Ad ognuno il suo! - Terza parte

di chiara73
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando meno te l'aspetti! ***
Capitolo 2: *** Quant'è piccolo il mondo! ***
Capitolo 3: *** Ad ognuno il suo! ***



Capitolo 1
*** Quando meno te l'aspetti! ***





Un nuovo inizio!
 
 



A volte quando pensi che tutto sia finito…in quel momento magari, inizia la tua più bella avventura!!!
 
 
- WOW che magnifiche sberle!!! -  esclama Hojo che aveva seguito tutta la scena da un angolo del ponte della nave, dove si era eclissato per cinque minuti di pausa…
 
Quella bella donna pareva stampata uguale a tutte le altre: ormai gli passavano sotto gli occhi senza che nemmeno le notasse; bellissime ma… superficiali, egocentriche e senza personalità.
Quella lì invece…valeva la pena farci due parole .
La seguì con lo sguardo mentre saliva in macchina prendendo mentalmente nota della targa, nell’altra mano aveva già digitato il numero di Asami, il suo miglior amico appassionato di computer.
Chi la dura la vince ed Hojo è un gran testardo…

 
In tarda mattinata, mentre stavo leggendo…
- Signorina Shiori, dei fiori per lei.- m’informa la cameriera.
- Rimandali al signor Hayami - che gesto nauseante da parte sua pensavo.
- Non è lui che li manda. -
- E chi? -
- Un certo signor Hojo… – risponde titubante.
Mi alzai per controllare: era un mazzo stupendo di girasoli ed il biglietto che li accompagnava era un invito scritto in bella calligrafia per un caffè al molo, firmato da un certo Hojo, una smorfia di indifferenza, poi lo strappai….
Nel primo pomeriggio un sms sul mio cellulare personale: di nuovo questo Hojo.
“Da chi ha avuto il mio numero?” mi chiedo scocciata.
Alle 17, al telefono di casa…
- Pronto? –
- Buonasera, cercavo la signorina Shiori…-
- Sono io, e lei chi è?-
- Sono Hojo, signorina la chiamo per rinnovarle il mio invito a bere un caffè, spero abbia gradito i girasoli; purtroppo la mia nave salpa alle 20 stasera e…-
- Non sono interessata! Buonasera! - e riagganciai.
Poco dopo sul mio cellulare un sms “La aspetterò al molo…comunque…Hojo”.
Giornata pesante fin dal mattino, non avevo mangiato, lo stomaco sottosopra…ma una passeggiata all’aperto, magari al molo….solo per curiosità…
 
Come già detto Hojo è un gran testardo...e alla sera è lì che aspetta…
 
Io non ho voglia di parlare, per me questo è il giorno più lungo della mia vita.
E’ Hojo ad intrattenermi presentandosi con poche parole ma descrivendo l’itinerario che avrebbe seguito la sua nave in modo coinvolgente.
Mezz’ora passa in un momento e l’incontro si conclude in tranquillità.
All’uscita del locale ci si saluta cordialmente: lui si dirige verso l’imbarco, ed io torno verso la macchina che mi aspetta.
All’improvviso mi sento chiamare, mi volto ed Hojo era già vicinissimo a me:
- Mi scusi… – sussurra col fiatone.
- Perché? –
- Perché non riesco più a trattenermi…-
Stavo cercando di capire per cosa avrei dovuto scusarlo, quando con due passi azzera la distanza fra di noi, e appoggia la sua bocca sulla mia, appena socchiusa …. Le sue labbra si “incontrano” perfettamente con le mie….
Rimango di sasso ma non mi va di mettermi ad urlare.
Il mio autista colto di sorpresa si muove in ritardo, sta per agguantare Hojo quando...
- Fermo! – ordino con voce chiara e ferma.
L’autista obbedisce.
Hojo mi guarda per nulla preoccupato.
Sciaffff!!!! Gli mollo un deciso man rovescio sul viso da farmi quasi male alla mano.
“Oggi è il giorno degli schiaffi!” pensai.
- Non si permetta mai più un comportamento del genere con me!-
- Giuro… non succederà mai più!-
- Non ne avrà mai più l’occasione! - gli risposi fissandolo negli occhi, le gambe riuscivano ancora a sostenermi, ma non so per quanto.
Mi guardava compiaciuto, la mia mano stampata a fuoco sulla sua guancia:
- Se non l’avessi fatto ci sarei rimasto male… mi piaci ancora di più. - disse guardandomi fisso e poi continuò serio facendomi trattenere il fiato, non sapevo cosa aveva intenzione di fare:
- Ti giuro Shiori… che non accadrà mai più, - quasi un sussurro  al mio orecchio -  Non accadrà mai più…che tu mi dia uno schiaffo! - e ridendo sonoramente ritornò di corsa verso la nave.
E mentre mi passavo il fazzoletto sulle labbra per pulirle, pensavo…“Questo Hojo, è diverso da Masumi….non sa cosa siano le buone maniere! “
- La prossima volta sarai tu a chiedermi un bacio! – gridò da lontano.
A quel saluto mi girai, buttai il fazzoletto di seta in un cestino lì vicino  e lo ignorai tornando verso la macchina.
Ero esausta.
Lui continuò a guardarmi dal ponte della nave: era felice, un po’ preoccupato da quel gesto che non aveva saputo trattenere, ma con la mano sulla guancia arrossata riassaporava il dolce delle labbra che aveva appena sfiorato.
- Hmf! Che magnifica sberla! -

