Chiaro come l'Avorio

di klerkaulitz89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 : Missione impossibile prima parte ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 : Matrimonio, missione impossibile seconda parte ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 : Due anni dopo ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 : Non c'è nulla di cui preoccuparsi, o quasi. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 : Io sono la mente e tu il braccio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 : Se solo non fosse vero ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 : L'importanza di essere padre ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 Una cosa assolutamente certa ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 : Lascio tutto e vengo da te ! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 : Tatuaggi mon amour, e non solo quelli. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 : Coccolata dal tuo sentimento ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 : A volte c'è la scintilla, altre volte un incendio ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 : La voglia di stare con te ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 : La famiglia prima di tutto, quella vera però ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 : E voi chi siete ? ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 : La bellezza è negli occhi di chi guarda ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 : Il primo, il solo ed unico ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 : Uno più uno...non fa due ! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 : In tal caso ti chiamerò Lupo ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 : Insieme. Io ti aiuterò ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 : India Rose ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 : Cuore malato ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 : The first aim of man's life should be the pleasure ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 : Si va in scena... ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 : Essere la nota della tua melodia ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 : Mi giro e mi sembra di sentirvi ancora ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione: Chiaro come l'Avorio


Mi chiamo Ivory e ho 19 anni. Sono di origine svedese da parte di madre e Gallese da parte di padre; ho un fratello, Joshua ( tutti lo chiamano josh o J ) che è più grande di me di 2 anni ed è da, più o meno, 4 anni che cerca di sfondare musicalmente con il suo gruppo ma per adesso si sta accontentando di essere un buon modello per varie sfilate...già, perchè dovete sapere che mia madre lavora come stilista per molti marchi abbastanza rinomati. Mio padre, invece, è un notevole motociclista...avete presente i tipici motociclisti, tutti molto rock che fanno acrobazie da panico e ogni giorno rischiano di spezzarsi una costola,una gamba o un braccio e per di più di rimanere paralizzati per il resto della loro vita ? Ecco mio padre è uno di quelli. I miei sono divorziati da quando io avevo 5 anni e ho pochi ricordi sfuocati di loro due insieme...praticamente sono sì divorziati da 14 anni ma sono separati da sempre. Mia madre si è risposata altre 3 volte ma non ne è andato bene nemmeno uno di quei matrimoni e mio padre....bhè...a sentire lui sembra che sia in viaggio per il nevada, con lo spettacolo di moto e con una bella bionda ( zoccola ) che si diverte a passare da un motociclista all'altro;

Per quanto riguarda la mia vita : sono una modella da quando ero piccolissima, ho iniziato con vari spot per abbigliamento per piccoli per poi, a 17 anni, essere già una modella per capi importanti,ma a 18 anni ho deciso di smettere questa carriera e di andare ad una buona università e di impegnarmi seriamente. Sto ancora cercando l'università giusta ma, intanto, lavoro in un bar per contribuire alle spese per l'appartamento che condivido con mio fratello e la mia migliore amica Asia.

Oh...dimenticavo di descrivermi un po' : bhè, fisicamente mi piaccio : sono alta 1.73 ( per una modella è scarsino ma....sai la mamma è sempre la mamma ), ho occhi grigio-azzuri ma, dipende dal tempo...cioè ho gli occhi che seguono il meteo: se fa bello sono azzurro cielo, se è nuvoloso diventano quasi sul grigio, poi sono bionda platino naturale ( anche se stavo pensando di diventare rosso carota ) e ho i capelli lunghi fino a più della metà della schiena, lisci con la frangietta. Caratterialmente sono solare, il che è strano perchè nei paesi scandinavi c'è la tendenza ad essere abbastanza pessimistici ma per fortuna, quando avevo 13-14 anni, mia madre fu trasferita per lavoro ad Hannover ( dove attualmente abito nell'appartamento ), amo ridere e riesco a trovare l'aspetto positivo in tutto, anche se è normale che a volte ho anche io dei periodi no ( tipo il mese scorso che mi sono lasciata con il mio ragazzo dopo 2 anni di stare sempre attaccati l'uno all'altra ). Sono molto disordinata, o meglio il mio è più un ordine sparso. Amo tutto ciò che è di colore rosso e senza farlo apposta il mio fiore preferito sono le rose ( che rose e colore rosso vanno d'amore e d'accordo ), adoro la musica glam rock, o generalmente rock e il sushi...io impazzisco per il sushi e per il riso alla cantonese : sono in assoluto i miei piatti preferiti. Mi piace anche collezionare calamite per il frigorifero, ne ho tantissime, di ogni genere e colore e molte sono quelle provenienti da posti che ho visitato. Che altro ?? Credo di aver detto tutto.....ah no ! ^^ che scema...apro questo blog perchè sono molto popolari questi blog di moda, e avendo una madre stilista, posso dare qualche consiglio...ok ora ho detto tutto; vado al lavoro che è ora di preparare panini e pizzette per i camionisti delle 6 di sera ( non ci sono solo loro però eh )....bacione e seguitemi !

Vostra Ivory ^.^


Chiudo il computer portatile e do un'occhiata a mio fratello, beatamente spaparanzato accanto a me che, pur non avendo fatto una beata mazza tutto il giorno, sbadiglia svogliato, tenendo a penzoloni il telecomando e ogni tanto accenna un segno di vita esprimendo la sua garbata opinione :” eh ma che cazzo di schifo in TV”.....bene...grazie Josh !

Appoggio il mio Apple sul tavolino di fronte a me, stampo un bacio sulla guancia ad Asia, prendo il mio fedele giubbotto di jeans primaverile ( anche se qui fa un freddo cane ), degno di un ciao anche mio fratello e mi avvio al lavoro.

Con l'I-pod nelle orecchie e David Bowie a tutto volume mi avvio verso il bar; le chiavi per aprire ce le ho io per cui anche solo due secondi di ritardo e mi ritroverei 800 camionisti che per l'occasione si potrebbero trasformare in feroci facoceri e non avrebbero nemmeno un nocciolo di problema nell'aggredirmi come se fossi di mortadella.

Tutto questo però non è successo : ormai sono esperta in questo lavoro da barista e, devo dire la verità, non mi dispiace affatto lavorare per prendermi anche quei 850 euro al mese. Si fanno anche delle conoscenze, non certo con dei arzilli 23enni ma non mi lamento affatto. Ormai ci sono clienti abituali che dopo un po' ti ci affezioni anche...per esempio quello di fronte a me, al banco è Jorg : Un camionista, divorziato, sulla quarantina e ci si diverte a parlare con lui del più e del meno.


Ivory :” Allora ti preparo il solito ? “

Jorg :” No, un bicchiere dell'alcolico più alcolico che hai “

Ivory :” Successo qualcosa ?” Dico mettendogli il bicchiere della bevanda proprio sotto al naso.

Jorg :” La mia ex moglie si risposa....” butta giù un primo sorso di vodka...” cioè..e dai..io sono qui solo, a quarant'anni...sembro già vecchio”

Ivory:”Sei stato invitato ?”

Jorg :” A cosa ? “...mi guarda confuso, mentre io tiro fuori dal forno le focacce all'olio appena fatte.

Ivory:” Al matrimonio no ?”

Jorg:” Sì...ma non posso farmi vedere così....cioè dai come ti sembro ?”

Servo due clienti e poi mi metto, in piedi davanti a lui.

Ivory :” La verità ?”

Jorg :” Sì...diretta...” sorseggia le ultime gocce di vodka e poi mi fissa impaziente.

Ivory:” Non c'è tanto da sistemare ma...si ora come ora sei un disastro...” ritorno velocemente dietro al bancone e controllo la cassa. Jorg tira fuori dalle tasche il suo portafoglio e mi porge una foto di due bambini, presubimilmente i suoi. Gemelli, adorabili, al loro primo giorno di scuola.

Ivory :” Sono carinissimi...ecco questi due sono un buon motivo per andare al matrimonio..” Gli ridò la foto, che rimette nel portafoglio.

Jorg :” Hanno 21 anni...”

Ivory :” in quella foto hanno 21 anni ???? “

Jorg :” No..adesso hanno 21 anni ?”

Ivory :” E perchè tieni una loro foto di quando erano piccoli ?...non ne hai altre?”...mi fa cenno di no. Io, intanto prendo le ordinazioni ai due tavoli pieni e inizio a preparare le richieste appena ricevute.

Jorg :” Tua madre quanti anni ha ?? “

Ivory :” 38..ma perchè??”

Jorg :” Ed è qui ?...”

Ivory :” Si..lavora ad Hannover...ma perchè ?” porto le ordinazioni al tavolo e poi ritorno di fronte al disperato.

Jorg:” Senti...” si avvicina di più a me, sporgendosi in avanti, quasi arrampicandosi...” non sono pazzo anche se non sembrerà....tua madre potrebbe far finta di essere mia moglie ! “

Ivory :” E tu non saresti pazzo...”..faccio per allontanarmi ma mi prende per il polso costringendomi ad ascoltare per forza.

Jorg:” tua madre potrebbe essere mia moglie per finta e tu e tuo fratello i nostri figli....naturalmente suoi se no vorrebbe dire che io tradivo la mia ex moglie...insomma potreste essere i miei figliocci ! “

Mi tolgo con forza dalla sua stretta..”Tu sei completamente senza speranze..ma ti rendi conto ? Noi non possiamo fare una cosa del genere e per di più andare ad un matrimonio pieno di sconosciuti...no te sei fuori.”

Jorg:” Ivory ti prego...non posso presentarmi così, sai le voci ? Ti pago, giuro che ti pago...e poi i miei figli suonano, ehm....sono famosi...può essere una buona cosa per tuo fratello! “

Ivory :” Non provare a guardarmi come se il camion si fosse ribellato e ti avesse investito...è una cosa da pazzi.”

Jorg:” Giuro che ti pagherò...chiedimi qualsiasi cifra.”

Ivory :”...non è questione di soldi ! “

Jorg :” Allora pensa a tuo fratello...” feci pagare gli ultimi clienti per poi accoglierne degli altri.

Ivory :” Uff...non lo so....dovrò parlarne con mia madre e con mio fratello..è un casino lo sai ? “

Jorg :” Tu chiedi e fammi sapere..tieni il mio numero...”

Mi diede un tovagliolo con su il suo numero e poi uscì dal locale per ritornare a guidare il suo camion...e ora ?? Cosa avrei dovuto fare ?

Haloa ragazze...Altra storiella che spero riceverà più commenti dell'altra ( che, non piaceva nemmeno a me ). Alura, todo bien ? Scusate ma essendo che più che sognare di andare in vacanza a barcellona non posso fare altro per ora, mi arrangio con quello ce posso....Mi è statas una estates un poco sfigatas ma ora el calor es tropo accentuatos...comprendie ?

Commentate eh ?? bacione :-)



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Capitolo 2
*** Capitolo 1 : Missione impossibile prima parte ***



Capitolo 1 : Missione impossibile prima parte


Cosa ci farà una Skoda Fabia Wagon famigliare sull'autostrada tedesca ad Hannover ? Semplice : ci sta portando all'aeroporto per partire verso Amburgo ! Meglio non raccontare la fatica che ho fatto per rendermi conto della risposta affermativa che avevo dato a Jorg e della terribile difficoltà che ho avuto nel dare spiegazioni a mia madre, a mio fratello e soprattutto ad Asia, che, in tutto questo, non c'entra assolutamente nulla.

L'atmosfera non è delle migliori...anzi è proprio delle peggiori : c'è un silenzio tombale e l'unico rumore è il vento che si sente tramite finestrino abbassato. Mia madre e mio fratello non mi degnano nemmeno di uno sguardo e, ovviamente, non ne vogliono sapere neanche di Jorg; l'unica un po' felice di staccare dalla solita routine è Asia.

Jorg :” Siamo quasi arrivati..”

Non riesco a non pensare a che casino ho combinato, insomma potevo anche dirgli di no ma...non lo so, qualcosa ha voluto che io dicessi di sì e ancora non capisco cosa.

Arriviamo all'aeroporto e parcheggiamo la macchina. Prendiamo i nostri bagagli a mano ( tanto si tratta di due o tre giorni massimo ) e entriamo. Ci fermiamo a vedere i voli in partenza e quelli in arrivo e, il nostro volo per Amburgo sarà alle tre del pomeriggio...Jorg prende l'iniziativa e va a fare i biglietti. Intanto ci sediamo ad aspettare.

Lilian (mia madre) :” Tu avevi detto che lui aveva bisogno d'aiuto perchè era malato di una malattia molto rara che solo ad Amburgo potevano curare e che voleva compagnia....” intervenne mia madre.

Josh :”Manco fosse un cane...”, ucciderei mio fratello per i suoi commenti ma, troverebbe tutti a dargli ragione per cui me ne sto zitta; :”....io però credo che lui abbia dei problemi ma solo di cervello perchè a quanto pare ci hai fatto venire tutti dietro a te perchè il poverino a tanto bisogno di una nuova finta famiglia per non farsi prendere in giro. “...stavo per spiegare le mie ragioni ma mia madre intervenne di nuovo :” No, spiegami perchè io non trovo un motivo davvero valido per comprendere questa stupida situazione” “ Bhè...che dovevo fare ? Insomma lui...”....” dovevi dire di no e basta “, mio fratello a quanto pare ha tanta voglia di partecipare alla discussione.

Ivory :” Dai signorino che avresti fatto tu ?”

Josh:” Io gli avrei detto..” si alzò di scatto, in piedi davanti a me. Aveva due occhi di fuoco e se non fossi stata sua sorella ma suo fratello mi avrebbe già menato, “..che era un fallito, un cagasotto, un coniglio, che è un uomo senza palle....anzi, forse non è neanche un uomo perchè chi può essere considerato tale se a quarant'anni non sa nemmeno affrontare le proprie responsabilità...”,” voleva semplicemente non sembrare un uomo solo davanti alla sua famiglia” mi alzai in piedi anche io, faccia a faccia come in un duello, “ Ah sì ? Bhè l'ha scelto lui di divorziare da sua moglie e di andarsene dai suoi figli..forse, ha fatto bene lei, magari, a scoparsi un altro fino poi ad innamorarsene e ora a sposarlo...” “ Come fai a parlare così di una persone più grande di te che nemmeno conosci...porta rispetto”, volevo difenderlo con tutte le mie forze..in fondo è colpa mia se siamo in viaggio con uno sconosciuto non sua, perchè doveva essere così cattivo con lui ?!

Josh :” Rispetto ?...”

Asia :” Ragazzi....” Asia ci chiamò ma è come se fosse stata solo una voce lontana, quasi impercettibile. Poi mio fratello continuò ad infierire :”..dovrei IO avere rispetto di una persona che, come hai detto tu, neanche conosco ? Ma che vada al diavolo ! Lui sarà anche più grande di me ma il suo cervello è vuoto e colmo d'aria, forse neanche quella.”

Ivory:” Sei orribile..”

Josh:” No, sei tu che sei troppo debole per dire di no a un coglione qualunque del tuo stupido bar..”.

Bastarono due secondi per renderci conto che, oltre alla miriade di gente attorno a noi che fissava come se non avesse mai litigato così, anche Asia, mia madre ma soprattutto Jorg ci stavano fissando. Guardai per un attimo mio fratello negli occhi ma mi faceva così tanto ribrezzo che non riuscì a tenere fisso lo sguardo per più di tre millesimi di secondo; guardai subito dopo Jorg, impietrito, un uomo oltre che solo anche trattato come se fosse una merda. Mi faceva pena. Appoggiò i biglietti sulla sedia dove sedevo io :”Vado....vado a vedere se ci sono delle riviste....per...per il viaggio” e poi se ne andò.

Ivory :” Complimenti..” inutile dire per chi fosse quel commento. Lo rincorsi e lo vidi che si stava trattenendo dal piangere, mentre fissava fuori dai finestroni dell'aeroporto.

Jorg :”Speriamo di avere un bell'aereo eh..^^”, non potevo vederlo così, che faceva anche finta di nulla e si sforzava di apparire contento. “Mi dispiace tanto...” “ No, non fa nulla...” si girò verso di me, mostrandomi un sorrisone sforzato che mi fece quasi preoccupare della sua salute mentale; “ No che non fa nulla ! Mio fratello è stato un vero stronzo, scusa la parola ma ci sta...” “ Non è stronzo, e ci scommetto la mia valigia che anche tu hai pensato quelle cose di me..”, mi spiazzò. Davvero credeva che anche io potessi essere così crudele ?

Ivory :”Io ho pensato che tu fossi pazzo ma non tutte quelle cose che mio fratello ha detto poco fa...” feci un secondo di pausa per poi riniziare a parlare :” Mio padre è un motociclista e ha divorziato da mia madre quando io avevo 5 anni e mio fratello 7, è stato bruttissimo per tutti e due e mio padre non è molto presente come genitore,ci dice sempre che va tutto bene e sono sicura che anche lui si inventa le sue storie d'amore per non apparire debole senza mia madre...il punto è che io ti posso capire, so cosa vuol dire sentirsi soli. Quando ero più piccola raccontavo a tutti che mio padre mi portava sempre al parco, che andavo con lui ai suoi spettacoli e che mi portava sempre favolosi regali ma tutto questo non era minimamente vero, anzi non ricordo mai mio padre neanche ad una festa di natale o di compleanno...” Lui mi guardò con i suoi occhi nocciola ed era come se avesse compreso tutto, mi piaceva il suo sguardo proprio perchè ti da sicurezza e lui ha sempre ascoltato anche quando parlavamo fino a tardi di cose stupide al bar.

Jorg :” E tuo fratello come mai mi odia così ? ha un motivo anche lui per la faccenda d tuo padre ?”

Ivory :” Bhè..prima del divorzio erano pappa e ciccia; è mio padre che gli ha insegnato a suonare la chitarra e gli ha trasmesso la passione per le moto,ovviamente...solo che, dopo il divorzio hanno chiuso i rapporti. Nessuna telefonata, nessun messaggio o lettera, nemmeno un e-mail. Io credo solo che abbia un fastidio verso tutti i padri divorziati” Gli feci un sorriso debole ma che ricambiò. Vidi arrivare Asia da lontano.

Asia :” Non è proprio il momento adatto ma se non vi scoccia io mangerei nel Mc'donalds dell'aeroporto....bhè questa è una mia idea ma sappiate che se nessuno vuole mangiare mi ritroverete accasciata a terra e di me rimarrà solo la sagoma stile cluedo...sapete no ? Il gioco del delitto, trovare l'assassino...insomma facciamo stile C.S.I “...risi, la mia ragione di vita dopo il sushi e la nutella era lei.

Ivory :” Andiamo và...che ho fame anche io e, speriamo di aggiustare la situazione...tu vieni ?” mi rivolsi a Jorg.

Jorg :”Mi aggrego..anche perchè ho fame e, sono le due e alle tre l'aereo parte...se siete ancora dell'idea di partire.”

Ivory :”Io mantengo le promesse date per cui sono con te !”

Asia :” Anche io...almeno vedo Amburgo..”

Ivory :”La maggioranza vince ! “

Finito di mangiare e di litigare per poi chiarirsi, siamo saliti sul nostro volo che ci avrebbe portato ad altre sorprese.

Continua...


Hola de nuevos ! Allora ho ricevuto una recensione per ora ( scusa non ricordo il tuo nick, perdonami e sappi che camminerò sui carboni ardenti per questo e per le altre sviste che sicuramente avrò ) e quindi ringrazio infinitamente per questo. Che dire...è sera, cioè sono le 23.32 e ho appena finito di scrivere il capitolo; questo vuol dire che sarà mattina quando sarà postato e spero vivamente che voi siate sveglie e pronte per farmi trovare succulente recensioni ! Giusto ? Perchè dovete recensire...no scherzo ovviamente, se volete lasciate un commento...anche con delle critiche o comunque osservazioni per migliorare ( nel caso siano insulti che non servono a un tubo non gli leggerò neanche )...insomma vedete voi. Intanto vi do un grosso bacio, vi rimando a domani con un nuovo capitolo e vi auguro una buona giornata !

Bacione :-)


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Capitolo 3
*** Capitolo 2 : Matrimonio, missione impossibile seconda parte ***


Capitolo 2 : Matrimonio, missione impossibile seconda parte


Non avevo la minima idea di come comportarmi. Erano le nove del mattino e davanti a me, sul letto dell'albergo c'erano due vestiti da cerimonia ma,naturalmente non mi sembravano minimamente adatti...Continuavo a provarne uno, mettermi davanti allo specchio, fare la solita smorfia da “oh mio dio ma che cavolo sono, una cozza ! ”, togliermi il vestito, mettere addosso l'altro, riandare di fronte allo specchio e rifare la smorfia...e avanti così almeno per altre sei o sette ore ! Ma chi me lo ha fatto fare ? Sicuro che saremo ridicoli, chi ci crederà ?? Solo degli idioti non si accorgerebbero della nostra incapacità nel recitare.

Mi buttai, letteralmente sul letto a pancia in su, sperando in qualche aiuto divino. Feci un respiro profondo e...bussarono alla porta. Con il primo vestito addosso,oltretutto pure con slacciata la lampo, andai ad aprire. Dietro la porta c'era Jorg con un pacchetto in mano.

Jorg :”Posso entrare ?”, mi scostai e lo feci accomodare in stanza. “Ti ho portato questo, così spero non avrai problemi per prepararti..sai la cerimonia sarà in spiaggia e credevo che non avessi portato nulla di adatto per cui...”, presi il pacchetto rosso e lo appoggiai sul materasso “ Grazie mille...” “ Alle 10 e trenta dobbiamo essere pronti, così ci avviamo e arriviamo in anticipo...”, lo vidi agitato e lo abbracciai forte “ Andrà benone..” lui mi prese la mano e me l'accarezzò :” Sei una figlia perfetta..” mi baciò la guancia e poi andò nella sua stanza per prepararsi in fretta e furia.

Rimasi lì, ferma per un po' a pensare ed a sorridere per quello che aveva appena detto, poi realizzai che mancava esattamente un'ora e, tutti sanno che le donne non sono capaci di essere perfette truccate, pettinate, vestite e profumate in un'ora...comunque, c'è da dire che sono partita avvantaggiata visto che doccia e trucco erano già sistemati.

Aprii la scatola rossiccia che mi aveva appena portato Jorg e ci trovai un vestito decisamente....orrido ! Quell'uomo aveva dei gusti osceni ed il solo pensiero che mi dovevo mettere il cuore in pace perchè non mettere quella specie di vestito significava offendere il suo orgoglio bhè per me voleva dire schiacciare e calpestare con brutalità quella che era la mia immagine. Chiusi gli occhi e pensai a come facessero i pacifisti a non usare la violenza in certi casi.

Presi il vestito e me lo misi, andai davanti allo specchio e.....Oh Dio no !! No! Non potevo uscire così. Il vestito in questione è stile anni 50' solo più corto...non arriva neanche al ginocchio. Gonna ampia, la parte sopra a fascia e stretta in vita..fino a qua sembrerebbe carino se non fosse per quel maledetto color pesca chiaro ( diciamo che era un bianco pescato ) e quell'obrobrio di motivo floreale, con roselline sbocciate, naturalmente sul bianco/pesca. Provai a cercare nei meandri della mia valigia alla Mary Poppins degli accessori o cinture ma, per tre giorni non sono stata lì a mettere tutto l'armadio ! Bhè...forza e coraggio, una modella dovrebbe saper portare tutto.Per i capelli feci una treccia di lato, che copriva un orecchio e con un fiocchetto bianco legato nella parte finale. Alcune ciocche che scendevano ai lati del viso e la frangetta ben liscia, piastrata a dovere.

Bussarono ancora alla porta e sperai, con tutta me stessa, che non fosse di nuovo lui con in mano delle scarpe a mocassino con la stessa fantasia del vestito ma...mi ritrovai di fronte solo mio fratello, vestito elegante con giacca blu scuro, camicia bianca e pantaloni anch'essi blu scuro.

Josh :” Ehm....tu sei....”, mi scrutò da cima a fondo e, non volendo sentire i suoi stupidi commenti lo anticipai :” Sì lo so, sono dentro ad un vestito orrido e farmi vedere così era l'ultimo dei miei pensieri ma visto che sono già dell'umore sbagliato, tu prova ad insultarmi e verrai gettato giù dalle scale, facendo una figura pietosa davanti a tutto lo staff dell'albergo ok ?!..ora che vuoi ? “, aveva una cravatta nera in mano e mi guardo stranito :”...veramente stavo per dire che sei stupenda e che il pesca ti sta molto bene ma...dire che sei brutta è sempre stato uno dei miei sogni più grandi...comunque lo hai già fatto te quindi.” “ Davvero sto bene ?”, “ Staresti bene anche vestita da mollusco...bando alle ciance sai mettere una cravatta ?”.

Ivory :” Ti sembro una che sa come si mette una cravatta ? “

Josh :” No, ma mamma è in crisi con il phon dell'hotel perchè ha smesso di funzionare e a quanto pare ha scoperto solo ora che corrente ed acqua non vanno daccordo insieme...Asia sembra che debba andare sul red carpet ed è in preda a degli spasmi di agitazione, a Jorg non glielo chiedo nemmeno...rimani tu sorellina ! ”

Ivory :”Entra...”, chiusi la porta e mi misi le scarpe; semplicemente delle scarpe tacco 12 con plateau,aperte e bianche...oltre per il matrimonio servivano anche per arrivare alla stessa altezza di mio fratello. Iniziai a giocherellare con la cravatta ed a ingegnarmi...” Mi dispiace...”, lo guardai per un secondo e sorrisi :” Non è a me che devi chiedere scusa...”.

Finito di combattere contro una cravatta quasi assassina, tutti insieme ( appassionatamente non ci starebbe bene ) ci dirigemmo alla location del matrimonio. Stranamente era una bella giornata e c'era una giusta arietta che lasciava respirare e che lasciava godere la giornata. Eravamo tutti nervosi e nessuno si aspettava di essere accolti bene.

Io mi tenevo ben stratta a mio fratello per non cadere dai tacchi e poi farmi male seriamente; Asia era di fianco a me, anche lei mi stava attaccata per bene e Jorg e mia madre erano davanti a noi a bracetto.

Asia :” Ci stanno guardando tutti malissimo “ mi sussurrò all'orecchio. “ Bhè...non ci hanno mai visto nella loro vita...”, “ Lo so ma sembra di essere in pasto agli squali “

Josh :”Shh...state zitte ! Fate finta di nulla e basta no ?! “

Ivory :” La fai facile tu ! “

Jorg :” Oddio eccoli ! “

Lilian :” Chi ??....”

Ci fermammo all'improvviso e davanti a noi c'erano 4 persone più due cani.

Asia :” Ma quelli....”

Josh :” Sono...”

Ivory :” Bill e Tom...”

Asia e Josh :” Kaulitz...”


Jorg :” Mia moglie Lilian e questi due sono i miei figliocci, ma...insomma li considero i miei figli..ehehehe “,la loro espressione ( di Bill e Tom ) mi fece capire che era come se fossero rassegnati al fatto che ormai il loro vero padre non era più lui ma il futuro marito della loro madre.

Oh no ! Il momento della presentazione no...non con loro...Dio se sono alti !

Jorg :” Questo è Josh e questa splendida ragazza è Ivory...ragazzi questo è Tom e lui è Bill, i vostri fratellastri. “

Ivory :” Ciao...”

Josh :” Come va ? “

Oddio che nervoso; questa me la paga per non avermelo detto. “Piacere nostro..”, a parlare fu Bill.

Lilian :” Amore...hai dimenticato Asia “, disse mia madre sussurrandogli nell'orecchio. Per quanto riguarda il fingere mia madre era un genio...ha passato anni della sua carriera a fingere sorrisini finti per cercare di vendere un prodotto o per non cercare di offendere qualche modella non considerata magra.

Jorg :” Che sbadato...e lei è Asia, un'amica di Ivory e Josh...”

Asia :” Piacere...”. Bill sorprese tutti quanti; prese la mano di Asia e gli fece un dolce e casto baciamano che mi fece sorridere. “Piacere mio...”, io e Tom abbassammo lo sguardo e iniziammo a ridere silenziosamente, per di più io ricevetti una spintarella da parte di mio fratello, segno che stavo facendo una figura pietosa. Quando alzai di nuovo gli occhi da terra, si incrociarono con quelli di Tom e fu come se ci fu subito un'intesa.

Bill :” Ok...ehm...mettetevi comodi che sta per iniziare, noi andiamo a salutare gli altri parenti...”, ci sorrise e sfiorò leggermente Asia che sembrò mancare un attimo, mentre il gemello si limitò ad un cenno di saluto verso il padre e verso di noi.

Asia :” Uh..madonna mia....aiutami.”

Josh :” Brava Asia...brava ;-) “

Ivory :” sì davvero notevole, neanche 20 minuti che siamo qui e già facciamo scalpore...”

Lilian :” Allora maritino quali sono i nostri posti ? “

Jorg :” Di qua...”

Tutto sommato fin'ora aveva funzionato tutto quanto. Prima della cerimonia Jorg riuscì a presentarci sia a Gordon ( il marito ) sia a Simone ( la moglie ). Contro ogni aspettativa funzionò ogni cosa.

Eravamo seduti ai nostri posti e guarda caso, vicino a me c'era Tom ed al suo fianco Bill. La cerimonia iniziò. Era da tantissimo che non assistevo ad un matrimonio, anzi forse non avevo mai assistito ad un vero matrimonio religioso, anche se questo non si poteva considerare del tutto religioso.

Tom :” Così sarai la mia nuova sorellina..”, avrei voluto fare finta di nulla e non rispondergli ma fu più forte di me.

Ivory :” Non credo proprio...posso essere tua parente ma sono già sorella di qualcuno e mi basta. “, girai pagina del foglietto della cerimonia per far finta di essere interessata. “ Quanti anni hai ? “ “ 19..” “mmh...”, mi girai a guardarlo.

Ivory :” mmh cosa ? “

Tom :” Un anno in meno..ottimo. “, mi scappò un sorrisino e lo guardai fulminandolo, anche se quel suo modo di fare aveva un qualcosa che mi attraeva.

Ivory :” Kaulitz stai attento, ho un anno in meno ma so difendermi...”

Tom :” Sì lo vedo...mi piace” ci guardammo di nuovo e sapevo cosa stava facendo. Era bravo a provarci con le ragazze e ci sarei facilmente cascata se non fosse che mio fratello fece cambio di posto con mia madre e si mise in mezzo alla chiaccherata.

Josh :” Tutto bene ?”

Ivory :” sì tranquillo..”

Il matrimonio alla fine si concluse bene, tutti credettero veramente alla nostra messa in scena e, dopo tutto ci siamo anche divertiti oltre ad aver mangiato come cinghiali. Asia si divertì molto a fare amicizia con Bill : parlavano, scherzavano, ridevano ma alla fine la telefonata del ragazzo di Asia stroncò un po' tutto. Mio fratello scomparì a metà festa nuziale con una biondona da urlo che non si se era una cugina lontana o una roba simile...Io scambiavo in continuazione sguardi con Tom e sorrisini vari...un nonno ha addirittura cercato di rimorchiarmi e Tom mi ha preso per mano e mi ha trascinata via,salvandomi. Jorg e mia madre...bhè..loro hanno socializzato e raccontato delle palle assurde ai novelli sposi.

Alla fine di tutto abbiamo salutato tutti con un po' di dispiacere, infine è stato bello finchè è durato perchè domani saremmo ritornati nuovamente a casa.


Continua...

Ma ciao bellissima gente ! Come va ? Capitolo finito, anche questa volta a mezzanotte e mezza e devo assolutamente dire grazie alle due nuove lettrici ovvero Arsax95 e Aduzza_TK ( Mi sta troppo simpatico il nick ^^ )e, prima che mi scordi, devo assolutamente dire grazie alla prima ragazza che ha recensito e che ho ringraziato l'altro ieri e cioè alessia_bill98 ! Grazie mille ! Ora, vale sempre la stessa cosa e cioè che fa sempre piacere ricevere commenti vari per cui metteteci d'impegno, un bacione grande grande, scusate alcune sviste magari nella storia ma l'ora è quella che è...e.....CIAOOOOOOOO !!!

BACIONE :-)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 : Due anni dopo ***


Capitolo 3 : Due anni dopo


Ed eccoci qui, dopo due anni. Io sono ancora io solo con due anni in più e la vita è cambiata un po' ma è sempre la solita solfa in qualche modo. Dopo solo due settimane dal ritorno da quel matrimonio Asia ha trovato lavoro in un'agenzia pubblicitaria come grafica e già dopo 8 mesi l'azienda si è spostata ad Amburgo dove si sono ingranditi, per cui tutti ci siano trasferiti là...naturalmente tutti tranne mia madre e Jorg che per lavoro si trovano ancora ad Hannover.

Oggi è il 29 agosto e mi trovo in ospedale..già...dovete sapere che mio padre è venuto a trovarci due giorni fa e si è lasciato prendere dall'entusiasmo quando ha scoperto che sulle autostrade tedesche non c'è limite di velocità e quindi ha avuto un piccolissimo incidente.

Ho sempre odiato andare in ospedale per due motivi : il primo è l'odore nauseabondo che ti entra nelle narici e fino a fine giornata lo continuerai a sentire ovunque; il secondo sono i dottori, brutti e spilorci..cioè scordiamoci il classico dottore figo alla Grey's Anatomy o alla ER.

Mentre sono seduta sulle solite poltroncine,attaccate l'una all'altra e di un terribile color bluastro, mi squilla il cellulare.

Ivory :” Pronto...”

Asia :” Ivy..sei ancora in ospedale ? “

Ivory :” Sì...ma tu non dovresti chiamarmi se sei in ufficio...”

Asia :” Infatti sono barricata in bagno e non posso alzare tanto la voce, c'è una nel gabinetto accanto..”

Ivory :” Ok...grazie della notizia....perchè hai chiamato ?”

Asia :” Tuo fratello mi ha lasciato un messaggio in segreteria che diceva che era urgente e che sarebbe venuto lì a momenti...”

Ivory :” Oddio e perchè non ha chiamato me ?”

Asia :” Ha detto che ti ha chiamata ma tu non hai risposto...”, uh cavolo.

Ivory :” è che ero in stanza con mio padre e ho messo per un attimo il silenzioso, poi mi sono completamente dimenticata..”

Asia :” Sì...bhè vedi un po' che succede...magari è la volta buona che gli hanno fatto qualche contratto, per il gruppo...”

Ivory :” Bho...adesso lo chiamo..ci sentiamo appena ho notizie..”

Asia :” Ok...fammi sapere di tuo padre...”

Schiacciai la cornetta rossa del cellulare e stavo per chiamare mio fratello quando mio padre uscì dalla stanza. Mi alzai dalla sedia per raggiungerlo mentre stava educatamente stringendo la mano del dottore per ringraziarlo. ” Riesci ? “, gli chiesi mentre lo vedevo ancora in difficoltà su quelle stampelle.

Freddie ( mio padre ) :” Tuo padre è una roccia bambina mia...”, cercai comunque di tenerlo in equilibrio. Camminammo per un po' nel corridoio. “Ivory !”, oh dio...e mo chi era ? Sembrava la voce della mia prof all'università ( perchè ho anche trovato l'università adatta ). Mi girai, sempre accompagnando mio padre nei movimenti e mi ritrovai davanti Simone e Gordon. Non nascondo che il primo pensiero fu quello di scappare, ma con un padre zoppo la fuga risultava un pochetto complicata. Speravo in un sogno,purtroppo però erano loro in carne ed ossa.

Ivory :” Ehi...ehm...salve”, non poteva riniziare tutto dall'inizio....no che non poteva. “Anche tu ad Amburgo che ci fai qui ?”, “Sa, ci sono stati dei cambiamenti ed ora vivo qui..con mio fratello ed Asia si ricorda ?”, aveva un sorriso raggiante e devo ammettere che era proprio una donna bellissima.

Simone :”Jorg non me lo ha detto al telefono che eravate tutti qui..ma che meraviglia...”, mio padre era molto confuso.

Freddie :” Jorg ?..”,mi guardò stranito e poi rivolse lo sguardo verso quelli che per lui erano, giustamente, estranei. “ Sì...ehm...sai...”, provai a tirar fuori qualche scusa ma non potevo...sarebbe stato come darmi la zappa sui piedi in qualsiasi caso.

Gordon :” Bhè..siamo stati un po' cafoni a non fare le presentazioni...”

Ivory :” Oh...sì giusto...lui è mio pa....”, cazzo ! No...non era mio padre, o almeno non in quella circostanza....cazzo...cazzo e ancora cazzo. Ed ora ?

Freddie :” Quello che cerca di dire, è che io sono suo...” “ Zio...”. Mio fratello spuntò di lato a mio padre di colpo. Eravamo salvi...bhè Josh neanche tanto visto che sta piegato in due, con un fiatone che neanche un maratoneta e con enormi difficoltà a parlare. Feci un lungo e profondo respiro prima di pensare che forse Dio esisteva veramente.

Gordon :” Ah...così è venuto a fare una visita inaspettata ai suoi nipoti...”, mio padre ci scrutò da cima a fondo prima di rispondere a quella domanda, “ sì...bhè...è stato inaspettato questo è sicuro ma credo che la visita l'abbiano fatta loro due a me..”, ci furono delle risate generali, le nostre un po' più forzate a causa di altri pensieri nella testa mentre quelle di Simone e Gordon erano abbastanza reali.

Simone :” Allora ci vediamo domani per la grigliata...così rivedrete Bill e Tom..”

Ivory :” O..ok ?! ”...e si rinizia la falsa.

Simone :” Perfetto...”

Gordon :”A domani ragazzi....e anche lei è il benvenuto...”

Freddie :”Sì...certamente.”

Li guardammo allontanarsi verso l'uscita e subito dopo avrei voluto morire. “Ora, che qualcuno mi spieghi..”,” Ah...è lei che dovrebbe spiegarti...io vado a prendere una bibita...”. Bene, si comincia a spiegare. Ci sedemmo ai tavoli del baretto dell'ospedale dove si era diretto Josh per prendersi da bere e gli raccontai tutto. Non nei minimi dettagli, come di Asia che aveva filtrato con Bill e Tom che filtrò con me......ma delle cose principali sì. Tornò anche Josh, in tempo per raccontare il finale della storia.

Freddie :”Bene....carina come cosa. Non vi siete annoiati almeno...”. Per mio padre ogni cosa era un bene. Tutto era divertente e costruttivo...odiavo quando rideva perchè sapevo che non era una risata finta o di disgusto, ma era una risata di divertimento come se fosse convinto che il fingersi nostro zio invece di dire la verità e darci anche due schiaffi, lo avrebbe fatto crescere. Forse però non ha capito che siamo noi quelli che devono crescere e se questo l'avesse capito nel momento in cui mia madre partorì Josh, magari molte stronzate non le avremmo fatte.

Freddie :” Non vedo l'ora della grigliata per vedere la faccia di vostra madre...ahahaha..” mandò giù l'ultimo sorso del suo caffè bollente ordinato 5 minuti fa e poi si alzò dalla sedia aiutato da me “Tranquilla...ce la faccio...ok vado in bagno, pagate voi qui ?”, anche se non avevamo risposto sapeva benissimo che la risposta era comunque affermativa. Guardai mio fratello mentre giocherellava con la bustina di zucchero vuota del caffè di mio padre.

Ivory :”Perchè deve essere sempre così ? Quanto li costa dirci che quello che stiamo facendo è sbagliato e sarà un totale disastro..io non lo capisco.”

Josh :” Io ci ho rinunciato a capirlo...”, sospirai e presi il cellulare per controllare se qualcun'altro mi avesse cercato ma c'era solo un messaggio di Asia con scritto “Allora ? Successo nulla ? “...era successo di tutto e sarebbe successo ancora tutto....ma comunque chiusi la schermata dei messaggi; gli avrei spiegato con calma la situazione anche perchè per messaggio risultava impossibile.

Ivory :”Come facevi a sapere che erano qui ?”, alzò lo sguardo, smettendo di giocherellare con ogni briciola che era sul tavolo. “Mi ha chiamato mamma nel bel mezzo del provino e mi ha detto che Simone aveva chiamato Jorg dicendogli che ci sarebbe stata una grigliata alla loro casa, ad Amburgo per festeggiare il compleanno di Bill e Tom perchè così l'avrebbero festeggiato in famiglia e poi loro avrebbero potuto ritornare a Los Angeles per lavoro...” fece una breve pausa per poi rincominciare “...così mamma e Jorg si sono fiondati ad Amburgo e hanno prenotato un albergo....mamma era furiosa ma quell'uomo deve avere un modo di fare tutto suo perchè nemmeno lei gli ha saputo dire di no...comunque poi mi ha detto che tra un'ora dovevano incontrare Simone e Gordon per parlare ma prima Simone gli ha detto che era in ospedale per dei controlli...così ho subito pensato che tu potevi rischiare di vederli con papà e ho cercato di avvisarti ma tu non hai risposto...per cui ho lasciato andare il provino per correre qui....ho detto anche ad Asia di avvisarti che avevo chiamato ma non so se lo ha fatto..”.

Ivory :”Sì...mi ha avvisata ma non pensavo di certo che dopo due anni ci capitasse di nuovo lo stesso problema...”

Josh :”Lo so, neanche io....il matrimonio era stato divertente ma si trattava solo di una giornata...”

Ivory :”Infatti...uff....così ci tocca domani...”

Josh :”Già...ci incontriamo alla piazza, in centro così Jorg sa dove portarci...”

Ivory :”Sarà una bella sfida...”


Continua...

Salve...alura, grazie per la recensione di Aduzza_TK....ma davvero un vecchietto ci ha provato con te ? No perchè sembri giovane, almeno da quello che posso intuire...bhè....un mio amico ha rischiato di fare la dichiarazione di matrimonio ad un salatino al prosciutto ( era ubriaco ^^ )....comunque bando alle chiacchere...ieri è stata una bella giornata fresca alla faccia di quelli che dicevano che al nord avrebbe piovuto...e oggi...bhè, mi sono appena svegliata per cui non lo so come è il tempo...devo ancora vedere fuori dalla finestra. Commentate così contribuirete alla mia felicità e potrete vantarvi della vostra buona azione...e...bacione :-)


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Capitolo 5
*** Capitolo 4 : Non c'è nulla di cui preoccuparsi, o quasi. ***


Capitolo 4 : Non c'è nulla di cui preoccuparsi,o quasi.


