

“Cosa sapevi?” Gli chiesi a bassa voce cercando di girarmi verso di lui prima possibile.

“Lo sapevo che non te ne fregava più di tanto di me. Lo sapevo che eri troppo perfetta per essere mia,solo mia. Ma non fa niente. Cercherò di sopravvivere.”

“Ehi Bieber” mi alzai e aspettai che si girasse. Passarono dei secondi ma rimase li fermo e non si mosse.

“Bieber. Cazzo,girati.!” Non si girò. Volevo morire. E se era incazzato. Non potrei sopportarlo. Morirei.

“Girati Dio Santo.!” Una lacrima scese dal occhio destro e sembrava lasciasse una traccia bollente. Bruciava. Ma lui non si girava. Ogni momento pregavo che si girasse e mi guardasse. Stavo scendendo dal letto per la prima volta e lo stavo facendo per lui. Non mi rendevo conto delle conseguenze che potrebbero esserci se dovesse andarmi male e se dovessi cadere. Non ero ancora in grado di stare in piedi ma quella volta passo dopo passo ce l'avevo fatta. Ad un passo da Bieber gli misi una mano sulla spalla ma non si girò. Era morto?

“Girati cazzo! Vuoi vedermi volare per terra?” Non si mosse. Ok,va bene. Lo volevi. E' quello che avrai. Mi girai e feci il primo passo per tornare al letto ma lui mi fermò,mi prese per una mano e mi tirò verso di se.

“Hey baby. Cosa ti salta in mente? Non vorrai mica lasciarmi solo?”

Ero...beh ero..non so nemmeno io cosa provavo..Ero confusa,incazzata,triste. Booh. Cercai di liberarmi dalla stretta della sua mano ma non ci riuscì.

“Si,era proprio quello che pensavo.”

“Davvero?”

“Si,davvero!”

“Bene,ciao”

“Ciao” disse allentando la presa lasciandola abbastanza allentata che potevo semplicemente alzar su la mano per liberarmene ma non lo feci. Tolse la mano ma io non potevo resistere. Lo presi per la mano. La strinsi più forte che potevo cercando di fargli male.

“Ahia. Fa male.” erano le uniche parole che disse.

“Già. Hai visto? E' proprio quello che sta succedendo al mio cuore. E' quello che provo io ogni giorno vedendoti ma non potendoti sentire mio,solo mio. E' quello che provo ogni volta che ti vedo, ogni vedo che ti sento, ogni volta che ti penso. Sai quanto fa male? Beh,questo è solo una piccola parte di quello che provo io. Piccola ma importante perché è quello che ho sentito la prima volta che ti ho visto parlare. Che ti ho visto piangere. Quella volta in cui ho capito che ti amavo Bieber, ti amavo e ti amo.”

Mi tirò verso di se e mi diede un bacio. Un bacio sulla guancia.

“Volevo farlo da tanto tempo e ora eccoti. Eccoti qui. E ti amo”

“Ti amo anche io Bieber”

Mi sorrise e stavolta mi diede un bacio vero. Un bacio che mi fece perdere la testa, che mi fece volare. Un bacio che mi fece sognare. Un bacio sognato giorni interi,notti intere. Un bacio sognato ad occhi aperti. Lo avevo abbracciato e lo tenevo stretto. Stretto che più non potevo. Non volevo lasciarlo. Era mio. Ora era tutto mio. E lo sarebbe stato per sempre.

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Capitolo 15
*** La mia ragazza preferita. ***


Si,beh....volevo mettervi solo un capitolo ma visto che non ho niente da fare ne metto un altro,che in realtà saranno due capitoli uniti,visto che il primo pezzo è SOLO dialogo. Mi chiedo come diavolo facevo a scrivere solo dialogo... Booh. Ok,vi lascio alla storia.

Buona lettura,e beh...per chi la legge di notte,buona notte! :D

                                                                                                                            La mia ragazza preferita.

"Ti amo piccola."

"Ti amo anche io" ci stavamo dicendo mentre mangiavamo la nostra ultima cena all'ospedale.

“No,io di più”

“Non vorrai mica cominciare con la storia del 'tiamodipiùio”?”

“Perché no?”

“Perché di no. E' noioso e poi vinco sempre io”

“Ah,davvero?”

“Certo. Ieri sera non ti è bastato?”

“No. E non mi basterà mai. Continuerò a ripeterti che ti amo finché vivo, finché tu lo vorrai.”

“Beh,preparati perché sarà lunga. Molto lunga.”

“Ancora meglio. Ti amo.”

“Ti amo anche io piccolo mio.”

“Sarei io il piccolo?

“Si,perché?”

“Guarda che sono più grande di te”

“Beh,solo di altezza e di età!”

“E che altro modo di essere grandi c'è?”

“Avere un cervello Bieber!”

“Ah,e io non ce l'avrei?”

“Beh,mi sembra di no”

“Ah.ok. Te la sei cercata.” Si alzò lasciando il vasoio sul tavolino e venne da me. Mi guardò e sorrise.

“Cosa hai intenzione di fare?”

“Farti vedere che ho un po' di cervello. Almeno un po'”

“E come? Tanto lo so che non sai combinare niente di intelligente!”

“Adesso vedi.”

Prese il mio piatto e lo mise vicino al suo. Poi piano piano salì sul letto dove stavo mangiando e mi prese le mani.

“Tutto cominciò da un piccolo solletico” disse ridendo come un matto.

“Azzardati e sei morto!”

“Dovrei aver paura?”

“Beh,è quello che ti consiglio. Un consiglio da amica.”

“Amica? Ok,adesso me la paghi davvero.”

E cominciò a farmi solletico mentre io piangevo,urlavo e mi piegavo in tutti i modi possibili. Dopo un bel momento si fermò e mi guardò dandomi un piccolissimo bacio a stampo.

“Beh,io avrei finito” disse. “Non voglio avere dei morti qui in camera”

“E io invece si” e lo buttai giù dal letto. Poi scesi giù velocemente mentre lui stava ancora cercando di capire cos'era successo e mi misi sopra di lui.

“Adesso me la paghi?”

“E cosa vorresti farmi? Guarda che non soffro di solletico”

“Lo so Bieber, lo so. Ho qualcos'altro che ti farà morire!”

“Cattiva bimba. Mi vuole morta.”

“Già. Anche le bimbe cattive sono intelligenti”

“Beh,guarda. Non avevo dubbi.”

“Allora meglio per te. Questo vuol dire che la vendetta non ti sorprenderà più di tanto.”

“B..” non lo feci finire ma attaccai con il mio fantastico sguardo assassino.

“Questo è tutto quello che sai fare?”

“Ti piacerebbe,eh? Mi dispiace per te caro,adesso arriva il bello.”

Lo guardai e per chissà quale volta scoppiai a ridergli in faccia. Poi mi alzai e andai sul letto. Presi il cuscino, la coperta e mi sdraiai dall'altra parte. Lontano da Bieber.

"Cosa stai facendo?"

"Ti sto facendo soffrire?"

"Cioè?"

"Beh,capirai."

Lui continuò a parlarmi per un bel po' ma io non gli risposi nemmeno a una domanda,nemmeno ad una affermazione. Dopo un po' di era stufato e si era sdraiato sul letto girandosi dall'altra parte disse:"Beh,adesso puoi anche smetterla che tanto mi hai già fatto soffrire"

"Dici davvero?"

"Si, e non so come ma hai scelto la strada più brutta, il mezzo peggiore per torturarmi. “

“Seriamente?”

“Si. Io senza di te... beh,anche solo senza parlarti... insomma.. Sto male.”

“Ehi,piccolo. Dai,scusami. Era solo per scherzo. Non volevo farti sentire male. Anche tu mi sei mancato ma certe volte non voglio tirarmi indietro. Proprio come ora. “

“Piccola mia.. Sai una cosa?”

“Cosa?” Mi guardò,sfiorò il mio viso con la mano destra e sorrise.

Si alzò in piedi e andò vicino al suo letto. Si abbassò e tirò qualcosa sotto il letto. Era la custodia di una chitarra. Una chitarra che io non avevo mai visto. L'aprì e tirò fuori un fucile(no dai,scherzo). Un fucile che fra poco mi avrebbe colpito dritto nel cuore. Estrasse la sua chitarra e venne da me. Mentre camminava verso il mio letto cominciò a suonare.

 

“I always knew you were the best
The coolest girl I know
So prettier than all the rest
The star of my show

So many times I wished
You'd be the one for me
But never knew it'd get like this
Girl, what you do to me

 

Sorrise e si sedette vicino a me. Mi appoggiai sulla sua spalla e chiusi gli occhi. Era bellissimo. Non potevo chiedere niente di più dalla vita. A parte certe cose che avrei preferito cancellare,dimenticare. Avrei voluto essere un computer e avere la possibilità di premere un bottone, quel fottuto Canc e ricominciare da capo. O almeno continuare dopo aver dimenticato tutto il resto.

 

“You're my special little lady
The one that makes me crazy
Of all the girls I've ever known
It's you, it's you

My favorite, my favorite
My favorite, my favorite girl
My favorite girl”.

Appogiò la chitarra sulle gambe e prese il mio viso tra le mani.

“My favourire, my favourite, my favourite girl...”

“Amore... Beh... beh... wow” Ero rimasta scioccata. Ero senza parole e anche se le avessi avute non avrei detto niente. Ogni piccolissima cosa avrebbe potuto distruggere quel momento così unico,così magnifico. Ogni piccolissima cosa tranne una. Tranne quelle due parole che riuscì a pronunciare con una fatica immane.

“Ti amo Bieber. Ti amo alla follia.”

“Beh,io.. io di più. Ma importante è che ti ami. Ti ami alla follia. Per sempre.” Mi abbracciò e chiuse gli occhi. L'unica cosa che ci restava da fare era sognare.

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Capitolo 16
*** Una ragazza che cerca il suo posto. ***


Buonasera belli!! Eccomi qui dopo che non ho postato per 2 giorni. Beh,per ripagarmi dovrei mettere qualche capitolo in più ma non lo faccio. Cioè,si,ma li metto tutti in uno lungo così almeno mi risparmio a fatica. Beh,scusatemi ma...ho sonno! Ok,basta. Facciamola finita e vi lascio al capitolo! :D

Buona lettura.


                                                                                                           Una ragazza che cerca il suo posto.

Eravamo rimasti lì,abbracciati,uno attaccato all'altro per chissà quanto tempo. Nessuno dei due diceva niente. Senza che se ne accorgesse piansi, piansi in silenzio. Piansi perché era tutto troppo bello. Troppo magico. Troppo da fiaba e io avevo paura della matrigna,delle sorellastre. Avevo paura di una cosa che ancora non era venuta.

 

La mattina seguente mi svegliai e mi ritrovai da sola. Avevo male dappertutto il che fece in modo che il mio umore andasse sotto zero.

Che fine avrà fatto Bieber? Booh. Intanto questo era la mattina decisiva. Oggi,o meglio fra due ore sarei uscita dall'ospedale.

“Amore,che fine hai fatto?”

Ma inutile. Non rispose nessuno. Sarà andato a fare colazione. Nah,poco probabile. Era troppo tardi e poi di solito la faceva nel letto. Non scendeva mai da nessuna parte.

“Amoreeee!”

La doccia? Probabile ma non sentivo nessun rumore provenire a distanza di 100 metri. Le valige. Cazzo! Le valige. Non sarà mica andato senza dirmi niente? No,non può essere. Frugai sotto il suo letto,nel armadio. Frugai dappertutto. Ma niente. C'era tutto. Tutto tranne Bieber e le sue valige. Ommiodio. No,non dirmelo. Dio,fa in modo che sia tutto un sogno. Mi buttai sul suo letto e cominciai a piangere.

Il cuscino mi faceva rimanere senza fiato. Sentivo il suo profumo.

Lo sentivo vicino ma lui era lontano. Chissà dov'era. Chissà perché mi sta facendo questo. Chissà se era tutto una finzione. Chissà se quello che è successo ieri,in queste settimane,era solo una finzione. Aveva detto che ero la sua ragazza preferita. Che ero speciale. Ma se lo ero davvero non mi avrebbe fatto tutto questo. Misi la testa nel cuscino e respirai a fondo. Mi alzai e cercai di pensare positivo. Sarà andato a fare qualcosa. Una qualsiasi cosa. Ma non mi aveva abbandonata. Lo sapevo io. Lo sapevo!

Scesi dal letto e presi la mia valigia. Misi dentro tutta la mia roba e mi rimisi nel letto. Rimasi sdraiata per circa dieci minuti con le cuffie del Ipod ad ascoltare musica. C'era una canzone che mi aveva fatto piangere.

Era di Taylor Swift e si chiamava A place in this world. Non era una canzone nella quale potevo ritrovarmi ma certe parole erano troppo belle,troppo vere che mi fecero piangere.

Diceva:

I'm alone, on my own and I'm starting off
I'll be strong, I'll be wrong, oh, but life goes on
Oh, I'm just a girl trying to find a place in this world

(Sono sola, per conto mio,parto.

Sarò forte,sbaglierò, oh, ma la vita va avanti.

Oh, sono solo una ragazza che sta cercando

di trovare il suoi posto in questo mondo__ non so se è giusto)

 

Quella canzone mi ricordava così tanto la mia vita,me e tutto quello che mi stava capitando in questo momento. Mi ricordava quanto fosse dura la fuori,fuori dall'ospedale. Mi ricordava che la mia vita sarebbe stata difficile,che niente sarebbe stato più lo stesso. Mi ricordava Bieber. Mi ricordava quella persona per la quale solo qualche minuto fa stavo piangendo.

 

Come per istinto mi tolsi le cuffie e capì tutto. Questa me l'avrebbe pagata.
 

