Amortentia al profumo di te

di NevillePupp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I pensieri di Hannah ***
Capitolo 2: *** Il tuo profumo... ***
Capitolo 3: *** A lezione ***
Capitolo 4: *** Il molliccio ***
Capitolo 5: *** Confessione ***
Capitolo 6: *** Tutto iniziò con quel bacio... ***
Capitolo 7: *** A casa di Han... ***
Capitolo 8: *** Notte magica ***
Capitolo 9: *** Momenti di panico ***



Capitolo 1
*** I pensieri di Hannah ***


Era una soleggiata e bella giornata estiva,segno che l'anno scolastico volgeva al termine.Una brezza leggera,fresca e piacevole rinfrescava il volto di una ragazza seduta in un prato di fronte al Lago Nero.I suoi capelli di un biondo chiaro erano appena mossi da quel venticello e ai raggi del sole sembravano brillare. Ma i suoi occhi,la sua espressione facevano intravedere la tristezza che l'affliggeva in quel momento.Aveva le mani strette fra loro,come se stringesse in quel piccolo spazio qualcosa di terribile,oscuro,pericoloso.Sospirò e le dischiuse:era una fiala.Tutti vedendola avrebbero pensato ad un veleno,ad una pozione proibita agli studenti ma la tranquilla e quieta Tassorosso non era certo il tipo di ragazza che avrebbe usato mezzi tenebrosi o pericolosi come quelli.
Il suo nome? Hannah Abbott,studentessa di Hogwarts al quinto anno,della casa di Tosca Tassorosso,tra i più bravi del suo anno per la pazienza,l'onestà e l'impegno che metteva nello studio.Amava leggere,una sorta di Hermione ma in veste gialla e nera,i colori della sua casa.
"Amortentia..." mormorò piano fra sè e sè ed intenato la sua mente vagava tra mille pensieri e mille preoccupazioni.
Era rivolta verso un ragazzo del suo stesso anno che risiedeva in Grifondoro.Aveva i capelli castano scuro e gli occhi di un verde che incantava,o almeno questo pensava lei.Era buffo,se lo ricordava come un ragazzino tonto,fragile e senza un briciolo di coraggio.Rise fra sè e sè ripensando allo svenimento di quel tonto nella serra di Erbologia:si era scordato di mettere accuratamente il paraorecchie prima di cominciare a spostare da un vaso all'altro le mandragole.
"Neville..." ancora un mormorio basso.Stavolta il suo nome,il nome della persona a cui doveva essere destinato quel filtro d'amore,il più potente che esistesse.Si rigirò la fiala tra le mani e sospirò "Non possò fare questo a Neville.."
Lei era una Tassorosso,usare mezzi così sleali non era certo qualcosa che portasse fierezza a lei e tantomeno alla sua casa...ma molte delle ragazze lo avrebbero già usato al suo posto...
Così pensando cominciò a giocherellare o meglio a torturare una ciocca dei suoi capelli.
Perchè quei sentimenti si erano impadroniti di lei? Questa era la domanda che più ricorreva nella sua testa...
"In fondo fino a poco tempo fa lo consideravo un semplice conoscente..." altro sospiro "Chi avrebbe mai detto che avesse tutto quel coraggio..." 
Lui in fondo se l'era vista davvero brutta,aveva letto i fatti di ciò che era successo al Ministero della Magia sulla Gazzetta del Profeta.Aveva sentito le voci che giravano per i corridoi della scuola,molti si giravano a guardare Neville e gli altri che avevano partecipato allo scontro con i Mangiamorte nel Ministero.Neville sopratutto riscuoteva sorpresa ed ammirazione,in fondo fino ad allora tutti lo ritenevano privo di coraggio ed una vittima dei maligni scherzi e derisioni da parte dei Serpeverde.Ora tutti sapevano che aveva preso parte allo scontro con gran coraggio,era stato prigioniero di Bellatrix Lestrange anche se per poco,ma anche in quella situazione non aveva perso la calma, anzi era più determinato che mai anche a sacrificarsi per non far cadere nelle mani dei Mangiamorte qualcosa di prezioso e potente.
Continuava a tirare sospiri e ad osservare la fiala "Lui non può innamorarsi di una Tassorosso come me...lui è un Grifondoro e l'ha dimostrato,io cosa potrei essere per lui? Solo una ragazza come tutte le altre...sono brava solo a leggere....".
Il tempo trascorreva e lei non sapeva prendere una decisione cosicchè decise di non pensarci più,anceh se era più facile a dirsi che a farsi.Si alzò,diede un'ultima occhiata al lago e fece per tornare indietro ma si bloccò all'istante.In lontananza lo vide arrivare e stranamente era solo,negli ultimi tempi aveva una gran folla che lo circondava,che fosse la sua occasione? Prese un bel respiro e si incamminò sperando le parlasse.
Neville in quel momento alzò la testa dal sentiero su cui camminava e la vide,pensando di andarla a salutare.
"Ciao Hannah! Come mai da queste parti?" chiese con tono amichevole.
Ebbe come la sensazione che il suo cuore si fermasse per un momento ma poi cominciò a battere all'impazzata.Cercò si sorridergli anche se il suo volto si tinse di rosso "C-ciao Neville...N-nulla ero qui per riposare un po'...e tu invece?" Era molto tesa.
"Io ero qui per fuggire dalle mille domande che mi fanno!" scherzò lui "Non ce la facevo più!" disse ridendo "Ti va di fare un giro?" chiese amichevolmente.
Rimase una ttimo imbambolata,non si aspettava quella richiesta "Va bene...." fu tutto quello che riuscì a dire.
"Perfetto!" esclamò lui.
Lei sorrise e insieme si incamminarono lungo il sentiero.Hannah si stava chiedendo cosa passasse per la testa di Neville,non lo sapeva,ma in quel momento poco importava,era sola con lui.Ripose l'Amortentia con cura in tasca < spero tanto non mi serva...> e così pensando camminava al fianco dal giovane Grifondoro.

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Capitolo 2
*** Il tuo profumo... ***


