Difficile trovare il vero amore.

di ChristineB
(/viewuser.php?uid=108516)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cose magnifiche le stelle eh? ***
Capitolo 2: *** Sul treno per Hogwarts. ***
Capitolo 3: *** La ronda notturna ***



Capitolo 1
*** Cose magnifiche le stelle eh? ***


Era notte fonda in casa Weasley ed Hermione non riusciva a dormire.
Guardava Ginny muoversi nel suo letto, forse sognava o forse stava avendo un incubo.
Ormai la fine dell'estate la passava sempre dai Weasley insieme ad Harry e Ron, e ai suoi fratelli.
Harry e lei erano parte della famiglia dato che avevano passato almeno quattro estati da loro e Molly li trattava come se fossero suoi figli. Si preoccupava se non mangiavano, si preoccupava se non stavano bene. Era proprio una madre modello: era dolce ma aveva anche quel lato in cui la sua rabbia veniva fuori.
Si era alzata e la sua meta era il tetto.
Il tetto della Tana era il posto perfetto per pensare e per guardare il paesaggio magnifico di quella zona di campagna. Tenne stretta fra le mani la sua bacchetta e, alzando la testa, iniziò a guardare il cielo.
C'erano almeno un milione di stelle e quasi tutte formavano dei disegni.
I suoi occhi si erano abituati al buio e poi trovò l'Orsa Maggiore. Il suo sorriso divenne più grande, la bacchetta formò le linee della costellazione e poi si sentì un rumore ma lei non ci fece molto caso. Era così rapita dalla costellazione che pensò di essere sola.
«Non sei l'unica che non riesce a dormire sai?» disse una voce molto vicina «Sembra che abbiamo una cosa in comune.»
Si girò di scatto e i suoi occhi incrociarono quelli verdi di uno dei due gemelli, che riconobbe subito.
«Ciao Fred.» rispose lei tornando a guardare le stelle.
«Cose magnifiche le stelle eh? Mi sorprendi ogni giorno di più. Ieri hai trovato il cigno, stanotte l'Orsa Maggiore.»
La ragazza rise e abbassò lo sguardo guardandosi le gambe ma il rosso le prese una mano e la strinse forte.
«Hermione, l'unica cosa che voglio non finisca è l'estate. Vorrei poter star con te molto più tempo, a scuola stai sempre in biblioteca e mi vergogno a farmi trovare lì dentro. Sai bene che...»
«...non sei il genere di persona tranquilla e studiosa. Si, lo so. Sei il tipo che scherza anche a lezione.» disse lei finendo la sua frase.
Entrambi fecero un sorriso e insieme guardarono le stelle per due ore poi, sopraffatti dal sonno, tornarono a dormire.

«Cialtroni è pronta la colazione! Abbiamo un mucchio di cose da fare oggi!» urlò Molly Weasley dalla cucina.
Ginny era già sveglia e cercava di svegliare la sua migliore amica in tutte le maniere possibili. Anche gli altri erano svegli, tutti tranne Fred. George lo scuoteva così tanto che al loro piano sembrava essere arrivato un terremoto.
Anche lui si svegliò alla fine e tutti scesero, già vestiti, in cucina dove li attendeva una magnifica colazione preparata dalla Signora Weasley. In quel momento arrivò anche il Signor Weasley e la famiglia era al completo.
Iniziarono a parlare di lavoro, di come avevano passato la serata e poi Molly iniziò a parlare di scuola.
«Dopodomani dovrete prendere l'Espresso per Hogwarts, pertanto oggi andremo a Diagon Alley tramite la polvere volante. Ti prego Harry non sbagliare di nuovo la pronuncia.»
Quasi tutta la famiglia Weasley scoppiò in una risata e, dopo aver finito la colazione, andarono tutti in salotto per andare a Diagon Alley con la polvere. Fred fu l'ultimo.
Diagon Alley non era per niente cambiata. Il sole splendeva e c'era sempre la solita gente in strada.
