A special moment.

di Future_wag
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A new classmate. ***
Capitolo 2: *** (First) date with Louis. ***
Capitolo 3: *** Un ragazzo sorprendente. ***
Capitolo 4: *** Il secodo, e vero, appuntamento. ***
Capitolo 5: *** Il primo bacio. ***
Capitolo 6: *** Intanto a casa Malik.. ***
Capitolo 7: *** Felici e contenti. ***
Capitolo 8: *** L.O.V.E. ***
Capitolo 9: *** Sei dentro! ***
Capitolo 10: *** Una giornata movimentata. ***
Capitolo 11: *** When we collide. ***
Capitolo 12: *** I don't need a parachute baby if I've got you. ***
Capitolo 13: *** La verità è una scelta. ***
Capitolo 14: *** I'll look after you. ***
Capitolo 15: *** I'm just in love with you. ***
Capitolo 16: *** You're amazing just the way you are. ***
Capitolo 17: *** Un nuovo inizio. ***
Capitolo 18: *** It's a new way baby. ***
Capitolo 19: *** Mi fido di te. ***
Capitolo 20: *** The end. ***



Capitolo 1
*** A new classmate. ***


Meredith si svegliò di colpo a causa del rumore proveniente dalla finestra. Ancora mezza addormentata guardò la sveglia: erano già le otto! Si avviò di corsa alla finestra stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi e vide che era Zayn che, lanciando dei sassolini sul vetro, cercava di svegliarla.
Aprì la finestra e Zayn la rimproverò subito: “Veloce! Dobbiamo andare a scuola!!”
“La sveglia non è suonata! Stavo ancora dormendo! Tra dieci minuti scendo! Aspettami!” disse la ragazza chiudendo la finestra e tremando per il freddo entrato.
Zayn era il suo migliore amico sin dai tempi della scuola elementare e, ora che i due erano diventati grandi, avevano deciso di frequentare lo stesso liceo. Zayn era un ragazzo stupendo, questo lo pensava anche Meredith. Aveva gli occhi scuri, i capelli neri come il carbone,la carnagione olivastra ed era piuttosto alto. Tutte le ragazze della scuola avrebbero voluto avere un ragazzo come lui, ma Zayn non dava peso a questo e diceva che era troppo presto per avere una relazione seria con una ragazza, così rimaneva single e ogni tanto si concedeva piacere con Meredith, alla quale non dispiaceva affatto.
Meredith (detta anche M.) invece era una ragazza di media altezza, capelli color rame, occhi verdi smeraldo, la carnagione bianca come il latte e le guance cosparse di timide lentiggini che la contraddistinguevano sin dalla nascita. Anche lei era single da tempo, dopo aver chiuso una relazione finita male con il capitano della squadra di calcio della scuola, che tra l’altro aveva anche due anni più di lei.
La ragazza prese il primo paio di jeans che trovò nell’armadio, una polo bianca, un cardigan blu e vi abbinò un paio di stivali blu scamosciati sopra il ginocchio. Corse in bagno e si pettinò velocemente la sua folta chioma, raccogliendo i capelli in un perfetto chignon. Uscì dal bagno senza neanche truccarsi e, dopo aver preso la tracolla con i libri appoggiata sulla scrivania, si diresse in cucina, dove sua madre le aveva lasciato due fette di torta al cioccolato. Le prese, infilò il trench appeso all’ingresso e si precipitò fuori dalla porta.
“Scusa se ti ho fatto aspettare così tanto, la sveglia non è suonata!” disse porgendo una fetta di torta all’amico.
“Non fa niente, ma la prossima volta ti lascio qui e vado a scuola da solo!” disse Zayn andandole incontro  e dandole un bacio in fronte.
“Come hai passato il week and? Hai studiato per il test di biologia?” chiese Meredith pulendosi le labbra dopo aver finito la fetta di torta.
“Ti sembro il tipo che non studia per una verifica così importante! Certo che ho studiato! Comunque Harry mi ha detto che è arrivato un nuovo ragazzo e sarà in classe con noi, magari è carino”. Sorrise e mi diede una lieve gomitata.
“Non credo di volere una storia seria. Dopo la rottura con Luke avevo detto che mi sarei presa una pausa.”
“Luke, Luke! Dimenticalo! E’ acqua passata! Sono quasi passati cinque mesi! Devi iniziare a pensare al futuro e approfittare del presente!”.
Ne frattempo arrivarono a scuola. Harry e Niall erano seduti sul muretto vicino all’entrata, così M. e Zayn li raggiunsero.
Harry era un ragazzo semplice, riccio, occhi verdi e abbastanza simpatico. Niall invece era biondo, occhi azzurri e con una risata contagiosissima ed era, a parere di molte ragazze, uno dei più belli della scuola.
“Dov’è Liam?” esordì Zayn.
“Ha l’influenza e non è potuto venire a scuola” rispose Niall.
Liam formava, insieme a Zayn, Niall e Harry, una band che era solita provare nel garage di Meredith.
I loro discorsi vennero interrotti dal suono della campanella delle otto e quarantacinque che avvisava gli studenti che era ora di entrare in classe. Niall prese sotto braccio M. e inizio a complimentarsi per la sua bellezza. Egli infatti era innamorato della ragazza da circa un anno, ma lei non provava lo stesso e, considerandolo solo come un amico, aveva più volte rifiutato dei suoi appuntamenti.
Entrarono in classe e continuarono a chiacchierare per altri cinque minuti, fino a quando il professore di storia dell’arte entrò in classe. Il signor Varga era un tipo bizzarro e insegnava in quella scuola da vent’anni circa. Indossava sempre pantaloni di tinte accese e camice a quadri. A quasi tutti gli studenti però piaceva il suo modo di essere e di insegnare. Era inconfondibile il suo accento polacco che, nonostante i trent’anni trascorsi in Inghilterra, non se n’era andato.
Tutti si accomodarono al loro posto e solo ora Meredith si accorse di essere l’unica in banco ad sola. Pensò che il nuovo compagno di classe si sarebbe inevitabilmente seduto accanto a lei.
L’insegnante fece l’appello e dopo circa dieci minuti di spiegazione bussarono alla porta. Capì che il nuovo studente era arrivato. Si raddrizzo sulla sedia e si accomodò i capelli per evitare di sembrare ancora addormentata. Dopo pochi istanti entrò il direttore accompagnato da un ragazzo.
M. non poteva credere ai suoi occhi: quel ragazzo era davvero carino! Zayn intuì che era il tipo di ragazzo che piaceva a Meredith, quindi si girò verso di lei e le sorrise compiaciuto. Il nuovo alunno era alto e magro, aveva i capelli castani chiari che si appoggiavano delicatamente sulla fronte e gli occhi che sembravano verdi. Il preside lo presentò: “Lui è Louis Tomlinson ed è il vostro nuovo compagno di classe. Ora puoi sederti in quel banco vuoto in fondo all’aula” disse indicando il banco accanto a quello di M. che sentì salire una vampata di calore.
Louis si diresse verso il banco sorridendo e delicatamente vi si accomodò, iniziando ad  estrarre l’astuccio e tutto il necessaro per seguire la lezione.
“Io sono Meredith Phillips, piacere” fu M. a rompere il ghiaccio presentandosi per prima al nuovo compagno di classe.
Lui la guardò e, con il sorriso sempre stampato in faccia, le rispose: “Io sono Louis, Louis Tomlinson. Piacere mio!”. Poi aggiunse ridendo: “Ma questo insegnante si veste sempre in questo modo?”
“Sì, ha una vasta collezione di pantaloni colorati abbinati a camicie con quadri di tutte le dimensioni e di tutti i colori.”
“Io amo le t-shirt a righe invece, ne ho pieno l’armadio” disse indicando quella che indossava. Effettivamente Meredith si accorse che portava una vistosa maglia a righe rosse e bianche abbinata a un graziosissimo cardigan beige. Lei adorava i ragazzi con i cardigan, le facevano letteralmente perdere la testa.
La lezione proseguì in modo piacevole, come le restanti cinque ore di scuola. Louis raccontò a M. che si era trasferito durante le vacanze natalizie a Londra perché suo padre aveva ricevuto una promozione ed erano andati ad abitare nell’isolato vicino al suo.
“Allora ti va se andiamo a bere qualcosa oggi pomeriggio, così mi fai un po’ da guida”
“Accetto volentieri l’invito” si limitò a rispondere Meredith sorridendo.
Nel tragitto di ritorno da scuola M. raccontò del nuovo compagno di banco a Zayn che fu felice del fatto che finalmente la sua migliore amiche aveva una nuova possibilità di fidanzarsi.
Spero di trovare qualche recensione.. Nel frattempo scrivo il secondo capitolo. Adios chicos!

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Capitolo 2
*** (First) date with Louis. ***


Meredith entrò in casa dopo aver salutato Zayn, che invece proseguì fino alla sua abitazione. “Mamma! Sono arrivata!” urlò scaraventando la cartella sul divano e togliendosi il giaccone. “Sono in cucina! Vieni che è quasi pronto!”. La madre di M. si chiamava Jessie e aveva quarant’anni. Era una donna solare, un’ottima madre e una validissima maestra di inglese che insegnava nella scuola elementare dietro casa loro. Aveva i capelli rossi, molto simili a quelli della figlia, occhi castani chiari e aveva un bellissimo fisico che la faceva sembrare più giovane di dieci anni. “Com’è andata a scuola cara?” chiese la donna dando un bacio alla figlia. “Bene dai. Ah, ti saluta Zayn!” “Che caro ragazzo Zayn. Ricambia il saluto appena lo vedi”. Il pranzo proseguì regolarmente con madre e figlia che parlavano del più e del meno e si scambiavano opinioni su dove avrebbero potuto trascorrere le vacanze estive quell’anno. Dopo aver sparecchiato la tavola Meredith si diresse in camera sua per fare un po’ di compiti prima di trovarsi con Louis e accennò alla madre dell’uscita. “E con chi esci?” domandò Christin curiosa. “Il mio nuovo compagno di banco si è appena trasferito qui a Londra e abita poco distante da noi, così mi ha chiesto se lo accompagnavo a fare un giro, niente di che..” tagliò corto la ragazza. Verso le quindici Meredith iniziò a prepararsi con in sottofondo un po’ di musica. Si mise un paio di jeans chiari, un maglione scollato a V con sotto una camicia e un paio di scarpe comode. Andò in bagno e si truccò lievemente. Era curiosa di conoscere meglio Louis, sembrava un ragazzo interessante, anche se l’aveva conosciuto solamente quella mattina. Scese le scale e si mise il berretto a fagiolo, i guanti di lana e il cappotto e salutò sua madre. Uscita di casa iniziò a camminare con la musica nelle orecchie. Adorava ascoltare la musica mentre camminava perché le permetteva di sognare e immaginare un mondo parallelo che solo lei poteva vedere. Dopo circa tre minuti di tragitto arrivò al locale dove era d’accordo di trovarsi con Louis. Lui non era ancora arrivato. “Com’è possibile? Sono in ritardo di cinque minuti e lui non è ancora arrivato?” iniziò ad agitarsi la ragazza, un po’ preoccupata. Dopo neanche due minuti vide la sagoma del ragazzo arrivare da lontano. Notò immediatamente che anche lui indossava la cuffia a fagiolo e pensò che dovevano avere gli stessi gusti nel vestirsi. Questa cosa la fece sorridere perche solitamente i ragazzi non avevano gusto nel vestire. Lui invece sembrava diverso, una specie di pesce fuor d’acqua. Man mano il ragazzo si avvicinava, Meredith iniziava a pensare a cosa dirgli o a che domande fargli per non incappare in imbarazzanti momenti in silenzio, ma non si preoccupò più di tanto perché era una ragazza piuttosto spontanea e avrebbe trovato il modo di cavarsela. “Ciao Meredith! Come va?” disse Louis sorridendo e togliendosi le cuffie dell’iPod dalle orecchie. “Ciao Louis! Sono un po’ congelata ma sto bene dai. Ahahah! Tu?” “Scusa per il ritardo, ma mia madre non arrivava e dovevo fare da baby sitter a mia sorella. Una nooooia! Comunque qui fuori si gela! Ci conviene entrare e bere qualcosa di caldo, poi andremo a fare un giro”. “Hai proprio ragione! Mi si sta per staccare il naso!” rispose M. ridendo. Entrarono nel bar e ordinarono due cioccolate calde. Lì dentro si stava decisamente meglio! “Allora” iniziò M. per rompere il ghiaccio “fai da baby sitter a tua sorella? Quanti anni ha?” “Due anni compiuti il mese scorso. E’ una piccola peste!” “Io adoro i bambini piccoli! Come si chiama?” “Allora ti assumerò come tata! Come fai ad adorare i bambini piccoli!? Ahahah! Comunque si chiama Sue.” Pausa lunghissima di silenzio. Meredith “E ora che dico? Potrei chiedergli qualcosa di più sul posto dal quale viene, o sulla sua famiglia. Lo sapevo che sarebbe andata a finire così, me lo sentivo!” Louis “Che bel sorriso che ha! E’ davvero una bella ragazza. Sarà sicuramente fidanzata. Non posso chiederglielo però, potrebbe pensare che mi sto approfittando di lei” Finalmente il “momento-imbarazzo” terminò grazie a Louis che, sistemandosi il ciuffo, chiese: “Raccontami un po’ di te. I tuoi interessi, la tua famiglia. Non ci conosciamo per niente, quindi parti da dove vuoi” “Bè, che dire. Vivo a Londra da quando sono nata. Sono figlia unica, mia madre insegna inglese alle elementari e mio padre fa il chirurgo. Faccio nuoto a livello agonistico, amo la musica e il calcio. Mi piace uscire con i miei amici, il mio migliore amico si chiama Zayn.. ehmm.. non saprei cos’altro dire” disse con un filo d’imbarazzo. Louis le accarezzò la guancia: “Non ti mordo mica sai? Che strano trovare una ragazza che ama il calcio! Che squadra tifi?” “Me lo dicono tutti! Ahaha! Comunque tifo Arsenal, ma preferisco la Liga spagnola alla Premier e adoro il Barça. A te piace il calcio?” “Oh mio Dio una tifosa dell’Arsenal! D: Io tifo Manchester United! Ahahah!” I due scoppiarono in una risata sonora. “Meglio parlare d’altro va.. Che genere di musica ascolti?” “Quasi tutto. I miei cantanti preferiti sono Adele, Rihanna.. ehm, Shakira anche mi piace molto. Tu cosa ascolti?” “La mia band preferita sono i The Fray, ma ascolto anche io un po’ di tutto. E poi amo cantare. Dove abitavo prima facevo parte di una band, ma ora credo che appenderò il microfono al chiodo (?). Ok, questa frase non aveva senso, ma credo che renda il concetto.” “Aspetta, il mio migliore amico e altri miei tre amici fanno parte di una band e stanno cercando un altro ragazzo. Ti va se te li faccio conoscere? Potrei chiedergli di farti fare un provino!” disse con un sorriso a trentadue denti. “Sarebbe fantastico” rispose lui ricambiando il sorriso. “Ora che ti ho raccontato di me però voglio sapere qualcosa su di te!” “Ok.. Mi chiamo Louis (questo forse lo sai già), mi sono da poco trasferito a Londra e prima abitavo a Doncaster. Ho una sorella piccola come ti ho detto prima, mia madre sta per aprire un negozio di scarpe e mio padre fa il dirigente. Sono single e mi piacciono le carote!” “Io amo le carote!” disse ridendo M. Il resto del pomeriggio trascorse velocemente chiacchierando delle rispettive vite e dei rispettivi interessi e hobby e la gita turistica, vera ragione di quell’appuntamento venne dimenticata da entrambi. Insieme stavano bene e avevano, oltre alle carote, tantissimi altri interessi in comune. “Sono già le sei e mezza!” D: disse allarmata M. mentre di sfuggita guardava l’orologio. “Sì, perché? Hai appuntamento con un altro ragazzo più simpatico di me?” “Ahahahah! No, è che i miei mi aspettano per uscire a cena! Devo scappare” continuò alzandosi dalla sedia e infilandosi velocemente cappotto e berretto. “E mi lasci qui così? Dammi almeno il tuo numero di telefono, così se mi serve una baby sitter ti chiamo!” “Va bene eccoti” scrisse il suo numero su un tovagliolo di carta “Mi dispiace davvero, ma devo proprio andare. Mi ha fatto veramente piacere conoscerti. Ci si vede a scuola!” aggiunse mentre stava già imboccando la porta del locale. “FERMA! Dimentichi qualcosa!” le urlò Louis facendola bloccare. Lui si avvicinò a lei “Che cosa?” chiese lei stupita. Le diede un bacio sulla guancia: “Ora puoi andare, ci vediamo domani a scuola. Ah! Fammi sapere per la band, mi raccomando!” Lei uscì immediatamente dal locale per non far notare che era arrossita. Nel momento in cui la baciava il tempo si fermò e anche se era un semplice bacio sulla guancia la fece sentire davvero bene. Si infilò le cuffie dell’iPod e si mise ad ascoltare Adele sorridendo compiaciuta. Probabilmente aveva ragione Zayn come sempre: Louis era davvero carino. Eccovi il secondo capitolo! In quello prima ho ricevuto una sola recensione. Spero di averne un po’ di più con questo. Grazie a tutti i lettori. Al prossimo capitolo. 

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Capitolo 3
*** Un ragazzo sorprendente. ***


Eccomi con il teeeeerzo capitolooo! E' un po' corto ma volevo lasciarvi con un po' di suspance per quello dopo..
 

