In that cold, terrible but magic night, I found and lost my heart

di lady_bella
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Salve a tutti!
Questa storia mi è saltata in mente mentre ascoltavo "Set fire to the rain" di Adele... Quasi tutti i capitoli fanno riferimeto ad un pezzo della canzone.
Per ora, buona lettura!


I let it fall, my heart,
And as it fell you rose to claim it.
It was dark and I was over,
Until you kissed my lips and you saved me.
My hands, they were strong, but my knees were far too weak,
To stand in your arms without falling to your feet,
But there’s a side to you that I never knew,never knew.
All the things you'd say, they where never true, never true,
And the games you'd play, you would always win, always win.


Ginny Weasley camminava per i freddi corridoi del castello di Hogwarts: era notte, pioveva, il gelo penetrava le ossa, ma la ragazza continuava a vagare per la scuola. Ben oltre il coprifuoco, non temeva di essere catturata da Gazza o da uno dei professori che facevano i turni di guardia: continuava a camminare, diretta nell'unico posto in cui la sua mente riusciva a schiarirsi e a pensare correttamente: sulle rive del Lago Nero.
Per molte streghe, Ginevra Weasley, presto Potter, aveva la vita più perfetta che si potesse immaginare: era bella, intelligente, ma soprattutto aveva l'amore di Harry Potter, il bambino sopravvissuto, il mago che aveva sconfitto Voldemort.
Ma Ginny Weasley non era felice: non era felice di ricevere tutte quelle attenzioni invadenti da persone che vedevano solo la futura moglie di Potter e non chi era veramente. Non era felice di essere, all'età di diciassette anni, sul punto di sposarsi: non che non tenesse ad Harry, anzi, gli voleva molto bene, ma, e ora se ne rendeva conto, più come ad un fratello e non come ad un marito. Forse, per un po', l'aveva anche amato: stavano bene insieme, si divertivano, avevano molti interessi comuni, ma non credeva che questo bastasse per far funzionare un matrimonio. Ma, arrivata a questo punto, non poteva di punto in bianco sciogliere il fidanzamento: aveva tutti gli occhi del mondo magico puntati addosso e se avesse fatto una cosa del genere, avrebbe perso ogni grammo di reputazione che era riuscita faticosamente a guadagnare, sempre offuscata dall'ombra dei suoi fratelli e del suo futuro marito.
Una volta finito il suo settimo anno, si sarebbe sposata con Harry e avrebbero costruito una famiglia, magari numerosa come quella da cui proveniva. Ma Ginny non voleva questo: non voleva finire come sua madre che aveva passato la sua vita ad occuparsi dei figli e dell'economia domestica. Voleva una carriera, girare il mondo, fare nuove esperienze, ma tutto ciò era impossibile e doveva rassegnarsi.
In quella sera piovosa e scura, seduta in riva al lago, la realizzazione della vita che avrebbe potuto avere ma che non avrebbe avuto mai si abbattè con una violenza inaudita sull'animo della rossa.
Per la prima volta dopo tanto tempo, pianse calde lacrime, così in contrasto con il freddo che proveniva da fuori e da dentro di lei.
Pianse per la sua stupidità, pianse per il suo egoismo, e pianse anche per Harry: non era giusto che lui si legasse ad una donna che non lo amava, ma aveva sofferto troppo e lei non poteva deluderlo.
Avrebbe finto come sempre, un sorriso, una battuta pronta, avrebbe nascosto la sua sofferenza al mondo dietro l'apparente allegria.