Hermione sentì qualcosa tirarle il braccio e fu spinta in un vicolo da un ragazzo. Conosceva il suo viso, conosceva quasi tutto di lui, sapeva chi era.
Le labbra del giovane incontrarono quelle della ragazza e, seppur sorpresa dal gesto inaspettato, Hermione ricambiò a pieno quel bacio.
Infine, il ragazzo, lasciò le sue labbra e intrecciò la mano con la sua, sorridendo.
«Non ce la facevo più.» confessò Fred Weasley, guardandola negli occhi. «Volevo farlo ieri sera ma la serata era troppo perfetta.»
Hermione fece un sorriso a trentadue denti e lo strinse forte a sè.
«Però...» disse lei piano
«Però è ora che andiamo o ci daranno per dispersi.» concluse Fred ridendo.
A fine giornata tutti avevano comprato i nuovi libri per Hogwarts e anche tanti dolciumi. Erano tornati alla Tana e il giorno dopo sarebbero partiti per King's Cross dove li attendeva il loro Espresso per la scuola.
Hermione cercava di dormire ma non ci riusciva. Era sveglia, vicino alla finestra e guardava le stelle splendenti,fuori .
Fred faceva lo stesso. Era consapevole di aver baciato quel genio incredibile ma mille pensieri gli attraversavano la mente.
Come sarebbe andata? Sarebbe riuscito a farla durare?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sul treno per Hogwarts. ***


«Sveglia, sveglia!» gridò Molly dal piano di sotto.
Per andare alla stazione di King's Cross avevano organizzato due viaggi: Harry, Ron ed Hermione con la signora Weasley tramite la metropolvere verso Diagon Alley così da arrivare a Londra in un battibaleno e Fred, George e Ginny sulla macchina incantata del signor Weasley.
I piani erano perfetti, passare quel muro era tanto facile quanto non farsi vedere dai babbani.
Dal treno nero e rosso usciva quel solito fumo bianco piacevole, c'erano tanti genitori e anche tanti nuovi ragazzini del primo anno, felice di entrare in quel mondo pieno di incantesimi e pozioni.
Fred era appena salito sul treno ed aveva subito incontrato lo sguardo di Hermione.
Dovevano sbrigarsi oppure avrebbero perso il treno. Così la signora Weasley li abbracciò tutti e tre e loro corsero verso uno dei vagoni trovando uno scompartimento vuoto.
«Mamma non si scollava più. Glielo dico sempre ma ogni volta rischiamo di fare tardi. E' incredibile! E' come un avvincino!» sbottò Ron gesticolando
«E' solo molto protettiva, Ron. Non c'è motivo di preoccuparsi.» rispose Harry
Entrambi si aspettavano una risposta intelligente da parte di Hermione ma lei era lì, vicino al finestrino, guardando il magnifico paesaggio che quel viaggio sul treno le stava donando.
«Hermione? Hermione!» urlarono i due facendola saltare
Lei subito afferrò la bacchetta, pronta per lanciare uno Schiantesimo.
«Cosa c'è? Qualcuno ha attaccato il treno?» chiese lei preoccupata e con il cuore in gola.
I due ragazzi fecero un "no" con la testa e lei rimise la bacchetta al suo posto. Continuarono a guardarla e poi lei uscì dallo scompartimento.
Proprio quando stava uscendo, si trovò Ginny davanti.
«Ehi!» disse la rossa, Hermione sorrise e l'altra entrò dando un bacio ad Harry.
La signora del carrello ancora non era passata così volle andare a cercarla quando la trovò davanti ad una porta che trafficava con uno studente.
Si avvicinò piano piano e, arrivata vicino all'obiettivo...
«Due bacchette di liquirizia, grazie.» disse lei e un'altra voce.
La Grifondoro alzò gli occhi e i suoi incontrarono quelli verdi di Fred Weasley. Entrambi sorrisero e presero le loro liquirizie.
Si guardarono ancora finchè George non scosse il gemello.
«Fratello, io e Angelina stiamo per farci una partitina a scacchi, vuoi fare da arbitro?» chiese l'altro rosso.
