I feel so much better now that you're gone forever...

di Niahm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Le afferrò le spalle in una presa ferrea. Non l'avrebbe lasciata andare, ed Elena lo sapeva bene. Non era più Stefan, il suo Stefan. Non dopo che Klaus l'aveva trasformato in una "macchina assassina". Doveva essere forte si ripeteva, non doveva mostrare a quel nuovo Stefan che lei, di lui, aveva paura, molta paura. Le lacrime minacciarono di inondarle le guance quando videro il volto del suo amato vampiro trasformarsi, lasciando spuntare quei canini letali. Non cercò nemmeno di impedirgli di morderla quando lui avvicinò i canini al suo collo. Lo fece il sole al posto suo. 

                                                                                                             ***
  
Elena si risvegliò dal suo solito incubo ricorrente, che ormai le impediva di dormire. Un raggio di sole la colpì in pieno viso costringendola a coprirsi gli occhi con la mano, mentre l'altra, come ogni dannata volta che si svegliava, controllava il collo in cerca del morso che però non c'era mai.  

Erano passate poche settimane dal funerale della zia, e pochi giorni dalla terribile verità. Stefan si era sacrificato per salvare il fratello Damon da una morte certa. Almeno da quello che le aveva detto Damon stesso. Le sue acide parole furono <>. Anche se Damon non lo avrebbe mai ammesso, Elena sapeva che anche a lui dispiaceva la scelta che aveva preso Stefan, seguire quel pazzo di Klaus in capo al mondo solo per tenerlo lontano dalle persone che lui amava. E questo voleva dire stare lontana da lei. Da Elena. La stessa Elena che aveva baciato Damon in punto di morte, la stessa Elena che nel farlo aveva provato un fremito di piacere, la stessa Elena che si stava convincendo man mano che i giorni passavano che Stefan sarebbe, se non lo era già, diventato il mostro che era un tempo. La stessa Elena che si stava agitando tra le lenzuola. Era così frustrata per via di Stefan, che s'era scordata, che lei aveva una vita al di fuori di lui. Aveva suo fratello Jeremy, Alaric il professore di storia, che dopo la morte di Jenna si era offerto di prendersi cura di loro. Aveva Bonnie, Caroline, il caro amico Matt e se le costava ammetterlo, aveva anche Damon, fratello del suo ragazzo, se poteva ancora definirlo tale. Aveva così tanta voglia di vederlo, stringerlo fra le sue braccia, sfiorare le sue labbra con le proprie, appoggiare la testa sul suo petto e sentirlo nuovamente suo. Aveva bisogno di sfogarsi e sapeva anche come farlo. Scese dal letto e prese un piccolo libricino dalla copertina blu, che sostava ormai da troppo sotto il materasso. Si sedette sulla finestra iniziando a sfogliare i ricordi.
 
"Caro diario, adesso posso finalmente dire di aver trovato un po' di felicità"
 
Continuò a rileggere quelle parole fino alla nausea. "quando vorrei fosse ancora così" si disse mentre prendeva una pagina bianca, pronta per essere scritta.
 
"Caro diario,
è passato quasi un anno dall'ultima volta che ti ho scritto. Allora le cose erano diverse, allora li, ero felice.
Ora non lo sono più. E come potrei esserlo?
Già una volta la vita mi aveva insegnato che la felicità non può durare. Io stupida a credere il contrario.
La felicità non esiste. L'ho capito ora.
Dopo la morte dei miei genitori credevo di aver perso tutto. Ma adesso, dopo gli ultimi eventi ho perso veramente tutto.
Tutto per Klaus. Mi ha portato via ogni briciolo di felicità rimasto nella mia vita.
Mi ha ucciso. Ha ucciso Jenna, mi ha portato via Stefan, stava per portarmi via anche il mio Damon"
 
Smise di scrivere. Era incredula, aveva veramente scritto "Il mio Damon"? rilesse l'ultima riga. L'aveva realmente scritta. Chiuse il diario portandoselo al petto. Lo appoggiò poi sulla scrivania prendendo della biancheria pulita dal cassetto, dirigendosi nel bagno. Una doccia era quello che le serviva. Mentre si spogliava, nemmeno si guardava allo specchio come era solita fare. Che avrebbe visto adesso? Una ragazza devastata dagli eventi che assomigliava a lei, a Elena Gilbert. Mentre si insaponava i muscoli tesi, pensava un modo per poter andare avanti, avrebbe fatto di tutto pur di dimenticare. Pur di tornare la vecchia Elena.
 