Non so se considerarci comparse adatte al film “L'alba dei morti viventi” oppure solamente cinque persone assonnate che stanno solo cercando di far finta di essere in piena forma, comunque sia il fatto che anche mio padre ( ora mio zio ) sia entrato a far parte della combricola ha complicato leggermente le cose. Mia madre non lo sopportava, già era abbastanza furiosa con Jorg per il ritorno alla sceneggiata, figuriamoci quando ha visto che insieme a noi tre c'era anche lui.

Finito di raccattare le cose, sparse nel bagagliaio, da portare a casa Kaulitz per la grigliata, andammo verso il loro cancello. -Suoni tu ?-, intervenne mia madre rivolta a Jorg. Lui deglutì e allungò l'indice verso il campanello e suonò; -Parola d'ordine ?-, dal citofono “uscì” una voce giovane e maschile, probabilmente appartenente ad uno dei gemelli. -Tom, sono Jorg...apri-, ci guardammo un attimo attorno come se dovesse arrivare qualcuno da un momento all'altro e poi sentimmo il cancello spalancarsi e venirci incontro la famigliola al completo con tanto di cani.

Simone :”Che bello rivedervi tutti !! ”

Gordon :”Tesoro veramente ieri gli abbiamo già rivisti”, Simone non lo ascoltò nemmeno e ci salutò uno per uno, come solo una perfetta padrona di casa sa fare. Baci e abbracci anche da parte del marito e con tanto di...- Ma che belle donne ormai...dai venite.”, non nascondo che ricevere i suoi complimenti fu un tantino imbarazzante; anche se era, naturalmente, un bell'uomo avrei preferito ricevere il complimento da qualcun altro...che era nascosto come un bimbo dietro alla figura della madre. I genitori si spostarono e fecero spazio ai due bellissimi figaccioni ( scusate ma ci sta tutto ).

Tom :”Ci si vede dopo due anni eh...” Rivolse prima uno sguardo generale a tutti noi e poi si spostò su di me. Tutti e due erano cambiati : lui aveva le treccine più lunghe, l'aspetto più adulto per via di quel poco di barba che, volutamente, non si era tagliato e il fisico era più scolpito; pettorali e muscoli ben formati da (credo) ore di palestra a Los Angeles e una canotta bianca molto sexy. Ammetto però che fui sbalordita dal cambiamento del fratello. I lunghi capelli rasta di due anni fa avevano lasciato posto ad un capello corto ma pur sempre corvino, anche lui con una muscolatura niente male e, non prendetemi per una pervertita, ma con quella camicetta semitrasparente, scollata profondamente a V e con quell'aspetto glamrock ci feci subito un pensierino.

Freddie :” Bhè...rivedi loro dopo due anni ma non me...”

Tom :” Sì, avevo notato qualcosa di nuovo...”, quella frase però non era riferita alla presenza di mio padre..ops di mio zio.

Bill :”Io sono Bill e lui è mio fratello Tom..siamo i “quasi-fratelli” di Josh e Ivory”,prima che mio padre potesse presentarsi, intervenni io -Vi ricordate ancora i nostri nomi- lo guardai con uno sguardo quasi da sfida ma mi sciolsi subito appena mi sorrise,-Sì, siete della famiglia....e....- raccolse una margherita da terra e si avvicinò piano ad Asia, che vedendolo arrivare sempre più vicino a lei, abbassò lo sguardo verso terra e arrossì leggermente. -...mi ricordo anche di te...ciao Asia.” , Bill gli mise la margherita dietro l'orecchio e gli accarezzò leggermente il viso; in quel momento Asia lo guardò negli occhi, incredula a quel gesto..dopo due anni, rimanemmo ancora tutti senza parole da quel gesto indescrivibile...proprio come quel baciamano.

Freddie :”Bene, che splendido momento...mi fa davvero piacere ma io dovrei presentarmi...”, lanciai un'occhiata fulminea a “mio zio” per fargli capire di smetterla di cercare sempre di essere al centro dell'attenzione.

Tom :”Scusi, ma mio fratello a volte fa soffrire chi gli sta attorno di diabete, per quanto è dolce...”

Freddie :”Io sono lo zio...”

Lilian :”Sì, lo zio che se non si impicciava era meglio...”

Freddie :” Oh scusami se non è colpa mia ed è successo tutto per caso...”

Lilian :”Non è colpa tua ?! Ma se sei un incosciente...vuoi che io creda che per sbaglio ti sei ritrovato con noi ?”

Freddie :”Io credo che tu ti debba fare una bella doccia fredda cara...”

Lilian :”Non ti azzardare a chiamarmi cara..chiaro ?”, volevo diventare il più piccolo insetto sulla faccia della terra per riuscire a nascondermi. -Allora...Tom,Bill aiutate a portare le cose in giardino se no non si mangerà più...-, grazie Simone che ha avuto la brillante idea di intervenire ed interrompere l'inutile lite.

Tom e Bill ci accompagnarono sul retro della casa, in giardino. Chiamarla casa, in effetti è un insulto : quella era una villa ! Un giardino verdissimo ed appena curato, una bella serra per le piante e una fantastica piscina con materassino incorporato, inoltre, non dimentichiamoci della tavolata enorme, del barbecue e della sedia a dondolo sotto un fantastico albero di ciliegio.

La griglia era ancora da accendere e per questo lavoro si sa che gli uomini sono esperti per cui mio fratello,Gordon,mio padre e Jorg erano gli addetti al controllo della carne, dandosi il cambio ogni 10 minuti. Io entrai in casa per appoggiare il regalo dei gemelli, mentre mia madre e Simone sembravano essere amiche per la pelle e sparirono in cucina.

Uscii in giardino, di nuovo e Bill,Asia e Tom si stavano intrattenendo con i cani. A volte, quando non aveva nulla da fare, anche mio fratello si univa a loro. -Ecco chi arriva...ma ciao bella ragazza.- si voltò verso di me mentre lo stavo raggiungendo; mi misi accanto a lui. -Ciao...- gli sorrisi. Lo fissavo che giocava con il suo cane : lanciava la sua pallina giallo sbiadita e poi lo incitava a prenderla ed a portarla indietro, e quando la riportava lo accarezzava e ripeteva il gioco da capo.

Ivory :”Auguri comunque...”, -Grazie, ma il nostro compleanno è il primo settembre..-,-cioè fra tre giorni..-, intervenne Bill che stava insegnando ad Asia a far giocare l'altro cane.

Ivory :”E perchè lo festeggiate oggi ?”

Tom :”bhè oggi la famiglia, domani gli amici e poi si ritorna a Los Angeles per lavoro.”, “si ne abbiamo approfittato diciamo...”, mi girai verso Bill che aveva appena parlato per poi ritornare a fissare Tom. Smise di giocare con il cane e si girò verso di me. -Andiamo in cucina a prenderci un aperitivo, ti va sorellina ?- mi fece l'occhiolino e poi lo seguì.

Josh :”Dove vai ?”, il gelosone si fa sentire. -A prendere qualcosa da bere in cucina con lui-, -Già che ci sei mi porti qualche cosa anche a me ? E fai la brava..-

Tom :”Tranquillo J, in cucina c'è mia madre...”, si scambiarono una piccola occhiataccia. Entrai in cucina, dove c'erano anche mia madre e Simone che ridevano e parlavano come vecchie amiche.

Simone :”Tom, a che punto è papà ?”, loro per papà ormai intendevano Gordon.

Tom :”Ehm......bo”, “Come bo...” “Veramente non lo so, penso sia quasi pronto”.Annuirono entrambe e io mi appoggiai al bancone della cucina, vicino a mia madre. Potevo ammirare la fantastica visione di un ragazzo dal fondoschiena d'oro mentre aprii l'anta del mobiletto per prendere tre bicchieri vuoti. Mia madre e Simone uscirono, sempre ridendo e scherzando, per vedere a a che punto fosse il cibo. Tom appoggiò i tre bicchieri sul bancone in marmo posto al centro della cucina ( praticamente dove ero appoggiata ) e poi aprii il frigo.

Tom :”Limonata, Pepsi....Birra per tuo fratello ?”, io annuì. ”poi...cosa abbiamo...Succo d'arancia, liquore non penso...mmh...che cosa vuoi ?” avrei voluto rispondere che avrei voluto lui nella vasca da bagno ma non mi sembrò il caso. -Va bene la Pepsi- -Ottima scelta...-, versò la pepsi sia nel mio che nel suo bicchiere e tirò fuori anche il contenitore dei cubetti di ghiaccio.

Tom :”Vuoi ?..”

Ivory :”No grazie...”

Tom :”Ok però sappi che non li troverai da nessuna parte i cubetti a forma di pesce..”

Ivory :”Buona a sapersi, così ogni volta che a casa avrò ospiti sappi che verrò sempre qui per rubare i cubetti di ghiaccio a forma di pesce..”, presi il mio bicchieri e bevvi un sorso. Lui prese una lattina di birra e mise anch'essa sul tavolo.

Tom :”Allora cerca di avvisarmi quando pensi di venire qui così correrò per vederti..”, mi guardò malizioso e io risi a quella frase, contagiando poco dopo anche lui. -Stiamo aspettando voi...muovetevi, ho fame !- -Sì Bill, arriviamo.-. Finimmo in fretta la bibita, mi prese per mano e raggiungemmo tutti per cominciare a mangiare. C'era di tutto e di più..costine, salsiccie,verdure grigliate,patatine,aperitivi,stuzzichini, e non so quali altre prelibatezze mai assaggiate. Parlammo di tutto e di più e come fine pasto non poteva mancare una torta enorme, fatta in casa e la fatidica canzoncina di compleanno per i festeggiati.

Simone :”Dai soffiate ed esprimete un desiderio...Gordon la macchina fotografica,muoviti.”

Tom :”Mamma ti prego...”, si poteva vedere il leggero imbarazzo sui loro volti ma allo stesso tempo erano felicissimi di stare con la loro famiglia. Gordon porse la macchina fotografica digitale a Jorg -Scattala tu..-, Jorg prese in mano la macchina e ringraziò con un cenno Gordon.

Jorg :”Pronti ? Al tre soffiate...1..2...”, spensero le candeline e la foto fu scattata. Ci fu un applauso classico generale e i due si abbracciarono forte, un abbraccio che fece intenerire tutti quanti. Io guardai Asia e capii subito che si era innamorata. I suoi occhi blu luccicavano e aveva un sorriso raggiante, il problema è che si era innamorata di un ragazzo che fra due giorni sarebbe partito per andare dall'altra parte del mondo; ma a lei non importava, forse ero io che mi stavo preoccupando di una cosa di cui lei era consapevole. Allontanai quei pensieri per riabbracciare i gemelli e fargli tanti auguri.

È stata una bella giornata. Mi sono sentita di appartenere ad una vera famiglia e questo non lo dimenticherò mai. Forse è stato un bene dire ancora un sì a quel pazzo di Jorg.

Finito di mangiare la torta, tutti hanno aiutato a mettere in ordine. Eravamo in salotto a prendere il caffè o, come mio padre e mio fratello, l'ammazzacaffè..ma visto che io non bevo né uno né l'altro sono stata fuori in giardino; praticamente mi sono data in pasto alle zanzare ma coccolare quei due cani è una meraviglia. Mentre i cani erano impegnati tra di loro io girai lo sguardo verso il cigolio che proveniva dalla sedia a dondolo. Tom, alla luce soffusa delle sei di sera era una bellezza fantasica, non che non lo fosse anche prima..ha sempre fascino, quello non è cambiato anzi è migliorato...lo raggiunsi e mi sedetti vicino a lui, sul dondolo.

Ivory :”A chi scrivi ?”, si girò per un secondo a guardarmi per poi ritornare a guardare il suo cellulare all'ultimo grido. -Rispondo ai vari messaggini di alcuni amici- -Solo amici ?- -sì bhè...amici e amiche-...lo guardai e risi. Appena gli sorrisi mise via il suo cellulare con un :”posso anche rispondere dopo” e mi mise un braccio dietro al collo, però glielo spostai velocemente.

Ivory :”No no no Kaulitz...frena.”

Tom :”Hai paura di me ?”, “In effetti ho un po' paura di quello che potrebbe capitare...”, avendo praticamente ammesso che lui non mi è per nulla indifferente lui mi sorrise soddisfatto per poi iniziare a dondolare leggermente. C'era un venticello così fresco e piacevole.Tirai fuori dalla tasca del giubbino in jeans un piccolissimo pacchetto che diedi a lui.

Tom :”Cos'è ?”

Ivory :”Apri no ?!...”, sapevo di non ricevere una reazione esageratamente felice ma quando aprì il pacchetto e mi guardò con quello sguardo così magnetico non potevo immaginare reazione più bella. -Grazie....comunque non dovevi..- -sì che dovevo..fammi il favore di usarlo durante i concerti.- mi accarezzò una spalla e si mise nella tasca della felpa il plettro degli Areosmith.

Tom :”Te lo ha detto mio padre ??”

Ivory :”Chi Gordon ?”

Tom :”No, Jorg...si tuo padre, mio padre stessa cosa no ?”

Ivory :”Già...eh si me lo ha detto lui...cioè veramente mi sono anche informata su di voi, però...”, mi interruppe prima che potessi continuare “Ah..beccata!..” scoppiammo a ridere. -dovevo pur sapere chi erano i miei nuovi fratelli no?- -Giusto...- io odio i momenti di silenzio, quando non si sa che dire ma sarei affogata volentieri in quello sguardo castano, quasi colore della nutella

e vogliamo parlare del suo sorriso?!

Tom :”Venite tu ed Asia domani ?”

Ivory :”Domani dove ?”

Tom :”Abbiamo affittato una piscina pubblica e domani ci sarà la festa con gli amici, non saremo in tanti...venite ?”

Ivory :”Avrei l'università...”

Tom :”Io me ne vado dopodomani e poi non potrai vedermi più...l'università rimane.” feci un sospiro e gli dissi di sì. Poi ci alzammo e mi accompagnò alla macchina di Jorg dove ci salutammo con tutti. Mentre lo abbracciai mi baciò una guancia e tenne stretta,avvicinando la sua bocca al mio orecchio. -Apri il foglio a casa...-

Lilian :”Andiamo Ivy !” non capivo, quale foglio ? Salì in macchina e sentii un rumore cartaceo non appena mi sedetti, tirai fuori dalle tasche posteriori dei jeans quel foglietto o meglio...quella foto. Ma quando me lo ha messo nella tasca dei jeans ? Aprii la foto e, lo so che avrei dovuto aspettare ma la curiosità era troppa. Comunque ero io, due anni fa al matrimonio in una foto dove mi si vedeva di profilo, sorridente. La girai per vedere se magari c'era qualcosa scritto ma non c'era nulla. Perchè mi aveva dato una mia foto ?


Continua....

Che fatica sto capitolo, prima di riuscire a trovare l'ispirazione mi ci sono voluti 2 caffè e un kit kat al cioccolato bianco. Uok..allora bhè ormai Aduzza_TK sei una grande, farò un monumento per tutte le volte che hai commentato...cioè non ho più niente da dire se non grazie mille per tutto e per tutte le volte che commenti in un modo poi fantastico....e poi ma grazie anche alla signorina _ MINA _ che ha letto con pazienza la mia storia e per quanto riguarda i dialoghi....ho letto 5 secondi fa il tuo commento ed ho appena finito di scrivere questo capitolo per cui...scusa se non ci capirai ancora un tubazzo ma devo ammettere che la strutturazione della storia e dei dialoghi è un mio punto debole ( uno dei tanti )...allora bhè ditemi un po' cosa ne pensate di questo misero capitoletto, commentate che come dice il detto : un commento al giorno toglie il medico di torno e........bacione a tutti !!! :-)

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 : Io sono la mente e tu il braccio ***


Capitolo 5 : Io sono la mente e tu il braccio


Io ed Asia eravamo arrivate in perfetto orario alla piscina pubblica che i gemelli avevano affittato. Era una piscina all'aperto, con un bello spazio per divertirsi con musica, balli e quant'altro e con due aree per l'idromassaggio. Tom e Bill stavano parlando con altre quattro persone ma Bill vide Asia e si fiondò da lei...o meglio da noi. Le diede due baci molto amichevoli sulle guance e poi mi abbracciò; Tom era rimasto ad intrattenere gli altri amici (tre ragazzi e una ragazza). “Venite, che vi presento gli altri ragazzi...” ce lo disse in modo gentile e poi ci accompagnò dagli altri. “Queste sono le due ragazze di cui vi stavamo parlando poco fa..”, io feci un cenno di saluto a Tom prima di stringere la mano al primo dei tre ragazzi. Bill fece tutte le presentazioni come un vero gentlemen.

Lei è la nostra nuova sorellina Ivory, mentre questo splendore è Asia” rivolse uno dei suoi soliti sorrisi ad Asia e le strinse la mano, accarezzandola leggermente. “Sorellina per modo di dire, diciamo che sua madre ha sposato nostro padre Jorg, ma non siamo collegati geneticamente ecco...” intervenne così anche Tom, con una spiegazione breve ma abbastanza chiara. Successivamente Bill riprese le presentazioni “Loro invece sono : Georg, il bassista dei Tokio Hotel...” “ Tra l'altro il peggior bassista del mondo...” disse Tom guadagnandosi una risatina generali degli altri. “Tom..eddai....lui è Gustav il batterista, il nostro migliore amico Andreas e lei è Helen, la ragazza del nostro fortunato bassista..”, “Piacere...” dissi io per non ricadere nell'attimo di silenzio imbarazzante.

Bene le presentazioni sono fatte...ora, prima di spogliarci spudoratamente per fare un bel bagno, se il tempo non peggiora, qualcuno sa di cucinare ?” Tom ci diede un'occhiata generale come prima cosa “Ok....bene nessuno sa cucinare...mmh..facciamo che mi sacrifico io e voi altri potete divertirvi in piscina alla faccia mia che invece dovrò impegnarmi con tutto me stesso per preparare un dolce decente...”, “Tom sappi che sei una persona fantasticamente gentile “ disse il loro migliore amico prima di allontanarsi e tuffarsi a bomba in acqua vestito. Asia prese in disparte Bill ed io rimasi lì sola come una cogliona, abbandonata da tutti.

Intanto, per trovarmi qualcosa da fare mentre gli altri erano impegnati, guardai Asia e Bill spostarsi. “Noi qui non conosciamo nessuno..” disse Asia guardandolo con i suoi occhioni, “Conoscete noi..quale è il problema ?” “Il problema è che non voglio farmi vedere in costume da degli sconosciuti...”, Bill le sorrise e gli accarezzò il viso che piano piano si stava arrossando sempre di più poi gli si avvicinò “Asia...tranquilla ok ? Non sono mica dei maniaci e di sicuro non ti giudicheranno”, “E tu come fai a dire che non mi giudicheranno ?” “Primo gli conosco abbastanza bene per dire che non sono quel genere di persone, Secondo...” Fece una breve pausa prima di prenderle il viso tra le sue mani delicate e avvicinarsi ancora di più “...non hanno nulla da giudicare”. Asia, finalmente lo guardò negli occhi e sentì il suo respiro caldo e le sue labbra sfiorare un angolo della sua bocca. “Ti ho convinta a divertirti in piscina ?”;al contrario delle mie speranze nel vedere il loro primo bacio, si allontanarono e si spogliarono rimanendo in costume. Bill prese Asia per mano e si tuffarono in acqua. Finalmente la vedevo davvero felice. “Devi stare lì apposta per farmi ombra ?”, mi girai di scatto e feci la linguaccia al buzzurro, ovvero a Tom.

Non vai con gli altri ?”disse, mentre era intento a pulire il tavolo da esterni dove c'erano alcune cose da cucina. “è che ho appena mangiato una brioche e non vorrei rischiare...”, mi guardò con un sopracciglio alzato prima di ritornare a concentrarsi sulla preparazione del dolce..”è la scusa più patetica che io abbia mai sentito sai ?!...”, lo guardai a mia volta e andai più vicino a lui, praticamente gli andai accanto. “Non è una scusa !”, “Si si certo....ti credo sorellina”...”Ti conviene...” sussurrai io. Lui si girò, guardandomi e sicuramente pensando al perchè dovessi stare lì ferma, a fissarlo cucinare.

Invece di stare lì, immobile giusto per il gusto di farmi sentire sotto esame perchè invece non mi aiuti ?” “Dimmi cosa devo fare no ?!”, “Ok....ehm....inizi con il sbattere i tuorli con lo zucchero”, mi passò la ciotola e la frusta. “Ma una frusta elettrica no ? Sai quanto ci vuole a mano ??” chiesi, spaventata dall'idea di fare quel poco di movimento mai fatto in vita mia, “Bhè solo un genio come te avrebbe messo una presa della corrente qui fuori, vicino alla piscina.....lavora !”, lo guardai per un attimo per poi sbuffare. Oggi si era trasformato in dittatore per l'occasione. Iniziai a mescolare con tutte le mie forze ( intendiamoci le mie forze equivalgono a 5 minuti di qualsiasi attività fisica, compreso il giocare alla wii ).

Quasi mi stavo dimenticando della foto che mi aveva dato ieri :”Senti...perchè ieri mi hai dato una mia foto di due anni fa, del matrimonio ?”, sembrò fare quasi finta di nulla ma, invece stava soltanto cercando di staccare il mascarpone dal suo contenitore...riuscita l'impresa mi rispose :”Bhè...l'ho tenuta nel portafoglio per 2 lunghi anni e volevo solo ridartela..”, “Sì ma..mi hai detto di aprirla a casa quando non mi sembrava nulla di così segreto e poi me l'hai nascosta nella tasca dei pantaloni...non potevi darmela e basta ?”

Se te l'avessi data davanti a tutti...tutti avrebbero pensato che ti avessi scritto una specie di frase sdolcinata o una stupida lettera d'amore..”, lo guardai confusa mentre stava facendo finta di cercare lo zucchero (quando era davanti a lui) solo per sfuggire al mio sguardo, “Tutti chi ?? Tutti quelli della tua famiglia..”, “Senti...pensa a mescolare i tuorli ok ? Se no viene notte...” una risposta secca, quasi infastidita che mi fece riflettere su chi fosse veramente Tom Kaulitz.

Ok...scusa se te l'ho chiesto” lo ricambiai della stessa moneta, gli risposi in modo acido. Ci fu un attimo di silenzio tra di noi ma mi sembrava abbastanza infantile non parlarci più per tutta la giornata solo per quel motivo. “Vanno bene così ?”...appoggiò lo strofinaccio con il quale aveva asciugato le sue mani e poi diede un'occhiata al mio lavoro. Fece una specie di smorfia tanto per accontentarmi “Seee..vanno bene...comunque sei una pessima cuoca.”, “Sei tu che come insegnante sei inutile.” , scosse la testa e sorrise. Mi mancava il suo sorridere, era contagioso. “Vediamo se come assaggiatrice sei messa meglio...” prese la ciotola dove aveva appena mescolato mascarpone, zucchero e una noce di burro e ci intinse il suo indice all'interno :”Dimmi se va bene...”, “Devo assaggiare dal tuo dito ?” “Sì.”

Presi il suo polso e avvicinai la sua mano per poi “assaggiare” il suo indice; lui mi guardò abbastanza maliziosamente, inumidendosi le labbra più volte mentre io stavo quasi per mangiarmi il suo dito. Ci pensai un po' prima di dire che quella crema era buonissima, anche se per dirgli che aveva fatto un buon lavoro mi limitai a fargli una faccia soddisfatta. “Ah...lo sapevo ! Sono un cuoco fantastico...”, si pulì il dito sullo strofinaccio e poi mi diede i comandi giusti per assemblare il tiramisù con savoiardi imbevuti nel succo d'arancia, crema classica e una spruzzata di granella di pistacchi...praticamente lui era la mente ed io il braccio. Pulimmo tutto fuori e prima di chiamare gli altri per festeggiare una seconda volta, ci concedemmo una bibita fresca dal mini frigo bar vicino a noi.

Comunque è stato bello essere leccati da te...”, lo guardai per un secondo e ci mancò poco che non gli risi in faccia, sputandogli tutta la limonata appena bevuta. “Non so perchè ma, questa frase deve avere qualche doppio senso...”, lui rise. Festeggiammo ancora una volta il loro ventiduesimo compleanno e tra scherzi con i gavettoni, chiaccherate e strafogate di dolce arrivò sera. Il cielo si era leggermente coperto ma c'era ancora quell'aria calda che permetteva di stare fuori e di poter almeno mettere i piedi a mollo, visto che né io né Tom eravamo riusciti a fare un bagno in piscina. Ero seduta a bordo piscina, con i piedi in acqua e un leggero vento caldo tra i capelli, quando lui si sedette vicino a me.

Gli altri sono dentro nel salottino?(perchè la piscina in effetti non era solo una piscina ma abbiamo scoperto essere un hotel con piscina)” gli chiesi. “Sì, stanno giocando a trivial ma, sinceramente sono stanco di vincere.”, spiegatemi perchè doveva essere così dannatamente bello.

Ti posso fare una domanda ?” mi chiese facendosi serio. Io dissi di sì mentre ero presa ad muovere avanti ed indietro le gambe in acqua. “Come è Jorg come papà ?” Non poteva scegliere domanda peggiore ma dovevo inventarmi comunque qualcosa “Come vuoi che sia...è normale”, “è un buon papà ?” Oh dio, che domande....”Sì, è un buon papà...un po' complicato ma è un buon padre” “Ho capito...”. Rimase di nuovo in silenzio. Non so che mi prese ma tirai le gambe fuori dall'acqua e mi alzai in piedi; mi sciolsi i capelli, gli scossi un attimo e sfilai la maglietta bianca, poi slacciai anche la cinta dei jeans e al rumore della cintura Tom si girò verso di me, alzando leggermente la testa verso l'alto per riuscire a vedere il mio viso. Tirai giù i pantaloni e rimasi in costume.

Ma che stai facendo ?” disse lui confuso ed agitato; “Non abbiamo neanche fatto un bagno oggi..”, “Ma è notte !” “E allora ? Non sta piovendo e fa comunque caldo...un tuffo ci sta.”. Mi guardò dalla testa ai piedi e poi si alzò in piedi anche lui “Hai fatto la modella per caso ? Per avere questo fisico...” mi chiese. “Indovinato...” gli risposi e poi mi tuffai di testa. Un tuffo elegante venuto perfetto per puro culo. Ritornai a galla e lo guardai sorridendo; aveva una faccia da ebete ma comunque tenero. “Allora ? Mi lasci qui da sola ?”, lo vidi prendere di nuovo conoscenza e togliersi la maglietta semi-trasparente. Come fisico non scherzava affatto, si era formato bene durante gli ultimi anni. Si tuffò anche lui, un po' meno aggraziatamente. Me lo ritrovai davanti ed iniziai a schizzargli l'acqua addosso. Ci divertimmo per un po' poi nuotammo verso la parte ad idromassaggio, dove ci si poteva sedere.

Sei stanco ?” gli chiesi vedendolo affaticato dalle nuotate. “Un po'...mi hai fatto sudare anche in acqua...sappi che mi vendicherò”. Rimanemmo lì, a rilassarci per un po'. Lui mi guardava, anche se io facevo finta di non accorgermene continuando ad ammirare la luna piena che si poteva già guardare alle 9 di sera.

Quando sentii il suo braccio appoggiarsi dietro al mio collo mi staccai e nuotai verso il bordo per uscire. Anche lui mi seguì. Presi i miei vestiti da terra aspettai lui per salutarlo, visto che loro sarebbero partiti domani e non volevo fare tardi....in verità avevo solo paura che potesse capitare qualche cosa in piscina.

Allora...ci vedremo ancora, spero almeno...” gli dissi sincera. “Sì...spero anche io...” eravamo tutti e due abbastanza titubanti ed io stavo tremando come una foglia per il freddo. “Se hai freddo puoi prendere la mia felpa che avevo appoggiato vicino al tavolo...” “Grazie...”, eravamo più timidi e insicuri. Non volevo imbarazzarmi un secondo di più, odiavo quella sensazione, per cui lo salutai dandogli due baci distanti e veloci sulla guancia e gli girai le spalle.

La foto l'ho tenuta perchè così ogni giorno potevo vederti”. Mi bloccai sul colpo, il mio cuore iniziò a battere sapendo che si sarebbe avvicinato a me...infatti fu così: mi prese i fianchi e mi tirò vicino a sé così che potesse abbracciarmi da dietro. Mi diede un piccolo bacio sulla spalla. Mi girai verso di lui e mi strinsi a lui, abbracciandolo forte. Poi sciolsi l'abbraccio. “Allora...siamo buoni amici ora.” Buoni Amici ???? Kaulitz chi sei veramente ??


Continua....

Ma Buongiorno ! Cioè....io non ho parole....allora iniziamo :

_Nat_91 sei una donna monumentale, cioè hai avuto la pazienza non solo di leggere ma anche di commentare ogni singolo capitolo....uno dopo l'altro a raffica ! E non dei commentini ma delle recensioni vere e proprie...non ho parole, un grazie è il minimo che posso dirti ! Poi per non parlare delle fantastiche donne : _ MINA _ ; Nobody Is Perfect e Arsax95 e ancora tutti quelle/i che leggono senza commentare !! Cioè grazie..grazie e grazie di cuore. Come al solito mi fa molto piacere ricevere altre recensioni per questo piccolo capitolo e uno studio recente ha detto che recensire fa bene alla salute...quindi se non volete ammalarvi di una cataratta acuta o di una allergia alle vie urinarie COMMENTATE !! (P.s. Mi è mancata la recensione di Aduzza_TK ma anche te sei una fantastica donna e so che hai letto l'altro capitolo.....vero ?? l'hai letto no ?? ^^)...........bacione <3

kler :-)



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Capitolo 7
*** Capitolo 6 : Se solo non fosse vero ***


Capitolo 6 : Se solo non fosse vero


Siamo sicuri di voler partire ?” chiese Tom al gemello, mentre appoggiarono i loro bagagli a terra, vicino a loro. “Oggi è pure il nostro compleanno...dobbiamo proprio tornare a lavorare ?”; Bill sbuffò e rivolse uno sguardo a suo fratello come voler dire “ti prego smettila, sono le cinque del mattino, non abbiamo alternative e finiscila di lamentarti come un bradipo in calore che per il suo aspetto non riesce a trovare una bradipa”. Stavano aspettando da mezz'ora che quel coso, chiamato autoparlante, desse l'annuncio che il primo volo per Los Angeles sarebbe partito a breve, ma purtroppo non fu così :”Attenzione prego..il volo 227 per Los Angeles è stato cancellato per motivi meteorologici, tutti i passeggeri diretti a questa destinazione verranno rimborsati dell'intero costo del biglietto..scusate l'inconveniente....”

Ma scusatemi sto caz...”, Bill tappò, in tempo, la bocca a Tom. “Dimmi allora come facciamo, dimmi cosa cazzo facciamo !” “Tom calmati...domani potremmo partire con un altro volo, si tratta solo di oggi”

Non credo proprio...” un signore, sulla cinquantina, grassottello e paffutto si rivolse a loro “...fuori c'è così tanta neve che basterebbe per rendere felice uno yeti”, l'uomo prese i suoi bagagli e se ne andò. “Neve a settembre ? E poi da quand'è che sta nevicando scusa...”, Bill alzò le spalle “Non lo so...questa è bella...”. Diedero un'occhiata fuori dai finestroni e tutto era completamente bianco, stavano cadendo dei fiocchi grandi quanto delle palline da tennis e c'era gente che fissava il cielo, incredula di quello che stava vedendo. “Bhè che si fa ?” chiese ancora Tom, “Un'idea ce l'ho...però...” “Però cosa...non me ne frega nulla, Bill devi mettere in atto questa idea,subito !”.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

Iniziai a tastare il comodino alla ricerca del mio cellulare che stava squillando. In un primo momento pensai che fosse la sveglia, ma guardai l'orologio che segnava le 5.45 e scartai quell'ipotesi. Sbattei le palpebre per due volte di seguito e poi focalizzai quello che c'era scritto sul display. Sbuffai. “Pronto...” dissi assonnata, “Ciao” una voce allegra ? A quest'ora ? “Tom...è presto, perchè mi hai chiamata ?” mi girai nel letto a pancia in su e poi mi misi seduta. “Nevica!”, rimasi per qualche secondo a riflettere su quello che aveva detto “Ad agosto ?” “Veramente è il primo settembre...”, madonna mia che pignolo sto ragazzo ! “E tu mi hai chiamato alle cinque e mezza del mattino per dirmi che sta nevicando il primo settembre ?”, allontanai il cellulare dal mio orecchio giusto il tempo per sbadigliare per poi riavvicinarlo. “No, ti ho chiamata perchè Bill non voleva disturbare Asia e quindi mi ha detto di chiamare te, ed io l'ho fatto.”, se avessi avuto la possibilità di strozzare entrambi giuro che l'avrei fatto subito. “E certo...come ragionamento non fa proprio una grinza...bhè che vuoi ?”, dissi in modo ironico. “Siamo fuori da casa tua...” spalancai gli occhi sentendo quello che Tom aveva appena detto e mi drizzai subito in piedi, mettendomi un accappatoio addosso (essendo in biancheria intima). Scesi le scale di corsa ancora con Tom dall'altra parte della cornetta che continuava a chiedermi se c'ero o non c'ero. Guardai prima dalla finestra, ed effettivamente quel buzzurro aveva ragione. Che roba strana. Poi aprii la porta d'entrata e me li ritrovai davanti. Chiusi la chiamata e rimasi impietrita a fissarli. Senza nemmeno salutarmi i due entrarono in casa, appoggiarono le valigie a terra facendo anche un casino della malora che svegliò mio fratello ed Asia.

Ivy! Ma che stai facendo ?” disse Josh non sapendo ancora che avevamo ospiti. Scese le scale e li guardò dubbioso. Asia lo seguì ma il suo sguardo si illuminò e sorrise a Bill. Gli corse incontro e gli saltò in braccio come una bimba che, dopo anni, rivede il suo papà. “Pensavo foste già sull'aereo..”, disse togliendosi da quell'abbraccio con lui, “Dovevamo partire ma visto la neve, il volo è stato annullato”.

Neve ?? “ dissero in coro mio fratello e la mia amica. Andarono subito a vedere fuori dalla finestra e confermarono quello che il cantante aveva appena affermato. “Allora che pensate di fare ?” chiesi a loro. “Per ora stare qui...” rispose Tom. “Non potevate andare dai vostri genitori ?” sempre il solito maleducato mio fratello, con quel tono da sbruffone ma...questa volta aveva ragione. “Dormono...” gli disse ancora Tom, con quell'aria tranquilla e pacifica, “Ah noi no ?” mio fratello gli si avvicinò, faccia a faccia. “Sentite, ormai sono qui...decidiamo piuttosto i posti letto no ?” intervenne Asia a placare l'atmosfera che si stava creando; io ero d'accordo con lei e mio fratello si allontanò dal viso di Tom. “Il divano è un divano-letto per cui...”, senza nemmeno aspettare che io finissi di parlare, Tom aveva già tirato fuori il letto matrimoniale dal divano e ci si era già sdraiato; guadagnandosi, anche i nostri sguardi perplessi. “Ok...bene, il divano-letto non c'è più....ehm...Bill ho l'impressione che tu debba, per forza, dormire con qualcuno “, Asia e Bill si guardarono per un momento poi, lei lo aiutò a prendere le sue cose e lo accompagnò in camera. “Bene, i posti sono decisi e ora me ne torno a dormire. Sperando di non essere più disturbato...”, Josh mi diede un bacio sulla guancia per poi salire in camera. Io stavo fissando Tom spogliarsi e stavo fantasticando spudoratamente quando il rumore della botta che mio fratello aveva dato allo scalino con il mignolo del piede mi fece ritornare alla realtà. Ero vicina all'interruttore della luce, pronta a spegnerla. “Ivy...c'è un piccolo problema !” mi girai verso di lui. “Ancora, cosa c'è Kaulitz...”, “Mi si è incastrata la cerniera del giubbotto...”, roteai gli occhi al cielo e lo raggiunsi. Mi scappava da ridere; era in boxer ma con ancora il giubbotto addosso e, stava facendo tutte quelle mosse ridicole solo per sbloccare la cerniera. Gli risi in faccia e cercai di aiutarlo. “Se stai fermo e non ti agiti come come in preda a spasmi magari riesco a farla ripartire...”. Gli misi una mano sui pettorali per tenere fermo il giubbotto e con la seconda forzai la cerniera, provando a farla andare su e giù. “Ci sono..un secondo....”, il mio occhio cadde accidentalmente sui suoi boxer e notai un rigonfiamento; non sapevo se ridere come una dannata oppure arrossire e basta. Purtroppo per me, arrossii e provai un forte senso di imbarazzo ma dovevo, comunque, mantenere la calma. “O..Ok...la maglietta era incastrata, ora dovrebbe andare.”, mi sembrava di star parlando da sola; sentivo solo il suo respiro e i suoi occhi puntati addosso. Stavo diventando sempre più rossa in viso. “Grazie...”, anche lui era leggermente più roseo, e la sua voce si fece più dolce, profonda e timida. Avevo un accappatoio corto, in raso blu che lasciava intravedere i seni e lasciava ammirare benissimo le mie gambe...forse era colpa mia se gli avevo provocato quella reazione. “Di nulla...cerca di dormire...”, “Da solo ho paura che non riuscirò molto ad addormentarmi...puoi dormire qui se vuoi” abbassai lo sguardo e lui mi baciò delicatamente,romanticamente sulla tempia. Sentivo il suo calore. Mi scostò una ciocca di capelli e scoprì il piccolo tatuaggio che avevo sotto il lobo dell'orecchio :un tatuaggio quasi impercettibile che raffigurava il mio segno zodiacale. Scese fino a dove avevo il tatuaggio e lo sfiorò con la punta del naso, iniziando ad annusarmi, poi baciò quel piccolo disegno...un bacio intenzionato solo a coccolarmi e...mi piaceva tantissimo; sarei andata avanti così per ore.

IVY ! MI PORTI UN CUSCINO ?” una scusa pietosa quella di mio fratello, ma era un genio ad interrompere le situazioni piacevoli. “Sì, arrivo !”...Tom si scostò e ci guardammo per poi scoppiare a ridere. Sembravamo dei quindicenni. Presi il cuscino e, dopo aver detto buona notte a Tom, salii le scale e diedi il cuscino a mio fratello. Prima di entrare in camera mia, mi fermai davanti alla porta di Asia per sentire cosa stavano combinando quei due.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

Asia stava fissando Bill intenzionato a mettere il copriletto per terra, sul pavimento. “Che stai facendo ?” gli chiese lei. “Sto sistemando per dormire...” stava cercando di trovare un posticino adatto dove poter sdraiarsi e coprirsi con il copriletto...”Ma dormire qui no ?” “Con te ?” lo guardò ed annuì, lui si alzò in piedi. “Ma è un letto singolo..non ci stiamo” “Ma sì che ci stiamo. Io sono minuta e tu non mi sembri una botte...dai su...il pavimento non è una buona idea.”, “è che..non mi sembra il caso....tutto qui.” il sorriso che aveva prima Asia si trasformò in un'espressione confusa e delusa “non vuoi dormire con me ?” quando glielo domandò, Bill si mise sul letto, accanto a lei e iniziò a toccarle il viso. “No...io voglio dormire con te solo che...”, Asia si allontanò da quel tocco e Bill, Vedendola così, decise di dover trovare il coraggio. Dopotutto non poteva continuare a non fidarsi più di nessuna. “Asia, io non faccio l'amore da quasi sette anni...”, l'espressione di lei cambiò...” e dormire con te vorrebbe dire metterti e mettermi in imbarazzo....tu mi piaci tanto ma so che devo avere del tempo per riuscire a far sì che tu ti possa fidare di me e che io possa, finalmente, riuscire ad aprirmi con una ragazza. Voglio solo conoscerti e non correre troppo.” Rimase a bocca aperta, deglutendo a fatica. Voleva solo baciarlo e dirgli che lei si era innamorata di lui ma riuscì solo a fargli un sorriso, a rannicchiarsi tra le sue braccia, appoggiando la testa sul suo petto. Lui l'avvolse con le sue braccia e iniziò ad accarezzargli i lunghi capelli mossi, profumati e castani. “Ecco....questo era proprio quello che volevo evitare...”, disse scherzando. Lei lo guardò e rise con lui. Si addormentò prima lei, cullata dalle carezze del cantante e poi la seguì lui.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

Sorrisi appena per quello che avevo appena origliato. Quei due prima o poi avrebbero ceduto a tutto...inutile trattenersi. L'amore arriva quando meno te lo aspetti! Mi chiusi in camera mia e tolsi l'accappatoio, per poi mettermi di nuovo a letto ed cadere in un felice sonno.


Continua...

Ma ciaooooooooo....GRAZIE GRAZIE GRAZZISSIME GRAZIE !!! Vediamo di ringraziare nel dettaglio :

_ Nat _91 ---> grazie di nuovo per il tuo lunghissimo commento, praticamente un riassunto del capitolo stesso, ma mi piace sta cosa perchè almeno non devo andare a rileggere i vecchi capitoli per poter ricordarmi quello che avevo scritto ( ho una memoria pessima, lo so ) e così saper come continuare ^^...va bhè, scherzi a parte (sto scherzando); adoro quello che scrivi sia nella tua ultima fiction che nelle recensioni per cui continua così che arriverà il giorno in cui ti farò un altarino in casa per poter ringraziarti a dovere :-)..AH..Giusto io mi chiamo Chiara e ho 19 anni e l'89 è semplicemente l'anno dei gemelli ;)

Layla ----> Hai apprezzato la struttura dei dialoghi nel capitolo 5 quindi è aggiudicata quel tipo di struttura ! Ti ringrazio almeno so come scriverli...bando alle ciance, una mia amica si fa chiamare Layla, e lo trovo un nome fantastico ! Grazie mille anche te per aver postato la tua prima recensione riguardo questa storia e spero continuerai a commentarmi o a darmi utili consigli ;-)

_ MINA _ ---> Ma risalve signorina...grazie del commento..ormai non so più cosa dire. Mi fa un piacere immenso ricevere le tue e le altre recensioni che commentare la tua ultima storia mi pare sia un ottimo modo per ricambiare il favore ;-) Comunque ancora grazie grazie <3

Aduzza_TK -----> Ma buongiorno carissima ragazza dal nick simpaticissimo, allora..stessa cosa ormai te sei assolutamente una grande; dal primo o secondo capitolo hai sempre avuto la pazienza di leggere e poi commentare tutti i capitoli, costantemente per cui sappi che ti sono veramente grata per tutto e Grazzissime di cuore mia cara <3

Arsax95 ----> Eccola l'altra nuova arrivata !! Ma ciao, è già la terza ?? O seconda ?? volta che commenti ed è anche merito tuo se la storia sta andando avanti quindi ci sarà anche una tua foto sull'altarino dei ringraziamenti ^^ ( per capire è meglio leggere cosa ho scritto per _ Nat _91 )...grazie di cuore, davvero <3

Allora, ho ringraziato tutti ?? Uh...no ! Ringrazio anche tutti quelli che seguono la storia senza commentare ( ad esempio come trilly1991 e alessia_bill98, però forse te hai commentato proprio il primissimo capitolo) e bacioneeee e fatemi sapere mi raccomando, se no sappiate che un koala gigante verrà a casa vostra e dichiarerà guerra e distruzione a tutte le peonie ( è un fiore ) che avete a casa....perchè i koala odiano le peonie -.-.......va buona ciaooooooooooooooooo.