Fred scosse la testa e senza farsi sentire chiese a George se andava da Angelina a giocare, lui annuì con la testa e sparì dietro una porta scorrevole.
«Seguimi.» disse andando verso il suo scompartimento, seguito da Hermione.
Si sedettero e poi Fred fece un incantesimo alla cabina facendola diventare più grande e rendendola praticamente invisibile e impenetrabile.
«Cos'hai fatto?» chiese lei ridendo
«Diciamo che l'ho sigillata. Nel mio stile, ovviamente.» disse lui mangiando, poi, la sua bacchetta di liquirizia.
I due Grifondoro risero come non mai, poi si fissarono entrambi negli occhi.
Lui le prese la mano e la strinse, intrecciando le dita con quelle della ragazza. Era visibilmente molto innamorato.
Cercava di tenerlo nascosto, soprattutto a Ron. Il fratello era sempre stato innamorato di Hermione, fin dal primo anno, ma non si era mai fatto avanti.
Le guance delle ragazza diventarono color bordeaux e la mano di Fred la accarezzò dolcemente. Si guardarono negli occhi, speravano di restare soli per un altro po', le loro labbra erano vicine, Hermione sentiva il cuore in gola.
Fred aveva già chiuso gli occhi quando qualcuno bussò alla porta dello scompartimento mentre le labbra di Fred stavano per sfiorare quelle di lei. Aprì gli occhi e le fece segno di stare in silenzio.
«Fratello, io ho finito la partita posso rientrare? Anzi no, puoi prestarmi dei soldi per delle Gelatine?» chiese George dal corridoio.  
Fred roteò gli occhi, Hermione fece una piccola ma silenziosa risata e quando andò a dare i soldi al fratello, prese un libro a caso e fece finta di leggere.
«Ora vattene George.» intimò al fratello e quest'ultimo rispose, sussurrando, con un «Ron non ne sarà felice sai? Comunque sei il migliore, l'ho sempre detto.»  
Rientrando, il rosso fece in modo di rendere invisibile la cabina. Era stanco delle interruzioni.
«Dove eravamo rimsti io e te?» chiese sussurrando al suo orecchio. La fece sedere sulle sue gambe e passò una mano tra i suoi capelli, sentì il loro profumo e le sue labbra finiro sul collo di lei.
La ragazza chiuse gli occhi e accarezzò il petto del ragazzo.
«Verrai a trovarmi in biblioteca?» chiese lei sussurrando
«Farò di meglio cara. Ci sono tanti posti dove non farsi vedere. Anzi, a dire il vero solo uno e non è disegnato sulla Mappa del Malandrino. Dovresti conoscerlo sai?» sussurrò di nuovo al suo orecchio per poi morderle piano il lobo.
La Stanza delle Necessità non esisteva secondo la Mappa ma poche persone sapevano dell'esistenza di quel posto. Aveva il potere di trasformarsi in qualsiasi cosa, anche in una foresta se necessario, e sicuramente la usavano più persone per volta, con differenti parole segrete.
Le labbra di Fred salirono sul viso di Hermione e poi finirono sulle sue labbra. Si muovevano lente e dolci, il loro sapore le ricordavano la liquirizia, forse perchè poco prima lui ne aveva mangiata una.   
Quando entrambi si staccarono, rimasero fronte a fronte. Lei spostò lo sguardo verso il finestrino e notò che stava per arrivare alla stazione.
«Devo andare...» sussurrò stretta fra le sue braccia «Siamo quasi arrivati e gli altri si staranno chiedendo dove sia finita.»
Si guardarono e poi lui la baciò di nuovo, sfiorandole il braccio, facendole venire un brivido.
«E allora ci vediamo a cena, Granger.» disse lui.   
«Chi ti dice che io mi metta proprio davanti a te, Weasley?»
In realtà l'unica volta che si era seduta davanti a Fred era stata l'anno prima, Ron stava male ed Harry stava con lui nel dormitorio maschile di Grifondoro. Lei e Ginny erano vicine e avevano davanti i due gemelli.
«Lo farai, Granger. Fidati di uno dei Weasley più intelligenti...»
