Another story

di lupacchiotta89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Antipatie ***
Capitolo 2: *** cominciano i guai ***



Capitolo 1
*** Antipatie ***


 Allora! salve a tutti, questa è la seconda long fic che scrivo. E anche la quarta che pubblico. 
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. All'inizio volevo soltanto fare una one shot sul primo giorno di scuola di Nessie, ma poi ho cambiato idea.
Spero che vi piaccia, un bacio a tutti, buona lettura
Commentate :D mi farebbe feramente piacere

                                                         
Another Story
                                                                     - Capitolo uno -  

                                                                   
   Antipatie

 



Stavo per affrontare il mio primo, vero, giorno di scuola.
Non che mi dispiacesse, ma la cosa mi agitava un pò visto e considerato che amici umani non ne avevo, se non Sue Clearwater, da poco diventata mia nonna, e nonno Charlie.
Io e la mia famiglia avevamo concordato che avrei cominciato a frequentare il liceo di Forks, dove tutto era cominciato. Avrei frequentato il primo anno, nonostante il mio aspetto non fosse di una quindicenne, ma non avrei dato eccessivamente nell'occhio.
L'idea, ovviamente, mi entusiasmava.
Per i primi anni mi ero dovuta sorbire le lezioni impartitemi dai miei familiari, a causa della mia crescita accelerata. Per cui, il fatto che avrei frequentato una vera scuola, mi rendeva euforica.
Avrei potuto conoscere gente nuova, trovare una migliore amica con cui uscire, partecipare ai balli scolastici e magari anche avere un fidanzato.
Diedi un'occhiata allo specchio, l'immagine riflessa apparteneva ad una ragazza molto bella, con occhi nocciola brillanti, truccati alla perfezione, grazie agli insegnamenti di zia Alice, il viso di porcellana ravvivato da un pò di fard e incorniciato da folti capelli ricci, ramati. 
Indossavo dei jeans scuri, una maglietta a maniche lunghe verde, con uno smile, e delle converse del medesimo colore.
Al collo avevo una collana d'argento con scritto "Nessie" ed una chiave di violino accanto, regalo di compleanno da parte di mio padre.
Scesi in salotto, dove tutti attendevano il mio arrivo per augurarmi buona fortuna.
<< Buongiorno tesoro >> disse mia madre che era seduta sulla sedia del tavolo da pranzo, intenta a giocare a scacchi con mio padre.
<< Buongiorno Reneesme, hai fame? >> mi chiese Esme premurosa come sempre. Aveva preparato dei tortini alla cannella con una spruzzata di zucchero a velo, i miei preferiti
<< Si grazie nonna >>
Mi sedetti accanto a mia madre e mordicchiando il tortino, ne mangiai tre, poi guardai l'orologio e notai che era tardi. 
<< Dov'è Jacob? Aveva promesso di accompagnarmi >> chiesi guardandomi intorno.
Non avevo sentito il suo odore, nè mentre mi preparavo avevo sentito arrivare una macchina o un motore
<< Dovrebbe arrivare a momenti, stai tranquilla >> rispose Rosalie. 
Salii nella vecchia stanza di mio padre e mi sdraiai sul divanetto di pelle. 
Cominciai a pensare a come avrei passato la giornata.
