The beating of our hearts.

di nowtellmeastory
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qualcosa sta per cambiare. ***
Capitolo 2: *** READY? GO! ***
Capitolo 3: *** Quell'incontro.. ***
Capitolo 4: *** Nice to meet you! ***
Capitolo 5: *** Was it a dream?! ***
Capitolo 6: *** E poi vidi quegli occhi. ***
Capitolo 7: *** Sotto lo stesso cielo. ***
Capitolo 8: *** Free. ***
Capitolo 9: *** Dreams. ***
Capitolo 10: *** Destino? ***
Capitolo 11: *** Vecchie ferite. ***
Capitolo 12: *** Love is our resistance. ***
Capitolo 13: *** Bacio al sapor di stelle. ***
Capitolo 14: *** Good Morning! ***
Capitolo 15: *** Chocolat. ***
Capitolo 16: *** Hurricane. ***
Capitolo 17: *** Open your eyes. ***
Capitolo 18: *** I can feel your Heartbeat. ***
Capitolo 19: *** Ti insegnerò ad amare. ***
Capitolo 20: *** Save me. ***
Capitolo 21: *** Attack. ***
Capitolo 22: *** Dear Sonia. ***
Capitolo 23: *** Cante per me. ***
Capitolo 24: *** Hey, I love you! ***
Capitolo 25: *** Nuove conoscenze. ***
Capitolo 26: *** Far away.. ***
Capitolo 27: *** Oh! Shit! ***
Capitolo 28: *** Preparati al peggio. ***
Capitolo 29: *** We're the victims of ourselves. ***
Capitolo 30: *** Non è una questione di fortuna, ma solo di tempo. ***
Capitolo 31: *** Let me sing! ***
Capitolo 32: *** Return?! ***
Capitolo 33: *** Il regalo mio più grande. ***
Capitolo 34: *** The only hope. ***
Capitolo 35: *** Il mio cuore ti basta? ***
Capitolo 36: *** Farò a pugni contro il muro per averti ancora qui. ***
Capitolo 37: *** Special pages. ***
Capitolo 38: *** Happy (?) ***
Capitolo 39: *** 6277. ***
Capitolo 40: *** Bleeding Love. ***
Capitolo 41: *** E stavo attento a non amare, prima di incontrarti. ***
Capitolo 42: *** Someone like you. ***
Capitolo 43: *** Epilogo: Where the streets have no name. ***



Capitolo 1
*** Qualcosa sta per cambiare. ***


Tu che sei qui, sappi che ti amo, a prescindere u.u
Hahaha iniziamo bene :D
Questa FF non era in programma, proprio no.. ma quando hai una passione.. è meglio fare qualcosa per farla rimanere impressa.. nel mio caso, scrivere di essa.
Spero l'apprezzerete, per me è importante!
Un bacio a tutti :3

Alle 6:00 suonò la sveglia, ma pigra come sono, mi alzai un'ora dopo.
"Ohmmerda! Alle 9:00 devo essere in aereoporto altrimenti col cavolo che vado in vacanza!!"

...Eh già.. era finita da poco la scuola, e volevo tornare a Torino, la città che tanto amo e che sento mia, anche se non ci abito.
Ci andai da piccola e me ne innamorai da allora, ma non avevo possibilità di andarci visto che lì non ho nessuno, e io sono minorenne.
Mi capitò, quell'anno a scuola, di conoscere una ragazza, nonchè una delle ragazze del mio gruppo, le mie migliori amiche, che lì ha dei parenti, e ci sarebbe andata per tutta l'estate, per allontanarsi da tutto, e prendersi del tempo per sè..
Lei sapeva del mio desiderio di tornare lì, e quando mi disse che sarebbe partita, mi fece la proposta di partire con lei, siccome c'era un posto in più nella sua stanza e aveva trovato dei biglietti aerei scontatissimi mesi prima.
Quando mi diede la bella notizia, i miei occhi presero la luce di un diamante e mi catapultai a casa per parlarne con i miei.
Dopo mezza giornata di compromessi e faccine dolci, un papà poco convinto e una mamma ormai senza forze a causa di tutto il fiato sprecato per gli avvertimenti, mi diedero l'ok per partire con le solite frasi fatte:

"Sonia, dovrai chiamarci tutti i giorni, e se ti chiameremo noi, guai se non rispondi! Ti raccomando, sempre vicino a Laura e ringrazia i suoi parenti per l'ospitalità!"

"Si mamma.. prometto che sarò brava, ma ho quasi 16 anni, non dovresti preoccuparti così tanto, insomma, so badare a me stessa adesso, e poi conosco Laura da tanto tempo e tu ti fidi di lei, sono in ottima compagnia!"

"Sonia, sta' attenta.."

"Si mamma. Grazie per quello che state facendo, lo so che è difficile, ma fidatevi, andrà tutto bene!"

E tra qualche lacrima e molta confusione data dalla gioia, feci una corsa in camera mia per telefonare a Laura e dovetti prendere un grosso respiro per non svenire mentre le dicevo ciò che dovevo dirle, mi tremavano le mani mentre facevo il numero sul cellulare:

"Cazzo Laura si! Hanno detto si!! Prepara i bagagli, tra due settimane saremo INSIEME a Torino!!"

"Sonia non posso crederci! Davvero verrai con me?? Hanno detto si?!?! Ma è stupendo!! Vado a dirlo ai miei e poi avviso i miei zii per far preparare l'altro letto in camera mia! TI AMO!"

"Anche io dolcezza, a domani!"



Prima di andare a dormire, guardai la mia collana, quella speciale, quella con la Triad, quella che porto sempre, il mio segno di riconoscimento, ma nonostante la sicurezza che mi infondeva quel simbolo.. quella notte non riuscii a dormire.. ero troppo eccitata, e il giorno dopo abbracciai Laura così forte tanto da stritolarla, e lei fece lo stesso. Quelle due settimane passarono lente, sembrava che il giorno della partenza non volesse arrivare, eppure arrivò, caldo, frenetico, e con un pizzico di malinconia.
Ma questo non è niente, perchè non avrei mai pensato a cosa sarebbe potuto succedere dopo il mio arrivo a Torino..
 

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Capitolo 2
*** READY? GO! ***


Il giorno della partenza fu talmente confuso ed eccitante che a malapena ricordai di caricare i bagagli in auto, presa dalla contentezza.
Siccome mi ero alzata molto tardi, in mezz'ora dovetti lavarmi, vestirmi, truccarmi, prendere il mio mp3 ed allacciare la Triad per bene al collo per non perderla durante il viaggio.
Alle 7:30 ero sotto casa con mamma e papà ...mentre aspettavo Laura che mi venisse a prendere, e alle 7:40 lei era lì.
Caricammo i bagagli in fretta e furia, salutai mamma e papà obbligandoli a non piangere, altrimenti lo avrei fatto anche io, montammo in macchina, e strette in un abbraccio, io e Laura scomparimmo dietro l'angolo dagli occhi dei miei genitori.

"Allora Sonia, i tuoi genitori come l'hanno presa?" disse la madre di Laura che si era proposta per accompagnarci all'aeroporto, con un sorriso.
"All'inizio erano un po' incerti ma poi hanno lasciato che fossi felice" dissi al settimo cielo.
"Sono contenta per te, Laura, trattamela bene Sonia, altrimenti ti tiro le orecchie quano torni!" disse ridendo. Dio, io amo quella donna!

"Soniaaaaa, non trovi che sia il momento per quello?! Si, proprio quello!" dice Laura lanciandomi un occhiolino.
"Ah si giusto! Dai dai prendo il CD!" e presi dalla mia borsa 'This is War', la cosa più cara che avevo e che ho, e senza esitare, chiesi alla mamma di Sonia di metterlo nello stereo dell'auto, e lei ci accontentò.
Percorremmo l'autostrada in compagnia di quel CD, cantando ogni singola nota, fino a che non arrivammo a destinazione, ed io presi il CD per rimetterlo a posto nella custodia e poi successivamente nella borsa.
Dopo esserci assicurate di aver preso tutti i bagagli e le nostre cose, salutammo la madre di Laura ed entrammo nell'aeroporto, erano le 9:11, alle 10:00 avremmo preso il volo per Torino-Caselle.
Nella sala d'attesa io e Laura ci sedemmo vicine, mano nella mano, ed io poggiai la testa sul divanetto, ad occhi chiusi, toccando la Triad.

"Non mi sembra vero, con la mia migliore amica in attesa del volo per la città che amo" le dissi sorridendo.
"Credici perchè è vero tesoro mio!" mi disse convinta.
Anche lei aveva la Triad appesa al collo e per acquistare sicurezza la stringeva con la mano morendosi il labbro inferiore con una smorfia simile ad un sorriso.
"Laura, credo di amarli.."
"Chi credi di amare te?"
"I Mars, cioè si, insomma, loro pezzo dopo pezzo stanno costruendo la colonna sonora della mia vita, loro fanno parte di me.." dissi con gli occhi lucidi dalla gioia continuando a stringere il mio ciondolo.
"Lo so che li ami Sonia, li amo anche io, ma forse tutta questa passione, questo amore che abbiamo per loro, non dovrebbe essere grande a tal punto da condizionarci.. insomma.. loro sono.. diversi, dalla gente comune, loro sono.. celebrità.."
"Ma sono pur sempre esseri umani, no? Loro hanno sentimenti, amano ciò che fanno, amano gli Echelon, amano noi due.." dissi ingenuamente non dando peso alle parole, come una bambina.. si, Laura è nettamente più realista di me.
"Certo tesoro, loro amano la loro famiglia, e la loro famiglia siamo anche noi due, su questo non ci pio.." neanche il tempo di finire la frase, che un grosso altoparlante annunciò il nostro volo.
"Cosa?? Sono già le 10:00?!" Dissi alzandomi dalla poltroncina, in effetti mettendoci a parlare, non ci eravamo accorte del tempo che passava..
"Forza Sonia, facciamo mente locale: bagagli?"
"Già dentro"
"Bagagli a mano?"
"Sono qui, ci sono tutti"
"Biglietti?"
"Li ho io, sono qui"
"Documenti?"
"Sono nella tasca della mia borsa, abbiamo tutto!"

Così prendemmo i bagagli a mano e ci dirigemmo verso la navetta che portava all'aereo, e prima di salire a bordo, ci guardammo negli occhi tenendoci per mano, dicendo al'unisono con grinta: "THIS IS WAR!" 

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Capitolo 3
*** Quell'incontro.. ***


Una volta sull'aereo, ci mettiamo comode e iniziamo a chiacchierare del più e del meno, scattiamo foto, canticchiamo, guardiamo le nostre riviste, insomma, siamo serene.
L'ora passò molto in fretta, e in me che non si dica, arrivammo all'aeroporto di Torino.

..."Tu vai incontro ai tuoi zii, io resto qui e prendo i bagagli!" le dissi.
"D'accordo, ti aspetto all'uscita!"
"Ti voglio bene!"
"Anche io, ma non farmi aspettare!"

Ci salutammo ed io mi girai per andare verso il tappeto da cui sarebbero usciti i bagagli, tutto normale, se non fosse stato per il fatto che andai a sbattere contro qualcuno e mi ritrovai col sedere a terra!
Mentre ero intenta a massaggiarmi il gluteo che mi faceva male, strizzo un occhio e dico con rabbia:
"Ehi, ma chi ti ha insegnato a camminare eh?!"
"Scusami, andavo di fretta!"
"Si certo, e questa è una scusa per investire la gente??"
"Ripeto: ero di fretta" dice sorridendo porgendomi la mano per aiutarmi.
"Fa niente.." dico staccando lo sguardo dalle mie gambe e prendendo la sua mano.
Solo allora lo guardai in viso, e mi accorsi che aveva delle labbra magnifiche, un sorriso splendido, e un po' di barbetta che gli dava un aspetto davvero sexy. Beh.. riuscii a vedere solo questo, dato che aveva in testa una specie di cappello e occhiali da sole molto grandi e scuri, che coprivano il colore degli occhi.. comunque sia.. in quel momento non capii più niente..
Non lo conoscevo.. non sapevo nulla di lui.. eppure c'era qualcosa di familiare in quella figura, poco più alta di me eppure così possente..

La prima cosa che mi venne da domandargli fu: "Quanti anni hai?"
Bella cretina che sono, neanche 'come ti chiami' no, 'quanti anni hai???' pensai subito dopo imbarazzata.
"Ahm.. abbastanza per ritenermi adulto, direi, a meno che 40 non siano pochi!"
Rimasi lì imbambolata a fissarlo fino a che non mi ricordai dei bagagli..
"I BAGAGLI! CAZZO MI SONO SCORDATA DEI BAGAGLI!!" Esclamai preoccupata.
"Aspetta, ti aiuto io!"
"No.. non preoccuparti, posso farlo da sola, sta' attento solo al prossimo incontro che fai, che non sia disastroso come il nostro!" gli dissi scappando via.
"Oh.. ahm.. allora ciao..!" sentii dire in lontananza.

Ero sicura di non aver perso niente nell'incontro-scontro col tipo misterioso, ma dovetti ricredermi appena raggiunsi Laura con i bagagli.
"Mio Dio ci hai messo un'eternità Sonia! Iniziavo a preoccuparmi!"
"No è che ho avuto un piccolo contrattempo.. tutto ok..allora, dove sono i tuoi zii?"
"Non li vedo ancora, ah, eccoli, sono lì! ZIA! ZIO! SIAMO QUI!" disse salutando con la mano in mezzo alla gente.
Mentre salutavo gli zii di Laura e lei faceva lo stesso, avevo una strana sensazione, ma credendo fosse solo felicità, non diedi tanto peso alla cosa.. solo salendo in macchina, toccandomi il collo, mi resi conto che mi stava venendo un infarto.

"OHMMERDA LA TRIAD!! NON HO PIU' LA TRIAD!!" Sussurrai a Laura terrorizzata.
"Come hai fatto a perderla??" mi disse incredula.
"Io.. non lo so.. magari quando ho incontrato quell'uomo.."
"Quale uomo?!"
"E' una lunga storia, a casa ti spiego.."

E così dicendo.. abbassai lo sguardo pensando all'unica cosa che era in grado di darmi sicurezza, e al fatto che ormai non l'avevo più...
 

Un incontro del genere?! Ma magari! è.é

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Capitolo 4
*** Nice to meet you! ***


Più ci allontanavamo dall'aeroporto e più mi sentivo triste.. non sapevo come avevo fatto a perdere la cosa più preziosa che possedevo..

"Forza Sonia! Ne prenderai un'altra, o ti do la mia se vuoi, che ne dici?"
..."Ma no dai Laura, so quanto è importante, non ti chiederei mai di rinunciarci.."
E fra mille pensieri e tanta tristezza per lo sconvolgente modo in cui era iniziata la vacanza, arrivammo a casa. Il tempo di darci una mano con i bagagli e gli zii di Laura dovettero scappare a lavoro, che li avrebbe trattenuti fino a sera: loro lavorano in un'industra anti-infortunistica e ciò li porta spesso a lunghi viaggi, anche all'estero, infatti non ci saremmo sorprese se ci avessero dato la notizia di un'imminente partenza.
Così andammo a salutarli fuori dalla porta e mentre loro svoltavano l'angolo tirai un sospiro di sconforto e feci il musetto, un mio vizio.
Neanche il tempo di rigirarci, sentiamo un auto che si avvicina al cancello della casa, e successivamente un campanello suonare.

"Chi è?" disse Laura andando verso il cancello.
"Ahm.. io.. non dovrei essere qui ma devo dare una cosa alla ragazza con i capelli lunghi e ricci!" disse questa persona, che da lontano dovevo ancora identificare..
'Cosa? Ma io qui non conosco nessuno! Come è possibile che sia qui per me?' intanto pensavo.
"Sonia! Vieni fuori! C'è qualcuno qui che ti vuole!"
"Arrivo!"
"Si chiama Sonia la ragazza?"
"Ohw.. si, è.. è la mia migliore amica.. ma tu chi sei scusa? Come sai che lei è qui?"
Intanto arrivai io e subito appena mi avvicinai capii che quello era l'uomo dell'aeroporto.
"Ehi.. ma tu che ci fai qui?"
"Ecco.. non prendermi per maniaco nè per un malintenzionato.. quando sei scappata via per i bagagli, ho trovato questa a terra, devi averla persa quando sei caduta, e ci tenevo molto a ridartela, perciò ti ho seguito e mi sono messo in macchina facendo il vostro stesso tragitto.." disse riferendosi anche a Laura.
In tutto questo, Laura, ci guardava confusa cercando di capirci qualcosa.
Lui allungò la mano verso me chiusa a pugno, poi la aprì, e sotto i miei occhi, ricomparve la mia amata Triad.
Non sapevo se baciarlo o saltargli addosso per la felicità, e presa dal dubbio, gli sfoggiai uno dei miei migliori sorrisi facendomi gioiosa in volto dicendo:

"Grazie!! Oddio non sai quanto ero in ansia, come posso ringraziarti??"
"Beh.. ad esempio non sconvolgendoti.."
"Sconvolgermi di cosa?"
"Piacere, io sono Shannon, il batterista dei Thirty Seconds to Mars, sono qui con il resto del gruppo a Torino per l'estate, mi andava un po' di girare per una città che non si trovasse in America.." disse togliendo cappello e occhiali da sole, riporgendomi la mano per presentarsi definitivamente.
Rimasi lì a bocca aperta e con gli occhi sbarrati mentre Laura portava le mani in viso a causa dello stupore, ma cercammo di rimanere 'con i piedi per terra' per non attirare l'attenzione di tutto il vicinato..

"Oh.. tu.. i Mars.. la mia Triad.. CAZZO NON CI CREDO!" Dissi a Laura ormai presa dalla tachicardia.
"Per favore ragazze.. così mi fate sentire a disagio.. e poi.. oh porca puttana ci sono i fotografi!!" disse preso dall'agitazione.
"Entriamo dentro, SVELTI!" Disse Laura cercando di riprendersi.
Con una corsa filammo in casa e abbassammo le tende, c'era un caldo infernale.

Shannon, Shannon Leto, in casa nostra, intento a guardare dalla finestra che i paparazzi se ne andassero, mentre io e Laura scuotevamo le teste guardandoci negli occhi non potendo credere all'accaduto.
Sangue freddo, ecco cosa ci voleva.
 

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Capitolo 5
*** Was it a dream?! ***


Sangue freddo? Fosse facile!
Non sapevo cosa fare! Tanto meno Laura che poveretta, non sapeva se sognava o era desta.

"Oh.. potremmo chiamare la polizia?" dissi.
"No non preoccuparti.. non sono molti.. e poi penso che avranno capito che non rilascio nulla per oggi.."
infatti pian piano si dissolsero uno alla volta di fronte alla casa, e così ritornò tutto 'normale', si fa per dire.
Lui si allontanò dalla finestra ormai tranquillizzato e si mise a guardarci:
"Allora.. per quello che ho capito, siete qui in vacanza anche voi, da dov'è che venite?"
"Roma" disse Laura.
"E' una bella città, davvero! Ci sono stato un po' di tempo fa con mio.."
*squilla il cellulare*
"..fratello, eccolo, è lui, scusate un attimo!"
"Fa' con comodo!" gli dissi, così lui si allontana di pochi metri per parlare con Jared.

"Perchè non mi hai detto che hai incontrato SHANNON LETO in aeroporto?!?!" sussurra frettolosa Laura.
"Perchè non sapevo che fosse Shannon Leto! E' lui l'uomo di cui ti ho accennato in auto, ma non sapevo fosse lui, l'hai visto, si è presentato completamente poco fa di fronte ai nostri occhi!" le risposi.
Intanto Shannon riaggancia col fratello e si avvicina..
"Ahm.. Jared mi ha detto che stasera vorrebbe andare in giro per locali con me e Tomo, ecco.. che ne dite se.. potreste venire con noi! Eh?"
"Oh.. io non saprei.. cosa diciamo ai tuoi zii Laura?"
"Aspetta che li chiamo.. mi inventerò una scusa.."
e così è lei stavolta ad allontanarsi per parlare con la zia o lo zio..

"Non sarà male! E poi non mangiamo nessuno, che ne dici?" disse ridendo.
"Sarei davvero felice di venire con voi, davvero..!" sorrisi.

*Laura*
"Zia? Zia stasera a che ora tornate?"
-"Tesoro.. penso tardi.. come va a casa, tutto bene, Sonia?"
"Si è tutto ok, volevo chiederti una cosa.."
-"Dimmi!"
"Ecco, siccome Sonia non conosce bene i posti e soprattutto non conosce gente, pensavo stasera di portarla  fare un giro, che ne dici? Tanto ho la copia delle chiavi di casa, non vi disturberemo se faremo un POCHETTINO tardi.."
-"Laura.. ricorda che Sonia è sotto la nostra responsabilità.."
"Lo so zia, ma staremo attente, e poi io la conosco bene la città!"
-"E va bene.. ricorda solo che noi sicuramente torneremo dopo che voi sarete uscite, e quindi di spegnere tutte le luci e chiudere bene porta e finestre.. d'accordo?"
"Grazie zia! Sei la migliore! Ti voglio bene, ci vediamo al nostro ritorno!" OOOOLEE'! PERMESSO ACCORDATO!

Intanto io parlavo con Shannon..
"Ah e così siete finiti in punizione?! Hahahahaha! Eravate tremendi!" ..stavamo prendendo confidenza.
"Allora Laura, cosa ci dici?" le dissi vedendola arrivare.
"Vi dico che stasera SI VA A CONOSCERE I THIRTY SECONDS TO MARS!" ci disse con un sorriso a trentadue denti!
"Perfetto ragazze! Allora facciamo così, ora che so dove trovarvi, vi vengo a prendere più o meno per le 22:00, d'accordo?"
"D'accordissimo! Vado a scegliere il vestito!" disse Laura correndo al piano di sopra.
La guardavo ridendo, era così buffa! Lei, che è sempre così realista!
Non mi accorsi che Shannon aveva avvicinato il suo viso ai miei capelli e mi sussurrava: "Metti la Triad stasera, altrimenti mio fratello non crederà a come ti ho conosciuta!" e mi sorrise.
"Va.. va bene, la metterò!" gli risposi un po' impacciata.
"A stasera!.. Sonia!" ed uscì.
 
Was it a dream?!

 

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Capitolo 6
*** E poi vidi quegli occhi. ***


..Cazzo, un appuntamento con i Mars, pensai quando Shannon chiuse la porta.
E poi mi aveva sussurrato di indossare la Triad in quel modo così dolce e scherzoso.. non capivo più niente..
Ma dovetti frenare le fantasie perchè Laura aveva messo a palla il mio CD e c'era troppo casino per far spazio ai pensieri, così salii di sopra e la trovai che cercava un vestito da mettere.

"Laura! Cos'è sto disordine?!"
"Cosa dici? Vestito o completo? Gonna o jeans? Chiaro o scuro?"
"Ma dai.. è solo.. un'uscita! Insomma, stai tranquilla!"
"Sonia sveglia! Ti rendi conto chi ci verrà a prendere stasera per uscire?? Te ne rendi conto??"
"Si che me ne rendo conto, ma dobbiamo essere naturali, insomma, così davvero li metteremmo a disagio!" Le dissi prendendole la mano e facendola sedere sul letto con me.
"Sonia.. lo so, ma cavolo, pensaci.. a quante Echelon capiterebbe questa occasione eh? Quante sono state fortunate come noi? E pensa che è nato tutto dalla tua collana! E' stata troppo casuale come cosa.. e non possiamo non sfruttarla al massimo, io voglio divertirmi, soprattutto sapendo che è l'unica volta che posso farlo con i miei idoli, i miei Dei in terra, per favore.. divertiti anche tu! Non pensare a tutto ciò che verrà dopo.. dobbiamo vivere il presente!" E mi sorrise mostrando le bellissime fossette.
"Sai cosa ti dico? ALZA QUEL FOTTUTO VOLUME E SCEGLIAMO IL PIU' BEL COMPLETO DA METTERE! STASERA CI DIVERTIAMO!" A quel punto, si, mi aveva convinta, non c'erano scuse che reggevano.

No no no no
I will never forget
No no
I will never regret
No no
I will live my life

No no no no
I will never forget
No no
I will never regret
No no
I will live my life

Su quel pezzo di CTTE, ci sfrenammo alzando i pugni e saltando sul letto, ci sentivamo libere, felici, ci sentivamo ECHELON.. e tra qualche balletto e qualche salto, riuscimmo a scegliere i vestiti per la serata.
Lo stomaco chiuso per via ell'emozione ci impedì di mettere qualsiasi cosa in bocca, così passammo il pomeriggio a chiacchierare con la loro musica da sottofondo e in alternativa un po' di cazzate estive che si vedono in TV.
Scese la sera, scattò l'ora X. Una alla volta ci infilammo in bagno e facemmo una doccia, asciugammo i capelli e li mettemmo in piega, lei una stiratuta perfetta, io ricci come sempre. Ci vestimmo.

"Ho il presentimento che stasera la signorina Sonia farà girare un paio di teste!"
"Non è vero! Dai, secondo te con tutte le bone che ci saranno stasera penseranno a me?!"
"Guarda che l'invito lo abbiamo avuto noi, non 'le bone' come dici te!"
"Sarà.. ma poi scusa, l'hai detto tu, l'importante è divertirsi no?" E ci mettemmo a ridere canticchiando con convinzione 'Attack' di fronte all'enorme specchio in bagno.
Alle 22:06 Shannon arrivò con la sua auto nera lucida da fare invidia a chiunque, appena Laura lo vide si catapultò da me e disse:
"E' qui! Dai sbrigati, scendiamo!"
"Si sono pronta, arrivo!"
Così chiudemmo finestre e porte e uscimmo dal cancello per andare da Shannon.
Salimmo dietro per stare vicine, lui ovviamente era alla guida.

"Buonasera ragazze, complimenti, siete splendide!" Si girò per guardarci.
"Ma figurati.. i primi stracci che abbiamo trovato nell'armadio!" disse Laura ironicamente, e scoppiammo a ridere.
"Immagino!" Disse lui, e si unì alle nostre risate.
"Allora, cosa volete fare stasera? Avete preferenze?"
"Veramente no, seguiamo voi!" Risposi.
"Bene, ci sarà da divertirsi!" Replicò.
"Ne siamo sicure, e poi, chi è che non si divertirebbe con i propri idoli?!" Disse convinta Laura.
 Arrivammo ad una specie di locale piuttosto tranquillo, giusto perchè era il nostro punto d'incontro, Shannon scese e da vero cavaliere ci aprì la portiera che dava sull'entrata del locale. Scese prima Laura che si mise vicino a lui, e poi io, un po' incerta, ma con un sorriso enorme.
Mi girai verso l'entrata ed alzai lo sguardo, e quella fu la prima volta che incrociai gli occhi del Re di Marte, Jared Leto.

 

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Capitolo 7
*** Sotto lo stesso cielo. ***


Questo capitolo è un po' corto lo so, ma ho poco tempo stasera e quindi mi dispiace se è venuto così D:
Vabbbbuono, tanti baci a tutti quelli che seguono la mia FF :3


In un primo momento rimasi lì impalata a fissarlo mentre ridacchiava con Tomo mentre Shannon e Laura gli andavano incontro, ma ovviamente non potevo restare lì, era il momento di conoscerlo.

"Jared! Tomo! Vi presento due mie.. amiche! Sonia e Laura, le ho incontrate in un modo particolare, ebbene, Sonia stamattina è arrivata da Roma ma ha perso la Triad in aero...porto all'arrivo scontrandosi con me, e io beh.. gliel'ho riportata a casa seguendo la loro auto, e così ho conosciuto anche Laura, anche lei è una Echelon!"
"Oh, piacere di conoscervi!" Disse Tomo con uno dei suoi migliori sorrisi e abbracciandoci.
"Piacere nostro!" Rispose Laura.
"Beh si, io sono Jared, non penso che per voi sia una novità! Hahaha!" Ci disse il divo.
"Sonia" gli dissi porgendogli la mano e sorridendo timidamente.
"Complimenti, bei capelli ragazza!" Mi disse ridendo.
"Oh ahm.. grazie! Tu invece hai proprio degli occhi bellissimi.." gli risposi quasi rapita da quello sguardo.
'COSA?!?! MA QUANTO CAZZO SONO BANALE?!?!' pensai subito dopo.
"Grazie! Oh.. allora cosa volete fare? Andiamo in auto e ci facciamo un giro cercando qualche bel posto?"
"Per noi va bene" disse Tomo parlando anche per Shannon.
"Anche per noi!" replicò Laura, parlano anche per me.
"Bene! Allora tutti in auto!" E così prendemmo posto in macchina, Jared alla guida, Tomo a lato, e rispettivamente dietro Shannon, Laura, ed io. Laura parlava animatamente con Shannon, quanto erano carini, mentre Tomo era al cellulare con la propria ragazza, e Jared intento a guidare. Vedendomi un po' isolata, mi rivolse la parola:
"Quanti anni hai ragazza?"
"Tra un po' 16!"
"Eh beh.. sei un po' piccina.."
"L'età non descrive la maturità di una persona.. non trovi?"
"Già.. sei sveglia tu!"
"Abbastanza!"
"Ti va di andare a ballare?"
"Ahm.. va bene!"
"Ragazzi a voi va?"
"Cosa?" Risposero tutti in coro.
"Andare a ballare, volete?"
"Va bene! Andiamo a ballare!!" Bene, tutti d'accordo.
"Perfetto, andiamo in quella discoteca là allora..!" disse Jared indicando il locale e cercando un posto per il parcheggio abbastanza isolato per evitare possibili fotografi.
"Bene! Spostate il vostro sedere fuori dall'auto, c'è un bel cammino da fare!" ci disse scendendo dall'auto.
Ormai Shannon e Laura non si dividevano più, camminavano a braccetto mentre Tomo faceva il buffone dietro di loro ed erano tutti e tre allegri, buon per loro.
Io camminavo dietro Jared e avanti rispetto a loro, insomma, ero al centro, con le braccia incrociate sul petto per via dell'aria fresca che scatenava dei piccoli brividi lungo la schiena, avevo lo sguardo basso ed ero assorta nei miei pensieri, tranquillamente, fino a che mi sento toccare il braccio e vado a sbattere contro il petto di Jared:

"Ops! Scusami! Guardavo a terra!" gli dissi imbarazzata.
"No, figurati.. permetti?" disse prendendomi a braccetto.
"Certo!" risposi felice.
"Raccontami un po' di te, mi piace ascoltare le storie degli Echelon!"
"Beh ecco.. vivo a Roma, Laura è la mia migliore amica, sono figlia unica e per questo i miei genitori mi tartassano, avrei bisogno di più libertà ma per il momento, sto bene così.." gli dissi guardandolo negli occhi."
"Hai un ragazzo?"
"No, non sono fatta per stare in coppia, ho un carattere.. particolare.."
"In che senso?"
"Sono molto testarda. Mi arrabbio facilmente. Do il cuore e l'anima alle persone che amo ma se vedo qualcosa che non va non mi trattengo, e se mi incazzo con me è meglio non parlarci nemmeno, si rischia l'incolumità fisica! Hahaha!"
"Oddio, davvero?!"
"No, solo un naso rotto, al massimo!" E così ci mettemmo a ridere, continuando a camminare fissando le stelle. 

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Capitolo 8
*** Free. ***


Arrivammo al locale per la mezzanotte, ed era già pieno di gente, la musica a palla ci impediva di parlare normalmente, per sentirci, bisognava urlare.
Entrò prima Tomo, lo seguivano Laura e Shannon mentre Jared ed io entrammo insieme.
Prendemmo un tavolo privato e ci sedemmo aspettando che l'atmosfera si riscaldasse:

"Vado a prendere da bere! Volete qualcosa?" urlò Shan.
"Quello che prendi tu va bene!" rispose Jared.
"Anche per me!" aggiunse Tomo.
"Noi non beviamo, grazie lo stesso!" rispondemmo noi ragazze.
"Oh ma andiamo, come non bevete??" disse Jared incredulo.
"Siamo minorenni, se beviamo sono guai!" gli risposi.
"Vuol dire che questa sarà la prima volta!"
"Veramente io.."
"Ah, ah, ah" disse prendendo una pausa ad ogni sillaba mettendomi una mano sulle labbra "fa' fare a me, non te ne pentirai!"
Annuii capendo che fargli cambiare idea era impossibile, e poco dopo Shannon arrivò con le bevande.
"Ragazze, perchè non assaggiate da noi? Se poi non vi piace fa nulla, così, tanto per provare!" disse Shannon.
"Va bene, ma poi se sballiamo sono cazzi vostri! Hahaha!" disse Laura facendoci ridere tutti.
"Forza ragazza, il bicchiere non ti morde!" mi disse Jared all'orecchio per farsi sentire, così presi un sorso della roba che aveva nel bicchiere ma arricciai il naso per l'alcool che c'era dentro, evidentemente, per me era troppo forte, mentre Laura reggeva benissimo il drink di Shannon.

"Dovresti vedere la tua faccia ragazza! Hahahaha!" ridacchiò Jared.
"Ehi, io un nome ce l'ho, mi chiamo Sonia!" gli risposi alzando un sopracciglio.
"Woo eccola che caccia gli artigli! Vediamo se sai fare così in pista, forza, vieni con me!" e mi prese per mano trascinandomi per la folla, io cercavo lo sguardo di Laura, ma la persi mentre anche lei si alzava per ballare con Shan.
La canzone era 'Get Far- Free' e la gente si scatenava come non mai, percepivo la loro energia, allora anche io iniziai a ballare con Jared che ogni tanto mi lanciava strane occhiate maliziose.
Ci stavamo divertendo, fino a che un idiota non mi prese per un polso e mi costrinse a ballare con lui, Jared non aveva visto la scena, ma appena si accorse che non c'ero più, si mise a cercarmi, io lo vedevo, ma lui non vedeva me, fino a che non prese di faccia il tipo che aveva tutta l'aria di voler litigare, era ubriaco, senza dubbio.
"Che vuoi?" disse a Jared.
"Voglio la ragazza che mi hai soffiato!"
"Se permetti, ora lei balla con me!"
"Non penso, Sonia, andiamo via!"
Stavo per prendere la sua mano ma il tipo mi prese per i fianchi e mi trattenne, dovetti far forza per andarmene.
"Ti conviene non guardarla nemmeno se non vuoi che ti rompa la faccia!" gli disse Jared abbastanza arrabbiato.

"Ti ha fatto male?"
"No, sto bene, sta' tranquillo, dai, continuiamo a ballare, ci stavamo divertendo!" gli dissi sorridendo, e lui di tutta risposta mi accarezzò le guance ormai rosse dicendo:
"Dopo ti va di uscire un po' fuori? Qui c'è troppa gente, anzi, ci sono troppi idioti!"
"Se vuoi possiamo uscire anche ora! Per me non c'è problema!"
"D'accordo! Vuoi avvisare la tua amica? Così non si preoccupa se non ti vede!"
"Si, aspetta qui, torno subito!"
E così andai a cercare Laura, ma in pista lei non c'era, allora mi dirigo al tavolo privato e.. cazzo, stava baciando Shannon, decido che è meglio non disturbarli e torno da Jared:

"Io direi di lasciarli stare!"
"Lasciarli? E' con mio fratello?"
"Già.. e penso che ne avranno per un po', dai.. usciamo noi!"
E così ci recammo verso l'uscita, ma non ci limitammo a quello, ci allontanammo dal locale e Jared mi condusse su un terrazzo abbandonato, da cui si vedeva la città:

"Ma è magnifico! Come sai di questo terrazzo?" Gli dissi mentre lui si avvicinava, io gli davo le spalle.
"L'ho notato qualche giorno fa ma andarci da solo sarebbe stato triste, no?"
"Hai ragione, è sprecato per una sola persona, meglio condividerla questa vista.."
Sentivo dinuovo freschetto alla schiena, e iniziai a stringermi su me stessa, Jared se ne accorse e disse:
"Ragazze.. volete sempre mettervi in mostra e poi finite col battere i denti!" mi mise la sua giacca sulle spalle.
"Non.. non stavo battendo i denti! E poi io non voglio mettermi mica in mostra!"
"Oh certo, ci crediamo tutti!"
"E' vero Jared!" era strano pronunciare quel nome al diretto interessato dopo tutto quel tempo passato a sussurrarlo nei sogni.

"..Comunque.. grazie per avermi portata via dal tipo, era ubriaco marcio.."
"Potresti ringraziarmi in modo diverso.." disse con voce lenta mentre poggiava le mani sui miei fianchi e avvicinava il suo viso al mio.
Ma non so per quale pazzo motivo, mi tirai indietro e presi le sue mani nelle mie:
"No"
"Cosa?"
"E' sbagliato.."
"Ragazza, non sai che possibilità hai tra le mani.."
"Ripeto: ho un nome, e poi ti ho ringraziato già.. Jared.. davvero, è sbagliato, non ho nemmeno 16 anni.."
"Bene.. allora, direi di tornare al locale.." disse deluso.
"D'accordo.." sussurrai seguendolo.
Il ritorno fu taciturno, ogni tanto solo un sorriso d'intesa, ma negli occhi di Jared si vedeva la delusione, forse lo sconvolgimento di un rifiuto, per lui, che poteva avere tutte le donne del Mondo.

Appunto, donne, non ragazze. 

