I found myself alive, in the palm of your hand.

di crazydiamond
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO. ***
Capitolo 2: *** chapter one. ***
Capitolo 3: *** chapter two. ***
Capitolo 4: *** chapter three. ***
Capitolo 5: *** chapter four. ***



Capitolo 1
*** PROLOGO. ***


and we build up castles in the sky and in the sand design our own world ain't nobody understand I found myself alive in the palm of your hand as long as we are flyin' this world ain't got no end «sky and sand - paul kalkbrenner»
PROLOGO.
Passarono alcuni giorni da quando io e Liam chiudemmo definitivamente, ci lasciammo con una semplice telefonata ‘’ho bisogno di prendere una pausa, sopratutto da quando mi ritrovo con un giornale in mano e in prima pagina c’è un’enorme foto di te e Sarah abbracciati su una panchina di un cazzo di parco, e..” quelle parole mi si fermarono in gola, non volevo accettare, non volevo credere che questo stesse succedendo davvero “ vi guardate negli occhi e sorridete” sorridete? Si stavano letteralmente mangiando con gli occhi, faccia a faccia, naso a naso, le loro labbra a un millimetro di distanza “e nelle altre foto vi..” mi morsi nervosamente il labbro inferiore, sentivo che le mie pupille combattevano per non essere bagnate, ma alla fine hanno vinto le lacrime, sembravano un fiume in piena. “e.. vi baciate!” singhiozzai quando gli dissi questo. Stavo, chissà come implorandolo. Dopo un minuto di interminabile silenzio dall’altra parte del telefono, decisi finalmente di farla finita con tutto. “Non credo ci sia più niente da dirci, addio Liam’’. Non credete che appena vidi quelle foto lo chiamai, no, andai anche da uno che ne capisce di ritocchi e sapete quell’uomo cosa mi disse?: “No signorina, queste foto non sono per niente ritoccate, sono vere al 101%” in quell’attimo ogni briciola di speranza venne spazzata via da una forte folata di vento inesistente. Lo amavo, amavo quel suo modo di fare, amavo quando la mattina appena sveglia mi ritrovavo il suo viso accanto al mio e mi rassicurava con un semplice sorriso, amavo quando appena usciva dalla doccia si fiondava fra le mie braccia bagnandomi tutta, diceva che faceva caldo e dovevo farmi una doccia anche io per darmi una rinfrescata, ma sapevo anche bene che eravamo a Londra ed eravamo in pieno inverno. Come potevo dimenticarmi così facilmente di lui, della sua debole risata e dei suoi capelli morbidi che quando gli passavi una mano fra essi l’unica cosa che volevi era stringerli fra le dita e scompigliarglieli tutti. Odiava certi miei comportamenti, ma era anche normale, non avevo un carattere molto facile..forse era l’unico che mi apprezzava, o amava? La mia stravaganza. Diceva che lo facevo andare in tilt, come un macchinario di alta tecnologia senza un difetto che all’improvviso smette di funzionare per chissà quale strano motivo. Come potevo dimenticarmi di ogni nostra stupida discussione? Come? Quando ci urlavamo contro, dopo pochi secondi di interminabile silenzio ci guardavamo e scoppiavamo a ridere, una di quelle risate rumorose capaci di svegliare l’intero vicinato. Oh, e come potrei dimenticarmi della sua voce? Liam era un tipo che amava cantare e far ascoltare la sua voce, non che si vantasse, anzi.. ero io a dargli sempre sostegno prima di ogni sua esibizione, ero io quella che lo incitava a farsi sentire da tutti, Liam, cantava in ogni occasione, perfino quando facevamo l’amore, mi levava lentamente la biancheria intima, fissava di continuo i miei occhi e intonava qualche dolce melodia, quasi simile a una ninna nanna, ma quella era diversa non ti faceva chiudere gli occhi per poi sprofondare in un lungo sonno, al contrario, il mio sentimento e la mia voglia di lui si moltipliacavano e così i nostri corpi si intrecciavano e si muovevano al ritmo delle sue melodie. Amavo ogni cosa di lui. Ma un giorno, voi penserete uno qualunque, ma quel giorno cambiò completamente la vita di entrambi..

