Sister in Love

di Cherie__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Number 01 ***
Capitolo 3: *** Number 02 ***
Capitolo 4: *** Number 03 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

- Non toccarla mai più! - la sua voce roca e sprezzante si perde in quel piccolo parco ormai vuoto.
Solo tre gracili figure si fanno spazio in quella desolazione, sembrano giocare a rincorrersi. Una bambina tremante guarda a occhi sgranati la scena che le si presenta davanti.
Lì immobile, a pugni stretti e con lo sguardo acceso di rabbia, un ragazzino stringe il colletto di un altro sollevandolo da terra.
- Chiaro?! - insiste spazientito, mentre la bimba lo tira da un lembo della maglietta, terrorizzata.
- Non stavamo facendo niente di male - si giustifica l'altro con la voce spezzata. Ha il viso paonazzo e non fa altro che ansimare, come se gli stesse togliendo l'aria.
- Non avvicinarti mai più a lei! -
Ormai l'ira lo acceca, inizia anche a tremare per il fastidio che sta provando. Di certo non è mai stato Mr. Pazienza.
- Per l'amor del cielo, ha dodici anni! E' in grado di decidere da sola della sua vita! -
Per tutta risposta il moro lo lascia cadere sul terreno sabbioso, per poi stringere la mano della ragazzina e camminare nella direzione opposta.
- Sei troppo possessivo e te ne accorgerai troppo tardi, quando lei se ne sarà già andata! -
Le sue parole, seppure in lontananza, lo raggiungono colpendolo come lame.
Perché è conscio della verità di quelle frasi, sa che non farà altro che allontanarla.
Scuote lentamente la testa, come per scacciarle via dalla sua mente.
- Va a quel paese idiota - sussurra tra i denti, tirandosi dietro l'oggetto del litigio che lo segue titubante.
Prima o poi, lascerà andare la presa. Si, lo farà.
- Siwon oppa... - mormora lei triste, seguendolo ubbidientemente.

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Capitolo 2
*** Number 01 ***