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Capitolo 9
*** Dreams. ***


Quando tornammo dagli altri, facevamo finta che non fosse successo nulla, o almeno ci provavamo..
Andai a sedermi sul divanetto mentre Jared chiacchierava in piedi con Tomo, Shannon e Laura erano in pista.
Indifferenza, gelo, non sapevamo neanche noi cosa fosse successo, fino a che lui non si avvicinò e mi chiese:

"Vuoi tornare a casa?"
"Torniamo quando volete voi, per me è lo stesso.."
"Certo.. però devo dirti una cosa.."
"Sarebbe?"
"Shannon e Laura non sono qui"
"E dove stanno?!"
"Mio fratello mi ha telefonato poco fa e ha detto che sono in giro con un'altra auto, non so da dove cazzo l'abbia presa, ma Laura ha detto di non preoccuparsi per loro, tornerà a casa fra un paio d'ore.. Tomo fra un po' va via, dice che sti posti per lui sono troppo affollati, bah.. è sempre più un Santo!"
Non potevo fare a meno di ridere, il modo in cui lo diceva era troppo da divaH!
"Ehi ragazzi, io allora torno in albergo, Jared, non fare troppo tardi! E soprattutto non torturare la mia amica! L'ho conosciuta da poco ma è troppo simpatica! Ha carattere!" intervenì Tomo.
"Grazie! Anche tu sei simpatico! E poi adoro i tuoi capelli! Hahahaha!" risposi gentilmente.
"Oh andiamo Tomo, devi sposarti e ci provi con Sonia, WTF?! Andiamo, torna in albergo su!" disse Jared con ironia.
"Ma dai.. lascialo stare!" dissi abbracciando Tomo e salutandolo con un bacio sulla guancia.
"Buonanotte Tomo! E' stato un piacere conoscervi, siete davvero meravigliosi, sia tu che Shannon!"
"Anche voi lo siete, avete la testa sulle spalle, ed è questo che conta, vi voglio bene!"
E così dicendo, lasciò me e Jared soli, seduti al divanetto che ci guardavamo negli occhi.

"Beh si, a questo punto, direi che possiamo anche tornare!"
"D'accordo, usciamo dai, così prendo l'auto e torniam.. cioè, ti accompagno a casa, tu mi indichi la strada che avete fatto per arrivare ed io sarò felice di riportarti sana e salva a casa, ok?"
"Ok"

Così uscimmo e facemmo dinuovo il cammino che avevamo fatto all'inizio della serata, quando le prospettive erano ancora ottime, quando guardarlo negli occhi era un imbarazzo romantico, non gelido come ora.
Salimmo in macchina ed io non feci altro che guardare fuori dal finestrino, osservando le mille luci colorate delle strade.

"Mi dispiace" mi disse così, di punto in bianco.
"Per cosa?"
"Dai ragazza, per il mio tentativo di baciarti, mi dispiace, cercherò di non farlo più"
"Cercherai?! E poi questa è la sola e unica notte che ci vediamo, non è così forse?"
"Chi te lo dice?"
"La realtà"
Eravamo arrivati a destinazione. Lui spense il motore dell'auto e tolse la cintura di sicurezza, lo feci anche io.
"Ascoltami bene" disse prendendomi il viso tra le mani "io non credo a quella che tu chiami 'realtà', se una cosa deve succedere, prima o poi succede, e se ti dovrò avere, beh.."
Scansandomi irritata gli dissi con una risata isterica:
"Leto, la convinzione ti uccide."
"Può essere"
"Bene. Può essere. Ma io ora sono arrivata a casa e Laura.. Laura! Laura ha le chiavi di casa! Merda io l'ammazzo! Ed ora come faccio?! Sono le 3:00 non posso svegliare i suoi zii! Cazzo ora mi tocca aspettarla fuori fino a che non torna!"
"Ti faccio compagnia! Siamo a pochi metri da casa, se arrivano noteranno di sicuro l'auto, restiamo dentro fino a che non li vediamo poi potrai anche andare. Anche perchè non ti lascerei mai da sola qui fuori, non si sa mai cosa può accadere"
"Non sono una bambina, e poi arriveranno a breve.. puoi anche andare se vuoi"
"Non ci penso nemmeno, ragazza"
"Sonia! MI CHIAMO SONIA! E comunque.. se proprio insisti, a me i tacchi fanno male, quindi salgo dietro e mi stendo, e mi porto anche la tua giacca, Mr. Leto!" gli dissi con nonchalance.
"Fa' pure con comodo, io resto qui avanti e aspetto che mio fratello e la tua amica tornino."
Così salii dietro a mi stesi di lato, con la schiena rivolta agli schienali posteriori e la testa dal lato del passeggero, così che potevo guardare Jared e ciò che faceva.
"Qual'è la tua passione?" mi chiese, guardando in avanti.
"Cantare, mi piace cantare."
"Genere?"
"Mi prendi per il sedere Jared?!"
"No, davvero, che genere?"
"Il vostro!"
"E non hai altre band o cantanti preferiti?"
"Non direi.. oltre a voi vado molto a random su cosa ascoltare.. basta che il genere sia quello.."
"Capisco.. vorrei sentire come canti."
"Scordatelo."
"Perchè??"
"1- Mi vergogno. 2-E se poi non ti piaccio?! Lasciamo perdere."
"Un giorno mi farai sentire come canti, ci puoi giurare."
"Io non penso."
"Io dico di si."
"No."
"Si!"
"No!"
"Si!"
"No"
"Si!"
"La pianti?!?! Sei insopportabile!"
E così dicendo con un salto me lo ritrovai addosso, mi aveva bloccato i polsi e non avevo la forza per muovere le gambe, la giacca era scivolata giù.
Si avvicinò alle mie labbra e sussurrò in modo irresistibile:
"Tu canterai per me."
"Io canto per me stessa."
"I'm a ghost.. you're an angel.." mi cantò sussurrando all'orecchio.
"Lasciami andare Jared.." gli dissi cercando di evitare il suo sguardo.
In quel momento arrivarono Shannon e Laura, sentimmo il rumore dell'auto, così spinsi all'indietro Jared che mi aveva lasciato libera, presi la mia roba e scesi dall'auto.
Lui mi seguì con in mano la sua giacca.
"Hai dimenticato la giacca!"
"Non l'ho dimenticata, è tua!"
"Tienila, io non ne ho bisogno."
"Ascolta, se intendi lasciarmi la tua giacca come fosse un 'autografo' hai sbagliato. Questa notte è stata un sogno, e dei sogni, la mattina dopo, non rimane nulla."
"Chi ti ha detto che non verrò a riprenderla? La strada l'ho imparata."
"Jared Leto, non so come facciano gli altri a sopportarti."
"Abitudine."
Intanto si avvicinarono Laura e Shannon, si salutarono con un bacio sulla guancia, secondo me non avevano capito che già li avevo scoperti, e poi Laura salutò Jared con un abbraccio, io abbracciai Shannon e con incertezza anche Jared.
"E' stato favoloso. Grazie ragazzi, non avrei mai immaginato di vivere una notte così." disse Laura quasi con le lacrime agli occhi.
"Di niente.. spero di rincontrarvi un giorno!" rispose Shan.
"Anche io!" Intervenne la divaH.
"Bene.. allora noi andiamo.. buonanotte, ragazzi.." conclusi io.
"Buonanotte a voi!" Dissero in coro, e si allontanarono, ognuno con la sua auto.

"Laura, dobbiamo parlare!" le dissi con la giacca di Jared fra le mani. 

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Capitolo 10
*** Destino? ***


Rimanemmo fuori dalla porta per un ultimo saluto a Jared e Shannon che erano in auto, che poi, ultimo, non sarebbe stato.
Prima di andarsene, Jared con quegli occhi mi lanciò un'occhiata che stava a significare un'altra volta, che stava a significare che non era finita, e non sapevo se fosse una cosa bella o brutta.
Laura aprì la porta così silenziosamente che ...
il battito delle ali di una farfalla avrebbe fatto più rumore, e così sgattaiolammo sopra, restammo in pantaloncini e maglietta, spalancammo le finestre e chiudemmo la porta per poter parlare tranquillamente, sussurrando.
Laura si sedette sul suo letto, io sul mio, con le spalle poggiate al muro.

"Di cosa dobbiamo parlare, Sonia?"
"Laura. Ci sarà un altro incontro, ne sono sicura, la vedi questa? E' di Jared, me l'ha lasciata dicendo frasi che erano chiarissime, lui vuole rivedermi." dissi mostrandole la giacca che avevo poggiato sul mio letto.
"Come?? Stai dicendo che li rivedremo?? Ommioddio Sonia è fantastico!! Non sei felice?"
"Laura, aspetta, non ho finito! Jared.. insomma, mentre tu e Shannon eravate a baciarvi sui divanetti, e non negare perchè t'ho vista bene amore! Dicevo, mi ha portata fuori.. su un terrazzo abbandonato.."
"Aspetta! Era un bacetto innocente, insomma!"
"Laura!"
"Ok, non era del tutto innocente. Ma non abbiamo fatto nulla, te lo giuro!"
"Ci voglio credere, ha 40 anni!"
"E li porta da Dio.." diceva in estasi..
"Non ti sto giudicando, solo.. sta' attenta.. non si sa mai, non voglio che tu soffra, ricorda che lui è Shanimal, e non lo chiamano così senza un motivo!" le dissi, e lei venne a sedersi accanto a me abbracciandomi forte.
"Ti voglio bene Sonia.. e ti prometto che non succederà nulla, è un uomo fantastico, fidati di me, e di lui.."
"Mi fido"
"Però dai, devi raccontarmi tu ciò che stavi dicendo, allora, ti ha portato su questo terrazzo abbandonato e?"
"E io l'ho ringraziato per avermi sottratta a un idiota ubriaco in discoteca"
"Quindi?"
"Quindi voleva che lo ringraziassi con un bacio, si è avvicinato e.."
"Oooohww!"
"..l'ho respinto."
"COSA?!"
"Laura non potevo! Ti rendi conto della differenza d'età? E poi no.. è una cosa di passaggio, io non voglio soffrire, soprattutto sapendo che sarei l'unica a farlo alla fine"
"Parli come se fosse l'amore della tua vita!"
"Non è vero!"
"Appunto perchè è una cosa di passaggio devi buttarti, alla fine ti rimarrà almeno un bel ricordo!"
"Non lo so Laura.. la paura è tanta.. e poi non è finita mica lì!"
"No??"
"No.. mentre vi aspettavamo fuori casa in auto, io ero stesa dietro perchè mi facevano male i piedi, a causa dei tacchi, gli ho detto che mi piace cantare e lui ha detto che avrei dovuto cantare per lui, io gli ho detto no..e lui si è buttato addosso dicendomi a pochi centimetri dalla faccia che avrei dovuto cantare per lui.. cazzo Laura, avrei voluto prenderlo e dargli un bacio di quelli da film.. e non l'ho fatto.."
"Non so cosa dirti, non una, due occasioni sprecate! E poi scusa, tu canti divinamente, avresti potuto accontentarlo almeno per questo!"
"Certo! La Echelon che canta mangiata dall'emozione di fronte a Jared Leto, sai che bella figura?!"
"Sonia, ti fai troppi problemi! Tu sei una sognatrice, perchè non inseguire il tuo sogno?! Volevi incontrare i Mars, il destino ti ha accontentato, non puoi contraddirlo così una volta che è dalla tua parte.."
Annuii, aveva ragione.
Così dicendo mi stampo' un bacio sulla fronte e tornò nel suo letto, mi diede la buonanotte e si mise a dormire.
Io intanto stesa sul mio letto, fissavo il soffitto sfiorando la Triad, è da lei che è partito tutto, ed io non stavo cogliendo nessuna delle opportunità che mi era offerta, ma sapevo di star facendo la cosa giusta, lo sapevo si.
Così, tra un ricordo ed un altro, strinsi a me quella giacca e mi addormentai cullata da melodie lontate provenienti dal vento.

La mattina dopo, mi svegliai dopo le 9:00, cosa strana visto l'orario di rientro, ma boh, sarà stata l'emozione. In casa c'eravamo solo noi, gli zii di Laura erano già al lavoro e sarebbero tornati per pranzo, Laura ancora dormiva, ed io ne approfittai per fare una doccia. E' proprio vero che nella doccia si pensa meravigliosamente, sarà l'effetto dell'acqua calda?! Fatto sta che ne uscii da Dio, ero molto rilassata, e dopo essermi vestita e asciugata i capelli, tornai per sistemare il mio letto e mettere le mie cose in ordine, visto che il giorno prima non avevamo fatto nulla.
Finito tutto, mi sedetti a gambe incrociate sul mio letto e mi misi a guardare Laura, il sole le illuminava il profilo, lei dormiva di lato, e così, decisi di svegliarla in una maniera assolutamente dolce:

"Into the night,
desperate and broken..
The sound of a fight,
father has spoken..
we were the kings and queens of promise!
We were the phantoms of our selves..
maybe the children of a lesser god,
between Heaven and Hell..
Heaven and Hell.
" quasi sussurrando, le cantai queste parole di K+Q e lei aprì gli occhi col sorriso stampato sulla faccia:
"Dovresti svegliarmi così più spesso sai?"
"Non penso, dopo un po' mi odieresti!"
"Non dire cazzate, hai una voce che fa innamorare!"
"Pppfff, ma sentitela, che bugiarda!" e le lanciai un cuscino ridendo.
Non c'era niente che amassi di più, io, lei, noi.

Nel casino che avevamo creato, cadde la giacca di Jared dal mio letto e da essa ne uscì un biglietto, ma ero troppo impegnata a distruggere Laura a cuscinate per farci caso!



Lo so lo so, forse questo non è uno dei migliori capitoli, ma il tempo non è molto e io faccio ciò che posso ç___ç
Spero di andare meglio nel prossimo :3

Si lo so, non è uno dei migliori capitoli, ma scusate, è un e 

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Capitolo 11
*** Vecchie ferite. ***


"Laura! Hahah..Lau.. aspetta! Hahaha c'è qualcosa a terra! Hahaha!" riuscivo a spiccicare le parole fra una risata e l'altra, ci stavamo divertendo e i cuscini volavano dappertutto.
Presi la giacca caduta di Jared, ma nel rialzarla, quel biglietto scivolò definitivamente ai miei piedi.
"One day, maybe we'll meet again!" così diceva il biglietto, e sotto c'era un numero, un numero di cellulare. Oh no, Mr.Leto, se credi che ti chiamerò, hai sbagliato di grosso.
"Te l'ha scritto lui!"
"Lo so.." dissi fingendo indifferenza.
"Ma quando??"
"Lo so io quando! Quando sono scesa dall'auto! La giacca era scivolata giù e lui ne ha approfittato per metterci dentro il biglietto, e poi me l'ha riportata! Senza dubbio! E' patetico!"
"Ooohw, è così dolce, Sonia..!"
"Laura, dolce un cazzo! Lui non mi vuole, o meglio, non mi vuole nel senso in cui io vorrei lui.."
"Ancora?! Sonia non devi sposartelo! Devi divertirti e basta!"
"Ok. Laura. Cambiamo discorso." dissi mettendo il biglietto nella tasca posteriore del jeans, distogliendo lo sguardo dagli occhi di Laura.
"Vorrei andare a fare due passi.. vieni con me?"
"No Sonia, preferisco restare qui e preparare un bel pranzo per tutti, vai tu.. fuori casa, cammina un po' sulla destra e svolta l'angolo, c'è una grande piazza, lì potrai stare tranquilla, ci siamo passate ieri sera, ricordi?"
"Si ricordo, grazie, ci vediamo dopo allora! Io scendo!" e così le diedi un bacio sulla guancia, presi il mio mp3 e uscii.
La musica mi ha sempre tenuto compagnia, mi è sempre piaciuto starmene per i fatti miei da sola con lei, era l'unica cosa che amavo e che amo, la musica.
Pensavo, mille pensieri mi affollavano la mente, uno dopo l'altro i ricordi, lui, io, la sera prima, quei tentativi di farmi sua, il fallimento.
Arrivai in piazza e mi misi a sedere su una panchina color ebano, gambe incrociate, nelle mani il mio prezioso mp3, e la testa su Marte. La piazza era deserta. Amavo stare sola in momenti come quelli, così, di punto in bianco, mi misi a cantare senza curarmi di niente, ma per sicurezza, tolsi una delle cuffiette:

"..no warning sign, no alibi
We’re fading faster than the speed of light
Took a chance, crashed and burned
No one will ever, ever learn
I fell apart, but got back up again
And then I fell apart, but got back up again
We both could see crystal clear
The inevitable end was near
Made our choice, trial by fire
To battle is the only way we feel
.."
avevo gli occhi chiusi, sentivo il calore del sole sulla pelle e l'unica cosa di cui mi importava era cantare, non percepivo nulla intorno a me.. fino a che non arrivò qualcuno a rompermi le uova nel paniere..
"..I fell apart, but got back up again
And then I fell apart, but got back up again
And then I fell apart, but got back up again
.."
mi sentii successivamente toccare le spalle:
"Complimenti ragazza, te la cavi davvero bene.."
Presi uno spavento enorme e feci un balzo all'indietro, tolsi velocemente la cuffia e mi alzai in piedi aggiustandomi i capelli, e si, di fronte a me c'era Jared.
"Che ci fai qui? Come sapevi dov'ero??"
"Non mi crederesti se ti dicessi che ero qui per caso, eh?"
lo guardai con una smorfia.
"Volevo venire a casa da te, per parlarti, ma passando di qui ti ho vista e dunque mi sono fermato. Hai letto il biglietto?" Disse sedendosi e facendo segno a me di mettersi vicino a lui, e quindi tornai alla posizione di prima, a gambe incrociate e con la testa abbassata:
"E' caduto stamattina dalla giacca mentre io e Laura stavamo facendo le sceme.."
"Perchè non mi hai chiamato?!"
"Perchè avrei dovuto farlo scusa?"
"Come perchè! Perchè sono Jared Leto! E perchè sono stato romantico con quella frase! Ecco perchè!"
"Jared.. per favore. Non funziona, davvero. Non sono fatta per le cose romantiche, non mi piacciono le smancerie!"
"Ti piacciono le cose forti allora.." disse prendendomi il viso tra le mani e bagnandosi le labbra con la lingua, maledettissimo vizio.
"Può essere.." dissi senza tirarmi indietro.
"Beh.. allora direi che.." e stava quasi per baciarmi, se non fosse per il fatto che gli risi in faccia e mi alzai dalla panchina.
"..Che si è fatto tardi! Voglio tornare a casa per aiutare Laura con il pranzo! Ci si vede!"
"Ma sei proprio una stronza!"
"Può essere!" gli dissi ancora mostrandogli un sorriso malizioso, così mi girai e presi per andarmene.
Mi sentii tirare per il polso e mi ritrovai letteralmente attaccata al suo petto, i suoi occhi dritti nei miei, non reggevo il confronto.
"Ragazza, in un modo o nell'altro ci riuscirò. Preparati."
"Un bacio non mi spaventa, Leto"
"Un bacio no, ma l'amore si, e si vede."
"Cosa ne sai tu dell'amore? Eh?" mi vennero gli occhi lucidi.
Mi abbracciò. Mi diede un bacio sulla fronte.
"Ti va se ci vediamo stasera? Possiamo parlare, da persone adulte."
"Stesso posto, alle 21:00, non fare tardi." gli dissi ancora stretta in quell'abbraccio.
"Ti verrò a prendere e sarò puntuale, promesso."

Così dicendo, presi il mio mp3 e mi avviai verso casa, sul cuore si riaprivano una dopo una vecchie ferite che non vedevo da anni, forse quella frase 'un bacio no, ma l'amore si..' era più che vera, e aveva risvegliato in me, troppe delusioni, troppe cattiverie.
Intanto partiva all'mp3 'Dancing' di Elisa.
Cominciai a piangere in silenzio, il tragitto sembrò allungarsi, ma secondo me, era la tristezza che mi faceva diventare sempre più piccola.

 

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Capitolo 12
*** Love is our resistance. ***


Tornai a casa ancora in lacrime, Laura era in cucina, e quando salii cercando di non far accorgere lei delle mie lacrime, il tentativo fallì miseramente.
"Sono tornata.." dissi con un filo di voce.
"Ehi.. tutto bene? C'era molta gente in piazza?"
...Scappai singhiozzando in camera e mi rannicchiai sul letto.
"Sonia.. Sonia aspetta! Che è successo?" e così dicendo mi raggiunse di corsa inseguendomi sulle scale.
"Piccola, che succede eh? Qualcuno ti ha fatto del male?"
"No.. va tutto bene, Laura.."
"Come va tutto bene?! Spero stia scherzando!"
"E va bene.. Jared."
"In che senso Jared?"
"Mi ha trovata in piazza, mi ha beccata mentre cantavo, e si è seduto vicino a me"
"E allora?"
"Ha tentato dinuovo di baciarmi"
"Lo hai fatto?"
"Ero quasi sul punto di farlo e poi l'ho mollato. Mi ha sfidato Laura, ha detto che ho paura dell'amore, ti rendi conto?"
"Ed è vero? Hai paura dell'amore? E' per questo che piangevi? Ti sei resa conto che diceva la verità forse?"
"In un primo momento mi sono arrabbiata e gli ho risposto a tu per tu.. ma poi mi sono trovata talmente vicina a lui.. sentivo il suo corpo.. e non ho potuto negare l'evidenza. Ho paura. Dopo tutto quello che ho passato per amore, amare è l'ultima cosa che voglio fare. Per questo piangevo."
"Oh amore.. io lo so tutto quello che hai passato, le tue esperienze però ti avranno anche insegnato molto e magari ora sai gestire meglio la situazione, non trovi?"
"Laura, lui non è come gli altri, lui è Jared Leto, dovresti vedere come si atteggiava a diva per quel biglietto! Ha ammesso di avermelo scritto lui e se l'è presa perchè non l'ho chiamato, come un bambino!"
"Ora cosa farai?"
"Ci siamo dati appuntamento stasera, ha detto 'parleremo da persone adulte' e non so dove mi porterà, spero solo vada tutto bene, voglio cercare di dirgli cosa sento, essere sincera con lui."
"Andrà bene tesoro, vedrai. Ora devo scendere a finire di preparare il pranzo, mi vuoi dare una mano così ti distrai un poi?"
"Certo, scendiamo." le dissi sorridendo ricacciando indietro le lacrime.

Parlavamo, io e Laura, giocavamo su tutto. Combinammo di tutto, ma alla fine si può dire che tutti gradirono ciò che avevamo preparato. E gli zii di Laura, ne approfittarono del fatto che eravamo tutti insieme, per dirci una cosa importante:
"Ragazze, dobbiamo dirvi una cosa davvero importante, ascoltate bene;"
Io e Laura ci guardammo perplesse negli occhi e tornammo ad ascoltare serie:
"L'agenzia ha incaricato noi di partire per un viaggio a Milano per certi affari con nostri colleghi del luogo, ci è stato detto solo stamattina e questa sera dobbiamo partire. Staremo via due settimane, ve la sentite di stare da sole? Altrimenti chiediamo la sostituzione, fate come preferite!"
"Zio, noi non abbiamo problemi a stare da sole, sappiamo cucinare, sappiamo tenere in ordine la casa, voi non dovete preoccuparvi minimamente per noi. Siamo due ragazze responsabili, penso che lo sappiate, no?"
"Certo che lo sappiamo ragazze, per questo ve lo abbiamo detto, altrimenti avremmo chiesto direttmente la sostituzione!" intervenne sorridente la zia.
"Bene ragazze! Allora è tutto ok! Sonia, dopo chiamerò personalmente i tuoi genitori per avvisarli va bene? Così staranno più tranquilli!"
"D'accordo signore!"
Così dopo pranzo lo zio chiamò mamma e papà, che avevo sentito la stessa mattina appena mi ero svegliata, e loro, fiduciosi, accettarono la notizia.
Per il pomeriggio, gli zii prepararono le valigie, e quando si fece sera, partirono. Erano le 20:30.

"Merda! Jared! Alle 21:00 viene a prendermi in piazza! Devo sbrigarmi!"
"Sonia sei la solita! Forza, va' a docciarti, ti prendo io dei vestiti da mettere!"
"Grazie! Ti amo!" le dissi salendo le scale di fretta.
Ero nella doccia e cercavo di fare il più presto possibile, quando uscii i vestiti erano pronti, dovevo solo indossarli, così lo feci e andai a sistemare il trucco e i capelli in bagno. 20:47.

"Stai tranquilla.. andrà tutto bene!" mi diceva Laura appoggiata alla porta mentre io ero allo specchio.
"Sono nervosa. Odio la fretta." le dicevo a scatti.
Finii di prepararmi e quando attraversai la soglia della porta di casa, Laura mi abbracciò infondendomi coraggio:
"Parlagli. La tua voce incanta. Fagli capire chi sei, che sei splendida." e per sdrammatizzare mi disse anche: "E soprattutto tienimi aggiornata! Non spegnere il telefono.. a meno che.." disse maliziosa.
"A meno che cosa, scema?!" le dissi ridendo abbracciandola forte.
"Niente niente! Va' e divertiti! Starò qui ad aspettarti!"
"Ci conto! Se dormirò sul marciapiede sarà colpa tua!" Le dissi allontanandomi correndo.

20:58. Sonia sei una grande, ce l'hai fatta.
Mi sedetti sulla stessa panchina della mattina per riprendere fiato, e dopo pochi minuti, una grossa macchina si fermò proprio di fronte a me.
"Te l'ho detto che sarei stato puntuale! Sei bellissima!" Jared.
"Meglio per te Leto! Non mi piacciono le persone che non fanno quello che dicono!" gli dissi ancora da seduta.
"Allora cosa fai? Sali o ti devo portare in braccio?"
"No no! Ora arrivo!" mi alzai e salii in macchina.
L'aveva fatta sicuramente mettere a lucido, aveva un odore di lavanda, e bravo Jared!
"Stasera stelle!" mi disse con un mezzo sorriso.
"Stelle?"
"Esatto! Ti porto in un posto dove la vista è magnifica, ti va?"
"Ci sto!" Riuscii a dirglielo guardandolo negli occhi con un sorriso sincero.
Fu a quel punto che si avvicinò e mi diede un tenero bacio sulla guancia, e così arrossii e abassai la testa.
"Starai bene, te lo prometto." mi disse sussurrando all'orecchio.





Hooooola! Lo so non scrivo molto sotto i capitoli, il tempo è poco! Allora, cosa ne pensate? Vi piace il modo in cui sta andando la storia?? Aspetto le vostre recensioni! :3
 

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Capitolo 13
*** Bacio al sapor di stelle. ***


Arrossii violentemente in volto e distolsi lo sguardo dal suo, lui fece una mezza risata, evidentemente si era accorto del mio imbarazzo. Eh si, non sono brava a nascondere le cose.
"E.. e così stanotte vedremo le stelle?"
"Se il tempo resta bello, vedremo le stelle da una magnifica prospettiva!"
..."Allora speriamo!"
"Sonia, volevo parlarti di stamattina."
"Dimmi.."
"Forse sono stato un po' troppo rude con quella frase, mi sono accorto dei tuoi occhi lucidi, mi dispiace."
"Non è stata colpa tua, anzi."
"Cosa vuoi dire?"
"Con l'amore non ho avuto un bel rapporto, mai. Delusioni su delusioni, cazzate su cazzate, fino a quando ho scelto di non cascarci più. L'amore sarà pure un cacciatore, ma io NON sono una sua preda, non lo sarò più."
"Non puoi dire così, l'amore non solo è un cacciatore, ma è un cacciatore paziente, sa quando usare i proiettili, quando la preda è distratta, quindi ti colpisce quando meno te lo aspetti..."
"Terrò gli occhi ben aperti."
Ci mettemmo a ridere. Per la prima volta non mi sentivo in imbarazzo, anzi, iniziavo quasi a sentirmi a mio agio.
Dopo mezz'ora di macchina, arrivammo su un' altura sotto cui si estendevano le luci della città, e sopra, le stelle brillavano come i diamanti, o forse di più.
Non c'era anima viva, solo io, lui e l'auto.
A terra l'erba fresca, invitava a distendersi. Un leggero venticello scompigliava i capelli ad entrambi.
"Jared Leto! I tuoi capelli sono in disordine!"
"Oh no. Oh cazzo. Dimmi che scherzi!" Sclerò come un matto per farmi ridere, e ci riuscì.
"Non fa niente.. tu.. stai bene anche così.." e per non restare lì impalata a guardarlo decisi di distendermi sull'erba, in me che non si dica, al mio fianco c'era lui.
"Ti piace dove ti ho portato allora?"
"E' bellissimo, starei qui per sempre.." chiusi gli occhi.
"Sai? Anche io a volte rimarrei per sempre nei posti così, lontano da tutto, da tutti, e perfino da me stesso.."
"Come da te stesso?"
"Forse non mi crederai, ma a volte sento il bisogno di non sentirmi Jared Leto, vorrei essere un uomo normale, con un lavoro normale, una persona comune.."
"E' dura, vero?"
"Tanto, Sonia." amavo quando mi chiamava per nome, per quelle poche volte che lo faceva.
"Una stella cadente! Guarda!" avevo interrotto il silenzio.
"No, è un aereo, mi dispiace deluderti!" disse con un sorriso.
"Tu sogni troppo, non trovi?" continuò.
"A mio parere senza sogni non si vive, se non hai un sogno per cosa vivi? Io preferisco essere troppo viva che troppo morta.."
"Ragazza, non ti capisco, proprio no.."
"Non serve capirle per forza, le persone, sai? Basta apprezzarle!"
"Già.. apprezzarle.." disse sospirando..
E restammo lì sull'erba fresca a guardare su in cielo, quel cielo che aveva mandato via tutte le nuvole per far posto a noi.. stranieri in un Mondo strano..
"Jared.. devo dirti una cosa" continuavo a guardare su.
"Ti ascolto"
mi tirai su, e mi misi a sedere: "Inutile che continui a fingere con te. Prima o poi questo finirà, ed è per questa ragione che non sto mai al tuo gioco, che non ti ho baciato nelle volte in cui ce n'era l'occasione, perchè ho paura di affezionarmi a qualcosa che in un domani mi abbandonerà, e non voglio.. e poi lo sappiamo che sono solo una delle tante, infatti illusioni non me ne faccio, oh no, non sono quel tipo di ragazza.. io penso che tu voglia sol.."
"Shhht.." mi interruppe mettendomi l'indice destro sulla bocca, ebbi un piccolo sussulto.
"Io non ho parlato mai di questo con te, sono una persona molto schietta, quello che ho da dire lo dico, e se non ti ho detto che sei una delle tante, un motivo ci sarà.."
"Ma io veramente pensavo che.."
"Silenzio, ragazza." mi lasciò libere le labbra e si avvicinò lentamente, mi fece distendere sull'erbetta e ci riuscì, riuscì a baciarmi. Sentivo la sua mano intrecciarsi con la mia mentre l'altra era dietro la mia schiena, quanta dolcezza in quella scena, quanta passione nascosta.
Le nostre lingue giocavano, si cercavano e le mani dopo un po' scivolavano sul viso dell'altro, le sue nei miei capelli, le mie sulla sua schiena.
Dopo un po' ci staccammo e tornammo in piedi, stretti in un abbraccio:

"Te l'ho detto che sarei riuscito a conquistarti, alla fine.."
"Leto! Sei sempre il solito!" gli dissi con la testa che affondava nel suo petto.
"Sei bellissima" disse alzando il mio volto e accarezzando i miei capelli..
"Ne avrai avute di migliori, sicuramente!"
"Ma ora voglio te." mi strinse i fianchi.

"Forza Jared.. è già mezzanotte e non voglio lasciare Laura da sola a casa.. i suoi zii non ci sono per due settimane.."
"Quindi.. ahm..avete casa libera? Cioè, potete uscire o fare altre cose senza problemi??"
"Direi di si, anche se ci tartassano di telefonate!"
"Bene, allora direi che per domani non ci sono problemi!"
"Domani?"
"Domani uscita di gruppo, ragazza! Anche perchè Santo Tomo è dovuto correre da Vicki che era in preda ad un attacco di nostalgia e penso che quando torna la porterà con sè.. stando soli io e Shannon il albergo ci annoiamo a morte, almeno avremo la vostra compagnia! E poi Laura mi sta simpatica! Ci sa fare con mio fratello, che mica è un tipo facile!"
Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi: "Vada per l'uscita di gruppo, ma l'ho detto anche a Laura, se il tuo dolce fratellino la farà soffrire, lui si ritroverà senza l'animale, intesi, Jared?" quasi ridendo.
Lui scoppiò a ridere alzando gli occhi al cielo, poi posò le sue labbra sulla mia fronte e disse: "Intesi. Torniamo a casa, Sonia.."
Salimmo in macchina, io salii dietro, e lui alla guida, così ne approfittai per distendermi. L'aria piacevolmente fresca dai finestrini entrava e si posava sulle mie spalle, dolce come.. come.. una camomilla.. e potete immaginare che in pochi minuti, presi sonno, bella figura.
Mi resi conto che eravamo arrivati a casa, solo quando sentii la voce di Jared chiamarmi dolcemente e la sua mano che accarezzava il mio viso..
"Tesoro, siamo arrivati, svegliati, Laura si starà preoccupando.."
"Si, sono sveglia.." per fortuna ho il sonno leggero, e così stiracchiandomi uscii dall'auto.
"Per domani allora è stabilito. Possiamo passare per una colazione insieme?"
"Certo! Passate pure, saremo felici di ospitarvi!"
"Bene, allora a domani, e cerca di dormire! Mi sembri stanca!"
"Cavolo si.. ieri quando siamo tornate ho dormito poco.."
"Domani mattina ti sveglierai dolcemente, promesso!"
"Cosa ne sai?"
"Sono Jared Leto! So e posso tutto! Fidati di me!"
Così mi diede la buonanotte, io entrai in casa con Laura che mi stava aspettando, sul divano mentre mi cambiavo le raccontai della serata e lei era al settimo cielo per me, che dolce.
Successivamente chiudemmo per bene tutto per andare in camera, e ci abbandonammo a Morfeo, nei nostri letti.

Chissà cosa sarebbe successo la mattina dopo, Jared mi rendeva curiosa, ma la mia testa, rivolse il suo ultimo pensiero a quel bacio che c'era stato, come sarebbe andata a finire? In quel momento, era l'ultima cosa che volevo sapere.





 




Ebbene si! Finalmente si sono baciati! Sonia si è lasciata andare ma è stato merito anche di Jared che ha per una volta lasciato spazio al suo vero essere, e messo da parte la sua divaHggine. 
Come vi sembra allora? Recensite in tanti! :D


 

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Capitolo 14
*** Good Morning! ***


*Jared* La mattina dopo.

Ero felice. Ce l'avevo fatta, l'avevo conquistata. E non per portarla a letto! Sono riuscito a instaurare un rapporto.. con una ragazza con neanche la metà dei miei anni, è.. fantastico..
"Bro! Bro apri la porta!" bussai alla sua porta, che era di fronte alla mia nel corridoio dell'albergo.
"Jared! Sono le 8:00! Che cavolo vuoi?!"
"Appunto! Dobbiamo andare dalle ragazze, ADESSO!"
"Perchè??"
"Se apri ti spiego!"
Aprì la porta e mi catapultai da lui, gli spiegai la situazione.
"Voglio farle una sorpresa!"
"Vuoi andare a svegliarla nel suo letto alle 8:00 del mattino! Bella sorpresa! Ti sbatterà fuori a calci!"
"Se ti vesti alla veloce e vieni con me, potrai rivedere Laura, mentre io sveglio Sonia!"
Lui ci pensò, e constatato che poteva avere anche lui una buona fetta della torta, indossò quegli orribili pantaloni larghi sotto che gli neutralizzavano le gambe, e una maglia bianca a mezze maniche.
"Shan, così Laura la fai scappare!"
"Non capisci niente, questo è S T I L E!"
"Non direi."
"Ha parlato Gucci. Forza, andiamo, altrimenti Sonia si sveglia!"
"Però guido io!"
"E va bene, guida tu!"
Così presi le chiavi dell'auto e aspettai mio fratello già a bordo, così appena arrivò, partii e mi fermai in pasticceria per prendere i croissant.
Che culo, li avevano appena sfornati. Le ragazze sarebbero rimaste sicuramente contente.
"Ohw, che dolce il mio fratellino che prende i croissant!"
"Giù le mani!" gli dissi ridendo "Aspetta che arriviamo a casa, no?"
"Uhm, hai ragione."
"Come sempre!"
"Dai che facciamo tardi!"
Misi in moto e dopo un quarto d'ora, ero a casa delle ragazze. Bussai alla porta e una vocina stanca mi rispose: "Chi è a quest'ora?!"
"Laura? Sei tu? Sono Jared, con me c'è anche Shan, possiamo entrare?"
"UN ATTIMO!" Rispose agitata, sicuramente prima di aprire andò a sistemarsi.
"Prego, entrate pure! Ciao Shan.." gli disse intimidita, che tenera che era.
"Ti prego, dimmi che Sonia sta ancora dormendo!" la implorai.
"Certo, è di sopra, ieri sera dopo aver parlato un po' con me quando è tornata, è crollata!"
"Potrei vederla? Ah, qui ci sono i croissant, li ho presi poco fa, spero vi piacciano!" non poteva dirmi di no, le avevo portato i croissant!
"Oh.. ecco.. non penso ci siano problemi, ma, Jared, lei odia svegliarsi di fretta, se si sveglia storta, resta nervosa tutto il giorno!" mi disse sorridendo.
"Certo, ci penso io.." e salii le scale.
Lasciai Shannon e Laura da soli a parlare, sicuramente c'era dell'imbarazzo, ma infondo, avevano tempo per mettersi in confidenza..!
Quando trovai la loro camera, entrai quasi in punta di piedi per non fare rumore, e Sonia era là sul suo letto, in pigiama, che dormiva beata, i capelli ricci e lunghi cascavano dal letto, emanava una dolcezza unica.
Rimasi con le braccia incrociate sul petto a guardarla per un po', poi decisi che il modo migliore per svegliarla, poteva essere solo uno, quindi mi misi a sedere al suo fianco e mi chinai sul suo volto:

"I believe in nothing
Not the end and not the start..
I believe in nothing
Not the earth and not the stars..
I believe in nothing
Not the day and not the dark..
I believe in nothing
But the beating of our hearts..
I believe in nothing
One hundred suns until we part
.." le accarezzavo i capelli, cosa che aiutò a tirarla fuori dal mondo dei sogni, così, quando aprì gli occhi, si stiracchiò per bene, sistemò i capelli, e abbozzato un sorriso segnato dalla stanchezza, si tirò su, arrossendo.
"Dovevo aspettarmelo" mi disse tirando uno sbadiglio tipo panda, poi sorrise.
"Te l'ho detto che ti avrei fatto una sorpresa, e Leto quando dice una cosa, la fa!"
"Sono felice che tu sia venuto.. c'è anche tuo fratello?"
"Si, è di sotto con Laura"
"Sarà meglio raggiungerli non trovi?"
"Non prima del mio buongiorno!"
E la tirai su dal letto per le mani, la strinsi a me e le stampai un bacio sulla fronte, dicendole:
"Buongiorno, mia Echelon."
Cazzo, non sono mai stato così tanto preso da una donna in vita mia, figuriamoci da una ragazza.