Kler :-)

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 : L'importanza di essere padre ***


Capitolo 7 : L'importanza di essere padre


Le dieci del mattino...erano solamente le dieci. Cioè quattro ore dopo l'arrivo dei Kaulitz a casa nostra. Mi alzai svogliatamente dal letto e mi diressi in bagno. Feci una doccia velocissima, mi lavai faccia e denti, mi pettinai e mi misi una magliettina aderente bianca e un denim chiaro. Uscì dal bagno e cercai di non fare troppo rumore per non svegliare nessuno. Arrivai in salotto e, invece di trovarlo addormentato, era sveglio; sdraiato sul divano letto, già vestito che stava guardando le previsioni meteo con un volume quasi inesistente. “Buongiorno...” lui si girò e mi sorrise. “Giorno...”, “sei già vestito...” gli dissi come se lui non si fosse accorto di avere addosso degli indumenti. Infatti, scendendo le scale avevo visto che una delle valigie era aperta e messa all'aria ma da mezza assonnata non pensai che lui potesse essere già in piedi. “Sì...mi sono sorpreso anche io...non ho dormito molto.”, lo guardai. Quella barba era di un sexy...sembrava già uomo. Decisi di mettermi accanto a lui; Tom mi fece spazio e mi rannicchiai accanto, mi strinse a sé e intanto con il telecomando fece zapping tra un canale e l'altro.

Danno neve per altri due giorni...” intervenne. “Certo che è strano..” dissi io. Poi, all'improvviso, prese ad accarezzarmi i capelli, leggermente arruffati ma comunque abbastanza in ordine. Lo lasciai fare. Dopo quell'episodio di quattro ore fa era come se io avessi deciso di voler lasciarmi andare e di non farmi problemi e complicazioni per ogni singolo gesto carino che mi facesse. “Ah, prima che mi dimentichi...”, smise di accarezzarmi e si tirò leggermente su dalla posizione sdraiata. Mi guardò. “Tuo fratello mi ha detto che sarebbe andato da vostra madre, perchè gli doveva dare una cosa..non so che cosa però...e ha detto che voleva vederti.”, “Mmh, strano..può vedermi anche a casa se è per questo.” “è quello che gli ho detto ma, tra poco non mi inceneriva con quegli occhi che si ritrova...”. Lo fissai con un sopracciglio alzato e mi alzai in piedi; lui continuava a cambiare di canale, in canale mentre io andai a prendere il mio cellulare che stamattina, tra una cosa e l'altra, l'avevo lasciato sul tavolino vicino all'entrata. Era molto probabile che Josh mi avesse cercato, infatti : lessi il messaggio che era arrivato, all'incirca 10 minuti fa. “Vieni subito all'Hamburg Hotel, in centro. Un casino. Tutto un fottuto casino...”. Uff..e adesso cosa è successo. Andai davanti a Tom, mentre intanto mi stavo vestendo con giubbotto invernale e una sciarpa..”Tom, per caso mi puoi accompagnare fino in centro ?”, lui distolse lo sguardo dallo schermo della TV “E come faccio..non ho né macchina né nulla...e c'è tantissima neve...” era svogliato, si vedeva. “Ok..cercherò un taxi...” non mi rispose nemmeno. Mi misi il mio paio di stivali ( simile hectors ) e aprii la porta. Un forte vento entrò in casa; prima di uscire però dissi a Tom di avvisare Asia che ero uscita un secondo, così da non farla preoccupare. Per fortuna le strade erano state pulite e le macchine giravano senza troppi problemi. Trovai un taxi libero dopo solo cinque minuti a piedi e mi diressi in centro. Pagai la corsa e scesi dall'auto. Arrivai all'hotel e, nemmeno dentro ma subito lì fuori c'erano mio padre, Jorg e mia madre che stavano urlando tra di loro, mentre mio fatello li fissava sconsolato. Lo raggiunsi e gli misi una mano sulla spalla per farlo girare. Gli altri non si accorsero nemmeno della mia presenza. “Allora ? Perchè sto casino ??”, sbuffò un attimo prima di iniziare a spiegarmi: “Non lo so, non ci ho capito molto, so solo che mamma e Jorg sono dei grandissimi pezzi di merda...”, mio padre sentì l'affermazione finale che aveva appena fatto mo fratello e si voltò di colpo verso di noi, seguito dagli sguardi degli altri due. “Esatto...pezzi di merda, dei grandissimi stronzi.” ci disse. Ero ancora più confusa e mi stava venendo un gran mal di testa e basta. “Ma si può sapere che cosa te ne frega ? Sono le mie scelte ed è la mia vita...tu hai scelto di non farne parte per cui non te ne deve fregare!” disse mia madre, scandendo bene le parole come se mio padre non potesse capire. “Senti Freddie, mi dispiace ma è successo perchè abbiamo provato qualcosa...credimi non volevo ferirti.” Jorg cercò di avvicinarsi a mio padre per, in qualche modo, calmarlo ma fu solamente scansato violentemente. Stavo ascoltando e volevo solo non pensare a quello che stavo pensando : immaginavo giusto ? Era successo veramente ? Guardai Josh per cercare uno sguardo che mi potesse dire che era tutto un sogno e che eravamo a casa ma, non sembrò neanche voler cercare i miei occhi. Era fisso nel vedere quella scena pietosa.

Non mi devi toccare !...mi fate schifo...anzi tu mi fai schifo!”, mio padre si avvicinò a mia madre, puntandogli l'indice contro e alzando il tono della voce “Non hai pensato a loro ?” e ci indicò per poi continuare prima che mia madre potè ribattere “Questa cosa era per parare il culo a lui, non per portartelo a letto...e non dico sia giusto fare tutta la sceneggiata della famigliola felice, ma, di sicuro,è più divertente che essere veramente sostituito come zio...io sono il loro padre ! Non è lui..sono io !!”, “Un padre che se ne è andato ! Lui ha saputo trasformare la finzione in realtà....Non sei nemmeno stato capace di tenerti stretti i tuoi figli per quel cazzo di lavoro...almeno Jorg è stato un buon padre e ha saputo farmi rivivere...mi ascolta, mi capisce...mi ama ! Cosa che te non sei stato capace a fare...”, stavo per piangere. Me lo sentivo dentro; ma come poteva parlare così..non ci hanno nemmeno chiesto che cosa pensiamo di tutta questa sceneggiata ma pretendono di sapere tutto su tutti. E se per noi Jorg fosse un fallito ? E se fosse solo un buon amico ma mai potrà essere veramente sostituito come nostro padre ? Non sapevano quello che stavamo pensando ma pretendevano di saperlo.

Mio padre rimase immobile per un secondo per poi girarsi verso di noi.Scommetto che aveva una voglia matta di andarsene, prendere la prima moto a caso e scappare ma quelle cavolo di stampelle glielo impedivano. Ci fece un sorriso debole e triste come se ci volesse sempre dire che andava tutto bene, che era giusto così...poi lasciò cadere le stampelle e, zoppicando, ci abbracciò tutti e due fortissimo. Ci strinse a sé e, a me baciò la fronte mentre a Josh diede una pacca sulla spalla prima di andarsene. Non si sa dove ma se ne andò. Così.Tristemente.

Fu un attimo e mio fratello, preso dalla rabbia prese Jorg per il colletto della camicia e con tutte le sue forze lo scaraventò contro il muro. Io cercai di trattenerlo e mi misi tra Jorg e lui, mentre mia madre pensava solo ad urlare come una matta. “J basta ! Ti prego non peggiorare le cose...”, mio fratello fissò un attimo me e poi lui, con il suo sguardo di fuoco e poi si allontanò piano. “Piccola, non volevamo farvi del male..” mia madre, con quel suo tono pacato e di una finzione mostruosa. “Certo...” riuscì solo a dirle quella parola, priva di senso. Poi ci voltammo e li lasciammo lì da soli. Josh aprì la sua macchina e tornammo a casa. Guardavo fuori dal finestrino e riuscivo solo a sperare di riuscire a vedere papà, che camminava zoppicando su uno di quei marciapiedi...ma era inutile. Chissà dov'era.

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Possibile che in Tv ci siano così tante schifezze tutte insieme ? Ma dove si sarà cacciata quella. Sento dei rumori provenire dalla scala e finalmente anche loro due si sono svegliati. “Ehi...ancora qui ?” mi disse mio fratello “Dove dovevo essere ? Nella vasca da bagno ?” “No ma il divano letto non fa per te...pensavo fossi con...”, lo guardai. Sapevo a chi si stava riferendo ma, purtroppo per me e per il mio amico quella ragazza era una terra difficile da conquistare. “No, ho preferito dormire qui...e voi invece ? Dormito bene ?” gli feci l'occhiolino ma lui si limitò a fare di no con la testa. Dopo sette anni ancora si trattiene...il mio caro fratellino non è normale. “Bill che cereali vuoi ? Miele o normali ?”, urlò Asia dalla cucina. Mio fratello mi fece un cenno e se ne andò di là con lei. E io ero ancora lì, a far girare il telecomando tra le dita e ad annoiarmi. Quando la porta si aprì, ma invece di un ciao amichevole, ci fu solo silenzio. Asia e Bill uscirono dalla cucina per vedere che cosa succedeva ed io mi girai per capire perchè quel silenzio. Di sicuro avevano litigato fra di loro. Succede anche tra me e Bill.

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Mio fratello salì subito e si chiuse in camera sua, sbattendo la porta violentemente, mentre io fissai gli altri, mi tolsi giubbotto, scarpe e sciarpa e seguii mio fratello. Mi chiusi in camera e scoppiai. Era tutta colpa mia. Tutto quel casino era solo colpa mia...se solo gli avessi detto di no due anni fa, a quest'ora non ci sarebbe stata nessuna brutta giornata.

Vado a vedere....” Tom colse l'occasione e si fiondò davanti alla porta della mia camera. Sentii bussare. “Vattene via...”, come non aver detto nulla. Entrò lo stesso e mi vide che gli davo le spalle, piegando le magliette e la biancheria che avevo tirato fuori dall'armadio per poi appoggiarle sul materasso. Singhiozzavo; piangevo. “Tutto bene ?” mi chiese lui. Classica domanda del cazzo; non risposi. “No direi di no...ne vuoi parlare ?”, mi girai verso di lui con una canotta piegata in mano e le lacrime che non smettevano di scendere. Lui si tolse dal viso quell'espressione allegra e si fece serio. Si avvicinò a me, prese la canottiera che avevo in mano e la buttò sul materasso. Mi prese le mani ed iniziò ad accarezzarmele. “Sicura di non voler dirmi nulla ?”, lo guardai per un secondo, ma dopo tutto quello che era successo, ancora non riuscivo a dire la verità. Stavo in silenzio a continuare ad abbassare lo sguardo ed a cercare di scappare da quegli occhi color cacao ma lui era lì e non potevo fare finta di nulla. Feci comunque segno di no con la testa. Per il momento non ne volevo proprio parlare, almeno non con lui di sicuro. “Ok..ma prima o poi ti dovrai sfogare. Non con me ma con qualcuno dovrai farlo se no, se ti tieni tutto dentro, è un attimo e esplodi! Sai come una bomba...BUM ! E non ci sei più...e...detto fra me e te, sarebbe uno spreco.” sorrisi lievemente. Riusciva sempre a dire la cosa giusta. Era più unico che raro e mi piaceva, tanto.

Mi guardò sorridere per poi avvicinarsi e, invece che asciugarmi le lacrime con le sue mani, lo fece con la sua bocca. Mi riempì di baci leggeri, lasciandomi delle scie umide e calde sulle guance. Devo dire che mi fece tenerezza. Continuava a baciarmi piano, lentamente ed io chiusi gli occhi. Mi asciugò le lacrime così; un modo nuovo ma assolutamente piacevole. Smise di baciarmi sulle guance e questa volta passò alle carezze. Mi mise dietro alle orecchie le ciocche che mi contornavano il viso ed iniziò un lungo gioco di carezze. Un alternarsi tra viso e spalle e collo. “Si sente che suoni la chitarra..” intervenni e lui si fermò un secondo guardandomi come se avessi detto chissà cosa. “Per le mani dici ?” io risposi di sì con la testa “Ti da fastidio ?”, sorrisi. Si stava preoccupando per me ? “No...mi piace”, dissi dolcemente. Si avvicinò ancora un po' e poi ancora fino a che la sua fronte non fosse appoggiata alla mia. Era agitato, come lo ero io. Lo potevo sentire dal suo respiro. “Sei proprio bella Ivy....” quel complimento mi fece arrossire e lui lo notò. Lo so che lo ha notato, mannaggia alla mancanza di controllo nelle emozioni. Quando portai la mia mano verso la sua faccia e l'appoggiai sopra le sue gote, iniziando ad accarezzarlo anche io, lui mi baciò la mano ogni volta che era vicino alla bocca. Non potevo trattenermi questa volta, sapevo che era sbagliato ma era così bello. Gli contornai la bocca rosea con l'indice e lui lo baciò. Poi lo guardai per un secondo e allontanai il mio dito per poter avvicinare la mia bocca alla sua. Ancora un millimetro e avrei assaporato quelle labbra e lo avrei fatto per ore. Il suo respiro si fece sempre più caldo ed iniziò ad aprire la bocca. Io feci lo stesso e chiuse, tra le mie labbra, il suo labbro inferiore. Lo assaporai, lo mordicchiai e lo lasciai. Leccai anche il suo percing con la punta della lingua e lui chiuse gli occhi, “chiudendo” il mio viso tra le sue mani. Il mio cuore era all'impazzata. Dannatamente bello.

Lui si staccò dal mio bacio e rimanemmo fronte a fronte a guardarci per un secondo. Poi, quando mi stavo riavvicinando alle sue labbra, lui mi misi una mano sul seno e mi fermò. Io lo guardai confusa e dispiaciuta. “Scusami...” me lo sussurrò per poi uscire dalla mia stanza, e prima che gli potessi chiedere che cosa stava succedendo,lui chiuse la porta della mia stanza. Non avevo nessuna voglia di litigare con lui per cui lasciai perdere anche se adesso avevo la certezza che non avrei mai capito quel ragazzo.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

Mi appoggio alla porta della sua stanza e mi lascio scivolare giù. Che cosa mi stava capitando ? Perchè non ho saputo andare avanti ? Ero agitato..e...provavo paura ma non so di cosa. Forse paura di soffrire o di far soffrire...non lo so ma una cosa era sicura : quella ragazza mi stava facendo diventare pazzo.


Continua...

Hola amigos o amigas...bho, come caspita si dice ! Allora capitolo un po' più triste rispetto agli altri ma spero sia stato, comunque di vostro gradimento. Allora allora...ringraziamo e mandiamo un bacione enorme, assolutamente gigantolo che si fa fatica anche a riceverlo a :

_ MINA _ ( un applauso per _MINA _ e prometto di recensire il tuo nuovo capitolo ), poi a Nobody Is Perfect (Olè, anche per te un applauso e bhè un quasi bacio c'è stato dai ^^ ), ringraziamo Arsax95 e Layla ( uolè..anche qui grazie infinitinitissimi per tutte le volte che recensite e anche per voi ci sta il bacio gigantolo ) e infine ma non meno importante...signori e signore, la GRANDE, UNICA, INIMITABILE.....(momento suspance) ADUZZA_TK !! Cioè, per te ormai ci saranno bacioni gigantoli sempre...senza nulla togliere alle altre ragazze che sono importantissime ( tra cui ho letto tardi il commento bellerrimo di _Nat_91 quindi la ringrazio adesso, avvisandola che anche per lei ci sarà un bacione gigantolo. Grazie infinite carissima e bellissima donna.) , davvero io non so come dire ancora grazie..........ci sono ! Lo dico in francese ! Merci a tout le monde...merci merci merci merci merci merci e merci. Tanto per la cronaca il bacione gigantolo vi verrà recapitato a casa vostra tramite mongolfiera, o se preferite tramite piccione viaggiatore ma essendo che il bacio è veramente abnorme non vorrei che mi costasse una cifra noleggiare cento piccioni per ogni bacio che devo mandare...per cui è meglio una mongolfiera per consegnare tutti i bacioni !! …..uok...bene...recensite anche questo capitolo mi raccomando e sappiate che vi amo <3 <3.

bacione anche a chi non ha commentato ma ha solo letto e....alla prossimaaaaaa...ciao. (P.S. : è meglio il color cioccolato o il rosso-castano ?)

Kler :-)


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Capitolo 9
*** Capitolo 8 Una cosa assolutamente certa ***


Capitolo 8 : Una cosa assolutamente certa


La sensazione del tempo che non passa è in assoluto la peggiore sensazione che c'è sulla faccia della terra ( dopo la claustrofobia ), soprattutto quando non hai possibilità di scappare via. Uff...il diritto è una materia che non sopporto e, con esso, anche chi me la sta spiegando. Un tipo bruttissimo; sembra un castoro con i denti storti e degli occhiali con delle lenti assolutamente improponibili. È un puro insulto al buon costume quel ragazzo, ma è l'unico che può aiutarmi a capire qualche cosa riguardo a questa materia sconosciuta. Tra un mese ho l'esame all'università e, per una cosa e per un'altra, mi sono ritrovata a non essere stata molto presente alle lezioni per cui mi sono dotata di una buona dose di forza di volontà ( e anche di coraggio ) per rimettermi in sesto con il programma.

Non potresti ripetermi questa definizione ?”. Stavamo studiando in cucina, insieme a pop corn e patatine che, senza di loro, probabilmente il tempo non si sarebbe limitato a scorrere lentamente ma si sarebbe proprio fermato. Gli indicai , sul libro con l'evidenziatore, la parola che non avevo capito. Lui sorrise e mise in mostra quello che era uno dei suoi tantissimi difetti per poi iniziare il suo interminabile spiegone ( peggio dello stesso professore ) “ Cara stupidina...ti faccio un esempio ok ? Nella frase il legislatore spesso disattende la dottrina, il termine assume un significato ampio e onnicomprensivo...” ma che caspita stava dicendo...forse non avrei mai dovuto iniziare l'università. E poi non avevo proprio la testa per studiare. Lui parlava, non la smetteva più; era come un fiume in piena, ma io avevo ben altro in mente. Tom e Bill erano partiti ieri e non nascondo che provai un leggero senso di malinconia. Asia sembrò piangere ad un certo punto ma cinque minuti dopo che quei due erano saliti sull'aereo, Bill gli mandò un messaggio dolcissimo e gli ritornò subito il sorriso. Per quanto riguarda Tom...bhè, non mi ha rivolto nemmeno la parola, apparte un fredissimo ciao prima di uscire da casa nostra. Chi caspita era quel ragazzo non l'avrei mai capito, ma poco importa visto che è da tre giorni che non abbiamo notizie di mio padre. Non si sa dove è finito, cosa ha fatto, dove dorme, cosa mangia, insomma non si sa assolutamente nulla e la cosa mi preoccupa. Mia madre non ne vuole nemmeno sapere di lui ed è anche il momento meno adatto visto che sembra essere davvero presa per Jorg. Non mi dispiace che stiano insieme ma, il fatto che lei lo voglia sostituire come nostro padre, questo proprio non lo sopporto. Ma questo deve continuare a parlare ? “Ed è per questo che noi la chiamiamo dottrina...ora ci sei ?”,” Sì, certo grazie...” non avevo capito un cazzo di quello che mi aveva appena detto! Ivory sei messa malissimo...”Ancora studiate ?” Asia ci raggiunse e mi diede in mano il suo cellulare “C'è un messaggio per te ?”, la guardai confusa; sul suo cellulare per me ? E chi poteva essere. Schiaccia l'icona a forma di busta per lettere e mi si aprì la schermata del messaggio :”Guarda che stasera ho una serata al bar Die kleinen Hyanen (le piccole iene) con il gruppo..finalmente qualcuno ha capito il nostro talento ! Vedete di essere pronte per le dieci di stasera...ah e Ivy mi raccomando : non fare tardi ! Ti voglio bene, studia. :) “sorrisi ad Asia e lei capì; aveva già letto il messaggio. Si sedette vicino a noi e sgranocchiò qualche patatina. “Ivory ! Io sono pagato per farti le ripetizioni non per mangiare e parlare...” lo fissammo per un momento per poi scoppiarli a ridere in faccia. “Senti coso..pausa ok ?” lui si mise a sbuffare. Si alzò dalla sedia e cercò un bicchiere dalla credenza. Io intanto stavo parlando con Asia.

Ok...per i vestiti siamo a posto, c'è solo un problema...dov'è il Bar ?” intervenne lei. Domanda piuttosto saggia visto che nemmeno io avevo la più pallida idea di dove fosse quel caspita di bar. “Io sinceramente non lo so, non ho mai sentito un locale con un nome più complicato del Die kleinen Hyanen...”, “Il Die kleinen Hyanen ?” si intromise il castoro. “Sì...” gli riposi, “Ci lavora mia sorella come cameriera, è poco più in là del centro; 25 minuti e sei lì.” Io e la mia migliore amica ci capimmo subito. Questa sera sarebbe venuto anche “coso” con noi. Lui provò a scapparci ma noi due siamo abbastanza difficili da sconfiggere quando ci coalizziamo.


Le dieci meno cinque e ancora devo scegliere gli accessori. Mannaggia. “Ivy ma quanto ti manca...siamo in ritardo!” mi gridò Asia dal salotto, mentre Charlie ( alla fine mi sono ricordata il suo nome ) stava impazientemente guardando e riguardando l'orologio alla parete. Finalmente scesi le scale e ci avviammo di corsa al locale. Non mi sembrava la serata adatta per un vestito elegante per cui ho optato per una canotta nera, completamente scollata sulla schiena e degli shorts con il paio di stivali stile hectors. Matita nera abbastanza marcata e capelli lisciati alla massima potenza. “Sicuro di sapere la strada ?” gli chiesi. Non mi fidavo tanto. “Hai dubbi ?” lo guardai mentre stava, praticamente, strozzando con le sue mani il volante. “Sì, parecchi...” “Bhè...dovete fidarvi.”, “Siamo messe bene..” disse Asia dai sedili posteriori. Comunque, giungemmo sane al locale ed entrammo. Era praticamente sold out e non riuscivo a vedere mio fratello, anche se sentivo della musica ma non mi sembrava la loro.Il locale era molto bello, magari un po' troppo buio per i miei gusti ma aveva la giusta atmosfera. Un bodyguard ci vide e salutò Charlie. “Ehi bello...sei in compagnia stasera.” Bello ? Ma dove caspita vedeva la bellezza in quel ragazzo ? “Già, puoi farci entrare qui ?Sai lei è la sorella di uno che deve cantare...” gli chiese all'orecchio per poter farsi sentire con tutto quel casino. “Assolutamente...”, staccò la cordicella nera e la scostò per poterci fare entrare. Charlie ci portò nel backstage, dove corsi da mio fratello, abbracciandolo. “Sei in ritardo...”, mi guardò indicandomi il suo orologio da polso. “è l'unica cosa che riesci a dirmi ?” gli dissi quasi schifata. “In effetti, sì...sono nel puro panico, il locale è pieno ed io sento che farò la più grande figura di merda di tutti i tempi...”, gli accarezzai il volto “Sei un bravissimo chitarrista e cantante, non ti preoccupare. è normale avere paura ma io so come suoni e mi fido di te. Sei mio fratello e comunque vada questa cosa non cambierà mai il bene che ti voglio...anche se mi farai terribilmente vergognare di te.”, lui mi sorrise e mi abbracciò un'altra volta. “Dieci secondi e tocca a voi ragazzi...” intervenne un uomo, con auricolare e cartelletta in mano, vestito di nero. Gli feci un cenno di incoraggiamento e poi lui entrò in scena. Rimasi per qualche minuto lì a vedere mio fratello che salutava il pubblico e tentava di riscaldarlo, poi uscii dal backstage per ritornare all'interno del bar. Le luci si erano abbassate ancora di più; alternavano il viola, il blu e il rosso e mio fratello era lì. Suonava quella chitarra con tutto se stesso; era come se ci stava facendo l'amore, perchè il suo amore per la musica era sempre stato incondizionato. Lo faceva stare bene e quegli applausi lo stavano riempendo di gioia. Pur suonando e cantando cover il pubblico non le stava percependo così, ma sentiva il loro timbro nelle melodie, sentiva che erano personalizzate e avevano creato dei sound diversi, intensi, stupendi. Amavo mio fratello ma non come se fossimo fidanzati...per carità no! Era un'amore tra fratello e sorella e vederlo così felice rendeva felice anche me.

Stavo così bene ascoltando la sua voce che non mi accorsi che un ragazzo ci stava spudoratamente provando con la mia migliore amica. Corsi subito da lei. “Ehi...vedi di mettere le mani a posto !” gli urlai ancora prima di ritrovarmelo faccia a faccia. “Bhè una è bene ma due è veramente meglio !” mi strinse tra il braccio e con l'altro stava continuando a palpare Asia. Mi dimenai alla sua stretta e lui mi lasciò, ma passò a molestare Asia con parole e gesti poco carini. “Ehi ! Smettila !” arrivò Charlie in nostro aiuto e si piazzò dietro di lui. Lui si girò . “Che vuoi...non vedi che queste belle bamboline sono occupate ?”, “Vedi di trattarle con rispetto, se no te la vedrai brutta te lo assicuro..” “Io vedermela brutta ? Ma senti un po'...” iniziò a ridere come un matto e ci prese ancora, stringendoci. Fu un attimo che quando Charlie vide che ci stava palpando senza alcun ritegno, gli tirò un pugno assurdo sul naso, che lo fece cadere a terra. Poi chiamai la sicurezza del locale che lo portò fuori, impedendogli l'entrata. Tutte e due eravamo a bocca aperta; forse non era così male come ragazzo. “Grazie mille...” disse per prima Asia, “Sì...grazie davvero” intervenni poi io...”Dovere, sai di ubriachi, in serate come queste, ne capitano fin troppi...state attente la prossima volta.” Ci sorrise e se ne andò verso il tavolo della sua compagnia. Io e Asia sorridemmo quando lo vedemmo baciarsi con una ragazza...e che ragazza!

Andammo verso il bancone del bar, mentre mio fratello stava letteralmente conquistando il pubblico. In quel momento mi squillò il cellulare, guardai il display : Tom. Guardai Asia e le mostrai la schermata illuminata del cellulare “Vai pure, ti tengo il posto qui...”. Corsi nel bagno delle donne e mi chiusi dentro al primo WC libero, poi guardai bene il display e notai che era una video chiamata...il mio cellulare era così avanti da poter ricevere videochiamate ?? Bhè...risposi. “Ehi...” gli dissi. Lo vidi che era in studio, davanti al computer, probabilmente mi stava chiamando con skype. “Ma sei in bagno ?”...la comunicazione gracchiava un po' e dovevo stare super attenta per poter capire quello che stava dicendo, inoltre non era per nulla in sincrono. “Sì...sono in un locale e qui almeno non c'è troppo casino.” “Ah, che fai di bello lì ?”, stava continuando a girare a destra e a sinistra con la sedia girevole, quelle da studio. Era sempre bellissimo, l'unica cosa era quella cavolo di maglia gialla. “Mio fratello sta suonando e un amico mi ha portato qui, con Asia...”, “Un amico ?”...”Sì...uno che mi ha fatto ripetizioni per l'università...”, rimase un attimo in silenzio. Anche io non sapevo cosa dire. “M..ch.....i” mi disse ma la comunicazione peggiorò e non capii cosa mi avesse appena detto. “Cosa ?”, lui rise. “M...anc...i” alzò un po' la voce ma non capii lo stesso. Uffa...”Tom, non sento...ci...tamo..do....ni”, lui mi fece segno di non capire e così lo vidi cercare qualcosa...mi fece vedere un post-it giallo e una penna, poi si mise a scrivere. Nel momento in cui però stava per mostrarmi quello che aveva appena scritto il collegamento saltò del tutto. Sconsolata uscii dal bagno. La prima volta che mi chiama per parlare e sto cacchio di collegamento ! Ritornai da Asia e gli dissi della video chiamata che Tom aveva appena cercato di farmi.

Mio fratello aveva quasi finito di suonare. “Ok, ragazzi ultima canzone. Canzone bellissima che dedico ad una persona speciale; senza di lei la mia vita sarebbe vuota e questa persona è mia sorella ! Ti voglio bene piccola....” mi voltai di scatto verso il palco e lo fissai intensamente. Lui sorrise a me ed io a lui. Era la cosa più bella che potesse farmi; “La canzone è Hesitate degli Stone Sour...” adoravo quella canzone e la sentivo entrarmi dentro, nelle vene, nel sangue....nella pelle. Una sensazione bellissima. Quando iniziò ad intonare le prime note una lacrima mi scese sul viso; una lacrima di gioia.

Non sapevo cosa fosse Tom per me, forse non sarebbe stato mai niente...ma in quel momento mi dimenticai del tutto di lui e mi accorsi di quanto bene volevo all'unico uomo che, in vita mia, mi avrebbe sempre amato veramente. Questa era una cosa certa !


Continua...

Ma Buongiorno donzellette che, non so se venite dalla campagna ma insomma, non credo sia importante....allora, che ne dite ? Carino, bello, schifo,sublime, pessimo...allora quale è il vostro personale giudizio ? Prima di iniziare a delirare come mio solito è giusto ringraziare tutte le ragazze (_ Nat_91 ; Arsax95; Layla; Aduzza_TK; BigAngel_Dark; _ MINA _) che hanno recensito l'ultimo capitolo, ma anche chi non l'ha fatto ma ha letto solamente. Ormai sono ripetitiva e non ho più parole, ma sappiate una cosa : i miei grazie sono infiniti e lo saranno sempre perchè è tutto grazie a voi che mi seguite se vado avanti e non mi riferisco solo a chi recensisce ( ovviamente ringrazio di cuore e continuate a farlo perchè, comunque fa piacere sentirsi dire certe cose e sapere cosa ha colpito di più, le impressioni, i consigli etc..) ma a tutti quelli che leggono la storia e magari non sanno cosa scrivere o come approcciarsi e tante altre cose, magari non hanno tempo...ma va bene così. A me fa piacere aprire la mia pagina ed oltre al numero di recensioni trovarmi anche il numero di quanti hanno visitato la storia...Quindi il grazie ve lo meritate tutto, e sono seria ! Cioè grazissime davvero a tutte, non c'è una sola ragazza che si deve sentire meno importante delle altre, cioè siete fantastiche tutte !! Magnifiche...<3 <3...ok ora vi vorrei consigliare due canzoni, o meglio...un album e una canzone ! Vediamo cosa ne pensate (così me lo dite nei commenti nel caso il capitolo lasci desiderare ^^ ) :

1- La colonna sonora di “Pirati dei caraibi : ai confini del mondo, ovvero il terzo...ascoltate soprattutto “one day”. A me piace tantissimo, le trovo leggendarie. E se non avete visto tutti e quattro i film della saga, vi consiglio di farvi una specie di maratona di questi 4 capolavori perchè meritano (almeno secondo me ) e poi....c'è johnny deep !! :)

2- Cercate una canzone a caso degli About Wayne (gruppo famoso per freaks! Cercate su youtube ) e ditemi cosa ne pensate...


Ok è tutto anche per oggi...commentate e procreatevi !! Noi ci vediamo presto con un altro capitolo...bacione !! :*

kler :-) ( o Chiara per _ Nat_91 ^^ )

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 : Lascio tutto e vengo da te ! ***


Capitolo 9 : Lascio tutto e vengo da te!


Sono esattamente le undici di sera qui ad Amburgo. Chiusa in camera mia, con un film romantico degli anni 40 in bianco e in nero, un pacchetto di chips e il mio fantastico computer portatile sulle ginocchia. Studio da ore quella specie di materia incapibile chiamata diritto e legislatura; se siete curiosi di sapere la facoltà che ho scelto..bhè mi sembrava adatto laurearmi per diventare avvocato in diritti d'autore ma è così complicato ! Oltre a cercar di scrivere dei riassunti, a computer, di quei lunghi capitoli che ieri Charlie ha cercato di spigarmi, sto anche messaggiando con lui perchè a quanto pare i suoi spiegoni sono stati vani...che palle ! Ho pure un sonno assurdo, a pensare che dovrò stare su tutta la notta mi viene un abbiocco. “Charlie...grazie di tutto, ora ti lascio andare a riposare...sarai stanco.Ti ho fatto faticare xD”, glielo invio e pochi secondi dopo mi arriva la sua risposta :”Ma figurati...la stanca dovresti essere tu, tra ieri ed oggi ti sei data da fare...” sorrido. Doveva mettere sempre centinaia di puntini di sospensione nei suoi messaggi, così da farli sembrare più lunghi. “Ehehe :), hai ragione sulla mia stanchezza ma purtroppo credo di non essermi messa proprio d'impegno come te ;-)...ora però è meglio continuare a studiare e cercare di farlo senza di te...ormai sei il mio supporto e ti dovrò fare un monumento...grazie :) ti meriti il mio bacio della buonanotte...” premo il tasto invio e poso il cellulare sul comodino accanto al mio letto. Intanto continuo a battere sulla tastiera del mio pc cercando di rimanere più attenta possibile a quello che stavo scrivendo. La vibrazione mi fece distrarre un'altra volta. Lo presi e lessi la risposta di Charlie :”Eh..che onore ricevere il tuo bacio, mi fai arrossire ^^. Allora buono studio a te e buona notte a me ! :P..ci vediamo settimana prossima, così prepariamo la tesina...telefonami martedì semmai. Un bacione anche mio...” . Non era affatto male come ragazzo. Certo, fisicamente non discutiamo la sua bruttezza, ma appariva bello per i suoi modi di fare e ieri me ne ha dato la conferma. Ci ha difeso : mai nessuno, apparte mio fratello, mi aveva protetto così perchè mai avevo conosciuto una persona con quel tipo di carattere. Gli risposi con una semplice faccina sorridente e poi riposai il cellulare sul comodino, questa volta insieme al pacchetto vuoto delle patatine. Le patatine che finiscono è segno che la noia si sta facendo sempre più intensa..non so se mi spiego, ma sono passati solo dieci minuti da quando ho iniziato a messaggiare con Charlie.

Ancora le 23 e 20...non posso farcela. Sbadiglio per l'ennesima volta e giro pagina del mio libro di diritto, rileggo il paragrafo almeno cinque volte e poi inizio a sintetizzare quello che avevo schematizzato. Avevo dimenticato acceso skype con cui avevo provato a chiamare mio padre in Arizona poco fa; magari era ritornato lì. Non si sa come ma poteva essere tutto e invece nulla non rispose nessuno. Al cellulare nessuno, al computer nessuno...dove era ? Cancellai dalla mia mente quei pensieri per poter ricontinuare a studiare.

Ma che caz...uff...che c'è scritto ?? “, guardavo e riguardavo il libro per poter capirci qualcosa ma oltre a vederci doppio, le parole m sembravano solo cumuli di segni neri, stampati e alcuni anche scoloriti. Università di merda ! Perchè non ho continuato a fare la modella ?! Come se non bastasse adesso anche le lenti a contatto ci si mettevano. Andai in bagno e le tolsi. Ritornai in camera e aprii il cassetto del comodino e presi la custodia degli occhiali. Anni a non usarli ed ora mi tocca rimetterli se non voglio essere la donna talpa della marvel. Ritornai a puntare gli occhi su quel computer ma l'avviso di chiamata di skype comparve. Non avevo salvato quel numero, però c'era la foto di chi chiamava e,anche se era una foto di gibson, avevo intuito chi potesse essere. Mancava solo questa; era un complotto per non farmi concentrare questa sera. Risposi cliccando la cornetta verde di skype e comparve : Tom. Con una maglia leggera, a maniche lunghe, sul beige, non del tutto trasparente ma che gli lasciava intravedere i pettorali, non aveva nessuna fascia in fronte e aveva ancora quella leggera barba che adoravo. Mentre io ero in canotta normalissima bianca, occhiali, senza trucco, con occhi stanchi e con uno chignon alla muzzo, con la frangia tirata all'indietro, semi-bombata e tenuta da una forcina.

Come ? Occhiali ?” mi disse subito; “Sì, le lenti fanno miracoli ma quando danno fastidio l'unico rimedio alla cecità sono questi cosi...”, “Sei una talpa allora...una bellissima talpa”, “Oooh..sei in vena di complimenti stasera ?” la comunicazione era davvero migliorata e il perchè è inevitabile. Un cellulare non è fatto per ricevere videochiamate da skype e poi ieri eravamo in un posto in culo ai lupi. “Veramente ti ricordo che sono a Los Angeles, per cui qui sono le tre del pomeriggio...non è sera !” “Sì Kaulitz ma io sono ad Amburgo e qui è sera, esattamente le ventitrè e trenta...” gli sorrisi beffarda e lui mi fece una linguaccia...”Vuoi essere pignolo per cui gioco la stessa moneta...” si inumidì il labbro per poi mostrarmi uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Mi ricordai immediatamente del nostro quasi bacio. Avevo ancora voglia di baciarlo e di sfiorarlo ma non era affatto possibile. “Cosa mi stavi dicendo ieri ?” gli chiesi per interrompere il silenzio...”Eh..nulla tranquilla. Che fai di bello ?” “Bhè..di bello nulla. Stavo studiando per l'università...”, “Stavi studiando con il tuo amico che mi hai detto ieri ?” il suo tono si fece quasi investigativo nei miei confronti “Sì, cioè...non era qui : l'ho sentito con messaggi vari. Meno male che c'è lui perchè se no non ci capirei nulla...non che ci capisca qualcosa ora...” lui rise.Poi io continuai :”ma...con i suoi schemi è leggermente più facile.” Stava giocherellando con una delle sue treccine e intanto mi ascoltava. “E questo è un amico ?” ancora quella domanda e sempre con quel tono...”Sì, Kaulitz...non mi metterei mai con uno come lui! “ “Perchè ?”, mi chiese curioso. “Vuoi che ti mando una sua foto ? Ci tieni così tanto ?” “Sì...” mi spiazzò. Perchè voleva vedere una foto di uno che nemmeno conosce. Comunque presi il cellulare e andai subito su facebook per scaricare una sua foto dal suo profilo. “Devi avere un attimo di pazienza...” “Io non scappò...”. La foto era stata salvata. Presi il cavo usb del cellulare dal cassetto del comò e attaccai il tutto al computer. “Ci vogliono 10 minuti per trasferire la foto al pc...sicuro di volerlo vedere ?” gli chiesi mentre mi stava fissando “Non ho altro da fare e poi sono curioso di vedere il tuo amico...” disse ironicamente ma sempre con quel tono un po' acido; scrollai le spalle. “Allora, tuo fratello come sta ?” gli domandai mentre stavo aspettando il caricamento della foto. “Bene, ora sta registrando alcuni demo in studio, da voi ? Come sta andando ?”, “Bene..cioè un po' di casini con mio padre..”...cazzo! Mio padre era Jorg..è vero! Loro non sapevano ancora nulla...prima o poi me lo sarei scordata...”Con Jorg ?? Che genere di problemi ?” “Eh..discussioni, litigate famigliari e cose così insomma...” “Capito..ma va tutto bene ? Sicura ?” due secondi e gli avrei inviato la foto...”Sì, tranquillo...allora te la invio ?” gli feci un finto sorriso sperando che non capisse che in verità c'era una cosa che mi preoccupava ma non ne potevo parlare con lui. Gli arrivò la foto sul computer e fece una faccia assurda, facendo finta di spaventarsi ed io scoppiai a ridere, contagiando anche lui poco dopo...”Oddio Ivy..ok, ora sono tranquillo”..risi, poi sorrisi “ Perchè eri preoccupato ?” veramente volevo dire geloso ma non volevo che lui si turbasse. Balbettò per qualche minuto, senza trovare delle scuse adatte per scappare da quella domanda. “No...è che...ehm....” “Kaulitz, con parole tue..” gli sorrisi. “Qualche volta potresti chiamarmi Tom ?” aveva ribaltato i ruoli ed era riuscito a non rispondere a quella domanda. “Perchè ? Kaulitz è un bel cognome...” “è anche il tuo..o mi sbaglio ?” mi disse. Sì ti sbagli Tom. Avrei voluto dirgli ogni cosa ma c'era un qualcosa che mi bloccava sempre e non sapevo ancora cosa. “Bhè..a me piace chiamarti per cognome ma se preferisci ti chiamerò Tom...”, “Grazie...”. Ancora quei minuti di silenzio, e intanto il tempo stava passando più velocemente. Io avevo ancora pagine e pagine di diritto che mi aspettavano e domani avevo anche l'università. “è meglio staccare...devo studiare e, praticamente, i libri mi stanno ringhiando contro, poi tu avrai da fare per cui..” “No !” disse. “No, non hai qualcosa da fare o...” mi bloccò prima che potessi finire la frase “Sono già troppi giorni che non ci parliamo e so che se chiuderò questa chiamata, sarà raro trovare del tempo per farne un'altra...Ivy, ti prego...” lo guardavo e lui mi guardava supplicante. Aveva questi momenti che, non sapevo spiegarmi; era di un dolce indescrivibile. Fece una pausa prima di riprendere :”..Mi manchi..” rimasi quasi senza parole ma dovevo farmele venire. “Non sembrava che ti sarei mancata quando mi hai lasciato da sola in stanza quella volta o quando mi hai detto un misero ciao prima di andare via..” gli risposi seccata e fredda. “Lo so..e mi dispiace tanto averlo fatto ma, è complicato da spiegare quello che ho sentito in quei momenti, soprattutto in quello del bacio. Avevo come un miscuglio di tante cose in testa e, tutt'ora non ci sto capendo nulla. So solo che mi manchi...ho guardato skype, mentre stavo caricando un video per il mio blog, e ho avuto voglia di sentirti, di vedere un po' come stava andando là...sei tanto bella quanto a rendere dipendente un uomo di te. Non dico di essermi innamorato di te perchè, è...è una cosa abbastanza grande quella, ma mi hai fatto qualche cosa e non so se ringraziarti o odiarti per questo perchè sei una continua distrazione...davvero!...” Risi per quell'ultima frase. Finalmente aveva detto la verità sui suoi sentimenti...finalmente avevo almeno capito cosa gli passava in quella testa bacata. “...Ivy, te lo prometto che non appena impazzirò perchè vorrò averti qui, verrò a prenderti. Stanne certa...” sorrise mentre io distolsi lo sguardo dallo schermo, sempre con risolino sulle labbra. “Allora ti aspetterò...” mi morsi il labbro inferiore e aspettai una sua qualsiasi risposta. “Sì, ti conviene fare la brava ragazza, se no col cavolo che vorrò ancora mettermi con te !” mi disse con una smorfia; “Sei tu quello che è rincorso da una miriade di ragazzine, non io.” ribattei sicura della mia risposta. “A 16 anni ti avrei solo usata probabilmente....”, “ Oh bhè, grazie di questa fantastica notizia...” dissi fingendomi delusa, lui sorrise come al solito. “Però ora ho 22 anni...e tu sei veramente bella....facendo due calcoli, potrei anche decidere di cercare di mettere la testa a posto...” disse nell'incertezza. “Se farai qualche cazzata sappi che una botta in testa, per far rimettere il cervello dritto, te la darò io.” Incrociai le braccia al petto, sempre con la mia sicurezza. “Cerca di dormire invece di studiare cose inutili..i tuoi occhi stanno diventando delle ipotenuse, sappilo...” gli feci una linguaccia. “Sì bhè, hai ragione.” con mio rammarico ma aveva veramente ragione, ormai stavo sveglia solo perchè c'era lui. “Buonanotte e sognami...” disse lui facendomi l'occhiolino, “Sognami tu piuttosto, così ti ricordi di aver preso un bell'impegno con qualcuna..” rise ancora e poi si avvicinò alla telecamera per darmi un bacio. Io ricambiai baciandomi il palmo della mano e passandolo sullo schermo del computer. Chiudemmo poco dopo questa lunga chiamata. Di certo domani all'università avrei avuto in mente solo lui.