Mi alzai dal letto e andai in giro per la stanza. Sentivo un rumore,delle voce,delle urla ma non capivo da dove provenissero. Andai in bagno,nel corridoio ma niente. Tornai nella stanza e mi affacciai alla finestra. Poi capì tutto. Davanti all'ospedale c'era un palco ricoperto di rose rosse e bianche. Davanti al palco c'erano più o meno mille persone. Poca roba. -.-”

Spostai la tenda e vidi Bieber,seduto sul palco con le gambe che penzolavano giù. Continuava a guardare la verso la mia finestra e quando finalmente riuscì a vedermi un sorriso gli spuntò.

“Ehi,guardate un po' chi si è deciso di guardar giù?” Tutta la folla si girò verso la finestra e si misero a urlare.

“Elena,Elena,Elena,Elena...” Urlavano tutti e Bieber con loro. Come cavolo facevano a sapere il mio nome? Cosa ci facevano tutti li?

Aprì la finestra e fui invasa da urla,strilli. C'erano mille persone che strillavano come delle oche.

Cercai di farli smettere ma niente. Poi andai in bagno,riempì di acqua un sacchetto di plastica e lo rovescia sopra le teste delle tipe che smisero di urlare il mio nome e cominciarono a insultarmi.

“Ops. Ho fatto un danno” Urlai e guardai Bieber che si piegava in due dal ridere.

“Quella li è la mia ragazza preferita” urlò a tutto il mondo.

Una ragazza si girò e guardò Bieber.

“Cosa?”

Subito dopo anche tutte le altre erano li e urlavano cose tipo:”E' la tua nuova ragazza?”,”Potevi dircelo prima Justin”,”Justin mi hai delusa”, “No,non ci credo. Tu sei il mio ragazzo.”

“Ehi ehi...calma ragazze. Vi spiego tutto.” Le ragazze si zittirono (finalmente) e lui cominciò a parlare.

“So che è uno shock. So che prima che lei apparisse alla finestra vi avevo detto che era la mia amica e che volevo farle una sorpresa. Ma so anche di avervi mentito. So che molte di voi si sentiranno deluse ma non posso farci molto. Questa è la mia vita. Questo” mise la mano sul cuore” è il mio cuore. Questa”mise la mano sulla testa” è la mia testa. E tutto questo è per lei. Il mio cuore,la mia mente,tutti questi 1,70 centimetri appartengono a lei. Capitemi. Voi siete sempre nel mio cuore ma il mio cuore io lo do a lei. Guardatela”indicò verso la finestra me,una ragazza rimasta scioccata”non è bellissima. Non che voi non lo siete ma lei...lei è la mia One less lonely girl di tutti i giorni. Lei è la mia piccola,la mia ragazza preferita.”

Mi guardava e poi guardava loro. Mi sorrideva e poi abbassava lo sguardo davanti a loro.

Erano tutte zitte quando una Belieber,una sua fan si alzò e disse:”Ehi Justin...ricordi? Le Belieber ti sostengono nel bene e nel male. Sono tristi se lo sei tu. Sono felici se lo sei tu. Ricordi? U smile,I smile vive ancora! Ricordi? Ora sei felice,lei è la tua OLLG e noi siamo felici. Almeno io lo sono. Buona fortuna Justin .Ti,o meglio dire, vi auguro tutto il meglio. Davvero.” e gli sorrise.

Bieber scese nel pubblico e l'abbraccio. “

Grazie Belieber. Grazie davvero.E grazie anche a voi altre per essere qui,anche se non siete d'accordo. Spero che un giorno mi capirete.” E poi,venne il momento magico. Le fan alzarono le mani in aria e ciascuna di loro fece il cuore con le mani mentre Bieber tornava sul palco e si metteva a cantare One less lonely girl.

Non potevo resistere. Rimisi la tenda al suo posto e uscì dalla stanza ad una velocità talmente supersonica che le infermiere non riuscirono fermarmi. Corsi e corsi fino a quando...


Ok,ho deciso di fermarmi qui per..giusto per mettere quel tocco di suspense.
Beh,spero vi sia piacciuto. Recensite,mi racomando! :D

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Capitolo 17
*** Oh,sempre la solita! ***


Eccomi,finalemente. Beh,visto che sono mancata di nuovo,metto due capitoli insieme... :) Sarà una cosa un po' divertente ma vi voglio belli sani quindi ridete! (ok,non so cosa sto dicendo)Buona lettura!! :D

                                                                                                                Oh,sempre la solita!

Corsi e corsi fino a quando qualcuno non mi fermò.

Ci volle un momento prima che mi rendessi conto di chi fosse. Lo conoscevo ma non personalmente.

“Ehi,lasciami! Chi diavolo sei?”

“Si,scusa. Sono amico di Justin e lui mi ha chiesto di non lasciarti uscire dall'uscita principale visto che rischieresti la vita. Vieni.”

Mi prese per mano e mi portò in giro per l'ospedale. Correva come un pazzo e le mie gambe dopo un po' non ce la facevano più.

Cercai di dirgli di fermarsi ma non avevo più respiro per aprire bocca così continuai a correre,correre e correre per chissà quanto tempo.

Quando finalmente si girò per guardarmi crollai per terra stanca morta.

“Dai,veloce. Bieber non aspetta.”

“Sai una cosa? Andate a farvi benedire sia tu che il tuo caro Bieber. Io da qua non mi muovo manco mi pagassi”

“E se ti dicessi che c'è una sorpresa che ti aspetta?”

“Nemmeno.”

“Ok,allora tu rimani qui mentre io vado a dire a Bieber che la sua favourite girl non ha intenzione di muoversi e che non gli va di correre per altri 200 metri anche sapendo che c'è lui ad aspettarla.”

“Tu non vai da nessuna parte senza di me. Specialmente adesso quando non saprei da che parte girarmi.”

“Allora alzati e corri.”

“Ok,arrivo. Ma prima dimmi una cosa. Sei uno famoso pure tu?”

“Certo. E' grazie a me che Bieber è diventato famoso. Sono il suo manager!!”

“Sese,come no.”

“Non mi credi?”

“Beh,si ti credo. Ma sai quanto?”

“Quanto?”

“Tanto quanto credo che Babbo Natale esiste.”

“Quindi tanto?”

“Va in quel paese ragazzino!”

“Ragazzino a me?”

“No,a quello dietro di te.”

“Bene,salutamelo”

“Ok. Ciao Bieber.”

“Ciao piccola.”

“Aspetta. Bieber?” disse l'amico di Bieber girandosi.”Che cazzo ci fai qui?”

“Ciao. Mi dici chi sei? E cosa ci fai qui con Elena?”

“Hm,niente. La stavo portando da te.”

“Da me? E perché? Chi diavolo sei? Cosa vuoi?”

“Aspettate,aspettate. Quindi lui non è un tuo amico e non mi doveva portare da te che avevi una sorpresa?”

“Hm,non direi. A meno che ci fosse un altro Justin Bieber da qualche parte.” Dopo questa risposta cominciavo a non capire più niente. Mi liberai dalla stretta del tizio e corsi verso Bieber. Lo abbracciai.

“Piccola,va tutto bene?”

“Si amore. Tutto ok. Ma chi è sto tizio?”

“Beh,lo scopriremo presto piccola.” Il tizio ci guardava tutto incredulo mentre eravamo abbracciati uno all'altro. Bieber mise la testa fra i miei capelli e respirò.

“Tranquilla,ok?”

“Si amore. Non ti preoccupare. Ora fammi fare una cosa” gli dissi sotto voce.

Lasciai Bieber e corsi verso il tipo a 300 al ora. Gli saltai addosso e lo feci cadere.

“Elena ferma. Cosa stai facendo?”

“Avevi detto che presto avremmo scoperto che è”

“Si ma non intendevo che saresti stata tu a scoprirlo.”

“Beh,ormai è tardi. Lo dicevi prima.”

“Haha...sempre la solita. Ma cerca di fare in fretta.”

“Agli ordini capo”

 

Dopo aver frugato nelle tasche del tipo non trovai niente. Zero assoluto. E io odiavo non avere le prove per certi pensieri. Cosi lo presi e gli chiesi molto gentilmente chi era ma lui non rispondeva. Sapete,dopo un po' la gente si stanca e così pure io. Quindi presi il suo telefono e cominciai a frugare nella rubrica mentre lui,stranamente,era rimasto seduto. Non trovai niente. Gli buttai i telefono in braccio e andai da Justin.

“Lasciamo perdere. Sarà un paparazzo e se vengo a sapere che sono uscite delle voci su di noi so dove trovarlo.”

“Hahahah..Amore,cosa dici?”

“Io? Nah,niente di che!” E fulminai con uno sguardo il tizio che si era già alzato e stava andando via.

“Vieni” e mi portò con se. “Ma prima metti questa” e mi diede una benda.

“No. Io odio le bene. Mi fanno venire un senso..beh..si...uno strano senso.”

“Dai,scema.. Ti guido io. Non ti fidi?”

“Certo che mi fido. E' solo che.. Beh,quando ho gli occhi chiusi mi sento male.”

“Beh,se preferisci metto le mie mani al posto della benda.”

“Potrebbe andare bene”

“D'accordo” e mise le sue mani sui miei occhi camminando non so come.

“Si parte ragazza.”disse ridendo a voce alta in modo da farsi sentire visto che non lo potevo vedere.

Risi tanto per fargli capire che ero ancora viva e presente. Camminammo per circa venti minuti prima che lui mi disse di prepararmi. Ogni secondo che passava mi rendeva più agitata. Se mi avesse visto qualcuno che non mi conosceva mi avrebbe preso per una bambina di 5 anni.

Tenevo gli occhi chiusi quando Bieber mi disse che fra un secondo avrebbe tolto le mani da essi ma appena il primo raggio di sole mi colpì non esitai ad aprirli. E avevo tanto da vedere. Eravamo dietro il palco davanti al quale prima c'erano quelle mille oche scatenata. (che ora non c'erano più,per la loro fortuna perché se ce ne fosse venuta una sola,e dico una sola,avrei chiamato i pompieri e gli avrei dato giù una bella lavata). Davanti a me avevo un campo verde(artificiale ma stupendo) ricoperto di rose bianche che formavano la scritta* Piccola ti amo*. Non ci potevo credere. Ero..beh,ero...ero senza parole. Volevo dirgli qualcosa ma poi cambiai idea. Mi girai e lo abbracciai più forte che potevo. Fino a fargli mancare il respiro. Ricambiò l'abbraccio ma in un modo diverso. Mi abbracciò piano,con tenerezza. Era come se avesse paura di farmi del male stringendomi un po'. Appoggiai la testa sulla spalla e cominciai a sussurrargli delle parole dolci che nemmeno io ci capivo il senso. Volevo dirgli qualcosa,una qualsiasi cosa. Ma non avrei mai potuto fare qualcosa che ripagasse questo gesto. O almeno non ora. In un futuro vicino l'avrei fatto eccome. Avevo in mente un idea grandiosa. Ora dovevo soltanto godermi il momento.

“Ti amo Bieber!”

“Ti amo piccola.” e mi riabbracciò un'altra volta prima di baciarmi. Ero in una favola. Ero la protagonista di una favola tutta mia. Ero la principessa e lui era il mio principe di occhi color miele. Si,lui era tutta la mia vita adesso. Tutta.


Ecco,è tutto per questa volta. Domani,se non scaperò di nuovo ne metto un altro. :) Grazie e RECENSITE! :D <3

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Capitolo 18
*** A cena con la famiglia. ***


Eccomi di nuovo. Beh,prima di andare a dormire volevo mettervi questo,visto che non ho niente da fare. *depressione
Beh,grazie per tutte le recensioni. :) Continuate così,ok?

Ora vi lascio alla storia e ai due piccioncini! :D
Buona lettura!



                                                                                                                                                A cena con la famiglia.


Passammo ore e ore lì nel prato indisturbati il che dopo un po' mi sembrava strano. Eravamo davanti ad un ospedale e a nessuno dava fastidio il fatto che ci fosse un prato artificiale,un palco e migliaia di rose.

"Amore,posso chiederti una cosa?"

"Certo piccola. Dimmi tutto.”

“Ma come hai fatto e mettere giù il palco e tutto il resto davanti ad un ospedale?”

“Ehi,non ti ricordi? Chi sono io?”

“Justin Drew Bieber,nato 1 marzo del '95 alle ore 00,56 in Canada,Ontario.”

“Wow. Vedo che ti sei data da fare.” e scoppio in una risata tutta sua.

“Mica potevo passare la mia vita con uno di cui so solo il cognome.”

“Non poteva bastarti quello?”

“Hmm..si ma no.”

“Scema..”

“No,sul serio. Come mai non si lamenta nessuno”

“Perché non so come ma Kenny e mia mamma ce l'hanno fatta a convincere il tizio che lo governa.”

“Ah bene. Non è che avete corrotto qualche persona?”

“Ah,non chiedermelo a me.”

“Ah,wow. Siamo qui e tu non sai nemmeno come. Bella storia.”

“Visto? Con me è sempre una bella storia.”

“Si,solo che tu sei più bello della storia e quindi adesso taci perché non voglio pensare a niente.”

“D'accordo.” E mi riabbracciò di nuovo baciandomi sulla fronte.

Dopo,beh,dopo circa ..non so quanto,venne Kenny a chiamarci.

“Ragazzi,guardate che prima o poi dobbiamo andarcene.”

“Già,dobbiamo andarcene ma prima una foto.”

Aveva detto una foto! Alla fine mi fece fare un servizio fotografico intero ma va bene. Perdonato.

“Amore,io dovrei andare a prendere la mia roba. Mi accompagni?”

“Credo l'abbia già fatto mia mamma.”

“Ma come?”

“Si,credo sia andata lei.”

“Ok,allora cerchiamola che prendo la mia roba e vado a casa,se si può chiamare casa una appartamento dove vivo da sola.”

“Ehi,me ne ero dimenticato. Ma mica ti lascio sola. Andiamo da tua mamma,prendiamo le chiavi e poi ti faccio compagnia io.”

“Ma non serve. Guarda che possiamo vederci domani.”

“Vuoi scapparmi per 12 ore?”