Arrivata a casa Meredith chiamò subito Zayn per raccontargli dell’appuntamento e per chiedergli se lui e i ragazzi stessero ancora cercando un membro per completare la band.
“Ciao Zayn sono M.” disse dopo aver digitato il numero di cellulare dell’amico.
“Ehy! Come è andato l’apputamento?” chiese con un filo di malizia nella voce sapendo dell’uscita con il nuovo compagno di classe.
“Uhm bene dai” proseguì lei stando sul vago. “Senti, state ancora cercando un nuovo ragazzo per il vostro gruppo?”
“Certo! Perché me lo domani? Quello nuovo sa anche cantare?” chiese con un pizzico di sarcasmo.
“A dire il vero si. Mi ha raccontato che dove viveva prima faceva parte di una band e che ora pensava di smettere di cantare, ma io gli ho detto che voi cercavate qualcuno e sembrava interessato.”
“Bene allora. Noi ci troviamo giovedì. Se vuole venire anche lui possiamo sentire cosa sa fare.”
“Ok, glielo dirò”. M. era compiaciuta e felice. Se Louis fosse entrato nella loro band avrebbe avuto modo di conoscerlo più a fondo e, certamente, di trascorrere con lui molto più tempo.
La mattina dopo
Come ogni giorno Zayn passò a prendere Meredith sotto casa e insieme percorsero la strada che portava alla scuola. Appena arrivati nel cortile lei notò subito Louis così,vedendolo solo e un po’ spaesato, decise di andarlo a salutare, dopo aver lasciato Zayn con Niall, Harry e Liam.
“Ciao Louis” sussurrò M. all’orecchio dell’amico voltato di spalle.
Louis sobbalzò: “Ciao Meredith! Mi hai fatto prendere un colpo! Come stai?”. Intanto si avvicinava per darle un bacio sulla guancia. Ovviamente lei non si tirò indietro e sorridendo contraccambiò.
“Io sto bene. Ah, prima che mi dimentichi: ho chiesto a Zayn per la band e mi ha detto che giovedì provano. Se ti va di venire di solito provano nel garage di casa mia, vogliono vedere cosa sai fare”.
“Certo che verrò!” rispose lui entusiasta giocherellando con il bottone del cappotto blu che indossava.
“Se vuoi posso farteli conoscere subito, stanno laggiù” esclamò indicando il muretto al quale i quattro ragazzi erano appoggiati.
“Per me va bene, andiamo” disse prendendo la compagna per braccio e iniziando a trascinarla.
“Che ragazzo deciso” mormorò M. facendo attenzione che Louis non sentisse.
Quando arrivarono davanti agli amici di Meredith fu lei che presentò Louis agli altri e lui si limitò semplicemente a stringere la mano a tutti e a sorridere.
“Così anche tu canti”: questo era Niall che, accecato dall’invidia e dalla gelosia, cercava mi mettere in imbarazzo il nuovo arrivato.
“Diciamo di sì, me la cavo” si difese Louis.
Fortunatamente la campana suonò e salvò la situazione.
Le sei ore seguenti di lezione volarono per Meredith che si perse negli occhi luminosi, nel sorriso affascinante e nelle dolci parole di Louis. Continuava a trovare quel ragazzo veramente interessante. La sua voce era sensuale, ma soprattutto la sapeva far ridere. Questa era, secondo M., la dote che un ragazzo doveva avere per farla innamorare e per conquistarla.
All’uscita da scuola i due si salutarono con l’ennesimo bacio sulla guancia e ognuno andò per la sua strada.
Quando M. arrivò a casa non pranzò nemmeno, ma iniziò subito a studiare e fare i compiti. Lei era infatti la più brava della classe, ma lei non lo dava a notare, così nessuno la chiamava secchiona.
Aprì il libro di chimica e vi trovò un post-it giallo. Lei solitamente li comprava rosa così, incuriosita, lo aprì e lesse:
“Alle 16.00 a casa mia. Ho bisogno di chiederti consigli su come conquistare i tuoi amici per farmi ammettere nella band. Ti aspetto.
P.s.: siccome sei ricercata e hai sempre mille impegni ti dico che staremo fuori anche a cena.
Baci, Louis. <3”
Appena lo lesse sentì le farfalle nello stomaco e le mani le iniziarono a sudare. Louis iniziava a piacerle davvero. Ogni momento passato con lui era speciale, lui la sapeva sorprendere ed era così simpatico!
Per tutto il pomeriggio non toccò libro continuando a farsi film mentali sull’appuntamento di quel pomeriggio e immaginandosi con Louis, perché no, anche vent’anni dopo. Pensava non si sarebbe mai stancata di stare con lui.
Louis
“Spero che Meredith abbia letto il post-it. Sicuramente il libro di chimica l’avrà aperto per fare i compiti per domani. Forse dovrei chiamarla? Ma no, accetterò sicuramente il mio appuntamento, sono così irresistibile e affascinante! Ok, ora chiamo il ristorante italiano e prenoto per stasera.”
 

Rieccomi con il terzo capitolo! Per ora ho ricevuto solo due recensioni Lquindi vi invito a recensire!
Cosa pensate succederò tra M. e Louis? Eheh! Vedrete nel prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Il secodo, e vero, appuntamento. ***


EEECCOMI CON IL QUARTO CAPITOLO! Volevo ringraziare le 4 persone che hanno recensito il capitolo precedente. Questo capitolo sarà abbastanza insignificante e anche piuttosto corto, ma non volevo mischiarlo con l'appuntamento vero e propio. spero vi piaccia.
la vostra As.



Giunte le tre di pomeriggio Meredith andò a farsi una doccia e poi iniziò a prepararsi per l’appuntamento di quella sera. Sapeva che Louis l’avrebbe invitata fuori a cena, quindi voleva essere anche un po’ elegante, ma senza abbandonare il suo abituale look. Decise quindi di indossare un paio di pantaloni neri a sigaretta, una camicia bianca con una cintura alta sotto il suo abbondante seno, un paio di ballerine nere e il suo foulard preferito: quello bianco e nero della collezione “Skull” di Alexander McQueen che sua madre le aveva regalato l’anno precedente al suo compleanno. Si mise un filo di rossetto rosso che risaltava le sue sensuali labbra carnose e si passò con il dito un po’ di ombretto nero. Lasciò i capelli sciolti, come piacevano a lei. Quando scese in cucina sua madre, vedendola piuttosto presa e agitata, le chiese: “E dov’è che vai tutta elegante?”
“Ho un appuntamento” rispose tagliando corto M. sperando che la madre non chiedesse altro.
“E con chi? Con un bel ragazzo?” continuò invece curiosa la donna.
“Sì, con Louis”.
“Aaa. Ma questo ragazzo è proprio interessante allora! E dimmi un po’: dove ti porta”.
“Vado a casa sua per dargli qualche dritta su come entrare nel gruppo di Zayn e poi mi porta a cena.”
“Mmm. Bè divertiti tesoro!” terminò tutta sorridente la madre.
Dopo essersi specchiata per la ventordicesima (?) volta, la ragazza infilò il cappotto, prese la borsa e salutò la madre uscendo dalla porta. Come sempre era in ritardo, ma non diede molto peso a ciò, perché la volta prima Louis l’aveva lasciata a congelare fuori dal locale.
Dopo circa dieci minuti di cammino imboccò la via nella quale il giorno prima Louis le aveva detto che abitava. Solo ora si stava pentendo di non aver messo le calze: le dita dei piedi avevano ormai perso del tutto sensibilità.
Intravide il numero 34, quello dell’abitazione di Louis. Era una bella villetta bifamiliare, dipinta di giallo, con un portico abbastanza ampio, un piccolo giardinetto davanti e un dondolo. Arrivata davanti al cancellino vide la targhetta con il nome ‘Tomlinson’ e capì di essere arrivata. Suonò. Una voce rispose poco dopo: “ti apro!”, era proprio Louis. Il cancellino si aprì e Louis spuntò da dietro la porta. “Vieni pure!”.
Meredith percorse il breve vialetto che portava all’ingresso della villetta per andare incontro al ragazzo che, quando la vide aprì le braccia, come si volesse abbracciarla. Appena le arrivò vicino infatti la strinse in un calorosissimo e amorevole abbraccio, dandole un bacio sulla guancia.
Louis
“Questo sarà l’ultimo bacio sulla guancia che le darò. E’ ora di passare alle cose serie. Devo trovare il momento giusto per darle un bacio vero. Super Tomlinson all’azione!”

Meredith
“Oh mio dio ora svengo! Che buon profumo ha?! Prima di stasera io gli salto addosso! Oooo sì! No no no! Meredith stai calma!”
 

Credete che questi due arriveranno sani e salvi a fine serata? Ahahaha! D:

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Capitolo 5
*** Il primo bacio. ***


Rieccomi subito con un nuovo capitolo! A me piaceda impazzire! gfvkibybgujohji!

Dopo quel profondo abbraccio Louis fece entrare in casa Meredith.
“Sei a casa da solo o ci sono anche i tuoi?”
“Siamo soli. I miei sono usciti con Sue.” disse sorridendo maliziosamente e prendendo la mano della ragazza per trascinarla in camera sua.
La casa era piuttosto grande: al piano di sotto si trovavano la cucina, la sala da pranzo e uno spazioso salotto con una tv enorme; al piano superiore, invece le camere. Quella di Louis era la prima sulla destra. Le pareti erano di un azzurro cielo e mettevano in risalto l’enorme armadio bianco.
“Hai l’armadio più grande del mio!” protestò M. ridendo.
“Devo nasconderci tutti i cadaveri delle mie ex!” rispose prontamente il ragazzo sorridendo e aprendo l’armadio. Era pieno zeppo di vestiti e, ovviamente, di t-shirt a righe. Lo richiuse e imbracciò la chitarra che si trovava sulla scrivania.
“Fammi vedere quello che sai fare Tomlinson. Cos’hai pensato di suonare?” disse con aria di sfida Meredith mentre osservava attentamente le mani grandi di Louis.
“Mmm, avrei preparato una canzone di Bruno Mars” e iniziò a suonare sedendosi accanto a lei sul letto. M. poteva chiaramente riconoscere le prime note di “Count on me” di Bruno Mars. Quella canzone era una delle sue preferite.
Louis iniziò a cantare: “If you ever find yourself stuck in the middle of the sea..”. Aveva davvero una bella voce: profonda, sensuale e travolgente. In così poco tempo Meredith si accorse che Louis le piaceva davvero e molto probabilmente lui ricambiava.
Una volta dopo aver finito la canzone il ragazzo si girò verso di lei per sentire cosa ne pensava, ma lei non aveva parole e balbettando riuscì a solamente a dire: “Sei veramente bravo! E sei un ragazzo d’oro”.
Lui iniziò a guardarla negli occhi e, dopo averle preso le mani che tremavano, le disse: “Dal primo giorno in cui ti ho vista, appena entrato in quella classe, mi colpisti. Mi piaceva tutto di te, così ti avvicinai con la scusa che ero nuovo in città e iniziammo a conoscerci. Ora ne sono certo: tu mi piaci davvero. Vorrei conoscerti sempre meglio per innamorarmi di ogni cosa che fai e di quello che sei.”
“Anche tu mi piaci Louis.”
I due iniziarono ad avvicinarsi fino a quando le loro labbra si sfiorarono timidamente. Poi presero sicurezza e sbocciarono in un bacio passionale e sincero. Entrambi chiusero gli occhi per godersi maggiormente l’emozionante momento.
Meredith iniziò ad abbassarsi fino ad arrivare a stendersi sul letto sottostante. Louis la seguì e le si accomodò delicatamente sopra mentre le accarezzava dolcemente i capelli color rame. Anche lei, partendo dal fondoschiena, percorse con la sua mano destra tutto il retro del ragazzo arrivando fina al collo. Le sue spalle erano possenti e muscolose e i suoi capelli erano lisci e morbidi.
Entrambi speravano che quel momento non finisse mai, ma purtroppo non fu così. Dall’entrata della casa si sentì urlare: “SIAMO A CAAAASA!” e poco dopo dalla porta della loro camera entrò una bambina bionda. “Louis! Coccole!” disse dirigendosi verso Louis. Fortunatamente Louis e M. avevano finito di baciarsi, ma lei era ancora sdraiata sul letto. Louis si alzò in piedi e prese in braccio la bimba che iniziò a riempirlo di baci. Era una bellissima bambina, aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri e due paffutissime guance. E’ bella come il fratello, pensò Meredith.
“Questa è Sue” disse lui.
“Avevo immaginato” rispose delusa Meredith piuttosto delusa.
“Non ti preoccupare, avremo ancora molto tempo per fare le coccole noi due” affermò sicuro a rivolto alla ragazza sdraiata sul suo letto.
“Ma i tuoi sanno che sono qua?” solo ora aveva pensato che i suoi genitori potevano non sapere che lei si trovava lì.
“Sì, li avevo avvertiti prima che uscissero”.
Che ragazzo premuroso che era!
Dopo qualche minuto arrivò in camera anche la proprietaria di casa. Era una donna sulla quarantina, con i capelli dello stesso colore di quelli del figlio, senza un minimo segno della vecchiaia che iniziava ad avanzare. Era davvero una bella donna! M. si alzò in piedi porgendo gentilmente la mano alla donna: “Piacere! Io sono Meredith.”.
“Piacere mio cara. Louis mi ha parlato tantissimo di te.” Davvero Louis aveva parlato di lei a sua madre?
La madre tolse il disturbo e prese con sé Sue, lasciando di novo i due ragazzi soli.
“Sono già le sei e mezza! Ho prenotato il ristorante per le sette e mezza, mi cambio e usciamo, ok?”
“Ok, allora esco” disse M. alzandosi nuovamente da letto aprendo la porta pronta ad aspettare in corridoio.
“Non fa niente. Rimani pure.” La bloccò lui dandole un altro bacio. Quel ragazzo era davvero irresistibile, così lei non se lo fece ripetere due volte e si rimise a sedere.
Lui iniziò a togliersi la maglietta blu che indossava, rimanendo a torso nudo. Si potevano nettamente distinguere gli addominali e i pettorali scolpiti al punto giusto. Non era come quei ragazzi super palestrati, era davvero bello. Poi si tolse le scarpe e poi i pantaloni: rimase in mutande. Indossava un paio di boxer banchi con delle labbra stampate. A M. venne da ridere, ma riuscì a trattenersi.
“Metto questa o questa?” disse prendendo due grucce dall’armadio. Su quella a destra era appesa una camicia bianca molto semplice, mentre invece su quella a sinistra una delle sue solite magliette a righe.
“I ragazzi in camicia mi fanno impazzire!” affermò lei indicando la gruccia di destra. Quindi lui indossò la camicia e, dopo essersi messo pantaloni e scarpe, uscirono dalla stanza.
“NOI ANDIAMO!” urlò il ragazzo ai genitori prima di uscire di casa e dopo essersi messo il cappotto.
“BUONA SERATA RAGAZZI!” si sentì urlare dal piano superiore.
I due uscirono abbracciati continuando a sbaciucchiarsi dirigendosi verso il ristorane italiano.

Cosa ne pensate? Recensiteee!
As.

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Capitolo 6
*** Intanto a casa Malik.. ***


Rieccomi! Sono rimasta quasi emozionata dalle tante recensioni che ho ricevuto! :') Come avete notato posto spessissimo oggi, perchè ho paura che con la scuola poi non riesco più.. Per la vostra gioia vi lascio ancora un po' sulle spine e vi apro una piccolissima parentesi di quello che accade a Zayn, Niall, Harry e Liam. Per rivedere i due piccioncini dovrete aspettare il prossimo capitoloo, mi dispiace ç_ç

Intanto, a casa Malik i ragazzi si erano ritrovati per mangiare una pizza insieme e per chiachierare della possibile entrata di Louis nella loro band.
"Allora ragazzi, parliamo di cose serie: cosa ne pensate di Louis?" chiese Zayn addentando una fetta di pizza al salame piccante.
"Ma se non l'abbiamo neanche sentito suonare! Non possiamo giudicarlo ancora!" protestò Liam.
"Per quello avremo tempo. Credo che Zayn intendesse che impressione ci ha fatto personalmente, giusto?" aggiunse Harry. Zayn annuì.
"A me non piace, sembra il solito belloccio di turno che si fa tutte." rispose con disprezzo Niall che, ovviamente era geloso.
"Horan! Lo sappamo tutti perchè non ti piace!" disse ridendo Harry facendo zittire l'amico.
"Comunque a me sembra simpatico, anche se si veste un po' in modo strano.." proseguì Zayn
"Allora non sono l'unico che l'ha notato!" scherzò Liam.
"Anche secondo me si veste in modo strano, ma sembra una persona a posto" aggiunse Harry.
"A quanto pare allora siamo tre contro uno! Ci manca solo sentirlo suonare. In base a quello poi decideremo, tanto domani verrà alle prove, no?! " concluse Zayn, che era una specie di leader della band.
"Tu che sai tutto di Meredith, cosa c'è tra lei e questo Louis?" : Niall si era fatto tutto in un momento serio. In tutto quel tempo nel quale aveva cercato di conquistarla, non aveva mai capito perchè non era mai ceduta e continuava a considerarlo ancora un'amico, lui che invece avrebbe voluto moto di più.
"Sarò sincero con te, ma spero che tu non ci rimanga troppo male. So che lei ti piace da oltre un anno, ma non ha mai ricambiato il tuo sentimento. L'altro pomeriggio è uscita con lui, ma si sono conosciuti un po' meglio e basta. Stasera invece lui l'ha invitata a casa sua per chiederle consigli su come entrare nel nostro gruppo, tutto qui."
Niall sembrava sempre più triste ogni secondo che passava e si limitò a dire: "Sarà meglio che la dimentichi."
Il resto della serata proseguì regolarmente continuando a ridere e scherzare. Erano davvero un bel gruppo. Zayn e Niall si conoscevano dalle scuole medie, ma decisero di formare il loro gruppo solo dopo aver conoscuto anche Liam e Harry, al liceo.
"Un'ultima cosa" disse Zayn prima che i ragazzi uscissero da casa sua a serata terminata "Se lui entra nel nostro gruppo non dovranno esserci discordie ripicche o cose simili, soprattutto per motivi sentimentali, vero Nial?!"
"Ti ho detto che la dimenticherò!" sbottò Niall.
"Buona nottallora! Vi voglio bene!" terminò Harry varcando per ultimo la soglia della porta.

Questo capitolo è cortissimo, ma volevo farvi capire cosa pensano gli altri ragazzi di Louis. Recensite, vi raccomando. Domani posterò il capitolo di M. e Louis al ristorante.. Buona notte fanciulli/e! :)

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Capitolo 7
*** Felici e contenti. ***


Ritorniamo però a parlare di Meredith e Louis. I due continuavano a camminare abbracciati verso il ristorante italiano. Passarono davanti ad un fioraio.
“Aspetta un secondo qui” disse ad un certo punto Louis fermandosi “arrivo subito” e scomparì nel negozio. Dopo circa cinque minuti ritornò con un enorme mazzo di rose rosse in mano.
“Queste sono per te” disse porgendole a M. prima di baciarla.
Lei arrossì: “Sei davvero romantico Louis!” e ripresero a camminare.
Finalmente arrivarono al ristorante italiano. Il locale era piuttosto piccolo e intimo, forse era proprio per quello che il ragazzo l’aveva scelto. Le pareti erano bianche e decorate con delle fotografie che molto probabilmente ritraevano l’Italia meridionale.
“Salve! Avete prenotato?” esordì il cameriere.
“Sì. Tomlinson.. per due” rispose cortesemente Louis.
“Quello è il vostro tavolo, prego.” li congedò il cameriere indicando un piccolo tavolino nell’angolo della sala.
“Ho una fame tremenda!” borbottò Louis ritraendo la sedia per fare accomodare la compagna.
“Grazie. Vediamo.. che c’è di buono da mangiare qui?”. Questa era Meredith che, dopo essersi seduta, aveva già preso in mano il menù iniziando a sfogliarlo.
“La pizza è molto buona, ma di solito prendo gli spaghetti alle vongole”. Intanto il cameriere si stava avvicinando per prendere le ordinazioni.
“Cosa prendete ragazzi?” chiese il cameriere.
“Due spaghetti alle vongole” rispose gentilmente Meredith porgendo il menù all’uomo.
I due ragazzi iniziarono nuovamente a guardarsi intensamente negli occhi. Entrambi erano incantati degli occhi dell’altro. Louis le prese la mano e lei, per l’ennesima volta quella sera, arrossì. Poi lui iniziò ad avvicinarsi. Lei si sentì un po’ a disagio perché non erano soli, ma poi acquisto sicurezza e si avvicinò anche lei. Per la seconda volta quella sera si baciarono. Questa volta però fu diverso, sembrava che le loro lingue e le loro labbra si conoscessero da sempre. Louis accennò un minuscolo sorriso e Meredith chiuse gli occhi. Proprio in quel momento però arrivo il cameriere. Sembrava che non potessero baciarsi in pace. Prima la sorella, poi il cameriere!
Dopo aver divorato il piatto di spaghetti e aver preso due cannoli siciliani Louis, da galantuomo, pagò la cena e i due uscirono dal ristorante.
“Ti va se andiamo al cinema?” propose Louis. Lui adorava andare al cinema e i sui film preferiti erano quelli romantici. Sarebbe stato fantastico guardare con lei una pellicola di quel genere.
“Mi dispiace, ma è già tardi e mia mamma è a casa da sola stasera, non vuole andare a letto prima che io arrivi.” Si scusò lei desolata.
“Non fa niente, potremmo fare un’altra volta” rispose lui accarezzandole il viso.
“Se ti va puoi accompagnarmi a casa!” Propose Meredith “così domani non ti perderai quando verrai a provare con la band”.
“Certo!” lui sorrise e si incamminarono.
Dieci minuti dopo
“Eccoci arrivati!” esclamò M. davanti al cancellino di casa sua.
“Bè, allora…”
Questa volta fu lei a fare il primo passo: prese la testa di Louis tra le mani, delicatamente, e lo baciò. Sentì pian piano il suo profumo avvicinarsi e investirla. Era buonissimo, di quei profumi dei quali non ci si scorda facilmente. Non ebbe timore che la madre li potesse vedere. Non gliene fregava niente! Finalmente riuscirono a baciarsi senza nessuno che li interrompesse. Lui era un ragazzo speciale e voleva vivere intensamente ogni secondo trascorso insieme.
“Buona notte anche a te” sorrise Louis dopo che si staccarono e mordendosi il labbro inferiore.
“Ci vediamo domani, a scuola.” Lei non voleva che lui se ne andasse, così lo guardo camminare per tutta la via, fino a quando girò a destra.
“Ciao piccola, buona notte!” la lasciò lui prima di svoltare.
Quella serata era davvero stata speciale.
Meredith
Mi ha chiamata piccola! Non avevo mai conosciuto un ragazzo dolce come lui. Fanculo Luke! Ora ho Louis e non me lo farò certo portar via dalla prima puttanella che passa!