Continua....

Praticamente capitolo dedicato solo alla neo-coppietta Tom e Ivory, ma l'ispirazione mi ha fatto scrivere questo per cui se è venuto no' schifo sappiate che la colpa non è mia ma della mia ispirazione ! ^^...allora ma ciao belle ragassuole :) tutto bene ? Passato bene la domenica che da me è stata sotto la pioggia, segno ben evidente che l'estate se ne è andata ?? Grazie a tutte ancora una volta in particolare a Layla; _MINA _; Arsax95.... davvero grazie mille e ci vediamo presto ok ? Fatemi sapere la vostra opinione anche su questo nono capitolo e..........bacione ragazze !

Kler :-)

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 : Tatuaggi mon amour, e non solo quelli. ***


Capitolo 10 : Tatuaggi mon amour, e non solo quelli...


Avevo dato la notizia di me e di Tom ad Asia ma non a mio fratello in quanto mi avrebbe subito stroncato e mi avrebbe fatto crollare il mondo addosso dicendomi sicuramente che non potevamo stare assieme perchè io ero la sua finta sorrelastra, perchè stavo recitando e bla bla bla...lo so che avrebbe ragione se direbbe così, ma a me Tom piace e poi, tutte le sere se non mi chiama mi manda comunque migliaia di messaggini, e mi fa complimenti ed è bello sentirsi così riempita di attenzioni dal proprio neo-ragazzo. Perchè eravamo assieme giusto ?...ma sì Ivory! Sì...forse. Diedi un ultimo mozzico alla fetta biscottata per poi appoggiarla su un tovagliolo e correre in camera mia per prendere il mio cellulare. Assalita da un profondo dubbio mandai un messaggio a Tom :”Lo so che starai dormendo perchè, tecnicamente sono le 3 del mattino lì ma, mi chiedevo : noi due ci siamo messi assieme ? Cioè, no perchè tu sei stato chiaro su tutto ma...ho un dubbio adesso...la colpa non è tua davvero, è mia! È solo per chiarire no ? Rispondimi presto ti prego...” , tirai un sospiro e lanciai, letteralmente, il cellulare sul letto. “Tesoro, sei a casa ?” come faceva mia madre ad avere le chiavi di casa mia ? Scesi le scale e la guardai malissimo. “Cosa ci fai qui ? E poi come diavolo hai fatto ad entrare ?”, ero sul primo scalino, in piedi davanti a lei. “Tuo fratello usciva, io entravo...Ivy...” cercò di accarezzarmi il volto ma mi scansai. “Mamma per favore non farlo...”, “Non fare cosa tesoro ?” “Non fare proprio questo! Non fare finta che vada tutto bene quando non è vero; non si

hanno più notizie di papà e..” mia mamma si mise subito sull'attenti e mi zittì. “Shh, sei pazza ?! C'è Simone fuori con me, se ti sente è finita ! “ la guardai esasperata e risi per non piangere;una risata alquanto amara. Intanto arrivò anche Asia. “Ciao Asia...” disse mia madre, “Ciao”. La mia migliore amica mi guardò. Le avevo detto tutto anche di quell'episodio di pochi giorni fa; avevo seguito il consiglio di Tom e avevo deciso di sfogarmi con la gemella della mia anima. Colei che conoscevo da più di 10 anni e che mi avrebbe sempre rimesso sulla strada giusta, un po' come una mamma. “Mamma, svegliati ! Mio padre non è quello di cui hai deciso di innamorarti...mio padre è..” ma fui interrotta ancora un'altra volta :”Ciao ragazze..che bello rivedervi, scusate se sono entrata così, all'improvviso.” sempre gentile e di grande eleganza, era veramente una donna bellissima; ora capisco perchè i figli sono così di bell'aspetto. Fu subito messa in atto la recita di famiglia e mi madre mi guardò con uno sguardo come per dire Ti prego, non ora ed io guardai Simone con un grande sorriso. Falsissimo ! Avrei voluto chiarire tutto invece che mostrare la mia falsa espressione. “Non fa nulla Simone..vieni pure.”, “Allora vi unite a noi ?” disse poi la mamma più bella del mondo. “Per cosa ?”, chiese Asia mentre si stava bevendo il suo succo alla pera; “Oggi volevamo fare un giro per fare un po' di compere varie...solo donne, niente mariti. Venite ?” come facevamo a dire no...e anche stavolta avrei saltato l'univesità. “Ok, mettiamo le scarpe e arriviamo.”, “Bene, io e Simone vi aspettiamo in macchina”

Più o meno erano tre ore che stavamo camminando per le vie del centro e cinque o sei ragazze avevano cercato di fermare Simone ma c'era con noi una guardia del corpo e con estrema agilità ha fermato quelle pazze scatenate. Asia mi strinse il polso e io mi girai verso di lei per vedere cosa volesse. “Guarda Ivy...che bella non è quella ragazza con quei tatuaggi sul braccio...”, “Sarà la decima tipa tatuata che guardi con quello sguardo da orsacchiotta.” lei si girò verso di me a guardarmi. “Tu hai tre tatuaggi già ed io nemmeno uno...Bill ne ha quattro ed io zero...quella ragazza ha un tatuaggio enorme ed io no! “ , “Ok....e quindi ?” la fissai curiosa di sapere che schizzo si sarebbe inventata ora. Avevo anche una voglia pazza di granita, quindi, mentre la pazza di fianco a me si stava ammirando ogni donna, uomo, vecchietto che avesse un tatuaggio, ci dirigemmo nella prima gelateria aperta. “Una granita al limone...” gli diedi una moneta da 2 euro e la commessa prese un bicchiere ed iniziò a riempirlo con la granita. “No, Ivy basta ! Voglio un tatuaggio...” , “Adesso ?...grazie” sorrisi alla commessa e uscimmo per andare a sederci su una panchina lì vicino. Intanto le due mamme si stavano dando alle spese folli. Appoggiammo le nostre borse lì a terra, vicino a noi. “Sì adesso..” mi disse. “Ma hai idea del tempo e del costo che ci vuole ? E poi non c'è un tatuatore da queste parti...” “Sì che c'è..è lì” me lo indicò e, incredula lo vidi anche io, “Quando si dice botta di culo eh...” gli dissi sarcastica.


Mi squillò il cellulare dentro alla borsa. Chiesi ad Asia di tenermi il bicchiere con la granita in mano e aprii la borsa. Presi il cellulare e risposi a quel numero sconosciuto. “Pronto ?” , “Scusa, dove sei ? Sei in ritardo mostruoso...” “Scusi, ma chi parla ?” “Sono Charlie...” sbuffai. “Oh, bhè guarda che oggi non vengo, sono fuori.“ “Come le altre ottocento volte...Ivory se continui così tutto sarà più complesso.” Aveva ragione ma era un periodo in cui una miriade di cose si erano buttate a pesce su di me e non mi lasciavano libera di concentrarmi. “Non ti preoccupare Charlie, so cavarmela. Ora ti saluto “ chiusi la chiamata ma c'era la busta dei messaggi ricevuti ben in vista sul display. Sapevo chi fosse. Aprii comunque con ansia e lessi il messaggio :”Non farti scoppiare il cervello con troppi dubbi...comunque non mi hai svegliato, anzi sto andando a dormire proprio ora e, bhè se a te non fa strano stare insieme ad un ragazzo che ha il tuo stesso cognome anche se te non hai elementi del DNA di mio padre, sì siamo insieme. Mi manchi tanto e sto iniziando a sentire il bisogno di vederti. Fai la brava :) buona giornata e ti prego non rispondermi perchè starò sicuramente dormendo come una lucertola al sole.” sorrisi e posai il cellulare in borsetta. Ripresi il mio bicchiere con la granita ormai sciolta e mi alzai, tutta pimpante in piedi. “Dai andiamo a fare sto tatuaggio, io vedrò di farmi qualcosa d'altro..” ero felicissima. “Tom ?” annuì e lei mi abbracciò forte.

Entrammo e, in effetti avevo una voglia di farmi qualcosa quindi cominciai a guardarmi attorno mentre Asia parlò con il tatuatore sui costi, condizioni igieniche e robe così. Io guardai quasi tutte le foto del piano inferiore e nulla mi ispirava, cioè, nulla che fosse un tatuaggio; per il momento tre erano sufficienti. Salii le scale e parlai un po' con la ragazza che c'era lì, nella saletta. “Vuoi farti un piercing ?” fu una cosa che decidetti al momento. Avrei fatto il mio secondo piercing ( il primo ce l'ho all'ombelico, come il mio secondo tatuaggio, cioè una rosa nera che lo contorna ). “Sì, avete un catalogo o delle foto...” “Certo...” mi passò l'album ed iniziai a svogliarlo stando appoggiata alla scrivania. “Fai con comodo...” mi disse gentilmente per poi ritornare al piano di sotto. Eccolo! Beccai la pagina giusta, dove c'era il piercing che tra poco avrei fatto. Doveva fare un male cane ma...ok forse sono pazza. Però è così bello e sexy.

Uscimmo dopo circa tre ore; per fortuna aveva deciso di farsi solo una piccola b ( dedicata a colui che le ha fatto perdere la testa ) vicino al pollice. Continuava a fissarlo anche se, forse non si era accorta della benda che gli avevano messo e che avrebbe dovuto tenere per almeno una settimana. Io invece iniziavo a sentire un po' di fastidio; a quanto pare l'anestesia stava finendo i suoi effetti. “Allora che vi siete fatte ?” chiese mia madre che stava aspettando seduta sulla panchina appena lì fuori “Lei un piccolo tatuaggio sul pollice mentre io nulla...” non mi sembrava il caso di informare mia madre di aver fatto quel piercing. Asia mi guardò e rise piano; lei sapeva. “Allora, ho sentito Bill proprio adesso e gli ho detto di questa nostra gita e me lo ha detto....anche se avevo già capito che fra voi due c'era del tenero ma sai, finchè non hai certezze nella vita non si può sapere nulla.” disse Simone riferendosi ad Asia che , intanto, era già di un colore rosso fuoco... “Detto cosa ?”, disse timidamente. Simone le sorrise e capì il suo imbarazzo :”Sappi che sono contentissima, sei una bellissima ragazza.” si guardarono e si sorrisero a vicenda.

Quando riaccompagnammo a casa Simone erano le cinque del pomeriggio e Gordon era in giardino che stava sistemando la sua moto. Comunque ci salutò. Mia madre ci portò a casa e se ne andò subito dopo. Ora sì che sentivo più male al piercing. Asia notò l'espressione mentre stavamo entrando dalla porta. “Ti conviene disinfettarlo..”, “Sì è meglio...” . Entrammo in casa e ancora non c'era nessuno; mio fratello non era tornato. “Ma dov'è quel bradipo ?” Chiesi ad un ipotetico qualcuno, “Sarà andato con il gruppo da qualche parte...dopo quel concerto si sono fatti conoscere.” mi rispose Asia dalla cucina. Gli mandai comunque un sms anche se ero sicurissima che non mi avrebbe risposto : quando mai mai aveva del credito su quel caspita di telefono ! Ci riposammo un po' dopo esserci cambiate e rinfrescate ( e dopo che avessi disinfettato il mio nuovo amichetto ). Alla Tv non c'era nulla, come al solito e l'unico programma decente a quest'ora era scubs. Mi venne in mente subito Tom; quel buzzurro ( che poi tanto buzzurro in fondo non è ) amava questa serie. In effetti non era male, era divertente ! Erano le sei di sera e ero davvero stanca. Anche Asia lo era. Decisi di alzarmi e di andare a dare un'occhiata al cellulare, appoggiato sul tavolino vicino alla porta. Mentre avevo in una mano il cellulare qualcuno suonò al campanello. Sempre guardando il display del cellulare, visto che mio fratello aveva risposto, aprii la porta. Rimasi spiazzata, sorpresa e felice nello stesso tempo. Lo guardai e gli sorrisi.

Continua...

Muahahaha a me piace tantissimo finire con questi finali ( finire con questi finali ?? mmh...ma dai -.- ) un po' infami e bastardi...a voi di sicuro vi si starà rodendo il fegato ^^ ma il prossimo capitolo arriverà domani, forse. Quindi state quasi tranquille !! MUAHAHAHAHA xD xD io essere fastidiosa come gatto attaccato ai maroni...no vabbhè su, passiamo ai ringraziamenti che ormai staranno diventando ripetitivi al massimo, per cui ringrazio : _Nat _91 ( a cui mando cuoricini tenerosi all'infinito <3, questo è uno poi arriveranno gli altri attraverso corriere...) ; Arsax95 (una grande ! ); Layla ( Un'altra grandissima grande ^^ ); _MINA _ ( Che ormai mi ci sto affezionando <3 ); Aduzza_TK ( Che ormai mi ci sono affezionata da tempo ^^ tesoro mio ma quanto sei carina e coccolosa, dovevo dirlo...mi sei mancata ) e alla fine ringrazio tutti quelli che leggono la storia e nel caso avessi dimenticato qualcuno perdonatemi ma sappiate che siete nel mio cuoricino...<3 ( è più grande di quel coso eh ) e ci vediamo presto.

COMMENTATE IN TANTE e se avete consigli, pensieri fatevi avanti, a volte magari un capitolo può non piacere come un altro per cui non abbiate paura di farmi delle utili ( e sottolineo utili ) osservazioni.

Bacione bella gente :-)

Kler




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Capitolo 12
*** Capitolo 11 : Coccolata dal tuo sentimento ***


Capitolo 11 : Coccolata dal tuo sentimento


E tu che fai qui ?” gli dissi a bassa voce per non farmi sentire da Asia. “Posso ?” mi chiese facendomi capire di voler entrare. Naturalmente lo feci accomodare e poi chiusi la porta. Lasciai perdere, per quei secondi cosa mio fratello mi avesse risposto al cellulare; gli sorrisi. “Devo ripartire praticamente stanotte alle 4 ma avevo voglia di venire qui per cui appena ho scoperto di avere giorno libero mi sono fiondato in aeroporto e ho preso il volo di mezzogiorno...”, lo guardavo stupita. Che atteggiamento da vero romantico ! “ Ti sei fatto sei ore di viaggio per lei...se non è vero amore questo” dissi sempre a bassa voce; Asia non ci poteva vedere, era impegnata a guardare scrubs in una posizione di totale svacco, sul divano. “Ivy, è successo tutto così...sbam.” schioccò le dita, “un fulmine a ciel sereno. Capisci quello che intendo ? Cioè è...è..” “Bellissimo...” lo interruppi sapendo già quello che lui avrebbe detto. Mi guardò sospirando e annuendo, poi il suo sguardo si girò verso la sala. “Vi lascio soli allora, io vado..su” gli indicai le scale e lui mi sorrise per poi abbracciarmi. Ero felicissima per Asia. Aveva trovato una persona speciale che finalmente la rispettava, anche se un po' la invidiavo. Se Bill era arrivato qui, Tom era rimasto a Los Angeles ? Cioè, manco tre giorni che siamo assieme e quello lì appena ha un giorno libero non viene qui ?! Eppure me lo aveva promesso...buzzurro. Corsi, praticamente sulle scale e mi fermai a metà per poter riuscire a vedere cosa avrebbe fatto Bill.


Asia era sdraiata sul divano, con le gambe allungate sul tavolino basso; Bill stava in piedi dietro al divano. Le mise le mani davanti agli occhi e un sorriso divertito comparve sul suo volto. “Ivy..siamo io e te in casa,a che gioco stai giocando...piuttosto, chi era al campanello ?” “Io...” le rispose. Asia si spaventò e saltò, letteralmente in piedi. Poi lo fissò incredula. “Tu...tu...Los Angeles...” erano le uniche parole che le uscirono da bocca e che fecero sorridere il ragazzo. Bill si avvicinò a lei scrutandola dolcemente. “Sì, ero a Los Angeles ma ora sono qui” gli disse con voce bassa e quasi chiusa in un sussurro. “Bill...e..io non ho parole.” abbassò lo sguardo e Bill le tirò su il viso delicatamente con l'indice sotto il mento; La guardò dritta negli occhi e le accarezzò il viso. “Questo lo vedo...” rise e contagiò anche lei. “Avevo bisogno di te. È successo tutto due anni fa, ed è stato bello. L'ho capito subito che tu saresti stata l'unica donna che io avrei voluto amare ma poi ve ne siete ritornati ad Hannover e ci sono stato male. E poi, al matrimonio la telefonata del tuo ragazzo mi aveva completamente spiazzato. Ero geloso. Il fatto di stare male per te mi ha fatto capire che, anche se avessi cercato di dimenticarti, non ci sarei mai riuscito. In mente avevo te; Tra la folla, ai nostri concerti pensavo a te e speravo che tu spuntassi fuori da tutta quella gente. Quando poi ho scoperto che voi venivate per il nostro compleanno ero completamente elettrizzato, mai avrei immaginato che dopo due anni ti avrei potuto rivedere e invece ti ho rivisto veramente ! Il mio cuore ha fatto i salti mortali quel giorno e mai ti avrei lasciata andare di nuovo. Non sapevo più nulla di te : non sapevo se eri ancora fidanzata, non sapevo se provavi qualcosa per me e non sapevo se avessi accettato ancora il mio modo di essere e di fare...avevo paura ma me ne sono fregato e ti ho voluta, perchè non volevo perderti ancora una volta. Quindi, se sono qui è perchè tu devi sapere che,anche se ci saranno giorni o mesi o anche anni in cui saremo distanti, tu non dovrai avere paura di essere abbandonata. Basta che mi dici che ti manco e io verrò da te il prima possibile. Farei di tutto per non perderti di nuovo.”

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

I suoi occhi erano di un sincero mai visto in vita mia; mi aveva detto tutte quelle cose tutto d'un fiato ed io mi vergognavo a non riuscire a far uscire neanche un suono dalla mia bocca. Volevo dimostrargli che l'amavo. Avevo sentito subito il cuore battere non appena mi aveva salutato, romanticamente, quel giorno della grigliata e sapevo, in cuor mio, di aver sempre provato qualcosa per lui. “Dimmi qualcosa ti prego...” mi sorrise, sfiorandomi le labbra con le sue. “Ti amo” così. Senza nemmeno pensarci su glielo avevo detto. Ora ero io ad avere paura di un suo rifiuto; magari stavo correndo troppo ma quelle sono state le uniche parole che sono riuscita a dirgli e che hanno sintetizzato bene quello che provavo nel momento del suo discorso. Lui mi guardò serio per un minuto e lì mi sarei aspettata un suo addio ma....invece mi baciò. All'improvviso mi chiuse le labbra in un bacio indescrivibile. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Gli misi le braccia dietro alla nuca, incrociandole, così da sentirlo più vicino. Lui iniziò appoggiando le mani sui miei fianchi ma poi iniziò ad accarezzarmi la schiena. Approfondì quel bacio, iniziando ad introdurre la sua lingua per poi iniziare a giocare con la mia. Era un vero bacio alla francese che avrebbe, di sicuro portato oltre. Iniziò a leccare la mia lingua ed a stuzzicarla. Quel piercing che aveva era freddo, metallico ma terribilmente eccitante. Ad ogni movimento che faceva, baciandomi, sentivo salire la voglia di averlo finalmente mio. Lui aspirò un poco d'aria e si staccò dal bacio, provocando il tipico rumore a schiocco. Mi guardò per un istante. Io ero rossa in viso ma poco importava. Iniziò ad accarezzarmi le spalle ed a giocherellare con le spalline della canotta e del reggiseno. Questa volta mi avvicinai io a lui, baciandolo un'altra volta. Mordicchiavo le sue labbra : prima quello inferiore ( dove aveva il nuovo piercing ) e poi catturai quello superiore, succhiandolo un po'. Mi staccai da quel contatto e, ammirando la sua figura così scolpita e perfetta, appoggiai le mie mani sul suo petto ancora coperto da quella ormai fastidiosa canottiera nera. Sentii le sue mani intrufolarsi sotto la mia canotta rosa pallido e sfiorarmi la pelle fino ad arrivare a toccare la chiusura del reggiseno. Me lo slacciò; poi tolse le mani da sotto la canotta e le portò al mio viso, stringendolo tra esse. Mi bacia ancora una volta, facendo pressione con le sue labbra contro le mie. Scosta i capelli, lasciandomi una parte del collo scoperta. Inclinò la testa per poter iniziare a baciarmi il collo; me lo baciò per un po', lasciandomi solo delle scie umide poi iniziò ad usare anche la lingua per disegnarmi dei piccoli cerchi dove mi aveva appena baciato. Io gli accarezzavo i suoi capelli morbidi e neri e, con una mano, gli slacciai la cinta dei pantaloni. A quel tocco così riavvicinato con la sua virilità, lui sussultò leggermente ed io sorrisi piano. Continuava a baciarmi e si avvicinò al lobo del mio orecchio, dove potei sentire il suo respiro che si era fatto più pesante. Me lo mordicchiava appena ed, intanto, mi iniziò a tirar giù le spalline della canotta e del reggiseno. Il reggiseno era già slacciato, per cui, appena abbassò le spalline scese praticamente del tutto e se non fosse stato per la canotta, che lo stava bloccando, sarebbe sceso a terra senza problemi. La sua mano poi si intrufolò dentro gli shorts in tuta grigia e iniziò ad accarezzarmi la femminilità eccitata, coperta dal tessuto delle mutandine. Tirai indietro la testa e lui smise di baciarmi continuando però a fissarmi. Mi scappò un debole gemito quando un suo dito iniziò a massaggiarmi il clitoride. Mi guardava eccitato e stava iniziando a sudare. Tolse la mano dai miei shorts e mi fece leccare il dito con cui mi aveva appena toccato. Provai un leggero senso di imbarazzo ma era un niente in confonto all'emozione che mi stava provocando. Tolse il dito dalla mia bocca e mi spogliò della canotta e del reggiseno insieme. Non avevo un seno prosperoso. Portavo una seconda, ma mi piaceva la forma a vulcano che avevo e, a quanto pare anche a lui perchè iniziò a stringerle tra le sue mani per poi passare a toccare, di sfuggita, i capezzoli, già turgidi. Li strinse tra pollice ed indice e li s tuzzicò. Aprii leggermente la bocca e Bill non perse l'occasione di baciarmi ancora. Finalmente si tolse la maglia e si calò i pantaloni, rimanendo in boxer. Si poteva benissimo vedere la sua eccitazione, pur avendo dei boxer stretti e scuri. Lo strinsi a me e scivolammo in ginocchio sul pavimento, continuando a baciarci. Mi baciò ancora il collo per poi scendere fino al seno. La sua lingua gli leccò per un attimo e poi scese fino all'ombelico, contornandolo. Mi fece sdraiare a terra e sentii il freddo del pavimento contro la mia schiena. Lui mi accarezzò la pancia per poi scendere fino all'elastico dei pantaloni. Me li tolse insieme alle mutandine e mi prese una gamba. L'alzò e iniziò a percorrerla con i suoi baci caldi. Arrivò alla zona interno coscia e mi lasciò andare la gamba, in modo da poter avere le gambe divaricate. Si tolse i boxer e la sua erezione uscì. Finalmente poteva respirare dopo tanto tempo. Si posizionò sopra di me, delicatamente e con una mano iniziò a massaggiare la mia femminilità, ormai nuda. Aprì e chiuse, in alternanza, le grandi labbra e poi giocò ancora con il mio clitoride. La mia schiena inarcata e il mio respiro affannoso indicavano la mia eccitazione. Avvicinò la sua bocca ai miei seni ma non li baciò; li sfiorò con la punta della lingua mentre sentivo la sua aria calda sopra di essi. Gli presi la mano con cui mi stava eccitando e la intrecciai alla mia. Lui mi guardò e mi sorrise per poi baciarmi dolcemente la punta del naso. Mi ammirò come mai nessuno. Mi stavo concedendo a lui con tutta me stessa. Io gli baciai la palpebra chiusa, la guancia e poi mi avvicinai al suo orecchio :”Ti amo Bill...”, in un sussurro gli avevo ancora detto i miei sentimenti. Gli baciai ancora la guancia e lui mi accarezzò i capelli. Eravamo completamente nudi sul pavimento. Speravo con tutta me stessa che nessuno si sarebbe azzardato ad entrare o a disturbarci. Vidi che stava portando la sua mano verso il suo sesso e fu un attimo. Provai un leggero dolore che Bill vide sul mio volto. Si fermò un secondo prima di iniziare a muoversi dentro di me. “Non...non voglio farti male...” mi guardo e, prima che potesse uscire da me, io lo bloccai. Avvicinai il mio viso al suo petto e gli baciai il capezzolo con il piercing. Glielo strinsi tra i denti e lui portò la testa all'indietro. Riappoggiai la testa al pavimento e lo accarezzai; lui mi baciò a stampo ed iniziò a muoversi lentamente. Chiusi gli occhi e lui mi continuava a baciare. Sempre. È lui a controllare il ritmo, a calibrare la potenza. È così perfetto. Aumentò leggermente la velocità e, per sentirlo ancora più un tutt'uno con me, gli incrociai le gambe dietro la schiena, intrappolandolo. Questa cosa lo fece eccitare ancora di più. I nostri respiri erano sempre più pesanti, affannosi; Vidi la sua espressione aggrottarsi e capii che, a breve, sarebbe venuto. Aumentò le spinte e poco dopo si tolse subito da me; raggiunse l'orgasmo prima di me. Mi sporcò leggermente l'interno coscia e la pancia, poi si accasciò su di me. I miei e i suoi battiti erano irregolari e lui poteva sentirlo : si era appoggiato sul mio seno. Gli accarezzai i capelli e gli diedi un piccolo bacio sulla nuca.

Scusami ma era da tanto che non provavo nulla del genere...”, risi silenziosamente. “Scusa di cosa ?” lui mi guardò “Bhè....tu non...non sei arrivata.” Risi e lui mi guardò confuso. “Bill, è stato bello. È normale che dopo 7 anni succede così...” lo capivo e comunque è stata la più bella esperienza della mia vita, anche senza raggiungere l'apice. Lo baciai a stampo sulla bocca. Lui prese il plaid che c'era sul divano e ci coprimmo con quello. Lui si mise su un fianco e mi accarezzò. “Ti amo anche io...” io gli sorrisi e mi strinsi a lui. Essere amati veramente è, in assoluto, la cosa più importante che un essere umano possa ricevere.

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Ecco perchè non c'è qui ! E di sicuro l'avranno fatto...” mi chiese Tom. Mi ero chiusa in camera non appena non avevo più sentito parlare nessuno e, accesi il computer, con l'intento di studiare ( lo giuro ! ) mi arrivò la chiamata di Tom su skype. “Non lo so...qualcosa ho sentito ma mi farò raccontare domani da Asia” sospirai. Lui mi stava fissando malizioso. Quando alzava quel sopracciglio lo avrei violentato. “Che c'è...perchè mi guardi così ?”, “Il piercing te lo sei fatto lì allora..mmh bene bene così puoi farmi divertire...” “Tom,calma gli ormoni” lui arricciò le labbra e fece lo sguardo deluso. “Non puoi toglierti la maglietta ?” sgranai gli occhi. “Tom ! Se avevi voglia di fare qualcosa bastava venire qui..” gli dissi decisa “Stavo dormendo te l'ho già detto..guarda che è solo da un'ora che sono sveglio.” “Questa me la lego al dito.” “Legati quello che vuoi dove vuoi” lo guardai minacciosa. Ci fu qualche minuto di silenzio. “Se ti abbassi una spallina ?” mi guardò sorridente. “Tom no ! Calmati...” “Uff..ma cazzo però ! Se non vuoi fare nulla per accontentarmi allora quando verrò lì farò lo scioperò del sesso.” disse fiero, incrociando le sue braccia al petto. Io scoppiai a ridere. “Dureresti meno di me Kaulitz...” “Uff...sai che sei noiosa ?” “Sì, me lo dicono in tanti.” ridemmo insieme e poi, guardando l'ora, mi accorsi di non aver cercato di studiare nulla e avrei dovuto iniziare assolutamente. “Ora stacco, così almeno posso ripetere qualcosa di diritto.” “Ok dai e io vado a mangiare che ho fame..” “Ma se ti sei mangiato due cookies cinque minuti fa!” “Quello si chiama aperitivo mia cara..” quanto è cretino...”Pff...non ingrassare Kaulitz...” “Starò attento...buono studio cara” dissi simpaticamente con ironia..”Oh grazie tesoro, buon appettito.”gli risposi anche io con sarcasmo. Chiusi la chiamata e risi. Il riso però, si trasformò in pura noia due secondi dopo : i libri mi stavano chiamando.


Continua....

Ehi bellissime !! Con questo capitolo mi sono ufficialmente sfogata...madonna mia che faticaccia. Allora ringraziamo chi ha commentato il capitolo precedente eh.. ( c'è anche una new entry..wow...perchè non cerchiamo di farla sentire a casa ? ) partiamo : Arsax95 ( mauahahaha....non era Tom! Ehehe...ma spero comunque che ti sia piaciuto il capitolo ^^); Layla ( ehehe, grazie del commento. Come ti ho già scritto : ma io non ho detto che era Tom...infatti non lo è ^^eheh; no comunque davvero grazie, sei una parte fondamentale nei commenti ormai ) ;trilly1991 ( Eccoti qui! La grandissima trilly1991...spero continuerai a commentare, intanto un grazie mille e un bacione sono d'obbligo ^^); Aduzza_TK ( postato ! È abbastanza prima possibile oggi ?? Cioè...spero di sì..comunque grazzissime tesoro mio dei commenti ); _MINA _( Non era Tom alla porta ma spero che tu sia comunque soddisfatta ^^, grazie mille del commento mia cara..ah e...bhè il piercing si scoprirà ^^)...uokei..fatto anche oggi. Grazie per la vostra pazienza nel leggere questi capitoli e nel recensirli ( mi scuso nel caso non avessi ringraziato qualcuno ) e bacioneeeeeeeeeee.

Kler :-)


P.S ringrazio anche _Nat _91 nel caso commentasse in ritardo, naturalmente se avrà voglia di farlo ;)

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 : A volte c'è la scintilla, altre volte un incendio ***


Capitolo 12 : A volte c'è la scintilla, altre volte un incendio


Che palle Ivy...”. Cosa c'è di peggio di essere in sala, sul divano, con il libro di giurisprudenza in mano e mentre stai cercando la concentrazione da ore, la tua migliore amica decide di camminare avanti e indietro davanti a te in preda a attacchi di noia compulsiva ? Dopo che quei due si erano dati da fare e lui è partito alle 4 del mattino lasciandole, non un semplice bigliettino, ma direttamente un papiro dall'egitto, Asia non si da pace. Ormai è da una settimana giusta che nessuno si fa sentire. “Ivy guarda che lascio le chiavi dentro la cassetta della posta nel caso dovessi uscire...io vado alle prove. Prova a chiamare papà magari oggi risponde..ciao !” “Ciao..” e anche mio fratello mi aveva abbandonato con questa pazza. “Non ce la faccio...non posso farcela...” la guardai con uno sguardo stanchissimo “Allora chiamalo e digli che ti manca, da quello che mi hai detto lui verrebbe ancora qui no ?” Fermò la sua camminata isterica e si mise davanti a me “Sì ma...e se lavora ?” “Se lavora allora non è colpa di nessuno...ti prego, la settimana prossima ho l'esame e sento che se ti ci metti anche te, sarà alquanto impossibile passarlo.” si lasciò andare sul divano e si stravaccò vicino a me, sbuffando leggermente. Finalmente un leggero silenzio. La colpa non era sua ero proprio io che non avrei assolutamente passato quel cavolo di esame. “A te non manca Tom ?” O sì che mi mancava ma non era il momento adatto per parlarne “Sì.” dissi svogliata ma non perchè mi scocciava parlarne, ma perchè era una cosa assurda questo cazzo di capitolo sulle leggi. “Non sembri convinta” appoggiai libro e penna sul tavolino davanti a la guardai :”Mi manca da morire...cioè vorrei vederlo per abbracciarlo e baciarlo ma..” “Ma ?” mi chiese curiosa. “è da una settimana o di più che non ci sentiamo e...e potrebbe, sai...non è che sia stato chiarissimo su noi due e...” “Oh frena mia cara ! Lui te lo ha detto, siete insieme.” “Sì, ma è un uomo..” alzò un sopracciglio e si mise a sedere meglio “Ma dai ?!” “Asia, gli uomini sono degli esperti a lasciarsi condizionare da un bel paio di tette e da un culo all'insù..” Non rispose. Rimase solo a gingellare con la cerniera del cuscino in ecopelle, io ripresi in mano il mio libro e aprii la pagina a quel fastidioso capitolo. D'improvviso scattò in piedi e mi guardò con un sorrisino laterale da far paura. “Andiamo noi da loro !” le risi spudoratamente in faccia e roteai gli occhi al cielo. “Dai Ivy..se loro non possono venire qui allora andiamo noi da loro” “Te sei tutta matta...cioè vuoi farti ribeccare da giornali e Mass media ?” “Non me ne frega niente. Io lo voglio rivedere con tutta me stessa...” La guardai di nuovo con un sorriso stampato in faccia ma, appena mi accorsi del suo fare seriamente, la mia espressione cambiò. “Ti rendi conto di quello che vuoi fare ? Abbandoneresti tutto per lui ?” “Sì” non ci pensò nemmeno un secondo, mentre io ero ancora incredula alle sue parole. Di solito ero io quella che si metteva strane idee in testa e mi si doveva sempre dire la cosa giusta da fare e quella sbagliata da non fare, ma ora..ora le cose stavano cambiando. “E tu ? Non faresti di tutto per Tom ?” “Sì ma non questo. Significa lasciare famiglia,amici,lavoro, scuola...mio fratello.” fece una pausa. “Io non riesco a stare senza il mio ragazzo...è una cosa terribilmente folle, dell'ultimo secondo ma..voglio vederlo. Lui lo ha fatto e...” la interruppi :”Lui se ne è andato il mattino dopo Asia...” “Io non ho detto di vivere lì..ho solo detto di voler andare a Los Angeles...non so per quanto.” volevo farla anche io questa pazzia ma c'erano troppi “ma” da risolvere e poi avevo paura di trovarlo in romantica compagnia e, quindi, di fare un viaggio solo per avere una profonda delusione. C'erano troppe cose che non andavano. “Asia non lo so..cioè, lo farei è che non posso lasciare tutto e tutti così...” “Allora andrò io...” ragazza testarda ! Non sapevo se alzarmi e rincorrerla per tutta la casa, cercando di fermarla prima ancora che potesse aprire la porta della sua stanza con l'intento di fare le valigie, oppure lasciarla andare da Bill. Non feci in tempo a decidere che era già salita in camera sua e, dal rumore delle ante dell'armadio, stava facendo quello che anche io avrei voluto tanto fare. Mi massaggiai le tempie con i polpastrelli e aprii, per l'ennesima volta, quel dannato libro cercando in tutti modi di non pensare a nulla; eppure sentivo di non poterla lasciare sola. In fondo sapevo che se avessi aspettato che lui decidesse di muovere quelle sue chiappe da bronzo di Riace per venire qui mi avrebbe sicuramente trovata invecchiata di ottant'anni. Ci pensai ancora dieci o venti altre volte, respirai profondamente e buttai il libro sul tavolino. Salii le scale e mi appoggiai allo stipite della porta della stanza di Asia e la fissai. ”Davvero pensi di essere già abbastanza grande da andare dall'altra parte del mondo da sola ?” le dissi. Si girò verso di me e corse ( per quanto la distanza fosse poca ) ad abbracciarmi “Lo sapevo che non mi avresti abbandonata ! Uh...che bellezza. Bhè ancora qui ? Vai a fare le valigie no ?” Si staccò da quell'abbraccio e mi diede le spalle solo per un momento per poi rigirarsi verso di me “Sei una temeraria del cazzo Ivy !” “Miss Finezza....” mi fece spallucce e ritornò a finire i bagagli. Andai in camera e iniziai a farli anche io. Erano valigie fatte alla cieca: non sapevamo nulla né l'ora del volo, né per quanto saremmo state via, insomma Carpe Diem no ? La battaglia con la valigia fu dura ma alla fine chi vinse fui io. Asia fece rotolare il suo bagaglio a mano giù dalle scale, mentre io avevo un piccolo trolley che cercai di trascinarlo giù. “Ok...ora che le valigie sono fatte, cerchiamo un taxi...” la tirai per il cappuccio della sua felpa e la fermai prima che potesse aprire la porta di casa. “Che c'è ?” “Non possiamo non avvisare...” presi il primo foglietto di carta che mi capitò davanti agli occhi e una penna dal mio astuccio dell'università :”Josh, so che ti incazzerai ma ti scongiuro cerca di capire ok ? Siamo a Los Angeles, non so per quanto. Ti chiamo appena compro una scheda telefonica apposta. Se ti va raggiungici, sai per la tua musica perchè se verresti per me allora ti consiglio di stare a casa visto che sarà sicuramente per ammazzarmi ;P...perdonami e perdonaci. Ti voglio bene. P.S. Glielo potresti dire te a mamma e a papà, se riesci a sentirlo.? Bacio. Ivy e Asia” “Fatto ?” mi chiese impaziente, “Sì...” feci un sospiro “Andiamo dai...” dissi. Non ero affatto sicura ma è meglio pentirsi di averlo fatto piuttosto che rimanerci male per non averlo fatto. Uscimmo di casa e attaccai il post-it sulla cassetta delle lettere, dove mio fratello, prima di uscire mi aveva messo le chiavi di casa.

Avevamo preso il primo volo e cioè quello delle tre di pomeriggio. Tutto sommato non avevamo nemmeno fatto chissà quante ore ferme in aeroporto prima di salire sul nostro areo, quindi ci era andata più che bene. Il volo sarebbe atterrato alle 10 di sera. Eravamo sedute ai nostri posti; il mio, naturalmente doveva per forza essere quello vicino al finestrino se no diventano una pazza isterica. Mi ha sempre spaventato viaggiare in aereo; dopo che ci fu l'11 settembre la paura aumentò ancora di più...ero sempre scettica su chi guidasse l'aereo o per i passeggeri che mi ritrovavo. Per carità, non ho nulla contro nessuno e non sono una che giudica dalle apparenze ma, ho una paura folle di rimanerci secca su uno di sti grandi cosi con le ali. “Volete uno snack ?” ci chiese carinamente l'hostess “No grazie...” le rispose Asia, altrettanto gentilmente. L'hostess passò oltre. “Preoccupata ?” mi chiese Asia “Perchè tu no ?” “Un po', ma mi fido della scelta che ho fatto e, soprattutto mi fido di lui..” la guardai un secondo per poi rivolgere il mio sguardo al finestrino, leggermente appannato. “Sei proprio innamorata “ risi per la mia affermazione ma lei mi rispose in modo serio “Credimi, essere innamorati è dir poco...” ci guardammo e capii quanto ci tenesse a quel ragazzo.