 

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Capitolo 15
*** Chocolat. ***


"Non avrei mai pensato di essere svegliata così.. cioè, cazzo, è fantastico.
E' venuto in camera.. si è avvicinato.. e mi ha cantato '100 suns' all'orecchio.. se solo potessi svegliarmi così tutte le mattine.." pensavo mentre andavo a sistemarmi in bagno. Legai i capelli e mi lavai il volto, poi raggiunsi Jared e scendemmo in cucina.
"Visto chi è venuto a trova...
rci?" mi disse Laura venendomi ad abbracciare.
"Certo che ho visto! E sono molto contenta! Ciao Shan!" gli diedi un bacio sulla guancia.
"Ehi Sonia!" mi rispose allegramente.
"E allora? I croissant si raffreddano!" Jared portò il vassoio a tavola ed io preparai il caffè che dopo un po' fu pronto.
"Che carini che siete stati, sono buonissimi!" disse Laura.
"Li avevano appena sfornati! Ho un tempismo perfetto!" rispose Jared.
"Il solito modesto! Ma sentitelo!" replicò il fratello.
"Oh andiamo! Hahaha! Ma fate sempre così?" dissi ridendo.
"SEMPRE" risposero in coro, io e Laura scoppiammo a ridere.
"Per stasera avete programmi?" disse prontamente Shannon.
"Pensavamo di stare a casa a vedere un film, a dire la verità" disse Laura.
"Già.. abbiamo molto sonno arretrato!!" replicai sorridendo.
"Avete ragione! Ci dispiace!" concluse Shannon ridendo.
"Beh allora se per voi non è un problema, potremmo vederlo insieme!" riprese arzillo Jared.
Io e Laura ci guardammo negli occhi perplesse ma comunque, non ce la sentivamo di rifiutare, e quindi risposi:
"Oh.. d'accordo.. potete restare qui!"
"Perfetto! Ed eviterete anche di cucinare! Porterò qui del cinese!"
"Ma dai Jared.. non preoccuparti! Possiamo preparare noi qualcosa!"
"Ti ho forse detto che potevi rifiutare l'offerta?!"
"Forse no"
"Quindi??"
"Come vuoi tu!" dissi alzando le spalle, sorridendo a tutti.
Squillò il cellulare di Shannon. Era Tomo. Per cinque buoni minuti stettero al telefono, poi Shan riagganciò e disse al fratello:
"Era Tomo.. indovina? Gli è venuta una crisi perchè Vic vuole fargli tagliare i capelli. Mio Dio, diventerò matto."
"Cosa?? Non si toccano i capelli di Santo Tomo! Altrimenti non sarebbe più Santo Tomo! E senza Santo Tomo i Mars non ci sono più! Consiglio a Vicki un netto cambio di idea!" disse irritato Jared.
Io e Laura non potevamo fare a meno di ridere, e mentre Shannon chiacchierava con la mia amica, io continuavo a sorridere e rigirare il cucchiaino nella tazza del caffè, fino a che Jared mi rivolse la parola:
"Sei carina quando sorridi, lo sai?"
"Oh non penso! Sono in pigiama, con i capelli raccolti, mezza addormentata e non penso che un sorriso possa cambiare di tanto la situazione!"
"Ma va'.. sei carina e basta. Anzi, se stasera ti trovo ancora così resterò contento! Davvero! Hai un'aria così.. dolce!"
"Come il cioccolato dei croissant?"
"Si, come quello che hai sull'angolo del labbro.."
"Oh mio Dio.. vado a.."
"Non serve.." e si sporse sul tavolo, dandomi un bacio proprio sul punto macchiato di cioccolato, dopo di che mi sorrise e tornò al suo posto sorridendomi, io abbassai la testa facendomi di fuoco, misi le mani tra le ginocchia e strinsi le spalle, mio Dio che imbarazzo! Con la coda dell'occhio riuscivo a vedere Laura e Shannon che ridacchiavano facendo stupidi versi! Li guardai e cacciai loro la lingua, poi tornai alla mia posizione, avrei voluto essere invisibile!
"Ecco, ora sei a posto!" concluse Jared ridendo.
"Che imbarazzo Jared!" riuscii a sussurrare.
Tutti ci mettemmo a ridere, dopo di che decisi di andare sopra a vestirmi, lasciando sotto gli altri tre.
"Vado a darmi una sistemata! Scendo fra poco!" e così corsi nella doccia per lavarmi, prima di mettere un bel cambio pulito.
Canticchiavo, un po' di tutto, poi, presi l'accappatoio, lo indossai ed uscii dalla doccia, tirando un lungo sospiro ad occhi chiusi.
Sentii un rumore ed aprii gli occhi:
"Mio Dio Jared! Esci fuori!"
"E perchè?"
"Sono in accappatoio cazzo!"
"E quindi?"
"Jared!" dissi cercando di coprirmi ancora di più.
"Ma...ma.. ma.. Laura e tuo fratello? Non eri con loro nè?!?!"
"Quei due sono andati 'fuori a parlare'..si fa per dire!"
"E tu non potevi andare con loro?!" ok, iniziavo a dire cose stupide.
"Oh Sonia.. l'imbarazzo non fa collegare la bocca col cervello, te l'hanno mai detto?" intanto si avvicinava..
"Jared.. per favore.. non è il caso.." indietreggiavo, fino a che non mi trovai con le spalle al muro.
"Non è il caso? Non credo.." mi chiuse in uno spazio delimitato dalle sue braccia contro il muro, tremavo, e non dalla paura, anzi.. ma dal desiderio di fare qualcosa che non so perchè, mi sembrava sbagliato, eppure lo volevo!
"Jared.." riuscii a spiccicare il suo nome scivolando un po' più giù..
"Sonia.." replicava lui mettendomi un braccio intorno alla schiena, facendomi avvicinare a lui..
Nemmeno il tempo di rispondergli con qualche altra frase senza senso, che prese a baciarmi lentamente con dolcezza, mentre io accarezzavo i suoi capelli, mettendo a tacere la ragione, e sguinzagliando i sentimenti
. 




Santa Sonia si è lasciata andare, finalmente u.u
Chissà.. come andrà a finire ;)

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Capitolo 16
*** Hurricane. ***


Non capivo più un cavolo. Mi ritrovavo spalle al muro con Jared Leto addosso che mi baciava. E che avrei dovuto capire?!
"Jared.. Jared, ascoltami!" cercavo di dirgli.
"Cosa c'è?" mi rispose quasi contro voglia mentre continuava a baciarmi.
"Così non va bene.. cavolo, ci sono Laura e Shannon di sotto.."
"E allora?"
"Per favore.."
"..."
"Non che non mi sia piaciuto.. ma, non voglio che ci vedano così.. non è giusto.." mi avvicinai allo specchio e lo guardai avvicinarsi a sua volta.
"Perchè non sarebbe giusto? Cosa facciamo di sbagliato?"
"Pensa a Laura.. se mi vedesse con te.. tanto più grande.. in un atteggiamento del genere.."
"E tu pensi che lei non faccia così con mio fratello? Guarda che li hai visti tu baciarsi la prima sera in discoteca, Sonia.."
Sospirai.
"Non voglio pressarti, perdonami."
"Non fa niente! Sono io il problema!"
"Tu non sei il problema.. ora come ora, sei la mia soluzione."
"Ohw.." e mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia.
"Forza, va' a vestirti, io raggiungo quei due e poi aspetto te, così ti saluto!"
"Faccio veloce!"
E corsi in camera per vestirmi. Lui scese, e poco dopo raggiunsi io tutti.
"Allora, ci vediamo stasera!" Prese a dire Shannon.
"Senz' altro" risposi io sorridendo.
"Buona giornata ragazze" Jared salutò cordialmente me e Laura, e noi rientrammo dentro, mentre loro si allontanavano.

"Laura! Ma non hai visto prima Jared che saliva di sopra?"
"No, ero fuori a prendere una boccata d'aria con Shannon! Lo abbiamo lasciato che era al cellulare!"
"Cellulare un corno.. è salito di sopra e mi ha beccata che ero in accappatoio fuori dalla doccia.."
"Occristo" e mise una mano davanti alla bocca.
"Non puoi immaginare la vergogna.."
"Cosa ha fatto?"
"Mi ha baciata.. ma gli ho detto di smettere.. non volevo voi poteste vederci.."
"Sonia! Lo conosci il detto 'cogli l'attimo?' no eh?"
"Laura.. non mi sento pronta.."
"Stasera almeno non lasciarlo così a bocca asciutta! Non dico di scoparci, ma almeno cavolo, fagli capire che ti piace.. perchè ti piace, no?"
"Da morire.." le dissi alzando gli occhi al cielo.
"E allora non ci sono problemi!" così dicendo salì le scale e io rimasi sola in cucina.
Mi guardai un po' intorno e notai qualcosa di grande e nero, in salotto.
Andai a vedere cos'era. Un pianoforte. Nero, lucido, la perfezione.
Non potevo fare a meno di sfiorarlo, e la tentazione di suonarlo era troppo forte.
Laura non mi aveva detto che i suoi zii avessero un pianoforte. E poi che sbadata, non l'avevo nemmeno notato in questi giorni!
Mi misi seduta, e iniziai a suonare qualche nota, qualche nota che man mano.. prese la melodia di una canzone che conoscevo bene..

"No matter how many times
did you told me you wanted to leave..
No matter how many breaths
that you took you still couldn’t breathe..
No matter how many nights
that you lied wide awake
to the sound of the poison rain,
where did you go?
Where did you go?
Where did you go?
" Quelle parole risuonavano nella stanza e in me c'era uno strano senso di apparteneza ad esse.  Era tutto strano..
Mi risvegliai da quello stato di trans e raggiunsi Laura di sopra, scegliemmo gli abiti per la serata e all'ora di pranzo andammo a fare un giro per i negozi, prendendo una pizza da portare a casa.
Tutte quelle vetrine erano fantastiche, e mentre, con il cartone della pizza in mano, camminavo indisturbata, Laura mi prese per un braccio e mi fece avvicinare ad una vetrina:
"Sonia! Guarda!"
"Cosa devo guardare?"
"Quella collana! Quella con la chiave di violino!"
Mi avvicinai meglio per vederla e .. cazzo.. era meravigliosa.
Una collana col laccetto d'argento, e la chiave di violino anche, con qua e là incastonati dei brillantini color magenta, mi si illuminarono gli occhi.
"E'.. splendida.." l'unica cosa che riuscii a dire.
"Cavolo, ora è tardi, ma dobbiamo passare un altro giorno per vederla meglio!"
"Ci sto! Mi incuriosisce..!" Così dicendo lanciai un altro sguardo alla collana e poi mi allonttanai con la mia amica.
Tornammo a casa, pranzammo, e poi passammo il tempo fra musica e giochi stupidi, tipo Monopoli.
La sera 'tardava' ad arrivare, ma quando fu il giusto orario, andammo a prepararci e aspettammo ansiose il loro arrivo.
Tre colpi alla porta. Qualche risata.
Andai ad aprire e la perfezione comparve di fronte ai miei occhi, che erano impegnati a specchiarsi negli occhi suoi, azzurri come il mare.
"Laura! Scendi! Sono arrivati!" e li feci accomodare sul divano.
"Buonasera ragazzi!" li accolse Laura.
"Ecco il cinese! Come promesso! Lo avete mai provato?" disse Jared.
"No" rispondemmo in coro.
"Vi piacerà! E' ottimo!" rispose Shannon.
"Che film c'è da vedere?" riprese Jared.
"Stasera c'è 'Alexander.." sussurrai con un sorriso a testa bassa, attirando ovviamente le risate di tutti.
'Ehy! Io parlo così quando sono intimidita! Ho un attore-cantante in casa, permettete?!' pensavo arrossendo.




Capitolo un po' banale?? Mi dispiace tanto ToT




Capitolo un po' bac 

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Capitolo 17
*** Open your eyes. ***


Ci fu un attimo di silenzio dato dal mio imbarazzo, ma subito dopo scoppiarono le risate e ci accomodammo tutti sul divano, la nostra cena sul tavolino, la tv accesa. Era iniziato il film.
Io, Jared, Shannon, Laura. Eravamo disposti così. Cenammo guardando il film, e durante il 'fine primo tempo' uscimmo fuori a prendere una boccata d'aria.
"Oh andiamo, sono straordinario in questo film!" diveggiava Jared.
"Ascolta cocco, anche Colinuccio non è niente male, anzi, perchè non ce lo presenti??" diedi una gomitata d'intesa alla mia amica.
"Hanno ragione Jared! Perchè non glielo presenti?" ci appoggiava il batterista.
"Ppff! Non capite niente!" e fece la parte dell'offeso.
"Oh! E iniziato! Su forza, non volete perdervi l'ultima metà del film?!" cambiò argomento per farci smettere di ridere.
Ci godemmo l'ultima metà del film. Quando Efestione muore, è inevitabile piangere. Io proprio, non riesco a trattenere le lacrime. Infatti, quella sera, non potevo evitarlo, Efestione ce lo avevo al mio fianco!
Quando il film finì, e accendemmo le luci, tutti si accorsero delle mie lacrime, la prima a ridere fu Laura:
"Ma..ma.. Sonia! Lo avrai visto tipo 48397 volte e ancora piangi?!" ora piangeva lei, dal troppo ridere.
Le tirai un cuscino dal divano ridendo, e Shannon interruppe la scena dicendo:
"Ascoltate, non è ancora tardi, che ne dite se andiamo a fare un giro? In centro, magari!"
"Per me va bene, Sonia, tu che dici?" disse Laura.
"Se continuo così finirò per vivere di notte e dormire di giorno, comunque, acconsento!" e sfoderai un bel sorriso.
"Tanto poi vi accompagnamo noi! Siete in buone mani!" Concluse Jared.
Così non perdemmo tempo, prendemmo le borse ed uscimmo con loro.
In auto regnava la musica, Jared e Shannon davanti, io e Laura dietro.
Andammo in giro per la città, in centro, mille luci, mille vetrine, troppo belle per vederle da lontano. Così scendemmo e tutti e quattro a braccetto, camminavamo per le strade. Ad un certo punto, Laura e Shannon, si fermarono sul ponte illuminato dove c'erano altre persone, e guardavano il fiume sottostante scorrere, si guardavano, ridevano, erano complici. Così ci allontanammo per lasciarli da soli, dicendo loro che quando sarebbe stata ora di rientrare, ci saremmo fatti uno squillo.

Io e Jared iniziammo a camminare, lui interruppe il silenzio:
"Se continuo a farti fare la vita notturna mi creperai, un giorno! Hahaha!"
"Ah poco ma sicuro!"
"Ti va di sederti?"
"Dove scusa? Siamo su un ponte!"
"Appunto, sul bordo del ponte!"
"Leto, mi vuoi morta? Io soffro di vertigini e poi il ponte è troppo alt.."
mi prende per i fianchi e mi fa sedere sul bordo del ponte, era si largo, ma io, soffrivo di vertigini e mi aggrappai con le braccia intorno al suo collo per paura di vacillare.
"Jar.. Jared!! Per favore!! Ho il terrore dell'altezza! Fammi scendere!" Non staccavo le mie braccia da lui, intanto mi reggeva per i fianchi.
"Ehi.. io non ti lascio, stai tranquilla..su, piano, togli le braccia, vedrai, non è male.." mi sussurrava all'orecchio, ma io non mollavo la presa, poi capii che insistere era inutile, tanto lui non mi faceva scendere, così in una frazione di secondo allentai la presa ma strinsi le sue mani e mi misi con la schiena eretta, ora si, si poteva dire che stavo seduta, chiusi gli occhi, non sapevo dove guardare, in alto avrei perso l'equilibrio, in basso, sarei sprofondata nella paura di cadere.
"Apri gli occhi, guarda me, io sono qui." mi diceva sorridendo.
Allora aprii gli occhi e cercai di sorridergli, tenevo strette le sue mani e lui faceva lo stesso.
"E'.. strano.. " sentivo il vento dietro la schiena.
"E' una sensazione bella vero? Tipo 'libertà', o no?"
"Si" e riuscivo finalmente a guardarmi intorno, forse troppo, perchè per poco non perdevo l'equilibrio, infatti ebbi un sussulto ma fortunatamente prima che potessi rendermene conto, Jared mi aveva strattonata a sè e mi teneva fra le sue braccia.
"Oh.. grazie.. ora puoi, lasciarmi.. sono a.. terra.."
"Davvero? Non mi sembri tanto a terra, mi sembri più su Marte.." mi disse guardando le mie guance rosse.
Spostò all'indietro i miei capelli che il vento poco prima aveva scompigliato, e così fece il gesto di baciarmi, ma mi sottrassi e mordendomi il labbro inferiore dissi:
"Su Marte eh? Allora raggiungimi! Vado dagli altri due Marziani, mister Leto!"
E lo lasciai lì a sorridere e grattarsi il capo, segno di imbarazzo, ma poco dopo mi raggiunse ad andammo incontro a Laura e Shannon, che, cosa prevedibile, non c'erano più.

La chiamo al cellulare:
"Laura, dove siete?"
"In giro, ahm.. perchè?"
"Non pensi dovremmo rientrare?"
"Sonia, aspetta, io forse stasera.. non dormo a casa.."
"E io come faccio?!?!"
"Jared è lì con te??"
"RISPONDI ALLA MIA DOMANDA!"
"Oh tesoro dai.. calma.. fai parlare Jared con Shannon, noi siamo in taxi e stiamo andando in albergo, lo stesso dove lui.. cioè, molto probailmente voi, alloggerete stanotte, almeno che tu non voglia stare sola a casa!"
"Laura..le chiavi CE.LE.HAI.TU!!! Tieni, Shannon vuole parlare con te!" ed allungai il telefono a Jared, allontanandomi sbraitando.
Dopo 10 minuti buoni mi raggiunge.
"Ehi, mi dispiace. So cosa vuol dire essere piantati in asso, mio fratello lo ha fatto almeno 1000 volte!" mi disse porgendomi il cellulare.
"Non è questo il problema, Jared. Le chiavi di casa le ha lei, io dove dormo stanotte?" gli dissi incavolata nera.
"Lo so che forse è troppo azzardata come proposta ma.. potresti stare nella mia camera in albergo, ho il lettone grande, e giuro! Non ti tocco! Che dici?"
"Jared.. scordatelo. Io torno a casa, magari sfondo la porta ed entro!" gli dissi sarcasticamente.
"Ma dove vai?! Da sola poi? Non scherzare."
"Non sto scherzando. Dai. Per favore, accompagnami a casa."
"Come vuoi.." e così dicendo, ci incamminammo verso l'auto, per tutto il viaggio sbuffai irritata ma cercavo di non darlo a vedere..e arrivati all'incrocio prima di casa, Jared prende una strada diversa invece che la solita.
"Jared, casa mia è dall'altro lato!"
"Lo so!"
"Ma sei uno stronzo! Portami a casa!"
"Ragazza, tu ancora non mi conosci, ricorda che lo faccio per te!"
"Jared!!"
"Shhht, silenzio ragazza. Prossima destinazione: albergo!"
"Ti odio!" sbuffai, mentre lui metteva su il cd 'A beautiful Lie'.
 

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Capitolo 18
*** I can feel your Heartbeat. ***


"Jared, ti prego, portami a casa!" dicevo ogni tanto con la speranza che lui mi desse ascolto.
"Ancora?? Ragazza, tu stanotte a casa non ci dormi! Perchè a casa, NON CI PUOI ENTRARE!" precisava.
"Uff.." mi lmitavo a sbuffare.
Arrivati a destinazione, restavo seduta con le braccia al petto mentre lui scendeva dall'auto.
"Beh, non scendi?!" Mi chiedeva giocando con le chiavi dell'auto.
Non rispondevo, per ripicca.
"Se la metti così, dovrò usare la forza!" aprì la mia portiera e mi prese di peso in braccio, stile 'sacco di patate', sapendo che soffrivo di vertigini!
"Mettimi giù, SUBITO!!" e battevo le mani contro la sua schiena.
"Non ci penso nemmeno! Ti mettò giù quando entriamo in albergo! E non insistere!"
"Ti prego! Soffro di vertigini Jared.." gli dissi seria con l'affanno.
"Bene, questo te lo concedo. Così stai meglio?" disse quasi mettendomi giù, ma con sorpresa mi riprese con una mano sotto le ginocchia e una sotto la schiena, fino a far toccare le nostre fronti.
"Oh.. ora.. si.." non reggevo i suoi occhi, e così abbassai lo sguardo diventando di fuoco. Mi sorrise.
Una volta in albergo, si decise finalmente a mettermi giù, ed io, aggiustandomi i vestiti, lo seguivo. Lo vidi parlare con un signore, probabilmente doveva essere il responsabile dell'albergo, e quando mi vide, accennò un sorriso.
"Tutto risolto, forza, saliamo!"
"Jared..."
"Ho detto saliamo! Hop hop!" E saliva le scale.
Non potevo fare altro che salire con lui.
E quando arrivammo in camera sua, rimasi affascinata da tanto lusso.
Un letto enorme con lenzuola di seta, rose fresche dappertutto, mobili bianchi e tende rosse. Le pareti avevano decorazioni dorate, era tutto splendido. Rimasi a bocca aperta mentre lui dietro di me chiudeva la porta, il rumore mi fece riprendere.
"Ti piace?" disse togliendo la giacca leggera che aveva addosso.
"Tanto.." sussurrai.
"Io dormo dalla parte sinistra, spero vada bene per te!"
"Per me è uguale, non voglio certo sconvolgere le tue abitudini!"
"Perfetto, allora io vado a fare una doccia, se quano esco non ci sei, chiamo la polizia, sappilo."
Mi misi a ridere: "No, non scappo, ormai!" dissi con aria arresa.
Così lui chiuse la porta del bagno ed io mi appoggiai sul letto, giusto per provarne la consistenza. Morbido, morbidissimo, tanto morbido che mi accoccolai dalla 'mia' parte e chiusi gli occhi, stanca.
Ero in quella fase del sonno in cui passano anche le ore ma tu pensi che si tratti di minuti in quello stato di dormi-veglia che ti fa riprendere solo se succede qualcosa che attiri la tua attenzione.
Ed infatti, mi 'risvegliai' sentendo la porta del bagno aprirsi, Jared aveva solo dei boxer, e quando feci per stiracchiarmi ed aprire gli occhi, mi venne un colpo.
"E bhe? Dormo così io!" si giustificò lui.
"Si ma..ma..ma..! Guarda che c'è una ragazza con te! Non puoi presentarti così!"
"Se ti da fastidio posso mettermi qualcosa addosso!"
"Ma no.. infondo sono io l'ospite.. lasciamo perdere.. potrei usufruire anche io della doccia?" chiesi timida.
"Fa' come se fosse casa tua" mi disse di rimando.
"Cavolo.. non ho neanche il cambio.." pensai a voce alta, TROPPO alta.
"Hai ragione.. aspetta.. dovrei avere qualcosa che fa per te.." e frugava nei vestiti che aveva sistemato nell'armadio della camera.
"Tieni, questa dovrebbe andare bene!"
Una maglia nera e lunga, una di quelle che mette ai concerti, a giromaniche scollata, forse un po' troppo.
"Gr..grazie." farfugliai, e corsi in bagno.
Feci una doccia bollente e legai i capelli su un lato, lasciando fuori il ciuffo, che mi copriva l'occhio sinistro.
Indossai la maglia e mi sistemai allo specchio, mi sentivo più nuda che altro.
Feci un lungo respiro ed uscii dal bagno, in punta di piedi per non fare rumore, feci per poggiare i miei vestiti sulla sedia nell'angolo della stanza, ma inciampai nelle mie stesse scarpe, porca troia.
"Ahia!" dissi a bassa voce mettendo una mano sulla fronte.
"Ehi! Ti sei fatta male?" con un salto Jared scese giù dal letto e venne a riprendermi.
"No.. no no, sto bene, grazie!!" e mi rialzai.
"Sei tesa ragazza, cerca di rilassarti.. sono un bravo ragazzo!" allargò le braccia come per dire 'sono innocente'.
"Certo, ora però a dormire eh? Buonanotte!" e saltai sul letto stendendomi di lato, come poco prima. Lui fece lo stesso.
Cercavo di chiudere almeno per cinque secondi di fila gli occhi, ma niente, come se i battiti del cuore mi torturassero e impedissero ogni forma di tranquillità.
"Dormi?" mi chiese.
"Io?? Certo! Certo che dormo! Che altro potrei fare?!" no, non ci credeva nessuno.
"Dall'agitazione con cui parli non si direbbe, Sonia." perfetto, mi aveva pure chiamata per nome.
"E invece si! Buonanotte!"
"Ragazza.. non ci crede nessuno."
"Che palla che sei. Cosa vuoi?"
"Nulla! Volevo solo parlare!"
"A quest'ora? E di cosa??" dissi ormai senza forze.
"Di te per esempio."
"Perchè di me?"
"Perchè mi incuriosisci. Insomma, sei così tosta come personalità, così aggressiva, e poi un altro lato così fragile e docile. Perchè?"
"Non c'è un perchè, Jared. Sono le situazioni che mi portano a comportarmi in un modo o in un altro, tutto qui." gli dissi, sempre girata di lato, sentivo bruciare la gola.
"Sonia, guardami." mi prese per i fianchi e mi fece girare di fronte a lui. Avevo lo sguardo basso.
"Cosa vuoi da me, Jared?"
"Sapere chi sei. Sei piccola eppure già così formata, così adulta."
"Te l'ho detto. Sono le situazioni, le situazioni.."
"E questo ora cosa dice? Lo ascolti, tu?" mi poggiò la mano sul cuore.
Mi si inumidirono gli occhi.
"Imbarazzo, ora muore dall'imbarazzo. Però prova anche pace, non so per quale ragione." stavo al suo gioco, ma facevo fare la partita ai miei sentimenti, quelli veri.
Eravamo vicini. Spaventosamente vicini.
Azzardai a fare la stessa cosa che aveva fatto a me:
"E questo? Cosa sente? Cosa prova?"
"Tenerezza."
"Tenerezza?"
"Mi ispiri tenerezza.. Sonia.."
"Dillo ancora"
"Cosa devo dire?"
"Il mio nome"
"Ma perch.."
"Shht, fallo, ti prego."
"Sonia" lo ripetè più chiaro, per farmelo ascoltare bene. Ascoltavo la sua voce e mi perdevo nei suoi occhi, unica luce nel buio della stanza.
"Vieni qui.. vicino a me.." mi sussurrò dolcemente.
Mi avvicinai con incertezza, ma alla fine mi accoccolai dinuovo, solo che stavolta, al posto del cuscino, avevo lui, il suo petto, e il battito del suo cuore, era la cosa più bella che avessi mai ascoltato.
Una ninna nanna, ecco cos'era. La più bella melodia che avesse mai composto la natura.
 

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Capitolo 19
*** Ti insegnerò ad amare. ***


Mi addormentai in davvero poco tempo, e anche lui fece lo stesso.
Purtroppo, non sono una con il sonno continuo, anzi. E così mi svegliai in piena notte invasa dai pensieri. Mi misi a sedere sul letto con i gomiti sulle ginocchia e le mani chiuse a pugno sotto il mento, pensavo.
'In che cavolo di situazione mi sono andata a mettere..'
... Decisi di andare sul piccolo terrazzino a prendere un po' d'aria, e così mi sedetti su una sedia e guardavo alto nel cielo.
Un rumore. Mi giro e vedo Jared avvicinarsi.
"Mi hai fatto spaventare!" dissi saltando dalla sedia.
"Perchè ti sei alzata?"
"Mi sono svegliata di botto e non sono riuscita a riprendere sonno.. tu perchè sei qui?"
"Mi sono girato per abbracciarti ma ho notato che c'era il vuoto al mio fianco, e mi sono precipitato qui, visto che non eri dentro."
"Oh.." arrossii violentemente.
"Torniamo dentro?"
"D'accordo.." e tornai dentro con lui.
Mi rimisi a letto e guardavo il soffitto, quando all'improvviso sentii un braccio sul mio stomaco e mi sentivo tirare..
"Jared, che fai?"
"Ho detto che volevo abbracciarti.."
"Si ma, siamo troppo vicini per un abbraccio, no?" dissi trovandomi attaccata con il mio fianco al suo petto.
"Io dico di no.."
Un bacio sul collo, chiusi gli occhi e mi vennero i brividi.
"La tua non era solo curiosità.. ho ragione?"
"Può darsi.."
"Non farlo, Jared. Perchè alla fine quella che starà male sarò io, possiamo evitarlo."
"Perchè dovresti stare male?"
"Perchè.. perchè.. lo so che non ho nulla in più rispetto a tutte le altre.."
Una frazione di secondo, me lo ritrovo addosso, i suoi occhi puntati nei miei, le sue mani intrecciate con le mie. Come la prima sera, in auto.
"E' la storia che si ripete, Leto?" gli dico con aria di sfida.
Non mi risponde. Resta a guardarmi, schivo i suoi tentativi di avvicinamento, finchè lui molla la presa delle mie mani e porta le sue al mio volto, perfetto, non potevo muovere un muscolo.
"Tu non soffrirai. Non finchè sarai con me, Sonia."
"Dimostramelo."
Allora lui si avvicinò di scatto e poggiò le sue labbra sottili sulle mie, le assaporò e poi ci fu un bacio pieno di foga e passione, lui mi teneva il viso, io facevo scorrere le mie mani lungo la sua schiena, e mi sentivo letteralmente impazzire.
Non ci fu sesso. Solo passione, baci lunghi e pieni di dolcezza, mi sentivo protetta, per una volta. Non avevo paura di niente, non temevo nulla, in quei momenti.
Volevo solo lui.
Dopo di che mi rannicchiai contro il suo petto e sentivo le sue braccia intorno a me.
"Sonia, te lo prometto. Questa è una promessa. Farò di tutto per non farti soffrire, non te lo meriti. Sei giovane, hai tutto il tempo per fare le tue esperienze, e non sarò io a costringerti per velocizzare tutto, oh no. Io starò qui fermo a guardarti crescere, a vederti sbocciare, io ti proteggerò. Ma tu devi permettermi di farlo.. perchè se non ti apri con me.. non potrò fare nulla per il tuo bene.. permettimi di farlo Sonia.. permettimi di proteggerti.." mi sussurrava e mi dava dei baci sulla fronte.
"Jared, il mio cuore è stato ridotto a brandelli troppe volte, la vostra musica è stata la mia cura. Non mi sono mai più legata a qualcosa, se non alla vostra musica. Come puoi tu ora chiedermi di ricominciare a fidarmi, dopo così tanto tempo? Ho paura di ricaderci, ho paura di.."
"Amare?"
Tirai un lungo respiro e con una voce strozzata riuscii a balbettare un 'si'.
"Te lo insegnerò io. Ti insegnerò ad amare, Sonia."
"Jared, tu, tu che puoi avere tutte le donne del mondo, tu che non hai mai avuto una relazione fissa, tu che sei una rockstar corteggiata da tutte le ragazze di sto mondo, vuoi insegnare me ad amare."
"Il fatto che non l'ho mai dimostrato, non vuol dire che non ne sia capace, ragazza."
"Lasciami del tempo. Le cose verranno da sè. D'accordo?"
"D'accordo. Ora però dormi, non voglio che domani mattina tu sia stanca, ti sto sballottando troppo!"
"Già.. buonanotte!" e mi misi a dormire.
"Buonanotte.. Sonia." e mi diede un ultimo bacio sulla guancia.

La mattina dopo.
Fui svegliata da un leggero venticello e dai raggi del sole che filtravano dalla finestra aperta. Mi stiracchiai più che potevo e mi rannicchiai ancora per stare un altro po' a letto, aprii gli occhi e misi a fuoco la stanza. Mi girai ma Jared non c'era, e nell'alzarmi per mettermi seduta, notai che addosso avevo le lenzuola, nonostante avessi la maglia, pensavo me le avesse messe addosso lui in mattinata, per non farmi prendere freddo.
'E ora dove è andato?!' pensavo mentre mi mettevo in piedi.
"Jared? Sei qui?" lo chiamavo per tutta la stanza. Non era nemmeno in bagno.
"Cheppalle! E io come faccio?? Non posso mica uscire! Le chiavi non so neanche dove siano!"
'Ppfff! Devo farmi dare la copia di TUTTE le chiavi dei posti in cui vado, sono stanca di dipendere dagli altri! Resto sempre fragata!' pensavo sbuffando.
Mi andai a risedere sul letto, tanto valeva aspettarlo. Non potevo fare altro!
Mentre ero al cellulare cercando di rintracciare la mia 'MIGLIORE' amica, sento bussare alla porta:
"Sonia! Sono Jared! Sei sveglia?"
"Oh.. sisi! Sono sveglia! Entra!"
Entrò portando un carrello di quelli da ristorante, con sopra quella che doveva essere una 'colazione', ma per come la vedevo io, tutta quella roba, poteva sfamare un esercito.
"Jared!" gli dissi sorpresa portandomi la mano alla bocca.
"Beh? Che ne dici?" mi disse soddisfatto.
"Sembra tutto buonissimo ma è.. troppo! Per noi due!"
"Nah.. così potrai scegliere ciò che ti piace di più! E poi.. non noti niente di carino, eh?"
Mi misi con lo sguardo a frugare in quel carrello, e mi accorsi che nell'angolo c'era una rosa, rossa, profumata, in un contenitore di cristallo fine e lungo, accanto ad esso, c'era una lettera piegata a metà, carta bianca con decorazioni lilla.
Sorrisi come una bambina, presi la lettera e gli saltai letteralmente addosso, senza malizia, solo con tanta felicità.
"E' bellissimo! Grazie Jared!" E gli stampai un bacio sulla guancia pieno di affetto.
Mi abbracciò da dietro quando mi girai per prendere anche la rosa, e mi disse: "Non la leggi la lettera?"
"Non ora, la leggerò stasera, quando sarò a casa e sentirò la tua mancanza. Perchè si, sentirò la tua mancanza, sicuramente. Va bene?"
"Come vuoi, dolcezza!" scandì l'ultima parola al mio orecchio, io lo abbracciai e poggiai la rosa e la lettera sul mobile che era al mio lato, tornai indietro e affondai la testa nel suo soffice petto.
"Grazie di tutto.. Jared.." gli sussurrai. 




