Chiaro come l'Avorio di klerkaulitz89 (/viewuser.php?uid=52097)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 : Missione impossibile prima parte ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 : Matrimonio, missione impossibile seconda parte ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 : Due anni dopo ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 : Non c'è nulla di cui preoccuparsi, o quasi. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 : Io sono la mente e tu il braccio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 : Se solo non fosse vero ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 : L'importanza di essere padre ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 Una cosa assolutamente certa ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 : Lascio tutto e vengo da te ! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 : Tatuaggi mon amour, e non solo quelli. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 : Coccolata dal tuo sentimento ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 : A volte c'è la scintilla, altre volte un incendio ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 : La voglia di stare con te ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 : La famiglia prima di tutto, quella vera però ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 : E voi chi siete ? ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 : La bellezza è negli occhi di chi guarda ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 : Il primo, il solo ed unico ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 : Uno più uno...non fa due ! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 : In tal caso ti chiamerò Lupo ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 : Insieme. Io ti aiuterò ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 : India Rose ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 : Cuore malato ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 : The first aim of man's life should be the pleasure ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 : Si va in scena... ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 : Essere la nota della tua melodia ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 : Mi giro e mi sembra di sentirvi ancora ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
Introduzione:
Chiaro come l'Avorio
Mi
chiamo Ivory e ho 19 anni. Sono di origine svedese da parte di madre
e Gallese da parte di padre; ho un fratello, Joshua ( tutti lo
chiamano josh o J ) che è più grande di me di 2 anni ed
è da, più o meno, 4 anni che cerca di sfondare
musicalmente con il suo gruppo ma per adesso si sta accontentando di
essere un buon modello per varie sfilate...già, perchè
dovete sapere che mia madre lavora come stilista per molti marchi
abbastanza rinomati. Mio padre, invece, è un notevole
motociclista...avete presente i tipici motociclisti, tutti molto rock
che fanno acrobazie da panico e ogni giorno rischiano di spezzarsi
una costola,una gamba o un braccio e per di più di rimanere
paralizzati per il resto della loro vita ? Ecco mio padre è
uno di quelli. I miei sono divorziati da quando io avevo 5 anni e ho
pochi ricordi sfuocati di loro due insieme...praticamente sono sì
divorziati da 14 anni ma sono separati da sempre. Mia madre si è
risposata altre 3 volte ma non ne è andato bene nemmeno uno di
quei matrimoni e mio padre....bhè...a sentire lui sembra che
sia in viaggio per il nevada, con lo spettacolo di moto e con una
bella bionda ( zoccola ) che si diverte a passare da un motociclista
all'altro;
Per
quanto riguarda la mia vita : sono una modella da quando ero
piccolissima, ho iniziato con vari spot per abbigliamento per piccoli
per poi, a 17 anni, essere già una modella per capi
importanti,ma a 18 anni ho deciso di smettere questa carriera e di
andare ad una buona università e di impegnarmi seriamente. Sto
ancora cercando l'università giusta ma, intanto, lavoro in un
bar per contribuire alle spese per l'appartamento che condivido con
mio fratello e la mia migliore amica Asia.
Oh...dimenticavo
di descrivermi un po' : bhè, fisicamente mi piaccio : sono
alta 1.73 ( per una modella è scarsino ma....sai la mamma è
sempre la mamma ), ho occhi grigio-azzuri ma, dipende dal
tempo...cioè ho gli occhi che seguono il meteo: se fa bello
sono azzurro cielo, se è nuvoloso diventano quasi sul grigio,
poi sono bionda platino naturale ( anche se stavo pensando di
diventare rosso carota ) e ho i capelli lunghi fino a più
della metà della schiena, lisci con la frangietta.
Caratterialmente sono solare, il che è strano perchè
nei paesi scandinavi c'è la tendenza ad essere abbastanza
pessimistici ma per fortuna, quando avevo 13-14 anni, mia madre fu
trasferita per lavoro ad Hannover ( dove attualmente abito
nell'appartamento ), amo ridere e riesco a trovare l'aspetto positivo
in tutto, anche se è normale che a volte ho anche io dei
periodi no ( tipo il mese scorso che mi sono lasciata con il mio
ragazzo dopo 2 anni di stare sempre attaccati l'uno all'altra ). Sono
molto disordinata, o meglio il mio è più un ordine
sparso. Amo tutto ciò che è di colore rosso e senza
farlo apposta il mio fiore preferito sono le rose ( che rose e colore
rosso vanno d'amore e d'accordo ), adoro la musica glam rock, o
generalmente rock e il sushi...io impazzisco per il sushi e per il
riso alla cantonese : sono in assoluto i miei piatti preferiti. Mi
piace anche collezionare calamite per il frigorifero, ne ho
tantissime, di ogni genere e colore e molte sono quelle provenienti
da posti che ho visitato. Che altro ?? Credo di aver detto
tutto.....ah no ! ^^ che scema...apro questo blog perchè sono
molto popolari questi blog di moda, e avendo una madre stilista,
posso dare qualche consiglio...ok ora ho detto tutto; vado al lavoro
che è ora di preparare panini e pizzette per i camionisti
delle 6 di sera ( non ci sono solo loro però eh )....bacione e
seguitemi !
Vostra
Ivory ^.^
Chiudo
il computer portatile e do un'occhiata a mio fratello, beatamente
spaparanzato accanto a me che, pur non avendo fatto una beata mazza
tutto il giorno, sbadiglia svogliato, tenendo a penzoloni il
telecomando e ogni tanto accenna un segno di vita esprimendo la sua
garbata opinione :” eh ma che cazzo di schifo in
TV”.....bene...grazie Josh !
Appoggio
il mio Apple sul tavolino di fronte a me, stampo un bacio sulla
guancia ad Asia, prendo il mio fedele giubbotto di jeans primaverile
( anche se qui fa un freddo cane ), degno di un ciao anche mio
fratello e mi avvio al lavoro.
Con
l'I-pod nelle orecchie e David Bowie a tutto volume mi avvio verso il
bar; le chiavi per aprire ce le ho io per cui anche solo due secondi
di ritardo e mi ritroverei 800 camionisti che per l'occasione si
potrebbero trasformare in feroci facoceri e non avrebbero nemmeno un
nocciolo di problema nell'aggredirmi come se fossi di mortadella.
Tutto
questo però non è successo : ormai sono esperta in
questo lavoro da barista e, devo dire la verità, non mi
dispiace affatto lavorare per prendermi anche quei 850 euro al mese.
Si fanno anche delle conoscenze, non certo con dei arzilli 23enni ma
non mi lamento affatto. Ormai ci sono clienti abituali che dopo un
po' ti ci affezioni anche...per esempio quello di fronte a me, al
banco è Jorg : Un camionista, divorziato, sulla quarantina e
ci si diverte a parlare con lui del più e del meno.
Ivory
:” Allora ti preparo il solito ? “
Jorg
:” No, un bicchiere dell'alcolico più alcolico che hai “
Ivory
:” Successo qualcosa ?” Dico mettendogli il bicchiere
della bevanda proprio sotto al naso.
Jorg
:” La mia ex moglie si risposa....” butta giù un
primo sorso di vodka...” cioè..e dai..io sono qui solo,
a quarant'anni...sembro già vecchio”
Ivory:”Sei
stato invitato ?”
Jorg
:” A cosa ? “...mi guarda confuso, mentre io tiro fuori
dal forno le focacce all'olio appena fatte.
Ivory:”
Al matrimonio no ?”
Jorg:”
Sì...ma non posso farmi vedere così....cioè dai
come ti sembro ?”
Servo
due clienti e poi mi metto, in piedi davanti a lui.
Ivory
:” La verità ?”
Jorg
:” Sì...diretta...” sorseggia le ultime gocce di
vodka e poi mi fissa impaziente.
Ivory:”
Non c'è tanto da sistemare ma...si ora come ora sei un
disastro...” ritorno velocemente dietro al bancone e controllo
la cassa. Jorg tira fuori dalle tasche il suo portafoglio e mi porge
una foto di due bambini, presubimilmente i suoi. Gemelli, adorabili,
al loro primo giorno di scuola.
Ivory
:” Sono carinissimi...ecco questi due sono un buon motivo per
andare al matrimonio..” Gli ridò la foto, che rimette
nel portafoglio.
Jorg
:” Hanno 21 anni...”
Ivory
:” in quella foto hanno 21 anni ???? “
Jorg
:” No..adesso hanno 21 anni ?”
Ivory
:” E perchè tieni una loro foto di quando erano piccoli
?...non ne hai altre?”...mi fa cenno di no. Io, intanto prendo
le ordinazioni ai due tavoli pieni e inizio a preparare le richieste
appena ricevute.
Jorg
:” Tua madre quanti anni ha ?? “
Ivory
:” 38..ma perchè??”
Jorg
:” Ed è qui ?...”
Ivory
:” Si..lavora ad Hannover...ma perchè ?” porto le
ordinazioni al tavolo e poi ritorno di fronte al disperato.
Jorg:”
Senti...” si avvicina di più a me, sporgendosi in
avanti, quasi arrampicandosi...” non sono pazzo anche se non
sembrerà....tua madre potrebbe far finta di essere mia moglie
! “
Ivory
:” E tu non saresti pazzo...”..faccio per allontanarmi ma
mi prende per il polso costringendomi ad ascoltare per forza.
Jorg:”
tua madre potrebbe essere mia moglie per finta e tu e tuo fratello i
nostri figli....naturalmente suoi se no vorrebbe dire che io tradivo
la mia ex moglie...insomma potreste essere i miei figliocci ! “
Mi
tolgo con forza dalla sua stretta..”Tu sei completamente senza
speranze..ma ti rendi conto ? Noi non possiamo fare una cosa del
genere e per di più andare ad un matrimonio pieno di
sconosciuti...no te sei fuori.”
Jorg:”
Ivory ti prego...non posso presentarmi così, sai le voci ? Ti
pago, giuro che ti pago...e poi i miei figli suonano, ehm....sono
famosi...può essere una buona cosa per tuo fratello! “
Ivory
:” Non provare a guardarmi come se il camion si fosse ribellato
e ti avesse investito...è una cosa da pazzi.”
Jorg:”
Giuro che ti pagherò...chiedimi qualsiasi cifra.”
Ivory
:”...non è questione di soldi ! “
Jorg
:” Allora pensa a tuo fratello...” feci pagare gli ultimi
clienti per poi accoglierne degli altri.
Ivory
:” Uff...non lo so....dovrò parlarne con mia madre e con
mio fratello..è un casino lo sai ? “
Jorg
:” Tu chiedi e fammi sapere..tieni il mio numero...”
Mi
diede un tovagliolo con su il suo numero e poi uscì dal locale
per ritornare a guidare il suo camion...e ora ?? Cosa avrei dovuto
fare ?
Haloa
ragazze...Altra storiella che spero riceverà più
commenti dell'altra ( che, non piaceva nemmeno a me ). Alura, todo
bien ? Scusate ma essendo che più che sognare di andare in
vacanza a barcellona non posso fare altro per ora, mi arrangio con
quello ce posso....Mi è statas una estates un poco sfigatas
ma ora el calor es tropo accentuatos...comprendie ?
Commentate
eh ?? bacione :-)
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 : Missione impossibile prima parte ***
Capitolo
1 : Missione impossibile prima parte
Cosa
ci farà una Skoda Fabia Wagon famigliare sull'autostrada
tedesca ad Hannover ? Semplice : ci sta portando all'aeroporto per
partire verso Amburgo ! Meglio non raccontare la fatica che ho fatto
per rendermi conto della risposta affermativa che avevo dato a Jorg e
della terribile difficoltà che ho avuto nel dare spiegazioni a
mia madre, a mio fratello e soprattutto ad Asia, che, in tutto
questo, non c'entra assolutamente nulla.
L'atmosfera
non è delle migliori...anzi è proprio delle peggiori :
c'è un silenzio tombale e l'unico rumore è il vento che
si sente tramite finestrino abbassato. Mia madre e mio fratello non
mi degnano nemmeno di uno sguardo e, ovviamente, non ne vogliono
sapere neanche di Jorg; l'unica un po' felice di staccare dalla
solita routine è Asia.
Jorg
:” Siamo quasi arrivati..”
Non
riesco a non pensare a che casino ho combinato, insomma potevo anche
dirgli di no ma...non lo so, qualcosa ha voluto che io dicessi di sì
e ancora non capisco cosa.
Arriviamo
all'aeroporto e parcheggiamo la macchina. Prendiamo i nostri bagagli
a mano ( tanto si tratta di due o tre giorni massimo ) e entriamo. Ci
fermiamo a vedere i voli in partenza e quelli in arrivo e, il nostro
volo per Amburgo sarà alle tre del pomeriggio...Jorg prende
l'iniziativa e va a fare i biglietti. Intanto ci sediamo ad
aspettare.
Lilian
(mia madre) :” Tu avevi detto che lui aveva bisogno d'aiuto
perchè era malato di una malattia molto rara che solo ad
Amburgo potevano curare e che voleva compagnia....” intervenne
mia madre.
Josh
:”Manco fosse un cane...”, ucciderei mio fratello per i
suoi commenti ma, troverebbe tutti a dargli ragione per cui me ne sto
zitta; :”....io però credo che lui abbia dei problemi ma
solo di cervello perchè a quanto pare ci hai fatto venire
tutti dietro a te perchè il poverino a tanto bisogno di una
nuova finta famiglia per non farsi prendere in giro. “...stavo
per spiegare le mie ragioni ma mia madre intervenne di nuovo :”
No, spiegami perchè io non trovo un motivo davvero valido per
comprendere questa stupida situazione” “ Bhè...che
dovevo fare ? Insomma lui...”....” dovevi dire di no e
basta “, mio fratello a quanto pare ha tanta voglia di
partecipare alla discussione.
Ivory
:” Dai signorino che avresti fatto tu ?”
Josh:”
Io gli avrei detto..” si alzò di scatto, in piedi
davanti a me. Aveva due occhi di fuoco e se non fossi stata sua
sorella ma suo fratello mi avrebbe già menato, “..che
era un fallito, un cagasotto, un coniglio, che è un uomo senza
palle....anzi, forse non è neanche un uomo perchè chi
può essere considerato tale se a quarant'anni non sa nemmeno
affrontare le proprie responsabilità...”,” voleva
semplicemente non sembrare un uomo solo davanti alla sua famiglia”
mi alzai in piedi anche io, faccia a faccia come in un duello, “
Ah sì ? Bhè l'ha scelto lui di divorziare da sua moglie
e di andarsene dai suoi figli..forse, ha fatto bene lei, magari, a
scoparsi un altro fino poi ad innamorarsene e ora a sposarlo...”
“ Come fai a parlare così di una persone più
grande di te che nemmeno conosci...porta rispetto”, volevo
difenderlo con tutte le mie forze..in fondo è colpa mia se
siamo in viaggio con uno sconosciuto non sua, perchè doveva
essere così cattivo con lui ?!
Josh
:” Rispetto ?...”
Asia
:” Ragazzi....” Asia ci chiamò ma è come se
fosse stata solo una voce lontana, quasi impercettibile. Poi mio
fratello continuò ad infierire :”..dovrei IO avere
rispetto di una persona che, come hai detto tu, neanche conosco ? Ma
che vada al diavolo ! Lui sarà anche più grande di me
ma il suo cervello è vuoto e colmo d'aria, forse neanche
quella.”
Ivory:”
Sei orribile..”
Josh:”
No, sei tu che sei troppo debole per dire di no a un coglione
qualunque del tuo stupido bar..”.
Bastarono
due secondi per renderci conto che, oltre alla miriade di gente
attorno a noi che fissava come se non avesse mai litigato così,
anche Asia, mia madre ma soprattutto Jorg ci stavano fissando.
Guardai per un attimo mio fratello negli occhi ma mi faceva così
tanto ribrezzo che non riuscì a tenere fisso lo sguardo per
più di tre millesimi di secondo; guardai subito dopo Jorg,
impietrito, un uomo oltre che solo anche trattato come se fosse una
merda. Mi faceva pena. Appoggiò i biglietti sulla sedia dove
sedevo io :”Vado....vado a vedere se ci sono delle
riviste....per...per il viaggio” e poi se ne andò.
Ivory
:” Complimenti..” inutile dire per chi fosse quel
commento. Lo rincorsi e lo vidi che si stava trattenendo dal
piangere, mentre fissava fuori dai finestroni dell'aeroporto.
Jorg
:”Speriamo di avere un bell'aereo eh..^^”, non potevo
vederlo così, che faceva anche finta di nulla e si sforzava di
apparire contento. “Mi dispiace tanto...” “ No, non
fa nulla...” si girò verso di me, mostrandomi un
sorrisone sforzato che mi fece quasi preoccupare della sua salute
mentale; “ No che non fa nulla ! Mio fratello è stato un
vero stronzo, scusa la parola ma ci sta...” “ Non è
stronzo, e ci scommetto la mia valigia che anche tu hai pensato
quelle cose di me..”, mi spiazzò. Davvero credeva che
anche io potessi essere così crudele ?
Ivory
:”Io ho pensato che tu fossi pazzo ma non tutte quelle cose che
mio fratello ha detto poco fa...” feci un secondo di pausa per
poi riniziare a parlare :” Mio padre è un motociclista e
ha divorziato da mia madre quando io avevo 5 anni e mio fratello 7, è
stato bruttissimo per tutti e due e mio padre non è molto
presente come genitore,ci dice sempre che va tutto bene e sono sicura
che anche lui si inventa le sue storie d'amore per non apparire
debole senza mia madre...il punto è che io ti posso capire, so
cosa vuol dire sentirsi soli. Quando ero più piccola
raccontavo a tutti che mio padre mi portava sempre al parco, che
andavo con lui ai suoi spettacoli e che mi portava sempre favolosi
regali ma tutto questo non era minimamente vero, anzi non ricordo mai
mio padre neanche ad una festa di natale o di compleanno...”
Lui mi guardò con i suoi occhi nocciola ed era come se avesse
compreso tutto, mi piaceva il suo sguardo proprio perchè ti da
sicurezza e lui ha sempre ascoltato anche quando parlavamo fino a
tardi di cose stupide al bar.
Jorg
:” E tuo fratello come mai mi odia così ? ha un motivo
anche lui per la faccenda d tuo padre ?”
Ivory
:” Bhè..prima del divorzio erano pappa e ciccia; è
mio padre che gli ha insegnato a suonare la chitarra e gli ha
trasmesso la passione per le moto,ovviamente...solo che, dopo il
divorzio hanno chiuso i rapporti. Nessuna telefonata, nessun
messaggio o lettera, nemmeno un e-mail. Io credo solo che abbia un
fastidio verso tutti i padri divorziati” Gli feci un sorriso
debole ma che ricambiò. Vidi arrivare Asia da lontano.
Asia
:” Non è proprio il momento adatto ma se non vi scoccia
io mangerei nel Mc'donalds dell'aeroporto....bhè questa è
una mia idea ma sappiate che se nessuno vuole mangiare mi ritroverete
accasciata a terra e di me rimarrà solo la sagoma stile
cluedo...sapete no ? Il gioco del delitto, trovare
l'assassino...insomma facciamo stile C.S.I “...risi, la mia
ragione di vita dopo il sushi e la nutella era lei.
Ivory
:” Andiamo và...che ho fame anche io e, speriamo di
aggiustare la situazione...tu vieni ?” mi rivolsi a Jorg.
Jorg
:”Mi aggrego..anche perchè ho fame e, sono le due e alle
tre l'aereo parte...se siete ancora dell'idea di partire.”
Ivory
:”Io mantengo le promesse date per cui sono con te !”
Asia
:” Anche io...almeno vedo Amburgo..”
Ivory
:”La maggioranza vince ! “
Finito
di mangiare e di litigare per poi chiarirsi, siamo saliti sul nostro
volo che ci avrebbe portato ad altre sorprese.
Continua...
Hola
de nuevos ! Allora ho ricevuto una recensione per ora ( scusa non
ricordo il tuo nick, perdonami e sappi che camminerò sui
carboni ardenti per questo e per le altre sviste che sicuramente avrò
) e quindi ringrazio infinitamente per questo. Che dire...è
sera, cioè sono le 23.32 e ho appena finito di scrivere il
capitolo; questo vuol dire che sarà mattina quando sarà
postato e spero vivamente che voi siate sveglie e pronte per farmi
trovare succulente recensioni ! Giusto ? Perchè dovete
recensire...no scherzo ovviamente, se volete lasciate un
commento...anche con delle critiche o comunque osservazioni per
migliorare ( nel caso siano insulti che non servono a un tubo non gli
leggerò neanche )...insomma vedete voi. Intanto vi do un
grosso bacio, vi rimando a domani con un nuovo capitolo e vi auguro
una buona giornata !
Bacione
:-)
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 : Matrimonio, missione impossibile seconda parte ***
Capitolo
2 : Matrimonio, missione impossibile seconda parte
Non
avevo la minima idea di come comportarmi. Erano le nove del mattino e
davanti a me, sul letto dell'albergo c'erano due vestiti da cerimonia
ma,naturalmente non mi sembravano minimamente adatti...Continuavo a
provarne uno, mettermi davanti allo specchio, fare la solita smorfia
da “oh mio dio ma che cavolo sono, una cozza ! ”,
togliermi il vestito, mettere addosso l'altro, riandare di fronte
allo specchio e rifare la smorfia...e avanti così almeno per
altre sei o sette ore ! Ma chi me lo ha fatto fare ? Sicuro che
saremo ridicoli, chi ci crederà ?? Solo degli idioti non si
accorgerebbero della nostra incapacità nel recitare.
Mi
buttai, letteralmente sul letto a pancia in su, sperando in qualche
aiuto divino. Feci un respiro profondo e...bussarono alla porta. Con
il primo vestito addosso,oltretutto pure con slacciata la lampo,
andai ad aprire. Dietro la porta c'era Jorg con un pacchetto in mano.
Jorg
:”Posso entrare ?”, mi scostai e lo feci accomodare in
stanza. “Ti ho portato questo, così spero non avrai
problemi per prepararti..sai la cerimonia sarà in spiaggia e
credevo che non avessi portato nulla di adatto per cui...”,
presi il pacchetto rosso e lo appoggiai sul materasso “ Grazie
mille...” “ Alle 10 e trenta dobbiamo essere pronti, così
ci avviamo e arriviamo in anticipo...”, lo vidi agitato e lo
abbracciai forte “ Andrà benone..” lui mi prese la
mano e me l'accarezzò :” Sei una figlia perfetta..”
mi baciò la guancia e poi andò nella sua stanza per
prepararsi in fretta e furia.
Rimasi
lì, ferma per un po' a pensare ed a sorridere per quello che
aveva appena detto, poi realizzai che mancava esattamente un'ora e,
tutti sanno che le donne non sono capaci di essere perfette truccate,
pettinate, vestite e profumate in un'ora...comunque, c'è da
dire che sono partita avvantaggiata visto che doccia e trucco erano
già sistemati.
Aprii
la scatola rossiccia che mi aveva appena portato Jorg e ci trovai un
vestito decisamente....orrido ! Quell'uomo aveva dei gusti osceni ed
il solo pensiero che mi dovevo mettere il cuore in pace perchè
non mettere quella specie di vestito significava offendere il suo
orgoglio bhè per me voleva dire schiacciare e calpestare con
brutalità quella che era la mia immagine. Chiusi gli occhi e
pensai a come facessero i pacifisti a non usare la violenza in certi
casi.
Presi
il vestito e me lo misi, andai davanti allo specchio e.....Oh Dio no
!! No! Non potevo uscire così. Il vestito in questione è
stile anni 50' solo più corto...non arriva neanche al
ginocchio. Gonna ampia, la parte sopra a fascia e stretta in
vita..fino a qua sembrerebbe carino se non fosse per quel maledetto
color pesca chiaro ( diciamo che era un bianco pescato ) e
quell'obrobrio di motivo floreale, con roselline sbocciate,
naturalmente sul bianco/pesca. Provai a cercare nei meandri della mia
valigia alla Mary Poppins degli accessori o cinture ma, per tre
giorni non sono stata lì a mettere tutto l'armadio !
Bhè...forza e coraggio, una modella dovrebbe saper portare
tutto.Per i capelli feci una treccia di lato, che copriva un orecchio
e con un fiocchetto bianco legato nella parte finale. Alcune ciocche
che scendevano ai lati del viso e la frangetta ben liscia, piastrata
a dovere.
Bussarono
ancora alla porta e sperai, con tutta me stessa, che non fosse di
nuovo lui con in mano delle scarpe a mocassino con la stessa fantasia
del vestito ma...mi ritrovai di fronte solo mio fratello, vestito
elegante con giacca blu scuro, camicia bianca e pantaloni anch'essi
blu scuro.
Josh
:” Ehm....tu sei....”, mi scrutò da cima a fondo
e, non volendo sentire i suoi stupidi commenti lo anticipai :”
Sì lo so, sono dentro ad un vestito orrido e farmi vedere così
era l'ultimo dei miei pensieri ma visto che sono già
dell'umore sbagliato, tu prova ad insultarmi e verrai gettato giù
dalle scale, facendo una figura pietosa davanti a tutto lo staff
dell'albergo ok ?!..ora che vuoi ? “, aveva una cravatta nera
in mano e mi guardo stranito :”...veramente stavo per dire che
sei stupenda e che il pesca ti sta molto bene ma...dire che sei
brutta è sempre stato uno dei miei sogni più
grandi...comunque lo hai già fatto te quindi.” “
Davvero sto bene ?”, “ Staresti bene anche vestita da
mollusco...bando alle ciance sai mettere una cravatta ?”.
Ivory
:” Ti sembro una che sa come si mette una cravatta ? “
Josh
:” No, ma mamma è in crisi con il phon dell'hotel perchè
ha smesso di funzionare e a quanto pare ha scoperto solo ora che
corrente ed acqua non vanno daccordo insieme...Asia sembra che debba
andare sul red carpet ed è in preda a degli spasmi di
agitazione, a Jorg non glielo chiedo nemmeno...rimani tu sorellina !
”
Ivory
:”Entra...”, chiusi la porta e mi misi le scarpe;
semplicemente delle scarpe tacco 12 con plateau,aperte e
bianche...oltre per il matrimonio servivano anche per arrivare alla
stessa altezza di mio fratello. Iniziai a giocherellare con la
cravatta ed a ingegnarmi...” Mi dispiace...”, lo guardai
per un secondo e sorrisi :” Non è a me che devi chiedere
scusa...”.
Finito
di combattere contro una cravatta quasi assassina, tutti insieme (
appassionatamente non ci starebbe bene ) ci dirigemmo alla location
del matrimonio. Stranamente era una bella giornata e c'era una giusta
arietta che lasciava respirare e che lasciava godere la giornata.
Eravamo tutti nervosi e nessuno si aspettava di essere accolti bene.
Io
mi tenevo ben stratta a mio fratello per non cadere dai tacchi e poi
farmi male seriamente; Asia era di fianco a me, anche lei mi stava
attaccata per bene e Jorg e mia madre erano davanti a noi a bracetto.
Asia
:” Ci stanno guardando tutti malissimo “ mi sussurrò
all'orecchio. “ Bhè...non ci hanno mai visto nella loro
vita...”, “ Lo so ma sembra di essere in pasto agli
squali “
Josh
:”Shh...state zitte ! Fate finta di nulla e basta no ?! “
Ivory
:” La fai facile tu ! “
Jorg
:” Oddio eccoli ! “
Lilian
:” Chi ??....”
Ci
fermammo all'improvviso e davanti a noi c'erano 4 persone più
due cani.
Asia
:” Ma quelli....”
Josh
:” Sono...”
Ivory
:” Bill e Tom...”
Asia
e Josh :” Kaulitz...”
Jorg
:” Mia moglie Lilian e questi due sono i miei figliocci,
ma...insomma li considero i miei figli..ehehehe “,la loro
espressione ( di Bill e Tom ) mi fece capire che era come se fossero
rassegnati al fatto che ormai il loro vero padre non era più
lui ma il futuro marito della loro madre.
Oh
no ! Il momento della presentazione no...non con loro...Dio se sono
alti !
Jorg
:” Questo è Josh e questa splendida ragazza è
Ivory...ragazzi questo è Tom e lui è Bill, i vostri
fratellastri. “
Ivory
:” Ciao...”
Josh
:” Come va ? “
Oddio
che nervoso; questa me la paga per non avermelo detto. “Piacere
nostro..”, a parlare fu Bill.
Lilian
:” Amore...hai dimenticato Asia “, disse mia madre
sussurrandogli nell'orecchio. Per quanto riguarda il fingere mia
madre era un genio...ha passato anni della sua carriera a fingere
sorrisini finti per cercare di vendere un prodotto o per non cercare
di offendere qualche modella non considerata magra.
Jorg
:” Che sbadato...e lei è Asia, un'amica di Ivory e
Josh...”
Asia
:” Piacere...”. Bill sorprese tutti quanti; prese la mano
di Asia e gli fece un dolce e casto baciamano che mi fece sorridere.
“Piacere mio...”, io e Tom abbassammo lo sguardo e
iniziammo a ridere silenziosamente, per di più io ricevetti
una spintarella da parte di mio fratello, segno che stavo facendo una
figura pietosa. Quando alzai di nuovo gli occhi da terra, si
incrociarono con quelli di Tom e fu come se ci fu subito un'intesa.
Bill
:” Ok...ehm...mettetevi comodi che sta per iniziare, noi
andiamo a salutare gli altri parenti...”, ci sorrise e sfiorò
leggermente Asia che sembrò mancare un attimo, mentre il
gemello si limitò ad un cenno di saluto verso il padre e verso
di noi.
Asia
:” Uh..madonna mia....aiutami.”
Josh
:” Brava Asia...brava ;-) “
Ivory
:” sì davvero notevole, neanche 20 minuti che siamo qui
e già facciamo scalpore...”
Lilian
:” Allora maritino quali sono i nostri posti ? “
Jorg
:” Di qua...”
Tutto
sommato fin'ora aveva funzionato tutto quanto. Prima della cerimonia
Jorg riuscì a presentarci sia a Gordon ( il marito ) sia a
Simone ( la moglie ). Contro ogni aspettativa funzionò ogni
cosa.
Eravamo
seduti ai nostri posti e guarda caso, vicino a me c'era Tom ed al suo
fianco Bill. La cerimonia iniziò. Era da tantissimo che non
assistevo ad un matrimonio, anzi forse non avevo mai assistito ad un
vero matrimonio religioso, anche se questo non si poteva considerare
del tutto religioso.
Tom
:” Così sarai la mia nuova sorellina..”, avrei
voluto fare finta di nulla e non rispondergli ma fu più forte
di me.
Ivory
:” Non credo proprio...posso essere tua parente ma sono già
sorella di qualcuno e mi basta. “, girai pagina del foglietto
della cerimonia per far finta di essere interessata. “ Quanti
anni hai ? “ “ 19..” “mmh...”, mi girai
a guardarlo.
Ivory
:” mmh cosa ? “
Tom
:” Un anno in meno..ottimo. “, mi scappò un
sorrisino e lo guardai fulminandolo, anche se quel suo modo di fare
aveva un qualcosa che mi attraeva.
Ivory
:” Kaulitz stai attento, ho un anno in meno ma so
difendermi...”
Tom
:” Sì lo vedo...mi piace” ci guardammo di nuovo e
sapevo cosa stava facendo. Era bravo a provarci con le ragazze e ci
sarei facilmente cascata se non fosse che mio fratello fece cambio di
posto con mia madre e si mise in mezzo alla chiaccherata.
Josh
:” Tutto bene ?”
Ivory
:” sì tranquillo..”
Il
matrimonio alla fine si concluse bene, tutti credettero veramente
alla nostra messa in scena e, dopo tutto ci siamo anche divertiti
oltre ad aver mangiato come cinghiali. Asia si divertì molto a
fare amicizia con Bill : parlavano, scherzavano, ridevano ma alla
fine la telefonata del ragazzo di Asia stroncò un po' tutto.
Mio fratello scomparì a metà festa nuziale con una
biondona da urlo che non si se era una cugina lontana o una roba
simile...Io scambiavo in continuazione sguardi con Tom e sorrisini
vari...un nonno ha addirittura cercato di rimorchiarmi e Tom mi ha
preso per mano e mi ha trascinata via,salvandomi. Jorg e mia
madre...bhè..loro hanno socializzato e raccontato delle palle
assurde ai novelli sposi.
Alla
fine di tutto abbiamo salutato tutti con un po' di dispiacere, infine
è stato bello finchè è durato perchè
domani saremmo ritornati nuovamente a casa.
Continua...
Ma
ciao bellissima gente ! Come va ? Capitolo finito, anche questa volta
a mezzanotte e mezza e devo assolutamente dire grazie alle due nuove
lettrici ovvero Arsax95 e Aduzza_TK ( Mi sta troppo simpatico il nick
^^ )e, prima che mi scordi, devo assolutamente dire grazie alla prima
ragazza che ha recensito e che ho ringraziato l'altro ieri e cioè
alessia_bill98 ! Grazie mille ! Ora, vale sempre la stessa cosa e
cioè che fa sempre piacere ricevere commenti vari per cui
metteteci d'impegno, un bacione grande grande, scusate alcune sviste
magari nella storia ma l'ora è quella che
è...e.....CIAOOOOOOOO !!!
BACIONE
:-)
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 : Due anni dopo ***
Capitolo
3 : Due anni dopo
Ed
eccoci qui, dopo due anni. Io sono ancora io solo con due anni in più
e la vita è cambiata un po' ma è sempre la solita solfa
in qualche modo. Dopo solo due settimane dal ritorno da quel
matrimonio Asia ha trovato lavoro in un'agenzia pubblicitaria come
grafica e già dopo 8 mesi l'azienda si è spostata ad
Amburgo dove si sono ingranditi, per cui tutti ci siano trasferiti
là...naturalmente tutti tranne mia madre e Jorg che per lavoro
si trovano ancora ad Hannover.
Oggi
è il 29 agosto e mi trovo in ospedale..già...dovete
sapere che mio padre è venuto a trovarci due giorni fa e si è
lasciato prendere dall'entusiasmo quando ha scoperto che sulle
autostrade tedesche non c'è limite di velocità e quindi
ha avuto un piccolissimo incidente.
Ho
sempre odiato andare in ospedale per due motivi : il primo è
l'odore nauseabondo che ti entra nelle narici e fino a fine giornata
lo continuerai a sentire ovunque; il secondo sono i dottori, brutti e
spilorci..cioè scordiamoci il classico dottore figo alla
Grey's Anatomy o alla ER.
Mentre
sono seduta sulle solite poltroncine,attaccate l'una all'altra e di
un terribile color bluastro, mi squilla il cellulare.
Ivory
:” Pronto...”
Asia
:” Ivy..sei ancora in ospedale ? “
Ivory
:” Sì...ma tu non dovresti chiamarmi se sei in
ufficio...”
Asia
:” Infatti sono barricata in bagno e non posso alzare tanto la
voce, c'è una nel gabinetto accanto..”
Ivory
:” Ok...grazie della notizia....perchè hai chiamato ?”
Asia
:” Tuo fratello mi ha lasciato un messaggio in segreteria che
diceva che era urgente e che sarebbe venuto lì a momenti...”
Ivory
:” Oddio e perchè non ha chiamato me ?”
Asia
:” Ha detto che ti ha chiamata ma tu non hai risposto...”,
uh cavolo.
Ivory
:” è che ero in stanza con mio padre e ho messo per un
attimo il silenzioso, poi mi sono completamente dimenticata..”
Asia
:” Sì...bhè vedi un po' che succede...magari è
la volta buona che gli hanno fatto qualche contratto, per il
gruppo...”
Ivory
:” Bho...adesso lo chiamo..ci sentiamo appena ho notizie..”
Asia
:” Ok...fammi sapere di tuo padre...”
Schiacciai
la cornetta rossa del cellulare e stavo per chiamare mio fratello
quando mio padre uscì dalla stanza. Mi alzai dalla sedia per
raggiungerlo mentre stava educatamente stringendo la mano del dottore
per ringraziarlo. ” Riesci ? “, gli chiesi mentre lo
vedevo ancora in difficoltà su quelle stampelle.
Freddie
( mio padre ) :” Tuo padre è una roccia bambina mia...”,
cercai comunque di tenerlo in equilibrio. Camminammo per un po' nel
corridoio. “Ivory !”, oh dio...e mo chi era ? Sembrava la
voce della mia prof all'università ( perchè ho anche
trovato l'università adatta ). Mi girai, sempre accompagnando
mio padre nei movimenti e mi ritrovai davanti Simone e Gordon. Non
nascondo che il primo pensiero fu quello di scappare, ma con un padre
zoppo la fuga risultava un pochetto complicata. Speravo in un
sogno,purtroppo però erano loro in carne ed ossa.
Ivory
:” Ehi...ehm...salve”, non poteva riniziare tutto
dall'inizio....no che non poteva. “Anche tu ad Amburgo che ci
fai qui ?”, “Sa, ci sono stati dei cambiamenti ed ora
vivo qui..con mio fratello ed Asia si ricorda ?”, aveva un
sorriso raggiante e devo ammettere che era proprio una donna
bellissima.
Simone
:”Jorg non me lo ha detto al telefono che eravate tutti qui..ma
che meraviglia...”, mio padre era molto confuso.
Freddie
:” Jorg ?..”,mi guardò stranito e poi rivolse lo
sguardo verso quelli che per lui erano, giustamente, estranei. “
Sì...ehm...sai...”, provai a tirar fuori qualche scusa
ma non potevo...sarebbe stato come darmi la zappa sui piedi in
qualsiasi caso.
Gordon
:” Bhè..siamo stati un po' cafoni a non fare le
presentazioni...”
Ivory
:” Oh...sì giusto...lui è mio pa....”,
cazzo ! No...non era mio padre, o almeno non in quella
circostanza....cazzo...cazzo e ancora cazzo. Ed ora ?
Freddie
:” Quello che cerca di dire, è che io sono suo...”
“ Zio...”. Mio fratello spuntò di lato a mio padre
di colpo. Eravamo salvi...bhè Josh neanche tanto visto che sta
piegato in due, con un fiatone che neanche un maratoneta e con enormi
difficoltà a parlare. Feci un lungo e profondo respiro prima
di pensare che forse Dio esisteva veramente.
Gordon
:” Ah...così è venuto a fare una visita
inaspettata ai suoi nipoti...”, mio padre ci scrutò da
cima a fondo prima di rispondere a quella domanda, “
sì...bhè...è stato inaspettato questo è
sicuro ma credo che la visita l'abbiano fatta loro due a me..”,
ci furono delle risate generali, le nostre un po' più forzate
a causa di altri pensieri nella testa mentre quelle di Simone e
Gordon erano abbastanza reali.
Simone
:” Allora ci vediamo domani per la grigliata...così
rivedrete Bill e Tom..”
Ivory
:” O..ok ?! ”...e si rinizia la falsa.
Simone
:” Perfetto...”
Gordon
:”A domani ragazzi....e anche lei è il benvenuto...”
Freddie
:”Sì...certamente.”
Li
guardammo allontanarsi verso l'uscita e subito dopo avrei voluto
morire. “Ora, che qualcuno mi spieghi..”,” Ah...è
lei che dovrebbe spiegarti...io vado a prendere una bibita...”.
Bene, si comincia a spiegare. Ci sedemmo ai tavoli del baretto
dell'ospedale dove si era diretto Josh per prendersi da bere e gli
raccontai tutto. Non nei minimi dettagli, come di Asia che aveva
filtrato con Bill e Tom che filtrò con me......ma delle cose
principali sì. Tornò anche Josh, in tempo per
raccontare il finale della storia.
Freddie
:”Bene....carina come cosa. Non vi siete annoiati almeno...”.
Per mio padre ogni cosa era un bene. Tutto era divertente e
costruttivo...odiavo quando rideva perchè sapevo che non era
una risata finta o di disgusto, ma era una risata di divertimento
come se fosse convinto che il fingersi nostro zio invece di dire la
verità e darci anche due schiaffi, lo avrebbe fatto crescere.
Forse però non ha capito che siamo noi quelli che devono
crescere e se questo l'avesse capito nel momento in cui mia madre
partorì Josh, magari molte stronzate non le avremmo fatte.
Freddie
:” Non vedo l'ora della grigliata per vedere la faccia di
vostra madre...ahahaha..” mandò giù l'ultimo
sorso del suo caffè bollente ordinato 5 minuti fa e poi si
alzò dalla sedia aiutato da me “Tranquilla...ce la
faccio...ok vado in bagno, pagate voi qui ?”, anche se non
avevamo risposto sapeva benissimo che la risposta era comunque
affermativa. Guardai mio fratello mentre giocherellava con la bustina
di zucchero vuota del caffè di mio padre.
Ivory
:”Perchè deve essere sempre così ? Quanto li
costa dirci che quello che stiamo facendo è sbagliato e sarà
un totale disastro..io non lo capisco.”
Josh
:” Io ci ho rinunciato a capirlo...”, sospirai e presi il
cellulare per controllare se qualcun'altro mi avesse cercato ma c'era
solo un messaggio di Asia con scritto “Allora ? Successo
nulla ? “...era successo di tutto e sarebbe successo ancora
tutto....ma comunque chiusi la schermata dei messaggi; gli avrei
spiegato con calma la situazione anche perchè per messaggio
risultava impossibile.
Ivory
:”Come facevi a sapere che erano qui ?”, alzò lo
sguardo, smettendo di giocherellare con ogni briciola che era sul
tavolo. “Mi ha chiamato mamma nel bel mezzo del provino e mi ha
detto che Simone aveva chiamato Jorg dicendogli che ci sarebbe stata
una grigliata alla loro casa, ad Amburgo per festeggiare il
compleanno di Bill e Tom perchè così l'avrebbero
festeggiato in famiglia e poi loro avrebbero potuto ritornare a Los
Angeles per lavoro...” fece una breve pausa per poi
rincominciare “...così mamma e Jorg si sono fiondati ad
Amburgo e hanno prenotato un albergo....mamma era furiosa ma
quell'uomo deve avere un modo di fare tutto suo perchè nemmeno
lei gli ha saputo dire di no...comunque poi mi ha detto che tra
un'ora dovevano incontrare Simone e Gordon per parlare ma prima
Simone gli ha detto che era in ospedale per dei controlli...così
ho subito pensato che tu potevi rischiare di vederli con papà
e ho cercato di avvisarti ma tu non hai risposto...per cui ho
lasciato andare il provino per correre qui....ho detto anche ad Asia
di avvisarti che avevo chiamato ma non so se lo ha fatto..”.
Ivory
:”Sì...mi ha avvisata ma non pensavo di certo che dopo
due anni ci capitasse di nuovo lo stesso problema...”
Josh
:”Lo so, neanche io....il matrimonio era stato divertente ma si
trattava solo di una giornata...”
Ivory
:”Infatti...uff....così ci tocca domani...”
Josh
:”Già...ci incontriamo alla piazza, in centro così
Jorg sa dove portarci...”
Ivory
:”Sarà una bella sfida...”
Continua...
Salve...alura,
grazie per la recensione di Aduzza_TK....ma davvero un vecchietto ci
ha provato con te ? No perchè sembri giovane, almeno da quello
che posso intuire...bhè....un mio amico ha rischiato di
fare la dichiarazione di matrimonio ad un salatino al prosciutto (
era ubriaco ^^ )....comunque bando alle chiacchere...ieri è
stata una bella giornata fresca alla faccia di quelli che dicevano
che al nord avrebbe piovuto...e oggi...bhè, mi sono appena
svegliata per cui non lo so come è il tempo...devo ancora
vedere fuori dalla finestra. Commentate così contribuirete
alla mia felicità e potrete vantarvi della vostra buona
azione...e...bacione :-)
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 : Non c'è nulla di cui preoccuparsi, o quasi. ***
Capitolo
4 : Non c'è nulla di cui preoccuparsi,o quasi.