                                                                                                          ***
 
Si avvolse nell'asciugamano, prese il diario e scese le scale di corsa. Mentre sciacquava via il sapone dal suo corpo, le era venuta in mente una certa idea. Un inizio per iniziare a dimenticare. "E' il modo migliore" si ripeteva mentre cercava l'alcool e fiammiferi. "E' il modo migliore" si ripeteva tra in singhiozzi mentre dava fuoco al diario nel bel mezzo del giardino di casa sua, tenendo in mano le ultima pagina ancora fresca d'inchiostro strappata.
'Ti lascio sola 5 minuti' disse una voce maschile dietro di lei ironica, che ormai riconosceva troppo facilmente 'E mi diventi una piromane?' 

 

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Si voltò di colpo. Damon era li, a qualche passo da lei con quel sorrisetto che promette solo guai. I suoi occhi glaciali nemmeno fissi nei suoi, ma sulle fiamme che ora avvolgevano il diario.
‘Riformulo la frase’ disse ‘Ti lascio sola per 5 minuti e tu ti dai alla...."piromania"?’ continuò scherzando. Elena ritornò a fissare le fiamme incantata dal loro colore. Così rosso! Sembrava come in una specie di trans.
‘Elena, quando una persona ti parla, sarebbe bene e anche educato, che tu rispondessi.’ Damon iniziò ad irritarsi. ‘Voglio dimenticare. Dimenticarlo.’disse Elena poi, con voce quasi assente. ‘E per farlo bruci il diario?’ Damon non poté non sorridere all'esclamazione di lei. ‘E' l'unico modo. Voglio dire, ci sono troppi ricordi qui dentro. Fa male rileggerli e pensare costantemente a lui. Ha scelto di andarsene e fa male. Fa male Damon, troppo male.’E altre lacrime bagnarono le sue gote rosee. Si strinse nell'asciugamano e sussultò quando due braccia forti e muscolose la strinsero. ‘Non era mia intenzione farti piangere’ sussurrò lui, a qualche centimetro dal suo orecchio.
Elena non sapeva se provava fastidio per quelle braccia che l'avvolgevano o gratitudine. Se fossero state la braccia di Stefan, non c'erano dubbi su quello che avrebbe potuto provare, ma adesso, erano le braccia di Damon a stringerla, non quelle di Stefan. Si asciugò le ultime lacrime in modo brusco e si allontanò da quell'abbraccio. ‘Devo vestirmi, e sarebbe meglio che tu te ne andassi’. ‘E lasciarti qui?’ disse lui fissandola ‘Si DAMON’ rispose lei alzando il tono di voce.

                                                                                                                                   ***

Stare li, non gli piaceva. Anche se non sapeva dove si trovava, non gli piaceva. Era una casa accogliente a dire il vero e in un certo senso assomigliava alla sua di casa. La casa a cui era stato strappato con forza. Stefan strinse i lembi del lenzuolo trasandato e sudaticcio. Ricordava il giorno prima così in modo nitido che sembrava di poterlo guardare in uno schermo 3D anzi che nei suoi ricordi. Klaus l'aveva svegliato presto quella mattina. ‘Si va a caccia’ aveva detto con il suo solito sorriso, che Stefan avrebbe voluto toglierli dalla faccia a suon di schiaffi. ‘Dobbiamo esser forti’ aveva concluso poi quando aveva l'attenzione completa di Stefan. ‘Non vogliamo mica che tu ti faccia male vero?’ Stefan odiava così tanto il suono della voce di Klaus che se avesse potuto si sarebbe strappato le orecchie pur di non sentirla. Ma invece, avrebbe dovuto sopportarla per tantissimo tempo. Non si era pentito della decisione presa. Almeno non del tutto. Un piccolo segno del rimorso s'era fatto sentire quando aveva succhiato via la piccola vita di una tredicenne, venutagli a tiro solo per caso. Si alzò dal letto e scese di sotto. Era solo. Solo in quella casa buia. Apri la porta e per poco non rimase ustionato dal sole rovente, si allontanò dalla luce richiudendola. Trattenne gli urli per il dolore mentre la pelle si rimarginava assai velocemente grazie al sangue umano che scorreva nelle sue vene. Rifletté il suo corpo in uno specchio che trovo li, portando le mani sul suo viso. Stava bene, ma si accorse che gli mancava qualcosa. Qualcosa di molto importante. Il sono anello era sparito.