“Beh,non scappare. Soltanto andare a 'casa'.”

“Alla fine non è la stessa cosa?”

“No.”

“Ah,questa mi era sfuggita.”

“Dai,andiamo. Sono già le otto e Pattie aveva detto che passava alle 8 a prenderci. Dovevamo essere giù al parcheggio.”

“Agli ordini capo.” e gli diedi un bacio veloce.

Mi prese la mano,intrecciò le sue dita con le mie e mi guidò verso il parcheggio.

Pattie era già lì.

“Buonasera mamma.”

“Buonasera signora”

E si misero a ridere tutti e due. Cos'ho detto? L'ho solo salutata.

“Signora??” dissero ad unni voce.

“Si,perché? Cosa c'è di sbagliato?”

“Io mi chiamo Pattie tesoro. E non sono una signora. Ho solo 35 anni. Non sono ancora tanto vecchia.”

“Beh,mi scusi ma ...”

“Tranquilla. Adesso andiamo perché la cena è già pronta. E Justin, c'è Jeremy con i bambini.”

“Davvero? Mi sono mancati un sacco.”

“Famiglia in completo.”

“Già,piccola consocerai tutta la mia famiglia.”

“Beh,adesso puoi anche smetterla che mi fa sentire...beh,si..mi fai sentire..”

“Ok,senza parole.” e mi tirò un pugno nel braccio destro.

“Cretin. Fa male!”

“Mah,si dai..lo sappiamo tutto che sei più forte persino di me.”

“Embè,che ci vuole?”

“Ok,questa me la paghi!”

“Staremo a vedere.” gli dissi mentre Pattie mi stava crepando dal ridere.

Prima di andare a casa di Bieber passammo a casa mia. Salutai mia sorella e presi le chiavi dell'appartamento.

Arrivati lì la sua sorellina mi corse incontro nonostante fosse la prima volta che mi vedesse.

“Ciao. Io mi chiamo Jazmine.”

“Ciao Jazmine. Io sono Elena.”e le sorrisi ma il suo sorriso era stupendo,a tal punto che il mio non significò niente.

Mi prese la mano e mi guidò nel soggiorno davanti a tutti. Bieber rideva come un pazzo. Era una casa stupenda. Non era enorme ma era stupenda. Il soggiorno tutto di un colore tra pesca e marrone. Stupendo. Si vedeva che Pattie aveva stile. E altro che.

Sul divano c'era un uomo,anche lui di circa 35 anni con in braccio un bambino di 2 anni circa. Erano stupendi insieme. Dovevano essere il fratellino e il papà. Il bambino si era già addormentato e il papà lo lasciò sdraiato sul divano e venne da noi.

“Ciao. Tu devi essere Elena?”

“Si,piacere.”

“Piacere,io sono Jeremy,il papà di Justin.”e sorrise.

Ma si può che in questa famiglia siano tutti bellissimi? Poi i sorrisi.. cavolo. Ma quello di Justin è beh,è quello di Justin.

“Ok,ci siamo tutti. Andiamo a mangiare altrimenti qui qualcuno ci muore” disse Pattie guardando Justin che si stava tenendo per la pancia che brontolava di continuo.

“Forse è meglio.” disse Jeremy prendendo in braccio Jazmine.

Fu una serata fantastica. Tra una risata e l'altra l'argomento principale eravamo io e Justin. Non che mi piacesse poi tanto.

Verso la fine,mentre stavamo sparecchiando Justin disse a Pattie che sarebbe venuto a dormire da me visto che ero sola ma lei insistette che io rimanessi li. E vinse. Dopo un'altra ora di chiacchiere Jeremy e i bambini andarono via e Pattie andò al letto. Io e Bieber eravamo nel soggiorno,lui con la testa appoggiata sullo schienale e io appoggiata sulla sua spalla. Dopo aver guardato un film e mangiato solo Dio sa quanti popcorn decidemmo di andare in camera sua.

“Ehi piccola,non ti scandalizzare se vedi tutto in disordine.”

“Tranquillo. Non credo tu sia peggio di me.”

“Tu disordinata? Non ci credo”

“E invece meglio che cominci a crederci.”

“Mi preoccupano tutte queste sorprese ragazza.”

“Beh,vuoi stare con una della quale conosci solo il cognome?”

“Beh,mi accontento. Basta che quella persona sia tu.”

“Dai,dicono tutti cosi. Adesso cammina perché cado salendo le scale.”

“Non vorrai mica portarci al ospedale un altra volta?”

“Solo se potessi rivivere quello che ho vissuto in queste settimane.”

“Beh,potrai vivere tutto quello che vuoi adesso che passeremo ogni momento possibile insieme.”

“Già.” e lo abbracciai attaccandomi a lui in modo da farmi portar su per gli ultimi tre o quattro gradini.

“Scema,cadiamo tutti e due.”

“Dai dai..cammina e zitto.”

“Ahaha...agli ordini sua maestà”

Entrati in camera rimanemmo stupiti tutti e due. Era in perfetto ordine e poi anche profumata.

“Eri tu quello disordinato?”

“Hm,aspetta. Ho le mie spiegazioni. E' stata Pattie.”

“Beh,se non è stato il tuo gemello per forza che è stata lei. Poverina.”

“Non metterti dalla parte della suocera ragazza. Qui stai con me e non con lei.”

“Hahaha...Bieber,Bieber,Bieber. Sempre a farsi i film mentali.”

“Chi? Io? Nahh.”

“Beh,se lo dici tu. Questa stanza beh,è unica.”

“Infatti. E' mia.”

“E lui continua”

“Certo. Dovrei smetterla?”

“Possibilmente.”

“Ok,adesso la smetto davvero. E' che sono felice che tu sia qui. Davvero.”

“Lo sono anche io amore. Solo che ho fatto un danno. “

“Cosa?”

“Ho dimenticato la valigia di sotto,in macchina.”

“Vado a prendertela io. Aspettami qui”

“No,no..vado io. Tu dammi le chiavi e prepara il letto.”

“Beh,come vuoi. Ma un letto più preparato di così..”

“Intendevo più grande. Guarda che mica ci stiamo tutti e due su quel letto.”

“Sta a vedere.” e andò vicino al letto. Mise una mano sotto e tirò fuori un altro letto che appena usci fuori si mise allo stesso livello con quello di Justin.

“Ta daa! Fatto.”

“Ma bravo amore mio. Ora dammi le chiavi della macchina.”

“Arrivo e corse di sotto non lasciandomi tempo per stargli dietro.




Ok,niente suspense ma vi dico che il prossimo sarà un capitolo inquetante.  Ok,non dico altro. Grazie e RECENSITE! :D <3

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Capitolo 19
*** E' sparito. ***


Ehi,
eccomi di nuovo! :D
Spero siate contenti!
Non so più cosa diavolo scrivervi quindi,ecco a voi il capitolo! :D

Buona lettura.


                                                                                                                                                           E' sparito.

Cercai di stargli dietro ma non ci riusci. Era già di sotto mentre io non avevo ancora cominciavo a scendere dalle scale. D'ora in poi le scale le faccio piano,senza fretta.

Si,come per dire. In quattro e quattro otto ero già di sotto. Bieber era già andato nel soggiorno così lo aspettai un momento. Mentre lo aspettavo una strana sensazione mi attraversò la schiena. Mi guardai intorno ma non vidi nessuno.

“Justin? Che fine hai fatto?”

Ma non rispondeva. Dove diavolo si era cacciato? La luce del soggiorno era accesa ma le altre erano tutte spente. Andai in soggiorno ma nessuna traccia. Accesi anche le altre luci ma niente Justin.

“Justin,guarda che lo scherzo è bello se dura poco!” ma nessun cambiamento. Luci spente,silenzio tombale, buio in quasi tutta la casa. Di fuori passavano delle macchine. Era l'unico rumore che si poteva sentire nel raggio di un chilometro.

“Bieber,adesso basta.” Ma niente. Arrivai in cucina. Magari aveva fame o sete ed è venuto per prendere qualcosa. Ma niente Bieber.

C'era un'altra stanza li nel pianoterra. Aprì la porta. Era un ripostiglio. C'era di tutto e di più ma niente Bieber.

In fondo alle scale,a destra c'era un'altra porta. Sarà bagno? Booh. Andai e aprì la porta. Era enorme come stanza. Con cabina doccia, vasca da bagno,idromassaggio e un altro po' di robe. Ma niente Bieber.

Adesso sul serio. Che cazzo di fine aveva fatto? Al pianoterra non c'era. Al primo piano controllo ma non credo sia nemmeno su. Era sceso dalle scale. Camera sua vuota. Camera ospiti vuota. In camera di Pattie non andai ma non credo fosse lì. Bagno di Justin vuoto. Bagno ospiti vuoto. Bene. Ora l'avevo perso definitivamente.

C'era un altro piano di sopra ma era soltanto la mansarda quindi lasciamo perdere. Sarei morta solo al pensiero di dover salire su.

“Bieber,che fine hai fatto? Per favore,rispondi!”. Andai in camera di Justin e presi il telefono. Guardai. Una chiamata persa. Taratattataaaa... Era Justin. Cercai di richiamarlo ma non rispondeva. Gli lasciai una decina di messaggi sperando che prima o poi prenda in mano quel cazzo di un telefono. Gli inviavi email,MMS,SMS fino a quando non avevo 00.00 $ di ricarica.

“Bella merda. Quando più ne ho bisogno non ho più soldi. Fanculo.” e buttai il telefono contro il muro. Misi le mani tra i capelli. Che fine aveva fatto?

Scesi le scale per chissà quale volta e uscì fuori. C'era giusto giusto qualche luce e nessun rumore. Ormai nemmeno le macchine passavano. Tutta la gente normale era al letto. Tranne me. A parte che non ero normale. Facendo attenzione feci il giro della casa ma non trovai niente. Ero talmente disperata che accesi anche le luci nella piscina per vedere se magari era caduto dentro. Ma niente.

Che cazzo stava succedendo? Era solo uscito per prendere le chiavi e e si è perso per strada. Non so. Il garage era chiuso il che vuol dire che non ci è entrato. Avevo frugato in ogni stanza,ogni corridoio,ogni cespuglio,ogni luogo possibile. Adesso,solo adesso le mie gambe cominciavano a cedere,a tremare. Solo adesso la vera paura sfondò dentro di me. Solo adesso mi resi conto che Justin non c'era. Era sparito. Una lacrima tirava l'altra mentre cercavo di riprendermi.

Mi alzai dal prato dietro la casa e camminando vicino al muro,singhiozzando mi incamminai in casa. Andai in camera di Pattie. Bussai.

“Entra.”

Mi vede piangere. Mi vede appoggiarmi al muro e scivolare per terra. Scese dal letto e venne da me.

“Elena. Calmati. Cos'è successo?”

“Justin..Justin...Ju..justin...” non riuscivo finire la frase.

“Justin cosa?”

“E'..è...è sparito.”

“Come sparito? Quando? Dove?” disse cambiando completamente espressione del viso.

“Non so..era ..era andato a prendere le chiavi delle macchina perché dovevo prendere la valigia dal bagagliaio e non è più tornato.”. Erano le uniche parole che ero in grado di pronunciare.

“Calmati. Vieni a sederti sul letto. Io vado a fare un giro per la casa.”. Mi prese sotto braccio e mi aiutò ad andare verso il letto. Mi ci sedetti sopra. Uscì di fuori mentre si metteva una giacca. Rimasi lì ad aspettarla per circa mezz'ora. Era troppo tempo. Doveva fare il giro di due piani e uno attorno alla casa e in mezz'ora ce la faceva benissimo. Solo che non tornava più- Cominciavo a preoccuparmi. Non poteva sparire anche lei. Ero disperata e pregavo. Volevo solo avere Justin tra le mie braccia. Il resto non me ne importava. Era una cosa un po' assurda ma vera. Cioè pensavo al peggio. Sono un pessimista da sempre.

Erano passati circa 45 minuti quando sentì dei passi provenire dalle scale. Mi alzai e andai nel corridoio. Era Pattie con gli occhi pieni di lacrime.

“Aspettiamo un momento ancora. Magari è uscito a fare un giro.”

“Un giro? Dove? Non mi avrebbe mai lasciata sola.”

“Lo so ma magari..”

“Non essere pessimista ragazza.”

“Non lo sono..Sono solo preoccupata. Aveva detto che andava a prendere le chiavi e adesso è sparito. Non è una cosa da tutti i giorni.”

“Dai,vedrai che fra due minuti tornerà a casa. E' uscito a fare un giro,vedrai.”

“Speriamo.”

Continuammo a parlare. Quella donna è fantastica. Sapeva quanto ci tenevo a Justin e cercava in tutti modi a distrarmi. Certe volte,anche se solo per pochi secondi, ci riusciva.

Erano le tre del mattino. Justin non c'era ancora e Pattie continuava a parlare. Diceva cose senza senso ma almeno parlava. Mi distraevo per quanto possibile.

Il tempo passava. Stavo pensando di chiederle di chiamare la polizia. Ma non lo feci. O almeno non allora.

Dopo beh,un po' di tempo gli dissi:”Basta,io chiamo la polizia. Non me ne frega un accidente.” ma lei mi fermò trattenendomi per braccio.

“Aspetta. Lo sai che prima che passino 8 ore non fanno niente?”

“Si ma almeno li avviso”

“Non farà niente lo stesso. Aspettiamo ancora un po'. Alle 7 chiamiamo. Promesso.”

“Ok,alle 7” solo che,beh,erano solo le 5 e altre due ore non le avrei sopportate.

“Io vado a prendere il mio telefono sperando di trovare una chiamata o messaggio di Justin”. E me ne andai dalla stanza. Presi il telefono ma non trovai niente. Non avevo nemmeno un soldo per scrivergli,per richiamarlo. Andai al piano di sotto,presi il telefono di casa e andai di sopra.