Louis
Sono davvero irresistibile! E’ fatta! L’ho conquistata! Era da troppo tempo che non mi sentivo così bene con una ragazza. Lei è speciale e farò di tutto per non perderla.

M. entrò in casa e salì in camera. Sua madre si era addormentata nel suo letto e, passando davanti alla sua camera le diede un bacio sulla guancia e la coprì dolcemente con la coperta.
Poi andò in camera sua, si struccò, si mise la camicia da notte ed entrò nel letto. Non si sarebbe mai dimenticata di quella serata. Sorrise. Dopo pochi secondi si addormentò pensando a Louis e sorridendo.

Ecco il nuovo capitolo.. A me non fa impazzire, ma spero vi piaccia! Ringrazio ancora per le recensioni di prima e spero ti trovarne altrettante per questo capitolo.
As.

 

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Capitolo 8
*** L.O.V.E. ***


Eccomi con un nuovo capitolo! Il titolo è ispirto ad una canzone di Jessie J, L.O.V.E. appunto, vi consiglio di ascoltarla..

La mattina seguente Meredith si svegliò più presto del solito e recuperò tutti i compiti che non aveva fatto il pomeriggio precedente.
Verso le otto si vestì e sistemò i vestiti che la sera precedente aveva lasciato sulla sedia. Prese in mano la camicia e se la portò al naso: poteva ancora sentire l’odore di Louis e, chiudendo gli occhi riusciva a ricostruire perfettamente la scena del loro primo bacio.
Fece colazione, si lavò i denti e uscì di casa, trovando Zayn ad aspettarla.
“Ehy! Finalmente sei arrivata!” canzonò lui iniziando a camminare.
“Guarda che sono in perfetto orario! Sei tu ad essere sempre in anticipo!” rispose lei offesa.
“See certo! Ahaha! Com’è andata ieri sera con Louis?” chiese subito cambiando argomento: era troppo curioso!
“Benissimo!” sfoderò immediatamente un sorriso a trentadue denti.
“Eee?” Zayn era proprio curioso.
“Eee cosa?”
“Vi siete baciati?” arrivò subito al sodo.
“Eccome!” altro sorriso a trentadue denti.
“E come bacia? Bene? Sono sicuro che io sono meglio!” iniziò a ridere.
“Devo ammettere che bacia mooolto meglio di te caro! Mi dispiace!” gli diede una pacca sulla spalla.
Arrivarono a scuola scherzando e prendendosi in giro come sempre. Quello era il bello della loro amicizia: si dicevano tutto e scherzavano, senza problemi o senza paura di offendere l’altro.
La campanella era già suonata e, non vedendo né Louis né gli altri tre ragazzi, i due entrarono direttamente in classe.
Inaspettatamente trovarono Louis che chiacchierava con Liam, Harry e con Niall che sembrava molto incuriosito dal nuovo compagno. Non sembrava portare con sé odio o gelosia, per niente. Probabilmente era il primo passo per dimenticare Meredith.
“Ciao M.!” salutò Louis alzandosi in piedi e andando verso la ragazza.
“Ciao Louis!” ricambiò lei sorridendo. I due si avvicinarono, si abbracciarono e si baciarono.
“Oi, tutto a posto?” si preoccupò Zayn nei confronti di Niall vedendo la scena.
“Certo! Ce ti avevo detto ieri sera? La sto dimenticando”. Niall era serio e su quelle cose non scherzava, così il moro si fidò. La professoressa di inglese entrò dalla porta e tutti tornarono al posto. Meredith e Louis vicini, in fondo all’aula. Nessuno dei due aveva intenzione di seguire la lezione.
“Come mai sei arrivata così tardi stamattina? Devo essere geloso?” bisbigliò Louis.
“Ma no! Geloso di chi? Di Zayn? Ahahah! E’ il mio migliore amico, tutto qui.” Rispose lei come se fosse la cosa più banale del mondo. Poi aggiunse: “Sei già geloso di me?” sorridendo dolcemente e facendo gli occhi dolci.
“Chi? Io?” disse guardandosi alle spalle. M. annuì divertita.
All’uscita da scuola.
“Ti va di venire a pranzo da me? Tanto poi dovresti venire più tardi per le prove.” chiese Meredith mentre varcavano la porta dell’aula.
“Mmm.. Non so, dovrei chiedere a mia madre, non so se devo tenere Sue. Ora la chiamo, aspetta.” disse estraendo il telefono cellulare dalla tasca anteriore dei pantaloni beige. Intanto erano arrivati fuori da scuola e salutarono Zayn, Niall e Harry dandosi appuntamento a casa sua per le quattro di quel pomeriggio-
“Mia madre dice che non c’è problema. Starà lei a casa con Sue.”
“Perfetto! Così conoscerai finalmente la mia di madre!” disse tutta esaltata M.
Arrivati a casa
“CIAO MAMMA SIAMO ARRIVATIII!”strillò Meredith alla madre chiudendo la porta alle spalle di Louis.
“Le avevi già detto che sarei venuto?” bisbigliò perplesso lui.
“Come siamo? Chi c’è con te?” ecco la risposta della madre che arrivò all’entrata della casa con una bacinella contenente insalata.
“Mamma, lui è Louis!” lo presentò la figlia felicissima.
La madre porse la mano: “Il tanto famoso Louis! Finalmente ti conosco! Piacere, io sono Christin.”
“Piacere signora.”
“Se me lo dicevi che veniva anche lui a pranzo facevo qualcosa di più buono”.
“Sono sicuro che mi andrà benissimo quello che ha cucinato” disse Louis un po’ in imbarazzo.
Dopo pranzo
“Noi saliamo in camera a fare i compiti” si congedò Meredith dalla madre dopo aver finito di pranzare.
“Ok ragazzi” rispose sorridendo.
Avevano due ore per stare finalmente da soli.
“E’ simpatica tua madre” disse Louis.
“Mmm si dai.”
Louis prese Meredith per il bacino e la fece appoggiare all’armadio. Lei si avvicinò alla sua bocca e si baciarono intensamente. Lei poteva benissimo sentire il suo profumo. Quel profumo che la sera prima l’aveva fatta impazzire e che non avrebbe mai dimenticato: le avrebbe sempre ricordato lui. Lui iniziò a metterle la mano sotto la maglia cercando di slacciarle il reggiseno. Lei lo fermò. “Non ora. Non con mia madre in casa. Avremo tempo per questo.” E continuarono a baciarsi come se nulla fosse accaduto.
Louis: “Scusa per prima. Forse ho accelerato troppo. Mi dispiace. Ci sei rimasta male?”
“Ma no, figurati. Ti sei affascinante e irresistibile, solo che in questo momento non mi sento ancora troppo pronta.”
“Non sei tu a doverti scusare, ti capisco.”
Il resto del pomeriggio lo trascorsero alternando risate a momenti sdolcinati e baci, fino a quando arrivarono i ragazzi per provare.

Grazie per le recensioni vecchie e spero di trovarne così tante anche per questo capitolo. :)
As.

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Capitolo 9
*** Sei dentro! ***


Questo capitolo è estremamente corto perchè non ho avuto molto tempo per scriverlo e poi perche durante l'ora di matematica mi è venuta un'idea ftvbyjgyijl per il prossimo! *-*
Comunque grazie per le tre recensioni del capitolo prima (anche se ne aspettavo un po' di più). Eeee per finire avete ragione: COME SI FA A RESISTERE A LOUIS? NON CI RIUSCIREI MAI! Ahahahaha! Buona lettura!

Zayn arrivò per primo, poi arrivò Liam e infine Niall.
“Ok, ci siamo tutti: possiamo scendere per provare” propose Zayn iniziando a scendere le scale che portavano al garage di casa Phillips. Ormai conosceva quella casa come le sue tasche. Ci aveva trascorso metà della sua infanzia e, tutt’ora andava da M. almeno due volte a settimana.
Arrivarono in garage.
“Brr che freddo!” esclamò Meredith entrando nella stanza e iniziando a tremare.
“Tieni piccola” disse Louis porgendole il suo caldo maglione di lana.
“E tu? Non hai freddo?” sperava le rispondesse di no.
“No, ho la maglia a maniche lunghe, e poi quando canto mi viene caldo.” rispose dandole un leggero bacio sulla fronte.
“Bene dai! Incominciamo! Direi che prima ci fai sentire qualcosa tu e poi iniziamo a suonare insieme.” Zayn era rivolto a Louis.
“Certo! Io avevo preparato ‘Count on me’ di Bruno Mars, non so se è il genere di musica che di solito suonate anche voi.”
“Bè, sì.. di solito suoniamo questo genere.” rispose Liam precedendo Zayn.
“Allora ok.” Louis imbracciò la chitarra e iniziò a suonare. Dopo pochi secondi venne anche la voce. Era ancora meglio di quando l’aveva fatta sentire a Meredith il giorno prima. I tre ragazzi rimasero estasiati e non gli fecero neanche finire il brano per decidere: era dentro!
“Sei davvero bravo Louis!” accennò stupefatto Nill. Lui ringraziò sorridendo.
“Abbiamo deciso quindi di prenderti con noi nella band. C’è solo un piccolo problema: la nostra band non ha un nome” continuò Zayn.
“Bè, non è un problema, lo troveremo!”
“Ora possiamo iniziare le prove insieme. Io, Harry e Niall e Zayn avevamo pensato di suonare ‘Grenade’ oggi, la sai cantare?”
“Certo! Mi piace molto Bruno Mars e quella è una delle sue migliori canzoni”
Harry si mise alla chitarra e iniziò a suonare le prime note della canzone.
Alla fine delle prove tutti applaudirono e Meredith si complimentò con Louis per il suo ingresso nel gruppo.
“Sai che quando canti sei ancora più carino?” rise lei.
“Sei che quando ridi non ti so resistere?” rispose lui iniziando a baciarla. Nel frattempo i ragazzi se n’erano andati dandosi appuntamento al giorno dopo a scuola.
“Mi sembra che hai già conquistato i ragazzi. Credo che tu stia loro molto simpatico!”
“Vedi, neanche loro mi sanno resistere!” scherzò Louis.
“Ma smeeettila! Ahahahaha!”
“Oh cazzo! Sono già le cinque e mezza! Devo andare a fare da baby sitter a Sue. Ci vediamo domani bella” disse divenendo improvvisamente triste lui. Le diede un bacio e se ne andò.

Grazie per aver letto e vi prego di recensire se leggete, anche se avete cose negative da dire, mi aiutano a migliorare.

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Capitolo 10
*** Una giornata movimentata. ***


Non so perché, ma quando scrivo questa ff la musica deprimente mi ispira.. Va be’. Grazie a quelli che hanno recensito o letto il capitolo, eccovi quello nuovo.
 
La mattina seguente Meredith si svegliò prima del solito. Il cellulare aveva iniziato a vibrare, così scese dal letto e lo afferrò sbadigliando. Sul display lesse che era un sms da Zayn.
“Cosa vuole questo alle sei e mezza di mattina?” borbottò schiacciando su “leggi”.
“Bene, è malato e devo andare a scuola da sola! Uff! E piove pure!” continuò guardando fuori dalla finestra.
Siccome mancava solo mezz’ora all’orario al quale di solito si svegliava, decise di non riaddormentarsi. Così prese il suo iPod da 16 Gb e mise la riproduzione casuale. Subito partì “Count on me” e inevitabilmente pensò a  Louis e alla prima volta che si erano baciati. Erano passati solo pochi giorni da quel pomeriggio, ma sentiva che lui era una persona speciale. Prima d’ora mai nessun ragazzo l’aveva fatta sentire bene come era successo con lui: sapeva farla ridere, farla sentire a suo agio, ma soprattutto sapeva essere dolce.
Alzò al massimo il volume e la riascoltò altre sei volte, riaddormentandosi.
Alle sette la sveglia suonò facendola sobbalzare. Pioveva ancora. Meredith si vestì e lentamente andò in bagno. Scese le scale e in cucina trovò una torta lasciata da sua madre. Era una torta alle carote e vedendola le scappò un altro sorriso. Tutto le faceva pensare a Louis. Erano troppo pochi i giorni passati insieme per innamorarsi di lui? Ci pensò tutta la colazione, senza trarre conclusioni troppo sensate. Quel pomeriggio sarebbe andata a trovare Zayn e le avrebbe posto tutti i suoi dubbi e le sue perplessità.
Si mise il trench beige che si trovava sull’attaccapanni all’ingresso, prese l’ombrello a fiori rosa e bianco e si precipitò fuori casa. Iniziò a diluviare ancora di più.
Arrivata alla fine dell’isolato le si avvicinò una macchina.
“Hey! Vuoi un passaggio?” era la voce di Niall.
“Oh grazie mille!” rispose lei chiudendo l’ombrello e aprendo la portiera.
“Sei bagnata come un pulcino!” osservò lui iniziando a prenderle una ciocca di capelli e portandogliela dietro l’orecchio. Poi le accarezzò il viso. Lei non lo respinse pensando che si trattasse di un banale gesto amichevole, anche con Zayn succedeva a volte. Niall però iniziò ad avvicinarsi minacciosamente alle sue labbra, fino ad arrivare a pochi centimetri da toccare quelle di M.
“Che stai facendo?” protestò lei respingendolo con la mano.
“Meredith tu mi piaci dall’inizio del liceo e non lascerò che l’ultimo arrivato ti porti via!” stava quasi piangendo.
“Senti, Louis non è l’ultimo arrivato e mi piace davvero. Mi dispiace, ma nei tuoi confronti non ho mai provato niente. Capisco che sia dura essere innamorati di una persona che non ricambia, ma ..”
Lui non la lasciò finire: “Ma niente! Tu non lo puoi sapere! Hai sempre i ragazzi che vuoi e sei la più carina della scuola. Non puoi capire.” Lui scoppiò in lacrime.
Fregandosene delle conseguenze Meredith lo abbracciò e lo fece appoggiare a lei accarezzandolo. Niall non meritava tutto questo e lei si sentiva estremamente colpevole, così disse: “ti sei calmato?” e senza aspettare risposta continuò “mi dispiace immensamente per questa situazione, mi sento veramente in colpa, ma a me piace Louis. Tu sei un ragazzo intelligente e carino, non ti puoi rovinare per tutto questo. Troverai una ragazza migliore di me.”
Alzando la testa lui la guardò. Poteva vedere i suoi bellissimi capelli rossi, le sue lentiggini e i suoi occhi verdi come l’acqua del mare. “Grazie Meredith.” Si calmò e mise in moto l’auto.
Per i restanti minuti di viaggio nessuno dei due proferì parola. Arrivarono a scuola e scesero dall’auto.
“Facciamo finta che non sia successo niente.” disse dolcemente M. Niall annuì e le loro strade si divisero.
Meredith si diresse da Louis, che stava trafficando con il suo cellulare e stava ascoltando l’iPod. Gli arrivò da dietro e lo baciò sul collo. Lui sussultò e si girò di scatto. “Ciao amore!” la salutò prima di darle un bacio a stampo.
“Mi sembri triste stamattina. Che è successo?” si preoccupò lui.
“Nah niente. Mi sono svegliata un po’ presto perche Zayn mi ha mandato un sms per dirmi che non veniva a scuola.”
“Ah, capito.”
Niall
Intanto Niall si diresse dai ragazzi al solito muretto dove si sedevano la mattina.
“Ciao Niall, lo salutò per primo Harry. Lui ricambiò.
“Mamma mia che brutta cera che hai! E’ successo qualcosa?” disse Liam preoccupato. Tra i due era quello più sensibile e attento.
“Mi sono svegliato un po’ presto per finire i compiti di matematica.” Inventò il biondo.
Poco dopo suonò la campanella e tutti entrarono in classe.
All’uscita da scuola Louis e M. si trovarono soli e senza i ragazzi tra i piedi.
“Meredith ti devo dire una cosa.” esordì Louis girandosi verso di lei bloccando la sua camminata.
“Oddio! Mi devo preoccupare? E’ successo qualcosa di brutto?”
“No, no, tranquilla. Ho riflettuto tanto a come dirtelo, ma poi ho pensato che farlo nel più semplice dei modi sarebbe stato meglio.” estrasse uno dei suoi post-it fuxia a forma di cuore e lo aprì verso M. “io ti amo.”. Effettivamente sul bigliettino c’era scritto “I love you” con un piccolo cuoricino in parte a destra, seguito da una L., che probabilmente stava per Louis. Lei era rimasta senza parole e lui e prese la mano consegnandole il bigliettino. “Dal primo momento in cui ti ho vista ho capito che eri una ragazza speciale, poi abbiamo iniziato a conoscerci. E poi l’altro giorno a casa mia ho capito quello che veramente provo per te. So che ti sembrerà presto per dirlo, ci conosciamo da poco più di una settimana, ma con te voglio essere sempre sincero. Vuoi essere la mia ragazza?”
“Aa anche io ti amo Louis e sì: voglio essere la tua ragazza.” rispose con gli occhi lucidi M.
“Ehy, perché stai piangendo?” chiese Louis accarezzandole gli zigomi e asciugandole le poche lacrime che iniziavano a scendere. Quando piangeva il verde dei suoi occhi risaltava ancora di più.
“No, è che mai nessun ragazzo me l’aveva detto prima e io mi emoziono facilmente..”rispose lei guardandolo dritto negli occhi.
Ormai a scuola se n’erano andati tutti e loro erano rimasti soli nel piazzale, sotto l’ombrello di lui, vicini.
“Ti va di andare al cinema stasera?” chiese lui cambiando argomento.
“Certo che mi va!”
“Allora alle nove ti passo a prendere, ok?”
“Ti aspetto. Ora devo andare però, perché devo portare i compiti a Zayn” disse spostandosi dall’ombrello.
“Ok, ci vediamo stasera”
Louis prese per i fianchi M. e lei lo prese al collo e iniziarono a baciarsi. Louis abbassò l’ombrello e pian piano la pioggia iniziò a bagnarli. Louis pian piano abbassò le mani fino al sedere della ragazza, che se ne fregò: ormai erano fidanzati e ognuno apparteneva all’altro. Si amavano e se ne fregavano del resto, quello era tutto ciò che contava.

