Paradichlorobenzene

di Ningyoplug
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 - Until We Fall Apart ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


«And then I realize...
This is all just hypocrisy, isn't it?
What is my life even worth?
The stray cat drowned to death.»



~Prologo~




Era notte fonda quando il cellulare vibrò nella tasca dei suoi pantaloni.
Immerso com'era nei suoi pensieri non aveva ancora preso sonno, perciò uscire a prendere una boccata d’aria non gli sembrò poi una cattiva idea. Gettò uno sguardo verso il telefono e leggendo il nome sul piccolo schermo illuminato non riuscì a trattenere un sorriso.
Lentamente, Kidou scese dal caravan facendo ben attenzione a non svegliare nessuno; la sera prima si erano fermati nel mezzo di un bosco, in una piccola radura, per trascorrervi la notte. Il cielo notturno era spettacolare visto da quella posizione, incorniciato dalle fronde degli alberi, tanto che il ragazzo, prima di rispondere, si sentì in dovere di ammirarne la distesa di stelle per qualche manciata di secondi.
Poi, allontanatosi di pochi metri, si schiarì la voce rispose al telefono.

«Sakuma. Che c'è a quest'ora della notte? È forse successo qualcosa?»

A dire il vero era piuttosto strano ricevere una sua telefonata: si erano tacitamente ripromessi di non sentirsi più fino al suo ritorno. Come si suol dire, 'lontano dagli occhi, lontano dal cuore'.

«Kidou… ho paura…»

Come pensava, doveva essere accaduto qualcosa durante la sua assenza. Si augurò con tutto sé stesso che non si trattasse di qualcosa di grave.

«Io… ho qualcosa. Non so di cosa si tratti esattamente.»

Sakuma parlava a voce bassa, leggermente tremante, come di chi nascondesse un segreto orribile e vergognoso. Kidou afferrò inconsciamente un lembo del mantello, stropicciandolo. «Non ti senti bene?»

«N-non è questo…»

Cadde il silenzio per una manciata di secondi. Poi la voce tornò a parlare. «…Forse non è stata una buona idea chiamare. B-buonanotte.»

«Sakuma…!»

Doveva trattarsi di qualcosa di importante. Nonostante Sakuma avesse chiuso la conversazione, Kidou non si diede per vinto. Sensa perdere tempo a cercare il nome sulla rubrica, digitò rapidamente il numero che conosceva ormai a memoria e lo richiamò. Stranamente il ragazzo rispose immediatamente alla chiamata, segno che non aveva desistito del tutto dall'idea di parlargli, osservò il playmaker.

«…Sakuma?» Dall'altra parte del telefono non giungeva alcuna risposta. «Dimmi cos’hai. Avanti.»

«…Non è nulla di serio.»

«Se così fosse non mi avresti telefonato nel cuore della notte.»

«…Non riderai di me?»

«Non lo farò.»

Lo sentì esitare per alcuni istanti. «Ecco, io… penso a quello in continuazione.»

«…Per “quello” intendi…?»

«Secondo te che cosa potrei intendere, idiota?» Sbottò il forward, arrossendo lievemente. A Kidou sembrò di poterlo vedere mentre arrossiva come un matto e iniziava a lanciargli cuscini e peluche. Emise una leggera risata.

«…Avevi promesso che non avresti riso!»

«Non sto ridendo per quello, ma perché ti stai preoccupando per niente. E’ una cosa normale.»

Sakuma parve sorpreso dall'affermazione. «…Lo pensi davvero?»

«Certo. Alla nostra età è normale, specialmente per noi ragazzi.»

Tacquero per un po’.

«…Anche tu ci pensi sempre?»

«Non sempre, ma capita anche a me.»

Sakuma strinse un pinguino peluche, rannicchiato nel suo letto.
Tutti gli studenti della Imperial Academy vivevano in convitto all’interno del colossale edificio e lui non faceva eccezione; divideva la stanza con Genda, il portiere della squadra, con cui aveva sempre avuto un forte rapporto. D'amicizia, s'intende.
La sua parte della stanza era piena di pinguini peluche buttati ovunque alla rinfusa insieme a mucchi di vestiti e boxer dalle insolite fantasie.

«E’ solo che… non riesco a frenarmi. Non è semplice desiderio… non riesco proprio a trattenere i miei istinti. E questo mi spaventa.»