Una volta in camera io e Pattie cominciamo a chiamarlo. Giuro che avrò fatto cento chiamate in dieci minuti. L'unico problema era che nessuno rispondeva.

Erano le sette. Pattie era mezza addormentata ma io scattai come un razzo e digitai quei 3 numeri.

“Pronto. Dipartimento di polizia di Stratford,come posso aiutarla?”

“Beh,vede. Il mio ragazzo è sparito da circa 8 ore senza una traccia. Ho bisogno di aiuto.”. Bene,stavo ricominciano a singhiozzare.

“Il suo nome per favore?”

“Elena. Elena Montez”

“Ok. Nome del ragazzo?”

“Justin Bieber. Justin Drew Bieber”

“Justin Justin?”

“Si,e adesso mi aiuti”

“Si. Lei quanti anni ha?”

“15”

“Ho bisogno di parlare un maggiorenne”

“C'è qui la mamma di Justin”

“Me la passa?”

Dopo beh,circa 10 minuti Pattie attaccò il telefono.

“Cosa hanno detto?”


Ecco,vi lascio sulle spine un'altra volta! :D RECENSITE,ok?

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Capitolo 20
*** Avon Theatre ***


Buongiorno bel popolo. Sono stata via per due giorni quasi e non ho postato ma ora ecco a voi due capitoli(in uno) ...
Buona lettura! :D


                                                                                                                                Avon Theatre

“Beh,niente di che. Adesso cominciano a cercare qui nel quartiere. Poi se non lo trovano allargheranno le ricerche”

“E basta?”

“Si. Basta.”

“Ma sono normali. Loro tutti tranquilli mentre Justin è da qualche parte chissà dove. Io vado a cercarlo.”

“Aspetta vengo anche io. Metti su una mia giacca.”

“No,me ne ha data una Justin ieri sera. Prendo quella. Mi farà sentire bene il suo profumo.”

“Come vuoi.”disse scendendo le scale.

In quattro e quattro otto avevamo fatto un giro intero per il quartiere ma non c'era una traccia di Justin. Erano le sette e mezza quando incontrammo un paio di amici di Justin.

“Ciao Pattie. Come va?” disse uno di loro.

“Ciao Chaz. Ciao ragazzi. Beh,mica tanto bene. Justin è sparito.”

“Come??” si misero ad urlare. “Quando? Dove? Perché?”

“Beh,era andato a prendere le chiavi della macchina al piano di sotto perché lei doveva prendere la valigia dal bagagliaio e non è più tornato.”

“Ma quando questo?”

“Ieri notte. Verso l'una.”

“E non ci hai detto niente?”

“Non ce n'era bisogno. Stavamo aspettando che tornasse. Speravamo tornasse.”

“Ma non è tornato. Dovevi chiamarci. Sapevi di poter contare su di noi.” Ok,adesso esagerava. Stava alzando il tono di voce il che non mi piaceva per niente. Mi misi tra loro.

“E tu bellezza cosa vuoi? Dopo averlo fatto sparire hai anche coraggio di presentarti?”

“Chaz smettila. Non è colpa sua.”

“No Pattie. Aspetta. Voglio vedere cos'ha da dirmi. Continua.”

Aveva detto talmente tante cose che non riuscivo a seguirlo. Ma quando sentì certi nomi che mia aveva dato,beh...era il massimo. Non avrei sopportato un altra parola. Una lacrima mi scese mentre lui non la smetteva.

Poi slash. Gli tirai uno schiaffo. Tutti si zittirono. E tutti mi guardavano. Da un po' di tempo avevo cominciato a odiare il fatto di essere al centro dell'attenzione.

“Puoi dirmi che è per colpa ima che è sparito. Puoi dirmi tutto quel cazzo che ti pare. Ma non permetterti mai e poi mai a dire che io non lo ami. Mai. E' l'unica cosa che ti chiedo.” Mi girai e con le lacrime agli occhi corsi via,senza meta. Corsi per decine e decine di metri. Non sapevo ancora molto di questa fottuta cittadina eppure sembrava la conoscessi da anni. Correvo senza meta eppure dopo un po' mi resi conto di avere in testa una meta precisa.

 

Avon Theatre.

Corsi per altri duecento metri e voltai a destra. Mi ritrovai davanti quelle scale. Quelle scale viste talmente tante volte che ormai mi sentivo bene stando li. E' li che il sogno di Justin cominciò ad avverarsi, proprio come diceva un cartello attaccato sulla porta. C'era un sacco di gente. E tutti parlavano di Justin. Justin di qua, Justin di la. Mi stavo preparando per uccidere qualcuno. Il primo che passava sarebbe stato la vittima.

Il problema era che io stavo aspettando una persona precisa. Una persona che conoscevo soltanto dalle foto ma che sono riuscita finalmente a conoscere. Si chiamava Chaz Sommers. Già,il tizio di prima. Se mi dovesse capitare tra le mani in uno di questo momenti sarebbero guai seri per lui. Meglio che stia lontano dal mio territorio. Guardavo quelle scale. Erano vuote ma c'erano centinaia di persone che le osservavano e sembrava che nessuno osasse toccarle. Stavano un po' esagerando. Manco ci fosse stato seduto li Dio in persona e non Justin Drew Bieber. Andai lì e mi ci sedetti sopra. Mi guardavano malissimo ma ignorai tutti quei sguardi e mi misi a pensare. Pensavo solo Dio sa a che cosa. C'erano troppe cose nella mi mente. Chaz,Pattie,Justin,la mia vita.

Passai li un bel momento. Poi mi alzai e senza degnare di uno sguardo andai via. Dovevo continuare a cercare Justin. Poi tutto il mondo mi crollo addosso. Lo vidi li. Nero. Attaccato alla vetrina di una lavanderia. Era un foglio di carta. Sopra c'era scritto:”Vuoi il tuo ragazzo? Trovami”. C'era qualcosa di famigliare in tutto questo. Mi sembrava di averlo già visto,vissuto. No,non l'ho vissuto. L'ho visto. Su YouTube. Si,era il video di una canzone. Di una canzone di Bieber. Se non sbaglio si chiamava One Less Lonely Girl. Si,era quella. Mi sono informata un bel po' nei giorni passati all'ospedale. Adesso cosa avrei dovuto fare? La ragazza del video esce e cammina lungo le strade della città. Quindi camminiamo. Cominciai a camminare solo che non trovavo nessuno freccia. Niente. Avrò sbagliato la direzione? Probabile. Ma intanto continuo su questa.

Camminai per altri due o trecento metri e incontrai la prima freccia. Bianca su un foglio nero. Non mi piaceva tanto. Un'altra dopo un'altra non finivano più. Io camminavo ma dopo un po' ero stanca morta. Dove diavolo era?

Sulla circa trentesima freccia c'era scritto:”Sei stanca? Bene, se ti dico che ha camminato a vuoto perché il tuo ragazzo si trova dall'altra parte della città?”.

No,non poteva essere. Io non ci credo. Io continuo. Vagherò nel vuoto ma sono sicura che quella scritta diceva una cazzata enorme. Si sono sicura.

Camminai per altri cento metri e mi trovai davanti una specie di magazzino. C'era scritto un nome che mi sembrava di conoscere ma non sapevo da dove. Mi sono stancata di sapere tutti questi nomi ma non sapere chi siano! Feci il giro intorno ma l'unica cosa che trovai era la foto del tizio dell'ospedale. Lo sapevo. Mi venne un'accidente e diventai una furia. Cercai una porta e dopo averla trovata entrai dentro. C'era solo un mucchio di scatole. Scatole,scatole,scatole e ancora scatole. Ma c'era anche Bieber tra di loro. Mi bastarono tre o quattro minuti per sentire le prime voci. Sentivo la voce del tizio. Andai da loro,più piano possibile. Ero alle loro spalle. C'era Justin seduto su una sedia di plastica e aveva lo sguardo abbassato. Sembrava stesse dormendo. I due tizi continuavano a chiedergli cose del tipo:”Vogliamo un intervista e non te ne andrai finché non ci dai delle risposte. Sarà meglio che ti decidi di parlare.”

“Io non vi dirò niente che riguardi la mia vita privata. Potete anche smetterla.” Uno dei due andrò da lui e gli prese la testa tra le mani dandogli una sberla che risuonò almeno dieci volte.

No,non ce l'avrei fatta a guardarlo li. Avevano esagerato. Justin vide la mia testa fra le scatole e capiva che non mi avrebbe fermato nemmeno un tsunami.

Saltai addosso a uno dei tipi mentre Justin dava dei pugni a vuoto e poi colpiva anche qualche volta il secondo tizio. Erano tutti e due per terra ma non per molto. Justin mi perse per la mano e cominciò a correre.

“Vieni” e mi guidò tra le scatole.

Dopo beh,solto qualche secondo eravamo di fuori,seduti nel bel mezzo di un parco giochi.



Beh,insomma. Il pezzo del kung fu non è un gran che ma capitemi,faccio pallavolo e non ho tanta fantasia su queste cose. Ma spero vi sia piaciuto lo stesso.
Un bacio
P.S. RECENSITE! :D

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Capitolo 21
*** Per sempr. ***


Buongiorno belle anime. Non ho molto tempo quindi niente font speciali! :D Volevo solo dirvi grazie per le recensioni,davvero! Vorrei fare di più ma il mio italiano è davvero scarso. Insomma,sono in italia da 3 anni neanche. Prometto che col tempo miglioro! :)
Beh,buona lettura! :D <3


                                                                                                                     PER SEMPR.

Eravamo appoggiati uno all'altra e avevamo gli occhi chiusi. Era beh,non so come mi sentivo.

Mi sentivo bene visto che adesso era li con me. E non se ne sarebbe andato. Lo abbracciai.

“Sapevo che saresti venuta e pregavo non lo facessi. Era pericoloso e tu,beh..la mia superwoman.”

“Non mi avrebbe fermata nessuno. Nessuno.”

“Non dovevi cavolo. Ma grazie piccola. Davvero. Sei e sarai sempre la mia superwoman”

“Per sempr …. senza la E finale...”

“Perché senza la E?”

“Perché è la fine del Per sempre”

“Scema lei...”

“Io scema? Nah... sono la superwoman”

“Ok.. Allora ti amo superwoman”

“Ti amo anche io SuperBieber”

“No dai.. chiamami Justin,mi piace di più”

“Gli ordini Bieber”

“Volevi dire Justin?”

“Nahh..quello sfigato non voglio nemmeno conoscerlo.”

“Come come?”

“Si,quello sfigato non voglio conoscerlo”

“Bene Bene..dopo di questa..”

“Dai..io amo Drew Bieber però”

“Aspetta aspetta...” e si mise a ridere.. Rideva come un deficiente. Cos'ho detto?

“Cosa ridi?”

“Nah..niente”

“Bieber parla o non so cosa ti faccio”

“No,niente ti ho detto”

“Bieber P.A.R.L.A.!”

“Troppo complicato”

“Bieber PA.RLA.!!!

“Non capiresti”

“Non sono mica stupida!”

“Lo so..ma non sei una Belieber. Non capiresti”

“Ah bene..adesso abbiamo dei segreti?”

“No,ma questa non te la posso dire”

“Va bene Bieber. Va bene.” Mi girai e mi appoggiai sul albero girandomi dall'altra parte. Mi addormentai.

Mi svegliai con un mal di tutto bestiale. Avevo una mano che mi abbracciava i fianchi e un'altra che mi faceva da cuscino. Girai la testa. Era Justin. No,aspetta era Bieber. Poverino. Era tutto storto. Cercai di alzarmi senza svegliarlo ma ormai era tardi. Alla prima mossa scattò in piedi come un razzio.

“Piccola,dove vai?”

“Da nessuno parte Drew!”

“Hahahah..non vorrai mica continuare con questa storia?”

“Perché no? E' divertente!”

“Hahah..povera scema. Tanto lo so che prima o poi ti stancherai”

“Tu credici. Poi si vedrà”

“Never say never”

“Bieber,Bieber,Bieber!!Non cambi mai..”

“Infatti. È la cosa più bella di me. Non cambio mai.”

“Speriamo. Perché io ti amo così come sei e non so se puoi essere più perfetto di così”

“Beh,tu starai con me anche quando sarò vecchio e brutto. Quando non sarò più perfetto”

“Ma le star non invecchiano”

“Vedo che ti sei informata pure su questo”

“Certo. Avevi dei dubbi?”

“Io? No no. Perché?”

“No,così”

“Dai,pigrona..alzati su che andiamo. Sono ...dimenticavo di aver lasciato il telefono al magazzino.”

“Ah,andiamo a prenderlo?”

“Certo..ci puoi contare”

“Dai vieni. Mamma sarà già morta di paura e pensare che non le abbiamo fatto sapere niente. Magari ci stanno cercando entrambi.”

“Beh,a dire la verità stanno cercando te. Tutti.”

“Chi tutti?”

“Vediamo un po'. Hai presente Stratford. Ecco ha circa 32 mila abitanti. E pensare che ti stanno cercando tutti. Dal primo al ultimo.”

“Ma se siamo in un parco dove passano tutti”

“Hai per caso visto qualcuno passare di qui tutto il santo pomeriggio?”

“Hm..non credo. Quindi si torna a casa. Ho voglia di pizza”

“E in questi momenti tu pensi alla pizza?”

“Perché no? Ho una fame da lupo”

“Non avrai mica intenzione di mangiarti questo Cappuccetto Rosso?”

“Beh,sei talmente dolce che..potrei pensarci anche”

“Allora meglio che scappi”

“Forse è meglio così”.

Cominciai a correre cercando di capire che strada prendere. Bieber mi correva dietro. Faceva finta di non potermi raggiungere ma ce la poteva fare benissimo. Intanto mi piaceva vincere quindi..meglio così. Mi sentivo meglio. Mi sentivo bene. Era tutto apposto. Adesso saremmo andati a casa,avremmo mangiato e poi avremmo potuto stare da soli. Avrei potuto stare con lui. Non volevo più pensare a tutto quello che è successo stasera. Non so come,quando né dove. Ma quel paparazzo di merda me l'avrebbe pagata. Lo giuro. Justin mi raggiunse. Ero pensierosa e se ne era accorto. Prese la mia mano e continuò a camminare.

