Cara Meredith;

di Uragano A
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jennifer. ***
Capitolo 2: *** Rose. ***
Capitolo 3: *** Jake. ***



Capitolo 1
*** Jennifer. ***


29.08.2010

Cara Meredith;
come va la tua vita a Madrid? Qui a Montreege niente è più come prima da quando te ne sei andata. Mi hai praticamente ordinato di non volere  smancerie, ma non posso evitare di dirti che manchi a tutti, tanto.
Mi hai anche detto di voler, nonostante la lontananza, continuare ad essere la mia più grande confidente, e quindi sto per dirti qualcosa che non ho mai pensato di rivelare a nessuno.
Credo di essermi innamorata, in questi mesi mi sono portata dentro un peso troppo grande, non pensavo che una cosa del genere mi sarebbe mai successa.
Sono innamorata del mio migliore amico.
So che stai pensando, io e Jake ci conosciamo dall'asilo, com'è possibile dopo tutti questi anni cominciare a vederlo con occhi diversi? Me lo sono chiesta anch'io, almeno un milione di volte.
Eppure è successo, e in quel giorno di fine primavera ho finalmente capito chi volevo davvero.
Quando ci siamo abbracciati ho provato qualcosa di indecrivibile.
Delicatamente ho appoggiato la testa sul suo petto, ho sentito il suo odore, l'accogliente calore che il suo corpo emanava. Non so più che fare, adesso ogni volta che sto con Jake non posso che pensare a cosa succederebbe se gli rivelassi i miei sentimenti. Sono veramente confusa. Ho bisogno della mia migliore amica.
Baci, Jennifer.
 
Dopo aver inviato la mail Jennifer si sentì svuotata, finalmente libera da quel segreto che la stava divorando pian piano.
Non sapeva come comportarsi, tra lei e Jake c'era complicità, stargli accanto la faceva star bene, aveva il terrore di fare a meno della loro amicizia.
Chiuse il pc e cominciò a prepararsi, quel pomeriggio sarebbe dovuta uscire con Jake, Rose e suo cugino Matt.
L'idea di vedere il suo migliore amico la elettrizzava quanto la preoccupava.
Uscì di casa con la mente affollata di pensieri.
Arrivata al parco dove aveva appuntamento con i suoi amici, si guardò intorno e vide Rose e Matt seduti su una panchina a parlare, gli andò incontro.
 - Ciao! - disse.
 - Ciao Jenny, come va? - rispose Rose.
 - Bene, bene. Matt, non si saluta più?
 - Ah ciao mia cara cugina, la puntualità non è una qualità che tu e Jake possedete, vi stiamo aspettando da un bel po'!
Al pronunciare di quel nome un brivido le attraversò la schiena, ma cercò di non farlo notare.
- Hai ragione, scusate. Stavo mandando una mail a Meredith e ho perso tempo.
Lo sguardo di Matt mutò improvvisamente, dopotutto lui e Meredith avevano avuto una storia, che si era conclusa poco prima della sua partenza.
- Ah, sì, Meredith. Io non le ho ancora scritto. - disse malinconico Matt.
- Nemmeno io, devo ricordarmi di farlo. - aggiunse Rose, visibilmente a disagio.
Dopo poco arrivò Jake, e lo sguardo di Jennifer si spense, il suo cuore si frantumò vedendolo mano nella mano con Viola.
Si avvicinarono lentamente, con i sorrisi stampati in volto e la gioia che fuoriusciva loro da tutti i pori.
- Salve! - dissero in coro.
Jennifer non riuscì a dire nulla, era come pietrificata.
- Ciao! Sbaglio oppure voi due vi siete rimessi insieme?- disse Matt, sorpreso di vedere Viola dopo ciò che un mese prima era successo.
- No, non sbagli caro - disse Viola.
Dagli occhi di Rose uscirono fuoco e rabbia, la sua bocca si spalancò.
- Lei che ci fa qui? Come puoi portartela dietro se sai che ci sono anche io? - gridò a Jake.
- Dai su Rose, ciò che è successo un mese fa' è ormai acqua passata! Ora io e lei stiamo insieme.
- Decido io se è acqua passata o no.
- Bene, e allora vattene se non ti sta bene che ci sia anche lei.
- Con molto piacere!
Rose corse via velocemente, aveva le lacrime agli occhi.
Un mese prima Viola aveva mandato in frantumi tutti i suoi sogni, le aveva tolto il sorriso.
Jennifer la seguì, era letteralmente sconvolta.
Un fischio assordante la fece piegare dal dolore.
No, non poteva più accettare di vedere Jake con un'altra.