Dite la verità: vi aspettavate la reazione di Niall? E il "ti amo" ti Louis? RECENSITEEEE!
P.s.: per chi volesse aggiungermi su Twitter sono @xlouisbisct. :)
As.

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Capitolo 11
*** When we collide. ***


Scusate se ci ho impiegato un po' a scriverlo, ma non avevo molta ispirazione.. Grazie alla playlist dicanzoni preferite di Louis che mi ha aiutato a scrivere il capitolo. Grazie per le sei recensioni del capitolo 10. Credo che questo sia uno dei migliori capitolo scritti fin ora, quindi spero piaccia anche a voi. 

Dopo aver salutato per bene Louis, Meredith si diresse a casa di Zayn per portargli i compiti e per vedere come stava. Non aveva l’ombrello e quel disgraziato del suo fidanzato non aveva voluto lasciarle il suo giustificandosi con un banale “Quando sei bagnata sei più sexy””. Quindi cercò di fare più alla svelta possibile e dopo cinque minuti arrivò a casa dell’amico. Suonò al campanello in corrispondenza della targhetta ‘Malik’, il quale le aprì in fretta dopo aver visto in che condizioni era.
“Dai svelto, fammi entrare!” urlò lei, mentre la pioggia iniziava pian piano a scendere sempre più fitta.
“Un attimo, arrivo!” rispose lui aprendo la porta. Vedendola bagnata rimase senza parole. I capelli le si incollavano al viso e il giubbotto le aderiva al corpo mettendo in risalto le sue linee formose.
Dopo imbarazzanti attimi di silenzio Zayn parlò: “Hai assistito al diluvio universale?”
“Ahah molto spiritoso! Fammi entrare che comincio a sentire freddo” protestò lei sarcastica.
M. entrò velocemente sfilandosi la tracolla e togliendo il giubbino.
“Come stai?” chiese seguendo l’amico sulla rampa di scale che portava in camera sua.
“Ora meglio, grazie. Stamattina avevo la febbre.”
“Credo che dopo questo acquazzone me la beccherò anche io” rispose M. ridendo.
“Se vuoi puoi farti una doccia calda, tanto i miei non ci sono e il bagno è libero!”
“Credo che mi convenga. Intanto ti prendo i compiti che ci hanno assegnato oggi e inizi a dar loro un’occhiata” disse lei cercando di togliere le scartoffie dalla borsa. Stando sotto l’acqua però si erano del tutto bagnate e l’inchiostro era colato su tutto il foglio, cancellando ogni singola parola.
“Cazzo!” questa era la prova della finezza di Zayn che intanto aveva iniziato a mordersi l’interno del labbro inferiore. Era solito farlo quando era nervoso e probabilmente ora lo era perché Meredith si era tolta il maglione, rimanendo in camicia. La camicia era bianca e le aderiva su tutto il corpo, mettendo in evidenza il reggiseno nero che conteneva i suoi abbondanti seni, per poi scivolare sui fianchi larghi. Era incredibilmente attraente e, se lei non fosse già impegnata con Louis, lui sicuramente avrebbe tentato di sedurla in ogni modo. Succedeva sempre così prima che M. si fidanzasse di nuovo: lui aveva voglia di pomiciare, ma si trattava quasi sempre di più rispetto a qualche semplice bacio, e lei non sapeva resistergli, così si ritrovavano a letto insieme. Ora però era diverso, c’era Louis di mezzo. Era come se da quando lui fosse arrivato in città avesse sconvolto le abitudini di vita di tutti.
“Dopo chiameremo Louis, perché i miei appunti se ne sono andati per colpa della pioggia. Ora vado in doccia, sto morendo di freddo!” aggiunse poi uscendo dalla stanza. Conosceva come le sue tasche quella casa, ci aveva trascorso gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Mmm, ok” si limitò a rispondere lui.
Meredith entrò in bagno e iniziò a spogliarsi. Non poté togliere la camicia dalla testa come faceva sempre, ma dovette sbottonarla tutta fino in fondo perché era letteralmente incollata a lei. Stessa cosa successe per i jeans, fece una fatica tremenda a toglierli. Poi tolse il reggiseno e gli slip che indossava e li appoggiò sul termosifone per farli asciugare più rapidamente. Iniziava a tremare dal freddo e la pelle d’oca stava pian piano occupando tutta la superficie del suo corpo.
Velocemente entrò in doccia e aprì l’acqua bollente. Finalmente si rilassò e chiuse gli occhi, ripensando a tutto ciò che successe quella mattina. La dichiarazione di Niall, il ‘ti amo’ di Louis. Era strana la vita.
Lentamente si passò la mano tra i capelli iniziando a lisciarseli. Poi spense l’acqua e aprì lo sportello della doccia, afferrando l’asciugamano appeso appena fuori. Se lo avvolse attorno al corpo e appoggiò i piedi sul pavimento freddo gelato. Poi prese un altro asciugamano e se lo attorcigliò attorno al capo a mo’ di turbante. Prese in mano il reggiseno e gli slip appoggiati sul calorifero e li infilò. Provò una strana sensazione di piacere al tatto a causa della loro differenza di temperatura rispetto a quella del suo corpo. Aprì leggermente la porta per far uscire un po’ di umidità, ma poi si accorse che i suoi vestiti erano ancora bagnati fradici, così uscì dalla stanza ed entrò in camera di Zayn.
Si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.
Lui alzò lo sguardo per poi riabbassarlo di scatto, arrossendo imbarazzato. “Dimmi..” disse alzandosi, come se le stesse leggendo nel pensiero. Ma prima di ascoltare la risposta si avvicinò a lei e la abbracciò, sussurrandole nell’orecchio destro: “Stai tremando, ti scaldo io”. Si guardarono negli occhi e lui inizò ad avvicinarsi al collo di Meredith. Lei non si mosse fino a quando iniziò a sentire il fiato dell’amico scaldarle il collo. Non si mosse. Lui iniziò a baciarla e con le mani iniziò a percorrere la sua bianca schiena. Lei sembrava stare al gioco e infilò le sue mani affusolate sotto la maglietta del ragazzo, fino a sfilargliela. Poi affondò le sue lunghe dita nei folti capelli neri di Zayn. Lui cercò di slacciarle il reggiseno, ma lei lo bloccò: “Fine del gioco!” affermò convinta allontanandosi. “Volevo chiederti se mi presti una delle tue magliette, perché i miei vestiti sono ancora fradici.”.
Zayn riprese a mordicchiarsi il labbro e aprì l’armadio: “Questa felpa dovrebbe starti” disse lanciandole una felpa blu con una scritta bianca davanti.
“Grazie” rispose lei come se prima non fosse successo niente.
M. si infilò la maxi felpa e si sedette alla scrivania di Zayn. Rimasero in silenzio qualche secondo, Zayn imbarazzato e la ragazza indifferente. Dopo poco aprì bocca: “Senti Zayn, io ti voglio bene e sai che se non fossi fidanzata con Louis ci sarei stata prima. Ora però c’è Louis e tutto è così diverso da una volta. Dopo così tanto tempo sono davvero innamorata e lui prova lo stesso. Mi dispiace.”
“Come siete fidanzati? Non erravate semplicemente “uscenti”.” osservò lui mimando le virgolette con indice e medio.
“Bè, in realtà eravamo “uscenti” fino a stamattina, poi lui si è dichiarato dicendomi che mi ama e chiedendomi se avessi voluto diventare la sua fidanzata” rispose lei guardandosi i piedi scalzi.
“Ma è una bellissima cosa! Oddio se sono felice!” scattò lui alzandosi in piedi andando verso l’amica per abbracciarla. Aveva smesso di mordicchiarsi il labbro e ora aveva un bellissimo sorriso che metteva in mostra i suoi denti perfetti. Quel sorriso era sincero, davvero. Si strinsero in un forte abbraccio e Meredith si appoggiò il suo volto pallido sulla spalla dell’amico. Rimasero lì per pochi secondi. M. cominciava a sentire qualcosa di strano in sé. Si sentiva estremamente in colpa. Fece di tutto per trattenere le lacrime, ma i suoi occhi iniziarono ad annebbiarsi. Poi iniziò a singhiozzare. Zayn se ne accorse, ma pensò che stringendola di più l’avrebbe fatta sentire più al sicuro. Le lacrime però iniziarono a scendere.
“Ehy piccola cosa c’è? Non sei felice?” sussurrò lui sciogliendo l’abbraccio e guardandola dritta negli occhi.
“E’ che siamo insieme solo da oggi pomeriggio e io l’ho già tradito con te! Io lo amo!” riuscì a dire tra i singhiozzi. Poi si sdraiò sul letto e sprofondò la testa nel morbido cuscino.
Zayn la prese per le spalle consolandola e facendola sedere. “Ora calmati. E’ stata tutta colpa mia. Non sapevo che vi eravate fidanzati, ma questo ovviamente non mi giustifica. Facciamo finta che non sia successo niente, ok?” le sorrise per farla sentire più sicura.
“Va bene, ma che non succeda più.” rispose lei sorridendo e asciugandosi le lacrime.
“Ma tu avevi per caso detto a Niall che non saresti venuto a scuola?” chiese M. cambiano argomento improvvisamente.
“Sì, l’ho chiamato stamattina, perché?” rispose lui con un’altra domanda.
“In teoria non potrei dirtelo…” rispose lasciando un alone di mistero.
“Ma in pratica me lo dici!” replicò lui curioso.
“Ok. Stamattina stavo andando a scuola a piedi. Diluviava e Niall mi è passato in parte con l’auto e mi ha offerto un passaggio. Sono salita e lui ha iniziato ad avvicinare le sue labbra alle mie. Io l’ho allontanato e lui mi ha detto che gli piaccio davvero ed è geloso di Louis. Io non so davvero più cosa fare. Dovresti aiutarlo tu, io non posso fare niente.”
“Davvero?” Zayn era sorpresissimo.
“Sì, davvero.”
“Lui mi ha detto che ti avrebbe dimenticata ora che stavi con Louis.”
“Evidentemente però non è successo!”
Meredith diede un’occhiata all’orologio appeso sulla parete della camera.
“Oh merda! E’ tardissimo! Io devo andare!” bofonchiò alzandosi di scatto e dirigendosi verso il bagno.
“E dove vai così di fretta? Non ti fermi a cena?” chiese perplesso lui.
“Alle nove mi passa a prendere Louis, andiamo al cinema.” improvvisamente riprese a sorridere.
Ritornò in camera vestita con i suoi jeans e la sua camicia. Diede un bacio sulla guancia a Zayn e ringraziandolo di tutto, si congedò scendendo le scale.
“Buona serata allora, e salutami Louis!”
Uscita dalla porta Meredith si accorse che aveva smesso di piovere, ma sul marciapiede erano rimaste  innumerevoli pozzanghere. Percorse rapidamente il breve tratto di strada che conduceva a casa sua ascoltando il suo iPod.
Arrivò a casa e non c’era nessuno, i suoi le lasciarono un biglietto dicendo che sarebbero usciti a cena. Salì velocemente le scale facendo i gradini due a due. Entrò in camera e si stese sul letto. Ripercorse mentalmente la dura giornata trascorsa, ma non ancora terminata. Come aveva potuto già tradire Louis il giorno stesso nel quale si erano messi insieme? Ma soprattutto: lui era stato sincero con lei: avrebbe dovuto dirgli della scappatella con Zayn? Infondo era stato solo un banale bacio. Diede un’occhiata all’orologio: erano già le otto! Decise di non cenare, avrebbe preso i popcorn al cinema. Si alzò dal letto sbadigliando e aprì l’armadio. Proprio mentre aveva deciso cosa indossare suonarono al campanello. Meredith si precipitò alla porta d’ingresso e rispose al citofono.
“Chi è?”
“Sono io amore!” era la voce di Louis, che era maledettamente in anticipo. Le era mancata quella voce stranamente acuta per essere un ragazzo della sua età. Fu in quel momento che decise di non raccontargli niente di ciò che era successo con Zayn.
Aprì la porta e lo fece entrare. Lui le porse un mazzo di rose rosse dandole un bacio. Le era decisamente mancato, anche se non lo vedeva solo da mezza giornata.
“Come puoi vedere non sono ancora pronta! Sei in stra anticipo!” protestò Meredith abbracciandolo.
“Bè aspetterò che tu ti prepari!” rimediò Louis.
Salirono al piano superiore chiacchierando e scherzando. Meredith si vestì senza permettere a Louis di uscire dalla camera. Si mise una gonna blu a vita alta, una camicia bianca, dei collant coprenti e un paio di francesine lucide.
Uscirono di casa e si diressero verso il cinema. Sembravano due veri piccioncini, come quelli che si vedono nei film. Insieme erano perfetti ed entrambi lo sapevano. In breve tempo Meredith dimenticò tutto ciò che di brutto le era capitato quel giorno grazie alle battute divertenti di Louis.
Il film era uno di quei film incredibilmente sdolcinati, ma poco importava ai due fidanzati, che passarono tutta la sua durata baciandosi e scambiandosi frasi smielate.
A fine serata Louis riaccompagnò a casa Meredith. Siccome era venerdì si misero d’accordo che il giorno seguente si sarebbero telefonati per fare qualcosa insieme. Si diedero il bacio della buonanotte e ognuno andò per la sua strada. 

Vi prego di recensire anche se avete qualcosa di negativo da scrivere o qualcosa da farmi notare, mi fa piacere lo stesso.
As.

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Capitolo 12
*** I don't need a parachute baby if I've got you. ***


Dopo anni (?) di inattività finalmente ritorno con il 12° capitolo. Grazie per le recensioni e per i compilmenti ^_^ Spero che questo capitolo vi piaccia.. :)

Il giorno seguente Meredith si svegliò all’ora di pranzo. Scese le scale e trovò la madre in cucina che spadellava e suo padre comodamente seduto sul divano ad ascoltare il telegiornale. Un po’ assonnata prese il cellulare per vedere se Louis l’aveva cercata, ma niente.
“Buongiorno principessa!” le urlò la madre dalla cucina sentendola scendere al piano di sotto.
“Ciao mamma” rispose lei bloccando la tastiera del cellulare.
“Com’è andata ieri sera?” chiese la donna curiosa.
“Bene! Io e Louis siamo andati al cinema..” decise di non parlare alla madre dell’accaduto con Niall e del bacio con Zayn.
“Ciao papà” salutò dirigendosi in salotto.
“Buongiorno piccola” rispose il padre senza distogliere lo sguardo dalla tv. Suo padre era un uomo un po’ strano e poco presente in famiglia. Era sempre impegnato sul lavoro, così trascorreva poco tempo con la moglie e la figlia, della quale non voleva sapere le vicende della vita privata.
“Tra poco è pronto il pranzo, che ne dici di invitare anche Zayn?” disse la madre riferita alla figlia.
“Mmm, provo a chiamarlo e vedere se è libero. Ieri aveva la febbre però,non so se sia già guarito” affermò poco convinta Meredith. Aveva già quasi del tutto eliminato ciò che era successo il pomeriggio precedente, ma non era sicura che fosse lo stesso per Zayn.
Salì in camera e chiamò il suo migliore amico, che accetto molto volentieri l’invito; sarebbe arrivato mezz’ora dopo. Meredith si mise una felpa larga e un paio di leggings e fece qualche problema di chimica. Poco dopo però suonò Zayn e lei andò ad aprirgli.
“Ciao bella!” la salutò entrando dalla porta e dandole un amorevole bacio sulla guancia. Lei poteva chiaramente sentire le sue labbra morbide e l’aria calda emessa dal suo naso mentre respirava.
“Ciao Zayn!” rispose sorridendo.
“Ragazzi qui ci vorrà ancora un po’. Quando è pronto vi chiamo.”
“Ok mamma!” e salirono in camera.
“Com’è andata ieri sera con Louis? Al cinema?” chiese Zayn rompendo il silenzio e  sedendosi sul letto matrimoniale di M.
“Bene dai. Lui è dolcissimo” rispose lei con gli occhi che le brillavano di gioia.
Zayn
Questo significa che io non sono abbastanza dolce per lei. O forse tra noi due non potrà mai nascere niente di più che un’amicizia. Preferisco tenerla come amica piuttosto che perderla per una semplice cotta di passaggio. D’altronde la conosco da quando è nata, se era una cosa seria mi sarei innamorato prima di lei. E poi non sono sicuro che lei ricambi.

Meredith
Spero che abbia dimenticato tutto quello che è successo ieri. Per me c’è solo Louis e spero che lui non mi provochi più perché non voglio più tradire Lou.