Hermione fece una piccola risata, gli scompigliò i capelli e prima di uscire disse «L'unico Weasley più intelligente non è un ragazzo ma una bellissima ragazza di nome Ginevra. Dovresti conoscerla se non sbaglio.»
Lui fece un sorriso e la guardò andare via, poi si abbandonò al suo sedile e guardò il soffitto, sognante.
George rientrò proprio in quel momento e notò lo sguardo del fratello.
«Allora Freddie com'è andata?» chiese l'altro rosso.
«E' magnifica, Georgie. Ora capisco l'ossessione di nostro fratello per lei.»

Nel frattempo, Hermione tornò al suo scompartimento.
«Finalmente sei tornata! Dov'eri? Hai inseguito la signora del carrello per tutto questo tempo?» chiese Ron guardandola mentre Ginny usciva.
«Aveva finito le bacchette di liquirizia e ho dovuto aspettare.» rispose lei con il viso sincero.
Entrambi si erano già cambiati perciò li buttò fuori e anche lei si cambiò indossando la divisa di Grifondoro.
La carrozza era grande e, a loro, si unirono Luna, Neville e Ginny. Poco più in là, Fred e George insieme a Lee Jordan, Angelina Johnson e Hannah Abbott, li stavano superando.
«Ragazzi dobbiamo andare se no non riusciremo a prendere i migliori posti ai nostri tavoli.» disse Luna guardando tutti.
Era evidente che la giovane Corvonero avesse fame.
Il buio era troppo ma con le lanterne si vedeva meglio. Le stelle erano alte ed Hermione vide la luna, in alto, nel cielo. Fece un sorriso e pensò a quella sera quando guardò le stelle con Fred.
Fred stava facendo lo stesso, fissava la luna incantato finchè non venne scosso, di nuovo, da George.
«Freddie sveglia. Siamo arrivati.»
I due gemelli entrarono insieme ai suoi amici e, ordinati, andarono in Sala Grande.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La ronda notturna ***


La cena ad Hogwarts era sempre lunga.
Dovevano essere smitati i ragazzini del primo anno, Silente avrebbe fatto il suo solito discorso sulla Foresta Proibita e sulle varie zone off-limits del castello e poi avrebbe urlato un «Su, a letto o devo smaterializzarvi tutti?»
L'intera sala fece una piccola risata, anche qualche Serpeverde.
Ma Hermione sapeva che quella notte non sarebbe stata facile. Era stata nominata Caposcuola e avrebbe fatto la ronda da sola, almeno finchè non avrebbero deciso chi affiancarle.
E la cosa peggiore era che Fred, l'anno prima, era stato nominato Prefetto e avrebbe avuto a che fare con i nuovi ragazzi.
Armata di bacchetta e di vestiti comodi, scese le scale della Torre di Grifondoro avviandosi verso i milioni di corridoi della scuola. Apparentemente tutto sembrava tranquillo quando sentì un rumore venire da un corridoio lontano.
«Chi va là? Identificati.» disse lei ad alta voce, bacchetta puntata nella direzione del suono.
Non ricevette risposta.
Poi vide un'ombra, avanzare verso di lei. Ma davanti a Herm non c'era assolutamente nulla.
«Pietrifuc Totalus!» gridò e una luce azzurrina uscì dalla bacchetta colpendo qualcosa o, forse, qualcuno.
Si avvicinò e vide a terra Draco Malfoy.
«Finite.» disse la ragazza prendendosi una marea di insulti dal Serpeverde.
«Stupida mezz...» il biondino si fermò praticamente subito. «Stupida Grifondoro.»
«Ho chiesto l'identificazione e non lo hai fatto. Avevo tutto il diritto di farlo.» disse lei andandosene via da lì, ritornando verso le scale aspettando che si muovessero. Ma Draco non avrebbe mollato di certo, e, a quanto stava scritto sulla tabella della ronda che era andato a guardare minuti prima, gli sarebbe toccato fare i turni con la Granger tutto l'anno.
