Survive

di Alliee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Buonasera a tutte! Eggia', e' la mia seconda fanfiction, ma mi e' venuta in mente questa idea e ho pensato: Perche' no?
Spero vi piaccia...Il primo capitolo e' un po' corto, gli altri saranno piu' lunghi.
Ditemi se vale la pena continuare.
Beh...Buona lettura!

Survive

capitolo 1
 

 

Temporeggiai sotto la doccia, l’acqua quasi bollente mi procurava sensazioni piacevoli, rese ancora più intense dal profumo dolce del bagnoschiuma alla fragola; il mio preferito.. 
 
Purtroppo il suono del mio cellulare disturbo' la mia quiete. 
 
Sbuffai irritata. Avevo sempre sognato di mollare tutto e andarmene in un luogo sconosciuto, lontano, dove nessuno avrebbe potuto rintracciarmi. Un pensiero ricorrente, soprattutto al mattino, mi divertivo a costruire trame, a disegnare scenari che si dissolvevano alla vista del rude scenario della mia citta'. Un sogno.
 
“Vuoi dirmi dove sei?” La voce di Alice descriveva quella che doveva essere stata una pessima giornata.
Feci finta per pochi attimi di essere diventata sorda pur di non rispondere alla domanda. Sembrava retorica, detta solo per parlare. Invece Alice, dall’altro lato del telefono, aspettava una risposta.
 
Guardai annoiata fuori dalla finestra.
Era un pomeriggio qualsiasi, faceva freddo. Non avevo affato voglia di uscire fuori casa per vedere quel via vai di persone che popolavano la città.
Eppure Alice, date le condizioni metereologiche, decise di avventurarsi in un colosso, denominato dalla gente comune “Centro Commerciale”.
Un grande mostro che ha occhi come finestre a specchio e bocche come porte automatiche che ingoiano di volta in volta i malcapitati. Non c’è niente di meno romantico di un centro commerciale. I suoi negozi, allestiti a dovere, ti invitano ad entrare. Si compiacciono della merce esposta. Vendono velocità, il silenzio è in saldo.
 
Mia sorella ripete' la domanda ancora una volta, sempre piu' innervosita dalla mia non risposta.
La verita' e' che avevo troppa paura di dirle che non ero nemmeno uscita di casa, e che ero ancora nuda, sotto la doccia.
 
"...Sto arrivando" mentii.
"E allora come mai sento il getto della doccia?! Bella vestiti e vieni immediatamente! Lo sai che abbiamo un emergenza shopping! Non vorrai presentarti con i tuoi vestiti alla festa di domani?"
Gia', la festa di domani. 
Una festa piena di adolescenti arrapati, di alcool e di droghe: la festa di compleanno di Jessica, la reginetta della scuola.
Non capivo perche' Alice insistesse tanto per andarci ma, dopotutto, io e lei eravamo molto diverse.
"Arrivvo" Dissi prima di chiudere la chiamata.
 
 
Comparii un mini vestitino viola senza spalline visto che ad Alice non piaqque la mia scelta vintaje di un vestito a fiori che mi arrivava fino alle ginocchia.
 
La cena si svolgeva silenziosa come al solito. Dopotutto eravamo solo in tre: Io, la mia adorata sorellina, e nostro padre, Charlie.
 
"Papa', ricordi della festa di cui ti parlai la settimana scorsa?" Chiese Alice per romere il silenzio.
"Non ci sara' nessuna festa - rispose lui con tono distaccato - ci trasferiamo" concluse.
Notizia improvvisa che ci lascio' entrambe a bocca aperta.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Buonasera a tutte!
Lo so, avevo promesso un capitolo piu' lungo invece e' ancora piu' corto del precedente >.<
Vabbe', sara' per il prossimo :D
In questo capitolo emerge una parte piu' triste, malinconica, della vita delle due ragazze. Ma Forks sara' per loro l'occasione di ricominciare una nuova vita.
Beh, non dico altro.
Buona lettura!

Survive

capitolo 2


C’è un’emozione semplice e primordiale nello stare a guardare l’acqua che si infrange con ritmo continuo sulla spiaggia.
 
Potrei trascorrere ore ad ammirarne lo spettacolo meraviglioso e sempre uguale. Vi ritrovo qualcosa di ancestrale in quelle onde lunghe, schiumeggianti e rumorose oppure lineari, piccole e silenziose. Un alternarsi continuo e mutevole, sempre diverso e imprevedibile.
 
Mistero e ovvietà si susseguono nel tentativo di scoprire quale onda per prima e con quale intensità raggiungerà la spiaggia.
 
La spiaggia di La Push era l'unica cosa positiva del nostro trasloco.
Era vicina a Forks, potevo raggiungerla tranquillamente in macchina in meno di mezz'ora.
 
La nostra nuova casa era molto diversa dalla vecchia.
Era piu' piccola, semplice, e meno bella. 
Con un bagno solo, e 2 camere da letto, dovevo condividere la stanza con Alice.
 
<< Dove sei stata? >> chiese curiosa mia sorella quando tornaii a casa.
La guardai pensierosa. Somigliava cosi' tanto a nostra madre...i suoi stessi occhi azzurri, il carattere solare, espansivo, cosi' diverso dal mio...
<< In spiaggia >> risposi disinvolta afferrando una mela dal cestino della frutta che sarebbe stata la mia cena.
 
Ci eravamo trasferite da poco piu' di tre giorni e ne io ne Alice avevamo ancora capito il perche'.
Ma non ci pensavamo minimamente a chiedere spiegazioni a nostro padre. La verita' e' che avevamo paura di lui. Tanta.
Era un unomo violento. 
Da quando nostra madre era morta tornava spesso a casa ubritaco. In quelle occasioni noi dovevamo stargli alla larga per evitare le sue sfuriate o, ancora peggio, di essere picchiate.
E'  capitato un paio di volte che nostro padre ci mise le mani addosso, ed il dolore non era solo quello fisico.
Era l'unica persona che ci era rimasta al mondo, e faceva terribilmente male il modo in cui ci trattava.
Alice lo giustificava, per me invece non esisteva.
 
Ero sdraiata sul letto, immersa nei miei pensieri, quando sentii la sua voce da bambina alle mie spalle: << E' uscito. Andiamo a fare un giro? >> Chiese speranzosa.
<< Non ne ho voglia, sono stanca >> Mi giustificai. La mia non era stanchezza fisica, ero semplicemente stance del mondo, della vita.
Abbasso' lo sguardo offesa << Bella - comincio' - smettila di essere cosi'. Lo so che e' dura, ma devi continuare ad andare avanti. Non distruggerti la vita per colpa sua >>

Aveva ragione, nostro padre aveva reso la mia vita un inferno. 

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