Aspetto le vostre recensioni e ringrazio ancora tutti coloro che recensiscono sempre i miei capitoli! Siete fantastici! :') *tira su col naso*
Ah, stasera su Iris c'è 'Alexander' *-*

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Capitolo 20
*** Save me. ***


La fine di questo capitolo è un tantino traumatica, perdonatemi u.u"
Hahahaha aspetto le vostre recensioni! :)





Facemmo colazione fuori in terrazzino, l'aria era piacevole ed era tutto buonissimo, Jared ovviamente non perdeva occasione per farmi ridere, quasi mi strozzavo con il latte!
"Mi hai coperta tu, stamattina?"
"Si, l'aria di primo mattino è un po' troppo fresca per stare scoperti.. e non volevo prendessi freddo"
 "Grazie, è stato gentile da parte tua"
"Figurati, ragazza"
"Uhm.. ascolta, tuo fratello ha dormito qui, stanotte, giusto?"
"Si perchè?"
"Perchè devo dire due paroline a Laura" dissi alzandomi dal tavolo.
"Jared, vuoi accompagnarmi? Così non mi perdo per trovare la stanza!" gli dissi ormai dentro, in stanza.
"Oh.. certo!" mi rispose raggiungendomi di corsa.
"Prima però mi vesto, così poi posso andare, d'accordo?"
"Andare dove?"
"A casa, Jared, dopo quello che è successo, Laura mi dovrà portare sulle spalle fino a casa!" dissi ridendo.
"E' stato tanto brutto dormire con me?" mi disse stringendomi da dietro.
"Oh no.. no! Solo che, mi manca casa.. insomma.. qui non fa per me.. è tutto così.. strano!"
"Tornerai, giusto?"
"Forse!" gli risposi con un sorriso enorme, andando a vestirmi.
Uscii composta e ordinata dal bagno, piegai la maglia prestatami da Jared e l'adagiai sul suo cuscino, presi la lettera e la misi con cura nella mia borsa.
"Andiamo?"
"Certo, andiamo" e uscimmo in corridoio verso la stanza di Shannon.
Bussai non troppo forte alla porta per paura che stessero ancora dormendo:
"Shan.." schiarii la voce "Shannon, Laura è con te?"
"Sonia si, sono qui con Shannon!" mi rispose lei da dentro.
"Puoi aprire per favore?!" chiesi scocciata con Jared dietro che rideva sotto i baffi.
"Solo un attimo! Devo.. ahm.. devo vestirmi!"
'VESTIRSI?!' pensavo tra me e me ad occhi spalancati, guardando Jared che annuiva.
'Maddai.. non posso credere che l'abbiano fatto..' pensavo ancora.
"Magari era nelle tue stesse condizioni, con una maglia addosso! Non ti preoccupare!" mi distolse Jared dai miei pensieri.
"Ma figurati.. sarebbe venuta ad aprire lo stesso.."
intanto ci apre la porta uno Shannon mezzo addormentato a cui rivolgo un profondo respiro.
"Possiamo?"
"Certo, entrate pure!" ci disse.
"Bro, ma che avete combinato?!" dice Jared indicando il letto messo quasi sottosopra.
"Noi?? Niente!" che bugiardo!
"Laura è in bagno?" gli chiedo poco convinta.
"Si, vai pure" mi risponde.
"Laura, posso entrare?"
"Certo! Entra!"

In bagno.
"Laura ma che cazzo, avete scopato?!?!"
"Noi.. ecco.. a dire la verità.."
"LAURA, lo avete fatto?"
"Si.."
"Ohmmerda! Ma non lo conosci nemmeno da una settimana!"
"E' Shannon Leto! Quando mi ricapiterà più un occasione del genere?!"
"Sono senza parole! Hai 17 anni! E' vero che hai quasi due anni in più rispetto a me, ma lui ne ha 40!"
"Oh quante paranoie Sonia! Andiamo!"
"Tu sei una completa matta!" le dico abbracciandola, con un po' di preoccupazione.

*Jared* In camera.

"Ma sei cretino?! Te la sei scopata!" Dissi a mio fratello mettendo le mani fra i capelli.
"Jared! Si! E allora?" mi rispose.
"Non ha nemmeno la metà dei tuoi anni!"
"Non l'ho certamente costretta! Figurati! E poi scusa, vuoi dirmi che tu e Sonia non.."
"NO!"
"Oh.. capisco.."
"Bro! Cazzo, è la prima volta che conosco una ragazza così.. fa' in modo che le cose tra te e Laura non danneggino noi, ti prego.. di solito me ne sbatto di quelle che ti fai o che non ti fai.. ma stavolta in gioco ci siamo anche noi, ricordatelo."
"Non preoccuparti, ti voglio bene" mi rispose scompigliando i miei bellissimi capelli.

*Sonia*

Uscimmo dal bagno e trovammo i Leto a scherzare tra di loro.
"Allora, noi andiamo a casa.." dissi riferendomi ad entrambi.
"Aspettate! Possiamo accompagnarvi!" disse Shannon.
"Ma no, abbiamo dato già troppo disturbo, VERO, Laura?" le diedi una piccola gomitata.
"Oh si.. magari.. possiamo sentirci per telefono! Ho il numero di Shan, ormai!" disse la mia amica rivolgendosi a tutti.
"Bene.. allora.. lasciatevi almeno accompagnare all'uscita!" disse Jared.
"D'accordo!" conclusi.
Ci recammo tutti e quattro al piano di sotto, verso l'entrata, e mentre ci salutavamo, sguardi complici comparivano tra me e Jared, senza più l'imbarazzo di prima.
"Allora, a presto!"
"A presto, ragazze!"
Io e Laura, mano nella mano, uscimmo dall'albergo e arrivate quasi sulla strada, guardammo i Leto risalire le scale, ci girammo e fui la prima a scendere dal marciapiede..

"SONIA! ATTENTA!"
Laura scese dal marciapiede e cercò di darmi una spinta per allontanarmi dalla corsia dove impazziva un'auto a tutta velicità, ma non ci fu nulla da fare.
Lei fu presa di striscio, io, in pieno.
Quello che ricordo prima che perdessi i sensi? La mia migliore amica stesa di lato con il volto verso me e un enorme rossore sulla gamba sinistra, e del sangue che mi colava dalla fronte, e dalle tempie, dopo di che chiusi gli occhi e mi abbandonai all'asfalto bollente.
 

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Capitolo 21
*** Attack. ***


Mi scuso per il tragico capitolo, ma ho molte idee da sviluppare e partire così mi sembra la cosa più giusta.
Grazie a tutti coloro che recensiscono puntualmente i miei capitoli, cioè, sono sempre senza parole :')
Baci! Buona lettura! :*




*Jared*
Un rumore. Come una macchina che sbanda in strada, proprio fuori dall'albergo.
Inizialmente cerco di non farci caso ma una stretta mi attanaglia il cuore e non posso fare a meno di girarmi, come se avessi un brutto presentimento.
... Dio, non l'avessi mai visto.
Sonia in strada distesa col volto rivolto al cielo e sangue dappertutto.
L'amica poco più lontana stesa di lato che mi da le spalle.
L'auto distante pochi centimetri dai loro corpi..


Mi sento mancare il pavimento sotto i piedi, quasi cedo sulle gambe, ma mi riprendo e quasi percorro volando le poche scale che ero riuscito a fare poco prima.
Anche Shannon che era qualche gradino più avanti mi raggiunge e insieme ci catapultiamo fuori intenti a capire cosa cazzo fosse successo.
"Sonia! Mio Dio! Rispondi! Sonia!" La prendo il volto tra le mani ma niente, la ragazza non risponde, entro nel panico più totale.
"Shannon, Cristo, chiama l'ambulanza! SUBITO!" mio fratello che era intento a menare il tipo ubriaco marcio in auto, mi presta ascolto e chiama l'ambulanza.
Lascio un secondo Sonia per andare da Laura, che invece sembra stia meglio, è solo stordita, cerco di parlarle:
"Laura, come stai? Eh? Ce la fai? Cosa è successo?"
riesce a farfugliare qualcosa: "Sonia.. dovevo spingerla via dalla corsia dell'auto.. ma .. non ce l'ho fatta.. dov'è? Jared.. dov'è Sonia?" inizia a piangere.
"Ehi.. shht. Non sforzarti, Sonia è.. qui. Ma tranquilla, ora.. ora arrivano i soccorsi. Eh? Tranquilla Laura.. tranquilla.. shht.."
Lei non riesce a trattenere le lacrime e si lamenta per la sua gamba, ma pronuncia innumerevoli volte il nome di Sonia, che invece, non si muove nemmeno.
Arriva l'ambulanza che carica Laura all'interno del mezzo e si accerta delle condizioni di Sonia.
"Come sta? Ditemi come sta, vi prego!"
"Signore si calmi.. il battito c'è, è molto debole ma c'è.. ha bisogno subito di essere portata in ospedale, ci lasci passare.."
"Vengo con voi, sono il.. sono un amico, ha solo me oltre l'amica, qui. Fatemi venire, vi prego."
"Venga pure."
Salimmo a bordo e convinsi Shannon a venire con noi, mentre la polizia provvedeva a quel figlio di puttana in auto.
Tenevo la mano a quella ragazza tanto forte e tanto fragile, nella speranza che si risvegliasse e mi sorridesse come solo lei sa fare, eppure, tutto ciò che riuscivo a vedere, era il suo viso sporco di sangue e una mascherina che le dava l'ossigeno, volevo morire.
Arrivammo in ospedale e Laura dopo qualche ora era sveglia a parlare con Shannon che le accarezzava i capelli mentre lei era stesa sul letto, con la gamba fasciata.
Sonia invece era immobile con tanto di mascherina su quel maledetto letto, la vedevo dal vetro, perchè non facevano entrare nessuno.
Restare lì a vederla soffrire era troppo, così dopo aver tirato un lungo sospiro, mi recai da mio fratello e Laura.
"Ehi, come stai?" le chiesi dolcemente.
"Bene Jared.. solo la gamba un po' dolente, ma il dottore dice che è questione di giorni, dopo di che potrò tornare in piedi, voglio sapere come sta Sonia.. sta bene, vero?"
No, lei non sapeva niente, e no, la sua migliore amica, non stava bene.
"Laura.. tesoro.." iniziai a dire.. Shannon capì che era meglio lasciarci soli, ci lasciò uno sguardo d'intesa e andò fuori.
"Jared, vogio sapere dov'è e come sta Sonia. Ora."
"Laura.. Sonia, è in condizioni gravi.. non è in pericolo di vita, per quello che ho capito, ma non sta bene.. mi dispiace.."
Iniziò a piangere respirando a singhiozzi.
"Come.. come è grave?.. Non può essere.."
"Non è colpa tua, Laura, non torturarti.."
"E invece si! Avrei dovuto spingerla via! E invece non ho fatto in tempo! Ora lei sta male, per colpa mia!"
"Ehi.. non è colpa tua, non hai colpa di niente, stai tranquilla.. io sarò sempre qui.. e verrò a darti tutte le notizie che mi arrivano, nemmeno mio fratello ti lascerà.. te lo giuro.."
"Voglio vederla, Jared. Voglio vedere Sonia."
"Non te lo permettono, non l'hanno permesso a nessuno.."
"Ho bisogno di vederla."
"D'accordo.. vado a parlare col medico.." e la lasciai mentre tirava un lungo sospiro e si asciugava le lacrime mettendo una mano sugli occhi, come se non potesse credere a ciò che stava succedendo.
Incrociai proprio il medico mentre usciva dalla stanza in cui c'era Sonia, e gentilmente, con aria stanca.. gli chiesi in che condizioni era, per avere informazioni più precise, visto che prima non mi avevano detto niente, se non poche cose quano le hanno trasportate qui.
"Mi scusi.. come sta la ragazza?"
"Lei è?"
"Un amico. Ha solo me la ragazza qui, perchè è in vacanza, e la ragazza che è stata portata qui con lei è la sua migliore amica, per favore, mi dica come sta, anche lei vuole saperlo.."
"E' grave, ragazzo. L'auto l'ha presa in pieno e in più ha battuto la testa. Ci sono svariate ferite sul volto, ma nessun organo è stato danneggiato. Dovrebbe risvegliarsi in pochi giorni.."
"Oh.." cercai di riprendermi.
"Posso vederla? Vuole vederla anche l'amica.. ne ha bisogno, per favore.."
"Non a lungo, ragazzo."
Intanto Laura accompagnata da Shannon uscì dalla sua stanza e zoppicando mi raggiunse, l'aiutai a camminare ed entrammo nella stanza di Sonia.
Aiutai l'amica a sedersi mentre io restavo lì, di fronte a lei, a guardarle la testa fasciata e le varie medicazioni sul volto. Le presi la mano e gliela baciai, come per aiutarla a risvegliarsi, che tentativo inutile..
"Amore..che ti è successo.." bisbigliava Laura in lacrime.
"Hanno detto che è grave. Ma si dovrebbe risvegliare in questi giorni.."
"Dovrebbe?"
"Non lo so Laura.. hanno detto così.. non lo so.. non so più niente.." ero completamente sconvolto, capivo solo questo.
"Resto con lei, stanotte." le dissi spezzando il silenzio.
"Va bene, d'accordo.."
"Tu e Shannon andate a casa, poi ci metteremo d'accordo meglio per sistemarci stanotte.."
"Jared, grazie."
"E per cosa?"
"Per tutto, se non ci fossi stato tu, non so se Sonia.."
"Non dirlo nemmeno per scherzo. Forza.. va' a casa a riposarti.. stasera vi chiamo e vi do informazioni, ok?"
"Ti voglio bene.."
"Anche io tesoro.." le diedi un bacio sulla fronte e l'accompagnai alla porta della stanza, dove c'era Shannon ad aspettarla, raggiunto anche da Tomo, a cui mio fratello aveva raccontato l'accaduto mentre era fuori, e così lui ci aveva raggiunti.
"Mi dispiace.." riuscì a dire.
Socchiusi gli occhi come per dire 'non ho più parole..' e li salutai, mentre con Laura andavano via.

Tornai dentro e mi sedetti accanto a lei, continuavo a toccare i suoi lunghi ricci e a tenerle la mano, e tutto ciò che riuscivo a sentire, non era la sua risata, ma solo il 'bip' di quelle fottute macchine.

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Capitolo 22
*** Dear Sonia. ***


Tre giorni. Sono tre maledetti giorni che tutti noi ci diamo il cambio per stare vicino a Sonia, anche Laura lo fa, ormai sta bene, la sua gamba è guarita.. ma è Sonia che non da segni di miglioramento nè di peggioramento. E' neutra, come se non vivesse nella realtà, e questo mi spaventa.
Sono stanco.. sono le 17:00 e decido di tornare in albergo per fare u...
na doccia e mangiare qualcosa, ma voglio tornare subito, non voglio lasciarla sola.
Chiamo Shannon: "Shan.. per favore.. ti va di stare con Sonia mentre io vado in albergo? Il tempo di una doccia e un boccone.. tornerò subito."
"Ma certo, certo Jared. Sto arrivando, starò con lei fino a quando non tornerai."
Così lui arriva ed io mi dirigo in albergo.
Faccio una doccia veloce, metto il cambio e mando giù qualcosa, più controvoglia che con fame, ho lo stomaco chiuso. Ma devo riprendere le energie, voglio stare sveglio, soprattutto durante la notte, devo guardarla, devo sentire le macchine che mi avvisano che il suo battito è stabile, devo aiutarla a reggersi alla vita.
Passa circa un quarto d'ora e mentre esco dall'albergo, un uomo in divisa sulla cinquantina mi ferma e mi chiede: "Lei è il signor Jared..-guarda dei fogli che ha in mano- ..Leto?"
"Si, sono io, lei è?"
"Un funzionario di polizia, mi hanno mandato qui per informarla sulla dinamica dell'incidente, è stato lei insieme a Shannon Leto a soccorrere le ragazze, giusto?"
"Certo, mi dica pure."
"Bene. Sono state fatte diverse analisi al conducente dell'auto che ha investito le ragazze, e il soggetto è risultato positivo al test dell'alcool e della droga. Era completamente fuori di sè quando è accaduto lo scontro. Molto probabilmente non sa nemmeno di aver investito due ragazze, ecco a lei i documenti che mi hanno rilasciato al laboratorio.." mi diede dei fogli raccolti con una graffetta.
Li guardo e socchiudo gli occhi: "Lei mi sta dicendo che quel figlio di puttana, strafatto e ubriaco, si è messo alla guida in pieno giorno col rischio di ammazzare due innocenti??"
"Mi dispiace, ragazzo."
"D'accordo, d'accordo. La ringrazio, a presto." mi fiondai in auto e tornai in ospedale, dritto nella stanza di Sonia.

"Ehi, cosa c'è? Che è successo?" mi domandò mio fratello, accortosi della mia espressione sconvolta.
"Guarda tu stesso!" gli diedi i fogli che prima mi aveva consegnato quell'uomo, e lo osservai mentre li leggeva.
"Io gli spacco la faccia. Giuro che quando lo rilasciano gli spacco la faccia!" iniziò ad urlare, cercai di calmarlo e lui si scusò. Gli consigliai di andare da Laura e di informarla, lui obbedì e andò via.
Restai solo, dinuovo. Anzi, restammo soli, io e lei.
Sembrava stesse dormendo, sembrava stesse sognando, perchè aveva un'espressione tranquilla, serena, come per dire 'ehi, non preoccupatevi, io sto bene!' eppure, non riuscivo a pensare al meglio, proprio no.

Scese la sera. Guardavo dalla finestra della stanza il tramonto che si faceva sempre più scuro.. e pensavo al nostro incontro.
Lei scese da quell'auto col suo splendido sorriso e una camminata un po' incerta, quella discoteca, la prima volta che l'ho protetta da quello stronzo ubriaco, il terrazzo abbandonato, il suo rifiuto, la prima volta che l'ho vista piangere, la piazza, quel prato, quel bacio. Tutti i ricordi uno dopo l'altro si affollavano nella mia mente, e mi girai a guardarla.
Lei, così piena di vita, così solare, così.. stranamente perfetta.
Distesa su un letto in ospedale con una mascherina che l'aiutava a respirare, lei, che respirava solo musica.
Ma qualcosa fu in grado di attirare la mia attenzione: la sua borsa. In quella borsa c'era la mia lettera, quella che avrebbe dovuto leggere la sera dopo aver dormito con me, quella lettera che l'ha resa felice, quella mattina.
Era ancora là. La presi tra le mani e la lessi, una..due..tre.. dieci volte.
Lei avrebbe dovuto leggerla, doveva sapere cosa pensavo, così mi misi a leggerla ad alta voce, come se stessi raccontando una favola, non mi importava che non mi sentisse, io sentivo il bisogno di farlo, e un po' titubante, iniziai a leggere:

"Ciao ragazza, anzi, Sonia. (Lo so che non ti piace quando ti chiamo 'ragazza' ma dai, concedimelo, fa tanto 'ehi baby!' e a me piace!)
Non sono il tipo da smancerie, nè da roba mielosa o altro. Mi piace essere diretto.
Ecco, non voglio girarci intorno. All'inizio mi sembravi una delle tante, cioè, una delle tante Echelon che ci amano più per l'esterno che per la nostra musica, ormai ci abbiamo fatto l'abitudine. Ma quella stessa sera, prima di entrare in discoteca, quando abbiamo parlato, mi sono reso conto che mi sbagliavo di grosso. No, tu non eri come le altre, tu eri Sonia, una quindicenne più matura di quel che pensavo, un'amante della musica, una portatrice di vita, perchè tu la vita ce l'hai che ti scorre nelle vene, insieme alle note musicali. Quella sera provai a baciarti, ti misi alla prova, ma tu sei stata più forte, e hai vinto alla grande. 'Cazzo, questa qui è una tosta' pensavo.
Il giorno dopo ti ho vista piangere e mi sono accorto che dietro la corazza c'era un corpo fragile, anzi, un'anima fragile. Ho smesso con le provocazioni e ho provato a fare l'uomo, per una volta. Ha funzionato, perchè tu te ne sei resa conto e sei riuscita a far venir fuori il meglio di me stesso, di questo, posso solo ringraziarti. E poi è successo, ci siamo baciati. Hai provato qualcosa? Io si. Mi si è scosso un universo, dentro. Non sapevo neanche esistesse! Ho capito che eri speciale, che valevi. Non potevo lasciarti andare.. e un po' alla volta ti ho fatto avvicinare, con calma, senza la solita superiorità e la solita arroganza, solo con la.. semplicità.
Stanotte ne ho avuto la conferma. La diversità fa parte di te, l'ingenuità anche. E io la amo. Sonia, se solo potessi, se solo potessi averti con me per sempre.
Aiutami, aiutami a mettere il mio cuore alla luce, ed io aiuterò te a custodire il tuo, fra le mie braccia. Sonia, sii mia.
Perchè mille donne possono far felice un uomo, ma una sola, può rendere felice la sua vita.
Con amore, Jared."


Finii di leggerla e presi la mia testa fra le mani, in lacrime. Ore 22:19.
Non sapevo cosa fare. Non ero più sulla Terra. Ma nemmeno su Marte. Ero, punto.
Ma una voce, una flebile voce, mi riportò con i piedi per terra.

"..Lo sapevo.. che alla fine.. avresti ceduto.. divaH che non sei altro.." un lungo respiro, una risata stanca, la SUA risata.




Sciao belli! :3 Allora? Piaciuta la 'sorpresa' ?
Cioè, la poverina di Sonia mi faceva troppa pena, e poi Jared, vederlo così sofferente mi straziava! ç_ç
Voi cosa ne pensate?? Scrivete che tanto io qui sono! Baci! :*

 

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Capitolo 23
*** Cante per me. ***


'Uhm.. quanto avrò dormito?' Non ne avevo idea, sentivo solo un fortissimo mal di testa, ma niente di rotto, per fortuna.
Ero in un mondo parallelo, di cui non ricordo nulla, solo fino al momento dello scontro, ma niente di più. Mi risvegliai con la voce di Jared a poca distanza da me, avevo intuito che stesse leggendo qualcosa, e quando mi sono resa conto che era la mia lettera, è come se mi avessero strattonato per farmi svegliare, qualcuno mi diceva 'il tuo posto è qui con lui! Non puoi lasciarlo!' e poi ho aperto gli occhi, avendo la forza di rispondergli.

"DOTTORE! QUALCUNO CHIAMI UN DOTTORE! LA RAGAZZA SI E' SVEGLIATA!" sentivo urlare Jared fuori dalla porta, e subitò dopo si catapultò al mio fianco prendendomi la mano.
"Sonia.. tu stai, stai bene! Sei sveglia! Tre giorni Sonia, sono morto per tre giorni, pensavo di non rivederti più.."
"E invece no.. ti darò i tormenti per ancora molto tempo.." gli dissi.
Intanto entrò il dottore che mi fece alcune domande a cui io risposi senza problemi, e dopo di che disse che sarebbe bastato passare lì la notte e il giorno dopo, ma già di sera, sarei potuta andare via, ovviamente facendo attenzione alle ferite che mi aveva procurato l'incidente.
"Dottore, mi dica la verità. Ci vorrà tempo prima che le ferite guariscano?"
"Diciamo che le medicazioni sul volto si risaneranno in pochi giorni, facendo attenzione ad usare medicinali adatti e cerotti puliti. Per quanto riguarda il lato della testa in cui c'è la ferita più grave, abbiamo già provveduto a mettere i punti, in poco tempo rimarrà solo una minuscola cicatrice. Ma non preoccuparti, andrà tutto bene."
"Per il resto invece, sono sana, vero?"
"Certo piccola. Sei sana, anzi, sei stata fortunata.. quell'uomo non conosceva neanche il suo nome in quel momento.."
"Grazie di tutto."
"E' il mio lavoro, ragazza!"
Mi lasciò sola con Jared, uscendo con un sorriso.

"Come ti senti?" mi disse sedendosi sul letto vicino a me.
"Ho avuto giorni migliori, già.."
"Tu non lo sai Sonia. Tu non lo sai, ho temuto il peggio.. quando ti ho vista lì.. quando ti hanno portata qui e non volevano che ti vedessi.. pensavo che sarei crollato, e invece ora.."
"Invece ora sono qui che parlo con te.." gli strinsi la mano con quella poca forza che avevo.
"Devo avvisare gli altri!" mi disse sorridendo.
'LAURA!' pensai di scatto.
"Jared, dov'è Laura? Non le è successo niente, dimmi che non le è successo niente!"
"Tranquilla, lei sta bene, è uscita da qui poco dopo l'incidente, vuoi che la faccia venire, vuoi vederla?"
"Jared.. che ore sono?"
"Quasi le 23:00"
"No Jared.. non chiamare nessuno.. lasciali riposare.. li chiamerai domani, domani saremo tutti insieme, ma non ora.. ora voglio stare con te.."
"Tu lo sai che da ora in poi non ti lascio più, vero?"
"Vedremo fino a quando potrai sopportarmi!" mi misi a ridere e lui rise con me.
"Riesci a muoverti?" mi disse accarezzandomi la guancia.
"Si, riesco a fare tutto, sono solo stanca e mi fa male la testa.. cosa avete fatto in questi giorni?"
"Nulla.. siamo stati un po' alla volta tutti con te, anche Tomo sai? Siamo stati tutti a vegliare su di te, fino a quando non ti sei svegliata."
"Ti vedo strano, è successo qualcosa? Sembri scosso!"
"Oggi.. mentre ero in albergo, sono venuto a conoscenza delle dinamiche dell'incidente e delle cause, vuoi che ti racconti?"
"Mmh.."
"Se non vuoi, lo terrò per me, non farti problemi."
"No Jred. Io.. io devo sapere.. forza, parla.."
"Alcool e droga.. fin sopra i capelli.. quel bastardo non capiva niente e si è messo lo stesso alla guida.. avrebbe potuto ammazzarvi.."
"Rischiavo di morire per l'incoscienza altrui.." strinsi i pugni e dall'ansia inziai a piangere.
"Ma non è successo! Ora sei qui con me, ed è questo che conta.." mi consolava Jared stringendomi a lui baciandomi sulla fronte.
"Stai tremando.." gli sussurro all'orecchio.
"No.. no.. tranquilla.. è solo.. non è niente.." continuava a stringermi.
"Ho avuto paura, Sonia." eravamo fronte a fronte.
"Anche io, nel mio inconscio, ne ho avuta tanta, credimi." abbassai lo sguardo.
"Ti credo ragazza, ti credo.."

"Resta con me stanotte, non andare via."
"Non vado via."
"Giuralo."
"Te lo giuro."
un bacio sulla fronte e poi si alzò andandosi a sedere sulla sua sedia mentre io mi mettevo comoda nel letto.

"Sonia.. cerca di riposare.. magari il mal di testa si farà più leggero.."
"Io ho un'idea migliore.." cercai di alzarmi dal letto e lui fece il gesto di alzarsi per venirmi a prendere, ma con un cenno della mano lo bloccai, mi diressi verso lui e mi sedetti sulle sue gambe poggiando la testa sul suo petto.
"Canta per me.. Jared.. canta per me.. per favore.."
mi cinse fra le sue braccia e mi accarezzò i capelli.
"Cosa vuoi che ti canti?"
"Qualunque cosa."

Così iniziò a cantare 'A Modern Myth' e quando la riconobbi, mi abbandonai a lui chiudendo gli occhi, stringendo la sua maglietta.
Nei miei pensieri rimbombava un 'ti amo' che forse avrei detto solo sotto tortura, per non ferire me stessa, ma mentre ci pensavo, Morfeo venne a rapirmi per portarmi nel suo regno, che in quel momento, erano le braccia di Jared.
 

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Capitolo 24
*** Hey, I love you! ***


Mi scuso per l'assenza di questi giorni, causa: pc che fa il cretino ^^"
Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo, aspetto le vostre recensioni, Baci! :3



Il giorno successivo mi risvegliai a letto, con tutti gli occhi puntati addosso, Laura, Jared, Shannon, Tomo.
"Buongiorno eh!" dissi ridendo.
"Tesoro! Finalmente! Finalmente sei sveglia! Mi sei.. mi sei mancata.. e ho avuto paura.." Laura corse ad abbracciarmi.
"Ma figurati se ti lasciavo qui in mezzo ai matti" le risposi ricambiando l'abbraccio.
"Hey Sonia! Avevi intenzione di dormire ancora per molto eh??" Shannon venne a darmi un bacio sulla fronte ed io gli sorrisi gentilmente.
"Oh andiamo ragazzi! Lasciatela respirare! Deve riprendere le forze!" intervenne Tomo venendomi a salutare, altro che respirare, un altro po' e mi avrebbe strozzata!
"Tomo.. così.. così non respiro!" mi misi a ridere e lui si scusò imbarazzato.
"Stasera torni a casa, contenta?" mi disse Shannon prendendomi la mano.
"Mai stata più felice, Shannon.." gli risposi sinceramente contenta.
Per tutto il giorno restammo insieme noi cinque, tra risate, parole, alcune lacrime, ma in tutti i modi cercai di evitare l'argomento 'incidente'. Poi Laura insieme a Shannon tornò in albergo per riprendere la sua roba, visto che siccome mi rimettevano, tornava a casa con me. Aveva fatto fare un doppione delle chiavi di casa, che aveva lasciato a Jared per ogni eventualità.
Tomo andò a riposare nella sua camera, nello stesso albergo.

Calò la sera e finalmente tornai a casa con Jared.
"Mi mancava casa.." sussurrai mentre aprii la portiera.
"Lo so" mi rispose Jared.
"Voi siete sole, e ora come ora tu non puoi fare troppi sforzi, Laura non può occuparsi di tutto e quindi, io e mio fratello, abbiamo deciso di venire a trovarvi tutti i giorni, fino a che i suoi zii non torneranno, mi sembra un'ottima idea!"
"Scherzi, vero? Dimmi che scherzi!" dissi preoccupata.
"Oh no ragazza, Jared Leto non è mai stato più serio di così!"
"Ma..ma..ma.. perchè?? Insomma, non ce n'è bisogno, possiamo fare da sole!"
"Ancora che parli??" disse scendendo dall'auto.
"Uff.. cheppalle oh.. non voglio che ti preoccupi così per me, è.. troppo, e poi so badare a me stessa, come Laura!"
"Si ma nelle condizioni in cui sei, non puoi fare tutto!"
"Quali condizioni! Ho solo un po' di punti sulla testa e un paio di cerotti sul viso, non ho bisogno di tutte queste attenzioni!"
"Tu lascia fare a noi" chiuse il discorso sorridendo.
"Io..io.. io.. non ti sopporto!" dissi sbuffando mentre scendevo dall'auto.
"Ah davvero? Ieri sera non sembrava, mia cara dolce Sonia!" disse scatenandomi un rossore sulle guance.
"Ero appena sveglia! Dicevo cose senza senso!" cercavo di difendermi, se vabbè..
"Mi stai provocando?" si avvicinava a passi veloci.
"Io non provoco nessu.. AAAH!" mi aveva presa sulla sua spalla di scatto, mi aggrappai alla sua maglietta.
"Contenta ora? E' l'unico modo per farti stare zitta, la paura!"
"Non puoi puntare sulla mia paura più grande, Jared! Non è leale!" urlai terrorizzata.
"Perchè entrare nel cuore di qualcuno senza nè avvisi nè permessi lo è?" mi mise a terra e mi teneva per le spalle.
"Non avevo intenzione di sconvolgere nulla della tua vita, te lo giuro."
"Le cose inaspettate, sono le più significative, lo sapevi?"
"Si ma non avrei mai pensato potessero essere significative fino a questo punto.." lo guardai dritto negli occhi.
"Tu.. tu non mi hai ancora risposto.."
"A cosa dovevo risponderti?"
"Alla lettera, Sonia.. non mi hai detto ancora nulla.."
"C'è bisogno che ti dia una risposta?"
"Sei difficile da interpretare, quindi.."

Mandai giù il nodo che avevo in gola e senza pensarci due volte gli dissi schiarendo ogni lettera: "Ti amo."

"Come?"
"Non farmelo ripetere."
"No, tu ora me lo ripeti, perchè mi sembra di non aver sentito bene."
"Hai sentito BENISSIMO, Leto."
"Signorina, stasera siamo scontrosi?" incrociò le braccia al petto.
"Non.. non dovremmo rientrare in casa?" mi incamminai di corsa verso la porta, ma lui mi precedette e mise un braccio teso sulla maniglia.
"Tanto le chiavi le ho io, ragazza!" sventolava quel benedetto mazzo di chiavi sulla mia testa.
"Hai intenzione di farmi dormire fuori allora?" lo guardai accigliata, stavolta le braccia al petto le incrociai io.
"Ma dai, non scherzare." aprì la porta e fece entrare me per prima. La casa era ancora deserta.
"Vado a fare una doccia, se vuoi offriti pure da bere!" lo lasciai andando di sopra.
Tornai dopo venti minuti di sotto con il mio pigiama azzurro composto da pantaloncini e canotta, e i capelli asciugati al naturale.
Volevo riprendere l'argomento di prima più seriamente con lui.. ma non fu possibile.
Era crollato sul divano, sicuramente sarà stata la stanchezza, poverino.. quattro giorni no-stop di viavai e dormiveglia per me..
sul tavolino, una birra mezza vuota. La TV accesa su MTV.
Mi inginocchiai di fronte a lui che era disteso di lato, lo guardavo in viso, sarei rimasta lì per ore.
Lui aveva fatto così tanto per me, e ora non sapevo come ringraziarlo.
Lo osservavo.. da diverse angolazioni anche, per godermi tutte le visioni del suo bellissimo volto, e ogni tanto, con un tocco quasi impercettibile, gli passavo una mano tra i capelli.
"Sei bello Leto.. sei la perfezione.." sussurravo tra me e me.
"Se solo io fossi più grande.. se solo non fossi io.. vorrei riuscire ad essere più forte di ciò che dimostro e meno ingenua di ciò che sono.. vorrei essere un po' più come te.. ma non ci riesco, mi dispiace.." continuavo a sussurrare.
Mi alzai in piedi e feci per andarmene, ma qualcosa, o meglio, qualcuno, mi trattenne per un braccio.
"Dove credi di andare?" ohmmerda.. certamente aveva sentito tutto..
"Io.. ahm.. stavo per andare a dormire!"
"Stenditi qui vicino a me" e mi fece spazio per stendermi accanto a lui.
Dopo un po' di incertezza accettai la gentile proposta e mi misi accanto a lui, che da dietro mi teneva fra le sue braccia, mentre col profilo del viso giocava tra i miei capelli.
"Jared.. hai sentito tutto vero?" gli chiedi guardando distrattamente la TV.
"Si" disse sincero "E non me ne frega un cazzo che tu abbia appena 16 anni, se sei meno forte di ciò che la gente pensa o più ingenua di ciò che pensi di essere.. non devi essere nessun altro se non te stessa, ragazza, soprattutto se questo nessun altro è come me.." mi diceva lentamente all'orecchio.
"Andrai via?" gli chiesi riferendomi al tutto, al tempo che passava, alle esperienze che man mano sarebbero andate esaurite.
"Solo se lo vorrai tu." e mi diede un lungo, caldo, bacio. 




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Capitolo 25
*** Nuove conoscenze. ***


Pian piano con la sua mano mi accarezzava i capelli, e ci misi poco per addormentarmi.
Lo sentii scendere dal divano e dopo essersi stiracchiato, infilò un braccio sotto le mie ginocchia e uno sotto la schiena, mi prese in braccio ed io mi accucciai sul suo petto, gli parlavo ad occhi chiusi:
"Ma.. io.. "

 "Continua a dormire.. shhht, ti porto di sopra.." mi diede un bacio sulla fronte e dopo qualche smorfia, continuai a dormire.
Mi portò di sopra e mi mise a letto, accomodai la testa sul cuscino e sospirai.
Entrai nel mondo dei sogni.

*Jared*
Me l'ha detto. Mi ha detto che mi ama.. ma ha detto anche che vorrebbe essere diversa da come è.. grande sbaglio, se solo sapesse quanto è unica.
Quelle parole ruotavano nella mia mente mentre uscivo dalla sua stanza dopo averla messa a letto, e mentre percorrevo le scale per ritornare di sotto.
I miei pensieri furono interrotti dal ritorno di Shannon e Laura.
"Ehi Jared.. Sonia è a letto?" mi chiese la ragazza.
"Si tranquilla, dorme, sarà stanca.."
"Mai quanto te, mi dispiace che tu sia in queste condizioni.. torna in albergo e riposa questa notte, ormai, non c'è più pericolo per nulla!" mi disse.
"Forza Jared.. torniamo in albergo.. siamo entrambi stanchi e anche le ragazze hanno bisogno di riposare, Laura, hai il mio numero, per qualsiasi cosa, puoi chiamarmi, intesi?" intervenne Shannon.
"Certo.. certo Shannon, tranquillo. Su, forza, andate a dormire, a lei ci penso io. Grazie di tutto, ragazzi, senza di voi, non so cosa avrei fatto.."
"Non pensarci Laura, vedrai, domani sarà già tutto migliore. Passeremo a trovarvi, va bene?" le dissi sorridendo.
"Va bene! A domani!" così dicendo, ci accompagnò alla porta e la salutammo con un abbraccio.
Tornammo in albergo, e dopo aver mangiato qualcosa e fatto una doccia, mi catapultai a letto, ero esausto.
'Ti amo' ripensavo a quelle parole.
E subito mi venne un senso di colpa assurdo.
'Cosa cazzo sto facendo..' ripetevo tra me e me 'è.. una.. ragazza.. e io sono un uomo.. maledetta età.. eppure gli ho detto che non me ne importa, ero convinto di questo! Lo sono! Lei è tutto ciò che voglio.. eppure c'è qualcosa che mi blocca.. forse non riguarda solo l'età.. siamo già a Luglio, alla fine di Agosto lei tornerà a casa.. e cosa resterà di noi? Questo -noi- ci sarà, in un domani? Farò di tutto per renderla felice.. poi.. quando arriverà il momento di salutarci.. ci penserò. Una cosa è certa: dobbiamo vivere il presente e renderlo il più possibile migliore. Provo qualcosa di grande nei suoi confronti, amore? Non lo so. Io non gliel'ho detto, però ciò non significa che non ne provi, eppure ho bisogno di rifletterci. Protezione.. affetto.. voglia che lei sia mia e solo mia, certo, questo c'è. Farei di tutto per questa ragazza. Ma amare? Che parola grossa.. per me che non l'ho mai fatto, per me che non ho mai amato. Jared, sii uomo e prendi la decisione giusta, la decisione giusta per te, e per lei. Lei deve essere felice. Lo merita.'
Pensai ore ed ore, fino ad addormentarmi.