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Capitolo 2
*** chapter one. ***


chapter one.
Stavo posando i piatti a tavola quando udì sbattere la porta d’ingresso con violenza, tipico di Liam. “Un giorno quella porta cadrà a pezzi se continui a sbatterla” mi voltai verso la porta d’ingresso e assunsi sul mio viso un’espressione di rimprovero, ma tutto quello che ne fuoriuscì fu il solito sorrisetto ebete. Chissà perché ma lui non c’era. “Liam?” quando mi voltai trovai Payne a un centimetro di distanza dal mio viso, fu un gesto automatico quello di portarmi una mano sul petto “ma sei impazz..” prima di poter finire quella frase che avrebbe portato a una serie di imprecazioni, Liam sfiorò lievemente le mie labbra, prima che potessi prendere respiro o quant’altro quel bacio si trasformò in un bacio passionale, le nostre lingue si intrecciavano lentamente fra loro, le mie mani appoggiate dolcemente sui fianchi di lui che cercavano di muoversi nei posti giusti, amavo quei baci improvvisi, era una delle tante cose che amavo di Liam, quando c’era qualcosa che doveva dirmi o era giù di morale, cercava conforto fra le mie labbra ed io non potevo che andarne fiera.. Non potevamo ritrovarci a fare l’amore sul tavolo, sopratutto quando la sottoscritta ha impiegato quasi metà giornata per preparare una cena decente. Dopo dieci minuti decisi di staccarmi da lui, seppur di malavoglia e di riprendere fiato. “Ricordi il provino per x factor di due anni fa?” certo che lo ricordavo, ci rimase abbastanza male, ma che dico? Pianse per un’intera settimana, non voleva uscire da quella maledetta camera, non voleva mangiare, non voleva addirittura parlare, io e la madre gli portavamo il cibo e il necessario per ‘la sopravvivenza’ “certo che sì, ma perché?” forse Liam aspettava che gli porgessi questa domanda, lo capii dal suo viso che all’istante si illuminò “Ci voglio riprovare, anzi, ci DEVO riprovare” sapevo che quel giorno sarebbe arrivato, anzi, ci speravo. Quel ragazzo era uno di quelli che non si arrendono mai, un’altra caratteristica di lui che mi faceva impazzire. “domani i provini si terranno in centro, mi sono già iscritto un paio di giorni fa, non volevo dirtelo subito..” le sue labbra si muovevano veloci, ad un ritmo indescrivibile. “e vorrei che domani ai provini tu ci sarai. Verrà anche la mia famiglia” okay, lo sapevano addirittura i suoi genitori e non io? Va beh, erano pur sempre sua madre e suo padre, era normale. “perché non dovrei esserci? Liam, qualsiasi cosa succeda..” “Ricorda che ci sarò sempre per te” concluse quella frase per me. Gliela ripetevo in ogni sua esibizione. Era un rito, ormai. Liam sorrise mentre io gli gettai le braccia al collo e nel mentre, ridevo come una matta. “Payne, non voglio fare la parte di quella che rovina ogni cosa, ma x factor non è un gioco, ne hai già avuto prova di questo..” fu quasi un sussurro. “sì, non succederà niente, sono diventato più forte dell’ultima volta.. o almeno credo. Ma l’importante è sapere che ci ho provato, no?” rispose sicuro. “Già” fu più un suono quello che uscii dalla mia bocca, sinceramente d’avanti a quell’affermazione non sapevo cosa rispondere, poteva anche avere ragione, ma vedere una persona che ami, soffrire non è una bella cosa, anzi. Non sai cosa fare, cosa dire e sopratutto non sai come far andare via quell’angoscia che ti assale quando la vedi piangere, ti senti come se una spada ti avesse trafitto il cuore. theafterday “Mi hanno preso, mi hanno preso!” i miei occhi si illuminarono, i miei occhi verdi si illuminarono e delle gocce inaspettate caddero e raggiunsero in pochi istanti le mie guance, che in quel momento avvampavano come non mai, nemmeno quando gli occhi di Payne e i miei si incrociarono per la prima volta, a quell’epoca avevamo solo otto anni. Stavo piangendo, non perché ero triste, ma perché ero felice, felice per Liam, finalmente il suo sogno si stava avverando, il sogno di tutta una vita. Nello stesso istante in cui piangevo di gioia Liam andò incontro a quattro ragazzi, tutti abbastanza alti, c’era solo uno che non lo era abbastanza, era biondo, da lontano si intravedevano quegli occhioni celesti e le sue guance avvampavano di un lieve rossore, probabilmente era stato preso anche lui, poi c’era uno che mi colpiva più degli altri, era alto, aveva la carnagione leggermente scura e i suoi occhi erano neri, i suoi capelli erano corti e scurissimi, da lontano si intravedeva un orecchino presente sul lobo di una delle sue povere orecchie, non avevo una vista a raggi x ma in quel momento assunsi sul mio viso una buffa espressione, scossi la testa sorridendo divertita, “sarà gay” mormorai fra me e me facendo molta attenzione che nessuno mi avesse sentito nominare