 



 

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Capitolo 2
*** Rose. ***


01.09.2010

Cara Meredith;
come stai? Spero meglio di me.
Già, perchè io non sono mai stata peggio.
Non sorrido da un mese.
Trenta giorni mi separano da quel momento, e allora perchè ricordo tutto in maniera così nitida?

Ricordo quella maledetta passeggiata, e ogni volta che chiudo gli occhi mi sembra di rivivere il momento in cui ho visto Viola e Sam baciarsi.
Li rivedo guardarsi negli occhi, sorridere, rimbombano nella mia testa ancora i passi della mia corsa verso casa, con le lacrime, la rabbia e la voglia di sparire per sempre, senza voltarmi indietro.
Dopo un anno di fidanzamento, dopo dodici mesi di dolcezza, rispetto e serenità, come aveva potuto Sam farmi questo?

Ho ricevuto tante scuse, giustificazioni, ma mai una motivazione reale.
Credo che essa non ci sia.
Mi sento patetica, vorrei dimenticare ma non ci riesco.

Qualche giorno fa'  ho incontrato Viola e Jake, si sono messi insieme.
E' assurdo, sembra che il mondo stia ripartendo velocemente, con me che ormai non riesco più a stargli
dietro.
Mi manchi Meredith.
Baci, Rose.

Rose spense il computer e decise di uscire, per schiarirsi un po' le idee.
Infilò  un libro nella sua borsa, leggere da sempre l' aiutava a riflettere.

Camminava sulla strada parallela al lago, lasciando i pensieri liberi di circolare nella mente.
Era incredibile come, rilassandosi, tutto acquistasse un senso.
Trovò  una panchina libera e si sedette.
Nonostante fosse ancora estate, ogni tanto una folata di vento  la sfiorava, facendo muovere le pagine del libro che stava leggendo.

 Immersa nel racconto, Rose fu al' improvviso interrotta.
 - Ciao. - disse Sam, sedendosi accanto a lei.
 Rose non rispose, e fece per andarsene, ma Sam la fermò.
 - Ehi, non te ne andare, voglio solo parlare.
 - Non abbiamo più niente da dirci. - rispose seccata.
 - E invece sì,  o perlomeno, io ti devo molte spiegazioni.
 - Un po'  tardi, non credi?
 - Beh, meglio tardi che mai.
 Rose sbuffò, ma Sam continuò a parlare.
 - So di aver sbagliato, ma credimi, è stato solo un momento di debolezza. Io per Viola non ho mai provato nulla.
 - Questa non è  una giustificazione.
 - Lo so, ma lasciami finire. E' stata solamente la gelosia che mi ha spinto a baciarla.
 - Eri geloso? E di cosa?
 - Di te, di Matt. Insomma, voi due siete stati fidanzati, e nell'ultimo periodo vi eravate riavvicinati..
 - Certo,come amici! Io ero follemente innamorata di te, non esisteva nessun altro.
 - Non credo molto nell' amicizia tra uomo e donna.
 - Questo è un problema tuo, e adesso, se permetti, me ne vado.
Camminò a passo spedito, di nuovo confusa, con mille domande in testa.
 
Sarà questa la verità?
O è solo una delle sue tante bugie?
Cosa farò ora?

Interrogativi senza risposta.
 