*Sonia*
"Buongiorno migliore amica!" venni svegliata dalla voce squillante di Laura che risistemava il letto.
Erano le 10:12.
"Ehi! A che ora sei tornata ieri sera?" sbadigliai.
"Non molto tardi, tranquilla. Oggi vengono a trovarci! Contenta?"
"Si, sono così carini con noi, non trovi?"
"Già, ma lo sappiamo tutti che tu hai un debole per Jared!"
"Laura!"
"Vuoi negarlo?!"
"Ecco.. io.."
"Io! Io! Io niente! Dai.. cosa c'è tra voi??" mi domandò curiosa.
"Sicuramente non quello che c'è tra te e Shannon!"
"Quindi vuol dire che vi amate, perchè tra noi c'è solo affetto, e sano sesso!"
La guardavo ad occhi sbarrati.
"Noi non, noi non ci amiamo!"
"Tu lo ami di sicuro, Sonia!"
"E beh? Cosa ne sai??"
"I tuoi occhi."
"Cos'hanno i miei occhi?"
"Oh Sonia.. non te ne rendi conto vero? Tu, quando lo vedi, quando ci parli, diventi uno spettacolo da guardare. Ti si illumina il volto e i tuoi occhi brillano, hai sempre il sorriso e le guance rosse, sei così bella!"
"Laura.. io.. gli ho detto che lo amo."
"QUANDO???"
"Ieri sera, quando siamo tornati. Eravamo fuori e stavamo parlando, non ce l'ho fatta più e gliel'ho detto. Sarebbe stata una cosa troppo grande per tenerla solo per me, dovevo dirglielo."
"E lui?"
"Lui ha fatto il finto tonto ma ha capito perfettamente.. mi ha scritto la lettera per questo!"
"Quale lettera?"
"Questa!" E le diedi la lettera, lei la lesse e mi guardò con occhi dolci.
"Hai fatto innamorare Jared Leto, amica."
"Innamorare per lui è una parola grossa.. io sono una ragazzina ed è facile per me, pensare all'amore con grandi speranze.. anche se ne sono uscita bastonata più volte.. ma lui, lui è un uomo Laura, a lui serve una donna, non certo Sonia.."
"E tu credi di non poter competere con una donna? Sonia, santo Dio, ma ti senti? Tu sei fantastica! Sei intelligente, profonda, hai un carattere solare, e poi diciamocelo, sei una gran figa!"
"Tu non stai bene!" le dissi scoppiando a ridere.
"Oh Sonia.. vedrai.. andrà tutto bene.." mi abbracciò.
"Io ho fame! Facciamo colazione?" mi toccai la pancia.
"D'accordo! Vado a preparare qualcosa! Intanto tu vestiti, così magari dopo possiamo uscire un po', d'accordo?"
"Va bene!"
Così, dopo essermi vestita e aver fatto colazione, uscii con la mia amica per prendere un po' d'aria, e mentre stavamo prendendo un caffè, mi capitò una cosa assai curiosa. Eravamo sedute ad un tavolino all'aperto e stavamo aspettando i nostri caffè.
Quando arrivarono, nell'alzare la mia tazzina, notai sul piattino un foglio, uno di quelli da blocchetto delle ordinazioni, con qualcosa scritto su: 'Offre la casa, non posso far pagare una ragazza così carina!' e più giù 'Dal barista.'
"Laura! Guarda qui!" le mostrai il biglietto.
"Corri al bancone e parla col barista allora!"
Mi alzai poco sicura di ciò che stavo facendo e mi recai al bancone.
"Uhm.. sei tu che mi hai lasciato il biglietto sul piattino?" chiesi al ragazzo dietro al bancone.
"Si! Spero non sia un problema! Piacere, Leonardo, ma tu chiamami Leo!"
Aveva dei capelli castani portati non molto corti e modellati col gel, e due grandi occhi verdi, un sorriso perfetto.
"Ciao! Io sono Sonia! E.. no, non è un problema!" gli sorrisi e mi sedetti sullo sgabello rotondo e bianco, di fronte al bancone.
"Il bar è tuo?" gli chiesi per rompere il ghiaccio.
"Era di mio padre, ma da quando lui non c'è più, e mia madre è andata via, è passato a me, ti piace?"
"Oh.. mi dispiace per i tuoi.. però si! E'.. è carino!"
"Grazie! Per avere solo 22 anni, ho fatto proprio un bel lavoro!" mi disse ironicamente.
"Hai 22 anni?"
"Si! Tu?"
"Quasi 16, sono qui per le vacanze, abito a Roma!"
"Oh Roma! E' molto bella! Magari puoi descrivermela nei dettagli stasera a cena, che ne dici?" abbassò il tono di voce e mi guardò sorridente.
Non sapevo cosa dire. Si? No? Che dovevo fare?! Non mi lasciò il tempo di fiatare che disse: "Chi tace acconsente! Stasera alle 20:00 fuori dal bar, passo a prenderti io!"
"Ma io veramente..!"
"A stasera, Sonia!"

'Cazzo.. e ora che faccio?!?!' pensavo mentre tornavo a casa, raccontando a Laura l'accaduto.




Allora? Ho suscitato un po' di tensione? Hehehe! e.e
Ebbene, aggiorno prima stasera, perchè domani per me come per tanti altri inizia la scuola! E purtroppo, non posso proprio farci niente ç_ç
Spero di riuscire ad aggiornare come sempre e con gli stessi tempi, non vorrei farvi crepare nell'attesa LOL
Bene, detto questo, aspetto i vostri commenti, e soprattutto,
IN BOCCA AL LUPO E BUON ANNO SCOLASTICO! :D


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Capitolo 26
*** Far away.. ***


Ero indecisa, forse troppo.
Arrivate a casa, saranno state le tre nel pomeriggio, mi misi a camminare avanti e indietro nella nostra camera, mentre Laura era seduta sul letto che osservava i miei movimenti.
"Se non ci vado, penserà che sono una snob scortese e presuntuosa, se ci vado, penserà che mi piace! E che ci sto!"
"Non ti piace?"
"E' un bel ragazzo, ma andiamo.. io sono 'impegnata' con Jared!"
'impegnata con Jared'.. come suonavano strane quelle parole.. mmh..
"Fa' così, ascoltami: vai con lui a cena e parlagli, digli che non puoi accettare e rifiuta gentilmente il suo corteggiamento, che ne dici? Così Jared.."
"Jared non deve sapere niente! Potrebbe pensare chissà cosa!"
"Infatti volevo dire questo, calma sis! Andrà tutto bene!"
"Si, ecco. Le mie intenzioni sono buone: ci vado a cena, passeremo una bella serata, ma come amici. Si. Io per lui sarò un'amica, un'amica delle vacanze. Stop. Jared non saprà niente così non si incavolerà. E' una buona idea, grazie Laura!"
"Figurati, dovere!"
Intanto bussarono alla porta, ed io andai ad aprire
.
"Chi è?" chiesi.
"Siamo noi!" risposero i due fratelli.
"Ehi! Entrate!" e loro entrarono in casa.
"Guarda cosa ho portato!" mi mostrò una custodia nera.
"Una chitarra! Ma è fantastico! Laura scendi! Ci sono i ragazzi!" e lei si precipitò giù.
"Hey Jared! Ciao Shan!" gli diede un bacio, e Shannon apprezzò visibilmente, visto che non si staccava più.
Arrossii lievemente e guardai Jared tenendo lo sguardo basso mentre tirava fuori dalla custodia la chitarra lucida e pulita.
"Ragazzi, io avrei bisogno di vestiti nuovi, che ne dite di uscire più tardi?"
"Io..io.. io.." iniziai a balbettare.. ohccazzo..
"Ti accompagno io!!" intervenne prontamente la mia amica.
"Si ecco, ti accompagna lei. Stamattina io già sono uscita un po' ed è meglio che oggi resti a casa, se vuole, Jared starà con me, voi andate e divertitevi!"
"Certo che voglio, l'ho portata per te la chitarra" mi abbracciò da dietro baciandomi il collo, brividi, brividi, brividi.
"Allora io e Shan andiamo di sopra così ci prepariamo, voi due state pure comodi qua eh?" così disse Laura e tirando Shan per un braccio, andò di sopra.
"Come stai?" mi chiese. Eravamo soli.
"Bene, grazie. Ah.. grazie anche per avermi messa a letto ieri sera.. sei stato carino.."
"Non ringraziarmi. Piuttosto canta qualcosa, dai, vieni qui." Mi fece sedere accanto a lui mentre accordava la chitarra.
"Sai suonarla?" domandò.
"Azzardo a suonare un po' il pianoforte, ma la chitarra, non so nemmeno cosa sia" dissi ridendo.
"Ti insegno io qualcosa, guarda!"
Si mise a suonare e riconobbi le note di Revenge, mio Dio, quella canzone è spettacolare, man mano lui mi spiegava la concordanza tra note e corde, e dopo averle memorizzate, fece provare me a strimpellare qualcosa.
Provai a fare Revenge anche io, ma, come previsto, ne uscirono solo lamenti incomprensibili.
"Ah.. sono una frana.." dissi ridandogli la chitarra.
Mi bloccò e mi sorrise: "No, aspetta. Ti aiuto io, vieni più vicino."
Mi avvicinai ancora di più e lui cinse le mie braccia con le sue, fino a tenermi le mani, che mi fece poggiare sulle corde e man mano me le fece pizzicare, nell'ordine e nel modo giusto.
"E' spettacolare.." sussurrai.
"Cosa?"
"La passione per la musica. Non è spettacolare? Non ti aiuta a vivere?"
"Non è che mi aiuta a vivere.. la musica è la mia vita, è diverso.."
"Già.."
"Canta, Sonia."
"Ma io.."
"Ti prego.." come potevo dirgli di no? Lui faceva tutto questo per me, così chiusi gli occhi, li riaprii e dissi:
"Far away- Nickelback. Conosci?"
"Certo. Io inizio, parti quando vuoi"
Iniziò a suonare quella meravigliosa canzone e mi lasciai cullare dalla melodia, fino a che respirai profondamente e attaccai con le parole..

"This time, This place, misused, mistakes
Too long, too late, who was I to make you wait
Just one chance, Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know, you know, you know..
That I love you.. I have loved you all along
And I miss you.. been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me, and you'll never go
Stop breathing if I don't see you anymore.
."

Ero diventata rosso fuoco. Perchè cavolo avevo scelto quella canzone?? Non ce la facevo ad andare avanti, era davvero troppo, sarei scoppiata.
Così rimandai giù le lacrime che mi stavano inondando gli occhi, deglutii e mi fermai.
"Perchè ti sei fermata? Era stupendo! Stavi andando benissimo!"
Così alzai lo sguardo verso lui, e si accorse che stavo per piangere.
"Sonia.. che hai? eh? Stai bene?"
Singhiozzando riuscii a rispondergli: "Jared.. lo sappiamo entrambi che tutto questo un giorno finirà, ed io.. io non voglio! Io voglio te, Jared. Voglio solo te. E non so come fartelo capire, stai facendo così tanto per me e non sono in grado di ricambiarti, sono.. una stupida!"
"Sonia ma che dici.. su.. calmati.. vieni qui.. abbracciami.." spalancò le sue braccia, e con gli occhi ormai gonfi, mi ci tuffai, alzai la testa per guardarlo, e lui aveva uno sguardo preoccupato.. con tono basso, mentre mi accarezzava la schiena, continuò a cantare la canzone che stavo cantando io..

"On my knees, I'll ask, last chance for one last dance
'Cause with you, I'd withstand all of hell to hold your hand
I'd give it all, I'd give for us
Give anything but I won't give up
'Cause you know, you know, you know..
That I love you.. I have loved you all along
And I miss you.. been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me, and you'll never go
Stop breathing if I don't see you anymore
.."

"Tu, mi completi." gli sussurrai all'orecchio, stretta nel suo abbraccio.
"Sonia, io ti amo." mi disse di tutta risposta.
Persi un battito. Avevo sentito bene? Non, non era possiile.
Eppure quelle parole erano chiare e concise, 'Sonia, io ti amo.'
"Tu ami me?" lo guardai dritto negli occhi.
"Solo te. Ti amo perchè sei tu, perchè non sei una ragazza facile, perchè sai ridere e apprezzare le cose semplici. Ti amo, e tu sei tutto ciò di cui ho bisogno."
Lui posò a terra la chitarra ed io gli gettai le braccia al collo, mi chinai su di lui fino a farlo stendere sul divano, le sue mani tenevano i miei fianchi.
"Baciami" mi disse, guardandomi negli occhi.
"Ti amo" gli risposi, e lo baciai con dolcezza e passione, fino a far avvicinare le nostre lingue, che si cercavano, si volevano.

Come sarebbe andato a finire tutto ciò? Prima o poi sarebbe tutto finito, su questo c'era poco da pensare.
Eppure ero lì con lui, era mio, ero sua. Eravamo un 'noi'.
Quel momento, sarebbe stato eterno.



Scusatemi ma stasera ero di fretta! D:
Complimenti? Critiche? Dite tutto ciò che volete! Sono qui per voi! :)


 

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Capitolo 27
*** Oh! Shit! ***


Finalmente. Finalmente ce l'avevamo fatta. Stavamo insieme.
Cosa ci aveva fatto unire? Il carattere diverso? La musica? Le difficoltà?
Non ne ho idea. L'unica cosa che sapevo, è che ero felice.
Ci rialzammo dal divano, e decidemmo di dire tutto, a Shannon e Laura.
Ci recammo di sopra, e loro erano in camera che si ammiravano allo specchio.
Per rendere le cose più semplici, entrò prima Jared, tenendomi per mano:
"Disturbo?" disse sorpassando la soglia della porta.
"No Jared! Entrate pure!" ci rispose prontamente Laura.
"Bro, ma dillo: non sono un figo?!" si pavoneggiava allo specchio il fratello maggiore.
Non potevo fare a meno di sorridere!
"Certo Shan, certo. Ahm.. ragazzi.. c'è una cosa che dobbiamo dirvi.." io e Jared ci guardammo negli occhi e sorridemmo, poi io guardai Laura.
"Sonia, sei incinta???" mi chiesero insieme Shannon e la mia amica.
"IO COSA?? NO!! NO NO!! AVETE CAPITO MALE!!" gesticolavo ad occhi sbarrati, e non sapevo se ridere o piangere! Ma dico! Stupidi o cosa?!?!
"Ehi ragazzi, calma! No, Sonia non è incinta! Quello che vogliamo dirvi è che, stiamo insieme. Sonia è ufficialmente la mia fidanzata."
Laura iniziò a saltellare portando le mani sulla bocca, Shannon sputò l'acqua che stava bevendo e Laura dovette dargli dei colpi sulla schiena per non farlo strozzare.
"Tutto bene, Shan?" domandai arrossendo.
"Io? Sisi! Benissimo" e dopo un attimo di incertezza, venne ad abbracciarmi, mentre Laura saltò in braccio a Jared. Che scena, proprio una di quelle da film.
"Cavolo ragazzi, s'è fatto tardi, dobiamo andare, prima che i negozi si affollino!" disse Laura tornando 'alla realtà'.
"Già.. a dopo ragazzi! Sonia, fagli mettere la testa a posto! Ti raccomando!" mi avvertì ridendo Shannon, mentre con Lura si precipitava giù dalle scale per uscire.
Rimasi a guardare giù sorridendo, finchè Jared non mi abbracciò e poggiò il suo mento sulla mia fronte.
"Cosa senti?" mi domandò accarezzandomi i capelli.
"Felicità, troppa forse! Sento il cuore scoppiarmi!" gli risposi sincera.
"Sei solo mia. Lo sai, vero? Non penso tu sia una ragazza da avvertimenti!"
"Oh io di certo no. Ma se ti vedo toccare un'altra, invocherò su di te l'ira funesta di Tomo, ne sei consapevole, vero?" gli dissi facendogli il verso.
Scoppiammo a ridere entrambi.
"Ti amo, ragazza." mi disse prendendomi il viso tra le mani.
"Anche io, Leto." gli risposi, e lo baciai.
Squillò il cellulare di Jared, proprio mentre ci stavamo baciando, maledettissimo BB!
"E' Tomo, devo rispondere!" m diede un bacio sulla fronte e rispose.
"Tomo? Dimmi tutto.. si, stasera? Dobbiamo proprio?? Cavolo.. che peccato.. diciamo che, avevo altri progetti, e comunque, se ci vediamo, devo darti una bella notizia!" si girò verso me e mi fece l'occhiolino, sorrisi.
"Allora a stasera.. ciao!" riattaccò.
"Ohw.. devi proprio andare?.." misi il finto broncio e lo abbracciai.
"Si tesoro, mi dispiace. Volevo stare con te stasera.."
"Non fa nulla dai. Ci saranno tante altre sere in cui potremo stare insieme.." lo baciai sulla guancia.
"Meglio che vada ora. Devo iniziare a prepararmi se voglio apparire al meglio. E' un'intervista, perciò."
"Ah capisco! Allora dai, ti accompagno!" lo accompagnai alla porta e lo salutai con un tenero bacio.
"Ti chiamo" mi disse.
"Ok" risposi.

Ero davvero dispiaciuta dal fatto che la prima sera da fidanzati lui stesse lontano da me, e io da lui. Ma a quanto pare la sorte voleva aiutarmi, visto che dovevo essere chiara con Leo, senza fraintendimenti o malintesi.
Così mi misi a pensare e mi buttai sul letto, incredula, misi le mani sugli occhi e cominciai a ridere da sola.
Mio Dio, l'amore provovaca tutto quello?! Non mi riconoscevo più.
Arrivò presto la sera. Shannon riaccompagnò Laura a casa e mi salutò con un "Buonanotte cognata!" a mio parere, era più gasato di me!
"Allora? Sei pronta?" Hai un'ora per prepararti!
"Se non fosse per Jared, non lo farei. Sembra contraddittorio lo so, ma devo uscire con Leonardo per restare con Jared. Devo essere chiara con lui." mi convinsi ed andai a prepararmi.
"Sonia, stai facendo la cosa giusta. Stai tranquilla." Laura mi salutò con un abbraccio ed io uscii che erano le 19:52. Alle 20:00 in punto, ero fuori dal bar.
Ero assorta nei miei pensieri, mentre ascoltavo la mia musica, quando qualcuno mi toccò un fianco ed io sobbalzai.
"Leo! Mi hai fatto spaventare.." dissi sorridendo.
"Mi dispiace! Queste sono per te" tirò fuori la mano nascosta dietro la schiena che manteneva un mazzo di rose rosse. Rimasi a bocca aperta.
"Sono 15. 15 rose rosse per una stupenda quindicenne."
Cazzo, il senso di colpa iniziava a farsi sentire.
"Sono.. sono senza parole. Sono bellissime, grazie!" gli risposi abbracciandolo.
"Allora? Sei pronta? Ho l'auto fermata nel parcheggio in piazza, qui ci sono divieti dappertutto!" disse simpaticamente.
"Oh certo! Possiamo andare!"
Ci incamminammo e arrivammo all'auto, salimmo e lui mise in moto.
"So poco di te, parla un po', non ho mai mangiato nessuno!" mi disse.
"Mmh.. non ho molto da raccontare, diciamo che sono una tipa solare, mi piace cantare e amo la mia migliore amica, ecco, queste sono le cose principali."
"Capisco. Dove vorresti andare a cenare?"
"Non conosco bene il posto, quindi mi fido di te!"
"Allora ti assicuro che resterai contenta del posto in cui ti porterò stasera. So muovermi abbastanza bene per la città, ci abito da quando sono nato!"
"Sei fortunato. Io amo Torino."
"Mica tanto! Il mio sogno è l'America. New York, per la precisione."
"Sei giovane, hai tutto il tempo per realizzare i tuoi sogni!"
"Ha parlato l'anziana!" ridemmo entrambi.

Mi portò in un ristorante molto elegante, mi guardavo intorno affascinata e lui restava a guardare me. Non avrei mai voluto rovinare quel momento, leggevo la felicità nei suoi occhi.
Passammo una bella serata. Chiacchiere e musica, musica e chiacchiere.
Usciti dal ristorante, andammo in un pub giusto per chiudere in bellezza. (almeno per lui, per me la cosa invece si faceva sempre più complicata)
Ordinò da bere e quando mi chiese cosa volevo, gli risposi: "Non preoccuparti, io non bevo!"
"Oh ma che brava ragazza!" mi rispose ridendo.
"Hai mai assaggiato questo?" mi chiese mostrandomi il suo drink.
"Dall'odore, mi sembra di no!"
"Assaggia, forza!"
"Oh no Leo.. so che non reggo l'alcool!"
"Un solo sorso, non ti farà niente!"
lo guardai accigliata e alla fine cedetti. Ne presi un sorso.
"Ti piace?" domandò.
"Si ma è meglio che non beva più nulla, altrimenti finisco in coma!"
"Oh ma dai, se ti piace bevilo! Tanto ci sono io qui, non può succederti nulla! Ehi, un drink a questa ragazza!"
"Ma.. ma.. ma!"
"Lasciati andare.." mi sussurrò all'orecchio.
"Uno solo, poi per favore.. potresti riportarmi a casa? Non voglio fare troppo tardi.."
"Ma certo! Tranquilla!"
Un drink. Che poi fu seguito da un secondo, un terzo, un quarto.
Non mi reggevo più in piedi.
"Leo.. portami a casa.." farfugliai.
"Sai indicarmi la strada una volta arrivati al mio bar?"
"Io.. non lo so.." ok, ero in coma.
"Facciamo così, stanotte starai da me, e domani mattina avviseremo la tua amica, d'accordo?"
Annuii, ma molto probabilmente non avevo nemmeno capito cosa avesse detto.
Mi aiutò a camminare fino all'auto, e quando arrivammo nel suo appartamento, sentii prendermi in braccio e posarmi su qualcosa di morbido. Probabilmente il letto.
"Cavolo, dovevo impedirti di bere.. mi dispiace.." Leo mi parlava accarezzandomi i capelli.
"Che ore.. sono?"
"Mezzanotte passata, Sonia.."
"Devo.. devo chiamare Laura.." cercai di alzarmi dal letto ma cascai immancabilmente, e Leo corse a prendermi dinuovo in braccio.
"Hey.. tranquilla.. sta' tranquilla.. domani mattina avviseremo chi vuoi, e ti riporterò a casa, ma ora dormi.."
Mi accuccai sotto le lenzuola, con la testa sul cuscino, e lui riprese ad accarezzarmi.

"Sei ancora più bella da ubriaca.." mi sussurrò.
Sorrisi, e l'ultima cosa che riuscii a sentire prima di crollare nel sonno, fu il sapore di un bacio che non sapeva nè di me, nè di Jared.

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Capitolo 28
*** Preparati al peggio. ***


"La mia testa.. mi scoppia.." riuscii a balbettare quando mi svegliai la mattina dopo.
Mi sentivo pesante, con le braccia a penzolini e le gambe di piombo, ma avevo bisogno d'aria, così mi alzai, e mentre mi massaggiavo le tempie, mi avvicinai alla finestra e iniziai a respirare a pieni polmoni, realizzai che non ero a casa e ricordavo vagamente qualcosa della sera prima. Ero ancora vestita, cosa positiva, significa che non era successo niente.
Leo entrò in camera con dei jeans blu scambiati e un vassoio con due tazze e una caraffa con del caffè. Arrossii ed abbassai la testa.
"Caffè?" domandò.
"No grazie. Leo, cosa è successo ieri sera?"
"Hai bevuto un po' troppo e siccome non avevi neanche più idea di dove abitassi, ti ho portata qui da me, ma da come puoi vedere, non è successo nulla, tranquilla." mi disse sorridendo.
"Leo, devo parlarti."
"Cosa c'è?"
"Sediamoci e parliamo con calma. Allora: ieri mattina, quando ci siamo incontrati, non ti ho detto che avevo una relazione, per non farti scoraggiare. E non te l'ho detto neanche quando eravamo a cena perchè sapevo che avrei rovinato la tua felicità, ma il mio intento era quello di dirtelo, spiegarti le cose come stavano e restare amici, siccome tra di noi non c'è nulla! Ma ho sbagliato a non dirtelo subito, perchè se l'avessi fatto, non sarebbe successo questo."
"Ma non è successo nulla!"
"Leo.. mi sono ubriacata.. e ho dormito nel tuo letto.. avendo una relazione. Non va bene.. considerando che io e lui non stiamo insieme da nemmeno 24 ore.."
"Apprezzo la sincerità e ti ringrazio. Ecco.. devo essere sincero anche io.."
"Dimmi.."
"Prima che ti addormentassi, ieri sera, ti ho baciata."
"Scherzi?"
"No. Ti giuro, non ho resistito. E' stato un istinto più forte di me, ma non sapevo che fossi impegnata. Perdonami.."
"Non va bene cazzo! Non va bene! Mi sono ubriacata, ho dormito con te, mi hai dato un bacio! E lui non si merita tutto questo!" Mi alzai di scatto e misi le mani tra i capelli, la voglia di piangere era troppa.
"Sonia, stai tranquilla. Se lui dovesse sapere qualcosa, chiamami. Ci penserò io a parlargli, non può prendersela con te, non è giusto.."
"No Leo. E' meglio non vedersi nè sentirsi più, ti prego. Sei stato gentile, davvero. Ma direi che può bastare.. ho combinato un casino."
"Non lasciarmi così, tu mi piaci.."
"Leonardo! Non puoi dirmi una cosa simile!"
"Sto sbagliando e lo so, ma per favore, mi piaci davvero Sonia, dammi un'opportunità."
Scossi la testa e feci una risatina molto nervosa, "Portami a casa, adesso, per favore."
Dopo qualche secondo passato a guararci, si convinse e andò a vestirsi, gli indicai la strada e mi riportò a casa e quando scesi dall'auto, lo guardai tristemente. Non meritava la mia freddezza, era un bravo ragazzo e si era visto, ma io amavo Jared, il mio cuore, era suo.
"Non ti lascerò così Sonia, guarda il tuo cellulare!" mi sorrise e se ne andò. Presi il mio cellulare e notai che sul retro c'era attaccato un bigliettino con il suo numero, perchè sotto c'era scritto 'Leo'. Ma che cazzo aveva in mente..
Nel dubbio, abbandonai il bigliettino nella mia borsa, ed entrai in casa.
"Sono a casa.." Dissi mezza sbattuta e stanca.
"SONIA!! DOVE CAZZO SEI STATA TUTTA LA NOTTE EH?? NON MI HAI CHIAMATO E NON MI HAI RISPOSTO AL CELLULARE!! SE PROPRIO DOVEVI SCOPARCI, POTEVI AVVISARMI COSì NON MI PREOCCUPAVO!!" disse in preda alla preoccupazione.
La guardai e mi misi a piangere, le andai incontro, e lei capì che aveva esagerato, mi abbracciò teneramente e io non trattenni più le lacrime.
"Non volevo dire quello amore mio.. mi dispiace.. so che lo ami, che sei felice con lui.. ma ho avuto paura.. ero preoccupata per te.." mi stringeva come al mio risveglio dopo l'incidente.
"Mi sono ubriacata, ho dormito con lui.. e c'è stato un bacio.." farfugliai tra le lacrime.
"Sei riuscita almeno a parlargli?"
"L'ho fatto stamattina quando mi sono ripresa, ieri sera non ce l'avrei mai fatta, lui era così felice ed io.. io ho rovinato tutto! Dovevo dirglielo prima cazzo! Dovevo dirglielo prima!" arrabbiata col Mondo e con me stessa, avrei distrutto tutto.
"Amore.. ascolta me.. non è stata colpa tua. E' successo, ma non è stata colpa tua. L'importante è che non sia successo niente, ora.. stai tranquilla.."
"Non è finita qui, Laura."
"In che senso?"
"Lui vuole restare con me.. vuole che io gli dia un'opportunità.. nonostante sia fidanzata.."
"Una specie di amante?"
"Ho 15 fottutissimi anni Laura.. non volevo un fidanzato, figuriamoci un amante.. io voglio solo stare in pace.. voglio la mia vita con Jared.. tutto qui.."
Ma che cazzo stava succedendo? La situazione mi stava sfuggendo di mano.
"Va' a farti una doccia. Lava via i pensieri, il passato.. i nomi.. e poi va' a riposare come si deve.. ti chiamo io quando arriveranno i ragazzi.. forza.."
Le diedi ascolto e feci tutto ciò che mi disse, andai a coricarmi e tra i tormenti riuscii ad addormentarmi. Mi svegliai qualche ora dopo, saranno state le 14:00 e qualcosa..

"Tesoro.. ci sono i ragazzi.. vuoi venire di sotto?" Laura mi sveglio delicatamente.
"Si.. sisi, ora arrivo, lavo il viso e arrivo." scattai giù dal letto, ormai cosciente e con tutte le forze che avevo perso, e andai a darmi una sistemata.
'Inutile mentirgli. A questo punto lui deve sapere. Prima o poi verrebbe comunque tutto a galla, e sarebbe un bordello.' mi guardavo allo specchio e pensavo.
Ma mi decisi e scesi cercando di sorridere.
"Ragazzi, buongiorno!" dissi.
"Sonia!" Jared venne ad abbracciarmi e mi baciò teneramente. Sentivo una fitta allo stomaco.
"Ehi, come va?" domandò un allegro Shannon.
"Bene! Voi?" Laura mi reggeva il gioco.
"Tutto bene, ascoltate.. stasera che si fa? Noi avremmo una certa voglia di uscire!"
Bene, l'occasione per stare insieme c'era. Ora avrei dovuto solo pensare a come fare per prendere Jared in disparte e parlargli.
"Possiamo uscire! Per me va bene!" dissi raccogliendo il coraggio, poi guardai Laura, lei capì tutto e si trovò d'accordo con me.
"Ora dovete scusarci ma dobbiamo scappare! L'intervistatore di ieri ha detto che per oggi ci sarebbero state altre domande perchè il tempo che ha avuto era poco.. cheppalle.." sbuffò Shannon.
"Stasera alle 21:00 passiamo a prendervi!" Jared fece l'occhiolino, poi corse verso di me, mi baciò dolcemente e mi sussurrò "Ti amo.. a stasera."
Gli sorrisi e sospirai.

'Sonia, preparati al peggio' pensai quando loro uscirono.


Cosa ne pensate? Vi piace? Come pensate andrà a finire? Aspettatevi di TUTTO! Baaaci! :*

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Capitolo 29
*** We're the victims of ourselves. ***


Quando se ne andarono, mi voltai verso Laura e la guardai facendole capire che non c'era via di scampo.
"Cosa vuoi fare?" mi domandò.
"Non ripeterò l'errore stavolta. Gli parlerò e gli dirò tutto, ha il diritto di sapere."
"Così metti a rischio tutto, lo sai?"
"Certo"
"Sei coraggiosa Sonia, sei una ragazza coraggiosa, vieni qui!" corsi da lei e l'abbracciai.

Quella sera andammo in giro per locali, avevo davvero poca voglia di divertirmi, e ogni drink che vedevo o di cui sentivo l'odore, mi dava la nausea.
Shannon e Laura si divertivano senza pensieri, ballavano, si baciavano, ogni tanto veniva ad entrambi l'attacco di truzzaggine, ma erano così buffi che ogni volta che li guardavo, un sorriso scappava.
Jared mi vedeva assente, se n'era accorto che c'era qualcosa che non andava, eravamo seduti a tavolino tranquillamente, ma ero agitata, e lui lo aveva notato.
"Sonia, cos'hai?" mi prese la mano.
"Io? Niente.. cioè.." balbettavo.
"Vuoi uscire? Ne parliamo con calma?"

Momento decisivo. Si: avrei messo a rischio il nostro rapporto, no: lo avrei salvato momentaneamente, distruggendolo sicuramente in futuro, perchè la verità sarebbe venuta a galla.

"Vieni con me, usciamo." avevo scelto, si.
Uscimmo dal locale e ci allontanammo fino a rimanere da soli.
"E' tutta la serata che sei strana, non hai ancora riso, non fai battute, non provi a fare l'acida.. insomma, ti conosco.. si vede che c'è qualcosa che non va.."
"Dobbiamo parlare, o meglio, devo parlare io."
"Ti ascolto"
"Ieri mattina, sono uscita con Laura per prendere un caffè, e al bar, ho conosciuto il barista che mi aveva lasciato un bigliettino carino sotto la tazza.."
"Un... bigliettino.. carino?" mi guardava sospettoso.
"Si, insomma.. una scusa per conoscermi.. così sono andata al bancone e gli ho parlato, te lo giuro, avevo tutte le buone intenzioni! Ma lui mi ha invitata a cena.."
"Mi stai dicendo che la prima sera in cui ci siamo fidanzati tu sei andata a cena con un altro, per di più, senza dirmi niente?" non credeva a ciò che aveva sentito.
"Aspetta Jared. Io ci sono andata a cena con l'intenzione di dirgli che ero impegnata, che non mi interessava, che io volevo te."
"Però?"
"Però.. però non gliel'ho detto durante la cena perchè mi sembrava contento, felice! Glielo avrei detto nel momento in cui mi avrebbe riportata a casa!"
"E quindi?"
"Dopo la cena.. siamo andati in un pub e lui mi ha fatto assaggiare il suo drink, gli ho detto che sembrava buono ma avevo rifiutato la sua gentilezza nell'offrirmi da bere. Ma lui ha insistito e me ne ha offerto uno. Ho perso il controllo e ho iniziato a bere.."
"MA CAZZO SONIA! HAI BEVUTO INSIEME AD UNO SCONOSCIUTO! TE NE RENDI CONTO? DIMMI CHE NON HA PROVATO A TOCCARTI PERCHE' LO AMMAZZO!"
"Io.. io non capivo più niente Jared! Mi sono risvegliata stamattina nel suo appartamento, nel suo letto, completamente vestita.. e gli ho chiesto spiegazioni, lui mi ha detto esattamente ciò che ti ho detto ora.. mi ha detto che mi ha portata da lui perchè non sapevo dargli informazioni sul mio indirizzo e non mi reggevo in piedi.. così mi ha fatto stare nel suo letto e prima di addormentarmi.."
"Cosa? Cosa ha fatto?"
"Mi ha baciata." ero viola dall'imbarazzo, abassai lo sguardo e iniziai a tremare.
"Come?? COME?? Sonia, ma cosa cazzo hai combinato!! E' stata colpa tua!! Non dovevi bere, lo sappiamo che non reggi l'alcool, eppure lo hai fatto! Sei un'irresponsabile!! E lui, se riesco a trovarlo, GLI SPACCO LA FACCIA! HAI CAPITO? IO LO AMMAZZO!" era rosso di rabbia, stringeva i pugni.
"Jared.. Jared calmati, infondo non è successo niente, solo un bacio!"
"Un bacio ALLA MIA RAGAZZA!"
Cercai di abbracciarlo ma mi respinse, mi fulminò con lo sguardo e disse:
"Mi hai deluso, ragazza. Lasciami in pace, io me ne vado." iniziò a camminare davanti a me e scomparve dietro l'angolo della strada.
"Non è stata colpa mia.. perdonami.." sussurravo tra le lacrime.

Cosa dovevo fare? Inseguirlo? Sarebbe stato inutile.
Camminai avanti e indietro in quel viottolo buio, con le mani tra i capelli e il cuore a pezzi, il dolore mi stava mangiando viva.
A quel punto la soluzione poteva essere solo una.
Frugai nella mia borsa e trovai quel biglietto, composi il numero con mano tremolante e singhiozzando dissi:
"Deve sapere anche la tua versione, che è identica alla mia, altrimenti non lo convincerò mai, quindi raggiungimi subito."
"Dove sei?"
Gli dissi il nome del locale da cui ero uscita e stavo tornando indietro per incrociarlo.
"Arrivo tra poco, aspettami lì" e riagganciò.
Posai il cellulare in borsa e continuai a camminare, arrivai al locale di partenza e lui dopo 15 minuti fu di fronte a me.
"Dov'è lui?" mi chiese.
"Dobbiamo cercarlo, perchè se n'è andato." risposi preoccupata.
Ci incamminammo e tornammo al viottolo da cui Jared se n'era andato, ed insieme andammo a cercarlo per le strade che seguivano.
Finalmente lo trovammo. Era seduto da solo ad un tavolino e fumava, aveva gli occhi gonfi, aveva pianto? Non ne avevo idea..
"Aspetta qui. Ci vado io." dissi a Leonardo, e lui ubbidì.
"Se vedo che le cose si mettono male ti raggiungo, sappilo."
Gli sorrisi e andai a riprendere il MIO uomo.
"Fumare ti fa male, Jared.." gli toccai una spalla e mi asciugai le lacrime.
"Ti avevo detto di lasciarmi in pace." rispose secco, senza nemmeno girarsi.
"Vieni con me, c'è una persona che deve parlarti.."
Dopo miliardi di tentativi, riuscii a farlo alzare da quella maledetta sedia e a condurlo verso Leonardo.
"Lui è Leo, il barista. Jared.. è un bravo ragazzo.. ascolta anche la sua versione.. non voleva far succedere tutto ciò che è successo.. e nemmeno io, è successo, stop. Per favore ascoltalo.."
Neanche il tempo di finire il discorso che lo prese per il colletto della camicia fino a fargli mancare il fiato.
"Mi ha detto tutto. Tu l'hai baciata. Sei consapevole che tra un po' finirai all'ospedale no?" gli disse a pochi centimetri dal viso, sembrava volesse sbranarlo.
"Mi fido di lei, amico. Se ti ha detto determinate cose, vuol dire che sono tutte vere, e quindi appoggio la sua versione, qualunque essa sia. Non ho paura di un cazzotto." sembrava tranquillo, ma la tensione era alta. Jared non mollava la presa.
"Tu non sai chi hai di fronte" replicò Jared a denti stretti mollando la presa.
"Un uomo che non si fida della propria ragazza, nonostante lei sia sincera al massimo, ecco chi ho di fronte."
"Questo è troppo, figlio di puttana.."
 