Number 01

Per quanto il banco poteva essere scomodo, non le importava più di tanto.
Mentre il professore andava avanti e indietro per la classe, la ragazza era comodamente accoccolata sui libri che, in quel momento, avrebbero dovuto svolgere tutt'altra funzione.
- Signorina Rin! - la possente voce dell'insegnante la colpì come uno schiaffo in pieno viso.
Aprì gli occhi pigramente, lasciando scorgere lo sguardo verde acqua visibilmente assonnato; si drizzò sulla sedia, aggiustandosi goffamente i capelli.
- Per l'amor del cielo! É la terza volta che si assopisce nel bel mezzo della lezione! - continuò imperturbabile, le braccia ben incrociate sul petto - Invece di restare sveglia fino a tardi, pensi allo studio! -
Il suo problema era che, ormai, quel l'uomo paffutello non le incuteva più terrore anzi, la faceva ridere, in qualche modo.
Quando il suono della campanella echeggiò nel grande edificio, Rin scattò in piedi e corse via, con l'espressione sconcertata dell'uomo al seguito.
In fondo, erano tutti abituati all'esuberante ragazzina dallo sguardo verde smeraldo, ma di certo non era conosciuta per i suoi begli occhi, bensì per il suo speciale fratellino.
Trafelata, giunse nell'atrio della scuola. Davanti alla ragazza, piegata in due dalla mancanza d'aria, si apriva un gruppo urlante di ragazze.
- Oh, cavolo, ho fatto di nuovo tardi! - bofonchiò indispettita, guardando inerme lo spettacolo dinanzi alle lei.
- Ehi, ragazze, calmatevi! - la voce arrendevole del suo Oppa si alzò nel piccolo mucchio, ormai era la routine quotidiana.
Rin si sedette sotto un verdeggiante salice, con le gambe strette al petto.
Doveva essere pronta, questo lo sapeva già. Appena notata la figura del fratello farsi strada nella massa, avrebbe dovuto cominciare a correre il più possibile.
Fissava concentrata quel mucchio informe che lo sballottava da una parte all'altra, come il nuovo giocattolo di turno.
Ma, a differenza degli altri, lui sarebbe rimasto tale per ancora molto tempo.
Non si sarebbe mai abituata a quella visione. Ricordava ancora la prima volta che il ragazzo si era preoccupato di andare a prenderla a scuola.
Aveva avuto all'incirca 15 anni e, nonostante non fosse per niente d'accordo, Siwon aveva insistito fino all'ultimo.
"Non mi riconosceranno mai" disse. Non poté non spuntarle un piccolo sorriso a quel ricordo.
- Rin! -
Notò finalmente il giovane, che cominciava a correre verso l'uscita, con tutte le ragazze che lo rincorrevano insistenti.
Anche lei cominciò a fare lo stesso, la borsa stretta tra le mani. Per fortuna che lei non era una di quelle ragazze per cui trucco e parrucco erano tutto.
Non sarebbe mai riuscita a essere la sorella di un idol altrimenti.
Raggiunse subito il fratello: da quando erano piccoli giocavano a rincorrersi e, ogni volta, Rin ne usciva vincitrice.
Il giovane le strinse la mano, aumentando la velocità ogni qualvolta stavano per essere raggiunti. Era un vero incubo.
- Sei pronta a saltare il cancello del giardino? - le disse tra un ansimo e l'altro: era arrivato al limite.
- Si, certo - rispose decisa lei, mettendosi la borsa a tracolla.
- Uno, due... Tre! -
Nel medesimo istante, in cui si trovarono davanti un imponente cancello accuratamente lavorato, Rin si trovò a scavalcarlo con facilità, seguita dal fratello.
- Ecco fatto - mormorò stanca, mentre le ragazze si accalcavano davanti casa.
- Siwon, Siwon! - urlavano disperate, qualcuna addirittura versava lacrime amare.
I due si precipitarono dentro la villa, chiudendosi la porta alle spalle. Rin si accasciò a terra, mentre Siwon cercava di riprendere fiato.
- Certo che diventano sempre più audaci - cominciò col fiatone - E soprattutto veloci -
La giovane lo guardò di sottecchi, visibilmente contrariata da quel continuo fuggi-fuggi.
- E' colpa tua! Ti ho detto che non è una buona idea venirmi a prendere a scuola -
Siwon di tutta risposta le fece una linguaccia, mettendo il muso.
- Voglio solo stare un po’ di più con la mia sorellina! Che c'è di male? -
- Ma Oppa! Non possiamo andare avanti così, mi sembra di essere ad una maratona! -
Il ragazzo non le rispose, ma si limitò a recarsi in cucina ad aprire il frigorifero.
- Vuoi una cioccolata calda? - le urlò dalla stanza adiacente, cominciando a trafficare con le pentole.
- Si! -
Rin corse ad accoccolarsi sulla poltrona, accendendo la televisione.
- Non ne dubitavo... Ehi, com'è andata oggi a scuola? -
- Ehm... Bene, come sempre! -
- Perché il tuo tono di voce non mi convince? - chiese divertito, accomodandosi vicino alla sorella - Ecco la tua cioccolata... Dov'è la coperta? -
La giovane si mise addosso il plaid, coprendo anche il suo Oppa. Adorava farsi coccolare dal fratello.
Si appoggiò al suo braccio, portandosi la tazza fumante alle labbra.
- Buono! Se non avessi fatto l'idol, avresti sfondato come chef !-
Siwon scoppiò a ridere, posando un affettuoso bacio sulla guancia della giovane.
- Guarda che dico davvero! Cucini davvero bene, se non avessi te morirei di fame. -
- Vedi? Sono indispensabile! Non potrei mai farti morire di fame comunque: che figura farei con le mie fans? -
Rin gli diede uno schiaffo sulla gamba, provocando le risa del fratello.
- Svelerò a tutte le tue fans come sei veramente! Cattivo.. -
- No! Sarà la mia rovina! -disse facendo il finto disperato - Ti prego, risparmia la mia carriera! -
- Mmm... Cosa mi offrirai in cambio del mio silenzio? -
- Vediamo... - sussurrò pensoso, fissando la tazza semi-vuota - Che ne dici se ti portassi alle prove con me? -
- Davvero? - gli occhi della giovane si illuminarono - E ci saranno tutti i Super Junior? -
- Certo, non mancherà nessuno! -
- Si!! - urlò in preda alla gioia, saltandogli addosso.
- Ehi, ehi! Attenta a non rompere la tazza o la mamma mi ucciderà! -
Rin si drizzò ubbidiente, sistemando la coperta e andando a riporre le tazze in cucina. Siwon la guardava soddisfatto, le gambe incrociate sul divano. Adorava osservare la sorellina darsi da fare.
- Quando hai le prove? -
- Domattina alle nove - rispose stiracchiandosi - Odio svegliarmi presto la mattina -
- Dai, su, ci divertiremo un mondo! - lo consolò lei, eccitata.
- Tu ti divertirai! Ballare di prima mattina non è il mio forte.. -
La ragazza gli scompiglio dolcemente i capelli corvini, mentre le sue labbra si increspavano in un sorriso amorevole.
- Puoi farcela Oppa! -
- Lo spero... Piuttosto, ce la farai a svegliarti in tempo? -
Siwon la guardò sospettoso, certo della risposta negativa della sorella.
- Certo che ci riuscirò, senza alcun dubbio! -
- Facciamo così, stasera dormirai in camera mia, okay? Così ti sveglierò io in tempo -
- Posso, davvero? -
- Solo per questa volta però, quindi non prenderci l'abitudine! -
Il telefono prese a squillare, e Rin si precipitò a rispondere.
- Pronto? Si, si... Okay, tra dieci minuti. Sarò pronta in tempo! -
Richiuse contenta, trovandosi lo sguardo curioso del fratello addosso.
- Che c'è? - Gli chiese indifferente, recandosi verso le scale - Vado a fare una passeggiata -
- Non hai intenzione di uscire con un ragazzo, vero? -
Eccola di nuovo, la sua possessività nei confronti di Rin. Non poteva davvero farne a meno, ogni qualvolta che parlava di un ragazzo che non fosse lui, la gelosia lo attanagliava come una morsa.
Certo, cercava sempre di non darlo a vedere, ma era praticamente impossibile nasconderlo completamente. Era un sentimento fin troppo forte da eliminare.
Non ci sarebbe mai riuscito, ne era sicuro. Ma doveva almeno soffocarla davanti a lei, per il suo bene.
- No, tranquillo... Esco con Ji Eun -
Sospirò sollevato, sentendo la morsa allentare la presa. Finalmente.
Scattò in piedi appena sentì suonare il citofono, e con passo felpato raggiunse la porta. Doveva assicurarsi che no si trattasse dell'ennesima fan sfegatata.
Quando incrociò lo sguardo felino dell'amica di Rin, sorrise.
- Entra pure - disse aprendo il cancello e facendola sedere - E' di sopra, arriva subito -
- Ok... Come stai, Siwon? - la sua voce fin troppo acuta era insopportabile per il povero idol.
- Tutto apposto, tu? -
- Potrebbe andare meglio, ma non mi lamento! -
- Ehi, Ji Eun! Sono pronta - la giovane scese velocemente le scale, raggiungendo i due - Andiamo? -
- Si, certo - rispose l'amica alzandosi - Ciao Siwon, a presto -
- Divertitevi... E Rin, comportati bene! -
La ragazza sorrise timidamente, lanciandogli un bacio.
- Ci proverò, a dopo Oppa! - disse, per poi chiudersi la porta alle spalle.
Si sedette triste, fissando silenziosamente la porta. Quanto avrebbe voluto uscire con la sua sorellina come chiunque altro.
E invece gli toccava aspettarla paziente, come un cucciolo che attende il ritorno del padrone.
Rin era proprio la luce dei suoi occhi.