“Take my hand and walk with me...”

“Per sempr...”

“Per sempr...”

 

Arrivammo a casa e passammo il resto della serata tra interrogatori dei genitori di Justin, poliziotti, infermieri che continuavano a fargli degli esami nonostante fosse PERFETTAMENTE vivo e vegeto, e poi naturalmente c'era la pizza e la coca.

Erano circa le nove quando se ne andarono tutti e Justin mi prese la mano e mi portò in camera.

Di sotto c'erano Pattie e Jeremy che si stavano salutando.

“Piccola aspettami qui che saluto mio papà e sono da te”

“Tranquillo amore.”e gli diedi un bacio veloce. Corse di sotto mentre io prendevo il pigiama.

“Che schifo. Puzza di sudore. Ma non me ne avevano portato uno nuovo? Porca merda.”

Sentì Justin che saliva le scale e diceva:”Cosa c'è?”

“Niente di che. E' solo che il mio pigiama ha un odore di merda. Potevano anche lavarmelo già che c'erano.”

“Don't worry. Ho una soluzione”

“Del tipo?”

“Dormi in mutande e in reggiseno”

“Ma sei scemo o cosa?”

“Direi proprio cosa”

“No,no..per favore..non farlo anche tu”

“Va bene...ma seriamente. Potresti dormire in mutande. Non ti mangio mica.”

“Lo so..ma potrebbe sempre venirti in mente qualche idea strana”

“Nah..non sono quel tipo di ragazzo”

“Infatti,sei peggio”

“Bene,dopo di questa. Veramente.”

“Guardalo li il furbo. Adesso fai anche l'offeso?”

“Perché no...? Magari trovi un modo per farti perdonare!”

“Guarda che non funzionerà mica.”

“Never say never!”

“E intanto l'hai già detto due volte coglione!”

“Coglione a me?”

“Ma si daii”

“Questa è troppo”

Venne da me a passo lento. Molto lento. Troppo lento. Mi guardava dritto negli occhi. Avete presente i film horror quando tutto sembra fermarsi? Ecco. Era una cosa del genere. Lui veniva verso di me e io indietreggiavo. Poi fine. C'era il muro. Non potevo fare più un passo. Camminai verso destra con la schiena che dava al muro. Poi arrivai al angolo. Ma lui aveva accelerato il passo e mi spinse contro il muro. Aveva le labbra a due centimetri dalle mie. Non ce l'avrei fatta a resistere ancora per molto. Sentivo il suo respiro fondersi con il mio. Sentivo il suo cuore che batteva forte,forte. Il mio però lo faceva ancora tre volte di più. A momenti mi usciva dal petto.

Quel profumo da angelo..Dio se era buono. Lo amavo. La punta del suo naso toccava il mio. Era appoggiato al muro e io mi trovavo tra lui e quel muro. Beh,bella storia.

Accidentalmente,le mie labbra sfiorarono le sue. Non resisti. Mi spinse contro il muro più che poteva e mi baciò. Il bacio più bello di sempre. Era aggressivo ma dolce. Lo amavo.

Ci baciammo per Dio sa quanti minuti. Poi andammo al letto. E nemmeno lì mi lasciava in pace. Continuava a darmi dei baci sul collo,sulla fronte,vicino alle labbra e poi dei baci veri. Amavo quando mi avvicinavo a lui e poi mi staccavo. Prendeva una ciocca dei miei capelli e la girava intorno al dito e mentre io guardavo la ciocca mi rubava qualche bacio,oppure uno ma bello lungo. Era tutto perfetto. Intanto,per non esaudire il suo desiderio avevo presa una sua maglietta che,tanto per dire,mi arrivava alle ginocchia. Bella storia.

Alle tre del mattino si addormentò. Finalmente. E io rimasi li a pensare a solo Dio sa cosa per circa mezz'ora per,alla fine,decidere che cosa volevo e che cosa pensavo. Abbracciai Justin talmente forte da svegliarlo. Si girò verso di me e aprì gli occhi.

“Non dormi?”

“Adesso. Buona notte piccolo mio. Spero che un giorno tu possa capire quanto sia importante per me. Davvero”

“Se lo sono almeno la metà di quello che sei tu per me allora non devo chiedere nient'altro a Dio. Ho tutto quello di cui ho bisogno.”

“Stanne certo Bieber. Ti amo più di ogni cosa.”

“Ti amo anche io. Ora buona notte amore. Sogni d'oro”

“Sogni d'oro amore” e gli diedi un piccolo bacio sulla fronte mente chiudeva gli occhi per rifugiarsi in un mondo fatto da sogni. Solo sogni.

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Capitolo 22
*** Che Dio sia con me. ***


Fermi,non sparate. Non ho postato per una settimana ma sono stat via e senza connessione. MA ora mi faccio perdonare e metto un capitolo tanto tanto tanto lungo. 

                                                                                                                             Che Dio sia con me.

Mi svegliai il giorno dopo dopo aver fatto un sogno stupendo. Ero in una favola e Justin era il mio principe. Era infantile ma mi piaceva.

Justin non c'era ma sentivo lui e Pattie parlare al piano di sotto.

Mi alzai e andai in bagno. Sentì la porta della camera che si apriva e quindi usci dal bagno con il dentifricio e lo spazzolino in mano.

“Buongiorno prinicpessa”

“Intendi Fiona?”

“Beh,se tu mi vedi come Shrek allora va bene”

“Ok,non va bene.”

“Hahah..scema.” Venne da me e mi abbracciò.

“Dormito bene?”

“Certo. Come faccio a non dormire bene se ho accanto un angelo in persona?”

“Mi sembra giusto.”

“E un bacio di buongiorno?”

“Forse meglio quando hai finito di sciacquarti la bocca”

“No dai...Io ti voglio adesso”

“Pattie mi chiama. Ci vediamo di sotto” e scappò.

“Bieber! Torna subito qui”

“Pattie mi chiamaaaa” urlò mentre scendeva le scale.

Vabbè. Intanto è scappato e me l'avrebbe pagata. Andai in bagno e finì di lavarmi. Uscì per vestirmi e mi ritrovai Bieber sdraiato sul letto con accanto la colazione pronta.

“Però...” dissi ancora stupita.

“Però però o però però?” (il primo però però era quello felice e il secondo quello triste)

“Non lo so... Non ho una terza scelta?”

“Direi di no”

“Allora quella prima alla 76354684trentesima.”

“Bene..ho visto che ti piace questa cosa”

“Mi sembra ovvio. Ora voglio un bacino”

“Ora si. Tutti i baci che vuoi!”.

Si alzò e venne da me. Aveva stampato in faccia un sorriso a 46545 denti. Era stupendi. I suoi occhi erano...non lo so. Erano lucidi. Ma non per le lacrime. Era felice. Dopo un passo o due anche io cominciai ad avvicinarmi a lui. Gli sorrisi e mi buttai verso di lui per abbracciarlo.

Sentì quel corpo attaccato al mio e non mi serviva nient'altro.

Per l'ennesima volta lo sentivo mio. Solo mio.

Lo guardai negli occhi e ci vidi dentro il riflesso dei miei. Era bello vedermi in lui. Stupendo.

“Lo sai che amo questi occhi?”

“E io amo i tuoi,credimi. E poi il sorriso ragazza mia. Non smettere mai di sorridere. Mi fai sentire vivo ogni volta che sorridi.”

“Leggere nella mente non vale”

“Ti amo anche io” e mi baciò. Così,in un modo talmente spontaneo che non feci in tempo nemmeno a rendermene conto. Ricambiai il bacio. Senti le sue labbra scivolare sopra le mie. Ma si staccò.

“Piccola,ora credo che tu debba mangiare e poi oggi dobbiamo sistemare il tuo appartamento”

“Già..ma io voglio passare la giornata con te,a far niente”

“Lo so. Ma credo sia meglio che finiamo tutto oggi e dopo saremo liberi. E poi non dimenticarti la scuola.”

“Pure quella... Che Bieber sia con me”

“Come?”

“Pure quella... Che Dio sia con me”

“Ah...avevo capito qualcos'altro.”

Feci colazione,salutai Pattie e ci avviammo verso quello che un tempo chiamavo casa. Presi i miei vestiti e salutai mia sorella appena tornata da scuola. Salì sulla Range Rover nera di Justin e andammo nel appartamento.

 

Per tutto il viaggio mi tenne per mano. Ridevamo come dei matti. Non la smetteva di fare lo stupido. Diceva delle cose senza senso e poi ci rideva sopra. Apriva il finestrino e urlava:”Hey,io sono Justin Bieber. Sono famoso. E voi non lo siete” e poi scoppiava a ridere salutando tutti oppure suonando il clacson ogni volta che vedeva qualcuno sul marciapiede. Era un viaggio molto corto. Cinque minuti. In fondo,dovevamo solo fare il giro di tre isolati. Arrivati al indirizzo vedi una casa,se si poteva chiamare casa! Era enorme. Gigantesca. Stupenda. Rimanemmo li impallati e qualche minuto prima di poter dire qualcosa.

“Cavolo..”disse Bieber. Sembrava non volesse crederci. Eppure semplicemente non poteva crederci.

“Wooow”. Era l'unica cosa che riusci a pronunciare.

“E' meglio di quella che Scooter. Eppure la sua è da ...da far paura”

“Scooter Scooter?”

“Si,quello lì. La sua cosi detta 'casa' è una cosa incredibile. Mai visto niente del genere. Ma questa...” rimase zitto per qualche secondo e poi urlò:”Chi entra per ultimo fa da mangiare”

Io cominciai a correre ma mi facevano male le gambe e quindi vinse lui. Ma tanto nel frigo non c'era niente quindi l'unica cosa che dovevo fare era ordinare la pizza. E che pizza sia!

Dopo quasi un'ora arrivò il tizio delle consegne. Bieber paga e andiamo in soggiorno. TV e pizza. Cosa si può volere più dalla vita. Ah,certo. Un Bieber. Ma intanto avevo pure quello e quindi tutto apposto. Girando i canali trovammo un film. L'avevo già visto solo Dio sa quante volte. Lo sapevo a memoria.

“Fermo li. Azzardati a cambiare canale e vedi cosa ti succede”

“Calma calma ragazza. Tanto non c'è niente di più intelligente.”

“Bravo bimbo.”

“Bravo bimbo vuole un bacio”

“Solo le se mi dici che sono una brava bimba”

“Chi? Tu? Se tu sei brava bimba io sono un santo”

“Grazie”

“Non ti ho mica detto che sei brava bimba”

“Ma come? Ah,scusa. Ti ho scambiato per papa.”

. . . . Dieci minuti di risate.....

Il film era al più bello. C'era questa ragazza che è andata a trovare il padre non sapendo che lui è morto. Lo cerca dappertutto ma nessuno sa niente. Incontra un ragazzo,se ne innamora. Insieme continuano le ricerche. Dopo qualche mese sono ancora insieme. Ma lei non sa. E' un principe. Un principe principe. Lei ci rimane male,e lo lascia. Lui ci rimane male ma non può seguirla perché è incazzata con il mondo. Crede sia meglio lasciar passare un po' di tempo. Poi succedono delle varie cose. Lui ha continuato le ricerche e ha trovato suo padre. Va da lei ma lei non c'è. Si era rassegnata e ha deciso di tornare a casa. In un'altra città. Lui la trova e le dice tutto. E la porta da suo padre. La porta in un cimitero. Si,perché suo papà è morto da qualche anno.

 

. . .Lacrime. . .

Piansi come una mongola cercando di non farmi vedere da Justin ma inutile. Mi asciugò le lacrime con un bacio e mi abbracciò. Più forte che poteva. Ricambiai l'abbraccio.

“Non lasciarmi sola Bieber. Sei tutto quello che ho in questo momento.”

“Non ti lascerò mai”

Lo strinsi a me. Respirai il suo profumo. Poi mi alzai e gli sorrisi.

“Andiamo a esplorare la mia super casa”

“Agli ordini capo” e mi prese la mano.

Andammo su per le scale. C'erano ben tre stanze da letto grandi. Enormi.
 

Andammo su per le scale. C'erano ben tre stanze da letto grandi. Enormi.

Beh,che dire. Non ci potevamo ancora credere. O meglio. Non ci potevo ancora credere. Doveva essere un appartamento ed eccomi qui in una casa che assomiglia a tutto ma non ad una casa. Era un castello. Boh. Troppo bello. E poi i colori. Tutti i miei colori preferiti. C'erano tutti i tipi di viola al piano di sopra e color pesca al piano di sotto. Poi,di fuori era rivestita in pietre enormi. Dietro c'era una specie di giardino che avevo paura anche di guardare. Ma dovevo pur farlo. Non potevo lasciare Bieber da solo mentre si prende un attacco di qualcosa. Uscimmo di fuori e ci rimasi male. Era tutto...beh,tutto così da wow... Non ci potevo credere.

C'era un prato più che enorme,con una piscina altrettanto grande. No,aspetta. Enorme.

“Facciamo un tuffo?”. Beh,da Bieber,cos'altro ci si poteva aspettare?

“Prendo il costume e vengo.” Si,col cavolo. Dopo due passi mi prese per il braccio e mi buttò in acqua. Avete presente il ghiaccio? Ecco,non era acqua. Era ghiaccio. Urlai come una deficiente.

“Questa me la paghi. Questa cavolo di acqua è gelida.”

“Ma anche no. Dai,che tanto ti ci abitui. E ormai siamo a maggio. Cosa vuoi che ti capiti?”

“Hm...vediamo un po'. Ipotermia?”

“Ma va...adesso vengo anche io”

“Voglio vederti.” e,confesso che non me lo sarei mai aspettata,fece un tuffo di quelli da professionisti.