quelle due parole. Voltai lentamente lo sguardo ad un altro ragazzo presente tra il ‘’gruppetto’’ era alto, anche lui, aveva uno strano taglio dei capelli, aveva i capelli ricci? O ondulati.. credo. Aveva dei bellissimi occhi verdi, come i miei, solo un po’ più chiari e aveva un viso dai tratti infantili, era abbastanza particolare il ragazzo, ti colpiva anche lui a prima vista. Affianco al ragazzo riccio c’era un altro ragazzo, saltellava anche lui insieme agli altri, erano forse stati presi tutti e cinque, compreso anche il mio fidanzato? Era alto, i suoi capelli lisci e castani gli coprivano la fronte e le orecchie, se li avesse tagliati solo un pò sarebbe stato una meraviglia. Presi un grosso respiro e mi avviai vicino ai ragazzi che continuavano a saltellare come dei canguri. Non sapevo cosa dire, così mi limitai a tossire rumorosamente e tutti si voltarono verso di me, le mie guance avvamparono una seconda volta “ehm.. ragazzi questa è la mia fidanzata, Layla” nel mentre, Liam si avvicinò a me e mi cinse la vita, sorrisi al mio ragazzo e ai quattro presenti “piacere, ragazzi” alzai una mano e la sventolai lievemente in cenno di saluto. Quello dell’orecchino, –forse gay- fu il primo ad avvicinarsi a me e a tendermi la mano, ricambiando gliela strinsi “piacere io sono Zayn” zayn? Però, che nome fico. “io, Layla” il ragazzo sorrise. Quei suoi occhi, sebbene fossero neri ora che li potevo osservare meglio erano profondi, erano un mare al buio. Arretrò immediatamente per dare spazio agli altri di presentarsi. Liam era ancora appiccicata a me, per sicurezza mi strinsi ancora di più a lui, quanto lo amavo? Ad interrompere i miei diabetici pensieri fu il ragazzo dalla capigliatura stravagante “piacere, io sono Harry, Harry Edward Styles, ma chiamami semplicemente Harry o come ti pare” la sua bocca si muoveva ad una velocità che faceva alquanto paura. “io sono Layla, Layla Samantha Whispeeng, ma chiamami Layla o Lay o semplicemente come ti pare” imitai il suo stesso modo di fare, attirando anche molte risate da parte dei presenti, il ragazzo socchiuse gli occhi per focalizzarmi meglio e sorrise divertito. Un altro ragazzo, quello dai capelli che gli coprivano anche le orecchie si avvicinò a me in modo goffo “Io sono Louis!” con un’enorme sorriso, mi tese la mano e io gliela strinsi, neanche il tempo di lasciarla e la stava agitando insieme alla sua, voleva forse levarmi un braccio? “Layla” dissi semplicemente, ormai avevano capito che mi chiamavo Layla, no? Il ragazzo meno alto di tutti, quello dagli occhi blu come un oceano spinse via Louis in modo scherzoso e con un sorrisino innocente stampato in volto mi tese la mano ed io come precedentemente avevo fatto gliela strinsi, fortunatamente non l’agitò come il ragazzo precedente “Piacere, Niall” e arretrò subito, neanche il tempo di pronunciare il mio nome, quel ragazzo forse mi leggeva nei pensieri che pronunciare troppe volte il mio nome stava diventando abbastanza fastidioso? Comunque sia, Liam aveva gli occhi incollati su di me e accorgendomene girai il viso verso lui e strinsi le sue braccia, affondando il viso con fare imbarazzato nel suo petto, infondo avevamo solo 8 centimetri di distanza, al suo petto scolpito ci arrivavo.. fortunatamente. “oh, che carini che siete” fu Louis ad interromperci, mi girai e con fare acido accennai un: “grazie” il ragazzo dai capelli lunghi rispose immediatamente “sai, ho anche io una ragazza, Hannah, non è qui, ma lo era, cioè.. se n’è dovuta andare prima perché ha dei genitori abbastanza severi” la sua bocca ora si muoveva ad una velocità pari a quella del ragazzo dai capelli strani, Harry. Io annuii facendo finta che la cosa mi interessasse. Il giorno dopo chiamò i quattro ragazzi del provino e li invitò per una cena nel nostro minuscolo e striminzito appartamento. Non ero una ragazza alla moda o che amava vestitini e shorts cortissimi e provocanti, ero l’esatto contrario, amavo vestirmi con dei semplici jeans e una grossa felpa e delle semplici converse, indossai semplicemente quello. Stavo posando gli ultimi piatti a tavola, quando Liam annoiato disse: “Lay, perché devi sempre vestirti in questo modo? Perché devi sempre trovare un modo per nasconderti?” perfetto, il mio ragazzo invece di dirmi che così sto bene e non attiro l’attenzione su altri ragazzi, fa l’esatto contrario. “Liam, io mi vesto come mi pare, che a te sta bene o meno non m’importa!” ero abbastanza annoiata di sentirmi dire le stesse cose. Lo diceva ogni qual volta invitavamo amici o parenti a casa o dovevamo uscire e lui, però, riceveva sempre la solita risposta. Stava sbuffando. Non gli dava a genio il mio modo di vestire ma io continuavo a dirgli che non sopporto i vestitini e roba