- Devo assolutamente comprare quel vestito! - gridò Ji-Eun, con la faccia appiccicata alla vetrina del negozio.
A volte era proprio eccessiva. Ma che le passa per quella testa?
- Non urlare! Ci stanno fissando tutti - bofonchiò imbarazzata, trascinando l'amica dentro il centro.
Non l'avesse mai fatto. Dire che aveva provato tutti i capi dei duecento negozi non è per niente un'esagerazione.
- Ti prego, non ce la faccio davvero più.. - la pregò Rin stanca morta, scioccata dal brio della sua compagna.
- Ok, ho capito. Ti riporto a casa dal tuo adorato Oppa -
"Sia ringraziato il cielo".
- Senti, che ne dici di fermarci al bar prima di tornare a casa? - le propose speranzosa. Era impossibile dire di no a quegli occhi da cucciolo bastonato.
- Mi prometti che non urlerai di nuovo come una matta? -
- Promesso! - esclamò contenta, trascinando Rin dentro il locale.
Appena ci misero piede furono accolte da un cameriere dal sorriso smagliante, capelli a caschetto e sguardo vivace. Il nuovo flirt di Ji-Eun, insomma.
- Benvenute! Seguitemi, prego -
Le fece accomodare al solito tavolo, vicino all'ampia vetrata. Rin poggiò svogliatamente i gomiti sul tavolino verde acqua, pronta all'ennesima sfuriata dell'amica.
Ogni volta che notava un ragazzo, anche lontanamente interessante, cominciava a sfornare parole su parole, la maggior delle volte senza senso.
Ed è qui che vige la regola "Sorridi e Annuisci".
- E' proprio carino! Pensi che io gli piaccia? -
- Ehm... Certo! Non vedi come ti guarda? - come un povero ragazzo sveglio dalle sei del mattino, ma era solo un piccolo particolare, giusto?
Il fatto era che Ji-Eun era davvero bellissima, labbra piene, occhi grandi de intensi. Un fisico mozza fiato. Certo, lo sport fa proprio bene!
- Domani ho l'allenamento di tennis... Non ho proprio voglia! - si lamentò l'amica, afferrando il frappè alla fragola che le era stato appena servito - Tu domani che fai? -
- Vado ad assistere alle prove dell'Oppa... - rispose indifferente l'altra, sorseggiando il suo cappuccino.
Ji-Eun per poco non si strozzò. Strabuzzò gli occhi sorpresa, la bocca spalancata.
- Davvero?! Non ti porta da QUEL giorno! - sbottò in preda all'eccitazione.
- Be’, ecco... Ero sorpresa anch'io all'inizio, pensavo non mi avesse più portata! - sussurrò piano Rin, girando il cucchiaino dentro la tazza fumante.
- Certo che aveva proprio esagerato! Insomma, voleva solo portarti a prendere un gelato quel poveraccio! -
- Ehm... -
- E invece si è ritrovato con un occhio nero! Siwon gli ha sferrato un destro fantastico! Wow! Non si è fatto più vedere, eh? -
- Non proprio... - disse imbarazzata la giovane, ricordare quel giorno le faceva ancora male – Be’, ma non è che Siwon volesse fargli male di proposito... -
- Ma per favore! Se avesse potuto l'avrebbe incenerito sul posto! E' proprio geloso, il tuo Oppa -
Rin avvampò immediatamente, abbassando lo sguardo sul cappuccino appena finito. Cominciò a torturarsi una cioccia di capelli, incapace di proferire ancora parola.
La rendeva triste e priva di qualsiasi argomentazione quel "particolare" del fratello.
- Com'è che si chiamava? - continuò imperterrita. Non si era nemmeno resa conto del cambio d'umore della giovane - Ah, si! Josh! Era il truccatore dei SuJu, un bel pezzo di ragazzo! -
- Non mi piaceva poi tanto... - sbuffò contrariata da quei fastidiosi ricordi. Era solo... Ecco, era successo tanto tempo prima, inutile rivangare spiacevoli situazioni, giusto?
- Va be’, ho capito! Non vuoi parlarne... Comunque non puoi mentire con la sottoscritta, è stato un colpo di fulmine -
- Si, un colpo di fulmine, che l'ha colpito in pieno viso! -
Ji-Eun scoppiò in una risata convulsa, era inarrestabile quando rideva. Tutti i clienti si voltarono verso le due ragazze, tanto che Rin avrebbe pagato per sprofondare nel pavimento.
- Dai, andiamo! E finiscila di ridere! -