Bene : dopo ore di volo, dopo aver trovato un tassista che ci ha provato con noi senza alcun ritegno ( ma per questo abbiamo guadagnato uno sconto ) e dopo aver perso il cappotto, ora ci ritroviamo davanti alla villa dei Kaulitz. Per puro culo Asia si è ricordata il posto grazie al discorsetto che lei e Bill avevano avuto dopo il loro momento d'amore. Inoltre, non abbiamo il minimo coraggio di suonare al cancello automatico. “Sicura che sia questa ?” le chiesi. “Lui mi ha detto che era grande, isolata, color panna, circondata da un boschetto e piena di telecamere...” “Ma sai quante case dei vip ci sono a Los Angeles ? E poi potevi almeno farti dare delle descrizioni in più...” “Bhè, basta guardare cosa c'è scritto su questo citofono...” mi disse semplicemente. Si avvicinò e lesse :”C'è scritto qualcosa con la U e...” avvicinò di più gli occhi “E..una H...no no aspetta non è una U !” i cani iniziarono ad abbaiare e si accesero due luci che ci illuminarono a giorno. Due guardie del corpo ( uno pelato e uno biondo ) ci presero per il braccio e ci trascinarono per quasi tutto il perimetro della casa. “Che cosa ci fate qui signorine ?! Eh ?! “ ci fece quello pelato “Qua è proprietà privata...sciò, andate a casa và !” ci fece l'altro. Che modi rozzi. “Vorremmo vedere Bill e Tom Kaulitz. “ gli disse Asia. “Sì, lo sappiamo...sapete quante cercano di avvicinarsi ? È già tanto che siete arrivate al citofono mie care..” ci rispose il pelato mentre ci stava strattonando lontano dai loro confini, Io mo tolsi dalla sua presa al braccio. “Sono la sorellastra...ehi ! Ahia ! “ mi prese ancora per il braccio e questa volta mi fece male “Si certo, e io sono la loro dama di corte...” guardò il suo collega e si misero a ridere...”No davvero lei..” cercò di intervenire la mia migliore amica ma venne bloccata violentemente. “Sono Ivory, mia madre è sposata con il loro padre Jorg...eh lasciami! “ cercai di spiegare mentre cercavo di dimenarmi. “Basta ! Lasciatele stare...” finalmente qualcuno ci aveva sentito, tra urla e lamentele varie.I due scimmioni mollarono la presa e si allontanarono di qualche passo. Una donna di statura media, bionda e di bella presenza si avvicinò a noi. “Ivory ?” mi chiese. Era buio e non si potevano distinguere bene le figure. “Sì... ?” finalmente riuscii a vederla in viso ma non ricordavo di conoscerla. “Ivy !...” mi abbracciò con mio stupore. Poi mi lasciò respirare “Sono Nath..al matrimonio ti ricordi ? La truccatrice..” Oh accidenti alla mia memoria ! “Sì che mi ricordo, che bello vederti. Non hai idea...” “Ci credo...scusate per loro.” feci un cenno per accettare le scuse e rimanemmo un attimo in silenzio. “Ti ricordi di Asia ? La mia amica” le chiesi. “Certo che mi ricordo; sei la famosa Asia ormai, hai conquistato il cuore di Bill eh ?” le strinse la mano e le fece l'occhiolino, sorridendo. Asia diventò paonazza in volto. “Allora, siete venute per far visita ai vostri amati ?..dai venite dentro.” le rivolgemmo un sorriso debole e timido e poi la seguimmo in casa. Eravamo ancora seguite dalle due bodyguard ma, appena entrati nel salone, scomparvero. Ma avevano qualche stanza segreta per caso ? Era enorme già solo il salone d'entrata. Si erano fatti i loro bei soldini. “Allora, Bill è in cucina che è di là”si rivolse ad Asia, indicandole la direzione e poi fece cenno di accomodarsi “Mentre per Tom devi seguirmi...” “Ok...” risposi. Scendemmo le scale e arrivai allo studio. Sentivo già lo strimpellare della sua amata gibson che, fino a d'ora, l'avevo vista solo in webcam ( se era quella ). Nathalie mi fece segno di aspettare nel corridoio, prima di entrare nello studi vero e proprio. “Tom..Tom mi senti ?...pausa, hai visite...” gli disse una voce maschile, probabilmente David Jost, il loro produttore e manager. Nath fu così carina da rimanere con David nello studio. Ero sempre più nervosa; più sentivo i suoi passi più il mio cuore batteva forte. La porta si aprii e uscì Tom. Ancora con lo sguardo abbassato e con l'espressione tipica, come per dire “Chi cazzo può essere ?”. Camicia azzurrina con le maniche risvoltate che lasciavano intravedere i suoi muscoli, canottiera attillata bianca che seguiva il suo fisico scolpito, jeans stropicciati chiari e cappellino ( stile cuffietta ) bianco. Che, io mi chiedo cosa caspita vuol dire quel cappellino in casa..bha! Alzò lo sguardo e si mise a ridere, contagiando anche me. Si mise le mani sul volto per due volte e rise ancora. “Se vuoi torno a casa...” alzò gli occhi al cielo e poi camminò verso di me. Io lo guardavo e gli sorridevo come una cretina. Fu un attimo e mi prese in braccio, stringendomi bene. “Che ci fai qui ?” gli incrociai le gambe ( grazie al cielo avevo i denim lunghi ) dietro e gli diedi un bacio sulla guancia. Lui sorrise e mi mise giù, sempre cingendomi i fianchi. Mi tirò ancora verso di sé; ora eravamo ad un palmo di distanza. “Se aspettavo te a quest'ora ero già sotterrata...” gli dissi ironicamente. Lui mollò leggermente la stretta e mi fece una smorfia. Si fece serio subito dopo. “Lo so, ma stiamo lavorando al nuovo album e...” lo zittii mettendogli il mio indice sulla sua bocca. Non me la ricordavo così morbida e calda. Era di un bello indescrivile. Era semplicemente lui. Lui socchiuse gli occhi e mi baciò l'indice; mi prese poi la mano e la guidò nell'accarezzare la sua guancia. Poi mi riprese in braccio “Ehi...vacci piano. Esistono anche i fianchi ! “ mi aveva praticamente presa per le natiche. “Sì, ma questo bel cuscino mi piace di più..” gli diedi un leggero schiaffo sulla spalla che provocò la sua risatina. Mi portò su in camera sua e mi buttò violentemente sul letto, facendomi rimbalzare leggermente. Mi tirai su a sedere. “L'uomo delle caverne è più fine...” gli dissi mentre lui si stava accomodando vicino a me. “Sì ma non è così bello.” Lui si girò lentamente verso di me con un espressione sicura di sé e io lo guardai con un sopracciglio alzato “Non sono venuta qui per sentire la contemplazione di te stesso Kaulitz”. Avvicinò una mano al mio viso e delicatamente iniziò a carezzarmi il volto, sfiorando più e più volte le labbra. Chiusi gli occhi e quando li riaprii me lo ritrovai vicinissimo. “E allora dimmi...perchè sei qui ?” mi disse a fior di labbra. Sorrisi. “Per questo...” gli sussurrai dolcemente. Le mie labbra toccarono le sue e gli diedi un primo bacio a stampo che lui dopo assaporò. Mi guardò e mi ribaciò socchiudendo leggermente le labbra e appoggiando il suo indice sotto il mio mento. Si tolse lentamente da quel casto bacio e sorrise “A sapere che oggi avrei baciato una bellissima ragazza mi sarei fatto la barba...” “A me piace la tua barba” gliela toccai, dolcemente quasi incuriosita. Si avvicinò di nuovo e mi prese il viso tra le sue mani. Questa volta fu un bacio passionale che ci trascinò entrambi. Ogni tanto aprivo gli occhi e lo guardavo maliziosamente. Mi morse il labbro inferiore e me lo succhiò, proprio come avevo fatto io quella volta del nostro primo bacio. Mi mise una mano sulla coscia, anche se coperta da un jeans attillato, e iniziò ad accarezzarmela. Ci staccammo per un secondo. Mi avvicinai a lui e gli leccai le labbra, senza baciarlo ma usando solo la lingua. Lui sorrise con malizia ma i suoi baci e i suoi atteggiamenti non avevano solo quella. Erano pieni di passione che, forse, mancava di provare a tutti e due. Lui aprì anche la sua bocca e iniziammo a toccarci le lingue. Chiusi gli occhi per sentire a pieno quella sensazione di umido, ma non di un umido sgradevole, era caldo. Sentivo un calore mai provato dentro di me e mentre ci accarezzavamo e ci baciavamo sentivo che prima o poi, il mio cuore sarebbe uscito dal petto per i battiti troppo velocizzati. Mi rubò un altro bacio e poi si staccò da me. Mi accarezzò ancora una volta e si avvicinò al mio orecchio. “ Ti fidi di me ? “ annuii e gli diedi un piccolo bacio nell'incavo del collo “Vieni con me allora...” si alzò in piedi e io ero lì, immobile che lo seguivo, con lo sguardo, nei movimenti che stava facendo. Mi prese la mano dolcemente e me la strinse, accompagnandomi ed aiutandomi ad alzarmi in piedi. Lo seguii. Cosa avesse in mente non lo so ma la nostra non è stata la solita scintilla che scocca ogni tanto, è stato un vero e proprio incendio !


Continua.....

So che mi ammazzerete per il finale aperto ma...eheheh ^^. Dai tanto lo scoprirete presto, promesso. Tra poco finisce la vacanza!!! Mi vien da piangere ad iniziare la scuola, per fortuna che è l'ultimo anno ( sono stata bocciata in terza, per un debito non superato...di matematica oltretutto ). Comunque bella gente, che ne dite di passare ai ringraziamenti ? ( cioè 54 commenti !! GRAZIEEEEEEEEEE A TUTTI DAL PRIMO ALL'ULTIMO ) Allora * schiariamoci la voce* : _Nat _91 ( ma che sono tutte queste scuse ?? Cioè ma figuarati, ogni persona è libera di vivere la propria vita in santa pace come più crede. Comunque l'attesa è stata ripagata ^^ Grazie mille, ormai ricevere i tuoi commenti fa tirare su il morale...cioè, grazie non ho parole tesoro <3 mille di questi cuori solo per te ) ; Chrome_th ( anche se non hai commentato l'ultimo capitolo hai comunque recensito i primi tre, per cui un grazie è d'obbligo e spero non mi abbandonerai ^^ grazie infinite. Anche a te mille bacioni e cuoricioni ) ; Layla ( eh ma grazie mia cara. Grazie grazie per tutta la pazienza che hai nel leggere e commentare, so che saranno sempre le stesse cose che scrivo ma non ho davvero più parole ormai. Comunque sì Tom ha capito dove Ivy ha fatto il piercing ma per te dove si trova questo decoro di metallo ? Ehehe ) ; Arsax95 ( No vabbhè, io sono morta dal ridere...mentre Bill tromba Tom dorme, una frase che rimarrà nella storia xD, grazissime anche a te mia cara ); _MINA _ ( Hai visto che alla fine Asia e Bil...eh..lascia fare. Allora ormai anche a te insieme ad Aduzza_TK e _Nat _91 vi farò l'altarino per i commenti...avete commentato sempre e non so come ingraziarvi se non con un enorme bacio )....ok finito ? Finito! Spero di non aver dimenticato nessuno in tal caso scusatemi ! Ci vediamo al più presto ok ?? Bacionissimo a tutte e....ciaoooooooooo.

Kler :-)

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 : La voglia di stare con te ***


Capitolo 13 : La voglia di stare con te


Entrammo nella saletta dove tenevano i loro strumenti. Erano tantissimi : ci rinunciai, fin dal principio, a contare le sue chitarre, c'erano due pianoforti e due tastiere. Il pianoforte a coda era bellissimo. Nero, lucido, classico ma faceva la sua bella sicura posto nel mezzo della saletta. Poi microfono, batteria e bassi. Ma quel pianoforte lo adoravo. Mio fratello ci avrebbe abitato in questa sala...giusto; mio fratello. Domani avrei sicuramente preso una scheda telefonica per poterlo chiamare, chissà la sua reazione quale sarà, anche se, me la stavo immaginando...

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Tornai a casa distrutto. Questa non ci voleva proprio, ed ora chi l'avrebbe sentita mia sorella ? Di sicuro mi toccherà accompagnarla in ospedale. Ora sono sicuro che anche gli adulti fanno delle enormi, colossali cazzate. E poi non ho mangiato nulla, ma tanto vale : ormai il mio stomaco è chiuso dalla rabbia e dalla preoccupazione. Salii gli scalini del pianerottolo e notai un piccolo foglietto attaccato alla cassetta della posta. Lo staccai e poi infilai una mano dentro alla fessura per vedere se magari il postino avesse lasciato qualcosa, ma c'erano ancora le chiavo di casa, evidentemente mia sorella ed Asia non erano uscite. Presi le chiavi ed entrai in casa. “Tornato ! Ivy, scendi ti devo parlare...” urlai, rivolgendomi al piano superiore. Nessuna risposta. “Ivy ! Asia !...bha...” nessuno risponde. Appoggiai le chiavi sul tavolo, vicino alla porta e poi guardai, sfuggita quel biglietto. Lo girai lentamente dalla parte dove c'era scritto qualcosa e lessi. Mi bastò la prima riga capire ed provare un leggero senso di nervosismo. Chiusi gli occhi per un istante nella speranza che quel foglio fosse solamente un ologramma e che, a momenti, sarebbe scomparso nel nulla, ma quanto riaprii gli occhi quel maledetto foglio era ancora tra le mie mani. “Stupida di una ragazzina...” dissi fra me e me.

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Ad Amburgo sono le tre del pomeriggio,chissà se mio fratello aveva finito con il gruppo. “Ti piace ?” mi guardò ed interruppe quelli che erano i miei pensieri. Gli sorrisi. “C'è parecchia roba, mio fratello impazzirebbe...” mi guardavo attorno come spaesata ma incuriosita; alla fine continuavo a girare attorno a quel pianoforte. Gli passai una mano sopra, come se lo dovessi accarezzare. Tom mi abbracciò da dietro, cingendomi i fianchi e appoggiò la sua testa sulla mia spalla. “Vedo che hai un debole per questa bellezza.” con lo sguardo indicò il pianoforte. Senza rispondergli, mi girai verso di lui e lo fissai, poi mi diedi una leggera spinta e salii a sedere sullo strumento a coda; lui rise e mi fissò stranito. “Guarda che non è una panchina..” io ricambiai il sorriso, lo presi per la canotta e lo tirai verso di me, ancora più vicino. Lui mi divaricò le gambe e iniziò ad accarezzarmi le cosce mentre io gli misi le mani sul petto, coperto da quell'indumento leggero, iniziando ad accarezzarlo. Si inumidì le labbra e si avvicinò dandomi un semplice bacio a stampo. “Sei diventata muta all'improvviso ?” mi disse, staccandosi da quel bacio minuscolo. Non riuscivo a dirgli nulla. Una parte di me lo voleva a tutti i costi mentre l'altra aveva paura di innamorarsi seriamente. Se la verità fosse venuta a galla non mi avrebbe più creduto e sarebbe tutto finito; questi pensieri mi fecero cambiare espressione. “Ehi...che hai ?” mi guardò perplesso. Cancellai ogni cosa dalla mia mente e gli sorrisi “Nulla...” mi fissò per un po' e poi mi baciò la guancia. Due piccoli baci umidi, l'uno seguito dall'altro. Smise, con una mano di accarezzarmi la gamba e l'appoggiò sulla mia che intanto stava percorrendo i suoi pettorali, come se un cieco toccasse il viso di qualcuno per poterne capire la fisionomia. “Ci si potrebbe scrivere una canzone con questo ritmo..” disse lui sorridendo appena e abbassando leggermente lo sguardo. “Su cosa ?” chiesi io abbastanza confusa. Lui rise ancora una volta per poi trovare il coraggio di guardarmi negli occhi. Aspettò un secondo prima di parlare. “Batte forte...è orecchiabile come ritmo, ci starebbe bene una canzone.” cercò di sdrammatizzare; evidentemente non era abituato ad usare frasi d'effetto, come questa. Gli accarezzai il viso imbarazzato e gli diedi un tenero bacio sul naso. “Vuoi vedere il piercing nuovo o no ?” gli chiesi maliziosa. Lui mi guardò ridendo e mi baciò, premendo le sue labbra contro le mie. Iniziò ad alzarmi la maglietta molto lentamente e sentii le sue mani calde e ruvide sulla mia pelle. Dischiusi la bocca e non perse tempo a baciarmi con più foga. Gli accarezzai le spalle e gli tolsi la sua camicia azzurrina e la gli sfilai la sua canottiera bianca. I suoi muscoli erano ben in mostra e questo mi piacque ancora di più. Lui mi spogliò della mia maglia e scese a baciarmi il collo, succhiandolo avidamente e lasciandomi un piccolo segno rosso, leggermente visibile. Poi prese ad annusarmi. La punta del suo naso mi sfiorava la pelle. Strinse i miei seni, coperti ancora dal reggiseno, nelle sue mani ed io mi eccitai a tal punto da farmi sfuggire un debole gemito. Smise di annusarmi e tirò fuori una piccola bustina sottile e quadrata dalle tasche dei suoi jeans stropicciati e l'appoggiò accanto a me, sempre sul pianoforte. Si slacciò la cintura e si abbassò la lampo. Io lo continuavo a guardare intensamente. Mi prese il viso nelle sue mani e mi baciò passionalmente. Cercai di abbassare i suoi pantaloni e i suoi boxer ma con una mano è difficile, per cui lui si staccò dal nostro bacio e se li tolse rimanendo nudo davanti a me. Ricominciò a baciarmi poco dopo. La sua lingua danzava con la mia; la mia mano finì ad accarezzare il suo sesso e, a quel tocco lui tirò indietro la testa ed io potei passare la mia lingua sulla sua giugulare per poi arrivare alla sua bocca ancora una volta. In un attimo mi tolse jeans e slip. Continuava a toccarmi i seni ed a stuzzicarli mentre mi baciava sia bocca che collo. Stavo impazzendo. La sua mano, dal mio viso, passò ad accarezzare la mia femminilità. I miei respiri erano diventati irregolari. Si mise in ginocchio e mi guardò per un attimo; la sua lingua toccò appena l'interno coscia per iniziare ma, subito dopo leccò le mie piccole labbra ed io mi lasciai andare a dei gemiti più acuti che lo divertirono. Quando toccò prima con l'indice e poi con la sua lingua il mio piercing al clitoride io mi sdraiai, letteralmente sul pianoforte, e premetti una mano sulla sua testa in modo da incitarlo a continuare. Mi piaceva da impazzire.

Si alzò in piedi e aprii quella piccola bustina che era stata lasciata per troppo tempo chiusa. Si mi se il preservativo e si sporse su di me; per facilitargli il “lavoro”, io mi misi di nuovo a sedere e mi avvicinai di più a lui, incrociandogli le gambe dietro la schiena. Mi accarezzò di nuovo il viso e mi sfiorò le labbra. “Non ho mai provato una cosa così...è incredibile...” disse fra un respiro e l'altro. Lo zittì di nuovo mettendogli il mio indice sulle sue labbra “Ssh..amami e basta” gli dissi prima di baciarlo con tutta me stessa. Per farlo eccitare ancora di più, mi tolsi lentamente, molto lentamente il reggiseno e lo gettai a terra. Lui mi ammirava con quegli occhi nocciola, luccicanti. Mi penetrò lentamente ed io lo strinsi forte a me, abbracciandolo. Volevo sentirlo mio. Appoggiai la testa nell'incavo tra testa,collo e spalla mentre lui mi appoggiò le mani leggermente, al di sotto, dei miei fianchi e iniziammo a muoverci insieme, come un tutt'uno. Si mosse lentamente, accarezzandomi lì dove aveva le mani e mi baciava l'incavo del collo e il lobo dell'orecchio. “Ivy...” mi sussurrò all'orecchio. Gli baciai, a mia volta, il collo e arrivai al suo orecchio “Tom...” gli sussurrai ad occhi chiusi. Ci allontanammo un poco da quell'abbraccio per poterci guardare negli occhi. Lui continuava a muoversi dentro di me, aveva aumentato la velocità delle spinte. Appoggiò la sua fronte sudata alla mia e i nostri respiri affannati, più di prima, erano all'unisolo. Si tolse da dentro di me e mi fece scendere dal pianoforte molto delicatamente. Io mi girai, in modo da dargli le spalle. Mi baciò prima una spalla e poi mi scostò i capelli, lasciandomi la schiena nuda. Mi percorse il centro della schiena con il suo indice ed io la inarcai. Mi tocco i seni e poi entrò dentro di me. Mi piegai leggermente in avanti. Le sue spinte non erano più lente ma seguivano un ritmo più accellerato. Le sue mani erano sulle mie natiche e le stavano toccando. Eravamo tutti e due quasi arrivati. Aumento ancora le spinte che si fecero sempre più decise. Adesso, una mano era appoggiata sul mio fianco e l'altra arrivò a toccarmi ancora quel piercing. Lo massaggiò e io urlai di piacere. Lui si accasciò in avanti, su di me e spinse più forte. Quell'ultima spinta ci fece raggiungere l'apice assieme. Urlammo insieme. Continuava a muoversi dentro di me, ma piano piano si stava fermando. Io ero appoggiata a quel pianoforte, con il respiro ancora velocizzato e il cuore che stava battendo forte. Si tolse dolcemente da me e mi abbracciò da dietro, lasciandomi delle scie di baci dalla spalla fino a meno di metà schiena. Io mi rimisi in piedi e mi rigirai verso di lui. Lo abbracciai e lui fece la stessa cosa. Mi diede un casto bacio che provocò un seguito di baci. “Voglio innamorarmi di te..” mi disse con ancora un leggero fiatone. Io risi e lo accarezzai. “Io...” feci una pausa “...io credo di esserlo già.” lui sorrise, mi prese la mano che poco fa lo stava accarezzando e se la mise sul petto “C'è ancora quel ritmo....quel bellissimo ritmo.” iniziò ad imitare il suono accellerato del battito del suo cuore. Mi avvicinai e lo baciai. Siamo sicuri che sarei ritornata presto ad Amburgo, come avevo in mente di fare ?


Continua...

Eccomi !! Allora e anche questo capitolo è andato..scritto e pubblicato ! Io non vorrei dire ma meno male che esiste la mia casa che ha delle mura attorno e delle persiane alle finestre che si possono chiudere, perchè metti che vivevo in una capanna aperta ( esistono le capanne aperte ) tutti avrebbero visto il mio favoloso abbinamento del pigiama che ho su adesso e cioè....una canotta di un verde mela assurdo, o meglio no so neanche se definirlo così sia giusto...poi dei calzoni della tuta rosa fluo e le babbucce con il faccione di omer simpson,,,lasciamo perdere che è meglio ! Ma passiamo alle cose serie : i ringraziamenti per lo scorso capitolo ( definito bastardo )...alura, cominciamo : Arsax95 ( Bhè non posso dire se farò altre storie anche perchè, adesso che inizia la scuola sarà difficile pubblicare capitoli tutti i giorni per questa e quindi prima che riuscirò a finirla sai quanti anni passeranno ?? ^^ comunque ti ringrazio di tutto e mi fa davvero piacere farti sorridere ogni tanto, mi fa davvero piacere. ); Layla ( ahaha...premetto che stavo scrivendo Laula invece che Layla, ma cioè davvero credevi che il piercing potesse essere al capezzolo ?? ^^ No dai cioè...in effetti era una delle tante idee ma poi è finita con il cambiare decisamente posto ^^. Spero che questo bel capitolo ti sia piaciuto e spero non smetterai mai di commentare mia cara ^^ Grazie infinite tesoro ) ; _MINA _ ( Di che colore vuoi l'altare dove verranno messi i doni che ti verranno dati in tuo onore per ogni singolo commento che hai fatto e che farai ?? No davvero, sei una dea ! Grazie di tutti i complimenti tesoro mio <3 un bacione e spero che il capitolo ti piaccia); Chrome_th ( no ti prego non impazzire ^^ ehehe spero di averti reso felice con questo bel capitolo e grazie anche a te che stai contribuendo a delle buone azioni come recensire questa storiella ^^ scherzo ! XD bacione mia cara, alla prossima); _Nat _91 ( Tu la prima ?? Mia adorata divinità, mi soprendi..XD scherzo mia cara, lo sai. Mi ha fatto molto piacere trovarmi la tua recensione come la prima ma sappi che non conta il quando ma il cosa...ogni volta che scrivi qualcosa è incredibile ! Hai le mani fatate mia cara ^^ bacione tesoro mio <3 )...ok finito anche oggi ?? Sì, dai..finito. Alla prossima che, spero, sarà breve e bacionissimo a tutti quanti quelli che seguono questa storiella ! Fatemi un po' sapere quello che pensate e...oh ma è vero che Bill è biondo ? Se è così mi scombussola la trama ;-)

Bacione

Kler :-)

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 : La famiglia prima di tutto, quella vera però ***


Capitolo 14 : La famiglia prima di tutto, quella vera però



Un raggio di sole penetrò dalla persiana appena chiusa. Aprii piano gli occhi e mi mossi nel letto, stringendomi il il lenzuolo al seno per coprirlo. Avevamo fatto ancora l'amore. “M'ama....non m'ama.....m'ama....” sentendo, debolmente, quella voce mi girai dalla parte della sua provenienza e vidi Tom alle prese con una margherita. Mi sistemai meglio, nel letto, spostando i petali che circondavano la sua parte di materasso. “M'ama...non m'ama...” stava togliendo i petali a quel povero fiore che chissà dove lo avesse preso. “Ma che cosa stai facendo ?” dissi ancora confusa e per metà assonnata. Smise di buttare petali in giro per il materasso e si girò verso di me, dandomi un casto bacio sulla fronte; “Buongiorno...” mi disse dolcemente, io mi coricai, continuando a fissarlo “Sì, buongiorno...ma...da quant'è che sei sveglio a fare..” gesticolai, non sapendo come definire la sua attività mattutina “a...bho,..a spennare margherite ?” conclusi. Lui, ovviamente, mi rise in faccia e appoggiò sul suo comodino i fiori “Stavo solo passando del tempo in un modo alternativo” “Cavolo ! Sono proprio fortunata...e pensare che credevo che tu al mattino potessi fare la doccia, sistemarti, fare colazione, vestirti, andare a svegliare dolcemente la tua ragazza, portarle la colazione a letto, magari con anche una ro...” bloccò la mia parlantina con un bacio mattutino. Uno di quelli che ti fanno solleticare le dita dei piedi e che ti fanno sentire in paradiso. Si staccò e rimase con gli occhi chiusi per un istante, poi gli riaprì. “Stai zitta...” mi disse come se volesse comandarmi. Io mi misi a cavalcioni su di lui ( ancora nudo ) ed iniziai a torturarlo con vari pizzicotti sulle braccia e sulla pancia. “Cosa dovrei fare io ?” si dimenava e intanto rideva; mi contagiò a breve, non riuscii a calarmi nella parte della seria tanto bene. “Ohi...ehi...mi fai male !” mi disse tra una risata e l'altra. Mi fermò riuscendo a bloccare i miei polsi con la stretta delle sue mani e ritornammo seri a guardarci. I miei occhi nei suoi. Potevo addirittura scivolare in quel nocciola così profondo. “she..bli...ma...” mi sussurrò. “EH ?” non avevo capito un accidente di quello che mi avesse appena detto. “Ma sei sorda ?” mi chiese. “Kaulitz, non è come nei film che anche il minimo suono, impercettibile alla fine si percepisce comunque. È mattina e se mi parli con meno di un filo di voce io non sento...” gli spiegai e lo vidi sbuffare e roteare gli occhi “Ho detto che sei bellissima “ lo guardai addolcendomi e le sue mani sciolsero la loro presa sui miei polsi scivolando su di essi, accarezzandoli. “Bellissima...ma pur sempre una mezza nonnetta. Oltre che cieca sei pure sorda !” Lo stavo per baciare ma, invece, gli diede una leggera sberla sulla guancia e riniziai con i buffetti ed i pizzicotti. Ci stavamo comunque divertendo. È un bel rapporto alla fine : ci prendiamo in giro ma quando ci amiamo diventiamo seri e prendiamo il nostro rapporto seriamente.

Ivy..scusate...” Asia entrò, senza nemmeno bussare, nella camera di Tom.Aveva il suo cellulare in mano ed era in accappatoio; evidentemente era appena stata in doccia, magari con Bill. La guardammo, chiedendoci che cosa volesse. “Ivy, c'è tuo fratello al telefono e sembra...strano.”disse con tono preoccupato. Io le sorrisi e poi guardai Tom. Gli diedi un bacio a stampo e scesi dal letto. “Arrivo...” le dissi. Lei socchiuse la porta. Mi coprii con la camicia azzurrina di Tom, abbottonandola e poi andai in bagno per lavarmi e sistemarmi. Uscii dalla stanza e mi diede il suo cellulare per poi andarsene a testa bassa. “Josh..ti giuro che stavo per uscire per cercare una cavolo di scheda telefonica ma..tu non stai pagando una cifra chiamandomi scusa ?” cambiai decisamente discorso non appena mi venne in mente il problema del cellulare ma, appena sentii il silenzio totale dall'altra parte della cornetta, quel problema passò di secondo piano. “Josh..” lo richiamai ma, ora, sentivo solamente un singhiozzare che mi fece venire l'angoscia “Josh che succede ?” dissi intimorita della sua risposta...aspettò un attimo e poi cercò di spigarmi il più lentamente possibile :”Abbiamo trovato papà...” aspettai per dei minuti una sua risposta ma non arrivò “E..cosa...parla ti prego” non potevo resistere, stavo già pensando il peggio; sentii che fece un respiro profondo e si calmò, il giusto per cosa stette succedendo :”Quando tu sei partita ed io, poi sono tornato a casa e ho trovato il tuo biglietto già mamma mi aveva avvisato che aveva portato papà in ospedale perchè era svenuto a casa di Simone dove erano andati lei e Jorg per trovare Simone e Gordon. Papà gli aveva seguiti o..non ho capito, forse voleva dire la verità a Simone..bho, sta di fatto che è svenuto e l'hanno portato all'ospedale. Non era nulla di grave, solo nervoso e stress...io..io non so che cazzo ha avuto Ivy...non lo so...so solo che devi ritornare qui. Adesso.” non avevo capito molto. Tom uscii dalla stanza, non vedendomi ritornare e mi voltai verso di lui. Dalla mia espressione capì che c'era qualcosa che non andava. Gli feci cenno di aspettare e lui annuì. “Ok..ehm...cercherò di essere lì subito. Hai capito almeno che cosa ha ?”ancora singhiozzi “No..Ivy è grave.” mi crollò il mondo addosso. È grave....grave in che senso ? Poteva essere curato ? Cosa gli era capitato ? Dove caspita si trovava prima di andare a casa dei Kaulitz ? D'improvviso mi venne un forte mal di testa per tutte quelle domande nel mio cervello. “Ok..tranquillo, arriverò presto.” “Sbrigati..” chiusi la chiamata e Tom mi venne incontro :”Che cosa..” non gli feci finire la domanda “Devo ritornare ad Amburgo, subito.” mi guardò confuso “Adesso ? Perchè ?” mi supplicava di rimanere ma non potevo, questa volta non avrei assolutamente ceduto agli occhi dolci di nessuno. “Senti...è una lunga storia. Non posso rimanere.” lo oltrepassai per andare in camera a raccattare le mie cose ma lui mi prese per un braccio, bloccandomi. “Dimmelo...dimmi perchè tutto d'un tratto devi ripartire”, lo guardai negli occhi e presi un bel respiro. Era quello il momento della verità ? “Tom..io non sono tua sorella “ lui annuì semplicemente e lasciò la presa “Lo so, cioè geneticamente è vero e...” mi misi una mano in fronte per disperazione e lo bloccaì. “Ascoltami, due anni fa è stata tutta una presa in giro. Io recitavo la parte della filgioccia di Jorg, così come mio fratello...anche se ora sono effettivamente assieme, mia madre e tuo padre, due anni fa non era così. Mio zio te lo ricordi ? Ecco lui è il mio vero padre !” lo vidi leggermente confuso, che si stava allontanando da me con un'espressione schifata “Lo so che non ci stai capendo un cazzo, ma mio padre...quello vero, è all'ospedale non so per cosa e devo andare a vedere cosa è successo. “ abbassò per un secondo lo sguardo e poi mi fissò ancora. Ora mi avrebbe odiato per tutta la vita. “Perchè lo avete fatto ?” stranamente a quello che pensavo aveva un tono pacato, educato. “Non lo so..io lavoravo in un bar ad Hannover due anni fa e conoscevo Jorg, veniva lì tutte le sere...” gesticolai nella speranza che mi potesse salvare invece che spiegare a parole “Forse per compassione. Mi rifilò la storia della sua vergogna nel farsi vedere senza una famiglia e senza una vita ed io, come una cretina, accettai di farlo...coinvolgendo tutta la mia famiglia. Non pensavo che sarebbe successo tutto questo.” Lui annuì e rimase a riflettere, in silenzio. “Mi dispiace Tom...” gli dissi. Non ricevetti nessuna risposta, solo uno sguardo da punto interrogativo. Come dargli torto.

Ritornai in camera e raccolsi la mia biancheria da terra. Andai verso il comodino, dalla parte dove avevo dormito e aprii il cassetto, prendendo i miei documenti e il portafoglio. Tom era dietro di me. Chiusi gli occhi, aspettandomi un “non ti voglio più vedere”, invece mi prese la mano, come si fa da bambini. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. Sapevo che almeno un poco, fosse deluso. “Ti accompagno all'aeroporto” mi disse gentilmente. Mi spiazzò. Mi girai verso di lui ma tenendo lo sguardo basso. “Non dovresti fidarti di me..” gli feci notare. Al contrario di ogni mia aspettativa, lui sorrise e mi accarezzò le mani. “Se mi dici che quando mi hai baciato, che per la nostra prima volta, che poche ore fa quando abbiamo fatto l'amor di nuovo..tu mi hai usato per tutta questa scenetta, allora ti caccerò via dalla mia vita..” fece una pausa :”Ma visto che mi hai detto tutto nel momento giusto, e mi hai convinto con quel mi dispiace...allora non vedo il motivo per cancellarti dalla mia vita.” Con l'indice mi alzò il viso e mi guardò con i suoi dolci occhi color cacao. “Se non fosse stato per tutta quella falsa di due anni fa col cavolo che ti avrei conosciuta. L'importante è che tu non abbia finto con i sentimenti...” sorrisi appena e lo baciai. Lui mi strinse a sé per poi abbracciarmi. Ci staccammo. “Tu sbrigati a prepararti che io ti aspetto giù...” annuii e mi diede un altro bacio leggero sulle labbra. Io feci la mia valigia e mi misi le cose di ieri addosso. Mi pettinai e mi feci una coda veloce. Fuori dalla stanza mi stava aspettando Asia, preoccupata. “Allora ? Perchè stai andando via ?” la fissai. Aveva le braccia incrociate al petto e picchiettava, nervosamente, il suo piede nudo sul pavimento. “Mio padre è in ospedale, Josh ha detto che è grave.” “Vengo con te...” stava per correre a prepararsi ma io la fermai, mollando a terra il trolley e bloccandola per la mano. “No ! Tu resta con Bill; se la prenderebbe se tu te ne andassi...” le sorrisi e poi lei mi abbracciò dolcemente.” Fammi sapere però ok ?” “Sì..tranquilla...andrà tutto bene” le feci uno dei miei soliti finti sorrisoni e poi la salutai di nuovo con un abbraccio. Sarei partita per Amburgo un'altra volta, sperando di non trovarmi troppe spiacevoli sorprese.


Continua....

Ehi...eccoci qui con il 14esimo capitolo e spero di riuscire a postare il prossimo presto...con oggi che è l'ultimo giorno di vacanza non so se riuscirò a scrivere. Quindi scusate davvero se non sarò costante con le pubblicazioni ! ^^ Ringrazio : _MINA _ ; Chrome_th; Arsax95 e Layla per aver commentato e dico grazie a chi ha letto e basta....bacione e spero a presto. Fatemi sapere :-)

kler



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Capitolo 16
*** Capitolo 15 : E voi chi siete ? ***


Capitolo 15 : E voi chi siete ?


In ospedale c'erano tutti. Non poteva mancare mio fratello e mia madre con Jorg e poi ci avevano raggiunto anche Simone e Gordon. Meglio però essere brevi e raccontare solo le cose più importanti. Essere appena arrivati all'aeroporto ed essere trascinati all'ospedale di peso non è una cosa piacevole soprattutto se tuo fratello sembra un incrocio tra una mummia e uno zombie ( una zombiummia -.-); sta di fatto che vedere Jorg vegliare su mio padre mi fece uno strano effetto. Tra spiegazioni, sfortunatamente, non tanto chiare da parte di mia madre e consolazioni che ci sono state fatte dai genitori dei Kaulitz, sono venuta a sapere che mio padre, svenendo aveva picchiato la testa e, se prima i problemi non si mostrarono, adesso il dottore mi ha informato che il signor Freddie O'Moore potrebbe aver riscontrato una leggera forma di amnesia.

Ivory, stai tranquilla. Vedrai che non sarà grave...” mi disse Simone appoggiandomi una mano sulla spalla e picchiettandola. Io avevo un nervosismo ed un'ansia compulsiva addosso e non facevo altro che introdurre caffeina a piccole quantità nel mio corpo. Mio fratello mi raggiunse, dopo che aveva parlato con il medico :”Ivy, ha detto che possiamo entrare se vogliamo” lo guardai, un attimo spaesata e poi annuii debolmente e un piccolo e sospirato sì, mi uscì dalle labbra ormai screpolate dal freddo. Entrammo nella stanza e mio padre aveva una pesante fasciatura che gli contornava la testa; ci avvicinammo al letto e, delicatamente, gli strinsi la mano. Guardai Josh sedersi sulla sedia che poco prima era stata usata da Jorg. “Credi che si sveglierà ?” mi chiese. Non avrei mai potuto rispondere con certezza ma la speranza è l'ultima a morire. “Sì..deve svegliarsi..” gli risposi decisa ma dentro di me non c'era quella sicurezza che avevo appena messo nella risposta. Si mosse appena nel letto e aprì piano gli occhi e, subito, mio fratello balzò in piedi, avvicinandosi al letto. “Papà...” nessuna risposta. Solo un debole battito di ciglio per tentare la messa a fuoco delle nostre figure. “Josh non risponde..” dissi preoccupata a mio fratello “Dagli tempo” mi tranquillizzò. “Papà sei sveglio ?” riprovai con un tono più dolce; lui mi guardò per un attimo poi spostò lo sguardo verso mio fratello “Chi....” disse con la bocca secca ed impastata “Chi siete ?” strizzò appena gli occhi per un leggero fastidio alla luce della stanza. Quella domanda ci fece per un attimo mettere sull'attenti; speravamo in uno scherzo dei suoi. “Papà, siamo i tuoi figli..” ancora sguardo confuso. No, non poteva non ricordare nulla. Meno male che era leggera amnesia. “Sono Ivory...” dissi ancora “Io sono Josh papà, ti ricordi vero ?” gli domandò in un tono supplicante. Purtroppo il suo sguardo ormai appesantito dal sonno provocato dai troppi farmaci e confuso dalle troppe domande lo fecero riaddormentare lentamente. Io guardai Josh. Uscì sbattendo violentemente la porta e con le lacrime agli occhi; io rivolsi un sorriso a mio padre ma non riusciva ad essere di felicità. Uscii anche io e vidi Josh in lacrime consolato da una parte da Simone e dall'altra da Gordon. Il medico curante ci venne incontro e fece riunire tutta la famiglia in un gruppetto a parte, nel corridoio. “Purtroppo dobbiamo dimettere il signor. O'Moore “ ci disse con il solito sguardo compiaciuto ed ipocrita. “Scusi ma non mi sembra giusto. Non è per niente una leggera amnesia...quando siamo entrati non ci ha nemmeno riconosciuto e, di sicuro, non è in processo di guarigione per cui come potete dimettere un paziente non ancora guarito ?” intervenni io con tono seccato. “Signorina O'Moore..” fece una breve pausa mentre continuava e gingellare con la sua cartellina plastificata da medico primario “Suo padre non sarà così per sempre...ci vuole del tempo per far ritornare i ricordi alla sua mente ma questo è un vostro compito, il nostro lavoro è già stato fatto.” si rivolse a me con aria di superiorità. “Come ? Mio padre è malato ! Non ci ha riconosciuto e non ha una leggera amnesia, anzi...e lei si permette di dimetterlo e di lasciare che delle persone non pratiche di medicina o di ritorno alla memoria, in questo caso, possano prenderne cura ?” disse mio fratello ancora più arrabbiato. “Mi dispiace signori...questa è la realtà. Qualcuno deve essere in grado di badare a lui.” detto questo se ne andò, salutando cordialmente ma sempre con quella faccia da schiaffi che si ritrovava. Ci guardammo in faccia per un po'. Già sapevo che Simone e Gordon non potevano badare a mio padre, non sarebbe stato giusto, per cui la questione doveva essere risolta tra noi quattro. “Io dico...di rifletterci un attimo..intanto vado a vedere come sta.” disse d'improvviso mia madre con uno sguardo vuoto e perso nel nulla. Quando tutti si erano allontanati ed io ero rimasta immobile con migliaia di pensieri in testa, una mano che si strinse nella mia mi fece ritornare alla triste realtà ( non che i miei pensieri fossero meglio ). “Ascolta Ivy...lo so che è difficile e mi dispiace che questo sia capitato soprattutto per colpa mia ma sei abbastanza sveglia per capire che non ti ho mai ingannato e mai lo farò. Tuo padre è un altro ed io non voglio prenderne il posto...ci tenevo a dirtelo.” Era davanti a me con il suo solito sguardo sincero. Non l'avevo più visto dalla litigata furiosa con mio padre e mio fratello. “Lo so che la colpa non è tua...non ce l'ho con te Jorg; capita di innamorarsi, ma mi fa piacere che tu abbia messo le cose in chiaro..” gli sorrisi e gli toccai il volto. “Ci occuperemo noi di Freddie...” sbarrai gli occhi “No...no tocca a noi; voi...cioè tu e mia madre poi...no no no” dissi velocemente e lui mi bloccò prendendomi per le braccia “Ivy, è giusto così. Il danno l'abbiamo fatto noi e noi saremo ad occuparcene...” mi guardò fissa negli occhi ma io abbassai lo sguardo subito. “E poi devi ritornare da Tom...” questa volta alzai lo sguardo e spalancai leggermente la bocca per la sorpresa “Tu..come..” mi interruppe subito “Mi ha mandato un messaggio con scritto grazie; non avevo capito subito per cosa ma poi Josh ha detto a tua madre che tu eri partita con Asia per Los Angeles e ho fatto due più due. Visto che Asia si stava legando a Bill ho pensato che anche tu...bhè..” gli sorrisi ma poi trasformai il sorriso in un'espressione seria. “Io non posso ritornare da lui, stare qui è più importante adesso.” lui mi strinse ancora di più le braccia e si avvicinò, fissandomi meglio “è giusto così” mi ridisse, scandendo ogni sillaba e parola. Feci un respiro profondo “Però voglio sapere ogni cosa : come sta, che progressi fa, dove lo portate, se fa danni..tutto, come se fosse un neonato. “ lui rise e poi mi abbracciò. Gli sorrisi. Quando sorrideva aveva l'espressione così bella di suo figlio; Quanto mi mancava quell'ometto rozzo. Corsi da mio fratello per dirgli quello che Jorg mi aveva appena detto.