                                                                                                                                  ***

‘Damon, finiscila di seguirmi come un cagnolino. Mi irrita’ disse Elena afferrando una tazza e versandoci del caffè. Era troppo presa dal bruciare il diario che non si era accorta che la casa era vuota. Dov'era Jeremy? Dov'era Alaric? Dov'erano tutti? pensò fermandosi di colpo cogliendo di sorpresa Damon che le andò contro. ‘Damon seriamente piantala!’ si voltò verso di lui. ‘Perché non vai da qualche altra parte?’ Damon prese la tazza dalle mani della ragazza e ne bevve un sorso. ‘Se non ci mettessi così tanto zucchero, sarebbe anche buono’  sorrise ‘E comunque, perché dovrei smetterla? Voglio dire, se ti lascio sola per pochissimo bruci un diario, non voglio sapere se ti lascio un'intera giornata cosa potresti bruciare....Stefan sapeva di questa tua, come definirla>> si portò un dito alle labbra fingendo di pensare ‘Trovato! Questa piccola “mania”!’ Elena lo guardò negli occhi. Faceva sul serio? ‘Mi fai schifo’ Damon inarcò un sopracciglio e gli angoli delle sue labbra perfette si incurvarono in un sorriso seducente e malizioso ‘Ti facevo schifo pure quando mi baciavi?’ 

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


Buonasera, eccomi qui con il terzo capitolo. Prima che lo leggiate, ovviamente chi lo leggerà, voglio far sapere che è grazie ad un'amica molto speciale se ora il terzo capitolo c'è!. Diciamo che c'ha messo del suo ecco!
Buona lettura.
Giorgia <3



Elena rimase senza parole. Proprio adesso osava rinfacciargli del bacio? Non ci poteva credere. 'Che c'è? Non sai che rispondere?' Era evidente che era ritornato il vecchio Damon. Per un momento Elena lo preferì steso sul letto morente, ma solo per un momento. Era arrabbiata. Ma non con lui. Era arrabbiata con se stessa. Dovrei solo struggermi per Stefan, pensò, non ripensare a quel bacio che per quanto breve fu stato m'ha fatto provare qualcosa. Finelmente trovò il coraggio di guardare Damon in faccia, ripensando alle parole che pochi attimi prima aveva detto a lui. "Dimenticarlo.." e se fosse Damon? Se lui potesse aiutare a farle dimenticare il dolore che colmava il cuore per la partenza di Stefan? Allontanò dalla mente quel pensiero. Stefan, solo sempre Stefan! si ripeteva.
 
                                                                                                         ***
'No Jeremy, calmati' disse Bonnie accarezzandogli la schiena. 'Inanzi tutto, vorrei che smettessi di agitarti e respirassi in modo più regolare. Così magari potrò capire meglio cosa stai dicendo - riprese il bicchiere d'acqua che poco prima, il ragazzo aveva rifiutato - Se magari bevi almeno un po ti sentirai meglio' Jeremy lo rifiutò nuovamente. Bonnie lo appoggiò sul tavolino del salotto. La casa di Bonnie solitamente riusciva a mettere a suo agio il ragazzo, ma quel giorno sembrava quasi un altro. Come se gli fosse successo qualcosa, qualcosa di strano..'No Bonnie, non capisci! Non posso calmarmi. Io le ho viste' replicò il ragazzo alzando il tono della voce e alzandosi dal divano di pelle. 'Chi Jeremy, chi?' chiese una Bonnie esasperata. Jeremy là guardò frustrato e incominciò a fare su e giù per il vasto salotto. Dopo un lungo sospirò si decise a parlare 'Vicki e Anna...'. Bonnie non credeva alle sue orecchie “No, è impossibile! Ho sentito male”, guardò il ragazzo. ‘ Chi hai visto?’ lo sguardo della strega era supplichevole. Non riusciva a guardarla negli occhi, abbassò lo sguardo e cominciò a fissarsi le punte delle scarpe ‘ Vicki e Anna’ ripete alzando la voce. A Bonnie mancò il fiato, afferrò il bicchiere d’acqua e lo buttò giù, fissò Jeremy sconcertata.
                                                                                                        ***
 
Klaus comparve davanti la porta aperta della camera del giovane Stefan appoggiandosi allo stipite di quest'ultima 'Cosa stiamo macchinando?' Stefan ignorò la domanda del mostro, si perché di mostro si trattava, porgendogliene un'altra. 'Il mio anello...?' Klaus scosse la testa 'Sai che non è educato rispondere ad una domanda con un'altra domanda Stefan' 'Il mio anello Klaus! Dov'è?!' lo ignorò nuovamente. L'ibrido sorrise. 'Al sicuro Stefan al sicuro. Ti sarà ridato a momento opportuno se è questo quello che vuoi sapere.' continuò Klaus. 'E ora preparati, è quasi ora di cena'
 