Non
so se considerarci comparse adatte al film “L'alba dei morti
viventi” oppure solamente cinque persone assonnate che stanno
solo cercando di far finta di essere in piena forma, comunque sia il
fatto che anche mio padre ( ora mio zio ) sia entrato a far parte
della combricola ha complicato leggermente le cose. Mia madre non lo
sopportava, già era abbastanza furiosa con Jorg per il ritorno
alla sceneggiata, figuriamoci quando ha visto che insieme a noi tre
c'era anche lui.
Finito
di raccattare le cose, sparse nel bagagliaio, da portare a casa
Kaulitz per la grigliata, andammo verso il loro cancello. -Suoni tu
?-, intervenne mia madre rivolta a Jorg. Lui deglutì e allungò
l'indice verso il campanello e suonò; -Parola d'ordine ?-, dal
citofono “uscì” una voce giovane e maschile,
probabilmente appartenente ad uno dei gemelli. -Tom, sono
Jorg...apri-, ci guardammo un attimo attorno come se dovesse arrivare
qualcuno da un momento all'altro e poi sentimmo il cancello
spalancarsi e venirci incontro la famigliola al completo con tanto di
cani.
Simone
:”Che bello rivedervi tutti !! ”
Gordon
:”Tesoro veramente ieri gli abbiamo già rivisti”,
Simone non lo ascoltò nemmeno e ci salutò uno per uno,
come solo una perfetta padrona di casa sa fare. Baci e abbracci anche
da parte del marito e con tanto di...- Ma che belle donne ormai...dai
venite.”, non nascondo che ricevere i suoi complimenti fu un
tantino imbarazzante; anche se era, naturalmente, un bell'uomo avrei
preferito ricevere il complimento da qualcun altro...che era nascosto
come un bimbo dietro alla figura della madre. I genitori si
spostarono e fecero spazio ai due bellissimi figaccioni ( scusate ma
ci sta tutto ).
Tom
:”Ci si vede dopo due anni eh...” Rivolse prima uno
sguardo generale a tutti noi e poi si spostò su di me. Tutti e
due erano cambiati : lui aveva le treccine più lunghe,
l'aspetto più adulto per via di quel poco di barba che,
volutamente, non si era tagliato e il fisico era più scolpito;
pettorali e muscoli ben formati da (credo) ore di palestra a Los
Angeles e una canotta bianca molto sexy. Ammetto però che fui
sbalordita dal cambiamento del fratello. I lunghi capelli rasta di
due anni fa avevano lasciato posto ad un capello corto ma pur sempre
corvino, anche lui con una muscolatura niente male e, non prendetemi
per una pervertita, ma con quella camicetta semitrasparente, scollata
profondamente a V e con quell'aspetto glamrock ci feci subito un
pensierino.
Freddie
:” Bhè...rivedi loro dopo due anni ma non me...”
Tom
:” Sì, avevo notato qualcosa di nuovo...”, quella
frase però non era riferita alla presenza di mio padre..ops di
mio zio.
Bill
:”Io sono Bill e lui è mio fratello Tom..siamo i
“quasi-fratelli” di Josh e Ivory”,prima che mio
padre potesse presentarsi, intervenni io -Vi ricordate ancora i
nostri nomi- lo guardai con uno sguardo quasi da sfida ma mi sciolsi
subito appena mi sorrise,-Sì, siete della famiglia....e....-
raccolse una margherita da terra e si avvicinò piano ad Asia,
che vedendolo arrivare sempre più vicino a lei, abbassò
lo sguardo verso terra e arrossì leggermente. -...mi ricordo
anche di te...ciao Asia.” , Bill gli mise la margherita dietro
l'orecchio e gli accarezzò leggermente il viso; in quel
momento Asia lo guardò negli occhi, incredula a quel
gesto..dopo due anni, rimanemmo ancora tutti senza parole da quel
gesto indescrivibile...proprio come quel baciamano.
Freddie
:”Bene, che splendido momento...mi fa davvero piacere ma io
dovrei presentarmi...”, lanciai un'occhiata fulminea a “mio
zio” per fargli capire di smetterla di cercare sempre di essere
al centro dell'attenzione.
Tom
:”Scusi, ma mio fratello a volte fa soffrire chi gli sta
attorno di diabete, per quanto è dolce...”
Freddie
:”Io sono lo zio...”
Lilian
:”Sì, lo zio che se non si impicciava era meglio...”
Freddie
:” Oh scusami se non è colpa mia ed è successo
tutto per caso...”
Lilian
:”Non è colpa tua ?! Ma se sei un incosciente...vuoi che
io creda che per sbaglio ti sei ritrovato con noi ?”
Freddie
:”Io credo che tu ti debba fare una bella doccia fredda
cara...”
Lilian
:”Non ti azzardare a chiamarmi cara..chiaro ?”, volevo
diventare il più piccolo insetto sulla faccia della terra per
riuscire a nascondermi. -Allora...Tom,Bill aiutate a portare le cose
in giardino se no non si mangerà più...-, grazie Simone
che ha avuto la brillante idea di intervenire ed interrompere
l'inutile lite.
Tom
e Bill ci accompagnarono sul retro della casa, in giardino. Chiamarla
casa, in effetti è un insulto : quella era una villa ! Un
giardino verdissimo ed appena curato, una bella serra per le piante e
una fantastica piscina con materassino incorporato, inoltre, non
dimentichiamoci della tavolata enorme, del barbecue e della sedia a
dondolo sotto un fantastico albero di ciliegio.
La
griglia era ancora da accendere e per questo lavoro si sa che gli
uomini sono esperti per cui mio fratello,Gordon,mio padre e Jorg
erano gli addetti al controllo della carne, dandosi il cambio ogni 10
minuti. Io entrai in casa per appoggiare il regalo dei gemelli,
mentre mia madre e Simone sembravano essere amiche per la pelle e
sparirono in cucina.
Uscii
in giardino, di nuovo e Bill,Asia e Tom si stavano intrattenendo con
i cani. A volte, quando non aveva nulla da fare, anche mio fratello
si univa a loro. -Ecco chi arriva...ma ciao bella ragazza.- si voltò
verso di me mentre lo stavo raggiungendo; mi misi accanto a lui.
-Ciao...- gli sorrisi. Lo fissavo che giocava con il suo cane :
lanciava la sua pallina giallo sbiadita e poi lo incitava a prenderla
ed a portarla indietro, e quando la riportava lo accarezzava e
ripeteva il gioco da capo.
Ivory
:”Auguri comunque...”, -Grazie, ma il nostro compleanno è
il primo settembre..-,-cioè fra tre giorni..-, intervenne Bill
che stava insegnando ad Asia a far giocare l'altro cane.
Ivory
:”E perchè lo festeggiate oggi ?”
Tom
:”bhè oggi la famiglia, domani gli amici e poi si
ritorna a Los Angeles per lavoro.”, “si ne abbiamo
approfittato diciamo...”, mi girai verso Bill che aveva appena
parlato per poi ritornare a fissare Tom. Smise di giocare con il cane
e si girò verso di me. -Andiamo in cucina a prenderci un
aperitivo, ti va sorellina ?- mi fece l'occhiolino e poi lo seguì.
Josh
:”Dove vai ?”, il gelosone si fa sentire. -A prendere
qualcosa da bere in cucina con lui-, -Già che ci sei mi porti
qualche cosa anche a me ? E fai la brava..-
Tom
:”Tranquillo J, in cucina c'è mia madre...”, si
scambiarono una piccola occhiataccia. Entrai in cucina, dove c'erano
anche mia madre e Simone che ridevano e parlavano come vecchie
amiche.
Simone
:”Tom, a che punto è papà ?”, loro per papà
ormai intendevano Gordon.
Tom
:”Ehm......bo”, “Come bo...” “Veramente
non lo so, penso sia quasi pronto”.Annuirono entrambe e io mi
appoggiai al bancone della cucina, vicino a mia madre. Potevo
ammirare la fantastica visione di un ragazzo dal fondoschiena d'oro
mentre aprii l'anta del mobiletto per prendere tre bicchieri vuoti.
Mia madre e Simone uscirono, sempre ridendo e scherzando, per vedere
a a che punto fosse il cibo. Tom appoggiò i tre bicchieri sul
bancone in marmo posto al centro della cucina ( praticamente dove ero
appoggiata ) e poi aprii il frigo.
Tom
:”Limonata, Pepsi....Birra per tuo fratello ?”, io annuì.
”poi...cosa abbiamo...Succo d'arancia, liquore non
penso...mmh...che cosa vuoi ?” avrei voluto rispondere che
avrei voluto lui nella vasca da bagno ma non mi sembrò il
caso. -Va bene la Pepsi- -Ottima scelta...-, versò la pepsi
sia nel mio che nel suo bicchiere e tirò fuori anche il
contenitore dei cubetti di ghiaccio.
Tom
:”Vuoi ?..”
Ivory
:”No grazie...”
Tom
:”Ok però sappi che non li troverai da nessuna parte i
cubetti a forma di pesce..”
Ivory
:”Buona a sapersi, così ogni volta che a casa avrò
ospiti sappi che verrò sempre qui per rubare i cubetti di
ghiaccio a forma di pesce..”, presi il mio bicchieri e bevvi un
sorso. Lui prese una lattina di birra e mise anch'essa sul tavolo.
Tom
:”Allora cerca di avvisarmi quando pensi di venire qui così
correrò per vederti..”, mi guardò malizioso e io
risi a quella frase, contagiando poco dopo anche lui. -Stiamo
aspettando voi...muovetevi, ho fame !- -Sì Bill, arriviamo.-.
Finimmo in fretta la bibita, mi prese per mano e raggiungemmo tutti
per cominciare a mangiare. C'era di tutto e di più..costine,
salsiccie,verdure grigliate,patatine,aperitivi,stuzzichini, e non so
quali altre prelibatezze mai assaggiate. Parlammo di tutto e di più
e come fine pasto non poteva mancare una torta enorme, fatta in casa
e la fatidica canzoncina di compleanno per i festeggiati.
Simone
:”Dai soffiate ed esprimete un desiderio...Gordon la macchina
fotografica,muoviti.”
Tom
:”Mamma ti prego...”, si poteva vedere il leggero
imbarazzo sui loro volti ma allo stesso tempo erano felicissimi di
stare con la loro famiglia. Gordon porse la macchina fotografica
digitale a Jorg -Scattala tu..-, Jorg prese in mano la macchina e
ringraziò con un cenno Gordon.
Jorg
:”Pronti ? Al tre soffiate...1..2...”, spensero le
candeline e la foto fu scattata. Ci fu un applauso classico generale
e i due si abbracciarono forte, un abbraccio che fece intenerire
tutti quanti. Io guardai Asia e capii subito che si era innamorata. I
suoi occhi blu luccicavano e aveva un sorriso raggiante, il problema
è che si era innamorata di un ragazzo che fra due giorni
sarebbe partito per andare dall'altra parte del mondo; ma a lei non
importava, forse ero io che mi stavo preoccupando di una cosa di cui
lei era consapevole. Allontanai quei pensieri per riabbracciare i
gemelli e fargli tanti auguri.
È
stata una bella giornata. Mi sono sentita di appartenere ad una vera
famiglia e questo non lo dimenticherò mai. Forse è
stato un bene dire ancora un sì a quel pazzo di Jorg.
Finito
di mangiare la torta, tutti hanno aiutato a mettere in ordine.
Eravamo in salotto a prendere il caffè o, come mio padre e mio
fratello, l'ammazzacaffè..ma visto che io non bevo né
uno né l'altro sono stata fuori in giardino; praticamente mi
sono data in pasto alle zanzare ma coccolare quei due cani è
una meraviglia. Mentre i cani erano impegnati tra di loro io girai lo
sguardo verso il cigolio che proveniva dalla sedia a dondolo. Tom,
alla luce soffusa delle sei di sera era una bellezza fantasica, non
che non lo fosse anche prima..ha sempre fascino, quello non è
cambiato anzi è migliorato...lo raggiunsi e mi sedetti vicino
a lui, sul dondolo.
Ivory
:”A chi scrivi ?”, si girò per un secondo a
guardarmi per poi ritornare a guardare il suo cellulare all'ultimo
grido. -Rispondo ai vari messaggini di alcuni amici- -Solo amici ?-
-sì bhè...amici e amiche-...lo guardai e risi. Appena
gli sorrisi mise via il suo cellulare con un :”posso anche
rispondere dopo” e mi mise un braccio dietro al collo, però
glielo spostai velocemente.
Ivory
:”No no no Kaulitz...frena.”
Tom
:”Hai paura di me ?”, “In effetti ho un po' paura
di quello che potrebbe capitare...”, avendo praticamente
ammesso che lui non mi è per nulla indifferente lui mi sorrise
soddisfatto per poi iniziare a dondolare leggermente. C'era un
venticello così fresco e piacevole.Tirai fuori dalla tasca del
giubbino in jeans un piccolissimo pacchetto che diedi a lui.
Tom
:”Cos'è ?”
Ivory
:”Apri no ?!...”, sapevo di non ricevere una reazione
esageratamente felice ma quando aprì il pacchetto e mi guardò
con quello sguardo così magnetico non potevo immaginare
reazione più bella. -Grazie....comunque non dovevi..- -sì
che dovevo..fammi il favore di usarlo durante i concerti.- mi
accarezzò una spalla e si mise nella tasca della felpa il
plettro degli Areosmith.
Tom
:”Te lo ha detto mio padre ??”
Ivory
:”Chi Gordon ?”
Tom
:”No, Jorg...si tuo padre, mio padre stessa cosa no ?”
Ivory
:”Già...eh si me lo ha detto lui...cioè veramente
mi sono anche informata su di voi, però...”, mi
interruppe prima che potessi continuare “Ah..beccata!..”
scoppiammo a ridere. -dovevo pur sapere chi erano i miei nuovi
fratelli no?- -Giusto...- io odio i momenti di silenzio, quando non
si sa che dire ma sarei affogata volentieri in quello sguardo
castano, quasi colore della nutella
e
vogliamo parlare del suo sorriso?!
Tom
:”Venite tu ed Asia domani ?”
Ivory
:”Domani dove ?”
Tom
:”Abbiamo affittato una piscina pubblica e domani ci sarà
la festa con gli amici, non saremo in tanti...venite ?”
Ivory
:”Avrei l'università...”
Tom
:”Io me ne vado dopodomani e poi non potrai vedermi
più...l'università rimane.” feci un sospiro e gli
dissi di sì. Poi ci alzammo e mi accompagnò alla
macchina di Jorg dove ci salutammo con tutti. Mentre lo abbracciai mi
baciò una guancia e tenne stretta,avvicinando la sua bocca al
mio orecchio. -Apri il foglio a casa...-
Lilian
:”Andiamo Ivy !” non capivo, quale foglio ? Salì
in macchina e sentii un rumore cartaceo non appena mi sedetti, tirai
fuori dalle tasche posteriori dei jeans quel foglietto o
meglio...quella foto. Ma quando me lo ha messo nella tasca dei jeans
? Aprii la foto e, lo so che avrei dovuto aspettare ma la curiosità
era troppa. Comunque ero io, due anni fa al matrimonio in una foto
dove mi si vedeva di profilo, sorridente. La girai per vedere se
magari c'era qualcosa scritto ma non c'era nulla. Perchè mi
aveva dato una mia foto ?
Continua....
Che
fatica sto capitolo, prima di riuscire a trovare l'ispirazione mi ci
sono voluti 2 caffè e un kit kat al cioccolato bianco.
Uok..allora bhè ormai Aduzza_TK sei una grande, farò un
monumento per tutte le volte che hai commentato...cioè non ho
più niente da dire se non grazie mille per tutto e per tutte
le volte che commenti in un modo poi fantastico....e poi ma grazie
anche alla signorina _ MINA _ che ha letto con pazienza la mia storia
e per quanto riguarda i dialoghi....ho letto 5 secondi fa il tuo
commento ed ho appena finito di scrivere questo capitolo per
cui...scusa se non ci capirai ancora un tubazzo ma devo ammettere che
la strutturazione della storia e dei dialoghi è un mio punto
debole ( uno dei tanti )...allora bhè ditemi un po' cosa ne
pensate di questo misero capitoletto, commentate che come dice il
detto : un commento al giorno toglie il medico di torno
e........bacione a tutti !!! :-)
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 : Io sono la mente e tu il braccio ***
Capitolo
5 : Io sono la mente e tu il braccio
Io
ed Asia eravamo arrivate in perfetto orario alla piscina pubblica che
i gemelli avevano affittato. Era una piscina all'aperto, con un bello
spazio per divertirsi con musica, balli e quant'altro e con due aree
per l'idromassaggio. Tom e Bill stavano parlando con altre quattro
persone ma Bill vide Asia e si fiondò da lei...o meglio da
noi. Le diede due baci molto amichevoli sulle guance e poi mi
abbracciò; Tom era rimasto ad intrattenere gli altri amici
(tre ragazzi e una ragazza). “Venite, che vi presento gli altri
ragazzi...” ce lo disse in modo gentile e poi ci accompagnò
dagli altri. “Queste sono le due ragazze di cui vi stavamo
parlando poco fa..”, io feci un cenno di saluto a Tom prima di
stringere la mano al primo dei tre ragazzi. Bill fece tutte le
presentazioni come un vero gentlemen.
“Lei
è la nostra nuova sorellina Ivory, mentre questo splendore è
Asia” rivolse uno dei suoi soliti sorrisi ad Asia e le strinse
la mano, accarezzandola leggermente. “Sorellina per modo di
dire, diciamo che sua madre ha sposato nostro padre Jorg, ma non
siamo collegati geneticamente ecco...” intervenne così
anche Tom, con una spiegazione breve ma abbastanza chiara.
Successivamente Bill riprese le presentazioni “Loro invece sono
: Georg, il bassista dei Tokio Hotel...” “ Tra l'altro il
peggior bassista del mondo...” disse Tom guadagnandosi una
risatina generali degli altri. “Tom..eddai....lui è
Gustav il batterista, il nostro migliore amico Andreas e lei è
Helen, la ragazza del nostro fortunato bassista..”,
“Piacere...” dissi io per non ricadere nell'attimo di
silenzio imbarazzante.
“Bene
le presentazioni sono fatte...ora, prima di spogliarci spudoratamente
per fare un bel bagno, se il tempo non peggiora, qualcuno sa di
cucinare ?” Tom ci diede un'occhiata generale come prima cosa
“Ok....bene nessuno sa cucinare...mmh..facciamo che mi
sacrifico io e voi altri potete divertirvi in piscina alla faccia mia
che invece dovrò impegnarmi con tutto me stesso per preparare
un dolce decente...”, “Tom sappi che sei una persona
fantasticamente gentile “ disse il loro migliore amico prima di
allontanarsi e tuffarsi a bomba in acqua vestito. Asia prese in
disparte Bill ed io rimasi lì sola come una cogliona,
abbandonata da tutti.
Intanto,
per trovarmi qualcosa da fare mentre gli altri erano impegnati,
guardai Asia e Bill spostarsi. “Noi qui non conosciamo
nessuno..” disse Asia guardandolo con i suoi occhioni,
“Conoscete noi..quale è il problema ?” “Il
problema è che non voglio farmi vedere in costume da degli
sconosciuti...”, Bill le sorrise e gli accarezzò il viso
che piano piano si stava arrossando sempre di più poi gli si
avvicinò “Asia...tranquilla ok ? Non sono mica dei
maniaci e di sicuro non ti giudicheranno”, “E tu come fai
a dire che non mi giudicheranno ?” “Primo gli conosco
abbastanza bene per dire che non sono quel genere di persone,
Secondo...” Fece una breve pausa prima di prenderle il viso tra
le sue mani delicate e avvicinarsi ancora di più “...non
hanno nulla da giudicare”. Asia, finalmente lo guardò
negli occhi e sentì il suo respiro caldo e le sue labbra
sfiorare un angolo della sua bocca. “Ti ho convinta a
divertirti in piscina ?”;al contrario delle mie speranze nel
vedere il loro primo bacio, si allontanarono e si spogliarono
rimanendo in costume. Bill prese Asia per mano e si tuffarono in
acqua. Finalmente la vedevo davvero felice. “Devi stare lì
apposta per farmi ombra ?”, mi girai di scatto e feci la
linguaccia al buzzurro, ovvero a Tom.
“Non
vai con gli altri ?”disse, mentre era intento a pulire il
tavolo da esterni dove c'erano alcune cose da cucina. “è
che ho appena mangiato una brioche e non vorrei rischiare...”,
mi guardò con un sopracciglio alzato prima di ritornare a
concentrarsi sulla preparazione del dolce..ӏ la scusa
più patetica che io abbia mai sentito sai ?!...”, lo
guardai a mia volta e andai più vicino a lui, praticamente gli
andai accanto. “Non è una scusa !”, “Si si
certo....ti credo sorellina”...”Ti conviene...”
sussurrai io. Lui si girò, guardandomi e sicuramente pensando
al perchè dovessi stare lì ferma, a fissarlo cucinare.
“Invece
di stare lì, immobile giusto per il gusto di farmi sentire
sotto esame perchè invece non mi aiuti ?” “Dimmi
cosa devo fare no ?!”, “Ok....ehm....inizi con il
sbattere i tuorli con lo zucchero”, mi passò la ciotola
e la frusta. “Ma una frusta elettrica no ? Sai quanto ci vuole
a mano ??” chiesi, spaventata dall'idea di fare quel poco di
movimento mai fatto in vita mia, “Bhè solo un genio come
te avrebbe messo una presa della corrente qui fuori, vicino alla
piscina.....lavora !”, lo guardai per un attimo per poi
sbuffare. Oggi si era trasformato in dittatore per l'occasione.
Iniziai a mescolare con tutte le mie forze ( intendiamoci le mie
forze equivalgono a 5 minuti di qualsiasi attività fisica,
compreso il giocare alla wii ).
Quasi
mi stavo dimenticando della foto che mi aveva dato ieri
:”Senti...perchè ieri mi hai dato una mia foto di due
anni fa, del matrimonio ?”, sembrò fare quasi finta di
nulla ma, invece stava soltanto cercando di staccare il mascarpone
dal suo contenitore...riuscita l'impresa mi rispose :”Bhè...l'ho
tenuta nel portafoglio per 2 lunghi anni e volevo solo ridartela..”,
“Sì ma..mi hai detto di aprirla a casa quando non mi
sembrava nulla di così segreto e poi me l'hai nascosta nella
tasca dei pantaloni...non potevi darmela e basta ?”
“Se
te l'avessi data davanti a tutti...tutti avrebbero pensato che ti
avessi scritto una specie di frase sdolcinata o una stupida lettera
d'amore..”, lo guardai confusa mentre stava facendo finta di
cercare lo zucchero (quando era davanti a lui) solo per sfuggire al
mio sguardo, “Tutti chi ?? Tutti quelli della tua famiglia..”,
“Senti...pensa a mescolare i tuorli ok ? Se no viene notte...”
una risposta secca, quasi infastidita che mi fece riflettere su chi
fosse veramente Tom Kaulitz.
“Ok...scusa
se te l'ho chiesto” lo ricambiai della stessa moneta, gli
risposi in modo acido. Ci fu un attimo di silenzio tra di noi ma mi
sembrava abbastanza infantile non parlarci più per tutta la
giornata solo per quel motivo. “Vanno bene così
?”...appoggiò lo strofinaccio con il quale aveva
asciugato le sue mani e poi diede un'occhiata al mio lavoro. Fece una
specie di smorfia tanto per accontentarmi “Seee..vanno
bene...comunque sei una pessima cuoca.”, “Sei tu che come
insegnante sei inutile.” , scosse la testa e sorrise. Mi
mancava il suo sorridere, era contagioso. “Vediamo se come
assaggiatrice sei messa meglio...” prese la ciotola dove aveva
appena mescolato mascarpone, zucchero e una noce di burro e ci
intinse il suo indice all'interno :”Dimmi se va bene...”,
“Devo assaggiare dal tuo dito ?” “Sì.”
Presi
il suo polso e avvicinai la sua mano per poi “assaggiare”
il suo indice; lui mi guardò abbastanza maliziosamente,
inumidendosi le labbra più volte mentre io stavo quasi per
mangiarmi il suo dito. Ci pensai un po' prima di dire che quella
crema era buonissima, anche se per dirgli che aveva fatto un buon
lavoro mi limitai a fargli una faccia soddisfatta. “Ah...lo
sapevo ! Sono un cuoco fantastico...”, si pulì il dito
sullo strofinaccio e poi mi diede i comandi giusti per assemblare il
tiramisù con savoiardi imbevuti nel succo d'arancia, crema
classica e una spruzzata di granella di pistacchi...praticamente lui
era la mente ed io il braccio. Pulimmo tutto fuori e prima di
chiamare gli altri per festeggiare una seconda volta, ci concedemmo
una bibita fresca dal mini frigo bar vicino a noi.
“Comunque
è stato bello essere leccati da te...”, lo guardai per
un secondo e ci mancò poco che non gli risi in faccia,
sputandogli tutta la limonata appena bevuta. “Non so perchè
ma, questa frase deve avere qualche doppio senso...”, lui rise.
Festeggiammo ancora una volta il loro ventiduesimo compleanno e tra
scherzi con i gavettoni, chiaccherate e strafogate di dolce arrivò
sera. Il cielo si era leggermente coperto ma c'era ancora quell'aria
calda che permetteva di stare fuori e di poter almeno mettere i piedi
a mollo, visto che né io né Tom eravamo riusciti a fare
un bagno in piscina. Ero seduta a bordo piscina, con i piedi in acqua
e un leggero vento caldo tra i capelli, quando lui si sedette vicino
a me.
“Gli
altri sono dentro nel salottino?(perchè la piscina in effetti
non era solo una piscina ma abbiamo scoperto essere un hotel con
piscina)” gli chiesi. “Sì, stanno giocando a
trivial ma, sinceramente sono stanco di vincere.”, spiegatemi
perchè doveva essere così dannatamente bello.
“Ti
posso fare una domanda ?” mi chiese facendosi serio. Io dissi
di sì mentre ero presa ad muovere avanti ed indietro le gambe
in acqua. “Come è Jorg come papà ?” Non
poteva scegliere domanda peggiore ma dovevo inventarmi comunque
qualcosa “Come vuoi che sia...è normale”, “è
un buon papà ?” Oh dio, che domande....”Sì,
è un buon papà...un po' complicato ma è un buon
padre” “Ho capito...”. Rimase di nuovo in silenzio.
Non so che mi prese ma tirai le gambe fuori dall'acqua e mi alzai in
piedi; mi sciolsi i capelli, gli scossi un attimo e sfilai la
maglietta bianca, poi slacciai anche la cinta dei jeans e al rumore
della cintura Tom si girò verso di me, alzando leggermente la
testa verso l'alto per riuscire a vedere il mio viso. Tirai giù
i pantaloni e rimasi in costume.
“Ma
che stai facendo ?” disse lui confuso ed agitato; “Non
abbiamo neanche fatto un bagno oggi..”, “Ma è
notte !” “E allora ? Non sta piovendo e fa comunque
caldo...un tuffo ci sta.”. Mi guardò dalla testa ai
piedi e poi si alzò in piedi anche lui “Hai fatto la
modella per caso ? Per avere questo fisico...” mi chiese.
“Indovinato...” gli risposi e poi mi tuffai di testa. Un
tuffo elegante venuto perfetto per puro culo. Ritornai a galla e lo
guardai sorridendo; aveva una faccia da ebete ma comunque tenero.
“Allora ? Mi lasci qui da sola ?”, lo vidi prendere di
nuovo conoscenza e togliersi la maglietta semi-trasparente. Come
fisico non scherzava affatto, si era formato bene durante gli ultimi
anni. Si tuffò anche lui, un po' meno aggraziatamente. Me lo
ritrovai davanti ed iniziai a schizzargli l'acqua addosso. Ci
divertimmo per un po' poi nuotammo verso la parte ad idromassaggio,
dove ci si poteva sedere.
“Sei
stanco ?” gli chiesi vedendolo affaticato dalle nuotate. “Un
po'...mi hai fatto sudare anche in acqua...sappi che mi vendicherò”.
Rimanemmo lì, a rilassarci per un po'. Lui mi guardava, anche
se io facevo finta di non accorgermene continuando ad ammirare la
luna piena che si poteva già guardare alle 9 di sera.
Quando
sentii il suo braccio appoggiarsi dietro al mio collo mi staccai e
nuotai verso il bordo per uscire. Anche lui mi seguì. Presi i
miei vestiti da terra aspettai lui per salutarlo, visto che loro
sarebbero partiti domani e non volevo fare tardi....in verità
avevo solo paura che potesse capitare qualche cosa in piscina.
“Allora...ci
vedremo ancora, spero almeno...” gli dissi sincera. “Sì...spero
anche io...” eravamo tutti e due abbastanza titubanti ed io
stavo tremando come una foglia per il freddo. “Se hai freddo
puoi prendere la mia felpa che avevo appoggiato vicino al tavolo...”
“Grazie...”, eravamo più timidi e insicuri. Non
volevo imbarazzarmi un secondo di più, odiavo quella
sensazione, per cui lo salutai dandogli due baci distanti e veloci
sulla guancia e gli girai le spalle.
“La
foto l'ho tenuta perchè così ogni giorno potevo
vederti”. Mi bloccai sul colpo, il mio cuore iniziò a
battere sapendo che si sarebbe avvicinato a me...infatti fu così:
mi prese i fianchi e mi tirò vicino a sé così
che potesse abbracciarmi da dietro. Mi diede un piccolo bacio sulla
spalla. Mi girai verso di lui e mi strinsi a lui, abbracciandolo
forte. Poi sciolsi l'abbraccio. “Allora...siamo buoni amici
ora.” Buoni Amici ???? Kaulitz chi sei veramente ??
Continua....
Ma
Buongiorno ! Cioè....io non ho parole....allora iniziamo :
_Nat_91
sei una donna monumentale, cioè hai avuto la pazienza non solo
di leggere ma anche di commentare ogni singolo capitolo....uno dopo
l'altro a raffica ! E non dei commentini ma delle recensioni vere e
proprie...non ho parole, un grazie è il minimo che posso dirti
! Poi per non parlare delle fantastiche donne : _ MINA _ ; Nobody Is
Perfect e Arsax95 e ancora tutti quelle/i che leggono senza
commentare !! Cioè grazie..grazie e grazie di cuore. Come al
solito mi fa molto piacere ricevere altre recensioni per questo
piccolo capitolo e uno studio recente ha detto che recensire fa bene
alla salute...quindi se non volete ammalarvi di una cataratta acuta o
di una allergia alle vie urinarie COMMENTATE !! (P.s. Mi è
mancata la recensione di Aduzza_TK ma anche te sei una fantastica
donna e so che hai letto l'altro capitolo.....vero ?? l'hai letto no
?? ^^)...........bacione <3
kler
:-)
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 : Se solo non fosse vero ***
Capitolo
6 : Se solo non fosse vero
“Siamo
sicuri di voler partire ?” chiese Tom al gemello, mentre
appoggiarono i loro bagagli a terra, vicino a loro. “Oggi è
pure il nostro compleanno...dobbiamo proprio tornare a lavorare ?”;
Bill sbuffò e rivolse uno sguardo a suo fratello come voler
dire “ti prego smettila, sono le cinque del mattino, non
abbiamo alternative e finiscila di lamentarti come un bradipo in
calore che per il suo aspetto non riesce a trovare una bradipa”.
Stavano aspettando da mezz'ora che quel coso, chiamato autoparlante,
desse l'annuncio che il primo volo per Los Angeles sarebbe partito a
breve, ma purtroppo non fu così :”Attenzione prego..il
volo 227 per Los Angeles è stato cancellato per motivi
meteorologici, tutti i passeggeri diretti a questa destinazione
verranno rimborsati dell'intero costo del biglietto..scusate
l'inconveniente....”
“Ma
scusatemi sto caz...”, Bill tappò, in tempo, la bocca a
Tom. “Dimmi allora come facciamo, dimmi cosa cazzo facciamo !”
“Tom calmati...domani potremmo partire con un altro volo, si
tratta solo di oggi”
“Non
credo proprio...” un signore, sulla cinquantina, grassottello e
paffutto si rivolse a loro “...fuori c'è così
tanta neve che basterebbe per rendere felice uno yeti”, l'uomo
prese i suoi bagagli e se ne andò. “Neve a settembre ? E
poi da quand'è che sta nevicando scusa...”, Bill alzò
le spalle “Non lo so...questa è bella...”. Diedero
un'occhiata fuori dai finestroni e tutto era completamente bianco,
stavano cadendo dei fiocchi grandi quanto delle palline da tennis e
c'era gente che fissava il cielo, incredula di quello che stava
vedendo. “Bhè che si fa ?” chiese ancora Tom,
“Un'idea ce l'ho...però...” “Però
cosa...non me ne frega nulla, Bill devi mettere in atto questa
idea,subito !”.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Iniziai
a tastare il comodino alla ricerca del mio cellulare che stava
squillando. In un primo momento pensai che fosse la sveglia, ma
guardai l'orologio che segnava le 5.45 e scartai quell'ipotesi.
Sbattei le palpebre per due volte di seguito e poi focalizzai quello
che c'era scritto sul display. Sbuffai. “Pronto...” dissi
assonnata, “Ciao” una voce allegra ? A quest'ora ?
“Tom...è presto, perchè mi hai chiamata ?”
mi girai nel letto a pancia in su e poi mi misi seduta. “Nevica!”,
rimasi per qualche secondo a riflettere su quello che aveva detto “Ad
agosto ?” “Veramente è il primo settembre...”,
madonna mia che pignolo sto ragazzo ! “E tu mi hai chiamato
alle cinque e mezza del mattino per dirmi che sta nevicando il primo
settembre ?”, allontanai il cellulare dal mio orecchio giusto
il tempo per sbadigliare per poi riavvicinarlo. “No, ti ho
chiamata perchè Bill non voleva disturbare Asia e quindi mi ha
detto di chiamare te, ed io l'ho fatto.”, se avessi avuto la
possibilità di strozzare entrambi giuro che l'avrei fatto
subito. “E certo...come ragionamento non fa proprio una
grinza...bhè che vuoi ?”, dissi in modo ironico. “Siamo
fuori da casa tua...” spalancai gli occhi sentendo quello che
Tom aveva appena detto e mi drizzai subito in piedi, mettendomi un
accappatoio addosso (essendo in biancheria intima). Scesi le scale di
corsa ancora con Tom dall'altra parte della cornetta che continuava a
chiedermi se c'ero o non c'ero. Guardai prima dalla finestra, ed
effettivamente quel buzzurro aveva ragione. Che roba strana. Poi
aprii la porta d'entrata e me li ritrovai davanti. Chiusi la chiamata
e rimasi impietrita a fissarli. Senza nemmeno salutarmi i due
entrarono in casa, appoggiarono le valigie a terra facendo anche un
casino della malora che svegliò mio fratello ed Asia.
“Ivy!
Ma che stai facendo ?” disse Josh non sapendo ancora che
avevamo ospiti. Scese le scale e li guardò dubbioso. Asia lo
seguì ma il suo sguardo si illuminò e sorrise a Bill.
Gli corse incontro e gli saltò in braccio come una bimba che,
dopo anni, rivede il suo papà. “Pensavo foste già
sull'aereo..”, disse togliendosi da quell'abbraccio con lui,
“Dovevamo partire ma visto la neve, il volo è stato
annullato”.
“Neve
?? “ dissero in coro mio fratello e la mia amica. Andarono
subito a vedere fuori dalla finestra e confermarono quello che il
cantante aveva appena affermato. “Allora che pensate di fare ?”
chiesi a loro. “Per ora stare qui...” rispose Tom. “Non
potevate andare dai vostri genitori ?” sempre il solito
maleducato mio fratello, con quel tono da sbruffone ma...questa volta
aveva ragione. “Dormono...” gli disse ancora Tom, con
quell'aria tranquilla e pacifica, “Ah noi no ?” mio
fratello gli si avvicinò, faccia a faccia. “Sentite,
ormai sono qui...decidiamo piuttosto i posti letto no ?”
intervenne Asia a placare l'atmosfera che si stava creando; io ero
d'accordo con lei e mio fratello si allontanò dal viso di Tom.
“Il divano è un divano-letto per cui...”, senza
nemmeno aspettare che io finissi di parlare, Tom aveva già
tirato fuori il letto matrimoniale dal divano e ci si era già
sdraiato; guadagnandosi, anche i nostri sguardi perplessi.
“Ok...bene, il divano-letto non c'è più....ehm...Bill
ho l'impressione che tu debba, per forza, dormire con qualcuno “,
Asia e Bill si guardarono per un momento poi, lei lo aiutò a
prendere le sue cose e lo accompagnò in camera. “Bene, i
posti sono decisi e ora me ne torno a dormire. Sperando di non essere
più disturbato...”, Josh mi diede un bacio sulla guancia
per poi salire in camera. Io stavo fissando Tom spogliarsi e stavo
fantasticando spudoratamente quando il rumore della botta che mio
fratello aveva dato allo scalino con il mignolo del piede mi fece
ritornare alla realtà. Ero vicina all'interruttore della luce,
pronta a spegnerla. “Ivy...c'è un piccolo problema !”
mi girai verso di lui. “Ancora, cosa c'è Kaulitz...”,
“Mi si è incastrata la cerniera del giubbotto...”,
roteai gli occhi al cielo e lo raggiunsi. Mi scappava da ridere; era
in boxer ma con ancora il giubbotto addosso e, stava facendo tutte
quelle mosse ridicole solo per sbloccare la cerniera. Gli risi in
faccia e cercai di aiutarlo. “Se stai fermo e non ti agiti come
come in preda a spasmi magari riesco a farla ripartire...”. Gli
misi una mano sui pettorali per tenere fermo il giubbotto e con la
seconda forzai la cerniera, provando a farla andare su e giù.
“Ci sono..un secondo....”, il mio occhio cadde
accidentalmente sui suoi boxer e notai un rigonfiamento; non sapevo
se ridere come una dannata oppure arrossire e basta. Purtroppo per
me, arrossii e provai un forte senso di imbarazzo ma dovevo,
comunque, mantenere la calma. “O..Ok...la maglietta era
incastrata, ora dovrebbe andare.”, mi sembrava di star parlando
da sola; sentivo solo il suo respiro e i suoi occhi puntati addosso.
Stavo diventando sempre più rossa in viso. “Grazie...”,
anche lui era leggermente più roseo, e la sua voce si fece più
dolce, profonda e timida. Avevo un accappatoio corto, in raso blu che
lasciava intravedere i seni e lasciava ammirare benissimo le mie
gambe...forse era colpa mia se gli avevo provocato quella reazione.
“Di nulla...cerca di dormire...”, “Da solo ho paura
che non riuscirò molto ad addormentarmi...puoi dormire qui se
vuoi” abbassai lo sguardo e lui mi baciò
delicatamente,romanticamente sulla tempia. Sentivo il suo calore. Mi
scostò una ciocca di capelli e scoprì il piccolo
tatuaggio che avevo sotto il lobo dell'orecchio :un tatuaggio quasi
impercettibile che raffigurava il mio segno zodiacale. Scese fino a
dove avevo il tatuaggio e lo sfiorò con la punta del naso,
iniziando ad annusarmi, poi baciò quel piccolo disegno...un
bacio intenzionato solo a coccolarmi e...mi piaceva tantissimo; sarei
andata avanti così per ore.
“IVY
! MI PORTI UN CUSCINO ?” una scusa pietosa quella di mio
fratello, ma era un genio ad interrompere le situazioni piacevoli.
“Sì, arrivo !”...Tom si scostò e ci
guardammo per poi scoppiare a ridere. Sembravamo dei quindicenni.
Presi il cuscino e, dopo aver detto buona notte a Tom, salii le scale
e diedi il cuscino a mio fratello. Prima di entrare in camera mia, mi
fermai davanti alla porta di Asia per sentire cosa stavano combinando
quei due.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Asia
stava fissando Bill intenzionato a mettere il copriletto per terra,
sul pavimento. “Che stai facendo ?” gli chiese lei. “Sto
sistemando per dormire...” stava cercando di trovare un
posticino adatto dove poter sdraiarsi e coprirsi con il
copriletto...”Ma dormire qui no ?” “Con te ?”
lo guardò ed annuì, lui si alzò in piedi. “Ma
è un letto singolo..non ci stiamo” “Ma sì
che ci stiamo. Io sono minuta e tu non mi sembri una botte...dai
su...il pavimento non è una buona idea.”, “è
che..non mi sembra il caso....tutto qui.” il sorriso che aveva
prima Asia si trasformò in un'espressione confusa e delusa
“non vuoi dormire con me ?” quando glielo domandò,
Bill si mise sul letto, accanto a lei e iniziò a toccarle il
viso. “No...io voglio dormire con te solo che...”, Asia
si allontanò da quel tocco e Bill, Vedendola così,
decise di dover trovare il coraggio. Dopotutto non poteva continuare
a non fidarsi più di nessuna. “Asia, io non faccio
l'amore da quasi sette anni...”, l'espressione di lei
cambiò...” e dormire con te vorrebbe dire metterti e
mettermi in imbarazzo....tu mi piaci tanto ma so che devo avere del
tempo per riuscire a far sì che tu ti possa fidare di me e che
io possa, finalmente, riuscire ad aprirmi con una ragazza. Voglio
solo conoscerti e non correre troppo.” Rimase a bocca aperta,
deglutendo a fatica. Voleva solo baciarlo e dirgli che lei si era
innamorata di lui ma riuscì solo a fargli un sorriso, a
rannicchiarsi tra le sue braccia, appoggiando la testa sul suo petto.
Lui l'avvolse con le sue braccia e iniziò ad accarezzargli i
lunghi capelli mossi, profumati e castani. “Ecco....questo era
proprio quello che volevo evitare...”, disse scherzando. Lei lo
guardò e rise con lui. Si addormentò prima lei, cullata
dalle carezze del cantante e poi la seguì lui.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Sorrisi
appena per quello che avevo appena origliato. Quei due prima o poi
avrebbero ceduto a tutto...inutile trattenersi. L'amore arriva quando
meno te lo aspetti! Mi chiusi in camera mia e tolsi l'accappatoio,
per poi mettermi di nuovo a letto ed cadere in un felice sonno.
Continua...
Ma
ciaooooooooo....GRAZIE GRAZIE GRAZZISSIME GRAZIE !!! Vediamo di
ringraziare nel dettaglio :
_
Nat _91 ---> grazie di nuovo per il tuo lunghissimo commento,
praticamente un riassunto del capitolo stesso, ma mi piace sta cosa
perchè almeno non devo andare a rileggere i vecchi capitoli
per poter ricordarmi quello che avevo scritto ( ho una memoria
pessima, lo so ) e così saper come continuare ^^...va bhè,
scherzi a parte (sto scherzando); adoro quello che scrivi sia nella
tua ultima fiction che nelle recensioni per cui continua così
che arriverà il giorno in cui ti farò un altarino in
casa per poter ringraziarti a dovere :-)..AH..Giusto io mi chiamo
Chiara e ho 19 anni e l'89 è semplicemente l'anno dei gemelli
;)
Layla
----> Hai apprezzato la struttura dei dialoghi nel capitolo 5
quindi è aggiudicata quel tipo di struttura ! Ti ringrazio
almeno so come scriverli...bando alle ciance, una mia amica si fa
chiamare Layla, e lo trovo un nome fantastico ! Grazie mille anche te
per aver postato la tua prima recensione riguardo questa storia e
spero continuerai a commentarmi o a darmi utili consigli ;-)
_
MINA _ ---> Ma risalve signorina...grazie del commento..ormai non
so più cosa dire. Mi fa un piacere immenso ricevere le tue e
le altre recensioni che commentare la tua ultima storia mi pare sia
un ottimo modo per ricambiare il favore ;-) Comunque ancora grazie
grazie <3
Aduzza_TK
-----> Ma buongiorno carissima ragazza dal nick simpaticissimo,
allora..stessa cosa ormai te sei assolutamente una grande; dal primo
o secondo capitolo hai sempre avuto la pazienza di leggere e poi
commentare tutti i capitoli, costantemente per cui sappi che ti sono
veramente grata per tutto e Grazzissime di cuore mia cara <3
Arsax95
----> Eccola l'altra nuova arrivata !! Ma ciao, è già
la terza ?? O seconda ?? volta che commenti ed è anche merito
tuo se la storia sta andando avanti quindi ci sarà anche una
tua foto sull'altarino dei ringraziamenti ^^ ( per capire è
meglio leggere cosa ho scritto per _ Nat _91 )...grazie di cuore,
davvero <3
Allora,
ho ringraziato tutti ?? Uh...no ! Ringrazio anche tutti quelli che
seguono la storia senza commentare ( ad esempio come trilly1991 e
alessia_bill98, però forse te hai commentato proprio il
primissimo capitolo) e bacioneeee e fatemi sapere mi raccomando, se
no sappiate che un koala gigante verrà a casa vostra e
dichiarerà guerra e distruzione a tutte le peonie ( è
un fiore ) che avete a casa....perchè i koala odiano le peonie
-.-.......va buona ciaooooooooooooooooo.
