La donna nel ghiaccio

di nora1994
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scoperta ***
Capitolo 2: *** La donna nel ghiaccio ***
Capitolo 3: *** L'inizio delle ricerche ***



Capitolo 1
*** La scoperta ***


 

Capitolo 1

 

La scoperta

 

Era una gelida mattina d'invero e la giornata si presentava esattamente come tutte le altre. Aveva nevicato tutta la notte e un manto di neve soffice ricopriva tutto il paesino di Monfalcone.

Il commissario del distretto di polizia, Antonio De Santis, si svegliò come al solito con la luna storta: non sopportava alzarsi la mattina presto, soprattutto se all'esterno la temperatura non superava i dieci gradi. Aprire le finestre della sua camera da letto nel piccolo appartamento di via Leonardo Da Vinci non servì a migliorare il suo umore. Un vento freddo gli sferzò sul viso facendolo raggelare nella sua vestaglia.

Decise di fare con calma, tanto sapeva esattamente che anche quella giornata sarebbe stato sommerso tra le solite noiose pratiche.

Ricordava ancora quando il suo primo giorno di lavoro era eccitato all'idea di arrestare criminali e assassini e inseguire auto in fuga.

Giorno dopo giorno però tutte le sue aspettative erano svanite.

Sin dal primo giorno fu caricato di cartacce e cominciò così la sua vita d'ufficio. Lui che aveva scelto quel lavoro per evitare di restare rinchiuso tra quattro mura. Sospirò.

Guardò l'orologio: le otto. Aveva ancora tempo per una lunga doccia calda. Quelle che potevano anche fargli tornare il buon umore. Entrò nella cabina. Aprì l'acqua bollente. Si insaponò. E puntualmente squillò il telefono. La poca serenità che aveva riacquistato svanì. Con un grugnito prese il primo asciugamano che trovò e se lo mise intorno al vita. Velocemente corse ad alzare il ricevitore:

Pronto? - disse Antonio - Parla il commissario De Santis”

Salve commissario. L'ho svegliata per caso?”

Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.

Salve Procuratore Deloffre” gli disse con il suo tono sfottente che usava solo nelle occasioni speciali, cioè tutte le volte che parlava con lui “No, no mi dica pure. A cosa devo l'onore di una sua telefonata?”

La smetta di canzonarmi e mi ascolti attentamente” ribatté Deloffre con il suo solito linguaggio forbito “deve raggiungere subito la sua squadra a questo indirizzo: via Voltaire 11. La scientifica è già sul posto.”

Devo dedurre che la faccenda è seria” disse improvvisamente serio Antonio.

Parliamo di un omicidio in prima regola, Commissario. Si muova!” Esclamò il Procuratore e riattaccò il ricevitore senza dare il tempo al commissario di chiedere altre informazioni. 

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Capitolo 2
*** La donna nel ghiaccio ***


 

Capitolo 2

 

La donna nel ghiaccio

 

Il commissario De Santis , dopo essersi vestito e aver indossato la sua cravatta porta fortuna, quello che riservava per le occasioni speciali, scese in strada. Aprì il garage. Girò la chiave della vecchia punto rossa, ma quella si rifiutò categoricamente di partire. Era alle solite. Quando aveva qualcosa di importante da fare, nonostante la cravatta, la sua auto si rifiutava di partire. Ormai ne era abituato.

Chiamò velocemente la centrale chiedendo se c'era una volante libera che potesse venirlo a prendere. Fu fortunato. Venti minuti dopo si trovava già in via Voltair 11, luogo dell'omicidio.

Lo accolse il Procuratore Deloffre che, con con un'espressione seria, lo informò sul caso con cui avevano a che fare.

La devo informare commissario che in questo caso abbiamo a che fare con un delitto assai particolare – disse Deloffre con un tono che lo faceva assomigliare più ad un professore universitario che ad un Procuratore – la vittima è una donna sulla trentina di nome Rosa Vastani. Mi raccomando faccia del suo meglio.

Il commissario ringraziò il Procuratore Deloffre e si diresse verso il nastro giallo che circondava la scena del crimine. Gli venne incontro il suo vice Rizzo che, dopo averlo salutato, volle informarlo sul caso.