Nemmeno un brivido. Nuoto verso di me tutto tranquillo. Ma era normale? Era un vampiro? Un alieno? (mi sa che Katty con la sua canzone E.T. Ha stravolto pure lui).

“Non dirmi che non hai freddo”

“Hmm..no,non ho freddo. Si sta cosi bene qui dentro.”

“Tu sei tutto da analizzare,da curare,da rinchiudere.”

“Lo pensi davvero?” *.* (occhi da cucciolo, o meglio conosciuto come cane bastonato)

“Si”

“E di questo cosa ne pensi?” In quel istante intuì che non mi si stava preparando niente ma niente di buono. Forse quel 'si' me lo sarei dovuta tenere per me. Beh,che dire. Dopo qualche millisecondo arrivò la dimostrazione pratica.

Bieber mi venne addosso e mi butto sott'acqua. Lo guardavo mentre i suoi capelli andavano di qua e di la mossi dai movimenti dell'acqua. Cavolo se era perfetto.

Nemmeno un capello gli avrei potuto cambiare. Mi guardava con quegli occhi color nocciola e mi mandò un baciò sott'acqua. Poi fece la linguetta e scappò lontano. Lo vedevo nuotare in quel acqua cristallina. Era come nel film “Alla ricerca di Nemo”. Acqua azzurra,sole. Insomma tutto perfetto. (i pesci dovremmo essere noi due e io sono Nemo).

Potevo tenere il respiro per un bel po' di tempo. E anche Bieber. Uscimmo per prendere aria e poi tornammo sul fondo. Si sedette di fronte a me. Mi sorrise e poi rimase li a fissarmi. Io non ci riuscì. Non ero mai stata capace di guardare le persone dritto negli occhi. Ogni volta che lo facevo mi sentivo strana. Ma appena abbassato lo sguardo lo rialzai. Era Bieber,non avevo problemi di guardarlo.

Passammo in piscina ancora qualche ora. Poi a nanna. Domani sarei tornata a scuola. E solo Dio sapeva quello che mi stava venendo incontro. Insomma ero la ragazza del teenager più famoso del pianeta. Sembra roba da poco? Beh,credimi. Non lo è per niente. A me non me ne frega un emerito pesce pagliaccio del fatto che Justin sia famoso. Io lo voglio così com'è. Io amo Kidrauhl. Non Justin Drew Bieber la star canadese.



Ecco. Ero indecisa se mettere due capitoli o tre ma poi ne ho messi tre,insieme. Spero vi siano piaciuti.
P.S. Non sono in vena di modificare i colori e le dimensioni del testo. Scusate.

 

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Capitolo 23
*** Ancora incubi. ***


Non ho tempo per scrivere niente quindi buona lettura. Vi chiedo solo di RECENSIRE. Al ultimo mi è arrivata solo una recensione. E' piuttosto deprimente.

                                                                                                                           Ancora incubi.


Passai la notte tra un incubo e l'altro,tra un pianto e altro,un urlo e altro. Alle sei del mattino ero abbracciata a Justin,sul mio letto,in una delle tante stanza. In quella cosi detta casa. No,aspettate. Era un castello.

Avevo smesso di piangere da circa 30 minuti,quando Justin mi aveva svegliata perché stavo urlando. Avevo fatto lo stesso incubo di quella note all'ospedale.

 

Ero sul tetto della scuola e volevo buttarmi giù. Sentivo il cuore un gola,i singhiozzi uscivano uno dopo l'altro e solo al pensiero di dover guardare sotto i miei piedi mi faceva paura. Ma sentivo di doverlo fare. Sentivo di dovermi buttare giù da quel tetto e di chiudere tutto,una volta per sempre. Mi avvicinavo al bordo sempre di più e ogni secondo sentivo il cuore battere più forte ma poi fini tutto. Feci un salto nel vuoto e dietro di me vidi Bieber che diceva:” I close my eyes and pray!” Aveva la faccia tutta fasciata e con una mano sembrava fare dei movimenti per spingere qualcosa ma davanti a lui non c'era niente. Solo aria. Poi,prima di vedere tutto nero capì. Mi aveva spinta giù lui.

 

La stessa scena di quella notte. Bieber mi abbracciava e io non parlavo. Non ci riuscivo.

“Piccola,io sono qui. Calmati. E' passato”

Lo strinsi più forte come per fargli capire non so cosa. Forse per dirgli che non doveva preoccuparsi. Forse per fargli capire che andava tutto bene. Anche se non era così. No,per niente.

“Ancora quel sogno?”

“Già” Lo guardai negli occhi e lo riabbracciai. Immersi la mia testa nella sua spalla. Respirai il suo profumo. Respirai il profumo di un angelo. Respirai per solo Dio sa quale volta quel profumo che mi aveva fatto perdere la testa.

“Mi dispiace. Dai,andrà tutto bene. Vedrai. Ora è passato tutto. Io non ti lascerò mai. Promesso”

“Ti amo”

“Ti amo anche io vita mia” e mi baciò. Erano le 6 e 20 e noi eravamo svegli,a baciarci.

Fra circa un ora e mezza sarei dovuta andare a scuola quindi era meglio sfruttare quel poco di tempo che avevo.

Abbracciai Bieber cercando di addormentarmi. E ci riusci ancora prima che potessi chiudere gli occhi. Feci un altro sogno. Stavolta bellissimo. Stupendo. Avevo sognato una favola intera. Una favola.

Cazzo. Al più bello sento Bieber che canta. Apro gli occhi e mi guardo in giro. Ma lui non c'è. Cazzo,era la sveglia. 7.00! La scuola mi aspettava. E chi aveva voglia di andarci? Hm,io? Hahaha..ma non fatemi ridere.

Comunque,lasciando i dettagli...

Sentì qualcuno che veniva su per le scale. Era Bieber,per forza. La porta della camera si aprì.

No,non era Bieber. Era un angelo. Un angelo molto moderno rispetto agli altri. O almeno credo.

Aveva su il capellino viola di NY,maglietta bianca e pantaloni neri,con supra viola e nere.

“Dove credi di andare così bello?”

“Da nessuna parte. Anzi, avevo pensato di andare a fare un giro per i locali. A quest'ora ci sono tutte le ragazze che devono andare a scuola e non ne hanno tanta voglia.”

Gli tirai addosso il cuscino.

“Potresti venire con me. Avevo pensato di andare in una scuola,con circa 500 ragazzi. Stavo giusto cercando qualcosa di carino da mettermi su. Magari mi trovo anche il ragazzo. Never say never,giusto?”

“Eh certoo...così mi fai diventare geloso però”

“Te la sei cercata Drew!”

“Forse si. Vabbè,cambiando argomento. Preparati e andiamo a far colazione in un bar.” e mi diede un bacio. Da quel che la mia testa riusciva a percepire in quel istante(molto poco,ve lo assicuro),sarebbe dovuto essere un bacio veloce. Solo che ecco,durò per...booh...fino a quando avevo fiato. (come già detto nel capitolo precedente,riuscivamo a trattenere il respiro per un bel po',quindi vi lascio il compito di immaginare quanto potesse durare). Riuscì a staccarmi per un secondo e dirgli una frase uscita così,mezza e mezza(non avevo più fiato).

“Ma non hai intenzione di lasciarmi più andare?”

“Potrebbe andare bene come idea. Solo che tu,signorina Elena,devi andare a scuola. Ma ne riparleremo domani”

“E quindi non mi accompagni?”

“Scusa,ma devo andare a registrare due cose. Ma ti pormetto che farò di tutto per venirti a prendere dopo scuola.”

“Va bene. Ci conto! Adesso andiamo a mangiare e poi accompagnami almeno alla stazione”

“Non vorrai mica andare in pigiama?”

“Se m lasci il tempo per vestirmi”

“Si,ma fai veloce. Per le 7.45 devo essere in studio. Scooter si incazza ogni volta che sono in ritardo.”

“Bene,mi prendo la responsabilità”

“Vedo che non conosci Scooter”

“Beh,forse meglio,no?”

“Forse si,ma adesso fai veloce.” e mi diede un altro bacio che stavolta durò solo qualche secondo.

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Capitolo 24
*** Di nuovo a scuola. ***


Beh,che dire.

Cominciamo dicendo che dopo aver mangiato come dei maiali nel vero senso del nome, Justin mi accompagnò fino alla stazione,mi diede un bacio e andò via con la sua Range Rover lucida lucida lucida. Molto lucida. A vederlo così,in quella macchina,chiunque lo avrebbe preso con uno che se la tirava troppo. Ma non era vero. Insomma,aveva appena lavato la macchina. Cosa ci può fare? Solo sporcandola di nuovo poteva cambiare la situazione ma non credo che,dopo aver passato un ora a lavarla,avrebbe poi così tanta voglia di sporcarla di nuovo.

Sorvolando(maiali che volano esistono quindi voi non preoccupatevi. P.S. Sono anche normale).

A scuola,beh. Era tutta un'altra cosa. C'era gente che mi correva dietro chiedendomi il numero di Justin,chiedendomi cose forse anche fin troppo private.(Spero possiate intuire di cosa sto parlando).

Poi c'erano tutte le cheerleader che mi venivano incontro. Ma non erano loro che stavo cercando quindi le guardavo così,tanto per fare e andavo al mio armadietto.

Dopo solo Dio sa quanto tempo vidi Federica. Corsi da lei anche se ero incazzata. Erano passate circa tre settimane da quando era venuta all'ospedale. E pensare che non si era più fatta viva. E non chiedetemi perché io non lo abbia fatto perché mi vergognerei sia di me stessa che della risposta.

La verità è che in questi giorni mi era passata per la mente talmente poche volte che booh..Mi vergognavo di me stessa.

“Scusami se non mi sono fatta sentire” erano le uniche parole che riuscivo a pronunciare.

“Dont't worry. Ti capisco.”. Ma non era quello che avrebbe voluto dirmi. Avrebbe voluto scaraventarmi addosso tutta la verità. Tutto quello che provava. Ma sembrava avesse paura. Paura di dirmelo. Forse chiedendole di dirmi tutto avrei peggiorato le cose quindi la abbracciai.

“Chimica adesso?”

“Hmm...no. Matematica”

“Scherzi,vero?”

“Hmm..no. Hanno cambiato l'orario e oggi tre ore di matematica.”

“Che Bie...Dio sia con me”

“Che Bieber sia con noi” disse scoppiando in una risata tipo quelle che vedi nei film. Quelle che quando cominciano non finiscono più. E io mi aggregai a lei.

Mi prese sotto braccio e mi guidò fino all'aula di matematica.

Entrammo in classe. Bene,il mio posto era già stato rimpiazzato da uno nuovo. Bene. Il primo giorno avevo già preso di mira una vittima. Durante le tre ore di matematica venni a scoprire che si chiamava Nick, Nick Bolton. Si era appena trasferito a Stratford. Ed era un cantante. Se no sbaglio cantava in un gruppo o qualcosa di simile di cui in questo preciso istante o non mi ricordavo il nome o non l'avevo mai sentito. Booh. E a dirla tutta non era nemmeno tanto male come ragazzo. Ma mi stava sul culo perché avere preso il mio banco. E perché il tutto sia ancora più bello,l'unico banco libero era quello accanto al suo. Allegria.

1°,2°,3° ora. Basta. Non ce la facevo più. Andai in bagno per riprendermi. Non credevo che il ritorno a scuola sarebbe stato così doloroso. Nella scuola il bagno delle femmine era accanto a quello de maschi e il destino voleva che in quel preciso istante il nuovo arrivato stava uscendo dal bagno parlando al telefono.

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Capitolo 25
*** Fanculo al mestiere. ***


"Ciao. Non ho avuto occasione di presentarmi nonostante le 3 ore passate accanto a te. Mi dispiace. Comunque mi chiamo Nick"

"Ciao. Io sono Elena. Vedo che sei nuovo qui"

"Anche tu vedo"

"Nahh..io sono qui da quasi un'anno. Ho avuto dei problemi e non sono venuta per tre settimane. Storia lunga."

"Beh,se vuoi,io oggi avrei tutto il tempo che vuoi"

"Hm...non credo. Sono occupata"

"Ok,sarà per un'altra volta."

"Sarà per un'altra volta." dissi e gli feci un sorriso da ebete.Ma cosa voleva da me poi? Baah. Strana la gente. Specialmente quella di oggi.(Non che io non lo sia).

Mi incaminai verso la classe pensando a Bieber. Chissà a cosa stava pensando. Chissà se mi stava pensando.

Poi una mano mi prese per i fianchi e mi tirò nel bagno dei maschi. Non mi sembrava una cosa di cui vantarsi. Una seconda mano mi coprì gli occhi mentre sentivo qualcuno che respirava ficino al mio collo. Quel profumo. E ci sto su anche a pensare due volte?

"Amoree!"

"Ciao piccola!"

"Ciao amore!" dissi abbracciandolo forte forte mentre lui mi baciava.

date tempo al tempo. Passamo qualche minuto a baciarci.

"Cosa ci fai qui?"

"Mi sei mancata e quini..beh,sono venuto a trovarti."

"Tenero amore mio" e gli diedi un altro bacio. Veloce.

"Seriamente. Come hai fatto a liberarti da Scooter?"

"Beh,lui di amore se ne intende."

"Beh,ha anche delle qualità quindi."

"Certo. Un giorno te lo farò conoscere"

"Perfetto. Adesso zitto e baciami. Mi serve energia per sopportare altre due ore."

"Beh,a dirla tutta devi fare ancora 1 ora e 20 minuti se ti sbrighi"

"Porco Drew!" (ormai,da un po' di giorni avevo aquisito il gergo delle Beliebers.)

"Hahaha...scema."

"Sono nella merda ragazzo"

"Don't worry. Avere una star come ragazzo aiuta"

"Cioè?"

"Niente. Seguimi"

"Mi prese per mano e mi quidò verso la mia aula." C'era solo una cosa che mi interessava. Come cavolo faceva a sapere quale era la mia aula? Boh. Vabbè,si sarà informato. Da lui c'è da aspettarsi di tutto.