Kler
:-)
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 : L'importanza di essere padre ***
Capitolo
7 : L'importanza di essere padre
Le
dieci del mattino...erano solamente le dieci. Cioè quattro ore
dopo l'arrivo dei Kaulitz a casa nostra. Mi alzai svogliatamente dal
letto e mi diressi in bagno. Feci una doccia velocissima, mi lavai
faccia e denti, mi pettinai e mi misi una magliettina aderente bianca
e un denim chiaro. Uscì dal bagno e cercai di non fare troppo
rumore per non svegliare nessuno. Arrivai in salotto e, invece di
trovarlo addormentato, era sveglio; sdraiato sul divano letto, già
vestito che stava guardando le previsioni meteo con un volume quasi
inesistente. “Buongiorno...” lui si girò e mi
sorrise. “Giorno...”, “sei già vestito...”
gli dissi come se lui non si fosse accorto di avere addosso degli
indumenti. Infatti, scendendo le scale avevo visto che una delle
valigie era aperta e messa all'aria ma da mezza assonnata non pensai
che lui potesse essere già in piedi. “Sì...mi
sono sorpreso anche io...non ho dormito molto.”, lo guardai.
Quella barba era di un sexy...sembrava già uomo. Decisi di
mettermi accanto a lui; Tom mi fece spazio e mi rannicchiai accanto,
mi strinse a sé e intanto con il telecomando fece zapping tra
un canale e l'altro.
“Danno
neve per altri due giorni...” intervenne. “Certo che è
strano..” dissi io. Poi, all'improvviso, prese ad accarezzarmi
i capelli, leggermente arruffati ma comunque abbastanza in ordine. Lo
lasciai fare. Dopo quell'episodio di quattro ore fa era come se io
avessi deciso di voler lasciarmi andare e di non farmi problemi e
complicazioni per ogni singolo gesto carino che mi facesse. “Ah,
prima che mi dimentichi...”, smise di accarezzarmi e si tirò
leggermente su dalla posizione sdraiata. Mi guardò. “Tuo
fratello mi ha detto che sarebbe andato da vostra madre, perchè
gli doveva dare una cosa..non so che cosa però...e ha detto
che voleva vederti.”, “Mmh, strano..può vedermi
anche a casa se è per questo.” “è quello
che gli ho detto ma, tra poco non mi inceneriva con quegli occhi che
si ritrova...”. Lo fissai con un sopracciglio alzato e mi alzai
in piedi; lui continuava a cambiare di canale, in canale mentre io
andai a prendere il mio cellulare che stamattina, tra una cosa e
l'altra, l'avevo lasciato sul tavolino vicino all'entrata. Era molto
probabile che Josh mi avesse cercato, infatti : lessi il messaggio
che era arrivato, all'incirca 10 minuti fa. “Vieni
subito all'Hamburg Hotel, in centro. Un casino. Tutto un fottuto
casino...”.
Uff..e adesso cosa è successo. Andai davanti a Tom, mentre
intanto mi stavo vestendo con giubbotto invernale e una
sciarpa..”Tom, per caso mi puoi accompagnare fino in centro ?”,
lui distolse lo sguardo dallo schermo della TV “E come
faccio..non ho né macchina né nulla...e c'è
tantissima neve...” era svogliato, si vedeva. “Ok..cercherò
un taxi...” non mi rispose nemmeno. Mi misi il mio paio di
stivali ( simile hectors ) e aprii la porta. Un forte vento entrò
in casa; prima di uscire però dissi a Tom di avvisare Asia che
ero uscita un secondo, così da non farla preoccupare. Per
fortuna le strade erano state pulite e le macchine giravano senza
troppi problemi. Trovai un taxi libero dopo solo cinque minuti a
piedi e mi diressi in centro. Pagai la corsa e scesi dall'auto.
Arrivai all'hotel e, nemmeno dentro ma subito lì fuori c'erano
mio padre, Jorg e mia madre che stavano urlando tra di loro, mentre
mio fatello li fissava sconsolato. Lo raggiunsi e gli misi una mano
sulla spalla per farlo girare. Gli altri non si accorsero nemmeno
della mia presenza. “Allora ? Perchè sto casino ??”,
sbuffò un attimo prima di iniziare a spiegarmi: “Non lo
so, non ci ho capito molto, so solo che mamma e Jorg sono dei
grandissimi pezzi di merda...”, mio padre sentì
l'affermazione finale che aveva appena fatto mo fratello e si voltò
di colpo verso di noi, seguito dagli sguardi degli altri due.
“Esatto...pezzi di merda, dei grandissimi stronzi.” ci
disse. Ero ancora più confusa e mi stava venendo un gran mal
di testa e basta. “Ma si può sapere che cosa te ne frega
? Sono le mie scelte ed è la mia vita...tu hai scelto di non
farne parte per cui non te ne deve fregare!” disse mia madre,
scandendo bene le parole come se mio padre non potesse capire. “Senti
Freddie, mi dispiace ma è successo perchè abbiamo
provato qualcosa...credimi non volevo ferirti.” Jorg cercò
di avvicinarsi a mio padre per, in qualche modo, calmarlo ma fu
solamente scansato violentemente. Stavo ascoltando e volevo solo non
pensare a quello che stavo pensando : immaginavo giusto ? Era
successo veramente ? Guardai Josh per cercare uno sguardo che mi
potesse dire che era tutto un sogno e che eravamo a casa ma, non
sembrò neanche voler cercare i miei occhi. Era fisso nel
vedere quella scena pietosa.
“Non
mi devi toccare !...mi fate schifo...anzi tu mi fai schifo!”,
mio padre si avvicinò a mia madre, puntandogli l'indice contro
e alzando il tono della voce “Non hai pensato a loro ?” e
ci indicò per poi continuare prima che mia madre potè
ribattere “Questa cosa era per parare il culo a lui, non per
portartelo a letto...e non dico sia giusto fare tutta la sceneggiata
della famigliola felice, ma, di sicuro,è più divertente
che essere veramente sostituito come zio...io sono il loro padre !
Non è lui..sono io !!”, “Un padre che se ne è
andato ! Lui ha saputo trasformare la finzione in realtà....Non
sei nemmeno stato capace di tenerti stretti i tuoi figli per quel
cazzo di lavoro...almeno Jorg è stato un buon padre e ha
saputo farmi rivivere...mi ascolta, mi capisce...mi ama ! Cosa che te
non sei stato capace a fare...”, stavo per piangere. Me lo
sentivo dentro; ma come poteva parlare così..non ci hanno
nemmeno chiesto che cosa pensiamo di tutta questa sceneggiata ma
pretendono di sapere tutto su tutti. E se per noi Jorg fosse un
fallito ? E se fosse solo un buon amico ma mai potrà essere
veramente sostituito come nostro padre ? Non sapevano quello che
stavamo pensando ma pretendevano di saperlo.
Mio
padre rimase immobile per un secondo per poi girarsi verso di
noi.Scommetto che aveva una voglia matta di andarsene, prendere la
prima moto a caso e scappare ma quelle cavolo di stampelle glielo
impedivano. Ci fece un sorriso debole e triste come se ci volesse
sempre dire che andava tutto bene, che era giusto così...poi
lasciò cadere le stampelle e, zoppicando, ci abbracciò
tutti e due fortissimo. Ci strinse a sé e, a me baciò
la fronte mentre a Josh diede una pacca sulla spalla prima di
andarsene. Non si sa dove ma se ne andò. Così.Tristemente.
Fu
un attimo e mio fratello, preso dalla rabbia prese Jorg per il
colletto della camicia e con tutte le sue forze lo scaraventò
contro il muro. Io cercai di trattenerlo e mi misi tra Jorg e lui,
mentre mia madre pensava solo ad urlare come una matta. “J
basta ! Ti prego non peggiorare le cose...”, mio fratello fissò
un attimo me e poi lui, con il suo sguardo di fuoco e poi si
allontanò piano. “Piccola, non volevamo farvi del
male..” mia madre, con quel suo tono pacato e di una finzione
mostruosa. “Certo...” riuscì solo a dirle quella
parola, priva di senso. Poi ci voltammo e li lasciammo lì da
soli. Josh aprì la sua macchina e tornammo a casa. Guardavo
fuori dal finestrino e riuscivo solo a sperare di riuscire a vedere
papà, che camminava zoppicando su uno di quei marciapiedi...ma
era inutile. Chissà dov'era.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Possibile
che in Tv ci siano così tante schifezze tutte insieme ? Ma
dove si sarà cacciata quella. Sento dei rumori provenire dalla
scala e finalmente anche loro due si sono svegliati. “Ehi...ancora
qui ?” mi disse mio fratello “Dove dovevo essere ? Nella
vasca da bagno ?” “No ma il divano letto non fa per
te...pensavo fossi con...”, lo guardai. Sapevo a chi si stava
riferendo ma, purtroppo per me e per il mio amico quella ragazza era
una terra difficile da conquistare. “No, ho preferito dormire
qui...e voi invece ? Dormito bene ?” gli feci l'occhiolino ma
lui si limitò a fare di no con la testa. Dopo sette anni
ancora si trattiene...il mio caro fratellino non è normale.
“Bill che cereali vuoi ? Miele o normali ?”, urlò
Asia dalla cucina. Mio fratello mi fece un cenno e se ne andò
di là con lei. E io ero ancora lì, a far girare il
telecomando tra le dita e ad annoiarmi. Quando la porta si aprì,
ma invece di un ciao amichevole, ci fu solo silenzio. Asia e Bill
uscirono dalla cucina per vedere che cosa succedeva ed io mi girai
per capire perchè quel silenzio. Di sicuro avevano litigato
fra di loro. Succede anche tra me e Bill.
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° °
Mio
fratello salì subito e si chiuse in camera sua, sbattendo la
porta violentemente, mentre io fissai gli altri, mi tolsi giubbotto,
scarpe e sciarpa e seguii mio fratello. Mi chiusi in camera e
scoppiai. Era tutta colpa mia. Tutto quel casino era solo colpa
mia...se solo gli avessi detto di no due anni fa, a quest'ora non ci
sarebbe stata nessuna brutta giornata.
“Vado
a vedere....” Tom colse l'occasione e si fiondò davanti
alla porta della mia camera. Sentii bussare. “Vattene via...”,
come non aver detto nulla. Entrò lo stesso e mi vide che gli
davo le spalle, piegando le magliette e la biancheria che avevo
tirato fuori dall'armadio per poi appoggiarle sul materasso.
Singhiozzavo; piangevo. “Tutto bene ?” mi chiese lui.
Classica domanda del cazzo; non risposi. “No direi di no...ne
vuoi parlare ?”, mi girai verso di lui con una canotta piegata
in mano e le lacrime che non smettevano di scendere. Lui si tolse dal
viso quell'espressione allegra e si fece serio. Si avvicinò a
me, prese la canottiera che avevo in mano e la buttò sul
materasso. Mi prese le mani ed iniziò ad accarezzarmele.
“Sicura di non voler dirmi nulla ?”, lo guardai per un
secondo, ma dopo tutto quello che era successo, ancora non riuscivo a
dire la verità. Stavo in silenzio a continuare ad abbassare lo
sguardo ed a cercare di scappare da quegli occhi color cacao ma lui
era lì e non potevo fare finta di nulla. Feci comunque segno
di no con la testa. Per il momento non ne volevo proprio parlare,
almeno non con lui di sicuro. “Ok..ma prima o poi ti dovrai
sfogare. Non con me ma con qualcuno dovrai farlo se no, se ti tieni
tutto dentro, è un attimo e esplodi! Sai come una bomba...BUM
! E non ci sei più...e...detto fra me e te, sarebbe uno
spreco.” sorrisi lievemente. Riusciva sempre a dire la cosa
giusta. Era più unico che raro e mi piaceva, tanto.
Mi
guardò sorridere per poi avvicinarsi e, invece che asciugarmi
le lacrime con le sue mani, lo fece con la sua bocca. Mi riempì
di baci leggeri, lasciandomi delle scie umide e calde sulle guance.
Devo dire che mi fece tenerezza. Continuava a baciarmi piano,
lentamente ed io chiusi gli occhi. Mi asciugò le lacrime così;
un modo nuovo ma assolutamente piacevole. Smise di baciarmi sulle
guance e questa volta passò alle carezze. Mi mise dietro alle
orecchie le ciocche che mi contornavano il viso ed iniziò un
lungo gioco di carezze. Un alternarsi tra viso e spalle e collo. “Si
sente che suoni la chitarra..” intervenni e lui si fermò
un secondo guardandomi come se avessi detto chissà cosa. “Per
le mani dici ?” io risposi di sì con la testa “Ti
da fastidio ?”, sorrisi. Si stava preoccupando per me ?
“No...mi piace”, dissi dolcemente. Si avvicinò
ancora un po' e poi ancora fino a che la sua fronte non fosse
appoggiata alla mia. Era agitato, come lo ero io. Lo potevo sentire
dal suo respiro. “Sei proprio bella Ivy....” quel
complimento mi fece arrossire e lui lo notò. Lo so che lo ha
notato, mannaggia alla mancanza di controllo nelle emozioni. Quando
portai la mia mano verso la sua faccia e l'appoggiai sopra le sue
gote, iniziando ad accarezzarlo anche io, lui mi baciò la mano
ogni volta che era vicino alla bocca. Non potevo trattenermi questa
volta, sapevo che era sbagliato ma era così bello. Gli
contornai la bocca rosea con l'indice e lui lo baciò. Poi lo
guardai per un secondo e allontanai il mio dito per poter avvicinare
la mia bocca alla sua. Ancora un millimetro e avrei assaporato quelle
labbra e lo avrei fatto per ore. Il suo respiro si fece sempre più
caldo ed iniziò ad aprire la bocca. Io feci lo stesso e
chiuse, tra le mie labbra, il suo labbro inferiore. Lo assaporai, lo
mordicchiai e lo lasciai. Leccai anche il suo percing con la punta
della lingua e lui chiuse gli occhi, “chiudendo” il mio
viso tra le sue mani. Il mio cuore era all'impazzata. Dannatamente
bello.
Lui
si staccò dal mio bacio e rimanemmo fronte a fronte a
guardarci per un secondo. Poi, quando mi stavo riavvicinando alle sue
labbra, lui mi misi una mano sul seno e mi fermò. Io lo
guardai confusa e dispiaciuta. “Scusami...” me lo
sussurrò per poi uscire dalla mia stanza, e prima che gli
potessi chiedere che cosa stava succedendo,lui chiuse la porta della
mia stanza. Non avevo nessuna voglia di litigare con lui per cui
lasciai perdere anche se adesso avevo la certezza che non avrei mai
capito quel ragazzo.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Mi
appoggio alla porta della sua stanza e mi lascio scivolare giù.
Che cosa mi stava capitando ? Perchè non ho saputo andare
avanti ? Ero agitato..e...provavo paura ma non so di cosa. Forse
paura di soffrire o di far soffrire...non lo so ma una cosa era
sicura : quella ragazza mi stava facendo diventare pazzo.
Continua...
Hola
amigos o amigas...bho, come caspita si dice ! Allora capitolo un po'
più triste rispetto agli altri ma spero sia stato, comunque di
vostro gradimento. Allora allora...ringraziamo e mandiamo un bacione
enorme, assolutamente gigantolo che si fa fatica anche a riceverlo a
:
_
MINA _ ( un applauso per _MINA _ e prometto di recensire il tuo nuovo
capitolo ), poi a Nobody Is Perfect (Olè, anche per te un
applauso e bhè un quasi bacio c'è stato dai ^^ ),
ringraziamo Arsax95 e Layla ( uolè..anche qui grazie
infinitinitissimi per tutte le volte che recensite e anche per voi ci
sta il bacio gigantolo ) e infine ma non meno importante...signori e
signore, la GRANDE, UNICA, INIMITABILE.....(momento suspance)
ADUZZA_TK !! Cioè, per te ormai ci saranno bacioni gigantoli
sempre...senza nulla togliere alle altre ragazze che sono
importantissime ( tra cui ho letto tardi il commento bellerrimo di
_Nat_91 quindi la ringrazio adesso, avvisandola che anche per lei ci
sarà un bacione gigantolo. Grazie infinite carissima e
bellissima donna.) , davvero io non so come dire ancora
grazie..........ci sono ! Lo dico in francese ! Merci a tout le
monde...merci merci merci merci merci merci e merci. Tanto per la
cronaca il bacione gigantolo vi verrà recapitato a casa vostra
tramite mongolfiera, o se preferite tramite piccione viaggiatore ma
essendo che il bacio è veramente abnorme non vorrei che mi
costasse una cifra noleggiare cento piccioni per ogni bacio che devo
mandare...per cui è meglio una mongolfiera per consegnare
tutti i bacioni !! …..uok...bene...recensite anche questo
capitolo mi raccomando e sappiate che vi amo <3 <3.
bacione
anche a chi non ha commentato ma ha solo letto e....alla
prossimaaaaaa...ciao. (P.S. : è meglio il color cioccolato o
il rosso-castano ?)
Kler
:-)
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 Una cosa assolutamente certa ***
Capitolo
8 : Una cosa assolutamente certa
La
sensazione del tempo che non passa è in assoluto la peggiore
sensazione che c'è sulla faccia della terra ( dopo la
claustrofobia ), soprattutto quando non hai possibilità di
scappare via. Uff...il diritto è una materia che non sopporto
e, con esso, anche chi me la sta spiegando. Un tipo bruttissimo;
sembra un castoro con i denti storti e degli occhiali con delle lenti
assolutamente improponibili. È un puro insulto al buon costume
quel ragazzo, ma è l'unico che può aiutarmi a capire
qualche cosa riguardo a questa materia sconosciuta. Tra un mese ho
l'esame all'università e, per una cosa e per un'altra, mi sono
ritrovata a non essere stata molto presente alle lezioni per cui mi
sono dotata di una buona dose di forza di volontà ( e anche di
coraggio ) per rimettermi in sesto con il programma.
“Non
potresti ripetermi questa definizione ?”. Stavamo studiando in
cucina, insieme a pop corn e patatine che, senza di loro,
probabilmente il tempo non si sarebbe limitato a scorrere lentamente
ma si sarebbe proprio fermato. Gli indicai , sul libro con
l'evidenziatore, la parola che non avevo capito. Lui sorrise e mise
in mostra quello che era uno dei suoi tantissimi difetti per poi
iniziare il suo interminabile spiegone ( peggio dello stesso
professore ) “ Cara stupidina...ti faccio un esempio ok ? Nella
frase il legislatore spesso disattende la dottrina, il termine assume
un significato ampio e onnicomprensivo...” ma che caspita stava
dicendo...forse non avrei mai dovuto iniziare l'università. E
poi non avevo proprio la testa per studiare. Lui parlava, non la
smetteva più; era come un fiume in piena, ma io avevo ben
altro in mente. Tom e Bill erano partiti ieri e non nascondo che
provai un leggero senso di malinconia. Asia sembrò piangere ad
un certo punto ma cinque minuti dopo che quei due erano saliti
sull'aereo, Bill gli mandò un messaggio dolcissimo e gli
ritornò subito il sorriso. Per quanto riguarda Tom...bhè,
non mi ha rivolto nemmeno la parola, apparte un fredissimo ciao prima
di uscire da casa nostra. Chi caspita era quel ragazzo non l'avrei
mai capito, ma poco importa visto che è da tre giorni che non
abbiamo notizie di mio padre. Non si sa dove è finito, cosa ha
fatto, dove dorme, cosa mangia, insomma non si sa assolutamente nulla
e la cosa mi preoccupa. Mia madre non ne vuole nemmeno sapere di lui
ed è anche il momento meno adatto visto che sembra essere
davvero presa per Jorg. Non mi dispiace che stiano insieme ma, il
fatto che lei lo voglia sostituire come nostro padre, questo proprio
non lo sopporto. Ma questo deve continuare a parlare ? “Ed è
per questo che noi la chiamiamo dottrina...ora ci sei ?”,”
Sì, certo grazie...” non avevo capito un cazzo di quello
che mi aveva appena detto! Ivory sei messa malissimo...”Ancora
studiate ?” Asia ci raggiunse e mi diede in mano il suo
cellulare “C'è un messaggio per te ?”, la guardai
confusa; sul suo cellulare per me ? E chi poteva essere. Schiaccia
l'icona a forma di busta per lettere e mi si aprì la schermata
del messaggio :”Guarda che stasera ho una serata al
bar Die kleinen Hyanen (le piccole iene) con il gruppo..finalmente
qualcuno ha capito il nostro talento ! Vedete di essere pronte per le
dieci di stasera...ah e Ivy mi raccomando : non fare tardi ! Ti
voglio bene, studia. :) “sorrisi ad Asia e lei capì;
aveva già letto il messaggio. Si sedette vicino a noi e
sgranocchiò qualche patatina. “Ivory ! Io sono pagato
per farti le ripetizioni non per mangiare e parlare...” lo
fissammo per un momento per poi scoppiarli a ridere in faccia. “Senti
coso..pausa ok ?” lui si mise a sbuffare. Si alzò dalla
sedia e cercò un bicchiere dalla credenza. Io intanto stavo
parlando con Asia.
“Ok...per
i vestiti siamo a posto, c'è solo un problema...dov'è
il Bar ?” intervenne lei. Domanda piuttosto saggia visto che
nemmeno io avevo la più pallida idea di dove fosse quel
caspita di bar. “Io sinceramente non lo so, non ho mai sentito
un locale con un nome più complicato del Die kleinen
Hyanen...”, “Il Die kleinen Hyanen ?” si intromise
il castoro. “Sì...” gli riposi, “Ci lavora
mia sorella come cameriera, è poco più in là del
centro; 25 minuti e sei lì.” Io e la mia migliore amica
ci capimmo subito. Questa sera sarebbe venuto anche “coso”
con noi. Lui provò a scapparci ma noi due siamo abbastanza
difficili da sconfiggere quando ci coalizziamo.
Le
dieci meno cinque e ancora devo scegliere gli accessori. Mannaggia.
“Ivy ma quanto ti manca...siamo in ritardo!” mi gridò
Asia dal salotto, mentre Charlie ( alla fine mi sono ricordata il suo
nome ) stava impazientemente guardando e riguardando l'orologio alla
parete. Finalmente scesi le scale e ci avviammo di corsa al locale.
Non mi sembrava la serata adatta per un vestito elegante per cui ho
optato per una canotta nera, completamente scollata sulla schiena e
degli shorts con il paio di stivali stile hectors. Matita nera
abbastanza marcata e capelli lisciati alla massima potenza. “Sicuro
di sapere la strada ?” gli chiesi. Non mi fidavo tanto. “Hai
dubbi ?” lo guardai mentre stava, praticamente, strozzando con
le sue mani il volante. “Sì, parecchi...”
“Bhè...dovete fidarvi.”, “Siamo messe
bene..” disse Asia dai sedili posteriori. Comunque, giungemmo
sane al locale ed entrammo. Era praticamente sold out e non riuscivo
a vedere mio fratello, anche se sentivo della musica ma non mi
sembrava la loro.Il locale era molto bello, magari un po' troppo buio
per i miei gusti ma aveva la giusta atmosfera. Un bodyguard ci vide e
salutò Charlie. “Ehi bello...sei in compagnia stasera.”
Bello ? Ma dove caspita vedeva la bellezza in quel ragazzo ? “Già,
puoi farci entrare qui ?Sai lei è la sorella di uno che deve
cantare...” gli chiese all'orecchio per poter farsi sentire con
tutto quel casino. “Assolutamente...”, staccò la
cordicella nera e la scostò per poterci fare entrare. Charlie
ci portò nel backstage, dove corsi da mio fratello,
abbracciandolo. “Sei in ritardo...”, mi guardò
indicandomi il suo orologio da polso. “è l'unica cosa
che riesci a dirmi ?” gli dissi quasi schifata. “In
effetti, sì...sono nel puro panico, il locale è pieno
ed io sento che farò la più grande figura di merda di
tutti i tempi...”, gli accarezzai il volto “Sei un
bravissimo chitarrista e cantante, non ti preoccupare. è
normale avere paura ma io so come suoni e mi fido di te. Sei mio
fratello e comunque vada questa cosa non cambierà mai il bene
che ti voglio...anche se mi farai terribilmente vergognare di te.”,
lui mi sorrise e mi abbracciò un'altra volta. “Dieci
secondi e tocca a voi ragazzi...” intervenne un uomo, con
auricolare e cartelletta in mano, vestito di nero. Gli feci un cenno
di incoraggiamento e poi lui entrò in scena. Rimasi per
qualche minuto lì a vedere mio fratello che salutava il
pubblico e tentava di riscaldarlo, poi uscii dal backstage per
ritornare all'interno del bar. Le luci si erano abbassate ancora di
più; alternavano il viola, il blu e il rosso e mio fratello
era lì. Suonava quella chitarra con tutto se stesso; era come
se ci stava facendo l'amore, perchè il suo amore per la musica
era sempre stato incondizionato. Lo faceva stare bene e quegli
applausi lo stavano riempendo di gioia. Pur suonando e cantando cover
il pubblico non le stava percependo così, ma sentiva il loro
timbro nelle melodie, sentiva che erano personalizzate e avevano
creato dei sound diversi, intensi, stupendi. Amavo mio fratello ma
non come se fossimo fidanzati...per carità no! Era un'amore
tra fratello e sorella e vederlo così felice rendeva felice
anche me.
Stavo
così bene ascoltando la sua voce che non mi accorsi che un
ragazzo ci stava spudoratamente provando con la mia migliore amica.
Corsi subito da lei. “Ehi...vedi di mettere le mani a posto !”
gli urlai ancora prima di ritrovarmelo faccia a faccia. “Bhè
una è bene ma due è veramente meglio !” mi
strinse tra il braccio e con l'altro stava continuando a palpare
Asia. Mi dimenai alla sua stretta e lui mi lasciò, ma passò
a molestare Asia con parole e gesti poco carini. “Ehi !
Smettila !” arrivò Charlie in nostro aiuto e si piazzò
dietro di lui. Lui si girò . “Che vuoi...non vedi che
queste belle bamboline sono occupate ?”, “Vedi di
trattarle con rispetto, se no te la vedrai brutta te lo assicuro..”
“Io vedermela brutta ? Ma senti un po'...” iniziò
a ridere come un matto e ci prese ancora, stringendoci. Fu un attimo
che quando Charlie vide che ci stava palpando senza alcun ritegno,
gli tirò un pugno assurdo sul naso, che lo fece cadere a
terra. Poi chiamai la sicurezza del locale che lo portò fuori,
impedendogli l'entrata. Tutte e due eravamo a bocca aperta; forse non
era così male come ragazzo. “Grazie mille...”
disse per prima Asia, “Sì...grazie davvero”
intervenni poi io...”Dovere, sai di ubriachi, in serate come
queste, ne capitano fin troppi...state attente la prossima volta.”
Ci sorrise e se ne andò verso il tavolo della sua compagnia.
Io e Asia sorridemmo quando lo vedemmo baciarsi con una ragazza...e
che ragazza!
Andammo
verso il bancone del bar, mentre mio fratello stava letteralmente
conquistando il pubblico. In quel momento mi squillò il
cellulare, guardai il display : Tom. Guardai Asia e le mostrai la
schermata illuminata del cellulare “Vai pure, ti tengo il posto
qui...”. Corsi nel bagno delle donne e mi chiusi dentro al
primo WC libero, poi guardai bene il display e notai che era una
video chiamata...il mio cellulare era così avanti da poter
ricevere videochiamate ?? Bhè...risposi. “Ehi...”
gli dissi. Lo vidi che era in studio, davanti al computer,
probabilmente mi stava chiamando con skype. “Ma sei in bagno
?”...la comunicazione gracchiava un po' e dovevo stare super
attenta per poter capire quello che stava dicendo, inoltre non era
per nulla in sincrono. “Sì...sono in un locale e qui
almeno non c'è troppo casino.” “Ah, che fai di
bello lì ?”, stava continuando a girare a destra e a
sinistra con la sedia girevole, quelle da studio. Era sempre
bellissimo, l'unica cosa era quella cavolo di maglia gialla. “Mio
fratello sta suonando e un amico mi ha portato qui, con Asia...”,
“Un amico ?”...”Sì...uno che mi ha fatto
ripetizioni per l'università...”, rimase un attimo in
silenzio. Anche io non sapevo cosa dire. “M..ch.....i” mi
disse ma la comunicazione peggiorò e non capii cosa mi avesse
appena detto. “Cosa ?”, lui rise. “M...anc...i”
alzò un po' la voce ma non capii lo stesso. Uffa...”Tom,
non sento...ci...tamo..do....ni”, lui mi fece segno di non
capire e così lo vidi cercare qualcosa...mi fece vedere un
post-it giallo e una penna, poi si mise a scrivere. Nel momento in
cui però stava per mostrarmi quello che aveva appena scritto
il collegamento saltò del tutto. Sconsolata uscii dal bagno.
La prima volta che mi chiama per parlare e sto cacchio di
collegamento ! Ritornai da Asia e gli dissi della video chiamata che
Tom aveva appena cercato di farmi.
Mio
fratello aveva quasi finito di suonare. “Ok, ragazzi ultima
canzone. Canzone bellissima che dedico ad una persona speciale; senza
di lei la mia vita sarebbe vuota e questa persona è mia
sorella ! Ti voglio bene piccola....” mi voltai di scatto verso
il palco e lo fissai intensamente. Lui sorrise a me ed io a lui. Era
la cosa più bella che potesse farmi; “La canzone è
Hesitate degli Stone Sour...” adoravo quella canzone e la
sentivo entrarmi dentro, nelle vene, nel sangue....nella pelle. Una
sensazione bellissima. Quando iniziò ad intonare le prime note
una lacrima mi scese sul viso; una lacrima di gioia.
Non
sapevo cosa fosse Tom per me, forse non sarebbe stato mai niente...ma
in quel momento mi dimenticai del tutto di lui e mi accorsi di quanto
bene volevo all'unico uomo che, in vita mia, mi avrebbe sempre amato
veramente. Questa era una cosa certa !
Continua...
Ma
Buongiorno donzellette che, non so se venite dalla campagna ma
insomma, non credo sia importante....allora, che ne dite ? Carino,
bello, schifo,sublime, pessimo...allora quale è il vostro
personale giudizio ? Prima di iniziare a delirare come mio solito è
giusto ringraziare tutte le ragazze (_ Nat_91 ; Arsax95; Layla;
Aduzza_TK; BigAngel_Dark; _ MINA _) che hanno recensito l'ultimo
capitolo, ma anche chi non l'ha fatto ma ha letto solamente. Ormai
sono ripetitiva e non ho più parole, ma sappiate una cosa : i
miei grazie sono infiniti e lo saranno sempre perchè è
tutto grazie a voi che mi seguite se vado avanti e non mi riferisco
solo a chi recensisce ( ovviamente ringrazio di cuore e continuate a
farlo perchè, comunque fa piacere sentirsi dire certe cose e
sapere cosa ha colpito di più, le impressioni, i consigli
etc..) ma a tutti quelli che leggono la storia e magari non sanno
cosa scrivere o come approcciarsi e tante altre cose, magari non
hanno tempo...ma va bene così. A me fa piacere aprire la mia
pagina ed oltre al numero di recensioni trovarmi anche il numero di
quanti hanno visitato la storia...Quindi il grazie ve lo meritate
tutto, e sono seria ! Cioè grazissime davvero a tutte, non c'è
una sola ragazza che si deve sentire meno importante delle altre,
cioè siete fantastiche tutte !! Magnifiche...<3 <3...ok
ora vi vorrei consigliare due canzoni, o meglio...un album e una
canzone ! Vediamo cosa ne pensate (così me lo dite nei
commenti nel caso il capitolo lasci desiderare ^^ ) :
1-
La colonna sonora di “Pirati dei caraibi : ai confini del
mondo, ovvero il terzo...ascoltate soprattutto “one day”.
A me piace tantissimo, le trovo leggendarie. E se non avete visto
tutti e quattro i film della saga, vi consiglio di farvi una specie
di maratona di questi 4 capolavori perchè meritano (almeno
secondo me ) e poi....c'è johnny deep !! :)
2-
Cercate una canzone a caso degli About Wayne (gruppo famoso per
freaks! Cercate su youtube ) e ditemi cosa ne pensate...
Ok
è tutto anche per oggi...commentate e procreatevi !! Noi ci
vediamo presto con un altro capitolo...bacione !! :*
kler
:-) ( o Chiara per _ Nat_91 ^^ )
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 : Lascio tutto e vengo da te ! ***
Capitolo
9 : Lascio tutto e vengo da te!
Sono
esattamente le undici di sera qui ad Amburgo. Chiusa in camera mia,
con un film romantico degli anni 40 in bianco e in nero, un pacchetto
di chips e il mio fantastico computer portatile sulle ginocchia.
Studio da ore quella specie di materia incapibile chiamata diritto e
legislatura; se siete curiosi di sapere la facoltà che ho
scelto..bhè mi sembrava adatto laurearmi per diventare
avvocato in diritti d'autore ma è così complicato !
Oltre a cercar di scrivere dei riassunti, a computer, di quei lunghi
capitoli che ieri Charlie ha cercato di spigarmi, sto anche
messaggiando con lui perchè a quanto pare i suoi spiegoni sono
stati vani...che palle ! Ho pure un sonno assurdo, a pensare che
dovrò stare su tutta la notta mi viene un abbiocco.
“Charlie...grazie di tutto, ora ti lascio andare a
riposare...sarai stanco.Ti ho fatto faticare xD”, glielo
invio e pochi secondi dopo mi arriva la sua risposta :”Ma
figurati...la stanca dovresti essere tu, tra ieri ed oggi ti sei data
da fare...” sorrido. Doveva mettere sempre centinaia di
puntini di sospensione nei suoi messaggi, così da farli
sembrare più lunghi. “Ehehe :), hai ragione sulla mia
stanchezza ma purtroppo credo di non essermi messa proprio d'impegno
come te ;-)...ora però è meglio continuare a studiare e
cercare di farlo senza di te...ormai sei il mio supporto e ti dovrò
fare un monumento...grazie :) ti meriti il mio bacio della
buonanotte...” premo il tasto invio e poso il cellulare sul
comodino accanto al mio letto. Intanto continuo a battere sulla
tastiera del mio pc cercando di rimanere più attenta possibile
a quello che stavo scrivendo. La vibrazione mi fece distrarre
un'altra volta. Lo presi e lessi la risposta di Charlie :”Eh..che
onore ricevere il tuo bacio, mi fai arrossire ^^. Allora buono studio
a te e buona notte a me ! :P..ci vediamo settimana prossima, così
prepariamo la tesina...telefonami martedì semmai. Un bacione
anche mio...” . Non era affatto male come ragazzo. Certo,
fisicamente non discutiamo la sua bruttezza, ma appariva bello per i
suoi modi di fare e ieri me ne ha dato la conferma. Ci ha difeso :
mai nessuno, apparte mio fratello, mi aveva protetto così
perchè mai avevo conosciuto una persona con quel tipo di
carattere. Gli risposi con una semplice faccina sorridente e poi
riposai il cellulare sul comodino, questa volta insieme al pacchetto
vuoto delle patatine. Le patatine che finiscono è segno che la
noia si sta facendo sempre più intensa..non so se mi spiego,
ma sono passati solo dieci minuti da quando ho iniziato a messaggiare
con Charlie.
Ancora
le 23 e 20...non posso farcela. Sbadiglio per l'ennesima volta e giro
pagina del mio libro di diritto, rileggo il paragrafo almeno cinque
volte e poi inizio a sintetizzare quello che avevo schematizzato.
Avevo dimenticato acceso skype con cui avevo provato a chiamare mio
padre in Arizona poco fa; magari era ritornato lì. Non si sa
come ma poteva essere tutto e invece nulla non rispose nessuno. Al
cellulare nessuno, al computer nessuno...dove era ? Cancellai dalla
mia mente quei pensieri per poter ricontinuare a studiare.
“Ma
che caz...uff...che c'è scritto ?? “, guardavo e
riguardavo il libro per poter capirci qualcosa ma oltre a vederci
doppio, le parole m sembravano solo cumuli di segni neri, stampati e
alcuni anche scoloriti. Università di merda ! Perchè
non ho continuato a fare la modella ?! Come se non bastasse adesso
anche le lenti a contatto ci si mettevano. Andai in bagno e le tolsi.
Ritornai in camera e aprii il cassetto del comodino e presi la
custodia degli occhiali. Anni a non usarli ed ora mi tocca rimetterli
se non voglio essere la donna talpa della marvel. Ritornai a puntare
gli occhi su quel computer ma l'avviso di chiamata di skype comparve.
Non avevo salvato quel numero, però c'era la foto di chi
chiamava e,anche se era una foto di gibson, avevo intuito chi potesse
essere. Mancava solo questa; era un complotto per non farmi
concentrare questa sera. Risposi cliccando la cornetta verde di skype
e comparve : Tom. Con una maglia leggera, a maniche lunghe, sul
beige, non del tutto trasparente ma che gli lasciava intravedere i
pettorali, non aveva nessuna fascia in fronte e aveva ancora quella
leggera barba che adoravo. Mentre io ero in canotta normalissima
bianca, occhiali, senza trucco, con occhi stanchi e con uno chignon
alla muzzo, con la frangia tirata all'indietro, semi-bombata e tenuta
da una forcina.
“Come
? Occhiali ?” mi disse subito; “Sì, le lenti fanno
miracoli ma quando danno fastidio l'unico rimedio alla cecità
sono questi cosi...”, “Sei una talpa allora...una
bellissima talpa”, “Oooh..sei in vena di complimenti
stasera ?” la comunicazione era davvero migliorata e il perchè
è inevitabile. Un cellulare non è fatto per ricevere
videochiamate da skype e poi ieri eravamo in un posto in culo ai
lupi. “Veramente ti ricordo che sono a Los Angeles, per cui qui
sono le tre del pomeriggio...non è sera !” “Sì
Kaulitz ma io sono ad Amburgo e qui è sera, esattamente le
ventitrè e trenta...” gli sorrisi beffarda e lui mi fece
una linguaccia...”Vuoi essere pignolo per cui gioco la stessa
moneta...” si inumidì il labbro per poi mostrarmi uno
dei suoi meravigliosi sorrisi. Mi ricordai immediatamente del nostro
quasi bacio. Avevo ancora voglia di baciarlo e di sfiorarlo ma non
era affatto possibile. “Cosa mi stavi dicendo ieri ?” gli
chiesi per interrompere il silenzio...”Eh..nulla tranquilla.
Che fai di bello ?” “Bhè..di bello nulla. Stavo
studiando per l'università...”, “Stavi studiando
con il tuo amico che mi hai detto ieri ?” il suo tono si fece
quasi investigativo nei miei confronti “Sì, cioè...non
era qui : l'ho sentito con messaggi vari. Meno male che c'è
lui perchè se no non ci capirei nulla...non che ci capisca
qualcosa ora...” lui rise.Poi io continuai :”ma...con i
suoi schemi è leggermente più facile.” Stava
giocherellando con una delle sue treccine e intanto mi ascoltava. “E
questo è un amico ?” ancora quella domanda e sempre con
quel tono...”Sì, Kaulitz...non mi metterei mai con uno
come lui! “ “Perchè ?”, mi chiese curioso.
“Vuoi che ti mando una sua foto ? Ci tieni così tanto ?”
“Sì...” mi spiazzò. Perchè voleva
vedere una foto di uno che nemmeno conosce. Comunque presi il
cellulare e andai subito su facebook per scaricare una sua foto dal
suo profilo. “Devi avere un attimo di pazienza...” “Io
non scappò...”. La foto era stata salvata. Presi il cavo
usb del cellulare dal cassetto del comò e attaccai il tutto al
computer. “Ci vogliono 10 minuti per trasferire la foto al
pc...sicuro di volerlo vedere ?” gli chiesi mentre mi stava
fissando “Non ho altro da fare e poi sono curioso di vedere il
tuo amico...” disse ironicamente ma sempre con quel tono un po'
acido; scrollai le spalle. “Allora, tuo fratello come sta ?”
gli domandai mentre stavo aspettando il caricamento della foto.
“Bene, ora sta registrando alcuni demo in studio, da voi ? Come
sta andando ?”, “Bene..cioè un po' di casini con
mio padre..”...cazzo! Mio padre era Jorg..è vero! Loro
non sapevano ancora nulla...prima o poi me lo sarei scordata...”Con
Jorg ?? Che genere di problemi ?” “Eh..discussioni,
litigate famigliari e cose così insomma...” “Capito..ma
va tutto bene ? Sicura ?” due secondi e gli avrei inviato la
foto...”Sì, tranquillo...allora te la invio ?” gli
feci un finto sorriso sperando che non capisse che in verità
c'era una cosa che mi preoccupava ma non ne potevo parlare con lui.
Gli arrivò la foto sul computer e fece una faccia assurda,
facendo finta di spaventarsi ed io scoppiai a ridere, contagiando
anche lui poco dopo...”Oddio Ivy..ok, ora sono
tranquillo”..risi, poi sorrisi “ Perchè eri
preoccupato ?” veramente volevo dire geloso ma non volevo che
lui si turbasse. Balbettò per qualche minuto, senza trovare
delle scuse adatte per scappare da quella domanda. “No...è
che...ehm....” “Kaulitz, con parole tue..” gli
sorrisi. “Qualche volta potresti chiamarmi Tom ?” aveva
ribaltato i ruoli ed era riuscito a non rispondere a quella domanda.
“Perchè ? Kaulitz è un bel cognome...” “è
anche il tuo..o mi sbaglio ?” mi disse. Sì ti sbagli
Tom. Avrei voluto dirgli ogni cosa ma c'era un qualcosa che mi
bloccava sempre e non sapevo ancora cosa. “Bhè..a me
piace chiamarti per cognome ma se preferisci ti chiamerò
Tom...”, “Grazie...”. Ancora quei minuti di
silenzio, e intanto il tempo stava passando più velocemente.
Io avevo ancora pagine e pagine di diritto che mi aspettavano e
domani avevo anche l'università. “è meglio
staccare...devo studiare e, praticamente, i libri mi stanno
ringhiando contro, poi tu avrai da fare per cui..” “No !”
disse. “No, non hai qualcosa da fare o...” mi bloccò
prima che potessi finire la frase “Sono già troppi
giorni che non ci parliamo e so che se chiuderò questa
chiamata, sarà raro trovare del tempo per farne
un'altra...Ivy, ti prego...” lo guardavo e lui mi guardava
supplicante. Aveva questi momenti che, non sapevo spiegarmi; era di
un dolce indescrivibile. Fece una pausa prima di riprendere :”..Mi
manchi..” rimasi quasi senza parole ma dovevo farmele venire.