simile. In quello stesso istante qualcuno bussò la porta. Fu quel suono che mi portò sulla terra, avevo sempre l’abitudine di fissare il vuoto o di rimanere incantata completamente quando pensavo. “Hey, finalmente siete venuti!” urlò Liam ai, quelli che sarebbero stati, ovviamente, i quattro ragazzi. Stupidamente controllai l’ora sul grande orologio che era appeso su un muro affianco al televisore. Erano le 8:25 in punto, l’appuntamento a casa nostra era fissato per le 8:30. Quanto coraggio aveva Liam di dire a loro che ‘finalmente erano venuti’? Risi. “puoi farci sapere il motivo della tua risata, Lay?” fu quello con i capelli ricci a parlare, Harry. Sottolineò in modo teatrale il mio nome, voleva forse provocarmi, quello? Ma perché non si faceva gli affari suoi? Scossi la testa nervosamente “ehm, no niente.. ho pensato ad una cosa divertente, nulla di importante” mi voltai verso i ragazzi che ora erano comodamente seduti sul divano, Harry era seduto sul bracciolo di quest’ultimo. “dai, vogliamo saperlo” ma che rompi scatole! Pensai. “no, fidati, non è nulla!” mi stava davvero dando su i nervi, se avessi avuto una padella in mano gliel’avrei sicuramente lanciata in testa. Il ragazzo annuii arreso e si voltò per parlare con i ragazzi. “Su, è pronto, venite a mangiare!” urlò Liam posizionato già a capo tavola. Aveva l’abitudine di fare il padrone di casa quando c’erano ospiti, di solito quello era il mio posto. Sorrisi scioccamente di me stessa, questa volta attenta che nessuno mi avesse visto, non volevo combinare danni, almeno questa sera.. Nella casa regnava un gran silenzio, si udivano soltanto le forchette che graffiavano lievemente i piatti. Decisi di rompere questo strano silenzio, tossendo prima per farmi notare da tutti. Ci riuscii perfettamente, infatti tutti si voltarono verso di me, Liam mi guardava gratificante mimando un ‘grazie’ io socchiusi gli occhi e annuii scuotendo leggermente il capo dall’alto in basso in tutta risposta, mimando anch’io, però un ‘prego’ “Allora.. la prossima settimana ci saranno gli ultimi provini, quelli che ti faranno entrare ad x factor” gettai a casa un argomento, quello più ovvio negli ultimi tempi: x factor, baby! Tutti annuirono, alcuni erano abbastanza nervosi, altri impassibili, non capivo cosa gli stesse girando per la testa, mentre altri sorridevano eccitati. “Non sarà brutto che tutti e cinque sarete in competizione, o peggio ancora, qualcuno non passerà? Sarebbe bello se tutti e cinque foste insieme, cioè.. dico, insieme come un gruppo.. vi vedo tutti così..almeno per me” ma cosa diavolo stavo dicendo? In quel momento maledii me stessa e la mia boccaccia. “un gruppo?” Niall alzò di scatto la testa e parve illuminato dalla mia stupida domanda, tanto stupida però parve non esserlo “noi, tutti e cinque?” mi domandò una seconda volta. Io annuii. “è la migliore idea che io abbia mai sentito” Louis parlò, o meglio urlò. “ma sarà letteralmente impossibile, ormai i primi provini sono già stati fatti” Replicò Harry, eccolo, colui che rovina sempre i piani o i sogni altrui. Io scossi la testa nervosamente, quel ragazzo era un fastidio per me. “no, invece! Se ci presentiamo tutti con un brano e cantiamo come un gruppo magari ci faranno entrare tutti e cinque insieme! Non è detto che le cose siano già state fatte” Ribattè Zayn, quel ragazzo parlò nello stesso istante in cui io stavo aprendo bocca e stavo per imprecare contro quel fastidioso riccio. Ringraziai Zayn e il suo tempismo perfetto. Non volevo combinare guai, dovevo mantenere la calma. Dopo aver gelato il sangue che prima stava bollendo come in inferno, pensai che Zayn aveva ragione, non era mai troppo tardi. Liam posò la forchetta nel piatto ormai vuoto e si avvicinò a me e nonostante la presenza dei quattro ragazzi, mi baciò, scostando prima una ciocca di capelli caduta avanti al mio viso. Io ricambiai entusiasta ma anche un po’ confusa, non capivo il motivo di quel gesto, poi entrambi ci allontanammo e ci guardammo, il primo a parlare fu lui “la migliore idea che io abbia mai sentito” sorrisi imbarazzata. Tutti ci stavano osservano. Harry e Louis assunsero sul viso un espressione di quando uno sta per vomitare, ovviamente per finta, che idioti. Niall sorrise lievemente e tornò a guardare il piatto e a mangiare tranquillo, mentre Zayn ci guardava serio, non capivo cosa gli stesse girando per la testa, non capivo, quel ragazzo era un muro, lui era a destra mentre noi tutti eravamo a sinistra. Come fa? Sarà per i suoi occhi neri come un mare al buio, senza alcuna stella in cielo? Comunque, c’era Liam avanti a me e non volevo perdere tempo per queste simili sciocchezze. Gli accarezzai una guancia e gli feci cenno di tornare di nuovo al suo posto.