Entriamo in classe. Mi teneva ancora per mano Tutti saltarono sui banchi. Vennero da noi. Ci circodarono in meno di due secondi. Vidi Justin diventare rosso. Non so perché ma sentivo che c'era qualcosa che non andava. Ne ero sicura. Ma non sapvo cosa.

"Lasciategli spazio. E' claustrofobico." Era Federica. La guardai correre sopra i banchi scacciando via tutti. Prese per mano me e io presi Justin. Corrse fuori dalla porta.

"Elena,chiudi la porta." riusci a dirmi prima di ritrovarsi danati una folla impazita di fan. Spinsi la porta e mi ritrovai nel corridoio,con Justin che respirava a malapena. Lo guardai per un'attimo e poi lo abbracciai.

"Mi dispiace. Non avresti dovuto farlo"

"Sono i rischi del mestiere piccola"

"Beh,fanculo al mestiere. Io ti voglio vivo."

"Scema. Dai,adesso sto meglio"

"Va bene. Adesso andiamo."

Me lo portai in un posto speciale. Il mio posto preferito.

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Capitolo 26
*** Che roba. ***


Ok,sono tipo due mesi che non aggiornavo e  ora per perdonarmi e per farla finita vi pubblico quello che dovrebbero essere 4 capitoli diversi. chiedo perdono.
Un baciooo e buona lettura. :D


                                                                                                                                Che roba.
"Amore,ma tu sei speciale"

"Beh piccolo,lo so. Ma grazie per avermelo detto per l'ennesima volta"

"Come cavolo hai fatto a trovare un posto così da wow in un anno e io non lo conosco pur abitando qui da anni?”

“Segreti del mestiere”

“Va bene. Come vuoi. Ma prima di sposarci e avere tanti figli me lo spiegherai,vero?”

 

Sposarci? Tanti figli? Eccole qui. Le mie riflessioni. Certe volte,molto spesso,mi capita di pensare al mio futuro. Solo che ecco...non ci avevo mai pensato ad un futuro con Justin. Cioè,sarebbe stupendo poter guardare i nostri figli che crescono,passare insieme il resto dei giorni. Ma boh..Non ci avevo mai pensato. Forse lui si.

Non volevo farlo. Ma lo feci lo stesso. Quelle parole mi uscirono spontanee. Così,involontariamente.

 

“Ma tu pensi mai al futuro?”

Ero appoggiata con la testa sulle sue gambe mentre le mie penzolavano giù. Eravamo su 15° piano di un palazzo abbandonato. Eravamo sul tetto. C'erano tipo 25°C e si stava benissimo. Ero felice. Avevo tutto quello di cui avevo bisogno. Ero felice.

 

“Booh...Non lo so. Forse si. Forse no. Forse non me ne accorgo nemmeno. Non lo so. Perché?”

“No,così. Non so nemmeno perché te l'ho chiesto. Lascia stare.”

 

Chiusi gli occhi. Il sole picchiava direttamente in essi. Non vidi Justin quando si avvicinò per baciarmi. Sentivo soltanto il suo respiro. Il suo respiro sulla mia pelle. Lo amavo.

Non mi baciò. Si fermò a due centimetri dal mio viso.

 

“Piccola,forse non ci ho mai pensato. Forse non ci hai mai pensato nemmeno tu. E forse non voglio nemmeno pensarci. Io ti amo. E' l'unica cosa che conta. Il resto verrà da solo. Forse non saremo insieme per sempre,forse lo saremo. Ma non dimenticarti di me. Mai. Anche se un giorno,dovesse succedere solo Dio sa cosa. Non lasciare che il tempo mi cancelli dalla tua vita. Lascia almeno un piccolo ricordo. Almeno saprò che tenere il mio cuore,così,interamente per te,non sarà per niente. Non dimenticati di me.”

 

E poi uno non deve amarlo? Cazzo ma...io lo amavo. Gliel'ho detto tante volte ma questa volta era diverso. Questa volta era meglio. Lo amavo di più. Più di ieri e meno di domani. Me lo sentivo.

Avevo gli occhi chiusi ma le lacrime,senza che io lo volessi,cercavano di uscire. Una uscì. La sentì mentre passava in parte al naso. Fino a toccare le labbra. Ma non durò molto.

Sentì le labbra di Justin. Stava asciugando quella lacrima. Con un semplice bacio. Mi sentivo bene. Ma stavo morendo. Pensai per pochi secondi al mio futuro. Vedevo me e Justin. Seduti su questo tetto. Stessa posizione,stesso sole. Io e lui. Ci vedevo e sentivo la pancia. Quella sensazione. Era nuova. Ma allo stesso tempo non lo era. Non capivo più niente. Niente. Zero. Non ricambiai il bacio per qualche secondo. Lasciai che le sue labbra possano porsi sulle mie. Lasciai che passasse il tempo necessario per fargli capire che era importante. Lo abbracciai. Lo strinsi a me e lo baciai.
 

Bacio dopo bacio,coccola dopo coccola passò il pomeriggio. Non avevamo mangiato niente tutto il santo giorno. Ogni tanto si sentiva la pancia di uno dei due che brontolava. Solo che beh,rovinare quel momento solo per andare a mangiare...non mi sembra giusto.

Passa un minuto,due,tre...mezz'ora. Un'ora.

“Basta,non ce la faccio più. Se non metto niente sotto i denti muoio. Diventerò un alieno.”

“Ok,aliena mia. Allora andiamo.” disse mentre si alzava.

Ma avevo un problema. Avevo le formiche ai piedi. Non riuscivo ad alzarmi.

“Ahiaa...” Avevo provato ad alzarmi ma niente. Caddi.

“Ehi,attenta. Non finire di sotto”

“Drew,non portar sfiga”

“Okok. A quanto pare qui ho una paraplegica momentanea. Facciamo che faccio una specie di infermiere e ti porto sotto.”

“Ma anche si. Che bravo ragazzo”

“Hmmmm...”

“Il mio ragazzo. Il mio amore.”

“Brava bimb...amore!!”

 

Ore 21.19, Luogo McDonalds. Protagonisti:Justin Drew ed Elena.

Beh,mangiaare McDonald per cena non era un gran che come cosa,niente di normale. Il punto sta nel fatto che nemmeno noi due eravamo normali quindi..perfetto!

Mangiamo di tutto e di più. Non respiravo più.

“Se ti dicessi che mi dovrai portare in braccio fino a casa?”

“Beh,che scelta ho?”

“Uno:Portarmi in braccio,Due:Portarmi in braccio,Tre:Portarmi in braccio”

“Quanta scelta. Mi sa che scelgo la 4”

“Tiii...risposta sbagliata”

“No,aspetta. Scelgo la quinta”

“Tii...risposta errata”

“Se ti bacio cammini da sola?”

“Ta ta ta taaaa....risposta esatta”

E mi baciò. Povero scemo. Sapeva sempre come farmi cedere. Avrei dato tutto per un suo bacio. Figuriamoci se non camminavo per 100 metri da sola.

Paga Bieber e usciamo. Due metri dopo la porta non stavo più in piedi. Mi sedetti sul marciapiede. Così,in mezzo. Bieber con me.

“Guarda che stai sbagliando fermata,ragazza”

“Me ne frego della fermata. Io non mi muovo da qui finché non mi si svuota la pancia”

“Spero solo che non abbia intenzione di svuotarlo di proposito. Cioè qui.!”

“Hmm...fammici pensare. ….SI”

“Bene,quando hai finito avvisami che vengo a prenderti” Si alzò e fece qualche passo per andare verso la macchina. Ma non gli avrei dato questa soddisfazione. Lui camminava e io morivo. Naah...Mi alzai e gli saltai in spalle.

“Non ti lascio questa soddisfazione. Cammina e zitto. Conserva le energie”
 

Ma non gli avrei dato questa soddisfazione. Lui camminava e io morivo. Naah...Mi alzai e gli saltai in spalle.

“Non ti lascio questa soddisfazione. Cammina e zitto. Conserva le energie”

“Agli ordini capo”

Un baciò sul collo e continua a camminare. Bravo bimbo.

In macchina e poi a casa.

“Io scappo. Domani vengo a prenderti. Domani la mia bimba andrà a scuola con me. Promesso”

“Sicuro? Non voglio che succeda chissà cosa.”
“Cosa vuoi che succeda?”

“Quello che è successo oggi”

“Ma no. Vedrai. Andrà tutto bene”

“Se lo dici tu. Ti amo”

“Ti amo anche io.

“Ma non è che avresti voglia di passare la notte con me?”

“Scusami piccola. Lo vorrei ma non posso. Non posso lasciare mamma da sola. Capiscimi.”

“Tranquillo. Grazie per la stupenda giornata. Davvero. Grazie per ogni singolo momento. Vorrei che non fosse successo tutto quel casino a scuola. Era tutto colpa mia. Scusami.”

“Ehi,tranquilla. Sono i rischi del mestiere.”

“E come ho già detto nella scorsa puntata,FANCULO AL MESTIERE,IO TI VOGLIO VIVO.”

Lo abbracciai e poi mi staccai. Lo vedevo a due millimetri da me. Il suo respiro sul mio viso. Tratteni il mio. Non volevo che si mischiasse con il suo. Forse l'avrebbe spazzato via. Avevo paura che respirando,potessi distruggere qualcosa. Non sapevo nemmeno io cosa. Lo baciai. Lo sentivo mio solo Dio sa per la quale volta.

“Ti amo” e poi lo baciai di nuovo. Era bello sentirmi sicura quando stavo con lui. Nessun alieno mi avrebbe potuto fare niente. Il mio Superboy era più forte. Avevo il cuore che batteva a mille. Stava per uscirmi dal petto. Non potevo farci niente. Non potevo controllarlo. Solo al pensiero di doverlo fermare,ricominciava a battere ancora più forte. Batteva. Una, due, tre,cento,mille volte. In un minuto. Sentivo il respiro di Justin che sfiorava il mio. Sentivo le sue labbra sfiorare le mie. Sentivo la sua pelle sulla mia. Sentivo le sue mani che mi abbracciavano. Mi faceva sentire importante. Al sicuro. Come mai nessun altro aveva fatto. Lo amavo. Avrei voluto urlarlo al mondo. Al universo. A tutti. Avrei voluto raccontare tutta la storia a mio papà. Già. Gli avevo promesso,quando avevo soltanto 8 anni che sarebbe stato il primo a sapere quello che succede nella mia vita. Ma ora lui non c'è. Avevo bisogno di lui. Volevo abbracciarlo. Ma senza nemmeno rendermene conto,abbracciai Justin ancora più forte,staccandomi dal bacio. Lo strinsi più forte che potevo. Immaginavo che in quel corpo,così perfetto,così importante,ci fossero le persone più importanti della mia vita. Mamma,papà,Bonnie,Fede e Justin. Loro. La mia vita. Immaginavo che stringendo Justin li avrei potuti abbracciare tutti e insieme.

“Piccola. Devo andare. Sono quasi le 11. Buona notte.”

“Buona notte piccolo” Dissi mentre scioglievo quel abbraccio.

Scesi dalla Range Rover. Lui partì. Dopo qualche secondo la macchina stava svoltando dietro l'angolo e lui mi salutava. Mi mandò un bacio. Sorrisi. Poi entrai in casa. Avevo paura. Era troppo grande per una 16enne. E se ci fossero dei ladri? Alieni? CIA? Esiste CSI Stratford? Magari,se vengo rapita,loro potranno scoprire la causa... Boh.

Accesi tutte le luci che incontravo. La casa divenne luminosa. Ma troppo silenziosa. Soluzione? Ah già. Misi la musica. Bieber. Taylor Swift. Miley Cyrus. Usher. Un po' di tutto, Ballavo mentre mi lavavo i denti e mi mettevo il pigiama. Presi il PC. Facebook? Niente di che. Offline. MySpace? Niente di che. Twitter. Yeah man. Trovai che Justin,pochi secondi fa aveva twittato.

“Stupenda giornata con la mia piccola. Beliebers,state calme. Ormai dovreste capirmi.”

Sorrisi. Era il mio Bieber. Risposi.

“Il mio piccolo. Mi lascia a casa da sola. I miss u Drew.”

Spensi in PC. Domani lo avrei riacceso per controllare se mi aveva risposto. Andai vicino alla scrivania. Presi un foglio e una penna. Tornai sul letto e feci quello che mai avevo fatto. Scrissi una pagina del diario.
 

Spensi in PC. Domani lo avrei riacceso per controllare se mi aveva risposto. Andai vicino alla scrivania. Presi un foglio e una penna. Tornai sul letto e feci quello che mai avevo fatto. Scrissi una pagina del diario.

 

La guardavo lì. Bianca. Tutta pulita. Avevo paura di scriverci sopra. Per l'ennesima volta avevo paura che, facendo qualcosa,avrei rovinato qualcosa. Ma non sapevo cosa.

La guardai un ultima volta e scrissi.

 

“Caro diario,

beh,è la prima e forse ultima pagina che scrivo. Dovrei darti un nome. Drew va bene? Tradotto sarebbe:”La mia vita”. Si,Drew. E' la mia vita. Ma non sono qui per scrivere a lui. Scrivere di lui. Papà. Ecco l'argomento. Sono passati parecchi mesi,anni. E mi manca sempre di più. Vorrei raccontargli di Justin. Ma non posso. Lui non c'è. Vorrei dirgli che mi manca. Ma lui non c'è. Perché la vita ci porta via le persone più importanti? Perché?”

 

Stavo piangendo. Le lacrime scendevano una dopo l'altra. Sentivo la pancia stingersi. Quella sensazione. Lasciai che scorressero. Non ne asciugai nemmeno una. Bagnavano il foglio. Fa niente. Continuai a scrivere.

 

“Perché? Dimmi solo questo.