                                                                                                       ***
'Elena, non sono venuta fino a qui per assistere alle tue scene mute e alle battutine fuori luogo di Damon, quindi parla!' rispose un'irritata Caroline, si sistemò sul divano prendendo un cuscino e portandoselo in grembo. 'Si, forse hai ragione, ti ho fatta venire qui, perché penso che tu possa aiutarmi' Elena, era molto seria, quasi spaventava la giovane vampira. 'A fare?' chiese curiosa la bionda giocherellando con una ciocca ribelle dei suoi capelli 'Stefan. Voglio che mi dai una mano a liberare Stefan' Disse la mora con un ombra di tristezza negli occhi. Pensare a Stefan le faceva male. Non averlo vicino le faceva male. Ricordare il sacrificio che aveva fatto per salvare Damon le faceva male. “Se solo non avesse accettato la proposta di Klaus! Se Damon fosse stato abbastanza attento a non farsi mordere da Tyler!” Elena scosse la testa,sconcertata, come le venivano quei pensieri? Non era di certo colpa di Damon!Damon, che era stato così altruista, aveva salvato Ty e Caroline, Stef.. 'Oh mio dio! Sai dov'è?' chiese di getto l'amica interrompendo i suoi pensieri. Elena si riprese, tutti quegli avvenimenti avevano portato sempre più caos nella sua mente, sospirò 'No. Ancora non lo so, ma forse con l'aiuto di Bonnie....' Damon tossì, un finto e prolungato colpo di tosse, Elena gli lanciò un’occhiataccia 'Come vedi, lui non è d'accordo, per questo ho bisogno del tuo aiuto Caroline' Disse esasperata. 'Non ho detto che non sono d'accordo. Dico solo che, non siamo preparati ad un eventuale scontro con Klaus per liberare il nostro amato Stefan' Sia la bionda che la mora lo ignorarono. 'Caroline, non voglio arrendermi senza aver prima lottato. Non voglio abbandonare Stefan nelle mani di quell'abominio senza prima fare qualcosa' le disse quasi supplicando. Dopo un attimo di riflessione la vampira rispose 'Conta pure su di me Elena!'

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


Buonasera gente, sono qui con il quarto capitolo. Pensavo di non riuscire a pubblicarlo per via del mal tempo. 
Ci saranno più errori del solito, sopratutto grammaticali in quanto non l'ho fatto controllare da Tati (confesso .____.) 
Quindi, scusatemi - Le critiche sono accettate sia negative che positive, l'importante è che le facciate.
Buona Lettura
Giorgia <3


'Bonnie, grazie per essere venuta' disse Elena aprendo la porta 'E' per Jeremy?' chiese la strega con tono preoccupato. 'No, non per Jeremy..' si intromise Caroline sbucando dal salotto insieme a Damon. 'Ma per Stefan' dissero in coro i due vampiri e l'umana. Bonnie aveva la faccia di una che si sforzava di capire ma non ci riusciva. 'Stefan?' chiese 'Si, Stefan, ma prima siediti' continuò Elena facendola accomodare nel salotto, dove poco prima era uscita Caroline. 'Prima mi chiedevi se era per mio fretello Jer, perché? E' successo qualcosa?' le labbra di Bonnie si incurvarono in una smorfia Nulla di importante...Stefan avete detto, è tornato?' 'Nope' si intromise Damon 'Sapete dov'è? continuò la brunetta. 'Oceano, andiamo avanti col gioco dell'indovinare? disse ironico 'Damon!' lo ammoni Elena! 'A cuccia!' Damon la fulminò con lo sguardo.
'Allora, fatemi capire, lui non è tornato, ne sapete dove sia, però io sono qui per lui..' 'Si, noi pensiamo...' Caroline si interruppe mimando un "scusa Elena" ad Elena stessa. 'Noi pensiamo.. riprese Elena 'Anzi, noi speriamo, che tu possa usare qualche incantesimo per aiutarci a sapere almeno dove si trova Stefan.' 
 
 
 
'Matt' sussurrò Vicki all'orecchio del fratello addormentato 'Matt, svegliati!' il biondino dagli occhi così blu, grugni leggermente 'Vicki, lasciami dormire' un momento, Vicki aveva detto? Ma lei, sua sorella era morta, come poteva...aprì gli occhi 'Oh Gesù!' sussultò il ragazzo mettendosi a sedere. 'Non è come crediamo che sia, Gesù intendo. E' molto bello e non ha tutta quella barba, per di più è simpatico' Matt non capiva più nulla, stava sognando? Era reale? 'V-vicki?' 'Si tesoro, in carne ed ossa' arricciò le labbra Non proprio in carne ed ossa ma ci sono' Matt rimase a bocca aperta, non poteva essere vero. Allungò una mano tremate verso Vicki che le oltrepassò lo stomaco, la moretta rise facendolo sussultare nuovamente. 'Non può essere, tu sei-sei...' 'Morta?' completò Vicki con tono allegro 'Si, dovre esser morta. Ma come vedi, sono qui!' il volto della giovane ragazza diventò improvvisamente serio.
 
