Let it A, let it B, let it C, let it D...

di DazedAndConfused
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amnesia. ***
Capitolo 2: *** Bitch! ***
Capitolo 3: *** Com'è che non sai più volare? ***
Capitolo 4: *** Denti. ***
Capitolo 5: *** Estro. ***
Capitolo 6: *** Fotocopia. ***
Capitolo 7: *** Girandola. ***



Capitolo 1
*** Amnesia. ***


Let it A, let it B, let it C, let it D…

Amnesia

-Allora… George Harrison, nato a Liverpool il… Il?-

L’uomo si grattò la nuca:

-Errr, il ventiquattro, no no!, il venticinque… O fors-

Lo sbuffare del portinaio lo interruppe:

-Vabbè, intanto lascio scritto “venti” e basta, e poi si vedrà. Sentiremo che dirà il capo.- e indicò in alto.

-Ma… Ma io non voglio rimanere qui ad aspettare!- piagnucolò il musicista -Voglio rivedere Winnie! E poi, Lei mi deve un caffè.- sentenziò sicuro, incrociando le braccia.

-E sia, scrivo “ventisei” e amen!-

-Che Dio la benedica, Pietro!- lo abbracciò, trotterellando poi verso un uomo con gli occhialetti che lo stava aspettando.

 

 

 

Angolo autrice

Ebbene sì: so che avrei dovuto aspettare, e me l’ero imposto mentalmente, lo giuro! Mi ero detta: -Sara (azz, vi ho appena rivelato il mio nome!), aspetta di aver terminato la raccolta dedicata ai Led Zeppelin, e poi potrai finalmente farlo…-

Ma non ce l’ho fatta. Non ho resistito *sorrisino innocente*

La verità è che ho ‘sta drabble pronta da tipo novembre, e in cinque mesi mi chiamava così insistentemente, peggio delle Sirene di Ulisse che… Well, eccola qua : D

Non so quando pubblicherò le altre, ma voglio sempre precisare che saranno tutte di 100 parole esatte, e che ci tengo a farvi avere un assaggino di quello che il mio cervellino malato partorisce su di loro : D

Mmm, altro da dichiarare? Ah sì! La scena del caffè è un chiaro riferimento ad un noto spot pubblicitario, che ormai circola dalla Notte dei Tempi…

Anygay, vi lascio e me ne torno da dove son venuta u.u

Adiè, peace & love and Hare Krishna tu evribadi! <33

 

 

Dazed;

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Capitolo 2
*** Bitch! ***


Bitch!

Il mondo è regolato da leggi universali che tutti conoscono: la Terra gira intorno al Sole, se appoggi una mano sul fornello ti scotti, e così via.

Ma Yoko Ono non è tutti e, pur sapendo nozioni fondamentali, ha scordato sicuramente la più importante in questo momento: mai toccare il cibo a George Harrison.

Mai, per nessuna ragione al mondo.

A questo sta pensando, mentre un George fuori di sé continua a girare in tondo per gli studios, conferendole il titolo di professionista del mestiere più antico del mondo e implorando l’intervento di Krishna, sanguinario vendicatore di furti di cioccolata.

 

 

 

Angolo autrice

Innanzitutto vi ringrazio per le SETTE e dico SETTE recensioni!

Una drabble di 100 misere paroline che riscuote sette recensioni m’ha fatto prendere un colpo!

Grazie, grazie davvero di cuore a tutti *sparge cuoricini e confetti*

So che i Beatles erano quattro, ma con la B ci stava un altro bell’omaggio a quel drittone di Joj Hurrison: dipinto come il Beatle tranquillo e placido, quest’uomo mi ha spezzato per essersi incazzato con la Ono (ben fatto, a prescindere : D) perché questa gli aveva ciulato la cioccolata.

Ne è nata una drabble di 100 parole, in cui ogni singolo termine ha dato vita ad una demenza incredibile x°D

Tornerò presto, gente; non disperate :°D

Adiè, peace & love and Hare Krishna il sanguinario tu evribadi! <33

 

 

Dazed;

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Capitolo 3
*** Com'è che non sai più volare? ***


Com’è che non sai più volare?

Nessuno si ricorda più di Lei, mister Epstein?

Nessuno si ricorda più del giovanotto che, battendo il piede a tempo, si godeva il meritato successo dei suoi protetti?

Eppure, caro Brian, quanto ti hanno sbeffeggiato quando spiegavi loro che avresti spiccato il volo, e quanto si sono mangiati le mani quando ti hanno visto sovrastarli trionfante?

Da quanto tempo, però, non provi più quell’ebbrezza che solo la vittoria sa dare, Brian?

Com’è che non sai più volare?

 

Gli occhi chiusi, ti lasci condurre da un giovane in un volo ancor più bello, mentre le sue piume ti accarezzano le spalle.