Papà,se sei la su. E mi guardi. Ascoltami. Leggi quello che scrivo. Mi manchi e ho così dannatamente bisogno di te. Se mi guardi saprai già quello che sta succedendo in questa cazzo di vita da quando te ne sei andato. Avrai visto che niente è più come prima. Avrai visto che mamma si è risposata. Avrai visto che ci siamo trasferite in Canada. Avrai visto che ora sono sola. E che ho solo due persone nella mia vita. Bieber e Fede. Avrai visto che ora ho una casa tutta per me. Enorme. Proprio come la sognavamo io e te. Quando mi prendevi in braccio e mi dicevi che ci saresti stato per sempre. Eppure non mi hai nemmeno lasciato tempo di prepararmi psicologicamente. E sei sparito.

 

Hai visto Justin? Hai visto che ragazzo? Stupendo,bellissimo. Unico. Mi ama. E lo amo anche io. E' il mio principe. Come lo avevamo sognato io e te. Spero tu sia fiero di me. Non so cosa mi prende,ma quando sto con lui è tutta un'altra cosa.

Sai che lo odiavo? Si,lo odiavo dal profondo dell'anima. E ora lo amo. La gente cambia.

 

Caro diario,Drew,papà..è tardi. E io piango da quando ho cominciato a scrivere. Ma sto meglio. Davvero. Papà ti voglio bene. Mi manchi. Drew TI AMO. Diario? Beh,che dire. E' assurdo sentire che una semplice pagina è diventata come un migliore amico.

 

Con amore,

Elena

 

Guardai quella pagina un'ultima volta. La misi sotto il cuscino insieme alla penna e spensi la luce. Immaginai Bieber. Accanto a me. Presi il cuscino e lo abbracciai. Presi il telefono. Lo sfondo? Io e Justin. Era una foto di oggi pomeriggio. Lo sfondo era mezza Stratford.

“Buona notte principe. Buona notte Drew.” Baciai lo sfondo. Ero pazza,lo so. Ma volevo baciarlo.

Telefono sotto il cuscino e poi chiusi gli occhi. Mi addormentai di colpo. Feci un sogno nuovo. Ma appena svegliata non me lo ricordavo più. C'era Justin,il tetto dell'edificio di oggi,e solo allora ricordavo di averlo visto nel incubo, e sul tetto un bosco da favola. Mix della favola e del incubo.

Bella storia.

Recensite eh! :D :D

 

 

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Capitolo 27
*** E vissero tutti felici e contenti. ***


"Elena! Elena svegliati"

Angelo. Luce. Tanta luce. Un angelo.

Ah no. Era solo Justin che mi stava chiamando. Stavo ancora dormendo Cercai di aprire gli occhi ma...troppa luce. Li richiusi e misi il cuscino sopra la testa. Mi riaddormentai.

“Cazzo. Che ora è?”

“Piccola. Ormai dormi. Sono le 11”

“Vedo che oggi hai programmato la mia giornata.”

“Io? Ma sei tu che non ti sei svegliata.”

“Vabbè,intanto va bene così.”

“Mi sembrava strano che non lo avessi già detto.”

“Ah,davvero?”

“Davvero”

“Bene. Allora dormo”

“Azzardati. Oggi si fa shopping”

“Tu? A fare shopping? Siamo sicuri che non sei gay?”

“Sono gay. E allora?”

“Va a cagà Bieber”

“In realtà l'ho fatta prima. Mentre tu dormivi”

“Perfetto. Quindi andiamo a fare shopping!”

“Shopping sia.”

Sempre le solite balle. Mi faccio la doccia. Mi lavo. Mi vesto. Un filo di matita. Lucidalabbra e la borsa.

“Ce la puoi fare?”

“Stia calmo. Non si agiti”

“Agli ordini. Ma cerca di sbrigarti.”

“Per tua informazione ho finito!!”

“Siamo sicuri che fra un po' non grandina?”

“Va cagà Bieber!”

“Come ho già detto:L'ho già fatta!”

“Grande. Ti senti bene adesso che me l'hai detto?”

“No. Sto male”

“E come mai”

“Perché sono qui da 3 ore e tu non mi hai nemmeno dato un bacio.”

“Neanche tu ti sei sprecato più di tanto”

“Prendi l'iniziativa”

“Io non lo faccio mai. Credevo l'avessi capito”

“A quanto pare devo fare il primo passo”

“Verso la porta?”

“Si,del tuo cuore”

“Mica avrai intenzione di baciare il mio cuore?”

Booh. Non rispose. Mi baciò e basta. Addio lucidalabbra. Ma ne valeva la pena. Lo baciavo. Non capivo niente. Occhi chiusi. Buio. Cuore? Tanta tanta luce. Booh.. Lo abbracciai. Lo strinsi a me. Stavamo volando per terra. E fu li che finimmo.

“Ahiiaaa...” porca. Mi ero fatta male non so dove. Ma non importava. Baciamo Drew e non mi serviva niente. Lui si che mi avrebbe curata. Baciano. Proprio come stava facendo.
 

“Ahiiaaa...” porca. Mi ero fatta male non so dove. Ma non importava. Baciavo Drew e non mi serviva niente. Lui si che mi avrebbe curata. Baciando. Proprio come stava facendo.

 

Sorvolando tutti i dettagli. A mezzogiorno eravamo nel centro commerciale più grande di Stratford. E credetemi. Se vi dico che era grande,credetemi. Ti ci perdevi dentro. Ormai lo conoscevo bene ma...credetemi. Era come avere una città intera in un edificio. Stupendo.

Solo Dio sa quanta roba comprammo. Bieber sembrava facesse la spesa. Prendeva tutto quello che gli capitava. Era peggio di una donna. E non provava niente.

Veniva da me e diceva:”Questo ti starà benissimo. E va bene con questo” mostrandomi qualcosa che ha preso per se. Non mi piaceva? Odiavo quel vestito? Non gliene fregava una mazza. Lui comprava. Dopo shopping andammo in quello che doveva essere un luna park. Ci divertivamo come due bambini. Ridevamo come dei bambini. Justin vinse un peluche e me lo regalò. Ma visto che era leggermente enorme dovetti andare in macchina. E per fortuna che eravamo con la Range Rover. Altrimenti addio peluche. Justin rimase a dormire da me.

 

Giorno dopo.

Ore 8.05 ero ancora in macchina. Ero in ritardo ma tanto chi se ne frega. Dovevo pure completare le mie rutine mattutine.

Diedi un bacio a Justin e usci dalla macchina. Aveva parcheggiato nel parcheggio della scuola il che non mi andava. Ci mancava solo che venisse assalito un altra volta.

Corsi verso la mia ala della scuola e boom. Mi scontro con chi? Si,Nick.

“Ehi,rallenta il passo ragazza o rischi di fare un incidente”

“Parla lui.”

“Hahaha....No dai,seriamente. Sei in ritardo ragazza”

“E allora?”

“E allora lo sai che non ti lasceranno entrare senza il genitore?”

“Ancora meglio. Vorrà dire che oggi niente scuola.”

“Come vuoi.”

“Cosa fai li impallato? Non vieni?”

“Dove?”

“In quel paese. Andiamo fuori. Io ho una fame. Non ho nemmeno fatto colazione”

“Ma...”

“Niente ma secchione. Muovi il culo che andiamo a mangiare”

“Si signor capitano”

Beh,che dire. Uscimmo dalla scuola. Bene. Nessuno ci aveva visti. Ancora meglio. Andammo al Mac . . .Benissimo. Mangiai come un porco anche se erano solo le 8 e mezza. Molto ma molto bene.

Poi al parco. Ci sedemmo sul altalena. Nick ne sparava fuori una dopo l'altra e io? Rischiavo di pisciarmi addosso dal ridere. Bella roba. Avevo le lacrime negli occhi a forza di ridere.

Si erano fatte le 2. Non sapevo se Justin mi sarebbe venuto a prendere a scuola e visto che non ero li gli inviai un SMS. Starà ancora lavorando.

“Ehi piccolo. Oggi mi sono presa un altro giorno di pausa. Quindi sono al parco con un compagno di classe. Anche lui in pausa. Quindi se vuoi venire a prendermi sai dove sono. Fammi sapere. Ti amo.”

Invio.

“Ragazza,io devo andare. Ci si vede domani. Miracomando. Non farti rapire.”

“Agli ordini capo. Ci si vede domani.” Alzandosi venne da me e mi abbracciò. Poi il bacio. State calme. Un bacio sulla guancia. Che però avrei preferito saltare.

Nick se ne andò. C'era un sole da far paura. Si stava avvicinando la fine del mondo? Ci saranno stati tipo 6656°C... Avevo su una specie di vestito che arrivava alle ginocchia ed era senza spallini. Viola con un fiocco bianco. Era uno dei miei preferiti. Ma nonostante tutto sembrava troppo ma troppo lungo per quella giornata da inferno.

Nick se ne andò. C'era un sole da far paura. Si stava avvicinando la fine del mondo? Ci saranno stati tipo 6656°C... Avevo su una specie di vestito che arrivava alle ginocchia ed era senza spallini. Viola con un fiocco bianco. Era uno dei miei preferiti. Ma nonostante tutto sembrava troppo ma troppo lungo per quella giornata da inferno.

 

Rimasi li seduta ancora 10 minuti prima di sentire un abbraccio da dietro,un bacio sul collo. Era Justin. Sciolse l'abbraccio e venne da me. Mi diede un bacio sulle labbra e poi si sedette sull'altalena vicino.

“Ciao amore”

“Ciao piccolo”

“Cosa ci fai qua tutta sola?”

“Niente. Nick se n'è appena andato”

“Nick?”

“Si,quel compagno di classe che ti ho detto nel messaggio?”

“Ah,quello li. Devo essere geloso?”

“Potresti”

“Ah,davvero?”

“Oh si..”

“Bene. Sono geloso.” Si girò dal altra parte facendo l'offeso ma tanto lo sapevo che non avrebbe durato per tanto. Non era capace di incavolarsi con me. E nemmeno di essere geloso. Non faceva per lui. Eppure quel giorno sembrava diverso.

Passarono due minuti e lui non si girava. Non volevo nemmeno pensare a certe cose. Ma dovetti.

“Amore che hai?”

“Niente.”

“Dai,non sparar cazzate. Per favore. Dimmi cos'hai”

“Non ho niente.”

“Cazzo,ti conosco. So che hai qualcosa. Non sarà per colpa di Nick?”

“No no..è per me”

“Perché? Cosa succede?”

“Naah,niente. Lascia stare. Andiamo a casa adesso. Ho fame”

“Ok,ma promettimi che a casa mi racconti tutto”

“Ok,te lo prometto. Dai,andiamo”

Scese dall'altalena e mi prese per la mano. La stava stringendo come mai aveva fatto. Chissà cosa aveva. Cominciavo davvero a preoccuparmi. Non sapevo che diavolo era e lo conoscevo abbastanza per capire che insistere non era una buon idea.

Salimmo in macchina e andammo a casa mia. Ma prima passammo da lui. Credetemi,quest'ultima avrei preferito saltarla.

Andai davanti alla porta prima di Justin. Qualcuno la aprì prima che io possa suonare.

“Ciao scem...” ma si fermò. Chiunque sia,aspetta Justin. E' l'unica cosa certa.

“Hmm...ciao.” Era l'unica cosa che dissi. Anche se volevo saperne delle altre.

“Ciao. Chi sei,scusa?”

“Hmm..sono la ragazza di Justin. Tu?”

“Ah..bene.”

“E tu chi sei?”

“Alex. Alex Michigan. La ex ragazza di Justin”

“Ah. Piacere. Elena. E dimmi un po'. Cosa ci fai qui?”

Stava giusto per rispondere quando Justin arrivo vicino a me.

“Elena....vieni con me due secondi?”

E che cosa gli dovevo dire?

“Ok..” non mi prese per la mano. Camminò accanto a me. E basta. Come accennato prima,ero preoccupata. E tanto anche. E mi sembrava giusto. Sapevo che un motivo c'era. Ma poi dentro di me sentivo che si sarebbe risolto tutto. Arrivati dietro la casa,vicino alla piscina ci sedemmo.

“Amore cosa succede?”

“Shh..lasciami parlare.”

“Ok,come vuoi. Ma non farmi preoccupare. Parla”

“Vedi. Noi non abbiamo segreti. E non voglio che succeda. “ Disse ancora un bel po' di cosa ma io non lo ascoltavo. Pensavo solo a quale sarebbe stato il nocciolo di tutta questa storia. Poi disse.

“Alex,Alex è venuta qui perché le serviva una mano. Ha dei problemi e non ha più nessuno. Poi...mentre stavamo parlando..” Sapevo cosa stava per dire. Non ero incazzata. O almeno non ancora.

“mentre stavamo parlando mi ha baciato”

Aveva lo sguardo abbassato. Non mi guardava. Ma non era colpa sua,giusto? Era stata lei. E poi se voleva nascondermelo stava zitto. Ma me l'ha detto. E io sapevo che mi amava. Più di ogni altra cosa. Era seduto di fronte a me. Per terra. Con lo sguardo abbassato. Immobile. Come se si sentisse in colpa. Come se … aveva paura della mia reazione.

Lo guardavo. Presi il suo viso tra le mani. E mi avvicinai a lui. Gli diedi un bacio sulla fronte.

“Io sarò sempre la tua favourite one less lonely girl. L'hai detto tu. Ti amo.”

“Si e lo sarai per sempre. Per favore, perdonami. “

“Piccolo. Tutto apposto. E' la tua ex,giusto? Non ti devi preoccupare!”

“Ok. Grazie piccola.

Andammo in casa. Chiarì tutto con Alex. Da quel giorno lei rimase a vivere da Pattie ma Justin si trasferì da me.

 

E tutti vissero felici e contenti.


Oh..è finita. Con questo vi volevo ringraziare per tutte le recensioni,per i commenti e per tutto. Si,beh..spero seguiate anche la seconda storia che sto scrivendo e che cercherò di pubblicare a poco.
Un bacio..
#Inna. <3

 

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