Sarei andata a scuola, Jake sarebbe venuto a prendermi, probabilmente saremmo andati a prenderci una cioccolata calda e poi saremmo andati a casa a studiare. Come programma non era male. 
Poco dopo sentii la moto parcheggiare in giardino.
Afferrai la borsa con qualche quaderno e qualche penna e scesi velocemente le scale.
<< Buongiorno a tutti! >> disse Jacob salutandoci
<<  Sei pronta Nessie? >>  mi chiese
<< Certo Jake! >> risposi ed andai subito ad abbracciarlo.
Lui ricambiò con un bacio sulla punta del naso
<< Ehi ehi! piano con le smancerie voi due >> ci ammonì Edward
<< E dai papà! E' soltanto Jacob! >> dissi alzando gli occhi al cielo << Adesso vado, a più tardi >>
Salutai tutti e salii in moto con Jacob che in un batter d'occhio arrivo alla Forks High School.
La guardai per bene, l'avevo già vista giorni prima, di notte, e non mi era piaciuta più di tanto. Sembrava un ammasso di case in una distesa erbosa enorme.
Insomma, non aveva proprio la classica aria di una scuola, ma era speciale, io esistevo solo grazie a lei.
<< Beh, grazie Jake, sei il migliore! >> gli schioccai un bacio sulla guancia e poi mi allontanai
<< Ciao Nessie! vengo a prenderti dopo >> urlò per poi ripartire.
Quando mi voltai verso la scuola mi accorsi di tutti gli occhi puntati su di me, un pò come era successo alla mia mamma quando era arrivata a Forks.
L'unica differenza era che io non ero di certo la nuova arrivata. Mi sentii a disagio, più mi avvicinavo e più persone si voltavano per fissarmi con la bocca aperta.
Il mio armadietto si trovava in un lungo corridoio, col pavimento lucido color sabbia.
Presi il foglietto con la combinazione
<< 0169... >> disse qualcuno alle mie spalle
<< ehi! quella è la mia combinazione! >> dissi irritata ad un ragazzo dai capelli neri
<< Non è colpa mia se hai uscito il foglietto davanti a me >> si giustificò. 
Guardai i suoi occhi, azzurro cielo, un colore così intenso non l'avevo mai visto.
<< Ma potevi anche non leggerla! >> replicai << Adesso dovrò andare in segreteria e farmela cambiare! >> mi lamentai
<< Dai non prendertela, non ho così voglia di frugare in un armadietto femminile, chissà cosa potrei trovarci >> fece una smorfia << Spazzole, trucchi, profumi... bleah >> continuò
<< vai a quel paese! >> dissi e mi allontanai sbuffando a passo di carica diretta nell'aula di scienze
<< Ehi Nessie! non mi hai nemmeno chiesto come mi chiamo!Per la cronaca sono Sam  >> urlò da lontano.
Mi bloccai un attimo, come faceva a sapere il mio nome? Tornai indietro 
<< Cosa c'è adesso? >> mi chiese
<< Come sai che mi chiamo Nessie? >> chiesi stupita
cominciò a ridere << Ma come!? neanche ricordi cosa indossi la mattina? La collana scema! >> mi prese in giro
<< Vaffanculo Sam! >> dissi, e mi avviai nuovamente  verso l'aula di scienze, continuando ad udire la sua risata sguaiata.
Come primo incontro non era stato dei migliori. 
Che ragazzo insopportabilmente stupido! Ma proprio a me doveva capitare? 
Mi sedetti sul banco a destra vicino la finestra, e il mio pensiero volò inspiegabilmente verso Jacob.
Un sorriso, ravvivò il mio viso.
Chissà cosa stava facendo Jake...