«Vuoi dire che ti tocchi in continuazione?»

«K-Kidou…!»

Scoppiò a ridere nuovamente.

«Scusa, scusa…! Cercavo solo di capire che intendi dire.»

Sakuma si strinse le gambe al petto, mettendo il broncio.

«…E’ forse un modo contorto per dirmi di tornare presto?»

Emise una bassa risata, incassando gli insulti che gli giungevano dall’altra parte della cornetta.
Dopotutto, era contento di sentire di nuovo la sua voce. Era contento di sapere che stava bene dopo l’incidente dell’Emperor Penguin No.1.
Osservando il cielo stellato si chiese se anche Sakuma lo potesse vedere, in quel momento, dalla finestra della sua camera. Pensò che il clima, quella notte, fosse davvero perfetto. Pensò che fosse un meraviglioso momento di pace.

Non si rese conto che non andava bene proprio nulla.

Non si rese conto che Sakuma non stava bene.


Ripensandoci ora, forse se a quel tempo avesse dato retta alle sue parole…
Forse se le avesse prese seriamente…
Ora molte persone non starebbero soffrendo.

Certi avvenimenti, tuttavia, una volta scatenati sembrano essere inarrestabili.
Come una reazione a catena impossibile da fermare.
Come un veleno che si diffonde rapidamente in tutto il corpo.



Inevitabile.






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Ok, è la mia prima longfic. D: Spero di farcela. Come avrà capito chi mi segue (..... *cespuglio secco portato dal vento in stile far west*....) ...cioè nessuno, avrà capito che sono più incline alle oneshot introspettive. Infatti l'idea di una longfic mi spaventa un po', ma ho voluto tentare. ^^
Nel prologo ho messo molto dialogo e poche descrizioni, dato che si trattava di una telefonata, ma spero chiuderete un occhio. ^^"

Ed ora, un po' di spiegazioni.
In questa fanfiction, per indicare la Teikoku Gakuen/Royal Academy, userò il nome "Imperial Academy", in quanto è una traduzione più fedele del nome giapponese e mi piace di più. Inoltre, Sakuma verrà chiamato con il soprannome "imperatore" in alcuni pezzi della storia, quindi l'ho trovato più appropriato.

La fanfiction non conterrà descrizioni esplicite di scene di sesso, anche se la tematica a cui ruoterà intorno sarà la sessualità di Sakuma. Ho deciso di provare a trattare un disturbo piuttosto conosciuto in modo negativo, l'ipersessualità (ninfomania/satiriasi), e a vederla da un altro punto di vista. Se l'idea vi urta, vi invito a non continuare a leggerla.

Grazie a tutti coloro che leggono i miei aborti. ;_; <3

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Capitolo 2
*** Chapter 1 - Until We Fall Apart ***


«So I sing and I shout
Paradichlorobenzene
I scream without knowing the reason why
Paradichlorobenzene
Can you be satisfied with the way things are?
Paradichlorobenzene
Might you change if you tore free from all these rules?»



~Chapter 1~
Until We Fall Apart




I loro corpi finalmente si separarono lasciandosi cadere di schiena sul letto, sudati, sfiniti ed ansimanti.
Dannatamente fantastico. Delizioso. Era tutto ciò che il cervello di Genda riusciva a formulare in quel momento, aleggiando estasiato nel mare tiepido e vaporoso che sembrava aver occupato la sua mente. Quando Sakuma gli si gettava addosso era la fine: non c'era modo di fermarlo, era come una belva feroce e per giunta terribilmente affamata. Non che gli dispiacesse, ovviamente: avevano entrambi istinti piuttosto animaleschi in materia sessuale.
Con uno scatto improvviso, Sakuma rotolò su un fianco e guardò verso la sveglia.

«Merda! La colazione inizia fra dieci minuti!»

«…Uh?»

Fece per alzarsi in piedi, quando venne colto da una fitta che lo costrinse a riappoggiarsi al bordo del letto. Genda rise.
Imbarazzato, Sakuma gli lanciò un cuscino.

«Che cazzo ridi? E’ colpa tua, idiota!»

Fra una risata ed una cuscinata, riuscirono in qualche modo a prepararsi in pochi minuti. Sakuma fece in tempo anche a farsi una doccia veloce - molto veloce.
Dopo un certo orario, il salone da pranzo della Imperial chiudeva i suoi battenti e gli studenti che mancavano all'appello venivano puniti severamente. Il rigore era sempre stato un tratto caratteristico della loro scuola.