“RAGAZZI E’ PRONTOOOOO” era la madre dalla cucina.
I ragazzi scesero e trovarono la tavola già pronta e imbandita. Pranzarono e ritornarono in camera.
“Che sonno!” affermò Zayn sdraiandosi sul letto. Meredith prese l’iPod e si sdraiò accanto all’amico. Le loro teste erano una accanto all’altra e i loro capelli si toccavano. Lei porse una cuffia a lui e iniziarono ad ascoltare un po’ di musica. Pian piano M. scivolò sul cuscino fino ad appoggiare il capo sulla spalla del migliore amico. Dopo circa dieci minuti lei si addormentò. Zayn iniziò ad accarezzarle i capelli delicatamente. Le labbra di M. erano carnose e invitanti, la sua pelle era bianca come il latte e sulle gote le sue lentiggini si concentravano maggiormente. Sarebbe rimasto all’infinito a guardarla, era incredibilmente bella.
Intanto al piano di sotto qualcuno aveva suonato al campanello. La madre di Meredith guardò dallo spioncino della porta per vedere di chi si trattava: era Niall. Riconoscendo il ragazzo aprì la porta dicendo di raggiungere la figlia nella camera al piano superiore.
Niall salì le scale lentamente ripercorrendo nella mente il discorso che si era preparato a casa. Aveva intenzione di chiedere scusa alla ragazza, ma se lei si fosse fatta avanti l’avrebbe lasciata fare e sicuramente non si sarebbe tirato indietro. Arrivò davanti alla camera e tirò un sospiro: “Dai Niall, ce la puoi fare. Devi lasciarla andare” pensò tristemente.
“E’ permesso?” chiese aprendo lentamente la porta.
Zayn non se ne accorse e continuò ad accarezzare i capelli setosi di M. guardandola incantato.
Niall aprì del tutto la porta e vide i due ragazzi teneramente abbracciati.
“E tu che ci fai qui?” chiese il biondo strabuzzando gli occhi.
Zayn si alzò di scatto facendo cadere la testa di Meredith dal suo petto e facendola quindi svegliare.
“Sono venuto a pranzo da lei e ci siamo sdraiati ad ascoltare un po’ di musica, solo che lei si è addormentata. Stai calmo Niall, non è successo niente:”
“Che succede?” chiese Meredith sedendosi sul letto e incrociando le gambe.
“E’ venuto a trovarti Niall” rispose un po’ imbarazzato Zayn. In realtà sapeva benissimo che Niall era estremamente geloso.
“Ah sì. Te lo dico io cos’è successo. Il tuo migliore amico ti stava per baciare mentre dormivi” disse Niall cercando di sembrare il più convincente possibile. Aveva messo da parte tutti i suoi piani iniziali e ora cercava di seminare discordia tra i due amici. E non si sarebbe fermato lì.
“E’ vero Zayn?” chiese la ragazza voltandosi lentamente verso l’amico seduto accanto a lei. Lui alzò lo sguardo e la guardò negli occhi. “Credimi, nulla è vero. Ti stavo solo accarezzando i capelli.” Decise di essere sincero con lei, come aveva (quasi) sempre fatto.
“Mi dispiace Niall, ma io credo a Zayn. E’ sempre stato sincero con me.”
“Oh certo! Tu credi a Zayn bla bla. Me ne vado e non farti più sentire” disse riferito a Zayn aprendo nuovamente la porta della stanza e incamminandosi verso l’uscita.
“Fermo Niall! Perché fai così?” chiese il moro precipitandosi dietro l’amico senza pensarci due volte.
“Perché? Lo sanno tutti che tra te e Meredith c’è sempre stata attrazione. Speravo che ora che lei sta con Louis questa cosa sarebbe finita, e invece no! Ti odio Zayn!” urlò aprendo con violenza la porta d’ingresso e correndo in direzione di casa sua.
Zayn si fermò, non avrebbe avuto senso inseguirlo ancora. Si sedette sul marciapiede e si portò la testa tra le mani. “Ti odio Zayn!”. Quelle parole continuavano a ripetersi nella sua testa come un disco rotto. Non poteva negare di essere immensamente attratto da M.,  ma le parole dell’amico erano esagerate. Lo avrebbero segnato per sempre. In silenzio si mise a piangere. Aveva davvero tradito Niall? O era lui che era uscito di testa accecato dalla gelosia?
“Che succede?” chiese Meredith uscendo di casa e vedendo l’amico seduto sul marciapiede.
“Niall mi odia” rispose tra i singhiozzi.
“Stavi davvero per baciarmi?” chiese capendo che quello era il motivo del ‘ti odio’. Le si sedette accanto.
“Se fosse vero te lo direi, non avrei problemi. Ti stavo solo accarezzando i capelli.” Rispose un po’ imbarazzato. Lei gli prese la mano e se la portò alle labbra baciandola. “Io ti credo Zayn. Mi fido di te”.
Il moro alzò la testa e incrociò gli occhi di Meredith. Le lacrime smisero di scendere. Si sorrisero e si strinsero in un abbraccio sentito.
“Grazie M.” sussurrò Zayn.
“Sono qui per te” gli rispose lei.
Nel frattempo Niall era tornato a casa e stava cercando di soffocare il suo pianto isterico nel cuscino appoggiato sul letto. Sotto sotto però pensava a come mettere nei casini Meredith e Zayn e come allontanarli. Nella sua mente decine di idee malefiche confluivano: alcune si fermavano, alcune sembravano perfette, ma finalmente trovò quella giusta.
“Ora sarà meglio che vada. Grazie di tutto M., ti voglio un bene dell’anima.”
“Ciao tesoro, ti voglio bene anche io.” e richiuse la porta dietro di sé.
Meredith ritornò in camera sua e si sdraiò sul letto. Si girò su un fianco e sentì sul cuscino il profumo del dopobarba di Zayn. Si domandò se quello che Niall affermava fosse veramente vero. E se Zayn provasse qualcosa per lei? Smentì subito tutto dentro di sé, non poteva essere. Si conoscevano da diciassette anni, e da altrettanti erano migliori amici: non poteva succedere, o almeno non ora.
Tutto d’un tratto pensò a Louis. Quel giorno non si era ancora fatto sentire. M. prese il cellulare per chiamarlo, ma sulla schermata iniziale trovò un suo messaggio. Lo aprì e lesse:
“Domani alle undici ti aspetto a casa mia. Ho una sorpresa per te. Vestiti comoda.
Ti amo. Louis <3”
Chissà cosa aveva in mente?

Cosa ne pensate? Vi piace? Cos'avrà in mente Niall? E quale sarà la sorpresa di Louis? Vi invito a recensire perchè odio chi legge e non lo fa, anche se avete commenti negativi, vi prego. Grazie.
Baci, As.

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Capitolo 13
*** La verità è una scelta. ***


Rieccomi con un nuovo capitolo! Sinceramente sono rimasta un po' delusa per le poche recensioni del capitolo precedente, speravo di trovarne di più.. Spero vi rifarete con questo. Ecco a voi: buona lettura.

Quella sera M. andò a dormire presto, non avendo niente da fare e pensando e ripensando a cosa avesse in mente Louis per il giorno seguente.
Un po’ le dispiaceva per la reazione di Niall, ma non poteva farci niente. Lui era sempre stato geloso nei suoi confronti, ma lei non poteva smettere di vivere per renderlo felice. E poi c’era Zayn. Si era accorta che negli ultimi tempi era diventato diverso, ma pensava fosse solo geloso di Louis perché da quando si erano conosciuti passavano tantissimo tempo insieme. Non aveva dato troppo peso a quello che era successo, con lui non si sentiva mai a disagio.
Si addormentò con questi pensieri per la testa. La mattina seguente si svegliò sentendo qualcuno bussare alla sua porta: era sua madre.
“Scusa se ti sveglio tesoro, ma io devo andare a una riunione e papà è a lavoro. Ti andrebbe di andare a fare la spesa?” chiese la donna aprendo la porta.
“Certo mamma!” rispose la figlia senza pensarci troppo. Era sempre disponibile con tutti, soprattutto con le persone a cui voleva bene.
“Grazie mille. Compra qualcosa per cena, quello che vuoi.”continuò infilandosi la giacca.
“Ah, mamma.. Oggi pomeriggio esco con Lou, non so quando torno.”
“Va bene, dove andate?” chiese con la sua solita curiosità.
“Sinceramente non lo so neanche io. Mi ha detto che è una sorpresa.” rRispose abbassando gli occhi e diventando rossa.
“Che ragazzo dolce! Sono felice che tu l’abbia incontrato.” disse con gli occhi quasi lucidi la madre. Si emozionava facilmente, specialmente se vedeva la figlia felice.
La donna scese dalle scale e uscì rapidamente dalla porta. M. rimase un po’ a pensare distesa sul letto, ma poi decise che era ora di andare al supermercato. Prese i primi pantaloni della tuta e la prima felpa che c’erano nell’armadio e li indossò. Scese al piano di sotto e, dopo aver fatto colazione, si diresse verso il supermercato più vicino a casa. Avrebbe preso del pesce e dell’insalata per la sera. Quando si trovò nel reparto surgelati incontrò Liam.
“Hey, ciao Liam” disse avvicinandosi al ragazzo.
“Ciao M.!” rispose cortese lui. Era un ragazzo a posto. Tra i quattro era sempre stato il più responsabile, ma anche il più sensibile.
“Come va? Niall mi ha raccontato di ieri.” disse un po’ dispiaciuto.
“Ah.” ora sembrava lei dispiaciuta. Chissà cose gli aveva detto.
“Bè, volevo dirti che la sua reazione mi è sembrata eccessiva, forse ha un po’ esagerato.”
“Un po’? Ha urlato ‘ti odio’ a Zayn! Ci è rimasto veramente male,ha addirittura pianto!”
“Oh mio Dio! Povero Zayn! Ci sarà rimasto sicuramente malissimo! Ora come sta?” chiese preoccupato Liam.
“Non so, oggi non l’ho ancora sentito.”
“Proverò a chiamarlo io.”
“Grazie Liam, di tutto?”
“E di cosa?” chiese lui sorridendo. Quando sorrideva si formavano delle leggerissime fossette sulle guance che risaltavano a causa della ricrescita della barba. Era davvero un bel ragazzo, pensò Meredith salutando l’amico.
Prese il necessario per la cena, pagò alla cassa e ritornò a casa.
Verso le dieci e mezza iniziò a prepararsi. Ripensò al messaggio che le aveva mandato Louis “Vestiti comoda”. Chissà cosa aveva in mente? Si mise un paio di jeans, una maglietta a girocollo, una felpa oversize e un paio di scarpe da ginnastica. Si pettinò velocemente i lunghi capelli e li raccolse in una coda di cavallo alta. Prese la tracolla e uscì dalla porta. Si infilò le cuffie dell’iPod e si incamminò verso la casa di Louis. Fortunatamente la strada era corta, perché non era più allenata come una volta e le veniva il fiatone a fare tutto. Svoltò a destra e pochi metri dopo vide la casa del suo ragazzo. Suonò il campanello e senza che nessuno rispose il cancellino si aprì. Da dietro la porta spuntò Louis che, stranamente portava gli occhiali.
Meredith
Non sapevo portasse gli occhiali! Con quelli è ancora più bello, devo proprio ammetterlo!
“Ciao amore!” lo salutò Meredith avvicinandosi all’ingresso dell’abitazione.
“Ciao bellezza!” rispose lui prendendola per i fianchi.
Si diedero un bacio a stampo ed entrarono in casa.
“Fammi capire: da quando porti gli occhiali?” chiese subito lei curiosa.
“Da quando ho otto anni credo,ma non li metto quasi mai” rispose.
“E fai male! Mi fai impazzire quando li metti, sei mooolto più sexy” affermò Meredith avvicinandosi minacciosamente alle sue labbra. Era costretta a guardarlo dal basso perché lui era più alto, ma questa cosa le piaceva, le dava un senso di sicurezza.
“Ah sì, sono più sexy eh!” gli fece eco lui. Lei annuì. Lui la prese di nuovo per i fianchi e iniziò a farle il solletico. Lei si lasciò cadere pesantemente sul letto dietro di loro. Louis le si sdraiò sopra e iniziarono a baciarsi, con passione. Si girarono sul lato e si abbracciarono ancora più forte. Erano talmente vicini che sembravano un corpo solo. Dopo qualche minuti si divisero. Meredith sorrise compiaciuta e Louis le accarezzò delicatamente la guancia. Amava vederla sorridere.
“Si è fatto tardi! Dobbiamo andare!” urlò preoccupato lui, come se avesse stabilito una tabella di marcia da seguire.
“Ecco. Dov’è che  andiamo esattamente?” chiese dubbiosa lei.
“E’ una sorpresa, quando arriviamo vedi. Spero ti piaccia.”
“Mmm vedremo!”
Uscirono di casa e si diressero verso il  garage. All’interno era parcheggiata una grossa moto nera con due caschi appoggiati sopra.
“Tieni” disse Louis porgendone uno alla ragazza.
“Ma io non sono mai salita in moto!” protestò.
“Dì la verità: quello che ti preoccupa di più è che ti spettinerai i capelli, vero?” sogghignò lui.
“A me sembra che quello vanitosi qui sia tu, e non di certo io!”
“Se, se! Metti il casco e Sali và!” ordinò lui. Cercava di non ridere, ma era più forte di lui.
Una volta saliti in moto Louis prese le mani di M. e se le portò alla vita.
“Dovrai tenerti se non voi cadere!”
Con un rombo del motore partirono e dopo circa dieci minuti passarono all’Emirates Stadium. Louis si fermò, spense la moto e scese. Meredith lo guardò un po’ stupita.
“Che partita c’è oggi?” chiese lui anche se sapeva già la risposta.
“Arsenal-Manchester!” rispose esaltata lei.
“Oddio! Andiamo a vedere la partita! Ma dove hai trovato i biglietti?” proseguì quasi delirando.
“Li ho comprati il giorno dopo che ci siamo conosciuti. Mi dicesti che tifavi Arsenal, così pensai che era con te che avrei voluto venire. E ora, eccoci qui” spiegò lui.
“Ma.. oddio non ci credo ancora! Tu sapevi già che tra noi sarebbe funzionato tutto! Quanto sei tenero?”
“Modestamente!” si vantò lui.
“Ma smettila di tirartela!” lo provocò Meredith dandogli una pacca sulla spalla. Amavano scherzare, entrambi erano spiritosi e tra loro c’era intesa.
“Bè, ti sei proprio affezionata a quel casco! Non lo levi più!”
“Ahahah! Ero troppo emozionata per toglierlo!”
“Dai, entriamo”.
Si presero per mano ed entrarono nello stadio. Meredith ricordò quando da piccola ci andava sempre con il fratello di sua madre che era però tragicamente scomparso tre anni prima. Le piaceva l’aria che si respirava all’Emirates, si sentiva quasi a casa.
Assisterono alla partita dalla tribuna. Louis in confronto a Meredith sembrava un’ameba. La ragazza infatti si lasciava facilmente entusiasmare da ogni azione della sua squadra, anche se arrivò a fine partita con zero gol a favore e tre contro.
“Mi hanno detto che è forte l’Arsenal quest’anno eh! Vincerà di sicuro la Premier!” disse ironicamente Louis uscendo dallo stadio e dopo aver visto l’esito della partita.
“E’ stata solo una partita storta, può succedere”. Meredith sembrava essersi fatta tutta d’un colpo seria.
“Ehy piccola che succede? Era solo una battuta!” cercò di consolarla lui notando il cattivo umore.
“Non è per la partita” si limitò a rispondere in fretta.
“Cosa c’è allora? Cos’è successo?”. Louis si fermò nonostante la marea di gente che cercava di raggiungere l’uscita dello stadio.
“Non sono stata sincera con te” disse cercando di trattenere le lacrime che però iniziarono lentamente a rigarle il volto. Louis non disse niente, aspettando che fosse lei a continuare.
“Tu sei sempre stato sincero con me e sei semrpre così dolce, quindi ti dirò la verità. Il giorno che sono andata da Zayn a portargli i compiti ero fradicia, così ho fatto la doccia da lui. Poi però lui mi ha baciata e io gli ho dato corda. Ho pensato e ripensato a come dirtelo e a come l’avresti presa e per questo ho aspettato così tanto a dirtelo. Io ti amo, e tu lo sai. Mi dispiace” ora le lacrime scendevano come un fiume in piena. Louis abbracciò stretto la ragazza e cercò in tutti i  modi di consolarla.
“E’ successo ancora dopo?” chiese qualche secondo dopo.
“No, dopo non è più successo niente.”
“Ora andiamo a casa, è meglio.”
Uscirono dallo stadio e per tutto il viaggio non parlarono. Meredith continuava a piangere e Louis era pensieroso. Non si capiva come l’aveva presa, ma sicuramente questa storia non gli era andata giù.
Arrivarono a casa e scesero dalla moto.
Ho bisogno di stare un po’ da solo. Ti chiamo io” tagliò corto Louis. Le diede un lieve bacio sulla guancia e si diresse verso la porta di casa.
“Mi dispiace” bisbigliò lei con la poca voce che le era rimasta in gola. Probabilmente Louis non la sentì.

Che ve ne pare? Vi prego come sempre di recensire se leggete: non vi costa niente e mi rende felice. Poooi un sondaggio: preferite M.-Louis o M.-Zayn?
RECENSITE IN TANTI E GRAZIE!
As.

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Capitolo 14
*** I'll look after you. ***