 

 

 

Angolo autrice

Occhei. Mi prostro dinnanzi a voi e mi scuso per l’imperdonabile ritardo, ma la scuola (QUELLA GRANDISSIMA TROIACCIA!) mi ha tenuta impegnata fino a ieri, quindi non ho potuto farci nulla ç_ç

Ma ora prometto che recupererò tutto il tempo perduto e che mi darò da fare alla grande u_u

Orbene, ora passo al commentare la drabble.

Su Brian non ho mai scritto nulla, sicuramente perché all’inizio sapevo poco o nulla sul suo conto, e un po’ anche per quel timore reverenziale e quell’indifferenza che provi nei confronti di chi non sta nella band. (semicit.)

L’errore sta proprio nel considerare i non componenti dei gruppi che amiamo come fautori del loro successo, perché ogni fan dei Beatles sa che i Fab Four devono baciarsi le mani per tutto quello che mister Epstein ha fatto per loro, perché senza di lui sarebbero diventati elettricisti, autisti di autobus o fattorini.

Il punto è che non sapevo come raffigurare Brian: pur avendo letto abbastanza su di lui, non sono comunque giunta ad un ritratto pressoché soddisfacente della sua esistenza, e questo lo si deve anche alla sua infelice fine.

Per cui ho deciso di partire proprio qui, dalla sua morte, per tracciare un ritratto, più o meno poetico, del quinto Beatle.

E quindi un grazie lo devo a Faber, perché è da una sua canzone che ho tratto questa bellissima frase: com’è che non sai più volare?

Perché Brian non sa più volare?

Perché i Beatles hanno rinunciato a fare tour, e trovare loro ingaggi era una delle sue passioni più sfrenate? Probabilmente sì.

Credo che anche dalle canzoni e dall’abbigliamento dei quattro baronetti si possa benissimo notare come l’influenza di Brian si stesse via via indebolendo, fino a scomparire.

La spiritualità, le barbe incolte, la psichedelia… Tutte cose che stonavano con gli smoking, i capelli impotati e la musica raffinata a cui Epstein era stato abituato sin da piccolo e questo, pur non essendo causa di rotture secche con il proprio manager, fu comunque motivo di lontananza tra i due poli.

Basta, ho parlato troppo.

Chiudo dicendo semplicemente che ho voluto ricordare una persona fantastica in un momento che decisamente non si meritava.

Ma, si sa, la vita non è un ciclo eterno, e prima o poi il nostro filo si deve spezzare.

 

Alla prossima e bacioni a tutti,

 

Dazed;

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Capitolo 4
*** Denti. ***


Denti

Pattie era sola sulla panchina, quando un giovane le si sedette accanto e si accese una sigaretta.

-Mi chiedo proprio come abbiano potuto farti fare solo la comparsa.-

Lei arrossì vistosamente.

-È per colpa di questi.- mormorò, indicandosi tremante gli incisivi.

-Oh.-

Stettero un paio di minuti in silenzio.

-Beh, se ti può consolare, i tuoi sono sicuramente più graziosi di questi.- rise lui, indicandosi il sorriso sbilenco.

La ragazza si unì alle risa e pensò che non esistesse sorriso più bello di quello di George.

Casualmente, era la stessa cosa che in quell’esatto momento lui stava pensando di lei.

 

 

 

Angolo autrice

In ssssuper ritardo, ma son tornata, per la gioia di tutti! o/ (sssseh, come no LOL)

Anyway, è una cosa scritta alla cazzo, niente di che, ed è ambientata durante le riprese di A Hard Day’s Night, come tutti voi avrete capito.

Pattie e George probabilmente sono la mia Beatle-couple preferita, quindi qualcosina su di loro dovevo pur scriverla, no? :3
E no, non fatemi notare che su quattro drabble ben tre son su mister Hurrison, vi prego LOLOLOL

 

Alla prossima e bacioni a tutti,

 

Dazed;

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Capitolo 5
*** Estro. ***


Estro

La convivenza era sicuramente fantastica, ma sopportare tutte le manie no: McCartney si barricava nel cesso per ore, piallandosi la frangetta, mentre George scatenava il putiferio se non faceva lo spuntino puntualmente. Per non parlare delle innocenti osservazioni che tutti facevano sulla sua statura o, peggio ancora, sul tubo di scarico che si ritrovava!

Ma la cosa che più lo mandava in bestia erano gli scherzi di John.

Per questo, quando in un’intervista chiesero loro di descriverlo in una parola, dopo il sofisticato “estroso” di McCartney s’era sentito in dovere di correggerlo con un -Estronzo, casomai!-, scatenando il riso generale.