La giornata continuava mentre il sorridente Grifondoro e l'imbarazzata Tassorosso continuavano a passeggiare vicino alla riva del Lago.
Hannah continuava a toccare la sua tasca ma Neville non ci fece molto caso,camminava senza saper bene che dire,d'altronde era imbarazzato anche lui ma per qualche motivo stare con lei non le dispiaceva.Almeno lei non lo riempiva di domande sugli ultimi avvenimenti e sul suo incontro con Bellatrix,la causa per cui i suoi genitori erano ricoverati al San Mungo.Rimaneva in silenzio,quasi col timore di fare qualcosa di sbagliato e teneva lo sguardo basso,cosi Neville decise di cominciare il discorso.
"Allora Hannah,come va con la scuola? Sei sempre brava come al solito?" aveva un sorriso che più sincero non poteva essere,gentile come al solito,come Neville era malgrado la timidezza che lo rendevano impacciato,anche se ultimamente non appariva più cosi.
La ragazza alzò lo sguardo e lo guardò,arrossendo appenza incrociò i suoi occhi "Oh beh io non sono poi così brava...mi impegno studiando il più possibile,non ho di certo il cervello di Hermione...." Prese a giocherellare con una sua ciocca di capelli,era piuttosto contenta che lui pensasse che lei fosse brava.
"Direi che sarebbe una bella sfida tra te e lei!" esclamò scherzando "Potresti anche batterla sai?..." si grattò una guancia imbarazzato arrossendo,i complimenti non erano il suo forte,tantomeno lo era farli ad una ragazza come lei.
La ragazza avvampò "G-grazie Neville...." pensava di stare per bloccarsi,non sapeva che dire..."Come va comunque?Ho sentito quello che è successo,stai bene vero?" disse tutto d'un fiato,riferendosi ai fatti del Ministero.
Neville la guardò.Di tante domande che si aspettava,quella era l'ultima forse che si sarebbe aspettato.In quei giorni tutti gli chiedevano di raccontare per filo e per segno ogni cosa,l'incontro con la Lestrange,la battaglia nel Ministero,la fuga,tutto quanto fosse accaduto...e lei non lo aveva fatto,lei gli aveva chiesto solamente come stava lui,non si era curata di sapere cosa fosse successo,si era semplicemente preoccupata di come si sentisse.Non poteva essere più felice di essere li in quel momento.
"Io penso di stare bene Hannah..." disse con un sorriso gentile "Sei la prima che me lo chiede...". Nel suo tono di voce si poteva ben capire come fosse felice di quella domanda.
Hannah non si aspettava certo una reazione cosi e sentendo quel tono non potè fare a meno di sorridere e di prendere coraggio.
"Sai appena ho saputo come ti sei comportato ti ho ammirato...non me l'aspettavo,ma mi sono preoccupata molto,ti conosco sin dal primo anno,se ti fosse accaduto qualcosa...". Non riuscì a finire,si rese conto di cosa stesse dicendo e si ammutolì di colpo spostando lo sguardo da lui a terra e da terra al lago.
< Che si sia affezionata a me?> pensò sentendo quelle parole.Non seppe mai nemmeno lui perchè lo fece ma le diede un abbraccio,un abbraccio riconoscente,che esprimeva tutta la sua gratitudine per lei.Chissà come avrebbe reagito,ma a lui non importava molto.
Hannah rimase stupita da quel gesto ma il suo cuore prese a battere forte,il suo volto divenne completamente rosso.Aveva gli occhi spalancati e non riuscì a parlare.Una parte di se era felice di quel gesto e le braccia le si mossero quasi da sole,ricambiando l'abbraccio.
"Grazie....di esserti preoccupata per me"
"Non ringraziarmi...non è nulla..."
Si sciolsero dall'abbraccio e Hannah ancora imbarazzata ricominciò a sfiorare la sua tasca.Neville lo notò.
"Hannah,cos'hai li?" chiese curioso.
La Tassorosso fu presa dal panico,infilò la mano nella tasca e strinse la fiala tra le dita.
< Stupida,stai per farti scoprire!> pensò di se stessa.
"Nulla Neville,nulla..." era molto agitata,il tono della sua voca la tradiva,non riusciva a mentirgli,lui almeno con lei non lo avrebbe mai fatto "è una pozione che serve per una cosa....."
Neville capì e non insistette "Tranquilla Hannah non volevo impicciarmi" disse gentilmente "Ora però devo andare,Erbologia mi aspetta!" sorrise per tranquillizzarla "Ci sentiamo presto...." cosi detto si avvio salutandola verso le serre di Erbologia mentre lei rimase ferma immobile alla riva del Lago Nero,tirando un sospiro di sollievo.
< Mi è andata bene...> pensò sospirando ma era presa di più a pensare alle ultime parole del ragazzo.
< Ci sentiamo presto....> Quelle parole la riempirono di gioia.Appena lo vide sparire in lontananza osservò Hogwarts in tutta la sua magnificenza,pensando a come fosse stata fortunata quel giorno.Tirò fuori la fiala con l'Amortentia,la stappò e l'annusò.
"Sento il tuo profumo,Nev..." mormorò,riponendola di nuovo ed avviandosi verso la scuola.Era l'ora della lezione di Divinazione con la professoressa Cooman,chissà se il destino aveva in serbo per lei altre sorprese.
< Spero ci siano buone novità per me...> pensò e sorrise appena entrò nell'aula,prendendo posto alla lezione che stava per cominciare. 
< Ci saranno novità,me lo sento....>.

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Capitolo 3
*** A lezione ***


Hannah entrò nell'aula di Divinazione,era sempre stata molto attenta e attratta a quella materia.Anche se non si basava su fatti spiegabili,restava una materia affascinante e lei voleva permettersi il lusso di credere nelle previsioni e predizioni,in fondo se non poteva crederci li nel mondo magico dove tutto era possibile di certo non poteva crederci nel mondo babbano.L'aula era abbastanza luminosa,c'erano diversi tavolino sistemati in ordine con una sfera di cristallo poggiata sopra dei cuscinetti rossi.La giovane Tassorosso ne cercò uno dove accomodarsi,quel giorno erano pochi gli studenti che seguivano la lezione della professoressa Cooman e non fu difficile per lei trovarne uno libero.Si accomodò e poco dopo la professoressa spuntò dalla porta con i suoi folti capelli ricci color castano.Indossava una sorta di veste da strega color violetto e appese al collo aveva innumerevoli collane e talismani di chissà che genere.Sul suo viso un paio di occhiali grandi con lenti spesse nascondevano gli occhi in gran parte.Entrò richiamando subito l'attenzione e con ampi gesti cominciò il discorso sulla lezione imminente e,come al solito,il discorso di sentire il proprio Occhio Interiore risvegliarsi.La ragazza prestò particolare attenzione alla lezione di quel giorno,aveva da sempre una profonda ammirazione per la sua professoressa.La Cooman aveva intenzione di predire il futuro ad ognuno degli studenti presenti quel giorno nell'aula poichè non erano tantissimi.Mentre cominciava le predizioni,Hannah pensava a cosa sarebbe potuto accadere,certo sperava in qualcosa di positivo per lei,ma non sapeva come avrebbe preso la cosa se la previsione fosse stata negativa.
< Fa che sia positiva,fa che io possa piacere a Neville...> e mentre pensava ciò sentivi la fiala che aveva in tasca pesargli più che mai.
< Non vorrei usare la pozione però se è l'unico modo...no sarebbe scorretto...però...>. 
Si torturava con questi pensieri tanto che non si accorse che la professoressa le era arrivata di fronte.Appena la vide sobbalzò e si scusò con la professoressa per l'attimo di distrazione.
Le prese una mano ma accadde qualcosa di insolito,la professoressa non predì il futuro come faceva sempre ma cadde in una sorta di trance.Aveva gli occhi come fossero vuoti e le labbra che si muovevano veloci nel parlare: stava vedendo una profezia.
"Attenta a quel che fai,in quel modo non lo conquisterai,solo il tuo cuore ti saprà dire quale sarà la soluzione giusto per agire".
Tornò in se un po' frastornata da ciò che era accaduto,non si era resa conto di quel che aveva detto ed allontanandosi da lei continuò la sua lezione normalemente,lasciando Hannah un po' scossa dalla profezia.
< "In quel modo non lo conquisterai"......già ma a quale modo si riferiva? All'Amortentia o solamente che accada normalmente senza bisogno di trucchi o pozioni?>.Questo gli passava per la testa mentre poggiava la testa sul tavolo tra le mani.
Nel frattempo Neville era alle prese con la sua lezione di Erbologia ma seppur come suo solito era uno dei migliori e più partecipi alla lezione della professoressa Sprite c'era qualcosa che lo distraeva e più volte commise qualche errore di distrazione,rendendosi goffo.La professoressa fu costretta a richiamare la sua attenzione per due o tre volte durante la sua ora.
" Signor Paciock,malgrado gli ultimi avvenimenti dove ha sfoggiato il suo coraggio ancora è cosi impacciato?" ma lo disse affettuosamente,capendo che quel giorno non era al massimo delle sue capacità.Neville sorrise e si scusò infinitamente con la sua adorata prof.la sua testa era un miscuglio di pensieri.
< Perchè Hannah si preoccupa tanto per lui?Perchè soprattutto ci sto pensando cosi tanto?Perchè ho voglia di rivederla?> Si strofino i capelli e scosse la testa "Ma che sto pensando!!E' una mia compagna di corso e nient'altro" mormorò tra se e se. Finì di leggere una pagina sul testo "Mille erbe e Funghi magici" che la professoressa aveva detto di memorizzare bene e la lezione finì.
Entrambi un po' scossi per i loro pensieri si diressero verso le loro Sale Comuni delle rispettive case.
< Domani andrò a parlarle....> pensò il giovane Grifondoro.
"Domani spero tanto di poter riparlare con lui...." mormorò la Tassorosso.
< Aspettami....> pensariono all'unisono,non sospettando di nulla l'uno sull'altra.
Calò la notte e tutti e due si coricarono in attesa del giorno seguente,provando a sognare ognuno secondo il proprio pensiero gli avvenimenti che sarebbero potuti accadere.