 
'E' un suicidio..' commentò Damon 'Shh' le fece Bonnie. Le tre ragazze erano sedute in circolo all'interno di un cerchio fatto di candele accese di diversa misura e colore, che davano al salotto buio una luce soffusa. Ognuna delle tre ragazze reggeva in mano una candela bianca spenta. Bonnie, aveva detto loro, che si sarebbero accedese a tempo debito. 'Klaus non è una sprovveduto. Avrà di certo protetto il luogo in cui costudice Stefan' 'Damon - cominciò Bonnie - Ho bisogno di tutta la concentrazione possibile perché questo incantesimo riesca al meglio. E tu me la stai togliendo - sorrise finta - quindi vedi di tacere' ritornò seria. Damon non replicò nemmeno, si limitò ad una scrollata di spalle e ad alzare gli occhi al cielo, in questo caso al soffitto di Casa Gilbert, voleva tanto quanto le altre ragazze che l'incantesimo riuscisse. 'Siete pronte?' chiese Bonnie e all'istante sia la vampira bionda che l'umana annuirono. La strega fece un respiro profondo e chiuse gli occhi 'Concentratevi su Stefan' detto questo, iniziò a canticchiare alcune parole iincomprensibili e le candele si accesero, facendo sussultare le due ragazza che le reggevano. Un vento gelidò fece venire i brividi sia a Caroline che a Elena. Damon, se che se ne stava appollaiato sul bracciolo della poltrona leggermente spostata, per far posto al cerchio, si mise in allerta fissando la faccia della ragazza color caffellatte che "mutava". Ad un tratto le candele si spensero e Bonnie apri gli occhi di colpo. Diede una rapida occhiata alla stanza, posando poi lo sguardo su Elena e Caroline. 'Non provate a cercare Stefan' disse con una voce che non le apparteneva. 'Perché è inutile!' altro vento gelidò irruppe nella stanza facendo svolazzare i capelli delle tre ragazze. Con su sussulto Bonnie si riprese ed Elena e Caroline si guardarono preoccupate. A rompere il silenzio fu Damon. 'Io ve l'avevo detto'

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Buon pomeriggio a tutti. Sono qui con il quinto capitolo. Non so quanto potrò pubblicare il sesto, in quanto devo ancora pensarlo e non ho molta possibilità di stare su internet. Perdonatemi. 
Buona lettura.
Giorgia <3


'Mangia Stefan, non opporti di più di quello che stai facendo.' lo incoraggiò Klaus, lasciando cadere a terra a peso morto il corpicino di una biondina. Stefan, teneva tra le mani una ragazza giovane e bella. Era riccia e mora, alcuni lineamenti le ricordavano Katherine. No, non Katherine, Elena. 'Dimenticala Stefan. Dimenticala e spegni l'amore che provi per lei. E..' la porta si apri, e una ragazza minuta dai capelli rosso fuoco comparve dietro essa. 'Klaus...oh' si interruppe vedendo la scena, rabbrividendo. 'Cecilia non approva, ma mi è comunque fedele, vero cara?' La ragazza dai capelli infuocati esitò 'Fedele al padrone che mi ha risparmiata...Klaus' continuò guardando il giovane Stefan 'Ho alcune cose da dirti...in privato' terminò guardando finalmente l'ibrido 'Stefan, se vuoi scusarci..' zizagando fra alcuni corpi lasciati li a terra uscì dalla stanza, seguito dal passo agraziato e leggero della ragazza che Klaus aveva chiamato Cecilia.
 
 
 
Jeremy, ticchettava le dita sul bancone del bar, aspettando che la ragazza che le stava di fronte finisse di dare un'occhiata alla sua domanda d'assunzione. 'Gilbert eh?' disse in fine lei con un sorriso che si spense subito una volta incrociato lo sguardo del giovane. 'Beh signor Gilbert, non è ancora certa la sua assunzione, ma per il momento può iniziare a lavorare. Abbiamo bisogno di personale e per la paga ne discuteremo. Donovan!' chiamò un biondino che ripuliva un tavolo 'aiuta Gilbert ad ambientarsi' detto questo, sparì ritornando in ufficio 'Jeremy? Che ci fai tu qui?' 'Lavoro' rispose il ragazzo. 'beh, lo vedo. Dai, ti mostro il camerino'.
'La paga non sarà il massimo ma aiuta' stava spiegando Matt 'E a volte i clienti sono proprio antipatici, ma ci si fa l'abitudine' 'Non importa' il ragazzo, aveva molta fretta di iniziare 'E' Elena che ti ha detto di cercarti un lavoro?' Jeremy sbuffò 'No, è stata una mia idea. Ho bisogno di distrazione' rispose finendo di legarsi il grembiule. 'Distrazione eh? A chi lo dici. Beh, tra un po' il mio turno è finito, potrei chiedere A Kassandra quando termina il tuo così ti passo a prendere. Ho bisogno di parlarti' concluse Matt, serio in volto 'Parlarmi? Riguardo cosa?' 'Vicki' disse il biondo con un tremolio nella voce.
 