Eccomi con un nuovo capitolo! Grazie per le otto recensioni a quello precedente *-*
Meredith si avviò velocemente verso casa e ringraziò il cielo non ci fosse sua madre, perché vederla in quelle condizioni le avrebbe fatto davvero male.
Salì in camera e si sdraiò sul letto, cercando di soffocare il più possibile le lacrime nel cuscino. Si mise le cuffie dell’iPod nelle orecchie e addio mondo. Si addormentò fra le lacrime ascoltando l’unica persona che in queste situazioni sapeva aiutarla: Adele. Le sue canzoni le trasmettevano qualcosa di diverso, sembravano parlare di lei e le trasmettevano emozioni incredibili, tanto da darle i brividi.
Si svegliò che l’iPod aveva finito di riprodurre l’album e ormai erano le sei di sera inoltrate. Prese il cellulare per vedere se per caso Louis l’aveva cercata, ma sapeva di sperare in qualcosa di impossibile. La schermata si illuminò e trovò cinque chiamate perse e due sms da Zayn. In quel momento era la persona che meno avrebbe voluto vedere, visto che per metà lei si era messa nei casini per colpa sua. Però lui era il suo migliore amico, lei si confidava sempre con lui. Era in questi momenti che Meredith sentiva la mancanza di una migliore amica femmina. Quelle amiche che piangono insieme a te per i tuoi problemi, che sanno come consolarti e ti danno delle dritte su come comportarti con un ragazzo. Meredith non ne aveva mai avuta una, ma finora non ne aveva mai sentito il bisogno, c’era sempre stato Zayn.
M. scese al piano di sotto e trovò sua madre che stava cucinando.
“Hey! Cos’è quella faccia triste?” chiese subito la donna preoccupata vedendo la figlia giù di corda.
“Niente mamma. Niente..” cercava di trattenere le lacrime, lei.
“Se hai voglia di parlarne sai che sono qui, d’accordo?”. La ragazza annuì poco convinta. Non piaceva parlare dei suoi casini sentimentali con sua madre per paura che la giudicasse.
“Stasera non ho fame, quindi risalgo in camera. Ho bisogno di stare da sola.”
“Va bene tesoro. Riprenditi presto!”
Meredith risalì velocemente le scale per non farsi sentire piangere. Aveva deciso di non dire a Zayn di aver raccontato tutto a Louis, non voleva creare altri casini. Però sicuramente l’amico si sarebbe accorto che qualcosa non andava. Cosa inventare? Si era davvero messa nei pasticci. Per ora preferiva non pensarci.
Accese il pc ed entrò su Facebook. Quanta depressione quella sera e poi il giorno dopo sarebbe dovuta andare a scuola. Pensò di fingersi malata per non farsi vedere in quelle condizioni da Louis, ma soprattutto da Zayn, che era all’oscuro di tutto. Scorrette la Home circa dieci volte, vedendo ripetuti sempre gli stessi link e gli stessi aggiornamenti di stato.
Alle dieci circa si coricò e, nonostante i mille pensieri che le affollavano la testa, riuscì ad addormentarsi.
Intanto a casa Tomlinson
Louis continuava a pensare a come avesse potuto essere tradito da Meredith. Lei era sempre stato sincero con lei e l’aveva sempre trattata come una principessa. L’aveva amata davvero. L’amava ancora? Probabilmente sì. Non sarebbe riuscito ad arrivare ad odiarla in così poco tempo. Pensava e ripensava a ogni istante passato insieme. Il primo appuntamento, il primo bacio, fino al pomeriggio stesso, allo stadio. Non voleva perderla. Da quando era arrivato in città lei era stata la sua salvezza. Senza di lei probabilmente sarebbe ancora emarginato e senza amici. La spontaneità di Meredith, insieme alla sua bellezza, avevano fatto innamorare Louis. No, non voleva perderla, non per uno stupido bacio. E poi lei gli aveva giurato di amarlo diverse volte, e delle sue parole si fidava. Così decise che il giorno dopo a scuola avrebbe parlato a M.
Andò nel letto certo che quella notte non avrebbe dormito perché la sua testa sarebbe stata impegnata a formulare il discordo da proporre alla sua ragazza.
La mattina seguente Louis si preparò per andare a scuola provando il discorso preparato davanti allo specchio. Tutto filava liscio e sicuramente Meredith era pronta a recuperare il rapporto tra loro.
Arrivò a scuola e notò che Zayn, con il quale di solito M. andava a scuola, era già arrivato, ma di lei non c’era traccia. Si diresse verso i ragazzi facendo finta di niente. Chiese di Meredith.
“Stamattina non è scesa. L’ho aspettata cinque minuti,ma non si è fatta viva” rispose Zayn. In realtà lui aveva sospettato del litigio tra i due, ma fece finta di niente. A fine scuola Zayn diede il compito a Liam di portare i compiti alla ragazza perché lui, avendo intuito del litigio con Louis, non voleva impicciarsi o creare altri drammi.
Liam quindi si diresse a casa di Meredith. Cortesemente suonò il campanello e dopo circa un minuto fu M. stessa ad aprirgli.
“Hey Liam, ciao!” lo accolse lei.
“Ciao! Sono venuto a portarti i compiti.”
“Oh certo! Grazie. Entra pure!”
Meredith lo fece entrare in casa e gli offrì una tazza di tè in cucina.
“Come mai non sei venuta oggi? Sei malata?” chiese curioso Liam.
“Bè, in verità no. Ho litigato con Louis” disse tutto d’un fiato.
“Mi dispiace! Cos’è successo?”
“Qualche giorno fa ho baciato Zayn. Non volevo tenerglielo nascosto, così gliel’ho detto e diciamo che non l’ha presa bene.”
“Ma Zayn non me ne ha parlato.”
“Veramente non ho detto a Zayn che l’avrei detto a Louis. Eravamo d’accordo di fare finta di niente, ma non ce l’ho fatta.” La voce si faceva sempre più tremante e lentamente gli occhi si appannarono. Liam se ne accorse e si alzò dalla sedia per andare ad abbracciarla.
“Ehi, vedrai che si sistemerà tutto dai. Non preoccuparti.”
“Pensi che non sia una ragazza fedele, vero?”
Liam rimase qualche secondo in silenzio, poi bisbigliò: “Hai fatto bene a dirglielo.”
le lacrime smisero di scendere. “Grazie Liam”.
Fino ad allora Meredith non si era mai confessata con lui, ma sembrava davvero un ragazzo ragionevole e onesto.
“Ora devo proprio andare, mi dispiace” disse Liam dopo aver bevuto quasi tutta la tazza di tè.
“Grazie mille per essere passato. E per il conforto. Ah, potresti non dire niente a Zayn?”
“Certo! Sarò muto come una tomba” giurò tappandosi la bocca.
Meredith sistemò la tazza nel lavandino, prese i fogli che le aveva portato Liam e salì in camera per studiare. Dalla finestra vide che iniziava a piovigginare e di Louis ancora nessuna traccia. Fece i compiti di matematica e poi di letteratura inglese. Il tempo senza di lui sembrava non passare mai. Le mancava davvero.
Improvvisamente sentì qualcuno che cantava in strada. Dapprima non sentiva bene, ma la voce iniziò ad avvicinarsi sempre di più, fino a quando riuscì a riconoscere la voce. Incredula si precipitò alla finestra e l’aprì. Era Louis che, sotto la pioggia, le stava cantando una canzone per farla ritornare da lui. In mano reggeva un mazzo di rose rosse enorme. Agli occhi di Meredith riaffiorarono le lacrime. Chiuse rapidamente la finestra e si diresse immediatamente in giardino. Corse in contro a Louis sorridendo e piangendo insieme. Lui aprì le braccia e iniziò a parlare: “Mi sono reso conto che senza te non posso stare neanche un secondo. Mi sei mancata piccola.”
“Scusa Louis” biascicò lei.
“Basta scuse, ora pensiamo al presente. Ti amo Meredith e spero che tu non mi tradirai più.”
“Ti amo anche io. E oggi sei ancora più carino con gli occhiali. Ahahaha!”
“Li ho messi apposta sai?”
Lui si avvicinò alle sue labbra e lentamente la baciò. Sembrava il loro primo bacio da fidanzati: sotto la pioggia, pieno di passione e di amore. Separati non potevano stare e tutti e due ormai l’avevano capito.

Nono è molto lungo ma a me piace, spero recensiate in molti! Grazie di tutto, Ora scappo perchè mia mamma rompe. -.-"
As.

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Capitolo 15
*** I'm just in love with you. ***


Rieccomi qui con un nuovo capitolo! Speravo di trovare qualche recensione di più al 14°, visto che ho avuto più di 150 visualizzazioni, ma va bè, mi accontenato e ringrazio quelli che hanno recensito. Spero che questo capitolo (piuttosto arrapante devo dire ahahah) vi piaccia.

Tutti bagnati risalirono in camera. Meredith si appoggiò all’armadio e Louis le si incollo letteralmente alle labbra, sembrava non volerla mai più mollare. Si spostarono dall’armadio e iniziarono a fluttuare per la stanza, come se danzassero. Erano ancora bagnati e gocciolavano sul pavimento, ma nessuno dei due sembrava preoccupato.
Lentamente M. iniziò a far scivolare le sue labbra sul collo di lui prendendo a baciarglielo: poteva chiaramente sentire la barba che iniziava a crescere e il profumo ipnotico di Louis, lo adorava. Lui le portò le mani sotto la maglietta, cercando il gancetto del reggiseno. Meredith capì immediatamente dove sarebbero arrivati, ma non le interessava, si sarebbe concessa a lui. Tutto ciò procedeva in un assoluto silenzio, intervallato da sospiri e gemiti. Finalmente Lou trovò il gancetto del reggiseno. Nelle orecchie della ragazza sussurrò: “Posso?”. Lei rispose semplicemente: “Sono tua”.
Meredith sentì la pelle d’oca percorrerle tutto il corpo. Infilò le sue mani sotto la maglia fradicia e incollata alla pelle del fidanzato e gliela sfilò. Appoggiò le mani sui suoi pettorali e continuò a baciarlo. Poi si sfilò i pantaloni lanciandoli sulla scrivania vicina. La stessa cosa fece lui lasciando i pantaloni sul pavimento. Lentamente si adagiarono sul letto: Louis sotto e Meredith sopra.
Quando lei si svegliò si ritrovò nuda e appoggiata al petto di Louis. Il suo corpo era caldo e lui dormiva ancora. Si infilò una maglia, guardò l’orologio (erano solo le sei e mezza) e scese dal letto. Si assicurò che in casa non ci fosse nessuno. Effettivamente era vuota: suo padre aveva il turno di notte e sua madre di domenica si fermava sempre a dormire dalla nonna che, essendo vedova, aveva bisogno di compagnia. Raccolse i vestiti che la sera prima avevano sparpagliato in giro per tutta la stanza e mise quelli umidi ad asciugare. Vedendo che Louis non si svegliava decise di andare a farsi una doccia. Entrò in bagno e aprì l’acqua calda. Si tolse la maglietta e si infilò sotto l’acqua. Le piaceva fare la doccia la mattina: la faceva svegliare e la riscaldava. Dopo poco sentì aprire la porta del bagno.
“Mamma?” chiese allarmata. Sperava con tutta se stessa non fosse lei.
Lo sportello della doccia si aprì e vide Louis. Un sorriso malizioso le dipinse il volto. “Ma che ti sei fatto ai capelli?” chiese sconvolta.
“Ehm, lasciamo stare”. La baciò ed entrò nella doccia richiudendo la porta dietro di sé. Erano davvero perfetti. Rimasero così per altri dieci minuti circa, dopodiché uscirono dalla doccia.
“Ma lo sai che oggi dobbiamo andare a scuola Tomlinson?” chiese lei ironicamente.
“Certo Phillips!” rispose.
“Però io non ho qui niente e i miei vestiti sono bagnati, devo andare a casa!” affermò dopo qualche secondo.
“Allora mi vesto, facciamo colazione e ti accompagno a casa, ti cambi, prendi le tue cose e andiamo a scuola insieme, ok?”
“Perfetto!” la baciò sulla fronte raccattando i suoi vestiti pressappoco asciutti.
Si vestirono e scesero al piano di sotto.
“Ma i tuoi non ci sono?” chiese allarmato Louis rendendosi conto solo ora che potevano averli sentiti.
“No, non preoccuparti” rispose lei.
“Cosa vuoi per colazione?”
“Mmm.. una tazza di tè grazie”. Louis amava il tè, ne beveva in quantità industriali, di tutti i tipi.
Meredith prese la tazza, ci mise l’acqua e la infilò nel microonde. Louis la osservava attentamente, incantato.
“Mi piaci un casino in versione casalinga, sai?”
“Oh, davvero? Sono la mogliettina perfetta?” sghignazzò lei.
“Sì! Ti ci vedo molto con dieci bambini scorrazzanti per casa che aspetti che tuo marito ritorni dal lavoro.”
“Dieci bambini scorrazzanti? Mio dio! Mi sembrano un po’ tanti eh! Ahahaha!”
Il microonde suonò e Meredith estrasse la tazza fumante e vi immerse una bustina di tè al limone. Finirono la colazione e uscirono di casa. Di nascosto lei mandò un messaggio a Zayn dicendo di non aspettarla per andare a scuola.
Mano nella mano Meredith e Louis arrivarono a casa Tomlinson. Nessuno dei due genitori era in casa, c’erano solo la baby sitter con Sue. La baby sitter era una donna sulla cinquantina. Indossava una gonna blu e una camicia bianca. Louis la salutò cortesemente, così come M. La donna non fece domande e i due ragazzi salirono in camera. Louis si mise dei vestiti asciutti, prese lo zaino con i libri di scuola e si pettinò in bagno.
“Con o senza occhiali?” chiese aspettando un consiglio di Meredith.
“Direi con, ma poi tutte le ragazze della scuola ti vedranno e ti sbaveranno dietro..” faceva la finta offesa.
“Ma tanto tutti sanno che sono solo tuo, quindi non c’è problema” rispose dolcemente cingendole le spalle.
Si infilò gli occhiali: “Sono pronto!”
“Ok, andiamo perché siamo già in ritardo!”
“Non temere piccola! Non te l’ha mai detto nessuno che sono Superman?”
“Tu? Superman? Ahahahah!” rise di gusto. Amava il suo modo di essere spiritoso. Sembrava dire qualcosa di serio e invece sparava una delle sue solite cavolate.
Scesero in garage e montarono in  moto. “Con questa sono anche più veloce di Superman!”
In un battibaleno arrivarono a scuola. Quando parcheggiarono tutti si girarono a guardarli per il gran trambusto provocato dal motore del mezzo.
“Credo che la tua moto abbia bisogno di una sistematina al motore” disse lei togliendosi il casco e scuotendo i capelli.
“Tu dici?” la prese fra le braccia e la baciò, davanti agli occhi di tutti.
Quando arrivarono sotto il portico che precedeva l’ingresso della scuola sembrava che tutti li stessero guardando. Abbracciati si diressero verso i ragazzi, ma Niall mancava. Sembrava indaffarato con una ragazza su una panchina poco distante da lì.
“Ciao a tutti!” esordì Meredith con un sorriso a trentadue denti. Louis salutò con la mano.
“Sembri di buon umore” osservò Zayn divertito. Lei non disse niente, si limitò a guardaer il suo ragazzo, che le sorrise dolcemente alzando leggermente le labbra verso destra.
“Vedo che Niall ha trovato qualcosa da fare” notò Louis.
“Ah sì. E’ una ragazza che ha conosciuto a una festa sabato” rispose Harry.
La campanella suonò e tutti entrarono in classe. Liam si avvicinò a Meredith: “E’ tutto ok con Louis?”
“Sì! Grazie di tutto Liam! Sei un ragazzo speciale” rispose lei stampandogli un bacio sulla guancia.
In classe Louis continuava a provocare Meredith e lei, difficilmente, arrivò a resistergli.
Durante l’ora di scienze le prese l’astuccio e sopra le scrisse “I love you my carrot”. Quanto poteva essere dolce? Erano totalmente innamorati persi l’uno dell’altra.
Nessun ragazzo prima d’ora aveva mai fatto sentire così bene Meredith. Erano tutti carini con lei, sì, ma Louis aveva qualcosa di diverso, qualcosa che lo rendeva affascinante, irresistibile.
La stessa cosa valeva per Louis. Aveva avuto altre ragazze prima, ma nessuna di loro era simpatica e spigliata come Meredith. Lei era diversa: sapeva farlo sorridere e farlo sentire bene e, come mai prima, senza di lei si sentiva vuoto, perso. Sembrava che la sua vita senza lei non avesse senso, si sentiva più vulnerabile.
Finita la scuola Meredith e Louis si baciarono e ognuno si diresse verso casa sua.
M. si infilò le cuffie dell’iPod e ascoltò la musica facendo mille viaggi mentali immaginando il suo futuro con al suo fianco Louis. Tra loro non vedeva più nessun ostacolo: la loro relazione poteva solo decollare.

Ta daaaaan! Che ne pensate! Spero di ricevere un mucchio di recensioni.
Poi velevo chiedervi: chi di voi domani andrà a Milano? Io sfortunatamante no, ma me ne sono fatta una ragione.
Se vi va di followarmi su Twitter sono @xlouisbiscuit. :) Grazie ancora di tutto, al prossimo capitolo.
As.

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Capitolo 16
*** You're amazing just the way you are. ***


Anche se il capitolo precedente ha avuto solo 4 recensioni (cattivi!) ho deciso di postare quello nuovo comunque. E' un po' corto percchè non ero molto ispirata, ma va bè.. Eccovi, buona lettura!

“E’ da tanto che te lo voglio dire, ma non ho mai trovato le parole giuste.” Louis e Meredith erano appena entrati un bar e ora si tenevano dolcemente la mano. “Con te mi sento bene come mai lo sono stato, i giorni trascorsi con te sono stati i migliori della mia vita”. Si schiarì la voce: “Meredith Phillips: mi vuoi sposare?”. La guardò dritto negli occhi e dalla tasca della giacca blu che indossava estrasse una scatolina azzurra con sopra scritto ‘Tiffany’. I suoi occhi erano lucidi, non l’aveva mai visto così. Lei iniziò a piangere. Era troppo felice. Senza esitare, con un filo di voce rispose entusiasta: “Sì! Louis Tomlinson, ti voglio sposare!”. Si sporse in avanti e lo baciò.
“MEREDIIIIIITH! E’ tardi!”
Meredith si alzò di scatto spalancando gli occhi. Ma non si stava per sposare? Tutto d’un tratto realizzò che era solo un sogno. Le sarebbe davvero piaciuto che fosse tutto vero. Chissà se un giorno fosse successo. Di certo non si sarebbe mai stufata di Louis e le sarebbe piaciuto passare il resto della sua vita con lui. Sorrise.
“Arrivo mamma!” strillò in risposta alla donna.
“Io devo uscire! Ti ho lasciato la torta alle carote in cucina!”
Lentamente si alzò dal letto passandosi le mani sul volto. Era davvero stanca, essì che la sera prima era andata a letto prima. Si diresse verso l’armadio e prese un paio di pantaloni blu, un cardigan grigio e una maglietta bianca a girocollo. Immediatamente si ricordò che Louis le aveva chiesto di passare a casa sua prima della scuola. Avrebbe dovuto affrettarsi, altrimenti sarebbe arrivata tardi.
Prese la tracolla con i libri, scese in cucina e mise le fette di torta in un tovagliolo, le avrebbe mangiate con Louis.
Uscì di casa infilandosi il berretto in testa e le cuffie dell’iPod nelle orecchie. Era di buon umore, il sole le splendeva in faccia dandole un po’ di colorito e risaltandole le gote. Le piaceva la sensazione di calore sul viso e di freddo sul corpo. Svoltò a destra e arrivò a casa di Louis. Lui era seduto sul dondolo fuori e appena la vide scattò in piedi.
“Ma sai cosa significa essere puntuali?” protestò lui vedendola. In realtà era evidente che scherzava.
“Guarda che non sono in ritardo” rispose lei mentre le veniva aperto il cancellino.
“Ciao amore” Louis la prese tra le sue possenti braccia e la strinse forte a sé, dandole un bacio.
“Lui fa il figo ed esce con le maniche corte. Guarda che ti prendi una broncopolmonite eh!” scherzò lei accarezzandogli la guancia pungente per colpa della barba che stava ricrescendo.
“Sono appena uscito!” rispose con una smorfia.
“Ti ho portato la colazione” disse Meredith entrando in casa.
“Ah sì? E cosa mi hai portato?” chiese Louis curioso.
“Torta alle carote” rispose aprendo il pacchettino che aveva confezionato la mattina prima di uscire di casa.
“Mmm. La adoro!”
Si sedettero uno di fronte all’altra e fecero colazione. Sembrava tanto la scena che Meredith aveva sognato quella notte e, ricordandosene, le scappò un sorriso. Louis se ne accorse e chiese stupito: “Perché ridi?”
“Niente, niente!”
“Senti, ti va se oggi non andiamo a scuola? Io non ne ho voglia”.
“Non saprei, non ho mai marinato la scuola”.
“Daaaai! Sarà solo per oggi! Ti porto in un posto speciale. Ci stai?”
“Lo faccio solo per te. Mai più però eh! Tu mi metti sulla cattiva strada”.
Louis si avvicinò a lei e prese a baciarla. Lei si alzò in piedi, ma lui la mise a sedere sul tavolo spostando le tazze della colazione e la baciò in modo ancora più appassionato.
“C’è qualcuno in casa?” chiese lei preoccupata.
“No, i miei non ci sono e mia sorella è all’asilo.”
La prese in braccio e la portò fino al piano di sopra, in camera sua. Nell’entrare Meredith si ricordo della prima volta che si erano baciati: pareva passata un’eternità, eppure il suo sentimento nei confronti di Louis era sempre lo stesso anzi, era sempre più forte.
Louis la fece sdraiare sul letto,si tolse la maglietta e si sdraiò a sua volta. Infilò le mani sotto M. e le afferrò i lembi della maglietta, sfilandogliela. Rimasero in reggiseno lei e a torso nudo lui per circa cinque minuti, poi Louis si tolse i pantaloni e lei lo seguì a ruota. Sembrava che i loro movimenti fossero coordinati, come un tango passionale guidato dai loro cuori e dai loro profondi sentimenti.
“Ti amo!” sussurrò Louis avvicinandosi all’orecchio di Meredith. Che bella sensazione sentirsi dire da qualcuno che ti ama. Meredith si limitò a sorridere. Anche lei lo amava.
Dopo aver fatto l’amore rimasero per tantissimo tempo abbracciati l’uno all’altra sotto le coperte. Erano davvero bellissimi.
“Sei speciale Louis” fu Meredith a rompere il silenzio. Louis rimase un po’ stupito dall’affermazione. In quel contesto non se lo aspettava, ma sapeva che lei lo pensava, e prima o poi gliel’avrebbe detto.
Rimase in silenzio e si girò verso destra guardandola negli occhi. Sorrise senza dire niente.
“Allora, non vuoi vedere dove ti porto?”
“Anche se attualmente ho l’energia di un bradipo che dorme, sì, sono curiosa”.
“Ok, vestiamoci e andiamo”.
Erano le undici circa quando lasciarono la casa di Louis. Presero la moto e partirono. Louis aveva preso uno zaino con dei sandwich, qualcosa da bere e una coperta.
Dopo pressappoco venti minuti di viaggio arrivarono sopra una specie di collinetta. C’era un immenso prato con qualche tavolino e qualche panchina qua e là, ma era tutto deserto. Scesero dalla moto e si sgranchirono le gambe.
“Che bel posto!” affermò stupita Meredith.
“Te l’avevo detto che ti portavo in un bel posto!” sghignazzò lui.
Arrivarono all’estremità della collina e si affacciarono verso il basso. Si poteva benissimo vedere Londra: il tratto percorso dal Tamigi , la ruota panoramica, Buckingham Palace. Era tutto così perfetto.
Stesero il plaid sul prato leggermente umido e vi si sdraiarono sopra, abbracciati.
“Guarda! Quella nuvola non sembra un cuore?” chiese Meredith.
“A me sembra più un hamburger! Ahahaha!” rispose Louis ridendo di gusto.
Meredith si girò verso di lui guardandolo male e dandogli una pacca sulla spalla. Lui le accarezzo la guancia e le tirò indietro una ciocca di capelli che le era scivolata dal berretto. I suoi occhi erano luminosi e  riflettevano la debole luce del sole. Il suo sorriso era impeccabile: le labbra leggermente violacee a causa del freddo si inarcavano scoprendo dei denti bianchissimi. Louis avrebbe voluto avere con sé una macchina fotografica per immortalare quel momento unico, irripetibile.
“Sei bellissima”.
M. rispose con un sorriso e lo baciò.