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Capitolo 4
*** Il molliccio ***


Hannah si alzò dal letto con i capelli arruffati e il viso assonnato sul suo letto con le lenzuola e le tende nere e gialle.
Lo aveva sognato di nuovo,ormai era un'abitudine per lei e quasi non se ne stupiva più. Quel giovanotto gentile,coraggioso e un po' impacciato l'aveva conquistata del tutto e lui ne era totalmente inconsapevole,sembrava quasi che fosse Hannah stessa sotto l'effetto dell'Amortentia.
Si preparò con la sua uniforme scolastica da Tassorosso,dando una rapida sistemata ai capelli che quel giorno decise di tenere sciolti,prese e lesse il suo orario e si lasciò cadere seduta un po' tramortita sul eltto appena rifatto.
"Difesa contro le arti oscure con Grifondoro...." strinse il foglietto tra le mani e deglutì "Ci sarà sicuramente anche Neville...." si alzò con decisione ma subito molti dubbi le soffocarono la mente.
< Spero che non sia una lezione difficile,spero di non commettere errori,non voglio che Neville mi veda come un'imbranata,lui stessa mi vede come una ragazza con del talento,non voglio deluderlo...>.
Pensando ciò non si era accorta che era automaticamente andata nella Sala Comune dei Tassorosso ed era quasi uscita per dirigersi a lezione quando si sentì chiamare.Riconobbe subito quella voce e voltandosi vide una ragazza con i capelli rossi con la sua stessa uniforme correrle incontro: Susan Bones.
"Hannah,Buongiorno" esordì l'amica "Tutto bene? Dai so che sei contenta di andare a lezione" le fece l'occhiolino e Hannah capì.
Lei sapeva di Neville,sapeva che le piaceva,come poteva non saperlo,era la sua migliore amica in fondo e non poteva certo nasconderle una cosa cosi importante.
Abbozzando un sorriso le rispose "Tutto bene Susan,certo che sono felice!" 
Lo era davvero molto ma lo sarebbe stata ancor di più se tutti quei pensieri fossero spariti.Susan inoltre non sapeva dell'Amortentia,di quel piccolo particolare solo e soltanto lei ne era a conoscenza,nessuno doveva scoprirlo.
Le ragazze uscirono dalla loro Casa vicino alle cucine per dirigersi nell'aula della prima lezione giornaliera.
"Chissà chi sarà il sostituto della professoressa Umbridge in questi ultimi giorni di Hogwarts,sono curiosa!".
Susan parlava spensierata con la mente diretta verso quell'unico scopo mentre Hannah rispondeva brevemente troppo presa a riflettere.
"Spero sia un insegnante bravo e simpatico..." Fu tutto quello che riuscì a dire di risposta all'esclamazione dell'amica.
Percorsi i vecchi corridoi della scuola e saliti innumerevoli gradini arrivarono davanti l'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Hannah aprì la porta ed entrò insieme a Susan in quell'aula cosi affascinante ma anche un po' tenebrosa,era una materia che ammaliava tutti ma che ad apprezzarla davvero erano solo in pochi.
Tutti i Grifondoro e i Tassorosso erano li,si aspettava solo l'arrivo del sostituto della Umbridge.Tra le due case scorreva buon sangue,andavano d'accordo tutti quanti,il che facilitava le cose nelle lezioni:era bello vedere tanta fiducia tra gli studenti di diverse case.
La giovane ragazza bionda lo vide,lui era là a chiacchierare normalmente con Dean Thomas e Seamus Finnigan e non riuscì a togliergli gli occhi di dosso fin quando non ricevette una bottarella sulla spalla dell'amica che l'avvertì di ciò che stava facendo inconsapevolmente:pian piano stava andando verso di lui.
"Hey Hannah sta attenta che cosi sembrerai goffa..." e Susan rise scherzando,provocando anche in lei un po' di allegria.
"Sta tranquilla,d'ora in poi starò più attenta." Come avrebbe fatto senza la sua migliore amica? Tante volte l'aveva aiutata e ascoltata e questo valeva anche per lei,erano ormai come sorelle.
 Prese posto il più possibile vicino a Neville e lo salutò timidamente.Lui ricambiò il saluto con un ampio sorriso ma non poterono dirsi di più perchè proprio in quel momento entrò il professore.
Era un uomo abbastanza giovane un po' duro e che andava subito al sodo,indossava una veste completamente nera,i suoi capelli corti e neri erano in contrasto con gli occhi azzurri come fossero di ghiaccio.Era rigido e incuteva rispetto e anche timore negli studenti di quella sala.
Arrivato davanti alla folla che lo osservava curiosamente sis brigò nel presentarsi.
"Ehm ehm" si schiarì la voce "Il mio nome non è importante dato che mi vedrete molto poco,sarò il vostro insegnante per questo poco tempo che ci rimane perciò cominciamo con qualcosa di abbastanza semplice..." smise di parlare di fretta e con un colpo di bacchetta avvicinò e spostò un armadio al centro della sala.
Hannah conosceva quell'armadio,il professor Lupin l'aveva usato al suo terzo anno ad Hogwarts,sapeva cosa conteneva:un molliccio.Comiciò a tremare ed impallidì,lei sapeva quale era in quel momento la sua paura peggiore e riguardava proprio Neville.
< Che cosa faccio?> Si guardò attorno e per un attimo pensò di fuggire da quella prova ma lo sguardo e la figura del nuovo professore la intimorivano,non sapeva cosa avrebbe fatto quell'uomo.
Non aveva scelta,doveva affrontare quella prova sperando che tutto andasse bene,li con lei c'era anche Susan a sostenerla.
"Ragazzi tutti in fila per uno,vediamo come ve la cavate contro un molliccio!" 
Il professore fece segnò di sbrigarsi.Quando tutti furono in ordine aprì l'armadio e tutti cominciarono a ridicolizzare il molliccio a colpi di Riddikulus.
< Neville è proprio dietro di me,sono nervosa,che faccio? Forse la profezia si riferiva a "quel metodo"......E' la fine...> cosi pensando arrivò il suo turno.Si mise davanti al mollicci,tremante,ed in quel momento tutto accadde velocemente.
Il molliccio si trasformò in Neville che la guardava con disprezzo,con odio ed in mano aveva la sua fiala,che osservava con sguardo gelido: era spaventoso.
Neville che era dietro di lei rimase di sasso,lei fuggì senza pensarci dall'aula sbattendo la porta.Per un attimo lui aveva pensato di inseguirla ma vide la sua migliore amica correrle dietro e pensò non fosse il caso parlarle dopo quello shok.
Nel frattempo il professore aveva bloccato il molliccio e lo aveva rispedito nell'armadio.
Neville intanto fissava la porta ripensando alla scena di poco prima.Poteva ancora sentire i singhiozzi di Hannah nella testa e i suoi passi veloci fare eco per le scale.