 
'Sei andata da Matt? Dopo tutto quello che ci hanno raccomandato, tu prendi e vai da Matt?Non ci posso credere Vicki!' la rimproverò Annabelle 'E cosa avrei dovuto fare? Aspettare come fai tu il momento giusto per mostrarci? Volevo salutare mio fratello. tutto qui' replicò la ragazza 'Tutto qui? Tutto qui Vicki? Ma lo sai il guaio che hai corso mostrandoti a lui? E' all'oscuro Vic. Sa qualcosa ma...Che gli hai detto?!' terminò in fine 'Chi ti dice che io gli abbia detto qualcosa?'  chiese la mora 'Vicki Donovan, sono vissuta più  di te, cosa gli hai raccontato?' 'Nulla. Almeno nulla che riveli perché siamo qui!'


P.S: Voglio ringraziare tutte quelle ragazze che seguono questa FanFiction e la recinsiscono. E ancora grazie a Tatiana che mi sostiene sempre! 

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


Buon pomeriggio tardi a tutti, sono qui con il sesto capitolo. Non è nulla di speciale, spero però che vi piaccia.
Come sempre, vi auguro una buona lettura.
Giorgia.



'Dici sul serio Cecilia? La loro lurida strega a cercato di localizzare Stefan?! Klaus era evidentemente arrabbiato e la piccola Cecilia ne aveva paura 'Si, ma ho intercettato il suo incantesimo. Mi sono messa in contatto e tramite la ragazza ho detto loro di non cercarlo' si affrettò a dire la rossa. Lo sguardo dell'ibrido sembrò attenuarsi. 'Sei la migliore' sorrise guardandola 'l'hai detto anche a Greta....' 'sei gelosa? - disse Klaus in modo malizioso- non devi esser gelosa. Non ne hai il motivo' detto questo, la prese per i capelli e appoggiò con violenza le labbra su quelle carnose della ragazza, in un lungo a bavoso bacio.
 
 
'Damon, zitto' questa volta ad ammonirlo fu la bionda 'Qualcuno mi ha intercettata' disse Bonnie 'Spegati meglio' la pregò Elena. 'Non c'è nulla da spiegare, la strega ha fallito e ora Klaus sa che staimo cercando Stefan' 'Damon, devo infirlarti un paletto nel culo perché tu stia zitto?!' continuò Caroline seguita dalle risate nervose di Elena e Bonnie. 'Voglio dire' continuò la strega dopo un'attimo di pausa 'Che mentre invocavo a me tutti i poteri necessari per la localizzazione, qualcuno mi ha intercettato, bloccato e parlato attraverso me.' 'Klaus?' chiese in tono molto basso Caroline 'Non dire stronzate! Klaus?!' urla Damon contro la vampira. Ignorando il battibeccarsi dei due vampiri Elena continuò a parlare con Bonnie, leggermente frustrata per l'accaduto 'Pensi sia stata una strega?' 'Promabile' rispose l'amica 'Che sia stata Emily? Voglio dire non avete un buon rapporto e magari...' 'Per quanto io e lei ci odiamo, non me l'avrebbe impedito. Mi spiego, non stavo usando il loro potere, quello delle mie antenate, ma il mio.' 'Se non è lei' continuò Elena 'allora è una strega che lavora....per Klaus' 
 
 
Tyler andava avanti e indietro per la proprietà della sua famiglia pensando a lei. A quella ragazza bionda, che con la sua stupidità, semplicità, bellezza e ora forza vampiresca l'aveva fatto innamorare. Si, lui, Tyler Lockwood si era innamorato della smorfiosa Caroline Forbes. Ancora ricordava quando era costretto ad andare hai suoi compleanni. 'No tyler, è la mia bambola!' gli aveva urlato lei con la sua vocetta stridula. Quando aveva 7 anni era davvero insopportabile 'E' la tua bambola? Allora valla a riprendere' aveva risposto lui lanciandola. Già da piccolo aveva mostrato una straordinaria capacità per il Football. 'Mamma, Tyler m'ha lanciato la mia bambola' era andata a piangere dalla mamma, 'Adesso la riprendiamo' aveva risposto lo sceriffo in tono disperato. Alla fine sua madre l'aveva obbligato ad andargliela a prendere, anche se la mamma di Caroline aveva detto che non era necessario. I ricordi erano così nitidi nella sua mente. Era l'unico compleanno in cui lo sceriffo era stato presente ad un compleanno della figlia. 
Basta aspettare, doveva vederla. E subito. Con fare tremante afferrò il telefono digitando il numero della ragazza. Al terzo squillo rispose. 'Pronto? Pronto? Tyler? Senti Tyler se è uno scherzo riattacco' non riusciva a parlare 'Possiamo vederci?' disse in fine con un borbottio 'Cosa? Tyler non ti sento bene' 'Possiamo vederci?' sbuffò il giovane alzando il tono della voce 'Quando?' chiese la bionda. 'Anche adesso' rispose il lupo.
 