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Stavo nervosamente aprendo e richiudendo la cartella dei messaggi ricevuti e, ogni tanto, toccavo dentro anche quella del crea messaggio. Maledetto touch! Ogni tanto puntavo lo sguardo sul mio orologio da polso e contavo ansiosamente ogni secondo che stava passando. Non mi aveva ancora scritto nulla né un saluto né come stesse suo padre, nulla. Bill scese le scale canticchiando la nostra ultima registrazione. Mi vide con lo sguardo fisso sul cellulare e mi rise in faccia. “Che hai da ridere ?” gli chiese infastidito “Quanto ?” ma che domanda era..Si stava versando allegramente del caffè nella tazza, ma non lo bevve; molto probabilmente era per Asia. Ora che si erano trovati quei due chi li separava più ?! “In che senso quanto ?” mi guardò con un sopracciglio alzato ed io capii il significato di quella domanda. Tra gemelli ci si intende su tutto, anche sulle domande più strane e brevi. “Non un dieci ma...un bel nove ci sta tutto.” si sedette vicino a me, portandosi appresso quella tazza riempita con la bevanda americana e mi guardò sognante. Io gli diedi una leggera sberla in volto. “Tom..facciamo anche un nove e mezzo ?” lo guardai per un istante e poi sbuffai.”Sono solo preoccupato per suo padre “ (gli avevo già detto tutta la faccenda e, non so perchè, gli fece così tanto ridere) “Si, certo...diciamo che ti manca và...” Sbuffai di nuovo. “Non dovevi portare quel caffè annacquato alla tua anima gemella ?!...” lui alzò le mani, prese la tazza e se ne andò continuando a sbeffeggiarmi imitando sospiri innamorati. Poi mi arrivò un messaggio. Era lei. Lo aprii con il cuore a mille. Solo lei poteva farmi questo effetto. “Ti racconto quando torno quello che è successo. Non è grave come mi ero immaginata ma, di sicuro,non è una cosa bella. E ricordati : prova a lasciarmi lì, da sola in aeroporto e quando ti becco vedrai le stelle. Parto stanotte alle due, fai tu i conti mio caro...mi sei mancato.” sorrisi alla lettura di quel messaggio. Volevo farle dimenticare qualsiasi cosa fosse successa là giù...le avrei organizzato un bell'appuntamento; o almeno, ci avrei provato. “Mi manchi tanto anche tu, è brutto dormire da soli...”. Cliccai invio e sorrisi ancora. Quella piccola donna mi aveva fatto letteralmente impazzire.


Continua...

Gente bella e brutta ( no brutta non credo ce ne sia..) ma come va ? Iniziato bene questo primo giorno di scuola, se ci siete andati naturalmente. Se no come avete passato la giornata ? Io non vedo l'ora già di finire questo ultimo anno che mi aspetta. Già l'ansia da maturità si fa sentire...mmh..mannaggia. Quante di voi odiano i ragni ? Mamma mia che schifo. Ne ho appena preso uno che stava zompettando il valzer viennese sulla tenda di camera mia...bastardi. Coomunque ringraziamo ? E facciamo sti ringraziamenti và (tanto meritati e belli) : Aduzza_TK ( ci si risente eh ? Ma non ti preoccupare se non riesci a commentare o a leggere in tempo, nemmeno io riuscirò più a postare sempre con costanza..mi sei mancata tanto tesoro. Grazie mille <3 ); _Nat _91 ( e ma buongiorno, o buonasera insomma..ciao! Grazie infinite per aver commentato in modo sublime gli ultimi due capitolo mia carissima. Sei sempre più barava a scrivere, ormai lo sai. Ti adoro bellissima ^^) ; Layla ( momento suspance svelato...spero che questo capitolo ti sia piaciuto anche se andavo un po' di fretta, quindi spero sia di un livello decente. Grazie anche a te mia cara che commenti tutte le volte, grazie grazie ^^); _ MINA _ ( eh..mi sa che questo capitolo l'ho scritto per culo. Adesso non saprò dirvi se posterò presto o tardi..però tu sforzati di trovare l'ispirazione perchè sarebbe un peccato tesoro ^^ ci si sente alla prossima allora..grazie mille per ogni miniparola che pubblichi nelle recensioni e nelle tue storie.)...fatto ? Di già...o come ho scritto veloce...allora ci si vede ( per dire eh ) al prossimo capitolo. Vediamo quando pubblicherò..se sta scuola non inizia a tartassarmi (e a tartassarci). Bacione gente.

Kler :-)

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 : La bellezza è negli occhi di chi guarda ***


Capitolo 16 : La bellezza è negli occhi di chi guarda


Apro lo sportello del frigo e contemplo i vari viveri che lo riempono; non so proprio cosa fare per cena. A casa sono sola e ci sono solamente i due cani dei gemelli a farmi compagnia; Bill ha detto che mi avrebbe fatto una sorpresa, Tom è andato a prendere Ivory all'aeroporto, o meglio : era convinto di andare a prendere Ivory all'aeroporto ma pochi minuti fa ha fatto sapere che il volo era stato spostato di un'ora e quindi, adesso non poteva nemmeno scappare da tutta la mandria di fan che lo stavano assalendo (meno male che esistono le bodyguard). Visto che la mia migliore amica sarebbe tornata tra circa un'ora e il mio io è invaso da una dose consistente di noia, ho pensato bene di dedicarmi all'arte culinaria e di preparare una bella cenetta. Mi dico “ma sì và...” e prendo il cestino retato dei pomodorini cilegino. Sinceramente l'idea era quella di cucinare italiano ma ancora non ho l'idee chiare. Mi avvicino alla porta scorrevole della cucina ma non la apro, prendo solo il fantastico grembiule color prugna, appeso ad un chiodino lì vicino e lo indosso. Prendo un coltello piccolo e fine, un tagliere e apro la confezione dei pomodorini, iniziando a tagliarli a metà. Un pomodorino rotante mi scappa per la cucina; il coltello ha deciso di ribellarsi a me e mi ha quasi tagliato un dito, costringendomi a bloccare tutto per dirigermi in bagno a trovare un cerotto da mettere; la rete fine e rossastra che poco prima stava avvolgendo la confezione della verdura mi ha, praticamente, stretto nella morsa della rete l'indice...nonostante tutto però, mi sento soddisfatta del mio semplice lavoro da cuoca. Prendo una pentola. Ci metto un po' di olio all'interno e accendo il fornello, facendola riscaldare. Intanto, inizio ad avere le idee più care su che cosa cucinare. Mio padre è di origine italiana e i gemelli sono vegetariani per cui, unendo le due informazioni, preparerò un piatto italiano e vegetariano. Sarò un'ottima chef. Riapro il frigo e prendo il tofu al basilico e lo appoggio sul tagliere ancora leggermente bagnato dall'acqua dei pomodori; inizio a tagliarlo a cubetti, dopo aver messo i pomodorini in pentola e fatti cuocere. L'idea è quella di preparare degli spaghetti con pomodorini,basilico, tofu insaporito al basilico e pinoli tostati come ingrediente segreto. Ero concentratissima nel mio lavoro quando la porta della cucina si aprii “Ehi...alle prese con i fornelli ?”. Mi girai a guardarlo dolcemente per rivolgergli uno sguardo di saluto, e poi ritornai ad essere concentrata sulle due pentole. Come in un flashback, mi rividi tutta la scena di lui che mi diceva “Ehi..alle prese con i fornelli ?” e il mio sguardo rivolto a lui poco dopo, e nel rivedermi tutta questa scena mi accorsi lentamente che Bill avesse un qualcosa di diverso. Appoggiai il mestolo sul bordo del lavandino e mi girai molto cautamente verso di lui, rimanendo a bocca aperta. Era un Angelo ? Esistevano veramente allora ?...Lui rise e mi si avvicinò, cingendomi i fianchi e dandomi un bacio a stampo sulla bocca; non chiusi neanche gli occhi per quel bacio e rimasi scioccata anche in quell'attimo. “Allora ? Che dici ?..” lo guardai per un bell'attimo “Ehm..bhè...” .Solo suoni indefiniti stavano uscendo dalle mie labbra anche se avrei davvero voluto saltargli addosso. Se si dice sempre che la bionda t'incanta ma la mora t'innamora, in questo caso ( al maschile ) biondo o bruno non è importante, t'innamora comunque. Si staccò da quel lieve abbraccio che avevamo istaurato e mi guardò perplesso. “Non ti piace...” mi disse, “No no no, mi piace Bill..” si allontanò. “Non è vero..” mi disse ancora non credendomi. Io sbuffai e mi avvicinai a lui abbracciandolo da dietro. “Mi piace e mi piaci, davvero. Stai bene biondo...” si girò a guardarmi ed io gli stavo sorridendo. “Dimmi la verità” mi disse guardandomi fisso negli occhi e accarezzandomi il volto ; roteai gli occhi e lui inarcò un sopracciglio :”Bill tu staresti bene comunque con tutto, anche pelato...” a quell'affermazione sorrise appena “...e poi” feci una pausa “Ti amo per come sei qui “ gli sfiorai il petto. Le nostre gote si tinsero di un leggero color corallo e i suoi occhi mi penetrarono dentro. Mi baciò dischiudendo appena le labbra. Si staccò da quel bacio “Mi ami davvero ?” mi chiese. Non risposi. Mi aiutai, mettendomi sulle punte dei piedi e raggiunsi ancora le sue labbra rosse, sfiorandole romanticamente. “Ti amo Bill...” gli sussurrai ancora quelle paroline che gli fecero percorre un brivido lungo la schiena. Mi sorrise :”Sei sincera Asia, lo sento che non mi stai mentendo, come sento un mucchio di altre cose bellissime. Ho sempre adorato la tua dolcezza ma anche la tua determinazione e il tuo ottimismo. Fisicamente mi piaci tantissimo ma, il tuo modo di fare, il tuo carattere mi piacciono ancora di più e, cosa più importante : ti sei innamorata di Bill.” gli sorrisi “E di chi mi dovevo innamorare scusa ?” lui sorrise e mi strinse di più a sé “Quello che voglio dire : è che non ti sei innamorata di Bill, il cantante dei Tokio Hotel, ma di Bill e basta. Almeno, spero sia così...sei quella giusta Asia.Me lo sento.” i miei occhi luccicavano e quel sorriso non aveva mai abbandonato la mia bocca. “Non è presto per capire se sono l'anima gemella di cui parli ?” gli domandai per curiosità “Presto ? Asia è da due anni che ti aspetto e fidati quando ti dico che, già due anni fa l'avevo subito capito che tu saresti stata perfetta per me. Forse non te ne sei accorta ma, è da un bel po' di tempo che siamo legati l'uno all'altra.” quel ragazzo ventiduenne che, solo nell'aspetto pareva così, e che nell'animo era già uomo mi avrebbe fatto scoppiare il cuore di gioia.

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Uff...ma che ore sono ? Ero circondato da bodyguard che mi stavano proteggendo qualora qualche fan supersonica fosse balzata su di me. Ci sono anche due o tre giornalisti che di sicuro non avranno difficoltà a fotografarmi in compagnia della mia ragazza...la mia ragazza. Mi fa strano dirlo; e pensare che solo quattro anni fa, non l'avrei mai detto che sarei riuscito ad innamorarmi, ma ero innamorato ? Non so cosa vuol dire, l'esperto è sempre stato Bill e mi ha sempre detto che si diventa stupidi, pensi solo a lei e ti batte forte il cuore; Bhè,il cuore batte forte e un po' stupido mi sento ad essere qua ma...non sono sicuro dei miei sentimenti e ho paura. Paura, forse, che quando arriverà il momento di ritornare alla vita da tour, io potrò fare qualche cazzata, non controllarmi o magari, lei potrebbe dimenticarmi e farmi soffrire, facendomi sentire un uomo solo. Ero già un uomo ? Ma quando si diventa uomini ? Forse devi fare mille altre esperienze prima di considerarti abbastanza maturo da sapere come vanno le cose a questo mondo. Io non sono ancora un uomo...o almeno credo. Magari lei mi farà diventare un uomo...oh ma che cavolo di pensieri stupidi ! Ecco, stupidi. Ora mi sentivo veramente così. La vidi da lontano avvicinarsi con la sua piccola valigia a trolley. Feci un cenno alle mie guardie del corpo e mi accompagnarono da lei. “Ciao...” gli dissi. Non osavo baciarla, di sicuro il giorno dopo ci sarebbero stati già degli scatti di me e lei, per cui era meglio non peggiorare le cose. Lei abbandonò la sua valigia e mi abbracciò. Per un attimo non ricambiai, spaventato dalle reazioni che avrebbero avuto alcune persone, a me sconosciute ma che, in verità, mi conoscevano benissimo. Poi mi lasciai andare; non potevo resistergli, e l'abbracciai forte odorando il profumo femminile che aveva indosso ed accarezzai quei suoi capelli così chiari e morbidi che mi sembravano capelli di fata. Era davvero bellissima, come sempre. Sentivo però che c'era qualcosa che non andava. All'improvviso si lasciò andare ad un pianto, forse di sfogo. Chissà cosa sarà successo ad Amburgo. Singhiozzava silenziosamente, lasciandomi delle macchioline bagnate sulla mia spalla, coperta dalla mia felpa color verde militare. Le accarezzai dolcemente la sua chioma bionda. “Sssh...calmati. Ci sono io qui. Stai tranquilla che tutto si sistema.” le dissi. Quella ragazza mi stava facendo crescere; mai mi sarei sognato di riuscire a dire quelle cose ad una ragazza, anche perchè mai mi era capitata una cosa di questo genere. Guardai i miei bodyguard e gli feci un cenno. “Ivy, andiamo via...qui ci sono troppi occhi.” non mi diede nessuna risposta. Feci uno sforzo e la presi in braccio; lei incrociò le sue gambe attorno la mia schiena e il suo viso, rimase “affondato” nella mia felpa. La misi nella mia macchina, sul sedile posteriore, come se fosse una bimba. Una bimba delicata e fragile, che in quel momento doveva essere protetta e tenuta stretta fra le proprie braccia. Lanciai le chiavi a Tobias ( uno dei bodyguard ) “Guida tu, io sto dietro con lei..” mi annuì e si mise a sedere al posto del guidatore. Salii in macchina e le accarezzai il viso, bagnato dalle lacrime e appoggiato al poggiatesta del sedile. “Mi spieghi cosa è successo ?” le domandai. Lei iniziò, con fatica, a spiegarmi la situazione. Si era trattenuta dal piangere per tutte queste ore e adesso era scoppiata tra le mie braccia. La stavo ascoltando attentamente e quando finì di spiegarmi la situazione rimasi in silenzio per un attimo. Mi avvicinai al suo viso e le lasciai una scia i caldi e umidi baci su tutto il viso per poi arrivare alla sua bocca. Non volevo baciarla con passione, non avrebbe comunque voluto oltre a non essere la situazione adatta ma, la baciai dolcemente, a stampo, toccandole le sue labbra che mi erano mancate più che mai. Mi spostai e picchiettai la mia mano sulle mie gambe, invitandola ad appoggiare la testa su di esse, in modo da cercare di riposare. Lei accettò quel timido invito e le presi una mano, stringendola ed accarezzandola. Ogni tanto la baciavo anche ( la sua mano ) e poi ritornavo ad ammirare la sua figura e i suoi occhi azzurri che, piano piano, si stavano chiudendo. “Ich..liebe dich” le sussurrai. Non si accorse di nulla, stava già dormendo. Non sentii quelle parole appena pronunciate ma io le avevo dette, e le avevo sentite dentro il mio cuore. Una sensazione nuova e totalmente sconosciuta mi aveva attraversato ogni singolo nervo del mio corpo.


Continua....

Non so se posso ritenermi soddisfatta di questo capitolo...spero vi sia comunque piaciuto. Forse non l'ho riletto con attenzione...bho. Comunque, ragazze sono tornata presto ! Eh dai..siamo all'inizio dell'anno per cui posso ancora trovare del tempo per la storia. ^.^ Come va ? Spero tutto bene...ringraziamo : Aduzza_TK; _MINA _; _Nat _91; Layla; jess _th483. Grazie mille per aver commentato, fatemi sapere anche di questo misero capitolo e alla prossima !! ( scusate se non scrivo molto nei saluti ma vado di fretta, sappiate che vi adoro <3 )

bacionissimo a tutti !!

kler :-)

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 : Il primo, il solo ed unico ***


Capitolo 17 : Il primo, il solo ed unico.


Chiusi il getto di acqua calda che da mezz'ora mi stava coccolando la pelle e uscii dal box doccia. Mi avvolsi in un asciugamano e mi scompigliai i capelli bagnati; La condensa si era formata un po' dappertutto : sullo specchio, sulle pareti, sugli oggetti, quindi feci dei movimenti circolari sullo specchio per poter vedere la mia immagine. Mi sentivo male, malissimo con me stessa. Sapevo di voler restare a Los Angeles ma mi sentivo terribilmente uno schifo per aver lasciato mio padre in quelle condizioni; certo, c'era Jorg che mi aveva garantito di occuparsene al meglio, ma non mi faceva stare bene pensare che un'altra persona, quasi sconosciuta a mio padre potesse prendersi questo impegno. Ed io mi stavo continuamente chiedendo se fossi abbastanza cresciuta da ritenermi responsabile...forse non lo ero per niente. Forse non sarei mai diventata grande se continuavo a scappare dai problemi : prima l'università ( ormai abbandonata spudoratamente ) poi mio padre, infine, l'inizio di tutto; il fatto di non essere stata capace a dire di no e di aver provocato un casino infernale con la mia famiglia. Ero ancora una stupida ragazzina o, grazie a questi errori ( se li consideriamo tali ) sarei diventata donna ? Sistemai in modo abbastanza decente i miei capelli con un mollettone e uscii dal bagno, andando in camera di Tom ( ma anche mia ). Lo trovai ancora a letto che dormiva profondamente come un neonato. Avvolto da quel lenzuolo bianco profumato di pulito e con quell'espressione angelica sul volto. Nudo dalla notte appena passata. Una droga pesante di cui non te ne disintossicavi facilmente, forse nemmeno volevi liberartene. Mi avvicinai a lui e lo contemplai. Accarezzai la sua spalla nuda e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia. Lui aprì lentamente i suoi occhi color cacao e mi fissò ancora assonnato. “Giorno” gli dissi a fior di labbra. Lui sospirò, allargò le braccia per stirarsi, sbadigliò e poi si coricò sul letto, lasciando scivolare sul suo corpo scolpito quel tessuto leggero che, poco prima, lo stava coprendo. Cercai della biancheria pulita dai cassetti del mio comodino e l'appoggiai sul letto. “Ti sei già fatta la doccia, vedo” si alzò e mi raggiunse, abbracciandomi da dietro. Sentivo premere il suo bacino. “A quanto sento, abbiamo un amichetto ben sveglio...” gli dissi prendendolo in giro. “è mattina e tu sei mezza nuda; sono due motivi ben validi per farlo svegliare” rise e contagiò anche me. Stavo piegando e ripiegando le varie mutandine che avevo dentro il cassetto per il senso di vergogna che provavo in quel momento. Lui iniziò a baciarmi il collo ed io chiusi gli occhi, immaginando ancora la nostra notte : quel fare e rifare l'amore. “Dopo di porto in un posto..” mi sussurrò all'orecchio. “E dove ? Guarda che se ci faremo beccare dai paparazzi per colpa tua non ti rivolgerò mai più una singola sillaba.” gli dissi, girandomi nella sua stretta e voltandomi verso il suo sguardo, “Mi sa che già ieri, in aeroporto, hanno potuto far festa e godersi al meglio ogni angolazione per fotografarci”. Sbuffai, sapendo che aveva sicuramente ragione. “Io vado in doccia...” mi fissò i seni, coperti dall'asciugamano e gli sfiorò “tu preparati per uscire” continuò poi. Mi baciò di sfuggita e uscì dirigendosi in bagno.

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Allora noi andiamo Bill..” gli dissi a mio fratello che si stava concentrando sui vari testi scritti per il nuovo album.”Mmh mh...” mugugnò. Classico : quando sta impegnato con la testa ( e non è detto che pensava solo al lavoro ) col cacchio che ascoltava. Comunque uscimmo di casa e salimmo sulla mia Audi R8; “è un appuntamento Kaulitz ?” mi chiese lei, mentre si stava allacciando la cintura “Se vuoi chiamarlo così...” le risposi. “E come dovrei chiamarlo ?” mi domandò continuano a fissarmi stranita “Ehhh..appuntamento va bene dai...” lei sorrise ed io ingranai la prima e partii. Ci fermammo al McDrive, mi incappucciai con la felpa e mi misi gli occhiali da sole anche se il tempo non prometteva una giornata soleggiata. Lei mi continuava a scrutare confusa ed io le feci spallucce. “No scusa, primo appuntamento alle undici del mattino e tu mi porti al McDrive ?” non le risposi e mi limitai a cercare di giustificarmi facendo delle smorfie a caso. “un Mcmenù classico e...” la guardai in attesa che mi dicesse cosa voleva ordinare ma, non mi disse nulla; “e basta...” ordinai. “Che c'è ?” la guardai e lei sbuffò, sprofondando ancora di più nel sedile. Presi il mio ordine e appoggiai, quel sacchetto leggermente unticcio con in centro disegnato la “M” del logo, sui sedili posteriori e ripartii per portarla in un piazzale deserto da dove si poteva ammirare quasi tutta Los Angeles, compresa la famosa scritta di Hollywood in lontananza. Lei scese dalla macchina e si appoggiò al cofano ammirando la splendida vista ed io la seguii. “Bello vero ?” le chiesi, ma sapevo già la risposta affermativa che mi avrebbe dato. Mi guardò un po' di sbieco e mi diede uno schiaffo leggero in viso; non proprio quello che pensavo. Io mi strofinai con la mano la guancia appena colpita :“Perchè scusa ?” lei si mise davanti a me con le braccia conserte. “Ti sembra il posto adatto per portare la tua ragazza fuori al primo appuntamento ?! E poi che cavolo Tom ! Il McDrive...ma neanche un opossum lo farebbe per una donna.” Io roteai gli occhi al cielo in segno di lamentela “Non pensavo ti fregasse tanto, insomma l'importante è con chi non dove o quando...” “Sì bhè, per me è importante. Tu mi hai voluto portare qui, non pensavo che l'idea fosse proprio questa : il Mc e un piazzale...vuoto oltretutto.” “Ma Che importa ! Ci sono io ! Fottiti del posto...” le urlai.

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Mi urlò contro. Io indietreggiai un po'. Emise uno sbuffo e mi si avvicinò “La prossima volta organizzerò tutto allora; saranno rose e fiori.” si allontanò offeso e salì in macchina. Io lo seguii. Mi allacciai la cintura e lo guardai in silenzio. Non volevo arrivare a litigare con lui, anche perchè, sin da piccola per ogni litigata con una persona a cui tenevo poi sentivo come se la colpa fosse mia e quel peso poteva rimanere a lungo. Gli strinsi d'istinto la sua mano appena appoggiata sulle marce e lo fissai in quegli occhi profondi non sapendo assolutamente cosa dire. “Scusa...” gli dissi in un tono di voce quasi impercettibile. Lui mi guardò ancora, penetrandomi e provocandomi dei freddi brividi lungo la schiena. “Hai ragione, solo che non era quello che mi aspettavo.” “Ivy, non avevo programmato di uscire...volevo solo portarti via, farti distrarre dopo quello che ti è successo ad Amburgo. Pensavo che per te fosse importante solo stare con me e non dove dovessimo andare...Insomma a me frega passare del tempo con la mia ragazza, il dove non è un problema; non programmo le cose, le cose vengono da sé. La prossima volta ti farò felice e ci faremo un bell'appuntamento.” rimasi spiazzata per un secondo da quelle parole dette con una sincerità ed una dolcezza immensa. Mi ero innamorata di lui. Cioè, sapevo già che mi piaceva tantissimo ma in questi due minuti ho capito di amarlo davvero. Non so esattamente da cosa l'ho capito; forse da come mi ha guardata, magari il suo sguardo adesso mi ha completamente mandato in subbuglio o forse....forse ero sempre stata innamorata di lui ma solo ora riesco a rendermene conto anche io e non è solo il mio subconscio a provare quei battiti che ti rimbombano anche nella testa, e quel brontolio di stomaco. Le mani sudaticce e un blocco alla gola che non ti fa quasi respirare. Lui prese da sotto il sedile una scatolina quadrata, in velluto blu e me la porse, cogliendomi di sorpresa, “Volevo dartela stasera, dopo cena, ma visto che devo riparare questa pessima uscita...aprila.” prima di aprire quella sorpresa e di pronunciare qualsiasi sillaba, lo guardai dispiaciuta :”Non hai rovinato nulla. Ho sbagliato io non tu; tu non hai mai sbagliato e soprattutto hai ragione su tutto. L'importante è chi e non il dove, né il come o il quando...insomma, scusa.” mi sorrise e si sporse per darmi un bacio sulla guancia. Io aprii quella piccola scatolina misteriosa e sorrisi appena vidi un bracciale che come ciondolo aveva un plettro completamente rovinato e scolorito; lo guardai e lui prese il bracciale :” è il mio primo plettro. È importante per me e per dartelo vuol dire che mi fido di te, per cui non perderlo e non toglierlo mai; quando sarò via in tour sarà un bel modo per guardarlo e pensarmi..” rise mentre mi stava allacciando quel fantastico regalo al polso. “E poi, adesso uso quello che mi avevi regalato degli Areosmith.” disse. “è stupendo, davvero. “ dissi timidamente. Lui mi accarezzò la guancia e mi baciò. “Promettimi che non lo toglierai per nessuna ragione al mondo. Questo deve stare sempre con te...sempre.” lo guardai “Fino a che saremo insieme lo terrò...” gli dissi ironicamente sorridendo, ma lui con espressione seria mi prese il viso tra le sue mani e mi guardò dritto negli occhi :”Io non ho intenzione di lasciarti, per cui, a meno che non ci saranno forze esterne a decidere per noi, credo che avremo molto tempo da passare l'uno accanto all'altra.” mi sorrise ed io chiuse le sue labbra tra le mie ed iniziammo un bacio pieno di passione e, soprattutto, di amore. Un amore vero, sincero e fedele. In fondo quello era stato il miglior appuntamento della mia vita.


Continua....


Uh, vuoi delle patatine ?” mi chiese dopo aver preso il cibo appoggiato sui sedili posteriori. Io lo guardai di sbieco. “Ok, ok. Lo mangeremo a casa và...” accese il motore della sua macchina e ritornammo a casa.

* . * No vabbhè....97 commenti ! Voi siete pazzi...grazie infinite per tutto, ogni volta è una sorpresa che mi fate e non sapete la mia felicità per questa cosa. Vi adoro, vi voglio bene e forse vi amo <3....Ringrazio tantissimo : _ Nat _91 ( grazie in anticipo per le risposte alle mie domande che mi darai. Bhè, per il resto...cioè grazie mille. Ormai mi sono affezionata a tutte voi e quindi anche a te che fin dal primo commento e dalla prima volta che ho letto “Gli occhi della notte” mi sono innamorata del tuo modo di scrivere e di esprimerti. Ti adoro, davvero.); _MINA _ (ma ciao tesoro mio; grazie ancora per tutte le volte che hai recensito e non solo per questa recensione..cioè sei magnifica e davvero micidiale.Ti voglio bene); Aduzza_TK (Mia carissima, ma ciao...che ti ho fatta piangere veramente ? Ma dai...non ci posso credere. Bhè sappi che non sei assolutamente una scema. Piangere è umano, chi non piange è solo un fottuto robot...per cui sono contenta che ti sei fatta trasportare così tanto dalle emozioni provate dai protagonisti della storia, vuol dire he qualche cosa riesco a trasmettere. Grazie mille tesoro che ccerchi di essere sempre presente a commentare e ti adoro !<3); Arsax95 ( Ma salve anche a lei signorina.Ma tranquilla se non riesci a commentare tutto per forza, cioè anche io l'ho già detto che non sarò costante per la scuola e poi abbiamo tutte una vita sociale per cui è capibilissimo. E poi con tutte le volte che hai commentato non devi nemmeno pensare di dispiacerti. So che leggi la storia, che la segui e solo per questo ti do un enorme bacio, poi è ovvio che mi fa piacere vedere una tua recensione, ma stai tranquilla se per una volta non riesci a commentare. Grazie mille tesoro anche a te <3); jess_th483 ( Sì in effetti Bill biondo ha fatto un po' perdere la testa...personalmente non mi esprimo più di tanto perchè ho altri amori platonici però è un bellissimo ragazzo, come il fratello, questo lo ammetto.Ci ho fatto diversi pensierini. ^^ comunque..Grazie mille anche a te mia cara per i tuoi commenti e spero che questo capitolo ti sia piaciuto..bacione )....bene. Non ho finito di ringraziare, ma se premettete volevo fare un ringraziamento speciale ad una pazza ( perchè quello è ) che , cioè per quasi 4 o 5 ( non ricordo bene ) ORE si è incantata su questa storia e mi ha lasciato un commento per ogni capitolo in meno di..bho...un'ora, due ??? Insomma, nà matta !! Cioè...non ho parole. Questa pazza, comunque, è Icek ! Icek, dimmi ma...bho. Grazie. Io davvero, quando ho trovato tutti quei numeri in più di commenti, nuovi tral'altro...cioè un fomento unico. Grazie grazie. Una domanda, cioè ma davvero prende così tanto questa storia da rimanerci 5 ore attaccate ?? Wow, cioè..fomento fomento. Davvero grazie Icek.....ma non solo lei. Ricordiamo le altre ragazze e chi non commenta ma legge solo. Il grazissime va anche a loro ! Ovvio.

Allora, bene...fatemi sapere (come al solito) cosa ne pensate e...un bacione grandissimo, ma sproporzionato proprio e alla prossima ! :-)

ciaoooooooooooooooo

kler :)


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Capitolo 19
*** Capitolo 18 : Uno più uno...non fa due ! ***


Capitolo 18 : Uno più uno...non fa due!


Svegliarsi dopo una notte romanica passata con il tuo lui è una sensazione che, prima o poi, tutti avrebbero provato. Il mio lui che aspettavo da due anni è qui, accanto a me, che dorme ancora profondamente. Mi giro su un fianco e, con l'indice, inizio dei piccoli movimenti circolari a contornare il suo capezzolo con il piercing. Lo ammiro dolcemente, con il timore che, da un momento all'altro, potesse aprire quei suoi occhi che ogni volta che incrociavano il mio sguardo, anche solo per un secondo, era come sentirsi presi da una voglia gigantesca di amare ed essere amati da lui. Lui si mosse e si girò verso di me iniziando a percorrermi il corpo con le sue mani calde, come se volesse scoprirmi, esplorarmi. Gli occhi erano ancora leggermente socchiusi da fastidio della luce e dal sonno; mi sorrise. “Buongiorno...” mi disse. Io ricambiai con un piccolo bacio sul suo naso. Chiuse gli occhi ed respirò profondamente, respirando a fondo l'aria della stanza ancora inebriata dall'odore delle candele profumate ( ormai spente ) in giro per la stanza. “Ti amo” mi disse dolcemente. Si rimise sdraiato a pancia in su ed io mi accoccolai al suo petto continuando a giocherellare con il suo piercing. Lui prese ad accarezzarmi i capelli mossi. “Oggi devo assolutamente stare tutto il giorno in studio”, mugugnai e feci un espressione delusa, sporgendo il labbro inferiore e guardandolo come un cagnolino bastonato. Lui rise e mi tocco le labbra con un dito. “Non fare quel musetto...lo sai chi sono e cosa faccio.”, “Sì..però speravo che almeno un altro giorno potessi passarlo con me” “Per colpa tua è da quasi due mesi che non mi sto concentrando per l'album” mi disse con tono, comunque, scherzoso. “La mia è una colpa ?” il mio tono si fece dolce e continuavo a dargli piccoli baci sul petto e ad accarezzarlo. “è una colpa amarti ed essere, spero, ricambiati ?” questa volta lo guardai negli occhi aspettando una sua qualsiasi risposta. Lui socchiuse leggermente le labbra :”è una splendida condanna. Mi mancava sentirmi così : agitato, confuso, sulle nuvole, stupido...sono innamorato. Ti amo perchè mi hai fatto riprovare questo sentimento dopo anni che mi era sconosciuto. Ti amo perchè sei riuscita a capirmi. Ti amo perchè, grazie a te, ho capito che posso ancora fidarmi di qualcuno. Ti amo perchè, una piccola parte del mio cuore, mi ha lasciato per venire da te ed ora ti appartiene. Sei bellissima Asia....”. Rimasi scioccata come tutte le volte che, quel ragazzo, apriva bocca. “Sei bravo con le parole...” gli dissi, non sapendo cosa dire. “Ma non sono solo parole le mie.” replicò, con un sorriso stampato in viso. I miei occhi luccicavano e una lacrima di gioia, inaspettata, percorse la mia guancia. “Ti ho fatto emozionare così tanto ?” mi chiese, vedendo quella piccola goccia. Io me l'asciugai in fretta e poi sorrisi. Lo abbracciai forte. “Ti amo Bill...ti amo tanto.” gli dissi con sincerità. Era la cosa più bella che mi potesse capitare.

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Erano passate tre settimane da quando ero tornata ad Amburgo ed ogni giorno sentivo mio fratello per skype. Le notizie erano buone; si stava riprendendo e, a quanto pare, mia madre e Jorg erano stati gentili e disponibili con lui. Bhè, il minimo che potessero fare. Anche se questa situazione stava andando avanti in crescendo, è un periodo strano. Mi sento strana. È aumentata la confusione nella mia testa e parlare con Asia è praticamente impossibile da quando quei due sono come il burro e la marmellata; sempre insieme, giorno e notte. Ma un minimo d'aria volete prenderla ? Ecco...ancora. Mai mi dava fastidio vederli così, anzi ero felice per tutti e due, ma in questo periodo ( cioè da due settimane ) quasi tutto mi irrita. Mi odio anche io stessa, figuriamoci. Sono al computer, in chat con mio fratello. “Ivy, io vado giù a registrare...” mi disse Tom. Anche con lui la situazione si è fatta un po' schiva. Non lo so, non c'è un motivo perchè sia diventata leggermente fredda ma, è più forte di me. Gli rispondo sempre, istintivamente, in modo acido e non vorrei assolutamente farlo. “Mi rispondi o mi vuoi evitare a vita ?” mi girai verso di lui sbuffando “Ok, ho capito.” lui fece un cenno e si avvicinò ancora di più a me, baciandomi una spalla. “Spero sia solo un momento..” mi sussurrò all'orecchio per poi sfiorandomi, con la punta del naso, il collo. Io mi sforzai di fargli vedere un sorriso. Salutai mio fratello in chat e spensi il computer. Iniziai a gironzolare in giro per casa e controllai che non ci fosse nessuno nei paraggi. Corsi su per le scale e mi chiusi in bagno. Intanto che salivo le scale riflettei sulle ultime settimane passate. Tutte quelle sensazioni strane, il fatto di essere facilmente irritabile, Tom, Io, la mia famiglia. Io amo Tom; so di amarlo ma ora, con questo dubbio nella testa, so che la paura di perderlo potrebbe farmi dimenticare quanto bene gli voglio. Entro in bagno e chiudo la porta nel modo più silenzioso possibile. Faccio un respiro profondo e rivolgo il mio sguardo preoccupato verso quei cinque test appoggiati sul bordo del lavandino. “Ti prego no...” dissi a me stessa. Il ciclo non mi arrivava da più di due settimane e tutte quelle sensazioni e il malessere fisico mi avevano fatto accendere un lampadina di allarme. Eppure siamo sempre ( e dico sempre ) stati attentissimi. Ne avevo presi cinque ( non tutti in una volta natralmente ) per sicurezza, in modo da non avere dubbi anche se, di sicuro ci sarebbero state pochissime certezze. Presi in mano il primo test e lo gurdai. Uno striscetta rossa era comparsa all'interno dello stick plastico del test. Chiusi gli occhi e deglutii a fatica. Cercai di consolarmi pensando che un test positivo era pochissimo se gli altri fossero stati negativi...già..se fossero stati negativi. Velocemente guardai il secondo, il terzo e il quarto e, in tutti e tre compariva quella cazzo di sriscetta. Rimaneva ancora una speranza : se quell'ultimo fosse stato negativo, potevo dare la colpa allo stress, o quantomeno a qualche cosa. Mi sedetti a terra con quel test in mano e già alcune lacrime iniziarono a scendere : il test era positivo. Anche quell'ultima speranza si era rivelata vana. Appoggiai la testa al muro e piansi quasi silenziosamente. Asia passava di lì e mi sentì. “Ivy...posso ?” mi chiesa con cautela. Entrò comunque, non sentendo una mia risposta. Si sedette vicino a me iniziando a coccolarmi. Si accorse del test di gravidanza nelle mie mani e me lo tolse dalla mia presa. Lo guardò per un secondo. “Ivy...guarda che non è sicuro, tranquilla.” cercò, invano, di consolarmi. Mi alzai di scatto in piedi e gettai a terra gli altri test per mostrarle i miei tentativi. “Asia cinque ne ho fatti e cinque sono positivi ! Questo non è sicuro ?”. Guardò gli altri test a terra e poi mi fissò. Si alzò ad abbracciarmi. “Non è la certezza assoluta però; bisogna vedere un dottore. Intanto parlane con Tom.” a quella frase mi tolsi dall'abbraccio e mi allontanai “No, non esiste.” lei roteo gli occhi al cielo e mi si avvicinò ancora :”Devi parlarne.”, “Ma se non è ancora certo nulla. Aspettiamo”, “E quando aspetti ? Quando saprai già il sesso del bambino ?” mi disse con una piccola dose di ironia. La guardai un po' seccata. “Se ne parli adesso almeno potete discuterne e poi, se è un falso allarme, almeno le prossime volte starete più attenti.” fece una piccola pausa. “Tom è il tuo ragazzo, devi dirglielo.” peccato che proprio in quel momento, davanti alla nostra visuale, comparve proprio lui; ancora ignaro del casino che c'era nel loro bagno. “Dirmi cosa ?” bastarono i nostri sguardi verso di lui e i suoi occhi rivolti al bagno e ai test, per capire che a breve ci sarebbe stato uno di quei momenti da panico. Varcò la soglia lentamente e con il giusto senso di paura, esaminò quel casino. Si piazzò davanti a me ma io non riuscivo a guardarlo negli occhi. “Io vado eh...” disse Asia,lasciandoci soli con il nostro imbarazzo. “è per questo che non mi parli più ?” mi chiese; non osavo dire una sola parola. “Potevi dirmelo e ti sarei stato vicino...” alzai lo sguardo verso di lui. “Tom non è semplice.”, “E chi ha mai detto che fosse semplice ? Noi stiamo insieme anche per affrontare certe situazioni” “Ma non queste...” “Ah no ?” mi chiese confuso e mi si avvicinò. “Quindi sapresti cavartela da sola se fossi veramente incinta ?” mi domandò. “No, ma nemmeno tu sei pronto per una cosa del genere.” replicai. Mi stavo arrampicando sugli specchi. “Appunto : né io né te siamo in grado da soli, ma insieme potremmo provare”. Lo guardai e mi avvicinai a lui. “Tu hai la band...”, “è vero, ma ho anche te. Ci sono io con te, sempre.” mi disse, toccandomi il polso con indossato il bracciale che mi aveva dato. Io guardai di sfuggita il bracciale e poi gli strinsi le mani. “Domani andiamo dal ginecologo e vediamo...” mi baciò la fronte ed io gli rivolsi un accenno. “Sistemiamo sto casino và...” mi disse sorridendo. Avevo paura. Una paura folle che fossero tutte parole dette così, per la situazione; avevo paura di non essere capace. Avevo un mucchio di paure e preoccupazioni che mi rendevano la vita difficilissima. E se Tom non sarebbe stato capace ? In fondo, non si diventa super maturi da un giorno all'altro. Chi vivrà vedrà.


Continua...

Ohi...ma che bellezza ! 104 commenti...grazie *.* ! Tutto bene ragazze ? Scuola ? Lavoro ? Vita sociale ? Sport ? Astri ? Giornali ? Paolo fox ?...alura...bhè che dire. Capitolo arrivato : è il 18esimo figliuolo e spero sia degno della famiglia. Ma bando alle cavallette e ringraziamo : _Nat _91; Icek ; _ MINA ; Aduzza _TK; Arsax95; Layla e jess _th483.

Fatemi sapere anche di questo capitoletto cosa ne pensate e io vi mando alla prossima !

Baionissimo a tutti

kler :-) <3

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 : In tal caso ti chiamerò Lupo ***


Capitolo 19 : In tal caso ti chiamerò lupo


Terzo mese di gravidanza. La pancia non è abnorme ma inizia a provocarmi qualche problema; ogni tanto penso che passati altri sei mesi dovrò ben sperare di essere all'altezza e di avere un grosso senso di responsabilità che non sento di avere a pieno. È da quasi un'ora che sono in piedi, e da circa trenta minuti che aspetto, insieme a Tom, Bill ed Asia, il ginecologo. Non riesco a stare calma e non posso nemmeno bere tanta caffeina. Tom mi stringe la mano; anche lui è nervoso ma cerca comunque di consolarmi. È stato abbastanza presente. Non come avrei voluto ma è stato bravo. Mi devo comunque accontentare. “Tom , mi fai male” , la sua stretta si è fatta più forte. “Scusa” mi dice dolcemente, togliendo poi la sua mano dalla mia. Bill ed Asia se ne stanno seduti vicino a noi, in silenzio. Bill ha preso bene la notizia. È un bravissimo ragazzo: ti ascolta e ti aiuta quando può. Davvero disponibile e già ben coscienze di quello che significa vivere. Un uomo, in poche parole.