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Capitolo 5
*** Confessione ***


Era passato da qualche giorno da quella lezione maledetta,la realtà per Hannah era cambiata.Si era convinta che ormai fosse meglio rinunciare,lasciare Hogwarts al più presto,in fondo il giorno dopo sarebbe finito l'anno e non lo avrebbe più rivisto.O almeno cosi credeva.
Il caldo estivo cominciava a farsi sentire,orde di studenti ormai già valutati gironzolavano per Hogwarts,chi per salutare,chi per cercare un luogo fresco e chi per pura noia.
La giovane Tassorosso però preferiva stare nella sua sala comune,temeva di incontrare Neville e così quei giorni rimase a leggere,leggere e leggere per ingannare il tempo rimasto e per cercare di togliersi dalla testa tutti quei pensieri che la sera prima di dormire la assalivano.Usciva solo per recarsi nella Sala Grande,stando bene attenta a stare nascosta fra i suoi compagni e non farsi vedere.
Era ormai sera quando chiuse il libro lentamente e sospirò,cominciando le sue riflessioni: se solo avesse potuto tornare indietro per cancellare quel fatto,anzi se solo avesse potuto evitare di innamorarsi di lui...
< Sono solo una stupida ad aver creduto di poter fare colpo su di lui...proprio su di lui...in fondo sono solo una Tassorosso...>
Una mano la riscosse dalla sua meditazione facendola sobbalzare,si voltò di scatto e vide Susan che la guardava preoccupata,il volto contratto in una smorfia.
Le afferrò la mano.
 "Han,sono giorni che stai cosi,so che è stato terribile ma devi reagire,non ci hai nemmeno parlato...non puoi essere convinta che sia finita!" 
La guardava negli occhi severamente,era intenzionata a portarla faccia a faccia con Neville.Da una parte aveva ragione,lei non sapeva cosa Neville pensasse,la sua era solo la paura che lui la disprezzasse e questa la divorava dall'interno.Sospirò.Susan aveva ragione,doveva combattere la paura,andare decisa da lui e parlargli.Per un momento pensò quasi di farcela,ma alzandosi si rese conto che non era cosi semplice come sembrava.
"Domani parlerò con lui..." disse con tono incerto ma bastò per convincere Susan che le lasciò la mano e le diede una pacca sulla spalla.
"Ce la farai,ne sono certa!" e se ne andò a coricarsi.
Quelle parole le diedero un po' di coraggio,si portò le mani al petto e si lasciò cullare da un pensiero felice,che ormai le mancava da giorni.
< Non deve per forza andar male...>. 
Si avviò verso il dormitorio femminile,aprì il suo baule e ripose il libro con cura e si cambiò per la notte.Si sdraiò sotto un leggero lenzuolo e chiuse gli occhi cercando di fare sogni felici.
 
Neville intanto erano giorni che sperava di incrociarla,la cercava ogni giorno correndo ed esplorando ogni ala del castello per parlarle.Non era arrabbiato,voleva solo una spiegazione e il tempo stringeva: se non le avesse parlato quel giorno,gli sarebbe rimasto solo il giorno dopo.
Stava calando il sole e di lei nessuna traccia.Tornò sconsolato nel dormitoria nella torre di Grifondoro e prima di arrivare al ritratto si bloccò.
< Perchè mai sto facendo questo? Certo vorrei capire ma perchè ho così voglia di rivederla...E poi quella fiala,io quella pozione la devo avere già vista da qualche parte,che significa?> 
Si spettinò i capelli con le mani dalla disperazione di non riuscire a darsi una risposta.Si avvicino alla Signora Grassa dicendole la parola d'ordine ed entrò nella Sala Comune.C'era qualcuno ancora intento a chiacchierare o che leggeva seduto sulle poltrone ma lui voleva rimanere da solo,solo con i suoi pensieri.
< Domani sicuramente devo parlarle...>
Detto questo si addormentò in un sonno un po' agitato dalla paura di non trovare Hannah.
 
Si alzarono presto quella mattina,si infilarono le loro diviso rosso-oro e giallo-nero e uscirono dai rispettivi dormitori.
Neville corse giù per le scale e setacciò i corridoi in cerca di lei,lei non c'era.
< Dove sei....?> si domandava agitato mentre correva affannato sotto gli occhi stupiti degli studenti.
Gazza cercò di fermarlo " Per i corridoi non si corre!" gridò scocciato come al solito.
Lo ignorò e stanco si appoggiò ad una finestra che dava sul Lago Nero e d'un tratto la vide.
Seduta sull'erba che stringeva qualcosa tra le mani nel luogo dove quella volta l'aveva abbracciata.Scattò verso l'uscita e corse per i prati talmente di corsa che rischiò di scivolare ma la raggiunse.Il cuore accellerato dalla fatica e dall'emozione,un tremolio nella voce e nel corpo: era agitato e forse capiva perchè,anzi forse aveva capito cos'era successo,era sempre stato tardo in certe cose.
"Ti ho trovata...." disse mentre gli spuntava un sorriso.
"Sapevo che saresti venuto,Neville" disse la ragazza imbarazzata,con lo sguardo basso e la voce triste,stringendo tra le mani quella dannata Amortentia.
Neville le alzò il viso con una mano e con l'altra le sciolse le mani,prendendole la fiala.La osservo e la riconobbe.
Hannah lo guardò proccupata "Neville,scusami,io non l'avrei mai fatto,volevo evitare che tu lo scoprissi,preferivo non vederti solo che ..." Neville la zittì con un dito e stappò la fiala e ne annusò il contenuto.Le rivolse un gran sorriso.
"Sapevo che avevi un buon odore sai Han..." 
Arrossì nel dirlo e lei avvampò rimanendo imbambolata,non si aspettava certo qualcosa del genere,non ci poteva credere.
Le carezzò una guancia scostandole i lunghi capelli biondi,tremante.
"L'ho capito solo ora,perdonami...sei l'unica che tiene cosi tanto a me..."
La Tassorosso si riprese e incredula esclamò "NO! Dovrei essere io quella a dover scusarsi,sono stata una stupida..."
Tentò di andarsene ma Neville la trattenne. 
"Non sei una stupida,tu mi piaci Hannah!" Glielo aveva detto chiaramente "Potevi usare questa..." Agitò la fiala " ma non l'hai fatto,immaginavo non l'avresti mai fatto...ho sempre pensato che tu avessi qualcosa di speciale..." 
Hannah scoppiò in lacrime,un po' perchè si sentiva in colpa,un po' per la felicità nel sentire quelle parole. Non riusciva a parlare e maledì per un momento la sua timidezza,cosi lo abbracciò d'istinto stringendolo forte,gettandosi tra le sue braccia.
Nel farlo Neville fece cadere la fiala: poco importava.
Le prese il viso,le asciugò le lacrime e rimasero un momento a fissarsi.
 