In commissariato” si limitò a dire il commissario. Questo bastò a Rizzo per capire che il suo superiore si era svegliato di cattivo umore.

Valicato il nastro venne letteralmente travolto dalla squadra della scientifica al completo che si affrettava a rientrare in sede. Fortunatamente riuscì a fermare Scala, il responsabile del reparto autopsie.

La posso fermare qualche minuto Scala?” disse cordialmente il commissario.

Le do un minuto Antonio, devo affrettarmi perché questa ragazza mi prenderà molto tempo – non aspettò neanche la domanda del commissario – so cosa vuole sapere: chi era la vittima. Sono spiacente ma ancora non la posso aiutare devo continuare il lavoro al coperto. Non sono una macchina che come quelli della tua squadra riesce a stare ore e ore al gelo. Ho anche la mia età!”.

E con questo si allontanò per evitare che Antonio gli facesse altre domande.

L'area in cui, prima dell'arrivo della scientifica, si trovava il corpo era evidenziata da una strana buca completamente ghiacciata.

Il commissario cominciò a controllare intorno alla buca per cercare qualche indizio che poteva essere sfuggito alla sua squadra. Trovò delle piccole goccioline ghiacciate anch'esse che partivano dalla buca e arrivavano fino all'entrata della casa.

Poi finiva tutto. Niente gocce. Niente traccie. Niente. Entrò in casa. Silenzio. Solo le fusa di un enorme siamese che dormiva beatamente sulla poltrona, ignaro della situazione. Preoccupato solo che tutta la gente che entrava e usciva dalla casa disturbasse il suo sonno. 

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Capitolo 3
*** L'inizio delle ricerche ***


Capitolo 3

 

L'inizio delle ricerche

 

Rientrato in commissariato il commissario De Santis si imbatté nel suo vice Rizzo.

Salve commissario. Volevo solo dirle che nel mio ufficio c'è la vicina di casa della signorina Vastani, la vittima. Lei è la persona che ha trovato il cadavere”.

Oh molto bene, sono proprio curioso di sentire quello che ha da dirmi.” disse il commissario per un attimo rasserenato.

Mi raccomando solo di andarci piano perché la signora Vivarello è molto scossa per la morte dell'amica.” aggiunse Rizzo.

Stai tranquillo, forza falla passare ora!” disse il commissario con un gesto secco della mano.

Nell'ufficio del commissario entrò una signora sulla quarantina, aveva gli occhi rossi dal pianto.

Salve signora Vivarello, si accomodi pure. La avverto che se vuole tornare un'altra volta perché non se la sente possiamo rimandare tranquillamente.”disse De Santis.

No commissario, ce la posso fare – lo interruppe la signora – dunque, come ho detto ai suoi uomini poco fa, io non conoscevo moltissimo Paola, ma di tanto in tanto lei si offriva di tenermi i miei due bambini. Era molto affezionata a loro.” le si incrinò la voce.

Dunque lei quella mattina avrebbe dovuto portarle i suoi figli?” insistette il commissario con cautela.

Esattamente, dato che lei non rispondeva alla porta mi sono preoccupata, lei non era persona da dimenticarsi un appuntamento. Così sono andata a vedere se la porta sul retro era aperta e l'ho trovata...era distesa... immobile...” scoppiò a piangere.

Per oggi abbiamo finito signora Vivarello. Grazie mille per la collaborazione. Se le dovesse venire in mente qualcos'altro la prego di avvertirci.” disse il commissario porgendole un fazzoletto di carta.

Arrivederci commissario.” disse la signora asciugandosi gli occhi bagnati.

Arrivederci.”

Lo sconvolgeva sempre vedere una donna piangere.

Uscì dal commissariato dicendo al suo vice che se c'erano novità avrebbe dovuto chiamarlo immediatamente a casa sua, a qualsiasi ora.

Arrivato a casa aprì il frigo sperando che ci fosse qualcosa di veloce da preparare. Optò per un piatto freddo da affettati con il pane. Dopodiché si sedette sul divano e cominciò a mangiare.

A metà del pasto squillò il telefono e il commissario si affrettò a rispondere.

Ci sono novità commissario.” disse con voce assonata Rizzo.

Dimmi tutto.”

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