The Hitchers

di ricca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Concerto ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Leonard si svegliò nel familiare torpore del post-sbronza.Si trovava nel letto della sua camera del Grand Hotel di Miami, suite 231.Accanto a lui, nuda nel letto a due piazze, dormiva una perfetta sconosciuta.Come cazzo è finita qui? Non ricordava nulla della sera precedente.Lei si svegliò, e lo guardò con malizia.Poi infilò la testa sotto le coperte.Oh no, non adesso!Non era la prima volta che si sorprendeva a pensare di essere stanco di tutto quel sesso.Cosa ti sta succedendo, Leonard?Non ricordava da quanto, ma si sentiva sempre più stanco del suo stile di vita.Un piacere intenso interruppe per qualche momento il filo dei suoi pensieri, e vide la testa bionda della ragazza riemergere dalle coperte."Com' è stato?". "Ho voglia di fare un giro, tu fai pure quello che vuoi". Si rivestì e uscì nell' afa della metropoli americana. Dopo nemmeno cento metri venne fermato da un gruppo di adolescenti:
"Ma...ma lei è... Leonard degli Hitchers?! Ci...ci può fare un autografo?"
"No ragazzi, mi sa che mi avete scambiato per qulcun altro."
"Ah.Ehm...grazie. Scusi il distubo!"
Non era da lui deludere i suoi fan, ma quel giorno voleva soltanto essere uno dei tanti. Tirò fuori dal taschino una boccetta con delle pillole e ne mandò giù due.Si ripromise di smettere per l' ennesima volta. Fai pena, Leonard Iansen.
Rialzando lo sguardo vide di fronte a lui la biblioteca del quartiere, e fu nuovamente sorpreso dal pensiero che formulò la sua mente.Sarebbe bello avere un bel libro da leggere.Fu fermato altre due volte prima di raggiungere l' edificio in pietra.Entrando dentro si chiese da quanto tempo non leggesse qualcosa di diverso da riviste o giornali.Scelse una lettura leggera, un romanzo di una certa Ann Letterman.Lesse più di cento pagine, poi si alzò. Girandosi, il suo sguardo fu catturato da un riflesso dorato.

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Capitolo 2
*** Il Concerto ***


Non era dorato. Era biondo. Leonard si sarebbe ricordato quel momento per il resto della sua vita. Quei capelli facevano da corice al volto della ragazza più bella che avesse mai visto. Aveva labbra sottili e il mento appena sporgente, a conferirle un piglio deciso. Daquella distanza Leonard non riusciva a vedere i suoi occhi, ma era certo che fossero bellissimi. Rimase incantato a fissarla per alcuni istanti, poi si mosse verso il tavolo della bibliotecaria. Aveva un volto da furetto, con un naso adunco e occhietti vivaci e scattanti. Alle orecchie portava dei vistosissimi orecchini orredi di madreperla. Lo scrutò attraverso spessi occhiali rotondi. "Sì?" "Ehm... buongiorno,mmm... senta, lei conosce per caso la ragazza seduta al tavolo dietro di noi, lì in fondo?" "Sì?" A Leonard non fu ben chiaro se quella fosse un semplice invito a continuare per soddisfare la propria curiosità o una risposta, e interpretandola un po' come tutti e due, proseguì: "E quindi una vostra cliente abituale?" Stessa risposta. "Senta, signora, vuole aiutarmi o no?!". Leonard si accorse di aver alzato la voce, ma quella donna lo esasperava. "Sì!" "Allora sarebbe così gentile da dirmi sesegue un orario fisso, che so, viene qui sempre alla stesssa ora?" "Perche non lo chiede a lei? Guardi, è giusto alle sue spalle." Leonard si girò, e senti una stretta alle budella. Ohmmerda. Era lì, a due metri da lui, i suoi occhi grigi lo guardavano con un' espressione mista tra il sorpreso e il divertito. Solo sorpreso. Perplesso. "Ci conosciamo?", disse lei. "Non... non credo." "Eppure io l' ho già vista...". Lo squadrò con quegli occhi penetrani, e Leonard pensò a quanto potessero essere belli quegli occhi, e come gli sarebbe piaciuto poter baciare quelle labbra, e... "Pronto?". Leonard si riscosse alla quinta volta che la ragazza lo chiamava. "Eh... sì?" "Tu suoni, vero?" Era la prima volta da quando gli Hitchers erano alla ribalta che una persona che lo riconosceva reagiva così. "Sì, in effetti...suono negli Hitchers.", ribattè con una punta di orgoglio che non riuscì a nascondere. "Sì...mi sembra di aver già sentito questo nome...Ah, ora ricordo! Suonate una specie di metal leggero, no? Se non sbaglio domani c'è il vostro concerto allo stadio di baseball?" Stavano uscendo dalla biblioteca. Lei girò a destra, lui la seguì automaticamente. "Sì, esatto domani alle undici." "Chissà cosa non darebbe Amy per venirlo a vedere..." "Amy?". La ragazza si riscosse dai suoi pensieri: "Sì, Amy è la mia migliore amica, e mi sono ricordata che è una vostra grande fan. Dice sempre che il suo più grande sogno è salire sul palco durante un vostro concerto e farsi il batterista..." "Mmmm... a Ryan non dispiacerebbe...Comunque se vuoi posso rimediarvi un biglietto a tutte e due!" Ok, è certo, questo ci prova.Come faccio? A me non piace! Ok, Lily Leeds, per quello che hai appena pensato milioni di ragazze ti licerebbero... "Sarebbe grandioso." "Perfetto, fammi fare una telefonata!" Risolta la questione biglietti,Leonard chiese a Lily se leandasse qualcosa da bere. Mentre erano al tavol di un bar, sentì l' improvviso bisogno dei suoi "farmaci". Scusandosi con la ragazza, entrò di corsa in bagno e tirò fuori le pillole. Aprì il tappo e ne prese tre. Tre?!? Il cervello gli disse di fermarsi, e per una volta la ebbe vinta sull' istinto. Si avvicino al lavandino e tolse il tappo anti-detriti. Svuotò il barattolo nel buco e si lavò il viso. Tornò sorridente al tavolo dove la ragazza lo aspettava.

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