“Non sembrava che ti sarei mancata quando mi hai lasciato da
sola in stanza quella volta o quando mi hai detto un misero ciao
prima di andare via..” gli risposi seccata e fredda. “Lo
so..e mi dispiace tanto averlo fatto ma, è complicato da
spiegare quello che ho sentito in quei momenti, soprattutto in quello
del bacio. Avevo come un miscuglio di tante cose in testa e, tutt'ora
non ci sto capendo nulla. So solo che mi manchi...ho guardato skype,
mentre stavo caricando un video per il mio blog, e ho avuto voglia di
sentirti, di vedere un po' come stava andando là...sei tanto
bella quanto a rendere dipendente un uomo di te. Non dico di essermi
innamorato di te perchè, è...è una cosa
abbastanza grande quella, ma mi hai fatto qualche cosa e non so se
ringraziarti o odiarti per questo perchè sei una continua
distrazione...davvero!...” Risi per quell'ultima frase.
Finalmente aveva detto la verità sui suoi
sentimenti...finalmente avevo almeno capito cosa gli passava in
quella testa bacata. “...Ivy, te lo prometto che non appena
impazzirò perchè vorrò averti qui, verrò
a prenderti. Stanne certa...” sorrise mentre io distolsi lo
sguardo dallo schermo, sempre con risolino sulle labbra. “Allora
ti aspetterò...” mi morsi il labbro inferiore e aspettai
una sua qualsiasi risposta. “Sì, ti conviene fare la
brava ragazza, se no col cavolo che vorrò ancora mettermi con
te !” mi disse con una smorfia; “Sei tu quello che è
rincorso da una miriade di ragazzine, non io.” ribattei sicura
della mia risposta. “A 16 anni ti avrei solo usata
probabilmente....”, “ Oh bhè, grazie di questa
fantastica notizia...” dissi fingendomi delusa, lui sorrise
come al solito. “Però ora ho 22 anni...e tu sei
veramente bella....facendo due calcoli, potrei anche decidere di
cercare di mettere la testa a posto...” disse nell'incertezza.
“Se farai qualche cazzata sappi che una botta in testa, per far
rimettere il cervello dritto, te la darò io.” Incrociai
le braccia al petto, sempre con la mia sicurezza. “Cerca di
dormire invece di studiare cose inutili..i tuoi occhi stanno
diventando delle ipotenuse, sappilo...” gli feci una
linguaccia. “Sì bhè, hai ragione.” con mio
rammarico ma aveva veramente ragione, ormai stavo sveglia solo perchè
c'era lui. “Buonanotte e sognami...” disse lui facendomi
l'occhiolino, “Sognami tu piuttosto, così ti ricordi di
aver preso un bell'impegno con qualcuna..” rise ancora e poi si
avvicinò alla telecamera per darmi un bacio. Io ricambiai
baciandomi il palmo della mano e passandolo sullo schermo del
computer. Chiudemmo poco dopo questa lunga chiamata. Di certo domani
all'università avrei avuto in mente solo lui.
Continua....
Praticamente
capitolo dedicato solo alla neo-coppietta Tom e Ivory, ma
l'ispirazione mi ha fatto scrivere questo per cui se è venuto
no' schifo sappiate che la colpa non è mia ma della mia
ispirazione ! ^^...allora ma ciao belle ragassuole :) tutto bene ?
Passato bene la domenica che da me è stata sotto la pioggia,
segno ben evidente che l'estate se ne è andata ?? Grazie a
tutte ancora una volta in particolare a Layla; _MINA _; Arsax95....
davvero grazie mille e ci vediamo presto ok ? Fatemi sapere la vostra
opinione anche su questo nono capitolo e..........bacione ragazze !
Kler
:-)
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 : Tatuaggi mon amour, e non solo quelli. ***
Capitolo
10 : Tatuaggi mon amour, e non solo quelli...
Avevo
dato la notizia di me e di Tom ad Asia ma non a mio fratello in
quanto mi avrebbe subito stroncato e mi avrebbe fatto crollare il
mondo addosso dicendomi sicuramente che non potevamo stare assieme
perchè io ero la sua finta sorrelastra, perchè stavo
recitando e bla bla bla...lo so che avrebbe ragione se direbbe così,
ma a me Tom piace e poi, tutte le sere se non mi chiama mi manda
comunque migliaia di messaggini, e mi fa complimenti ed è
bello sentirsi così riempita di attenzioni dal proprio
neo-ragazzo. Perchè eravamo assieme giusto ?...ma sì
Ivory! Sì...forse. Diedi un ultimo mozzico alla fetta
biscottata per poi appoggiarla su un tovagliolo e correre in camera
mia per prendere il mio cellulare. Assalita da un profondo dubbio
mandai un messaggio a Tom :”Lo so che starai dormendo
perchè, tecnicamente sono le 3 del mattino lì ma, mi
chiedevo : noi due ci siamo messi assieme ? Cioè, no perchè
tu sei stato chiaro su tutto ma...ho un dubbio adesso...la colpa non
è tua davvero, è mia! È solo per chiarire no ?
Rispondimi presto ti prego...” , tirai un sospiro e
lanciai, letteralmente, il cellulare sul letto. “Tesoro, sei a
casa ?” come faceva mia madre ad avere le chiavi di casa mia ?
Scesi le scale e la guardai malissimo. “Cosa ci fai qui ? E poi
come diavolo hai fatto ad entrare ?”, ero sul primo scalino, in
piedi davanti a lei. “Tuo fratello usciva, io entravo...Ivy...”
cercò di accarezzarmi il volto ma mi scansai. “Mamma per
favore non farlo...”, “Non fare cosa tesoro ?” “Non
fare proprio questo! Non fare finta che vada tutto bene quando non è
vero; non si
hanno
più notizie di papà e..” mia mamma si mise subito
sull'attenti e mi zittì. “Shh, sei pazza ?! C'è
Simone fuori con me, se ti sente è finita ! “ la guardai
esasperata e risi per non piangere;una risata alquanto amara. Intanto
arrivò anche Asia. “Ciao Asia...” disse mia madre,
“Ciao”. La mia migliore amica mi guardò. Le avevo
detto tutto anche di quell'episodio di pochi giorni fa; avevo seguito
il consiglio di Tom e avevo deciso di sfogarmi con la gemella della
mia anima. Colei che conoscevo da più di 10 anni e che mi
avrebbe sempre rimesso sulla strada giusta, un po' come una mamma.
“Mamma, svegliati ! Mio padre non è quello di cui hai
deciso di innamorarti...mio padre è..” ma fui interrotta
ancora un'altra volta :”Ciao ragazze..che bello rivedervi,
scusate se sono entrata così, all'improvviso.” sempre
gentile e di grande eleganza, era veramente una donna bellissima; ora
capisco perchè i figli sono così di bell'aspetto. Fu
subito messa in atto la recita di famiglia e mi madre mi guardò
con uno sguardo come per dire Ti
prego, non ora ed io
guardai Simone con un grande sorriso. Falsissimo ! Avrei voluto
chiarire tutto invece che mostrare la mia falsa espressione. “Non
fa nulla Simone..vieni pure.”, “Allora vi unite a noi ?”
disse poi la mamma più bella del mondo. “Per cosa ?”,
chiese Asia mentre si stava bevendo il suo succo alla pera; “Oggi
volevamo fare un giro per fare un po' di compere varie...solo donne,
niente mariti. Venite ?” come facevamo a dire no...e anche
stavolta avrei saltato l'univesità. “Ok, mettiamo le
scarpe e arriviamo.”, “Bene, io e Simone vi aspettiamo in
macchina”
Più
o meno erano tre ore che stavamo camminando per le vie del centro e
cinque o sei ragazze avevano cercato di fermare Simone ma c'era con
noi una guardia del corpo e con estrema agilità ha fermato
quelle pazze scatenate. Asia mi strinse il polso e io mi girai verso
di lei per vedere cosa volesse. “Guarda Ivy...che bella non è
quella ragazza con quei tatuaggi sul braccio...”, “Sarà
la decima tipa tatuata che guardi con quello sguardo da
orsacchiotta.” lei si girò verso di me a guardarmi. “Tu
hai tre tatuaggi già ed io nemmeno uno...Bill ne ha quattro ed
io zero...quella ragazza ha un tatuaggio enorme ed io no! “ ,
“Ok....e quindi ?” la fissai curiosa di sapere che
schizzo si sarebbe inventata ora. Avevo anche una voglia pazza di
granita, quindi, mentre la pazza di fianco a me si stava ammirando
ogni donna, uomo, vecchietto che avesse un tatuaggio, ci dirigemmo
nella prima gelateria aperta. “Una granita al limone...”
gli diedi una moneta da 2 euro e la commessa prese un bicchiere ed
iniziò a riempirlo con la granita. “No, Ivy basta !
Voglio un tatuaggio...” , “Adesso ?...grazie”
sorrisi alla commessa e uscimmo per andare a sederci su una panchina
lì vicino. Intanto le due mamme si stavano dando alle spese
folli. Appoggiammo le nostre borse lì a terra, vicino a noi.
“Sì adesso..” mi disse. “Ma hai idea del
tempo e del costo che ci vuole ? E poi non c'è un tatuatore da
queste parti...” “Sì che c'è..è lì”
me lo indicò e, incredula lo vidi anche io, “Quando si
dice botta di culo eh...” gli dissi sarcastica.
Mi
squillò il cellulare dentro alla borsa. Chiesi ad Asia di
tenermi il bicchiere con la granita in mano e aprii la borsa. Presi
il cellulare e risposi a quel numero sconosciuto. “Pronto ?”
, “Scusa, dove sei ? Sei in ritardo mostruoso...” “Scusi,
ma chi parla ?” “Sono Charlie...” sbuffai. “Oh,
bhè guarda che oggi non vengo, sono fuori.“ “Come
le altre ottocento volte...Ivory se continui così tutto sarà
più complesso.” Aveva ragione ma era un periodo in cui
una miriade di cose si erano buttate a pesce su di me e non mi
lasciavano libera di concentrarmi. “Non ti preoccupare Charlie,
so cavarmela. Ora ti saluto “ chiusi la chiamata ma c'era la
busta dei messaggi ricevuti ben in vista sul display. Sapevo chi
fosse. Aprii comunque con ansia e lessi il messaggio :”Non
farti scoppiare il cervello con troppi dubbi...comunque non mi hai
svegliato, anzi sto andando a dormire proprio ora e, bhè se a
te non fa strano stare insieme ad un ragazzo che ha il tuo stesso
cognome anche se te non hai elementi del DNA di mio padre, sì
siamo insieme. Mi manchi tanto e sto iniziando a sentire il bisogno
di vederti. Fai la brava :) buona giornata e ti prego non rispondermi
perchè starò sicuramente dormendo come una lucertola al
sole.” sorrisi
e posai il cellulare in borsetta. Ripresi il mio bicchiere con la
granita ormai sciolta e mi alzai, tutta pimpante in piedi. “Dai
andiamo a fare sto tatuaggio, io vedrò di farmi qualcosa
d'altro..” ero felicissima. “Tom ?” annuì e
lei mi abbracciò forte.
Entrammo
e, in effetti avevo una voglia di farmi qualcosa quindi cominciai a
guardarmi attorno mentre Asia parlò con il tatuatore sui
costi, condizioni igieniche e robe così. Io guardai quasi
tutte le foto del piano inferiore e nulla mi ispirava, cioè,
nulla che fosse un tatuaggio; per il momento tre erano sufficienti.
Salii le scale e parlai un po' con la ragazza che c'era lì,
nella saletta. “Vuoi farti un piercing ?” fu una cosa che
decidetti al momento. Avrei fatto il mio secondo piercing ( il primo
ce l'ho all'ombelico, come il mio secondo tatuaggio, cioè una
rosa nera che lo contorna ). “Sì, avete un catalogo o
delle foto...” “Certo...” mi passò l'album
ed iniziai a svogliarlo stando appoggiata alla scrivania. “Fai
con comodo...” mi disse gentilmente per poi ritornare al piano
di sotto. Eccolo! Beccai la pagina giusta, dove c'era il piercing che
tra poco avrei fatto. Doveva fare un male cane ma...ok forse sono
pazza. Però è così bello e sexy.
Uscimmo
dopo circa tre ore; per fortuna aveva deciso di farsi solo una
piccola b ( dedicata a colui che le ha fatto perdere la testa )
vicino al pollice. Continuava a fissarlo anche se, forse non si era
accorta della benda che gli avevano messo e che avrebbe dovuto tenere
per almeno una settimana. Io invece iniziavo a sentire un po' di
fastidio; a quanto pare l'anestesia stava finendo i suoi effetti.
“Allora che vi siete fatte ?” chiese mia madre che stava
aspettando seduta sulla panchina appena lì fuori “Lei un
piccolo tatuaggio sul pollice mentre io nulla...” non mi
sembrava il caso di informare mia madre di aver fatto quel piercing.
Asia mi guardò e rise piano; lei sapeva. “Allora, ho
sentito Bill proprio adesso e gli ho detto di questa nostra gita e me
lo ha detto....anche se avevo già capito che fra voi due c'era
del tenero ma sai, finchè non hai certezze nella vita non si
può sapere nulla.” disse Simone riferendosi ad Asia che
, intanto, era già di un colore rosso fuoco... “Detto
cosa ?”, disse timidamente. Simone le sorrise e capì il
suo imbarazzo :”Sappi che sono contentissima, sei una
bellissima ragazza.” si guardarono e si sorrisero a vicenda.
Quando
riaccompagnammo a casa Simone erano le cinque del pomeriggio e Gordon
era in giardino che stava sistemando la sua moto. Comunque ci salutò.
Mia madre ci portò a casa e se ne andò subito dopo. Ora
sì che sentivo più male al piercing. Asia notò
l'espressione mentre stavamo entrando dalla porta. “Ti conviene
disinfettarlo..”, “Sì è meglio...” .
Entrammo in casa e ancora non c'era nessuno; mio fratello non era
tornato. “Ma dov'è quel bradipo ?” Chiesi ad un
ipotetico qualcuno, “Sarà andato con il gruppo da
qualche parte...dopo quel concerto si sono fatti conoscere.” mi
rispose Asia dalla cucina. Gli mandai comunque un sms anche se ero
sicurissima che non mi avrebbe risposto : quando mai mai aveva del
credito su quel caspita di telefono ! Ci riposammo un po' dopo
esserci cambiate e rinfrescate ( e dopo che avessi disinfettato il
mio nuovo amichetto ). Alla Tv non c'era nulla, come al solito e
l'unico programma decente a quest'ora era scubs. Mi venne in mente
subito Tom; quel buzzurro ( che poi tanto buzzurro in fondo non è
) amava questa serie. In effetti non era male, era divertente ! Erano
le sei di sera e ero davvero stanca. Anche Asia lo era. Decisi di
alzarmi e di andare a dare un'occhiata al cellulare, appoggiato sul
tavolino vicino alla porta. Mentre avevo in una mano il cellulare
qualcuno suonò al campanello. Sempre guardando il display del
cellulare, visto che mio fratello aveva risposto, aprii la porta.
Rimasi spiazzata, sorpresa e felice nello stesso tempo. Lo guardai e
gli sorrisi.
Continua...
Muahahaha
a me piace tantissimo finire con questi finali ( finire con questi
finali ?? mmh...ma dai -.- ) un po' infami e bastardi...a voi di
sicuro vi si starà rodendo il fegato ^^ ma il prossimo
capitolo arriverà domani, forse. Quindi state quasi tranquille
!! MUAHAHAHAHA xD xD io essere fastidiosa come gatto attaccato ai
maroni...no vabbhè su, passiamo ai ringraziamenti che ormai
staranno diventando ripetitivi al massimo, per cui ringrazio : _Nat
_91 ( a cui mando cuoricini tenerosi all'infinito <3, questo è
uno poi arriveranno gli altri attraverso corriere...) ; Arsax95 (una
grande ! ); Layla ( Un'altra grandissima grande ^^ ); _MINA _ ( Che
ormai mi ci sto affezionando <3 ); Aduzza_TK ( Che ormai mi ci
sono affezionata da tempo ^^ tesoro mio ma quanto sei carina e
coccolosa, dovevo dirlo...mi sei mancata ) e alla fine ringrazio
tutti quelli che leggono la storia e nel caso avessi dimenticato
qualcuno perdonatemi ma sappiate che siete nel mio cuoricino...<3
( è più grande di quel coso eh ) e ci vediamo presto.
COMMENTATE
IN TANTE e se avete consigli, pensieri fatevi avanti, a volte magari
un capitolo può non piacere come un altro per cui non abbiate
paura di farmi delle utili ( e sottolineo utili ) osservazioni.
Bacione
bella gente :-)
Kler
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 : Coccolata dal tuo sentimento ***
Capitolo
11 : Coccolata dal tuo sentimento
“E
tu che fai qui ?” gli dissi a bassa voce per non farmi sentire
da Asia. “Posso ?” mi chiese facendomi capire di voler
entrare. Naturalmente lo feci accomodare e poi chiusi la porta.
Lasciai perdere, per quei secondi cosa mio fratello mi avesse
risposto al cellulare; gli sorrisi. “Devo ripartire
praticamente stanotte alle 4 ma avevo voglia di venire qui per cui
appena ho scoperto di avere giorno libero mi sono fiondato in
aeroporto e ho preso il volo di mezzogiorno...”, lo guardavo
stupita. Che atteggiamento da vero romantico ! “ Ti sei fatto
sei ore di viaggio per lei...se non è vero amore questo”
dissi sempre a bassa voce; Asia non ci poteva vedere, era impegnata a
guardare scrubs in una posizione di totale svacco, sul divano. “Ivy,
è successo tutto così...sbam.” schioccò le
dita, “un fulmine a ciel sereno. Capisci quello che intendo ?
Cioè è...è..” “Bellissimo...”
lo interruppi sapendo già quello che lui avrebbe detto. Mi
guardò sospirando e annuendo, poi il suo sguardo si girò
verso la sala. “Vi lascio soli allora, io vado..su” gli
indicai le scale e lui mi sorrise per poi abbracciarmi. Ero
felicissima per Asia. Aveva trovato una persona speciale che
finalmente la rispettava, anche se un po' la invidiavo. Se Bill era
arrivato qui, Tom era rimasto a Los Angeles ? Cioè, manco tre
giorni che siamo assieme e quello lì appena ha un giorno
libero non viene qui ?! Eppure me lo aveva promesso...buzzurro.
Corsi, praticamente sulle scale e mi fermai a metà per poter
riuscire a vedere cosa avrebbe fatto Bill.
Asia
era sdraiata sul divano, con le gambe allungate sul tavolino basso;
Bill stava in piedi dietro al divano. Le mise le mani davanti agli
occhi e un sorriso divertito comparve sul suo volto. “Ivy..siamo
io e te in casa,a che gioco stai giocando...piuttosto, chi era al
campanello ?” “Io...” le rispose. Asia si spaventò
e saltò, letteralmente in piedi. Poi lo fissò
incredula. “Tu...tu...Los Angeles...” erano le uniche
parole che le uscirono da bocca e che fecero sorridere il ragazzo.
Bill si avvicinò a lei scrutandola dolcemente. “Sì,
ero a Los Angeles ma ora sono qui” gli disse con voce bassa e
quasi chiusa in un sussurro. “Bill...e..io non ho parole.”
abbassò lo sguardo e Bill le tirò su il viso
delicatamente con l'indice sotto il mento; La guardò dritta
negli occhi e le accarezzò il viso. “Questo lo vedo...”
rise e contagiò anche lei. “Avevo bisogno di te. È
successo tutto due anni fa, ed è stato bello. L'ho capito
subito che tu saresti stata l'unica donna che io avrei voluto amare
ma poi ve ne siete ritornati ad Hannover e ci sono stato male. E poi,
al matrimonio la telefonata del tuo ragazzo mi aveva completamente
spiazzato. Ero geloso. Il fatto di stare male per te mi ha fatto
capire che, anche se avessi cercato di dimenticarti, non ci sarei mai
riuscito. In mente avevo te; Tra la folla, ai nostri concerti pensavo
a te e speravo che tu spuntassi fuori da tutta quella gente. Quando
poi ho scoperto che voi venivate per il nostro compleanno ero
completamente elettrizzato, mai avrei immaginato che dopo due anni ti
avrei potuto rivedere e invece ti ho rivisto veramente ! Il mio cuore
ha fatto i salti mortali quel giorno e mai ti avrei lasciata andare
di nuovo. Non sapevo più nulla di te : non sapevo se eri
ancora fidanzata, non sapevo se provavi qualcosa per me e non sapevo
se avessi accettato ancora il mio modo di essere e di fare...avevo
paura ma me ne sono fregato e ti ho voluta, perchè non volevo
perderti ancora una volta. Quindi, se sono qui è perchè
tu devi sapere che,anche se ci saranno giorni o mesi o anche anni in
cui saremo distanti, tu non dovrai avere paura di essere abbandonata.
Basta che mi dici che ti manco e io verrò da te il prima
possibile. Farei di tutto per non perderti di nuovo.”
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
I
suoi occhi erano di un sincero mai visto in vita mia; mi aveva detto
tutte quelle cose tutto d'un fiato ed io mi vergognavo a non riuscire
a far uscire neanche un suono dalla mia bocca. Volevo dimostrargli
che l'amavo. Avevo sentito subito il cuore battere non appena mi
aveva salutato, romanticamente, quel giorno della grigliata e sapevo,
in cuor mio, di aver sempre provato qualcosa per lui. “Dimmi
qualcosa ti prego...” mi sorrise, sfiorandomi le labbra con le
sue. “Ti amo” così. Senza nemmeno pensarci su
glielo avevo detto. Ora ero io ad avere paura di un suo rifiuto;
magari stavo correndo troppo ma quelle sono state le uniche parole
che sono riuscita a dirgli e che hanno sintetizzato bene quello che
provavo nel momento del suo discorso. Lui mi guardò serio per
un minuto e lì mi sarei aspettata un suo addio ma....invece mi
baciò. All'improvviso mi chiuse le labbra in un bacio
indescrivibile. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Gli misi le
braccia dietro alla nuca, incrociandole, così da sentirlo più
vicino. Lui iniziò appoggiando le mani sui miei fianchi ma poi
iniziò ad accarezzarmi la schiena. Approfondì quel
bacio, iniziando ad introdurre la sua lingua per poi iniziare a
giocare con la mia. Era un vero bacio alla francese che avrebbe, di
sicuro portato oltre. Iniziò a leccare la mia lingua ed a
stuzzicarla. Quel piercing che aveva era freddo, metallico ma
terribilmente eccitante. Ad ogni movimento che faceva, baciandomi,
sentivo salire la voglia di averlo finalmente mio. Lui aspirò
un poco d'aria e si staccò dal bacio, provocando il tipico
rumore a schiocco. Mi guardò per un istante. Io ero rossa in
viso ma poco importava. Iniziò ad accarezzarmi le spalle ed a
giocherellare con le spalline della canotta e del reggiseno. Questa
volta mi avvicinai io a lui, baciandolo un'altra volta. Mordicchiavo
le sue labbra : prima quello inferiore ( dove aveva il nuovo piercing
) e poi catturai quello superiore, succhiandolo un po'. Mi staccai da
quel contatto e, ammirando la sua figura così scolpita e
perfetta, appoggiai le mie mani sul suo petto ancora coperto da
quella ormai fastidiosa canottiera nera. Sentii le sue mani
intrufolarsi sotto la mia canotta rosa pallido e sfiorarmi la pelle
fino ad arrivare a toccare la chiusura del reggiseno. Me lo slacciò;
poi tolse le mani da sotto la canotta e le portò al mio viso,
stringendolo tra esse. Mi bacia ancora una volta, facendo pressione
con le sue labbra contro le mie. Scosta i capelli, lasciandomi una
parte del collo scoperta. Inclinò la testa per poter iniziare
a baciarmi il collo; me lo baciò per un po', lasciandomi solo
delle scie umide poi iniziò ad usare anche la lingua per
disegnarmi dei piccoli cerchi dove mi aveva appena baciato. Io gli
accarezzavo i suoi capelli morbidi e neri e, con una mano, gli
slacciai la cinta dei pantaloni. A quel tocco così
riavvicinato con la sua virilità, lui sussultò
leggermente ed io sorrisi piano. Continuava a baciarmi e si avvicinò
al lobo del mio orecchio, dove potei sentire il suo respiro che si
era fatto più pesante. Me lo mordicchiava appena ed, intanto,
mi iniziò a tirar giù le spalline della canotta e del
reggiseno. Il reggiseno era già slacciato, per cui, appena
abbassò le spalline scese praticamente del tutto e se non
fosse stato per la canotta, che lo stava bloccando, sarebbe sceso a
terra senza problemi. La sua mano poi si intrufolò dentro gli
shorts in tuta grigia e iniziò ad accarezzarmi la femminilità
eccitata, coperta dal tessuto delle mutandine. Tirai indietro la
testa e lui smise di baciarmi continuando però a fissarmi. Mi
scappò un debole gemito quando un suo dito iniziò a
massaggiarmi il clitoride. Mi guardava eccitato e stava iniziando a
sudare. Tolse la mano dai miei shorts e mi fece leccare il dito con
cui mi aveva appena toccato. Provai un leggero senso di imbarazzo ma
era un niente in confonto all'emozione che mi stava provocando. Tolse
il dito dalla mia bocca e mi spogliò della canotta e del
reggiseno insieme. Non avevo un seno prosperoso. Portavo una seconda,
ma mi piaceva la forma a vulcano che avevo e, a quanto pare anche a
lui perchè iniziò a stringerle tra le sue mani per poi
passare a toccare, di sfuggita, i capezzoli, già turgidi. Li
strinse tra pollice ed indice e li s tuzzicò. Aprii
leggermente la bocca e Bill non perse l'occasione di baciarmi ancora.
Finalmente si tolse la maglia e si calò i pantaloni, rimanendo
in boxer. Si poteva benissimo vedere la sua eccitazione, pur avendo
dei boxer stretti e scuri. Lo strinsi a me e scivolammo in ginocchio
sul pavimento, continuando a baciarci. Mi baciò ancora il
collo per poi scendere fino al seno. La sua lingua gli leccò
per un attimo e poi scese fino all'ombelico, contornandolo. Mi fece
sdraiare a terra e sentii il freddo del pavimento contro la mia
schiena. Lui mi accarezzò la pancia per poi scendere fino
all'elastico dei pantaloni. Me li tolse insieme alle mutandine e mi
prese una gamba. L'alzò e iniziò a percorrerla con i
suoi baci caldi. Arrivò alla zona interno coscia e mi lasciò
andare la gamba, in modo da poter avere le gambe divaricate. Si tolse
i boxer e la sua erezione uscì. Finalmente poteva respirare
dopo tanto tempo. Si posizionò sopra di me, delicatamente e
con una mano iniziò a massaggiare la mia femminilità,
ormai nuda. Aprì e chiuse, in alternanza, le grandi labbra e
poi giocò ancora con il mio clitoride. La mia schiena inarcata
e il mio respiro affannoso indicavano la mia eccitazione. Avvicinò
la sua bocca ai miei seni ma non li baciò; li sfiorò
con la punta della lingua mentre sentivo la sua aria calda sopra di
essi. Gli presi la mano con cui mi stava eccitando e la intrecciai
alla mia. Lui mi guardò e mi sorrise per poi baciarmi
dolcemente la punta del naso. Mi ammirò come mai nessuno. Mi
stavo concedendo a lui con tutta me stessa. Io gli baciai la palpebra
chiusa, la guancia e poi mi avvicinai al suo orecchio :”Ti amo
Bill...”, in un sussurro gli avevo ancora detto i miei
sentimenti. Gli baciai ancora la guancia e lui mi accarezzò i
capelli. Eravamo completamente nudi sul pavimento. Speravo con tutta
me stessa che nessuno si sarebbe azzardato ad entrare o a
disturbarci. Vidi che stava portando la sua mano verso il suo sesso e
fu un attimo. Provai un leggero dolore che Bill vide sul mio volto.
Si fermò un secondo prima di iniziare a muoversi dentro di me.
“Non...non voglio farti male...” mi guardo e, prima che
potesse uscire da me, io lo bloccai. Avvicinai il mio viso al suo
petto e gli baciai il capezzolo con il piercing. Glielo strinsi tra i
denti e lui portò la testa all'indietro. Riappoggiai la testa
al pavimento e lo accarezzai; lui mi baciò a stampo ed iniziò
a muoversi lentamente. Chiusi gli occhi e lui mi continuava a
baciare. Sempre. È lui a controllare il ritmo, a calibrare la
potenza. È così perfetto. Aumentò leggermente la
velocità e, per sentirlo ancora più un tutt'uno con me,
gli incrociai le gambe dietro la schiena, intrappolandolo. Questa
cosa lo fece eccitare ancora di più. I nostri respiri erano
sempre più pesanti, affannosi; Vidi la sua espressione
aggrottarsi e capii che, a breve, sarebbe venuto. Aumentò le
spinte e poco dopo si tolse subito da me; raggiunse l'orgasmo prima
di me. Mi sporcò leggermente l'interno coscia e la pancia, poi
si accasciò su di me. I miei e i suoi battiti erano irregolari
e lui poteva sentirlo : si era appoggiato sul mio seno. Gli
accarezzai i capelli e gli diedi un piccolo bacio sulla nuca.
“Scusami
ma era da tanto che non provavo nulla del genere...”, risi
silenziosamente. “Scusa di cosa ?” lui mi guardò
“Bhè....tu non...non sei arrivata.” Risi e lui mi
guardò confuso. “Bill, è stato bello. È
normale che dopo 7 anni succede così...” lo capivo e
comunque è stata la più bella esperienza della mia
vita, anche senza raggiungere l'apice. Lo baciai a stampo sulla
bocca. Lui prese il plaid che c'era sul divano e ci coprimmo con
quello. Lui si mise su un fianco e mi accarezzò. “Ti amo
anche io...” io gli sorrisi e mi strinsi a lui. Essere amati
veramente è, in assoluto, la cosa più importante che un
essere umano possa ricevere.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
“Ecco
perchè non c'è qui ! E di sicuro l'avranno fatto...”
mi chiese Tom. Mi ero chiusa in camera non appena non avevo più
sentito parlare nessuno e, accesi il computer, con l'intento di
studiare ( lo giuro ! ) mi arrivò la chiamata di Tom su skype.
“Non lo so...qualcosa ho sentito ma mi farò raccontare
domani da Asia” sospirai. Lui mi stava fissando malizioso.
Quando alzava quel sopracciglio lo avrei violentato. “Che
c'è...perchè mi guardi così ?”, “Il
piercing te lo sei fatto lì allora..mmh bene bene così
puoi farmi divertire...” “Tom,calma gli ormoni” lui
arricciò le labbra e fece lo sguardo deluso. “Non puoi
toglierti la maglietta ?” sgranai gli occhi. “Tom ! Se
avevi voglia di fare qualcosa bastava venire qui..” gli dissi
decisa “Stavo dormendo te l'ho già detto..guarda che è
solo da un'ora che sono sveglio.” “Questa me la lego al
dito.” “Legati quello che vuoi dove vuoi” lo
guardai minacciosa. Ci fu qualche minuto di silenzio. “Se ti
abbassi una spallina ?” mi guardò sorridente. “Tom
no ! Calmati...” “Uff..ma cazzo però ! Se non vuoi
fare nulla per accontentarmi allora quando verrò lì
farò lo scioperò del sesso.” disse fiero,
incrociando le sue braccia al petto. Io scoppiai a ridere. “Dureresti
meno di me Kaulitz...” “Uff...sai che sei noiosa ?”
“Sì, me lo dicono in tanti.” ridemmo insieme e
poi, guardando l'ora, mi accorsi di non aver cercato di studiare
nulla e avrei dovuto iniziare assolutamente. “Ora stacco, così
almeno posso ripetere qualcosa di diritto.” “Ok dai e io
vado a mangiare che ho fame..” “Ma se ti sei mangiato due
cookies cinque minuti fa!” “Quello si chiama aperitivo
mia cara..” quanto è cretino...”Pff...non
ingrassare Kaulitz...” “Starò attento...buono
studio cara” dissi simpaticamente con ironia..”Oh grazie
tesoro, buon appettito.”gli risposi anche io con sarcasmo.
Chiusi la chiamata e risi. Il riso però, si trasformò
in pura noia due secondi dopo : i libri mi stavano chiamando.
Continua....
Ehi
bellissime !! Con questo capitolo mi sono ufficialmente
sfogata...madonna mia che faticaccia. Allora ringraziamo chi ha
commentato il capitolo precedente eh.. ( c'è anche una new
entry..wow...perchè non cerchiamo di farla sentire a casa ? )
partiamo : Arsax95 ( mauahahaha....non era Tom! Ehehe...ma spero
comunque che ti sia piaciuto il capitolo ^^); Layla ( ehehe, grazie
del commento. Come ti ho già scritto : ma io non ho detto che
era Tom...infatti non lo è ^^eheh; no comunque davvero grazie,
sei una parte fondamentale nei commenti ormai ) ;trilly1991 ( Eccoti
qui! La grandissima trilly1991...spero continuerai a commentare,
intanto un grazie mille e un bacione sono d'obbligo ^^); Aduzza_TK (
postato ! È abbastanza prima possibile oggi ?? Cioè...spero
di sì..comunque grazzissime tesoro mio dei commenti ); _MINA
_( Non era Tom alla porta ma spero che tu sia comunque soddisfatta
^^, grazie mille del commento mia cara..ah e...bhè il piercing
si scoprirà ^^)...uokei..fatto anche oggi. Grazie per la
vostra pazienza nel leggere questi capitoli e nel recensirli ( mi
scuso nel caso non avessi ringraziato qualcuno ) e bacioneeeeeeeeeee.
Kler
:-)
P.S
ringrazio anche _Nat _91 nel caso commentasse in ritardo,
naturalmente se avrà voglia di farlo ;)
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 : A volte c'è la scintilla, altre volte un incendio ***
Capitolo
12 : A volte c'è la scintilla, altre volte un incendio
“Che
palle Ivy...”. Cosa c'è di peggio di essere in sala, sul
divano, con il libro di giurisprudenza in mano e mentre stai cercando
la concentrazione da ore, la tua migliore amica decide di camminare
avanti e indietro davanti a te in preda a attacchi di noia compulsiva
? Dopo che quei due si erano dati da fare e lui è partito alle
4 del mattino lasciandole, non un semplice bigliettino, ma
direttamente un papiro dall'egitto, Asia non si da pace. Ormai è
da una settimana giusta che nessuno si fa sentire. “Ivy guarda
che lascio le chiavi dentro la cassetta della posta nel caso dovessi
uscire...io vado alle prove. Prova a chiamare papà magari oggi
risponde..ciao !” “Ciao..” e anche mio fratello mi
aveva abbandonato con questa pazza. “Non ce la faccio...non
posso farcela...” la guardai con uno sguardo stanchissimo
“Allora chiamalo e digli che ti manca, da quello che mi hai
detto lui verrebbe ancora qui no ?” Fermò la sua
camminata isterica e si mise davanti a me “Sì ma...e se
lavora ?” “Se lavora allora non è colpa di
nessuno...ti prego, la settimana prossima ho l'esame e sento che se
ti ci metti anche te, sarà alquanto impossibile passarlo.”
si lasciò andare sul divano e si stravaccò vicino a me,
sbuffando leggermente. Finalmente un leggero silenzio. La colpa non
era sua ero proprio io che non avrei assolutamente passato quel
cavolo di esame. “A te non manca Tom ?” O sì che
mi mancava ma non era il momento adatto per parlarne “Sì.”
dissi svogliata ma non perchè mi scocciava parlarne, ma perchè
era una cosa assurda questo cazzo di capitolo sulle leggi. “Non
sembri convinta” appoggiai libro e penna sul tavolino davanti a
la guardai :”Mi manca da morire...cioè vorrei vederlo
per abbracciarlo e baciarlo ma..” “Ma ?” mi chiese
curiosa. “è da una settimana o di più che non ci
sentiamo e...e potrebbe, sai...non è che sia stato chiarissimo
su noi due e...” “Oh frena mia cara ! Lui te lo ha detto,
siete insieme.” “Sì, ma è un uomo..”
alzò un sopracciglio e si mise a sedere meglio “Ma dai
?!” “Asia, gli uomini sono degli esperti a lasciarsi
condizionare da un bel paio di tette e da un culo all'insù..”
Non rispose. Rimase solo a gingellare con la cerniera del cuscino in
ecopelle, io ripresi in mano il mio libro e aprii la pagina a quel
fastidioso capitolo. D'improvviso scattò in piedi e mi guardò
con un sorrisino laterale da far paura. “Andiamo noi da loro !”
le risi spudoratamente in faccia e roteai gli occhi al cielo. “Dai
Ivy..se loro non possono venire qui allora andiamo noi da loro”
“Te sei tutta matta...cioè vuoi farti ribeccare da
giornali e Mass media ?” “Non me ne frega niente. Io lo
voglio rivedere con tutta me stessa...” La guardai di nuovo con
un sorriso stampato in faccia ma, appena mi accorsi del suo fare
seriamente, la mia espressione cambiò. “Ti rendi conto
di quello che vuoi fare ? Abbandoneresti tutto per lui ?” “Sì”
non ci pensò nemmeno un secondo, mentre io ero ancora
incredula alle sue parole. Di solito ero io quella che si metteva
strane idee in testa e mi si doveva sempre dire la cosa giusta da
fare e quella sbagliata da non fare, ma ora..ora le cose stavano
cambiando. “E tu ? Non faresti di tutto per Tom ?” “Sì
ma non questo. Significa lasciare famiglia,amici,lavoro, scuola...mio
fratello.” fece una pausa. “Io non riesco a stare senza
il mio ragazzo...è una cosa terribilmente folle, dell'ultimo
secondo ma..voglio vederlo. Lui lo ha fatto e...” la interruppi
:”Lui se ne è andato il mattino dopo Asia...” “Io
non ho detto di vivere lì..ho solo detto di voler andare a Los
Angeles...non so per quanto.” volevo farla anche io questa
pazzia ma c'erano troppi “ma” da risolvere e poi
avevo paura di trovarlo in romantica compagnia e, quindi, di fare un
viaggio solo per avere una profonda delusione. C'erano troppe cose
che non andavano. “Asia non lo so..cioè, lo farei è
che non posso lasciare tutto e tutti così...” “Allora
andrò io...” ragazza testarda ! Non sapevo se alzarmi e
rincorrerla per tutta la casa, cercando di fermarla prima ancora che
potesse aprire la porta della sua stanza con l'intento di fare le
valigie, oppure lasciarla andare da Bill. Non feci in tempo a
decidere che era già salita in camera sua e, dal rumore delle
ante dell'armadio, stava facendo quello che anche io avrei voluto
tanto fare. Mi massaggiai le tempie con i polpastrelli e aprii, per
l'ennesima volta, quel dannato libro cercando in tutti modi di non
pensare a nulla; eppure sentivo di non poterla lasciare sola. In
fondo sapevo che se avessi aspettato che lui decidesse di muovere
quelle sue chiappe da bronzo di Riace per venire qui mi avrebbe
sicuramente trovata invecchiata di ottant'anni. Ci pensai ancora
dieci o venti altre volte, respirai profondamente e buttai il libro
sul tavolino. Salii le scale e mi appoggiai allo stipite della porta
della stanza di Asia e la fissai. ”Davvero pensi di essere già
abbastanza grande da andare dall'altra parte del mondo da sola ?”
le dissi. Si girò verso di me e corse ( per quanto la distanza
fosse poca ) ad abbracciarmi “Lo sapevo che non mi avresti
abbandonata ! Uh...che bellezza. Bhè ancora qui ? Vai a fare
le valigie no ?” Si staccò da quell'abbraccio e mi diede
le spalle solo per un momento per poi rigirarsi verso di me “Sei
una temeraria del cazzo Ivy !” “Miss Finezza....”
mi fece spallucce e ritornò a finire i bagagli. Andai in
camera e iniziai a farli anche io. Erano valigie fatte alla cieca:
non sapevamo nulla né l'ora del volo, né per quanto
saremmo state via, insomma Carpe Diem no ? La battaglia con la
valigia fu dura ma alla fine chi vinse fui io. Asia fece rotolare il
suo bagaglio a mano giù dalle scale, mentre io avevo un
piccolo trolley che cercai di trascinarlo giù. “Ok...ora
che le valigie sono fatte, cerchiamo un taxi...” la tirai per
il cappuccio della sua felpa e la fermai prima che potesse aprire la
porta di casa. “Che c'è ?” “Non possiamo non
avvisare...” presi il primo foglietto di carta che mi capitò
davanti agli occhi e una penna dal mio astuccio dell'università
:”Josh, so che ti incazzerai ma ti scongiuro cerca di capire
ok ? Siamo a Los Angeles, non so per quanto. Ti chiamo appena compro
una scheda telefonica apposta. Se ti va raggiungici, sai per la tua
musica perchè se verresti per me allora ti consiglio di stare
a casa visto che sarà sicuramente per ammazzarmi
;P...perdonami e perdonaci. Ti voglio bene. P.S. Glielo potresti dire
te a mamma e a papà, se riesci a sentirlo.? Bacio. Ivy e Asia”
“Fatto ?” mi chiese impaziente, “Sì...”
feci un sospiro “Andiamo dai...” dissi. Non ero affatto
sicura ma è meglio pentirsi di averlo fatto piuttosto che
rimanerci male per non averlo fatto. Uscimmo di casa e attaccai il
post-it sulla cassetta delle lettere, dove mio fratello, prima di
uscire mi aveva messo le chiavi di casa.
Avevamo
preso il primo volo e cioè quello delle tre di pomeriggio.
Tutto sommato non avevamo nemmeno fatto chissà quante ore
ferme in aeroporto prima di salire sul nostro areo, quindi ci era
andata più che bene. Il volo sarebbe atterrato alle 10 di
sera. Eravamo sedute ai nostri posti; il mio, naturalmente doveva per
forza essere quello vicino al finestrino se no diventano una pazza
isterica. Mi ha sempre spaventato viaggiare in aereo; dopo che ci fu
l'11 settembre la paura aumentò ancora di più...ero
sempre scettica su chi guidasse l'aereo o per i passeggeri che mi
ritrovavo. Per carità, non ho nulla contro nessuno e non sono
una che giudica dalle apparenze ma, ho una paura folle di rimanerci
secca su uno di sti grandi cosi con le ali. “Volete uno snack
?” ci chiese carinamente l'hostess “No grazie...”
le rispose Asia, altrettanto gentilmente. L'hostess passò
oltre. “Preoccupata ?” mi chiese Asia “Perchè
tu no ?” “Un po', ma mi fido della scelta che ho fatto e,
soprattutto mi fido di lui..” la guardai un secondo per poi
rivolgere il mio sguardo al finestrino, leggermente appannato. “Sei
proprio innamorata “ risi per la mia affermazione ma lei mi
rispose in modo serio “Credimi, essere innamorati è dir
poco...” ci guardammo e capii quanto ci tenesse a quel ragazzo.