Il mio cellulare squilla e, tra il silenzio dei corridoi freddi si sente solo quella musichetta alquanto fastidiosa. “Pronto ?” chiesi. “Ehi Ivy, sono Charlie !”; era da tantissimo che non lo sentivo. Avevo avvisato la mia famiglia e Jorg della mia dolce attesa e..bhè, non l'avevano presa benissimo inizialmente. Le solite cose : sei troppo giovane,come farai...avevano ragione, nulla da ridire. Io stessa non ero convinta e cosciente della situazione. A volte pensavo di essere fortunata di aver trovato un ragazzo comprensibile, ma altre volte mi accorgevo che le parole di Tom, in fondo, erano solo parole. Sì, è normale essere spaventati, angosciati e tutto quello che vuoi ma è stato lui a dirmi che in due ci potevamo provare. È stato lui a dire che oltre la band c'ero io; eppure avevo la sensazione, dentro di me, che quelle parole non fossero del tutto vere. “Charlie!” a quel nome Tom si girò di scatto verso di me, con uno sguardo interrogativo. ”Che bello sentirti..” continuai io; “Ho saputo da tuo fratello la notizia; ti avverto che ha già fatto il giro di quasi tutta Amburgo.” disse felice. “No ti prego !” gli dissi io disperandomi; “Perchè no ? Hai qualcosa da nascondere per caso ?...Guarda che è una cosa fantastica, sono felicissimo” io sorrisi anche se sapevo che lui non avrebbe potuto vedere quella mia lieve felicità. “Pensa un po'..potresti essere molto più felice tu che io..” ammisi, “Oh, ma che sono queste cavolate ! È meraviglioso Ivy..avere un figlio è bellissimo”, “E tu che ne sai ?”...fece una breve pausa :”Bhè...ehm, non lo so. Lo immagino però” risi ancora e vidi Tom insospettirsi. “Senti ma, come stai ?” mi chiese facendosi più serio, “Bene, oggi ho la visita dal ginecologo poi farò sapere a mio fratello qualche cosa. Di sicuro ti dirà lui poi”, “Ti posso chiedere una curiosità ?” mi spaventai leggermente per quello che mi avrebbe potuto dire...”Ma, questo futuro padre è di Los Angeles, cioè è per questo che sei là ?” non potevo di certo dirgli che era Tom Kaulitz; se la notizia della mia maternità aveva, in poco tempo, fatto il giro di Amburgo, non osavo pensare se si fosse venuto a sapere che il chitarrista dei Tokio Hotel era il futuro papà, che putiferio si sarebbe creato. Tra l'altro : stando qui oggi stiamo correndo un vero rischio. “Sì Charlie..” gli risposi semplicemente. Parlammo ancora un po' del più e del meno e poi passai il cellulare ad Asia, così che lo salutasse anche lei. “Chi era da essere così felice?” mi chiese Tom in tono freddo. “Charlie, quello della foto che ti avevo mandato un po' di tempo fa.” gli risposi. Lui rilassò l'espressione e riniziò a tamburellare i suoi polpastrelli sulle ginocchia. “Tom.Georg e Gustav hanno detto che ci raggiungeranno per l'album e che ti salutano dicendoti di fare il bravo d'ora in poi..” Bill mi guardò e rise. Il suo sorriso mi contagiò ma, voltandomi verso l'espressione di Tom la mia aria felice sparì. Si alzò di scatto e se ne andò, prendendo il suo pacchetto di sigarette e il suo portafoglio. Rivolsi lo sguardo a Bill che poco dopo si alzò e raggiunse il fratello.

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Gli appoggiai la mia mano sulla spalla così lo bloccai prima che potesse arrivare alla porta d'uscita. “Che ti prende ?” si girò verso di me e sospirò pesantemente. “Che vuoi che abbia...” lo capivo naturalmente. La situazione era delicata sia per loro due sia per tutta la band e quindi anche la nostra vita era in bilico. “è una cosa bella no ?” gli chiesi. “Sì, era una cosa bella fino a due mesi fa. Bill, è pesante. Sono stato stupido ad illuderla con le mie parole forse, ma non siamo pronti. Né io né lei.” sbuffai e mi imposi davanti a lui, sbarrandogli la strada. Quello sguardo...sapevo che ne aveva combinata una delle sue. Idiota di un gemello. Quante parole sprecate. Ed io che pensavo che potesse aver messo la testa a posto. “ Chi è e quando...” gli chiesi in una domanda rigida, ferrea. Lui mi guardò stranito ma non poteva scappare dalla sua anima riflessa. “Una fan che lavora al negozio di gioielleria; c'ero andato per il bracciale del plettro e un mese dopo ci sono ritornato”, “E perchè ci sei riandato ?” gli domandai interrogativo. Lui scoppiò :”Per comprare questo per Ivy ok ?!” mi disse mostrandomi un anellino in oro bianco con un piccolo brillantino in oro giallo, tirato appena fuori dalla tasca dei suoi jeans. Rimasi lì impietrito per un po', senza dire nulla e senza fare nulla. “Ma..ma..” balbettai un'istante “allora..” lui mi bloccò subito dopo :”Mi ha baciato; così. Un bacio veloce che poi però...” si fermò ed io temei le sue prossime parole. Chinò il capo :”che poi è andato oltre.”. So che è mio fratello e so che è veramente dispiaciuto ma, ora come ora, non posso far altro di provare un senso di nausea. Mi faceva schifo. Odiavo quello che mi aveva appena confessato; non pensavo che sarebbe stato così stupido. “Bill aiutami...non sto capendo più nulla. Io la amo ma mi rende debole..” feci una faccia quasi schifata. “Si può sapere che cazzo vuol dire che ti rende debole ? Dovrebbe ricordarti, invece, che stai per diventare padre. Anche se tu non hai assolutamente voglia di esserlo. Sei andato là, le hai preso un anello di fidanzamento e poi.....e poi ti scopi la commessa. Dimenticandoti dell'anello, di Ivy e di vostro figlio. Tom, davvero...non pensavo di dovertelo dire ma devi ancora crescere. Sei un adolescente in calore e...” mi bloccai per un secondo, andandogli più vicino per essere faccia a faccia. La sua anima a nudo davanti alla mia. Praticamente uguali e diversi nello stesso tempo. “e mi sto terribilmente vergognando di te. Spero che riuscirai a parlare con lei e a guardarla ancora in faccia, perchè lei ci tiene veramente a te e non merita tutto questo. Idiota.” gli sussurrai e me andai. Non avevo assolutamente voglia di stare a discutere con un cretino.

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Vidi Bill ritornare verso di noi con un'espressione furente. Passò davanti a me e ad Asia con un passo pesante e si sedette al suo posto, senza né proferire parola né degnarci di uno sguardo. Mi alzai piano dalla sedia. “Ohi ohi...aspetta, ti aiuto.” mi disse Asia; io ormai ero già bella che in piedi ma apprezzai il gesto. “Ci sono...tranquilla.” , “Dove vai ?” mi chiese premurosamente. “A sgranchirmi le gambe, stare seduta mi fa venire il mal di schiena.” “Io te l'avevo detto di portarti dietro un cuscino”. Iniziai a camminare per quel corridoio, premendomi una mano dietro alla schiena. Quelle maledette seggiole! Vidi Tom fermo a fumare nel piazzale fuori; lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro. Il mio pancione toccò la sua schiena e lui capì che ero io. Buttò a terra la sigaretta, spegnendola con la suola delle sue sneakers e si girò verso di me tenendo, stranamente, il suo sguardo chino. “Che hai ?” gli domandai vedendolo strano. “Niente...” mi disse sempre con i suoi occhi rivolti verso il basso e un tono di voce impercettibile e rauco. “Sicuro ?” insistetti. “Ho detto che non ho niente” il suo tono si fece più acido, antipatico. “Ok, stavo solo chiedendo.” replicai. Restammo per un po' in silenzio. Io che guardavo lui perplessa e lui che non azzardava ad incrociare i miei occhi. Il cielo, le piante, le nuvole, gli aerei, le macchine che passavano, i vari parenti di pazienti o conoscenti, tutto era diventato di grande interesse per lui. Tutto era interessante tranne farmi capire cosa c'era che non andava. Perchè qualche cosa ci doveva pur essere. “Io preferisco non sapere il sesso del bambino “ intervenni all'improvviso “tu ?” ripresi la frase con una brevissima domanda. Lui fece una smorfia :”Per me è uguale..” disse svogliato. Io sbuffai e con la mia mano girai la sua faccia verso di me, costringendolo ad avere il suo sguardo ben fisso sul mio. Gli accarezzai il viso ma lui si allontanò leggermente. “Meno male che eri tu il mister in due si può fare” dissi ironicamente, arrabbiandomi. “Non posso essere padre...” inarcai un sopracciglio e gli sorrisi, cercando di capirlo. “Guarda che è difficile per tutti e due..lo so. Me lo hai detto anche tu no ? Nessuno ha detto che fosse facile. Sono spaventata anche io..” , “Ti ho tradita!” mi interruppe ed io smisi di respirare. Trattenni il fiato e chiusi gli occhi solo per avere la speranza di potermi risvegliare in un lettino d'ospedale o ancora là seduta magari al telefono con Charlie. E invece lui era ancora lì a fissarmi come un verme strisciante; cercò di avvicinarsi e di allungare quella sua mano viscida verso la mia guancia ma io la spostai violentemente di lato. “Ivy...” “Ivy un cazzo. Prima o dopo aver saputo del bambino ?! ” cercai di mantenere freddezza e sangue freddo nel mio tono di voce. “Ti spiego se...” cercò di intervenire ma io lo ribloccai “Prima o dopo Tom, non è difficile...” lui chinò il capo :”Dopo” disse quasi impercettibilmente. Rimasi un attimo in silenzio con una mano che fremeva dalla voglia di lasciarli uno stampo in faccia. Male...sentivo un male fortissimo al petto. Il mio cuore batteva forte ma non era una sensazione piacevole anzi : sembrava di avere un pugnale conficcato nel petto e che respirare stesse diventando sempre più un'azione complicata da fare. Cercavo di essere forte e di trattenere le lacrime, ma era difficile, troppo difficile. “Ivy, io...mi dispiace. Sembra ipocrisia lo so ma io mi sento malissimo per averti fatto questo. Non so neanche perchè sia arrivato a farlo, insomma io...” sbuffò e mi strinse il volto tra le sue mani e balbettò qualcosa di incapibile. “Io..io ti amo.” A quelle tre parole mi tolsi dalla sua stretta e caricai la mia mano pronta a stamparsi sulla sua faccia. Lui era lì, impotente, che aspettava quello schiaffo ma qualcosa mi bloccò. Il mio braccio si lasciò andare lungo il mio fianco come un peso morto e scoppiai in lacrime. Lui aprì gli occhi. Stava iniziando a cadere qualche goccia di pioggia. “Ma chi diavolo sei tu..” gli dissi tra un singhiozzo di pianto e l'altro. Già...chi era Tom Kaulitz ? Il solito lupo che perde il pelo ma non il vizio o l'adolescente che è capace di imparare dai propri sbagli ? Ero sempre più confusa, sempre più incantata da parole inutili, false. Mi aveva deluso...deluso perchè nel mio profondo speravo davvero che potesse essere una bella storia d'amore...e invece, il lieto fine non sarebbe mai arrivato; almeno per me.

Arrivati a casa dopo la visita dal ginecologo, il clima in casa era pessimo. Io non avevo nessunissima voglia di parlare con nessuno, avevo solo bisogno di pensare a come avrei fatto a ritornare ad Amburgo nel minor tempo possibile.


Continua....

Wuei..ma che bello 110( + 1) commenti ! A 150 festeggiamo dai...quando arriveremo a 150. Uh, se ce ne vuole. Comunque, avete visto ? Sono stata brava ? Ho postato il capitoletto in un tempo frettoletto ( giusto per fare la rima ). Ma se...diciamo che possiamo passare ai ringraziamenti vari ? Ma sì allora...jess_th483; Aduzza _ TK; Arsax95; _ Nat _91 ( x quanto riguarda le informazioni che mi hai dato mi sono state tutte d'aiuto e mi sto ingegnando nel capire come si usano i vari programmi. Sono ciompa con la grafica per cui sappi che se non ci riuscirò a fare un lavoretto ti assumerò ^^. ); Layla; _MINA _; Icek. Uochei...fatto tutto ? Credo; ora vado a nanna perchè sono le 22.44 di giovedì 22 settembre ( so che oggi è il 23 ) e domani non vorrei mai svegliarmi tramite secchi d'acqua o palle di cannone per cui...notte o buon pomeriggio o buona sera..insomma. Se volete capire capite se no amen e pace all'anima vostra. A presto con il prossimo capitolo che devo ancora decidere se fare un sequel o continuare tutti i miei progetti su questa storia, per cui non vi dico ancora se il prossimo capitolo sarà il penultimo o meno...ve lo farò sapere ;-)

bacioneeeee e fatemi sapere come al solito!

Kler :-)

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 : Insieme. Io ti aiuterò ***


Capitolo 20 : Insieme. Io ti aiuterò


La brezza notturna, leggera e fresca mosse piano le tende alla finestra per poi arrivare a sfiorare la mia pelle. Mi ero addormentato due ore fa e per il resto delle ore non avevo assolutamente chiuso occhio un momento; Eravamo riusciti a dormire insieme nonostante tutto quello successo. Stupido. Idiota. Maiale. Mi odiavo. Odiavo il fatto di essere caduto ancora una volta nella trappola più infame del pianeta : la tentazione di una bella donna. Forse non sarei mai riuscito ad essere diverso. Probabilmente ero così e sarei rimasto tale. Mi mossi appena nelle lenzuola che si strusciarono con la mia pelle e mi rivolsi verso il mio orologio da polso appoggiato sul mio comodino. Guardai l'ora : le cinque del mattino. Ancora le cinque mattino; sembra essere passata un'eternità da quando sono riuscito a chiudere gli occhi. Mi girò dalla parte di Ivy e mi accorgo della sua mancanza. Non era lì, non era rimasta a dormire nel mio letto...nel nostro letto. Passai una mano sul suo cuscino e lo afferrai, stringendolo forte a me. Annusai il suo profumo e mi diedi, ancora, del fottuto porco per quello che avevo combinato. Non avrei riconquistato più la sua fiducia. Stavo annusando il suo instancabile profumo dal cuscino, quando rumore mi fece aprire di scatto gli occhi e battere forte il cuore per la paura. Una porta che si chiude di scatto. Dei fari di una macchina accesi che si intravedevano nella stanza ed, infine, il rumore quasi fastidioso di un motore acceso. Mi alzai di scatto dal letto e mi avvicinai alla finestra, scostando lentamente la leggera tenda svolazzante dal vento. Guardai fuori e, ormai lontana, vidi la macchina andarsene lontano. Strinsi i pugni e capii. Allora finiva così...l'unica storia d'amore che io avessi mai avuto finiva così. Con una macchina diretta non so dove ed io lasciato qui a soffrire in silenzio. Era andata via. Via. Lontano insieme a mio figlio. Io, stupido coglione l'avevo fatta andare via. Inutile piangere sul latte versato quando si ha la colpa di tutto quello successo. No...non poteva finire così. Mi lasciai scivolare sul pavimento con lo sguardo privo di ogni espressione. Il cuore a pezzi. Io ero stato fatto a pezzi; per la prima volta sapevo cosa volesse dire soffrire per amore. Se solo potessi ritornare indietro. Mi passai le mani sul volto per poi rialzarmi a fatica da terra. Raggiunsi il materasso e mi ci sedetti sopra. Ero arrabbiato con me stesso. Avrei terribilmente voluto sfregiarmi il viso e cambiare completamente faccia. Volevo essere irriconoscibile anche a me stesso. Confusione, solitudine, sofferenza, fastidio....Ira. Ira...l'ira mi fece alzare in piedi e piantai un urlo di rabbia. Gettai a terra ogni cosa che potesse essere della mia portata. Mi fermai davanti allo specchio. Con il respiro affannato a guardare la mia immagine riflessa. Non ero io. Non volevo essere io; io volevo lei. Lei e solo lei. Coglione. Cretino. Sei un vero e proprio fallimento. Un urlo ancora più sentito, che mi penetrò dentro e sferrai un pugno allo specchio. Con tutto il dispiacere che avessi in corpo. La mano sanguinante era l'ultimo dei miei problemi. Volevo solo sparire da tutto il mondo che fino a l'altro ieri avevo sempre desiderato; fin da quando avevo 10 anni avevo desiderato la fama, il successo, la musica e con essa tutto quello che potesse portare con sé. Mi è sempre piaciuto avere delle belle ragazze attorno, che gridassero per me quando ero sul palco. Ma con lei è sempre stato diverso. Sapevo, come diceva sempre mio fratello, che prima o poi anche il mio momento sarebbe arrivato...mi sarei prima o poi innamorato davvero. E fu così...talmente innamorato da dimenticarsi di tutto e di non pensare a nulla se non a lei. Lei che mi ha fatto capire tante cose. Lei che poteva essere la persona giusta per farmi veramente crescere. Ed io volevo crescere. Ma sono un idiota e rovinare tutto è la mia specialità. Mi odio. Odio quello che sono o, forse, quello che credo di essere.

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Sono passati due mesi. Due mesi da quando scesi dall'aereo e respirai l'aria pesante di casa : Amburgo. Ancora, per l'ennesima volta. Mi ricordo quel momento come se fosse ieri : mio fratello ad aspettarmi, mia madre mano nella mano con mio padre e a braccetto con Jorg, dall'altra parte. Io che scoppiai a piangere appena li vidi e la sensazione di non essere sola. Avevo il cuore a pezzi. Ero caduta di nuovo in quella trappola : L'amore. Ora avevo la certezza che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Soprattutto non fidarsi delle persone come Tom Kaulitz....Cavolo. Era da due mesi che riuscivo a non pensare a lui mentre adesso mi ritrovo ancora piena di ricordi di noi due assieme. Quando lo conobbi, il loro ventiduesimo compleanno, la piscina, il plettro, fare l'amore con lui...tutte queste cose mi provocarono un forte brivido lungo la schiena, come una scossa. Il calciare del bimbo mi fece ritornare a pensare al mio pancione di cinque mesi. Ora si può dire che, essere incinte, comporta dei cambiamenti radicali al fisico. Non c'era giorno che non mangiassi schifezze, mi stavo riempiendo di smagliature e mi scocciava anche usare cremine su cremine per curare il mio corpo ma quello era l'unico modo. Adesso stavo abbastanza bene; tra la difficoltà di essere incinte e aiutare mia madre nel suo lavoro ( ero una specie di assistente e segretaria allo stesso tempo ) riuscivo a non pensare più ai problemi. L'unica persona che sentivo ancora e che era rimasta dall'altra parte dell'oceano era Asia. Ero super invidiosa del loro amore che ogni giorno trionfava sempre di più ma allo stesso tempo ero strafelice che avesse trovato la sua anima gemella. Dovevano essere fatti apposta l'uno per l'altra, non c'erano assolutamente dubbi.

Tesoro, dove sei ?” mi domandò Charlie entrando in casa. Avevo raccontato ogni cosa a Charlie ( tranne che l'uomo viscido fosse Kaulitz ). L'unico appiglio che potessi avere per farmi dare una mano ogni giorno visto che tutti avevano da fare nella mia famiglia, anche se, comunque, erano sempre presenti. Era sempre con me e gli volevo bene. Riusciva a farmi stare tranquilla e mi sentivo protetta con lui. Si era lasciato con la sua ragazza e mi raccontò anche il come ed il perchè fosse successo. Non so se la nostra storia può essere definita una storia nata per le nostre storie strappalacrime d'amore o perchè ci facevamo pena ma per ora sta andando a gonfie vele. Pur non essendo bellissimo, ha carattere e sa dimostrarmi a pieno ciò che sente e ciò che vuole. Mi piace. “Sono qui” gli gridai dal salotto. Lui mi raggiunse e mi diede un bacio sulla guancia per poi sedersi vicino a me, sul divano. Mi accarezzò il pancione e gli sorrisi. “Ancora quattro mesi...” mi disse per poi avvicinarsi per darmi un bacio a stampo sulla bocca. “Mi dispiace che non assomiglierà a me...” mi disse ed io sorrisi. “Il padre sarai comunque tu” gli risposi. Lui mi accarezzò e mi baciò romanticamente. Quattro mesi e sarei diventata mamma con accanto un uomo, finalmente, degno di essere chiamato padre.


Continua....

Heilà !! Eccomi qui...di domenica con un altro capitolo. Invece della domenica del villaggio...la domenica del capitolo! Prima di cianciarlare, io ringrazio : jess_ th483; _ MINA _; _Nat _91; Arsax95; Icek; Layla. Bene, ho finito di ringraziare ora posso cianciarlarilare per bene. Prima di tutto spero vi piaccia il capitolo anche se più corto degli altri ma la storia è così ^^..per cui...bhè...è così. Allora rendo grazie a tutti quelli che stanno seguendo lo sviluppo della faccenda, capitolo per capitolo e chi, con tanta misericordia, pubblica ogni volta splendide recensioni. Ok...ho finito. Buona domenica ragazze e ragazzi e alla prossima. Bacione grandissimo miei cari patastrunfoli !

Kler :-)


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Capitolo 22
*** Capitolo 21 : India Rose ***


Capitolo 21 : India Rose


Tiro fuori dalla mia borsa il mio cellulare e fisso per un po' lo schermo touch del nokia nuovo, fresco di negozio da due settimane e sorrido felice non trovando più le sue chiamate da un bel po' di giorni. Guardo fuori dal finestrino della macchina modello famigliare che Charlie si è convinto a prendere dopo la nascita di India Rose. Oggi è una bellissima giornata di fine maggio. Si sta avvicinando sempre di più quel caldo non ancora estivo che ti avvolge ogni volta che metti piede fuori casa. Mentre mi godo l'arietta che entra dal finestrino leggermente abbassato ripenso alla nascita della mia bimba. A metà giugno avrebbe già compiuto un anno; era già passato un anno dalla sua nascita e da tutti i casini che sono successi : le continue chiamate di Tom e i tentativi di Asia e Bill a convincermi per degnarlo di una minima risposta; Il periodo di depressione post-parto; le difficoltà mie e di Charlie nel crescere Rosy ( India Rose è il nome completo in onore del nome della moto di mio padre ); e tante altre situazioni, belle e brutte, che abbiamo vissuto in questo anno. Il parto è stato la cosa più dolorosa che avessi mai provato in tutta la mia vita. Più dolorosa di essere tradita da quel coglione. Ho provato tante volte a cancellarlo dalla mia vita ma più guardo Rosy negli occhi, più vedo lui. Ha il suo sguardo innocente, color cioccolato e ha il suo sorriso così dolce su di lei e così amaro sulla faccia del padre. Ogni volta che mi chiamava e vedevo comparire ancora il suo nome sul display del cellulare era come tuffarsi nel vuoto e sentire lo stomaco sotto sopra. Era impossibile cancellarlo e dimenticarlo; era come se su un vetro appannato si scrivesse qualcosa, il giorno dopo ne rimane il segno. Dopo tutto era inutile mentire a me stessa : so bene che lui sarà sempre il suo papà, nel bene e nel male.

Tesoro, siamo quasi arrivati” mi disse Charlie riportandomi alla realtà. Lo guardai sorridendogli e poi buttai l'occhio sui sedili posteriori per controllare India Rose. “Sei sicura di voler lavorare ?” mi chiese preoccupato dopo le notti, praticamente insonnie, passate a far addormentare la piccola. ”Non ti preoccupare, tanto farà quasi tutto mia madre. Io dovrò solo occuparmi che nel backstage non regni il caos..” gli sorrisi per tranquillizzarlo. India Rose mugugnò qualcosa, probabilmente stava sognando. Agitava quelle sue manine nel vuoto e ciucciava il suo ciuccio come un gelato. La macchina si fermò e, prima di scendere, slacciai la cintura di sicurezza. Scesi dalla macchina seguita da Charlie e, mentre lui si diresse verso mia madre, io aprii la portiera dei sedili posteriori e presi delicatamente Rosy in braccio. Chiamai Charlie per tirare fuori dal bagaglio il passeggino e poi ce l'appoggiai dentro, tenendogli una mano dietro alla nuca. La coprii e la spinsi verso l'interno del palazzetto. Mia madre fu l'addetta a disegnare gli abiti di scena della conduttrice dei Comet e dei ballerini, dei vari showmans e showgirls e quindi fu invitata anche alla serata. Mi chiese di aiutarla a controllare il tutto ed io accettai pur sapendo di dovermi portare appresso la bimba. Di sicuro se lei avesse potuto parlare mi avrebbe mandato a quel paese visto il suo amore folle per il suo box. Eravamo nel backstage e mia madre mi si avvicinò :” Sicura di non voler andare a casa ? Con tutto questo casino la bimba potrebbe svegliarsi “ mi sussurrò piano per non svegliare Rosy. “Sinceramente non ho molta voglia di stare in casa...” la guardai in modo rassicurante e lei mi baciò la fronte per poi dare una lieve carezza alla piccola. Mi accompagnò nel camerino dove c'era la conduttrice e fermai il passeggino in un angolo della stanza. “Va bene così ? Lo stringo ?” mia madre prese subito a lavorare e si avvicinò alla conduttrice girata di spalle per sistemarle i vari lacci del corpetto. C'era un fastidioso vociare che proveniva da fuori. Ci sarebbero state delle famose celebrità tedesche ma essendo stata fuori dal mondo per un anno esatto non sarei stata in grado di riconoscerle. Diedi un'occhiata alla bambina che si stava muovendo nella sua copertina di hello kitty e vidi i suoi occhietti color cacao aprirsi. Mi guardò con il suo sguardo ancora intontito dal risveglio ed io l'accarezzai. Notai l'aggrottarsi della sua fronte e capii che da lì a breve si sarebbe lamentata. La presi in braccio e la cullai un attimo, cercando di non farle iniziare il suo pianto supersonico. Feci un cenno a mia madre a uscii dal camerino con in braccio India Rose. Charlie mi vide e mi raggiunse con in mano un foglio. “Questo me lo ha dato uno per te..” mi disse confuso ed io, ancora più confusa presi nella mia mano quel foglio. Charlie entrò nel camerino ed io cercai un posto dove poter sedermi per allattare la piccola. Mi abbassai la spallina della canotta con stampa floreale e poi abbassai la coppa del reggiseno per lasciare uscire un minimo di capezzolo. Avvicinai la bimba al mio seno e sentii la sua piccola bocca iniziare a ciucciare. La classica poppata per intenderci. Mentre stava mangiando la sua razione di latte materno io aprii curiosa quel foglio e lo lessi :”Perdonami...” in quel momento la mia mente fu svuotata improvvisamente. Lasciai scivolare il foglio sulle mie ginocchia per poi lasciarlo cadere liberamente a terra e staccai delicatamente Rosy dal mio capezzolo. Tirai su reggiseno e canotta e, di scatto, balzai in piedi. Era scritto male, di fretta e diceva esattamente quella parola che per mesi e giorni mi aveva inviato solo per sms. Perdonami. Quella parola non c'era più nella mia testa ed improvvisamente era ritornata a rimbombarmi nel cervello. Mi guardai intorno quasi spaesata e sentii dei passi provenire da dietro di me. Ero immobile come un sasso. Non avevo un solo muscolo funzionante apparte il rumore assordante del mio cuore pulsante. Avevo sempre Rosy in braccio; il suo visino appoggiato sulla mia spalla nuda e gli occhietti riflessi negli occhi di chi era dietro di me, anche lui fermo come una roccia. Emise un risolino leggero, sospirato, per poi avvicinarsi ancora di due passi. “Prima o poi doveva succedere” mi disse. Un altro colpo al cuore. Sentire la sua voce più calda, più bassa e più sensuale mi fece rabbrividire. Era ancora capace di farmi provare milioni di sensazioni. ”Ciao piccola...” si avvicinò a sua figlia e l'accarezzò con il suo indice. Rosy lo strinse nella sua manina ed iniziò ad agitarlo, come se fosse un giocattolo. “Ehi..ti piace il mio dito ?..ma quanto sei bella...” affermò mentre le sorrideva e l'assecondava nel suo “gioco”. Io ero più irrigidita che mai. Dovevo trovare la forza di girarmi verso di lui e di toglierli la vista di sua figlia. Dovevo farlo. Mi girai lentamente e....e non riuscii a trattenere le lacrime. Erano lacrime deboli e silenziose ma non meno disperate. Lo guardai negli occhi dopo un lungo anno. Era sempre lui; barba di tre giorni sul viso, fisico scolpito, bellissimo come sempre. Solo con ventitrè anni invece di ventidue. Lui socchiuse la sua bocca morbida e pronunciò un ciao impercettibile, sussurrato. Io abbassai lo sguardo. Mi diressi all'interno del camerino un momento, il tempo di mettere la bimba dentro il passeggino e di rivolgere un fintissimo sorriso a Charlie ed a mia madre, e poi uscii di nuovo per incontrarmi con quegli occhi. Incrociai le braccia al petto e rivolsi i miei occhi dappertutto meno che fissi nei suoi. Lui provò ad accarezzarmi ma scostai il volto. “Un anno a provare a chiamarti, a tentare di spiegare...un anno Ivy.” mi disse. “Sì..peccato che non ci fosse nulla da spiegare. Tu mi hai tradita, questo mi basta per dimenticarti.” lui sgranò gli occhi e si avvicinò ancora di più a me prendendomi per un braccio. Io mi dimenai, cercando (invano) di staccarmi da quella presa fastidiosa ma lui mi portò via dal bel mezzo del corridoio e mi sbattè contro una parete buia, non visibile. “Tu non puoi dimenticarmi. Vuoi o non vuoi io sono il padre di quella bambina e il fatto che io ti abbia tradita non ti da comunque il potere di cancellarmi anche dalla sua di vita. Non puoi riempirla di bugie facendole credere che quella sottospecie di uomo che ti sei accaparrata possa essere il suo vero padre.” mi disse in modo duro e deciso, bloccandomi i polsi con la sua stretta. Rimasi in silenzio, con la testa girata di lato per non incrociare il suo sguardo. La punta del suo naso sfiorò appena la mia pelle; era troppo vicino. Troppo per poter fare in tempo a fermarlo. Il pizzicare della sua barba sul mio collo e quel respiro caldo sulla mia pelle mi fecero girare la testa. La sua mano ruvida si spostò sul mio viso e mi costrinse a guardarlo. “Dopo tutte le mie chiamate avrai capito che non mi sei indifferente, che non ti ho mai dimenticata e, soprattutto, non ho mai dimenticato che tu fossi incinta di nostra figlia. Lo so di essere un idiota; ormai mi sono rassegnato al fatto che tu non riuscirai mai a perdonarmi...e lo capisco. Sono quasi daccordo con te....” fece una pausa e la sua bocca sfiorò le mie labbra, impaurite ma eccitate allo stesso tempo. Il mio cuore iniziò a pulsare sangue più veloce della luce. Lui, così vicino...era da un anno che non sentivo il suo respiro e le sue labbra sulle mie. Un anno era fin troppo tempo. “Ma..non portarmi via mia figlia. Non voglio essere il padre a distanza; non voglio compiere l'errore del mio di padre. Ti prego Ivy. Tu puoi cancellarmi dalla tua esistenza, sputarmi addosso, insultarmi, picchiarmi o mandare qualcuno a farlo ma non decidere di cancellarmi anche dalla vita di mia figlia. Questo sarebbe troppo.” mi disse a fior di labbra invece di darmi il bacio che segretamente avrei voluto ricevere. Una lacrima attraversò il mio viso, ancora una volta. Mi gettai tra le sue braccia, stringendo forte la sua felpa e attaccandomi saldamente a lui. Tom rimase immobile. Non cercò di abbracciarmi ne mi staccò dal mio abbraccio involontario...sì perchè era come se fosse stato il mio cuore a comandare e non il mio cervello che, in quel momento, mi disse di tutto tranne che accoglierlo così. Rimasi attaccata a lui a lungo e poi mi staccai lentamente. Ci guardammo fissi negli occhi per un po'. Un attimo infinito e, stranamente dai primi momenti che stavamo insieme, in quei silenzi non c'era neanche una sfumatura di imbarazzo. Anzi, la voglia di stare insieme aumentava ad ogni battito di ciglio. Mi era mancato. Se potessi sentire solo le volontà del mio cuore sarei già scappata con lui e Rosy, ma il corpo umano è fatto anche dal cervello che odiavo in quel momento per il fatto che mi facesse ancora pensare razionalmente. Mi era mancato tantissimo ma ancora non sapevo chi fosse veramente. Sarei riuscita a fidarmi ancora delle sue parole ? Sarebbe veramente stato un padre presente ? Cosa avrei detto a Charlie ? Non potevo farlo soffrire dopo tutto quello che ha fatto per me. No, non potevo.

Fu un attimo che lui mi afferrò quasi violentemente i fianchi e mi trascinò a sé per poi baciarmi con tutto l'amore che avesse in corpo in quel momento. Chiusi gli occhi e ricambiai quel magico tocco. Socchiuse le sue labbra e approfondi quel bacio. Lo accarezzai e sfiorai la sua lingua con la punta della mia. Io mi staccai sotto consiglio della parte razionale facente parte del mio corpo e lo guardai ancora una volta. Lui appoggiò la sua fronte alla mia e strofinò la punta del suo naso con la mia. “Scusami...” mi sussurrò. “Non dovevi farlo...” gli dissi ancora un po' scossa. “Lo so” mi rispose e, dopo un casto bacio sulla guancia, si allontanò da me per raggiungere la band e lo staff. Io rimasi immobile a guardarlo andare via, nel buio di quella parte dell'edificio. Ora le cose erano più complicate con una bambina nel mezzo ma in quel momento volevo baciarlo. Sì...volevo proprio baciarlo.


Continua...

Ma Buon pomeriggio ragazze ! Eccoci qui con un altro capitolo che testimonia che noi donne siamo esperte a ricascare nella rete....assolutamente delle espertone. Bene...io ringrazio solennemente : jess_ th483 ; _ Nat _91; Arsax95 ; Layla; Aduzza _TK; Jiada95 ( a cui va un doppio ringraziamento per essere riuscita a commentare per la prima volta, grazie mille carissima mia ^^); Icek; _MINA _...Grazie ancora a tutte veramente. Ogni volta non ho parole ormai. Grazie mille anche a chi ha messo la storia tra le seguite e le preferite e chi mi ha messo negli autori preferiti ( umilmente mi inchino a voi...<3 grazie)..ancora grazie mille e spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento. Vi voglio bene mie care.

Bacionissimo patastrunfoline <3 <3

Kler :-)

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 : Cuore malato ***


Capitolo 22 : Cuore malato


Ok..si ho capito; grazie comunque Simone, non importa.” chiusi la chiamata e sbuffai non appena mi assicurai di aver appoggiato il telefono di casa sul tavolo del salotto. Nessuno era disponibile per poter tenere Rosy almeno mezza giornata mentre io e Charlie ci saremmo fiondati all'università ( per lui, naturalmente) per dare l'ultimo esame. “Allora ?” mi domandò mentre si sedette sul primo scalino della scalinata e si calzò le scarpe da ginnastica. “Ha detto che non può..” sbuffò anche lui e, allacciata l'ultima stringa, si alzò in piedi sistemandosi, ai fianchi, la sua polo bianca attillata. “Posso stare io a casa a curarla..” proposi io.” No, no...non se ne parla. Ho bisogno del mio miglior supporto” disse, avvicinandosi a me e baciandomi a stampo sulle labbra; io gli sorrisi. “Abbiamo dieci minuti per trovare un babysitter provvisorio..” disse guardandosi il suo orologio da polso. Prese India Rose dal pavimento, dove stava allegramente giocando con dei pupazzetti, e la prese in braccio accarezzandola, successivamente, la testa. Io raccolsi un pupazzetto a caso dal pavimento e glielo porsi, agitandolo leggermente davanti ai suoi occhietti castani. “Io un'idea ce l'avrei...” dissi. Non era di sicuro una buona idea, ma era l'unica possibilità...o almeno, speravo fosse stato libero ed in grado di badare a sua figlia.

Arrivammo davanti ad una villa enorme, in mattoni rossi, con un viale ciottolato e molta vegetazione che, oltre ad abbellire l'esterno, non permetteva ad occhi indiscreti di ficcare il naso nella loro vita lavorativa. Scesi dalla macchina e, con Rosy in braccio, mi avvicinai al cancello sbirciando all'interno. Riconobbi all'istante Asia intenta a far giocare Scotty ( uno dei quattro cani ) con un bastoncino, smilzo, di legno. Non appena il cane incominciò ad abbaiare, Asia si girò verso di noi e spalancò occhi e bocca. Corse verso il cancello. “Ivy ! Oh dio..non ci credo!” affermò con un sorriso raggiante sul volto. “Asia...non sai che bello sapere che ci sei tu qui...” lei mi guardò un po' perplessa per poi dare una veloce occhiata a Charlie e capire, così, con chi mi fossi “consolata” in questo anno. “Ciao Charlie..e questa piccolina ?” imitai una finta tosse per poter farle capire che Charlie non sapeva assolutamente nulla di Tom. “Ciao Asia...” salutò Charlie pur non attirando molto la sua attenzione visto che era presa dal fare versi assurdi ma dolcissima a Rosy. “Possiamo entrare ?” domandai gentilmente. “Ma certo..Vado a dire che siete qui, così qualcuno apre questo cancello.” mi disse per poi scomparire all'interno della struttura. Dieci secondi dopo, il cancello era aperto e, senza fare del male alla piccola, potei abbracciare la mia migliore amica che non vedevo da un anno e cioè una vita. Ci staccammo dall'abbraccio e passò a salutare Charlie subito dopo. “Io ti aspetto in macchina, così ripasso un po' lì..” mi disse lui, stampandomi un bacio veloce sulla guancia e poi salutando allo stesso modo la piccola. Si allontanò velocemente e Asia mi strinse forte il braccio. “Non lo sa vero ? Non sa neanche che questa è la villa dei Kaulitz...” confermai le sue domande con un piccolo cenno. “No...infatti , menomale che c'eri tu fuori. Così non ha visto nessuno.” lei annuì e poi mi accompagnò dentro, nel salone d'entrata. Sistemai ad India Rose il suo piccolo cardigan grigio perla e seguii Asia all'interno della sala svago dei ragazzi, se così possiamo chiamare il loro salotto. “Te e Bill ?” chiesi curiosa. “Tutto bene..è sempre il solito dolce Bill.” notai una leggera nota di monotomia nel tono della sua voce, ma non volli indagare troppo. “Ascolta io avrei bisogno di vedere Tom ma...” “Sì, è nello studio subito qui a destra.” mi indicò la direzione e mi sorrise ancora. Io la ringraziai nuovamente con un abbraccio e poi bussai alla porta della sala dove, probabilmente, registravano. “Bill, la porta è aperta.” disse con quella solita voce bassa e calda. Prima di entrare definitivamente, sbirciai dalla pissola fessura e poi spalancai molto lentamente la porta che, per quel movimento cigolò appena. Lui era intento ad esaminare degli spartiti o, comunque, dei fogli sul tavolo. Mi vide e si immobilizzò. “Ciao...” dissi con timore. Lui mi si avvicinò e chiuse la porta, ancora lievemente aperta dietro di me. “Ciao...” mi salutò. Silenzio. Ogni volta non riuscivo ad esprimere nemmeno il minimo concetto. Mi feci coraggio. “Ho bisogno che tu tenga Rosy almeno per questa mezza giornata.” gli dissi semplicemente. Lui sorrise appena :”è così che si chiama ? Rosy ?” abbassai lo sguardo. “Veramente si chiama India Rose..” dissi sempre con un tono di voce abbastanza basso. “è un bel nome...” disse sorridendo a sua figlia che ricambiò il sorriso. Fui invasa da un forte sentimento si tenerezza quando la bimba rivolse il suo primo sorrisone a suo padre. Si agitò appena e mosse le manine in segno di contentezza. “Dici che gli piaccio ?” mi chiese. Non sapevo assolutamente cosa rispondere. Mi limitai a guardarlo negli occhi ed a fargli capire la mia risposta affermativa. “Allora puoi tenerla ?” gli chiesi subito dopo. “Ho un sacco di lavoro...” si allontanò da noi per ritornare a fissare quei suoi fogli. Io mi avvicinai a lui. “Hai detto che vuoi essere presente come padre, per cui cogli questa occasione per esserlo..” , lui mi fissò negli occhi e mi stampò un casto bacio sulla bocca che mi lasciò quasi paralizzata. Rimasi totalmente sorpresa da quel gesto. Un minimo gesto ma tanto emozionante. Appoggiai Rosy, mettendola seduta, sul pianoforte pieno di spartiti e fogli e lei iniziò a stropicciare ogni pezzo carta a sua disposizione. Tom spostò quello che riteneva importante dalla portata della bimba. “Perchè lo fai ?” gli domandai, incrociando le braccia al petto. Lui si impose, con i palmi delle mani, sul pianoforte e chinò la testa. Subito dopo prese a guardarmi. Si girò verso di me e, con forza, mi spinse contro la parete, attirando lo sguardo della piccola. “Secondo te ? Siamo innamorati e abbiamo una bambina. Noi due dobbiamo stare insieme e non voglio altre persone intorno a mia figlia, che possano crescerla o darle delle attenzioni.” io mi imposi :”Charlie è stato presente quando tu non c'eri..non merita di essere allontanato” lui mi si avvicinò e aggrottò la fronte. “Io non ho detto che deve essere allontanato Ivy...ho detto che non può e non deve crescere MIA figlia. Siamo io e te i genitori. E dobbiamo stare insieme” io alzai un sopracciglio. “Dobbiamo ? Mi hai tradita e pretendi di essere insieme a me ? Ma con quale coraggio...” “Bhè, non mi sembra tu abbia fatto tante storie due giorni fa ai comet..” lo guardai confusa e notai la sua mano nella mia. Involontariamente la stavo stringendo forte, come se non volessi che se ne andasse. Rivolsi una veloce occhiata alla nostra stretta e poi ritornai a guardarlo. Anche lui guardò le nostre mani intrecciate e si bloccò sul mio polso destro. Non l'avevo mai tolto, mai. Calmammo la nostra lieve rabbia nel momento che i nostri occhi si incrociarono ancora. “Ce l'hai ancora..” disse in una dolce affermazione. Guardai nuovamente il bracciale che mi aveva regalato al nostro primo appuntamento e gli sorrisi senza neanche accorgermene. Lui mi accarezzò il volto “Finalmente vedo il tuo sorriso...” disse. “Mi dispiace Ivy, quante volte te lo devo dire ? So di averti deluso ma ti prego...credimi quando ti dico che senza di te non sarei mai cresciuto e non avrei mai capito di aver sbagliato tradendoti. Tu sei quella che mi ha fatto capire che vantarsi di avere dei rapporti occasionali non vale nulla; che l'amore esiste veramente perchè è solo con te che l'ho provato e credo che il risultato si veda...” mi disse indicandomi, con un cenno, la piccola Rosy. “Ivy io non volevo farlo ma l'ho fatto. Sono come tutti gli altri maschi squallidi che, non appena una bella ragazza ci prova, cadono nella tentazione. Mi merito tutto : il tuo abbandono, la tua non voglia di perdonare, il fatto che per un anno mi hai fatto patire la sofferenza più brutale, ma non mi merito di non essere padre. Questo non me lo puoi fare; non puoi sostituirmi con lui..” “Non potrei mai farlo..” lo interruppi per poi continuare subito dopo “Pensavo di poter riuscire a dimenticarti e a nascondere la verità ma non è stato così. Io non voglio che tu sparisca dalla sua vita; tu ci devi essere ma, per quanto riguarda il noi due insieme...bhè è solo lì il problema.” mi prese il viso tra le sue mani “Io ti amo Ivy e ti amerò comunque anche se per te non sarà la stessa cosa” mi disse ed io rimasi, ancora una volta, pietrificata dalle sue parole. “Voglio solo poter dire a me stessa che rimettermi insieme a te non sia sbagliato. Voglio poter fidarmi ancora di te Tom, ma per questo ci vuole del tempo e lo sai...” lui mi guardò per poi chinare il capo. Io lo costrinsi a guardarmi, accarezzandolo e appoggiandogli una mano sulla sua guancia. “Tom, per il momento è meglio pensare solamente alla bambina. Non voglio affrettare le cose come abbiamo fatto, voglio poter conoscerti veramente per quello che sei. Voglio capirti.” per la prima volta il suo sguardo, invece di farmi tenerezza, mi pugnalò il cuore. Uno sguardo triste ma allo stesso tempo veramente dispiaciuto. Mi avvicinai alla sua bocca dandogli un bacio, privo di qualsiasi sentimento di amore e passione, sulle sue labbra. Il pianto di Rosy ci fece subito staccare l'attenzione l'uno dall'altra. Ci avvicinammo alla piccola e l'accarezzai cercando di consolarla, mentre Tom raccolse il suo ciuccio da terra per poi pulirlo sulla sua felpa. Glielo mise tra le sue manine e poi l'aiutò per metterglielo in bocca. Io lo guardai con estrema dolcezza e poi gli accarezzai una spalla. Diedi un bacio sulla fronte alla piccola e un bacio all'angolo della bocca di Tom. Lui chiuse gli occhi e mi racchiuse, con una mossa veloce, le mie labbra nelle sue, in un bacio romantico. Io mi staccai appena sentii che quel bacio iniziava a farsi più profondo e intenso. “Io vado..” dissi semplicemente aprendo la porta della stanza. “Aspetta...”, mi fermai e mi rivolsi a lui. “Ti amo” mi disse mentre la sua mano era stata afferrata dalla manina di India Rose che intanto mi stava guardando con i suoi occhioni color nutella. Non dissi nulla, mi limitai a sorridergli e a chiudere in fretta quella porta. Chiusa la porta, mi appoggiai ad essa e mi lasciai scivolare lungo quell'entrata fatta in ciliegio. Chi era Tom Kaulitz ? Perchè doveva farmi soffrire e rendermi felice a seconda della sua voglia ? Non poteva fare solo una di queste cose e darmi la certezza dei suoi sentimenti ? Maledetto cuore malato.