«Sicuro di riuscire ad allenarti con noi oggi?»

Il suono dell’acqua ne attutì leggermente le parole. «Non preoccuparti, dirò al coach che non mi sento bene e farò solo un po’ di stretching.»

«Ooh, l’Imperatore fa un po’ di streching!» lo prese in giro in tono canzonatorio infilandosi la felpa, ma non fece in tempo a chiuderne la cerniera che questa era già bagnata fradicia.

«Ehi, che cazzo fai?»

Sakuma gli aveva puntato contro il soffione della doccia per alcuni secondi, mizzandolo da testa a piedi.

«Oh, Sua Altezza il Re si è bagnato. Dovrebbe fare più attenzione: evidentemente c’è chi attenta alla sua vita.»

«Con il soffione della doccia? Oh, adesso sì che devo aver paura.»

Scoppiarono a ridere di nuovo.





Genda’s POV

Da alcuni mesi stavo insieme a Sakuma.
O almeno così credevo.
Non ne avevamo parlato ufficialmente, ma dato che eravamo andati ben oltre ai casti baci lo davo per scontato.

Io l’ho sempre osservato da lontano. L’ho sempre desiderato, Sakuma, mentre correva dietro al capitano come un fedele cagnolino. La cosa mi irritava, ma avevo ormai deciso di metterci una pietra sopra. Sakuma non mi avrebbe mai amato, fissato com’era con il capitano, quindi ogni tentativo di avvicinarsi a lui sarebbe stato inutile.
O almeno così credevo.
Da quando il capitano aveva lasciato la Imperial Academy, io e Sakuma ci siamo avvicinati più di quanto avrei mai creduto possibile. C’è stato anche un periodo in cui entrambi abbiamo odiato Kidou, accecati dalla rabbia, ma una volta ritornati in noi ci pentimmo di ciò che avevamo fatto. Avevo addirittura pensato che fosse una fortuna che Sakuma avesse iniziato ad odiarlo. Ora mi vergogno profondamente di aver pensato qualcosa di simile.

Fu Sakuma a baciarmi per primo. Si avventò letteralmente sulla mia bocca, con una foga ed una passione degne di una tigre.
Mi faceva impazzire.
Il modo in cui si muoveva, parlava, baciava, amoreggiava… era assolutamente irresistibile.
Specialmente il modo in cui faceva sesso. Cielo, quel ragazzo era un dio. Pur essendo un passivo, riusciva a trascinarmi nella follia totale, riusciva a farmi perdere la testa, a dominarmi, a possedermi.
Era come una giovane tigre che, nonostante fosse più piccola di me, sapeva benissimo che sarebbe sempre riuscita ad averla vinta in un corpo a corpo con un umano.
Era un prodigio. Un prodigio che amava me e me soltanto.
O almeno così credevo.
Ogni volta che si parlava di Kidou, tuttavia, i suoi occhi brillavano. Sapevo, in cuor mio, che non aveva smesso di amarlo, ma preferivo non pensarci.

Il ritorno di Kidou segnò la fine di quella calma apparente. Al contempo, diede il via ad una serie di eventi che mai nessuno di noi avrebbe potuto prevedere.


Che cosa scegli, Sakuma? Qual è la soluzione?
Quando si fa una scelta, si dev’essere pronti ad accettarne le conseguenze.
Perderai te stesso… o perderai le persone che ami?
Sei disposto a perdere tutto?







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CE L'HO FATTA. Ho usato per la prima volta il pulsante "Aggiungi un nuovo capitolo" X°° Che emozione! (?)
Comunque, notare la differenza abissale fra la parte narrata e la parte introspettiva. ._. Continuo a far schifo nella parte narrata, ho davvero bisogno di migliorare. ;_; Sono troppo sintetica.
Oh vabbè. Comunque, finora non è successo ancora nulla nella storia... è giusto "la calma prima della tempesta". Ma vedrete che dal prossimo capitolo, con il ritorno di Kidou, le cose cambieranno eccome! 8D Quindi, ecco. Continuate a seguirmi, se vi va. SE vi va. SE. *si ritira nell'angolino dei funghi* Ok, non lo farà nessuno. Forever alone is mah second name, bro.(?)
Vabbè, au revoir~♥

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