Istintivamente mi piazzai davanti a Leonardo, tipo scudo, ma Jared era accecato dalla rabbia e aveva già alzato il pugno, non fece in tempo a tirarsi indietro e così invece di colpire lui, colpì me con un cazzotto dritto in faccia.
Mi accasciai per terra sputando sangue, non mi sentivo più la bocca, il dolore non tardò a farsi sentire. I due, si erano resi conto di cosa fosse successo e si inginocchiarono a terra accanto a me cercando di farmi rinvenire da quello stato di shok, ma io, presa dalla confusione e col fiatone dato dal dolore fisico.. riuscii solo a trascinarmi il più lontano possibilie.
"Non toccatemi! Non mi toccate! VI ODIO!" e continuai a sputare sangue.


  
Certo che con Sonia sono proprio cattiva, mi dispiace! Si è presa un bel cazzotto! D:
Ve lo aspettavate? Si? No? Fatemelo sapere, ci tengo alle vostre aspettative! :D
Hahaha, al prossimo capitolo, miei amati! <3
  

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Capitolo 30
*** Non è una questione di fortuna, ma solo di tempo. ***


"Va meglio così?" mi chiese Laura poggiandomi del ghiaccio sulla mascella.
Era la mattina seguente, non so come fosse riuscita a recuperarmi, ma ricordo che non volevo andare in ospedale e così aveva fatto venire un medico a casa che mi aveva detto semplicemente che sarebbe bastato mettere svariate volte al giorno del ghiaccio e cercare di non parlare troppo per non far gonfiare la bocca.
"Si.. grazie.." dissi a labbra socchiuse.
"Sonia.. io ti amo. Ma fattelo dire: SEI UNA TESTA DI CAZZO. Come ti è venuto in mente di prenderti il pugno al posto di Leo eh? Poteva davvero farti male! Certo.. non che ora tu stia 'na meraviglia.." rimise il ghiaccio.
"FA' PIANO!! Comunque.. non lo so Laura.. volevo solo che nessuno dei due si facesse male e che non scoppiasse la rissa.. almeno sono riuscita a non far creare una baraonda.."
"Per ora basta così.. non sanguina nemmeno più." posò il ghiaccio nel freezer avvolto in uno straccio e tornò sul divano con me.
"Sonia, devi capire che non puoi metterti sempre in situazioni più grandi di te. Oh ma andiamo.. perchè vuoi fare sempre le cose complicate? Perchè lo hai chiamato? Non potevi parlargli dla sola?"
"Non mi credeva! Avevo bisogno di Leo per confermare ciò che avevo detto io!"
"Ma a quanto pare da tutto ciò ne hai ricavato una mascella dolorante, no?"
"Si.."
"Sonia.. è la seconda volta da quando conosci Jared che per poco non mi schioppi.."
"La prima volta non è stata colpa sua!"
"Sei scesa dal marciapiede non guardando dove andavi perchè stavi pensando a lui!"
"L'autista era ubriaco! E si era fatto!"
"Hai ragione.. hai ragione.. scusami, tesoro. Sono solo preoccupata per te.. lo sai.."
"Si Laura, lo so.."
Mi diede un bacio e andò di sopra a vestirsi, dato che entrambe eravamo in pigiama, erano da poco passate le 10:00.
"Non va affatto meglio.. porca troia mi sento come se avessi un pallone da calcio in bocca.. non posso muovere la mascella.." sussurrai piagnucolando toccando la bocca.
Quel giorno per parlare con mamma e papà dovetti fare uno sforzo enorme, ovviamente non avrebbero dovuto sapere niente dell'accaduto, come non avevano saputo nulla dell'incidente. Mi ero giustificata dicendo che non avevo trovato il caricabatteria per 3 giorni.. e loro si erano calmati.
Mio Dio, se solo avessero saputo..
'Bah.. meglio non pensarci..' pensai tra me e me.
Sentii bussare alla porta. Seccata al massimo mi avviai per aprire.
"Jared, non ho voglia di parl.. oh.."   Leo.
"Ciao."
"Come hai fatto a trovarmi?"
"Dopo quello che ti è successo ieri sera ho chiesto alla tua amica informazioni su dove abitasse per poterti venire a trovare.."
"Potevi evitarlo."
"Posso entrare?"
Lo guardai accigliata e sbuffai, aprendogli del tutto la porta.
"Entra."
"Come ti senti?"
"Secondo te?"
"Mi dispiace.."
"Non ci provare Leo. Non ho intenzione di far finta che non sia successo niente, ho evitato che vi faceste male, e per questo mi sono fatta male io. Te lo dico per un'ultima volta: non ti amo, non voglio provare a stare con te. Io Amav.. io amo Jared, e non voglio più ripetertelo." gli dissi con il massimo della convinzione.
"Nonostante quello che ti ha fatto.."
"Lo sai benissimo che non voleva"
"Però l'ha fatto"
"Tesoro, forse non hai capito: il suo bersaglio non era la mia faccia, ma la tua, solo che ho preferito perdere un po' della mia salute piuttosto che far perdere a te l'orgoglio, e sai perchè? Perchè sono una SIGNORA." dissi schietta.
"Ho capito. Me ne vado. Ma sai cosa? Non crederti tanto matura e sicura di te, lui è un uomo, e tu un'adolescente, lui può cambiare donna ogni notte.. e tu sei davvero troppo per lui. Non ti merita. Ma la vita è tua, decidi tu cosa farne. Buona fortuna, Sonia, te ne servirà molta."
"It's not a matter of luck, it's just a matter of time.." gli dissi con un sorriso beffardo.
Lui se ne andò senza dire una parola e da allora non ci vedemmo più, ovviamente non frequentai più nemmeno quello stupido bar.
Mi sentivo come se avessi tolto dal mio stomaco un enorme peso, e mi sentivo davvero meglio, il dolore anche iniziava a farsi meno pesante, nonostante avessi parlato, e non poco.
Il mio pensiero, fu rivolto subito a Jared.
"Ieri sera gli ho detto che lo odio.." dissi sottovoce.
Mi misi a pensare e presi una decisione. Corsi di sopra a vestirmi, in camera c'era Laura che mi accolse dicendo:
"Ho sentito tutto, sono orgogliosa di te, Sonia."
Mi limitai a sorriderle, non avendo parole per ringraziarla, mentre mi vestivo in fretta e furia.
"Ti vesti per il motivo che penso io, vero?"
"Ossì." le feci l'occhiolino.
"Attenta alla bocca!"
"Ma che maliziosa! Pensi sempre male!" ci mettemmo a ridere.
Scesi di corsa lungo le scale e urlai: "Io allora esco!"
"D'accordo! Ti voglio bene!"
"Anche io!" ehm.. forse avevo urlato troppo, la mascella mi stava avvisando col dolore.
Mi recai a piedi verso l'albergo, quasi correndo, col sorriso stampato in faccia, nonostante facesse un male cane.
'Non posso permettermi di perderlo..' pensavo sempre più convinta.
Arrivai dopo 20 minuti buoni, per fortuna quelli dell'albergo si ricordavano ancora di me e non dovetti fare troppe storie per andare in camera sua.
Bussai tre volte.
"Shannon non voglio parlare con nessuno!" sentii sbraitare.
Continuai a bussare, una, due, tre volte.
"Shannon! Ora vengo e ti spezzo le manine! Così poi voglio vedere come bussi! Ok?" mi misi a ridere.
Lui aprì la porta e mi guardò ad occhi sbarrati.

"Ecco.. a dire la verità non sono Shannon.." gli dissi reprimendo il dolore cercando di sorridergli.



Tadààààààààn! Ho rimediato alle vostre paure? Si? Chissà cosa si dirà la coppia! Risolveranno questa situazione??
Lo vedremo nel prossimo capitolo! :D

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Capitolo 31
*** Let me sing! ***


Dopo un attimo di esitazione si riprese, e allungò una mano verso il mio viso, quasi con paura, ma riuscì a toccarmi, notando il gonfiore.
Mi abbracciò, e sentivo le sue lacrime bagnarmi la maglietta fine:
"Ti prego.. perdonami.. non avrei mai voluto.." mi stringeva.
"Calmo.. ti perdono Jared.. " iniziai a piangere anche io.
"Vieni qui, siediti.." mi prese per mano e mi fece accomodare sul letto..
"Non era per te, lo sai?" disse toccandomi la guancia e poi le labbra.
"Certo che lo so Jared.. certo che lo so.." lo abbracciai.
"Hai ragione.. sono un'irresponsabile, ti ho delusa.. e non so come rimediare.. mi dispiace tanto.." continuai a dire.
"Oh no.. non scherzare.. quando si è arrabbiati si dicono cose che non sono vere.. che non si pensano, e l'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento era 'merda, quello stronzo ha baciato la ragazza che amo' e non ci ho visto più.. lo so che non è colpa tua, lo so.." mi disse accarezzandomi i capelli stringendomi al suo petto.
"Quindi sai perfettamente che ieri ho detto un'enorme cazzata.. quando ho detto che ti odiavo.."
"In quel momento avevi tutto il diritto di farlo, ragazza, ti sei presa un pugno al posto suo, non tutti l'avrebbero fatto.."
"Stamattina è venuto a casa.."
"Cosa ti ha detto?"
"Solite puttanate. Ma l'ho mandato al diavolo, per sempre. Jared, dimmi che non ti vedrò mai con un'altra donna, dimmi che vuoi me.."
"Voglio te.. non mi vedrai mai con un'altra donna, perchè la mia donna sei tu."
"Se mi chiami donna mi fai sentire vecchia!" gli dissi sorridendo.
"Oh mi perdoni Signorina!"
"Chiamami Sonia" gli dissi avvicinandomi guardandolo negli occhi.
"Sonia.." mi sussurrò soffiando sulle mie labbra.
Le nostre mani si unirono, gli sguardi si incrociarono, le labbra si sfioravano con dolcezza, direi quasi con timidezza.
"Ti amo più di prima." gli confessai tra i baci.
"Io ti ho sempre amato, ogni giorno di più. Sei mia, Sonia." non mi resi conto che ormai eravamo distesi sul letto morbido e soffice.
"Nessuno me l'ha mai detto.."
"Si vede che sapevano che già saresti stata di qualcun' altro"
Ci staccammo e sorrisi, lui continuò ad abbracciarmi.
"Dai, non facciamo preoccupare Laura.."
"Oh si.. Laura.. me ne ero già dimenticata.."
"Vuoi che ti accompagni a casa?"
"D'accordo, andiamo dai.."
Uscimmo dall'albergo mano nella mano, sorridenti, spensierati.. cazzo si, eravamo una coppia adesso!

Mentre eravamo in auto passarono dei pezzi in radio davvero forti, tra cui 'American Idiot- Green Day' che io amo alla pazza gioia, e passò anche 'Closer to the Edge' che cantai a squarciagola fregandomene del dolore.
"Quando torneremo a casa non solo non avrai più voce! Ma ti ritroverai col doppio del dolore! Sta' attenta!!"
"Fammi cantare!" gli risposi ridendo, guardandolo negli occhi.

*Jared*
Mi aveva detto "Fammi cantare!", e se era l'unica cosa che potevo fare per rimediare a tutto ciò che avevo fatto, avrebbe potuto farlo per sempre.
Era venuta da me per parlarmi.. addirittura per dirle che le dispiaceva.. quando poi il casino l'avevo combinato io.
Quella ragazza mi faceva impazzire, mi portava su Marte con il suo carattere, con la sua voce.
La più grande felicità? Che quello stronzo non l'avrebbe più avvicinata. Via dai coglioni, e speravo che il pugno che non aveva preso da me, gli fosse restituito da qualcun'altro al più presto.
"Siamo arrivati!" dissi con euforia.
Lei scese dall'auto sorridendo e canticchiando, chiamò Laura ad alta voce quando fu fuori dalla porta e lei ci venne ad aprire.
"Ehi Sonia! Ciao Jared!" sembrava non avesse rancore nei miei confronti, che ragazza intelligente, almeno lei aveva capito la situazione.
"Laura, oggi Jared pranza con noi! Vero, Jared?" e mi fece gli occhioni dolci.
"Ma Sonia! Non mi hai detto niente! Dopo chi lo sente mio fratello!" le risposi impreparato.
"Puoi chiamare anche lui, e anche Tomo! Oggi è una bella giornata, mi va di festeggiare!" mi diede un baciò tutta allegra e andò di sopra a cambiarsi.
"Quella ragazza ne vale cento, Laura.. vorrei poterle stare accanto almeno quanto te.."
"Jared.. ora che siamo soli, vieni con me, devo dirti una cosa.."
"Non possiamo parlarne qui?"
"No Jared.. è meglio che Sonia non senta.."
Uscì dalla porta e io la seguii, non avevo la più pallida idea di ciò che volesse dirmi.

*Sonia*
'Felice è dire poco. Solo stamattina avevo la luna storta e la rabbia a mille, e ora guardatemi.. come una Pasqua!' pensavo mentre mettevo qualcosa di comodo addosso..
All'improvviso sentii un rumore. Era la porta d'ingresso, ne ero sicura.
Scesi in cucina, ma non c'era nessuno. 'Bah.. saranno andati a chiamare i ragazzi' pensavo, così risalii di sopra e misi in ordine i vestiti che avevo appena tolto.
Un vocio attirò la mia attenzione, così mi sporsi alla finestra e riconobbi le voci di Jared e Laura che discutevano animatamente. Non capivo bene ciò che dicevano, ma non sembravano molto tranquilli.

Che stava succedendo?..




Infatti, cosa stava succedendo?? Voi cosa pensate?? Scrivete scrivete!! u.u
Ringrazio come sempre chi mi segue e soprattutto chi recensisce, siete adorabili! :D
Alla prossima K+Q! :*

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Capitolo 32
*** Return?! ***


Cercai di non pensarci, magari stavano discutendo sull'accaduto della sera prima, quindi preferii non intromettermi e continuai a fare ciò che stavo facendo..
Quel pomeriggio pranzammo tutti insieme, Jared e i suoi atteggiamenti da divaH, Shannon e i racconti delle sue storie di una notte, Tomo e la sua infinita dolcezza nel parlare di Vicki, Laura e io, nella nostra semplicità.
Stavo bene, mi sentivo in famiglia, eppure continuai a pensare su cosa Laura e Jared stavano discutendo prima.. mmh..
Avrei dovuto chiederlo a Jared? Nel dubbio, non parlai.

Quello fu uno degli ultimi pomeriggi in cui potemmo pranzare insieme, perchè in seguito ci fu il rientro degli zii di Laura, e consecutivamente dovettimo diminuire uscite e incontri, ovviamente coperti da bugie. Sensi di colpa su questo però, non ne abbiamo mai avuti.
Una sera, sentivo Laura discutere con sua zia:
"Perchè no?!"
"Perchè non mi piace che di sera ve ne andiate in giro da sole!"
"E allora? Siamo grandi zia!"
"Torino è grande, piena di gente, non potete uscire da sole a quest'ora!"
"Ma noi abbiamo degli amici!"
"Portameli a conoscere allora!"
"Ma..ma..ma.. abitano lontano!"
"E allora come fate ad uscirci insieme?"
"Zia!"
"Laura!"
Ormai era una storia che si ripeteva sempre più spesso, e stavo male per questo, il fatto di non poter vedere Jared tutti i giorni come prima, mi faceva diventare sempre più triste.

15 Luglio.
Quel giorno, eravamo sole in casa, io suonavo il piano e Laura era a parlare fuori al telefono, sentii la porta sbattere e mi fermai mentre suonavo:
"Io non ce la faccio più! Voglio la mia libertà!" la sentii urlare.
"Che succede?" mi voltai verso di lei.
"Succede che non possiamo uscire nemmeno stasera!" diede un pugno sul tavolo, e io sospirai abbassando la testa.
"Questi sono gli ultimi giorni, e noi siamo chiuse in casa.." la sentii sussurrare a denti stretti.
"Come?" le chiesi alzandomi dallo sgabello.
"Io non ho detto niente!" mi sorrise.
"Ho sentito 'utlimi giorni'.."
"No.. no Sonia.. avrai capito male.. io, io vado di sopra.." e sparì dalla mia vista in qualche secondo.
Rimasi lì a riflettere, ma ero sicura di ciò che avevo sentito.. 'ultimi giorni'.. ossì, ne ero sicura.
"Laura, a che ora tornano i tuoi zii?" le chiesi da basso.
"Tardi, non prima delle 21:00!"
"Bene, stasera devi coprirmi, devo vedere Jared."
"Avete qualche idea carina per stasera?"
"Oh.. no, voglio solo stare un po' con lui, tutto qui."
Quella sera, Jared venne a prendermi a casa, e volevo chiedergli spiegazioni su tutto, sul suo discutere con Laura dei giorni scorsi, e su questi 'ultimi giorni', perchè ormai ero sicura, i due fatti andavano a braccetto.
"Sei bellissima" mi disse quando salii in macchina.
"Ma dai, non mi sono mica messa in ghingheri.. volevo stare solo un po' col mio ragazzo.." gli dissi baciandolo.
"Anche io volevo stare solo con te.. mi dispiace che in questi giorni possiamo vederci poco.. è uno strazio.." mi disse mentre mi toccava i fianchi.
Mi portò su un'altura sotto cui si estendeva la città, e come sempre, rimasi incantata, il tramonto volgeva quasi al termine, e nell'azzurro della sera, c'erano ancora dei riflessi rossi, uno spetaccolo mozzafiato.
"Riesco sempre a sorprenderti!" mi disse con tono da saputello.
"Sei troppo sicuro di te!" gli risposi fingendo indifferenza.
"Se non lo fossi tu non mi ameresti!"
"Chi ti fa credere che io ti ami per questo?!"
"Tutti mi amano per questo!"
"Beh io no!"
"E allora, per cosa mi ami?" mi avvicinai lentamente per rispondergli, gli passai una mano tra i capelli e gli sorrisi, lo guardai intensamente:
"Per cosa ti amo, mi chiedi?"
Annuì.
"Per i tuoi occhi, i tuoi bellissimi occhi, ancora mi chiedo se non siano una delle meraviglie del Mondo!" gli dissi ironica, e scoppiammo a ridere.
"E poi?"
"La tua voce. E' stata la prima cosa di cui mi sono innamorata."
Mi guardò dolcemente e mi sussurrò:
"Io invece amo tutto di te.." e respirò il profumo dei miei capelli.
"Jared.. posso chiederti una cosa?"
"Tutto quello che vuoi"
"Nei giorni scorsi.. quando siamo stati a pranzo insieme a casa, ho sentito te e Laura parlare fuori.. ma ho preferito non intromettermi pensando che parlavate del pugno che mi ero presa.."
"Si.."
"E poi ho sentito lei oggi pronunciare in un attimo di sfogo: 'ultimi giorni', ma ha detto che avevo sentito male e se n'è andata, io sono sicura che non è così.. come ora sono sicura che quel discorso riguardava tutt'altro, vero Jared?"
"Non sai niente.. a quanto vedo.."
"No, non so niente, e mi piacerebbe sapere. Queste due cose coincidono? Che sta succedendo, Jared?.."
"Se Laura sa che te lo sto dicendo mi ammazzerà, Sonia.."
"Se ci tieni a me, parla, ho il diritto di sapere, perchè per quanto ho capito, la cosa riguarda anche me, no?"
"Si."
"Parla.. ti prego.."
"Gli zii di Laura partono."
"Dinuovo?"
"Si.."
"Quando?"
"Il 29 Luglio."
"E allora? Non sei contento? Potremo finalmente continuare a uscire come prima!"
Ci fu un momento di silenzio.
"Partono per Londra. Staranno via tutto il resto dell'estate, e ritengono che tutto questo tempo, non è idoneo che lo passate a casa da sole, perchè è davvero troppo tempo."
Collegai tutto ciò che mi aveva detto, stavo iniziando ad agitarmi, iniziavo a tremare.
"Mi stai dicendo che ci mandano a casa?? Torniamo a Roma?? Jared, TORNIAMO A ROMA?"
"La mattina del 28, avete il volo.. Laura mi aveva pregato di non dirtelo, perchè voleva che ti godessi questa vacanza in pieno, senza pensieri e preoccupazioni.."
"Quando te lo ha detto, lo sapeva già da tempo?"
"Mi ha detto che mentre tu eri da me in albergo, i suoi zii l'hanno chiamata e ne hanno parlato, e ha subito pensato di dirlo a me, per farmi iniziare ad abituare all'idea.."
"Quando pensava di dirmelo eh? Stesso La mattina del 28??"
"Non lo so Sonia, so solo che l'ha fatto per il tuo bene, davvero.."
"Non ci posso credere, non ci posso credere.." continuavo a ripetere fra le lacrime, caddi in ginocchio e mi coprii il viso con le mani.
"Tirati su, ti prego Sonia, non fare così.." si inginocchiò con me e mi abbracciò.
"Sta per finire tutto Jared.. il nostro tempo sta finendo.." me ne resi tristemente conto.
"Fino a quando riusciremo a guardarci negli occhi, il tempo si fermerà per noi, solo per noi, te lo giuro." cercava di consolarmi, ma era inutile, avevo una vera e propria crisi di pianto.
"Non piangere Sonia.. sii forte.."
"Come fai a non piangere anche tu piuttosto?" cercavo di dirgli.
"Perchè le lacrime se ne sono andate già.. nella stessa notte del dì in cui l'ho saputo, dobbiamo accettarlo Sonia, possiamo fare solo questo, ragazza.."

In quel momento, mi abbandonai tra le sue braccia e lasciai che le lacrime si impossessassero del mio volto, ma una cosa è certa: avrei preferito morire che accettare una cosa simile.

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Capitolo 33
*** Il regalo mio più grande. ***


Rabbia? Delusione? Confusione? Non ne avevo idea. So solo che quando quella sera tornai a casa, ero fuori di me.
"Che ti prende?" mi domandò Laura vedendomi nervosa in preda alle lacrime.
"Che mi prende? Che mi prende?! Perchè non mi hai detto che il 28 Luglio abbiamo un volo per Roma? Eh? Pensavi di tenermelo nascosto per molto ancora??"
"Te l'ha detto Jared, vero?"
"Ovvio Laura, e se non me l'avesse detto lui, chissà quando lo avrei saputo..."
"L'ho fatto per te Sonia! Per farti vivere al meglio questi giorni, dopo quello che ti è successo!"
"Preferivi farmi venire uno schianto alla fine quindi!!"
"No!"
"Allora? Cosa avresti fatto??"
"Non l'ho deciso io Sonia!"
Purtroppo questo era vero, non era stata nè una mia nè una sua decisione. Avevano deciso gli altri per noi e noi stesse non potevamo contraddirli.
"Cosa faremo adesso?"
"Io ho già l'anima in pace Sonia, perchè infondo loro sono i nostri idoli, e siamo state fortunate, fin troppo. Io non mi sono innamorata di nessuno, ma tu.."
"Io non lascio solo il mio idolo. Io lascio l'uomo che amo, Laura.."
"Esatto.."
"28 Luglio.. tredici giorni rimanenti.."
"Non volevo finisse così, tesoro.."
"Nemmeno io.."
Ci guardammo negli occhi e poi abbassamo lo sguardo, consapevoli che quella era la realtà.

Il giorno seguente.
Era la solita storia: al mattino gli zii di Laura andavano al lavoro, e tornavano la sera. Noi ci svegliavamo, facevamo colazione e andavamo a fare un giro. Di pomeriggio un po' di computer e TV, di sera, se ci andava bene, qualche uscita.
Per fortuna si erano elasticizzati i permessi, e stavamo uscendo più spesso con i ragazzi.
"Sonia.. svegliati, i miei se ne sono andati.. vuoi venire a fare colazione con me?" mi svegliò Laura dolcemente.
"Si.. arrivo.. dammi solo un attimo per svegliarmi bene.."
"Ti aspetto di sotto" mi diede un bacio sulla guancia e scese di sotto.
Rimasi lì per un po' a pensare, ormai ero rassegnata.
Decisi di alzarmi e mi stiracchiai, andai verso la porta per uscire, ma era chiusa, e nell'aprirla, notai che su di essa c'era attaccato un biglietto:
'So che il tuo colore preferito è il viola, giusto? Per favore, vai nella stanza degli ospiti'
Ero incuriosita, e decisi di stare al gioco, mi recai nella stanza degli ospiti e sul mobile che era affianco al letto notai un altro biglietto:
'Una delle tante cose che amo di te? Il fatto che quando porti i tacchi, sei femminile e a tuo agio, sembri una principessa, e poi, il bianco e il viola insieme vanno bene no? Scendi giù in salotto'
Seguii ciò che diceva il biglietto e mi recai in salotto, sempre più eccitata.
Sul divano, un altro biglietto diceva:
'I tuoi capelli mi fanno impazzire. Chissà come starebbero i tuoi lunghi ricci con dell'oro che li raccoglie! Esci fuori sul terrazzino'
Mi misi a ridere e corsi sul terrazzino, sul tavolino in legno, un altro biglietto:
'Io amo la musica, tu ami la musica. Io amo il tuo collo. Tu porterai la musica al collo, corri nella stanza in cui c'è il pianoforte!'
Con tutti quei bigliettini in mano, corsi dove c'era il pianoforte, e su di esso, c'era una scatola abbastanza grande, color panna, con un enorme fiocco rosso fatto di stoffa, e spiccava sul pianoforte, un ultimo biglietto:
'La tua ultima notte qui, sarà la notte più bella della tua vita, apri la scatola, e vedi se ciò che c'è all'interno ti piace. Ti amo, Jared.'
Posai sul pianoforte tutti i bigliettini, attenta a non sciuparli, e presi in mano la scatola, delicatamente tolsi il fioco e aprii la parte superiore, tolsi i vari strati di carta, e i miei occhi si illuminarono:
Un vestito lungo fino alle ginocchia, viola, stretto sotto al seno e senza spalline, con dei decori bianchi su un lato. Al suo fianco, un paio di decollete bianchi con i vertiginosi tacchi decorati con fantasia viola, come il vestito, e sull'altro lato, un fermaglio d'oro bianco a forma di farfalla, così che desse l'impressione, una volta indossato, che una farfalla preziosa si fosse posata sui miei ricci lunghi e scuri.
E poi, un' ultima scatolina, della stessa fantasia della prima, che aprii.. e alla vista di ciò che c'era all'interno, mi vennero i brividi: quella collana a forma di chiave di violino col laccetto d'argento, il ciondolo d'argento e le piccole pietre color magenta incastonate all'interno, la stessa che vidi quella mattina con Laura.
"La collana!" dissi entusiasta.
Ero intenta ad ammirare ciò che c'era in quelle scatole, prendevo il vestito e me lo poggiavo addosso, poi provavo i tacchi e anche il fermaglio, mi sentivo come in una favola. Poi.. presi la collana tra le mani e mi misi a guardarla, mi vennero le lacrime gli occhi e andai verso lo specchio, li chiusi stringendo forte quel ciondolo. Una voce mi riportò alla realtà:
"Se permetti, questa, te la metto io.." mi prese delicatamente la collana dalle mani, io alzai i capelli e gli permisi di mettermi la collana, sentivo i brividi percorrermi la schiena. Quando finì, mi baciò il collo e mi abbracciò.
Vedevo la nostra immagine riflessa, e vedevo quella collana al mio collo.
Sapevo già che avrei dovuto ringraziare Laura, ossì.
"Ti piace?" mi domandò.
"Come hai fatto a organizzare tutto questo?" gli chiesi sorridente.
"Tu hai un'amica fantastica, e io ho un fratello fantastico!" mi rispose.
"Mi piace da morire Jared.. questa collana mi è piaciuta dal primo secondo in cui l'ho vista.. ma poi è successo quel che è successo e non l'ho potuta più vedere..
e ora invece, ci sei tu a regalarmela. E poi il vestito.. le scarpe, il fermaglio.. è tutto così bello.."
"Tu sei bella. E la nostra ultima notte lo sarà ancora di più"
"Dovrò mettere tutto la sera del 27 quindi?"
"Esattamente.." mi rispose sorridendo.

Mi prese per i fianchi e iniziò a baciarmi con dolcezza, mentre gli applausi di Shannon e Laura che nel frattempo stavano entrando in casa, ci ricoprivano.



Grazie come sempre a tutti quelli che mi seguono! Aspetto le vostre recensioni! Ditemi cosa ne pensate! :D

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Capitolo 34
*** The only hope. ***


Quel giorno fu indimenticabile, ricordo Jared che mi ricopriva di attenzioni, mi accarezzava, Laura e Shannon che insieme ci prendevano in giro e io che arrossivo.
Alla fine della giornata sussurrai a Jared:
"Conserverò queste cose fino alla sera del 27.. poi le indosserò solo per te, e quando finirà tutto, ci resterà un dolce ricordo, Jared.." gli sorrisi e mi baciò.
Passai la notte a parlare con Laura, mi feci spiegare come avevano fatto ad organizzare tutto in così poco tempo, come lei si ricordasse della collana, della mia taglia, il numero di scarpe.. erano piccole cose, piccole cose che avevano dato vita a quella meravigliosa sorpresa.
Nei giorni successivi, ci furono occasioni per uscire e divertirsi, a volte, se ci andava bene, anche sul tardi.

La sera del 19 Luglio, ci capitò di andare in un Parco di Divertimenti, uno di quelli enormi con attrazioni spettacolari e luci dappertutto, una città nella città, per intendersi. Ci furono grosse risate, per Tomo che aveva il terrore di salire sulle Montagne Russe e per Laura che aveva il terrorre della Casa degli Orrori.
Ad un certo punto, mentre stavamo camminando tutti insieme, Jared mi prende per un braccio e fa: "Io e Sonia ci allontaniamo, non vi preoccupate! Ci ritroviamo qui fra un po'!"
Loro continuarono a camminare sghignazzando, cosa avranno pensato?!
"Jared ma che fai?" gli dico confusa.
"Vieni, voglio farti provare una cosa!"
Conoscete quella specie di sacco da prendere a pugni e calci che c'è appeso nelle palestre? Ecco, lui mi piazzò di fronte ad un coso simile.
"Devi. assolutamente. provarlo." mi disse convintissimo.
"E l'utilità sarebbe?"
"Scarichi la rabbia e la tensione, ti liberi."
Mi prese da dietro le mani e si poggiò sulla mia spalla, io guardavo il sacco:
"Immagina che quello sia la distanza, tutti i kilometri che ci divideranno, tutte le difficoltà che affron.."
Nemmeno il tempo di fargli finire la frase, che presi un grosso repiro, mi liberai dalla sua leggera presa e tirai un pugno al sacco più forte che potevo:
"E questo è anche per quello stronzo di Leonardo.."
"Wow! Non ti facevo così intraprendente!" aveva le mani sui fianchi e mi guardava stupefatto.
"Oh Jared, stiamo insieme eppure non mi conosci abbastanza!" gli camminai avanti sculettando appositamente, poi mi voltai e scoppiammo a ridere.
Mentre stavamo scherzando senza contegno, partì da una delle grandi casse 'Closer to the edge' ed io iniziai a saltellare come una bambina.
"Sai ora che faccio?" mi chiese iniziando a togliere gli inutili occhiali da sole.
"Jared, lo sai che così creerai un casino, vero?" iniziavo a preoccuparmi.
"Tu sta' vicina a me e non avere paura" mi tranquillizzò.
Si mise in piedi su delle casse coperte da teli di plastica verde scuro per mettersi bene in evidenza e fece salire anche me.
"JUMP! JUMP! JUMP! JUMP!" iniziava a dire eccitato.
"Sei sicuro di quello che fai?" gli chiesi iniziando a vedere la gente che si stava accorgendo di qualcosa.
Mi sorrise come risposta, e la gente iniziò ad accalcarsi: "E' Jared Leto! Il cantante dei Thirty Seconds to Mars!" urlava qualcuna.
"Non ci posso credere! E' Jared!!" sentii ancora, e poi boati interminabili, urla, tutti cantavano quella canzone, così decisi di lasciarmi andare e iniziai a cantare anche io, muovendomi con lui su quella cassa.
"Ti amano!" gli urlai.
"E io amo te!" mi rispose.
Guidavo il pubblico col pugno in aria al 'NO NO NO NO!' e tutti mi seguivano.
Ossì, avevo rubato la scena a Jared Leto, ma a lui non dispiaceva affatto, si capiva dal modo in cui mi guardava, anzi, era orgoglioso di me.
Alla fine della canzone, mi misi ad applaudire come tutti e cercai di scendere dalla cassa per farlo parlare con le persone, ma lui mi bloccò:
"Dove pensi di andare?!"
"Ho avuto il mio momento, ma la star qui sei tu!"
"Oh no ragazza, tu resti qui!" mi portò con lui al centro della cassa, e cercò di calmare il pubblico.

Quando ci fu abbastanza calma da poter parlare, lui prese la parola:
"Lo so lo so! Non dovrei essere qui!" e tutti si misero a ridere.
"Vi è piaciuta la canzone?" chiese sorridendo, e tutti risposero in maniera affermativa.
"Ora, dovete sapere una cosa." mi fece avvicinare ancora di più a lui sull'orlo della cassa, proprio sopra i volti del pubblico, e il panico iniziò ad impadronirsi di me.
"Questa ragazza ha quasi 16 anni. Si chiama Sonia, è una Echelon. Ha grinta da vendere! Io lo so bene!"
Il pubblico iniziava ad incuriosirsi, qualcuna già mi guardava storto.
"L'ho conosciuta in un modo assai curioso, ma lei non è di qua. E nemmeno io, come ben sapete! Ora ditemi, chi di voi ha persone lontane fisicamente, a cui tiene più della sua stessa vita? Parenti.. fidanzati.. fidanzate.. non importa!"
Molti di loro risposero "Io!" altri si limitavano ad ascoltare.
"E voi amate queste persone?" ci raggiunse un convinto "Si!" all'unisono.
"E sono più grandi o più piccole di voi?" le risposte furono infinite.
"E allora cosa dite? Che la distanza conta? Che l'età conta?"
Tutti risposerò: "No!" e qualcuno piangeva già, potevo chiaramente vederlo.
"Allora dovete sapere che io amo questa ragazza! Io la amo! E non importa quanti anni o kilometri ci separano e ci separeranno, il presente è quello che conta!"
Scoppiò un rumorosissimo applauso, mentre io e Jared ci guardammo negli occhi, io avevo un sorriso da ebete, lui aveva l'affanno per lo sforzo fatto a causa del tono alto della voce per parlare con tante persone.
Lo vidi inginocchiarsi all'improvviso di fronte a me e sorridere gradualmente, mentre frugava nelle tasche dei suoi pantaloni.
Iniziai a sbarrare gli occhi e guardarmi intorno agitata, lui prese la mia mano e rimanemmo a fissarci, avevo il batticuore a mille.
La musica cessò, e la gente capì che quello era un momento importante, dopo qualche minuto, infatti, non si sentì volare più nemmeno una mosca.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
"Il Mondo ora lo sa" iniziò a dire.. "il Mondo ora sa che ti amo, Sonia. Vuoi essere la mia fidanzata ufficiale? Vuoi confermarlo qui, di fronte a centinaia di persone?" e mi mostrò un piccolo cofanetto bianco, con un cuore rosso ricamato sulla parte superiore. Lo aprì e all'interno c'era un anello, fine, sobrio, con tre stelline fatte di diamanti sul davanti, disposte così: una grande al centro, e le due più piccole ai lati.
Guardò l'anello e poi guardò me, mostrandomi il suo miglior sorriso.
Io avevo iniziato a piangere e respiravo profondamente, coprendomi la bocca con la mano libera.
La gente ancora era immobile e muta, fino a che uno stormo di "SI! FALLO!" non mi raggiunse, quasi quasi il pubblico era più emozionato di me.
Lo guardai cercando di sfoggiare un bel soriso tra le lacrime, e quando il pubblico tornò silenzioso, gli diedi una risposta:
"Mi hai insegnato a credere nei sogni, e tu non sei solo il mio idolo, tu sei il mio sogno. Io credo in te, si, lo voglio."
Anche lui iniziò a tremare mentre mi metteva l'anello, poi si tirò su e gli saltai in braccio, quando tornai a terra, mi avvicinai prendendogli il viso tra le mani e lo baciai dolcemente, gettandogli poi le braccia al collo, mentre le sue mi cingevano i fianchi.
Ripartì la musica, e la canzone che d'inizio, fu 'The only hope for me is you' dei My Chemical Romance.