Che ne pensate? Vi prego di recensire se leggete, anche se avete qualcosa di negativo da dire, le critiche mi aiutano a migliorare! Grazie ancora per aver letto e se volete followarmi (?) su Twitter sono @xlouisbiscuit. :)
As.

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Capitolo 17
*** Un nuovo inizio. ***


Rieccomi finalmente con un nuovo capitolo! Sono rimasta un po' dispiaciuta per le poche recensioni dell'ultimo capitolo che avevo postato, ma ho continuato la storia comunque. Vi sono mancata eh(?)! Cooomunque.. non parlerò di Meredith e Louis, ma la storia sarà arrapante (?) lo stesso. Buona lettura!

“Ehy stasera c’è una festa al pub in fondo alla mia strada, ti va di venire?”. Zayn aveva chiamato Harry per sentire se aveva voglia di sballarsi un po’ quella sera. Prima l’avrebbe sicuramente chiesto a Meredith, ma ora che lei era fidanzata con Louis e non lo calcolava più di tanto, aveva trovato in Harry un ottimo compagno per ubriacarsi e fare conquiste.
“Certo! Tanto non ho niente da fare. Ci troviamo alle otto e mezza sotto casa tua, ok?”
“Va bene. Ci vediamo stasera. Ciao Harry!” rispose infine Zayn riattaccando il telefono.
Negli ultimi giorni aveva sentito poco Meredith, ma la sua sottospecie di cotta per lei non sembrava essergli del tutto  svanita. A questo però non dava molto peso, gli sarebbe passata, prima o poi. Pensò che quella sera sarebbe proprio stato il momento giusto per rimorchiare qualche bella ragazza. Sorrise leggermente inarcando le sopracciglia. Chiamò anche Liam, che però rifiutò l’invito perché aveva una festa di compleanno in famiglia e infine Niall, che accettò e gli annunciò che avrebbe portato con sé la sua nuova fiamma: Julie. Era indeciso se chiamare anche Meredith. Certo sarebbe andata accompagnata da Louis, quindi a Zayn avrebbe fatto ancora più male vederli insieme. No! Quella sera si sarebbe divertito, senza pensare alle sue cottarelle passeggere.
Si mise i pantaloni della tuta, una felpa con il cappuccio, prese l’iPod e andò a correre. Gli piaceva andare a correre perché gli sembrava di vivere in un mondo parallelo, dove lui era solo un osservatore e dove tutto scorreva velocissimo. Iniziò a percorrere la via che portava alla scuola. Passò davanti alla casa di M. e notò che la luce di camera sua era accesa. Fece finta di niente e proseguì. Attraversò tutto l’isolato e poi, notando che si stava facendo tardi, ritornò indietro.
Risalì in camera, si spogliò nudo e andò in bagno a fare una doccia rilassante e defaticante: dopo poco meno di un’ora sarebbe arrivato Harry.
Uscì dalla doccia e ritornò in camera. Si vestì velocemente mettendosi un po’ più elegante del solito. Ritornò in bagno per pettinarsi, accese lo stereo con un cd di Chris Brown e si sdraiò sul letto a pensare. Il tempo volò e in men che non si dica suonarono al campanello: era arrivato Harry.
“Ciao amico!” disse Zayn salutando Harry all’ingresso di casa sua.
“Hey ciao!”. Harry gli diede una pacca sulla spalla.
“Possiamo andare?”
“Sì, Niall ci raggiunge al pub”.
Si incamminarono lungo la via che portava al locale nel quale si sarebbe tenuta la festa. I primi due minuti di tragitto rimasero in silenzio, ognuno con  le mani al caldo nelle tasche dei rispettivi giacconi.
Poi Harry parlò: “Allora, viene anche Meredith?”
Zayn rispose: “Avevo pensato di invitarla, ma poi sarebbe venuta con Louis e..” si fermò. Tossicchiò leggermente come per far intuire all’amico che Tomlinson non gli andasse proprio a genio.
“Eee..” Harry non capì.
“Sì, insomma..” farfugliò Zayn.
“Non mi dirai che ti sei preso una cotta per Maredith! Proprio ora!” notò stupito Harry bloccandosi sul marciapiede.
“Diciamo che cotta è il termine adatto, sì. Ma è una cosa passeggera. Qualche giorno fa l’ho anche baciata, ma non è successo niente di più”.
“L’hai baciata?” Harry era ancora più sorpreso di prima.
“Ehm sì..” sembrava che Zayn si stesse vergognando di ciò che aveva fatto e quindi si affrettò subito ad aggiungere: “Louis però non sa niente!”
“Lasciamo perdere va. Non voglio immischiarmi in questi triangoli amorosi. Piuttosto: ti conviene dimenticarla. Mi dispiace ammetterlo ma è evidentemente cotta di Louis.”
“Me n’ero accorto Styles, non credi? E comunque stasera mi voglio divertire, la voglio dimenticare.”
“Così mi piaci Malik!” disse porgendogli la mano aperta per battere un cinque.
Arrivarono così rapidamente davanti al locale, dove Niall era evidentemente occupato a baciare in modo spinto la sua “fidanzata”. Era una ragazza sul metro e settanta, piuttosto magra, bionda platino e occhi scuri. Una ragazza normale. Indossava un vestito molto corto nero e rosa, un giubbotto di pelle nero e un paio di scarpe con un tacco vertiginoso.
“Piacere, io sono Zayn” disse il moro accennando un saluto con la mano destra.
“Io sono Juile, piacere” rispose lei accennando un finto sorriso. Che razza di ragazza era andato a trovarsi Niall? Era davvero di cattivo gusto. Zayn pensò che tra i due non sarebbe durata troppo. Anche Harry si presentò e insieme entrarono nel locale.
L’interno era molto scuro e ogni tanto veniva illuminato da luci colorate. Sulla destra si trovava il bancone del bar e infondo alla stanza la pista da ballo con un palco.
“Noi prendiamo qualcosa da bere” disse Harry a Niall che però era evidentemente perso in un suo mondo.
“Mmm? Ah sì”. Chissà che aveva capito?
Insieme a Zayn si sedette alle sedie alte del bancone e ordinarono una birra e un cocktail.
“Ma hai visto con chi esce Niall? Come si è ridotto?” osservò subito Zayn.
“Oh mio Dio! L’ho pensato subito anche io! Quella ragazza non sembra per niente il suo tipo! Chissà cosa gli è successo!” erano insieme preoccupati e inorriditi. Il cameriere porse loro i due bicchieri e iniziarono a sorseggiare le loro bevande. Poco dopo arrivarono due ragazze che si sedettero imparte a loro. Erano sole, molto carine e probabilmente della loro età. Una era molto alta, mora con la frangia e indossava un paio di pantaloni neri di pelle e una giacca gessata. L’altra era un po’ più bassa, castana chiara e indossava una minigonna di jeans, calze nere coprenti e una maglietta appariscente.
Harry si girò verso Zayn: “Io prendo la castana chiara, tu la mora. Ci stai?”.  Zayn gli schiacciò l’occhio sinistro e si alzò in piedi.
Insieme si diressero verso le due ragazze. Si appoggiarono al bancone e con un cenno d’intesa a Zayn, Harry chiese alle ragazze: “Possiamo offrirvi qualcosa?”
“Oh.. ehm.. va bene, grazie” rispose la castana, quella che sarebbe toccata a lui.
Dopo aver ordinato da bere si misero a chiacchierare del più e del meno. La mora si chiamava Sophie, mentre la castana Kathy avevano davvero l’età dei due ragazzi e frequentavano il liceo linguistico. Abitavano poco distanti dal locale, anche se Zayn non le aveva mai viste.
Zayn si avvicinò all’orecchio di Sophie: “Che begl’occhi che hai”.
Lei si girò, lo guardò e gli sorrise leggermente, iniziando ad arrotolarsi i capelli con l’indice della mano destra. Portava un vistoso anello con una pietra nera al dito medio. Effettivamente Zayn aveva ragione: la ragazza era proprio bella. Era poco truccata e gli occhi verde chiaro erano ben visibili.
“Ti va di ballare?”
“Credo che a Kathy non dispiaccia. Andiamo”. Si alzarono  e insieme si diressero verso la pista da ballo che era gremita.
Il moro intravide Niall, ma poi lo riperse tra la gente. A Zayn piaceva andare a ballare, rimorchiava facilmente. Finita la canzone ne misero un’altra lenta. Sophie gli si avvicinò pian piano e gli mise un braccio attorno al collo, uno in vita e appoggiò la testa sulla sua spalla sinistra. Lui le prese i fianchi e iniziò a pensare che forse lei avrebbe ceduto alle sue avance. Sophie poteva sentire il profumo del suo dopobarba, era buonissimo.
“Che buon profumo hai” disse sfiorandogli la guancia con le labbra. Era tutto così stranamente romantico e provocante.
Ad un certo punto sentì il  telefono vibrare nella tasca. Vide il nome di Meredith illuminarsi e il suo volto comparire. Senza pensarci due volte premette il pulsante rosso in modo istintivo: quella sera non avrebbe dovuto pensare a lei.
“C’è qualche problema?” chiese Sophie dopo aver osservato la scena.
“No, non preoccuparti. Ti va se usciamo da qui? Con la musica alta mi sta venendo mal di testa”.
“Certo! Neanche a me piace la musica così forte”.
Zayn mise il braccio attorno alla spalla della ragazza e la condusse fuori dal locale. Poi prese il cellulare e mandò un messaggio a Harry: “Sono uscito. Ci vediamo domani a scuola”. La risposta arrivò repentina: “Non ti preoccupare, sono in buona compagnia ;)”. Evidentemente anche lui era riuscito a conquistare la sua preda.
Iniziarono a camminare lungo la via e a raccontarsi delle loro vite. Una volta arrivati sotto casa sua Sophie si fermò.
“Questa è casa mia” disse. Nel buio si intravedeva la porta illuminata da una luce appesa fuori.
“Carina”. Zayn sembrava quasi dispiaciuto.
“I miei non ci sono, ti va di entrare?” chiese lei.
“Certo!” rispose lui gioendo tra sé e sé. Colpita e affondata!
Lei aprì il cancellino e fece passare lui, poi aprì la porta ed entrarono. All’interno la casa era spaziosa: a destra si entrava in salotto, a sinistra in cucina e dritto c’erano le scale, probabilmente per salire nelle camere.
“Ti va qualcosa da bere?” chiese Sophie togliendosi il cappotto e appendendolo all’ingresso.
“Se hai un goccio d’acqua volentieri, mi è venuta sete”.
“Certo!”
Entrarono in cucina e Sophie aprì il frigo. Prese dalla mensola il bicchiere e iniziò a versare l’acqua. Zayn le si avvicinò da dietro e le spostò i capelli tutti da un lato, iniziando a baciarle sensualmente il collo. Era ora di arrivare al punto! I brividi assalirono il corpo di lei, evidentemente attratta dal ragazzo.
“E l’acqua?” chiese innocentemente lei con voce tremante.
“Chi se ne fotte dell’acqua!”. La girò verso di sè e la baciò sulla bocca. Lei aprì le labbra e le loro lingue si scontrarono.
“Saliamo in camera” propose Sophie trascinando Zayn.
Salirono le scale ed entrarono in camera. Zayn sbatté Sophie al muro e iniziò a levarle i pantaloni. Lei prese gli estremi del maglione di lui glielo sfilò dalla testa. Poi le tolse la giacca e la trovò direttamente in reggiseno. Indossava un reggiseno di pizzo nero che giocava sul vedo-non vedo incredibilmente sexy. Lui si slacciò i pantaloni e li tolse, poi levò la maglietta, rimanendo a torso nudo. Si stava veramente facendo trascinare da Sophie, come accadeva nei film smielati che piacevano a Meredith.
Zayn spinse Sophie sul letto e riprese a baciarla. Il suo obiettivo per quella sera si stava per compiere.

Che ne pensate? Come vi sembrano i due insieme? E che ve ne pare di Niall? Dai, recensite in tanti e commentate, anche se avete qualcosa di negativo da dire, non mi offendo!
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As.

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Capitolo 18
*** It's a new way baby. ***


Rieccomi finalmente con un nuovo capitolo! Non credo interessi a molti, visto che quelloprecedente è stato snobbato alla grande. Va bè, comuqneue credo che questo sarà uno degli ultimi. Buona lettura!