Un'altra figura solitaria aveva lasciato il caldo confortevole del suo letto in favore del piovoso clima umido dell'esterno del castello di Hogwarts. Il suo pregiato mantello nero si muoveva dietro di lui, dandogli un'aria di cavaliere d'altri tempi: aria accentuata dalla carnagione diafana del ragazzo, dai suoi capelli color dell'oro pallido e dai suoi occhi freddi e implacabili.
Solo la sigaretta accesa tra le labbra spezzava quell'immagine altresì perfetta.
Camminava con passo lento e strafottente, sprezzante del pericolo di essere catturato fuori dal letto da uno dei professori. La freddezza e l'alterigia erano diventate la sua maschera dalla fine della guerra: il comportamento da bullo aveva lasciato il posto ad un gelido distacco: trattava tutti, serpeverde e non, con pura indifferenza, si era isolato da tutto e da tutti.
Si era isolato per non sentire più dolore.
Dalla guerra i Malfoy erano riusciti ad uscirne, sebbene non con poche difficoltà, praticamente puliti: questa volta, però, non era stato solo l'oro a salvarli, ma anche il fatto che Narcissa Malfoy, sua madre, aveva mentito al Signore Oscuro e salvato Harry Potter.
Adesso, dopo quasi un anno da quella battaglia, dalla fine di quella maledetta guerra che aveva fatto del male a tutti, indipendentemente dalla fazione per la quale combattevano, l'ultimo erede della famiglia Malfoy non poteva fare a meno di chiedersi che cosa sarebbe successo se solo avesse fatto una scelta diversa, se solo non avesse anteposto il volere della sua famiglia a quello del suo cuore e della sua coscienza.
Ma, ora come ora, era inutile piangere sulla pozione versata.
Sorrise ironicamente a quel pensiero ed al ricordo che aveva evocato. Non sapeva perchè, ma si trovava ad indugiare sempre più spesso sul ricordo di Severus Piton, insegnante di pozioni, di difesa contro le arti oscure, preside di Hogwarts e spia per Silente per quasi tutta la sua vita. Lui si che era un eroe: aveva combattuto tutta la sua vita per l'amore di una donna, aveva sacrificato la sua intera esistenza ad un amore impossibile, non come lui che aveva tradito tutto e tutti per salvarsi la pelle. Era stato un codardo e lo sapeva.
"Glythia, amore mio". Mormorò nel vento gelido, sperando che quel sussurro sarebbe arrivato a lei, ovunque fosse.
Immerso nel profondo dei ricordi, non si era accorto dell'altra figura che quella notte aveva cercato il conforto della solitudine.


A/N: Ecco la fine del primo capitolo. Cosa ne pensate??? Onestamente, ho bisogno di qualche commento perchè questo è il mo primo tentativo di scrivere una storia con più capitoli.
AaNon sono nè una fan della coppia Harry/Ginny nè di quella Draco/Ginny, quindi non so bene cosa succederà.
Spero comunque che la cosa sia abbastanza decente...
Il nome che Draco sussurra, Glythia, l'ho inventato io (o almeno credo XD). E' un misto di due parole greche, dolce e fuoco, ed ecco cosa è venuto fuori.

Per favore, lasciate un commento, solo per farmi sapere se faccio schifo o posso continuare.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Ciao a tutti, ecco un nuovo aggiornamento!!!
Spero che vi piaccia, perchè a me è piaciuto scrivere questa parte.
Ringrazio tantissimo Luna nueva 96 per la stupenda recensione che mi ha lasciato (spero che questo capitolo ti piacerà) e tutti quelli che hanno semplicemente letto la storia.
La canzone è "Fearless" di Taylor Swift




And I don’t know how it gets better than this
You take my hand and drag me head first
Fearless
And I don’t know why but with you I’d dance
In a storm in my best dress
Fearless

 