Quando la chiave girò nella toppa, una lieve scricchiolio seguì l'entrata in casa di Rin.
Si guardò intorno accuratamente e con passo felpato si fece strada lungo il corridoio che portava in sala.
Non c'era nessuna traccia di Siwon, neanche l'ombra.
Abbandonò la borsa sul divano bianco latte, per poi impegnarsi a sbottonarsi il cappotto grigio topo regalatogli dal fratello.
Erano solo le sei di sera, dove poteva essersi andato a cacciare?
- Oppa! Oppa! - cominciò a chiamare, intenta a salire le scale.
- Rin, sono appena uscito dalla doccia -
Siwon spuntò dalla porta del bagno con un semplice asciugamano a cingergli la vita. I fradici capelli corvini erano appiccicati alla fronte, gocce d'acqua scorrevano timidamente sugli addominali scolpiti. Se solo le sue fans l'avessero visto così!
La giovane gli passò accanto sorridente, saltando per riuscire a scompigliargli la chioma.
- Ti sei divertita? -
- Si... Certo che Ji-Eun morirebbe senza ragazzi intorno! -
- Cosa vuoi dire?! - chiese sospettoso il fratello, cingendola dalle spalle per non farla scappare.
- Ehi, lasciami! Non sono cose che ti riguardano! -
- Certo che mi riguarda! Avevo sempre pensato che quella ragazzina avesse qualche problema! -
Rin scoppiò a ridere, conscia del fatto che l'Oppa ci aveva proprio azzeccato. Nel senso positivo del termine, certo.
- E' solo che sta sempre a guardare i ragazzi, è sorprendente come non si stanchi mai -
Il ragazzo allentò la presa, girando la sorella fino ad incrociare il suo sguardo verde smeraldo.
- E tu non seguirai il suo esempio, vero? -
Lei sorrise dolcemente, dando un lieve buffetto alla guancia dell'idol.
- Certo che no, io ho occhi solo per Siwon Oppa! -

- Buona notte sorellina -
- Buona notte Oppa, a domani - mormorò piano, accoccolandosi sul suo petto muscoloso.
- Ehi, non rubarmi le coperte come tuo solito o ti faccio dormire per terra! –

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Capitolo 3
*** Number 02 ***


Number 02

La mattina seguente Siwon era completamente scoperto, mentre Rin soffocava sotto il pesante piumone.
Quando la sveglia cominciò a squillare rumorosamente, il ragazzo scattò in piedi guardandosi intorno spaventato.
- Cavolo, Rin! Che ti avevo detto ieri? - gli urlò strattonandola.
- Ma che vuoi? Lasciami in pace! -
- Ok, perfetto. Io devo andare alle prove - disse tranquillo, cominciando a rovistare nell'armadio.
- No no, aspetta! - lo pregò la ragazzina destatasi dal suo lungo sonno - Un attimo! Vado a vestirmi! -

- Ehi, Oppa! - si lamentò per l'ennesima volta.
- Finiscila, lo sai benissimo che il treno a quest'ora è sempre affollato! -
Con il cappellino sulla testa e il cappuccio della felpa era irriconoscibile. Venivano spintonati da una parte all'altra e, ogni tanto, la ragazzina andava a finire addosso ad altri passeggeri.
- Mi scusi! - chiese per l'ennesima volta, cercando di inchinarsi.
- Ringrazia il tuo bel faccino - rispose malizioso l'uomo, lisciandosi la barbetta.
- Non credo sia opportuno rivolgersi a una ragazza in questo modo - si intromise Siwon tirando indietro la sorella, protettivo.
- E tu chi saresti? Il suo angelo custode? -
- Peggio -
Il signore sembrò capire, voltandosi dall'altra parte. L'Oppa la prese per le spalle e l'appoggiò contro il vetro sporco, posizionandosi davanti a lei come scudo.
- Adesso nessuno ti darà più fastidio - le sussurrò nell'orecchio, chinandosi verso il suo viso e limitando la distanza di pochi centimetri.
Capo chino su di lei e braccia poggiate sul vetro.
- G-grazie – rispose, abbassando lo sguardo, sembrava un soldatino con le braccia ben posizionate lungo i fianchi.
- Che ti prende? - le chiese curioso, abbassandosi ancora di più.
- Niente Oppa, non ti preoccupare - lo rassicurò alzando un poco lo sguardo.
- Questi ragazzi d'oggi... Si fanno effusioni dappertutto! - una vecchietta con i capelli argentei e gli occhietti vispi li fissava contrariata.
- Ma cos.. - sbottò Siwon drizzandosi, immobile come un palo della luce.
- Won, non è la nostra fermata questa? -
- S-si è questa... - era diventato rosso come un peperone, anche con la sua copertura si distingueva il rossore.
Le nuvole avevano completamente coperto il cielo che plumbeo minacciava tempesta. Cominciarono a camminare a passo svelto per le strade gremite di persone.
Quando Rin vide il grande edificio stagliarsi imponente, fece un sospiro di sollievo. Non avrebbero beccato la pioggia.
- Buongiorno -
- Salve, Siwon! - la ragazza alla reception sorrise benevola, per poi tornare a concentrarsi sul lavoro.
Attraversarono velocemente il corridoio, trovandosi davanti a una porta, in legno lavorato, dalla quale si percepiva della musica ovattata.
Il ragazzo irruppe nella sala sorridente, salutando contento i suoi compagni. E pensare che fino a poco prima era nervosissimo.
- Ciao a tutti! - esclamò contenta Rin, guizzando con lo sguardo smeraldo su ognuna delle facce presenti.
- Rin, da quanto tempo! Sei diventata davvero carina! - disse Kyu andandole incontro - Siwon è davvero cattivo a privarci di una così bella fanciulla! -
Sembravano divertirsi a dargli fastidio.
- Infatti, che ti abbiamo fatto di male? - si intromise Leeteuk, intento a fare riscaldamento.
- Ehi, ragazzi, non cominciate che non è giornata - disse prendendo per un braccio la sorella - Siediti lì e fai la brava -
- Ok... - rispose accomodandosi per terra, poggiando la schiena contro lo specchio.
- Rin, mi raccomando! Non farti ammaliare dal mio charme! - l'avverti Donghae, cominciando a muoversi a ritmo di musica.
Rimase paralizzata al suo posto, sorpresa di vedere dei passi cosi... perfetti e coordinati. Sembravano tredici piccole fiamme di un unico grande focolare.
Erano fantastici in ogni piccolo movimento, persino le gocce di sudore che bagnavano le loro fronti parevano far parte del quadretto.
All'improvviso si accasciarono a terra, qualcuno cercava a tentoni una bottiglia d'acqua fresca mentre altri si liberavano delle maglie.
- Non ce la faccio già più... Non ballerò più “Sorry, Sorry”, lo giuro - ansimò Siwon, facendosi aria con le mani - Rin... Ti è piaciuta? -
Rin si avvicinò al fratello sorridendo, per poi inginocchiarsi al suo fianco.
- Si, siete stati bravissimi! E ballavate insieme, sembravate delle marionette! -
Tutti scoppiarono a ridere e per un attimo sembravano aver dimenticato la stanchezza. La giovane sorrise di rimando, arrossendo leggermente.
- Ehi, Won, fossi in te starei attento a tua sorella! -
Il ragazzo si irrigidì subito, sgranando gli occhi castani.
- Evita di dire cavolate di prima mattina -
- Quanto sei acido oggi! A volte mi chiedo se voi due siate davvero parenti -
Siwon scattò in piedi, afferrando per il colletto il compagno. Per un attimo, per un secondo soltanto, le tornò alla mente quel ricordo.
Cosa voleva dire con quella frase?
Rin scosse piano la testa, sicura che stesse solo scherzando.
- Won, Won! Stava solo scherzando! Lascialo andare Siwon! -
Quest'ultimo lasciò la presa, lanciando uno sguardo furtivo a Rin che si accasciò a terra.
- Ehi, ehi! Che ti prende? - Donghae scattò al suo fianco, cingendola per la vita e mantenendole la testa.
Con gli occhi sbarrati e le labbra serrate non muoveva un muscolo, neanche una minima reazione.
- Rin, Rin! - urlò il fratello, scuotendola per le spalle.
Poi cominciò a respirare faticosamente, come se le stessero togliendo il respiro.
- Dannazione, un'altra crisi! - sbottò Siwon alzandosi, per poi correre a frugare nella sua borsa - Dove cavolo ha messo la bomboletta?! -
Gli enormi occhi verde smeraldo erano privi di espressione, vuoti e spenti.
- Muoviti, Won! Sembra soffocare! - urlò Kyu spaventato, liberando un sospiro di sollievo non appena vide il ragazzo avvicinarsi alla bocca della sorella.
- Inspira Rin, andrà tutto bene -
Questa sembrò ascoltare il giovane, socchiudendo sempre di più gli occhi ad ogni respiro. Si riprese nel giro di due minuti, lasciandosi cadere tra le braccia di Siwon.
- Dio, mi hai fatto prendere un colpo - le sussurrò stringendola.
- Ti spaventi ogni volta che accade - rispose con un pallido sorriso, poggiando il capo sui suoi addominali.
- Ma accade sempre nei momenti più impensabili, che... -
Gli altri ragazzi la circondarono, tutti gli occhi posati su di lei, timorosi di un altro attacco.
- Non vi preoccupate, sto bene! - li rassicurò drizzandosi a sedere - Potete continuare a provare -
Con qualche difficoltà si alzò, cercando di nascondere la sua debolezza.
- I-Io... Mi riposerò qui, voi potete... -
- Ti accompagnò a prendere un po’ d'aria - la fermò Sungmin prontamente.
Prima che potesse replicare la trascinò fuori dalla sala, neanche Siwon riuscì a reclamare.