'Stefan!' urlò Klaus 'Basta mangiare. Adesso vai a vestirti. Andiamo a festeggiare!' 'Ma lei è...' aveva parlottato Stefan. 'Ci penso io! Cecilia ti aiuterà a prepararti' detto questo lo congedò all'istante tenendo in piedi la moretta. 'Bene bene bene, come ti chiami tesoro' 'I-i-ilenia' rispose la ragazza tra i singhiozzi 'Bene Ilenia, ho bisogno di un grandissimo favore' la costrinse a guardarlo negli occhi 'Tu, andrai da Elena Gilbert e gli dirai testuali parole' gli sussurrò le parole all'orecchio 'E' tutto chiaro?' disse infine lui, guardandola negli occhi per finire il soggiogamento. 'E' chiaro!' rispose la ragazza con un filo di voce.

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo ***


'
Buonpomeriggio a tutti, come state? Fino ad ora i capitoli vi sono piaciuti? 
Ringrazie tutte le ragazze che hanno recensito e che seguono la storia, pur non essendo bella. Aspetto le vostre critiche per questo capitolo, perché l'unica parte che mi piace è l'ultimo chiamiamolo trafiletto.
Come sempre, buona lettura
Giorgia.


'Caroline, sei venuta' disse Tyler con voce tremante per l'emozione. 'Non sarei dovuta venire?' rispose la biondina con un sorriso 'Oh no, dovevi venire..voglio dire ci contavo' 'Beh, ora sono qui Tyler - si guarda intorno - Perché proprio qui?' la vampira si fa scura in volto 'E' successo qualcosa?' la sua voce si inclinò di preoccupazione 'No, beh ecco...Non voglio stare qui a farti giri di parole. Non è da me! Voglio dire, io sono sempre diretto, non mi faccio scrupoli a dire quello che penso anche se a volte quello che dico può far male a chi riceve le mie critiche, ma quello che devo dirti, non posso più tenermelo per me, Caroline. Non posso, capisci? E se anche dopo quello che ho da dirti non ne vorrai sapere posso capire' la barbie vampira innarco le sopracciglia e socchiuse di poco gli occhi. Sembrava una tenera gattina bianca. Siccome lei non si accennava a parlare continuò 'Vedi Caroline, in questo ultimo periodo ci siamo avvicinati molto e quando c'erano le fasi di luna piena mi sei stata vicino pur sapendo i rischi che correvi e Matt, so che il tuo cuore appartiene a lui, e che lui è li mio migliore amico maaa, credo di amarti Caroline!' A quell'affermazione la giovane sbarrò gli occhi incredula. Aveva sentito bene?! Tyler Lockwood l'amava o almeno credeva di amarla? Senza sapere bene cosa stesse facendo, posò le dolci labbra velate da un lucidalabbra molto chiaro su quelle del ragazzo, schiudendo le labbra. Il giovane lupo, ricambiò subito attirandola a se per la vita. 'Credo di amarti anch'io Tyler'
 
 
Jeremy aveva appena finito il suo primo turno di lavoro al Grill e aspettava il ritorno di Matt con i loro Drink. 'Hai detto che volevi parlarmi di Vicki..' accennò il ragazzo al biondino una volta che si fu seduto di fronte a lui 'Si, di mia sorella Vicki - prese un respiro profondo - Eravate molto legati prima che morisse. E dopo gli ultimi avvenimenti ho scoperto alcune cose, a cui ancora non credo o almeno non voglio credere.' 'Ad esempio?' chiese Jeremy, poggiando le labbra sul bicchiere colmo d'aranciata 'Ad esempio dell'esistenza dei vampiri. Che mia sorella era una di loro e che anche Caroline lo è' Matt perse un battito a pronunciare il suo nome. Non le aveva più rivolto la parola da quando aveva detto lei che sapeva cos'era. 'E in questo cosa centro io?' continuò Jeremy, fingendosi indifferente 'Beh, io credo che Vicki sia tornata...in qualche modo' 'L'hai vista anche tu?' sussultò Jeremy rovesciando leggermente il contenuto del bicchiere sul tavolino color mogano. 'Lo dici come...l'hai vista anche tu!' disse Matt consapevole della sua affermazione.
 