La mattina dopo Zayn si svegliò che Sophie dormiva ancora. Quella sera si era divertito e quella ragazza non le dispiaceva neanche. Decise così di lasciarle un post-it con il suo numero in caso lei la pensasse allo stesso modo, anche se ne era certo, si vestì e uscì dalla stanza. Era tardi e passò velocemente a casa sua per prendere i libri di scuola e, senza neanche cambiarsi, si diresse verso l’istituto. Quando arrivò il cortile era deserto. Guardando l’orologio si rese conto che in effetti era dieci minuti in ritardo. Affrettò il passo e si diresse al secondo piano, verso la sua aula. Bussò leggermente a aprì la porta. Tutti lo guardarono con un’aria strana, come se nei suoi occhi leggessero ciò che aveva fatto la sera (e la notte) precedente. Silenziosamente si sedette nel suo banco vuoto e, senza dire niente, prese il libro di biologia. Dopo poco Harry gli mandò un bigliettino: “Ti sei divertito allora ieri sera??”. Nel leggerlo a Zayn scappò un sorriso malizioso, che soffocò mordendosi il labbro inferiore. Rispose: “Non sai quanto!”. Quella ragazza non le dispiaceva davvero. E non pensava che fosse una ragazza facile solo perché era riuscito a portarsela a letto la prima sera, a differenza delle altre con le quali era successo. In quel momento sperò con tutto il cuore che lei si sarebbe fatta sentire. La mattinata terminò rapidamente e al suono dell’ultima campanella Zayn si precipitò subito a raccontare tutto a Harry.
“E così ti sei divertito eh!”. Questo era Harry che con tono sarcastico provocava l’amico.
“Diciamo di sì dai” rispose Zayn stando sul vago.
“Che superficiale! Raccontami un po’! dove siete andati una volta usciti dal locale?”
“Ma sei davvero un rompi balle eh! Siamo andati a casa sua..”. Zayn amava quando Harry gli faceva domande a raffica, sembrava un interrogatorio.
“Eee..”. Harry si sporse in avanti avvicinandosi a Zayn.
“Sì, abbiamo scopato! A te interessa solo quello, vero?”. Zayn sembrava quasi offeso mentre pronunciava quelle parole.
“Mamma mia quanto sei permaloso Malik! E com’è stata?”. Harry non mollava proprio.
“Devo essere sincero. Non è stata come quelle scappatelle solite di una notte. Ho provato qualcosa che non sentivo da tanto tempo. Mi sono sentito bene”. Zayn avvampò. Era possibile sentirsi così per una ragazza che aveva conosciuto appena la sera prima? Gli sembrava di vivere una cotta da prima elementare.
“Attenzione! Zayn Malik è infatuato!” si mise ad urlare Harry mettendo le mani ai lati della bocca, sembrava un bambino.
“Stai zitto scemo! Le ho lasciato il numero comunque, spero si faccia sentire” aggiunse dando una spinta a Harry.
“Bella mossa, davvero!” rispose l’amico sogghignando.
il telefono di Zayn si mise a squillare. Harry lo sollecitò a  rispondere. Lo estrasse dalla tasca, ma il numero era sconosciuto, rispose.
“Pronto?” rispose con voce incerta.
“Ciao, sei Zayn, giusto?” chiese una voce femminile dall’altra parte del telefono.
“Sì, sono proprio io. Chi parla?”
“Sono Sophie, la ragazz..” Zayn non le diede neanche il tempo di terminare la frase.
“Ciao Sophie! Speravo che mi chiamassi, sai?” disse entusiasta lui. In quell’istante sfoderò uno dei suoi più bei sorrisi. “E’ lei” sussurrò sottovoce a Harry che lo guardava stupito.
“Davvero?” chiese lei. Sembrava incredula.
“Bhè, sì..”
“Per cosa mi hai chiamato?” arrivò subito al punto.
“Ehm, ecco. Sì.. volevo dirti che ieri sera sono stata molto bene con te…”. Silenzio. Nessuno dei due sapeva cosa dire, così Zayn si fece avanti.
“Anche io, sai? Volevo chiederti: ti andrebbe di uscire qualche volta? Noi due?”
“Certo che mi andrebbe!” dall’altro capo del cellulare rispose una voce squillante.
“Bè, allora.. ti va di andare a cena stasera?”
“Stasera? Mmm.. ok!”
“Perfetto! Ti passo a prendere stasera allo otto? Ok?”
“Perfetto! Ci vediamo stasera allora”.
“Sì”.
“Ciao”.
“Ciao”. Nessuno dei due si decideva ad attaccare. Harry scoppiò a ridere e si dovette sedere perché non riusciva più a respirare.
“Che cazzo hai da ridere?” chiese Zayn dopo essersi deciso a riattaccare.
“N..Niente! Ahahahahahahahahahah!”
“Intanto stasera esco con una bellissima ragazza e tu no. Ciao Styles, ci vediamo domani!”
“Ciao! E fai il bravo stasera eh!” si raccomandò Harry.
Zayn si incamminò verso casa con le cuffie dell’iPod e una canzone di Jessie J nelle orecchie. Dopo pochi metri si sentì toccare la spalla destra. Si girò di scatto e vide l’angelico volto di Meredith. I capelli rossi le uscivano leggermente dal berretto grigio ed erano mossi dal vento. Era incredibilmente bella, ma diversamente dalle altre volte, Zayn non sentì una fitta al cuore, non sentiva le farfalle nello stomaco. Si sentiva semplicemente una ragazzo toccato dalla sua migliore amica.
“Come va? E’ un po’ che non ci incontriamo” disse lei.
“Bene dai.”
“E tu? Con Louis tutto bene?”. Ripresero a camminare verso casa.
“Certo! Con Louis tutto alla grande. E tu? Ragazze?”
“Ho conosciuto una ragazza e usciamo stasera.” Confessò lui.
“Davvero? Sono felice per te!” rispose lei allargando le braccia e sporgendosi in avanti. I due si strinsero in caloroso abbraccio.
“Grazie davvero Meredith. Ti voglio bene.”
“Anche io Zayn. Anche io”.
Piano piano arrivarono davanti a casa di Zayn e si salutarono.
Era davvero una bella giornata: Sophie l’aveva richiamato e aveva di nuovo parlato con M. Salì in camera sua, si spogliò e andò a fare la doccia. L’acqua calda lo avvolgeva e gli faceva da coperta. Era una bellissima sensazione. Si mise un po’ di bagnoschiuma sulla mano destra. Iniziando dai piedi, se lo spalmò su tutto il corpo massaggiandosi lentamente. Poi prese lo shampoo e fece lo stesso. Con calma aprì lo sportello della doccia, afferrò la salvietta e se la legò in vita, lasciandosi il petto nudo. Ritornò in camera e, dopo essersi asciugato, mise un po’ di musica e iniziò a pensare a come vestirsi quella sera. Per essere un ragazzo era davvero vanitoso e teneva molto al suo aspetto. Passava molto tempo davanti allo specchio, spendeva molto in creme e cose del genere e andava dal parrucchiere circa una volta ogni due settimane. Dopo lunghi minuti di riflessione decise di mettersi una camicia a quadri sulle tonalità scure, un paio di jeans chiari, un pullover e un paio di polacchini.
Quello sarebbe stato il suo primo appuntamento con Sophie ed era veramente emozionato. Era da tantissimo che non aveva un appuntamento con una ragazza e per questo era anche un po’ preoccupato, ma lui ci sapeva fare, e sapeva che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Andò in bagno e si osservò attentamente allo specchio: la barba sfatta, gli occhi scuri, la carnagione olivastra, il sorriso perfetto. Si sentiva soddisfatto di se stesso. Si passò la mano con un o’ di gel tra i capelli e si spruzzò un po’ di profumo sul collo. Era proto.
Uscì di casa infilandosi il cappotto e pensando a dove avrebbe potuto portare Sophie a cena. Il cinese sarebbe stato perfetto.
Rapidamente arrivò a casa sua e, facendosi un po’ di riguardo, suonò il campanello.
“Chi è?” rispose una voce grave di uomo. I battiti del cuore di Zayn aumentarono.
“C’è Sophie? Sono Zayn” rispose gentilmente sentendosi un po’ in imbarazzo. Quello doveva essere il padre della ragazza.
“Oh, sì. Due minuti e arriva”. Per fortuna non gli aveva chiesto di entrare. Si sarebbe sentito terribilmente a disagio in quella casa ripensando alla sera prima.
Dopo due minuti circa il cancellino si aprì, come la porta dell’abitazione.
“E non fare tardi!” si sentiva raccomandare una donna dall’interno.
“Sì mamma”.
Sophie richiuse la porta dietro di sé. Zayn rimase affascinato. Quella ragazza era davvero stupenda. Aveva un cappotto rosso sopra il ginocchio, delle calze nere coprenti e un paio di francesine tacco 12. Il cuore di Zayn si mise a battere all’impazzata e sentì una vampata salirgli. Era emozionato come se quello fosse il primo appuntamento con la sua prima ragazza in assoluto. Abbassò lo sguardo. Sophie si avvicinò e lo baciò sulla guancia. Era un buon inizio. Avrebbe voluto ricominciare tutto con calma, fare le cose per bene.
“Ciao Sophie” disse lei abbracciandola.
“Ciao Zayn” rispose lei con voce sensuale.
“Dove andiamo?” continuò lei.
“Avevo pensato di andare al cinese, ti va?” propose lui.
“Al cinese? Sinceramente non ci sono mai stata, ma c’è una prima volta per tutto, no?” rispose sorridendo. Il suo sorriso illuminava la strada buia e deserta. Zayn la guardò e ricambiò il sorriso.
“Allora andiamo!” concluse lui.
Il ristorante cinese era poco distante da lì e in dieci minuti circa ci arrivarono. Si sederono in un tavolino stretto in un angolo del locale.
“Mi si sono congelate le mani!” si lamentò Sophie.
“Le mie sono calde” rispose Zayn prendendo le mani di Sophie che aveva appoggiato sul tavolo.
“Hai ragione!” bofonchiò lei un po’ imbarazzata abbassando lo sguardo. Poi lo rialzò e Zayn la guardò negli occhi. Erano verde chiaro con qualche sfumatura marrone e non erano eccessivamente truccati. Poteva perdersi in essi. Si guardarono a lungo e si sorrisero timidamente.
La cena proseguì quasi tutta così. I due parlarono del più e del meno, delle loro vite, delle loro famiglie e dei progetti per il futuro. Sophie aveva due sorelle più piccole, sua madre era rimasta vedova a quarantasette anni e aveva sposato Jerry, l’uomo con il quale vivevano ora. Lei lo considerava come un secondo padre, perché il suo era morto quando lei era ancora piccola. Dopo il liceo le sarebbe piaciuto prendere un anno sabbatico per andare a vivere per un po’ in Italia e poi studiare legge. Era una ragazza seria, intelligente, ambiziosa e sicura di sé e questo a Zayn piaceva.
“Io devo tornare presto. Domani ho un esame importante di inglese, mi dispiace” rispose lei all’invito di Zayn di andare al cinema.
“Fa niente, sarà per la prossima volta”.
Zayn andò a pagare il conto, fece alzare Sophie dalla sedie e la aiutò a mettersi il cappotto. Stava diventando un gentleman.
Arrivati sotto casa di Sophie si fermarono.
“E’ stata una bella serata, mi sono divertito. Grazie” disse Zayn. Sophie si avvicinò all’orecchio di lui e sussurrò: “Grazie a te, davvero. Sei fantastico!” mordendogli il lobo dell’orecchio. Poi iniziò a baciargli il collo fino al colletto della camicia. “Amo il tuo profumo” disse ansimando. Anche Zayn cedette alla tentazione e la baciò. Le spostò leggermente i capelli del collo e le fece un succhiotto.
“Devo andare, altrimenti non mi stacco più” disse lei allontanando Zayn un po’ dispiaciuta.
Anche lui era dispiaciuto. “Va bene. Ci sentiamo. Grazie ancora”. Sophie entrò in casa e Zayn proseguì fino a casa sua. Le mani nelle tasche e il collo del cappotto alzato lo riparavano dal freddo, quando vide una cosa incredibile.
Passando davanti alla casa di Meredith notò che la luce di camera sua era accesa, così rimase qualche secondo ad osservare. Dopo poco la vide nuda con addosso Louis, anche lui nudo. Le cose tra loro due dovevano andare alla grande, pensò divertito riprendendo a camminare.

Ecco a voi! Che ve ne pare! Spero che vi sia piaciuto e vi prego di recensire! 
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As.

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Capitolo 19
*** Mi fido di te. ***


Inaspettatamente sono riuscita a postare in così breve tempo. Ho visto che lo scorso capitolo vi è piaciuto e questo mi ha fatto molto piacere. Bè, credo che questo sarà uno degli ultimi capitoli, perchè poi la ff finirà. Godetevelo.

La sera dopo Louis e Meredith si erano dati appuntamento a casa di Louis. Le cose tra loro due andavano di bene in meglio. L’amore che ognuno nutriva nel suo cuore era coltivato e ricambiato sempre di più, giorno dopo giorno. Ormai uno viveva in funzione dell’altro e, anche se si erano un po’ staccati dagli amici, a nessuno dei due questo dispiaceva. Alle sette circa M. uscì di casa salutando sua madre e si incamminò verso l’abitazione di Louis. Con le mani in tasca e la borsa a tracolla iniziò a percorrere il tratto di strada che li separava pensando a Zayn. Era felice del fatto che lui l’avesse dimenticata e che avesse trovato un’altra ragazza. Il giorno prima l’aveva visto raggiante e solare e le aveva trasmesso buone sensazioni. Svoltò a destra e vide i genitori di Louis uscire in auto. Accennò un saluto con la mano e sorrise leggermente.
Il cancellino era aperto, così entro direttamente in casa.
“Looouiiiis! Sono arrivataaaa!” urlò richiudendo la porta dietro di sé lasciando freddo fuori. Louis uscì di corsa dalla cucina: “Cosa urli? Sue si è appena addormentata!” sussurrò portando l’indice della mano sinistra sulle labbra di Meredith. Louis indossava un paio di pantaloni della tuta verdi, una polo blu, gli occhiali che lo rendevano sexy, un paio di infradito e un grembiule bianco.
“Scusa” bisbigliò lei. Lui le accarezzò la guancia rossa per il freddo pungente e si avvicinò alle sue labbra, baciandola. Leggermente le morse il labbro inferiore.
“Stasera cucinerò per te!” annunciò poi entusiasta.
“Mi devo preoccupare? Forse è meglio se ordiniamo due pizze” disse lei.
“Ah ah ah. Non faceva ridere sai? Sono un ottimo cuoco!”. In effetti con quel grembiule bianco sembrava un vero chef.
“E cosa mi cucineresti?” chiese curiosa M.
“Vediamo.. Lo chef propone lasagne alla bolognese e involtini al prosciutto”.
Meredith sorrise in silenzio. Era proprio un ragazzo speciale. “Mi fido dai.” Si avvicinò nuovamente a lui e lo prese per la vita, sfregando il suo naso contro quello del ragazzo.
“Non senti odor di bruciato?” chiese Meredith facendo una faccia strana.
Louis annusò l’aria. “In effetti sì. Oddio! Gli involtini!” urlò precipitandosi in cucina. M. scosse la testa ridacchiando. Louis aprì velocemente il forno e una vampata di fumo lo avvolse. Gli occhiali si appannarono e fu costretto a toglierli. “Li abbiamo salvati per poco!” esultò sollevando una presina all’aria. In quel momento Sue si mise a piangere. Meredith si diresse verso il box dove dormiva e la prese in braccio. Si sedette sul divano e iniziò a coccolarla e cullarla per farla riaddormentare. Louis si appoggiò allo stipite della porta e si mise ad osservarla. Le sue braccia stringevano la bambina in modo dolce, come farebbe una mamma. La sua pelle chiara diventava vicino alle guance, e le sue mani affusolate accarezzavano Sue con delicatezza. La bambina si tranquillizzò subito, ma M. la tenne in braccio ancora per diversi minuti.
“Sarebbe una madre perfetta” pensò Louis osservandola incantato. Meredith si girò, come se si sentisse osservata.
“Che c’è?” domandò.
“Sei perfetta” rispose Louis. Il concetto era semplice. La ragazza che gli aveva fatto perdere la testa era perfetta. M. sorrise inarcando le sopracciglia e formando due fossette sulle guance. Si alzò, posò con delicatezza la bambina e si diresse verso Louis, che intanto le veniva incontro.
“Sei perfetta” ripeté il ragazzo attaccato all’orecchio di M.. Lei gli morse il naso e lo baciò, infilando le mani tra i suoi capelli.
“Non brucia niente ora?” sussurrò all’orecchio di Louis.
“Non ti preoccupare” rispose lui.
Si sedettero sul divano e continuarono a baciarsi e a scambiarsi frasi carine. Verso le otto decisero di mangiare. Louis mise una candela al centro del tavolo, la accese e spense la luce.
“Ti piace questa atmosfera?” chiese a Meredith.
“E’ tutto molto romantico” rispose sedendosi.
Louis scomparì in cucina e ritornò con due piatti fumanti di lasagne.
“Posso fidarmi a mangiarle, sì?” domandò Meredith dubbiosa.
“Perché mi sottovaluti così tanto? Io mi offendo dopo!”
“Ouh. Povero piccolo. Si offende!”
“Ridi, ridi! Queste saranno le migliori lasagne che tu abbia mai mangiato, fidati” rispose secco Louis porgendole una forchetta con un pezzetto di lasagna. “Assaggia” aggiunse.
Meredith prese il boccone e lo masticò.
“Non male dai, non male”.
A circa metà cena Louis chiede: “Hai più parlato con Zayn?”.
Meredith si sentì strana. Louis aveva cancellato la storia del tradimento? Cosa doveva rispondere? Decise di essere sincera: “Ieri l’ho incontrato mentre andavo a casa. Mi ha detto che esce con una ragazza. Riguardo a quello che ti ho detto però lui non sa che ti ho confessato tutto”. Abbassò leggermente gli occhi. Si sentiva in imbarazzo. E le veniva fa piangere.
“Non voglio più sapere niente riguardo a quella storia, intesi? Sono felice per lui che abbia trovato una ragazza però”. Sembrava quasi arrabbiato. Il motivo però era incomprensibile, era stato lui stesso a chiedere informazioni alla sua ragazza. Meredith fece finta di niente e cambiò discorso: “Ho visto i tuoi mentre arrivavo”.
“Stavano andando all’opera, non torneranno prima delle undici-mezzanotte” disse Louis sorridendo leggermente.
“Cos’hai in mente di fare dopo cena?”chiese M. dopo aver sentito quell’affermazione.
“Potremmo vedere un film e poi divertirci un po’, no?”.
“Vuoi divertirti eh? Furbo!” gli fece eco palpandogli la guancia spinosa per la barba che ricominciava a crescere.
Mentre Louis sparecchiava il tavolo e lavava i piatti Meredith portò in camera Sue nel letto. Sembrava una bella famiglia felice: il papà che cucinava e sparecchiava, la mamma che si prendeva cura della figlia, e la bambina.
Poi si sdraiarono sul divano, abbracciati, sotto una coperta di lana per ripararsi dal freddo. Decisero di guardare un film romantico in bianco e nero. Quell’atmosfera era davvero bellissima. Era come se esistessero solo loro due e il loro amore. Tutto il resto serviva solo da arredo. Quando erano insieme era come se si trovassero in una bolla di vetro: erano isolati dal mondo e perdevano la concezione del tempo.
finito il film spensero il film e  salirono in camera. Chiusero la porta per non svegliare Sue.
“Fermati a dormire stanotte” pregò Louis.
“Mi sento un po’ a disagio con i tuoi” confessò M.
“Non preoccuparti per loro. Stasera tornano tardi e domattina se ne vanno prima di noi, non c’è problema”.
“E mia madre? le avevo detto che sarei tornata” aggiunse.
“Puoi chiamarla ora e dirle che non torni. Non è tardi”. Louis faceva in tutti i modi per convincerla.
“Ma non ho neanche il pigiama”.
“Quello credo proprio che non ti servirà” rispose schietto Louis avvicinandosi a lei. Le tolse le scarpe e i pantaloni. Iniziò a baciarle le gambe partendo dalle caviglie e salendo sempre di più. Quando arrivò al bacino le tolse la maglietta e la lasciò in reggiseno. Indossava un push-up nero di pizzo che risaltava ancora di più il suo abbondante seno. “Sexy” bisbiglio Louis continuando a baciarla. M. sorrise e si tirò indietro i capelli. Poi tolse delicatamente gli occhiali a Louis e in seguito la maglietta e gli sfilò i pantaloni della tuta. Si alzarono e Louis tirò indietro violentemente il piumone dal letto e vi si infilarono sotto. Insieme.
Quella sera anche Zayn aveva un altro appuntamento con Sophie. Sarebbero andati al cinema. Si trovarono a casa di Sophie alle nove. Presero due posti in ultima fila e videro, si fa per dire, un thriller. In realtà nessuno dei due alla fine della proiezione sapeva dire di preciso di cosa parlava il film.
Tornarono a casa di Sophie e, dopo aver parlato dei loro sentimenti, ricascarono nella tentazione che appena conosciuti li aveva fatti attrarre. 

Che ne pensate? Vi piace? Fatemi sapere.
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As. :)

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Capitolo 20
*** The end. ***


Ragazzi rieccomi! Scusate se non posto da secoli e se questo capitolo è brevissimo, ma ultimamente ho trovato pochissimo tempo da dedicare alla ff. Questo è l'ultimo capitolo di questa ff. Spero vi piaccia, nonostante le brevi dimensioni.

“Pronto?” chiese Zayn rispondendo al cellulare dopo pochi squilli.
“Ciao Zayn, sono Louis” rispose pronto il ragazzo.
“Hey Lou, ciao! Dimmi”.
“L’ambulanza sta portando Meredith all’ospedale. Ci siamo!” disse quasi urlando per l’emozione.
“Arrivo subito!” finì riattaccando rapidamente il telefono. Zayn si girò verso Sophie e sorrise: “Sta nascendo. Io vado all’ospedale” le disse aprendo la porta d’ingresso dell’abitazione.
Erano passati dieci anni da quando Louis si era trasferito e ora, dopo essersi sposati, lui e Meredith aspettavano un bambino. Anche Zayn si era sposato con Sophie, con grande sorpresa da parte di tutti. Quell’incontro fortuito in discoteca era diventato l’incontro più importante della sua vita e ora, da ormai un anno i due erano sposati e vivevano nella villetta a schiera vicina a quella degli amici. Sophie si era rivelata agli occhi di tutti una ragazza solare, spontanea e piacevole, tanto da diventare in breve tempo anche la migliore amica di M. Le due coppie si frequentavano periodicamente ed erano soliti uscire sempre a cena o andare al cinema insieme. Nonostante non fossero più gli adolescenti di un tempo, le loro abitudini non erano cambiate più di tanto.
Zayn salì in auto e rapidamente arrivò all’ospedale dove Meredith aveva deciso che suo figlio sarebbe nato. Entrò e all’ingresso vide Louis che lo stava aspettando. Era visibilmente scosso,ma nello stesso tempo incredibilmente emozionato. Appena lo vide lo abbracciò e iniziò a piangere.
“Ma che razza di uomo sei?” gli domandò Zayn ridendo.
Louis si asciugò le lacrime: “Non riesco ancora a crederci che diventerò padre”.
Insieme si avviarono verso la sala parto nella quale si trovavano. Proprio in quel momento usciva una donna, probabilmente l’ostetrica, che teneva in braccio un fagotto.
“Lei deve essere il padre” disse rivolgendosi a Louis. Lui annuì. “Le assomiglia proprio, è un bel maschietto!”.
“Posso prenderlo in braccio?” chiese stendendo le braccia.
“Certo!” rispose cordialmente la donna sporgendoglielo.
“Mia moglie come sta?”
“Bene, ora la porteremo nella sua stanza, potrà andare a trovarla tra un po’, ma sarà stanca”.
Louis iniziò a coccolare il bambino con un fare paterno mai visto prima. Lo guardava con degli occhi illuminati e solari.
“Louis, sai che non ti ho mai visto così felice?” osservò Zayn.
“E’ quasi come se stessi vivendo una magia, un sogno. Ho aspettato tanto tempo questo momento, e ora che è arrivato quasi non ci credo”.
In quel momento usciva dalla stanza Meredith, su un letto. Appena vide il marito le scese una lacrima che le rigò la guancia.
“Te lo dico da quando eravamo fidanzati: sei un papà perfetto, ti amo”. 

Eccovi. Che ne pensate? Cosa ne pensate della storia in generale, visto che questo è l'ultimo capitolo? SUgerimenti?
Grazie per aver seguito la storia e per aver recensito in numerosi. Un bacio e Buone feste! :)
As.

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