Bene
: dopo ore di volo, dopo aver trovato un tassista che ci ha provato
con noi senza alcun ritegno ( ma per questo abbiamo guadagnato uno
sconto ) e dopo aver perso il cappotto, ora ci ritroviamo davanti
alla villa dei Kaulitz. Per puro culo Asia si è ricordata il
posto grazie al discorsetto che lei e Bill avevano avuto dopo il loro
momento d'amore. Inoltre, non abbiamo il minimo coraggio di suonare
al cancello automatico. “Sicura che sia questa ?” le
chiesi. “Lui mi ha detto che era grande, isolata, color panna,
circondata da un boschetto e piena di telecamere...” “Ma
sai quante case dei vip ci sono a Los Angeles ? E poi potevi almeno
farti dare delle descrizioni in più...” “Bhè,
basta guardare cosa c'è scritto su questo citofono...”
mi disse semplicemente. Si avvicinò e lesse :”C'è
scritto qualcosa con la U e...” avvicinò di più
gli occhi “E..una H...no no aspetta non è una U !”
i cani iniziarono ad abbaiare e si accesero due luci che ci
illuminarono a giorno. Due guardie del corpo ( uno pelato e uno
biondo ) ci presero per il braccio e ci trascinarono per quasi tutto
il perimetro della casa. “Che cosa ci fate qui signorine ?! Eh
?! “ ci fece quello pelato “Qua è proprietà
privata...sciò, andate a casa và !” ci fece
l'altro. Che modi rozzi. “Vorremmo vedere Bill e Tom Kaulitz. “
gli disse Asia. “Sì, lo sappiamo...sapete quante cercano
di avvicinarsi ? È già tanto che siete arrivate al
citofono mie care..” ci rispose il pelato mentre ci stava
strattonando lontano dai loro confini, Io mo tolsi dalla sua presa al
braccio. “Sono la sorellastra...ehi ! Ahia ! “ mi prese
ancora per il braccio e questa volta mi fece male “Si certo, e
io sono la loro dama di corte...” guardò il suo collega
e si misero a ridere...”No davvero lei..” cercò di
intervenire la mia migliore amica ma venne bloccata violentemente.
“Sono Ivory, mia madre è sposata con il loro padre
Jorg...eh lasciami! “ cercai di spiegare mentre cercavo di
dimenarmi. “Basta ! Lasciatele stare...” finalmente
qualcuno ci aveva sentito, tra urla e lamentele varie.I due scimmioni
mollarono la presa e si allontanarono di qualche passo. Una donna di
statura media, bionda e di bella presenza si avvicinò a noi.
“Ivory ?” mi chiese. Era buio e non si potevano
distinguere bene le figure. “Sì... ?” finalmente
riuscii a vederla in viso ma non ricordavo di conoscerla. “Ivy
!...” mi abbracciò con mio stupore. Poi mi lasciò
respirare “Sono Nath..al matrimonio ti ricordi ? La
truccatrice..” Oh accidenti alla mia memoria ! “Sì
che mi ricordo, che bello vederti. Non hai idea...” “Ci
credo...scusate per loro.” feci un cenno per accettare le scuse
e rimanemmo un attimo in silenzio. “Ti ricordi di Asia ? La mia
amica” le chiesi. “Certo che mi ricordo; sei la famosa
Asia ormai, hai conquistato il cuore di Bill eh ?” le strinse
la mano e le fece l'occhiolino, sorridendo. Asia diventò
paonazza in volto. “Allora, siete venute per far visita ai
vostri amati ?..dai venite dentro.” le rivolgemmo un sorriso
debole e timido e poi la seguimmo in casa. Eravamo ancora seguite
dalle due bodyguard ma, appena entrati nel salone, scomparvero. Ma
avevano qualche stanza segreta per caso ? Era enorme già solo
il salone d'entrata. Si erano fatti i loro bei soldini. “Allora,
Bill è in cucina che è di là”si rivolse ad
Asia, indicandole la direzione e poi fece cenno di accomodarsi
“Mentre per Tom devi seguirmi...” “Ok...”
risposi. Scendemmo le scale e arrivai allo studio. Sentivo già
lo strimpellare della sua amata gibson che, fino a d'ora, l'avevo
vista solo in webcam ( se era quella ). Nathalie mi fece segno di
aspettare nel corridoio, prima di entrare nello studi vero e proprio.
“Tom..Tom mi senti ?...pausa, hai visite...” gli disse
una voce maschile, probabilmente David Jost, il loro produttore e
manager. Nath fu così carina da rimanere con David nello
studio. Ero sempre più nervosa; più sentivo i suoi
passi più il mio cuore batteva forte. La porta si aprii e uscì
Tom. Ancora con lo sguardo abbassato e con l'espressione tipica, come
per dire “Chi cazzo può essere ?”. Camicia
azzurrina con le maniche risvoltate che lasciavano intravedere i suoi
muscoli, canottiera attillata bianca che seguiva il suo fisico
scolpito, jeans stropicciati chiari e cappellino ( stile cuffietta )
bianco. Che, io mi chiedo cosa caspita vuol dire quel cappellino in
casa..bha! Alzò lo sguardo e si mise a ridere, contagiando
anche me. Si mise le mani sul volto per due volte e rise ancora. “Se
vuoi torno a casa...” alzò gli occhi al cielo e poi
camminò verso di me. Io lo guardavo e gli sorridevo come una
cretina. Fu un attimo e mi prese in braccio, stringendomi bene. “Che
ci fai qui ?” gli incrociai le gambe ( grazie al cielo avevo i
denim lunghi ) dietro e gli diedi un bacio sulla guancia. Lui sorrise
e mi mise giù, sempre cingendomi i fianchi. Mi tirò
ancora verso di sé; ora eravamo ad un palmo di distanza. “Se
aspettavo te a quest'ora ero già sotterrata...” gli
dissi ironicamente. Lui mollò leggermente la stretta e mi fece
una smorfia. Si fece serio subito dopo. “Lo so, ma stiamo
lavorando al nuovo album e...” lo zittii mettendogli il mio
indice sulla sua bocca. Non me la ricordavo così morbida e
calda. Era di un bello indescrivile. Era semplicemente lui. Lui
socchiuse gli occhi e mi baciò l'indice; mi prese poi la mano
e la guidò nell'accarezzare la sua guancia. Poi mi riprese in
braccio “Ehi...vacci piano. Esistono anche i fianchi ! “
mi aveva praticamente presa per le natiche. “Sì, ma
questo bel cuscino mi piace di più..” gli diedi un
leggero schiaffo sulla spalla che provocò la sua risatina. Mi
portò su in camera sua e mi buttò violentemente sul
letto, facendomi rimbalzare leggermente. Mi tirai su a sedere.
“L'uomo delle caverne è più fine...” gli
dissi mentre lui si stava accomodando vicino a me. “Sì
ma non è così bello.” Lui si girò
lentamente verso di me con un espressione sicura di sé e io lo
guardai con un sopracciglio alzato “Non sono venuta qui per
sentire la contemplazione di te stesso Kaulitz”. Avvicinò
una mano al mio viso e delicatamente iniziò a carezzarmi il
volto, sfiorando più e più volte le labbra. Chiusi gli
occhi e quando li riaprii me lo ritrovai vicinissimo. “E allora
dimmi...perchè sei qui ?” mi disse a fior di labbra.
Sorrisi. “Per questo...” gli sussurrai dolcemente. Le mie
labbra toccarono le sue e gli diedi un primo bacio a stampo che lui
dopo assaporò. Mi guardò e mi ribaciò
socchiudendo leggermente le labbra e appoggiando il suo indice sotto
il mio mento. Si tolse lentamente da quel casto bacio e sorrise “A
sapere che oggi avrei baciato una bellissima ragazza mi sarei fatto
la barba...” “A me piace la tua barba” gliela
toccai, dolcemente quasi incuriosita. Si avvicinò di nuovo e
mi prese il viso tra le sue mani. Questa volta fu un bacio passionale
che ci trascinò entrambi. Ogni tanto aprivo gli occhi e lo
guardavo maliziosamente. Mi morse il labbro inferiore e me lo
succhiò, proprio come avevo fatto io quella volta del nostro
primo bacio. Mi mise una mano sulla coscia, anche se coperta da un
jeans attillato, e iniziò ad accarezzarmela. Ci staccammo per
un secondo. Mi avvicinai a lui e gli leccai le labbra, senza baciarlo
ma usando solo la lingua. Lui sorrise con malizia ma i suoi baci e i
suoi atteggiamenti non avevano solo quella. Erano pieni di passione
che, forse, mancava di provare a tutti e due. Lui aprì anche
la sua bocca e iniziammo a toccarci le lingue. Chiusi gli occhi per
sentire a pieno quella sensazione di umido, ma non di un umido
sgradevole, era caldo. Sentivo un calore mai provato dentro di me e
mentre ci accarezzavamo e ci baciavamo sentivo che prima o poi, il
mio cuore sarebbe uscito dal petto per i battiti troppo velocizzati.
Mi rubò un altro bacio e poi si staccò da me. Mi
accarezzò ancora una volta e si avvicinò al mio
orecchio. “ Ti fidi di me ? “ annuii e gli diedi un
piccolo bacio nell'incavo del collo “Vieni con me allora...”
si alzò in piedi e io ero lì, immobile che lo seguivo,
con lo sguardo, nei movimenti che stava facendo. Mi prese la mano
dolcemente e me la strinse, accompagnandomi ed aiutandomi ad alzarmi
in piedi. Lo seguii. Cosa avesse in mente non lo so ma la nostra non
è stata la solita scintilla che scocca ogni tanto, è
stato un vero e proprio incendio !
Continua.....
So
che mi ammazzerete per il finale aperto ma...eheheh ^^. Dai tanto lo
scoprirete presto, promesso. Tra poco finisce la vacanza!!! Mi vien
da piangere ad iniziare la scuola, per fortuna che è l'ultimo
anno ( sono stata bocciata in terza, per un debito non superato...di
matematica oltretutto ). Comunque bella gente, che ne dite di passare
ai ringraziamenti ? ( cioè 54 commenti !! GRAZIEEEEEEEEEE A
TUTTI DAL PRIMO ALL'ULTIMO ) Allora * schiariamoci la voce* : _Nat
_91 ( ma che sono tutte queste scuse ?? Cioè ma figuarati,
ogni persona è libera di vivere la propria vita in santa pace
come più crede. Comunque l'attesa è stata ripagata ^^
Grazie mille, ormai ricevere i tuoi commenti fa tirare su il
morale...cioè, grazie non ho parole tesoro <3 mille di
questi cuori solo per te ) ; Chrome_th ( anche se non hai commentato
l'ultimo capitolo hai comunque recensito i primi tre, per cui un
grazie è d'obbligo e spero non mi abbandonerai ^^ grazie
infinite. Anche a te mille bacioni e cuoricioni ) ; Layla ( eh ma
grazie mia cara. Grazie grazie per tutta la pazienza che hai nel
leggere e commentare, so che saranno sempre le stesse cose che scrivo
ma non ho davvero più parole ormai. Comunque sì Tom ha
capito dove Ivy ha fatto il piercing ma per te dove si trova questo
decoro di metallo ? Ehehe ) ; Arsax95 ( No vabbhè, io sono
morta dal ridere...mentre Bill tromba Tom dorme, una frase che
rimarrà nella storia xD, grazissime anche a te mia cara );
_MINA _ ( Hai visto che alla fine Asia e Bil...eh..lascia fare.
Allora ormai anche a te insieme ad Aduzza_TK e _Nat _91 vi farò
l'altarino per i commenti...avete commentato sempre e non so come
ingraziarvi se non con un enorme bacio )....ok finito ? Finito! Spero
di non aver dimenticato nessuno in tal caso scusatemi ! Ci vediamo al
più presto ok ?? Bacionissimo a tutte e....ciaoooooooooo.
Kler
:-)
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 : La voglia di stare con te ***
Capitolo
13 : La voglia di stare con te
Entrammo
nella saletta dove tenevano i loro strumenti. Erano tantissimi : ci
rinunciai, fin dal principio, a contare le sue chitarre, c'erano due
pianoforti e due tastiere. Il pianoforte a coda era bellissimo. Nero,
lucido, classico ma faceva la sua bella sicura posto nel mezzo della
saletta. Poi microfono, batteria e bassi. Ma quel pianoforte lo
adoravo. Mio fratello ci avrebbe abitato in questa sala...giusto; mio
fratello. Domani avrei sicuramente preso una scheda telefonica per
poterlo chiamare, chissà la sua reazione quale sarà,
anche se, me la stavo immaginando...
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° °° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° °
Tornai
a casa distrutto. Questa non ci voleva proprio, ed ora chi l'avrebbe
sentita mia sorella ? Di sicuro mi toccherà accompagnarla in
ospedale. Ora sono sicuro che anche gli adulti fanno delle enormi,
colossali cazzate. E poi non ho mangiato nulla, ma tanto vale : ormai
il mio stomaco è chiuso dalla rabbia e dalla preoccupazione.
Salii gli scalini del pianerottolo e notai un piccolo foglietto
attaccato alla cassetta della posta. Lo staccai e poi infilai una
mano dentro alla fessura per vedere se magari il postino avesse
lasciato qualcosa, ma c'erano ancora le chiavo di casa, evidentemente
mia sorella ed Asia non erano uscite. Presi le chiavi ed entrai in
casa. “Tornato ! Ivy, scendi ti devo parlare...” urlai,
rivolgendomi al piano superiore. Nessuna risposta. “Ivy ! Asia
!...bha...” nessuno risponde. Appoggiai le chiavi sul tavolo,
vicino alla porta e poi guardai, sfuggita quel biglietto. Lo girai
lentamente dalla parte dove c'era scritto qualcosa e lessi. Mi bastò
la prima riga capire ed provare un leggero senso di nervosismo.
Chiusi gli occhi per un istante nella speranza che quel foglio fosse
solamente un ologramma e che, a momenti, sarebbe scomparso nel nulla,
ma quanto riaprii gli occhi quel maledetto foglio era ancora tra le
mie mani. “Stupida di una ragazzina...” dissi fra me e
me.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Ad
Amburgo sono le tre del pomeriggio,chissà se mio fratello
aveva finito con il gruppo. “Ti piace ?” mi guardò
ed interruppe quelli che erano i miei pensieri. Gli sorrisi. “C'è
parecchia roba, mio fratello impazzirebbe...” mi guardavo
attorno come spaesata ma incuriosita; alla fine continuavo a girare
attorno a quel pianoforte. Gli passai una mano sopra, come se lo
dovessi accarezzare. Tom mi abbracciò da dietro, cingendomi i
fianchi e appoggiò la sua testa sulla mia spalla. “Vedo
che hai un debole per questa bellezza.” con lo sguardo indicò
il pianoforte. Senza rispondergli, mi girai verso di lui e lo fissai,
poi mi diedi una leggera spinta e salii a sedere sullo strumento a
coda; lui rise e mi fissò stranito. “Guarda che non è
una panchina..” io ricambiai il sorriso, lo presi per la
canotta e lo tirai verso di me, ancora più vicino. Lui mi
divaricò le gambe e iniziò ad accarezzarmi le cosce
mentre io gli misi le mani sul petto, coperto da quell'indumento
leggero, iniziando ad accarezzarlo. Si inumidì le labbra e si
avvicinò dandomi un semplice bacio a stampo. “Sei
diventata muta all'improvviso ?” mi disse, staccandosi da quel
bacio minuscolo. Non riuscivo a dirgli nulla. Una parte di me lo
voleva a tutti i costi mentre l'altra aveva paura di innamorarsi
seriamente. Se la verità fosse venuta a galla non mi avrebbe
più creduto e sarebbe tutto finito; questi pensieri mi fecero
cambiare espressione. “Ehi...che hai ?” mi guardò
perplesso. Cancellai ogni cosa dalla mia mente e gli sorrisi
“Nulla...” mi fissò per un po' e poi mi baciò
la guancia. Due piccoli baci umidi, l'uno seguito dall'altro. Smise,
con una mano di accarezzarmi la gamba e l'appoggiò sulla mia
che intanto stava percorrendo i suoi pettorali, come se un cieco
toccasse il viso di qualcuno per poterne capire la fisionomia. “Ci
si potrebbe scrivere una canzone con questo ritmo..” disse lui
sorridendo appena e abbassando leggermente lo sguardo. “Su cosa
?” chiesi io abbastanza confusa. Lui rise ancora una volta per
poi trovare il coraggio di guardarmi negli occhi. Aspettò un
secondo prima di parlare. “Batte forte...è orecchiabile
come ritmo, ci starebbe bene una canzone.” cercò di
sdrammatizzare; evidentemente non era abituato ad usare frasi
d'effetto, come questa. Gli accarezzai il viso imbarazzato e gli
diedi un tenero bacio sul naso. “Vuoi vedere il piercing nuovo
o no ?” gli chiesi maliziosa. Lui mi guardò ridendo e mi
baciò, premendo le sue labbra contro le mie. Iniziò ad
alzarmi la maglietta molto lentamente e sentii le sue mani calde e
ruvide sulla mia pelle. Dischiusi la bocca e non perse tempo a
baciarmi con più foga. Gli accarezzai le spalle e gli tolsi la
sua camicia azzurrina e la gli sfilai la sua canottiera bianca. I
suoi muscoli erano ben in mostra e questo mi piacque ancora di più.
Lui mi spogliò della mia maglia e scese a baciarmi il collo,
succhiandolo avidamente e lasciandomi un piccolo segno rosso,
leggermente visibile. Poi prese ad annusarmi. La punta del suo naso
mi sfiorava la pelle. Strinse i miei seni, coperti ancora dal
reggiseno, nelle sue mani ed io mi eccitai a tal punto da farmi
sfuggire un debole gemito. Smise di annusarmi e tirò fuori una
piccola bustina sottile e quadrata dalle tasche dei suoi jeans
stropicciati e l'appoggiò accanto a me, sempre sul pianoforte.
Si slacciò la cintura e si abbassò la lampo. Io lo
continuavo a guardare intensamente. Mi prese il viso nelle sue mani e
mi baciò passionalmente. Cercai di abbassare i suoi pantaloni
e i suoi boxer ma con una mano è difficile, per cui lui si
staccò dal nostro bacio e se li tolse rimanendo nudo davanti a
me. Ricominciò a baciarmi poco dopo. La sua lingua danzava con
la mia; la mia mano finì ad accarezzare il suo sesso e, a quel
tocco lui tirò indietro la testa ed io potei passare la mia
lingua sulla sua giugulare per poi arrivare alla sua bocca ancora una
volta. In un attimo mi tolse jeans e slip. Continuava a toccarmi i
seni ed a stuzzicarli mentre mi baciava sia bocca che collo. Stavo
impazzendo. La sua mano, dal mio viso, passò ad accarezzare la
mia femminilità. I miei respiri erano diventati irregolari. Si
mise in ginocchio e mi guardò per un attimo; la sua lingua
toccò appena l'interno coscia per iniziare ma, subito dopo
leccò le mie piccole labbra ed io mi lasciai andare a dei
gemiti più acuti che lo divertirono. Quando toccò prima
con l'indice e poi con la sua lingua il mio piercing al clitoride io
mi sdraiai, letteralmente sul pianoforte, e premetti una mano sulla
sua testa in modo da incitarlo a continuare. Mi piaceva da impazzire.
Si
alzò in piedi e aprii quella piccola bustina che era stata
lasciata per troppo tempo chiusa. Si mi se il preservativo e si
sporse su di me; per facilitargli il “lavoro”, io mi misi
di nuovo a sedere e mi avvicinai di più a lui, incrociandogli
le gambe dietro la schiena. Mi accarezzò di nuovo il viso e mi
sfiorò le labbra. “Non ho mai provato una cosa così...è
incredibile...” disse fra un respiro e l'altro. Lo zittì
di nuovo mettendogli il mio indice sulle sue labbra “Ssh..amami
e basta” gli dissi prima di baciarlo con tutta me stessa. Per
farlo eccitare ancora di più, mi tolsi lentamente, molto
lentamente il reggiseno e lo gettai a terra. Lui mi ammirava con
quegli occhi nocciola, luccicanti. Mi penetrò lentamente ed io
lo strinsi forte a me, abbracciandolo. Volevo sentirlo mio. Appoggiai
la testa nell'incavo tra testa,collo e spalla mentre lui mi appoggiò
le mani leggermente, al di sotto, dei miei fianchi e iniziammo a
muoverci insieme, come un tutt'uno. Si mosse lentamente,
accarezzandomi lì dove aveva le mani e mi baciava l'incavo del
collo e il lobo dell'orecchio. “Ivy...” mi sussurrò
all'orecchio. Gli baciai, a mia volta, il collo e arrivai al suo
orecchio “Tom...” gli sussurrai ad occhi chiusi. Ci
allontanammo un poco da quell'abbraccio per poterci guardare negli
occhi. Lui continuava a muoversi dentro di me, aveva aumentato la
velocità delle spinte. Appoggiò la sua fronte sudata
alla mia e i nostri respiri affannati, più di prima, erano
all'unisolo. Si tolse da dentro di me e mi fece scendere dal
pianoforte molto delicatamente. Io mi girai, in modo da dargli le
spalle. Mi baciò prima una spalla e poi mi scostò i
capelli, lasciandomi la schiena nuda. Mi percorse il centro della
schiena con il suo indice ed io la inarcai. Mi tocco i seni e poi
entrò dentro di me. Mi piegai leggermente in avanti. Le sue
spinte non erano più lente ma seguivano un ritmo più
accellerato. Le sue mani erano sulle mie natiche e le stavano
toccando. Eravamo tutti e due quasi arrivati. Aumento ancora le
spinte che si fecero sempre più decise. Adesso, una mano era
appoggiata sul mio fianco e l'altra arrivò a toccarmi ancora
quel piercing. Lo massaggiò e io urlai di piacere. Lui si
accasciò in avanti, su di me e spinse più forte.
Quell'ultima spinta ci fece raggiungere l'apice assieme. Urlammo
insieme. Continuava a muoversi dentro di me, ma piano piano si stava
fermando. Io ero appoggiata a quel pianoforte, con il respiro ancora
velocizzato e il cuore che stava battendo forte. Si tolse dolcemente
da me e mi abbracciò da dietro, lasciandomi delle scie di baci
dalla spalla fino a meno di metà schiena. Io mi rimisi in
piedi e mi rigirai verso di lui. Lo abbracciai e lui fece la stessa
cosa. Mi diede un casto bacio che provocò un seguito di baci.
“Voglio innamorarmi di te..” mi disse con ancora un
leggero fiatone. Io risi e lo accarezzai. “Io...” feci
una pausa “...io credo di esserlo già.” lui
sorrise, mi prese la mano che poco fa lo stava accarezzando e se la
mise sul petto “C'è ancora quel ritmo....quel bellissimo
ritmo.” iniziò ad imitare il suono accellerato del
battito del suo cuore. Mi avvicinai e lo baciai. Siamo sicuri che
sarei ritornata presto ad Amburgo, come avevo in mente di fare ?
Continua...
Eccomi
!! Allora e anche questo capitolo è andato..scritto e
pubblicato ! Io non vorrei dire ma meno male che esiste la mia casa
che ha delle mura attorno e delle persiane alle finestre che si
possono chiudere, perchè metti che vivevo in una capanna
aperta ( esistono le capanne aperte ) tutti avrebbero visto il mio
favoloso abbinamento del pigiama che ho su adesso e cioè....una
canotta di un verde mela assurdo, o meglio no so neanche se definirlo
così sia giusto...poi dei calzoni della tuta rosa fluo e le
babbucce con il faccione di omer simpson,,,lasciamo perdere che è
meglio ! Ma passiamo alle cose serie : i ringraziamenti per lo scorso
capitolo ( definito bastardo )...alura, cominciamo : Arsax95 ( Bhè
non posso dire se farò altre storie anche perchè,
adesso che inizia la scuola sarà difficile pubblicare capitoli
tutti i giorni per questa e quindi prima che riuscirò a
finirla sai quanti anni passeranno ?? ^^ comunque ti ringrazio di
tutto e mi fa davvero piacere farti sorridere ogni tanto, mi fa
davvero piacere. ); Layla ( ahaha...premetto che stavo scrivendo
Laula invece che Layla, ma cioè davvero credevi che il
piercing potesse essere al capezzolo ?? ^^ No dai cioè...in
effetti era una delle tante idee ma poi è finita con il
cambiare decisamente posto ^^. Spero che questo bel capitolo ti sia
piaciuto e spero non smetterai mai di commentare mia cara ^^ Grazie
infinite tesoro ) ; _MINA _ ( Di che colore vuoi l'altare dove
verranno messi i doni che ti verranno dati in tuo onore per ogni
singolo commento che hai fatto e che farai ?? No davvero, sei una dea
! Grazie di tutti i complimenti tesoro mio <3 un bacione e spero
che il capitolo ti piaccia); Chrome_th ( no ti prego non impazzire ^^
ehehe spero di averti reso felice con questo bel capitolo e grazie
anche a te che stai contribuendo a delle buone azioni come recensire
questa storiella ^^ scherzo ! XD bacione mia cara, alla prossima);
_Nat _91 ( Tu la prima ?? Mia adorata divinità, mi
soprendi..XD scherzo mia cara, lo sai. Mi ha fatto molto piacere
trovarmi la tua recensione come la prima ma sappi che non conta il
quando ma il cosa...ogni volta che scrivi qualcosa è
incredibile ! Hai le mani fatate mia cara ^^ bacione tesoro mio <3
)...ok finito anche oggi ?? Sì, dai..finito. Alla prossima
che, spero, sarà breve e bacionissimo a tutti quanti quelli
che seguono questa storiella ! Fatemi un po' sapere quello che
pensate e...oh ma è vero che Bill è biondo ? Se è
così mi scombussola la trama ;-)
Bacione
Kler
:-)
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 : La famiglia prima di tutto, quella vera però ***
Capitolo
14 : La famiglia prima di tutto, quella vera però
Un
raggio di sole penetrò dalla persiana appena chiusa. Aprii
piano gli occhi e mi mossi nel letto, stringendomi il il lenzuolo al
seno per coprirlo. Avevamo fatto ancora l'amore. “M'ama....non
m'ama.....m'ama....” sentendo, debolmente, quella voce mi girai
dalla parte della sua provenienza e vidi Tom alle prese con una
margherita. Mi sistemai meglio, nel letto, spostando i petali che
circondavano la sua parte di materasso. “M'ama...non m'ama...”
stava togliendo i petali a quel povero fiore che chissà dove
lo avesse preso. “Ma che cosa stai facendo ?” dissi
ancora confusa e per metà assonnata. Smise di buttare petali
in giro per il materasso e si girò verso di me, dandomi un
casto bacio sulla fronte; “Buongiorno...” mi disse
dolcemente, io mi coricai, continuando a fissarlo “Sì,
buongiorno...ma...da quant'è che sei sveglio a fare..”
gesticolai, non sapendo come definire la sua attività
mattutina “a...bho,..a spennare margherite ?” conclusi.
Lui, ovviamente, mi rise in faccia e appoggiò sul suo
comodino i fiori “Stavo solo passando del tempo in un modo
alternativo” “Cavolo ! Sono proprio fortunata...e pensare
che credevo che tu al mattino potessi fare la doccia, sistemarti,
fare colazione, vestirti, andare a svegliare dolcemente la tua
ragazza, portarle la colazione a letto, magari con anche una ro...”
bloccò la mia parlantina con un bacio mattutino. Uno di quelli
che ti fanno solleticare le dita dei piedi e che ti fanno sentire in
paradiso. Si staccò e rimase con gli occhi chiusi per un
istante, poi gli riaprì. “Stai zitta...” mi disse
come se volesse comandarmi. Io mi misi a cavalcioni su di lui (
ancora nudo ) ed iniziai a torturarlo con vari pizzicotti sulle
braccia e sulla pancia. “Cosa dovrei fare io ?” si
dimenava e intanto rideva; mi contagiò a breve, non riuscii a
calarmi nella parte della seria tanto bene. “Ohi...ehi...mi fai
male !” mi disse tra una risata e l'altra. Mi fermò
riuscendo a bloccare i miei polsi con la stretta delle sue mani e
ritornammo seri a guardarci. I miei occhi nei suoi. Potevo
addirittura scivolare in quel nocciola così profondo.
“she..bli...ma...” mi sussurrò. “EH ?”
non avevo capito un accidente di quello che mi avesse appena detto.
“Ma sei sorda ?” mi chiese. “Kaulitz, non è
come nei film che anche il minimo suono, impercettibile alla fine si
percepisce comunque. È mattina e se mi parli con meno di un
filo di voce io non sento...” gli spiegai e lo vidi sbuffare e
roteare gli occhi “Ho detto che sei bellissima “ lo
guardai addolcendomi e le sue mani sciolsero la loro presa sui miei
polsi scivolando su di essi, accarezzandoli. “Bellissima...ma
pur sempre una mezza nonnetta. Oltre che cieca sei pure sorda !”
Lo stavo per baciare ma, invece, gli diede una leggera sberla sulla
guancia e riniziai con i buffetti ed i pizzicotti. Ci stavamo
comunque divertendo. È un bel rapporto alla fine : ci
prendiamo in giro ma quando ci amiamo diventiamo seri e prendiamo il
nostro rapporto seriamente.
“Ivy..scusate...”
Asia entrò, senza nemmeno bussare, nella camera di Tom.Aveva
il suo cellulare in mano ed era in accappatoio; evidentemente era
appena stata in doccia, magari con Bill. La guardammo, chiedendoci
che cosa volesse. “Ivy, c'è tuo fratello al telefono e
sembra...strano.”disse con tono preoccupato. Io le sorrisi e
poi guardai Tom. Gli diedi un bacio a stampo e scesi dal letto.
“Arrivo...” le dissi. Lei socchiuse la porta. Mi coprii
con la camicia azzurrina di Tom, abbottonandola e poi andai in bagno
per lavarmi e sistemarmi. Uscii dalla stanza e mi diede il suo
cellulare per poi andarsene a testa bassa. “Josh..ti giuro che
stavo per uscire per cercare una cavolo di scheda telefonica ma..tu
non stai pagando una cifra chiamandomi scusa ?” cambiai
decisamente discorso non appena mi venne in mente il problema del
cellulare ma, appena sentii il silenzio totale dall'altra parte della
cornetta, quel problema passò di secondo piano. “Josh..”
lo richiamai ma, ora, sentivo solamente un singhiozzare che mi fece
venire l'angoscia “Josh che succede ?” dissi intimorita
della sua risposta...aspettò un attimo e poi cercò di
spigarmi il più lentamente possibile :”Abbiamo trovato
papà...” aspettai per dei minuti una sua risposta ma non
arrivò “E..cosa...parla ti prego” non potevo
resistere, stavo già pensando il peggio; sentii che fece un
respiro profondo e si calmò, il giusto per cosa stette
succedendo :”Quando tu sei partita ed io, poi sono tornato a
casa e ho trovato il tuo biglietto già mamma mi aveva avvisato
che aveva portato papà in ospedale perchè era svenuto a
casa di Simone dove erano andati lei e Jorg per trovare Simone e
Gordon. Papà gli aveva seguiti o..non ho capito, forse voleva
dire la verità a Simone..bho, sta di fatto che è
svenuto e l'hanno portato all'ospedale. Non era nulla di grave, solo
nervoso e stress...io..io non so che cazzo ha avuto Ivy...non lo
so...so solo che devi ritornare qui. Adesso.” non avevo capito
molto. Tom uscii dalla stanza, non vedendomi ritornare e mi voltai
verso di lui. Dalla mia espressione capì che c'era qualcosa
che non andava. Gli feci cenno di aspettare e lui annuì.
“Ok..ehm...cercherò di essere lì subito. Hai
capito almeno che cosa ha ?”ancora singhiozzi “No..Ivy è
grave.” mi crollò il mondo addosso. È
grave....grave in che senso ? Poteva essere curato ? Cosa gli era
capitato ? Dove caspita si trovava prima di andare a casa dei Kaulitz
? D'improvviso mi venne un forte mal di testa per tutte quelle
domande nel mio cervello. “Ok..tranquillo, arriverò
presto.” “Sbrigati..” chiusi la chiamata e Tom mi
venne incontro :”Che cosa..” non gli feci finire la
domanda “Devo ritornare ad Amburgo, subito.” mi guardò
confuso “Adesso ? Perchè ?” mi supplicava di
rimanere ma non potevo, questa volta non avrei assolutamente ceduto
agli occhi dolci di nessuno. “Senti...è una lunga
storia. Non posso rimanere.” lo oltrepassai per andare in
camera a raccattare le mie cose ma lui mi prese per un braccio,
bloccandomi. “Dimmelo...dimmi perchè tutto d'un tratto
devi ripartire”, lo guardai negli occhi e presi un bel respiro.
Era quello il momento della verità ? “Tom..io non sono
tua sorella “ lui annuì semplicemente e lasciò la
presa “Lo so, cioè geneticamente è vero e...”
mi misi una mano in fronte per disperazione e lo bloccaì.
“Ascoltami, due anni fa è stata tutta una presa in giro.
Io recitavo la parte della filgioccia di Jorg, così come mio
fratello...anche se ora sono effettivamente assieme, mia madre e tuo
padre, due anni fa non era così. Mio zio te lo ricordi ? Ecco
lui è il mio vero padre !” lo vidi leggermente confuso,
che si stava allontanando da me con un'espressione schifata “Lo
so che non ci stai capendo un cazzo, ma mio padre...quello vero, è
all'ospedale non so per cosa e devo andare a vedere cosa è
successo. “ abbassò per un secondo lo sguardo e poi mi
fissò ancora. Ora mi avrebbe odiato per tutta la vita. “Perchè
lo avete fatto ?” stranamente a quello che pensavo aveva un
tono pacato, educato. “Non lo so..io lavoravo in un bar ad
Hannover due anni fa e conoscevo Jorg, veniva lì tutte le
sere...” gesticolai nella speranza che mi potesse salvare
invece che spiegare a parole “Forse per compassione. Mi rifilò
la storia della sua vergogna nel farsi vedere senza una famiglia e
senza una vita ed io, come una cretina, accettai di
farlo...coinvolgendo tutta la mia famiglia. Non pensavo che sarebbe
successo tutto questo.” Lui annuì e rimase a riflettere,
in silenzio. “Mi dispiace Tom...” gli dissi. Non
ricevetti nessuna risposta, solo uno sguardo da punto interrogativo.
Come dargli torto.
Ritornai
in camera e raccolsi la mia biancheria da terra. Andai verso il
comodino, dalla parte dove avevo dormito e aprii il cassetto,
prendendo i miei documenti e il portafoglio. Tom era dietro di me.
Chiusi gli occhi, aspettandomi un “non ti voglio più
vedere”, invece mi prese la mano, come si fa da bambini.
Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. Sapevo che almeno un
poco, fosse deluso. “Ti accompagno all'aeroporto” mi
disse gentilmente. Mi spiazzò. Mi girai verso di lui ma
tenendo lo sguardo basso. “Non dovresti fidarti di me..”
gli feci notare. Al contrario di ogni mia aspettativa, lui sorrise e
mi accarezzò le mani. “Se mi dici che quando mi hai
baciato, che per la nostra prima volta, che poche ore fa quando
abbiamo fatto l'amor di nuovo..tu mi hai usato per tutta questa
scenetta, allora ti caccerò via dalla mia vita..” fece
una pausa :”Ma visto che mi hai detto tutto nel momento giusto,
e mi hai convinto con quel mi dispiace...allora non vedo il motivo
per cancellarti dalla mia vita.” Con l'indice mi alzò il
viso e mi guardò con i suoi dolci occhi color cacao. “Se
non fosse stato per tutta quella falsa di due anni fa col cavolo che
ti avrei conosciuta. L'importante è che tu non abbia finto con
i sentimenti...” sorrisi appena e lo baciai. Lui mi strinse a
sé per poi abbracciarmi. Ci staccammo. “Tu sbrigati a
prepararti che io ti aspetto giù...” annuii e mi diede
un altro bacio leggero sulle labbra. Io feci la mia valigia e mi misi
le cose di ieri addosso. Mi pettinai e mi feci una coda veloce. Fuori
dalla stanza mi stava aspettando Asia, preoccupata. “Allora ?
Perchè stai andando via ?” la fissai. Aveva le braccia
incrociate al petto e picchiettava, nervosamente, il suo piede nudo
sul pavimento. “Mio padre è in ospedale, Josh ha detto
che è grave.” “Vengo con te...” stava per
correre a prepararsi ma io la fermai, mollando a terra il trolley e
bloccandola per la mano. “No ! Tu resta con Bill; se la
prenderebbe se tu te ne andassi...” le sorrisi e poi lei mi
abbracciò dolcemente.” Fammi sapere però ok ?”
“Sì..tranquilla...andrà tutto bene” le feci
uno dei miei soliti finti sorrisoni e poi la salutai di nuovo con un
abbraccio. Sarei partita per Amburgo un'altra volta, sperando di non
trovarmi troppe spiacevoli sorprese.
Continua....
Ehi...eccoci
qui con il 14esimo capitolo e spero di riuscire a postare il prossimo
presto...con oggi che è l'ultimo giorno di vacanza non so se
riuscirò a scrivere. Quindi scusate davvero se non sarò
costante con le pubblicazioni ! ^^ Ringrazio : _MINA _ ; Chrome_th;
Arsax95 e Layla per aver commentato e dico grazie a chi ha letto e
basta....bacione e spero a presto. Fatemi sapere :-)
kler
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 : E voi chi siete ? ***
Capitolo
15 : E voi chi siete ?
In
ospedale c'erano tutti. Non poteva mancare mio fratello e mia madre
con Jorg e poi ci avevano raggiunto anche Simone e Gordon. Meglio
però essere brevi e raccontare solo le cose più
importanti. Essere appena arrivati all'aeroporto ed essere trascinati
all'ospedale di peso non è una cosa piacevole soprattutto se
tuo fratello sembra un incrocio tra una mummia e uno zombie ( una
zombiummia -.-); sta di fatto che vedere Jorg vegliare su mio padre
mi fece uno strano effetto. Tra spiegazioni, sfortunatamente, non
tanto chiare da parte di mia madre e consolazioni che ci sono state
fatte dai genitori dei Kaulitz, sono venuta a sapere che mio padre,
svenendo aveva picchiato la testa e, se prima i problemi non si
mostrarono, adesso il dottore mi ha informato che il signor Freddie
O'Moore potrebbe aver riscontrato una leggera forma di amnesia.
“Ivory,
stai tranquilla. Vedrai che non sarà grave...” mi disse
Simone appoggiandomi una mano sulla spalla e picchiettandola. Io
avevo un nervosismo ed un'ansia compulsiva addosso e non facevo altro
che introdurre caffeina a piccole quantità nel mio corpo. Mio
fratello mi raggiunse, dopo che aveva parlato con il medico :”Ivy,
ha detto che possiamo entrare se vogliamo” lo guardai, un
attimo spaesata e poi annuii debolmente e un piccolo e sospirato sì,
mi uscì dalle labbra ormai screpolate dal freddo. Entrammo
nella stanza e mio padre aveva una pesante fasciatura che gli
contornava la testa; ci avvicinammo al letto e, delicatamente, gli
strinsi la mano. Guardai Josh sedersi sulla sedia che poco prima era
stata usata da Jorg. “Credi che si sveglierà ?” mi
chiese. Non avrei mai potuto rispondere con certezza ma la speranza è
l'ultima a morire. “Sì..deve svegliarsi..” gli
risposi decisa ma dentro di me non c'era quella sicurezza che avevo
appena messo nella risposta. Si mosse appena nel letto e aprì
piano gli occhi e, subito, mio fratello balzò in piedi,
avvicinandosi al letto. “Papà...” nessuna
risposta. Solo un debole battito di ciglio per tentare la messa a
fuoco delle nostre figure. “Josh non risponde..” dissi
preoccupata a mio fratello “Dagli tempo” mi
tranquillizzò. “Papà sei sveglio ?”
riprovai con un tono più dolce; lui mi guardò per un
attimo poi spostò lo sguardo verso mio fratello “Chi....”
disse con la bocca secca ed impastata “Chi siete ?”
strizzò appena gli occhi per un leggero fastidio alla luce
della stanza. Quella domanda ci fece per un attimo mettere
sull'attenti; speravamo in uno scherzo dei suoi. “Papà,
siamo i tuoi figli..” ancora sguardo confuso. No, non poteva
non ricordare nulla. Meno male che era leggera amnesia. “Sono
Ivory...” dissi ancora “Io sono Josh papà, ti
ricordi vero ?” gli domandò in un tono supplicante.
Purtroppo il suo sguardo ormai appesantito dal sonno provocato dai
troppi farmaci e confuso dalle troppe domande lo fecero
riaddormentare lentamente. Io guardai Josh. Uscì sbattendo
violentemente la porta e con le lacrime agli occhi; io rivolsi un
sorriso a mio padre ma non riusciva ad essere di felicità.
Uscii anche io e vidi Josh in lacrime consolato da una parte da
Simone e dall'altra da Gordon. Il medico curante ci venne incontro e
fece riunire tutta la famiglia in un gruppetto a parte, nel
corridoio. “Purtroppo dobbiamo dimettere il signor. O'Moore “
ci disse con il solito sguardo compiaciuto ed ipocrita. “Scusi
ma non mi sembra giusto. Non è per niente una leggera
amnesia...quando siamo entrati non ci ha nemmeno riconosciuto e, di
sicuro, non è in processo di guarigione per cui come potete
dimettere un paziente non ancora guarito ?” intervenni io con
tono seccato. “Signorina O'Moore..” fece una breve pausa
mentre continuava e gingellare con la sua cartellina plastificata da
medico primario “Suo padre non sarà così per
sempre...ci vuole del tempo per far ritornare i ricordi alla sua
mente ma questo è un vostro compito, il nostro lavoro è
già stato fatto.” si rivolse a me con aria di
superiorità. “Come ? Mio padre è malato ! Non ci
ha riconosciuto e non ha una leggera amnesia, anzi...e lei si
permette di dimetterlo e di lasciare che delle persone non pratiche
di medicina o di ritorno alla memoria, in questo caso, possano
prenderne cura ?” disse mio fratello ancora più
arrabbiato. “Mi dispiace signori...questa è la realtà.
Qualcuno deve essere in grado di badare a lui.” detto questo se
ne andò, salutando cordialmente ma sempre con quella faccia da
schiaffi che si ritrovava. Ci guardammo in faccia per un po'. Già
sapevo che Simone e Gordon non potevano badare a mio padre, non
sarebbe stato giusto, per cui la questione doveva essere risolta tra
noi quattro. “Io dico...di rifletterci un attimo..intanto vado
a vedere come sta.” disse d'improvviso mia madre con uno
sguardo vuoto e perso nel nulla. Quando tutti si erano allontanati ed
io ero rimasta immobile con migliaia di pensieri in testa, una mano
che si strinse nella mia mi fece ritornare alla triste realtà
( non che i miei pensieri fossero meglio ). “Ascolta Ivy...lo
so che è difficile e mi dispiace che questo sia capitato
soprattutto per colpa mia ma sei abbastanza sveglia per capire che
non ti ho mai ingannato e mai lo farò. Tuo padre è un
altro ed io non voglio prenderne il posto...ci tenevo a dirtelo.”
Era davanti a me con il suo solito sguardo sincero. Non l'avevo più
visto dalla litigata furiosa con mio padre e mio fratello. “Lo
so che la colpa non è tua...non ce l'ho con te Jorg; capita di
innamorarsi, ma mi fa piacere che tu abbia messo le cose in chiaro..”
gli sorrisi e gli toccai il volto. “Ci occuperemo noi di
Freddie...” sbarrai gli occhi “No...no tocca a noi;
voi...cioè tu e mia madre poi...no no no” dissi
velocemente e lui mi bloccò prendendomi per le braccia “Ivy,
è giusto così. Il danno l'abbiamo fatto noi e noi
saremo ad occuparcene...” mi guardò fissa negli occhi ma
io abbassai lo sguardo subito. “E poi devi ritornare da Tom...”
questa volta alzai lo sguardo e spalancai leggermente la bocca per la
sorpresa “Tu..come..” mi interruppe subito “Mi ha
mandato un messaggio con scritto grazie; non avevo capito subito per
cosa ma poi Josh ha detto a tua madre che tu eri partita con Asia per
Los Angeles e ho fatto due più due. Visto che Asia si stava
legando a Bill ho pensato che anche tu...bhè..” gli
sorrisi ma poi trasformai il sorriso in un'espressione seria. “Io
non posso ritornare da lui, stare qui è più importante
adesso.” lui mi strinse ancora di più le braccia e si
avvicinò, fissandomi meglio “è giusto così”
mi ridisse, scandendo ogni sillaba e parola. Feci un respiro profondo
“Però voglio sapere ogni cosa : come sta, che progressi
fa, dove lo portate, se fa danni..tutto, come se fosse un neonato. “
lui rise e poi mi abbracciò. Gli sorrisi. Quando sorrideva
aveva l'espressione così bella di suo figlio; Quanto mi
mancava quell'ometto rozzo. Corsi da mio fratello per dirgli quello
che Jorg mi aveva appena detto.