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Capitolo 2
*** cominciano i guai ***


Salve, ecco il secondo capitolo!  beh non so, spero che vi piaccia e che qualcuno mi dica che ne pensa, grazie a chi ha letto :D


Recensiteeeeeeeeeee per favore :D
baci a presto







                                                                                        Another Story
                                                                                                          - Capitolo due -
                                                                        

                                                                                                               Cominciano i guai





Il resto della giornata trascorse tranquillamente prima di arrivare all'ora di pranzo.
Avevo conosciuto una ragazza a lezione di matematica, che si era presentata con allegria e mi aveva anche fatto tenerezza
<< Ciao mi chiamo Hope! >>  aveva detto mostrando un sorriso  che brillava grazie ai suoi denti bianchissimi, incorniciato da due labbra piene e rosee
<< Ciao il mio nome è Reneesme, ma tutti mi chiamano Nessie >>  le avevo risposto indicandole la collana che portavo al collo
 Il resto era venuto da se, avevamo cominciato a parlare un pò di tutto, vestiti, ragazzi, musica e non avevo ascoltato una singola parola pronunciata dai professori quella mattina, se non quando avevano chiamato l'appello.
Hope, con quei capelli biondi, che si propagavano in onde morbide sulle sue spalle e quegli occhi verdi brillanti, attirava parecchio gli sguardi dei ragazzi nei corridoi, e non solo per il suo visino grazioso, ma anche per il corpo longilineo che si ritrovava.
Insomma era proprio una bella ragazza, e non era antipatica come molte delle altre che si davano arie da gran donna.
Io e Hope, stavamo riponendo le cose nei rispettivi armadietti e ci saremmo incontrate in sala mensa per scegliere il tavolo.
Ovviamente non avevo calcolato che avrei incontrato al 99% Sam.
Infatti tre secondi prima di cantare vittoria sentii la sua voce, da dietro le mie spalle
<<  Ehilà Nessie! >> mi salutò con fare amichevole.
Non gli risposi, non volevo avere niente a che fare con uno come lui, era già stato abbastanza fastidioso di mattina, se aveva intenzione di continuare così non aveva capito proprio niente.
<< Oi? ma mi ascolti? >> continuò sventolandomi una mano davanti al viso.
Chiusi l'armadietto in religioso silenzio e mi girai per recarmi in sala mensa dove Hope mi aspettava
<< Eddai Nessie! stavo scherzando stamattina >> disse sbarrandomi la strada con uno sguardo scocciato
<< Reneesme >> sussurrai
<< Come? >> domandò
<< Ho detto Reneesme >> ripetei con più calma. Forse avevo reagito eccessivamente con lui, magari era solo un modo bizzarro per fare conoscenza. Infondo non sembrava un cattivo ragazzo
<< E che significa Ren..eesme? >> chiese tentennando sull'ultima parola
<< E' il mio nome >> risposi alzando le spalle e mi diressi nuovamente verso la mensa seguita a ruota da Sam.