 
Una mano insistente continuava a bussare contro la porta di casa Gilbert. Elena pur essendo in casa, voleva fingere di non esserci. Non voleva vedere nessuno, almeno per il momento. Dopo il fallimento con l'incantesimo di Bonnie e i rimproveri di Damon per averli fatti scoprire era troppo abbattuta per parlare con chiunque si celasse dietro la porta. Ma la mano non cessava di battere e fu costretta ad alzarsi dal divano. 'Si?' chiese aprendo la porta. Di fronte a lei, c'era una moretta alta quasi quanto Bonnie forse un po' più grossettina con lineamenti familiari. Non notò subito il morso ancora pulsante sul suo collo 'Elena Gilbert? Sei tu Elena Gilbert?' chiese la ragazza in uno stato di trans. Nemmeno la guardava negli occhi. 'Si, sono io ma tu chi..' non ebbe il tempo di finire che si accorse del sangue che si espandeva sul colletto della sua camicetta. L'aveva lasciata a casa di Stefan la penultima notte prima del sacrificio, quando avevano fatto l'amore come se fosse l'ultima. 'Elena..' continuò la ragazza 'Ho un messaggio. Da parte di Stefan'

PS: mi scuso come sempre per gli eventuali errori di scrittura o grammaticali :S

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***


Buonasera a tutti i presenti, ecco l'ottavo capitolo. Dopo quest'ultimo, la FF andrà in pausa. Eh si. Dal quindici inizio la scuola, è devo impegnarmi seriamente. Per questo la metto in pausa. Perché non so quando avrò il tempo di scrivere il nono, il decimo e i numeri poi li conoscete. 
Ormai sarò diventata anche monotona, maaaaah scusatemi per gli errori. Nemmeno questa volta è stato corretto da menti superiori (mannaggia!)
Adesso smetto di annoiarvi.
Buona lettura
Giorgia.


Vicki continuava a trapassare il muro del salotto di una casa abbandonata infastidendo Anna 'Vic, smettila.' disse quest'ultima un momento prima che una piccola luce si accendesse nella stanza. Una graziosa bambina ricciolina comparve proprio in mezzo tra Vicki e Anna, che si misero in allerta. 'Sapete vero perché sono qui' sussurra con voce gradevole la giovane. 'Si' iniziò Vicki 'O almeno pensiamo di saperlo' continuò Anna guardando Vicki di sottecchi. 'Klaus sta accrescendo il suo potere, si sposta molto rapidamente seminando morte e distruzione. Dobbiamo, anzi, dovete fermarlo' 'Ma lui non è ancora pronto!' disse Anna in tono conciso e preoccupato. 'Bene - rispose la bambina - è vostro compito che lo sia. Al mio arrivo pronto o non pronto entrerete in azione. Klaus non tarderà a tornare'
 
 
Elena era senza fiato. 'Stefan hai detto?' trovò la forza di far rantolare fuori quelle 3 parole 'Esattamente' rispose Ilenia 'Mi ha mandata qui per' 'Un momento! Ti ha mandata qui?! Vuoi dire che sei stata con lui, sai dove si trova? Devi dirmelo..io devo tro'  'No.' rispose secca la riccia impedendo ad Elena di finire la frase. 'E' per questo che sono qui. Stefan ha detto di dirti che non vuole esser trovato. Tantomento da te. Ha detto di dimenticarti di lui come lui stesso a fatto con te.' Elena non credeva ad una sola parola che quella ragazza diceva. Non potevano essere vere. Stefan l'amava. E non l'avrebbe mai dimenticata, o si? Un piccolo dubbio si insunuò nella mente della giovane che aggrottò le sopracciglia 'Chi ti ha dato quella camicetta?' chiese Elena sull'orlo della crisi 'Stefan naturalmente' rispose Ilenia senza esitazioni. La piccola Gilbert si morse il labbro trattenendo le lacrime 'E' stato Stefan a farti quello?' chiese. L'unica risposta della sua interlocutrice, fu un cenno con il capo sorridendo.
 
 
'Quindi non l'ho sognato. Ho visto veramente lo spirito di mia sorella!'
Disse il biondo quasi urlando. 'Abbassa il volume Matt' lo sgridò Jeremy. 'Forse un posto pieno di persone non è l'ideale per parlare di certe cose' concluse il moro guardando l'amico. 'Andiamo' disse lasciando dei contanti sul tavolo.
 
 
'E' così che vai avanti Alaric?' chiese con voce priva di divertimento Damon, una volta entrato nell'enorme salone guardando Alaric mezzo sdraiato sul divano della pensione. 'C'è un'altro modo?' chiese lui con voce da ubriaco 'Come sei entrato?' chiese Damon incrociando le braccia al petto. 'Dalla porta' ridacchia Alaric. 'ah ah ah, che spiritoso' disse il vampiro con una smorfia 'Non sovresti essere a casa di Elena e prenderti cura di lei e il fratello?' 'Dovrei, ma non voglio mostrarmi loro così!'

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