°
° ° ° °°° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° °
Stavo
nervosamente aprendo e richiudendo la cartella dei messaggi ricevuti
e, ogni tanto, toccavo dentro anche quella del crea messaggio.
Maledetto touch! Ogni tanto puntavo lo sguardo sul mio orologio da
polso e contavo ansiosamente ogni secondo che stava passando. Non mi
aveva ancora scritto nulla né un saluto né come stesse
suo padre, nulla. Bill scese le scale canticchiando la nostra ultima
registrazione. Mi vide con lo sguardo fisso sul cellulare e mi rise
in faccia. “Che hai da ridere ?” gli chiese infastidito
“Quanto ?” ma che domanda era..Si stava versando
allegramente del caffè nella tazza, ma non lo bevve; molto
probabilmente era per Asia. Ora che si erano trovati quei due chi li
separava più ?! “In che senso quanto ?” mi guardò
con un sopracciglio alzato ed io capii il significato di quella
domanda. Tra gemelli ci si intende su tutto, anche sulle domande più
strane e brevi. “Non un dieci ma...un bel nove ci sta tutto.”
si sedette vicino a me, portandosi appresso quella tazza riempita con
la bevanda americana e mi guardò sognante. Io gli diedi una
leggera sberla in volto. “Tom..facciamo anche un nove e mezzo
?” lo guardai per un istante e poi sbuffai.”Sono solo
preoccupato per suo padre “ (gli avevo già detto tutta
la faccenda e, non so perchè, gli fece così tanto
ridere) “Si, certo...diciamo che ti manca và...”
Sbuffai di nuovo. “Non dovevi portare quel caffè
annacquato alla tua anima gemella ?!...” lui alzò le
mani, prese la tazza e se ne andò continuando a sbeffeggiarmi
imitando sospiri innamorati. Poi mi arrivò un messaggio. Era
lei. Lo aprii con il cuore a mille. Solo lei poteva farmi questo
effetto. “Ti racconto quando torno quello che è
successo. Non è grave come mi ero immaginata ma, di sicuro,non
è una cosa bella. E ricordati : prova a lasciarmi lì,
da sola in aeroporto e quando ti becco vedrai le stelle. Parto
stanotte alle due, fai tu i conti mio caro...mi sei mancato.”
sorrisi alla lettura di quel messaggio. Volevo farle dimenticare
qualsiasi cosa fosse successa là giù...le avrei
organizzato un bell'appuntamento; o almeno, ci avrei provato. “Mi
manchi tanto anche tu, è brutto dormire da soli...”.
Cliccai invio e sorrisi ancora. Quella piccola donna mi aveva fatto
letteralmente impazzire.
Continua...
Gente
bella e brutta ( no brutta non credo ce ne sia..) ma come va ?
Iniziato bene questo primo giorno di scuola, se ci siete andati
naturalmente. Se no come avete passato la giornata ? Io non vedo
l'ora già di finire questo ultimo anno che mi aspetta. Già
l'ansia da maturità si fa sentire...mmh..mannaggia. Quante di
voi odiano i ragni ? Mamma mia che schifo. Ne ho appena preso uno che
stava zompettando il valzer viennese sulla tenda di camera
mia...bastardi. Coomunque ringraziamo ? E facciamo sti ringraziamenti
và (tanto meritati e belli) : Aduzza_TK ( ci si risente eh ?
Ma non ti preoccupare se non riesci a commentare o a leggere in
tempo, nemmeno io riuscirò più a postare sempre con
costanza..mi sei mancata tanto tesoro. Grazie mille <3 ); _Nat _91
( e ma buongiorno, o buonasera insomma..ciao! Grazie infinite per
aver commentato in modo sublime gli ultimi due capitolo mia
carissima. Sei sempre più barava a scrivere, ormai lo sai. Ti
adoro bellissima ^^) ; Layla ( momento suspance svelato...spero che
questo capitolo ti sia piaciuto anche se andavo un po' di fretta,
quindi spero sia di un livello decente. Grazie anche a te mia cara
che commenti tutte le volte, grazie grazie ^^); _ MINA _ ( eh..mi sa
che questo capitolo l'ho scritto per culo. Adesso non saprò
dirvi se posterò presto o tardi..però tu sforzati di
trovare l'ispirazione perchè sarebbe un peccato tesoro ^^ ci
si sente alla prossima allora..grazie mille per ogni miniparola che
pubblichi nelle recensioni e nelle tue storie.)...fatto ? Di già...o
come ho scritto veloce...allora ci si vede ( per dire eh ) al
prossimo capitolo. Vediamo quando pubblicherò..se sta scuola
non inizia a tartassarmi (e a tartassarci). Bacione gente.
Kler
:-)
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 : La bellezza è negli occhi di chi guarda ***
Capitolo
16 : La bellezza è negli occhi di chi guarda
Apro
lo sportello del frigo e contemplo i vari viveri che lo riempono; non
so proprio cosa fare per cena. A casa sono sola e ci sono solamente i
due cani dei gemelli a farmi compagnia; Bill ha detto che mi avrebbe
fatto una sorpresa, Tom è andato a prendere Ivory
all'aeroporto, o meglio : era convinto di andare a prendere Ivory
all'aeroporto ma pochi minuti fa ha fatto sapere che il volo era
stato spostato di un'ora e quindi, adesso non poteva nemmeno scappare
da tutta la mandria di fan che lo stavano assalendo (meno male che
esistono le bodyguard). Visto che la mia migliore amica sarebbe
tornata tra circa un'ora e il mio io è invaso da una dose
consistente di noia, ho pensato bene di dedicarmi all'arte culinaria
e di preparare una bella cenetta. Mi dico “ma sì và...”
e prendo il cestino retato dei pomodorini cilegino. Sinceramente
l'idea era quella di cucinare italiano ma ancora non ho l'idee
chiare. Mi avvicino alla porta scorrevole della cucina ma non la
apro, prendo solo il fantastico grembiule color prugna, appeso ad un
chiodino lì vicino e lo indosso. Prendo un coltello piccolo e
fine, un tagliere e apro la confezione dei pomodorini, iniziando a
tagliarli a metà. Un pomodorino rotante mi scappa per la
cucina; il coltello ha deciso di ribellarsi a me e mi ha quasi
tagliato un dito, costringendomi a bloccare tutto per dirigermi in
bagno a trovare un cerotto da mettere; la rete fine e rossastra che
poco prima stava avvolgendo la confezione della verdura mi ha,
praticamente, stretto nella morsa della rete l'indice...nonostante
tutto però, mi sento soddisfatta del mio semplice lavoro da
cuoca. Prendo una pentola. Ci metto un po' di olio all'interno e
accendo il fornello, facendola riscaldare. Intanto, inizio ad avere
le idee più care su che cosa cucinare. Mio padre è di
origine italiana e i gemelli sono vegetariani per cui, unendo le due
informazioni, preparerò un piatto italiano e vegetariano. Sarò
un'ottima chef. Riapro il frigo e prendo il tofu al basilico e lo
appoggio sul tagliere ancora leggermente bagnato dall'acqua dei
pomodori; inizio a tagliarlo a cubetti, dopo aver messo i pomodorini
in pentola e fatti cuocere. L'idea è quella di preparare degli
spaghetti con pomodorini,basilico, tofu insaporito al basilico e
pinoli tostati come ingrediente segreto. Ero concentratissima nel mio
lavoro quando la porta della cucina si aprii “Ehi...alle prese
con i fornelli ?”. Mi girai a guardarlo dolcemente per
rivolgergli uno sguardo di saluto, e poi ritornai ad essere
concentrata sulle due pentole. Come in un flashback, mi rividi tutta
la scena di lui che mi diceva “Ehi..alle prese con i
fornelli ?” e il mio sguardo rivolto a lui poco dopo, e nel
rivedermi tutta questa scena mi accorsi lentamente che Bill avesse un
qualcosa di diverso. Appoggiai il mestolo sul bordo del lavandino e
mi girai molto cautamente verso di lui, rimanendo a bocca aperta. Era
un Angelo ? Esistevano veramente allora ?...Lui rise e mi si
avvicinò, cingendomi i fianchi e dandomi un bacio a stampo
sulla bocca; non chiusi neanche gli occhi per quel bacio e rimasi
scioccata anche in quell'attimo. “Allora ? Che dici ?..”
lo guardai per un bell'attimo “Ehm..bhè...” .Solo
suoni indefiniti stavano uscendo dalle mie labbra anche se avrei
davvero voluto saltargli addosso. Se si dice sempre che la bionda
t'incanta ma la mora t'innamora, in questo caso ( al maschile )
biondo o bruno non è importante, t'innamora comunque. Si
staccò da quel lieve abbraccio che avevamo istaurato e mi
guardò perplesso. “Non ti piace...” mi disse, “No
no no, mi piace Bill..” si allontanò. “Non è
vero..” mi disse ancora non credendomi. Io sbuffai e mi
avvicinai a lui abbracciandolo da dietro. “Mi piace e mi piaci,
davvero. Stai bene biondo...” si girò a guardarmi ed io
gli stavo sorridendo. “Dimmi la verità” mi disse
guardandomi fisso negli occhi e accarezzandomi il volto ; roteai gli
occhi e lui inarcò un sopracciglio :”Bill tu staresti
bene comunque con tutto, anche pelato...” a quell'affermazione
sorrise appena “...e poi” feci una pausa “Ti amo
per come sei qui “ gli sfiorai il petto. Le nostre gote si
tinsero di un leggero color corallo e i suoi occhi mi penetrarono
dentro. Mi baciò dischiudendo appena le labbra. Si staccò
da quel bacio “Mi ami davvero ?” mi chiese. Non risposi.
Mi aiutai, mettendomi sulle punte dei piedi e raggiunsi ancora le sue
labbra rosse, sfiorandole romanticamente. “Ti amo Bill...”
gli sussurrai ancora quelle paroline che gli fecero percorre un
brivido lungo la schiena. Mi sorrise :”Sei sincera Asia, lo
sento che non mi stai mentendo, come sento un mucchio di altre cose
bellissime. Ho sempre adorato la tua dolcezza ma anche la tua
determinazione e il tuo ottimismo. Fisicamente mi piaci tantissimo
ma, il tuo modo di fare, il tuo carattere mi piacciono ancora di più
e, cosa più importante : ti sei innamorata di Bill.” gli
sorrisi “E di chi mi dovevo innamorare scusa ?” lui
sorrise e mi strinse di più a sé “Quello che
voglio dire : è che non ti sei innamorata di Bill, il cantante
dei Tokio Hotel, ma di Bill e basta. Almeno, spero sia così...sei
quella giusta Asia.Me lo sento.” i miei occhi luccicavano e
quel sorriso non aveva mai abbandonato la mia bocca. “Non è
presto per capire se sono l'anima gemella di cui parli ?” gli
domandai per curiosità “Presto ? Asia è da due
anni che ti aspetto e fidati quando ti dico che, già due anni
fa l'avevo subito capito che tu saresti stata perfetta per me. Forse
non te ne sei accorta ma, è da un bel po' di tempo che siamo
legati l'uno all'altra.” quel ragazzo ventiduenne che, solo
nell'aspetto pareva così, e che nell'animo era già uomo
mi avrebbe fatto scoppiare il cuore di gioia.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° °° °° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °°
° °
Uff...ma
che ore sono ? Ero circondato da bodyguard che mi stavano proteggendo
qualora qualche fan supersonica fosse balzata su di me. Ci sono anche
due o tre giornalisti che di sicuro non avranno difficoltà a
fotografarmi in compagnia della mia ragazza...la mia ragazza. Mi fa
strano dirlo; e pensare che solo quattro anni fa, non l'avrei mai
detto che sarei riuscito ad innamorarmi, ma ero innamorato ? Non so
cosa vuol dire, l'esperto è sempre stato Bill e mi ha sempre
detto che si diventa stupidi, pensi solo a lei e ti batte forte il
cuore; Bhè,il cuore batte forte e un po' stupido mi sento ad
essere qua ma...non sono sicuro dei miei sentimenti e ho paura.
Paura, forse, che quando arriverà il momento di ritornare alla
vita da tour, io potrò fare qualche cazzata, non controllarmi
o magari, lei potrebbe dimenticarmi e farmi soffrire, facendomi
sentire un uomo solo. Ero già un uomo ? Ma quando si diventa
uomini ? Forse devi fare mille altre esperienze prima di considerarti
abbastanza maturo da sapere come vanno le cose a questo mondo. Io non
sono ancora un uomo...o almeno credo. Magari lei mi farà
diventare un uomo...oh ma che cavolo di pensieri stupidi ! Ecco,
stupidi. Ora mi sentivo veramente così. La vidi da lontano
avvicinarsi con la sua piccola valigia a trolley. Feci un cenno alle
mie guardie del corpo e mi accompagnarono da lei. “Ciao...”
gli dissi. Non osavo baciarla, di sicuro il giorno dopo ci sarebbero
stati già degli scatti di me e lei, per cui era meglio non
peggiorare le cose. Lei abbandonò la sua valigia e mi
abbracciò. Per un attimo non ricambiai, spaventato dalle
reazioni che avrebbero avuto alcune persone, a me sconosciute ma che,
in verità, mi conoscevano benissimo. Poi mi lasciai andare;
non potevo resistergli, e l'abbracciai forte odorando il profumo
femminile che aveva indosso ed accarezzai quei suoi capelli così
chiari e morbidi che mi sembravano capelli di fata. Era davvero
bellissima, come sempre. Sentivo però che c'era qualcosa che
non andava. All'improvviso si lasciò andare ad un pianto,
forse di sfogo. Chissà cosa sarà successo ad Amburgo.
Singhiozzava silenziosamente, lasciandomi delle macchioline bagnate
sulla mia spalla, coperta dalla mia felpa color verde militare. Le
accarezzai dolcemente la sua chioma bionda. “Sssh...calmati. Ci
sono io qui. Stai tranquilla che tutto si sistema.” le dissi.
Quella ragazza mi stava facendo crescere; mai mi sarei sognato di
riuscire a dire quelle cose ad una ragazza, anche perchè mai
mi era capitata una cosa di questo genere. Guardai i miei bodyguard e
gli feci un cenno. “Ivy, andiamo via...qui ci sono troppi
occhi.” non mi diede nessuna risposta. Feci uno sforzo e la
presi in braccio; lei incrociò le sue gambe attorno la mia
schiena e il suo viso, rimase “affondato” nella mia
felpa. La misi nella mia macchina, sul sedile posteriore, come se
fosse una bimba. Una bimba delicata e fragile, che in quel momento
doveva essere protetta e tenuta stretta fra le proprie braccia.
Lanciai le chiavi a Tobias ( uno dei bodyguard ) “Guida tu, io
sto dietro con lei..” mi annuì e si mise a sedere al
posto del guidatore. Salii in macchina e le accarezzai il viso,
bagnato dalle lacrime e appoggiato al poggiatesta del sedile. “Mi
spieghi cosa è successo ?” le domandai. Lei iniziò,
con fatica, a spiegarmi la situazione. Si era trattenuta dal piangere
per tutte queste ore e adesso era scoppiata tra le mie braccia. La
stavo ascoltando attentamente e quando finì di spiegarmi la
situazione rimasi in silenzio per un attimo. Mi avvicinai al suo viso
e le lasciai una scia i caldi e umidi baci su tutto il viso per poi
arrivare alla sua bocca. Non volevo baciarla con passione, non
avrebbe comunque voluto oltre a non essere la situazione adatta ma,
la baciai dolcemente, a stampo, toccandole le sue labbra che mi erano
mancate più che mai. Mi spostai e picchiettai la mia mano
sulle mie gambe, invitandola ad appoggiare la testa su di esse, in
modo da cercare di riposare. Lei accettò quel timido invito e
le presi una mano, stringendola ed accarezzandola. Ogni tanto la
baciavo anche ( la sua mano ) e poi ritornavo ad ammirare la sua
figura e i suoi occhi azzurri che, piano piano, si stavano chiudendo.
“Ich..liebe dich” le sussurrai. Non si accorse di nulla,
stava già dormendo. Non sentii quelle parole appena
pronunciate ma io le avevo dette, e le avevo sentite dentro il mio
cuore. Una sensazione nuova e totalmente sconosciuta mi aveva
attraversato ogni singolo nervo del mio corpo.
Continua....
Non
so se posso ritenermi soddisfatta di questo capitolo...spero vi sia
comunque piaciuto. Forse non l'ho riletto con attenzione...bho.
Comunque, ragazze sono tornata presto ! Eh dai..siamo all'inizio
dell'anno per cui posso ancora trovare del tempo per la storia. ^.^
Come va ? Spero tutto bene...ringraziamo : Aduzza_TK; _MINA _; _Nat
_91; Layla; jess _th483. Grazie
mille per aver commentato, fatemi sapere anche di questo misero
capitolo e alla prossima !! ( scusate se non scrivo molto nei saluti
ma vado di fretta, sappiate che vi adoro <3 )
bacionissimo
a tutti !!
kler
:-)
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 : Il primo, il solo ed unico ***
Capitolo
17 : Il primo, il solo ed unico.
Chiusi
il getto di acqua calda che da mezz'ora mi stava coccolando la pelle
e uscii dal box doccia. Mi avvolsi in un asciugamano e mi scompigliai
i capelli bagnati; La condensa si era formata un po' dappertutto :
sullo specchio, sulle pareti, sugli oggetti, quindi feci dei
movimenti circolari sullo specchio per poter vedere la mia immagine.
Mi sentivo male, malissimo con me stessa. Sapevo di voler restare a
Los Angeles ma mi sentivo terribilmente uno schifo per aver lasciato
mio padre in quelle condizioni; certo, c'era Jorg che mi aveva
garantito di occuparsene al meglio, ma non mi faceva stare bene
pensare che un'altra persona, quasi sconosciuta a mio padre potesse
prendersi questo impegno. Ed io mi stavo continuamente chiedendo se
fossi abbastanza cresciuta da ritenermi responsabile...forse non lo
ero per niente. Forse non sarei mai diventata grande se continuavo a
scappare dai problemi : prima l'università ( ormai abbandonata
spudoratamente ) poi mio padre, infine, l'inizio di tutto; il fatto
di non essere stata capace a dire di no e di aver provocato un casino
infernale con la mia famiglia. Ero ancora una stupida ragazzina o,
grazie a questi errori ( se li consideriamo tali ) sarei diventata
donna ? Sistemai in modo abbastanza decente i miei capelli con un
mollettone e uscii dal bagno, andando in camera di Tom ( ma anche mia
). Lo trovai ancora a letto che dormiva profondamente come un
neonato. Avvolto da quel lenzuolo bianco profumato di pulito e con
quell'espressione angelica sul volto. Nudo dalla notte appena
passata. Una droga pesante di cui non te ne disintossicavi
facilmente, forse nemmeno volevi liberartene. Mi avvicinai a lui e lo
contemplai. Accarezzai la sua spalla nuda e gli diedi un piccolo
bacio sulla guancia. Lui aprì lentamente i suoi occhi color
cacao e mi fissò ancora assonnato. “Giorno” gli
dissi a fior di labbra. Lui sospirò, allargò le braccia
per stirarsi, sbadigliò e poi si coricò sul letto,
lasciando scivolare sul suo corpo scolpito quel tessuto leggero che,
poco prima, lo stava coprendo. Cercai della biancheria pulita dai
cassetti del mio comodino e l'appoggiai sul letto. “Ti sei già
fatta la doccia, vedo” si alzò e mi raggiunse,
abbracciandomi da dietro. Sentivo premere il suo bacino. “A
quanto sento, abbiamo un amichetto ben sveglio...” gli dissi
prendendolo in giro. “è mattina e tu sei mezza nuda;
sono due motivi ben validi per farlo svegliare” rise e contagiò
anche me. Stavo piegando e ripiegando le varie mutandine che avevo
dentro il cassetto per il senso di vergogna che provavo in quel
momento. Lui iniziò a baciarmi il collo ed io chiusi gli
occhi, immaginando ancora la nostra notte : quel fare e rifare
l'amore. “Dopo di porto in un posto..” mi sussurrò
all'orecchio. “E dove ? Guarda che se ci faremo beccare dai
paparazzi per colpa tua non ti rivolgerò mai più una
singola sillaba.” gli dissi, girandomi nella sua stretta e
voltandomi verso il suo sguardo, “Mi sa che già ieri, in
aeroporto, hanno potuto far festa e godersi al meglio ogni
angolazione per fotografarci”. Sbuffai, sapendo che aveva
sicuramente ragione. “Io vado in doccia...” mi fissò
i seni, coperti dall'asciugamano e gli sfiorò “tu
preparati per uscire” continuò poi. Mi baciò di
sfuggita e uscì dirigendosi in bagno.
°
° ° °° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
“Allora
noi andiamo Bill..” gli dissi a mio fratello che si stava
concentrando sui vari testi scritti per il nuovo album.”Mmh
mh...” mugugnò. Classico : quando sta impegnato con la
testa ( e non è detto che pensava solo al lavoro ) col cacchio
che ascoltava. Comunque uscimmo di casa e salimmo sulla mia Audi R8;
“è un appuntamento Kaulitz ?” mi chiese lei,
mentre si stava allacciando la cintura “Se vuoi chiamarlo
così...” le risposi. “E come dovrei chiamarlo ?”
mi domandò continuano a fissarmi stranita “Ehhh..appuntamento
va bene dai...” lei sorrise ed io ingranai la prima e partii.
Ci fermammo al McDrive, mi incappucciai con la felpa e mi misi gli
occhiali da sole anche se il tempo non prometteva una giornata
soleggiata. Lei mi continuava a scrutare confusa ed io le feci
spallucce. “No scusa, primo appuntamento alle undici del
mattino e tu mi porti al McDrive ?” non le risposi e mi limitai
a cercare di giustificarmi facendo delle smorfie a caso. “un
Mcmenù classico e...” la guardai in attesa che mi
dicesse cosa voleva ordinare ma, non mi disse nulla; “e
basta...” ordinai. “Che c'è ?” la guardai e
lei sbuffò, sprofondando ancora di più nel sedile.
Presi il mio ordine e appoggiai, quel sacchetto leggermente unticcio
con in centro disegnato la “M” del logo, sui sedili
posteriori e ripartii per portarla in un piazzale deserto da dove si
poteva ammirare quasi tutta Los Angeles, compresa la famosa scritta
di Hollywood in lontananza. Lei scese dalla macchina e si appoggiò
al cofano ammirando la splendida vista ed io la seguii. “Bello
vero ?” le chiesi, ma sapevo già la risposta affermativa
che mi avrebbe dato. Mi guardò un po' di sbieco e mi diede uno
schiaffo leggero in viso; non proprio quello che pensavo. Io mi
strofinai con la mano la guancia appena colpita :“Perchè
scusa ?” lei si mise davanti a me con le braccia conserte. “Ti
sembra il posto adatto per portare la tua ragazza fuori al primo
appuntamento ?! E poi che cavolo Tom ! Il McDrive...ma neanche un
opossum lo farebbe per una donna.” Io roteai gli occhi al cielo
in segno di lamentela “Non pensavo ti fregasse tanto, insomma
l'importante è con chi non dove o quando...” “Sì
bhè, per me è importante. Tu mi hai voluto portare qui,
non pensavo che l'idea fosse proprio questa : il Mc e un
piazzale...vuoto oltretutto.” “Ma Che importa ! Ci sono
io ! Fottiti del posto...” le urlai.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Mi
urlò contro. Io indietreggiai un po'. Emise uno sbuffo e mi si
avvicinò “La prossima volta organizzerò tutto
allora; saranno rose e fiori.” si allontanò offeso e
salì in macchina. Io lo seguii. Mi allacciai la cintura e lo
guardai in silenzio. Non volevo arrivare a litigare con lui, anche
perchè, sin da piccola per ogni litigata con una persona a cui
tenevo poi sentivo come se la colpa fosse mia e quel peso poteva
rimanere a lungo. Gli strinsi d'istinto la sua mano appena appoggiata
sulle marce e lo fissai in quegli occhi profondi non sapendo
assolutamente cosa dire. “Scusa...” gli dissi in un tono
di voce quasi impercettibile. Lui mi guardò ancora,
penetrandomi e provocandomi dei freddi brividi lungo la schiena. “Hai
ragione, solo che non era quello che mi aspettavo.” “Ivy,
non avevo programmato di uscire...volevo solo portarti via, farti
distrarre dopo quello che ti è successo ad Amburgo. Pensavo
che per te fosse importante solo stare con me e non dove dovessimo
andare...Insomma a me frega passare del tempo con la mia ragazza, il
dove non è un problema; non programmo le cose, le cose vengono
da sé. La prossima volta ti farò felice e ci faremo un
bell'appuntamento.” rimasi spiazzata per un secondo da quelle
parole dette con una sincerità ed una dolcezza immensa. Mi ero
innamorata di lui. Cioè, sapevo già che mi piaceva
tantissimo ma in questi due minuti ho capito di amarlo davvero. Non
so esattamente da cosa l'ho capito; forse da come mi ha guardata,
magari il suo sguardo adesso mi ha completamente mandato in subbuglio
o forse....forse ero sempre stata innamorata di lui ma solo ora
riesco a rendermene conto anche io e non è solo il mio
subconscio a provare quei battiti che ti rimbombano anche nella
testa, e quel brontolio di stomaco. Le mani sudaticce e un blocco
alla gola che non ti fa quasi respirare. Lui prese da sotto il sedile
una scatolina quadrata, in velluto blu e me la porse, cogliendomi di
sorpresa, “Volevo dartela stasera, dopo cena, ma visto che devo
riparare questa pessima uscita...aprila.” prima di aprire
quella sorpresa e di pronunciare qualsiasi sillaba, lo guardai
dispiaciuta :”Non hai rovinato nulla. Ho sbagliato io non tu;
tu non hai mai sbagliato e soprattutto hai ragione su tutto.
L'importante è chi e non il dove, né il come o il
quando...insomma, scusa.” mi sorrise e si sporse per darmi un
bacio sulla guancia. Io aprii quella piccola scatolina misteriosa e
sorrisi appena vidi un bracciale che come ciondolo aveva un plettro
completamente rovinato e scolorito; lo guardai e lui prese il
bracciale :” è il mio primo plettro. È importante
per me e per dartelo vuol dire che mi fido di te, per cui non
perderlo e non toglierlo mai; quando sarò via in tour sarà
un bel modo per guardarlo e pensarmi..” rise mentre mi stava
allacciando quel fantastico regalo al polso. “E poi, adesso uso
quello che mi avevi regalato degli Areosmith.” disse. “è
stupendo, davvero. “ dissi timidamente. Lui mi accarezzò
la guancia e mi baciò. “Promettimi che non lo toglierai
per nessuna ragione al mondo. Questo deve stare sempre con
te...sempre.” lo guardai “Fino a che saremo insieme lo
terrò...” gli dissi ironicamente sorridendo, ma lui con
espressione seria mi prese il viso tra le sue mani e mi guardò
dritto negli occhi :”Io non ho intenzione di lasciarti, per
cui, a meno che non ci saranno forze esterne a decidere per noi,
credo che avremo molto tempo da passare l'uno accanto all'altra.”
mi sorrise ed io chiuse le sue labbra tra le mie ed iniziammo un
bacio pieno di passione e, soprattutto, di amore. Un amore vero,
sincero e fedele. In fondo quello era stato il miglior appuntamento
della mia vita.
Continua....
“Uh,
vuoi delle patatine ?” mi chiese dopo aver preso il cibo
appoggiato sui sedili posteriori. Io lo guardai di sbieco. “Ok,
ok. Lo mangeremo a casa và...” accese il motore della
sua macchina e ritornammo a casa.
*
. * No vabbhè....97 commenti ! Voi siete pazzi...grazie
infinite per tutto, ogni volta è una sorpresa che mi fate e
non sapete la mia felicità per
questa cosa. Vi adoro, vi voglio bene e forse vi amo <3....Ringrazio
tantissimo : _ Nat _91 ( grazie in anticipo per le risposte alle mie
domande che mi darai. Bhè, per il resto...cioè grazie
mille. Ormai mi sono affezionata a tutte voi e quindi anche a te che
fin dal primo commento e dalla prima volta che ho letto “Gli
occhi della notte” mi sono innamorata del tuo modo di scrivere
e di esprimerti. Ti adoro, davvero.); _MINA _ (ma ciao tesoro mio;
grazie ancora per tutte le volte che hai recensito e non solo per
questa recensione..cioè sei magnifica e davvero micidiale.Ti
voglio bene); Aduzza_TK (Mia carissima, ma ciao...che ti ho fatta
piangere veramente ? Ma dai...non ci posso credere. Bhè sappi
che non sei assolutamente una scema. Piangere è umano, chi non
piange è solo un fottuto robot...per cui sono contenta che ti
sei fatta trasportare così tanto dalle emozioni provate dai
protagonisti della storia, vuol dire he qualche cosa riesco a
trasmettere. Grazie mille tesoro che ccerchi di essere sempre
presente a commentare e ti adoro !<3); Arsax95 ( Ma salve anche a
lei signorina.Ma tranquilla se non riesci a commentare tutto per
forza, cioè anche io l'ho già detto che non sarò
costante per la scuola e poi abbiamo tutte una vita sociale per cui è
capibilissimo. E poi con tutte le volte che hai commentato non devi
nemmeno pensare di dispiacerti. So che leggi la storia, che la segui
e solo per questo ti do un enorme bacio, poi è ovvio che mi fa
piacere vedere una tua recensione, ma stai tranquilla se per una
volta non riesci a commentare. Grazie mille tesoro anche a te <3);
jess_th483 ( Sì in effetti Bill biondo ha fatto un po' perdere
la testa...personalmente non mi esprimo più di tanto perchè
ho altri amori platonici però è un bellissimo ragazzo,
come il fratello, questo lo ammetto.Ci ho fatto diversi pensierini.
^^ comunque..Grazie mille anche a te mia cara per i tuoi commenti e
spero che questo capitolo ti sia piaciuto..bacione )....bene. Non ho
finito di ringraziare, ma se premettete volevo fare un ringraziamento
speciale ad una pazza ( perchè quello è ) che , cioè
per quasi 4 o 5 ( non ricordo bene ) ORE si è incantata su
questa storia e mi ha lasciato un commento per ogni capitolo in meno
di..bho...un'ora, due ??? Insomma, nà matta !! Cioè...non
ho parole. Questa pazza, comunque, è Icek ! Icek, dimmi
ma...bho. Grazie. Io davvero, quando ho trovato tutti quei numeri in
più di commenti, nuovi tral'altro...cioè un fomento
unico. Grazie grazie. Una domanda, cioè ma davvero prende così
tanto questa storia da rimanerci 5 ore attaccate ?? Wow,
cioè..fomento fomento. Davvero grazie Icek.....ma non solo
lei. Ricordiamo le altre ragazze e chi non commenta ma legge solo. Il
grazissime va anche a loro ! Ovvio.
Allora,
bene...fatemi sapere (come al solito) cosa ne pensate e...un bacione
grandissimo, ma sproporzionato proprio e alla prossima ! :-)
ciaoooooooooooooooo
kler
:)
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 : Uno più uno...non fa due ! ***
Capitolo
18 : Uno più uno...non fa due!
Svegliarsi
dopo una notte romanica passata con il tuo lui è una
sensazione che, prima o poi, tutti avrebbero provato. Il mio lui che
aspettavo da due anni è qui, accanto a me, che dorme ancora
profondamente. Mi giro su un fianco e, con l'indice, inizio dei
piccoli movimenti circolari a contornare il suo capezzolo con il
piercing. Lo ammiro dolcemente, con il timore che, da un momento
all'altro, potesse aprire quei suoi occhi che ogni volta che
incrociavano il mio sguardo, anche solo per un secondo, era come
sentirsi presi da una voglia gigantesca di amare ed essere amati da
lui. Lui si mosse e si girò verso di me iniziando a
percorrermi il corpo con le sue mani calde, come se volesse
scoprirmi, esplorarmi. Gli occhi erano ancora leggermente socchiusi
da fastidio della luce e dal sonno; mi sorrise. “Buongiorno...”
mi disse. Io ricambiai con un piccolo bacio sul suo naso. Chiuse gli
occhi ed respirò profondamente, respirando a fondo l'aria
della stanza ancora inebriata dall'odore delle candele profumate (
ormai spente ) in giro per la stanza. “Ti amo” mi disse
dolcemente. Si rimise sdraiato a pancia in su ed io mi accoccolai al
suo petto continuando a giocherellare con il suo piercing. Lui prese
ad accarezzarmi i capelli mossi. “Oggi devo assolutamente stare
tutto il giorno in studio”, mugugnai e feci un espressione
delusa, sporgendo il labbro inferiore e guardandolo come un cagnolino
bastonato. Lui rise e mi tocco le labbra con un dito. “Non fare
quel musetto...lo sai chi sono e cosa faccio.”, “Sì..però
speravo che almeno un altro giorno potessi passarlo con me”
“Per colpa tua è da quasi due mesi che non mi sto
concentrando per l'album” mi disse con tono, comunque,
scherzoso. “La mia è una colpa ?” il mio tono si
fece dolce e continuavo a dargli piccoli baci sul petto e ad
accarezzarlo. “è una colpa amarti ed essere, spero,
ricambiati ?” questa volta lo guardai negli occhi aspettando
una sua qualsiasi risposta. Lui socchiuse leggermente le labbra :ӏ
una splendida condanna. Mi mancava sentirmi così : agitato,
confuso, sulle nuvole, stupido...sono innamorato. Ti amo perchè
mi hai fatto riprovare questo sentimento dopo anni che mi era
sconosciuto. Ti amo perchè sei riuscita a capirmi. Ti amo
perchè, grazie a te, ho capito che posso ancora fidarmi di
qualcuno. Ti amo perchè, una piccola parte del mio cuore, mi
ha lasciato per venire da te ed ora ti appartiene. Sei bellissima
Asia....”. Rimasi scioccata come tutte le volte che, quel
ragazzo, apriva bocca. “Sei bravo con le parole...” gli
dissi, non sapendo cosa dire. “Ma non sono solo parole le mie.”
replicò, con un sorriso stampato in viso. I miei occhi
luccicavano e una lacrima di gioia, inaspettata, percorse la mia
guancia. “Ti ho fatto emozionare così tanto ?” mi
chiese, vedendo quella piccola goccia. Io me l'asciugai in fretta e
poi sorrisi. Lo abbracciai forte. “Ti amo Bill...ti amo tanto.”
gli dissi con sincerità. Era la cosa più bella che mi
potesse capitare.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Erano
passate tre settimane da quando ero tornata ad Amburgo ed ogni giorno
sentivo mio fratello per skype. Le notizie erano buone; si stava
riprendendo e, a quanto pare, mia madre e Jorg erano stati gentili e
disponibili con lui. Bhè, il minimo che potessero fare. Anche
se questa situazione stava andando avanti in crescendo, è un
periodo strano. Mi sento strana. È aumentata la confusione
nella mia testa e parlare con Asia è praticamente impossibile
da quando quei due sono come il burro e la marmellata; sempre
insieme, giorno e notte. Ma un minimo d'aria volete prenderla ?
Ecco...ancora. Mai mi dava fastidio vederli così, anzi ero
felice per tutti e due, ma in questo periodo ( cioè da due
settimane ) quasi tutto mi irrita. Mi odio anche io stessa,
figuriamoci. Sono al computer, in chat con mio fratello. “Ivy,
io vado giù a registrare...” mi disse Tom. Anche con lui
la situazione si è fatta un po' schiva. Non lo so, non c'è
un motivo perchè sia diventata leggermente fredda ma, è
più forte di me. Gli rispondo sempre, istintivamente, in modo
acido e non vorrei assolutamente farlo. “Mi rispondi o mi vuoi
evitare a vita ?” mi girai verso di lui sbuffando “Ok, ho
capito.” lui fece un cenno e si avvicinò ancora di più
a me, baciandomi una spalla. “Spero sia solo un momento..”
mi sussurrò all'orecchio per poi sfiorandomi, con la punta del
naso, il collo. Io mi sforzai di fargli vedere un sorriso. Salutai
mio fratello in chat e spensi il computer. Iniziai a gironzolare in
giro per casa e controllai che non ci fosse nessuno nei paraggi.
Corsi su per le scale e mi chiusi in bagno. Intanto che salivo le
scale riflettei sulle ultime settimane passate. Tutte quelle
sensazioni strane, il fatto di essere facilmente irritabile, Tom, Io,
la mia famiglia. Io amo Tom; so di amarlo ma ora, con questo dubbio
nella testa, so che la paura di perderlo potrebbe farmi dimenticare
quanto bene gli voglio. Entro in bagno e chiudo la porta nel modo più
silenzioso possibile. Faccio un respiro profondo e rivolgo il mio
sguardo preoccupato verso quei cinque test appoggiati sul bordo del
lavandino. “Ti prego no...” dissi a me stessa. Il ciclo
non mi arrivava da più di due settimane e tutte quelle
sensazioni e il malessere fisico mi avevano fatto accendere un
lampadina di allarme. Eppure siamo sempre ( e dico sempre ) stati
attentissimi. Ne avevo presi cinque ( non tutti in una volta
natralmente ) per sicurezza, in modo da non avere dubbi anche se, di
sicuro ci sarebbero state pochissime certezze. Presi in mano il primo
test e lo gurdai. Uno striscetta rossa era comparsa all'interno dello
stick plastico del test. Chiusi gli occhi e deglutii a fatica. Cercai
di consolarmi pensando che un test positivo era pochissimo se gli
altri fossero stati negativi...già..se fossero stati negativi.
Velocemente guardai il secondo, il terzo e il quarto e, in tutti e
tre compariva quella cazzo di sriscetta. Rimaneva ancora una speranza
: se quell'ultimo fosse stato negativo, potevo dare la colpa allo
stress, o quantomeno a qualche cosa. Mi sedetti a terra con quel test
in mano e già alcune lacrime iniziarono a scendere : il test
era positivo. Anche quell'ultima speranza si era rivelata vana.
Appoggiai la testa al muro e piansi quasi silenziosamente. Asia
passava di lì e mi sentì. “Ivy...posso ?”
mi chiesa con cautela. Entrò comunque, non sentendo una mia
risposta. Si sedette vicino a me iniziando a coccolarmi. Si accorse
del test di gravidanza nelle mie mani e me lo tolse dalla mia presa.
Lo guardò per un secondo. “Ivy...guarda che non è
sicuro, tranquilla.” cercò, invano, di consolarmi. Mi
alzai di scatto in piedi e gettai a terra gli altri test per
mostrarle i miei tentativi. “Asia cinque ne ho fatti e cinque
sono positivi ! Questo non è sicuro ?”. Guardò
gli altri test a terra e poi mi fissò. Si alzò ad
abbracciarmi. “Non è la certezza assoluta però;
bisogna vedere un dottore. Intanto parlane con Tom.” a quella
frase mi tolsi dall'abbraccio e mi allontanai “No, non esiste.”
lei roteo gli occhi al cielo e mi si avvicinò ancora :”Devi
parlarne.”, “Ma se non è ancora certo nulla.
Aspettiamo”, “E quando aspetti ? Quando saprai già
il sesso del bambino ?” mi disse con una piccola dose di
ironia. La guardai un po' seccata. “Se ne parli adesso almeno
potete discuterne e poi, se è un falso allarme, almeno le
prossime volte starete più attenti.” fece una piccola
pausa. “Tom è il tuo ragazzo, devi dirglielo.”
peccato che proprio in quel momento, davanti alla nostra visuale,
comparve proprio lui; ancora ignaro del casino che c'era nel loro
bagno. “Dirmi cosa ?” bastarono i nostri sguardi verso di
lui e i suoi occhi rivolti al bagno e ai test, per capire che a breve
ci sarebbe stato uno di quei momenti da panico. Varcò la
soglia lentamente e con il giusto senso di paura, esaminò quel
casino. Si piazzò davanti a me ma io non riuscivo a guardarlo
negli occhi. “Io vado eh...” disse Asia,lasciandoci soli
con il nostro imbarazzo. “è per questo che non mi parli
più ?” mi chiese; non osavo dire una sola parola.
“Potevi dirmelo e ti sarei stato vicino...” alzai lo
sguardo verso di lui. “Tom non è semplice.”, “E
chi ha mai detto che fosse semplice ? Noi stiamo insieme anche per
affrontare certe situazioni” “Ma non queste...” “Ah
no ?” mi chiese confuso e mi si avvicinò. “Quindi
sapresti cavartela da sola se fossi veramente incinta ?” mi
domandò. “No, ma nemmeno tu sei pronto per una cosa del
genere.” replicai. Mi stavo arrampicando sugli specchi.
“Appunto : né io né te siamo in grado da soli, ma
insieme potremmo provare”. Lo guardai e mi avvicinai a lui. “Tu
hai la band...”, “è vero, ma ho anche te. Ci sono
io con te, sempre.” mi disse, toccandomi il polso con indossato
il bracciale che mi aveva dato. Io guardai di sfuggita il bracciale e
poi gli strinsi le mani. “Domani andiamo dal ginecologo e
vediamo...” mi baciò la fronte ed io gli rivolsi un
accenno. “Sistemiamo sto casino và...” mi disse
sorridendo. Avevo paura. Una paura folle che fossero tutte parole
dette così, per la situazione; avevo paura di non essere
capace. Avevo un mucchio di paure e preoccupazioni che mi rendevano
la vita difficilissima. E se Tom non sarebbe stato capace ? In fondo,
non si diventa super maturi da un giorno all'altro. Chi vivrà
vedrà.
Continua...
Ohi...ma
che bellezza ! 104 commenti...grazie *.* ! Tutto bene ragazze ?
Scuola ? Lavoro ? Vita sociale ? Sport ? Astri ? Giornali ? Paolo fox
?...alura...bhè che dire. Capitolo arrivato : è il
18esimo figliuolo e spero sia degno della famiglia. Ma bando alle
cavallette e ringraziamo : _Nat _91; Icek ; _ MINA ; Aduzza
_TK; Arsax95; Layla e jess _th483.
Fatemi
sapere anche di questo capitoletto cosa ne pensate e io vi mando alla
prossima !
Baionissimo
a tutti
kler
:-) <3
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 : In tal caso ti chiamerò Lupo ***
Capitolo
19 : In tal caso ti chiamerò lupo
Terzo
mese di gravidanza. La pancia non è abnorme ma inizia a
provocarmi qualche problema; ogni tanto penso che passati altri sei
mesi dovrò ben sperare di essere all'altezza e di avere un
grosso senso di responsabilità che non sento di avere a pieno.
È da quasi un'ora che sono in piedi, e da circa trenta minuti
che aspetto, insieme a Tom, Bill ed Asia, il ginecologo. Non riesco a
stare calma e non posso nemmeno bere tanta caffeina. Tom mi stringe
la mano; anche lui è nervoso ma cerca comunque di consolarmi.
È stato abbastanza presente. Non come avrei voluto ma è
stato bravo. Mi devo comunque accontentare. “Tom , mi fai male”
, la sua stretta si è fatta più forte. “Scusa”
mi dice dolcemente, togliendo poi la sua mano dalla mia. Bill ed Asia
se ne stanno seduti vicino a noi, in silenzio. Bill ha preso bene la
notizia. È un bravissimo ragazzo: ti ascolta e ti aiuta quando
può. Davvero disponibile e già ben coscienze di quello
che significa vivere. Un uomo, in poche parole.