  

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Capitolo 2
*** Quant'è piccolo il mondo! ***





Quant’è piccolo il mondo:
 
 
Ogni due giorni viene consegnato un mazzo di fiori per me, ogni volta diversi…ma sempre colorati, profumatissimi ed accompagnati da un biglietto firmato "Hojo!"
 
Mentre mi trovavo ad una cena di gala , un cameriere mi annuncia che c’era un telefonata per me:
- Pronto? – dico sovrappensiero.
- Buonasera signorina Shiori! – risponde una voce calma.
- Hojo? – esclamo meravigliata.
- Come mi piace il mio nome detto da lei! – m'informa con un sospiro.
- Come fa ad avere questo numero? A sapere che ero qui?-
- Il mio difetto più grande è la testardaggine..-
- Me ne rendo conto. –
- Si sta divertendo? –
- E’ interessante.-
- Non è quello che le ho chiesto…-
- Buonasera signor Hojo!- .
- Buonasera signorina Shiori. – mi saluta divertito.
 
Qualche giorno dopo a casa Takamiya…
- Pronto? –
- Shiori?-
- Hojo!? – "Ancora?" penso meravigliata.
- Le piacciono i fiori? –
- Gradevoli. –
- Come sta? –
- Bene. – rispondo automaticamente.
- Come sta, veramente?-
Questa domanda mi coglie di sorpresa...e mi costringo ad essere sincera.
- Abbastanza bene…- risponde a bassa voce.
- Domani sera rientro…la posso invitare a cena?-
- Non credo proprio!- riprendo il controllo di me.
- Giuro terrò le mani apposto! Mi comporterò da gentiluomo! –
- Dubito molto lei sappia anche il significato di questa parola. –
- Magari un aperitivo?- insiste dolcemente.
- Lei sembra non capire… -
- La prego, potrà andarsene quando vorrà o anche non venire per niente, ma mi lasci sperare…-
- ….dubito ma vedrò….se possibile…- e riaggancio un po’ pensierosa, ma… poi mi ricordo che per quella sera ho già un impegno per la sera: una cena d’alta classe nel ristorante più lussuoso della città….e quindi….a quell’invito non ci penso più.
Come da programma: tutto eccelso al ristorante, il servizio, l’eleganza… disturbano le occhiate veloci delle signore che vedendomi arrivare non accompagnata dal mio ex-fidanzato, parlottano fra di loro in modo odioso!
Sono con mio padre al tavolo principale, in compagnia di altri fautori della nostra consolidata economia nazionale.
Come solitamente accade i commensali si stupiscono delle mie nozioni su vari aspetti della politica interna ed estera…gli uomini sono sempre convinti che la bellezza di una donna si accompagni ad una certa sterilità di meningi: noioso e scontato come assioma.
Verso la fine della cena, di cui ho a malapena assaggiato qualcosa, esco nella terrazza per un trovare un po’ d’aria fresca.
Il giardino illuminato sembra un quadro appena dipinto.
Sono più stanca di quel che pensavo, non mi accorgo che qualcuno si è avvicinato…
- Posso darle un bacio? –
“Ma che giornata!!!” urlò dentro la mia testa.
Alzo la mano in automatico mentre guardo quell’uomo con disprezzo.
Lui molto velocemente la ferma appoggiandoci sopra la sua…palmo contro palmo.
- Mi scusi, ma non ho resistito, era bellissima al chiaro di luna…Però ricorderò la mia promessa e terrò le mani apposto!-
- Hojo! E’ lei? – vestito elegante non l'avevo riconosciuto.
- Quanto mi piace il mio nome detto da lei! – e così dicendo bacia il dorso della mia mano che non ha ancora lasciato.
- Posso godere della sua compagnia per stasera?-
- Faccia un po’ come vuole! – e rientrai convinta di liberarmi di lui, ma Hojo mi accompagnò fino al tavolo principale, mi fece accomodare sulla sedia e poi…
- Egregi signori e signore, vogliate scusare il mio ritardo, ma gradirei ugualmente unirmi a voi.-
- Certo Hojo non fare complimenti! Accomodati! –
- Grazie, zio! –
Io lo fisso sbigottita mentre lui sorride soddisfatto.
Il tempo passa più veloce e la cena finisce…però è stata piacevole la sua conversazione...
- Allora, arrivederci e buonasera signorina Shiori. –
- Buonasera signor Hojo. –
- Se permettete, non potremmo darci del tu? –
- No, non permetto, buonasera. –
L’indomani dei fiori arrivarono nuovamente ad abbellire l’entrata della casa.
Il biglietto: un caffè? un gelato? un pic-nic?
Hojo…mi fa sorridere, e non è cosa da poco!
 