 
 

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Capitolo 6
*** Tutto iniziò con quel bacio... ***


Quel momento sembrò eterno,gli occhi di Han avevano letteralmente ipnotizzato Neville.
"Come ho fatto a non accorgermene,che stupido..." mormorò.
Lei le lo fece star zitto mettendogli un dito sulla bocca;quindi prese coraggio,ispirò e cominciò a parlare.
"Non sei tu lo stupido qui,quella sono io! Ho sempre pensato che tu fossi un ragazzo stupendo ma me ne sono accorta solo ora,mi sono accorta di ciò che provo per te.Ti vedevo sempre cosi in ottimi rapporti con Luna,hai addirittura combattuto con lei poco tempo fa...ed io non so perchè mi son sentita a disagio al solo pensiero di saperti lontano con lei,anche se c'erano gli altri.Sono addirittura arrivata al pensiero di usare questa pozione per averti..." 
Si fermo per un attimo a riprendere fiato guardando la fiala che era stata la causa di tutto quell'impiccio.Per un attimo pensò  di essere fortunata che ad ascoltarli non ci fosse nessuno,altrimenti sarebbe stato tutto più complicato.
"Quel che sto cercando di dirti è che...che...io...io non sono la ragazza adatta a te,Nev!" 
Nev.Aveva abbreviato il suo nome d'istinto.Sentì le lacrime salirgli agli occhi mentre osservava il volto del ragazzo che stava li immobile e non accennava a voler andarsene.Le scese una lacrima.
Lui continuava a tenerla stretta a se e non fece una piega nemmeno alle parole che lei disse in quel momento.Al contrario sorrise nel modo più dolce possibile e le asciugò la lacrima.
"Perchè dici queste cose assolutamente false?" disse a bassa voce.
Hannah alzò timidamente il viso verso di lui stupita.Neville continuò.
"Credi davvero che sarei ancora qui con te se tutto quello che hai detto fosse vero? Han conosco la tua timidezza e come ti ho già detto quella pozione,l'Amortentia,tu non l'avresti mai usata.MAI.Sei stata male per tutto questo tempo,lo so,te lo si legge in faccia...ma io per Luna non provo nulla,è sempre stata una cara amica,anche se un po' stravagante" Rise per un momento "ma nulla di più.L'unica che mi ha capito fino ad ora sei solo tu,solo tu riesci a farmi star bene solo guardandoti,sai sempre cosa dirmi,cosa voglio sentire...Sei paziente,sei e sei stata leale,non hai usato mezzi sleali o moine per conquistarmi,hai lottato con te stessa per me...sei una vera Tassorosso,a tutti gli effetti,è per questo che mi piaci!"
Detto ciò le si avvicinò e le sfiorò le labbra delicatamente.
Il sole tramontava sul lago e li illuminava con gli ultimi raggi che inviava.Sembrava fatto apposta quel tramonto li solo per loro.
Hannah non resistette e scoppiò in lacrime dalla gioia,appoggiando la testa sul suo petto,bagnandogli il vestito.
D'improvviso gli buttò le braccia al collo e lo baciò premendo forte le sue labbra contro le sue:era suo,ne era certa.
Lasciò andare tutti i suoi sentimenti in quel bacio,voleva che lui li sentisse tutti dal primo all'ultimo,voleva fargli sentire la gratitudine per la sua comprensione e le sue parole,la gioia di averla scelta fra tante,l'emozione per quel suo primo bacio ma soprattutto l'amore che provava per lui.
Neville ricambiò quel bacio chiudendo gli occhi e cingendole la vita.Le emozioni erano tante in un piccolo gesto.Un piccolo gesto che valeva più di mille parole...
Staccandosi lentamente da quel bacio sorrisero contemporaneamente imbarazzati,ma guardosi ugualmente negli occhi.
Il ragazzo le accarezzò la guancia,scostandole i capelli.
"Sarà meglio rientrare,domani dovremo andar via,non ci vedremo prima del prossimo anno..." disse intristendosi.
"Perchè non passi le vacanze con me?!" disse senza pensarci l'euforica Tassorosso.
Lui la guardo di stucco e lei diventò più rossa di quanto non già fosse.
"Si beh ecco..." continuò lei "vorrei passarle con te,sempre se non sia un problema..."
"Lo voglio anche io,ne parlerò con mia nonna" sorrise.
Sorrisero e si avviarono camminando verso il castello.SI salutarono all'ingresso prendendo strade diverse per raggiungere i rispettivi dormitori.
Prepararono i bauli e tutto il resto,si sarebbero dovuti alzare presto per partire l'indomani.
 
Mentre neville preparava i suoi bagagli gli arrivò una vigorosa pacca sulla schiena.Si girò di scatto e vide tutti i proprio compagni di dormitorio ridacchiare nel vederlo cosi confuso,ma cneh er qualcos'altro...
Ron,che gli aveva dato la pacca esclamò "E così qualcuno qui ha ricevuto un bacio oggi pomeriggio,o sbaglio?" fece l'occhiolino al giovane e impacciato Grifondoro che avvampò.
"Beh...s-si..." mormorò per l'imbarazzo che lo bloccava.
Partì un appaluso da tutti gli altri,da Ron,da Seamus,da Dean e da Harry.Quest'ultimo sorrise verso di lui,contento per ciò che gli era capitato.
"Complimenti,Neville!" disse Ron mettendogli un braccio alle spalle sorridente.
"Grazie ragazzi..." disse lui sorridendo grato di avere amici cosi..
 
"Han non mi devi raccontare qualcosa?" disse Susan sedendosi sul letto dell'amica.
"A c-cosa ti riferisci?" sapendo bene cosa intendeva.
"Vi ho visti oggi,da una finestra del castello,tu e Neville..." ridacchiò facendo l'imitazione dell'abbraccio e del bacio.
"Susan!" le tirò un cuscino addosso per farla smettere,era imbarazzatissima.
"Sono felice per te Han,ce l'hai fatta!" sorrise alla ragazza.
Han abbracciò l'amica "Grazie di tutto,amica mia!" mormorò.
 
Il giorno seguente,caricati i bagagli sul treno di ritorno per le vacanze estive,entrembi salirono sul treno.
Si incrociarono sul treno scambiandosi un sorriso imbarazzato.
"Ti va di stare nello stesso scompartimento?" propose lui.
"Non desideravo altro..." ammise lei arrossendo.
Il treno partì.Lui la prese per mano alla ricerca di uno scompartimento libero.Trovto si sedettero e diedero un ultimo saluto ad Hogwarts e alla riva del Lago Nero,il posto che aveva sigillato l'inizio della loro storia.
                                                  

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Capitolo 7
*** A casa di Han... ***