Il
mio cellulare squilla e, tra il silenzio dei corridoi freddi si sente
solo quella musichetta alquanto fastidiosa. “Pronto ?”
chiesi. “Ehi Ivy, sono Charlie !”; era da tantissimo che
non lo sentivo. Avevo avvisato la mia famiglia e Jorg della mia dolce
attesa e..bhè, non l'avevano presa benissimo inizialmente. Le
solite cose : sei troppo giovane,come farai...avevano ragione, nulla
da ridire. Io stessa non ero convinta e cosciente della situazione. A
volte pensavo di essere fortunata di aver trovato un ragazzo
comprensibile, ma altre volte mi accorgevo che le parole di Tom, in
fondo, erano solo parole. Sì, è normale essere
spaventati, angosciati e tutto quello che vuoi ma è stato lui
a dirmi che in due ci potevamo provare. È stato lui a dire che
oltre la band c'ero io; eppure avevo la sensazione, dentro di me, che
quelle parole non fossero del tutto vere. “Charlie!” a
quel nome Tom si girò di scatto verso di me, con uno sguardo
interrogativo. ”Che bello sentirti..” continuai io; “Ho
saputo da tuo fratello la notizia; ti avverto che ha già fatto
il giro di quasi tutta Amburgo.” disse felice. “No ti
prego !” gli dissi io disperandomi; “Perchè no ?
Hai qualcosa da nascondere per caso ?...Guarda che è una cosa
fantastica, sono felicissimo” io sorrisi anche se sapevo che
lui non avrebbe potuto vedere quella mia lieve felicità.
“Pensa un po'..potresti essere molto più felice tu che
io..” ammisi, “Oh, ma che sono queste cavolate ! È
meraviglioso Ivy..avere un figlio è bellissimo”, “E
tu che ne sai ?”...fece una breve pausa :”Bhè...ehm,
non lo so. Lo immagino però” risi ancora e vidi Tom
insospettirsi. “Senti ma, come stai ?” mi chiese
facendosi più serio, “Bene, oggi ho la visita dal
ginecologo poi farò sapere a mio fratello qualche cosa. Di
sicuro ti dirà lui poi”, “Ti posso chiedere una
curiosità ?” mi spaventai leggermente per quello che mi
avrebbe potuto dire...”Ma, questo futuro padre è di Los
Angeles, cioè è per questo che sei là ?”
non potevo di certo dirgli che era Tom Kaulitz; se la notizia della
mia maternità aveva, in poco tempo, fatto il giro di Amburgo,
non osavo pensare se si fosse venuto a sapere che il chitarrista dei
Tokio Hotel era il futuro papà, che putiferio si sarebbe
creato. Tra l'altro : stando qui oggi stiamo correndo un vero
rischio. “Sì Charlie..” gli risposi semplicemente.
Parlammo ancora un po' del più e del meno e poi passai il
cellulare ad Asia, così che lo salutasse anche lei. “Chi
era da essere così felice?” mi chiese Tom in tono
freddo. “Charlie, quello della foto che ti avevo mandato un po'
di tempo fa.” gli risposi. Lui rilassò l'espressione e
riniziò a tamburellare i suoi polpastrelli sulle ginocchia.
“Tom.Georg e Gustav hanno detto che ci raggiungeranno per
l'album e che ti salutano dicendoti di fare il bravo d'ora in poi..”
Bill mi guardò e rise. Il suo sorriso mi contagiò ma,
voltandomi verso l'espressione di Tom la mia aria felice sparì.
Si alzò di scatto e se ne andò, prendendo il suo
pacchetto di sigarette e il suo portafoglio. Rivolsi lo sguardo a
Bill che poco dopo si alzò e raggiunse il fratello.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Gli
appoggiai la mia mano sulla spalla così lo bloccai prima che
potesse arrivare alla porta d'uscita. “Che ti prende ?”
si girò verso di me e sospirò pesantemente. “Che
vuoi che abbia...” lo capivo naturalmente. La situazione era
delicata sia per loro due sia per tutta la band e quindi anche la
nostra vita era in bilico. “è una cosa bella no ?”
gli chiesi. “Sì, era una cosa bella fino a due mesi fa.
Bill, è pesante. Sono stato stupido ad illuderla con le mie
parole forse, ma non siamo pronti. Né io né lei.”
sbuffai e mi imposi davanti a lui, sbarrandogli la strada. Quello
sguardo...sapevo che ne aveva combinata una delle sue. Idiota di un
gemello. Quante parole sprecate. Ed io che pensavo che potesse aver
messo la testa a posto. “ Chi è e quando...” gli
chiesi in una domanda rigida, ferrea. Lui mi guardò stranito
ma non poteva scappare dalla sua anima riflessa. “Una fan che
lavora al negozio di gioielleria; c'ero andato per il bracciale del
plettro e un mese dopo ci sono ritornato”, “E perchè
ci sei riandato ?” gli domandai interrogativo. Lui scoppiò
:”Per comprare questo per Ivy ok ?!” mi disse mostrandomi
un anellino in oro bianco con un piccolo brillantino in oro giallo,
tirato appena fuori dalla tasca dei suoi jeans. Rimasi lì
impietrito per un po', senza dire nulla e senza fare nulla.
“Ma..ma..” balbettai un'istante “allora..”
lui mi bloccò subito dopo :”Mi ha baciato; così.
Un bacio veloce che poi però...” si fermò ed io
temei le sue prossime parole. Chinò il capo :”che poi è
andato oltre.”. So che è mio fratello e so che è
veramente dispiaciuto ma, ora come ora, non posso far altro di
provare un senso di nausea. Mi faceva schifo. Odiavo quello che mi
aveva appena confessato; non pensavo che sarebbe stato così
stupido. “Bill aiutami...non sto capendo più nulla. Io
la amo ma mi rende debole..” feci una faccia quasi schifata.
“Si può sapere che cazzo vuol dire che ti rende debole ?
Dovrebbe ricordarti, invece, che stai per diventare padre. Anche se
tu non hai assolutamente voglia di esserlo. Sei andato là, le
hai preso un anello di fidanzamento e poi.....e poi ti scopi la
commessa. Dimenticandoti dell'anello, di Ivy e di vostro figlio. Tom,
davvero...non pensavo di dovertelo dire ma devi ancora crescere. Sei
un adolescente in calore e...” mi bloccai per un secondo,
andandogli più vicino per essere faccia a faccia. La sua anima
a nudo davanti alla mia. Praticamente uguali e diversi nello stesso
tempo. “e mi sto terribilmente vergognando di te. Spero che
riuscirai a parlare con lei e a guardarla ancora in faccia, perchè
lei ci tiene veramente a te e non merita tutto questo. Idiota.”
gli sussurrai e me andai. Non avevo assolutamente voglia di stare a
discutere con un cretino.
°
°° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °°
°
Vidi
Bill ritornare verso di noi con un'espressione furente. Passò
davanti a me e ad Asia con un passo pesante e si sedette al suo
posto, senza né proferire parola né degnarci di uno
sguardo. Mi alzai piano dalla sedia. “Ohi ohi...aspetta, ti
aiuto.” mi disse Asia; io ormai ero già bella che in
piedi ma apprezzai il gesto. “Ci sono...tranquilla.” ,
“Dove vai ?” mi chiese premurosamente. “A
sgranchirmi le gambe, stare seduta mi fa venire il mal di schiena.”
“Io te l'avevo detto di portarti dietro un cuscino”.
Iniziai a camminare per quel corridoio, premendomi una mano dietro
alla schiena. Quelle maledette seggiole! Vidi Tom fermo a fumare nel
piazzale fuori; lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro. Il mio
pancione toccò la sua schiena e lui capì che ero io.
Buttò a terra la sigaretta, spegnendola con la suola delle
sue sneakers e si girò verso di me tenendo, stranamente, il
suo sguardo chino. “Che hai ?” gli domandai vedendolo
strano. “Niente...” mi disse sempre con i suoi occhi
rivolti verso il basso e un tono di voce impercettibile e rauco.
“Sicuro ?” insistetti. “Ho detto che non ho niente”
il suo tono si fece più acido, antipatico. “Ok, stavo
solo chiedendo.” replicai. Restammo per un po' in silenzio. Io
che guardavo lui perplessa e lui che non azzardava ad incrociare i
miei occhi. Il cielo, le piante, le nuvole, gli aerei, le macchine
che passavano, i vari parenti di pazienti o conoscenti, tutto era
diventato di grande interesse per lui. Tutto era interessante tranne
farmi capire cosa c'era che non andava. Perchè qualche cosa ci
doveva pur essere. “Io preferisco non sapere il sesso del
bambino “ intervenni all'improvviso “tu ?” ripresi
la frase con una brevissima domanda. Lui fece una smorfia :”Per
me è uguale..” disse svogliato. Io sbuffai e con la mia
mano girai la sua faccia verso di me, costringendolo ad avere il suo
sguardo ben fisso sul mio. Gli accarezzai il viso ma lui si allontanò
leggermente. “Meno male che eri tu il mister in due si può
fare” dissi ironicamente, arrabbiandomi. “Non posso
essere padre...” inarcai un sopracciglio e gli sorrisi,
cercando di capirlo. “Guarda che è difficile per tutti e
due..lo so. Me lo hai detto anche tu no ? Nessuno ha detto che fosse
facile. Sono spaventata anche io..” , “Ti ho tradita!”
mi interruppe ed io smisi di respirare. Trattenni il fiato e chiusi
gli occhi solo per avere la speranza di potermi risvegliare in un
lettino d'ospedale o ancora là seduta magari al telefono con
Charlie. E invece lui era ancora lì a fissarmi come un verme
strisciante; cercò di avvicinarsi e di allungare quella sua
mano viscida verso la mia guancia ma io la spostai violentemente di
lato. “Ivy...” “Ivy un cazzo. Prima o dopo aver
saputo del bambino ?! ” cercai di mantenere freddezza e sangue
freddo nel mio tono di voce. “Ti spiego se...” cercò
di intervenire ma io lo ribloccai “Prima o dopo Tom, non è
difficile...” lui chinò il capo :”Dopo”
disse quasi impercettibilmente. Rimasi un attimo in silenzio con una
mano che fremeva dalla voglia di lasciarli uno stampo in faccia.
Male...sentivo un male fortissimo al petto. Il mio cuore batteva
forte ma non era una sensazione piacevole anzi : sembrava di avere un
pugnale conficcato nel petto e che respirare stesse diventando sempre
più un'azione complicata da fare. Cercavo di essere forte e di
trattenere le lacrime, ma era difficile, troppo difficile. “Ivy,
io...mi dispiace. Sembra ipocrisia lo so ma io mi sento malissimo per
averti fatto questo. Non so neanche perchè sia arrivato a
farlo, insomma io...” sbuffò e mi strinse il volto tra
le sue mani e balbettò qualcosa di incapibile. “Io..io
ti amo.” A quelle tre parole mi tolsi dalla sua stretta e
caricai la mia mano pronta a stamparsi sulla sua faccia. Lui era lì,
impotente, che aspettava quello schiaffo ma qualcosa mi bloccò.
Il mio braccio si lasciò andare lungo il mio fianco come un
peso morto e scoppiai in lacrime. Lui aprì gli occhi. Stava
iniziando a cadere qualche goccia di pioggia. “Ma chi diavolo
sei tu..” gli dissi tra un singhiozzo di pianto e l'altro.
Già...chi era Tom Kaulitz ? Il solito lupo che perde il pelo
ma non il vizio o l'adolescente che è capace di imparare dai
propri sbagli ? Ero sempre più confusa, sempre più
incantata da parole inutili, false. Mi aveva deluso...deluso perchè
nel mio profondo speravo davvero che potesse essere una bella storia
d'amore...e invece, il lieto fine non sarebbe mai arrivato; almeno
per me.
Arrivati
a casa dopo la visita dal ginecologo, il clima in casa era pessimo.
Io non avevo nessunissima voglia di parlare con nessuno, avevo solo
bisogno di pensare a come avrei fatto a ritornare ad Amburgo nel
minor tempo possibile.
Continua....
Wuei..ma
che bello 110( + 1) commenti ! A 150 festeggiamo dai...quando
arriveremo a 150. Uh, se ce ne vuole. Comunque, avete visto ? Sono
stata brava ? Ho postato il capitoletto in un tempo frettoletto (
giusto per fare la rima ). Ma se...diciamo che possiamo passare ai
ringraziamenti vari ? Ma sì allora...jess_th483; Aduzza _ TK;
Arsax95; _ Nat _91 ( x quanto riguarda le informazioni che mi hai
dato mi sono state tutte d'aiuto e mi sto ingegnando nel capire come
si usano i vari programmi. Sono ciompa con la grafica per cui sappi
che se non ci riuscirò a fare un lavoretto ti assumerò
^^. ); Layla; _MINA _; Icek. Uochei...fatto tutto ? Credo; ora vado a
nanna perchè sono le 22.44 di giovedì 22 settembre ( so
che oggi è il 23 ) e domani non vorrei mai svegliarmi tramite
secchi d'acqua o palle di cannone per cui...notte o buon pomeriggio o
buona sera..insomma. Se volete capire capite se no amen e pace
all'anima vostra. A presto con il prossimo capitolo che devo ancora
decidere se fare un sequel o continuare tutti i miei progetti su
questa storia, per cui non vi dico ancora se il prossimo capitolo
sarà il penultimo o meno...ve lo farò sapere ;-)
bacioneeeee
e fatemi sapere come al solito!
Kler
:-)
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Capitolo 21 *** Capitolo 20 : Insieme. Io ti aiuterò ***
Capitolo
20 : Insieme. Io ti aiuterò
La
brezza notturna, leggera e fresca mosse piano le tende alla finestra
per poi arrivare a sfiorare la mia pelle. Mi ero addormentato due ore
fa e per il resto delle ore non avevo assolutamente chiuso occhio un
momento; Eravamo riusciti a dormire insieme nonostante tutto quello
successo. Stupido. Idiota. Maiale. Mi odiavo. Odiavo il fatto di
essere caduto ancora una volta nella trappola più infame del
pianeta : la tentazione di una bella donna. Forse non sarei mai
riuscito ad essere diverso. Probabilmente ero così e sarei
rimasto tale. Mi mossi appena nelle lenzuola che si strusciarono con
la mia pelle e mi rivolsi verso il mio orologio da polso appoggiato
sul mio comodino. Guardai l'ora : le cinque del mattino. Ancora le
cinque mattino; sembra essere passata un'eternità da quando
sono riuscito a chiudere gli occhi. Mi girò dalla parte di Ivy
e mi accorgo della sua mancanza. Non era lì, non era rimasta a
dormire nel mio letto...nel nostro letto. Passai una mano sul suo
cuscino e lo afferrai, stringendolo forte a me. Annusai il suo
profumo e mi diedi, ancora, del fottuto porco per quello che avevo
combinato. Non avrei riconquistato più la sua fiducia. Stavo
annusando il suo instancabile profumo dal cuscino, quando rumore mi
fece aprire di scatto gli occhi e battere forte il cuore per la
paura. Una porta che si chiude di scatto. Dei fari di una macchina
accesi che si intravedevano nella stanza ed, infine, il rumore quasi
fastidioso di un motore acceso. Mi alzai di scatto dal letto e mi
avvicinai alla finestra, scostando lentamente la leggera tenda
svolazzante dal vento. Guardai fuori e, ormai lontana, vidi la
macchina andarsene lontano. Strinsi i pugni e capii. Allora finiva
così...l'unica storia d'amore che io avessi mai avuto finiva
così. Con una macchina diretta non so dove ed io lasciato qui
a soffrire in silenzio. Era andata via. Via. Lontano insieme a mio
figlio. Io, stupido coglione l'avevo fatta andare via. Inutile
piangere sul latte versato quando si ha la colpa di tutto quello
successo. No...non poteva finire così. Mi lasciai scivolare
sul pavimento con lo sguardo privo di ogni espressione. Il cuore a
pezzi. Io ero stato fatto a pezzi; per la prima volta sapevo cosa
volesse dire soffrire per amore. Se solo potessi ritornare indietro.
Mi passai le mani sul volto per poi rialzarmi a fatica da terra.
Raggiunsi il materasso e mi ci sedetti sopra. Ero arrabbiato con me
stesso. Avrei terribilmente voluto sfregiarmi il viso e cambiare
completamente faccia. Volevo essere irriconoscibile anche a me
stesso. Confusione, solitudine, sofferenza, fastidio....Ira.
Ira...l'ira mi fece alzare in piedi e piantai un urlo di rabbia.
Gettai a terra ogni cosa che potesse essere della mia portata. Mi
fermai davanti allo specchio. Con il respiro affannato a guardare la
mia immagine riflessa. Non ero io. Non volevo essere io; io volevo
lei. Lei e solo lei. Coglione. Cretino. Sei un vero e proprio
fallimento. Un urlo ancora più sentito, che mi penetrò
dentro e sferrai un pugno allo specchio. Con tutto il dispiacere che
avessi in corpo. La mano sanguinante era l'ultimo dei miei problemi.
Volevo solo sparire da tutto il mondo che fino a l'altro ieri avevo
sempre desiderato; fin da quando avevo 10 anni avevo desiderato la
fama, il successo, la musica e con essa tutto quello che potesse
portare con sé. Mi è sempre piaciuto avere delle belle
ragazze attorno, che gridassero per me quando ero sul palco. Ma con
lei è sempre stato diverso. Sapevo, come diceva sempre mio
fratello, che prima o poi anche il mio momento sarebbe arrivato...mi
sarei prima o poi innamorato davvero. E fu così...talmente
innamorato da dimenticarsi di tutto e di non pensare a nulla se non a
lei. Lei che mi ha fatto capire tante cose. Lei che poteva essere la
persona giusta per farmi veramente crescere. Ed io volevo crescere.
Ma sono un idiota e rovinare tutto è la mia specialità.
Mi odio. Odio quello che sono o, forse, quello che credo di essere.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
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° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Sono
passati due mesi. Due mesi da quando scesi dall'aereo e respirai
l'aria pesante di casa : Amburgo. Ancora, per l'ennesima volta. Mi
ricordo quel momento come se fosse ieri : mio fratello ad aspettarmi,
mia madre mano nella mano con mio padre e a braccetto con Jorg,
dall'altra parte. Io che scoppiai a piangere appena li vidi e la
sensazione di non essere sola. Avevo il cuore a pezzi. Ero caduta di
nuovo in quella trappola : L'amore. Ora avevo la certezza che fidarsi
è bene ma non fidarsi è meglio. Soprattutto non fidarsi
delle persone come Tom Kaulitz....Cavolo. Era da due mesi che
riuscivo a non pensare a lui mentre adesso mi ritrovo ancora piena di
ricordi di noi due assieme. Quando lo conobbi, il loro ventiduesimo
compleanno, la piscina, il plettro, fare l'amore con lui...tutte
queste cose mi provocarono un forte brivido lungo la schiena, come
una scossa. Il calciare del bimbo mi fece ritornare a pensare al mio
pancione di cinque mesi. Ora si può dire che, essere incinte,
comporta dei cambiamenti radicali al fisico. Non c'era giorno che non
mangiassi schifezze, mi stavo riempiendo di smagliature e mi
scocciava anche usare cremine su cremine per curare il mio corpo ma
quello era l'unico modo. Adesso stavo abbastanza bene; tra la
difficoltà di essere incinte e aiutare mia madre nel suo
lavoro ( ero una specie di assistente e segretaria allo stesso tempo
) riuscivo a non pensare più ai problemi. L'unica persona che
sentivo ancora e che era rimasta dall'altra parte dell'oceano era
Asia. Ero super invidiosa del loro amore che ogni giorno trionfava
sempre di più ma allo stesso tempo ero strafelice che avesse
trovato la sua anima gemella. Dovevano essere fatti apposta l'uno per
l'altra, non c'erano assolutamente dubbi.
“Tesoro,
dove sei ?” mi domandò Charlie entrando in casa. Avevo
raccontato ogni cosa a Charlie ( tranne che l'uomo viscido fosse
Kaulitz ). L'unico appiglio che potessi avere per farmi dare una mano
ogni giorno visto che tutti avevano da fare nella mia famiglia, anche
se, comunque, erano sempre presenti. Era sempre con me e gli volevo
bene. Riusciva a farmi stare tranquilla e mi sentivo protetta con
lui. Si era lasciato con la sua ragazza e mi raccontò anche il
come ed il perchè fosse successo. Non so se la nostra storia
può essere definita una storia nata per le nostre storie
strappalacrime d'amore o perchè ci facevamo pena ma per ora
sta andando a gonfie vele. Pur non essendo bellissimo, ha carattere e
sa dimostrarmi a pieno ciò che sente e ciò che vuole.
Mi piace. “Sono qui” gli gridai dal salotto. Lui mi
raggiunse e mi diede un bacio sulla guancia per poi sedersi vicino a
me, sul divano. Mi accarezzò il pancione e gli sorrisi.
“Ancora quattro mesi...” mi disse per poi avvicinarsi per
darmi un bacio a stampo sulla bocca. “Mi dispiace che non
assomiglierà a me...” mi disse ed io sorrisi. “Il
padre sarai comunque tu” gli risposi. Lui mi accarezzò e
mi baciò romanticamente. Quattro mesi e sarei diventata mamma
con accanto un uomo, finalmente, degno di essere chiamato padre.
Continua....
Heilà
!! Eccomi qui...di domenica con un altro capitolo. Invece della
domenica del villaggio...la domenica del capitolo! Prima di
cianciarlare, io ringrazio : jess_ th483; _ MINA _; _Nat _91;
Arsax95; Icek; Layla. Bene, ho finito di ringraziare ora posso
cianciarlarilare per bene. Prima di tutto spero vi piaccia il
capitolo anche se più corto degli altri ma la storia è
così ^^..per cui...bhè...è così. Allora
rendo grazie a tutti quelli che stanno seguendo lo sviluppo della
faccenda, capitolo per capitolo e chi, con tanta misericordia,
pubblica ogni volta splendide recensioni. Ok...ho finito. Buona
domenica ragazze e ragazzi e alla prossima. Bacione grandissimo miei
cari patastrunfoli !
Kler
:-)
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Capitolo 22 *** Capitolo 21 : India Rose ***
Capitolo
21 : India Rose
Tiro
fuori dalla mia borsa il mio cellulare e fisso per un po' lo schermo
touch del nokia nuovo, fresco di negozio da due settimane e sorrido
felice non trovando più le sue chiamate da un bel po' di
giorni. Guardo fuori dal finestrino della macchina modello famigliare
che Charlie si è convinto a prendere dopo la nascita di India
Rose. Oggi è una bellissima giornata di fine maggio. Si sta
avvicinando sempre di più quel caldo non ancora estivo che ti
avvolge ogni volta che metti piede fuori casa. Mentre mi godo
l'arietta che entra dal finestrino leggermente abbassato ripenso alla
nascita della mia bimba. A metà giugno avrebbe già
compiuto un anno; era già passato un anno dalla sua nascita e
da tutti i casini che sono successi : le continue chiamate di Tom e i
tentativi di Asia e Bill a convincermi per degnarlo di una minima
risposta; Il periodo di depressione post-parto; le difficoltà
mie e di Charlie nel crescere Rosy ( India Rose è il nome
completo in onore del nome della moto di mio padre ); e tante altre
situazioni, belle e brutte, che abbiamo vissuto in questo anno. Il
parto è stato la cosa più dolorosa che avessi mai
provato in tutta la mia vita. Più dolorosa di essere tradita
da quel coglione. Ho provato tante volte a cancellarlo dalla mia vita
ma più guardo Rosy negli occhi, più vedo lui. Ha il suo
sguardo innocente, color cioccolato e ha il suo sorriso così
dolce su di lei e così amaro sulla faccia del padre. Ogni
volta che mi chiamava e vedevo comparire ancora il suo nome sul
display del cellulare era come tuffarsi nel vuoto e sentire lo
stomaco sotto sopra. Era impossibile cancellarlo e dimenticarlo; era
come se su un vetro appannato si scrivesse qualcosa, il giorno dopo
ne rimane il segno. Dopo tutto era inutile mentire a me stessa : so
bene che lui sarà sempre il suo papà, nel bene e nel
male.
“Tesoro,
siamo quasi arrivati” mi disse Charlie riportandomi alla
realtà. Lo guardai sorridendogli e poi buttai l'occhio sui
sedili posteriori per controllare India Rose. “Sei sicura di
voler lavorare ?” mi chiese preoccupato dopo le notti,
praticamente insonnie, passate a far addormentare la piccola. ”Non
ti preoccupare, tanto farà quasi tutto mia madre. Io dovrò
solo occuparmi che nel backstage non regni il caos..” gli
sorrisi per tranquillizzarlo. India Rose mugugnò qualcosa,
probabilmente stava sognando. Agitava quelle sue manine nel vuoto e
ciucciava il suo ciuccio come un gelato. La macchina si fermò
e, prima di scendere, slacciai la cintura di sicurezza. Scesi dalla
macchina seguita da Charlie e, mentre lui si diresse verso mia madre,
io aprii la portiera dei sedili posteriori e presi delicatamente Rosy
in braccio. Chiamai Charlie per tirare fuori dal bagaglio il
passeggino e poi ce l'appoggiai dentro, tenendogli una mano dietro
alla nuca. La coprii e la spinsi verso l'interno del palazzetto. Mia
madre fu l'addetta a disegnare gli abiti di scena della conduttrice
dei Comet e dei ballerini, dei vari showmans e showgirls e quindi fu
invitata anche alla serata. Mi chiese di aiutarla a controllare il
tutto ed io accettai pur sapendo di dovermi portare appresso la
bimba. Di sicuro se lei avesse potuto parlare mi avrebbe mandato a
quel paese visto il suo amore folle per il suo box. Eravamo nel
backstage e mia madre mi si avvicinò :” Sicura di non
voler andare a casa ? Con tutto questo casino la bimba potrebbe
svegliarsi “ mi sussurrò piano per non svegliare Rosy.
“Sinceramente non ho molta voglia di stare in casa...” la
guardai in modo rassicurante e lei mi baciò la fronte per poi
dare una lieve carezza alla piccola. Mi accompagnò nel
camerino dove c'era la conduttrice e fermai il passeggino in un
angolo della stanza. “Va bene così ? Lo stringo ?”
mia madre prese subito a lavorare e si avvicinò alla
conduttrice girata di spalle per sistemarle i vari lacci del
corpetto. C'era un fastidioso vociare che proveniva da fuori. Ci
sarebbero state delle famose celebrità tedesche ma essendo
stata fuori dal mondo per un anno esatto non sarei stata in grado di
riconoscerle. Diedi un'occhiata alla bambina che si stava muovendo
nella sua copertina di hello kitty e vidi i suoi occhietti color
cacao aprirsi. Mi guardò con il suo sguardo ancora intontito
dal risveglio ed io l'accarezzai. Notai l'aggrottarsi della sua
fronte e capii che da lì a breve si sarebbe lamentata. La
presi in braccio e la cullai un attimo, cercando di non farle
iniziare il suo pianto supersonico. Feci un cenno a mia madre a uscii
dal camerino con in braccio India Rose. Charlie mi vide e mi
raggiunse con in mano un foglio. “Questo me lo ha dato uno per
te..” mi disse confuso ed io, ancora più confusa presi
nella mia mano quel foglio. Charlie entrò nel camerino ed io
cercai un posto dove poter sedermi per allattare la piccola. Mi
abbassai la spallina della canotta con stampa floreale e poi abbassai
la coppa del reggiseno per lasciare uscire un minimo di capezzolo.
Avvicinai la bimba al mio seno e sentii la sua piccola bocca iniziare
a ciucciare. La classica poppata per intenderci. Mentre stava
mangiando la sua razione di latte materno io aprii curiosa quel
foglio e lo lessi :”Perdonami...” in quel momento
la mia mente fu svuotata improvvisamente. Lasciai scivolare il foglio
sulle mie ginocchia per poi lasciarlo cadere liberamente a terra e
staccai delicatamente Rosy dal mio capezzolo. Tirai su reggiseno e
canotta e, di scatto, balzai in piedi. Era scritto male, di fretta e
diceva esattamente quella parola che per mesi e giorni mi aveva
inviato solo per sms. Perdonami. Quella parola non c'era più
nella mia testa ed improvvisamente era ritornata a rimbombarmi nel
cervello. Mi guardai intorno quasi spaesata e sentii dei passi
provenire da dietro di me. Ero immobile come un sasso. Non avevo un
solo muscolo funzionante apparte il rumore assordante del mio cuore
pulsante. Avevo sempre Rosy in braccio; il suo visino appoggiato
sulla mia spalla nuda e gli occhietti riflessi negli occhi di chi era
dietro di me, anche lui fermo come una roccia. Emise un risolino
leggero, sospirato, per poi avvicinarsi ancora di due passi. “Prima
o poi doveva succedere” mi disse. Un altro colpo al cuore.
Sentire la sua voce più calda, più bassa e più
sensuale mi fece rabbrividire. Era ancora capace di farmi provare
milioni di sensazioni. ”Ciao piccola...” si avvicinò
a sua figlia e l'accarezzò con il suo indice. Rosy lo strinse
nella sua manina ed iniziò ad agitarlo, come se fosse un
giocattolo. “Ehi..ti piace il mio dito ?..ma quanto sei
bella...” affermò mentre le sorrideva e l'assecondava
nel suo “gioco”. Io ero più irrigidita che mai.
Dovevo trovare la forza di girarmi verso di lui e di toglierli la
vista di sua figlia. Dovevo farlo. Mi girai lentamente e....e non
riuscii a trattenere le lacrime. Erano lacrime deboli e silenziose ma
non meno disperate. Lo guardai negli occhi dopo un lungo anno. Era
sempre lui; barba di tre giorni sul viso, fisico scolpito, bellissimo
come sempre. Solo con ventitrè anni invece di ventidue. Lui
socchiuse la sua bocca morbida e pronunciò un ciao
impercettibile, sussurrato. Io abbassai lo sguardo. Mi diressi
all'interno del camerino un momento, il tempo di mettere la bimba
dentro il passeggino e di rivolgere un fintissimo sorriso a Charlie
ed a mia madre, e poi uscii di nuovo per incontrarmi con quegli
occhi. Incrociai le braccia al petto e rivolsi i miei occhi
dappertutto meno che fissi nei suoi. Lui provò ad accarezzarmi
ma scostai il volto. “Un anno a provare a chiamarti, a tentare
di spiegare...un anno Ivy.” mi disse. “Sì..peccato
che non ci fosse nulla da spiegare. Tu mi hai tradita, questo mi
basta per dimenticarti.” lui sgranò gli occhi e si
avvicinò ancora di più a me prendendomi per un braccio.
Io mi dimenai, cercando (invano) di staccarmi da quella presa
fastidiosa ma lui mi portò via dal bel mezzo del corridoio e
mi sbattè contro una parete buia, non visibile. “Tu non
puoi dimenticarmi. Vuoi o non vuoi io sono il padre di quella bambina
e il fatto che io ti abbia tradita non ti da comunque il potere di
cancellarmi anche dalla sua di vita. Non puoi riempirla di bugie
facendole credere che quella sottospecie di uomo che ti sei
accaparrata possa essere il suo vero padre.” mi disse in modo
duro e deciso, bloccandomi i polsi con la sua stretta. Rimasi in
silenzio, con la testa girata di lato per non incrociare il suo
sguardo. La punta del suo naso sfiorò appena la mia pelle; era
troppo vicino. Troppo per poter fare in tempo a fermarlo. Il
pizzicare della sua barba sul mio collo e quel respiro caldo sulla
mia pelle mi fecero girare la testa. La sua mano ruvida si spostò
sul mio viso e mi costrinse a guardarlo. “Dopo tutte le mie
chiamate avrai capito che non mi sei indifferente, che non ti ho mai
dimenticata e, soprattutto, non ho mai dimenticato che tu fossi
incinta di nostra figlia. Lo so di essere un idiota; ormai mi sono
rassegnato al fatto che tu non riuscirai mai a perdonarmi...e lo
capisco. Sono quasi daccordo con te....” fece una pausa e la
sua bocca sfiorò le mie labbra, impaurite ma eccitate allo
stesso tempo. Il mio cuore iniziò a pulsare sangue più
veloce della luce. Lui, così vicino...era da un anno che non
sentivo il suo respiro e le sue labbra sulle mie. Un anno era fin
troppo tempo. “Ma..non portarmi via mia figlia. Non voglio
essere il padre a distanza; non voglio compiere l'errore del mio di
padre. Ti prego Ivy. Tu puoi cancellarmi dalla tua esistenza,
sputarmi addosso, insultarmi, picchiarmi o mandare qualcuno a farlo
ma non decidere di cancellarmi anche dalla vita di mia figlia. Questo
sarebbe troppo.” mi disse a fior di labbra invece di darmi il
bacio che segretamente avrei voluto ricevere. Una lacrima attraversò
il mio viso, ancora una volta. Mi gettai tra le sue braccia,
stringendo forte la sua felpa e attaccandomi saldamente a lui. Tom
rimase immobile. Non cercò di abbracciarmi ne mi staccò
dal mio abbraccio involontario...sì perchè era come se
fosse stato il mio cuore a comandare e non il mio cervello che, in
quel momento, mi disse di tutto tranne che accoglierlo così.
Rimasi attaccata a lui a lungo e poi mi staccai lentamente. Ci
guardammo fissi negli occhi per un po'. Un attimo infinito e,
stranamente dai primi momenti che stavamo insieme, in quei silenzi
non c'era neanche una sfumatura di imbarazzo. Anzi, la voglia di
stare insieme aumentava ad ogni battito di ciglio. Mi era mancato. Se
potessi sentire solo le volontà del mio cuore sarei già
scappata con lui e Rosy, ma il corpo umano è fatto anche dal
cervello che odiavo in quel momento per il fatto che mi facesse
ancora pensare razionalmente. Mi era mancato tantissimo ma ancora non
sapevo chi fosse veramente. Sarei riuscita a fidarmi ancora delle sue
parole ? Sarebbe veramente stato un padre presente ? Cosa avrei detto
a Charlie ? Non potevo farlo soffrire dopo tutto quello che ha fatto
per me. No, non potevo.
Fu
un attimo che lui mi afferrò quasi violentemente i fianchi e
mi trascinò a sé per poi baciarmi con tutto l'amore che
avesse in corpo in quel momento. Chiusi gli occhi e ricambiai quel
magico tocco. Socchiuse le sue labbra e approfondi quel bacio. Lo
accarezzai e sfiorai la sua lingua con la punta della mia. Io mi
staccai sotto consiglio della parte razionale facente parte del mio
corpo e lo guardai ancora una volta. Lui appoggiò la sua
fronte alla mia e strofinò la punta del suo naso con la mia.
“Scusami...” mi sussurrò. “Non dovevi
farlo...” gli dissi ancora un po' scossa. “Lo so”
mi rispose e, dopo un casto bacio sulla guancia, si allontanò
da me per raggiungere la band e lo staff. Io rimasi immobile a
guardarlo andare via, nel buio di quella parte dell'edificio. Ora le
cose erano più complicate con una bambina nel mezzo ma in quel
momento volevo baciarlo. Sì...volevo proprio baciarlo.
Continua...
Ma
Buon pomeriggio ragazze ! Eccoci qui con un altro capitolo che
testimonia che noi donne siamo esperte a ricascare nella
rete....assolutamente delle espertone. Bene...io ringrazio
solennemente : jess_ th483 ; _ Nat _91; Arsax95 ; Layla; Aduzza _TK;
Jiada95 ( a cui va un doppio ringraziamento per essere riuscita a
commentare per la prima volta, grazie mille carissima mia ^^); Icek;
_MINA _...Grazie ancora a tutte veramente. Ogni volta non ho parole
ormai. Grazie mille anche a chi ha messo la storia tra le seguite e
le preferite e chi mi ha messo negli autori preferiti ( umilmente mi
inchino a voi...<3 grazie)..ancora grazie mille e spero che questo
nuovo capitolo sia di vostro gradimento. Vi voglio bene mie care.
Bacionissimo
patastrunfoline <3 <3
Kler
:-)
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Capitolo 23 *** Capitolo 22 : Cuore malato ***
Capitolo
22 : Cuore malato
“Ok..si
ho capito; grazie comunque Simone, non importa.” chiusi la
chiamata e sbuffai non appena mi assicurai di aver appoggiato il
telefono di casa sul tavolo del salotto. Nessuno era disponibile per
poter tenere Rosy almeno mezza giornata mentre io e Charlie ci
saremmo fiondati all'università ( per lui, naturalmente) per
dare l'ultimo esame. “Allora ?” mi domandò mentre
si sedette sul primo scalino della scalinata e si calzò le
scarpe da ginnastica. “Ha detto che non può..”
sbuffò anche lui e, allacciata l'ultima stringa, si alzò
in piedi sistemandosi, ai fianchi, la sua polo bianca attillata.
“Posso stare io a casa a curarla..” proposi io.”
No, no...non se ne parla. Ho bisogno del mio miglior supporto”
disse, avvicinandosi a me e baciandomi a stampo sulle labbra; io gli
sorrisi. “Abbiamo dieci minuti per trovare un babysitter
provvisorio..” disse guardandosi il suo orologio da polso.
Prese India Rose dal pavimento, dove stava allegramente giocando con
dei pupazzetti, e la prese in braccio accarezzandola,
successivamente, la testa. Io raccolsi un pupazzetto a caso dal
pavimento e glielo porsi, agitandolo leggermente davanti ai suoi
occhietti castani. “Io un'idea ce l'avrei...” dissi. Non
era di sicuro una buona idea, ma era l'unica possibilità...o
almeno, speravo fosse stato libero ed in grado di badare a sua
figlia.
Arrivammo
davanti ad una villa enorme, in mattoni rossi, con un viale
ciottolato e molta vegetazione che, oltre ad abbellire l'esterno, non
permetteva ad occhi indiscreti di ficcare il naso nella loro vita
lavorativa. Scesi dalla macchina e, con Rosy in braccio, mi avvicinai
al cancello sbirciando all'interno. Riconobbi all'istante Asia
intenta a far giocare Scotty ( uno dei quattro cani ) con un
bastoncino, smilzo, di legno. Non appena il cane incominciò ad
abbaiare, Asia si girò verso di noi e spalancò occhi e
bocca. Corse verso il cancello. “Ivy ! Oh dio..non ci credo!”
affermò con un sorriso raggiante sul volto. “Asia...non
sai che bello sapere che ci sei tu qui...” lei mi guardò
un po' perplessa per poi dare una veloce occhiata a Charlie e capire,
così, con chi mi fossi “consolata” in questo anno.
“Ciao Charlie..e questa piccolina ?” imitai una finta
tosse per poter farle capire che Charlie non sapeva assolutamente
nulla di Tom. “Ciao Asia...” salutò Charlie pur
non attirando molto la sua attenzione visto che era presa dal fare
versi assurdi ma dolcissima a Rosy. “Possiamo entrare ?”
domandai gentilmente. “Ma certo..Vado a dire che siete qui,
così qualcuno apre questo cancello.” mi disse per poi
scomparire all'interno della struttura. Dieci secondi dopo, il
cancello era aperto e, senza fare del male alla piccola, potei
abbracciare la mia migliore amica che non vedevo da un anno e cioè
una vita. Ci staccammo dall'abbraccio e passò a salutare
Charlie subito dopo. “Io ti aspetto in macchina, così
ripasso un po' lì..” mi disse lui, stampandomi un bacio
veloce sulla guancia e poi salutando allo stesso modo la piccola. Si
allontanò velocemente e Asia mi strinse forte il braccio. “Non
lo sa vero ? Non sa neanche che questa è la villa dei
Kaulitz...” confermai le sue domande con un piccolo cenno.
“No...infatti , menomale che c'eri tu fuori. Così non ha
visto nessuno.” lei annuì e poi mi accompagnò
dentro, nel salone d'entrata. Sistemai ad India Rose il suo piccolo
cardigan grigio perla e seguii Asia all'interno della sala svago dei
ragazzi, se così possiamo chiamare il loro salotto. “Te
e Bill ?” chiesi curiosa. “Tutto bene..è sempre il
solito dolce Bill.” notai una leggera nota di monotomia nel
tono della sua voce, ma non volli indagare troppo. “Ascolta io
avrei bisogno di vedere Tom ma...” “Sì, è
nello studio subito qui a destra.” mi indicò la
direzione e mi sorrise ancora. Io la ringraziai nuovamente con un
abbraccio e poi bussai alla porta della sala dove, probabilmente,
registravano. “Bill, la porta è aperta.” disse con
quella solita voce bassa e calda. Prima di entrare definitivamente,
sbirciai dalla pissola fessura e poi spalancai molto lentamente la
porta che, per quel movimento cigolò appena. Lui era intento
ad esaminare degli spartiti o, comunque, dei fogli sul tavolo. Mi
vide e si immobilizzò. “Ciao...” dissi con timore.
Lui mi si avvicinò e chiuse la porta, ancora lievemente aperta
dietro di me. “Ciao...” mi salutò. Silenzio. Ogni
volta non riuscivo ad esprimere nemmeno il minimo concetto. Mi feci
coraggio. “Ho bisogno che tu tenga Rosy almeno per questa mezza
giornata.” gli dissi semplicemente. Lui sorrise appena :”è
così che si chiama ? Rosy ?” abbassai lo sguardo.
“Veramente si chiama India Rose..” dissi sempre con un
tono di voce abbastanza basso. “è un bel nome...”
disse sorridendo a sua figlia che ricambiò il sorriso. Fui
invasa da un forte sentimento si tenerezza quando la bimba rivolse il
suo primo sorrisone a suo padre. Si agitò appena e mosse le
manine in segno di contentezza. “Dici che gli piaccio ?”
mi chiese. Non sapevo assolutamente cosa rispondere. Mi limitai a
guardarlo negli occhi ed a fargli capire la mia risposta affermativa.
“Allora puoi tenerla ?” gli chiesi subito dopo. “Ho
un sacco di lavoro...” si allontanò da noi per ritornare
a fissare quei suoi fogli. Io mi avvicinai a lui. “Hai detto
che vuoi essere presente come padre, per cui cogli questa occasione
per esserlo..” , lui mi fissò negli occhi e mi stampò
un casto bacio sulla bocca che mi lasciò quasi paralizzata.
Rimasi totalmente sorpresa da quel gesto. Un minimo gesto ma tanto
emozionante. Appoggiai Rosy, mettendola seduta, sul pianoforte pieno
di spartiti e fogli e lei iniziò a stropicciare ogni pezzo
carta a sua disposizione. Tom spostò quello che riteneva
importante dalla portata della bimba. “Perchè lo fai ?”
gli domandai, incrociando le braccia al petto. Lui si impose, con i
palmi delle mani, sul pianoforte e chinò la testa. Subito dopo
prese a guardarmi. Si girò verso di me e, con forza, mi spinse
contro la parete, attirando lo sguardo della piccola. “Secondo
te ? Siamo innamorati e abbiamo una bambina. Noi due dobbiamo stare
insieme e non voglio altre persone intorno a mia figlia, che possano
crescerla o darle delle attenzioni.” io mi imposi :”Charlie
è stato presente quando tu non c'eri..non merita di essere
allontanato” lui mi si avvicinò e aggrottò la
fronte. “Io non ho detto che deve essere allontanato Ivy...ho
detto che non può e non deve crescere MIA figlia. Siamo io e
te i genitori. E dobbiamo stare insieme” io alzai un
sopracciglio. “Dobbiamo ? Mi hai tradita e pretendi di essere
insieme a me ? Ma con quale coraggio...” “Bhè, non
mi sembra tu abbia fatto tante storie due giorni fa ai comet..”
lo guardai confusa e notai la sua mano nella mia. Involontariamente
la stavo stringendo forte, come se non volessi che se ne andasse.