LORE'S SPACE C:
è abbastanza lunghetto come primo capitolo, probabilmente perchè ho impiegato più di una settimana per scriverlo, dovevo postare la fanfiction dopo averla scritta del tutto, ma non ho resistito, ci tengo troppo a questa storia e vorrei che voi la leggeste e avrete pazienza ad aspettare il prossimo capitolo (sicuramente impiegherò MOLTO MENO di una settimana) D: bhe.. detto questo spero vi sia piaciuto C:

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Capitolo 3
*** chapter two. ***


CHAPTER TWO.
Un mese dopo.
Liam, come gli altri ragazzi che ora formavano un gruppo: i One Direction avevano ottenuto un vasto successo. I cinque come la loro improvvisa fama divennero inseparabili e quelle poche ore di intimità che avevamo io e il mio ragazzo veniva sempre interrotto da qualcuno, Sarah. La sorellastra di Louis. Una ragazza alta e con lunghi capelli biondo platino e un paio di occhi blu scuri, una tipa che indossava abitualmente shorts cortissimi o vestitini molto particolari. Non era -la tipa che la dava a tutti-. Era una brava ragazza, ma da qualche settimana, dal primo giorno che ha conosciuto i ragazzi che continua a passare la maggior parte del suo tempo con Payne. E lui non faceva niente per allontanarla e venire da me. Ero in camera da letto, ormai vuota e poco abitata decisi di stendermi sul letto, alzai gli occhi al soffitto della stanza e sospirai mordendomi incessantemente un labbro. Non dovevo piangere anche questa volta. Era normale, no? Un po’ di crisi è sempre presente in una coppia, non può essere sempre tutto rose e fiori. Nella mia mente vagava ad un episodio da dimenticare, successa qualche giorno fa. Discutemmo io e lui. Questa volta non ci furono i dieci secondi di interminabile silenzio seguita da poi una rumorosa risata. Questa volta non era così. Questa volta tutto stava cambiando. Non credevo stesse succedendo. Non volevo credere che Liam si stava comportando così.. così! Presa da un attacco isterico chiamai a quello che era attualmente il mio migliore amico, Niall. Trascorrevo più tempo con lui e con Zayn che con Payne. Su loro potevo contare su ogni tipo di consiglio. Soprattutto su Horan, nonostante fosse trascorso un mese soltanto, io ero legata a lui, così come Malik. Quel ragazzo dall’orecchino nero, anzi, ora ne aveva due su entrambi i lobi! Comunque.. non era gay, ebbene sì, quel ragazzo era tutt’altro che omosessuale. Aveva una schiera di fans dietro (così come gli altri, ma Malik un po’ di più) ..con gli ormoni a mille, pronte ad esplodere con un solo sorriso che lui gli rivolgeva. Aveva una compagnia femminile al giorno. Insieme all’altro, Harry Edward Styles, ed io non facevo altro che dirgli che erano squallidi, non solo loro ma anche quelle ochette, loro sapete come replicavano? “sei soltanto gelosa!” ed io a quell’affermazione scoppiavo in un’improvvisa e rumorosa risata e gli dicevo che loro avevano preso qualcosa prima di colazione, pranzo o cena. Ovunque andassero quei cinque venivano torturati da paparazzi e fans che non facevano altro che urlare. Okay.. lo ammetto che se solo fossi andata ad un concerto del mio gruppo preferito avrei urlato anche io. Quindi non potevo ribattere o quant’altro. “Ho paura” mandai finalmente quel messaggio a Niall, non sapevo cosa scrivere così mi limitai a confessargli un mio stato d’animo che sembrava non andarsene più, sembrava fosse stato cucito nel mio cervello. “sii forte, se lui ci tiene a te ritornerà se è il contrario invece.. beh, non ti merita” sapeva ormai tutto. Sapevano ormai tutto. Zayn e Niall sapevano quasi tutto quello che mi girava per questa testa che per poco non rischiava di andare in iperventilazione. “lo sai che non ci riesco.. ah, ha chiamato mia madre..” si, esatto mia madre dal New Jersey, colei che era nata lì ma a sedici anni è stata costretta ad abbandonare la propria patria e venire ad abitare a Londra in un periferia abbastanza poco sicura. Ma dopo molti anni e ritornata lì, nel suo paese, ma senza mio padre e me.. già da molto tempo lui non c’è. E’ andato via, anzi, è scappato insieme ad una con le