 

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Capitolo 3
*** Jake. ***


12.09.2010

Cara Meredith;
ci siamo, domani ricomincia la scuola.
Ciò significa che i miei amici non potranno più continuare ad evitarmi, e magari torneranno a parlarmi, finalmente.
Non li vedo da quel litigio al parco, e confesso che mi mancano.
Con Viola le cose non vanno molto bene, non facciamo che litigare, anche se non ti nascondo che fare la pace è bellissimo.
L'unica domanda che mi pongo è: "Vale la pena di mettersi contro tutto e tutti, per qualcuno con cui la maggior parte del tempo sono in conflitto?"
Chi lo sa.
Comincio a pensare che Rose abbia avuto ragione ad arrabbiarsi, dopotutto non sono stato molto delicato a  sbatterle in faccia la mia relazione con la ragazza che poco prima aveva spinto il suo fidanzato a tradirla, rubandogli un bacio.
Ma che ci posso fare, a volte mi comporto da vero idiota, tu lo sai bene.

A proposito, mi sono subito messo a parlare dei miei problemi e non ti ho nemmeno chiesto come ti trovi nella tua nuova città!
Spero bene, te lo meriti, sei una persona speciale. (Ok, ok, sono troppo sdolcinato).
Ci sentiamo presto.
Baci, Jake.

Inviata la mail, Jake appoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.
Era stanco, si addormentò poco dopo.
La mattina seguente si svegliò presto, fece colazione e si avviò verso scuola.
Fare quel tragitto con lo zaino in spalla dopo tre mesi gli sembrò alquanto strano.
Era abituato a camminare verso scuola insieme a Meredith.
Forse Jake era l’amico di cui Meredith sentiva più la mancanza.
Fino a quel momento solo due persone erano riuscite ad abbattere la dura corazza che Jake si era costruito attorno,  queste erano lei e Jennifer.
Dietro a quell'apparente sicurezza e freddezza avevano scoperto un cuore fragile, dolce, col solo desiderio di essere amato.

Il cortile della scuola pullulava di matricole agitate e galline elettrizzate.
Era incredibile come il primo giorno di scuola potesse sconvolgere gli studenti.

Jake avvistò i suoi amici, prese coraggio e li raggiunse.
- Ciao. - riuscì a malapena a sussurrare, preso all'improvviso dalla timidezza.
Rose alzò gli occhi al cielo, Jennifer abbassò lo sguardo.
Matt fu l'unico a rispondere:
- Ciao Jake. Allora.. Ricomincia un altro anno, eh?
- Già, amico. Un altro mese di vacanza non mi sarebbe dispiaciuto.
- Quanto hai ragione!
Rose non riuscì più a trattenersi, e se ne andò, come aveva fatto quel giorno al parco, come odiava fare.
Voleva trovare la forza di restare e ricominciare, voleva dimenticare Viola, Sam e il loro bacio.
Ma non ne era in grado, almeno non per il momento.

La campanella suonò, e gli studenti si diressero verso le classi.
Seguirono ore di presentazioni con i nuovi insegnanti, di orientamento e di chiacchierate.
Quando la prima giornata di scuola finì, ci fu una sorta di evacuazione generale.

Gli ultimi ad uscire furono Jennifer e Jake, che avevano impiegato un po' più degli altri a sistemare le cose nello zaino.
- Quindi.. Abbiamo una nuova Prof. di matematica! Sembra simpatica, no? - disse Jake, per rompere il silenzio.
- Già, forse. - rispose Jennifer, in imbarazzo.
Accelerò il passo, si sentiva in colpa, ma non riusciva più a stare accanto a Jake, non come prima.
Seminarlo fu impossibile, lui la raggiunse.
- Che succede Jenny? E' da quella lite al parco che non mi rivolgi la parola. Capisco le ragioni di Rose, ma tu parchè ce l'hai con me?
- Ma no, non ce l'ho con te Jake.
- E allora perché scappi?
- Non scappo.
- Come fai a negarlo? Guardati!
- Non scappo Jake. Ciao, buona giornata. - disse cambiando strada e salutandolo con la mano.

Jennifer si sentiva male, ma che stava facendo?
Jake non meritava quel trattamento, ma essa sentiva di non poter fare altro.
Le emozioni che lui era capace di trasmetterle erano troppo forti per tornare ad essere semplici, buoni amici come una volta.

Non voleva, anzi non doveva far sapere a Jake dei suoi sentimenti.
Doveva dimenticarlo, subito.

 

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