Un ombra. Rumore di passi sul terreno bagnato. Aveva estratto la sua bacchetta in fretta, spinta dall'abitudine: naturalmente sapeva che lì, nel castello, era al sicuro da tutto, tranne che da se stessa. Era scivolata dietro una roccia senza far rumore, tenendo la sua bachetta in una posizione di difesa così strettamente che le nocche erano sbiancate. I suoi occhi, vigili e ardenti, scrutavano la zona circostante per un qualsiasi segno di vita.
Se qualcuno glielo avesse raccontato, lei, Ginevra Molly Weasley, Grifondoro per eccellenza, non ci avrebbe mai creduto: a pochi passi da lei, c'era l'ultima persona che si sarebbe mai aspettata di vedere, Draco Malfoy e stava piangendo.
A quanto pareva, non era l'unica ad avere dei problemi da quelle parti.
Come se guidata da una forza invisibile, uscì dal suo nascondiglio.
"Malfoy". Disse per rendere nota la sua presenza: nonostante tutto, c'era ancora una traccia di rivalità e disprezzo nel suo tono, seppur lieve.
Il ragazzo si girò bruscamente e la trafisse con lo sguardo.
Ginny non potè evitare di pensare che, al chiaro di luna, era l'immagine della perfezione assoluta e quello sguardo non era poi così tagliente come voleva far credere così pieno di lacrime non versate.
"Ti spiace se mi siedo?". Aggiunse, vedendo che Draco non dava segno di volerle dare una risposta, almeno non una verbale.
Alzò le spalle, apparentemente disinteressato come al solito.
Dentro di sè, invece, la curiosità lo stava mangiando vivo: perchè la fidanzata di Potter, la strega più invidiata del mondo magico, aveva lasciato il calore della sua torre - e molto probabilmente anche delle braccia del suo futuro marito - in favore dell'umido clima del parco del castello? Perchè i suoi occhi erano altrettanto pieni di lacrime come i suoi? Perchè sembrava triste e disperata, lei, una donna che probabilmente aveva visto realizzarsi il suo desiderio più grande?
"Che ci fai qui? Dovresti essere nel tuo letto al caldo". Si costrinse a dire il ragazzo.
"Dovrei sì".
"E allora...". Fece un gesto con la mano come per dire "io non ti trattengo" e ritornò a fissare il lago.
"Ma non significa necessariamente che lo farò". Aggiunse lei con il suo tipico tono di sfida.
Alzò le spalle, disinteressato.
"E tu? - disse - Non dovresti essere nel tuo bel sotterraneo?".
"Beh sai, il mio sotterraneo non è poi così diverso dal clima qui fuori, fa sempre freddo, estate e inverno... e non mi riferisco solo al clima".
La rossa ridacchiò.
Il giovane non potè impedirsi di pensare che quello fosse il più bel suono che avesse mai sentito da un tempo troppo lungo. La guardò intensamente per un momento e si chiese d'un tratto perchè non era scappata il più lontano possibile da lui.
"Perchè mi fissi così?".
Silenzio: i loro occhi erano fissi sull'altrui viso con una intensità sconvolgente.
D'improvviso, guidati dal desiderio di sentire qualcosa, i loro volti si avvicinarono e si baciarono con una tenerezza infinita.
"Oh Ginny...". Disse il ragazzo e l'abbracciò strettamente.
"Mi hai salvato, tu mi hai fatta sentire dinuovo viva dopo dio solo sa quanto". A quel punto Ginny piangeva disperatamente tra le braccia di Draco che, inspiegabilmente, la facevano sentire al sicuro.
Ginny non sapeva che cosa l'aveva spinta a baciarlo e tantomeno a stringerlo a sè come se fosse la sua vita: sapeva solo che aveva bisogno di lui in quel momento, perchè presto sarebbe appartenuta ad un altro e loro sarebbero stati un dolce ricordo del passato.
"Shsh, non piangere, andrà tutto bene, shsh, ci sono io qui". Draco le accarezzò i capelli, ponendo piccoli baci sulle sue guancie rigate di lacrime.
"No, non andrà tutto bene, io devo sposarmi presto e non voglio, ma ho dei doveri e...".
Lui la zittì baciandola con passione e amor.
"Non so perchè, ma io provo qualcosa per te che pensavo di aver dimenticato. E' strano, ma credo di amarti e non posso fare a meno di farlo. E non capisco perchè tu non stia scappando da me, lontano, perchè io non sono capace di amare, io faccio soffrire tutte le persone che mi stanno intorno, io sono il male Ginny, dovresti correre via e...".
"Perchè? Perchè dici di essere il male? Il ragazzo che amo ha un cuore gentile e caldo sotto la sua maschera".
"Tu chiedi perchè Ginny? Pensi che io sia gentile in fondo. Oh, piccola dolce Ginny, tu non sai niente di me, non sai niente deegli orrori del mio passato".
"Allora aiutami a capire". Sussurrò la ragazza con una voce dolce come il miele.
 



A/N:
Eccoci alla fine del capitolo. Allora che ne pensate????????
Nel prossimo ci sarà la storia di Draco e del suo amore perduto.
Non so esattamente quando riuscirò ad aggiornare, perchè con l'inizio della scuola tra una settimana precisa e il mio viaggio a Londra dopo due giorni di scuola,  devo fare un sacco di cose.
Ma non perdete la speranza o voi che leggete, finirò questa storia, fosse l'ultima cosa che faccio.
Ok, ok, ok, ho parlato abbastanza......
Al prossimo capitolo!!!!!

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