tette, la bocca rifatta e i capelli tinti di un colore simili a quello della pipì. Fortunatamente c’è stata mia zia Judith che la consolava.. lo ammetto non sono stata molto presente nella sua vita, non so come faccia a perdonarmi, ma sono intenzionata ad andare negli Stati Uniti per sentire come sta e riabbracciarla come raramente facevo. Volevo rimediare in un certo senso. In pochi secondi squillò il cellulare, risposi. “cosa ti ha detto?” era Niall che mi domandò subito per saperne di più su mia madre. “mi ha detto di andare da lei, in New Jersey per tre settimane” dall’altra parte del telefono ci fu un silenzio che durò venti, interminabili secondi. “Niall..” perché non rispondeva? Continuavo a chiamare il suo nome ma zero risposte. “dieci minuti e sono da te” neanche il tempo di riformulare nella mia mente la frase e attaccò subito. Ma cosa aveva? Non dovevo andarmene a vivere per sempre negli Stati Uniti! Soltanto tre settimane! Mi alzai dal letto con veemenza, al punto che mi girò per qualche minuto infernale la testa, preso equilibrio mi avviai in cucina, pensavo così incessantemente a Liam che trascuravo me stessa. Quanto depressa ero? Mi avvicinai al forno a specchio e mi resi conto dello stato pietoso in cui ero. I miei lunghi capelli mori, ora erano tutti scompigliati, i boccoli non erano più folti e voluminosi come fino a qualche mese fa e la mia frangia era cresciuta in questi ultimi mesi, ora coprivano leggermente i miei occhi verdi, ma cosa mi stava succedendo? Nello stesso momento in cui mi resi conto che facevo pena conciata così qualcuno bussò alla porta con nervosismo, di certo non era Liam, andai ad aprire, erano Niall e Zayn, Horan mi aveva avvisato che veniva, ma Malik? Che ci faceva qui anche lui? “Niall.. perché gliel’hai detto anche a Zayn?” Horan stava per aprire bocca e spiccare parola quando però all’improvviso fu interrotto dal ragazzo dalla pelle olivastra. “me l’ha dovuto dire lui, tu perché non l’hai fatto?” in quell’istante entrò nella casa e si sedette sul divano, l’amico dai capelli biondi tintati lo seguì “no, vi prego! Entrate pure! Fate come se foste a casa vostra!” dissi io sarcastica, Zayn accennò un lieve sorriso ma continuò ad essere impassibile “Zayn, perché ancora non so se andarci o meno!” il suo volto, chissà come si illuminò “che pensi di fare, allora?” Niall mi fissò con aria preoccupata. “ci andrò, sopratutto ora, ho bisogno di mia madre più che mai” sospirai e mi avviai verso la finestra, i miei occhi ora vagavano verso la pioggia che batteva rumorosamente sul vetro, solitamente mi metteva di buon umore ma nemmeno questo riusciva a farmi sorridere. Non sono una ragazza che lotta per avere quello che vuole, ma se lo faccio ho dei buoni motivi, cerco di parlare con Liam, ma mi evita, quando lo chiamo, non mi risponde e poi, è come se non vivesse più qui, vicino a me. I ragazzi alloggiavano in un albergo a cinque stelle, ormai non eravamo più gli stessi. Una lacrima scivolò lentamente sulla mia guancia e prontamente l’asciugai con un dito, non volevo versare altre, inutili lacrime. Sentii qualcuno affiancarmi, mi voltai e vidi Zayn che fissava anche lui la pioggia e con aria pensierosa, mi sussurrò “se questo ti rimetterà in sesto, allora vacci, non voglio vederti più soffrire” sorrisi lievemente e mi voltai verso di lui, aveva ancora lo sguardo rivolto verso la pioggia, mi strinsi forte a lui, per un attimo rimase impassibile poi si girò verso di me e mi strinse anche lui, mi alzai in punta di piedi e mi avvicinai al suo orecchio, sussurandogli quindi un timido: “Grazie” lui sorrise e io gli diedi un rumoroso bacio sulla guancia. “Anche io voglio le coccole!” Niall che da lontano ci osservava, assunse sul suo viso un finto broncio e senza sciogliere l’abbraccio lo invitai ad unirsi, non se lo fece ripetere due volte e lo ritrovammo subito abbracciato a me e a Zayn “mi mancherai, Lay” – “non solo a te, biondo! Mancherà anche a me questa nana!” ormai mi ero abituata a farmi soprannominare nana, anche se bassa non lo ero, ma diciamo che io e Zayn avevamo dieci centimetri di diferrenza.