Neville preparava il suo bagaglio nella sua camera.Era agitato,tutto era in disordine e la sicurezza che aveva acquisito stava pian pianino scomparendo.
Si torturava il cervello con ogni genere di pensiero e preoccupazione,non trovava un attimo di relax.
Il Motivo? Doveva andare a passare le vacanze estive a casa di Han; meglio cosi,se i Mangiamorte fossero andati da lei,lui avrebbe combattuto come un vero Grifondoro per proteggerla.Ma lo preoccupava soprattutto conoscere il padre,sicuramente lo avrebbe squadrato da capo a piedi e lo avrebbe guardato malissimo; in fondo tutti i padri sono gelosi delle proprie figlie.Magari avrebbe preferito qualcuno migliore di lui o magari qualcuno che conosceva almeno un po'....ad esempio Ernie,uno dei migliori amici di Hannah.Sarebbe stato comprensibile.
Tornò a concentrarsi sul fare i bagagli e raccolse tutto ciò che serviva,infilandolo nel baule.
"Ecco fatto..." si guardò in torno e sospirò "mi pare di aver preso tutto ma vorrei tanto lasciare a casa questa mia ansia!" sorrise tra se e se nervoso.
Il suo sguardo si posò sul comodino vicino al suo letto dove luccicava qualcosa grazie alla luce che filtrava dalla finestra.Il sorriso fu spontaneo come l'avvicinarsi al comodino e al sedersi sul letto,prendendo in mano quell'oggetto: un ciondolo.
Esatto,un ciondolo d'oro con un tasso, anch'esso dello stesso materiale, con una piccola pietra nera che funzionava da occhio. Se lo rigirava tra le mani ammirandolo e arrossì al pensiero di doverglielo dare.
Lo aveva comprato qualche settimana prima alla stazione di King's Cross,dopo aver salutato Han.Era esposto in una vetrina dei negozi babbani,con la differenza che al posto del tasso vi era un coniglio. 
< Ecco perchè adoro la magia...> pensò ridacchiando, visto che poteva comodamente farlo modificare da sua nonna.
Sua nonna aveva acconsentito con piacere alla richiesta del giovane mago,sia di andare dalla ragazza,sia di modificare il ciondolo ed era allegra e sorridente.Raramente Neville la vedeva cosi ma anche se la cosa lo imbarazzava,vederla in quello stato trasmetteva una sensazione piacevole.
Immediatamente aveva avvertito Han via gufo che sarebbe venuto il prima possibile e il giorno dopo lei gli rispose entusiasta che anche da lei non c'erano stati problemi.
< Chissà se le piacerà...o meglio se lo accetterà...> pensò. 
Aveva il timore di compiere un gesto troppo grande forse non in se,ma sicuramente troppo grande per lui. Si stava sentendo tornare il ragazzino timido e impacciato di qualche anno prima,troppo poco sicuro di se e con poca autostima che si chiedeva come aveva fatto a capitare nella nobile casa di Grifondoro.
"O la va o la spacca no?" affermò a se stesso, riponendo il ciondolo nel taschino della camicia estiva.
Sentì dal piano di sotto che sua nonna lo chiamava e scese con il suo bagaglio.Era tutto pronto,si sarebbe materializzato davanti casa di Han con la nonna e poi lei sarebbe tornata subito indietro per non essere d'impiccio,anche se il nipote avrebbe preferito che rimanesse per sentirsi un po' meno in imbarazzo.
< Beh direi che ormai sono abbastanza grande da cavarmela anche in situazioni come questa,in fondo ho passato difficioltà ben peggiori....o forse no?>  sorrise.
Mise la mano su un braccio della nonna e si materializzò immediamente davanti casa della sua dolce Tassorosso.Sua nonna era già sparita,non aveva avuto nemmeno il tempo di salutarla, ma doveva aspettarselo da lei.
Osservò la casa e deglutì. 
"Ok...ci siamo...". Prese un bel respiro,si avvicinò alla porta e bussò.
 
Hannah girava per la casa come una forsennata,correndo qua e là pensando solo ad ordinare tutto,a volte riordinava la stessa cosa più volte in preda all'ansia.
< Sta per arrivare....il mio Nev sta per arrivare...>.
Era il suo unico pensiero quel giorno,non c'era spazio per altri.
Nei giorni precedenti aveva sistemato con cura la camera dove avrebbe dormito il ragazzo. La casa era più in ordine del solito,brillava e profumava come fosse nuova.
 Questo non passò inosservato agli occhi di suo padre che più volte le aveva chiesto che tipo fosse il mago che stava per arrivare,che relazione aveva con lui,cosa gli piaceva,cosa la spingeva ad essere cosi ansiosa.
La tartassava di domande,dubbioso e geloso e lei imbarazzata rispondeva semplicemente che lo avrebbe scoperto appena lui fosse arrivato. Suo padre borbottava qualcosa e la lasciava in pace,con grande sollievo di lei.
Per quel giorno si era vestita con un vestitino leggero,giallo con ricami a fiori rossi.Teneva legati i capelli in un nastrino nero a coda per stare fresca visto il caldo che faceva in quei giorni.
Aveva passato ore e ore in camera a scegliere il vestito che sembrasse più adatto all'occasione.
"Questo piacerà sicuramente a Nev!" Esclamò appena aveva trovato quel vestito.
< Arriva....arriva....arriva....> . 
Camminava avanti indietro e non trovava pace;si bloccò un momento appena sentì qualcuno bussare alla porta e poi corse ad aprire.
 
Neville era li in una camicia estiva bianca e in pantaloni leggeri neri ma lunghi.Le sorrise imbarazzato e completamente rosso e lei ricambiò felice più che mai.
"Finalmente sei arrivato...". Non riuscì a trattenersi dal dirlo.
"Finalmente ti rivedo...e sei bella più che mai". Rispose lui di rimando,a bassa voce,indicando il vestito.
Lei avvampò e ringraziò lusingata.
Non osarono abbracciarsi ed entrambi sapevano il perchè: il padre li stava osservando dalla porta della cucina.
Il giovane mago girò lo sguardo verso di lui e salutò gentilmente in completo imbarazzo.
" S-salve signore,sono Neville Paciock,è un piacere c-conoscerla..." disse con più calma possibile.
Il padre rispose al saluto formalmente e lo fece accomodare.
Per tutto il tempo sentì lo sguardo dell'uomo addosso e questo lo faceva agitare sempre di più.
Era seduto sul divano accanto alla figlia e non smetteva di far muovere il piede su e giù nervosamente.
Rispose a quelle che gli parvero mille domande e sperò che quella tortura finisse il prima possibile.Fu Han a toglierlo da quella situazione.
" Ehm Nev...vieni che ti mostro la tua stanza..." Lo prese istintivamente per mano e lo trascinò al piano superiore mentre il ragazzo si congedò in fretta dal padre.
Davanti alla porta della stanza entrambi respirarono profondamente e guardandosi negli occhi risero.
"S-scusa mio padre,Nev...l-lui è fatto cosi..." mormorò un po' in colpa.
La mise a tacere subito.
"Non preoccuparti....credo sia normale no?" Le sorrise.
"Già..." sorrise in risposta "Spero che non ti annoierai a stare qui con me..." 
"Pensò che passerà le vacanze più belle di sempre..."
Si sorrisero e si abbracciarono per un momento. 
"Credo che tuo padre,se ci vedesse,mi ucciderebbe!" Rise.
Rise anche lei.
"Allora sarà meglio non farti beccare altrimenti dovrai rimanere ad abbracciare mandragole tutta la vita!" 
Risero di gusto per cinque minuti buoni. Si prevedeva un'estate molto interessante.