  

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Capitolo 3
*** Ad ognuno il suo! ***




Ad ognuno il suo!

 
Due giorni dopo un trionfo di camelie bianche ed un biglietto: “Domattina parto per una settimana…una cena? stasera? Hojo", la prego di riferire la sua risposta al fattorino che le ha consegnato i fiori”.
Stavo uscendo, faccio come richiesto:
- Riferisca che non sono disponibile per la cena richiesta.-
- Di un bacio neanche a parlarne? –
- Come? – chiese stupita.
Il fattorino si toglie il berretto, s’inchina e poi mi sorride.
- Hojo! –
- Shiori. –
Non sapevo che dire.
- Allora adesso possiamo darci del tu? –
- Hmf! …se non altro per la tua insistenza. -
Lui mi apre cortesemente la portiera e la richiude:
- Allora, buona giornata, Shiori. –
- Scusami ma… non avrei dovuto essere io a chiederti un bacio, al tuo ritorno?-
- Si, ma un altro mio difetto è l’impazienza! – e si congedò con un cenno del capo.
Per un paio di mesi i fiori riempirono di soave profumo le varie stanze.
Non accettai mai gli inviti di Hojo.
Un giorno, niente fiori…strano….
Nemmeno il resto della settimana….
Fin dall’inizio mi accorsi che mi mancavano…anche i suoi insistenti inviti…
Dopo dieci giorni, un messaggio sul cellulare.
“Posso parlarti?”
“Quando?” digitai senza pensare.
“Adesso”
“Dove?”
“Fuori dalla tua porta” lessi subito e andai alla porta, la spalancai e lui era lì, ancora col cellulare aperto in mano, sorrise e chiuse il telefonino.
- Perdona il disturbo, volevo... vorrei non ti sentissi infastidita dai miei fiori, o dai miei pressanti inviti, o da me…un altro mio difetto è la mancanza di misura.- sorrise in lieve imbarazzo.
Parlava per la prima volta un po’ impacciato.
- No, i tuoi fiori li gradisco, molto…-
Tirò un sospiro appena sentito ciò.
- Quindi posso continuare ad inviarteli?-
- Si, se lo vuoi. –
- Shiori, non sono molto paziente, e quindi … posso continuare ad invitarti…per un caffè…per un gelato…per una cena a cui tu non verrai….-
- …si… -
- Shiori, posso baciarti? – chiese piano accorciando la distanza fra noi.
- Se dico di no? -
- Soffrirò in silenzio assaporando il tuo profumo….- si avvicinò ancora.
- Se ti dico di si? –
- Sarò un uomo felice… –
-….mmmmm……-
Lentamente mi alzò il viso…
- Ti prego… non schiaffeggiarmi stavolta …-
-….mmmmm….-
- Dammi solo un momento.. -
Stavo lì alla sua mercè, ma non mi sentivo a disagio…
- Chi tace acconsente…- disse lui e appoggiò delicato le sue labbra sulle mie… assaggiandole senza invadenza… finchè fui io a socchiudere la bocca e lui con modo gentile vi entrò esplorandone lento la novità …
Non riuscivo a pensare, un brivido lungo la schiena, poi lui si scostò da me quel che bastava per afferrare il giacchino che mi era scivolato dalle spalle riportandolo al suo posto in modo che mi coprisse bene.
- Non devi prendere freddo…-
Rimasi colpita "Mi bacia così….e si preoccupa che io non mi raffreddi?!?"
- A pranzo, insieme? –
- Si, molto volentieri! – e quello fu il primo di molti altri si.
…si…si…si…SI!
Un anno dopo…….erano felicemente sposati, perché Hojo e Shiori erano uno la parte mancante dell’altra.
 
 
 
 
UN BACIONE A CHI HA LETTO ANCHE QUESTA MIA BREVISSIMA FF!
 

Ps: se volete vedere Hojo: google immagini e poi scrivete “Hojo sanctuary” ! 

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