Continua...

Ehi...piccola ma importantissima premessa : A partire da lunedì 3 ottobre non penso di riuscire ad aggiornare questa storia a causa delle troppe verifiche scolastiche e a causa dei miei problemi personali..bene: qual'ora dovessi postare sarà un capitolo comunque breve o che sono riuscita a scrivere nei giorni precedenti alla prossima settimana. Non assicuro nulla per cui, non preoccupatevi se sparirò per sette giorni...spero non vi dispiaccia, ma ho una vita scolastica purtroppo. ^^....finito questa premessa...ringrazio : _ Nat _91 ; _MINA _ ; Aduzza_TK ; jess _th483; Arsax95 ; Icek; Layla....comunque grazie a tutti ma proprio a tutti, come sempre e mi raccomando di farmi sempre sapere cosa ne pensate. Un bacione enorme e perdonatemi se non posterò presto.

Kler :-)

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 : The first aim of man's life should be the pleasure ***


Capitolo 23 : The first aim of man's life should be the pleasure...


Ancora un giorno, un solo giorno e saremmo ritornati ancora una volta a Los Angeles. Ma la voglia di ritornarci mi stava maledettamente passando ogni volta che guardavo i suoi occhi con intenso desiderio di fare l'amore e lui spostava lo sguardo in direzione di qualcosa d'altro. Era ancora dolcissimo, come sempre ma gli mancava quel qualcosa..come se per lui concedersi non fosse più importante, come se la musica gli bastasse per vivere e che io fossi solo una piccola parte della sua vita. Lo amavo e continuo a sperare in un periodo passeggero ma non riusciamo più a parlare e non riusciamo più ad amarci. Possibile che dopo un solo anno insieme eravamo già entrati nella crisi di coppia ? Oggi è un'altra giornata dove la solitudine nella casa si è fatta pesante. Tutti sono in studio, naturalmente ( anche alle undici e mezza di sera ), mentre io mi sto ammazzando dalla noia, guardando e riguardando film vecchi e nuovi che danno a quest'ora della notte. Sbuffo e scaravento il telecomando sul divano. “Delicatezza...” mi girò verso di lui che sposta il telecomando dal divano al tavolino basso e si siede vicino a me, lasciandosi andare. Non proferisco parola, anche perchè non saprei cosa dire. “Ti interessa questo schifo ?” mi chiese visto il bruttissimo programma su cui mi ero fermata. “Veramente è tutto uno schifo. Uno vale l'altro...” gli dissi in tono piatto. Lui mi guardò, sistemandosi i suoi capelli biondi. Lui riprese il telecomando e girò su un canale dove stavano dando il film “The picture of Dorian Gray”. Il film era già iniziato ed era nella scena del bacio tra Sibyl Wane e Dorian. Sibyl...mi ricorda molto me stessa : una giovane donna desiderosa di un'amore reale, vero e puro e non di un'amore finto da Romeo e Giulietta. Vuole un'amore concreto ma quando vengono deluse le sue aspettative si lascia prendere dalla morte come in un veloce soffio di vento caldo. Ecco, io ero stata delusa. O meglio, non pensavo di arrivare a questo amore così scontato, quasi senza passione e piacere. Dorian Gray è il romanzo per eccellenza che racconta di ogni sfumatura di piacere che l'uomo possa provare...nel bene e nel male. Io voglio solo tutte e due le cose : la passione pura che si fonde con un'amore cristallino. E voglio che sia Bill a farmelo provare e a provarlo. “Non siamo più la stessa cosa.” dico velocemente, prendendo un bel respiro. Lui, quasi scandalizzato, si gira verso di me sgranando i suoi occhi. “ Cosa ?” mi chiede in una voce quasi acuta; balbetto un po' prima di riuscire ad esprimermi al meglio :”Siamo un niente. Io ti amo Bill ma vorrei anche sentirti mio, ogni tanto. Non stiamo più insieme da tre mesi ormai...la tua musica, la capisco certo, ma ci sono anche io da tenere conto.” feci una piccola pausa “..La vostra canzone è diventata reale..” dissi per concludere “Non ti capisco Asia...” mi disse confuso, io sorrisi amaramente e mi voltai verso di lui, guardandolo negli occhi :” è diventato tutto automatico..” lo guardai per un momento e, quando vidi che non proferì nessuna parola se non un continuo socchiudere e chiudere le sue labbra, mi alzai in piedi e gli voltai le spalle. Lui si alzò di scatto e mi strinse il polso, bloccandomi improvvisamente. Mi fece girare verso di lui e mi baciò, quasi violentemente, premendo le sue labbra calde sulle mie e socchiudendole appena. Io mugugnai qualche verso prima di lasciarmi definitivamente andare a quel suo contatto. Gli tolsi la sua canotta grigia e lui mi slacciò la cintura degli shorts di jeans chiaro. Ci stavamo lasciando trasportare dalla passione più pura e dentro di me c'era un coro di cherubini a cantare l'alleluia. Ci baciammo avidamente. Quel bacio si stava trasportando nel mio ossigeno. Stavamo avanzando sulle scale mentre non resistemmo a toglierci tutti i vestiti e buttarli a terra, ancora prima di arrivare alla seconda rampa di scalini. Eravamo già nudi e sudati, quando lui si mise a sedere sul primo scalino divaricando leggermente le sue gambe. Mi ammirò nuda davanti a lui; mi accarezzò le cosce e mi prese per mano, aiutandomi a mettermi a cavalcioni su di lui. Certo, la posizione non era delle più comode né per lui né per me, ma era l'ultimo dei nostri problemi in quel momento. L'unica cosa importante era amarci e soddisfare il nostro piacere. Mi premette una sua mano sulla mia nuca e mi fece avvicinare al suo viso. Mi baciò ancora con passione ed io ricambiai subito, approfondendo quel bacio. Sentivo lo strusciare del suo membro eccitato sulla mia sessualità e gemetti leggermente, per quel caldo contatto. Scese a baciarmi il collo, succhiando appena quella parte per poi spostare le sue mani dai miei fianchi a stringere forte i miei seni. Si staccò dal bacio e mi guardò con lo sguardo ricco di voglia di amare. Ansimò fortemente quando presi tra le mie mani il suo sesso e lo premetti contro la mia parte. Mi morse il labbro inferiore e ansimammo insieme, scambiandoci baci su tutto il corpo e respiri caldi sulla nostra pelle. “As..aspetta” mi disse fermandomi la mano che stava continuando a massaggiare la sua intimità. Lo guardai e lo baciai dolcemente. Era così bello, bello da morire. Lui mi guardò a sua volta dopo esserci staccati da quell'ennesimo tocco e mi accarezzò il volto. “Ti amo” mi disse con una voce lieve e sospirata. Gli sorrisi e lo baciai castamente, prima di iniziare a fare l'amore. Anche se , a tutti gli effetti, avevamo iniziato a farlo nel momento in cui mi bloccò per un polso e mi baciò senza nemmeno pensarci due volte. Iniziò a muoversi lentamente dentro di me. Avevamo appena dato inizio ad un contatto estremamente profondo e passionale che sarebbe durato tutta la notte.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °

Mi coricai improvvisamente sul letto, svegliata dal pianto di Rosy. Sbadigliai mentre mi convinsi ad alzarmi per dirigermi nella sua stanzetta. Mi sporsi nel box e le rimboccai piano le coperte. Lei passai una mano sul viso per coccolarla e farla addormentare ma non bastò comunque a farla smettere di piangere. Accarezzandola mi accorsi della sua fronte calda. “Scotti tesoro..” le dissi come se lei potesse capirmi. E ora ? Charlie non era nemmeno a casa avendo il turno di notte come guardia di un museo. Corsi a prendere il telefono di casa e chiamai il primo numero che mi venne in mente. “Rispondi..” pregai che non fossero già ripartiti per Los Angeles. “Pronto ?” rispose proprio lui ed io tirai un grosso sospiro di sollievo, “ Puoi venire qui subito ? Ho bisogno che tu vada alla prima farmacia per prendere delle cose per la febbre..” “Stai male ?” mi chiese preoccupato “No, è per Rosy..credo che abbia la febbre, non riesco a farla smettere di piangere e la sua fronte scotta da morire”, “E cosa devo prendere ?Io....non ne ho idea” mi chiese “Nemmeno io, non ha mai avuto la febbre...chiedi in farmacia.” sospirò appena :”Arrivo subito..” chiusi la chiamata ed aspettai mentre coccolavo costantemente India Rose. “Ora arriva papà, tranquilla...” mi faceva strano pensare a Tom come il padre di mia figlia ma, sorrisi teneramente, quando ripensai a tutto quello che mi aveva detto due giorni fa.

Il campanello suonò e corsi giù per le scale ad aprire la porta. Mi ritrovai Tom bagnato fradicio dalla pioggia estiva e con il fiatone, la cosa comunque importante era che nella sua mano c'era il sacchetto della farmacia. Glielo tolsi dalle mani senza nemmeno salutarlo e lasciai la porta aperta, giusto per fargli capire che poteva entrare in casa ( se almeno si fosse pulito le scarpe quel bradipo dalle treccine nere, manco raperonzolo ) “Prego comunque..” mi gridò dal salotto mentre io ero già arrivata, come un lampo, in camera della piccola. Comunque, mi raggiunse poco dopo e bussò, per educazione, alla porta spalancata della cameretta. “Mmh...spoglie queste pareti...non vorrai tenerle così” mi fece notare. Io mi girai verso di lui e lo fulminai con lo sguardo. “Parla il mister padre all'improvviso...pensaci tu no ?” lui alzò un sopracciglio “Adesso ?”..io risi “Ma quanto sei idiota ?” sorrise anche lui e mi si avvicinò alle spalle per poi aiutarmi con la piccola. “Ehi, vacci piano con le parole che poi i bambini imparano in fretta...” lo guardai e sorrisi. Lo vedevo così uomo. Era bellissimo; cioè è sempre stato stupendo ma così non l'avevo mai visto; come curava Rosy, ci teneva a lei. Era delicato e provava quella giusta paura di poterle dare qualche fastidio. “Ecco qua...” disse dandole un bacio sulla fronte e riponendola nel box molto delicatamente. Lei gli strinse l'indice e poi mi guardò. Allungai la mano e le accarezzai il pancino, poi la coprii con la sua copertina. “Pa...p...a” Io e lui ci bloccammo. Quelle piccole e leggeri sillabe che, indirizzando il suo sguardo verso quello del padre, uscirono spontaneamente dalle sue labbra ancora troppo delicate ma di un roseo che lascia comunque senza fiato. Guardai lui e lui guardò me. Era abbastanza sorpreso e scosso. Una creatura ancora indifesa ci aveva provocato dei brividi fortissimi lungo la schiena di tenerezza ma lieve paura allo stesso tempo. “Devo....devo andare.” disse ed io rimasi lì ferma a fissare quella parete bianca davanti a me. “Tom..” lui si fermò sulla porta, anch'essa bianca, della cameretta di India Rose. Non ci girammo a guardarci ma rimanemmo di spalle. Non avevamo il coraggio di ammettere a noi stessi che quella era VERAMENTE, concretamente e realmente la nostra bambina. Certo, tutti e due lo sapevamo bene ( soprattutto io, avendola partorita ) ma forse, non eravamo ancora entrati nella totale consapevolezza che quella creatura era frutto del nostro amore passato. Amore passato ma ancora presente. “..Io credo...” mi bloccai e pensai dieci volte a quello che stavo per dire. “Credo che tu debba rimanere, per stanotte.” finalmente mi girai verso di lui e, contemporaneamente, lui fece la stessa cosa. “Non credo...se Charlie..” “Charlie dovrà scoprirlo prima o poi...” lui si avvicinò appena a me “Lui...lui non lo sa ?” io abbassai lo sguardo e sospirai “No, no sa che il padre sei tu. E forse è stato meglio così fino ad adesso..”. Mi prese una mano e la baciò. “Ora abbiamo una persona che conferma la mia sensata teoria..” mi disse sorridendo e contagiando anche me “Il padre sono io” disse concludendo la frase. Già : il padre sei tu Tom Kaulitz !


Continua...

Hello people ! Se avete problemi con la traduzione del titolo del capitolo ----> “ il primo scopo/ obbiettivo della vita di un uomo dovrebbe essere il piacere/ provare piacere” spero comunque che capiate senza questo aiuto. Bene, nuovo capitolo prima di avere una pausa di una settimana. Spero di riuscire a scriverne un altro prima di lunedì...e bhè passiamo a ringraziare : _ Nat _91; _ MINA_;Layla;Icek; jess_th483.......benissimo ! Fatemi sapere e scusate qual'ora ci fossero degli errori. Perdonatemi ancora se starò assente ma prometto di fare il possibile. Bacione

Kler :-) vi voglio bene <3

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 : Si va in scena... ***


Capitolo 24 : Si va in scena...


Il cellulare inizia a vibrare e ad emettere un suono acuto e ripetitivo proveniente dalla tasca dei miei jeans. Sbatto le palpebre ancora impastate dal sonno e tiro fuori il telefono premendo, senza nemmeno guardare il display, la cornetta rossa. Io e Ivory avevamo dormito sul pavimento della camera della piccola. Avevo un freddo cane; la felpa l'avevo usata per avvolgere sia me, sia Ivy ma, alla fine ci ho rinunciato e l'ho ceduta a lei. Mi avvicinai di più al suo volto e gli misi una ciocca dei suoi capelli biondi dietro all'orecchio, spostandola dal suo volto. Così bella e angelica. Con fatica e con qualche arto cigolante mi alzai da terra e mi stirai la schiena e le braccia un po' dolenti. Andai vicino al box di Rosy e mi sporsi per controllare che non si fosse svegliata al suono della sveglia; stava dormendo con la stessa espressione della madre sul volto; sorrisi come se lei potesse vedermi e l'accarezzai. Guardai ancora una volta l'ora sul mio cellulare e mi tornò quel bruttissimo senso di malinconia. Erano le tre del mattino e tra un'ora dovevo essere all'aeroporto per andare a Londra ad uno stupido evento...giusto per non essere frainteso : amavo il mio lavoro; l'ho sempre amato ed ho sempre sopportato ogni singola domanda scomoda o intervistatrici troppo curiose ma ora...ora è come se tutto fosse diverso. Amo la musica ed essere sul palco, al centro dell'attenzione ma amo anche le mie donne. Le due sole donne ( o cinque compresa mamma, chitarra e macchina ) che io abbia mai amato. Guardai Ivy stringersi nella mia felpa e mi distesi ancora a terra, davanti a lei. La fissai sorridente e, ogni tanto, le accarezzavo la spalla per poi percorrerle tutto il corpo. Quanto avrei voluto rifare per ore l'amore con lei. Stanotte ci è mancato poco : quando si è distesa per dormire ed io l'ho avvolta nella mia felpa, abbracciandola ho sentito, dentro di me, un calore allo stomaco e al basso ventre. Sapevo di non poter resistere, soprattutto quando si muoveva nelle mie braccia ed ogni singola parte del suo corpo, ancora così perfetto e poco mutato nonostante la gravidanza, si strusciava col mio. Mentre stavo accarezzando la sua bocca rosea, lei aprì piano i suoi occhi azzurri e mi accarezzò le guance con le sue mani calde e morbide. “Devo andare...” le dissi e vidi il suo viso imbronciarsi. “Non voglio andarmene” ammisi cercando di consolarla e di farle cambiare espressione; “Ma devi. Giusto ?” mi dissi a voce bassa per non svegliare la piccola; mi avvicinai ancora di più a lei e la strinsi fra le mie braccia. Chiusi gli occhi e le baciai un angolo della bocca. “Almeno restate per il suo primo compleanno.” io la guardai sconsolato e le diedi un altro bacio, questa volta sulla guancia. Non riuscivo a pensare ad altro che ad averla mia. Quel suo profumo mi stava facendo diventare pazzo e avrei voluto baciarla e spogliarla, farci l'amore per ore e magari anche un altro bambino. L'amavo tantissimo. “Vedrò di convincere assolutamente gli altri, tesoro.” lei sorrise “Come mi hai chiamata ?” io, già diventato rosso sulle gote, risi :”Tesoro...” lei alzò un sopracciglio ma, prima che potesse dirmi una sola parola, qualcosa colpì la sua attenzione. Spalancò gli occhi ed io feci lo stesso quando, seguendo la direzione del suo sguardo, vidi nostra figlia in piedi davanti a noi. Era sgattaiolata fuori dal suo box ed ora, per la sua e nostra prima volta, era sulle sue gambe. Ivy scattò in piedi mettendosi dietro di lei e cercando di essere il più sveglia e attenta possibile ad afferrarla qual'ora sarebbe caduta sul suo culetto. Io mi misi davanti a loro due incitando Rosy, con gesti e versetti ( mai pensato di fare dei versi così nella mia vita ), a camminare verso di me. La sua prima camminata. Io guardai Ivy e lei ricambiò il mio sguardo felice. “Rosy...vieni. Vieni piccolina...” mosse il suo primo passo, ancora con le gambine un poco tremolanti. Ivory era quasi spaventata da quei movimenti e aiutava la piccola a tenersi su nei momenti abbastanza critici, pur non essendo un distanza chilometrica da percorrere ( naturalmente per noi. Per un neonato sono passi da gigante ). “Brava...piano...piano..” ancora un passo e sarei saltato in aria dall'euforia. “Eccoti!” gridai e la presi in braccio, facendola volteggiare in aria. Vederla ridere è stato come avere il cuore pieno di gioia. Ivory fissò la scena raggiante e si avvicinò, accarezzando la testa di India Rose e baciandola. La porsi alla madre per farla prendere in braccio e chiusi la porta della stanzetta. Ivy la mise a terra così che potesse camminare e correre quanto volesse. La guardammo divertiti nella sua prima esperienza di imparare i suoi primi passi. Era un'emozione unica, più di centinaia di migliaia di concerti messi insieme. Guardai Ivory e l'ammirai. La sua bellezza era indescrivibile. Non era una donna ma sembrava la stessa dea venere. “Adesso chi la ferma più...” dissi. Quando ritornai a fissare occhi negli occhi Ivory, lei aveva uno sguardo diverso. L'unica volta che la vidi così fu durante la nostra prima volta sul pianoforte dello studio di Los Angeles. Non avrei mai dimenticato quel momento. Lei nuda, mia e solo mia, che si faceva amare ed io che amavo con il cuore per la prima volta. Mi avvicinai a lei cingendola per i fianchi. “Era da tanto che non mi guardavi così” le dissi dolcemente. Abbassò lo sguardo per poi rialzarlo subito dopo :”Sei un bravo papà” il mio cuore riprese a battere come mai prima. Quella sera era una di quelle sere che avrei reso indelebile nella mente e nel cuore. “Allora lo ammetti.” dissi scherzando e cercando di nascondere il mio lieve imbarazzo. “è stata lei ad ammetterlo per prima, poi l'ho capito io.” le baciai una tempia e lei, subito dopo, era già sulle mie labbra. Lei mi baciò. Fu lei a baciarmi. Il suo sapore sulle mie labbra e la sua lingua iniziò a danzare con la mia. Il suo bacio così passionale mi fece ansimare leggermente. Quella sua lingua umida, calda che si intorcigliava con la mia e mi faceva terribilmente eccitare. Ci staccammo da quel bacio e, a seguirsi, ci furono tanti piccoli e umidi baci a stampo. “Ti amo Ivy...” lei mi guardò con i suoi occhioni :”Ti amo anche io” e fu il momento di sentirsi dire quelle paroline che mai avrei sognato di dire o sentirmele dire. La baciai con passione e poi la strinsi in un abbraccio fortissimo. Continuavo a ripeterle quelle parole “Ti amo...ti amo, ti amo...” continuavo a sussurrargliele all'orecchio e lei ricambiava con dei baci sensuali sul collo che mi mandarono diretto in paradiso. Eravamo Io, lei e la creatura più bella che potessimo fare, tutto il resto faceva da sfondo...la scena era nostra !

Continua...

Hey ! Non ho molto tempo ( credo si veda anche dal capitolo corto ) per cui ringrazio _Nat _91 ; Aduzza _TK; _MINA _; Layla; jess _th483; Icek...e mando un grosso bacione a tutti quanti con la promessa di ritornare non appena finisca questo periodo stressful...vi adoro !

Bacione <3

kler :-)

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 : Essere la nota della tua melodia ***


Capitolo 25 : Essere la nota della tua melodia


La festa del primo compleanno di India Rose era iniziata dalla mattina tardi ed era presente tutta la famiglia Kaulitz e la mia. Charlie si era chiesto più volte il perchè della presenza dei Tokio Hotel alla festa ma, come mio solito, il coraggio di dirgli la verità venne a mancare. L'atmosfera in famiglia era piacevole; erano pochi i momenti di tranquillità soprattutto da quando era successo l'incidente di mio padre e la nascita della bambina. Mio padre era riuscito a ricordare me e mio fratello ma i problemi sulla sua salute non erano ancora del tutto risolti, purtroppo. La bambina passava da braccia in braccia; tutti che dicevano :”Che carina questa bimba” oppure :”Ma che amore, quanti anni ha ?” ed io, che sentivo ogni cosa, pensavo sempre :”Sei venuto al suo primo compleanno; quanti anni potrà mai avere ?!”. Comunque c'è di buono che, almeno lei, si stava divertendo a stare in braccio ad una persona per poi passare alla successiva. Le sembrava un gioco fatto apposta per lei. Io invece non avevo potuto stare molto vicina al padre della bambina, in quanto nessuno ( e dico nessuno ), salvo mio fratello, Bill e Asia, sapeva che il padre fosse proprio Tom Kaulitz. Per carità, se si fosse venuto a sapere, con la lingua biforcuta di alcuni parenti, la notizia avrebbe fatto il giro del mondo in molto meno di 80 giorni. Ogni tanto lui guardava me ed io guardavo lui ed, ogni volta, il suo sguardo attraversava la mia pelle per arrivare dritto al mo cuore a farlo battere come una segretaria esperta batte sui tasti della macchina da scrivere.

Approfittai di un piccolo momento di pausa da tutti i parenti per andare in casa a preparare altra limonata...e anche per stare da sola per un po', ne avevo bisogno. Presi dei limoni dal cesto in vimini vicino al forno a microonde e iniziai a spremerli senza fatica vista la macchinetta spremi agrumi. Un regalo di natale eccezionale da parte di Charlie. C'è chi regala un gioiello prezioso o un mazzo di rose e c'è chi regala uno spremiagrumi automatico. Mi venne anche in mente di preparare delle tartine in più visti i mangiatori cronici e compulsivi che mi ritrovavo in famiglia ( Josh e Freddie ). “Ti dispiace se mi unisco alla cuoca ?” mi girai verso Asia e le feci un sorriso per invitarla ad entrare in cucina. Lei si tirò su le maniche del suo maglioncino e si mise di fianco a me aiutandomi. “Allora ?” mi chiese ed io la guardai confusa non capendo assolutamente la sua domanda, “Volete continuare a giocare a guardie e ladri ?” continuò lei mentre si stava impegnando a spalmare del formaggio cremoso sui piccoli pezzi di pane. “Veramente tre giorni fa è venuto qui per la bambina e..” spalancò i suoi occhi e mi bloccò “E...oddio, continua” io la guardai e risi per sdrammatizzare “E nulla, è rimasto a dormire” lei mi guardò ancora più sorpresa e vogliosa di dettagli che, però, non potevo darle visto che non c'erano. “Asia, non è successo nulla; la bimba aveva la febbre e lui è rimasto a dormire da me.”, “E Charlie ?” mi chiese più curiosa, “Charlie non c'era aveva il turno di notte al museo” lei sorrise con un ghigno “Ah..ho capito” si morse il labbro e sorrise ancora “Cosa ?”...le domandai “Tu e Tom vi amate alla follia. Lui ti ama alla follia; avete fatto una bambina, vi siete lasciati per poi riprendervi un anno dopo...ovviamente non è stato un amore passeggero e, la sua forza, vi ha costretti a stare insieme. Insieme per due cause comuni : vostra figlia e voi due. Credo che diventerai presto la signora Kaulitz.” disse sorridendo ed io scoppiai in una risata, un po' imbarazzata. “Posso ?” sentimmo bussare leggermente anche se c'era un arco a dividere sala da cucina e non una porta. Lui era lì che ci ( o mi ) stava fissando e spero che non avesse sentito nulla del discorso della mia migliore amica. Asia appoggiò il coltello sporco sul bordo del lavandino e salutò Tom, per poi rivolgermi uno sguardo e andarsene. “Rosy è occupata con mia madre e con il gioco che le ha regalato, sinceramente non so cosa sia.” disse per poi avvicinarsi a me. Io lo guardai nel suo splendore : per la prima volta lo vedevo vestito elegante. Camicia bianca, giacca nera opaca e una cravatta leggermente allentata e morbida attorno al suo collo. Stava da Dio, era un Dio. Era bello, bellissimo, stupendo, da farti tremare le gambe e il cuore mentre i tuoi occhi lo ammiravano luccicanti e pieni di desiderio. “Le avevo detto di non prenderle nulla visto che mi ha aiutata tanto quando ero incinta.” lui fece spallucce e mi si avvicinò, cingendomi i fianchi. Il suo profumo penetrò le mie narici e il suo tocco mi provocò piacevoli brividi. “Charlie sembra bravo” disse ed io abbassai lo sguardo “Lo è..” affermai con timore di poterlo ferire, “E a te basta che lui sia bravo per essere felice ?” lo guardai confusa e mi diede un casto bacio sulla bocca. Confusa e stordita mi sciolsi da quell'abbraccio. “Che vuoi dire Tom....ne abbiamo già parlato; ho capito : tu sei il padre e lui no. Lo so che lui non sarà mai te, lo so...ma stasera tu te ne vai ancora e lui mi basta e mi è bastato per avere un supporto morale e pratico forte...quindi, sì : sto bene con lui!” lui no si arrese e si avvicinò ancora, riabbracciandomi. Sorrideva e mi accarezzava. Perchè non era turbato ? Gli avevo appena detto che Charlie mi faceva stare tranquilla quando lui non c'era e nessun segno di gelosia. “Io non ti ho chiesto se lui ti fa stare bene, anche tuo fratello può farti stare bene. Io ti ho chiesto se lui può renderti felice...” mi disse in un sussurro mentre continuava a lasciarmi piccoli, cali baci sul viso e sul collo. Balbettai non sapendo come comportarmi. “è lui che può essere l'uomo giusto per te e la bimba ?” lo guardai più confusa di prima e il mio sguardo si fece quasi malinconico. “è lui che l'ha cresciuta con me per un anno; mi ha aiutata molto come tua madre, Jorg, mio fratello e tutti insomma. Tom...” lo fissai ancora e lui mi baciò castamente ancora una volta. Volevo sapere cosa mi stava cercando di dire. “Ivy....dopo Londra io ripartirò diretto per Los Angeles e poi ci sarà la tournèe mondiale e staremo via per un anno intero e anche più; non ti vedrò per un sacco di tempo. Ho bisogno di sapere se lui può essere un buon padre e se tu potrai essere felice con lui e non con me...” gli strinsi una mano e sentivo che sarei scoppiata a piangere nelle sue braccia se mi avrebbe fissato con quello sguardo triste ancora per molto. “Tom, ho bisogno di te. Non puoi farmi questo..”, “Sai che non rinuncerò mai al mio lavoro” “Ma non puoi neanche rinunciare a tua figlia...l'hai detto anche tu che il padre sei te. Io voglio te...con te sono felice ma senza di te mi mancherà una parte. Eri con me quando ha camminato per la prima volta e so che che ti mancherà un casino e non potrai farne a meno. L'ho capito quella sera...” lui rimase in silenzio per poi accarezzarmi il volto. “Allora vieni via con me...tu e la bambina.” io gli sorrisi e lo baciai a stampo ma mi chiuse le mie labbra nelle sue e approfondì quel bacio. ”Vedi che una soluzione si trova sempre ?” gli dissi staccandomi da quel tocco delicato; lui rise e mi baciò ancora “Ti conviene iniziare a preparare tutte le cose ...sai che non ho pazienza.” ero felice con lui. Con lui ero sempre stata me stessa e lo amavo tantissimo. Sarei ritornata a condividere la mia vita con lui, Asia e Bill, insieme a India Rose. “Ti amo” gli sussurrai, “Anche io..” mi disse.

Lui era la melodia io la sua nota musicale.


Continua...

Haloa gente...stessa solfa : non ho molto tempo per cui, due parole : ringrazio tutti, tutti, tutti quelli che seguono la storia e le ragazze che hanno commentato l'ultimo capitolo. Vi avviso che il prossimo sarà l'ultimo e non so quando arriverà visto che anche questa settimana sarà infernale. Vi mando un bacio grossissimo e mi scuso con voi per il ritardone !

Bacionissimo a tutte e a tutti..

kler :-) <3

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 : Mi giro e mi sembra di sentirvi ancora ***


Capitolo 26 : Mi giro e mi sembra di sentirvi ancora


Un casto bacio sulla spalla nuda mi bastò per farmi girare verso mio marito. “Tutto bene ?” me lo chiese in un sussurro quasi impercettibile, come se avesse paura di farmi ritornare in mente tutti i ricordi che mi avevano legato ai miei genitori fino in quel momento. Mi avevano cresciuta ed aiutata, sempre, fino a diventare donna. Gli avevo dato due nipotini che, ora, erano più vicini all'adolescenza e, proprio in questo momento così complicato loro avevano deciso di andarsene. “Sì...non ti preoccupare” gli risposi dolcemente, fingendo un sorriso che speravo potesse sembrare il più dolce possibile; lui si sistemò meglio tra le lenzuola e mi accarezzò il volto “Rosy, ascoltami...so che è difficile, lo so ma ti posso assicurare che ci sono ancora : fino a che tu li porterai nel cuore loro saranno sempre con te e proteggeranno i nostri figli al meglio come hanno sempre fatto quando erano in vita. Fidati di me amore, ti amo tantissimo e, insieme, supereremo anche questa”, chiusi gli occhi e un'incontrollata lacrima scese sul mio volto; sentii una leggera pressione delle labbra di Stephan sulla mia guancia e il mio cuore iniziò a battere. Lo amavo, amavo tutto di lui e amavo il fatto di poter vivere, con lui, un amore forte come quello che aveva legato i miei genitori, nel bene e nel male. “Sai cosa ha detto mia madre quando mio padre stava per morire ?” iniziai a ripercorrere quel ricordo e mi feci forza nel raccontarlo :”Gli strinse la mano e con la voce tremante e rotta dalle lacrime riuscì a dirgli Ti Voglio Bene....” lo guardai negli occhi e chiusi il suo viso nelle mie mani “lo disse così...così sincero, pieno d'amore...Stephan ho sempre sognato di provare solo un po' dell'amore e del bene che uno provava verso l'altro e, se solo ripenso a come lo ha detto quel giorno...un Ti voglio Bene così sincero. Quelle tre parole erano il riassunto di tutto quello che avevano passato insieme. Ora mia madre può rincontrarlo e dirglielo ancora...dovrei essere felice per loro...” iniziai a non controllarmi più e, mentre la voce iniziava a scomparire del tutto, il mio viso fu bagnato dalla multitudine di lacrime che non cessavano più. Mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte, cullandomi e consolandomi come se fossi la sua bambina. “Dovresti scrivere un libro su di loro....sei pur sempre una favolosa e bellissima scrittrice” mi staccai leggermente dalla sua stretta per poter vedere i suoi occhi color ebano che mi avevano fatta innamorare follemente di lui. “Farebbe troppo male ora...” mi sorrise e mi baciò. Mi addormentai tra le sue braccia che, come mai nessuno, mi avevano protetta e cullata.


Mi svegliai con gli occhi arrossati e gonfi per le lacrime e con un leggero mal di testa. Aprii piano gli occhi e notai la leggera luce del mattino passare tra le fessure della tapparella meccanizzata. Schiacciai un bottoncino del telecomando vicino al comodino e aprii per metà le tapparelle. Scostai il lenzuolo e mi coricai, sbadigliando ancora. A giudicare dal vociare proveniente dal piano di sotto, i bambini e Stephan dovevano già essere svegli. Mi trascinai giù di sotto e sorrisi appena nel vedere Stephan alle prese con la colazione dei ragazzi. “Fritelle ?” chiese il padre ai suoi figli. Chris, il figlio più grande, annuì debolmente mentre Lily raggiunse suo padre per aiutarlo. Mi avvicinai piano e accarezzai una spalla a Chris per poi baciargli una guancia. “Buongiorno...frittelle anche tu ?” mi chiese mio marito ed io lo guardai addolcita dal suo grembiule color beige e con delle stampe buffe disegnate sul fronte. “Sì...” dissi per poi sedermi accanto a mio figlio alle prese con il suo nuovo cellulare ultima generazione. “Allora ? Non è ora per prepararsi per scuola invece di stare su Twitter già alle 7.30 del mattino ?” mi rivolsi a lui ma intervenne la sorella “Oh..ma Chris è innamorato...”, “Chiudi quella bocca, stupida ! ” invece di rimproverare mio figlio mi misi a ridere e mi ricordai le identiche scene che succedevano in casa Kaulitz con mio fratello e i pedinamenti di mio padre quando seppe del mio primo fidanzatino. Sorrisi a ripensare a quei ricordi per poi rivolgere lo sguardo a mio marito. “Davvero ?” disse lui a Chris ma lui si alzò di scatto dalla sedia per andare in salotto e buttarsi sul divano sbuffando. “Gli passerà..” mi disse ed io annuii. “Non è colpa mia, io ho solo detto la verità” guardai Lily “Sì, ma forse è meglio farsi i fatti propri e filare a prepararsi per la scuola signorina...” sbuffò anche lei e ci diede un bacio svogliato.

I ragazzi uscirono di casa alle 7.55 e salutai mio marito alle 8.00 per poi accompagnarlo fino alla fermata dei taxi, vicino al parcheggio del condominio. “Allora ci vediamo stasera...” gli dissi parlandogli dal finestrino abbassato. “Sì, purtroppo oggi ho una riunione importante con i pezzi grossi della ditta e non credo di riuscire a liberarmi per il brunch settimanale...”, “Non ti preoccupare tesoro” gli dissi e lui si avvicinò per poter baciarmi velocemente prima di raggiungere il primo taxi disponibile ed avviarsi al lavoro.


Rientrai a casa dopo aver fatto una spesa veloce al piccolo negozio di alimentari subito sotto al nostro palazzo, tra la farmacia e il giornalaio. Ero di nuovo sola e mi convinsi a trovarmi qualcosa da fare pur di non pensare. Rivolsi un veloce sguardo al quadretto con la foto dei miei : una coppia ormai invecchiata che si baciava e si amava ancora come prima. Di fianco sempre una loro foto ma questa volta del loro matrimonio. Erano bellissimi, sia singolarmente che come coppia. Gli avevo sempre invidiati e tutt'ora mi chiedo come poteva esistere tanta perfezione. Decisi di distrarmi e andai nel mio studio. Mi sedetti alla mia scrivania e mi massaggiai le tempie con i polpastrelli indecisa su cosa poter fare. Decisi che rimettermi a scrivere non era una buona idea. Mi alzai in piedi e ritornai in salotto : magari alla tv davano qualche notizia utile che potevo usare come spunto per un articolo del giornale, ma qualcosa attirò la mia attenzione e mi fece quasi paura. Sotto alle foto appese dei miei genitori c'era un piccolo tavolino basso con sopra alcuni soprammobili e delle candele profumate, le tipiche candele per l'ambiente. Una candela era accesa e la fiamma si dimenava come se ci fosse un forte vento a farla quasi danzare. Decisi di non farci caso e mi avviai, comunque in salotto. Sobbalzai al suono del computer al piano di sopra. Con estrema lentezza e con un giornale arrotolato tra le mani mi avviai ancora una volta nel mio studio. Abbassai lentamente il giornale non accorgendomi della presenza di nessuno ma restava comunque il fatto che il computer era acceso e non ero di certo stata io... Sbuffai “Stupida tecnologia...” pensai tra me e me. Mi avvicinai al mio mac per spegnerlo ma mi accorsi che una pagina vuota di scrittura era aperta e in quel momento capii. Era un segno....un segno chiarissimo che avrei dovuto iniziare a scrivere la loro storia. Fissai per un momento quella pagina vuota e mi sembrò per un momento di vederci riflesse le loro immagini, giovani e ancora prive di rughe sui loro visi. Stranamente non mi spaventai, anzi, ero felice e all'improvviso stavo bene. Sì ! Avrei scritto un libro. Era il mio lavoro, scrivere mi piaceva e questo era ciò che dovevo fare. Avrei parlato e raccontato di loro: di Tom e Ivory Kaulitz. Delle loro avventure, dei loro dolori e delle loro gioie. Di me e della nostra famiglia. Sarebbe stato il primo, vero libro di India Rose Kaulitz !


The End.........Maybe ;)


So che mi ammazzerete, lo so benissimo. Credetemi, un po' la non voglia, un po' perchè non avevo idee e un po' gli impegni di ogni genere...ho lasciato passare il tempo. Chiedo perdono e spero che questo ultimo capitolo sia ancora di vostro gradimento come spero che vi possa ancora piacere questa storia. Mi dispiace tanto, ho lasciato tutto e non ho accuratamente ripagato tutte le bellissime recensioni ricevute : dal primo all'ultimo capitolo. So che è difficile che sarà la stessa cosa e non vi assicuro un continuo pubblicare i capitoli costante ma almeno ci proverò...facciamo così io prometto che ( non tutte ) la maggior parte delle domeniche ci sarà un capitolo, naturalmente del seguito di questa storia. Ovviamente fatemi sapere se siete ancora interessate ad un seguito perchè se no evito anche di pensarci...ok ? SCUSATE davvero la colpa è mia ma cercate di capire...fatemi sapere come vi è sembrato questo capitolo e vi giuro, ripeto, che non vi ho dimenticato ma davvero ho avuto alcuni problemi e difficoltà. Scusatemi...mi metto in ginocchio e potete anche insultarmi se volete.


Bacione

kler :-)

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