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Capitolo 8
*** Notte magica ***


Un tonfo di baule buttato a terra.
Neville aveva appena sistemato le sue cose nella stanza da letto per gli ospiti nella casa di Han.
"Suo padre.....non credo proprio di andargli a genio,credo...." mormorò un po' tristemente e prese e trafficare con il suo bagaglio,guardandosi intorno per cercare il posto migliore dove sistemare le sue cose.
La stanza era piuttosto spaziosa e abbastanza luminosa. L'arredamento di una normale casa di maghi: un paio di comodini,ornamenti magici vari,quadri in movimento e un grande letto,abbastanza esagerato per una sola persona.
< Chissà......dormire insieme su questo letto sarebbe bello....> pensò facendo volare la sua fantasia su qualche romanticheria che vagava nella sua testolina.
Sistemò i suoi abiti con cura,ripose con ordine le sue cose e si sdraiò con le mani dietro la testa sul letto. Han era al piano di sotto con suo padre; di sicuro stavano discutendo su di lui e sul cosa e non poteva fare in quel luogo e con la ragazza.In pratica era vietato il 99% delle comuni azioni che facevano ogni volta che stavano insieme.
Sospirò e si sistemò meglio sul letto con lo sguardo perso sul soffitto.
"Chissà perchè la sfortuna becca solo e soltanto me..." borbottò poggiandosi una mano sulla fronte "Beh pazienza...se non altro ho lei..." cercò di auto consolarsi pensando positivamente.
Si fece forza e con un piccolo slancio si mise a sedere e si alzò successivamente per scendere al piano sottostante.
Già dalle scale si potevano udire le voci delle altre due persone presenti in casa e una di queste sembrava un po' scocciata.
"Ma papà! Perchè non ti piace Nev! Cos'ha che non va? E' cosi gentile e dolce e bravo e paziente e...." la piccola Tassorosso continuò a descrivere il suo amato con una sfilza di aggettivi valorizzanti.
< Non ostinarti a difendermi cosi,Han...ma grazie...> pensò lui mentre udiva la conversazione fermo su un gradino delle scale.
"Semplicemente penso che tu staresti bene con un ragazzo della tua stessa casata o un tizio normale! Insomma non puoi stare con quello lì che pensa solo alle piante,se le sposerebbe epoi pare un tonto!" sbottò il signor Abbott visibilemente scocciato e testardo.
"Non è vero! Neville mi pensa! Sempre!" ribattè decisa la figlia.
"Ti pensa certo...quello pensa solo a slinguazzarsi le mandragole!" 
"Non le slinguazza bene come slinguazza me allora!" lo provocò lei con uno sguardo furente.
Il signor Abbott scattò in piedi, sbattendo una mano sul tavolo.
"LUI COSA?! Da questo momento niente più baci in questa casa,niente più abbracci qui dentro! Voglio che stiate a debita distanza!Ora vai in camera tua!" urlò indicando la porta.
Senza un fiato,Han imboccò l'uscita e corse verso la rampa di scale. Neville sentendola arrivare si sbrigò a tornare su a fingere di essere appena uscito dalla sua stanza;quella discussione lo aveva fatto sentire in colpa,per colpa sua Han e suo padre stavano litigando...
Incrociò il suo sguardo uscendo dalla stanza di nuovo e le chiese con l'aria più vaga possibile cosa fosse successo.Lei si limitò a sorridergli e ad accarezzarle il viso,rassicurandolo mentendo che andasse tutto bene e si diresse verso la sua stanza.
Un lampo di tristezza si dipinse sul suo volto e rientrando si lasciò cadere sul letto,preso dai sensi di colpa.
< E' colpa mia,non sarei dovuto venire....> pensò tristemente < ho creato un pasticcio....> 
Nervosamente si agitò sul letto fino a sera tarda quando scese per la cena.
Arrivò in cucina con gli altri che lo stavano aspettando e cenarono in un'atmosfera silenziosa e inquieta;si sentivà come un babbano tra due maghi: estraneo.
Lui era la causa dela rottura dell'armonia in quella casa e le occhiatacce del signor Abbott ne erano la prova più che sufficiente.
Finito di mangiare si congedò e tornò nella sua camera in silenzio,senza guardare Han.
Quella notte aveva previsto un sonno molto agitato.
 
Ormai era notte fonda quando Neville si ritrovò ad occhi aperti nel letto.Non riusciva a dormire,il pensiero del dolore che stava provando Han lo tormentava. Guardò fuori la finestra e vide solo il buio.Una pallida luna rischiarava il giardino che circondava la casa.Tutto taceva,nessun rumore tanto che sentì chiudersi lentamente gli occhi. All'improvviso un rumore di passi nel corridoio lo fece sussultare.Si dirigevano verso la sua stanza velocemente.Impugnò la bacchetta dal comodino temendo l'intrusione di un estraneo e sentì girare la maniglia della porta della sua stanza.
< Oggi sta succedendo proprio di tutto....> 
Deglutì e tenne la bacchetta puntata contro la porta.Questa si aprì e ne emerse dall'ombra la figura di Han che svelata gli fece segno di stare zitto e chiuse la porta,bloccandola.
Rimase a bocca aperta e la osservò avvicinarsi a lui.
"Che ci fai qui!?" bisbigliò con una voce preoccupata. "Se ci bacca tuo padre,mi ammazza!" Cominciò a bisbigliare agitato e lei scosse la testa sorridente e lo baciò per farlo stare zitto.
Ricambiò il bacio un po' impacciatamente non aspettandoselo e si ammutolì.
"Bene,cosi va meglio!" Ridacchiò lei infilandosi accanto a lui nel letto e poggiando la testa sul suo petto.
Lui sospirò e le cinse le spalle,abbracciandola e tenendola a se cominciando a farle un po' di coccole.
"Lontana dai guai mai vero?" sorrise tra se e se.
"Mai,dovresti saperlo.." rispose lei con un sorriso beato dalla felicità di quel momento.
Le baciò le guancie e le accarezzò i capelli,indilandoci le dita.Una mano scese sul suo fianco mentre i baci andavano man mano avviciandosi sempre più alle sue labbra.
"Male che vada so che le mandragole con pronte ad attendermi....." ridacchiò lui,continuando-
"Male che vada quelle mandragole andranno a fuoco sai se non la smetti di dire idiozie!" gli tirò una guancia per dispetto.
"Non essere cattiva su,scherzavo!" Le baciò velocemente le labbra e la guardò negli occhi.
"Non sono cattiva,sono giusta!" annuì convinta prendendogli il viso tra le mani.
"La sai che ti amo,tizia spericolata...!" Le disse  ridendo,strofinando i naso al suo.
"Ti amo anche io,amante delle mandragole!" rispose lei scoppiando in una risata.
Risero di gusto per dieci minuti buoni e ripresero fiato poi rimanendo abbracciati.
"Dormirò con te ogni singola notte di questa estate...." disse lei sistemandosi bene con la testa su di lui.
"Non posso chiedere di meglio...!" sorrise lui cullandole la testa " Staremo sempre insieme finchè mandragola non ci separi!" rise ancora.
"Quanto sei scemo!" gli diede una cuscinata in faccia.
"Hey,senti chi parla!" e ridendo fece in modo di trovarsi su di lei e,guardondola un secondo in volto, la baciò dolcemente sulle labbra.
"Malgrado tutto questa sarà un'estate stupenda..." commentò lui.
"La migliore..." rispose lei,sorridente.
E ripresero a baciarsi tenendosi l'uno stretto all'altra finchè non caddero addormentati e stanchi,con il sorriso sulle labbra, alla fine di una giornata abbastanza movimentata.
Sul comodino della stanza,in una scatoletta di velluto,brillava alla luce della luna la fiala di Amortentia che era stata l'origine di tutto.