- Vuoi una cioccolata calda? - le chiese pigiando i tasti della macchinetta - Giusto per rimetterti in sesto -
- Ok... Grazie - bofonchiò, dondolandosi da un piede all'altro - Mi dispiace avervi disturbato durante l'allenamento.. -
Il ragazzo la fissò curioso, regalandole un sorriso raggiante. Le accarezzò i capelli affettuosamente, come si fa con i bambini.
- Figurati! Non è una cosa che puoi controllare, non fartene una colpa! -
Rin afferrò la tazza fumante pensierosa, con lo sguardo fisso per terra.
- C'è qualcosa che non va? - chiese scrutandola - Non ti piace? -
- Si, si! E' solo che.. - cominciò sospirando - Ecco... Sto pensando che se dimenticassi la mia bomboletta a casa e avessi una crisi, che accadrebbe? -
Sungmin parve confuso, grattandosi la testa con fare imbarazzato.
- Be’, credo che tu... Ecco... Che tu... -
La giovane alzò gli occhi sperando in una risposta positiva. Si poteva definire un'adorabile bambolina.
E questo rendeva ancora più difficile darle una risposta positiva e veritiera allo stesso tempo.
- Morirei, giusto? -
- ...Si -
Rin sorrise leggermente, una lieve smorfia che le increspò le labbra rosee.
- Penso sia giusto, in fondo. Però, se morissi a causa di una dimenticanza del genere, Siwon si arrabbierebbe con me - rifletté scherzosa.
- Proprio per questo cerca di portarla sempre dietro! - l'assecondò lui, dandole un buffetto sulla guancia - E adesso rientriamo che è meglio! -

Quando mise piede nella stanza, il fratello le corse incontro preoccupato.
- Che è successo? Ti ha detto qualcosa di spiacevole? Qualcosa di... Strano? -
Rin sventolò la mano libera davanti alla sua faccia, tranquillizzandolo.
Siwon allora si voltò verso Sungmin, che aveva ripreso a ballare con gli altri.
- Ok... Io devo continuare a provare, tu fai la brava e bevi la cioccolata con calma -
- Ehi, Oppa. - lo trattenne dalla felpa, imbronciata - Mi porterai ancora con te, vero? -