LORE'S SPACE C:
allora? vi è piaciuto? diciamo che ho fatto passare un mese e nemmeno sono tre o quattro capitoli. Odio anche io quando una fanfiction va subito avanti, ma sono stata costretta a farlo, quindi scusatemi ç_ç beh, spero vi piaccia! recensiteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee e vi amerò tanto (?) xx <3

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Capitolo 4
*** chapter three. ***


Dopo che i ragazzi se ne andarono ne approfittai per peparare con molta calma e cura le mie valigie,
mentre spalancavo per l’ennesima volta le ante dell’armadio sento qualcuno entrare e sbattere la
porta con prepotenza, uscii dalla camera e andai a controllare, mentre camminavo per il
corridoio qualcuno mi fece cadere per terra, probabilmente a causa del violento scontro, mi aiutò
ad alzare e io puntandogli un dito contro gli urlai “se vuoi farmi anche andare all’ospedale!”
maledetto Liam! Mi guardava con una certa aria superiore, tra lo spaventato e il curioso “perché
vuoi andartene?!” questa volta fu lui ad alzare il tono della voce “capisci sempre male..” abbassai
lo sguardo, in modo da non incontrare i suoi occhi, che ora luccicavano, forse perché era angosciato
o triste “e comunque me ne vado solo per tre settimane. Ho bisogno di rimettermi in sesto”
“non andartene” mi supplicava, ora i suoi occhi luccicavano più di un grosso diamante.
“sarà sempre lo stesso, Liam. Anche se ci sono e come se non ci fossi” – “dimmi cosa ho sbagliato?
Dimmelo, ti prego, ho bisogno di sapere..” questa volta strinse tra le dita il maglioncino color kaki
con scollo a “V” che ora indossavo. “ma sei stupido o stai solo recitando?” come poteva non capire
che lui mi stava tradendo con una tizia appena conosciuta e lui non era mai un secondo con me, mai.
Liam abbassò lo sguardo e poi scosse la testa, lasciando le dita che un attimo prima erano incastrate
nel maglioncino e quello dopo, ora erano nascoste nelle tasche dei jeans che indossava, si voltò
verso la porta d’ingresso e fece per camminare verso di essa, ma si bloccò e si girò nuovamente verso
me “bene, goditi la tua ‘vacanza’ ci vediamo..” e se ne andò, sbattendo con violenza la porta.
“non capisco, non ci sto capendo niente!” diedi un pugno al muro e calciai la prima cosa che mi
capitò sotto ai piedi, una lampada da pavimento e una mini libreria esposta proprio nel breve
corridoio. Sembrava fosse venuto a trovarci un terremoto. Al diavolo! Maledetto Liam!
Prima vado in New Jersey, prima ci sarà una possibilità di dimenticarlo, ma cosa stavo pensando?!
Sarebbe statto letteralmente impossibile, come potevo? Scossi la testa e andai a fare una doccia
rilassante, volevo lavare via tutto quello che era appena successo.


LOREE'S SPACE **scusate se il capitolo è un pò corto, ma non ho molto tempo, sopratutto quando ho gli esami del recupero del debito e poi e bello lasciarvi un pò col fiato sospeso uù comunque sia, saranno nè troppo corti nè troppo lunghi i capitoli, bene, detto questo, spero vi sia piaciuto e al prossimo chapter! (':

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Capitolo 5
*** chapter four. ***


Uscita dalla doccia, mi gettai stanca sul letto, domani sarei partita presto, molto presto. Controllai che ora fossero al cellulare e vidi due chiamate perse da parte di Zayn. Cosa voleva? Lo chiamai.

"avanti, dì cosa devi dirmi” dette queste parole sbadigliai, la stanchezza ora si stava facendo sentire. “niente, volevo invitarti al cinema” sgranai gli occhi, questo mica era un appuntamento?

“cos’è questo, un appuntamento, malik?” mi distesi a pancia in giù sul letto e le mie labbra si inclinarono in su, prendendo la forma di un sorriso, perché stavo sorridendo?

“beh, se così vogliamo chiamarlo” mi morsi delicatamente il labbro inferiore e non la smettevo di sorridere, passai automaticamente una mano sul viso per nascondere quello che stavo interrottamente facendo senza motivo, ma ad un certo punto mi arresi e preso un bel respiro, risposi finalmente “a che ora passi a prendermi?” non male come risposta, né un no, né un sì, ma cosa stavo pensando? Ma sono letteralmente scema, stupida, idiota.

“verso le 21:30 e non farmi aspettare!” attaccò e istintivamente controllai l’ora sullo schermo del telefono, ma sono le 20:30, io come faccio a prepararmi in un’ora? E poi dove mi avrebbe portata? Meglio muoversi, pensai. Sfilai la maggior parte degli indumenti dalla valigia per scegliere quale avrei indossato questa sera.