Troppo dolce? O vi piace? Fatemi sapere! Vi ricordo che man mano ci avviciniamo alla chiusura della storia! E quindi se mi dite cosa ne pensate cercherò di scrivere man mano una fine adeguata! :)

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Capitolo 35
*** Il mio cuore ti basta? ***


*Shannon*
"Cazzo! Ma quelli sono Jared e Sonia!" sentivo baccano e tutta la gente era girata in una sola direzione, avevo già capito cosa fosse successo, e anche Laura, che mi teneva per mano, l'aveva capito.
"No.. non ci posso credere!!" mi disse ridendo.
 "Tuo fratello è un matto! Ora come usciamo da qua?!" intervenne Tomo ad occhi sbarrati.
Mi grattai la nuca in cerca di una soluzione, intento a non alzare troppo la voce per non farmi riconoscere.. quando intervenne Laura:
"Quanto siete agili voi due?" la guardammo confusi.
"Co..cosa?" le chiesi.
"Se volete andarvene senza essere prima stuprati dalla folla, seguite me!" e iniziò a correre verso i recinti del Parco.
"Ma..ma.. Jared e Sonia?? Come facciamo con loro???" disse Tomo.
"Non ti preoccupare.. troveranno una via d'uscita!" e mi misi a seguire Laura, seguito da lui.
Arrivammo di fronte ai cancelli sul retro, era tutto deserto, per fortuna, la gente era ancora impegnata con mio fratello e Sonia.
"Al mio tre ci arrampichiamo e scavalchiamo, non sono neanche molto alti!" ci disse, mentre guardava i cancelli.
"Se si impigliano i capelli mi pagherai il parrucchiere!!" diceva terrorizzato Tomo.
"Tomo! Se usciamo vivi da qui ti pagherò tutto quello che vuoi!" gli rispose.
"Uno.. due.. tre!" prendemmo la rincorsa e ci arrampicammo ai cancelli, un po' alla volta riuscimmo a scavalcarli, e quando fummo a terra, Tomo si rialzò subito correndo verso l'auto, noi, vedendolo in quello stato, scoppiammo a ridere, rimanendo a terra.
Ripresi aria e mi misi a guardare Laura, aveva il fiato corto anche lei.
"Forse non è stato solo sesso.." le dissi serio.
"Come?" si voltò verso me.
"Forse non è stato solo sesso, Laura."
"Perchè me lo dici?"
"Perchè mi sono affezionato davvero."
"Dieci giorni prima della partenza, Shannon?"
"Avrei dovuto dirtelo prima.."
"Non puoi dirmelo così.." i suoi occhi divennero lucidi.
"Mi sono affezionato a te, Laura.. alla tua gioia di vivere, alla tua simpatia, al tuo tutto.. e spero che in un futuro non molto lontano, riusciremo a rivederci.." le presi la mano.
"Ora so cosa prova Sonia, ora so come si sente. Tu non immagini il dolore che ha dentro.. eppure non lo da a vedere.. l'hai vista prima? Ballava, cantava.. rideva e scherzava con Jared.. eppure sotto quel sorriso ha tanta sofferenza.. tuo fratello è riuscito però a farla evadere dalla realtà, come tu stai facendo con me.."
"Ci rivedremo presto.. te lo prometto.."
"Non fare promesse che non puoi mantenere Shannon, ti prego.."
"Se pensavo di non poterla mantenere.. non te l'avrei fatta, questa promessa"
Mi rivolse un tenero sorriso e mi abbracciò. Ci avviamo mano nella mano verso l'auto, e il mio pensiero si rivolse a Jared, chissà come avrebbe fatto ad uscire.
Gli mandai un messaggio:
'Coglione! Non credere che non ci siamo accorti della pazzia che hai fatto! Ma siamo già fuori per fortuna.. e sai cosa? Torniamo a casa bello mio! Te chiama un taxi e riporta Sonia a casa sana e salva! Ah.. guarda che noi abbiamo scavalcato i cancelli sul retro, e non c'era ancora nessuno, quindi scappa finchè sei in tempo!
P.s. Sono orgoglioso di te, bro.'


*Jared*
Eravamo riusciti a scendere giù dalla grande cassa e ci eravamo allontanati con difficoltà dalla folla, cercando di dileguarci.
Sentii il mio BB vibrare, e prendendolo dalla tasta, mi accorsi che Shannon mi aveva scritto.
'Coglione! Non credere che non ci siamo accorti della pazzia che hai fatto! Ma siamo già fuori per fortuna.. e sai cosa? Torniamo a casa bello mio! Te chiama un taxi e riporta Sonia a casa sana e salva! Ah.. guarda che noi abbiamo scavalcato i cancelli sul retro, e non c'era ancora nessuno, quindi scappa finchè sei in tempo!
P.s. Sono orgoglioso di te, bro.'

Mi scappò un sorriso a trentadue denti, e rivolgendomi a Sonia, incantata a guardare l'anello, dissi: "Mi sa che stasera è taxi!"
"Perchè?" mi chiese allarmata.
"Niente di che, mio fratello per evadere s'è portato dietro Laura e Tomo, e ha lasciato noi due qui!"
Si mise a ridere e venne ad abbraciarmi, respirava sul mio petto a polmoni pieni.
"Sei contenta?" Le chiesi accarezzandole i capelli.
"Contenta è dire poco, Jared.." mi diceva ad occhi sognanti. Guardava quell'anello come se avesse paura che da un momento all'altro potesse sparire, ma no. Quell'anello era lì, sul suo anulare destro, e ci sarebbe rimasto per molto tempo.
"Vieni dai, usciamo dal retro, gli altri hanno fatto così e non hanno avuto problemi!"
"Ma i cancelli sono chiusi! Dobbiamo scavalcare!"
"E allora?"
"Se cado? Ti ricordo che l'altezza mi spaventa.."
"Ma che.. non preoccuparti.. ti prendo io, sta' tranquilla!"
Ci recammo ai cancelli che effettivamente erano chiusi, quindi scavalcammo, e mentre io ero già a terra, lei aveva paura di saltare:
"Prometto che ti prendo! Salta!"
"Jared, ho paura!"
"Salta ti dico, non potrei mai lasciarti cadere!"
Finalmente si lasciò, ed io, che ero sotto di lei, l'accolsi tra le mie braccia.
"Te l'ho detto che non ti avrei lasciata cadere.." le dissi, mentre lei era abbracciata a me.
"Grazie.." riuscì a rispondermi.
"Non mi merito un premio?" le domandai sfacciatamente.
"Il mio cuore ti basta?" mi rispose sorridendomi.

Strofinai delicatamente il mio naso col suo, e poi ci baciammo.
Un bacio tenero, caldo, pieno d'amore, interrotto ogni tanto dai nostri occhi che si perdevano in quelli dell'altro.
'Ho perso la testa' pensavo, mentre la mia lingua cercava la sua.



E finalmente pure Shannon s'è dichiarato! OLEEEEE'! *festeggia*
Voi cosa ne pensate? Come vorreste che andasse avanti la storia?? Datemi ispirazione! :D

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Capitolo 36
*** Farò a pugni contro il muro per averti ancora qui. ***


'Una dichiarazione del genere. Quante ragazze vorrebbero una dichiarazione così?' pensavo mentre mi avvinghiavo al suo collo e lo facevo mio con quel bacio.m
"Ti vorrei con me stanotte.." mi disse.
"Lo so Jared.."
 "Laura non può coprirti?"
"Non penso, è troppo rischioso.."
"Capisco.. sono contento che ti è piaciuta la sorpresa, davvero!"
"Sei. l'uomo. della. mia. vita." gli dissi alternando le parole con dei baci.
"Ti riporto a casa?" mi chiese stringendomi.
"Se proprio vuoi.." gli dissi mordendomi il labbro.
"Andiamo a fare prima un giro dai!"
"Ci sto!"
Iniziammo a camminare, e andammo in giro per la città, facendo attenzione a non dare troppo nell'occhio.
Ci ritrovammo in un luogo abbastanza isolato, ne approfittamo per stare da soli, e quindi ci sedemmo su una delle tante panchine vuote, iniziando a parlare:
"Cosa farai quando me ne andrò?" gli chiesi così, di getto.
"Molto probabilmente me ne andrò anche io, Sonia. Questa città diventerebbe un luogo pieni di ricordi, un luogo pieno di te. E ricordare felicità porta tristezza, ragazza."
"Ricordare felicità porta tristezza.." ridissi quelle parole inclinando la testa, guardandolo con ammirazione.
"Hai dei bei lineamenti, potrei riportarli su carta!"
Scossi la testa: "Cosa hai detto scusa?" mi misi a ridere.
"Sai disegnare te?" mi disse sorridendo.
"Oh no.. sono negata!!" risposi sinceramente.
"Io me la cavo! Voglio farti un ritratto Sonia, lo avrai prima della partenza, prometto."
"Ma dai.. non devi mica scomodarti per farmi un disegno.."
"Non si chiama disegno! Si chiama ritratto! E poi lo faccio con piacere!"
"Bene! Poi ti dirò cosa ne penso!" mi pentii subito di ciò che avevo detto visto che non ci sarebbe stato un 'poi' se il ritratto me lo avesse consegnato prima della partenza, così presi un lungo respiro e abbassai lo sguardo.
Mi prese il mento delicatamente con la mano e facendomi alzare il viso, mi guardò negli occhi: "Cosa c'è?" mi chiese sottovoce.
"Niente, niente Jared. Non ti preoccupare" sforzai un sorriso.
"Abbracciami, forza.." mi prese le mani e mi fece avvicinare a lui, fino a che non l'abbracciai più forte che potevo, come se fosse un sogno da cui non volevo svegliarmi.
Respirai più profondamente che potevo.
"Stai calma Sonia.. non lasciare che la paura.. o la preoccupazione, rovini questa sera.. amo il tuo sorriso, voglio ricordarti così.. mentre alzi il pugno e inciti il pubblico a cantare.. questa è la Sonia che amo, va bene?"
"Hai ragione.. dobbiamo goderci questi ultimi giorni, non lascerò che niente e nessuno ce li rovini."
Restammo lì abbracciati per interi minuti, mi sarei addormentata volentieri tra le sue braccia, lo ammetto.
"Sonia, sei stanca.. forza.. ti riporto a casa.."
"D'accordo.."
Quando arrivammo a casa, prima di scendere, lo ringraziai affettuosamente per lo splendido regalo e gli dissi che se le cose andvano bene, ci saremmo rivisti il giorno dopo.
"Ci conto eh!" Mi disse.
"Fidati! Al massimo scapperò di casa!" e mi misi a ridere.
Le cose stavano andando bene, benissimo.
Riuscivamo a vederci tutti i giorni, se non di sera, nel pomeriggio, quando gli zii di Laura non c'erano.

23 Luglio.
Ero sola in casa. Laura era andata con Shannon a prendere le sigarette, e Jared era stato trattenuto per un'intervista.
Decisi di suonare un po' il piano, visto che non avrei potuto dare disturbo a nessuno.
"What if I wanted to break, laugh it all off in your face
What would you do? What if I fell to the floor
Couldn't take all this anymore, what would you do, do, do?
Come.. break me down
Bury me, bury me!
I am finished with you..
What if I wanted to fight, beg for the rest of my life
What would you do? You say you wanted more
What are you waiting for? I'm not running from you
..from you
.."

Una voce esterna mi interruppe e continuò la canzone al posto mio:
"Come, break me down
Bury me, bury me! I am finished with you..
Look in my eyes, you're killing me, killing me!
All I wanted was you
!!"
Era lui.
"Jared!! Ma non avevi un'intervista?? No aspetta, come hai fatto ad entrare?!?!"
"Sei ancora imbarazzata se ti ascolto mentre canti eh?"
"Io?? N.. non è vero!!"
"Invece si!" ridacchiò.
"E poi dimentichi sempre che ho il doppione delle chiavi! Lintervista è finita prima, e così, puff! Sono venuto a fare un salto dalla mia ragazza! Ma quest'ultima non vuole cantare con me! A quanto vedo!" mise il finto broncio.
"Ma che scemo! Dai.. siediti qui, proviamo a canticchiare qualcosa insieme.." gli feci posto e lui fece un salto per sedersi accanto a me.
"Cosa vuoi cantare?" gli chiesi.
"Ho sentito una canzone italiana alla radio qualche tempo fa.. e mi è piaciuta tanto.. la cantano i Negramaro, con Elisa, se non sbaglio.."
"Aspetta.. forse ho capito.."

Attaccai con le note al pianoforte, e lui, riconoscendo la canzone, iniziò a cantare:
"Liberi.. ci sembrerà di essere più liberi..
se dalle nostre mani non cadranno più, parole per, noi due
.."
       "E sarà più semplice, sorridere alla gente senza chiedere..
        se sia per sempre o duri un solo istante e poi.. che ce ne importa a noi
.."
"Tanto basta così.. così.. scendiamo qui, qui.. che senza di noi c'è, la libertà.."
Iniziammo a cantare insieme, le nostre voci si unirono:
"Si ma basta così.. così.. fermiamoci, qui.."
Cantammo insieme tutta la canzone, ma ci fu quel pezzo finale in particolare, dove ci guardammo negli occhi e facemmo l'amore con lo sguardo:
"Liberi.. ci sembrerà di essere più liberi..
e intanto farò a pugni contro il muro per averti ancora qui..
Portami altrove! Portami dove.. non c'è nessuno che sappia noi..
Fammi vedere come si muore senza nessuno che viva di noi
!"

Eravamo diventati un'unica cosa, la mia voce dipendeva dalla sua, la sua dalla mia.
Il respiro era unico, e unica era l'anima da cui provenivano le emozioni, i battiti, la voglia di aversi.

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Capitolo 37
*** Special pages. ***


26 Luglio.
Ero seduta sul letto, mi ero svegliata presto, ma invece di alzarmi, ero rimasta a pensare.
'Due giorni.. oggi e domani..' pensavo tristemente.
Tirai un sospiro, feci una smorfia e guardai il mio anello.
Cosa ne sarebbe stato di noi una volta lontani? Di tutto ciò che abbiamo passato, dei baci, delle carezze, delle incomprensioni.. cosa ne sarebbe stato? Non ne avevo idea.
Laura bussò alla porta ed entrò.
"Ehi, buongiorno! Dormito bene?"
"Uhm.. sono pensierosa, tutto qui. Però ho dormito abbastanza bene.."
"Cosa vuoi fare oggi?"
"Non lo so, cosa vuoi fare oggi tu?"
"Non ne ho idea, ma qualcosa dobbiamo pur fare!! Domani non ci sarà il tempo, dovremo fare le valigie e poi domani è la grande sera.. non scordartelo!"
"Già.. la grande sera.." mi voltai verso quella scatola con quel grande fiocco che veniva colpito dalla luce del sole e risplendeva.
"Sarà grandioso Sonia, vedrai.."
"E dopo? Come sarà dopo?"
"Questo non lo so tesoro.."
"Ho bisogno di tutto questo Laura.. ho bisogno di Lui nella mia vita.. non possiamo lasciarci così.. ormai non lo vedo più come il mio idolo.. o meglio, non subito, ora c'è prima l'uomo della mia vita.. e poi il mio idolo.. capisci?"
"Certo.. e questo vuol dire che le cose cambiano.. cambieranno ancora e ancora.. il Mondo non si ferma per un addio, Sonia.."
"Il mio si"
"Ma nel tuo ci sono io, c'è la musica, c'è il canto.. non ti basta?"
"No, perchè il mio Mondo è lui, Laura."
"Non posso aiutarti, non stavolta.. purtroppo.."
"Odio la sensazione di avere le mani legate.."
"Anche io.."

Restammo lì a parlare e a fare progetti per il ritorno, lo studio da riprendere, gli amici da rivedere, i segreti da condividere e le esperienze da ricordare in questo mese fantastico che avevamo passato, e sembravamo già così lontane da lì..
"Ah e poi dobbiamo rivederci con.." mi interruppe il suono del campanello.
"Arrivo!" urlai dal piano di sopra, e scesi giù, per andare ad aprire.
"Chi è?"
"Cubbins!" si, era Jared.
Aprii la porta e misi una mano sul fianco, alzando un sopracciglio:
"Io non conosco nessun Signor Cubbins, a dire il vero!"
"Ah no?"
"No!"
"Jared almeno lo conosci?"
"Mi sembra di ricordare qualcuno con questo nome.. forse era.."
"L'uomo che ti amava più di tutta la sua vita.." si avvicinò e me lo sussurrò all'orecchio.
"Oh beh.. se la metti così.." gli diedi un bacio e poi gli morsi una guancia con amore.
"Perchè sei ancora in pigiama?" mi chiese.
"Io e Laura ci siamo svegliate presto ma ci siamo messe a parlare e quindi stiamo ancora così.. mon amour!"
"Il tuo francese lascia a desiderare signorina!"
"Capirai! Ha parlato colui che di francese ha solo il cognome!!"
"Io sono francese dentro!!"
"Si.. dentro la tua testa!!" non potevo trattenere le risate, e nemmeno lui.
Mi sentivo bene, se ero con lui, il tempo si sarebbe potuto fermare nei momenti in cui eravamo insieme, senza dubbio.
"Hey Jared!!" ci raggiunse Laura.
"Ciao tesoro!" la salutò con un abbraccio.
"Ma allora? I progetti per domani sera quali sono? Vogliamo divertirci!"
"Io?? Progetti?? Domani sera?? Pensa che io non so nemmeno di cosa state parlando! Eh!" e fischiettava.
"Dai dicci qualcosa!!" lo pregai, ma lui niente, nemmeno una parola.
"Io non vi dirò niente! E nemmeno Shannon e Tomo lo faranno, se tengono ai loro delicati strumenti!" fece l'occhiolino ed io e Laura ci guardammo strizzando gli occhi, cazzo! Doveva essere una cosa grossa per ricattare il batterista e il chitarrista così!
"A proposito, dov'è Shannon?" disse Laura.
"Stavo per dirtelo, siccome l'auto ce l'ho io e lui stava ancora dormendo quando sono uscito, mi ha inviato un messaggio e ha chiesto di raggiungerlo in albergo, aveva delle cose da dirti!"
"Delle cose da dirmi?"
"Mmh.. si, ma stavolta davvero non so niente!"
"Oh, allora io mi preparo e corro! Scusatemi!" disse correndo di sopra a vestirsi.
"E noi intanto che facciamo?"
"Mi vuoi dare una mano a raccogliere le mie cose per fare le valigie domani? Ho roba sparsa ovunque!"
"D'accordo!"
"Io allora scappo!! Ciao!!" Laura ci interruppe passandoci in mezzo in tutta fretta e uscì di casa sistemandosi i capelli.
"Quella ragazza è un ciclone!!" mi disse guardandola mentre andava via.
"Ah, puoi dirlo forte!! Ma se non fosse per lei, forse io non sarei così allegra e solare!!"
"Allora devo ringraziare lei per la ragazza meravigliosa che sei.. Sonia.." mi disse dolcemente scompigliandomi i capelli.
"Dai, saliamo di sopra, c'è tutto un casino da mettere a posto!!"
"Ma avevi detto che dovevi raccogliere le cose per le valigie!"
"Beh si, anche quello!"
"Anche quello?!?!"
"Vieni con me e non fare domande!"

Salimmo al piano di sopra nella nostra camera, che era l'unica in disordine con vestiti sparsi ovunque, roba in giro di ogni tipo, dalle penne ai fogli, dalle scarpe agli accessori, letti sottosopra e cuscini a terra. Si, sembrava un campo di battaglia.
"Ah.. bene." disse scoraggiato.
"Dammi una mano e finiamo subito!"
"Si chiama sfruttamento!"
"Si chiama amore, Jared!" gli feci gli occhioni dolci e il labbruccio, ce l'avevo in pugno!
Mi aiutò molto, devo dire la verità. Ci mettemmo un'ora buona per risistemare tutto e poi finalmente, con tutto al proprio posto, riuscii a iniziare a fare i bagagli.
Io ero in piedi che sistemavo le valigie sul letto, lui era seduto al fianco di esse.
"Mi passi quel raccoglitore?" gli chiesi indicando un raccoglitore rosso pieno di fogli messi in ordine sul mobile che era vicino al letto.
"Certo" mi passò il raccoglitore, e prima di posarlo in valigia, gli diedi una sfogliata.
"Mi piace scrivere, oltre che cantare.. sai?"
"Posso dare un'occhiata?"
"Ma non è niente di che Jared.. sono pensieri.. stupide citazioni.. cose così.."
"Lasciami vedere allora!" mi sfilò il raccoglitore dalle mani e si alzò in punta di piedi per non farmelo prendere.
"D'accordo d'accordo!! Guarda pure!!" mi arresi, e mi sedetti in braccio a lui, mentre sfogliava il mio raccoglitore.
"Scrivi bene.. lo sai?"
"Davvero?"
"Davvero! E questi fogli qui cosa sono?" disse indicando i fogli color rosa posti in fondo.
"Sono i fogli 'speciali'. Sono i fogli fatti per le occasioni speciali, per i ricordi speciali, pezzi di canzoni speciali.. per una vita speciale, che prima di incontrare te non avevo.."
"Allora perchè sono immacolati? Non hai scritto niente!"
"Questione di tempo, non ho scritto niente da quando sono qui, scriverò una volta tornata a casa, sarà la prima cosa che farò."
"Mi sembra una buona idea. Dov'è che lo metti il raccoglitore?"
"Qui, nella tasca laterale della valigia, così non si schiaccia!!" gli dissi alzandomi e posizionandolo nel luogo detto.

Finii di sistemare le mie cose sotto il suo sguardo attento e lasciai fuori solo ciò che mi serviva per quel giorno e il giorno dopo. Mi sedetti accanto a lui e mi misi a fissare le valigie.
"Lo sai che se potessi le sfascerei quelle valigie.."
"Lo so Jared.."
"Domani sera sarà speciale, non preoccuparti.. te l'ho promesso e manterrò la promessa."
"Voglio andarmene da qui senza rimpianti"
"Non ne avrai"
"Ti resterà un bel ricordo di me, o almeno farò di tutto per far si che sia così.."
"Non devi fare niente, se non amarmi fino all'ultimo secondo.."
"Lo farò.. vedrai.."

Così dicendo lo abbracciai e lui mi baciò teneramente tenendomi il viso tra le mani, asciugando le mie lacrime invisibili, riscaldate dal Sole bollente di Luglio.



Un po' moscetto? Massì ç_ç
Rimedierò quando vi parlerò dell'ultima sera! Hehehe! :D Abbiate fede e pazienza su!! u.u

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Capitolo 38
*** Happy (?) ***


Nel pomeriggio io e Laura rimanemmo sole a casa.
"Cosa ti ha detto Shannon stamattina?"
"Niente, era solo una scusa perchè voleva passare un po' di tempo insieme, ma tu sai che si è dichiarato??"
"Quando???"
"Quando lo ha fatto anche Jared al Parco!"
"Ooohw!! Ma è fantastico!"
"Già, saremo in due così a soffrire, yeeeah!" diceva ironicamente abbassando lo sguardo.
"Quando la tristezza viene condivisa non è poi così pesante"
"Speriamo!"
"Dai su.. ho voglia di fare qualcosa!"
"Facciamo delle foto?"
"Ma dai.. guarda come sto.."
"Che importa!! Dai, le facciamo con questa, che ha la stampa immediata!!" disse rigirandosi quella scatolina nera compatta fra le mani, che era una di quelle macchine fotografiche a stampa rapida.
"Va bene, ma non le dovrà vedere nessuno eh!"
"Che noia che sei! Dai, mettiti in posa!"
E così iniziammo a scattare decine di foto insieme, da sole, con facce buffe, smorfie di ogni tipo, ma a dire la verità, fu uno spasso assurdo, anche perchè avevamo la musica da sottofondo dei nostri idoli, e quindi tutto sembrafa più 'figo'!
Stavamo delirando, poco ma sicuro!
Nel rivederle, scoppiammo a ridere.
"Cazzo qui sembri una rockstar!" mi disse prendendo in mano una delle foto, essì, in effetti sembrava così, ero di profilo mentre agitavo i capelli all'indietro e un braccio all'aria. Sicuramente me l'aveva scattata durante 'Capricorn', ricordo che mi agitavo come una matta!
E poi ancora foto.. ancora foto.. ancora e ancora.. ne ricordo una in particolare: io e Laura naso e naso con una piccola smorfia sul volto, lei sorrideva, io mi tenevo il ciuffo di capelli che mi copriva gli occhi, eravamo venute abbastanza bene, decidemmo di metterla da parte quella foto lì, era di una tenerezza unica, e poi sarebbe stato uno dei migliori ricordi prima della partenza.
Mi squillò all'improvviso il cellulare, un messaggio di Jared.
'Stiamo lavorando per voi ragazze! E per questo mi sa che stasera non ci vedremo! Ma non preoccupatevi, domani inizierà nel miglior modo possibile!'

"Cavolo, Laura guarda qui!"
"Interessante, però stasera non ci possiamo vedere!!"
"Dispiace anche a me, però se hanno detto questo, vuol dire che domani sarà splendido, ci conto molto, so che non ci deluderanno!"
"Mmh.. ma sai che io non so cosa mettere per domani?"
"Andiamo a fare shopping allora!"
"Dai dai dai ci sto!!"
Così ci preparammo e andammo in giro per negozi.
"Guarda quello!" Laura aveva adocchiato un vestito rosso con una fascia al seno dove si estendeva un intreccio di perline bianche e poi cadeva morbido fin sopra le ginocchia, era semplice ma aveva la sua eleganza.
"E' magnifico!! E anche le scarpe che ci sono sotto, sono perfette!" parlavo delle scarpe sottostanti, color argento con particolari bianchi sul tacco e sulla fascia.
"Prendiamoli prendiamoli!" detto fatto, entrammo e Laura provò il vestito, poi le scarpe, prese tutto e uscì felice dal negozio.
"Andiamo in piazza e prendiamo un caffè dai!" saranno state le 18:00
Così fu, ci recammo in piazza e in un bar prendemmo un caffè, poi andammo a sederci su una delle panchine e iniziammo a parlare.
"Qui Jared mi ha sentita cantare per la prima volta, il giorno dopo l'incontro, ti ricordi? Io ritornai a casa piangendo, e quella sera ci siamo baciati, per la prima volta.."
"Certo che lo ricordo, e guarda come si sono evolute le cose.."
"E' strano però, qui resterà tutto come sempre, la piazza ad esempio, resterà come sempre, questa strada, i negozi, i locali.. e invece guarda come siamo cambiate noi e le cose che succederanno quando torneremo a casa.."
"Abbiamo fatto cambiare anche loro, e questa è una bella cosa, non penso si dimenticheranno di noi facilmente.."
"Hai ragione.."
"Pensa se un giorno li rincontreremo!"
"Li amerei più di quanto li amo ora."
"Forza, torniamo a casa e riposiamoci.. domani sarà una lunga giornata.."
"Andiamo.."
Così ci alzammo dalla panchina, e mano nella mano, ci avviavamo verso casa, mentre da uno dei bar si sentiva la radio che trasmetteva 'Happy- Leona Lewis'.
Il sole era ancora alto, eppure sentivamo il tramonto nel cuore, che cosa strana.
Tornammo a casa e mettemmo in ordine i vestiti e tutto ciò che ci sarebbe servito per la sera successiva, quanto erano belli così vicini, così colorati, erano un sogno, ci sentivamo due principesse, e fino ad allora non ci era mai capitato.

Ore 22:00
"Vogliamo andare a letto?" mi chiese Laura mentre mi accarezzava i capelli, siccome avevo la testa sulle sue gambe mentre guardavamo la TV.
"D'accordo" spegnemmo tutto e ci avviammo in camera, ci mettemmo a letto e prima di addormentarci, perdemmo un po' di tempo a parlare, anzi, sussurrammo, nonostante non ci fosse nessuno in casa, ma avevamo bisogno di sussurrare ciò che provavamo, perchè era talmente forte che solo la forza invisibile di un sussurro avrebbe potuto esprimerlo.
"Domani è l'ultimo giorno.." dissi guardando il soffitto.
"Dobbiamo non pensarci.." mi rispose in un soffio.
"Questa vacanza mi ha cambiato la vita"
"L'ha cambiata a tutti noi, tesoro.."
"Buonanotte.."
"Buonanotte anche a te.."
Mi giarai di lato e cercai di dormire, ma versai un bel po' di lacrime prima, lacrime la cui esistenza nessuno conosceva, solo io e il cuscino, e mi ronzavano in mente le parole di quella canzone ascoltata mentre tornavamo a casa, 'Happy':

'So what if it hurts me, so what if i break down..
so what if this world just throws me off the edge
my feet run out of ground..
I gotta find my place, I wanna hear my sound!
don' t care about other pain infront of me.. cause I'm just tryna be
..happy'.



Pronti per l'ultimo giorno? Come lo vivranno i nostri protagonisti?
Sonia riuscirà ad accettare una volta per tutte questo distacco, e cosa farà invece Jared?
Staremo a vedere! :)

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Capitolo 39
*** 6277. ***


27 Luglio, ore 09:29
Dopo la notte di dormiveglia, fui letteralmente buttata giù dal letto.
"SONIA! GUARDA COSA HO TROVATO!"
"Che! Cosa! Chi!" Mi alzai bruscamente a andai pure a sbattere la testa contro il muro.
"Ma porcandyrbxdnejmske, Laura, che è successo?!"
"Sono stati qui, ne sono sicura!! Prima non avevo più sonno e quindi sono scesa giù per guardare un po' di TV, e sotto la porta ho trovato questo!!" nelle mani teneva un biglietto di carta bianco scuro, sembrava vecchio, sporcato da fumo, e questo aveva la sua eleganza.
In bella scrittura, si leggeva chiaramente:
'La stanza 6277 è rimasta chiusa per troppo tempo, secondo noi. Questa sera, alle ore 20:15 in punto, la stanza sarà riaperta, ma non da noi. Questo è l'indirizzo dell'albergo che abbiamo scelto, verrà a prendervi una limousine, vi aspettiamo. Quando sarete lì stasera, dite al portiere i vostri nomi, e lui saprà cosa fare.
P.s. Vi consigliamo di dire ai vostri che dormite fuori!'
e sotto c'era l'indirizzo dell'albergo, più sotto ancora, la loro firma 'Thirty Seconds to Mars'.
"AAAAAAAAAAAAH!! Stasera entreremo nella stanza 6277!!" saltavo dalla gioia, perchè se c'era un video che mi intrigava e che mi faceva perdere la testa, era proprio 'The kill', e lo stesso valeva per Laura.
"Momento momento momento.. come facciamo con i tuoi zii?"
"Con loro ho già parlato stamattina, prima che andassero al lavoro, e dopo una serie di compromessi, ci hanno lasciato la sera libera. Però ora dovrei chiamarli e dirgli che dormiamo da amiche.."
"Chiamali! Non perdiamo tempo..!"
Laura chiamò gli zii e passò molto tempo con loro a telefono, quindi, dopo aver riattaccato, si avvicinò e con un sorriso vittorioso sul volto, mi disse: "Ce l'ho fatta!! Stanotte è tutta per noi!!"
Non potevo credere a ciò che sentivo, e presa dall'eccitazione, chiesi: "A che ora è domani l'aereo?"
"11:30"
"Bene bene.. ce la facciamo, anche se andremo a letto tardi.."
"Che ti frega!! Stanotte ci sarà da divertirsi!! Anzi, ho bisogno di sfogare, andiamo in giro un po'?? Non voglio stare in casa!!"
"Mi vesto e andiamo!!"
Corsi in bagno e misi qualcosa di comodo, mentre Laura urlava ogni tanto di felicità dalla stanza.
"Chi è che stasera andrà nella stanza 6277?" chiedevo mentre mi sistemavo.
"NOI!" mi rispose con tutta la voce che aveva.
"Chi verrà portata là con una limousine?"
"NOI!"
"Chi ha avuto una vacanza da sogno?"
"NOI!"
"Chi sono le due amiche più unite dell'Universo?" le chiesi uscendo e prendendole le mani.
"Noi.." mi rispose abbracciandomi.
"Ti voglio tanto bene Laura.."
"Anche io Sonia, non immagini quanto.."
strette in quell'abbraccio, stavamo lì lì per commuoverci, ma prima che potesse accadere, stringemmo i denti e con un sorriso nascondemmo le lacrime.
"Dai.. andiamo!"

Così dicendo corremmo fuori e ci incamminammo per le strade.
"Non vedo l'ora di stasera!!" dicevo ogni tanto.
"Ah, non dirmelo.. ho i brividi!" mi rispondeva mostrandomi le braccia.
"Mi verrebbe tipo da saltare addosso a tutti e urlare: cazzo, stasera sarà la notte più bella di tutta la mia vita!" dssi ridendo.
"A chi lo dici!!"
Passammo proprio una bella mattinata, e nel pomeriggio, gli zii di Laura vennero a salutarci.
"Sonia, è stato un piacere averti con noi, davvero. Questa casa sarà sempre aperta per te, e anche tu Laura, ti vogliamo bene.. non lo dimenticare.." quasi quasi la signora si commuoveva.
"Oh.. non faccia così.. per favore.." la abbracciai affettuosamente.
"State attente stasera ragazze. E soprattutto domani mattina, se avete bisogno del passaggio in aereoporto, non esitate a chiamarci." ci disse lo zio sorridendo.
"Non preoccuparti zio, vi chiameremo!" lo rassicurava Laura.
"A presto ragazze!" ci salutarono prima di uscire.
"A presto!" rispondemmo.
"Che carini che sono.." dissi sottovoce.
"Si però le paranoie potevano evitarle nei giorni passati!"
"Erano preoccupati per noi Laura, cerca di capirli!"
"Beh.. in effetti.. ah Sonia, te l'ho detto che ho prenotato il parrucchiere per le 18:00?"
"Sono le 17:32, come ci arriviamo dal parrucchiere?!?!"
"Se corriamo.."
"Sei sempre la solita!! Forza, usciamo!!"
Ci mettemmo a correre e per le 17:52 arrivammo dal parrucchiere.
"Ho.. bisogno.. di respirare.." dissi poggiando le mani sulle ginocchia.
"Anche io.." Laura ansimava con me.
"Sei sempre tu!!" la ripresi ridendo.
"Non pensarci!! Entriamo dai!!"
Entrammo e un ragazzo alto e con gli occhi scuri ci accolse.
"Vi aspettavo!!"
"Siamo state puntuali però!!"
"Certo Laura, come sempre!!"
"Voi due.. vi conoscete??"
"Certo! Questo pirla mi faceva la corte quando ero piccola e venivo qui!!" mi rispose Laura ridendo e facendo l'occhiolino al ragazzo, evidentemente erano amici.
"Hahahaha maddai!!" risposi.
"Si vanta, si vanta lei!!" ci disse Alex, così si chiamava.
"Allora, qual'è l'evento? Come devo conciarvi?"
"E' una sera importante, Alex. Dobbiamo uscire con gente di un certo livello, per non dire due gnocchi, e domani abbiamo la partenza. Vogliamo apparire al meglio, i vestiti che indosseremo saranno eleganti, tipo 'ballo di fine anno' quindi, mi fido di te."
"Lasciatemi fare e non ve ne pentirete!" Chiamò le sue assistenti e in un'ora, tra sforbiciate, piastre, forcine e tutto il resto, avevamo già finito.
"Beh? Cosa ve ne pare?" ci chiese il ragazzo porgendoci gli specchi.
"Non potevi fare meglio di così guarda!!" dissi ammirando il mio taglio, lunghi boccoli ricadevano sulle mie spalle, con forcine che mantenevano due ciocche di capelli che partivano dalle tempie all'indietro, come se avessi voluto fare una coda solo sulla parte superiore della testa.
Laura invece aveva i capelli mossi e alzati su un lato con forcine piene di brillantini, una stella, si, sembrava una stella.

"Grazie Alex, sei sempre il migliore!!"
"Prendetelo come regalo prima della partenza!"
"Ma veramente io non posso accettarlo!!" provai a dire.
"Non ci provare!!" mi fermò mentre prendevo la carta di credito.
"Oh.. allora grazie.. sei stato davvero bravo, non so come ringraziarti!"
"Ma figurati!!" e mi sorrise.
"Divertitevi e fate buon viaggio!!" ci salutò mentre uscivamo dal negozio.
Tornammo a casa, e fra i vestiti, il trucco, le scarpe, e tutto il resto, si fecero le 19:46.
"Siamo fighe!" esclamammo insieme, e poi ci mettemmo a ridere.
"Sei bellissima Sonia, Jared non poteva avere di meglio" mi disse Laura guardandomi da testa a piedi, con le mie scarpe, il mio vestito, il ciondolo al collo e il fermaglio fra i capelli.
"Oh beh.. sei te quella che ha fatto perdere la testa a Shannon Leto!" la guardavo in tutto il suo splendore.
"Portiamo le valigie di sotto, forza!" disse Laura.

Ore 20:08
"Sono agitata! Sono agitata!" dissi sedendomi sul divano tesa come una corda di violino.
"Non dirmelo!!" replicò la mia amica.
Non molto tempo dopo, sentimmo un' auto nelle vicinanze e il campanello suonare:
"Chi è?" disse Laura.
"Ci mandano i Signori Leto, signorine!"
"Prego!" aprì la porta, e due uomini presero le nostre valigie portandole fuori.
"Permettete?" ci dissero.
"Oh.. dove le portate?" chiesi.
"Nel bagagliaio in limousine, signorina Sonia!"
"Ah.. fate attenzione!!"
"Non si preoccupi!!" mi rispose uno dei due uomini.
"Posso scortarvi alla limousine?" ci chiese l'uomo che aveva suonato al campanello.
"Ma certo!" rispondemmo e ci mettemmo ai suoi lati, mentre lui ci prendeva a braccetto.
La limousine era bianca, enorme, lucida, con dei finestrini immacolati e l'interno poi.. quanto lusso, Dio!
Entrammo e ci mettemmo sedute vicine, mano nella mano, con il fiato corto dato dall'emozione.

"E' partito il conto alla rovescia.." dissi a Laura in preda all'euforia.
"Sarà indimenticabile." mi rispose semplicemente.