Si sedette svogliatamente al suo posto, la maglia dell'uniforme sembrava starle due volte più grande.
- Rin, Rin! - la chiamò l'amica, fiondandosi accanto a lei - Com'è andata ieri? -
La giovane la guardò indifferente, afferrando un libro a caso dalla borsa.
- Bene -
- Cioè? – insisté curiosa, attaccandosi al suo braccio - Dai, lo voglio sapere! Condividi i tuoi pensieri con me!! -
- E' successo... Qualcosa -
- Cosa? Una lite tra tuo fratello e qualche nuovo corteggiatore? E' volato qualche dente? -
Rin le regalò un'occhiata contrariata, certa che avrebbe voluto sapere solo delle sclerate del fratello.
- Niente di tutto questo; ho avuto una crisi - l'informò evitando il suo sguardo cangiante.
- Cavolo, mi dispiace! E' passata presto? -
- Abbastanza... -
A vivacizzare la discussione intervenne il professore, sbattendo energicamente il registro sulla cattedra. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, sembrava davvero furioso.
Nel giro di un minuto il silenzio fu padrone in quell'aula, piena di sguardi sconcertati. Nessuno osava proferire parole, si evitava persino di respirare se era possibile.
Incontrò gli occhi verdi di Rin e un sorriso sornione spuntò sulla sua faccia rotonda.
- Ma guarda un po’, la signorina Choi ci degna dei suoi bei occhietti spalancati! - affermò divertito, ma era l'unico a trovare anche lontanamente simpatica quella battuta - A cosa dobbiamo questa concessione? -
- Be’, ieri si è dimenticato di dare i compiti e ho potuto dormire -
L'insegnante fece un passo indietro, visibilmente sorpreso dalla risposta dell'alunna.
- Siamo ironici questa mattina? -
- Mmm... Io penso di no, e lei? - chiese con tono di sfida, appoggiando i gomiti sul banco.
- Certo che no, non è consono ad una scuola - sbottò con le guance arrossate, non era abituato ad un tale scambio di opinioni.
- Allora, che ne dice di tagliare corto e cominciare la lezione? Sa, non mi pare consono continuare -
L'uomo si zittì improvvisamente, dando le spalle alla classe per cominciare a scrivere sulla lavagna.
- Che ti è preso Rin? Non tirare troppo la corda! - l'ammonì Ji-Eun dandole una gomitata.
- Lo sai che mi stuzzica solo a causa di Siwon. Non sopporta ricordarsi di essere stato rifiutato come manager o quello che è -
- E tu che c'entri? -
- Forse la mia faccia gli spiattella quel ricordo costantemente - osservò sprezzante, sempre e solo quel paragone col fratello.
Choi Rin era collegata sempre e comunque a Choi Siwon, ma Choi Siwon a chi era collegato? Di certo non a lei.
Ai Super Junior, forse. Alla sua musica, forse. Alla sua agenzia, forse.
Sospirò desolata, scribacchiando parole senza senso sulla copertina del quaderno.
Poi si bloccò di colpo. Spalancò gli occhi, sorpresa da quell'azione non voluta.
Un cuore spuntava tra gli altri disegni, si faceva largo, imponente, saltando subito agli occhi.
Siwon+Rin.
E quella scritta, per giunta. Cosa voleva dire?

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Capitolo 4
*** Number 03 ***