Nella mia testa regnava la confusione. Elegante o casual? Vestitino o jeans e maglietta particolare? Trucco o non trucco? Tacchi o converse? Stavo impazzendo, per cosa poi? Per un’appuntamento con il mio migliore amico. Alla fine optai per una gonna a vita alta leggermente a palloncino, con una fantasia floreale molto particolare e originale, non come quelle fantasie a stampi con dei fiori che amano le anziane. Sopra una maglia nera, di seta, aveva le spalline sottili e una scollatura a fascia, particolare anche quest’ultimo, dopo un po’ scelsi anche le scarpe, converse nere, non mi andava di uccidermi i piedi questa sera. Ravvivai un po’ i miei capelli folti e lunghi fino alle spalle e piastrai per bene la mia frangia che ora come ora stava buona al suo posto, senza ciuffi che volavano di qua e di là, non mi truccai, solo un po’ di mascara e matita nera sotto agli occhi. Mentre stavo dando gli ultimi ritocchi al vestito, sentii bussare alla porta.

“oh mio Dio, sono oscena, guarda, adesso come faccio? Non posso cambiarmi in dieci secondi, ma perché non sono nata con il potere della super velocità? Perché?” imprecai sotto voce, fino a quando non arrivai alla porta d’ingresso, l’aprii e trovai un zayn malik con un mazzo di tulipani rossi.

“i miei preferiti…” mormorai a bassa voce, come faceva a sapere che quelli erano i miei fiori preferiti? Chissà forse avrà preso i primi fiori che a quest’ora in una fioreria c’erano.. si, probabile “si, esatto i tuoi fiori preferiti” mi aveva sentita? “e tu come fai a saperlo?” alzai un sopracciglio e lo guardai fisso negli occhi, lui mi tese i fiori ed io li presi, odorandone il profumo. “al tuo compleanno, qualche settimana fa, prima che Liam conoscesse Sarah..” entrambi abbassammo lo sguardo, lui sapeva benissimo che ci restavo male, mentre io in quel momento ebbi l’ennesima fitta al cuore. Tossì rumorosamente, alzai il viso e tornai a fissarlo, questa sera era più bello del previsto, i suoi occhi chissà come luccicavano e il suo sorriso non aveva intenzioni di scomparire sulle sue labbra rosee e carnose “al tuo compleanno, insomma..” abbassò leggermente il capo verso di me e mi fissò dall’alto in basso, poi si voltò verso la cucina che si trovava a destra e si grattò la testa, imbarazzato “..stai bene questa sera.. le converse, belle, mi piace.. sì” sorrisi e istintivamente gli rubai un bacio rumoroso sulla guancia, allora non ero poi così orribile.

“allora..” si ricompose “che ne dici di andare?” sorrise appena quando vide che andai a posare quei magnifici fiori in un vaso vuoto e prendere il giubbino di pelle nero, amavo quel giubbino. “andiamo!” gli diedi una leggera spinta per farlo uscire da quella casa, ma non ci riuscii “ma è passato un uragano qui dentro?” scoppiò a ridere vedendo la mini libreria e la lampada per terra, i piccoli pezzi di vetro della lampada sparsi per tutto il corridoio e i piccoli pezzi di legno anche questi ultimi sparsi“storia lunga, dopo ti racconto, ora andiamo!” lo spinsi nuovamente con più forza e andò a sbattere contro la porta dell’ascensore, mi trascinò con lui e automaticamente l’ascensore aprì la porta e cademmo uno sopra l’altro, fu Zayn a cadere con la schiena per terra, imprecò alzando di molto il tono della voce “porca putt..”

“ti sei fatto male?” ma che domande facevo? Era ovvio che si era fatto male! “no..un po’.. cioè.. va beh.. non è niente, tu, piuttosto, fatta male, stai bene?” cioè, lui invece che incazzarsi con me mi chiedeva se mi ero fatta male anche io, maledetto, Malik! Non puoi farmi questo! sorrisi. “io sono sana come un pesce..tu, piuttosto!” nel mentre mi alzo e aspetto che anche lui si alzi. “io.. te l’ho detto! Sto bene, però una mano potevi darmela!”

”potevo fare altri guai..” scoppiammo entrambi a ridere insieme e lui annuì, trovandosi d’accordo con le mie parole. "dai, andiamo ora.." mi tese la mano e aspettammo che l'ascensore arrivasse al piano terra per poter finalmente uscire da quel palazzo.



LORE'S SPACE
scusate se ho impiegato tanto tempo per postare questo capitolo, ma come ho detto in quello precedente, ci sono stati gli esami di riparazione, spero vi piaccia questo nuovo chapter! e grazie a voi che leggete e vi prego recensite, non vi costa nulla, anzi, mi rendereste la persona più felice sulla faccia della terra (:

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