Sbagliata ossessione d'amore.

di HarryJo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #oo1, Molla d'amore. ***
Capitolo 2: *** #oo2, Terribilmente sbagliato. ***
Capitolo 3: *** #oo3, Morbosa ossessione. ***



Capitolo 1
*** #oo1, Molla d'amore. ***


Sbagliata ossessione d’amore.

 

 

 

#001: Molla d’amore.

 

Pansy era sempre stata innamorata di Draco, e questo si sapeva. Il suo amore – definito alcune volte addirittura come una morbosa ossessione – non aveva mai vacillato. Si sentiva sempre attratta da lui allo stesso modo.

Lui aveva provato a scostarsi, aveva provato anche a stare lì. Aveva provato a toccare il fondo, lei lo sapeva. Lei c’era, anche se lui l’allontanava. E poi la riprendeva.

Come una molla, la distanza tra loro era come una molla nelle mani di Draco. La lanciava, e Pansy andava con lei, lontana da lui, offesa e ferita. E poi la ritirava su e lei si incollava a lui ed insieme riuscivano a rialzarsi dalle batoste del mondo.

Parecchie persone la compativano. Tutti vedevano che Draco non la amava, e si chiedevano come mai lei non riuscisse a capirlo.

Ma Pansy lo sapeva che lui non avrebbe mai ricambiato il suo amore. Tutte le volte che gli stava accanto, che la baciava, che la possedeva, sentiva sempre un distacco. Come se tra loro ci fosse una spessa barra di vetro, a dividerli e a impedire che sbocciasse un sentimento vero.

Eppure non aveva perso la speranza. Continuava a lottare, graffiando con le unghie quella parete, sperando un giorno di farla venire giù, per buttarsi al collo di Draco e sentire, finalmente, anche l’altra faccia dell’amore.

Quando arrivò quel giorno lei quasi non riuscì a crederci.

La Battaglia di Hogwarts l’aveva distrutto.

Il suo orgoglio Serpeverde, che giorno dopo giorno si era fatto più rado, era del tutto svanito. Sentiva su di lui le macchie della colpa, della paura. E il suo muro impenetrabile si era ormai sgretolato del tutto, insieme alle sue convinzioni.

Pansy, sicura, gli era andata incontro, ancora una volta, decisa ad aiutarlo. Ma non ci fu bisogno di insistere, perché lui aveva davvero bisogno di lei. Era scoppiato e le aveva raccontato ogni cosa, liberandosi, lasciando che le parole uscissero dalla sua bocca e che il loro peso svanisse insieme a loro, nell’aria.

Lei lo ascoltava, accarezzandogli i capelli biondi, e piangendo accanto a lui. Ma era felice, perché finalmente era riuscita a fare qualcosa per lui. Si sentiva importante.

Era sicura di averlo sognato, eppure ogni mattina al suo risveglio dopo quel giorno aveva sempre trovato Draco accanto a lei, che la stringeva come solo lui sapeva fare.

Fino a quel giorno.

 

Quando si era svegliata aveva trovato Draco già sveglio, che si stava rivestendo e sembrava pronto ad andarsene dalla loro culla d’amore.

« Te ne vai già? » gli aveva chiesto, con un tremito.

« Sì, Pansy. Devo andarmene » aveva risposto serio lui.

« E quando tornerai? »

« Non lo so se tornerò ».

Cinque parole che sconvolsero tutta la vita di Pansy in meno di un secondo.

« Come non lo sai? Che stai dicendo? »

Non capiva. O forse non voleva capire.

« Pansy ho approfittato abbastanza di te. Lasciami andare ».

Il suo tono non ammetteva repliche. Era di nuovo freddo, distante anni luce da lei, che intanto sentiva il suo cuore spaccarsi in mille frammenti, che cadevano silenziosi in quel letto solitario.

« Addio » aveva detto, prima di richiudersi la porta alle spalle.

E la molla si spezzò.

 

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Capitolo 2
*** #oo2, Terribilmente sbagliato. ***


 
#002: Terribilmente sbagliato.


 
Draco si sentiva fuori luogo. Sapeva che non era quello il suo posto.
Mentre si stringeva la cravatta, continuava a guardarsi allo specchio e a chiedersi perché stava facendo quel passo.
Lui non amava Asteria. Certo, era un ottimo partito, la sua famiglia era particolarmente benestante e forse sarebbe stato un bene anche per lui vivere accanto ad una donna così. Ma ne valeva davvero la pena? Far finta di amare qualcuno?
Era davvero così importante la posizione della società?
Una voce dentro all’orecchio, che sembrava risuonare come quella di suo padre, gli sussurrava: « No, Draco. Non è importante, è essenziale ».
Ma non ne era così convinto.
Quando Asteria lo raggiunse vicino al Magiprete, Draco si sentì in trappola. Come se la sua vita dipendesse da quel sì. Come se tutto quanto fosse sbagliato, terribilmente sbagliato.
« Draco Malfoy, vuoi tu prendere Asteria Greengrass come tua moglie, per amarla ed onorarla… »
 
« Draco! »
La voce di Pansy riecheggiava per i corridoi di Hogwarts, mentre lo raggiungeva prendendolo a braccetto.
« Che vuoi? » le aveva risposto, brusco.
« Stasera hai voglia che io venga da te? » gli aveva chiesto con voce maliziosa.
« Per onorare i miei attributi? » aveva ghignato.
« No, per amarli» le aveva risposto.
E lui non aveva capito la differenza.
 