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Capitolo 9
*** Momenti di panico ***


Toc toc.
Battiti sul legno della porta.
Toc toc toc toc toc.
Un bussare più insistito fece socchiudere gli occhi di Neville,riscuotendolo dal sonno.
Le tende aperte,la stanza luminosa,il suo letto troppo stretto. Questi i suoi primi pensieri nella sua mente ancora assonnata.
Capelli,tanti capelli dai riflessi dorati sotto i raggi filtranti dalla finestra gli solleticarono il viso; un profumo familiare molto intenso gli pervase l'olfatto e un corpo snello giaceva accanto a lui.
Il rumore delle nocche che sbattevano alla porta lo infastidirono.
All'improvviso sussultò e capì in che guaio si trovava e il solo pensiero basta per farlo cadere nel panico. Guardò la ragazza che dormiva beata accanto a lui e ascoltò la voce del padre di lei spazientito da dietro la porta.
< Questa è la fine,se ci trova cosi mi ucciderà... > pensò lui.
Si sganciò dall'abbraccio in cui si tenevano ancora stretti e la scosse leggermente per la spalla nel tentativo di svegliarla.Tutto inutile,ovviamente.
"Han! Han!!!" mormorò vicino al suo orecchio come ultima speranza. Ricevette solo un brontolio borbottato di lasciarla dormire e la guardò sistemarsi sul cuscino con un sorriso stampato in faccia. Era impossibile non rimanere inteneriti e divertiti da quello spettacolo ma non era proprio il momento di rimanere fermi senza far nulla.
"Ragazzo! Hey ragazzo! Svegliati,noi due dobbiamo parlare ORA!"
L'ultima parola di Mr Abbott non presagiva nulla di buono,probabilmente qualcosa di terribile lo aspettava appena aperta la porta. Si fece coraggio e dopo aver coperto Han con le lenzuola,aprì uno spiraglio della porta, in modo tale che non si vedesse il letto.
"B-buongiorno..." disse stroppicciandosi un occhio come se non avesse capito la situazione. Dire bugie però non era il suo forte.
"Dov'è mia figlia?" Lo sguardo di odio e il tono alto della sua voce lo fecero sobbalzare e cominciò a cercare qualche buona scusa che riuscisse a tenere per qualche minuto.
"B-beh...i-in c-camera sua,c-credo..."
"Non c'è!" Lo interruppe con sguardo severo e autoritario. "Fammi entrare" Era un ordine,non una richiesta.
"M-ma le a-assicuro che qui...."
"Niente ma! Spostati!"
"S-sono ancora in p-pigiama..." cercò di dire Neville,aggrappandosi a quest'ultima banale scusa.
"Sono un uomo e non mi scandalizzo di certo!" sbuffò il signor Abbott,spazientito.
"Mi s-scusi!" D'istinto gli chiuse la porta in faccia e girò la chiave.
"Lo sapevo,è lì dentro!" esclamò l'uomo fuori dalla porta e si sentì un fruscia come di qualcosa che veniva sfilato dalla tasca.La bacchetta.
Neville si girò verso il letto con il cuore che gli martellava forte nel petto e spalancò la bocca. Hannah non era più là e la finestra che prima era chiusa ora era aperta. Sorrise sollevato appena prima di udire un Alohomora e la porta spalancarsi di colpo.Continuò la sua recita meglio che potè,vergognandosi di farsi vedere in pigiama. 
Per fortuna il padre era concentrato al massimo sull'ispezione della stanza da poter notare quanto la sua recita facesse schifo.
Guardò in ogni angolo della stanza,nell'armadio,sotto il letto e perfino nel baule.Di sua figlia nesuna traccia.Tossì imbarazzato e guardò il ragazzo con il volto paonazzo dalla vergogna.
"Beh...sembra che qui non ci sia..." borbottò verso Neville con lo sguardo rivolto verso il basso.
"G-già..." Annuì con la testa,giocherellando con il bordo della maglietta del pigiama.
Il signor Abbott borbottò qualche parola di scusa e tornò indietro,richiudendosi la porta alle spalle e scendendo le scale con passo rapido.
Neville sospirò di sollievo e si lasciò cadere seduto sul letto,rivolto verso la finestra. In quel momento una risatina gli fece dirigere lo sguardo verso un grande albero appena fuori di lì e all'improvviso spuntò fuori Han,che saltò con grazie dentro la stanza e lo guardava divertita,trattenendo a stento le risate con entrambe le mani sulla bocca.
Lui avvampò imbarazzato ma guardandola negli occhi non potè fare a meno di mettersi a ridere.
"Potevi dirmelo che eri sveglia,Tassorosso che non sei altro!"
"La vostra scenetta era troppo divertente,non potevo perdermela!" Così imitò il suo imbarazzo,mimando l'imbarazzo del pigiama e scoppiò a ridere,accasciandosi sul letto con le mani premute sulla pancia.
"N-non era cosi divertente!" borbottò lui con il suo orgoglio da Grifondoro un po' ferito.
"Non fare il duro! So benissimo che mi perdonerai lo stesso!" Annuì convinta con il capo e gli sorrise.
"Mmmm forse...ma prima credo che ti tradirò con le mie piante per ripicca!" la guardò ghignando.
"Chissà se bruciano bene...." disse lei con tono di finta distrazione.
"Ripensandoci non è una buona idea!" 
Entrambi si guardarono e poi risero di gusto ma nel farlo lei urto il comodino e fece cadere la scatoletta con la fiala di Amortentia ormai vuota. Abbassarono lo sguardo ma lei la raccolse in fretta,stringendola al petto e avvampando fino alla radice dei capelli.
"Cos'è?" chiese lui curioso.
"N-nulla,c-cosa potrebbe mai essere..." Nemmeno lei era brava a mentire e scoppiò in una risatina nervosa che tradiva il suo tentativo di rimaner tranquilla.
"Fammi vedere un po'..." Prese la bacchetta e disse "Accio scatoletta"
Quella sgusciò fuori dalle mani di Han e atterrò sul palmo della mano di Neville.La aprì e vide la fiala con su scritto il nome della pozione che aveva contenuto.
Hannah non osò guardarlo e fissava il pavimento aspettandosi qualche rimprovero che non arrivò.
Si sentì afferrare per le spalle e sentì un calore improvviso alle guance. Un bacio inaspettato,dolce,intenso.
Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalle sensazioni che provava e lui le trasmetteva fino alla fine del contatto tra le loro labbra. Lui la guardò abbozzando un sorriso e le restituì la scatoletta.
"Non sarebbe servito qualcosa del genere per farmi innamorare di te perché se avessi dovuto scegliere,avrei scelto te ogni volta,fino alla fine.Sempre."
Hannah sentì gli occhi riempirsi di lacrime e si appoggiò al suo petto,singhiozzando e sentendosi una stupida per aver pensato ad un metodo cosi meschino per averlo.Le sue parole,però,la confortarono e ancor di più la confortò il suo abbraccio protettivo e rassicurante. Solo con lui si sentiva veramente se stessa,si sentiva veramente bene,si sentiva amata.
"Oh Nev..." Alzò lo sguardo verso il Grifondoro che aveva sempre guardato da lontano e lo baciò buttandogli le braccia al collo e chiudendo gli occhi. Forse quello era il bacio più importante tra quelli dati,un bacio senza segreti,un bacio senza paure,un bacio che avrebbe ricordato sempre tra la Tassorosso più in gamba e il Grifondoro più audace.
 
 
Scesero per colazione badando bene a non arrivare insieme e presero posto a tavola con il signor Abbott che ancora li fissava sospettoso. La discussione della mattina,però,sembrava aver migliorato il suo parere su Neville ed ora non protestava se sua figlia rimaneva accanto a lui quasi tutto il tempo. In fondo anche lui era stato adolescente e sapeva cosa voleva dire essere innamorati di una persona. Sorrise vedendoli allontanarsi nel giardino mano nella mano,augurandosi che tutto ciò che sarebbe successo non li avrebbe divisi e che la loro felicità sarebbe durata fin proprio alla fine. Sorseggiò un po' il suo succo di zucca e sospirò rassegnato.
"Quei due..." borbottò scuotendo la testa,divertito "Sono perfetti insieme,vero?" disse lasciando che una lacrima gli rigasse il volto, guardando una foto di sua moglie che gli sorrideva felice mentre i due ragazzi bisticciavano come al solito nel giardino di fronte alla casa.
 

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