Finalmente la scala si mosse ed Hermione arrivò ad un corridoio del terzo piano, completamente deserto, ma, di nuovo, sentì un rumore.
«Ma sono... bolle?» si chiese avvicinandosi ad una porta.
Non aveva notato che quella porta, in verità, era quella del bagno dei Prefetti. Non lo aveva notato neanche facendo luce sulla porta stessa.
Perciò sussurrò «Alohomora» sperando che l'incantesimo non avrebbe fatto tanto chiasso ed entrò.
Era parecchio buio ma non volle usare l'incantesimo Lumos per non farsi scoprire. Si nascose dentro un bagno e si mise in piedi sul water cercando di capire chi c'era.
Con suo stupore vide un ciuffo di capelli rossi e sorrise ma scivolò cadendo a terra.
«Chi c'è?» chiese il rosso in accappatoio, poi notò una porta mezz'aperta.
Si avvicinò piano e l'aprì. Hermione si stava massaggiando la tempia destra perchè aveva sbattuto la testa alla parete.
«Mi spiavi?» chiese lui porgendole la mano per rialzarsi.
«No, certo che no.» rispose lei seria «Sto facendo il mio giro per i corridoi caro Prefetto. E dovrei anche rimproverarti perchè a quest'ora della notte dovresti essere nel tuo...»
Le labbra del rosso finirono su quelle della mora, zittendola. Fred Weasley, la stava trattando come se fosse un fiore raro o un oggetto così prezioso che non doveva essere rotto. Entrambi si muovevano piano, lenti, silenziosi.
In quel momento, Hermione, si accorse che il ragazzo aveva solo l'asciugamano addosso e così si staccò quasi bruscamente dal bacio, si girò e gli diede le spalle.
«Perchè? Intendo l'esserti staccata da me in quel modo.»
Hermione non riusciva a parlare, era pietrificata ma doveva pur spiegargli il perchè.
«Guardati.»
Fred si guardò ma non vide nulla di male. Poi capiì l'imbarazzo della ragazza facendo due più due.
«Ah, ora capisco.» Senza farsi sentire, il ragazzo le cinse i fianchi e le diede un bacio lungo sul collo ma... la prese in braccio e poi si buttò in acqua.
Hermione riemerse poco dopo il suo compagno, rossa in viso e arrabbiata.
«Ma sei matto? Io fra venti minuti finisco il giro!» urlò lei seria ma Fred la bloccò di nuovo baciandola.
No, non riusciva a fare la sapientona o ad arrabbiarsi con Fred. E lo stesso succedeva con George.
Invece con Harry, Ron e Draco... era impossibile non arrabbiarsi. Trovavano le occasioni per litigare anche nei sogni.
«Fred, devo andare. Davvero. Finisco di controllare l'ultimo corridoio e poi me ne torno a dormire.» sussurrò la ragazza ad un centimetro dalle sue labbra.
«E mi lascerai fare il mio bagno in santa pace, Granger?» ribattè lui ridendo
La ragazza fece un sorriso dolce e se ne andò, poi con un incantesimo tornò asciutta.
La sua ronda era quasi finita, doveva solo controllare il corridoio del suo piano ma...
«Granger, guarda cos'ho qui.»
Malfoy. Cosa doveva fare con lui? Si odiavano; si odiavano a morte ma era costretta a vederlo tutti i giorni.
«Sudicia me...» disse «Ho in tasca l'orario e le coppie delle ronde. La McGranitt ci ha messo insieme, nel turno. La domenica, il lunedì e il mercoledì.»
Hermione sbuffò e poi, tornando a guardare il bel biondino dagli occhi azzurri, disse «'Notte Malfoy spero davvero tanto che un serpente ti mangi un piede stanotte.»
«Nei tuoi sogni babbana!»
Draco se andò e Hermione, rientrando nel dormitorio, non fece altro che pensare a Fred e a quello che era successo nel Bagno dei Prefetti.
«Quest'anno sarà diverso.» disse piano, come se fosse un sussurro, sorridendo prima di poggiare la testa sul cuscino.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=771907