Number 03

Era circa un quarto d'ora che fissava la copertina di quel quaderno, sconcertata. Aveva fatto un cavolata, non c'era alcun un dubbio. Ma era successo per sbaglio, solo una reazione involontaria dovuta allo stress.
Evitò persino l'amica, quando la campanella le riempì le orecchie, scattando in piedi e fuori dall'aula.
Non voleva parlare, non voleva riempirsi la testa di tutte le chiacchiere di Ji-Eun. Neanche vedere il fratello le avrebbe migliorato la giornata, ne era certa. In fondo era lui il centro di quella sua preoccupazione, era quella dannata penna che si era mossa da sola.
Pensandoci, non era la prima volta che le capitava, spesso, mentre parlava al telefono, scribacchiava su foglietti volanti, che poi si perdevano nei meandri del cassetto nel mobile. Non gli aveva mai dato troppa importanza, era sicura che si trattasse solo di amore fraterno, del fatto che stravedeva per lui, come Siwon per la sua adorata sorellina.
Rin percorse velocemente il corridoio gremito di occhiate invidiose o solo vogliose di chiedere uno stupido autografo di Siwon. Scese le scale lentamente, trovandosi in pochi secondi nell'atrio della scuola. Non c'era l'Oppa, non c'era il solito campanello di gente a bloccargli il passaggio.
Quel giorno non sarebbe potuto andare a prenderla, aveva detto. A causa di una riunione di "massima importanza". Alla fine non aveva voluto indagare oltre, altrimenti avrebbe rischiato di vedere il fratello cancellare qualsiasi appuntamento pur di trovarsi davanti al cancello.
- Ehi! -
Il tempo di mettere piede fuori dal territorio scolastico, che si sentì chiamare. Non aveva detto il suo nome, ma era quasi certa che si stesse riferendo a lei. Volse lo sguardo alla sua sinistra, notando una figura sospetta poggiata al muro.
Oh, perfetto, un maniaco che cercava di abbordarla!
Rin si bloccò al suo posto, indecisa se continuare per la sua strada o avvicinarsi al potenziale maniaco. Aveva un capello nero ben calcato sul capo, un paio di occhiali neri e abiti casual. Lo guardò dall'alto in basso, per poi voltarsi dall'altra parte.
- Rin! Ma che fai? - sbottò lo sconosciuto, afferrandola per un braccio - Non mi riconosci nemmeno, adesso? -
- Ah… - sussurrò imbarazzata, accorgendosi solo ora di chi aveva davanti - SungMin... Non ti avevo riconosciuto! -
Forse era meglio evitare la parte del maniaco, non era molto carino da dire. E poi, da vicino, era chiaramente riconoscibile anzi, dava ancora più nell'occhio con quegli occhiali scuri.
- Be’? Non sei contenta di vedermi? -
- Si, certo! Ma che ci fai qui? -
- Siwon mi aveva detto che la tua scuola era vicina a casa mia e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere. -
Rin sorrise contenta, in fondo era davvero contenta di poter scambiare due chiacchiere con lui. Almeno qualcosa di diverso dal solito noioso pomeriggio. Cominciarono a camminare a passo veloce verso casa; di solito, venivano scoperti piuttosto in fretta, la maggior parte delle volte a causa di una qualche ragazzina urlante.
- É davvero carino da parte tua - disse sistemandosi lo zaino sulle spalle - Ma non avevi una riunione anche tu? -
Sungmin sembrò pensarci sù un attimo, corrucciando la fronte.
- No, non mi pare - rispose poco dopo, guardandola confuso - Chi te l'ha detto? -
- Siwon. Mi ha detto che non poteva venire a prendermi per una riunione.. -
Lasciò cadere così la discussione, tornando a riflettere sul quaderno incriminato, che sembrava pulsare ancora.
Sungmin si schiarì la gola alla ricerca dell'attenzione di Rin, che si trovava visibilmente tra le nuvole.
- Che mi offri appena arrivati a casa? - chiese divertito, dandole un buffetto sulla guancia.
- Vediamo... Che ne dici di un bicchiere d'acqua? -
- Sei proprio cattiva! - disse, facendo il finto offeso - Dovresti trattare meglio gli amici di tuo fratello! -
Rin scoppiò a ridere cercando, nel frattempo, le chiavi di casa nel cappotto. L'unica cosa buona era il non essere costretti a correre, almeno per quella volta.
Aprì il cancello cigolante, che non si risparmiò un commento sarcastico da parte di Sungmin.
- Sei tu ad aver bisogno di un po’ d'olio! Sei tutto rigido! -
- Sono diversamente agile, e poi è colpa del freddo -
- Tutte scuse.. Vuoi una cioccolata calda, piuttosto? - propose, togliendosi le scarpe all'entrata - Oppure un bel gelato? -
- Smettila di prendermi in giro! Qualcosa di caldo -
- Ok, vai pure in sala e accendi la tv se ti va -
Rin corse in cucina, alla ricerca di qualche tazza pulita e di cioccolata. Prese la sedia e ci salì sopra, l'aveva sempre detto che quei mobili erano stati costruiti su misura per farla sentire un puffo.
Con non poca difficoltà, afferrò tutto il necessario e, in un batter d'occhio, delle tazze fumanti si ergevano sul vassoio della Disney.
- Ecco qua! - disse, accomodandosi sulla poltrona - La tazza con zio Paperone è tua -
Sungmin la guardò stranito, passando lo sguardo dalle tazze a Rin.
- Perché dovrei usare la tazza di zio Paperone? - sbottò, afferrando la tazza accanto.
- Perché sei antipatico come lui! Paperino è mio, ridammelo! -
Sembravano due bambini capricciosi, ma in realtà si trattava di vita o di morte. La lotta per la supremazia, ecco cos'era, e non potevano permettersi di vacillare, nemmeno per un secondo.
Alla fine ne uscì trionfante Sungmin che, con fare strafottente, si era scolato l'intera cioccolata di Paperino in quattro e quattr'otto. Con successivo bruciamento di gola e imprecazioni continue dovute al sorriso divertito di Rin.
Avevano vinto entrambi e adesso, seduti uno accanto all'altro, seguivano attenti una partita di calcio.
- Vinceranno sicuramente loro, sono in netto vantaggio - proferì lei, tra un sorso di cioccolata e l'altro.
- Ma che dici, non capisci proprio niente di calcio! - sbottò lui, esponendo tutte le qualità della squadra avversaria, che certamente non si trovavano nell'altra.
Inutile dire cosa accadde dopo, tra cuscinate e pizzicotti a tutto spiano.
Li interruppe solo il rumore della chiave nella toppa, che li fece immobilizzare sul divano come soldatini.
- Rin, sono finalmente a casa! - la voce esausta di Siwon rimbombò all'entrata.
- Oppa! - urlò lei raggiante.
Non appena Siwon si trovò davanti il quadretto felice, composto dalla sorella e da qualcuno che non era lui, gli si gelò il sangue. Senza troppe cerimonie si accomodò tra i due, evitando di rivolgersi al compagno.
- Che ci fa lui qui? - chiese nervoso alla giovane, posandole nel frattempo un bacio sulla fronte.
- L'ho incontrato davanti scuola -
- E mi ha invitato a prendere qualcosa a casa sua - tagliò corto Sungmin, posando una mano sulla sua spalla - Non l'ho maltrattata o roba del genere, tranquillo -
Rin abbassò immediatamente la manica della felpa, in modo da nascondere il rossore che aveva sul braccio. Almeno le cuscinate non lasciavano il segno.
- Ehm... Come è andata a lavoro? -
- Tutto bene, ma sono stanco morto -
Tornarono a concentrarsi sulla televisione, alla ricerca di qualcosa da dire. Eppure erano compagni di gruppo, possibile che non avessero qualcosa da dirsi? Rin si appoggiò alla spalla del fratello, rigirandosi la tazza semivuota tra le mani.
- Ehi, e a me la ciocciolata? - brontolò Siwon, fissando il liquido fumante.
- Te lo vado a preparare! -
- Perché non se così carina anche con me?! - sbottò Sungmin contrariato.
- Lui è il mio Oppa! -
- Esatto - si intromise il diretto interessato - Sono il suo Oppa, io e solo io. Quindi stai a cuccia -
Detto questo, gli diede uno schiaffetto dietro la nuca, scherzoso. Certo, non proprio scherzosamente, ma la facciata reggeva piuttosto bene.
Rin corse in cucina, posò le due tazze sul vassoio. Preparò immediatamente la bevanda per Won, per poi versarla nella sua tazza di Topolino. Okay, forse avevano un'eccessiva passione per i personaggi Disney.
Colpa della madre comunque, che aveva riempito la cucina di piatti, bicchieri e tazze con le facce di tutta la combriccola.
Percorse lentamente il tratto cucina-salotto, cercando di evitare inutili spargimenti di cioccolata. Si fermò all'improvviso, appoggiandosi contro la porta che conduceva ai due ragazzi.
- Quando pensi di dirglielo? - la voce di Sungmin suonava preoccupata, forse fin troppo, per l'allegria che sprizzava fino a qualche secondo prima.
- Non lo so, cerco di tirarla avanti il più possibile - era Siwon stavolta, che sfoggiava la medesima preoccupazione.
- E' meglio che glielo dici tu comunque, non voglio nemmeno pensare a come reagirà altrimenti -
- A me spaventa di più dirglielo di persona, vorrei veramente evitare -
Rin entrò a passo spedito, lasciando il fratello e l'altro immobili come statue. Li aveva colti di sorpresa, si leggeva perfettamente sulla loro faccia. Ma, per lo più, erano terrorizzati dal fatto che, probabilmente, aveva sentito, anche se solo uno stralcio di quel discorso fin troppo intricato.
Dal canto suo la giovane non fece una piega, allungando sorridente al fratello la sua bevanda. Subito dopo si accomodò per terra a gambe incrociate, avvolgendosi nella coperta calda.
- Ehm, Rin... C'è qualcosa che non va? -
Lei lo guardò dubbiosa con i grandi occhi smeraldo. Era brava a nascondere le sue emozione e, in quel momento, la curiosità la stava letteralmente lacerando. Voleva sapere di più, voleva sapere tutto. Ma si limitò a negare energicamente con la testa, regalandogli un debole sorriso.
- Tutto bene, sono solo un po’ stanca - mentì a bassa voce. Non riusciva mai a sparare cavolate parlando normalmente. E sperò vivamente che Siwon non fosse al corrente di questo piccolo particolare.
Sungmin si avvicinò alla ragazza, scompigliandole leggermente i capelli castani.
- Abbiamo un bella notizia per te! - cominciò sorridente, aveva riacquistato la sua naturale allegria - Domattina andiamo al luna park di Seoul! -
Rin scattò in piedi contenta, gli occhi le brillavano felici.
- Davvero?! -
- Si, andremo tu, Siwon ed io... Contenta? -
- Evvai! -