Arrivati in mensa vidi subito Hope seduta ad un tavolo che si sbracciava per farsi vedere, la raggiunsi e le presentai Sam
<< Ehi questo è Sam >>  le dissi indicandolo
<< Ciao sono Hope! >> si presentò lei
<< Ciao >> bofonchiò lui
Parlammo un pò del più e del meno e alla fine arrivarono le domande poco desiderate
<< Dove abiti? >> mi chiese Hope mordicchiando un pezzo di pizza
Mi bloccai un attimo, non avevo calcolato che facendo amicizia prima o poi avrei dovuto invitare qualcuno da me, ed io non potevo invitare nessuno, visto e considerato che avevo una famiglia di vampiri.
<< In una casettina immezzo al bosco, è un pò difficile da raggiungere per chi non sa dove mettere le mani, tu? >> le domandai per spostare l'attenzione altrove
<< Qui vicino, infatti sono venuta a piedi stamattina e mi sono beccata la pioggia >> rise
<< Tu invece dove abiti? >> chiesi a Sam che era intento a fissare Hope con una strana luce negli occhi
<< Ehm, quasi fuori Forks per arrivare in tempo a prendere lo scuolabus devo svegliarmi presto >> si lamentò.
Il resto della pausa pranzo fu scandita da chiacchiere futili, ma divertenti, e l'ora di ginnastica incombeva su di me come un macigno.
Non perchè fossi goffa come mia madre, ma perchè, per quanto fossi mezza vampira, la mia forza era superiore a quella degli altri e dovevo stare molto attenta a non fare male a nessuno e soprattutto a non correre e scattare in maniera poco umana.
La palestra era abbastanza grande, con diverse aree attrezzate per praticare diversi sport.
Il campo principale era da pallavolo, ma ai lati appoggiati ai muri c'erano dei tavolini da ping pong.
all'esterno c'era un campetto di calcio non grande quanto quelli veri e accanto uno da basket.
gli spogliatoi però non erano poi così grandi, per lasciare più spazio alle docce.
Anche la lezione di ginnastica filò liscia.
Come primo giorno il prof ci fece soltanto dei test per capire le nostre potenzialità, cercai di mantenermi nella norma per non dare troppo spettacolo, ma a quanto pare non ci riuscii.
Cercai di non dare troppo peso ai complimenti ricevuti e andai subito a cambiarmi per andare a lezione di letteratura.
Fui l'ultima ad entrare in classe e mi avvicinai all'unico posto libero che c'era, vicino la finestra accanto ad un tipo strano.
Un biondino dall'aria poco raccomandabile, con la testa china sul banco e un paio di cuffie enormi che gli coprivano le orecchie.
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo ed io invece fui subito colpita dal suo odore.
Era forte e sapeva di cannella. La mia preferita.
Mi venne l'acquolina in bocca, a me non piaceva poi così tanto nutrirmi di sangue animale, ma l'avevo fatto per la mia famiglia, per non deluderli.
In realtà io adoravo il sapore più puro del sangue umano e ogni tanto nonno Carlisle, siccome sapeva che non avrei mai e poi mai ucciso un innocente me ne procurava un pò dalle scorte che gli arrivavano dagli ospedali.
Per quanto me ne nutrissi di rado, proprio per non abituarmici troppo, quell'odore forte e pungente mi fece accapponare la pelle.
Smisi di respirare e mi voltai dall'altro lato per non vedere il suo collo scoperto dai capelli corti.
Stavo impazzendo e mentalmente pregai che quell'ora finisse immediatamente.
Cercai di prendere appunti, ma certe volte le zaffate di cannella e quel rumore di vene pulsanti giungevano prepotentemente ad annebbiarmi i sensi.
Al suono della campanella scappai subito dall'aula e corsi verso il cortile per prendere aria.
Sospirai pesantemente e ispirai a pieni polmoni l'odore dell'erba bagnata.
<< Ehi >> disse Hope ad un centimetro dal mio orecchio facendomi sobbalzare
<< Ah, mi hai spaventata >> dissi io cercando di tranquillizzare i battiti del cuore, già fin troppo accelerati di suo
<< Scusa, beh volevo solo salutarti, devo correre a casa ad aiutare mia sorella, ci vediamo domani >> disse sorridendo e mi diede un bacio sulla guancia.
Poco dopo arrivò Sam che mi salutò correndo come un matto per raggiungere lo scuolabus.
In fine, vidi arrivare Jake con la sua moto luccicante e ringraziai il cielo.
Mi avvicinai a lui a passo lento quando una mano mi fece voltare  dal lato opposto
<< Ehi scusa, hai dimenticato questo >> disse il ragazzo dall'odore tremendamente invitante.
<< Gra-zie >> balbettai presa alla sprovvista. Il suo odore mi aveva colpito nuovamente come un pugno in pieno viso.
<< Prego, comunque scusa, se non mi sono presentato poco fa, sono Joahn ma puoi chiamarmi jo >> disse porgendomi la mano
<< Sono Reneesme, ma puoi chiamarmi Nessie se vuoi >> gli dissi stringendogli la mano, sperai che non mi facesse altre domande, perchè l'aria nei polmoni stava finendo e preso non avrei potuto più rispondergli.
<< Beh a domani, ciao >> mi salutò
<< ciao >> dissi con l'ultimo pò di aria che mi era rimasta.
Lo vidi allontanarsi piano piano e mi voltai subito verso Jacob
<< Portami subito a casa per favore >> lo implorai
<< Certocerto, ma poi mi spieghi tutto >> disse con fare burbero.
Mi lasciai trascinare dall'aria che mi scompigliava i capelli e chiusi gli occhi abbracciata al mio migliore amico che era capace di infondermi tranquillità in un attimo.


 

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