Beh?? Curiosi?? Come è partita questa serata secondo voi?? Fatemelo sapere nelle recensioni, tanto io sono sempre qui!! :D

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Capitolo 40
*** Bleeding Love. ***


Il viaggio sembrava interminabile, guardavamo la città dai finestrini, e dopo una bella mezz'ora, la limousine si fermò.
"Siamo arrivati!" ci informò l'autista.
"Ma mi scusi.. io non vedo nessun albergo.." dissi ingenuemente.
"Oh non si preoccupi Signorina, ci penseranno le Maschere a condurvi lì"
"Le.. le Maschere?"
"Il viaggio finisce qui! A presto!" ci lasciò senza una risposta e uno degli uomini ci aprì la portiera facendoci gentilmente scendere, le valigie restarono dentro.
"Ehi ehi ehi! Non potete lasciarci qui!" diceva Laura mentre la limousine andava via.
"Ma che cavolo!!" replicavo.
Mi sentii toccare le spalle, mi girai e vidi qualcuno con il volto coperto da una maschera, ma non una semplice maschera, perchè la Maschera, era quella di 'From Yesterday'.
Portai le mani alla bocca per soffocare un urlo, più per la paura che per la sorpresa, perchè sapete, non è facile nel buio voltarsi e vedere un volto coperto da plastica bianca con giusto due buchi per gli occhi senza spaventarsi.
"Sono le Maschere di From Yesterday, Sonia!!" mi disse Laura tutta pimpante.
"Voi.. ci porterete all'albergo?"
Non rispondevano. Si limitavano a indicarci la strada da fare insieme a loro.
Mi veniva da ridere, sembrava di essere in uno strano sogno, in cui tutti erano protagonisti!
Arrivammo dopo circa cinque minuti su una stradina ripida, sulla cui fine c'era una struttura, intuimmo subito, che quello, era il famoso 'albergo'.
Le Maschere scomparirono.
"Non ci sono più!" feci notare a Laura.
"Bene, ci arriviamo da sole!"
Ci mettemmo a salire e finalmente arrivammo in albergo. NON SI MUOVEVA UNA MOSCA, era vuoto, solo un portiere abbastanza vecchiotto che aveva un viso familiare.
"Parla tu.." dissi a Laura.
"Oh no, parli tu!" mi disse.
Sbuffai e piena di imbarazzo, mi recai al bancone.
"Noi.. ecco.. noi siamo Sonia e Laura.. siamo qui per.. per la stanza 6277!" mi misi a ridere, sembrava tutto così irreale!!
"Oh.. vi aspettavo, Signorine. Queste sono le chiavi della stanza, salite fino all'ultimo piano, dove troverete un'unica porta molto spessa con l'insegna '6277' sull'apice, che porta nella stanza più grande di tutto l'albergo, come un salone. Buon divertimento!"
"Grazie!" disse Laura, e ci avviammo.
"Non vedo una mazza!!" dissi mentre eravamo sulle scale intente a salire, con poca luce.
"Attenta a dove metti i piedi!" mi avvertì Laura.
"Eccoci.. ci sono.. ci sono.." dissi salendo l'ultimo gradino e iniziando ad attraversare il corridoio.
Ci ritrovammo di fronte a quella porta così massiccia e importante, e la mano mi tremava, mentre cercavo di farci entrare la chiave.
Riuscii a far girare gli ingranaggi e quando la porta scattò, la aprii molto lentamente.
La stanza era buia. Entrammo e la porta si richiuse alle nostre spalle. Si accese la luce, che ci mostrò finalmente la grandezza di quella stanza, che poi, sembrava più un salone, era enorme. Sul fondo, una specie di rialzo, su cui c'era una batteria, una chitarra, e un'asta con un microfono.
Tante luci colorate iniziarono a impazzire su quel rialzo, fino a che non calò dinuovo il buio.
Partì una musica, e insieme ad essa una voce, riconoscibile fra mille:
"Time to escape
The clutches of a name
No this is not a game..
I don't believe in faith
But the bottom line
It's time to pay
You know you've got it..

This is war!!"
Si alzarono le luci e finalmente li vedemmo. Ognuno al suo posto, ognuno con la propria ragione per vivere.
Ma non finì lì. Partì la musica di 'The kill' e loro, iniziarono a cantare, coinvolgendo anche noi, che non ce lo facemmo ripetere due volte.
Finita 'The kill', partirono con 'The mission' e noi, non potevamo reggere l'emozione.
Alla fine di questo piccolo concerto, applaudimmo e urlammo come se fossimo ad un vero concerto, alzando le mani al cielo formando le Triad.
"Beh?? Siamo o non siamo i migliori?!" ci chiese Jared dal rialzo.
Senza parole andai ad abbracciarlo e lui mi accolse senza parlare.
"Ti amo tanto.." gli dissi.
"Anche io Sonia.." mi rispose dandomi un bacio sulla guancia.
La serata andò avanti, conoscemmo la famosissima Vicki, che sembrava essere stata creata per stare insieme a Tomo, ed era anche simpatica!
Laura e Shannon stettero insieme per tutto il tempo, mentre io e Jared non ci togliemmo gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Eravamo tre coppie, tutte fantastiche e felici per quel momento.
Jared fece partire dall'impianto stereo una serie di canzoni, lenti, per di più.
Guardavo Shannon e Laura ballare, come Vick e Tomo del resto. Ero innamorata di tutto ciò che mi circondava.
Jared venne al mio fianco e mi prese una mano, la baciò e mi chiese: "Potrei ballare con lei, Signorina?"
"Perchè no?" poggiai il mio braccio attorno al suo collo mentre lui mi teneva l'altra mano, mentre con l'altra mi teneva stretta a sè.
"Sei bellissima.." mi disse poggiando la sua fronte sulla mia.
"Anche tu.." gli sussurrai.
"Mi hai cambiato la vita.." continuò a sussurrarmi.
"Tu hai cambiato la mia, Leto.."
Ballammo per tutta la serata in quella sala enorme, stavamo bene, sembrava che stessimo insieme da sempre.

Ore 01:16
Partì l'ultima canzone della serata, che era 'Iris- Goo Goo Dolls' e rimanemmo lì a ballare in silenzio, mentre gli altri, erano già usciti fuori dall'albergo per prendere una boccata d'aria.
Ascoltavamo le parole di quella canzone uno stretto all'altra, con gli occhi succhiusi in quella stanza ormai vuota, eppure così piena, piena d'amore.
Quando finì la canzone, eravamo ancora abbracciati.
Lo guardai negli occhi e ad un soffio dalle sue labbra, dissi delle parole prese da una famosa canzone della Lewis: "I don’t care what they say, I’m in love with you.. they try to pull me away, but they don’t know the truth.. my heart’s crippled by the vein that I keep on closing.. you cut me open and I keep bleeding love.. ricorda queste parole quando sarò lontana, Jared.. sarò sempre con te.."
Lui mi baciò facendomi dolcemente tacere, e presa la mia mano, uscimmo fuori dagli altri.
"Dormirai con me stanotte, vero?" mi chiedeva mentre attraversavamo il corridoio.
"Solo se mi abbracci.." gli dissi strofinando la testa sul suo petto.

Tomo ci vide uscire e disse: "Bene, ci sono anche loro, direi che possiamo tornare in albergo, domani mattina sarà dura svegliarsi! Voi ragazze.. ahm.. dormite con loro?" disse indicando i Leto.
"Tomo, sta' un po' zitto!" lo ammonì scherzosamente Shannon, scatenando le risate di Jared e il nostro imbarazzo.
La limousine del viaggio tornò e ci scortò tutti all'albergo, scaricando anche le valigie.
"Lascia, le porto io!" mi disse Jared riferendosi alle mie mentre Shannon faceva lo stesso con Laura. Tomo e Vicki erano fuori a fumare una sigaretta.
"Grazie!" gli risposi, e con occhi stanchi mi misi a salire le scale, i piedi mi dolevano e il trucco forse era anche un po' sciolto a casusa delle svariate volte in cui stavo commuovendomi durante la serata.
"Vado a mettere qualcosa di comodo.." dissi a Jared mentre andavo a darmi una rinfrescata.
"Vai pure.. io aspetto qui"
Uscii dopo 10 minuti e lui anche andò a cambiarsi, uscendo dopo altrettanti minuti.
"Hai fame?" mi chiese abbracciandomi da dietro mentre sistemavo il vestito, le scarpe, la collana e il fermaglio nella scatola.
"No non preoccuparti, sto bene." dicevo ammirando il vestito.
"Vieni qui.." mi prese per una mano e mi fece distendere sul letto accanto a lui.
Quella sera tirava un leggero venticello, e fummo costretti a tirar su le lenzuola, nonostante fossimo petto contro petto, con le mani intrecciate e i respiri che si confondevano.
"La nostra ultima notte.." mi sussurrò.
"Non voglio buttarla via" gli dissi sorridendo.
"Cosa.. vuoi dire?" mi chiese confuso mentre stringeva le mie mani.

Mi avvicinai al suo orecchio mentre i suoi occhi azzurri mi scrutavano e i miei capelli gli accarezzavano le guance: "Jared.. voglio fare l'amore con te.. stanotte.."
gli sussurrai mentre mi si illuminavano gli occhi.


TARATATAAAAAAAN! Cosa pensate?? Siete contenti di come sta finendo questa ultima notte?? Dite dite dite! :D

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Capitolo 41
*** E stavo attento a non amare, prima di incontrarti. ***


Presi un lungo respiro e continuai a guardarlo.
"Sonia.. sei sicura di quello che dici? Insomma.. hai quasi sedici anni anni ed io.."
"Mi ami?" lo interruppi.
"Più della mia vita"
"Allora non pensarci.." gli presi una mano e la portai sul mio petto.
"Lo senti?" gli chiesi.
"Per me?"
"Esatto."
"Ti amo.. ti voglio.."
"Sei mio.." gli sussurrai e iniziai a baciargli il collo mentre le sue mani correvano sulla mia schiena.
Io ero distesa sul letto e lui era sopra di me, prese i bordi della maglia che avevo messo poco tempo prima e li tirò su mentre io gli toglievo quella maglia aperta ai lati che aveva messo poco dopo di me.
Poi togliemmo i pantaloni ed io sciolsi i capelli, tolsi l'intimo e lui fece lo stesso.
Ci avvinghiammo tra le lenzuola divorati dal desiderio di aversi, da quella luce nei nostri occhi che non intendeva spegnersi.
Nonostante fosse la mia prima volta, non sentii dolore, nè imbarazzo. Con lui era tutto così naturale.. tutto così reale..
"Non voglio farti male.." mi diceva.
"Sta' tranquillo.." gli rispondevo tra infiniti baci.
"Sei il primo.." gli sussurrai all'orecchio.
"Non posso dirti lo stesso, ma giuro su Dio che questa è la prima volta che amo, Sonia."
Gli saltai addosso e lui fu sotto di me in qualche secondo, i miei capelli gli ricadevano sul petto mentre le sue mani mi reggevano per i fianchi.
Mi abbassai sulle sue labbra per baciarlo e prima che potessi prendere iniziativa, la sua bocca era già sulla mia, la sua lingua mi accarezzava con delicatezza mentre la sua mano percorreva il mio corpo, come per esplorarlo.
"Sei perfetta" mi disse eccitato.
Mi limitai a sorridere e continuammo con i nostri giochi fino all'estremo piacere.
Ci coricammo uno di fronte all'altra coperti solo dalle lenzuola, con il fiato corto.
Mi prese la mano e cominciò a baciarla ad occhi chiusi..
"E' stato.."
"Diverso" conclusi io la sua frase.
"Si.." mi accarezzò il viso e mi guardò negli occhi.
"E' stata la notte più bella della mia vita.."
"In trentotto anni non ho mai provato qualcosa di così forte.. solo tu sei stata capace di far crescere un terremoto in me.."
"Le 3:26.."
"Cosa fai?"
"Guardo l'ora.."
"Perchè?"
"Perchè conto gli istanti che ci rimangono per stare insieme.. ecco perchè.."
"Ssshh.. amore mio, forza, dormi.. qui, vicino a me, ti tengo stretta.."
"Non lasciarmi.." suonava come una supplica.
"Mai." mi rispose deciso, e fu l'ultima cosa che sentii prima di chiudere gli occhi.

Quella notte mi svegliai come minimo 10 volte.. chiudevo gli occhi e poco dopo li riaprivo, sudavo freddo, ero ansiosa. Ma lui era ancora accanto a me, che dormiva beato, guardavo il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente e le sue labbra socchiuse. Più di una volta mi ero messa a fissarlo nel buio, con dei tocchi impercettibili gli accarezzavo i capelli, e quando chiusi definitivamente gli occhi, ricordo che la mia mano, teneva stretta la sua.

Suonò la sveglia alle 9:00 in punto sulle note di 'Vox Populi'.
"No Laura.. ancora due minuti.." bofonchiavo ad occhi chiusi agitando il braccio, non mi accorsi di aver dato un colpo a Jared.
"Amore.. ehi.. sveglia su.." sentii chiamarmi e pian piano aprii gli occhi, cercando di ripararmi dalla luce del sole. Riuscii a vedere Jared che si toccava una guancia mentre strizzava gli occhi.
"ODDIO TI HO COLPITO?!" mi resi conto di ciò che avevo fatto e saltai giù dal letto coprendomi con un lenzuolo.
"Nono tranquilla!! Giusto di striscio!" si mise a ridere.
"Mi dispiace!" mi sedetti sul letto e tirai indietro i capelli.
"Vuoi vestirti così andiamo a far colazione con gli altri?"
"Che ore sono?"
"Le 9:12, Sonia"
"D'accordo.. vado a vestirmi, tu vuoi chiudermi le valigie, per favore? Attento a non lasciare niente in giro eh!"
"Ci penso io!"
Così presi un jeans comodo e una maglia leggera non troppo impegnativa, le mie Kappa nere e rosa a stivaletto e mi recai in bagno.

*Jared*
'Bene, ora posso tirar fuori il ritratto' pensai.
Andai verso il terzo cassetto del mio comodino dove l'avevo riposto la sera prima a lavoro finito, prima di recarmi all'albergo dove si era tenuta la sorpresa.
Gli diedi un'ultima occhiata e lo riposi in una bustina trasparente, poi sfilai il raccoglitore di Sonia dalla sua valigia, dalla tasca in cui lo teneva, e lo misi alla prima pagina dei suoi 'fogli speciali' insieme alla rosa ormai appassita che le regalai la prima volta che dormimmo insieme.
'Io sarò sempre con te..' pensavo mentre riponevo il raccoglitore nella sua tasca.
Infilai i soliti vestiti freschi e portai le valigie vicino alla porta, aspettai che lei fosse pronta.

*Sonia*
"Eccomi! Sono pronta! Possiamo uscire!" dissi recandomi fuori dal bagno vedendolo mentre mi aspettava. Gli diedi un bacio e lo aiutai con le mie valigie che pesavano non poco.
Ci recammo giù all'entrata dove ci aspettavano Shannon con Laura e Tomo con Vicki.
"Bene, possiamo andare!" disse Shannon mentre ci conduceva tutti fuori.
Facemmo colazione in uno dei tanti bar. Sembravamo un gruppo di vecchi amici intenti a raccontarsi le novità degli ultimi tempi, ma solo noi sapevano cosa avevamo dentro, e in quel momento, provavamo dolore, anche se sapevamo nasconderlo bene.
Quando finimmo, Jared e Shannon si offrirono per accompagnarci in aeroporto.
Tomo ci salutò: "Ragazze.. è stato davvero bellissimo fare la vostra conoscenza. Laura, tu sei un fuoco d'artificio, sprizzi energia da tutti i pori.. e tu Sonia, sei la ragazzina più dolce che abbia mai conosciuto.. venite qua.. vi voglio bene!" abbraccio di gruppo in cui scoppiammo in lacrime.
"Anche noi te ne vogliamo.. sei il nostro Dio, non scordarlo eh!!" rispose singhiozzando Laura, io mi limitavo a stringerlo forte tra le lacrime.
Salutammo anche Vicki, e anche lei si commosse.
"Forza ragazze.. è ora di andare.." disse Jared accanto a suo fratello.
Salutammo per l'ultima volta Tomo e la sua fidanzata, e ci avviammo verso la macchina.
Le valigie furono caricate dietro, noi eravamo sui sedili posteriori e loro erano seduti avanti.
Il viaggio fu piuttosto animato, forse perchè volevamo nascondere ciò che sentivamo, perchè avevamo paura di ciò che avremmo potuto scatenare a causa del nostro dolore.

Ma tutta questa finzione non fu più possibile quando iniziai a vedere aerei che si innalzavano nel cielo e altri che atterravano, quando vidi quell'enorme struttura che brillava sotto il sole, quando non mi sentii più a casa.
Eravamo arrivate in aeroporto.


Non recensite più, cosa succede? ç__ç #depressione.
Vi ho forse delusi? D: No ditemelo! Almeno mi rendo conto, visto che domani o al massimo dopodomani la storia finirà!
T________________T
Baci <3

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Capitolo 42
*** Someone like you. ***


"Arrivati.." disse Shannon mentre spegneva il motore.
"Mandiamo dentro i bagagli e poi aspettiamo con voi fino alla partenza, d'accordo?" disse Jared.
"Va bene, grazie." rispose Laura.
"Forza, andiamo" conclusi.
Fui l'ultima a scendere, ma prima di chiudere la portiera, presi dalla mia borsa la mia foto, quella in cui sembravo una rockstar, e la poggiai sul sedile dove stavo seduta io, mi avrebbe ricordata così, spensierata e con una grande passione: Loro, la musica.
Entrammo e mettemmo tutto in regola per la partenza, bagagli, biglietti, documenti e carte d'identità, siccome eravamo minorenni.
Nella sala d'attesa, eravamo seduti vicini.
Laura aveva la testa poggiata sulla spalla di Shannon mentre lui le baciava la fronte e le accarezzava i capelli, mentre io tenevo la mano a Jared che ogni tanto mi rivolgeva il suo sguardo malinconico e triste.
"Hey.. va tutto bene.." gli accarezzavo il volto e gli sorridevo con finta disinvoltura, lui mi abbracciava e mi teneva stretta a sè.
"Devi.. devi chiamarmi appena arrivi.. e se non puoi, un messaggio, ma ti prego avvisami.."
"Certo, non preoccuparti.."
Strano no? Prima lui rassicurava me, ora invece ero io che rassicuravo lui.
Quei minuti sembravano non passare mai e passare alla veloctà della luce insieme.
"Sto impazzendo.." ci disse Laura prendendosi la testa fra le mani.
"Vado a prenderti un caffè.. lo volete anche voi?" ci chiese Shannon.
"No grazie.. siamo a posto" risposi anche per Jared.
Dopo poco Shannon tornò con il caffè e abbracciò Laura che esplose in un pianto silenzioso.
Mi alzai e andai ad inginocchiarmi di fronte a lei: "Laura.. Laura.. hey.. guardami, ascolta: va tutto bene, non devi piangere ok? Ci sono io con te, saremo unite lo stesso, nonostante tutto quello che succederà, ma ti prego.. non piangere.. non posso sopportarlo.." l'abbracciai più forte che potevo, e una scena di infinita tenerezza si consumò sotto gli occhi dei fratelli Leto.
"Ragazze.. stanno chiamando il vostro volo.. dovete mettervi in fila.."
Presi per mano la mia amica e mi avviai verso la fila, dietro di noi, Shannon e Jared silenziosamente ci seguivano.
Mi voltai con un irrefrenabile istinto di abbracciare per l'ultima volta il mio uomo:
"Jared.. ascolta.. ti amo, ti amavo prima come mio idolo e ti amo ora come mio uomo, non importa ciò che succederà, ok? Tu.. tu sarai sempre il primo tra i miei pensieri.. l'utima speranza a morire, l'ultima luce a spegnersi.. sei stato il più bel cambiamento della mia vita.. non te lo dimenticare.."
"Sonia.. io.." iniziò a piangere mentre affondava il suo viso tra i miei capelli "non ti dimenticherò Sonia.. se ora sono un vero uomo è perchè ho provato cosa significa 'amare' grazie a te, e una cosa tanto importante non la si può dimenticare.. sarai l'orizzonte che mi accoglierà quando vorrò annegare, ora e sempre.. ti amo, ragazza.."
"Non mi chiamavi così da un po'.." gli dissi ridendo fra le lacrime che ormai mi rigavano il viso.
"Sapevo ti sarebbe piaciuto.." mi rispose con gli occhi arrossati.
"Quando tornerai in auto, guarda sul sedile posteriore, quello dove c'ero io, troverai una foto e qualcosa scritto dietro, quando il tempo sarà passato e ti sentirai solo, guardala.. leggi ciò che c'è scritto.. ricordami così, o almeno, ricordami.."
"Oh.. amore.."
Lo guardai negli occhi e gli asciugai le lacrime con il dorso della mano mentre cercavo di strappargli un sorriso.
"Ti.. ti ricordi del ritratto che ti avevo promesso?" mi disse mentre i suoi occhi tornavano a riprendersi la propria luce.
"Certo"
"E' al primo dei tuoi 'fogli speciali', insieme ad una cosa che ha segnato la nostra prima notte insieme.."
"Come hai fat.."
"Shht.. non chiederlo.."
"Signorina, dovrebbe avviarsi fuori in navetta.." ci interruppe la rgazza che era dietro al bancone.
"Shannon.. mi mancherai, grazie di tutto, sei speciale.." stampai un bacio sulla sua guancia destra mentre Laura salutava Jared.
"Amore mio.." gli dissi prima di lasciargli un lungo bacio in cui le nostre lacrime si fusero insieme ai battiti confusi.
"Mi manchi già.." mi disse mentre le nostre mani ormai si dividevano.
"Anche tu.." riuscii a rispondergli.
Io e Laura uscimmo fuori per avviarci verso la navetta che portava all'aereo, dalle porte in vetro lo vedevo ancora lì, tra la gente.
Alzò la mano e mi salutò debolmente, lessi il labiale che diceva 'ti amo', alzai la mano a mia volta per ricambiare il saluto e sottovoce sussurrai: "Anche io.."

Socchiusi gli occhi accennando un sorriso, e mi voltai per l'ultima volta, mano nella mano con Laura, verso la navetta.
Lui sparì tra la folla insieme al fratello.
Nell'aereo, mi torturavo con i ricordi, di tutte le sere passate insieme, di tutte le sorprese, i sorrisi, i baci, all'incidente, a Leonardo.. a tutto.
"Sarà la prima cosa che farò.." sussurrai pensando al ritratto, e al fatto che volevo vederlo non appena a casa.
"Cosa.. cosa farai?.." mi chiese Laura, in lacrime come me.
"Mi ha fatto un ritratto.." riuscii a risponderle.
Mi sorrise.
"Mi mancano, Sonia, mi mancano terribilmente.."
"E' solo l'inizio Laura.. vedrai, impareremo a convivere con il dolore.."
Intanto l'aereo prendeva il decollo.

*Jared*
Eccolo, vedo l'aereo che decolla. Alzo la mano e saluto Sonia, con la stupida speranza che possa vedermi.
"Andiamo via di qui.. per favore.." dissi a mio fratello.
"D'accordo"
Uscimmo dall'aeroporto e ci recammo in macchina. Mi ricordai della foto.
Mi piombai sul sedile posteriore e la trovai. Lei aveva tutta l'area di una rock star con i capelli al vento e il sorriso sulle labbra, l'avevano scattata mentre cantava, poco ma sicuro. La giro per vedere cosa c'è scritto dietro, e riconosco le parole di una canzone di Adele, era 'Someone like you':
'Never mind, I’ll find someone like you,
I wish nothing but the best for you, too,
Don’t forget me, I beg,
I remember you said,
“Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead”
'

Le lacrime corrono sull'inchiostro, bacio il suo viso intrappolato in quella foto e salgo al mio posto.
"Tutto bene?" mi chiese Shannon.
"Andiamo via.." gli dissi semplicemente.
'Non dimenticherò mai quella ragazza, quella ragazza che mi ha insegnato ad amare, quando io dovevo insegnarlo a lei che era così dura con se stessa e piena di paure, io le starò vicino in ogni canzone che canterà, in ogni tramonto che vedranno i suoi occhi, in ogni ricordo più profondo' pensavo mentre abbassavo gli occhi su quella foto, che avrei tenuto per sempre con me.


  

Oh mamma, ora mi metto a piangere Q_________Q
Coooomunque, è ufficiale: domani utimo capitolo, spero di non deludervi, fatemi sapere cosa ne pensate di questo penultimo capitolo e che dire?! Baci a tutti! :D
  

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Capitolo 43
*** Epilogo: Where the streets have no name. ***


Ultimo capitolo! Nuooooo!! ç__ç (E invece state esultando, lo so che lo state facendo D:)
Bene, allora, ahm.. non so da dove devo partire.. ma sento di dover dire GRAZIE, grazie a chi ha letto questa FF, a chi l'ha messa tra i preferiti e tra le seguite, grazie a chi mi ha lasciato le recensioni e soprattutto grazie a chi non mi ha mai fatto critiche superificiali e scontate, ma costruttive e giuste.
Cosa dire, ora mi commuovo davvero se non me ne vado! u.u
Ancora grazie a tutti, siete fantastici.. BUONA LETTURA! <3
P.I.A. ;)
Baci, SweetEchelon.






Sono passati quattro giorni da quando sono tonata a casa.
Mi siedo sul letto e guardo il ritratto che ho fatto mettere in cornice inseme alla rosa ormai senza vita, è posizionato sulla parete di fronte al letto, spicca su quel rosa chiaro che riveste la mia stanza.
Non mi va di parlare con nessuno, non vedo nessuno da quando ho messo piede a Roma, e la mia stanza è l'unico posto in cui voglio stare.
Quando atterrai, la prima cosa che feci fu mandare un messaggio a Jared: 'Sto bene.. mi manchi.'
Lui mi rispose: 'Ho visto la foto e ho letto ciò che c'era dietro, ti amo, mi manchi anche tu.'
E poi altri messaggi che comunque non mi aiutavano a stare meglio, anzi, aumentavano solo la mia tristezza.
Sentii bussare:
"Chi è?" dissi.
"Sonia, c'è qualcuno qui per te.."
"Mamma non voglio vedere nessuno.."
"Neanche se questo nessuno è la tua migliore amica?" Laura sbucò da dietro la porta e feci un salto dal letto per andare ad abbracciarla, mia madre ci lasciò sole e chiuse la porta. Non vedevo Laura da quando eravamo arrivate, al massimo, qualche telefonata.
"Come stai? Meglio?" mi chiese.
"Non lo so.. sto e basta. Se bene o male, non me ne rendo conto, ancora."
"Quello è.. il ritratto?" mi chiese avvicinandosi alla parete dove era il ritratto.
"Si, ti piace?"
"E' bellissimo.. e la rosa?"
"Me la regalò la mattina dopo la prima sera che dormimmo insieme, quando tu avevi le chiavi di casa con te e io fui costretta ad andare in albergo con lui!" mi misi a ridere. Lei sospirò e si mise a pensare con un amaro sorriso sulle labbra.
Mi alzai e mi diressi verso la finestra, da cui filtrava una piacevole luce e un bel caldo accogliente.
"Lo sento ancora qui con me.." sussurrai alzando la testa, ad occhi chiusi.
Lei si poggiò vicino alla finestra e braccia incrociate e cercò di starmi vicino.
"E' passato poco tempo.. è naturale.." mi disse.
"Secondo te.. li rincontreremo?"
"Se ti si slaccia dinuovo la Triad pregheremo che Shannon la ritrovi, ancora!" ci mettemmo a ridere ricordando il nostro primo incontro.
"Domani è il tuo compleanno.." mi disse poi.
"Bah.. non ho voglia di fare niente.."
"Film a casa con schifezze varie da mangiare?"
"Va bene dai, io e te!" le risposi.
"Grazie per tutto.." le dissi così, di punto in bianco.
"Grazie di cosa?" mi guardava confusa.
"Se è successo tutto quel che è successo, è anche merito tuo, Laura.."
"Dai Sonia non dire cazzate.. io sono stata solo un'amica, ho cercato semplicemente di farti essere felice.. come ogni buona amica dovrebbe fare!"
"Tu lo sei, tu sei una buona amica." le presi la mano e finalmente tornai a sorridere, un sorriso vero, tutto per la mia migliore amica.
"Vedrai Sonia.. io sono sicura che non è finita qui. Se il destino ce li ha fatti incontrare, un 'perchè' ci deve essere per forza. Dobbiamo solo aspettare e sperare.."
"E allora sai cosa? Aspetteremo e spereremo insieme, come abbiamo sempre fatto! Vieni qui, abbracciamoci!" ci abbracciammo sinceramente con felicità, avevamo capito che non dovevamo essere tristi perchè era finita, ma dovevamo gioire perchè c'era stato, perchè lo avevamo vissuto.
"Ci rincontreremo dove le fiamme si possono toccare senza bruciarsi, dove le differenze non esistono, dove le strade non hanno un nome.." le dissi stretta a lei mentre un'ultima lacrima, mi rigava il viso.

*Jared*
"Jared.. dobbiamo andare a fare i biglietti aerei.. non voglio stare più qui.." sentivo dire da Shannon.
"Certo, certo, ci andremo oggi. Tu inizia a fare le valigie e avvisa Tomo, forse lui resterà qui con Vic, ma è meglio che sappia. Io vado a fare le mie, a dopo.."
Uscii dalla sua camera e mi recai nella mia, cazzo, c'era un casino enorme.
La sua foto era sul comodino, avevo il bisogno di guardarla tutte le notti prima di addormentarmi e tutte le mattine prima di alzarmi. Era l'unica cosa che non stonava in mezzo a tutto quell'insieme di voci, di ricordi, di pezzi di vita che mi stavano intorno. Era la melodia perfetta, il suo viso.
Metto a posto le mie cose e raccolgo i vestiti, accendo la TV su MTV e per pura casualità sento qualcosa di familiare: 'Someone like you', la stavano passando in un video di Adele mentre cantava dal vivo. Quella ragazza ha talento, poco ma sicuro.
"Lei è ancora qui vicino a me.." dico sottovoce ascoltanto la canzone.
'So cosa devo fare..' penso fra me e me.
Lascio tutto com'è, compresa la TV accesa, e senza dire niente a nessuno, prendo l'auto e giro tutta Torino in cerca di un'agenzia di viaggi.
Metto gli occhiali da sole, non voglio dare troppo nell'occhio, trovo il parcheggio e scendo dall'auto.
"Buongiorno! Posso aiutarla?" mi domanda una signorina bionda con gli occhi scuri.
"Si, ecco.. ascolti bene.." le spiegai la situazione e la fretta che avevo, dopo mezz'ora di proposte e discussioni, trovammo un accordo.
"Ecco a lei, grazie e arrivederci!" mi salutò cordialmente consegnandomi il necessario ed io uscii soddisfatto dall'agenzia.
Tornai di corsa in albergo e bussai freneticamente alla porta di Shannon:
"Hey, hey! Che hai?" mi aprì la porta preoccupato.
"Hai avvisato Tomo?"
"Si, dice che resta qui con Vic, tornerà tra una settimana a casa.."
"Bene, hai fatto le valigie?"
"Certo."
"Perfetto. Paghiamo il conto e andiamocene. Destinazione: Roma!"
"Come.. come Roma?!"
"Zitto e svelto! Abbiamo l'aereo alle 15:00!"
"Sei pazzo!"
"Sono innamorato!" gli risposi con un sorriso che non stava nè in cielo nè in terra.
Poi, prima della partenza, inviai un messaggio a colei con cui avevo organizzato tutto: 'Tutto pronto, oggi pomeriggio saremo lì, non preoccuparti, e non dire niente! Ti raccomando!'
'Leto!! Tu ti preoccupi troppo!!'
mi rispose.
Alle 18:00 eravamo a Roma. Cavolo, avevamo rischiato già un paio di volte di farci riconoscere..
Dopo aver sistemato le valigie nel nostro nuovo albergo, ci incontriamo con Laura al bar che è di fronte ad esso.
"Hey! Sono qui!" sventola una mano per farsi vedere.
"Laura!! Tesoro!!" Shannon le corre incontro e lei gli salta addosso dalla contentezza, poi abbraccia me e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Per domani è tutto pronto! Alle 20:30 la convincerò ad uscire, saremo nelle vicinanze del Colosseo, è sempre bellissimo là di sera.. d'accordo?"
"Perfetto, perfetto!" le rispondiamo.
"Bene, allora ora corro a casa e finisco di organizzare tutto, poi ci sentiamo e ci vediamo direttamente domani sera, NON TARDATE!"
"Tranquilla Laura!!" la rassicuro.

*Sonia*
Il giorno dopo, ore 19:00.
"Maaaa buon compleanno alla mia migliore amicaaa!" Laura piomba nella mia stanza come un fuoco d'artificio.
"Hey!! Ti aspettavo! Allora, cosa vogliamo vedere stasera??"
"Il Colosseo!!"
"Non conosco nessun film che.. oh no, no Laura! Avevo detto che non volevo uscire!"
"Eddai Sonia.. è inutile stare rinchiuse qui quando fuori c'è una bella serata che ci aspetta!! Dai.. fammi contenta!"
"Sei te che dovresti far contenta me, è il mio compleanno!"
"Per favore! Usciamo! Poi torniamo se ti annoi, ti preeego..!" mi guardava con gli occhi dolci, allora non resitetti più e cedetti.
"Se mi annoio però torniamo subito!"
"Va bene! Va bene!!" dai, preparati, alle 20:30 scendiamo!"
"Perchè alle 20:30?!"
"Perchè è un'ora in cui non c'è troppa gente! Abbiamo tutto per noi! Forza Sonia, forza!"
"Cheppalle.." sbuffai e andai a prepararmi.
Alle 20:30 precise, eravamo nelle vicinanze del Colosseo.
"Cosa ci facciamo qui per l'esattezza?!" le chiesi inarcando un sopracciglio.
"Facciamo una passeggiata fra amiche, ecco! Hey.. aspetta un attimo, ho visto qualcosa che mi interessa, resta qui!! Non ti muovere!! Torno subito!"
"Ma Laura!! Dove vai?!" troppo tardi, non la vedevo più.
'Giuro che la lascio qui e me ne vado..' sbuffai.
Presi il cellulare per controllare messaggi e chiamate, e tra i tanti auguri, mancavano quelli di Jared.
'Avrà avuto impegni importanti..' pensavo, infondo non potevo biasimarlo, con tutte le cose che deve ricordare, non pretendo certo che ricordi il mio compleanno.
"Ah.. io me ne vado.." dico sottovoce.
"Dove credi di andare?!" sento una voce molto familiare.
'Perfetto, ho anche le allucinazioni, yeeeah!' penso fra me e me, e continuo a camminare.
"Ragazza! Ho detto: dove.credi.di.andare?!" mi sento chiamare più forte.
Merda, questa non è un'allucinazione. No, non lo è!
Mi giro lentamente come per paura che questa dolce illusione possa svanire da un momento all'altro, ma quando mi volto completamente, lui era lì, materializzato di fonte ai miei occhi, il suo corpo a pochi metri dal mio.
"Jared.." suonò più come una domanda.
"Sonia.." disse il mio nome sorridendo.
"Non posso crederci.. non ci posso credere.. Mio Dio!" gli corro incontro e gli salto addosso, le lacrime mi riempiono il viso mentre lo stringo forte a me.
"Tanti tanti auguri.. amore mio.." mi baciò dolcemente accarezzandomi i capelli e asciugandomi le lacrime.
"Dimmi che.. dimmi che non te ne andrai!" gli dissi in preda alla commozione.
"Andrò dovunque andrai.. andrai dovunque andrò.. sempre insieme, tesoro, d'accoro, eh? Va bene?" mi guardò intensamente negli occhi prima di tornare ad abbracciarmi e baciarmi con passione.
"Ti amo.." gli sussurro mentre il mio cuore torna a battere regolarmente.
"Anche io Sonia.. anche io.."
"Ma guarda questi due che si mettono a fare i piccioncini senza pensare nè agli amici nè ai fratelli!" Shannon ci interrompe.
"Shannon!! Sei tu!! Fatti abbracciare!!" lo abbraccio con forza e gli stampo un bel bacio sulla fronte.
"No, dico, ci sarei anche io eh!" Laura sbuca dalla folla.
"Tu!! Tu sei una stronza!!!" le dico mentre praticamente la stritolo di baci e abbracci.

"Stasera che facciamo??" ci chiede Shannon sorridente.
"Io avrei un paio di idee!" risponde Laura mentre si incamminano insieme.
Io e Jared restiamo lì e ci teniamo per mano.
"Avevi ragione, riesci sempre a sorprendermi!" gli dico.
"E' solo l'inizio Sonia.. è solo l'inizio..!" mi risponde mentre delle luci si innalzano in lontananza dando spazio a scoppi di colori infiniti nel cielo scuro della sera.
"Sarà dura, lo sai vero?" gli dico ammirando i fuochi.
"Più dura di come è stata quattro giorni fa non penso.."
"Chiedimi se sono felice.."
"Sei felice?"
"Non puoi immaginare quanto.." gli rispondo voltandomi a guardarlo mentre lui mi sorride di rimando.
"Mi ami?" mi chiede.

"Le stupide domande di Jared Leto.." gli dico mentre gli prendo il volto fra le mani e lo bacio intensamente.

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