 

 

 

Angolo autrice

Nuovamente in ritardo, ma ho una scusa: con la E non mi veniva nulla, avevo veramente zero idee.

Ma stamattina Thief_ mi ha suggerito la parola che vedete come titolo e niente, l’ispirazione è venuta da sé, complice anche la broncopolmonite o/ (e sono al mare, notare bene LOL)

Beh? Che altro dire? Rings ha sempre fatto battute di spirito, che John ha sempre apprezzato molto, e questo gioco di parola dell’estroso-estronzo lo abbiamo coniato io e mio fratello quand’ero piccina LOLOL (promettevo già bene, ebbene sì LOL)

Non so che altro dirvi, quindi vi ringrazio per la pazienza che portate con me (e ringrazio Mitch per la mano che mi ha dato con il titolo e con la limatura della drabble LOL <3) e vi saluto ^^

 

Alla prossima e bacioni a tutti,

 

Dazed;

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Capitolo 6
*** Fotocopia. ***


Fotocopia

Con la scusa dei documentari degli Anthology, i tre ex compagni di band si trovavano nel giardino di Friar Park, intenti a cazzeggiare allegramente.

Improvvisamente comparve il piccolo Harrison che, dopo averli salutati con un cenno veloce, corse in casa.

-George, è la tua fotocopia!- esclamò stupito il batterista.

-Naah, diciamo che ci assomigliamo un po’.-

-Anch’io e James ci assomigliamo…- intervenne Paul, senza accorgersi del sopracciglio alzato di Ringo.

-Sì, però… Vedi, Macca, lasciatelo dire, ma lui non è la tua fotocopia… Al limite è una tua brutta copia.-

-Grrrrrrrrrrazie, Rings.-

-Dovere!- fece l’altro, mentre George sghignazzava di nascosto.

 

 

 

Angolo autrice

Non è passata una settimana ma me ne sbatto; se non pubblico oggi ‘sta drabble sclero, è una promessa è___é

Sì, ok, è una stronzatina che ho scritto da qualche giorno, ma il titolo della drabble ce l’avevo pronto da mesi, per cui…

LALALALALAAAA.

Anyway! S’è capito che Dhani è il mio Beatles’ son preferito? *w* Vi prego, ditemi di sì e risparmiatemi degli scleri ormonali che mi farebbero perdere quello straccio di dignità che m’è rimasto LOL

Ah, volevo anche precisare che, in origine, volevo inserire un riferimento non proprio velato alla potenza degli spermatozoi dell’Harrison (che sono –paua o/) ma alla fine, vuoi per un motivo o per l’altro, ho dovuto rinunciarci.

(OK, LO AMMETTO CHE HO PREFERITO LA BATTUTACCIA DI RINGO A QUESTO, OK? UCCIDETEMI, SONO UNA MISCEREDENTE –omg)

Per cui, Sim, se mai dovessi leggere ‘sta cosa, ti prego: PERDONAMI çç

Ti prometto che in futuro scriverò qualcosa solo sulle doti sessuali di Giogg, lo giuro çç

Ok, la pianto di fare la coglionazza e vi lascio in pace LOL

 

Alla prossima e bacioni a tutti,

 

Dazed;

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Capitolo 7
*** Girandola. ***


Girandola

Sean camminava con il padre, reggendo tutto allegro la girandola che John gli aveva appena regalato.

L’ex Beatle aveva lo sguardo assorto e triste, un particolare non sfuggito al figlio.

-Non ti piace la mia girandola, daddy?- gli chiese quello innocentemente, e John non riuscì a non sorridergli.

-Certo che sì!- soffiò sui petali di carta colorata -Quando non ci sarò più, tornerò come vento, e quando questa girerà saprai che io sarò lì, accanto a te…-

Lo abbracciò, e Sean non ebbe mai il coraggio di chiedergli perché parlasse così, nonostante gli fosse già accanto.

Qualche mese dopo, capì.

 

 

 

Angolo autrice

Mioddio, da quanto tempo!
Vagazze, come state? Spero tutto bene: io ho passato i debiti e finalmente posso dire di essere IN QUINTA, DFJDHGJKSFHK!
Ok, mi calmo.

E niente, la G mi ha fatto davvero penare un casino: alla prima stesura avevo messo come titolo “Gange” quindi immaginatevi un po’ su chi potesse essere LOL
Poi mi sono resa conto di aver ormai svangato i maroni di mezzo mondo con lo Scouse of Distinction e nulla, è uscita fuori la girandola.

Non so, sono mediamente soddisfatta di questa drabble, mi sembra di aver reso tutto sommato bene la tenerezza che mi ero prefissata di far trasparire da questo componimento :’)

Perdonatemi il ritardo e la presunzione, e ancora un grazie a tutte voi.

 Alla prossima e bacioni a tutti,

 

Dazed;

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