«… in salute e in malattia… »
 
« Stai bene? »
« Mi ha appena graffiato un Ippogrifo, come puoi anche solo pensare che io stia bene? »
Il suo tono era sempre così scontroso quando lei si preoccupava per lui.
« Scusa » aveva abbassato gli occhi arrossendo. « Se hai bisogno di qualcosa chiamami » ed era scappata via, lasciandogli accanto al letto una scatola di bignè.
Non si era mai sentito più triste nell’essere da solo.
 
«… in ricchezza e in povertà… »
 
« Pansy, non ho più niente… Vattene » singhiozzava, mentre lei gli accarezzava distrattamente i capelli.
« A me non importa » gli aveva risposto sicura, sebbene alcune lacrime le rigassero il viso. « Io non me ne vado, Draco ».
« Ti converrebbe » aveva ribattuto lui, freddo.
« Non credo. Non mi conviene nulla che non sia stare con te. E non sarà l’esito di una stupida Battaglia a farmi cambiare idea ».
Non l’aveva mai vista così determinata, e per la prima volta l’aveva baciata senza pensare solo a divertirsi.
 
«… finché morte non vi separi? »
Tutti lo guardavano, mentre lui non riusciva più a vedere il volto di Asteria.
Avrebbe sposato una persona che non sapeva nulla della sua vita. Che non avrebbe mai amato, nemmeno per un secondo. Figurarsi fino alla morte.

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Capitolo 3
*** #oo3, Morbosa ossessione. ***


#003: Morbosa ossessione.
 
Pansy era sempre stata innamorata di Draco, e questo si sapeva. Il suo amore – definito alcune volte addirittura come una morbosa ossessione – non aveva mai vacillato. Si sentiva sempre attratta da lui allo stesso modo.
Proprio per questo Pansy non era andata al matrimonio.
Non avrebbe mai potuto sopportare di vedere l’uomo che amava da sempre mentre sposava un’altra donna. Una donna che a mala pena conosceva.
Si sentiva ingannata, tradita… Ma ancora innamorata, come la prima volta.
Le lacrime le percorrevano il viso, come se volessero tracciare una linea indelebile del suo dolore. Sembrava non avessero una fine.
Il sole ormai stava per tramontare, e dalle finestre della camera giungeva una luce sempre più debole, come lo era lei.
Aveva creduto che ormai lui fosse suo. Che potessero stare insieme, coronare il loro amore, sposarsi, viversi.
Ma poi si era resa conto che, anche se fosse successo, non avrebbero coronato il loro amore, ma solo il suo.
Illusa, col cuore spezzato. Non era rimasto nulla di lei. Era convinta che niente avrebbe mai potuto più farle tanto male.
Ma quando la porta si aprì e vide Draco, ancora vestito per il matrimonio, sulla soglia, si ricredette. Quello era ancora più doloroso. Non era più suo, anche se non lo era mai stato.
« Pansy… » La sua voce era ancora seducente, e trasmetteva in lei una scarica di emozioni che avrebbe dovuto presto dimenticare.
« Malfoy ». Non lo aveva mai chiamato per cognome, ma il disprezzo portava a quello. Disprezzo per il suo amore, non per lui. « Congratulazioni. Com’è andato il matrimonio? »
Non sapeva quando aveva imparato a diventare così fredda e imperturbabile, ma era stanca di fargli vedere quanto potere esercitava su di lei.
« È… Andato » si limitò a dire lui.
Il silenzio li avvolse, mite, quasi crudele. In quella stanza, dove il loro amore era sbocciato, dove sembrava tutto perfetto.
« Posso restare qui stanotte? » le chiese, un po’ titubante.
Lei lo guardò stupefatta, non riuscendo a credere alle sue parole.
« Come, scusa? »
« Posso restare qui stanotte? » ripeté lui, incapace di dare altre spiegazioni.
« Non credo che tua moglie approverebbe » gli rispose, gelida.
Si sentiva presa in giro, ancora una volta. Forse non sarebbe mai uscita dalla sua giostra infernale.
« Non ho una moglie, non ancora almeno » le rispose, abbassando gli occhi.
Pansy sgranò gli occhi, e automaticamente guardò la sua mano. Non portava alcun anello. Forse allora, diceva la verità.
« Avete rimandato il matrimonio? » domandò, cercando di rimanere tranquilla.
« No » scosse la testa lui. « L’abbiamo annullato ».
Pansy non riuscì più a dire nulla.
Draco le si avvicinò e si sedette sul letto accanto a lei.
« Io voglio te » le disse, guardandola negli occhi con decisione.
Il cuore di Pansy sembrava voler uscire dalla prigione del petto e voler raggiungere quello di Draco. Non si era mai sentita più felice in vita sua.
« Allora resta, e non andartene più » lo minacciò, accogliendolo tra le sue braccia.
E finalmente quella morbosa ossessione fu ripagata.







{ Spazio HarryJo.
Eccomi qui, ho finalmente postato anche l'ultimo capitolo di questa storia.
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto anche il finale. Ringrazio di cuore chi ha avuto la pazienza di leggermi e recensirmi qui, vi sono davvero molto grata per questo.
Ricordo che la flash si era classificata Sesta al "Il pirata, la prigioniera e la dama di compagnia - Contest" di MedusaNoir, vincendo il premio Emozioni e il premio Pansy.
Vi ringrazio se mi lasciate una recensione anche qui,
A presto con qualcos'altro,
Erica :3

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