Quella notte non chiuse occhio, troppo emozionata di fare un'uscita con quei due. Continuava a sorridere come un ebete, persino quando posò la testa sul cuscino, fino a quando non chiuse le stanche palpebre.
- Riiiin! Sveglia! - urlò il fratello, mettendo piede nella camera - Non possiamo andare troppo tardi! -
Stranamente si alzò subito, evitando al fratello di richiamarla mille volte, con conseguente minaccia di lasciarla a casa. Siwon non era poi così sorpreso, dato che quando si parlava di divertimento misto a giostre tornava ad essere una bambina piccola.
- Sungmin dov'è? -
- Ci aspetta davanti al luna park, quindi muoviti - le intimò, spingendola dentro il bagno.
Nel giro di dieci minuti si trovavano davanti al parco divertimenti, con Rin che saltellava da una parte all'altra e Siwon che si metteva gli occhiali da sole. Imbacuccati com'erano, lui e l'altro parevano fratelli. Non disse niente, ma era ancora convinta che vestiti così richiamavano ancora di più l'attenzione.
- Ragazzi! - salutò Min, posando un bacio sfuggevole sulla guancia della giovane – Ehi, Siwon! -
- Ehi, Min... -
- Da dove cominciamo? - scattò Rin, correndo dentro il parco - Io voglio andare sulle montagne russe! Chi viene con me? -
I due si guardarono negli occhi con aria di sfida, per poi correre al fianco della giovane e sbottare con un "Io!"
- Non c'è tanta fila per fortuna, faremo subito -
Lei si appoggiò tranquillamente al bancone, curiosando con lo sguardo tutte le giostre che avrebbe provato di lì a poco. Si drizzò immediatamente, non appena scorse tra la folla qualcosa che le interessava ancora di più. E doveva ammettere che era difficile! Si alzò sulle punte per guardare meglio, appoggiandosi alla spalla di Sungmin.
Non c'era dubbio, era proprio lui.
- Non ci posso credere! Quelli sono JunHyung e Yoseob dei B2st! - sussurrò cercando di trattenere la contentezza - E quella dev'essere la sua fidanzata! Com'è che si chiama? -
Siwon la guardò stranito, allontanandola da Min.
- Chi? -
- Non li conosci?! Sono il mio gruppo preferito! -
I due si voltarono appena, giusto per scrutare le quattro persone che chiacchieravano animatamente fuori dalla “Casa delle Streghe”.
- Un po’ nervosetto il tipo moro, eh? - notò Min divertito dalla reazione eccessiva di Rin.
- Vado a chiedergli un autografo! -
- Non ti muovere di qui - disse Siwon, stringendole la mano - E' quasi il nostro turno -

A little comment ♪

Ciao a tutti! Si mi presento solo ora, scusate *e a chi interessa? O.o*
Comunque, volevo dire solo una piccola cosa, e cioè che la parte finale del capitolo (quella in cui Rin vede Junhyung) si ricollega a un'altra mia fanfic attualmente in corso sui B2st, quindi non sono impazzita e tanto meno con il termine fidanzata non mi riferivo a Goo Hara *odio* ma al mio personaggio ^^
Comunque, aspetto commenti!
Un bacio~

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