Rivolsi una veloce occhiata alla nostra stretta e poi ritornai a
guardarlo. Anche lui guardò le nostre mani intrecciate e si
bloccò sul mio polso destro. Non l'avevo mai tolto, mai.
Calmammo la nostra lieve rabbia nel momento che i nostri occhi si
incrociarono ancora. “Ce l'hai ancora..” disse in una
dolce affermazione. Guardai nuovamente il bracciale che mi aveva
regalato al nostro primo appuntamento e gli sorrisi senza neanche
accorgermene. Lui mi accarezzò il volto “Finalmente vedo
il tuo sorriso...” disse. “Mi dispiace Ivy, quante volte
te lo devo dire ? So di averti deluso ma ti prego...credimi quando ti
dico che senza di te non sarei mai cresciuto e non avrei mai capito
di aver sbagliato tradendoti. Tu sei quella che mi ha fatto capire
che vantarsi di avere dei rapporti occasionali non vale nulla; che
l'amore esiste veramente perchè è solo con te che l'ho
provato e credo che il risultato si veda...” mi disse
indicandomi, con un cenno, la piccola Rosy. “Ivy io non volevo
farlo ma l'ho fatto. Sono come tutti gli altri maschi squallidi che,
non appena una bella ragazza ci prova, cadono nella tentazione. Mi
merito tutto : il tuo abbandono, la tua non voglia di perdonare, il
fatto che per un anno mi hai fatto patire la sofferenza più
brutale, ma non mi merito di non essere padre. Questo non me lo puoi
fare; non puoi sostituirmi con lui..” “Non potrei mai
farlo..” lo interruppi per poi continuare subito dopo “Pensavo
di poter riuscire a dimenticarti e a nascondere la verità ma
non è stato così. Io non voglio che tu sparisca dalla
sua vita; tu ci devi essere ma, per quanto riguarda il noi due
insieme...bhè è solo lì il problema.” mi
prese il viso tra le sue mani “Io ti amo Ivy e ti amerò
comunque anche se per te non sarà la stessa cosa” mi
disse ed io rimasi, ancora una volta, pietrificata dalle sue parole.
“Voglio solo poter dire a me stessa che rimettermi insieme a te
non sia sbagliato. Voglio poter fidarmi ancora di te Tom, ma per
questo ci vuole del tempo e lo sai...” lui mi guardò per
poi chinare il capo. Io lo costrinsi a guardarmi, accarezzandolo e
appoggiandogli una mano sulla sua guancia. “Tom, per il momento
è meglio pensare solamente alla bambina. Non voglio affrettare
le cose come abbiamo fatto, voglio poter conoscerti veramente per
quello che sei. Voglio capirti.” per la prima volta il suo
sguardo, invece di farmi tenerezza, mi pugnalò il cuore. Uno
sguardo triste ma allo stesso tempo veramente dispiaciuto. Mi
avvicinai alla sua bocca dandogli un bacio, privo di qualsiasi
sentimento di amore e passione, sulle sue labbra. Il pianto di Rosy
ci fece subito staccare l'attenzione l'uno dall'altra. Ci avvicinammo
alla piccola e l'accarezzai cercando di consolarla, mentre Tom
raccolse il suo ciuccio da terra per poi pulirlo sulla sua felpa.
Glielo mise tra le sue manine e poi l'aiutò per metterglielo
in bocca. Io lo guardai con estrema dolcezza e poi gli accarezzai una
spalla. Diedi un bacio sulla fronte alla piccola e un bacio
all'angolo della bocca di Tom. Lui chiuse gli occhi e mi racchiuse,
con una mossa veloce, le mie labbra nelle sue, in un bacio romantico.
Io mi staccai appena sentii che quel bacio iniziava a farsi più
profondo e intenso. “Io vado..” dissi semplicemente
aprendo la porta della stanza. “Aspetta...”, mi fermai e
mi rivolsi a lui. “Ti amo” mi disse mentre la sua mano
era stata afferrata dalla manina di India Rose che intanto mi stava
guardando con i suoi occhioni color nutella. Non dissi nulla, mi
limitai a sorridergli e a chiudere in fretta quella porta. Chiusa la
porta, mi appoggiai ad essa e mi lasciai scivolare lungo
quell'entrata fatta in ciliegio. Chi era Tom Kaulitz ? Perchè
doveva farmi soffrire e rendermi felice a seconda della sua voglia ?
Non poteva fare solo una di queste cose e darmi la certezza dei suoi
sentimenti ? Maledetto cuore malato.
Continua...
Ehi...piccola
ma importantissima
premessa : A
partire da lunedì 3 ottobre non penso di riuscire ad
aggiornare questa storia a causa delle troppe verifiche scolastiche e
a causa dei miei problemi personali..bene: qual'ora dovessi postare
sarà un capitolo comunque breve o che sono riuscita a scrivere
nei giorni precedenti alla prossima settimana. Non assicuro nulla per
cui, non preoccupatevi se sparirò per sette giorni...spero non
vi dispiaccia, ma ho una vita scolastica purtroppo.
^^....finito questa premessa...ringrazio : _
Nat _91 ; _MINA _ ; Aduzza_TK ; jess _th483; Arsax95 ; Icek;
Layla....comunque grazie a tutti ma proprio a tutti, come sempre e mi
raccomando di farmi sempre sapere cosa ne pensate. Un bacione enorme
e perdonatemi se non posterò presto.
Kler
:-)
|
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Capitolo 24 *** Capitolo 23 : The first aim of man's life should be the pleasure ***
Capitolo
23 : The first aim of man's life should be the pleasure...
Ancora
un giorno, un solo giorno e saremmo ritornati ancora una volta a Los
Angeles. Ma la voglia di ritornarci mi stava maledettamente passando
ogni volta che guardavo i suoi occhi con intenso desiderio di fare
l'amore e lui spostava lo sguardo in direzione di qualcosa d'altro.
Era ancora dolcissimo, come sempre ma gli mancava quel qualcosa..come
se per lui concedersi non fosse più importante, come se la
musica gli bastasse per vivere e che io fossi solo una piccola parte
della sua vita. Lo amavo e continuo a sperare in un periodo
passeggero ma non riusciamo più a parlare e non riusciamo più
ad amarci. Possibile che dopo un solo anno insieme eravamo già
entrati nella crisi di coppia ? Oggi è un'altra giornata dove
la solitudine nella casa si è fatta pesante. Tutti sono in
studio, naturalmente ( anche alle undici e mezza di sera ), mentre io
mi sto ammazzando dalla noia, guardando e riguardando film vecchi e
nuovi che danno a quest'ora della notte. Sbuffo e scaravento il
telecomando sul divano. “Delicatezza...” mi girò
verso di lui che sposta il telecomando dal divano al tavolino basso e
si siede vicino a me, lasciandosi andare. Non proferisco parola,
anche perchè non saprei cosa dire. “Ti interessa questo
schifo ?” mi chiese visto il bruttissimo programma su cui mi
ero fermata. “Veramente è tutto uno schifo. Uno vale
l'altro...” gli dissi in tono piatto. Lui mi guardò,
sistemandosi i suoi capelli biondi. Lui riprese il telecomando e girò
su un canale dove stavano dando il film “The picture of Dorian
Gray”. Il film era già iniziato ed era nella scena del
bacio tra Sibyl Wane e Dorian. Sibyl...mi ricorda molto me stessa :
una giovane donna desiderosa di un'amore reale, vero e puro e non di
un'amore finto da Romeo e Giulietta. Vuole un'amore concreto ma
quando vengono deluse le sue aspettative si lascia prendere dalla
morte come in un veloce soffio di vento caldo. Ecco, io ero stata
delusa. O meglio, non pensavo di arrivare a questo amore così
scontato, quasi senza passione e piacere. Dorian Gray è il
romanzo per eccellenza che racconta di ogni sfumatura di piacere che
l'uomo possa provare...nel bene e nel male. Io voglio solo tutte e
due le cose : la passione pura che si fonde con un'amore cristallino.
E voglio che sia Bill a farmelo provare e a provarlo. “Non
siamo più la stessa cosa.” dico velocemente, prendendo
un bel respiro. Lui, quasi scandalizzato, si gira verso di me
sgranando i suoi occhi. “ Cosa ?” mi chiede in una voce
quasi acuta; balbetto un po' prima di riuscire ad esprimermi al
meglio :”Siamo un niente. Io ti amo Bill ma vorrei anche
sentirti mio, ogni tanto. Non stiamo più insieme da tre mesi
ormai...la tua musica, la capisco certo, ma ci sono anche io da
tenere conto.” feci una piccola pausa “..La vostra
canzone è diventata reale..” dissi per concludere “Non
ti capisco Asia...” mi disse confuso, io sorrisi amaramente e
mi voltai verso di lui, guardandolo negli occhi :” è
diventato tutto automatico..” lo guardai per un momento e,
quando vidi che non proferì nessuna parola se non un continuo
socchiudere e chiudere le sue labbra, mi alzai in piedi e gli voltai
le spalle. Lui si alzò di scatto e mi strinse il polso,
bloccandomi improvvisamente. Mi fece girare verso di lui e mi baciò,
quasi violentemente, premendo le sue labbra calde sulle mie e
socchiudendole appena. Io mugugnai qualche verso prima di lasciarmi
definitivamente andare a quel suo contatto. Gli tolsi la sua canotta
grigia e lui mi slacciò la cintura degli shorts di jeans
chiaro. Ci stavamo lasciando trasportare dalla passione più
pura e dentro di me c'era un coro di cherubini a cantare l'alleluia.
Ci baciammo avidamente. Quel bacio si stava trasportando nel mio
ossigeno. Stavamo avanzando sulle scale mentre non resistemmo a
toglierci tutti i vestiti e buttarli a terra, ancora prima di
arrivare alla seconda rampa di scalini. Eravamo già nudi e
sudati, quando lui si mise a sedere sul primo scalino divaricando
leggermente le sue gambe. Mi ammirò nuda davanti a lui; mi
accarezzò le cosce e mi prese per mano, aiutandomi a mettermi
a cavalcioni su di lui. Certo, la posizione non era delle più
comode né per lui né per me, ma era l'ultimo dei nostri
problemi in quel momento. L'unica cosa importante era amarci e
soddisfare il nostro piacere. Mi premette una sua mano sulla mia nuca
e mi fece avvicinare al suo viso. Mi baciò ancora con passione
ed io ricambiai subito, approfondendo quel bacio. Sentivo lo
strusciare del suo membro eccitato sulla mia sessualità e
gemetti leggermente, per quel caldo contatto. Scese a baciarmi il
collo, succhiando appena quella parte per poi spostare le sue mani
dai miei fianchi a stringere forte i miei seni. Si staccò dal
bacio e mi guardò con lo sguardo ricco di voglia di amare.
Ansimò fortemente quando presi tra le mie mani il suo sesso e
lo premetti contro la mia parte. Mi morse il labbro inferiore e
ansimammo insieme, scambiandoci baci su tutto il corpo e respiri
caldi sulla nostra pelle. “As..aspetta” mi disse
fermandomi la mano che stava continuando a massaggiare la sua
intimità. Lo guardai e lo baciai dolcemente. Era così
bello, bello da morire. Lui mi guardò a sua volta dopo esserci
staccati da quell'ennesimo tocco e mi accarezzò il volto. “Ti
amo” mi disse con una voce lieve e sospirata. Gli sorrisi e lo
baciai castamente, prima di iniziare a fare l'amore. Anche se , a
tutti gli effetti, avevamo iniziato a farlo nel momento in cui mi
bloccò per un polso e mi baciò senza nemmeno pensarci
due volte. Iniziò a muoversi lentamente dentro di me. Avevamo
appena dato inizio ad un contatto estremamente profondo e passionale
che sarebbe durato tutta la notte.
°
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
°
Mi
coricai improvvisamente sul letto, svegliata dal pianto di Rosy.
Sbadigliai mentre mi convinsi ad alzarmi per dirigermi nella sua
stanzetta. Mi sporsi nel box e le rimboccai piano le coperte. Lei
passai una mano sul viso per coccolarla e farla addormentare ma non
bastò comunque a farla smettere di piangere. Accarezzandola mi
accorsi della sua fronte calda. “Scotti tesoro..” le
dissi come se lei potesse capirmi. E ora ? Charlie non era nemmeno a
casa avendo il turno di notte come guardia di un museo. Corsi a
prendere il telefono di casa e chiamai il primo numero che mi venne
in mente. “Rispondi..” pregai che non fossero già
ripartiti per Los Angeles. “Pronto ?” rispose proprio lui
ed io tirai un grosso sospiro di sollievo, “ Puoi venire qui
subito ? Ho bisogno che tu vada alla prima farmacia per prendere
delle cose per la febbre..” “Stai male ?” mi chiese
preoccupato “No, è per Rosy..credo che abbia la febbre,
non riesco a farla smettere di piangere e la sua fronte scotta da
morire”, “E cosa devo prendere ?Io....non ne ho idea”
mi chiese “Nemmeno io, non ha mai avuto la febbre...chiedi in
farmacia.” sospirò appena :”Arrivo subito..”
chiusi la chiamata ed aspettai mentre coccolavo costantemente India
Rose. “Ora arriva papà, tranquilla...” mi faceva
strano pensare a Tom come il padre di mia figlia ma, sorrisi
teneramente, quando ripensai a tutto quello che mi aveva detto due
giorni fa.
Il
campanello suonò e corsi giù per le scale ad aprire la
porta. Mi ritrovai Tom bagnato fradicio dalla pioggia estiva e con il
fiatone, la cosa comunque importante era che nella sua mano c'era il
sacchetto della farmacia. Glielo tolsi dalle mani senza nemmeno
salutarlo e lasciai la porta aperta, giusto per fargli capire che
poteva entrare in casa ( se almeno si fosse pulito le scarpe quel
bradipo dalle treccine nere, manco raperonzolo ) “Prego
comunque..” mi gridò dal salotto mentre io ero già
arrivata, come un lampo, in camera della piccola. Comunque, mi
raggiunse poco dopo e bussò, per educazione, alla porta
spalancata della cameretta. “Mmh...spoglie queste pareti...non
vorrai tenerle così” mi fece notare. Io mi girai verso
di lui e lo fulminai con lo sguardo. “Parla il mister padre
all'improvviso...pensaci tu no ?” lui alzò un
sopracciglio “Adesso ?”..io risi “Ma quanto sei
idiota ?” sorrise anche lui e mi si avvicinò alle spalle
per poi aiutarmi con la piccola. “Ehi, vacci piano con le
parole che poi i bambini imparano in fretta...” lo guardai e
sorrisi. Lo vedevo così uomo. Era bellissimo; cioè è
sempre stato stupendo ma così non l'avevo mai visto; come
curava Rosy, ci teneva a lei. Era delicato e provava quella giusta
paura di poterle dare qualche fastidio. “Ecco qua...”
disse dandole un bacio sulla fronte e riponendola nel box molto
delicatamente. Lei gli strinse l'indice e poi mi guardò.
Allungai la mano e le accarezzai il pancino, poi la coprii con la sua
copertina. “Pa...p...a” Io e lui ci bloccammo. Quelle
piccole e leggeri sillabe che, indirizzando il suo sguardo verso
quello del padre, uscirono spontaneamente dalle sue labbra ancora
troppo delicate ma di un roseo che lascia comunque senza fiato.
Guardai lui e lui guardò me. Era abbastanza sorpreso e scosso.
Una creatura ancora indifesa ci aveva provocato dei brividi
fortissimi lungo la schiena di tenerezza ma lieve paura allo stesso
tempo. “Devo....devo andare.” disse ed io rimasi lì
ferma a fissare quella parete bianca davanti a me. “Tom..”
lui si fermò sulla porta, anch'essa bianca, della cameretta di
India Rose. Non ci girammo a guardarci ma rimanemmo di spalle. Non
avevamo il coraggio di ammettere a noi stessi che quella era
VERAMENTE, concretamente e realmente la nostra bambina. Certo, tutti
e due lo sapevamo bene ( soprattutto io, avendola partorita ) ma
forse, non eravamo ancora entrati nella totale consapevolezza che
quella creatura era frutto del nostro amore passato. Amore passato ma
ancora presente. “..Io credo...” mi bloccai e pensai
dieci volte a quello che stavo per dire. “Credo che tu debba
rimanere, per stanotte.” finalmente mi girai verso di lui e,
contemporaneamente, lui fece la stessa cosa. “Non credo...se
Charlie..” “Charlie dovrà scoprirlo prima o
poi...” lui si avvicinò appena a me “Lui...lui non
lo sa ?” io abbassai lo sguardo e sospirai “No, no sa che
il padre sei tu. E forse è stato meglio così fino ad
adesso..”. Mi prese una mano e la baciò. “Ora
abbiamo una persona che conferma la mia sensata teoria..” mi
disse sorridendo e contagiando anche me “Il padre sono io”
disse concludendo la frase. Già : il padre sei tu Tom Kaulitz
!
Continua...
Hello
people ! Se avete problemi con la traduzione del titolo del capitolo
----> “ il primo scopo/ obbiettivo della vita di un uomo
dovrebbe essere il piacere/ provare piacere” spero comunque che
capiate senza questo aiuto. Bene, nuovo capitolo prima di avere una
pausa di una settimana. Spero di riuscire a scriverne un altro prima
di lunedì...e bhè passiamo a ringraziare : _ Nat _91; _
MINA_;Layla;Icek; jess_th483.......benissimo ! Fatemi sapere e
scusate qual'ora ci fossero degli errori. Perdonatemi ancora se starò
assente ma prometto di fare il possibile. Bacione
Kler
:-) vi voglio bene <3
|
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 : Si va in scena... ***
Capitolo
24 : Si va in scena...
Il
cellulare inizia a vibrare e ad emettere un suono acuto e ripetitivo
proveniente dalla tasca dei miei jeans. Sbatto le palpebre ancora
impastate dal sonno e tiro fuori il telefono premendo, senza nemmeno
guardare il display, la cornetta rossa. Io e Ivory avevamo dormito
sul pavimento della camera della piccola. Avevo un freddo cane; la
felpa l'avevo usata per avvolgere sia me, sia Ivy ma, alla fine ci ho
rinunciato e l'ho ceduta a lei. Mi avvicinai di più al suo
volto e gli misi una ciocca dei suoi capelli biondi dietro
all'orecchio, spostandola dal suo volto. Così bella e
angelica. Con fatica e con qualche arto cigolante mi alzai da terra e
mi stirai la schiena e le braccia un po' dolenti. Andai vicino al box
di Rosy e mi sporsi per controllare che non si fosse svegliata al
suono della sveglia; stava dormendo con la stessa espressione della
madre sul volto; sorrisi come se lei potesse vedermi e l'accarezzai.
Guardai ancora una volta l'ora sul mio cellulare e mi tornò
quel bruttissimo senso di malinconia. Erano le tre del mattino e tra
un'ora dovevo essere all'aeroporto per andare a Londra ad uno stupido
evento...giusto per non essere frainteso : amavo il mio lavoro; l'ho
sempre amato ed ho sempre sopportato ogni singola domanda scomoda o
intervistatrici troppo curiose ma ora...ora è come se tutto
fosse diverso. Amo la musica ed essere sul palco, al centro
dell'attenzione ma amo anche le mie donne. Le due sole donne ( o
cinque compresa mamma, chitarra e macchina ) che io abbia mai amato.
Guardai Ivy stringersi nella mia felpa e mi distesi ancora a terra,
davanti a lei. La fissai sorridente e, ogni tanto, le accarezzavo la
spalla per poi percorrerle tutto il corpo. Quanto avrei voluto rifare
per ore l'amore con lei. Stanotte ci è mancato poco : quando
si è distesa per dormire ed io l'ho avvolta nella mia felpa,
abbracciandola ho sentito, dentro di me, un calore allo stomaco e al
basso ventre. Sapevo di non poter resistere, soprattutto quando si
muoveva nelle mie braccia ed ogni singola parte del suo corpo, ancora
così perfetto e poco mutato nonostante la gravidanza, si
strusciava col mio. Mentre stavo accarezzando la sua bocca rosea, lei
aprì piano i suoi occhi azzurri e mi accarezzò le
guance con le sue mani calde e morbide. “Devo andare...”
le dissi e vidi il suo viso imbronciarsi. “Non voglio
andarmene” ammisi cercando di consolarla e di farle cambiare
espressione; “Ma devi. Giusto ?” mi dissi a voce bassa
per non svegliare la piccola; mi avvicinai ancora di più a lei
e la strinsi fra le mie braccia. Chiusi gli occhi e le baciai un
angolo della bocca. “Almeno restate per il suo primo
compleanno.” io la guardai sconsolato e le diedi un altro
bacio, questa volta sulla guancia. Non riuscivo a pensare ad altro
che ad averla mia. Quel suo profumo mi stava facendo diventare pazzo
e avrei voluto baciarla e spogliarla, farci l'amore per ore e magari
anche un altro bambino. L'amavo tantissimo. “Vedrò di
convincere assolutamente gli altri, tesoro.” lei sorrise “Come
mi hai chiamata ?” io, già diventato rosso sulle gote,
risi :”Tesoro...” lei alzò un sopracciglio ma,
prima che potesse dirmi una sola parola, qualcosa colpì la sua
attenzione. Spalancò gli occhi ed io feci lo stesso quando,
seguendo la direzione del suo sguardo, vidi nostra figlia in piedi
davanti a noi. Era sgattaiolata fuori dal suo box ed ora, per la sua
e nostra prima volta, era sulle sue gambe. Ivy scattò in piedi
mettendosi dietro di lei e cercando di essere il più sveglia e
attenta possibile ad afferrarla qual'ora sarebbe caduta sul suo
culetto. Io mi misi davanti a loro due incitando Rosy, con gesti e
versetti ( mai pensato di fare dei versi così nella mia vita
), a camminare verso di me. La sua prima camminata. Io guardai Ivy e
lei ricambiò il mio sguardo felice. “Rosy...vieni. Vieni
piccolina...” mosse il suo primo passo, ancora con le gambine
un poco tremolanti. Ivory era quasi spaventata da quei movimenti e
aiutava la piccola a tenersi su nei momenti abbastanza critici, pur
non essendo un distanza chilometrica da percorrere ( naturalmente per
noi. Per un neonato sono passi da gigante ).
“Brava...piano...piano..” ancora un passo e sarei saltato
in aria dall'euforia. “Eccoti!” gridai e la presi in
braccio, facendola volteggiare in aria. Vederla ridere è stato
come avere il cuore pieno di gioia. Ivory fissò la scena
raggiante e si avvicinò, accarezzando la testa di India Rose e
baciandola. La porsi alla madre per farla prendere in braccio e
chiusi la porta della stanzetta. Ivy la mise a terra così che
potesse camminare e correre quanto volesse. La guardammo divertiti
nella sua prima esperienza di imparare i suoi primi passi. Era
un'emozione unica, più di centinaia di migliaia di concerti
messi insieme. Guardai Ivory e l'ammirai. La sua bellezza era
indescrivibile. Non era una donna ma sembrava la stessa dea venere.
“Adesso chi la ferma più...” dissi. Quando
ritornai a fissare occhi negli occhi Ivory, lei aveva uno sguardo
diverso. L'unica volta che la vidi così fu durante la nostra
prima volta sul pianoforte dello studio di Los Angeles. Non avrei mai
dimenticato quel momento. Lei nuda, mia e solo mia, che si faceva
amare ed io che amavo con il cuore per la prima volta. Mi avvicinai a
lei cingendola per i fianchi. “Era da tanto che non mi guardavi
così” le dissi dolcemente. Abbassò lo sguardo per
poi rialzarlo subito dopo :”Sei un bravo papà” il
mio cuore riprese a battere come mai prima. Quella sera era una di
quelle sere che avrei reso indelebile nella mente e nel cuore.
“Allora lo ammetti.” dissi scherzando e cercando di
nascondere il mio lieve imbarazzo. “è stata lei ad
ammetterlo per prima, poi l'ho capito io.” le baciai una tempia
e lei, subito dopo, era già sulle mie labbra. Lei mi baciò.
Fu lei a baciarmi. Il suo sapore sulle mie labbra e la sua lingua
iniziò a danzare con la mia. Il suo bacio così
passionale mi fece ansimare leggermente. Quella sua lingua umida,
calda che si intorcigliava con la mia e mi faceva terribilmente
eccitare. Ci staccammo da quel bacio e, a seguirsi, ci furono tanti
piccoli e umidi baci a stampo. “Ti amo Ivy...” lei mi
guardò con i suoi occhioni :”Ti amo anche io” e fu
il momento di sentirsi dire quelle paroline che mai avrei sognato di
dire o sentirmele dire. La baciai con passione e poi la strinsi in un
abbraccio fortissimo. Continuavo a ripeterle quelle parole “Ti
amo...ti amo, ti amo...” continuavo a sussurrargliele
all'orecchio e lei ricambiava con dei baci sensuali sul collo che mi
mandarono diretto in paradiso. Eravamo Io, lei e la creatura più
bella che potessimo fare, tutto il resto faceva da sfondo...la scena
era nostra !
Continua...
Hey
! Non ho molto tempo ( credo si veda anche dal capitolo corto ) per
cui ringrazio _Nat _91 ; Aduzza _TK; _MINA _; Layla; jess _th483;
Icek...e mando un grosso bacione a tutti quanti con la promessa di
ritornare non appena finisca questo periodo stressful...vi adoro !
Bacione
<3
kler
:-)
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Capitolo 26 *** Capitolo 25 : Essere la nota della tua melodia ***
Capitolo
25 : Essere la nota della tua melodia
La
festa del primo compleanno di India Rose era iniziata dalla mattina
tardi ed era presente tutta la famiglia Kaulitz e la mia. Charlie si
era chiesto più volte il perchè della presenza dei
Tokio Hotel alla festa ma, come mio solito, il coraggio di dirgli la
verità venne a mancare. L'atmosfera in famiglia era piacevole;
erano pochi i momenti di tranquillità soprattutto da quando
era successo l'incidente di mio padre e la nascita della bambina. Mio
padre era riuscito a ricordare me e mio fratello ma i problemi sulla
sua salute non erano ancora del tutto risolti, purtroppo. La bambina
passava da braccia in braccia; tutti che dicevano :”Che carina
questa bimba” oppure :”Ma che amore, quanti anni ha ?”
ed io, che sentivo ogni cosa, pensavo sempre :”Sei venuto al
suo primo compleanno; quanti anni potrà mai avere ?!”.
Comunque c'è di buono che, almeno lei, si stava divertendo a
stare in braccio ad una persona per poi passare alla successiva. Le
sembrava un gioco fatto apposta per lei. Io invece non avevo potuto
stare molto vicina al padre della bambina, in quanto nessuno ( e dico
nessuno ), salvo mio fratello, Bill e Asia, sapeva che il padre fosse
proprio Tom Kaulitz. Per carità, se si fosse venuto a sapere,
con la lingua biforcuta di alcuni parenti, la notizia avrebbe fatto
il giro del mondo in molto meno di 80 giorni. Ogni tanto lui guardava
me ed io guardavo lui ed, ogni volta, il suo sguardo attraversava la
mia pelle per arrivare dritto al mo cuore a farlo battere come una
segretaria esperta batte sui tasti della macchina da scrivere.
Approfittai
di un piccolo momento di pausa da tutti i parenti per andare in casa
a preparare altra limonata...e anche per stare da sola per un po', ne
avevo bisogno. Presi dei limoni dal cesto in vimini vicino al forno a
microonde e iniziai a spremerli senza fatica vista la macchinetta
spremi agrumi. Un regalo di natale eccezionale da parte di Charlie.
C'è chi regala un gioiello prezioso o un mazzo di rose e c'è
chi regala uno spremiagrumi automatico. Mi venne anche in mente di
preparare delle tartine in più visti i mangiatori cronici e
compulsivi che mi ritrovavo in famiglia ( Josh e Freddie ). “Ti
dispiace se mi unisco alla cuoca ?” mi girai verso Asia e le
feci un sorriso per invitarla ad entrare in cucina. Lei si tirò
su le maniche del suo maglioncino e si mise di fianco a me
aiutandomi. “Allora ?” mi chiese ed io la guardai confusa
non capendo assolutamente la sua domanda, “Volete continuare a
giocare a guardie e ladri ?” continuò lei mentre si
stava impegnando a spalmare del formaggio cremoso sui piccoli pezzi
di pane. “Veramente tre giorni fa è venuto qui per la
bambina e..” spalancò i suoi occhi e mi bloccò
“E...oddio, continua” io la guardai e risi per
sdrammatizzare “E nulla, è rimasto a dormire” lei
mi guardò ancora più sorpresa e vogliosa di dettagli
che, però, non potevo darle visto che non c'erano. “Asia,
non è successo nulla; la bimba aveva la febbre e lui è
rimasto a dormire da me.”, “E Charlie ?” mi chiese
più curiosa, “Charlie non c'era aveva il turno di notte
al museo” lei sorrise con un ghigno “Ah..ho capito”
si morse il labbro e sorrise ancora “Cosa ?”...le
domandai “Tu e Tom vi amate alla follia. Lui ti ama alla
follia; avete fatto una bambina, vi siete lasciati per poi
riprendervi un anno dopo...ovviamente non è stato un amore
passeggero e, la sua forza, vi ha costretti a stare insieme. Insieme
per due cause comuni : vostra figlia e voi due. Credo che diventerai
presto la signora Kaulitz.” disse sorridendo ed io scoppiai in
una risata, un po' imbarazzata. “Posso ?” sentimmo
bussare leggermente anche se c'era un arco a dividere sala da cucina
e non una porta. Lui era lì che ci ( o mi ) stava fissando e
spero che non avesse sentito nulla del discorso della mia migliore
amica. Asia appoggiò il coltello sporco sul bordo del
lavandino e salutò Tom, per poi rivolgermi uno sguardo e
andarsene. “Rosy è occupata con mia madre e con il gioco
che le ha regalato, sinceramente non so cosa sia.” disse per
poi avvicinarsi a me. Io lo guardai nel suo splendore : per la prima
volta lo vedevo vestito elegante. Camicia bianca, giacca nera opaca e
una cravatta leggermente allentata e morbida attorno al suo collo.
Stava da Dio, era un Dio. Era bello, bellissimo, stupendo, da farti
tremare le gambe e il cuore mentre i tuoi occhi lo ammiravano
luccicanti e pieni di desiderio. “Le avevo detto di non
prenderle nulla visto che mi ha aiutata tanto quando ero incinta.”
lui fece spallucce e mi si avvicinò, cingendomi i fianchi. Il
suo profumo penetrò le mie narici e il suo tocco mi provocò
piacevoli brividi. “Charlie sembra bravo” disse ed io
abbassai lo sguardo “Lo è..” affermai con timore
di poterlo ferire, “E a te basta che lui sia bravo per essere
felice ?” lo guardai confusa e mi diede un casto bacio sulla
bocca. Confusa e stordita mi sciolsi da quell'abbraccio. “Che
vuoi dire Tom....ne abbiamo già parlato; ho capito : tu sei il
padre e lui no. Lo so che lui non sarà mai te, lo so...ma
stasera tu te ne vai ancora e lui mi basta e mi è bastato per
avere un supporto morale e pratico forte...quindi, sì : sto
bene con lui!” lui no si arrese e si avvicinò ancora,
riabbracciandomi. Sorrideva e mi accarezzava. Perchè non era
turbato ? Gli avevo appena detto che Charlie mi faceva stare
tranquilla quando lui non c'era e nessun segno di gelosia. “Io
non ti ho chiesto se lui ti fa stare bene, anche tuo fratello può
farti stare bene. Io ti ho chiesto se lui può renderti
felice...” mi disse in un sussurro mentre continuava a
lasciarmi piccoli, cali baci sul viso e sul collo. Balbettai non
sapendo come comportarmi. “è lui che può essere
l'uomo giusto per te e la bimba ?” lo guardai più
confusa di prima e il mio sguardo si fece quasi malinconico. “è
lui che l'ha cresciuta con me per un anno; mi ha aiutata molto come
tua madre, Jorg, mio fratello e tutti insomma. Tom...” lo
fissai ancora e lui mi baciò castamente ancora una volta.
Volevo sapere cosa mi stava cercando di dire. “Ivy....dopo
Londra io ripartirò diretto per Los Angeles e poi ci sarà
la tournèe mondiale e staremo via per un anno intero e anche
più; non ti vedrò per un sacco di tempo. Ho bisogno di
sapere se lui può essere un buon padre e se tu potrai essere
felice con lui e non con me...” gli strinsi una mano e sentivo
che sarei scoppiata a piangere nelle sue braccia se mi avrebbe
fissato con quello sguardo triste ancora per molto. “Tom, ho
bisogno di te. Non puoi farmi questo..”, “Sai che non
rinuncerò mai al mio lavoro” “Ma non puoi neanche
rinunciare a tua figlia...l'hai detto anche tu che il padre sei te.
Io voglio te...con te sono felice ma senza di te mi mancherà
una parte. Eri con me quando ha camminato per la prima volta e so che
che ti mancherà un casino e non potrai farne a meno. L'ho
capito quella sera...” lui rimase in silenzio per poi
accarezzarmi il volto. “Allora vieni via con me...tu e la
bambina.” io gli sorrisi e lo baciai a stampo ma mi chiuse le
mie labbra nelle sue e approfondì quel bacio. ”Vedi che
una soluzione si trova sempre ?” gli dissi staccandomi da quel
tocco delicato; lui rise e mi baciò ancora “Ti conviene
iniziare a preparare tutte le cose ...sai che non ho pazienza.”
ero felice con lui. Con lui ero sempre stata me stessa e lo amavo
tantissimo. Sarei ritornata a condividere la mia vita con lui, Asia e
Bill, insieme a India Rose. “Ti amo” gli sussurrai,
“Anche io..” mi disse.
Lui
era la melodia io la sua nota musicale.
Continua...
Haloa
gente...stessa solfa : non ho molto tempo per cui, due parole :
ringrazio tutti, tutti, tutti quelli che seguono la storia e le
ragazze che hanno commentato l'ultimo capitolo. Vi avviso che il
prossimo sarà l'ultimo e non so quando arriverà visto
che anche questa settimana sarà infernale. Vi mando un bacio
grossissimo e mi scuso con voi per il ritardone !
Bacionissimo
a tutte e a tutti..
kler
:-) <3
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Capitolo 27 *** Capitolo 26 : Mi giro e mi sembra di sentirvi ancora ***
Capitolo
26 : Mi giro e mi sembra di sentirvi ancora
Un
casto bacio sulla spalla nuda mi bastò per farmi girare verso
mio marito. “Tutto bene ?” me lo chiese in un sussurro
quasi impercettibile, come se avesse paura di farmi ritornare in
mente tutti i ricordi che mi avevano legato ai miei genitori fino in
quel momento. Mi avevano cresciuta ed aiutata, sempre, fino a
diventare donna. Gli avevo dato due nipotini che, ora, erano più
vicini all'adolescenza e, proprio in questo momento così
complicato loro avevano deciso di andarsene. “Sì...non
ti preoccupare” gli risposi dolcemente, fingendo un sorriso che
speravo potesse sembrare il più dolce possibile; lui si
sistemò meglio tra le lenzuola e mi accarezzò il volto
“Rosy, ascoltami...so che è difficile, lo so ma ti posso
assicurare che ci sono ancora : fino a che tu li porterai nel cuore
loro saranno sempre con te e proteggeranno i nostri figli al meglio
come hanno sempre fatto quando erano in vita. Fidati di me amore, ti
amo tantissimo e, insieme, supereremo anche questa”, chiusi gli
occhi e un'incontrollata lacrima scese sul mio volto; sentii una
leggera pressione delle labbra di Stephan sulla mia guancia e il mio
cuore iniziò a battere. Lo amavo, amavo tutto di lui e amavo
il fatto di poter vivere, con lui, un amore forte come quello che
aveva legato i miei genitori, nel bene e nel male. “Sai cosa ha
detto mia madre quando mio padre stava per morire ?” iniziai a
ripercorrere quel ricordo e mi feci forza nel raccontarlo :”Gli
strinse la mano e con la voce tremante e rotta dalle lacrime riuscì
a dirgli Ti Voglio Bene....” lo guardai negli occhi e chiusi il
suo viso nelle mie mani “lo disse così...così
sincero, pieno d'amore...Stephan ho sempre sognato di provare solo un
po' dell'amore e del bene che uno provava verso l'altro e, se solo
ripenso a come lo ha detto quel giorno...un Ti voglio Bene così
sincero. Quelle tre parole erano il riassunto di tutto quello che
avevano passato insieme. Ora mia madre può rincontrarlo e
dirglielo ancora...dovrei essere felice per loro...” iniziai a
non controllarmi più e, mentre la voce iniziava a scomparire
del tutto, il mio viso fu bagnato dalla multitudine di lacrime che
non cessavano più. Mi prese tra le sue braccia e mi strinse
forte, cullandomi e consolandomi come se fossi la sua bambina.
“Dovresti scrivere un libro su di loro....sei pur sempre una
favolosa e bellissima scrittrice” mi staccai leggermente dalla
sua stretta per poter vedere i suoi occhi color ebano che mi avevano
fatta innamorare follemente di lui. “Farebbe troppo male
ora...” mi sorrise e mi baciò. Mi addormentai tra le sue
braccia che, come mai nessuno, mi avevano protetta e cullata.
Mi
svegliai con gli occhi arrossati e gonfi per le lacrime e con un
leggero mal di testa. Aprii piano gli occhi e notai la leggera luce
del mattino passare tra le fessure della tapparella meccanizzata.
Schiacciai un bottoncino del telecomando vicino al comodino e aprii
per metà le tapparelle. Scostai il lenzuolo e mi coricai,
sbadigliando ancora. A giudicare dal vociare proveniente dal piano di
sotto, i bambini e Stephan dovevano già essere svegli. Mi
trascinai giù di sotto e sorrisi appena nel vedere Stephan
alle prese con la colazione dei ragazzi. “Fritelle ?”
chiese il padre ai suoi figli. Chris, il figlio più grande,
annuì debolmente mentre Lily raggiunse suo padre per aiutarlo.
Mi avvicinai piano e accarezzai una spalla a Chris per poi baciargli
una guancia. “Buongiorno...frittelle anche tu ?” mi
chiese mio marito ed io lo guardai addolcita dal suo grembiule color
beige e con delle stampe buffe disegnate sul fronte. “Sì...”
dissi per poi sedermi accanto a mio figlio alle prese con il suo
nuovo cellulare ultima generazione. “Allora ? Non è ora
per prepararsi per scuola invece di stare su Twitter già alle
7.30 del mattino ?” mi rivolsi a lui ma intervenne la sorella
“Oh..ma Chris è innamorato...”, “Chiudi
quella bocca, stupida ! ” invece di rimproverare mio figlio mi
misi a ridere e mi ricordai le identiche scene che succedevano in
casa Kaulitz con mio fratello e i pedinamenti di mio padre quando
seppe del mio primo fidanzatino. Sorrisi a ripensare a quei ricordi
per poi rivolgere lo sguardo a mio marito. “Davvero ?”
disse lui a Chris ma lui si alzò di scatto dalla sedia per
andare in salotto e buttarsi sul divano sbuffando. “Gli
passerà..” mi disse ed io annuii. “Non è
colpa mia, io ho solo detto la verità” guardai Lily “Sì,
ma forse è meglio farsi i fatti propri e filare a prepararsi
per la scuola signorina...” sbuffò anche lei e ci diede
un bacio svogliato.
I
ragazzi uscirono di casa alle 7.55 e salutai mio marito alle 8.00 per
poi accompagnarlo fino alla fermata dei taxi, vicino al parcheggio
del condominio. “Allora ci vediamo stasera...” gli dissi
parlandogli dal finestrino abbassato. “Sì, purtroppo
oggi ho una riunione importante con i pezzi grossi della ditta e non
credo di riuscire a liberarmi per il brunch settimanale...”,
“Non ti preoccupare tesoro” gli dissi e lui si avvicinò
per poter baciarmi velocemente prima di raggiungere il primo taxi
disponibile ed avviarsi al lavoro.
Rientrai
a casa dopo aver fatto una spesa veloce al piccolo negozio di
alimentari subito sotto al nostro palazzo, tra la farmacia e il
giornalaio. Ero di nuovo sola e mi convinsi a trovarmi qualcosa da
fare pur di non pensare. Rivolsi un veloce sguardo al quadretto con
la foto dei miei : una coppia ormai invecchiata che si baciava e si
amava ancora come prima. Di fianco sempre una loro foto ma questa
volta del loro matrimonio. Erano bellissimi, sia singolarmente che
come coppia. Gli avevo sempre invidiati e tutt'ora mi chiedo come
poteva esistere tanta perfezione. Decisi di distrarmi e andai nel mio
studio. Mi sedetti alla mia scrivania e mi massaggiai le tempie con i
polpastrelli indecisa su cosa poter fare. Decisi che rimettermi a
scrivere non era una buona idea. Mi alzai in piedi e ritornai in
salotto : magari alla tv davano qualche notizia utile che potevo
usare come spunto per un articolo del giornale, ma qualcosa attirò
la mia attenzione e mi fece quasi paura. Sotto alle foto appese dei
miei genitori c'era un piccolo tavolino basso con sopra alcuni
soprammobili e delle candele profumate, le tipiche candele per
l'ambiente. Una candela era accesa e la fiamma si dimenava come se ci
fosse un forte vento a farla quasi danzare. Decisi di non farci caso
e mi avviai, comunque in salotto. Sobbalzai al suono del computer al
piano di sopra. Con estrema lentezza e con un giornale arrotolato tra
le mani mi avviai ancora una volta nel mio studio. Abbassai
lentamente il giornale non accorgendomi della presenza di nessuno ma
restava comunque il fatto che il computer era acceso e non ero di
certo stata io... Sbuffai “Stupida tecnologia...” pensai
tra me e me. Mi avvicinai al mio mac per spegnerlo ma mi accorsi che
una pagina vuota di scrittura era aperta e in quel momento capii. Era
un segno....un segno chiarissimo che avrei dovuto iniziare a scrivere
la loro storia. Fissai per un momento quella pagina vuota e mi sembrò
per un momento di vederci riflesse le loro immagini, giovani e ancora
prive di rughe sui loro visi. Stranamente non mi spaventai, anzi, ero
felice e all'improvviso stavo bene. Sì ! Avrei scritto un
libro. Era il mio lavoro, scrivere mi piaceva e questo era ciò
che dovevo fare. Avrei parlato e raccontato di loro: di Tom e Ivory
Kaulitz. Delle loro avventure, dei loro dolori e delle loro gioie. Di
me e della nostra famiglia. Sarebbe stato il primo, vero libro di
India Rose Kaulitz !
The
End.........Maybe ;)
So
che mi ammazzerete, lo so benissimo. Credetemi, un po' la non voglia,
un po' perchè non avevo idee e un po' gli impegni di ogni
genere...ho lasciato passare il tempo. Chiedo perdono e spero che
questo ultimo capitolo sia ancora di vostro gradimento come spero che
vi possa ancora piacere questa storia. Mi dispiace tanto, ho lasciato
tutto e non ho accuratamente ripagato tutte le bellissime recensioni
ricevute : dal primo all'ultimo capitolo. So che è difficile
che sarà la stessa cosa e non vi assicuro un continuo
pubblicare i capitoli costante ma almeno ci proverò...facciamo
così io prometto che ( non tutte ) la maggior parte delle
domeniche ci sarà un capitolo, naturalmente del seguito di
questa storia. Ovviamente fatemi sapere se siete ancora interessate
ad un seguito perchè se no evito anche di pensarci...ok ?
SCUSATE davvero la colpa è mia ma cercate di capire...fatemi
sapere come vi è sembrato questo capitolo e vi giuro, ripeto,
che non vi ho dimenticato ma davvero ho avuto alcuni problemi e
difficoltà. Scusatemi...mi metto in ginocchio e potete anche
insultarmi se volete.
Bacione
kler
:-)
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